vivere la spagna

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vivere la spagna
PROGETTO REALIZZATO CON IL CONTRIBUTO DEL
MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI DIREZIONE
GENERALE
PER
LE
POLITICHE
PER L’ORIENTAMENTO E LA FORMAZIONE
A CURA DI
EUROGUIDANCE ITALY - ISFOL
AGGIORNAMENTO DEI TESTI 2010
ANTONIETTA MAIORANO
COORDINAMENTO EDITORIALE
SILVIA VACCARO
COLLABORAZIONE EDITORIALE
ARIANNA ANGELINI
CONCETTA FONZO
FOTO
EUROGUIDANCE ITALY – ISFOL
ENTE NAZIONALE PER IL TURISMO SPAGNOLO
GRAFICA E STAMPA
TEXI srl
Finito di stampare febbraio 2011
L’autore è il solo responsabile di questa pubblicazione e
la Commissione declina ogni responsabilità sull’uso che
potrà essere fatto delle informazioni in essa contenute.
I materiali integrali o parti di essi possono essere utilizzati citando la fonte.
Euroguidance Italy si propone di favorire e supportare la mobilità in
Europa per motivi di studio e di lavoro, attraverso la diffusione di informazioni e la produzione di materiali e pubblicazioni concernenti
le opportunità di istruzione e formazione, di mobilità, di riconoscimento dei titoli e delle qualifiche all’estero. Altra finalità perseguita
dal Centro Euroguidance è quella di diffondere la dimensione europea dell’orientamento, contribuendo alla circolazione di informazioni
sulle caratteristiche dei sistemi di orientamento europei.
al momento sul territorio europeo (borse di studio, tirocini, bandi,
ecc.);
• prendere visione degli appuntamenti di settore significativi a
livello nazionale ed europeo (fiere, campus, convegni, ecc.);
• conoscere gli eventi di settore ai quali Euroguidance Italy partecipa, in modo da poter aver colloqui informativi presso lo stand
e ritirare gratuitamente i materiali informativi;
• scaricare gratuitamente tutte le pubblicazioni realizzate.
Euroguidance Italy espleta la propria mission essenzialmente attraverso tre tipologie di attività:
1) elaborazione di materiali informativi sulle opportunità di studio, formazione e lavoro a livello nazionale e transnazionale;
2) divulgazione delle informazioni sui sistemi d’istruzione, di formazione e di orientamento dei paesi europei;
3) organizzazione e partecipazione ad eventi pubblici sul tema
dell’orientamento e della mobilità.
Il servizio di posta elettronica del Centro Euroguidance, [email protected], consente di ricevere risposte personalizzate ai quesiti
posti sulle possibilità di mobilità all’estero, formulate sulla base di
specifiche esigenze.
Ad Euroguidance Italy possono rivolgersi giovani e adulti, studenti o
laureati, lavoratori o non occupati che desiderino realizzare un’esperienza di formazione o di lavoro all’estero.
Il sito web di Euroguidance Italy, www.euroguidance.it, consente di:
• reperire le news più rilevanti riguardanti i settori dell’orientamento, della formazione, dell’istruzione;
• informarsi sulle opportunità di mobilità e formazione esistenti
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Euroguidance Italy è un organismo promosso dalla Commissione europea - DG Istruzione e Cultura - e dal Ministero del Lavoro e delle
Politiche Sociali - DG per le Politiche per l’Orientamento e la Formazione - ed è collocato presso l’Isfol (www.isfol.it).
Euroguidance Italy
Via Perlingieri, 1 - Villa dei Papi
82100 Benevento – Italia
Tel.: +39 0824 351232
Fax: +39 0824 51984
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www.euroguidance.it
Sommario
Premessa............................................................................................................6
Come usare la guida.........................................................................................7
1. Informazioni generali...................................................................................8
1.1 L’ordinamento dello Stato...............................................................................8
1.2 Le caratteristiche geo-economiche..............................................................8
1.3 I documenti ........................................................................................................9
1.4 Le possibilità di alloggio................................................................................10
1.5 I trasporti...........................................................................................................11
1.6 La sanità ............................................................................................................11
2. Come orientarsi..........................................................................................13
2.1 Quadro generale..............................................................................................13
3. Studiare......................................................................................................14
3.1 Quadro generale..............................................................................................14
3.2 Dopo la scuola dell’obbligo...........................................................................15
3.3 La formazione professionale........................................................................15
3.4 L’istruzione superiore ....................................................................................16
3.5 Le borse di studio.............................................................................................18
4. Imparare lo spagnolo.................................................................................19
4.1 Quadro generale..............................................................................................19
5. Farsi riconoscere gli studi..........................................................................21
5.1 Quadro generale..............................................................................................21
5.2 I titoli di studio scolastici e universitari....................................................21
5.3 I titoli professionali.........................................................................................21
5.4 A chi rivolgersi..................................................................................................22
6. Lavorare......................................................................................................24
6.1 Quadro generale .............................................................................................24
6.2 Lavorare nel pubblico impiego ....................................................................24
6.3 Lavorare nelle imprese private.....................................................................24
6.4 L’imprenditorialità..........................................................................................25
6.5 Altre opportunità di lavoro...........................................................................25
6.6 Vincoli e opportunità
per chi non è cittadino spagnolo.................................................................25
6.7 Opportunità per un giovane al primo impiego.........................................26
6.8 Come cercare lavoro.......................................................................................27
6.9 Il volontariato...................................................................................................28
7. Per saperne di più......................................................................................30
8. Glossario.....................................................................................................34
9. Fonti............................................................................................................36
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Premessa
Il progetto Vivere l’Europa è stato promosso e finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – Direzione Generale per le
Politiche per l’Orientamento e la Formazione, all’inizio del 2000, con
l’obiettivo di fornire ai giovani, agli operatori del settore e, più in
generale, a chiunque fosse interessato a fare un’esperienza di studio
o di lavoro all’estero, informazioni utili sulle caratteristiche e sugli
aspetti più significativi del Paese prescelto.
Il progetto ha previsto la realizzazione di 15 guide dedicate ai
seguenti paesi dell’Unione europea: Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Paesi
Bassi, Portogallo, Regno Unito, Spagna, Svezia.
Nel corso di questi ultimi anni si è registrato un aumento del numero di giovani e meno giovani che fruiscono delle opportunità offerte dall’Unione europea, attraverso specifici programmi e iniziative,
per svolgere esperienze di formazione o di lavoro all’estero. Tuttavia,
la mobilità transnazionale rimane ancora oggi un fenomeno che, in
Europa, interessa un numero ridotto di persone.
La Commissione europea ha lanciato di recente una serie di iniziative
volte ad incrementare la mobilità transnazionale per motivi di stu-
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dio e di lavoro, considerata strumento essenziale per sviluppare lo
Spazio Europeo dell’Istruzione e della Formazione Permanente e per
perseguire gli obiettivi di crescita intelligente, sostenibile e inclusiva
indicati dalla strategia “Europa 2020”.
Per incrementare ed estendere la mobilità transnazionale è importante garantire una informazione ampia e aggiornata sulle opportunità di studio, formazione e lavoro nei paesi dell’Unione europea.
Il Ministero del Lavoro ha quindi ritenuto opportuno promuovere,
attraverso il Centro Euroguidance Italia, un lavoro di aggiornamento
delle informazioni contenute nelle guide Vivere l’Europa.
Il lavoro di aggiornamento ha riguardato, in questa prima fase, i
seguenti paesi: Francia, Germania, Irlanda, Regno Unito, Spagna, per
i quali maggiore è la richiesta di informazioni e che rappresentano le
mete principali di coloro che decidono di realizzare un’esperienza di
studio o di lavoro in Europa. E’ stata, inoltre, aggiornata anche la
guida sull’Italia che sarà tradotta in altre lingue e messa a disposizione dei cittadini di altri paesi europei interessati ad un’esperienza
di mobilità in Italia.
Come usare la guida
Ogni guida di Vivere l’Europa è strutturata per temi: informazioni
generali, come orientarsi, studiare, imparare la lingua, farsi riconoscere gli studi e lavorare.
A loro volta i temi sono suddivisi in argomenti.
La rubrica “Per saperne di più” contiene alcuni suggerimenti per
eventuali ed ulteriori approfondimenti.
Alla fine di ogni paragrafo gli “Indirizzi utili” sono quelli relativi alle
citazioni che nel testo sono contrassegnate da un asterisco.
Il “Glossario” contiene acronimi, termini specialistici o specifici, termini nazionali che necessitano di una definizione o di una semplice
descrizione per fornire un accesso più immediato all’informazione
trattata.
Il capitolo “Fonti” fornisce i riferimenti bibliografici dei testi da cui
sono state tratte informazioni.
La scelta di mantenere un indice comune a tutti i paesi è stata dettata dalla volontà di realizzare guide il più possibile omogenee.
Chiaramente le realtà nazionali a volte sono molto diverse tra loro,
di riflesso la quantità di informazioni contenute in ogni capitolo varia
da Paese a Paese.
Le guide Vivere l’Europa possono essere scaricate e consultate gratuitamente sul sito Internet di Euroguidance Italia: www.euroguidance.it. Inoltre, le guide possono essere consultate presso i Punti di
Diffusione della Rete Nazionale di Euroguidance Italia, i cui indirizzi
sono disponibili sullo stesso sito Internet di Euroguidance Italia.
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1. Informazioni generali
1.1 L’ordinamento dello Stato
La Spagna (Reino de España) è una monarchia costituzionale ereditaria rappresentata dal Re Juan Carlos I e dalla Famiglia Reale con un
sistema parlamentare bicamerale chiamato Las Cortes (un organo
legislativo formato da un Congresso dei deputati e da un Senato) eletto
con suffragio proporzionale a base provinciale e regionale. Il potere
esecutivo è esercitato da un primo ministro, eletto dal Congresso su
designazione del re, e dal Consiglio dei ministri. Questo ordinamento
vige dal 1978 quando, dopo la dittatura del generale Francisco Franco
(Capo dello Stato fino al 1975, anno della sua morte), la Spagna si
diede una nuova Costituzione che garantisce i diritti e le libertà fondamentali e si avviò verso la democrazia. La Costituzione riconosce 17
Comunità Autonome (prevedendo diversi livelli di autonomia regionale), senza mai prescindere, però, dall’unità indissolubile della
nazione spagnola.
La vita politica più recente è stata caratterizzata da un tentativo di
Colpo di Stato Militare nel 1981 (fallito soprattutto grazie al Re Juan
Carlos che immediatamente chiese ed ottenne la totale fedeltà
dell’esercito, in quanto suo Comandante in Capo); dall’entrata nella
NATO prima (1982) e nella CEE poi (1986); dall’esistenza di un Partido
Socialista Obrero Español-PSOE come partito di governo dall’ ’82 al ’96
(a lungo unico partito di governo, in quanto eletto con maggioranza
assoluta) e da una svolta verso il centro-destra nel 1996, anno in cui
il Partido Popular-PP, guidato da José María Aznar vinse le elezioni
generali. Nelle elezioni del 2000, Aznar fu rieletto riportando la maggioranza assoluta dei voti; il suo successo fu dovuto ai progressi
dell'economia spagnola che registrò, nel corso del suo primo mandato,
una crescita del 4%. Successivamente il contestato coinvolgimento
dell'esercito spagnolo in Iraq e il gravissimo attentato a Madrid dell'11
marzo 2004 hanno influito sul risultato delle elezioni politiche vinte da
José Luis Zapatero, leader del Partito Socialista PSOE, che è stato riconfermato nel 2008. Tra i numerosi altri partiti spagnoli vanno ricordati
Izquierda Unida-IU, Convergencia i Uniò-CiU e il Partido Nacionalista
Vasco-PNV, che rappresentano rispettivamente l’espressione elettorale
della sinistra spagnola, degli autonomisti catalani e di quelli baschi.
Il territorio nazionale è diviso in municipi, province e 17 “Comunidades
Autónomas” (Comunità Autonome); ognuna di queste entità gode di
autonomia nella gestione dei propri interessi (in particolare le Comunidades Autónomas hanno un proprio Parlamento e un proprio Presidente). Le Comunità Autonome comprendono 50 province più due
città autonome di Ceuta e Melilla. Non tutte le regioni hanno lo stesso
livello di autonomia. La capitale è Madrid, città che, se si tiene conto
della periferia, ha oltre 5 milioni di abitanti; altre grandi città sono Barcellona, Valenza, Siviglia e Saragozza.
La Spagna è un Paese con grandi differenze sia culturali che linguistiche. La lingua nazionale e ufficiale è lo spagnolo (castigliano), ma
vengono considerate lingue ufficiali il catalano, il basco e il gallego
nelle rispettive Comunità Autonome. Se si desidera soggiornare o lavorare in una delle suddette Comunità Autonome storiche (Catalogna,
Paesi Baschi o Galizia), è opportuna la conoscenza elementare della
lingua autoctona (catalano, basco e gallego) oltre allo spagnolo. Parlando unicamente l’inglese, il francese o il tedesco, è molto difficile
trovare lavoro in Spagna se non in qualche villaggio turistico della
costa o delle isole.
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L’unità monetaria in vigore è l’euro che ha sostituito la vecchia peseta.
1.2 Le caratteristiche geo-economiche
Con i suoi 504.645 kmq la Spagna occupa oltre l’80% della superficie
della Penisola Iberica nonché le Isole Baleari nel Mediterraneo, le Canarie nell’Atlantico e le città di Ceuta e Melilla con i relativi circondari
nelle coste nordafricane.
La popolazione di diritto raggiungeva al 1° gennaio 2010 i 46.951.532
abitanti; la sua densità di 91,13 abitanti per kmq è piuttosto bassa (si
pensi che quella italiana è di 200,03 ab/kmq).
C’è una grande varietà regionale, dovuta agli squilibri geografici, economici e storici; ciò ha consentito la nascita di diversi movimenti autonomisti e indipendentisti. Tristemente nota la minoranza estremista
degli indipendentisti baschi, che ha sostenuto per anni la violenza e
gli atti criminali del gruppo terrorista ETA. Si calcola che le vittime
dell'ETA, dalla sua fondazione ad oggi, siano state più di alcune
migliaia.
La sola parola “España” basta a far nascere, in molti, immagini di mare
e spiagge. La Spagna è anche questo, ma non solo questo. Anche il
luogo comune che la vede come “il Paese del sole” può essere fuorviante. Più che un Paese bisognerebbe considerarla un continente. Basti
pensare al fatto che la Galizia è, statistiche alla mano, più umida
dell’Irlanda (con la quale, d’altra parte, ha molto in comune), che molti
“spaghetti western” venivano girati nell’aridissima Meseta Meridionale,
che le scene esterne del “Dottor Zivago” furono girate vicino alla città
di Soria.
Tanti sono i climi ed i paesaggi che si possono incontrare in questo
“continente spagnolo”, che a riassumere tutto in poche righe ci pare di
fargli un torto. Ricordiamo, dunque, solo la compresenza dei diversi
climi (mediterraneo, atlantico, continentale), una predominanza di
rilievi montuosi e una corrispondenza di pianure attorno ai bacini dei
grandi fiumi.
Pur avendo conosciuto un notevole sviluppo durante gli anni ’50 e ’60,
l’economia spagnola si presentava, al momento dell’adesione alla CEE,
come una delle più arretrate. Il processo di liberalizzazione commerciale e finanziaria sviluppatosi con l’adesione della Spagna alla UE ha
provocato un’impetuosa crescita della sua economia, contribuendo
allo stesso tempo a un rapido incremento dello scambio
ispano-italiano, sia nell’ambito lavorativo sia in quello commerciale e
delle attività finanziarie. A dispetto del declino di numerosi settori industriali pesanti (metallurgico, cantieri navali, ecc.), colpiti dalla recessione mondiale, durante gli anni Novanta, il Paese ha conosciuto uno
dei più elevati ritmi di crescita all’interno della UE, con una rapida
espansione di nuove industrie ad alto valore aggiunto (elettronica,
design industriale, ecc.). In pochi anni la Spagna è passata da
un’economia prevalentemente agricola ad una industriale con un forte
sviluppo dei settori tecnologici e dei servizi, in particolar modo del
turismo. Questa crescita però è andata avanti fino al 2008, infatti la
crisi mondiale degli ultimi due anni ha avuto effetti disastrosi
sull'economia spagnola: il rapporto debito pubblico/Pil è passato dal
34% del 2007 al 67% del 2009, i debiti di famiglie e imprese sono
aumentati al 177% del Pil, i disoccupati sono arrivati a quota 4 milioni
(la disoccupazione è passata dall'8,3% del 2007 al 19,1% del 2009).
Nonostante la crisi, la Spagna è oggi la decima potenza economica
mondiale. Le attività economiche del Paese hanno il loro baricentro
nella città di Barcellona e nella corrispondente regione della Catalogna
grazie alla sua strategica posizione geografica. Il settore terziario è in
grande espansione, particolare importanza riveste il turismo che è la
maggiore fonte di entrate in Spagna.
Per telefonare in Italia dalla Spagna occorre comporre prima il prefisso
internazionale 00, poi il prefisso dell’Italia 39 e infine il numero
dell’abbonato (preceduto ovviamente dal prefisso della città). Riassumendo: per telefonare a Roma si comporrà 00-39 061234567. Se si
desidera, viceversa, telefonare in Spagna dall’Italia, bisogna comporre
dopo lo 00, il prefisso internazionale della Spagna che è il 34 seguito
dal numero di telefono dell’utente.
E’ oggi possibile scegliere tra varie compagnie telefoniche che praticano tariffe differenti a seconda delle fasce orarie e della destinazione
della chiamata. Tra le compagnie ricordiamo: Amena, Movistar, Telefonica e Yoigo.
E’ possibile consultare l’elenco telefonico online all’indirizzo:
blancas.paginasamarillas.es, mentre per le pagine gialle online
l’indirizzo è: www.paginasamarillas.es.
1.3 I documenti
Il 29 Aprile 2004 il Parlamento europeo e il Consiglio hanno approvato
una direttiva che sancisce il diritto dei cittadini dell’Unione di circolare
e soggiornare liberamente in un qualunque Stato membro.
In particolare grazie a questa direttiva che si applica a tutte le categorie
di cittadini (richiedenti lavoro, lavoratori subordinati o autonomi,
prestatori e destinatari di servizi, studenti, pensionati e altri cittadini
dell’Unione non economicamente attivi), coloro che intendono
risiedere in uno Stato membro per un periodo superiore a tre mesi non
dovranno più richiedere obbligatoriamente il permesso di soggiorno.
I cittadini italiani, in quanto membri dell’Unione europea, possono
usufruire della libera circolazione senza restrizioni di alcun tipo, è possibile quindi svolgere qualunque tipo di lavoro, sia autonomo che
subordinato e avere gli stessi diritti dei cittadini spagnoli in quanto a
salario, condizioni di lavoro, diritti sindacali, accesso alla formazione
professionale e previdenza sociale, senza dover necessariamente
richiedere un permesso di lavoro.
Se si sta cercando un lavoro o se si desidera avviare un’attività in proprio, è possibile permanere sul territorio spagnolo per un periodo di
tre mesi, senza alcuna pratica burocratica. In questo caso è necessario
essere in possesso esclusivamente di un documento di identità (passaporto o carta di identità). Se al termine dei tre mesi non si è trovato lavoro, i cittadini comunitari hanno il diritto di continuare a risiedere sul
territorio spagnolo dimostrando la reale intenzione e possibilità di svolgere un’attività lavorativa.
Anche se non è strettamente necessario, nel caso in cui si trovi un lavoro o si è studenti e si desidera risiedere in Spagna per un lungo periodo, si consiglia di richiedere presso l’ufficio stranieri della provincia
di residenza, la Carta di Soggiorno per cittadini UE (Tarjeta de residente
comunitario), poiché il suo possesso facilita alcune pratiche
amministrative.
Gli stranieri che per ragioni economiche, professionali o sociali,
desiderano risiedere in Spagna, saranno dotati di un numero personale, unico e esclusivo, chiamato NIE (Número de Identificatión de
Extranjeros). Sebbene un lavoratore comunitario possa svolgere un lavoro senza la necessità del NIE, si consiglia comunque di farne
richiesta.
Per ulteriori informazioni, consultare il sito web di EURES portale europeo
della
mobilità
professionale
all’indirizzo:
http://ec.europa.eu/eures, oppure rivolgersi al Ministero degli Interni
in Spagna consultando il sito Internet: www.mir.es.
Chiunque desideri porsi alla guida di un veicolo deve possedere una
patente di guida in corso di validità. La patente di guida mantiene la
validità prevista nel Paese d’origine. Nel caso in cui si trasferisca la propria residenza in Spagna, il rinnovo viene fatto dalle autorità locali (Dirección General de Tráfico - www.dgt.es). Il titolare di una patente di
guida ha, inoltre, l’obbligo di presentarsi presso le autorità competenti
per richiedere l’iscrizione nel registro nazionale degli automobilisti,
entro sei mesi a partire dalla data di formalizzazione della propria residenza in Spagna.
Le pagine gialle online - blancas.paginasamarillas.es consentono di
reperire gli indirizzi ed i numeri di telefono delle amministrazioni pubbliche e degli organismi statali principali.
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1.4 Le possibilità di alloggio
Se ci si reca in Spagna per turismo, sono diverse le opzioni tra le quali
è possibile scegliere.
Il sistema alberghiero spagnolo si avvale, così come in altri paesi europei, del criterio delle stelle, da 1 a 5, per valutare prezzi e qualità dei
servizi. Ogni albergo deve esporre all’entrata una targa con l’“H” distintiva e le stelle corrispondenti. La targa “HR”(Hotel Residencia) è indicativa degli alberghi che accettano ospiti per lunghi periodi e a prezzi
leggermente ridotti. Ad eccezione degli Hotel Residencia dotati di sola
caffetteria, la maggior parte degli alberghi spagnoli comprende il
servizio ristorante. È possibile anche trovare alberghi caratteristici situati in castelli e casali un tempo appartenenti ad autorità pubbliche,
i cui indirizzi sono consultabili solo su guide specializzate.
Suggestivi ed ospitali sono anche gli alberghi fuori città (Paradores de
Turismo), collocati in antichi edifici storico-artistici e immersi nel verde
della natura. Le pensioni sono alloggi meno costosi degli alberghi, ma
non necessariamente meno vivibili, in quanto alcune classificazioni
sono dovute più a ragioni fiscali che a ragioni di qualità.
Coloro che desiderano alloggiare in Spagna per brevi periodi possono
rivolgersi ad uno dei numerosi uffici del turismo (Oficina de Turismo),
presenti in tutte le principali città del Paese, in cui è possibile reperire
informazioni su campeggi, alberghi, agriturismi, ostelli e alloggi presso
abitazioni private.
Molte indicazioni (indirizzi, recapiti telefonici, ecc.) sono reperibili sui
siti Internet:
• World Sites Atlas - www.sitesatlas.com;
• Travel No - www.travelnow.com;
• All About Spain - www.spaindata.com/data, in cui gli alberghi
sono elencati in base alla regione, provincia, città, servizi offerti e
stelle;
• Sleep in Spain - www.sleepinspain.com.
I campeggi sono numerosi e possono essere privati o amministrati da
enti pubblici e sempre più diffusi sono gli agriturismi (turismo rurale)
e i servizi legati al cosiddetto “turismo verde”.
Al riguardo è utile consultare i siti Internet:
• Turismo Rural - www.turismo-rural.com;
• Acampa - www.acampa.com;
• Campingsnet - www.campings.net;
• Vayacaping - www.vayacamping.net/it.
L’ostello della gioventù (Albergues de la Juventud) è sempre un’alternativa temporanea e a buon mercato. Diffusi su tutto il territorio
nazionale, con una maggiore concentrazione nelle località turistiche,
sono generalmente ben tenuti e offrono, di solito, servizio mensa oltre
al pernottamento. Per alloggiare è necessario munirsi di una tessera
utente (Carnet de Alberguista), rilasciata sia dagli ostelli della gioventù,
che da tutti i 3000 centri di informazione giovanile (Puntos de Información Juvenil) presenti nella maggior parte delle Comunità Autonome.
La versione italiana del Carnet de Alberguista si chiama tessera AIG.
Acquistando questa tessera, ad un costo di 3 euro, presso un
qualunque Informagiovani italiano, o presso un ostello (sia italiano
che internazionale) associato alla Federazione Internazionale degli
Ostelli della Gioventù (Youth Hostel Federation – IYHF), o tramite il sito
web: www.aighostels.com è possibile soggiornare in uno qualunque
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degli ostelli del circuito (circa 100 in Italia e oltre 5000 in tutto il
mondo). Il prezzo per una notte è di solito compreso tra i 12 ed i 40
euro.
Per la ricerca degli ostelli in base alla loro collocazione, ai prezzi praticati e ai servizi offerti, è possibile consultare il sito Internet: All about
Spain - www.spaindata.com/data.
Gli ostelli della gioventù spagnoli, fanno tutti parte di una rete denominata REAJ* (Red española de Albergues Juveniles - rete spagnola
degli ostelli della gioventù) il cui sito web è: www.reaj.com, che fa parte
a sua volta, della più ampia rete internazionale, la Youth Hostel
Federation. Coloro che desiderano usufruire di questo tipo di soluzione,
possono visitare il sito della rete, per ottenere tutte le informazioni
necessarie su indirizzi, tariffe e servizi offerti dai singoli ostelli. Tutte le
informazioni in ordine agli ostelli, ai servizi che gli stessi offrono, alla
carta internazionale ed alle modalità di pagamento sono consultabili
oltre che sul sito della REAJ, anche sul sito Internet dell’International
Youth Hostel Federation: www.iyhf.org.
Allo scopo di fornire un servizio informativo ben strutturato ai giovani,
i Puntos de Información Juvenil collaborano attivamente con l’Istituto
de la Juventud JUNVE* - www.injuve.mtas.es, che è un organismo del
Ministero delle Pari Opportunità con il compito di promuovere e attuare le politiche giovanili in Spagna. L’istituto collabora, inoltre, con
le amministrazioni locali allo scopo di rendere più accessibile l’affitto
di un alloggio temporaneo a giovani con meno di 30 anni, con basso
reddito e che per motivi di studio, lavoro o partecipazione a eventi culturali e sportivi, devono vivere in un’altra città.
I Collegi Maggiori (Colegios Mayores) sono alloggi spesso di tipo elitario, destinati esclusivamente agli studenti. Sono dotati di biblioteche,
sale di studio e, a volte, vi si organizzano attività culturali parallele.
Non sempre è sufficiente essere iscritti ai corsi universitari dei centri
che offrono questo tipo di alloggio. Possono essere gestiti direttamente
dall’università, ma anche da ordini religiosi o da privati e vengono sottoposti a controlli di qualità.
Questo tipo di residenza ha costi mensili variabili che dipendono principalmente dalla città e dal tipo di soluzione prescelta. Per esempio a
Madrid, una camera singola con pensione completa presso un Colegio Mayor può costare mediamente tra i 500 e gli 800 euro mensili.
Gli studenti universitari, italiani e stranieri, che hanno necessità di
trovare alloggio in Spagna, possono consultare il portale a loro dedicato: http://internacional.universia.net.
Per ulteriori informazioni è consigliabile rivolgersi al Servicio de Alojamientos Universitarios, istituito presso la maggior parte delle università spagnole e che fornisce ospitalità agli studenti universitari
garantendo le condizioni qualitative migliori ad un prezzo accessibile.
Meno legate alle attività universitarie sono le residenze studentesche
(Residencias de Estudiantes), molto diffuse e di diversi tipi. Il prezzo
può, anche in questo caso, variare moltissimo a seconda della zona in
cui si trovano e dei servizi che offrono (mezza pensione, pensione completa, lavanderia, stireria, palestra, ecc.).
L’alloggio in appartamento è la soluzione spesso scelta da lavoratori e
da studenti (perché più economica degli studentati), per la cui ricerca
è consigliabile consultare le bacheche universitarie, le associazioni studentesche e i giornali locali e specializzati, in particolare “Segundamano”, disponibile anche su Internet - www.segundamano.com. Gli
studenti che cercano una soluzione abitativa a Madrid, possono contattare l’ACODES* - www.acodes.es.
I prezzi di locazione sono diversi a seconda della città in cui si desidera
alloggiare. Generalmente, un monolocale (estudio) costa 400 - 500
euro al mese. Tra i 150 ed i 300 euro mensili è invece il prezzo che può
essere richiesto per una camera ammobiliata in un appartamento condiviso (piso compartido) con altre persone.
Si può anche fare ricorso, per la ricerca di alloggio, ad agenzie specializzate che mettono in contatto i locatari con eventuali inquilini, con
una spesa di intermediazione non molto esosa.
1.5 I trasporti
Per il trasporto terrestre di merci vengono usate le strade e autostrade
per circa il 98% del volume totale, mentre solo il 2% circa delle merci
viene trasportato facendo ricorso alle ferrovie, benché il servizio ferroviario, che in passato ha fatto guadagnare alla Spagna la fama di
“pecora nera” d’Europa, sia stato fortemente migliorato sia in termini
di percentuale del territorio coperta (15.000 km di binari) che di puntualità dei treni. Nel 1992 è stata inaugurata la rete dell’alta velocità
(Alta Velocidad Española), con un treno che collega Madrid a Siviglia
in sole tre ore. Attualmente la rete ad alta velocità è costituita da più
di mille chilometri, il che consente una notevole diminuzione dei tempi
di spostamento. Viaggiare con un treno ad alta velocità significa inoltre
una garanzia sull’orario di arrivo. Nel caso in cui un treno accumulasse
un ritardo superiore ai 5 minuti, i viaggiatori verrebbero rimborsati totalmente del costo del biglietto.
Viaggiare in treno, in Spagna, può risultare molto conveniente sia perché i treni spagnoli sono i più economici d’Europa e sia perché, in taluni
casi, si può usufruire di prezzi speciali, offerte o sconti; per esempio il
Carnet Joven permette ai minori di 26 anni di viaggiare con uno sconto
del 20% sul prezzo del biglietto. Consultando il sito web delle Ferrovie
dello Stato spagnole (RENFE - Red Nacional de Ferrocarriles
Españoles*): www.renfe.es si troveranno tutte le informazioni necessarie, nonché gli orari dei treni e le tariffe. I treni principali: AVE è il
treno ad alta velo-cità che viaggia da Madrid a Siviglia, con fermate a
Ciudad Real, Puertollano e Cordova. Questo treno ultramoderno, che
raggiunge i 300 km all’ora, unisce Madrid a Siviglia in 2 ore e 15 minuti;
TALGO 200 è un rapido che viaggia da Madrid a Malaga, Torremolinos
e Fuengirola. Collega inoltre Madrid-Cadice e Madrid- Huelva; EUROMED è un altro treno modernissimo che copre il percorso Barcellona-Valencia-Alicante, con fermate a Tarragona e a Castellón. I
biglietti ferroviari possono essere acquistati anche in Italia presso la
biglietteria ferroviaria e le agenzie di viaggio autorizzate.
Ciò nonostante moltissimi sono gli spagnoli che preferiscono l’auto o
i pullman di linea per viaggiare attraverso il Paese. In effetti vi sono numerose compagnie che coprono con regolarità i tragitti tra le principali città. Questa forma di trasporto risulta essere più economica del
treno e abbastanza veloce, sebbene non esente dai problemi di traffico.
Nelle grandi città come Madrid e Barcellona vi sono varie stazioni delle
corriere; a Madrid la maggior parte delle corriere arriva alla Estación
Sur de Autobuses, in Méndez Alvaro, funzionante dalle 6.30 alle 24.00
(Tel.: +34 91 468 42 00), mentre a Barcellona le più utilizzate sono la
stazione di Sants e quella Nord. Le principali compagnie sono:
• ALSA – http://www.alsa.es/portal/site/Alsa;
• Auto Res - http://www.avanzabus.com/web/default.aspx;
• La Sepulvedana* - www.lasepulvedana.es.
Essendo una destinazione amata moltissimo dai turisti, soprattutto del
Nord Europa, la Spagna ha conosciuto una crescita molto veloce del
trasporto aereo; sono, infatti, ormai molti gli aeroporti che sperimentano un grande ed intenso traffico internazionale. I due più importanti
rimangono, comunque, quello di “Barajas” a Madrid e quello di “El Prat”
a Barcellona.
Per quanto riguarda il trasporto urbano, negli ultimi anni, ha subito
un forte impulso. Madrid e Barcellona possiedono la rete della metropolitana più fitta ed efficiente di tutta la Spagna, ma sono dotate di
questo mezzo di trasporto sotterraneo anche Bilbao e Valencia, Siviglia
e Palma de Mallorca ed è in fase di costruzione a Granata. Nelle grandi
città (ma non solo), data l’intensità del traffico ed i livelli d’inquinamento, si fanno molte campagne per sensibilizzare i cittadini e convincerli ad un maggior uso dei mezzi pubblici. Un biglietto della metro o
dell’autobus per esempio a Madrid costa 1 euro; ovunque si trovano,
però, biglietti più economici, quelli che “contengono” 10 viaggi (il bonobus costa 6,15 euro), o abbonamenti di tipo giornaliero, settimanale,
mensile e annuale.
Per guidare in Spagna è necessaria la patente ed è obbligatoria l'assicurazione relativa alla responsabilità civile. Per informazioni sulle strade
consultare il sito Internet: www.dgt.es. I limiti di velocità sono: 50 km/h
su strade in prossimità dei centri urbani, 90 km/h su strade statali (Carreteras Nacionales) e 120 km/h su superstrade e autostrade (Autovías
y Autopistas).
1.6 La sanità
L'assistenza sanitaria dei cittadini italiani all'estero e stranieri in Italia
è regolata da Regolamenti e Convenzioni Internazionali.
Le prestazione sanitarie sono amministrate dall’Istituto Nazionale della
Gestione Sanitaria (Instituto Nacional de Gestión Sanitaria): www.ingesa.msc.es, uno dagli organismi appartenenti alla Seguridad Social
www.seg-social.es (INPS spagnolo), che fornisce assistenza medica attraverso uffici dislocati in tutta la Spagna, tranne nelle Comunità Autonome che hanno acquisito competenze esclusive in questa materia
(Catalogna, Paesi Baschi, Andalusia, Navarra, Comunidad Valenciana,
Galizia, Isole Canarie, ecc.). Le Consejerías de Sanidad sono gli organismi locali competenti in materia sanitaria. La qualità dell’assistenza
sanitaria in Spagna è abbastanza buona, esistono sia ospedali pubblici
che privati. Nel sistema di assistenza sanitaria pubblica i trattamenti
sono gratuiti, se si necessita di un trattamento specialistico, il medico
generico invia il paziente dallo specialista con una richiesta ufficiale.
Per periodi di soggiorno che superano i tre mesi è necessario richiedere,
prima di partire, il modello E-106 alla ASL. Questo modello assicura, al
lavoratore ed ai familiari che l’accompagnano, l’assistenza sanitaria in
forma diretta ed, in ogni caso, in base alle stesse regole e livelli riconosciuti al lavoratore residente. Il modello E 106 ha validità annuale
ed è rinnovabile per l’intera durata dell’occupazione.
Nel caso si intenda studiare o lavorare in Spagna in modo permanente
e, quindi, si prenda la residenza, decade il diritto al rilascio della TEAM
- Tessera Europea di Assicurazione Malattia (in spagnolo: Tarjeta sanitaria europea) o del certificato sostitutivo, in conseguenza della cancellazione dagli elenchi degli assicurati alla ASL in Italia e occorre
richiedere la Tarjeta sanitaria europea ai Centros de Atención e Información de la Seguridad Social (CAISS) dell’Instituto Nacional de la Seguridad Social della regione in cui si è presa la residenza.
Dal momento in cui si prende la residenza e si pagano i contributi come
qualsiasi altro lavoratore spagnolo, si avranno gli stessi diritti (tra i
11
quali è incluso quello all’assistenza sanitaria) che la legislazione
spagnola riconosce ai propri cittadini. I lavoratori, sia dipendenti che
autonomi, devono essere iscritti alla Seguridad Social e corrispondere
una quota mensile che dà diritto ad usufruire dell’assistenza
ospedaliera e medica gratuita. Per richiedere il nominativo di un
medico “fisso” occorre rivolgersi alla sede più vicina dell’Istituto
Nazionale della Gestione Sanitaria (Instituto Nacional de Gestión
Sanitaria*).
Per i turisti o le persone in cerca di lavoro è prevista la gratuità delle
prestazioni mediche, ma è necessario essere in possesso della TEAM (o
del certificato sostitutivo provvisorio).
Questa tessera ha sostituito i modelli E111, E111V, E110, E128, E128V e
Indirizzi utili
DOCUMENTI
Ministerio de Interior
Ufficio relazioni
con il pubblico
c/Rafael Calvo, 33
E-28071 Madrid
Numero Verde: 900
150000
[email protected]
www.mir.es
Dirección General
de la Policía y
de la Guardia Civil
Informazioni ai cittadini
comunitari
Tel.: +34 91 3226801
www.policia.es
Dirección General
de Tráfico
Informazioni
agli automobilisti
Tel.: +34 913 018 450
www.dgt.es
ALLOGGI
Red Española de Albergues
Juveniles R.E.A.J.
Castelló, 24
E-28001 Madrid
Tel.: +34 91 5228067
[email protected]
www.reaj.com
Instituto de la Juventud
(INJUVE)
c/Marqués de Riscal,16
E-28010 Madrid
Tel.: + 34 91 3637856
Centro de Infornación
Jovenes
c/José Ortega y Gasset, 71
E-28006 Madrid
Tel.: + 34 91 3637812 /
12
permette ad un cittadino, in temporaneo soggiorno all’estero, di ricevere in ogni Stato dell’UE le cure “medicalmente necessarie”. Per ulteriori informazioni si consiglia di consultare il sito web del Ministero
della Salute all’indirizzo: www.salute.gov.it/assistenzaSanitaria/assistenzaSanitaria.jsp.
Qualora, per una qualsiasi ragione, non sia stato possibile utilizzare la
TEAM (o il certificato sostitutivo), al rientro in Italia si può chiedere alla
propria ASL il rimborso delle spese sanitarie pagate in proprio. Questa
possibilità è concessa da una speciale norma comunitaria, la quale
prevede, il diritto al rimborso in base alle tariffe dello Stato membro.
E’ necessario, ai fini del rimborso, presentare le ricevute di pagamento
e la documentazione sanitaria.
3637595
[email protected]
www.injuve.mtas.es
E-28045 Madrid
Tel.: +34 902 020999
www.avanzabus.com
ACODES, S.L.
Calle Rodríguez
San Pedro,13
E-28015 Madrid
Tel.: +34 91 4460765
www.acodes.es
[email protected]
La Sepulvedana
Dirección Central
Palos de la frontiera, 16
E-28012 Madrid
Tel.: +34 915 304 800
Ufficio relazioni con il
pubblico
Tel.: +34 902 222282
[email protected]
www.lasepulvedana.es
TRASPORTI
Alsa Grupo
c/ Miguel Fleta, 4 – 2°
E-28037 Madrid
Tel.: +34 91 3270540
[email protected]
www.alsa.es
Auto Res
Estación Sur de Autobuses
Méndez Alvaro c/v a C/
Retama
RENFE
Informazioni
e Prenotazioni
Tel:. +34 902 240202
Informazioni Internazionali
Tel:. +34 902 240202
www.renfe.com
SANITÀ
Instituto Nacional
de Gestión Sanitaria
Servizi centrali
C/ Alcalá, 56
E-28071-Madrid
Tel.: +34 91 338 03 92
[email protected]
www.ingesa.msc.es
Instituto Nacional
de Seguridad Social
Subdireccíon General de
Relaciones Internacionales
Padre Damián, 4-6
E-28036 Madrid
Tel.: +34 91 5688300
Per iscriversi:
Tel.: +34 901 502050
www.seg-social.es
2. Come orientarsi
2.1 Quadro generale
Il servizio pubblico di orientamento giovanile e professionale è ormai
prerogativa dei governi locali e delle Comunità Autonome. L’organizzazione regionale e decentrata dello Stato in Spagna ha resa, infatti, difficile il mantenimento di una rete nazionale uniforme di
strutture informative e di orientamento. Le funzioni sono divise tra
le diverse Amministrazioni: esse si occupano di informare, di assistere nelle scelte e di consigliare i giovani.
Nelle scuole questo ruolo viene coperto, in generale, dai professori,
oppure da alcuni di questi che rivestono, nello specifico, la carica di
“tutor”. Essi, a volte assistiti da un’équipe di psicologi, danno informazioni e consigli ai giovani e li aiutano nella scelta degli studi successivi alla scuola dell’obbligo, tenendo conto delle attitudini e delle
motivazioni di ciascuno di loro. Vi sono poi anche iniziative di altro
genere: per esempio in Catalogna, regione che si è spesso vantata di
essere all’avanguardia in Spagna nel campo dell’orientamento e della
formazione dei giovani, si è creato un servizio chiamato “l’Autobus
delle Professioni”. Si tratta di una sorta di grande camper, tecnologicamente attrezzato, che si sposta all’interno della regione, concertando appuntamenti con scuole e istituti. Esso fornisce informazioni
sul sistema educativo, sulla formazione tecnico-professionale e aggiorna i giovani sulle nuove tecnologie e sulle necessità, riscontrate
nei diversi settori, di tecnici o di specialisti.
Nelle università vi sono centri che possono avere denominazioni diverse (come ad esempio il COIE, Centro de Orientación e Información de Empleo - www.coie.unican.es, il centro di orientamento
dell’Università di Cantabria o Oficina de Orientación e Inserción
Laboral* dell’Università Politecnica della Catalogna –
www.upc.edu/webaaupc), ma che hanno come comune denominatore quello di aiutare i giovani nell’inserimento lavorativo, fornendo
inoltre informazioni su borse, concorsi o opportunità all’estero.
Questi centri offrono un’assistenza personalizzata (che può anche
comprendere la figura del “professore-tutor”), Uffici di Risorse e Documentazione e anche strette relazioni con il mondo del lavoro e,
soprattutto, dell’imprenditoria. Il portale dell’università spagnola www.universia.es è una fonte preziosa di informazioni sul mondo
Indirizzi utili
Oficina de Orientación y Inserción
Laboral
Campus Nord de la UPC
Edifici NEXUS I
C/ Gran Capità, 2-4, planta baixa
E-08034 Barcelona
Tel.: +34 93 4015670 / 93
4011047
Fax: +34 93 4015672
[email protected]
www.upc.edu/webaaupc/
delle università spagnole, in particolare cliccando su “Empleo” o digitando l’indirizzo: http://empleo.universia.es è possibile consultare
l’elenco delle Ofertas de Empleo, suddivise per regione e per settore.
Anche per quanto riguarda l’orientamento lavorativo si può notare
una diversità da regione a regione dovuta al decentramento delle
competenze alle diverse Autonomías. L’Instituto Nacional de Empleo
ha uffici di collocamento su tutto il territorio e raccoglie le offerte di
impiego a livello nazionale. E’ possibile avere maggiori informazioni
visitando il sito Internet: www.sepe.es. In linea generale, l’attività di
orientamento svolta dalle Amministrazioni locali consiste in un colloquio iniziale, nella somministrazione di test psicotecnici e professionali ed in un colloquio finale. S’intende offrire a giovani ed adulti
la possibilità di conoscere l’opinione di specialisti sulle prospettive e
gli sbocchi nei vari settori e un aiuto per comprendere le proprie attitudini e capacità per intraprendere un’attività professionale o formativa.
Per avere informazioni precise e aggiornate sulle iniziative per l’inserimento lavorativo dei giovani ci si può rivolgere ai Centri Regionali di informazione e documentazione giovanili che fanno capo al
Ministerio de Trabajo e Inmigration (MTIS) – www.mtis.es ovverosia
al Ministero del Lavoro; oppure al Centro de Información de la Juventud (INJUVE) presente in tutte le Comunità Autonome:
www.injuve.mtas.es. Ricordiamo, infine, che anche i sindacati forniscono attività di orientamento e che sono sempre più numerose le
agenzie di lavoro interinale (Empresas de Trabajo Temporal ETT–
www.agett.com) che svolgono questo servizio.
Istituto Nacional de Empleo
(INEM)
Condesa de Menadito, 9
E-28027 Madrid
Tel.: +34 91 5855888
Fax: +34 91 3775881 / 3775887
www.inem.es
Ministerio de Trabajo
e Inmigration (MTIS)
c/ Agustin de Bethencourt, 4
E-28071 Madrid
Tel.: +39 91 3630000
www.mtis.es
13
3. Studiare
3.1 Quadro generale
La Spagna, per quel che concerne il sistema educativo, negli ultimi
anni ha conosciuto una sorta di rivoluzione. La modernizzazione del
Paese è passata anche attraverso il rinnovamento del suo sistema
educativo. A partire dal 1970, anno in cui è stata approvata la LGE –
Ley General de Educatión, il quadro normativo è andato via via
ampliandosi. La LOGSE (Legge Organica Generale sul Sistema Educativo), approvata per la prima volta nel 1990 e modificata parzialmente con la Ley Orgánica de Calidad de la Educación (LOCE) nel
2002, ha apportato molti cambiamenti al panorama dell’istruzione
spagnola. Tra le novità più importanti, che sono state introdotte a
tutti i livelli preuniversitari del sistema, vi è quella che ha esteso
l’obbligo scolastico per i giovani dai 14 ai 16 anni e la conseguente
riduzione della tappa successiva il “Bachillerato” (Insegnamento
post-obbligatorio tra i 16 e i 18 anni).
Il modello spagnolo di decentralizzazione dell’amministrazione
educativa, distribuisce le competenze tra lo Stato, le Comunità
Autonome, le amministrazioni locali e i singoli istituti. Lo scopo di
questa autonomia è quello di avere un migliore utilizzo dei fondi
assegnati e di fornire agli studenti un modello pedagogico più vicino
alle loro necessità.
Il compito di controllore sulla corretta applicazione dei requisiti comuni in materia di istruzione in tutto il territorio nazionale spetta
allo Stato. Alle amministrazioni locali spetta, invece, in compito di
“controllore” all’interno del suo ambito territoriale. L’esercizio della
funzione ispettiva viene esercitato in tutti i gradi di istruzione.
Per mettere ordine nella proliferazione di leggi prodotte negli ultimi
anni in materia educativa, si è sentita la necessità di una “semplificazione e chiarificazione normativa”. A questo scopo è stata approvata, il 3 maggio del 2006, la Ley de Educación (LOE). La nuova
legge deroga tutte le leggi precedentemente approvate per i diversi
ambiti educativi, compresa la LOCE del 2002, raggruppando tutti i
testi e le posteriori modificazioni in un unico strumento giuridico.
Inoltre, benché vengano mantenuti i principi fondamentali della
Legge Regolatrice del Diritto all’Istruzione (LODE) del 1985, ne sono
stati modificati alcuni importanti aspetti.
Nella stesura della nuova legge, i legislatori hanno tenuto conto di
tre principi fondamentali. Il primo consiste nell’esigenza di fornire
un’educazione di qualità a tutti i cittadini di ambo i sessi a tutti i livelli del sistema educativo, garantendo uguali opportunità a tutti gli
alunni e fornendo loro l’appoggio necessario. Il secondo principio
consiste nella necessità che tutte le componenti della comunità educativa collaborino per il conseguimento di un obiettivo comune. La
responsabilità del successo o dell’insuccesso scolastico degli alunni
ricade non solo sulle spalle degli stessi alunni, ma anche sulle
famiglie, gli insegnanti, le amministrazioni educative e infine sulla
società nel suo complesso, responsabile ultima della qualità del
sistema educativo. Il terzo principio che ispira questa legge consiste
nel conseguimento di alcuni obiettivi educativi comuni all’Unione
europea che prevedono di arrivare nei prossimi anni ad una convergenza dei sistemi educativi e formativi europei. Dal 2008 inoltre sono
state apportate ulteriori modifiche previste dalla LOE che prevede
una diversa suddivisione dei cicli di istruzione superiore.
Le scuole private sono più del 30% del totale e quasi tutte godono
14
di sovvenzioni da parte dello Stato. Ci sono due livelli di riconoscimento delle scuole private da parte dello Stato: da una parte i centri privati che, se si inseriscono nel sistema scolastico nazionale,
ricevono sovvenzioni pubbliche in cambio di un maggior controllo
sull’insegnamento e di un utilizzo dei criteri ministeriali nella selezione degli alunni ammessi (prossimità alla residenza, situazione
socioeconomica). Dall’altra, le scuole non statali che mantengono
piena libertà nei criteri di ammissione degli studenti e nell’applicazione dei piani di studio, ma non ricevono alcuna sovvenzione. Tuttavia, anche nei centri privati gli studenti che si trovano in condizioni
difficili dal punto di vista economico hanno diritto a borse di studio.
La Educación Infantil, è concepita come tappa unica, ma è suddivisa
in due cicli (dalla nascita ai 3 anni e dai 3 ai 6 anni, come già previsto
dalla LOGSE) che, come sancito dalla nuova legge, devono avere entrambi obbligatoriamente una finalità educativa. Le scuole, sin dal
primo ciclo, devono presentare una proposta pedagogica specifica.
Nel secondo ciclo la nuova legge prevede anche un primo approccio
dei bimbi alla lettura e alla scrittura oltre che ai numeri, di una lingua straniera e alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione.
I due cicli educativi di Educación Infantil non sono obbligatori, ma lo
Stato li offre gratuitamente nei suoi centri. I centri privati non possono ricevere sovvenzioni poiché sono insegnamenti volontari. Comunque, anche i bambini che frequentano scuole private possono
ricevere borse ed aiuti diretti. Quasi la totalità dei bambini spagnoli
frequentano il secondo ciclo (dai 3 ai 6 anni) e circa un terzo lo fa in
centri privati.
Tutti gli spagnoli, dai 6 ai 16 anni, sono tenuti alla frequenza scolastica (Educación obbligatoria), che si divide in due tappe: Educación
Primaria e Educación Secondaria Obligatoria.
L’Istruzione Primaria (Educación Primaria) è destinata a fornire agli
alunni, in sei anni (dal 6° al 12°), gli elementi culturali fondamentali,
quali la lettura, l’espressione orale e scritta, il calcolo aritmetico,
nonché una progressiva autonomia personale. L’Educación Primaria
è divisa in tre cicli, della durata di due anni ciascuno, con obiettivi
concreti e personalizzati per ogni singolo alunno. L’anno scolastico
parte a settembre e termina a giugno per un totale di 180 giorni di
scuola all’anno. Oltre alle classiche materie, gli alunni, nelle
Comunità autonome bilingue, studiano anche lingua e letteratura
della seconda lingua ufficiale. Non esistono veri e propri esami di
passaggio da un ciclo ad un altro, ma si viene promossi se si
raggiungono i risultati prestabiliti.
L’Istruzione Secondaria Obbligatoria (Educación Secundaria Obligatoria - ESO) impegna gli studenti per quattro anni (cioè dai 12 ai 16
anni di età). Oltre all’approfondimento delle discipline, l’ESO ha il
compito di proporre agli alunni metodi di studio, norme e valori,
combinando un’istruzione di base comune con un’attenzione alle diversità di ciascun soggetto; a questo scopo è consentita agli istituti
l’adozione dei mezzi organizzativi e curriculari che ritengono più
adeguati alle caratteristiche dei loro studenti. In pratica viene proposto un curriculum comune per i primi tre anni con, a partire dal
terzo anno, eventuali programmi di sostegno per gli studenti che
presentano delle lacune e un quarto anno orientativo con un’organizzazione flessibile delle materie comuni e tre materie a scelta.
Con il superamento dei quattro anni di ESO si ottiene il Graduado
en Educación Secundaria, titolo necessario per il proseguimento degli
studi, sia verso i licei sia verso la formazione professionale più
orientata al lavoro.
La LOE introduce una maggiore flessibilità nell’accesso alla formazione professionale e stabilisce diverse connessioni tra questa e
l’istruzione generale. Al fine di evitare un prematuro abbandono scolastico, si stabiliscono programmi di qualificazione professionale
iniziale destinati ai giovani tra i diciassette e i ventun’anni che non
hanno ottenuto il titolo di Graduado en Educación Secundaria. A
questi programmi possono accedere, eccezionalmente, anche giovani con più di quindici anni non in grado di terminare con successo
il percorso di studi.
Per avere tutte le informazioni necessarie sul sistema educativo, sul
tipo di insegnamenti impartiti, sulle materie insegnate, ecc. consultare la sezione specifica del sito web del Ministerio de Educación:
www.education.es.
3.2 Dopo la scuola dell'obbligo
Per chi termina con successo la scuola dell’obbligo si aprono due
possibilità: chi ha intenzione di portare avanti i propri studi fino a un
livello universitario o parauniversitario o seguire una formazione
professionale di grado superiore, può proseguire gli studi con il
bachillerato. Coloro che desiderano entrare, in tempi più brevi, nel
mercato del lavoro hanno, invece, la possibilità di frequentare i Corsi
Formativi di Grado Medio (che, nelle Belle Arti, includono studi su
arti plastiche e disegno).
Il bachillerato, simile al nostro concetto di “liceo”, dura due anni (dal
16° al 18° anno di età) ed è articolato su quattro indirizzi (modalidades formativas), ognuno dei quali finalizzato all’acquisizione delle
conoscenze di base in un settore specifico della cultura universitaria.
Gli indirizzi sono: Scienze Naturali e della Salute, Umanistico e di
Scienze Sociali, Artistico, Tecnologico. Al termine si ottiene il titolo di
Bachiller.
Oltre a preparare lo studente per l’università, il bachillerato deve
anche permettere un inserimento professionale attraverso la “Formación Profesional Básica”, comune a tutti gli insegnamenti preuniversitari.
Coloro, infine, che non hanno portato a termine la ESO, possono accedere ai programmi di garanzia sociale (PGS - Programas de Garantía Social), che alternano studi di base della scuola dell’obbligo con
quelli di formazione professionale specifica. Al termine dei corsi un
certificato attesta le competenze acquisite. Coloro che, terminato un
PGS, desiderano continuare la formazione, possono sostenere una
prova per accedere ai Cicli Formativi di Grado Medio.
3.3 La formazione professionale
La formazione professionale ha come finalità principale la
preparazione degli studenti in un campo professionale, affiancando
ad essa anche una buona formazione polivalente in modo da favorire
un migliore adattamento alle possibili evoluzioni che potrebbero
verificarsi nel corso della vita lavorativa.
La Ley Orgánica de las Cualificaciones y de la Formación Profesional
(LOCFP) del giugno del 2002, ha stabilito e ordinato l’intero sistema
della formazione, qualificazione professionale e accreditamento.
Con questa legge si cerca di elevare sia la qualità della formazione
professionale e permanente, sia di migliorare i procedimenti di
valutazione e il riconoscimento e l’accreditamento delle competenze
informali.
Con la LOCFP vengono, inoltre, creati percorsi e moduli professionali che aiutano le persone nella transizione da un sistema all’altro
e che favoriscono la mobilità dei lavoratori all’interno dell’Unione
europea. Questo processo per realizzare il nuovo ordinamento della
formazione professionale che porterà il sistema spagnolo ai livelli
dei sistemi europei più avanzati, è oggi ancora in corso.
La formazione professionale spagnola, comprende sia la formazione
di base, cioè quella che gli studenti ricevono all’interno dell’Istruzione
secondaria obbligatoria e nel bachillerato, sia la formazione professionale specifica di grado medio e superiore.
I settori di studio sono diversi: si va dalla chimica alla sanità, dalle arti
grafiche ai settori del tessile e della pelle, dall’elettricità e l’elettronica alle attività di pesca marittima, dall’informatica al commercio,
dalla fabbricazione meccanica ai servizi socioculturali e per la comunità, ecc.
Ai cicli di grado medio possono accedere coloro che hanno compiuto 16 anni e hanno terminato con successo la scuola dell’obbligo
(ESO), ma anche chi già lavora e ha più di 18 anni se è in possesso di
alcuni titoli di studio di base previsti dal vecchio sistema scolastico
oppure se le sue esperienze lavorative sono attinenti al campo di studio. Al termine della formazione professionale (che può durare 1 o 2
15
anni e coprire dalle 1300 alle 2000 ore di lezione) si ottiene il titolo
di Técnico.
Ai cicli di grado superiore si accede a 18 anni, dopo avere terminato
con successo il bachillerato. Chi già lavora ed ha più di 20 anni, può
accedere solo se è in possesso di un titolo di studi medio previsto
dal vecchio sistema educativo o nel caso in cui le sue esperienze lavorative siano attinenti al tipo di studio. Al termine di questo ciclo
(della durata di 1 o 2 anni e che copre dalle 1300 alle 2000 ore di
lezione) si ottiene il titolo di Técnico Superior. Con il titolo di Técnico
Superior è possibile accedere all’università direttamente, senza dover
sostenere una prova di accesso, a determinati corsi di studio universitari che sono in qualche modo collegati con il titolo in possesso.
La Formazione professionale comprende anche i corsi di Perfezionamento professionale e la Formazione occupazionale: i lavoratori di
qualsiasi livello possono essere ammessi a “corsi di perfezionamento
professionale” che rilasciano attestati di valore solo professionale,
non accademico. Questi corsi possono svilupparsi all’interno delle
aziende, talvolta in collegamento con centri di studio pubblici o privati.
I lavoratori occupati possono partecipare a corsi di formazione organizzati dalle stesse imprese e dalle organizzazioni imprenditoriali e
sindacali. La formazione dei lavoratori occupati, è diretta sia al
miglioramento delle competenze e delle qualifiche, sia alla riqualificazione e all’aggiornamento.
La gestione della formazione continua in Spagna viene svolta dalla
Fundación Tripartita para la Formación en el Empleo, costituita dai
rappresentanti delle amministrazioni, dalle organizzazioni sindacali
e imprenditoriali.
A questo riguardo, la Consejería de Educación della Comunità Autonoma di Madrid ha sviluppato un ampio programma di corsi di
perfezionamento professionale. Per ricevere ulteriore informazioni
su queste iniziative si può contattare la Unidad de Programas Educativos: www.madrid.org/dat_capital/upe/supe_fp.htm.
Vi è, infine, la formazione occupazionale (Formación Ocupacional)
concepita essenzialmente per la “riconversione” dei disoccupati
dall’INEM - Instituto Nacional para el Empleo, tramite i Programmi
Nazionali di Formazione e Inserimento Professionale (FIP, Plan de
Formación e Inserción Profesional), le Scuole-Officina (EscuelasTaller), le Amministrazioni provinciali e autonome e i centri privati.
Questo tipo di formazione, viene impartita sia presso i Centros Colaboradores (enti di formazione privati) che sono preventivamente
accreditati per svolgere attività di formazione, sia presso organizzazioni imprenditoriali, sindacali e imprese. Gli studenti disoccupati
che frequentano questi corsi possono ottenere borse di studio per
coprire alcune spese legate alla frequenza del corso (ad esempio
trasporto, alloggio, ecc.).
Le borse e gli aiuti si riferiscono sia alle ore di frequenza in aula, sia
a quelle di tirocinio in azienda.
Per chi ha un titolo professionale e vuole recarsi all’estero per continuare a formarsi o lavorare può utilizzare Europass Supplemento al
Certificato (ESC) per descrivere le competenze acquisite durante il
percorso formativo: www.europass-italia.it.
16
3.4 L’istruzione superiore
In Spagna con il termine Istruzione superiore ci si riferisce
all’istruzione universitaria che viene impartita nelle Facoltà Universitarie, nelle Scuole Tecniche Superiori e nelle Scuole Universitarie.
ISTRUZIONE UNIVERSITARIA
Il sistema universitario spagnolo ha attraversato una fase di profondi
cambiamenti negli ultimi venticinque anni. Questi cambiamenti,
hanno consentito alla Spagna di diventare il terzo Paese preferito
dagli studenti stranieri, dopo la Gran Bretagna e la Francia.
Già con la Ley de Reforma Universitaria - L.R.U., legge del 1990
furono trasferiti, dallo Stato alle Regioni, quasi tutti i compiti concernenti l’insegnamento universitario e la ricerca. Ogni ateneo ha
visto riconosciuta la propria autonomia su: piani di studio, bilancio,
amministrazione delle risorse e gestione del personale, inclusa la selezione, contrattazione e promozione del personale docente, la
creazione di centri e strutture di istruzione a distanza, i procedimenti
per la selezione dei suoi studenti, la costituzione di fondazioni o altre
figure giuridiche che servano al conseguimento dei suoi scopi e la
collaborazione con altre entità per la mobilità del suo personale.
Nel dicembre del 2001 è stata approvata dal parlamento spagnolo
una nuova legge, la Ley Orgánica de Universidades (LOU) che recepisce gli obiettivi del processo di Bologna (giugno 1999) per uno
sviluppo armonico di uno Spazio Europeo dell’Istruzione Superiore.
La LOU ha regolato l’adozione del sistema europeo dei crediti e il
Supplemento al Certificato (Suplemento Europeo al Título - SET).
Nel 2007, la Legge Organica di Modifica della Legge Organica delle
Università dell’aprile 2007 (LOMLOU) ha stabilito la nuova struttura
degli insegnamenti universitari ufficiali in Spagna come già predisposto dai Reales Decretos 5/2205 e 56/2005 e dall’articolo 37 della
Legge di Modifica della Legge Organica delle Università, in tre cicli
così definiti: Grado, Máster e Doctorado. Inoltre, il processo di riforma continua con il Real Decreto 1393/2007, del 29 ottobre che
si configura come una delle norme essenziali nel processo di riforma
spagnolo ed è senz’altro da considerare come la normativa fondante
il nuovo assetto degli insegnamenti universitari e dei titoli ufficiali.
E’ utile ricordare che nel Real Decreto viene esplicitamente affermato
che tramite questa normativa si concretizza l’adattamento del sistema spagnolo a quello stabilito dallo Spazio europeo dell’istruzione
superiore e dal Processo di Bologna e viene attribuito un ruolo molto
rilevante al riconoscimento e al trasferimento di crediti accademici,
al fine di promuovere la mobilità, obiettivo fondamentale per l’effettivo consolidamento dello Spazio Europeo dell’Istruzione Superiore.
Le università private e quelle che fanno capo alle istituzioni ecclesiastiche (ma, soprattutto, i titoli di studio che si ottengono in queste
ultime) sono riconosciute dallo Stato che, d’altra parte, le sottopone
a controlli accademici. Gli studi militari e le professioni collegate
prevedono anch’essi un livello universitario.
Gli studenti che sono in possesso di un titolo di bachiller, o di un
titolo equivalente previsto dal sistema educativo di uno Stato membro dell’Unione europea o di uno Stato membro dello Spazio Economico Europeo, possono far valere il diritto di accesso nelle
università spagnole.
Le università spagnole, possono stabilire autonomamente i criteri di
selezione dei propri studenti. Normalmente è previsto il superamento
di una prova attitudinale, Pruebas de Acceso a la universidad (PAU).
Le università e i responsabili dell’insegnamento del bachillerato, unitamente, sono incaricati di organizzare e pianificare la prova di accesso. Per la frequenza di un corso di studi che prevede la conoscenza
di uno specifico argomento è previsto, in aggiunta, il superamento
di una prova specifica. Non è consentito sostenere prove di accesso
per lo stesso corso accademico in più di un’università, pena l’annullamento di tutte le prove realizzate.
Sono normalmente accettati i titoli stranieri che permettono
l’iscrizione alle università nei paesi d’origine. È possibile che l’università, presso la quale si è scelto di studiare, preveda una preiscrizione.
Dal momento che questa può includere l’obbligo di possedere la residenza nella stessa città dell’ateneo, si consiglia di prendere contatto
direttamente con l’università prescelta per una verifica.
Tutte le informazioni sulle università si trovano nella sezione specifica del sito web del Ministero dell’Educazione e della Scienza:
www.educacion.es/educacion/universidades.html e sul portale Universia Internacional all’indirizzo: http://internacional.universia.net. Il
portale è dedicato ai giovani che cercano informazioni sulle possibilità di studiare, lavorare o viaggiare all’estero.
L’istruzione universitaria si suddivide in cicli, ciascuno con obiettivi
formativi specifici e valore accademico autonomo:
• Primo ciclo (ciclo corto), di impronta professionale e della durata di tre anni. Di questo gruppo fanno parte tutti gli studi che
si svolgono nelle Escuelas Universitarias. Al termine di questo
ciclo di studi, gli studenti ottengono i titoli di Diplomado o Ingeniero Técnico. Normalmente non è possibile continuare gli studi
in un secondo ciclo. In alcuni casi però, i diplomati del ciclo corto
possono continuare gli studi in un secondo ciclo affine.
• Primo e secondo ciclo (ciclo largo). Anche se è suddiviso in cicli,
in realtà lo studente deve superarli entrambi per conseguire il
titolo o la qualifica professionale specifica. Al termine dei due
cicli della durata complessiva di 4 o 5 anni, si ottiene il titolo di
Licenciado, Ingeniero o Arquitecto.
• Secondo ciclo. La durata degli studi è di due anni. Possono accedere solo gli studenti che hanno superato con successo determinati studi del primo ciclo. Al termine di questo percorso si
ottiene il titolo di Licenciado.
• Terzo ciclo (Estudios con Doctorado), ha come finalità la specializzazione dello studente in campo scientifico, tecnico o artistico accadémico. E’ possibile intraprendere gli studi di dottorato
solo dopo aver frequentato con successo il ciclo largo. Al termine
del terzo ciclo e dopo aver sostenuto una tesi, si ottiene il titolo
di Doctor.
Gli studi universitari possono essere raggruppati in cinque specializzazioni: Istruzione Umanistica, Scienze Sperimentali, Scienze
della Salute, Scienze Sociali e Giuridiche e Istruzioni Tecniche.
Ogni specializzazione comprende un’istruzione di ciclo corto, di
ciclo largo, di secondo ciclo e di terzo ciclo (Doctorado).
a studi universitari che comprendano due o tre cicli.
Per chi ha più di 25 anni ed è privo di titoli di studio adeguati, sono
previsti, per l’iscrizione, specifici corsi ed esami di accesso. Per questi
studenti le Comunità Autonome riservano alcuni posti in ciascun
corso di studi che per legge non può essere inferiore all’1% e superiore al 3%.
Ciò che differenzia i cicli è il “peso”, la difficoltà del tipo di studio;
questo viene misurato tramite i “crediti”, ogni credito equivale a 10
ore di lezione.
Alcuni istituti svolgono corsi relativi al solo 1° ciclo universitario. È
il caso delle Scuole universitarie che prevedono tra i 180 e i 270 crediti e che possono avere una durata di due o tre anni.
Gli studi che comprendono 1° e 2° ciclo prevedono tra i 300 e i 400
crediti, suddivisi in quattro o cinque anni accademici, fatta eccezione
per quegli studi per i quali esistono direttive comunitarie che indichino altri criteri.
Gli studi di 3° ciclo, il dottorato per intendersi, prevedono un minimo
di 32 crediti. È necessario essere prima dottori se si vuole diventare
professori universitari di ruolo, ma non è un titolo richiesto molto
spesso per lavorare al di fuori delle università. Questi studi sono
molto mirati alla ricerca, hanno un numero più ridotto di studenti e
gli insegnamenti hanno un carattere specialistico.
Infine è bene ricordare, che esiste un’ampia offerta di corsi di specializzazione master e dottorati organizzati da quasi tutte le università.
Per informazioni più dettagliate, si consiglia di consultare i siti Internet delle università spagnole o il portale: www.universia.es.
FORMAZIONE SUPERIORE NON UNIVERSITARIA
Gli studi parauniversitari, ai quali si può accedere a partire dai 18
anni, una volta superato il bachillerato, sono molteplici e comprendono la Formazione Professionale Specifica di grado superiore,
l’Istruzione Artistica di grado superiore e l’Istruzione Sportiva Superiore.
I Conservatorios Superiores e le Escuelas Superiores, sono istituti
pubblici dove si riceve un’istruzione di livello avanzato. In generale gli
istituti in cui viene impartita la Formazione Professionale Specifica di
grado superiore, sono gli stessi istituti in cui si impartisce la formazione di grado medio.
Esistono due modalità di accesso alla Formazione Professionale
Specifica di grado superiore: l’accesso diretto, per il quale l’unico
requisito richiesto è il possesso del Bachiller, e l’accesso mediante la
Prueba Aptitudinal Personal-PAP. Al termine degli studi di Formazione Professionale Specifica di grado superiore viene rilasciato il
titolo Técnico Superior.
Gli studenti che superano con successo gli studi di grado superiore
di Musica e Danza e quelli di Arte Drammatica ottengono il Título
Superior nel relativo tipo di studio, che è equivalente a tutti gli effetti a quello del Licenciado universitario.
Risulta più difficile, anche per il tipo di prove da sostenere, l’accesso
17
Il titolo che si ottiene dopo aver superato i cicli formativi in Arti
Plastiche e Disegno è quello di Técnico Superior de Artes Plásticas y
Diseño nella specializzazione frequentata. Gli studi superiori di Conservazione e Restauro dei Beni Culturali consentono di ottenere il Título superior en Conservación y Restauración de Bienes Culturales.
Questi titoli sono equiparati a tutti gli effetti a quelli di Diplomado
universitario.
Gli studenti che hanno frequentato con successo gli studi di Técnico
Deportivo di grado superiore, ottengono il titolo di Técnico Deportivo
Superior. Per lo specifico di questa specializzazione consultare il sito
Internet della Facultad de Ciencias de la Actividad Física y del Deporte*-INEF www.inef.com dell’Università Politecnica di Madrid.
3.5 Le borse di studio
Il Ministero dell’Istruzione (MEC - Ministerio de Educación www.mec.es) bandisce ogni anno borse di studio per studenti preuniversitari ed universitari. Questi aiuti economici diretti, la cui concessione comprende anche l’esenzione dal pagamento delle tasse,
variano in relazione alla distanza dal domicilio di famiglia, al reddito,
ecc. Sono concesse per ragioni sociali ed economiche, ma si esige un
certo successo scolastico. Anche gli enti regionali e locali e le fondazioni private (di banche o casse di risparmio) hanno programmi di
borse.
Le borse per il terzo ciclo universitario (dottorato e ricerca) dipen-
Indirizzi utili
FORMAZIONE NON UNIVERSITARIA
Facultad de Ciencias de la Actividad
Física y del Deporte (INEF)
Università Politecnica di Madrid
Avda. Martín Fierro, s/n.
E- 28040 Madrid
Tel.: +34 91 3364001
Fax: +34 91 3364032
Segreteria
Tel.: +34 91 3364092
[email protected]
www.inef.upm.es
BORSE DI STUDIO
Ministerio de Educación
C/Alcalá, 36
E-28071, Madrid
Tel.: +34 902 218500
Fax: +34 91 7018648
www.mec.es
Portale Universia.es
http://becas.universia.es
18
dono, invece, unicamente dai voti e dalle capacità dei candidati senza
considerare le circostanze sociali.
Il MEC pubblica ogni anno “BECAS” (Borse di studio), una pubblicazione utilissima per chi si vuole avvalere di questi aiuti, in quanto
vi si trovano informazioni su tempi, modi, incompatibilità e, soprattutto, sui vari centri, universitari e non, presso i quali ottenere informazioni e chiarimenti. Naturalmente ci si può rivolgere direttamente
al Ministerio de Educación (Atención al ciudadano: C/Alcalá, 36
28071-MADRID Tel.: 902 21 8500), agli assessorati regionali all’educazione, ai C.O.I.E. (Centro de Orientación e Información de Empleo)
presenti in tutte le università e alle segreterie di scuole e università.
Tramite i progetti di mobilità universitaria, come ad esempio Erasmus
(www.programmallp.it), gli studenti europei e di paesi terzi hanno la
possibilità di studiare presso un istituto spagnolo di istruzione superiore.
Tutti i programmi di interscambio sono gestiti in cooperazione con
gli istituti d’istruzione superiore dei vari paesi, pertanto, per ottenere
informazioni più precise è bene rivolgersi presso le segreterie degli
istituti dei paesi d’origine. Per coloro che partecipano a scambi
transnazionali realizzati nell’ambito di programmi comunitari
(Leonardo, Erasmus, Gioventù, ecc.) può essere utile Europass-Mobilità, un libretto che documenta i percorsi di apprendimento effettuati all’estero: www.europass-italia.it.
4. Imparare lo spagnolo
4.1 Quadro generale
Anche l’insegnamento linguistico in Spagna è stato sottoposto ad
un profondo rinnovamento per adattarlo alle nuove esigenze che
provengono dalla società, in special modo con la comparsa del
Quadro Comune Europeo di Riferimento delle Lingue.
Se un cittadino italiano desidera studiare e/o lavorare in Spagna,
deve dimostrare di conoscere lo spagnolo o “el castellano” (il castigliano, dalla regione di origine), ma non è sempre detto che sia necessario un documento ufficiale che attesti questa conoscenza.
Chi vuole studiare in Spagna deve, di norma, sostenere un esame
presso l’università dove si è iscritto o che frequenterà temporaneamente, ad esempio, come borsista “Erasmus”. Questo esame viene, di
solito, preceduto da un breve corso in settembre e, a volte, anche da
uno in febbraio; è quasi sempre gratuito ed è pensato come un
“aiuto” per gli studenti stranieri.
Se lo studente dimostra di sapere parlare bene lo spagnolo e di non
avere bisogno di un corso di supporto, gli verrà permesso di frequentare i corsi e di sostenere gli esami senza alcun ostacolo. Anche
ai datori di lavoro è quasi sempre sufficiente la dimostrazione della
padronanza della lingua, tuttavia, poiché nelle Università spagnole gli
esami sono scritti si ritiene importante possedere un documento ufficiale.
Con il Real Decreto del 31 ottobre 2002 che deroga i precedenti, si attribuiscono all’Istituto Cervantes*(l’istituzione culturale creata dallo
Stato spagnolo nel 1991 per diffondere l’insegnamento dello spagnolo, la cultura della Spagna e dei paesi ispanoparlanti) – www.cervantes.es, le competenze relative alla gestione accademica,
amministrativa ed economica dei diplomi di spagnolo come lingua
straniera (Diplomas de Español como Lengua Extranjera-DELE). Tali
diplomi vengono rilasciati dall’Istituto Cervantes a nome del Ministerio de Educación- MEC.
È possibile sostenere gli esami a maggio e novembre sia nei centri autorizzati in Italia dell’Istituto Cervantes*, a Roma, Milano, Napoli e
Palermo, sia nei numerosi centri e università autorizzate in tutta la
Spagna.
A seconda del grado di “dominio” del castellano si distinguono:
• il Diploma de Español - Nivel inicial, (ha sostituito il Certificado
Inicial de Español), accredita la competenza linguistica sufficiente
per capire e rispondere adeguatamente di fronte a situazioni comuni della vita quotidiana e comunicare desideri e necessità di
base;
• il Diploma de Español - Nivel intermedi, (ha sostituito il
Diploma Básico de Español), accredita la competenza linguistica
sufficiente per districarsi nelle situazioni ricorrenti della vita quotidiana e in circostanze normali che non richiedono un uso specialistico della lingua;
• il Diploma de Español - Nivel superio, (ha sostituito il Diploma
Superior de Español), accredita la competenza linguistica necessaria per districarsi in situazioni che richiedono un uso specialistico della lingua e la conoscenza degli ambiti culturali che
attraverso di essa si manifestano.
Per ognuno dei tre tipi di certificato, è previsto il superamento di
5 prove diverse nella medesima sessione di esame: di comprensione nella lettura, di espressione scritta, di comprensione
nell’ascolto, di grammatica e vocabolario ed, infine, di espressione orale.
19
Vengono anche riconosciuti gli attestati rilasciati dalle scuole ufficiali
di lingue presenti in tutte le province spagnole (Escuelas Oficiales de
Idiomas - www.eeooii.net). Queste scuole formano una vasta rete di
centri ufficiali a livello non universitario dedicati agli insegnamenti
specialistici delle lingue moderne. Generalmente le scuole della rete
hanno come mission principale l’insegnamento delle lingue straniere
agli spagnoli, ma alcune di queste organizzano anche corsi di spagnolo per stranieri.
Vi sono diverse università pubbliche che offrono corsi intensivi di
spagnolo per stranieri. La U.I.M.P -Universidad Internacional Menendez Pelayo* a Santander - www.uimp.es è l’istituzione che vanta
l’esperienza più lunga nell’insegnamento della lingua, organizza corsi
sia in inverno (gennaio-giugno e ottobre-dicembre), sia in estate
(corsi di un mese da luglio a settembre).
L’Università di Salamanca* - www.usal.es collabora, invece, con
l’Istituto Cervantes nell’elaborazione dei modelli per gli esami e nella
valutazione delle prove per l’ottenimento dei diplomi di spagnolo.
Per consultare la lista completa degli istituti che in Spagna possono
http://milan.cervantes.es
Indirizzi utili
Instituto Cervantes – Departamento
de Diplomas
Dirección de Diplomas
y Gestión Exterior
Instituto Cervantes
Francisco Silvela 82
E-28028 Madrid
Tel. +34 91 745 33 43
Fax +34 91 745 00 58
http://diplomas.cervantes.es/inde
x.jsp
Istituto Cervantes
Sede di Milano
Via Dante, 12
I-20121 Milano
Tel.: +39 02 72023450
Fax: +39 02 72023829
[email protected]
Istituto Cervantes
Sede di Napoli
Piazza Vanvitelli, 15
I-80129 Napoli
Tel.: +39 081 3721195/87
Fax: +39 081 3721199
[email protected]
http://napoles.cervantes.es
Istituto Cervantes
Sede di Roma
Via di Villa Albani, 16
I-00198 Roma
Tel.: +39 06 8537361
Fax: +39 06 8546232
[email protected]
http://roma.cervantes.es
Universidad
Internacional Menendez Pelayo
(UIMP)
20
rilasciare il DELE, si consiglia di consultare il sito web: www.dele.org.
Molto numerose sono, infine, le scuole private. Queste organizzano
corsi sia intensivi che estensivi che possono comprendere la permanenza presso una famiglia spagnola, con trattamento o meno di
mezza pensione, attività extrascolastiche, ecc.
Un corso intensivo di 40 ore indicativamente può costare circa 300
euro, invece un corso di lingua della durata di 3 mesi e con una frequenza di 4 ore al giorno, in una di queste scuole private che sono
solite avere classi con un numero limitato di allievi, può costare sui
1.200-1.500 euro.
Si possono trovare ulteriori informazioni e indirizzi sul sito Internet:
www.spainexchange.com.
Chi vuole raccogliere e documentare la propria conoscenza delle
lingue straniere può utilizzare Europass Passaporto delle Lingue, un
documento sul quale i cittadini autonomamente possono registrare
i loro livelli di competenza linguistica acquisiti sia in ambito formale
(scuole o formazione) sia in contesti non formali. Per informazioni
consultare il sito Internet: www.europass-italia.it.
Avda. de los Castros, 42
E-39005 Santander
Tel.: +34 942298700
Fax: +34 942280816
[email protected]
Servizio Centrale
Isaac Peral, 23
E-28040 Madrid
Tel.: +34 91 5448374 /
5920600
Fax: +34 91 5448374 /
5430897
[email protected]
www.uimp.es
Universidad
de Salamanca
Patio de Escuelas, 1
E-37008 Salamanca
Tel.: +34 923 294400
Fax: +34 923 294502
www.usal.es
5. Farsi riconoscere gli studi
5.1 Quadro generale
L’Unione europea è da tempo impegnata nelle politiche di integrazione per favorire un sistema uniforme, trasparente e flessibile di
riconoscimento, da parte dei paesi membri, dei titoli di studio e delle
qualifiche professionali acquisite. Il Consiglio europeo di Lisbona del
2000 ha ribadito con forza la necessità di una collaborazione più
stretta tra gli Stati membri dell’UE su questo tema. Già nel 1999, con
il “Processo di Bologna” (www.bolognaprocess.it) era stato avviato il
progetto per la creazione di un’area europea per l’istruzione superiore. In modo analogo è stato avviato nel 2002, a
Bruges-Copenhagen, il processo di costruzione di uno Spazio
Europeo della Formazione Professionale.
Nonostante l’importanza dell’argomento, al momento attuale non si
riesce a prevederne chiaramente l’evoluzione né quando si arriverà
ad una soluzione completa ed efficace del problema. Sono stati fatti
alcuni tentativi per trovare equivalenze tra le qualifiche attraverso la
promulgazione di 15 direttive europee per il riconoscimento di
qualifiche professionali.
Attualmente le professioni possono essere riconosciute attraverso
l’applicazione del “Sistema generale di riconoscimento”, oppure il riconoscimento avviene in quanto le professioni sono coperte da una
direttiva settoriale o da una direttiva transitoria (le direttive transitorie sono immediatamente efficaci in attesa di un atto normativo di
ricezione).
Oltre alle direttive, altri tentativi di affrontare il problema del riconoscimento dei titoli e delle qualifiche hanno portato alla delineazione delle equivalenze dei diplomi ottenuti nei diversi paesi,
basandosi sul principio della comune durata, o alla delineazione della
corrispondenza tra i diplomi, operando una comparazione basata
sulla formazione effettiva e non nominale dei diplomi, ma il percorso
sembra essere ancora pieno di ostacoli.
In attesa di arrivare ad una soluzione definitiva, si stanno percorrendo anche altre strade per rendere più “trasparenti” i documenti e
le prove di qualifica di cui la persona è in possesso.
Con la Decisione 2241/2004/CE del Parlamento europeo e del Consiglio sono stati predisposti formati comuni di documenti, denominati Europass, che possono accompagnare diplomi e qualifiche e
hanno l’obiettivo di mettere in rilievo competenze e conoscenze
acquisite dalla persona.
In questo modo è possibile facilitare la mobilità per studio e lavoro
nei paesi della UE. Per maggiori informazioni consultare il paragrafo
“Per saperne di più”.
Le direttive europee sono elencate e descritte nel sito web dell’Unione europea, su: http://ec.europa.eu>internalmarket> qualifications> general-system.
Qui si possono consultare anche documenti con informazioni
pratiche sul sistema di riconoscimento delle qualifiche professionali
e dei diplomi.
Per ulteriori informazioni, contattare il Ministero dell’Università e
della Ricerca www.miur.it.
5.2 I titoli di studio scolastici e universitari
Il riconoscimento dei titoli in Spagna si distingue in:
• convalidación: gli effetti della convalidación in generale sono
unicamente accademici, poiché permette di convalidare gli studi
iniziati in Italia e di continuare gli stessi studi all’interno del
sistema educativo spagnolo;
• homologation: si riferisce all’equipollenza dei titoli e dei certificati rilasciati all’estero con i corrispondenti studi spagnoli.
La concessione dalla convalida o dell’ omologazione dei titoli di studio universitari in Spagna è di competenza specifica del MEC-Ministerio de Educación Subdirección General de Títulos, Convalidaciones
y Homologaciones* che, in conformità con il Real Decreto 86/1987,
si basa essenzialmente su “tavole di omologazione” dei diversi piani
di studio e dei titoli, predisposte da una Commissione Accademica del
Consiglio delle Università. Il Ministero può fare anche riferimento a
specifici accordi bilaterali o multilaterali; ad esempio, fra Italia e
Spagna, è stata firmata l’11 agosto 1955 la Convenzione Culturale
italo-spagnola. In virtù di quest’ultima, risultano essere molti i casi
in cui gli studi italiani vengono equiparati a quelli spagnoli e considerati validi a tutti gli effetti, soprattutto se si tratta di corsi i cui
piani di studio sono stati creati o aggiornati negli ultimi anni. Ad
esempio, rispetto a studi di diritto, sebbene con meno differenze
rispetto ad altri paesi UE, rimangono, tra Italia e Spagna, un insieme
di contenuti diversi; oppure può capitare che un ordine professionale, come quello dei medici, stabilisca delle verifiche diverse tra
Paese e Paese.
E’ possibile che in certi casi si debba, al fine di ottenere la convalida
del proprio titolo di studio, sostenere una “prueba de conjunto”,
ovvero un esame che porti alla dimostrazione della padronanza dei
temi delle diverse discipline che l’omologo titolo spagnolo prevede.
In alternativa, può essere concessa l’opzione di sostenere uno o più
esami specifici, da scegliere tra un gruppo di discipline fornito dal
Ministero, in un’università o centro riconosciuto.
Nel caso si desideri, invece, continuare gli studi (iniziati in Italia, ma
non portati a termine) ed avere quindi riconosciuto il percorso di
studi parzialmente svolto, bisognerà chiedere la convalida direttamente alla scuola, l’istituto o l’università presso la quale si vuole studiare e, in questo modo, seguire un iter diverso. Per ulteriori
informazioni si può consultare il sito Internet: www.mec.es.
5.3 I titoli professionali
Secondo la direttiva dell’UE sulla libera prestazione di servizi, le qualifiche e le conoscenze acquisite in uno Stato membro, sono validi in
tutto il territorio dell’Unione europea. Chiunque abbia acquisito nel
proprio Paese una qualifica che gli consente di esercitare una specifica professione, può esercitarla in un altro Paese della comunità. La
Spagna ha recepito pienamente le nuove regole dell’Unione modificando il proprio ordinamento giuridico.
Il Sistema generale di riconoscimento è regolamentato da due direttive europee, recepite in altrettanti decreti della legislazione spagnola. Il Real Decreto 1665/1991, che ha attuato la Direttiva
21
comunitaria 89/48/CEE, si riferisce ai titoli di istruzione superiore e
stabilisce il riconoscimento di qualsiasi titolo universitario o qualifica
professionale (che preveda una formazione della durata minima di
tre anni) acquisita in uno qualsiasi degli Stati membri.
Questa Direttiva ha il preciso scopo di favorire la mobilità dei lavoratori all’interno dell’Unione europea. In questo modo, per esempio,
affinché a un ingegnere italiano che eserciti la sua professione in
Italia, venga riconosciuto il diritto ad esercitare in Spagna, il Ministerio de Educación dovrà valutare se la durata e il contenuto della
laurea siano gli stessi richiesti in Spagna. In caso positivo verrà riconosciuto il diritto ad esercitare la professione e, contestualmente,
verrà convalidata la laurea italiana. Qualora, invece, venissero riscontrate delle differenze significative nel percorso di studi, potrà essere
richiesto che si “compensino le lacune” tramite meccanismi diversi,
quali l’esame o il praticantato.
La seconda Direttiva (Direttiva Comunitaria 92/51/CEE, recepita nel
Real Decreto 1396/1995), che appartiene al sistema generale di riconoscimento, si basa sugli stessi principi della Directiva 89/48/CEE,
e stabilisce un meccanismo simile per le professioni che richiedono
una formazione post secondaria di almeno 3 anni.
Si vuole, quindi, che nessun cittadino dell’Unione europea possa essere discriminato rispetto ad un lavoratore spagnolo. Questa Direttiva si applica sia all’esercizio delle attività legate al lavoro dipendente
sia a quelle del lavoratore autonomo.
Quando, però, la formazione acquisita in uno Stato comunitario non
corrisponde a quella che le disposizioni spagnole esigono per
esercitare una determinata professione, o nel caso che questa comprenda in Spagna attività non previste dal Paese d’origine, dovrà
22
essere valutata la capacità di colui che desidera esercitare detta professione in Spagna, mediante dei “meccanismi di compensazione”,
decisi dal Ministero da cui dipende la professione. In genere, anche
in questo caso, si tratta o del superamento di una prova attitudinale
(prueba de aptitud) basata su conoscenze specifiche di una determinata professione oppure di un periodo di praticantato.
Se la professione che si vuole esercitare in Spagna non è regolata
dalla normativa locale, non è necessario richiedere il riconoscimento
del titolo poiché non esiste nessun ostacolo giuridico legato alla formazione o alla qualifica professionale che impedisca di lavorare.
Un cittadino europeo che intende lavorare in uno Stato membro
dell’Unione europea, deve tenere presente che, per una larga gamma
d’occupazioni (per esempio nel campo alberghiero, della ristorazione,
della metallurgia), sono stati messi a punto in tutta Europa degli
attestati d’equivalenza delle qualifiche. Anche le Camere dell’Industria e del Commercio forniscono un’utile assistenza. Informazioni sul
riconoscimento della formazione professionale sono disponibili
presso il sito Internet European Information programme for EU citizens: Your Europe:
http://ec.europa.eu/youreurope/index_it.html >Informazione per i cittadini>Istruzione e studio>riconoscimento delle qualifiche.
Ulteriori informazioni si possono ottenere anche contattando i consolati* e le ambasciate*.
5.4 A chi rivolgersi
Dal 1984 è presente in ogni Stato membro dello Spazio Economico
Europeo (SEE) una rete di centri di informazione (NARIC - National
Academic Recognition Information Centres), istituita su iniziativa
della Commissione europea.
L’obiettivo ultimo è facilitare le procedure per il riconoscimento
accademico dei diplomi e dei periodi di studio negli Stati membri
dello SEE e nei paesi associati dell’Europa centrale e orientale, a Cipro
e a Malta.
Lo status e i compiti svolti dal NARIC di ogni Stato possono essere
differenti, in quanto sono istituiti dai rispettivi Ministeri
dell’istruzione che solo in alcuni paesi godono di potere decisionale;
in generale, comunque, è stato istituito per ogni Paese un punto
nazionale NARIC che si occupa della raccolta e diffusione delle informazioni sulla comparabilità ed il riconoscimento di diplomi e attestati rilasciati dagli istituti degli altri paesi membri dello SEE. Ad essi
ci si deve rivolgere per acquisire informazioni sull’iter da seguire per
ottenere il riconoscimento dei titoli di studio o delle qualifiche professionali.
Chi intende proseguire o completare il proprio percorso formativo
all’estero, può rivolgersi alle singole università che di fatto hanno la
possibilità, con una certa autonomia, di stabilire l’equivalenza delle
materie in cui si sono già sostenuti esami.
Per ulteriori e più approfondite informazioni, consultare i seguenti
siti
Internet:
www.enic-naric.net
e
http://ec.europa.eu/education/policies/rec_qual/rec_qual_en.html
www.cimea.it .
In Spagna le domande per richiedere la convalida del proprio titolo
di studio va fatta pervenire al Ministerio de Educación, Subdirección
General de Títulos, Convalidaciones y Homologaciones*: www.mec.es.
È necessario presentare assieme alla domanda:
• un documento valido attestante la nazionalità del richiedente;
• la fotocopia autenticata del titolo di studi per il quale si richiede
la convalida o un documento ufficiale attestante il conseguimento di tale titolo;
Indirizzi utili
COME FARE
Ministerio de Educación –
MEC
Subdirección
General
de Títulos,
Convalidaciones
y Homologaciones
Consejería técnica
de Títulos de la Unión
Europea
Paseo del Prado, 28
E-28014 Madrid
Tel.: +34 91 5065600/18
Fax: +34 91 5065706
www.mec.es
Ambasciata d’Italia
in Spagna
Calle Lagasca, 98
E-28006 Madrid
Tel.: +34 91 4233300
Fax: +34 91 5757776
[email protected]
www.ambmadrid.esteri.it
Ambasciata di Spagna
• la traduzione in lingua castigliana del titolo accademico e/o
professionale.
Se si presenta la domanda per esercitare una professione regolamentata dal sistema generale, si dovrà aggiungere:
• la fotocopia autenticata della certificazione comprovante gli
studi realizzati per l’ottenimento del titolo;
• la durata ufficiale del piano di studi svolto così come il numero
di ore totali per ognuna delle materie frequentate;
• la documentazione attestante il praticantato pre-professionale
o nel caso l’esperienza lavorativa.
Tutti i documenti dovranno essere accompagnati da una traduzione
ufficiale in spagnolo; questa traduzione può essere fatta da un
traduttore giurato, da una qualsiasi rappresentanza diplomatica o
consolare spagnola in Italia* o da una rappresentanza diplomatica o
consolare italiana in Spagna*.
Se, invece, si vuole presentare la domanda di convalida di studi
parziali (Solicitud de Convalidación de Estudios Parciales), come nel
caso di una facoltà universitaria abbandonata prima del raggiungimento della laurea, si deve presentare la domanda direttamente alla
segreteria dell’università spagnola presso la quale si desidera continuare gli studi. In linea generale, i documenti necessari sono:
• un certificato che attesti gli anni di corso seguiti e gli esami
superati;
• il piano di studi con tutti gli esami necessari al conseguimento
del titolo in Italia;
• i programmi ufficiali di tutti gli esami sostenuti e, dove sia possibile, il numero ufficiale di ore previsto per ogni disciplina;
• un documento che attesti la nazionalità del richiedente.
Tutti i documenti devono essere accompagnati da una traduzione
ufficiale.
in Italia
Palazzo Borghese - Largo
Fontanella Borghese, 19
I-00186 Roma
Tel.: +39 06 6840401
Fax: +39 06 6872256
[email protected]
Per informazioni sui Consolati
spagnoli in Italia e consolati
italiani in Spagna visitare la
pagina
www.spain.it/consolati.html
23
6. Lavorare
6.1 Quadro generale
Gli sforzi compiuti dalla Spagna a partire dal 2001 (anno della riforma del mercato del lavoro) per diminuire il tasso di disoccupazione, sono stati notevoli. Purtroppo, però, anche in Spagna negli
ultimi due anni si è avuto una profonda crisi economica. Il boom
economico ha segnato durante i primi mesi del 2008 una forte battuta d'arresto. Secondo i dati EUROSTAT il tasso di occupazione in
Spagna per l’anno 2009 è del 59,8% ed il tasso di disoccupazione è
attualmente attestato intorno all’20,8%.
La crisi mondiale ha avuto infatti effetti disastrosi sull'economia
spagnola: il rapporto debito pubblico/Pil è passato dal 34% del 2007
al 67% del 2009, i debiti di famiglie e imprese sono schizzati al 177%
del Pil, i disoccupati sono arrivati a quota 4 milioni (la disoccupazione
è passata dall'8,3% del 2007 al 19,1% del 2009). La Spagna è entrata
nella lista dei “sorvegliati speciali” dell’Unione europea.
Per quanto riguarda l’immigrazione, dai dati disponibili pubblicati sul
sito web del Ministero del Lavoro dedicato agli stranieri - http://extranjeros.mtas.es, risulta che il numero di lavoratori stranieri con una
carta di soggiorno valida o un certificato di registrazione presenti
nel Paese iberico al 30 giugno 2010 sono 4.744169 di cui 163.763
sono italiani.
6.2 Lavorare nel pubblico impiego
L’accesso a qualsiasi lavoro nel pubblico impiego è regolato da concorsi pubblici. Anche per quanto riguarda le amministrazioni locali,
i posti di lavoro vengono assegnati tramite bando di concorso (solo
in alcune regioni può essere richiesta la conoscenza della lingua di
una specifica Comunità Autonoma, come il basco, il catalano o il gallego).
Sono molti i corsi, pubblici e privati, di preparazione ai diversi concorsi. Alcuni di questi concorsi richiedono un periodo di preparazione
molto lungo ed è pratica diffusa andare a “lezioni private”, tenute
spesso da funzionari pubblici (notai, magistrati e dirigenti in pensione e non) che ben conoscono le diverse prove d'esame.
La libera circolazione dei lavoratori all’interno dell’Unione europea è
sancita dall’articolo 39 del trattato dell’UE, ma non si applica al pubblico impiego. Ciò significa che l'accesso al settore pubblico può essere limitato ai soli cittadini dello Stato membro di accoglienza.
Tuttavia, questa deroga è stata interpretata in modo molto restrittivo
dalla Corte di giustizia europea, per cui soltanto gli impieghi che
comportano l'esercizio dell'autorità pubblica e la responsabilità di
salvaguardare gli interessi generali dello Stato possono essere limitati ai cittadini nazionali. Tali criteri vanno valutati caso per caso,
tenuto conto della natura dei compiti e delle responsabilità dell'impiego in questione.
6.3 Lavorare nelle imprese private
I cittadini dell’Unione europea che vanno a lavorare in Spagna presso
un’impresa privata godono degli stessi diritti dei colleghi spagnoli.
Questo vale per la remunerazione, il reinserimento professionale o il
ritorno al lavoro (nel caso si sia stati disoccupati per un certo periodo), le condizioni di lavoro e la previdenza sociale. Per ulteriori in-
24
formazioni utili punti di riferimento possono essere: la Cámara de
Comercio* – www.camerdata.es, l’Instituto Español de Comercio Exterior* (ICEX) in Spagna – www.icex.es e l’Organo de la Cámara
Oficial de Comercio de España* in Italia.
Al fine di rendere più completa l’informazione sul “panorama lavorativo” spagnolo e verificare quali sono le opportunità da sfruttare,
riteniamo utile fornire una sintetica esposizione di alcuni tipi di contratto che possono essere stipulati in Spagna.
Oltre al contratto a tempo indeterminato, “contrato de trabajo ordinario indefinito”, in cui non vengono stabiliti limiti di tempo né di durata, esistono altre forme di assunzione che consentono una
maggiore flessibilità:
1 Programma di promozione dell’occupazione per l'anno 2010: le
aziende possono beneficiare di sconti delle quote della previdenza sociale se assumono persone che rientrino in alcune delle
seguenti condizioni:
• donne in determinate circostanze;
• giovani disoccupati tra i 16 e i 30 anni;
• maggiori di 45 anni;
• portatori di handicap;
• altri collettivi: vittime della violenza connessa al sesso, disoccupati da almeno sei mesi, lavoratori vittime di esclusione sociale.
2. Contratto a tempo parziale con prestazioni per un determinato numero di ore al giorno, alla settimana, al mese o all'anno,
inferiore alla giornata a tempo pieno comparabile.
3. Contratto a tempo determinato per lavori o servizi specifici,
per lavori interinali, per lavori eventuali di produzione, contratto
di sostituzione e fisso discontinuo.
4. Contratto di praticantato: può essere stipulato con chi è in
possesso di un titolo universitario o di formazione professionale
di grado medio o superiore, o titoli ufficialmente riconosciuti
come equivalenti che consentono di esercitare una professione,
nei quattro anni immediatamente seguenti alla conclusione degli
studi.
5. Contratto di tirocinio: ha come scopo l’acquisizione di una formazione teorica e pratica necessaria per lo svolgimento adeguato
di una qualifica professionale.
Tutti questi contratti devono essere formalizzati per iscritto ed
essere registrati al Ministero del Lavoro. I contratti verbali sono
considerati di durata indeterminata.
Per avere informazioni più dettagliate sulle varie tipologie di contratti di lavoro, visitare i siti web: www.redtrabaja.es, www.sepe.es e
della Camera di commercio spagnola in Italia: www.camacoes.it.
6.4 L’imprenditorialità
Se si desidera stabilirsi in Spagna come lavoratore autonomo,
bisogna aver compiuto 18 anni e adempiere ad una serie di formalità. In Spagna ogni Regione dispone di un’autonomia che permette
di stabilire le modalità ed i criteri per aprire un’attività sul proprio
territorio. Quindi è consigliabile contattare le Camere di Commercio
locali che sono in grado di fornire tutte le informazioni a riguardo.
Sul sito Internet: www.camaras.org, nella rubrica “búscador de camaras” è possibile consultare la lista completa delle Camere di Commercio presenti sul territorio spagnolo. Consigliamo, inoltre, di
contattare direttamente le Camere di Commercio italiane in Spagna
e di consultare il portale dedicato alla creazione di impresa all’indirizzo: www.vue.es. Inoltre, per tutte le informazioni aggiuntive
riguardanti le leggi in Spagna è utile visitare il sito Internet:
www.mir.es, del Ministerio dell’Interior del Governo spagnolo.
Se l’attività non è regolata, è sufficiente:
• fare una dichiarazione di inizio attività presso l’Agenzia Tributaria* - www.aeat.es (mod.036);
• pagare una tassa che permette l’esercizio della attività in proprio (el Impuesto de Actividades Económicas) relativa alla professione che si intende svolgere;
• iscriversi alla previdenza sociale – www.seg-social.es (darse de
alta en la Seguridad Social) e iniziare a pagare i contributi previsti per la propria categoria professionale.
Se, invece, l’attività che si vuole intraprendere è regolata, sarà necessario richiedere il riconoscimento del proprio titolo o delle proprie
qualifiche prima di iniziare tale attività. Inoltre, può esserci l’obbligo
di iscrizione a determinati registri o albi (avvocati, medici, ecc).
L’Amministrazione pubblica, a livello statale, provinciale o autonomo,
offre programmi di aiuto e di consulenza per i giovani o meno giovani che abbiano deciso di formare un’impresa. Lo stesso tipo di assistenza è spesso previsto anche per stimolare la creazione di
cooperative. I cittadini italiani, alla pari di quelli spagnoli, possono
usufruire di questa assistenza così come delle agevolazioni e degli
sgravi fiscali previsti per i nuovi imprenditori.
6.5 Altre opportunità di lavoro
Le opportunità di lavoro possono variare a seconda della specializzazione e del luogo in cui si desidera lavorare, inoltre, bisogna tener
presente che le necessità del mercato del lavoro spagnolo cambiano
molto rapidamente.
Il lavoro stagionale è una realtà ben conosciuta in Spagna. Essendo
questo Paese tra le mete predilette dai turisti e dai “vacanzieri” europei (ma non solo), l’offerta di lavoro nei periodi di “alta stagione”
aumenta in modo più che considerevole. In questi periodi le località
turistiche richiedono un numero molto alto di personale per le attività legate a ristoranti, alberghi, bar, discoteche, parchi tematici, ecc.
La conoscenza di più di una lingua e la giovane età sono spesso
discriminanti positive per questi tipi di lavoro. Nonostante all’interno
dello statuto dei lavoratori sia previsto un orario standard di 40 ore
settimanali, il settore turistico presenta delle particolarità che è bene
tenere presente. In molti casi, al culmine della stagione estiva, il personale degli hotel, dei ristoranti e dei bar lavora 7 giorni alla settimana per un minimo di 10 ore al giorno. Nonostante questi orari i
salari sono generalmente piuttosto bassi.
Altre attività che hanno un andamento di tipo stagionale sono quelle
legate all’agricoltura (si pensi alla vendemmia nel settore della viticoltura o ai diversi tipi di “raccolta” in quello dell’ortofrutticoltura) e
alla pesca.
Uno dei contratti utilizzati nel lavoro stagionale è il contrato de trabajadores fijos de caracter discontinuo. Con questo si regolano quei
lavori che hanno un andamento ciclico o intermittente. Dal momento, però, che in questo contratto si prevede una durata a tempo
indefinito e l’obbligo a richiamare gli stessi lavoratori, all’inizio di
ogni nuova “stagione lavorativa”, molti datori di lavoro cercano di
stipulare contratti o accordi che consentano loro la maggior libertà
possibile (come, ad esempio, il contrato de obra o servicio determinado e quello de tiempo parcial).
6.6 Vincoli e opportunità
per chi non è cittadino spagnolo
Un cittadino UE può svolgere una attività lavorativa in Spagna alle
stesse condizioni e con gli stessi diritti di qualsiasi cittadino spagnolo.
Se si prevede che il proprio lavoro in Spagna avrà una durata limitata, non vi è la necessità di prendervi la residenza.
Le ambasciate e i consolati spagnoli rappresentano il primo punto
di contatto per quanto riguarda il diritto di soggiorno. Essi possono
fornire dettagli precisi sulle competenze e altri indirizzi di contatto,
compresi quelli concernenti la vita professionale.
Anche la conoscenza della lingua viene molto spesso verificata solo
nelle prove attitudinali o nei colloqui di lavoro, seppure un diploma
25
che attesti la padronanza dello spagnolo può, naturalmente, essere
di aiuto.
Per trovare lavoro in uno Stato membro diverso da quello d'origine,
si possono consultare i servizi pubblici del lavoro del Paese di provenienza e di quello in cui si desidera lavorare. Ci sono inoltre servizi
specifici per cercare lavoro all’interno della UE. Questi servizi sono
tutti collegati fra di loro attraverso una rete denominata EURES (EURopean Employment Services) ed hanno una sezione specializzata
nelle assunzioni internazionali. Gli Euroconsiglieri hanno il preciso
compito di informare, consigliare ed aiutare a trovare un lavoro in
uno Stato membro diverso da quello d'origine e dispongono a tal
fine di collegamenti permanenti con gli uffici EURES degli altri Stati
membri hanno, inoltre, un accesso permanente a due banche dati,
una delle quali diffonde le offerte di lavoro internazionali disponibili
in tutti gli Stati dello Spazio Economico Europeo (SEE), mentre
l'altra permette di farsi un'idea precisa delle condizioni di vita e di lavoro di 31 paesi europei. Attraverso quest'ultima banca dati è possibile tracciare un profilo delle tendenze di ogni mercato regionale del
lavoro. Le offerte di lavoro sono anche visionabili nel seguente sito
Internet approntato dalla Commissione europea:
http://ec.europa.eu/eures/main.jsp?lang=it&acro=job&catId=482&p
arentCategory=482.
Ci sono uno o più uffici Eures in ogni regione. Per informazioni sulla
rete e per conoscere i punti di collegamento sul territorio nazionale
si può consultare il sito Internet: http://ec.europa.eu/
eures/home.jsp?lang=it. Per i cittadini comunitari può essere una
opportunità anche l’utilizzo del Programma Settoriale Leonardo da
Vinci, che ha come obiettivo l’attuazione di una politica di formazione professionale dell‘Unione europea. Questo Programma permette a chi ha terminato gli studi e sta cercando un impiego di fare
una prima esperienza presso un’azienda all’estero; a chi invece già lavora permette d’inserirsi nella realtà lavorativa di un altro Paese europeo per alcuni mesi (minimo due, massimo dodici) per migliorare
la propria professionalità. Per ottenere informazioni, ci si può rivolgere in Italia all’ISFOL Agenzia Nazionale per il Programma Settoriale Leonardo da Vinci al seguente indirizzo:
ISFOL
Via G.B. Morgagni 30/E
00161 Roma
Italia
E-mail: [email protected]
Sito web: www.programmaleonardo.net
6.7 Opportunità per un giovane al primo impiego
La Reforma del Mercato de Trabajo (B.O.E. 3 marzo 2001) ha modificato l’art. 11.2 dello Statuto dei Lavoratori spagnoli rinnovando, tra
gli altri, anche il contratto di apprendistato (creato con il Real Decreto 18/1993 del 3 dicembre). Lo scopo è quello di fornire una
preparazione professionale a categorie di lavoratori con una grande
difficoltà di inserimento.
Possono essere assunti:
• giovani di età compresa tra i 16 e 21 anni;
26
• lavoratori che non possiedono il diploma richiesto per sottoscrivere un contrato en prácticas;
• persone che non siano mai state assunte con un contratto di
apprendistato;
• lavoratori che non abbiano svolto nella stessa azienda mansioni con la stessa qualifica per cui si vuole sottoscrivere il contratto di apprendistato;
• disoccupati handicappati;
• lavoratori stranieri;
• disoccupati da oltre 3 anni;
• disoccupati in situazione di esclusione sociale;
• disoccupati che accedono ai programmi delle scuole-officina o
centri di formazione.
Il tempo dedicato alla formazione teorica e pratica del lavoratore
dipendono dalle caratteristiche del mestiere o del posto di lavoro,
dalle mansioni svolte e dal numero di ore stabilito per la formazione
in quel determinato posto di lavoro, che non è meno del 15% dell’intera giornata lavorativa. Minore è il grado di preparazione dell’apprendista, maggiore sarà il tempo dedicato alla formazione. Questi
corsi possono essere impartiti in un Centro di Formazione Professionale dell’azienda, in centri creati dalle organizzazioni sindacali o
dagli imprenditori, oppure attraverso strutture pubbliche o private
riconosciute dall’Amministrazione.
La retribuzione in proporzione al lavoro effettivamente svolto è
quella fissata nella negoziazione collettiva. Il datore di lavoro, oltre
ad essere tenuto a concedere i permessi per recarsi ai centri di formazione, deve garantire che il tipo di mansioni svolte sia adeguato
al tipo di formazione ricevuta dal lavoratore e, al termine del contratto, consegnargli un Certificato di Apprendistato. Per il datore di
lavoro inadempiente agli obblighi in materia di formazione teorica
del lavoratore si attua la trasformazione del contratto di formazione
in un contratto a tempo indeterminato ordinario.
Una volta raggiunta la durata massima del contratto di formazione,
il lavoratore non può più essere assunto con questo stesso tipo di
contratto né da questa né da nessun altra ditta.
La durata minima per questo tipo di contratto è di 6 mesi; quella
massima è di 2 anni, anche se può essere prorogato altre due volte.
Per i giovani che cercano di entrare, per la prima volta, nel mercato
del lavoro, ma con una formazione accademica o professionale alle
spalle, si è creato il contrato de trabajo en prácticas. Si avvicina al
concetto di tirocinio o stage perché la finalità è quella di inserire professionalmente i giovani senza una esperienza lavorativa. Il requisito fondamentale è quello di essere in possesso di un titolo di
Diploma Universitario, Licenciado Universitario, Técnico o Técnico
Superior (F.P.) (cfr. “STUDIARE”).
La durata minima per questo tipo di contratto è di 6 mesi; quella
massima, anche comprendendo le due proroghe che si possono concedere, è di 2 anni. C’è la possibilità, per il datore di lavoro, di
richiedere un periodo di prova; questo non può essere superiore a 1
mese, per coloro che hanno un titolo di grado medio e a 2 mesi per
coloro che hanno una formazione di grado superiore.
Il lavoro può essere a tempo pieno o part-time. La retribuzione non
potrà essere, nel primo anno di contratto, inferiore al 60% dello
stipendio previsto per la categoria ed al 70%, nel caso vi sia un secondo anno di contrattazione. Nel caso di lavoro part-time essa sarà,
naturalmente, proporzionale al numero di ore lavorate. Anche in
questo tipo di contratto viene consegnato un Certificato che attesta
la durata ed il tipo di attività svolta.
La soglia minima di stipendio o SMI, Stipendio Minimo Interprofessionale viene stabilita ogni anno dal Governo una volta sentite le organizzazioni sindacali e degli imprenditori. Esso può variare a
seconda dell’età del lavoratore ed è la base per i diversi tipi di contratti concordati tra imprese e rappresentanti dei lavoratori. Per avere
tutte le informazioni necessarie sui salari percepiti in Spagna vistare
il sito Internet: www.tusalario.es.
6.8 Come cercare un lavoro
Trovare lavoro in Spagna è un’impresa tutt’altro che semplice, pertanto si devono utilizzare tutte le risorse a disposizione (conoscenti,
familiari, stampa, centri informativi, ordini professionali) compresa la
rete EURES. I servizi pubblici di collocamento statali INEM - Instituto
Nacional de Empleo (l’Istituto Nazionale per il Lavoro) e le Comunità
Autonome (regionali), dispongono di una rete di centri ben strutturata a cui possono accedere tutti i lavoratori. Le funzioni svolte da
questi enti sono le seguenti:
• incontro domanda offerta di lavoro;
• orientamento professionale;
• assistenza alla creazione di posti di lavoro, in proprio o presso
ditte già esistenti;
• valutazione delle qualifiche professionali delle persone alla
ricerca di un impiego;
• erogazione della formazione occupazionale per fare acquisire
ai disoccupati maggiori competenze professionali.
I cittadini spagnoli e comunitari con più di 16 anni che desiderano
usufruire di questi servizi devono registrarsi presentandosi con un
documento di identità in uno degli uffici degli enti preposti. E’ possibile reperire gli indirizzi nella guida telefonica - blancas.paginasamarillas.es o direttamente sul sito Internet dell’INEM:
www.redtrabaja.es.
Dal sito dell’INEM è possibile anche accedere ai siti dei servizi per
l’impiego delle Comunità Autonome. Alcuni di questi pubblicano informazioni sulle offerte di lavoro, oppure forniscono indirizzi utili
per la ricerca del lavoro.
Nell’attuale modello di gestione dei servizi per l’impiego, ci sono alcuni enti (università, ordini professionali, associazioni, ecc.) che collaborano offrendo servizi ai lavoratori in forma gratuita. Il target di
utenza va dagli universitari, ai disabili, ai lavoratori di un particolare
settore, ecc.
Possono fare da intermediari tra i lavoratori e i datori di lavoro le
agenzie private di collocamento che sono autorizzate dalle Comunità
Autonome.
Le agenzie di lavoro temporaneo (empresas de trabajo temporal), a
differenza degli altri intermediari presenti nel mercato del lavoro
spagnolo, stipulano direttamente un contratto con i lavoratori per
poi cederli ad una impresa richiedente (empresa usuaria) mediante
un contratto di “messa a disposizione”, delegando all’impresa il controllo sul lavoratore e sulla qualità del lavoro da esso svolta.
Ulteriori informazioni sono reperibili sul portale dell’associazione
delle agenzie di lavoro temporaneo* all’indirizzo: www.agett.com.
Infine, anche le Camere di Commercio (Cámara Oficial de Comercio
e Industria – www.camaras.org) possono essere possibili fonti di in-
formazione per reperire gli elenchi delle imprese spagnole che hanno
rapporti con l’Italia, da utilizzare per candidature mirate.
Un iter comune a chiunque sia alla ricerca di un lavoro, indipendentemente dal fatto che lo cerchi autonomamente o attraverso agenzie o servizi di collocamento, è quello che prevede la stesura del
proprio curriculum vitae e la preparazione a sostenere un colloquio
di lavoro.
Per affrontare il colloquio di lavoro si propongono i consigli forniti
dal Centro di Informazione e Consulenza per i giovani della Generalitat de Catalunya*, il Governo locale in Catalogna.
Consigli pratici:
1. comportatevi in modo naturale e sincero;
2. siate puntuali;
3. fate attenzione all’aspetto personale;
4. informatevi, se è possibile, sull’azienda prima del colloquio;
5. non vogliate apparire ciò che non siete;
6. pensate alla risposta prima di rispondere;
7. rispondete a tutte le domande in modo esauriente;
8. portate i documenti necessari che permettano una verifica del
vostro curriculum.
Inoltre, parlate correttamente, evitate di interrompere l’intervistatore ma non abbiate paura di fare domande se avete bisogno di
chiarimenti, ascoltate attentamente e rispondete in modo corretto,
senza divagazioni. Sedete in posizione eretta, ma non rigida; quando
parlate all’intervistatore non distogliete lo sguardo, poiché potreste
dare l’impressione di non essere sinceri.
Dal momento che, oltre a fare riferimento alle agenzie di collocamento, può essere molto utile (se non necessario) cercare un impiego
anche in modo autonomo, vi consigliamo di fare riferimento alla
carta stampata. Tutti i giornali spagnoli, nazionali, regionali e provinciali, hanno una sezione giornaliera dedicata alle offerte di lavoro
anche se è soprattutto nella sezione domenicale che vengono pubblicati (spesso in appositi supplementi), il maggior numero di annunci.
Tra i quotidiani nazionali ricordiamo:
• ABC;
• El País;
• El Periodico;
• El Mundo;
• La Razón.
Tutti questi giornali hanno un supplemento speciale dedicato al lavoro nell’edizione domenicale. Altri quotidiani di tiratura notevole
sono “Segundamano”, “La Vanguardia” a Barcellona e “El Correo”.
Nelle principali zone turistiche spagnole si pubblicano anche quotidiani in lingua inglese, francese e tedesca che presentano offerte
per impieghi nei quali la conoscenza delle lingue straniere è un
requisito fondamentale.
Nel settore turistico-alberghiero la ricerca del lavoro avviene attraverso i tour operator che gestiscono alberghi e altre strutture turistiche in Spagna. Le selezioni per la stagione estiva si aprono con
molti mesi di anticipo, generalmente già in inverno e si chiudono
27
all’inizio della primavera. In alcune località in cui la presenza turistica è considerevole anche nella stagione invernale, le possibilità di
lavoro si estendono praticamente a tutto l’anno, pur con un picco in
certi periodi (Settimana Santa, estate, festività natalizie).
Esiste anche Europass Curriculum Vitae che può essere utile per tutti
coloro che vogliono studiare o lavorare in un Paese diverso da quello
di origine, infatti questo modello è promosso dalla Commissione
europea e dal Consiglio Europeo per favorire la mobilità dei cittadini. Il formato europeo di CV permette anche di evidenziare le competenze acquisite in ambiti diversi da quello formativo e
professionale e non documentate da titoli e certificati. Il modello è
scaricabile dal sito Internet: www.europass-italia.it.
6.9 Il volontariato
Sono molti i giovani, in Spagna, che si dedicano ad attività di volontariato. Le principali attività sono nel campo sociale, culturale, comunitario, ambientale e nella cooperazione internazionale. Alcune
amministrazioni locali hanno dato vita a corsi di formazione e di
preparazione al volontariato. Diversi sono i centri e le associazioni*,
pubbliche e private, che permettono ai giovani di partecipare e collaborare ai diversi progetti, con l’obiettivo di dare una risposta alle
necessità sociali, ma anche di potenziare i progetti attraverso l’apporto personale degli stessi volontari.
Il volontariato in Spagna è regolato da una serie di leggi emanate
sia a livello nazionale (del 1996, molto simile a quella italiana) che a
livello regionale. Per ottenere informazioni più dettagliate sulla normativa vigente e sulle associazioni spagnole si consiglia di consultare
il sito web della PPVE – Plataforma para la Promoción del Voluntariato en España - www.plataformavoluntariado.org; e-mail:
[email protected], che rappresenta le più grandi
associazioni delle varie regioni spagnole ed è, al tempo stesso, portavoce ufficiale del volontariato presso le istituzioni. Per i giovani la
Red de Información Juvenil (CIJ) è un’ottima fonte di informazione:
www.infoven.mtas.es.
Il Servizio Volontario Europeo (SVE) è una delle cinque azioni del Programma comunitario "Youth in Action" ed è rivolto a tutti i giovani
di età compresa tra i 18 e i 30 anni legalmente residenti in uno dei
paesi dell'Unione europea.
Gli obiettivi generali dello SVE sono di sviluppare la solidarietà e promuovere la tolleranza fra i giovani, in primo luogo per rafforzare la
coesione sociale nell’Unione europea; promuovere la cittadinanza
attiva e migliorare la comprensione reciproca fra i ragazzi; fornire ai
giovani europei la possibilità di acquisire competenze in una cornice
di educazione formale e informale di dimensione europea; contribuire allo sviluppo della qualità dei sistemi di sostegno alle attività dei giovani ed allo sviluppo della capacità delle organizzazioni
della società civile nel settore della gioventù; favorire la cooperazione
europea in materia di gioventù.
Le attività di Servizio Volontario Europeo sono progetti di volontariato che possono attuarsi in vari settori: ambiente, arte, cultura,
servizi sociali, gioventù, protezione civile, sport, tempo libero.
Lo SVE può essere svolto in uno dei 27 paesi membri dell'Unione
europea, nei 3 paesi dell'area economica europea (Islanda, Norvegia
28
e Liechtenstein), e nei paesi partner del Programma. I progetti SVE
possono essere a breve o lungo termine. I progetti a breve termine
possono durare da qualche settimana a 6 mesi, mentre quelli a lungo
termine durano da 6 a 12 mesi. I volontari che partecipano a progetti SVE ricevono il rimborso delle spese di viaggio al 90% e un
pocket money mensile, il cui importo varia a seconda del Paese. Le
spese di vitto, alloggio, assicurazione e scuola di lingua sono offerti
dal progetto. Al volontario vengono, inoltre, garantiti incontri di formazione alla partenza e all'arrivo e di valutazione intermedia e finale. Condizioni particolari si applicano per incoraggiare la
partecipazione di giovani con minori opportunità.
La valorizzazione e certificazione delle competenze acquisite durante
il servizio viene garantita tramite il rilascio al termine del progetto di
un certificato Youth Pass.
In ogni Stato membro è stata istituita un’Agenzia nazionale che è
incaricata di coordinare lo svolgimento del programma e di fornire
assistenza ai volontari e alle istituzioni o organizzazioni interessate,
dalla fase dei contatti, interni e internazionali, alla fase di esecuzione:
www.agenziagiovani.it.
L’aspirante volontario deve mettersi in contatto con un'organizzazione o un’associazione o una cooperativa sociale senza fini di
lucro, già impegnata in attività di volontariato, del proprio luogo di
residenza, che funga da organizzazione d'invio e lo prepari al progetto di volontariato presso un'organizzazione di accoglienza in un
altro Paese. L'organizzazione d'invio, in genere, valuta e sceglie il candidato in base al profilo accademico e professionale, agli interessi,
ecc.
Nel caso non si trovasse un'organizzazione di invio per proprio conto,
si può contattare l'Agenzia nazionale, che favorirà il contatto con le
organizzazioni di invio esistenti nel proprio Paese.
Ampia discrezione è lasciata rispetto ai contenuti del progetto (che
non deve avere fini di lucro e che non deve sostituire posti di lavoro
retribuiti), ma è importante che i contenuti del progetto siano definiti con il contributo dell'organizzazione d'invio per avere più possibilità di essere accettati dall'organizzazione d'accoglienza.
Per avere l'elenco aggiornato degli enti e delle organizzazioni
(nazionali e locali) di invio e di accoglienza cui rivolgersi per l'inoltro
delle candidature, si può consultare il sito web: www.gioventu.it.
In Spagna, l’Instituto de la Juventud - www.injuve.mtas.es è l’Agenzia Nazionale Spagnola per il Servizio di Volontariato Europeo e come
tale responsabile della gestione dei progetti. Coloro che desiderano
ottenere informazioni su questo programma possono contattare uno
dei numerosi uffici dell’istituto presente in ogni Comunità Autonoma.
Per chi fosse interessato ad un’esperienza di volontariato a medio
(MTV) e lungo termine (LTV) in Europa Centro-Orientale, Asia, Africa
e Americhe Stati Uniti, Canada e Giappone, è possibile reperire informazioni contattando il Ministero della Gioventù, oppure consultando
il sito Internet del Servizio Civile Internazionale: www.sci-italia.it.
SERVIZIO CIVILE INTERNAZIONALE
SEGRETERIA NAZIONALE
Via G. Cardano 135
00146 Roma
[ingresso in via Cruto 43 - III piano]
orari: dal lunedì al venerdì h. 10-18
Tel.: +39 06 558 06 44/ +39 06 558 06 61/ +39 06 557 73 26
Fax: +39 06 558 52 68
[email protected].
Può trattarsi di attività di volontariato in un ufficio del Servizio Civile
Internazionale oppure in una comunità. Al partecipante sono offerti
vitto, alloggio, assicurazione e, in molti casi ma non sempre, un piccolo rimborso mensile.
I progetti hanno una durata che va dai 3 ai 6 mesi (MTV) e dai sei
mesi ad un anno (LTV).
Per poter partecipare occorre aver già esperienza di volontariato o di
lavoro nell’ambito del sociale.
Indirizzi utili
IMPRESE PRIVATE
Cámara de Comercio
Sede di Madrid
C/ Ribera del Loira, 56-58
E-28042 Madrid
Tel.: +34 91 538 35 00
Fax: +34 91 538 36 77
www.camaramadrid.es
Sede di Barcellona
Av. Diagonal, 452
E-08006 Barcelona
Numero Verde: 902 448448
Fax.: +34 93 416 93 01
www.cambrabcn.org
Instituto Español de Commercio
Exterior
Pº de la Castellana, 14-16
E-28046 Madrid
Numero Verde: 902 349000
www.icex.es
Cámara Oficial de Comercio
de España en Italia
via Alberico Albricci 5
I-21122 Milano
Tel.: +39 02 861137 / 86451470
Fax +39 02 8056132
[email protected]
www.camacoes.it
Camera di Commercio Italiana a
Barcellona
Av. Diagonal, 419,
08008 Barcelona
Tel.: +34 933184999
Fax: +34 933184004
www.camaraitaliana.com
[email protected]
Camera di Commercio Italiana
a Madrid
Glorieta de Quevedo, 5,
28015, Madrid
Tel.: +34 915900900
Fax. +34 915630560
www.italcamara-es.com
[email protected]
IMPRENDITORIALITÀ
Agenzia Statale
dell’Amministrazione Tributaria
San Enrique, 26
E-28071 Madrid
Tel.: +34 91 5837000
Fax: +34 91 5837005
www.aeat.es
Ministero dell’Industria e del Turismo e del Commercio
DG delle Politiche per la Piccola e
Media Impresa
Sede centrale
Calle María de Molina, 50
[email protected]
Ufficio relazioni con il Pubblico
Castelló, 117 Bajo
E-28006 Madrid
Numero Verde: 900 19 00 92
Fax: +34 91 5453110
[email protected]
www.ipyme.org
Ventanilla Única Empresarial
www.vue.es
VINCOLI E OPPORTUNITÀ
Ministero del Lavoro e delle
Politiche Sociali
Direzione Generale del Mercato del
Lavoro
Coordinamento Nazionale EURES
Divisione I
Via Fornovo, 8
I-00192 Roma
Tel.: +39 06 36755007
www.lavoro.gov.it
http://ec.europa.eu/eures/
Ministero del Lavoro
e delle Politiche Sociali
Direzione Generale per le Politiche
per l’Orientamento e la Formazione
Via Fornovo, 8
I-00192 Roma
Tel.: +39 06 36754760 / 4931
Fax: +39 06 3222358
www.lavoro.gov.it
Dirección General de Educación,
Formación Profesional e Innovación
Educativa
Subdirección General de Formación Profesional
Servicio de Orientación Profesional
Centro Nacional de Recursos para
la Orientación Profesional
C/ Los Madrazo, 17, 4ª planta
E-28071 Madrid
Tel: +34 91 701 84 65
Fax: + 34 91 701 86 24
[email protected]
http://www.mec.es/fp/cnrop/index.
shtml
ISFOL Istituto per lo Sviluppo della
Formazione dei Lavoratori
Ufficio Relazioni con il Pubblico
Corso d’Italia, 33
I-00198 Roma
[email protected]
www.isfol.it
Representación en España de la
Comisión Europea
Paseo de la Castellana, 46
E-28046 Madrid
Tel.: +34 91 4238000
[email protected]
http://ec.europa.eu/spain
CERCARE LAVORO
Generalitat de Catalunya
Subdirección General de Joventud
Calàbria, 147
08015 Barcelona
Tel.: +93 4838383
Fax: +93 4838300
[email protected]
t
www.gencat.cat
Associazione delle Agenzie di lavoro Temporaneo
Paseo de la Castellana, 121
E-28046 Madrid
Tel.: +34 91 598 06 74
[email protected]
www.agett.com
VOLONTARIATO
Servicio Civil Internacional (SCI)
C/Embajadores, 24
E-28012 Madrid
Tel.: +34 91 5307309
Fax: +34 91 5390031
Fondazione Italiana per il Volontariato - FIVOL
Via Nazionale, 39
I-00184 Roma
Tel.: +39 06 474811
Fax: +39 06 4814617
[email protected]
www.fivol.org
Servicio Voluntariado Europeo
Instituto de la Juventud
c/ José Ortega y Gasset 71
E–28006 Madrid
Tel: +34 91 3637740 / 363 76 15
Fax: +34 91 3637687
[email protected], [email protected]
http://www.injuve.mtas.es
29
7. Per saperne di più
La Commissione europea ha promosso e creato alcune reti di servizi
transnazionali e portali con lo scopo di favorire la mobilità europea
per tutti i cittadini.
Reti
Il Centro Nazionale Europass (NEC)
Il Centro Nazionale Europass Italia (NEC), istituito nel 2005 presso
l’Isfol, è promosso dalla Commissione europea e, a livello nazionale,
dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e dal Ministero
dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Il NEC si occupa dell’applicazione e della diffusione del Portafoglio Europass e dei dispositivi in esso contenuti, nonché dell’implementazione delle politiche
europee in materia di mobilità geografica e professionale dei cittadini. Il NEC è dunque il primo punto di contatto per ogni persona o
ente interessato ad usare o a sapere di più su Europass e fa, inoltre,
parte di una rete europea di Centri Nazionali Europass coordinata
dalla Commissione; infatti, ogni Paese che ha adottato la Decisione
2241/2004/CE istitutiva di Europass ha il proprio NEC di riferimento
il quale è direttamente responsabile delle attività connesse ai documenti Europass. Oltre ai paesi europei, anche i paesi dello Spazio Economico Europeo hanno il loro NEC di riferimento. In tale contesto
operativo l’attività di networking con gli altri NEC e il confronto sulle
attività da essi svolte nell’ambito dell’applicazione dei dispositivi per
la trasparenza, è di fondamentale importanza per la diffusione e l’implementazione del Portafoglio a livello nazionale e per la conseguente realizzazione delle politiche europee a sostegno della
mobilità professionale e/o di studio e per la valorizzazione dei saperi
e conoscenze individuali.
Per informazioni:
EUROPASS
c/o Isfol
Corso d’Italia, 33
00198 Roma
Responsabile: Silvia Vaccaro
E-mail: [email protected]
Sito web: www.europass-italia.it
EURES
Istituita nel 1993, l‘EURopean Employment Services (Servizi europei
per l’impiego) è una rete di cooperazione che mette in collegamento
la Commissione europea e i servizi pubblici per l’impiego dei paesi
appartenenti allo Spazio Economico Europeo (i paesi dell’UE più la
Norvegia, Islanda e Lichtenstein), la Svizzera e altre organizzazioni
partner, quali sindacati ed organizzazioni dei datori di lavoro.
I servizi prestati hanno come obiettivo:
• informare, orientare e consigliare i lavoratori candidati alla mobilità sulle possibilità di lavoro e sulle condizioni di vita e di lavoro nello Spazio Economico Europeo;
• assistere i datori di lavoro che intendono assumere lavoratori
di altri paesi;
• fornire informazioni e assistenza a chi cerca e offre lavoro nelle
regioni transfrontaliere.
Ad informare e consigliare coloro che sono interessati a spostarsi per
30
lavoro in uno dei paesi dell'Unione europea vi sono oltre 700 Consiglieri EURES.
EURES - il portale europeo della mobilità professionale - è curato
dalla Direzione Occupazione e Affari Sociali della Commissione europea e ha come obiettivo l’informare e il facilitare l'incontro tra domanda e offerta di lavoro all'estero (entro i confini dei paesi europei).
Sul portale sono pubblicate offerte d'impiego sempre aggiornate e
informazioni sulle condizioni di vita e di lavoro in tutti i paesi dell'UE.
Il servizio "My EURES" permette a chi è alla ricerca di un lavoro di
pubblicare il proprio curriculum e a chi vuole selezionare lavoratori
di un altro Stato di cercare tra i curriculum pubblicati. Per inserire il
curriculum o per creare profili di ricerca personali attraverso il
servizio ”My EURES” è necessario registrarsi sul sito, lasciando dati
personali e relativi alla formazione e all'esperienza professionale
maturata.
Per informazioni è possibile consultare il sito Internet: http://ec.europa.eu/eures
o
inviare
una
e-mail
all’indirizzo:
[email protected] o ancora contattare l'help desk di assistenza EURES al numero verde 00800 4080 4080, attivo dal lunedì
al venerdì dalle 8.30 alle 18.00. E’ possibile comunicare con il
personale in lingua inglese, francese o tedesca.
EURES in Italia è un servizio coordinato dalla Direzione Generale del
Mercato del Lavoro del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
- via C. De Lollis, 12 - 00185 Roma.
Eurodesk
E’ la struttura ufficiale del Programma comunitario ”Gioventù in
Azione” dedicata all'informazione e all'orientamento sui programmi
in favore dei giovani promossi dall'Unione europea e dal Consiglio
d'Europa. Il progetto nasce in Scozia nel 1990 con l’idea di favorire
l’accesso dei giovani alle opportunità di mobilità offerte loro dai diversi programmi comunitari ed oggi, attraverso un’ampia diffusione
territoriale, conta oltre 1000 punti locali decentrati in 30 paesi. In
ogni punto della rete sono presenti referenti Eurodesk che diffondono gratuitamente informazioni aggiornate e chiare a giovani, ma
anche ad operatori che lavorano nel mondo giovanile. Al fine di rendere sempre più accessibile l'utilizzo delle opportunità offerte dall'Europa, Eurodesk fornisce informazioni e orientamento sui programmi
europei nell'ambito della cultura, della formazione, della mobilità,
della cittadinanza attiva e del volontariato attraverso il sito web, il
numero verde dedicato e soprattutto attraverso la rete nazionale.
Nel nostro Paese è presente un Punto Nazionale che opera in diretta
collaborazione con l'Agenzia Nazionale per i Giovani e che coordina
i punti locali decentrati e le Antenne Territoriali Eurodesk che offrono
servizio di orientamento ed informazione a livello locale coprendo
in modo capillare tutto il territorio.
Per informazioni consultare il sito Internet: www.eurodesk.it in cui è
riportato l’indirizzario di tutti i punti locali e le antenne territoriali Eurodesk. Il numero verde è 800.257.330.
Europe Direct
La rete d'informazione Europe Direct nasce nel 2005 con lo scopo di
offrire servizi di informazioni, consulenze, assistenza e risposte ai
quesiti posti dai cittadini sulle istituzioni, la legislazione, le politiche,
i programmi e le possibilità di finanziamento dell'Unione europea. A
tal fine ogni centro Europe Direct fornisce immediate risposte ai
bisogni degli utenti anche con il supporto di un servizio di documentazione e di accoglienza; offre un’ampia scelta di pubblicazioni e
guide gratuite su come funzionano le istituzioni dell’Unione europea,
gli atti legislativi che produce e attua di concerto con i governi
nazionali, le principali politiche comuni, le opportunità di finanziamento per enti, imprese e organizzazioni della società civile nonché
sulle politiche ed i programmi dell’Unione. Inoltre i punti della rete
Europe Direct, cooperando con altre reti di informazione, promuovono attivamente il dibattito locale e regionale sull’Unione europea e le sue politiche. Ad oggi 450 sono le antenne informative
presenti nei vari paesi, di cui 49 dislocate nelle regioni italiane ed è
proprio la dimensione europea e la presenza capillare della rete in
ciascun Stato membro il vero valore aggiunto della rete Europe
Direct.
Per trovare il centro Europe Direct più vicino è possibile consultare il
sito Internet: http://ec.europa.eu/europedirect.
NARIC/ENIC
La rete NARIC – National Academic Recognition Information Centres, è stata istituita nel 1984 su iniziativa della Commissione europea, in attuazione di una decisione del Consiglio Europeo dei Ministri
dell'Educazione, per facilitare i processi di riconoscimento accademico dei diplomi e dei periodi di studio.
NARIC si occupa della raccolta e della diffusione delle informazioni
sulla comparabilità e riconoscimento di diplomi e attestati rilasciati
dagli istituti di altri paesi dell’UE.
In ognuno degli Stati membri dell'UE, ma anche in Islanda, Liechtstein
e Norvegia, è attivo un centro nazionale NARIC (designato dal
Ministero dell'Educazione), con competenze in materia di informazione e assistenza sulle problematiche legate al riconoscimento
dei diplomi e dei periodi di studio effettuati in altri paesi.
Numerosi centri NARIC dei paesi della UE svolgono anche la fun-
31
zione di centri di informazione per il riconoscimento professionale
dei titoli.
In modo parallelo ed integrato alla rete NARIC opera la rete ENIC–
European Network of Information Centres on Academic Recognition
and Mobility, istituita dal Consiglio d'Europa e dall'UNESCO. La rete
promuove il riconoscimento dei titoli esteri, la mobilità accademica
internazionale e l'applicazione della Convenzione di Lisbona sul riconoscimento dei titoli accademici. A differenza della rete europea
NARIC, è garantita la presenza di centri in tutta Europa, in Medio
Oriente, nell'Asia centro settentrionale, in Oceania (rimane esclusa
l'intera Africa, e l'America centrale e meridionale).
Per informazioni consultare il sito Internet: www.enic-naric.net (sito
solo in inglese) o contattare il centro italiano della rete NARIC, ossia
il Centro di Informazione sulla Mobilità e le Equivalenze Accademiche
(CIMEA) presso la Fondazione Rui, viale XXI Aprile, 36 - 00162 Roma.
Tel.: +39-06-863 21 281
Fax: +39-06-863 22 845
[email protected]
www.cimea.it (sito anche in inglese).
Portali
Ploteus
Ploteus (Portale sulle Opportunità di Apprendimento nello Spazio Europeo) ha lo scopo di rendere effettiva la libertà di movimento dei cittadini supportandoli con le informazioni necessarie. Mira ad aiutare
i giovani, gli studenti, le persone in cerca di lavoro, i lavoratori, i genitori, gli operatori di orientamento e gli insegnanti nel reperire le informazioni relative al tema “Studiare in Europa”. Su Ploteus è
possibile trovare tutte le notizie rilevanti per il lifelong learning in
Europa. Le informazioni sono classificate in:
• Opportunità di apprendimento e possibilità di formazione
disponibili nell’Unione europea: questa sezione contiene numerosi link ai siti web delle università e degli istituti di istruzione
superiore, ai database delle scuole e dei corsi di formazione professionale e di istruzione per gli adulti;
• Sistemi di istruzione e formazione: questa sezione contiene la
descrizione dei diversi sistemi di istruzione nei paesi Europei;
• Programmi di scambio e borse di studio disponibili nei paesi
Europei;
• Tutto ciò che bisogna sapere quando si decide di trasferirsi all’estero in un altro Paese dell’UE: il costo della vita, le tasse scolastiche, come trovare un alloggio, il contesto legale ed altre
informazioni generali.
informazioni per approfondire le proprie conoscenze o curiosità sull'Europa, dai viaggi alle opportunità di studio e di lavoro. Al fine di
raggiungere tale obiettivo il Portale Europeo per i Giovani è un portale multilingue, in questo modo può garantire al maggior numero
di giovani possibile l’accesso alle informazioni nella loro lingua. Le informazioni principali (homepage, pagine con una dimensione europea, pagine introduttive nei diversi temi) sono offerte in tutte le
lingue ufficiali dell’UE. Le informazioni più specifiche sui sottotemi
ed aspetti di alcuni paesi si possono trovare solamente in inglese e
nelle rispettive lingue dei paesi interessati.
I destinatari sono giovani tra i 15 e i 25 anni, ma il portale intende
andare incontro anche alle esigenze di coloro che lavorano con i giovani.
Per informazioni consultare il sito Internet:
http://europa.eu/youth/index.cfm?l_id=it.
Studiare in Europa
La struttura degli ordinamenti scolastici nei paesi europei varia considerevolmente nel modo in cui sono organizzate la formazione professionale, l'istruzione superiore, le procedure d'esame e di rilascio dei
titoli.
Nondimeno, sono sempre più numerosi gli studenti che sfruttano
l'opportunità di studiare in un altro Paese europeo. Studiando
all'estero si può imparare o migliorare la propria competenza linguistica, ci si può confrontare con una cultura diversa, si possono
conoscere nuovi amici provenienti da tutto il mondo, senza contare
che un'esperienza all'estero rende ben più interessante il proprio CV.
La sezione ”Studiare” del Portale Europeo per i Giovani permette di
esplorare le opportunità di studio in tutta Europa. Che si scelga di
studiare nel proprio Paese o all'estero, la presenza di informazioni di
qualità aiuta certamente a compiere la scelta più opportuna e a rendere più divertente la vita dello studente.
Per informazioni consultare il sito Internet:
http://europa.eu/youth/studying/index_eu_it.html.
La tua Europa
Fornisce informazioni pratiche in più lingue e servizi di consulenza
a livello europeo e nazionale per le imprese che desiderano estendere
la loro attività ad altri paesi.
Il sito si compone di sette sezioni all’interno delle quali è possibile
acquisire una serie di informazioni utili quali la creazione e gestione
di un’impresa, l’approfondimento di aspetti normativi a livello
europeo, l’innovazione e la cessione dell’attività.
Per informazioni consulatare il sito Internet:
http://ec.europa.eu/ploteus
Per informazioni consultare il sito Internet:
http://ec.europa.eu/youreurope.
Portale europeo per i giovani
Il Portale Europeo per i Giovani è stato creato in seguito alle indicazioni del Libro Bianco 2001 della Commissione europea "Un nuovo
impulso alla Gioventù Europea".
Obiettivo primario del portale è quello di incrementare la partecipazione dei giovani alla vita pubblica, e contribuire alla loro cittadinanza attiva, attraverso un veloce e facile accesso a tutte le
Erasmus per i giovani imprenditori
Erasmus per Giovani Imprenditori è un nuovo Programma di scambio dell'Unione europea che ha come obiettivo quello di aiutare imprenditori emergenti ad acquisire le competenze necessarie per
gestire una piccola e media impresa, offrendo loro la possibilità di
trascorrere del tempo in un altro Paese europeo presso un imprenditore già affermato.
32
Per informazioni visitare il sito Internet:
www.erasmus-entrepreneurs.eu.
Formazione e mobilità per le Pmi
Le piccole e medie imprese (PMI) svolgono un ruolo decisivo nella
competitività e nella dinamicità dell'economia europea. Per sostenerle nella realizzazione del loro potenziale di crescita, l'UE si impegna a promuovere l'imprenditorialità e a creare un ambiente
commerciale più adeguato alle esigenze delle piccole imprese. Gli
imprenditori possono reperire informazioni utili su come avviare, gestire e far crescere un’azienda, su come sfruttare al massimo il mercato, conoscere le politiche e le statistiche dell’UE per le PMI, a chi
poter rivolgersi per approfondimenti e bisogni specifici.
Per informazioni consultare il sito web: http://ec.europa.eu/smallbusiness/policy-statistics/policy/index_it.htm.
33
8. Glossario
A
L
Autonomía - Vedi CC.AA.
B
Bachillerato - Liceo (istruzione secondaria non obbligatoria, dai 16 ai
18 anni)
BOE - Boletín Oficial del Estrado (Gazzetta Ufficiale spagnola)
C
CDE - Centro de Documentación Europea - Centro di documentazione sulle istituzioni comunitarie
CiU - Convergencia i Uniò - Convergenza e Unione. Partito nazionalista catalano
CNROP - Centro Nacional de Recursos para la Orientación Profesional della Spagna
COIE - Centros de Orientación e Información de Empleo
Cortes - Parlamento spagnolo
Crédito - Unità per misurare il valore degli insegnamenti universitari.
Ogni crédito equivale a 10 ore di lezione
LGE - Ley General de Educación - Legge sull’Educazione del 1970
Licenciatura - Secondo ciclo di studi universitari. Equivale alla Laurea italiana
LOCE - Ley Orgánica de Calidad de la Educación – Legge sulla qualità dell’Istruzione del 2002
LOE - Ley de Educación – Legge sull’Istruzione del 2006
LODE - Ley Orgánica Reguladora del Derecho a la Educación. - Legge
Regolatrice del Diritto all’Istruzione del 1985
LOCFP - Ley Orgánica de las Cualificaciones y de la Formación Profesional – Legge Organica sulla Formazione Professionale del 2002
LOGSE - Ley Orgánica General del Sistema Educativo - Legge sull’Educazione del 1990
LRU - Ley de Reforma Universitaria - Legge sulla riforma della Università del 1990
LOU - Ley Orgánica de Universidades – Legge Organica dell’Università del 2002
D
M
DELE - Diplomas de Español como Lengua Extranjera - Diplomi di
spagnolo per stranieri
Diplomatura - Primo ciclo di studi universitari
Doctorado - Dottorato di ricerca, terzo e ultimo ciclo di studi universitari
MAEC - Ministerio de Asuntos Exteriores y de Cooperación - Ministero degli Affari Esteri e della cooperazione
MTAS - Ministerio de Trabajo y de Asuntos Sociales - Ministero del
Lavoro e degli Affari Sociali
MEC - Ministerio de Educación - Ministero della Pubblica Istruzione
MIR – Ministerio de Interior – Ministero degli Interni
E
EGB - Educación General Básica - Scuola dell’obbligo prevista dalla
Legge sull’Educazione del 1970
EP - Educación Primaria - Scuola elementare
EFTA - European Free Trade Association - Ne fanno parte Islanda,
Liechtenstein, Norvegia e Svezia
ESO - Educación Secundaria Obligatoria - Scuola dell’obbligo postelementare, fino ai 16 anni
ETA - Euskadi ta Askatasuna – Organizzazione Terroristica Basca
ETT - Empresas de trabajo temporalF
FPB - Formación Profesional Básica - Formazione professionale di
base
G
N
NIE - Número de Identificatión de Extranjeros
P
PAU - Pruebas de Aptitud para el Acceso a la Universidad - Esami
necessari per l’iscrizione all’Università
PAP - Pruebas de Aptitud Personal - Prove attitudinali personali necessarie per accedere agli studi parauniversitari
PGS - Programas de Garantía Social - Programmi educativi di
garanzia sociale
PNV - Partido Nacionalista Vasco - Partito Nazionalista Basco
PP - Partido Popular - Partito Popolare
PSOE - Partido Socialista Obrero Español - Partito Socialista Spagnolo
Gobierno Civil - Prefettura, presente in ogni provincia
R
I
IM - Instituto de la Mujer - Istituto della Donna
INE - Instituto Nacional de Estadística - Istituto Nazionale di Statistica
INEM - Servicio Público de Empleo Estatal - Servizio Pubblica Statale
per L’impiego
INJUVE - Instituto Nacional de la Juventud - Istituto Nazionale per
la Gioventù
IRPEF - Impuesto sobre las Rentas de las Personas Físicas - Imposta
sui redditi
IU - Izquierda Unida - Sinistra Unita; partito politico di sinistra
34
REAJ - Rete spagnola degli ostelli della gioventù
RENFE –Impresa di servizi e trasporti ferroviari
S
Selectividad - Vedi PAU
SMI - Salario Mínimo Interprofesional - Stipendio Minimo Interprofessionale
SEE - Spazio Economico Europeo - Ne fanno parte Austria, Belgio,
Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Islanda, Italia, Lettonia, Liechtenstein, Lituania, Lussemburgo,
Malta, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Re-
pubblica ceca, Repubblica slovacca, Slovenia, Spagna, Svezia e
Ungheria.
SET – Supplemento Europeo al Titolo
SS - Seguridad Social - Istituto Nazionale per la Sicurezza Sociale
SVE – Servizio di Volontariato Europeo
T
TEAM - Tessera Europea di Assicurazione Malattia
35
9. Fonti
INDIRE, Istituto Nazionale di Documentazione per l’Innovazione e la
Ricerca
Educativa
(Unità
Italiana
di
Eurydice),
www.bdp.it/socrates/index.php
EURES, Portale Europeo della Mobilità Professionale, http://ec.europa.eu/eures
Eurydice, Rete Informativa sull’Educazione in Europa, www.eurydice.org
36
Fit For Europe, www.fitforeurope.info, 2006
INE, www.ine.es
INEM, Instituto de Empleo, Servicio Público de Empleo Estatal,
www.inem.es
INJUVE, www.injuve.mtas.es
MEC, Ministerio de Educación, www.mec.es
Universia, www.universia.es

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