Testi de “Il Giullare e altre storie”

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Testi de “Il Giullare e altre storie”
Testi de “Il Giullare e altre storie”
2009
Www.SimoneAvincola.it
1. Il Giullare / 2. Il Nano di corte / 3. Il Viandante / 4. Il Castello / 5. Il Condannato / 6. Il Boia /
7. Il Re / 8. La Strega di Portobello / 9. Oltre in cancello /
10. Il Paese / 11. Io dico basta (bonus track)
Tutti i testi e le musiche de “Il Giullare e altre storie” hanno come unico autore: Simone Avincola e sono tutelate dalla S.I.A.E.
IL GIULLARE
Testo e Musica: Simone Avincola
C'era un giullare in paese
viveva di risa di gente
chiedeva quel poco, quel niente
aveva assai poche pretese.
Viveva annusando la notte
beveva sognando castelli
rischiava fra sassi e coltelli
mostrava trofei d'ossa rotte.
Io posso dirvi soltanto
che il cielo era nero e pulito
e quant'era vero quel pianto
negli occhi dell'uomo impaurito.
E c'era una palla di vetro
splendeva decisa e sicura
e quant'era scuro l'argento
e com'era rossa la luna.
"Sul trono c'è un uomo cattivo
che uccide chi piange di fame
che ha appeso mio nonno a un ulivo"
era questo che urlava il giullare.
"E voi che mi state a guardare
mentre muoio col boia vicino
io vi chiedo di potermi scusare
ma di fronte al Re non mi inchino".
E la gente cominciò ad urlare
a occupare le strade e i giardini
liberarono in fretta il giullare
e scapparono urlando: "assassini!".
Ci son giorni in cui tutto è perduto
e la sola speranza è la vita
al Giullare bastò un minuto
per capire che non era finita.
Tutti i testi e le musiche de “Il Giullare e altre storie” hanno come unico autore: Simone Avincola e sono tutelate dalla S.I.A.E.
IL NANO DI CORTE
Testo e Musica: Simone Avincola
Stanotte il nano
ti offre da bere,
se resti a ascoltarlo,
se resti a sedere.
Di giorno al castello
fa quel che conviene.
Di notte è piu alto
se ha in mano un bicchiere.
Ti dice che è stanco,
che ride col pianto.
Ha la faccia di chi
vende la sua sfortuna
al re che gli sputa
e ride la sua statura,
ma la notte non piange,
"com'è alta la luna.."
RE:
"Dite al nano di usare il vestito"
Ride il Re, divertito.
"Quel pezzo di uomo fa schifo,
non mi arriva all'ombelico"
NANO:
"Mio sovrano la guardo dal basso,
com'è bello, com'è alto..
ma si segga, oggi è giorno di festa,
poggi i suoi piedi sulla mia testa"
Se mia madre sapesse
la vita che faccio,
un paese che ride
quasi fossi un pagliaccio.
Mamma, cullami ancora
e nascondimi al Re,
è lui l'uomo cattivo
che ferì anche te.
E l'amore l'ho avuto
perché da bimbo ci riesci
non ci pensi al futuro
non ci credi che cresci.
E l'amore ho perduto
in un cespuglio di more,
fra le spine è caduto
e ha graffiato il mio cuore.
Tutti i testi e le musiche de “Il Giullare e altre storie” hanno come unico autore: Simone Avincola e sono tutelate dalla S.I.A.E.
RE:
"Dov'è il nano? è già tardi e non c'è!"
Urla il Re, grida il Re.
"Cavaliere, lo vada a cercare!
corra forte, me lo deve trovare"
CAVALIERE:
"Al castello lo riporterò,
oh mio Re, è così che farò"
E nel borgo ora c'è un cavaliere
in cerca di un nano che non sanno vedere
Il paese non sa
il nano dov'è,
fra le mura del borgo
il nano non c'è
Il cavaliere domanda
dovunque lui vada
e promette a chi mente
di puntare la spada
Ma il paese non parla
quando dovrebbe parlare
E si diverte alle spalle
di chi non vuole ascoltare
Come quel cavaliere
che ormai stanco e impaurito
sa che senza quel nano
lui sarà ben punito.
Fuori le mura c'è un cavaliere che piange
stanco e solo accarezza il ruscello
si sciacqua le lacrime e trema
la paura di tornare al castello
"Morirò condannato dal cielo
Forse il nano almeno è morto sereno
O forse non è mai esistito"
Triste, ferito.. il nano è partito.
Tutti i testi e le musiche de “Il Giullare e altre storie” hanno come unico autore: Simone Avincola e sono tutelate dalla S.I.A.E.
IL VIANDANTE
Testo e Musica: Simone Avincola
"Adesso sapete
che dietro ogni muro
montagna, foresta
c'è un posto sicuro.."
"Adesso sapete
che dietro ogni muro
montagna, foresta
c'è un posto sicuro.."
"..e allora da oggi
comincerete a cantare
parole bagnate
dall'acqua del mare"
Così disse il vecchio
asciugandosi gli occhi
riempendo il suo secchio
di sogni interrotti
Così mi insegnò
e da oggi mi siedo
e ascolto se vedo
la pace e il vigneto.
Ci vuole coraggio
per lasciare il presente
a restare seduti
non ci vuole niente
Ho rotto il silenzio
dopo averlo colpito
ho scelto di amarmi
e sono partito
Dentro le tasche
non resta piu niente
Sopra le spalle
risate di gente
Negli occhi il ricordo
di amori lontani
ma ieri è già oggi
e oggi è domani
Tutti i testi e le musiche de “Il Giullare e altre storie” hanno come unico autore: Simone Avincola e sono tutelate dalla S.I.A.E.
Di castelli ne ho visti
ma resto qua giù
coi piedi per terra
col naso all'insù
E che questo vi serva
a capire l'errore
di chi sta fermo e osserva
il suo viaggio nel cuore
Stupido è chi resta
chi resta a guardare
con le braccia sulla testa
aspettando da mangiare
E voi continuate
a spaccarvi la schiena a dovere
che io mi allaccio le scarpe
e mi offro da bere
Nessuno mi afferra
sono uno sparviero
che si annoia per terra
e così sceglie il cielo
E ora fate spazio
è arrivato il viandante
porgete una sedia
una delle tante
lui conosce le strade
lui colora le piante
adesso è vicino
domani è distante
ha lanciato la freccia
l'ha seguita all'istante
e sorride perché
non ha sudditi e non ha Re.
Tutti i testi e le musiche de “Il Giullare e altre storie” hanno come unico autore: Simone Avincola e sono tutelate dalla S.I.A.E.
IL CASTELLO
Testo e Musica: Simone Avincola
Soltanto in pochi puntano il dito
per indicarlo dal borgo impaurito
per non scordare che dalla montagna
il Re controlla e punisce chi sbaglia
I rami neri sono zampe di ragno
che si avviluppano e lasciano il segno
disegno di una ragnatela infinita
che succhia, dai muri, la vita
"Io lo farò, stanotte sul tardi
sfiderò la nebbia in faccia ai codardi
e se gli altri non vogliono e anche tu hai paura
andremo soli.. io e la luna"
"Io non ti lascio da solo e lo sai
quel che già vedo tu lo vedrai
non sarà il buio a serrarmi la strada
sarò il tuo scudo, sarai la mia spada."
Allora andiamo! Se non proviamo
Non lo sapremo, non capiremo quello che siamo
"Allora andiamo apri le mani
impugna il tuo sogno che da domani
profumerà di libertà"
Viola è la notte, bianca è la nebbia
sottile, in silenzio si infila
fra gli speroni a picco sul mare
si mischia col vento che asciuga il sale
Il Re ha ordinato e si è vendicato
su quei contadini che non hanno pagato
stanotte un fuoco si scorge lontano
e brucian le case, brucia il campo di grano
"Io non ci sto e lo urlo piu forte
io non sto fermo davanti alla morte
amico, se stringi i pugni e osi
perderanno i tanti, vinceranno i pochi"
"Quest'epoca amara va avanti e persiste
qui quel che non vedi, non esiste
Ma quanto sangue non si vede ma c'è
versato nel calice bevuto dal Re"
Tutti i testi e le musiche de “Il Giullare e altre storie” hanno come unico autore: Simone Avincola e sono tutelate dalla S.I.A.E.
Allora andiamo! Se non proviamo
Non lo sapremo, non capiremo quello che siamo
"Allora andiamo apri le mani
impugna il tuo sogno che da domani
profumerà di libertà"
Allora andiamo! Se non proviamo
Non lo sapremo, non capiremo quello che siamo
"Allora andiamo apri le mani
impugna il tuo sogno che da domani
profumerà di libertà"
Tutti i testi e le musiche de “Il Giullare e altre storie” hanno come unico autore: Simone Avincola e sono tutelate dalla S.I.A.E.
IL CONDANNATO
Testo e Musica: Simone Avincola
Guardo fuori e penso solo a te
piove forte come piace a me
rubai per sfamare nostro figlio e sai
che al Re non chiederò perdono mai.
Sento ancora il profumo di quei giorni
spesi a sognare orti e frutta, ti ricordi?
una casa e tanti cani anche se io amo i gatti
perché si cambia per restare soddisfatti
Ma ora che.. io sono qui
a contare gli ultimi attimi
piangi amore, piangi forte
tra la folla che, contenta, grida: "a morte!"
Questo freddo, sarà il tempo o la paura?
forte il vento soffia la neve sulla pianura
io che da bimbo correvo col mio aquilone
ora sto fermo a guardare il cielo da una prigione
Ecco i passi di chi mi condurrà dal boia
mistero di uomo che taglia la sua noia
enigma di vita che decide chi è cattivo
e risparmia chi è già morto dentro ma sembra vivo
Ma ora che.. io sono qui
a contare gli ultimi attimi
piangi amore, piangi forte
tra la folla che, contenta, grida: "a morte!"
E' solo un po di vita che non è piu la mia
l'ho persa, è finita, è scivolata via..
Tutti i testi e le musiche de “Il Giullare e altre storie” hanno come unico autore: Simone Avincola e sono tutelate dalla S.I.A.E.
IL BOIA
Testo e Musica: Simone Avincola
Nero, nero, nero
come il cappuccio come il pensiero
scuro, scuro, scuro
taglio la vita in un colpo sicuro
Ma anche io una vita l'avevo ed era importante
nel giardino segreto del Re davo vita alle piante
prima che mi trovasse sul prato ad amar la regina
e da allora sono costretto alla ghigliottina
Nero, nero, nero
come il cappuccio come il pensiero
scuro, scuro, scuro
taglio la vita in un colpo sicuro
Ad ogni condanna mi scoppia nel cuore una guerra
Raccolgo il sangue e, da giardiniere, lo dono alla terra
e la notte non riesco a dormire e sogno le grida
del condannato che piange e mi guarda.. la folla divertita
Basta, io vado via
via da qui e da quel castello
cara vita mia
non puoi giocare quest'eterno duello
Nero, nero, nero
come il cappuccio come il pensiero
scuro, scuro, scuro
taglio la vita in un colpo sicuro
Quando, sconfitto, mi arrendo alla vita e il sudore mi bagna
ritrovo la pace tra i faggi e i cerri della montagna
Poi torno al paese e negli specchi cerco e non scorgo
quella mia faccia che nemmeno ricordo
Ed è tutto nero, nero, nero
come il cappuccio come il pensiero
E' scuro, scuro, scuro
taglio la vita in un colpo sicuro
Che buffa cosa, io che di facce ne ho viste tante
dalla puttana, al contadino, al cartomante
Per questo corro tutta la notte a graffiare i muri
per pugnalare i ricordi e gettarli negli angoli scuri
Tutti i testi e le musiche de “Il Giullare e altre storie” hanno come unico autore: Simone Avincola e sono tutelate dalla S.I.A.E.
Basta, io vado via
via da qui e da quel castello
cara vita mia
non puoi giocare quest'eterno duello
Basta, io vado via
via da qui e da quel castello
cara vita mia
non puoi giocare quest'eterno duello
Nero, nero, nero
come il cappuccio come il pensiero
scuro, scuro, scuro
taglio la vita in un colpo sicuro
Nero, nero, nero
come il cappuccio come il pensiero
scuro, scuro, scuro
taglio la vita in un colpo sicuro
Nero, nero, nero
come il cappuccio come il pensiero
scuro, scuro, scuro
taglio la vita in un colpo sicuro
Tutti i testi e le musiche de “Il Giullare e altre storie” hanno come unico autore: Simone Avincola e sono tutelate dalla S.I.A.E.
IL RE
Testo e Musica: Simone Avincola
Io cancellerò le mattine
mi soffierò il naso
mi sporcherò la bocca di terra
e mi amerò.
Ubbidirò alla notte
assassinerò il freddo
aspetterò che qualcuno mi odi
o gridi,pianga.. perché: "Il Re è cattivo"
Frantumerò la luna
in piccoli spicchi di luce vibrante nell'acqua
sarà il mio sasso a lasciarla ferita
sarà la morte dell'onda a ridarle la vita
Starò fermo sulle pietre del gioco
in equilibrio alla luce del fuoco
sul filo arancione di un soffio di gioia
sarò io, con lo scettro, a indicarvi la noia
Insulterò ogni tasto, ogni corda, ogni nota
finché non sarò io, soltanto io, a decidere il suo suono
non piangerò, questo no. Resterò..
..a pensarmi ancora un po'
Poi me ne andrò ad aspettare le mattine
e le cancellerò
finché accetterò il mio essere ridicolo, pesante
anche un Re non si sente sempre importante
Comprerò un sorriso che non è il tuo
dimenticato da labbra sporche d'oro
consumato da notti che piu non mi chiedi
cambierò qualche sedia per restare in piedi
E ve ne andrete via
scapperete via...
Ma quando, stremati, cadrete
e mi implorerete pietà
guardandomi dal basso, in me vedrete
la vostra unica chance
Chiederete di voler uscire
ma uscita non sarà
e come la regina mi insegnò:
mi scanserò.
Tutti i testi e le musiche de “Il Giullare e altre storie” hanno come unico autore: Simone Avincola e sono tutelate dalla S.I.A.E.
LA STREGA DI PORTOBELLO
Testo e Musica: Simone Avincola
Dio del bosco, del fiume e dei serpenti
Dio della terra nera e di tutte le correnti
Dio di tutti i pesci e della schiuma del mare
insegnami a insegnare
Dio dei pipistrelli, del viola dentro il cielo
Dio del mare aperto che abbraccia il mondo intero
Dio dell'acqua fresca, fuori dalle sorgenti
Dio dei delinquenti
Sono la strega di Portobello!
..di Portobello.
Dio del sangue secco mischiato alla vernice
versato sopra il legno che è questa cicatrice
del prezzo che ho pagato per essere migliore
di un mondo traditore
E il merito piu grande non è mai di chi soffre
ma di chi riceve senza sentirsi in debito la notte
e tutto ciò che abbiamo, un giorno sarà dato
a chi amiamo o a chi abbiamo odiato
Sono la strega di Portobello!
..di Portobello.
Tutti i testi e le musiche de “Il Giullare e altre storie” hanno come unico autore: Simone Avincola e sono tutelate dalla S.I.A.E.
OLTRE IL CANCELLO
Testo e Musica: Simone Avincola
Se apri il cancello scopri fontane
e scherzi di luci sull'erba bagnata
il Re ci si sdraia a toccar le puttane
Principi azzurri per la regina affamata
Tanti principi azzurri.. e la regina è bagnata.
Ma se entra un povero, sai cosa vede?
vallate e distese di terre in collina
e mai piu un Re che ruba e non chiede
la frutta, gli ortaggi e la figlia carina
che rapisce ogni volta per una sveltina
"Puoi strofinare i fichi d'India sul viso
di un prigioniero e contargli le grida
e saltargli sui denti contento e deciso
per lui sarà sangue per te sarà vita
per lui sarà morte, per te gioia infinita.."
"..Qui sei il benvenuto e ti offro il mio vino
colore del sangue che ci ha fatto fratelli
ti regalo lo scettro se mi aiuti a trovare
quel porco schifoso che è riuscito a scappare
ora il popolo adora quel maledetto giullare."
"Mio fratello ti aiuto ma dammi dei soldi
poi mi serve un cavallo e tanto mangiare
troverò quel furfante che anche a me ha colpito
procurandomi in faccia lo sfregio che ha inciso
e ora son condannato a mascherarmi il viso"
"Ti ringrazio del gesto e della bontà
ecco i soldi, il cavallo e cibo a volontà
torna presto!" sentì dire, ma lui non era il fratello
tolse la maschera
e il giullare corse via..
..oltre il cancello.
Tutti i testi e le musiche de “Il Giullare e altre storie” hanno come unico autore: Simone Avincola e sono tutelate dalla S.I.A.E.
IL PAESE
Testo e Musica: Simone Avincola
C'è un forte profumo d'arancio
nell'aria di questo mattino
e il sole asciuga le foglie bagnate dal pianto di un contadino
Falene che aspettano il buio
per essere ancora sedotte
da odori e colori che sprigionerà piu tardi la bella di notte
E tutto comincia a svegliarsi
il fiore inizia ad aprirsi
coraggio venite api golose di polline e calici d'acqua
volate e pungete chi ruba
il miele dal vostro alveare
e mi raccomando mettetevi in fila
per rassicurare la vostra regina.
Mettete, mettete, mettetevi in fila
E rassicurate la vostra regina.
Ma ogni terra ha la sua gramigna
così difficile da strappare
come il pinolo dentro la pigna
come ogni cielo ha il suo temporale
Il paese racconta leggende
ma non c'è nessuno che gli risponda
e chi tradisce la legge del Re
sarà gettato nella gola profonda.
Ma tu non pensare, lavora e vedrai
che sulla gogna non finirai
non ti impicciare, fatica ed avrai
vita pulita e priva di guai.
Ma cos'è quella folla?
quella coda di serpente
Profumi di spezie
rumori di gente
Il re si diverte
a vederci suonare
il mercato è aperto
si può (si deve) ..rubare
Stravaccarsi sul proprio trono
significa prendere a calci chi casca
tanto non ti sporchi le mani
se le hai tenute sempre in tasca
Tutti i testi e le musiche de “Il Giullare e altre storie” hanno come unico autore: Simone Avincola e sono tutelate dalla S.I.A.E.
Allora ecco che il paese
dice di si al proprio sire
e crede alle balle che gli racconta perché è piu bello restare a dormire
Ma non si può restare a guardare
mentre condannano un altro giullare
fischiano e ridono al nano di corte macchiando di sangue la sorte
torturano streghe e viandanti
non nascondetevi, fatevi avanti!
Ma si.. bendatevi pure
per non guardare chi uccide la scure
E fatevi ancora coccolare
da favole false di un gioco feudale.
Ma ogni imperatore vive
perché se ha fame puo mangiare
dormire, sguazzare, grugnire
proprio come un degno maiale
E tu stai zitto
non chiedere cosa succede
distruggi il vero, proteggi il finto
qui dorme chi sogna, tace chi vede.
Ma tu non pensare, lavora e vedrai
che sulla gogna non finirai
non ti impicciare, fatica ed avrai
vita pulita e priva di guai.
Fatevi avanti
giullari, viandanti
non restate lontani
raggiungeteci, nani
Ancora piu avanti
sotto a chi tocca
questo enorme castello
diventerà rocca!
Tu non pensare, lavora e vedrai
che sulla gogna non finirai
non ti impicciare, fatica ed avrai
vita pulita e priva di guai.
Ma tu non pensare, lavora e vedrai
che sulla gogna non finirai
non ti impicciare, fatica ed avrai
vita pulita e priva di guai.
Tutti i testi e le musiche de “Il Giullare e altre storie” hanno come unico autore: Simone Avincola e sono tutelate dalla S.I.A.E.
IO DICO BASTA
Testo e Musica: Simone Avincola
Avete tolto la musica,
avete tagliato l’erba,
resta solo chi mastica
la vostra politica di merda.
C’avete tolto il coraggio
e lo spirito per camminare,
resta solo il miraggio
di un gatto in mezzo al mare.
Avete bloccato il respiro
alla gente come noi,
resta solo la pioggia
che batte sui vostri eroi.
Ma a tutto quel che resta.. io dico: basta
Avete tolto il brusio
e tutto quel che era suo,
resta quel che è mio,
resta quel che è tuo.
Avete tolto i colori
e la voglia di piangere ancora,
restano solo i fiori
ma anche loro andranno alla malora.
Avete rimosso l’indignazione
e trasformata in un ghigno,
resta chi vive tutta la vita
come fosse un eterno sbadiglio.
Ma a tutto quel che resta.. io dico: basta
Avete spazzato via la terra
rubando le nostre armoniche,
vi resta in tasca una guerra
in cambio di bombe atomiche.
Avete strappato gli alberi
e piantato cartelli stradali,
avete ucciso stranieri:
gridano nel fango come maiali.
Tutti i testi e le musiche de “Il Giullare e altre storie” hanno come unico autore: Simone Avincola e sono tutelate dalla S.I.A.E.
Avete ridotto la dignità
ad un cumulo di macerie,
con il culo sui vostri sofà
e gli schiavi nelle miniere.
Ma a tutto quel che resta.. io dico: basta
Avete mangiato mortadella
e brindato alla faccia nostra,
candidando quella piu bella
e giocando alla solita giostra.
Avete succhiato dai buchi,
cancellato i ricordi dagli occhi.
Signori, siate i benvenuti
nel regno dei balocchi.
Avete chiuso, dimenticato
disintegrato l’informazione.
La vostra censura c’avete insegnato
e noi vi spegniamo la televisione.
E a tutto quel che resta.. diciamo: basta
Avete stuprato città
vomitando inceneritori,
resta chi non sa
di pagare i propri tumori.
Avete scondinzolato
sculettando e gridando: "vittoria"
Tutti i fogli avete strappato
cancellando la memoria.
Venite un momento a guardare,
noi siamo la gente che chiamate: "pazza"
Avete ignorato chi vuole cambiare
e mo vi beccate tutta la piazza!
E a tutto quel che resta.. diciamo: basta!
Tutti i testi e le musiche de “Il Giullare e altre storie” hanno come unico autore: Simone Avincola e sono tutelate dalla S.I.A.E.