La lettera… - liceovallone.gov.it

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Il primo giorno di scuola. Lettera a un figlio
Ti guardo mentre ti prepari per questa nuova avventura come un esploratore
pronto per la sua scoperta più importante.
Sei combattuto tra l’entusiasmo per il nuovo inizio e il timore che non sia
all'altezza delle tue aspettative.
Assapora questi istanti con il gusto di chi abita la vita senza i pregiudizi e i
preconcetti che gli adulti hanno inventato per difendersi dalle loro stesse paure.
E sorridi all’idea di poter mettere nello zaino solo ciò di cui hai davvero bisogno,
lasciando fuori richieste, rimproveri e contraddizioni, per dare spazio a desideri,
sogni e possibilità.
Respira a pieni polmoni.
Attendi.
Il suono della campanella scandirà il ritmo delle tue giornate anche al Liceo, ma
sarà il potere della tua mente e del tuo sentire a renderle speciali.
Non ti curare degli errori: hai tutta la vita per correggerli e per farne degli altri.
Imparerai che perdere non significa essere un fallito e che la vittoria dopo un
insuccesso ha un gusto più esaltante.
Ti indicheranno altri spazi e nuovi saperi con cui misurarti.
Ti accorgerai che alcune parole sono più belle di altre; che alcune possono essere
vuote di senso e altre possono dare voce al senso di vuoto; che le parole possono far
sorridere, divertire e curare, ma possono anche ferire se usate nell’ordine
sbagliato. Perché “Ti amo perché sei mia” e “Sei mia perché ti amo” raccontano
due storie profondamente diverse.
Ti ritroverai a litigare perché qualcun altro non ha rispettato le regole e ti
allenerai ad affrontare l’amore.
E allora ridi, corri, salta e sorprendi la vita!
Ti auguro di concederti il lusso di amare le tue imperfezioni ricordando che c’è
sempre un nuovo inizio.
Ti auguro di non dimenticare che qualunque cosa la vita ti possa riservare,
sarai sempre tu il suo migliore colpo di scena!
Tratto da: https://psichenessunoecentomila.wordpress.com/ e liberamente adattato.