IL TUO VIAGGIO GIAVA E SUMATRA, DUE REALTA` A

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IL TUO VIAGGIO GIAVA E SUMATRA, DUE REALTA` A
IL TUO VIAGGIO
GIAVA E SUMATRA, DUE REALTA' A
CONFRONTO
INDONESIA
IL TUO VIAGGIO
GIAVA E SUMATRA, DUE REALTA' A CONFRONTO
INDONESIA
In compagnia di Marco Restelli
Un viaggio che tocca due realtà dell’Indonesia molto diverse tra loro, ma che, proprio
per questo motivo rappresenta un’occasione unica per scalfire la superficie di questo
vasto arcipelago. Delle 17000 isole che compongono l’Indonesia, Java è quella che
ospita il maggior numero di abitanti e nel corso della storia ha suscitato l’interesse di
varie potenze straniere e diversi imperi, hindo-buddhisti, musulmani e occidentali, nella
corsa per conquistare spazio e influenza hanno lasciato le proprie meraviglie
architettoniche delle quali l’isola è disseminata. Mentre le diverse civiltà si
susseguivano, la cultura javanese assorbiva le nuove influenze integrandole alle
precedenti e nella stessa direzione vanno i tentativi del governo di conservare una
società multietnica e multireligiosa. Visiteremo quindi non solo il famosissimo Tempio
di Borobudur, un grande tempio buddhista composto di oltre due milioni di blocchi di
pietra e concepito come la visualizzazione della cosmologia buddhista, ma anche il
tempio hinduista di Prambanan, eretto verso la metà del IX secolo, circa cinquanta anni
dopo Borobodur e Patrimonio dell’Umanità. A Sumatra ci immergiamo nella natura,
con il famoso centro per il reinserimento degli orangutan e il lago di Danau Toba, il più
grande del Sud-est asiatico che occupa la caldera di un gigantesco vulcano. Diverse
etnie popolano questo immenso Stato Arcipelago e a Sumatra ci sarà l’occasione per
approfondire gli aspetti culturali dei Karo Batak e dei Minangkabau.
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IL TUO VIAGGIO
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1° giorno
Partenza dall'Italia per Singapore
2° giorno
Arrivo a Singapore e proseguimento per Medan. Proseguimento per Bukit Lawang
3° giorno
Mattinata dedicata alla visita del sito di Borobodur, Patrimonio dell'Umanità UNESCO.
Dopo il pranzo, proseguimento per Solo
4° giorno
Visita di Solo che compete con Yogyakarta come centro della cultura giavanese: il
5° giorno
Volo per Medan via Jakarta. Proseguimento per Bukit Lawang
6° giorno
Giornata dedicata alla scoperta, a piedi, della flora e della fauna del Gunung Laser National
Park
7° giorno
Ritorno a Medan e proseguimento per la città di Berastagi, sull'altopiano di Karo. Durante il
percorso, sosta al villaggio di Peceren per visitare il mercato e le case tradizionali Karo
Batak
8° giorno
Escursione al vulcano di Sibayak
9° giorno
Nel tragitto verso l'isola di Samosir, nel Lago Toba, sosta a Tongging per ammirare la
cascata di Sipsopiso
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10° e 11° giorno
Giornate dedicate alla scoperta dei villaggi Batak Toba dell'isola di Samosir. Nel
pomeriggio del secondo giorno, rientro a Parapat
12° giorno
Partenza per Sipirok e lungo la strada visita delle piantagioni di chiodi di garofano e anas e
il villaggio tradizionale di Balige
13° giorno
Lasciamo sipirok per raggiungere Bukittinggi, attraversando vallate, fiumi e piantagioni
14° giorno
Giornata dedicata alla scoperta della regione di Minangkabau
15° giorno
Trasferimento in aeroporto per il volo da Padang a Jakarta. Proseguimento per Singapore
16° giorno
Arrivo in Italia
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1° giorno
Partenza dall'Italia per Singapore
Partenza da Milano con volo di linea per Singapore. Pasti e pernottamento a bordo.
2° giorno
Arrivo a Singapore e proseguimento per Medan. Proseguimento per Bukit Lawang
Arrivo di primo mattino a Singapore e proseguimento per Jogyakarta. Mentre Jakarta
è il centro del potere finanziario e industriale di Java, Yogyakarta ne rappresenta
l’essenza. È la città dove si parla la forma più pura della lingua javanese e dove le arti e
le tradizioni dell’isola, come il batik, la danza, il dramma, la musica, la poesia e gli
spettacoli di marionette, sono maggiormente coltivate. Fu la capitale indonesiana
durante la Rivoluzione Nazionale Indonesiana, dal 1945 al 1949. Uno dei suoi distretti,
Kotagede, fu la capitale del Sultanato di Mataran tra il 1575 e il 1640. Yogyakarta
prende il nome dalla città indiana Ayodha, dal poema epico Ramayana. Yogya significa
‘adatto, proprio’ e Karta, ‘prospera, fiorente’ (‘una città adatta a prosperare’). Nel
distretto di Yogyakarta vive una popolazione di più di tre milioni di persone. Situata tra
il Monte Merapi a nord e l’oceano Indiano a sud, è una delle principali città turistiche
dell’isola. Fu fondata per volere del principe Mangkubuni, che nel 1755 ritornò all’antica
sede del regno di Matamaram e vi fece costruire il kraton (palazzo). Assunse il titolo di
sultano, prese il nome di Hamengkubuwono e creò il più potente stato javanese mai
esistito. Per il popolo javanese, Yogyakarta ha sempre rappresentato il simbolo della
resistenza al dominio coloniale. Quando gli olandesi la occuparono, nel 1948, il sultano
si barricò nel suo palazzo. Gli olandesi non osarono muovere contro il sultano per
timore di scatenare la rabbia dei javanesi e il sultano permise ai ribelli di utilizzare il
palazzo come quartiere generale della rivolta e proprio grazie al suo appoggio, quando
fu concessa l’indipendenza, Yogyakarta si guadagnò lo statuto di territorio speciale.
La nostra giornata comincia con la visita del kraton – uno splendido esempio di
architettura di corte javanese – situato nel cuore della zona vecchia della città. La
costruzione del palazzo cominciò nel 1755 e continuò per quasi quarant’anni, durante il
regno di Hamengkubuwono I. Fu pensato come rappresentazione in miniatura del
cosmo javanese; ogni entrata, cortile, albero, ha un significato simbolico.
Venticinquemila persone vivono ancora all’interno delle sue mura, dove si trovano un
mercato, negozi, scuole e moschee. Nel gruppo di edifici più interno vive ancora il
sultano e la tradizione è così sentita che gli inservienti che si occupano del palazzo
indossano ancora l’antico abito javanese. Cuore del kraton è la sala dei ricevimenti, la
Bangsla Keniana (padiglione dorato), dal soffitto riccamente decorato e con massicce
colonne di tek intagliato. La maggior parte del palazzo è oggi adibita a museo.
Proseguiamo le nostre visite con il complesso di Taman Sari, conosciuto durante il
regime coloniale olandese come ‘castello d’acqua’. Era un tempo, uno splendido
giardino reale, nato appunto per il suo diletto. Costruito alla metà del XVIII secolo, ha
rivestito diverse funzioni, come luogo di riposo, centro di meditazione, laboratorio e
nascondiglio. Era composto di quattro aree distinte: un grande lago artificiale con isole
e padiglioni a ovest, un complesso balneare nel centro, un insieme di padiglioni e
piscine a sud e un piccolo lago a EST oggi, il complesso balneare centrale è quello
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meglio conservato. Il nome Taman Sari deriva dalle parole javanesi taman che significa
‘giardino’ o ‘parco’ e sari che significa ‘bello’ o ‘fiori’. Yogyakarta è famosa come centro
di produzione del batik che rientra nel Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO. Il batik è
una tecnica usata per colorare i tessuti a riserva, mediante la copertura delle zone che
non si vogliono tinte tramite cera o altri materiali impermeabilizzanti: argilla, resina,
paste vegetali, amido. Il termine deriva dalle parole indonesiane amba (scrivere) e titik
(punto, goccia), col significato ciò che si disegna, l'azione dell'artista per realizzarlo è
detta membatik. Non si conosce il momento della scoperta delle tecniche di tintura a
riserva, che probabilmente nascono da errori casuali nella tintura dei tessuti, dove
macchie di grasso o di cera impediscono al colore del bagno di tintura di penetrare o
in quella delle matasse dove i lacci legati troppo stretti lasciano delle righe non tinte
sul filato. I primi ritrovamenti di frammenti di lino provengono dall'Egitto e risalgono al
IV secolo, sono bende per le mummie che erano imbevute di cera poi graffiata con uno
stilo appuntito, tinte con una mistura di sangue e cenere erano lavate con acqua calda
per eliminare la cera. In Asia questa tecnica era praticata in Cina, durante la dinastia
T'ang (618-907), in India e in Giappone, nel periodo Nara (645-794). In Africa era
originariamente praticato dalle tribù Yoruba in Nigeria, Soninke e Wolof in Senegal.
Strettamente legato in Indonesia all'uso in cerimonie rituali ad altre tecniche a riserva
come l'ikat e il plangi (Giava, Bali), ha raggiunto grande raffinatezza tecnica ed ha
elaborato una complessa iconografia.
Nel pomeriggio, ci rechiamo al famoso complesso di templi induisti di Prambanan. Fu
costruito nell’850 d.C. da Raki Pikatan, secondo re della dinastia Mataram. Sorge poco
lontano dal colossale tempio buddhista di Borobudur, costruito pochi anni prima dalla
dinastia precedente, i Sailendra. I due templi sono spesso accomunati per zona e
periodo storico, ma presentano differenze strutturali enormi e si potrebbe anche dire
che sono l'esatto opposto, visto che Borobudur è sviluppato in orizzontale e ha un
aspetto massiccio, mentre Prambanan si sviluppa verso l'alto e possiede una forma
slanciata. Entrambi questi monumenti sono stati dichiarati patrimonio dell'umanità
dall'UNESCO nel 1991. Si calcola che in origine il complesso fosse composto di ben 232
templi, ma in seguito si scoprì che molti di questi in realtà non erano templi, ma
mausolei di antichi re. A metà del 1600 un terremoto devastante rovinò parte delle
strutture e la prima ricostruzione dei templi principali iniziò nel 1918 per terminare nel
1953 tuttavia, nel 2006 un nuovo terremoto colpì l'isola di Giava e danneggiò
nuovamente le costruzioni, anche se con danni di lieve entità. Il complesso conta
diversi templi, ma i più famosi sono i tre principali dedicati rispettivamente a Brahma,
Vishnu e Shiva che spiccano in mezzo a tutti gli altri che vanno a formare una specie di
corte. Il tempio di Shiva è alto 47 metri e la sua pianta ricorda molto quella del
precedente Borobudur. Infatti, anche qui la struttura è divisa in livelli. Al primo dei sei
livelli i bassorilievi molto elaborati, raccontano la storia del Ramayana. All'interno del
tempio vi è una camera più grande (chiamata camera principale) e percorrendo la
scalinata est si può ammirare la statua di un bellissimo fiore di loto con al suo interno il
dio Shiva dotato di quattro braccia. Nelle celle attigue alla principale ci sono diversi
personaggi legati a Shiva: c'è il suo maestro Agastya, in un'altra c'è Durga, la consorte
di Shiva, e infine il figlio di Shiva, Ganesh, caratterizzato dalle fattezze zoomorfe che
comprendono elementi umani e altri animali (elefante). Il tempio dedicato al dio
Brahma è più piccolo di dimensioni rispetto a quello di Shiva, ma ne ricalca la struttura
e le forme di arte. Al suo interno vi è una notevole statua del dio raffigurato con
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quattro teste, e sulle pareti sono anche qui presenti un gran numero di bassorilievi
raffiguranti le parti finali del Ramayana. Il tempio di Vishnu è molto simile a quello di
Brahma e presenta una statua del dio con quattro braccia nella stanza principale e
bassorilievi sulle pareti. I bassorilievi riproducono in immagini la storia di Krishna, una
divinità-eroe la cui vita è narrata nel poema epico Mahabharata.
Pranzo libero, cena e pernottamento all’Hotel Phoenix Jogya.
3° giorno
Mattinata dedicata alla visita del sito di Borobodur, Patrimonio dell'Umanità
UNESCO. Dopo il pranzo, proseguimento per Solo
Dopo la colazione, ci dirigiamo verso il Tempio di Borobudur, situato a 42 km dalla
città, il più famoso tra i templi indonesiani, e Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. Si
tratta di un enorme tempio buddhista mahayana che risale all’800 d.C., con una base di
123 x 123 metri e un’altezza di 35 metri che poggia su circa 1.600.000 colossali blocchi
di pietra e le sue pareti sono ricoperte da 2.672 bassorilievi di cui più di 1.400 narranti
storie riguardanti Buddha e da 504 statue dedicate a quest'ultimo. La costruzione
cominciò all'incirca nell'800 d.C., si suppone in un periodo tra il 750 e l'830 e fu
commissionata dalla dinastia regnante in quel momento, i Sailendra, all'apice del loro
splendore e potere. Non si sa con precisione se la costruzione iniziò per merito di
sovrani induisti o buddhisti. La scelta del luogo fu attentamente studiata, poiché la
piana in cui si erge ricordava contemporaneamente diversi luoghi sacri per la
popolazione, infatti, poco lontano dal tempio si può trovare una confluenza di due
fiumi che ricorda quella dei fiumi Gange e Yamuna considerata sacra in molte culture;
inoltre sullo sfondo del paesaggio si può notare una catena montuosa che ha alcuni
tratti concordanti con il profilo dell'Himalaya, la catena montuosa sacra anch'essa per
molte culture. L'architetto che la progettò fu Gunadharma, il quale fu assistito da alcuni
monaci particolarmente saggi in ogni genere di disciplina, provenienti da tutte le parti
del mondo; il monumento risente, infatti, d’influenze indiane, persiane e anche
babilonesi e richiese la manodopera di più di 10.000 persone per circa settantacinque
anni e finì poco prima della fine della dinastia di Mataram. L'attività di questo tempio
durò poco perché una serie di cataclismi naturali costrinse i residenti ad abbandonare
la zona. Infatti, in seguito ad un’eruzione vulcanica (si suppone poco dopo l'anno mille)
il tempio fu completamente sommerso dai detriti, sui quali crebbe una fitta
vegetazione. Nei secoli successivi iniziò un processo di conversione e nel XV secolo la
popolazione era in maggior parte di culto islamico e quindi nessuno più era interessato
a questo colossale luogo di culto, al punto che se ne perse anche la memoria e rimase
solo nelle tradizioni popolari. Dopo la guerra tra olandesi e inglesi per il possesso
dell'isola, dal 1811 al 1816, essa si trovò sotto il controllo inglese espresso in questo
periodo dal governatore Thomas Stamford Raffles, che era un grande appassionato di
archeologia e di storia locale e anche un collezionista di reperti. Fu proprio lui che,
messo al corrente della leggenda del tempio-montagna decise d'intraprendere una
ricerca che però non portò risultati. Si decise quindi di ingaggiare H.C. Cornellius, un
ricercatore olandese per il ritrovamento e gli furono messi a disposizione 200 uomini.
Cornellis e i suoi uomini impiegarono due mesi d’intensi lavori (scavi e
deforestamento), ma alla fine trovarono ciò che cercavano nei pressi del villaggio di
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Bumisegoro e cominciarono a lavorare per riportare tutto alla luce. L'edificio è
strutturato in dieci terrazze (corrispondenti alle dieci fasi del cammino spirituale verso
la perfezione), le quali sono divise in tre gruppi, cosa anche questa non casuale, ma
con un significato ben preciso: rappresentano, infatti, i tre regni del sāmsāra:il primo
livello rappresenta la vita nelle spirali del desiderio ("regno del desiderio" o
kāmadhātu); i cinque livelli quadrati rappresentano la progressiva emancipazione dai
sensi ("regno della forma pura" o rupadhātu) e le ultime tre terrazze circolari
simboleggiano il cammino progressivo verso il definitivo nirvāna, ("regno del senzaforma" o arūpyadhātu). Arrivati in cima, si può constatare che la struttura si evolve in
una serie di spazi aperti e non più in stretti passaggi. Sulla cima dell'edificio è presente
una serie di stupa. L'intero cammino è caratterizzato dalla presenza costante e ripetuta
di nicchie contenenti statue di Buddha e ogni Buddha è diverso dagli altri. Andando in
senso orario, il devoto buddhista meditava lungo le terrazze successive, ricche di
progressivi insegnamenti, accumulando meriti e liberandosi progressivamente dalla
"mondanità", giungendo infine alla liberazione della sofferenza ovvero al nirvāna,
rappresentato dalla sommità del monumento. Visita anche del Tempio di Mendut, a
circa 3 km da Borobudur che, a prima vista può apparire piccolo e insignificante in
confronto all’altro, ma conserva la statua più grandiosa che si possa ancora vedere
nella sua posizione originaria in tutta Java. L’incredibile statua del Buddha alta 3 m è
fiancheggiata da due bodhissattva: Lokesvara e Vairapana. La statua è particolare
anche per la sua insolita posizione: siede infatti alla maniera occidentale, con entrambi i
piedi appoggiati a terra. Il Tempio fu scoperto nel 1836 e in seguito restaurato.
Dopo il pranzo, proseguimento per Solo.
Pensione completa e pernottamento all’Hotel Villa Rumah Batu.
http://rumahbatusolo.com
4° giorno
Visita di Solo che compete con Yogyakarta come centro della cultura giavanese: il
(Jogyakarta - Solo, 95 km, circa 2 ore)
Surakarta, spesso chiamata Solo e meno comunemente Sala, è una città del centro
dell’isola di Giava con una popolazione di circa mezzo milione di persone. Con
Yogyakarta, da cui dista 65 km, condivide il passato storico di sede del grande impero
Mataram. Fino al 1744, Solo era poco più di un villaggio, 10 km a est di Kartasur, la
capitale del regno di Mataram. In quell’anno il re Mataram, Pakubuwono II, si appoggiò
ai cinesi per contrastare gli olandesi, ma come risultato la capitale fu saccheggiata. Il re
quindi cercò un altro luogo più propizio per ricostruire la sua capitale e nel 1745 l’intera
corte fu smantellata e trasportata con una grande processione a Surakarta, sulle rive
del fiume Solo. Nel 1757 il regno di Mataram fu diviso nel Sultanato di Surakarta (corte
settentrionale) e nel Sultanato di Yogyakarta (corte meridionale) e un’altra casa reale
rivale, Mangkunegoro fu fondata da Raden Mas Said, giusto nel centro di Solo. Questo
fu il risultato della politica olandese del divide et impera, nelle Indie Orientali. Le case
reali di Solo, smisero di combattere e spesero le loro energie nelle arti, sviluppando una
cultura di corte molto ricercata. Visita del palazzo reale. Nelle vicinanze del palazzo, si
trova il mercato delle pulci di Solo (Pasar Triwindu). Lasciamo Solo per immergerci
nella campagna circostante e scoprire il Candi Sukuh (tempio) che dista 36 km dalla
città di Surakarta. Si tratta di un tempio giavanese-induista che risale al XV secolo,
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situato sulle pendici occidentali del monte Lawu, sul confine tra le province di Giava
centrale e orientale. I bassorilievi del tempio sono diversi da quelli degli altri templi e i
temi sviluppati sono la vita prima della nascita e l’educazione sessuale. L’edificio
principale è una struttura a piramide con bassorilievi e statue nella parte frontale,
incluse tre tartarughe con il carapace piatto e una figura maschile che tiene in mano il
suo pene. Un lingga di quasi due metri con quattro testicoli è una delle statue che è
stata collocata nel Museo Nazionale. Nel XV secolo la religione e l’arte si allontanarono
dai precetti induisti che avevano influenzato lo stile dei templi dall’VIII al X secolo.
Questo fu l’ultimo tempio importante costruito a Giava prima che la corte reale si
convertisse all’Islam nel XVI secolo. Per gli storici è difficile interpretare il significato dei
bassorilievi a causa della mancanza di testimonianze sulle cerimonie e credenze
dell’epoca. Il fondatore di Candi Sukuh riteneva che le pendici del monte Lawu fossero
un luogo sacro per venerare gli antenati e gli spiriti della natura e per osservare i culti
della fertilità. Il monumento fu costruito nel 1437 durante il Regno Majapahit. Nel XIX
secolo, il tempio versava in pessime condizioni causate da atti di vandalismo che si
erano accaniti soprattutto verso le statue o i bassorilievi raffiguranti scene erotiche,
molto probabilmente dovute all’invasione islamica. Merita una visita anche il Candi
Ceto che risale allo stesso periodo del Candi Sukuh e anch’esso combina elementi dello
shivaismo e del culto della fertilità, ma è di maggiori dimensioni, articolato su una serie
di terrazze che salgono fino alla collina. Insieme a Sukuh è considerato tra i templi più
antichi di Giava, sorti quando già l’Islam si stava diffondendo in tutta l’isola. Nei dintorni
dei templi, si trovano diverse piantagioni di tè, introdotte dalla dominazione olandese.
Il terreno dove ci sono le piantagioni ha un’altitudine cha varia dagli 800 ai 1000 m
sopra il livello del mare, aspetto che conferisce al luogo un clima fresco e ideale. Al
termine delle visite, rientro a Jogyakarta.
Pensione completa e pernottamento all’hotel Phoenix Jogia.
5° giorno
Volo per Medan via Jakarta. Proseguimento per Bukit Lawang (Medan - Bukit
Lawang - 121 km, circa 3 ore e mezzo)
Trasferimento all’aeroporto di Jogyakarta e volo per Medan, via Jakarta. Medan si
trova nella parte nord dell’isola di Sumatra che è sicuramente la regione più visitata
dell’isola, perché offre incredibili laghi, vulcani e diverse etnie. Sumatra Nord si estende
dall’Oceano Indiano allo Stretto di Malacca ed è abitato appunto da diversi gruppi
etnici, dei quali il più numeroso è quello dei malesi stanziati sulla costa affacciata sullo
Stretto di Malacca, seguito dai cinque gruppi batak che vivono sugli altopiani intorno a
Danau Toba e Pullau Samosir. Medan è il capoluogo di Sumatra Nord e la terza città
più grande dell’Indonesia. Molti sono i contrasti che la caratterizzano: ricchi quartieri di
periferia con splendidi edifici coloniali olandesi e costruzioni di materiali scadenti, dove
vive la maggior parte della popolazione. Il termine medan significa ‘campo’ o ‘campo di
battaglia’ e in effetti tra la fine del XVI e l’inizio del XVII secolo la zona circostante
l’allora piccolo insediamento fu un campo di battaglia per l’egemonia tra i due regni di
Aceh e Deli. Medan rimase un villaggio di piccole dimensioni fino a buona parte del XIX
secolo e cominciò a svilupparsi solo con l’arrivo degli olandesi e in particolare in
seguito all’opera di un intraprendente colono di nome Nienhuys che nel 1865
introdusse la coltivazione del tabacco. La città fu poi scelta nel 1886 come capoluogo
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della provincia di Sumatra nord. La città non offre grandi attrazioni: la parte vecchia
con alcuni edifici coloniali in stile europeo; il palazzo Istana Maimoon, costruito dal
sultano di Deli nel 1888, il cui interno unisce elementi architettonici della cultura malese,
islamica, spagnola, indiana e italiana e la Masjid Raya, la Grande Moschea, con la sua
particolare cupola nera, commissionata dal sultano nel 1906 e in stile marocchino.
Al nostro arrivo all’aeroporto di Medan, proseguimento per Bukit Lawang. Cena e
pernottamento al Bukit Lawang Eco Lodge.
(www.ecolodgebukitlawang.com)
6° giorno
Giornata dedicata alla scoperta, a piedi, della flora e della fauna del Gunung Laser
National Park
Giornata dedicata alla scoperta del Parco. L’attrazione principale di questa Bukit
Lawang è il Bohorok Orang-utan Viewing Centre, istituito nel 1973 per insegnare a
questi animali a sopravvivere nella natura dopo un periodo trascorso in cattività o ad
adattarsi a un nuovo habitat nei casi di ricollocazione in altre zone in seguito al
disboscamento. Il Parco Nazionale di Gunung Leuser è un parco nazionale di 7927 km²
situato lungo i confini tra le province di Sumatra Settentrionale e Aceh. Si estende dal
mare alle montagne comprendendo paludi, vari tipi di foreste pluviali e dodici
importanti fiumi. Nel parco si trovano quasi la metà delle novemila specie vegetali
conosciute nell'area indo-malesiana occidentale, almeno 325 specie di uccelli e 130
specie di mammiferi. Abbastanza grande per dare sostentamento ad alcuni grossi
mammiferi ormai in via di estinzione in altri Paesi, tra cui l'elefante e il rinoceronte di
Sumatra, il parco ospita anche molti primati: oranghi, siamanghi, gibboni dalle mani
bianche, presbiti della Sonda di Thomas, macachi dalla coda di porco e dalla coda
lunga e il notturno lori gracile. Il parco è una delle ultime roccaforti degli orangutan.
Attualmente questa scimmia vive solo a Sumatra e nel Borneo. Con i più grossi
esemplari maschi che pesano fino a 90 kg. l’orangutan è il mammifero arboricolo più
grande del mondo. Nonostante la sua taglia, si muove con grande agilità, dondolandosi
su piante rampicanti e rami oppure usando il suo peso per far oscillare gli alberi più
piccoli avanti e indietro in modo da poter raggiungere quello successivo. Orang hutan
è un termine malese che significa ‘persona della foresta’ e ci sono diversi miti e
leggende che circondano questo animale. Sono essenzialmente vegetariani e
normalmente si nutrono di frutta, germogli e foglie, oltre che di noci e corteccia di
albero. Talvolta si cibano anche di insetti, uova e piccoli mammiferi. Sono piuttosto
longevi e tendenzialmente solitari. Crescono lentamente e hanno pochi cuccioli che
rimangono con la madre fino a un’età compresa tra i sette e i dieci anni. La giornata di
oggi sarà dedicata alla scoperta della flora e della fauna del parco che visiteremo a
piedi.
Pranzo a pic nic, cena e pernottamento al Bukit Lawang Eco Lodge.
7° giorno
Ritorno a Medan e proseguimento per la città di Berastagi, sull'altopiano di Karo.
Durante il percorso, sosta al villaggio di Peceren per visitare il mercato e le case
tradizionali Karo Batak (Bukit Lawang - Berastagi - 125 km, circa 4 ore)
12 | IL TUO VIAGGIO
Dopo la colazione, ritorno a Medan e proseguimento per la cittadina di Berastagi,
sull’altopiano Karo. Nonostante la cittadina non sia nulla di particolare è situata in una
zona splendida, circondata da lussureggianti prati degli altopiani Karo e dominata da
due vulcani: il Gunung Sinabung a ovest e il fumante Gunung Sibayak a nord. Essendo
situata a un’altitudine di 1300 m, la cittadina ha un clima fresco e nelle vicinanze si
trovano numerosi villaggi tradizionali karo batak. Lungo il percorso, sosta al villaggio di
Peceren per ammirarne le case tradizionali. I batak sono un popolo proto-malese che
abitavano le montagne della Thailandia settentrionale e della Birmania. Quando
sbarcarono sulla costa di Sumatra, questi popoli si diressero quasi subito
nell’entroterra e stabilirono i loro primi insediamenti nei dintorni del Lago Toba, dove le
montagne li potevano proteggere da eventuali invasioni. I batak erano uno dei popoli
più bellicosi di Sumatra e la pratica del cannibalismo rituale, è sopravvissuta fino al
1816. Sono un popolo dedito principalmente all’agricoltura. Per lungo tempo schiacciati
tra le due roccaforti islamiche di Aceh e Sumatra Ovest, hanno finito per essere
sottomessi dagli olandesi che hanno diffuso il cristianesimo. Oggi sono principalmente
protestanti, anche se molti praticano ancora una miscela di credenze e di rituali
animisti tradizionali. L’elemento più distintivo della cultura batak è l’architettura
tradizionale. Le case sono costruite su palafitte alte fino a 2 m e hanno il tetto a
padiglione (karo) o a schiena d’asino (toba), con le due estremità che terminano con
una punta aguzza e assomigliano alle corna di un bufalo. Sono tradizionalmente in
legno e hanno il tetto in fibra di palma da zucchero. I frontoni sono generalmente
abbelliti da mosaici e sculture e lo spazio sotto la struttura è utilizzato per tenere
animali domestici.
Pensione completa e pernottamento in camere de luxe del Grand Mutiara Hotel.
www.grandmutiarahotel.com
8° giorno
Escursione al vulcano di Sibayak
Presto la mattina, escursione al Gunung (vulcano) Sebayak, a nord della città di
Berastagi. Situato a un’altitudine di 2.094 m, il Gunung Sebayak è probabilmente il
vulcano più accessibile di tutta l’Indonesia. Per arrivare in vetta bisogna percorrere
circa 7 km, in circa tre ore e la salita non è particolarmente impegnativa, mentre la
discesa può essere scivolosa (consigliabile avere i bastoncini per evitare di scivolare). È
un piccolo stratovulcano che guarda la cittadina di Berastagi e anche se l’ultima
eruzione è avvenuta più di un secolo fa, è presente ancora dell’attività geotermica
sotto forma di vapore e di sorgenti d’acqua calda. Il vapore produce del solfuro che è
stato raccolto nel passato. Sibayak è un termine della lingua Karo Batak che si riferisce
ad una comunità fondatrice. Al termine della discesa è possibile rilassarsi nelle sorgenti
calde. Dopo il pranzo (pic nic), si farà una bella passeggiata attraverso una foresta di
pini, le piantagioni terrazzate e prati verdeggianti. La frutta e la verdura che avrete
visto al mercato fornisce un’idea chiara dell’abbondanza di produzione dell’altopiano.
Cena e pernottamento in hotel.
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Nota. Nel caso non sia possibile effettuare l’escursione al vulcano per un qualsiasi
motivo, si opterà per una passeggiata alternativa nei villaggi vicini dell’altopiano Karo.
9° giorno
Nel tragitto verso l'isola di Samosir, nel Lago Toba, sosta a Tongging per ammirare
la cascata di Sipsopiso (Berastagi - Parabat - 115 km, circa 3 ore)
Dopo colazione, lasciamo Berastagi verso sud per raggiungere la località di Parabat
sulla sponda orientale del lago Toba. Lungo il percorso, sosta alla cascata di SipisoPiso, la più alta dell’Indonesia (120 m), circondata da una vegetazione lussureggiante.
Nasce da un piccolo fiume sotterraneo dell’altopiano di Karo che si ‘getta’ da una
grotta che si trova sopra il lago Toba. Il nome significa lama, a causa proprio della
forma della cascata. Un’altra sosta nel villaggio di Pamatang Purba per ammirare le
case tradizionali (rumah bolon) dei capi dell’etnia dei simalungun batak. Il termine
‘Purba’ è il nome della dinastia. Il regno della dinastia Purba cominciò nel 1624 con il
primo re, Tuan Pangultop Ultop e continuò fino al 1947 con il 14° e ultimo re, Tuan
Mogang, dopo il quale il regno dei Simalungun Batak fu integrato nell’Indonesia
indipendente. Tra le abitazioni tribali, di notevole pregio la casa del re (rumah bolon).
Questa casa lunga era costruita su palafitte con il legno di tek. I timpani dell’abitazione
erano decorati con disegni rossi, neri e bianchi, i colori dei Batak, che avevano un
significato particolare dove, il bianco rappresentava lo spirito sacro, il rosso il modo di
vivere e il nero la magia nera. Nel primo pomeriggio, arrivo a Parabat, sul lago Toba. Il
lago Toba occupa una caldera vulcanica, completamente ricoperta d’ignimbrite.
Ulteriori ricerche dimostrano che le ceneri di riolite che l'eruzione emise si trovano
sparse in un raggio di 3000 km. Esse interessano oltre all'isola di Sumatra anche la
Malesia e l'India e se ne trovano anche sul fondo dell'oceano Indiano e nel Golfo del
Bengala. L'eruzione del supervulcano è fatta risalire a 70-78.000 anni fa. Essa è
ritenuta una delle più catastrofiche degli ultimi 500.000 anni. Secondo i ricercatori del
Michigan Technological University, il volume del materiale eruttato era all'incirca di
2800 km³ di cui circa 2000 km³ di ignimbrite e 800 km³ di ceneri che seppellirono
l'intera regione sotto numerosi metri di depositi. Si calcola che nella regione attorno al
vulcano esse raggiunsero un'altezza superiore ai 400 metri e sedimenti di oltre 4 m
sono presenti in molte regioni indiane. L'eruzione ebbe luogo nell’arco di più settimane
e alla fine l'intera regione collassò lasciando un grande cratere che si riempì d'acqua e
al centro una nuova montagna che oggi raggiunge i 1600 metri di altitudine e che
forma l'isola di Pulau Samosir, grande quasi come Singapore. L’isola un tempo era
collegata alle pareti della caldera da un istmo che è stato scavato per facilitare la
navigazione.
Per raggiungere l’isola di Samosir che si trova all’interno del lago è necessario prendere
il ferry pubblico.
Pranzo in ristorante locale, cena e pernottamento al Tabo Cottage o al Samosir Villa.
https://tabocottages.com e www.samosirvillaresort.com
10° e 11° giorno
14 | IL TUO VIAGGIO
Giornate dedicate alla scoperta dei villaggi Batak Toba dell'isola di Samosir. Nel
pomeriggio del secondo giorno, rientro a Parapat
Giornate dedicate alla scoperta dei villaggi tradizionali Batak Toba e all’isola di
Samosir. Ambarita è un piccolo villaggio batak non lontano da Tuk Tuk. È rinomato
perché vi si trova un gruppo di sedili in pietra che risalgono a tre secoli fa e dove si
tenevano le riunioni delle comunità e si processavano i trasgressori. Quando gli
imputati erano riconosciuti colpevoli erano condotti in un vicino cortile, dove sorgeva
un altro gruppo di megaliti ai quali erano legati, bendati e feriti con lame, cosparsi
d’aglio e peperoncino e poi decapitati. Il villaggio di Tomok è invece famoso per le
numerose case tradizionali e per alcune tombe e lapidi con raffinati motivi decorativi.
Una delle tombe appartiene all’ultimo re Sidabutar, la cui effige è scolpita sulla lapide
insieme con quelle della sua guardia del corpo e di Anteng Melila Senega, la donna che
Sidabutar avrebbe amato per molti anni senza essere corrisposto. Poiché il re era
considerato una persona saggia, riusciva a farsi amare e ascoltare dai suoi sudditi.
Quando il re morì, non venne sepolto nel terreno, ma in una tomba scavata nella roccia
e posta al centro del villaggio. Era un’abitudine per i batak di quel tempo che, quando
un re moriva fosse seppellito sette giorni dopo e i suoi discendenti piantassero degli
alberi chiamati hariara nel sito. Se gli alberi crescevano bene, significava che i suoi
discendenti sarebbero vissuti in pace e avrebbero avuto molti figli. Sulla tomba sono
inoltre incisi vari singa, creature con grottesche teste con tre corna e occhi sporgenti. Il
villaggio di Simanindo si trova all’estremità orientale dell’isola di Samosir, dove sorge
l’antica dimora tradizionale del re batak Rajah Simalungun e delle sue quattordici mogli
che è stata restaurata e oggi è un museo. In origine il tetto era decorato con dieci
corna di bufalo che rappresentavano le dieci generazioni della dinastia. Il museo ospita
una piccola collezione di oggetti di uso comune, di sculture e incisioni batak. Il villaggio
è famoso anche per le danze tradizionali (Tor-Tor).
Nel cuore dell’isola si trova la collina di Samosir dove si trova un piccolo lago proprio
sulla sua cima chiamato Sidahoni Lake o ‘il lago nel lago’. Lungo la strada si trovano
numerosi villaggi batak toba, dove cercheremo di capire in modo più approfondito la
cultura di questa importante etnia.
Il Monte Pusuk Buhit e Pangururan sono due siti ideali dai quali ammirare il Lago Toba
che è considerato uno dei più belli dell’Indonesia e non solo. A Pangururan si trova
anche la Gereja Katolik Inkulturatif Paroki St Mikhael, una chiesa in stile batak.
Al termine delle visite del secondo giorno, rientro in ferry a Parapat.
Pranzo in ristorante locale, cena e pernottamento in hotel in entrambe le giornate.
L’hotel previsto a Parapat è l’Inn Parapat.
www.parapat.grandinna.com
12° giorno
Partenza per Sipirok e lungo la strada visita delle piantagioni di chiodi di garofano e
anas e il villaggio tradizionale di Balige (Parapat - Sipirok - 180 km, circa 4 ore e
mezzo)
GIAVA E SUMATRA, DUE REALTA' A CONFRONTO | 15
Dopo la colazione, partenza alla volta di Sipirok. Lungo la strada, ci fermeremo a
vedere le piantagioni di chiodi di garofano che cresce spontaneamente solo nelle isole
Molucche, ma che ora si possono trovare in diverse parti del mondo. La chioma è a
forma tondeggiante e le foglie sono ovato-lanceolate, opposte, di color rossastro da
giovani che man mano diventano di una tonalità verde scuro che, se viste in
trasparenza, presentano numerosi puntini traslucidi ricchi di olio essenziale. Le
infiorescenze a pannocchia sono composte da numerosi fiori ciascuna che variano dal
cremisi al giallo. I boccioli fiorali vengono raccolti ed essiccati e costituiscono la spezia
chiamata chiodi di garofano. Un singolo chiodo di garofano è quindi formato dal lungo
calice gamosepalo, formato da 4 sepali e da 4 petali ancora chiusi che formano la
parte tonda centrale. erano usati come ingrediente dei profumi e principio
medicamentoso già nella Cina di 2200 anni fa. Già gli antichi romani (i patrizi) usavano
questa spezia per le sue proprietà antisettiche, quindi per calmare il dolore ai denti.
Divenne una spezia rara ma conosciuta in Europa tramite la via dell'incenso, fin dal
medioevo, e Dante stesso, ne parla come fossero un bene di assoluto lusso (Inf. XXIX,
127-129) usato dai vani scialacquatori senesi per far la brace per arrosti milionari. Nella
zona si trovano anche delle piantagioni di ananas.
Sosta nel villaggio tradizionale di Balige, famoso per la tessitura degli ikat.
Pranzo in ristorante locale, cena e pernottamento all’hotel Tor Simboli Nauli.
www.torsibohinauli.com
13° giorno
Lasciamo sipirok per raggiungere Bukittinggi, attraversando vallate, fiumi e
piantagioni (Sipirok - Bukittinggi - 324 km, circa 7 ore e mezzo)
Oggi ci aspetta una lunga giornata di trasferimento per raggiungere Bukittinggi, ma
non mancheranno le occasioni per ammirare il panorama che attraverseremo con le
sue vallate, montagne, fiumi e villaggi tradizionali. Lungo la strada è possibile fermarsi
a vedere la cascata di Sijormih e il giardino botanico di Sihepeng dove si trova ogni
tipo di pianta, dalle palme da cocco, piante di pepe, vaniglia e cardamomo. Lungo il
percorso, possibile fare una sosta per una passeggiata nella giungla della Riserva di
Canti, al confine tra Sumatra Settentrionale e Sumatra Occidentale. Si attraverserà
anche la riserva naturale di Rimba Panti con la sua particolare flora, fauna e l’erbario. A
Bonjol attraverseremo la linea dell’Equatore!!!
Nel tardo pomeriggio, arriviamo nell’animata città di Bukittinggi nella regione dei
Minangkabau, la cui particolarità più importante è quella di avere una società
matrilineare.
Pranzo in ristorante locale, cena e pernottamento all’hotel The Hills Bukittinggi.
www.thehillshotel.com
14° giorno
Giornata dedicata alla scoperta della regione di Minangkabau
Giornata dedicata alla scoperta della zona di Minangkabau. Bukittinggi, situata ad
un’altitudine di 930 m, è un’animata città sede di mercato che sorge in una regione
rigogliosa, dove la fertilità è dovuta alla presenza di diversi vulcani ancora attivi. A
breve distanza sorgono infatti il Merapi, il Singgalang e il Sago, che a intervalli regolari
16 | IL TUO VIAGGIO
si fanno sentire. L’altro nome con cui è conosciuta la città è Tri Arga e si riferisce
proprio ai tre vulcani e la città è il punto di partenza per scoprire la cultura
Minangkabau. Il Pasar Atas è un grande e pittoresco mercato pieno di bancarelle,
mentre il Benteng de Kock è il forte costruito dagli Olandesi durante la guerra dei
paderi, dalla cui collina si può ammirare la città. La Jam Gadang è la torre dell’orologio
ed il centro delle attività quotidiane della città e risale agli anni ’20 del Novecento e fu
costruita per ospitare l’orologio donato dalla regina olandese.
Le campagne che circondano Bukittinggi sono molto affascinanti. I campi di riso a
terrazza, incuneati tra le catene montuose offrono uno spettacolo incredibile. Nei
villaggi, le tradizionali case in legno minangkabau sono decorate con tetti a forma di
corna di bufalo. La zona è anche famosa per l’artigianato e non mancherà l’occasione
di assistere alla tessitura tradizionale. A Batu Sangkar visiteremo il Palazzo del Regno
Minangkabau. I Minangkabau sono un gruppo etnico conosciuto anche come Minangs
e rappresentano la più grande società matrilineare del mondo, dove la proprietà, il
nome di famiglia e la terra si trasmettono da madre a figlia, mentre gli affari religiosi e
politici sono responsabilità degli uomini anche se alcune donne giocano un ruolo
importante per questi aspetti. Oggi circa quattro milioni e mezzo di Minangs vivono
nella parte Ovest dell’isola di Sumatra e altrettanti sono sparsi nelle altre città
dell’Arcipelago Indonesiano. I Minangkabau sono famosi per la loro dedizione
all’educazione e anche per il fatto di essersi trasferiti in luoghi diversi del sudest
Asiatico e il risultato è che molti di loro hanno guadagnato delle posizioni di prestigio
economico e politico nel Paese. Il cofondatore della Repubblica dell’Indonesia,
Mohammad Hatta era un Minang, così come il Primo Presidente di singapore, Yusof bin
Ishak e il Pirmo Capo di Stato della Malesia, Tuanku Abdul Rahman. I Minangkabau
sono musulmani, ma seguono anche le loro tradizioni etniche o adat che derivano da
credenze animiste e indo-buddhiste.
Al termine delle visite, rientro a Bukittinggi, passando per il Lago Singkarak.
Pranzo in ristorante locale, cena e pernottamento in hotel.
15° giorno
Trasferimento in aeroporto per il volo da Padang a Jakarta. Proseguimento per
Singapore
Dopo la colazione, trasferimento all’aeroporto di Padang per il volo per Jakarta.
Proseguimento
per
Singapore.
Pasti
e
pernottamento
a
bordo.
16° giorno
Arrivo in Italia
L’arrivo a Milano Malpensa è previsto di prima mattina.
GIAVA E SUMATRA, DUE REALTA' A CONFRONTO | 17
1.
Casa Karo Batak 2. Complesso di Prambanan 3. Tombe Megalitiche
Sumatra
18 | IL TUO VIAGGIO
PRIMA DELLA PARTENZA
BENE A SAPERSI





Questo itinerario include due isole dell’Indonesia, molto diverse tra di loro, non
solo per quanto riguarda la cultura e il paesaggio, ma anche per il grado di
sviluppo raggiunto. In alcuni luoghi da noi toccati, c’è ampia disponibilità di
strutture ricettive di tutte le categorie e in questo caso quelle scelte rispecchiano
la nostra esigenza di offrire ai nostri clienti una buona sistemazione. Tuttavia, in
altre zone incluse nel nostro itinerario, la scelta delle strutture ricettive non è così
ampia e questo è il caso dell’isola di Sumatra e in questo caso, abbiamo scelto la
migliore struttura disponibile.
Questo programma include l’utilizzo di compagnie aeree che compaiono
nell’elenco dei vettori aerei soggetti a divieto operativo nell’Unione europea. Si
tratta di un elenco redatto dalle autorità dell'aviazione civile degli Stati membri
dell’Unione che sono abilitate a ispezionare soltanto i vettori aerei di compagnie
che volano da/verso aeroporti dell’Unione. Dato il carattere aleatorio di tali
controlli, effettuati a caso, non è possibile esaminare tutti gli aeromobili che
atterrano in ogni aeroporto dell’Unione. Se una compagnia aerea non figura
nell’elenco comunitario non significa quindi automaticamente che essa soddisfi i
criteri di sicurezza vigenti; analogamente una compagnia aerea che non atterra
nel territorio comunitario potrebbe soddisfare tutti i criteri di sicurezza vigenti
nell’Unione.
Anche la cucina è molto diversa da isola ad isola e quando i pasti sono previsti nei
ristorantini locali bisogna essere preparati a consumare piatti semplici. In ogni
caso, soprattutto nell’isola di Sumatra nel periodo in cui si effettua il viaggio è
disponibile dell’ottima frutta tropicale che può essere acquistata per strada o nei
mercati locali.
L’Indonesia è un paese dove la religione predominante è l’islam. Si consiglia quindi
di adottare un abbigliamento rispettoso delle usanze del paese. Ricordiamo che
per visitare le moschee è obbligatorio togliere le scarpe, a volte indossare anche
una sciarpa sulla testa e non usare gonne corte, pantaloncini o magliette senza
maniche. L’Indonesia è un paese piuttosto conservatore, dove i valori religiosi,
familiari e sociali sono ancora profondamente sentiti. E’ consigliabile cercare di
evitare comportamenti che vadano contro i loro valori e a questo scopo il vostro
accompagnatore e la guida locale sono a vostra disposizione per comunicarvi
tutte le informazioni necessarie.
In Indonesia è pratica comune il mercanteggiare quando si è intenzionati a fare un
acquisto.
GIAVA E SUMATRA, DUE REALTA' A CONFRONTO | 19
Quota Individuale di partecipazione da Milano
Minimo 10 partecipanti
Con Esperto Kel 12.
Massimo 16 partecipanti
€ 4,000.00
Supplementi per persona
Supplemento singola
€ 520.00
Tasse aeroportuali/fuel surcharge
€ 412.00
Base 8
€ 200.00
Quota di gestione pratica € 80.00
Ciascun passeggero all’atto della prenotazione sarà tenuto ad effettuare il pagamento
del premio assicurativo relativo al costo individuale del viaggio, cosi come determinato
dalla tabella premi seguente:
Costo individuale del viaggio fino a
€ 1.000,00
€ 2.000,00
€ 3.000,00
€ 4.000,00
€ 5.000,00
Oltre € 5.000,00 sull’eccedenza
Premio individuale
€ 31,00
€ 63,00
€ 94,00
€ 125,00
€ 156,00
3%
Le condizioni di polizza sono riportate sul catalogo Kel12 e riguardano sia
l’assicurazione medico-bagaglio che l’assicurazione che copre dal rischio delle penali di
annullamento.
Il possesso dell’assicurazione è requisito indispensabile per l’effettuazione del viaggio.
PENALI DI ANNULLAMENTO





10% della quota di partecipazione sino a 45 giorni di calendario prima della
partenza;
20% della quota di partecipazione da 44 a 31 giorni di calendario prima della
partenza;
30% della quota di partecipazione da 30 a 18 giorni di calendario prima della
partenza;
50% della quota di partecipazione da 17 a 10 giorni di calendario prima della
partenza;
75% della quota di partecipazione da 9 giorni di calendario prima della partenza
fino a 3 giorni lavorativi (escluso comunque il sabato) prima della partenza;
20 | IL TUO VIAGGIO

100% della quota di partecipazione dopo tali termini.
Nessun rimborso sarà accordato a chi non si presenterà alla partenza o rinuncerà
durante lo svolgimento del viaggio stesso.
Rimarrà sempre a carico del viaggiatore il costo individuale di gestione pratica, il
corrispettivo di coperture assicurative ed altri servizi eventualmente già resi. La
copertura assicurativa è un prerequisito alla conclusione del contratto.
Il calcolo dei giorni per l’applicazione delle penali di annullamento inizia il giorno
successivo alla data di comunicazione della cancellazione e non include il giorno della
partenza.
La quota comprende:


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
I voli di linea intercontinentali
I voli domestici
I trasporti via terra con un bus A/C
Visite ed escursioni come da programma con guida locale parlante inglese
Esperto Kel 12, al raggiungimento del minimo dei partecipanti.
I pasti come da programma
Sistemazione in camera doppia negli hotel previsti dal programma.
Il ferry pubblico nel lago Toba
Escursione in barca motorizzata all’isola di Koh Tao nel lago Toba
La quota non comprende:
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
Tax & fuel
I pasti non previsti nel programma
Facchinaggio negli alberghi e negli aeroporti
Visto d’ingresso ottenibile all’arrivo in Indonesia (al costo di circa 35 usd)
Tasse aeroportuali nei voli domestici/intercontinentali, in Indonesia
Mance e bevande
Biglietti per l’utilizzo della fotocamera/video dove richiesti
Equipaggiamento per immersioni/snorkeling
Tutto quanto non espressamente indicato nella ‘La quota comprende’
Partenza
Rientro
07/07/2017 (venerdì)
22/07/2017 (sabato)
Stagionalità
Note
GIAVA E SUMATRA, DUE REALTA' A CONFRONTO | 21
Informazioni pratiche Indonesia
FORMALITA’
Per i cittadini italiani passaporto individuale valido per almeno 6 mesi dalla data di
arrivo nel Paese con 2 pagine libere.
E’ necessario il visto turistico che può essere richiesto direttamente all’entrata nel
Paese presso gli appositi sportelli nei porti e negli aeroporti. Da giugno 2015 in alcuni
aeroporti e porti del Paese non si richiede il pagamento del visto (controllare con gli
uffici Kel12). Per visti superiori ai 30 giorni, è necessario rivolgersi all’Ambasciata di
Indonesia a Roma, prima della partenza. I visti richiesti all’Ambasciata hanno validità 60
giorni. Il visto non è estensibile e al completamento del soggiorno è obbligatorio
lasciare il paese.
Per maggiori informazioni relative alla validità del passaporto, fare riferimento al sito
del Ministero degli Affari Esteri: www.viaggiaresicuri.it
DISPOSIZIONI SANITARIE
Non sono richieste vaccinazioni o profilassi obbligatorie, tuttavia in alcune isole
dell’arcipelago esiste un rischio malaria (per esempio, l’isola di Sumba, West Papua e
alcune isole delle Molucche) e quindi, a scopo cautelativo consigliamo di rivolgervi
all’Ufficio preposto per avere i consigli e le informazioni necessarie. Si consigliano
comunque, a scopo cautelativo e valevole per qualsiasi tipo di viaggio, le vaccinazioni
antitetanica, che ha validità 10 anni, e l’antitifica. Per ogni esigenza di carattere
sanitario è sempre opportuno consultare il Centro di Medicina dei Viaggi dell’ASL di
appartenenza. Si consiglia inoltre di:
- evitare di mangiare verdure crude e frutta non sbucciata
- non bere acqua corrente e non aggiungere ghiaccio nelle bevande (precauzione da
usare anche nei grandi alberghi).
Oltre ai medicinali di uso personale, si consiglia di mettere in valigia: aspirina con
vitamina C, disinfettanti intestinali (Bimixim), antidiarroici (tipo Dissenten),
antinfluenzali, fazzoletti umidificati, fazzolettini disinfettanti (Citrosil o simili), collirio,
cerotti.
VOLI INTERNI
Alcuni programmi che si svolgono in questo Paese includono l’utilizzo di compagnie
aeree che compaiono nell’elenco dei vettori aerei soggetti a divieto operativo
nell’Unione europea.
Si tratta di un elenco redatto dalle autorità dell'aviazione civile degli Stati membri
dell’Unione che sono abilitate a ispezionare soltanto i vettori aerei di compagnie che
volano da/verso aeroporti dell’Unione. Dato il carattere aleatorio di tali controlli,
effettuati a caso, non è possibile esaminare tutti gli aeromobili che atterrano in ogni
aeroporto dell’Unione. Se una compagnia aerea non figura nell’elenco comunitario non
significa quindi automaticamente che essa soddisfi i criteri di sicurezza vigenti;
analogamente una compagnia aerea che non atterra nel territorio comunitario
potrebbe soddisfare tutti i criteri di sicurezza vigenti nell’Unione.
CLIMA
22 | IL TUO VIAGGIO
Situata all’equatore, l’Indonesia ha un clima caldo umido con temperature medie di
circa 28°C tutto l’anno. Vi sono due stagioni distinte: quella secca che va da aprile ad
ottobre e quella monsonica che va da novembre a marzo con piogge prevalenti in
gennaio e febbraio. In determinate zone, per esempio nel Kalimantan e a Sumatra, la
differenza tra le due stagioni è piuttosto lieve, con una stagione secca che non
presenta variazioni rilevanti quanto a temperatura e precipitazioni rispetto alla
stagione umida. In altre regioni, per esempio a Nusa Tenggara, la differenza è notevole:
siccità durante la stagione secca e alluvioni torrenziali in quella umida. La differente
altitudine e l’enorme estensione dell’arcipelago influiscono notevolmente sulle
caratteristiche del clima: sopra i 1000 m la temperatura non è mai molto elevata e di
notte fa freddo. In genere il clima tende ad essere più caldo e umido di giorno e più
temperato la notte.
Manado
Mese Temperatura C°
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
22/30
22/30
21/30
21/31
22/31
22/31
21/31
21/33
20/32
21/31
22/31
22/30
Precipitazioni (mm)Pioggia (gg)
327
283
253
236
134
426
382
23
18
22
19
131
11
174
198
26
22
10
19
15
277
20
364
23
Il periodo migliore per andare a Bali va da luglio a settembre perché corrisponde alla
stagione secca. Anche i mesi tra aprile e metà giugno sono caldi e soleggiati, ma può
piovere.
Medie delle temperature massime e minime di Bali:
Max
Min
Ge
Ma
Feb Mar Apr
Giu Lug
n
g
31 31
31
31 31 31 31
23 23 23 23 23 22 21
Ag
No
Set Ott
Dic
o
v
31 32 32 32 31
21 22 23 24 23
Isola di Giava. La temperatura media annuale dell’isola oscilla tra i 22° e i 29° C e
l’umidità si aggira introno al 75%, ma le pianure costiere del nord tendono a essere più
calde (fino a 34° nella stagione secca) e molto più umide che in qualsiasi altra zona. In
genere, la costa meridionale è un po’ più temperata di quella settentrionale e le regioni
montuose interne sono decisamente più fresche. La stagione umida va da ottobre alla
GIAVA E SUMATRA, DUE REALTA' A CONFRONTO | 23
fine di aprile; pertanto i mesi migliori per visitare l’isola vanno da maggio a settembre.
La pioggia cade con un’abbondanza tipicamente tropicale, soprattutto nei pomeriggi
della stagione umida e a intermittenza negli altri periodi dell’anno. I mesi delle
precipitazioni più intense sono di solito gennaio e febbraio.
Isola di Sumatra. Posta a cavallo dell’Equatore, Sumatra presenta l’autentico clima
tropicale. Lungo la costa la temperatura diurna scende raramente sotto i 30° C ma,
fortunatamente, la maggior parte dei luoghi più frequentati si trova sulle montagne,
dove la temperatura media è sensibilmente più bassa. Berastagi, Bukittinggi e il Danau
Toba sono località dove le temperature notturne rendono necessario l’uso di una
coperta. Il periodo ideale per visitare Sumatra è la stagione secca che va da maggio a
settembre. La stagione umida è più difficile da determinare: nel nord le piogge iniziano
ad ottobre e raggiungono il culmine in dicembre e gennaio, mentre nel sud le prime
precipitazioni si registrano a novembre.
Isola di Sulawesi. Benché le temperature si mantengano relativamente costanti tutto
l’anno, nelle zone montane piove spesso. Lungo la costa occidentale il periodo più
umido è quello che va da fine novembre e inizio gennaio. Le regioni orientali sono
invece investite da piogge torrenziali da fine aprile a inizio giugno. Le temperature
diminuiscono considerevolmente via via che si sale dai bassopiani verso le montagne.
Lungo la costa oscillano in media tra i 26° C e i 30° C, mentre nelle regioni montuose
scendono anche di 5°C.
Isole di Nusa Tenggara. Nelle isole a est di Bali le differenze tra una stagione e l’altra
sono più marcate. I mesi più secchi sono agosto e settembre, mentre quelli più umidi
vanno da novembre a febbraio. La durata delle stagioni varia tuttavia da un’isola
all’altra. In linea generale a Sumbawa e Flores la stagione secca va da aprile a
settembre e quella umida da ottobre a marzo. La stagione secca dura più a lungo man
mano che ci si avvicina all’Australia: gli aridi paesaggi di Sumba e Timor offrono un
netto contrasto con la lussureggiante Flores.
West Papua. È consigliabile visitare West Papua tra maggio e ottobre perché questo è
il periodo meno umido dell’anno, anche se in realtà è impossibile evitare
completamente l’acqua, visto che qui piove spessissimo comunque. Nelle città costiere
generalmente il clima è sempre caldo umido, mentre sugli altopiani di solito è più
fresco.
L’arcipelago di Raja Ampat ha un clima equatoriale senza grandi variazioni di
temperatura nel corso dell'anno, solo i mesi di agosto e settembre potrebbero essere
un po' più variabili a causa dal vento, ma comunque è possibile fare buone
immersioni/snorkeling tutto l’anno con la visibilità sott’acqua che varia tra i 15 e i 30 m.
Temperatura 27°-32°
Temperatura dell’acqua 27°-30°
ABBIGLIAMENTO CONSIGLIATO
Consigliati abiti pratici e leggeri per il giorno (camicie di cotone, pantaloni lunghi e
corti di tela, calzature comode, sandali) e qualche capo più pesante per la sera e/o
uscite in barca. Per le donne che entrano nelle moschee, sono consigliabili, maniche
lunghe e pantaloni o gonne lunghe. Prevedere sempre per sicurezza una cerata
leggera per eventuali rovesci.
E’ doveroso rispettare le usanze locali in fatto di vestiario, soprattutto nei siti religiosi:
un abito adeguato per entrare nei templi e togliersi le scarpe.
24 | IL TUO VIAGGIO
Da non dimenticare: occhiali da sole – cappellino da sole - torcia elettrica con batterie
di ricambio – cerata - farmacia personale - repellente per insetti - creme solari con
protezione alta- crema idratante - burrocacao per labbra – rullini/memory card di
riserva – sveglia - costume da bagno – sandali/ciabattine di plastica per camminare sul
reef – zainetto per necessità giornaliere.
FUSO ORARIO
L’Indonesia è attraversata da 3 fusi orari ed è quindi suddivisa in 3 zone orarie:
Sumatra, Giava e Kalimantan Occ. e Cent. + 5 ore rispetto all’Italia;
Nusa Tenggara, Kalimantan Or. e Mer., Bali, Lombok, Sulawesi + 6 ore rispetto all’Italia;
Molucche e Irian Jaya + 7 ore rispetto all’Italia
Nel periodo in cui vige l'ora solare in Italia si deve aggiungere un’ora in più.
VALUTA
La moneta locale è la Rupia indonesiana (IDR), 1 Euro = 14,55 IDR (agosto 2016).
A Jakarta e nei maggiori centri turistici è possibile cambiare sia USD che Euro ma
questo ultimo è ancora poco diffuso nelle zone meno turistiche e più remote del Paese.
Le banconote non perfettamente integre e i dollari emessi prima del 2000 non
vengono più né accettati né cambiati, a causa delle numerose falsificazioni. I Travel
Cheques e le principali carte di credito sono accettate negli esercizi turistici (meno
diffusa l’Amex).
IMPORTANTE: tutte le eventuali tasse da pagarsi in loco (aeroportuali,
d’immigrazione,..) possono essere saldate SOLO in rupie indonesiane; non sono
accettati Euro, quindi è importante avere con sé un po’ di queste monete. Da giugno
2015, le tasse aeroportuali sono state inserite nel costo dei biglietti aerei, ma questa
norma potrebbe cambiare senza preavviso.
Vi informiamo che a partire dal 01 Luglio 2015 il Governatore della Banca di Indonesia
obbliga tutti I turisti a usare entro tutto il territorio Indonesiano, solo la Rupia
Indonesiana come unica moneta per ogni transazione. E’ necessario quindi, all’arrivo,
cambiare Euro o Dollari Americani in moneta locale presso le banche e/o presso i vari
money changers.
DISPOSIZIONI DOGANALI
Nessuna. Si può entrare in Indonesia con la somma di denaro che si desidera ma se si
superano i 10.000 USD occorre compilare una dichiarazione doganale all’aeroporto di
arrivo.
LINGUA
Lingua ufficiale dell’Indonesia è il Bahasa Indonesia, sorto dall’esigenza di dare una
lingua nazionale ed unitaria al Paese. Insegnata a scuola e utilizzata in uffici e atti
ufficiali non è ancora entrata nell’uso comune di tutti i popoli indonesiani che
preferiscono parlare i loro dialetti. Molto diffusi sono il giavanese parlato dal 45% della
popolazione, il sundanese (14%), il madurese e il malese (7,5%); le lingue europee più
diffuse sono l’inglese e il tedesco.
RELIGIONE
GIAVA E SUMATRA, DUE REALTA' A CONFRONTO | 25
La religione più diffusa è quella musulmana (88%) che ha sostituito l’induismo ancora
praticato nel Paese, soprattutto a Bali (2%). Abbastanza numerosi sono i cristiani, in
particolare protestanti (5%) e cattolici romani (3%). I buddhisti rappresentano l’1% della
popolazione (cinesi), mentre ancora praticate sono le religioni di tipo animista. E’
raccomandato di evitare di muoversi in abbigliamento succinto nelle zone pubbliche.
PREFISSI TELEFONICI
Dall'Italia in Indonesia: comporre il prefisso internazionale 0062 più il prefisso urbano
senza 0 (es: per Jakarta è 21) seguito dal numero dell'abbonato.
Dall'Indonesia in Italia: comporre il prefisso 001+39 (prefisso per l’Italia) più il prefisso
urbano con lo 0 seguito dal numero dell’abbonato. (es. per chiamare Roma 001-39-06numero dell’abbonato).
Negli alberghi è possibile telefonare direttamente o tramite operatore.
Telefoni cellulari: la copertura della rete telefonica cellulare, soprattutto nelle città, è
buona e in costante espansione.
Gli uffici telefonici pubblici in genere sono sempre aperti e consentono anche di fare
chiamate a carico del destinatario; le agenzie di telecomunicazioni private (Wartel,
Warpostal, Warparpostel) costano un po' di più ma in genere sono più efficienti (orario
7-24).
CINE/FOTO
Non esistono limitazioni per cineprese, apparecchi fotografici di qualsiasi tipo o
videocamere. Si raccomanda vivamente di portare con sé un buon numero di
pellicole/memorycard e pile di scorta dato che in loco il materiale sensibile è di difficile
reperimento. Si consiglia di utilizzare sacchetti di plastica per la protezione degli
apparecchi da polvere/sabbia/acqua. Ricordiamo che nella maggioranza dei paesi è
tassativamente proibito fotografare i seguenti soggetti: aeroporti, installazioni e
automezzi militari, edifici governativi, ponti, militari in divisa. Consigliamo poi di
chiedere sempre il permesso per fotografare le persone. In ogni caso vi consigliamo di
chiedere, all'inizio del viaggio, il comportamento da adottare riguardo alla fotografia
VOLTAGGIO
Normalmente la tensione è di volt 220. Solitamente nei grandi alberghi le prese
elettriche sono a 2/3 buchi. E’ consigliabile portare un adattatore.
CUCINA
La cucina indonesiana risente molto dell’influenza cinese. Il riso è l’elemento
fondamentale al quale si abbinano svariati contorni sempre saporiti, alcuni
particolarmente piccanti. Viste le proporzioni dell’arcipelago e le molteplici differenze
etniche, la cucina indonesiana è molto varia. Ciascuna regione, ciascuna provincia ha
una cultura culinaria propria. Naturalmente, le spezie (e in quanto a questo siamo nel
paradiso) ed i peperoncini spadroneggiano, specialmente in alcune zone di Sumatra e
di Sulawesi. Ci sono differenti variazioni di “satay” (a base di carni grigliate) e di “gadogado” (a base di verdure), oltre alle pietanze a base di pollo e riso fritto (nasi goreng),
e pesce cucinato in mille modi.
Siete pregati di avvisare l’ufficio in Italia per tempo se siete vegetariani per poter
cercare di venire incontro alle vostre esigenze nel modo migliore.
26 | IL TUO VIAGGIO
ACQUISTI
L’artigianato è fiorente e sviluppato in tutto il paese. I batik sono senza dubbio i più
ricercati per i loro colori e la qualità del tessuto, spesso delle vere e proprie opere
d’arte. Da non dimenticare poi il "kriss", tipica arma sul modello di un pugnale, propria
della produzione indonesiana, legni intagliati, sculture, maschere, marionette del teatro
delle ombre, monili, gioielli tradizionali, "sarong", oggetti in bambù, pregevoli lavori in
filigrana d'argento.
Attenzione a non comperare i seguenti articoli e i loro derivati: avorio, tartaruga, coralli
e madrepore, pelli di specie protette e/o a rischio di estinzione. Importante verificare le
disposizioni nazionali ed internazionali. “Prendiamo solo foto, lasciamo solo impronte”
ORARIO DI APERTURA DI BANCHE E NEGOZI
Le banche sono aperte dalle 8.00/8.30 alle 14.00, dal lunedì al venerdì, il sabato fino
alle 11.00. Molte banche, particolarmente nei centri turistici, possono avere orari
differenti ed essere aperte anche di pomeriggio.
I negozi sono aperti dalle 8.00 alle 20.00/21.00 tutti i giorni senza interruzione. Nei
centri turistici sono aperti tutti i giorni dalle 10.00 alle 21.00/ 22.00, nelle grandi città
dalle 8.00 /9.00 alle 20.00, dal lunedì al sabato
MAREA
Trovandosi vicina all'equatore, le isole sono soggette al forte flusso delle maree. La
marea astronomica è quella variazione di livello marino sempre attiva e regolare (le
previsioni di oscillazione si possono fare anche per più anni) a cui però si
sovrappongono anche altri fenomeni legati alla meteorologia quali il vento, la
pressione atmosferica, lo stato del mare … Le fasi in cui si alternano i picchi di massima
e minima sono di circa sei ore e strettamente dipendenti dalle fasi lunari (molto
marcate con la luna piena).
MANCE
Non sono obbligatorie ma molto ben accette. Indicativamente calcolare un dollaro per
il portabagagli dell’hotel, 3-5 dollari a persona al giorno per la guida, 2 per l’autista, 1
per i barcaioli. Si tenga presente che in alcune situazioni si può essere facilitati
offrendo del denaro.
GIAVA E SUMATRA, DUE REALTA' A CONFRONTO | 27
Informazioni generali
NORME E SUGGERIMENTI RELATIVI AL VOLO
Biglietto aereo
Desideriamo portare alla vostra attenzione, che dal 1 giugno 2008, in conformità con le
disposizioni IATA (International Air Transport Association: associazione internazionale
che rappresenta 240 compagnie aeree e il 94% del traffico aereo internazionale di
linea), non si potranno più emettere biglietti aerei cartacei. Questi documenti di
viaggio sono stati sostituiti dai biglietti elettronici, gli e-tkt, che garantiscono il metodo
più efficiente di emissione e gestione del trasporto aereo, migliorando inoltre il servizio
per i viaggiatori.
Cos’è un biglietto elettronico? Un biglietto elettronico (e-ticket o ET) contiene in
formato elettronico tutte le informazioni che prima venivano stampate sul biglietto
cartaceo. L’unico foglio di cui si ha bisogno è “l’itinerary receipt” (in formato A4) che vi
verrà consegnato assieme ai documenti di viaggio e che rappresenta la ricevuta del
passeggero e la conferma dell’avvenuta emissione del biglietto aereo. Riporta tutti gli
estremi dettagliati dei voli prenotati per vostro conto, il codice di conferma del vettore
aereo, il numero di biglietto elettronico emesso e i vostri nominativi come da
passaporto. Questo documento dovrà essere custodito con cura e presentato
direttamente al banco di accettazione del volo. E’ importantissimo che al momento
della prenotazione comunichiate il vostro nome esatto come da passaporto (anche
secondo nome o cognome se li avete).
Articoli consentiti in cabina (bagaglio a mano):
 un bagaglio a mano la cui somma delle dimensioni (lunghezza + altezza +
profondità) non superi complessivamente i 115 cm (come previsto dal DM 001/36
del 28 gennaio 1987)
 una borsetta o borsa porta-documenti o personal computer portatile
 un apparecchio fotografico, videocamera o lettore di CD
 un soprabito o impermeabile
 un ombrello o bastone da passeggio
 un paio di stampelle o altro mezzo per deambulare
 articoli da lettura per il viaggio
 culla portatile/passeggino e latte/cibo per bambini, necessario per il viaggio
 articoli acquistati presso i “duty free” ed esercizi commerciali all’interno
dell’aeroporto e sugli aeromobili
 medicinali liquidi/solidi indispensabili per scopi medico-terapeutici e dietetici
strettamente personali e necessari per la durata del viaggio. Per quanto riguarda i
predetti medicinali liquidi è necessaria apposita prescrizione medica
 liquidi, contenuti in recipienti individuali di capacità non superiore a 100 millilitri o
equivalente (es. 100 grammi), da trasportare in una busta/sacchetto/borsa di
plastica trasparente, richiudibile, completamente chiusa, di capacità non
eccedente 1 litro (ovvero di dimensioni pari, ad esempio, a circa cm 18 x 20)
separatamente dall’altro bagaglio a mano.
Nota: i liquidi in questione comprendono acqua e altre bevande, minestre, sciroppi,
creme, lozioni e oli, profumi, spray, gel, inclusi quelli per i capelli e per la doccia,
28 | IL TUO VIAGGIO
contenuto di recipienti sotto pressione, incluse schiume da barba, deodoranti, sostanze
in pasta, incluso dentifricio, miscele di liquidi e solidi, mascara, ogni altro prodotto di
analoga consistenza. Per busta di plastica/sacchetto trasparente richiudibile deve
intendersi un contenitore che consente di vedere facilmente il contenuto, senza che sia
necessario aprirlo e che sia dotato di un sistema integralmente sigillante, come zip
oppure chiusure a pressione o comunque una chiusura che dopo essere stata aperta
possa essere richiusa.
É raccomandabile includere nel bagaglio a mano l'occorrente per la notte e un golf,
utili in caso di ritardata consegna del bagaglio all'arrivo. Attenzione invece a non
includere coltellino multiuso, forbicine, tagliaunghie, ecc.
Bagaglio da spedire a seguito del passeggero
Si consiglia l’uso di lucchetto e di mettere un’etichetta con proprio nome e recapito
anche all’interno del bagaglio.
Preghiamo leggere le informazioni date in ogni itinerario poiché le disposizioni spesso
sono diverse e limitano ulteriormente il peso per motivi di sicurezza; se si superano i
limiti imposti, questo può comportare un costo elevato.
Articoli vietati nel bagaglio
 E’ vietato il trasporto nella stiva dei seguenti articoli:
 esplosivi, fra cui detonatori, micce, granate, mine ed esplosivi
 gas compressi (infiammabili, non infiammabili, refrigeranti, irritanti e velenosi)
come i gas da campeggio, bombolette spray per difesa personale, pistole
lanciarazzi e pistole per starter
 sostanze infiammabili (liquide e solide) compreso alcool superiore a 70 gradi;
sostanze infettive e velenose
 sostanze corrosive, radioattive, ossidanti o magnetizzanti
 congegni di allarme
 torcia subacquea con batterie inserite
Modalità di reclamo:
In caso di MANCATA RICONSEGNA/DANNEGGIAMENTO del bagaglio registrato (il
bagaglio consegnato al momento dell’accettazione e per il quale viene emesso il
“Talloncino di Identificazione Bagaglio”) all’arrivo a destinazione si deve APRIRE UN
RAPPORTO DI SMARRIMENTO O DI DANNEGGIAMENTO BAGAGLIO facendo
contestare l’evento, prima di lasciare l’area riconsegna bagagli, presso gli Uffici Lost
and Found dell’aeroporto di arrivo, compilando gli appositi moduli, comunemente
denominati P.I.R – Property Irregularity Report.
SMARRIMENTO DEL BAGAGLIO – Se entro 21 giorni dall’apertura del “Rapporto di
smarrimento bagaglio” non fossero state ricevute notizie sul ritrovamento, inviare tutta
la documentazione di seguito specificata all’Ufficio Relazioni Clientela e/o Assistenza
Bagagli della compagnia aerea con la quale si è viaggiato per l’avvio della pratica di
risarcimento.
RITROVAMENTO DEL BAGAGLIO SMARRITO – In caso di ritrovamento del bagaglio,
entro 21 giorni dalla data di effettiva avvenuta riconsegna, inviare tutta la
documentazione di seguito specificata all’Ufficio Relazioni Clientela e/o Assistenza
GIAVA E SUMATRA, DUE REALTA' A CONFRONTO | 29
Bagagli della compagnia aerea con la quale si è viaggiato per l’avvio della pratica di
risarcimento delle spese sostenute.
Documentazione necessaria per entrambi i casi:
 il codice di prenotazione del volo in caso di acquisto via internet oppure l’originale
della ricevuta in caso di biglietto cartaceo;
 l’originale del P.I.R rilasciato in aeroporto;
 l’originale del talloncino di identificazione del bagaglio e la prova dell’eventuale
avvenuto pagamento dell’eccedenza del bagaglio;
 un elenco del contenuto del bagaglio nel caso di bagaglio smarrito;
 un elenco dell’eventuale contenuto mancante nel caso di bagaglio ritrovato;
 gli originali degli scontrini e/o ricevute fiscali nei quali sia riportata la tipologia
della merce acquistata (in relazione alla durata dell’attesa) in sostituzione dei
propri effetti personali contenuti nel bagaglio;
 indicazione delle coordinate bancarie complete: nome e indirizzo della Banca,
codici IBAN, ABI, CAB, numero di C/C, codice SWIFT nel caso di conto estero e
nome del titolare del conto corrente; se i suddetti dati non si riferiscono
all’intestatario della pratica, specificare anche l’indirizzo di residenza, numero di
telefono, numero di fax (se disponibile), l’indirizzo e-mail (se disponibile).
Importante – “Partenze da altre città”
La normativa aerea è estremamente complessa e articolata. Riteniamo quindi doveroso
darvi alcune indicazioni, confermandovi che, comunque, tutto lo staff addetto alle
prenotazioni resta a disposizione per informazioni, consigli, chiarimenti.
Le partenze da “altre città” diverse da quelle pubblicate in catalogo, sono quasi
sempre possibili ma, soprattutto se non sono operate dallo stesso vettore della tratta
internazionale, seguono disposizioni particolari che è giusto conoscere, anche perché
eventuali ritardi/cancellazioni o altro non comportano responsabilità né dei vettori né
della Kel12. Eseguiremo tutte le pratiche necessarie per farvi partire nel modo più
comodo e dalla città che preferite, ma con le opportune avvertenze e informandovi
che, se non esiste un accordo tra la compagnia che opera il volo internazionale e quelle
che effettuano la prima tratta, devono essere emessi due biglietti differenti e questo
comporta a volte la necessità di un doppio imbarco dei bagagli. Informandovi inoltre
che la perdita del volo internazionale non comporta riprotezione, rimborsi o
assunzione delle eventuali spese di hotel da parte della compagnia aerea e di Kel 12.
In base al Contratto di Trasporto, i vettori faranno il possibile per trasportare i
passeggeri e i bagagli con ragionevole speditezza. I vettori possono sostituire senza
preavviso altri vettori e l’aeromobile, e possono modificare e omettere, in caso di
necessità, le località di fermata indicate sul biglietto. Gli orari possono essere variati e
non costituiscono elemento essenziale del contratto. I vettori non assumono
responsabilità per le coincidenze.
INFORMAZIONI RELATIVE AL VIAGGIO
Documenti per l’espatrio
Ricordiamo che, considerata la variabilità della normativa in materia, le informazioni
relative ai documenti di espatrio sono da considerarsi indicative e riguardano
30 | IL TUO VIAGGIO
esclusivamente cittadini italiani e maggiorenni. Ogni partecipante è tenuto a
controllare personalmente la validità del proprio passaporto (che normalmente non
deve scadere entro sei mesi dalla data di ingresso nel paese), la presenza di diverse
pagine libere (il numero varia a seconda dell’itinerario scelto e dunque visti necessari).
Si consiglia di avere sempre con sé una copia conforme all’originale del passaporto e di
eventuali vaccinazioni internazionali, e di tenerle separate dai documenti originali.
L'impossibilità per il cliente di iniziare e/o proseguire il viaggio a causa della mancanza
e/o dell’irregolarità dei prescritti documenti personali (passaporto, carta d'identità,
vaccinazioni, etc.) non comporta responsabilità dell'organizzatore.
MARCA DA BOLLO ABOLITA DAL 24/6/2014
Dal 24 giugno 2014 è abolita la tassa annuale del passaporto ordinario da € 40,29.
Pertanto tuti i passaporti, anche quelli già emessi, saranno validi fino alla data di
scadenza riportata all'interno del documento per tutti i viaggi, inclusi quelli extra UE,
senza che sia più necessario pagare la tassa annuale da € 40,29
www.poliziadistato.it/articolo/10301-Il_Rilascio/
Segnaliamo a chi viaggia con minori che posso esserci particolari limitazioni per
ciascun paese riguardanti la necessità di avere copia CERTIFICATO di NASCITA, o altri
documenti vi preghiamo di verificarlo con largo anticipo prima della partenza
Norme valutarie in Italia
Ai sensi del Reg. CE 1889/2005 del 26.10.2005 (aggiornamento del 15.06.2007) ogni
persona fisica in entrata o in uscita dall’Unione Europea ha l’obbligo di dichiarazione in
DOGANA delle somme di denaro contante e strumenti negoziabili al portatore
trasportati d’importo pari o superiore a 10.000 euro.
Assicurazioni
Per quanto riguarda le disposizioni assicurative vi invitiamo a leggere con attenzione la
relativa polizza. In caso di sinistro, malattia o infortunio durante il viaggio, Vi
preghiamo di provvedere immediatamente a informare l’assicurazione comunicando il
numero indicato nella polizza ricevuta con i documenti di viaggio.
Imprevisti
Gli itinerari pubblicati sono stati elaborati in modo da essere realizzati con puntualità e
precisione. Particolari situazioni possono tuttavia determinare variazioni nello
svolgimento dei servizi previsti: voli, orari, itinerari aerei e alberghi possono essere
modificati a discrezione dei vari fornitori e sostituiti con servizi di pari livello. Il
verificarsi di cause di forza maggiore quali scioperi, avverse condizioni atmosferiche,
calamità naturali, disordini civili e militari, sommosse, atti di terrorismo e banditismo e
altri fatti simili non sono imputabili all'organizzazione. Eventuali spese supplementari
sostenute dal partecipante non potranno pertanto essere rimborsate, e non lo saranno
le prestazioni che per tali cause dovessero venir meno e non fossero recuperabili.
Inoltre l'organizzazione non è responsabile del mancato utilizzo di servizi dovuto a
ritardi o cancellazioni dei vettori aerei.
GIAVA E SUMATRA, DUE REALTA' A CONFRONTO | 31
Disservizi
Come indicato nelle Condizioni di Partecipazione, eventuali contestazioni in merito a
difformità di prestazioni rispetto a quanto contrattualmente previsto, rilevate in corso
di viaggio, dovranno essere riferite quando e se possibile al nostro rappresentante sul
luogo. E’ comunque necessaria la notifica scritta a Kel 12 entro 10 giorni dalla data di
rientro in Italia. Le eventuali richieste di rimborso relative a servizi non usufruiti saranno
documentate da una dichiarazione che richiederete al rappresentate locale, e che
attesterà il mancato godimento dei servizi stessi.
Convenzione CITES
Il 1° giugno 1997 è entrato in vigore il Regolamento Comunitario che dà attuazione alla
Convenzione CITES di Washington a proposito d’importazione di animali e parti di
animali protetti perché a rischio di estinzione. Sono previste multe fino a 130.000 euro
per chi porta in Italia souvenir realizzati con animali protetti, animali vivi, anche se
acquistati legalmente nel paese di origine.
Comunicazione obbligatoria ai sensi dell’articolo 17 della Legge n. 38/2006:
“La legge italiana punisce con la pena della reclusione i reati concernenti la
prostituzione e la pornografia minorile, anche se gli stessi sono commessi all’estero”.
Data ultimo aggiornamento 23/12/2016
32 | IL TUO VIAGGIO