Incontrarsi 20 - Diocesi di Lugano

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Incontrarsi 20 - Diocesi di Lugano
REDAZIONE:
DI
COMMISSIONI DIOCESANE
MUSICA SACRA E DI LITURGIA
CASELLA POSTALE 26
6903 LUGANO
Gruppo redazionale:
TEL.: 091/967.43.60 - FAX: 091/966.13.02
e-mail: [email protected]
Immagine di copertina: canne d’organo prima del restauro
Antonio Bonvicini
Franco Caccia
Peppino Manzoni
Michele Tamagni
Incontrarsi n. 20
agosto 2002
Editoriale: Un grazie di cuore!............................. 4
m
m
a
Recensioni
La Musica sacra nella Liturgia ............................ 16
Il dizionario del canto liturgico ............................ 17
Perché tutti i cristiani cantino.............................. 18
o
Riflessioni
Il repertorio CEI e il Rinnovamento dello Spirito... 9
Il lupo perde il pelo ............................................. 14
s
Notiziario
Un successo insperato ....................................... 5
Il rinnovo della Commissione di Musica ............... 5
Il restauro dell’organo di Intragna ......................... 6
San Gottardo, 1 agosto 2002 ............................... 8
Concerto a favore del Ciad................................... 8
r
Scuola diocesana di musica
Anno scolastico 2002-2003 ................................ 26
o
Canti per la celebrazione eucaristica
Proposte per un programma .............................. 20
i
La pagina dell’organista
Uno sguardo alla trasmissione pneumatica ....... 19
e d i t o r i a l e
Un grazie di cuore!
Durante la scorsa primavera il maestro Vincenzo Giudici ha rassegnato le dimissioni in qualità di presidente e membro della Commissione diocesana di musica sacra. La redazione di Incontrarsi
desidera esprimergli un sentito ringraziamento per tutto quanto
ha saputo dare in molti anni di attività nell’ambito della musica
liturgica, augurandosi nel contempo di poterlo ancora annoverare
quale redattore della nostra rivista.
Vincenzo Giudici, nato a Giornico nel 1936, è direttore del Coro
della Cattedrale dal 1975. La sua attività di compositore è rivolta
quasi esclusivamente alla musica corale, in particolare di carattere
religioso, a cappella, con organo, con orchestra o strumenti vari.
Egli ha pure trascritto e orchestrato opere del repertorio antico.
Oltre alla guida dell’animazione liturgica nella nostra Cattedrale,
il maestro Giudici non ha mai mancato di dare il suo importante
contributo in occasione di celebrazioni a livello diocesano (ultime
in ordine cronologico le celebrazioni svizzere e diocesane per il
Giubileo 2000), nella formazione degli animatori della musica e
della liturgia nelle nostre parrocchie e nell’aiuto alle numerose
corali che spesso si sono rivolte a lui in cerca di nuovi repertori o
anche di adattamenti in funzione di organici assai ridotti, soprattutto nelle voci maschili.
Nell’anno 2000 i Vesperali hanno voluto rendere omaggio alla
sua attività proponendo l’esecuzione di una ricca scelta dei Salmi
da lui musicati. Pure in questi ultimi anni le Edizioni Paoline, il
maggior editore di musica liturgica nella vicina penisola, hanno
riconosciuto il valore delle sue produzioni pubblicandone un numero considerevole nelle proprie collane.
Per tutto quello che hai saputo svolgere, ma anche per ciò che sicuramente farai nel prossimo futuro, grazie di cuore, Vincenzo!
La
zione
reda-
Un successo insperato
Il rinnovo della Commissione di Musica
Viste le dimissioni inoltrare dal maestro Vincenzo Giudici, Sua Eccellenza Monsignor Vescovo Giuseppe Torti ha provveduto a designare il
professor Michele Tamagni quale nuovo presidente della Commissione
diocesana di musica sacra, ruolo che lo stesso aveva già assunto nella
seconda metà degli anni ottanta. Attualmente la Commissione risulta
così composta:
Presidente: Michele Tamagni
Segretario: Antonio Bonvicini
Membri: Franco Caccia, Peppino Manzoni, don Carlo Quadri (vicepresidente), don Rinaldo Romagnoli
Consulente scientifico: don Felice Rainoldi
n o t i z i a r i o
È quello che sta ottenendo il Primo concorso per la composizione di nuovi
canti liturgici in lingua italiana. Proposto dalla Commissione diocesana
di Musica sacra, in stretta collaborazione con il Comitato del Convegno
delle corali liturgiche di Morbio Inferiore, con il preciso intento promozionale nei confronti di canti dotati di pertinenza liturgica e di qualità
artistica. Esso sta vedendo un numero considerevole di partecipanti,
almeno stando all’alto numero di richieste di partecipazione pervenute
(circa centotrenta) ed all’inoltro delle prime partiture (oltre una ventina)
anche se il termine per l’invio delle stesse non sia ancora scaduto (31
agosto 2002).
La giuria, composta da Felice Rainoldi, Paolo Rimoldi e Giovanni Maria
Rossi, avrà modo nel corso del mese di settembre di effettuare i propri
lavori: l’esito del concorso verrà comunicato ai partecipanti dopo il 1°
ottobre e pubblicato sul sito della Diocesi di Lugano:
www.catt.ch/concorsocomposizione
Le condizioni di partecipazione così come formulate permetteranno alla
nostra diocesi di usufruire del materiale presentato nell’ambito della propria attività, così pure di procedere ad eventuali pubblicazioni. Certa è già
sin d’ora la scelta di utilizzare il “nuovo repertorio” nell’ambito della del
XIII Convegno diocesano della Corali liturgiche che avrà luogo a Morbio
Inferiore domenica 1° giugno 2003. Ma su ciò avremo modo di ritornare
ampiamente, in occasione del prossimo numero di Incontrarsi.
Il restauro dell’organo di Intragna
Negli ultimi anni l’organo della Chiesa di San Gottardo a Intragna
non era più in grado di rispondere a quel minimo di esigenze
dettate dall’attività liturgica. Molte le note che non rispondevano
più ai comandi e, peggio ancora, molte quelle che suonavano…
spontaneamente, senza alcun intervento dell’organista.
Di fatto, anche un organo sente il peso degli anni. L’organo d’Intragna è stato costruito nel 1914 e le parti meccaniche sono ancora
quelle originali. Le più delicate fra esse, essendo lo strumento a
trasmissione pneumatica, sono le centinaia e centinaia di manticini
di varie misure e forme che hanno il compito di mettere in funzione
dei meccanismi che permettano di portare aria a ciascuna della
quasi 900 canne. Detti manticini, chiamati membrane, devono
aprirsi e chiudersi ogni qualvolta viene suonata la rispettiva nota.
È difficile immaginare quante volte in questi 88 anni queste membrane hanno dovuto aprirsi e chiudersi. Esse, per poter rispondere
con la necessaria rapidità ai comandi di chi suona, devono essere
costruite in pelle finissima. Viene a maggiore ragione da chiedersi
come abbiamo potuto funzionare per così tanti anni!
Pochi giorni fa, dopo faticoso lavoro, è terminato il grosso e
impegnativo restauro. Esso è stato affidato alla ditta Streuli di
Schönenwerd, ditta che vanta una ricca esperienza con gli organi
a trasmissione pneumatica. Sotto la direzione dello specialista
Claudio Galli è stato smontato tutto ciò che era possibile smontare. Tutte le parti sono state pulite, trattate e riparate. Le varie
centinaia di membrane, che dovevano essere sostituite, sono state
meticolosamente costruite in modo identico a quelle originali. Oggi
ci troviamo confrontati con un organo restaurato che corrisponde
a quanto fu consegnato nel lontano 1914, perciò con tutte le caratteristiche tipiche dell’organo d’inizio novecento.
Qualcuno potrebbe anche chiedersi dell’opportunità di optare per
un lavoro così impegnativo, trattandosi poi “solo di un organo a
trasmissione pneumatica”. Il dubbio sarebbe lecito se non fossimo
stati confrontati con un organo di così buona fattura, costruito da
una valente casa organaria. Molte altre parrocchie, in Svizzera,
hanno scelto diversamente al punto tale che l’organo pneumatico è
diventato uno strumento in via di estinzione, malgrado nella storia
della musica organistica abbia occupato un posto importante.
Siamo perciò lieti che un ottimo rappresentante di un certo periodo
organistico del Ticino sia stato salvato, augurandoci che altre parrocchie che dispongono ancora di questo raro tipo di strumento
abbiano a seguire l’esempio di Intragna.
Breve scheda dell’organo
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-
costruito nel 1914 dalla casa organaria Vincenzo Mascioni di
Cuvio
2 tastiere di 58 note (II tastiera = espressivo)
pedaliera di 27 note
trasmissione pneumatica tubolare
14 registri azionate mediante placchette a bilico
I Manuale: Principale 8’, Ottava 4’, XV 2’, Ripieno, Flauto 8’,
Nazardo 2 2/3’, Dolce 8’, Tromba 8’
II Manuale: Corno camoscio 8’, Flauto 4’, Viola 4’, Concerto
viole 8’
Pedale: Contrabbasso 16’, Armonico 8’ (Prolungamento)
Unioni: II – I, I – Ped, II – Ped, II – I 16’, I – I 4’
Combinazioni fisse:
al I Manuale: Piano / Mezzo forte / Forte /
Fortissimo
al II Manuale: Piano / Forte
Combinazioni fisse inseribili con pedaletti: Ripieno / Tutti
Livio Vanoni
S. Gottardo, 1 agosto 2002
Quest’anno, più che mai, la forza di volontà non è mancata agli
oltre 500 partecipanti alla S. Messa sul passo del S. Gottardo, il 1
agosto scorso. Infatti la giornata, a differenza degli anni precedenti,
era nuvolosa e fredda; qualche raggio di sole ha fatto capolino
durante la prova dei canti prima che la Celebrazione iniziasse,
ma durante l’omelia di padre Mauro Jöhri si è scatenata la pioggia
che ha causato non pochi problemi, visto che non tutti i presenti
erano dotati di ombrello. Ciononostante, il coraggioso e numeroso
gruppo di cantori diretto da Vincenzo Giudici ha resistito sino alla
fine, animando la S. Messa e cercando comunque di coinvolgere
i presenti. Terminata la celebrazione naturalmente ha smesso
anche di piovere...
Concerto a favore del
progetto missionario diocesano in Ciad
Grande partecipazione di pubblico hanno ottenuto le corali Cantoria di Giubiasco, Coro della Cattedrale, Coro Regina Pacis di
Caslano e Corale Santa Maria dei Miracoli di Morbio Inferiore
in occasione del loro concerto nella Cattedrale di San Lorenzo a
Lugano lo scorso 14 giugno 2002.
I quattro cori hanno voluto raccogliere l’invito della Conferenza
missionaria della Svizzera italiana proponendo brani del loro repertorio, ma anche delle esecuzioni che hanno visto impegnati
contemporaneamente i cori partecipanti.
La libera offerta per il progetto missionario diocesano (al termine
del concerto) ha fruttato la cifra di fr. 2'907; indubbiamente un
risultato lusinghiero.
Il repertorio nazionale di canti
e il Rinnovamento dello Spirito
La musica e il canto nel Rinnovamento
Il canto, sin dalle origini storiche del Rinnovamento, ha rivestito
un ruolo fondamentale nel cammino di fede di chiunque si sia
accostato al Movimento, essendo parte integrante della preghiera comunitaria, che è uno dei momenti basilari della nostra
esperienza.
Chi canta, all’interno dei nostri gruppi e comunità, che sono gruppi di preghiera, di lode e di intercessione, lo fa con convinzione
agostiniana, con la chiara consapevolezza di stare alla presenza
di Dio, di esercitare il munus sacerdotale della preghiera e della
confessione della propria fede, con accenti personali e comunitari.
L’adesione al testo cantato, la partecipazione e l’espressione
del corpo, in accordo col sentire evocato dal canto, impegnano
“psiche, neuma e soma” in un tutto armonico. Il canto diventa
espressione di una vita che tende al modello evangelico.
La formazione
Particolare attenzione è rivolta ai musicisti e ai coristi, per la gran
parte diplomati nei conservatori italiani, cui si richiede una formazione spirituale, liturgica e biblica che faccia maturare in loro la
coscienza di “rendere culto” al Signore. Dunque una preparazione
ed una partecipazione al culto che non sia arida o strettamente
tecnica, anche sia asservita allo Spirito Santo e muova dal desiderio di essere “sacrificio di lode gradito a Dio”. Per questa
ragione, ogni anno, il Rinnovamento, da oltre vent’anni, realizza
una settimana nazionale di formazione per il Servizio della Musica
r i f l e s s i o n i
L’ impegno dei Gruppi e dei movimenti ecclesiali a partire dalla
pubblicazione del Repertorio Nazionale di Canti per la liturgia.
Uno sguardo all’esperienza del Rinnovamento nello Spirito. Ci
avviciniamo alla soglia dei trent’anni di cammino del RnS e sentiamo di poter affermare la veridicità dell’espressione di Paolo
VI legata all’ uso del canto nella nostra realtà: Se il popolo di Dio
non canta perde la fede, se perde la fede lascia la Chiesa.
e del Canto, dove vengono affrontati tutti gli aspetti legati all’animazione musicale, sotto il profilo liturgico, biblico, spirituale. Una
settimana nazionale viene inoltre dedicata alle prove orchestrali e
corali, mentre le singole regioni organizzano corsi di formazione
di due o più giorni.
Il Repertorio
Il repertorio che si è andato configurando, dalla fine degli anni ’60
ad oggi, è rivolto primariamente agli incontri che caratterizzano
la vita del movimento: la preghiera settimanale, gli incontri settimanali di formazione e di crescita, i ritiri di gruppo, gli incontri
diocesani, regionali e nazionali, le oltre cento settimane formative che ogni anno il Rinnovamento propone ai suoi aderenti, gli
incontri per giovani, le Convocazioni nazionali.
Non va dimenticata anche la forma del “Concerto di Evangelizzazione” che si è proposto di portare l’annuncio kerigmatico nei teatri,
nelle piazze, nei palazzetti dello sport, luoghi tradizionalmente
deputati ad altre forme artistiche e musicali. In quest’ultimo caso,
mentre i contenuti sono rimasti strettamente legati al Vangelo e ad
un franco e aperto annuncio di Cristo risorto, la forma musicale
ha risentito di influenze più moderne che potessero avvicinare un
certo gusto comune.
Gli elementi fin qui esposti, congiuntamente alle origini pentecostali del Rinnovamento cattolico e ad un inserimento inizialmente
timido nella vita delle parrocchie, hanno dato vita ad un repertorio
che risente di un carattere di internazionalità, che nelle sue battute
iniziali si è limitato ad una teologia più ristretta, che ricorre più
facilmente alla forma musicale della canzone, nell’alternanza di
strofa e ritornello o nella forma innodica, che risente dell’ influenza
della musica etnica,in definitiva di un genere popolare definito
“leggero”.
La ricerca e la maturazione
Il Rinnovamento italiano si è tuttavia contraddistinto per una ricerca di stile e contenuti: il genere musicale si è evoluto verso una
concezione sinfonico – ritmica, dove non si ricorre esclusivamente
agli strumenti legati tradizionalmente alla musica leggera, ma si
utilizzano tutti gli strumenti classici della musica cosiddetta “colta”,
per conferire maggiore dignità al canto. Si ricorre, inoltre, a forme
polifoniche a quattro voci dispari; i testi sono per la gran parte
tratti dalle Scritture, come auspica il punto 121 della Costituzione
sulla Sacra Liturgia, Sacrosantum Concilium, con uno sforzo notevole che unisce fedeltà al testo biblico ed equilibrio metrico musicale. Grande rilievo è stato dato all’approfondimento e alla
composizione della salmodia, che riveste importanza particolare
nelle nostre liturgie; infine, un’attenzione nuova è stata riservata
ai compositori, perché il lavoro di composizione fosse frutto di
un’ esperienza spirituale e di preghiera.
Le produzioni musicali e la loro diffusione
Le produzioni musicali del Rinnovamento, comunque, non hanno
mai avuto la pretesa di essere rivolte alla liturgia, per la quale,
non di rado, abbiamo utilizzato Messe attinte dal repertorio tradizionale gregoriano e dalla produzione liturgica postconciliare.
Ogni nostra produzione viene accompagnata da un opuscolo nel
quale viene chiaramente indicato che il repertorio si riferisce alla
vita del Movimento, mentre vengono date chiare indicazioni di
stile per l’ esecuzione che non deve necessariamente rimarcare
quanto eseguito nella raccolta, destinata ad un pubblico più vasto, ma che deve ricorrere al giusto discernimento, anche per le
stesse occasioni interne al Movimento.
Tuttavia, come è accaduto anche all’Opera di Maria, segnatamente al Gen Rosso e al Gen Verde, ci siamo resi conto che
il nostro repertorio ha travalicato i confini del Movimento e si è
attestato all’interno delle parrocchie, venendo spesso riproposto
in maniera assolutamente pedissequa, senza sobrietà nell’uso
degli strumenti o discernimento sull’opportunità del momento o
del tempo liturgico o sull’espressione conferita all’esecuzione.
Questa diffusione spontanea, non provocata dal Movimento, ci ha
guadagnato qualche critica, ma, d’altra parte, risente di un desiderio di partecipazione del popolo di Dio, di un sentimento e di una
adesione popolare che, pure, sono auspicati dalla Costituzione
sulla Sacra Liturgia, al numero 118: “Si promuova con impegno il
canto popolare religioso, in modo che nei pii e sacri esercizi, come
pure nelle stesse azioni liturgiche, secondo le norme stabilite dalle
rubriche possano risuonare le voci dei fedeli”.
Il repertorio nazionale
La pubblicazione del Repertorio nazionale di canti per la Liturgia,
anch’esso segnato purtroppo da qualche polemica, ci ha permesso di entrare in una profonda relazione con l’Ufficio liturgico
nazionale e con questa Consulta, e di avviare una riflessione che
possa far maturare nel nostro Movimento un desiderio maggiore
di preparazione e di crescita.
Ancor prima dell’uscita del Repertorio, più volte ci siamo confrontati con alcuni membri di questo Ufficio sulla necessità di
avvicinare ad esso i movimenti, senza pregiudizi e nella reciproca comprensione, per mettere in relazione questi due modi che,
paradossalmente, sembrano essere lontani guidati dallo Spirito
verso il medesimo fine.
Linee di collaborazione e di progettazione
La proposta di creazione di un repertorio ulteriore che guardi alla
musica espressa dai movimenti potrebbe rispondere al duplice
intento di “educare “ i movimenti alla scelta dei brani e al loro uso
nella liturgia e di avvicinarli ad un repertorio che non sia esclusivamente il loro; d’altra parte ciò consentirebbe a questo Ufficio di venire a conoscenza di un repertorio che riteniamo possa presentare
qualche brano adeguato alle sacre azioni liturgiche e di mettere
in luce i diversi carismi che pure cooperano alla diffusione della
fede e alla bellezza della Chiesa, nella sua unità e diversità.
In questo senso, non penseremmo tanto ad un Repertorio di
musica ”giovanile”, quasi che la liturgia possa essere divisa per
settori o per ambiti di riferimento: un criterio del genere, può
essere eventualmente applicato solo da un parroco, per quella relazione tra Chiesa, pastorale e territorio che deve sempre
guidare ogni scelta. Tantomeno, penseremmo ad un repertorio
di musica “ritmica”, in quanto questa caratteristica non riassume
tutti i brani contenuti nel nostro repertorio e, più ancora, quelli che
possiamo individuare in funzione della liturgia. Piuttosto, forse, si
può ipotizzare un repertorio che includa l’esperienza e i carismi
di movimenti, gruppi e associazioni.
Crediamo che l’impegno assunto di estrapolare dalla nostra produzione canti che rispondano ai criteri espressi dal Repertorio
nazionale, possa essere un’opera estremamente fruttuosa, che
ci permetterà di valutare criticamente il nostro lavoro. Inoltre, dato
che i movimenti sono stati protagonisti spesso inconsapevoli della
musica liturgica nelle parrocchie, riteniamo che un nuovo impulso
debba essere dato agli Uffici liturgici diocesani, i quali hanno
facoltà di studiare ed elaborare un repertorio che tenga conto
della tradizione e del Magistero e che promuova i movimenti con
il criterio del discernimento e non della semplice fiducia.
Per ciò che riguarda gli impegni prossimi del Rinnovamento in
questo ambito, abbiamo già programmato, a scadenza biennale, una produzione liturgica da realizzarsi in collaborazione con
l’Ufficio nazionale, previa una preparazione ed un contatto dei
nostri compositori con alcune figure rappresentative che collaborano con l’Ufficio stesso. Nella strutturazione dei nostri corsi
di formazione abbiamo previsto più ampie sessioni da dedicarsi
alla formazione liturgica, mentre promuoveremo la partecipazione
dei nostri aderenti ai corsi realizzati dall’Ufficio nazionale. Infine,
nel corso delle prove e dei ritiri dedicati all’organico che compone
il Servizio nazionale della Musica e del Canto, introdurremo lo
studio di ulteriori brani contenuti nel Repertorio.
Crediamo fermamente che questa opera di collaborazione e di
mutuo sostegno possa dare frutti eccellenti e riteniamo che, avvicinando ulteriormente l’istituzione ecclesiale ai Movimenti, la
gerarchia ai carismi, si possa pienamente procedere nella prospettiva indicata da Giovanni Paolo II a partire dalla Pentecoste
dei Movimenti del 1998, fino all’elaborazione dell’ultima lettera
apostolica Novo millennio Ineunte, che richiede un rinnovato
impegno a tutte le forze ecclesiali.
Il lupo perde il pelo...
Tra le curiosità della storia della musica religiosa si può scoprire
che nel Settecento Haydn nel musicare una messa è riuscito
a condensare l’intero testo del Gloria in nove battute facendo
cantare contemporaneamente in sovrapposizione frasi diverse
dalle diverse voci del coro; oppure che Mozart in una lettera del
1776 a Padre Martini deplora il fatto che il suo vescovo non vuole
che la Messa, anche nelle celebrazioni più solenni, duri più di tre
quarti d’ora. Strani tentativi di connubio tra ostentazione di pompa
celebrativa con cori pifferi e tamburi, e desiderio di liquidare al
più presto l’incombenza.
Per fortuna – ci vien da dire – i tempi oggi sono cambiati! È proprio
vero o, come il proverbiale lupo, la celebrazione ha cambiato il
pelo ma il vizio degli attori è rimasto lo stesso?
La fretta è già di per se stessa inconciliabile con la preghiera e
la meditazione ma giunge addirittura a travisare, se non a contraddire, il senso di ciò che si fa quando per “non perdere tempo”
porta a sovrapporre momenti rituali diversi. Il citato Gloria di Haydn
(che non è un caso unico) se dal punto di vista dell’espressione
musicale può sollevare qualche perplessità, da quello liturgico
è meno strampalato di quanto possa apparire di primo acchito.
Nell’apparente Babele di voci che sovrapponendosi si rivolgono
con frasi diverse chi al Padre, chi al Figlio, chi allo Spirito Santo rimane almeno intatta l’unità rituale dell’inno-rito di lode alla
Santissima Trinità. Oggi invece, per non “sprecare” tempo, si
presenta talvolta il caso, a prima vista “in-significante” del lettore
che si trova già all’ambone durante la preghiera di colletta. La
sua prontezza si fa “segno” di disattenzione alla preghiera di chi
presiede il quale, raccolte spiritualmente le intenzioni formulate
interiormente da ogni singolo membro dell’assemblea, le rivolge
al Padre per mezzo di Cristo nello Spirito Santo. Il salire all’ambone dopo che tutti hanno avuto il tempo di sedersi al termine
della preghiera, non solo è segno di rispetto all’azione liturgica
precedente, ma sottolinea visivamente che il rito di preparazione1
è concluso e lascia lo spazio necessario per predisporsi all’ascolto
della Parola.
Che dire poi quando si è già al prefazio o al memoriale della Cena
mentre ancora si stanno raccogliendo le offerte che, dopo quella
del pane e del vino, avrebbero dovute essere deposte presso la
mensa? Il valore spirituale dell’offerta viene svilito e l’atto appare
un’ordinaria questua o autotassazione che finisce in sacristìa.
La Frazione del pane è il momento culminante della liturgìa eucaristica; non per nulla fina dai tempi apostolici questo termine
dava il nome a tutta l’azione eucaristica che in seguito si chiamò
Messa. Eppure quante volte passa via tra l’indifferenza generale
con i fedeli ancori intenti a scambiarsi il gesto di pace. È vero
che in assemblee poco educate liturgicamente il simbolico gesto
di pace diventa pretesto per scambio di saluti, abbracci e sorrisi
magari corredati da canti inneggianti alla fratellanza, ma se proprio capita questo si attenda pazientemente che la vera pace e
l’attenzione alla mensa si siano ristabilite per intonare l’Agnus
Dei e procedere al gesto rituale.
Si odono sovente lamentele che il mondo di oggi non recepisce più
i valori simbolici. Per recepirli occorre anzitutto che i simboli siano
evidenti e non camuffati tra la fretta. Per aumentare il numero
dei tifosi ad una partita di calcio non occorre ridurre la durata dei
tempi a quindici minuti ma impegnarsi a mostrare un buon gioco
in campo: nessuno si lamenterà che la partita è lunga e noiosa.
Vincenzo Giudici
Ufficialmente si parla di “riti d’introduzione” (al plurale) che in realtà
cosituiscono un’unità di preparazione alle due parti della Messa.
1
r e c e n s i o n i
La Musica sacra nella liturgia
Per chi vuole iniziare a conoscere la problematica della Musica liturgica
questo agile libretto può risultare prezioso. Si tratta infatti di una pubblicazione breve, che non aggiunge nulla di nuovo, ma che dà parecchi
spunti di riflessione nei suoi cinque capitoli:
1. La musica sacra: aspetto teologico
2. La musica sacra: aspetto biblico
3. La musica sacra: aspetto storico
4. La musica sacra: aspetto liturgico
5. La musica sacra: aspetto pastorale
È ovvio che in 100 pagine non si pretende certo di esaurire l’argomento,
ma “di fronte alla preoccupante crisi ecclesiale prodotta in gran parte
dal crollo della liturgia, l’autore richiama in questa pubblicazione, in
modo chiaro ed efficace, la natura e la funzione del canto sacro nella
liturgia; indica la strada sicura e i mezzi per un’attiva parteciapzione alla
celebrazioni liturgiche”.
“Viviamo in un tempo caratterizzato da un’accentuata tendenza all’individualismo, che a stento consente di mettere insieme persone di
gusti, orientamenti e livelli culturali. Vi è poi il fenomeno doloroso del
diradarsi della pratica religiosa, unito al disorientamento di molti fedeli,
bombardati come sono, da una diffusa indifferenza e da un accentuato
relativismo. Altrettanto preoccupa la perdita del sacro e del “sensus
Ecclesiae”, nonché la tendenza a tutto desacralizzare. Oltre a ciò, vi è
l’inquinamento della musica sacra, operato da gente che ha introdotto
abusivamente nella liturgia melodie, ritmi, strumenti, modi esecutivi
profani. Che cosa fare?”
Ricordiamo che mons. Antonio Mistrorigo è il presidente onorario dell’associazione italiana santa Cecilia.
Antonio Mistrorigo - La Musica sacra nella Liturgia
Portalupi editore 2002
€ 8,00
Il dizionario del canto liturgico
Acclamzione, anamnesi, antifona, epiclesi, tropario...
Alzi la mano chi non ha mai fatto confusione con alcuni termini
della musica liturgica!
E l’autore di questo libro vuole fare un po’ di chiarezza: una
cinquantina di termini ampiamente spiegati e con l’aggiunta di
esempi.
Dalla prefazione leggiamo: “Come indica il titolo, quest’opera
vuole precisare una serie di termini che sono utilizzati nel canto
liturgico, seguendo una classificazione alfabetica.
Infatti ogni settore ha un suo proprio vocabolario, e si finisce
spesso per utilizzare termini il cui significato ci sfugge, se non ci
appare totalmente incomprensibile.
Vorremmo cercare di precisare le parole che vengono generalmente utilizzate quando di parla di canto liturgico; questo al fine
di permettere a tutti quelli che hanno o avranno la responsabilità
di scegliere dei canti per una celebrazione di farlo con cognizione
di causa”.
Ah, dimenticavo: il libro è ovviamente in francese.
Philippe Robert
L’abécédaire du chant liturgique
Èditions Saint-Augustin 2001
C.P. 148
CH - 1890 Saint-Maurice
79 FF
Perché tutti i cristiani cantino
“Una botta di vita”. Così si è sentito definire recentemente da qualcuno
il libro di Gomiero. Esso fa parte di una collana di formazione al canto
liturgico curata dall’Ufficio Liturgico Nazionale della CEI chiamata “Cantate et psallite”.
Più di trecento pagine: si può intuire l’approfondimento delle tematiche
trattate. Il sottotitolo è “corso di pastorale della musica e del canto per
la liturgia”.
Nato come dispensa per gli allievi del Co.Per.Li.M. (vedi il numero scorso
di Incontrarsi), vuole essere un contributo in campo liturgico-pastorale
per dire qualcosa di pensato e di stimolante sul senso e sulle finalità del
segno musicale nella liturgia e sulla corretta utilizzazione. Avrebbe la pretesa di lanciare un sasso nello stagno della vita delle comunità cristiane
“Immobili e silenziose come le tremila statue del Duomo di Milano”, alle
quali qualche autore ha dichiarato la propria solidarietà e con le quali
qualche altro desidera stare tranquillamente in compagnia.
L’intenzione è quella di rimettere in circolazione motivazioni e iniziative
pastorali per una migliore accoglienza e per una più efficace educazione
al segno musicale, affinché esso diventi un elemento integrante di ogni
azione liturgica, in particolare del raduno eucaristico domenicale dei
cristiani, almeno dal 2000 in poi.
Franco Gomiero - Perché tutti i cristiani cantino
CLV - Edizioni liturgiche Roma 1999
€ 15,49
Uno sguardo alla trasmissione pneumatica
la pagina dell’organista
Prendendo spunto dal rinnovato organo di Intragna, abbiamo ritenuto di
accennare la questione della trasmissione pneumatico-tubolare, utilizzata
per alcuni decenni (fine ‘800 - inizio ‘900), per capire anche le difficoltà
che comporta la manutenzione e quindi le motivazioni che hanno spinto
gli organari ad abbandonare tale tipo di trasmissione del suono dal tasto
alla canna d’organo.
Il problema da risolvere in origine era
molto semplice: trovare un’alternativa
alle catenacciature (l’insieme di fili metallici,
perni, squadrette, giunti ecc. che trasmettevano
il movimento dal tasto al ventilabro) che, in organi
di grandi dimensioni, creava problemi costruttivi per la
precisione che veniva richiesta, costringeva la consolle ad
essere vicina alle canne, e soprattutto, con l’aumentare delle dimensioni
degli strumenti, rendeva difficoltoso il suonare, a causa della durezza dei
tasti: con molti registri inseriti si moltiplicava lo sforzo dell’organista.
Si intuì (Barker) la possibilità di sostituire l’aria compressa al tiro della
catenacciatura. Semplice, no? Il movimento del tasto, invece di trascinare
un filo metallico, immette in un piccolo tubo di piombo l’aria compressa.
Questa deve essere sufficiente a muovere all’istante la valvola sottostante
le canne e a produrre di conseguenza il suono.
Nella realizzazione pratica iniziano le difficoltà: costruire tubi, raccordi,
valvole a tenuta perfetta d’aria era praticamente impossibile, 100 e più
anni fa. Il ritardo tra abbassamento del tasto e produzione del suono non
è trascurabile, specialmente con l’aumentare della distanza tra consolle e
canne. Piccole perdite d’aria rendono fiacco l’organo, e riuscire a trovare
impefezioni in grovigli di tubi di piombo non è impresa facile. Non dimentichiamoci poi dei topi, golosi del piombo, che possono compromettere
seriamente il funzionamento di tale strumento.
Per questi motivi tale tipo di trasmissione è caduta in disuso, e gravosa
è la manutenzione di strumenti che la conservano. Qui in Ticino abbiamo
molti esempi di organi a trasmissione pneumatica (primo fra tutti il grande
Mascioni della Cattedrale di S. Lorenzo), e anche un “caso” particolare:
un ibrido, l’organo della chiesa di S. Abbondio a Gentilino: questo strumento (in condizioni perfette) utilizza la trasmissione meccanica per le
tastiere e pneumatica per i pedali (e i registri). Se è certamente lodevole
conservare e restaurare nell’originalità strumenti storici e rari, alcune volte
è meglio trovare un compromesso pensando anche alla praticità d’uso
e manutenzione; senza contare che alcuni organari non sono ormai in
grado in riparare organi del genere.
Proposte per un programma
canti per la celebrazione eucaristica
dalla XXII domenica ordinaria “A”
alla solennità di Cristo Re (1 settembre - 24 novembre 2002)
In una di queste domeniche estive s’era alla cappella san Pio X di via
Nassa a Lugano per la S. Messa diffusa dalla RSI su rete 2. Il gruppo di animazione si presentava piuttosto eterogeneo: c’erano cantori
provenienti da quattro/cinque delle nostre corali liturgiche parrocchiali.
Si sono eseguiti canti adeguati alle caratteristiche di quella domenica
ordinaria, semplici, quasi tutti all’unisono, di provenienza “Lodate Dio”.
Celebrante il vicario episcopale don Storelli, il quale si è intrattenuto un
po’ con i coristi dopo la celebrazione. E così ha detto: “Mi sono piaciuti
i canti che avete eseguito: semplici, alla portata di tutti, intendo di tutte
le nostre parrocchie. Si trovano tutti quanti su “Lodate Dio”. Lo dico a
voi: quando mi trovo in certe chiese e sento canti privi di senso liturgico,
lontani dai testi ufficiali della Chiesa, e che perciò poco hanno a che fare
con le celebrazioni, mi sento triste e sconsolato. Rimetto a voi, che già
operate in questo senso, l’incarico di far conoscere i canti del Lodate
Dio. Adesso più che mai diventa necessario!”
a. canto d’inizio
Per questo periodo proponiamo canti in genere eseguiti da tutta l’assemblea e senza solista. Rimane in ogni modo sempre indicata anche
la raccolta delle “Antifone d’ingresso” curata dal M° Vincenzo Giudici e
ottenibile presso il Centro.
b. salmo responsoriale
Anche per i salmi sono a disposizione presso il Centro i fascicoli dei vari
anni (A-B-C) con tutte le cantillazioni in extenso. Sono di facile esecuzione, e ci permettiamo di sottolineare ancora una volta che il salmo
responsoriale deve essere cantato.
c. acclamazione al Vangelo
d. canto d’offertorio
Le nostre proposte di canti per l’offertorio vogliono evidenziare concretamente il tema della domenica in questione, almeno per quanto è stato
possibile. Altrimenti ci sta benissimo un brano organistico: al Centro sono
disponibili raccolte di brani adatti anche a organisti non professionisti.
e. canto di comunione
f. canto finale (o in alternativa un brano organistico, come abbiamo
sentito nella chiesa di S. Nicolao a Lugano-Besso: pochi fedeli escono
prima che l’organista abbia terminato!)
1 settembre 2002
XXII domenica ordinaria A
LA VIA DELLA CROCE
a. Per la croce ................................................................... LD 800
b. “L’anima mia ha sete di te Signore” ........................... LD 354/55
c. Alleluia + “Il Padre del Signore...” ............................. LD 206
d. Tu santo per me peccatore .......................................... LD 593
e. Quant’è soave ............................................................... LD 806
f. Inno alla Madonna del Sasso
8 settembre 2002
XXIII domenica ordinaria
A
LA CORREZIONE FRATERNA
a. Chiesa di fratelli ........................................................... LD 760
b. “Fa’ che ascoltiamo, Signore”...................................... LD 186/4
c. Alleluia + “Dio ha riconciliato...” .............................. LD 206
d. Come rami d’olivo........................................................ LD 763
e. Come cerva ai corsi d’acqua ....................................... LD 762
15 settembre 2002
XXIV domenica ordinaria
A
IL PERDONO
a. Ti lodiamo Dio.............................................................. LD 815
b. “Il Signore è buono, e grande nell’amore” ................ LD 189/6
c. Alleluia + “Vi dò un comandamento nuovo...”......... LD 206
d. Su noi Signore guarda ................................................. LD 585
e. La mensa del Signore ................................................... LD 259
22 settembre 2002
XXV domenica ordinaria A
I PRIMI E GLI ULTIMI
a. Tu sai quanta strada..................................................... LD 820
b. “Il Signore è vicino a chi lo cerca” ............................. LD 187/7
c. Alleluia + “Apri Signore...” ......................................... LD 206
d. Preghiera di S. Nicolao*
e. Io sono il buon pastore ................................................ LD 784
f. Lodate Dio..................................................................... LD 788
29 settembre 2002
XXVI domenica ordinaria
A
VI PRECEDERANNO NEL REGNO DI DIO
a. Celeste Gerusalemme................................................... LD 758
b. “Ricordati, Signore, del tuo amore” ........................... LD 178/18
c. Alleluia + “Le mie pecore...”....................................... LD 206
d. Angeli di Dio benedite il Signore ................................ LD 661
e. Cristo Signore, tu vieni a noi....................................... LD 260
6 ottobre 2002
XXVII domenica ordinaria
A
LA CORREZIONE FRATERNA
a. Da ogni luogo o Dio .................................................... LD 772
b. “La vigna del Signore è il suo popolo” ....................... LD 178/15
c. Alleluia + “Io sono la vite...”....................................... LD 205
d. Se voi avete fame .......................................................... LD 222
e. Il tuo popolo il cammino ............................................. LD 263
13 ottobre 2002
XXVIII domenica ordinaria
A
IL GRANDE RADUNO FINALE
a. Tutta la terra ti adori .................................................. LD 824
b. “Abiterò per sempre nella casa del Signore” ............. LD 188
c. Alleluia + “Il Padre del Signore...” ............................. LD 205
d. Canto per Cristo .......................................................... LD 757
e. Pane e sangue della vita............................................... LD 266
20 ottobre 2002
XXIX domenica ordinaria
A
DATE A CESARE (Giornata missionaria mondiale)
a. Venite tutti a udire l’annuncio ................................... LD 829
b. “A te Signore la potenza e la gloria”........................... LD 187
c. Alleluia + “Splendete come astri...” ........................... LD 205
d. Per la tua vigna o Dio (L. Deiss)*
e. Venite a me voi tutti ..................................................... LD 828
f. Andate in tutto il mondo ............................................. LD 755
27 ottobre 2002
XXX domenica ordinaria A
INCONTRO DI DUE AMORI
a. La creazione giubili...................................................... LD 785
b. “Ti amo, Signore, mia forza”....................................... LD 187/16
c. Alleluia + “Benedetto sei tu...”.................................... LD 205
d. Chiesa di fratelli ........................................................... LD 760
e. Dove regna la carità..................................................... LD 775
f. Sai dov’è fratello mio ................................................... LD 808
1 novembre 2002
Solennità di tutti i Santi
a. Ho visto una folla immensa ........................................ LD 662
b. “Beati i puri di cuore, essi vedranno Dio” ................. LD 183/3
c. Alleluia + “Venite a me voi tutti” ............................... LD
828
201/
d. di santità sei sorgente (melodia LD 684) ................... LD 686
e. Nel tuo regno + beatitudini......................................... LD 756
3 novembre 2002
XXXI domenica ordinaria
A
L’AUTENTICITA’ CRISTIANA
a. Un solo Signore ........................................................... LD 827
b. “Tienimi a te vicino”.................................................... LD 183/11
c. Alleluia + “Come servi fedeli...” ................................. LD 205
d. Se uno è in Cristo ........................................................ LD 749
e. Come tu nel Padre........................................................ LD 764
10 novembre 2002
XXXII domenica ordinaria
A
LA VIGILANZA
a. Te lodiamo Trinità ....................................................... LD 813
b. “L’anima mia ha sete di te” ......................................... LD 354
c. Alleluia + “Sii fedele...” ............................................... LD 205
d. Nella notte o Dio .......................................................... LD 793
e. Il Signore è il mio pastore............................................ LD 310
17 novembre 2002
XXXIII domenica ordinaria
A
IL RISCHIO DELLA RESPONSABILITA’
a. Dalle città e dalle campagne ...................................... LD 770
b. “Beato chi cammina nelle vie del Signore”................ LD 179/2
c. Alleluia + “Vegliate e state pronti...”.......................... LD 205
d. Canto il tuo amore ...................................................... LD 740
e. La mensa del Signore ................................................... LD 259
24 novembre 2002
Solennità di Cristo Re dell’Universo
CRISTO SIGNORE DEI TEMPI DEGLI UOMINI
a. Rendiamo grazie al Padre ........................................... LD 649
(è possibile eseguire solo “A Cristo salvatore”)
b. “Tu mi conduci Signore, nel regno della vita” .......... LD 183/12
c. Alleluia (melodia “Christus vincit”)........................... LD 769
Versetto “Io sono l’Alfa e l’Omega”, V tono gregoriano
d. Figli di Dio acclamate al Signor .................................. LD 325
e. Re in eterno siede il Signore ........................................ LD 333
strofe salmo 33 ............................................................. LD 330
f. Cristo vince, Cristo regna ............................................ LD 769
* La partitura del brano è disponibile presso il Centro
Scuola diocesana di Musica
Riprenderanno tra breve le lezioni di organo della Scuola diocesana di
Musica. Il giorno della settimana previsto è il martedì.
Riportiamo le date delle 15 lezioni dell’anno scolastico 2002/2003.
Il 3 settembre 2002, ore 19.00 si svolgerà un incontro (Chiesa della
Sacra Famiglia, Locarno) con tutti gli iscritti del Sopraceneri per fissare
l’orario delle lezioni.
settembre 2002
ottobre
10
17
01
I lezione
II lezione
III lezione
22
IV lezione
novembre
12
26
V lezione
VI lezione
dicembre
10
VII lezione
gennaio 2003
07
VIII lezione
28
IX lezione
febbraio
18
X lezione
marzo
11
XI lezione
aprile
01
15
XII lezione
XIII lezione
maggio
06
27
XIV lezione
XV lezione
Tasse di partecipazione per l’anno 2002/2003:
1 ora di lezione = Fr. 1350.- annui da versare in tre rate di Fr. 450.1/2 ora di lezione = Fr. 750.- annui da versare in tre rate di Fr. 250.I versamenti delle rate devono essere effettuati in anticipo (31 agosto,
30 novembre, 28 febbraio).
Le iscrizioni avvengono mediante l’ivio del formulario, da spedire entro
il 28 agosto all’indirizzo:
Commissione diocesana di Musica
Casella postale 26 - 6903 Lugano
FORMULARIO D’ISCRIZIONE
da spedire a:
Commissione diocesana di Musica
Casella postale 26 - 6903 Lugano
al più presto e non oltre il 28 agosto
Cognome e nome: ______________________________
Via: _________________________________________
NAP, Località: _________________________________
Data di nascita: ________________
Professione: __________________
N. Telefono: ___________________
Ev. parrocchia in cui si presta servizio: _______________
Con la presente mi iscrivo per l’anno scolastico
2002/2003 al corso d’organo
Frequenterò il corso nella sede di:
Lugano _____
Locarno
_____
Che scandalo è sentir ne’ sacri chiostri
grugnir il Vespro ed abbaiar la Messa,
ragliar la Gloria, il Credo e i Paternostri!
Apporta d’urli e di muggiti impressa
l’aria agli orecchi altrui tedio e molestie
ché udir non puossi una sol voce
espressa.
Sicché, pien di baccano e d’immodestie,
il sacrario di Dio sembra al vedere
un’arca di Noè fra tante bestie.
E si sente per tutto a più potere
(ond’è ch’ogn’uom si scandalizza e tedia)
cantare in sulla cetra il Miserere.
E con stile da farsa e da commedia
e gighe e sarabande alla distes
eppure a un tanto mal non si rimedia!
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