9° Eurorapporto 2005 - Europamondo
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9° Eurorapporto 2005 - Europamondo
NONOEURORAPPORTO nonoEURORAPPORTO SULLE ATTIVITÀ DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA IN ATTUAZIONE DELLE POLITICHE COMUNITARIE (2005) DIREZIONE GENERALE PROGRAMMI E INTESE, RELAZIONI EUROPEE E COOPERAZIONE INTERNAZIONALE SERVIZIO POLITICHE EUROPEE E RELAZIONI INTERNAZIONALI nonoEURORAPPORTO SULLE ATTIVITÀ DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA IN ATTUAZIONE DELLE POLITICHE COMUNITARIE (2005) PRESENTATO NELLA SEDUTA DELLA GIUNTA REGIONALE DEL 30 OTTOBRE 2006 Il rapporto è stato realizzato con il coordinamento di Michele Migliori, Giuliana Ventura e la collaborazione dell’Agenzia Informazione e Ufficio Stampa della Giunta regionale, Piera Raimondi Cominesi. Hanno inoltre contribuito: cap. 1 cap. 2 cap. 3 cap. 4 cap. 5 cap. 6 cap. 7 cap. 8 cap. 9 grafici e tabelle Michele Migliori (1.1), Lucia Cannellini (1.2), Giuliana Ventura (1.3.1) Lorenza Badiello e Maria Cristina Cremaschi (1.3.2) Michele Migliori (2.1- 2.2), Anna Fava e Teresa Maria Schipani (2.3.1), Giulia La Torre e Luisa Rossi (2.3.2), Gilda Berti, Carla Gregori, Enrica Morandi e Giuliana Ventura (2.3.3), Giuliana Ventura (2.3.4) Silvia Tolomelli e Giuliana Ventura (3.1), Giuliana Ventura (3.2), Stefania Leoni e Franca Reggiani (3.2.1), Germana De Carli (3.2.4), Anna Fava e Teresa Schipani (3.3), Silvano Bertini, Stefania Leoni e Sandra Lotti (3.4) Francesco Besio, Lucia Contri, Tiziano Draghetti, Roberto Montanari, Ciro Pirone, Lucia Ramponi e Giuliana Venturi (4.1), Michele Migliori (4.2), Stefano Corazza, Carla Rita Ferrari, Irene Montanari e Vanna Polacchini, (4.2.1), Pier Paolo Alberoni, Carlo Cacciamani, Marco Deserti, Roberto Gavaruzzi, Sandra Lotti, Andrea Montani, Tiziana Paccagnella, Federico L. Montanari, Barbara Ramponi, Margherita Spinazzola, Franco Zinoni (4.3.2 ), Massimo Fustini e Sandra Lotti (4.3 - 4.4), Gianguido Nobili (cap. 5), Franca Gasperoni (5.1), Maurizio Ricciardelli e Laura Saccenti (5.2), Gianguido Nobili (5.3), Sergio Andreis e Marina Mingozzi (5.4), Loredana Fossati, Cinzia Ioppi (5.5), Gloria Baroncini (5.6), Federica Bocchini, Clarissa Dondi (5.7), Maria Pia Guermandi, Margherita Sani e Margherita Spinazzola (5.8), Serenella Sandri (5.9) Stefania Fenati, Cecilia Odone, Adriana Dasculto (6.1), Samanta Arsani, Nicola Catellani, Delia Cunto, Silvia Grassi, Sandra Lotti, Claudio Tolomelli e Giuliana Ventura, (6.2), Claudia Canè e Antonietta La Ruina (6.3), Michele Migliori (6.4) Maurizio Ricciardelli (7.1), Carmen Iuvone (7.2), Michele Migliori (7.3), Giuliana Ventura (7.3 - 7.4) Stefania Fenati (8.1), Carla Cavallini e Monica Visentin (8.2.1), Giuliana Ventura (8.2.2) Anna Castellari Giuliana Ventura NONOEURORAPPORTO 3 Presentazione del Rapporto 7 1. 9 Quadro generale 1.1 L’Unione Europea nel 2005 1.2 La Strategia di Lisbona rinnovata 1.2.1 L’attuazione della strategia comunitaria 1.2.2 Il Programma italiano: PICO 1.2.3 La valutazione del Piano italiano di riforma ad opera della Commissione europea 1.2.4 Il processo di attuazione della strategia di crescita e occupazione in Emilia-Romagna 1.2.5 Il contributo delle regioni europee alla elaborazione dei Piani nazionali 1.3 L’Amministrazione regionale nei rapporti con l’Unione Europea 1.3.1 Strutture operative 1.3.2 Servizio regionale di collegamento presso l’Unione europea 11 12 12 12 13 14 14 15 15 17 2. 21 Le politiche comuni strutturali 2.1 Le politiche comuni strutturali 2.1.1 Lo scenario 2007-2013 2.1.2 La nuova politica di coesione dell’Unione Europea 2.1.3 La nuova politica di sviluppo rurale 2.1.4 La nuova politica strutturale per la pesca 2.2 La cooperazione territoriale europea 2007/2013 2.2.1 Quadro generale 2.2.2 La cooperazione interna 2.2.3 La cooperazione esterna 2.2.4 La cooperazione 2007/2013 in Emilia-Romagna 2.3 Attuazione della programmazione dei fondi strutturali 2000-2006 2.3.1 Sviluppo Rurale 2.3.2 Obiettivo 2 2.3.2.1. Lo stato di attuazione del DOCUP Emilia-Romagna Obiettivo 2 (2000-2006) 2.3.3 Obiettivo 3 2.3.3.1. Il Programma Operativo Emilia-Romagna 2000-2006 2.3.3.2. La programmazione 2005 2.3.3.3 Lo stato di attuazione del programma operativo regionale 23 23 23 26 27 28 28 28 30 30 31 31 46 46 61 61 62 65 NONOEURORAPPORTO 4 2.3.4 Programma Pesca 2.3.4.1. L’attuazione in Emilia-Romagna 3. I Programmi di Iniziativa Comunitaria (PIC) e le azioni innovative 66 67 69 3.1 Equal 3.1.1. Attuazione di Equal in Emilia-Romagna 3.2 Interreg III 3.2.1. Sezione A: cooperazione transfrontaliera 3.2.2. Sezione B: cooperazione transnazionale 3.2.3. Sezione C: cooperazione interregionale 3.2.4. Il programma INTERACT 3.3 Leader+ 3.3.1. Attuazione del Programma Operativo Regionale Leader + 2000-2006 in Emilia-Romagna 3.3.2. Stato di attuazione finanziaria 3.4 Le Azioni Innovative FESR 3.4.1. Programma Regionale di Azioni Innovative Emilia-Romagna “Salute, scienze della vita ed innovazione tecnologica regionale” 3.4.2 I network 71 71 77 77 79 82 84 84 85 86 87 4. 91 Attuazione e partecipazione della Regione alle politiche comuni 4.1 La politica ambientale e di sviluppo sostenibile 4.1.1 Scenario comunitario 4.1.2 Azioni intraprese al livello regionale 4.2. LIFE - strumento finanziario europeo per l’ambiente 4.2.1. Partecipazione della Regione a progetti LIFE 4.3 La Politica di ricerca e sviluppo tecnologico 4.3.1 Scenario comunitario 4.3.2 Partecipazione della Regione a programmi di ricerca 4.4 Società dell’informazione 4.4.1 Partecipazione della Regione ad azioni comunitarie 87 88 93 93 94 105 106 110 110 110 118 118 NONOEURORAPPORTO 5. Partecipazione della Regione ad altri programmi comunitari 5 121 5.1 Programma Asia-Urbs 123 5.2 Programma cooperazione giudiziaria civile 124 5.3 Programma Daphne II 125 5.4 Programma Gioventù 126 5.4.1 La nuova generazione dei programmi giovanili dell’Unione Europea 127 5.4.2. Il Progetto Giovani della Regione Emilia-Romagna 127 5.5 Programma Lotta contro l’emarginazione sociale 129 5.6 Programma Parità tra donne e uomini (V Programma Quadro) 130 5.7 Programma a favore della protezione civile 131 5.8 Programma Socrate 132 5.9 Progetti pilota e linee speciali di bilancio 135 6. 137 Altre attività della Regione 6.1 Iniziative dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna 139 6.1.1. Il Progetto “L’Europa da scuola a scuola” 139 6.1.2. Il progetto “Pace e diritti umani” 139 6.1.3. Il Servizio Legislativo e Qualità della Legislazione e l’Europa 140 6.2 Partecipazione ad associazioni ed organismi internazionali di carattere interregionale 141 6.3 Collaborazione istituzionale con altre Regioni 144 6.4 Partecipazioni alle Azioni a sostegno dell’allargamento (Twinning) 145 6.4.1. Partecipazione della Regione a programmi Twinning 145 NONOEURORAPPORTO 6 7. Attuazione normativa comunitaria e disciplina comunitaria in materia di concorrenza (aiuti di Stato) 147 7.1 7.2 7.3 7.4 Il contesto di riferimento delle leggi regionali attuative della normativa comunitaria Breve quadro riepilogativo delle leggi regionali attuative della normativa comunitaria approvate nel 2005 Aiuti di Stato/Aiuti a finalità regionale Le notifiche effettuate dalla Regione Emilia-Romagna nel 2005 149 150 151 153 8. Servizi di informazione europea sul territorio regionale 155 8.1 L’informazione europea della Regione Emilia-Romagna 8.1.1. Il “Centro Documentazione Europa” della Biblioteca dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna 8.2 Servizi informativi dell’Unione Europea presenti in Emilia-Romagna 8.2.1 Altri centri europei d’informazione 8.3 Servizi informativi dell’Unione Europea 158 159 161 164 9. 167 La partecipazione degli Enti locali emiliano-romagnoli ai programmi comunitari Risorse fondi strutturali in Emilia-Romagna - Programmazione 2000-2006 157 191 NONOEURORAPPORTO 7 PRESENTAZIONE Il Rapporto sulle attività svolte nella nostra Regione in attuazione dei programmi comunitari con il presente volume giunge alla sua nona edizione. Descrive l’insieme delle attività svolte nel 2005, in sostanza l’ultimo periodo di programmazione dei fondi a finalità strutturale. A partire dal 2007 entrerà, infatti, in vigore la nuova normativa comunitaria per il periodo 2007/2013. Il lavoro intenso di questi mesi è diretto alla definizione di un nuovo quadro regionale, in sintonia con quello comunitario e quello nazionale, che ci consenta di affrontare i prossimi sette anni di programmazione in coerenza con quanto fatto finora e il modo da assicurare una continuità degli interventi. Non ci nascondiamo la delicatezza della situazione che attraversa la finanza pubblica del paese: sappiamo di poter contribuire allo sforzo di risanamento dei conti. Ma il nostro impegno, in presenza di meno risorse nazionali ed anche comunitarie, dovuto anche all’ingresso di 10 nuovi paesi con redditi medi più deboli del nostro, è comunque rivolto a rafforzare l’efficienza e la produttività delle azioni. L’Emilia-Romagna vuole essere protagonista nell’azione di risanamento interno, nel necessario innalzamento della forza competitiva dell’Italia, nell’azione di integrazione e riequilibrio fra i paesi dell’Unione Europea. Pensiamo che questo sia un obiettivo prioritario per dare un futuro di qualità al disegno europeo. Per fare questo l’Emilia-Romagna non solo non deve fermarsi , ma anzi deve procedere più speditamente: incrementando la progettualità, promuovendo l’efficacia amministrativa, sviluppando un quadro di opportunità per le imprese, per l’innovazione, per la formazione, per il lavoro. È un obiettivo ambizioso, che richiede una forte unità di intenti. La Regione intende esserci e fare la propria parte. Ma occorre di più: occorre che anche le forze economiche e sociali si concentrino in un’opera di coraggiosa innovazione e ricollocazione. Sono questioni che investono direttamente il dibattito sullo sviluppo possibile e sul ruolo dell’Europa nel mondo di oggi e di domani, e l’Unione europea sta investendo molto in questa direzione. Così noi, in questa regione dalle performance di grande rilievo a livello continentale, sappiamo di dover valorizzare al massimo la nostra identità di terra dell’innovazione, delle università, dell’imprenditorialità, della capacità di dare spazio alle risorse umane. Su questo versante intendiamo premere l’acceleratore. Il valore aggiunto rappresentato dalla concertazione tra una pluralità di soggetti, tra pubblico e privato, e la nostra capacità di agire come “sistema” regionale, potranno essere gli strumenti vincenti di questo lavoro comune. VASCO ERRANI Presidente Regione Emilia-Romagna Bologna, 30 ottobre 2006 QUADRO GENERALE 1 NONOEURORAPPORTO 1.1. L’UNIONE EUROPEA NEL 2005 L’anno 2005 è stato il primo anno completo di funzionamento dell’Unione europea a 25 Stati membri. Sia il Parlamento europeo, rinnovato nel giugno 2004, sia la Commissione europea, nominata nel novembre precedente, hanno consolidato l’inizio del mandato quinquennale. Sotto il profilo istituzionale, i risultati negativi delle consultazioni referendarie in Francia e Paesi Bassi hanno segnato un forte rallentamento del processo di ratifica del trattato per la Costituzione europea. Si è avviato quindi un periodo di riflessione in merito al futuro del “cantiere istituzionale” che ha permesso comunque il prosieguo delle attività comunitarie. Fra le iniziative che meritano di essere sottolineate c’è il tema del rilancio della strategia di Lisbona nelle sue tre dimensioni - economica, sociale e ambientale. Nel corso dell’anno, a seguito della valutazione intermedia effettuata dopo cinque anni dal varo della iniziativa, i Capi di Stato e di Governo hanno ritenuto indispensabile rilanciare l’impegno ridefinendo le priorità in materia di crescita e occupazione; tale decisione si è basata sul documento preparato dalla Commissione per il Consiglio del marzo 2005 “Lavorare insieme per la crescita e l’occupazione - il rilancio della strategia di Lisbona”. Nel quadro delle relazione esterne si segnalano l’apertura dei negoziati di adesione con la Croazia e la Turchia ed il proseguimento della politica di vicinato nei confronti dei Balcani occidentali e della politica di prossimità verso i paesi terzi del mediterraneo e dell’Europa centrale. Per rilanciare ed approfondire le relazioni tra l’Unione ed i cittadini europei, la Commissione europea ha dato vita ad un piano denominato “D come democrazia, dialogo e dibattito” ciò al fine di attivare su larga scala un nuovo approccio in materia di iniziative europee di informazione e comunicazione. Sul piano delle singole politiche comuni, nel corso dell’anno è stato condotto un intenso negoziato per la definizione del quadro finanziario pluriennale per il quinquennio 2007/2013 conclusosi a dicembre con un Accordo fra gli Stati membri e nell’aprile 2006 con il definitivo accordo interistituzionale con il Parlamento europeo. I Vertici europei organizzati nel corso del primo semestre 2005 dalla presidenza lussemburghese e, successivamente, dalla presidenza britannica si sono pronunciati su specifici argomenti: • Il Consiglio europeo di Bruxelles del 22-23 marzo si è espresso sul rilancio della strategia di Lisbona a metà per- 11 corso, sul patto di stabilità e crescita, sul rilancio dei negoziati internazionali per la realizzazione della Convenzione quadro sui cambiamenti climatici (protocollo di Kyoto); Confronto pagamenti effettuati nel 2000, 2001, 2002, 2003 e 2004 2000 2001 2002 2003 2004 1. Politica agricola comune 2. Azioni strutturali 3. Politiche interne 4. Azioni esterne 5. Spese amministrative 6. Riserve 7. Aiuto di preadesione 40.505,9 41.533,9 43.520,6 44.379,20 27.590,8 22.455,8 23.499,0 28.527,60 5.360,8 5.303,1 6.566,7 5.671,80 3.841,0 4.230,6 4.423,7 4.285,80 4.643,0 4.855,1 5.211,6 5.305,20 186,3 207,2 170,5 147,90 1.203,4 1.401,7 1.752,4 2.239,80 43.579 34.198 7.255 4.606 5.856 182 3.053 Totale 83.331,2 79.987,4 85.144,5 90.557,30 98.729 50.000 䡵 2000 䡵 2001 䡵 2002 䡵 2003 䡵 2004 45.000 40.000 35.000 30.000 25.000 20.000 15.000 10.000 5.000 0 1. 2. Politica agricola Azioni comune strutturali 3. Politiche interne 4. Azioni esterne 5. Spese amministrative 6. Riserve 7. Aiuto di preadesione 12 NONOEURORAPPORTO ed indicatori di Lisbona sono di competenza regionale. • Il Consiglio europeo di Bruxelles del 16, 17 giugno ha registrato il fallimento del accordo sulle prospettive finanziarie 2007/2013, si è espresso sul proseguimento del processo di ratifica del Trattato costituzionale e su un insieme di decisioni relative alle relazioni esterne; • Il Consiglio europeo di Bruxelles del 15, 16 dicembre ha raggiunto l’accordo sulle prospettive finanziarie 2007/2013. In temini finanziari, l’analisi dei pagamenti effettuati dal bilancio comunitario condotta dalla Corte dei Conti sull’esercizio finanziario 2004 (GUCE C.301 del 30 novembre 2005) comparata all’analisi effettuata negli anni precedenti segnala un consistente aumento dei pagamenti delle spese relative alle azioni strutturali e delle politiche interne: ciò può essere messo in relazione all’entrata a regime dei programmi della politica di coesione e dei principali programmi a valenza pluriennale (Programma quadro Ricerca e Sviluppo, Programma di Azione ambientale, Reti TEN ecc). Un consistente aumento, con analoghe motivazioni, si registra nelle spese relative agli aiuti di preadesione. La spesa di politica agricola comune registra invece una flessione negativa. 1.2. LA STRATEGIA DI LISBONA RINNOVATA 1.2.1. L’attuazione della strategia comunitaria La Strategia lanciata nel Consiglio europeo di Lisbona del 2000 è divenuta un riferimento di grande attenzione per l’economia dello spazio comunitario. Come già inizialmente previsto, il Consiglio europeo del marzo 2005 ha rilanciato la Strategia di Lisbona prevedendo una nuova forma di attuazione basata su una responsabilità condivisa tra livello comunitario e Stati membri. La Strategia, che ora è chiamata “crescita e occupazione” si basa sostanzialmente sugli obiettivi iniziali ma supera le carenze evidenziate dal “metodo di coordinamento aperto” delle politiche fra gli Stati membri. La sua attuazione coinvolge formalmente due livelli di governo: Europeo con il Programma comunitario di riforma Nazionale con i 25 Programmi nazionali di riforma (uno per ogni Stato membro) Nel rispetto delle costituzioni nazionali e quindi degli ordinamenti interni, che sempre l’Ue pone a base delle sue politiche, spetta ai diversi Stati membri il coinvolgimento dei livelli di governo regionale e locale. La Commissione europea resta tuttavia aperta al dialogo con i vari livelli di governo. Il Consiglio europeo ha previsto tale coinvolgimento, in particolare dei livelli di governo sub-nazionale: «gli Stati membri definiranno sotto la loro responsabilità “programmi di riforma nazionale tenendo conto delle loro esigenze e della loro situazione specifica. Tali programmi saranno oggetto di consultazione con tutte le parti interessate a livello regionale e nazionale secondo le procedure proprie di ciascuno Stato membro.» Il cosidetto partenariato europeo per l’attuazione della strategia, in realtà, è chiamato ad essere attivo in tutte le fasi. Non solo quindi nella redazione dei Programmi, ma anche nelle attività di monitoraggio e verifica. I livelli di governo sub-nazionali (nel caso italiano si tratta in particolare delle Regioni) sono chiamati quindi, dalle decisioni prese a livello comunitario, ad essere soggetti attivi nell’attuazione della strategia in considerazione del fatto che buona parte degli obiettivi I loro coinvolgimento, fino ad oggi, è stato in larga parte solo formale. 1.2.2. Il Programma italiano: PICO Il nuovo processo di attuazione ha quindi preso avvio nell’estate del 2005 con la definizione del Consiglio europeo di linee integrate per l’attuazione. Seguendo tali orientamenti generali, la Commissione europea ha elaborato il Programma comunitario e, nell’autunno, gli Stati nazionali hanno presentato i loro Programmi nazionali (l’Italia lo ha denominato PICO = Piano per l’innovazione, la crescita e l’occupazione). Per la elaborazione del documento nazionale, in Italia, è stato costituito un tavolo di lavoro, presieduto dal Capo di gabinetto del Dipartimento per le politiche comunitarie e al quale sono stati chiamati i dirigenti responsabili di molti ministeri, nonché l’Assessore della Regione coordinatrice dell’area, presso la Conferenza dei Presidenti delle regioni (la Regione Piemonte). Le Regioni, si sono trovate quindi ad avere un rappresentante politico ad un tavolo tecnico: una situazione anomala. Alla conclusione dei lavori del tavolo, il documento italiano è risultato redatto NONOEURORAPPORTO con la regia dal Dipartimento per le politiche comunitarie della Presidenza del Consiglio dei Ministri, di concerto con altri Ministeri, i cui contributi insieme a quello delle Regioni figurano come allegati al PICO, ma non ne costituiscono elemento di strategia. Il documento elaborato dalle Regioni è stato unitario, e costituisce la sintesi delle priorità segnalate da ciascuna regione, a loro volta elaborato sulla base dei rispettivi documenti di programmazione. Un lavoro elaborato e difficile se si considera la diversità dello sviluppo economico regionale in Italia. Il PICO è, quindi, un documento solo governativo. In esso vengono identificati cinque obiettivi, allineati con i 24 orientamenti del Consiglio europeo: 1. l’ampliamento dell’area di libera scelta dei cittadini e delle imprese; 2. l’incentivazione della ricerca scientifica e dell’innovazione tecnologica; 3. il rafforzamento dell’istruzione e della formazione del capitale umano; 4. l’adeguamento delle infrastrutture materiali e immateriali; 5. la tutela dell’ambiente. Per ognuno di questi cinque obiettivi vengono indicati provvedimenti legislativi (molti dei quali già adottati) e progetti (in larga parte già in essere o già realizzati al momento di redazione del Piano). Le Regioni, attraverso la Conferenza dei Presidenti, hanno espresso, al Governo, una loro valutazione non positiva, non condividendo punti sostanziali del PICO. Rispetto ai contenuti del PICO, le Regioni pongono riserve, oltre che sulla natura strategica del documento, anche sui provvedimenti legislativi indicati nel programma quali strumenti per innescare processi di crescita economica e di qualificazione dell’occupazione. La ricaduta sui territori di tali provvedimenti non apparirebbe positiva e, comunque, si auspica un monitoraggio di tali impatti. Altro punto di disaccordo è il fattore “risorse finanziarie”. Il Governo prevede un finanziamento di questa strategia in larga parte con risorse una tantum, non esattamente quantificabili, poiché sono previste come entrate da dismissioni di beni patrimoniali dello Stato. Inoltre, nel riparto di tali risorse fra i cinque obiettivi identificati dal Governo, il 77% (26 miliardi di Euro) viene attribuito alla realizzazione di infrastrutture. Osservazioni e riserve analoghe sono state espresse anche da molte altre parti sociali, in particolare sindacati e associazioni di categoria. 1.2.3. La valutazione del Piano italiano di riforma ad opera della Commissione europea Nell’attuazione della strategia, la Commissione europea rappresenta il soggetto che, oltre ad elaborare ed attuare il Programma comunitario, dà indicazioni, raccoglie e sostiene il lavoro degli Stati membri. La valutazione dei Programmi ha quindi il senso di sottolineare le coerenze, ma anche gli scollamenti dei Programmi dagli orientamenti integrati indicati dal Consiglio europeo. In questa fase, quindi, la Commissione indirizza e guida il lavoro degli Stati cercando di armonizzare l’attuazione nel complesso dello spazio comunitario. La Commissione europea ha avanzato i seguenti rilievi sul PICO: 䡵 mancanza di obiettivi fissati (in particolare sulle spese per R&S); mancanza di un esame sulle condizioni di sostenibilità della finanza pubblica; 䡵 䡵 insufficiente attenzione alle politiche attive del lavoro; 䡵 assenza di una strategia sui trasporti; 13 䡵 mancanza di una pianificazione temporale delle azioni e delle procedure di monitoraggio e valutazione; 䡵 focalizzazione preponderante su linee di azione microeconomiche e minor attenzione alle azioni di ordine macroeconomico ed alle politiche sull’occupazione presenti maggiormente presenti negli allegati al Programma; 䡵 eccessiva allocazione delle risorse per infrastrutture (70%); 䡵 il documento dà grande enfasi alle necessità di un aumento del tasso di occupazione e alla riduzione delle disparità regionali (nord – sud), presentando la competizione e la questione regionale come le sfide principali per l’Italia, al contempo però le misure mirate alla risoluzione delle disparità hanno solo un limitato risalto nel PICO; 䡵 non chiarezza nella distribuzione delle responsabilità e competenze all’interno del Governo nazionale (tra i vari Ministeri coinvolti) e tra Governo Regioni e enti locali; La Commissione chiede all’Italia di porre maggiore attenzione a: sostenibilità fiscale, sostegno alla competizione, offerta di impiego e tassi di occupazione. NONOEURORAPPORTO 14 1.2.4. Il processo di attuazione della strategia di crescita e occupazione in Emilia-Romagna Dal 2004, con la firma del Patto per la qualità dello sviluppo, la Regione ha elaborato uno strumento per la condivisione e l’attuazione di una strategia per la crescita, in grado di affrontare le sfide imposte da una sempre più ampia apertura dell’economia ai mercati e dalla fase di stagnazione che ha coinvolto anche il nostro territorio. La sfida è importante e l’obiettivo è complesso, soprattutto perché l’EmiliaRomagna, in sintonia con la visione comunitaria, ha posto alla base di tale attuazione la tutela del modello sociale e di solidarietà. Data la complessità, i soggetti coinvolti nell’attuazione sono molti. In primis, i soggetti che hanno firmato il Patto e che quindi sono impegnati a sviluppare le azioni previste e, accanto a questi, coloro impegnati nel monitoraggio, nella valutazione dell’impatto delle azioni. Con il rilancio della strategia comunitaria e con il conseguente ruolo che le Regioni sono chiamate a svolgere (par- Una visione d’insieme della Strategia di Lisbona Istruzione superiore e Formazione dei lavoratori Ricerca e sviluppo tecnologico Governance del territorio Politica indusriale e politica per l’occupazione Politica europea di coesione tenariato europeo - Consiglio europeo marzo 2005), il lavoro regionale sulla strategia di Lisbona si arricchisce. Da un lato, come previsto dal Consiglio europeo, è necessario un confronto tra le politiche e gli strumenti di programmazione nazionali e comunitari, dall’altro è conseguente la necessità di un raccordo con le politiche regionali. La strategia è trasversale a molti settori, industriale, formazione, innovazione, telematica, e-government….., in conseguenza, una visione di insieme fornisce un valore aggiunto anche in termini di risorse. È inoltre oramai chiaro l’orientamento della Commissione ad operare una stretta interconnessione tra la strategia e le politiche dell’Unione (Coesione, Ricerca, Occupazione, Ambiente, Sociale, Trasporti) creando raccordi con i diversi strumenti programmatici (es. programmi della Coesione). A livello regionale quindi è opportuna una sinergia nel raccordo del lavoro degli attori che già operano per l’attuazione. Raccordo che può avvenire tramite uno strumento di stretto collegamento e contatto ed anche di più ampia diffusione delle azioni (dalla elaborazione di documenti di strategia alle azioni e risultati del monitoraggio delle azioni del Patto e degli indicatori di Lisbona ….). Il processo è effettivamente articolato ed estremamente sfaccettato, ma questa complessità, se opportunamente gestita, può rappresentare una grande ricchezza. 1.2.5. Il contributo delle regioni europee alla elaborazione dei Piani nazionali La struttura di studio e ricerca del Comitato delle Regioni (Organo rappresentativo dei poteri regionali e locali in ambito comunitario) ha attivato una analisi articolata sul coinvolgimento delle regioni e dei governi locali nella definizioni dei primi Piani nazionali di attuazione della strategia di Lisbona rinnovata. Una prima analisi ha indagato il grado di soddisfazione degli enti regionali e locali circa le modalità di coinvolgimento alla preparazione dei Piani nazionali di riforma. Le risposte ad un questionario, hanno evidenziato una scarsa soddisfazione dei governi sub nazionali - in quasi tutti i 25 Stati dell’Unione - circa il loro coinvolgimento nella redazione dei Piani. Allo stesso tempo la ricerca ha messo in luce come il livello governativo dei paesi sia lontano da questa percezione, e resta nella convinzione di avere attivato un soddisfacente partenariato. NONOEURORAPPORTO In particolare. L’informazione circa la strategia comunitaria è stata piuttosto efficace ed anche la risposta, in termini di partecipazione, dei governi regionali e locali è stata sostenuta. Sono invece state dichiarate totalmente inattese le aspettative di positivo coinvolgimento nella redazione dei Piani e la scelta delle priorità e dei relativi finanziamenti. L’ostacolo alla positiva partecipazione degli enti regionali e locali è stato identificato dagli stessi nella mancata consultazione. Al contrario i coordinatori nazionali dei Piani hanno imputato la difficoltà di consultazione, alla mancanza di tempo. In realtà, diversi paesi hanno avviato tavoli di lavoro e consultazioni pubbliche, ma i contributi degli enti sub nazionali, in termini di osservazioni e proposte, non sono stati inseriti in un contesto di elaborazione comune. Al contrario i governi nazionali hanno, prevalentemente, chiesto un contributo su un progetto di Piano già definito, per cui il lavoro delle regioni è stato in larga parte disperso. Le regioni europee si considerano attori della strategia di Lisbona. Il processo di decentramento e devolution attuato negli ultimi anni in Europa, ha portato gli attori sub nazionali ad assumere responsabilità amministrative e politiche su larga parte dei temi affrontati nella strategia comunitaria sulla cresci- ta e l’occupazione. I loro contributi ai Piani nazionali di riforma si sono concentrati su proposte e contributi in merito alla politica per l’occupazione (adeguamento dei sistemi di istruzione e di formazione; miglioramento dell’incontro da domanda e offerta; piena occupazione e coesione sociale) e a misure di politica industriale, in particolare per le PMI (attrarre investimenti produttivi; cultura d’impresa; ricerca e sviluppo). In ogni caso queste proposte, e contributi in larga parte scritti in forma di documenti, non sono stati parte dell’elaborazione dei Piani nazionali. Ne discende un forte distacco delle realtà locali i cui governi giudicano che i Piani redatti in questo primo anno di attuazione della strategia, non offrano alcun valore aggiunto per lo sviluppo regionale e locale. Il lavoro di analisi e studio del Comitato delle Regioni è continuo. Altri studi sul coinvolgimento dei governi regionali e locali nell’attuazione della strategia mostrano uno distacco analogo e la necessità di una migliore definizione della stessa strategia a livello territoriale. Nel 2006 è prevista il primo rapporto di valutazione sui risultati raggiunti con i Piani nazionali al quale segue una eventuale ri-definizione degli stessi. Il processo di attuazione della nuova strategia è solo al primo atto. Ora c’è ancora tempo e spazio per un migliore partenariato europeo che consenta di portare al successo la più importante strategia comunitaria. 15 1.3. L’AMMINISTRAZIONE REGIONALE NEI RAPPORTI CON L’UNIONE EUROPEA 1.3.1. Strutture Operative Nell’ambito dell’Amministrazione regionale l’attività dedicata all’attuazione di programmi europei, in considerazione dell’articolazione e complessità degli interventi si innesta nell’attività delle Direzioni generali settoriali competenti. La Direzione Generale Programmi e Intese, Relazioni europee e Cooperazione internazionale comprende funzioni collegate al coordinamento dell’attuazione di programmi europei, di collegamento e rappresentanza nei confronti delle istituzioni comunitarie oltre che funzioni di supporto nell’azione della Regione in materia di cooperazione con i paesi in via di sviluppo, di cooperazione internazionale in generale e di predisposizione e implementazione di Intese Istituzionali di programma sottoscritte con il Governo. A livello regionale, gli interventi relativi ai Fondi strutturali per il periodo di pro- NONOEURORAPPORTO 16 Regione Emilia-Romagna: strutture amministrative competenti per lo sviluppo di progetti e l’attuazione di programmi comunitari a finalità strutturale – Anno 2005 Linea finanziaria UE Programma UE Direzione generale competente per l’attuazione obiettivo 2 azioni innovative FESR Interreg III Attività produttive, Commercio, Turismo Programmi e Intese, relazioni europee e cooperazione internazionale tutte le Direzioni, comprese Agenzie e Istituti FSE obiettivo 3 Equal Cultura, Formazione, Lavoro SFOP Pesca Attività produttive, Commercio, Turismo FEOGA garanzia Sviluppo rurale Agricoltura FEOGA orientamento Leader Plus grammazione 2000-2006 rappresentano la parte preponderante sia in termini finanziari che di impegno burocratico ed amministrativo. Tali programmi sono attivati tramite programmi territorializzati ed intersettoriali e singole Direzioni generali (DG) assicurano il coordinamento operativo fra i vari settori coinvolti: 䡵 la DG Agricoltura cura la gestione ed il coordinamento del programma per lo sviluppo rurale; 䡵 la DG Attività produttive, Commercio, Turismo è competente per la gestione ed il coordinamento del programma per l’obiettivo 2 e del programma per lo SFOP; 䡵 la DG Cultura, Formazione e Lavoro gestisce gli interventi previsti nell’ambito dell’obiettivo 3; 䡵 l’Agenzia regionale per le erogazioni in agricoltura eroga gli aiuti, i contributi ed i premi dell’Unione Europea (FEOGA Garanzia), dello Stato e della Regione nell’ambito del piano di sviluppo rurale e delle altre misure previste dalla PAC; I Programmi di Iniziativa Comunitaria (Interreg III, Leader plus, Equal) sono seguiti, nel coordinamento della loro attuazione e gestione al livello regionale, da diverse Direzioni generali e vedono la partecipazione di vari settori dell’amministrazione regionale in diversi progetti, in particolare: 䡵 la Direzione generale Programmi e NONOEURORAPPORTO Intese, Relazioni europee e Cooperazione internazionale segue il coordinamento dell’attuazione dei programmi dell’iniziativa Interreg III ai quali la regione partecipa (Transfrontaliero Adriatico, Medocc, Cadses, Interreg III C); ha inoltre in gestione un progetto finanziato nell’ambito di Interact, programma di sostegno a Interreg III; 䡵 la DG Agricoltura cura la gestione ed il coordinamento del programma Leader plus; 䡵 la DG Cultura, Formazione e Lavoro gestisce gli interventi di competenza regionale del programma Equal; la DG Attività produttive, Commercio, Turismo gestisce due progetti riferiti ad Azioni Innovative FESR. Altre Direzioni Generali operative sono coinvolte direttamente nella gestione ed attuazione di progetti non finanziati dai Fondi strutturali, ma da altre risorse del bilancio dell’Unione Europea. Questi ultimi fanno riferimento ad un insieme di programmi o azioni che l’Unione Europea attua e gestisce, per la maggior parte in maniera diretta, attraverso bandi ed inviti per la presentazione di progetti. Come si può evincere anche dal rapporto, queste “azioni dirette” si inseriscono nell’ambito di specifici programmi che hanno l’obiettivo di consolidare politiche comuni già avviate (agricoltura, ricerca, trasporti, tutela dell’ambiente), o di creare le basi per l’attivazione di nuove politiche comuni (sociale, cultura, reti transeuropee, turismo ecc.). Sul piano istituzionale, il VicePresidente della Giunta regionale è membro supplente del Comitato delle Regioni, organismo consultivo dell’Unione Europea istituito nel 1993 a seguito dell’entrata in vigore del Trattato di Maastricht. 1.3.2 Il Servizio regionale di collegamento presso l’Unione Europea La presenza delle Regioni a Bruxelles è un elemento di grande rilevanza nel contesto comunitario: oltre 270 regioni appartenenti ai 25 Stati Membri (ad esclusione di Portogallo, Lussemburgo, Slovacchia, Slovenia, Malta e Cipro) hanno istituito uffici di rappresentanza e di collegamento con l’Ue. La crescente importanza è da ricondursi al processo di rafforzamento delle competenze regionali negli Stati membri. A fianco di paesi tradizionalmente federali, come Germania e Austria, altri Stati stanno delegando poteri ai livelli subnazionali (Belgio, Spagna, Regno Unito e, con la riforma del Titolo V, anche l’Italia); nei paesi nuovi membri, la creazione di forme di governo regionale e locale è anche una forma di salvaguardia della democrazia e una strategia per creare livelli istituzionali che permettano la corretta gestione dei fondi comunitari. Come conseguenza diretta, le regioni si vedono riconosciute una crescente potestà legislativa, che comporta la necessità di essere presenti a Bruxelles, là dove le Istituzioni comunitarie prendono decisioni riguardanti da vicino l’attività legislativa regionale. Negli ultimi anni, la Regione EmiliaRomagna e l’intero sistema territoriale si sono inseriti a pieno titolo in tale contesto, valorizzando i propri rapporti con Bruxelles nell’applicazione del diritto comunitario, nell’esecuzione di politiche e nell’utilizzo di programmi di cofinanziamento. Struttura del Servizio Il Servizio è parte integrante della Direzione Generale Programmi e Intese, Relazioni Europee e Cooperazione Internazionale e, a supporto dell’operatività, sono in essere specifici protocolli di collaborazione con l’agenzia territoriale ERVET e con la Fondazione Collegio Europeo di Parma. La sede regionale è condivisa con altre tre regioni europee, coi quali la Regione ha concluso protocolli d’intesa: tali regioni sono Assia (D), Aquitania 17 (F) e Wielkopolska (PL). Attività del Servizio nel corso del 2005 Le attività fanno riferimento a: 䡵 rappresentanza istituzionale e monitoraggio delle politiche Ue d’interesse regionale; 䡵 informazione – formazione – assistenza tecnica - organizzazione di incontri; 䡵 networking e cooperazione interregionale; 䡵 promozione dell’Emilia-Romagna in ambito comunitario. a) rappresentanza istituzionale e monitoraggio delle politiche Ue d’interesse regionale Tale attività, definita lobbying, permette di rappresentare gli interessi dell’Emilia-Romagna in ambito comunitario e nazionale, attraverso il supporto alle strategie regionali. I principali interlocutori sono: la Commissione europea, il Parlamento europeo, il Comitato delle Regioni e la Rappresentanza Permanente d’Italia presso l’Ue. Le attività realizzate in questo ambito d’azione sono state: NONOEURORAPPORTO 18 nitarie, in primis con le strutture competenti della Commissione europea. 䡵 supporto alle strutture dell’Amministrazione regionale nell’interazione con EFSA (Europass); Scuole 3% contributo al monitoraggio promosso dal CdR in tema di Giustizia, Libertà e Sicurezza presentato nell’ambito della rete ERLAI (novembre); 䡵 䡵 preparazione e presentazione di dossier e position papers alle Istituzioni Ue nelle diverse aree d’interesse regionale (si citano, per esempio, i contributi nell’ambito dei settori immigrazione, ricerca e innovazione) Fondamentale è il monitoraggio costante dell’evoluzione delle politiche comunitarie d’interesse per l’EmiliaRomagna. Di seguito, un breve aggiornamento relativo agli sviluppi di alcune politiche d’interesse regionale nel corso del 2005: Politica di coesione regionale Il 2005 è stato un anno d’intensa attività per la preparazione della nuova generazione di fondi strutturali 200713: sono stati discusse le basi di regolamenti, in particolar modo la dotazione finanziaria. È stato garantito un costante monitoraggio del dibattito comunitario in questo ambito e nelle varie fasi del negoziato sulle prospettive finanziarie a cui si è affiancato un dialogo diretto con le Istituzioni comu- Università e centri di ricerca 7% Agenzie regionali 12% ONG 5% Regione E.-R. 34% Associazioni di rappresentanza 9% Banche e imprese 4% Centri di formazione 1% EFSA 1% Enti Locali 20% Ordini professionali 1% Politica agricola comune (PAC)/Sviluppo rurale Interlocutori regionali con cui collabora il servizio (Percentuale di attività realizzate) Centri studi 1% Consiglio 2% Università 2% Sistema camerale europeo 3% Commissione 28% Reti europee 14% Il Servizio ha monitorato le fasi che hanno portato all’adozione del regolamento del Consiglio n. 1698/2005 sullo sviluppo rurale da parte del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR), nonché tutti i passaggi tecnico/amministrativi inerenti all’adozione degli orientamenti strategici comunitari per lo sviluppo rurale. Il Servizio ha consolidato i rapporti con le Istituzioni comunitarie per la raccolta d’informazioni utili per la redazione del nuovo Piano di Sviluppo Rurale della Regione previsto per il prossimo periodo di programmazione (2007-2013) Il Servizio ha inoltre garantito la partecipazione di rappresentanti regionali nella rete di regioni europee in materia di difesa della qualità dei prodotti alimentari e della regolamentazione degli OGM negli alimenti. Ricerca e Sviluppo tecnologico Regioni e comuni d’Europa 21% Centri di ricerca 2% Ambasciata, consolato e Istituto di Cultura 2% Rapp. d’Italia 6% CESE 1% CDR 4% Interlocutori in ambito comunitario – 2005 Parlamento 13% Nel 2005 si è consolidata la presenza della regione Emilia-Romagna in ambito europeo nel campo della ricerca, in particolare con la partecipazione al Sesto Programma Quadro di Ricerca e Sviluppo Tecnologico (VI PQ). In tal senso è stato garantito un supporto alle strutture dell’Amministrazione, ad Enti Loca- NONOEURORAPPORTO li, a Università e ai Centri di Trasferimento Tecnologico, per promuovere la partecipazione del sistema regionale ai bandi del VI PQ. Una particolare attenzione è stata posta ai negoziati sulla futura politica di Ricerca e Sviluppo e sull’Innovazione Tecnologica. In particolare, con riferimento ai prossimi programmi Settimo Programma Quadro di Ricerca (VII PQ) e del Programma di Innovazione e Competitività (CIP). Salute e Tutela dei Consumatori A seguito dell’insediamento a Parma dell’Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA), la Regione in collaborazione con la Provincia di Parma, ha creato l’ufficio Europass1. L’Ufficio si propone di creare una rete di rapporti fra l’Agenzia, gli Enti locali, le Università e le rappresentanze economiche del territorio emiliano-romagnolo. Il Servizio ha fornito supporto per accrescere il ruolo di Europass e la sua vocazione comunitaria assicurando il monitoraggio della politica europea per la salute e la tutela dei consumatori, in particolare consolidando i rapporti con le Istituzioni comunitarie e con le reti di regioni che lavorano in questo ambito. Immigrazione e Asilo Le priorità comunitarie in materia di immigrazione e asilo, definite dalla comunicazione “Un’agenda comune per l’integrazione dei cittadini di paesi terzi nell’Unione Europea”, hanno rappresentato una guida per monitorare le politiche comunitarie in questo ambito. Concorrenza La revisione degli orientamenti in materia di Aiuti di Stato che la Commissione europea sta effettuando per il periodo successivo al primo gennaio 2007, unitamente alle attività di notifiche di aiuti effettuate dalla Regione, ha richiesto un’attenzione particolare nel reperimento delle informazioni e nei contatti con la Rappresentanza Permanente d’Italia presso l’Ue ed i Servizi competenti della Commissione europea. Si sono inoltre seguite alcune pratiche relative agli aiuti di Stato in materia di agricoltura a favore delle PMI, in particolare nel settore ovino. Si è infine facilitato – quando richiesto - il rapporto con la Commissione europea per assicurare il rispetto degli obblighi comunitari inerenti alla normativa regionale in materia di concorrenza. Cooperazione allo sviluppo Per ottimizzare gli interventi dell’Emilia-Romagna in materia di cooperazione allo sviluppo, si è attivato uno specifico monitoraggio della politica comunitaria in materia per lo sviluppo e la stabilità a politica internazionale e degli strumenti di co-finanziamento Ue per tutte le aree geografiche di interesse regionale, anche attraverso una stabilizzazione dei rapporti con le Delegazioni della Commissione nei paesi terzi. Al fine di informazione sono stati anche organizzati workshops tematici (sulle relazioni EU – America Latina; EU-Asia e sugli strumenti comunitari a sostegno di progetti con i paesi terzi) e redatte SchedePaese costantemente aggiornate e disponibili. Allargamento e Politica di Prossimità La cooperazione della Ue promossa all’interno della cornice fornita dalla politica di prossimità si muove in tre direzioni: una prima a carattere politico, civile e culturale; una seconda relativa alla sicurezza interna ed esterna e un’ultima dedicata allo sviluppo economico e sociale sostenibile. In questo ambito è stata monitorata l’evoluzione di questa nuova politica e dei nuovi strumenti di cooperazione esterna resi disponibili dalla Commissione per il periodo programmatico 2007-13. Si sono favorite nuove relazioni con le Delegazioni della Commissione europea nei paesi della Politica di Prossimità, organizzando incontri tematici, preparando Schede-Paese e 19 contribuendo ad aumentare le attività regionali in aree considerate strategiche come i Balcani e il Mediterraneo. b) Informazione – formazione – assistenza tecnica L’attività d’informazione è finalizzata a rispondere a richieste provenienti dai diversi settori dell’Amministrazione e dal territorio su politiche, legislazione e programmi dell’Ue. Le pratiche del 2005 sono state circa 2300. L’attività di formazione consiste nell’ideazione ed organizzazione di seminari e visite studio. Durante l’anno 2005 sono stati organizzati incontri formativi per scuole secondarie e Università, mondo associativo e camerale, centri servizi e per rappresentanti dell’Amministrazione regionale e locale (si citano, in particolare, le delegazioni della provincia di Parma, di Reggio Emilia, le delegazioni ANCI e UPI, le delegazioni dell’ufficio di Presidenza dell’ Assemblea legislativa con rappresentanti del sistema scolastico regionale). L’ attività di assistenza tecnica ha con- 1 Delibera della Giunta regionale n. 391 del 16 febbraio 2005 20 NONOEURORAPPORTO Business (Bologna - febbraio/marzo); tribuito ad accrescere la partecipazione della RER e del territorio a programmi comunitari nelle diverse aree di cofinanziamento diretto. tema d’immigrazione, ambiente, ricerca, Strategia di Lisbona, risultati delle attività realizzate dalle presidenze lussemburghese e britannica; Le principali attività in questo ambito d’azione sono state: 䡵 partecipazione a seminari e conferenze su tematiche comunitarie in numerosi settori di interesse regionale. 䡵 sostegno alle strutture regionali e alle agenzie regionali per la preparazione di proposte progettuali in diversi settori (in particolare nei settori della Ricerca e Sviluppo, della sicurezza alimentare, delle imprese, della inclusione sociale ed integrazione, dell’ambiente, delle relazioni con i paesi terzi, della protezione civile); 䡵 redazione di una proposta progettuale per il network ERLAI (European Regional and Local Association on Asylum and Integration) nell’ambito del programma INTI; 䡵 assistenza nell’esecuzione di progetti di cooperazione internazionale (Progetto Ambiente a Pancevo con la Provincia di Ravenna); c) Networking e cooperazione interregionale I recenti sviluppi dell’integrazione europea, hanno permesso alla Regione di rafforzare le relazioni con le regioni d’Europa, e in particolare l’ultimo allargamento ha aperto nuove opportunità di collaborazione coi nuovi Stati membri. Tale attività offre ulteriori possibilità di partecipazione a reti europee e consente di dialogare con le istituzioni comunitarie con strategie coerenti e condivise tra più soggetti europei. 䡵 assistenza a oltre 50 delegazioni regionali nell’organizzazione e svolgimento di missioni a Bruxelles; Il Servizio ha svolto un ruolo di supporto operativo e di iniziativa per la nascita di reti regionali (citiamo in particolare RES - European region for education to susteinability) e per il consolidamento della partecipazione della Regione alle reti di cooperazione regionale2. Si tratta di una attività di grande rilevanza a Bruxelles che va dalla gestione alla animazione di networks regionali. organizzazione di eventi e seminari informativi su: politiche comunitarie in A seguito della revisione e del rilancio della Strategia di Lisbona, che vede un monitoraggio delle opportunità progettuali nei vari settori d’interesse regionale; 䡵 䡵 forte coinvolgimento dei livelli di governo nazionale, regionale, locale e della società civile, il Servizio ha partecipato attivamente al rafforzamento della rete di regioni – Lisbon Regions – per evidenziare e promuovere la dimensione regionale della Strategia. Il Network ha organizzato nel corso dell’anno 2005 diversi seminari ed incontri con la Commissione Europea e altri attori del sistema comunitario per aprire un dibattito ed un confronto tra regioni europee su temi prioritari come la stesura dei Piani di Riforma Nazionali, la loro futura attuazione e lo sviluppo d’indicatori regionali. Particolare attenzione è stata posta al rafforzamento della rete ERLAI (European Regional and Local Authorities on Asylum and Immigration). d) Promozione della Regione in ambito comunitario; Si tratta di attività di “marketing” finalizzate a sostenere la promozione del sistema territoriale in ambito comunitario. 䡵 organizzazione di una Conferenza sulle future politiche di coesione che ha visto la partecipazione di Danuta Hübner, Commissaria alla Politica Regionale (Bruxelles - 10 marzo presso la sede della Regione Emilia-Romagna); 䡵 partecipazione all’evento “Open Days 2005” all’interno del consorzio “Metrex – Lisbon Regions”, attraverso l’organizzazione di seminari sul monitoraggio dello sviluppo regionale e sulla governance per una migliore applicazione della Strategia di Lisbona (Bruxelles - 12 ottobre presso la sede della RER e presso la sede del Baden Wurttenberg); 䡵 presentazione del Sistema regionale presso le sedi di regioni europee, reti transnazionali e in occasione di conferenze internazionali (sede regionale della Comunidad Valenciana, sedi delle rappresentanze del West Midlands, Galles e Scozia nell’ambito della Presidenza del Regno Unito, presso la Rappresentanza permanente di Francia presso l’Ue, a Parigi, a Gorizia, a Barcellona e a Istanbul nell’ambito di incontri organizzati da reti europee. Le principali attività in questo ambito d’azione sono state: seminario sull’interazione fra ricerca e imprese e sostegno all’organizzazione dell’iniziativa Research to 䡵 2 Vedi Cap. 6 elenco delle associazioni e reti a cui partecipa, a vario titolo, la Regione Emilia-Romagna LE POLITICHE COMUNI STRUTTURALI 2 NONOEURORAPPORTO 2.1. LE POLITICHE COMUNI STRUTTURALI 2.1.1. Lo scenario 2007/2013 Nel corso del 2005 si è consolidato il dibattito al livello europeo e negli Stati membri in riferimento alle proposte che la Commissione europea aveva avanzato nel corso del 2004, riferite alle prospettive finanziarie per il 2007/2013, al ridisegno del bilancio comunitario ed alle proposte di ridefinizione di alcune importanti politiche comuni (coesione, sviluppo rurale, pesca). Un negoziato particolarmente intenso ha riguardato il quadro complessivo finanziario; la proposta iniziale della Commissione europea proponeva di stabilizzare all’1,24% del reddito nazionale lordo, il massimale delle risorse da determinare a livello comunitario con un aumento delle risorse (1025 miliardi di euro) da impiegare in ragione delle crescenti responsabilità dell’Unione (nuove politiche da attivare) e del costo dell’allargamento ridefinendo su quattro grandi nuove rubriche del bilancio comunitario: Rubrica 1. Crescita sostenibile: 1A Competitività per la crescita e l’occupazione 1B Coesione per la crescita e l’occupazione Rubrica 2. Preservazione e gestione delle risorse naturali Rubrica 3. Cittadinanza Rubrica 4. Europa come partner globale Il negoziato ha visto schierarsi i paesi dell’Unione attorno a due grossi blocchi: i cosiddetti “rigoristi” favorevoli ad un deciso ridimensionamento del bilancio comunitario con un forte contenimento delle spese per le politiche di coesione ed un blocco (Italia compresa) favorevole al mantenimento di livelli adeguati di spesa ed alla salvaguardia delle politiche di coesione. La situazione è stata sbloccata al Vertice europeo del dicembre 2005 dove si è raggiunto un accordo sulle prospettive finanziarie 2007/2013. Gli stanziamenti di impegno 2007/2013 sono stati individuati in 862,363 miliardi di euro pari a 1,045% del reddito nazionale lordo dell’UE a 27 paesi. L’accordo ha permesso di ristabilire il livello delle risorse per alcune grosse politiche, fra le quali quella di coesione, a livelli inferiori a quelli proposti dalla Commissione ma comunque accettabili da parte dell’insieme degli stati membri. Un successivo passaggio, prima dell’adozione definitiva, prevedeva l’accordo fra Consiglio, Parlamento europeo e Commissione. A fronte della richiesta di aumento delle risorse proposta dal Parlamento europeo, è stato avviato il dialogo interistituzionale che ha portato ad un nuovo compromesso ratificato nel definitivo accordo interistituzionale del maggio 2006. Il nuovo quadro così definito ha elevato l’importo massimo delle spese a 864,363 miliardi di euro di stanziamenti di impegno con un ritocco in particolare delle risorse dedicate ai programmi ed alle politiche comuni della rubrica 1 (Crescita sostenibile). Il risultato del dialogo trilaterale prevede quindi un quadro finanziario per il periodo 2007/2013 definito in Tabella 1. L’accordo sulle prospettive finanziarie ha poi permesso di accelerare i nego- 23 ziati sulle singole proposte che costituiranno la base normativa della riforma delle principali politiche comuni. 2.1.2. La nuova politica regionale e di coesione dell’ Unione europea L’accordo sulle prospettive finanziarie ha fissato in circa 308 miliardi di euro le risorse di Fondi strutturali che l’UE dispiegherà sul territorio europeo per finanziare i programmi di interventi da attivare nelle diverse regioni europee per il periodo 2007/2013. I Fondi concentreranno la loro azione sui tre grandi obiettivi proposti dalla Commissione secondo le percentuali indicate in Tabella 2. L’obiettivo “Convergenza” è inteso come supporto alla crescita delle regioni con un PIL < 75% della media Tabella 1 Rubrica 1. Crescita sostenibile 1A 1B 2. Preservazione e gestione risorse naturali 3. Cittadinanza 4. Europa come partner globale totale 2007/2013 (miliardi di euro) 382, 140 74,098 308,042 371,344 10,770 49,464 NONOEURORAPPORTO 24 Tabella 2 Convergenza Competitività regionale/Occupazione Cooperazione territoriale 81,5 % pari a 16% pari a 2,5 % pari a comunitaria (UE25); è previsto comunque un sostegno transitorio (phasing out) per le regioni il cui PIL supera di poco la soglia a causa dell’effetto statistico dell’UE allargata. 251,1 miliardi di euro 49,1 miliardi di euro 7,75 miliardi di euro L’obiettivo “Competitività e Occupazione” è finalizzato al supporto delle regioni fuori dall’obiettivo Convergenza per avviare, mantenere o rafforzare la competitività, l’attrattività e l’occupazione. Sono previsti stanziamenti finanziari speciali per le regioni considerate in phasing in in virtù del precedente status di regioni ob.1. L’obiettivo “Cooperazione territoriale europea” rafforza e sostiene programmi di cooperazione transfrontaliera, transnazionale ed interregionale. Alla concentrazione sui tre grandi obiettivi, l’Unione europea aggiunge un’ulteriore concentrazione, da effettuarsi sul- Tabella 3 – Le basi normative europee della politica di coesione GUCE L 210 del 31 luglio 2006 Regolamento (CE) Disposizioni generali 1083/20061 FESR 1080/2006 FSE 1081/2006 GECT 1082/2006 GUCE L 243 del 6 settembre 2006 Decisione CE C(2006) 3472 Decisione CE C(2006) 3474 GUCE L 247 del 9 settembre 2006 Decisione CE C(2006) 3473 GUCE L 243 del 6 settembre 2006 Decisione CE (2006) 3475 Decisione CE (2006) 3480 Decisione CE (2006) 3479 titolo recante disposizioni generali sul FESR, sul FSE e sul Fondo di coesione e che abroga il Reg. (CE) n.1260/1999 relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e recante abrogazione del Reg.(CE) n.1783/1999 relativo al Fondo sociale europeo (FSE) e recante abrogazione del Reg.(CE) n.1784/1999 relativo ad un Gruppo europeo di cooperazione territoriale (GECT) Ripartizioni indicative per Stato degli stanziamenti per il periodo 2007/2013 a titolo dell’obiettivo”Competitività regionale e occupazione” a titolo dell’obiettivo “Convergenza” a titolo dell’obiettivo “Cooperazione territoriale europea” Elenco delle regioni ammesse a beneficiare del finanziamento dei Fondi per il periodo 2007/2013 nell’ambito dell’obiettivo “Convergenza” a titolo transitorio e specifico nell’ambito dell’obiettivo “Competitività regionale e occupazione” che fissa l’elenco degli stati membri ammessi a beneficiare del finanziamento del Fondo di coesione le tipologie di spesa che i Fondi finanzieranno e dovranno essere utilizzati per la maggior parte (60% per le regioni Convergenza e 75% per le Regioni Competitività/Occupazione) per azioni collegate alla rinnovata strategia per la crescita e l’occupazione (Strategia di Lisbona) e che fa riferimento in particolare alla ricerca ed allo sviluppo tecnologico, all’innovazione e imprenditorialità, alla società dell’informazione, ai trasporti, alle fonti di energia rinnovabile, alla protezione dell’ambiente, alle politiche del mercato del lavoro e delle risorse umane. Gli interventi sul territorio comunitario verranno realizzati nell’ambito di programmi pluriennali definiti secondo il principio della gestione condivisa introdotto dalla Commissione europea nel 1988. Il periodo 2007/2013 rappresenta il quarto ciclo di programmazione e le Regioni europee sono chiamate a definire, secondo un metodo ormai consolidato, proposte di programmi di utilizzo dei fondi europei che la Commissione europea dovrà esaminare ed approvare. Nel corso del mese di luglio 2006 sono stati approvati i regolamenti che definiscono le regole e gli ambiti d’azione dei 1 GUCE L. 291 del 21 ottobre 2006. Decisione del Consiglio 2006/02/CE, del 6 ottobre 2006 sugli Orientamenti strategici comunitari in materia di coesione Vedi anche Rettifica del regolamento (CE) n. 1083/2006 pubblicata sulla GUCE L 239 del 1° settembre 2006. NONOEURORAPPORTO tre strumenti di sostegno finanziario (Fondo europeo di sviluppo regionale, Fondo sociale europeo, Fondo di coesione) e, successivamente, alcune decisioni relative alla partecipazione delle diverse regioni europee agli obiettivi della riforma e alla distribuzione delle risorse comunitarie ai diversi Stati membri. Inoltre, la Commissione europea ha presentato la proposta rivista sugli “Orientamenti strategici comunitari” che il Consiglio dovrà approvare entro l’autunno del 2006. Un ulteriore regolamento introduce e definisce il Gruppo europeo di cooperazione territoriale quale strumento giuridico per agevolare la gestione dei programmi di cooperazione fra autorità regionali e locali. Per quanto riguarda le Regioni italiane la normativa prevede che: 䡵 le Regioni Campania, Puglia, Calabria e Sicilia sono ammesse a beneficiare dei finanziamenti dei Fondi nell’ambito dell’obiettivo “Convergenza”; 䡵 la Regione Basilicata è ammessa a beneficiare del finanziamento dei Fondi a titolo transitotio e specifico nell’ambito dell’obiettivo “Convergenza”; la Regione Sardegna è ammessa a beneficiare dei finanziamenti a titolo transitorio e specifico nell’ambito dell’obiettivo “Competitività regionale e occupazione”; 䡵 䡵 le restanti Regioni sono ammesse a beneficiare dei finanziamenti nell’ambito dell’obiettivo “competitività regionale ed occupazione. Sotto il profilo finanziario all’Italia sono state assegnate le risorse elencate in Tabella 4. Al momento in cui si scrive, è in atto il negoziato fra le Regioni e fra l’Amministrazione centrale e le Regioni 25 per la definizione delle risorse destinate a ciascuna regione italiana. 䡵 Definizione, in ogni singolo Stato membro di un “Quadro di riferimento strategico nazionale”, L’iter di programmazione Comunitario/Nazionale/Regionale 䡵 Elaborazione ai diversi livelli delle proposte di Programmi operativi “Convergenza”, “Competitività regionale”, “Occupazione”; I regolamenti prevedono le seguenti tappe (Figura 1): Approvazione degli Orientamenti strategici comunitari, 䡵 䡵 Esame ed approvazione dei programmi operativi da parte della Commissione; Tabella 4 – Politica di coesione: risorse assegnate all’Italia Stanziamento Finanziamento complementare Totale 17.993.716.405 276.189.653 18.269.906.058 825.930.000 110.722.500 936.652.500 18.819.646.405 386.912.153 19.206.558.558 4.539.667.937 626.325.208 5.165.993.145 23.435.899.203 209.475.000 250.372.500 459.847.500 1.396.500.000 4.749.142.937 876.697.708 5.625.840.645 24.832.399.203 interno trasferimento ENPI trasferimento IPA Totale 397.945.802 54.402.000 103.486.000 397.945.802 54.402.000 103.486.000 555.833.802 186.182.745 8.414.488 750.431.035 OBIETTIVO 1 CONVERGENZA Regime transitorio Totale OBIETTIVO 2 COMPETITIVITÀ REGIONALE E OCCUPAZIONE Regime transitorio Totale Totale obiettivo 1 e 2 OBIETTIVO 3 COOPERAZIONE TERRITORIALE EUROPEA Transfontaliera Transnazionale Finanziamento complementare Totale obiettivo 3 Totale obiettivi 1,2 e 3 25.582.830.238 NONOEURORAPPORTO 26 Consiglio dell’Unione Europea approva Orientamenti strategici comunitari presentano Quadro di riferimento strategico nazionale QSN Stati membri delle proposte di Programma Operativo che per l’Emilia-Romagna prevederà una parte dedicata alla Competitività e che sarà cofinanziata dal FESR ed una parte dedicata all’Occupazione finanziata dal FSE. 2.1.3. La nuova politica di sviluppo rurale approv a Commissione europea Programma operativo Convergenza Amministrazioni centrali e Regioni elaborano a approv Programma operativo Competitività Programma operativo Occupazione Figura 1 䡵 Implementazione al livello nazionale e regionale dei Programmi operativi. In Italia, nel momento in cui si scrive, è in atto la discussione fra l’Amministrazione centrale competente (Ministero per lo Sviluppo economico) e le Regioni per la definitiva stesura della proposta di “Quadro strategico nazionale (QSN)” da trasmettere alla competente autorità comunitaria. La proposta, presentata nel corso del mese di aprile 2006, si basa su una bozza tecnico-amministrativa messa a punto, attraverso un complesso ed arti- colato lavoro condotto in gruppi di lavoro settoriali e tematici, coordinati dal Dipartimento Politiche per la coesione e formati da rappresentanti delle Amministrazioni centrali e delle Regioni. Le Regioni italiane poi, sulla base di una Intesa sancita in Conferenza Unificata Stato/Regioni/EELL nella seduta del 3 febbraio 2005 hanno avviato la predisposizione di singoli “Quadri strategici regionali” per concorrere alla definizione del QSN. La Giunta della Regione Emilia-Roma- gna nel corso della seduta del 28 novembre 2005 ha approvato il “Documento preliminare al Documento strategico regionale per la programmazione degli interventi strutturali dell’Unione europea (2007/2013)” e ha stabilito che dovrà essere presentata all’Assemblea regionale una proposta specifica di “Quadro strategico regionale”. Nel frattempo ed in attesa di conoscere il livello di risorse che la Regione avrà a disposizione per i prossimi sette anni, si sono avviate le fasi di definizione Nel corso del mese di ottobre 2005 il Consiglio dell’ UE ha approvato definitivamente la normativa sulla politica europea per lo sviluppo rurale e nel corso del mese di febbraio 2006 ha approvato gli orientamenti strategici comunitari (Tabella 5). Sotto il profilo finanziario all’Italia sono state assegnate2 8.292.009.883 euro di cui almeno 3.341.091.825 euro debbono essere destinati alle regioni dell’obiettivo di convergenza. L’iter di programmazione Comunitario/Nazionale/Regionale Come nel caso della politica di coesione anche per lo sviluppo rurale sono analoghe tappe: 2 Decisione della Commissione C(2006) 4024 del 12 settembre 2006. NONOEURORAPPORTO 27 䡵 Approvazione degli Orientamenti strategici comunitari; Definizione, in ogni singolo Stato membro di un Piano strategico nazionale (PSN); 䡵 Elaborazione ai diversi livelli delle proposte di Programmi di sviluppo rurale; 䡵 䡵 Esame ed approvazione dei programmi da parte della Commissione europea; Implementazione dei programmi al livello nazionale e regionale. 䡵 In Italia, un’intesa del 3/2/2005 tra il Ministero delle politiche agricole e forestali, le Regioni e le Province autonome ha sancito il processo di costruzione del PSN sulla base del documento “Orientamenti nazionali per la redazione di un Piano Strategico nazionale nel settore dello Sviluppo rurale”. A marzo 2005 un Decreto del Ministro delle politiche agricole (DM 960 del 24/3 /2005) ha istituito il “Tavolo di Concertazione nazionale per l’imposta- zione della fase di programmazione 2007/2013 relativa agli strumenti per lo sviluppo rurale”. Nel corso del mese di aprile 2006 il Governo italiano ha trasmesso alla Commissione europea la proposta di “Piano strategico nazionale per lo sviluppo rurale. La Regione Emilia-Romagna, nel corso del mese di luglio 2006, ha presentato alla consultazione una proposta di “Quadro strategico regionale per le politiche di sviluppo rurale e prime indicazioni programmatiche”. Nella proposta si esamina la situazione del settore agroalimentare emiliano-romagnolo, di quello internazionale, e in base alle nuove indicazioni della PAC e alle esperienze maturate nella precedente programmazione, viene stabilita una piattaforma comune per la definizione delle nuove linee di intervento del nuovo Programma di sviluppo rurale. 2.1.4. La nuova politica strutturale per la pesca La componente strutturale e di sviluppo sostenibile della politica comune della pesca è stata inclusa fin dal 1993 nelle norme che disciplinano i Fondi strutturali e la sua attuazione prosegue mediante l’utilizzo di un nuovo Fondo europeo per la pesca. La base normativa è rappresentata dal Reg.(CE) 1198/20063 che istituisce il Fondo europeo per la Pesca (FEP) e definisce il quadro degli interventi di sostegno della Comunità a favore dello sviluppo sostenibile nel settore della pesca, delle zone di pesca e della pesca nelle acque interne. iter di programmazione che prevede: 䡵 Definizione, in ogni singolo Stato membro di un Piano strategico nazionale (PSN); 䡵 Elaborazione ai diversi livelli delle proposte di Programmi operativi; 䡵 Esame ed approvazione dei programmi da parte della Commissione europea; 䡵 Implementazione dei programmi al livello nazionale e regionale. Le misure previste si applicano nell’intero territorio comunitario ed è previsto un ammontare di risorse pari a 3849 milioni di euro per il periodo 2007/2013. Anche per tale politica è previsto un Tabella 5 – Le basi normative europee per lo sviluppo rurale Reg.(CE) n.1698/2005 Decisione del Consiglio 2006/144/CE Reg. (CE) n. 1320/2006 Regolamento sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) orientamenti strategici comunitari per lo sviluppo rurale 2007/2013 Regolamento recante disposizioni per la transizione al regime di sostegno allo sviluppo rurale istituito dal regola mento (CE) n. 1698/2005 del Consiglio GUCE L 277 del 21 ottobre 2005 GUCE L 55 del 25 febbraio 2006 GUCE L 243 del 6 settembre 2006 3 Pubblicato sulla GUCE L 223 del 15 agosto 2006. 28 NONOEURORAPPORTO 2.2.2 La cooperazione interna 2.2. LA COOPERAZIONE TERRITORIALE EUROPEA 2007/2013 2.2.1 Quadro generale Nel luglio 2006, sono state definite le linee di intervento che, a partire dal 2007, la Commissione europea attiverà sul versante della cooperazione europea interna e verso la cooperazione cosiddetta esterna. Quest’ultima riguarda i paesi attualmente candidati all’adesione (Bulgaria, Romania, Croazia, Turchia) ed i paesi cosiddetti di prossimità (paesi terzi del bacino Mediterraneo, dell’area Balcanica occidentale e del centro Europa). Dopo i lunghi negoziati sulle prospettive finanziarie pluriennali ed il quadro giuridico complessivo, sono stati approvati e pubblicati i principali regolamenti che guideranno la nuova fase di cooperazione transeuropea dopo il 2006 (Tabella 6). Ad essi fanno riferimento un insieme di strumenti, a disposizione degli Stati membri e di alcuni paesi terzi, che permetteranno l’avvio di specifici programmi dedicati all’attivazione di azioni congiunte. Ad essi potranno accedere le Istituzioni pubbliche, regionali e locali, nonché altri attori privati, con lo scopo di consolidare le esperienze già fatte nell’ambito dell’iniziativa INTERREG III o per avviare nuovi progetti. Il quadro finanziario complessivo è delineato, per la maggior parte, nella Decisione della Commissione C(2006) 3473 del 4 agosto 20064. In essa sono fissate le ripartizioni indicative per Stato membro degli stanziamenti FESR a titolo dell’obiettivo “Cooperazione territoriale europea” per il periodo 2007/2013 (Tabella 7). A tali risorse, corrispondenti complessivamente a circa 6.777.602.000 euro, si devono aggiungere: 䡵 le dotazioni finanziarie specifiche per la cooperazione interregionale, non ripartite per Stato membro (pari a circa 392.000.000 euro; le dotazioni degli strumenti di assistenza preadesione e di vicinato e partenariato; 䡵 䡵 le risorse, pari allo 0,25% del totale disponibile, che la Commissione si riserva per azioni di assistenza tecnica. Tabella 6 Regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio, dell’11 luglio 2006, recante disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo e sul Fondo di coesione e che abroga il regolamento (CE) n. 1260/1999 Regolamento (CE) n. 1080/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 5 luglio 2006, relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale e recante abrogazione del regolamento (CE) n. 1783/1999 Regolamento (CE) n. 1082/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 5 luglio 2006, relativo a un gruppo europeo di cooperazione territoriale (GECT) Regolamento (CE) n. 1085/2006 del Consiglio, del 17 luglio 2006, che istituisce uno strumento di assistenza preadesione (IPA) Reg.(CE) n.1698/2005 L’obiettivo “Cooperazione territoriale europea” sarà attivato sul territorio comunitario attraverso una serie di programmi in aree territoriali sovranazionali ed infraregionali che la Commissione europea ha definito con decisioni specifiche. I Regolamenti (CE) nn.1083/2006 (Disposizioni generali), 1080/2006 (Disposizioni relative al FESR) e 1082/2006 (GECT) definiscono i margini di azione del nuovo obiettivo. In particolare: nel Reg.(CE) n.1083/2006: l’art. 3 definisce l’ambito di missione dell’obiettivo che è “inteso a rafforzare la cooperazione transfrontaliera mediante iniziative congiunte locali e regionali, a rafforzare la cooperazione transnazionale mediante azioni volte allo sviluppo territoriale integrato connesse alle priorità comunitarie e a rafforzare la cooperazione interregionale e lo scambio di esperienze al livello regionale adeguato”. 䡵 l’art. 7 definisce gli ambiti di ammissibilità geografica; 䡵 4 Pubblicato sulla GUCE L 247 del 9 settembre 2006. NONOEURORAPPORTO 䡵 l’art. 21 definisce le risorse destinate all’obiettivo che ammontano a 7.750.081.461 euro pari al 2,52% delle risorse complessive per la politica di coesione di cui: – 73,86% destinato alla cooperazione transfrontaliera; – 20,95 % alla cooperazione transnazionale; – 5,19% alla cooperazione interregionale. toriale europea” in particolare su programmi operativi, sull’ammissibilità delle spese, sulla gestione, sorveglianza e controllo, sulle singole operazioni. nel Reg. (CE) n. 1082/2006: 䡵 䡵 vengono definite le finalità e le condizioni operative per i “Gruppi europei di cooperazione territoriale” quali strumenti facoltativi per l’attuazione di programmi o progetti di cooperazione territoriale. il capo III composto dagli artt. da 12 a 21 detta “Disposizioni specifiche relative all’obiettivo Cooperazione terri- I programmi di cooperazione transfrontaliera faranno riferimento (vedi art. 7 del Reg.1083/2006) ad un insieme di aree NUTS III (Province per l’Italia) situate “…lungo le frontiere terrestri interne lungo talune frontiere terrestri esterne e tutte le regioni di livello nel Reg. (CE) n. 1080/2006: l’art. 6 definisce le priorità sulle quali devono concentrarsi le azioni dei programmi con indicazioni specifiche per la parte transfrontaliera, transnazionale, interregionale; 䡵 29 NUTS III situate lungo le frontiere marittime separate, in via di principio, da un massimo di 150 chilometri…”. per i nuovi obiettivi “Convergenza” e “Competitività regionale ed occupazione”. I programmi transnazionali faranno riferimento ad ampi spazi geografici di cooperazione individuati, in linea di principio, da raggruppamenti di aree NUTS II (per l’Italia si tratta delle regioni). La cooperazione interregionale verterà su un unico programma per l’intero territorio comunitario. Verranno, inoltre, rifinanziate le reti europee maturate nell’ambito dei programmi INTERACT, Urbact, Espon. Per i programmi dell’obiettivo “Cooperazione territoriale europea”, così come per gli altri obiettivi della nuova politica di coesione (Convergenza e Competitività regionale/Occupazione), i regolamenti e gli orientamenti strategici comunitari insistono per il finanziamento di progetti che consentano una cooperazione più stretta e rafforzata fra i diversi territori e siano collegate alla realizzazione della strategia di Lisbona-Goteborg. In quest’ambito saranno ammissibili azioni direttamente collegate o previste ai programmi operativi previsti La connessione con la strategia europea di Lisbona è particolarmente importante e fa riferimento all’innovazione Tabella 7 – Decisione della Commissione europea C(2006) 3473 del 4 agosto 2006 (estratto) TABELLA 1 – Importo degli stanziamenti (in euro, prezzi 2004) Regioni ammesse a titolo dell’obiettivo “Cooperazione territoriale europea” Stato membro Totale Stati membri di cui Italia Transfrontaliera Trasferimento IPA Interno Trasferimento ENPI 4.124.266.247 397.945.802 451.485.000 54.402.000 228.214.000 103.486.000 Finanziamento complementare di cui all’allegato II del regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio, paragrafi Totale Transnazionale §21 §22 4.803.965.247 555.833.802 1.481.137.272 186.182.7445 293.000.329 8.414.488 199.500.000 NONOEURORAPPORTO 30 ed all’economia della conoscenza, allo sviluppo dell’imprenditorialità ed al sostegno delle PMI, all’ambiente ed alla prevenzione dei rischi, all’accessibilità ed ai collegamenti materiali ed immateriali fra territori. 2.2.3 La cooperazione esterna Con la politica di relazioni esterne, la Commissione europea ha rafforzato il suo impegno verso i paesi terzi confinanti, in relazione alle nuove frontiere, terrestri e marittime dell’Unione europea allargata. A partire dal 2004, diversi Consigli europei si sono pronunciati sull’avvio ed il consolidamento di tale politica e la Commissione europea ha presentato, nel settembre 2004, un pacchetto di specifiche proposte finalizzato a sostituire gli attuali strumenti di aiuto esterno con singoli strumenti dedicati a: preadesione per paesi candidati e/o potenziali candidati (IPA); 䡵 䡵 prossimità per paesi terzi partecipanti alla cosiddetta politica di vicinato (ENPI); 䡵 cooperazione allo sviluppo e cooperazione economica per tutti gli altri paesi non in preadesione e di prossimità; 䡵 l’art. 5 fornisce indicazioni sulle dotazioni finanziarie; stabilità per paesi terzi con situazioni di crisi ed instabilità l’art. 9 disciplina le azioni di cooperazione transfrontaliera, definendo le norme di finanziamento (paragrafo 3) e le aree di intervento (paragrafo 4.); 䡵 䡵 aiuto umanitario ed assistenza macrofinanziaria. In particolare, gli strumenti di preadesione e prossimità finanzieranno programmi specifici per singolo paese, stabiliti su base bilaterale con la Commissione europea, con componenti specifiche dedicate alla cooperazione transfrontaliera e transnazionale o di bacino. Il quadro giuridico è costituito da due Regolamenti che istituiscono tali strumenti e ne definiscono l’ambito di applicazione ed attuazione: il Reg.(CE) n.1085 (Istituzione dello strumento di assistenza preadesione - IPA) ed il Regolamento di istituzione dello strumento europeo di prossimità - ENPI (nel momento in cui si scrive in corso di approvazione). Nel Reg.(CE) n.1085: l’art. 2 stabilisce fra gli ambiti di applicazione la cooperazione transfrontaliera; 䡵 䡵 l’art. 3 prevede che l’ assistenza sia programmata ed attuata in funzione di diverse componenti fra le quali la cooperazione transfrontaliera; 䡵 2.2.4 La cooperazione 2007/2013 in Emilia-Romagna Il territorio dell’ Emilia-Romagna sarà interessato, a partire dal 2007 da diversi programmi afferenti sia alla cooperazione interna che esterna. l’art. 13, paragrafo 2 stabilisce le forme di gestione dell’assistenza. Per quanto riguarda la cooperazione interna, il quadro programmatico farà riferimento: Il Reg. ENPI prevede la realizzazione di programmi di cooperazione transfrontaliera lungo le frontiere terrestri e marittime e di programmi cosiddetti multilaterali di bacino; in quest’ultimo caso per l’Italia si fa riferimento all’area mediterranea con il coinvolgimento di diversi territori regionali. 䡵 cooperazione transfrontaliera che comprende il nuovo programma di cooperazione Italia-Slovenia che, per l’Italia, interesserà territori di Friuli Venezia Giulia e Veneto e, per la prima volta territori emiliano-romagnoli, (Province di Ferrara e Ravenna); 䡵 I programmi di cooperazione esterna saranno finanziati in parte da risorse dei Fondi strutturali della nuova politica di coesione (FESR) ed in parte da risorse comunitarie della politica esterna che la Commissione definirà attraverso un quadro finanziario pluriannuale che comprenderà la “ripartizione dei fondi per componente, paese e per azioni riguardanti più paesi.” (vedi art. 5, par 2 del Reg. 1085). 䡵 cooperazione transnazionale che comprende tre nuovi programmi con eleggibilità per l’intero territorio regionale: “Mediterraneo”, “Europa sud orientale”, “Europa centro orientale”; 䡵 cooperazione interregionale nelle diverse tematiche individuate dal programma operativo. Per quanto riguarda la politica di cooperazione esterna, la partecipazione dell’Emilia-Romagna (con le province di Ravenna, Ferrara, Forlì Cesena e Rimini) è prevista nell’ambito di un programma transfrontaliero di preadesione – IPA fra i territori adriatici dell’Unione europea e quelli dei Paesi NONOEURORAPPORTO adriatico-orientali di Croazia, BosniaHerzegovina, Repubblica di Montenegro e Albania. Il programma rappresenta la prosecuzione dell’attuale programma transfrontaliero adriatico L’insieme dei programmi sopraindicati rappresenteranno per il territorio regionale un importante punto di riferimento e guida per l’elaborazione di proposte progettuali in diversi settori dell’economia regionale. 2.3 ATTUAZIONE DELLA PROGRAMMAZIONE DEI FONDI STRUTTURALI 2000-2006 2.3.1. SVILUPPO RURALE Il Piano regionale di sviluppo rurale5 (PRSR) 2000-2006 della Regione Emilia-Romagna elenca gli interventi strutturali e di sviluppo rurale finanziati nel settore agricolo dall’Unione europea, ha l’obiettivo globale di “accrescere la competitività delle imprese, mantenendo la coesione e l’integrazione dei sistemi socio-economici territoriali e favorendo la salvaguardia delle risorse ambientali”, accompagnando l’evoluzione differenziata delle diverse realtà agricole presenti in regione, grazie alla valorizzazione dei punti di forza specifici di ciascuna e ad un’integrazione virtuosa fra tutela dell’ambiente e sviluppo socio-economico. Il Piano si articola in tre Assi principali, che rispondono alle seguenti priorità: 䡵 Asse 1 - sostegno all’ammodernamento e alla diversificazione della struttura produttiva, di rilevanza strategica per l’agricoltura intensiva; 䡵 Asse 2 - promozione di attività agricole eco-compatibili, rafforzando la valenza ambientale dell’agricoltura; 䡵 Asse 3 - supporto allo sviluppo locale tramite interventi integrati, finalizzato ad incentivare l’agricoltura tipica di pregio e lo sviluppo organico delle aree rurali. Nel periodo di programmazione 20002006 la dotazione finanziaria complessiva del PRSR è di 836.688.076 euro in termini di spesa pubblica di cui 386.700.000 euro di fonte comunitaria. L’impegno finanziario previsto a carico dei soggetti privati è di 430.741.560 euro che porta ad una spesa complessiva prevista di euro 1.267.429.636 (Tabella 8). L’attuazione del programma è ormai arrivata a conclusione, considerata la velocità di esecuzione raggiunta nel corso degli anni precedenti, il 2005 ha visto la Regione impegnata soprattutto nelle fasi di verifica finale e pagamento degli impegni assunti per la maggior parte delle misure con l’eccezione dell’attivazione delle procedure di overbooking che hanno consentito di assumere impegni oltre la disponibilità iniziale del PRSR. Nel corso del 2005 si è assunta la 31 decisione di adottare una tabella di pianificazione finanziaria di livello nazionale approvata con Decisione C(2005)2981 del 28/07/2005, finalizzata ad ottimizzare l’utilizzo delle risorse e a favorire la solidarietà finanziaria fra le Regioni. Dal 2005 pertanto non esiste più una tabella di pianificazione finanziaria regionale (abrogate con la Decisione n. C(2005)2978 del 28/07/2005). Per consentire la valutazione dei livelli di attuazione del programma si continua a fare riferimento all’ultima tabella di pianificazione finanziaria approvata con decisione della Commissione Europea n. C(2004)401 del 5 febbraio 2004. I pagamenti per l’anno 2005 A chiusura dell’esercizio finanziario 2005 sono stati erogati 160,12 milioni di euro di spesa pubblica a cui corrispondono 69,48 milioni di euro di quota Feoga. Questo importo supera di 11,79 Meuro il massimale stabilito dal cosiddetto profilo di Berlino. I paga- 5 Decisione della Commissione Europea del 20 luglio 2000 n. C(2000) 2153 modificata con decisioni C(2001) 2442 del 2.8.2001, C(2002) 3489 dell’8.10.2002, C(2003) 2697 del 17.7.2003 e C(2004) 401 del 5.2.2004. NONOEURORAPPORTO 32 Tabella 8 – Programma regionale di sviluppo rurale – piano finanziario 2000-2006 (in milioni di Euro) Asse 1 “Sostegno competitività imprese” Asse 2 “Ambiente” Asse 2 “Sviluppo locale integrato” Valutazione Totale Misure in corso Totale Contributo UE Cofinanziamento pubblico totale Quota privata Totale 130,52 217,23 36,02 1,92 385,69 1,01 386,70 308,81 434,66 85,52 3,85 832,84 3,85 836,69 358,72 5,63 66,38 0,00 430,72 0,00 430,73 667,53 440,29 151,9 3,85 1.263,57 3,85 1.267,42 Tabella 9 – Pagamenti del Piano di Sviluppo Rurale per l’anno 2005 – Anno finanziario Misura Settore A B C E F G H I M O P Q R T VL X 78 79 80 Finanziamento Unione Europea Finanziamento Nazionale Finanziamento Regionale Totale Investimenti nelle aziende agricole 18.797.220,72 Insediamento giovani agricoltori 4.648.445,56 Formazione 453.196,03 Indennità compensativa (zone svantaggiate) 1.666.922.45 Misure agroambientali (nuovo regime) 19.232.441,30 Miglioramento trasformazione e commercializz. 8.563.511,46 Rimboschimento superfici agricole 623.182,62 Altre misure forestali (silvicoltura nuovo reg. altro) 3.830.232,09 Commercializzazione prodotti agricoli di qualità 685.642,14 Rinnovamento e migl. villaggi e tutela patr. rur. 1.083.922,85 Diversificazione attività settore agricolo 3.225.521,66 Gestione risorse idriche in agricoltura 137.700,00 Sviluppo e miglioramento infrastrutture rurali 3.339.335,77 Tutela ambientale e benessere degli animali 19.099,85 Valutazione 178.527,90 Misure transitorie Vecchio regime pre ’92 13.029,32 Regolamento 2078/92 (misure agroamb. Vecchio regime) 1.827.163,60 Regolamento 2079/92 (prepensionamento) 16.589,83 Regolamento 2080/92 (silvicoltura vecchio regime) 1.152.925,88 Interessi riscossi –6.664,32 Totale 69.487.946,71 21.434.105,77 3.253.911,90 317.237,17 1.666.922.48 19.232.441,89 9.990.763,74 623.182,67 2.681,162,34 799.915,84 927.356,22 3.767.108,54 117.810,00 2.856.987,24 13.369,90 124.969,53 9.186.045,91 1.394.533,61 135.958,70 49.417.382,40 9.296.891,07 906.391,90 3.333.844,93 38.464.883,19 22.836.030,56 1.246.365,29 7.660.463,61 1.828.379,10 2.408.717,60 8.601.391,37 306.000,00 7.420.746,89 38.190,70 357.055,80 39.087,96 1.827.163,82 16.589,82 1.152.925,97 –7.317,62 70.831.694,80 4.281.755,74 1.149.069,18 342.821,12 397.438,53 1.612.761,17 50.490,00 1.224.423,88 5.729,95 53.558,37 52.117,28 3.654.327,42 33.179,65 2.305.851,85 –2.127,45 –16.109,39 19.832.458,71 160.152.100,22 menti erogati dall’inizio della programmazione al 2005 superano il 90% della spesa complessivamente programmata in termini sia di quota pubblica sia comunitaria (Tabella 9). L’iniziativa di overbooking All’inizio dell’anno è stata attivata una iniziativa di overbooking nazionale e con un accordo siglato il 3 febbraio 2005 la Conferenza Stato-Regioni ha approvato un riparto indicativo tra le Regioni in base al quale all’EmiliaRomagna sono stati assegnati 50,57 milioni di euro in quota Feoga. Con la deliberazione della giunta regionale del 28 luglio 2005, n. 1299, sono state attivate le procedure per l’utilizzazione di tali risorse, definendo gli interventi da finanziare, le procedure e i tempi. In particolare, le risorse finanziarie delle diverse misure sono state incrementate di una quota comunitaria indicata nella Tabella 10. L’applicazione di questi fondi è stata modulata sulla base delle singole esigenze ed opportunità: più precisamente, per le misure che riguardano interventi di tipo strutturale (1.a, 1.g, 2.i e asse 3), si è deciso di accogliere le domande in attesa di finanziamento senza riaprire i termini di presentazione, evitando così le criticità dovute ai tempi lunghi di realizzazione delle opere rispetto alla tempistica prevista per la procedura di overbooking; per le NONOEURORAPPORTO misure a carattere non strutturale, 1.b e 2.f, la scelta è stata di dare continuità alla programmazione, riaprendo la presentazione delle domande. I fondi overbooking sono già stati parzialmente utilizzati e sono compresi nelle risorse pagate ai beneficiari nel corso del 2005. Stato di attuazione 2005 (domande ammesse) Nel corso del 2005 sono state ammesse a finanziamento 9.011 domande per 153,3 milioni di euro di contributi, con 64,7 milioni di quota FEOGA (Tabella 11). In particolare, le principali novità in termini procedurali e di applicazione dei diversi interventi sono relativi a: Tabella 11 – Attuazione 2005 - numero di domande, ettari e importi ammessi nel 2005 Misure n. beneficiari Investimenti nelle aziende agricole Insediamento giovani Formazione Miglioramento trasformazione commercializzazione Zone svantaggiate e zone soggette a vincoli ambientali Misure agroambientali Imboschimento superfici agricole6 Altre Misure forestali Tutela dell’ambiente in relazione all’agricoltura, alla silvicoltura… Commercializzazione di prodotti agricoli di qualità Rinnovamento e miglioramento dei villaggi rurale Diversificazione delle attività del settore agricolo Gestione delle risorse idriche in agricoltura Sviluppo e miglioramento delle infrastrutture rurali Valutazione Totale Misure Investimenti nelle aziende agricole Insediamento giovani Miglioramento delle condizioni di trasformazione e commercializzazione Misure agroambientali Altre misure forestali Commercializzazione prodotti agricoli di qualità Rinn. e svil. villaggi e prot. cons. del patr. rurale Diversificazione delle attività agricole Gestione risorse idriche Svil. migl. infrastrutture rurali Totale 739 389 485 79 1.374 5.786 134 58 0 1 27 66 0 99 2 9.011 ettari o capi di bestiame 37.500 115.857 153.357 䡵 attivazione della procedura di overbooking per le misure interessate; Tabella 10 – Overbooking – Risorse comunitarie programmate (Del. 1299/2005) 1.a 1.b 1.g 2.f 2.i 3.m 3.o 3.p 3.q 3.r 33 Importo UE 14,43 9,1 13,66 7,93 0,9 0,03 0,85 0,82 0,09 2,76 50,54 䡵 misura 1.g (Miglioramento condizioni di trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli), in cui sono state ammesse le domande del secondo e ultimo bando, finanziate con le risorse ordinarie già previste nel P.O.M. e con i primi fondi overbooking impegnati sulla misura; misura 1.c (Formazione) con le prime ammissioni delle domande di formazione individuale del secondo bando. 䡵 Spesa pubblica Quota FEOGA 35.902.536 7.193.326 1.288.390 58.551.960 3.187.415 33.598.341 524.548 2.360.048 — 86.320 1.843.715 3.002.220 0 6.354.194 238.734 153.313.501 14.057.217 3.596.663 644.195 21.956.985 1.593.708 16.799.171 262.274 1.180.024 0 32.370 829.672 1.133.786 0 2.859.387 119.367 64.704.359 Per le altre misure è continuata la gestione ordinaria, senza importanti cambiamenti procedurali. Vista la concomitanza delle ammissioni del secondo bando e della disponibilità 6 Il numero di beneficiari riportato per la misura 2.h (Imboschimento delle superfici agricole) è relativo a 1 domanda iniziale ammessa nel corso del 2005 e a 133 domande di conferma, presentate in seguito a precedenti ammissioni delle rispettive domande iniziali. NONOEURORAPPORTO 34 aggiuntiva relativa alle risorse overbooking, è la misura 1.g ad assorbire la maggiore quota dei finanziamenti rispetto al totale dell’anno in corso: il contributo è risultato di 58,5 milioni di euro (38% sul totale del 2005) in 79 domande. La misura 1.a (Investimenti nelle aziende agricole) ha impegnato quasi 36 milioni di euro (23%) e 739 domande, mentre la 2.f (Misure agroambientali) ha riguardato le sole domande di conferma dei bandi precedenti con un importo di 33,6 milioni di euro (22%) in 5.786 domande. Da segnalare anche l’elevato numero di ammissioni della misura 1.c dovuto ai voucher di formazione individuale, pari a 485 domande per 1,3 milioni di euro: rispetto ai contributi complessivamente impegnati fino al 2005 si tratta del 20%. Tutte le altre misure presentano un volume di ammissioni ridotto rispetto agli anni precedenti in quanto si trovano tutte in avanzato stato di applicazione: per molti interventi le nuove domande sono state finanziate in virtù di economie o dei fondi overbooking. Stato di attuazione dal 2000 al 2005 (domande ammesse) Fino al 31.12.2005, escludendo i trascinamenti del precedente periodo di programmazione, sono state approvate 20.958 domande, per una spesa pubblica di 655,7 milioni di euro. PRSR (598,2 milioni al netto dei trasci- Gli impegni assunti superano le disponibilità originarie del Piano in virtù dell’iniziativa di overbooking. Rispetto alla disponibilità programmata nell’ultima tabella finanziaria approvata per il gni raggiunge il 109%. namenti), il livello attuale degli impe- Di seguito sono riportate sinteticamente le percentuali di risorse impegnate per asse: 䡵 Asse 1 – è stato impegnato il 125% delle risorse totali, con il 145% per la misura 1.g, 121% per la misura 1.a, 115% per la misura 1.b. La misura 1.c, non beneficiaria di fondi overbooking, si trova al 97% della disponibilità prevista. 䡵 Asse 2 – è stato impegnato l’88% delle risorse. Considerando gli importi Tabella 12 – PRSR: Numero di domande, contributi impegnati dal 2000 al 2005 Misure Investimenti nelle aziende agricole Insediamento giovani Formazione Miglioramento delle condizioni di trasformazione e commercializzaz. Zone svantaggiate e zone soggette a vincoli ambientali Misure agroambientali Imboschimento superfici agricole Altre Misure forestali Tutela dell’ambiente in relazione all’agricoltura, alla silvicoltura… Commercializz.prod.agricoli qualità Rinn. e svil. villaggi e prot. cons. del patr.rurale Diversif. delle attività agricole Gestione risorse idriche Svil.migl.infrastrutture rurali Valutazione Totale n. domande Spesa pubblica impegnata fino al 2005 Quota FEOGA 3.721 6.096 1.436 155 1.374 5.786 204 514 30 87 169 599 14 531 9 20.958 184.035.365 90.724.493 7.016.129 104.018.290 18.503.850 134.900.000 4.138.092 19.034.698 1.235.795 4.313.906 16.402.580 26.430.608 7.090.870 35.355.177 1.887.788 655.668.950 71.606.394 45.362.247 3.508.065 39.006.859 9.324.474 67.450.000 2.069.046 9.517.349 617.898 1.617.715 7.381.161 9.911.478 3.190.891 15.909.830 943.894 287.635.405 Note: 䡵 Formazione: come impegno complessivo è stato considerata la disponibilità totale della misura in quanto nel 2005 sono stati impegnati tutti i fondi programmati 䡵 Zone svantaggiate e Misure agroambientali: il numero domande è relativo alla sola ultima campagna, i contributi sono complessivi 䡵 Imboschimento sup. agr. e Altre misure forestali: il numero domande è relativo alle sole domande iniziali, i contributi sono comprensivi delle manutenzioni e perdite di reddito NONOEURORAPPORTO necessari a pagare gli impegni pluriennali che maturano entro il 2006 in cui è incluso il terzo bando per la misura 2.f (Agroambiente), finanziato con l’overbooking, le risorse impegnate salgono al 111%. Fra le misure dell’asse, solo la 2.i (Altre misure forestali) supera l’importo programmato, attestandosi al 105%. 䡵 Asse 3 – è stato impegnato il 110% delle risorse disponibili complessivamente. Le misure che superano la disponibilità iniziale sono quelle incluse nell’iniziativa di overbooking: la 3.r (Infrastrutture rurali) arriva al 119%, la 3.p (Diversificazione) al 110% mentre la 3.o (Rinnovamento e sviluppo villaggi) si attesta al 106%. Nella Figura 2 si riporta il confronto, per singola misura, fra i pagamenti effettuati, la disponibilità già aumentata delle risorse overbooking e gli impegni assunti al 31.12.2005. Considerando l’intero periodo, il numero di beneficiari che è stato ammesso a contributo in almeno una misura ammonta a 14.389. Considerando le sole aziende agricole, il numero complessivo scende a 13.900, pari al 16% delle aziende agricole regionali. La SAU interessata dalle aziende beneficiarie ammonta complessivamente a 440.000 ha, il 41% della SAU regionale (Tabella 13). La maggior parte dei beneficiari sono stati ammessi per una sola misura, Milioni di euro 200,00 䡵 36,06 180,00 35 15,87 160,00 140,00 䡵 36,41 䡵 120,00 18,21 䡵 100,00 80,00 60,00 40,00 20,00 – 1.a 1.b 䡵 1.c 1,80 䡵 䡵 1.g 2.e 2.f 䡵 2.h 2.i 䡵 2.t 0,09 䡵 3.m 1,89 䡵 3.o 2,198 䡵 3.p 6,13 䡵 0,20 䡵 3.q 䡵 Val 3.r 䡵 Disponibilità originale 䡵 Disponibilità con Overbooking 䡵 Impegni Figura 2 – Confronto fra gli impegni assunti fino al 31-12-2005, la disponibilità originaria e aumentata delle risorse overbooking (in termini di contributi pubblici) Nota: le cifre indicate sul grafico sono relative alle risorse overbooking aggiunte alla disponibilità originaria per le diverse misure interessate. Tabella 13 – PRSR: Numero di aziende beneficiarie confrontate con il dato regionale Aziende beneficiarie PRSR Regione (*) % PRSR su Regione 13.911 440.549 88.691 1.070.068 16% 41% N. aziende SAU (ha) (*) Dati indagine ISTAT struttura e produzioni delle aziende agricole – Anno 2003 mentre il 22% ha ricevuto contributi per più di un intervento e il 15% per due interventi. A conferma di quanto riportato nei rapporti precedenti, le aziende agricole beneficiarie si concentrano nelle classi di SAU medio alte, senza variazioni significative. Il 66% ha una SAU superiore a 10 ettari, mentre dai dati censuari del 2000 emerge che solo il 25% delle aziende totali regionali supera NONOEURORAPPORTO 36 tale soglia. Inoltre la classe di SAU da 20 a 50 Ha pesa per il 27% fra i beneficiari del PRSR, mentre a livello regionale la stessa classe incide per il 9%. L’analisi per orientamento tecnico economico (OTE) delle aziende beneficiarie evidenzia come il PRSR presenti una maggiore quota di allevamenti specializzati (27%) rispetto alla distribuzione delle aziende regionali (15%). Al contrario, è meno frequente la specializzazione in coltivazioni permanenti (frutteti e vigneti) con un 21% nel PRSR rispetto al 30% regionale. Per gli altri ordinamenti produttivi il livello di attuazione è in linea con la loro consistenza a livello regionale (Figura 3). La ripartizione per fascia altimetrica vede la maggior parte delle aziende beneficiarie in pianura, con valori che si attestano attorno al 50%. E’ interessante notare come siano maggiori i contributi impegnati (51%) rispetto al numero di aziende (46%): le aziende di pianura in proporzione ricevono più fondi rispetto a quelle localizzate nelle altre fasce altimetriche, in particolare rispetto alle aziende di montagna in cui, al contrario, al 22% di numero di domande corrisponde un 18% di contributi. L’applicazione in montagna risulta comunque molto significativa se viene considerato il confronto con la situazio- 䡵 Aziende beneficiarie PRSR 䡵 Regione (Censimento 2000) 40% 35% 30% 25% 20% 15% 10% 5% 0% Seminativi Ortofrutticoltura Coltivazioni permanenti Allevamenti – Bovini e ovini Allevamenti – Suini e avicoli Aziende specializzate in allevamenti Aziende specializzate in coltivazioni Pollicoltura Polliallevamento Coltivazioni. Allevamenti Aziende miste (non specializzate) Figura 3 – Aziende beneficiarie per orientamento tecnico economico ne regionale ricavata dai dati ISTAT sull’Indagine campionaria del 2003. Il dato ISTAT stima al 12% il numero di aziende (10.900) e al 10% la SAU (114 mila ha), valori molto inferiori rispetto al 22% riferito alla platea dei beneficiari del PSR (4.500 aziende). Dai valori assoluti è ancora più evidente l’importanza del Piano, che ha raggiunto quasi la metà delle aziende regionali localizzate in montagna (Figura 4). 60% 䡵 % aziende agricole 䡵 Regione % di contributi 50% 51% 46% 40% 32% 31% 30% 22% 20% 18% 10% 0% Montagna Collina Figura 4 – Aziende beneficiarie per fascia altimetrica Pianura NONOEURORAPPORTO Misura 1.a Investimenti nelle aziende agricole La Misura 1.a ha impegnato complessivamente 3.721 domande dall’inizio della programmazione al 31-12-2005, per una spesa ammessa complessiva di 477 milioni di euro ed un corrispondente contributo di 184 milioni di euro (di cui 71,6 milioni di quota comunitaria). Il volume totale delle ammissioni risulta superiore alla disponibilità originaria, pari ad una quota FEOGA di 60,75 milioni, in seguito all’attivazione dell’iniziativa di overbooking. Rispetto alla situazione del solo anno 2005, le domande ammesse sono state 739, per quasi 36 milioni di contributi e 14 milioni di quota comunitaria. Il totale del 2005 è vicino alla media delle ammissioni per anno, pari a 744, in controtendenza rispetto agli anni precedenti in cui il numero è diminuito costantemente fino al 2004. Fra le domande ammesse nel 2005 (Tabella 14), l’utilizzo dei nuovi fondi overbooking ha portato all’approvazione di 514 domande per oltre 23 milioni di euro di contributi (9,2 milioni in quota FEOGA) nel corso del solo anno 2005, pari al 13,8% del totale. Questa ulteriore disponibilità ha consentito di finanziare tutte le domande inevase, ammissibili al contributo ma non soddisfatte negli anni precedenti per carenza di risorse. 37 Altro 0% Altri allevamenti 8% Orticoltura 1% Seminativi 15% Viticoltura 7% Frutticoltura 13% Allevamento di bovini da latte 36% Altre aziende (comprese quelle miste) 20% Le restanti 225 domande, pari a 12,6 milioni di contributi, sono state finanziate con le ultime risorse ordinarie programmate per la misura. Figura 5 La dimensione fisica ed economica delle aziende beneficiarie risulta essere molto diversa dall’insieme delle aziende agricole regionali. Rispetto alla classe di SAU, le aziende superiori a 10 ha rappresentano l’80% in termini di numero di domande (3000 domande) e l’88% per il costo degli investimenti realizzati (416 milioni di euro), mentre a livello regionale ammontano solo al 25%. La classe con la maggiore numerosità è quella che va da 20 a 50 ha con un 36% (1361 domande per 176,5 milioni si spesa ammessa), mentre a livello regionale rappresenta il 9% (9.400 aziende). Le aziende con oltre 100 ha sono molto rilevanti nel PRSR, assorbendo il 14% della spesa ammessa Olivicoltura 0% complessiva pari a 65 milioni di euro. L’elaborazione per Orientamento tecnico Economico vede le aziende specializzate in allevamenti di bovini da latte fra le tipologie più rappresentate in termini di ammontare di investimenti ammessi (36% per 166 milioni di euro). Le aziende specializzate in semi- Tabella 14 – Misura 1.a - Numero di domande ammesse e relativi importi fino al 31.12.2005 e nell’anno civile 2005, con dettaglio delle risorse impegnate sui fondi overbooking nativi si collocano al 15% (71 milioni) Periodo di riferimento Le aziende miste (non specializzate in n. domande Investimenti ammessi (in Euro) Importo spesa pubblica (in Euro) Quota FEOGA (in Euro) 3.721 739 514 477.375.960 93.714.783 61.613.551 184.035.365 35.902.536 23.246.434 71.606.394 14.057.217 9.242.033 e quelle frutticole al 13% (63 milioni). un orientamento produttivo particolare) sono rappresentate dal 20% con oltre Domande ammesse totali Domande ammesse nel 2005 Domande ammesse nel 2005 e finanziate con risorse overbooking 94 milioni di euro di investimenti ammessi (Figura 5). NONOEURORAPPORTO 38 Misura 1.b Insediamento giovani agricoltori Le ammissioni dell’anno 2005 sono state 389 per 7,2 milioni di euro, con insediamenti effettuati in 381 aziende agricole: si tratta del 10% rispetto alle domande ammesse in tutto il periodo, con un dato significativamente inferiore rispetto alla media annuale di 630 domande. Fra le ammissioni 2005, 268 di esse sono state finanziate con fondi overbooking per 4,9 milioni di euro. Complessivamente l’insieme delle ammissioni fino a tutto il 2005 comprende 6.096 domande (corrispondenti a 5.515 aziende) per 90,7 milioni di euro, includendo anche le vecchie domande presentate nella programmazione precedente e reinserite nell’attuale piano a seguito di nuova istruttoria. La ripartizione dei premi per orientamento tecnico economico aziendale vede la maggior parte delle aziende specializzate nel settore dei seminativi con il 29% dei contributi complessivi per 1.084 domande e 19 milioni di euro. Gli allevamenti per bovini da latte e le aziende miste hanno inciso in maniera simile per il 21% (attorno alle 800 domande per 14 milioni di euro). Rispetto alle aziende specializzate in colture permanenti, quelle frutticole hanno assorbito il 15% dei contributi (614 domande per 10 milioni) e le aziende viticole il 6% (237 per 4 milioni). Le domande ex 950/97 non sono comprese nell’elaborazione per mancanza di alcuni dati necessari alla determinazione dell’OTE. I conduttori beneficiari del premio di primo insediamento, confermando la tendenza degli anni precedenti, sono per il 23% donne (1410 domande per 23 milioni di euro) e per il 77% uomini (4.686 per oltre 68,6 milioni di euro). L’elaborazione per classi di età è stata effettuata considerando l’intero insieme delle domande ammesse al 31-122005: la classe più numerosa è quella da 35 a 40 anni con 2.248 domande (37%) e 31 milioni di euro di premi. Le altre classi sono progressivamente meno numerose fino a quella che comprende i beneficiari più giovani di 25 anni, rappresentati da 1.098 domande (18%) per 19 milioni di euro. Misura 1.c Formazione Nel corso dell’anno 2005, sono stati approvati dalla Regione, due programmi operativi di misura per finanziare interventi formativi attraverso le due tipologie “Formazione tradizionale” e “Formazione individuale”. Le Province hanno aperto i bandi a più riprese nel periodo compreso tra maggio / dicembre 2005, con alcune riaperture dei bandi anche nei primi mesi del 2006, per le sole attività di “formazione individuale”. I progetti formativi presentati sono risultati 76, di questi ne sono stati approvati 65 in prima priorità, gli altri 11 approvati in seconda priorità, non sono stati finanziati. Considerato che l’anno 2005 è l’ultima annualità di attivazione della misura 1.c è stato consentito alle province di: aggiungere alle quote loro assegnate per l’anno 2005, le eventuali quote residue dell’annualità 2004; 䡵 䡵 determinare quali importi da destinare alla tipologia “Formazione tradizionale” e quali alla tipologia “Formazione individuale”; 䡵 unificare nello stesso bando le risorse dell’annualità 2004 con le risorse del 2005, solo per la formazione individuale; 䡵 utilizzare le eventuali risorse residue de 2005 a compensazione tra le due tipologie formative. Per la formazione individuale, sono stati messi a bando 854.000 € per un importo complessivo di 605.000 € di vouchers assegnati. A fronte di una richiesta di circa 630 domande presentate, sono stati assegnati 608 vouchers. Questi dati non sono ancora definitivi in quanto le attività sono in corso, con la possibilità di nuove assegnazioni di vouchers per scorrimento graduatorie, comunicazioni di rinunce, richieste di nuove domande. Misura 1.g Miglioramento delle condizioni di trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli Nel corso del 2005 sono stati adottati gli atti di ammissione per la maggior parte delle domande del secondo e ultimo bando previsto per la misura. L’attivazione dell’iniziativa di overbooking ha permesso di finanziare una consistente quota di domande aggiuntive rispetto alle risorse inizialmente stanziate per la misura. In totale la misura assorbe la maggior quota di risorse impegnate nell’anno, con 58,5 milioni di euro di contributi per 79 domande (il 33% delle risorse impegnate sul PSR nel 2005). Di queste, 57 sono finanziate con fondi overbooking per 39,7 milioni di contributi e 22 con fondi ordinari (18,8 milioni). NONOEURORAPPORTO Sommando anche le domande del primo bando, in totale la misura assorbe 104,6 milioni di euro di contributi, corrispondenti a 285 milioni di euro di investimenti ammessi, per 155 domande (Figura 6). domande solo una è produttrice di aceto balsamico, mentre le altre sono tutte cantine. Tra i settori l’ortofrutticolo è il più rappresentato con 16 domande, il 23% della spesa ammessa (38 milioni di euro) e 14,9 milioni di contributi ripartiti fra il settore del fresco (10 domande per 24 milioni di spesa ammessa) e del trasformato (6 domande per 14 milioni di spesa ammessa). Il settore carne assorbe il 20% della spesa ammessa (31,3 milioni) con 15 domande e 12 milioni di contributi. Come nel primo bando la maggior parte dei beneficiari sono salumifici, o comunque specializzati nella trasformazione della carne suina, tranne una ditta che opera la macellazione dei suini. Il settore vitivinicolo è rappresentato da 14 domande con il 23% della spesa ammessa (36 milioni) e 11,6 milioni di contributi. Fra queste Il settore lattiero caseario comprende 17 domande per il 16% della spesa ammessa (25 milioni) e quasi 10 milioni di contributi. Le ditte beneficia- Ortofrutticoli 23% Vini e alcole 23% Cereali 6% Uova e pollame 6% Latte e prodotti lattiero caseari 16% rie sono per lo più caseifici per la produzione di Parmigiano reggiano o Grana Padano e trasformatori di latte alimentare. Rispetto al primo bando, in cui il settore assorbiva il 29% in termini di numero di domande e il 22% di spesa ammessa, la riduzione è stata evidente. Negli altri settori si nota un ridimensionamento del peso dei cereali, passati dal 10% del primo bando al 5% del secondo, e una distribuzione ampia di ammissioni fra settori diversi, fra cui uova e pollame, le sementi, le piante ornamentali, l’apicoltura, i prodotti erboristici. Misura 2.e Indennità compensativa in zone sottoposte a svantaggi naturali Patate 2% Altri settori 7% Carni 20% Figura 6 – Misura 1.g – Suddivisione dell’importo degli investimenti ammessi nell’anno 2005 per settore produttivo Per questa misura, al penultimo anno di attuazione, non ci sono state novità rispetto alla gestione degli anni precedenti. L’aiuto a ettaro di superficie foraggiera è stato pari a 85€, come nel 2004. Gli ettari di superficie interessati dalla misura sono risultati circa 37.500, mentre le aziende beneficiarie sono state 1.374. Gli aiuti erogati dall’inizio della programmazione ad oggi superano i 18 milioni di euro di spesa pubblica, corri- 39 spondente al 92% della disponibilità di tutto il periodo di programmazione. Le domande ammesse riguardano per il 68% ditte individuali e il 32% società. Prendendo in considerazione le ditte individuali, la elaborazione per classi di età mostra una maggiore numerosità nell’intervallo 40-54 anni, con il 56% delle domande, mentre i conduttori più giovani, con meno di 35 anni, rappresentano il 19%. Misura 2.f Misure agroambientali Gli elementi che hanno caratterizzato il 2005 sono stati la continuità di attuazione degli impegni pluriennali attivati nelle precedenti annate agrarie, la possibilità di prorogare di un anno gli impegni quinquennali in scadenza e l’emanazione di un altro bando per l’adesione a nuovi impegni a decorrere dall’annata agraria 2005-2006. Le domande di conferma degli impegni assunti nelle annate precedenti sono state 5.786 per una spesa pubblica di 36 milioni di euro; tra le conferme, 204 domande a cui corrisponde una spesa di 2,5 milioni di euro, riguardano impegni ventennali iniziati durante l’applicazione del Reg (CEE) n° 2078/92 (Tabella 15). NONOEURORAPPORTO 40 Tabella 15 – Misura 2.f – Distribuzione degli impegni assunti nell’anno 2005 per azione Azioni n. domande Importo Azione Superficie Azione € 8.002.830 39.503,97 € 14.818.111 59.855.95 € 87.136 490,68 € 304.146 1.767,96 € 152.669 1.360,31 € 147.608 744,29 € 34.414 € 2.546.528 10.787,09 € 4.924.850 3.623,98 € 753.203 1.314,12 € 29.321 27,65 € 1.713.274 € 33.514.090 115.857,05 € 2.579.244 3.922,15 € 36.093.334 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11V 11Z Totale ex 2078 Totale 819 2.568 21 84 218 17 5 1.503 1.334 104 79 614 7.366 204 7.570 Dalla situazione iniziale (campagna 2000/01) ad oggi il numero complessivo delle domande è diminuito del 6%. qualità sia per vino comune, raggiunge infatti il 52% della superficie totale. L’azione 1, produzione integrata, riguarda oltre 39.000 ettari, di questi il 68% è rappresentato da seminativi e foraggiere, il 17% da colture fruttifere e vite, seguono bietola 9% e ortive 6%. I seminativi sono composti per un terzo da foraggiere e per un terzo da grano (tenero + duro). Tra le arboree la coltura principale è la vite sia per la produzione di vino di Per quanto attiene all’azione 2, produzione biologica, su circa 60.000 ettari, 54.000 sono investiti a seminativi e foraggiere (90% della superficie totale dell’azione) e di questi ultimi solamente 10.000 ettari interessano cereali e leguminose da granella, gli altri 44.000 sono di colture foraggiere, principalmente medica (30.000 ettari), che incidono per il 73% sul totale delle superfici interessate dall’azione. Le arboree con una superficie impegnata di soli 4.200 ettari sono in prevalenza vigneti. Tra le altre azioni la 8, praticoltura estensiva e regime sodivo, riguarda il 20% degli impegni sottoscritti per la misura e interessa circa 10.800 ettari di superficie. Con l’attivazione dell’iniziativa di overbooking, la 2.f potrà contare su una assegnazione di 15,86 milioni di euro che si andranno ad aggiungere alla dotazione finanziaria originaria di 360 milioni di euro. E’ stato così possibile emanare un altro bando per accogliere nuove domande a partire dall’annata 2005/06 e assicurare al tempo stesso continuità alla programmazione della misura. I nuovi impegni riguardano unicamente le azioni 2- produzione biologica, 8 – regime sodivo e praticoltura estensiva, 9 e 10 – paesaggistico-ambientali, 11- biodiversità genetica e dovranno essere adeguati alle condizioni previste nella prossima programmazione 2007-2013. Agli Enti Territoriali sono state assegnate risorse per un ammontare complessivo di 7 milioni di euro. La presentazione delle domande è terminata a gennaio 2006, ne sono state accolte 2.575; l’azione più richiesta è la 8 – regime sodivo e praticoltura estensiva con percentuali del 43% rispetto all’im- porto totale degli aiuti e del 60% su 21.200 ettari di superficie totale impegnata. Il biologico, azione 2, interessa il 23% delle risorse e il 33% della superficie. Contemporaneamente alla emanazione del bando è stata data la possibilità ai beneficiari con impegni quinquennali in scadenza nel 2005 di prorogare per uno o due anni la durata dell’impegno. Anche per queste domande il termine di presentazione è scaduto a gennaio 2006, pertanto l’analisi per azione sarà oggetto della prossima relazione. Misura 2.h Forestazione agricola Nella primavera del 2005 sono state portate a termine le realizzazioni degli ultimi impianti per la Misura 2 h, esaurendo in tal modo definitivamente le graduatorie delle domande ammesse. Dal 2002, anno di apertura dei bandi provinciali per la presentazione delle domande, fino ad oggi, per la Misura 2h è stato così concesso complessivamente un contributo totale di 3,36 milioni di euro a favore di n° 204 domande iniziali ritenute ammissibili, cui si sono aggiunti 0,77 milioni derivanti dalle richieste relative alla manutenzione e la compensazione per la perdita di reddito negli anni successivi all’impianto. Gli interventi ammessi hanno interessato una superficie totale pari a circa 865 ha. NONOEURORAPPORTO Trattandosi di impegni quinquennali o ventennali è proseguita ovviamente la presentazione annuale delle domande di conferma e mantenimento degli impegni o di eventuali modifiche agli stessi intercorse negli anni successivi all’impianto. Come già evidenziato in passato le specie latifoglie sono assolutamente prevalenti in tutte le tipologie di impianto. La Misura ha previsto per ciascun Azione l’ammissibilità differenziata delle domande secondo la localizzazione degli interventi tra le zone omogenee individuate dal P.T.P.R.. Solo l’Azione 2.1 – Arboricoltura Specializzata da legno è stata applicata su tutto il territorio regionale. Ciò premesso si rileva che le superfici ammesse complessivamente si distribuiscono in modo predominante nell’area di Pianura con oltre 61% della superficie ed il 56 % degli interventi e con il 35% di superficie in collina ed oltre il 36% di interventi. In montagna (localizzazione dei comuni sede di intervento con metodo ISTAT) si rileva poco meno del 7% del numero di realizzazioni con il 4% di superficie. Con l’Azione 2.1, questi ultimi dati naturalmente si riequilibrano ma limitatamente portandosi rispettivamente al 13% e 10%. Misura 2.i Altre Misure forestali Nell’ambito della Misura 2i si distinguono gli interventi di iniziativa pubblica eseguiti da enti pubblici (in particolare Comunità Montane) e quelli di iniziativa privata realizzati da aziende agricole e consorzi forestali. che pari ad € 89.535 ed è proseguita l’assegnazione delle risorse per le graduatorie dell’Azione 3b, dove sono state ammesse ulteriori 10 domande corrispondenti ad un importo di € 129.612 di contributo pubblico. Nell’anno 2005 sono state ammesse all’aiuto complessivamente n° 36 domande per l’Azione 2 e n°1 domanda per l’Azione 3a corrispondenti ad un totale di risorse impegnate di 2,14 milioni. Nel corso del 2005 le attività di iniziativa pubblica, limitatamente alle Azioni 2 e 3a, hanno beneficiato delle risorse aggiuntive resesi disponibili in occasione dell’operazione di overbooking permettendo quindi di procedere all’esaurimento delle graduatorie di ammissibilità già approvate. Nello stesso anno sono state ammesse anche n° 11 domande della Azione 5 – Associazionismo forestale corrispondenti ad un impegno di risorse pubbli- L’ammontare delle risorse aggiuntive messe a disposizione per il contributo pubblico è stato pari a 1,8 milioni di euro. 41 Delle domande ammesse, n° 31 sono state soddisfatte con risorse overbooking. Nell’intero periodo di programmazione (2000-2005) le domande di adesione Azione 2 hanno impegnato il 50% delle disponibilità per Misura mentre il numero delle domande ha raccolto poco meno il 29% del totale. Le domande relative alle Azioni di iniziativa pubblica comprendono il 55% del totale ed hanno impegnato oltre il 86% delle risorse pubbliche. Tra gli Interventi di iniziativa privata l’Azione 3b è quella che ha raccolto il maggior numero di adesioni con il 29% del totale ed ha impegnato il 9% di risorse pubbliche. Tabella 16 – Misura 2.i - Riepilogo attuazione 2005 Azioni Domande n° Azione 1 Imboschimento dei terreni non agricoli Azione 2 Interventi di miglioramento eco morfologico Azione 3a Interventi selvicolturali sosotenibili iniziativa pubblica Azione 5 Associazionismo forestale Totale parziale Azione 3b Interventi selvicolturali sostenibili iniziativa privata Azione 4 Meccanizzazione forestale Totale parziale Totale generale 0 36 1 11 48 10 0 10 58 Progetti n° Superficie dell’intervento (Ha) Area di influenza degli interventi (Ha) Contributo concesso 0 36 1 11 48 0,00 20,83 0,00 0,00 98,96 0,00 9.929,04 10.028,00 0,00 2.076.828,10 64.073,25 89.535,24 2.230.436,59 129.612,91 0,00 129.612,91 2.360.049,50 48 20,83 42,55 0,00 42,55 63,38 10.028,00 NONOEURORAPPORTO 42 Complessivamente sono stati riassegnati 10,5 milioni di euro. L’elevata differenziazione tipologica degli interventi, che spazia dai classici imboschimenti alla creazione e ripristino di manufatti e viabilità forestale agli interventi di conversione in fustaie, non facilita il confronto tra le realizzazioni che possono interessare aree più ampie rispetto alla mera superficie di occupazione fisica. In questo caso l’Azione 5 relativa all’Associazionismo forestale presenta area di influenza più grande, complessivamente attinge ad un bacino di poco più di 70 mila ha ma nello specifico gli interventi hanno riguardato l’assistenza e la promozione di consorzi forestali. Nel complesso le domande per l’Azione 5 sono state n° 29 che hanno impegnato € 632.270. Gli interventi relativi all’Azione 3 hanno interessato rispettivamente Ha 1880 in ambito dell’iniziativa pubblica e Ha 2700 per l’iniziativa privata ed inoltre hanno riguardato rispettivamente per i due settori Km 29 e Km 16 di opere stradali (Tabella 17). Misura 2.t Tutela dell’ambiente in relazione all’agricoltura, alla selvicoltura guire una gestione sostenibile delle foreste ed una maggiore razionalizzazione delle risorse. Non sono state ammesse ulteriori domande durante il 2005, il numero e l’impegno finanziario permangono con la stessa entità precedentemente rilevata: N° 30 domande che hanno implicato un’impegno di € 1.235.795, Le Misure dell’Asse 3 La Misura si inquadra nelle iniziative di carattere pubblico ed ha per obiettivo generale di migliorare il livello di conoscenza del sistema forestale per conse- Per ciò che riguarda l’asse 3 (sviluppo locale integrato), nell’ambito dell’iniziativa di overbooking, si sono rese disponibili ulteriori risorse che sono andate ad aggiungersi alle normali economie e rinunce provenienti dalla fase di collaudo e realizzazione degli interventi. Tabella 17 – Misura 2.i - Riepilogo attuazione intero periodo fino al 31/12/2005 Azioni Domande n° Azione 1 Imboschimento dei terreni non agricoli Azione 2 Interventi di miglioramento eco morfologico Azione 3a Interventi selvicolturali sostenibili iniziativa pubblica Azione 5 Associazionismo forestale Totale parziale Azione 3b Interventi selvicolturali sostenibili iniziativa privata Azione 4 Meccanizzazione forestale Totale parziale Totale generale 65 148 65 29 307 154 53 207 514 Progetti n° Superficie dell’intervento (Ha) Area di influenza degli interventi (Ha) Contributo concesso 86 204 105 29 424 174,05 265,15 1883,8 196,88 1.486,28 139,04 70.305,87 72.128,07 0,00 0,00 0,00 72.128,07 2.607.272,30 9.353.873,75 4.192.531,60 632.270,81 16.785.948,46 1.674.837,49 317.461,15 1.992.298,64 18.778.247,10 0 424 2.323,00 368,53 0 368,53 2.691,53 Per l’intero asse le domande ammesse del 2005 sono state 193, per un impegno complessivo di 11,3 milioni di contributi. Le domande in oggetto hanno riguardato le misure 3m (commercializzazione di prodotti agricoli di qualità) con una sola domanda, la misura 3o (rinnovamento e miglioramento dei villaggi e protezione e tutela del patrimonio rurale) con 27 domande per circa 1,8 milioni di contributi, 3p (diversificazione delle attività del settore agricolo e delle attività affini) con 66 domande per 3 milioni (30% delle ammissioni), 3r (sviluppo e miglioramento delle infrastrutture rurali connesse allo sviluppo dell’agricoltura) con la quota più rilevante di 99 domande ammesse per circa 6,3 milioni (60% delle ammissioni). In particolare, gli interventi che hanno caratterizzato maggiormente la misura 3r riguardano quelli relativi all’azione 2 “viabilità rurale” con 63 domande e un contributo concesso di 4 milioni, che rappresenta il 62% del contributo totale concesso per la misura 3 r e oltre il 35% del contributo concesso per l’intero Asse 3. Complessivamente le domande ammesse nel periodo 2000-2005 sono state 1400 ed hanno determinato un contributo complessivo di 89,5 milioni di euro, con la ripartizione riportata nella Tabella 18. NONOEURORAPPORTO Delle domande totali ben 113 sono state ammesse beneficiando delle risorse disponibilizzate dall’operazione “overbooking” equivalenti ad un contributo complessivo di 7,5 milioni. Altre 5 ne hanno usufruito parzialmente perché già finanziate con la gestione ordinaria (Figura 7). Dal punto di vista della distribuzione territoriale le domande ammesse provengono per il 50% dalle aree comprese in Obiettivo 2. Con la classificazione delle zone svantaggiate, secondo la Dir 268/75/CEE invece, solamente il 37% delle domande proviene da zone non svantaggiate. Analogamente anche la distribuzione delle risorse mantiene questi caratteri. Con l’esclusione della Misura 3.p la percentuale del n° di domande e del contributo si innalzano rispettivamente al 68% e 62%. tutela dell’ambiente e sviluppo socioeconomico. Misura 3.m 6% Misura 3.r 38% Misura 3.q 1% Misura 3.o 12% L’obiettivo generale dell’Asse 1 di “rafforzamento competitivo del sistema delle imprese ed evoluzione differenziata della realtà agricola” è stato perseguito su tutto il territorio regionale, Misura 3.p 43% Figura 7 – Asse 3 - Distribuzione percentuale del numero di domande fra le misure Sintesi del Rapporto di Valutazione Intermedia al 2005 L’attività valutativa è stata incentrata sul completamento della Valutazione Intermedia, terminata al 31 dicembre, che ha dato fondamentali contributi per la definizione delle strategie e della struttura del nuovo piano. L’elemento chiave che ha caratterizzato la strategia del Piano Regionale di Sviluppo Rurale 2000-2006 è stato la promozione di un’evoluzione differenziata delle diverse realtà agricole presenti in regione, grazie alla valorizzazione dei punti di forza specifici di ciascuna e ad un’integrazione virtuosa fra Tabella 18 – Misura 3.m - Distribuzione delle domande per classe di investimento nel periodo 2000-2005 Misura Misura 3 m Misura 3 o Misura 3 p Misura 3 q Misura 3 r Totale 43 Domande ammesse Spesa ammissibile Contributo pubblico FEOGA 87 169 599 14 531 1400 11.398.677,37 25.757.574,08 67.420.144,26 10.454.441,40 52.584.408,95 167.615.246,06 4.313.906,09 16.402.579,70 26.430.608,27 7.090.869,85 35.355.176,82 89.593.140,73 1.617.714,78 7.381.160,87 9.911.478,10 3.190.891,43 15.909.829,57 38.011.074,75 Il sostegno complessivamente erogato dall’Asse 1 ha incentivato l’attivazione di risorse finanziarie private di importo superiore alle risorse pubbliche erogate (per ogni euro di contributo sono stati attivati investimenti complessivi pari a circa 2,08 euro, con una partecipazione privata di 1,08 euro). In particolare, l’attivazione di risorse private è stata più ingente nel caso del sostegno attivato dal Piano ai giovani agricoltori, di cui è emersa una forte propensione agli investimenti, con conseguente contributo allo sviluppo dell’agricoltura regionale: la stragrande maggioranza (83%) dei giovani beneficiari neo-insediati ha realizzato, a seguito dell’acquisizione della titolarità aziendale, investimenti di adattamento/miglioramento strutturale, attivando risorse finanziarie pari a 3 volte i contributi pubblici ricevuti. Effetti netti rispetto all’obiettivo di miglioramento dei redditi agricoli sono stati complessivamente positivi soprattutto per le misure 1.a (investimenti 44 nelle aziende agricole) e 1.b (insediamento giovani agricoltori) determinando un impatto positivo sull’economia regionale. A livello regionale, la crescita del reddito netto totale generato dai beneficiari della misura è stimato nello 0,8%. L’occupazione nelle aziende beneficiarie è aumentata del 5,6% e il reddito da lavoro agricolo del 27%. Il miglioramento dell’efficienza aziendale è legato strettamente agli investimenti sovvenzionati: a differenza delle imprese beneficiarie per il miglioramento della trasformazione dei prodotti agricoli, non si è verificato uno stimolo verso l’introduzione dei sistemi volontari di certificazione, poco diffusi nel settore agricolo. L’impatto positivo sull’economia regionale è inoltre accompagnato da un aumento (+9%) del numero di unità lavorative occupate nelle aziende agricole condotte da giovani agricoltori beneficiari del premio di insediamento. Un contributo verso il miglioramento dei redditi agricoli è dato anche dagli aiuti alla trasformazione, tramite le ricadute positive sulle aziende agricole conferenti: i prezzi delle materie prime sono mediamente aumentati nei settori carne e cereali, mentre si sono stabilizzati nei settori lattiero caseario, vino e ortofrutta. Effetti positivi sono stati verificati riguardo all’obiettivo di miglioramento NONOEURORAPPORTO delle condizioni di lavoro, riscontrato dal 79% delle aziende agricole beneficiarie nella misura 1.a e dal 64% dei beneficiari della misura 1.g. Anche le condizioni di produzione sono migliorate, in particolare considerando l’impatto degli investimenti sul benessere degli animali negli allevamenti dove, attraverso l’adozione di norme più restrittive di quelle cogenti, sono stati rilevati valori molto positivi per tutte le specie considerate. Gli investimenti sovvenzionati in tutte le misure hanno rispettato, se non migliorato, la gestione sostenibile delle risorse naturali, facendo proprie le priorità prettamente ambientali promosse dalla selezione dei progetti La Misura 1.b (insediamento dei giovani agricoltori) ha avuto un impatto positivo rispetto all’obiettivo di favorire il ricambio generazionale. Gli aiuti all’insediamento hanno determinato un aumento consistente (+33%) del numero di giovani titolari di azienda agricola neo-iscritti alla sezione agricoltura delle CCIAA, con evidenti effetti di accelerazione dell’acquisizione della titolarità aziendale nonché di adeguamento strutturale delle aziende agricole in cui i giovani si insediano. Le criticità emerse, d’altro canto, riguardano l’importo del premio troppo esiguo (inferiore a 25.000 euro) per incidere in maniera decisiva sulle scelte aziendali, nonché l’alta propensione dei beneficiari ad insediarsi ugualmente, nonostante l’incentivo concesso (oltre il 90% si sarebbe insediato anche in assenza di premio). L’integrazione del sostegno all’insediamento con gli aiuti agli investimenti aziendali e l’incremento del premio sono perciò fortemente raccomandati per il prossimo periodo di programmazione, in modo da rafforzare le sinergie positive tra aiuti all’insediamento e agli investimenti aziendali. La Misura 1.c (formazione professionale) ha registrato degli impatti positivi sullo svolgimento dell’attività lavorativa normalmente svolta dai partecipanti ai corsi finanziati con l’obiettivo di migliorare le conoscenze e le competenze professionali, con particolare riguardo agli effetti percepiti sulla condizione lavorativa. La formazione finanziata ha reso possibile l’introduzione e l’applicazione di metodi e pratiche rispettosi dell’ambiente, miglioramenti gestionali e la crescita del valore aggiunto delle attività esistenti, il ri–orientamento e la riconversione delle attività aziendali. Rispetto all’obiettivo del Piano di miglioramento delle condizioni di trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli, è stata rilevata una spiccata tendenza alla razionalizzazione dei processi di produzione da parte delle imprese beneficiarie, attraverso l’implementazione di sistemi volontari di certificazione. L’efficienza economica delle imprese agroindustriali sovvenzionate, misurata con l’indice della redditività delle vendite, ha evidenziato risultati differenziati in base al settore produttivo: in crescita per lattiero-caseario e vitivinicolo, in calo per carne, cereali e ortofrutta. L’orientamento regionale verso la qualità emerge chiaramente considerando l’elevato numero di produzioni tipiche riconosciute ai sensi della normativa comunitaria e nazionale. Gran parte della crescita del fatturato delle imprese sovvenzionate è imputabile a produzioni di qualità, inoltre l’analisi dell’andamento regionale dei fatturati e dei prezzi mostra un loro sostanziale consolidamento e una crescente diffusione e riconoscimento di tali produzioni sul mercato, rafforzato dal PRSR: il 77% dei beneficiari del piano adotta disciplinari di produzione riconosciuti a livello comunitario e il 22% sistemi di qualità (Iso 9000, Iso 14000 – EMAS, HACCP). In particolare, effetti positivi sono stati riscontrati per le imprese che lavorano prodotti biologici, con ricadute anche sui produttori agricoli. Le principali raccomandazioni per la programmazione 2007-2013 riguardano la necessità di adottare strategie per migliorare la commercializzazione dei prodotti agricoli. La realizzazione di un NONOEURORAPPORTO approccio di filiera può essere effettuata tramite: la chiara individuazione delle filiere, delle rispettive fasi e quindi dei prodotti che dovranno essere interessati dal sostegno; il rafforzamento dell’approccio territoriale adottato nell’attuale periodo di programmazione: 䡵 individuazione delle aree regionali dove è possibile massimizzare gli effetti positivi dati dal ricambio generazionale e dall’adeguamento/miglioramento delle aziende agricole condotte da giovani agricoltori (occupazione, equilibrio nella composizione della popolazione rurale); 䡵 la definizione di interventi a scala locale per la valorizzazione del ruolo multifunzionale dell’agricoltura e per la promozione della diversificazione delle attività economiche nei territori rurali. Relativamente all’Asse 2 si conferma il positivo impatto degli interventi agroambientali e forestali sulla qualità del suolo, in particolare nella riduzione dei fenomeni di erosione del suolo derivanti o correlati all’attività agricola. La valutazione degli effetti dell’Asse sulla salvaguardia della qualità delle acque superficiali e profonde, definita in termini di minor livello di contaminazione chimica di origine agricola, ha portato a risultati positivi, pur non mancando alcuni elementi di criticità o problematici. Le misure agroambientali e forestali hanno determinato dei buoni risultati anche in relazione all’obiettivo della salvaguardia della biodiversità. Sono apparsi evidenti anche gli effetti complessivamente positivi delle misure agroambientali e forestali rispetto all’obiettivo di preservare e valorizzare il paesaggio, giudizio basato sulla valutazione del contributo degli interventi al mantenimento della coerenza, della differenziazione e della identità culturale dei terreni agricoli. vento sulle infrastrutture, il Piano ha contribuito a significativi effetti di miglioramento in termini di: 䡵 chilometri di strade rurali ripristina- te; 䡵 abitazioni interessate dalle operazioni; 䡵 utenze rurali collegate; 䡵 riduzione dei tempi di percorrenza (nella media del 50%). Mentre sono riconosciute indispensabili le funzioni svolte dall’attività agricola e dagli agricoltori, nelle zone svantaggiate: economica, sociale, culturale ma soprattutto ambientale (“manutenzione del territorio”), con benefici per l’intera collettività e per gli altri settori produttivi, come il turismo, allo stesso tempo il ruolo svolto dall’Indennità compensativa risulta quantitativamente poco significativo; è scarsa la capacità di compensare i maggiori costi, la minore produttività, quindi il minor reddito derivanti dai maggiori vincoli di natura ambientale che gravano sulle aziende operanti nelle zone svantaggiate della regione. Gli interventi relativi alla promozione dei prodotti agricoli di qualità hanno generato effetti molto limitati e nessun meccanismo virtuoso sull’economia delle aree rurali, infatti le ricadute positive sono legate più frequentemente alla capacità imprenditoriale del singolo ed il più delle volte si restringono ai circuiti agrituristici. A questo riguardo, dobbiamo segnalare che le operazioni si sono concentrate essenzialmente sulla commercializzazione di alcuni prodotti già “forti”, provenienti dal settore lattiero-caseario (e qui non va dimenticato il peso del marchio del Parmigiano-Reggiano) e vitivinicolo. La politica di sviluppo rurale promossa dall’Emilia Romagna con l’Asse 3 ha complessivamente impegnato il 10,2 % delle risorse programmate per il PRSR (836,6 milioni), equivalenti a 85,5 milioni di euro e nel settore dell’inter- Un dato emerso dalle attività di valutazione intermedia è l’aumentata consapevolezza della popolazione rispetto al valore delle risorse territoriali ed ambientali ed il conseguente accento che viene posto sugli aspetti 45 di attrattività turistica. A fianco di ciò, è interessante la sottolineatura degli effetti positivi su ambiente e paesaggio degli interventi infrastrutturali pubblici, in special modo sull’edilizia rurale, che, al di là della loro natura puntuale, determinano un aumento del valore d’uso sociale dei territori nella loro complessità, generando effetti emulativi nei beneficiari privati. NONOEURORAPPORTO 46 2.3.2. OBIETTIVO 2 L’obiettivo 2 è finalizzato a sostenere la riconversione economica e sociale delle zone con problemi strutturali e si applica alle zone in fase di cambiamento socioeconomico nei settori dell’industria e dei servizi, nelle zone rurali in declino, nelle zone urbane in difficoltà e nelle zone dipendenti dalla pesca in crisi. Il cofinanziamento comunitario è assicurato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale(FESR). Il Documento Unico di Programmazione (DocUP) 2000-2006 relativo all’Obiettivo 2 della Regione Emilia-Romagna è stato approvato dalla Commissione Europea7 con un costo complessivo di oltre 263 milioni di euro per l’intero periodo 2000-2006 e si articola in tre assi di intervento: sostegno alle imprese, programmazione negoziata per lo sviluppo locale, assistenza tecnica. Aree interessate L’area della regione Emilia-Romagna inclusa nella programmazione dell’Obiettivo 2 per il periodo 20002006 interessa 130 comuni, pari al 38% del totale dei comuni ed una popolazione di 387.651 persone (corrispondente al 9,8% della popolazione complessiva regionale), corrisponde alle zone più decentrate rispetto alla via Emilia, ovvero l’asse lungo il quale si è sviluppato il robusto sistema produttivo a cui viene generalmente associata l’immagine della regione. In sintesi le aree Obiettivo 2 ed a sostegno transitorio Asse 3 2. la sub area appenninica 3. l’area appenninica a sostegno transitorio 4. l’area della pianura centrale a sostegno transitorio. Il 2005 ha visto un’ulteriore conferma del positivo andamento generale, sia dal punto di vista dell’esecuzione finanziaria che di rispondenza ai risultati attesi. Il programma si trova in uno stadio prossimo alla conclusione e sicuramente per quel che riguarda la strategia ma anche rispetto all’individuazione dei progetti da finanziare, lo si può considerare ad una fase piuttosto avanzata. Figura 8 Totale Sostegno alle imprese Programmazione negoziale per lo sviluppo locale Assistenza tecnica Totale 1. la sub area orientale 2.3.2.1. Stato di attuazione del DocUP Emilia-Romagna Obiettivo 2 (2000-2006) Tabella 19 – DocUP Obiettivo 2 Regione Emilia-Romagna – piano finanziario 2000-2006 Asse 1 Asse 2 della regione Emilia-Romagna per il periodo di programmazione 20002006 si articolano in quattro sub-aree (Figura 8): FESR Stato Regione Altri pubblici Privati 101.954.144 50.977.072 36.683.951 15.293.121 — — 154.127.864 73.194.871 51.505.590 15.734.180 7.722.858 3.861.429 2.703.000 1.158.429 263.804.866 128.033.372 89.892.541 32.185.730 6.728.192 6.965.031 6.728.192 8.965.031 Nell’annualità 2005 si sono concretizzati gli effetti derivanti dalle modifiche occorse al piano finanziario, modifiche riconducibili a: 7 Decisione C (2004) 3962 dell’8 ottobre 2004 che modifica la decisione (2001) 2797 del 14 novembre 2001. NONOEURORAPPORTO 䡵 inserimento delle risorse derivanti dalla riserva di premialità e attribuite, per l’area obiettivo 2 all’asse 1 e all’asse 2 in base al peso proporzionale tra gli assi; per l’area a Sostegno Transitorio invece, in considerazione della loro esiguità, dette risorse sono state assegnate interamente all’asse 2, nello specifico alla misura 2.3; 䡵 trasferimento di risorse dall’asse 1 all’asse 2, interamente all’area Obiettivo 2, con l’intento di sostenere attività di ricerca e di innovazione, nell’ottica di finanziare progetti volti a favorire i processi di trasferimento tecnologico, in un più generale contesto di collaborazione tra Università e mondo delle imprese. Sul finire del 2005 infine, nell’ambito dell’asse 1 si è provveduto al trasferi- mento di ulteriori risorse dalla misura 1.1 alle misure 1.2, 1.3 e 1.4 a causa della loro maggiore capacità di assorbimento delle risorse e dei tempi di rendicontazione più snelli e veloci. Di seguito vengono sintetizzati i momenti più significativi nell’avanzamento delle singole misure Asse 1 Misura 1.1 “Sviluppo delle attività produttive” La Misura è gestita dal Ministero delle Attività Produttive e mira al consolidamento, sviluppo e qualificazione del sistema produttivo attraverso la conces- sione di incentivi agli investimenti delle imprese industriali e artigiane; la sua attuazione, attraverso l’utilizzo della Legge 488/92 (bandi 11°, 14°, 17°), è regolata dalla Convenzione tra la Regione Emilia-Romagna e MAPDGCII del 24/03/2003. Nel corso del 2005 si sono venute a determinare diverse revoche di contributo, per cui il numero di progetti finanziati al 31.12.2005 risulta inferiore a quello dello scorso anno, così come il totale degli investimenti attivati che a quella data risulta essere pari a complessivi 114.345.719,39 euro per un totale di contributi pari a 13.863.307,18 euro (Tabella 20). Tabella 20 – Misura 1.1 (Bandi 11°-14°-17°) – Stato di avanzamento finanziario Bandi Area 11° 11° Obiettivo 2 Sostegno Transitorio Totale Obiettivo 2 Sostegno Transitorio Totale Obiettivo 2 Sostegno Transitorio Totale Obiettivo 2 Sostegno Transitorio Totale 14° 14° 17° 17° Totale N° progetti Investimenti progetti finanziati Contributi 13 6 19 33 2 35 8 4 12 54 12 66 33.634.772,01 7.843.947,38 41.478.719,39 43.678.000,00 1.710.000,00 45.388.000,00 23.946.000,00 3.533.000,00 27.479.000,00 101.258.772,01 13.086.947,38 114.345.719,39 3.247.859,00 639.684,18 3.887.543,18 5.418.620,00 161.773,00 5.580.393,00 4.053.460,00 341.911,00 4.395.371,00 12.719.939,00 1.143.368,18 13.863.307,18 47 Misura 1.2 “Innovazione e qualificazione imprenditoriale della piccola impresa” La misura è a bando sempre aperto, con scadenza annuale prevista per la fine di febbraio di ogni anno. La sua gestione è delegata alle province che, come in tutte le misure delegate, si occupano dell’istruttoria, della compilazione e approvazione delle graduatorie, nonché della concessione e liquidazione dei contributi. Al 31.12.2005 risultavano finanziate 549 imprese cui sono stati concessi più di 22 milioni di euro di contributi a fronte di un totale di investimenti pari a circa 73 milioni di euro. Gli obiettivi specifici di riferimento sono: attrarre nuovi investimenti e consolidare il sistema produttivo locale; promuovere l’innovazione tecnologica; consolidare e riqualificare le attività esistenti in una più generale tipologia di intervento di aiuti alle piccole e medie imprese. Nella Tabella 21 i dettagli dello stato di avanzamento della misura al 31.12.2005. Misura 1.3 “Riqualificazione e sviluppo delle imprese turistiche e commerciali” La misura è divisa in azione A e azione B, riconducibili a grandi linee rispettivamente alle tipologie di intervento NONOEURORAPPORTO 48 Tabella 21 – Misura 1.2 – Stato di avanzamento finanziario Provincia Domande finanziate Piacenza Parma Reggio Emilia Modena Bologna Ferrara Ravenna Forlì-Cesena Rimini Totale mis. 1.2 Tabella 22 – Misura 1.3 azione A - Stato di avanzamento finanziario Investimenti domande finanziate Contributi concessi 57 4.362.980,72 62 9.582.529,20 53 11.503.083,04 79 9.367.442,11 54 6.155.723,97 86 14.221.025,85 68 8.568.992,34 63 6.882.681,68 27 2.272.502,67 549 72.916.961,58 1.646.059,68 2.904.411,98 2.737.221,81 2.718.637,49 2.078.057,50 5.045.941,55 2.573.917,55 2.031.255,91 876.510,41 22.612.013,88 Provincia Domande finanziate Piacenza Parma Reggio Emilia Modena Bologna Ferrara Ravenna Forlì-Cesena Rimini Totale 1.3 azione A 䡵 Azione A 䡵 Azione B 80% 64% 76% 75% 62% 60% 50% 50% 40% 36% 20% 20% 0% 39% medie imprese che realizzano investi35% 25% 24% 717.372,71 976.276,80 1.122.644,83 1.690.302,72 692.923,21 2.754.847,71 1.352.393,96 1.245.945,43 363.941,44 10.916.648,81 cazione ed il sostegno alle piccole e 50% 50% 40% 38% 9 2.315.439,71 18 3.518.871,52 18 3.963.841,25 20 6.454.982,92 11 2.050.343,65 48 8.950.414.64 26 4.336.552,20 19 5.634.375,52 4 1.252.658,24 173 38.477.479,65 L’azione A ha come obiettivo la qualifi- 65% 61% 60% Contributi concessi Azione A “Qualificazione e sostegno delle imprese del turismo” 100% 80% Investimenti domande finanziate menti nel settore del turismo. Nel 2005 non sono stati previsti bandi; si rileva che, sia per le aree Obiettivo 2 che per quelle a Sostegno Transitorio, il Piacenza Parma Reggio Emilia Modena Bologna Ferrara Ravenna Forlì-Cesena Rimini Totale primo triennio di programmazione può considerarsi chiuso, dal momento che Figura 9 – Mis. 1.3 - Ripartizione delle risorse tra azione A e azione B tutti i progetti finanziati sono conclusi afferenti il turismo e gli aiuti alle piccole e medie imprese; la sua attuazione è interamente delegata alle provin- ce che hanno così avuto la facoltà di definire l’ammontare di risorse tra le due azioni. ed i relativi contributi erogati. La situazione su questa azione al 31.12.2005 è delineata nella Tabella 22. NONOEURORAPPORTO 49 Tabella 23 – Misura 1.3 azione B - Stato di avanzamento finanziario Provincia Domande finanziate Investimenti domande finanziate Contributi concessi Piacenza Parma Reggio Emilia Modena Bologna Ferrara Ravenna Forlì-Cesena Rimini Totale 1.3 azione B 41 1.611.694,92 84 2.947.769,94 50 2.083.842,50 58 2.330.460,99 53 3.230.298,74 142 6.647.686,65 19 1.856.242,44 28 6.094.807,74 5 866.234,01 480 27.669.037,93 606.432,50 828.833,52 594.380,43 639.003,94 986.605,44 1.930.920,92 497.731,77 721.826,93 207.921,10 7.013.656,55 Azione B “Valorizzazione delle attività commerciali in zone sfavorite” gno delle piccole e medie imprese commerciali e dei pubblici esercizi. Anche in questo caso la gestione è delegata alle province. La misura 1.3B è a L’azione B ha come obiettivo il soste- bando aperto, con scadenza annuale prevista per la fine di febbraio per ciascun anno successivo al 2002 fino al 2006. Al pari dell’azione A, anche per l’azione B il primo triennio di programmazione può considerarsi chiuso dal momento che tutti i progetti finanziati risultano conclusi ed il relativo contributo erogato. La situazione dettagliata per provincia al 31.12.2005 è delineata in Tabella 23. Per quanto riguarda la ripartizione delle risorse per provincia, si era già osservato che, in fase di programmazione, fatta eccezione per Bologna e Rimini le cui risorse disponibili furono divise equamente tra le due azioni, tutte le province hanno mirato ad incentivare 100% 䡵 Azione A 䡵 Azione B 82% 80% 83% 82% 74% 75% 74% 42% 40% 26% 0% 60% 58% 60% 20% 74% 18% Piacenza 26% 18% Parma 40% 56% 26% 17% Reggio Emilia Modena Bologna Ferrara Figura 10 – Mis. 1.3 - Percentuale di realizzazione tra azione A e azione B Ravenna Forlì-Cesena Rimini Misura 1.4 “Sviluppo dell’autoimprenditorialità e microimpresa” Obiettivo della misura è sostenere lo sviluppo di attività economiche che facilitino la creazione di opportunità di reddito e di occupazione; si articola in tre azioni: Azione A “Sostegno di progetti professionali” 44% 25% maggiormente le imprese turistiche; tuttavia, considerando la percentuale di realizzazione delle due azioni rispetto alla totalità della misura emerge che, ad esclusione della provincia di Ravenna, ad una maggiore dotazione sull’azione A non corrisponde un pari o adeguato grado di realizzazione, denotando così una apparente sofferenza nella misura; a questa situazione concorrono i tempi di chiusura dei progetti, sicuramente più lunghi rispetto a quelli di altre misure: se si estende l’analisi dai progetti conclusi a quelli presentati sulla misura dunque, il livello di avanzamento può considerarsi nel complesso buono (Figura 10). Totale L’azione A ha come obiettivo il sostegno di progetti professionali di attività specialistiche legate all’economia della conoscenza, alla società dell’informazione e allo sviluppo sostenibile. E’ una misura non delegata: competono alla Regione Emilia-Romagna dunque l’i- NONOEURORAPPORTO 50 Il dettaglio dell’azione per ogni provincia è fornito in Tabella 25. Tabella 24 – Misura 1.4 azione A - Stato di avanzamento finanziario Provincia Domande finanziate Investimenti domande finanziate Contributi concessi 10 38 38 45 22 62 12 17 240 188.394,05 539.748,51 524.395,74 603.157,86 288.235,81 881.197,36 181.831,16 246.491,01 3.453.451,50 96.322,57 311.372,46 226.265,57 296.524,00 163.643,20 435.950,39 97.712,49 147.894,59 1.748.815,39 Piacenza Parma Reggio Emilia Modena Bologna Ferrara Ravenna Forlì-Cesena Totale 1.4 azione A Tabella 25 – Misura 1.4 azione B - Stato di avanzamento finanziario Provincia Domande finanziate Investimenti domande finanziate Contributi concessi Piacenza Parma Reggio Emilia Modena Bologna Ferrara Ravenna Forlì-Cesena Rimini Totale 1.4 azione B 13 1.159.520,31 28 1.867.846,66 33 1.818.024,56 34 1.770.967,08 24 2.330.687,54 60 6.329.964,56 29 2.247.271,00 16 1.202.776,83 6 618.976,16 243 19.346.034,70 540.613,13 892.732,23 710.182,46 840.801,12 1.067.631,75 2.468.236,72 1.011.849,90 561.112,12 285.772,62 8.378.932,05 struttoria, la compilazione e l’approvazione delle graduatorie, la concessione e la liquidazione dei contributi. Azione B “Sostegno di nuove microimprese” Il dettaglio dell’azione per ogni provincia è fornito in Tabella 24. L’azione B ha come obiettivo il sostegno all’avvio e al primo investimento di nuove microimprese operanti nel set- tore manifatturiero. Il bando della misura, delegata alle province, è sempre aperto, con scadenza annuale prevista per la fine di febbraio di ogni anno successivo al 2002 fino al 2005 per i destinatari le cui imprese si trovano in aree a Sostegno Transitorio, fino al 2006 per quelle situate in aree Obiettivo 2. Anche per questa misura, per le aree in Obiettivo 2 il primo triennio di programmazione risulta chiuso in quanto tutti i progetti presentati sono stati conclusi e finanziati. Al 31.12.2005 risultavano finanziate complessivamente 243 domande per un totale di contributi pari a più di 8 milioni di euro, a sostegno di un volume di investimenti pari a più di 19 milioni di euro. Azione C “Sostegno alle imprese sociali” L’azione C ha come obiettivo la promozione e lo sviluppo di imprese sociali, sia produttive che di servizi; al pari dell’azione A è una misura a gestione regionale. Anche in questo caso inoltre, nel corso del 2005 c’è stato un nuovo bando, la cui istruttoria si è conclusa nei primi mesi del 2006, per cui al 31.12.2005 non ci sono stati cambiamenti rispetto alla fine del 2004: risultano finanziate 40 domande, per un totale di contributi pari a più di un milione di euro a fronte di un investimento pari a più di 2 milioni e 500 mila euro. Per l’analisi dettagliata per provincia si veda Tabella 26. Tabella 26 – Misura 1.4 azione C - Stato di avanzamento finanziario Provincia Piacenza Parma Reggio Emilia Modena Bologna Ferrara Ravenna Forlì-Cesena Rimini Totale Domande finanziate Investimenti domande finanziate Contributi concessi 5 3 7 11 12 1 1 40 324.004,77 135.218,36 277.843,38 658.094,96 940.629,94 88.132,29 259.289,00 2.683.212,70 137.013,12 54.087,34 122.120,26 319.578,49 434.550,22 35.252,92 100.000,00 1.202.602,35 NONOEURORAPPORTO Misura 1.5 “Sostegno allo start up di imprese innovative” ne privata denominato “INGENIUM”. La Misura ha l’obiettivo di favorire la capitalizzazione delle piccole e medie imprese, tramite la costituzione di un fondo di capitale di rischio a compartecipazione privata, finalizzato a sostenere l’avvio e lo sviluppo di progetti di imprese derivanti da spin off accademici e di ricerca o comunque riferibili ad attività di carattere innovativo o ad alta tecnologia, attraverso l’acquisizione di quote di capitale sociale di piccole e medie imprese. Il bando volto ad individuare il soggetto gestore è stato emanato nell’Agosto 2003; l’aggiudicazione dell’appalto è avvenuta in base al criterio dell’offerta economica più vantaggiosa; tra i sette progetti risultati ammissibili, è stata selezionata l’Associazione Temporanea d’Impresa Zernike Group Holding BV e Meta Group Srl come gestore del fondo di capitale di rischio a compartecipazio- La dotazione finale del fondo è di 13.862.914,11 euro di cui 10.534.129,26 euro di risorse pubbliche e 3.328.784,85 euro di risorse private. Dal punto di vista dell’esecuzione finanziaria, al 31.12.2005 la misura risulta chiusa in quanto sono stati effettuati pagamenti relativi all’intero ammontare delle risorse a disposizione da piano finanziario. Nel corso del 2005 inoltre, sono state avviate attività di informazione sulla misura e sulle sue potenzialità anche grazie all’attivazione di un sito dove è possibile reperire le informazioni relative allo stato di attuazione del fondo. Misura 1.6 “Sviluppo di progetti di innovazione e ricerca” zare i rapporti tra la ricerca e le imprese; consolidare e riqualificare le attività esistenti; promuovere l’innovazione tecnologica; promuovere l’imprenditorialità nei nuovi servizi. Come è stato già messo in evidenza, la misura è stata oggetto della forte riprogrammazione finanziaria del DocUP che ha portato ad una riduzione della sua dotazione da piano finanziario; quest’operazione da un lato ha reso più elevati i livelli di attuazione finanziaria dall’altro ha portato di fatto alla chiusura della misura stessa; al pari delle misure 1.4a e 1.4c, la misura 1.6 è a gestione regionale ed anche in questo caso nel corso del 2005 si è avuto un altro bando, la cui istruttoria è terminata nei primi mesi del 2006; di conseguenza, lo stato di 51 avanzamento finanziario al 31.12.2005 non ha subito cambiamenti rispetto alla fine del 2004, quando, essendosi verificata una revoca durante l’anno in corso, i progetti finanziati risultavano essere 5, con un ammontare di contributi concessi pari a 808.365,22 euro a sostegno di un volume di investimenti pari a 1.676.230,72 euro. Per il dettaglio della misura per ogni provincia si vedano Tabella 27 e Figure 11 e 12. Considerando l’asse 1 nella sua totalità, al 31.12.2005 risultavano finanziati 1.796 progetti, con una percentuale di contribuzione DocUP pari al 24%: a fronte di un volume di investimenti pari a più di 280 milioni di euro infatti, sono stati concessi più di 66,5 milioni di euro di contributi (Figura 13). Gli obiettivi di riferimento sono: raffor66.544.341,43 1.796 Tabella 27 – Misura 1.6 - Stato di avanzamento finanziario Provincia Piacenza Reggio Emilia Ferrara Ravenna Totale mis. 1.6 Domande finanziate Investimenti domande finanziate Contributi concessi 1 2 1 1 5 156.000,00 769.309,27 502.451,02 248.470,43 1.676.230,72 78.000,00 354.905,00 251.225,00 124.235,22 808.365,22 Numero domande finanziate Cofinanziamento docUP Figura 13 – Totale Asse 1 280.568.128,17 Totale investimenti attivati NONOEURORAPPORTO 52 Asse 2 2000 1730 1500 1000 500 410 131 0 PC 235 PR 193 RE 236 171 MO 167 BO FE RA 144 FC RN Figura 11 – Asse 1 - Numero di domande finanziate per provincia FC 12 RN 3 PC 6 PR 11 RA 11 RE 13 FE 23 43 MO 12 BO 9 Figura 12 – Asse 1 - Percentuale spese sostenute per provincia Totale L’asse 2 “Programmazione negoziata per lo sviluppo locale” costituisce l’elemento di forte caratterizzazione del programma, sia come allocazione di risorse (oltre il 50%) che come modalità di attuazione: sono stati definiti criteri di distribuzione preventiva delle risorse, basati su elementi territoriali e demografici, attraverso i quali sono stati definite le risorse da assegnare alle province che, dopo aver definito i Programmi di Sviluppo Locale (PSL), hanno avviato la fase di concertazione con gli attori locali finalizzata ad individuare le proposte progettuali da candidare nelle Conferenze di Programma provinciali; successivamente, si è proceduto alla valutazione dei progetti in base ad una verifica di ammissibilità, di fattibilità e di coerenza rispetto alle strategie del PSL. Parallelamente ai progetti prioritari, le province hanno inoltre presentato una graduatoria di progetti di riserva da attivare con economie che si fossero rese disponibili da saldi inferiori al contributo concesso in sede di Conferenza, da ribassi d’asta o da eventuali rinunce dei soggetti beneficiari. Per quanto riguarda il primo triennio di programmazione, 2001/2003, proprio in virtù del meccanismo delle riserve, risultano finanziati complessivamente 472 progetti, di cui 95 nell’area orientale, 357 nell’appennino e 20 nell’area a sostegno transitorio della pianura; gli investimenti attivati ammontano ad oltre 111 milioni di euro, di cui quasi 100 nell’area Obiettivo 2. Di seguito lo stato di realizzazione e conclusione dei progetti nel corso del 2005 per ciascuna misura: Misura 2.1 “Rafforzamento competitivo dell’area orientale” Al 31.12.2005 2005 risultavano conclusi 52 progetti, con una percentuale di realizzazione pari al 55%; a fronte Tabella 28 Provincia Numero progetti finanziati Ferrara Ravenna Totale 76 20 95 Progetti saldati Spese sostenute Cofinanziamento DocUP 41 12.362.732,58 11 3.233.673,82 52 15.596.406,40 7.763.267,64 1.680.765,44 9.444.033,08 NONOEURORAPPORTO di un totale di spesa pari a più di 15 milioni di euro sono stati concessi quasi 9,5 milioni di euro di contributi (Tabella 28). Misura 2.2 “Valorizzazione della risorsa montagna” Al 31.12.2005 la misura presentava uno stato di realizzazione più che apprezzabile: la provincia di Reggio Emilia aveva chiuso il primo triennio e le restanti province presentavano un discreto stato di avanzamento; nel complesso, a fine 2005 risultavano conclusi 254 progetti, con una percentuale di realizzazione pari al 71%, i contributi concessi ammontano a più di 21 milioni di euro a fronte di un totale di spesa pari a più di 36 milioni di Provincia Piacenza Parma Reggio-Emilia Modena Bologna Ravenna Forlì-Cesena Rimini Totale Numero progetti finanziati 34 44 68 74 66 13 42 16 357 Progetti saldati Spese sostenute Cofinanziamento DocUP 29 4.111.530,79 26 6.452.952,10 68 6.923.801,52 57 6.043.714,17 33 4.015.209,70 8 2.186.367,28 25 5.173.542,45 8 1.221.848,34 254 36.128.966,35 2.924.698,57 4.296.526,42 3.952.525,65 3.288.669,01 2.082.281,64 1.093.183,74 3.473.426,28 623.319,04 21.734.630,35 Reggio Emilia Modena Totale 314 䡵 Numero progetti conclusi 䡵 Numero progetti fnanziati 600 400 200 70 29 26 34 PC 44 PR 63 41 33 77 RE 85 MO 66 BO 76 FE 19 25 32 RA 42 FC 8 16 RN 472 Totale Figura 14 – Asse 2 primo triennio - Progetti approvati e conclusi per provincia euro. Per il dettaglio per provincia si veda Tabella 29). Misura 2.3 “Qualificazione avanzata del sistema produttivo dell’area a sostegno della pianura” Dei 20 progetti finanziati, al 31.12.2005 ne risultavano conclusi 8, con un totale di contributi concessi pari a più di un milione di euro a fronte di una spesa pari a quasi 2,5 milioni di euro (Tabella 30, Figure 14 e 15). Considerando l’Asse 2 nella sua totalità, al 31.12.2005 sui 472 progetti finanziati nel primo triennio, ne risulta- Tabella 31 – Misura 2.1 Secondo triennio di programmazione 2004/2006: numero progetti approvati, investimento complessivo e contributo richiesto Tabella 30 Provincia 800 0 Tabella 29 53 Numero progetti finanziati Progetti saldati Spese sostenute Cofinanziamento DocUP Province 9 11 20 2 6 8 1.422.968,89 1.072.204,88 2.495.173,77 569.187,56 600.325,68 1.169.513,24 Ferrara Ravenna Totale Numero progetti Investimento complessivo Cofinanziamento DocUP 38 48.225.871,82 14 10.452.500,00 52 58.678.371,82 27.847.161,51 4.874.809,25 32.721.970,76 NONOEURORAPPORTO 䡵 Spese effettivamente sostenute e certificate 䡵 Cofinanziamento DocUP 60.000.000,00 vano conclusi 314, con una percentuale di realizzazione complessiva pari al 67%; a fronte di una spesa totale pari a più di 54 milioni di euro sono stati concessi più di 32 milioni di euro di contributi (Figura 16). 54.220.546,52 54 32.348.176,67 50.000.000,00 40.000.000,00 0 Piacenza Parma Reggio Emilia Modena Bologna Ferrara Ravenna Forlì-Cesena 1.221.848,34 Rimini Figura 15 – Asse due primo triennio - Spese sostenute e confinanziamento DocUP per provincia Province 32.348.176,67 54.220.546,52 Spese effettivamente sostenute e certificate Cofinanziamento DocUP Figura 16 – Asse 2 primo triennio Totale Grazie alle risorse aggiuntive derivanti dalla premialità e dalla riprogrammazione, il numero dei progetti effettivamente finanziati risulta essere maggio- Tabella 32 – Misura 2.2 Secondo triennio di programmazione 2004/2006: numero progetti approvati, investimento complessivo e contributo richiesto 314 Numero progetti conclusi 623.319,04 5.173.542,45 3.473.426,28 5.420.041,10 2.773.949,18 12.362.732,58 7.763.267,64 4.015.209,70 2.082.281,64 7.115.919,05 3.888.964,69 8.346.770,41 4,521,713.21 6.452.952,10 4.111.430,79 00.000.000,00 2.924.698,57 20.000.000,00 4.296.526,42 30.000.000,00 Per quanto riguarda il secondo triennio di programmazione, 2004/2006, si rileva che anche la provincia di Rimini ha provveduto nel corso del 2005 a convocare la seconda Conferenza di Programma. Province Cofinanziamento DocUP Piacenza Parma Reggio Emilia Modena Bologna Ravenna Forlì-Cesena Rimini Totale Numero progetti Investimento complessivo Cofinanziamento DocUP Numero progettiInvestimento complessivo 13 6.461.303,68 30 11.688.896,04 32 8.459.396,70 50 9.789.360,03 38 8.277.824,68 7 3.035.952,00 33 9.820.439,10 14 3.035.073,11 217 60.568.275,34 4.360.510,55 7.229.645,19 3.873.418,82 5.188.012,68 4.069.765,54 1.517.976,00 6.217.383,15 1.322.606,59 33.779.318,52 NONOEURORAPPORTO re di quello approvato nelle Conferenze di programma: se si considera l’asse 2 nel suo complesso infatti, relativamente al secondo triennio di programmazione, al 31.12.2005 risultavano finanziati 275 progetti di cui 52 nell’area orientale, 217 nell’appennino e 6 nell’area a sostegno transitorio della pianura, con un totale di cofinanziamento a valere sul DocUP pari a più di 67,5 milioni di euro a sostegno di un volume di investimenti pari a più di 121 milioni di euro. La sintesi per misura e pro- vincia è presentata nelle Tabelle 31,32, 33. Per quanto riguarda la misura 2.3, si ricorda che la provincia di Reggio Emilia aveva impegnato tutte le risorse assegnatele nell’ambito della prima Conferenza di Programma. Il progetto approvato nel corso del 2005 è stato finanziato con le risorse derivanti dalla riprogrammazione (Figura 17). Tabella 33 – Misura 2.3 Secondo triennio di programmazione 2004/2006: numero progetti approvati, investimento complessivo e contributo richiesto Province Numero progetti Province Cofinanziamento DocUP Reggio Emilia Modena Totale Investimento complessivo Cofinanziamento DocUP Numero progettiInvestimento complessivo 1 5 6 425.531,91 1.711.881,50 2.137.413,41 200.000,00 916.105,00 1.116.105,00 275 Investimento complessivo Cofinanziamento DocUP Figura 17 – Asse 2 secondo triennio Laboratorio a rete regionale sulle acque - LARA Si tratta di un laboratorio dedicato alle tecnologie e alle attività di ricerca relativamente al bene “acqua” e nasce dall’esigenza di creare una struttura 67.617.394,28 Numero progetti finanziati Come ricordato in premessa, nel corso del 2005 si sono resi evidenti gli effetti della riprogrammazione avvenuta nel 2004, concretizzatisi nell’asse 2 nel finanziamento di 12 progetti di ricerca, di cui 6 ubicati nella provincia di Ferrara, 2 in quella di Ravenna ed 1 rispettivamente per le province di Modena e Reggio Emilia, Bologna e Forlì-Cesena; alla fine del 2005 risultavano finanziati 10 progetti, ad eccezione di uno dei progetti della provincia di Ravenna e di quello della provincia di Forlì-Cesena, per un totale di contributi pari a 6,5 milioni di euro a sostegno di un volume di investimenti pari a più di 10 milioni di euro. Di seguito si forniscono alcuni elementi di dettaglio relativamente ai progetti sopra richiamati. 121.384.060,57 Asse Titolo Beneficiario finale Attuatore Costo totale Durata 55 tecnico-gestionale in grado di interagire con enti pubblici e privati, oltre che di produrre ricerche innovative e di interesse in questo settore. Lo scopo è anche quello di offrire servizi integrati per la soluzione di problematiche relative alla matrice acqua, realizzare sinergie fra le professionalità operanti nei vari settori della ricerca applicata all’acqua ed offrire informazione collegata con l’attività di ricerca. Attraverso il progetto ci si prefigge quindi la realizzazione di modelli fisici a scale differenti per studiare processi di trasporto conservativi e reattivi in matrici porose (modellazione e GIS), l’analisi chimica dei contaminanti emergenti e dei sistemi colloidali di interesse ambientale, lo studio di tecniche di disinquinamento innovative e la realizzazione di modelli di ottimizzazione del funzionamento di rete acquedottistiche, utili alla valutazione economica delle perdite e alla pianificazione degli interventi di ricerca delle perdite. 2 Misura 2.1 Laboratorio a rete regionale sulle acque - LARA Università di Ferrara Università di Ferrara 1.800.000,00 Cofinanziamento 1.260.000,00 Da 01.01.2005 A 31.12.2005 NONOEURORAPPORTO 56 Emilia-Romagna Gen Tech Il progetto si propone di istituire un Laboratorio di innovazione in genomica e biotecnologia che integri le eccellenze scientifiche di gruppi accademici regionali in un piano di trasferimento tecnologico di prodotti e metodologie della ricerca. Il beneficiario ha una consolidata reputazione internazionale su questi temi e possiede le strumentazioni tecnologicamente più avanzate. Le potenzialità applicative della ricerca e le competenze di trasferimento tecnologico del beneficiario e dei suoi partner progettuali sono attestate dalla collaborazione con l’industria, dalla realizzazione di brevetti e dalle iniziative di impresa già avviate come spin-off accademiche. Il presente progetto fa parte dell’Accordo di Programma tra Regione, Provincia e Università. e post-genomica, che permettono oggi di valutare in malattie multifattoriali, l’espressione ed il ruolo di un ampio gruppo di geni; II) i meccanismi che regolano la trascrizione genica, e la loro rilevanza nello sviluppo di approcci di terapia genica; III) la modifica molecolare (“ingegnerizzazione”) di proteine umane o eterologhe, per utilizzarle come strumenti diagnostici (“biosensori”) o farmaci biotecnologici; IV) le cellule staminali somatiche, cellule “riprogrammabili” utilizzabili per terapie innovative I riflessi di natura applicativa ed industriale di brevetti sui temi di cui sopra rappresentano opportunità estremamente rilevanti sia in campo medico che farmaceutico. L’attività svolta nell’ambito del progetto si focalizzerà su quattro aree tematiche di grande rilevanza scientifica e con una ricaduta applicativa immediata: I) le metodiche di analisi genomica Asse Titolo Beneficiario finale Attuatore Costo totale Durata 2 Università di Ferrara 1.800.000,00 Da 01.01.2005 Laboratorio di acustica e vibrazioni Il Laboratorio di Acustica e Vibrazioni (LAV) è uno degli otto laboratori a rete (Net-Lab) previsti nel Distretto HIMECH: il beneficiario del progetto è l’Università di Ferrara (ed in particolare il Dipartimento di Ingegneria e il Dipartimento di Fisica) in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Meccanica e il Dipartimento di Ingegneria Energetica, Nucleare e del Controllo Ambientale dell’Università di Bologna, il Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Parma e l’Istituto IMAMOTER del CNR di Ferrara. Le attività del LAV si snodano pertanto su questi due linee principali: 1) creare un ambiente di lavoro che indirizzi la ricerca verso applicazioni di tipo industriale e orientate al trasferimento tecnologico; 2) offrire alle imprese un punto di riferimento regionale dove trovare competenze, risorse strumentali e servizi di ricerca applicata nello specifico settore dell’acustica e delle vibrazioni. multidisciplinare dell’acustica e delle vibrazioni: un settore di rilevante interesse per le imprese del Distretto HIMECH. Il rumore e le vibrazioni rivestono grande rilevanza nel settore meccanico, sia per esigenze di incremento delle prestazioni conseguibili con il superamento di limitazioni funzionali dovute a fenomeni vibratori, sia per problematiche di resistenza meccanica e di ottimizzazione strutturale di componenti soggetti a importanti fenomeni vibratori, sia infine per la necessità di ridurre le emissioni sonore per esigenze di comfort e di adeguamento a normative di certificazione sempre più restrittive. Il LAV, attraverso la sua rete di laboratori, intende diventare il punto di riferimento regionale, al servizio delle imprese, per prove e certificazioni dei prodotti nei specifici settori dell’acustica e delle vibrazioni. La proposta del LAV nasce nel contesto Misura Emilia Romagna Gen Tech Università di Ferrara 2.1 Cofinanziamento 1.260.000,00 A 31.12.2008 Asse Titolo Beneficiario finale Attuatore Costo totale Durata 2 Misura 2.1 Laboratorio di acustica e vibrazioni: LAV Università di Ferrara Università di Ferrara 1.800.000,00 Cofinanziamento 1.260.000,00 Da 01.01.2005 A 31.12.2007 NONOEURORAPPORTO 57 Completamento della camera anecoica La realizzazione della camera anecoica (priva di eco) è funzionale al lavoro di ricerca e sperimentazione del LAV. Questa struttura, fondamentale per la ricerca nel campo dell’acustica e delle vibrazioni, è in fase di costruzione pres- Asse Titolo Beneficiario finale Attuatore Costo totale Durata so il Dipartimento di ingegneria dell’Università di Ferrara, e sarà la prima camera anecoica pubblica, a disposizione dunque del territorio, oltre che la più grande del Nord-Est. 2 Misura 2.1 Completamento della camera anecoica Università di Ferrara Università di Ferrara 900.000,00 Cofinanziamento 630.000,00 Da 28.02.2007 A 31.03.2007 Allestimento del Centro per l’innovazione e il trasferimento tecnologico Con il presente progetto si intende dare piena operatività al Centro per l’innovazione e trasferimento tecnologico attraverso investimenti, che prevedono la realizzazione di opere civili, e l’acquisto di attrezzature di diretto supporto all’attività programmata. Il presente progetto riguarda infatti l’allestimento, da un punto di vista strutturale e delle dotazioni del Centro per l’innovazione e trasferimento tecnologico. Asse 2 Misura 2.1 Titolo Allestimento del Centro per l’innovazione e il trasferimento tecnologico Beneficiario finale Università di Ferrara Attuatore Università di Ferrara Costo totale 900.000,00 Cofinanziamento 630.000,00 Durata Da 28.02.2007 A 31.03.2007 Progetto pilota per favorire i rapporti tra ricerca ed imprese del Centro per l’innovazione ed il trasferimento tecnologico In linea con gli indirizzi contenuti nella Misura 3.4 del PRRITT (Programma regionale per la ricerca industriale, l´innovazione e il trasferimento tecnologico), il progetto nasce con l’intento di favorire i rapporti tra Università di Ferrara ed Asse Titolo Beneficiario finale Attuatore Costo totale Durata imprese locali, nazionali ed internazionali, promuovere le attività di ricerca, favorendone il trasferimento tecnologico, la tutela dei diritti di proprietà intellettuali, sostenere la creazione di impresa da ricerca, ed inoltre assicurare le relazioni con tutte le istituzioni, associazioni ed agenzie preposte a sostenere lo sviluppo. 2 Misura 2.1 Progetto pilota per favorire i rapporti tra ricerca e imprese del Centro per l’innovazione e il trasferimento tecnologico Università di Ferrara Università di Ferrara 643.000,00 Cofinanziamento 450.100,00 Da 01.03.2005 A 30.04.2008 Spazio Innovazione Materiali Ceramici Attraverso il progetto SpIMaC si intende favorire l’incontro tra domanda di innovazione e di tecnologia delle imprese del settore ceramico e l’offerta di conoscenza presente nelle strutture di ricerca del territorio regionale, in particolare quelle maggiormente predisposte alla valorizzazione dei risultati dal punto di vista applicativo come l’ISTEC-CNR, l’ENEA Faenza e, per alcuni aspetti, l’Università di Bologna con le sedi della Provincia di Ravenna. L’attenzione è particolarmente focalizzata sui fabbisogni aziendali e sulla individuazione delle tecnologie e del know-how già disponibili presso ISTEC-CNR ed ENEA Faenza, pronti per il trasferimento tecnologico e/o per la messa a punto di nuovi prodotti o processi. L’obiettivo di SpIMaC è di creare le condizioni per lo sviluppo e/o la costituzione di aziende operanti nella ceramica innovativa consentendo al contempo, a chi già opera nel settore ceramico tradizionale, di qualificare mag- NONOEURORAPPORTO 58 giormente i propri prodotti e sistemi produttivi grazie alla possibilità di instaurare partnership con ISTEC-CNR, Asse Titolo Beneficiario finale Attuatore Costo totale Durata ENEA Faenza e Università di Bologna con le sedi della Provincia di Ravenna. 2 Misura 2.1 Spazio Innovazione Materiali Ceramici Agenzia Polo Ceramico Soc. Coop. a.r.l. Provincia di Ferrara 650.000,00 Cofinanziamento 325.000,00 Da 01.01.2005 A 31.12.2007 rizzato dalla finalità di rendere la zona Obiettivo 2 interessata al progetto, un punto di riferimento, un vero e proprio modello nell’adozione di pratiche e tecnologie relative alla sostenibilità ambientale ed energetica. Il trasferimento di conoscenze verso le comunità locali riguarderà, oltre alle Asse Titolo CISA – Centro innovazione e trasferimento di tecnologia ambientale per la sostenibilità in una zona dell’Appennino compresa in Obiettivo 2 Il progetto CISA nasce con l’obiettivo di promuovere e sperimentare: realizzazioni innovative nell’edilizia valorizzando l’uso di materiali e tecniche della bioedilizia e sostenendo il risparmio e l’efficienza energetica; 䡵 realizzazioni innovative ambientali nelle strutture del turismo naturalistico, culturale, termale e sportivo; 䡵 innovazioni tecnologiche nel settore energetico, con particolare attenzione allo sviluppo di fonti rinnovabili e pulite. 䡵 In particolare, si intende elaborare sistemi integrati che contengano un valore aggiunto sul piano della ricerca e che sappiano adattarsi alle caratteristiche geomorfologiche della zona. 䡵 Il Centro ha come area di intervento quella dei Comuni dell’Appennino compresi nella zona Obiettivo 2. Nasce da un accordo tra l’Assessorato all’Ambiente della Provincia di Bologna e l’Assessorato regionale alle Attività Produttive, e con la costituzione di un Consorzio tra la Provincia di Bologna, la Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna e l’Onlus ISSI (Istituto Sviluppo Sostenibile Italia). In particolare si analizzeranno le risorse naturali presenti nella zona (corsi d’acqua, vento, presenza di boschi, acque termali, esposizione solare, ecc) suscettibili di essere usate come fonte energetica alternativa ai combustibili fossili, individuando, in stretto rapporto con i soggetti interessati possibili specifiche applicazioni. Il piano di attività del Centro è caratte- Beneficiario finale Attuatore Costo totale Durata tecnologie, anche le “buone pratiche”. Proprio la conoscenza di buone pratiche, per esempio nell’uso delle biomasse e nell’uso di tecnologie con rilevanza ambientale, sarà un punto caratterizzante l’attività del Centro, che intende perseguire questa finalità sia attraverso pubblicazioni, seminari e convegni, sia attraverso veri e propri cantieri dimostrativi. 2 Misura 2.1 CISA – Centro innovazione e trasferimento di tecnologia ambientale per la sostenibilità in una zona dell’Appennino compresa in Obiettivo 2 Centro di Innovazione e Trasferimento di Tecnologia Ambientale Provincia di Bologna 1.600.000,00 Cofinanziamento 700.000,00 Da 01.03.2006 A 01.01.2007 REI-UP Diffusione dell’innovazione sul territorio reggiano Reggio Emilia Innovazione s.c.r.l. è una società mista pubblico-privata, i cui soci sono la Camera di Commercio, l’Università di Modena e Reggio Emilia, il Comune e la Provincia di Reggio Emilia, e le principali associazioni di categoria, che nasce nel 2003 su iniziativa dell’Università di Modena e Reggio Emilia e del sistema imprenditoriale e di servizi reggiano. L’obiettivo che la società persegue è la realizzazione di una struttura per promuovere e coadiuvare la ricerca applicata, il tra- sferimento tecnologico e i servizi di sviluppo e certificazione del prodotto in collaborazione con aziende private ed enti pubblici e realizzare attività di ricerca e sviluppo sui prodotti, inserendosi in una rete di competenze che consenta di dare risposta alle esigenze del sistema imprenditoriale nell’ambito più esteso possibile attingendo da conoscenze proprie o derivate da collaborazioni con altre strutture. I servizi che il centro è in grado di fornire comprendono prove di laboratorio, consulenza per la ricerca, dimostrazione di nuove tecnologie riguardanti gli NONOEURORAPPORTO ambiti di specializzazione e utili per sviluppare l’innovazione, assistenza tecnica per la progettazione e realizzazione di progetti di ricerca o trasferi- Asse Titolo Beneficiario finale Attuatore Costo totale Durata mento tecnologico con relativa ricerca di finanziamenti. 2 Misura 2.1 REI-UP Diffusione dell’innovazione sul territorio reggiano Reggio Emilia Innovazione Provincia di Reggio Emilia 425.531,91 Cofinanziamento 200.000,00 Da 01.02.2005 A 01.08.2007 Asse Titolo Beneficiario finale Attuatore Costo totale Durata 2 Misura 2.1 Azioni di sensibilizzazione e di diffusione dell’innovazione tecnologica e di prodotto nel distretto del tessile e abbigliamento di Carpi CITER Soc. Cons. a r.l. Provincia di Modena 428.571,50 Cofinanziamento 300.000,00 Da 15.01.2005 A 30.07.2006 Asse 3 Azioni di sensibilizzazione e di diffusione dell’innovazione tecnologica e di prodotto nel distretto del tessile e abbigliamento di Carpi L’obiettivo che il progetto si prefigge è quello di favorire il processo di innovazione e qualificazione, degli attori del distretto al fine di migliorare la capacità competitiva a livello nazionale ed internazionale del sistema moda locale. Le attività interesseranno le principali aree strategiche di intervento individuate, e cioè l’area moda/progettuale e l’area della gestione della produzione. Relativamente allo stato di attuazione del secondo triennio dei diversi progetti, da una verifica fatta sulla base delle rendicontazioni e dei dati di monitoraggio, emerge una situazione nel complesso soddisfacente: per più del 74 % dei progetti infatti, il monitoraggio evidenzia che i lavori sono stati avviati e che la spesa già effettuata è pari a circa il 9% delle risorse disponibili nel secondo triennio. Tra le province la situazione risulta abbastanza differenziata: alcune presentano una spesa superiore al 30% (Ravenna sulla misura 2.2), altre hanno una spesa inferiore al 10% (Ferrara, Piacenza, Reggio Emilia, Modena e Forlì-Cesena). Avvicinandosi la chiusura del programma, sarà necessario procedere ad un confronto più diretto con i dati del monitoraggio al fine di evidenziare eventuali criticità e poter dunque intervenire in tempo utile con le sostituzioni, già comunque previste, tra i progetti di riserva. Nella seconda tornata si è data priorità a progetti la cui dimensione potesse assicurare un maggiore impatto sul territorio di riferimento. 59 L’Asse 3 si identifica con la misura 3.1 “Assistenza Tecnica” che ha una funzione trasversale a tutte le altre misure del DocUP: l’assistenza tecnica, infatti, ha come obiettivo quello di assicurare e facilitare la gestione e la realizzazione degli interventi: trattandosi di una misura “di assistenza”, essa tiene conto delle specificità territoriali e del coinvolgimento delle Province in qualità di soggetti attuatori. Si ricorda che il 50% della dotazione finanziaria della misura è riservato a spese della Regione Emilia-Romagna in quanto soggetto attuatore degli interventi che possono essere assimilati alle attività previste dalla misura, così come previsto dalla norma 11 del Regolamento CE n. 1685/2000 che stabilisce le spese ammissibili: ai sensi dell’articolo 2.1 della citata norma sono ammesse le spese riguardanti l’organizzazione dei comitati di sorveglian- za, l’attività di selezione, valutazione e controllo dei progetti, l’organizzazione delle Conferenze di programma da parte delle province; ai sensi dell’articolo 3 sono ammesse le spese riguardanti le attività di informazione e pubblicità, monitoraggio, controlli e valutazione nonché l’acquisizione e l’installazione di sistemi informatizzati di gestione. L’attività di coordinamento e di supporto alle province in quanto soggetti attuatori si è concretizzata nella stipula di apposite convenzioni che, oltre a regolare i rapporti tra le stesse e la Regione, specificano le attività da realizzarsi nonché la modalità di trasferimento delle risorse. La Figura 18 fornisce la percentuale di realizzazione degli interventi di cui ai succitati articoli per ogni provincia. Per il periodo di programmazione 2000-2006, la Regione EmiliaRomagna si è dotata di un sistema informatico denominato SIIC II, in NONOEURORAPPORTO 60 grado di coordinare le attività connesse alla gestione tecnica e finanziaria del DocUP, quelle relative al monitoraggio ed al controllo fino a possibili estensioni alle fasi di programmazione di nuovi interventi. 100% 䡵 Articolo 2.1 A 䡵 Articolo 3 80% 76% 65% 60% Nel corso del 2005 si è provveduto ad implementare il sistema dei dati storici sulla gestione del programma al fine di avviare la fase di testing del sistema. Si è inoltre conclusa la fase di analisi del sistema di raccolta dati e reportistica basata su una procedura di Business Object. 62% 50% 50% 45% 40% 65% 63% 61% 58% 55% 42% 35% 39% 37% 38% 35% 24% 20% 0% Piacenza Parma Reggio Emilia Modena Bologna Ferrara Ravenna Forlì-Cesena Rimini Figura 18 – Asse 3 - Percentuale di realizzazione delle attività di cui agli articoli 2.1 e 3 della norma 11 Reg. CE 1685/2000 Tabella 34 – Obiettivo 2 - DocUP Regione Emilia-Romagna 2000-2006 - Situazione al 31 dicembre 2005 Asse 1 - Sostegno alle imprese Obiettivo 2 Sostegno Transitorio Totale asse 1 Asse 2 - sviluppo locale Obiettivo 2 Sostegno Transitorio Totale asse 2 Asse 3 - Assistenza Tecnica Obiettivo 2 Sostegno Transitorio Totale asse 3 Totale Obiettivo 2 Totale Sostegno Transitorio Totale DocUP Assegnazioni 2000-2005 A Impegnato 2000-2005 B Pagamenti effettuati C B/A C/B 96.962.290,00 4.991.854,00 101.954.144,00 79.014.168,62 4.539.739,78 83.553.908,40 53.518.715,50 3.273.269,09 56.791.984,59 81,49 90,94 81,95 67,73 72,10 67,97 146.936.710,00 7.191.154,00 154.127.864,00 166.294.532,28 12.391.221,63 178.685.753,91 97.042.457,00 8.053.705,39 105.096.162,39 113,17 172,31 115,93 58,36 65,00 58,82 7.001.144,00 721.714,00 7.722.858,00 250.900.144,00 12.904.722,00 263.804.866,00 7.050.149,84 772.562,48 7.822.712,32 252.358.850,74 17.703.523,89 270.062.374,63 5.605.926,36 658.832,38 6.264.758,74 156.167.098,86 11.985.806,86 168.152.905,72 100,70 107,05 101,29 100,58 137,19 102,37 79,51 85,28 80,08 61,88 67,70 62,26 In attesa della completa operatività del sistema informatico, è stato mantenuto in parallelo il sistema di gestione del programma basato sulla raccolta, verifica ed archiviazione cartacea ed informatica delle schede di monitoraggio, di rendicontazione e di tutta la documentazione amministrativa e tecnica riguardante lo stato di avanzamento dei progetti, ivi compresi i verbali di controllo relativi ai controlli fisici effettuati sulle misure degli assi 1 e 2, secondo quanto previsto dal documento ex art. 5 del Reg. (CE) 438/01. Al 31 dicembre 2005 il DocUP Emilia-Romagna presenta un livello complessivo di impegni pari al 102% delle risorse totali programmate nel periodo 2000-2006 ed un livello di spesa pari al 62% delle risorse impegnate (Tabella 34). NONOEURORAPPORTO 61 2.3.3 OBIETTIVO 3 L’obiettivo 3 è volto a favorire l’adeguamento e l’ammodernamento delle politiche e dei sistemi di istruzione, formazione e occupazione. Il cofinanziamento comunitario è assicurato dal Fondo Sociale Europeo. Per raggiungere queste finalità, la Commissione europea ha approvato8 il “Quadro Comunitario di Sostegno (QCS) per gli interventi strutturali comunitari previsti dall’obiettivo n. 3 in Italia” in cui sono definite strategie, priorità e relativi obiettivi specifici nonché la partecipazione dei fondi strutturali e delle altre risorse finanziarie. Per l’intero periodo il costo previsto ammonta a 9.098 milioni di euro. Il QCS è attuato attraverso sei assi prioritari, quattordici Programmi Operativi Regionali (POR) e un Programma Operativo Nazionale (PON) “Azioni di sistema”. Il cofinanziamento pubblico nazionale è pari all’80% per i POR e al 100% per il PON. I sei assi prioritari, al cui interno sono stati individuati uno o più obiettivi specifici, sono: 䡵 Asse A - Sviluppo e promozione di politiche attive del mercato del lavoro; 䡵 Asse B - Integrazione nel mercato del lavoro delle persone più esposte al rischio di esclusione sociale; Asse C - Promozione e miglioramento della formazione professionale, dell’istruzione e dell’orientamento, nell’ambito di una politica di apprendimento nell’intero arco della vita; 䡵 䡵 Asse D - Promozione di una forza lavoro competente, qualificata ed adattabile, sostegno all’imprenditorialità, sviluppo del potenziale umano nel settore della ricerca e dello sviluppo tecnologico; 䡵 Asse E - Sostegno alle pari opportunità per le donne sul mercato del lavoro; 䡵 Asse F - Accompagnamento del QCS e dei Programmi Operativi. 2.3.3.1. Il Programma Operativo Emilia-Romagna 2000-2006 La Commissione europea ha approvato9 il POR Emilia-Romagna Obiettivo 3 per un costo complessivo previsto, per l’intero periodo 20002006, di 1.324 milioni di euro, di cui 591,3 - pari al 45% del costo totale a carico del Fondo sociale europeo (Tabella 35). Con atti amministrativi distinti sono state nominate l’Autorità di Gestione e di Pagamento del POR in linea con Tabella 35 – Obiettivo 3 - POR Emilia-Romagna - Piano finanziario 2000-2006 Asse A B C D E F Totale Costo totale totale pubblico FSE Totale cofinanziamento nazionale Stato Regione Quote private 475.228.391 475.228.391 213.852.776 261.375.615 209.100.492 52.275.123 115.887.258 115.887.258 52.149.266 63.737.992 50.990.393 12.747.599 356.243.620 356.243.620 160.309.629 195.933.991 156.747.193 39.186.798 212.067.616 201.969.158 90.886.121 111.083.037 88.866.430 22.216.607 10.098.458 127.646.222 127.646.222 57.440.800 70.205.422 56.164.337 14.041.085 37.121.607 37.121.607 16.704.723 20.416.884 16.333.507 4.083.377 1.324.194.714 1.314.096.256 591.343.315 722.752.941 578.202.352 144.550.589 10.098.458 quanto previsto dal regolamento 438/01. In particolare la separazione delle funzioni di gestione e controllo richiesta dall’art. 3 del Regolamento in parola è attuata mediante l’attribuzione di funzioni e responsabilità ad unità distinte. Tale attribuzione è stata operata con atti formali nell’ambito della riorganizzazione delle strutture organizzative dell’Ente e della razionalizzazione delle posizioni dirigenziali. L’attività 2005 si è sviluppata in relazione alle priorità strategiche del Programma operativo Obiettivo 3 della Regione Emilia-Romagna 2000-2006, così come riprogrammato per il periodo 2004-2006 per meglio finalizzare l’utilizzo delle risorse. Per quanto riguarda la nuova programmazione 2007-2013 è stato avviato il progetto di supporto all’Amministrazione regionale nella prima fase del negoziato e per lo sviluppo di relazioni e scambi con i nuovi paesi ammessi nell’Unione Europea. Per quanto riguarda lo sviluppo di relazioni internazionali, il progetto ha 8 Decisione C1120 del 18 luglio 2000. Decisione C(2004) 1963 del 25 maggio 2004 che modifica la decisione C(2000) 2066 del 21 settembre 2000. 9 NONOEURORAPPORTO 62 avviato una ricognizione presso gli enti accreditati, per stabilire il quadro delle relazioni già in essere e per rilevare le aspettative degli stessi rispetto allo sviluppo di nuovi contatti. Sono stati avviati contatti con le regioni della Wielkopolska e della Bassa Slesia, in Polonia, per la definizione di protocolli di collaborazione che coinvolgano anche il sistema regionale degli enti accreditati. Nel 2005 la Regione Emilia-Romagna ha consolidato – in coerenza con le scelte operate nel quadro del DPEF10 e con gli specifici orientamenti della SEO (Strategia Europea per l’Occupazione) – le politiche mantenendo tra le priorità la qualità e sicurezza del lavoro, il sistema delle tutele e delle garanzie, finalizzate a minimizzare il rischio di marginalità e precarizzazione sul mercato del lavoro. Nell’ambito dell’Obiettivo 3 sono state confermate anche le strategie specifiche definite nel POR a proposito dei campi trasversali di intervento del FSE (pari opportunità, società dell’informazione, sviluppo locale). indicatori distinti per ambito di accreditamento e volume di attività svolta. Alla fine del 2005 gli organismi di formazione professionale precedentemente accreditati hanno presentato le integrazioni riferite ai nuovi requisiti introdotti nella procedura di accreditamento; secondo le nuove regole sono stati accreditati 156 enti. Il processo di accreditamento degli organismi di formazione professionale, applicato nel corso del 2004, è stato integrato con nuovi requisiti11 finalizzati a garantire alla Regione un sistema formativo di maggiore qualità. In particolare sono state individuate soglie minime di personale che l’organismo dovrà possedere, in riferimento alle figure chiave del sistema; la dotazione minima è stata definita in ragione di Con la Legge Regionale 17/2005 “Norme per la promozione dell’occupazione, della qualità, sicurezza e regolarità del lavoro”, la Regione EmiliaRomagna ha inteso contribuire alla promozione dell’occupazione e alla sua qualità, alla valorizzazione delle competenze e dei saperi delle persone, all’affermazione dei loro diritti nelle attività lavorative e nel mercato del lavoro, all’attuazione del principio delle Tabella 36 – Obiettivo 3 - POR Emilia-Romagna 2000-2006 – Attività approvate nel 1005 (in milioni di Euro). Dati al 31.12.2005 Asse A B C D E F Totale N. attività approvate 467 180 634 788 166 1 2.336 Totale attività Province e Regione Costo Contributo totale pubblico 54,671 9,797 42,597 21,665 8,454 0,010 137,194 54,165 9,523 39,514 16,781 8,282 0,010 128,275 Totale attività Regione* Costo Contributo totale pubblico Di cui FSE N. attività approvate 24,374 4,285 17,781 7,551 3,727 0,005 57,724 11 2,806 2,806 108 6,050 — — 0,010 8,866 3,273 — — 0,010 6,089 1 120 Di cui FSE 1,262 — 1,473 — — 0,005 2,740 pari opportunità, quali fondamenti essenziali per lo sviluppo economico e sociale del territorio. 2.3.3.2 La programmazione 2005 Nel 2005 alle Amministrazioni provinciali sono stati assegnati 124.436.296 euro, mentre la Regione ha utilizzato complessivamente 8.866.000 euro. Nel corso del 2005 le Amministrazioni provinciali hanno approvato contributi per aiuti all’occupazione, previsti dagli articoli 8 e 9 della l.r. 25 novembre 1996, n. 45 “Misure di politica regionale del lavoro”12 a favore delle fasce deboli, dei disoccupati di lunga durata e dei lavoratori iscritti alle liste di mobilità, per complessivi 1.252.712,79 euro. Entrando nel dettaglio dei progetti approvati dalla Regione EmiliaRomagna, per la programmazione 2005: Misura A2 – Inserimento e reinserimento nel mercato del lavoro di giovani e adulti nella logica dell’approccio preventivo 10 Documento di Politica EconomicoFinanziaria 11 Delibera della Giunta regionale n. 266 del 14 febbraio 2005. 12 La legge regionale 45/96 è stata abrogata dalla legge regionale 17/05. NONOEURORAPPORTO È stata finanziata un’attività, per un costo complessivo di 60.000 Euro relativamente all’Azione finalizzata all’outplacement e al reinserimento lavorativo dei disoccupati e dei lavoratori in CIG straordinaria e contratti di solidarietà per la cui realizzazione è prevista la modalità just in time (Misura A2). L’obiettivo è quello di realizzare pacchetti personalizzati per il rientro al lavoro, anche a fronte di emergenze occupazionali, composti da: analisi delle competenze, attività di orientamento, pre-selezione, formazione, stage, supporto alla ricerca autonoma di lavoro, consulenza per la costruzione di business plan individuali e collettivi. Misura B1 – Inserimento lavorativo e reinserimento di gruppi svantaggiati Nel 2005 sono state assegnate risorse alla Regione, con decreto direttoriale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, per realizzare azioni al fine dell’attribuzione di un titolo di prelazione per l’ingresso in Italia per motivi di lavoro a favore di cittadini extracomunitari che avessero partecipato a programmi di istruzione e formazione professionale nei propri Paesi d’origine finalizzati all’inserimento lavorativo mirato dei medesimi. Le aree indicate come prioritarie sono relative all’assistenza e cura domiciliare, all’assistenza sociale-sanitaria, delle figure professionali nei settori della meccanica, all’edilizia, alla zootecnia e trasporti. Sono stati finanziati 9 progetti integrati formati da 18 progetti semplici con un onere finanziario di Euro 489.427, di cui Euro 416.265 derivanti dall’assegnazione Ministeriale ed Euro 73.162 derivanti dal Programma Operativo Emilia-Romagna FSE 2000/2006 – Obiettivo 3 Misura B1. Misura C1 – Adeguamento del sistema della Formazione professionale e del sistema dell’istruzione In questo asse di intervento sono state finanziate in particolare le seguenti attività: Nell’ambito Misura C1 POR Ob. 3 FSE sono state finanziate 65 attività, per un importo di Euro 632.000, a sostegno della mobilità transnazionale degli studenti delle classi 3, 4 e 5 delle istituzioni scolastiche secondarie di II grado dell’Emilia-Romagna al fine di favorire la consapevolezza di appartenenza all’Unione europea e di ampliare le opportunità occupazionali dei giovani attraverso la concessione di finanziamenti alle medesime istituzioni scolastiche per sviluppare iniziative di approfondimento della cultura europea, arricchire l’offerta formativa per gli studenti e valorizzare la professionalità dei docenti, con specifico riferimento a esperienze formative da realizzare sia durante l’anno scolastico sia durante il periodo estivo presso istituzioni forma- 63 tive, enti o imprese dei Paesi dell’Unione europea. vivo di figure artistiche ad alta professionalità”. Misura C3 – Formazione superiore Sono presenti nell’Elenco regionale 12 Organismi di formazione e 18 offerte formative. L’attività è proseguita per tutto il 2005 con un’assegnazione di 334 assegni formativi per un importo complessivo di circa Euro 3.000.000. Si segnalano i seguenti interventi: 䡵 Alimentazione ed ampliamento del catalogo dell’offerta formativa con relativi servizi di assistenza; 䡵 Aggiornamento del sito web in una logica di integrazione tra domanda ed offerta; 䡵 Attività di monitoraggio delle attività formative inserite a catalogo e fruite tramite assegni formativi; 䡵 Elaborazione di strumenti informativi e di comunicazione; 䡵 Azioni di assistenza; 䡵 Organizzazione di incontri e workshop; 䡵 Erogazione e gestione degli assegni. A partire dal 2004 viene sperimentato l’assegno formativo nell’ambito dello spettacolo dal vivo di figure artistiche ad alta professionalità. L’assegno formativo consiste in un contributo finanziario del valore massimo di 12.000 Euro che può coprire l’80% del costo totale del corso prescelto qualora il beneficiario sia disoccupato, inoccupato o inattivo e il 70% qualora sia occupato da utilizzare per l’accesso ad uno dei corsi dell’”Elenco regionale dell’offerta formativa dello spettacolo dal Sono stati approvati e finanziati 35 percorsi di istruzione formazione tecnica superiore (I.F.T.S) per un costo complessivo di oltre 4.000.000 di Euro, in parte a carico del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) e in parte a carico del FSE-Misura C3 (oltre Euro 1.440.000). La Regione EmiliaRomagna con la programmazione di tali percorsi per l’anno 2005/2006 si è posta l’obiettivo di costruire un impianto che presenti caratteristiche di unitarietà e coerenza, sia nella relazione fra le figure IFTS standardizzate a livello nazionale e le qualifiche di formazione superiore approvate nel Sistema regionale delle qualifiche, sia per quanto riguarda le modalità attuative. Per l’attuazione di parte delle Misure B1 – Inserimento lavorativo e reinserimento di gruppi svantaggiati, Misura C3 – Formazione superiore, Misura D3 – Sviluppo e consolidamento dell’imprenditorialità con priorità ai nuovi bacini di impiego e D4 – Miglioramento 64 delle risorse umane nel settore della ricerca e sviluppo tecnologico, la Regione Emilia-Romagna ha previsto il rinnovo delle Sovvenzioni globali: 䡵 Consorzio SPINNER (Servizi per la Promozione dell’Innovazione e della Ricerca)13 persegue obiettivi strategici di Sviluppo e consolidamento dell’imprenditorialità con priorità ai nuovi bacini d’impiego e di miglioramento delle risorse umane nel settore della ricerca e sviluppo tecnologico, attraverso: l’Azione 1 “Economia della conoscenza”, che rappresenta il “cuore” dell’intervento: con tale azione si intende “creare e sostenere un concreto collegamento tra mondo della conoscenza e sviluppo territoriale in modo da trasformare le competenze tecnico-scientifiche in elemento trainante di imprenditorialità”; l’Azione 2 “Ricambio generazionale”: con la quale si intende “avviare un’iniziativa pilota a supporto del ricambio generazionale per abbassare/eliminare i rischi della mortalità imprenditoriale derivante da un’errata gestione del passaggio generazionale nelle PMI”; l’Azione 3 “Emersione e regolarizzazione delle forze di lavoro”: mirante a “sperimentare un percorso di emersione dal lavoro nero individuando le possibili vie di istituzionalizzazione, regolamentazione e consolidamento di attività a forte caratterizzazione marginale. NONOEURORAPPORTO Solo per l’ultima annualità, finanziata con le economie maturate, è stata introdotta in via sperimentale una nuova tipologia progettuale, denominata Innovazione Manageriale ed Organizzativa (IOM). Tali progetti hanno l’obiettivo di stimolare l’innovazione organizzativa, con l’intervento anche delle associazioni di categoria, nelle piccole imprese. Il numero complessivo dei proponenti che hanno redatto una richiesta di accesso a Spinner al 31 dicembre 2005 è di 2.432. I beneficiari, cioè persone che usufruiscono delle agevolazioni Spinner, sono 1448 di cui 906 nella Misura D3 (843 per idee di impresa e 63 aftercare e progetti IOM) e 542 nella Misura D4 (348 per progetti di trasferimento tecnologico, 36 per progetti di ricerca e sviluppo precompetitivo e 38 comprensivi di premi di laurea e progetti IOM). Le risorse finanziarie relative all’anno 2005 per i bandi emanati sono di oltre 3.500.000 Euro di cui 1.779.816 per la Misura D3 e 1.747.345 per la Misura D4. 䡵 Consorzio interuniversitario Symposium14 Organismo Intermediario per la gestione della Formazione Superiore - finanzia moduli integrati all’interno dei percorsi Master e Master universitari integrati di 1° e 2° livello, realizzati in convenzione tra Organismi di formazione e Strutture Universitarie e attività relative ai servizi collegati per la gestione, monitoraggio, valutazione e diffusione delle attività corsuali; Nell’anno accademico 2004/2005 sono stati erogati oltre 900 assegni a laureati, per un importo di oltre 2.800.000 euro, per la frequenza a master universitari integrati realizzati dagli Atenei di Bologna, Parma, Ferrara, Modena e Reggio Emilia, in collaborazione con gli Enti di Formazione Professionale accreditati nella formazione superiore. Consorzio NoiCon15 - Organismo Intermediario per la Gestione di parte della Misura B.1- finanzia progetti aventi l’obiettivo di creare condizioni per favorire l’inserimento nel mondo del lavoro delle persone svantaggiate e prevede tre possibili azioni: il miglioramento di servizi innovativi e integrati da parte di soggetti no-profit, la creazione d’impresa e l’autoimpiego, misure di accompagnamento che favoriscano l’utilizzo dei servizi da parte dei soggetti svantaggiati. approvati sulla Parte A del bando “formazione di soggetti svantaggiati (occupati o disoccupati) in impresa” per un importo di € 385.777,81 e 52 sulla Parte B “inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati tramite creazione di impresa o sviluppo di nuovi rami di attività in imprese esistenti” per un totale di € 2.119.222,19. Ati SIN.FORM srl e SFERA Soc. Cons a rl. – Organismo Intermediario per la Gestione della Sovvenzione globale per l’implementazione dei cataloghi regionali della formazione ed erogazione degli assegni formativi delle Misure C1 e C3 – finalizzata alla messa in rete dei Cataloghi regionali ad oggi esistenti prevedendo sezioni relati- 䡵 䡵 Nel corso del 2005 si sono realizzate le attività dei progetti finanziati sul secondo bando emesso dal Consorzio Noi Con. Di questi, 19 sono stati 13 Il consorzio SPINNER è costituito da Aster (Agenzia per lo Sviluppo Tecnologico dell’Emilia-Romagna), Fondazione Alma Mater (Fondazione dell’Università degli Studi di Bologna) e Sviluppo Italia (Agenzia governativa nazionale per lo sviluppo economico ed imprenditoriale) www.spinner.it 14 Il consorzio Symposium è costituito dalle Università di Bologna, Ferrara, ModenaReggio Emilia, Parma e dalla Fondazione Alma Mater www.consorzio.symposium.it 15 Il consorzio NoiCon è costituito dalla Fondazione Alma Mater dell’Università di Bologna, dalla Fondazione Carisbo di Bologna, dalla Fondazione Cesar e dalla Cooperativa Oltremare www.noicon.it NONOEURORAPPORTO ve alle diverse tipologie formative: formazione continua e permanente, alta formazione professionalizzante, alta formazione continua e permanente integrata con l’università; inoltre dovrà realizzate attività inerenti l’assegnazione, la gestione e l’erogazione degli assegni formativi per l’accesso individuale alla formazione, destinati prioritariamente ai residenti in EmiliaRomagna. Sono inoltre richieste azioni di assistenza tecnica per il monitoraggio ed il controllo delle iniziative e misure di accompagnamento, volte alla promozione, orientamento, tutoraggio ai destinatari, definizione di garanzie assicurative/fideiussorie finalizzate al successo formativo e azioni di diffusione dei risultati. Il “Catalogo Regionale per l’erogazione di voucher per l’alta formazione” si è arricchito nel 2005 di una sezione con corsi programmati ed approvati dai Senati Accademici e svolti dalle Università in integrazione con gli organismi di formazione professionale. In entrambi i casi i destinatari sono prevalentemente laureati, disoccupati e non, oppure lavoratori senza laurea, ma con una esperienza professionale pluriennale nel settore di riferimento della formazione prescelta, per l’Alta formazione professionalizzante. Il bando – emesso dall’Organismo intermedio incaricato in Sovvenzione Globale - ha previsto 6 sessioni di asse- gnazione dei voucher di cui le prime quattro fino a dicembre 2005, e le ultime due da chiudere entro febbraio 2006. A fine dicembre sono state finanziate 475 domande su 514 presentate, per un importo di circa 666.000 euro. Nel bando inerente l’alta formazione professionalizzante sono state previste 2 scadenze: settembre 2005 e gennaio 2006; alla prima scadenza sono state presentate 414 domande, 218 delle quali sono state finanziate per un importo di circa 780.000 euro. Per quanto riguarda i progetti di elevata valenza innovativa a carattere interregionale e orientati a sostenere e promuovere la sperimentazione e la diffusione di processi di razionalizzazione, riconversione e modernizzazione, a cui è riservato almeno il 3% dei fondi disponibili dei POR delle Regioni centro nord, la Regione ha formalizzato nei primi mesi del 2005 i seguenti protocolli d’intesa: 䡵 con le Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Molise, Piemonte, Toscana, Umbria, Valle d’Aosta e le Province Autonome di Bolzano e Trento, relativamente al progetto “Descrizione e certificazione per competenze e famiglie professionali – standard minimi in una prospettiva di integrazione tra istruzione, formazione professionale e lavoro”; 䡵 con le Regioni Toscana, Umbria e Veneto, nell’ambito del protocollo interregionale “Migliorare la qualità e l’efficacia del sistema dei Voucher formativi e di servizio” per l’avvio di una procedura di riconoscimento reciproco dei voucher per l’alta formazione. 2.3.3.3. Lo stato di attuazione del programma operativo regionale I principali dati fisici e finanziari di attuazione mostrano come al 31.12.2005 il numero di attività presentate, a valere sui bandi regionali e provinciali, e su quelli degli Organismi intermediari delle Sovvenzioni Globali, sia risultato pari a 41.205 (rispetto a 32.052 al 31.12.2004), per un costo totale che si è attestato ad oltre 2.389 milioni di euro (rispetto a 2.134 milioni di euro al 31.12.2004). A fronte di tali valori, la Regione, le Province e gli Organismi Intermediari hanno approvato attività per un numero complessivo pari a 23.272 (rispetto a 17.517 al 31.12.2004), a cui corrisponde un costo totale pari a oltre 1.231 milioni di euro (al 31.12.2004 il costo delle attività approvate corrispondeva a oltre 1.044 milioni di euro). 65 L’analisi dello stato di avanzamento del POR della Regione Emilia-Romagna a fine 2005 (Tabella 47, Figura 19) mostra che tutte le misure hanno costituito oggetto (tenendo conto della ripartizione delle competenze e delle risorse finanziarie tra gli organismi attuatori) di una pluralità di avvisi pubblici, in parte a carattere multimisura. In particolare, sia la Regione che le Province hanno emesso bandi e avvisi pubblici su tutte le misure di propria competenza. Al 31 dicembre 2005 gli avvisi pubblici e i bandi di gara adottati ammontano a 1.012, di cui 163 emanati dalla Regione e dalle Ardsu (Aziende Regionali per il Diritto allo Studio Universitario), 36 dagli Organismi Intermediari delle Sovvenzioni Globali e 813 dalle Province. Al 31 dicembre 2005 il POR EmiliaRomagna presenta un livello complessivo di contributi impegnati pari al 88,18 % delle risorse totali programmate nel periodo 2000-2006 e del 105,14 % rispetto al piano finanziario relativo al 2000-2005. NONOEURORAPPORTO 66 2.3.4 PROGRAMMA PESCA 500 Con il regolamento (CE) n. 2972/ 1999 sono state stabilite le modalità e le condizioni delle azioni strutturali relative al settore della pesca, e sulla base di tali riferimenti l’Italia ha redatto il proprio Documento Unico di Programmazione (DOCUP) dello Sfop (Strumento Finanziario di Orientamento alla Pesca) per le regioni fuori obiettivo 1. 䡵 Assegnazioni 2000-2006 䡵 Assegnazioni 2000-2005 䡵 Approvato 2000-2005 400 300 200 100 0 Asse A Asse B Asse C Asse D Asse E Asse F Figura 19 – Attuazione ob. 3 - Situazione al 31 dicembre 2005 Tabella 37 – Obiettivo 3 - POR Emilia-Romagna 2000-2006. Situazione al 31 dicembre 2005 (in milioni di Euro) Asse A B C D E F Totale Assegnazioni 2000-2006 Assegnazioni 2000-2005 A B 475,228 115,887 356,244 212,068 127,646 37,122 1.324,195 402,173 97,092 300,117 170,076 109,354 31,802 1.110,614 Approvato 2000-2005 420,348 102,128 319,283 239,003 115,810 35,222 1.231,794 Contributo impegnato 2000-2005 C Pagamenti effettuati 414,705 100,022 307,701 196,424 113,646 35,222 1.167,720 320,842 76,157 243,999 145,702 92,055 28,783 907,538 B/A /A C/B D/C 84,63 83,78 84,24 80,20 85,67 85,67 83,87 87,26 86,31 86,37 92,62 89,03 94,88 88,18 103,12 103,02 102,53 115,49 103,92 110,75 105,14 77,37 76,14 79,30 74,18 81,00 81,72 77,72 D Il Docup Italia prevede, per il periodo 2000-2006, interventi per complessivi 221,6 milioni di euro di cui 104 milioni di euro di contributo comunitario, per ristrutturare e modernizzare il settore pesca e renderlo più competitivo sul mercato internazionale e promuovere lo sviluppo delle zone costiere o interne che dipendono prevalentemente dalle risorse ittiche. Sono previsti cinque diversi assi suddivisi in misure per le quali sono stati definiti obiettivi e priorità. Con il Docup si è proceduto alla definizione del peso degli Assi e di ogni singola misura, nonché alla definizione delle competenze che sono rimaste in capo allo Stato e di quelle delegate alle amministrazioni Regionali. Sulla base di tale programma sono state assegnate alla Regione EmiliaRomagna risorse comunitarie per Euro 5.150.735,38 corrispondenti a circa il 7% delle risorse a disposizione delle NONOEURORAPPORTO Regioni e che hanno generato risorse statali per 4.731.482,12 euro e risorse proprie regionali per 2.033.179,61 euro per un totale di risorse pubbliche distribuite nei 6 anni pari a 11.915.397,12 euro che porta il costo complessivo del programma a 21.598.955,21 euro (Tabella 48). 2.3.4.1 L’attuazione in Emilia-Romagna tura nelle acque interne, costiere e marine, il miglioramento delle attrezzature dei porti di pesca, la qualificazione delle attività della piccola pesca costiera, la promozione, commercializzazione e trasformazione dei prodotti ittici, con particolare riguardo alla qualità del prodotto. Sono inoltre previste iniziative per aprire il settore ad ogni opportunità collegata allo sfruttamento sostenibile delle risorse ittiche. Le Misure delegate alla competenza regionale sono: Il Complemento di programmazione Emilia-Romagna relativo alle misure del Docup delegate alla competenza regionale è stato approvato nel luglio 200116 contestualmente al bando di gara relativo alle intere annualità 2000-200617. 䡵 Il programma, predisposto dopo una fase di consultazione con le categorie professionali e con gli enti locali, prevede il sostegno a iniziative per la promozione della protezione delle risorse acquatiche e lo sviluppo dell’acquacol- misura 3.1 - Protezione e sviluppo delle risorse acquatiche misura 3.2 - Acquacoltura misura 3.3 - Attrezzatura dei porti di pesca misura 3.4 - Trasformazione e commercializzazione asse n. 3 – protezione e sviluppo delle risorse acquatiche, acquacoltura attrezzature dei porti di pesca, trasformazione e commercializzazione misura 3.5 - Pesca nelle acque interne asse n. 4 – altre misure misura 4.1 - Piccola pesca costiera misura 4.3 - Promozione misura 4.4 - Azioni realizzate dagli operatori del settore misura 4.6 - Misure innovanti 䡵 asse n. 5 – assistenza tecnica misura 5.1 - Assistenza tecnica 䡵 Con il primo bando, nel periodo 20022004, sono stati ammessi al contributo comunitario 64 progetti. A seguito delle modifiche di metà percorso apportate al DocUP dal Comitato nazionale di Sorveglianza che prendeva atto delle risorse comunitarie aggiuntive, grazie alla premialità, il piano finanziario e la riprogrammazione hanno previsto l’emanazione di nuovi bandi per le annualità 2005 e 2006. Tabella 38 – DocUP Pesca Regione Emilia-Romagna - Piano finanziario 2000-2006 Asse 1 2 3 4 5 Totale Costo totale totale pubblico FSE Totale — — 18.937.730 2.424.953 236.273 21.598.955 — — 9.478.355 2.200.769 236.273 11.915.397 — — 3.950.896 1.081.703 118.136 5.150.735 — — 5.527.459 1.119.067 118.136 6.764.662 cofinanziamento nazionale Stato Regione — — 3.869.221 783.347 78.914 4.731.482 — — 1.658.238 335.720 39.222 2.033.180 Quote private _ _ 9.459.375 224.183 — 9.683.558 67 Nel 2005 è uscito il secondo bando che metteva a disposizione risorse per complessivi 2.115.545 euro, di cui 885.981 euro di quota comunitaria, 860.695 euro di cofinanziamento nazionale e 368.869 euro di quota regionale, per le misure 3.2 “acquacoltura”, misura 3.4 “trasformazione e commercializzazione”, misura 4.3 “promozione e ricerca di nuovi sbocchi” e misura 4.4 “azioni realizzate dagli operatori del settore”. Nel primo semestre 2006 sono state approvati complessivamente 24 progetti, per un totale di 1.360.266 euro di contributo pubblico, relativi alle sola misure 3.2, 4.3 e 4.4. L’assistenza tecnica è gestita direttamente dalla Regione senza ricorrere a bandi. I fondi sono stati utilizzati in parte per acquisto di beni strumentali finalizzati al potenziamento dell’attività di gestione amministrativa ed in parte per l’affidamento diretto ad una ditta esterna per effettuare controlli di secondo livello (ai sensi Reg. 438/2001), al fine dell’attuazione del DOCUP. 16 Delibera della Giunta Regionale del 31 luglio 2001 n. 1675. 17 Bando pubblicato sul BURER n. 143 del 8 ottobre 2001 e scaduto il 16 gennaio 2002. I PROGRAMMI DI INIZIATIVA COMUNITARIA (PIC) E LE AZIONI INNOVATIVE 3 NONOEURORAPPORTO 71 3.1. EQUAL Il Programma di Iniziativa Comunitaria EQUAL si inserisce nella strategia europea per l’Occupazione con l’obiettivo di innovare gli approcci e le politiche finalizzate a contrastare il fenomeno della discriminazione e della disuguaglianza nel mercato del lavoro, attraverso progetti sperimentali su base transnazionale. Gli Assi dell’Iniziativa coincidono con i cosiddetti “pilastri” attraverso i quali si articola la strategia europea per l’occupazione: 䡵 Occupabilità 䡵 Imprenditorialità 䡵 Adattabilità 䡵 Pari Opportunità 䡵 Azione destinate ai richiedenti asilo1 Nel quadro delle indicazioni fornite dalla Commissione, il Piano Nazionale Equal2 definisce la strategia italiana a partire dalla individuazione di tre direttrici generali di intervento: “Integrazione stabile tra politiche del lavoro e politiche sociali”; “Sviluppo di una società dell’informazione non discriminatoria”; “Sviluppo locale, sviluppo sociale e sviluppo occupazionale”. Esse forniscono il quadro di riferimento trasversale ai temi scelti su cui EQUAL dovrà dare un contributo innovativo in termini di strumenti, metodologie, dispositivi e prodotti in grado di incidere sulle politiche locali, nazionali ed europee.3 I soggetti attuatori di Equal sono partnership strategiche, definite “partnership di sviluppo” (PS), appositamente costituite da una pluralità di organismi, con competenze ed esperienze diversificate, per elaborare e realizzare azioni integrate nell’ambito degli Assi dell’iniziativa. Le PS sono strutturate formalmente ed i soggetti che le compongono (partnerariato locale) agiscono in un’ottica di cooperazione attiva sin dalle fasi iniziali della progettazione, prestando una particolare attenzione alla definizione congiunta di obiettivi comuni, ruoli e responsabilità. Le PS possono essere create su base settoriale a livello nazionale (Partnership di Sviluppo Settoriali), i cui progetti sono gestiti direttamente dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, e su base geografica, (Partnership di Sviluppo Geografiche) i cui progetti sono gestiti dalle Regioni poiché basati sulla collaborazione di soggetti interessati in un determinato territorio. Un elemento prioritario di Equal è dato dalla dimensione transnazionale: le partnership di sviluppo che attuano i progetti Equal, dopo aver sottoscritto gli accordi di cooperazione transnazionali con uno o più organismi interessati appartenenti ad altri Stati, si impegnano a collaborare per realizzare attività congiunte, scambio di know-how, perseguire obiettivi comuni e ottenere con la cooperazione un reale valore aggiunto. Nell’ambito del periodo di programmazione 2000/2006, Equal è attuato, in Italia, con due Avvisi di gara nazionali usciti nel maggio 2001 e nell’aprile 2004. 3.1.1. L’attuazione di Equal in Emilia-Romagna In ambito regionale il programma Equal viene attuato attraverso partnership territoriali di sviluppo che, oltre ad intervenire sui fattori di sviluppo locale e sugli ostacoli dell’integrazione nel mercato del lavoro dei soggetti più deboli definendo strategie e mezzi necessari per attuarle, partecipano alla diffusione e generalizzazione delle buone prassi. L’obiettivo di Equal è di costituire un laboratorio innovativo incidendo su particolari aspetti della strategia nazionale per l’occupazione, ma anche sulla pro- grammazione ordinaria del FSE. Debbono emergere esperienze innovative, progetti “pilota” che, in seguito alla sperimentazione attivata con Equal, possano garantire la continuità anche attraverso l’uso di altri canali finanziari sia in ambito comunitario, nazionale e regionale (per es. obiettivi 2 e 3 del FSE). I progetti sono strutturati in varie fasi comprendenti azioni formative, percorsi individuali, attività seminariali, ricerche/analisi, azioni transnazionali, ecc. I progetti approvati nella prima fase sono stati diciannove con un costo complessivo di 26.285.171 euro e una durata che oscillava dai 24 ai 36 mesi; la maggior parte si sono conclusi nel corso dell’anno 2004, solo nove sono terminati nel 2005 (Consorzio Ferrara Innovazione, Seneca, Efeso, CPF di 1 Per quanto riguarda l’Italia, tale asse è di esclusiva competenza del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. 2 Documento unico di programmazione approvato dalla Commissione con decisione C(2001) 43 del 26 marzo 2001. 3 佡 www.equalitalia.it in tale sito si trova tutta la documentazione relativa alla normativa europea ed ai documenti emanati dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per l’attuazione del Programma Equal. NONOEURORAPPORTO 72 Ferrara, Provincia di Parma, Ial, Centuria, Provincia di Rimini e Progress Company). Questi diciannove progetti hanno dato origine a metodologie e strumenti nuovi; sono emerse, infatti, delle esperienze innovative fortemente significative in vari ambiti e sulle diverse aree territoriali. E’ stato estremamente forte il coinvolgimento delle singole realtà locali con conseguente risposta immediata ai bisogni dell’utenza nell’ambito della creazione di nuove politiche del lavoro e di nuove politiche sociali. Ciò ha garantito una maggiore ricaduta sui beneficiari finali con un impatto di maggior efficienza/efficacia. Al fine di garantire una buona diffusione delle metodologie e dei risultati delle attività svolte, nel sito internet dell’Assessorato regionale “Scuola, Formazione professionale, Università, Lavoro, Pari opportunità”4 vi è uno spazio dedicato all’I.C. Equal in cui, oltre alle news letters prodotte dalle PS, vi sono le schede riepilogative relative agli elementi essenziali di ogni progetto e i “link” per accedere direttamente ai singoli siti delle PS (sia nazionali che transnazionali). Nel 2004, a seguito del secondo Avviso ministeriale, la Regione EmiliaRomagna, ha selezionato i progetti delle PS geografiche di propria compe- tenza ed ha ammesso al finanziamento ventisei progetti aventi un costo complessivo pari a 27.824.924,97 euro così ripartiti: Asse 1 Asse 2 Asse 3 Asse 4 n. progetti 8 6 8 4 Costo totale 7.661.590,66 7.285.729,56 9.553.829,02 3.323.775,73 Asse 1.1 Occupabilità ALLUNGO Percorsi personalizzati di inserimento e stabilizzazione nel lavoro Soggetto referente Centro di solidarietà di Reggio Emilia ET – Esperienze di transizione Soggetto referente PLAN soc. coop. Beneficiari Giovani adolescenti in situazione di disagio e a rischio di esclusione sociale e lavorativa Sin.Te.Si Sinergie Territoriali per l’Inclusione Sociale Soggetto referente TUTOR – Orientamento Formazione e Cultura Beneficiari Soggetti a rischio di esclusione Soggetti svantaggiati: immigrati, lavoratori irregolari, disoccupati Beneficiari Persone con competenze deboli, Persone con anzianità profes-sionale e scarse competenze, Donne che rientrano nel mondo del lavoro, Persone in uscita da dipendenze con necessità di reinserimento assistito, Giovani in ingresso nel MdL con lauree o diplomi deboli INSIEME INserimento, Socialità e Integrazione per Evolvere, Migliorare, Emergere Soggetto referente Provincia di Parma Beneficiari Immigrati PEGASO processi plurali di rete per l’inclusione dei detenuti Beneficiari Svantaggiati, lavoratori deboli o a rischio di esclusione dal MdL, disoccupati Il lungo cammino dei Sinti e dei Rom: percorsi verso il lavoro Soggetto referente TECHNE – consorzio per la formazione professionale di Forlì Soggetto referente PLAN soc.IAL Emilia Romagna Beneficiari Detenuti MOBILI Modelli di Orientamento di base per l’Inserimento Lavorativo dei giovani Immigrati Beneficiari Persone appartenenti alle comunità Sinti e Rom Soggetto referente Consorzio formazione & lavoro GOAL Governo e messa in trasparenza degli Apprendimenti per favorire il Lavoro Beneficiari Giovani ed adolescenti occupati ma con discriminazioni nei ruoli professionali Soggetto referente COFIMP Consorzio per la formazione e lo sviluppo delle PMI 4 www.form-azione.it NONOEURORAPPORTO 73 Asse 2.2 Imprenditorialità Trailer: trame di sviluppo territoriale Soggetto referente A.E.C.A. Beneficiari Persone aventi svantaggio sociale e lavorativo residenti in aree depresse SPRING OUT Soggetto referente Fondazione ENAIP S. Zavatta – Rimini Beneficiari Persone con disturbi psicologici FUORI ORARIO La cooperazione sociale per il lavoro regolare Soggetto referente IRECOOP E.R. - Bologna Beneficiari Lavoratrici di servizi di cura (badanti), Lavoratrici/ori del sommerso per assistenza privata AGAPE Action of Governance and People Employment Soggetto referente EFESO - Bologna Beneficiari Uomini e donne appartenenti fasce deboli F.O.R.R.E.S.T. Forum Reti Risorse per l’Economia Sociale e il Territorio Soggetto referente FUTURA – Società pubblica per la F.P. e sviluppo del territorio Beneficiari Soggetti del Terzo Settore (Associazionismo, Volontariato, Cooperazione Sociale) INCLUDENDO Soggetto referente AGEFORM Scarl Beneficiari Terzo settore, Attori sociali Asse 3.1 Adattabilità E.L.S.A. Politiche di Empowerment delle lavoratrici straniere addette alla cura Soggetto referente ARCO S.a.s Beneficiari Lavoratrici addette ai servizi di cura (badanti) ADD+: Across the Digital Divide Soggetto referente ECIPAR – Bologna Beneficiari Sistemi locali, Figure profes-sionali deboli sul MdL, Lavo-ratori disabili fisico/sensoriali, Lavoratori immigrati, Lavora-tori a rischio di espulsione dal MdL, Lavoratori over 45 SKY Sviluppo delle competenze attraverso l’apprendimento innovativo Soggetto referente MODENA Formazione Beneficiari Lavoratori con svantaggio e lavoratori a rischio di espulsione VITA Innalzamento delle skills nell’ottica di regional life long learning Soggetto referente TALETE Scarl – Ferrara Beneficiari Disoccupati over 45 o immigra-ti con bassa scolarizzazione o scarsa professionalità, Occupati stagionali SCI sostenere la competitività individuale Soggetto referente SENECA - Bologna Beneficiari Immigrati lavoratori a rischio di esclusione sociale e lavorativa C.R.E.S.C.E.R.E. Soggetto referente Consorzio FOR.P.IN - PC Beneficiari Lavoratori a rischio di espulsione dal mondo del lavoro Space Economy: il Modello Emiliano, i Distretti e le sue competenze Soggetto referente CIS – Scuola aziende di formazione superiore – RE Beneficiari Lavoratori occupati in Emilia Romagna (particolare attenzione agli over45) a rischio di esclusione LABORATORIOVALSAMOGGIA una terra accogliente e socialmente responsabile Soggetto referente Comunità Montana Unione dei Comuni Valle del Samoggia Beneficiari Giovani, lavoratori o meno, nell’ambito del territorio di riferimento 74 Asse 4.2 Pari opportunità ALTEREGO professione co-manager. Laboratorio per lo sviluppo di nuovi strumenti Soggetto referente Nuovo Cescot Emilia-Romagna – Bologna Beneficiari Donne imprenditrici, Donne non occupate, disposte a “sostituire” donne imprenditrici TRANSITI Soggetto referente Movimenti Identità Transessuale Bologna Beneficiari persone transessuali Technèdonne donne nelle tecnologie e tecnologie nelle donne Soggetto referente Orlando Associazione Donne – Bologna Beneficiari Donne nel mondo della tecnologia informatica e comunicazione (TIC) Una questione privata (non tenere al proprio tempo è un problema di spazio) NONOEURORAPPORTO Soggetto referente CESVIP – Centro sviluppo piccola e media impresa Beneficiari Uomini e donne con problemi di conciliazione Anche in questa Seconda Fase gli interventi delle PS si sviluppano e si realizzano all’interno delle tre Azioni previste negli orientamenti comunitari sull’attuazione dell’Iniziativa: 䡵 Azione 1: creazione delle partnership di sviluppo e della cooperazione transnazionale; 䡵 Azione 2: realizzazione dei programmi di lavoro delle partnership di sviluppo; 䡵 Azione 3: networking tematico, diffusione di buone prassi e impatto sulla politica nazionale. 䡵 formulare il programma di lavoro dell’Azione 2. e, a partire dall’inizio del mese di luglio, tutte le PS sono state formalmente ammesse alla realizzazione dell’Azione 2. I ventisei progetti approvati possono avere una durata che oscilla dai 24 ai 36 mesi (Figura 1) L’avvio del Programma Equal II Fase nella Regione Emilia-Romagna ha fatto emergere approcci e modalità operative differenti; lo stato di attuazione dei progetti vede infatti l’attivazione di una complessa rete di azioni con il coinvol- L’innovatività e la dinamicità che caratterizza l’Iniziativa Equal II Fase è data dalla numerosità dei soggetti che compongono ciascuna PS, nonché dalla fitta e numerosa rete di relazioni (Province, Comuni, AUSL, Sportelli informativi e di orientamento, Centri per l’Impiego, Associazioni di volontariato, Centri di solidarietà sociale, etc.) che si genera nello svolgimento delle attività. In linea con quanto previsto dal programma comunitario e dall’Avviso ministeriale, infatti, i soggetti attuatori dei progetti EQUAL sono partnership strate- 36 mesi: 5 Entro il mese di aprile 2005, si è conclusa la realizzazione dell’Azione 1 da parte delle PS che hanno provveduto a: 24 mesi: 8 䡵 costituire il partenariato di sviluppo su base locale confermando il programma di lavoro approvato; 䡵 definire il partenariato transnazionale (e concordare il piano di lavoro) con almeno un partner titolare di analogo intervento ammesso all’Azione 1 in un altro Stato membro; gimento non solo di ciascun componente la singola PS, ma anche di altri soggetti, istituzionali e non. 26 mesi: 1 30 mesi: 11 28 mesi: 1 Figura 1 – Durata progetti NONOEURORAPPORTO giche, definite partnership di sviluppo, appositamente costituite da una pluralità di organismi, con competenze ed esperienze diversificate, per elaborare e realizzare azioni integrate nell’ambito degli Assi e delle Misure contemplate dall’Iniziativa. I progetti finanziati coinvolgono complessivamente 216 soggetti dei quali 26 aventi il ruolo di soggetti referenti e 190 aventi il ruolo di partner (Figura 2). Nei primi mesi di avvio dei progetti approvati nell’ambito dell’ Azione 2, sono state attivate, in generale, attività connesse alle progettazioni di dettaglio, alla definizione della strategie e, comunque, a tutte quelle specifiche attività necessarie per consentire il vero “lancio” delle azioni previste dai singoli progetti. Nel dicembre 2005 si sono svolti i primi seminari e work shop tematici e le prime attività formative; sono stati, inoltre, attivati sportelli di accoglienza e sono state messe in campo azioni specifiche per utenze specificamente svantaggiate. Le attività transnazionali delle varie PS si sono avviate in momenti diversi anche a seguito delle differenti tempistiche con cui sono stati validati da parte di tutti i Paesi partners i rispettivi Accordi Transnazionali, comunque, ben 15 progetti hanno dato avvio alle attività nel mese di luglio. 2,12 11,11 20,11 15,87 1,06 1,06 6,35 7,94 15,87 18,52 Figura 2 – Soggetti coinvolti nei progetti finanziari 䡵 AUSL 䡵 Associazioni di categoria 䡵 Associazioni di volontariato, terzo settore, servizi sociali 䡵 Comuni e Comunità Montane 䡵 Enti di formazione professionale 䡵 Università 䡵 Province 䡵 Sindacati 䡵 CCIAA 䡵 Varie A dicembre 2005, parte dei progetti aveva realizzato attività preparatorie allo svolgimento dei successivi meeting o conferenze transnazionali mentre, per un’altra parte dei progetti, si è registrato un buon avanzamento delle atti- Centro Solid. RE Cons. Formaz. Lavoro Plan Tutor IAL COFIMP Provincia di Parma Techne AECA ENAIP IRECOOP Efeso Futura Ageform Arco Ecipar Modena Formazione Talete Seneca FORPIN CIS RE Comunità Montana Val Samoggia Nuovo Cescot MIT Associazione Orlando CESVIP Figura 3 – Numero dei partner per PS 75 vità transnazionali in quanto si erano già svolte, in Italia o all’estero, attività o incontri di lavoro afferenti l’insediamento del Comitato di gestione o Comitato di pilotaggio transnazionale, meeting o prima Conferenza trasnazio- 3 3 2 4 2 1 3 5 3 6 2 1 2 1 4 2 3 1 2 5 2 3 3 5 2 3 NONOEURORAPPORTO 76 nale, organizzazione di gruppi tematici su ambiti precedentemente individuati e primo scambio di metodologie e prassi di lavoro adottate. mediante la partecipazione ad eventi, conferenze, seminari e gruppi di lavoro a livello europeo tra cui Gruppi Tematici Europei, gruppi trasversali, etc. La dimensione transnazionale rappresenta un valore aggiunto al programma di lavoro nazionale in quanto contribuisce ad innovare le pratiche, le politiche e i sistemi di riferimento. Nella Figura 3 è indicato il numero dei partners per PS. Nella realizzazione dell’Iniziativa, la transnazionalità deve essere caratterizzata da: 䡵 una forte integrazione tra le sperimentazioni realizzate dalle PS in ambito nazionale e le attività di cooperazione transnazionale; 䡵 una tipologia di cooperazione transnazionale che privilegi lo sviluppo progettuale comune ed il massimo coinvolgimento dei partner della PS. Obiettivo della transnazionalità è promuovere il trasferimento di know-how tra gli Stati membri, integrando le sperimentazioni realizzate dalla partnership a livello nazionale con le attività di cooperazione transnazionali. Nella II Fase il principio della cooperazione transnazionale trova, dunque, attuazione sia mediante l’implementazione dei rispettivi Accordi di Cooperazione Transnazionale, sia di Cooperazione Transnazionali con le PS geografiche della nostra Regione. A tali Paesi si devono aggiungere anche i 5 partners nazionali appartenenti ad altre Regioni che hanno aderito ad alcuni ACT. La transnazionalità, in questa Seconda Fase dell’I.C. Equal, interessa anche i 10 paesi che sono da poco entrati a far parte dell’Unione europea e, per la prima volta sono stati accesi contatti Sono complessivamente 73 i partners stranieri presenti negli Accordi di cooperazione transnazionale sottoscritti dalle 26 PS e sono diciannove i Paesi Europei che hanno sottoscritto Accordi Altre PS nazionali Germania Austria Francia Spagna Belgio Portogallo Grecia Svezia Finlandia Olanda Gran Bretagna Lituania Repubblica Ceca Slovenia Slovacchia Polonia Estonia Lettonia Ungheria 5 5 3 11 14 4 5 2 2 2 4 3 1 2 1 3 3 1 1 1 Figura 4 – Contatti delle PS con: Lituania, Repubblica Ceca, Slovenia, Slovacchia, Polonia, Estonia, Lettonia e Ungheria. Risultano sempre molto numerosi i contatti delle PS stabiliti con Francia (11 partners) e Spagna (14 partners) (Figura 4). NONOEURORAPPORTO 3.2 INTERREG III Interreg III5 ha come obiettivo il rafforzamento della coesione economica e sociale nell’Unione europea e lo sviluppo equilibrato del territorio comunitario attraverso la promozione di tre forme di cooperazione: A. transfrontaliera per zone situate lungo i confini interni ed esterni della U.E. B. transnazionale per raggruppamenti predefiniti di regioni e Stati membri C. interregionale per collaborazioni fra regioni dell’intero territorio comunitario Per il periodo 2000-2006, Interreg III dispone di una dotazione di 4.875 milioni di Euro e la ripartizione indicativa per Stato Membro ha assegnato all’Italia, per l’intero periodo, 426 milioni di Euro, che con delibera CIPE è stata articolata come segue: Sezione A Sezione B Sezione C 77 Mio di euro 255,6 (60%) 144,9 (34%) 25,5 (6%) Per l’Italia il FESR finanzia il 50% del costo totale degli interventi, la restante quota è coperta dal Fondo di Rotazione e, laddove previsto, finanziamenti aggiuntivi da parte delle regioni con modalità diverse nei tre volet. L’iniziativa è attuata attraverso specifici programmi approvati dalla Commissione europea e proposti e realizzati congiuntamente dagli Stati membri attraverso strutture comuni di cooperazione. Inoltre dal 2003 è operativo il programma Interact che ha lo scopo di sostenere gli attori e le istituzioni responsabili della gestione dei Programmi Interreg III attraverso la promozione del trasferimento di knowhow e lo sviluppo di strumenti pratici per la gestione dei programmi e dei progetti. In particolare, si tratta di favorire gli scambi d’esperienze e di raccogliere informazioni sui progetti Interreg e le «prassi migliori», contribuendo, inoltre, ad armonizzare le procedure e i moduli e a migliorare i controlli finanziari. 3.2.1. Sezione A: cooperazione transfrontaliera e il piano finanziario prevede per il periodo 2002-2006 un costo totale di 101.016.000 euro. I progetti che vedono la partecipazione della Regione e/o degli enti locali territoriali emiliano-romagnoli sono elencati nella Tabella 1). La Regione Emilia-Romagna è coinvolta nel Programma Transfrontaliero Adriatico che prevede la partecipazione delle provincie adriatiche emilianoromagnole di Ferrara, Ravenna, ForlìCesena e Rimini. Ulteriori informazioni sui progetti sono disponibili sui siti http://www.regione. emilia-romagna.it/pda/iiia.htm e http://www.interregadriatico.it/ index1.html Le altre aree coinvolte sono le Province di Trieste, Gorizia, Udine, Venezia, Bari, Brindisi, Lecce, Rovigo, Ferrara, Forlì-Cesena, Rimini, Ravenna, Pesaro, Ancona, Macerata, Ascoli Piceno, Teramo, Pescara, Chieti, Campobasso, Foggia; è inoltre utilizzata la deroga territoriale per le aree delle Province di Padova, L’Aquila, Isernia, mentre i Paesi Terzi interessati alla cooperazione transfrontaliera adriatica sono: Croazia, Bosnia-Erzegovina, Albania, SerbiaMontenegro. Il Programma Operativo INTERREG IIIA Italia-Paesi Adriatici Orientali (denominato Transfrontaliero Adriatico) approvato dalla Commissione europea6 è strutturato in quattro Assi d’intervento prioritari e undici misure di attuazione 5 Orientamenti della Commissione europea del 28 aprile 2000 (GUCE C 143 del 23.5. 2000) 6 Decisione della Commissione del 24/12/2002 C(2002) 4627. 78 NONOEURORAPPORTO Tabella 1 – Interreg III A Transfrontaliero Adriatico Acronimo Titolo Progetto ADRI.BLU gestione sostenibile delle attività di pesca e delle risorse alieutiche dell'adriatico ADRIA-LINK cooperazione istituzionale e formativa e servizi interadriatici per il lavoro ADRIAMET sistema integrato di monitoraggio e previsione dei parametri meteorologici e di stato delle acque dell'adriatico ADRIA-SAFE Tutela e salvaguardia dell'ecosistema marino nell'Adriatico ADRIA-TUR attività a supporto del turismo per i Comuni adriatici ANSER Ruolo ecologico delle zone umide per la sosta e lo svernamento degli uccelli acquatici dell'Adriatico settentrionale. Linee guida per la conservazione e la gestione del patrimonio naturale marino costiero ARCO A.T. fondo di controgaranzia a favore delle PMI delle regioni adriatiche - Assistenza tecnica ARCO F. fondo di controgaranzia a favore delle PMI delle regioni adriatiche - Gestione del fondo INROSE progetto pilota per l'attivazione di collegamenti marittimi tra Emilia-Romagna e Croazia LODE creazione di punti per lo Sviluppo Locale nelle aree transfrontaliere adriatiche MAHLDE.NET reti per la democrazia locale MEM NEW REQUISITE SUA SVILMA monitoraggio elettromagnetico ambientale Network Europeo per il Welfare sistema integrato di sorveglianza sulla qualità delle acque marine in particolare sui fenomeni eutrofici e mucillaginosi valorizzazione e gestione del patrimonio artistico culturale dei siti Unesco sviluppo del mercato del lavoro nell'area adriatica Risorse UE Capofila per RER Territori interessati 551.104 RER - DG Attività produttive Servizio ittico 300.000 Prov. Rimini FVG, Veneto, Croazia, Slovenia 0 ARPA Veneto 447.040 Prov. Forlì-Cesena 700.000 Prov. Rimini Croazia, Bosnia Erzegovina, Serbia e Montenegro Veneto, FVG, Marche, Abruzzo, Croazia, Montenegro Marche, Veneto, FVG, Puglia, Croazia, Montenegro, Slovenia, Albania Croazia, Bosnia Erzegovina 100.000 Regione Friuli Venezia-Giulia FVG, Croazia, Albania 12.500 Regione Veneto (Direzione industria) 212.450 Regione Veneto (Veneto Sviluppo Spa) 775.000 Prov. Ravenna FVG,Veneto,Marche,Abruzzo, Molise, Puglia, Croazia, Serbia e Montenegro, Bosnia-Erzegovina, Albania FVG,Veneto,Marche,Abruzzo, Molise, Puglia, Croazia, Serbia e Montenegro, Bosnia-Erzegovina, Albania Croazia, Serbia Montenegro, Bosnia Erzegovina 43.775 Unioncamere Veneto 100.000 Regione Friuli Venezia-Giulia 25.000 Regione Abruzzo 454.000 Prov. Forlì-Cesena 250.000 ARPA Emilia-Romagna 965.000 Prov. Ferrara 63.750 Veneto Lavoro 4.999.619 Durata del Progetto maggio 2004 ottobre 2006 novembreo 2003 dicembre 2006 giugno 2004 giugno 2008 gennaio 2004 dicembre 2006 gennaio 2004 dicembre 2006 gennaio 2005 dicembre 2008 febbraio 2006 dicembre 2008 dicembre 2004 dicembre 2008 gennaio 2004 dicembre 2007 Abruzzo, Molise, Veneto, Serbia Montenegro, Croazia, maggio 2004 Bosnia-Erzegovina maggio 2006 FVG, Veneto, Puglia, Bosnia Erzegovina, Croazia, aprile 2004 Serbia-Montenegro ottobre 2006 Abruzzo, Molise, Puglia, Serbia, Albania giugno 2004-maggio 2007 Albania, Serbia, Bosnia Erzegovina giugno 2004 novembre 2006 Marche, Abruzzo, Croazia gennaio 2004 dicembre 2006 Bosnia, Croazia giugno 2003 giugno 2007 tutte le Regioni adriatiche italiane, Croazia, Serbia, ottobre 2004 Bosnia Erzegovina, Albania dicembre 2006 NONOEURORAPPORTO 3.2.2. Sezione B: cooperazione transnazionale La Regione Emilia-Romagna è inserita negli spazi di cooperazione relativi alle aree CADSES (Central Adriatic Danubian South-Eastern European Space) e MEDOCC (Mediterraneo Occidentale). 3.2.2.a. ll programma CADSES Il Programma Operativo approvato dalla Commissione europea7 si propone di soddisfare le esigenze di superamento degli squilibri regionali e promuovere lo sviluppo socio-economico dei Paesi membri dell’U.E. e degli Stati membri dell’Europa centrale, adriatica, danubiana e sud-orientale. Il programma è articolato in cinque assi tematici con specifiche misure di attuazione e prevede un costo totale, per il periodo 20002006, di 237.485.375 euro. Nel corso del 2005 la Regione Emilia- 79 Romagna partecipava ai progetti elencati in Tabella 2. 7 Decisione CE C(2001) 4013 del 27/12/2001. Tabella 2 – Interreg III B Cadses Acronimo Titolo Progetto Risorse UE Capofila per RER Territori interessati ADRI.FISH promozione della pesca sostenibile nel mare nord adriatico 246.470 Regione Veneto Servizio Economia ittica regionale (DG Attività produttive, aprile 2002 Commercio e Turismo) ottobre 2005 Servizio geologico, sismico e dei suoli (DG Ambiente gennaio 2004 e Difesa del suolo e del territorio) e Arpa dicembre 2006 CADSEALAND protezione e gestione della costa CARE Città Accessibili delle Regioni Europee CITY PORTS rete di città che seguno un approccio condiviso e coordinato per sviluppare soluzioni di logistica urbana attuabili e sostenibili logistica regionale coordinata CORELOG ESTIA-SPOSE spazio europeo - indicatori territoriali e azioni per un osservatorio di pianificazione territoriale nel sud-est europa 315.000 CINFAI - Consorzio Nazionale di Univer-sità per la Fisica dell'Atmosfera e dell'Idrosfera 248.166 RER Servizio Turismo e qualità aree turistiche (DG Attività produttive, Commercio e Turismo) 271.300 RER Servizio Pianificazione dei trasporti e Logistica (DG Programmazione territoriale e sistemi di mobilità) 150.000 RER 50.000 GILDANET rete informativa globale per il trasporto integrato e la logistica 291.021 I-LOG logistica industriale e trasporto intermodale per lo sviluppo delle pmi integrazione efficiente dei nodi e delle modalità di trasporto merci nell'area cadses Itinerari TERmali IMONODE ITER 110.755 170.000 262.880 Servizio Pianificazione dei trasporti e Logistica (DG Programmazione territoriale e sistemi di mobilità) University Research Inst. Servizio Programmazione territoriale (DG of Urban Environment and Programmazione territoriale e sistemi di mobilità) Human Resources, (Panteion University) (GR) RER Servizio Pianificazione dei trasporti e Logistica (DG Programmazione territoriale e sistemi di mobilità) Regione Marche Servizio Pianificazione dei trasporti e Logistica (DG Programmazione territoriale e sistemi di mobilità) Hellenic Institute of Servizio Pianificazione dei trasporti e Logistica (DG Transport (GR) Programmazione territoriale e sistemi di mobilità) Ibacn E-R Istituto dei Beni Artistici, Culturali e Naturali dell'Emilia-Romagna Durata del Progetto gennaio 2004 dicembre 2005 luglio 2001 luglio 2005 settembre 2005 settembre 2007 ottobre 2003 dicembre 2006 ottobre 2002 ottobre 2005 ottobre 2003 giugno 2006 gennaio 2002 dicembre 2005 gennaio 2003 giugno 2005 NONOEURORAPPORTO 80 segue Tabella 2 – Interreg III B Cadses Acronimo Titolo Progetto Risorse UE Capofila per RER Territori interessati LOTO Opportunità paesaggistiche per l'organizzazione territoriale 111.500 Regione Lombardia Servizio Valorizzazione e tutela del paesaggio (DG Programmazione territoriale e sistemi di mobilità) Servizio Programmazione territoriale (DG Programmazione territoriale e sistemi di mobilità) PLANET CENSE rete di pianificatori per l'europa centrale e sud-orientale 50.000 Austrian Institute for Regional Studies and Spatial Planning (AT) RDA-net CEDA Rete di agenzie di sviluppo regionale nelle aree dell'Adriatico, 106.303 ottobre 2002 II del Danubio e del centro Europa REDCODE regional disaster common defence 100.000 Regione Basilicata REDECON regional development long corridors and nodes REPUS strategia per un sistema policentrico urbano regionale 150.000 Unione Camere di commercio Veneto 213.000 RER RISK AWARE sistema avanzato di previsioni del tempo per comunicare e gestire i rischi ROMIT Itinerari romani 374.500 ARPA-SIM S.I.S.M.A 108.900 Regione Umbria Sistema Integrato per la prevenzione e la tutela del tessuto edilizio storico dai rischi TWReference Gestione e sviluppo sostenibile delle acque di transizione NET protette VILLAS valorizzazione del patrimonio architettonico, usi compatibili e gestione creativa WEST tratta di donne dell'est 100.000 Provincia di Rimini 45.030 Università di Lecce 88.750 Regione Veneto 617.897 RER Durata del Progetto maggio 2002 dicembre 2005 novembre 2003 ottobre 2006 Regione Abruzzo Servizio Intese istituzionali e Programmi speciali d'Area (DG Programmi e intese, relazioni europee e cooperazione febbraio 2006 internazionale) Servizio Protezione Civile (DG Ambiente e Difesa settembre 2005 del suolo e del territorio) settembre 2007 Servizio Pianificazione dei trasporti e Logistica (DG settembre 2005 Programmazione territoriale e sistemi di mobilità) febbraio 2008 Servizio Programmazione territoriale (DG giugno 2005 Programmazione territoriale e sistemi di mobilità) maggio 2007 Arpa e Servizio geologico, sismico e dei suoli (DG gennaio 2004 Ambiente e Difesa del suolo e del territorio) dicembre 2006 Istituto dei Beni Artistici, Culturali e Naturali gennaio 2004 dell'Emilia-Romagna giugno 2006 Servizio Protezione Civile (DG Ambiente e Difesa del gennaio 2003 suolo e del territorio) dicembre 2006 Arpa Struttura operativa Daphne gennaio 2004 dicembre 2006 Istituto dei Beni Artistici, Culturali e Naturali gennaio 2004 dell'Emilia-Romagna dicembre 2006 Servizio per l'accoglienza e l'integrazione sociale gennaio 2003 (Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali) luglio 2005 4.181.472 3.2.2.a Il programma MEDOCC Il Programma Operativo approvato dalla Commissione europea8 prevede la realizzazione di studi, ricerche e azioni pilota sulla situazione dell’area del Mediterraneo Occidentale in materia di sviluppo territoriale sostenibile, con l’obiettivo più generale di contribuire alla messa in opera dello Schema di sviluppo Spaziale Europeo. Il programma è articolato in cinque assi tematici con specifiche misure di attuazione e prevede un costo totale, per il periodo 2000-2006, di 194.340.135 euro. I progetti a cui, nel corso del 2005, partecipava la Regione Emilia-Romagna sono elencati in Tabella 3. 8 Decisione CE C(2001) 4069 del 27/12/2001. NONOEURORAPPORTO 81 Tabella 3 – Interreg III B Medocc - Progetti in corso nel 2005 Acronimo Titolo Progetto Risorse UE Capofila per RER Territori interessati AMPHORE Applicazione di metodologie di previsione idrometerelogica orientate al rischio ambientale valorizzazione turistica del patrimonio culturale e naturale delle regioni dei fiumi europei gestione dei bacini fluviali mediterranei 124.400 ARPA Piemonte Arpa-Sim 125.000 Regione Lombardia Servizio Turismo e qualità aree turistiche (DG Attività produttive, Commercio e Turismo) Servizio geologico, sismico e dei suoli (DG Ambiente e Difesa del suolo e del territorio) Arpa-Sim BLUE BVM DESERTNET 80.000 Regione PACA (F) monitoraggio ed azioni di lotta alla desertificazione nella regione mediterranea europea EUROMEDSYS sistemi economici locali di cooperazione transnazionale II LA TELA Rafforzare e accrescere il settore tessile femminile nel DI ARACNE Mediterraneo MARIMED La pesca come fattore di sviluppo del turismo sostenibile 284.890 RER MATAARI 180.000 RER MEDISDEC MIPAIS miglioramento dell’accessibilità ai servizi di trasporto e logistici di aree “vaste”, in rapporto ai sistemi di trasporto transeuropei ricerca di convergenza e coerenza nella gestione dello spazio mediterraneo metodologie e strumenti per la pianificazione e la gestione sostenibile dell'irrigazione in condizioni di siccità PAYS.DOC buone pratiche per il paesaggio SEDEMED II Siccità e desertificazione 54.400 università di Sassari 60.000 Regione Toscana 85.000 Regione Toscana 0 Regione Lazio 180.000 CBSM - Consorzio di Bonifica della Sardegna Meridionale 50.000 Regione Andalusia (E) 86.500 Arpa Piemonte 1.310.190 Servizio Politiche di sviluppo economico (DG Attività produttive, Commercio e Turismo) Servizio Politiche per le pari opportunità (DG Cultura, Formazione, Lavoro) Servizio Turismo e qualità aree turistiche (DG Attività produttive, Commercio e Turismo) Servizio Pianificazione dei trasporti e Logistica (DG Programmazione territoriale e sistemi di mobilità) Servizio Programmazione territoriale (DG Programmazione territoriale e sistemi di mobilità) Arpa-Sim Durata del Progetto marzo 2004 giugno 2006 luglio 2005 giugno 2007 luglio 2005 giugno 2007 ottobre 2002 settembre 2005 luglio 2005 giugno 2007 giugno 2004 giugno 2006 maggio 2004 maggio 2006 luglio 2005 giugno 2007 luglio 2005 giugno 2007 luglio 2005 giugno 2007 Servizio Valorizzazione e tutela del paesaggio (DG luglio 2005 Programmazione territoriale e sistemi di mobilità) giugno 2007 Arpa-Sim settembre 2004 giugno 2006 NONOEURORAPPORTO 82 3.2.3. Sezione C: cooperazione interregionale North East South West INTERREG IIIC Interreg IIIC9 promuove la cooperazione tra regioni non contigue attraverso scambi di esperienze, il trasferimento di best practices e la creazioni di reti. Per l’attuazione sono stati individuati quattro “Spazi di cooperazione” con relativi programmi e strutture comuni di attuazione e gestione. L’Italia è parte di due spazi di cooperazione: Europa meridionale ed Europa orienta- le, ai quali devono fare riferimento i capofila italiani anche se, in qualità di partner, è possibile partecipare a progetti ricadenti in qualsiasi spazio di cooperazione inclusi quindi anche Europa nord-occidentale ed Europa nordorientale. Il Programma “Interreg III C – Zona est” in cui rientra la Regione Emilia-Romagna, prevede un costo complessivo per l’intero periodo 2000- 2006 di 44.300.000 euro. Nel 2005 la Regione Emilia-Romagna partecipava ai progetti elencati in Tabella 4. 9 Comunicazione della Commissione Europea agli Stati membri del 15 maggio. GUCE serie C n. 141. Tabella 4 – Interreg III C - Progetti in corso nel 2005 EST Acronimo Titolo Progetto per RER Risorse UE Capofila ENHANCE Sistema di controllo della salute ambientale in aree 115.000 Comune di Forlì HEALTH urbane vicine ad inceneritori e stabilimenti industriali ENERCY' REGIO favorire lo sviluppo sostenibile in ambito locale, lo scambio 486.203 gennaio 2005 di informazioni e lo sviluppo di buone pratiche e l’Agricoltura della Sassonia (DE) IUWMM elaborare un manuale di buone pratiche sulle soluzioni 10.000 Waste Association West ottimali per la gestione dei rifiuti solidi urbani Saxony (DE) RESCUE Sistema di supporto decisionale di risposta e recupero per il 250.000 Region of Central trasporto e la logistica in situazioni catastrofiche Macedonia (GR) S3 - Sharing cooperazione tra regioni europee nella programmazione e 116.352 RER Solutions on gestione dei programmi di sviluppo locale finanziati dai Structural Fondi strutturali Funds UNDERSTAND Regioni europee alla ricerca di indicatori standard per il 121.000 RER benchmarking nella società dell'informazione Territori interessati del Progetto Arpa Ministero per l’Ambiente Durata gennaio 2004 dicembre 2006 Servizio Energia (DG Attività produttive, Commercio e Turismo) dicembre 2007 DG ambiente e difesa del suolo e della costa aprile 2005 settembre 2007 gennaio 2004 aprile 2007 settembre 2004 febbraio 2007 Servizio Protezione Civile (DG Ambiente e difesa del suolo e della costa) DG Attività produttive, Commercio e Turismo DG Organizzazione, Sistemi informativi e Telematica febbraio 2004 ottobre 2006 NONOEURORAPPORTO 83 Segue Tabella 4 – Interreg III C - Progetti in corso nel 2005 Acronimo NORD OVEST SUD BEACHMED Titolo Progetto per RER gestione strategica della difesa del litorale per uno sviluppo sostenibile delle zone costiere del mediterraneo POLIMETREX rete delle regioni e aree metropolitane europee per la PLUS realizzazione di un assetto territoriale dell'Europa più equilibrato e policentrico REGIOCOM valorizzazione interregionale delle politiche di promozione della frutta, dei legumi dell'Europa meridionale Risorse UE Capofila Territori interessati del Progetto 911.250 Regione Lazio DG ambiente e difesa del suolo e della costa 49.115 Generalitat de Catalunya (E) Durata gennaio 2005 aprile 2008 DG Programmazione territoriale e sistemi di mobilità aprile 2004 novembre 2007 18.000 Assemblée des Régions Servizio Prouzioni vegetali (DG Agricoltura) gennaio 2004 Euro-péens Fruitières, giugno 2007 Légumiers et Hor-ticoles (FR) CENTURIO migliorare il dialogo sullo sviluppo economico-sociale 20.745 ARE Assemblea delle Assemblea Legislativa ottobre 2004 sostenibile e sull'integrazione interregionale Regioni Europee dicembre 2006 CITAIR rete di scambio informazioni comuni sull'aria in Europa 50.000 Leicester City Council (UK) Servizio Pianificazione dei trasporti e Logistica marzo 2004 (DG Programmazione territoriale e sistemi di mobilità) febbraio 2007 ENLOCC rete europea di centri di competenza logistica 150.000 Wirtschaftsforderung Servizio Pianificazione dei trasporti e Logistica (DG gennaio 2004 Region Stuttgart GmbH (DE)Programmazione territoriale e sistemi di mobilità) marzo 2007 GROW favorire una crescita economica equilibrata e rispettosa 508.442 South East England DG Programmi Intese, relazioni europee e gennaio 2005 dell'ambiente, dei settori economici e della società Development Agency Cross cooperazione internazionale dicembre 2007 nel suo complesso lanes (UK) INTERMETREX rete delle regioni e aree metropolitane europee per il 17.062 Glasgow and the Clyde DG Programmazione territoriale e sistemi di mobilità aprile 2003 miglioramento della pianificazione territoriale Valley Struc-ture Plan giugno 2006 Joint Committee (UK) PORT NET promozione della cooperazione dei porti e delle strutture di 50.000 City of Hamburg, State DG Programmazione territoriale e sistemi di mobilità gennaio 2005 trasporto multimodale nell'Unione europea Ministery for Economic and dicembre 2007 Labour Affair (DE) 2.758.169 84 NONOEURORAPPORTO 3.3 LEADER+ 3.2.4. Il programma INTERACT Il programma INTERACT, approvato dalla Commissione Europea nel Dicembre 2002, è parte dell´Iniziativa Interreg III ed ha come obiettivo principale quello di aumentarne l´efficacia e l´efficienza. Oltre a mettere in collegamento le strutture di cooperazione comune delle diverse sezioni e dei vari programmi Interreg, INTERACT è finalizzato ad individuare i punti di forza e debolezza delle diverse iniziative attraverso lo scambio di informazione, la creazione di banche dati relative alle diverse esperienze in corso, a migliorare il collegamento fra i diversi strumenti comunitari di cooperazione interna ed esterna all´Unione Europea, a fornire supporti a potenziali partners di progetti Interreg dei Paesi di nuova e futura adesione. La Regione Emilia-Romagna partecipa come capofila al progetto RE-ACT attraverso la Direzione Generale Programmi e Intese, relazioni europee e cooperazione internazionale. Altri partners sono la Regione Lombardia e regioni di Francia, Grecia, Irlanda, Slovenia, Spagna e Bosnia-Herzegovina. Il progetto si propone di approfondire il ruolo attuale delle amministrazioni di livello NUTS 2 nell’implementazione dei programmi INTERREG, mettere a confronto diverse situazioni in nazioni diverse, evidenziare alcuni attuali ostacoli ad una efficace cooperazione, valutare l’esistenza e la replicabilità di buone pratiche di organizzazione interna e di cooperazione, diffonderne la conoscenza, studiare e proporre soluzioni da mettere in pratica nella attuale e nella futura programmazione. Attraverso due gruppi di lavoro trasnazionali a cui hanno partecipato referenti degli otto partner sono stati analizzati 18 programmi e 73 progetti Interreg dei tre strand A, B e C. I risultati dell’analisi, l’individuazione di buone prassi e di punti critici, le informazioni e i dati sulle procedure di gestione dei programmi e dei progetti Interreg e le considerazioni dei partner sono stati pubblicati in due report “INTERREG Programmes analysis” e “Analysis on INTERREG projects management”, reperibili anche sul sito del progetto Successivamente i risultati del lavoro di analisi dei programmi sono stati utilizzati come base per il “Concept Paper Recommendations drawn from an analysis of INTERREG Programmes” il cui obiettivo è quello di fornire alle Autorità di Gestione e agli operatori INTERREG uno strumento utile per il nuovo periodo di programmazione. Nell’ambito del progetto sono stati organizzati seminari tematici rivolti a soggetti Interreg sui temi della comunicazione, della valutazione, della gestione e della nuova programmazione 2007/2013. Inoltre sono stati organizzati degli scambi di funzionari fra i paesi partner per migliorare le competenze tecniche degli operatori relativamente alla programmazione e alla gestione dei progetti INTERREG. RE-ACT Durata: 24 mesi gennaio 2005-dicembre 2006 Costo totale: 1.121.500 euro Contributo comunitario: 553.250 euro Attività RER Costo totale: 351.500 euro Contributo comunitario: 175.750 euro 墌 www.reactproject.org LEADER+ ha l’obiettivo generale di accompagnare lo sviluppo delle zone rurali d’Europa attraverso azioni volte a ridare vitalità a questi territori aggiungendosi agli altri interventi comunitari rivolti alle aree rurali. I principi di fondo su cui si basa l’Iniziativa sono quelli di un approccio dal basso dove la definizione delle esigenze di sviluppo proviene direttamente dagli operatori locali attraverso progetti ed iniziative di carattere innovativo e dimostrativo. I beneficiari di questi interventi sono i Gruppi di Azione Locale (GAL), un insieme di partner, per almeno il 50% di natura privata, rappresentativi del mondo imprenditoriale e creditizio, delle pubbliche amministrazioni (Comuni, Comunità Montane, ecc.), nonché del tessuto sociale e culturale locale. In questo modo ciascun GAL può rappresentare le esigenze del proprio territorio e, partendo da queste, costruire una strategia, da tradurre in un Piano d’azione locale (PAL), in grado di tenere vive le energie utili allo sviluppo. LEADER+ non ha limitazioni territoriali particolari se non quella di dover essere applicata ad aree rurali. Secondo la Commissione europea il criterio fondamentale di ruralità è individuato dalle caratteristiche insediative del territorio e, pertanto, ritiene ammissibili zone con una popolazione compresa tra NONOEURORAPPORTO 10.000 e 100.000 abitanti e con densità media non superiore ai 120 abitanti/km2. L’Unione europea per raggiungere una maggior concentrazione delle risorse finanziarie dando rilievo a strategie di sviluppo rurale a carattere innovativo ha individuato tematiche prioritarie su cui imperniare i Piani di sviluppo locale, i cosiddetti “Temi catalizzatori”: 䡵 impiego delle tecnologie dell’informazione nelle zone rurali, 䡵 miglioramento della qualità di vita nelle zone rurali, 䡵 valorizzazione dei prodotti locali Appennino Parmense e Piacentino, Altra Romagna, Delta del PO - Pianura Orientale, che interessano 167 comuni ed una popolazione di circa 500.000 abitanti. Il Piano Operativo Regionale (POR) ed i PAL indicano e perseguono i diversi temi catalizzatori indicati dalle linee direttrici comunitarie per l’iniziativa, ma, in considerazione delle specificità di carattere socio economico presenti nei territori interessati, le diversità e le propensioni del partenariato locale emerse durante l’attivazione del Programma, i PAL selezionati sviluppano prioritariamente uno dei seguenti temi: 䡵 Valorizzazione dei prodotti locali, in particolare agevolando mediante un’azione collettiva l’accesso ai mercati per le piccole strutture produttive; 䡵 Valorizzazione delle risorse naturali e culturali, compresa la valorizzazione dei siti di interesse comunitario NATURA 2000. Il complemento di programmazione, 䡵 valorizzazione del patrimonio naturale e culturale LEADER+ incentiva anche la cooperazione tra territori, attraverso il cofinanziamento di progetti di sviluppo rurale elaborati congiuntamente tra gruppi LEADER appartenenti allo stesso Stato membro oppure a più Stati membri. 3.3.1 Attuazione del Programma Operativo Regionale Leader+ 2000-2006 in Emilia-Romagna In Emilia-Romagna sono stati selezionati cinque PAL: Appennino Bolognese, Antico Frignano e Appennino Reggiano, Confini G.A.L. Province Comuni fuori G.A.L. Comuni totalmente inclusi Appennino Parmense e Piacentino Appennino Frignano e Appennino Reggiano Appennino Bolognese Altra Romagna Delta del Po - Pianura orientale Comuni parzialmente inclusi Appennino Parmense e Piacentino Appennino Frignano e Appennino Reggiano Appennino Bolognese Altra Romagna Delta del Po - Pianura orientale Figura 5 – Programma Leader + aree GAL 85 oltre a stabilire le procedure attuative, riprende e sviluppa con maggiore dettaglio i contenuti del POR, in particolare indicando per ogni Sezione le Misure, le Azioni, le tipologie di intervento ammissibili, le procedure di selezione dei progetti, i beneficiati ammissibili, nonché gli indicatori necessari al sistema di monitoraggio e valutazione. La struttura organizzativa per la gestione del Programma è completata dal Comitato di sorveglianza e dal Comitato LEADER+. 86 NONOEURORAPPORTO misura La Tabella 5 riporta il piano finanziario del POR della Regione Emilia-Romagna che, a seguito della conclusione della procedura di indicizzazione dei fondi destinati all’Iniziativa Leader, ha avuti assegnati ulteriori 529.493 euro di quota Feoga, per un totale di 1.149.184 euro in termini di costo pubblico, che porta la programmazione complessiva a 30,275 milioni di euro. 3.3.2. Stato di Attuazione Finanziaria A fronte di una disponibilità finanziaria pubblica di 22,38 milioni di euro alla fine del 2005 ne risultano impegnati 15,19 corrispondente al 68% delle risorse. La maggiore concentrazione di progetti interessa la Misura 1.2, volta alla valorizzazione del patrimonio culturale e naturale e a favorire la vitalità del territorio rurale, con 320 progetti ammessi fino al 2005. Segue la Misura 1.3, indirizzata all’innovazione e alla qualificazione del sistema produttivo locale, con 160 progetti, concentrati in particolare nella sottomisura 1.3.1 destinata al finanziamento di azioni integrate intrasettoriali e intersettoriali. Particolarmente significativo, inoltre, risulta il dato relativo alle modalità di selezione e affidamento dei progetti che esprime allo stato attuale una forte prevalenza per la modalità a regia diretta del GAL, utilizzata nel 47% dei progetti; seguono gli affidamenti tramite bandi (34,0%) e quindi attraverso la stipula di convenzioni (19%). Nell’ultimo anno però è aumentata la tendenza verso le modalità a bando e a convenzione con percentuali rispettivamente del 39% e 24%. La spesa è stata complessivamente di 9,78 milioni di euro che corrisponde ad una capacità di utilizzo delle risorse impegnate pari al 64%, ma con percentuali molto diverse tra le misure: la 1.1 relativa al supporto tecnico al piano di azione raggiunge il 95%, mentre la 1.3 relativa alla innovazione e qualificazione del sistema produttivo locale è al 43%. La diversa capacità di utilizzo è dovuta al fatto che la misura 1.1 riguarda principalmente spese correnti di funzionamento del GAL e di animazione sul territorio, mentre le spese afferenti alla misura 1.3 sono subordinate alla realizzazione completa di progetti che implicano tempi di erogazione delle risorse più lunghi. I dati relativi ad impegni e pagamenti effettuati nel 2005 sono i seguenti, suddivisi per misura: Tabella 5 – Leader + – P.O.R. Regione Emilia-Romagna – Piano finanziario 2000-2006 (in milioni di euro) Sezione 1 – Sostegno a strategie pilota di sviluppo rurale a carattere territoriale e integrato, fondate su un approccio ascentente e sul partenariato orizzontale 2 – Sostegno a forme di cooperazione interterritoriale e transnazionale Assistenza tecnica Totale Contributo Cofinanziamento UE pubblico 8,759 1,150 0,400 10,309 10,316 1,350 0,400 12,066 Quota privata Totale 7,050 0,850 0,000 7,900 26,125 3,350 0,800 30,275 1.1 1.2 1.3 1.4 2.1 Assistenza tecnica Totale complessivo impegni pagamenti 744.062 2.229.203 1.322.958 385.900 594.493 1.200.591 1.071.307 391.604 293.593 369.361 15.173 30.940 5.291.789 3.357.396 Nel corso dell’anno si è concluso, a cura del valutatore indipendente, l’aggiornamento della valutazione intermedia del Programma Operativo Regionale i cui risultati saranno presentati nel prossimo mese di giugno. L’attività, finalizzata a rispondere ai quesiti valutativi definiti dalla Commissione europea, ha riguardato una analisi delle tipologie di intervento realizzate, la loro distribuzione territoriale, le tipologie di beneficiari, il grado di realizzazioni già conseguite, l’efficienza finanziaria. Inoltre si sono svolti incontri con le strutture responsabili dell’attuazione del PAL sull’applicazione del metodo Leader, sulle strategie pilota e sulla cooperazione tra territori rurali da cui risulta una buona integrazione con la programmazione locale. Si sono inoltre svolte interviste ad un campione di beneficiari per misurare l’impatto del programma sul territorio e interviste telefoniche alla popolazione residente in quattro aree Leader per verificare il grado di conoscenza del NONOEURORAPPORTO Piano di Azione Locale che ha evidenziato una debole diffusione dell’informazione, probabilmente dovuta alle poche risorse stanziate per la comunicazione e all’ampiezza del territorio leader. 3.4. AZIONI INNOVATIVE FESR Le Azioni Innovative sono strumenti finanziari previsti nel quadro dei Fondi Strutturali per il periodo 2000-2006. Si tratta di studi o progetti pilota o dimostrativi finanziati dal FESR (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale) intesi a sperimentare nuove vie o nuovi settori dell’intervento strutturale comunitario. Lo scopo è quello di definire e attuare pratiche innovative di sviluppo economico e sociale atte a migliorare la qualità dei programmi prioritari dei Fondi strutturali nelle regioni in ritardo di sviluppo (obiettivo 1) o in fase di riconversione (obiettivo 2). I programmi comprendono misure relative ad una o a più tematiche strategiche fra le tre seguenti: 䡵 Economia regionale fondata sulla conoscenza e l’innovazione tecnologica; 䡵 e-Europa: la società dell’informazione al servizio dello sviluppo regionale; 䡵 identità regionale e lo sviluppo sostenibile. 3.4.1. Programma Regionale di Azioni Innovative EmiliaRomagna “Salute, scienze della vita ed innovazione tecnologica regionale” La strategia del Programma punta a rafforzare i legami tra le imprese che realizzano prodotti, servizi e tecnologie per la salute, il sistema della Ricerca e dell’Innovazione, e il sistema sanitario 87 regionale, nell’ambito della ricerca industriale e della Società dell’Informazione. Il Programma ha un costo totale di 10.974.709 euro, di cui 2.582.284 euro di contributo comunitario, 2.582.284 euro di contributo regionale e nazionale mentre il cofinanziamento privato ammonta a 5.810.141 euro (Tabella 6). Nello specifico mira a conseguire i seguenti obiettivi: 䡵 migliorare la conoscenza dell’intero sistema regionale che ruota intorno al tema salute, relativamente agli aspetti quantitativi, qualitativi e strutturali e puntando sullo studio delle relazioni tra i diversi attori presenti, 䡵 stimolare la creazione di imprese innovative e lo sviluppo di innovazioni tecnologiche valorizzando il parternariato regionale pubblico – privato Tabella 6 – Azioni innovative FESR – Regione Emilia-Romagna – Piano finanziario (in migliaia di euro) Titolo azione Contributo Cofinanziamento UE pubblico Mappatura del sistema regionale dell’industria della salute 77,47 Sviluppo della ricerca applicata e del trasferimento tecnologico nel settore della salute 801,54 Progetti pilota peer nuove forme di promozione dell’innovazione 387,34 Società dell’informazione e servizi sanitari innovativi 1.135,17 Interscambio con altre Region 51,65 Totale 2.582,28 Quota privata Totale 77,47 0 154,94 801,54 2.404,62 4.007,70 387,34 0 774,69 1.135,17 3.405,52 5.675,86 51,65 0 103,29 2.582,28 5.180,14 10.974,70 88 䡵 incidere sui flussi informativi tra i vari soggetti che operano all’interno del settore in modo da favorire il trasferimento e l’innovazione tecnologica, il miglioramento dei servizi agli utenti e l’efficienza complessiva del sistema, ed è articolato in cinque azioni principali: 䡵 “Mappatura del sistema regionale dell’innovazione nell’ambito della salute e scienze della vita”, 䡵 “Sviluppo della ricerca applicata e del trasferimento tecnologico nel settore della salute“, 䡵 “Progetti pilota per nuove forme di innovazione a livello regionale”, 䡵 “Start up di un laboratorio di ricerca applicata nell’ambito delle scienze della vita”, 䡵 “Società dell’informazione e servizi sanitari innovativi”, 䡵 “Interscambio con altre regioni europee”. 3.4.2 I network Nell’ambito delle azioni innovative sono state attivate quattro reti: la Direzione Generale Attività Produttive, Commercio Turismo partecipa a Erik (European regional knowledge net- NONOEURORAPPORTO work) e CoorIInna (Coordination of Italian Innovative Actions), la Direzione Generale Programmi Intese Relazioni europee Cooperazione internazionale ha partecipato alla Rete Regioni europee per lo sviluppo sostenibile e la Direzione Generale Organizzazione, Sistemi informativi e Telematica partecipa a Ianis. Il network ERIK è stato creato con l’intento di sviluppare le relazioni inter- regionali e supportare le regioni che stanno implementando un Programma di Azioni Innovative, con particolare riferimento a quelle la cui attività è focalizzata sul tema ‘Economie regionali basate sulla conoscenza e l’innovazione tecnologica’. Alla rete partecipano tredici regioni europee come Partners e altre ventiquattro come partners associati. www.eriknetwork.org CoorIInnA (Coordinamento delle Azioni Innovative in Italia) http://www.cooriinna.net/index.php è stato creato con il fine di incoraggiare una interazione più efficace ed effettiva tra le politiche nazionali e regionali sull’innovazione, e di favorire un approccio bottom-up nella formulazione delle politiche nazionali sull’innovazione e promuovere sinergie tra raggruppamenti regionali con background economici e culturali simili. Alla rete partecipano quindici regioni italiane. Stimolare l’incontro tra domanda e offerta di innovazione al livello transregionale. Stimolare e promuovere modalità di interazione con le reti esistenti a livello nazionale ed europeo. Stimolare e promuovere progettualità comuni. L’attività progettuale è articolata in Azioni quali Conferenze, Thematic Working Groups e Workshops, Programma di scambi e visite di studio, Sviluppo di un sito web e di un database, Elaborazione e raccolta di Studi e Report, Newsletters e forum di discussione, che si inseriscono e si integrano con i singoli interventi previsti da ciascuna Regione valorizzandone il contenuto e l’impatto sul territorio di riferimento. NONOEURORAPPORTO La “Rete Regioni europee per lo sviluppo sostenibile” è stata finalizzata alla formazione di un gruppo paneuropeo di amministrazioni regionali, organizzazioni ed esperti operanti in materia di sviluppo sostenibile e innovazione regionale. Alla rete hanno partecipato dieci Regioni partner ed altre quattro come membri associati. http://www.sustainableeuroregions.net/index.php IANIS http://www.ianis.net ha l’obiettivo di consolidare una rete di regioni specializzate nel dominio della Società dell’Informazione, formalizzando lo scambio di buone pratiche e la metodologia di analisi delle stesse e fornendo linee guida utili a tutti i governi regionali; per fare questo verranno organizzati gruppi di lavoro tematici, forum politici e visite tra regioni, anche queste con focus tematici, nonchè una summer school per supportare la formazione in questo settore; ulteriore scopo è quello di creare legami solidi con i paesi di recente adesione, nonchè rafforzare gli scambi con la Commissione, per rendere più vicine e coerenti le rispettive programmazioni in ambito SI. Capofila del progetto, iniziato nel marzo 2005, è la regione tedesca della Sassonia; trentanove sono le regioni europee che aderiscono alla rete: Wallonie (BE); Viborg (DK); North Karelia, Kouvola, Tampere (FI); Aquitaine, Bretagne, Haute Normandie, Limousin, Nord Pas de Calais, Région Centre France, Lorraine, Rhône-Alpes, La Réunion (FR); Saxony, SchleswigHolstein, Bremen (DE); Údará na Gaeltachta (IE); Abruzzo; Lazio; Piemonte, Sardegna; prov. Autonoma di Trento; Friuli-Venezia Guilia (IT); Madeira (PT); Andalucia, Aragón, Basque Country, Castilla la Mancha, Ceuta, Extremadura, Navarra (ES); Blekinge, Vasternorrland (SE); Scotland, Wales, Yorkshire & The Humber, North East England (UK). Nel 2005 sono stati formati i gruppi di lavoro e la RER partecipa attivamente a quello sull’e-goverment e a quello sul Benchmark della Società dell’informazione. Sono stati svolti vari incontri tematici tra regioni e con la Commissione europea. 89 ATTUAZIONE E PARTECIPAZIONE DELLA REGIONE ALLE POLITICHE COMUNI 4 NONOEURORAPPORTO 4.1. LA POLITICA AMBIENTALE E DI SVILUPPO SOSTENIBILE 4.1.1. Scenario comunitario Il concetto di sviluppo sostenibile si è proposto come “principio organizzativo per le società di ogni parte del mondo1,” per orientare le politiche economiche, ambientali e sociali su scala globale, nazionale e regionale. Un principio che ha originato, oltre che impegni morali, una nuova stagione di politiche e di strumenti volontari e normativi. Nel 2002, già prima che il Vertice mondiale sullo sviluppo sostenibile di Johannesburg fissasse gli obiettivi ed impegni per il decennio, il Parlamento Europeo e il Consiglio avevano adottato il Sesto programma comunitario di azione in materia di ambiente2 (“Ambiente 2010: il nostro futuro, la nostra scelta”) che rappresenta il riferimento principale dell’azione comunitaria in materia ambientale. Il Programma riprende e conferma i principi e gli obiettivi di sostenibilità del precedente V° programma quadro, affermando che occorre “rafforzare l’integrazione dei requisiti in materia di protezione ambientale con gli altri campi politici” spezzando in tal modo “il nesso esistente tra crescita economica e impatto negativo sull’ambiente”. Il programma fissa gli obiettivi della politica ambientale e le principali priorità ambientali che faranno parte integrante della strategia della Comunità europea per lo sviluppo sostenibile per i successivi 5-10 anni, illustra in dettaglio le azioni da intraprendere e identifica 4 aree di azioni prioritarie: “Cambiamento climatico”; “Natura e biodiversità: proteggere una risorsa unica”; “Ambiente e salute”; “Uso sostenibile delle risorse naturali e gestione dei rifiuti”. vent’anni in materia di inquinamento atmosferico, ambiente marino, ambiente urbano, uso delle risorse e rifiuti - la Commissione ha gettato le basi per la prossima generazione di politiche ambientali. Sono proseguiti con successo anche i lavori su altre due strategie (per la protezione del suolo e i pesticidi) che dovrebbero essere adottate all’inizio del 2006. Infine sono stati ottenuti importanti risultati in sede di Consiglio e di Parlamento sul sistema di registrazione, valutazione e autorizzazione delle sostanze chimiche (REACH), che dovrebbe anch’esso essere adottato nel 2006. Il 2005 è stato un anno di grandi sfide per la politica ambientale. In sintesi:3 Il riesame4 della strategia dell’UE La lotta ai cambiamenti climatici ha fatto importanti passi avanti. Il protocollo di Kyoto è entrato in vigore e l’UE ha varato il più grande sistema esistente al mondo per lo scambio delle quote di emissione del CO2. La Conferenza di Montreal sui cambiamenti climatici ha aperto la strada agli interventi da intraprendere su scala mondiale dopo il 2012, tra cui soluzioni per coinvolgere paesi che per il momento non sono vincolati dagli impegni di Kyoto. Con l’adozione, al gennaio 2006, di cinque strategie tematiche – che inquadrano gli interventi per i prossimi per lo sviluppo sostenibile ha offerto un nuovo contesto per trattare le tendenze a lungo termine in materia economica, sociale e ambientale e le sinergie tra di esse. La rinnovata strategia di Lisbona per la crescita e l’occupazione e la presentazione di programmi nazionali di riforma da parte degli Stati membri hanno messo in evidenza il ruolo dell’ambiente rispetto alla crescita, alla competitività e all’occupazione. 93 componente della identità europea, un modello di civiltà ecologica e solidale anche con le future generazioni. Nonostante le difficoltà e le contraddizioni, in tutti i paesi Europei c’è un significativo, anche se ancora minoritario, numero di città e regioni che si sforzano di costruire un futuro sostenibile e lo fanno adottando strumenti di pianificazione integrati e intersettoriali, strumenti di gestione e di bilancio innovativi, lavorando in partnership con imprese e cittadini, spesso con esempi eccellenti di buone pratiche. La conferenza europea delle Agende 21 Locali intitolata Inspiring Futures Aalborg +10, tenutosi nel giugno 2004 in Danimarca, ha consentito un bilancio decennale di queste esperienze. Oltre mille delegati provenienti da 46 Paesi in prevalenza europei, hanno discusso su nuovi traguardi e assunto impegni più stringenti tesi a fissare target qualitativi e quantitativi per l’implementazione dei principi di sostenibilità a livello locale. 1 Il quadro Europeo della Governance dello sviluppo sostenibile, pur di fronte a difficoltà attuative, continua ad essere orientato verso nuovi traguardi. Si può sostenere, in tal senso, che lo sviluppo sostenibile sia oggi sempre più K. Annan, State of the World, 2002. Decisione 1600/2002/CE del 22 luglio 2002 – Gazzetta Ufficiale Comunità europee L 242 del 10.09.2002. 3 Comunicazione (2006)70 definitivo, “Riesame della politica ambientale 2005”. 4 COM(2005) 658 definitivo. 2 94 NONOEURORAPPORTO I governi locali e regionali presenti – tra questi la Regione Emilia-Romagna – hanno sottoscritto una nuova Carta – gli “Aalborg Commitments” – con la quale si impegnano a: È dunque fondamentale che la volontà di cooperare tra reti di città e regioni, si consolidi e si traduca in un maggiore peso politico e culturale a livello Europeo. produrre una analisi condivisa e integrata dei problemi e dei processi di sostenibilità e a definire specifici obiettivi di miglioramento sui temi dei Commitments; La sfida e l’opportunità è che i processi che promuovono lo sviluppo sostenibile a livello locale possano mettere radici più solide, i metodi intersettoriali e partecipati affermarsi come standard di una nuova governance per lo sviluppo sostenibile. integrare le Agende 21 Locali esistenti con gli altri strumenti di pianificazione; dare priorità alle iniziative volte a promuovere i dieci Commitments sui temi della governance, gestione urbana per la sostenibilità, risorse naturali comuni, consumo responsabile e stili di vita, pianificazione e progettazione urbana, migliore mobilità, meno traffico, azione locale per la salute, economia locale sostenibile, equità e giustizia sociale, da locale a globale; effettuare verifiche periodiche dei risultati relativamente agli Aalborg commitments e renderle disponibili ai cittadini. Oggi si registra un deficit di coerenza e di integrazione, un gap tra buone azioni locali e possibilità di incidere effettivamente sui trend globali, che è necessario colmare. 4.1.2. Azioni intraprese al livello regionale Da diversi anni, in armonia con Agenda 21 e coi programmi dell’Unione Europea, la Regione Emilia-Romagna ha cominciato a sperimentare nuove politiche ambientali di tipo preventivo: sistemi di incentivazione per la riduzione della produzione di rifiuti e la raccolta differenziata; protezione delle aree protette; promozione dell’EMAS in imprese pubbliche e private; promozione dell’educazione ambientale e alimentare, ecc. Inoltre si è dotata di nuovi strumenti di monitoraggio e di verifica delle azioni per migliorare la qualità ambientale quali la Relazione sullo stato dell’Ambiente. Il primo Piano regionale 2001-2003 di Azione ambientale per un futuro sostenibile5, nuovo strumento di programmazione integrata e intersettoriale costruito con il coordinamento della Direzione Generale Ambiente, ha individuato nell’obiettivo strategico dello sviluppo sostenibile uno degli assi portanti delle politiche regionali per il medio e lungo periodo e ha rappresentato il primo piano strategico volto ad orientare tutte le politiche dell’EmiliaRomagna ad una sostenibilità ambientale, economica, sociale e istituzionale. Lo ha fatto ai sensi del Dgls 112/98 e della LR 3/99 ed in sintonia con l’allora costituendo VI Programma quadro ambiente dell’UE. Oltre alle singole aree di intervento e ai relativi investimenti attivati nel triennio 2001/03, l’indirizzo strategico del primo Piano ha avuto un complessivo effetto di innovazione sull’intera politica regionale e degli Enti Locali: gli obiettivi e i metodi dello sviluppo sostenibile sono oggi maggiormente recepiti in quasi tutti i principali strumenti di programmazione generale e settoriale. Tra gli esempi più significativi la Gestione Integrata delle Zone Costiere (GIZC), che ha impegnato per due anni 150 dirigenti ed esperti interni ed esterni l’ente, provenienti da pressoché tutti i settori, progetto che ha prodotto le Linee guida della GIZC. Il secondo Piano di Azione ambientale 2004/20066, definito nel corso del 2004 dalle strutture regionali con il concorso di Province e portatori di interesse, mantiene e aggiorna gli obiettivi strategici e il quadro di insieme delle conseguenti azioni da realizzare, alla luce dei problemi ambientali persistenti ed emergenti rispetto al precedente Piano. Lo fa sulla base della verifica dell’evoluzione del quadro normativo, dei processi attivati e dei risultati ottenuti con il primo Piano. Progetti coordinati a livello regionale Si è ritenuto necessario che la Regione debba coordinare direttamente specifici ambiti ed azioni di carattere innovativo e sperimentale al fine di: ottimizzare l’uso delle risorse organizzative e finanziarie nel campo delle azioni integrate volte a promuovere lo sviluppo sostenibile e la sensibilizzazione, responsabilizzazione e partecipazione dei cittadini; promuovere esperienze in rete e fortemente interconnesse tra di loro, al 5 Delibera Consiglio Regionale n. 250 del 26 settembre 2001. 6 Delibera Consiglio Regionale n. 634 del 22 dicembre 2004 (scaricabile dal sito www.ermesambiente.it – cliccare icona Un futuro sostenibile). NONOEURORAPPORTO fine di garantirne una ricaduta omogenea attraverso il coordinamento e la diffusione delle best practices sul territorio; raccordare con maggiore efficacia i programmi nazionali e regionali in atto. In particolare gli ambiti di intervento diretto riguardano: 1. l’adeguamento tecnologico, il completamento e la manutenzione straordinaria delle reti di monitoraggio delle diverse matrici ambientali; 2. la promozione e sostegno alle gestioni improntate all’efficienza ambientale delle amministrazioni locali (Green Public Procurement; Contabilità Ambientale; sistemi di gestione ambientale negli enti locali - EMAS 2); 3. l’Informazione ed Educazione Ambientale (INFEA); 4. la partecipazione a progetti di cooperazione internazionale; 5. le ricerche e sperimentazioni in materia di ambiente e di sviluppo sostenibile; 6. interventi sperimentali per la mobilità sostenibile e per il miglioramento della qualità dell’aria; 7. azioni sperimentali per l’attuazione delle linee guida del Progetto Gestione Integrata delle Zone Costiere anche con attenzione allo sviluppo delle energie alternative. Nel corso del 2005 è stata riproposta la campagna di informazione “Acqua risparmio vitale” con l’obiettivo di ridurre gli sprechi di acqua imparando a consumare solo quella necessaria al fine di preservare e tutelare una risorsa sempre più preziosa ed è proseguito l’impegno della Regione e del sistema delle autonomie locali anche nel campo della qualità dell’aria e della mobilità sostenibile, attivato con la campagna “Liberiamo l’aria”, per agire sul problema delle polveri sottili che continua a rappresentare un tema di assoluta rilevanza e priorità regionale. Agenda 21 locale Nel 2005 è proseguita l’azione di implementazione e sviluppo dei processi di Agenda 21 locale che, al 2004, vedeva 84 enti pubblici impegnati a promuovere e realizzare processi di A21L in Emilia-Romagna. Questo impegno si traduce in decine di forum civici e gruppi di lavoro tematici dedicati a specifici problemi ambientali, sociali ed economici, ai quali partecipano migliaia di persone rappresentative dei vari settori delle comunità locali. È inoltre proseguita l’opera di coordinamento, networking e promozione sostenuta dal Servizio regionale Comunicazione, Educazione ambientale, Agenda 21 locale, che nel 2005 ha visto in particolare la realizzazione di un Focus Group con i principali stakeholders di livello regionale (Bologna, 19 Maggio 2005) sul tema “Governance e Sviluppo Sostenibile locale”. Il Report del Focus Group (Quaderno di Documentazione A21L n. 5), così come il Rapporto di monitoraggio 2004 delle Agende 21 locali in Emilia-Romagna (Quaderno di Documentazione A21L n. 4) e il depliant A21L (disponibile anche in lingua inglese) che documentano lo stato di avanzamento quantitativo e qualitativo dei processi di Agenda 21, sono scaricabili dal sito www.regione.emilia-romagna.it/agende21. INFEA Nell’ambito della programmazione nel campo dell’educazione ambientale prevista dalla Legge regionale n° 15/96, concluse positivamente le attività previste dal secondo Programma regionale INFEA 2002/2004 è stato elaborato il terzo Programma regionale INFEA 2005/2007, approvato dall’Assemblea Legislativa regionale il 28 settembre 2005,7 finalizzato a sviluppare, anche in attuazione delle “Linee di indirizzo per una nuova programmazione concertata tra lo Stato e le Regioni in materia di Informazione Formazione Educazione Ambientale” (novembre 2000), una politica di edu- 95 cazione ambientale sempre più integrata con le politiche e i programmi regionali per lo sviluppo sostenibile, Il nuovo Programma regionale dell’informazione ed educazione ambientale (INFEA) per il triennio 2005-2007, risulta articolato in 10 “Aree di azione/obiettivi operativi”: 1. Sviluppo del Sistema regionale INFEA Proseguono anche con il Programma INFEA 2005/07 la costruzione, il mantenimento e lo sviluppo, condivisi con gli attori istituzionali, gli operatori, le associazioni, le agenzie sul territorio, del Sistema a rete INFEA inteso come organizzazione di una pluralità di soggetti che concorrono in un’ottica di sussidiarietà, ciascuno secondo uno specifico ruolo e competenze, a realizzare un programma comune di servizi e attività. Un sistema che dialoga e collabora con altri sistemi volti a promuovere lo sviluppo sostenibile. 2. Adozione di un sistema di valutazione di qualità delle strutture e di monitoraggio dei risultati 7 Deliberazione Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna n. 23 del 28 settembre 2005 (proposta della Giunta regionale n. 1275 del 01 agosto 2005). 96 NONOEURORAPPORTO favorendo l’avvio di nuovi progetti interregionali. a lungo termine delle attività di educazione ambientale Nell’ambito e in considerazione dei percorsi sviluppati con le altre Regioni, verrà definito un sistema di criteri per la valutazione di strutture e progetti, da applicare anche in sede di Bandi regionali e provinciali, accreditamento strutture, ecc. e verrà realizzata una ricerca regionale sugli effetti di dieci anni di educazione ambientale promossa sui territori e nella scuola, sulla sua incidenza su conoscenza, consapevolezza, competenze, professioni, comportamenti di singoli e organizzazioni, incluse le scelte delle amministrazioni locali. 3. Formazione permanente La formazione permanente e l’aggiornamento professionale degli operatori del sistema INFEA sono uno strumento indispensabile per la qualificazione delle attività e dei servizi offerti. Nel prossimo triennio, proseguirà la collaborazione con l’Università per il Master in EA e verranno attuate specifiche attività formative per gli operatori in servizio nei CEA e per gli insegnanti. 4. Potenziamento attività dei CEA Il potenziamento delle attività dei CEA e il loro consolidamento, sarà promosso attraverso la indizione di appositi Bandi annuali finalizzati alla realizzazione di progetti e iniziative correlate ai tematismi e alle problematiche ambientali contenute nel “Piano regionale di azione ambientale 2004/2006” e quindi, in generale, in collegamento con la promozione di Agenda 21 locale e la sostenibilità ambientale, economica, sociale. Ai CEA si chiede di programmare le proprie azioni educative in modo coerente con le linee di indirizzo regionale, attivando la più ampia partecipazione dei soggetti presenti a livello del territorio di riferimento, nonché tutte le possibili sinergie con altri CEA e con agenzie scientifiche. Ai CEA si chiede inoltre di collaborare strettamente con gli Enti locali per portare a compimento progetti di educazione ambientale che concretamente si possano inserire nel contesto territoriale cui fanno riferimento. 5. Potenziamento attività Scuole laboratorio La promozione di progetti e di specifici laboratori di educazione ambientale nelle scuole verrà attuata attraverso la indizione di appositi Bandi annuali per progetti e iniziative correlate ai tematismi e alle problematiche ambientali contenute nel “Piano regionale di azione ambientale 2004/2006”. Alle scuole si chiede di inserire in modo stabile i laboratori di educazione ambientale nei rispettivi Piani dell’Offerta Formativi (POF) e di assumere una accezione di educazione ambientale che preveda lo sviluppo sia di cono- scenze che di azioni concrete per l’ambiente, anche con l’utilizzo di metodologie di Agenda 21 locale, che prevedano il coinvolgimento di tutte le componenti scolastiche. 6. Partnership, progetti e reti europei Le politiche di sviluppo sostenibile e di educazione ambientale continuano a trovare nelle esperienze dei singoli paesi europei e negli indirizzi dell’Unione Europea un concreto e fondamentale punto di riferimento. Sulla base della propedeutica ricerca realizzata sulla EA in Europa, la Regione intende intensificare i contatti e le collaborazioni in sede europea attraverso la partecipazione con altre Regioni italiane alla costituenda “Rete delle Regioni Europee per l’Educazione alla Sostenibilità (RES)” (www.regionres.eu); partecipare a progetti e Bandi UE; proseguire la realizzazione di progetti internazionali quali la “vetrina della sostenibilità” rivelatisi interessanti reti di relazione e per la sperimentazione di progetti pilota. 7. Partnership, progetti e reti con altri sistemi INFEA regioni italiane Si prevede di dar seguito alle relazioni e collaborazioni attivate nell’ultimo triennio proseguendo le attività di formazione su management di rete e sostenibilità, su comunicazione ed editoria, su valutazione dei progetti, e 8. Documentazione Si prevede la realizzazione di azioni di sviluppo e gestione del Sistema Informativo INFEA, di implementazione dei siti web L’ambiente si laurea e Scuole sostenibili. 9. Comunicazione Le attività di comunicazione specifiche del sistema INFEA devono essere strettamente integrate con il Piano di azione ambientale per un futuro sostenibile 2004/06 e in generale con tutte le attività di comunicazione per lo sviluppo sostenibile (raccordo con le campagne “Liberiamo l’aria”, “Acqua risparmio vitale”, il progetto “Vetrina della sostenibilità”), il portale ermesambiente, il “Laboratorio della comunicazione ambientale” nato nel 2005, ecc.) pervenendo all’ulteriore potenziamento e qualificazione degli strumenti attivati. 10. Materiali didattici per insegnanti ed educatori Nell’ambito della produzione e diffusione di materiali didattici funzionali a supportare l’autonoma programmazione di attività e percorsi didattici di CEA e Scuole, saranno selezionati i migliori prodotti realizzati dai diversi CEA o Scuole, e messi a disposizione dell’intero sistema. NONOEURORAPPORTO 97 Rete Natura 2000 In merito all’applicazione delle Direttive comunitarie 79/409/CEE “Uccelli” relativa alla “Conservazione degli uccelli selvatici” e 92/43/CEE “Habitat” relativa alla “Conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche”, che imponevano agli Stati membri di individuare aree di pregio ambientale ai fini della salvaguardia della biodiversità, lo Stato italiano le ha recepite emanando dapprima il DPR 357/97, successivamente modificato dal DPR 120/03. La Regione Emilia-Romagna, nel contempo, ha provveduto all’individuazione delle aree denominate SIC (Siti di Importanza Comunitaria) e ZPS (Zone di Protezione Speciale) ricompresi nel proprio territorio attraverso appositi provvedimenti (DGR n. 1242/02, n. 1333/02, n. 1816/03 e n. 2776/03). È proprio attraverso l’ultimazione di questa fase di aggiornamento che la Regione Emilia-Romagna ha incrementato la superficie complessiva della Rete Natura 2000, che ammonta a oltre 236.000 ha, pari a circa il 10% dell’intero territorio regionale, per un totale di 139 siti (SIC e ZPS); circa la metà di tali siti ricade all’interno di aree protette quali parchi nazionali, regionali o riserve naturali. Il titolo stesso della Direttiva Habitat chiarisce che oggetto di tutela non sono solo gli spazi incontaminati, ormai molto ridotti in regione, ma anche i territori gestiti attraverso tradizionali pratiche colturali compatibili con la presenza di specie animali e vegetali selvatiche, in quanto, a volte, sono proprio i modi con cui l’uomo gestisce da decenni certe aree che determinano le condizioni di sopravvivenza ottimali per talune specie, per cui gli spazi seminaturali, soprattutto quelli soggetti ad attività di tipo agro-silvo-pastorale, sono anch’essi oggetto di interesse e di attenzione da parte di questi strumenti normativi in quanto, in definitiva, favoriscono l’aumento della biodiversità di un certo territorio. Ciò spiega il fatto per cui il 25% delle aree SIC e ZPS regionali sia soggetto ad attività agricola, mentre il 50% sia costituito da boschi ed il restante 25% è da classificare come prati, pascoli, aree incolte, corsi d’acqua, zone umide, aree periurbane, ecc. Al fine di aggiornare ed approfondire l’attuale livello conoscitivo di tali aree sono stati avviati diversi studi ed indagini, in parte conclusisi proprio nel 2005, che porteranno ad una maggiore conoscenza della reale ubicazione degli habitat all’interno dei siti e delle più idonee forme di gestione dei siti stessi, al fine di cercare di coniugare le esigenze di sviluppo economico di tali aree con quelle di tutela dell’ambiente e di salvaguardia della biodiversità. A tale proposito, la Regione EmiliaRomagna, nel 2005 ha pubblicato il libro: “Rete Natura 2000 in EmiliaRomagna” - manuale per conoscere e conservare la biodiversità, edito da Editrice Compositori-Bologna. Tale pubblicazione è nata come strumento di conoscenza sugli habitat e sulle specie tutelate dalle Direttive Habitat ed Uccelli presenti nel territorio regionale e come guida utile per chi, a diverso titolo, è chiamato alla loro gestione. È rivolta in particolare a coloro che intendono realizzare o autorizzare interventi all’interno di un sito della rete Natura 2000, perché possano tenere conto delle peculiarità ambientali di quei luoghi, cercando soluzioni che evitino di compromettere irreparabilmente gli habitat e le specie animali e vegetali di interesse comunitario presenti. A livello normativo, nel 2005 la Regione Emilia-Romagna ha iniziato la stesura del testo della Direttiva, attualmente ancora in corso di definizione, ai sensi della L.R. 7 del 14.4.04 “Disposizioni in materia ambientale”, artt. 1-9, in base alla quale verranno fornite le linee guida agli Enti locali per l’effettuazione della Valutazione di incidenza e delle misure di conservazione. Si è avviato, inoltre, l’iter per ampliamento delle Aree dei Siti di Importanza Comunitaria e delle Zone di Protezione Speciale, il quale dovrebbe terminare nel corso del 2006, al fine di incrementare ulteriormente le aree della rete Natura 2000. Contestualmente, nel corso delle ultime due annate, sono state effettuate circa n. 600 pratiche di Valutazione di incidenza di piani e progetti interessanti aree SIC e/o ZPS, quale attività svolta ordinariamente dalla Regione EmiliaRomagna. Piano Regionale di Sviluppo Rurale Nel 2005 sono stati adottati diversi provvedimenti inerenti la Misura 2.i “Altre Misure Forestali” del PRSR relativamente alle 6 Azioni che trattano i seguenti temi: 1 - rimboschimenti in aree non agricole; 2 - sistemazioni eco-morfologiche del territorio; 3a e 3b - selvicoltura (iniziativa pubblica e privata); 4 - meccanizzazione forestale; 5 - associazionismo forestale. Con queste iniziative di fatto si è conclusa la fase relativa ai bandi ed alle istruttorie per la selezione dei progetti: nel quadriennio 2002-2005, si sono così potuti finanziare centinaia di inter- NONOEURORAPPORTO 98 venti, per oltre 25.000.000,00 euro di investimento (pubblico e privato); tali importanti risorse hanno costituito in questi anni l’asse portante della politica regionale nel settore forestale. Nel periodo 2006 si prevede di portare a termine tutti i lavori iniziati in questi anni in modo da completare le opere nei tempi prefissati. Per quanto concerne la Misura 2.t “Tutela dell’ambiente in relazione alla selvicoltura” nel 2005 sono stati selezionati oltre 30 progetti, per una spesa complessiva di 1.236.000,00 euro; con tali fondi sono state realizzate soprattutto banche-dati relative al settore forestale (incendi boschivi, sistemazioni idraulico-forestali, interventi selvicolturali e di viabilità forestale, ecc.). Nel periodo 2006 si prevede di portare a termine tutti i lavori iniziati in questi anni in modo da completare le attività nei tempi prefissati. Per quanto concerne il nuovo PRSR 2007-2013, nel 2005 si è iniziata la fase di predisposizione delle ipotesi di misure inerenti sia il settore della forestazione/selvicoltura, sia l’area delle misure relative alla rete Natura 2000 (indennità, piani di gestione, agroambiente, ecc.). Rifiuti Pianificazione di settore La Regione Emilia Romagna, nell’ambito della L.R. n. 20/2000 – Disciplina generale sulla tutela e l’uso del territorio –, ha continuato la partecipazione nei procedimenti di elaborazione e approvazione degli strumenti di pianificazione in materia di rifiuti secondo il metodo della concertazione istituzionale. In particolare, nel corso del 2005, ha contribuito alla procedura di adeguamento della pianificazione provinciale in materia di rifiuti ai disposti del DLgs 5 febbraio 1997, n. 22 (“Attuazione delle direttive 91/156/CEE sui rifiuti, 91/689/CEE sui rifiuti pericolosi e 94/62/CE sugli imballaggi e sui rifiuti di imballaggio”). Quasi tutte le Province, infatti, hanno iniziato e quasi ultimato l’elaborazione e approvazione del Piano Provinciale per la Gestione dei Rifiuti (PPGR) e del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) che contiene una sezione relativa alla materia dei rifiuti (in attuazione parziale della Direttive 91/156/CEE e 91/689/CEE). Sono di seguito schematizzati gli strumenti di pianificazione che, nel corso del 2005, hanno concluso alcune fasi dei procedimenti di elaborazione/approvazione: Parma Espressione delle controdeduzioni del Consiglio provinciale con propria deliberazione n. 28 del 24/mar/2004 alle riserve regionali formulate al PPGR. La Regione Emilia Romagna ha espresso l’intesa al PPGR con DGR n. 523 del 7/mar/2005. Il PPGR della Provincia di Parma è entrato in vigore il 27/lug/2005; Rimini Adozione del Consiglio provinciale, con deliberazione n. 86 del 14/dic/2004, del PPGR contenente Variante al Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale. La Regione Emilia Romagna ha espresso le proprie valutazioni al PPGR ed alla Variante PTCP con DGR n. 2191 del 19 dicembre 2005; Modena La Provincia, dopo aver sottoscritto con l’Amministrazione regionale due accordi preventivi, dopo la chiusura della conferenza di pianificazione, ha provveduto ad approvare il PPGR ed il PTCP in materia di rifiuti rispettivamente con deliberazioni di Consiglio n. 135 del 25/05/2005 e n. 131 del 25/05/2005; tali strumenti sono entrati in vigore il 20/lug/2005 ed il 6/lug/2005; Ravenna Sottoscrizione, da parte del Presidente della Regione Emilia-Romagna e del Presidente della Provincia di Ravenna, in data 18/apr/2005, dell’Accordo di pianificazione relativo alla elaborazione del PTCP. Ravenna Adozione del Consiglio provinciale, con deliberazione n 51 del 6/giu/2005, del PTCP contenente anche una sezione riguardante la materia dei rifiuti. La Regione Emilia Romagna ha espresso le proprie valutazioni al PTCP con DGR n. 1227 del 25/lug/2005; Forlì-Cesena Sottoscrizione, da parte del Presidente della Regione Emilia-Romagna e del Presidente della Provincia di ForlìCesena, in data 14/giu/2005, dell’accordo di pianificazione relativo all’elaborazione del PTCP; Forlì-Cesena Adozione del Consiglio provinciale, con deliberazione n. 53971/127 del 14/lug/2005, del PTCP contenente anche una sezione in materia di rifiuti. La Regione Emilia Romagna ha espresso le proprie valutazioni al PTCP con DGR 1630 del 17 ottobre 2005. Attività legislativa finalizzata all’incentivazione della minore produzione dei rifiuti nonché alla diminuzione del conferimento in discarica degli stessi. NONOEURORAPPORTO Con la L.R. 22 dicembre 2005, n. 23 Disposizioni in materia tributaria - sono state introdotte, tra l’altro, alcune modifiche riguardanti la L.R. 19 agosto 1996, n. 31 - Disciplina del tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti solidi. Con tale norma sono state apportate modifiche che hanno adeguato la denominazione degli impianti di discarica alla nuova classificazione introdotta dalle disposizioni del DLgs n. 36/2003 - Attuazione della direttiva 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti. La modifica più significativa, in tema di effettiva riduzione del conferimento di rifiuti in discarica, è stata quella che prevede la possibilità di poter pagare il tributo speciale in misura ridotta solo per gli scarti ed i sovvalli di quelle attività di recupero che producono materiali e rifiuti che non necessitano, per il loro utilizzo, di ulteriori trattamenti. La norma inoltre stabilisce che la percentuale minima di recupero debba essere individuata dalla Giunta regionale. Attività amministrativa regolamentativa L’attività amministrativa regolamentativa ha riguardato principalmente la disciplina di applicazione del tributo speciale. Questa attività è stata sviluppata nella Deliberazione della Giunta Regionale 29 dicembre 2005, n. 2318: “LR 31/96 – Disciplina del tri- buto speciale per il deposito in discarica dei rifiuti solidi – Prime disposizioni”. di monitoraggio dell’inquinamento atmosferico. In particolare con questa deliberazione è stabilito che, per poter essere soggetti al pagamento del tributo speciale in misura ridotta per gli scarti ed i sovvalli (provenienti da un’attività di recupero) da destinare in discarica, deve essere raggiunta la misura minima del 40% dei rifiuti trattati nei processi di selezione automatica, riciclaggio e compostaggio. La proposta di revisione (COM(2005)446 final) è finalizzata a rivedere e riunire in un unico atto tutte le direttive che costituiscono il complesso normativo in materia di qualità dell’aria e ad aggiornare, in funzione delle nuove conoscenze, le prescrizioni relative al particolato sottile. Tutela della qualità dell’aria La Comunità Europea nel corso del 2005 ha iniziato un processo di revisione del quadro normativo sulla qualità dell’aria, attualmente costituito dalla Direttiva “Madre” (DIR 96/62/CE), che detta i principi generali in materia di gestione e valutazione della qualità dell’aria, dalle direttive “figlie” (DIR 99/30/CE, DIR 2000/69/CE, DIR 2002/3/CE, DIR 2004/107/CE) che disciplinano gli aspetti tecnico-operativi relativi ai singoli inquinanti (biossido di zolfo, biossido ed ossidi di azoto, particolato sottile, piombo, monossido di carbonio, benzene, ozono, arsenico, cadmio, mercurio, nichel idrocarburi policiclici aromatici) e dalla decisione 97/101/CE, che instaura fra gli Stati Membri uno scambio reciproco di informazioni e di dati provenienti dalle reti Sebbene ancora in fase di elaborazione la nuova direttiva fornisce già chiare indicazioni sulla strategia e sugli orientamenti che andranno attuati nel prossimo decennio. La valutazione della situazione attuale a livello europeo ha portato ad identificare come inquinanti di maggior interesse e problematicità l’ozono troposferico ed il particolato sottile (PM10, PM2.5), nonché, di conseguenza, gli inquinanti loro precursori, quali ossidi di azoto (NOx), composti organici volatili (VOC), ossidi di zolfo (SOx) e ammoniaca (NH3). In specifico, per quanto riguarda il particolato, la proposta di direttiva introduce il monitoraggio del PM2.5, ritenuto più significativo del PM10 per quantificare il contributo delle emissioni antropiche ai livelli di particolato presenti nell’aria ambiente. Non vengono comunque ignorati i rischi connessi alla 99 frazione più pesante (PM10) che continuerà ad essere monitorata, con i valori limite entrati in vigore dal 2005; il valore limite al 2010 viene invece sostituito con un tetto massimo giuridicamente vincolante per il PM2.5. Per il PM2.5 viene inoltre proposto un “indicatore di esposizione media”, determinato sulla base di misurazioni in siti di fondo urbano, per il quale sono indicati target nazionali di riduzione. La direttiva introduce inoltre la possibilità di detrarre il contributo delle fonti naturali ai fini della valutazione della conformità ai valori limite per la qualità dell’aria, nei casi in cui si possa determinare con sufficiente certezza il contributo di tali fonti al livello di inquinamento. Per quanto riguarda lo scambio di informazioni, gli Stati Membri sono tenuti a comunicare annualmente alla Comunità europea i dati rilevati dalla rete di monitoraggio della qualità dell’aria, i superamenti dei valori limite verificatisi nel proprio territorio e le informazioni sui Piani e Programmi messi in atto conseguentemente ai superamenti, secondo formati prestabiliti (Decisione 97/101/CE, Decisione 2004/461/CE e Decisione 2004/224/CE). 100 La Commissione propone di passare ad un sistema elettronico di comunicazione basato su un sistema informativo condiviso (INSPIRE – Infrastructure for Spatial Information in Europe), allo scopo di ridurre la documentazione cartacea, snellire il flusso di informazioni, potenziare al capacità di valutazione ed agevolare l’accesso al pubblico. La proposta di direttiva introduce inoltre la possibilità, per aree caratterizzate da fenomeni particolarmente acuti di inquinamento atmosferico, di richiedere deroghe (per i limiti già entrati in vigore) e proroghe (per i limiti che entreranno in vigore successivamente) al rispetto dei valori limite, ma solo nel caso in cui l’autorità competente dimostri di aver adottato piani di risanamento nei quali siano individuati: le azioni da intraprendere i tempi di realizzazione le autorità responsabili della loro attuazione i fondi stanziati i benefici attesi (una stima della ri- duzione prevista dei livelli di inquinante) un sistema di monitoraggio dei risultati ottenuti. NONOEURORAPPORTO Strumenti a supporto della pianificazione della qualità dell’aria La necessità di valutare e gestire la qualità dell’aria così come richiesto dalla normativa vigente e dagli orientamenti a livello europeo, presuppone di poter disporre di strumenti conoscitivi quali: una rete di monitoraggio adeguata, che fornisca la conoscenza sullo stato della qualità dell’aria non solo negli agglomerati ma in tutte le zone urbanizzate della pianura (zone A) in cui si possono verificare superamenti dei valori limite; un inventario delle emissioni aggiornato, che renda conto dei contributi emissivi delle varie fonti presenti sul territorio regionale; un supporto modellistico, che consenta, attraverso la costruzione di scenari emissivi futuri, una valutazione dell’entità del miglioramento della qualità dell’aria ottenibile in seguito ad interventi sulle fonti emissive nel breve, medio e lungo termine. Per quanto riguarda la rete di monitoraggio della qualità dell’aria in Emilia Romagna, i punti di misura attualmente presenti sul territorio sono ridondanti (87 stazioni) rispetto a quanto richiesto dalla normativa vigente e dalle linee guida europee. Le stazioni al momento misurano principalmente i picchi di inquinamento in prossimità di strade ed incroci (“stazioni da traffico”) e non consentono quindi di disporre di una valutazione della qualità dell’aria media su area vasta. Nel corso del 2005 si è avviato quindi un processo di ristrutturazione della rete esistente allo scopo di: ridimensionare il numero dei punti di misura (63 stazioni totali), ridistribuire le stazioni in modo da valutare la qualità dell’aria anche in zone di fondo urbano, suburbano e rurale, disporre di una rete di misura omo- genea fra tutte le province che consenta la comparazione delle valutazioni sull’intero territorio regionale, rivedere la distribuzione ed il numero dei sensori per il monitoraggio dei diversi inquinanti, sulla base delle strategie europee e della criticità degli inquinanti. I finanziamenti necessari alla realizzazione del progetto sono di circa 3.000.000 di euro, di cui la Regione ha finanziato una prima tranche per il biennio 2005/2006 per il completamento della rete regionale nelle zone A (zone esterne agli agglomerati) e la definizione e messa a regime delle sta- zioni di fondo urbano per la misura del PM2.5 in tutte le province del territorio regionale. Nel contempo la Regione Emilia Romagna ha commissionato ad ARPA la realizzazione di un inventario delle emissioni a scala regionale, progetto che al 2005 ha prodotto un quadro emissivo omogeneo sull’intero territorio regionale, riferito a 11 macrosettori (metodologia EMEP/CORINAIR), a 6 classi di inquinanti (NOx, PM10, SO2, CO, NMVOC, NH3) e gas serra (CO2, CH4, N2O) con aggiornamento delle stime delle emissioni al 2003 ed approccio progressivamente bottom-up (basato su dati emissivi misurati e non stimati). L’inventario delle emissioni, oltre a fornire un quadro conoscitivo della distribuzione dell’inquinamento atmosferico sul territorio regionale, evidenziando gli inquinanti e le aree a maggior criticità, costituisce parametro di input fondamentale per il sistema modellistico integrato, NINFA (Network per l’Italia del Nord per la Fotochimica e l’Aerosol), in fase di realizzazione da parte di ARPA a supporto della pianificazione e gestione della qualità dell’aria. Il sistema modellistico è basato sulla versione regionale del modello CHIMERE guidato dal modello meteorologico italiano LAMI, con condizioni al contorno fornite dal modello continentale Prev’air. NONOEURORAPPORTO Il modello NINFA eseguirà, a partire dal 2006, simulazioni quotidiane e verrà utilizzato per eseguire una valutazione giornaliera della qualità dell’aria nella pianura padana, per eseguire analisi di scenario a sostegno della realizzazione di piani e programmi di miglioramento della qualità dell’aria e per fornire le condizioni iniziali ed al contorno a modelli a scala locale ed urbana. Piani di Risanamento della Qualità dell’aria La situazione della qualità dell’aria in Emilia Romagna, ed a livello più ampio dell’intero bacino padano, risulta in linea con le problematiche evidenziate a livello europeo. Infatti in tutti i comuni della pianura si verifica spesso il superamento dei valori limite per PM10, O3 e NO2, specialmente negli agglomerati caratterizzati da alta densità abitativa, ampie zone industriali e attraversati dalle principali arterie di collegamento nazionali (autostrada e via Emilia). Nonostante l’attuazione negli ultimi anni di un Programma di interventi nell’ambito degli Accordi di Programma sulla qualità dell’aria (2002-2005), inerenti azioni su mobilità sostenibile, edilizia sostenibile, uso razionale dell’energia e attività produttive, il numero delle zone in cui si è registrato un superamento dei valori vigenti di qualità dell’aria è aumentato, sia a causa della diminuzione progressiva del margine di tolleranza che del- l’impossibilità a contenere significativamente il contributo delle varie fonti emissive. Nel corso del 2005 sono state attivate le procedure di elaborazione dei Piani di risanamento della qualità dell’aria in tutte le province della regione. In quattro di queste è stato attivato l’iter di approvazione dei documenti preliminari con conseguente convocazione della Conferenza di Pianificazione e consultazione degli enti ed associazioni interessati, così come dettato dalla normativa in materia di pianificazione a valenza territoriale (LR 20/2000, LR 176/2005). Vista la complessità e i tempi lunghi della procedura di concertazione e approvazione dei piani, e l’interdisciplinarietà della materia, che comporta necessariamente un coordinamento con gli altri piani di settore (Piani regolatori, sanitari, energetici, Piano Regionale Integrato Trasporti, Piani Urbani del Traffico, Piani della Mobilità Extraurbana), l’adozione definitiva dei Piani Provinciali di Tutela e Risanamento della qualità dell’aria è prevista non prima della la fine del 2006. Pertanto, nell’attesa dell’adozione dei piani provinciali, la Regione per venire incontro all’esigenza di dare continuità alle iniziative in corso nell’ambito degli Accordi di Programma ha, anche per la stagione 2005/2006, sottoscritto un Accordo con Province, comuni capoluogo e comuni con popolazione superiore a 50.000 abitanti, sulla qualità dell’aria “per la gestione dell’emergenza da PM10 e per il progressivo allineamento ai valori fissati dalla UE al 2005 DM 02-04-2002” (DGR 276/2005). Piani e programmi a dimensione inter-regionale La Pianura Padana è caratterizzata da condizioni meteorologiche ed orografiche particolarmente sfavorevoli alla dispersione degli inquinanti, che comportano frequenti periodi di scarso rimescolamento atmosferico e conseguente raggiungimento di valori di qualità dell’aria molto elevati. Questo comporta un livello di fondo di inquinamento difficile da abbattere con misure ed azioni di dimensione locale. Gli interventi finalizzati al miglioramento della qualità dell’aria dovrebbero quindi tenere conto di considerazioni ed interventi che travalicano, nel caso del bacino padano, competenze di ambito limitato quali quelle regionali. Sulla base di queste considerazioni, nel 2005 le Regioni e le Province Autonome dell’area padana (Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte, Veneto, Provincia Autonoma di Trento) hanno sottoscritto 101 un Protocollo d’intesa per rendere sinergici gli sforzi e coordinare i singoli piani regionali e provinciali nell’ambito di una strategia unitaria e finalizzata all’individuazione di concrete ed efficaci azioni per il miglioramento della qualità dell’aria della pianura. Per dare attuazione al Protocollo è stato istituito un Comitato di indirizzo con il compito di fornire gli indirizzi politico-strategici, sovrintendere alla loro attuazione e verificarne i risultati. Le azioni congiunte alle quali gli enti firmatari si impegnano a dare attivazione immediata riguardano: l’omogeneizzazione delle misure per fronteggiare gli episodi acuti di inquinamento (traffico, riscaldamento, attività produttive ed energetiche, ecc.); l’utilizzo ed implementazione congiunta dell’inventario regionale delle emissioni basato sul database INEMAR (originalmente sviluppato in Lombardia) per la stima delle emissioni a livello comunale per diversi inquinanti, categorie di attività e tipologie di combustibili, nonché armonizzazione ed adeguamento dei sistemi di rilevamento della qualità dell’aria; l’incentivazione e accelerazione del processo di inserimento sul mercato di veicoli a minore impatto ambientale 102 (metano, GPL, ibridi, elettrici, idrogeno, ecc.); l’incentivazione e sviluppo della rete di distributori di carburante a minore impatto ambientale (metano, GPL, idrogeno, ecc.); la promozione e sostegno del trasporto pubblico locale (TPL) con la sostituzione dei mezzi più obsoleti ed inquinanti con mezzi a metano, GPL o elettrici nonché adeguamento dei più recenti mezzi a gasolio con idonei sistemi di filtri anti-particolato; la definizione di misure comuni a medio-lungo termine per la riduzione delle emissioni in atmosfera dovute alla climatizzazione degli ambienti, anche stimolando il risparmio energetico e le migliori prestazioni in ambito civile, e pressione su Governo e UE per l’appostamento di finanziamenti specifici. Protezione e risanamento delle Acque La Commissione Europea ha attivato alla fine del 2001 il processo d’implementazione della Direttiva 2000/60/EC (Common Implementation Strategy – CIS) che istituisce un quadro per l’azione comunitaria in materia d’acque. La direttiva, che combina l’utilizzo dei limiti alle emissioni con l’indicazione degli obiettivi di qualità generali per tutti i corpi idrici, super- NONOEURORAPPORTO ficiali e sotterranei, prevede la definizione di un Piano di gestione per bacino che garantisca il raggiungimento degli obiettivi di qualità ambientale buona per i corpi idrici entro il 22 dicembre 2015. Il fine è di chiarire e sviluppare, ove necessario, informazioni tecniche e scientifiche di supporto, linee guida, consigli per metodi operativi e altri documenti di supporto che potranno essere sviluppati a tal fine. Le linee guida sono state testate su alcuni bacini sperimentali, in Italia il Tevere e il Cecina. Sono stati creati dieci gruppi di lavoro, diretti da un gruppo di coordinamento strategico, per le diverse attività e progetti. I gruppi di lavoro sono generalmente coordinati da uno Stato membro o dalla Commissione e i partecipanti provengono dagli stati membri interessati, dai paesi candidati all’accesso, da stakeholders e NGO. In una serie di incontri dei Water Directors degli Stati Membri sono state approvate le linee guida per l’analisi delle pressioni e degli impatti, per la designazione dei corpi idrici fortemente modificati, per classificazione dello stato delle acque interne e l’identificazione delle condizioni di riferimento, per lo sviluppo di sistemi tipologici e di classificazione delle acque costiere e di transizione, per la rete d’intercalibrazione, per l’analisi economica, per il monitoraggio, la valutazione e la classificazione delle acque sotterranee, per le migliori pratiche sulla pianificazione di bacino e per lo sviluppo di un GIS. Per quanto riguarda la situazione dei progressi della trasposizione legale della direttiva quadro negli stati membri e della designazione dei Distretti quasi tutti gli stati membri hanno comunicato la trasposizione della direttiva e designato i distretti idrografici. La Commissione europea ha proseguito i lavori della CIS e ha definito quattro temi cui corrispondono quattro gruppi di lavoro: A Stato Ecologico (che lavorerà anche alle linee guida sull’eutrofizzazione previste per la fine del 2005 B Gestione integrata di Bacino (Integrated River Basin Management, che lavora anche sul tema della scarsità e sulla siccità) C Acque sotterranee e D Reporting. Che sono stati approvati insieme al loro mandato per il 2005-2006 all’ultimo incontro dei Water Directors alla fine del 2004. Oltre a questi gruppi di lavoro le attività proseguono anche sul tema dell’integrazione della protezione dell’acqua nelle altre politiche europee con parti- colare priorità per il rapporto con l’agricoltura e la CAP ma anche con le politiche di coesione, dei trasporti e l’idroelettrico. Sulle politiche di coesione esiste già un gruppo di esperti sugli aspetti ambientali dei fondi strutturali. In particolare la Regione EmiliaRomagna su invito del Ministero partecipa ai lavori del gruppo informale sulla scarsità, coordinato dalla Francia e dall’Italia, in base alle risultanze del Piano regionale di tutela delle acque. Peraltro, anche a seguito della forte siccità del 2005 in Spagna Portogallo e sud della Francia e in parte in Italia, l’attività in materia di scarsità idrica e siccità sta assumendo un rilievo di carattere politico. Nell’ultimo incontro, alla fine del 2005, dei Water Directors a Londra, la Francia ha presentato le ultime risultanze del lavoro del gruppo Scarsità, che include il documento di analisi generale che propone modalità di integrare gli aspetti quantitativi nella WFD (dove si cita esplicitamente come buone esempio il Piano di tutela regionale) e un documento di indirizzi. Per quanto riguarda le acque sotterranee è stata approvata dalla Commissione, COM (2003) 550 def. del 19.9.2003 una proposta di direttiva (cosiddetta figlia della Direttiva Quadro) per la protezione delle acque sotterranee. L’articolo 17 della direttiva Quadro prescrive, infatti, che il Parlamento europeo e il Consiglio adot- NONOEURORAPPORTO tino, sulla base di una proposta della Commissione, misure specifiche per prevenire e controllare l’inquinamento delle acque sotterranee, tramite la definizione di criteri comuni concernenti le tendenze qualitative e il buono stato chimico. La proposta di direttiva derivata sulle acque sotterranee risponde a detta esigenza. La direttiva quadro prescrive il raggiungimento di un buono stato delle acque sotterranee e ne prevede quindi il monitoraggio nonché misure di protezione e bonifica. La direttiva quadro assicura una protezione generale e il suo articolo 17 prevede l’adozione di criteri specifici per definire il buono stato chimico delle acque sotterranee e per individuare e invertire le tendenze significative e durature all’aumento delle concentrazioni degli inquinanti. Le discussioni precedenti l’accordo sulla Direttiva Quadro in materia di acque erano state difficili anche perché si affrontavano idee profondamente differenti in tema di protezione delle acque sotterranee. In mancanza di un accordo su disposizioni dettagliate di protezione, fu inserita nella Direttiva Quadro la disposizione (articolo 17 di cui sopra) che fa obbligo al Parlamento europeo e al Consiglio di adottare, sulla base di una proposta della Commissione, misure specifiche dirette a prevenire e controllare l’inquinamento delle acque sotterranee. Tali misure devono includere criteri per valutare il buono stato chimico delle acque sotterranee (articolo 17, paragrafo 2, lettera a)), individuare tendenze significative e durature all’aumento delle concentrazioni degli inquinanti e definire i punti di partenza per le inversioni di tendenza (articolo 17, paragrafo 2, lettera b)). La proposta di direttiva derivata sulle acque sotterranee determina i criteri per valutare il buono stato chimico delle acque sotterranee. Non è stato ritenuto opportuno elencare nuove norme di qualità da applicare in modo uniforme in tutta l’Unione a tutti i corpi idrici sotterranei, data la naturale variabilità della composizione chimica delle acque in questione e l’attuale carenza di conoscenze e dati desunti dal monitoraggio. In questa fase, le uniche norme di qualità su scala comunitaria direttamente correlate alla protezione delle acque sotterranee sono quelle concernenti i nitrati (direttiva 91/676/CEE), i prodotti fitosanitari (direttiva 91/414/CEE) e i biocidi (direttiva 98/8/CE) che sono state quindi incluse nella proposta di direttiva sulle acque sotterranee. La proposta stabilisce inoltre criteri per l’individuazione e l’inversione di tendenze significative e durature all’aumento delle concentrazioni di inquinanti di origine umana, tenendo conto dell’esigenza di dare la priorità a iniziative correlate alla rilevanza ambientale di queste tendenze. Propone anche una metodologia comune per testare la significatività statistica delle tendenze. Gli obblighi di monitoraggio sulle acque sotterranee sono disciplinati dalla direttiva quadro e quindi non sono reiterati nella proposta direttiva. Nel corso del 2005 sotto la presidenza del Lussemburgo il test è stato rivisto ed è stato formalmente adottato con la posizione comune del Consiglio il 25 novembre 2005 che recupera alcuni emendamenti del Parlamento. La seconda lettura del Parlamento europeo potrebbe concludersi nella prima parte del 2006. Per quanto riguarda l’attuazione della direttiva Quadro in Regione EmiliaRomagna e le attività connesse che discendono dal decreto 152/99 (in particolare agli articoli Art. 42 e 43) la Regione ha approvato, sulla base della L.R. 3/99 e della L.R. 20/2000 con deliberazione della Giunta regionale n. 2239 del 10 novembre 2003, il Documento preliminare del Piano Regionale di Tutela delle Acque, costituito dalla relazione generale, dalle Norme e dalla VALSAT e dagli allegati tecnici e successivamente sulla base delle conferenze di pianificazione provinciali il Piano è stato adottato dal Consiglio con delibera 633 del 22 dicembre 2004 ed è 103 stato definitivamente approvato dall’Assemblea legislativa il 21 Dicembre 2005 con delibera n. 40, ed è recuperabile sul sito www.ermesambiente.it/PianoTutelaAcque mentre ulteriori informazioni possono essere recuperate e scaricate dal sito http://serviziambiente.regione. emilia-romagna.it/PTA/jsp/index.jsp. Il Piano è uno strumento finalizzato a raggiungere, secondo gli indirizzi della Direttiva quadro europea e del Decreto 152/99, che in parte attua la Direttiva al livello nazionale, mediante un approccio integrato di tutela quali-quantitativa, entro il 2016, una buona qualità delle acque superficiali, sotterranee e marine con una verifica intermedia al 2008 ove si richiede di raggiungere uno stato sufficiente. La metodologia di lavoro del Piano di tutela ha utilizzato un’elaborazione secondo bacini idrografici e la collaborazione delle Province e delle Autorità di Bacino di riferimento, con il supporto dell’ARPA, secondo lo schema della programmazione partecipata già utilizzato in Agenda 21, con il Piano Triennale di Sviluppo Sostenibile della Regione Emilia Romagna e, ai sensi della legge 3/99, le modalità di un processo d’informazione pubblica e di concertazione tramite le conferenze di Pianificazione Provinciali. 104 Il Piano: comprende sulla base di un’analisi di livello regionale svolta in accordo con le Province (nei gruppi di lavoro) l’analisi generale dei bacini idrografici, delle acque costiere e delle acque sotterranee e le pressioni esistenti, tra cui la disponibilità di risorse idriche per i vari usi in relazione alle loro caratteristiche qualitative e quantitative e gli impatti significativi in atto e previsti anche in base alle linee guida individuate dalla Commissione con la CIS; definisce sulla base dei dati del monitoraggio 2001 e 2002 la classificazione dei corpi idrici significativi; definisce gli obiettivi, sulla base della legge e degli obiettivi e priorità delle Autorità di bacino e degli obiettivi autonomamente posti dalla Regione con il concorso delle Province (legge regionale n.3/99), da raggiungere nei corpi idrici significativi, superficiali interni, costieri e sotterranei al 2008 e al 2016; individua le misure d’intervento sia qualitative sia quantitative; i tempi d’attuazione; valuta, attraverso una simulazione modellistica dei bacini dei corpi idrici significativi, sia dello stato attuale sia degli stati futuri al 2008 e al 2016 in NONOEURORAPPORTO conformità a due scenari previsionali, se si raggiungono gli obiettivi di qualità ambientale dei corpi idrici d’interesse (D.Lgs152 e art. 114 comma 1 L.R.3/99) e obiettivi di qualità funzionale in relazione agli usi programmati per i corpi idrici o tratti di essi, ancora di competenza regionale; definisce il programma di verifica dei risultati, che prevede un processo di monitoraggio delle misure, del loro avanzamento e del graduale raggiungimento degli obiettivi e di valutazione dei risultati, chiudendo il ciclo della programmazione Il Piano di Tutela regionale (Art. 114 legge regionale 3/99), definisce infine obiettivi e livelli di prestazione richiesti alla pianificazione infraregionale delle Provincie, da attuarsi con il piano territoriale di coordinamento provinciale o con il Piano di Tutela delle acque Provinciale e le deroghe negli obiettivi e le eventuali misure supplementari la cui individuazione, anche tramite analisi costi/efficacia, è affidata alle Province. Una parte fondamentale delle misure è già compresa nel Programma stralcio, approvato dalla Regione con il concerto delle nove province, di cui all’art. 141 della Finanziaria 2000 che da una parte rappresenta il passaggio fondamentale per l’attuazione della direttiva 271/91 sulle acque reflue urbane, e dall’altra rappresenta una misura rilevante ai fini del raggiungimento degli obiettivi di qualità ambientale del Piano di Tutela. Il Programma stralcio è stato peraltro recepito, nel quadro dell’Intesa Istituzionale di Programma tra il Governo e la Giunta della Regione Emilia-Romagna, nell’Accordo di Programma quadro tra il Ministero dell’Economia e delle Finanze, il Ministero dell’Ambiente e della tutela del Territorio, il Ministero delle infrastrutture e dei Trasporti, il Ministero delle politiche agricole e forestali e la Regione Emilia-Romagna siglato il 20 Dicembre 2002, con l’indicazione dei mezzi finanziari di copertura. Nel quadro della definizione del Piano di tutela e dell’attuazione della Direttiva Quadro s’innesta anche la revisione delle zone vulnerabili ai nitrati d’origine agricola e la definizione del Piano d’azione. La determinazione n. 6636 del 6/7/2001 della Direzione Ambiente e difesa del suolo e della costa istituisce il gruppo di lavoro per l’aggiornamento della Carta Regionale della Vulnerabilità, e affida a questo gruppo il compito di specificare gli aspetti metodologici per l’aggiornamento della carta della vulnerabilità e il compito di definire il programma delle attività per realizzare la nuova carta. Il Decreto 152/99 all’allegato 7 desi- gna, infatti, in fase di prima attuazione le zone vulnerabili, che per la Regione Emilia-Romagna sono quelle già individuate con Delibera Consigliare n. 570/97, come specificate nelle successive Delibere Provinciali, nonché la zona delle conoidi della provincie di Parma, Reggio Emilia e Modena e l’area a rischio di crisi ambientale del bacino Burana-Po di Volano della Provincia di Ferrara. Tali zone vanno riviste periodicamente nei tempi individuati dal Decreto 152/99. Per quanto riguarda il Piano d’azione Nitrati nel 2005 sono iniziati i lavori di definizione in collaborazione tra la Direzione Agricoltura e la Direzione Ambiente, con la partecipazione attiva delle Province. Gestione Integrata Zone Costiere Il progetto “Gestione Integrata Zone Costiere - GIZC” (cfr. Settimo e Ottavo Eurorapporto) rappresenta allo stato attuale uno dei progetti a più elevata valenza strategica per le sue caratteristiche di interdisciplinarietà e sostenibilità ambientale. Con la deliberazione del Consiglio Regionale n. 645 del 20 gennaio 2005, la Regione Emilia Romagna ha approvato le Linee Guida per la Gestione Integrata delle Zone Costiere – GIZC al fine di consentire la loro adozione da parte delle amministrazioni locali coinvolte dal progetto ed avviare NONOEURORAPPORTO 105 e facilitare iniziative di sperimentazione e di verifica dei temi sviluppati. A conferma dell’alto valore dell’iniziativa regionale, il progetto “Gestione Integrata Zone Costiere - GIZC” è stato inserito nel catalogo delle “buone pratiche” del Premio Sfide 2006, iniziativa del Dipartimento per lo Sviluppo delle Economie Territoriali - della Presidenza del Consiglio dei Ministri. In occasione del Forum PA 2006, in data 10 maggio 2006, alla Regione è stato consegnato un Diploma di Merito. In questo quadro la Regione ha intrapreso diverse iniziative di promozione, formazione e partecipazione finalizzate a dare corso e a seguire l’attuazione delle Linee Guida e in particolare di un vero sistema di gestione integrata della fascia costiera. Indagine sull’adesione alle Linee Guida da parte degli Enti Locali La Regione Emilia-Romagna, oltre ad approvare le Linee Guida GIZC, invita le Province ed i Comuni costieri, che compongono il Comitato Istituzionale GIZC, a formalizzare la loro adesione alle Linee Guida GIZC mediante l’adozione e l’approvazione delle medesime con i consueti provvedimenti degli organi istituzionali. In tale contesto si inserisce la ricerca promossa dalla stessa Regione Emilia-Romagna e che sarà realizzata dalla Fondazione CerviaAmbiente. L’indagine è stata avviata nei primi mesi del 2006. La partecipazione a progetti europei: BEACHMED-E e CADSEALAND Nell’ambito delle azioni strategiche inerenti la fascia costiera, la Regione ha aderito al Progetto “BEACHMED-e: la gestione strategica della difesa dei litorali per lo sviluppo sostenibile delle zone costiere del Mediterraneo”, avviato nel settembre 2005, nell’ambito del Programma INTERREG III C Zona Sud. Le Regioni partner e che costituiscono il Comitato di Pilotaggio del Progetto sono: Regione Lazio (Capofila), EmiliaRomagna, Liguria, Toscana, Département de l’Hérault (FR), Service Maritime et Navigation Languedoc-Roussillon (FR), Generalitat de Catalunya (ES), Regione Creta (GR), Regione Macedonia Orientale e Tracia (GR). La natura dell’iniziativa ha richiesto un’impostazione da “Operazione Quadro Regionale” ovvero di una struttura articolata con un vasto coinvolgimento di soggetti pubblici che verranno coinvolti nell’ambito dei sottoprogetti individuati. L’Operazione Beachmed-e contempla tre precise linee d’azione: Progettazione e realizzazione di strumenti tecnici per la caratterizzazione del fenomeno erosivo su scala europea e per l’impiego sostenibile delle risorse; Rapporto tra sviluppo del territorio urbano e delle zone morfologicamente sensibili in relazione al rischio di mareggiate ordinarie ed eccezionali; Individuazione di strumenti norma- tivi ed organizzativi per la definizione, la regolamentazione e la gestione della difesa delle coste da parte di tutti i soggetti coinvolti (pubblici e privati). Altro progetto Europeo sulle tematiche costiere che vede la partecipazione della Regione Emilia-Romagna è “Landsea interaction: coastal state and evolution in CADSES - CADSEALAND” finanziato nell’ambito del programma INTERREG III B CADSES La partecipazione della Regione nell’ambito del progetto è principalmente incentrata su una linea di attività coordinata da ARPA-SIM, e verte sulle seguenti attività: Sviluppo del Sistema Informativo della Costa; Realizzazione del catalogo informatico delle Opere di difesa, ed analisi degli impatti sull’evoluzione della costa; Realizzazione di un modello morfologico digitale della costa; Ricostruzione GIS dell’evoluzione negli ultimi 60 anni, degli elementi morfologici costieri, dell’area emersa e sommersa; Ricostruzione GIS dell’evoluzione dell’uso del suolo dell’area costiera negli ultimi 60 anni ed analisi dell’impatto sulle modifiche del territorio; Analisi dell’impatto delle variazioni climatiche sull’evoluzione del territorio, a diverse scale temporali; Analisi del trasporto solido di un fiume Appenninico (area studio Fiumi Uniti) – confronto tra approccio sperimentale e modellistico; Ricostruzione dell’evoluzione morfologica e sedimentologica dell’area costiera e dei fondali antistanti il Delta del PO. I partner del progetto sono: CINFAI (Consorzio Interuniversitario Nazionale per la Fisica delle Atmosfere e delle Idrosfere) - capofila; l’APAT; la Regione Marche, ARPA-SIM, Regione EmiliaRomagna, NTUA (Università di Atene); RNIH (Istituto di Idrologia Rumeno). Il progetto è stato avviato nel 2004 e si concluderà nel corso del 2006. 4.2. LIFE STRUMENTO FINANZIARIO EUROPEO PER L’AMBIENTE Creato a supporto dell’applicazione, aggiornamento e sviluppo della politica comunitaria ambientale, LIFE ha sostenuto dal 1992 e nel corso di tre fasi pluriennali progetti di interesse comunitario in vari settori, presentati da sog- 106 NONOEURORAPPORTO importanza comunitaria Bosco della Mesola”. getti di varia natura pubblica e privata.8 Nel 2006 si conclude l’ultima fase di attuazione; a partire dal 2007 sarà operativo il nuovo strumento finanziario LIFE+ che la Commissione europea ha presentato nel settembre del 2004. Il regolamento di istituzione ed attuazione di LIFE + fa parte di un pacchetto di proposte concernenti il quadro finanziario 2007/2013 e rappresenta l’unica proposta specifica per l’ambiente. Il nuovo strumento intende attivare al livello comunitario una strategia integrata che, attraverso la sostituzione di una serie di programmi esistenti ed il sostegno specifico a misure e progetti, amplifica le possibilità di cofinanziamento, promuove la realizzazione di un insieme organico di interventi, modula i finanziamenti in base ad un sistema di priorità nazionali e regionali e assicura il coordinamento con gli altri strumenti comunitari. In particolare LIFE + si articolerà in tre componenti : Natura e Biodiversità destinata a sostenere in particolare lo sviluppo della rete “Natura 2000” ; Politica e governance ambientale per contribuire allo sviluppo ed applicazione di strumenti e modelli innovativi di gestione di azioni ambientali; Informazione e comunicazione per potenziare la diffusione delle informazioni e la sensibilizzazione sulle tematiche ambientali. La nuova normativa prevede il finanziamento di progetti secondo due diverse tipologie: dedicato in modo specifico alla rete “Natura 2000”. Il PE si è espresso inoltre per affidare alla Commissione europea il compito di garantire il coordinamento effettivo tra programmi LIFE + ed i programmi operativi cofinanziati dai Fondi strutturali, dal Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e dal Fondo europeo per la Pesca. a) progetti gestiti in modo centralizzato b) progetti gestiti tramite delega Per l’attuazione la Commissione prevede di elaborare due successivi programmi strategici pluriennali (2007/2010 e 2011/2013) che specificheranno l’ammontare delle risorse gestite in modo centralizzato e la ripartizione per stato membro delle risorse gestite in modo decentrato. La proposta della Commissione prevede una dotazione finanziaria di risorse comunitarie di circa 2,098 miliardi di euro (prezzi correnti) con almeno il 405 destinato a misure di sostegno alla conservazione della natura e della biodiversità. Nel corso dell’iter di approvazione, non ancora concluso a tutto settembre 2006, il Parlamento europeo si è espresso per un rafforzamento della dotazione finanziaria e per un fondo 4.2.1. Partecipazione della Regione a progetti LIFE Nel 2005 la Regione Emilia-Romagna ha partecipato, attraverso IBACN Servizio Beni Architettonici e ambientali, a un progetto Life-Natura “Ripristino ecologico e conservazione degli habitat nella Salina del SIC Valli di Comacchio” e sono continuate attività di diffusione per altri due progetti formalmente conclusisi nel precedente anno: “Azioni di conservazione del lupo in 10 siti SIC5 di tre Parchi della Regione EmiliaRomagna” e “Conservazione dei chirotteri e loro ambienti di foraggiamento nella RNO di Onferno nel sito SIC omonimo” inoltre, attraverso Arpa, a due progetti: “Ripristino di equilibri ecologici per la conservazione di habitat e specie di interesse comunitario” e “Conservazione degli habitat del sito di Con il contributo finanziario di Life Natura 2000 è attivo il sito nel quale sono reperibili informazioni sui progetti Life Natura in corso in Emilia-Romagna. www.lifenatura.it/emilia-romagna/ Ripristino ecologico e conservazione degli habitat nell’area della Salina compresa nel sito SIC Valli di Comacchio è realizzato in collaborazione con il Parco regionale del Delta del Po. Il progetto ha come obiettivo il ripristino della funzionalità idraulica, della produzione esemplificativa del sale, di alcuni 8 Per un approfondimento sull’attuazione in Italia di LIFE Natura si rimanda alla pubblicazione “Il bilancio di LIFE Natura in Italia. Indicazioni e prospettive per il futuro” a cura di Comunità Ambiente per conto della Direzione per la Protezione della Natura del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio. Il libro è scaricabile gratuitamente dal sito www.comunitambiente.eu 9 Per informazioni sui Siti di Importanza Comunitaria (SIC) e sulle Zone di Protezione Speciale (ZPS) della Rete Natura 2000 in Emilia-Romagna per la conservazione degli habitat e delle specie animali e vegetali vedi il sito www.regione.emilia-romagna.it/ natura2000/ NONOEURORAPPORTO dossi e del paesaggio. Rendere fruibile la Salina e realizzare un centro operativo per il monitoraggio e la gestione. Le azioni previste sono: ripristino manufatti di regolazione e circolazione dell’acqua, riattivazione piccola porzione Salina per produzione sale, eliminazione fonti di disturbo della fauna e di rischio, riqualificazione edilizia fabbricato centro aziendale e sua attrezzatura, attivazione forme di fruizione compatibile. Nel corso del 2005, oltre alla gestione del sito web sono stati effettuati diversi incontri di Lavoro del Gruppo per la redazione del Piano di Gestione del sito SIC Salina di Comacchio e sono stato elaborati rapporti intermedi contenenti anche indirizzi operativi di immediata applicazione. È stata realizzata una gestione produttiva della nuova “Salinetta” a scopo ecologico e dimostrativo come da progetto ed è stata realizzata la riqualificazione edilizia e funzionale di un secondo edificio del Centro Operativo nel quale è stata allestita una mostra sul Progetto LIFE ed i suoi risultati, visitabile da Agosto 2005. Inoltre è stata elaborata la documentazione per la produzione di un CD Rom ed una pubblicazione sul progetto e i suoi risultati. Ripristino ecologico e conservazione degli habitat nell’area della salina compresa nel sito SIC Valli di Comacchio LIFE2000NAT/IT/7215 Durata: 66 mesi aprile 2001 - settembre 2006 Costo totale: 1.597.143 euro Contributo comunitario: 638.857 euro http://www.lifenatura.it/ emilia-romagna/LifeSALINA/ life230frame.htm Conservazione dei chirotteri e loro ambienti di foraggiamento nella Riserva Naturale Orientata di Onferno è stato realizzato in collaborazione con il Comune di Gemmano, Ente gestore della RNO. Il progetto aveva l’obiettivo di allargare l’azione di tutela e salvaguardia dei chirotteri operata dalla Riserva, conservando e migliorando gli ambienti di foraggiamento. Sono stati acquisiti terreni e si è proceduto all’ampliamento della Riserva con il recupero di siepi e cotico erboso, il recupero e gestione dei pascoli, il miglioramento della composizione vegetazionale aree prative, il recupero della zona umida, la conservazione delle associazioni vegetazionali di bosco, campagna di divulgazione e sensibilizzazione. Il progetto è terminato nel 2004, ma nel corso del 2005, è stata mantenuta una costante iniziativa di stimolo e sollecito degli enti partners per garantire la conservazione dei risultati del progetto, attraverso comunicazioni e incontri. È stata fornita assidua assistenza sia al Comune di Gemmano che alla Provincia di Rimini per intraprendere la riorganizzazione gestionale della Riserva in rapporto anche ai nuovi compiti connessi con il SIC e gli obblighi post-life. Sono state realizzate iniziative mirate per ampliare la visibilità del progetto e diffonderne le opportunità create a livello locale con operatori economici e istituzionali.Le pagine web del progetto sono mantenute periodicamente aggiornate in collegamento con il web master. 107 Conservazione dei chirotteri e loro ambienti di foraggiamento nella RNO di Onferno nel SIC omonimo LIFE2000NAT/IT/7216 Durata: 36 mesi giugno 2001 - maggio 2004 Costo totale: 582.500 euro Contributo comunitario: 262.125 euro http://www.lifenatura.it/ emilia-romagna/LifeCHIROTTERI/ life210frame.htm Azioni di conservazione del lupo (Canis lupus) in 10 siti SIC collocati in tre Parchi della Regione EmiliaRomagna è stato realizzato in collaborazione con i parchi regionali dell’Alto Appennino Reggiano, dell’Alto Appennino Modenese e dell’Alta Val Parma e Cedra. Il progetto ha esteso a due parchi regionali confinanti un’esperienza già avviata nel solo Parco del Gigante con il precedente progetto Life/Natura 1996-1998. L’obiettivo principale è il mantenimento di una popolazione vitale di lupo appenninico nell’intera area 108 di progetto per favorirne la dinamica e la dispersione verso altre zone idonee. È stata messa a punto una strategia unitaria di gestione sui tre Parchi che hanno permesso di: creare un sistema informativo territoriale (GIS), sviluppare ipotesi di gestione, verificare sperimentalmente l’efficacia di interventi gestionali, individuare strategie e modalità per una sensibilizzazione volta alla ricerca del consenso delle categorie sociali locali più interessate, coordinare il servizio di vigilanza antibracconaggio. Il progetto è terminato nel 2004 e nel corso del 2005 è stata mantenuta una costante iniziativa di stimolo e sollecito degli enti partners per garantire la conservazione dei risultati del progetto, attraverso comunicazioni scritte e verbali e incontri. Inoltre è stato presentato un nuovo progetto sulla materia da realizzare in ambito regionale che ha preso effettivamente avvio. Sono state mantenute periodicamente aggiornate le pagine web, in collegamento con il web master. NONOEURORAPPORTO Costo totale: 933.321 euro Contributo comunitario: 419.994 euro http://www.lifenatura.it/ emilia-romagna/LifeLUPO/ life220frame.htm sostenibile dell’area. Il progetto si prefigge di definire criteri certi di gestione delle attività antropiche al fine di garantire l’efficienza idraulica dei corsi d’acqua, delle casse di espansione e, nel contempo, conservare gli habitat legati a questi ambienti attraverso la formulazione di un Piano di gestione del p.SIC Valle Santa, Valle Campotto, da usare quale strumento per definire e coordinare le azioni e i mezzi necessari per la valorizzazione e la riqualificazione nel tempo che permetta l’aumento delle varietà di habitat e di biodiversità e la definizione di forme di gestione sostenibile. Ripristino di equilibri ecologici per la conservazione di habitat e specie di interesse comunitario, è realizzato in collaborazione con ARPA EmiliaRomagna, il Consorzio Parco Regionale Delta del Po, il Comune di Argenta e il Consorzio della Bonifica Renana. Il progetto prevede azioni di riqualificazione di Valle Santa attraverso interventi di dragaggio dei canali sublagunari, azioni di monitoraggio ambientale comprensive di monitoraggi di acqua, sedimenti, fauna e flora, ed interventi di miglioramento ambientale del Bosco del Traversante ed altre aree limitrofe e interventi volti alla fruizione turistica Nel corso del 2005 sono terminati gli interventi di dragaggio dei canali sublagunari e sono state portate avanti azioni di contenimento delle popolazioni di nutria e altre specie alloctone di pesci e invertebrati. È proseguita la raccolta di materiale di propagazione di specie arboree ed arbustive locali, finalizzata alla realizzazione del vivaio volante. È stato approvato il progetto esecutivo per la costruzione di una torretta-osservatorio e, oltre alla predisposizione di materiale informativo, sono state avviate visite guidate ed escursioni per divulgare le opere in essere di riqualificazione dell’oasi. Arpa ha svolto la campagna di monitoraggio annuale su acque, sedimenti e macrovertebrati aquatici; avifauna ed ittiofauna. Inoltre ha parte- Azioni di conservazione del lupo (Canis lupus) LIFE2000NAT/IT/7214 Durata: 39 mesi marzo 2001- giugno 2004 cipato, con i dati raccolti, alla realizzazione dei materiali informativi e al workshop finale. Le azioni di monitoraggio ambientale, in capo ad ARPA Ingegneria Ambientale con la collaborazione della Sezione Provinciale di Ferrara, sono state condotte direttamente per quanto riguarda acque, sedimenti e macrovertebrati acquatici, mentre le indagini sull’avifauna e sull’ittiofauna sono state condotte attraverso il supporto scientifico rispettivamente dell’Istituto Nazionale della Fauna Selvatica e del Centro di Ricerca Interdipartimentale sulle tecnologie e l’igiene degli allevamenti intensivi delle piccole specie dell’Università di Bologna. Ripristino di equilibri ecologici per la conservazione di habitat e specie d’interesse comunitario LIFE2002NAT/IT/8526 Durata: 42 mesi luglio 2002 - dicembre 2005 Costo totale: 1.434.821 euro Contributo comunitario: 573.928 euro NONOEURORAPPORTO Interventi di conservazione di habitat naturali nel SIC Bosco della Mesola vede come capofila il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali attraverso il Corpo Forestale dello Stato. Arpa partecipa in qualità di partner insieme al Parco regionale del Delta del Po. Il progetto ha lo scopo di contribuire al mantenimento di habitat e di specie di interesse comunitario presenti all’interno della Riserva naturale Bosco della Mesola, situato tra i bracci terminali del Po di Goro e del Po di Volano, tra questi: la foresta di Leccio, la Tartaruga di Hermann e la Testuggine palustre (Emys orbicularis), il Pelobate fosco. Il contributo di Arpa è relativo al ripristino della rete di monitoraggio della falda e della rete idraulica: è stato attuato il monitoraggio della falda freatica attraverso il periodico rilevamento della profondità e della conducibilità con lo scopo di tenere sotto controllo il possibile aumento della salinità che potrebbe avere conseguenze negative sulla vegetazione del bosco e sulla distribuzione delle presenze degli Anfibi e della Testuggine palustre. Contemporaneamente sono stati rilevati i parametri idrometrici e di conducibilità nella rete idraulica del bosco che svolge un ruolo chiave nell’alimentazione della falda. Sono state effettuate prime elaborazioni dei dati raccolti che porteranno ad implementare un modello di simulazione del sistema falda-rete idraulica, quale supporto alle decisioni relative alla gestione complessiva del sito. È stato effettuato il monitoraggio della popolazione di Emys, in collaborazione con la facoltà Scienze Ambientali dell’Università di Bologna. Interventi di conservazione di habitat naturali nel SIC Bosco della Mesola LIFE2000NAT/IT/7174 Durata: 48 mesi settembre 2001- agosto 2005 Costo totale: 410.000 euro Contributo comunitario: 205.000 euro http://www.corpoforestale.it /wai/serviziattivita/Progetti_Ricerche /progetti/boscomesola/index.html Per quanto riguarda Life/Ambiente, la Regione Emilia-Romagna, nel corso del 2005 ha partecipato, attraverso ARPA Emilia-Romagna e al Servizio Economia Ittica, al progetto EMMA. Environmental Management through Monitoring and Modelling of Anoxia (EMMA) è un progetto a cui ARPA Emilia-Romagna, Struttura Oceanografica Daphne, e il Servizio Economia Ittica della Direzione Generale Attività Produttive partecipano come partners. Capofila è il CNR - Istituto Scienze Marine, Sezione di geologia marina, di Bologna; altri partners sono gli Istituti di Scienze Marine di Trieste e Ancona, il Dipartimento di Veterinaria dell’Università di Bologna, Aster, il Comune di Rimini, il Mercato Ittico di Cesenatico, le Cooperative Casa del Pescatore e la Bussola, oltre al National Institute of Biology - Marine Biology Station della Slovenia. Obiettivo del progetto è la valorizzazione dei risultati della ricerca scientifica relativa alla formazione di fenomeni anossici (carenza di ossigeno disciolto nelle acque di fondo) nell’alto Adriatico. I risultati emersi vengono utilizzati per sviluppare una strategia concertata a livello locale al fine di migliorare la qualità ambientale attraverso la riduzione dell’impatto (ambientale e socio economico) degli eventi ipossici ed anossici stagionali nelle acque costiere e marine dell’Adriatico settentrionale. Nel corso del 2005, in collaborazione con tutti i partner, è stato implementato, pianificato e si è iniziato a sperimentate un sistema di monitoraggio integrato focalizzato ai parametri chiave dei principali processi che portano a potenziali condizioni ipossiche/anossiche dei fondali e delle acque di fondo. Analoga procedura è stata svolta alla messa a punto e sperimentazione di un 109 sistema previsionale di pre-allarme, basato sull’acquisizione dei parametri monitorati sia da monitoraggio con strutture mobili che da stazione fissa. Sono stati realizzati due manuali Manual for best monitorin practice e Design of the monitoring system. Sono state inoltre sviluppate con tutti partner le linee per la realizzazione di un Sistema di Supporto alle Decisioni (Decision Supporting System - DSS) che possa coadiuvare le decisioni delle autorità locali nell’ambito delle tematiche di gestione ambientale e sono proseguite le attività di disseminazione dei risultati del progetto. EMMA Environmental Management through Monitoring and Modelling of Anoxia LIFE 04ENV/IT/000479 Durata: 36 mesi ottobre 2004 - settembre 2007 Costo totale: 1.807.418 euro Contributo comunitario: 903.709 euro Attività ARPA Risorse proprie: 85.665.75 euro risorse comunitarie: 79.665.75 euro 110 NONOEURORAPPORTO COASTVIEW 4.3. LA POLITICA DI RICERCA E SVILUPPO TECNOLOGICO 4.3.1. Scenario comunitario L’azione comunitaria nel campo della ricerca è finalizzata a creare un vero e proprio spazio europeo della ricerca (SER) ed il nuovo Trattato costituzionale ne consacra l’esistenza e prevede competenze specifiche per l’Unione Europea, rafforzando quelle previste negli artt.163-173 del precedente Trattato UE. L’azione dell’Unione europea è anche finalizzata ad intensificare l’impegno finanziario a favore della ricerca per portare gli investimenti in tale settore al 3% del PIL entro il 2010 ed individuando nel potenziamento di questa politica uno degli elementi chiave della strategia di Lisbona. Accanto al consolidamento delle azioni previste dal VI Programma quadro (PQ) 2002-2006, la Commissione europea, nel 2004, ha continuato la fase di preparazione del VII PQ (2006-2010) identificando, in una specifica comuni- cazione10 (La scienza e la tecnologia, chiavi del futuro dell’Europa), sei obiettivi principali per rafforzare la ricerca e lo sviluppo tecnologico in Europa: la creazione di poli di eccellenza, rafforzare la ricerca di base, avviare importanti iniziative tecnologiche, rafforzare il potenziale di attrazione nei confronti dei ricercatori, sviluppare infrastrutture di ricerca di interesse europeo, potenziare i programmi nazionali di ricerca. 4.3.2. Partecipazione della Regione a programmi di ricerca La Regione Emilia-Romagna ha in atto una convenzione con ASTER per “supportare e preparare l’ente regionale, il sistema delle Università e dei centri di ricerca ai bandi del sesto programma quadro”11, oltre sensibilizzare ed informare i settori della Regione interessati e quindi raccogliere le loro priorità nel campo della ricerca, favorire i collegamenti tra RER e le competenze disponibili nel territorio e favorire partnership europee. Nell’ambito delle diverse Azioni previste dal Quinto Programma Quadro di Ricerca e Sviluppo Tecnologico dell’Unione Europea, la Regione EmiliaRomagna ha partecipato, nel 2005, a sei progetti: attraverso la Direzione Generale Ambiente, Difesa del Suolo e della Costa al progetto COASTVIEW e, attraverso Arpa Emilia-Romagna ai progetti ACTIF, FRAP, FUMAPEX, MFSTEP e STARDEX. Nell’ambito del Sesto Programma Quadro di Ricerca e Sviluppo Tecnologico dell’Unione Europea, invece, ha partecipato, con la Direzione Generale Organizzazione, Sistemi Informativi e Telematica al progetto MONITOR e, unitamente alla Direzione Generale Attività produttive, Commercio e Turismo al progetto MERIPA, attraverso Arpa Emilia-Romagna ai progetti ENSEMBLES, GEMS, PREVIEW e, attraverso Ibacn al progetto EPOCH: COASTVIEW è uno specifico progetto di ricerca all’interno dell’azione Ecosistemi marini sostenibili – monitoraggio e gestione di fenomeni costieri, coordinato dall’Università di Plymouth (UK). La partecipazione della Regione Emilia-Romagna si svolge in stretta collaborazione con le Università di Bologna e Ferrara. Altri partners sono Environment agency of England and Wales (UK), Kobenhauns Universitet (DK, gli olandesi Stiching waterloopkunding laboratorium, Ministry of transport public works and water management, Università di Utrecht, gli spagnoli International centre for coastal resources research, Autoridad Portuaria di Santander, Universidad de Cantabria. Durata: 36 mesi aprile 2002-marzo 2005 Costo totale: 2.670.279,00 euro Contributo comunitario: 2.017.150,00 euro Attività RER Risorse proprie: 36.983,00 euro risorse comunitarie: 18.017,00 euro http://141.163.79.209/ web/index.html ACTIF è una misura di accompagnamento, cioè un progetto che non sviluppa ricerca al suo interno, ma ha come obiettivo principale lo scambio e la divulgazione dei risultati ottenuti nei progetti di ricerca finanziati all’interno del Quarto e Quinto Programma Quadro di ricerca della UE. Il team di ACTIF è infatti costituito da coordinatori di altri progetti di ricerca. Capofila del progetto è HR Wallingford Ltd. (UK); Arpa-Sim partecipa come 10 Doc. COM (2004) 353 del 16.6.2004. Delibera di Giunta 28 dicembre 2001, n. 3025. 11 NONOEURORAPPORTO partner assieme al Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR.ISAC), Università degli Studi di Bologna, Norut Information Technology Ltd. (NW), University of Salford e The Environment Agency of England and Wales (UK), DHI - Institute of Water & Environment (DK) e Stichting Waterloopkunding Laboratorium (NL). Obiettivo di Actif è la realizzazione nel periodo 2003-2005 di una serie di seminari e di una conferenza internazionale annuale sulle tematiche relative alla previsione delle alluvioni. Nel corso del 2005 ARPA-SIM ha partecipato all’organizzazione del workshop annuale del progetto, tenutosi dal 17 al 19 ottobre in Norvegia, su “Innovazione tecniche previsionali finalizzate all’identificazione del rischio alluvioni”. ACTIF Achieving Technological Innovation in Flood Forecasting Durata 36 mesi Marzo 2003 – gennaio 2006 Costo totale: 269.989 euro Contributo comunitario complessivo: 269.989 euro Attività ARPA contributo comunitarie: 21.710 euro http://www.actif-ec.net/ FRAP Sviluppo di un quadro procedurale per i Piani di Azione per riconciliare i conflitti tra conservazione dei grandi vertebrati e l’uso delle risorse biologiche: allevamenti ittici e vertebrati ittiofagi come caso di studio. Capofila del progetto è UFZ Umwelt Forschung Zentrum (Centro per le ricerche nell’ambiente) di Leipzig (DE); Arpa-Ingegneria Ambientale partecipa come partner assieme a ENEA - Ente per le nuove tecnologie e l’ambiente e Delta 2000 - Gruppo di azione locale, Ostellato (IT), NERC - Natural Environment Research Council, Centre for Ecology and Hydrology, Swindon (UK); ECOMAN Centre – Department of Environmental Sciences and Engineering, Faculty of Sciences and Technology, New University of Lisbon e Environmental Biology Centre, Science Faculty, University of Lisbon (PT), SYKE - Finnish Environment Institute, Helsinki (FI); IFM - Institute for Fisheries Management and Coastal Community Development e DIFRES - Danish Institute for Fischeries Research, Kgs. Lyngby (DK); Gotheburg University, Human Ecology Section, Gothenburg e Tjaernoe Marine Biological Laboratory, Tjaernoe (SE), IWJ - Institut fuer Wilbiologie und Jagdwirtschaft, BOKU; Wien (AT). Obiettivo del progetto è quello di sviluppare il quadro di riferimento per piani di azione per riconciliare i contrasti tra conservazione di grandi vertebrati e l’uso di risorse biologiche da parte dell’uomo. Specifici obiettivi sono: esaminare i conflitti tra conservazione dei grandi vertebrati (lontra, foche, cormorano) e le esigenze dell’itticoltura dal punto di vista ecologico e socio-economico; valutare e sviluppare efficaci strategie di mitigazione ed un mix di strumenti di politica; disegnare strategie di decisione partecipata e sviluppare raccomandazioni per una effettiva interazione tra portatori di interesse; disseminare i risultati alle categorie interessate ed al pubblico. Nel 2005, è stato completato il monitoraggio delle presenze del Cormorano negli allevamenti ittici della zona di indagine; è stato effettuato l’esame dei metodi di dissuasione e valutazione della loro efficacia; inoltre Arpa ha partecipato alla definizione di linee di azione nel contesto del territorio interessato dallo studio. 111 FRAP Framework for biodiversity Reconciliation Action Plans Durata 29 mesi Febbraio 2003 – giugno 2006 Costo totale: 3.730.000 euro Contributo comunitario complessivo: 2.490.000 euro Attività ARPA contributo comunitarie: 59.499 euro http://www.frap-project.net http://www.ufz.de/index.php ?en=2776; FUMAPEX ha avuto come obiettivo principale quello di sviluppare, valutare e diffondere sistemi integrati per la previsione della meteorologia urbana, dell’inquinamento atmosferico e dell’esposizione della popolazione. Lo scopo del progetto è di migliorare la capacità di descrivere e prevedere gli episodi di inquinamento in città delle diverse regioni europee attraverso il miglioramento e l’integrazione di modelli meteorologici, di qualità dell’aria e di valutazione dell’esposizione, basati sulle più moderne tecnologie di comunicazione. 112 Capofila del progetto è Danish Meteorological Institute (DK); ARPASIM partecipa in qualità di partner assieme a ARPA Piemonte e Arianet Consulting (IT), German Weather Service e Hamburg University (DE), Centro de Estudios Ambientales del Mediterrano (ES), Ecole Centrale de Nantes, INSA CNRS Universite – Insa de Rouen (FR), Finnish Meteorological Institute, Finnish National Public Health Institute KTL (FIN), The Norwegian Meteorological Institute e Norwegian Institute for Air Research (NW), University of Hertfordshire (UK), Environment Institute - Joint Research Center (EU) e Swiss Federal Institute of Technology (CH). Obiettivo di ARPA SIM è stato il miglioramento del proprio modello operativo per la previsione e la simulazione dell’inquinamento atmosferico in EmiliaRomagna e nella città target di Bologna. Nel corso del 2005, per quanto riguarda la “Valutazione della qualità di diversi modelli meteorologi operativi per la previsione della qualità dell’aria nelle aree urbane” si è conclusa la verifica del modello meteorologico ad area limitata (LAMI - Limited Atmospheric Model Italy) sia sul lungo periodo (anno) che su episodi di inquinamento. Nella verifica sul lungo periodo le previ- NONOEURORAPPORTO sioni della versione operativa di LAMI di varie grandezze legate alla qualità dell’aria sono state confrontate con i dati di stazioni meteorologiche sinottiche e urbane. Nella verifica su episodi il modello LAMI è stato applicato con risoluzione spaziale crescente (7, 2,8 1.1 km di ris orizzontale) sulle aree campione di Bologna e Torino. I risultati sono stati valutati mediante confronto con dati di stazioni meteo e campagne di misura. Per quanto concerne la “Implementazione e dimostrazione di sistemi migliorati per la previsione e informazione sulla qualità dell’aria urbana” FUMAPEX ha contribuito al completamento dello sviluppo di un nuovo sistema regionale di previsione dell’inquinamento atmosferico per l’Emilia Romagna, denominato NINFA. Il sistema è stato dimostrato in varie sedi europee, nazionali e regionali ed è stato reso disponibile su WEB. I risultati di NINFA sono stati utilizzati per la valutazione della qualità dell’aria a Bologna ed in altre città dell’emilia romagna, fornendo la concentrazione di fondo necessaria alla applicazione del modello urbano ADMS-Urban. Infine, per lo “Sviluppo e valutazione di modelli per la esposizione della popolazione”, si è applicata la metodologia sviluppata in FUMAPEX per la valutazione dell’esposizione all’inquinamento di un gruppo di bambini in un quartiere di Bologna, dimostrando la applicabilità della metodologia. FUMAPEX integrated system for Forecasting Urban Meteorology, Air Pollution and Population Exposure Durata: 36 mesi novembre 2002-ottobre 2005 Costo totale: 2.916.779euro Contributo comunitario complessivo: 1.867.393 euro Attività ARPA contributo comunitarie: 63.275 euro http://fumapex.dmi.dk/ MFSTEP, sistema di previsione oceanografica per il mediterraneo. Il progetto si propone di realizzare un sistema di previsione oceanografica per il mediterraneo, composto da quattro elementi: un un sistema di monitoraggio a scala di bacino del mediterraneo; sistemi di modelli idrodinamici a scala di di bacino e regionali, completi di sistemi di assimilazione dei dati; una interfaccia tra i modelli meteorologici operativi ed i modelli oceanografici e modelli biochimici o di ecosistema. Capofila del progetto è l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia; Arpa-Sim partecipa come partner assieme a Università di Bologna, Enea, National Centre for Marine Research (GR), Collecte Localisation Satellites SA (FR), Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale, Institut fuer Meerskunde an der Universitaet Kiel (DE), Universitat Politecnica de Catalunya (ES), Centre National de la Recherche Scientifique (FR), National and Kapodistrian University of Athens (GR), Institute of Acceleratine Systems and Applications (GR), Institute of Marine Biology of Crete (GR), CNR.ISTT, Institut Français de Recherche pour l’Exploitation de la Mer (FR), Ministry of Agricultural and Natural Resources (Cyprus), Fondazione Eni – Enrico Mattei, Météo-France (FR), CNR.ISAC.RM, National Institute of Biology (SL), Cesky Hydrometeorologivky Ujtav Praha (CZ), CNR.IOF Deutschland GmbH (DE), Israel Oceanographic & Limnological Research Institute (Israel), University of Malta (Malta), Università de Liege (BE), Middle East Technical University (Turkey), Marine Hydrophisical Institute – Ukrainian National Academy of Science (Ukraine), Netherlands NONOEURORAPPORTO Institute for Sea Research (NL), Consorzio Interuniversitario per la Gestione del Centro di Calcolo Elettronico dell’Italia Nord Orientale, International Marine Center (IT), Tecnomare SpA, CLU srl,Università degli Studi di Ancona, CNR.IRPM, CNR.IST, Université Pierre et Marie Curie (FR), Centre National de la Recherche Scientifique (FR), NOVELTIS (FR), Università Paul Sabatier de Tolouse III (FR), Consejo Superior de Investigaciones Cientificas (ES), NEC Foundation for International Studies – University of Malta (Malta), CNR.ISIA, Aristoteleio Panepistimio Thessalonikis (GR), Ambiente Qualità Sicurezza Mare, Università degli Studi della Tuscia, University of Cyprus (Cyprus), University of New South Wales (Australia). Nel 2005, Arpa-Sim ha realizzato attività nell’ambito della “Preparazione di modelli previsionali a scala regionale e della piattaforma costiera, impatto dei venti ad altissima risoluzione” e nell’applicazione delle forzanti atmosferiche a studi sull’interazione aria-mare, con riferimento al mare Adriatico. Nella attività realizzata, i campi meteorologici prodotti dal modello meteorologico LAMI sono stati utilizzati per calcolare i flussi superficiali all’interfaccia aria-mare necessari a forzare il modello oceanografico del mare Adriatico. Il modello oceanografico AdriaROMS di Arpa Sim è stato quindi applicato per simulare il periodo dell’autunno 2002, oggetto dell’esperimento sull’Adriatico. I risultati sono stati resi disponibili all’interno del progetto e comunicati nel corso degli incontri. MFSTEP Mediterranean Forecasting System: Toward Environmental Predictions Durata: 36 mesi Marzo 2003 - febbraio 2006 Costo totale: 11.971.124 euro Contributo comunitario complessivo: 7.203.005 euro Attività ARPA contributo comunitarie: 47.000euro http://www.bo.ingv.it/ mfstep/index.htm STARDEX ha l’obiettivo di delineare scenari di cambiamento climatico per quanto riguarda l’occorrenza di eventi meteorologici estremi che hanno un grande impatto sulla vita e sulle attività umane. Capofila del progetto è la University of East Anglia (UK); ARPA-SIM partecipa in qualità di partner assieme a King’s College London, Fundación para la Investigación del Clima (ES), University of Bern e Eidgenossische Technische Hochschule (CH), Centre National de la Recherche Scientifique e Université de Nice (FR), Atmospheric Dynamics Group della Facoltà di Fisica dell’ Università di Bologna, Danish Meteorological Institute (DK), Fachhochschule fur Tecnik Stuttgart e Universitaet Stuttgart (DE) Aristoteleio Panepistimio Thessalonikis (GR). L’attività di ARPA-SIM si è accentrata sullo studio dei cambiamenti climatici degli estremi meteorologici a scala locale (Emilia-Romagna, Nord Italia) mediante uso dei prodotti dei Modelli di Circolazione Generale dell’Atmosfera e dei modelli regionali, opportunamente regionalizzati alla scala locale. Dopo l’analisi degli eventi estremi osservati in Emilia-Romagna negli ultimi 40/50 anni (incluse le cause scatenanti e le conseguenze da essi derivanti), l’identificazione delle variabili più attendibili predittrici di eventi estremi e la valutazione delle correlazioni esistenti tra esse, durante l’anno 2005 sono state applicate ed estese le procedure di regionalizzazione (downscaling statistico), definite negli anni precedenti, alle uscite dei modelli numerici di previsione climatica al fine di valutare sce- 113 nari di cambiamento climatico futuri (periodo 2070-2100) nella regione Emilia-Romagna. I risultati ottenuto mostrano un chiaro segnale di cambiamento per le temperature medie e per gli estremi termici. Per la precipitazione il segnale di cambiamento è meno significativo. STARDEX Statistical and Regional Dynamical downscaling of Extremes for European Regions Durata: 42 mesi gennaio 2002-giugno 2005 Costo totale: 2.315.617 Contributo comunitario complessivo: 1.716.624 euro Attività ARPA contributo comunitario: 163.200 euro ENSEMBLES è un progetto che intende sviluppare un sistema europeo per l’utilizzo della previsione probabilistica del clima. Capofila è U.K. Meteorological Office; Arpa-Sim partecipa assieme all’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, 114 Consiglio Nazionale delle Ricerche, Fondazione Eni Enrico Mattei, Food and Agriculture Organization of the United Nations, Università degli studi di Firenze. Altri partners sono: International Institute for Applied Systems Analysis (A), Meteo France Centre National de Recherches Meteorologiques, Université Joseph Fourier Grenoble 1, Centre National de la Recherche Scientifique, Centre European pour le Recherche et la Formation Avancee en Calcul Scientifique, Climpact, Electricité de France, Ecole Normale Supérieure, Société de Mathématiques Appliquées et de Sciences Humaines (FR), Max Plance Gesellschaft zur Foerderung der Wissenschaften E.V., Universitat Hamburg, Deutscher Wetterdienst, Fachhochschule Fuer Technik Stuttgart, Freie Universitaet Berlin, GKSS Forschungszentrum Geesthacht GmbH, Institut Fuer Meereskunde an der Universitaet, Universitat Stuttgart, Potsdam-Institut fur Klimafolgenforschung e.V., Universitat Kassel, Universitat zu Koln (DE), European Centre for Medium-Range Weather Forecasts, University of Bristol, University of Reading, University of East Anglia, London School of Economics and Political Science, London School of Hygiene and Tropical Medicine, University of NONOEURORAPPORTO Liverpool, The Chancellor, Masters and Scholars of the University of Oxford, Weather Informatics Ltd (UK), Danmarks Meteorologiske Institut e Danmarks Jordbrugsforskning (DK), Koninklijk Nederlands Meteorologisch Instituut e Rijksinstituut Voor Volksgezondheid en Milieu (NL), National Observatory of Athens e Aristotle University of Thessaloniki (GR), Fundacion para la Investigacion del clima, Instituto Nacional de Meteorologia, Universidad de Cantabria, Universidad de Castilla La Mancha (ES), Suomen Ymparistokeskus (FIN), Cicero senter for klimaforskning, Meteorologisk Institutt, Nansen Environmental and Remote Sensing Center, Universitetet I Oslo (NW), Lunds Universitet e Sveriges Meteorologiska Och Hidrologiska Institut (SW), Commission of the European Communities – Directorate General Joint Research Centre e università Catholique de Louvain (B), Research Centre for Agricultural and Forest Environment, Polish Academy of Sciences (PL), Cesky Hydrometeorologicky Ustav, Univerzita Karlova V Praze, Ilmatieen Laitos (FLUstav fyziky atmosfery AV CR (CZ),Università de Fribourg, Eidgenoessische Technische Hochschule Zuerich, Institut Universitarie Kurt Boesch, Meteoschweiz, World Health Organization (CH), Institutul National de Hidrologie si Gospodarire a Apelor Bucuresti e Administratia Nationala de Meteorologie (RO), The Abdus Salam International Centre for Theoretical Physics (IS), Bureau of Meteorology Research Centre (Australia), The Trustees of Columbia University in the City of New York (USA). Obiettivi del progetto sono finalizzati a: Migliorare i modelli utilizzati per l’applicazione della previsione climatica, Sfruttare i risultati previsionali collegandoli alle applicazioni degli utilizzatori, Valutare l’efficacia delle previsioni all’interno dei sistemi di assistenza tecnica in agricoltura; il tutto per sviluppare un sistema europeo per l’utilizzo della previsione probabilistica del clima. Le attività del progetto si concretizzeranno nell’ Adattamento del SW CRITERIA per l’applicazione delle previsioni stagionali ai modelli agrometeorologici, nei Report di valutazione dei risultati relativi all’applicazione delle previsioni stagionali ed, infine, nella Divulgazione dei risultati mediante articoli scientifici e partecipazione a convegni. Nel corso del 2005 è iniziato l’adattamento del sistema CRITERIA per la simulazione territoriale di scenari utilizzando previsioni stagionali realizzate con la tecnica di ensemble, è stata definita una strategia per minimizzare il numero dei calcoli da eseguire senza perdere la complessità dell’input previsionale e gli algoritmi modellistici sono stati migliorati con l’introduzione di uno schema numerico per il bilancio idrico nel suolo. ENSEMBLES Ensemble based predictions of climate changes and their impacts Durata: 60 mesi Settembre 2004 - agosto 2010 Costo totale: 30.000.000 Contributo comunitario complessivo: 15.000.000 euro Attività ARPA contributo comunitario: 203.400 euro GEMS Monitoraggio atmosferico Globale e Regionale utilizzando dati da satellite e in situ. Capofila del progetto è European Center for Medium-Range Weather Forecasts (UK); Arpa Sim partecipa come partner assieme Consiglio Nazionale delle Ricerche, Met Office (UK), Centre National de la Recherche Scientifique (FR), Commissariat à l’energie atomique (FR), Max Planck NONOEURORAPPORTO Gesellschaft zur Forderung der Wissenschaften e. V. (DE), Royal Netherlands Meteorological Institute (NL), Institut d’Aeronomie Spatiale de Belgique (B), Finnish Metorological Institute (FIN), Danish Meteorological Institute (DK), Deutscher Wetterdienst (DE), University of Bremen (DE), Universite Pierre et Marie Curie (FR), National and Kapodistrian University of Athens (GR), Meteo-France, Centre national de recherche meteorologiques (FR), National University of Ireland, Galway (IRL), Koninklijk Meteorologisch Instituut - Institut Royal Meteorologique (BE), Meteorologisk Institutt (N), Rhenish Institute for Environmental Research at the University of Cologne (DE), European Commission, General Directorate Joint Research Centre ISPRA, Institut National de l’Environnement Industriel et Risques (FR), Czech Hydrometeorological Institute (CZ), Environmental Protection Agency Ireland (IRL), Polish Institute of Environmental Protection (PL), Imperial College of Science, Technology and Medicine (UK). Gems è un progetto integrato articolato in cinque sottoprogetti. Arpa Sim è coinvolta nel sottoprogetto relativo alla qualità dell’aria regionale i cui obiettivi sono: valutare i benefici dell’implementazione di informazioni da satellite nella prognosi della qualità dell’aria regionale; fornire e valutare in tempo quasi reale previsioni di gas e aerosol a scala continentale e regionale; fornire e valutare in tempo quasi reale la valutazione e la climatologia di gas e aerosol a scala continentale e regionale, a scopo di formulazione di politiche; migliorare i modelli di qualità dell’aria a scala regionale, sviluppare il post trattamento statistico dei dati e esplorare l’approccio ad ensamble di molti modelli; avviare e supportare la collabora- zione di routine tra diversi centri nazionali per l’accesso ai dati e la valutazione dei risultati; migliorare e comprendere gli impatti sulla salute della qualità dell’aria ed introdurre le informazioni di previsione nelle valutazioni sanitarie Nel 2005 Arpa Sim ha contribuito alla definizione del set di dati di riferimento, all’avvio dello sviluppo di una base di dati prototipale per l’Italia ed al collegamento con le agenzie nazionali per l’accesso ai dati di monitoraggio in tempo quasi reale. GEMS Global and Regional Earth-System Monitoring using Satellite and In-Situ Data Durata: 48 mesi Marzo 2005 - febbraio 2009 Contributo comunitario complessivo: 12.453.901 euro Attività ARPA contributo comunitarie: 70.000euro http://www.ecmwf.int/research/ EU_projects/GEMS/ PREVIEW Nuovi servizi geo-informativi per la gestione dei rischi naturali e industriali. Capofila del progetto è Eads Defence and Security Systems SA (FR); Arpa Sim partecipa come partner assieme a Arpa Piemonte, Arpa Liguria, Telespazio S.p.A., Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Protezione Civile, Centro di Ricerca Interuniversitario in Monitoraggio Ambientale, Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Università degli Studi di Firenze, Advanced 115 Computer Systems ACS S.p.A., Consiglio Nazionale delle Ricerche, Planetek Italia, Regione Lombardia, United Nations Office for Project Services (CH), Centre National de la Recherche Scientifique (FR), Met Office (UK), Centre National d’Etudes Spatiales (FR), Bayerisches Landesamt fuer Wasserwirtschaft (DE), Université Louis Pasteur (FR), Météo-France (FR), Ministère de l’Intérieur (FR), Swedish Rescue Service Agency (S), Swedish Meteorological and Hydrological Institute (S), European Centre for Medium-Range Weather Forecasts (UK), Commission of the European Communities – Directorate General Joint Research Centre, Ingenieria y Servicios Aerospaciales S.A. (ES), Infoterra GmbH (DE), Bundesanstalt fur Gewasserkunde (DE), Stichting Waterloopkundig Laboratorium (NL), Deimos Engenharia (PT), Deutscher Wetterdienst (DE), Finnish Meteorological Institute (FIN), Geomer GmbH (DE), Geosciences Consultants sarl (FR), Universitaet Karlsruhe (TH), Leibniz-Institut fuer oekologische Raumentwicklung e V. (DE), Universitaet Stuttgart (DE), Université Joseph Fourier Grenoble 1 (FR), Meteoschweiz (CH), Lantmateriet (S), Meteorologisk Institutt (N), Noveltis (FR), Universidad de Valladolid (ES), GMV S.A. (ES), Tecnosylva, SL (ES), 116 Universidad de Alcala de Henares (ESCritical Software S.A. (PT), Geoapikonisis Ltd (GR), National Observatory of Athens (GR), Swedish Geotechnical Institute (S), EuropeanMediterranean Seismological Centre (FR), Universidad Complutense de Madrid (ES), Bogazici University (TR), Vituki Environmental Protection and Water Management Research Institute (HU). Scopo del progetto è quello di sviluppare, a livello europeo, nuovi servizi geoinformativi per la gestione dei rischi naturali ed industriali. Un gruppo di 58 partner provenienti da 15 diversi paesi europei è stato formato per sviluppare questi servizi entro 45 mesi. La comunità scientifica, gli operatori e l’industria stanno lavorando insieme alle principali istituzioni di end-user (Protezioni Civili) per mettere in funzione servizi operativi. Gli obiettivi di PREVIEW possono essere sintetizzati nel seguente modo: prevenire il rischio, monitorare la situazione, quantificare l’impatto su popolazione e/o strutture, capitalizzare sull’esperienza. Nell’ambito del progetto, Arpa Sim è coinvolta in due Work-packages: “Windstorms” e “Medium-range Plain Flood”. Nel 2005 Arpa Sim ha messo NONOEURORAPPORTO a disposizione una lista di siti sul territorio nazionale, per i quali saranno fornite previsioni di vento (intensità, direzione) da un sistema di previsioni di insieme generato dai diversi contributi dei partner coinvolti nel WP Windstorms. Inoltre, ha sviluppato un nuovo sistema di previsioni di insieme ad area limitata per l’Europa nord-occidentale. Le risorse di calcolo per questo sistema revisionale sono state reperite attraverso l’attivazione di uno “Special Project” con l’ Ufficio Meteorologico Britannico, presso il Centro Europeo per le Previsioni Meteorologiche a Medio Termine. Nel WP “Medium-range Plain Flood” Arpa Sim ha sviluppato una particolare configurazione del sistema operativo COSMO-LEPS per migliorare la predicibilità a medio termine degli eventi alluvionali occorsi nell’Europa Centrale fra il 20 luglio e il 20 agosto 2002. Questo nuovo sistema fornirà i campi meteorologici necessari ad integrare i modelli idrologici ed idrodinamici nel bacino del fiume Danubio. PREVIEW Durata: 45 mesi aprile 2005 - dicembre 2009 costo complessivo: 22.911.554 euro Contributo comunitario complessivo: 14.334.259 euro Attività Arpa contributo comunitario: 93.846 euro http://www.preview-risk.com EPOCH è una rete di circa un centinaio di istituzioni culturali europee che mettono insieme i propri sforzi per migliorare la qualità e l’efficacia della tecnologia dell’informazione e della comunicazione per il patrimonio culturale. L’obiettivo complessivo della rete è quello di fornire una struttura organizzativa e disciplinare tale da accrescere l’efficacia del lavoro all’interfaccia tra la tecnologia e il patrimonio culturale dell’esperienza umana rappresentato da monumenti, siti e musei. Questa struttura comprende tutti i vari processi di lavoro e i flussi di informazioni dalla scoperta archeologica fino all’educazione e alla divulgazione. Capofila del progetto è University of Brighton; IBACN partecipa come partner assieme a dipartimenti universitari, centri di ricerca, istituzioni culturali come musei o agenzie culturali nazionali e imprese commerciali di tredici diversi paesi; tra essi citiamo: Università di Firenze, Politecnico di Milano, ISME Centro Interuniversitario dei Sistemi Integrati per l’Ambiente Marino, University of Kent at Canterbury e The European Association of Historic Towns and Regions (UK), National Research Initiative in Digital Libraries (DE), Teknisk Museet Stockolm (SW), Center for Public Archaeology and Heritage Presentation (BE), Accademia Ungherese delle Scienze (HU). L’attività di IBACN si inserisce nell’area mirata alla di realizzazione dell’inventario delle tecnologie IT che già sono utilizzate nel patrimonio culturale o che si stanno sviluppando nell’ambito del patrimonio culturale. Attraverso la determinazione dei fattori che influenzano il successo o il fallimento di una tecnologia e delle sue applicazioni e attraverso la programmazione delle sovrapposizioni, delle sinergie e delle opportunità. Nel 2005 IBACN ha partecipato alla definizione degli standard di valutazione e usabilità dei siti web culturali. NONOEURORAPPORTO EPOCH European research network on Excellence in Processiong Open Cultural Heritage Durata: 48 mesi marzo 2004 - agosto 2008 Contributo comunitario complessivo: 7.880.000 euro Attività IBACN contributo comunitario: 12.000 euro http://.epoch-net.org MERIPA Methodology for European Regional Innovation Policy Assessment Sviluppo di metodologie per la valutazione di impatto delle politiche regionali per l’innovazione. Capofila è il Comune di Aalborg (DK). Le Direzioni Generali “Organizzazione, Sistemi Informativi e Telematica” e “Attività produttive, Commercio e Turismo” partecipano come partner assieme a Aster, Aalborg University e North Jutland County (DK), Region Blekinge e Blekinge Institute of Technology (SE), Lappeenranta University of Technology e Kouvola Region Federation of Municipalities (FI), Vilnius Municipality (LT) e Technology Center Kareltek, Region of South Karelia (RUS). Obiettivo del progetto è l’individuazione e sperimentazione di una Metodologia per la valutazione dell’impatto delle politiche di innovazione regionali e benchmarking con le altre regioni e altri modelli sviluppati con finanziamento comunitario. MERIPA Methodology for European Regional Innovation Policy Assessment Durata: 48 mesi novembre 2004 - agosto 2008 Costo complessivo: 1.980.700 euro Contributo comunitario complessivo: 1.026.000 euro Attività RER contributo comunitario: 106.123 euro http://meripa.odeum.com MONITOR Land Surveying and Civil Engineering MONITIRing è un progetto commissionato da Galileo Joint Undertaking attraverso il secondo bando per la realizzazione del Sistema di navigazione satellitare europeo denominato Galileo, iniziativa comune della Commissione europea e dell’Agenzia spaziale europea (ESA). È finanziato sull’Area 1A GNSS12 for Special User Community. Capofila è GEONETLAB Università di Trieste; il Servizio regionale Sistemi informativi geografici partecipa come partner assieme a Provincia di Bologna, Università di Bologna I DISTART, Università di Bologna II Forlì, Alcatel Alenia Space, Elsacom, Paganelli Risk Solutions, Sepa, Sogei, Value partners, Ids Italia, Edisoft (PT), University of Thessaloniki (GR), NSL Nottigham Scientific Ltd. (UK), Optoelettronica (RO). Il progetto è focalizzato nel progettare, eseguire e analizzare alcune dimostrazioni sul campo relative all’uso dei nuovi sistemi di navigazione satellitare già messi a punto (EGNOSS) o in fase di realizzazione (GALILEO) da parte dell’Unione europea. L’attività riguarda l’uso di tali sistemi GNSS europei tanto in aree applicative già esistenti quanto in aree innovative, quali il Land Monitoring and Civil Engineering. 117 Compiti di MONITOR sono anche la descrizione e la promozione dei valori aggiunti introdotti dai sistemi EGNOSS e GALILEO e individuare il modo di introdurre e far accettare queste nuove tecnologie e nuovi strumenti nelle Pubbliche amministrazioni, nell’industra e nella intera comunità degli utenti dei sistemi GNSS. MONITOR Land Surveying and Civil Engineering MONITIRing Durata: 18 mesi novembre 2005 - maggio 2007 costo complessivo: 1.964.857 euro contributo comunitario complessivo: 1.248.000 euro Attività RER contributo comunitario: 24.398 euro http://www.monitorproject.com/ 12 Global Navigation Satellite System. 118 NONOEURORAPPORTO Indagine per Analisi Clima; 4.4. SOCIETÀ DELL’INFORMAZIONE L’attenzione dell’Unione Europea alla cosiddetta Società dell’informazione è crescente ed animata da un dibattito politico continuo finalizzato ad individuare, in sintonia con gli obiettivi fissati dalla strategia di Lisbona, le azioni al livello comunitario per una diffusione più capillare delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. A queste tematiche la Regione EmiliaRomagna pone grande attenzione: con la redazione del Piano Telematico Regionale 2002-200513 si sono definite con gli enti locali le strategie regionali nei settori di e-government e società dell’informazione, rifacendosi alle linee guida di eEurope 2005. Il Piano viene aggiornato annualmente, con uno stato dell’arte sui progetti in corso e nuove iniziative che si rendessero necessarie, anche in risposta a bandi nazionali o europei. L’obiettivo del Piano è duplice: da una parte trasformare l’Emilia-Romagna in un territorio digitale, con un’infrastruttura telematica in grado di raggiungere ogni Comune e fornire servizi ai cittadini ed alle imprese. Il secondo obiettivo è favorire, grazie a questo volano pubblico, la crescita del mercato dei servizi telematici, aumentando così la competi- tività dei territori e del sistema delle PMI. Dotato complessivamente, per il quadriennio 2002-2005, di risorse per circa 120 milioni di euro, il piano è articolato in 30 progetti di durata almeno triennale e rappresenta uno degli interventi strategici del programma di legislatura della Regione. Inoltre, nel 2004, è stata approvata la LR11/2004 sullo Sviluppo regionale della Società dell’Informazione, che definisce obiettivi, attori e strumenti per queste attività negli anni a venire. 4.4.1. Partecipazione della Regione ad azioni comunitarie La Regione Emilia-Romagna, attraverso la Direzione generale Organizzazione, Sistemi informativi e Telematica, ha partecipato al programma e-Ten14 con il progetto Eurovoxbox. Questo programma sostiene le reti nel settore delle infrastrutture di telecomunicazione, la costituzione e lo sviluppo di servizi e applicazioni interoperabili e l’accesso alle stesse con l’ obiettivo di facilitare la transizione verso la società dell’informazione per tutti (tenendo conto delle esigenze di anziani e disabili e promuovendo l’inclusione sociale); rafforzare la coesione economica, sociale e territoriale, tenendo conto dell’esigenza di collegare le regioni periferiche e insulari alle regioni centrali; migliorare la competitività delle imprese europee (in particolare le PMI) e rafforzare il mercato interno; stimolare lo sviluppo di nuove attività generatrici di occupazione. EUROVOXBOX - Services for Improving Citizens’ Participation in Democratic, sperimenta un sistema che può gestire ogni tipo di questionario, con nuove funzionalità multimediali che permettono l’utilizzo anche di immagini e audio. I questionari sono somministrati attraverso Internet, ma è possibile utilizzare anche altri canali, quali l’UMTS e la TV digitale. Capofila è Jack Blutharsky Group (IT), il Servizio Applicazioni telematiche 2 partecipa come partner unitamente a Janus srl (IT), QeD, Municipality of Nea Makri e Municipality of Piraeus (GR), EKG e Municipality of Kolding (DE), Indra sistemas e Autonomus community of Castilla y Leon (ES). Nel 2005 è proseguita la attività di dimostrazione (utilizzo) del prodotto con più di 20 questionari on-line gestiti, tra cui ricordiamo i principali: Valutazione portale ERMES, e portali verticali Turismo e Autonomie; Raccolta dati per la distribuzione degli abbonamenti ATC; Indagine su i Coordinatori Pedagogici della regione. Oltre alla realizzazione di un workshop per gli EELL del territorio regionale per la presentazione dell’iniziativa WebBarometer, vi è stata la partecipazione a ForumPa 2005 e EuroPa 2005. È stato dato un supporto al partner tecnologico del progetto per l’analisi e la soluzione delle problematiche relative alla Accessibilità del sistema, anche attraverso specifici test condotti con l’ausilio delle attività della associazione ASPHI. 13 Il documento “Piano Telematico Regionale – Programma operativo 2002” è stato adottato dalla Giunta regionale nel giugno 2002; il Piano per lo sviluppo telematico dell’EmiliaRomagna è stato definito con delibera di Giunta n. 157 dell’8 febbraio 2000 mentre la delibera di Giunta n. 219 del 16 febbraio 2000 ha indicato i criteri e le procedure di concessione dei contributi per la promozione e il sostegno ai programmi di sviluppo telematico delle Amministrazioni locali. 14 Decisione N. 1376/2002/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 12 luglio 2002 che modifica la decisione n. 1336/97/CE (GUCE L 200/1 del 30.07.2002). NONOEURORAPPORTO EUROVOXBOX Durata: 18 mesi maggio 2004- ottobre 2005 Costo totale: 1.658.601 euro Contributo comunitario: 829.293 euro Attività RER contributo comunitarie: 71.800 euro risorse proprie: 143.600 euro Nel 2005 la Regione EmiliaRomagna ha partecipato all’“eEurope awards per e-government 2005 - Trasformare i servizi pubblici” – presentando Lepida, la rete privata a banda larga per la PA della regione. L’iniziativa della Commissione europea era orientata a selezionare e divulgare esempi di buone pratiche relativi a servizi di e-government che promuovano la trasformazione dei servizi pubblici. A tale iniziativa erano invitate a partecipare le pubbliche amministrazioni a tutti i livelli (locale, nazionale, internazionale) dei paesi UE, EFTA e dei paesi candidati. I finalisti avevano l’occasione di presen- tare le proprie buone pratiche nell’ambito della Conferenza Ministeriale sull’e-Government a Manchester il 25 Novembre 2005. Duecentotrentaquattro erano i progetti presentati e Lepida è stata selezionata tra i finalisti nell’area “L’ambiente favorevole”, dove venivano richiesti servizi volti a creare il miglior ambiente possibile per rendere possibile ed efficace l’e-government. 119 PARTECIPAZIONE DELLA REGIONE AD ALTRI PROGRAMMI COMUNITARI 5 NONOEURORAPPORTO La partecipazione ai programmi europei avviene generalmente con tre modalità e con responsabilità diverse secondo il tipo di impegno scelto: è prevista la figura del capofila, del partecipante o dell’associato. Il capofila presenta formalmente il progetto e, in caso di approvazione, stipula il contratto con la Commissione assumendo, quindi, anche la responsabilità finanziaria del progetto. Collabora, insieme ai partecipanti, alla ideazione e realizzazione del progetto, riceve i pagamenti e si occupa di distribuire le risorse ricevute agli altri partners. Il partecipante collabora sia nella fase di preparazione che di realizzazione del progetto complessivo mettendo a disposizione anche proprie risorse finanziarie. L’associato solitamente si occupa della realizzazione di una parte del progetto e non ha l’obbligo di impegnare proprie risorse finanziarie. Per quanto riguarda la partecipazione, essa avviene, generalmente, attraverso la risposta a bandi e inviti periodici predisposti dalla Commissione europea e pubblicati sulla Gazzetta ufficiale delle Comunità europee, serie C. Questi bandi si riferiscono a uno specifico programma d’azione adottato con decisione del Consiglio e definiscono l’ambito di intervento, le azioni finanziabili, i beneficiari, l’entità del contributo, le modalità e le procedure di accesso, la scadenza ed il formulario per la presentazione dei progetti. 5.1 PROGRAMMA ASIA URBS Asia Urbs è uno dei programmi regionali attivo all’interno del Programma ALA1; è un programma di Cooperazione decentrata che promuove la costituzione di reti di cooperazione tra città finalizzate alla creazione ed al rafforzamento di legami tra comunità locali dell’UE e dell’Asia. L’obiettivo è di contribuire allo sviluppo socio-economico dei Paesi asiatici, migliorando le condizioni di vita nei centri urbani e sostenendo la lotta contro la povertà, attraverso iniziative di cooperazione tra le città, le regioni e le Amministrazioni locali e territoriali dell’UE e quelle del Sud-Est asiatico. I settori prioritari sono: gestione urbana, sviluppo socioeconomico urbano, ambiente urbano e infrastruttura sociale urbana. Le azioni previste sono: 䡵 Progetti di sviluppo che si prefiggono di migliorare le condizioni della vita e dell’ambiente per gli abitanti delle città; 䡵 Studi volti alla preparazione di proposte di progetti; 䡵 Progetti di scambio di informazioni per consentire la diffusione di buone prassi e di informazioni tecniche in materia di sviluppo urbano. Dopo una prima fase, 1998-2003, e una seconda fase, 1° gennaio-31 dicembre 2004, nel 2005 Asia Urbs si è fuso con Asia Pro Eco2 dando vita a un nuovo Programma Asia Pro Eco II. La partecipazione della Regione Emilia-Romagna al Programma Asia Urbs Nell’ambito del programma Asia Urbs, la Regione Emilia-Romagna partecipa al progetto “Riqualificazione urbana dell’area delle ex concessioni europee a Tianjin”. Riqualificazione urbana dell’area delle ex concessioni europee a Tianjin ha l’obiettivo di sviluppare un programma di riqualificazione urbana per un quartiere di Tanjin, all’interno dell’ex concessioni europee, confrontando le esperienze italiane e cinesi nel campo della programmazione urbanistica inclusi gli aspetti di sviluppo socio-economico e di sostenibilità ambientale. Capofila del progetto è il Servizio Programmazione e Sviluppo dell’Attività Edilizia della Direzione Generale Programmazione Territoriale e Sistemi di Mobilità; oltre al Tianjin Bureau of Urban Planning and Land Resources partecipa, come partner, Institut Català de Energia - ICAEN di Barcellona (ES). 123 Il progetto si propone di predisporre un piano di riqualificazione urbana su un’area di circa 10 ettari, definendo gli edifici storici da tutelare, restaurare o rifunzionalizzare e fornire indicazioni di massima sulla futura evoluzione urbanistica. Il primo anno del progetto è stato dedicato principalmente ad attività di formazione e pianificazione; infatti sono stati realizzati tre moduli formativi in Cina ed uno in Europa ed è stato aperto, in Tianjin, l’ufficio dedicato al progetto con la costituzione di una unità tecnica di collegamento fra i Partners. Gli obiettivi del secondo anno sono stati lo sviluppo del Masterplan o piano generale sull’intera area prescelta nella ex concessione francese (11 isolati) a Tianjin e la predisposizione di un bando di gara internazionale in grado di richiamare investitori privati interni e 1 ALA Programma di aiuto finanziario e tecnico, nonché di cooperazione economica, per i paesi in via di sviluppo dell’America Latina e dell’Asia. 2 Asia Pro Eco è uno dei programmi regionali attivi all’interno del Programma ALA, è una Iniziativa per la promozione delle prestazioni ambientali e del partenariato tecnologico in settori economici, per il rafforzamento del dialogo UE-Asia sulle tematiche ambientali. 124 internazionali sull’area oggetto del progetto. Negli incontri di lavoro a Tianjin, a marzo del 2005, è stato presentato e discusso, insieme al partner cinese e al partner spagnolo, la prima bozza del Master plan che definisce uno schema metodologico di riqualificazione e sostenibilità ambientale dell’area oggetto di sperimentazione. Durante il workshop del 16 marzo, al quale hanno partecipato esperti giuridici di parte cinese, sono stati prodotti una serie di documenti, tra i quali il più importante è stato lo “Studio di supporto al Call for tender internazionale” che ha costituito la parte fondamentale della discussione con gli esperti cinesi di Diritto amministrativo. Nel 2005 è stato pubblicato il volume “Urban Revitalisation in the Former European concessions Areas in Tianjin China” (in tre lingue - inglese, cinese e italiano - con circa 60 fotografie e 90 pagine di testo) nel quale è descritta questa esperienza di cooperazione tra due amministrazioni locali europee - la Regione Emilia-Romagna e la Catalogna - e il Dipartimento di Pianificazione Urbana della città cinese di Tianjin. Il volume è stato distribuito parte in Cina e parte in Europa. A dicembre 2005 si è svolta a Tianjin NONOEURORAPPORTO la Conferenza finale durante la quale, alla presenza di tecnici, esperti di urbanistica e diritto, decisori politici e imprenditori interessati, sono stati presentati i risultati del Progetto, il Master plan e il Pilot Call ed è stata allestita una mostra fotografica. Urban Revitalisation in the Former European Concessions Areas in Tianjin Durata: 24 mesi Gennaio 2004 - dicembre 2005 Costo totale: 751.034 euro Contributo comunitario: 486.6700 euro 5.2 PROGRAMMA COOPERAZIONE GIUDIZIARIA CIVILE Il regolamento (CE) 743/20023 istituisce un quadro generale comunitario di attività per agevolare la cooperazione giudiziaria nel campo del diritto civile ed è attivo per il periodo 20022006. Annualmente viene definito e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale delle Comunità Europee, un programma di lavoro che definisce le azioni finanziabili, le priorità tematiche e la scadenza per la presentazione dei progetti. Il programma prevede tre tipi di Azioni: azioni specifiche della Commissione europea; sostegno a Ong europee; progetti specifici di interesse europeo che coinvolgano beneficiari provenienti da almeno tre Stati ammissibili al programma La partecipazione della Regione Emilia-Romagna al Programma Cooperazione giudiziaria civile Nell’ambito del programma Cooperazione giudiziaria civile, la Regione Emilia-Romagna, attraverso il Servizio Affari legislativi e Qualita’ dei processi normativi, partecipa al progetto “ADR: promoting a wider culture on Alternative Dispute Resolution in civil and commercial matters”. ADR: promoting a wider culture on Alternative Dispute Resolution in civil and commercial matters ha l’obiettivo di creare una cultura diffusa tra i cittadini e le imprese sulla possibilità di accedere a forme alternative di giustizia civile per la risoluzione delle liti di lieve entità, superando le barriere giudi- ziarie date dagli ordinamenti statuali, consentendo anche risoluzioni di controversie commerciali fra soggetti di paesi diversi. Capofila del progetto è la Regione Toscana; oltre al Servizio Affari legislativi e Qualita’ dei processi normativi partecipano, come partner, Fundacion Comunidad Valenciana (ES), Regione Europea Bruxelles (BE) e Association Infodroit (FR). Obiettivi specifici del progetto sono quelli di migliorare l’accesso alla giustizia minore, fornire strumenti di facilitazione per le transazioni commerciali fra le imprese di diverse regioni europee, promuovere la creazione di una rete integrata e coordinata a livello europeo sui sistemi ADR (“Alternative dispute resolution”), promuovere l’attuazione degli strumenti comunitari nel settore della cooperazione giudiziaria in materia civile. L’importanza, per una Regione come l’Emilia-Romagna, di attivarsi in un campo come quello oggetto dell’iniziativa, deriva dalla considerazione del grande rilievo che un sistema di giustizia rapido ed effettivamente funzionate ha per il migliore sviluppo delle attività, in particolare economiche, che si svol- 3 Regolamento del Consiglio del 25 aprile 2002 pubblicato sulla GUCE L 115 del 1 maggio 2002. NONOEURORAPPORTO gono sul territorio regionale. Il tema dello sviluppo della conciliazione si inserisce non direttamente nell’ambito della materia della tutela giurisdizionale – nella quale le Regioni non hanno competenza, fatta salva la possibile futura attivazione dell’art. 116, comma terzo, cost, in materia di giustizia di pace –, ma riguarda uno strumento, la conciliazione, che ha la funzione di prevenire il ricorso alla sede giudiziale (e quindi di deflazionare il contenzioso). Per la prima volta, quindi, alcune Regioni si pongono il problema – di fronte ai tempi lunghissimi della giustizia ed ai relativi costi (economici e sociali) per le imprese e per i cittadini – di approfondire strumenti che possono rendere più agevole il “servizio giustizia” (seppure con una azione preventiva). Nei primi mesi del 2005, la Regione Emilia-Romagna ha aderito alla proposta della Regione Toscana di presentare, sul bando 2005, un progetto di grande rilievo ed interesse che riguarda lo sviluppo dell’ADR; il progetto ha preso l’avvio nel gennaio 2006. ADR Promoting a wider culture on Alternative Dispute Resolution in civil and commercial matters Durata: 16 mesi Gennaio 2006 - aprile 2007 Contributo comunitario totale: 84.000 euro Progetto RER Costo totale: 52.713 euro Contributo comunitario: 32.713 euro 5.3 PROGRAMMA DAPHNE II Con la Decisione n. 803/2004/CE del 21 aprile 2004, si dà seguito al programma Daphne istituito per prevenire e combattere la violenza contro i bambini, i giovani e le donne e per proteggere le vittime e i gruppi a rischio e che terminava nel 2003. Daphne II ha validità per il periodo 2004-2008 ed ha a disposizione 50.000.000 euro. L’Obiettivo è quello di garantire l’effettiva tutela della salute fisica e psichica di bambini, giovani e donne, proteggendoli contro ogni forma di violenza, sia nella vita pubblica che privata, attraverso la prevenzione dalla stessa e l’assistenza a chi ne sia stato vittima e di sostenere e incoraggiare le ONG e le altre organizzazioni attive in questo settore. Sono previste diverse tipologie di azioni transnazionali: Individuazione e scambi di migliori pratiche ed esperienze operative; Indagini analitiche per categoria, studi e ricerche; Attività settoriali con la partecipazione dei beneficiari; Costituzione di reti multidisciplinari durature; Azioni di formazione e sviluppo di strumenti didattici; Elaborazione ed attuazione di programmi di trattamento; Attività di sensibilizzazione destinate a un pubblico specifico. Sono previste, inoltre, attività complementari, attuate su iniziativa della Commissione, finalizzate ad accrescere o migliorare le conoscenze e a divulgare informazioni e risultati relativi al programma. Tali attività possono consistere in: elaborazione di indicatori, raccolte di dati, seminari, riunioni di esperti, divulgazione di buone prassi scaturite da progetti finanziati. 125 La partecipazione della Regione al Programma “Daphne II” Nell’ambito di Daphne II, il Servizio Promozione e sviluppo delle politiche per la sicurezza e la Polizia Locale, dipendente direttamente dal Gabinetto del Presidente della Giunta, partecipa al progetto “La violenza tra giovani nei luoghi “di divertimento”: stato dell’arte e misure adottate dagli attori istituzionali” LA VIOLENZA TRA GIOVANI NEI LUOGHI “DI DIVERTIMENTO”: stato dell’arte e misure adottate dagli attori istituzionali ha come obiettivo la realizzazione di uno studio comparativo in alcuni paesi europei sulle dimensioni della violenza tra i giovani nei luoghi “di divertimento” e sull’efficacia delle misure preventive prese dai diversi attori istituzionali. Capofila è Escola de Policia de Catalunya (ES), partners, oltre al Servizio Promozione e sviluppo delle politiche per la sicurezza e la Polizia Locale, sono Università di Oporto, Dipartimento di Criminologia (PT), Università di Gent, Dipartimento di Criminologia (BE) e Centre de recherches sociologiques sur le droit et les institutions pénales (FR). Sono previste diverse attività di ricerca e di disseminazione: la prima attività di NONOEURORAPPORTO 126 ricerca si fonda inizialmente su di uno studio sullo stato dell’arte riguardo le conoscenze sul tema; successivamente è programmata una ricerca sul campo che prevede delle interviste con i giovani e gli attori istituzionali presenti nei luoghi “di divertimento”. Per il coordinamento delle attività, sono previste delle riunioni transnazionali con i coordinatori ed i ricercatori partner del progetto. Per la diffusione dei risultati dello studio, sarà organizzato un seminario al quale potranno partecipare i soggetti (polizia, sicurezza privata, ecc.) interessati nei differenti paesi dall’attività di ricerca. È inoltre prevista la pubblicazione dei risultati della ricerca sia on-line che su supporto cartaceo in italiano, francese e spagnolo. Nel mese di settembre 2005 a Barcellona si è tenuto il kick-off meeting che ha di fatto avviato il progetto. Sono state analizzate le forme di devianza connesse alle modalità di uso negli spazi urbani nei paesi partner. È stato redatto e formalmente approvato un protocollo di collaborazione tra la Scuola di polizia della Catalogna e la Regione Emilia-Romagna. È stato perfezionato un rapporto preliminare, che ha questi obiettivi: identificare i caratteri salienti della “questione giovanile” in Italia, tra criminalità, devianza e comportamenti 䡵 collettivi considerati di trasgressione”, nella sua evoluzione storica (gli ultimi decenni); 5.4 PROGRAMMA GIOVENTÙ analizzare lo stato della ricerca sociologica e criminologica sui giovani; Il programma Gioventù è uno specifico programma di cooperazione nel settore della politica della gioventù ed ha l’obiettivo di promuovere un contributo attivo dei giovani alla costruzione europea, sviluppare la comprensione interculturale, rafforzare i valori fondamentali come il rispetto dei diritti umani e la lotta contro il razzismo e la xenofobia, sviluppare il senso della solidarietà, incoraggiare l’imprenditorialità, lo spirito di iniziativa e la creatività, stimolare il riconoscimento dell’istruzione non formale, rafforzare la cooperazione di tutti coloro che sono attivi nel campo della gioventù. 䡵 䡵 ricostruire le trasformazioni nella considerazione e nell’atteggiamento pubblico verso la condizione giovanile attraverso l’analisi di quali fenomeni sono venuti emergendo come problematici; 䡵 offrire un primo, sintetico quadro dei progetti e degli interventi rivolti specificamente alla questione del divertimento giovanile. LA VIOLENCE ENTRE JEUNES DANS LES LIEUX DE FÊTE: etat des lieux et mesures prises par les acteurs institu-tionnels Durata: 24 mesi Maggio 2005- aprile 2007 Costo totale: 116.141,64 euro Contributo comunitario: 92.041,64 euro La Commissione Europea ha lanciato nel 1989 le prime azioni prioritarie per il sostegno di progetti giovanili di educazione informale. Dopo l’avvio nel 1992 di Gioventù per l’Europa, che ha permesso il co-finanziamento di scambi giovanili internazionali ed attività di formazione nel settore dell’educazione interculturale, il 1996 ha visto l’inizio della fase pilota del Servizio Volontario Europeo, un programma interamente dedicato ad organizzazioni di volontariato socialmente utile e senza fini di lucro ed a giovani volontari interessati a trascorrere da un minimo di sei ad un massi- mo di dodici mesi in servizio di volontariato in un paese diverso dal proprio. Nel 2000 l’Unione Europea ha approvato Gioventù uno specifico programma per l’educazione informale dei giovani dell’Unione e di quelli dei paesi terzi con i quali esistono rapporti di cooperazione. Accanto a Leonardo-formazione professionale e a Socrate-educazione formale, Gioventù4 riunisce ed amplia i singoli programmi e linee di finanziamento destinate a progetti per l’educazione informale dei giovani dai 15 ai 25 anni di età. Approvato per il periodo gennaio 2000-dicembre 20065 ha una dotazione finanziaria complessiva di 520 milioni di euro è attuato attraverso cinque distinte azioni: 䡵 Scambi Gioventù per l’Europa; 䡵 Servizio volontario europeo; 䡵 Iniziative per i giovani, di gruppo e capitale futuro; 䡵 Azioni congiunte con i programmi Socrate e Leonardo da Vinci; 䡵 Misure di accompagnamento che prevedono formazione e cooperazione degli attori della politica della gioventù, informazione per i giovani e studi sulla 4 www.gioventu.it Istituito con decisione 1031/2000/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 13 aprile 2000. 5 NONOEURORAPPORTO gioventù, informazione e visibilità delle azioni e misure di sostegno (in cui rientrano i contributi per le Agenzie nazionali e l’assistenza tecnica e supporto operativo). Il programma è aperto, oltre che ai 25 Stati membri, anche a Norvegia, Islanda e Liechtenstein6 e, a determinate condizioni, anche con paesi terzi dell’area mediterranea, dell’Europa sud-orientale, della Comunità degli Stati Indipendenti e dell’America Latina. 5.4.1 La nuova generazione dei programmi giovanili dell’Unione Europea Nel marzo 2004 la Commissione europea ha adottato due Comunicazioni con le quali delineava gli orientamenti generali dei futuri programmi comunitari a sostegno dei settori dell’istruzione, della formazione, della gioventù, della cultura e dell’audiovisivo, destinati a sostituire gli attuali programmi “Socrates”, “Leonardo da Vinci”, “Gioventù”, “Cultura 2000” e “Media Plus”, che rimangono operativi fino alla fine del 2006. Nel luglio 2004 è stata avviata la procedura legislativa che, dopo le discussioni al Parlamento e al Consiglio, con- durrà all’adozione dei nuovi programmi. Di seguito i contenuti di maggior rilievo delle proposte legislative, come comunicati dalla Commissione. Per il periodo 2007-2013 verranno istituiti 4 nuovi programmi, dotati globalmente di circa 16 miliardi di euro; rispetto ai programmi attualmente in vigore, si riscontra un notevole incremento dello stanziamento che si prevede di mettere a disposizione e che risulta essere tre volte superiore a quello stabilito per l’insieme dei programmi attuali. I nuovi programmi avranno le seguenti caratteristiche: 1. Programma d’azione integrato relativo all’apprendimento lungo tutto l’arco della vita. Viene istituito un nuovo programma di azione nel settore dell’istruzione e della formazione, che sarà composto dalle seguenti azioni/programmi settoriali: “Comenius” (insegnamento scolastico), “Erasmus” (insegnamento superiore), “Leonardo da Vinci” (formazione professionale), “Grundtvig” (insegnamento per gli adulti). Lo stanziamento previsto per il programma ammonta a 13,6 miliardi di euro e vengono fissati i seguenti obiettivi: 䡵 partecipazione a “Comenius” di almeno un alunno su 20 nell’Unione europea; 䡵 3 milioni di studenti “Erasmus” dalla creazione del programma al 2011; 䡵 150 000 tirocini presso aziende ogni anno nell’ambito di “Leonardo da Vinci” entro il 2013; 䡵 formazioni o mobilità per 25 000 adulti all’anno nel contesto di “Grundtvig” entro il 2013. 2. Gioventù in azione Il futuro programma a sostegno della gioventù risulta, rispetto all’attuale, semplificato nel funzionamento e notevolmente decentralizzato. Sarà dotato di uno stanziamento pari a 915 milioni di euro e raggrupperà azioni diverse, quali gli “Scambi di giovani” (obiettivo: 35 000 progetti entro il 2013), il “Servizio volontario europeo” (obiettivo: 10 000 volontari/volontarie) e “Gioventù nel mondo”, destinata all’elaborazione di progetti con i Paesi Terzi. 3. Media 2007 Con uno stanziamento proposto di oltre un miliardo di euro, MEDIA 2007 riunirà gli attuali programmi “Media Plus – Sviluppo, distribuzione e promozione” e “Media Plus -Formazione”. Il nuovo programma ribadisce il forte impegno dell’Unione nel settore audiovisivo e si propone di: 䡵 promuovere la diversità culturale e 127 preservare il patrimonio cinematografico/audiovisivo europeo e favorirne l’accesso al pubblico; 䡵 accrescere la circolazione di film e produzioni audiovisive europee, sia all’interno che all’esterno dell’UE; 䡵 rafforzare la competitività del settore audiovisivo europeo. 4. Cultura 2007 Cultura 2007 verrà a sostituire l’attuale programma a sostegno della cooperazione nel settore culturale “Cultura 2000”. Con un budget proposto di poco superiore a 400 milioni di euro, il nuovo programma si concentrerà su tre priorità: promuovere la mobilità transnazionale degli artisti e dei professionisti del settore culturale, promuovere la circolazione transnazionale delle opere e dei prodotti artistici/culturali e promuovere il dialogo interculturale. 5.4.2. Il Progetto Giovani della Regione EmiliaRomagna La Giunta Regionale, attraverso il proprio Progetto Giovani, la cui delega nell’ambito della presente legislatura è 6 Paesi AELS-SEE. NONOEURORAPPORTO 128 stata collocata nell’Assessorato Cultura, Sport e Progetto giovani, ha proseguito il lavoro attivato alla fine del 2000 per aumentare la partecipazione degli enti locali e delle organizzazioni giovanili della regione ai microfinanziamenti disponibili attraverso Gioventù. È continuata l’attività di consulenza per enti locali ed organizzazioni di tutte le province per illustrare nei dettagli le progettualità finanziabili attraverso le cinque azioni del programma: Azione 1. Scambi internazionali; Azione 2. Servizio Volontario Europeo; Azione 3. Iniziative giovani/Progetti di gruppi giovanili spontanei; Azione 4. Progetti congiunti con Leonardo e Socrate; Azione 5. Formazione ed attività di sostegno agli scambi giovanili ed alle attività di volontariato internazionale. È stato anche avviato il monitoraggio sull’attuazione di tutti i progetti, sia in conto corrente che in conto capitale, sostenuti attraverso la legge regionale 21/1996 “Promozione e coordinamento delle politiche rivolte ai giovani”. Il Libro bianco sulle politiche giovanili, pubblicato dalla Commissione europea nel novembre 2001 con il titolo Un nuovo impulso per la gioventù europea7, così come la Comunicazione della Commissione al Consiglio, del 30.5.2005 - COM(2005) 206 def. - sulle politiche europee concernenti la gioventù Rispondere alle preoccupazioni dei giovani in Europa - attuare il patto europeo per la gioventù e promuovere la cittadinanza attiva8, hanno rappresentato il principale filo conduttore per la dimensione internazionale delle politiche giovanili regionali anche nel 2005. Gioventù resta la principale fonte di co-finanziamento per i programmi giovanili europei organizzati da enti dell’Emilia-Romagna. I dati riassuntivi disponibili dei finanziamenti attivati per l’Emilia-Romagna per il 2005 con Gioventù sono: Totale 691.132,96 Azione 1 Scambi giovanili internazionali 153.182,00 Azione 2 Servizio volontario europeo 498.536,36 Azione 3 Iniziative giovani 20.000,00 Azione 5 Formazione e sostegno alle Azioni 1 e 2 19.414,00 Il totale dei finanziamenti ottenuti per il 2005 in Emilia-Romagna è quindi di 691.132,96 euro, contro gli 810.763,04 dell’anno precedente. Per completare il quadro delle risorse attivate sui programmi giovanili euro- pei sono da menzionare quelle specificamente dedicate all’informazione, attraverso i 107 sportelli Informagiovani diffusi su tutto il territorio regionale e le sette strutture Eurodesk - a Pianoro (BO), Modigliana (FC), Ferrara, Parma, Ravenna, Reggio Emilia e Riccione (RN) - specializzate nel fornire informazioni sui programmi comunitari. tematiche di rilievo internazionale, concordato, su iniziativa dell’EmiliaRomagna con Assia, Aquitania, Paesi della Loira, Galles, Aragona, Generalitat Valenciana, Wielkopolska, Bassa Slesia, Västra Götaland. Un piano di lavoro comune, fino al dicembre 2008, è stato concordato durante un seminario in programma fra tutte le regioni aderenti, svoltosi a Pinarella di Cervia nell’estate 2006. Va, infine, segnalato il Protocollo d’intesa fra regioni europee per progetti sulle politiche rivolte ai giovani su 7 http://europa.eu.int/comm/education/ youth/whitepaper/download/whitepaper_it.pdf Le conclusioni della Comunicazione recitano: “Con l’adozione del patto europeo per la gioventù si è contribuito allo sviluppo della cittadinanza attiva dei giovani mediante l’OMC in campo giovani- le, tenendo conto delle loro preoccupazioni nel quadro delle politiche a sostegno del partenariato di Lisbona per la crescita e l’occupazione. Per la prima volta l’Unione europea dispone di una strategia politica veramente integrata per i giovani. Per tradurre in pratica questo indirizzo di razionalizzazione: – A livello nazionale gli Stati membri, consultandosi con i giovani, devono mettere a punto provvedimenti per il patto nel quadro dei programmi nazionali di riforme di Lisbona. – A livello europeo la Commissione, conformemente al futuro programma comunitario di Lisbona, intende intraprendere azioni nei campi definiti nella presente comunicazione. – La Commissione ritiene che le priorità dell’OMC in materia di gioventù debbano essere confermate e rafforzate. – La Commissione intende continuare ad includere la dimensione giovanile in altre politiche pertinenti. – Nei limiti delle prospettive finanziarie la Commissione sottolinea l’importanza dei programmi che favoriscono l’apprendimento permanente, la mobilità, l’imprenditorialità e la cittadinanza dei giovani. – La consultazione e la partecipazione dei giovani e delle loro organizzazioni sono fondamentali per attuare tutte le misure contenute nella presente comunicazione.” 8 NONOEURORAPPORTO 5.5 PROGRAMMA LOTTA CONTRO L’EMARGINAZIONE SOCIALE La decisione n. 50/2002/CE, del 7 dicembre 2001, ha istituito il programma d’azione comunitaria volto ad incoraggiare la cooperazione tra gli Stati membri al fine di combattere l’emarginazione sociale. L’obiettivo di rafforzare l’efficacia delle politiche nazionali e comunitarie, volte a combattere l’emarginazione sociale, viene perseguito favorendo: una migliore comprensione dei fenomeni dell’emarginazione sociale; lo scambio d’informazioni relative alle politiche seguite negli Stati membri, in attuazione dei piani d’azione nazionali in materia di emarginazione sociale; il miglioramento delle capacità di soggetti chiave per affrontare i problemi dell’emarginazione sociale e della povertà, in particolare tramite l’istituzione di reti a livello comunitario e la promozione del dialogo tra i vari soggetti interessati. Il programma è attivo per il periodo 2002-2006 ed è attuato attraverso il lancio di bandi che, a secondo della tipologia di azione, possono essere inviti a presentare proposte di progetto o gare d’appalto di servizi. La dotazione finanziaria è di 75.000.000 di euro e il contributo comunitario per le azioni da realizzare a seguito di inviti è pari all’80%, mentre per la costituzione di reti è previsto un sostegno pari al 90% delle spese ammissibili. La partecipazione della Regione al Programma “Lotta all’emarginazione sociale” Nell’ambito di Lotta all’emarginazione sociale, la Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali ha partecipato, nel 2005, ai progetti Citizenship and New Inclusion Fase II, Social Exclusion, L’In.Fa e Social Inclusion. CITIZENSHIP AND NEW INCLUSION FASE II ha l’obiettivo di migliorare la comprensione del concetto di cittadinanza sociale a livello locale, nazionale ed europeo come effettivo strumento di prevenzione del pericolo e dell’esclusione sociale. Capofila è il Comune di Forlì, partners, oltre alla DG Sanità e Politiche sociali, sono il Consorzio Servizi Sociali di Imola, le Provincie di Forlì-Cesena e Ravenna – Assessorati Lavoro e Politiche Sociali, Associazione Trame di Terra (Imola), Almamater (Torino), Donne del Mondo (Forlì), ONG Terranova (Roma), DOKPI Organizzazione comunale per interven- to sociale e salute - Nea Ionia Magnesias (GR), Interkulturelles Frauenzentrum SUSI - Centro per donne e famiglie immigrate sostenute dal Comune di Berlino - (DE), CGEL Coalition for gender equality in Latvia di Riga (LA), Southall Black Sisters Organizzazione leader delle donne africane e asiatiche di Londra - (UK). Nel corso del 2005 si sono svolti tre seminari tematici transnazionali che hanno portato alla definizione di tre Carte Programmatiche per i diritti di cittadinanza delle donne migranti sui temi della salute, del diritto al lavoro e sulla violenza contro le donne migranti in Europa. I seminari che sono stati preceduti dalla raccolta di materiale informativo sul tema specifico e dalla identificazione di esperienze e pratiche positive, si sono svolti rispettivamente a Roma, 19-21 maggio, Berlino, 9-11 settembre e Londra, 28-30 ottobre. La conferenza finale si è tenuta a Forlì dal 20 al 22 gennaio 2006. SOCIAL EXCLUSION: towards inclusion through communication. Esclusione sociale: verso l’inclusione attraverso la comunicazione. Capofila è il Comune di Bologna; la DG Sanità e Politiche sociali partecipa come partner assieme a Lega Coop, 129 CITIZENSHIP AND NEW INCLUSION FASE II Durata: 25 mesi gennaio 2004-gennaio 2006 Costo totale: 143.330,51 euro Contributo comunitario: 114.664,51 euro 墌 www.comune.forli.fo.it/ contenuti/citizenship/ CGIL di Bologna, Consulta Cittadina contro l’esclusione sociale, Forum Metropolitano delle Associazioni dei cittadini non europei, Università di Bologna (DAMS), Provveditorato regionale Amministrazione penitenziaria, Centro di Servizio sociale adulti del Ministero di Grazia e Giustizia e l’A.USL di Bologna. Il progetto, conclusosi con il convegno finale il 30 gennaio 2006, si è posto l’obiettivo di sensibilizzare sia il pubblico in generale sia gli attori privilegiati che svolgono informazione e attività nell’ambito dell’esclusione sociale; al processo di inclusione sociale NONOEURORAPPORTO 130 dell’Unione europea e agli strumenti individuati dal Consiglio europeo per lottare contro l’esclusione e la povertà, attraverso il coinvolgimento attivo aumentando la partecipazione ai Piani di Zona e ai Piani Nazionali di Azione (PAN) da parte dei diversi attori ed individuando proposte e raccomandazioni utili alla elaborazione del PAN Inclusione 2006-2008. SOCIAL EXCLUSION Durata: 12 mesi dicembre 2004- dicembre 2005 Costo totale: 98.460 euro Contributo comunitario: 78.461 euro L’IN.FA - L’INformazione del FAre vuol far conoscere la Strategia europea per l’Inclusione Sociale avviata a Lisbona nel 2000. Capofila è CILAP EAPN (Centro Italiano di Lotta Alla Povertà, sezione dell’European Anti Poverty Network); la DG Sanità e Politiche sociali partecipa come partner assieme ad altri 18 enti pubblici e del privato sociale di nove regioni italiane (Basilicata, Calabria, Emilia-Romagna, Lazio, Piemonte, Puglia, Toscana Umbria e Veneto). Il progetto prevede la realizzazione di eventi pubblici, a carattere seminariale, nelle nove regioni interessate, per far conoscere la Strategia di Lisbona e i contenuti del processo per l’inclusione sociale. Nel corso del 2005 si sono svolti quattro dei nove seminari tematici previsti. Il quinto seminario, di competenza della nostra Regione, si è tenuto il 31 gennaio 2006 ed ha trattato il tema “L’agenda di Lisbona e il processo di integrazione delle Politiche Sociali in Emilia-Romagna”. L’incontro è stato l’occasione per approfondire ed implementare buone prassi messe in atto dalla Regione e dagli Enti territoriali istituzionali e non ed ha confermato come lavorare nell’ottica della sussidiarietà, implementare e consolidare le reti di relazione e di collaborazione tra soggetti con compiti e specificità diverse, consente di realizzare un sistema territoriale di servizi in grado di perseguire obiettivi comuni di benessere dell’individuo, della famiglia e della comunità locale. L’IN.FA Durata: 18 mesi dicembre 2004- giugno 2006 Costo totale: 74.989 euro Contributo comunitario: 59.989 euro SOCIAL INCLUSION for out-of-familychildren and young people in public childcare. Capofila è AI.BI Amici dei bambini di Milano; la DG Sanità e Politiche sociali partecipa come partner assieme a Università di Bucarest ((RO), Università di Sofia (BG) e Latvian Save the children (LA). Obiettivo del progetto è favorire lo sviluppo di politiche sociali europee mirate a prevenire le crisi familiari che possono condurre a situazioni di esclusione sociale, a sostenere la solidarietà familiare in tutte le sue forme, a favorire l’inclusione sociale dei bambini e dei ragazzi temporaneamente collocati in affido familiare o in strutture di accoglienza, a sostenere l’integrazione dei bambini e dei ragazzi adottati e l’autonomia dei giovani che raggiungono la maggiore età. SOCIAL INCLUSION for out-offamilychildren and young people in public childcare Durata: 24 mesi Agosto 2005 - agosto 2007 Costo totale: 232.759 euro Contributo comunitario: 180.699 euro 5.6 PROGRAMMA PARITÀ TRA DONNE E UOMINI (V PROGRAMMA QUADRO) Il programma comunitario in materia di parità tra donne e uomini ha come obiettivo quello di promuovere e diffondere i valori e le pratiche alla base della parità tra i sessi; migliorare la comprensione dei temi connessi alla discriminazione tra i sessi, compresa la discriminazione basata sul sesso e la discriminazione plurima nei confronti delle donne, e valutare l’efficacia delle politiche e delle pratiche adottate per combatterla; migliorare la capacità di soggetti chiave di promuovere efficacemente la parità tra i sessi, in particola- NONOEURORAPPORTO re attraverso lo scambio di informazioni e buone prassi e l’istituzione di reti a livello comunitario. Il programma, inizialmente previsto per il periodo 2001-2005, è stato esteso fino alla fine del 2006. Le risorse finanziarie disponibili sono pari a 61,5 milioni. La partecipazione della Regione al Programma Parità tra donne e uomini Nell’ambito del Programma Parità tra donne e uomini, la Direzione Generale Cultura, Formazione e Lavoro partecipa al progetto Gradus. Gradus – Gender and Decision Making, Steps and Stairs in Civic Society è finalizzato a valorizzare l’equilibrata partecipazione delle donne ai processi decisionali, alla rimozione delle discriminazioni nel sistema delle imprese, delle parti sociali e nel sistema dell’associazionismo, in particolare attraverso la produzione di linee guida di buone pratiche, una banca dati dei curricula femminili idonei ad essere promossi a livello istituzionale e non, campagne informative e promozionali. Capofila è l’Associazione Orlando, altri partners sono: One North East, Engender, Women into the network and Oxfam (UK); Centre regional de formation et de documentation des femmes de Bourgogne (F); Greek League of women’s rights (GR); Red Ciudadanas de Eueopa (E), Centro Documentazione Donna di Modena, Comitato Donna Impresa–Emilia-Romagna. Il progetto ha come fuoco specifico il superamento di quegli ostacoli oggettivi e soggettivi che impediscono alle donne di raggiungere i livelli decisionali anche in quei settori e luoghi nei quali è forte la presenza femminile. Infatti, la difficoltà delle donne ad accedere ai livelli decisionali non è limitata alla sfera politica ma si riscontra in ogni segmento della vita sociale ed economica. Il focus del progetto ha riguardato le molte articolazioni della società civile e i loro legami con la sfera politica; è questo un terreno in cui le azioni delle donne sono state rare in tutta Europa. Sono stati individuati cinque snodi principali delle relazioni che collegano i processi decisionali della sfera politico-istituzionale, nella sfera economica e nella società civile: 1) le imprese; 2) le associazioni imprenditoriali, le associazioni professionali sia come rappresentanti che come decisori politici e organizzatori di consenso; 3) le ong come imprese sociali e le loro organizzazioni ombrello; 4) le istituzioni di secondo livello come corpi intermedi che interfacciano la società politica e la società civile; 5) le istituzioni amministrative e politiche. Le azioni previste hanno affrontato la questione del bilanciamento di genere in questi enti da due prospettive: rendendo da un lato visibili e disponibili le competenze femminili per gli attori e decisori istituzionali, dall’altro sono state azioni volte ad identificare e possibilmente rimuovere specifici meccanismi di esclusione. Le azioni sono state indirizzate ad organizzazioni selezionate come campione; ne saranno destinatari uomini e donne e le relazioni di genere. A conclusione delle attività del progetto è stata organizzata una conferenza internazionale che si è svolta a Bologna il 25 e 26 febbraio 2005. La banca dati dei curricula femminili è consultabile sul sito: http://www.women.it/blogs/ gradus/archives/cat_banca_dati_ curriculum.html Gradus Gender and Decision Making, Steps and Stairs in Civic Society Durata: 15 mesi dicembre 2003 - febbraio 2005 Costo totale: 351.897,90 euro Contributo comunitario: 275.897,90 euro 墌 http://www.women.it /blogs/gradus/ 131 5.7 PROGRAMMA A FAVORE DELLA PROTEZIONE CIVILE La decisione n. 847/1999/CE del 9 dicembre 1999 ha istituito il programma d’azione comunitario a favore della Protezione Civile che ha l’obiettivo di sostenere ed integrare le attività condotte dagli Stati membri a livello nazionale, regionale e locale ai fini della protezione delle persone, dei beni e dell’ambiente in caso di calamità naturale o catastrofe tecnologica. Con la decisione 12/2005/CE del 20 dicembre 2004 il programma è stato prorogato fino al 2006 con una dotazione finanziaria di 4 milioni di euro per il periodo 2005-2006, che si aggiungono ai 7,5 milioni di euro previste per il periodo 2000-2004. La partecipazione della Regione al Programma per la Protezione Civile Nell’ambito del programma a favore della Protezione Civile, la Direzione Generale Ambiente, Difesa del Suolo e della Costa e della Protezione Civile, ha partecipato al progetto Po 2005 Flood Emergency. 132 PO 2005 FLOOD EMERGENCY ha l’obiettivo di preparare una rete europea di volontari della Protezione Civile, coinvolgendoli in una esercitazione ad alto livello di rischio idrogeologico. Capofila del progetto è il Servizio Protezione Civile della Regione EmiliaRomagna, partner associati sono Comune di Ferrara, Provincia di Ferrara e l’Associazione di volontariato “Vigilanza Antincendi Boschivi” di Ferrara. Il progetto vuole assicurare una migliore protezione per la cittadinanza, per l’ambiente e per il territorio dai rischi e dai danni che possono derivare da calamità naturali; Verificare gli equipaggiamenti e i materiali disponibili, le risorse umane e la cooperazione internazionale durante gli interventi di assistenza. All’esercitazione è prevista la partecipazione di otto organizzazioni straniere di volontari di protezione civile e saranno coinvolti 18 volontari per paese. Nell’aprile 2005 si è tenuta la presentazione ufficiale del progetto a Bruxelles alla presenza dei funzionari della Commissione europea e delle organizzazioni straniere che hanno manifestato il loro interesse e la loro adesione alla partecipazione nel mese di ottobre 2005, all’esercitazione europea. NONOEURORAPPORTO L’esercitazione europea di protezione civile si è svolta dal 2 al 9 ottobre 2005. Il campo di azione ha interessato la cella idraulica che comprende la zona di Casaglia, Ravalle, Salvatonica, Porporana e dintorni(FE); la zona ad alto rischio idrogeologico era stata individuata già da febbraio, in accordo con le istituzioni locali, Provincia e Comune di Ferrara. Precedentemente all’esercitazione, si sono svolti vari incontri con i coordinamenti provinciali di protezione civile, l’associazione VAB Vigilanza Anticendi Boschivi di Ferrara e con funzionari della Prefettura di Ferrara. A Ferrara, dal 25 al 29 aprile 2005 e dal 27 giugno al 3 luglio 2005 si sono tenuti due meeting preparatori con la partecipazione delle organizzazioni straniere e le organizzazioni di volontariato di protezione civile locali e regionali. L’esercitazione ha coinvolto tutte le istituzioni e le forze di protezione civili: Prefettura, Vigili del Fuoco, Regione, Provincia, Comune, Volontariato locale e regionale. Tra gli eventi più significativi l’evacuazione di una cinquantina di abitanti i quali volontariamente, si sono resi disponibili a farsi prelevare dai volontari e portati nel campo accoglienza ed il monitoraggio degli argini del fiume, e azioni simulate di contenimento degli stessi. Le condizioni atmosferi- che particolarmente critiche incontrate durante l’intera settimana di ottobre hanno creato inoltre, uno scenario di emergenza reale al quale far fronte. All’esercitazione hanno partecipato le seguenti organizzazioni: “Miskolc Tersegi Katasztrofa Es Polgari Veldemi Szovetseg” di Miskolc (HU); Associazione no profit di volontari per la difesa Civile di Leeida ed una di Barcellona (ES), “Deutsche LebensRettungs Gesellshaft” di Eberbach (DE), Kosicky Samospravny Kraj di Kosice (SK), Service Departmental D’Incendie et De Secours de l’Aude e l’Alpes Maritimes de Service Departmental D’Incendie et de Secours (FR), Osterreichisches Rotes Kreuz Tirol (AT). Come osservatori un rappresentante per la Grecia della Prefettura di Iraklion ed un rappresentante del Service pubblic federaux SPF per il Belgio. Il Portogallo che pure aveva aderito e partecipato ai meeting preparatori, a causa delle emergenze sul proprio territorio, ha rinunciato a partecipare all’esercitazione. Un Meeting finale si è tenuto a Kosice (SK) dal 29 novembre al 1° dicembre per le valutazioni sull’esperienza relativa all’esercitazione e sugli obiettivi raggiunti dal progetto. PO 2005 FLOOD EMERGENCY Durata: 18 mesi dicembre 2004- maggio 2006 Costo totale: 374.175 euro Contributo comunitario: 280.631 euro 墌 www.civilprotection.net 5.8 PROGRAMMA SOCRATE Socrate9 è un programma di cooperazione nel campo dell’istruzione ed ha l’obiettivo di rafforzare la dimensione europea dell’istruzione di qualità a tutti i livelli promuovendo l’apprendimento lungo tutto l’arco della vita, basato sulla formazione e sull’istruzione sia formale che informale e lo sviluppo delle conoscenze, attitudini e competenze atte a favorire la cittadinanza attiva e l’ingresso nel mondo del lavoro, obiettivi realizzati tramite diverse azioni: 9 Istituito con decisione 95/819/CE e con decisione n. 253/2000/CE del 24 gennaio 2000 è stata attivata la seconda fase del programma per il periodo 2000-2006. NONOEURORAPPORTO 133 䡵 Azione 1 insegnamento scolastico (Comenius), 䡵 Azione 2 insegnamento superiore (Erasmus), 䡵 Azione 3 educazione degli adulti e altri percorsi educativi (Grundtvig), 䡵 Azione 4 insegnamento e apprendimento delle lingue (Lingua), Azione 5 insegnamento aperto e a distanza; tecnologie dell’informazione e della comunicazione nel settore dell’istruzione (Minerva), 䡵 Azione 6 osservazione e innovazione, 䡵 䡵 Azione 7 azioni congiunte con altri programmi ed azioni comunitarie per la promozione di un’Europa della conoscenza, in particolare Leonardo e Gioventù, 䡵 Azione 8 misure di accompagnamento. Il programma è aperto alla partecipazione dei paesi AELS-SEE10 nel contesto dell’accordo sullo Spazio economico europeo e della Turchia; con esso la Comunità interviene in tutti i livelli dell’insegnamento scolastico, comprese le scuole materne ed elementari, sviluppando lo scambio di informazioni, stimolando scambi tra istituti di istruzione e la mobilità di studenti ed insegnanti, incoraggiando l’insegnamento aperto e a distanza, promuovendo un migliore riconoscimento dei diplomi e dei periodi di studio. Ha una durata settennale (1° gennaio 2000-31 dicembre 2006) e una dotazione finanziaria complessiva di 1.850 milioni di euro di cui almeno il 27% è riservato a Comenius, il 51% a Erasmus e il 7% a Grundtvig. La partecipazione della Regione al programma Socrate Nell’ambito di Socrate, la Regione Emilia Romagna partecipa ai progetti “IRENE”, approvato nella linea di finanziamento Comenius, “Lifelong Museum learning”, “Museums as places places for lifelong learning”, “Collect and Share” e “Museums tell many stories”, approvati nella linea di finanziamento Grundtvig IRENE è un progetto che coinvolge la Direzione Generale Cultura, Formazione e Lavoro e l’Istituto regionale di ricerca educativa (IRRE-ER) e si svolge in collaborazione con Hessiches Landesinstitut fur Padagogik di Francoforte nel Land Hessen (DE) che è capofila. Gli altri partners sono: Osrodek Deskonalenia Nauczycieli Poznaniu - regione Wielkopolska (PL) e l’ Universitat Helsinki Suomi (FI). Il progetto, rivolto ai docenti delle scuole medie superiori, ha l’obiettivo di accrescere l’interesse dei giovani nei confronti dell’Europa, migliorando l’aggiornamento degli insegnanti e del personale della scuola sviluppando strategie per l’innalzamento della qualità professionale dell’insegnamento/apprendimento e favorire una formazione di identità europea anche attraverso l’ attivazione di partenariati scolastici europei. Attraverso il progetto sono stati elaborati moduli di formazione per i docenti. L’incontro finale si è svolto a Francoforte dal 28 settembre al 2 ottobre 2005. IRENE Durata: 36 mesi ottobre 2002-settembre 2005 costo totale:757.500,50 euro contributo comunitario: 墌 http://irene.odn.poznan.pl/ MUSEUMS AS PLACES FOR LIFELONG LEARNING “Musei come luoghi di apprendimento continuo” ha come obiettivo la creazione di un gruppo di lavoro internazionale, della durata di due anni, composto da persone che si occupano di didattica e servizi educativi all’interno dei musei. Capofila del progetto è Kulturkuratorin (DE); IBACN partecipa come partner assieme a Reinwardt Akademie (NL) e Università di Pécs (HU). I partecipanti sono professionisti provenienti dai quattro paesi coinvolti. Il progetto prevede lo svolgimento di un workshop, in ognuno dei paesi partecipanti, dedicato al tema del museo come luogo di apprendimento, con particolare attenzione alle attività educative rivolte agli adulti o alle categorie di utenti svantaggiati. Nel corso del 2005 si sono tenuti incontri-seminari a Bologna e Parma dall’ 8 al 13 marzo e a Amsterdam, Rotterdam e L’Aja dal 30 maggio al 5 giugno. Il rapporto finale a cura di tutti i partecipanti è consultabile sul web, nel sito www.ibc.regione.emilia-romagna alla voce “Musei e Beni Culturali”, sezione “Progetti europei”. 10 Islanda, Liechtenstein e Norvegia. NONOEURORAPPORTO 134 Museums as places for lifelong learning Socrates Grundtvig Durata: 24 mesi agosto 2003-luglio 2005 Costo totale:10.784 euro Contributo comunitario:10.784 euro COLLECT & SHARE è finalizzato a raccogliere studi di caso e buone prassi riguardanti l’educazione e l’apprendimento permanente. Capofila del progetto è Engage - National association for gallery education (UK); IBACN partecipa come partner assieme a APOREM - Associazione dei Musei d’impresa (PT), European Museums Forum e NIACE – National Institute of Continuing Education Adults (UK), Swedish National Council for Cultural Affairs (SE), Lousiana Museum of Art (DK), Musee du Louvre (FR), Museo d’Arte Moderna di Lubiana (SI). Partecipano, come associati, ECCOM - Centro europeo per l’organizzazione e la gestione culturale – e Servizi Musei Città di Torino (IT), Netherlands Museums Association (NL) e Volkshochschule di Monaco di Baviera (DE). Il progetto mira, da un lato, a raccogliere (Collect) esempi innovativi e buone pratiche nel campo della educazione permanente offerta dai musei, in particolare per quanto riguarda gli utenti svantaggiati per motivi sociali, economici, di discriminazione, disabilità, ecc., dall’altro ad evidenziare esigenze formative e modelli di sviluppo professionale per gli operatori impegnati in questo settore di attività. Quanto raccolto viene condiviso (Share) diffondendo le informazioni tramite una rete a livello europeo, un sito web in tre lingue, conferenze, seminari che si tengono nei paesi partner, rapporti scritti. Nel corso dell’anno 2005 si sono tenuti seminari di studio e diffusione del progetto in Finlandia, Germania, Italia, Portogallo, Regno Unito e Slovenia. Sono stati prodotti i rapporti scritti “Training needs” sulle esigenze formative degli educatori nei musei e “Action points”, entrambi disponibili sul sito. La conferenza conclusiva del progetto si è tenuta a Stoccolma dal 14 al 18 giugno, mentre l’incontro conclusivo dei partners si è svolto a Londra nell’ottobre 2005. Collect & Share Socrates Grundtvig Durata: 36 mesi ottobre 2002-aprile 2005 Costo totale: 386.797 euro Contributo comunitario: 386.797 euro 墌 www.collectandshare.eu.com LIFELONG MUSEUM LEARNING ha lo scopo di progettare e fornire formazione e materiali didattici utili agli educatori. Capofila del progetto è IBACN; gli altri partners sono European Museums Forum, Engage - National association for gallery education e NIACE – National Institute of Continuing Education Adults (UK), Amitié e ECCOM - Centro europeo per l’organizzazione e la gestione culturale (IT), APOREM Associazione dei Musei d’impresa (PT) e Netherlands Museums Association (NL). Il progetto si rivolge a educatori museali/mediatori culturali che si occupano di educazione degli adulti nei musei. Obiettivo del progetto è quello di pro- gettare e fornire formazione e materiali didattici che siano utili agli educatori che si trovino a dover affrontare una nuova sfida nel loro lavoro. Dopo il primo incontro, svoltosi a Bologna nel gennaio 2005, è stata effettuata l’analisi dei bisogni formativi a livello europeo. È stato progettato e realizzato il primo dei tre corsi di formazione previsti che si è svolto, a cura di IBACN, in ottobre a Bologna e Bertinoro. IBACN, inoltre ha partecipato all’incontro dei partners tenutosi a dicembre in Portogallo. LIFELONG MUSEUM LEARNING Socrates Grundtvig Durata: 24 mesi ottobre 2004-settembre 2006 Costo totale: 285.785 euro Contributo comunitario: 199.335 euro 墌 http://www.amitie.it/llml NONOEURORAPPORTO MUSEUM TELL MANY STORIES ha lo scopo di sviluppare le competenze del personale di istituzioni culturali che si occupa di educazione al patrimonio. Capofila del progetto è IBACN; gli altri partners sono: Città di Torino (IT), Engage - National association for gallery education (UK), Imagine IC (NL), Chester Beatty Library di Dublino (IE). Obiettivo del progetto è quello di promuovere l’accesso ai luoghi della cultura e alle attività culturali ad un numero crescente di pubblici appartenenti a diversi gruppi etnici o con background culturali diversi. Il progetto infatti si prefigge di sviluppare le competenze del personale di istituzioni culturali che si occupa di educazione al patrimonio e di mediazione culturale per sostenere l’apprendimento interculturale tramite l’elaborazione e lo sviluppo di metodologie con cui si possano interpretare e rendere accessibili al pubblico le collezioni e gli oggetti appartenenti ad altre culture (narrazione, story-telling, ecc.). Nel corso del 2005 è stato costituito un gruppo di lavoro formato dai rappresentanti delle istituzioni partner e da operatori dei servizi educativi presenti presso i musei per avviare un processo di apprendimento, di scambio e di crescita professionale, che si svilupperà nel corso dei due anni di durata del progetto. L’incontro dei partners si è svolto in dicembre a Bologna. Ulteriori informazioni sono disponibili nel sito www.ibc.regione.emilia-romagna alla voce “Musei e Beni Culturali”, sezione “Progetti europei”. MUSEUM TELL MANY STORIES Socrates Grundtvig Durata: 24 mesi agosto 2005-settembre 2007 Costo totale: 13.569,93 euro Contributo comunitario: 13.569,93 euro 5.9 PROGETTI PILOTA E LINEE SPECIALI DI BILANCIO Oltre ai programmi comunitari, le diverse Direzioni Generali della Commissione europea utilizzano linee finanziarie specifiche del bilancio comunitario per sostenere attività pilota in settori considerati prioritari. Tra le linee di bilancio più significative si segnalano quelle gestite dalla DG “Occupazione e Affari Sociali” per il sostegno a progetti relativi all’assistenza agli anziani, alla promozione delle pari opportunità per i disabili, alla lotta contro il razzismo e la xenofobia, ad azioni a favore degli immigrati, della famiglia e dell’infanzia. THE IMPLEMENTION OF EES GUIDELINE ON GENDER EQUALITY IN EMILIAROMAGNA REGION è un progetto promosso dai Servizi regionali “Programmazione e Valutazione Progetti” e “Politiche di Pari Opportunità” della DG Cultura, Formazione e Lavoro, finanziato sul bando “Progetti che contribuiscano alla valutazione della strategia europea per l’occupazione (SEO)”. Obiettivo del progetto era contribuire, attraverso la valutazione delle azioni promosse nel territorio regionale a sostegno della parità di genere, a fornire all’Unione Europea elementi per la definizione delle linee direttrici a sostegno dell’occupazione per il periodo 2007-2013. Oggetto della valutazione sono state politiche, programmi, leggi, progetti a titolarità di diversi soggetti territoriali (europei, nazionali, regionali, provinciali) e di diversi ambiti settoriali (occupazione, sociali, imprenditorialità), che hanno richiesto l’utilizzo di 135 differenti chiavi di lettura valutativa e interpretativa. In particolare sono stati analizzati i Fondi strutturali (POR Ob. 3, Docup Ob. 2, Piano di Sviluppo rurale, Leader +), alcuni Programmi Comunitari (La Strategia Quadro Comunitaria per la parità tra uomo e donna, Equal), Disposizioni nazionali (Decreto legislativo 196/2000 Disciplina dell’attività delle consigliere, Legge 125/91 “Azioni positive”, L. 236/93 Voucher, L. 53/00, la Legge 215/92, Legge quadro 328/2000) e regionali (LR 45/96, L.R. 20/94, LR 41/97, Programmi Regionali per l’Imprenditoria Femminile, la legge regionale 2/2003. Sono stati analizzati i progressi nella diffusione del mainstreaming di genere in tutte le politiche non direttamente rivolte alle donne ed è stata fatta un analisi della programmazione realizzata attraverso una verifica dei fabbisogni e le ragioni delle differenze tra i potenziali utenti in base a genere, cultura e nazionalità. L’insieme di questi materiali, estremamente vasti e raccolti nel periodo del progetto, è stato messo a confronto con gli indicatori SEO, le dinamiche del mercato del lavoro regionale e le politiche regionali. Il progetto è stato attuato in partenariato con CRAS Onlus di Roma, società di consulenza specializzata nella gestio- NONOEURORAPPORTO 136 ne di progetti comunitari e attività di valutazione ed assistenza tecnica. The implemention of EES Guideline on Gender equality in Emilia-Romagna region bando n°. VP/2004/014 Durata: 16 mesi dicembre 2004- aprile 2006 Costo totale: 85.500 euro Contributo comunitario: 63.750 euro 墌 http://www.eesgend-er.it/ ALTRE ATTIVITÀ DELLA REGIONE 6 NONOEURORAPPORTO 6.1 INIZIATIVE DELL’ASSEMBLE A LEGISLATIVA DELLA REGIONE EMILIAROMAGNA 6.1.1. Il Progetto “L’Europa da scuola a scuola” L’Europa da scuola a scuola passa dalla Festa dell’Europa Continua l’attività dell’Assemblea legislativa, in collaborazione con la Giunta regionale, l’Ufficio scolastico regionale, l’Istituto di Ricerca Educativa Emilia Romagna ed il Movimento Federalista europeo per il consolidarsi di una cultura europeista e del sentimento di cittadinanza europea fra i giovani. Si sono realizzate nel 2005 la terza edizione del concorso per scuole superiori “L’Europa non cade dal cielo” sui temi dell’integrazione europea e nel 2006 la quarta edizione dal titolo “La pace e i diritti in Europa per la pace e i diritti nel mondo”. Il percorso di attività denominato “L’Europa da scuola a scuola”, iniziato nell’anno scolastico 2002/2003 e proseguito nel 2004/2005, ha portato nel 2005/2006 ad uscire dalla nostra regione per allacciare rapporti con realtà scolastiche degli altri paesi europei. Si è così svolta, con la collaborazione della Sede in Italia della Commissione europea la Prima Festa dell’Europa a Rimini con delegazioni di studenti delle scuole medie superiori di 22 paesi europei. La Seconda Festa dell’Europa ha consentito a delegazioni di 21 paesi europei e 5 extraeuropei (Coazia-Bosnia, Norvegia, Bulgaria, Turchia, Romania) di lavorare nei mesi precedenti alla settimana del 9 maggio 2006 con altrettante scuole superiori della nostra regione, essere ospitati dalla scuole gemellate per alcuni giorni e confrontarsi per 4 giorni a Riccione. La Sede in Italia della Commissione europea ha coorganizzato l’evento ed ha diretto le attività delle “Antenne Europe Direct” della regione Emilia Romagna che hanno svolto un ruolo di coordinamento delle molteplici attività svolte nelle Province emiliano romagnole, insieme ad alcuni “Punto Europa”. Legislativa e dalla conseguente constatazione della ricchezza della realtà associativa ed istituzionale regionale e delle richieste da essa avanzate nel corso degli anni all’ente regione. L´Assemblea legislativa e la Giunta della Regione Emilia Romagna sono i principali partner del progetto “Pace e diritti umani”. L’Assemblea legislativa svolge funzioni di capofila del progetto. Questo progetto si ispira alla Legge Regionale 24 giugno 2002 n.12 “Interventi Regionali per la Cooperazione con i Paesi in Via di Sviluppo e i Paesi in Via di Transizione, la Solidarietà Internazionale e la Promozione di una Cultura di Pace” e intende sostenere le attività in essa descritte, compreso l’istituendo Osservatorio regionale sulle politiche di cooperazione. Hanno lavorato al progetto diverse associazioni, enti, fondazioni che operano in regione. 6.1.2. Il progetto “Pace e diritti umani” Sono divenuti partner in questo progetto l´Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) dell´Emilia Romagna e l´Istituto di Ricerca Educativa (IRRE) dell´Emilia Romagna. E´ stato avviato inoltre un rapporto di collaborazione con il Congresso dei Poteri Locali e Regionali del Consiglio d´Europa. Il progetto “Pace & Diritti umani” nasce da una esperienza più che decennale di iniziative dell’Assemblea Tramite il progetto si è costruito e messo on line il portale “Pace & Diritti umani” (www.paceediritti), il quale 139 ha funzionato in maniera sperimentale fino alla sua presentazione pubblica il 14 settembre 2005, nel corso del Convegno internazionale tenutosi a Bologna, “Le città per i diritti dei popoli”. Lo sviluppo del progetto “Pace & diritti umani” prevede: 䡵 Lavoro complessivo indirizzato ad un aumento del numero di enti istituzionali e non aderenti alla rete con un incremento degli attori presenti nelle banche dati; 䡵 Costruzione di una nuova banca dati sulle attività delle istituzioni scolastiche; 䡵 nuove pubblicazioni; 䡵 Primo Rapporto regionale sull’attività di enti e associazioni attive in materia di cooperazione, cultura di pace, integrazione multietnica, promozione dei diritti umani e della solidarietà fra i popoli; 䡵 pubblicazione della 2° edizione del cd-rom “Tutti i bambini del mondo hanno diritto all’infanzia” sul lavoro minorile; 䡵 creazione di una modalità di dialogo costante e partecipata fra istituzione regionale e società civile organizzata con un aumento della capacità di ascolto dell’ente regione e della capacità operativa degli attori coinvolti; NONOEURORAPPORTO 140 䡵 più visibilità della vitalità del territorio regionale in ambito nazionale ed europeo. po di interventi per l’integrazione e la comunicazione interculturale (applicazione L.R. n.12/2002, L.R n. 5/2004); Il portale “Pace & diritti umani” 䡵 Bandi, inviti a presentare proposte, concorsi dell’Unione europea, del Consiglio d´Europa, del Governo italiano, della Regione Emilia Romagna, delle fondazioni bancarie, ecc. nelle materie proprie di questo portale e dove i nostri interlocutori compaiono fra i possibili beneficiari Sul portale sono disponibili diverse banche dove è possibile reperire informazioni su enti locali, associazioni della regione Emilia Romagna e Università di tutto il territorio nazionale che hanno risposto alle nostre schede di rilevazione. Per ogni soggetto è presente una scheda dettagliata relativa alle attività ed ai progetti in corso. Sono presenti le banche dati delle Associazioni, ONG ecc., degli Enti locali emiliano romagnoli e delle occasioni formative delle Università italiane (220 schede su corsi e master dei principali Atenei italiani). È presente un’area riservata agli attori della rete affinché possano, attraverso una form on line, auto-aggiornare i dati relativi alla propria attività. Attraverso la Sezione “Primo Piano” e la Newsletter del portale “PaceNews” sono reperibili Notizie su eventi, iniziative, campagne in corso ecc., Informazioni su: progetti e bandi del Programma annuale di educazione alla pace ed informazione sul territorio e del programma per la promozione e lo svilup䡵 Ampio spazio è dedicato alla documentazione: 䡵 Bibliografie tematiche; 䡵 materiale grigio (non edito); 䡵 Pubblicazioni della Regione Emilia Romagna o segnalate da Associazioni, Enti, Università …; 䡵 Repertori di risorse in rete suddiviso per categorie; 䡵 Regioni europee partner dell´EmiliaRomagna; 䡵 Associazioni di Enti locali che lavorano per la promozione di una cultura di pace e dei diritti umani; 䡵 meeting internazionali degli ultimi anni. 䡵 Collegamenti: 䡵 Il Forum di Pace & Diritti; 䡵 le scuole di pace del territorio regionale; 䡵 percorsi didattici sulla pace in Emilia Romagna e in Italia Opportunità formative e informative sulla pace; 䡵 Progetti di educazione ai diritti proposte da istituzioni e associazioni e realizzate nelle scuole ed esperienze di scambi culturali fra giovani di diverse nazionalità; 䡵 La rete del commercio equo e solidale in Italia e nel mondo. 6.1.3. Il Servizio Legislativo e Qualità della Legislazione e l’Europa Il Servizio legislativo e qualità della legislazione, già a partire dal 2002, a seguito della riforma costituzionale del titolo V, ha rafforzato l’attività posta in essere nei confronti dei consiglieri, in ordine alla conoscenza della normativa comunitaria rispetto all’esercizio della funzione legislativa regionale. L’attività svolta dal Servizio in questo settore specialistico, consiste nell’elaborazione di pareri giuridici sui progetti di legge o in riferimento a questioni specifiche relative all’attività regionale, anche in considerazione dell’entrata in vigore del nuovo Statuto regionale e del nuovo ruolo assegnato all’Assemblea nel procedimento decisionale (per gli aspetti comunitari, artt. 11 e 12 dello Statuto); nel monitoraggio di leggi, regolamenti e delibere di Giunta e Assemblea legislativa nell’ambito dell’Osservatorio sull’incidenza del diritto comunitario, i cui risultati sono oggetto del Quarto rapporto annuale sulla legislazione; la collaborazione in sede OLI (Osservatorio legislativo interregionale), in occasione della riunione dell’8 e 9 giugno 2005 per l’approfondimento del ruolo del legislatore regionale nell’ambito del procedimento legislativo comunitario (Legge 11/2005, cd. Legge Buttiglione) e, in occasione della riunione del 29 e 30 settembre 2005, degli aspetti organizzativi interni ai Consigli nonché del rapporto Giunte - Consigli regionali in riferimento alle questioni comunitarie. Entrambe le riunioni hanno visto la presentazione di due relazioni monografiche da parte dell’esperta di diritto comunitario che collabora con il Servizio legislativo dell’Assemblea e sono state oggetto di una pubblicazione curata dall’OLI. Degna di nota, inoltre, l’attività svolta dal Servizio Legislativo per la partecipazione dell’Assemblea legislativa regionale - insieme ad altri legislativi ed esecutivi regionali europei, ed unica in Italia - ad un progetto pilota del Comitato delle Regioni, per l’esecuzione del Test Sussidiarietà, in riferi- NONOEURORAPPORTO mento ad una proposta legislativa e ad un atto di programmazione politica della Commissione europea in materia di qualità dell’aria. Il test consente, nella cd. fase ascendente degli atti comunitari, di verificare il rispetto dei principi di sussidiarietà e proporzionalità così come sanciti dall’art. 5 del Trattato CE e dal Protocollo sulla Sussidiarietà allegato al Trattato, per verificare il corretto esercizio dell’iniziativa legislativa comunitaria. Questa importante sperimentazione si inserisce nell’ambito di un disegno di rafforzamento dell’esercizio della funzione consultiva del Comitato delle Regioni e aspetto molto interessante - prefigura un’ipotesi di coinvolgimento dei parlamenti regionali europei nel controllo della sussidiarietà che, seppure nel diverso ambito di una ipotesi di cooperazione tra Parlamenti regionali e Parlamenti nazionali, compare tra gli elementi di novità del Trattato costituzionale europeo. Il Test Sussidiarietà è stato approvato con delibera dell’Ufficio di Presidenza dell’Assemblea legislativa n. 152/2005. 6.2 PARTECIPAZIONE AD ASSOCIAZIONI E ORGANISMI DI CARATTERE INTERREGIONALE La Regione Emilia-Romagna aderisce formalmente a diverse Associazioni e partecipa attivamente a Reti interregionali attraverso l’organizzazione di conferenze e seminari, scambi d’informazione, partecipazione a gruppi di lavoro e a progetti, redazione di documenti comuni. Un ruolo importante, nell’azione di supporto operativo e nella nascita di alcune di queste reti, è svolto dal Servizio regionale di collegamento presso l’Unione europea di Bruxelles (Tabella 1). Di seguito un aggiornamento, per alcune associazioni e/o reti, delle attività svolte nel corso del 2005: 䡵 Forum Europeo Per La Sicurezza Urbana (FESU), al quale la Regione Emilia-Romagna aderisce dal 1996 e di cui è costituita una sezione italiana denominata Forum italiano per la sicurezza urbana (FISU). Si tratta di un ente non governativo che si propone come luogo di dialogo, di riflessione e di cooperazione sulle politiche e prati- 141 che di sicurezza urbana e che, attraverso la messa in opera di programmi di collaborazione tra le città, ha contribuito a stimolare ed orientare le politiche locali nazionali e comunitarie in materia di sicurezza urbana. sviluppo delle politiche integrate di sicurezza, l’iniziativa del Forum Italiano per la sicurezza urbana ha portato nel 2005 alla realizzazione di alcune iniziative pubbliche di particolare rilievo, contenutistico e politico: L’attività del Forum Italiano per la sicurezza urbana si è concentrata anche per il 2005 nel portare avanti il proprio ruolo di interlocutore nazionale sui temi della sicurezza urbana, attraverso il complesso della sua attività e attraverso alcune significative iniziative pubbliche. Come già da alcuni anni, nel 2005 si conferma la forte crescita dell’associazione, in particolare in termini numerici: nel corso dell’anno, infatti, il Forum italiano per la sicurezza urbana raggiunge il risultato di oltre novanta amministrazioni iscritte, con una benaugurante nuova tendenza all’adesione anche da parte di regioni e province. Tra i nuovi iscritti più rilevanti vanno sottolineati la Regione Lombardia, la Regione Lazio, la Regione Umbria, oltre ad alcuni comuni del Mezzogiorno, tra cui Bari e Lamezia Terme. L’apertura e la promozione di un’attività più diretta e coordinata rispetto al sud rappresenta infatti una delle direttrici guida per il 2005 e gli anni a venire. – nel mese di giugno a Piacenza l’assemblea generale dell’associazione è stata accompagnata dall’omologa assemblea del Forum europeo per la sicurezza urbana e seguita da un convegno sul tema “Il futuro dei rapporti tra Regioni, Città e Province nella promozione di nuove politiche di sicurezza”, cui hanno partecipato il Presidente della Conferenza dei Presidenti di Regione Vasco Errani, oltre a rappresentanti di Anci e di Upi; le giornate dell’assemblea si sono concluse con l’approvazione del nuovo documento politico-programmatico del FISU per il prossimo triennio; Guidata dai principi di partecipazione democratica, ruolo centrale delle città e – nel mese di dicembre a Trento si è tenuta una giornata seminariale dedicata al tema delle droghe, in occasione della presentazione della ricerca promossa dal FISU su “Le città e il governo della «scena aperta della droga»”, realizzata da Monica Brandoli e Susanna Ronconi. In quella sede è stata affrontata la prima discussione tra i partecipanti che getta le basi per un futuro documento politico dell’associazione sul tema; NONOEURORAPPORTO 142 tive che segneranno le scelte comunicative dell’associazione per il 2006. Tabella 1 Nome Associazione o Network Adesione formale Conferenza delle Regioni periferiche Marittime d’Europa CRPM Forum Europeo per la Sicurezza Urbana FESU Rete delle Regioni e Aree Metropolitane Europee METREX Associazione donne del Mediterraneo, rete del sud est europeo WOMEN European Regional Information Society Association ERIS@ Iniziative locali di Sviluppo economico, di Occupazione e di Solidarietà EURO*IDEES European Regional knowledge network ERIK Regioni Sviluppo Sostenibile SER Innovative Actions Network for the Information Society IANIS + European Regions and Local Authorities on Asylum and Immigration ERLAI L.R. n. 25 del 26.07.1997 http://www.crpm.org/ L.R. n. 48 del 5.12.1996 http://www.fesu.org/fesu/home.aspx L.R. n. 25 del 26.07.1997 http://www.eurometrex.org/ http://www.comune.forli.fo.it/contenuti/ L.R. n. 15 del 28.07.2004 women/ Delibera Consiglio regionale n. 341 del 26.03.2002 Delibera Consiglio regionale n. 342 del 26.03.2002 http://www.euroidees.org/ azione innovativa FESR http://www.eriknetwork.net/ azione innovativa FESR http://www.sustainable-euregions.net/ azione innovativa FESR http://www.ianis.net/ http://www.emiliaromagnasociale.it/wcm/ emiliaromagnasociale/home/ immigrazione/erlai.htm Associazione delle regioni europee frutticole, orticole e floricole AREFLH Regioni europee per l’educazione alla sostenibilità RES LISBON Regions Network GOVERNANCE Associazione delle Regioni Europee per i Prodotti di Origine AREPO Assemblea delle Regioni Europee Viticole AREV Regioni europee OGM-free – durante tutto il corso del 2005 è stata significativa l’attività dei gruppi di approfondimento dell’associazione, in particolare per quanto riguarda i gruppi relativi a “comunicazione e sicurezza” ed a “urbanistica e sicurezza”. In entrambi i casi, infatti, all’ordinaria attività di riflessione dei gruppi si è associato un lavoro più specifico, diretto ad incarichi particolari assegnati al gruppo dall’insieme dell’associazione. Per quanto riguarda il gruppo “comunicazione e sicurezza” l’attività che ha preso avvio nel 2005 è stata quella di Indirizzo sito Internet http://areflh.com/ http://www.regionres.eu/ http://www.arev.org/Italiano/ http://www.gmo-free-regions.org/ rielaborare le strategie comunicative della stessa associazione, sulla base del convincimento della reciprocità del messaggio comunicativo tra associazione ed amministrazioni aderenti. Nell’ambito del gruppo sono quindi state avanzate alcune proposte innova- Compito specifico del gruppo “urbanistica e sicurezza” è invece stato quello di rappresentare l’associazione come gruppo di interfaccia per gli esperti italiani che partecipano all’elaborazione di una normativa tecnica europea in tema di prevenzione del crimine e dell’insicurezza attraverso la progettazione urbanistica. Il ruolo del gruppo in questo contesto è stato quindi quello di rappresentare le esigenze degli enti locali nella definizione di linee guida efficaci per un tema di stringente attualità. Nel 2005 il FISU ha investito nella realizzazione di un nuovo sito web, con indirizzo dedicato e ospitato presso il server della Regione Emilia-Romagna, sito che vuole rappresentare il biglietto da visita immediato dell’associazione, attraverso un puntuale aggiornamento e soprattutto attraverso i nuovi strumenti del forum di discussione e della newsletter. A completare il quadro di riferimento del Forum italiano per la sicurezza urbana contribuisce infine in maniera sostanziale l’attività del Forum Europeo per la sicurezza urbana, di cui è sezione nazionale, che nel 2005 ha operato per il rinnovamento della sua missione di interlocutore presso le istituzioni dell’Unione Europea, anche attraverso la sua sede politico – organizzativa di Bruxelles. NONOEURORAPPORTO Per informazioni consultare il sito internet www.fisu.it oppure rivolgersi a: Segreteria FISU, c/o Servizio promozione e sviluppo delle politiche per la sicurezza e della Polizia locale, Regione Emilia Romagna, tel. 051/283568, fax. 051/283087, email: [email protected] 䡵 Metrex, Rete delle Regioni e Aree metropolitane europee, è stata costituita a Glasgow nel 1996 nel corso della Conferenza delle Regioni metropolitane e, allo stato attuale, associa 50 regioni e aree metropolitane. La Regione Emilia-Romagna vi ha aderito nel 1997 (L.R. 26 luglio 1997, n. 25) e partecipa attivamente alle attività e agli incontri periodici. Gli obiettivi principali della rete sono lo scambio di know-how sui temi della pianificazione territoriale a livello metropolitano e il contributo della dimensione metropolitana alla programmazione europea. Questi obiettivi vengono perseguiti agevolando lo scambio di informazioni scientifiche, di competenze e di esperienze nella pianificazione e nello sviluppo del territorio a livello metropolitano in Europa, organizzando incontri periodici volti ad approfondire specifiche tematiche della pianificazione territoriale di interesse comune e partecipando con propri progetti a programmi europei. Nel 2005 si è conclusa la prima fase del progetto PolyMetrexPlus che ha come tema centrale il perseguimento di un assetto territoriale più equilibrato e policentrico attraverso lo sviluppo di migliori relazioni tra le metropoli europee. I primi due anni di attività hanno consentito di mettere in luce l’opportunità di una maggiore integrazione fra politiche infrastrutturali e pianificazione a scala metropolitana e l’importanza di promuovere i corridoi europei non solo come fasci infrastrutturali, ma quali direttrici di sviluppo al fine di migliorare l’accessibilità delle metropoli periferiche. È stata inoltre evidenziato l’importante ruolo che può essere svolto dalle aree “ponte”, fra cui l’Emilia-Romagna, al fine di migliorare l’integrazione fra le zone periferiche del Mediterraneo, dell’Egeo e del Balcani ed il cuore politico ed economico dell’Europa. Dal 15 al 18 giugno 2005 la Regione ha partecipato al XIX Meeting di Metrex che si è tenuto a Norimberga. L’incontro è stato incentrato sul contributo che le metropoli europee possono portare all’attuazione della Strategia di Lisbona. L’incontro è stato l’occasione per un confronto con i rappresentanti della Commissione, del Comitato economico e sociale, del Comitato delle Regioni. È stato, inoltre, approfondito il significato che viene ad assumere la strategia di Lisbona in seguito all’allargamento a 25 membri dell’Unione Europea e in considerazione della situa- zione economica e sociale in cui si trovano i Paesi di nuova adesione. L’incontro si è concluso con l’approvazione di un dettagliato documento che rappresenta il punto di vista delle Regioni e aree metropolitane europee sul processo di attuazione della Strategia di Lisbona. Dal 26 al 29 ottobre 2005, la Regione ha partecipato al XX Meeting di Metrex che si è tenuto a Granada sul tema del rapporto fra gli effetti del cambiamento climatico e le trasformazioni in ambito urbano (“Climate change/urban change”). Sono stati portati importanti contributi da parte della Commissione europea e dall’Agenzia europea per l’ambiente, di qualificati esperti delle Università di Helsinki, Londra e Roma. L’incontro ha consentito di mettere a fuoco la rilevanza delle ripercussioni del cambiamento climatico sulle condizioni atmosferiche e di inquinamento delle aree urbane, nonché di identificare e discutere le azioni e le politiche più opportune per contrastare questi effetti. ERIS@ (European Regional Information Society Association) Associazione europea per la società dell’informazione regionale, con sede in Bruxelles, è nata per favorire lo scambio di esperienze, lo sviluppo e la condivisione di buone pratiche e la collabo- 䡵 143 razione nello sviluppo d’applicazioni e servizi telematici fra Regioni e nella divulgazione delle migliori pratiche nel campo dello sviluppo regionale della società dell’informazione. La RER è entrata a far parte di questa rete nel 2002. La rete ha una cinquantina di regioni partner ed opera nel settore della società dell’informazione da metà anni novanta, quando la Commissione europea iniziò a supportare tramite i RIS iniziative di questo tipo. La partecipazione alla rete ha permesso alla Regione di avere maggiore visibilità su quanto si sta muovendo in Europa sui temi di e-government e ICT e di creare partnership che hanno portato all’attivazione di alcuni progetti, tra cui Understand. Nel 2005 la rete si è aggiudicata il cofinanziamento per un progetto presentato alle Azioni Innovative nel campo della Società dell’Informazione, IANIS + cui partecipa anche la Regione Emilia-Romagna. 䡵 ERLAI (European Regional and Local Authorities on Asylum and Immigration) è il primo network europeo di regioni ed enti locali sull´immigrazione e l´asilo, promosso e coordinato dalla Regione Emilia-Romagna, attraverso il Servizio di collegamento con l’Ue a Bruxelles. Ne fanno parte una ventina di istituzioni provenienti da 144 6 Stati membri (Italia, Germania, Regno Unito, Spagna, Grecia e Svezia). L’obiettivo della rete è agevolare lo scambio di esperienze e buone prassi, promuovere la circolazione delle informazioni sulle politiche ed i finanziamenti comunitari, favorire lo sviluppo e la partecipazione a progetti europei. Nel corso del 2005 ha promosso molteplici iniziative tese ad accrescere lo scambio di informazioni e buone pratiche, ampliando la propria partnership e presentando una proposta di finanziamento alla Commissione Europea all’interno del programma INTI. Per informazioni consultare il sito http://www.emiliaromagnasociale.it/ wcm/emiliaromagnasociale/home/im migrazione/erlai.htm oppure rivolgersi al Servizio di collegamento con l´Unione Europea - Regione Emilia-Romagna - Chiara Rossetti - Tel. +32 (0)2 7323090 - E-mail: [email protected] Gli enti locali dell’Emilia-Romagna aderiscono a varie associazioni e network; tra queste segnaliamo: 䡵 Sweden Emilia Romagna Network SERN, creato nel gennaio 2005, é una rete di cooperazione che mira a sviluppare in modo organico le relazioni tra regioni ed enti locali della Svezia ed enti locali emiliano romagnoli. Tra i NONOEURORAPPORTO suoi membri italiani, AICCRE EmiliaRomagna, le Associazioni intercomunali “Bassa Romagna”, Il Tricolore” e “Terre Verdiane”, la Provincia di Parma, la Comunità Montana Valli del Taro e del Ceno, i Comuni di Bertinoro, Borgo Val di Taro, Brisighella, Canossa, Cervia, Felino, Forlì, Imola, Montecchio Emilia, Montechiarugolo, Parma, Ravenna, Rimini, San Polo d’Enza, Scandiano e Traversetolo; all’associazione aderisce anche Unioncamere Emilia-Romagna e Intur FIPE Rimini. La rete è basata su cinque Gruppi di lavoro: Politica di welfare, educazione e cultura, ambiente, imprenditoria, turismo, attraverso i quali si condividono progettualità affini ai rispettivi territori e si possono sviluppare iniziative di eccellenza già attive nei paesi partner. Diversi sono stati i progetti emersi dai gruppi di lavoro che hanno ricevuto finanziamenti comunitari. 6.3 COLLABORAZIONE ISTITUZIONALE CON ALTRE REGIONI Nel corso degli anni la Regione EmiliaRomagna ha consolidato, sul piano istituzionale, rapporti con Regioni euro- pee. Questo tipo di collaborazione si inserisce in un quadro di impegno crescente delle Regioni per sostenere il processo di integrazione europea e le azioni avviate dall’Unione Europea, contribuendo ad avviare ed alimentare la rete di rapporti tra realtà analoghe, nonché potenziare le attività, gli scambi ed i partenariati interregionali. Con l’adozione della legge regionale 27 giugno 1997, n. 18 “Iniziative per la promozione dell’integrazione europea e la collaborazione tra i popoli di tutti i continenti” ed il successivo regolamento 4 dicembre 2001, n. 451 la Regione Emilia-Romagna ha inteso valorizzare le numerose attività svolte da enti locali dell’Emilia-Romagna in ambito europeo ed internazionale, promuovendo e sostenendo le attività e la realizzazione di nuovi gemellaggi e il consolidamento di rapporti di gemellaggio già esistenti. In ambito europeo, la Regione ha stipulato, da molti anni, protocolli di collaborazione con i Pays de la Loire (FR), il Land Hessen (DE), la Generalitat Valenciana (ES) e la Bassa Slesia (PL) per la realizzazione di iniziative congiunte. Con il Land dell’Assia si sono sviluppati progetti europei e progetti bilaterali in numerosi settori di competenza delle due Regioni. Tra le tematiche di interes- se comune si sottolineano quelle della cultura, delle politiche sociali e giovanili, degli anziani, della ricerca e sviluppo, della tecnologia, dell’economia, del commercio, dell’industria, dell’ambiente, dell’educazione e dell’educazione alla pace. Le due Regioni si sono inoltre impegnate a favorire scambi e contatti diretti tra gli Enti Locali, le organizzazioni, le Istituzioni e le imprese. Con i Paesi della Loira si sono sviluppati progetti europei e progetti bilaterali soprattutto nei settori della scuola, formazione e comunicazione. Molti sono i settori su cui si è lavorato e si lavora insieme: agroalimentare, salute, educazione, formazione, politiche giovanili, della ricerca e sviluppo, della tecnologia, dell’economia, del commercio, dell’e-government, dell’industria, dell’ambiente, dell’educazione e dell’educazione alla pace. Le due Regioni si sono inoltre impegnate a favorire scambi e contatti diretti tra gli Enti Locali, le organizzazioni, le Istituzioni e le imprese. Con la Generalitat Valenciana si sono sviluppati progetti che hanno coinvolto e coinvolgono le due Regioni sulle tematiche della scuola, della formazione e dei servizi sociali. 1 Regolamento relativo all’attuazione dell’art. 6, comma 2, della legge regionale 18/97. NONOEURORAPPORTO Con la Bassa Slesia si sono sviluppati scambi di informazioni e sono previste tra le varie tematiche la collaborazione istituzionale, il governo del territorio e valorizzazione beni ambientali, la prevenzione e cura della salute pubblica, la formazione professionale, scuola e cultura. La Regione ha anche avviato significative collaborazioni con altre regioni europee quali l’Aragona (ES), il Galles (UK), la Wielkopolska (PL) e l’Aquitania (FR). Con Wielkopolska si sono sviluppati progetti sulle tematiche della Scuola, della Sanità, dell’Economia, della Ricerca e Sviluppo, dell’educazione alla Pace, dei giovani e delle politiche sociali, dello Sport. Con l’Aquitania si sono sviluppati progetti europei che hanno coinvolto più regioni e progetti bilaterali in alcuni settori di competenza delle due Regioni. In particolare sono state maggiormente interessate le tematiche della cultura, delle nuove tecnologie, dell’economia, dell’educazione e dei giovani, dell’agricoltura, dello sport. Con il Galles si sono sviluppati scambi bilaterali e istituzionali e si sono avviate proposte di collaborazione nell’ambito del settore giovanile, delle nuove tecnologie, dell’economia e dell’ambiente. Inoltre il Galles è stato coinvolto in progetti europei. Con l’Aragona si sono sviluppati progetti bilaterali, scambi di informazioni e istituzionali con particolare interesse nel settore ambiente e nuove tecnologie. La Regione, inoltre, pone particolare attenzione alla attivazione e partecipazione a reti di collaborazione internazionale. In questo ambito, è in via di formalizzazione una rete di dieci regioni europee (Emilia Romagna, Assia, Aquitania, Paesi della Loira, Galles, Aragona, Generalitat Valenciana, Wielkopolska, Bassa Slesia, Västra Götaland) e uno Stato (Cipro) che, sulla base di un protocollo d’intesa, avvierà tra le regioni europee la sperimentazione di concorsi e progetti che riguardano i giovani ed il mondo dell’associazionismo giovanile. 145 6.4 PARTECIPAZIONE ALLE AZIONI A SOSTEGNO DELL’ALLARGAMENTO (TWINNING) Amministrazione dei Paesi membri presso le pubbliche amministrazione dei Paesi Candidati per assisterli nel recepimento dell’acquis in specifici settori normativi, precedentemente individuati. L’allargamento dell’Unione Europea ha portato la Commissione europea ad elaborare una strategia di preadesione che consiste in un sostegno al potenziamento della capacità istituzionale e amministrativa dei paesi candidati al fine di applicare l’acquis comunitario nonché il rispetto delle norme comunitarie da parte delle loro imprese. 6.4.1. Partecipazione della Regione a programmi Twinning A supporto di tale strategia, la Commissione ha messo a punto specifici strumenti (twinning “gemellaggi amministrativi”) quale innovativo strumento di cooperazione e di accompagnamento all’adesione. Il twinning rappresenta una forma di assistenza per i Paesi candidati, in particolar modo per quanto riguarda l’adeguamento normativo ed istituzionale (institution building) delle loro pubbliche amministrazioni agli standard europei (acquis comunitario). I gemellaggi amministrativi si articolano in progetti che prevedono il trasferimento e la missione per brevi periodi di pubblici funzionari ed esperti esterni alla Pubblica La Regione Emilia-Romagna si è posta fra i suoi obiettivi la partecipazione ad azioni di sostegno mettendo a disposizione il proprio know how maturato nella gestione di programmi comunitari; d’altra parte considera queste azioni un’opportunità per attivare forme di cooperazione non solo sul piano istituzionale ed amministrativo. La Regione Emilia-Romagna partecipa a twinning con diversi paesi (Tabella 2). Per ottenere informazioni sulle opportunità di partecipazione a progetti twinning è consultabile una sezione specifica, www.europafacile.net/twinning, attivata nell’ambito del sito web europafacile, dedicata ai bandi ed alla normativa con i principali link di riferimento comunitari e nazionali. NONOEURORAPPORTO 146 Tabella 2 Paese Codice Titolo progetto Tema trattato Partenariato coinvolgo (PL = project leader) Strutture della Regione Emilia-Romagna coinvolte Polonia PL 03 IB OT 03 Implementation of the integrated regional Operational Programme on central and regional level programmazione ed utilizzo Fondi strutturali DG Attività produttive, DG Lavoro Formazione , Ervet spa Bulgaria BG 03 IB SPP 02 Preparing MRDPW's central and regional programmazione e utilizzo structures for managing ERDF-type Program fondi strutturali and project Turchia TR 03-SPP-01 Dipartimento Politiche per lo sviluppo (PL), Regioni Emilia-Romagna, Basilicata, Friuli Venezia Giulia, Francia (DATAR) Formez (PL), Regioni Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Basilicata, Lazio, Gran Bretagna (Office of Deputy prime Minister) Ministero Sviluppo economico (PL), Regioni Emilia-Romagna, Puglia Polonia Romania Serbia Bulgaria Lettonia Support to the State planning organization Sviluppo politiche regionali general directorate regional Development for strenghthening institutional and administrative capacity PL 2004/IB/AG/04 Rafforzamento delle strutture coinvolte Programmazione azioni nelle misure di sviluppo rurale di sviluppo rurale RO 2004/IB/AG/12 Rafforzamento della capacità istituzionale dell'Agenzia SAPRD a livello centrale e regionale SR 2005/IB/AG/02 Sostegno alle attività della Direzione fitosanitaria del Ministero serbo dell'Agricoltura e Foreste BG 2004/IB/AG/01 Assistenza al Ministero Agricoltura e Foreste per l'attuazione dei programmi di sviluppo rurale LV 2004/AG/03-TL Twinning light Valutazione misure di riforma della PAC e preparazione all'attuazione Controllo utilizzo fondi di sviluppo rurale Normativa UE settore fitosanitario Programmazione ed utilizzo Fondi europei per lo sviluppo rurale Politica agricola comune Ministero Politiche Agricole e Forestali (MIPAF) (PL), Regioni Emilia-Romagna, Umbria MIPAF (PL), Regione EmiliaRomagna, Umbria, Paesi Bassi (Ministero Agricoltura) MIPAF (PL), Regione EmiliaRomagna, Lombardia, Istituto Agronomico del Mediterraneo Austria (Ministero Agricoltura LP), MIPAF, Regione Emilia-Romagna, Umbria MIPAF (LP) Regione Emilia-Romagna DG Programmi Intese Relazioni europee, Dg Attività produttive Commercio Turismo, DG Organizzazione Telematica, DG Agricoltura, Ervet spa DG Programmi Intese Relazioni europee, Dg Agricoltura, Ervet spa DG Agricoltura DG Agricoltura DG Agricoltura DG Agricoltura DG Agricoltura ATTUAZIONE NORMATIVA COMUNITARIA E DISCIPLINA COMUNITARIA IN MATERIA DI CONCORRENZA (AIUTI DI STATO) 7 NONOEURORAPPORTO 7.1. IL CONTESTO DI RIFERIMENTO DELLE LEGGI REGIONALI ATTUATIVE DELLA NORMATIVA COMUNITARIA Le Regioni, a seguito della riforma costituzionale del 2001, hanno assunto un nuovo ruolo in campo europeo ed internazionale. La legge costituzionale n. 3 del 2001 recante modifiche al titolo V parte seconda della Costituzione, infatti, ha introdotto nel testo costituzionale norme relative alle relazioni con l’Unione Europea e ai rapporti tra diritto comunitario e diritto interno. È questo un elemento di assoluta novità in quanto il fenomeno dell’integrazione europea era sconosciuto al costituente, né si era successivamente ritenuto di procedere a una revisione costituzionale ad hoc, a differenza di quanto avvenuto in altri ordinamenti. Il quinto comma dell’articolo 117 stabilisce che, nelle materie di competenza regionale, le Regioni partecipano alle decisioni dirette alla formazione degli atti normativi e provvedono all’attuazione e all’esecuzione degli atti dell’Unione europea nel rispetto delle norme di procedura stabilite dalle leggi dello Stato che disciplina le modalità di esercizio del potere sostitutivo in caso di inadempienza. Con riferimento alle richiamate importantissime innovazioni introdotte dalla riforma del titolo V, e come già in parte illustrato nell’Eurorapporto del 2005, la legge regionale n. 6 del 2004 “Riforma del sistema regionale e locale. Unione Europea e relazioni internazionali. Innovazione e semplificazione. Rapporti con l’Università” ha delineato, sia pure in via transitoria, le sedi, i modelli e le procedure da seguire al fine della partecipazione della Regione alla fase ascendente e discendente di formazione degli atti comunitari disciplinando, altresì, le modalità di esercizio dei rapporti internazionali della Regione e le attività di rilievo internazionale. In particolare, con riferimento alla fase ascendente delle norme europee, si attribuisce la responsabilità istituzionale della partecipazione della Regione nelle sedi decisionali comunitarie al Presidente della Giunta, assicurando che tale ruolo venga svolto in collaborazione istituzionale con il Consiglio regionale e, per quanto di competenza, con la Conferenza Regione- Autonomie locali. Per quanto attiene, invece, alla fase discendente del diritto e dei programmi comunitari, attraverso la previsione della legge comunitaria regionale annuale si intende garantire il periodico e costante adeguamento dell’ordinamento regionale alle norme ed alle decisioni giurisdizionali dell’Unione europea nei settori di competenza regionale disciplinandone termini, oggetti e procedure. Si prevede, altresì, la partecipazione della Regione ai programmi e ai progetti promossi e finanziati dall’Unione europea prevedendo che la Regione medesima si faccia carico di diffondere la conoscenza dell’attività dell’Unione Europea presso gli enti locali e i soggetti della società civile del territorio regionale . Analogamente a quanto disciplinato per le relazioni con l’Unione Europea, la legge regionale n. 6 del 2004 detta norme per l’esercizio delle attività di rilievo internazionale della Regione nel rispetto della competenza statale in materia di politica estera e dei principi fondamentali stabiliti con legge dello Stato. L’articolo 4 individua la Giunta regionale quale organo competente in materia internazionale elencando le iniziative, le politiche e le attività ritenute maggiormente qualificanti. Si dispone, inoltre, che il Consiglio regionale, su proposta della Giunta, approva un documento pluriennale di indirizzi in materia di cooperazione internazionale ed attività internazionale della Regione 149 contenente principi e modalità per il coordinamento fra le attività di rilievo internazionale della Regione per la programmazione regionale e le priorità, anche territoriali, nell’attuazione delle stesse (art. 5). Ma il definitivo recepimento nell’ordinamento regionale, delle grandi novità introdotte dalla riforma del titolo V della parte IIa della costituzione, si attua con l’entrata in vigore del nuovo Statuto, approvato con la legge regionale 31 marzo 2005, n. 13. Per la prima volta lo Statuto regionale dedica molte norme, di grande rilievo, al tema dei poteri regionali in materia di attività internazionale e diritto comunitario La normativa statuaria si apre con alcune disposizioni di principio (art. 11) che sanciscono innanzitutto l’obbligo della Regione di conformare la propria azione ai principi e agli obblighi derivanti dall’ordinamento internazionale e comunitario; la Regione inoltre partecipa al processo di costruzione ed integrazione europea e opera per estendere i rapporti di reciproca collaborazione con le altre regioni dell’UE. Con l’articolo 12 vengono introdotte, a livello statutario, le norme fondamentali inerenti la partecipazione alla formazione e all’attuazione del diritto comunitario, nell’ambito e nelle materie di propria competenza, da parte della Regione 150 Emilia-Romagna. In particolare alcune norme riguardano la c.d. “fase ascendente” e sanciscono che la Regione partecipa alle decisioni dirette alla formazione degli atti normativi comunitari (sempre nel rispetto delle linee procedurali previste dalla legge statale) e determina con legge “le modalità di informazione, preventiva e successiva, e le forme di espressione di indirizzo dell’Assemblea legislativa” sulla fase ascendente.Riguardo alla fase “discendente” la Regione Emilia-Romagna provvede direttamente all’attuazione e all’esecuzione degli atti dell’Unione Europea (osservando le disposizioni procedurali dettate dalla legge dello Stato), per mezzo di norme legislative o con regolamento della Giunta, ma anche con fonti normative di rango secondario (dell’Assemblea o della Giunta) nei casi in cui non è richiesta una preventiva regolazione della materia. Questa disposizione è molto importante, perché consente l’uso di strumenti normativi ed attuativi agili e chiarisce ogni eventuale dubbio in materia. Questa norma si lega anche alla disposizione, di carattere generale, secondo cui la Regione partecipa a programmi e progetti dell’UE e – elemento di forte significato istituzionale per il “sistema” amministrativo del territorio emiliano-romagnolo – promuove la partecipazione NONOEURORAPPORTO all’attività comunitaria degli enti locali e della società civile. Con significativa innovazione statutaria, viene inoltre prevista l’adozione di “leggi comunitarie regionali”. L’articolo 12 dispone, infatti, (comma 1, lett. d) che la legge regionale attui il periodico recepimento delle direttive e degli altri atti normativi comunitari che richiedono un intervento legislativo. In proposito si rileva che è stato costituito un apposito gruppo di lavoro fra la strutture della Giunta regionale che ha lo scopo di compiere uno screening dello stato di attuazione del diritto comunitario e di elaborare le proposte normative occorrenti, da sottoporre all’Assemblea legislativa. In questo ambito si inquadra anche la tematica della legge comunitaria regionale. Si rileva infatti che il ruolo dell’Assemblea legislativa risulta, in generale, molto enfatizzato nel nuovo Statuto rispetto alle tematiche europee; l’art. 28 lett. g), attribuisce all’organo assembleare l’elaborazione dei documenti di indirizzo in materia di rapporti internazionali e la ratifica degli accordi ed intese. Questa disposizione si lega all’art. 13 dello Statuto che disciplina l’attività di rilievo internazionale dell’Emilia-Romagna nelle materie di sua competenza; in particolare esso dispone che la Regione attua direttamente gli accordi internazionali stipulati dallo Stato, che l’Assemblea legislativa su proposta della Giunta ratifica gli accordi con Stati esteri e le intese con Enti territoriali interni ad altro Stato, deliberati dalla Giunta e sottoscritti dal Presidente. Anche per gli accordi internazionali e per i rapporti interregionali internazionali, la legge regionale determina le modalità d’informazione preventiva e successiva e di partecipazione dell’Assemblea alla formazione delle intese. Si rileva, infine, che a livello nazionale è intervenuta la legge 4 febbraio 2005, n. 11 recante “Norme generali sulla partecipazione dell’Italia al processo normativo dell’Unione Europea e sulle procedure di esecuzione degli obblighi comunitari”, con cui è stata adeguata la disciplina dettata dalla legge n. 86 del 1989 alle modifiche istituzionali introdotte con il nuovo Titolo V della Parte II della Costituzione per quanto attiene alle modalità di partecipazione delle regioni ai processi normativi comunitari sia nella cosiddetta fase ascendente che in quella discendente di adeguamento del nostro ordinamento con quello dell’Unione europea. In particolare, relativamente a tale ultimo aspetto, l’articolo 8 dispone che lo Stato, le regioni e le province autonome diano tempestiva attuazione alle direttive comunitarie. Il comma 5 del medesimo articolo 8 alla lettera e 9 stabilisce, inoltre, che la Conferenza dei Presidenti delle Regioni predisponga un elenco “….degli atti normativi con i quali nelle singole regioni e province autonome si è provveduto a dare attuazione alle direttive nelle materie di loro competenza, anche con riferimento a leggi annuali di recepimento eventualmente approvate dalle regioni e dalle province autonome”. Detto elenco viene inserito nella relazione al disegno di legge comunitaria. 7.2. BREVE QUADRO RIEPILOGATIVO DELLE LEGGI REGIONALI ATTUATIVE DELLA NORMATIVA COMUNITARIA APPROVATE NEL 2005 Nell’anno 2005 non sono state approvate leggi regionali di diretta attuazione delle direttive comunitarie. Peraltro, in un quadro normativo della Regione Emilia Romagna sicuramente coerente con il diritto comunitario sono state, invece, emanate varie leggi che pur non essendo di recepimento richiamano espressamente o presuppongono NONOEURORAPPORTO 151 i principi della normativa comunitaria tra queste si ricordano: la legge regionale 17 febbraio 2005 n. 5 Norme a tutela del benessere animale Con tale legge la regione è intervenuta a disciplinare le modalità di corretta convivenza tra le persone e gli animali, nel rispetto delle esigenze sanitarie, ambientali e di benessere degli animali.. In particolare nel definire gli animali da compagnia vengono richiamate la convenzione sul commercio internazionale delle specie animali e vegetali selvatiche minacciate di estinzione, sottoscritta a Washington il 3 marzo 1973 e successive modifiche, ratificata ai sensi della legge 19 dicembre 1975, n. 874 e dal regolamente (CE) n. 338/97 del consiglio del 9 dicembre 1996 relativo alla protezione di specie della flora e della fauna selvatiche. la legge regionale 17 febbraio 2005, n. 6 Disciplina della formazione e della gestione del sistema regionale delle aree naturali protette e dei siti della rete natura 2000 Il provvedimento legislativo tiene conto degli obiettivi per l’ambiente e la diversità biologica fissati dalla Convenzione relativa alla biodiversità, firmata a Rio De Janeiro il 5 giugno 1992, ratificata ai sensi della legge 14 febbraio 1994 n. 124, dei programmi comunitari di azione in materia ambientale, delle direttive comunitarie 79/409/CEE del consiglio, del 2 aprile 1979, relativa alla conservazione degli uccelli selvatici e 92/43/CEE del consiglio, del 21 maggio 1992, relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e fauna selvatiche e loro recepimento nazionale. la legge regionale 17 febbraio 2005, n. 9 Istituzione del garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza. Viene istituito il Garante per l’infanzia e l’adolescenza al fine di assicurare la piena attuazione di tutti i diritti riconosciuti ai bambini e alle bambine, ai ragazzi e alle ragazze presenti sul territorio regionale. Il garante deve anche vigilare sull’applicazione nel territorio regionale della convenzione sui diritti del fanciullo del 20 novembre 1989, resa esecutiva con legge 27 maggio 1991 n. 176 ( ratifica ed esecuzione della convenzione sui diritti del fanciullo fatta a New York il 20 novembre 1989 e delle altre convenzioni internazionali ed europee. la legge regionale 21 febbraio 2005, n. 10 Istituzione del Parco regionale della Vena del Gesso Romagnola. Le finalità istitutive del parco sono la conservazione, la riqualificazione e la valorizzazione dell’ambiente naturale e del paesaggio, delle specie floristiche e faunistiche con particolare riferimento agli elementi tutelati dalle direttive comunitarie 79/409/CEE del consiglio, del 2 aprile 1979 relativa alla conservazione degli uccelli selvatici e 92/43/CEE del consiglio del 21 maggio 1992, relativi alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali. la legge regionale 31 marzo 2005, n. 13 Statuto della Regione Emilia Romagna che è stata in precedenza esaminata con riferimento alle innovazioni introdotte sotto il profilo del diritto comunitario. La legge regionale 29 settembre 2005, n. 18 Partecipazione della Regione Emilia Romagna alla costituzione dell’Associazione Collegio di Cina – Centro per la cooperazione con la Cina sulla ricerca, formazione, cultura e sviluppo d’impresa. Il provvedimento in esame si inserisce nel contesto del consolidamento di una strategia di internazionalizzazione delle attività produttive. 7.3 AIUTI DI STATO/AIUTI A FINALITÀ REGIONALE1 L’articolo 87, paragrafo 1, del Trattato dell’Unione Europea stabilisce che “salvo deroghe contemplate dal Trattato sono incompatibili con il mercato comune, nella misura in cui incidano sugli scambi tra Stati membri, gli aiuti concessi dagli Stati, ovvero mediante risorse statali, sotto qualsiasi forma che, favorendo talune imprese o talune produzioni, falsino o minaccino di falsare la concorrenza”. Ogni aiuto di Stato, nazionale e/o regionale, che risponda ai criteri sopra indicati è, in linea di principio, incompatibile con il mercato comune. Tuttavia i paragrafi 2 e 3 dello stesso articolo 87 specificano le ipotesi in cui, in deroga al principio generale, gli aiuti di Stato possono essere considerati ammissibili. Al riguardo sono individuabili tre principali categorie di deroghe, per le quali occorre ottenere l’esito positivo dell’esame di compatibilità: 1 Per approfondimenti si richiama il fascicolo allegato al Sesto Eurorapporto “La Regione e l’Unione europea: gli aiuti di Stato – Vademecum per gli operatori pubblici”. 152 aiuti a finalità regionale, norme orizzontali, norme settoriali. Gli aiuti di Stato a finalità regionale hanno come obiettivo lo sviluppo di regioni sfavorite e si distinguono dalle altre categorie di aiuti pubblici perché: – destinati a favorire lo sviluppo di regioni ove il tenore di vita sia anormalmente basso, oppure si abbia una grave forma di sottoccupazione (art.87.3.a) o – destinati ad agevolare lo sviluppo di talune attività o di talune regioni economiche, sempre che non alterino le condizioni degli scambi in misura contraria al comune interesse (art.87.3.c). Con decisione C(2000) 2752 del 20 settembre 2000 la Commissione ha approvato la Carta degli aiuti a finalità regionale per il periodo 20002006 che prevede, per l’Italia, di attuare la deroga 87.3.a alle regioni meridionali italiane (Calabria, Puglia, Campania, Basilicata, Sardegna; Sicilia) e di attuare la deroga 87.3.c a una parte di territori delle regioni del centro-nord. Per la regione Emilia-Romagna le aree oggetto di deroga, ai sensi dell’art. 87.3.c e fino al 31 dicembre 2006, fanno riferimento ai seguenti Comuni: NONOEURORAPPORTO tutto il territorio comunale di: Formignana (FE); Migliarino (FE), Migliaro (FE), Ostellato (FE), Tresigallo (FE); parte del territorio comunale di: Comacchio (FE), Copparo (FE), Ferrara, Ro (FE), Ravenna. Tutte le aree emiliano-romagnole individuate sono anche aree eligibili ai sensi dell’obiettivo 2 dei Fondi strutturali. 2 Nel marzo 2006 sono stati pubblicati nuovi Orientamenti in materia di aiuti di Stato a finalità regionale validi per il periodo 2007-2013. Secondo i nuovi orientamenti, la percentuale totale dei beneficiari di aiuti di Stato a finalità regionale è stabilita al 43,1% della popolazione dell’Ue-25 (nessun Stato membro perderà più del 50% di quanto gli è concesso nell’attuale periodo). Sono previste disposizioni di transizione fino al 2010 per le regioni che subiranno le massime riduzioni dei tassi di aiuto e fino al 2008 per le regioni che non saranno più ammissibili in base ai nuovi orientamenti. deroga, una nuova formula di aiuti, intesi a promuovere la costituzione di imprese e si applicherà alle fasi di avvio e di espansione di piccole imprese per i primi cinque anni di attività. La revisione della politica comunitaria in materia di aiuti di Stato Nel 2005 la Commissione europea ha proposto il “Piano di azione nel settore degli aiuti di Stato - Aiuti di Stato meno numerosi e più mirati: itinerario di riforma degli aiuti di Stato 2005-2009” al fine di avviare le consultazioni con gli Stati membri e giungere a una riforma complessiva della politica degli aiuti di Stato. L’obiettivo è garantire agli Stati membri un quadro chiaro e prevedibile, che consenta loro di concedere aiuti di Stato volti al conseguimento degli obiettivi della strategia di Lisbona. Il piano d’azione ne illustra gli orientamenti che saranno applicati ai diversi strumenti di attuazione: Nelle zone in deroga, i tassi degli aiuti potranno essere aumentati del 20% se concessi a piccole imprese e del 10% se concessi a medie imprese. 䡵 Aiuti di Stato meno numerosi e più mirati: per orientare gli aiuti di Stato verso le attività che i mercati non sono disposti a finanziare o verso attività che contribuiscono alla crescita, alla competitività o alla creazione di posti di lavoro a lungo termine. Sarà inoltre consentita, nelle aree in 䡵 Un approccio economico più pre- ciso: per valutare più attentamente gli aiuti a chiarire le ragioni per le quali, senza l’intervento pubblico, il mercato non riesca a giungere a risultati ottimali o genera disuguaglianze sociali o regionali che occorre correggere 䡵 Procedure più efficaci, una migliore attuazione, una maggiore prevedibilità e un’accresciuta trasparenza: con l’estensione del campo d’applicazione delle esenzioni per categoria, la riduzione del numero degli aiuti soggetti a notificazione, l’accelerazione delle decisioni, norme procedurali adeguate ad un’Unione europea allargata. 䡵 La ripartizione delle responsabilità tra Commissione e Stati membri: che dovranno impegnarsi a notificare tutti gli aiuti previsti e a rispettare la normativa prevista. Il Piano di azione chiede agli Stati membri di concentrare gli aiuti pubblici sul raggiungimento degli obiettivi della strategia di Lisbona. Otto sono i settori prioritari evidenziati: 䡵 innovazione e attività di ricerca e sviluppo (R&S); 䡵 stimolare lo spirito imprenditoriale e creare un contesto migliore per le imprese, creazione di imprese, investimenti in capitale di rischio; 2 Orientamenti 2006/C54/08 della Commissione europea del 4 marzo 2006. NONOEURORAPPORTO 䡵 153 investimenti nel capitale umano; 䡵 servizi di interesse economico generale (SIEG): gli aiuti dovranno consentire lo svolgimento della missione di servizio pubblico, contribuendo in tal modo ad accrescere l’efficienza e la qualità dei servizi di interesse economico generale; 䡵 semplificazione e codificazione normativa; 䡵 politica mirata degli aiuti regionali incoraggiare un futuro ecologicamente sostenibile; 䡵 䡵 creazione di infrastrutture moderne nel settore dei trasporti, dell’energia, dell’informazione e della comunicazione: le norme sugli aiuti di Stato dovranno tenere conto dell’importanza crescente del partenariato pubblico-privato. Oltre alla pubblicazione degli Orientamenti in materia di aiuti di Stato a finalità regionale 2007-2013, dal 2005 ad oggi, sono usciti diversi documenti di consultazioni e successive bozze di regolamenti relativi agli aiuti di Stato all’innovazione, al “de minimis”, all’esenzione per gli aiuti a finalità regionale a favore degli investimenti e al settore agricolo. 7.4. LE NOTIFICHE EFFETTUATE DALLA REGIONE EMILIAROMAGNA NEL 2005 La legge regionale 6 settembre 1993, n.32 “Norme per la disciplina del procedimento amministrativo e del diritto di accesso” disciplina in modo puntuale, all’articolo 28, la comunicazione all’autorità comunitaria ed utilizza la cosiddetta “clausola di sospensione dell’efficacia” prevedendo che l’efficacia delle misure di aiuto sia subordinata alla pubblicazione sul Bollettino ufficiale regionale della decisione favorevole della Commissione. Operativamente la notifica formale è effettuata a cura del Servizio Politiche Europee e Relazioni Internazionali della Direzione Generale Programmi e Intese, Relazioni europee e Cooperazione internazionale su segnalazione della Direzione Generale competente del provvedimento oggetto di notifica. Nel dicembre 2005 sono stati inoltrati due provvedimenti, registrati però dalla Commissione nel 2006, elencati nella tabella unitamente alla data di notifica, il numero di codice comunitario e l’esito dell’esame di compatibilità. Titolo del provvedimento Modifica della l.r. 12 dicembre 1997 n. 43 sugli interventi a favore delle forme collettive di garanzia nel settore agricolo. Abrogazione della l.r. 37/95 (deliberazione 316/2003)* Progetto di legge “Pubblicità e Promozione delle produzioni agroalimentari di qualità (BURER n. 315 del 01.10.2004) Piano operativo regionale per l’attuazione di interventi finalizzati alla prevenzioneed al sostegno del settore ovino colpito da encefalopatie spongiformitrasmissibili TSE Scrapie ovina (deliberazione 1786/2005) L.R. 20/2001 concernente provvedimenti in favore aziende colpite da BSE. Definizione criteri e modalità di calcoloindennizzo per fermo di impresa e procedure di concessione per il settore bovino da carne (deliberazione 1785/2005) codice comun data di notifica esito N 222/A/2003 22/05/2003 esito positivo C(2006) 3067 del 28.06.2006 N 577/2004 07/12/2004 ritirata** N 71/2006 18/01/2006 esame in corso N 101/2006 07/02/2006 esito positivo C(2006) 4239 del 18.09.2006 * la notifica è stata sdoppiata in due fascicoli: A “garanzie che comportano un elemento di aiuto di Stato” e B “garanzie che non comportano elementi di aiuto di Stato” ** la notifica è stata ritirata con lettera prot. APG/PGR/06/2862 del 3 febbraio 2006 SERVIZI DI INFORMAZIONE EUROPEA SUL TERRITORIO REGIONALE 8 NONOEURORAPPORTO 8.1 L’INFORMAZIONE EUROPEA DELLA REGIONE EMILIAROMAGNA www.spazioeuropa.it Spazio Europa, è il portale della Regione Emilia-Romagna, che rende visibile tutto ciò che parla di Europa nella amministrazione regionale e cosa è l’Europa: non solo i finanziamenti comunitari, ma anche l’informazione sulla politica comunitaria in primo luogo, con news quotidiane a cura delle redazioni di Bologna, Bruxelles e Roma dell’agenzia giornalistica Ansa. L’agenda dà conto di tutti gli appuntamenti in Emilia-Romagna e in Europa, legati alle tematiche europee e di stretto interesse per il territorio regionale. http://www.regione. emilia-romagna.it/infoagenda2000/ InfoAgenda2000 - Fondi strutturali UE in Emilia-Romagna, è la pagina predisposta dal Servizio Politiche europee e Relazioni internazionali per orientare le informazioni su come si stanno attuando i diversi programmi previsti da Agenda 2000 con i link ai siti creati dalle singole direzioni regionali competenti per la loro gestione ed attuazione. Ampio spazio è dedicato alla Iniziativa Interreg III, suddiviso nei diversi programmi a cui partecipa la Regione Emilia-Romagna: III A TransfrontalieroAdriatico, III B area Cadses, III B area Medocc, III C e Interact. Sono reperibili, inoltre, informazione e documenti relativi agli Aiuti di Stato e alla politica di coesione 2007/2013. www.form-azione.it/form_azione.htm www.ermesimprese.it/finanziamenti/ obiettivo2/index.htm Form-Azione e Obiettivo 2 sono i siti gestiti rispettivamente dalla Direzione Generale “Formazione, Cultura e Lavoro” e “Attività produttive, Commercio e Turismo” che forniscono le informazioni specifiche relative ai bandi e alla gestione del Programma Operativo Regionale obiettivo 3 e al Docup obiettivo 2. 157 http://sitovecchio.europafacile.net/ Cooperazione/menu.asp Cooperazione internazionale, costituisce una sezione di Europafacile, ma possiede sistemi di ricerca autonomi consentendo di recuperare informazioni sulle opportunità di finanziamento comunitarie relative all’internazionalizzazione. le opportunità di finanziamento con le principali modalità di accesso, oltre alle strutture comunitarie di riferimento. http://www.europafacile.net/ twinning/index-in.asp http://www.europafacile.net Europafacile – Sito Internet sulle politiche e sui finanziamenti dell’Unione Europea consente di ottenere informazioni sulle politiche e i programmi dell’Unione Europea attraverso sistemi di ricerca guidati o in base a parole chiave. Il Glossario, raccolta degli acronimi più utilizzati all’interno dei programmi e delle politiche comunitarie, è finalizzato a facilitare la lettura e la comprensione di tutte le altre sezioni. Spazio twinning è una sezione specifica di europafacile sulle politiche ed i finanziamenti comunitari dedicata ai gemellaggi amministrativi, viene aggiornato quotidianamente a cura del Servizio Politiche Europee e Relazioni Internazionali. Oltre alla normativa twinning è possibile avere informazioni relative ai bandi e alle aree caratteristiche specifiche dei gemellaggi amministrativi di ciascuna area (PHARE, CARDS E TACIS). NONOEURORAPPORTO 158 Infomail - Strumento informativo personalizzato per l’aggiornamento costante sullo stato di elaborazione e attuazione delle politiche dell’Unione europea. Il servizio viene erogato settimanalmente tramite posta elettronica ai vari settori dell’Amministrazione. Grazie ad un collegamento tra parolechiave consente di inviare informazioni mirate, relative a documenti ufficiali pubblicati sulla Gazzetta delle Comunità europee, documenti preparatori, calendari di eventi (convegni, seminari, incontri, fiere, etc.). ma anche per offrire un punto di riferimento per i cittadini che sempre più spesso si rivolgono all’istituzione regionale per problematiche che richiedono una specifica professionalità nella ricerca di documentazione di fonte europea. L’intera struttura, comprendente la Biblioteca, Il Centro documentazione Europa e la Videoteca regionale, ha ottenuto nel luglio 2004 la certificazione del sistema di gestione per la qualità basato sulle norme UNI EN ISO 9001:2000. Il CDE, dispone di un catalogo multimediale, consultabile anche attraverso Internet. Il catalogo monografico è consultabile anche sull’indice SBN (Servizio Bibliotecario Nazionale), mentre il catalogo periodici è consultabile anche su ACNP (Catalogo italiano dei periodici). 8.1.1 Il “Centro Documentazione Europa” della Biblioteca dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna Il CDE è aperto al pubblico dal lunedì al Il Centro Documentazione Europa (CDE) dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna è stato inaugurato nel gennaio del 1999 come sezione specializzata della Biblioteca del Consiglio. Questo Centro è nato per rispondere alle nuove esigenze di documentazione e informazione sulle tematiche relative all’Unione europea dei Consiglieri regionali, e dei frequentatori della Biblioteca venerdì compreso ed offre i seguenti servizi di base: europeo; Statistiche dell’Eurostat; circa 200 monografie edite dall’Unione europea e su tematiche europee, oltre 100 periodici editi dall’Unione europea e su tematiche europee 䡵 Messa a disposizione di tre postazioni internet a libero accesso di cui una con posta elettronica; 䡵 Servizio di ricerca su banche dati (Cd-rom, Banche dati on line e Internet) autonomamente o guidati dall’assistenza di personale qualificato; 䡵 Servizio di ricerca sulle banche dati su richiesta per ricerche di particolare complessità (anche a distanza); 䡵 Disponibilità di materiale divulgativo dell’Unione europea in distribuzione gratuita; 䡵 Attività di segnalazione di provvedimenti di particolare interesse presso un indirizzario mirato e realizzazione di Dossier di documentazione. 䡵 Il CDE cura le seguenti pubblicazioni periodiche: 䡵 Servizio di diffusione e conoscenza dell’attività e delle iniziative dell’Unione europea attraverso la consultazione delle Gazzette Ufficiali dell’UE serie L, C, CA e S; Documenti preparatori; Relazioni del Parlamento 1. “I diari dell’Europa”, periodico sulle principali politiche dell’Unione europea, che raccoglie al suo interno una cospicua rassegna dei principali documenti prodotti dalle istituzioni dell’UE. Questa pubblicazione dal 2002 è accessibile anche in rete in formato elettronico. Servizio di quick reference sull’informazione ufficiale dell’Unione europea; 2. “Monitor Europa” , newsletter online che offre un approfondito monitoraggio sulle principali attività delle istituzioni europee con particolare attenzione alle attività del Parlamento e della Commissione europea, del Comitato delle Regioni e ad argomenti di interesse locale e regionale. Monitor Europa è in linea dal giugno 2002. 3. “Pacenews”, newsletter del portale “Pace & diritti umani”<www.paceediritti.it> Il sito web della biblioteca e del CDE sono stati completamente rinnovati nel corso del 2004. Il Cde è raggiungibile alla URL http://consiglio.regione.emilia-romagna.it/biblioteca/cde.htm, dove, oltre alle informazioni sulla sede, i contatti e le collezioni disponibili, è possibile trovare collegamenti ai servizi offerti dal Centro e richiedere direttamente informazioni e ricerche specialistiche. Il Cde collabora al progetto poliennale “L’Europa da scuola a scuola “, progetto di promozione della cultura europeista fra i giovani e costruzione di un canale di ascolto per raccogliere la partecipazione e l’espressione dei giovani sul futuro dell’Europa. Il CDE inoltre svolge un ruolo di coordinamento nella realizzazione del progetto “Pace e diritti umani”, percorso interistituzionale di raccordo con le istituzioni locali e il mondo associativo per la costruzione di una rete in materia di NONOEURORAPPORTO cooperazione, cultura di pace, integrazione multietnica, promozione dei diritti umani e della solidarietà fra i popoli attraverso il quale si è dato vita nel 2005 al portale “Pace & diritti umani” Entrambi i progetti sono realizzati in partenariato con la Giunta regionale e altri soggetti istituzionali della regione e l’Assemblea Legislativa della Regione Emilia Romagna svolge funzioni di capofila. 8.2 SERVIZI INFORMATIVI DELL’UNIONE EUROPEA PRESENTI IN EMILIA-ROMAGNA Rete d’informazione EUROPE DIRECT Ai servizi del Centro si può accedere: Visitando il Centro Documentazione Europa dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia Romagna - Viale Aldo Moro, 36 - 40127 Bologna 䡵 䡵 Telefonando al numero telefonico: 051. 6395122 - Fax 051. 6395123 䡵 Tramite INTERNET: http://consiglio.regione.emilia-romagna.it/biblioteca/cde.htm 䡵 Inviando un messaggio al seguente indirizzo E-mail: cdecons@regione. emilia-romagna.it Dal 1° maggio 2005 chiunque cerchi informazioni sull’Unione europea può avvalersi di una nuova Rete d’informazione chiamata EUROPE DIRECT, con oltre 400 Antenne disseminate per le città e le zone rurali dell’Unione europea allargata; essa raccoglie il testimone degli Info-Point Europa e dei Carrefours europei che per anni hanno fornito ai cittadini fatti e cifre delle politiche europee. Complessivamente sono 39 le Antenne individuate in Italia e, per quanto riguarda l’Emilia-Romagna, sono stati selezionati il Carrefour europeo Emilia, il Carrefour europeo Romagna e l’Info Point di Modena. Con “EUROPE DIRECT” vengono semplificati i circuiti d’informazione della Commissione europea, infatti le Antenne offrono un servizio adatto alle esigenze locali, grazie al quale i cittadini possono ottenere informazioni, con- sulenza, assistenza e risposte a domande sulla legislazione, le politiche, i programmi, i regimi e le possibilità di finanziamento dell’Unione europea. In pratica sono i punti di contatto della Commissione europea a livello locale. Antenna EUROPE DIRECT - Carrefour europeo Emilia 1 Attività principale dell’Antenna EUROPE DIRECT - Carrefour europeo Emilia è lo sportello pubblico a disposizione di utenti, intesi come singoli cittadini, ma anche imprese, associazioni, cooperative, enti pubblici, scuole, mondo del volontariato e della ricerca, professionisti, centri di formazione, associazioni di categoria, agricoltori, studenti e insegnanti, che possono accedere al centro per cercare informazioni sulle principali tematiche di pertinenza dell’Unione europea. A disposizione del pubblico è il centro di documentazione allestito presso la sede di EUROPE DIRECT Carrefour europeo Emilia, ove è possibile reperire tutta la normativa comunitaria dal 1957 in poi, nonché opuscoli informativi, riviste, periodici, monografie pubblicate dalle Istituzioni comunitarie. L’attività informativa è completata dalla pubblicazione e diffusione del quindicinale d’informazione europea IN DIRETTA DALL’UNIONE EUROPEA, dalla collaborazione con la rivista Agricoltura dell’Assessorato regionale Agricoltura 159 (attraverso la rubrica “Qui Europa”), nonché dall’aggiornamento delle pagine del sito Internet di EUROPE DIRECT Carrefour europeo Emilia, il cui indirizzo è http://carrefouremilia.crpa.it. Segnaliamo in particolare le news quotidiane di L’EUROPA IN DIRETTA … CON I GIOVANI e L’EUROPA IN DIRETTA … CON GLI AGRICOLTORI. Oltre all’informazione sulle tematiche europee, EUROPE DIRECT - Carrefour europeo Emilia offre servizi di orientamento, consulenza e assistenza tecnica in risposta ai bisogni specifici del singolo utente e, in alcuni casi, convenzioni mirate per la prestazione di servizi continuativi. Vengono abitualmente svolte attività di assistenza nell’individuazione di linee di finanziamento comunitarie, consulenza nella presentazione di progetti europei, ricerca di partners per iniziative comuni, organizzazione e realizzazione di seminari, eventi, viaggi di studio e lavoro, nonché moduli formativi per varie tipologie d’utenti. Notevole importanza ha rivestito, anche per il 2005, l’attività del Laboratorio Europa, attuato in collaborazione con Comune e Centro Servizi Amministrativi (ex-Provveditorato agli 1 A cura di Carla Cavallini - Europe Direct Carrefour europeo Emilia NONOEURORAPPORTO 160 Studi) di Reggio Emilia, struttura unica nel suo genere in Europa dedicata al mondo della scuola, con la quale si cerca di diffondere quotidianamente fra alunni e studenti (2.993 nell’anno scolastico 2004/2005) lo spirito di comune appartenenza all’Unione europea. Confermata la partecipazione di EUROPE DIRECT - Carrefour europeo Emilia alla Rete europea Eurodesk, network cofinanziato dalla Commissione europea, Direzione Generale Istruzione e cultura, specializzato nei programmi dell’Unione europea e del Consiglio d’Europa dedicati ai giovani e agli operatori del settore giovanile. A partire dal 2004 EUROPE DIRECT Carrefour europeo Emilia è membro di EPICOR, Rete di corrispondenti d’informazione del Parlamento europeo e inoltre fa parte della rete RE.E.Vol. Reggio Europa Volontariato, costituita su iniziativa del Centro di Servizio per il Volontariato Dar Voce in collaborazione con altri enti no-profit, con l’obiettivo di promuovere la partecipazione di giovani e organizzazioni del territorio della provincia di Reggio Emilia, al Servizio Volontario Europeo (SVE). In particolare l’attività della rete RE.E.Vol. è centrata sull’invio di volontari presso enti di altri paesi. L’Antenna EUROPE DIRECT - Carrefour europeo Emilia è inoltre membro della Rete SOLVIT e della Comunità degli informatori comunitari istituita a livello nazionale dal FORMEZ. Riportiamo un breve quadro delle attività, attuate nel 2005: L’attività di informazione di EUROPE DIRECT - Carrefour europeo Emilia nel corso del 2005 si è caratterizzata attraverso i seguenti dati, relativi al servizio di sportello pubblico: 䡵 3.715 visitatori al centro 䡵 8.350 richieste telefoniche 䡵 680 richieste scritte Il centro distribuisce quindicinalmente news a 4.150 utenti e una volta al mese a 90.000, oltre ai vari altri contributi alla stampa, specializzata e non, alla radio e alla TV non quantificabili in termini di pubblico raggiunto. Il sito internet dell’Antenna EUROPE DIRECT Carrefour europeo Emilia è stato visitato da 61.875 utenti nel corso del 2005. Sono stati organizzati direttamente e/o animato, sui diversi aspetti dell’integrazione europea, 39 eventi (tra seminari, convegni e tavole rotonde) cui hanno partecipato 3.059 persone, 145 giornate informative e formative per un totale di 3.492 partecipanti. Ha partecipato a 3 manifestazioni fieri- stiche, mentre un altro centinaio di utenti sono stati coinvolti in attività sempre a carattere informativo, in particolare attraverso l’organizzazione di viaggi di studio e di lavoro nell’UE e l’ospitalità di delegazioni da altri paesi UE e candidati. L’attività con i media nel corso dell’anno 2005 di EUROPE DIRECT - Carrefour europeo Emilia si è tradotta nella pubblicazione di 14 articoli sulla stampa locale e regionale, 4 sulla stampa nazionale, 20 interventi radiofonici e televisivi su emittenti locali e regionali e 1 su emittenti a livello internazionale (BBC 4) in forma di intervista o attraverso servizi dedicati al Centro nello specifico; in particolare in occasione delle principali iniziative organizzate dall’Antenna. Antenna EUROPE DIRECT - Carrefour europeo Romagna 2 Storicamente è il centro di informazione per i cittadini più vecchio della nostra regione se non d’Italia. Da sempre al passo con l’evoluzione dell’Unione Europea oggi il Carrefour Europeo Romagna è membro della rete Europe Direct che dal 2005 raggruppa i centri di informazione riconosciuti dalla Commissione Europea per i cittadini. Sorto nel 1989 a Villa San Martino di Lugo, da allora opera sul territorio regio- nale a favore dei cittadini dei territori rurali siano essi privati o soggetti socioeconomici: imprese, cooperative, associazioni, enti pubblici, scuole, centri di formazione, associazioni di categoria, agricoltori, studenti e insegnanti. Presso la sede è disponibile un centro di documentazione ove reperire normativa comunitaria e materiale documentario - opuscoli informativi, riviste, periodici, monografie pubblicate dalle Istituzioni comunitarie su formato cartaceo VHS, CD-Rom e DVD. Le principali aree di intervento sono riconducibili a due: una di informazione in senso stretto e una funzione di “animazione”. La prima si concretizza nella produzione di informazioni su temi e argomenti comunitari che interessano il territorio e in risposta a quesiti diretti degli utenti. La divulgazione avviene principalmente attraverso pubblicazioni – la newsletter quindicinale “Europa e Dintorni”, la rubrica “Politiche Comunitarie” all’interno della rivista Agricoltura dell’Assessorato regionale Agricoltura - e la gestione di un sito internet - www.carrefour-romagna.it costantemente aggiornato, all’interno del quale è possibile reperire e scaricare – tutte le notizie e i documenti pubblicati su carta, ma anche tutto ciò che per questioni di tempo non riesce ad andare in stampa. 2 A cura di Monica Visentin - Europe Direct Carrefour europeo Romagna NONOEURORAPPORTO La seconda è la cosiddetta ’“animazione” ovvero l’insieme dei servizi di consulenza e assistenza tecnica erogati agli utenti in risposta ad esigenze specifiche. Si tratta insomma di un insieme di servizi di supporto tesi a favorire la conoscenza dell’Unione Europea delle sue politiche e delle opportunità che mette in campo; a titolo esemplificativo si va dalla ricerca finanziamenti in relazione a progetti, all’assistenza tecnica per la partecipazione e la progettazione alle ricerche partners in Italia e all’estero ma anche alla progettazione e realizzazione di iniziative e organizzazione di giornate informative, seminari e convegni su temi comunitari. Infine il Carrefour Romagna collabora inoltre con la propria struttura ospite e i centri di formazione del territorio per la progettazione di attività formative nonché moduli formativi per varie tipologie d’utenti. Particolarmente efficace l’attività di rete del Centro ossia l’intensa attività di relazione e collaborazione con le Istituzioni europee di riferimento Commissione Europea, Parlamento Europeo, Comitato Economico e Sociale e relative Rappresentanze in Italia – e con le reti ufficiali dell’Unione Europea – la rete nazionali ed Europei Carrefours, con altre reti ufficiali dell’Unione Europea - Eurosportelli (EIC), Team Europe propria dei centri riconosciuti dalla Commissione Europea. Nel corso del 2005 sono state realizza- te diverse visite di studio in altri Paesi europei grazie alla collaborazione dei centri della rete Europe Direct; inoltre particolarmente significativa è stata la collaborazione con la Provincia di Ravenna per l’organizzazione del convegno internazionale dal titolo “La nuova politica di coesione cooperazione e competitività fra territori europei” sui nuovi obiettivi dell’Unione Europea per il prossimo periodo di programmazione 2007-2013. 8.2.1 Altri centri europei d’informazione Il Carrefour ha inoltre partecipato ad alcune manifestazioni fieristiche di rilevanza nazionale (fra cui la Fieragricola di Verona e il Compa di Bologna) e agli incontri di rete promossi dalla Rappresentanza in Italia della Commissione Europea e dalla Commissione stessa a Bruxelles. Obiettivo 2 – Referente provinciale Tel.051 659 89 22 Fax 051 659 84 32 e-mail [email protected] I numeri dell’attività continuano ad essere positivi ed in crescita come testimoniano i rilevamenti delle richieste dirette e degli accessi al sito internet. La mailing list di “Europa e Dintorni” comprende oltre 700 destinatari oltre ad essere scaricabile dal sito internet del Carrefour Romagna. La rivista Agricoltura ha una tiratura di oltre 70.000 copie ed è distribuita su tutto il territorio regionale. Oltre alle tre Antenne Europe Direct, sul territorio regionale sono numerosi i punti di informazione, qui elencati per provincia, attivati nell’ambito di specifiche azioni e/o programmi europei o su iniziativa diretta di alcune Direzioni Generali della Commissione europea BOLOGNA EUROSPORTELLO Euro Info Centre IT 355 Associazione industriali Via San Domenico, 4 - 40124 Bologna Tel. 051 52 96 48 fax 051 29 13 448 e-mail: [email protected] http://www.assibo.it/assibo/circolar nsf/siteweb/5.4 EUROSPORTELLO Euro Info Centre IT 369 Comitato Impresa Donna Viale Aldo Moro, 22 - 40127 Bologna Tel 051 609 94 73 fax 051 609 94 74 e-mail: [email protected] http://www.cid.er.cna.it 161 CDE Centro di documentazione europea Università di Bologna Dipartimento Scienze giuridiche “A. Cicu” – Via Zamboni, 27-29 40126 Bologna Tel. 051 20 99 627 fax 051 20 99 624 e-mail: [email protected] http://www.jus.unibo.it/cde Eurodesk IT 011 Comune di Pianoro - Centro civico Via Andrea Costa, 66 40067 Rastignano Tel. 051 65 29 184 Fax 051 65 29 156 e-mail: [email protected] EURES: EURopean Public Employment Services Provincia di Bologna – Servizio Lavoro Via del Borgo di S. Pietro, 90 G 40126 Bologna Tel. 051 65 98 976 Fax 051 65 98 593 e-mail: [email protected] Organizzazioni per la Promozione delle Tecnologie Energetiche OPET SEED c/o ASTER Via Gobetti, 101 - 40129 Bologna Tel 051 63 98 099 fax 051 63 98 131 e-mail: [email protected] http://www.aster.it/opet/ 162 NONOEURORAPPORTO tel. Numero verde 800375515 fax 051 68 43309 e-mail: [email protected] http://www.comune.cento.fe.it/ puntoeuropa/ tel. 0532 21 04 08 fax. 0532 20 24 88 e-mail: [email protected] http://www.eurodesk.it/rete.htm www.comune.fe.it/giovani/index.htm Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea Sportello APRE Emilia-Romagna c/o Aster Via Gobetti, 101 - 40129 BO Tel 051 63 98 099 e-mail: [email protected] http://first.aster.it/sportello.apre.htm CDE Centro di documentazione europea Università di Ferrara Corso Ercole I d’Este, 44 44100 Ferrara Tel. 0532 29 19 60 fax 0532 20 21 02 e-mail: [email protected] http://cde.economia.unife.it Obiettivo 2 –Referente provinciale Tel. 0543 71 43 54 Fax 0543 21 465 e-mail [email protected] Punto Europa Via Mazzini, 14 - 40026 Imola (BO) Tel. 0542 60 21 41 Fax 0542 60 23 10 e-mail: [email protected] http://www.comune.imola.bo.it/ vivere/puntoeuropa EUROSPORTELLO Relay dell’EIC.IT 369 CCIAA Ufficio Estero Via Darsena, 79 – 44100 Ferrara Tel. 0532 78 38 06-12 fax 0532 78 38 14 e-mail: [email protected] http://www.fe.camcom.it Innovation Relay Centre IRC IRENE c/o ENEA Via don Fiammelli, 2 - 40129 Bologna Tel 051 60 98 321 fax 051 60 98 084 e-mail: [email protected] http://www.irc-irene.org/ Obiettivo 2 – Referente provinciale Tel. 0532 29 92 37-74 Fax 0532 29 92 84 e-mail [email protected] e-mial [email protected] EURES Centro per l’Impiego di Ferrara via Cairoli, 30 - 44100 Ferrara Tel 0532 29 98 17 - 31 Fax 0532 29 98 22 referenti [email protected] [email protected] Punto Europa di Cento c/o URP Comune Corso Guercino, 41 44042 Cento (FE) EURODESK IT 028 Comune di Ferrara Informagiovani via Alberto Lollio, 15 44100 FERRARA FERRARA FORLì-CESENA Antenna Europa Appennino Forlivese c/o Castello di Civitella di Romagna (FC) Tel. 0543 983168 Fax 0543 984182 e-mail: [email protected] Bureau de Rapprochement des Entreprises Cise - Centro per l’innovazione e lo sviluppo economico - Azienda speciale CCIAA Corso della Repubblica, 5 – 47100 Forlì Tel. 0543 38 211 fax 0543 38 219 e-mail: [email protected] http://www.ciseonweb.it/index.jsp Punto Europa di Forli Palazzo Orsi Mangelli Corso A. Diaz, 45 – 47100 Forli Tel. 0543 37 48 07 Fax 0543 37 48 08 e-mail. [email protected] http:// www.puntoeuropa.it EURES Provincia di Forlì-Cesena servizio politiche del lavoro Piazza Morgagni, 9 - 47100 Forli tel . 0543 71 44 41 Fax 0543 21 969 Referente: annalisa.valmori@ provincia.forli-cesena.it EURODESK IT 029 Coop. Kara Bobowski – Informagiovani comunale Via Fanelli, 2 - 47015 Modigliana Tel. 0546 940259 Fax 0546 948668 e-mail: [email protected] MODENA Obiettivo 2 – Referente provinciale Tel. 059 209 811 - 812 - 817 Fax 059 209 80 e-mail [email protected] [email protected] [email protected] Europe Direct - Info Point Europa Piazza Grande, 17 - 41100 Modena Tel. 059 20 32 602 fax 059 20 32 595 e-mail: [email protected] http://ipeuropa/comune.modena.it Punto Europa di Carpi Via Berengario, 2/4 41012 Carpi (MO) Tel. 059 64 92 57 fax 059 64 92 40 e-mail: [email protected] http://www.carpidiem.it/html/ default/Il_Comune/Carpi_in_Europa/ Punto_Europa/ NONOEURORAPPORTO Punto Europa di Finale Emilia c/o Informacittà Piazza Verdi, 1/c 41043 Finale Emilia (MO) Tel. 0535 788333 fax 0535 788130 e-mail: [email protected] Punto Europa di Formigine c/o Villa Gandini Via S. Antonio, 4 41043 Formigine (MO) Tel. 059 41 63 55 e-mail: informagiovani@comune. formigine.mo.it Punto Europa di Maranello C/o Informagiovani Piazza Libertà, 33 41053 Maranello (MO) Tel. 0536 24 00 10 fax 0536 94 22 63 e-mail: informagiovani@comune. maranello.mo.it EURES Servizio Politiche del Lavoro Provincia di Modena Via delle Costellazioni, 180 41100 Modena tel. 059 20 90 65 fax 059 20 90 70 email: [email protected] Punto Europa di Vignola c/o Informagiovani Via Selmi 5 – 41058 Vignola (MO) Tel. 059 76 43 65 e-mail: [email protected] CDE Centro di documentazione europea Università di Modena Centro documentazione e ricerche sulle CE Via Università, 4 - 41100 Modena Tel. 059 20 56 633 fax 059 230443 e-mail: [email protected] http://www.giurisprudenza.unimo.it/ biblioteca/europe.htm EUROSPORTELLO Relay dell’EIC IT 369 Promec Promozione Modena economica Azienda speciale CCIAA Via Ganaceto, 113 – 41100 Modena Tel. 059 20 83 46 fax 059 20 85 20 e-mail: [email protected] http://www.mo.camcom.it/promec 163 PARMA PIACENZA Obiettivo 2 –Referente provinciale Tel.0521 354117 [email protected] Obiettivo 2 –Referente provinciale Tel.0523 79 53 46 - 79 54 44 Fax 0523 79 54 03 e-mail [email protected] CDE Centro di documentazione europea Collegio europeo di Parma Borgo Lalatta, 14 – 43100 Parma Tel. 0521 20 75 25 fax 0521 20 75 54 e-mail: [email protected] EURES Centro per l’impiego di Parma Via Galvani 4/A - 43100 Parma tel. 0521 95 17 16 fax 0521 95 17 16 referente: [email protected] EURODESK IT 082 Comune di Concordia - Ass.to Cultura, P.I. Piazza della Repubblica 19 41033 Concordia Sulla Secchia Tel. 0535 41 29 34 Fax 0535 41 29 12 e-mail: [email protected] EUROSPORTELLO Relay dell’EIC IT 369 CCIAA Via Verdi, 2/A – 43100 Parma Tel. 0521 21024 fax 0521 233507 e-mail: [email protected] SAVE Agenzia per l’energia e lo sviluppo sostenibile Via Razzaboni, 80 - 41100 Modena Tel. 059 407115 - fax 059 407118 e-mail: [email protected] http://www.aess-modena.it/ EURODESK IT 022 Consorzio IN&CO - Informagiovani comunale Via Melloni 1/B - 43100 Parma Tel. 0521 21 87 49 Fax 0521 21 87 48 e-mail: [email protected] Bureau de Rapprochement des Entreprises Asip - Camera di Commercio di Piacenza Ufficio commercio estero Piazza Cavalli, 35 - 29100 Piacenza Tel. 0523 386240 fax 0523 334367 e-mail: [email protected] RAVENNA Obiettivo2 – Referente provinciale Tel. 0544 258 001 - 002 Fax 0544 258 013 e-mail [email protected] Europe Direct - Carrefour Europeo Romagna c/o C.P.F.P. Via M. Monti, 32 - 48100 Ravenna Tel. 0544 450388 fax 0544 451788 e-mail: [email protected] http://www.carrefour-romagna.eu EURES Servizi per l’impiego provincia di Ravenna Via della Lirica 21 - 48100 Ravenna Tel. 0544 54 11 82 NONOEURORAPPORTO 164 Fax 0544 54 11 27 referente: [email protected] e-mail: [email protected] http://carrefouremilia.crpa.it Eurosportello EIC IT 369 Azienda speciale SIDI Camera di Commercio Viale L.C. Farini, 14 48100 Ravenna EUROSPORTELLO CCIAA - IDD Piazza della Vittoria, 1 42100 Reggio Emilia Tel. 0522 796244 fax 0522 796300 e-mail: [email protected] http://www.re.camcom.it/camcom/ camcom2.nsf Tel. 0544 48 14 43 fax 0544 21 87 31 e-mail: [email protected] http://www.ra.camcom.it/eurosportello REGGIO EMILIA Obiettivo 2 – Referente provinciale Tel. 0522 44 47 22 Fax 0522 44 47 40 e-mail [email protected] Europe Direct - Carrefour Europeo Emilia Via Bolognesi, 2 42100 Reggio Emilia Tel. 0522 278019 fax 0522 518956 e-mail: [email protected] http://carrefouremilia.crpa.it EURODESK IT 031 Europe Direct - Carrefour Europeo Emilia Via Bolognesi 2 42100 Regggio Emilia Tel. 0522 278019 fax 0522 518956 RIMINI Obiettivo 2 – Referente provinciale Tel.0541 71 62 75 - 71 63 24 Fax 0541 71 62 41 e-mail [email protected] Punto Europa di Rimini c/o Palazzo comunale P.zza Cavour, 27 - 47027 Rimini Tel. 0541 704156 fax 0541 704157 e-mail: [email protected] EURES Centro per l’Impiego di Bellaria Piazzale Gramsci 4 Bellaria 47814 (RN) Fax 0541 34 01 44 referente: [email protected] EURODESK IT 030 Coop. Tana Libera Tutti - Informagiovani comunale Via Bergamo 2 - 47838 RICCIONE Tel. 0541 64 49 20 0541 64 52 62 e-mail: [email protected] EURES Centro per l’impiego prov. di Rimini Via Sacramora 196 - 47900 Rimini Tel. 0541 35 86 11/19 Fax 0541 35 86 34/49 referenti [email protected] [email protected] EUROSPORTELLO Relay dell’EIC IT 369 CCIAA Via Sigismondo, 28 – 47027 Rimini Tel. 0541 363733 fax 0541 363747 e-mail: [email protected] EURES Centro per l’impiego di Riccione Viale Torino 19 - 47837 Riccione Tel 0541 47 31 35 referente [email protected] 8.3 SERVIZI INFORMATIVI DELL’UNIONE EUROPEA Diversi sono i servizi diretti dell’Unione Europea per informare e comunicare con i cittadini: europa.eu.int è il portale dell’Unione Europea, nato nel 1995 consente di seguire l’attualità dell’Unione europea e di ottenere informazioni di base sull’integrazione europea. L’utente può inoltre accedere all’insieme dei testi legislativi in vigore o in discussione, ai siti di ciascuna istituzione nonché all’insieme delle politiche realizzate dall’Unione europea in base alle competenze assegnatele dai trattati. Europe by Satellite (EBS) è lo strumento televisivo delle istituzioni dell’UE, diffonde nuovi notiziari quattro volte al giorno a orari fissi (20% delle trasmissioni) mentre il 40% di tutte le tramissioni è dedicata ad una informazione completa dal vivo delle attività delle istituzione, il resto del tempo è occupato da documentari concernenti questioni di attualità (15%) e da programmi preparati da canali partner. Eurobarometro (EB) fornisce regolari istantanee dell’opinione pubblica che vengono utilizzate per preparare e valutare le azioni di informazione necessarie per il pubblico. Rassegne stampa e Dispacci di agenzia. NONOEURORAPPORTO Esistono, inoltre, network e punti di informazioni coordinati direttamente dalla Commissione europea attraverso la Direzione Generale Stampa e Comunicazione: CDE Centri di documentazione europea Attivi dal 1963, sono stati creati con lo scopo di aiutare coloro che si interessano al processo di integrazione europea ad accedere alle pubblicazioni della Comunità. Sono biblioteche e centri di documentazione, solitamente insediati presso le Università, che raccolgono, catalogano e permettono la consultazione al pubblico delle pubblicazioni dell’Ufficio delle pubblicazioni ufficiali dell’Unione Europea. http://www.tecis.be/edc.asp http://europa.eu.int/comm/relays/ edc/index_en.htm Team Europe Creato nel 1989 é il gruppo di conferenzieri indipendenti della Commissione europea e consta di 630 membri nei 25 Stati dell’Unione; tale gruppo cui appartengono avvocati esperti professori universitari ecc. abbraccia tutti i settori di attività contemplati dalle politiche dell’Unione ed opera in tutte le lingue di lavoro. Sono incaricate dei contatti le Rappresentanze della Commissione negli Stati membri. È possibile ottenere gli elenchi dei conferenzieri per ogni paese presso il coordinatore nazionale della Rappresentanza della Commissione europea dei vari Stati membri. Per l’Italia: Rappresentanza di Roma - Via IV Novembre 149 - Tel. 06 69 999 201 [email protected] Europe Direct Service (00 800 67 89 10 11) servizio telefonico gratuito, aiuta i cittadini a conoscere ed esercitare i propri diritti e individuare tutte le opportunità offerte dall’UE, ad esempio i vari programmi comunitari che possono contribuire alla realizzazione dei progetti. Il call centre Europe Direct è in grado di rispondere al telefono in 11 lingue ed è disponibile attraverso un numero gratuito, per posta elettronica, lettera o fax. http://europa.eu.int/europedirect/ind ex_it.htm Eurojus fornisce consulenza e assistenza gratuita in merito a problemi giuridici derivanti dall’interpretazione o dall’applicazione di diritto comunitario. I consulenti legali sono accessibili attraverso le Rappresentanze: in Italia il Consulente Euro-Jus è presente tutti i martedì dalle 9.30 alle 13.00 e dalle 14.30 alle 18 presso gli uffici di Roma e le richieste possono essere fatte per telefono Tel. 06/699991 o per iscritto (posta o telefax) Via IV Novembre 149 - 00187 Roma.; fax 06/6791658, oppure tramite email: [email protected] http://europa.eu.int/italia Tra i servizi informativi coordinati da altre Direzioni generali della Commissione, ricordiamo: SOLVIT opera dal luglio 2002, è una rete per la risoluzione di problemi on line, in cui gli Stati membri collaborano per risolvere concretamente i problemi derivanti dall’applicazione scorretta delle norme sul mercato interno da parte delle amministrazioni pubbliche ed è coordinata dalla Direzione Generale Mercato interno. I centri SOLVIT, ne esiste uno in ogni Stato membro, fanno parte dell’amministrazione nazionale e s’impegnano a fornire soluzioni concrete a problemi concreti entro dieci settimane da quando viene presentato il caso. In Italia è presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento Politiche comunitarie, Piazza Nicosia 20 - 00186 Roma, Fax. 06 677 95 064, e-mail [email protected] http://europa.eu.int/solvit/site/ about/index_it.htm FIN-NET è un network per i reclami dei consumatori di Servizi Finanziari, nato nel 2001 con l’intento di agevolare l’accesso alle procedure extragiudiziali nei casi internazionali, è coordinata dalla Direzione Generale Mercato interno. http://finnet.jrc.it/it/page.gx?_ app.page=home-top.html 165 EURES (EURopean Employment Services) collega la Commissione europea e i servizi pubblici per l’impiego dei paesi appartenenti allo Spazio economico europeo e della Svizzera, operatori regionali e nazionali impegnati nelle problematiche dell’occupazione, i sindacati, le organizzazioni dei datori di lavoro e gli enti locali e regionali. I servizi prestati sono di tre tipi: informazione, consulenza e assunzione/collocamento (incontro domanda/offerta). EURES, coordinata dalla Direzione generale Occupazione e Affari sociali, è anche una rete costituita da oltre 500 consiglieri EURES con il compito di fornire, attraverso contatti personali, le informazioni richieste da chi cerca e offre lavoro. http://europa.eu.int/eures/index.jsp BICs Business and Innovation Centres forniscono assistenza alle PMI per stimolare lo sviluppo industriale a livello locale e regionale. I Centri europei di impresa e innovazione hanno lo scopo principale di creare nuove imprese o sviluppare imprese già esistenti che siano innovative nei diversi settori dell’industria e dei servizi connessi. I BICs, coordinati dalla Direzione generale Ricerca, sono collegati tramite l’ European BIC Network (EBN). http://www.ebn.be 166 IRCs Innovation Relay Centres, i Centri di collegamento per l’innovazione, coordinati dalla Direzione generale Ricerca, sono incaricati della diffusione di informazioni sui programmi di ricerca e dell’organizzazione di incontri e seminari mirati al trasferimento di tecnologie innovative. http://irc.cordis.lu/ EICs Euro Info Centres, o Eurosportelli, informano, assistono e consigliano le aziende su tutte le materie comunitarie e di interesse per le imprese. Gli EICs collaborano anche con la Commissione europea nella fase di consultazione del mondo economico e produttivo per la definizione delle linee guida delle politiche comunitaire. La rete comprende anche uffici di minori dimensioni (Relay) che dipendono da un EIC ufficiale. Gli EICs sono coordinati dalla Direzione generale Imprese. http://www.europa.eu.int/comm/ enterprise/networks/eic/eic.html http://www.euroinfocentre.it/ Antenna Culturale Europea è lo sportello informativo del programma Cultura, coordinato dalla Direzione generale Istruzione e Cultura. L’ obiettivo è quello di informare e promuovere a livello nazionale, presso gli enti e gli NONOEURORAPPORTO operatori del settore, le opportunità di cooperazione culturale presentate dal programma Cultura 2000. http://europa.eu.int/comm/culture/ eac/culture2000/contacts/national_ pts_en.html http://www.antennaculturale.it/ LA PARTECIPAZIONE DEGLI ENTI LOCALI DELL’EMILIA-ROMAGNA AI PROGRAMMI DI FINANZIAMENTO COMUNITARI 9 Ricerca realizzata dalle Commissioni “Politiche Europee, Relazioni Internazionali e Cooperazione Decentrata” di ANCI e UPI Emilia-Romagna La ricerca è stata condotta da Anna Castellari di UPI Emilia-Romagna. Un sentito ringraziamento per la collaborazione prestata nella raccolta dei dati va agli Uffici Europa e alla rete dei Ragionieri Capo degli Enti interpellati. Un particolare ringraziamento ad Irene Calzolari della Provincia di Modena per la collaborazione data. NONOEURORAPPORTO L’indagine sulla partecipazione degli Enti Locali dell’Emilia Romagna ai Programmi di finanziamento Comunitari prosegue e anche quest’anno ha interessato oltre alle 9 Province del territorio anche i 44 Comuni con popolazione a partire da 15.000 abitanti. La finalità della presente indagine, come nella precedente edizione è quella di censire i progetti europei presentati e/o gestiti dagli enti locali emiliano romagnoli, utilizzando i finanziamenti comunitari diretti erogati dalla Commissione europea nel corso del 2005. Come di consueto i dati sono stati raccolti attraverso la collaborazione degli Uffici Europa, laddove presenti, e delle Ragionerie negli altri casi, che hanno provveduto alla compilazione delle apposite schede per la raccolta dati. Per ulteriori approfondimenti circa i singoli progetti, le schede dettagliate sono disponibili presso gli uffici di ANCI e UPI Emilia Romagna. Di seguito vengono riportate delle tabelle riepilogative dei progetti, con l’obiettivo di offrire una fotografia d’insieme. I dati riportati in tali tabelle mettono in evidenza gli aspetti salienti dei progetti evidenziando alcune tendenze. A livello di progetti sono stati censiti 111 progetti, di cui 32 presentati o gestiti da Province e 53 da Comuni. Volendo procedere con un’analisi dei dati, notiamo che, relativamente alla partecipazione degli Enti locali, si conferma il trend registrato nel 2004, ovvero i Comuni al di sotto dei 50.000 abitanti generalmente non partecipano a Programmi comunitari (ad eccezione di Bagnacavallo). La causa rimane probabilmente nella mancanza di specifiche risorse dedicate a tale attività e di conseguenza l’estraneità dai circuiti di informazioni e network specializzati in cui transitano le opportunità comunitarie. Diversa è l’attività dei Comuni capoluogo e delle Province, la cui esperienza nel settore va via via consolidandosi attraverso la presentazione diretta di progetti in qualità di capofila o aderendo ad iniziative proposte da altri soggetti, in qualità di partner. Tra i programmi maggiormente utilizzati risultano i Programmi di Iniziativa Comunitaria (PIC) ed in particolare il programma Interreg III (A,B, o C) e l’Iniziativa Equal. Per quanto riguarda il programma Interreg III, notiamo un’attività particolarmente vivace tra i Comuni e le Province della Costa Adriatica, con una punta di 10 progetti per ente (Provincia di Parma), alcuni dei quali presentati in qualità di leader. Tra le sezioni più utilizzate risulta la sezione C relativa alla cooperazione interregio- nale, seguita dalla sezione A relativa alla cooperazione transfrontaliera ed infine alla sezione B relativa alla cooperazione transnazionala. La preferenza registrata a livello locale per il programma Interreg ricalca in dimensione ridotta la tendenza a livello europeo, dove tale programma risulta tra i principali strumenti comunitari a finanziamento diretto. Nonostante la complessità di questo strumento, dovuta in particolare alle rigide regole di amministrazione del budget e di rendicontazione dei costi, rimane comunque molto interessante sia per gli aspetti finanziari che per le numerose tematiche che permette di trattare. Osservando i temi affrontati dai progetti censiti, notiamo che riguardano svariati settori di interesse per l’ente locale, dalla cooperazione per lo scambio di buone prassi nel settore agricolo, alla cooperazione per la diffusione delle nuove tecnologie della comunicazione nelle pratiche amministrative, fino alla promozione turistica dei territori. Quest’ultimo aspetto è interessante, in quanto in mancanza di un programma comunitario dedicato al turismo, molti enti hanno trovato nello strumento di cooperazione transeuropea un’opportunità per la promozione e valorizzazione delle proprie zone turistiche. 169 Proseguendo la nostra analisi, notiamo che oltre ai PIC, vengono molto utilizzati anche programmi di carattere socio-cultuale, quali in particolare il programma Gioventù e il programma Gemellaggi, che sono per la maggior parte utilizzati dai Comuni. Restando sul tema, lo stesso vale per il programma Socrates, azione Comenius, utilizzato esclusivamente dai Comuni data la loro specifica competenza in materia di istruzione, tema a cui è dedicato il programma, mentre il programma Leonardo è stato molto utilizzato dalle Province. Interessante risulta anche l’attività svolta nell’ambito sociale, attraverso il prevalente utilizzo del programma sulla lotta all’esclusione sociale che vede in alcuni casi gli enti impegnati in qualità di leader. Spostando l’attenzione su altre tematiche notiamo che è stato fatto un discreto utilizzo anche del programma relativo all’Energia Intelligente, programma EIE, evidenziando una crescente attenzione da parte del territorio per lo sviluppo sostenibile ed in particolare per le Fonti Energetiche Rinnovabili. Sempre in tema di sostenibilità ambientale, un secondo programma utilizzato si conferma il programma Life per la promozione e lo sviluppo delle Politiche 170 Ambientali a livello comunitario. Relativamente a questo programma si registra una contro tendenza rispetto agli anni scorsi, con la prevalente partecipazione al programma da parte dei Comuni e non più delle Province. La lista dei programmi utilizzati prosegue con ulteriori strumenti quali il Programma e-Ten per lo sviluppo delle nuove tecnologie finalizzate al sostegno delle reti nel settore delle infrastrutture di telecomunicazione, il Programma Cultura 2000, per la valorizzazione e promozione culturale, il VI Programma Quadro di ricerca e sviluppo tecnologico e, una serie di altri programmi e linee di finanziamento specifiche. In conclusione di questa breve analisi possiamo affermare che il quadro emerso è ricco di esperienze maturate attraverso la partecipazione da parte degli Enti Locali emiliano romagnoli ai principali programmi di interesse per le pubbliche amministrazioni, tra cui come abbiamo evidenziato il primato spetta al programma Interreg e al programma Equal. L’esperienza maturata attraverso queste iniziative è particolarmente importante soprattutto in vista del nuovo periodo di programmazione dei Fondi Strutturali che prevede un obiettivo specifico dedicato alla “Cooperazione NONOEURORAPPORTO territoriale europea”, come strumento per favorire lo sviluppo equilibrato, armonico e sostenibile del territorio europeo. Potenziare le competenze sviluppate fino ad oggi e alimentare la rete di contatti comunitari maturata attraverso la partecipazione a progetti europei, sono gli obiettivi strategici che gli operatoti delle politiche comunitarie dovranno darsi per sfruttare al meglio queste opportunità, unitamente alla capacità di fare rete tra le varie amministrazioni regionali. Il rapporto presentato lo scorso anno annunciava l’impegno da parte di UPI ed ANCI di avviare una Rete sulle tematiche comunitarie che metta in relazione persone e strumenti afferenti al sistema degli enti pubblici emilianoromagnoli. Questa Rete, denominata ANTENNE D’EUROPA, ha trovato una propria concretizzazione nel corso di questo anno, mediante la sottoscrizione di un accordo per la costituzione di un tavolo regionale di coordinamento sulle politiche comunitarie fra le amministrazioni provinciali di Modena, Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena, Parma, Piacenza, Ravenna, Reggio Emilia, Rimini. Tale Rete si va oggi ad aggiungere ad altri importanti strumenti di lavoro atti- vati all’interno della nostra Regione, quali il Progetto Direzione Europa, laboratorio integrato per la costruzione di euroreti tra dirigenti di enti ed istituzioni emiliano romagnole, promosso da UPI, ANCI Emilia Romagna e dalla Regione Emilia Romagna. L’attuale periodo di programmazione 2000-2006 ha visto impegnati i nostri territori nell’attivazione di Uffici Europa e creazione di reti al fine di cogliere fino in fondo le opportunità comunitarie. L’innovazione metodologica e contenutistica dovrà essere lo strumento strategico con cui il sistema emiliano romagnolo nel periodo 2007-2013 potrà raggiungere nuovi e ulteriori obiettivi. NONOEURORAPPORTO Partecipazione degli Enti Locali suddivisi per programmi comunitari Programma comunitario Ente Titolo progetto ASIA PRO ECO II ASIA URBS Provincia di Modena Provincia Reggio Emilia Re building sustainability … Sustainable Urban Organic Solid Waste Management and Disposal AWARDS Progetto Classe Progetto Classe Didart II BELIEF Agenzia per Energia per P.A. BELIEF START Renewable Energy Sustainable Planning Palms Integrarsi Fuori Orario Sintesi Il lungo cammino dei Sinti e dei Rom Spring out A Lungo E.L.S.A. Equal insieme Una questione privata E T Esperienze di transizione M.O.B.I.L.I. Star Certiserv Hands Liber Imms Memo:platform for the european turist industry Optiark L’Europa per il Territorio Corso aggiornamento “EduMusei” Azioni innovative FSE Cultura 2000 Provincia di Piacenza Provincia di Ravenna Comune di Ravenna Comune di Reggio Emilia Energia Intelligente Europa Comune di Modena Comune di Parma Comune di Rimini Comune di Ravenna Provincia di Modena Equal II Comune di Bologna Comune di Modena Provincia di Piacenza Provincia di Rimini Provincia Reggio Emilia Comune di Forlì Provincia di Parma E-Ten Fondo Sociale Europeo Provincia di Bologna Comune di Imola Provincia di Piacenza Comune di Bologna Provincia Reggio Emilia Comune Reggio Emilia 171 NONOEURORAPPORTO 172 Programma comunitario Ente Titolo progetto Gemellaggi di città Comune di Reggio Emilia Comune di Forlì Comune di Ravenna Comune di Bagnacavallo Comune di Modena Provincia di Rimini Comune di Modena Io … mi cerco e mi trovo Io … mi cerco e mi trovo Io … mi cerco e mi trovo Young Europe town twinning sviluppo sostenibile Servizio Volontario Europeo Working for youth in Erciyes University Youth centre With you,with troops La mer & Wot about U? Building Bridges to the other Nations Rural and Youth development I colori dell’infanzia Action Nautilus2 Adria Safe NEW Adria tur Adria Link Adria Safe INROSE NEW SUA NEW Adria Link Adriatur Adria Safe Inrose SUA INROSE Sua NEW Gioventù Interreg III A Comune di Reggio Emilia Comune di Parma Comune di Ravenna Provincia Forlì - Cesena Provincia di Rimini Provincia di Ravenna Comune di Ferrara Comune di Ravenna Comune di Forlì NONOEURORAPPORTO Programma comunitario Ente Titolo progetto Interreg III B Provincia di Rimini SAWTAACA MAVITRA RED CODE ACCRETe Cityports ROMIT CARE SAWTAACA CARE TAQI CARE Rescue Wine Plan Rescue SUVOT Rescue Wine Plan Rescue Hidrosource International Communal Network Rescue NEAC (Network of European Automotive Competence) AMICA Urbe Viva Capture the knowledge network City Parking in Europe eCitisen Eprodat Tele Medicine Knowledge Network Enhance Health Comics Conservazione e …beni Culturali Creative Learning Method Municipality Eurodesk Rimini School Network Provincia di Parma Comune di Ravenna Comune di Rimini Comune di Forlì Interreg III C Comune di Ferrara Provincia Forlì-Cesena Provincia di Rimini Provincia di Ravenna Provincia di Piacenza Provincia di Reggio Emilia Provincia di Ferrara Comune di Modena Comune di Reggio Emilia Comune di Bologna INTI Leonardo Comune di Rimini Comune di Forlì Comune di Modena Provincia di Ravenna Provincia di Reggio Emilia Provincia di Modena Provincia di Rimini 173 NONOEURORAPPORTO 174 Programma comunitario Ente LIFE Provincia di Parma Comune di Ferrara Comune di Ravenna Comune di Rimini Lotta all’Esclusione Sociale Comune di Bologna Comune di Forlì linea bilancio DG Ambiente Comune di Bologna Medio Ambiente en los Provincia di Modena paises en desarrollo Pari opportunità Comune di Modena Comune di Bologna Phare EuropeAid Phare Twinning light Rete Europe Direct Socrates Socrates - Comenius VI PQ RST Trasport Provincia di Bologna Provincia di Ferrara Comune di Ferrara Provincia di Bologna Comune Reggio Emilia Comune di Modena Comune Reggio Emilia Comune di Forlì Comune di Ravenna Provincia di Bologna Titolo progetto Seq-Cure IDEMS IDEMS EMMA Social ExclusionToward inclusion through comunication Citizenship and new inclusion project.Phase PILOT Il Rio della Speranza CARE New Faces/New Fatherhood Concept in European cities NET-INK NET-INK NET-INK Assistence for … of Romania Laboratorio Europa Europe Direct Erasmus Co-nai-sens Le Jardin monument vivent MISS NONOEURORAPPORTO 175 Partecipazione ai progrmmi comunitari suddivisi per Ente Comune di Bologna Programma Titolo progetto DG Ambiente Tema trattato Ruolo Altri Partner PILOT-Pianificazione Predisposizione dei piano locali del traffico 1.189.357,05 del trasporto locale a basso impatto ambientale. Trasporto integrato motorizzato urbano a favore del trasporto pubblico Partner Comune di Evora (PT), Lancaster e di Bristol, Contea di Hampshire (UK), Comune di Tallin (EE), Comune di Traila, URTP (RO), Langzaam Verkeer (BE), Transport &Travel research Ltd.(HK), Comune di Colonia (DE), Comune dell’Aia (NL), Comune di Lille (FR) Equal II Integrarsi Percorsi e interventi per l’integrazione sociale e professionale dei rifugiati e richiedenti asilo 7.000.000 Partner ANCI, Censis, UNHCR, Comuni di Ancona, Bergamo, Bitonto, Catania, Forlì, Genova, Roma, Gate - Amburgo (DE), Forum Réfugiés - Lione, Cimade Paris (FR), Lasar - Liverpool (UK) Equal II Palms Accompagnamento al lavoro per minori stranieri non accompagnati 2.500.000 Partner Comuni di Roma, Ancona, Milano, Torino, Gruppo Abele Torino, Legacoop Roma, Associazione Progetto Diritti Roma, Save the Children Italia, Promidea Cosenza, Speha Fresia Roma, Associazione Virtus Roma, Federazione SCS/CNOS Roma, Caritas eTEN Certiserv Promuove l’interazione e lo scambio elettronico di dati tra le P.A. Europee 1.078.162 Partner EDS Busines Solution GmbH KG Brema, Comune di Brema, Detecom Internazional (DE); Comune di Sheffild (UK); Studio notarile Genuini Milano eTEN HANDS Il sistema di routing automatico per i Supporto ai servizi messaggi e-mail e il gestore di FAQ, di risposta sviluppate nel precedente progetto EDEN, vengono “fusi” e posti alla valida-zione del mercato nei diversi siti pilota delle PA e in una Public Utilità 1.807.000 Leader Regulus Bologna, ENIA, Getronics Italia Pisa; Napier University Edemburgo, comune di Edimburgo (UK), Eurocities (BE), Comune di Saarbrùcken (DE) eTEN Liber Imms 1.384.109 Partner Uniteam Spa Milano, Biblioteca Ginzburg (Comune di Bologna), F2 srl, Regione Sardegna; Biblioteca di Cluj Napoca (RO), Biblioteca di Vigo (ES) eTEN Memo: platform for Nuovi servizi nel settore Turistico per the European renderlo più competitivo Tourist Industry 2.472.000 Partner Camera di Commercio di Nizza, Cybele Production SA, La Muraz, Media Welcom Annecy, Comune di Arles, Vox Inzebox Marsiglia (FR); Moltomedia GmbH Saarbru cken (DE), Comune di Toledo(ES), comune di Pécs (HU), Comune di Olomouc (CZ), Kydonia Travel Ltd (GR), MobileGov Newcastle (UK) eTEN Optiark 2.759.889 Partner SICE(ES), AllmobileZurigo, Università di Zurigo (CH); ECORYS–Amsterdam (NL), Polis Bruxelles, Interparking (BE), SUSISIEKIMO PASLAUGOS, Vilnius (LT) Introduzione della tecnolo-gia RFID nelle Biblioteche per facilitare la gestione e i servizi alla utenza Ottimizzare la mobilità urbana con l’introduzione di un software per la gestione dei parcheggi Costo totale NONOEURORAPPORTO 176 Programma Titolo progetto Tema trattato Costo totale Ruolo Altri Partner Interreg IIIC Zona Ovest Tele Medicine Applicazioni informatiche per l’assistenza medica domiciliare Rete di città per la telemedicina 1.285.000 Partner Comuni di Eindhoven e dell’Aia (NL), Fondazione città di Viladecans, Servizio Sanitario Regionale delle Baleari (ES), Southampton City Care Trust (UK), GAL Appennino Genovese Interreg IIIC Zona Est City Parking in Europe Definire un catalogo di buone prassi in Europa sul tema della sosta 1.282.252 Partner Comune di Bari, Universus-Csei Bari, Comune di Atene (GR), Comune di Smolyan (BG), Agenzia per lo sviluppo della città di Santa Cruz di Tenerife (ES), Ente Parcheggi di Anversa, Università di Ghent (BE) Interreg IIIC Zona Nord eCitizen Capitalizzare esperienze di soluzioni informatiche per favorire i cittadini nei rapporti con le PA 1.314.000 Partner Comuni di Tempere, Vaasa e di Turku (FI),Comune di Trento, Comune di Sheffild (UK), Comune di Tartu (EE), Comuni di Vilnius e di Kaunas (LT), Comune di San Pietroburgo (RUS), IS Fyn (DK) Interreg IIIC Zona Sud eProdat Osservatorio internazionale per individuare le migliori pratiche per la Protezione di Dati sensibili da parte delle PA e vigilare sul rispetto delle norme comunitarie 1.300.000 Partner Regione Abruzzo, Università Rey Juan Carlos, Comune di Santa Cruz di Tenerife (ES); Assoc. autorità locali di Kavala, Università di Patrasso, Regione della Grecia Occidentale (GR); Ispettorato della Protezione dei dati dell’Estonia (EE) Lotta all’ esclusione sociale 2002-2006 Social Exclusion: Toward inclusion through comunication Sensibilizzazione cittadini e società civile rispetto ai temi dell’inclusione sociale (5 cantieri tematici) 98.461 Leader Regione Emilia Romagna, LegaCoop, Dipartimento Arti Visive Unibo, Ausl Bologna, Forum metropolitano delle associazioni dei cittadini non comunitari di Bologna e Provincia, CGIL, Consulta permanente per la lotta contro l’esclusione sociale Comune di Bologna, Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria Provveditorato reg.le Pari Opportunità New Faces-New Promozione delle pari opportunità attraverso 468.713,96 Fatherhood Concepts sostegni alle famiglie in European cities Partner Eurocities (BE), Concil of European minicipalities and Regions Budapest (HU), Comune di Aarhus (DK), Comune di Gijon (ES), Cultura Animi Sofia (BG), ISAI Joensuu (FI), Strategy Transnazional, Cemnitz (DE), Uttrecht (NL), Comuni di Roma e di Trento, Università di Trento Ruolo Altri Partner Leader Neresheim (DE), Aix-en-Othe (FR), Stone (UK), Stryzow (PL) Comune di Bagnacavallo (Ra) Programma Titolo progetto Tema trattato Town Twinning Young Europe Esperienze giovanili tra il Comune e le città partners (convegno) Costo totale 19.206 NONOEURORAPPORTO 177 Comune di Ferrara Programma Titolo progetto Tema trattato Costo totale Ruolo Altri Partner Interreg IIIA S.U.A – Siti Unesco della Euroregione Adriatica Valorizzazione del patrimonio artistico-culturale dei siti UNESCO. Per Ravenna: creazione di una nuova sezione del Museo d’Arte per la gestione del nuovo centro per il mosaico 1.730.000 Partner Provincia di Ferrara (Leader), Comune di Ravenna, Provincia di Ravenna, Museo dell’arte della città di Ravenna, Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali e Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Bologna, Capitolo della Cattedrale di Ferrara. Ministero Cultura, Gioventù e sport – Progetto città di Berat di Tirana (Albania); Comune di Sarajevo, Università di Sarajevo, Accademia dell’Arte di Sarajevo (Bosnia-Erzegovina); Ufficio Monumenti della Croazia, Comune di Porec, Città di Dubrovnik e Comune di Pola (Croazia); Regional Institute for the Protection of Cultural HeritageKotor; Cultural Heritage Republican Sate Organization of Montenegro di Cetinje (Montenegro); Serbian Unity Congress for Heritage Protection di Belgrado (Serbia). Interreg IIIB Cadses CARE Interventi per rendere l’ambiente urbano più accessibile per turisti e residenti con bisogni speciali, incrementando la vivibilità e la promozione turistica dei luoghi cittadini 2.008.360 Partner Regione Emilia Romagna, Comuni di Forlì, Venezia, Bologna, Rimini, Regioni Lombardia, Umbria, Province di Pesaro Urbino e Ancona, Aias, Associazione si può, Venice card (IT); Regione Vogtlandkreis, Comune di Gera (DE); Comune di Graz, Associazione Atempo (AT), Prefettura di Thessaloniki (GR), Pentru Dezvoltare Regionale Nord Est – Piatra Neamt (RO) LIFE ambiente IDEMS Integration and development of Enviromental Management Systems Proposta di integrazione dei sistemi di gestione, di bilancio, e di responsabilità di governo in materia ambientale 815.000,00 Partner Comuni di Ravenna e Mantova; Coordinamento agenda 21 Locali italiane, Modena; Comune di Växjö (SE); Comuni di Dresda e Heidelberg; Ufficio per la protezione ambientale, l’energia e la promozione della salute (DE); Comune di Amaroussion (GR) PHARE NET INK Rafforzamento delle capacità delle ong rumene e bulgare per i minori con svantaggi sociali o abbandoni 299.985 Partner GVC Italia (capofila), TED (DK), Child and Space association bulgara, ISS Bulgaria, State Agency for chil protection (BG); Sfanta Maria Foundation, Rom pentru Roma, Il Quadrifoglio, Contea di Giurgiu, Municipalità di Giurgiu, Municipalità di Sighetu (RO); IBO Italia, IAL, Educaid onlus, ISCOS onlus, Regione Emilia-Romagna, Province di Bologna e Ferrara, Comune di Mirandola, Università di Bologna, Croce Blu Mirandola NONOEURORAPPORTO 178 Comune di Forlì Programma Titolo progetto Tema trattato Costo totale Ruolo Altri Partner Iniziativa Comunitaria Equal E.L.S.A. Politiche di Empowerment delle lavoratrici straniere addette alla cura 1.418.700 Partner Arco (Cesena), Provincia di Forlì-Cesena, Comuni di Cesena e Savignano sul Rubicone, ANOLF-CISL (FC), ENGiM (Cesena), Carers UK (GB), Tartu Chamber of DisabledPeople (EE), The Society of the Children’s palliative Care of Latvia (LT), Qidos (NL) Interreg IIIA NEW Network Europeo per il Welfare 908.000 Partner Provincia Forlì Cesena, Province di Ferrara, Ravenna, Rimini; Comune di Elbasan, Scutari, Centro Donna di Scutari e di Elbasan, Ministero Lavoro e Affari Sociali (Albania); Comuni di Kragujevac e Novi Sad, Ministero Lavoro e Politiche Sociali (Serbia); Comune di Tuzla, Associazione Tuzlanska Amica, Tjeter Vision Tuzla, Centro Sociale Balashe Tuzla (Bosnia) Interreg IIIB Cadses TAQI Strumenti per il rilevamento della qualità dell’aria 1.525.375 Partner Austrian Environmental Expert Group, State Govern-ment of Lower Austria (AT); Institute of Environmental Management (HU), Czech Hydrometerological Institute (CZ); State Government of BurgerLand Interreg IIIB Cadses CARE Interventi per rendere l’ambiente urbano più accessibile per turisti e residenti con bisogni speciali, incrementando la vivibilità e la promozione turistica dei luoghi cittadini 2.008.360 Partner Regione Emilia Romagna, Comuni di Ferrara, Venezia, Bologna, Regioni Lombardia, Umbria, Province di Pesaro Urbino e Ancona, Aias, Associazione si può, Venice card (IT); Regione Vogtlandkreis, Comune di Gera (DE); Comune di Graz, Associazione Atempo (AT), Prefettura di Thessaloniki (GR), Pentru Dezvoltare Regionale Nord Est – Piatra Neamt (RO) Interreg IIIC Zona Est Enhance Health Sistema di sorveglianza sulla salute ambientale nelle aree urbana vicine agli inceneritori e agli insediamenti industriali 1.405.500 Leader Asl Forlì, ARPA Emilia Romagna, Computer Technology Institute Telematic Center Westgate (GR), Lower Austrian Government (AT), Advanced Production Technologies Institute University (ES), National Institute of Environmental Hhgiene (PL) Lotta all’esclusione sociale Citizenship and Sensibilizzazione sul concetto di new inclusion cittadinanza sociale project. Phase two 199.535 Leader Regione Emilia Romagna, Province di Forlì Cesena e Ravenna, Consorzio Servizi Sociali di Imola, Comune di Imola, Associazione Almaterra (Torino), Terra Nuova Onlus (Roma), Cooperativa Sociale Sesamo Forlì, Associazione Donne nel Mondo Forlì, Associazione Trama di Terre (Imola), Municipal Organisation for Social Intervention and Health (GR), Southall Black Sisters (UK), Interkulturelles Frauenzentrum (DE), Coalition for Gender Equality in Latvia (LT) Socrates Comenius Co-nai-sens 17.688 Partner Inforef (BE), Association Europèenne des Enseignants – Einsegnement Libre, IF-Belgique, Ecole Comunale fondamentale Arc en Ciel,Ecole Notre Dame de Mehagne (BE); Gimnázum Jana Nerudy (CZ), Lycèe Saint Thomas d’Aquin, Istitut International de Gestion Mentale (FR); Facultatea de Matematică ˛si Informatică – Universitatea “Ovidius” Costan˛ta (RO) La gestione mentale: una pedagogia dei mezzi dell’apprendimento. NONOEURORAPPORTO Programma Titolo progetto Tema trattato Town Twinning “Io…mi cerco e mi trovo. Verso la costruzione di un approccio comune contro la violenza sulle donne Un confronto fra Italia e Svezia per un approccio comune alla violenza contro le donne Costo totale 36.571 Ruolo 179 Altri Partner Leader Comune di Imola Programma Titolo progetto Tema trattato Equal M.O.B.I.L.I. Modello di orientamento per l’inserimento lavorativo dei giovani Costo totale 761.000 Ruolo Altri Partner Partner Consorzio Formazione&Lavoro (soggetto referente), Comuni di Ravenna, Savignano sul Rubicone, Officine Multimediali Scarl, Trama di Terre (Imola), Città Meticcia (Ravenna) Comune di Modena Programma Titolo progetto Tema trattato Costo totale Ruolo Altri Partner Energia Intelligente Europa BELIEF 2.539.009 Partner Energie-Cités (BE); Energie Centre Bratislava (SK); Gemeente Zoetermeer, Gemeente Delft, Energy Agency Zoetermeer (NL); Stadt Frankfurt, Stadt Heidelberg, Landeshauptstadt München (DE); Agência Municipal de Energia de Gaia, Agência Municipal de Energia de Almada (PT); Communauté Urbaine de Dunkerque, City of Rennes, Grenoble Alpes Métropole (FR); Bistrita City Hall (PL); Municipality of Nikea (GR); Občina Beltinci (SI); Ayuntamiento de Sevilla (ES); Sofia Energy Agency (BG); Leicester City Council, London Borough of Southwark (UK); Comune di Padova, Comune di Rimini, Agenzia Napoletana Energia ed Ambiente Equal Interventi di regolamentazione del lavoro domiciliare 1.500.000 Partner Irecoop Bologna, CESVIP Piacenza, Cooperativa Sociale Gulliver, Federazione diocesana servizi per gli anziani Reggio Emilia, Unione Provinciale delle Cooperative Reggio Emilia, Lega delle Cooperative Reggio Emilia, Provincia di Reggio Emilia, Domus Assistenza, Confcoo-perative Modena, Centro Analisi delle Politiche Pubbliche Unimore, Followup Srl Modena, Lega coop Modena Fuori Orario NONOEURORAPPORTO 180 Programma Titolo progetto Tema trattato Costo totale Ruolo Altri Partner Gemellaggi di città Town Twinning Organizzazione di una conferenza in tema di sviluppo sostenibile 43.019 Leader Comune di Linz (AT) Gioventù–SVE With you, with troops Partecipazione alle attività dell’organizzazione di accoglienza 1.284 Agenzia di Invio Association of Hungarian Girls Guide (HU) (Agenzia di accoglienza) Gioventù–SVE Youth centre Organizzazione di eventi e concerti 1.230 Agenzia di Invio Nätvert Lidköping (SE) (Agenzia di accoglienza) Gioventù–SVE Working for youth Partecipazione alle attività promosse in Erciyes University dall’associazione universitaria della Erciyes 1.502 Agenzia di Invio (Agenzia di accoglienza) Gioventù–SVE La mer: transmettre Partecipazione alle attività del centro vela se passion, partager Les Glenans ses expériences, enseigner le voile 1.626 Agenzia di Invio Les Glenans (FR) (Agenzia di accoglienza) Gioventù–SVE & Wot about U? Partecipazione alle attività di un centro di animazione per bambini 1.471 Agenzia di Invio Voluntary Labour Corps Association (Agenzia di accoglienza) (PL) Gioventù–SVE Buildings Bridges to other Nations Partecipazione e organizza-zione a eventi nell’ambito dell’interculturalità 1528 Agenzia di Invio Aulandsgellschaft NRW e V. (DE) (Agenzia di accoglienza) Gioventù–SVE Rural and Youth development Partecipazione alle attività del centro di 1.224 informazione giovanile Coordinaciò rural de Catalunya Agenzia di Invio Coordinaciò rural de Catalunya, Olius (ES) (Agenzia di accoglienza) Interreg IIIC Zona Est Urbe Viva Nuovi modelli per la rigenerazione economica dei centri urbani 998.829 Partner Comune di Padova, Comune di Bologna, Comune di Patrasso (GR), Agenzia per lo sviluppo di Santa Cruz di Tenerife (ES), Comune di Coimbra (PT), Associazione Italiana dei Comuni e delle Regioni Europee (IT) INTI (Integrazione Migranti) Comics Interventi volti a favorire la partecipazione alla vita pubblica dei cittadini extracomunitari di seconda generazione 354.810 Leader ARSIS – Association for the social support of youth – Salonicco (GR), ADICE – Association pour le Développement des Initiatives Citoyennes et Européenes – Roubaix (FR), ALBEDA College – Rotterdam (NL), RAA/NRW – Regional Office for Support of Migrant Children and Youngster – Essen (DE) Pari opportunità CARE Promozione delle pari opportunità di genere sul tema della riconciliazione tra tempi della vita familiare e della vita lavorativa 417.720 Partner Rete Reves, Provincia di Piacenza, Comune di Badalona, CEPS Projectes Socials (ES); Comune di Pireo (GR) Iscos - Istituto sindacale per la cooperazione allo sviluppo (CISL), Creafi - Centro di formazione - Lille (FR) Rete Europe DirectEurope Direct Attivazione di una antenna Europe Direct presso il Comune di Modena 134.854 Sovvenzione individuale NONOEURORAPPORTO 181 Comune di Parma Programma Titolo progetto Tema trattato Gioventù Action Sviluppo di metodi di educazione e formazione al volontariato giovanile per soggetti svantaggiati Energia Intelligente Europa Agenzia per Energia per P.A. Costo totale Ruolo Altri Partner 171.589 Leader Center for Education Programs and social initiatives (BG), European youth co-operation center (PL), Youngster without borders (RO), Pro Vobis national Volounteer center (RO); Estonian mentally disabled people support organisation (EE); Coordinadora Infantile y Juvenile de tempo libre de Vallecas Madrid (ES); Politecnico del mare Catania Creazione di un’agenzia per l’energia a supporto delle Pubbliche Amministrazioni 1.657.166 Partner Ademe Lorraine (FR), Infomobility/Enia, Università di Cassino (IT), Citizen’s Councellig Bureau Cristuru Secuiesc (RO) Costo totale Ruolo Altri Partner Partner associato Ravenna Antica-Fondazione Parco archeologico di Classe (leader); Università di Bologna; Provincia di Ravenna; Università di Leicester (UK); Università di Barcellona (ES); Central European University (HU) Partner Cooperativa sociale Libra (Leader); Beratungszentrum fur Judendliche di Ulm (DE) Comune di Ravenna Programma Titolo progetto Tema trattato Cultura 2000 Progetto Classe: archeologia di una città abbandonata Realizzazione di un centro europeo di studi sulla esperienza di scavo archeologico del periodo Tardo Romano e Alto Medioevo presso la località di Classe Gioventù per Nautilus2 Discussione dei ragazzi italiani e tedeschi l’Europa-Azione 1 Incontro sui temi del razzismo, xenofobia e internazionale e l’esclusione giovanile lavoro di ricostruzione biografica con i giovani Interreg IIIC Zona Est Adriatic Action Plan 2020 Buone prassi sul bilancio ambientale e preparazione di indici da rispettare per la tutela del mare adriatico 239.600,00 2.503,00 N.B. Nautilus2 si è concluso nel 2004 e, per mero errore, non era stato inserito nell’Eurorapporto 2004 801.836,00 Partner Comune di Ancona (Leader), Comuni di Alessano, Brindisi, Casarano, Molfetta, Pesaro, Pescara, San Benedetto del Tronto, Senigallia, Tricase, Venezia; Province di Bari, Ravenna; Regione Marche; Shkoder (Albania); Rijeka, Split (Croazia); Patrasso (GR); Bar (Serbia-Montenegro); Koper (SI); Partner tecnici: Bristol (UK); Xativa, Lloret de Mar, Istituto tecnologico delle Isole Canarie (ES); Regione della Bassa Austria (AT); Unione delle Città baltiche. NONOEURORAPPORTO 182 Programma Titolo progetto Tema trattato Interreg IIIB Cadses City Ports – Soluzioni di logistica urbana Esame delle problematiche relative alle 4.774,334 zone urbane dell’area Cadses, in particolare congestione del traffico e inquinamento atmosferico. Sviluppo di nuove modalità di trasporto Interreg IIIA S.U.A – Siti Valorizzazione del patrimonio Unesco della artistico-culturale dei siti UNESCO. Euroregione Adriatica Per Ravenna: creazione di una nuova sezione del Museo d’Arte per la gestione del nuovo centro per il mosaico Interreg IIIA IN.RO.SE Gemellaggi di città :“Io …mi cerco e Tre giornate di studio e incontri sul tema mi trovo. Verso la della lotta alla violenza contro le donne. costruzione di un Confronto di esperienze tra Italia e Svezia approccio comune contro la violenza alle donne” LIFE ambiente IDEMS Integration and development of Enviromental Management Systems Proposta di integrazione dei sistemi di gestione, di bilancio, e di responsabilità di governo in materia ambientale Socrates Comenius Le Jardin monument vivent Costruzione di una didattica multidisciplinare sui parchi e giardini storici d’europa Studio di fattibilità per i collegamenti marittimi per passeggeri e merci tra i porti dell’Emilia-Romagna e la Croazia Costo totale Ruolo Altri Partner Partner Regione Emilia-Romagna (leader); SCS Azioninnova Spa; Comuni di Udine, Ancona, Taranto, Parma, Vicenza; Brescia Mobilità; Infomobility S.p.A., IT. CITY S.p.A; The Agency for Regional Development of Ljubljana Urban Region (SI); State Government of Vienna; IC Consulenten Ziviltechniker; City Courier Service Speditions; L.O.B Logistik und Organisationsberatung; Forschungsgesellschaft Mobilitat –Austrian Mobility research di Graz (AT); Transeuropean consulting Unit of Thessaloniki S.A. (TRUTH); Hellenic Institute for Transport; Prefecture of Kavala; Region of Attika (GR) 1.730.000 Partner Provincia di Ferrara (Leader), Comune di Ferrara, Provincia di Ravenna, Museo dell’arte della città di Ravenna, Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali e Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Bologna, Capitolo della Cattedrale di Ferrara. Ministero Cultura, Gioventù e sport-Progetto città di Berat di Tirana (Albania); Comune di Sarajevo, Università di Sarajevo, Accademia dell’Arte di Sarajevo (Bosnia-Erzegovina); Ufficio Monumenti della Croazia, Comune di Porec, Città di Dubrovnik e Comune di Pola (Croazia); Regional Institute for the Protection of Cultural Heritage-Kotor; Cultural Heritage Republican Sate Organization of Montenegro di Cetinje (Montenegro); Serbian Unity Congress for Heritage Protection di Belgrado (Serbia) 1.550,00 Partner Provincia di Ravenna (leader), Autorità Portuale di Ravenna, CCIAA di Ravenna, Provincia di Rimini, Comune di Cesenatico; Ministero del turismo e dei trasporti; Comune di Pola (Croazia) 30.000,00 Partner Comune di Forlì (leader); Comuni di Imola, Reggio Emilia, Rimini, Russi; Provincia di Parma; Regione Emilia-Romagna; Comuni di: Falköping, Norrköping, Piteå, Stoccolma, Trollhättan, Vänersborg (SE) 815.000,00 Leader Comuni di Ferrara e Mantova; Coordinamento agenda 21 Locali italiane, Modena; Comuni di Dresda e Heidelberg; Ufficio per la protezione ambientale, l’energia e la promozione della salute (DE); Comune di Amaroussion (GR); Comune di Växjö (SE) 187.508 Partner Academique del Yvelines (FR) NONOEURORAPPORTO 183 Programma Titolo progetto Tema trattato Costo totale Ruolo Altri Partner STEER Energia intelligente europea START Short term actions to reorganize transport of goods Riduzione dell’utilizzo di energia attraverso l’ottimizzazione del traffico leggero nelle città e utilizzo di veicoli ad energia più efficiente 1.789,209 Partner Città di Göteborg, autorità per il traffico e il trasporto pubblico (leader); CON.S.A.R; Istituto sui trasporti e la logistica; ISIS; Comuni di Bristol e Exel (UK); Comune di Riga (LA); Prometni Institut (SI); Akarservice Väst AB (SE) Costo totale Ruolo Altri Partner ART’E’ Spa, Gam Bologna, Accademia di Belle Arti di Bologna, Cooperativa Culturale Giannino Stoppani, Museo MART di Trento, Museo delle Esposizioni di Roma; Louisiana Musuem of Modern Art di Copenhagen (DK), Universitat de Barcelona (ES), Museo di Helsinki (SV), Museo di Vilnius (LT), Museo di Colonia (DE) Comune di Reggio Emilia Programma Titolo progetto Tema trattato Cultura 2000 Didart II Realizzazione di una mostra didattica 298.550,00 itinerante costituita da “armadi multimediali” costruiti da giovani artisti europei per la didattica dell’arte contemporanea Partner Fondo Corso di Sociale Europeo aggiornamento “EduMusei” Riqualificazione del personale dei Musei Civici per una migliore progettazione e gestione dei servizi rivolti al pubblico scuola 13.000,00 Leader Gemellaggi di città “Io… mi cerco e mi trovo. Verso la costruzione di un approccio comune contro la violenza sulle donne” Convegno - Promozione della cittadinanza europea attiva sostegno alle azioni di gemellaggio fra città 18.285,50 Partner Comune di Forlì, Rete SERN (Svezia – Emilia-Romagna Network); Comuni di Ravenna, Imola, Russi, Provincia di Parma; Svezia: Comune di Falköping, Comune di Trollhättan, Comune di Piteå, Comune di Stoccolma, Comune di Vänesborg Gioventù SVE I colori dell’infanzia Accoglimento di 1 giovane volontario europeo a sostegno dell’attività scolastica dei bambini nella fascia 0-6 6.470,00 Leader Cooperativa solidarietà 90 Reggio Emilia, Everything’s possibile (UK) Interreg IIIC Zona Ovest Capture the Scambio di esperienze sull’economia della knowledge network conoscenza per lo sviluppo economico della città 647.800,00 Partner Brighton and Hove City Council, Telford and Wrekin Council, West Lothian Economic Development Service (UK), Girona City Council, Jerez de la Frontiera, Vigo Town Council, Manresa Council (ES), Mikkeli, City of Jyvaskyla (FI), City of Sundswall, City of Eskilstuna (SE), Municipalità of Leeuwarden (NL), Town of Trinec (CZ), Association of Local Authorities of the Prefecture of Kavala, Heraklion, Western Achaia (GR), Klaipeda Regional Development Agency (LT), Erd, Gyongyos (HU) Hasselt (BE) NONOEURORAPPORTO 184 Programma Titolo progetto Tema trattato Rete Europe Direct Laboratorio Europa Informazione e sensibilizza-zione per studenti sulle Istituzioni e sulle politiche comunitarie Socrates Erasmus Scambio di studenti per l’Istituto Musicale pareggiato A. Peri Reggio Emilia Costo totale Ruolo Altri Partner 53.000,00 Partner Europe Direct – Carrefour Emilia - Reggio Emilia 4.000,00 Leader Accademia Superiore di Musica di Bydgoszcz (PL) Costo totale Ruolo Altri Partner Comune di Rimini Programma Titolo progetto Tema trattato Interreg IIIB Cadses ROMIT Costruzione di una cultural route che colleghi gli itinerari romani 905.000 Partner Provincia di Rimini, Istituto Beni artistici e culturali Bologna, Europa Inform Consultino, Università Erlangen (DE), Comune di Patrasso (GR), Comune di Sofia (BG) Interreg IIICWest Zone Capture the Knowledge Network Creazione di un network per selezionare 1.559.100 strumenti e metodi per la raccolta informazioni sulle pratiche dei cittadini Partner Budapest Disttric II, Centre Interdiciplinaire de Recherche (CIR) City of E’RD, City of Vantaa, Communauté d’Aglomeration de Cergy-Pontoise, ENTP European New Towns Platform, Granollers City Council, Harlow District Council, Institute of Urban Development, Marne la Vallee Val Maubueé, Municipality of Almere, Gyoguos, Nuoro, Marbella, Tatabanya, Region of Western Greece, Sénart City Councel, Sociedad de Desarollo de Santa Cruz de Tenerife, The Community of Capelle aan den Ijssel, The interdisciplinarity centre for comparative Research Interreg III B Cadses C.A.R.E. Ristrutturazione percorsi ciclo-pedonali alle esigenze di ipo e non vedenti 71.814,23 Partner Regione Emilia Romagna (Capofila), Comuni di Bologna, Ferrara, Forlì, Regioni Lombardia e Umbria, AIAS Milano Onlus, Province di Ancona e Pesaro-Urbino, Associazione si può, Venice card, Città di Gera, Associazione Atempo Amministrazione della Prefettura di Salonicco (GR), Nprth-East regional development agency (RO), Bilduugsinstitut Pescherer (DE), InterregIIIB Cadses SAWWATACA Perfezionamento e omogeneizzazione delle politiche e delle modalità di reti fognarie e acque di scolo nell’Adriatico 908.850 Leader Joanneum Research (AT), Municipalyty of Preveza (GR), Provincia di Rimini, Croatian waters, City of Rijeka (Croatia), University of Ljubljana (SI) LIFE EMMA Gestione ambientale attraverso il monitoraggio 1.807.418 delle diverse tipologie di ipossia ed anossia nell’Adriatico Settentrionale Partner CNR ISMAR di Bologna, di Trieste, di Ancona, Università Politecnica della Marche, ARPA Emilia Romagna, Regione Emilia Romagna, ASTER, Gesturist Cesenatico, Cooperativa Casa del Pescatore, Cooperativa La Bussola, National Institute of Biology Slovenia (SI) NONOEURORAPPORTO 185 Provincia di Bologna Programma Titolo progetto Tema trattato Equal E.T Esperienze di Transizione Informazione e sensibilizzazione su inclusione di giovani ed adolescenti a rischio EuropeAid 121535 /C/G/multi (Phare) NET-INK Networking for Inclution Azione-ricerca partecipata per formazione degli operatori delle politiche di inclusione sociale TWINNING LIGHT RO 04 TL 02 (Phare) Assistance for Rafforzamento delle capacità operative del monitoring the personale del Ministero Rumeno del Lavoro implementation of e della Solidarietà Sociale, nonchè di tutti Romanian Joint gli attori chiave che operano nel campo Inclusion dell’inclusione sociale Memorandum by the Ministry of Labour, Social Solidarity and Family VI PQ RST Transport MISS Monitor Integrated System Ricerca su viabilità Costo totale Ruolo Altri Partner 60.000 Partner Soggetti pubblici regionali e nazionali 299.985 Partner TED (Formazione Educazione & Sviluppo)- ONG- (DK); Associazione “Child and Space” – ONG, International Social Service - ONG (BG); Fondazione “SANTA MARIA” – GIURGIU- ONG, Il Quadri Foglio -ONG, Rom Pentru Rom-ONG (RO); IBO Italia- ONG, EducAid Onlus- ONLUS, Comitato ISCOS Emilia Romagna Onlus, IAL Emilia-Romagna - ONG- Italia 250.000 Partner Regione Veneto, Veneto Lavoro, VinE 2.898.046 Leader Soggetti pubblici e privati del territorio nazionale ed extra (Grecia, Cipro, Germania, Polonia) Ruolo Altri Partner Attualmente la provincia di Bologna ha presentato altri 7 Progetti di cui 3 Respinti e 4 in valutazione. Provincia di Ferrara Programma Titolo progetto Tema trattato Costo totale Interreg IIIC Zone West AMICA Analisi degli impatti e conseguenze riguardo le strategie ambientali e pianificazione del territorio 827,561 Partner Clima Bundis/alianza del Clima, City of Dresden, Citta di Stuttgard (DE); HESPUL (FR); Upper Austrian Academy for Environment and Nature (AT); Climate Alliance Netherlands (NL); Alleanza per il Clima Italia, Comune di Venezia PHARE NET INK Rafforzamento delle capacità delle ong rumene 299.985 e bulgare per i minori con svantaggi sociali o abbandoni Partner GVC Italia (capofila), TED (DK), Child and Space association bulgara, ISS Bulgaria, State Agency for chil protection (BG); Sfanta Maria Foundation, Rom pentru Roma, Il Quadrifoglio, Contea di Giurgiu, Municipalità di Giurgiu, Municipalità di Sighetu (RO); IBO Italia, IAL, Educaid onlus, ISCOS onlus, Regione Emilia-Romagna, Provincia di Bologna, Comune di Ferrara, Comune di Mirandola, Università di Bologna, Croce Blu Mirandola NONOEURORAPPORTO 186 Provincia di Forlì-Cesena Programma Titolo progetto Tema trattato Costo totale Interreg IIIA Adria Safe Tutela e salvaguardia dell’ecosistema marino nell’Adriatico 894.080 Ruolo Altri Partner Partner Province di Ravenna e Rimini Interreg IIIA NEW Network Europeo per il Welfare 908.000 Partner Province di: Rimini, Ravenna, Ferrara, Comune di Forlì Interreg IIIC Zona Est RESCUE Sistema di supporto decisio-nale per 1.172.000 affrontare i disastri naturali o causati dall’uomo Partner Province di Piacenza, Rimini, Ravenna e Reggio Emilia Interreg IIIC Zona Est Wine Plan Qualificazione e valorizza-zione delle strade del vino in Europa 1.000.000 Partner Ruolo Altri Partner 800.000 Leader Kalmunai Municipal Council, Overseas Onlus, Istituto per la Certificazione Etica e Ambientale – ICEA 1.000.000 Partner Province di Genova e Parma, Coordinamento Agende21 Locali Italiane; Landkries Neuburg-Schrobenhausen (DE), Municipality of Neuburgan der Donau, Lake Balaton Development Coordinazion Agency - LBDCA (HU); Diputacio de Barcelona (ES) Rafforzare le competenze degli esperti di Non disponibile orientamento e formazione attraverso esperienze di studio e di confronto con altri paesi europei. In particolare promuovere l’opportunità Partner Comune di Carpi, ASTER, Académie de Créteil Parigi Formazione della popolazione indios per 1.790.000 uno sviluppo sostenibile della foresta amazzonica nella regione fra il basso Rio Negro e il Rio Cujeras in Amazzonia. Partner Amazzonia 90 soc.coop, Università dell’ Aquila, Regione Abruzzo, Union of Local Athorities of Kilkis Prefecture (GR), Academy of Humanities and Economics in Lodz, Regional Tourism Organization of Swietokrzyskie Region (PL), Arin Association, University Efitimie Murgu Resita, Chamber of Commerce Industry Agricolture of Bistrita Nasaud County (RO) Provincia di Ravenna Provincia Modena Programma Titolo progetto Tema trattato EU – ASIA PRO ECO II Post-Tsunami Programme Rebuilding sustainability Iniziative di cooperazione decentrata per interventi di ricostruzione in Sri Lanka nel Comune di Kalmunai EIE (anno 2005) Renewable Energy Creare sinergia a livello locale tra i decisori Sustainable Planning politici, i cittadini e gli attori economici, and Use within relativamente alle metodologie di public Bodies in sostenibilità ambientale di Agenda 21 Liaison with Involved Community Actors Leonardo da Vinci Municipality Medio ambiente Il Rio della en los paìses Speranza en desarrollo Costo totale NONOEURORAPPORTO 187 Provincia di Parma Programma Titolo progetto Tema trattato Equal II Equal Insieme Creazione di servizi Formazione Equal II Una Questione Creazione di servizi Formazione privata: non tenere al proprio tempo è un problema di spazio Interreg III B Cadses ACCRETe Agriculture Scambio di esperienze sulle ripercussioni in and Climate agricoltura dei cambiamenti climatici Changes: how to Reduce human Effects and Threats LIFEEnvironement SEQ-CURE, Inte-grated Systems to enhance sequestration of carbon, producing energy crops by using organic residues Costo totale Ruolo Altri Partner 650.000 Leader Soggetti pubblici e privati del territorio provinciale e partner extranazionali (Spagna, Slovacchia, Grecia) 1.020.000 Partner Soggetti pubblici e privati di Spagna, Francia, Svezia 750.000 Leader Regione Basilicata, Istituto Agrario di San Michele all’Adige, University of Rostock (DE), Municipality of Chrissoupolis, University of Thessaly, Municipality of Egion (GR); Czech Hydrometeorological Institute (CZ), Agricoltural Institute of Slovenia (SI); National Meteorological Administration (RO) 2.006.196 Partner C.R.P.A. – Centro Ricerche Produzioni Animali -Altri Costo totale Ruolo Altri Partner Provincia di Piacenza Programma Titolo progetto Tema trattato Equal II Sintesi Accesso al mercato del lavoro di immigrati, disabili e svantaggiati 700.000 Partner Equal II Il lungo cammino dei sinti e dei rom Accesso la mercato del lavoro delle popolazioni sinti e rom 700.521 Partner ETen STAR Realizzazione di un prototipo di agenzia di marketing virtuale 1.281.481 Partner Interreg IIIC Zona Est RESCUE Sistema di supporto decisionale per 1.172.000 affrontare i disastri naturali o causati dall’uomo Partner Interreg IIIC Zona Sud Hidrosource Gestione delle risorse idriche pluviali nell’Europa meridionale Partner 1.433.999 Provincie di Forlì Cesena, Rimini, Ravenna e Reggio Emilia NONOEURORAPPORTO 188 Programma Titolo progetto Tema trattato azioni innovative FSE Art. 6 reg. (CE) n. 1784/1999, AWARDS Progetto rivolto a donne anziane per un Ageing Workers rinnovato impegno nella vita lavorativa Aimed at Renewing Development towards a Sustainable life Costo totale Ruolo Altri Partner 925.883,80 Leader Fundacion Ferrol Metropoli, FUERM Fundacion Universidad Empresa of Murcia (ES), Provincia di Arezzo, Studio Ricerche Sociali, Consigliera di Parità - Associazioni Industriali - CNA - Unione Commercianti - CISL - UIL di Piacenza, Partner di supporto esterno: Regione Wilekopolska (PL) e Legacoop Piacenza Provincia di Ravenna Programma Titolo progetto Tema trattato Costo totale Ruolo Altri Partner Cultura 2000 Progetto Classe: archeologia di una città abbandonata Realizzazione di un centro europeo di studi sulla esperienza di scavo archeologico del periodo Tardo Romano e Alto Medioevo presso la località di Classe 239.600,0 Partner Ravenna Antica-Fondazione Parco archeologico di Classe (leader); Università di Bologna; Comune di Ravenna (partner associato); Università di Leicester (UK); Università di Barcellona (ES); Central European University (HU) Interreg IIIC Zona Est RESCUE Sistema di supporto decisionale per 1.172.000 affrontare i disastri naturali o causati dall’uomo Partner Provincie di Forlì Cesena, Piacenza, Rimini, e Reggio Emilia Interreg IIIC Zona Est Wine Plan Qualificazione e valorizzazione delle strade del vino in Europa 1.000.000 Partner Provincia Forlì Cesena Interreg IIIA SUA Creazione di una nuova sezione del Museo d’Arte di Ravenna per la gestione del nuovo centro per il mosaico 2.200.000 Leader Comune di Ravenna Interreg IIIA NEW Network Europeo per il Welfare 1.300.000 Partner Province di Forlì Cesena e Rimini, Comune di Forlì Interreg IIIA Adria Link Collaborazione e scambio di buone prassi nel settore del turismo 680.000 Partner Provincia di Rimini Interreg IIIA Adriatur Attività a supporto del turismo per i Comuni adriatici 1.600.000 Partner Provincia di Rimini Interreg IIIA Adria Safe Tutela e salvaguardia dell’ecosistema marino nell’Adriatico 1.000.000 Partner Province di Rimini Forlì/Cesena Interreg IIIA Inrose Sviluppo nuovi collegamenti marittimi tra Emilia-Romagna e Croazia 1.782.500,00 Leader Provincia di Rimini, Comune di Ravenna Leonardo da Vinci Conservazione e valorizzazione beni culturali e ambientali Tirocini europei di formazione per la conservazione e la valorizzazione dei beni culturali e dell’ambiente per lo sviluppo durevole in Europa 113.800,30 Leader NONOEURORAPPORTO 189 Provincia di Reggio Emilia Programma Titolo progetto Asia Urbs Sustainable Urban Gestione sostenibile dei rifiuti organici solidi Organic Solid Waste in Thailandia Manage-ment and Disposal Equal II A Lungo FSE –Obiettivo3 L’Europa per il Misura D territorio Tema trattato Costo totale Ruolo Altri Partner 651.434 Leader 1.400.070 Partner 25.000 Partner 2.198.675 Partner Sistema di supporto decisionale per 1.172.000 affrontare i disastri naturali o causati dall’uomo Partner Provincie di Forlì Cesena, Rimini, Ravenna e Piacenza 1.725.000 Partner Birmingham Chamber of Commerce - Leader, Welsh Automotive Forum (UK), Faculty of Mechanical Engineering University of Ljubljana (SI), Economic Region of Chemnitz-Zwickau (DE), Wroclaw Regional Development Agency (PL), Institute de la Mediana y Pequena Industria (ES), Ministry of Science and Research, Regional Council of Lorraine Ministry for Economy and Labour (FR), Ministry of Economic Development, Investment and Trade of Samara Oblast (RUS) 520.322 Partner Percorsi personalizzati di inserimento e stabilizzazione di disabili nel lavoro Programmi di seminari per un approccio alle opportunità comunitari Interreg IIIC Zona Est ICNW International Rafforzare le strutture comunali e industriali Communal Network nelle aree rurali Interreg IIIC Zona Est RESCUE Interreg IIIC Zone West NEAC Rete di comunicazione e scambio delle Network of competenze per i cluster della meccatronica European Automotive Competence Leonardo Creative Learning Method Validazione di una nuova metodologia formativa rivolta agli insegnanti della scuola primaria Centro Studio e Lavoro “La Cremeria” di Cavriago (RE) NONOEURORAPPORTO 190 Provincia di Rimini Programma Titolo progetto Tema trattato Costo totale Ruolo Altri Partner Equal Fase 2 Spring Out Inserimento lavorativo di persone con disagi 1.184.717 Partner Gioventù SVE Servizio Volontario Invio Volontari Europeo 3.055 Leader Interreg IIIB Cadses RED CODE Azioni transnazionali per il monitoraggio e la preven-zione delle calamità 1.310.000 Partner Interreg IIIB Medocc MAVITRA Azioni sul mercato del lavoro nel bacino del Mediterraneo 1.020.047 Partner Interreg IIIC Zona Est RESCUE Sistema di supporto decisionale per affrontare 1.172.000 i disastri naturali o causati dall’uomo Partner Province di Forlì Cesena, Piacenza, Ravenna e Reggio Emilia Interreg IIIA Adriatur Attività a supporto del turismo per i Comuni adriatici 1.600.000 Leader Provincia di Ravenna, 680.000 Leader Provincia di Ravenna, Interreg IIIA Adria Link Collaborazione e scambio di buone prassi nel settore del turismo Interreg IIIA Adria Safe Tutela e salvaguardia dell’ecosistema marino nell’Adriatico 1.000.000 Partner Province di Ravenna e Forlì/Cesena Interreg IIIA Inrose Studio di fattibilità per i collegamenti marittimi 1.555.000 tra porti dell’Emilia-Romagna e Croazia Partner Provincia di Ravenna, Comuni di Ravenna e Cesenatico Interreg IIIA NEW Network Europeo per il Welfare 908.000 Partner Province di Ravenna e Forlì - Cesena Interreg IIIB Cadses SAWWATACA Miglioramento e armonizzazione degli interventi di aggiornamento della rete fognaria e del trattamento delle acque reflue 908.850 Partner Comune di Rimini Interreg IIIC Zona Est SUVOT Turismo sostenibile e vocazionale 998.716 Leader Leonardo Da Vinci Eurodesk Rimini School Network Tirocini formativi all’estero 125.000 Leader RISORSE FONDI STRUTTURALI IN EMILIA-ROMAGNA PROGRAMMAZIONE 2000-2006 NONOEURORAPPORTO 193 Agenda 2000 - Regione Emilia-Romagna Programmazione interventi strutturali 2000-2006 (in milioni di Euro) obiettivo 2 phasing-out ob. 2 obiettivo 3 sviluppo rurale docup pesca azioni innovative Totale Costo totale Totale pubblico U.E. totale Stato Regione quote privati 250,900 12,904 1.324,194 1.267,431 21,599 10,974 2.888,002 244,267 12,572 1.314,096 836,690 11,915 5,164 2.424,704 121,766 6,267 591,343 386,700 5,151 2,582 1.113,809 122,501 6,305 722,753 449,990 6,764 2,582 1.310,895 85,751 4,414 578,202 375,970 4,731 1,807 1.050,875 36,750 1,891 144,551 74,020 2,033 0,775 260,020 6,633 0,332 10,098 430,741 9,684 5,810 463,298 30,275 54,108 29,506 113,889 22,375 54,108 29,506 105,989 10,309 27,054 14,698 52,061 12,066 27,054 14,808 53,928 7,217 18,939 12,409 38,565 4,849 8,115 2,399 15,363 7,900 3.001,891 2.530,693 1.165,870 1.364,823 1.089,440 275,383 471,198 Leader plus Equal ** Interreg *** Totale Totale generale Finanziamento pubblico nazionale ** l'iniziativa è attuata tramite un programma nazionale, la cifra riportata è indicativa per la nostra Regione *** progetti approvati a dicembre 2005, Interreg IIIA, IIIB Cadses IIIB Medoc e IIIC privati 16% Stato 36% Altro 45% UE 39% Regione 9% 7900 NONOEURORAPPORTO 194 Agenda 2000 – Regione Emilia-Romagna Programmazione interventi strutturali 2000-2006 (in milioni di Euro) obiettivo 2 phasing-out ob. 2 obiettivo 3 sviluppo rurale docup pesca azioni innovative Totale Leader plus Equal ** Interreg *** Totale Totale generale Totale complessivo FESR 250,900 12,904 1.324,194 1.267,431 21,599 10,974 2.888,002 121,766 6,267 FSE FEOGA-or FEOGA-G SFOP cofinanziamento nazionale private 5,151 122,501 6,305 722,753 449,990 6,764 2,582 1.310,90 6,633 0,332 10,098 430,741 9,684 5,810 463,298 7,900 471,198 591,343 386,700 5,151 2,582 130,615 591,343 0,000 386,700 30,275 54,108 29,506 113,889 10,309 14,698 14,698 27,054 10,309 0,000 0,000 12,066 27,054 14,808 53,928 3.001,891 145,313 618,397 10,309 386,700 5,151 1.364,82 27,054 ** l'iniziativa è attuata tramite un programma nazionale, la cifra riportata è indicativa per la nostra Regione *** progetti approvati a dicembre 2005, Interreg IIIA, IIIB Cadses IIIB Medoc e IIIC SFOP 0,4% FESR 12,5% FEOGA-G 33,2% FSE 53,0% Incidenza singoli fondi sul totale generale FEOGA-or 0,9% 7,900