Il ruolo del greco nel contesto urbano plurilingue della Sardi
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Il ruolo del greco nel contesto urbano plurilingue della Sardi
Il ruolo del greco nel contesto urbano plurilingue della Sardi achemenide Benvenuto, M.C. – Pompeo, F. – Pozza, M. [email protected] – [email protected] – [email protected] Sin dall’antichità le città la cui ubicazione geografica era favorevole e le cui condizioni economiche e/o politiche erano propizie hanno costituito forti poli di attrazione e aggregazione di gruppi eterogenei e di genti diverse con il conseguente prodursi di situazioni di plurilinguismo e multiculturalità (Silvestri 2004: 470). In tale prospettiva, la situazione di Sardi nel periodo achemenide (VI-IV sec. a.C.) appare particolarmente interessante. Questa città, infatti, già capitale del regno di Lidia − area fortemente multietnica e plurilingue anche prima dell’avvento dei Persiani e profondamente condizionata dalla presenza dei Greci della Ionia asiatica − a partire dalla conquista persiana ad opera di Ciro il Grande (547 a.C.) diventa il centro della satrapia di Lidia che gestiva gran parte dell’Asia Minore occidentale, comprese le città greche della costa (Hdt., III, 67, 3). In tal modo Sardi (a.p. Sparda), grazie alla sua posizione geografica e al suo ruolo politico, diviene la frontiera culturale e lo snodo prioritario e privilegiato dei contatti tra Oriente e Occidente, punto di incontro di popoli e culture diversi (per l’impatto achemenide sul contesto antropico locale, lo sviluppo urbano e la cultura materiale, cf. Dusinberre 2003). A causa della rarità e dell’estrema concisione dei documenti, tuttavia, le dimensioni del plurilinguismo nell’area di Sardi non sono facilmente valutabili. La composizione sociale era probabilmente mista in quanto, oltre all’etno-classe achemenide dominante e a quella indigena, i documenti bilingui greci ci attestano la presenza di un contingente greco le cui proporzioni sono difficili da ricostruire. Alle élite lidia bilingue dovevano appartenere intellettuali come, ad esempio, lo storico indigeno Xanto (secondo e terzo quarto del V sec. a.C.). Purtroppo dei suoi Lydiaká in greco restano pochissimi frammenti e le fonti letterarie che li hanno conservati non consentono di stabilire se si trattasse di un indigeno ellenizzato o di un bilingue dalla nascita; in ogni caso è interessante rilevare l’innegabile connotazione indigena e anellenica assegnata dalle fonti alla figura di Xanto. Date tali premesse, l’obiettivo di questo contributo è la descrizione del quadro linguistico quale emerge prevalentemente dall’analisi del materiale epigrafico di fase achemenide relativo a Sardi, la cui analisi – insieme a quanto tramandato dalle fonti indirette − permette di valutare la portata dell’impiego e dell’attecchimento delle differenti lingue attestate nell’area urbana indagata nel tentativo di ricostruirne nel modo più obiettivo e completo possibile il repertorio linguistico e, in particolare, il ruolo che vi rivestiva la lingua greca. Il materiale documentario epigrafico di Sardi comprende iscrizioni monolingui lidie e greche e iscrizioni bilingui. Per quanto riguarda le iscrizioni lidie, la maggior parte di quelle finora rinvenute (poco più di un centinaio) si colloca tra il V e il IV sec. a.C., durante il periodo della dominazione persiana (cf. Gusmani 1975, Adiego 2007). La documentazione si estende anche ad epoca recenziore (III-II sec. a.C.) e ne resta traccia in un paio di graffiti. Al VII-VI sec. a.C. risalgono monete, sigilli e qualche graffito. Si tratta, in quest’ultimo caso, di materiale linguisticamente «poco redditizio» (Gusmani 1981: 108). Gran parte delle iscrizioni lidie, purtroppo, sono frammentarie o comunque di ampiezza molto ridotta. Il corpus dei testi plurilingui lidi (cf. Adiego 2014) è costituito da quattro iscrizioni bilingui: una iscrizione funeraria lidio-aramaica (LW1, 349 a.C.), due iscrizioni votive lidio-greche (LW 20 e 40), una iscrizione votiva aramaico-lidia (LW 41), il cui testo aramaico, tuttavia, è corrotto. La distribuzione dei documenti lidi, a parte sporadiche eccezioni, ha il suo centro più importante nella capitale Sardi (cf. anche Melchert 2004: 601). Il greco, oltre che nelle due iscrizioni bilingui (cf. supra), è documentato in poche iscrizioni monolingui di cui la più nota è l’iscrizione di Droaferne, V sec. a.C. (cf. Briant 1998). L’aramaico è attestato in due iscrizioni bilingui (cf. supra). Infine, a livello metodologico, data la natura peculiare della realtà urbana plurilingue, che oggi come nel passato può essere considerata come «un insieme di reti di interazioni sociali e linguistiche molto differenziate tra loro, come un insieme di gruppi portatori di norme culturali e linguistiche talora collidenti, talora coesistenti, talora interagenti in un processo di trasformazione» (Sornicola 1980: 405), e tenuto conto delle caratteristiche qualitative e quantitative del materiale epigrafico indagato, ai fini della presente analisi è parso opportuno coniugare, per quanto possibile, alcuni elementi della sociolinguistica urbana plurilingue (cf., ad esempio, Franceschini 2004) con l’approccio d’analisi ai testi antichi quale descritto, tra gli altri, in vari lavori da Mancini (2002, 2012) e da Mullen (2012). La sociolinguistica urbana plurilingue, infatti, offre spunti interessanti che, applicati con le dovute cautele a un contesto plurilingue del passato, si prestano ad un’opportuna descrizione dello “spazio plurivariazionale urbano”, caratterizzato da alta eterogeneità, elevata variabilità, relativa rapidità dei mutamenti e dalla necessità intrinseca di adottare spiegazioni multifattoriali (Franceschini 2004: 258). D’altro canto, le riflessioni metodologiche sull’analisi sociolinguistica dei documenti antichi, per la quale la considerazione del contesto sia linguistico sia extra-linguistico è essenziale, sono di fondamentale importanza per contesti documentari come quello di Sardi. Bibliografia essenziale Adiego, I.-J. (2007), “Greek and Lydian”, in Christidis, A.-F., A History of Ancient Greek. From the Beginnings to Late Antiquity, Cambridge, 768-772. Adiego, I.-J. (2014), “Las inscripciones plurilingües en Asia Menor: hacia una clasificación tipológica y un análisis funcional”, in Eck, W. – Funke, P. (hrsgg.), XIV Congressus Internationalis Epigraphiae Graecae et Latinae 27. – 31. Augusti MMXII. Akten, Berlin – Boston, 231-269. Briant, P. (1998), “Droaphernès et la statue de Sardes”, in Brosius, M. – Kuhrt, A. (eds.), Studies in Persian History: Essays in Memory of David M. Lewis, Achaemenid History 11, Leiden, 205-26. Dusinberre, E.R.M. (2003), Aspects of Empire in Achaemenid Sardis, Cambridge. Franceschini, R. (2004), “Come cogliere il plurilinguismo nel contesto urbano”, in Bombi, R. – Fusco, F. (a cura di), Città plurilingui. Lingue e culture a confronto in situazioni urbane, Udine, 257-273. Gusmani, R. (1975), “Die Lydische Sprache”, Journal of the Royal Asiatic Society of Great Britain and Ireland 2, 134-142. Gusmani, R. (1981), “Il lidio”, in Campanile, E. (a cura di), Nuovi materiali per la ricerca indoeuropeistica, Pisa, 107-116. LW = Gusmani, R. (1964), Lydisches Wörterbuch mit grammatischer Skizze und Inschriftensammlung, Heidelberg. LWE = Gusmani, R. (1980-1986), Lydisches Wörterbuch Ergänzungsband, Heidelberg. Mancini, M. (2002), “Tra linguistica ed ermeneutica: nuove acquisizioni falische”, InL 25, 23-46. Mancini, M. (2012), “Su alcune questioni di metodo in sociolinguistica storica: le defixiones sannite”, in Orioles, V. (a cura di), Per Roberto Gusmani. Linguistica storica e teorica. Studi in ricordo, tomo 1, Udine, 239-272. Melchert, H.C. (2004), “Lydian”, in R.D. Woodard (ed.), The Cambridge Encyclopedia of the World’s Ancient Languages, Cambridge, 601-608. Melchert, H.C. (2014), “Greek and Lydian”, in Encyclopedia of Ancient Greek Language and Linguistics, http://referenceworks.brillonline.com/entries/encyclopedia-of-ancient-greek-languageand-linguistics/greek-and-lydian-EAGLLCOM_00000159. Mullen, A. (2012), “Multiple languages, multiple identities”, in Mullen, A. - James, P. (eds.), Multilingualism in the Graeco-Roman Worlds, Cambridge, 1-35. Silvestri, D. (2004), “La città antica e il plurilinguismo: processi di costruzione di modelli linguistici urbani nella Mesopotamia sumerica e nell’Anatolia ittita”, in Bombi, R. – Fusco, F. (a cura di), Città plurilingui. Lingue e culture a confronto in situazioni urbane, Udine, 469-480. Sornicola, R. (1980), “Dialetto e italiano a Napoli oggi: primi risultati di un’indagine sociolinguistica in corso”, in Leoni, F.A. (a cura di), I dialetti e le minoranze di fronte all’italiano, Atti SLI, Roma, 405-418.