Qualche consiglio per affrontare la Bolzano-Ferrara
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Qualche consiglio per affrontare la Bolzano-Ferrara
WE WRITE RANDONNÉE BOLZANO - FERRARA Qualche consiglio per affrontare la Bolzano-Ferrara IL CICLO ED IL CICLISTA Dare consigli su come affrontare una Randonnée lo dovrebbe fare chi ha molta più esperienza di me, che di rando ne ho fatte poche, ma il fatto di aver iniziato anch’io con una facile mi permette di dare qualche suggerimento a chi si avvicina per la prima volta alle cosiddette lunghe distanze. Prima di tutto una considerazione sulla Randonnèe Bolzano-Ferrara del 20 aprile: essa si svolge quasi tutta su ciclabili che io conosco e quindi posso garantire che, in caso di una bella giornata primaverile, si tratterà più di una bellissima gita in bicicletta in compagnia, chè di una vera e propria randonnée, e invito i neofiti a vederla così. Eviteranno le inutili preoccupazioni. La mancanza di dislivelli importanti, l’assenza di traffico motoristico, e soprattutto i paesaggi che la accompagnano lungo i fiumi Adige, Mincio e Po rende la Bolzano-Ferrara rigenerante per lo spirito. Per lo meno questo è quello che io ricavo dalle randonnee e soprattutto da quelle su ciclabili. 2 sono gli elementi importanti per portare a termine senza stress la Bolzano-Ferrara: il ciclo ed il ciclista. Partiamo dal primo. Ovviamente la bicicletta deve essere a posto, fatela controllare una decina di giorni prima, in modo da poter fare, dopo la revisione, almeno un’altra uscita di prova. La bici dovrà essere dotata di luci anteriori e posteriori. Il fatto di partire alle 6 del mattino e di giungere a Ferrara, se non ricordo male, entro le 20 riduce il periodo pedalato nell’oscurità a poco più di un’ora, di buio vero e proprio forse ancora meno. Io viaggio con una Cateye ed una Ixon iq, ma ne uso solo una alla volta. Questo per dire che se volete dedicarvi alle rando anche in futuro potete pensare di fare l’acquisto di una luce anteriore discreta come quelle da me citate, altrimenti potete dotarvi di un sistema d’illuminazione più modesto. Per quanto riguarda la luce posteriore, basta una semplice lucina rossa da città. Il codice della strada e la prudenza impongono che il ciclista indossi un giubbino o delle bretelle catarifrangenti ancora dopo l’alba e già prima del tramonto: se non le possedete usate il giubbino d’emergenza che avete in auto, che indosserete il più stretto possibile. E’ un consiglio che dò per salvaguardare la vista di chi vi segue: io ho pedalato per ore dietro a chi aveva il giubbino largo e leggermente svolazzante, e vi garantisco che vedere queste strisce luminosissime che ondeggiano è molto fastidioso per gli occhi. Il periodo primaverile e le quote permettono di limitare al minimo il bagaglio che conviene portare appresso. Quindi deciderete come partire a seconda delle previsioni, tenendo conto che durante la giornata dovrete svestirvi un po’ e poi, verso sera, probabilmente rivestirvi. Il problema è quindi, dove mettere questi indumenti: se già si possiedono, si possono usare borse che vengono applicate al tubo sella (no se questo è in carbonio) o borse che vengono applicate sul manubrio. Queste ultime hanno una parte superiore, dove potete porre il roadbook che dovrete consultare durante la rando, anche se presumo non molto spesso, poiché una volta in ciclabile potete proseguire senza problemi anche per un centinaio di km (ad esempio, da Bolzano a Chizzola mi pare che ci sia da fare attenzione al roadbook solo in città a Trento e forse in un paio di altri posti, altrimenti la ciclabile stessa ti porta a destinazione senza problemi). Attenzione che la borsa anteriore potrebbe coprire il fascio della luce se questa sarà posta sul manubrio, quindi fate prima una prova per vedere come allestire la bici. Se userete una borsa posteriore, il problema non si pone, ma in questo caso dovrete inventarvi un porta-roadbook da porre sull’attacco manubrio, dato che in commercio non si trova nulla (almeno io non ho trovato nulla di consono). Ricordatevi che se avrete un porta-roadbook sulla pipa, questo vi costringerà a spostare computerini vari, a trovare una posizione per la luce sul manubrio, e che quindi avrete meno spazio per le mani: fate quindi una prova qualche giorno prima per vedere di avere tutto il necessario al posto giusto e nel contempo di avere una posizione di guida comoda. Più facilitati saranno i possessori di GPS. WE WRITE RANDONNÉE BOLZANO - FERRARA Ora vi dico una cosa che i puristi delle rando taccerebbero come eretica ed addirittura pericolosa: io, se porto con me poca roba da vestire, uso uno zainetto, e questo potrebbe essere un consiglio per non dover acquistare borse particolari se non si vuole passare in futuro alle rando come progetto di vita ciclistica. I puristi affermano che uno zaino a lungo spacca la schiena, ma per una distanza come questa e se nello zaino mettete solo indumenti, posso assicurare che il peso non grava per nulla. Comunque questo lo vedete da voi: anche qui consiglio di provare prima su di sé la soluzione migliore, magari una volta che uscite in allenamento. Per concludere, non dimenticate un kit di riparazione, e magari un copertone usato di riserva. Se non ho dimenticato nulla per quanto riguarda l’approntamento del mezzo, passo ora al secondo elemento: il ciclista. Per distanze come quella della Bolzano-Ferrara, che non implica sicuramente l’eventualità di trascorrere una notte in sella, la preparazione del ciclista può essere leggermente inferiore a quella di chi si prepara per distanze superiori, ma non deve essere assolutamente trascurata. Certo, il poco dislivello rende tutto più semplice, il clima ed il paesaggio aiuteranno, ma sono sempre 300 km, sono almeno 12/14 ore di sella, calcolando le pause per i ristori. Quindi in queste settimane bisogna pedalare, mettere fieno in cascina: bisogna abituare gambe e soprasella a resistere per ore. Consiglierei di arrivare a compiere, prima della rando ed almeno un paio di volte, delle distanze che si avvicinano ai 180 - 200 km. Vi assicuro che poi, il 20 aprile, i 100 km in più li farete senza difficoltà, anche se per completarla nel tempo max non bisogna tergiversare. Un consiglio per pedalare per più ore in una manifestazione del genere, che non è assolutamente una competizione, è quella di tenere un ritmo con il quale non si senta mai la gamba pesante: non voglio dire di andare piano, nemmeno di tirarsi indietro se c’è da allungare ed aumentare un po’ il ritmo, ma sempre entro i limiti che la gamba consiglierà. Vi accorgerete che in questo modo riuscireste a pedalare all’infinito, se il sedere regge. Già, perché è questo uno dei punti critici. Quindi usate il pantalone più comodo che avete, quello che non vi ha mai tradito. Il piacere di questo viaggio potrebbe essere rovinato da quel famoso fastidio e/o dolore che molti di noi conoscono. Ritmo giusto, comodità ed una regolare alimentazione ed idratazione vi porteranno a Ferrara senza che ve ne accorgiate. C’è però una cosa che vale più di tutte le cose dette sopra: secondo me il segreto per portare a termine una randonnee in genere, e la BZ-FE in questo caso, è la voglia stessa di farla. Mi spiego meglio. Una randonnée è un viaggio, non è una gara: parteciparvi vuol dire prendersi e gustarsi tutto quello che un viaggio propone, inclusi eventuali intoppi che però avremo vagliato prima e che quindi supereremo. E se qualche crisi subentrerà, proprio perché si vuole fare questo viaggio, vi garantisco che sarete in grado di gestirla: in una rando ci si può fermare e riprendersi, anche se il trucco per non metterci una vita è quello di limitare i periodi di riposo da fermo e cercare di riposare, di riprendere vigore, continuando a pedalare. Alla fine, dunque, ritengo che la cosa più importante per affrontare una rando sia la voglia di farla: e se quindi avete anche solo pensato di farla, ma siete ancora indecisi perché temete un pò la distanza, vuol dire che v’interessa quest’aspetto della pratica ciclistica, vuol dire che avete avete la testa e lo spirito giusto per queste cose, e che quindi la BZ - FE l’avete già conclusa. Vi manca ora solo di pedalare lungo tre bellissimi fiumi. Buon viaggio! Vincenzo Aragona Pronti al via per godervi la Bolzano Ferrara... ... in bocca al lupo!