Dott. Gabriele Zanardi - Istituto Comprensivo "Armando Diaz"
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Dott. Gabriele Zanardi - Istituto Comprensivo "Armando Diaz"
Insegnare in classi con Bisogni Educa1vi Speciali Prof. Gabriele Zanardi Dipar2mento di Sanità Pubblica, Neuroscienze, Medicina Sperimentale e Forense [email protected] [email protected] La Fabbrica Di Lampadine 3 Mesi 3 Mesi Tot A 100 70 170 B 60 90 150 Metodologia Planning Informazioni verifiche azioni modelli strumen1 La DireIva ministeriale del 27 dicembre 2012 ha esteso a tu* gli alunni con BES il diri2o alla personalizzazione dell’apprendimento. Al di là dell’obbligo di cer;ficazione per gli studen; con DSA, i Consigli di classe o i team di docen; sono quindi tenu; a prestare a2enzione a tu* gli alunni con Bisogni educa;vi speciali e ad avviare per loro percorsi dida*ci personalizza;. Fanno parte dei BES: alunni con DSA; alunni con svantaggio socioeconomico, linguis;co e culturale, disturbi evolu;vi specifici con diagnosi (deficit del linguaggio, deficit delle abilità non verbali, deficit dell’a2enzione e ipera*vità, funzionamento intelle*vo limite), alunni con difficoltà consisten; senza diagnosi sulla base di criteri generali stabili; dal collegio docente. Gli strumen; chiave che le is;tuzioni scolas;che hanno a disposizione per la proge2azione dida*co-‐educa;va calibrata sul singolo alunno, sono il Piano educa;vo individualizzato (PEI) e il Piano dida*co personalizzato (PDP). Modello della le.ura normal subject cocaine abuser (1 month post) cocaine abuser (4 months post) Giochiamo????? A.enzione all’A.enzione Qual è l’ogge.o dello studio?’’ COSA E’ L’APPRENDIMENTO SCOLASTICO ? E’ un aspeLo specifico dell’apprendimento in generale, che ha come fine l’istruzione e viene sollecitato in un momento dello sviluppo in cui… -‐i processi d’immagazzinamento -‐i processi di recupero dell’informazione -‐i processi di controllo …sono diventa1 maturi 20 Vi sono due Gpi d’apprendimento • L’apprendimento conceLuale che dipende dalla comprensione e dal pensare (processo cogni;vo). • L’apprendimento automa1co di abilità strumentali che è dire2amente proporzionale all’esercizio. 21 Disturbo Specifico d’Apprendimento DSA 26 Cosa pregiudica? • E’ un Disturbo che determina difficoltà a volte molto rilevan1 nell’acquisizione delle cosiddeLe abilità scolas1che (difficoltà negli automa1smi): • leLura • scriLura • calcolo ovvero di quelle abilità che cos1tuiscono il nucleo principale dell’istruzione, almeno nei primi anni di scolarizzazione 27 Nello specifico… Dislessia Evolu1va: quando un bambino, esposto a normale iter scolas;co, non sviluppa o sviluppa in maniera molto incompleta o con grandi difficoltà la capacità di iden;ficare in modo automa;co la parola scri2a. 28 Proviamo quanti pi voi riexscomoal eggere bue staprevetesto: Tu, fnio adora, ber me, non sei ceh un razzigano ugulae a cemintola ragaizzni. E noon ho pisongo dite. E nepupre tu hai bixogno dime. Io nonsono perte che unna vople uaugle a cetmonila vlpoi. Ma setumi appomestichi, noi arevmo bigosno l'unno dellaltro. Le difficoltà specifiche dell’alunno dislessico, sono molteplici, tuttavia si possono ricondurre a due grandi tipologie di compromissioni 1. Le DIFFICOLTÀ FONOLOGICHE: difficoltà nel processo di conversione/associazione di uno o più grafemi ai rispettivi fonemi. Confusione di segni diversamente orientati nello spazio La “p” e la “b”; la “d” e la “q”; la “u” e la “n”; la “a” e la “e”; la “b” e la “d”. Confusione di segni che si differenziano per piccoli particolari La “m” con la “n”; la “c” con la “e”; la “f” con la “t”. La “f” con la “v”; la “t” con la “d”; la “p” con la “b”; la “c” con la “g”; la "l" con la "r"; la “m” con la “n”; la “s” con la “z”. “fonte” con “fote”; “ fuoco” con “foco”; “campo” con “capo”. “li” al posto di “il”; “la” al posto di “al”, “ni” al posto di “in”. Confusione nel discriminare segni alfabetici che corrispondono a suoni che si assomigliano Omissioni di grafemi e di sillabe Inversioni di sillabe Inversioni della parola “talovo” al posto di “tavolo”. Aggiunte e ripetizioni “tavovolo” al posto di “tavolo”. 2. Le DIFFICOLTÀ LESSICALI O ORTOGRAFICHE: Difficoltà nell’accesso e nel recupero della forma ortografica e fonologica della parola dal lessico mentale. “in sieme” per “insieme”; “in dietro” per “indietro”. “lacqua” per “l’acqua”; “nonè” per “non è”. “quore” per “cuore”; “squola” per “scuola”; “cuaderno” per “quaderno”. “a” per “ha”; “sciena” “schiena”. Separazioni illegali Fusioni illegali Scambio di grafemi omofoni (non omografi) Omissione o aggiunta del grafema “h” Percezione???? Semplificazione Ma si Basta che si impegnino e facciano tanta faGca e tu.o si risolve!!!!!! E poi io insegno da 25 anni ed è sempre stato cosi Video Riab 1 E se io fossi dislessico!!!!! CHE EMERGE DA NON MAI CARATTERE CONCRETI CONTENUTI CONOSCENZA SCIENTIFICA PROPRIO VUOL CONOSCERE SVILUPPARSI SIMBOLI CONTINUA TUTTE MOLTEPLICI FORME CONOSCERE UMANO VUOL QUESTE CON L’EPISTEMOLOGIA CHE EMERGE DA QUESTE INDICAZIONI NON PUO’ MAI AVERE ALCUN CARATTERE ASTRATTAMENTE «COERCITIVO» NEI CONFRONTI DEI CONCRETI CONTENUTI DELLA CONOSENZA SCIENTIFICA, PROPRIO perché VUOL CRESCERE E SVUILUPPARSI IN SIMBIOSI CONTINUA CON TUTTE LE MOLTEPLICI FORME DEL CONOSCERE UMANO L A L E S A E T T E D E I Ta r ta r i , i l p ro b l e m a epistemologico dell’oggeZvità SAPIENZA SENZA COMPRENSIONE LO SCORSO SERNIO, FILINGHEDORO E PRIBO STAVANO NEL NERDINO, TREPPANDO CAMI GLOPPI E CLEMANDO GREPI BORLI. ECCO CHE UNO STREZZO DITTO BUFA NEL TRESCO DI FILINGHEDORO. PRIBO GLAPPA E GLAPPA. «OH, FILINGHEDORO» CHITA. «IO STREZZO DITTO TUNNA NEL TUO GRAPPO! Nello specifico… Disgrafia Evolu1va: La disgrafia è un disturbo della scri2ura di natura motoria, dovuto a un deficit nei processi di realizzazione grafica (grafia). Essa comporta una grafia poco chiara, irregolare nella forma e nella dimensione, disordinata e difficilmente comprensibile. La disgrafia riguarda dapprima la grafia, non le regole ortografiche e sinta*che, che possono pure essere coinvolte, se non altro come effe2o della frequente impossibilità di rile2ura e di autocorrezione da parte dello scrivente 40 Esempi DIFFICOLTÀ PREVALENTEMENTE VISUO-SPAZIALI Spazi irregolari tra lettere e parole SCRITTURA IRREGOLARE CON ECCESSIVO SPAZIO TRA LE PAROLE SPAZIATURA INSUFFICIENTE TRA LETTERE ATTIGUE Macro o micro grafie irregolari Fluttuazioni delle lettere sul rigo Incoerenza nell’inclinazione della scrittura Verso destra – Perpendicolare - Verso sinistra Mancato rispetto dei margini del foglio Capovolgimenti di lettere DIFFICOLTÀ PREVALENTEMENTE POSTURALI E MOTORIE Postura Prensione Tremori Pressione Eccessiva lentezza La pressione della mano sul foglio non è adeguatamente regolata; talvolta è eccessivamente forte (per eccesso di tensione) e il segno lascia un’impronta marcata anche nelle pagine seguenti del quaderno, talvolta la grafia e debole e svolazzante. DIFFICOLTÀ DI PIANIFICAZIONE E RECUPERO DI SCHEMI MOTORI Confusione tra lettere graficamente simili “Rubava” Allografi Autocorrezioni DIFFICOLTÀ DI CONTROLLO MOTORIO DURANTE L’ESECUZIONE DEL MOVIMEN TO Dismetrie Esecuzione imperfetta nella traiettoria del movimento Perseverazioni motorie Nello specifico… Disortografia Evolu1va: quando un bambino, dopo un congruo tempo di istruzione con;nua, non apprende o apprende in maniera incompleta o con grandi difficoltà la capacità di scrivere corre2amente in modo automa;co. 44 ERRORI DISORTOGRAFICI Errori fonologici Errori NON fonologici (o ortografici) Altri errori Sostituzione di grafemi «fento» per «vento» «tono» per «dono» Omissione di lettere o sillabe «fuco» per «fuoco» «sana» per «savana» Separazioni illecite «in sieme» per «insieme» «in dietro» per «indietro» Fusioni illecite «cisono» per «ci sono» «nonè» per «non è» Aggiunta di lettere o sillabe «saradina» per «sardina» «bannana» per «banana» Scambio di grafemi omofoni non omograf i «licuore» per «liquore» Inversioni: Omissione o aggiunta del grafema “H” «anno» per «hanno» «li» per «il» «tradi» per «tardi» Grafemi inesatti: «pese» per «pesce» «magi» per «maghi» Omissione o aggiunta di accenti «perche» per «perchè» «ando» per «andò» Omissione o aggiunta di doppie «picolo» per «piccolo» «pala» per «palla» «squola» per «scuola» «ghomitolo» per «gomitolo» Nello specifico… • Discalculia Evolu1va: quando un bambino, dopo un tempo elevato di istruzione con;nua, non raggiunge o raggiunge in maniera incompleta livelli di rapidità e di corre2ezza in operazioni di calcolo e di processamento numerico. 46 Errori comprensione e produzione ERRORI A BASE LESSICALE Errori che riguardano la produzione o la comprensione delle singole cifre. Esempio: 4 al posto di 7 leggo, scrivo o dico ad alta voce “quattro” invece di “sette” ERRORI A BASE SINTATTICA Il bambino è in grado di codificare le singole cifre ma non riesce a stabilire i rapporti tra loro in una struttura sintattica corretta. In genere, si tratta di errori di transcodificazione tra i diversi codici arabico-verbale e viceversa. Esempi: Errori dovuti al mancato riconoscimento del valore posizionale: “trecentonovantacinque” = 310095 “seicentocinquantadue” = 6100502 Errori sistema del calcolo ERRORI NEL RECUPERO DI FATTI ARITMETICI I fatti aritmetici sono i risultati di particolari operazioni che sono stati memorizzati e che possono essere recuperati facilmente in base alle richieste del compito. In genere riguardano i risultati delle tabelline e delle altre operazioni. Esempio: 3 + 3 = 9 oppure 5x2=7. ERRORI NEL MANTENIMENTO E NEL RECUPERO DI PROCEDURE Questi errori si riferiscono all’utilizzo di procedure e strategie primitive che non consentono un calcolo veloce. Esempio: 2+7 si parte da 2 per aggiungere 7 invece di porre l’addendo più grande come punto di partenza. Errori sistema del calcolo ERRORI NELL’APPLICAZIONE DELLE PROCEDURE Questi errori si riferiscono alle difficoltà nell’applicazione di procedure: essi sono presenti nell’applicazione degli algoritmi delle operazioni e possono riguardare la scorretta posizione nell’incolonnamento, l’inversione o l’omissione di sequenze relative all’algoritmo (es. il cambio), la sostituzione di procedure nel passaggio da un’operazione a un’altra (es. l’applicazione della sequenza dell’addizione alla moltiplicazione). Esempio:84 – 67 = 20 perché 4-7=0 e 8-6=2. ERRORI VISUO-SPAZIALI Queste difficoltà riguardano gli aspetti percettivi (es. segno + visto come segno x) e i diversi livelli di organizzazione dei dati implicati soprattutto nella scrittura di un’operazione (es. “31” letto “tredici”, errato incolonnamento, difficoltà nel seguire la direzione procedurale). Video Riab 2 Le cause: Lo sviluppo delle conoscenze scien;fiche ha permesso di stabilire che si tra2a di una cara2eris;ca cos;tuzionale, determinata biologicamente e non dovuta a problemi psicologici o a disagio socio-‐culturale 51 Le ricerche recenG… “...Studi su adul; con Dislessia, appartenen; a culture diverse, mostrano le stesse modalità di a*vazione cerebrale anomala durante la le2ura di parole rela;ve alle loro specifiche culture linguis;che..” Da: Journal of Medical Gene;cs. Gennaio 2004 52 I DSA spesso sono accompagnaG da manifestazioni psicologiche.. ..in par;colare da ANSIA DA PRESTAZIONE FOBIA SCOLASTICA EVITAMENTO DELL’ATTIVITA’ DISTURBI DEL COMPORTAMENTO DEPRESSIONE INFANTILE 53 Le disabilità d’apprendimento provocano, in bambini intelle.ualmente vivaci, DEI CONTRACCOLPI PSICOLOGICI: • Perdita dell’autos;ma • Tendenza ad assumere ruoli aggressivi per compensare la difficoltà • Regressione 54 Per l’insegnante E’ IMPORTANTE RICONOSCERE GLI ALUNNI DSA SAPERE DI AVERLI NELLA PROPRIA CLASSE 55 LA DISLESSIA E’ UNA REALTA’ nelle scuole : CIRCA IL 5% DEI BAMBINI E’ DISLESSICO ALMENO 1 PER CLASSE… E’ IMPORTANTE SAPERE COSA FARE 56 OVVERO SCREENING AL PIU’ PRESTO 57 SINTOMI PRECOCI Come riconoscerli???? 1. Ritardo nel linguaggio 2. Confusione delle parole che hanno una pronuncia simile 3. Difficoltà di espressione 4. Difficoltà di identificare le lettere 5. Difficoltà a identificare i suoni associati alle lettere 6. Familiarità per quanto concerne Caratteristiche più frequenti degli alunni con DSA − Lentezza complessiva (lettura, esecuzione di compiti e verifiche, ecc.) − Errori ortografici − Capacità di attenzione piuttosto breve − Memorizzazione difficoltosa di tabelline, sequenze numeriche, giorni della settimana, mesi, ecc − Vocabolario povero − Motricità fine non perfetta (grafia illeggibile, difficoltà nell’allacciarsi le scarpe, pressione della penna non corretta, ecc.) − Organizzazione spaziale deficitaria (sul foglio, orientamento interno e stradale, confusione tra destra e sinistra, ecc.) − Organizzazione temporale difettosa (impara a leggere l’orologio tardi, spesso non sa in quale mese si trova o la data del suo compleanno) − Spesso disturba i compagni, fa a botte o non parla e si chiude in se stesso DIFFICOLTÀ INCONTRATE NEL PERIODO DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA (1= Mai 2= A Volte 3= Spesso 4= Sempre) 1 2 3 Difficoltà di linguaggio Confusione di suoni Frasi incomplete Parole usate in modo inadeguato al contesto Parole sostitutive Carenze nei giochi linguistici Difficoltà a trattenere le informazioni (memoria di lavoro) Mancata memorizzazione di nomi di oggetti familiari Difficoltà a imparare filastrocche Difficoltà nella copia da modello Disordine nello spazio del foglio Inadeguata manualità fine Difficoltà di attenzione Goffaggine accentuata nel vestirsi e allacciarsi le scarpe Inadeguato riconoscimento della destra e della sinistra Difficoltà a riprodurre ritmi Difficoltà a mantenere il ritmo per un tempo prolungato 4 DIFFICOLTÀ INCONTRATE NEL PERIODO DELLA SCUOLA PRIMARIA E SECONDARIAIA (1= Mai 2= A Volte 3= Spesso 4= Sempre) 1 2 3 Difficoltà a copiare dalla lavagna Difficoltà ad utilizzare lo spazio del foglio Macroscrittura e/o microscrittura Difficoltà a riconoscere i diversi caratteri tipografici Omissione delle lettere maiuscole Confusione e sostituzione di lettere Inversioni di lettere o numeri Difficoltà con i suoni “chi/che”; “ghi/ghe”; “gn”; “gl” Omissioni o aggiunte di doppie Perdita del segno e/o salti di parole durante la lettura Punteggiatura ignorata o inadeguata Difficoltà ad imparare l’ordine alfabetico Difficoltà ad usare il vocabolario Difficoltà a imparare le tabelline Difficoltà a memorizzare le procedure delle operazioni Difficoltà ad imparare i termini specifici delle discipline Difficoltà a memorizzare i giorni della settimana, i mesi Difficoltà di attenzione Difficoltà ad organizzare il tempo Difficoltà a leggere l’orologio Difficoltà a sapere che ore sono all’interno della giornata 4 CI SONO SOSPETTI DSA … Cosa fare - PARLARE CON I GENITORI - PARLARE CON IL DIRIGENTE SCOLASTICO - RIVOLGERSI ATTTRAVERSO LA FAMIGLIA AGLI SPECIALISTI per: • UNA DIAGNOSI - UNA EVENTUALE TERAPIA LOGOPEDICA - UNA TERAPIA DI SOSTEGNO PSICOLOGICO (utile per i ragazzini più grandi) 62 Come Stru.urare un approccio pragmaGco Dirigente Scolastico Chi fa che cosa • È garante delle opportunità formative offerte e dei servizi erogati • Garantisce e promuove il raccordo tra i soggetti coinvolti • Riceve la diagnosi e la condivide con i docenti • Promuove attività di formazione e progetti Referente DSA • Svolge funzioni di sensibilizzazione • Informa sulle norme e dà indicazioni • Cura la dotazione di sussidi, la formazione dei colleghi e i rapporti con enti specializzati • Media i rapporti fra i vari soggetti coinvolti Docente • Mette in atto strategie di recupero • Adotta le misure dispensative o gli strumenti compensativi • Sostiene la motivazione e l’impegno dell’alunno • Attua modalità di verifica e valutazione adeguate Famiglia • Provvede a informare la scuola o a far valutare il figlio • Condivide le linee del PDP (autorizzando la scuola ad adottare le misure stabilite) • Sostiene la motivazione e l’impegno dell’alunno • Verifica lo svolgimento dei compiti assegnati e delle richieste Che strumenG uGlizzare? 1. Didattica individualizzata e personalizzata Didattica individualizzata Modula la didattica, i tempi, gli strumenti rispetto alle caratteristiche dell’alunno per potenziare determinate abilità o per acquisire specifiche competenze. Didattica personalizzata Calibra l’offerta didattica, e le modalità relazionali, sulla specificità ed unicità a livello personale dei bisogni educativi che caratterizzano gli alunni della classe, considerando le differenze individuali soprattutto sotto il profilo qualitativo. Che strumenG uGlizzare? 2. Strumenti compensativi e misure dispensative Strumenti compensativi Qualsiasi prodotto in grado di bilanciare un’eventuale disturbo, riducendo gli effetti negativi. Misure dispensative Rappresentano una presa d’atto della situazione e hanno lo scopo di evitare che il disturbo possa comportare un insuccesso. 2. 3 Adeguate forme di verifica e valutazione Verifica Le prove di verifica devono considerare il fatto che gli studenti con DSA si stancano facilmente. • Differenziare le verifiche (scelta multipla, V/F, verifica ingrandita, testo in digitale, ecc.); • Lettura del testo della verifica scritta dall’insegnante (a tutta la classe); • Dare più tempo o diminuire la quantità di compiti da svolgere); • Non giudicare l’ordine o la calligrafia, ma privilegiare i concetti; • Interrogazioni programmate; • Prove orali al posto di prove scritte; • Uso di mediatori didattici durante le interrogazioni (mappe, schemi, ecc.). Valutazione La valutazione deve tener conto delle caratteristiche personali del disturbo, del punto di partenza, degli obiettivi raggiunti cercando di premiare i progressi e gli sforzi. • Valutazione effettuata in base ai progressi acquisiti, all’impegno, alle conoscenze apprese e alle strategie operate; • Valutazione del contributo che l’alunno ha dato e del percorso effettuato. Esempi di Strumenti Compensativi CompensaGvi o dispensaGvi? − − − − − − − − − − Tabelle dei mesi, dell’alfabeto e dei vari caratteri Tavola pitagorica Tabella delle misure, tabelle delle formule Mappe concettuali Calcolatrice Registratore o MP3 Computer con programmi di videoscrittura con correttore ortografico e sintesi vocale Libri digitali Audiolibri Dizionari computerizzati e traduttori Esempi di Strategie Compensative - - - Integrare o mediare la comunicazione scritta attraverso altri codici, in particolare di tipo grafico-visivo (schemi, grafici, mappe, diagrammi, immagini, filmati, ecc.) Strumenti, metodi, espedienti per facilitare la memorizzazione e l’organizzazione delle informazioni (tabella dei mesi, elenco delle regioni, tavola pitagorica, ecc.) Potenziare la capacità di ascolto e concentrazione; Rafforzare le relazioni sociali (studiare con un compagno, saper chiedere aiuto, ecc.) STRATEGIE COMPENSATIVE Pc o carta maGta? Spesso sono acquisite autonomamente dagli alunni. Raramente hanno controindicazioni. Possono essere utili a tutti gli studenti della classe e vengono accettate molto più facilmente dagli alunni con DSA. Non hanno costi e possono essere usate con tutti gli alunni senza problemi. Possono essere indotte o suggerite anche in modo destrutturato o informale. TECNOLOGIE COMPENSATIVE Almeno all’inizio, l’intervento degli adulti è indispensabile. Le tecnologie mal somministrate possono essere controproducenti (calo di motivazione, stigmatizzazione, ecc.). L’uso delle tecnologie usate in funzione compensativa è davvero conveniente solo in presenza di un serio disturbo. Molte tecnologie richiedono prodotti software che sono a pagamento e hanno una licenza unica. È necessario un percorso di formazione e addestramento. Il Piano Didattico Personalizzato (PDP) è un documento che riporta l’elenco degli strumenti compensativi e dispensativi adottati nelle diverse discipline scolastiche, oltre alle modalità di verifica e di valutazione a cui gli insegnanti si devono attenere Per prima cosa pragmaGca e metodo Il PDP deve contenere almeno i seguenti punti: • Dati anagrafici dell’alunno; • Tipologia del disturbo; • Attività didattica individualizzate; • Attività didattiche personalizzate; • Strumenti compensativi utilizzati; • Misure dispensative adottate; • Forme di verifica e valutazione personalizzate. PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO DATI RELATIVI ALL’ALUNNO/A DESCRIZIONI DEL FUNZIONAMENTO DELLE ABILITÀ STRUMENTALI Lettura Scrittura Calcolo CARATTERISTICHE COMPORTAMENTALI CARATTERISTICHE DEL PROCESSO DI APPRENDIMENTO STRATEGIE UTILIZZATE DALL’ALUNNO NEL LAVORO SCOLASTICO • Strategie utilizzate nello studio • Modalità di affrontare il testo scritto • Modalità di svolgimento del compito assegnato • Usa strategie per ricordare E noi???? STRATEGIE METODOLOGICHE E DIDATTICHE (barrare quelle che si intende utilizzare con l’alunno) ! Incoraggiare l’apprendimento collaborativo favorendo le attività in piccoli gruppi ! Predisporre azioni di tutoraggio ! Sostenere e promuovere un approccio strategico nello studio utilizzando mediatori didattici facilitanti l’apprendimento (immagini, mappe ecc.) ! Insegnare l’uso di dispositivi extratestuali per lo studio (titolo, paragrafi, immagini,ecc.) ! Sollecitare collegamenti fra le nuove informazioni e quelle già acquisite ogni volta che si inizia un nuovo argomento di studio ! Promuovere inferenze, integrazioni e collegamenti tra le conoscenze e le discipline ! Dividere gli obiettivi di un compito in “sotto obiettivi” ! Offrire anticipatamente schemi grafici relativi all’argomento di studio, per orientare l’alunno nella discriminazione delle informazioni essenziali ! Privilegiare l’apprendimento esperienziale e laboratoriale “per favorire l’operatività e allo stesso tempo il dialogo, la riflessione su quello che si fa” ! Sviluppare processi di autovalutazione e autocontrollo delle strategie di apprendimento negli alunni ! Altro E noi???? MISURE DISPENSATIVE Nell’ambito delle varie discipline l’alunno viene dispensato: ! Dalla lettura ad alta voce ! Dal prendere appunti ! Dai tempi standard (si prevede 30% del tempo in più o riduzione degli items) ! Dal copiare dalla lavagna ! Dalla dettatura di testi ! Da un eccessivo carico di compiti a casa ! Dallo studio mnemonico di formule, tabelle, definizioni ! Dalle prove scritte di lingua straniera ! Dallo studio della lingua straniera ! Altro E noi???? STRUMENTI COMPENSATIVI L’alunno usufruirà dei seguenti strumenti compensativi: ! Libri e dizionari digitali ! Tabelle, formulari, procedure specifiche, sintesi, schemi e mappe ! Calcolatrice o computer con foglio di calcolo e stampante ! Computer con videoscrittura e correttore ortografico ! Risorse audio (registrazioni, audiolibri) ! Computer con sintetizzatore vocale ! Vocabolario multimediale ! Altro Simulazione il caso CM Maschio 10 anni 5 elementare Descrive disturbo attentivo, cefalea, irrequietezza e passività Accompagnato dai genitori Nei mesi di Febbraio e Marzo 2011 sono state effettuate una serie di valutazioni neuropsicologiche, in regime ambulatoriale, per difficoltà scolastiche. L’indagine ha riguardato l’esame del livello intellettivo e alcune “funzioni cognitive di base” (memoria a breve termine, attenzione, abilità prassiche, competenze visuo-grafo-motorie, funzioni visuocognitive). Nell’ambito degli apprendimenti scolastici sono state esaminate le competenze acquisite nella letto-scrittura e nel sistema dei numeri e calcolo. Matteo ha mantenuto un atteggiamento impegnato e collaborante. Si riportano di seguito i punteggi ottenuti ai test somministrati. Matrici di Raven: r.e.=40/60, il punteggio si colloca al 95° percentile (pc). Test di memoria a breve termine: span verbale 3 (p.z. = -1.02), digit span 4 (p.z. = -0.65), span visuospaziale 6 (p.z. = 1.57). Test delle campanelle: la prestazione si colloca tra il 10° e il 25° percentile (pc) sia per il parametro “Rapidità” (p.z. = -0.85), sia per il parametro“Accuratezza” (p.z. = -0.64). Test di Integrazione visuo-grafo-motoria (VMI): VMI = 75°/90° pc. Borelly Oleron: esegue correttamente sei degli otto modelli presentati (6/8), è in grado di rappresentarsi preventivamente sei dei modelli dei cubetti necessari alla ricostruzione delle figure. Ghent: Figure concrete: p.z.= 0.72; Figure astratte: p.z.= 1.38 Street: Riconoscimento di figure: p.z.= 1.97 Test di lettura di parole e non-parole (Batteria per la valutazione della dislessia e disortografia evolutiva): la rapidità di lettura si presenta al di sotto della norma sia per le parole, sia per le nonparole (Parole= rapidità: legge 0.8 sill./sec., p.z.= -2; Non-parole= rapidità: legge 0.56 sill/sec p.z.= -2.1) mentre il numero di errori si presenta al di sopra della norma nella lista di parole (16 errori, p.z. =2.75) e nella norma nella lista di non parole (9 errori= 0.6). Test di lettura di un brano (Prova M.T.): i tempi di lettura risultano al di sotto della norma (legge 1.22 sill./sec., p.z.= -1.6) mentre l’accuratezza risulta sufficiente rispetto al criterio(8 errori. Dettato di parole e non-parole (Batteria per la valutazione della dislessia e disortografia evolutiva) e omofone: la prestazione si presenta nella norma per numero di errori per tutte e tre le prove (p.z. errori parole= -.05; p.z. errori non-parole= -0.6; p.z. errori omofone=-0.33); il tratto grafico risulta lievemente alterato. Test di comprensione del brano (Prova MT): la prestazione risulta adeguata per età e grado di scolarità (7/10 = prestazione sufficiente relativamente al criterio). Batteria per la valutazione della Discalculia Evolutiva: Quoziente di numero e di calcolo = 100, Quoziente di numero = 99, Quoziente di calcolo =100. Si riportano di seguito i punteggi ottenuti ai singoli subtest: Conteggio = 10, Lettura = 9, Scrittura = 11, Ripetizione = 9, Codifica semantica = 11, Tabelline = 10, Moltiplicazioni = 9, Add/Sottr < 10 = 9, Add/Sottr > 10 = 10, Calcolo Scritto = 12. In sintesi: dalla valutazione effettuata M presenta un ottimo livello intellettivo (così come documentato dal punteggio ottenuto ad un test intellettivo di tipo non verbale). L’indagine delle funzioni cognitive di base evidenzia integrità della componente mnesica a breve termine (sia verbale sia visuo-spaziale) così come per le capacità relative all'elaborazione degli stimoli attentivi. Si è evidenziata una leggera fragilità nelle competenze visuo-grafo-motorie. Nell’ambito degli apprendimenti scolastici dalle valutazioni effettuate si sono riscontrate cadute nelle prove di lettura: la velocità è risultata deficitaria in tutte le prove, mentre l'accuratezza soltanto nella prova di lettura di parole. Tutti gli altri ambiti indagati sono risultati inalterati. La discrepanza tra buona dotazione intellettiva e difficoltà di decodifica del codice scritto depone per una diagnosi di Disturbo Specifico dell’Apprendimento che si manifesta con Dislessia Evolutiva. Si suggerisce di favorire il percorso scolastico di M mediante l’utilizzo di alcuni strumenti compensativi e accorgimenti di tipo didattico, che favoriscano il percorso scolastico senza penalizzarlo nell’apprendimento: Quali indicazioni per definire PDP??? 1. FUNZIONAMENTO DELLE ABILITA’ DI LETTURA, SCRITTURA E CALCOLO ( PER GLI ASPETTI RELATIVI ALL’OSSERVAZIONE IN CLASSE : lentezza, omissione di parole, errori di decodifica delle parole, scambio di suoni omologhi e simili, difficoltà nell’ordine delle cifre e del loro valore posizionale, mescolanza di diversi tipi di carattere, troncamento delle parole, fatica a copiare un testo dalla lavagna o da un testo, ecc…) Elemen; desun; dalla diagnosi Elemen; desun; dall’osservazione in classe Velocità al di so2o della norma al di so2o della norma Corre2ezza al di so2o della norma al di so2o della norma Comprensione adeguata adeguata Elemen; desun; dalla diagnosi Elemen; desun; dall’osservazione in classe Grafia irregolare Tipologia di errori omissione di le2ere e parole Produzione adeguata Elemen; desun; dalla diagnosi Elemen; desun; dall’osservazione in classe Mentale adeguato Per iscri2o Omissione di cifre, le2ura errata di numeri (scri* sia in cifra che in le2ere) e di tes; di problemi. Le2ura Scri2ura Calcolo Eventuali disturbi nell’area motorio -‐ prassica Altro Ulteriori disturbi associa; Bilinguismo o Italiano Livello di autonomia Adeguato nella dida*ca ma confusionaria la ges;one personale. Macroarea linguistico – espressiva • • • • • Valorizzare nella didattica linguaggi comunicativi altri dal codice scritto ( linguaggio iconografico, parlato), utilizzando mediatori didattici immagini, disegni e riepiloghi a voce Utilizzare schemi e mappe concettuali Promuovere processi metacognitivi per sollecitare nell’alunno l’autocontrollo e l’autovalutazione dei propri processi di apprendimento Incentivare la didattica di piccolo gruppo e il tutoraggio tra pari Promuovere l’apprendimento collaborativo Macroarea logico – matematica – scientifica • • • • • • Valorizzare nella didattica linguaggi comunicativi altri dal codice scritto ( linguaggio iconografico, parlato), utilizzando mediatori didattici immagini, disegni e riepiloghi a voce Utilizzare schemi e mappe concettuali Privilegiare l’apprendimento dall’esperienza e la didattica laboratoriale Promuovere processi metacognitivi per sollecitare nell’alunno l’autocontrollo e l’autovalutazione dei propri processi di apprendimento Incentivare la didattica di piccolo gruppo e il tutoraggio tra pari Promuovere l’apprendimento collaborativo Macroarea storico – geografica – sociale • • • • • Valorizzare nella didattica linguaggi comunicativi altri dal codice scritto ( linguaggio iconografico, parlato), utilizzando mediatori didattici immagini, disegni e riepiloghi a voce Utilizzare schemi e mappe concettuali Promuovere processi metacognitivi per sollecitare nell’alunno l’autocontrollo e l’autovalutazione dei propri processi di apprendimento Incentivare la didattica di piccolo gruppo e il tutoraggio tra pari Promuovere l’apprendimento collaborativo Dispendiamo o compensiamo? Macroarea linguistico – espressiva • • • • Macroarea logico – matematica – scientifica • • • • • • Macroarea storico – geografica – sociale • • • • • La lettura ad alta voce Copiare dalla lavagna Formulari, sintesi, schemi, mappe concettuali delle unità di apprendimento Computer con programma di videoscrittura, correttore ortografico; stampante Lo studio mnemonico delle tabelline Retta ordinata dei numeri Tavola Pitagorica Tabella delle misure e delle formule geometriche Formulari, sintesi, schemi, mappe concettuali delle unità di apprendimento Computer con programma di videoscrittura, correttore ortografico e sintesi vocale; stampante e scanner Calcolatrice La lettura ad alta voce Copiare dalla lavagna Formulari, sintesi, schemi, mappe concettuali delle unità di apprendimento Computer con programma di videoscrittura, correttore ortografico; stampante Caso RP • 10aa • Non si allaccia le scarpe • Prematuro di 25gg • Vivace e socievole • As1gma1co • Sviluppo regolare • Prime cri1cità nel primo anno • Impegno e forte mo1vazione • Errori ortografici fonologici e calcolo • Non autonomo • Difficoltà organizzazione temporale • Sviluppo Cogni1vo: • QI tot 83 funzionamento limite inf di norma • QI V 75 • QI P 94 • Memoria: deficitaria verbale, visuospaziale e di lavoro • ALenzione: sostenuta e seleIva nella norma • Torre di Londra: cri1cità di pianificazione dei compi1 • LeLura: parole non parole adeguate per velocità; -‐1 ds per accuratezza • ScriLura: deLato parole, non parole e brano deficitarie (errori di segmentazione, apostrofo, accento e uso di h) • Comprensione: deficitaria nelle 2 prove • Prassia: Aprassico e disgrafico ??? • Matema1ca: conteggio all’indietro (WM) deficitario; leLura, scriLura, ripe1zione dei numeri, calcolo a mente e calcolo scriLo deficitario Conclusioni Si evince la presenza di un Disturbo Specifico dell’Apprendimento della ScriLura (Disortografia e Disgrafia) e del Numero e Calcolo (Discalculia), all’interno di un funzionamento cogni1vo adeguato. Basta????? STRATEGIE METODOLOGICHE E DIDATTICHE • • • • • • Valorizzare nella didattica linguaggi comunicativi altri dal codice scritto ( linguaggio iconografico, parlato), utilizzando mediatori didattici immagini, disegni e riepiloghi a voce Utilizzare schemi e mappe concettuali Privilegiare l’apprendimento dall’esperienza e la didattica laboratoriale Promuovere processi metacognitivi per sollecitare nell’alunno l’autocontrollo e l’autovalutazione dei propri processi di apprendimento Incentivare la didattica di piccolo gruppo e il tutoraggio tra pari Promuovere l’apprendimento collaborativo Basta!!!! In Prima Ba.uta solo cio che è!!! Quali programmi si possono uGlizzare per compensare i DSA? • GLI INSEGNATI devono CONSENTIRE L’USO degli strumenti compensativi e svolgere un RUOLO ATTIVO, proponendo percorsi guidati finalizzati allo sviluppo dell’autonomia. • Lo studente NON HA necessariamente BISOGNO DI TUTTI GLI STRUMENTI compensativi e quelli che vengono scelti vanno sempre ADATTATI ALLE SUE CARATTERISTICHE. • È importante PREPARARE TUTTA LA CLASSE all’introduzione degli strumenti compensativi, per evitare che gli stessi diventino marcatori di differenza o che vangano percepiti come delle facilitazioni. La migliore strategia è quella di CONSENTIRE A TUTTA LA CLASSE LA POSSIBILITÀ DI UTILIZZARE GLI STRUMENTI compensativi, dando a ciascuno ciò di cui a bisogno. Compensare le difficoltà di le.ura LA SINTESI VOCALE, o meglio, il sintetizzatore vocale, è un programma che permette allo studente di leggere una discreta quantità di documenti senza dipendere dagli altri. Questo strumento trasforma il testo scritto (PDF, DOC, ecc.) in un testo audio • programma LeggiXme http://www.cross-plus- a.com/it/balabolka.htm) • ClipClaxon è un programma gratuito di supporto alla lettura con sintesi vocale scaricabile dal sito: http://sites.google.com/site/clipclaxon/home. • Balabolka è un programma gratuito scaricabile all’indirizzo: http://www.cross-plus-a.com/it/balabolka.htm. Compensare le difficoltà di scri.ura La scrittura con il computer risolve alla radice il problema della disgrafia. Affinché il computer sia realmente uno strumento compensativo, lo studente deve IMPARARE AD USARE CORRETTAMENTE LA TASTIERA. Si consiglia di effettuare esercitazioni brevi, ma frequenti (DIECI MINUTI AL GIORNO) per non demotivare e stancare l’alunno. TutoreDatilo è un programma che ha lo scopo di addestrare all’uso corretto della tastiera. Il software propone una serie di esercizi per due modalità (principiante ed esperto) e tre livelli di difficoltà http://www.maurorossi.net/tutoredattilo/ Compensazione strategica -‐ le Mappe La rappresentazione per mappe è una delle più potenti strategie compensative a disposizione degli alunni con DSA, in particolare in caso di marcata difficoltà di lettura, perché sostituisce, o semplicemente integra la comunicazione testuale con quella visiva • Mappe Cognitive sono la rappresentazione grafica dell’insieme di concetti, esempi e descrizioni riferiti ad un dato campo di conoscenza e collegati fra loro; • Mappe Mentali sono la rappresentazione grafica di una successione di idee costruita attraverso relazioni logico-associative e utilizzando criteri; determinati dalla soggettività e, in particolare, dalla creatività dell’autore; • Mappe Strutturate rappresentano aree di conoscenza assimilate e strutturate dal soggetto, ma in una dimensione di valenza oggettiva. Mappe • CmapTools è un programma che crea mappe concettuali con pochi click. L’interfaccia è in inglese, ma è molto intuitivo e facile da usare. Si scarica gratuitamente dal sito del produttore http://cmap.ihmc.us/download/ . • Text2MindMap è un’applicazione web che consente di creare mappe mentali. Con l’ausilio di un piccolo editor si digita una lista con titoli e rientri, e si genera la mappa mentale che converte la lista immessa con un semplice click. Le mappe così ottenute possono essere scaricate come file immagine J P G . Te x t 2 M i n d M a p è u n s e r v i z i o assolutamente gratuito che non richiede registrazione. Il sito è: http://www.text2mindmap.com/ Quindi siamo solo burocraG ??? Il docente rappresenta il sistema fulcro per un intervento efficace e consapevole; ricopre una posizione strategica, da tutelare, nella condotta di un percorso ottimale sia didattico che educativo in senso generale Come? Le tre regole d’oro • Il DOCENTE deve essere CONSAPEVOLE DEL PROPRIO STILE di insegnamento per incrementare il repertorio di metodi e per creare le condizioni che consentano agli studenti di cimentarsi con stili e strategie diverse • CREAZIONE DI UN CONTESTO e DI UN CLIMA di classe favorevole è fondamentale, per cui può rivelarsi molto utile parlare di DSA in classe, facendo rientrare l’argomento all’interno della “normalità”, ovvero spiegando che siamo tutti diversi, ognuno con le proprie abilità, i propri talenti e il proprio modo di imparare • Gli alunni DEVONO essere AIUTATI A PORSI DEGLI OBIETTIVI realistici e importanti, che consentano di sperimentare il successo, di accrescere la propria autostima e il senso di efficacia, di evitare il rischio di imparare in modo confuso e disordinato Come strumento la Metacognizione La metacognizione indica un tipo di autoriflessività sul fenomeno cognitivo, attuabile grazie alla possibilità - molto probabilmente peculiare della specie umana - di distanziarsi, auto-osservare e riflettere sui propri stati mentali. L'attività metacognitiva ci permette, tra l'altro, di controllare i nostri pensieri, e quindi anche di conoscere e dirigere i nostri processi di apprendimento. Buon senso….. Dislessia − − − − − − − Soffermarsi sui fonemi più complessi Programmare i momenti di lettura ad alta voce Privilegiare la lettura ad alta voce di testi brevi Dispensare dalla lettura ad alta voce in classe (in caso di palese difficoltà) Dispensare dalla copiatura dalla lavagna Consentire l’uso del computer e degli strumenti compensativi Valutare se sia necessario ridurre il carico di compiti per casa Ogni attività (giochi, enigmistica, stimoli accattivanti, ecc.) in grado di aumentare la quantità del materiale letto produce effetti positivi. Buon senso….. Disgrafia − − − − − − − − Consentire l’uso dello STAMPATO MAIUSCOLO (se diventa un facilitatore) Evitare la scrittura veloce sotto dettatura Evitare di punire lavori “apparentemente” poco curati e di mettere in rilievo la brutta grafia Ridurre o evitare il lavoro di copiatura fornendo direttamente il testo Consentire l’uso di un programma di videoscrittura Consentire allo studente di registrare i compiti per casa e il momento dedicato al riassunto della lezione Privilegiare interrogazioni orali o test a risposta multipla Valutare se sia necessario ridurre il carico di compiti per casa Mantenere l’esercizio della scrittura manuale (ANCHE SE IN MISURA RIDOTTA) e contemporaneamente favorire l’uso di strumenti digitali (programmi per imparare la dattilografia). Buon senso….. Disortografia − − − − − − Valutare il contenuto e non l’ortografia Consentire l’uso di un programma di videoscrittura Ridurre il lavoro di copiatura fornendo il testo Evitare la scrittura veloce sotto dettatura Privilegiare interrogazioni orali o test a risposta multipla Consentire allo studente di registrare i compiti per casa e il momento dedicato al riassunto dell’argomento trattato Buon senso….. Discalculia − Evitare di far ripetere gli esercizi in cui si è commesso un errore per impedire che lo stesso diventi automatico − Evitare il sovraccarico cognitivo permettendo di utilizzare degli strumenti nello svolgimento del compito (tavola pitagorica, calcolatrice, ecc.) − Proporre esperienze concrete e/o rappresentate visivamente; − Non insistere sulla memorizzazione delle tabelline Importante è la strategia Strategie didattiche generali - - Parlare e sensibilizzare al tema della diversità Preferire metodologie a carattere operativo Usare mediatori didattici (consigliati quelli che sfruttano il linguaggio iconico) Promuovere gli strumenti tecnologici in classe Strategie didattiche specifiche Si ricorda che la “didattica adatta per DSA” è funzionale a tutti gli studenti della classe. Scuola dell’infanzia Usare metodologie a carattere operativo Stimolare l’espressione attraverso linguaggi diversificati Narrare, leggere e inventare storie Costruire libri Proporre giochi linguistici per migliorare la competenza fonologica e metafonologica (qualche esempio: “Arriva un treno carico di…”, cambia l’iniziale- togli l’iniziale- togli la finale, cambia una lettera all’interno della parola, catena di parole partendo dall’ultima lettera o dalla sillaba di quella precedente, ecc.) − Proporre esercizi con sperimentazione corporale (far tracciare la forma sul pavimento camminando, o in aria con le mani; o sulla lavagna con una spugna bagnata e poi chiedere di rifarla sul foglio) − Insegnare a distinguere tra grandezza degli oggetti e n umerosità degli stessi − − − − − Scuola primaria − − − − − − − − − Evitare l’uso del metodo globale, a favore del metodo fono-sillabico Iniziare con lo STAMPATO MAIUSCOLO Evitare di presentare più caratteri contemporaneamente Iniziare con sillabe semplici, scegliendo all’inizio le consonanti continue (m-n-f-v-r-l) Soffermarsi per tempi più lunghi su fonemi graficamente complessi, dare istruzioni su come si impugna la penna, indicando il movimento che la mano deve compiere, la direzione del gesto, precisando la dimensione delle lettere rispetto allo spazio nel foglio Eseguire quotidianamente attività fonologiche nella prima e seconda classe: individuazione del fonema iniziale o finale o intermedio di parole; analisi fonetica; fusione fonemica; composizione di parole bisillabe; associazione fonema/grafema con associazione di lettere e immagini; conteggio di fonemi; raggruppamento di immagini il cui nome inizia o finisce con lo stesso suono Valutare gli elaborati scritti per il contenuto, senza insistere sugli errori ortografici Dare tempi più lunghi o ridurre il materiale Controllare che siano stati riportati i compiti nel diario Scuola secondaria di primo grado − − − − − − Richiedere la lettura silente Evitare di far prendere appunti, ricopiare testi o espressioni matematiche Insegnare a sfruttare la tecnologia testuale Puntare sulla didattica metacognitiva e lavorare con gli studenti sulle abilità di studio, sulle tecniche del prendere appunti, sulla preparazione di mappe e/o di schemi, sulle sottolineature Evitare l’uso del vocabolario cartaceo, ipotizzare l’impiego di uno digitale Fornire una scaletta degli argomenti e sottoargomenti per orientare l’ascolto e fissare i punti più salienti dell’argomento trattato In conclusione • I DSA hanno strutture caratteristiche e potenzialità visibili analizzabili e comprensibili • Gli alunni con DSA SONO SOLO ALUNNI!!!!! • Va applicata una metodologia multilivello che crei una rete di presa in carico ove OGNUNO DEVE FARE IL PROPRIO RUOLO • Esistono sistemi innovativi sia teorici sia tecnici che portano innovazioni e vantaggi; NESSUNO SARA’ MAI EFFICACE COME UN BRAVO E ATTENTO DOCENTE • Comprensione trasparenza e condivisione, con una buona cultura salveranno noi dai DSA e I DSA da noi La normativa Miur per l’inclusione dei BES Gli alunni con BES Gli alunni che evidenziano Bisogni Educativi Speciali non sono solo quelli in possesso di una certificazione: nel concetto di BES rientrano tutti i vari disturbi/difficoltà di apprendimento, comportamento e altre problematicità riconducibili a ragioni psicologiche e ambientali, a cause endogene ed esogene che insieme compromettono il funzionamento apprenditivo dello studente (1) (1) D Milito, Inclusione, integrazione e Bisogni Educatici Speciali, Anicia, Roma, 2012 Nei Bisogni Educativi Speciali è centrale il concetto di funzionamento educativo-apprenditivo, intendendo per apprendimento il frutto di un intreccio tra spinte evolutive endogene e mediazioni educative degli ambienti e per educazione un processo di mediazione tra questo intreccio che fornisce stimoli, significati, obiettivi, modelli. Direttiva Miur del 27 dicembre 2012 “Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica” C.M. n. 8 del 6 marzo 2013 Indicazioni operative 5 Direttiva Miur del 27 dicembre 2012 “Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica” 6 A questo riguardo è rilevante l’apporto, anche sul piano culturale, del modello diagnostico ICF ( International Classification of Functioning ) dell’OMS, che considera la persona nella sua totalità, in una prospettiva bio-psico-sociale. Fondandosi sul profilo di funzionamento e sull’analisi del contesto, il modello ICF consente di individuare i Bisogni Educativi Speciali (BES) dell’alunno prescindendo da preclusive tipizzazioni. 129 9 I Bisogni Educativi Speciali L’area dello svantaggio scolastico è molto più ampia di quella riferibile esplicitamente alla presenza di deficit. In ogni classe ci sono alunni che presentano una richiesta di speciale attenzione per una varietà di ragioni: svantaggio sociale e culturale, disturbi specifici di apprendimento e/o disturbi evolutivi specifici, difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura e della lingua italiana perché appartenenti a culture diverse. Nel variegato panorama delle nostre scuole la complessità delle classi diviene sempre più evidente. 11 Quest’area dello svantaggio scolastico, che comprende problematiche diverse, viene indicata come area dei Bisogni Educativi Speciali (in altri paesi europei: Special Educational Needs). In essa sono comprese tre grandi sotto-categorie: quella della disabilità; quella dei disturbi evolutivi specifici quella dello svantaggio socioeconomico, linguistico, culturale. 132 12 “Disturbi evolutivi specifici” Intendiamo, oltre i disturbi specifici dell’apprendimento, anche i deficit del linguaggio, delle abilità non verbali, della coordinazione motoria, ricomprendendo, per la comune origine nell’età evolutiva, anche quelli dell’attenzione e dell’iperattività, mentre il funzionamento intellettivo limite può essere considerato un caso di confine fra la disabilità e il disturbo specifico. 13 “Disturbi evolutivi specifici” Per molti di questi profili i relativi codici nosografici sono ricompresi nelle stesse categorie dei principali Manuali Diagnostici e, in particolare, del manuale diagnostico ICD-10, che include la classificazione internazionale delle malattie e dei problemi correlati, stilata dall'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) e utilizzata dai Servizi Sociosanitari pubblici italiani. 14 Tutte queste differenti problematiche, ricomprese nei disturbi evolutivi specifici, non vengono o possono non venir certificate ai sensi della Legge n. 104/92, non dando conseguentemente diritto alle provvidenze ed alle misure previste dalla stessa legge quadro, e tra queste, all’insegnante per il sostegno. La Legge n. 170/2010, in tal senso, rappresenta un punto di svolta poiché apre un diverso canale di cura educativa, concretizzando i principi di personalizzazione dei percorsi di studio enunciati nella Legge n. 53/2003, nella prospettiva della “presa in carico” dell’alunno con BES da parte di ciascun docente curricolare e di tutto il team di docenti coinvolto, non solo dall’insegnante per il sostegno. 135 15 Tuttavia, è bene precisare che alcune tipologie di disturbi, non esplicitati nella Legge n. 170/2010, danno diritto ad usufruire delle stesse misure ivi previste in quanto presentano problematiche specifiche in presenza di competenze intellettive nella norma. 136 17 Si tratta, in particolare, dei disturbi con specifiche problematiche nell’area del linguaggio (disturbi specifici del linguaggio o, più in generale, presenza di bassa intelligenza verbale associata ad alta intelligenza non verbale) o, al contrario, nelle aree non verbali (come nel caso del disturbo della coordinazione motoria, della disprassia, del disturbo non-verbale o, più in generale, di bassa intelligenza non verbale associata ad alta intelligenza verbale, qualora però queste condizioni compromettano sostanzialmente la realizzazione delle potenzialità dell’alunno) o di altre problematiche severe che possono compromettere il percorso scolastico (come per esempio un disturbo dello spettro autistico lieve, qualora non rientri nelle casistiche previste dalla Legge 104). 18 Alunni con deficit da disturbo dell’attenzione e dell’iperattività L’acronimo A.D.H.D. ( Attention Deficit Hyperactivity Disorder ) è corrispondente all’acronimo che si usava per l’Italiano di D.D.A.I. – Deficit da disturbo dell’attenzione e dell’iperattività. L’ADHD, che si può riscontrare anche spesso associato ad un DSA o ad altre problematiche, ha una causa neurobiologica e genera difficoltà di pianificazione, di apprendimento e di socializzazione con i coetanei. Si è stimato che il disturbo, in forma grave tale da compromettere il percorso scolastico, è presente in circa l’1% della popolazione scolastica, cioè quasi 80.000 alunni [fonte Istituto Superiore di Sanità (I.S.S.)] 138 19 Alunni con deficit da disturbo dell’attenzione e dell’iperattività Con notevole frequenza l'ADHD è in comorbilità con uno o più disturbi dell’età evolutiva: -disturbo oppositivo provocatorio; -disturbo della condotta in adolescenza; -disturbi specifici dell'apprendimento; -disturbi d'ansia; -disturbi dell'umore, etc. 139 20 Alunni con deficit da disturbo dell’attenzione e dell’iperattività Il percorso migliore per la presa in carico del bambino/ragazzo con ADHD si attua senz’altro quando è presente una sinergia fra famiglia, scuola e clinica. Le informazioni fornite dagli insegnanti hanno una parte importante per il completamento della diagnosi e la collaborazione della scuola è un anello fondamentale nel processo riabilitativo. 21 Funzionamento cognitivo minimo Anche gli alunni con potenziali intellettivi non ottimali, descritti generalmente con le espressioni di funzionamento cognitivo (intellettivo) limite (o borderline), ma anche con altre espressioni (per es. disturbo evolutivo specifico misto, codice F83) e specifiche differenziazioni, qualora non rientrino nelle previsioni delle Leggi 104/92 o 170/2010, richiedono particolare considerazione. 22 Funzionamento cognitivo minimo Si tratta di bambini o ragazzi il cui QI globale (quoziente intellettivo) risponde a una misura che va dai 70 agli 85 punti e non presenta elementi di specificità. Per alcuni di loro il ritardo è legato a fattori neurobiologici ed è frequentemente in comorbilità con altri disturbi. Per altri, si tratta soltanto di una forma lieve di difficoltà tale per cui, se adeguatamente sostenuti e indirizzati verso i percorsi scolastici più consoni alle loro caratteristiche, gli interessati potranno avere una vita normale. Gli interventi educativi e didattici hanno come sempre un’importanza fondamentale. 23 Adozione di strategie di intervento per i BES È evidente la necessità di elaborare un percorso individualizzato e personalizzato per alunni e studenti con bisogni educativi speciali, anche attraverso la redazione di un Piano Didattico Personalizzato, individuale o anche riferito a tutti i bambini della classe con BES, ma articolato, che serva come strumento di lavoro in itinere per gli insegnanti ed abbia la funzione di documentare alle famiglie le strategie di intervento programmate. 143 24 Adozione di strategie di intervento per i BES Le scuole, con determinazioni assunte dai Consigli di classe, risultanti dall’esame della documentazione clinica presentata dalle famiglie e sulla base di considerazioni di carattere psicopedagogico e didattico, possono avvalersi per tutti gli alunni con bisogni educativi speciali degli strumenti compensativi e delle misure dispensative previste dalle disposizioni attuative della Legge n. 170/2010 (D.M. 12 luglio/2011), meglio descritte nelle allegate Linee guida. 144 25 L’équipe di docenti specializzati (docenti curricolari e di sostegno) Ferme restando la formazione e le competenze di carattere generale in merito all’inclusione, tanto dei docenti per le attività di sostegno quanto per i docenti curricolari, possono essere necessari interventi di esperti che offrano soluzioni rapide e concrete per determinate problematiche funzionali. Si fa riferimento soprattutto a risorse interne ossia a docenti che nell’ambito della propria esperienza professionale e dei propri studi abbiano maturato competenze su tematiche specifiche della disabilità o dei disturbi evolutivi specifici. 145 26 C.M. n. 8 del 6 marzo 2013 Indicazioni operative 28 Specifica che: La Direttiva del 27 dicembre 2012 ridefinisce e completa il tradizionale approccio all’integrazione scolastica, basato sulla certificazione della disabilità, estendendo il campo di intervento e di responsabilità di tutta la comunità educante all’intera area dei Bisogni Educativi Speciali (BES), comprendente: - svantaggio sociale e culturale, - disturbi specifici di apprendimento e/o disturbi evolutivi specifici, difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura e della lingua italiana perché appartenenti a culture diverse. 29 Specifica che: La Direttiva del 27 dicembre 2012 estende a tutti gli studenti in difficoltà il diritto alla personalizzazione dell’apprendimento, richiamandosi espressamente ai principi enunciati dalla Legge 53/2003. 30 Consigli di classe e teams dei docenti Fermo restando l'obbligo di presentazione delle certificazioni per l'esercizio dei diritti conseguenti alle situazioni di disabilità e di DSA, è compito doveroso dei Consigli di classe o dei teams dei docenti nelle scuole primarie indicare in quali altri casi sia opportuna e necessaria l'adozione di una personalizzazione della didattica ed eventualmente di misure compensative o dispensative, nella prospettiva di una presa in carico globale ed inclusiva di tutti gli alunni. 149 31 Il PDP Strumento privilegiato è il percorso individualizzato e personalizzato, redatto in un Piano Didattico Personalizzato (PDP), che ha lo scopo di definire, monitorare e documentare, secondo un’elaborazione collegiale, corresponsabile e partecipata, le strategie di intervento più idonee e i criteri di valutazione degli apprendimenti. 32 Il PDP È necessario che l’attivazione di un percorso individualizzato e personalizzato per un alunno con Bisogni Educativi Speciali sia deliberata in Consiglio di classe, ovvero, nelle scuole primarie, da tutti i componenti del team docenti, dando luogo al PDP, firmato dal Dirigente scolastico (o da un docente da questi specificamente delegato), dai docenti e dalla famiglia. Nel caso in cui sia necessario trattare dati sensibili per finalità istituzionali, si avrà cura di includere nel PDP apposita autorizzazione da parte della famiglia. 151 33 Ove non sia presente certificazione clinica o diagnosi, il Consiglio di classe o il team dei docenti motiveranno opportunamente, verbalizzandole, le decisioni assunte sulla base di considerazioni pedagogiche e didattiche; ciò al fine di evitare contenzioso. 34 Realizzazione di un progeLo sostenibile Passi fondamentali: • Individuare l’oggeLo dell’aLenzione (Qual è il problema?) • Iden1ficare i faLori fondamentali (il numero di scarpe può servire?) • Associare le informazione in un piano didaIco (POF PDP PEI e non solo) • Applicare metodologie consolidate e ad hoc • Processo di verifica collegiale Realizzazione di un progeLo sostenibile Passi fondamentali: • Individuare l’oggeLo dell’aLenzione (Qual è il problema?) • Iden1ficare i faLori fondamentali (il numero di scarpe può servire?) • Associare le informazione in un piano didaIco (POF PDP PEI e non solo) • Applicare metodologie consolidate e ad hoc • Processo di verifica collegiale Caso PD • 9aa • Disturbi del comportamento aLenzione • Distraibilità • Riferite difficoltà a mantenere aLenzione, facile distraibilità e terminare i compi1 assegna1 • Evita aIvità che richiedono sforo cogni1vo • Non impulsività e iperaIvità • Sviluppo Cogni1vo: • Norma QI 101 • QI V 92 • QI P 109 • Caduta prestazione a2enzione e memoria verbale a breve termine LD 88 • Funzioni aLen1ve: • A2enzione sele*va ai limi; inf di norma • A2enzione sostenuta deficitaria • A2enzione sele*va udi;va deficitaria • Memoria • Lievemente deficitaria memoria a breve termine verbale e visuo spaziale • Funzioni esecu1ve • Nella norma pianificazione e problem solving ma fa fa;ca a mantenere le regole • LeLura • Ritmo lento e sufficiente corre2ezza Conclusioni Si evidenzia un disturbo specifico dell’aLenzione collocabile all’interno di un disturbo da deficit di aLenzione e iperaIvità di 1po disaLento. La prevalenza di problema1che aLen1ve e la maggior compromissione delle abilità verbali fanno pensare ad una componente di disturbo o difficoltà di apprendimento da rivalutare Caso PM • 7aa • Difficoltà del sonno a 6 mesi • Difficoltà della toileLe e dell’abbigliamento • Mai amato aIvità piLoriche • Incuria e scarsa autonomia nel materiale didaIco • Certa difficoltà di aLenzione e concentrazione • Disordine negli elabora1 scolas1ci • ALeggiamento indifferenza e scarsa reaIvità • Frustrazione • Sviluppo Cogni1vo: • Norma 91 con cadute in percezione visiva e integrazione visuo motoria • QI V 93 • QI P 92 • Abilità leLura nella norma • Abilità comprensione del testo nella norma • Abilità di scriLura problema1cità non nella ortografia ma nella componente grafica (gesto grafico lento con leggibilità preservata…disgrafia?????) • Le abilità matema1che globalmente adeguate con qualche difficoltà di incolonnamento • Abilità mnes1che: adeguate mbt verbale e spaziale • Abilità di discriminazione visiva adeguate sia per velocità sia per correLezza • Funzioni esecu1ve nella norma sia pianificazione sia esecuzione • Funzioni aLen1ve e impulsività: problema1cità nell’area aLen1va sostenuta e uno s1le impulsivo nelle risposte legato alla difficoltà nell’inibizione dell’impulso. • Dal punto di vista emo1vo ansia da prestazione e una lieve ansia da separazione Conclusioni In base a quanto emerso si evidenzia un disturbo di aLenzione iperaIvità 1po con disaLenzione predominante con disturbo dell’espressione scriLa nella componente di Disgrafia In classe ho un allievo che presenta alcune di queste caratteristiche Cosa faccio ? Approfondisco il problema… Che cosa sono o non sono i DSA? Modello mentale di azione consapevole Ho il dubbio che il mio alunno abbia un DSA… cosa faccio e cosa dico ai genitori? La famiglia non collabora La famiglia collabora Percorso diagnostico In attesa cosa faccio ? E con la diagnosi certificazione Costruzione di una rete GRAZIE!!!!!!!! [email protected]