Leica UW KG-24A – Quella Leica sotto i mari
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Leica UW KG-24A – Quella Leica sotto i mari
Leica UW KG-24A – Quella Leica sotto i mari Testo di Giuseppe Ciccarella, foto di Peter Coeln Le Leica anche negli abissi tra torpedini e leviatani, apportano il loro aiuto al lavoro dell’uomo. Qui siamo alla presenza di un modello militare, quindi la destinazione d’uso è diversa dalla consueta documentazione di flora e fauna marina. Uscendo dalla segretezza degli ambiti militari, si può apprezzare un oggetto che fa dell’affidabilità e delle prestazioni estreme, un punto di forza notevole. Ricordo che tutte le realizzazioni tecnologiche che sono destinate ad un uso militare, rappresentano quanto di meglio la scienza e la tecnica industriale possano offrire in assoluto. Tutti i fornitori devono rispondere a severe prescrizioni il cui imperativo è: raggiungere i migliori risultati nelle condizioni peggiori. Leitz/Leica ha sempre onorato quest’enunciato, e l’impegno dei suoi grandi investimenti ha avuto una benefica ricaduta nell’ambito commerciale. Un esempio su tutti: il 180/3.4 Apo-Telyt-R altro non è che la derivazione civile dell’ELCAN 180/3.4, studiato e prodotto per l’US NAVY. Le specifiche, cui devono rispondere i prodotti destinati ad un uso militare, sono spesso proibitive. Gli investimenti nella ricerca, quindi, raggiungono cifre da capogiro, mai emulabili dall’industria commerciale. Anche le scoperte derivate da questa ricerca, definibile estrema, sono spesso rivoluzionarie. Molte di queste innovazioni, rimangono nella ristretta cerchia della segretezza, definite dal gergo tecnico dell’intelligence, “classificate”, e da lì non emergono. Altre, invece, escono allo scoperto per fini di lucro, diventando standard qualitativo di riferimento nel mercato commerciale, anche se la loro primogenitura risale a vent’anni prima. Alcune sigle Leitz/Leica, come MIL-C 675 (diminuzione dei riflessi), MIL-STD-170 (condizioni climatiche e protezione dai funghi) rappresentano i codici di rigorose specifiche con cui i progettisti si sono confrontati. Veniamo a questa Leica Under Water KG-24A, prodotta dalla Ernst Leitz Canada Ltd Midland Ontario, nel 1970. L’oggetto è per lo più un contenitore stagno con obiettivo, in cui è racchiusa una Leica M4. Due maniglie laterali facilitano l’impugnabilità con l’uso dei guanti. Sul “top” c’è: la leva di carica; il selettore dei tempi; e la manopola della messa a fuoco che però va fatta a stima. Di fianco alla leva di carica è presente un oblò per controllare il contafotogrammi. Un mirino a traguardazione, stile “tacca di mira”, permette di inquadrare il soggetto da fotografare. Le due fessure presenti intorno al profilo in rilievo dentro il quale è alloggiato l’obiettivo ELCAN 90/2.8, fanno pensare alla possibilità di inserire un paraluce con innesto a scatto. Le iscrizioni presenti intorno all’obiettivo ELCAN, sono: il numero federale di serie “Federal Stock Number” (WH6720-00-111-5819); il tipo di modello per la marina KG-24A; il numero di serie 2400025 dell’obiettivo ELCAN 90/2.8. All’interno del dorso ribaltabile della M4, è visibile una scritta che indica, con tanto di punto esclamativo che ne implica un ordine tassativo, il tipo di pellicola militare da utilizzare. La Leica utilizzata, è una normale Leica M4 matricola 1273469 (1970/71), che all’interno di questo guscio impermeabile, diviene uno strumento indispensabile dall’affidabilità proverbiale. Il fortunato possessore di questa macchina, principalmente da collezione, sa che si tratta di un oggetto introvabile, fuoriuscito dalle “maglie” dell’apparato militare statunitense. Il prezzo, circa 17.000 Euro, da solo indica la rarità dell’esemplare. Questa versione, verniciata in arancione, era in dotazione ai sub della marina americana, US NAVY, mentre la versione nera opaca, era in dotazione agli incursori della marina, NAVY SEAL.