Modello-per-unitA-di-apprendimento

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Modello-per-unitA-di-apprendimento
Progetto di una UdA “flipped”
Titolo ___________________________I fili conduttori della musica
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Docente _________________________Alessia
Palomba__________________________________________________
Tipo di scuola (Liceo, Professionale…) ____Scuola secondaria di primo grado___
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Materia __________________Musica_________________________________ Classe ___III________________
Scelta dell’argomento curricolare:
(indicare l’argomento curricolare che si vuole affrontare con approccio flipped classroom, esempi: la
struttura atomica della materia, la punteggiatura grammaticale, il Congresso di Vienna ecc.)
Il leitmotiv : da Wagner ai Pink Floyd.
Come si intende attivare l’interesse e la curiosità degli allievi:
(indicare come si intende stimolare l’interesse, motivare e coinvolgere gli allievi in modo da renderli parte
attiva nella costruzione delle conoscenze indicate. Tipicamente ciò avviene lanciando una sfida che può
consistere nel porre una domanda a cui risponde oppure un problema da risolvere, oppure una ricerca da
effettuare, un caso da analizzare in modo coinvolgente e motivante.)
L’ interesse verrà stimolato, in un primo momento frontale, con l’ introduzione alle funzioni della musica.
Tramite ascolti e domande si analizzerà il perché determinati repertori musicali sono legati a specifici contesti
(“ Perché non è possibile ascoltare musica jazz in chiesa? O musica contemporanea – Metastaseis, I. Xenakis nei supermercati?” E così via …). Avviata la discussione con una comunicazione bidirezionale , verrà proposto
agli alunni, in un secondo momento, di produrre delle interviste, riprese con telecamera, a operatori nei
supermarket, preti, dentisti e altri lavoratori che hanno un rapporto col pubblico. I ragazzi investigheranno sul
perché non è possibile associare determinate musiche a certi contesti ( questa volta, però, saranno musiche
scelte dai ragazzi stessi). Sarà possibile, così, giungere tramite il “gioco” e la “sfida” alla soluzione finale: ogni
musica è stata pensata e composta per una particolare funzione (con le eccezioni delle musiche
defunzionalizzate dai fruitori/ascoltatori).
Quali attività si intendono svolgere prima della lezione:
(indicare se l’azione didattica proposta prevede attività preparatorie da svolgere prima della lezione
d’aula. Ed esempio fruizione di risorse didattiche che costituiscano un quadro di riferimento, richiamino
preconoscenze, attivino la curiosità oppure attività di verifica delle conoscenze già affrontate per mettere
meglio a punto l’azione in classe. Indicare le risorse utilizzate.)
Prima della lezione, sarà opportuno incuriosire gli alunni, facendo ascoltar loro dei frammenti di due brani
(punti di riferimento per lo sviluppo della successiva attività): “ La marcia funebre” dall’ Anello del Nibelungo
di Wagner (accennando alla trama, molto simile a “Il Signore degli anelli” e per questo più accattivante) e
“Another brick in the wall” dell’ album “The wall” dei Pink Floyd. Per alleggerire l’ atmosfera classica, verrà
richiesto un ascolto iconico su Wagner: si chiederà ai ragazzi di disegnare la forma che a loro opinione assume
la musica. Quest’ attività occuperà un tempo molto limitato, per non appesantire la lezione e per lasciar
spazio alle attività, che eventualmente verranno portate a termine nelle lezioni successive.
Quali attività si intendono svolgere in aula:
(indicare le metodologie didattiche che si intendono utilizzare in classe: lezione frontale, lavoro di gruppo,
apprendimento fra pari, studio individuale per consentire agli allievi di rispondere alla sfida proposta e
costruire le conoscenze richieste, indicando anche diverse metodologie e più fasi successive.)
Una volta pervenuti al concetto che ogni musica ha una propria funzione e che la tecnica del leitmotiv
utilizzata da Wagner e dai Pink Floyd detiene una funzione specifica (lega un particolare frammento melodico
ad un personaggio, un evento, un oggetto), l’ attività che verrà proposta si baserà sul lavoro di gruppo. Gli
alunni, organizzati in gruppi di 4 o 5, dovranno sviluppare una trama di una storia “muta” e scegliere dei
frammenti musicali di loro invenzione , dei differenti leitmotiv, da legare ad ogni differente
personaggio/elemento . Ogni gruppo potrà avvalersi di dispositivi di registrazione per facilitare la
realizzazione e memorizzazione dei leitmotiv inventati. Il lavoro di gruppo sarà accompagnato, dunque, da un
apprendimento fra pari, laddove i ragazzi si consiglieranno a vicenda, attuando uno scambio d’ opinioni e
interrogandosi insieme sulle modalità di realizzazione del progetto, così da trovare la “soluzione” più adatta
alle loro idee. Quest’ attività potrebbe diventare, in seguito, una proposta di spettacolo per un ipotetico
saggio.
Quali attività di verifica degli apprendimenti concludono l’attività didattica:
(indicare quali strumenti di valutazione formativa e sommativa si ritiene di dover attuare per verificare e
consolidare gli apprendimenti e lo sviluppo di competenze.)
L’ attività di verifica scelta a conclusione dell’ attività didattica si avvarrà di strumenti di valutazione
sommativa: tramite un questionario sarà possibile verificare il conseguimento degli obiettivi prefissati,
presentati e motivati agli alunni all'inizio dell’ unità didattica; per quanto riguarda il questionario, le
domande verificheranno non solo l‘apprendimento, ma anche il comportamento, tramite apposite griglie di
valutazione che terranno conto sia dell’acquisizione dei concetti che della partecipazione al dialogo
educativo, l'impegno e l'autonomia nello svolgimento del proprio compito all’ interno del gruppo, l'interesse
dimostrato per l'attività didattica, nonché il percorso didattico effettuato dal singolo alunno, l'effettiva
acquisizione di un proficuo metodo di studio ed il progresso registrato nella qualità del lavoro.
In che modo l’approccio proposto differisce dal suo approccio tradizionale?
(indicare i vantaggi dell’approccio scelto rispetto all’approccio tradizionale e mettere in luce le differenze.)
I vantaggi dell’ approccio proposto consistono nella reale e diretta assimilazione dei contenuti, perché toccati
“con mano” dagli alunni: è più facile comprendere appieno un concetto se lo si pratica prima, anche senza
alcun riferimento o spiegazione iniziale. In questo caso, sarebbe stato più adeguato proporre l’ attività come
primo step e in seguito far affiorare i concetti e vedere come tutti i pezzi del “puzzle” tornassero al loro
posto, all’ interno di un disegno generale più grande. E’ sicuramente diverso un approccio del genere:
tradizionalmente, non si parte dal fare. La pratica usuale è quella di partire dal concetto e costruire
progressivamente, in base all’ aumentare del grado di difficoltà, i passi successivi, in direzione del “fare”. Ma,
l’anteporre la pratica alla teoria, conduce a conoscenze più consapevoli, meglio assimilate. Inoltre, tramite il
lavoro di gruppo e l’ apprendimento tra pari gli alunni imparano e crescono ( toccando obbiettivi trasversali,
inerenti all’ educazione della persona) aiutandosi l’ un l’ altro e condividendo i propri saperi con compagni
della loro stessa età. Ben differente è il rapporto frontale insegnante – allievi, che sarà certo richiesto in
determinati ambiti, ma che non deve, a mia opinione, regnare indiscusso. L’ insegnante, in ogni caso, avrà il
ruolo fondamentale di “arbitro” e “guida”, osservando da fuori i gruppi e intervenendo quando richiesto, in
supporto degli allievi.