Quartetto - Architettura Design Materiali
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Quartetto - Architettura Design Materiali
Casa Editrice Publicomm S.r.l. - Savona - ISSN 1826-0985 - Anno IX - Numero 46 - 2013 - In caso di mancato recapito rinviare all’Ufficio Postale di Savona CPO, per la restituzione al mittente che si impegnerà a pagare la relativa tassa - Contiene IP # 46 in questo numero / in this issue Non solo forma Not only shape Il luogo della conoscenza The place of knowledge Specialelighting PIUARCH Quartetto d’archi(tetti) String Quar(chi)tet | Periodico di contract e design d’interni per spazi ad uso pubblico | Review of contract and interior design for spaces for public use | Volere Simona Finessi è potere Apparecchi Lumination™ LED editoriale Sospensione Lineare 1200 mm, 1800 mm Discreto. Intenso. Apparecchi Lumination™ LED Sospensione 1200×300 mm Apparecchi LED di GE Apparecchi LuminationTM LED di GE con tecnologia edgelit. Luce morbida e uniforme da accesi, trasparenti e senza sorgenti luminose visibili da spenti. Apparecchi Lumination™ LED Incasso 1200×300 mm www.gelighting.com « Il rilancio del Paese deve partire da noi imprenditori della creatività» affermava in un’intervista Claudio Luti, Presidente del Cosmit, la società che organizza il Salone del mobile, e proprietario di Kartell. E se lo dice lui, c’è da crederci, dal momento che con la sua azienda incarna uno dei migliori esempi di imprenditoria italiana nel mondo, distribuendo design in plastica in ben 130 Paesi. Resta poi da definire il “Come” e il “Quando”: quesiti non semplici data la situazione economica globale e quella politica squisitamente italiana. I problemi del nostro Paese, tuttavia, non devono diventare un alibi per non affrontare il mercato. Imprenditori, amministratori, professionisti, creativi devono collaborare per consolidare quel valore aggiunto che a tutti gli effetti abbiamo costruito attorno al Made in Italy, o, se si preferisce, al più attuale concetto di ItalianStyle. Possediamo davvero talento e stile. Basta però andare all’estero, anche solo in Europa, e ci si rende conto di come si è tragicamente indietro su molti fronti, non ultimo quello progettuale ed industriale. E allora viene da dire che il talento da solo non basta se non c’è dietro una precisa strategia a corroborarlo e a sostenerlo. Il difetto peggiore degli italiani è proprio il non saper far sistema verso l’estero: non ci sappiamo vendere bene, come invece sanno fare gli altri. Ma la creatività e l'innovazione fanno indubbiamente parte del nostro corredo genetico. Ebbene, ora un’occasione di riscatto, di rinnovato slancio e di rinascita c’è ed è concreta e si chiama Expo 2015. Un treno che non dobbiamo assolutamente perdere perché è qui che l'Italia si gioca la sfida del prossimo futuro. Expo deve essere l’occasione di una rinnovata immagine dell'Italia come di un Paese positivo e dinamico. Milano deve diventare simbolo di un Paese che sa innovare e innovarsi; un modello di efficenza e creatività capace di attrarre investimenti dall’Estero. Un porto commerciale e non solo una splendida vetrina. E ciascuno in questa partita deve metterci del suo: gli imprenditori investendo nella creatività e nell’innovazione; le amministrazioni rendendo il sistema Italia più snello, leggero e meno burocratizzato; i professionisti immaginando nuovi scenari possibili. Il Paese delle ”3 F” (Fashion, Food and Furniture) può tornare ad essere un player a livello mondiale ed Expo, in tal senso, è il trampolino di (ri)lancio. Come diceva il Piccolo Principe nell’omonima opera di Antoine de Saint-Exupéry: “Bisogna esigere da ciascuno quello che ciascuno può dare”. Credo che con Expo ci siano molte opportunità da sfruttare e l’obiettivo è sicuramente raggiungibile: basta volerlo. | www.admnetwork.it | follow us on | Apparecchi Lumination™ LED Incasso 600×600 mm A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 46 1 Da Disney a Leonardo Ph. Enrico Basili 2 editorial guest Vladimir Peric, Padiglione Serbia, Biennale di Venezia 2013 - ph. Angelo Dadda Enrico Frigerio (Frigerio Design Group) A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 46 N el corso della pausa estiva ho organizzato con mia moglie Caterina un viaggio a Parigi per far visitare ai miei figli più piccoli, la Ville Lumière ed alcuni dei suoi importanti musei, tra cui il Louvre. Naturalmente, data l’età dei miei figli (10 e 13 anni), non poteva mancare una puntatina a Eurodisney. Un giusto bilanciamento tra svago e cultura. Dopo essermi immerso per un giorno intero tra Topolino e la Sirenetta, sono passato alla stratificazione di storia e cultura che è racchiusa nel Louvre; esercizio non facile, ma interessante, che ha generato lo spunto per questo scritto. L’ingresso per una giornata ad Eurodisney è di 74 € per gli adulti e 66 € per i bambini (da 3 a 11 anni), al Louvre 12 € per gli adulti, mentre i ragazzi sino a 25 anni entrano gratuitamente! Fortunatamente entrambi i luoghi erano pieni, segno che la capacità attrattiva di questi spazi è di pari livello, sarebbe stato preoccupante se il museo fosse stato vuoto. Sorprendente però come, in un periodo come quello che stiamo vivendo, con una turbolenza economica e culturale così importante, ci siano così tante persone disposte a spendere determinate cifre per un intrattenimento che punta esclusivamente sull’emozione e il divertimento, mentre l’arte e la cultura siano così a buon mercato. Le due realtà rappresentano metaforicamente da un lato il mondo globale (Eurodisney), consumistico, effimero e virtuale, dall’altro (Louvre) la storia, le radici, il sapere e la conoscenza, che da sempre contraddistinguono il nostro paese. Senza alcuna retorica, lasciamo perdere le valutazioni nel merito e sulla strategia con la quale i nostri cugini francesi propongono per la diffusione e la valorizzazione della cultura, il discorso sarebbe troppo lungo, vorrei invece soffermarmi sull’aspetto della conoscenza e del sapere. Il passaggio è semplice: più conosco, più sarò capace, quando progetto di attingere a risorse, materiali d’uso, specifiche soluzioni eccetera, che permettano di ampliare e ottimizzare ogni scelta. Conoscenza quale strumento per ampliare la creatività, l’innovazione e le opportunità. A monte della creatività che da sempre è sbandierata come una delle principali qualità presenti nel nostro paese, si ripongono la cultura e il sapere, che in Italia trovano un concentrato unico nel suo genere e continuano oggi a poter offrire un terreno fertile nel quale crescere e formarsi. Per andare oltre e superare un momento così difficile come quello che stiamo attraversando, io credo che si debba proprio lavorare su quanto sappiamo fare e su quello che da sempre rappresenta un vanto e una caratteristica del nostro paese. Devono essere cancellati aggettivi come demagogia e ipocrisia, per far posto a meritocrazia e sistema, puntando davvero sulla formazione ai vari livelli per incrementare la capacità di innovare e creare. Esempi e segnali incoraggianti ci sono oggi e nel passato, dalla recente nomina a senatore a vita dell’architetto Renzo Piano, che riconosce il valore di un sapere, piuttosto che i Magistri Comacini esperti architetti costruttori lariani del VII e VIII secolo, che hanno diffuso oltre confine l’architettura romanica, grazie alla loro arte e tecnologia. Nota di cronaca, una delle tre persone più importanti che dirigono il Louvre è italiana, di Bergamo, ha 34 anni e si chiama Claudia Ferrazzi, è il vice amministratore generale; incarico ricevuto grazie alle sue qualità e capacità. Continuiamo a divertirci con Disney, ma ritorniamo a Leonardo! | www.admnetwork.it | follow us on | A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 46 3 CONTENTS THIS COLOR ISSUE Editoriale Editorial Editorial guest Editorial guest Contents Scenarios Arts 84 Materiali 88 Eco-Materiali 94 Green 96 Profili 98 102 Focus 106 Real Estate 110 Agenda 111 Pop art 112 Indirizzi SPECIALE LIGHTING Encyclopedic Palace Storia di copertina Cover Story PIUARCH Quartetto d’archi(tetti) String Quar(chi)tet News News Focus Real Estate Calendar Projects|Progetti Il progetto raccontato Description of the Project Pop art Addresses Il luogo della conoscenza The place of knowledge Un edificio scolastico a prova di futuro A future-proof educational building Cubo di luce A cube of light Il villaggio tra i frutteti The village in the fruit garden A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 46 Reviews|Rassegna Profiles Arte Palazzo Enciclopedico 4 From dream to reality Le piante cittadine del mondo Trends Design? Better if self-produced 48 Giovanna Talocci. Dal sogno alla realtà Green Tendenze Design? Meglio autoprodotto 42 Previews Eco-Materials Not only shape 34 Campagna Abbonamenti 2014 78 Anteprime 80 Designer Materials Scenari Non solo forma 28 per 8 uscite annuali Focus Architecture for sport 22 PANTONE MONACO BLUE 29,00€ anziché 58,00€ Il tema Architettura per lo sport 14 50% Designer Sommario Current Affairs|Attualità 8 # 46 A+D+M® è lo strumento d’informazione, approfondimento e ricerca per professionisti, studenti di architettura e design. Vai all’indirizzo web www.admnetwork.it/index.php/abbonamenti e scopri modalità e offerte chiama il numero 019.838411 looping-italy.com 1 2 4 Abbonati subito e approfitta dello sconto I MA GINAI RE www.admnetwork.it Direttore Responsabile / Editor in Chief Simona Finessi - [email protected] Responsabile Redazione / Managing editor Chiara Dadda - [email protected] Direttore Creativo / Creative Director Angelo Dadda - [email protected] A+D+M architettura design materiali Anno IX numero 46 - 2013 Registrazione Tribunale di Savona n. 559 dell’8 marzo 2005 ISSN 1826-0985 Editore / Publisher Publicomm S.r.l. Via D. Cimarosa 55r - 17100 Savona - Italy tel. +39.019.83841.1 - fax +39.019.83841.41 www.publicomm.it A+D+M è associato a ASSOCIAZIONE NAZIONALE EDITORIA PERIODICA SPECIALIZZATA Impaginazione / Desktop Publishing Paolo Veirana - [email protected] Redattori / Editors Barbara Arnaboldi, Angelo Dadda, Chiara Dadda, Paola Ferrario, Anna Masello, Anna Nosari, Filippo Pozzoli, Domenico Tassone Collaboratori / Collaborators Simonetta Pegorari Si ringraziano / With thanks to Frigerio Design Group Pubbliche Relazioni Architetti / Public Relations Architects Anna Masello - [email protected] Traduzioni / Translations Studio Micali Fotografo / Photographer Enrico Basili Stampa / Print INGRAPH Srl Via Bologna 104/106 - 20831 Seregno (MB) Pubblicità / Advertising Domenico Tassone - [email protected] Nota per inviare materiale alla Redazione Per segnalare nuovi progetti, contattare: Anna Masello - [email protected] A+D+M è membro dell'Associazione Italiana per il Design Per segnalare news, eventi e le novità di prodotto dalle aziende contattare: Chiara Dadda - [email protected] Informativa Privacy A+D+M è media partner di 6 A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 46 Ai sensi dell’art.13 del D.Lgs 196/2003, la informiamo che l’utilizzo dei Suoi dati, trattati in forma scritta e/o con l’ausilio di strumenti informatici, è esclusivamente finalizzato all’invio della presente rivista e della relativa newsletter. Titolare e responsabile del trattamento dei dati è Publicomm S.r.l. con sede in Savona, Via D. Cimarosa 55r, tel. 019/838411. La informiamo inoltre che Lei può esercitare i diritti di cui all’art. 7 del citato decreto e che quindi in ogni momento potrà avere gratuitamente accesso ai propri dati e potrà richiederne l’aggiornamento, la rettifica, l’integrazione o la cancellazione se non desidera più ricevere la presente rivista e/o la relativa newsletter. ad: designwork / photo: Massimo Gardone Cover photo by Enrico Basili Progetto Grafico / Graphic Project Angelo Dadda - [email protected] TWIGGY DESIGN MARC SADLER FOSCARINI.COM OFFICIAL SPONSOR IL TEMA Text by Filippo Pozzoli Tecnologia, monumentalità e innovazione per i nuovi templi della domenica Palazzetto dello Sport di Roma, Pierluigi Nervi Courtesy Associazione Pier Luigi Nervi Project, Bruxelles ARCHITETTURA ARCHITECTURE FOR SPORT Technology, innovation and monumentality for new Sunday temples 8 A+D+M | MAGAZINE | 2013| # 46 e è pur limpido che non sono tempi, i nostri, per cui un'Olimpiade sappia cessare conflitti, è altrettanto solare che oggi come allora poche manifestazioni abbiano il valore sociale degli appuntamenti sportivi maiuscoli, e che nulla abbia il potere di unificare, ad esempio, l'Italia dei campanili quanto lo sventolare del Tricolore azzurro nelle immancabili grandi occasioni. E per il più laico e popolare dei culti domenicali non è mai venuta meno la ricerca di basiliche adeguate, di strutture titaniche e marcatamente iconiche che sappiano raccogliere, sotto il rinnovato e poliedrico blasone dello sport, l'eredità dello stadio greco e del circo romano. Ricerca che negli ultimi anni si è spesa in opere di eccezionale originalità e innovazione, anche nel Bel Paese dove l’eredità delle lungimiranti opere di Pier Luigi Nervi viene oggi celebrata da progetti che ne riprendono la veracità e l’ardore strutturale e la versatilità funzionale, oggi quanto mai imprescindibile. A cominciare dal progetto per l’ex Velodromo Maspes S PER LO SPORT Vigorelli di Vittorio Grassi Architetto & Partners, nel cuore di una Milano che cambia ai piedi del futuro complesso City Life. Una struttura integrata, multifunzionale e innovativa, che restituisca linfa all’impronta dell’edificio esistente rafforzandone il valore storico, simbolico e sociale con una copertura fluida e leggera, che tributi nelle sue curve la pista da ciclismo delle origini. Multifunzionalità e innovazione che contraddistinguono anche il nuovo Palazzetto dello Sport di Lamezia ad opera dello stesso atelier, lettura italiana delle membrane in ETFE che a partire dalla bavarese Allianz Arena hanno sviluppato un linguaggio avveniristico e trasformista, reso vivo da giochi di luce e dalle mutevoli ispirazioni pneumatiche. Una filosofia iconica e monumentale, diversa da quella perseguita da Frigerio Design Group nei suoi progetti per il parco sportivo Bruno Federghini a La Spezia e per la piscina della blasonata società pallanuotistica Pro Recco, entrambi nel segno di una riqualificazione rispettosa e leggera con la minima impronta sul suolo. Interpretando i materiali e il linguaggio contemporaneo delle tensostrutture e dell’edilizia industriale, le architetture cedono la centralità della scena ai valori sociali dello sport, con grande attenzione intellettuale e fattuale ai temi della sostenibilità e del risparmio energetico. Temi interpretati anche da Filippo Taidelli nell’intervento per il centro sportivo di Appiano Gentile, santuario dei tifosi dell’Inter che in loco dell’ala destra promessa a Mazzarri regala una nuova ala ai propri edifici, già vincitrice del Next Energy Award nel 2008. Le strategie climatiche attive, lo sfruttamento esasperato delle risorse rinnovabili e l’integrazione delle tecnologie più avanzate rendono i nuovi ambienti dedicati agli appartamenti e ai locali di riabilitazione per gli atleti un piccolo gioiello d’innovazione nel filone dell’architettura sostenibile. Le suggestioni calcistiche scomodano anche i mostri sacri sia sulla scena sportiva che su quella architettonica, con il Barcellona dei marziani sul campo che per rifare il trucco al proprio Camp Nou mobilita niente meno che lord Norman Foster: un gigantesco guscio a scandole blaugrana misto catalano rende tributo ai A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 46 9 ARCHITETTURA PER LO SPORT ARCHITECTURE FOR SPORT IL TEMA Palazzetto dello Sport di Lamezia Terme by Vittorio Grassi Architetto and Partners 100 milioni di supporters nel mondo, abbracciandone centoseimila – nuovo record per gli stadi europei – al proprio interno in una caleidoscopica lama di luce che accenda le serate più importanti del calcio internazionale. Nello stesso capoluogo catalano – sebbene architettonicamente su un altro pianeta – troverà posto anche il complesso sportivo a firma di Alvaro Siza, in cui la distintiva scansione tettonica di pieni e vuoti si concede piccole digressione plastiche, con un uso a tratti sbarazzino della luce zenitale e dei perimetri funzionali. Tratti morbidi si alternano a setti radicali nel chiudere i recinti delle vasche interne ed esterne, oltre a determinare con la medesima attenzione gli spazi serventi. Emblematico, poi, il progetto dello studio GMP per un complesso sportivo a matrice del nuovo assetto urbano per l’area Ovest di Losanna, in cui tutte le funzioni sportive e ricreative racchiuse in un unico edificio circolare che crei una connessione tra il tessuto variegato e disomogeneo dei quartieri limitrofi, il nuovo quartiere residenziale e le rive del lago ginevrino. Il risultato è un insediamento urbano spalmato su centomila metri quadri, che ridefinisce l’ingresso cittadino come nuova porta urbana votata ai temi e alle forzanti dell’architettura contemporanea. Unico nel suo genere, per concludere, è il trampolino olimpionico del salto con gli sci sul colle Bergisel, nelle vicinanze di Innsbruck. Opera del genio eccentrico e decostruttivista di Zaha Hadid, riunisce in un’unica struttura mozzafiato spazi pubblicamente fruibili (come la terrazza, la piattaforma panoramica e il Cafè im Turm) e i tracciati tecnici che la disciplina richiede. | www.admnetwork.it | follow us on | A+D+M A A+D +M | MAG MAGAZINE MAGAZI AZI Z NE E | 201 2013 13| # 46 46 W hile it is clear that our is not the time for the Olympic games to be able to cease conflicts, it is equally true that few events have the social value of important sport events, and that nothing has the power to unify, for example, a splitted Italy as the waving of blue Tricolour in must-be-there occasions. And for the most secular and popular Sunday cults there have been a non-stop search for suitable temples, including appropriate titanic and markedly iconic structures which know how to collect, under the multifaceted and renovated blazon of sport, the legacy of the Greek stadium and the Roman circus. Research that has been spent in recent years in works of exceptional originality and innovation, also in Italy, where the legacy of Nervi’s works is now celebrated by projects recalling the structural veracity and functional versatility today more than ever indispensable. Beginning with the project for former Maspes Vigorelli Velodrome by Vittorio Grassi & Partners, in the heart of a changing Milan - just out of the forthcoming City Life quarter. An integrated, multi-functional and innovative structure to give lymph back to the footprint of the existing building by strengthening the historical, symbolic and social value, with a fluid and light coverage, which recalls in its curves the original cycling track. Multi-functionality and innovation characterize also the new Lamezia Sports Hall by the same atelier, an Italian reading of ETFE membranes A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 46 11 Santorini Pro design: Kaluderovic & Condini - Sasha 2.0 design: Studio Alberto Apostoli The Ad Store Italia Ci sono molte buone ragioni per diventare Jacuzzi Original Wellness Hotel. Una per tutte: dare più valore al tuo business. ® Jacuzzi® non ha bisogno di presentazioni. Da sempre rappresenta l’eccellenza nel settore del wellness: il piacere, l’esclusività e il beneficio di una vera Spa Jacuzzi® possono fare la differenza per i tuoi clienti. Contattaci per saperne di più: Edil Bi Spa Via Ventina 17 Sondrio Bosio Commerciale Via Spluss 45 Onore Minetto Piscine Srl Via P. L. Nervi 46 Jesolo Pools & Spa Srl Via E. De Nicola SCN Grottazzolina T: 0342 515007 [email protected] T: 0346 21307 [email protected] T: 0421 951467 [email protected] T: 0734 631059 [email protected] R.B. Srl Via Monte Grappa 74/4 (Angolo Via Marconi) Arese S.T.I.P. Bresciana Snc Perlotti & C Tout Giardin Via Brescia - Loc.Tormini 6/A Via Cadoremare 4 Roè Volciano Codognè Pools & Spa Srl Via Corcianese 30 Perugia T: 0365 638082 [email protected] T: 0438 795565 [email protected] T: 075 5287501 [email protected] S.T.I.P. Trentina Loc.Copera Trento Masoni Elio Srl Via Della Botte 51 Fornacette Pms Meridional Sas Via Antiniana 117 Pozzuoli T: 0587 420014 [email protected] T: 081 5704072 [email protected] T: 02 9382939 [email protected] Bosio Commerciale Via Unione 6/8 Castelli Calepio 12 T: 035 874521 T: 0465 324082 [email protected] [email protected] A+D+M | MAGAZINE | 2013 46 ||##46 ORIGINAL WELLNESS HOTEL ARCHITETTURA PER LO SPORT ARCHITECTURE FOR SPORT which, starting from Bavarian Allianz Arena, have developed a chameleonic and futuristic language, brought to life by the play of light and inspiration from pneumatic changing. An iconic and monumental philosophy, different from the one pursued by Frigerio Design Group in their plans for Bruno Federghini sports park in La Spezia and for Pro Recco pool, both in the sign of a respectful and light redevelopment with minimal new footprint on soil. Interpreting the material and the contemporary language of tensile structures and industrial buildings, architectures give the centrality of the scene to sportive social values, with great attention to the intellectual and factual issues of sustainability and energy consumption. The same topics are also interpreted by Filippo Taidelli intervention for the sports center in Appiano Gentile, sanctuary of FC Internazionale supporters who are given, instead of the right winger promised to coach Mazzarri, a new wing for their headquarter, already awarded of the Next Energy prize in 2008. The active climate strategies, the exploitation of renewable resources and the exasperated integration of advanced technologies make the new apartments a little gem of innovation in the vein of sustainable architecture. Football suggestions also for both sport and architecture superstars, with the new Camp Nou for the aliens playing for FC Barcelona designed by none other than Lord Norman Foster: a giant shingle shell where the Catalan flag meet Blaugrana colors, greeting the millions of supporters around the world, embracing one hundred and six thousand - a new record for European stadiums – of them in a kaleidoscopian blade of light which illuminates the most important evenings of international football. In the same Catalan capital - although on another architectural planet - will find place the sports complex signed by Alvaro Siza, in which the distinctive tectonic scan of full and empty portions declines in small plastic digression, with a cheeky at times use of the overhead light. Soft strokes alternate with radical septa in closing the precincts of the indoor and outdoor pools, as well as determining with the same care all the serving spaces. Emblematic, then, the project for a sports complex by atelier GMP to be matrix to the new urban plan for west Lausanne, where all recreational functions are contained in a unique circular building creating a connection between the varied texture of the neighboring districts, the new residential quarter and the shores of Lake Geneva. The result is an urban settlement spread over one hundred thousand square meters, which redefines the entrance to the city as a new urban gateway devoted to themes and forcings of contemporary architecture. Unique in its kind, finally, is the Olympic ski jump on the hill Bergisel, close to Innsbruck. Signed by Zaha Hadid’s eccentric and deconstructivist genius, combines under a single structure the breathtaking publicly accessible spaces (such as the terrace, the overlook platform and the Cafe im Turm) and the technical tracks the discipline requires. Leo Lagrange Stadium by archi5, Toulon (France) courtesy Leaf International A+D+M A+D +M | MAG MAGAZINE MA AZ AZI ZINE NE E | 201 2013 0 3 | # 46 013 01 46 13 13 NOT ONLY SHAPE Sustainable growth and social value awarded at the Aga Khan Award 2013 SCENARI Text by Filippo Pozzoli ←↑ Salam Cardiac Surgery Centre, Khartoum (Sudan), Studio Tamassociati, 2010 - Ph. Raul Pantaleo ↘ Islamic Cemetery, Altach (Austria), Bernardo Bader Architects, 2008-2011 - Ph. Bernardo Bader Images courtesy of Aga Khan Award for Architecture CRESCITA SOSTENIBILE E VALORE SOCIALE PREMIATI ALL'AGA KHAN AWARD 2013 14 A+D+M | MAGAZINE | 2013| # 46 I ndividuare e promuovere le eccellenze costruttive che affrontano con successo i bisogni e le aspirazioni delle comunità dalla significativa presenza musulmana. Questa la mission del prestigioso Aga Khan Award, che dal 1977 ogni tre anni premia i progetti di qualsiasi scala che si distinguono per contenuto intellettuale e valore simbolico sulla scena culturale islamica. Valori aggiunti ed eccezionalità del premio consistono nel non limitare la valutazione esclusivamente all’eccellenza architettonica delle opere selezionate, ma nel considerare, invece, anche il ruolo che queste sanno giocare nel miglioramento della qualità complessiva della vita in situazioni sovente delicate. A spartirsi equamente la golosa torta di un milione di dollari USA sono i rappresentanti di cinque progetti, non necessariamente gli architetti che ne hanno posto la firma in calce: il premio, unico nel suo genere, individua anche le istituzioni, le imprese, i clienti, gli artigiani e gli ingegneri che hanno giocato un ruolo importante nella realizzazione del progetto e nel renderlo valevole di riconoscimento sociale. La presentazione dei vincitori, avvenuta lo scorso 6 settembre a Lisbona alla presenza di Sua Eccellenza Aníbal Cavaco Silva - Presidente della Repubblica portoghese - e di Sua Altezza l'Aga Khan, sulla scorta dell’autorevole parere di una giuria presieduta da Farrokh Derakhshani, ha nominato cinque progetti eterogenei per tipologia, dimensioni e linguaggio. Primo è il centro Salam di cardiochirurgia a Khartoum, in Sudan, ad opera del veneziano Studio Tamassociati che, al verdetto della Giuria, coi suoi sessantatré posti letto e gli oltre cinque milioni di pazienti serviti dall’apertura nel 1994 “fornisce un esemplare prototipo per la regione e per il settore”. Nella sua lungimiranza tecnologica, l’ospedale risponde alle esigenze tecniche di funzioni complesse fornendo soluzioni eco-compatibili ai problemi più comuni, dalla gestione di luce e ventilazione naturali a particolari tecniche d’isolamento con ampio recupero e riciclo di materiale di scarto. Di scala urbana è il piano per la riqualificazione del centro storico di Birzeit, in Palestina, avviato e progettato dal Centro Riwaq per la conservazione architettonica con sede a Ramallah. Piano che prevede il rilancio dell’artigianato locale in “un processo di guarigione non solo fisico, ma anche sociale, economico e politico”, destinato a ripristinare l’appeal della zona con politiche occupazionali in sinergia con le istituzioni. Medesima natura per il progetto d’infrastruttura urbana tra Rabat e Salé a firma dei parigini Marc Mimram Architecture, con l’obiettivo di formare un connettivo che crei conurbazione tra le città gemelle marocchine. Particolarmente apprezzata è stata la matrice intellettuale dell’intervento, al punto da essere interpretata come stato “un modello sofisticato e coerente per i futuri progetti di infrastrutture, in particolare nei luoghi di rapida urbanizzazione”. Culturalmente emblematico è invece il progetto per la riabilitazione del bazar nell’iraniana A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 46 15 ↑↓ Rabat-Salé Urban Infrastructure Project, Rabat (Morocco), Marc Mimram Architecture, 2007-2011 - Ph. Marc Mimram Tabriz coordinata dalla ICHTO, ovvero l’autoctona autorità per i beni culturali, l’artigianato e il turismo. “Notevole esempio di coordinamento e cooperazione per ripristinare una struttura unica delle parti interessate”, dall’inizio dei lavori avvenuto nel 2000 ha visto numerosi complessi all’interno del bazar completamente riabilitati, unitamente al miglioramento delle infrastrutture e alla costruzione di adeguate strutture pubbliche. Ultimo, non per eccezionalità, il cimitero islamico di Altach, in Austria, completamente orchestrato dalla municipalità locale come risposta sensibile alle volontà di una nutrita comunità d’immigrati “di creare uno spazio che soddisfi le loro aspirazioni spirituali, e, allo stesso tempo, risponda al contesto del paese di adozione”. Il desiderio di seppellire i propri morti nel luogo di nascita anziché mandare le salme al paese d’origine ha portato alla creazione di un gruppo di attori dai diversi credo religiosi e dalle diverse etnie, in un’opera non comune di cooperazione sociale. Cinque progetti assolutamente sui generis, che si uniscono ai centodieci finora premiati nella storia dell’Aga Khan Award e agli oltre ottomila lavori documentati nell’ambito dell’edilizia sociale, del miglioramento della comunità e dell’ambiente, della conservazione storica e territoriale. Un premio che è fiore all’occhiello dell’associazione ginevrina Aga Khan Trust for Culture (AKTC), che tra le altre promuove attività volte alla conservazione e promozione del patrimonio materiale e spirituale della società musulmana, come l’Historic Cities Program per la riqualificazione delle città storiche sia a livello culturale che socioeconomico. Una monografia con la raccolta dei progetti dell’Aga Khan Award 2013, dal titolo “L'architettura è vita”, è stata pubblicata da Lars Müller Publishers e presentata contestualmente alla cerimonia di premiazione. | www.admnetwork.it | follow us on | 16 A+D+M | MAGAZINE | 2013| # 46 L’innovazione è una questione di performance. www.i-nova.net Italcementi Italcementi Group A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 46 17 ↑↓ Rehabilitation of Tabriz Bazaar, Tabriz (Iran), ICHTO East Azerbaijan Office, 2006-ongoing - Ph. Amir Anoushfar Cemento e calcestruzzo. Chiedi più performance. I ©ICHTO 18 A+D+M | MAGAZINE | 2013| # 46 dentify and promote the excellence of construction that successfully address the needs and aspirations of Muslim communities. This is the mission of prestigious Aga Khan Award, which rewards every three years since 1977 projects at any scale that emerge for their intellectual and symbolic value in the Islamic cultural scene. Added value and excpetionalitis of the award are to not limit the evaluation only to architectural excellence of selected works, but in considering instead the whole role that they play in improving the overall quality of life, often in delicate situations. To equally divide the tasty cake of one million U.S. dollars are the representatives of five projects, not necessarily the architects who have placed their signature at the bottom: the award, only of its kind, also identifies the institutions, the businesses, the customers, the craftsmen and the engineers who have played an important role in the realization of the project and making it valid for social recognition. The presentation of the winners, which took place on 6 September in Lisbon in the presence of His Excellency Aníbal Cavaco Silva - President of the Portuguese Republic - and His Highness the Aga Khan, on the basis of the authoritative opinion of a jury chaired by Farrokh Derakhshani has appointed five heterogeneous projects by type, size and language. First is the Salam center for Cardiac Surgery in Khartoum, Sudan, by Venetian Studio Tamassociati that, according to the verdict of the jur , with its sixty-three beds and more than five million patients served by the opening in 1994 "provides an exemplary prototype for the region and the industry". In his foreseeing technology, the hospital meets the technical requirements of complex functions providing ecofriendly solutions to common problems, such as the management of natural light and ventilation to special insulation techniques with the recovery and recycling of waste material. On a urban scale is the plan for the redevelopment of old Birzeit town, in Palestine, designed by Riwaq Center for Architectural Conservation based in Ramallah. Plan that aims to the revival of local crafts in "a not only physical but also social , economic and political process of healing", www.i-nova.net Italcementi Italcementi Group A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 46 19 Performance creativa. ↑Islamic Cemetery, Altach (Austria), Bernardo Bader Architects, 2008-2011 - Ph. Adolf Bereuter ↓↑Revitalisation of Birzeit Historical Centre, Birzeit (Palestine), Riwaq - Centre for Architectural Conservation, 2009-ongoing - © Riwaq intended to restore the appeal of the area with employment policies in synergy with the institutions. The same nature shines in the urban infrastructural project between Rabat and Salé, signed by Parisian Marc Mimram Architecture with the aim of forming a connective conurbation between the twin Moroccan cities. Particularly appreciated was the intellectual matrix of the intervention, to the point that was interpreted as "a sophisticated and consistent model for future infrastructure projects , particularly in areas of rapid urbanization." Culturally significant is the project for the rehabilitation of the bazaar in Iranian town Tabriz, coordinated by Ichto, the native authorities for cultural heritage, handicrafts and tourism. "Remarkable example of coordination and cooperation to restore a unique structure of the interested parties", the beginning of the work set up in 2000 has restored numerous complexes inside the bazaar, along with the improvement of infrastructures and the construction of adequate public facilities.Last but not less exceptional, the Islamic cemetery in Altach, Austria, completely managed by local municipality as a sensitive response to the will of a large community of immigrants "to create a space that meets their spiritual aspirations and, at the same time, responds to the context of their adoption country." The desire to bury their departed in the place of birth instead of sending the bodies to their origin country has led to the creation of a group of actors from different religious faiths and from different ethnic groups, in a work of uncommon social cooperation. Five projects absolutely unique, joining one hundred and ten winners so far in the history of the Aga Khan Award and over eight thousand projects documented in the context of social building, of the improvement of the community and the environment, of historic preservation and planning. An award that is flagship of the Aga Khan Trust for Culture (AKTC) site in Geneva, which promotes among other activities aimed at the preservation and promotion of material and spiritual heritage of the Muslim society, such as the Historic Cities Program for both culturally and socio-economically redevelopment of historic cities. A monograph with the collection of the projects of the Aga Khan Award 2013, entitled "Architecture is life," was published by Lars Müller Publishers and presented at the same ceremony. | www.admnetwork.it 20 A+D+M | MAGAZINE | 2013| # 46 | follow us on | i.design EFFIX. L’innovativa formulazione di malta ad alte prestazioni, in grado di unire la durabilità di un materiale cementizio alla lavorabilità di un materiale plastico. Dona una nuova prospettiva ai manufatti a base cementizia, creando vere e proprie opere d’arte. È facile da lavorare, ed è particolarmente adatto alla realizzazione di piccoli elementi architettonici, sottili, slanciati, dalle superfici lisce o lavorate. Offre infinite possibilità di personalizzazione, anche nel colore. Le sedie e il tavolo modulare della linea “Parabola”, in i.design EFFIX disegnate da Przemyslaw “Mac” Stopa, hanno fatto il loro debutto durante la Milano Design Week 2013. Scopri le performance dei prodotti Italcementi design. Cemento, calcestruzzo e tecnologie specificamente pensati per applicazioni ad alto contenuto estetico. MALTA PER IL DESIGN CEMENTO BIANCO AL CALCARE TIPO II www.i-nova.net CEMENTO BIANCO AL CALCARE TIPO II CEMENTO BIANCO TIPO I Italcementi Italcementi Group A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 46 21 ← Raffaele by Fred&Juul, Source, Firenze Ph Maurizio Picci ↓Operae 2013, OGR, Torino Ph. PEPE Fotografia Made in Slums, Mathare, Nairobi. TENDENZE Ph. Francesco Giusti, Filippo Romano. Ph. Editing Pedro Almeida Text by Anna Nosari Photos by courtesy of Atelier Mendini, IFU - Instruction For Use, MIMA Milano Makers, MISIAD - Milano si Autoproduce Design, OpenDesignItalia, Operae, Source, Triennale Design Museum DESIGN? MEGLIO AUTOPRODOTTO DESIGN? BETTER IF SELF-PRODUCED DALLE ESPERIENZE STORICHE DEGLI ANNI SETTANTA ALLA DIFFUSIONE DI TANTE NUOVE INIZIATIVE CHE TESTIMONIANO LA VITALITÀ DI UN PROCESSO CREATIVO, PRODUTTIVO E DISTRIBUTIVO ALL'INSEGNA DI UNA CULTURA DELLA CONDIVISIONE E DELL'INDIPENDENZA. 22 A+D+M | MAGAZINE | 2013| # 46 FROM THE HISTORICAL EXPERIENCES OF THE '70S TO THE SPREAD OF MANY NEW INITIATIVES THAT TESTIFY THE VITALITY OF A CREATIVE, PRODUCTIVE AND DISTRIBUTIVE PROCESS MARKED BY THE CULTURE OF SHARING AND INDEPENDENCE. S i dice autoproduzione e subito si pensa agli anni '70, ai nomi che hanno fatto la storia del design. Da Alchimia, fondata da Alessandro Guerriero nel 1976, ad Enzo Mari con la sua “Proposta per un'autoprogettazione” fino ad Alessandro Mendini con la celebre poltrona Proust. Una tendenza – o meglio, una pratica e una strategia creativa e produttiva - che torna a far parlare di sé, grazie al fiorire di iniziative dedicate ai “produttori indipendenti di design”. È questa la definizione scelta da Cesare Castelli, da sempre attivo nell'autoproduzione e promotore dapprima di “MISIAD - Milano si Autoproduce Design” e più recentemente di “MIMA - Milano Makers”, per raccontare una svolta epocale nel modo di produrre e di proporre design. La crisi economica ha senza dubbio contribuito ad accelerare e rafforzare il fenomeno ma non ne è l'elemento fondamentale. Più significativa la crescente sensibilità alla condivisione in un'ottica di open source e la creazione di reti, per superare l'isolamento e mettere in contatto i designer indipendenti. Ma chi sono i soggetti che scelgono l'autoproduzione? Giovani creativi ma anche professionisti esclusi dal processo produttivo, che si rimettono in gioco, accanto a grandi designer (come De Lucchi o Mendini, ad esempio) che affiancano ad altri progetti l'autoproduzione, più libera da vincoli. MIMA - Milano Makers (fondata, insieme a Castelli, da Duilio Forte, Nuala Goodman, Alessandro Guerriero, Maria Christina Hamel, Francesco Mendini e Franco Raggi) raccoglie oggi 190 associati, equamente divisi tra uomini e donne, la cui provenienza supera ogni confine geografico, e si propone di lavorare su un doppio binario: culturale – proponendo un modello di sviluppo per il futuro – e pratico, con grande attenzione ↑Foro by Foro Officina, Open Design Italia 2013 ↓Poltrona di Proust, Alessandro Mendini, 1978 ↓Sedia 1 by Enzo Mari, Artek, 2010 (1974 progetto) A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 46 23 ↑Tania by Duccio Maria Gambi, Operae 2013 $QWLFR$VRORPP0D[L ODIRU]DGHOJUDQGH IRUPDWRLQXQSLFFROR VSHVVRUH,GHDOHQHOOH ULVWUXWWXUD]LRQLRLQ DEELQDPHQWRDLVLVWHPLGL ULVFDOGDPHQWRDSDYLPHQWR ↑inBilico by Andrea Pascucci, IFU Instruction For Use, 2013 &33DUTXHWqXQD]LHQGDFHUWL´FDWD M A D E I N I TA LY agli aspetti concreti che hanno un ruolo non secondario nell'autoproduzione. Tra questi, la distribuzione e la vendita, destinate a cambiare radicalmente nel giro di pochi anni, con uno spostamento verso nuovi canali distributivi, come l'e-commerce. Varcando i confini, scopriamo un originale processo di autoproduzione realizzato a Mathare, Nairobi, testimoniato da “Made in Slums”, mostra aperta alla Triennale di Milano. Qui, sottolinea Silvana Annichiarico, direttore del Triennale Design Museum, “le pratiche creative trascendono l’orizzonte puramente locale e assumono un senso e un valore più generale”. La comunità, racconta il curatore Fulvio Irace, “risponde ai propri bisogni recuperando e trasformando materia di scarto in oggetti a elevato gradiente estetico”. La tendenza all'autoproduzione come precisa scelta progettuale è confermata dalle tante iniziative fiorite in questi mesi in diverse zone d'Italia: si passa da Torino con Operae, il festival del design autoprodotto nell'ambito della Torino Design Week, a Ferrara con MEmexposed, nuova iniziativa dedicata ai “fabbricanti di idee e cose”, da Firenze con Source a Verona con l'Atlante dell'Autoproduzione, fino a Venezia con Open Design, iniziativa nata dall'esperienza europea del direttore artistico Elena Santi, colpita dal numero crescente di designer che “facevano da sé”, restando isolati e sconosciuti. Insieme a Laura Succini ha creato nel 2010 una mostra-mercato dedicata al design autoprodotto e di piccola serie, a cui accedere 24 A+D+M | MAGAZINE | 2013| # 46 tramite concorso aperto a tutti. A sottolineare la portata culturale del fenomeno del design indipendente è stato previsto un programma di conferenze, mostre e dibattiti a cura di Valentina Croci, giornalista specializzata in design e condirettore scientifico di Open Design Italia. A lei abbiamo chiesto dove affondano le origini del progetto: “L’autoproduzione non è una novità di questi ultimi anni. Tuttavia, oggi è una forma di progetto-azione significativa perché può dare origine a nuove forme di impresa, coinvolgendo il territorio e le sue specificità (piccole imprese terziste e artigiane) in modo inedito con, ad esempio, nuove reti d’impresa. L’autoproduzione è un fenomeno sociale in grande espansione che utilizza canali di produzione e promozione diversi. Una modalità dal basso, partecipata e condivisa che si avvale anche delle comunità sociali che si relazionano sul web e che coinvolgono in maniera nuova gli utenti”. Cambia quindi il ruolo del designer, che “si occupa, registicamente, di ideare, produrre e distribuire oggetti in serie (pezzo unico, serie limitata, piccola-media serie) controllando ogni fase del processo”. Si tratta ancora, in parte, di un fenomeno di nicchia, soprattutto a livello di volumi di business, ma qualcosa sta rapidamente cambiando: “Ha molte potenzialità” osserva Valentina Croci “si sta muovendo in maniera magmatica legandosi a doppio filo con il digitale, non solo nella vendita online ma anche nella produzione, avvalendosi della fabbricazione digitale, sempre più accessibile”. | www.admnetwork.it | follow us on ZZZFSSDUTXHWLW ↑ Bretelle by Georg Muehlmann, Open Design Italia 2013 ↓ Dotto by ZPSTUDIO, Source, Firenze - ph Maurizio Picci | A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 46 25 www.looping-italy.com La progettazione sostenibile M d l i per lla progettazione Metodologie i e la l valutazione l i sostenibile della costruzione architettonica. CA LENDA RIO TORINO 6 giugno E V ENTI PADOVA FIRENZE ROMA BARI 19 Settembre 13 Novembre 3 Dicembre 16 ottobre R E L AT O R I Sostenibilità e decrescita, due sfide dell’architettura contemporanea e due mission dell’attività professionale odierna ARCH. GIANNI CAGNAZZO Fondatore e Presidente IEM (Indoor Environment Management) e Presidente ANAB (Ass. Nazionale Architettura Bioecologica) Regole e casi studio di progettazione sostenibile ARCH. ALESSANDRO FASSI Direttivo ANAB (Ass. Nazionale Architettura Bioecologica) La valutazione energetica e di sostenibilità dell’edificio ARCH. ANDREA MORO Presidente IISBE Italia (International Initiative for a Sustainable Built Environment) EDUCATIONAL PARTNERS CON IL PATROCINIO DI L’evento è totalmente gratuito e riservato ad un massimo di 60 professionisti www.admnetwork.it 26 R.S.V.P. Martina Delfino Segreteria Eventi A+D+M Magazine +39.019.83841.55 A+D+Mtel: | MAGAZINE | 2013| # 46 mail: [email protected] Publicomm Srl Via D. Cimarosa 55r 17100 Savona tel. +39.019.83841.1 fax +39.019.83841.41 I f we talk about self-production, we immediately think about the '70s, about the names that made the history of design. From Alchemy, founded in 1976 by Alessandro Guerriero, to Enzo Mari with his "Self-planning proposal", up to Alessandro Mendini with his famous Proust armchair. A trend - or rather, a practice and a creative and productive strategy - which is making a name for itself, thanks to the development of initiatives dedicated to the "independent producers of design". This is the definition chosen by Cesare Castelli, since always active in self-production and promoter firstly of "MISIAD – Milano si Autoproduce Design” and more recently of "MIMA - Milan Makers", to tell a turning point in the way we produce and propose the design. The economic crisis has undoubtedly helped to accelerate and strengthen the phenomenon but that is not the essential element. According to an open source and net creation viewpoint, the growing sensitivity to sharing is more significant in order to overcome the isolation and bring together the independent designers. But who are the people who choose selfproduction? Young creatives but also professionals excluded from the production process, who put themselves on the line together with big designers (such as De Lucchi or Mendini) who, in addition to other projects, deal with self-production, considered as freer from constraints. MIMA - Milan Makers (founded, together with Castelli, by Duilio Forte, Nuala Goodman, Alessandro Guerriero, Maria Christina Hamel, Francesco Mendini and Franco Raggi) now gathers 190 members, equally divided among men and women, whose origin goes beyond all geographical boundaries. It aims at working on a dual track: a cultural one, proposing a development model for the future, and a practical one, with great attention to the concrete aspects that have an important role in self-production. Among these, distribution and sales, that will radically change within a few years, with a shift towards new distribution channels, such as e-commerce. While crossing the boundaries, we find an original process of self-production carried out in Mathare, Nairobi, witnessed by "Made in Slums", an exhibition opened at the Triennale in Milan. Silvana Annichiarico, director of the Triennale Design Museum, points out that the "creative practices transcend the purely local horizon and take on a more general meaning and value". The curator Fulvio Irace says that the community "responds to its needs by recovering and converting the waste matter into objects with a high aesthetic value." The tendency to self-production as a precise design choice is confirmed by the many initiatives recently flourished in various parts of Italy: from Turin with Operae, the festival of self-produced design within the Torino Design Week, to Ferrara with MEmexposed, a new initiative dedicated to the "manufacturers of ideas and things". From Florence with Source to Verona with the Atlas of self-production, up to Venice with Open Design, an initiative born from the European experience of the artistic director Elena Santi, moved by the increasing number of designers who "did it by themselves", remaining isolated and unknown. In 2010, together with Laura Succini, she created an exhibition market dedicated to self-produced and small sized design, to be accessed through a competition open to everybody. In order to emphasize the cultural significance of the phenomenon of independent design, Valentina Croci, a journalist specialized in design and scientist co-director of Open Design Italia, curated a programme of lectures, exhibitions and debates. We asked her where the origins of the project lie: "Self-production is not a novelty of the last few years. However, today it is a significant form of project-action because it can give rise to new forms of enterprise, involving the territory and its specificity (small subcontractors and artisans) in a new way with, for example, new business networks. Self-production is a social phenomenon in great expansion that uses different production and promotion channels. A way from the bottom, participated and shared, which also makes use of social communities that relate on the web and involve users in a new way". Therefore, the role of the designer changes, he "designs, produces and distributes a series of objects (a unique piece, a limited series or a small-medium series) by controlling every stage of the process". It is partially a niche phenomenon, especially in terms of business volumes, but something is rapidly changing. "It has a lot of potentials", Valentina Croci says, "it is moving in a magmatic way, combining with the digital sector, not only in online sales but also in production, making use of a more and more accessible digital fabrication". ↑ MISIAD - Milano si Autoproduce Design, Stefano Boeri, Cesare Castelli e Alessandro Mendini ↑ Cotton Candy by Rugter de Regt con Marlies van Putten, Open Design Italia 2013 ↓ Agenda by Paolo Vallara, collezione Animagrigia, Vincitore Open Design Italia 2012 A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 46 27 Text edited by Anna Masello Photos courtesy of Angelo Dadda and courtesy of La Biennale di Venezia ENCYCLOPEDIC PALACE THE ECLECTIC BIENNALE OF THE MUSES Il Palazzo Enciclopedico, Marino Auriti, Arsenale, Biennale di Venezia, 2013 - ph. Angelo Dadda Massimiliano Gioni, ph. Giorgio Zucchiatti Khaled Zaki, Pad. Egitto, Biennale di Venezia 2013 - ph. Angelo Dadda Elisabetta Benassi, Pad. Italia, Biennale di Venezia 2013 ph. Angelo Dadda Sonia Falcone, Pad. Italia, Biennale di Venezia 2013 - ph. Angelo Dadda S ARTE PALAZZO ENCICLOPEDICO LA BIENNALE ECLETTICA DELLE MUSE 28 A+D+M | MAGAZINE | 2013| # 46 e Marino Auriti fosse riuscito davvero a farlo costruire il suo Palazzo Enciclopedico, probabilmente Massimiliano Gioni si sarebbe divertito assieme a lui a curarne i contenuti. In realtà, forse un po' lo ha fatto, in occasione della 55esima Biennale d'Arte, in corso a Venezia fino al prossimo 29 novembre. La mostra si ispira al progetto del meccanico italiano Marino Auriti che nel 1955, dopo essersi trasferito negli Stati Uniti, presentò all'Ufficio Brevetti della Pennsylvania il modello per un nuovo concept di museo: un edificio di 136 piani circondato da una piazza loggiata che racchiudesse il sapere dell'umanità. E proprio da questo progetto Gioni fa partire la sua riflessione sulla situazione artistica contemporanea, probabilmente mai percepibile nella sua totalità. Il curatore ci accompagna in un percorso dove l'unica meta è il viaggio stesso, alla riscoperta del conosciuto e alla ricerca dell'ignoto. Artisti blasonati, pensatori, filosofi, outsider, naif ed esponenti dell'Art Brut: una molteplicità di visioni complementari per tentare ambiziosamente di esprimerne una sola. Abbiamo incontrato Massimiliano Gioni, il più giovane curatore nella storia della Biennale di Venezia, per rivolgergli alcune domande. Palazzo Enciclopedico, contenitore simbolico delle grandi scoperte dell'umanità, della conoscenza rivelata e di quella non ancora manifesta. Quale il tuo ruolo in questo viaggio della cultura visiva? Non bisogna confondere questa Biennale con l'enciclopedia dell'arte diretta da Massimiliano Gioni. Non ho alcune pretese assolutistiche né ambizioni al limite della tracotanza... E per quanto la parola "enciclopedia" evochi atmosfere da illuminismo francese, direi che questa mostra è quanto mai lontana da quel contesto. È più irrazionale, proprio perchè si tratta di raccogliere in questa mostra le avventure della conoscenza e i deliri dell'immaginazione di vari individui che nel corso del secolo scorso e del nostro presente hanno cercato di sapere e vedere tutto. E in particolare è una mostra su come le immagini sono utilizzate per organizzare e strutturare le nostre conoscenze e la nostra percezione del mondo. Quindi il mio ruolo me lo immagino come quello di una specie di cantastorie o di biografo, che colleziona le avventure epistemologiche di artisti, scrittori, dilettanti. A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 46 29 Oliver Croy e Oliver Elser - Jack Whitten, Biennale di Venezia 2013 Arthur Bispo do Rosário, Biennale di Venezia 2013 Erik van Lieshout, Biennale di Venezia 2013 Bruce Nauman, Biennale di Venezia 2013 Roberto Cuoghi, Biennale di Venezia 2013 - Ph. F. Galli 30 A+D+M | MAGAZINE | 2013| # 46 Ecco per certi versi si potrebbe dire che "Il Palazzo Enciclopedico" è una mostra sul dilettantismo e sull'autodidatta - tutti gli artisti sono autodidatti. E io stesso nel mio ruolo di organizzatore mi ritrovo a interpretare il ruolo di un bricoleur che cerca - ora disperatamente ora con grande entusiasmo - di mettere ordine tra le opere e tra i tentativi di sapere tutto. In questo senso questa Biennale è una riflessione sulla storia della Biennale di Venezia, che dalla fine dell'Ottocento è il luogo in cui ci si aspetta e ci si illude di poter contenere tutto il mondo dell'arte contemporanea: è un luogo la cui mitologia si regge su un sogno inebriante e impossibile quanto quello di Auriti. In mostra sono presenti in numero cospicuo nomi poco noti del panorama artistico “sotto i riflettori”. Con quali criteri hai ricercato ed incluso i nuovi artisti? In questa Biennale in un certo senso ho cercato di liberarmi del problema dell'arte e della qualità. È una mostra in cui non ci sono solo artisti ma anche oggetti che non venivano immediatamente riconosciuti come opere d'arte: più che una mostra soltanto di opere d'arte, ho pensato di fare una mostra di testimonianze figurative, di immagini che ci raccontano di altrettante visioni del mondo. E quando uno pensa alle immagini, alle opere e agli oggetti come testimonianze di un modo di vedere, comprendere e immaginare il mondo, ecco che si dissolve la questione della qualità in un certo senso e anche la questione della fama dell'artista. La visione del mondo di un illustre sconosciuto è altrettanto degna di essere contemplata di quella di un artista. A patto però che queste visioni abbiano un'intensità, una forza, che le renda uniche o che comunque siano diverse dalle altre. A mio parere, questa Biennale è una mostra sul ruolo delle immagini nella nostra cultura iper-visiva: viviamo cosi soffocati dalle immagini e soprattutto da immagini dozzinali e commerciali, che è opportuno tornare a studiare, osservare e apprezzare altre immagini, più profonde ed estreme, che ci possano insegnare a vedere in modo diverso. Palazzo Enciclopedico: riflessione, monito, stimolo o provocazione? Credo che ci siano tutti questi elementi nella mostra. È una mostra sul sapere, sulla curiosità e sull'ignoranza come motore della conoscenza. |www.admnetwork.it |follow us on | A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 46 31 I GOLQH:$6+52206<67(0 Studioazzurro, Biennale di Venezia 2013 Jean-Frédéric Schnyder, Biennale di Venezia 2013 Berlinde De Bruyckere, Pad. Belgio, Biennale di Venezia 2013 ph. Angelo Dadda d line has an award winning sanitary washroom system - a highly flexible modular system that is intended for wall recessing, but also can be mounted as a wall mounted system. Due to the flexibility and the variety of applications the system is ideal for use in both commercial, industrial and residential environments. Different modules to suit different needs is of corse of the essens - so the d line washroom systems is also available in a maxi version for low daily maintenance and high effeciency Consistent with the d line design rules of low maintenance and high hygienic solutuions the washroom panels are manufactored in grade AISI 316 satin stainless steel. The panels are lockable in order to prevent vandaA+D+M | MAGAZINE | 2013| # 46 32lisme and theft. GOLQHLQVSLUHGE\KDQGV Encyclopedic Palace, symbolic container of the great discoveries of mankind, of the revealed knowledge and of is not yet manifest. What is your role in this journey of visual culture? Do not confuse this Biennale with the art encyclopedia directed by Massimiliano Gioni. I don't have some absolutist pretensions or ambitions at the edge of arrogance... And as for the word "encyclopedia" evokes French Enlightenment atmospheres, I would say that this exhibition is extremely far from that context. It's more irrational, just because it comes to collecting in this exhibition the adventures of the imagination and delusions of knowledge of various individuals who in the course of the last century and our present have sought to know and see everything. And in particular, it is an exhibition of how images are used to organize and structure our knowledge and our perception of the world. So I can imagine my role as that of a species of storytellers or biographer, who collects the adventures of epistemological artists, writers, amateurs. Here are some ways you could say that "The Encyclopedic Palace" is an exhibition on amateurism and on selftaught - all artists are self-taught. And I myself in my role as organizer I find myself playing the role of a bricoleur who tries - sometimes desperately, sometimes with great enthusiasm - to tidy up the works and between attempts to know everything. In this sense, this Biennale is a reflection on the history of the Venice Biennale, which from the late nineteenth century is the place where you would expect and there is an illusion of being able to hold all the world of the contemporary art: it is a place whose mythology is based on an exciting and impossible dream as that of Auriti. In the exhibition are present in large number of unfamiliar names views artistic "in the spotlight”. What criteria did you researched and included new artists? In this Biennale in a sense tried to get rid of the problem of art and quality. It is an exhibition in which there are not only artists, but also objects that were not immediately recognized as works of art: rather than just an exhibition of works of art, I decided to make an exhibition of figurative testimonies, images that tell us as many worldviews. And when someone thinks of the images, to the works and objects as evidence of a way to see, to understand and to imagine the world, that which dissolves the issue of quality in a sense, and also the question of the artist's fame. The world view of an illustrious unknown is just as worthy of being contemplated to that of an artist. Provided, however, that these visions have an intensity, a strength, which makes them unique or that are different from the others. In my opinion, this Biennale is an exhibition on the role of images in our hyper- visual culture: we live so choked with images and especially images cheesy and commercial, it is necessary to go back to study, to observe and to appreciate other images, deeper and more extreme, which can teach us to see in a different way. Encyclopedic Palace: reflection, warning, encouragement or provocation? I believe there are all these elements in the exhibition. It is an exhibition on the know, on curiosity and ignorance as an engine of knowledge. |www.admnetwork.it |follow us on | d line as Roholmsvej 12F DK-2620 Albertslund Denmark Phone +45 7217 0138 Fax +45 7217 0139 [email protected] www.dline.com f Marino Auriti he could really do to build his Encyclopedic Palace, Massimiliano Gioni probably would have enjoyed with him in treating the content. In fact, maybe he did a little, on the occasion of the 55th Art Biennale in Venice in progress until the next November 29. The exhibition is inspired by the design of the italian mechanic Marino Auriti. In 1955, after moving to the United States, he presented to the Patent Office of Pennsylvania the model for a new concept of museum: a 136 storey building surrounded by a square with arcades were that enclose the knowledge of mankind. Just from this project Gioni starts his thought on the situation of contemporary art, will probably never be perceived in its entirety. The curator takes us on a journey where the only goal is the journey itself, the rediscovery of the known and the search of the unknown. Renowned artists, thinkers, philosophers, outsiders, naive and members of Art Brut: a multiplicity of complementary visions for ambitiously try to express only one. We met Massimiliano Gioni, the youngest editor in the history of the Venice Biennale, to ask him a few questions. A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 46 33 | COPERTINA | | Text edited by Filippo Pozzoli Photos by Enrico Basili and courtesy PIUARCH | PIUARCH String Quar(chi)tet Quartetto d’archi(tetti) L’architetturacomevariazionemusicale 34 A+D+M | MAGAZINE | 2013| # 46 rogettare architetture come note musicali su spartiti limpidi, risolvendo in armonia e carattere i vuoti e gli interludi delle cornici urbane più imprevedibili e sincopate di un ragtime metropolitano. Questo, in una prolissa metafora musicale, il credo progettuale di Piuarch, al secolo Francesco Fresa, Germán Fuenmayor, Gino Almeno un indizio? MT Assolutamente nessuno! Garbellini e Monica Tricario, quartetto d’architetti formatosi nella Milano di Gregotti e ora pulsante col suo ritmo pulito e senza ritornelli nel cuore di Brera, dove, tra suggestioni artistiche e velate citazioni, compone architetture applaudite in tutto il mondo. nostra priorità. Affrontiamo ogni occasione progettuale curandone in primo luogo gli aspetti funzionali e contestuali, dove la forma diviene consequenziale a logiche di contorno. È nello studio di quanto si trova attorno, sia spazialmente che nella natura sociale, storica ed economica, che si trovano le risposte alla maggior parte dei problemi, da quelli più formali, a quelli più tecnici, a quelli più strettamente semantici. La ricchezza dell’architettura risiede nel non concepire le opere d’arte come sculture isolate, bensì come tasselli logicamente inseriti in una definita cornice, della quale dover risolvere interrogativi e mancanze. Piuarch, ovvero, il collettivo che sfida le archistar. Come nasce il vostro complesso e quali le origini del nome? Monica Tricario I Piuarch nascono diciassette anni fa, al termine di un periodo in cui noi quattro lavoravamo insieme presso lo studio di Vittorio Gregotti. Per quanto riguarda il nome, nonostante l’apparente legame con l’architettura si tratta, in realtà, di un gioco di parole di nostra ideazione, le cui radici teniamo gelosamente segrete. Capisco... Ricerca estetica sopra ogni cosa: un limite o un'opportunità? Come si può rispondere a tutte le forzanti e le sfide dell'architettura partendo da un rigoroso codice di stile? Francesco Fresa In realtà la ricerca estetica non è la Il modulo come matrice leggibile: come la parcellizzazione dei vuoti e dei pieni diviene partitura e sintassi estetica e funzionale dei vostri progetti? A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 46 35 Germán Fuenmayor In effetti nella nostra architettura è ricorrente il tema delle partizioni e del ritmo. Spesso, partendo da una maglia rigida e ortogonale, ricerchiamo delle piccole variazioni che diano l’effetto di sincopi, di note musicali ai progetti conclusi. Questo perché tra i nostri riferimenti progettuali vi sono spesso i movimenti artistici legati alle avanguardie della metà del secolo scorso, tra cui l’Astrattismo e il Cinetismo: in essi intravediamo spunti su cui tratteggiare le pelli e le variazioni nel dialogo con la luce, divenendo motivi musicali, movimenti, mutazioni. In altri progetti, invece, partiamo proprio dal presupposto che l’edificio debba essere letto diversamente a seconda del punto di vista e del movimento, come la facciata del Metropol, che si riempie e si svuota in base alla lettura dinamica che si sperimenta. ↑ D&G Headquarters, Milano, 2005/2006 - ph. Alberto Piovano Cifra stilistica nella variazione, dunque: come una lettura ogni volta diversa del contesto e del registro consolida la vostra riconoscibilità piuttosto che sbiadirla? Gino Garbellini Credo che l’unica nostra cifra, paradossalmente, sia il non voler essere riconoscibili ogni volta con un linguaggio consolidato ed evidente. A non variare è solo il processo con cui i riferimenti intellettuali si relazionano alle forzanti del luogo, in un percorso tortuoso che conduca di volta in volta a un risultato unico e semplice, riconoscibile come chiave risolutiva dei vuoti e delle mancanze ravvisabili nelle immediate vicinanze piuttosto che come opera di continuità con una sorta di dogmatica filosofia progettuale a noi riconducibile. ↑ ↘ Edificio per uffici, Porta Nuova, Milano, 2006/2013. Concorso ad inviti, 1° premio - ph. A. Martiradonna ← ↓ Dolce&Gabbana Office, Milano, 2009/2012 - ph. A. Martiradonna La vostra firma tra i titani di Porta Nuova: come una ponderata misura d'uomo sa dialogare con le velleità machistiche di una metropoli che annaspa per l'Europa? FF L’intervento complessivo di Porta Nuova è interessante perché accentua la diversità ottenibile nei progetti urbani, testimoniata anche dall’assetto della città storica che si articola su edifici di epoche diverse, a consolidare nel tempo l’immagine urbana milanese. Qui lo spazio pubblico, pedonale e vivibile, che era primo intento programmatico, è stato circondato da architetture iconiche, immediatamente percepibili e riconoscibili nello skyline meneghino, a costo del rischio di essere prese per degli alieni nell’istantanea della contemporanea struttura cittadina. Per questa ragione il nostro progetto prende le distanze dall’architettura delle metropoli, portandovi all’interno la Milano che sta attorno, riprendendone le altezze e le proporzioni, umanizzando e armonizzando un intervento di grande frattura con la Storia e la tradizione cittadina. Come è stato possibile intervenire in un quartiere già completamente progettato al contorno, al voto di una diafana monumentalità? Come umanizzare senza rompere né provocare? 36 A+D+M | MAGAZINE | 2013| # 46 A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 46 37 ↑ Bentini Headquarters, Faenza (RA), 2009/2011 - ph. A. Martiradonna FF Noi cerchiamo sempre di proporre architetture che sappiano guardarsi intorno, cogliendo i caratteri e la Storia di un luogo e interpretandoli in una contemporaneità naturale e rigorosa. Nell’immagine della facciata, ad esempio, interpretiamo un tema cinetico ricercando i legami con un certo tipo di architettura milanese di grande interesse, radicata nei suoi leggendari anni ‘50 e ’60, da tradurre in un linguaggio contemporaneo ma non estraneo. ↑ Centro Congressi e Teatro, Riva del Garda (TN), 2007/in progress. Concorso ad inviti, 1° premio ↓ Helen Marlen Boutique, Mandarin Plaza, Kiev, 2012/2013 - ph. Brother Production 38 A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 46 Piuarch e Dolce&Gabbana: come il legame con un'ingombrante fucina di stile influenza le scelte progettuali? Contaminazione biunivoca dei linguaggi o piuttosto edifici-blasoni come gargantueschi esercizi di stile? MT Dolce e Gabbana sono stati un committente molto stimolante per il nostro studio, loro hanno un’idea molto precisa sulla presentazione del loro marchio e della loro riconoscibilità. Abbiamo ricercato delle strutture complementari alla loro retorica, degli edifici che esaltassero il loro linguaggio marcatamente colorato, barocco e volutamente ridondante con architetture molto semplici, sofisticate nei materiali trattati, però, sempre in maniera sobria. In questo modo gli edifici esaltano le caratteristiche del marchio senza scomparire a loro volta, trovando, anzi, la loro efficacia proprio nel duale equilibrio che si viene a creare. FF Citando l’analogia musicale di cui sopra, è come se lavorassimo sul contrappunto di una melodia molto movimentata ed eccentrica, che noi accompagniamo con un ritmo pulito e lineare a comporre un’armonia efficace, naturalmente orecchiabile. ↑ Ristorante Mansarda, San Pietroburgo, 2010 - ph. A. Martiradonna ↑ Quattro Corti, San Pietroburgo, 2006/2010. Concorso ad inviti, 1° premio - ph. A. Martiradonna La Milano di Zanuso: come il vostro Collegio dialogherà con un'istituzione urbana nevralgica nell'immaginario accademico meneghino? Quale lettura e interpretazione della cifra di Zanuso? GG Pur essendo uno fra i suoi lavori meno noti, il collegio di Zanuso è interessante e riconoscibile non tanto per il linguaggio materico, quanto per la sua articolazione volumetrica. Il confronto col contesto qui avviene attraverso i punti di vista, con la particolare destinazione d’uso e con la necessità di orientare gli alloggi in una certa direzione, risultando in un edificio che si ramifica da un nucleo estendendosi sul piano più che in altezza. La medesima filosofia è stata perseguita nel nostro progetto di estensione, aggiungendo la contemporaneità dell’elemento tecnico a citare quanto esiste senza scimmiottarlo in maniera sterile. E il Piccolo Teatro dello stesso Zanuso, tempio cittadino dell'opera pop, sarà citato nel vostro progetto per Teatro ì? GF Il progetto di Teatro ì è stato impostato con premesse opposte rispetto al Piccolo Teatro: mentre questo si presenta come una fortezza chiusa, con l’uso del mattone e gli innegabili riferimenti al castello e agli altri grandi monumenti introversi, nel caso di Teatro ì abbiamo cercato la massima interazione tra il concetto urbano di quartiere e un’attività sociale come il teatro. Siamo partiti da uno scenario molto suggestivo – ci troviamo di fronte alla Conca di Leonardo sul Naviglio – che abbiamo voluto completare posizionando la nuova sala su via Ferrari, così da chiudere la cortina edilizia aprendo al contempo la grande corte che, al momento, è A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 46 39 Designing architectures as musical notes on a plan white music sheet, solving in harmony the voids and the interludes of the urban frames more unpredictable and syncopated of a metropolitan ragtime. This, in a long-winded musical metaphor, the design thinking of Piuarch, meaning Francesco Fresa, Germán Fuenmayor, Gino Garbellini and Monica Tricario, a quartet of architects trained in Gregotti’s Milan now beating its clean rhythms and choruses in the heart of Brera, where, among artistic suggestions and veiled references, they compose architectures acclaimed all around the world. Piuarch, ie, the collective challenging that the archistars. How were you born as a team and what's in your name? Monica Tricario Piuarch were born seventeen years ago, at the end of a period in which the four of us were working together in Vittorio Gregotti’s atelier. Our name, despite the apparent link with architecture is, in reality, a pun of our conception to be kept jealously secret. At least a clue? MT Absolutely none! ↑ Fola Housing, Sesto San Giovanni (Mi), 1996/2000 - ph. A. Martiradonna ↑ Village, Segrate (Mi), 2006/2012 occupata dai lasciti industriali; in questo modo citiamo anche l’assetto edilizio tipicamente milanese, con un vuoto centrale permeabile sulle due vie che, all’occorrenza, può divenire una terza sala esterna. Tutti i percorsi, gli spazi d’appoggio e le connessioni vengono gestiti come ballatoi urbani privilegiati sull’esterno, dove saranno riciclati anche i legni da cassero usati per l’interno, in un gioco di pieni e vuoti che rendano la facciata-balaustra estremamente permeabile. ↑ Teatro ì, Milano, 2010 ↓ Collegio di Milano, Milano, 2007/in progress. Concorso, 1° premio 40 A+D+M | MAGAZINE | 2013| # 46 Sulla scena internazionale, invece, quali progetti in senso stretto e lato e quali ambizioni vi contraddistinguono? FF Lavorare all’estero regala grandi opportunità e gratifiche. Per Dolce&Gabbana abbiamo studiato una quarantina di negozi in tutto il mondo, per gran parte dei quali è stato necessario immaginare delle piccole facciate per cui ricercare, sempre, lo spirito delle città al contorno. L’ultimo progetto completato, ad esempio, sulla Fifth Avenue a New York è un piccolo edificio di tre piani molto attento nella sua composizione di facciata, dai tratti tipicamente americani. In Russia abbiamo realizzato un edificio caratterizzato da quattro corti vetrate colorate nel centro di San Pietroburgo e che ora ospita la sede di Gazprom. In campo internazionale vi sono opportunità progettuali che in Italia, oggi, mancano, e che invece si possono cogliere laddove crescita significhi trasformazione. |www.admnetwork.it |follow us on | I see... Searching aesthetics above all else: a limit or an opportunity? How can you answer all the forcings and the challenges of architecture starting from a strict code of style? Francesco Fresa In fact, the aesthetic is not our priority. We approach every design opportunity taking care of the functional and contextual aspects first, the shape becoming a consequential logic of the outline. It is in the study of what lies around, both spatially and in the social, historical and economic sphere, that you will find answers to most of the problems a project carries with it, from the most formal, to the most technical, to the most strictly semantic. The richness of the architecture lies in not conceiving works of art such as isolated sculptures, but as something logically placed in a defined frame to solve questions and lacks. The matrix as readable form: how the fragmentation of solids and voids becomes aesthetic and functional score and syntax of your projects? Germán Fuenmayor In our architecture is a recurring theme the one of partitions and rhythm. Often, starting from a rigid and orthogonal mesh, we look for little variations giving the effect of syncopation, of musical notes for our plain projects. This is because our references are often associated with avant-garde art movements of the past half century, including the Abstracters and the Kinetic Art: in them we find hints on which outline the skin and its variations in the dialogue with light, becoming musical motifs, movements, mutations. In other projects we assume that the building should be read differently depending on your point of view and movement, as the facade of the Metropol, which fills and empties according to the dynamic reading that you are experiencing. Stylistic variation as a signature, then: how can an every time different reading of the context strengthen your philosophy rather than make it fade? Gino Garbellini I think our only signature, paradoxically, is not wanting to be recognized each time with a consolidated and clear language. Only the process by which the intellectual references mingle with the boundary forcing keeps unchanged, in a winding path that leads to a unique and simple output, recognizable as a key to solve the most immediate proximity rather than as a work of continuity with a sort of dogmatic design philosophy attributable to us. Your signature among the titans in Porta Nuova as a weighted man-like measure: how to dialogue with the ambitions of a metropolis groping for Europe? FF The overall intervention in Porta Nuova is interesting because it highlights the diversity obtainable in urban projects, also testified by the town’s historical layout which is divided into buildings from different periods to consolidate the image of the city of Milan. Here the public, pedestrian and liveable space, which was first programmatic intent, was surrounded by iconic architecture, immediately perceptible and recognizable in Milanese skyline, at the cost of the risk of being taken for aliens in the snapshot of the contemporary city structure. For this reason, our project has distanced itself from metropolitan architecture, bringing into the new site that Milan laying around there, re-dimensioning heights and proportions, humanizing and harmonizing an intervention claiming to be a great break with history and tradition. and recognizable not much for its material language, as for its volumetric articulation. The comparison with the context here is through the points of view, with the particular intended use and with the need for orienting the housing in a certain direction, resulting in a building that branches from a core extending horizontally rather than in height. The same philosophy has been pursued in our extension project, adding a contemporary technical element to quote what already exists without mocking it in a sterile manner. And Zanuso’s Piccolo Teatro, city temple for pop opera, will be quoted in your project for Teatro ì? GF Teatro ì has been set with opposite premises from Piccolo Teatro’s: while this looks like a closed fortress, with the use of brick and the undeniable references to the castle and other great introverted monuments, in the case of Teatro ì we looked for maximum interaction between the concept of urban district and a social activity such as a theatre. We started with a very picturesque setting - we are facing on Leonardo’s Basin – which we wanted to complete placing the new main hall on Via Ferrari, closing the building curtain and opening at the same time How was it possible to intervene in a neighborhood already completely designed to the boundary with the vote of a diaphanous monumentality? How to humanize without breaking or provoking? FF We always try to propose architectures that are able to catch glimpses around, capturing the characters and history of a place and interpreting them in a natural and rigorous contemporaneity. In the image of the façade, for example, we interpret a theme kinetic seeking ties with a certain type of Milanese architecture of great interest, rooted in its legendary '50s and '60s, to be translated into a contemporary but not unrelated language. Piuarch and Dolce & Gabbana: how the link with a bulky style icon affect your design choices? A bijective contamination languages or rather gargantuan buildings - like style exercises in coats of arms? MT Dolce and Gabbana have been a very inspiring customer for our atelier, they have very clear idea about the lodging of their brand and their public image. We have researched the complementary structures to their rhetoric, very simple buildings that suited their markedly colored, baroque and redundant language, using sophisticated materials soberly treated. In this way, the buildings enhance the characteristics of the brand without disappearing, finding indeed their effectiveness in the dual balance that comes out. FF Quoting the musical analogy above, it is as if we worked on the counterpoint of a very lively and eccentric melody, to accompany with a clean and linear rhythm to compose an effective and catchy harmony. Milan and Zanuso: hoe does your College dialogue with best-known Milanese academic institution? How do you read and interpret Zanuso’s poetry? GG Despite being one of his less-known works, the College by Zanuso is interesting the great court, which at the moment is occupied by industrial bequests - this way we also mean to mention the typical Milanese courthouse, with a central vacuum reachable by the two streets that, if necessary, can become a third outdoor lounge. All doorways, spaces of support and connections are handled as privileged urban balconies to the outside, where the formwork wood will be recycled used for the interior, in a play of solids and voids making the front - balustrade extremely permeable. On the international scene, at last, which projects and ambitions will set you apart? FF Working abroad gives great opportunities and benefits. We designed for Dolce & Gabbana forty stores around the world, for most of which was necessary to think small facades in which searching for the spirit of the city at boundary. Our latest project for D&G, for example, in New York is a small three-storey building very careful in its distinctively American facade composition. In Russia we have designed a building with four stained glass courts in the centre of St. Petersburg, now housing the headquarters of Gazprom. In the international arena there are opportunities for projects lacking in Italy today, exploitable only where growth means transformation. A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 46 41 1938 75 2013 75° ANNIVERSARIO ↑ Foto © 2013 ADI/Mimmo Capurso È aperto il bando per la nuova esposizione della Collezione storica del più importante premio di design italiano. Il concorso, in due fasi, sceglierà il miglior progetto d’allestimento da realizzare nella nuova sede dell’ADI che aprirà nel 2015. Lo spazio - di circa 600 mq di prodotti che rappresentano il meglio di sessant’anni di design italiano, raccolti secondo una prospettiva unica: il giudizio dei contemporanei. Il bando prevede due fasi: la prima riguarda la presentazione di un concept generale per il progetto dello spazio espositivo. Scadenza per la presentazione degli all’interno della nuova sede elaborati: 18 dicembre 2013. dell’ADI a Milano nell’area tra Dalle idee presentate via Bramante e via Ceresio una giuria selezionerà tre - sarà uno dei punti forti concept, i cui autori dovranno del nuovo centro, destinato presentare un progetto più a diventare un riferimento dettagliato. Scadenza per la internazionale per il presentazione delle proposte: design. Vi saranno esposti 18 aprile 2014. Il vincitore sarà al pubblico e conservati in incaricato della realizzazione forma permanente centinaia del progetto. Il concorso è promosso dall’ADI con il Comune di Milano e con il patrocinio dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Milano, della Consulta Regionale Lombarda degli Ordini degli Architetti e delle associazioni di design AIAP, AIPI e IDEA. È aperto a singoli progettisti residenti in Italia e a gruppi di progettisti in cui almeno uno sia residente in Italia. I partecipanti devono essere iscritti all’Ordine degli Architetti o degli Ingegneri, oppure alle associazioni di ADI, AIAP, AIPI, IDEA. Il bando del concorso e la relativa documentazione sono scaricabili dal sito web dell'ADI. www.aiapp.net GIOCO, GIARDINO, PAESAGGIO INCONTRO 2.0 - IMMAGINAZIONE, NUOVI SPAZI E NUOVE SOCIALITÀ ↑ Foto © Giusi Rabotti Nell’ambito del Festival Gioco Giardino Paesaggio, curato da ReGiS - Rete dei Giardini Storici e Aiapp - Lombardia, lo scorso 10 ottobre 2013 si è svolto all’Arena Civica di Milano, l’”Incontro 2.0 Immaginazione, nuovi spazi, nuove socialità”, organizzato 42 A+D+M | MAGAZINE | 2013| # 46 dall’Associazione Italiana di Architettura del Paesaggio - Aiapp Sezione Lombardia. Tema del Convegno è stato il gioco e le aree gioco negli spazi pubblici contemporanei, con l'obiettivo di stimolare il dibattito sulla progettazione e la realizzazione di aree gioco innovative e diversificate, inserite nel contesto paesaggistico locale, destinate a soddisfare la domada di un’utenza varia e le crescenti esigenze di nuove socialità. Sono intervenuti paesaggisti, architetti, designer, docenti universitari, dottori agronomi, tecnici e rappresentanti delle amministrazioni comunali. L’attitudine a qualificare i luoghi comuni del quotidiano adottando in maniera estesa e diffusa materiali, colori, figure e sollecitazioni d’uso tradizionalmente associati alle aree gioco vere e proprie, - ha spiegato l'architetto e paesaggista Anna Lambertini - caratterizza, ormai da tempo, un consistente repertorio di progetti di riconfigurazione di paesaggi urbani così come di interventi temporanei e azioni di rilettura critica di spazi pubblici. Dal SuperKilen Park di Copenaghen di Big/ Topotek1/Superflex alle piazze d’acqua/playground dalle funzioni multiple ideate per Rotterdamm Waterstaadt, fino alle indisciplinate e coinvolgenti scorribande di urban hacker, street artist e collettivi creativi: a prendere spessore è una progressiva e contagiosa espansione del campo ludico nei diversi tempi e spazi abitabili delle città europee. L'OUTDOOR DESIGN VA IN SCENA A SUN 2013 ↑ Picnicnelbosco by Ivo Caruso e Alessandro D'Angeli A Rimini Fiera, dal 6 all’8 ottobre 2013, nell’ambito di SUN, il Salone Internazionale dell’Esterno, organizzato da Rimini Fiera in collaborazione con Fiere e Comunicazioni, prenderà vita la mostra “Outdoor shopping arcade - Alla Riscoperta del centro urbano”, curata dall’architetto Daniele Menichini e dedicata alle proposte più innovative e funzionali per l’arredo esterno dei Centri Commerciali Naturali, aggregazioni tra soggetti privati e enti pubblici che, attraverso la creazione di un soggetto giuridico ad hoc, gestiscono un piano di marketing urbano e territoriale volto a rivitalizzare i centri cittadini e il commercio di vicinato. Fornire un’identità definita e riconoscibile a queste nuove realtà è la sfida di questa mostra, innovativa vetrina sulle ultime tendenze del contract outdoor. SUN.LAB 2013, il contest internazionale riservato ai talenti under 35 dell'Outdoor Design, ideato con CarusoD’AngeliStudio, è dedicato al tema de “l’animale sociale”. Il concept proposto per la sesta edizione vuole ispirare la creazione di arredi ed accessori per esterni, permanenti o temporanei, pubblici o privati, che propongano una visione di outdoor come occasione di socialità e antistress collettivo, AD ALTARE, DESIGN E ARTE NEL VETRO ↑Monofono by Gumdesign ←Gumdesign con la piccola Alice vetrai altaresi operanti nella piccola fornace del Museo dell’Arte vetraria di Altare (Sv). Il primo appuntamento è Terza edizione per Altare Vetro con ‘ALTARE VETRO DESIGN’ Design e Altare Vetro Arte, a partire dal 14 settembre un duplice appuntamento fino al 20 ottobre presso gli che intende presentare spazi del Museo dell’arte alcune proposte, legate alla vetraria di Altare. Quest’anno progettazione e alla creatività i protagonisti saranno i artistica, realizzate dai maestri designer Laura Fiaschi e Gabriele Pardi dello studio GUMDESIGN, architetti e designer di Viareggio che si occupano di architettura, industrial design, grafica, art direction per aziende ed eventi. Non nuovi al particolare mondo del vetro, hanno creato oggetti d’uso come i calici “caratteriali”. In occasione della rassegna Laura e Gabriele hanno progettato un Monofono, un “amplificatore sonoro” proposto in differenti misure, che contiene un carillon; e come gadget, ‘Sorsino’, un bicchierino, che recupera la tradizione altarese. Entrambi sono realizzati in vetro bianco. Dal 26 ottobre 2013 poi, entrerà in scena l’oggetto artistico con ‘ALTARE VETRO ARTE’, rassegna curata da Enzo L'Acqua, che presenterà www.sungiosun.it favorendo la condivisione di azioni, spazi, esperienze, attività e interessi e la riscoperta del piacere della fisicità e delle relazioni umane. Il contest ha coinvolto numerosi designer, italiani e stranieri, under 35 e gli studenti di università internazionali, per creare scenari sperimentali, concetti inediti e progettazioni non ancora in produzione. Fanno parte della collezione SUN.LAB 2013 oggetti appartenenti a diverse categorie merceologiche, ma tutti pensati in un’ottica di sostenibilità, di rispetto per l’ambiente, per il luogo che li ospita e dei suoi abitanti, di cosciente uso delle nuove tecnologie, di durabilità, accessibilità, versatilità di installazione e cura per i particolari. PGYU PGYU www.adi-design.org “ESPORRE IL COMPASSO D’ORO” CONCORSO PER IL PROGETTO DELLA SEDE DEL PREMIO COMPASSO D’ORO ADI www.museodelvetro.org tre artisti - Enzo Esposito, Graziano Marini e Juan Segura - che hanno affidato la loro espressività alla vetrofusione, realizzando le loro opere all’interno del Museo di Altare. Le manifestazioni, ideate da Mariateresa Chirico ed Enzo L’Acqua e promosse dall’ISVAV (Istituto per lo Studio del Vetro e dell’Arte Vetraria) e dal Museo dell’Arte Vetraria Altarese, coinvolgono designer e artisti, invitati a cimentarsi con il vetro, in un rapporto sinergico con i maestri altaresi, in un reciproco, intenso e proficuo scambio di competenze e conoscenze. Un’occasione d’incontro, di dialogo, di confronto in modo che Altare possa trasmettere e rendere ancora attuale e vivo il proprio secolare “saper fare”. A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 46 43 Leading trade fair PGYU www.artissima.it ARTISSIMA 2013 OVAL, LINGOTTO FIERE, TORINO. 8-10 NOVEMBRE 2013 ↑ Robin Rhode, Kinderstoel La ventesima edizione di Artissima, Internazionale d’Arte Contemporanea, si svolgerà da venerdì 8 a domenica 10 novembre 2013 (preview il 7 novembre) all'Oval, Lingotto Fiere di Torino. Fondata nel 1994, Artissima ha saputo costruire nel tempo una propria identità esclusiva e un posizionamento unico nel panorama delle grandi fiere mondiali quale palcoscenico della migliore ricerca nel campo delle arti visive. Per il 2013, attraverso il lavoro di internazionalizzazione avviato lo scorso anno, è stata rivolta una speciale attenzione alle aree più emergenti per il contemporaneo, attraverso il coinvolgimento di alcuni paesi del Sud America e dell’Asia, con l’obiettivo di introdurre nuovi e diversi punti di vista e connotare sempre di più la fiera come il luogo dove scoprire e incontrare le più interessanti proposte della scena artistica internazionale. Tra le novità del 2013: nasce la prima edizione di ONE TORINO, una grande rassegna annuale, ideata e prodotta da Artissima e realizzata in collaborazione con le maggiori istituzioni di arte contemporanea e sedi espositive della città: Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, GAM Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, Fondazione for the retail industry. Best plan for architects. ↑ Gioberto Noro, Elogio della nuvola Merz, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo e Palazzo Cavour. Artissima 2103 ospiterà 190 gallerie (130 straniere e 60 italiane), provenienti da 38 diversi paesi, di cui 12 nuovi rispetto alla scorsa edizione della Fiera. “SOFT PICTURES” IL MEDIUM TESSILE NELL'ARTE CONTEMPORANEA FONDAZIONE SANDRETTO RE REBAUDENGO, TORINO 22 OTTOBRE 2013 - 23 MARZO 2014 ↑ Pae White, Still, Untitled, 2010 La Fondazione Sandretto Re Rebaudengo presenta, dal 22 ottobre 2013 al 23 marzo 2014, Soft Pictures, mostra collettiva dedicata all'uso del medium tessile nell'arte contemporanea, a cura di Irene Calderoni. Storicamente posto al confine tra arti liberali e arti applicate, l’uso del tessuto come materiale per creare immagini artistiche è oggi ripreso dagli artisti nelle sue molteplici valenze, storiche, politiche, sociali e simboliche, una ricca trama di significati di cui questa mostra rende conto. Al tempo dell’immagine digitale, scegliere il tessuto come materiale e antiche tecniche per lavorarlo diviene il primo gesto significante che riapre un campo di possibilità espressive per l’arte. Il tessuto è impiegato dagli artisti per riflettere sulle nozioni di tradizione, di memoria, di folklore: là dove l’opera d’arte non ha un autore definito, ma porta in sé la ricchezza di un’intera cultura, di innumerevoli mani e menti che l’hanno forgiata nei secoli, tramandandone l’arte fino a noi. Ma il legame con la cultura di un popolo e di un’epoca richiama anche le connotazioni politiche e sociali di questi manufatti: il lavoro umile e domestico, prettamente femminile e funzionale alle esigenze private, è l’altra www.fsrr.org faccia di un’arte che arriva a rappresentare la ricchezza e la potenza delle corti europee. Funzione e decorazione, design e arte, tradizione e modernità: tra questi diversi poli si muovono gli artisti in mostra per riflettere sull’immagine e sul materiale stesso come concentrazione di tensioni e simboli differenti. La mostra include opere di artisti internazionali tra cui Enrico David, Mike Kelley, William Kentridge, Gabriel Kuri, Goshka Macuga, Adele Röder, Rosemarie Trockel, Piotr Uklanski, Francesco Vezzoli, Vincent Vulsma, Franz Erhard Walther, Pae White, Andrea Zittel. Your Global Flagship Event. EuroShop The World’s Leading Retail Trade Fair 16 – 20 February 2014 44 A+D+M | MAGAZINE | 2013| # 46 www.euroshop.de/visitors-world Düsseldorf · Germany · www.euroshop.de Honegger Gaspare Srl Via F. Carlini, 1 _ 20146 Milano Tel +39 02 4779141 A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 46 Fax +39 02 48953748 [email protected] _ www.honegger.it 45 Photos by courtesy of LEAF International ↑ Cristine Seilern (Seilern Architectes) e Anna Masello (A+D+M) ← Lucy Bullivant e lo studio archi5 ↑ Lucy Bullivant e Sir Peter Hall Tra i LEAF Awards segnaliamo in particolare: Overall Winner: archi5, Marsan Mediatheque, Mont de Marsan (France). LEAF AWARDS 2013: l'eccellenza nel panorama internazionale del progetto 25 I prestigiosi Emirates Glass LEAF Awards si sono conclusi anche quest’anno con enorme successo. Giunti alla decima edizione, confermano ancora una volta la propria autorevolezza nel panorama dell’architettura internazionale, selezionando l’eccellenza e premiando il valore degli Studi che grazie al proprio operato migliorano la qualità estetica, funzionale ed etica della nostra società. La cerimonia di premiazione si è svolta nella splendida cornice del Four Season Hotel Park Lane di Londra lo scorso 20 settembre, alla presenza di tutti gli Studi di architettura selezionati nella Shortlist. Oltre a Lucy Bullivant, Chair Judge, erano presenti 46 A+D+M | MAGAZINE | 2013| # 46 in giuria Paolo Brescia (OBR), Michel Mossessian (Mossessian & Partners), Božana Komljenovic (Zaha Hadid), Phil Holden (Pascall & Watson), Leanne Tritton (ING Media) e Enric RuizGeli (Cloud9). Lucy Bullivant dopo aver premiato ben 26 categorie diverse, ha decretato vincitore assoluto 2013 il progetto Marsan Mediatheque, Mont de Marsan, Francia, dello Studio archi5. Nell'ambito di una partnership con Leaf International, A+D+M è stata invitata a presenziare alla cerimonia, dove ha avuto l’onore di assegnare l'International Interior Design Award allo Studio Seilern Architects per il progetto Lauenen Residence. Best Future Building - Culture/ Education (Drawing Board): scape, MEIS - Museo dell’Ebraismo Italiano e della Shoah, Ferrara. Special Award: Sellar Property Group, The Shard, London (UK). ↑ Studio scape ↓ P. Teglgaard Jeppesen (Henning Larsen Architects) ↓ Yasuhiro Yamashita Public Building of the Year - Culture: Henning Larsen Architects and Batteriid Architects, Harpa-Reykjavik Concert Hall and Conference Centre, Reykjavik (Iceland). Mixed-Use Building of the Year: Steven Holl Architects, Sliced Porossity Block - CapitaLand Raffles City, Chengdu (China). Best Sustainable Development (Social): Yasuhiro Yamashita and Atelier Tekuto, Emergency Supply Warehouse, Miyagi Prefecture (Japan). Refurbishment of the Year: Ector Hoogstad Architecten, MetaForum at Eindhoven University of Technology, Eindhoven (Netherlands). International Interior Design Award: Studio Seilern Architects, Lauenen Residence, Lauenen (Switzerland). A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 46 47 THE PLACE GE D E L OW N K OF a l l de o g o u l Il enza c s o n o c IL PROGETTO RACCONTATO Library of Birmingham, Birmingham (UK), 2013 - project by Mecanoo, photos by Christian Richters Volumes inspired by industrial and artisan culture Volumi ispirati dalla cultura industriale ed artigiana C entenary Square, la più ampia piazza pubblica nel cuore di Birmingham, manca attualmente di una coesione o di una chiara identità o atmosfera. Il design di Mecanoo trasforma la piazza in un'entità unica con tre aree ben distinte: monumentale, culturale e intrattenimento. Questi palazzi sviluppano un racconto ubano dei periodi più importanti della storia della città; il Repertory Theatre (REP), un edificio in calcestruzzo degli anni ’60, la biblioteca di Birmingham, progettata nel 2009 e la Baskerville House, un edificio di interesse storico in arenaria progettato nel 1936. Il percorso pedonale più trafficato all’interno della città, che Mecanoo chiama la linea rossa, conduce i pedoni nella Centenary Square. 48 A+D+M | MAGAZINE | 2013| # 46 A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 46 49 La scaffalatura a sbalzo della biblioteca non é solo un’ampia volta che fornisce le mensole all'entrata comune della biblioteca di Birmingham e del REP, ma forma anche una grande balconata con vista sugli eventi e su quanto avviene nella piazza. La biblioteca di Birmingham é un edificio in vetro trasparente. La sua raffinata struttura di rivestimento é ispirata alla tradizione artigiana di questa cittá industriale unica. Tappeti e scale mobili, posizionati in modo dinamico nel cuore della biblioteca creano dei collegamenti tra gli otto spazi circolari che si trovano all'interno dell'edificio. Questi anelli giocano un ruolo importante non solo per il passaggio all'interno della biblioteca ma forniscono anche luce naturale e adeguata ventilazione. La parte superiore cilindrica del tetto ospita la Shakespeare Memorial Room, progettata nel1882. Questa sala di lettura vittoriana é rivestita con legno proveniente dalla prima biblioteca di Birmingham. La sua posizione prominente come roccaforte del tetto fa in modo che questa elegante stanza sia visibile dalla piazza. Il REP con il suo unico e bellissimo auditorium verrá restaurato. 50 A+D+M | MAGAZINE | 2013| # 46 A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 46 51 Lower Ground Floor Ground Floor Level 1 Nuovi laboratori, alloggi per il personale ed un teatro condiviso con uno spazio per il foyer verranno creati per ambedue gli edifici, il REP e la biblioteca. La biblioteca di Birmingham è un edificio valutato come eccellente dal BREEAM (metodologia di valutazione ambientale del BRE) ed incorpora sistemi di acque grigie (acque chiare leggermente inquinate ma senza batteri fecali risultanti dall’uso domestico che possono essere riciclate sul posto) e pompe di calore geotermiche. Nonostante la biblioteca sia un edificio trasparente, esso mantiene l’efficienza energetica mediante la capacità d’immagazzinamento della massa dell’edificio e della roccaforte. La schermatura solare e i materiali riflettenti all’interno del blocco della facciata, i raggi contrastanti del sole all’apice del pomeriggio consentono nel contempo l’entrata della luce naturale del giorno negli interni. Il pianterreno beneficia della massa del suolo che fornisce l’immagazzinamento e l’isolamento. Il patio circolare ricavato dalla piazza crea uno spazio esterno protetto e richiama la luce del giorno fino in profondità all'interno dell'edificio. L'edificio adotterà una strategia mista di ventilazione naturale. La facciata sarà in grado di rispondere adeguatamente alle condizioni esterne e le aperture permetteranno l'ingresso e la fuoriuscita di aria fresca. L’aggiunta di spazi di tetto verde valorizzerà poi lo stato delle immediate vicinanze. | www.admnetwork.it | follow us on | 52 A+D+M | MAGAZINE | 2013| # 46 Level 2 Level 3 Level 4 Level 7 A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 46 53 YEAR OF FOUNDATION 1997 PARTNERS Aart Fransen, technical director Francesco Veenstra, architect Ellen van der Wal, architect Paul Ketelaars, architect Dick van Gameren, architect CONTACT Oude Delft 203 2611 HD Delft The Netherlands lavorazioni metalliche/ architectural metalworks Horbury SM Engineering soffitti/ ceilings entenary Square, the largest public square in the heart of Birmingham, currently lacks cohesion or a clear identity or atmosphere. Mecanoo’s design transforms the square into one with three distinct realms: monumental, cultural and entertainment. These palazzos form an urban narrative of important periods in the history of the city; The Repertory Theatre (REP), a 1960s concrete building, the Library of Birmingham, designed in 2009 and Baskerville House, a listed sandstone building designed in 1936. The busiest pedestrian route in the city, what Mecanoo calls the red line, leads pedestrians into Centenary Square. The cantilever of the library is not only a large canopy that provides shelter at the common entrance of the Library of Birmingham and the REP, but additionally forms a grand city balcony with views of the events and happenings on the square. The Library of Birmingham is a transparent glass building. Its delicate filigree skin is inspired by the artisan tradition of this once industrial city. Travelators and escalators dynamically placed in the heart of the library forms connections between the eight circular spaces within the building. These rotundas play an important role not only in the routing through the library but also provide natural light and ventilation. The rooftop rotunda houses the Shakespeare Memorial Room, designed in 1882. This Victorian reading room is lined with wood from the first Birmingham Central Library. Its prominent position as a rooftop aerie makes this delicate room visible from the square. The REP with its unique and beautiful auditorium will be renovated. New workshops, staff accommodations and a shared theatre and foyer space will be created for both the REP and the library. The Library of Birmingham is a BREEAM excellent rated building and incorporates grey water systems and ground source heat pumps. Although the Library is a transparent building, it maintains energy efficiency through the buffering capacity of the building mass and the atria. Sun shading and reflective materials within the facades block the harsh rays of the sun during the height of afternoon while allowing natural daylight into the interiors. The ground floor benefits from the mass of the soil which provides buffering and insulation. The circular patio cut out of the square creates a protected outdoor space and invites daylight deep into the building. The building will incorporate a mixed mode and natural ventilation strategy. The façade will respond to external conditions and openings will allow fresh air intake and outflow. The addition of soft landscaped roof spaces will further enhance the immediate surrounding conditions. Titan | www.admnetwork.it NO. OF COLLABORATORS 120 [email protected] www.mecanoo.nl Ph. Marco van Rijt Mecanoo Arch. Francine Houben (founding partner, creative director) CORE BUSINESS Mecanoo, nato ufficialmente nel 1984, è uno studio di progettazione formato da più di 120 creativi multidisciplinari provenienti da 25 diverse nazioni, che includono architetti, interior designers, urbanisti, paesaggisti ed ingegneri. La vasta esperienza maturata in 25 anni di attività e pianificazione strutturata strategica emergono nei risultati progettuali che si distinguono per eccellenza e attenzione al dettaglio. CORE BUSINESS Mecanoo, officially founded in Delft in 1984, is made up of a highly multidisciplinary staff of over 120 creative professionals from 25 nationalities and includes architects, interior designers, urban planners, landscape architects and architectural technicians. The extensive experience gained over more than 25 years, together with structured planning processes results in designs that are realized with technical expertise and great attention to detail. MAIN PROJECTS House with Studio, Rotterdam (1991) Technical University Delft Library, Delft (1998) National Heritage Museum, Arnhem (2000) Maliebaan Office Villa, Utrecht (2000) Saint Mary of the Angels Chapel (2001) Montevideo, Rotterdam (2005) La Llotja Theatre and Congress Centre, Lleida, Spain (2009) Technical University Delft Campus, Delft (2009) Kaap Skil, Maritime and Beachcombers Museum, Texel (2011) Amsterdam University College, Amsterdam (2012) Library of Birmingham, Birmingham, U.K. (2013) Delft City Hall and Train Station, Delft (in progress) Wei-Wu-Ying Center for the Arts, Kaohsiung, Taiwan (in progress) AZIENDE / COMPANIES coperture/ roofing pareti vetrate/ glazed partitions Prater Optima Group impianti meccanici ed elettrici/ mechanical and electrical installations landscaping e terrazze esterne/ landscaping external terraces Emcor UK Frost & Prater ascensori, scale mobili e e pedane mobili/ lifts, escalators and travelators contractor Demco Interiors Otis pareti/ partitions 54 C A+D+M | MAGAZINE | 2013| # 46 | follow us on | A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 46 55 IL PROGETTO RACCONTATO ED UC AT ION AL BU ILD ING Un edificio scolasticoa prova di futuro A OF O R -P E R TU U F CSG Het Streek, Ede (NL), 2012 - project by LIAG architects, photos by Ben Vulkers For working in a safe, pleasant and well-organised environment Per lavorare in un ambiente sicuro, piacevole e ben organizzato Q uesta scuola ha ora un valido edificio scolastico a prova di futuro: la diversità, per quanto riguarda le aule e gli spazi, consiste nel poter lavorare in un ambiente sicuro, piacevole e ben organizzato. L’unità per l'apprendimento pratico, visibile attraverso aule funzionali trasparenti, con postazioni di accoglienza quali aree di lavoro “concrete”, è situata su uno spazio centrale continuo aperto (e pubblico). L’aula magna è stata tramutata dagli architetti dello studio LIAG in una piazza di paese. 56 A+D+M | MAGAZINE | 2013| # 46 A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 46 57 I punti di forza di questa scuola - che consistono in scala ridotta ed attenzione personale - vengono combinati ed ampliati nella nuova scuola. In diverse aree dell’edificio scolastico sono state create quattro differenti piccole scuole con una capienza massima di 250 alunni per dipartimento. Gli scolari del primo anno e gli studenti dell’istruzione pratica vengono accolti separatamente. Esiste un dipartimento separato per gli alunni ad indirizzo professionale e per l’istruzione generale secondaria. Gli alunni lavorano, con una base di partenza sicura, in aule situate attorno a piccoli laboratori di apprendimento. In questo modo c’è una visione d’insieme; la struttura può essere applicata e le linee rimangono corte. Il grande vantaggio di un solo edificio è quello che tutti gli alunni possono utilizzare i laboratori, il teatro, il Grand Cafe e il dance studio. È un bellissimo edificio scolastico con una superficie di 10.875 mq., nella quale gli alunni possono far uso di tutte le strutture allo stato dell’arte. La scuola è situata alla fine dell’asse lungo il quale si trova il Knowledge Campus. Pertanto il cortile della scuola è il “capolinea” della via e qui si trova anche l’ingresso principale. I ciclisti trovano il deposito delle bici posizionato in parte sotto l’edificio scolastico sulla ‘Zandlaan’ (la via principale) lateralmente e parzialmente di fronte alle attrezzature sportive con una superficie di 14.995 mq. Si è, in questo modo, creato un cortile scolastico completamente libero dal traffico di auto e biciclette. L’edificio abbraccia il cortile sviluppando così uno spazio libero naturale in prossimità dei campi sportivi dove durante le pause è possibile tirare qualche calcio al pallone. Dato il primo piano trasparente, le postazioni di accoglienza sono visibili attraverso la “piazza del paese” interna. Il piano terra è stato progettato come un plinto in muratura, in pietra di colore marrone scuro, realizzando larghe finestre per minimizzare la “visibilità” verso l’interno e permettendo a più luce possibile di penetrare. Il primo piano ha una striscia continua di vetro, mentre il secondo piano è realizzato con un rivestimento ripiegato di metallo verde contenente finestre che variano sia in altezza che in larghezza. Grazie a questo primo piano trasparente sembra di fluttuare sul plinto marrone scuro. Nel colore e nel design la CSG Het Streek si distingue fortemente dagli altri edifici presenti sulla Zandlaan e si staglia meravigliosamente sull’area verde dei suoi dintorni. La costruzione della Het Streek è parte integrante del Knowledge Campus, che insieme al municipio di Ede, l’Università Cristiana di Ede, ROC A12, le cooperative edilizie e la Idealis Woonstede e PTC+ sono stati costruiti sulla Zandlaan di Ede. Il Knowledge Campus è impostato per offrire un apprendimento stimolante in un ambiente di lavoro e di vita accattivante. Gli obiettivi principali sono: rafforzare le funzioni educative della zona, valorizzando la qualità dello spazio, e migliorare l'accessibilità e la sicurezza del traffico.| www.admnetwork.it | follow us on | 58 A+D+M | MAGAZINE | 2013| # 46 A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 46 59 T YEAR OF FOUNDATION 1919 ASSOCIATES Erik Schotte Thomas Bögl Arie Aalbers CONTACT Koninginnegracht 97 2514AK, The Hague The Netherlands NO. OF COLLABORATORS 20 [email protected] www.liag.nl LIAG architects Arch. Erik Schotte, Arch. Thomas Bögl CORE BUSINESS Architectural design, interior design, school design, leisure, master planning. “Architettura della felicità” è il motto dello studio LIAG. LIAG è uno studio di architettura internazionale con sede a L'Aia, Paesi Bassi. Si distinguono per un approccio integrato alla realizzazione di edifici sostenibili. Convogliano creatività e know-how tecnico nella realizzazione di progetti esteticamente piacevoli, funzionali e rispettosi dell'ambiente. LIAG progetta per il benessere dei propri clienti. La sua metodologia di lavoro si basa su una comunicazione aperta e creatività. In questo modo LIAG dà vita ad edifici a valore aggiunto dal punto di vista culturale, sociale, economico ed ecologico. LIAG crea edifici in cui a guadagnare non sono solo i clienti, ma anche l'ambiente. CORE BUSINESS Architectural design, interior design, school design, leisure, master planning. “Architecture of happiness” is the motto of the architectural design studio LIAG. LIAG is an international orientated architectural office based in The Hague, The Netherlands. They have an integrated approach to realize sustainable buildings. They use their creativity and technical nous to a maximum in creating a built surrounding that is aesthetically pleasing, great in use and environmentally responsible. LIAG designs for the well being of their clients and the users. Their working methodology is based on open communication and creativity. By doing so LIAG creates for their clients buildings with cultural, social, economic and ecologic added value. LIAG designs buildings of which not only the users but also the environment gains. MAIN PROJECTS Recently completed: Lyceum Schravenlant, Schiedam, NL (school) CSG Het Streek, Ede, NL (school) Campus The Hague, University Leiden, The Hague, NL MFA, Veldhoven-Noord, NL (multifunctional complex with schools, day care) Sports complex Strijp, Eindhoven, NL IJburg College Amsterdam, NL (school and sport accommodation in combination with dwellings and parking) Lyceum Elst, NL (school) Mondriaan College, The Hague, NL (school) Business buildings, Duiven, NL Fire station Alkmaar, NL Fire station Petroleumhaven The Hague, NL Cluster E1 Leidschenveen The Hague, NL (multifunctional complex with a school, sport, leisure) ROC Rijn IJssel Arnhem, NL (school) Facilitating education and recreation centre Niekée Roermond, NL (school) Currently working on/ under construction: Prinses Máxima Child Oncology Center, Utrecht, NL MVC-Medina Multicultural Leisure Center, The Hague, NL Faculty of Education, Nijmegen, NL Liemers College, Zevenaar, NL NBD Biblion, Zoetermeer (offices and production area) Sports Hall Trivium, Etten Leur, NL Villa M, Weert, NL (housing) Kindergarten Shanghai, China (school) Diamond Beach Resort, Sanya Hainan, China AZIENDE / COMPANIES ingegnerizzazione facciate/ facade montage engineering illuminazione/ lights Fagerhult Leebo materiale tecnico per le classi/ classrooms technical piastre rivestite/ coated plates Eurofysica Euramax cucina/kitchen scale d'acciaio/ steel stairs Hakfoort HTB Markelo spazi interni/ interior learning spaces carpenteria/ carpeting Weja Fama Vloeren pareti/ walls strumentazione impianto sportivo/f acilities sports hall Acoma Bosan his school has now a good and future-proof educational building: diversity with regard to rooms and spaces and working in a safe, pleasant and well-organised environment. The unit, visible practical learning through the transparent practical rooms with the front offices as ‘practical’ workplaces, is on a continuous central open (and public) space. The assembly hall has been translated into a village square by LIAG architects. The strong points of this school - in the form of small scale and personal attention - are combined and expanded in the new school. Four different small schools have been created in different wings of the school with a maximum of 250 pupils per department. First year pupils and practical education students are welcomed separately. A separate department exists for vocational pupils and secondary general education. Pupils work in a safe home base in classrooms situated around small learning ateliers. In this manner there is conspectus, structure can be applied and lines remain short. The big advantage of one building is that all pupils are able to make use of the workshops, the theatre, the Grand Cafe and the dance studio. It is a beautiful school building with a scope of 10.875 m2, in which pupils are able to make use of state of the art facilities. The school is situated at the end of the Knowledge campus axis. Therefore the schoolyard will be the ”terminus” of the route and here the main entrance is situated. Cyclists find the bicycle storage partially underneath the school on the ‘Zandlaan’ (the main street) side and partially in front of the sports facility with a scope of 1.4995 m2. Because of this a schoolyard is created that is completely free of cars and bicycle traffic. The building embraces the yard making it a natural free space near the sports grounds where during breaks a ball can be kicked around. Because of the transparent first floor, front offices are made visible that are accessible through the internal “village square”. The ground floor is designed as a masonry plinth in black brown stone, featuring large windows to maximize the 'visibility' inwards and allowing as much light as possible to penetrate. The first floor has a continuous strip of glass, while the second floor is carried out in folded green metal plating containing windows, which vary in height and width. Because of this the transparent first floor seems to float above the black brown plinth. In colour and design CSG Het Streek will strongly distinguish itself from the other buildings along the Zandlaan and will merge itself beautifully in the green zone of its surroundings. The construction of Het Streek is part of the Knowledge Campus, which together with the municipality of Ede, the Ede Christian University, ROC A12, housing associations and Idealis Woonstede and PTC + is being developed at Zandlaan in Ede. The Knowledge Campus is set to offer a challenging learning, working and living environment. The main objectives are: strengthening the educational functions in the area, improving the spatial quality and to improve the accessibility and traffic safety. | www.admnetwork.it 60 A+D+M | MAGAZINE | 2013||##46 46 | follow us on | A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 46 61 IL PROGETTO RACCONTATO Nuova Sede Effedue, Imola (Bo), 2013 - project by A2 Studio, photos by Andrea Liverani A CUBE OF LIGHT e c u l i d o b u C It reflects the energy of people living in Riflette l'energia di chi lo abita a nuova sede dell'azienda Effedue si presenta come un cubo di luce in cui il cielo si specchia e mostra tutti i suoi riflessi. Si anima, prende vita. È un edificio che, in poco più di un anno, ha modificato lo skyline del contesto urbano di Imola, rendendosi già visibile dall’autostrada A14 ma apprezzabile nella sua totalità solamente percorrendo la Via Molino Rosso. Da lontano l’effetto evoca anche un cubo di ghiaccio dai mille riflessi di luce, man mano però che ci si avvicina L 6262 A+D+M A+D+M||MAGAZINE MAGAZINE||2013 2013||##46 46 A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 46 63 l’occhio è attratto dalla complessità dei dettagli, la superficie a rilievo, i motivi geometrici che si ripetono in modo apparentemente casuale, il portale rosso che si impone sul tono neutro dello sfondo. Il progetto prevede una palazzina di sette piani, di cui uno interrato destinato all'autorimessa (7 posti auto), e parcheggi esterni per dipendenti e visitatori. L'affaccio principale dell'edificio è previsto in modo tale da favorire il collegamento con il parcheggio pubblico di prossima realizzazione. La pianta quadrata di lato 23,13 m è caratterizzata dalla presenza di un pozzo luce quadrato centrale (4,20 m x 4,20 m) che permette alla luce proveniente dal lucernaio in copertura di irradiarsi fino al piano terra, attraverso una pavimentazione trasparente in vetro. Al piano interrato, oltre all'autorimessa, sono collocati anche due locali tecnici (45,95 mq e 12,32 mq) e la centrale termica (60,69 mq), favorendo una funzionale disposizione degli impianti a servizio degli uffici. Al piano terra, oltre la hall di ingresso e il punto informativo, si trovano le sale riunioni e la grande sala corsi di 100,26 mq. Gli uffici si distribuiscono su sei piani fuori terra per una superficie totale a piano di 535 mq. Ad ogni piano sono previste sale riunioni, locali tecnici, archivi, servizi igienici e spazi comuni riservati ai dipendenti. Il piano della copertura praticabile è stato utilizzato per l’inserimento di un impianto fotovoltaico. La corretta illuminazione e ventilazione dei nuovi uffici è garantita dall'apertura di finestre sui fronti principali dell'edificio, caratterizzandone fortemente il prospetto. La facciata ventilata è costituita dalla sovrapposizione dei seguenti strati indipendenti: parete muraria di supporto, isolante termico, struttura semiportante in alluminio, intercapedine ventilata, rivestimento esterno. La ventilazione dell'intercapedine tra il paramento esterno e la struttura dell'edificio viene garantita dall'effetto camino, che si determina attraverso il movimento d'aria dalle aperture di adduzione situate nell'estremità inferiore del sistema di facciata verso le corrispondenti aperture posizionate tra le lastre superiori della facciata e la scossalina di copertura; le aperture inferiori permettono allo stesso tempo il drenaggio dell'eventuale acqua piovana all'interno dell'intercapedine. La struttura della facciata è composta da montanti in acciaio che supportano lastre di vetro extrachiaro con trattamento serigrafico di colore bianco che riporta come disegno una trama stilizzata di differenti dimensioni a seconda della posizione della lastra rispetto al paramento murario. L'ingresso è sottolineato da un portale in Alucubond di colore rosso, che funge da elemento di richiamo sulla facciata interamente caratterizzata dal vetro bianco. | www.admnetwork.it | follow us on | 64 A+D+M | MAGAZINE | 2013| # 46 A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 46 65 YEAR OF FOUNDATION 1994 CONTACT Via Primo Maggio 86/c 40026 Imola (Bo) ASSOCIATES Antonio Gasparri e Andrea Ricci Bitti NO. OF COLLABORATORS 4 [email protected] www.a2studio.it A2 STUDIO Gasparri e Ricci Bitti Architetti Associati Arch. Antonio Gasparri e Arch. Andrea Ricci Bitti CORE BUSINESS Lo Studio si occupa di edifici residenziali e direzionali in cui lo spazio per il lavoro viene caricato di grande importanza mettendo al centro di tutto la persona ed il proprio benessere. Spazia dall’allestimento alla progettazione di interni con occhio di riguardo all’artigianato e all’arredo su misura; ad interventi su spazi pubblici e su edifici storici o vincolati; dagli edifici residenziali a quelli commerciali fino alla progettazione urbana a piccola scala. L’approccio progettuale è sempre privo di preconcetti e volto a reinterpretare la natura del luogo specifico e le esigenze della committenza. MAIN PROJECTS Sistemazione outdoor del complesso alberghiero Monte del Re (2007), allestimenti interni dell’ampliamento dell’Hotel Ville Panazza (1994-1995). Di particolare importanza la realizzazione di due sale mostre di Arredo bagno e Ceramiche - Cagliari (2004), lo Showroom Simei - Imola (2006/2007)e lo Showroom GMC-Campobasso (2010). L'edificio amministrativo per l’impresa “CirAmbiente” (1999-2000), il centro direzionale Mercatone Uno a Imola in collaborazione l’arch. Francesco Coppola (1999-2000), la sede di Akron (2008), Acantho (2009), HeraComm (2009) e l’interior design del quartier generale del Gruppo Rava - Aurora a Faenza (2009). CORE BUSINESS The Studio works in residential architecture and inprojects for management offices: the workspace is at the core of the plans with the wellness of the staff the priority factor. The architects’ primary focus is always their care and precision for the design. Their activities range from stand layout arrangements to interior design, all spiced with artisan creativity and custom furnishings; redevelopment and design of public amenities and historical or listed buildings; residential and commercial properties; smallscale urban development projects. Their design approach is always free from preconceptions and oriented to the reinterpretation of the specific location and the requisites stipulated in the client’s brief. MAIN PROJECTS Accommodation of the outdoor complex Monte del Re (2007) and interior trim enlargement Hotel Ville Panazza (1994-1995). Two exhibition halls of Bathroom and Ceramics - Cagliari (2004), the Showroom Simei - Imola (2006/2007) and the GMC Showroom-Campobasso (2010). Among the most important projects of the administration building for the enterprise "CirAmbiente" (1999-2000), the administrative center Mercatone Uno at Imola in collaboration arch. Francis Coppola (1999-2000), the seat of Akron (2008), Acantho (2009), HERACOMM (2009) and the interior design of the headquarters of the Group Rava - Aurora in Faenza (2009). AZIENDE / COMPANIES Impresa costruttrice / contractor Isolante pareti uffici / insulation office walls Cesi CIRedilacustica Pedana in legno / wooden platform Placchette / plates Greenwood Vimar Corpi luci facciata ventilata / lighting ventilated façade Arredi e tende / furniture and curtains Mascagni Caribon Group Portale ingresso / entrance portal Design facciata ventilata / design of ventilated façade Alucobond CTI - 3ELLE Rivestimento in legno / wood cladding Parquet Diffusion Controsoffitti / ceilings Armstrong Zerbino / doormat Ponzi 66 A+D+M | MAGAZINE | 2013||##46 46 E ffedue: a cube of light reflects visions of the sky to everything around it. Dynamic energy of vitality is injected into the building and streams through the interiors. In just over one year, this building has modified the urban skyline of the city of Imola; it is now visible from the Adriatic A14 motorway (Bologna-Bari) with its full splendor apparent only from Via Molino Rosso. When observed from a distance, the building resembles an ice-cube reflecting light in all directions; the perception changes when the facade is examined up-close; observers’ eyes are drawn by the complexity of the design details, the relief surfaces, the geometric patterns that are repeated in an apparently casual manner, the red gateway exalts against the neutral background. The project involves a building of seven floors, including a basement for all 'garage (7 cars), and external parking for employees and visitors. The view of the building is planned in such a way as to facilitate the connection to the public car park to be built soon. The square of side 23,13 m is characterized by the presence of a well light central square (4,20 m x 4,20 m) that allows light from the skylight in the roof to radiate to the ground floor, through a transparent glass floor in glass. In the basement, in addition to the garage, they are placed are also two local engineers (45,95 sqm and 12,32 sqm) and the thermal power plant (60,69 sqm), favoring a functional layout of the facilities at the service of the offices. On the ground floor, past the entrance hall and the information point, there are meeting rooms and a large training room of 100,26 sqm. The offices are spread over six floors with a total area of 535 square meters in floor. On each floor are planned meeting rooms, technical rooms, archives, toilets and common areas for employees. The plane of the cover practicable has been used for the insertion of a photovoltaic system. Proper lighting and ventilation of the new offices is guaranteed to open windows on the main fronts of the building, strongly characterizing the prospectus. The ventilate façade is made by the superposition of the following independent layers: the masonry wall support, thermal insulation, aluminumbearing structure, ventilated cavity, outer coating. The ventilated air gap between the outer and the building structure is guaranteed by the effect fireplace, which is determined by the movement of air from the supply openings located at the lower end of the façade system to the corresponding openings located between the upper plates of the façade and the flashing of coverage; the lower openings at the same time allow the drainage of rain water in the jacket. The structure of the facade is made from steel uprights that support plates of clear glass with silkscreen treatment of white color as a drawing that shows a stylized texture of different sizes depending on the position of the plate with respect to the masonry. The entrance is emphasized by a portal in Alucubond of red color, which acts as a return element on the facade entirely characterized in white glass. | www.admnetwork.it | follow us on | A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 46 67 IL PROGETTO RACCONTATO THE VILLAGE IN THE FRUIT GARDEN Cantina Longen Guest Houses, Mosel (Germania), 2012 - project by Matteo Thun & partners, photos by Linda Blatzek Olistic and eco-friendly approach Il villaggiotra i frutteti 68 A+D+M | MAGAZINE | 2013| # 46 Approccio olistico e sostenibile I n un clima di armonia e rispetto per la natura, l’azienda vinicola Longen coltiva da generazioni, forte di una lunga tradizione, le pendici della valle della Mosella. Circondato da frutteti, il vigneto ospita ora la struttura ricettiva di proprietà della famiglia Longen. Su un'area di 6.500 mq., il nuovo complesso predispone a uno stile di vita in armonia con la natura: una sorta di villaggio costruito per godere pienamente dell’esperienza della lavorazione e produzione del vino e della frutta. A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 46 69 L’architetto italiano Matteo Thun ha condiviso e sostenuto l’idea della famiglia Longen sviluppando un progetto di ampliamento e integrazione della struttura produttiva esistente, in linea con il suo approccio olistico e sostenibile all’architettura. Il complesso è stato realizzato in collaborazione con l’architetto Stein-HemmesWirtz per la gestione del cantiere e con l’architetto paesaggista Johannes Cox per il progetto delle aree verdi. Immerso tra gli alberi da frutta il nuovo intervento riflette la filosofia della famiglia Longen. Gli ospiti vivono circondati da alberi da frutta - limoni, noci, tigli e castagni - all’interno di piccole costruzioni in pietra locale, reminiscenza delle tradizionali cantine vinicole. Ognuna delle venti piccole abitazioni conduce a una terrazza in legno e a un giardino privato. Siepi di lamponi delimitano i giardini dove, sulla terrazza, è possibile godere dei frutti del proprio raccolto. 70 A+D+M | MAGAZINE | 2013| # 46 Gli ospiti possono inoltre scegliere caratteristiche e tipologia dei giardini che, a partire dal jardin potager, con le classiche erbe da cucina, possono assumere diverse caratteristiche: giardini ombreggiati, all'inglese, con alberi da frutta, o profumati da un roseto. Il design dei 20 mq. delle abitazioni in ardesia, guarda alla luminosità dello spazio, e alla purezza e semplicità delle forme. Nella composizione degli interni abbondano il legno e le tonalità del bianco, accoppiate ai tessuti tradizionali e ai materiali naturali. Il pavimento ligneo collega l’interno con la terrazza esterna, creando uno spazio fluido e continuo, separato solo da un’ampia porta vetrata. Il progetto è stato insignito del premio "Architekturpreis Wein 2013", assegnato dal Ministero per l'ambiente, l'agricoltura, l'alimentazione, la viticoltura e forestale del Land Renania-Palatinato, insieme all'Associazione Viticoltori Tedeschi e alla Camera degli Architetti dello stesso Land. | www.admnetwork.it | follow us on | A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 46 71 YEAR OF FOUNDATION 1984: opening of the studio of Matteo Thun since 2001: Matteo Thun & Partners CONTACT Via Appiani 9 20121 Milano www.matteothun.com [email protected] Ph. Francesca Lotti Matteo Thun & Partners Arch. Matteo Thun CORE BUSINESS Sotto la guida di Matteo Thun, Luca Colombo, Herbert Rathmaier e Antonio Rodriguez, lo studio Matteo Thun & Partners sviluppa progetti di product design e architettura, di piccola e di grande scala. Il lavoro di Matteo Thun & Partners si concentra sulla sostenibilità economica, ecologica e socioculturale. Il design parte da un lavoro di sottrazione, di semplificazione e riduzione all’essenziale; un progressivo avvicinamento alle linee iconiche dell'archetipo. Un approccio olistico è necessario: i palazzi richiedono una tipologia di interni, gli interni necessitano di alcuni prodotti, e i prodotti hanno bisogno di designer, artigiani e utenti finali. Un design dall’aspetto leggero e luminoso, in grado di fondere forme pure e funzione, caratterizza i lavori di Matteo Thun & Partners. CORE BUSINESS MAIN PROJECTS MAIN PROJECTS Vigilius Mountain Resort, Side Hotelone, Nhow hotel, Radisson, Mövenpick, Hilton and Falkensteiner, Firehouse and Biomass Powerplant in Germania, il recente Longen Guest House, i bungalows per il Camping Marina di Venezia. Assieme ad Antonio Rodriguez, Matteo Thun realizza prodotti di design per alcuni tra i brand più acclamati a livello internazionale tra cui Artemide, FontanaArte, illy, Zucchetti, Duravit, WMF, Zwilling. Vigilius Mountain Resort, Side Hotelone, Nhow hotel, Radisson, Mövenpick, Hilton and Falkensteiner, Firehouse and Biomass Powerplant in Germany, the recent Longen guest houses, the bungalows for Camping Marina di Venezia. Together with Antonio Rodriguez, Matteo Thun conceives product design for internationally acclaimed companies such as Artemide, FontanaArte, illy, Zucchetti, Duravit, WMF, Zwilling, to name just a few. Guided by Matteo Thun, Luca Colombo, Herbert Rathmaier and Antonio Rodriguez, Matteo Thun & Partners work internationally on architectural, interior and product design projects, ranging from a small to large scale, in collaboration with the partners. Product design starts from simplification and reduction to essential, towards an iconic form. A constant search for sincere purity through a holistic approach: buildings need interiors, interiors need products, and products need designers, manufacturers and users. A design revealing less weight and more light; pure form and function. AZIENDE / COMPANIES 72 pavimenti di legno/ wooden floors arredi/ furniture Parador Gervasoni ceramiche/ ceramic tiles arredi outdoor/ outdoor furniture Mosa Fermob ceramiche murali/ wall tiles lampade/ lamps Antica Ceramica Bartoli Artemide, Manufactum sanitari/ sanitary ceramics tessuti/ fabrics Duravit Dedar rubinetterie/ bathroom fittings tende/ curtains Dornbracht Kvadrat accessori bagno/ bathroom accessories accessori tessili/ textile home accessories Inda Linum A+D+M | MAGAZINE | 2013| # 46 S tay in a small winery lodge and be a guest in an orchard – An idyll at river Moselle. In harmony with nature, the family Longen cultivates the slopes of a Moselle Valley and can look back on a long tradition of generations. Now they offer an idyll: an orchard - surrounded by orchards. On their property of 6.500 sqm the family provides its guests the most primary way of living that permits to enjoy the structures of a wine and fruit production, the setting of a village and to experience a life in harmony with nature. Italian architect Matteo Thun, well known for his holistic and sustainable approach to architecture and interior design, has supported the family’s project with integral planning and implementation. Local architect SteinHemmes-Wirtz supervised the building process – landscape architect Johannes Cox designed the individual gardens with attention to the detail. Embedded in fruit trees, the new vineyard houses convey the philosophy of the Longen family. Surrounded by fruit and walnut, limes and chestnuts trees, Longen's guests live in small houses built with local stone and appearing as typical winery lodges. Each of the 20 houses has access to a small wooden terrace and an own private garden. Some of them can be connected to ‘family-houses’. “Eatable” raspberry bushes line the gardens; the own harvest can be enjoyed on the terrace. A classic kitchen or herb garden serves as a basic shape – but when choosing a house the guest can select the type of garden - a shade garden, a simple herb-rich cottage garden, an opulent orchard, or a fragrant rose garden. The design of the 20 square meter slate houses is pure, bright and clear. Lots of wood, plenty of white, original fabrics and natural materials determine the interior’s composition. The wooden floor connects the indoor with the terrace - a big glass door bridges inside and outside. The project has been assigned with the "Architekturpreis Wine 2013", conferred by the Department of the Environment, Agriculture, Nutrition, Viniculture and Forestry of RhinelandPalatinate, the Chamber of Architects of the same state and the German Association of Viniculture. | www.admnetwork.it | follow us on | A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 46 73 Spazi Senza Tempo IL PROGETTO RACCONTATO TIMELESS SPACES HIT Gallery, Hong Kong, 2012 - project by Fabio Novembre, photos courtesy of Dennis Lo New concept of metaphisical retail Nuove frontiere di retail metafisico L o spazio HIT Gallery di Hong Kong rappresenta solo il primo di una lunga serie di negozi che vedrà stringersi sempre più la collaborazione fra Ittierre e lo Studio Novembre. Entrando nello store di Hong Kong, la prima cosa che salta all'occhio è la matrice classica, chiaramente ispirata all'italianità, che connota l'architettura: un forte impianto simmetrico, una quinta continua di arcate, un unico colore predominante abbinato alla bicromia del pavimento. Eppure la visione dello spazio non sembra affatto lineare. Dopo aver compiuto qualche passo, quelle che in principio sembravano certezze diventano più labili, elastiche, sfumate. Le arcate, ricordano i cortili o le piazze cinquecentesche italiane, ma mantengono una proporzione differente, più schiacciata, e la loro ripetizione in uno spazio molto più ridotto come un negozio ne accentua la concezione metafisica. Il colore che definisce tutte le pareti non è facilmente classificabile, verde, celeste, ceruleo, 74 A+D+M | MAGAZINE | 2013| # 46 A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 46 75 YEAR OF FOUNDATION 1994 CONTACT via Perugino 26 20135 Milano NO. OF COLLABORATORS 11 [email protected] www.novembre.it Ph. Emanuele Zamponi Fabio Novembre Arch. Fabio Novembre CORE BUSINESS MAIN PROJECTS Interior design Product design Architecture HIT Gallery, Hong Kong, 2012 Who's Who, Milano, 2013 TDM5 (Triennale Design Museum), Milano, 2012 Seconda Pelle exhibition, Triennale di Milano, 2012 Moscara, Milano, 2010 eppure neutro allo stesso tempo, diventando il fondale ideale per tutti i brand che riempiono lo spazio con le loro tonalità specifiche. Lo stesso pavimento, bianco e nero, non è la solita scacchiera così presente nella classicità, ma una spina di pesce contemporaneamente spigolosa e fluida. E infine al centro di questo spazio, due grandi busti, vis a vis, fuoriescono dal terreno ponendo quesiti irrazionali sulla loro nascita, come sfingi a metà strada fra la fantascienza e l'archeologia, sembrano non voler rivelare la loro origine. Quello che ne risulta è uno spazio astorico, fuori dal tempo, che fa dell'italianità la sua pelle e del mondo il suo abito. | www.admnetwork.it | follow us on | S pace HIT Gallery in Hong Kong is just the first of a long series of stores that will tie more and more the collaboration between Ittierre and Studio Novembre. Upon entering the store in Hong Kong, the first thing you notice is the classical matrix, clearly inspired by Italy, which connotes the architecture: a strong and symmetric plan, a fifth continuous arches, a single predominant color matched to the two colors of the floor. Yet the vision of space does not seem straightforward. After completing a few steps, those that at first seemed certainties become more porous, elastic, soft. The arches, reminiscent of the sixteenthcentury Italian courtyards and squares, retain a different proportion, flatter, and their repetition in a smaller space like a store accentuates the metaphysical aspect. The color that defines the walls is not easily classifiable, green, blue, cyan, yet neutral at the same time, making it the perfect backdrop for all the brands that fill the space with their particular key. The same floor, black and white is not the usual chessboard present in classical tradition, but a herringbone simultaneously edgy fluid. And finally at the center of this space, two large busts, face to face, out of the ground, ask irrational questions about their birth, as sphinxes halfway between science fiction and archeology, do not seem to want to reveal their origin. What results is an a historical space, out of time. | www.admnetwork.it | follow us on | 76 A+D+M | MAGAZINE | 2013| # 46 A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 46 77 Project Shanghai Tower Location Lujiazui Finance and Trade Zone, Pudong district, Shanghai (China) CPVGRTKOG CPVGRTKOG Designed by Gensler Il secondo edificio più alto al mondo Una torre che rimanda alla tradizione della Cina ed al suo fiorente progresso The second tallest building in the world A tower to reflect China's tradition and blooming progress Con il completamento previsto nel 2014, la Shanghai Tower diverrà un punto fermo del quartiere commerciale della città di Lujiazui, uno dei principali centri finanziari di tutta l’Asia. Progettata da un team locale di architetti dello studio globale Gensler per incarnare la ricca cultura di Shanghai, l’edificio alto 632 metri ad uso promiscuo andrà a completare il primo complesso al mondo di super grattacieli. La nuova torre prende ispirazione dalla tradizione di Shanghai di parchi e rioni rivista in forma urbana ad alta densità. La sua facciata incurvata e dalla forma spiralata simboleggia la crescita della Cina moderna come potenza finanziaria globale, ponendo nuovi modelli di prestazione. La portata e la complessità della Shanghai Tower ha creato molti “primati” per l’industria cinese delle costruzioni, in quanto per esaminare il design si sono riunite più di 100 giurie di esperti. A causa delle condizioni del suolo a base di argilla si è dovuto appoggiare la torre su 1.079 pali in acciaio e calcestruzzo trivellati nel terreno fino in profondità. Per realizzare questa massiccia soletta di fondazione, una flotta di camion ha pompato calcestruzzo per 63 ore di fila. Ora la squadra di lavoro ha raggiunto un nuovo traguardo: la cerimonia del “topping out” per la posa dell’ultima trave dell’edificio a 580 metri. La squadra di progettisti di Gensler ha anticipato che tre importanti strategie - la forma asimmetrica della torre, il suo profilo affusolato e i suoi angoli arrotondati permetteranno all’edificio di resistere ai venti con forza tifone molto comuni a Shanghai. Con l’ausilio dei test nella galleria del vento, Gensler e l’ingegnere strutturale Thornton Tomasetti 78 A+D+M | MAGAZINE | 2013| # 46 Set for completion in 2014, Shanghai Tower will anchor the city’s Lujiazui commercial district, one of Asia’s leading financial centers. Designed by a local team of Gensler architects to embody Shanghai’s rich culture, the 632-meter-high (2,073-foot) mixed-use building will complete the world’s first super-highrise precinct. The new tower takes inspiration from Shanghai’s tradition of parks and neighborhoods, recast in high-density urban form. Its curved façade and spiraling form symbolize the emergence of modern China as a global financial power, while setting new standards for performance. Shanghai Tower’s scale and complexity created so many “firsts” for China’s construction industry that more than 100 expert panels were assembled to scrutinize the design. Clay-based soil conditions meant supporting the tower on 1,079 concreteand-steel bore piles driven deep into the ground. To pour the massive mat foundation, a fleet of trucks pumped concrete for 63 hours straight. Now the team has reached a new milestone: the topping out of the building core at 580 meters. Gensler’s design team anticipated that three important strategies - the tower’s asymmetrical form, its tapering profile, and its rounded corners - would allow the building to withstand the typhoon-force winds common to Shanghai. Using wind tunnel tests, Gensler and structural engineer Thornton Tomasetti refined the tower’s form, which reduced building wind loads by 24 percent. The result is a lighter structure that saved $58 million in costly materials. hanno raffinato la forma della torre riducendo così le sollecitazioni del vento sull’edificio del 24%. Il risultato è una struttura più leggera che ha fatto risparmiare 58 milioni di dollari nei costi per i materiali. La torre è una vetrina per le tecnologie che alzeranno l’asticella per la prossima generazione di grattacieli. Il nucleo del sistema strutturale è un'anima di calcestruzzo da 90 x 90 piedi che agisce in accordo con un sistema di stabilizzatori e super colonne. Capriate “Belt trusses” alte due piani supportano la base di ogni zona, segnando la divisione dell’edificio in nove zone. Questo nell’ottica di un processo di costruzione più veloce e meno costoso. Evidenziando gli spazi pubblici e collocando negozi, ristoranti e punti di ristoro urbani nei livelli degli atri, la Shanghai Tower rappresenta un nuovo modo di abitare le torri superalte. Su ciascuna delle zone dell’edificio sorge da uno spazio aperto sopraelevato “sky lobby” sulla sua base - un giardino luminoso aperto che favorisce l’aggregazione e supporta la vita quotidiana. Questi spazi aperti sopraelevati uniscono le persone per tutta la giornata in ambient che rimandano agli storici cortili panoramici della città. Shanghai Tower sarà uno dei grattacieli più avanzati e sostenibili al mondo. Un aspetto centrale del progetto è la seconda pelle trasparente che avvolge l’intero edificio. Questa funzione crea atri che isolano l’edificio, riducendo il consumo di energia per il riscaldamento ed il raffreddamento. Il progetto di Gensler fa leva sullo stato dell’arte per le procedure di conservazione dell’acqua ed il sistema ad alta efficienza dell’edificio. The tower is a showcase for technologies that raise the bar for the next generation of super-highrise buildings. The heart of the structural system is a 90-by-90-foot concrete core, which acts in concert with a system of outriggers and supercolumns. Two-story belt trusses support the base of each zone, marking the divisions of the building into nine zones. This made for a speedier, less costly construction process. By emphasizing public space and locating shops, restaurants, and urban amenities at the atrium levels, Shanghai Tower embodies a new way of inhabiting supertall towers. Each of the building’s neighborhoods rises from a “sky lobby” at its base - a lightfilled garden atrium that fosters community and supports daily life. The sky lobbies bring people together throughout the day in settings that recall the city’s historic landscaped courtyards. Shanghai Tower will be one of the most advanced sustainable tall buildings in the world. A central aspect of the design is the transparent second skin that wraps the entire building. This feature creates atriums that insulate the building, reducing energy use for heating and cooling. Gensler’s design leverages state-of-the-art water conservation practices and highefficiency building system. | www.admnetwork.it | follow us on | A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 46 79 '(6,*1(5 Text edited by Filippo Pozzoli Photos by courtesy of Giovanna Talocci Giovanna Talocci From dream to reality Ph. Angelo Margutti E ↑ Hydrospa seaside 640, Teuco, 2009 Giovanna Talocci Dal sogno alla realtà saudire un sogno, a farla semplice, non è che creare qualcosa che prima non c’era. Giovanna Talocci, designer che nei sogni ci crede eccome, racconta di come si possano rendere veri con un buona squadra e una solida filosofia progettuale, arrivando anche laddove la fatalità sia tiranna. Dal sogno alla realtà: semplice payoff o dichiarazione d’intenti? Quale filosofia progettuale viene celata dalla più onirica delle ambizioni? Amo questa professione perché permette di trasformare delle idee in prodotti che non esistono. Tutte le volte che posso preferisco non dedicarmi all’affinamento dei dettagli di concetti già esistenti, piuttosto capire quali possano essere i nuovi bisogni legati a certe categorie di prodotti. Sognare significa immaginare delle possibilità e cercare di renderle vere. È una filosofia che va oltre il progetto, interessando desideri, passioni e scelte di vita. Product, Interior, Exhibition: un gruppo di lavoro coeso su ogni fronte o una pluralità di competenze specializzate? Come il dialogo tra output progettuali di natura estremamente diversa riesce ad essere coerente e riconoscibile? 80 A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 46 Un po’ entrambi. Il gruppo è unico, senza specializzazioni assolute e insindacabili, tutti possono fare tutto e alcuni progetti, specie quelli più complessi, è inevitabile vengano affrontati insieme. Vi sono poi problematiche prettamente tecniche o legate a fasi particolari del processo di progettazione in cui emergono le inclinazioni individuali e le potenzialità di ciascuno, ma queste non sono definite rigidamente: reputo che la possibilità di affrontare sfide diverse da quelle sulle quali ci si è formati all’origine sia una grande ricchezza per uno studio come il mio. Tra i numerosi prestigiosi clienti: Effegibi, Fratelli Guzzini, Poltrona Frau e Teuco. Come si rinnova e attualizza l'immagine di alcuni dei brand principi della Storia del design italiano? Una caratteristica del mio studio risiede nel non ricercare ostinatamente la collaborazione con le firme prestigiose e blasonate allo scopo di annoverare i nomi che contano nel mio portfolio personale. M’interessano maggiormente i rapporti che possono risultare duraturi: nel caso di Teuco ed Effegibi, ad esempio, si tratta di una collaborazione che dura da anni e che mi accompagna da quando ero A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 46 81 ↑Smart Box con Touch&Steam, Effegibi, 2011 ↑Serie Bucket, Scarabeo, 2012 una giovanissima designer in cerca ancora della propria identità professionale. Questo fa sì che io conosca perfettamente la storia di una casa, i suoi meccanismi produttivi e comunicativi e la filosofia con cui essa sceglie di lanciare un prodotto, che in forza di tutto questo diviene naturale mantenere attuale. Quindi è come se s’instaurassero delle conoscenze archetipali nel processo di design, dei fondamenti innati dai quali partire verso qualcosa di logicamente connesso? Sì, tenendo presente che un prodotto non deve scimmiottare quanto già esiste sul mercato o quanto sia già presente a catalogo, ma cogliendo le peculiarità di un’azienda e cercando di arricchire la sua offerta con i tasselli mancanti. Attraverso la conoscenza reciproca delle parti s’interpretano molto meglio le esigenze dell’azienda e del suo mercato di riferimento, riuscendo a portare all’interno del circuito produttivo qualcosa che aleggia nell’aria di fuori. Eventi dedicati e diffusione mediatica: come si promuove la propria immagine e il proprio credo progettuale? Come si può creare nel grande pubblico una cultura del design che sappia prendere le distanze da una conoscenza generalista delle arti figurative? Alla promozione di una cultura del design mi sono sempre dedicata parecchio, utilizzando i media di ogni genere nella speranza di trasmettere al pubblico quella che è la sostanziale differenza tra design e arte, e cioè che il design non è una mera manifestazione artistica ma una ragionata e metabolizzata risposta alle esigenze del pubblico finale. È importante la semplicità delle parole con cui questo messaggio di grande valore intellettuale deve essere veicolato, non amo chi parla in “architettese” snobbando chi non è addetto ai lavori. In alcune mie uscite televisive ho avuto la possibilità di intervistare anche i grandi maestri del design italiano, da Sottsass ad Alessi, sempre chiedendo d’illustrare il prodotto in maniera semplice, comprensibile, con ampio uso di aneddoti, di modo che si arrivasse al cuore di chi ascoltasse senza fornire l’immagine di una disciplina astratta, da artistoidi eccentrici. Prendendo le distanze quindi dalla macchietta del “non funziona, quindi è design”? Assolutamente sì! Purtroppo è un messaggio che diverte, alimentato dalla retorica mediatica e giustificabile da episodi di disattenzione da parte di designers e aziende, che preferiscono seguire la moda piuttosto che la sostanza del prodotto, ma è un atteggiamento da rinnegare totalmente. Bisogna saper comunicare cosa sta dietro il prodotto, i suoi perché, le sue eccezionalità. 82 A+D+M | MAGAZINE | 2013| # 46 ↑Logica Twin, Effegibi, 2011 ↑Serie Wish, Scarabeo, 2010 ↑Arredi Outdoor, Falper, 2012 Fulfill a dream, to put it simply, is no more than creating something that did not exist before. Giovanna Talocci, a designer who definitely believes in dreams, tells how to make them real with a good team and a solid design philosophy, getting to manage even the hardestsituation. Among your many prestigious customers: Effegibi, Fratelli Guzzini, Poltrona Frau and Teuco. How is it possible to renew and update the image of some of the outstanding brands in the History of Italian design? A feature of my atelier lies in not seeking doggedly collaboration with prestigious and emblazoned brands aiming to count bold names in my personal portfolio. I'm more interested in relationships that may result long-lasting: in the case of Teuco and Effegibi, for example, there is a collaboration that lasts for years and who accompanies me since I was a young designer still in search of their own professional identity. This means that I know well the history of a brand, its production and communication mechanisms and the launching philosophy for each product, that, due to it all, becomes natural for me to keep current. ↑Lavabi Paper, Teuco, 2010 From dream to reality: a simple payoff or a mission statement? Which design philosophy is concealed in such a dreamlike ambition? I love this profession because it makes you to turn ideas into products that did not exist. All the times I can, I prefer understand what might be the new needs related to certain product categories rather than paying attention to the refinement of the details of existing concepts. Dreaming means imagining new possibilities and trying to make them true. It is a philosophy that goes beyond the project, involving desires, passions and choices of life. Product, Interior, Exhibition: a cohesive work group on every front or a plurality of skilled specialists? How the dialogue between very different design outputs manages to be always recognizable? I would say both. The group is unique, without absolute and unquestionable specializations, everyone can do it all and some of the projects, especially the most articulated ones, have to be addressed working together. There are also some purely technical problems or tied to particular stages of the design process in which the individual inclinations and capabilities of each emerge, but these are not rigidly defined: I think that the opportunity to face different challenges is a great wealth for an atelier like mine. ↓ Set Susci&Chips, F.lli Guzzini, 2006 So, it is as if there were archetypal knowledge in the design process, some innate basements from which begin something logically connected? Yes, bearing in mind that a product does not have to mimic what already exists on the market or what is already present in the catalog, but taking advantage of the characteristics of a company and trying to enrich its offer with missing pieces. Through mutual understanding of the parties, you shall interpret much better the needs of the company and its target market, managing to bring within the productive circuit something that hanging in the air outside. Dedicated events and media coverage: how you promote your image and your own design beliefs? How can you create in the wide public a design culture able to distance move away from a generalist knowledge of the visual arts? I have always devoted a lot to the promotion of a design culture, using all media to convey to the public what is the substantial difference between design and art, that is: design is not merely an artistic event, but a reasoned and metabolized response to the needs of the final public. It is important to keep the words simple with which this message of great intellectual value needs to be conveyed, I do not love those who speak in sort of an “architectural" language, snubbing those who are not field workers. In some of my television appearings I had the opportunity to interview the great masters of Italian design, as Sottsass and Alessi, always asking to illustrate the product in a simple, understandable, with broad use of anecdotes, in order to get to the heart of those who listen without giving the image of an abstract discipline by eccentric artists. ↑Didentro, Falper, 2011 Making some distance from the caricature of the classic "this does not work, so it is design"? Absolutely! Unfortunately, it is a fun message, fueled by media rhetoric and justifiable by episodes of carelessness by designers and companies, who prefer to follow fashion rather than the substance of the product, but it is an attitude to be completely denied. You have to know how to communicate what lies behind the product, its reasons, its exceptionalities.| www.admnetwork.it | follow us on | ↑Vasca Paper con Hydroline, Teuco, 2010 '(6,*1(5 A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 46 83 La stazione di Medina MATERIALI Medina Station Text by Simonetta Pegorari Photos by courtesy of Foster + Partners LtD Gurit Holding AG Premier Composite Technologies LLC dalla luce naturale filtrata dai pannelli in composito delle coperture. Mouzhan Majidi, Chief Executive di Foster + Partners, ha dichiarato: “Il progetto ferroviario ad alta velocità Haramain rappresenta un importante investimento del Regno Saudita nel trasporto pubblico sostenibile con potenzialmente ampie conseguenze sociali ed economiche… e il design delle quattro nuove stazioni simboleggerà questo approccio progressista”. Una delle più grandi applicazioni di materiali compositi in architettura One of the largest applications of composite materials in architecture 84 A+D+M | MAGAZINE | 2013| # 46 La ferrovia Al Haramain in Arabia Saudita, sarà la prima ad alta velocità in Medio Oriente, collegherà le città sante di Medinah, Mecca e Jeddah con la nuova King Abdullah Economic City. A 320 chilometri all'ora, i treni ridurranno il tempo di percorrenza tra le due città sante di Medina e La Mecca a solo due ore, diminuendo così il traffico pesante su strada durante il periodo di pellegrinaggio. Non saranno solo i treni e i binari a essere super tecnologici ma la nuova ferrovia conterrà anche stazioni ferroviarie ultra-moderne progettate per consentire ai passeggeri di muoversi in ampi spazi. Le stazioni sono state progettate da Foster + Partners e per l’ingegnerizzazione da Buro Happold e, pur condividendo una comune progettualità, saranno contraddistinte da un colore specifico a rappresentere le quattro città. I terminal di Medina e Mecca avranno colori vivaci: Mecca sarà caratterizzata dall’oro in quanto città santa e in riferimento alle decorazioni della Kab'ah, mentre Medina sarà verde come la Moschea del Profeta. Il design, comune a tutte le stazioni, si ispira all’architettura islamica, dove l’arco rappresenta la base formale della copertura, presenta una sequenza di archi alti 25 metri che si ergono dall’atrio integrate da piccole arcate di 9 metri a livello di piattaforma. Gli archi si connettono a formare un tetto a volta flessibile. Le strutture di sostegno del tetto in composito sono di acciaio. Ogni stazione sarà dotata di negozi, ristoranti, moschee, parcheggi, piazzole di eliporto e sale VIP. Le aree pubbliche comprese le piattaforme saranno climatizzate per migliorare il comfort e saranno illuminate ← ↑ → ↓ Haramain High-speed Railway, Kingdom of Saudi Arabia 2009-ongoing La costruzione I lavori di costruzione, cominciati nel 2009, prevedono l’inaugurazione del tratto Mecca-Jedda-Medina nel 2014. Tempi così stretti hanno richiesto l’utilizzo tecnologie costruttive all’avanguardia: i progettisti Buro Happold e Foster+Partners hanno adottato un approccio modulare per la progettazione delle stazioni con un alto grado di prefabbricazione, i materiali compositi sono stati la scelta ovvia perché consentono non solo un notevole risparmio di peso e permettono soluzioni di grande eleganza formale ma sono anche perfetti per la prefabbricazione. I progettisti si sono rivolti a Premier Composite Technologies (PCT) di Dubai per sviluppare una serie di prototipi in grado di A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 46 85 ↑ ↓ Haramain High-speed Railway, Kingdom of Saudi Arabia 2009-ongoing soddisfare tutte le richieste del cliente. Dopo un attento esame delle richieste si è arrivati a una soluzione “chiavi in mano” che, integrando i serramenti in alluminio delle finestre, i lucernari, i sistemi di sospensione per la pulizia, le coperture e le passerelle esterne direttamente nei pannelli, permette tempi di installazione brevissimi direttamente in situ. I materiali compositi, le tecnologie e l’ingegnerizzazione per questo enorme progetto, sono stati forniti da Gurit, azienda svizzera che già ha collaborato con PCT per la torre dell'orologio della Mecca e in questa occasione ha fornito i materiali compositi per il tetto della stazione di Medina. La struttura Un tetto che comprende 32 moduli ripetuti composti da 65 pannelli che insieme formano un grande modulo quadrato di 27 m x 27 m. Questi pannelli sono assemblati per una superficie totale di 28.000 mq di pannelli compositi, per questo motivo si tratta di uno dei più grandi utilizzi di materiali compositi avanzati nel settore architettonico mai realizzato fino a oggi. Il peso della struttura in composito è di sole 750 tonnellate circa. Ogni pannello deve essere strutturale, leggero, resistente al fuoco, alle temperature estreme e facile da installare. PCT fornisce il tetto e i pannelli interni della 86 A+D+M | MAGAZINE | 2013| # 46 copertura della stazione. I pannelli leggeri sono fabbricati con stampi e materiali compositi avanzati in modo che possano essere facilmente sollevati, posizionati e montati. La laminazione dei pannelli è ormai ben avviata in stampi femmina, dopo che è stato testato con successo un modello in scala 1:1. Infatti, le deformazioni previste dal modello ad elementi finiti sviluppato dai tecnici Gurit e quelle del test hanno mostrato una differenza inferiore al 2 %. La produzione richiede grandi quantità di resina ignifuga Ampreg 21 FR, adesivo Spabond e materiale d’anima G -PET FR LiteTM. PCT produce pannelli di circa 13 mq che vengono successivamente spediti in Arabia Saudita, completi di tutte le finiture di superficie. I pannelli sono poi preassemblati al suolo in cantiere e successivamente posti dalla gru sulla struttura principale in acciaio. I rendering mostrano come la luce naturale filtrerà attraverso i pannelli in composito del tetto. Per le informazioni e le immagini si ringraziano: Foster + Partners LtD, Londra. Gurit Holding AG, Svizzera. Premier Composite Technologies LLC, Dubai. | www.admnetwork.it | follow us on | Al Haramain in Saudi Arabia will be the first high speed railway in the Middle East. It will connect the holy cities of Medinah, Mecca and Jeddah with the new King Abdullah Economic City. At a speed of 320 kilometres per hour, the trains will reduce the travel time between the two holy cities of Medina and Mecca to just two hours, thus reducing the road heavy traffic during the pilgrimage period. Not only will the trains and tracks be super technologic, but the new railway will also count ultra-modern railway stations designed to allow the passengers to move in large spaces. The stations have been designed by Foster+Partners and engineered by Buro Happold. While sharing a common planning, they will be identified by a specific colour representing the four cities. The Medina and Mecca terminals will have bright colours: Mecca will be gold since it is an holy city and with reference to the Kab'ah decorations, while Medina will be green as the Prophet's Mosque. The design, common to all stations, is inspired by the Islamic architecture, where the arch is the formal basis of the roofing, and has a sequence of 25-meter high arches that rise from the atrium, supplemented with 9-meter smaller arches at the platform level. The arches are connected to form a vaulted flexible roof. The supporting structures of the composite roofing are made of steel. Each station will be equipped with shops, restaurants, mosques, parks, helipads and VIP rooms. The public areas, included the platforms, will be air-conditioned to improve the comfort and will be illuminated by natural light filtered by the composite panels of the roofing. Mouzhan Majidi, Foster+Partners Chief Executive, said: "The high-speed Haramain railway project constitutes a significant investment of the Saudi Kingdom within the sustainable public transport with potentially far-reaching social and economic consequences... and the design of the four new stations will symbolize this progressive approach". The construction The construction works, which began in 2009, aim at opening the Jeddah-Mecca-Medina stretch in 2014. Such a short time has required the use of cutting-edge construction technologies: the Buro Happold and Foster+Partners designers adopted a modular approach for the design of the stations with a high degree of prefabrication. The composite materials have been the obvious choice because they not only allow a significant weight saving and solutions with a great formal elegance, but they are also perfect for prefabrication. The designers turned to Premier Composite Technologies (PCT) in Dubai to develop a series of prototypes to meet all the customer’s requirements. After a careful consideration of the requests, the "turnkey" solution integrates aluminium windows frames, skylights, suspension systems for cleaning, roofing and external walkways directly into the panels. This allows a very short time of installation, directly on site. The composite materials, the technologies and the engineering for this huge project have been supplied by Gurit, a Swiss company that already collaborated with PCT for the clock tower in Mecca and on that occasion it supplied the composite materials for the roof of the Medina station. The structure The roof includes 32 repeated modules consisting of 65 panels that together form a large 27 x 27-meter square module. These panels are assembled for a total area of 28,000 square meters of composite panels. That is why it is one of the greatest uses of advanced composite materials within the architecture sector ever employed to date. The weight of the composite structure is only about 750 tons. Each panel must be structural, light, resistant to fire and to extreme temperatures and easy to install. PCT provides the roof and the interior panels of the station roofing. The light panels are manufactured with moulds and advanced composite materials so that they can be easily raised, positioned and mounted. The lamination of the panels is now well under way in female moulds, after a 1:1 scale model has been successfully tested. As a matter of facts, the deformations provided by the finite element model developed by Gurit technicians and those coming from the test showed a difference of less than 2%. The production requires large quantities of Ampreg 21 FR flame retardant resin, Spabond adhesive and G-PET FR LiteTM core material. PCT produces panels of about 13 square meters, which are then shipped to Saudi Arabia, complete with all surface finishes. The panels are then pre-assembled on the ground in the building site and then placed on the main steel structure by means of a crane. The renderings show how the natural light filters through the composite panels of the roof. For the information and the images our thanks go to: Foster+Partners Ltd, London. Gurit Holding AG, Switzerland. Premier Composite Technologies LLC, Dubai. | www.admnetwork.it | follow us on | Credits Foster + Partners Buro Happold Haramain Joint Venture Haramain High-speed Railway Kingdom of Saudi Arabia 2009–ongoing Foster + Partners Team Mouzhan Majidi, Luke Fox, Angus Campbell, Huw Thomas, Alistair Lenczner, Angelika Kovacic Jurgen Kuppers, Tony Miki, Pearl Tang, Vincent Westbrook, Young Wei-Yang Chiu, Diogo Bleck Melissa Clinch, Perry Ip, Dirk Jantz, Charbel Tannous Client Saudi Railways Organisation Collaborating Architect Dar Al Riyadh Cost Consultant Davis Langdon Structural Engineers Buro Happold Mechanical Engineers Buro Happold Landscape Architect Capita Lovejoy Lighting Consultant Jason Bruges Associates Lift Consultant Buro Happold Fire Consultant Buro Happold Facade Consultant Buro Happold A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 46 87 Eco-innovazione dei materiali: ECO MATERIALI Text and photos by courtesy of MATREC - EcoMaterials Library Le numerose soluzioni materiche innovative della gomma riciclata riscuotono l’interesse di designer e architetti per prodotti di arredamento e accessori. The several innovative material solutions of recycled rubber attract the attention of designers and architects for furnishing products and accessories. 88 A+D+M | MAGAZINE | 2013| # 46 LA GOMMA Eco-innovation of materials: THE RUBBER La gomma, sia naturale che sintetica, è un materiale caratterizzato da un’elevata elasticità, una grande resistenza all’usura, una buona capacità di assorbimento degli urti ed un ottimo isolamento termoacustico. Viene generalmente impiegata nel settore dell'edilizia e dell'ingegneria civile e per la realizzazione di una vasta gamma di prodotti, come pneumatici per il settore dei trasporti, guarnizioni per macchinari ed elettrodomestici, suole per il settore calzaturiero e pavimentazioni. Mentre la gomma naturale viene ottenuta dalla lavorazione del succo di alberi tropicali, quella sintetica viene realizzata a partire da materie prime petrolchimiche, da cui è possibile ottenere materiali con caratteristiche simili a quelle delle gomme naturali. Di particolare interesse, e con enormi potenzialità di impiego, è la gomma riciclata, che proviene in larga maggioranza dal recupero dei pneumatici usati o dagli scarti di produzione di industrie come quella calzaturiera. Attraverso diversi processi di triturazione, la gomma viene ridotta in granulo o polverino; quest’ultimo apprezzato per lo stampaggio di manufatti a caldo o per la realizzazione di fogli con spessori minimi fino a 1,5 - 2 o 3 mm, attraverso il processo di calandratura. Il metodo di triturazione meccanica è il processo di riciclaggio più diffuso e prevede la riduzione progressiva dei pneumatici o di altri prodotti in gomma dismessi in pezzature di dimensioni minori e variabili a seconda dell’applicazione finale. Contestualmente la gomma viene separata dai materiali estranei come acciaio e fibre tessili, pulita e suddivisa per granulometria, e quindi pronta per essere reimpiegata in nuove mescole per la realizzazione di altri prodotti. Generalmente la gomma riciclata viene lavorata a freddo attraverso l’utilizzo di un legante, come colle poliuretaniche in percentuale variabile tra il 2%-15%, oppure viene lavorata a caldo miscelando il polverino con differenti percentuali di altri materiali termoplastici. La lavorazione a caldo, tramite stampaggio, deve essere caratterizzata dal un polverino di qualità ed una dimensione granulometrica di pochi micron. Questo permette di arrivare ad ottenere anche manufatti di piccole dimensioni e senza difetti nei dettagli. Va comunque detto che in alcuni casi esistono dei limiti per l’impiego della gomma riciclata nella realizzazione di nuovi manufatti, dovuti all’impossibilità di rilavorare tal quale la gomma vulcanizzata. ← ↑ Buna, linea di arredi per esterni e vasi in gomma di pneumatici riciclati e fibra. La qualità del materiale con cui sono realizzati gli oggetti permette di drenare i liquidi facilmente. Azienda: UAU, Argentina. www.buna.com.ar ↗ → Materiale realizzato in gomma riciclata e granuli di sughero. Impiegato come isolante acustico per applicazioni in strutture già esistenti, in fase di ristrutturazione, per pavimentazioni in legno. Materiale naturale: sughero Materiale riciclato: >92% gomma Consumi energetici: 15,19 kWh/kg Emissioni climalteranti: 0,87 kg CO2 eq/kg MATREC code: RNRUBCOR0514 www.matrec.com A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 46 89 ← Superficie per l'assorbimento degli urti da impatto di caduta, realizzata da uno strato di base, composto da granuli di pneumatici rigenerati e collanti poliuretanici, e da uno strato superiore di finitura, composto da granuli più fini di gomma EPDM. Il materiale può essere anche usato per la realizzazione di camminamenti ed in aree ricreative per migliorarne la fruibilità e l'impatto ambientale. Materiale vergine: 8% gomma Materiale riciclato: 92% gomma Il materiale ha ottenuto una certificazione ambientale di prodotto. Particolare attenzione è stata dedicata alla colorazione del polverino o granulo, all’accoppiamento dei fogli di gomma con altri materiali ed alla creazione di superfici personalizzate con disegni a rilievo. L’insieme di questi tre aspetti ha portato a soluzioni materiche innovative che hanno riscosso l’interesse di designer a architetti per prodotti di arredamento e accessori. ↑ Cesto realizzato in gomma riciclata da ↓ Agglomerato di gomma espansa impiegato come pneumatici, cucita con filo di poliestere ad alta resistenza, con manico in legno. Ideale come portariviste, portalegna, etc. fonoisolante e fonoassorbente nelle intercapedini in laterizio o in cartongesso. Utilizzato da solo o accoppiato a cartongesso, per migliorarne le prestazioni. Particolarmente indicato per locali pubblici. Materiale riciclato: 92% gomma espansa Altri materiali presenti: 8% legante poliuretanico Il materiale ha ottenuto una certificazione ambientale di prodotto. Consumi energetici: 14,73 kWh/kg Emissioni climalteranti: 0,86 kg CO2 eq/kg Azienda: Strand Design, USA. www.stranddesign.org MATREC code: RRUB0238 www.matrec.com Riciclo e benefici ambientali Dal punto di vista ambientale sono diversi i benefici derivanti dall’utilizzo della gomma riciclata rispetto alla materia prima vergine: risparmio delle risorse naturali, riduzione del 50% circa delle emissioni di CO2 e riduzione dei consumi energetici. In particolare in Italia, grazie a Ecopneus, è attivo da qualche anno il sistema di raccolta, recupero e riciclo dei pneumatici fuori uso, a fronte del quale sono state intraprese una serie di azioni finalizzate sia a promuovere progetti di innovazione per i manufatti in gomma riciclata, sia per la qualificazione dei granuli e del polverino. Applicazioni La gomma riciclata è un materiale con forti potenzialità di applicazione in diversi comparti merceologici grazie alla sua flessibilità di trasformazione e lavorazione a freddo. Le sperimentazioni condotte sino ad oggi hanno dimostrato come la gomma sia un materiale che si adatta ad essere miscelato/accoppiato con altri materiali per aumentarne o completarne le prestazioni. In alcuni casi per la realizzazione di manufatti in gomma, vengono aggiunte componenti esterne per accrescerne specifiche caratteristiche prestazionali; come ad esempio i granuli di sughero che ne 90 A+D+M | MAGAZINE | 2013| # 46 Riciclabile Consumi energetici: 16,76 kWh/kg Emissioni climalteranti: 1,08 kg CO2 eq/kg MATREC code: RRUB0570 www.matrec.com potenziano la capacità di isolamento sia termico che acustico, oppure il polistirolo che ne accresce la capacità di assorbimento degli urti. In generale la gomma recuperata attraverso il processo di riciclo entra a far parte delle mescole utilizzate dall’industria per la produzione di nuovi prodotti di arredo urbano e stradale, attrezzature per giochi e strutture ludiche, pavimentazioni per interni ed esterni, prodotti per florivivaistica, edilizia ed agricoltura, opere di ingegneria civile, infrastrutture viaria e tranviaria, superfici sportive, manti stradali in combinazione con i bitumi, pareti fonoisolanti, barriere antivibranti, sottofondi di campi sportivi e come elemento di intasamento dei campi di calcio sintetici. Negli ultimi anni, grazie allo sviluppo di nuove tecnologie e sperimentazioni industriali, si è valorizzato l’impiego di questo materiale per la realizzazione di accessori per la moda, complementi di arredo per la casa, articoli di cancelleria, casalinghi, suole per calzature e ruote per valigie e carrelli. In alcuni paesi come Stati Uniti e Australia, è molto comune l’utilizzo della gomma riciclata per la realizzazione di tegole di copertura per edifici: impiego che non ha ancora avuto un suo sviluppo in Europa. | www.admnetwork.it | follow us on | ↓ → Superficie per l'assorbimento degli urti da impatto di caduta, realizzata da uno strato di base, composto da granuli di pneumatici rigenerati e collanti poliuretanici, e da uno strato superiore di finitura, composto da granuli più fini di gomma EPDM. Usato per la realizzazione di camminamenti ed in aree ricreative per migliorarne la fruibilità e l'impatto ambientale. Materiale: 27% gomma (vergine), 73% gomma (riciclato). Il materiale è riciclabile e ha ottenuto una certificazione ambientale di prodotto. Consumi energetici: 18,53 kWh/kg Emissioni climalteranti: 1,40 kg CO2 eq/kg MATREC code: RRUB0571 www.matrec.com A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 46 91 ↑ Lavabo in agglomerato di gomma (380 x 140 mm). Azienda: Simple Forms Design, Portugal. www.simpleformsdesign.com ← Materiale composto da granuli di gomma riciclata, derivata dai pneumatici fuori uso. Utilizzato per la pavimentazione anti-trauma in aree gioco dove è necessario assorbire un'altezza di caduta specifica. Materiale riciclato post-consumo: gomma Consumi energetici: 16,01 kWh/kg Emissioni climalteranti: 0,94 kg CO2 eq/kg MATREC code: RRUB1552 www.matrec.com ← Miscela di tre differenti tipologie di granuli di gomma EPDM agglomerati con resine poliuretaniche. Impiegato come antivibrante ed isolante acustico dei rumori da calpestio. Materiale riciclato: >90% gomma EPDM Riciclabile Consumi energetici: 14,41 kWh/kg Emissioni climalteranti: 0,84 kg CO2 eq/kg MATREC code: RRUB0279 www.matrec.com 92 A+D+M | MAGAZINE | 2013| # 46 The rubber, both natural and synthetic, is a material characterized by a high elasticity, a high wear resistance, a good shock absorption capacity and an excellent thermal and acoustic insulation. It is generally used in the construction and civil engineering sectors and for the creation of a wide range of products, such as tires for the transport sector, gaskets for machinery and electric appliances, soles for the footwear and flooring industry. While the natural rubber is obtained by treating the juice of tropical trees, the synthetic rubber is made from petrochemical raw materials, from which it is possible to obtain materials with characteristics similar to those of natural rubbers. Of particular interest, and with an enormous potential for use, is the recycled rubber, which comes mainly from the recovery of used tires or production waste of industries such as the footwear sector. Through several processes of shredding, the rubber is reduced to granule or powder; the latter is particularly appreciated for hot stamping of products or for the realization of sheets with minimum thicknesses up to 1,5 - 2 or 3 mm, through the process of calendering. The method of mechanical shredding is the most widespread recycling process and includes the progressive reduction of tires or other rubber products disused in smaller and variable dimensions depending on the final application. At the same time, the rubber is separated from external materials such as steel and textile fibres, cleaned and divided by grain size, and then it is ready to be reused in new compounds for the realization of other products. Generally, the recycled rubber is cold worked through the use of a binder, such as polyurethane adhesives in a variable percentage between 2% and 15%, or is hot worked by mixing the powder with different percentages of other thermoplastic materials. The hot working process, through stamping, must be characterized by a quality powder and a grain size of a few microns. This allows to obtain even small-sized products without defects in the details. However, it must be said that in some cases there are limits to the use of recycled rubber for the realization of new products, due to the impossibility of reworking the vulcanized rubber as it is. Particular attention has been paid to the colour of the powder or granule, to the coupling of rubber sheets with other materials and to the creation of customized surfaces with embossed designs. The combination of these three aspects has led to innovative material solutions that have attracted the interest of designers and architects for furnishing products and accessories. Recycling and environmental benefits From an environmental point of view, the use of recycled rubber brings several benefits, compared to virgin raw materials: saving of natural resources, reduction of about 50% of CO2 emissions and reduction of energy consumption. The system of collection, recovery and recycling of inoperative tires has been active since a few years, particularly in Italy, thanks to Ecopneus. Thanks to this, a series of actions has been carried out in order to promote innovation projects for recycled rubber products and to qualify granules and powder. Applications The recycled rubber is a material with great application potentials in various commodities sectors thanks to its processing flexibility and cold working. The experiments conducted to date have shown that the rubber is a material which is suitable to be mixed/combined with other materials to enhance or complete its performance. In some cases, for the realization of rubber products, external components are added to increase the specific performance characteristics. For example, cork granules enhance its thermal and acoustic insulation capacity, or polystyrene increases its shock absorption capacity. In general, the rubber recovered through the recycling process becomes part of the compounds used in the industry for the production of new urban and street furniture products, equipment for games and recreational structures, flooring for indoor and outdoor spaces, products for the flower farming, construction and agriculture sectors, civil engineering works, road and tramway infrastructure, sports surfaces, road surfaces in combination with bitumen, soundproofing walls, anti-vibration barriers, subgrades of sports fields and as an element of clogging of synthetic soccer fields. Over the last few years, thanks to the development of new technologies and industrial experiments, the use of this material has been enhanced for the production of fashion accessories, home furnishings, stationery, household products, shoe soles and wheels for suitcases and trolleys. In some countries, like the U.S. and Australia, the use of recycled rubber for the production of roofing tiles for buildings is very common. However, this use has not had its development in Europe, yet. ↑ Conglomerato realizzato in granuli di gomma riciclata provenienti da pneumatici e bitume. Permette la riparazione delle pavimentazioni stradali riducendo gli ammaloramenti e sigillando le fessure esistenti. Utilizzato anche come membrana impermeabile superficiale per migliorare l'aderenza e ridurre i livelli di rumore. Materiale vergine: bitume Materiale riciclato: >15% gomma Consumi energetici: 11,61 kWh/kg Emissioni climalteranti: 0,58 kg CO2 eq/kg MATREC code: RRUB1171 www.matrec.com → Pannello realizzato in gomma riciclata SBR e EPDM e due strati di fibre di poliestere. Impiegato come isolante acustico e termico per applicazioni in intercapedine di pareti leggere con struttura in cartongesso. Materiale vergine: poliestere Materiale riciclato: >92% gomma Consumi energetici: 15,51 kWh/kg Emissioni climalteranti: 1,52 kg CO2 eq/kg MATREC code: RRUB0517 www.matrec.com → Materiale riciclabile costituito fino al 90% da gomma rigenerata SBR. Utilizzato per pavimentazione sportiva, in palestre e aree training. Materiale riciclato: 90% gomma SBR Altri materiali presenti: 10% collanti senza solventi Consumi energetici: 17,51 kWh/kg Emissioni climalteranti: 1,34 kg CO2 eq/kg MATREC code: RRUB1588 www.matrec.com A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 46 93 GREEN Text and photos by Gruppo Giardini Vannucci Piante QUALE PAESAGGIO? Il nostro tempo assiste, senza troppa coscienza, ad una perdita di identità di molta parte del nostro territorio ‘usato’ senza riguardo dalle attività umane. 94 A+D+M | MAGAZINE | 2013| # 46 L’argomento abbraccia il tema del verde in tutte le sue espressioni e servirebbe molto spazio per affrontarlo ma vorremmo focalizzare l'attenzione su un aspetto che ci sta molto a cuore. Il nostro tempo assiste, senza troppa coscienza, ad una perdita di identità di molta parte del nostro territorio ‘usato’ senza riguardo dalle attività umane. Il paesaggio agrario, in particolare attorno alle grandi città, si sta perdendo con una rapidità preoccupante e poco, o nulla, viene fatto per investire sul futuro di aree marginali che, sommate, portano a grandi superfici alle quali dobbiamo pensare per tempo. Certamente ne avremo bisogno ‘fisiologicamente’ un domani ma dobbiamo pensarci subito senza perdere tempo (non possiamo certamente sentirci con la coscienza a posto con i ‘wildflowers’)! Bisogna partire dalla conoscenza approfondita dei luoghi e della vegetazione potenziale e organizzare un lavoro delicato che deve procedere da attente analisi. Quindi disporre di materiale verde con una precisa identità, dal momento che il nostro operato avrà riflessi importanti nel mantenimento delle peculiarità. A questo proposito le aziende vivaistiche del nostro comparto giocano un ruolo determinante perché devono mettere a disposizione degli operatori il materiale giusto per i vari ambienti pedo-climatici. E vorremmo anche ricordare che non possiamo distruggere il lavoro della natura nel tempo ma, geneticamente parlando, dobbiamo saper conservare e riprodurre il nostro passato. Piante giuste, quindi, ben preparate dal punto di vista vivaistico, per ‘ricostruire’ scenari di verde possibili intorno alle nostre città, lungo le vie di comunicazione e dovunque rimangano spazi di resulta abbandonati. Cominciamo a fare masse verdi, abbattendo le polveri, facendo filtro a tutti gli inquinanti, producendo ossigeno, ristorando le nostre menti ‘affamate’ di verde. Bisogna invertire il trend e piantare alberi dove possibile e, ripeto, devono essere le piante dei luoghi, attrezzate per vivere lì nelle condizioni più rustiche e con grande autosufficienza. Saranno piante giovani ma già strutturate per aver bisogno di meno cure e comunque capaci di crescite rapide che il fattore giovanile consente. Non vogliamo più vedere lo spettacolo triste di certe ‘piantumazioni’, come troppo spesso succede lungo le autostrade: le allucinazioni verdi di certi interventi di ‘mitigazione ambientale’ nelle zone autostrada - ferrovia, magari davanti a luoghi storici, una giungla di Robinie e Rovi che avvolge le nostre città, il deserto di molte periferie nelle città del centro-sud. Prendiamo spunto dalla natura che, in certi casi, riesce ad affermarsi ancora e aiutiamola. Al nostro paesaggio, poi, deve essere resa giustizia; a volte è davvero intollerabile arrivare nelle nostre splendide città d’arte accolti da improbabili scenari (viali!) di Magnolie e Pini neri . Certo, dobbiamo crescere ma intanto piantiamo alberi semplici, non perdiamo altro tempo! | www.admnetwork.it | follow us on | ↑ Paesaggio nel Chianti ↗ Paesaggio della Pianura Padana ← Paesaggio boschivo → Paesaggio Sardo ↘ Vista dall'autostrada ad Orvieto ↓ Vigne e olivi A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 46 95 Innovation above all PROFILI Text edited by Filippo Pozzoli UNA REALTÀ CHE HA COME MAIN MISSION L'INNOVAZIONE A REALITY WITH INNOVATION AS MAIN MISSION VAILLANT GROUP ITALIA Via Benigno Crespi, 70 20159 Milano (Mi) Tel. +39 02 697121 www.vaillant.it 96 A+D+M | MAGAZINE | 2013| # 46 Innovazione sopra ogni cosa Dal sogno di un produttore di scaldabagni alla leadership internazionale nel settore del riscaldamento e del condizionamento domestico. Due chiacchiere con Stefano Negri, direttore marketing Vaillant Group Italia. Vaillant: leader europeo di settore di proprietà privata al 100% come alla nascita. Un modello economico attuale e ancora perseguibile? Cosa determina nel rapporto azienda-dipendenti? Nei suoi centoquarant’anni di Storia, l’azienda ha mantenuto sì la gestione famigliare, ma con una visione manageriale molto diversa da quella tipicamente padronale: nel CdA trovano posto tre managing director, a garanzia di know how nel campo dell’industry, del financial e del marketing and sales. L’indipendenza dalle dinamiche borsistiche fa sì che le decisioni siano intraprese anche in contro tendenza alle soluzioni più perseguite, scegliendo, ad esempio, di investire laddove ovunque si taglino costi e personale. Ne consegue una maggiore serenità per i dipendenti, data dalla consapevolezza di essere parte di un gruppo solido e dal volto umano e uno sviluppo industriale coerente e lineare nel lungo periodo. I marchi del gruppo Vaillant: strategia di brand o acquisizioni sequenziali? Quale rapporto con la casa madre? L’acquisizione è avvenuta in un’unica soluzione e ha riguardato un gruppo importante, quello dei nostri “marchi rossi”. La logica è stata quella di posizionare il main brand al settore premium, coprendo con gli altri marchi - distribuiti in base alla posizione geografica - le fasce medie di mercato, evitando cannibalismi e deprezzamenti di posizione. Si raggiungono così economie di scala più importanti, mantenendo però distinte le piattaforme produttive, con la linea principale in Germania e altre delocalizzate in Francia, Spagna e Slovacchia. ZeoTherm e le eccellenze dell'innovazione: quali scenari possibili oggi? Per il suo posizionamento, Vaillant ha come main mission l’innovazione, anche a fronte di scelte a prescindere delle difficili situazioni economiche attuali. La linea Zeotherm si rivolge a chi voglia investire con lungimiranza sul proprio impianto di riscaldamento; è un prodotto top di gamma, ma l’innovazione risiede anche nelle pompe di calore che in Italia saranno tecnologia di riferimento per il futuro. All’avanguardia, poi, è il sistema a celle di combustibile, attualmente in fase di test. Si tratta di una tecnologia avanzatissima, con rendimenti ad oggi inimmaginabili e il riguardevole plus delle emissioni inquinanti nulle. La normativa europea attuale e quella futura: come Vaillant risponde alle nuove forzanti? Nel 2015 avremo il D-Day della normativa europea, che renderà commercializzabili solo caldaie a condensazione o a camere aperte in caso d’impossibilità circostanziali. Anche in Italia il trend è corretto per quanto concerne le nuove costruzioni, il problema è che le criticità maggiori, in un mercato immobiliare sostanzialmente fermo, si riscontrano sull’esistente, sul quale il nuovo pacchetto di regole impatterà in maniera notevole. Da segnalare anche l’estrema regionalità del panorama normativa italiano, con situazioni avanzate a contraltare di altre decisamente più arretrate. La microcogenerazione: punti di forza e possibilità? La microcogenerazione è un sistema diffuso in Germania; in Italia è ancora presto, non essendo adatta al retrofitting dell’esistente ed essendo immobile il mercato delle nuove costruzioni. Una tecnologia di questo genere necessita di tecnici on field dalle competenze molto specifiche e gli oneri di formazione, al momento, rendono il sistema poco adatto agli scenari italiani. pursued by choosing, for example, to invest where anywhere else the diktat is to cut costs and staff. This comes out in a greater peace of mind for employees, given by the awareness of being part of a solid group with a human face. The Vaillant group's brands: a block strategy or sequential acquisitions? What is the relationship with the core brand? The acquisition was made in a lump sum and involved a large group, the one of our current "red marks". The logic was to confine the main brand in the premium sector, covering with the other brands - distributed according to geographical location - the mid-low market ranges, avoiding inner competition and positioning depreciation. This way you can reach important economies of scale while maintaining separate production platforms, with the main line stillin Germany and other relocated in France, Spain and Slovakia. ZeoTherm and the excellence of innovation: which are the possible scenarios today? Due to its positioning, Vaillant has innovation as its main mission, even facing choices regardless of the current difficult economic conditions. ZeoTherm is addressed at those wanting to invest with foresight on their heating system, it is a high-end product for a pretty narrow public, but innovation also lies in heat pumps, which is likely to become the reference technology for the future in Italy. Cutting edge, then, is the fuel cell system, which is currently being tested. It is an advanced technology, with an efficiency today unbelievable and no polluting emissions. Current and future European legislation on: how do Vaillant respond to the new forcings? In 2015 we are called to the D-Day for European legislation, which will make only condensing boilers marketable - or open rooms boilers where the conversion is proved to be impossible. Even in Italy the trend is correct regarding to new construction, the problem is that the most critical situations, in a From the dream of a water heaters stagnant real estate market, are found on the existing producer to international leadership buildings, on which the new set of rules will impact up in home heating and cooling sector. A chat with substantially. Also noteworthy is the deep regionality Stefano Negri, marketing manager for Vaillant Italy. of Italian legislation, with advanced situations to Vaillant: an European leader privately owned as counterpart others much more backward. it was at birth. A current and still viable financial The micro co-generation: strengths and model? What does this mean to the employees? possibilities? In its hundred-and-forty-years-long history, the The micro co-generation is a widespread system in company has kept its family-run asset, with a Germany, in Italy it is still early, not being suitable for managerial vision very different from typical dwelling the retrofitting of existing buildings and being the new one: in the board, there are industry, financial constructions’ market completely still. A technology and marketing managing director guaranteeing of this kind requires skilled on-field technicians by know-how. The independence from stock markets’ the very specific skills, and high training expenses dynamics means that decisions are taken also at this time make the system less suitable for Italian against the trends, with alternative approaches scenarios. | www.admnetwork.it | follow us on | A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 43 46 97 FOSCARINI IN BREVE SPECIALE Edited by Chiara Dadda ligthting Soluzioni tecniche per composizioni multiple e cascate di luce Modularità, libertà di composizione, possibilità di creare scenari di luce sempre differenti e ARDUINO E LA LUCE www.achillecastiglioni.it Photos by Zoe Romano 98 A+D+M | MAGAZINE | 2013| # 46 di definire con la massima libertà ambienti ed atmosfere. Foscarini propone lampade progettate per trasmettere un'emozione sempre diversa, che consentono di reinterpretare ogni spazio, ripetendo e amplificando - virtualmente all'infinito - effetti e sensazioni attraverso la luce. Una caratteristica che si esprime soprattutto nelle versioni a sospensione dei differenti modelli, che si prestano particolarmente bene per essere utilizzate da sole o in scenografiche composizioni, soprattutto in spazi contract o ambienti molto grandi. E da oggi, grazie al particolare rosone multiplo con kit di decentramento, le lampade a sospensione della collezione possono essere posizionate a piacimento, indipendentemente dalla collocazione della fonte di alimentazione e dall'inclinazione del soffitto. Pensato per comprendere fino a 9 sospensioni, permette di ottenere cascate luminose di grande impatto con diversi modelli della collezione Foscarini come Rituals, un'intera famiglia che permette abbinamenti anche con le versioni da tavolo firmata da L+R Palomba, ma anche Gregg, Aplomb, Caboche, Havana e Maki. www.foscarini.com Leimu | Disegnata dal giovane designer norvegese Magnus Pettersen, Leimu è un nuovo pezzo della linea di illuminazione di Iittala. Come suggerisce il suo nome (Leimu in finlandese significa fiamma), il color rame di Leimu crea un’atmosfera rilassata. Grazie alla sua solida base in cemento, la lampada, ispirata ai tradizionali paralumi, rappresenta un incontro perfetto tra forza e delicatezza. Il cemento è un materiale attraente per Pettersen: “L’unione tra cemento e vetro è molto comune in architettura, ma non è necessariamente di bellezza. Volevo unire questi materiali, diametralmente opposti, in una lampada e dimostrare che la solidità e la leggerezza, il caldo e il freddo, possono combinarsi bene insieme”. Design: Magnus Pettersen. www.iittala.com XXXXX PRISMA ARCHITECTURAL Workshop alla Fondazione Achille Castiglioni per la luce interattiva digitale Nell’ambito della mostra dedicata alla lampada Gibigiana disegnata da Achille Castiglioni, il 15 e 16 giugno 2013 si è svolto alla Fondazione Achille Castiglioni di Piazza Castello a Milano il workshop “Arduino e la luce”. Tenuto da Massimo Banzi, co-fondatore del progetto Arduino per l'Open Source Hardware, il workshop ha portato i partecipanti alla realizzazione di una lampada interattiva fabbricata digitalmente a partire da un progetto dello studio Habits (www.habits.it). Anche senza alcuna conoscenza di elettronica, i partecipanti hanno imparato e messo in pratica come aggiungere interazione alla lampada usando il Tinkerkit!, una raccolta di sensori e attuatori concepita per rendere la prototipazione molto immediata. Il dialogo tra materia, forma, processi ha condotto lo studio Habits a progettare una lampada pensata per essere realizzata facilmente: un unico foglio di legno include tutti i pezzi da montare a incastro, senza bisogno di colle. Dalla forma evoluta e geometrica, TinkerLamp è una lampada la cui struttura è costruibile a incastro. È stata disegnata da Habits Studio (Innocenzo Rifino, Diego Rossi, con progetto di Mauro Piatti) per essere condivisa online. Nasce come involucro minimo per i componenti del TinkerKit! che ne permettono il funzionamento illuminotecnico e l’interattività. La materia prima della lampada è una semplice tavola in legno ritagliata in forme, contenuta in un un formato rettangolare (60x40), facile da trovare in commercio. Tagliata al laser, la lampada è resa raffinata dal taglio a fisarmonica utilizzato per la curvatura e per il raccordo dei differenti componenti in legno. Lo studio Habits virtuoso delle lavorazioni digitali - ha sperimentato a lungo per esprimere al meglio le potenzialità dei differenti strumenti. I disegni per il taglio della lampada sono open source: disponibili online all’indirizzo www.habits.it/web/work_detail.php?cat=Interaction&prj=245, scaricabili, implementabili e migliorabili da ogni singolo utente. Il ricavato del workshop è stato devoluto totalmente alla Fondazione Achille Castiglioni. IITTALA ERA: il nuovo apparecchio da esterni per l’illuminazione d’accento di Prisma Architectural Il prodotto fa parte di una serie di apparecchi su palo per esterni che si distingue per l’estetica accattivante, lineare e moderna, ma anche per la semplicità innovativa dei dettagli. ERA è idonea per contesti residenziali, aree pedonali, spazi esterni pubblici, per la segnalazione di percorsi pedonali e per illuminazione d’accento di elementi architettonici. Il corpo completo di flangia in alluminio, realizzato in fusione in terra verniciato ruggine, ha diffusore in policarbonato trasparente. Il riflettore e vano alimentazione sono in alluminio pressofuso verniciato nero. Le sorgenti luminose LED multi chip BRIDGELUX ES complete di riflettore sono state studiate per una distribuzione luminosa diffusa ottimale. La corretta dissipazione del calore è resa possibile grazie all’utilizzo di adeguata interfaccia termica a cambiamento di fase. Le guarnizioni in silicone, le viti di chiusura in acciaio inox, la semplicità di cablaggio grazie alla scatola di derivazione fissata sul vano alimentazione, la semplicità di installazione dell’accessorio contro flangia e tirafondi, sono le altre peculiarità che rendono ERA molto facile da usare. Flusso reale 294 lm. IP65. Design: REGENT Peter Boss. www.performance inlighting.com A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 46 99 TRECINQUEZEROLUCE NIMBUS GROUP PHILIPS IN BREVE Hang | Lampada da terra composta da una struttura in alluminio lucidato che sostiene un’ampolla in vetro soffiato da due litri in cui si trova posizionata la sorgente a LED. Completamente immersa in un olio dissipatore, emette luce morbida di tonalità calda (3000k), diffusa grazie alla lente diffondente integrata. Suggestivo l’effetto “moving light”: basta un semplice tocco in qualsiasi punto della struttura metallica per l’accensione e la regolazione dell’intensità del flusso luminoso, mentre un touch pad dedicato permette di accendere o spegnere il flusso d’aria. Hang fa parte di Alchemy, la linea di punta di Trecinquezeroluce - lighting division di Elesolutions Assembling System, una giovane realtà emergente che si dedica alla progettazione e realizzazione di apparecchi a LED. Roxxane | Dall’esperienza di Nimbus nella tecnologia dell’illuminazione nasce Roxxane, la nuova famiglia di lampade disponibile in tre versioni, come lampade da tavolo (in due diverse dimensioni), come lampada da terra e, a breve, anche nella versione a parete. Sebbene in apparenza dalla forma molto semplice e lineare, un esame più attento rivela che Roxxane è un prodotto complesso, di alta tecnologia, dotato di caratteristiche tecniche interessanti come una precisa ergonomia e la gestione touchless per l’accensione e lo spegnimento. Le lampade da terra e da lavoro Roxxane hanno ricevuto l’Interior Innovation Award 2013 presentato a imm 2013, oltre ad aver ottentuo una ”Special Mention“ al German Design Awards 2013 per la qualità del design. Design: Rupert Kopp. www.trecinquezeroluce.com www.nimbus-group.com GE LIGHTING resistente e di facile manutenzione. In caso di necessità, l’apparecchio consente una facile manutenzione senza uso di attrezzi, grazie al semplice gancio posizionato nella parte anteriore da cui è possibile accedere direttamente al vano ottico. Per garantire maggiore sicurezza, l’apparecchio è isolato con un grado di protezione IP44 e, in caso di apertura, l’alimentazione si disconnette automaticamente. www.gelighting.com/eu GE Lighting amplia l'offerta di soluzioni outdoor con Lunalys Ideale per l’illuminazione di aree residenziali e industriali, così come per l’illuminazione stradale in genere, Lunalys è il sistema di illuminazione outdoor di GE Lighting che combina alta efficienza con bassi costi di gestione e di manutenzione. Progettato per garantire un’alta qualità della luce ed essere compatibile con le lampade Streetwise di GE, Lunalys offre una luce bianca, brillante e naturale, particolarmente adatta all’utilizzo 100 A+D+M | MAGAZINE | 2013| # 46 in aree esterne. Il portalampada ceramico con attacco E40/E27 è stato studiato per consentire un posizionamento multiplo della lampada, in modo che questa possa essere regolata in direzione longitudinale per una migliore distribuzione luminosa. Lunalys di GE Lighting può essere installato sui pali in verticale (testa palo) o orizzontale (a sbraccio) attraverso la regolazione del suo adattatore di montaggio da Ø60mm. Grazie alla modalità in cui sono stati progettati e costruiti il vano ottico IP66 e il riflettore ad alta efficienza, Lunalys risulta essere un prodotto SmartBalance a sospensione: quando le performance incontrano il design Benché in molti casi le performance di illuminazione funzionale siano essenziali, spesso si pone anche la necessità di ricorrere ad apparecchi che siano attraenti e discreti. In particolare, nelle applicazioni dove le soluzioni per illuminazione devono essere montate su superficie o a sospensione, può essere difficile soddisfare entrambi i requisiti. SmartBalance rappresenta la prossima generazione di apparecchi per illuminazione dedicata proprio a questo specifico mercato. Infatti, questo prodotto coniuga un’alta efficienza energetica con un’estetica interessante. Il suo design essenziale contribuisce a ridurre l'ingombro sul soffitto e a soddisfare tutte le norme pertinenti per gli uffici ma, allo stesso tempo, SmartBalance garantisce risparmi operativi, come maggiore efficienza energetica rispetto alle lampade fluorescenti. Questa nuova soluzione è ideale in applicazioni di illuminazione generale per interni che richiedono montaggio su superficie o a sospensione. Caratteristiche: • Efficacia energetica > 90 lm/W, che rende possibile risparmi energetici pari a circa il 30% • Compatto, leggero e discreto • SmartBalance soddisfa UGR 19 e due livelli di L65, nello specifico 1500/3000 cd/m2 • Controllo DALI (wireless), illuminazione d'emergenza e parti di accoppiamento • Sorgente luminosa Philips Fortimo LED Line 1R • Flusso luminoso 3000, 3500 o 4000 lm • Temperatura del colore correlata 3.000 o 4.000 K • Indice di resa dei colori > 80 • Mantenimento flusso luminoso L90F50 30.000 ore a 25 ºC • Mantenimento flusso luminoso L70F50 50.000 ore a 25 ºC • Temperatura operativa da +10 a +35ºC • Alimentatore integrato • Tensione di alimentazione 220-240 V / 50-60 Hz • Regolazione del flusso regolabile • Materiale corpo: policarbonato e lamiera • Copertura: PMMA o policarbonato • Ottica: acrilico o policarbonato • Colore Bianco (WH) o grigio argento (SI) • Manutenzione modulo ottico sigillato per tutta la durata; pulizia interna non necessaria • Installazione montaggio a sospensione con un set di cavi di sospensione in acciaio singoli, con incluso cavo di alimentazione da 170 cm PHILIPS S.p.A. DIV. LIGHTING Via G. Casati, 23 20052 Monza (Mb) Tel. +39 039 20131 www.philips.it/illuminazione A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 46 101 FOCUS Tecnologia ed efficienza si fondono nella luce PHILIPS PER IL PROGETTO D’ILLUMINAZIONE DELLA NUOVA SEDE MBDA: GESTIONE OTTIMALE DELLE RISORSE ENERGETICHE GRAZIE A SOLUZIONI AVANZATE. PHILIPS S.P.A. DIV. LIGHTING Via G. Casati, 23 20900 Monza (Mb) Tel. +39 039 2031 www.philips.it/illuminazione 102 A+D+M | MAGAZINE | 2013| # 46 MBDA Italia S.p.A., società europea leader nel settore della difesa, ha rinnovato una delle sue sedi principali. È stata da poco inaugurata la nuova struttura della sede di Roma, resa oggi ancora più grande e tecnologica grazie alla scelta di un edificio totalmente illuminato da Philips. Il progetto ha visto l’impegno di Philips, azienda leader nel mondo dell’illuminazione, in campo per un intervento illuminotecnico integrale, sia interno che esterno. La ristrutturazione di tutto l’impianto illuminotecnico sugli uffici e le aree esterne, per un’area totale di 48.000 mq, è stata studiata per una gestione ottimale delle risorse energetiche grazie all’impiego di soluzioni avanzate ed alcune tra le tecnologie più recenti. Studiando la vera natura della struttura e le specifiche esigenze di chi la abita, sono, infatti, stati scelti schemi di illuminazione in grado di evolvere al passo con l'ambiente di lavoro. Proprio in quest’ottica, il grosso progetto intrapreso continuerà ad essere migliorato ed ampliato, nel tempo, grazie ad interventi che porteranno la struttura ad essere sempre più automatizzata e dinamica. Le soluzioni Philips utilizzate. Per le aree operative, come gli uffici, è stata scelta una tecnologia fluorescente, con apparecchi a sospensione modello Arano e ottiche micro lenticolari a posizionamento libero, che consentono maggiore libertà di adattamento delle postazioni di lavoro rispetto alla luce artificiale. Un sistema manuale, già installato, ed un sistema automatico permettono una gestione intelligente ed ottimizzata della luce e dei consumi, sulla base della luce naturale presente e dell’abitabilità di questi spazi. L’adozione di queste soluzioni, abbinata alla tecnologia fluorescente Eco di Philips, ha consentito di ottenere già un risparmio dei consumi fino al 10% rispetto all’installazione di apparecchi tradizionali, che aumenterà fino al 40% una volta installato il sistema automatico Dynalite. Mentre, per le aree comuni, come i corridoi e atri, sono stati adottati faretti della serie StyliD, che consentono l’aggiornamento futuro della sorgente LED installata al loro interno. Per le sale riunioni e le aule didattiche, sono state adottate diverse soluzioni a LED Philips della serie Celino Led, con specifiche caratteristiche, che hanno consentito una progettazione modulare delle varie stanze, grazie alla loro ottica multi lenticolare come nel caso degli uffici e alla loro caratteristica di montaggio a file continue. Anche l’illuminazione della parte esterna è stata realizzata a LED, con apparecchi della serie Citysoul, che consentono un risparmio di circa il 40% rispetto ad analoga soluzione tradizionale, ad eccezione dei garage interrati che sono stati progettati con tecnologia fluorescente e lampade a risparmio ECO. Tutte i sistemi adottati finora hanno garantito un aumento del confort e una riduzione dei consumi energetici, che verranno ulteriormente migliorati grazie all’installazione dei sistemi automatici di regolazione con un’accensione e spegnimento della luce controllati. | www.admnetwork.it | follow us on | A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 46 103 FOCUS Photos by courtesy of Performance in Lighting Valorizzare l'eccellenza PERFORMANCE IN LIGHTING ILLUMINA I NUOVI ALLESTIMENTI DEL MUSEO DELLA FONDAZIONE ARENA DI VERONA PERFORMANCE IN LIGHTING Viale del Lavoro 9/11 37030 Colognola ai Colli (Vr) Tel. +39 045 6159211 www.performanceinlighting.com 104 A+D+M | MAGAZINE | 2013| # 46 Performance in Lighting, multinazionale italiana del settore illuminotecnico, ha avuto un ruolo importante nell'ambito della realizzazione dei nuovi allestimenti all'interno di ArenaMuseOpera (AMO), il museo della Fondazione Arena dedicato alla creatività e all’eccellenza dell’Opera Lirica Italiana: progettazione, intervento per il suo ambito, scelta delle soluzioni in funzione delle esigenze del cliente. Ospitato all’interno di Palazzo Forti, edificio risalente al XIII secolo situato nel centro storico di Verona, il museo espone lungo un percorso che utilizza tecniche multimediali documenti originali quali partiture, lettere, costumi, bozzetti scenografie, che permettono al visitatore di ripercorrere il processo creativo della messa in scena di un’opera lirica. Particolare attenzione è stata posta nella progettazione illuminotecnica del percorso museale: un allestimento che si è dispiegato su 5000 metri quadrati attraverso l'utilizzo di tre prodotti: per gli interni sono stati utilizzati gli AS23 LED e gli FL595 LED, due prodotti Spittler (azienda e brand tedesco del gruppo Perforformance in Lighting). Performance in Lighting ha vinto una sfida che si presentava piuttosto complessa, soprattutto in considerazione dell'elevato grado di attenzione che richiedeva provvedere all'illuminazione delle sale e dei vari pezzi del Museo (cimeli, ricordi, schizzi, disegni, premi, spartiti, ecc.), poiché tutti facilmente soggetti ad alterazioni visive. Il risultato, davvero eccellente, ha enfatizzato in maniera corretta e adeguata le direzioni di luce nel rispetto di quella che era l'atmosfera che si voleva arrivare a creare in ognuna delle macro-sezioni a tema in cui sono state suddivise le diverse sale. Performance in Lighting, quest'anno non solo technical sponsor del museo, ma anche official partner della stagione areniana, è intervenuta per contribuire a valorizzare le opere del Museo con oltre 140 AS23 LED Spittler, proiettori normalmente utilizzati per illuminare soggetti in ambito artistico. Rotante e orientabile, il proiettore a binario AS 23 LED dispone di riflettori in alluminio purissimo con quattro diversi angoli di emissione del fascio luminoso. L’assenza di emissioni ultraviolette e infrarosse, caratteristica dei LED, contribuisce a preservare nel tempo le opere d’arte, e la scelta è anche ottimale in termini di durata e di ridotta necessità di manutenzione. All'interno dei percorsi comuni degli allestimenti sono stati invece installati 7 pannelli in sospensione FL595 LED (dimensioni 60 x 60), sempre prodotti a marchio Spittler. In tecnologia LED, e dal design ultrasottile, questi pannelli garantiscono una distribuzione omogenea della luce su tutta la superficie, e riescono così ad esaltare interni e pareti anche dentro la parte archeologica del Museo, per ammorbidire il contrasto di luce e ombra dato dalle pietre antiche e dagli scavi. L'intervento che ha coperto l'intera superficie degli allestimenti, e tutte le fasi di installazione, sono state seguite da Giovanni Sartori, responsabile contract di Performance in Lighting. | www.admnetwork.it | follow us on | A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 46 105 KVL, Società di Project Management tedesca nata 10 anni fa dalla visione lungimirante di tre professionisti impegnati nell'insegnamento alla prestigiosa Technischen Universität di Berlino, è oggi punto di riferimento e garanzia di successo “pulito” per molti gruppi finanziari che scelgono di affidarsi, a scanso di equivoci, a chi ha la competenza necessaria per trasformare un investimento immobiliare in un progetto vincente. Ne abbiamo parlato con Dr. Markus G. Viering, Managing Partner, e Anastasija Radke, Commercial Director KVL. KVL, a German Project Management company born 10 years ago by the far-sighted vision of three professionals engaged in teaching at the prestigious Technischen Universität of Berlin, is today a reference point and a guarantee of "clean" success for many financial groups that choose to rely, to avoid any misunderstanding, to those people who have the competence required to transform a property investment in a successful project. We talked about this with Dr. Markus G. Viering, Managing Partner, and Anastasija Radke, KVL Commercial Director. MEET THE CHALLENGE What is exactly the role of a Project Management company? M.V. The activity of PM in the real estate sector is linked to the optimization of the economic resources invested in public and private real estate transactions, in order to produce concrete results of excellent quality without any loss of money. Our mission is the success of the project, achieved through the complementary activity of the whole KVL transversal structure, made up of professionals in the fields of architecture, civil and management engineering and management. As for the architectural design, what are your margins of action? A.R. It depends on the circumstances. Sometimes our clients turn to us with very clear ideas on the architecture studio to involve. But we are also often free to choose who will deal with the design work, from the concept to the final project. We worked with many design studios, from the most famous to the less known. At the moment, for example, we are working with David Chipperfield to expand and refurbish Mies Van der Rohe's Neue Nationalgalerie. We are developing together the design project, which presumably will end in 2015, followed by the implementation phase. Per quanto riguarda la progettazione architettonica, quali sono i vostri margini d'azione? A.R. Dipende dai casi, a volte i nostri clienti si rivolgono a noi con le idee già ben chiare sullo Studio di architettura da coinvolgere, spesso siamo invece liberi di scegliere a chi affidare l'intero lavoro di progettazione, dal concept al progetto esecutivo. Abbiamo lavorato con moltissimi Studi di progettazione, dai più famosi ai meno noti. In questo momento, ad esempio, stiamo lavorando assieme a David Chipperfield per l'ampliamento e la ristrutturazione della Neue Nationalgalerie di Mies Van der Rohe. Stiamo sviluppando assieme la parte di progettazione, che presumibilmente si concluderà nel 2015, a cui seguirà la fase di realizzazione. Com'è nata KVL? M.V. KVL è in realtà uno spin-off della TU (Technischen Universität): è il A+D+M | MAGAZINE | 2013| # 46 How was KVL born? M.V. KVL is actually a spin-off of TU (Technischen Universität). It is the tangible and productive result of an idea born in the context of university research. KVL is an acronym which combines the initials of the founders, namely Professor Dr. Bernd Kochendörfer (K), Dr. Markus G. Viering (V) and Dr. Jens H. Liebchen (L). All three were committed at an academic level at the TU of Berlin, we were satisfied with our academic career, but we had a great vocation to the concrete aspects. At the beginning, the business began as a hobby and for the first two years we didn't get results. In 2005, the turning point came with the Project Management and Quality Control assignment for the realization of the IKEA site in Yekaterinburg, Russia, followed, in the same year, by the Bundeswehrkrankenhaus Hospital, which is still under construction. Meet the challenge Qual'è esattamente il ruolo di una Società di Project Management? M.V. L'attività del PM nel settore del Real Estate è legata all'ottimizzazione delle risorse economiche investite in operazioni immobiliari pubbliche e private, al fine di produrre risultati concreti qualitativamente eccellenti senza dispersione di denaro. La nostra missione è il successo del progetto, ottenuto attraverso l'attività complementare parallela di tutta la struttura trasversale KVL, composta da professionisti nei settori dell'architettura, dell'ingegneria civile e gestionale, del management. 106 Photos by courtesy of KVL risultato concreto e produttivo di un'idea nata in un contesto di ricerca universitaria. KVL è un acronimo che unisce le iniziali dei fondatori, ovvero Prof. Dr. Bernd Kochendörfer (K), Dr. Markus G. Viering (V) e Dr. Jens H. Liebchen (L). Tutti e tre eravamo impegnati a livello accademico alla TU di Berlino, eravamo soddisfatti della nostra carriera accademica, ma con una grande vocazione alla concretezza. Inizialmente l'attività nacque come un hobby, per i primi due anni di risultati non se ne videro. Nel 2005 la svolta si ebbe con l'incarico di Project Managment e Quality Control per la realizzazione del sito IKEA a Ekaterinburg, in Russia, seguito nello stesso anno dall'Ospedale Bundeswehrkrankenhaus, tutt'ora in fase di realizzazione. Siete stati tra i primi ad investire in Kazakistan, dove siete presenti dal 2007. Com'è nata questa opportunità? M.V. Nel 2007 tutti concentravano l'attenzione su Dubai a causa dell'incredibile boom economico ed edilizio che stava prendendo piede negli Emirati Arabi in quegli anni, prima del crollo della Lehmann Brothers. KVL, che allora stava vivendo la sua prima fase di ascesa, come strategia aziendale preferiva dedicarsi a mercati meno noti. La prima esperienza in Kazakistan avvenne grazie ad un incarico di PM per un'operazione immobiliare commerciale ad Almaty. Il Kazakistan allora era popolato da 15 milioni di abitanti, tanti quanto Mosca, per intenderci. Ad essere onesti, prima del 2007 nessuno di noi ne conosceva l'esatta posizione geografica. Un mercato dalle enormi potenzialità, ma subito stroncato dalla crisi, che si manifestò in maniera precoce proprio in quel territorio, già alla fine del 2007. A.R. Quando in Europa ancora nessuno parlava di recessione, in Kazakistan i cantieri erano già bloccati a causa delle banche americane che, già mesi prima del crollo ufficiale, avevano chiuso totalmente le entrate in territorio Kazako e, anzi, chiedevano alle banche locali di restituire i prestiti elargiti. Nonostante la stasi totale durata più di qualche anno, KVL è rimasta operativa e presente sul territorio, e credo che oggi anche questo sia il motivo del nostro successo in Kazakistan. You were among the first to invest in Kazakhstan, you have been there since 2007. How was this opportunity born? M.V. In 2007 all the attention focused on Dubai, due to the incredible economic and building boom that was taking place in the UAE in those years, before Lehman Brothers' collapse. KVL was then experiencing its first boom phase and its business strategy was to deal with the less known markets. The first experience in Kazakhstan took place thanks to a PM assignment for a real estate business in Almaty. Kazakhstan was then populated by 15 million inhabitants, as many as Moscow, just to make things clear. To be honest, before 2007 none of us knew its exact geographical location. A market with an enormous potential, but immediately struck down by the crisis, which manifested early in that territory, towards the end of 2007. A.R. When in Europe nobody was talking of recession, in Kazakhstan the building sites were already blocked due to the American banks that, some months before the official collapse, had completely closed the revenues in the Kazakh territory and, indeed, asked the local banks to pay back the granted loans. Despite the total stagnation that lasted some years, KVL is still operating and present in the territory, and I think that today this is the reason for our success in Kazakhstan. In che altri mercati siete presenti? A.R. Russia, Austria, Svizzera e Abu Dhabi. In which other markets are you working? A.R. Russia, Austria, Switzerland and Abu Dhabi. Chi sono i vostri clienti principali? M.V. Di certo le banche e i grandi gruppi finanziari che, dopo il 2008, si sono resi conto di avere bisogno di strutture specifiche ed esterne come la nostra per gestire e controllare al meglio se al denaro investito corrisponde un effettivo risultato concreto. Who are your main customers? M.V. Certainly banks and large financial groups that, after 2008, realized that they needed specific and external structures such as ours to better manage and control if the invested money corresponds to an actual concrete result. Quali sono i principi cardine del vostro operare? M.V. Credo che Pianificazione, Costo e Qualità siano le fondamenta e allo stesso tempo i pilastri equivalenti che sorreggono ciascuno dei nostri progetti. 5($/(67$7( 5($/(67$7( Text edited by Anna Masello What are the key principles of your work? M.V. I think Planning, Cost and Quality are the foundations and at the same time the pillars that support each one of our projects. | www.admnetwork.it | follow us on | A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 46 107 Project Ospedale delle Forze Armate Generali Location Berlino (Germany) Responsabilità per l'umanità e per l'ambiente Take responsibility for humanity and the environment L'opera di costruzione, ristrutturazione e ingegneria strutturale a cura di KVL KVL's building, refurbishment and structural engineering L'Ospedale delle Forze Armate Federali di Berlino è, con i suoi 367 posti letto, uno dei 4 ospedali delle Forze Armate Federali in Germania. È a disposizione dei soldati delle Forze Armate Federali, nonché dei pazienti civili per il trattamento ambulatoriale e di ricovero. Il progetto è situato nel cuore di Berlino, vicino al vecchio confine tedesco e accanto al Ministero dell'Economia e della Tecnologia. I costi di costruzione sono circa 90,6 milioni di euro per un periodo di costruzione 2005-2014. KVL è stato incaricato della gestione del progetto per la ricostruzione e la costruzione di nuove opere, con diversa durata, su tutto il settore immobiliare dell'ospedale delle Forze Armate Federali. Due lavori importanti sono il nuovo edificio dell'ospedale e la ricostruzione di un edificio esistente. Tra gli altri saranno integrati un'area operatoria (tre sale operatorie con un'area di attesa), un reparto di terapia intensiva, nonché una stazione infettiva S3. Radiologia, Urologia e Neurologia sono ulteriori unità funzionali che dovranno essere costruite a breve. Per la messa in servizio degli edifici di nuova costruzione e di quello ricostruito, è necessario rendere funzionale la sala di controllo tecnico (posizionamento di tutti i sistemi di comunicazione, nonché del sistema di alimentazione d'emergenza). Inoltre a breve verrà costruito un cantiere di lavoro con ufficio, magazzino e aree laboratorio con lo scopo di assicurare un efficace funzionamento. Nel corso della sistemazione del parco sarà realizzata una divisione della esistente rete fognaria in acque pluviali e acque reflue. Oltre a queste opere di costruzione KVL supervisiona la definizione della pianificazione preliminare, come per esempio la nuova costruzione di una cucina e di una farmacia centrale, così come la ricostruzione della sezione di disinfezione. The hospital of the Federal Armed Forces in Berlin is with 367 beds one of 4 hospital of the Federal Armed Forces in Germany. It is at the disposal of the soldiers of the Federal Armed Forces as well as of civil patients for ambulant and stationary treatment. The project is located in the heart of Berlin next to the former German / German border and next to the Ministry of Economics and Technology. The construction costs are about 90.6 million Euro for a construction period from 2005 - 2014. KVL has been charged with the Project Management for the execution of the substantial reconstruction and new building works with different project duration on the whole real estate of the hospital of the Federal Armed Forces. Two important construction works are the new building of the hospital and the reconstruction of an existing building. Among others an operation area (three operation rooms with holding area), an intensive care unit as well as a S3 infection station will be integrated. Radiology, Urology and Neurology are further function units that will have to be constructed newly. For commissioning of the reconstructed and the newly constructed buildings it is necessary to establish the technical control room (allocation of all medias as well as emergency-power supply). Furthermore a facility work yard with office, stock and workshop areas will be constructed newly for the purpose of securing an effective running. In the course of the rearrangement of the park a division of the existing combined sewerage net into a separated rain and waste water net will be realized. Besides the settlement of these construction works KVL oversees the creation of the preliminary planning as for example the new building of a kitchen and a central pharmacy as well as the reconstruction of the disinfection section. | www.admnetwork.it 108 5($/(67$7( 5($/(67$7( Project Management KVL A+D+M | MAGAZINE | 2013| # 46 | follow us on | | www.admnetwork.it | follow us on | A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 46 109 Downtown Design INDEX KSA 29 ottobre - 1 novembre 2013 | Dubai (UAE) 12-14 novembre 2013 | Jeddah (KSA) Organizzata al Burj Khalifa, Downtown Design è stata studiata dai team di Art Dubai e Design Days Dubai come una kermesse volutamente contenuta nelle dimensioni, per presentare una selezione di brand di alto livello attivi nel mondo dell'arredo, degli accessori, dell'illuminazione, del tessile, dei rivestimenti e delle tecnologie. L'ambizione è diventare un punto di riferimento per i produttori internazionali che vogliono espandersi in Medio Oriente, ma anche diffondere lo stile del design occidentale, come dimostra il ricco calendario di incontri B2B, eventi formativi, seminari, mostre. L'obiettivo, spiega il direttore della fiera, Cristina Romelli Gervasoni, è fare di Downtown un appuntamento fondamentale nel panorama internazionale del design, al pari di Londra, New York, Milano, Parigi, Basilea, Colonia e Miami. INDEX KSA, la fiera internazionale dedicata ai professionisti del design e dell'arredo per interni, rappresenta l'evento fieristico più grande e importante in Arabia Saudita per il mondo del design. Forte del successo dell'edizione lancio nel 2012, che ha visto la partecipazione di 218 espositori da 27 paesi, con un’affluenza di oltre 4.900 visitatori, INDEX Arabia Saudita sarà presente a Jedda ancora più grande ed organizzata. Saranno presenti oltre 150 brand di interior design su 8.000 mq di superficie, per esporre i migliori prodotti di design per il settore residenziale, hospitality e retail. Attesi gli INDEX KSA Design Talks, i workshop e seminari gratuiti rivolti alla comunità di architetti e interior designers dell'Arabia Saudita, su temi come le tendenze di interior design, visual merchandising e la progettazione sostenibile. www.downtowndesign.com www.indexksa.com Restructura REbuild imm 21-24 novembre 2013 | Torino 26-27 novembre 2013 | Riva del Garda 13-19 gennaio 2014 | Colonia (Germany) Recupero, ristrutturazione, riqualificazione. Questi i temi centrali sui quali intende concentrarsi la nuova Restructura, il più grande salone-evento del Nord Ovest dedicato all’architettura sostenibile e all’edilizia che lo scorso anno ha spento 25 candeline. Per l’edizione 2013 Restructura si sposta dai padiglioni tradizionali di Lingotto Fiere all'Oval. I primi due giorni saranno dedicati agli operatori del settore, per favorire il networking, con un palinsesto di eventi collaterali progettati per gli addetti ai lavori. Oltre la logica tradizionale degli stand, che non presenteranno solo i prodotti ma saranno “narrazioni di progetti”, verranno poi realizzate delle "isole progettuali”, in cui raccontare progetti di recente realizzazione come importanti lavori di recupero realizzati non solo in Piemonte, ma su tutto il territorio nazionale. Il futuro del mercato dell'edilizia e dell'immobiliare è riqualificazione e gestione sostenibile. A REbuild, la convention nazionale sulla riqualificazione e gestione sostenibile dei patrimoni immobiliari, verranno presentati casi concreti e soluzioni, con sessioni, tavoli di lavoro e workshop, per ripensare mercati e filiere, dal finance alle tecnologie per il retrofit. Diviso in tre macro aree tematiche - il mercato e le policy, il prodotto immobiliare, le tecniche - il programma dell'edizione 2013 di REbuild, è stato elaborato per massimizzare l'operatività e le opportunità di business. Anche quest'anno il Premio REbuild presenterà il progetto sostenibile dell'anno. Il premio intende premiare gli interventi che hanno saputo portare a termine una riqualificazione sostenibile attraverso un approccio euristico, consapevole e quantificabile. Come ogni anno ad imm Cologne, verranno presentati i trend che domineranno il mercato dell’arredamento d’interni. Per sette giorni oltre 1.200 espositori provenienti da più di 50 paesi e gli oltre 140.000 visitatori attesi da tutto il mondo potranno scoprire le ultime tendenze a Colonia. Il prossimo anno imm Cologne si svolgerà nuovamente in concomitanza con LivingInteriors - il salone del bagno, pavimentazioni, rivestimenti e illuminazione. Anche quest'anno il Pure Village, il padiglione dedicato ai brand emergenti del design, ospiterà "Das Haus - Interiors on Stage", lo spettacolare progetto di design walk-in di simulazione di una casa - che è metà progetto visionario e metà ritratto di un designer. Questa volta, il progettista scelto per il progetto sarà la designer Louise Campbell. www.restructura.com www.rebuilditalia.it www.imm-cologne.com AGENDA 110 A+D+M A+D+M| MAGAZINE MAGAZINE| 2013 2013| # 46 andy fluon APPARIZIONE acrilicofluo su tela cm. 100 x 100 anno 2012 A+D+M | MAGAZINE | 2013 | # 46 111 Italcementi Group INDIRIZZI Via Camozzi 124 24121 Bergamo Tel. +39 035 396111 www.italcementi.it Jacuzzi Europe CP Parquet Via Rosset 2 31017 Crespano del Grappa (Tv) Tel. +39 0423 53305 www.cpparquet.it d line as Roholmsvej 12 F DK-2620 Albertslund Denmark Tel. +45 7217 0138 www.dline.com Élitis Via Savona, 97 20144 Milano Tel. +39 02 42296677 www.elitis.fr Foscarini via delle Industrie 27 30020 Marcon (Ve) Tel. +39 041 595 3811 www.foscarini.com GE Lighting Italia Pal. Andromeda B1 Centro Dir. Colleoni Via Paracelso 16 20864 Agrate Brianza (Mb) Tel. +39 02 37027700 www.gelighting.com/eu GP Progroup Loc. Bessiche 75 15070 Tagliolo Monferrato (AL) Tel. +39 0143 882350 www.gpprogroup.com Honegger Gaspare Via F. Carlini 1 20146 Milano Tel. +39 02 4779141 www.honegger.it Icas S.S. 415 km. 28,650 26010 Vaiano Cremasco (Cr) Tel. +39 0373 278045 www.icas.it S.S. Pontebbana Km. 97.200 33098 Valvasone (Pn) Tel. +39 0434 859111 www.jacuzzi.eu MATREC - EcoMaterials Library Via Luigi Arnaldo Vassallo, 43 – int.20 00159 Roma Tel. +39 06 4440286 www.matrec.com Messe Düsseldorf Gmbh Messeplatz Stockhumer Kirchstraße 61 40474 Düsseldorf Germany Tel. +49 (0)2114560-01 www.messe-duesseldorf.de Mitsubishi Electric Europe Centro Direzionale Colleoni Viale Colleoni 7 20864 Agrate Brianza (Mb) Tel. +39 039 60531 www.mitsubishielectric.it Performance in Lighting Viale del Lavoro, 9/11 37030 Colognola ai Colli (Vr) Tel. +39 045 6159211 www.performanceinlighting.com Philips - Div. Lighting Via G. Casati, 23 20052 Monza (Mb) Tel. +39 039 2031 www.philips.it/illuminazione POLI.design Consorzio del Politecnico di Milano Via Durando, 38/a 20158 MILANO Tel. +39 02 2399 7206 www.polidesign.net RiminiFiera Via Emilia 155 47921 Rimini Tel. +39 0541 744111 www.riminifiera.it Vaillant Group Italia Via Benigno Crespi, 70 20159 Milano (Mi) Tel. +39 02 697121 www.vaillant.it Vannucci Piante Via della Dogaia 51039 Quarrata (Loc. Piuvica) Pistoia Tel. +39 0573 79701 www.vannuccipiante.it Si ringraziano: Piuarch Via Palermo 1 20121 Milano Tel. +39 02 89096130 www.piuarch.it A2 STUDIO Gasparri e Ricci Bitti Architetti Associati Via Primo Maggio 86/c 40026 Imola (Bo) Tel. +39 0542 644014 www.a2studio.it Andy Fluon Via Montegrappa 4b 20052 Monza (Mb) Tel. +39 039 2005973 www.fluon.it Frigerio Design Group Via Goito 6/6 16122 Genova Tel. +39 010 873923 www.frigeriodesign.it KVL Bauconsult GmbH Spichernstraße 2 10777 Berlin Germany Tel. +49 30 254107-0 www.kvlgroup.com LIAG architects Koninginnegracht 97 2514AK, The Hague The Netherlands www.liag.nl TAXI S Pl us 100% estr aibile Massima visibilità Matteo Thun & Partners Via Appiani 9 20121 Milano Tel. +39 02 6556911 www.matteothun.com Mecanoo Oude Delft 203 2611 HD Delft The Netherlands [email protected] www.mecanoo.com Studio Novembre Via Perugino 26 20135 Milano Tel. +39 02 504104 www.novembre.it Talocci Design Via Pietro Blaserna 94 00146 Roma Tel. +39 06 5036633 www.taloccidesign.com Da 40 anni la ricerca ICAS si è mossa all’insegna dell’equilibrio tra forma, ambiente, l’uomo e le sue attività. La scelta dell’utilizzo dell’alluminio per i suoi prodotti rientra in questo tipo di ricerca. L’alluminio, grazie alle sue specificità, garantisce infatti una durata ed una indeformabilità superiore FARMACIA OTTICA PROFUMERIA GIOIELLERIA NEGOZI a quella di altri materiali a parità di carico e di utilizzo, unite ad una leggerezza insuperabile. L’alluminio non garantisce solo il futuro dei nostri prodotti e della vostra attività: la possibilità di riciclaggio al 100% di questo materiale assicura a tutti un futuro meno inquinato. P H A R M A C Y 112 A+D+M | MAGAZINE | 2013| # 46 D R A W E R S ICAS S.R.L. S. S. 415 K m 28, 650 26010 Vaiano Cremasc o (Cremona) Italy Tel. +39 0373 278045 Fax +39 0373 278107 web site www.icas.it e-mail [email protected] Auteur & Éditeur.