L`UNIONE SARDA L`UNIONE SARDA La storia sotto le onde, La

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L`UNIONE SARDA L`UNIONE SARDA La storia sotto le onde, La
Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Sardegna
Rassegna stampa
Beni culturali
della Sardegna
Segni di una grande civiltà
a cura del Servizio Promozione
Testata
L’UNIONE SARDA
Data
15 marzo 2012
Sezione
Cultura
Cultura
Nave romana e piroga neolitica nella mostra della Soprintendenza
La storia sotto le onde, l'archeosub rivive al Ghetto
Viaggio tra i 350 reperti recuperati in fondo al mare
Di ANDREA PIRAS
L'età gliel'hanno data gli archeologi: 2.400 anni. Di sicuro ben portati. A conservare la bellezza, i lineamenti di un volto
dalle labbra carnose e i capelli ricci palasmato nella ceramica da antichi maestri della scultura, è stato il fango. La terra
sprofondata nell'acqua salmastra di una laguna, quella di Santa Giusta, che ha tenuto lontano l'aria impedendo il
deterioramento della terracotta.
L'avevano scoperto, quel viso di satiro dai caratteri negroidi considerato uno dei più impressionanti documenti della
coroplastica di età ellenistica in Sardegna, un manipolo di archeologi subacquei della Soprintendenza guidati da Ignazio
Sanna e gli studiosi del passato coordinati da Carlo Lugliè e Carla Del Vais del Dipartimento di Scienze archeologiche
dell'Università di Cagliari. Da tempo i ricercatori stavano indagando intorno e in fondo allo stagno e più in generale nelle
aree umide dell'Oristanese per ricostruire la storia dell'uomo, gli spostamenti delle popolazioni antiche.
IL MIRACOLO Ebbene, fu una mattina a regalare la straordinaria sorpresa. Un lembo d'orecchio faceva capolino dalla
melma. Pochi centimetri sufficienti per convincere un occhio esperto e allenato che lì, in quel punto esatto di santa
Giusta, c'era il tesoro. Sguardo beffardo, labbra grosse, viso accigliato. Era lui, il satiro. Liberato delicatamente dal fango
e poi sollevato verso il sole da Ignazio Sanna come fosse un trofeo.
Marco Minoja, che della Soprintendenza di Cagliari e Oristano e il “comandante”, l'ha voluto come immagine simbolo
della mostra “Le stive e gli abissi” allestita nel Centro comunale d'arte e cultura “Il Ghetto” di Cagliari. Un'esposizione
temporanea (curata dallo stesso Minoja, da Donatella Salvi, responsabile del Servizio di Archeologia subacquea e
Ignazio Sanna) che potrà essere visitata fino a13 maggio e che aveva già richiamato migliaia di persone nelle altre
edizioni organizzate nel sud Sardegna. Come quella, eccezionale anche se leggermente ridimensionata, del centro Lilliu
di Barumini.
Al Ghetto degli Ebrei “Le stive e gli abissi” si propone attraverso un percorso ideale alla scoperta di oltre 350 reperti
rinvenuti dalla Soprintendenza negli ultimi quindici anni. Materiali rari e preziosi rubati in fondo al mare e sul fondo delle
lagune, in 15 siti subacquei racchiusi tra il Golfo di Cagliari e l'Oristanese.
SULLE ONDE Insomma, un viaggio. Lungo e suggestivo in quel mare che è «da sempre un fondamentale veicolo di
cultura, un profondo miscelatore di conoscenze ed esperienze, un elemento generatore di nuovi orizzonti culturali»,
come ha spiegato Minoja.
Il colpo d'occhio, intanto, lo dà la grande nave oneraria, di periodo repubblicano, costruita nel laboratorio del porto di
Cagliari da speciali faber navalis Giuseppe Sedda e Alberto Cotza. Nove metri di fasciame e ordinate, caviglie di legno e
spinotti (rispetto ai 12 di una vera imbarcazione romana) che ripercorrono fedelmente le tecniche costruttive dei cargo
del primo e secondo secolo avanti Cristo. «Molte lavorazioni - spiega Ignazio Sanna - sono state fatte con l'ascia,
esattamente come facevano i maestri di duemila anni fa e come era stato fatto per il relitto scoperto sotto il molo
Sabaudo del porto cagliaritano a cui ci siamo ispirati. Più precisamente, viste le analogie, abbiamo preso come metro di
paragone un'altra nave, quella francese ritrovata negli anni Settanta e noto come il relitto di Cavalière».
Scoperta importante, quella fatta sotto le banchine del molo Sabaudo, che consente in qualche modo di ripensare a
Cagliari, alla sua storia “vera” e alla sua centralità nel bacino del Mediterraneo. È nella mappa allestita nella prima sala
che si scoprono le rotte delle navi che viaggiavano tra l'Egitto, la Spagna, la Grecia. Tra Suez e Gibilterra. La Sardegna,
anche quella che guarda a occidente, era tutt'altro che esclusa. Come dimostrano anche i rinvenimenti risalenti alla
preistoria emersi dalle acque di Marceddì e Terralba.
IL NEOLITICO C'è un'altra imbarcazione, nel Ghetto degli Ebrei. Molto più antica della nave repubblicana. È la copia
della piroga con cui diecimila anni fa navigatori coraggiosi puntarono la prua verso la Sardegna, tagliando l'onda di un
Mediterraneo non certo facile per raggiungere la costa ovest dell'Isola dopo essere partiti dalla Grecia, dal Medio
Oriente. Artigiani e archeologi l'hanno scavata in un tronco d'albero a forza di braccia, in una roverella messa a
disposizione dall'Ente foreste.
Insomma, un mondo meraviglioso da scoprire e che potrà essere svelato grazie al complesso ma sempre affascinante
lavoro degli investigatori della storia. Gli stessi che in quindici anni hanno ripreso al mare ciò che il mare aveva “rubato”
agli uomini. Come il satiro, i relitti del porto e del Poetto, le anfore e le ancore litiche. E poi quel gruzzolo di monete
d'argento ribatezzate le “memorie di Adriano”, liberate dalla melma del porto nel settembre del 2009 insieme ad altri
sesterzi con le effigie di Traiano e Vespasiano.
LE INIZIATIVE Le stive e gli abissi non è però solo mostra espositiva. La Soprintendenza proporrà nuove attività
collaterali come il seminario di archeologia subacquea fissato per le 18. Si parlerà del porto di Cagliari. Interverranno
Donatella Salvi, Ignazio Sanna, Carla Del Vais, Renata Arcaini e Carlo Lecca. Nel corso dell'incontro verrà illustrato lo
stato delle ricerche archeologiche subacquee nell'areale del golfo e nel porto. In occasione di questo incontro l'ingresso
alla mostra avverrà con un biglietto ridotto. Sabato dalle ore 18 aperitivo culturale con accompagnamento musicale.
In occasione di questo evento, dalle 17.30 sarà possibile accedere alla mostra solo acquistando un biglietto unico al
costo di 10 euro (biglietto ridotto di 5 euro per i bambini) che comprende oltre alla degustazione di vini anche la visita
guidata.