A San Donà l`ultimo saluto al diacono Luigi Mucelli
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A San Donà l`ultimo saluto al diacono Luigi Mucelli
6 & PAROLA VITA Domenica 18 novembre 2012 XXXIII DOMENICA DEL T.O. Camminiamo verso il “compimento”, non l’annientamento La venuta del Signore D a quando sono in Africa, non ho mai sentito parlare della fine del mondo o di qualcosa che le assomigli. Le generazioni si succedono una dopo l’altra in maniera regolare: così è, così era, così sarà per sempre. Certo ci sono dei cambiamenti, la gente non vive più come cento anni fa ma l’uomo, nel suo insieme, resta quello di sempre. La lotta quotidiana per vivere contro la fame, contro le malattie, una vita fatta di lavoro, di famiglia, di relazioni... Generare figli è il simbolo della continuità (perpetuità) e della regolarità (stabilità) della vita. Il succedersi delle stagioni, degli anni, la regolarità della vita degli alberi e degli animali, insegnano e confermano questo modo di pensare e vivere. E’ una visione “rassicurante”, non c’è margine per cattive sorprese, e allo stesso tempo “fatalista”, è così, non puo’ cambiare... La Parola di Dio di questa domenica parla di un punto di arrivo della storia, un evento drammatico che segnerà un passaggio. Questo punto di arrivo, intuito più come “il fine” della storia che ‘la fine’ della storia umana è la Venuta del Signore. Questa ‘visione’ della storia era talmente forte nella prima comunità cristiana dopo la morte - rissurrezione del Signore (il vero “evento drammatico” che segna il punto di ‘passaggio’) che non sembrava esserci più spazio per una generazione successiva alla loro. Nel nostro immaginario collettivo, di questo e- La Parola di Dio di questa domenica parla di un punto di arrivo della storia, un evento drammatico che segnerà un passaggio. Questo punto di arrivo, intuito più come “il fine” della storia che “la fine” della storia umana è la Venuta del Signore vento, più che la Venuta del Signore quello che ci colpisce di più è “la fine” della storia temuta come una grande catastrofe. Penso a certi film sulla fine del mondo come guerra-olocausto nucleare o a una certa sensibilità ecologista che annuncia l’esaurimento delle risorse o l’insostenibilità della vita nel Pianeta a causa dell’inquinamento... La visione cristiana, che ha come “il fine” della storia la Venuta del Signore, immagina questo evento come un parto più che come una condanna a morte. I saggi risplenderanno come lo splendore del firmamento; coloro che avranno indotto molti alla giustizia risplenderanno come le stelle per sempre. Questo evento ultimo marcherà il compimento delle parole di Gesù che nell’insieme hanno ben poco di catastrofico (certo Giudizio, ma anche Banchetto Nuziale, Pace, Salvezza, Ricompensa, Gioia...). Per questo la Chiesa, come la sposa allo sposo, invoca: “Vieni, Signore Ge- IN AGENDA ● “Affamati di speranza” è il tema dell’assemblea delle Cari- tas parrocchiali fissata per domenica 18 novembre presso il Seminario Vescovile di Treviso. Inizio alle 8.30 con la messa. Pionieri dell’ecumenismo spirituale ● In occasione del 70° della morte di san Leopoldo Mandicè organizzata una Giornata di studio sul tema “Pionieri dell’ecumenismo spirituale: S. Leopoldo Mandic - Beata Maria Gabriella Sagheddu - S. Giovanni Calabria - S. Luigi Orione”. L’appuntamento è giovedì 22 novembre, dalle 9 alle 17 presso il santuario di san Leopoldo a Padova. Parteciperà il card. Walter Kasper, presidente emerito del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani. Alle 12.15 celebrazione eucaristica. La partecipazione è gratuita, ma è richiesta una conferma entro il 17 novembre a: [email protected] o 049 8801311. Nuovo Calendario liturgico ● L’Ufficio liturgico diocesano fa sapere che è disponibile, presso la portineria della Curia vescovile, il nuovo Calendario liturgico per l’anno 2012-2013. Si può acquistare anche presso la portineria di Casa Toniolo e la libreria Paoline di piazza Duomo. Il costo rimane anche per quest’anno di euro 17,00. ANNIVERSARIO SAN CIPRIANO Giancarla Barbon in Dametto 14.10.1943 20.11.2009 Da 3 anni riposi fra le braccia del Padre in quella grande "Casa" dove non esiste la morte, ma regna soltanto l'eterna gioia, e dove, un giorno, ci riuniremo tutti per sempre. Ti portiamo nel cuore con immutato amore. Prega per noi. Marito e figli Una santa messa in suffragio sarà celebrata il 20 novembre alle ore 18.30 a San Cipriano. M entre Abramo sta uscendo da Ur dei Caldei per andare nella terra di Canaan ode in sé una voce: “Vattene dalla tua terra, dalla tua parentela e dalla casa di tuo padre” (Gen 12,1). Ma Abramo non era già in cammino verso Canaan? Che senso hanno allora queste parole di Dio? Se noi andiamo al testo ebraico, troviamo la formula: “Lek leka”, che possiamo rendere certamente con “Vattene” (Cei) ma anche, se non più esattamente, con: “Va’ verso di te”. Cosa significa? Che Dio chiede ad Abramo di andare verso se stesso, di ritrovarsi. E se stiamo attenti al contesto precedente, che narra della famosa torre di Babele, è comprensibile questo invito divino. DOMENICA 18 Dedicazione delle Basiliche dei Ss. Pietro e Paolo Dn 12,1-3; Sal 15 Eb 10,11-14,18; Lc 13,24-32 LA PAROLA Dal Vangelo secondo Marco LUNEDI 19 Santa Matilde, San Fausto Ap 1,1-5a; 2,1-5a; Lc 18,35-43 MARTEDI 20 Sant’Edmondo Ap 3,1-6.14-22; Lc 19,1-10 I n quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “In quei giorni, dopo quella tribolazione, il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce, le stelle cadranno dal cielo e le potenze che sono nei cieli saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria. Egli manderà gli angeli e radunerà i suoi eletti dai quattro venti, dall’estremità della terra fino all’estremità del cielo. Dalla pianta di fico imparate la parabola: quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che l’estate è vicina. Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che egli è vicino, è alle porte. In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto questo avvenga. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno. Quanto però a quel giorno o a quell’ora, nessuno lo sa, né gli angeli nel cielo né il Figlio, eccetto il Padre”. sù!”. La Chiesa è gioiosa e testimone di speranza perché cammina verso il “Compimento” e non verso l’annientamento. L’uomo africano, nella sua tradizione, sa bene che il suo vivere non è una corsa verso il nulla. Il suo vivere dopo la morte (accedere alla ABRAMO, LA FEDE COME ESODO Assemblea Caritas domenica 18 DIOPARLAANCORA Ritrovare se stesso L’uomo per salvarsi dalla confusione e dalla dispersione deve “ritrovare se stesso”. Ma non solo. Rashì, il grande commentatore ebreo medioevale, traduce in questo modo: “Va’ per il tuo piacere, per il tuo bene”. In una parola, Dio vuole che l’uomo ritrovandosi possa realizzarsi pienamente e godere della sua vita. Ma per giungere a questo bisogna fare esodo. Stando al nostro versetto possiamo parlare di un triplice esodo: dalla terra, dalla parentela e dal riferimento paterno. Soffermiamoci sul primo: l’uscita dalla terra. Di quale terra si tratta? Quella di Ur dei Caldei, come abbiamo visto. Questa terra, a detta di Giosuè, fu la terra dove i MERCOLEDI 21 Presentaz. della B. vergine Maria Ap 4,1-11; Lc 19,11-28 GIOVEDI 22 Santa Cecilia Ap 5,1-10; Lc 19,41-44 VENERDI 23 San Clemente Ap 10,8-11; Lc 19,45-48 SABATO 24 Ss. Andrea Dung-Lac, sacerdote e Compagni, martiri vietnamiti Ap 11,4-12; Lc 20,27-40 categoria di “antenato”) dipende molto dalla qualità di vita, dal prestigio, dalla fecondità (in tutti i sensi) della sua vita sulla terra. La nostra vita, nel “passaggio” del nostro incontro con il Signore, viene trasformata. (Comunità missionaria di Fianga) Sotto il terebinto - speciale Anno della fede padri servirono altri dèi (Gs 24,2), una terra perciò idolatrica. Confessare l’unico vero Dio Ritrovare se stesso, per Abramo, significa perciò non solo uscire da Babele ma porre la condizione per confessare l’unico e vero Dio. Il cammino di Abramo diviene così il paradigma del cammino della fede; Canaan è la terra della fede, a differenza di Ur, che è la terra dell’idolatria. Questo cammino allora non è solo geografico ma interiore; è il cuore che deve riconoscere l’unico Signore. Per questo, torniamo a ribadire, è necessario ritrovarsi, riconoscere la propria verità e obbedire alla Voce che interpella e conduce, promette e benedice. E proprio perché la fede non è un possesso pacifico ma scaturisce dal travaglio, Canaan si presenta subito al Patriarca come una terra contraddetta (già abitata dai Cananei, e sterile). Una terra di sofferenza e di prova. E tale è la fede: una “terra” che conosce la lotta, la fatica, il combattimento. Dostoevskij diceva al riguardo: “La mia fede è scaturita dalla fornace del dubbio”. Tutto questo per giungere alla libertà e confessare con riconoscenza l’unico Signore. Anche per questo Abramo si presenta anche a noi cristiani come padre nella fede. don Sandro Carotta A San Donà l’ultimo saluto al diacono Luigi Mucelli VENERDI’ 23 S P abato 10 novembre sono state celebrate nella chiesa di San Pio X a San Donà di Piave le esequie di Luigi Mucelli, diacono permanente della nostra diocesi. Presiedeva il rito a nome del Vescovo, mons. Giuseppe Rizzo, Vicario generale. Il diacono Mucelli ha svolto il suo ministero al duomo di San Donà, a Musile e a Chiesanuova. Ovunque si è fatto stimare per la sua amabilità e disponibilità a qualsiasi servizio. Significativa alle esequie la presenza dei sacerdoti che lo hanno conosciuto e anche dei “cappellani” che in lui hanno trovato non solo un fratello maggiore, ma un confratello pronto a supplire e ad aiutare. Hanno voluto rendersi presenti i delegati per il diacona- to permanente, mons. Cleto Bedin e mons. Giorgio Marangon che hanno accompagnato Luigi nel periodo di formazione e nel ministero. Dal Brasile ha mandato un messaggio anche don Olindo Furlanetto: “Sono felice di averlo conosciuto e di aver usufruito della sua presenza semplice e sincera”. Con un gesto di profonda sensibilità e delicatezza, mons. Paolo Magnani, che lo aveva ordinato nel 1994, è venuto a visitare, a pregare e a benedire la salma di Luigi. Il Vicario, commentando il vangelo del padrone della vigna che chiama “ad ogni ora” e a compiti diversi, lo ha collegato alle tappe della vita diaconale di Luigi allargando il suo sguardo alle diverse vocazioni che sono complementari nella vita del- la Chiesa. “Testimone della mitezza e della gioia cristiana”, così lo ha salutato don Fabio Franchetto, delegato vescovile per il diaconato. “Questa caratteristica l’ha vissuta nel ministero e anche attraverso le relazioni semplici, cordiali e gioiose nella comunità dei diaconi. Vivere relazioni buone e gioiose è un servizio non da poco: ci fa capire che la fede in Gesù rende bella la fede di ciascuno”. La comunità diaconale era presente “al completo” al funerale di Luigi; lo aveva accompagnato con una particolare vicinanza durante la malattia. Non c’era incontro in cui non si chiedesse di Luigi, con una certa nostalgia della sua presenza gioviale e cordiale. Aveva portato nel diaconato lo stile che da sempre Terzoincontro sulConcilio lo caratterizzava nel suo ambiente di lavoro all’ Enel e nei rapporti con tutti a San Donà. In questi ultimi tempi la malattia gli aveva tolto tutto, da servo (diacono), aveva bisogno lui di essere servito. Una sola parola gli era rimasta, un grazie, ripetuto più volte a quanti lo aiutavano, quasi a sintesi di tutta la sua vita. Il grazie di Luigi si è fatto corale, ricambiato dai confratelli diaconi che lo hanno accompagnato fino al sagrato della chiesa per un ultimo abbraccio in una comunione che continua. (Franco Filiputti) roseguono in sala Longhin del seminario diocesano gli incontri promossi dalla diocesi sul tema “Alla scuola del Concilio Vaticano II”, per una conoscenza e rivisitazione del Concilio a 50 anni dalla sua apertura e nell’Anno della fede indetto da papa Benedetto XVI. Venerdì 16, ore 20.30, interviene il prof. Luca Diotallevi, docente di Sociologia su “La parabola del laicato in Italia”. Venerdì prossimo, 23 novembre, don Franco Marton, sacerdote diocesano e già direttore del Centro missionario diocesano, interverrà sul tema “La Chiesa nel mondo: come?”. Si proseguirà giovedì 29 con il prof. Saverio Xeres (Attualità del Concilio), mentre l’ultimo incontro, con fr. Enzo Bianchi, sarà il 13 marzo 2013.