La Terra - Fondazione Pagnani

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La Terra - Fondazione Pagnani
Fondazione Antonio Pagnani e Maria Pansa
Via Alessandro Pansa, loc. Tempone – Postiglione (Sa)
www.fondazionepagnani.it
IX giornata della cultura ambientale
La Terra,
un pianeta da
amare
Contributi di ricerca degli alunni
degli Istituti:
I.C. “M.Ripa” di Eboli
I.C. di Postiglione, Sicignano, Petina
Istituto Tecnico Agrario “G. Fortunato” di Eboli
Liceo Scientifico ”A. Gallotta “ di Eboli
La Scuola primaria “Alessandro Pansa” di
Postiglione (SA) celebra la giornata della
Terra
Classi coinvolte: terza, quarta e quinta
Docenti coinvolti: Forlano Domenica, Foti Marcella, Gaudioso Maria Luisa,
Pagano Maria Caterina, Vecchio Maria Carmela
Un gioco per imparare
Racconto in 13 punti del nostro percorso formativo
 Presentazione del Progetto del Preside Prof. Cestaro agli alunni delle classi
terza, quarta e quinta della scuola primaria riuniti in seduta plenaria.
 Attività condivisa a classi aperte delle classi coinvolte: raccolta delle
conoscenze pregresse afferenti alle sollecitazioni del Progetto.
 Lezioni frontali delle docenti di scienze sulle tematiche afferenti al
progetto.
 Ricerca individuale di informazioni di approfondimento e di immagini
relative alle problematicità evidenziate.
 Conversazioni guidate finalizzate alla socializzazione delle conoscenze e dei
materiali raccolti.
 Individuazione condivisa delle emergenze ambientali di più importante
rilievo.
 Raccolta delle idee sul prodotto da realizzare per la partecipazione al
Concorso: un gioco della memoria con tesserine a valenza educativa.
 Realizzazione dei disegni delle tesserine da utilizzare in modalità
cooperativa: in piccoli gruppi a classi aperte.
 Creazione di brevi didascalie a commento delle immagini prodotte.
 Produzione di una filastrocca di accompagnamento al gioco durante un
laboratorio di scrittura creativa a classi aperte.
 Elaborazione di un regolamento di accompagnamento al gioco in un
laboratorio di scrittura.
 Plastificazione delle tesserine.
 Condivisione del prodotto realizzato durante laboratori di
gioco/educazione ambientale.
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“Ahi, ahi,ahi!” Che brutto momento!
La Terra urla forte il suo lamento.
“Mi sento sporca, impoverita, accaldata,
devastata da una furia insensata.
Sul mio corpo ci son troppe ferite.
Nessun problema se avessi due vite,
ma è questa la mia sola opportunità
di dare e ricevere felicità.
Miei esigenti, incoscienti abitanti,
vi suggerisco, di qui in avanti,
di riflettere insieme, con calma, e non poco,
aiutandovi anche con questo gioco.
La mia proposta è un MEMORY intrigante
fatto di coppie dal significato scioccante.
Non simbolini, pupazzetti e colori,
ma a due a due i miei più gravi dolori,
così che ognuno si ricordi, a ogni giro,
il valore di ogni mio respiro.
La vittoria finale sarà di chi saprà
rimediare per tempo alla mia fragilità.
Tenendo le carte coperte e poi scoperte:
vedrete, imparando ci si diverte.
Spero che infine saprete offrirmi il rispetto
e quell’amore che da tanto aspetto.”
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Giocate con noi…
Il GIOCO DEL MEMORY:
“LA TERRA SI LAMENTA”
La scatola contiene:
 Una filastrocca introduttiva al gioco
 Le istruzioni per giocare
 Cinquantaquattro tessere per giocare
ISTRUZIONI
1. Numero consigliato di giocatori: da due a quattro.
2. Posizionare le tesserine coperte in ordine sparso o in
file ordinate per facilitare la memorizzazione delle
posizioni.
3. Si scoprono a turno due tesserine per volta cercando
di formare le coppie di figure uguali.
4. Se il tentativo fallisce si passa il turno al giocatore
successivo.
5. Se il tentativo riesce si conserva il turno e si ha diritto a
provare di nuovo la formazione di una coppia.
6. Vince chi riesce a formare il maggior numero di coppie.
BUON DIVERTIMENTO!
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Alcune delle nostre
tesserine: inventane
anche tu e gioca con noi!
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L’INQUINAMENTO
IN SEI
PRESENTAZIONI IN
POWER-POINT
DEGLI ALUNNI
DELLA SCUOLA
SECONDARIA DI
PRIMO GRADO DI
SICIGNANO e
POSTIGLIONE
1) Il riscaldamento globale ( di F. Carnevale, G.Opromolla, E. Yefrenov, S. Cupo) SICIGNANO II B
2) L’inquinamento da combustibili fossili (di Ruben S,, Domenico S,, Remo D., Marco D.P.) POSTIGLIONE
II B
3) L’inquinamento da rifiuti U.A.I. (di C.Pacella, Giada La Manna, Marika Botte) POSTIGLIONE II A
4) L’inquinamento da rifiuti urbani (di C.Pacella, Giada La Manna, Marika Botte, Daniele Conte)
5) Lo scioglimento dei ghiacciai ( Turco S., Pipini C., Quaranta M., Impemba L.) POSTIGLIONE II A
6) Lo scioglimento dei ghiacciai e l’effetto serra ( di Cennamo M., Onnembo F,Di Poto Domenico,
Passannante Gerardo – POSTIGLIONE II A
Nelle pagine che seguono troverete una sintesi, necessariamente breve, dei lavori svolti dagli studenti,
salvati, tuttavia, integralmente, in forma elettronica.
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L’EFFETTO SERRA PROVOCA IL RISCALDAMENTO GLOBALE
(Global worming)
L'effetto serra è l'insieme dei meccanismi che rende la temperatura superficiale di un pianeta
superiore a quella che si avrebbe per puro equilibrio radiattivo, calcolato secondo la legge di
Stefan-Boltzman. Tale concetto è stato proposto per la prima volta da Joseph Fourier nel 1827 ed
è stato studiato poi da Svante Arrhenius nel 1896.
L'effetto serra produce sulla superficie terrestre un aumento di temperatura di circa 3,3 °C (dato
calcolato considerando la temperatura media terrestre nel 1850). I principali gas serra sono: il
metano responsabile dell'effetto serra in una percentuale variabile tra il 36–70%; l'anidride
carbonica (CO2), che incide per il 9-26%; l' ozono (O3), che incide tra il 3-7% .
Per riscaldamento globale
s'intende un incremento delle
temperature
medie
della
superficie della Terra. Ha avuto
inizio a cominciare dalla metà
de l XX secolo.
Il quarto rapporto dell’ Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) del 2007 stima che la
temperatura media della superficie terrestre è aumentata di 0.74 a 0.18 °C durante il XX
secolo. La maggior parte degli incrementi di temperatura sono stati osservati a partire dalla metà
del XX secolo e sono stati attribuiti all'interno dei report IPCC all'incremento di concentrazione
dei gas serra. Questi ultimi sono il risultato dell'attività umana, dovuto ad esempio all'uso
di combustibili fossili e alla deforestazione.
I report dell'IPCC suggeriscono che durante il XXI secolo la temperatura media della Terra potrà
aumentare ulteriormente rispetto ai valori attuali, da 1.1 a 6.4 °C in più, a seconda del modello
climatico utilizzato.
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L’INQUINAMENTO DA
COMBUSTIBILI FOSSILI
I
combustibili
fossili
costituiscono
l'accumulo, sottoterra, di energia che deriva
dal
Sole,
direttamente
raccolta
nella
biosfera nel corso di periodi geologici, dalle
piante tramite la fotosintesi clorofilliana e
da organismi acquatici unicellulari come i
protozoi e le alghe azzurre o indirettamente
tramite
la
catena
alimentare,
dagli
organismi animali.
Cos’ è il petrolio:
Il petrolio, anche detto oro nero, è un liquido infiammabile, viscoso, di colore che può andare dal
nero al marrone scuro, passando dal verdognolo fino all'arancione, che si trova in alcuni
giacimenti dentro gli strati superiori della crosta terrestre. È composto da una miscela di vari
idrocarburi, sostanze formate solo da idrogeno e carbonio. È detto greggio o grezzo il petrolio
così come viene estratto dai giacimenti, cioè prima di subire qualsiasi trattamento teso a
trasformarlo in successivi prodotti lavorati.
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INQUINAMENTO DA RIFIUTI
SOLIDI URBANI
Per affrontare la questione dell’annoso
problema dello smaltimento dei rifiuti solidi
urbani
,si
deve
premessa:qualunque
fare
una
soluzione
necessaria
venga
presentata,essa non può essere considerata
universalmente valida , poiché ogni realtà è a
se stante. Il problema dello smaltimento dei
rifiuti è sostanzialmente nato con l’uomo
stesso,ma solo con l’avvento della società
moderna ha cominciato a farsi sempre più
stringente fino ai nostri giorni ,in cui
attualmente crea un emergenza continua.
Secondo le nazionali norme vigenti per rifiuto
si intende qualsiasi sostanza od oggetto di cui
il detentore si disfi o abbia l’obbligo di disfarsi
,o qualsiasi sostanza od oggetto da attività umane o da cicli naturali ,abbandonato o destinato all’abbandono. I
rifiuti sono classificati secondo la loro origine ,in rifiuti urbani e speciali ,secondo le caratteristiche di pericolosità in
rifiuti pericolosi e non pericolosi. I rifiuti urbani rappresentano un terzo dell’intero ammontare di rifiuti prodotti
,possono essere oggetto di raccolta differenziata.
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LO SCIOGLIMENTO DEI GHIACCIAI
Conseguenze dello scioglimento dei ghiacciai: l'innalzamento della temperatura determinerà lo
scioglimento dei ghiacci e l'innalzamento del livello delle acque. Gli effetti saranno catastrofici. Se
non saranno presi drastici e immediati provvedimenti coordinati a livello mondiale lo scioglimento
dei ghiacciai farà aumentare il livello dei mari di 5 mm ogni anno, con effetti a catena: fiumi in
piena, aumento di inondazioni e precipitazioni, riduzione della disponibilità di acqua dolce, centri
urbani assediati dall’afa, montagne senza neve, epidemie di colera e malaria.
I Poli. Nelle regioni polari l’impatto sarà più rapido e profondo. Geografia e caratteristiche della
Penisola dell’Antartico, dell’Oceano del Sud e dell’Artico cambieranno.
L’Europa. Le regioni mediterranee saranno le più vulnerabili. Nell’Europa del Sud l’estate si
allungherà e l’acqua dolce disponibile diminuirà. Aumenteranno le differenze climatiche e
ambientali fra le regioni del Nord e del Sud, vulnerabili alla siccità. Metà dei ghiacciai alpini
scompariranno. Aumenterà il livello dei fiumi in gran parte dell’Europa e il rischio di inondazioni
sulle aree costiere, con pesanti conseguenze per il turismo, l’industria e l’agricoltura. In Italia, il
mare ingoierà le zone costiere formate da lagune e da foci dei fiumi. La produttività media
diminuirà nell’Europa del Sud e dell’Est, mentre il Nord potrà contare su temperature più miti, che
favoriranno le colture agricole.
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LO SCIOGLIMENTO DEI
GHIACCIAI E L’EFFETTO SERRA
I fattori che influenzano l'effetto serra sono molti e si comportano in maniera diversa tra loro.
Alcuni sono fenomeni locali (piogge, evaporazione, venti, annuvolamenti ecc...) altri hanno
comportamenti più globali (campi di alta o bassa pressione, spostamenti di masse d'aria,
variazione del contenuto atmosferico globale di vapore acqueo, CO2 o metano, correnti
oceaniche,…), alcuni provocano variazione di breve durata (ore, giorni, settimane) altri di lunga
durata (anni, decenni, secoli,…):
•
L'aumento di evaporazione provoca un effetto di riscaldamento: l'atmosfera diventa più
umida (sale il contenuto di vapore
acqueo) e l'atmosfera che diventa
più umida trattiene più calore;
• L'aumento delle piogge
provoca
un
effetto
di
raffreddamento:
l'atmosfera
diventa meno umida (perde vapore
acqueo) e trattiene meno calore.
• L'aumento di nuvolosità
svolge
un
duplice
effetto:
principalmente hanno un effetto di
raffreddamento
isolando
la
superficie terrestre dai raggi del
sole (e quindi meno raggi arrivano
dal sole alla superficie terrestre
meno calore entra in gioco); in altri
casi ha un effetto di riscaldamento bloccando la dispersione del calore già contenuto
dall'atmosfera (come un tappo).
•
I campi di alta e bassa pressione regolano lo spostamento “rapido” di aria più calda o più
fredda, più o meno umida, intervenendo direttamente e rapidamente sulla capacità
dell'atmosfera di trattenere più o meno calore.
•
Spostamenti di masse d'aria, cicloni,… sono fortemente connessi a quanto già detto per le
piogge, le nuvole, e i campi di alta o bassa pressione.
•
Le correnti oceaniche sembrano svolgere un ruolo importantissimo e fondamentale per
riequilibrare il clima, simile a quello degli spostamenti di masse d'aria in atmosfera.
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•
Aumento del livello del mare di circa 20 cm
annui a causa delle piogge e dello scioglimento dei
ghiacciai;
• “Non è la Terra che appartiene
all’uomo, ma è l’uomo che appartiene
alla Terra. Non è l’uomo che ha tessuto
la trama della vita: egli ne ha soltanto
il filo. Tutto il danno che egli fa alla
Terra lo fa a se stesso!”
• La natura ci fa sentire vivi
• La natura ci stupisce
• La natura ci abbaraccia
La
natura ci accarezza
La
natura ci commuove
Ma ciò che vediamo ci rattrista!
… tutte le foto e i
commenti sono stati realizzati
dai ragazzi delle classi IIA e IIB
della scuola secondaria di I
grado di Sicignano degli
Alburni.
Buona giornata
della terra a tutti !
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S O S: Salviamo il Mondo
Io sono l’ambiente e tu?
Certo lo sono anch’io.
Io osservo e amo il mondo e tu?
Per me è vita!
Allora non sprechiamo tempo ed
energia …
Mettiamoci subito a
differenziare:
Carta, plastica, vetro, alluminio,
acciaio...
Dai rifiuti ricaveremo nuove risorse e
il modo diventerà nostro amico.
La natura, ridipingerà con i suoi colori i vari ambienti,
Musica, colore,
Gli animali ci ringrazieranno
sentimento, in
e ricominceremo a vivere in un mondo sano.
dodici slides…
Vorrei un mondo tutto mio,
più pulito e meno sbiadito!
Vorrei un mondo tutto fatato,
con tanto sole
e più colorato!
Lavoro realizzato dagli alunni delle
classi
III e V della Scuola Primaria di
Zuppino
Le insegnanti: Alonzo Felicia, Ciminelli
GIORNATA MONDIALE DELLA
Giuseppina,Di Poto Maria,Orco Marisa
TERRA
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LA TERRA NELLA MUSICA
LAURA PAUSINI
“SORELLA TERRA”
PIERANGELO BERTOLI
“EPPURE SOFFIA”
FRANCESCO GUCCINI
“NOI NON CI SAREMO”
CLASSE V della SCUOLA PRIMARIA di PETINA
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Sorella terra, ascolto te
ogni conchiglia oceano è
e poi, ogni foglia è un battito
che sa vibrare all'unisono con noi
… le tue foreste sono il mio respiro,
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Pioggia che toglie la
sete
Alla terra che è vita
Invece le porta la morte
Perché è radioattiva
E il vento d'estate che
viene dal mare
intonerà un canto fra
mille rovine,
fra le macerie delle città,
fra case e palazzi .
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Istituto Comprensivo “M. Ripa”.
LA PAROLA AI PROTAGONISTI
L’ ecosistema Terra , ossia l’ insieme delle forme di vita che abitano il
nostro pianeta, è in pericolo, minacciato dall’esaurirsi delle risorse
vitali e dalle trasformazioni ambientali provocate dall’ inquinamento e
dall’accumulo dei rifiuti. Eppure, l’uomo fa fatica a capirlo. Se fino a
oggi la sua azione è stata tollerata dalla natura, ora pare che questo
accordo sia entrato in crisi e le conseguenze sono molto evidenti:
desertificazione, effetto serra, mancanza di risorse idr iche … Diventa
perciò sempre più importante diffondere un’ adeguata educazione
ambientale, sensibilizzare tutti alla conoscenza e alla cura dell’
ambiente per far sì che ognuno si renda conto di quanto sia coinvolto
nel problema e diventi quindi più responsabile di fronte a esso. Per
questo abbiamo accolto con entusiasmo l ‘ invito della Fondazione
Antonio e Maria Pagnani a partecipare alla IX edizione del programma
di cultura ambientale il cui tema s’ inserisce nel contesto della
celebrazione della “Giornata mondiale della Terra”. Il nostro non è
stato un lavoro arido e nemmeno un compito svolto tra la noia e la
distrazione in quanto ci siamo sentiti protagonisti della nostra
formazione di futuri cittadini attivi e consapevoli. È quindi con grande
soddisfazione che presentiamo questo opuscolo con allegato un CD
multimediale, sintesi dell’ esperienza da noi realizzata e nello stesso
tempo elemento di stimolo per chi volesse posare uno sguardo più
attento sulla realtà che ci circonda. Ovviamente ringr aziamo il Preside
Vincenzo Cestaro, presidente della Fondazione Pagnani -Pansa, per
averci proposto un’ esperienza di maturazione realmente preziosa e
per la grande disponibilità mostrata . Un grazie speciale va alla nostra
Dirigente Scolastica, prof.ssa Miriam D’ Ambrosio, estremamente
attenta ai bisogni, alle esigenze degli alunni, sostenendo iniziative belle
e significative come questa e ai docenti tutti per averci offerto il loro
irrinunciabile sostegno. Concludendo: da oggi in poi, dopo aver parlato
a lungo della difesa dell’ ambiente, cominceremo a vedere ciò che ci
circonda non più con l’ occhio indifferente del cittadino qualunque,
superficiale e insensibile, bensì con l’ occhio attento e premuroso del
cittadino cosciente dei problemi dell’ ambiente. E… non è poca cosa.
Gli alunni dell’I.C. “ M. Ripa” di Eboli .
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Ecoprofessioni per difendere il futuro
L’ allarme ambientale, da un lato, e l’ interesse verso le tematiche verdi ed
ecologiche, dall’ altro, stanno creando nuove opportunità di lavoro e nuove
professioni. Ecco le ultime novità.
Architetto del paesaggio
Ripristina aree verdi, parchi comunali e giardini. Cura l’ impatto delle opere di
ingegneria civile (autostrade, ferrovie, industrie), facendo sì che non danneggino troppo
il paesaggio. Occorre la laurea in architettura o in scienze agrarie (con esami specifici) e
la specializzazione.
Legale dell’ ambiente
Le recenti leggi a tutela dell’ ambiente richiedono avvocati che conoscano la normativa
italiana ed europea, e la sappiamo applicare per difendere non le persone, ma gli spazi
naturali. Occorre laurea in scienze politiche o giurisprudenza, seguita dalla
specializzazione.
Agricoltore biologico
Coltiva i prodotti della terra in modo tradizionale, limitando al minimo l’ uso di prodotti
chimici e ricorrendo solo a metodi naturali. Non esistono scuole che insegnino le
tecniche di coltivazione biologica: una buona base è data dagli istituti tecnici agrari e
dalla facoltà di agraria.
Bioarchitetto
Progetta e costruisce edifici seguendo criteri ecologici. Occorre la laurea in
architettura.
Tree-climberValuta la salute degli alberi e interviene dove non arrivano le macchine o
dove gli attrezzi meccanici rovinerebbero le piante. Vengono richieste una buona
conoscenza di arboricultura e doti atletiche. Occorre frequentare un corso presso le
scuole di agraria: si studiano biologia, potatura e arrampicata.
Classe 1E
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Giornata Mondiale della Terra
22 Aprile 2015
LA TERRA
NON CI BASTA
PIÙ?
La Giornata della Terra (Earth Day), è il nome usato per indicare il giorno
in cui si celebra l’ambiente e la salvaguardia del pianeta Terra.
Le nazioni Unite celebrano questa festa ogni anno il 22 aprile, un mese e
due giorni dopo l’equinozio di primavera.
Il 22 aprile del 1970, 20 milioni di cittadini americani, rispondendo ad un
appello del senatore democratico Gaylord Nelson, si mobilitarono in una
storica manifestazione a difesa del nostro pianeta.
Tutti, a prescindere dall’etnia, dal sesso, dal reddito, hanno diritto di
vivere in un ambiente sano, equilibrato e sostenibile.
La Giornata della Terra si basa saldamente su questo principio.
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Senza natura non c’è vita
Il pianeta in cui viviamo è prezioso. Esso ospita la vita: montagne, acque, pianure, ghiacciai,
deserti formano il suo paesaggio vario e mutevole; piante e animali di diverse razze lo popolano. È un
ecosistema: un sistema complesso di cui fanno parte l’ ambiente e gli esseri viventi, in un delicato
equilibrio.
Nell’ ultimo secolo le condizioni di vita sulla Terra sono state spesso minacciate: incidenti, abbattimento di
boschi e foreste, sfruttamento del suolo e delle acque, inquinamento hanno modificato il clima, gli habitat e messo
in evidenza il ruolo negativo dell’ uomo.
Salvaguardare l’ ambiente naturale è diventato uno degli imperativi più pressanti del nostro tempo e
nessuno può dirsi escluso. Se vogliamo evitare conseguenze imprevedibili, è necessario adottare comportamenti più
rispettosi verso l’ ambiente, imparando a distinguere le azioni dannose per il pianeta da quelle attente a “usare” la
natura con buon senso. C’è, infatti, una sola Terra e tutelare gli equilibri naturali del pianeta significa tutelare il
nostro futuro.
La TERRA fornisce abbastanza risorse per soddisfare i bisogni di ogni uomo, ma non l’ avidità di ogni uomo.
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( GANDHI)
CHE COSA DICONO LE LEGGI E GLI ACCORDI INTERNAZIONALI ?
La carta mondiale della natura
Uno dei documenti più importanti emanati
dall’ ONU a tutela dell’ ambiente è la Carta
mondiale della natura, di cui riportiamo alcuni
articoli.
Art. 1 La natura sarà rispettata e i suoi processi
essenziali non saranno alterati.
Art. 4 Gli ecosistemi e gli organismi, così come
le risorse terrestri, marine e atmosferiche che
sono utilizzate dall’ uomo, saranno gestiti in
modo da assicurare e mantenere la loro
produttività ottimale e continua, senza però
compromettere l’ integrità degli altri
ecosistemi o specie con le quali coesistono.
Art. 5 La natura sarà preservata dal degrado.
La Carta europea del suolo
Anche l’ Unione Europea ha emanato una serie
di normative per la tutela dell’ ambiente. Uno
dei documenti più importanti è la Carta
europea del suolo (1972) dove, all’ articolo 1,
leggiamo:
Art. 1 Il suolo è uno dei beni preziosi dell’
umanità. Consente la vita dei vegetali, degli
animali e dell’ uomo sulla superficie terrestre.
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CLASSE 1E
Una mappa concettuale
Sfruttamento intenso
delle risorse naturali
Insediamento
crescente di
popolazione
Sviluppo intenso delle
attività economiche
Hanno prodotto
PRESSIONE SUGLI
ECOSISTEMI
PROBLEMI
AMBIENTALI
Costruiscono una
Minaccia alla
salute dell’
uomo
Minaccia alla
sopravvivenza
delle genrazioni
future
IE-IF
Rendendo necessario un
NUOVO MODELLO DI
SVILUPPO
(SVILUPPO SOSTENIBILE)
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Le parole dell’ ambiente
Ecologia
Scienza che studia i rapporti tra gli organismi viventi, animali e vegetali, e l’ ambiente circostante,
specialmente al fine di limitarne o eliminarne gli effetti negativi.
Ecosistemi
Insiemi costituiti dagli esseri viventi, dall’ ambiente e dalle condizioni chimico-fisiche che, in uno
spazio determinato, sono strettamente legati tra loro; sono il principale oggetto di studio dell’
ecologia.
Biodiversità
La varietà delle forme di vita, animali e vegetali, sul nostro pianeta.
Sviluppo sostenibile
Indica quello sviluppo che tende a far coesistere gli aspetti economici con quelli sociali e
ambientali, e che va incontro ai bisogni dell’ attuale generazione senza però precludere lo
sviluppo di quelle successive.
Buco dell’ ozono
Espressione usata per indicare l’ assottigliamento dello strato d’ ozono nella stratosfera, che si
rileva sopra il Polo Sud ed è provocato dall’ inquinamento atmosferico, soprattutto dall’
immissione nell’ atmosfera di clorofluorocarburi
Deforestazione
Distruzione di ampie superfici di foresta allo scopo di acquisire nuovi territori per l’ agricoltura, di
ricavare legnami pregiati o di estrarre i minerali di cui è ricco il sottosuolo.
Desertificazione
Processo graduale per cui un territorio fertile e abitato si trasforma in una regione sterile e
spopolata. È provocato dal disboscamento e da pratiche colturali che sfruttano selvaggiamente il
suolo.
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Effetto serra
È il fenomeno per cui l’ anidride carbonica tende a trattenere il calore che dalla superficie
terrestre viene irradiato nello spazio. La crescente concentrazione di anidride carbonica nell’
atmosfera, in seguito all’ aumento del consumo di combustibili fossili, provoca un innalzamento
della temperatura media terrestre che potrebbe in futuro determinare disastrosi sconvolgimenti
climatici.
Eutrofizzazione
Eccessivo sviluppo di alghe e di piante acquatiche, provocato da grandi quantità di fosfati e di
nitrati con i scaricati nelle acque con rifiuti industriali.
G8
Sigla che sta ad indicare il gruppo degli 8 Paesi più industrializzati del mondo (Usa, Regno Unito,
Germania, Francia, Italia, Giappone, Canada, Russia), i quali fino al 2009 si sono occupati dei
problemi economici internazionali.
Piogge acide
Piogge ad elevata acidità, perché inquinate dai fiumi industriali, che provocano danni a piante,
laghi, fiumi, monumenti.
Riciclaggio
Recupero di materiale usato per essere utilizzato in una nuova lavorazione: consente di ridurre la
quantità di rifiuti solidi da smaltire e di economizzare sulle materie prime.
Termovalorizzatore
Impianto ecologico che utilizza i rifiuti solidi urbani come combustibile per generare energia
elettrica, filtrando i gas di combustione prima di liberarli
Dal web: Come si celebra la giornata della Terra nelle città d’Italia
Oltre millecinquecento studenti delle scuole primarie, medie e superiori, provenienti da
tutto il Friuli Venezia Giulia, saranno nella piazza Tonda di Villa Manin il 22 aprile per
celebrare la Giornata della Terra 2015, evento che si svolgerà in contemporanea in tutto
il mondo per la salvaguardia dell'ambiente.
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UNO SPRECO INDEGNO: QUELLO ALIMENTARE
Quando parliamo di sprechi alimentari, si fa riferimento a qualcosa che si produce, si confeziona, si distribuisce, ma
che poi non si consuma. Al contrario va buttato, finisce nel bidone della spazzatura, dal quale si dovrà ritrasportare
come rifiuto e quindi smaltire. Ciò che buttiamo consuma dunque l’ ambiente, più ancora di ciò che si mangia. Le
risorse del pianeta sono limitate. Occorre
consumarle con parsimonia e lasciare loro
il tempo di ricostruirsi (quanto meno
quelle rinnovabili). Quello che noi
facciamo, invece più di quanto ci serva,
con il risultato di sprecare a un ritmo
troppo rapido le risorse. Ogni anno,
infatti, si buttano 1,3 miliardi di
tonnellate di cibo commestibile, che
significa un terzo della produzione
globale. Fra le cause di questo spreco di
massa ci sono le cattive abitudini di
milioni di persone, che non conservano i
prodotti in modo adeguato. Ma anche le
date di scadenza troppo rigide apposte
sugli alimenti, le promozioni che spingono
i consumatori a comprare più cibo del
necessario, i numerosi passaggi dal
produttore al consumatore nelle catene di
montaggio dei cibi industriali. Lo spreco di
cibo evidenzia anche una enorme
questione di giustizia. C’ è , infatti, un miliardo di persone al mondo che non ha accesso a sufficienti risorse
alimentari. La FAO stima che la quantità di prodotti alimentari non utilizzati sia quattro volte superiore alla quantità
di cibo necessaria a sfamare gli oltre 868 milioni di persone malnutrite. Ognuno di noi, però, può contribuire ad un
miglioramento della situazione. Come? Assumendo un atteggiamento più responsabile e consapevole negli acquisti:
scegliendo di acquistare prodotti realmente necessari, preferendo quelli ottenuti con tecniche che rispettino l’
ambiente e il risparmio energetico…
UNO SPRECO… UTILE
Siamo ormai consapevoli che nella nostra società c’è un quotidiano spreco di risorse alimentari. L’ eccedenza di cibo,
però, potrebbe essere recuperata. Negli ultimi anni, infatti, ci si sta muovendo per trasformare questo spreco in
risorsa: uno spreco utile, insomma. Un esempio ci viene dato dall’ Associazione LAST MINUTE FOOD, la cui attività
consiste nel recupero di beni alimentari rimasti invenduti ma ancora perfettamente commestibili. Questa iniziativa ha
benefici sia ambientali sia sociali: riduce infatti la mole di rifiuti da smaltire e migliora l’ assistenza ai bisognosi (i
prodotti invenduti vengono offerti a case-famiglia, parrocchie, mense per poveri…)
Classi 1E – 1F
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I .C.”Matteo Ripa” Eboli
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P E R CON C LU DE RE
Cosa occorre ricordare:
L’ esistenza di tutti gli esseri viventi rappresenta un valore in sé, da
anteporre a qualsiasi altra cosa;
La biodiversità, cioè la ricchezza e la varietà delle diverse forme di
vita, costituisce un patrimonio dell’ umanità;
Il benessere della società in cui viviamo è un valore da ricercare
senza mettere in pericolo quegli ecosistemi che rendono possibile
la vita stessa sul pianeta;
L’ economia non può procedere e svilupparsi senza tenere conto
delle esigenze ambientali e di una qualità di vita più giusta per
tutti;
È indispensabile impedire la distruzione del suolo fertile e delle
foreste, proteggere il patrimonio idrico e alimentare, investire in
risorse economiche per la tutela e la sicurezza ambientali.
Earth Day Italia, l'organizzazione italiana partner dell'Earth Day Network, nasce con lo scopo di rafforzare e
promuovere l'Earth Day e le sue finalità su tutto il territorio nazionale, favorendo lo sviluppo di progetti ed iniziative
per il pianeta. Gli Obiettivi dell'organizzazione sono quelli di:

sviluppare e sostenere le attività mondiali delle Nazioni Unite e dell'Earth Day Network;

utilizzare il linguaggio dell'arte come forte moltiplicatore della sensibilità ambientale;

dare voce e forza al mondo scientifico, istituzionale e delle imprese in grado di promuovere l'innovazione
tecnologica e il cambiamento culturale;

attivare momenti di interazione fra comunità scientifica, mondo dell'impresa e istituzioni per favorire e sostenere
lo sviluppo e la diffusione di idee e progetti di attenzione ambientale;

favorire la raccolta di fondi destinati ad affrontare problemi umanitari legati all'impatto ambientale;
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Indagine Statistica sull'inquinamento ambientale
Noi ragazzi della classe 3°E dell’ I.C. Matteo Ripa abbiamo condotto un’indagine
statistica sull’inquinamento ambientale. La prima domanda che abbiamo rivolto ai
campioni presi in considerazione da noi è la seguente:il risultato finale è che il 91%
delle persone ha risposto Si, mentre solo il 9% dei campioni ha risposto No.
Andiamo ora ad analizzare più specificatamente la domanda.
Analizzando i Si della prima domanda e dividendo in due categoria tale risposta,il
risultato è che il 47% delle persone che hanno risposto positivamente è di sesso
maschile (quindi la minoranza),mentre la maggioranza dei campioni che hanno
risposto Si è di sesso femminile.
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Analizzando invece il sesso delle persone che hanno risposto No
notiamo che il 54% delle persone sono di sesso maschile (quindi la
maggioranza),mentre il 46% delle persone sono di sesso femminile
(quindi la minoranza).Ora analizzeremo i Si riguardanti sempre la prima
domanda ma con diverse categorie.
Analizziamo ora i Si della prima domanda in 4 fasce d’età(10-15 anni,25-40,4055,over 55),di cui il 18% delle risposte appartiene alla prima fascia (10-25 anni);il
33% appartiene alla seconda fascia (25-40);il 31% appartiene alla terza fascia (4055) e infine il 18% appartiene alla quarta fascia (over 55).Quindi la maggioranza
delle risposte positive appartiene alla seconda fascia seguita dalla terza fascia.
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Analizziamo ora i No della prima domanda sempre divisi in fasce
d’età.Notiamo con dispiacere che il 30% dei No appartiene alla prima
fascia (10-25);Il 4% dei No appartiene alla seconda fascia (25-40);il 13%
appartiene alla terza fascia (40-55) e il 53% dei No appartiene alla
quarta fascia (over 55).
Arriviamo ora ad analizzare la seconda domanda della nostra indagine.
Chiedendo ai campioni quale fra i fenomeni che abbiamo trattato fosse il più
allarmante, abbiamo ottenuto che il 24% ha risposto Buco nell’ozono,il 21% ha
risposto Effetto serra,il 17% ha risposto Piogge acide,il 6% ha risposto
Deforestazione,il 20% ha risposto Tutti e infine il 12% ha risposto Non lo so.
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Analizziamo la terza domanda dell’indagine. Il 78% delle persone ha
risposto positivamente,il 19% ha risposto No e il 3% ha risposto In
parte.
Ora andiamo ad analizzare la quarta domanda. Le risposte si avvicinano
molto a quelle della terza domanda, infatti il 77% ha risposto Si, il 19% ha
risposto No ed infine il 4% ha risposto In parte.
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Vediamo l’ultima domanda dell’indagine. Il risultato finale è che il
64% ha sentito parlare dei Protocolli di Kyoto e Montreal, il 33%
non ne ha mai sentito parlare e solo il 3% ne ha sentito parlare
solo In parte.
Analizzando quest’ultima domanda, abbiamo preso in considerazione i No ed
analizzandoli e dividendoli in fasce d’età abbiamo scoperto che il 31% dei No
appartiene alla prima fascia (10-25); il 18% appartiene alla seconda fascia
(25-40); il 22% appartiene alla terza fascia (40-55) ed infine il 29% appartiene
alla quarta fascia (over 55).
Lavoro svolto dalla classe III E
dell’I.C.”Matteo Ripa” di Eboli
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LE 3 R
La prima cosa che possiamo fare ogni giorno per difendere l’ambiente è adottare nuove abitudini nella
nostra vita quotidiana.
Ogni giorno dobbiamo applicare la regola delle “3R”:
Ma come si fa?
Ridurre i consumi
Per produrre meno rifiuti la prima cosa da fare è consumare meno. Per esempio è possibile ridurre gli imballaggi
(carte, scatole, confezioni ingombranti, ecc.) che hanno il solo scopo di attirare l’attenzione del consumatore.
Riutilizzare le merci
Occorre provare a riutilizzare il più possibile ciò che si acquista, invece di scartare subito oggetti che magari non
hanno ancora concluso il loro ciclo di utilità. Si pensi a tutti gli oggetti che vengono buttati invece che riparati (auto,
abiti, elettrodomestici, ecc.)
Riciclare :Occorre riciclare ossia raccogliere, rielaborare, commercializzare e riutilizzare materiale precedentemente
considerato un rifiuto.
Per riciclare i rifiuti bisogna utilizzare un sistema di raccolta differenziata che selezioni già a partire dalle abitazioni o
dalle industrie, le componenti recuperabili: umido, carta, vetro, plastica e alluminio.
COME RIDURRE I RIFIUTI

Scegli alimenti freschi e sfusi (frutta, verdura, carne, formaggi) invece di quelli confezionati, se possibile
acquistandoli direttamente dai produttori agricoli o al mercato.
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
Non acquistare i prodotti usa-e-getta come bicchieri e piatti, a meno che non siano fatti di materiale
biodegradabile.

Acquista prodotti in confezioni riciclabili o riciclate che abbiano confezioni poco voluminose e scegli prodotti
salva-spazio e ricariche per detersivi ecc.

Scegli “confezioni famiglia”; se necessario esegui una surgelazione domestica dei prodotti. Potrai anche
risparmiare molto!

Scegli prodotti “concentrati” che hanno imballaggi più piccoli e costo minore.

Acquista bevande e detersivi dai distributori “alla spina” e vino e olio direttamente dal produttore, così potrai
riutilizzare le bottiglie evitando di produrre rifiuti.

Se puoi, utilizza prodotti col “vuoto a rendere” e il tipo di confezione riutilizzabile e con minore impatto
ambientale (una bottiglia è meglio di una lattina o di un tetrapak).

Bevi acqua dal rubinetto invece di acquistare acqua minerale, evitando di dover buttare le bottiglie di plastica.

Usa batterie ricaricabili e scegli apparecchi alimentati sia a batteria sia a rete (le “pile” sono tra gli oggetti
maggiormente inquinanti).

Utilizza borse per la spesa di tela o fatte con materiali biodegradabili.

Scegli prodotti durevoli, riparabili e intercambiabili.

COME RIUTILIZZARE I RIFIUTI
Il riutilizzo è una pratica fondamentale che consente di conseguire una notevole riduzione della quantità
di rifiuti prodotti. Spesso si butta un oggetto non appena lo si ritiene non più utilizzabile, oppure
superfluo: considerare la possibilità di vendere o donare.
Possiamo aggiungere una quarta R : RIPARARE!!
Prima di gettare un prodotto, è bene verificare la possibilità di aggiustarlo o di servirsi dello stesso
prodotto, anche in modo diverso rispetto alla sua originaria funzione, prolungandone la “vita” e l’utilità.
COME RICICLARE I RIFIUTI
I materiali di cui sono costituiti i vari rifiuti possono essere recuperati per dare vita a nuovi prodotti di
consumo riciclati, evitando di sprecare ulteriori risorse naturali per realizzarne di nuovi e riducendo la
quantità complessiva di rifiuti destinati alle discariche.
Perché sia possibile riciclare e recuperare i rifiuti è necessario, innanzitutto, attuare la raccolta
differenziata, cioè selezionare, già a partire dalle abitazioni o dalle industrie, le componenti
recuperabili: umido, carta,vetro, plastica e alluminio.
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Intervista
Su quale pianeta vivi? Sulla Terra .
E’ la risposta che oggi possiamo ancora dare a questa domanda. Ma
davvero ci rendiamo conto di cosa significhi?
Il nostro pianeta porta il nome di uno degli elementi fondamentali della
Terra: “terra” appunto.
Eppure ogni giorno proprio questo elemento, la terra, inteso come suolo
su cui viviamo e svolgiamo le nostre attività, subisce continuamente
danni senza che l’uomo se ne accorga, preso dalla smania di sfruttamento
del suolo per ottenere vantaggi economici e di altro tipo.
Il suolo infatti, è diventato un contenitore vuoto che si può riempire a
piacimento, con le nostre attività, un supporto su cui si può produrre e
edificare tutto.
Ma esso è un organismo vivente, è un ecosistema su cui si basa la vita
sulla Terra. Un bene scarso e non facilmente rigenerabile, distribuito in
maniera ingiusta e disuguale.
Il suolo oggi subisce continue minacce. Non tutti sanno che esso è una “risorsa
non rinnovabile”: per generare soli 2,5 centimetri di suolo “vivo” ci
vogliono 500 anni. Spesso questo lavoro incredibile viene distrutto in
pochi minuti, per sempre.
Allora come difendere questo bene così prezioso?
Solo attraverso l’informazione dei giovani che, conoscendo i danni e i
rischi corsi dall’ambiente, possono imparare ad amarlo e difenderlo per il
proprio futuro e per il futuro della TERRA
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I rifiuti e la raccolta differenziata
I rifiuti sono materiali di scarto o avanzo di diverse attività umane.
Nel nostro Paese, anche se negli ultimi anni sono stati fatti dei progressi, solo il 30% dei rifiuti viene raccolto e avviato
al riciclo, infrangendo la regola delle “3R” e allontanandosi dagli obiettivi fissati a livello comunitario. In Italia le
discariche costituiscono ancora la via principale per smaltire i rifiuti, modalità che alimenta affari illeciti e impedisce
lo sviluppo di un ciclo virtuoso fondato su riciclaggio e prevenzione oltre ad essere una pericolosa fonte di
inquinamento per la salute dei territori e delle persone.
Perché riciclare
Molti sono i vantaggi del riciclo:
- permette di ridurre la quantità di rifiuti da smaltire;
- limita il prelievo di materie prime dall’ambiente naturale;
- riduce il consumo energetico derivante dalla trasformazione delle materie prime;
- consente di guadagnare denaro con la vendita del materiale riciclato alle industrie che lo rielaborano.
Allora perché non profittare di questi vantaggi?
COSA SI PUO’ RICICLARE
RIFIUTI ORGANICI
Avanzi di cibi crudi e cotti, lische di pesce, ossi, residui di pulizia delle verdure, gusci di crostacei, di frutta secca,
d’uovo, pasta, sfarinati, terra, erba e foglie secche, rifiuti di giardinaggio (fiori e piantine recisi), residui di legno,
stuzzicadenti, sughero, cenere, carbone, fiammiferi, fondi di caffè di tè, lettiere di cani e gatti, carta unta, cassette di
legno, fazzoletti sporchi, rafia, incensi.
LO SAI CHE…I rifiuti organici possono diventare compost, un concime naturale che non inquina. Gli sfalci del giardino
e il rifiuto umido della cucina sono infatti materiali biodegradabili e possono essere facilmente trasformati in rifiuto
umido dai microrganismi compostatori.
CARTA,
Giornali, riviste, libri, piccole scatole da imballaggio, cartoncino e cartoni piegati, carta pulita in generale, tetrapak
(confezioni di latte, succhi di frutta ecc.) (informarsi presso la ditta di smaltimento della propria città)
Attenzione! La carta deve essere pulita e non accartocciata.
Non lasciate la carta raccolta senza la protezione del sacchetto sotto la pioggia: diventa più pesante, difficile da
trasportare e non può essere riciclata.
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PLASTICA
Bottiglie, flaconi, vaschette, confezioni per alimenti, sacchetti di nylon, pellicole per alimenti, cellophane, contenitori
di cosmetici.
Attenzione! Svuota e sciacqua bottiglie e contenitori prima di gettarli. Schiaccia contenitori e bottiglie per ridurre il
volume ed ottimizzare lo spazio nelle buste e nei cassonetti.
VETRO E LATTINE
Bottiglie di vetro, vasetti, i contenitori di vetro con vuoto a perdere, barattoli, tappi di metallo, lattine, scatolette di
tonno e di pelati, fogli di alluminio (es. cartadei vasetti dello yogurt), carta stagnola, cristallo, lenti di occhiali, fogli di
protezione in alluminio del cioccolato. Il vetro si recupera completamente.
Attenzione! Svuota e sciacqua le bottiglie e i contenitori! I tappi di plastica si possono riciclare gettandoli nel
contenitore per la raccolta della plastica.
INDIFFERENZIATO
I rifiuti indifferenziati sono tutto quello che non si può riciclare, in pratica sono tutto ciò che resta dopo la raccolta
differenziata e che andrà a riempire le discariche.
Cosa gettiamo tra gli indifferenziati?
Accendini, addobbi natalizi, nastri, aghi, attaccapanni in plastica, cotton-fioc, calamite, capelli, peli, carta per
affettati, carta vetrata, cera, chiodi, ovatta, matite, penne, mozziconi di sigarette, lucida scarpe, siringhe, lamette
usa e getta, padelle, cassette audio-video, cd, spazzolini, gomma da masticare, saponette, spugne, panni
elettrostatici da polvere, unghie, piastrine per zanzare, cosmetici, polveri dell’aspirapolvere.
Attenzione! NON GETTARE NELL’INDIFFERENZIATO: carta, plastica, vetro e alluminio, rifiuti organici, scarti vegetali.
RIFIUTI SPECIALILe pile scariche e i farmaci si devono gettare nei contenitori che si trovano vicino a farmacie e
tabaccai. Le pile vengono inviate a centri specializzati per il recupero di argento e mercurio, mentre il resto è smaltito
nelle discariche speciali per rifiuti tossici e ncivi. Data la pericolosità di questi rifiuti, è indispensabile che le pile
esauste non finiscano nei fiumi né siano gettate nei cassonetti dei rifiuti, ma che vengano avviate agli impianti di
smaltimento dove vengono trattate in modo adeguato. I Farmaci sono prodotti chimici di sintesi sulle cui confezioni
compare sempre una data di scadenza. Trascorso il termine ultimo indicato dalla casa farmaceutica, i medicinali non
sono più utilizzabili e devono essere smaltiti correttamente.
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Sorella Terra
Nel 1224 San Francesco compose il Cantico Delle Creature, un
inno d’amore e di lode al Signore per tutto quanto ha
generosamente concesso all’uomo: il sole, la luna, le stelle, gli
elementi atmosferici, la terra, la quale ci nutre e ci alimenta e
genera frutti vari con fiori variopinti ed erba. E’ passato tanto
tempo ma questo cantico non è ancora entrato nei nostri cuori.
Oggi, infatti, l’inquinamento e il degrado di alcune risorse
ambientali (l’aria, l’acqua, il suolo, la biodiversità…) hanno
assunto una dimensione così rilevante da mettere a rischio il
futuro stesso del nostro pianeta e dei suoi abitanti. Se San
Francesco tornasse sulla Terra, sicuramente sarebbe preso da un
profondo senso di amarezza e di tristezza nel vederla meno
attraente, più povera e meno vivibile. Di certo, però, non si
rassegnerebbe. Proverebbe, invece, a far cambiare idea a tutti quelli che inquinano. Andrebbe in
giro per le scuole a portare ai ragazzi come noi il suo messaggio d’amore per la natura, si
fermerebbe nelle piazze a tenere discorsi sull’ambiente, a parlare di sviluppo sostenibile e della
necessità di acquisire abitudini corrette. Ma c’è di più. Sarebbe, secondo noi, addirittura capace
di arrampicarsi sul piedistallo di una statua per gridare al mondo intero che Dio ha voluto questa
terra per noi, sue creature speciali, non perché potessimo distruggerla o trasformarla in deserto,
ma per custodirla, amarla e proteggerla. Dunque abbracciamo la nostra Terra, prendiamoci cura
delle creature che essa ci dona, proprio come se fossero nostri fratelli e sorelle.
Gli alunni della classe 1° sez. F
L’Italy Overshoot Day, significa “il giorno del superamento”, e indica il giorno all’anno
in cui l’Italia arriva a consumare tutte le risorse naturali che saranno prodotte dai suoi suoli e
dalle sue acque. Da quel giorno in poi la nostra Italia entra in debito con la Terra, perché ha
consumato direttamente il suo capitale naturale: come un grande proprietario terriero che
spende tutti i guadagni generati dai suoi terreni ed inizia allora a venderli per mantenere le sue
condizioni di vita allo stesso livello. E’ l’Italy Overshoot Day, il giorno dell’inizio
dell’insostenibilità del nostro modo di vivere che impoverisce, ogni anno di più, il nostro
pianeta. Quest’anno, secondo le agenzie internazionali, l’Overshot day è venuto un po’ prima
dell’anno scorso, a metà aprile.
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38
L’INQUINAMENTO
Il fenomeno e le sue diverse forme
L’inquinamento è l’alterazione dell’ambiente causata direttamente o indirettamente dall’uomo . Esso
rappresenta un rischio per la salute dell’uomo e la sicurezza e il benessere di ogni specie vivente.
Oggi purtroppo la Terra è contaminata da diverse forme di inquinamento:
inquinamento dell'aria, dell’acqua, del suolo;
inquinamento chimico, acustico,
elettromagnetico (dovuto a radiazioni elettromagnetiche non ionizzanti: quelle delle emittenti
radiofoniche, degli elettrodotti, dei ripetitori, dei telefoni cellulari),
luminoso(alterazione dei livelli di luce notturna naturale, legata agli eccessi di illuminazione al di fuori
delle aree alle quali è direttamente indirizzata),
termico (aumento innaturale della temperatura in un ecosistema)
nucleare (dovuto a incidenti, esperimenti, smaltimento di materiali radioattivi o contaminati nel processo
di produzione di energia),
urbano, agricolo (dai rifiuti solidi o liquidi delle attività agricole - dai pesticidi ai fertilizzanti - all’erosione
del suolo),
industriale.
Se consideriamo tutte queste forme di inquinamento, possiamo solo avere paura, perché ci chiediamo: Ma come sarà il nostro futuro? Avremo ancora la possibilità di osservare la natura con le sue migliaia di
bellezze?E ancora: - Quali saranno gli effetti di tutto questo sulla nostra salute? Per questi motivi dobbiamo impegnarci per proteggerla, studiando e mettendo in pratica le diverse soluzioni per
difendere l’ambiente.
Classe 1 E
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39
L’INQUINAMENTO DEL SUOLO
Il suolo è un miscela di materiale inorganico e organico che ricopre la superficie rocciosa della terra. La componente
organica deriva da residui provenienti dal regno animale e vegetale. Oggi l’inquinamento del suolo è uno dei più
gravi problemi della terra.Questo tipo di inquinamento porta all’alterazione dell’equilibrio chimico-fisico e biologico
del suolo, lo predispone all’erosione e agli smottamenti e può comportare l’ingresso di sostanze dannose nella catena
alimentare fino all’uomo.Le cause sono: i rifiuti solidi, liquidi, gassosi.
I rifiuti solidi sono la carta, il vetro, la plastica, pile scariche, medicinali scaduti e rifiuti organici; i rifiuti liquidi
comprendono insetticidi, fertilizzanti, concimi chimici, mercurio, medicinali liquidi scaduti, liquidi di pile usate; tra i
rifiuti gassosi c’è il CFC che viene espulso dalle bombolette al momento dell’uso.
Tra le conseguenze più gravi dell’inquinamento del suolo ci sono gli effetti sulla salute legati al contatto diretto delle
persone con zone di terra contaminate. L’acqua contaminata, il consumo di carne di animali che hanno pascolato su
un terreno inquinato, hanno effetti dannosi sulla salute dell’uomo.
Un suolo inquinato quindi, non può più essere coltivato per la produzione di cibo perché le sostanze chimiche
possono essere assorbite dalla vegetazione e danneggiare le persone o gli animali che si nutrono di queste. Le
sostanze inquinanti cambiano la composizione del suolo e influenzano la tipologia di microrganismi che vivono in
esso. L’inquinamento del suolo stravolge interi ecosistemi.Prima di coltivare un suolo inquinato è necessario
procedere con le dovute bonifiche. Queste possono essere condotte mediante l’utilizzo di microrganismi capaci di
nutrirsi dei composti chimici inquinanti oppure
mediante sistemi elettromeccanici atti a estrarre i
contaminanti. Se le operazioni di bonifica possono
essere solo un rimedio parziale, la vera soluzione
all’inquinamento del suolo è la prevenzione.






Come limitare l’inquinamento del suolo
Ogni
giorno
contribuiamo
inconsapevolmente
all’inquinamento del suolo con alcuni eco crimini che
andrebbero corretti. Ma quali sono le buone regole da
seguire?
 Impegnarsi con la raccolta differenziata dei rifiuti.
 Non risparmiarsi mai nel riciclaggio dei materiali.
 Utilizzare preferibilmente contenitori biodegradabili. L’
accumulo dei residui, come la plastica, richiedono molti anni o decenni di degrado.
Limitare l’uso di prodotti chimici in agricoltura e usare solo concimi biologici. I prodotti si possono trovare nei negozi
di giardinaggio.
Contrastare l’inquinamento dell’aria e dell’acqua, seguendo uno stile eco rispettoso.
Incentivare l’uso di impianti singoli di depurazione a ossidazione totale o altro tipo di impianto di similare efficacia,
per lo smaltimento delle acque di scarico civili.
Evitare l’immissione di rifiuti non autorizzati nell’ambiente.
Rispettare le leggi per lo smaltimento dei rifiuti nocivi e tossici.
Non buttare i rifiuti organici ma conservarli per il compost. In questo modo, non solo rallenteremo i rifiuti nelle
discariche ma ne gioverà la salute del suolo.
CLASSE 1 E
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40
Salviamo i grandi
fiumi!
Più di metà dei più grandi fiumi della
Terra
sono
parzialmente
o
completamente
in
secca.
Dall’Asia con il Gange, all’Europa con il
Danubio; dall’Africa con il Nilo alle
Americhe con il Rio Grande. Nessun
angolo del pianeta è a riparo dal rischio
siccità. La causa del prosciugamento dei
fiumi sarebbe senz’altro imputabile al
riscaldamento globale con l’alterazione
dei ritmi delle precipitazioni e l’aumento
del tasso di evaporazione, legato
all’innalzamento delle temperature.
Tuttavia un ruolo determinante lo
giocano anche opere dell’uomo, come
dighe e deviazioni del corso dei fiumi per
favorire l’agricoltura o l’industria. Le
LA DIGA DELLE TRE GOLE IN CINA
dighe, per esempio, possono provocare
gravi danni all'ambiente. Quando si crea
un bacino artificiale, possono essere
sommersi paesi e siti archeologici, molte persone si devono trasferire, scompaiono animali e piante perché il loro
habitat viene distrutto. Le dighe possono essere molto dannose per alcune specie di pesci, come i salmoni, la cui
esistenza dipende dalla possibilità di nuotare su e giù per i fiumi. Inoltre l'acqua che proviene dal bacino artificiale
può essere molto più fredda del normale, rendendo l'ambiente del fiume invivibile per gli animali che fanno parte del
suo ecosistema. Si è visto anche che l'acqua del lago artificiale può essere meno ricca di ossigeno e di sostanze
nutritive, e questo causa danni alla vita del fiume che scorre oltre la diga. Il livello dell’acqua, comunque, sta
scendendo in modo preoccupante in diversi fiumi del pianeta.
Il delta del Colorado, un tempo popolato da 400 diverse
specie animali, dai giaguari ai castori ai più piccoli delfini
della Terra, e fonte di sostegno per le popolazioni locali
grazie alla pesca, è adesso un deserto di sabbia e conchiglie:
nemmeno una goccia del glorioso fiume che col suo possente
corso designò il Grand Canyon raggiunge oggi il mare.
In Cina, il Fiume Giallo, quinto fiume più lungo del pianeta, è
in difficoltà su due lati: la sua sorgente sulle montagne del
Tibet si sta seccando perché i suoi ghiacciai si ritirano, e il
suo delta è così in secca che negli ultimi trentacinque anni ha
raramente portato acqua al mare. Idem il Nilo, in Egitto, che
trasportava trentadue miliardi di metri cubi d’acqua l’anno,
attualmente ridotti a due miliardi. In Europa, l’Elba è così
spesso in secca che non lo si può navigare per mesi.
Fondazione Pagnani-Pansa – IX giornata della cultura ambientale - 2015
41
Il Fiume giallo
Al contrario, però, si è constatato che
alcuni
corsi
d’acqua
hanno
aumentato la loro portata. Sono i
fiumi che scorrono in regioni
scarsamente popolate ad alte
latitudini vicino all’ Oceano Artico; il
Fiume Azzurro in Cina, ed il
Brahmaputra in India, che nascono
dal massiccio dell’Himalaya, sono
risultati stabili o leggermente in
crescita. In questi casi, il fenomeno è
determinato dal rapido scioglimento
dei ghiacci e delle nevi, ma secondo
alcuni scienziati pure le situazioni più
favorevoli o quantomeno stabili,
rischiano di riservare sorprese:
anch’essi potrebbero disseccarsi
proprio in seguito alla graduale sparizione dei ghiacciai himalayani.
La contemplazione della natura svela
all’ uomo le armonie più profonde e gli
permette di sentirsi partecipe della
serenità e della gioia che emanano
dalla
natura.
L’ acqua che esce dal ghiacciaio,
Tenuta ferma anni e anni
Ghiacciai dell’Himalaya
Dalla meditazione dell’Himalaya,
Sotto l’occhio delle stelle,
Senza parole si scioglie ai raggi del sole,
E porta in ogni direzione
Un canto di felicità senza fine.
Rabindranath Tagore
Classi I E – i F
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42
Salviamo le api
La morìa delle api è un fenomeno allarmante che, se arrivasse a determinare l’estinzione di questi utilissimi insetti,
avrebbe ripercussioni molto gravi sull’intero ecosistema, compresa la vita di noi uomini. Se le api scomparissero, le
conseguenze per la produzione e l’approvvigionamento di cibo sarebbero devastanti. Questi imenotteri sono davvero
una grande risorsa della natura. Un alveare contiene fino a 50.000 api. In Europa ci sono miliardi di api e ogni volta
che una di esse esce dall’alveare impollina un centinaio di fiori, rendendo possibile la formazione dei semi e dei frutti.
L’importanza dell’impollinazione è perciò incommensurabile per l’ecosistema: senza api centinaia di piante non
produrrebbero semi e scomparirebbero. Eppure questi insetti muoiono a ritmo serrato sotto gli occhi degli apicoltori
preoccupati.
Sono circa 120 le piante alimentari o da foraggio che vengono in tutto o in parte impollinate dalle api tra le quali le
più conosciute sono kiwi, angurie, zucche, zucchine, frutti di bosco, pere, pesche, ciliegie, amarene, albicocche, mele,
cetrioli, rape, ecc. La mancanza di prodotto, ma soprattutto la diminuzione del numero di api negli alveari, appaiono
una minaccia per gli apicoltori in molti stati del mondo. Gli esperti che studiano questo fenomeno sottolineano che
campi magnetici, inasprimento delle
infezioni da virus, presenza di
parassiti
che
si
annidano
nell’alveare, agricoltura OGM,
utilizzo di diserbanti, pesticidi,
fitofarmaci sono tutti fattori che
penalizzano il ciclo attivo vitale delle
api.
Le api, secondo le ricerche di alcuni
studiosi tedeschi dell’Università di
Landau, rifiuterebbero di rientrare
negli alveari se nei paraggi vengono
piazzati ripetitori o congegni
elettromagnetici.
I telefonini, poi, provocherebbero
quello che in termini scientifici viene
definito «Colony collapse disorder»,
ovvero la morte degli insetti lontano
da casa. E’ fondamentale comprendere che il danno non è delimitato dall’aspetto economico-commerciale ma che in
molti casi non esiste alternativa all’ impollinazione degli insetti: ” Se le api scompaiono saremo costretti ad
impollinare a mano molte coltivazioni, come già accade in certe zone della Cina in cui le api sono estinte-afferma
l’entomologo Giorgio Celli.
Ogni giorno migliaia di braccianti agricoli si armano di pennelli e salgono sugli alberi per fare il lavoro delle api. Gli
Stati Uniti, invece, stanno cercando una soluzione al problema della morìa delle api, costruendo insetti robot in grado
di impollinare le piante. Trovare, però, una soluzione artificiale a una questione strettamente ambientale è solo un
modo per spostare altrove il problema. L’uomo non dovrebbe più sfidare le leggi di Madre Natura. Einstein ci ha
avvisati:” se scompaiono le api all’uomo rimangono solo quattro anni di vita”.a Piana del Sele, com’era e com'è :
trova le differenze!
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Questa rappresentazione grafica
è stata realizzata in due
momenti: prima raffigurando la
Piana di Eboli con i suoi templi,
gli edifici storici, i paesi e il mare
come poteva essere molti anni fa;
poi, su un foglio trasparente
sovrapposto al primo disegno, le
nuove colture, le pale eoliche, il
mare più scuro per raffigurare
l’inquinamento, la
devastazione del territorio…
L’effetto è veramente bello, la
tecnica efficace. Un buon
esempio facile da seguire.
Classi IE-IF
( Coord. Prof. A. Di Fiore)
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Han sradicato un albero. Ancora stamani
il vento, il sole, gli uccelli
l'accarezzavano benignamente! Era
felice e giovane, candido e eretto,
con una chiara vocazione di cielo
e un alto futuro di stelle.
Rafael Alberti
Stasera giace come un bimbo
Han sradicato un albero
esiliato dalla sua culla, spezzate
le tenere gambe, affondato
il capo sparso per terra e triste,
disfatto in foglie
e in pianto ancora verde, in pianto.
Questa notte uscirò - quando nessuno
potrà vedere, quando sarò solo a chiudergli gli occhi ed a cantargli
quella canzone che stamani il vento
passando sussurrava.
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I tempi della decomposizione dei tanti materiali che usiamo ogni giorno possono
essere lunghissimi: pensaci ogni volta che abbandoni ovunque capita ciò che non ti
serve più. I materiali radioattivi diventano inerti dopo migliaia di anni, e le loro
radiazioni sono mortali. La raccolta differenziata consente di trattare tutti i rifiuti in
maniera appropriata per poterli riutilizzare, quando possibile, generando
risparmio, e per non danneggiare l’ambiente.
PAPALAGI
E’ il titolo di un libro scritto da un capo tribù delle isole Samoa che visitò alcuni paesi Europei nel 1920. Le sue
impressioni sulle abitudini dei popoli civilizzati sono davvero sorprendenti. Leggetelo: lo trovate gratis su internet.
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I cartelloni della I E
RICICLARE
RIUSARE
RIDURRE
RECUPERARE
Alfonso Malangone e Emanuele Goglia 1 F
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Gli OGM
Un organismo geneticamente modificato (OGM) è un organismo vivente che
possiede un patrimonio genetico modificato tramite tecniche di ingegneria genetica,
che consentono l'aggiunta, l'eliminazione o la modifica di elementi genici.
GloFish, pesci d'acquario resi fluorescenti tramite transgenesi.
Sono i primi animali geneticamente modificati.
Produzione di OGM
Le tecniche per ottenere gli OGM sono relativamente recenti. Oggi sono
presenti sul mercato solo OGM, che presentano modifiche circoscritte a
caratteri facilmente controllabili tramite l'inserimento di uno o pochi geni
che servono a fornire direttamente una data caratteristica (es. resistenza a
una malattia).
Gli OGM vengono ottenuti attraverso l'uso di tecniche di ingegneria
genetica che permettono di inserire, all'interno del genoma di un
organismo, frammenti di DNA provenienti anche da altri organismi. Il
DNA così ottenuto è definito DNA ricombinante. I frammenti di DNA da
inserire vengono estratti dal genoma di origine attraverso l'uso di enzimi di
restrizione, che funzionano come vere e proprie forbici molecolari, e inseriti
in un vettore ricevente grazie ad un altro enzima: la DNA ligasi. I vettori
possono essere sia piccole molecole circolari di DNA, i plasmidi, sia alcune
strutture derivate da virus, in grado di contenere quantità maggiori di materiale genetico.
struttura a doppia elica del DNA.
Classi di OGM
Procarioti
Per inserire nuovi frammenti di DNA negli organismi si usano dei "vettori". I vettori sono
generalmente piccole molecole circolari di DNA, i plasmidi, o strutture derivate da virus in
grado di immagazzinare materiale genetico.
Piante
La principale tecnica di modificazione genetica per le piante è legata alla capacità naturale del
batterio Agrobacterium tumefaciens di infettare piante e causare una crescita paragonabile a quella
tumorale presente negli animali, tale patologia è nota come "galla del colletto". A. tumefaciens è in
grado di infettare la pianta trasferendo un plasmide che è in grado di integrarsi nel genoma dell'ospite. Il
plasmide contiene diversi geni che, una volta "letti" dalla pianta, generano la galla e producono nutrienti
per il batterio consentendone la crescita.
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La scorticatura su una radice generata da
Agrobacterium tumefaciens
Diversi scienziati, a partire dalla seconda metà degli anni sessanta, hanno contribuito a comprendere il
meccanismo e le condizioni attraverso cui tale plasmide viene trasferito ed integrato nel genoma della
pianta. Grazie a tali scoperte, a partire dal 1983 è stato possibile trasformare le conoscenze biologiche
acquisite, in tecniche biotecnologiche e quindi sviluppare versioni del plasmide "disarmate", ovvero senza
i geni che davano origine alla malattia, in cui erano invece presenti geni di interesse, permettendo così di
produrre le prime piante transgeniche, oggi molto utilizzate per fini di ricerca o agro-alimentari.
Un altro processo largamente utilizzato per produrre piante OGM è
il metodo bi olistico, che permette di "sparare" microproiettili ricoperti
di DNA all'interno delle cellule vegetali. Tale metodo è stato
utilizzato, ad esempio, per la produzione di mais geneticamente
modificato.
Alcuni esempi …
Pomodori che si conservano a lungo!
I pomodori dalla lunga durata, il primo prodotto alimentare
geneticamente modificato messo a disposizione dei consumatori, furono introdotti sul mercato nel 1994.
Il pomodoro transgenico produce una minor quantità della sostanza che ne causa il deterioramento,
perciò resta fresco e sodo per molto tempo. I primi pomodori OGM contenevano geni che li rendevano
resistenti agli antibiotici. Gli antibiotici vengono utilizzati in medicina e in veterinaria per combattere le
infezioni. Se questi geni si trasmettessero agli esseri umani e agli animali, per i dottori sarebbe difficile
debellare le malattie infettive.
Riso dorato!
Il riso dorato è un riso geneticamente modificato che contiene una grande quantità di vitamina A. O, più
correttamente, contiene il beta-carotene,l'elemento che il corpo converte in vitamina A. È così possibile
introdurre più vitamina A mangiando riso dorato.Il beta-carotene conferisce alle carote il caratteristico
colore arancione. Ecco perché il riso geneticamente modificato è dorato. Tre nuovi geni sono stati
impiantati nel riso affinché produca beta-carotene: due estratti dalle giunchiglie, il terzo da un batterio.
Animali
Topi geneticamente modificati possono
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essere usati per la ricerca sul cancro.
Diverse tecniche sono utilizzate per la produzione di animali transgenici. Il primo
esperimento di successo di transgenesi animale fu ottenuto utilizzando un retrovirus. Questa
tecnica si ispira a un fenomeno che avviene in natura: durante le infezioni virali, l’RNA dei
retrovirus entra nella cellula dell’animale infetto, viene modificato in DNA e integrato
nel genoma dell’ospite.
Gli scopi principali della transgenesi animale sono i seguenti:




Produzione di biomedicine. si è sviluppato un grande interesse per lo sfruttamento di tecniche di
transgenesi per far produrre agli animali grandi quantità di molecole utilizzabili in terapia e
prevenzione, quali farmaci, anticorpi o vaccini. La produzione di biomolecole può avvenire
attraverso diversi liquidi biologici, di cui quello di più facile sfruttamento sarebbe il latte, che viene
prodotto in grandissime quantità.. Alcuni effetti non desiderati sono tuttavia stati riscontrati a volte
negli animali impiegati a questi scopi, come per esempio inferiori produzioni di latte o inferiore
durata della lattazione e infertilità.
Modelli per la ricerca su malattie umane. Molte malattie hanno un’origine genetica, o hanno
nel genoma fattori predisponenti. Lo studio di alcune malattie può essere estremamente facilitato
usando modelli animali sperimentali che riproducano alcuni tratti del genoma umano che sono alla
base di alcune patologie. L’uso di animali da laboratorio (specialmente topi e ratti) geneticamente
modificati è già diffuso per lo studio di una serie di malattie, principalmente il cancro
Xenotrapianti. Uno dei settori di ricerca delle biotecnologie riguarda lo studio di animali che
possano essere donatori di organi per xenotrapianti. Gli xenotrapianti sono trapianti di organi da
una specie non umana all’uomo, e potrebbero essere una nuova frontiera, considerando che la
disponibilità di organi per gli allotrapianti (da uomo a uomo) è sempre inferiore alle richieste.
Miglioramento delle produzioni animali. Tra le ricerche sulla transgenesi animale, alcune
hanno il fine di aumentare la redditività dell’allevamento puntando sulla modificazione genetica
volta a migliorare la qualità di alcune produzioni (ad esempio
latte, lana), ad aumentare la produzione di carne, la
prolificità o la resistenza alle malattie. Un esperimento
del 2003 ha dimostrato che è possibile modificare
geneticamente le vacche in modo che producano un latte a più
alto contenuto in caseina, una proteina importante nel
processo di produzione del formaggio. Altri ricercatori hanno
studiato, nel topo, la possibilità di produrre un latte a ridotto
contenuto in lattosio, che potrebbe essere assunto anche da
soggetti intolleranti
Presunti rischi e controversie
C'è ampio consenso in ambito scientifico nel ritenere che i cibi OGM non presentino rischi
maggiori di quanti ne presenti il normale cibo. Non esistono infatti studi o report che
documentino un qualche danno alla popolazione derivato da cibi OGM. Ciò nonostante,
parte dell'opinione pubblica ritiene che gli OGM in ambito agroalimentare possano avere
potenziali rischi per l'ambiente o per la salute umana e animale. Fin dai primi esperimenti
utilizzando le tecniche di ingegneria genetica negli anni '70, alcuni hanno considerato che,
accanto ai potenziali benefici che la nuova tecnica poteva offrire, avrebbero potuto comparire
nuovi rischi difficilmente prevedibili allo stato delle conoscenze di allora. Già quando l'uso
della tecnica era confinato all'ambiente del laboratorio, si temeva ad esempio che batteri
normalmente innocui potessero trasformarsi in patogeni pericolosi per l'uomo a causa
dell'introduzione in essi di geni della resistenza agli antibiotici, o che li rendessero in grado di
produrre tossine, o che li trasformassero in agenti cancerogeni. Quando poi sono state
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sviluppate piante geneticamente modificate per uso alimentare, si sono ipotizzati alcuni rischi
specifici legati al loro potenziale impatto ambientale e sulla salute. L'analisi dello stato attuale
delle conoscenze su tali rischi è stata anche oggetto di una monografia realizzata
dall'Enciclopedia Treccani che rileva, tra le altre cose, come se nel settore farmaceutico e
industriale gli OGM sono ampiamente accettati, molto meno accettate sono le applicazioni
agroalimentari, soprattutto perché i benefici per i consumatori risultano poco evidenti e il relativo
dibattito è guidato da motivazioni di carattere commerciale e politico, più che scientifico. È pur vero che
rimangono irrisolte alcune questioni di natura scientifica, ma il problema dell’accettazione degli OGM è
sicuramente solo nelle mani della politica, che non ha ancora saputo o voluto affrontare il tema in modo
organico e legalmente sostenibile".
La distribuzione nel mondo
Nel mondo intero, nel 2008, sono stati coltivati oltre 125 milioni di ettari di piante
geneticamente modificate, oltre la metà delle quali si trovano negli Stati Uniti (51%) mentre
ben l'87% di esse è nel continente americano. Il 99% delle coltivazioni, è concentrata in pochi
paesi: Stati Uniti, Canada, Sud America (Argentina, Brasile e Paraguay), India, Cina, e Sud
Africa. In alcune nazioni europee come Francia, Spagna, Portogallo, Polonia, Germania,
Slovacchia, Repubblica Ceca e Romania è permesso coltivare piante transgeniche, mentre in
altre (Austria e Grecia) è vietato. Ancora diversa è la situazione in Italia, Regno Unito,
Danimarca, Svezia, Finlandia, Ungheria e Slovenia, dove la legge proibisce la coltivazione di
piante OGM ma non la loro importazione.
Lavoro svolto dalla classe 2aG
dell’I.C.”Matteo Ripa” di Eboli
Gli alunni dell’’Istituto comprensivo Ripa celebra la giornata dell’acqua ( 18 maggio 2013)
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I.C. M. Ripa
Saluto della Preside
Un ringraziamento particolare al preside Vincenzo Cestaro che attraverso
la “Fondazione Pagnani-Pansa”ha proposto al partecipazione alla IX
edizione del Programma Annuale di Cultura Ambientale sul tema della
Giornata mondiale della Terra.
Ringrazio i docenti che hanno sensibilizzato gli alunni e li hanno seguiti
negli elaborati. Una nota di merito ai nostri alunni per l’impegno
profuso, con l’auspicio di avere un “buon raccolto” dopo che abbiamo
tutti seminato.
Miriam D’Ambrosio
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La terra ha sete perché ha fame
Senz’acqua non si produce, senz’ acqua non c’è cibo. Produrre
sempre di più si deve:il pianeta ha sete perché ha fame.
La crescita della popolazione mondiale determina l’aumento della
domanda di acqua potabile. Si prevede che per il 2030 la
popolazione mondiale sarà di circa 8.1 miliardi di persone. La
domanda di cibo crescerà notevolmente e, anche prevedendo un
incremento delle risorse idriche, si stima che per il 2030 dovrà
destinarsi all’agricoltura il quattordici per cento in più d’acqua per
riuscire ad ottenere quell’aumento di produzione del
cinquantacinque per cento necessario a compensare l’ampliamento
dei bisogni alimentari.(Dati:F.A.O.)
La piana del Sele in un dipinto di G. B. Lusieri
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LA GIORNATA MONDIALE DELL’ACQUA ( WORLD WATER DAY),
ISTITUITA DALLE NAZIONI UNITE NEL 1992, CON RICORRENZA OGNI ANNO
IL 22 MARZO
Contributi dell’I.I.S. “G. Fortunato” - Eboli
UOMO TERRA ED ACQUA
UN LEGAME SENZA FINE
LA CURIOSITA’ HA SPINTO
A SAPERNE DI PIU’
(…ANCHE CON L’AIUTO
DEL WEB)
GIORNATA MONDIALE
…S.O.S. PERENNE PER LA
NOSTRA TERRA
L’ACQUA NELLA STORIA E
NELL’INGEGNO DELL’UOMO
L’ACQUA DA PICCOLA
MOLECOLA A GRANDI
FUNZIONI
NEL LABORATORIO
DELL’ITA G. FORTUNATO
NEL LABORATORIO
DELL’ITA G. FORTUNATO
ESPERIMENTO VERIFICA
CLORAZIONE DELL’ACQUA
L’ACQUA PUO’ CAUSARE
DISASTRI
INCONTROLLABILI
L’INTERVISTA
IL FIUME SELE E I SUOI
AFFLUENTI
L’INQUINAMENTO
DELL’ACQUA DALLA TERRA
AL MARE
TESTIMONIANZE
L’ACQUA PER I SERVIZI
IGIENICI DOVE VA?
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Un grazie sentito al preside Vincenzo M. Cestaro che ci ha proposto di aderire, con momenti di riflessione e contributi
di ricerca, alla Giornata Mondiale dell’Acqua (World Water Day), una manifestazione internazionale istituita dalle
Nazioni Unite nel 1992, con ricorrenza ogni anno il 22 marzo.
Quando la professoressa Anna Genovese ci ha proposto di partecipare all’iniziativa sostenuta dalla Fondazione
Pagnani-Pansa, che da anni sostiene lo studio e la divulgazione dei principali temi ambientalistici quale fondamentale
attività formativa e culturale, eravamo tutti un po' scettici ma, grazie alle sue sollecitazioni, un gruppo di lavoro delle
classi I A, I D, III A e V A ha realizzato alcuni lavori sull’acqua, un bene prezioso per la nostra Terra.
Abbiamo avuto modo di capire quanto sia importante
e
indispensabile,
attraverso
ricerche, documenti e
testimonianze del nostro vissuto quotidiano, nei suoi vari aspetti, sia positivi che negativi, il rapporto acqua-terra per
l’esistenza stessa dell’uomo. Ci siamo impegnati, ci siamo arricchiti di conoscenze e abbiamo maturato il senso del
rispetto dell’acqua e della parsimonia nel suo uso negli atti quotidiani, cominciando da noi stessi e dalle nostre
famiglie. E' abitudine dell'uomo pensare che l’acqua sia una risorsa infinita, invece deve rendersi conto di quanto essa
sia limitata e non accessibile a tutti sul nostro pianeta, nella sua quantità e qualità.
E’davvero tempo di cambiare stile di vita!
Uomo, Terra ed acqua: un legame
senza fine
Un giorno molto lontano, come per magia, apparve
nell’immenso universo la Terra.
Una piccola macchia azzurra in un vuoto
incolmabile che presto il Creatore decise di arricchire con
la vita. Che meraviglia e che emozione essere parte del
Creato, noi creature umane! Che privilegio condividere con i nostri occhi e la nostra mente il risultato di una
incantevole perfezione. E’ un onore, per noi creature, vivere a stretto contatto con la forza generatrice della vita.
La natura, estremamente libera, risveglia nella nostra anima il senso di appartenenza. La madre Terra ci
ospita e accudisce tra le sue grandi mani, senza mai abbandonarci alla dispersione e alla confusione totale di noi stessi
e del nostro pensiero. Fonte di entità misteriose, detiene una magnifica superiorità su tutte le creature viventi che ha
creato. Basta guardare nel cielo o da un punto qualsiasi del pianeta per notare quanto siamo fragili e piccoli nei
confronti dell’immensa e straordinaria natura.
Alla fine è semplice trovare una soluzione a questa realtà dei fatti: noi siamo suoi figli.
La sua importanza ed eleganza non ha paragoni concreti. Siamo in un tutt’uno con le bellezze della natura del
nostro pianeta azzurro che abbiamo avuto il privilegio di conoscere e farne parte … E infatti, non è possibile separare
l’uomo dalla Natura considerata nella sua interezza di Pianeta Terra. Non pensiamo quindi a “Uomo e Terra separati”,
ma a “Uomo parte integrante della Terra ”.
Noi non siamo spettatori distaccati, ma collaboratori con colei che ci aiuta a crescere e a valorizzare ciò che
abbiamo. Noi esseri umani, analogamente a quanto fanno tutte le altre specie viventi, dobbiamo considerare la natura
una risorsa apparentemente inesauribile dalla quale trarre sostentamento. E come per incanto, il buon Incantatore con
uno schiocco di dita ha dato il via alla vita in modo completo con la nascita di tante creature e dei loro habitat dalla
bellezza mozzafiato e tra queste l’uomo, purtroppo non sempre amante della vita del creato, ma parte del mondo e
della nostra terra, sorgente di emozioni primordiali che allentano le tensioni della vita quotidiana.
La Creazione è affascinante per la sua perfezione, per i pianeti, per le stelle, per l’acqua, per gli oceani, per le
varietà della flora e della fauna, per la vastità dello spazio e di tutto ciò non possiamo che rimanere esterrefatti.
Di certo c’è sempre in ombra la fine di tutte le cose e sciocca è quella parte di umanità che anticipa la
propria fine con il suo egoismo avido di potere e di ricchezza, mentre sarebbe potuto essere il trionfo della vita per
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tutti nel rispetto vicendevole dell’ambiente in cui viviamo. Ed è con questo spirito che è stato scelto il nostro cammino
nell’ambito del settore primario, qual è l’Istituto Tecnico Agrario.
Foto di Tommaso Gorrasi, IIIA.
La fontana del piazzale del nostro Istituto .
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LA CURIOSITA’ CI HA SPINTO A SAPERNE DI PIU’
(…anche con l’aiuto del web)
Acqua: il termine deriva dal latino aqua ed è la sostanza che è presente
maggiormente sulla terra. Abbiamo in natura diverse forme e composizioni d’acqua
allo stato solido, liquido e aeriforme e acqua
minerale, gassata, salata, ricca di
sodio e di altri minerali.
Tutte queste composizioni e stadi dell’ acqua hanno favorito la nascita, la
crescita e l’evoluzione del mondo vegetale, animale, uomo compreso. Questo
composto, fondamentale per la vita dell’uomo, occupa una parte rilevante anche
nelle materie scientifiche quali la fisica, la chimica e la biologia. Dunque, l’acqua è
fondamentale per la vita sulla terra. I pesci hanno bisogno d’acqua per vivere nei
fondali marini , gli animali hanno bisogno di acqua per vivere sulla terra, le piante ne
hanno bisogno per la fotosintesi e le altre funzioni vitali e l’uomo stesso è non può farne a meno poiché il suo corpo è
composto per lo più d’acqua.
Possiamo affermare quindi che l’acqua è il sinonimo di vita, perché tutto nasce e cresce da essa . Tuttavia in molti
posti del mondo, come l’Africa, scarseggia oppure c’è ma non è potabile. Uno dei problemi maggiori che ha portato alla
scarsità d’acqua è la desertificazione, un fenomeno molto diffuso e che sta continuando a crescere.
L’acqua in fisica e in chimica.
Una delle formule che si vedono più spesso sulle etichette delle bottiglie d’acqua è H 2O: questa è la formula chimica
dell’acqua.
Questa formula ci dice che in una molecola di acqua vi sono due atomi di idrogeno e uno di
ossigeno. L’acqua in
chimica è un elemento fondamentale perché è un solvente, cioè serve a sciogliere sostanze solide, come zucchero, sale,
cloro … Nella chimica però l’acqua non viene solo usata ma anche studiata poiché è uno dei pochi composti capace di
passare dallo stato liquido a gassoso oppure da gassoso a liquido e poi solido, oppure ancora da solido a liquido. Le
proprietà fondamentali dell’acqua secondo la fisica e la chimica sono:
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Il punto di ebollizione a 100°.
Un volume molare piuttosto basso
Una viscosità che presenta un minimo alle
alte pressioni.
A differenza della chimica, la fisica dell’acqua
è alla base di molte applicazioni quali il
torchio idraulico e i vasi comunicanti.
La molecola dell’acqua è bipolare: da qui
derivano tutte le sue proprietà.
L’acqua e la biologia.
L’acqua è studiata oltre che dalla chimica e
fisica anche dalla biologia.
Nel mondo vegetale, l’acqua trasporta sali
minerali in soluzione alle piante che
l’assorbono e grazie alla luce del sole
viene
effettuata
la
fotosintesi
clorofilliana, un processo che permette
di trasformare delle sostanze di arrivo
quali l’acqua e l’anidride carbonica in
ossigeno e nutrimento per le piante.
Per quanto riguarda l’uomo, l’acqua è
fondamentale poiché ne è composto al
65% in alcuni individui e al 70% in altri.
Alcuni dati da ricordare …
sempre!
Disponibilità complessiva di acqua dolce e salata: di acqua
dolce ce n’è poca!
E la popolazione mondiale cresce sempre di più!
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Come è aumentato nei secoli il consumo di acqua pro-capite .
Questi dati condizionano le scelte che riguarderanno i popoli di tutto il mondo!
Alessandro Angione 1D
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La Giornata mondiale dell’acqua… un
S.O.S. perenne per la nostra terra
La giornata mondiale dell’acqua
( World Water Day), è stata istituita dalle Nazioni Unite nel 1992, con
ricorrenza ogni anno il 22 marzo, per richiamare l’attenzione diogni persona sull’importanza di un corretto uso
di acqua dolce e a riflettere su problematiche e aspetti specifici di questa inestimabile risorsa.
Tenendo conto del fatto che la sperequazione è grave in quanto dei sette miliardi e più di popolazione,
in continuo aumento, poco più di cinque miliardi sono coloro che dispongono dell’acqua a sufficienza.
Dai mass media si apprendono notizie, che mai avremmo voluto leggere , inerenti a milioni di persone
che, oltre alla fame, alla povertà e alle malattie, non hanno acqua potabile e né acqua per le esigenze
igieniche , soprattutto nel Sud del mondo, ma anche in alcuni paesi d’Europa. Ancora oggi parte dell’umanità
non sa cosa significa avere a disposizione l’acqua e ciò che dà pensiero è che quasi la metà della popolazione di
questo mondo vive e vivrà in condizione di grave difficoltà.
La sensibilità che muove le associazioni di grande valore umano e parte della gente di sani principi
improntati sulla convivenza civile tra la gente e tra i popoli tutti è piccola goccia nell’oceano, ma è importante
sottolineare che nel rispetto di chi soffre bisogna rispettare le risorse di cui si dispone.
Si sa che l’acqua è sempre stata una risorsa preziosa ed indispensabile per la vita dell’uomo e di ogni
essere vivente e solo dove c’è acqua c’è vita nell’universo conosciuto.
Essa è un bene comune fondamentale, da preservare nella qualità oltre che nella quantità, e di cui noi
dobbiamo assumerci la responsabilità nella tutela e protezione delle risorse idriche non solo del nostro Paese
ma anche nel resto del mondo. Ma, come molte altre cose , non tutti danno una vera importanza all’acqua e
alla sua limitatezza, molto probabilmente perché ne hanno accesso in modo semplice e in quantità.
Ci sono però molti Paesi in cui avere accesso all’acqua è riservato a pochi e con molta limitatezza: basta
pensare che in Africa , secondo l’elaborazione dei dati
pubblicati da AMREF (African Medical And Research
Foundation ), più del 40% della popolazione non ha accesso ad acqua pulita , un diritto umano
fondamentalmente tuttora ancora negato. Ciò comporta la dissenteria e un aumento di malattie che mietono
sempre più vittime, come se non bastasse già la povertà.
Ciò vuol dire che dobbiamo iniziare a risparmiare l’acqua, anche con dei piccoli gesti quotidiani , come farela
doccia piuttosto che il bagno, applicare dei riduttori di flusso ai rubinetti e molti altri espedienti che ci
permetteranno di preservare e proteggere l’acqua non solo per noi, ma anche per le future generazioni.
Questo è solo un esempio e un invito a rispettare le risorse di cui si dispone!
Donato Longo I A
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L’acqua nella storia e nell’ingegno dell’uomo
L’acqua è un bene di valore inestimabile ed è indispensabile per qualsiasi organismo vivente.
Oltre all’utilizzo primario,l’acqua viene usata per le coltivazioni dei campi attraverso
l’irrigazione. Questo processo nasce già nell’antichità, in Mesopotamia, cioè terra in mezzo a
due importantissimi fiumi, il Tigri e l’Eufrate.
Gli agricoltori dei villaggi diedero vita ai primi sistemi di canalizzazione, composti da
materiali poveri, tra i quali delle canne di bambù intagliate su cui sopra venivano posizionate
delle foglie per evitare che durante le stagioni calde l’acqua evaporasse.
Inoltre
sperimentarono nuove tecniche per la raccolta dell’acqua quale lo scavo di pozzi, il che rese
possibile l’aumento della produzione agricola .
Un’altra
importante
evoluzione
nell’utilizzo dell’acqua nel passato si ha nella
Civiltà egiziana. Grazie al Nilo, infatti, proprio in
Egitto l’uso dell’acqua nelle coltivazioni si
incrementa sempre di più e viene considerata dai
faraoni un dono degli dei.
Gli agricoltori usavano delle condutture
formate da legno di Larice e da mattoni, che
trasportavano l’acqua da una parte all’altra dei
campi, favorendo lo sviluppo delle colture che
avveniva anche in modo più rapido.
Addirittura nella comunità
ebraica,
l’acqua era considerata come un elemento
purificatore per eliminare l’umanità peccatrice e
“lavarla” affinchè ritornasse pura come Dio
l’aveva creata.
Nella civiltà islamica, invece, i re avevano
elaborato delle regole sull’utilizzo dell’acqua,
considerata intoccabile e chiunque ne avesse
abusato veniva giustiziato o recluso per molto
tempo. A Roma poi , durante il periodo repubblicano veniva attuata la costruzione degli
acquedotti che avevano lo scopo primario di portare l’acqua in tutta la città e solo Roma ne
contava ben 11. Opere di inestimabile valore ancora oggi trasportano l’acqua e tengono viva
la grandezza della Urbs.
Queste meraviglie architettoniche si sono poi diffuse in tutto il Mediterraneo. L’acqua,
ritenuta l’oro bianco del nostro pianeta Terra, da millenni accomuna tutti i popoli del mondo
e da sempre costituisce un elemento fondamentale e indispensabile per la vita dell’uomo e
per tutti gli organismi viventi.
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L’ACQUA: PICCOLA MOLECOLA, GRANDI FUNZIONI
Nel laboratorio dell’ITA “Giustino Fortunato
L'acqua in natura è tra i principali costituenti degli ecosistemi ed è alla base
di tutte le forme di vita. Tutti abbiamo bisogno di acqua. La preziosa acqua
copre circa il 71% della superficie terrestre e si presenta su di essa in tre
diverse forme chiamate stati di aggregazione. Siamo abituati a vederla
nello stato liquido, nel lo stato solido rappresentato dal ghiaccio e infine
nello stato gassoso in cui l’acqua si manifesta sotto forma di vapore
acqueo.
Cosa potrebbe esserci nell’acqua che beviamo? L’acqua non deve contenere
microorganismi pericolosi per la salute come l’escherichia coli. Si potabilizza
l’acqua più frequentemente con la clorazione. Il cloro, Cl2 è reperibile sotto
forma di gas (bombole), di polvere e di liquidi a varia concentrazione; i
composti del cloro disponibili in commercio vengono presentati in forma
organica o inorganica. Tra i primi vanno annoverate le clorammine, tra i
secondi gli ipocloriti (di sodio, di calcio). Il composto di elezione è l’ipoclorito
di sodio, che si trova in commercio in soluzioni acquose che prendono nomi diversi a seconda della concentrazione (ad
es. la varechina o candeggina è soluzione di ipoclorito di sodio fino al 5%, l’amuchina è la soluzione al
1,5%).Comunemente per la clorazione dell’acqua si impiega ipoclorito di sodio al 15%
Gaspare Abate VA
Stati in cui si trova l’’acqua
Stato liguido
Stato solido
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Stato gassoso
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NEL LABORATORIO DELL’I.T.A. GIUSTINO FORTUNATO
Esperimento di verifica della clorazione dell’acqua
Foto originali di
Pasquale Eliano VA
ANCORA OGGI in molti paesi del mondo, trovare l’acqua non è facile, infatti molte persone, ogni mattina, devono
camminare per chilometri per procurarsi un secchio di acqua.
I metodi usati per trovare l’acqua sono quelli di trovare le falde acquifere o le sorgenti .
Il fabbisogno giornaliero di acqua di un europeo ammonta a 150 litri al giorno, invece nei paesi asiatici il
consumo di acqua è ridotto a 15 litri a persona. L'acqua sulla Terra è il 40 per cento in meno di trent'anni fa, e nel
2020 tre miliardi di persone resteranno senza. Ma gli Stati più forti stanno già sfruttando la situazione per trasformare
questa risorsa in bene commerciabile. Il pianeta è rimasto a secco e, purtroppo, ce ne siamo accorti troppo tardi.
Sotto la spinta della crescita demografica, e per effetto dell'inquinamento, le risorse idriche pro-capite negli
ultimi trent'anni e più si sono ridotte del 40 per cento. Gli scienziati avvertono che, intorno al 2020, quando ad abitare
la Terra saremo circa 8 miliardi, il numero delle persone senza accesso all'acqua potabile sarà di 3 miliardi circa. Le
soluzioni prospettate finora per far fronte al problema hanno cercato di aumentare l'offerta, piuttosto che di contenere
la domanda, rivelandosi però
inefficaci: le grandi dighe sono al centro di dibattiti per gli alti costi umani e ambientali e per la razionalità ecologica,
mentre la desalinizzazione, oltre ad avere costi economici proibitivi, presenta forti controindicazioni dal punto di vista
ambientale ed energetico. Questi e altri stratagemmi mostrano tutti i loro limiti rispetto al complesso ecosistema del
ciclo dell'acqua.
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La cattiva gestione dell’acqua può causare enormi
disastri
Maremoto-terremoto sottomarino che può causare
lo spostamento di masse d’acqua.
Tsunami: serie di onde anomale derivate da
un terremoto sottomarino.
Il campanile nel lago di Resia
Terreno arido
Gaspare Abate- Pasquale Eliano VA
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L’acqua, fonte di vita
di Veronica Pannetta
Ricordo che da bambino ascoltavo estasiato i racconti di mio padre che narravano gli episodi della vita del suo
tempo, in un ambiente ancora incontaminato che godeva della stabilità del clima e della regolarità delle stagioni, alle
quali si riferiva con consapevolezza in quanto proveniente da una realtà contadina, vissuto in un ambiente rustico che
amava ed apprezzava il mondo che lo circondava.
Quei racconti mi affascinavano perché già notavo la differenza del paesaggio che vedevo con i miei occhi e
quello che vedevo attraverso i suoi racconti. In particolare ricordo quelli legati alla fauna del nostro territorio nel
periodo a cavallo tra le due guerre mondiali.
Nei campi, dove duramente lavoravano la terra, era possibile vedere le sfuggenti lepri saltellare tra le file dei
pomodori, o vedere lo sparviero in caccia nei canali di irrigazione ed era possibile trovare avannotti, anguille e granchi
d’ acqua dolce. Posso dire che ho avuto la fortuna di poter vedere uno spaccato di natura autentica e oggi ,da adulto,
so che i miei figli forse non avranno mai l’ opportunità di rlo.
Ho coltivato una passione, la pesca, già dall’ età di 6 anni allorquando con una canna di bambù insidiavo i
primi pescetti, in una natura ancora poco frequentata e ricca di vegetazione. A distanza di circa 40 anni mi rendo conto
di quanto tutto questo sia cambiato. Il fiume Sele, a quel tempo generoso di acqua, oggi ha ridotto notevolmente la
sua portata. D’ inverno, a causa delle violente piogge, straripa provocando ingenti danni alle aziende agricole che si
affacciano sulle sue rive, mentre d’ estate sembra un ruscello e la costanza d’acqua è
garantita dalla diga di Serre-
Persano costruita in epoca fascista, così come voluta dal dittatore Mussolini, la bonifica delle paludi presenti nel
litorale di Campolongo dove vivevano allo stato brado le preziosissime bufale che oggi vengono allevate per
produrre l’ oro bianco che ci invidia tutto il mondo qual è la Mozzarella di Bufala Campana.
Oggi la diga rientra nel territorio protetto dell’ Oasi di Serre-Persano dove è ancora possibile incontrare la
lontra. Mi raccontava ancora di quando durante la realizzazione delle idrovore e dei canali di prosciugamento, a causa
della povertà, lavoravano nei “lagni” a piedi nudi, non potendo permettersi nemmeno gli stivali, e che dopo una dura
giornata di lavoro tornavano a casa con l’ unico mezzo di trasporto: la bicicletta. Già allora mi sembrava una vita
impossibile, oggi con tutte le cattive abitudini che abbiamo acquisito e le comodità che abbiamo mi sembra quasi un
racconto surreale. In tutto questo noto come sia presente, anche se in modo umile, la nostra fonte di vita: l’ acqua.
Dalla mia esperienza di provetto pescatore, sempre alla ricerca di un corso
d’ acqua dove catalizzare la mia
attenzione sulle abitudini della vita acquatica, e anche alla ricerca di esche da usare sui miei ami, ho scoperto forme di
vita acquatiche che non immaginavo: ho visto scene legate alla catena alimentare dal vivo! Ho tratto anche delle
conclusioni su quanto la mano dell’ uomo possa modificare l’ ambiente o l’habitat della flora e fauna sia terrestre che
acquatica.
Alle sorgenti del Sele andavamo alla ricerca della pregiatissima trota fario, specie autoctona, che predilige
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acque fredde chiare e pulite, tipiche dei
torrenti di montagna. Questa specie ittica è un
delicatissimo indicatore della salute delle acque in cui
vive, purtroppo la sua presenza negli anni è andata
diminuendo, fino a quando non sono intervenuti i
tentativi di ripopolamento con specie da allevamento
provenienti dallo stesso ceppo originario “Salmo
Trutta Fario” che all’ occhio esperto del pescatore
però non sfugge la differenza con quella autoctona
dalle forme armoniose e dalla livrea stupenda
decorata da pois neri e rossi. Credo che un
contributo alla riduzione della fauna ittica del Sele
sia derivato anche dal prelievo di buona parte dell’ acqua dall’acquedotto pugliese. Durante il suo cammino verso
valle, il Sele incontra uno dei suoi affluenti principali, il Tanagro, nella zona dello svincolo autostradale di Contursi
Terme. Qui vi sono delle sorgenti di acqua sulfurea, (da qui le terme), che a causa della diminuzione del volume di
acqua del fiume aumentano il grado di salinità dell’ acqua con conseguente ripercussione dell’habitat acquatico. Più a
valle ancora, nella zona di Borgo Carillia, il Sele incontra il suo affluente principale, il fiume Calore. Qui siamo già
entrati nella Piana del Sele dove, a causa degli scarichi dei centri urbani e degli allevamenti intensivi, il fiume perde la
purezza della sua acqua . Passando da ponte Barizzo fino alla foce, noto un cambiamento di colore dell’acqua, che
passa dal verdolino velato in inverno al marroncino salmastro in estate.
Nei pressi della foce l’attività delle maree rimonta per un buon tratto del fiume favorendo la risalita di molte
specie marine quali cefali e spigole, che troviamo fin quasi alla zona di Borgo Carillia ( un tempo risalivano anche più
a monte) mentre le anguille e le alose risalgono fin sotto la diga di Serre-Persano,superando qualche sbarramento
artificiale in località Castrullo, zona nota per la bontà della sua acqua sorgiva. In
introdotta, qualche anno fa, la Nutria
quest’ultima località è stata
che ho avuto la fortuna di poter osservare allo stato libero, durante una
delle mie sempre più rare uscite , che mi rendono sempre più consapevole dei cambiamenti, spesso in negativo
purtroppo, e mi induce a pensare a cosa potranno trovare i nostri figli nel prossimo futuro in questo ambiente che
stiamo man mano devastando, anche con gli impianti di smaltimento dei rifiuti che sono stati disseminati lungo il
corso del fiume. È così spontaneo e naturale l’ uso dell’ acqua che nemmeno ci rendiamo conto di quanto sia
necessaria e preziosa e, ancor di più, di quanto dovrebbe essere incontaminata, visto che è la nostra “Fonte di Vita”.
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La Terra: il pianeta azzurro perché ricco di acqua ( nel nostro emisfero!)
Perché si consuma tanta acqua in bottiglia?
Forse è l’espressione della tendenza allo spreco di molti italiani: l’acqua dei rubinetti (l’acqua del sindaco, quella che
paghiamo con le nostre tasse) è sana, fresca e controllata dal punto di vista sanitario. Il consumo dell’acqua in
bottiglia, spesso proveniente da fonti lontane, provoca inquinamento, quello prodotto dai mezzi di trasporto, lo spreco
di materiali costosi per l’imbottigliamento, di mezzi e di forza lavoro utilizzabile per altri scopi. Perciò beviamo acqua a
chilometri zero!
L’acqua secondo i miei nonni
L’acqua è un elemento essenziale per la sopravvivenza dell’essere umano e per i territori a vocazione agricola. Ad
esempio, nel mio paese, vi è un piccolo fiume chiamato MALNOME, la cui acqua viene utilizzata fin da quando mio
nonno era piccolo. Veniva e viene usata tutt’oggi come sorgente per abbeverare gli animali e per annaffiare il fieno,
foraggio prezioso che veniva e che viene dato a bovini, ovini e caprini. Questo fiume che si trova a pochi chilometri da
casa veniva utilizzato, oltre che per la vegetazione, anche per le attività domestiche e personali. Infatti mia nonna mi
racconta che utilizzavano l’acqua per fare il bucato e alcune volte anche per fare il bagno. Ora, però, da una parte
grazie alla modernità e dall’altra a causa dell’inquinamento la sua acqua viene poco utilizzata. Senza l’acqua che oggi
arriva direttamente nelle nostre case non ci sarebbe soprattutto l’igiene, che prima mancava, e che è stata la causa di
molte malattie.
Cosimina De Rosa, ID
L’acqua risorsa
preziosa in
tutti...i campi
Il territorio
altavillese è ricco
di sorgenti
d’acqua
soprattutto in una
contrada
chiamata Piano
delle Rose.
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Fino a cinquanta anni fa, i nostri nonni prendevano l’acqua in
queste sorgenti a mano con dei grossi secchi, per irrigare i solchi nelle
terre ricche di piantine o per abbeverare gli animali al pascolo.
Con lo sviluppo in tutti i settori, oggi esistono metodi più
efficaci per l'irrigazione, usando delle condotte forzate dai motopompa
per tirare l’acqua dalle valli fino ai pozzi, grandi buchi a forma cilindrica
con capacità di trattenere l’acqua senza disperderla nel terreno. Oggi in
grandi aziende, anche come la mia, si possono trovare dei depuratori
che aspirano acqua e fango dai solchi per poi incanalarla nelle
autocisterne, mentre il fango viene scaricato in grossi valloni. Dopo aver fatto questo procedimento l’acqua,
attraverso tubi d’acciaio e pompe con apertura di 30 mm, viene scaricata nei pozzi o collegata ad un acquedotto per
poi essere portata sia nelle case di campagna e sia in grosse aziende dove, attraverso dei tubi di plastica dura, arriva
negli abbeveratoi dove gli animali si dissetano durante il giorno.
Marco Mastropietro ID
L’acqua, un bene naturale per ogni forma di vita
L’acqua è composta da 2 atomi di idrogeno e uno di ossigeno ed è un bene naturale per ogni forma di vita perché
senza di essa non potrebbero svolgersi le funzioni vitali.
A casa nostra ci sono due tipi d’acqua: una proviene da Battipaglia e l’altra da una falda acquifera. Per noi
l’acqua è molto importante perché mio padre possiede una scuderia di cavalli da trotto e per loro usiamo l’acqua di
Battipaglia. Prima usavamo quella che proviene dalla falda ma l’abbiamo dovuta cambiare perché per i nostri
“atleti”, cioè i cavalli, non era adatta in quanto si verificava un aumento dei globuli rossi. Mio padre ha prelevato un
campione di acqua, l'ha fatto analizzare e dalle analisi è risultata una intolleranza dei cavalli a quel tipo d'acqua.
Orlando Pastore ID
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L’acqua per i servizi igienici in generale, pensandoci bene, dove va a finire?
C’è da dire che l’uomo da sempre è stato un essere ingegnoso e ha saputo
trovare una soluzione ad ogni suo bisogno. Così, già nel 2000 a.C. ha dato vita a una
complessa rete di “strade sotterranee” che formavano le cosiddette fognature. A
Roma, fu costruita la “Cloaca maxima” durante il primo periodo monarchico.
Per meglio dire, per fognatura si intende il complesso di canalizzazioni usato
per raccogliere e smaltire lontano da insediamenti civili le acque superficiali
(meteoriche, di lavaggio, ecc.) e quelle reflue provenienti dalle attività umane in
genere.
Ovviamente, però, l’acqua non viene dispersa nell’ambiente allo stato
inquinato, altrimenti ciò graverebbe tantissimo sulla nostra salute e su quella del
Pianeta. Infatti, una volta attraversato un complesso di reti sotterranee, l’acqua
scaricata finisce in appositi depuratori che, dopo un lungo processo di
disinquinamento e di depurazione , viene poi scaricata in laghi o fiumi che siano,
senza alcun tipo di rischio d’inquinamento
ambientale e viene usata anche per
l’agricoltura.
Ma ora vi chiederete: “E per quanto
riguarda Eboli? Anche qui l’acqua viene
“riciclata a dovere?” Ma su questo vi è un
po’ da ridire. Sembrerebbe, infatti, che
l’impianto di depurazione delle acque
fognarie sia stato inspiegabilmente
abbandonato a se stesso per molti anni,
rovinando sia la propria struttura che la
salute del nostro territorio, rendendo
impraticabile, per molto tempo, il tratto di
litorale della foce del Sele, reso noto come “zona inquinata” dall’’Asl regionale. Dopo
vari dibattiti e battaglie, possiamo finalmente confermare che il Comune di Eboli è
riuscito a stanziare parecchie migliaia di
euro per la ristrutturazione e per l’avvio
della struttura, garantendoci acqua
potabile… e una buona salute!
Veronica Pannetta IA
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Le guerre dell’oro blu.
La Terra è malata, Sorella Acqua non scorre più. Per averla alcuni Paesi del mondo sono
disposti anche alla guerra.
Anzi, il primo conflitto per l’ ”oro blu” si sta già
combattendo tra israeliani e palestinesi. Ci sono mille
ragioni che ostacolano la pace fra quei due popoli in
Medio Oriente, ma una è certamente il controllo del
bacino fluviale del Giordano. Gaza senz’acqua muore:
chi tiene le chiavi del suo acquedotto ne è l’unico vero
padrone. Oggi, il consumo pro capite di un israeliano è
di 108 metri cubi l’anno, mentre quello di un
palestinese è di 35 metri cubi. Le risorse idriche
dovrebbero essere considerate come un patrimonio
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comune dell’umanità. Ma come sempre vince il più forte. Nel mondo sono utilizzati
ogni anno circa 12 miliardi di tonnellate d’acqua per usi igienici, potabili, urbani.
Una grande quantità, però mal distribuita: in media gli abitanti dei Paesi industrializzati
dispongono di 270 litri al giorno a testa, quelli dei Paesi in via di sviluppo soltanto 30.
Allora non stupisce che un rapporto della Cia disegni la mappa dei “probabili conflitti
per l’acqua”. Le zone più a rischio sono il Medio Oriente, l’Africa e il vasto territorio
asiatico fra l’India e l’Afganistan. In queste aree il 40% della popolazione vive in nazioni
che condividono sistemi fluviali. La Turchia, che controlla il bacino dell’Eufrate e del
Tigri, stringe nelle proprie mani in cappio che può soffocare la Siria e l’Iraq. In Africa,
Egitto, Sudan ed Etiopia si contendono il Nilo; Senegal e Mauritania sono pronti a
scannarsi per il fiume Senegal. Stessa situazione in Asia: Iran e Agfanistan in lotta per
l’Hemand, India e Bangladesch per il bacino dell’Indo.
L’Asia, con il 60% della popolazione mondiale, ha solo il 36% dell’acqua disponibile,
mentre il Sud America ha il 6% della popolazione globale e il 26% di acqua dolce. Alcuni
fiumi scorrono in zone così scarsamente popolate da potere essere considerati quasi
intatti, come il Rio delle Amazzoni o i grandi corsi d’acqua del Canada e della Siberia che
sfociano nell’Oceano Artico.
Altri sono così sfruttati che a stento raggiungono la foce: come il Colorado, il Fiume
Giallo e lo stesso Nilo. Conclusione: si stima che oggi 31 nazioni abbiano problemi
d’acqua e che fra vent’anni saranno cinquanta, comprese l’India, la Nigeria, il Kenia, il
Perù e la Cina settentrionale.
L’acqua è sempre in movimento: dal cielo alla terra, dalla terra al
cielo, dai fiumi al mare, dalle vette montane alle profondità oceaniche. Si rinnova di
continuo attraverso la vita degli animali e delle piante: dai virus, ai batteri, in tutti gli
animali cellulari, nei colossi del creato che nascono e muoiono: che meraviglia!
Per concludere…
Il rapporto FAO 2010:
“…..un gran numero di ecosistemi è esposto al rischio del progressivo deterioramento della loro
capacità produttiva a causa dell'effetto congiunto di un'eccessiva pressione demografica e di pratiche
agricole non sostenibili“.
72
Un libro per pensare: nuovi scenari
Per un’agricoltura intensiva che non
rispetta i diritti nelle popolazioni più
arretrate.
Siti web consultati
Abbiamo un sogno http://www.abbiamounsogno.it/index.php/appello
Altra economia http://www.altreconomia.it/
Appunti sul Buddismo di Nichiren Daishonin – blog: http://pantareinova.blogspot.com/
Decrescita.it http://www.decrescita.it/joomla/
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai http://www.sgi-italia.org/index.php
La Carta della Terra http://www.cartadellaterra.it/index.php
Movimento per la decrescita felice http://www.decrescitafelice.it/
Rivista Terra Nuova http://www.aamterranuova.it/
Soka Gakkai Internazionale http://www.sgi.org/
Università del saper fare http://www.unisf.it/
Zero Emission http://www.zeroemission.eu/
73
Contributi degli alunni del L. S. “Gallotta” di Eboli
Kamikazes’ world
«Salva il mondo e rendilo un posto migliore per te, per me e per tutta
l’umanità». Questo è l’impegno che ognuno di noi dovrebbe assumersi. Ma
quanti, oggi, sentono il bisogno di salvare il mondo? Quanti credono nella
possibilità di mettere in atto questo cambiamento? Quanti si farebbero
carico di un compito così gravoso e incessante? Nessuno!
Questa è l’amara verità: per quanto le persone si sentano in dovere di
trattare un argomento importante come la salvaguardia dell’ambiente, per
quanto vogliano far credere di essere realmente
interessate al cambiamento, nessuno ha davvero
il coraggio e la voglia di modificare il proprio stile
di vita per eliminare, o almeno arginare il
problema.
Basterebbe poco per risolvere la situazione: il
cambiamento di alcune abitudini malsane per
l’ambiente permetterebbe di rallentare, se non di
arrestare completamente, il processo di distruzione del nostro pianeta.
Attualmente la situazione risulta essere critica, siamo sull'orlo del baratro: la
natura che ci circonda e ci ospita come suoi figli rischia di essere a breve
distrutta a causa della negligenza e della nostra condotta sregolata. I rifiuti
riempiono le strade periferiche delle grandi città, le scorie radioattive
inquinano campi, fiumi e laghi, devastando l'habitat dell'uomo e delle tante
specie animali che abitano il globo.
Si dice che l'uomo sia l'unico animale razionale, ma nessun essere dotato di
intelligenza distruggerebbe il luogo in cui vive, a danno di se stesso.
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Basti pensare alle scoperte più grandiose per l’uomo, come il nucleare, che
permette di ricavare grandi quantità di energia, ma che nella Seconda
Guerra Mondiale fu impiegato per distruggere città e eliminare numerose
comunità; a quei tempi Albert Einstein diceva: «L'uomo ha inventato la
bomba atomica, ma nessun topo al mondo costruirebbe una trappola per
topi», e aveva ragione: l'uomo inquina, crea macchine da guerra sempre più
potenti, ma finisce col distruggere se stesso, aumentando l’incidenza di
malattie che fino a un secolo fa erano considerate rare: tumori e altre
patologie mortali hanno avuto un’incidenza maggiore negli ultimi 50 anni.
Dal 1970 ad oggi c'è stato un incremento dei tumori del 150% circa e ad
essere colpiti sono tutte le fasce d'età dei due i sessi.
Una delle aree con maggiore incidenza di malattie tumorali in Italia è la
cosiddetta terra dei fuochi, una vasta area agricola tra le province di Caserta
e Napoli.
Nel 1997 molti sapevano che fanghi, scorie nucleari, rifiuti tossici venivano
riversati illegalmente nelle terre a nord di Napoli e nei terreni del Casertano.
In quelle zone i costi per lo smaltimento delle scorie radioattive e dei rifiuti
tossici erano molto inferiori a quelli standard perché lo smaltimento illegale,
controllato dalla Mafia e dalla Camorra, poteva avvenire, senza trattamenti
per renderli non nocivi, per poche migliaia di lire.
Probabilmente non riusciremo mai a liberarci del fardello di illegalità che ci
affligge e che ogni anno causa sempre più morti, per il disastro ambientale
che provoca.
Rimane una triste considerazione: la causa prima del disfacimento
ambientale è l’uomo che distrugge se stesso e gli altri, accecato dalla sete di
potere e che adora il “dio denaro”, l’uomo che non si rende conto delle
tragiche conseguenze del proprio agire errato.
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In realtà ognuno di noi può, col suo comportamento, contribuire a fare un
mondo migliore, per se stesso e le generazioni che verranno. Ma non è quasi
mai disposto a farlo.
Andrea Margarella
Vittorio Bonavoglia
Liceo scientifico “A. Gallotta” (Eboli)
Classe: III H - a.s.: 2014/2015
Un’alternativa alla società dei consumi
“… Contaminate il vostro letto e una notte vi troverete soffocati dai vostri rifiuti.
Dov’è finito il bosco? È scomparso.
Dov’è finita l’aquila? È scomparsa.
È la fine della vita e l’inizio della sopravvivenza”
Tiziano Terzani
Introduzione
Lo scorso Giugno abbiamo partecipato a una conferenza riguardante la "decrescita
felice". Non sapevamo ancora bene di cosa si trattasse: cosa si nascondeva dietro quelle
parole, dietro quello slogan provocatorio? Di certo doveva essere qualcosa di
“esplosivo”.
Il relatore Maurizio Pallante, fondatore del movimento italiano per la decrescita, da
sempre attivo nel campo della ricerca sul rapporto tra ecologia, tecnologia e economia
ha spiegato che:
“La società industriale della quale siamo vittima ha avvelenato il nostro pianeta e ha
trasformato l’uomo in uno scarto del quale è meglio liberarsi”. “Consumiamo troppo,
mangiamo troppo, buttiamo troppo con la convinzione che sia possibile una crescita
infinita in un pianeta finito. Ma nessuna cosa in nostro possesso ha un potere illimitato
poiché essa proviene da un mondo che ha risorse limitate”.
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Cosa si intende per decrescita
Nel corso degli ultimi quarant’anni il termine "decrescita" si è imposto ed è diventato
un motto per movimenti sociali e slogan politici. L’ossimoro decrescita felice include
scelte responsabili dell’individuo e della collettività.
La decrescita è un nuovo movimento culturale, sociale e intellettuale che sostiene un
radicale cambiamento dell’esistente status sociale e si occupa delle persone piuttosto
che di tecnologia, di economia o di leggi del mercato.
Il suo obiettivo è dare un significato alla vita che non sia associato all’imponente
consumo e al dilagante materialismo, il raggiungimento della giustizia sociale, del
benessere e della sostenibilità ecologica.
Il Movimento per la decrescita propone azioni a livello individuale e collettivo
finalizzate alla riduzione della pressione sugli esseri umani e sull’ecosistema ed un
ampio profondo programma di cambiamento della società democratica.
I rappresentati della decrescita sono bio-economisti il cui interesse principale è rivolto
alle dinamiche socio-culturali e ai legami del sistema di produzione e di consumo. Il
movimento italiano è capitanato da Maurizio Pallante.
Cenni storici
Il movimento, ispirato alla decrescita teorizzata da Georgescu - Roegen, fondatore
della bioeconomia, ed in linea con il pensiero di Serge Latouche, parte dal presupposto
che la correlazione tra crescita economica e benessere non sia necessariamente
positiva, ma che esistano situazioni frequenti in cui ad un aumento del Prodotto interno
lordo (PIL) si riscontra una diminuzione della qualità della vita.
Il movimento ha avuto inizio in Francia e di lì si è diffuso in Spagna e in Italia. Alcune
delle idee di decrescita sono state per secoli parte di speculazioni filosofiche e
addirittura potremmo risalire a tracce di decrescita nella società greca di Diogene che
aveva scelto di vivere in un barile accontentandosi di vivere con il necessario il quale,
per certi versi, potrebbe essere inteso come uno dei primi sostenitori della decrescita.
In Italia la “Rete per la Decrescita” risale al 2004, quando alcuni intellettuali hanno
sperimentato l’economia solidale e una società anti-utilitaristica. In Inghilterra lo
scrittore inglese Charles Dickens già nel 1860 aveva aspramente criticato nel suo
capolavoro "Tempi difficili" gli effetti della società industriale che avevano dato vita alla
teoria dell’utilitarismo.
In Spagna il movimento è nato a Barcellona dove dal 2005 gli attivisti discutono della
crisi energetica e delle potenziali alternative.
77
Perché la decrescita
Il termine decrescita tocca varie aree, dall’antropologia ai rapporti umani. Un’altra sfera
è legata al significato della vita e sostiene che lo scambio tra gli esseri umani non debba
avere basi materialistiche, sottolineando l’importanza dell’ecologia e la salvaguardia
dell’ecosistema.
Il movimento sostiene il consumo razionale dei beni, la cooperazione internazionale,
l’economia solidale, la creazione di eco villaggi, l'autoproduzione e l’autosufficienza (DO
IT YOURSELF!).
Manifesto del Movimento per la decrescita felice
“Dove andiamo? Dritti contro un muro. Siamo a bordo di un bolide senza pilota, senza
marcia indietro e senza freni, che sta andando a fracassarsi contro i limiti del pianeta”.
Serge Latouche
Per chiarire quest’affermazione, facciamo degli esempi pratici:
Lo yogurt prodotto industrialmente e acquistato attraverso i circuiti
commerciali, per arrivare sulle nostre tavole percorre da 1200 a 1500 Km, costa almeno
€5 al litro viene confezionato al 95% in vasetti di plastica monouso, raggruppati in
imballaggi di cartoncino e subisce trattamenti di conservazione che spesso non lasciano
sopravvivere i batteri da cui è stato formato. Invece lo yogurt autoprodotto, facendo
fermentare il latte con colonie opportune colonie batteriche non deve essere
trasportato, non richiede confezioni e imballaggi, costa il prezzo del latte, non ha
conservanti ed è ricchissimo di batteri. È pertanto di qualità superiore rispetto a quello
prodotto industrialmente, costa molto di meno, contribuisce a ridurre le emissioni di
CO2 perché non comporta consumi di fonti fossili per il trasporto e per la produzione
dei contenitori usa e getta, inoltre non produce rifiuti.

1Chi vive in un appartamento dove in inverno la temperatura è di 24-25
gradi è convinto di vivere meglio di una persona che vive in un ambiente a 18 gradi.
Costui è un consumista stupido, che vive in un modo fisiologicamente innaturale, è più
soggetto ad ammalarsi, contribuisce ad accrescere le emissioni di CO2 e, per ottenere
questi svantaggi paga di più.
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2Alla fine dell’Ottocento una famiglia viveva in case in cui non c’era l’acqua
corrente. Ogni giorno le donne dovevano andare a prenderla alla fontana nella
piazzetta. Percorrevano un tratto di strada, si mettevano in coda, chiacchierando con
altre donne in attesa del loro turno e tornavano a casa portando a braccia i recipienti
pieni. Oggi, dopo più di cento anni di progresso, nei supermercati le persone riempiono
i carrelli di bottiglie di plastica piene d’acqua, le scaricano nei portabagagli delle
automobili e le trasportano alle loro abitazioni. Proprio come facevano le donne
dell’Ottocento!
Le persone che oggi fanno questa fatica lo fanno per scelta. Per coprire il tragitto
casa-supermercato-casa utilizzano l’automobile. Impiegano molto più tempo delle
donne dell’Ottocento, hanno costi di trasporto e consumano fonti fossili che emettono
CO2, ossidi di azoto e polveri sottili, incrementando l’effetto serra e inquinando l’aria.
Inoltre i recipienti utilizzati una volta erano sempre gli stessi; quelli utilizzati oggi sono
di polietilene tereftalato (PET) monouso. Dunque l’acqua che portava in casa la donna
dell’Ottocento non costava nulla, l’acqua in bottiglie di plastica oggi costa da 2 a 4 euro
alla confezione, senza tener conto del costo del trasporto, del consumo di petrolio per
produrre le bottiglie di plastica, dei consumi di gasolio dei camion che trasportano le
bottiglie e dei costi legati allo smaltimento.
3I rapporti fra le persone oggigiorno sono improntati alla compravendita: se
non compro niente da te, se non ti vendo niente, tu per me non esisti. Infatti famiglie
che vivono nello stesso condominio raramente si conoscono tra loro e se una persona
che vive da sola d’improvviso muore, per settimane non se ne accorge nessuno.
Quando finalmente si scopre la morte di un “ignoto” qualunque i giornali si riempiono
di geremiadi sul dilagare dell’indifferenza, sulla mancanza di solidarietà sociale,
sull’egoismo e sul solipsismo mentre invece si tratta solo di una conseguenza oggettiva
della mercificazione dei rapporti umani.
4Negli ultimi cinquant’anni è stata distrutta la metà delle foreste tropicali
esistenti per fare spazio a pascoli e a coltivazioni per l’alimentazione animale. Negli
anni ottanta e novanta del secolo scorso il tasso di deforestazione è raddoppiato e ogni
minuto di ogni giorno viene distrutta nel mondo un’area di foresta tropicale grande
come otto campi di calcio. Pertanto riducendo il proprio consumi di proteine animali si
contribuisce anche a ridurre l’abbattimento delle foreste.
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La Green Economy
“Il silenzio del bosco è vivo.
Il frullo di un passero, lo scatto di una lucertola sulle foglie cadute non sono rumori: è
musica”
Mogol
Per Green Economy si intende un’economia che sia il risultato dei ridotti rischi
ambientali e che miri a uno sviluppo sostenibile evitando il degrado dell’ambiente.
La green economy è a favore della sostenibilità della natura, della giustizia e di tutti quei
valori positivi che l’uomo ha rimosso negli ultimi anni. Essa è un modo di fare in cui la
crescita economica e la responsabilità ambientale funzionano insieme in modo
simbiotico al fine di promuovere il progresso e lo sviluppo sociale.
Dunque il disfacimento ecologico, l’inquinamento ad ogni livello, il disgregarsi sociale, la
mancanza di legami, l’insorgere sempre maggiore di paure, l’incapacità di futuro,
l’assenza di serenità e armonia, sono dati di un bollettino medico quotidiano sullo stato
di salute di tutti noi.
Anima mundi
“La città è una camera a gas, dove non ci si può neanche fermare per morire in pace.
Manca il parcheggio.”
Mogol
L’Istat ha rivelato che la spesa per antidepressivi in Italia dal 2011 è paurosamente
aumentata, questo non fa altro che confermare la diagnosi che ad essere malata è
l’anima del mondo, anima mundi.
La parola comunità è formata dall’unione delle parole latine “cum”, che significa “con” e
“munus” che significa “dono” ed indica un raggruppamento di persone fondato su
scambi non mercantili, ma solo sul dono e la reciprocità, su legami sociali forti. Invece
noi abbiamo messo al primo posto il guadagno. Lecito o meno, esso ha occupato
sempre il primo posto, come unico metodo e modo per garantirsi futuro, salute,
prosperità, felicità. Il metro di misura della qualità della vita, è diventato (nel corso degli
anni) la capacità di possedere denaro, di poter ostentare una posizione sociale alta, o
quanto più alta possibile. Il nome delle cose che uno può permettersi è sinonimo di vita
riuscita.
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Vendere, produrre, competere, vincere, dimostrare di valere, guadagnare significa
accettare la schiavitù di un lavoro che occupa la maggior parte delle ore del giorno per
alcuni mesi l’anno, rinunciando ad una vita sociale degna di questo nome.
Ed ecco comparire la solitudine, altra compagna fedele di questi tempi. Solitudine non
positiva (perché ce ne sono anche di positive e salutari) una solitudine che estranea.
L’anima del mondo si è progressivamente ammalata perché l’uomo ha smarrito
costantemente il rapporto intimo e fecondo con la natura, con la Terra e tutti i suoi
abitanti. Smarrire questo contatto è smarrire le radici, perdere il senso del proprio
vivere, dimenticarsi da dove si viene. Perdere tale legame è invertire le priorità, e
diventare schiavi del primo idolo che passa. E solitamente passa spesso quello del
denaro e delle sue forme svariate.
“Il cuore dell’uomo si corrompe facilmente” recita Tolkien nel suo capolavoro che è “Il
Signore degli anelli” ed è una maledetta verità con cui fare i conti quotidianamente. E
il cuore dell’umanità è stato corrotto dal desiderio di avere, possedere, crescere,
nell’illusoria prospettiva di essere immortale e di garantirsi ogni bene. Chi possiede
tanto, perderà molto del suo tempo e della sua serenità e nel dover difendere i suoi
beni.
Il prezzo di tutto questo è il vedere lo svanire della natura, delle piante, degli animali,
delle culture, dei popoli, dei linguaggi, lo scomparire dei mestieri, delle storie.
La posta in gioco è la salute e la vita di tutti quanti.
Conclusione
La crescita illimitata non è una opzione possibile in un mondo che ha risorse limitate.
Le alternative ecologiche e sociali non saranno possibili se la crescita continua ad essere
l’unica religione della nostra società.
Ciò richiede un cambiamento nei nostri sistemi di valore e nell’importanza che diamo
alla nostra vita. Per abbattere i consumi dobbiamo rivalutare, ridurre e ridistribuire e
utilizzare i prodotti a “kilometro zero”. La ridistribuzione avrebbe come conseguenza
positiva la stabilità dell’occupazione. La decrescita promuove comunità aperte e
condivisione.
È il punto di inizio per un dialogo circa un nuovo progetto sociale basato sulla
comprensione e sullo scambio equo e solidale.
Esemplare è il testo di Alano di Lille, siamo nel 1100:
“Uomo, ascolta che cosa dicono contro di te gli elementi della natura, ma
soprattutto la terra che è tua madre: ‘Perché offendi me, tua madre? Perché fai
violenza a me che ti ho partorito dalle mie viscere? Perché mi violenti con
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l’aratro per farmi rendere cento? Non ti bastano le cose che ti do, senza che tu
le estragga con la violenza? ’”
Queste parole le sentiamo contemporanee nei nostri tempi di globalizzazione, d’impero
del dio del mercato, di sfruttamento di una Terra sempre più esausta.
Bibliografia essenziale
T. Terzani – La fine è il mio inizio – Longanesi – Milano 2006
P. Mc Rande – The green guide- Ed. Ambiente – Milano 2004
M. Pallante – La decrescita felice – GEI – Roma 2013
Tolkien – Il signore degli anelli
La Touche
Giulio Repetti – detto Mogol – Le Ciliegie e le Amarene – Minerva ed. – Bologna 2012
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CONCLUSIONE
Quest’anno ci siamo impegnati in tanti,alunni e docenti di tante scuole, nella celebrazione della
Giornata Mondiale della Terra!
Ognuno, secondo i suoi interessi, singolarmente o in gruppo,ha affrontato un problema di questa
nostra Terra che stenta a sostenerci tutti ma che, al di là delle catastrofiche previsioni maltusiane,
potrebbe sostenere qualche altro miliardo di abitanti, se solo venisse trattata con il rispetto che si deve
alla più importante e unica fonte di sostentamento per il genere umano: danneggiare la Terra, turbare
i suoi equilibri significa danneggiare se stessi.
I lavori prodotti dagli alunni sono stati moltissimi, tutti ricchi di osservazioni, aperti a contenuti
che riguardano la Terra nel suo complesso e nei rapporti con l’uomo, aggiornati e tesi alle innovazioni.
Il binomio acqua-terra è stato considerato in tutte le sue correlazioni: senz’acqua la Terra non
vive, e gli studenti dell’Agrario, da esperti, hanno concentrato sull’acqua la loro attenzione.
Non tutti gli elaborati sono stati pubblicati, per impossibilità materiale, pur essendo tutti degni
della massima considerazione. Non c’è stata una scelta precisa, né un criterio vincolante: è parso
opportuno, invece, salvaguardare tutte le provenienze, privilegiando, in questo ambito, i temi più
attuali. Tutti i contributi,insieme a una copia di questo opuscolo, tuttavia, saranno raccolti in forma
elettronica e messi a disposizione delle scuole: costituiranno un ricco data-base utile per le ricerche
future. La collaborazione dei docenti, costruttiva, ricca di fantasia e di vero interesse per un tema di
portata generale e’ senz’altro un esempio di “buona scuola”.
Agli alunni, ai docenti e ai signori Dirigentii un augurio sincero per la felice conclusione
dell’anno scolastico e un ringraziamento per la collaborazione offerta.
La Fondazione Pagnani-Pansa
Hanno partecipato alla realizzazione di questo numero:
gli alunni e i docenti delle scuole:
I.C. di Sicignano, Postiglione, Petina, Zuppino;
I.C. “M.Ripa” di Eboli;
Istituto Agrario “Fortunato”di Eboli ;
Liceo Scientifico “Gallotta “ di Eboli
Ai dirigenti e ai docenti il più vivo ringraziamento per il lavoro svolto nella realizzazione della
celebrazione annuale della Giornata della Cultura Ambientale, iniziativa voluta dalla Fondazione Pagnani-Pansa
fin dall’inizio della sua attività.
Confidiamo ancora nella collaborazione di tutti, studenti, docenti e dirigenti scolastici, per poter
continuare in questa iniziativa affrontando le tematiche ambientali di maggiore interesse per il nostro
territorio.
Un vivo ringraziamento ai Dirigenti degli Istituti interessati, i professori Miriam D’Ambrosio, Felice
Monaco, Laura M. Cestaro, a tutti i responsabili di plesso e ai coordinatori del progetto professori Anna
Genovese, Antonia di Flora, Maria Luisa Gaudioso, Marcella Foti, Maria Carmela Vecchio,Maria Caterina
Pagano, Domenica Forlano, Gerardina Savoia, Maria Di Poto, Marisa Orco, Felicia Alonso, Giuseppina
Cimminiello e al personale tutto per l’impegno e la collaborazione offerta.
Vincenzo M. Cestaro, Presidente della Fondazione
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