2.3 Le Reti Transeuropee Un`efficace rete di trasporti e

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2.3 Le Reti Transeuropee Un`efficace rete di trasporti e
Unioncamere Veneto – Delegazione di Bruxelles
2.3
Le Reti Transeuropee
Un’efficace rete di trasporti e comunicazioni, estesa su tutto il territorio
dell’Unione Europea, è un elemento essenziale del mercato interno.
Intasamenti e ingorghi provocano la perdita di opportunità e lo spreco di
risorse, e creano un mercato che, in termini di produttività e di creazione di
posti di lavoro, rimane al di sotto dello sue possibilità.
È necessario ristrutturare strade, ferrovie, porti e canali navigabili,
aeroporti e rotte aeree, sistemi di telecomunicazioni e reti di distribuzione di
energia in Europa, affinché diventino parte di un sistema integrato. A tal fine,
l’Unione Europea ha riconosciuto nelle Reti Transeuropee (RTE) un settore
prioritario del Trattato di Maastricht del 1992. Nel Libro Bianco sulla
Crescita, Competitività e Occupazione approvato dai capi di Stato e di
Governo nel dicembre 1993, viene definito un programma per la loro
realizzazione. Attualmente, l’Unione Europea sta studiando l’ampliamento
delle RTE ai Paesi associati, per mezzo del rafforzamento dei loro legami
economici e politici con l’Unione Europea.
Sono stati già individuati diversi miglioramenti delle infrastrutture in
tal senso. Questi ultimi comprendono il collegamento stradale e ferroviario fra
Berlino e Varsavia; Dresda e Praga; Norimberga e Praga; Trieste, Lubiana e
Budapest; un collegamento permanente, attraverso il Danubio, fra Bulgaria e
Romania; una conduttura di gas naturale attraverso Russia, Bielorussia,
Polonia e l’Unione Europea; una piattaforma telematica
Infrastrutture, collegamenti, comunicazioni. Questo lo scenario in cui
s’inserisce
la
tematica
delle
reti
di
comunicazione
e
di
trasporto
rappresentata dai Corridoi pan – europei, ovvero da un sistema di trasporto
multimodale, basato su di una combinazione tra linee viarie, ferroviarie, porti
e aeroporti. Questi dieci Corridoi intermodali si propongono, prolungando la
rete dell’Unione europea verso Est, di costituire l’ossatura essenziale di una
futura rete pan – europea che permetta di connettere le risorse energetiche e i
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mercati dell’Asia centrale e orientale (Cina e India) con i centri di produzione
dell’Europa centrale, occidentale e meridionaleí.
Dal punto di vista geostrategico e geopolitico, i Corridoi svolgono senza
dubbio una funzione estremamente importante, anche perché il processo
della loro costruzione introduce nuovi elementi non solo nelle relazioni tra
l’Europa occidentale, settentrionale, meridionale e orientale, ma anche nei
rapporti tra lo stesso continente europeo e altre aree geografiche, quali l’Asia,
il Medio Oriente e il Nord Africa. Tale rilevanza è evidente soprattutto per ciò
che concerne la regione balcanica, da sempre un crocevia di reti di
comunicazione grazie alla sua posizione geografica e che necessita ormai di
un inserimento “globale” nel sistema europeo. Ad ogni modo, una sua vera ed
effettiva integrazione è impensabile senza creare un network di trasporto o di
comunicazioni moderno che sia in grado di abbracciare tutte le parti
dell’Europa. Con l’ampliamento dell’Unione Europea i paesi dell’Europa
centro e sud – orientale giocheranno, in misura crescente, un ruolo di primo
piano nel favorire lo sviluppo dei volumi di traffico interni al continente, i
quali saranno anche la logica conseguenza dell’aumento demografico che si
verificherà nella popolazione (dagli attuali 375 ai futuri 478 milioni di
abitanti)íí. Del resto, la stessa velocità del processo di adesione condizionerà
l’evoluzione della problematica dei Corridoi nei prossimi anni. Molto
dipenderà tanto dallo sviluppo economico dei Paesi interessati, i quali sono
ancora lontani dal raggiungere gli standard europei (sebbene tra i Paesi
candidati vi siano forti differenze), quanto dalle condizioni economiche dei
paesi membri dell’Unione Europea e, soprattutto, dalla loro volontà e capacità
di affrontare i problemi socio-economici che inevitabilmente sorgeranno nel
momento in cui l’Unione Europea passerà dagli attuali 15 ai 27 membri. Lo
sviluppo economico incentiverà conseguentemente il livello di investimenti
nella regione, i quali sono di fatto necessari per colmare un gap
infrastrutturale indubbiamente esistente e di non facile soluzioneííí.
í Investing in a Common Future. Transport Infrastructure in Central and Eastern Europe. Center for European Policy Studies
(CEPS), CEPS Business Policy Forum, Working party Report, n. 19, April 1998.
íí Transport Infrastructure Needs Assessment in Central and Eastern Europe (TINA), Final Report, Vienna, 1997.
ííí Basic Infrastructure Investments in South – Eastern Europe, Regional Project. BEI, March 2000.
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Riassumendo, per tutti i paesi dell’Europa centro e sud – orientale, le
prospettive di sviluppo non sono soltanto connesse al processo di transizione
ma anche a quello di avvicinamento e di integrazione all’Unione Europea.
Fondamentale, quindi, da questo punto di vista, diventerà anche la
politica
comunitaria
nel
settore
dei
trasporti
(PCT)ív,
partendo
dal
presupposto che il processo d’integrazione europea in tale settore si
concretizzi
lungo
due
linee
direttrici
principali.
La
prima
è
quella
direttamente legata alla realizzazione del mercato interno, ovvero alle
decisioni sulla liberalizzazione dei servizi di trasporto e alla loro progressiva
estensione ai nuovi Stati membri; la seconda riguarda la creazione di una
rete di infrastrutture di trasporto transeuropea (RTE) e il suo collegamento
con i 10 Corridoi paneuropeiv.
Essenziale è, sotto questo profilo, guardare al Libro Bianco dell’Unione
europea sulla politica comune dei trasporti, il quale tenta di elaborare delle
strategie per porre in essere uno sviluppo sostenibile, nel quadro di un
effettivo riequilibrio modale e di una valorizzazione del trasporto marittimo e
del trasporto su ferroviavìi. Con il vertice di Essen, tenutosi nel 1994, è
iniziato
il
completamento
dei
cosiddetti
14
progetti
Christophersen,
consentito da appositi finanziamenti comunitari, erogati attraverso il
meccanismo previsto dal regolamento 1655/99 del Parlamento europeo e del
Consiglio che, per l’appunto, statuisce i principi base per la concessione di
contributi finanziari comunitari nel settore delle reti transeuropee. Infine, la
decisione 1692/96/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio detta le linee
ív European Commission (1992), The future development of the common transport policy - A global approach to the construction of a
Community framework for sustainable mobility, COM(92) 494, Brussels. Sul punto vedi anche: European Commission (1993), European
Transport Policy in the 90s,
Brussels, e European Commission (1995), The Common Transport Policy Action Programme 1995-2000, Brussels
v La RTE stabilita al vertice di Essen del 1994 comprende 70.000 km di strade e ferrovie, mentre per la
realizzazione dei progetti individuati negli orientamenti di sviluppo della rete sono previsti investimenti per oltre 400
miliardi di euro, fino al 2010. sul punto vedi anche: European Commission (1995), The Trans-European transport
network; transforming patchwork into a network, Brussels
vì Sul punto vedi: CODE-TEN, Strategic Assessment of Corridor Developments, TEN Improvements and Extensions
to the CEEC/CIS. ICCR The Interdisciplinary Centre for Comparative Research in the Social Sciences, Vienna, June
1998; CODE-TEN, Strategic Assessment of Corridor Developments, TEN Improvements and Extensions to the
CEEC/CIS. Assessment of Spatial and Socio-economic Impacts. ICCR The Interdisciplinary Centre for Comparative
Research in the Social Sciences, Vienna, March 1999; TEN Enlargements: The Corridor Development Plans.
Comparative Report Corridor Case Studies. The Interdisciplinary Centre for Comparative Research in the Social
Sciences.
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guida per la revisione della Rete TEN. Questa decisione prevede i seguenti
criteri di revisione rete:
•
l’interoperabilità della rete;
•
il miglioramento della qualità della rete e dei servizi attraverso
l’impiego della telematica al sistema dei trasporti, avvalendosi
dell’Intelligent Transport System (IST);
•
l’integrazione
dell’ambiente
nelle
particolare nel settore dei trasporti;
lo sviluppo dei sistemi logistici.
politiche
comunitarie
ed
in