LA PROGETTAZIONE DEI SISTEMI DI
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LA PROGETTAZIONE DEI SISTEMI DI
LA PROGETTAZIONE DEI SISTEMI DI MONITORAGGIO NEL RISPETTO DELLE DISPOSIZIONI NORMATIVE Ing. Marcella ROLANDO ARES srl - TORINO L’installazione del sistema di monitoraggio per il controllo dell’inquinamento acustico in prossimità di un aeroporto è un provvedimento previsto dalla vigente (e complessa!) normativa riguardante la lotta all’inquinamento acustico. Secondo quanto stabilito dal legislatore, il sistema di monitoraggio dovrà essere esercito dall’ente gestore dell’aeroporto, sotto il controllo della competente Agenzia regionale protezione ambientale (ARPA) che provvederà a periodiche ispezioni e verifiche dei dati acquisiti. Il sistema di monitoraggio si propone quindi di mettere a disposizione preziose informazioni per la lotta all’inquinamento acustico di origine aeroportuale, sia direttamente, consentendo di individuare gli aerei che non rispettano le procedure antirumore, sia indirettamente, mettendo a disposizione utili informazioni per una consapevole pianificazione territoriale. Gli obbiettivi da perseguire con l’installazione del sistema di monitoraggio risultano espressi all’art. 2 del Decreto del Ministero dell’ambiente 20/5/99: • monitorare le singole operazioni di decollo ed atterraggio al fine del rispetto delle procedure antirumore definite dalle commissioni di cui all'art. 5 del decreto 31 ottobre 1997, secondo i criteri stabiliti dalla commissione di cui all'art. 4, comma 1, lettera a), del decreto 31 ottobre 1997; • registrare in continuo i dati di ogni singolo evento ed effettuare il calcolo degli indici di inquinamento da rumore secondo quanto indicato nell'allegato A del decreto 31 ottobre 1997; • essere predisposti per recepire e gestire le eventuali lamentele da parte dei cittadini. Il progetto del sistema di monitoraggio deve quindi essere predisposto per il raggiungimento degli obbiettivi sopra richiamati, tenuto conto delle specifiche e dettagli tecnici individuati nelle numerose norme di legge che riguardano l’argomento. Il confronto fra quanto previsto dalle varie normative permette però di individuare dei “punti critici” che rendono complessa la realizzazione pratica del sistema. L’esperienza condotta relativamente al progetto del sistema di monitoraggio per l’aeroporto Sandro Pertini di Torino ci consente di individuare nel primo obbiettivo quello di piu’ difficile realizzazione pratica: se è infatti semplice verificare che la singola operazione di decollo o atterraggio abbia seguito il percorso previsto in termini di coordinate spaziali (posto che siano disponibili tali dati attraverso ENAV e che sia possibile l’identificazione certa del velivolo), non è immediata la verifica della “procedura antirumore” nel suo complesso. Secondo quanto previsto all’art. 3, comma 1, lettera c), del decreto 20 maggio 1999 “Criteri di progettazione dei sistemi di monitoraggio per il controllo dei livelli di inquinamento acustico in prossimità degli aeroporti …”, parrebbe che il controllo della procedura antirumore vada eseguito confrontando, in ogni postazione di misura e per ogni sorvolo, l’eventuale superamento dei valori limite di rumore che dovrebbero essere stabiliti per ogni tipologia di velivolo dalle commissioni aeroportuali locali: “segnalare per ogni postazione di misura, il superamento dei valori limite di rumore stabiliti per ogni tipologia di velivolo, secondo il disposto dell’art. 5, c. 2, del decreto 31 ottobre 1997, ai fini del rispetto delle procedure antirumore” Ma deve essere osservato che nel successivo decreto 3 dicembre 1999, “procedure antirumore e zone di rispetto negli aeroporti” non viene stabilito con chiarezza che la definizione delle procedure antirumore comprenda anche l’individuazione dei livelli massimi di cui si è detto per ogni postazione di misura e per ogni tipo di velivolo. La realizzazione pratica degli ultimi due obbiettivi è invece più semplice: il calcolo degli indici di inquinamento puo’ basarsi infatti su programmi previsionali, che può essere verificato perlomeno nelle postazioni oggetto di osservazione diretta; la gestione delle lamentele da parte dei cittadini prevede invece semplicemente la definizione di procedure, eventualmente da concordare con gli Enti locali interessati, e può essere organizzata caso per caso utilizzando strumenti quali il colloquio diretto, o anche sistemi ad ampia utilizzazione, come la disponibilità di alcuni dati e report tramite reti come INTRANET o INTERNET. Il sistema di monitoraggio risulta composto sostanzialmente di alcune stazioni periferiche di rilevamento dei livelli sonori (terminale di rilevamento e parte hardware/software per la gestione locale dei dati) e delle caratteristiche meteoclimatiche posizionate sul territorio e di un sistema centrale di raccolta, elaborazione e trattamento dei dati misurati (detto nel seguito server). Il sistema di monitoraggio deve essere interfacciato con il centro di controllo del servizio di assistenza al volo (ENAV) allo scopo di acquisire i dati relativi alla rotta seguita realmente da ciascun velivolo, e con un aggiornato supporto cartografico rappresentante l’aeroporto ed il territorio circostante Esso inoltre deve essere predisposto per la registrazione delle lamentele eventuali da parte dei cittadini e per la generazione di report statistici in relazione ai dati acquisiti. L’esperienza nella stesura di un capitolato di fornitura che stiamo conducendo relativamente all’Aeroporto Sandro Pertini di Torino ci ha confermato che la parte principale del progetto consiste nell’individuare il numero e il posizionamento delle stazioni di rilevamento. Il posizionamento di massima delle stazioni periferiche di rilevamento deve infatti essere definito in funzione delle indicazioni legislative e normative, tenuto conto dei seguenti elementi: ð Collocazione all’interno dell’intorno aeroportuale, come definito in Decreto Ministero Ambiente 31/10/97, art. 2, c. 7 (livello del rumore aeroportuale Lva > 60 dB(A)) ð Posizionamento il più vicino possibile alla proiezione al suolo delle rotte di sorvolo; ð Posizionamento individuato in modo tale che il livello sonoro equivalente residuo in dB(A), calcolato nei dieci minuti di massimo rumore in assenza di eventi di tipo aeronautico, sia inferiore di almeno 20 dB(A) rispetto al piu’ basso presumibile valore di livello sonoro massimo ponderato A in dinamica FAST (LAFmax), in relazione agli eventi di decollo ed atterraggio ed alle tipologie di aeromobili civili previste. ð Indicazioni ICAO, Annesso 16, V. 1 (cap. 3.3, punto 3.3.1 La maggiore difficoltà progettuale consiste nell’individuazione del cosiddetto “INTORNO AEROPORTUALE”, all’interno del quale dovrebbero essere situate le postazioni di rilevamento: tale area risulta infatti variabile, in quanto funzione del numero di sorvoli effettivi o previsti nel periodo preso a riferimento: a fronte di un contenuto numero di sorvoli attuale il posizionamento delle stazioni di rilevamento potrebbe risultare quindi obbligatoriamente molto vicino al sedime aeroportuale, ed in particolare alla pista di decollo ed atterraggio; in previsione di un incremento del numero di sorvoli, al crescere dell’intorno aeroportuale, potrebbe essere interessante disporre di postazioni di rilevamento più lontane dal sedime aeroportuale. La soluzione adottata nel progetto del sistema di monitoraggio dell’aeroporto di Torino è stata quella di prevedere, oltre alle stazioni fisse di rilevamento, anche di una postazione mobile, che inzialmente verrà installata in una postazione fissa, ma che potrà essere utilizzata per integrare le osservazioni in funzione delle esigenze e delle modifiche dell’intorno aeroportuale.