Brebemi, il caso «Non ha ancora messo il turbo»
Transcript
Brebemi, il caso «Non ha ancora messo il turbo»
L’ECO DI BERGAMO 32 MERCOLEDÌ 18 MARZO 2015 Provincia C’è pure lo slogan by Unibg «Più breve, più bella, più mia» «Più breve, più bella, più mia»: è lo slogan giocato sulla parola Brebemi e ideato dalla Scuola di management dell’Università di Bergamo che firma la ricerca iniziata un anno fa sull’infrastruttura. [email protected] www.ecodibergamo.it/cronaca/section/ Brebemi, il caso «Non ha ancora messo il turbo» Studio dell’Università di Bergamo sull’autostrada «Occorre capire come rendere attrattiva l’area» Bassa FRANCO CATTANEO Serve una cabina di regia e occorre un maggior coordinamento degli attori sul territorio: i primi mesi di vita della Brebemi, fra ricorrenti polemiche e opportunità da valorizzare, parlano di un bypass autostradale strategico che però non ha ancora messo in campo tutta la propria forza. Un’infrastruttura (62 chilometri, 15 Comuni bergamaschi interessati, una media di 18 mila veicoli al giorno) salutata da grandi attese, eppure resta uno scarto fra quel che può dare e ricevere dal territorio. Il tempo stringe, dato che l’Expo è alle porte, mentre uno dei punti critici dovrebbe essere risolto a breve: la tangenziale nord di Milano che fluidificherà il traffico in arrivo dalla Brebemi. La direttissima della bassa pianura bergamasca, almeno in teoria dato che qui passeranno anche Pedemontana e Tav, sposta il baricentro del territorio a sud, ma perché i conti tornino bisogna risolvere il problema numero uno: il collegamento fra la A4 e Bergamo da un lato e Treviglio dall’altro. Tutto questo si legge nella ricerca dell’Università di Bergamo e promossa dalla Pro Universitate Bergomensi, iniziata un anno fa quando era prossima l’inaugurazione dell’autostrada, coordinata da Cristiana Cattaneo, vice direttore del dipartimento di economia aziendale: si analizzano limiti e opportunità dell’opera e si suggeriscono piste di ricerca per rendere virtuoso il rapporto fra la Brebemi e il Trevigliese. C’è già una sorta di spot pensato da Mauro Cavallone, direttore della Scuola di management dell’Università di Bergamo, e giocato tutto sulle parole Brebemi: «Più breve, più bella, più mia». Lo studio è composto anche da una serie di interviste ai protagonisti locali (istituzioni, banche, associazioni di categoria, imprese, autostrade) e il primo elemento che balza all’occhio è una posizione ancora parzialmente attendista delle aziende insieme all’onerosità del pedaggio, ai pochi investimenti delle catene commerciali, alla difficoltà di riconversione delle aree: «Qualche impresa – spiega la docente – s’è già localizzata nell’area, ma nel complesso permane una posizione d’attesa e qui si sconta anche l’effetto crisi. Tuttavia questo attendismo è un limite, perché non si stanno cogliendo in modo completo le tante opportunità di un’opera più che positiva. Faccio un altro esempio: l’agricoltura ha subìto un certo impatto, tuttavia ora serve un pensare positivo, cioè la riconversione delle produzioni». In ballo c’è pure un diverso equilibrio del territorio provinciale, in una fase in cui con le nuove Province si dovrà metter mano alle «aree omogenee» e a nuove relazioni fra Treviglio e Bergamo: «Non abbiamo dato – afferma Cristiana Cattaneo – risposte, ma affrontando i vari problemi ci siamo chiesti cosa fare per valorizzare la Brebemi e il legame con il territorio. C’è in primo piano la questione del ripensamento degli assetti: snellezza amministrativa, selezione degli investimenti, spostamento dello sviluppo a valle della provincia, riesame dell’identità di Treviglio e dei Comuni limitrofi, sviluppo della percezione di Bergamo come punto di riferimento, importanza dell’interporto che sorgerà nella Bassa e sviluppo sostenibile con l’ambiente. Detto questo, lo snodo critico, il tema fondamentale è il collegamento con Bergamo e la A4, perché di per sé la Brebemi tende a staccare la parte bassa della provincia». Ma ci sono tante occasioni per una platea diversificata: «Una prima opportunità è quella di attrarre investimenti con un incremento del Pil e dell’occupazione. Oltre agli impatti diretti per le imprese coinvolte nella costruzione, ci sono benefici per le imprese di logistica e di nuove tecnologie, per una riconversione delle aziende lattiero-casearie, potenzialità per i flussi turistici. Aggiungiamo poi una viabilità locale più fluida e fino a ieri congestionata dal traffico merci, un aumento della richiesta di case con possibilità di assorbimento dell’invenduto». Ecco l’altro punto: come rendere attrattiva l’area per ottenere tutte le ricadute positive possibili. Questa è la parte della ricerca curata da Mauro Cavallone: «L’80 per cento del nostro lavoro si riassume nel capire cosa c’è di La Brebemi allo svincolo di Bariano: lunedì sarà al centro di un convegno durante il quale si presenterà la ricerca dell’Università FOTO CESNI Con l’apertura della nuova arteria, Pianura baricentro della Bergamasca Cattaneo: «Ma lo snodo critico sarà il collegamento con Bergamo e l’A4» interessante nel territorio e per chi. Quindi, gastronomia, turismo religioso e culturale, segmento green e sportivo, svago, divertimento e business: avere, cioè, la consapevolezza dell’esistente e dei destinatari. Il secondo aspetto è la comunicazione: che cosa fare? Puntiamo sulla creatività e nel messaggio da offrire confrontiamo costi e benefici dell’infrastruttura. Non è solo una questione di tariffe, perché nei costi comparati consideriamo pure il risparmio di benzina, dato che ci sono meno chilometri da fare e tempi più brevi. Parliamo di vantaggi competitivi come la certezza di arrivare in tempo: ecco perciò l’enfasi sul tempo risparmiato come valore». E anche su questo versante si riscontrano occasioni da cogliere e debolezze da contrastare. Le prime sono: creazione di indotto, occupazione e incentivazione della piccola imprenditoria, cattura di flussi turistici in transito, valorizzazione di fiere ed eventi locali, creazione di un’identità territoriale, crescente attenzione al legame con il territorio. Le seconde: scarso coordinamento, comunicazione inefficace, capitale di consenso, capacità ricettiva limitata, insufficienti strutture per eventi, mancanza di pacchetti turistici e itinerari prefissati. Come si vede, il giudizio conclusivo è ambivalente e lascia parecchie porte aperte: ora tocca a Treviglio e a Bergamo giocare la partita, giunta al secondo tempo. 1 ©RIPRODUZIONE RISERVATA Una bretella per collegare la A4 a Ospitaletto Bettoni: «Aspettiamo l’ultima parola del Cipe» «Il collegamento diretto della Brebemi-A35 con l’A4 nel Bresciano è già stato approvato la settimana scorsa da Concessioni autostrade lombarde (Cal). Contiamo che otterrà il via libera anche a Roma. Se Autostrade per l’Italia farà o no opposizione a quanto da noi richiesto, non è di nostra competenza». Così, il presidente di Brebemi Spa Francesco Bettoni, parla di quello che viene considerato l’ultimo fondamentale tassello per il completamento del progetto Brebemi-A35. Si tratta del collegamento diretto nel Bresciano con la A4 Milano-Venezia, di cui può capire facilmente l’importanza chi ha provato suo malgrado le difficoltà che si incontrano per raggiungere la A35 uscendo dal casello Brescia ovest dell’A4. Queste difficoltà avrebbero dovuto essere superate attraverso la costruzione della tangenziale detta «Corda molle», di cui era detentrice della con- cessione la società Autostrade Padane. Per questa concessione ora è in corso una nuova gara per la sua assegnazione e quindi la realizzazione del progetto è di là da venire. Da qui la decisione della Brebemi Spa di correre ai ripari, prevedendo la realizzazione di una nuova bretella e uno svincolo di interconnessione diretto con l’A4 all’altezza di Ospitaletto. Questa previsione è stata inserita nel piano di riequilibrio economico che la società concessionaria ha presentato a Cal, ottenendone settimana scorsa l’approvazione. E che ora è stato inviato a Roma per ottenere l’approvazione definitiva del Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica). L’obiettivo, ora, è semplificare il piano di riequilibrio economico (il piano attraverso cui la Brebemi Spa ha chiesto il contributo statale di 300 milioni di euro, per riequilibrare appunto i suoi conti), che nei Allo studio ora lo svincolo di interconnessione diretto in A4 33 L’ECO DI BERGAMO MERCOLEDÌ 18 MARZO 2015 Tutti i dati e il dibattito nel convegno di lunedì La ricerca sulla Brebemi è nata circa un anno fa dal legame tra l’Università di Bergamo e la Pro Universitate Bergomensi. Lo studio, coordinato da Cristiana Cattaneo, associata di Economia aziendale, è stato sostenuto da un assegno di ricerca della Pro Universitate di cui ha beneficiato la dottoressa Gaia Bas- sani. Il dossier sarà presentato lunedì prossimo a Treviglio, nel corso di un convegno promosso dalla Cassa rurale e dall’Università di Bergamo. L’incontro, alle 17 nell’auditorium della banca, prevede le relazioni di Cristiana Cattaneo e di Mauro Cavallone, direttore della Scuola di management del- l’Università di Bergamo. Seguirà la tavola rotonda con Giuseppe Chiellino, amministratore delegato di Ceva Italia; Gianfranco Colombo, titolare della Società Colombo & Filippetti; Nadia Ghisalberti, assessore al Turismo del Comune di Bergamo; Renato Giavazzi, presidente di Confagricoltura «Guardiamo al futuro oltre le controversie» Grazioli (Bcc): si apre un nuovo protagonismo ma per riuscirci è necessario un lavoro di squadra Bergamo; Giuseppe Pezzoni, sindaco di Treviglio; e Matteo Rossi, presidente della Provincia. Le conclusioni saranno affidate a Giovanni Grazioli, presidente della Cassa rurale, e ad Alessandro Sorte, assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità. ti di Orio, Montichiari e Linate, di promuovere una viabilità di interconnessione con gli scali, di una cabina di regia costituita dagli imprenditori e dalle amministrazioni locali per lanciare studi, progetti e studi comuni. Si coglie la necessità di un coordinamento intercomunale per una progettazione condivisa del territorio e della rete ferroviaria: una sinergia, in sostanza, per realizzare tavoli di programmazione, prefigurando uno sviluppo coordinato. Presente tutto da costruire Treviglio Guardiamo al futuro, non al passato. Il ragionamento di Giovanni Grazioli, presidente della Cassa rurale di Treviglio, è chiaro e scruta al di là del confine tracciato dai chiaroscuri della cronaca: «L’idea del convegno di lunedì (nella notizia in alto i dettagli, ndr) nasce dal superamento di un pregiudizio, in quanto fino a ieri il dibattito è rimasto intrappolato, quasi confinato in queste parole d’ordine: Brebemi dannosa o no, ecocompatibile piuttosto che impattante, costosa o meno. Vorremmo andare oltre queste controversie che mi sembrano superate dai fatti, aiutati dalla ricerca ben fatta dell’Università di Bergamo: l’infrastruttura c’è, e quindi diamoci da fare per valorizzarla. Lasciamo perdere le polemiche di un tempo, piuttosto affrontiamo le ricadute di una presenza forte sul territorio qual è la direttissima della bassa pianura, mettiamoci sulla scia degli effetti indotti da un’opera che può cambiare i connotati della nostra terra». La scheda Corsi e master con la Pro Universitate Trampolino di lancio La Pro Universitate Bergomensi ha lo scopo di sostenere le attività extracurriculari dell’Università di Bergamo, mirate a valorizzare il ruolo di servizio dell’ateneo per la comunità bergamasca. Presidente è Emilio Zanetti, segretario Roberto Terranova. I soci attuali della Pro Universitate, fondata nel 1994, sono: Banca Popolare di Bergamo, Camera di Com- mercio, Confindustria, Sacbo, Ance, Ascom, Confartigianato, Unione Artigiani e Confagricoltura. La valorizzazione degli studenti passa attraverso il Prestito d’onore (prestato a interesse zero e rimborsabile dopo la laurea) e il programma «Porte aperte al merito», cioè l’esenzione delle tasse universitarie per i neo diplomati. Diverse le attività internazionali: master Italia-Cina, corsi di laurea specialistica in lingua inglese, gemellaggi con le Università di Harvard, Missouri, Augsburg, Linz/Mosca, Stoccarda, Max Plank Institute di Berlino. L’istituto sviluppa anche attività di ricerca, come quella sulla Brebemi, e organizza studi e convegni. La Brebemi vista in prospettiva, come il trampolino di lancio di una nuova fase da governare con razionalità e che può aprire scenari inediti, destinata anche ad un nuovo protagonismo del Trevigliese in bilico da sempre fra l’essere un’appendice di Milano e parte a pieno titolo della Bergamasca: «Si tratta di un’opportunità per il Trevigliese e pure per la Bergamasca in generale: è una partita tutta da giocare al meglio. Per noi significa inventare un modo nuovo di offrire un volto attrattivo lungo tutto l’arco di un’offerta multipla: dal mondo produttivo alle realtà culturali e turistiche». Serve però fare squadra: «Il con- mesi scorsi ha sollevato tante polemiche. Attraverso questo piano, Brebemi Spa conta di ottenere anche l’autorizzazione a realizzare la nuova bretella e lo svincolo di interconnessione diretto con l’A4 all’altezza di Ospitaletto. È chiaro che migliorare il collegamento nel Bresciano dell’A35 con la A4 non potrà fare altro che aumentare il volume del suo traffico e quindi i suoi conti. Questa richiesta, come detto, ha già avuto settimana scorsa l’ok da Cal che è la società (formata al 50% dall’Anas e al 50% dalla Regione) che ha dato alla Brebemi Spa la concessione per 20 anni dell’A35. Ora spetta al Cipe dare il via libera definitivo. Bettoni al ri- guardo è fiducioso: «Essendo già arrivato l’ok di Cal costituita per metà dalla società statale Anas, non vediamo perché il Cipe dovrebbe dare un parere negativo». Sul punto ci si aspetta l’opposizione di Autostrade per l’Italia, la società detentrice della concessione dell’A4 (nel tratto Brescia-Milano). Quest’ultima, vedrà chiaramente il collegamento diretto della A35 alla sua autostrada come un pericolo di perdita di traffico, quindi un possibile abbassamento dell’introito dei suoi pedaggi. «L’eventuale opposizione di Autostrade per l’Italia non è affare nostro - sostiene ancora Bettoni -. Ci tengo comunque a dire che il compito di una rete autostradale è offrire un servizio all’utente. Grazie al collegamento diretto dell’A35 con la A4 all’altezza di Ospitaletto si potrà con più facilità scegliere quale autostrada percorrere per raggiungere la propria meta». Sul fronte milanese, invece, la Brebemi Spa può stare certamente tranquilla. Il collegamento diretto con la A4, all’altezza del casello di Agrate, sarà garantito dalla Teem (Tangenziale est esterna di Milano) che è ormai in fase di completamento. Il 16 maggio è la data fissata per la sua apertura al traffico grazie alla quale è stato previsto un aumento del traffico sulla Brebemi di circa il 30%. 1 Patrik Pozzi L’ingresso in Brebemi da Treviglio CESNI «Per noi significa inventare un modo nuovo di offrire un volto attrattivo» «Il convegno forte richiamo a istituzioni e mondo imprenditoriale» vegno – insiste il presidente della banca – vuole essere un forte richiamo a tutti coloro che governano i tanti volti del territorio, quelli istituzionali e quelli della produzione. Dobbiamo convincerci che non si può più procedere ciascuno per proprio conto, bensì occorre coordinarsi e cercare di organizzare un lavoro comune». Una condotta, quella di fare massa critica e di marciare uniti, che viene dallo studio dell’Università di Bergamo e che diventa urgente con la partenza di Expo dove la scommessa è quella di catturare i flussi di turisti stranieri, che già ora promettono di essere consistenti. Dunque, come insistono i ricercatori dell’università, ecco l’importanza di creare aggregazioni, di coordinare gli aeropor- Dario Balotta: non è così che si recuperano gli errori «Per Brebemi la Bassa bresciana deve proprio diventare un maxi gruviera. Visti i gravi problemi ambientali di quest’area, non sembra proprio il caso di recuperare così errori progettuali e gestionali che si stanno riversando sulle spalle della spesa pubblica». Questa la presa di posizione del responsabile infrastrutture di Legambiente Dario Balotta in merito alla nuova bretella con svincolo sull’A4 che la Brebemi Spa intende realizzare. Dall’associazione viene criticato l’impatto ambien- Il traffico è fin troppo fluente In una fase in cui l’ente Provincia viene smagrito sul piano dei trasferimenti finanziari da Roma e su quello normativo, si può trasformare ( ma qui ci vuole parecchia fantasia) un deficit in una finestra su un presente tutto da costruire. Si possono sviluppare, come indica l’agenda dell’Università, interconnessioni tra le aree della provincia con l’obiettivo di sostenere lo sviluppo economico e turistico dell’intero territorio: attualmente l’intreccio è orizzontale, mentre andrebbe recuperata la fascia nord-sud coerente con la Brebemi e con il futuro collegamento fra l’arteria e Bergamo. Si potrebbe fare anche di più per promuovere il territorio a livello lombardo e italiano: commercializzazione dei prodotti dell’intera Bergamasca, possibilità di realizzare una vetrina dei prodotti agro-alimentari a Treviglio, ma anche iniziative che abbiano un impatto diretto ed emotivo sui cittadini perché intuiscano il punto di svolta, il cambio di paradigma. In definitiva, l’intento è quello di creare una relazione più intensa e circolare fra territorio e Brebemi per evitare che gli «interessi» viaggino senza fermarsi: trasformare, quindi, un traffico turistico sia volontario sia incidentale in un rapporto amichevole, confidenziale e possibilmente duraturo. Un impegno che dovrebbe nascere da una scommessa corale, dalla convinzione di combattere la buona battaglia in nome dell’interesse generale. Purché Treviglio e la sua area di competenza non siano lasciate sole, dato che si parla della Bassa intendendo tutta la Bergamasca. Una via da percorrere, tutt’altro che scontata. 1 F. C. tale che, a suo dire, avrà questa nuova opera. Opera con la quale, secondo Balotta, la società concessionaria della Brebemi-A35 non riuscirà a rimediare «agli errori progettuali commessi». Errori che, a suo dire, «si stanno riversando sulle spalle della spesa pubblica». Il riferimento è al contributo statale di 300 milioni (più quello di 60 milioni ottenuto dalla Regione) che la Brebemi Spa ha chiesto per il riequilibrio dei suoi conti. Al riguardo Balotta sostiene anche «di aspettare di vedere con quali numeri la Brebemi Spa chiuderà il bilancio 2014 e come verrà sostenuta la continuità aziendale garantendo il pagamento del debito con un traffico che non rende abbastanza». 1 Pa. Po.