Mese della Cultura Italiana in Bosnia Erzegovina Settimana del

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Mese della Cultura Italiana in Bosnia Erzegovina Settimana del
Mese della Cultura Italiana in Bosnia Erzegovina
L’Ambasciata d’Italia ha l’onore di presentare la
The Italian Embassy has the honor to present
Settimana del Cinema Italiano
Italian Film Week
dal 29 novembre al 2 dicembre 2016
from November 29th to December 2nd , 2016
Kino Meeting Point
ingresso libero/free entrance
I film sono in lingua italiana con sottotitoli in B/C/S (e inglese – primo film)
Movies are in Italian subtitled in B/C/S (and English - first screening).
in collaborazione con/in collaboration with
29 novembre/November, 20:00
ORECCHIE/EARS - Alessandro Aronadio (2016),
commedia, 90’, interpreti: Daniele Parisi, Francesca Antonelli, Silvana Bosi.. (b/c/s and eng. sub.)
Un uomo si sveglia una mattina con un fastidioso fischio alle orecchie. Un biglietto sul frigo
recita: “E’ morto il tuo amico Luigi. P.S. Mi sono presa la macchina”. Il vero problema è che
non si ricorda proprio chi sia, questo Luigi. Inizia così una tragicomica giornata alla scoperta
della follia del mondo, una di quelle giornate che ti cambiano per sempre.
Note di regia: “E’ una commedia sul senso di smarrimento, di scollamento dalla realtà che ci
circonda. Un mondo che spesso appare folle, incomprensibile, minaccioso. Sul timore e il
desiderio dell’anonimato che combattono continuamente dentro ognuno di noi. Su quel fischio
alle orecchie che proviamo ogni giorno a ignorare, nascondendolo sotto la vita. Come polvere
sotto il tappetto.”
***
A man wakes up one morning with an annoying ringing in his ears. A note on the fridge says:
“Your friend Luigi has died. P.S.: I have taken the car”. The problem is that he cannot really
remember who this Luigi is. And so, begins a tragicomic day in search of the world’s madness,
one of those days that can change you forever.
Director’s notes: Ears is a comedy film about our sense of dismay and detachment from reality,
from a world that we often see as crazy, unfathomable and threatening. About the fear and desire
for anonymity that constantly fight within us. About that ringing in our ears that each day we try
to ignore, by hiding it under our lives. Like dust under the carpet.
30 novembre/November, 18:00
LO CHIAMAVANO/THEY CALL ME JEEG ROBOT - Gabriele Mainetti (2015),
azione/fantascienza/commedia, 112’, interpreti: Claudio Santamaria, Luca Marinelli, Stefano Ambrogi
Enzo Ceccotti, un pregiudicato di borgata, entra in contatto con una sostanza radioattiva. A causa di
un incidente precipita dal nono piano e si rialza con qualche graffio, scopre così di essere diventato
invulnerabile. Ombroso, introverso e chiuso in se stesso, Enzo accoglie il dono dei nuovi partner
come una benedizione per la sua carriera di delinquente. Tutto cambia quando incontra Alessia,
convinta che lui sia l’eroe del famoso cartone animato giapponese Jegg Robot d’acciaio.
Note di regia: Perché proprio un “Superoe italiano?” “Perché se è vero che, guardandoci indietro,
non scorgiamo uno storico fumettistico in cui personaggi mascherati si sfidano a suon di super poteri
per decidere il destino del mondo, è altrettanto vero che, a queste storie, non siamo insensibili. Da
amante dei generi penso che quello supereroistico rappresenti la sfida più complessa e pericolosa.
Fare un buon film per me, significa raccontare con originalità. E quando ti avventuri in un genere
che non ti è proprio, il rischio di scadere in un’imitazione è dietro l’angolo. E’ per questo che non
abbiamo voluto raccontare le avventure di un superuomo in calzamaglia. Non avremmo avuto il
tempo necessario per aiutare lo spettatore a sospendere l’incredulità. Dovevamo perciò convincerlo
a credere dall’inizio. Come? Con le verità che ci appartengono, tangibili in personaggi ricchi di
fragilità, che spero riescano a trascinare per mano lo spettatore in un film che, lentamente, si snoda
in una favola urbana fatta di superpoteri.
1 dicembre/December, 20:00
NON ESSERE CATTIVO/DON’T BE BAD - Claudio Caligari (2015),
drammatico, 100’, interpreti: Luca Marinelli, Alessandro Borghi, Silvia D'Amico…
Una storia ambientata negli anni ’90 a Ostia e nella periferia romana, gli stessi luoghi dove
Pasolini faceva vivere, girovagare, amare e soffrire i personaggi dei suoi film. Quelli che una
volta erano i “ragazzi di vita”, negli anni ’90 sembrano appartenere, anche se nella periferia
più disperata, a un mondo che ruota intorno all’edonismo. Un mondo dove soldi, macchine
potenti, locali notturni, droghe sintetiche e cocaina “girano facili”, nel quale Vittorio e Cesare,
poco più che ventenni, agiscono alla ricerca della loro affermazione. L’iniziazione all’esistenza
per loro ha un costo altissimo e Vittorio, per salvarsi, prende le distanze da Cesare, che invece
sprofonda inesorabilmente. Il legame che li unisce è così forte che Vittorio non abbandonerà
mai veramente il suo amico, sperando sempre di poter guardare al futuro con occhi nuovi.
Insieme.
2 dicembre/December, 20:00
NOI E LA GIULIA/THE LEGENDARY GIULIA AND OTHER
MIRACLES - Edoardo Leo (2014)
commedia, 115’, interpreti: Edoardo Leo, Carlo Buccirosso, Luca Argentero, Claudio Amendola
Diego, Fausto e Claudio sono tre quarantenni insoddisfatti e in fuga dalla città e dalle proprie
vite, che da perfetto sconosciuti si ritrovano uniti nell’impresa di aprire un agriturismo. A loro si
unirà Sergio, un cinquantenne invasato e fuori tempo massimo, ed Elisa, una giovane donna
incinta, decisamente fuori di testa. Ad ostacolare il loro sogno arriverà Vito, un curioso
camorrista venuto a chiedere il pizzo alla guida di una vecchia Giulia 1300. Questa minaccia li
costringerà a ribellarsi ad un sopruso in maniera rocambolesca e lo faranno dando vita a
un’avventura imprevista, sconclusionata e tragicomica, a una resistenza disperata… quella che
tutti noi vorremmo fare… se ne avessimo il coraggio…
Note di regia: “Avevo voglia di raccontare una storia con un tema sociale sensibile, volevo
affrontare un argomento “importante”. L’occasione è venuta traendo la sceneggiatura dal
formidabile libro di Fabio Bartolomei “Giulia 1300 e altri miracoli”. La grande sfida è stata,
per me, quella di raccontare temi così seri con la lente della commedia. Riuscire a divertire,
senza togliere gravità a quella che è forse la maggior piaga sociale di questo tempo. Una storia
dei nostri giorni, di resistenza civile. E inoltre, tema non secondario, raccontare un passaggio
generazionale dei quaranta-cinquantenni nel nostro Paese. E questo è ciò che pensa ogni
quarantenne in crisi con la propria vita. L’idea di andare via dalla città, per una vita più sana,
con più tempo a disposizione per se stessi…”