Pilone di San Mauro
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Pilone di San Mauro
Pilone di San Mauro (Pilon et San Mao leggi San Mau). Sorge all’incrocio di via Peveragno con Via San Mauro. Fu eretto, in forme neo-gotiche, nel 1905 dagli eredi del Padre Missionario Luigi Dutto (la famiglia dell’allora bambino Donato Dutto, Donà dle Brigne o Donà di San Mauro, autore di “Boves Kaputt”, commissario prefettizio durante l’occupazione tedesca, ch’era suo nipote, figlio di un suo fratello). Luigi Dutto morì negli Stati Uniti, in Mississippi, per una insolazione. L’eredità fu divisa da Battista Dutto tra sé e gli altri cinque fratelli; una settima parte finì al Santuario di Mellana, il cui Rettore, don Garavagno, si era prodigato nelle pratiche di successione; l’ottava venne destinata a questo Pilone. Nonostante il restauro del 1984, le tre facciate presentano chiari segni di distacco degli affreschi (rappresentanti i santi patroni di San Mauro: San Donato e San Mauro, ed una Madonna con Bambino, Maria Ausiliatrice). La struttura è in cemento armato con mattoni a vista. Pilone di Tetto Pasero (Pilon et Tet Pasé). Si trova in Via Cuneo, presso l’imbocco di via Tetto Pasero, in frazione Sant’Anna. Risale alla prima metà del Novecento. Presenta quattro facce con altrettante nicchie. Pessimo lo stato di conservazione. Si intravede appena la sagoma di una Madonna. E’ sormontato da una croce metallica. Pilone di Tetto Gorge di San Mauro. Sorge presso Ponte Badina “il Ponte dei Sospiri”: Madonna con Bambino e croce con sullo sfondo Boves (forse Anime Purganti). Non si hanno molte note storiche su quest’opera, che, però, tanta devozione riceve dagli abitanti della zona (e di San Mauro). Fu eretto, come ex-voto, dopo una disastrosa piena del Colla, di fronte a cui ci si raccomandò alla Madonna. La struttura è in mattoni intonacati; si può far risalire alla prima metà del Novecento, è uno dei più validi artisticamente del Comune. Un cedimento del terreno lo ha reso un po’ “storto”. Pilone di Tetto Giuta a Mellana. Dedicato a Sant’Antonio, sulla via delle Cascine Albertasse Nuove e del Campo Sperimentale Asprofrut. Gli affreschi rappresentavano Sant’Antonio Abate, la Sacra Famiglia con Angeli, San Grato, San Michele Arcangelo; purtroppo le figure sono quasi illeggibili. Pilone di Sant’Isidoro (Pilon et Sant Isidor). Sorge in Via del Colletto, angolo Via Tetti Beurla, a Rivoira (crocevia verso Castellar). Risalente alla prima metà del Novecento, è a pianta rettangolare, monofacciale, con tre aperture: quella centrale a tutto sesto e quelle laterali a sesto acuto. Struttura in granigliato di cemento con colonnine tortili sugli angoli anteriori e copertura in lastre di rame sagomato. All’interno vi è una bella statua di Sant’Isidoro, santo contadino, con pala e falcetto, protettore delle campagne, festeggiato la terza domenica di maggio. Pilone di San Giobbe e di San Grato (Pilon et San Giòb e ‘t San Grat). Si incontra al quadrivio tra le vie del Colletto, di Rivoira e di Castellar, in arrivo da Boves. Vi sono raffigurati San Giobbe, San Grato (in abiti vescovili), San Giuseppe e una Pietà. Edificato in elegante stile neobarocco nel primo quarto del XX secolo (secondo talune testimonianze risale, però, al 1883, quindi coetaneo del Pilone di Gambalassa, per iniziativa del cappellano di Rivoira, don Giovanni Battista Olivero), risulta in ottimo stato di conservazione. San Giobbe (il “santo paziente” per eccellenza) era il protettore degli allevatori di bachi da seta, attività allora fondamentale nell’economia agricola della zona. Croce di Mellana. Si trova sulla Via degli Angeli, verso la pianca, all’incrocio con le vie di Tetto Dolce e verso Tetto Buon Riposo: particolare struttura in cemento, edificata, come dice la lapide alla base, nel 1952, punto di incontro per preghiere collettive. Analoghe strutture, innalzate nello stesso periodo, si trovano a Fontanelle ed a Rivoira. Pilone di Gambalassa. E’ collocato sull’omonima via, alla periferia di Boves, all’incrocio della strada che porta da Boves a Rivoira. E’ uno dei più suggestivi, per la solennità abbinata a sana rusticità, pur in non perfette condizioni di conservazione, con sommari rattoppi in cemento alla base. Fu edificato nel 1883 (insieme a quello di San Biagio e di San Grato), per iniziativa del cappellano di Rivoira, don Giovanni Battista Olivero, e decorato dal pittore cuneese Giorgis. Non si sa se ne abbia sostituito un altro precedente. Secondo altre testimonianze viene fatto risalire all’inizio dell’Ottocento. Il tetto è in ardesia, sormontato da croce. I dipinti raffigurano a Sud Sant’Anna, San Gioacchino e la Madonna, a Ovest il Cuore Immacolato di Maria, a Nord san Giuseppe, a Est il Sacro Cuore. Cappella di Rivoira, sulla strada per Castellar (Pilone dell’Addolorata). E’ all’incrocio tra la via per San Giacomo e la strada del Meniòt. Recentemente restaurata, la includiamo in questa rassegna, pur essendo una cappellina, per le sue ridotte dimensioni e per il fatto di avere l’esterno affrescato. Spesso il confine tra un grande pilone ed una piccola cappella è sottile. All’interno vi sono scene della Passione di Cristo (il Calvario, l’Orto deL Getsemani) ed una Pietà (Deposizione). All’esterno sono rappresentati il Sacro Cuore di Gesù ed il Sacro Cuore di Maria. L’autore è Lavalle. Pilone di Tetto Metre (o Tetto Titala). Si trova a Roncaia. Affrescato su tre lati con una Natività (Madonna, Bambino e San Giuseppe) e due immagini della Medaglia Miracolosa della Vergine dei Raggi (fronte e retro), cui è dedicato il Santuario di Mellana. Un tempo, sui fianchi, in luogo di queste ultime aveva due Medaglioni (San Pietro e Sant’Antonio, croce ed ornati). I recenti lavori di restauro (1983) recano chiara l’impronta della mano di Luciano Dutto. Pilone di Tetto Torre, a Fontanelle. Sorge in Via Santuario. I restauri, ad opera di Luciano Dutto, nel 1977, furono attuati con pitture ad olio su sottile strato di calce sui due lati (suora con crocifisso e rose e San Lorenzo con la graticola). Gli affreschi attuali sono del 1989, buon lavoro di Giovanni Battista Barale, noto ed apprezzato pittore di Roccavione, recentemente scomparso. Rappresentano il Cristo in Croce (sul retro), San Lorenzo ed una santa in preghiera e meditazione, con croce, teschio e libro (sui lati). Vi è una statua della Madonna nella nicchia centrale. Pilone della Sacra Famiglia, a Fontanelle. Si trova all’inizio di via del Pasturone, presso via Brusaporcello, verso Boves. La struttura è in mattoni. Pilone processionale; nella nicchia vi è un’oleografia che rappresenta la morte di San Giuseppe. Pilone della Provvidenza. E all’inizio di Via Santuario, angolo Via Stellino. Di forme neo-gotiche, reca la data del 1914. Fu eretto in memoria di don Agostino Pellegrino, fondatore del locale Santuario di Regina Pacis. Altro esempio di culto mariano, ospita una statua della Madonna. Pilone di Tetto Pianot (Peanot) a Mellana. E’ dedicato all’Immacolata Concezione. Pilone rogazionale, risale al 1926 (ad opera di Battista Olivero), restaurato dieci anni fa da uno dei migliori artisti della zona, Dario Ghibaudo. Già danneggiato da vandali e poi risistemato, è uno dei migliori del Comune, dal punto di vista artistico. Rappresenta la Vergine (cui è dedicato il locale Santuario, qui effigiato), San Giovanni Battista e Santa Maria Maddalena. Pilone di San Francesco a Mellana. E’ il più recente del Comune, essendo stato ricostruito nel 1999/2000 per iniziativa di un mellanese, Attilio Dalmasso, nei pressi del luogo dove era eretto quello precedente, meta delle varie processioni. Edificato negli anni della creazione della Parrocchia, mezzo secolo fa, fu poi demolito nel 1990 durante la costruzione della sottostante strada “Bovesana”. Gli affreschi del vecchio pilone sono tuttora custoditi nel municipio di Boves; l’autore era il noto artista bovesano e tecnico comunale Nino Daniele, come è documentato da un numero del bollettino parrocchiale di Mellana di quegli anni. L’attuale costruzione si presenta in mattoni a vista con nicchia contenente una statua in vetroresina raffigurante il santo che accarezza il famoso lupo di Gubbio. Il tetto è in ardesia, a “lose”. Pilone di San Michele Arcangelo (Pilon et San Michel). Si trova lungo la strada per San Giacomo, all’altezza di Tetto Belùa. E’ in bello stile rustico, con statua; risale al 1958 e fu eretto, per voto, dal signor Michele Pellegrino. Pilone della Madonna, (Pilonòt, pronuncia Pilunot). E’ dedicato al Cuore Immacolato di Maria. Si trova all’ultima curva prima di San Giacomo, con statua, risale alla seconda metà del XIX secolo. Nei pressi una lapide ricorda i Caduti partigiani delle brigate “Bisalta” e “Beppe Lerda”. Pilone dei Pini, in Bisalta. Risale alla seconda metà del XIX secolo e contiene una statua della Madonna. Come i migliori piloni montani, si presenta in bello, suggestivo, stile rustico. Pilone dell’Arnostia (o Renostia) Sono quelle zone che la tradizione lega alle vicende della Boves medievale, alla dominazione degli Angiò ed alla figura tragica e controversa della regina Giovanna II (la reina Giana, da cui i nomi di alcune località in zona, come la grotta, “o garb dla rana Giana”, il Vallone della Rana, ossia Regina). E’ dedicato a Santa Maria. Si trova sul Bric Berciassa. E’ un curioso esempio di pilone di vetta, con ottima vista sulla Valle Vermenagna, sulle colline di Boves e sulla Bisalta, a 961 metri di altitudine. E’ in territorio di Fontanelle. Pilone del Colle della Bercia. Si trova su una mulattiera, sullo spartiacque tra Fontanelle e Roccavione. Abbiamo qui la foto di un suggestivo particolare: presenta l’immagine di Sant’Antonio da Padova (sul lato verso Boves), Gesù crocifisso (con la Madonna e, curiosamente, San Giuseppe), più le fiamme del Purgatorio (dalla parte opposta), e, forse, San Donato Vescovo (sul lato sud, verso Robilante, di cui è patrono). La sua base ha subito recenti e gravi danni, con asportazione di alcune pietre. Pilone del Colle della Bercia di San Giacomo reso spettacolare dall’alto sperone roccioso su cui sorge. Pilone di Via Don Pellegrino (Via Vecchia di Borgo San Dalmazzo). Si trova a Fontanelle. Eretto recentemente sulle rovine della Chiesa di Santa Margherita di Brusaporcello, distrutta nel 1400 dai feroci soldati Armagnacchi (insieme al paese). E’ una semplice struttura a mattoni, squadrata, con statua della Vergine., ed, ai lati, due colombe bianche. Pilone di Tetto Gigutin Sottano (Pilon dij Gigotin). In pietre ed intonaco, di fattura recente, sobrio, con croce nera sopra una nicchia con la statua della Madonna e del Bambino. Posto a ricordo delle luttuose vicende della guerra 1940/45. Pilone Rosso (Pilon Ross, leggi Pilun Russ). E’ uno dei più ben conservati e dei più interessanti. Si trova sul confine tra i Comuni, un tempo nemici, di Boves e Peveragno. Dopo molti scontri e violenze (si ricordi la spedizione, a Boves, di alcuni peveragnesi e l’uccisione di dieci bovesani, durante la festa del Corpus Domini, nel 1424), si venne alla pace, con sentenza del Capitano del Piemonte Superiore. Il Pilone è il primo simbolo di questa pace, costruito ove era, secondo la tradizione, un albero che perse le foglie in estate e che fu ritenuto, dai “belligeranti” di ambo le parti, fosco presagio. Se ciò fosse vero sarebbe un pilone risalente al Quattrocento o Cinquecento, antico, quindi. L’attuale costruzione (che potrebbe essere, però, un rifacimento) viene fatta risalire alla seconda metà dell’Ottocento, con restauri nel 1951 e 1987. Sulle pareti vediamo i santi patroni della zona: il “bovesano” San Bartolomeo, il “peveragnese” San Giovanni, San Donato (di San Mauro) e san Grato (di Rivoira). Un restauro è stato curato da Gilardi nel 19511952. Pilone della Battaglia.. Si trova sullo spartiacque tra Boves, Cerati e Robilante, a 986 metri di altitudine. Sorge sul luogo dove, secondo la tradizione, le truppe angioine furono sconfitte da quelle dei marchesi di Saluzzo e Busca, perdendo così il controllo su Boves, nel 1275. Restaurato nel 1981 e completamente rifatto nel 1995, presenta una nicchia frontale raffigurante, un tempo, San Grato, ora intonacata. Pilone di San Sebastiano (Pilon et San Bastien). Si trova all’imbocco di Corso Bisalta, nei pressi di Chiesa Vecchia e del Monumento agli Alpini. Risalente agli anni Ottanta, è fatto in cemento, sul luogo della chiesa omonima, demolita dieci anni prima. Spoglio, vanta una bella statua lignea di San Sebastiano; quella originale è conservata nel Salone Consigliare. Pilone del Moro (Pilon do Mòro, leggi Pilun du Moru). E’ situato al confine con il Comune di Robilante (in territorio robilantese), in regione Malandrè: di dimensioni notevoli è un recente rifacimento (1980) con chiaro stile costruttivo anni Sessanta-Settanta e scarso pregio. Ben più suggestivo pare risultasse prima dell’intervento, complice anche la bellissima posizione. Gli affreschi rappresentano una Madonna, un curioso Angelo Nero inginocchiato (da cui il nome del pilone), un santo con saio e bastone. Sul retro vi è una croce nera. Ricorda le scorrerie di Mori o Saraceni. Pilone Ramonda. Si trova oltre la frazione Cerati, sul confine con Robilante, tra il Pilone del Moro ed il Pilone della Battaglia. Pilone di via Moschetti. Si trova nel concentrico di Boves, nel lato Sud rispetto a piazza Italia. Fu fatto erigere, come ex-voto, nel 1946, dal Commendator Domenico Favole, il cui stabilimento attiguo, “La Filanda”, ed i relativi operai non avevano subito danni dai fatti bellici e, soprattutto, dagli incendi del 19 settembre 1943, appiccati dai tedeschi. Rappresenta una “Deposizione dalla Croce, ultimo dolore della Vergine Addolorata”, con ricchezza abbinata ad eleganza e semplicità. Simbolicamente importanti sono le immagini legate al valore del lavoro (Gesù operaio nella bottega di San Giuseppe, il motto benedettino “ora et labora”, ossia “prega e lavora), della povertà (rappresentata da un gruppo di Francescani), del Battesimo (quello di Gesù ad opera di san Giovanni Battista). Su tutto svetta la figura di Santa Giovanna D’Arco, salvatrice e protettrice della Francia, una santa-guerriera. Pilone del Bricco (Pilon do Brich, leggi Pilun du Brich). Si trova sul sentiero che da Fontanelle porta a quello della Battaglia, nei pressi della fontana detta “del Bandito”. Eretto recentemente (anni Ottanta) da dei giovani in uno stile moderno che vorrebbe richiamarsi all’edilizia rustica montana del passato. E’ situato su uno degli itinerari escursionistici più belli della collina bovesana. Piloni di Sant’Antonio (Pilon et Sant Entoni). Si trovano sulla via che conduce all’omonimo Santuario, salendo da Corso Bisalta. Sono cinque, secondo alcuni rappresentano una Via Crucis, o quanto ne resta. La loro visione d’insieme è difficoltosa a causa di costruzioni molto attigue. Belli sono alcuni particolari qui riprodotti (Santa Cecilia, Sant’Agnese, a firma Lavalle, Vergine con Bambino in forma di statua, altra santa). Il pilone della Madonna del Rosario è all’incrocio tra la via di Sant’Antonio e via della Rana. E’ datato 1908, con dipinti di Lavalle. E’ meglio noto come Pilone di San Francesco. In questo come in altri casi si nota chiaramente che non sempre le sagge regole suggerite dall’apposita Commissione Comunale, nel 1984, per la conservazione ed il restauro, sono state rispettate appieno. Pilone di san Bernardo, detto di Mellana (Pilon dla Mlana). Sorgeva all’inizio della strada che porta a tale frazione, vicino al mulino. Era, pure, detto di Madonna Bianca (per via della statua in gesso che conteneva). Demolito nell’autunno del 2000 per allargare l’incrocio divenuto molto trafficato perché di raccordo alla “Bovesana”, proprio all’ingresso della città. Servono, in questi tempi, incroci “meno belli”, “meno suggestivi”, ma “più funzionali”… I piloni erano progettati per strade in cui erano assenti o rarissimi i veicoli di grosse dimensioni. I camion avevano tremendi problemi a transitare tra la costruzione e la recinzione del vicino giardino. L’architetto Marco Mauro lo elencò tra i beni culturali ed architettonici nel suo censimento del 2000. Si trovava nel punto ove sorgeva la primitiva parrocchiale di Boves, dedicata a Santo Stefano, demolita nel 1400 per far passare il canale Naviglio. La dedica a San Bernardo testimonia probabilmente la presenza di monaci a Boves. Il pilone fu eretto nella prima metà dell’Ottocento, riedificato nel 1900 e restaurato nel 1953, con interventi di manutenzione successivi, fino al 1981. Presentava, oltre alla statua nella nicchia, una raffigurazione della Santissima Trinità, in stucco, sulla parte frontale (un occhio in un triangolo circondato da raggi). Sul retro era dipinta una croce. Sono stati asportati i medaglioni laterali, prima della demolizione: raffiguravano San Bernardo (a destra) e Santo Stefano (a sinistra). Erano, senza dubbio, gli elementi di maggior pregio. E’ stata promessa dal Comune la sua ricostruzione sull’altro lato della strada: qui pubblichiamo, in anteprima, su consenso dell’autore, l’architetto Lero Grasso, il progetto del nuovo pilone (che si costruirà prima possibile), identico al vecchio, che non è stato possibile trasferire per gli eccessivi costi. Pilone di Tetto Grendi. Si trova sulla via del Malandré: caratteristica costruzione a bande rosse e bianche, con nicchia ed affresco (Madonna con Bambino, San Giuseppe, San Giovanni Battista), e croce sul retro. E’ pessimo lo stato di conservazione, per l’incuria ed il vandalismo. Pilone sulla via di Rosbella. Fu costruito in lastre di pietre intonacate, nella prima metà del Novecento. Il tetto è in ardesia (lose) ed il vano interno è arricchito da affreschi con la tecnica del trompe-l’oeil. Statua dell’Arcangelo Michele a Fontanelle. E’ situato a inizio frazione presso l’incrocio tra la via per Boves e la Bovesana: questo strano pilone è costituito da una colonna su cui è posata una statua dell’Arcangelo. E stato restaurato di recente (1996), dopo che un incidente automobilistico, anni prima, aveva causato la caduta e rottura della statua. E’ stata, anche, risistemata la zona di rispetto circostante. Queste colonne, con statue staccate da terra e protese verso il cielo, paiono rievocare le figure degli eremiti “stiliti”. La Croce di Fontanelle. E’ situata all’ingresso della frazione, venendo da Roccavione e dalla via del vecchio ponte di ferro. E’ simile alle Croci di Mellana e Rivoira, sia come uso (incontri di preghiera, rosari), sia come materiale (cemento), sia come periodo di erezione (immediato ultimo dopoguerra). La Croce di Rivoira. E’ situata in Via San Mauro. E’ simile alle Croci di Mellana e Fontanelle, sia come uso (incontri di preghiera, rosari), sia come materiale (cemento), sia come periodo di erezione (immediato ultimo dopoguerra). Per questa esposizione dobbiamo essere grati ai lavori di ricerca precedenti, quali il censimento del 1984, curato da Lero Grasso, tecnico comunale, o le recenti schede (del 2000) raccolte dall’architetto Marco Mauro. Interessante, anche, la relazione sui modi del restauro, a cura dell’apposita commissione, nel 1984, formata dall’allora Assessore alla Cultura Rita Pepino, dall’insegnante di Educazione Artistica Adriana Costamagna Salzotti, dal Consigliere Comunale, pittore, Luciano Dutto (noto appassionato), oltre che dallo stesso architetto Grasso (sopralluoghi a cura di Giancarlo Varrone). Importantissimo è, anche, il lavoro di ricerca del Gruppo Giovani Cattolici di Boves, nell’agosto 1984, con esposizione di foto opera di Giovanni Giordano e Marcello Pellegrino e la collaborazione di Graziana Campana. Da non trascurare, per qualità e quantità, il lavoro della mellanese Alessandra Taffuti, nel 1988. Abbiamo preso dati preziosi, anche, dalla guida turistica “Conoscere Boves” del nostro collaboratore maestro Giulio Chiapasco (sempre valida, anche ad oltre un decennio dalla sua pubblicazione) e da numeri degli anni Ottanta della rivista “Primalpe”, diretta da Costanzo Martini, nonché da articoli a varia firma su stampa locale. Pilone di Tetto Ariou (Pilon dij Ariou). Si trova in frazione Cerati, nell’omonimo vallone, tra Tet Ariou e Tet Molinera. Costruito nel 1908 e dedicato alla Nostra Signora del Sacro Cuore di Gesù, è simile ad altri piloni in zona. La scritta recita in rima: Se passate per questa via – dite un’Ave Maria. Pilone della Madonna di Fatima. E’ in via Cerati e fu eretto nel dopoguerra (1947), semplice e solenne. Ha struttura con pietre a vista e nicchia con statua della Madonna. Pilone della Cappella di San Mauro. Si trova vicino alla chiesa di San Mauro, è costruito in mattoni e pietre a vista, di linee semplici, eleganti e moderne. Pilone di Sant’Uberto in località Crocette, detto dei Cacciatori (dij cassador). E’ proprietà di Luciano Dalmasso e fu dipinto da Luciano Dutto nel 1978, con scene di caccia, immagine del santo protettore e scritte di dedica coi nomi dei fondatori. Vanta pietre a vista. Si trova a mille metri di altezza circa. Pilone di Santa Maria Delibera. Si trova in località Tetto Isabella a San Giacomo. Rustico e semplice, con statua della Madonna. Suggestiva la collocazione. Reca la scritta: Giuliano V. (Giuliano Vittorio) ringrazia di averci protetti dalla guerra tedesca 1943-1945. Pilone del Colletto. Si trova al confine tra Rivoira e la frazione peveragnese di San Giovenale, in mezzo ai boschi, vicino al “Credu”. E’, attualmente, inserito nel recinto del complesso “Casa il Cantico”, proprietà della Curia di Genova, adibito ad incontri di meditazione e preghiera, ritiri spirituali. Conserva le sue linee rustiche, ottocentesce, soprattutto nel bel tetto, sormontato da croce. E’ stato pesantemente restaurato di recente. L’unica nicchia, sulle pareti ricoperte di cemento, è chiusa da una finestra con vetro, dietro a cui è visibile la foto di un religioso, Padre Filippo Maria Pittaluga, francescano conventuale, fondatore della “Casa”, deceduto nel 1996. Madonnina del Colletto. Si può vedere a destra, poco prima dell’inizio della salita al Colletto, da Rivoira verso la frazione peveragnese di San Giovenale. La struttura è uguale, in piccolo, a quella del pilone di San Michele Arcangelo a Fontanelle. Una colonna protende una statuetta della Madonna verso il cielo, al culmine di una curata e fiorita zona di rispetto. Pilone di Tetto Quaranta. Posto su via Mellana, verso Cuneo è a pochi metri oltre il confine del Comune di Boves, di fronte alla strada che porta a Tetto Quaranta. Fa parte della Parrocchia di Spinetta. E’ un bel pilone, ottimamente restaurato (anni fa era quasi illeggibile, con gli affreschi male in arnese e coperti da una brutta rete), circondato da una curata zona di rispetto, provvista, anche, di panchine. Dedicato alla Vergine raccoglie fedeli per il Rosario ogni mese di maggio. Pilone dell’Immacolata sulla cresta della Renostia. E’ già in territorio roccavionese. La base è in pietre, il resto intonacato, di costruzione recente. Ha una nicchia con statua dell’Immacolata (Madonna vestita in bianco ed azzurro), dietro una griglia.