Pilone di San Mauro

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Pilone di San Mauro
Pilone di San Mauro (Pilon et San Mao leggi San Mau). Sorge
all’incrocio di via Peveragno con Via San Mauro. Fu eretto, in forme
neo-gotiche, nel 1905 dagli eredi del Padre Missionario Luigi Dutto (la
famiglia dell’allora bambino Donato Dutto, Donà dle Brigne o Donà di
San Mauro, autore di “Boves Kaputt”, commissario prefettizio durante
l’occupazione tedesca, ch’era suo nipote, figlio di un suo fratello).
Luigi Dutto morì negli Stati Uniti, in Mississippi, per una insolazione.
L’eredità fu divisa da Battista Dutto tra sé e gli altri cinque fratelli; una
settima parte finì al Santuario di Mellana, il cui Rettore, don
Garavagno, si era prodigato nelle pratiche di successione; l’ottava
venne destinata a questo Pilone. Nonostante il restauro del 1984, le tre
facciate presentano chiari segni di distacco degli affreschi
(rappresentanti i santi patroni di San Mauro: San Donato e San Mauro,
ed una Madonna con Bambino, Maria Ausiliatrice). La struttura è in
cemento armato con mattoni a vista.
Pilone di Tetto Pasero (Pilon et Tet Pasé). Si trova in Via Cuneo, presso
l’imbocco di via Tetto Pasero, in frazione Sant’Anna. Risale alla prima
metà del Novecento. Presenta quattro facce con altrettante nicchie.
Pessimo lo stato di conservazione. Si intravede appena la sagoma di
una Madonna. E’ sormontato da una croce metallica.
Pilone di Tetto Gorge di San Mauro. Sorge presso Ponte Badina “il
Ponte dei Sospiri”: Madonna con Bambino e croce con sullo sfondo
Boves (forse Anime Purganti). Non si hanno molte note storiche su
quest’opera, che, però, tanta devozione riceve dagli abitanti della zona
(e di San Mauro). Fu eretto, come ex-voto, dopo una disastrosa piena
del Colla, di fronte a cui ci si raccomandò alla Madonna. La struttura è
in mattoni intonacati; si può far risalire alla prima metà del Novecento,
è uno dei più validi artisticamente del Comune. Un cedimento del
terreno lo ha reso un po’ “storto”.
Pilone di Tetto Giuta a Mellana. Dedicato a Sant’Antonio, sulla via delle
Cascine Albertasse Nuove e del Campo Sperimentale Asprofrut. Gli
affreschi rappresentavano Sant’Antonio Abate, la Sacra Famiglia con
Angeli, San Grato, San Michele Arcangelo; purtroppo le figure sono quasi
illeggibili.
Pilone di Sant’Isidoro (Pilon et Sant Isidor). Sorge in Via del Colletto,
angolo Via Tetti Beurla, a Rivoira (crocevia verso Castellar).
Risalente alla prima metà del Novecento, è a pianta rettangolare,
monofacciale, con tre aperture: quella centrale a tutto sesto e quelle
laterali a sesto acuto. Struttura in granigliato di cemento con colonnine
tortili sugli angoli anteriori e copertura in lastre di rame sagomato.
All’interno vi è una bella statua di Sant’Isidoro, santo contadino, con
pala e falcetto, protettore delle campagne, festeggiato la terza
domenica di maggio.
Pilone di San Giobbe e di San Grato (Pilon et San Giòb e ‘t San Grat).
Si incontra al quadrivio tra le vie del Colletto, di Rivoira e di Castellar, in
arrivo da Boves. Vi sono raffigurati San Giobbe, San Grato (in abiti
vescovili), San Giuseppe e una Pietà. Edificato in elegante stile neobarocco nel primo quarto del XX secolo (secondo talune testimonianze
risale, però, al 1883, quindi coetaneo del Pilone di Gambalassa, per
iniziativa del cappellano di Rivoira, don Giovanni Battista Olivero), risulta
in ottimo stato di conservazione. San Giobbe (il “santo paziente” per
eccellenza) era il protettore degli allevatori di bachi da seta, attività allora
fondamentale nell’economia agricola della zona.
Croce di Mellana. Si trova sulla Via degli Angeli, verso la pianca,
all’incrocio con le vie di Tetto Dolce e verso Tetto Buon Riposo:
particolare struttura in cemento, edificata, come dice la lapide alla base,
nel 1952, punto di incontro per preghiere collettive.
Analoghe strutture, innalzate nello stesso periodo, si trovano a Fontanelle
ed a Rivoira.
Pilone di Gambalassa. E’ collocato sull’omonima via, alla periferia di
Boves, all’incrocio della strada che porta da Boves a Rivoira. E’ uno dei
più suggestivi, per la solennità abbinata a sana rusticità, pur in non perfette
condizioni di conservazione, con sommari rattoppi in cemento alla base.
Fu edificato nel 1883 (insieme a quello di San Biagio e di San Grato), per
iniziativa del cappellano di Rivoira, don Giovanni Battista Olivero, e
decorato dal pittore cuneese Giorgis. Non si sa se ne abbia sostituito un
altro precedente. Secondo altre testimonianze viene fatto risalire all’inizio
dell’Ottocento. Il tetto è in ardesia, sormontato da croce.
I dipinti raffigurano a Sud Sant’Anna, San Gioacchino e la Madonna, a
Ovest il Cuore Immacolato di Maria, a Nord san Giuseppe, a Est il Sacro
Cuore.
Cappella di Rivoira, sulla strada per Castellar (Pilone
dell’Addolorata). E’ all’incrocio tra la via per San Giacomo e la strada
del Meniòt. Recentemente restaurata, la includiamo in questa rassegna, pur
essendo una cappellina, per le sue ridotte dimensioni e per il fatto di avere
l’esterno affrescato. Spesso il confine tra un grande pilone ed una piccola
cappella è sottile. All’interno vi sono scene della Passione di Cristo (il
Calvario, l’Orto deL Getsemani) ed una Pietà (Deposizione). All’esterno
sono rappresentati il Sacro Cuore di Gesù ed il Sacro Cuore di Maria.
L’autore è Lavalle.
Pilone di Tetto Metre (o Tetto Titala). Si trova a Roncaia. Affrescato su
tre lati con una Natività (Madonna, Bambino e San Giuseppe) e due
immagini della Medaglia Miracolosa della Vergine dei Raggi (fronte
e retro), cui è dedicato il Santuario di Mellana. Un tempo, sui fianchi,
in luogo di queste ultime aveva due Medaglioni (San Pietro e
Sant’Antonio, croce ed ornati). I recenti lavori di restauro (1983)
recano chiara l’impronta della mano di Luciano Dutto.
Pilone di Tetto Torre, a Fontanelle. Sorge in Via Santuario. I restauri,
ad opera di Luciano Dutto, nel 1977, furono attuati con pitture ad olio su
sottile strato di calce sui due lati (suora con crocifisso e rose e San Lorenzo
con la graticola). Gli affreschi attuali sono del 1989, buon lavoro di
Giovanni Battista Barale, noto ed apprezzato pittore di Roccavione,
recentemente scomparso. Rappresentano il Cristo in Croce (sul retro), San
Lorenzo ed una santa in preghiera e meditazione, con croce, teschio e libro
(sui lati). Vi è una statua della Madonna nella nicchia centrale.
Pilone della Sacra Famiglia, a Fontanelle. Si trova all’inizio di via del
Pasturone, presso via Brusaporcello, verso Boves. La struttura è in
mattoni. Pilone processionale; nella nicchia vi è un’oleografia che
rappresenta la morte di San Giuseppe.
Pilone della Provvidenza. E all’inizio di Via Santuario, angolo Via
Stellino. Di forme neo-gotiche, reca la data del 1914. Fu eretto in
memoria di don Agostino Pellegrino, fondatore del locale Santuario
di Regina Pacis. Altro esempio di culto mariano, ospita una statua
della Madonna.
Pilone di Tetto Pianot (Peanot) a Mellana. E’ dedicato all’Immacolata
Concezione. Pilone rogazionale, risale al 1926 (ad opera di Battista
Olivero), restaurato dieci anni fa da uno dei migliori artisti della zona,
Dario Ghibaudo. Già danneggiato da vandali e poi risistemato, è uno dei
migliori del Comune, dal punto di vista artistico. Rappresenta la Vergine
(cui è dedicato il locale Santuario, qui effigiato), San Giovanni Battista e
Santa Maria Maddalena.
Pilone di San Francesco a Mellana. E’ il più recente del Comune,
essendo stato ricostruito nel 1999/2000 per iniziativa di un mellanese,
Attilio Dalmasso, nei pressi del luogo dove era eretto quello precedente,
meta delle varie processioni. Edificato negli anni della creazione della
Parrocchia, mezzo secolo fa, fu poi demolito nel 1990 durante la
costruzione della sottostante strada “Bovesana”. Gli affreschi del vecchio
pilone sono tuttora custoditi nel municipio di Boves; l’autore era il noto
artista bovesano e tecnico comunale Nino Daniele, come è documentato da
un numero del bollettino parrocchiale di Mellana di quegli anni.
L’attuale costruzione si presenta in mattoni a vista con nicchia contenente
una statua in vetroresina raffigurante il santo che accarezza il famoso lupo
di Gubbio. Il tetto è in ardesia, a “lose”.
Pilone di San Michele Arcangelo (Pilon et San Michel). Si trova lungo
la strada per San Giacomo, all’altezza di Tetto Belùa. E’ in bello stile
rustico, con statua; risale al 1958 e fu eretto, per voto, dal signor Michele
Pellegrino.
Pilone della Madonna, (Pilonòt, pronuncia Pilunot). E’ dedicato al
Cuore Immacolato di Maria. Si trova all’ultima curva prima di San
Giacomo, con statua, risale alla seconda metà del XIX secolo. Nei pressi
una lapide ricorda i Caduti partigiani delle brigate “Bisalta” e “Beppe
Lerda”.
Pilone dei Pini, in Bisalta. Risale alla seconda metà del XIX secolo e
contiene una statua della Madonna. Come i migliori piloni montani, si
presenta in bello, suggestivo, stile rustico.
Pilone dell’Arnostia (o Renostia) Sono quelle zone che la tradizione lega
alle vicende della Boves medievale, alla dominazione degli Angiò ed alla
figura tragica e controversa della regina Giovanna II (la reina Giana, da cui
i nomi di alcune località in zona, come la grotta, “o garb dla rana Giana”, il
Vallone della Rana, ossia Regina). E’ dedicato a Santa Maria.
Si trova sul Bric Berciassa. E’ un curioso esempio di pilone di vetta, con
ottima vista sulla Valle Vermenagna, sulle colline di Boves e sulla Bisalta,
a 961 metri di altitudine. E’ in territorio di Fontanelle.
Pilone del Colle della Bercia. Si trova su una mulattiera, sullo spartiacque
tra Fontanelle e Roccavione. Abbiamo qui la foto di un suggestivo
particolare: presenta l’immagine di Sant’Antonio da Padova (sul lato verso
Boves), Gesù crocifisso (con la Madonna e, curiosamente, San Giuseppe),
più le fiamme del Purgatorio (dalla parte opposta), e, forse, San Donato
Vescovo (sul lato sud, verso Robilante, di cui è patrono). La sua base ha
subito recenti e gravi danni, con asportazione di alcune pietre.
Pilone del Colle della Bercia di San Giacomo reso spettacolare dall’alto
sperone roccioso su cui sorge.
Pilone di Via Don Pellegrino (Via Vecchia di Borgo San Dalmazzo). Si
trova a Fontanelle. Eretto recentemente sulle rovine della Chiesa di Santa
Margherita di Brusaporcello, distrutta nel 1400 dai feroci soldati
Armagnacchi (insieme al paese).
E’ una semplice struttura a mattoni, squadrata, con statua della Vergine.,
ed, ai lati, due colombe bianche.
Pilone di Tetto Gigutin Sottano (Pilon dij Gigotin). In pietre ed
intonaco, di fattura recente, sobrio, con croce nera sopra una nicchia
con la statua della Madonna e del Bambino. Posto a ricordo delle
luttuose vicende della guerra 1940/45.
Pilone Rosso (Pilon Ross, leggi Pilun Russ). E’ uno dei più ben
conservati e dei più interessanti. Si trova sul confine tra i Comuni, un
tempo nemici, di Boves e Peveragno. Dopo molti scontri e violenze (si
ricordi la spedizione, a Boves, di alcuni peveragnesi e l’uccisione di dieci
bovesani, durante la festa del Corpus Domini, nel 1424), si venne alla
pace, con sentenza del Capitano del Piemonte Superiore. Il Pilone è il
primo simbolo di questa pace, costruito ove era, secondo la tradizione, un
albero che perse le foglie in estate e che fu ritenuto, dai “belligeranti” di
ambo le parti, fosco presagio.
Se ciò fosse vero sarebbe un pilone risalente al Quattrocento o
Cinquecento, antico, quindi. L’attuale costruzione (che potrebbe essere,
però, un rifacimento) viene fatta risalire alla seconda metà dell’Ottocento,
con restauri nel 1951 e 1987.
Sulle pareti vediamo i santi patroni della zona: il “bovesano” San
Bartolomeo, il “peveragnese” San Giovanni, San Donato (di San Mauro) e
san Grato (di Rivoira). Un restauro è stato curato da Gilardi nel 19511952.
Pilone della Battaglia.. Si trova sullo spartiacque tra Boves, Cerati e
Robilante, a 986 metri di altitudine. Sorge sul luogo dove, secondo la
tradizione, le truppe angioine furono sconfitte da quelle dei marchesi di
Saluzzo e Busca, perdendo così il controllo su Boves, nel 1275.
Restaurato nel 1981 e completamente rifatto nel 1995, presenta una
nicchia frontale raffigurante, un tempo, San Grato, ora intonacata.
Pilone di San Sebastiano (Pilon et San Bastien). Si trova all’imbocco di
Corso Bisalta, nei pressi di Chiesa Vecchia e del Monumento agli Alpini.
Risalente agli anni Ottanta, è fatto in cemento, sul luogo della chiesa
omonima, demolita dieci anni prima. Spoglio, vanta una bella statua lignea
di San Sebastiano; quella originale è conservata nel Salone Consigliare.
Pilone del Moro (Pilon do Mòro, leggi Pilun du Moru). E’ situato al
confine con il Comune di Robilante (in territorio robilantese), in regione
Malandrè: di dimensioni notevoli è un recente rifacimento (1980) con
chiaro stile costruttivo anni Sessanta-Settanta e scarso pregio. Ben più
suggestivo pare risultasse prima dell’intervento, complice anche la
bellissima posizione. Gli affreschi rappresentano una Madonna, un curioso
Angelo Nero inginocchiato (da cui il nome del pilone), un santo con saio e
bastone. Sul retro vi è una croce nera. Ricorda le scorrerie di Mori o
Saraceni.
Pilone Ramonda. Si trova oltre la frazione Cerati, sul confine con
Robilante, tra il Pilone del Moro ed il Pilone della Battaglia.
Pilone di via Moschetti. Si trova nel concentrico di Boves, nel lato Sud
rispetto a piazza Italia. Fu fatto erigere, come ex-voto, nel 1946, dal
Commendator Domenico Favole, il cui stabilimento attiguo, “La Filanda”,
ed i relativi operai non avevano subito danni dai fatti bellici e, soprattutto,
dagli incendi del 19 settembre 1943, appiccati dai tedeschi. Rappresenta
una “Deposizione dalla Croce, ultimo dolore della Vergine Addolorata”,
con ricchezza abbinata ad eleganza e semplicità. Simbolicamente
importanti sono le immagini legate al valore del lavoro (Gesù operaio nella
bottega di San Giuseppe, il motto benedettino “ora et labora”, ossia “prega
e lavora), della povertà (rappresentata da un gruppo di Francescani), del
Battesimo (quello di Gesù ad opera di san Giovanni Battista). Su tutto
svetta la figura di Santa Giovanna D’Arco, salvatrice e protettrice della
Francia, una santa-guerriera.
Pilone del Bricco (Pilon do Brich, leggi Pilun du Brich). Si trova sul
sentiero che da Fontanelle porta a quello della Battaglia, nei pressi della
fontana detta “del Bandito”. Eretto recentemente (anni Ottanta) da dei
giovani in uno stile moderno che vorrebbe richiamarsi all’edilizia rustica
montana del passato. E’ situato su uno degli itinerari escursionistici più
belli della collina bovesana.
Piloni di Sant’Antonio (Pilon et Sant Entoni). Si trovano sulla via che
conduce all’omonimo Santuario, salendo da Corso Bisalta. Sono cinque,
secondo alcuni rappresentano una Via Crucis, o quanto ne resta. La loro
visione d’insieme è difficoltosa a causa di costruzioni molto attigue. Belli
sono alcuni particolari qui riprodotti (Santa Cecilia, Sant’Agnese, a firma
Lavalle, Vergine con Bambino in forma di statua, altra santa). Il pilone
della Madonna del Rosario è all’incrocio tra la via di Sant’Antonio e via
della Rana. E’ datato 1908, con dipinti di Lavalle. E’ meglio noto come
Pilone di San Francesco.
In questo come in altri casi si nota chiaramente che non
sempre le sagge regole suggerite dall’apposita
Commissione Comunale, nel 1984, per la conservazione
ed il restauro, sono state rispettate appieno.
Pilone di san Bernardo, detto di Mellana (Pilon dla Mlana). Sorgeva
all’inizio della strada che porta a tale frazione, vicino al mulino. Era, pure,
detto di Madonna Bianca (per via della statua in gesso che conteneva).
Demolito nell’autunno del 2000 per allargare l’incrocio divenuto molto
trafficato perché di raccordo alla “Bovesana”, proprio all’ingresso della
città. Servono, in questi tempi, incroci “meno belli”, “meno suggestivi”,
ma “più funzionali”…
I piloni erano progettati per strade in cui erano assenti o
rarissimi i veicoli di grosse dimensioni.
I camion avevano tremendi problemi a transitare tra la costruzione e la
recinzione del vicino giardino.
L’architetto Marco Mauro lo elencò tra i beni culturali ed architettonici nel
suo censimento del 2000.
Si trovava nel punto ove sorgeva la primitiva parrocchiale di Boves,
dedicata a Santo Stefano, demolita nel 1400 per far passare il canale
Naviglio. La dedica a San Bernardo testimonia probabilmente la presenza
di monaci a Boves. Il pilone fu eretto nella prima metà dell’Ottocento,
riedificato nel 1900 e restaurato nel 1953, con interventi di manutenzione
successivi, fino al 1981.
Presentava, oltre alla statua nella nicchia, una raffigurazione della
Santissima Trinità, in stucco, sulla parte frontale (un occhio in un triangolo
circondato da raggi). Sul retro era dipinta una croce. Sono stati asportati i
medaglioni laterali, prima della demolizione: raffiguravano San Bernardo
(a destra) e Santo Stefano (a sinistra). Erano, senza dubbio, gli elementi di
maggior pregio. E’ stata promessa dal Comune la sua ricostruzione
sull’altro lato della strada: qui pubblichiamo, in anteprima, su consenso
dell’autore, l’architetto Lero Grasso, il progetto del nuovo pilone (che si
costruirà prima possibile), identico al vecchio, che non è stato possibile
trasferire per gli eccessivi costi.
Pilone di Tetto Grendi. Si trova sulla via del Malandré: caratteristica
costruzione a bande rosse e bianche, con nicchia ed affresco
(Madonna con Bambino, San Giuseppe, San Giovanni Battista), e
croce sul retro.
E’ pessimo lo stato di conservazione, per l’incuria ed il vandalismo.
Pilone sulla via di Rosbella. Fu costruito in lastre di pietre intonacate,
nella prima metà del Novecento. Il tetto è in ardesia (lose) ed il vano
interno è arricchito da affreschi con la tecnica del trompe-l’oeil.
Statua dell’Arcangelo Michele a Fontanelle. E’ situato a inizio frazione
presso l’incrocio tra la via per Boves e la Bovesana: questo strano
pilone è costituito da una colonna su cui è posata una statua
dell’Arcangelo. E stato restaurato di recente (1996), dopo che un
incidente automobilistico, anni prima, aveva causato la caduta e
rottura della statua. E’ stata, anche, risistemata la zona di rispetto
circostante. Queste colonne, con statue staccate da terra e protese
verso il cielo, paiono rievocare le figure degli eremiti “stiliti”.
La Croce di Fontanelle. E’ situata all’ingresso della frazione, venendo da
Roccavione e dalla via del vecchio ponte di ferro. E’ simile alle Croci di
Mellana e Rivoira, sia come uso (incontri di preghiera, rosari), sia come
materiale (cemento), sia come periodo di erezione (immediato ultimo
dopoguerra).
La Croce di Rivoira. E’ situata in Via San Mauro. E’ simile alle Croci di
Mellana e Fontanelle, sia come uso (incontri di preghiera, rosari), sia come
materiale (cemento), sia come periodo di erezione (immediato ultimo
dopoguerra).
Per questa esposizione dobbiamo essere grati ai lavori di ricerca
precedenti, quali il censimento del 1984, curato da Lero Grasso,
tecnico comunale, o le recenti schede (del 2000) raccolte
dall’architetto Marco Mauro.
Interessante, anche, la relazione sui modi del restauro, a cura
dell’apposita commissione, nel 1984, formata dall’allora
Assessore alla Cultura Rita Pepino, dall’insegnante di
Educazione Artistica Adriana Costamagna Salzotti, dal
Consigliere Comunale, pittore, Luciano Dutto (noto
appassionato), oltre che dallo stesso architetto Grasso
(sopralluoghi a cura di Giancarlo Varrone).
Importantissimo è, anche, il lavoro di ricerca del Gruppo Giovani
Cattolici di Boves, nell’agosto 1984, con esposizione di foto opera
di Giovanni Giordano e Marcello Pellegrino e la collaborazione
di Graziana Campana.
Da non trascurare, per qualità e quantità, il lavoro della mellanese
Alessandra Taffuti, nel 1988.
Abbiamo preso dati preziosi, anche, dalla guida turistica “Conoscere
Boves” del nostro collaboratore maestro Giulio Chiapasco (sempre
valida, anche ad oltre un decennio dalla sua pubblicazione) e da
numeri degli anni Ottanta della rivista “Primalpe”, diretta da
Costanzo Martini, nonché da articoli a varia firma su stampa locale.
Pilone di Tetto Ariou (Pilon dij Ariou). Si trova in frazione Cerati,
nell’omonimo vallone, tra Tet Ariou e Tet Molinera. Costruito nel
1908 e dedicato alla Nostra Signora del Sacro Cuore di Gesù, è
simile ad altri piloni in zona. La scritta recita in rima: Se passate per
questa via – dite un’Ave Maria.
Pilone della Madonna di Fatima. E’ in via Cerati e fu eretto nel
dopoguerra (1947), semplice e solenne. Ha struttura con pietre a vista e
nicchia con statua della Madonna.
Pilone della Cappella di San Mauro. Si trova vicino alla chiesa di San
Mauro, è costruito in mattoni e pietre a vista, di linee semplici, eleganti
e moderne.
Pilone di Sant’Uberto in località Crocette, detto dei Cacciatori (dij
cassador). E’ proprietà di Luciano Dalmasso e fu dipinto da Luciano Dutto
nel 1978, con scene di caccia, immagine del santo protettore e scritte di
dedica coi nomi dei fondatori. Vanta pietre a vista.
Si trova a mille metri di altezza circa.
Pilone di Santa Maria Delibera. Si trova in località Tetto Isabella a San
Giacomo. Rustico e semplice, con statua della Madonna. Suggestiva la
collocazione. Reca la scritta: Giuliano V. (Giuliano Vittorio) ringrazia di
averci protetti dalla guerra tedesca 1943-1945.
Pilone del Colletto. Si trova al confine tra Rivoira e la frazione
peveragnese di San Giovenale, in mezzo ai boschi, vicino al “Credu”.
E’, attualmente, inserito nel recinto del complesso “Casa il Cantico”,
proprietà della Curia di Genova, adibito ad incontri di meditazione e
preghiera, ritiri spirituali.
Conserva le sue linee rustiche, ottocentesce, soprattutto nel bel tetto,
sormontato da croce. E’ stato pesantemente restaurato di recente.
L’unica nicchia, sulle pareti ricoperte di cemento, è chiusa da una finestra
con vetro, dietro a cui è visibile la foto di un religioso, Padre Filippo
Maria Pittaluga, francescano conventuale, fondatore della “Casa”,
deceduto nel 1996.
Madonnina del Colletto. Si può vedere a destra, poco prima dell’inizio
della salita al Colletto, da Rivoira verso la frazione peveragnese di San
Giovenale. La struttura è uguale, in piccolo, a quella del pilone di San
Michele Arcangelo a Fontanelle. Una colonna protende una statuetta della
Madonna verso il cielo, al culmine di una curata e fiorita zona di rispetto.
Pilone di Tetto Quaranta. Posto su via Mellana, verso Cuneo è a pochi
metri oltre il confine del Comune di Boves, di fronte alla strada che porta a
Tetto Quaranta. Fa parte della Parrocchia di Spinetta.
E’ un bel pilone, ottimamente restaurato (anni fa era quasi illeggibile, con
gli affreschi male in arnese e coperti da una brutta rete), circondato da una
curata zona di rispetto, provvista, anche, di panchine. Dedicato alla
Vergine raccoglie fedeli per il Rosario ogni mese di maggio.
Pilone dell’Immacolata sulla cresta della Renostia. E’ già in territorio
roccavionese. La base è in pietre, il resto intonacato, di costruzione
recente. Ha una nicchia con statua dell’Immacolata (Madonna vestita in
bianco ed azzurro), dietro una griglia.