Fedor Emelianenko

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Fedor Emelianenko
NAMESEMELIANENKO
FEDOR
IN THE GAME
Pick any five guys at the top of the rankings these days and combine their
total number of fights. You probably won’t equal the number in just one
of our “MMA Over 100 Clubs career. ( Add up all five UFC champions and
you get a paltry 88 fights). They’re a special breed who aren’t in the sport
for the fast cars or beautiful women but for their love of kicking ass. Fans
worldwide should give these war-horses props for making it into the club.
oseph Benavidez
Fighting out of Ultimate Fitness
with World Extreme Cagefighting
featherweight champion Urijah
Faber, Joseph Benavidez is one the best
bantamweights you may have never heard of. That all changes as he gets a shot
at popular fighter Kid Yamamoto. It’s no
small task for the New Mexico native,
who started his mixed marital arts career
a little over two years ago, but he is ready
to make a name for himself.
Benavidez has been fighting in smaller
local California shows, gaining experience and going undefeated. The key element
in this young fighter’s development has
been training under the tutelage of the
best featherweight fighter in the world,
Urijah Faber.
Benavidez goes straight for the kill and
doesn’t let his opponents catch a break.
This year, Benavidez found a home in
Palace Fighting Championships, and finished both of his opponents in the first
round by submission. The young fighter
has also signed a two fight deal with upstart Japanese promotion DREAM. His fi rst
fight will be with Yamamoto at DREAM
5, at a catch weight of 138 pounds. Bigger opportunities could still lie ahead for
Benavidez, with talk of the Japanese promotion putting together a featherweight
tournament in 2009. That would place
the young fighter with some of the best in
the world, and give him a chance to shine
in front of a worldwide audience.
Whether or not he beats Yamamoto,
one thing is certain: the world will know
who Joseph Benavidez is when he steps in
the ring.
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l set è pronto, le luci sono state provate. Adesso
non rimane che aspettare. Siamo seduti nell’Aegean Room, un piccolo spazio per incontri al
secondo piano dell’Argosy Casino Hotel & Spa,
un monumento stravagante a un passato mediterraneo immaginario. Il casinò si trova nel lato Missouri del fiume che porta lo stesso nome, fra i ponti
Platte Purchase e Fairfax, a Kansas City.
È venerdì pomeriggio e il nostro ospite è in ritardo. Il fotografo di FIGHT! Magazine Paul Thatcher
e io aspettiamo con ansia, attenti al ding degli
ascensori in arrivo e al brusio delle conversazioni
confuse provenienti dalla hall. Finalmente sento il
ding e il calpestio e vedo un giovane con maglietta
M-1 Global dirigersi verso di noi.
Jacob Schaap è l’assistente, l’addetto stampa olandese della M-1, ed è venuto per dirci che il nostro
ospite è appena arrivato a Kansas City nel pomeriggio, che ha firmato un po’ di autografi per la Affliction al The Buckle prima di arrivare all’hotel, che
è impegnato in una riunione dell’ultimo minuto
fissata prima del nostro appuntamento e che è molto, molto stanco. Parliamo con Schaap per qualche
minuto e poi ci lascia di nuovo ad aspettare.
Molti minuti dopo sento arrivare un ascensore accompagnato dalla solita conversazione confusa. Schaap è tornato con il direttore della M-1
Global, Joost Raimond, e il nostro ospite, Fedor
Emelianenko.
Fedor è grosso, ma non quanto lo sono gli altri
combattenti pesi massimi. A otto settimane dal
suo combattimento per il titolo WAMMA all’“Affliction: Trilogy” contro Josh Barnett, Fedor ha un
aspetto molto morbido. Le spalle sono rilassate,
non ha le proporzioni da stuntman dei suoi colleghi e la sua faccia inespressiva non fa intendere
nulla del suo stato d’animo.
Ci stringiamo la mano e Fedor dice “Salve” offrendoci un sorriso spento. “Conosce poco l’inglese”, ci dirà dopo Apy Echteld. Il vice presidente
IL CURRICULUM DI
FEDOR
determinare se può rivendicare
davvero il trono.
Il dibattito impazza on-line
da quando l’Ultimate Fighting
Championship ha acquistato e
smantellato la Pride FC: Fedor
Emelianenko è il combattente
peso massimo migliore del mondo? Non è certo una discussione
garbata.
Per i combattenti della tastiera, Fedor o è il campione
indiscusso dell’universo noto o
è un pusillanime che combatte
contro scoppiati UFC e scansa
Brock Lesnar. Nessuna fazione
è depositaria della verità, perciò
guardiamo le vittorie di Fedor per
EMELIANENKO SCONFIGGE
HEATH HERRING PER KO
TECNICO
PRIDE 23,
24 novembre 2004.
Herring non ha mai vinto un titolo
importante, però l’UFC ha deciso
di arruolarlo alla fine del 2006,
perciò secondo la logica di White
è un peso massimo valido.
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EMELIANENKO SCONFIGGE
ANTONIO NOGUIERA PER
DECISIONE UNANIME
PRIDE 25, 16 MARZO 2003.
Fedor strappa a Noguiera la cin-
tura di campione pesi massimi
Pride FC. Big Nog ha perso solo
contro un altro combattente nella
sua carriera Pride: Josh Barnett.
In seguito “Minotauro” è passato
all’UFC dove ha strappato il titolo
interim pesi massimi a Tim Sylvia
nel 2008.
EMELIANENKO SCONFIGGE
MARK COLEMAN PER
CHIAVE AL BRACCIO
PRIDE Total Elimination,
25 aprile 2004.
Il primo campione pesi massimi UFC è sconfi t o per chiave
al braccio da Fedor nel 2004 e
ancora nel 2006. Coleman, che
adesso pesa 92 kg, è stato rein-
gaggiato dall’UFC nel 2008. Non
è più lo stesso di quando vinse
il primo Pride Gran Prix, però è
ancora abbastanza in gamba da
aver battuto ai punti Stephan
Bonnar all’UFC 100.
EMELIANENKO SCONFIGGE
KEVIN RANDLEMAN PER
KIMURA
PRIDE Critical Countdown,
20 giugno 2004.
Altro ex campione pesi massimi
UFC, Randleman riuscì quasi a
scaraventare Emelianenko a terra, per poi però esporre troppo
il braccio. Sebbene non fosse al
suo apice, Randleman era reduce da una vittoria per KO contro
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della M-1 dice: “Non vuole parlare inglese. È costretto
a farlo. Deve farlo”. Quando chiedo se Fedor si rende
conto quanto ciò limita la sua popolarità potenziale
in occidente, Echteld scrolla le spalle. “A lui non interessa diventare una star”.
Ecco perché vive ancora a Stary Oskol, una cittadina mineraria russa a circa 100 km dal confine con
l’Ucraina. Però la sua voglia di combattere lo costringe e muoversi. “Per incontrare i combattenti migliori,
per fare i combattimenti migliori, devo girare il mondo”, dice Fedor.
Thatcher comincia a istruire il combattente sulle
pose e a scattare fotografie, i flash delle luci controllate
a distanza creano una colonna sonora da fantascienza al servizio fotografico più silenzioso. È difficile dire
se Fedor è davvero lì o se è mentalmente assente, in
un qualche posto che gli dà sicurezza come quando
si dirige verso il ring. È così concentrato sulla routine fatta di famiglia, allenamento, sauna e preghiera a
Stary Oskol che questo tour promozionale americano
sembra come un sogno a occhi aperti.
Ma quando Thatcher interrompe il servizio fotografico e va al computer, l’uomo che non c’era arriva all’improvviso. Seduto su un’ottomana al centro
della stanza, Fedor tira fuori un cellulare, lo apre e
comincia a pigiare sulla tastiera. Secondo Echteld, Fedor armeggia continuamente con i telefoni, arrivando a prendere quelli degli amici per fare i giochini.
Quando Thatcher torna da Fedor, questi chiude rapidamente il telefono e lo ripone, come uno scolaro che
nasconde il suo giocattolo preferito.
“Quanto tempo ci vorrà?”, chiede Raimond dalla porta. “Il signor Fedor è molto stanco”. Thatcher
continua a lavorare, consapevole che non avremo a
disposizione l’ora che ci era stata promessa. Dopo 10
minuti Raimond ci chiede di concludere. Thatcher
accelera, muove una luce, sposta un riflettore per
un’altra fotografia. Passa un minuto e Raimond ci
dice di concludere. Thatcher continua a fotografare.
Passa un altro minuto e Raimond ci dice che il ser-
Mirko “Cro Cop” Filipovic e dava
filo da torcere ai combattenti di
livello mondiale.
EMELIANENKO SCONFIGGE
MIRKO FILIPOVIC PER
DECISIONE UNANIME
PRIDE Final Conflict,
8 agosto 2005.
Il record di “Cro Cop” è pessimo
ormai. Non è apparso in grande
forma dalla sconfitta contro Gabriel Gonzaga nell’aprile 2007,
però quando incontrò Fedor sconfiggeva combattenti d’élite TFO.
EMELIANENKO SCONFIGGE TIM SYLVIA PER
STRANGOLAMENTO
Affliction: Banned,
vizio fotografico è finito. Il fotografo abbassa la sua
macchina. “Abbiamo finito?”, chiede Raimond.
“Sì amico, abbiamo finito”, dice Thatcher.
Porgo al nostro soggetto la sua maglietta, letteralmente, infatti riporta il logo Affliction di Fedor Emelianenko. Fedor dice grazie e rimette la
maglietta sopra la semplice croce ortodossa di legno, accenna un sorriso e se
ne va.
Thatcher va al computer per vedere
il risultato della sessione fotografica di
12 minuti. Scorre i fi le, fermandosi a un
ritratto semplice e ingrandendolo molte
volte. Da vicino sono visibili le caratteristiche e la complessità della faccia di Fedor, un insieme di piccole cicatrici e solchi intorno a degli occhi caldi e pacifici.
Ma queste caratteristiche sono invisibili
agli occhi di quelli che tiene a distanza di braccio, da dietro la sua falange di
funzionari M-1 Global, dall’altra parte
di una barriera linguistica, dopo un volo
di 12 ore da Mosca.
NATO IL 28 SETTEMBRE 1976 NELL’ATTUALE UCRAINA,
Fedor si è trasferito a Stary Oskol con la famiglia
quando aveva 3 anni. La sua giovinezza, insieme ai
fratellini Aleksander e Ivan e alla sorella Marina, è
stata austera e senza scossoni, fatta eccezione per la
passione del giovane Fedor e dei suoi compagni di
scuola per la lotta. Fedor idolatrava gli atleti olimpici
sovietici come il sollevatore di pesi Yuri Vlasov e
sognava di rappresentare la Russia ai giochi olimpici
come judoka.
Fin da 11 anni pratica judo insieme al sambo, sport
nazionale russo. Nel 1997, dopo due anni di militare, Fedor conseguì il titolo di “Master of Sport” in
entrambe le discipline. Riceveva un piccolo stipendio
per la partecipazione alla squadra nazionale di sambo
19 luglio 2008.
Sylvia è irriso dagli appassionati,
però era fra i migliori cinque pesi
massimi fino al suo incontro con
Fedor. Se non è una vittoria vera
per Fedor, allora non era una
vittoria vera neanche per Randy
Couture o Noguiera.
gaggio UFC Ben Rothwell e il
peso massimo Ultimate Fighter
Roy Nelson. La verità è che Arlovski non era scoppiato prima
che Fedor lo seppellisse. Inoltre,
Arlovski ha battuto anche Vladimir Matyushenko, ingaggiato di
recente dall’UFC.
EMELIANENKO SCONFIGGE
ANDREI ARLOVSKI PER KO
Affliction: Day of Reckoning,
24 gennaio 2009.
Secondo alcuni, Arlovski era già
scoppiato quando Fedor lo ha
steso nel gennaio scorso. Però
Arlovski aveva lasciato l’UFC
dopo tre vittorie consecutive e
poi aveva sconfi tto il nuovo in-
Secondo noi, Fedor era senza
dubbio il peso massimo migliore
del mondo e forse il combattente
migliore del mondo… nel 2006.
Poi la Pride è scomparsa e Fedor
ha combattuto contro Hong Man
Choi e Matt Lindland in combattimenti di tutto rispetto. Anche se
è apparso meno brillante in entrambe le occasioni, le sue pre-
Stary Oskol, la città di
residenza di Fedor, è un
luogo isolato e rustico.
stazioni come dominatore contro
Sylvia e Arlovski sono sufficienti per chiedere un suo ritorno
alle vette dei pesi massimi e del
pound for pound. Non è necessario essere d’accordo, né esserne
contenti, però Fedor merita di essere preso in considerazione.
Il suo mito come uno dei migliori pesi massimi di sempre è
assicurato, anche se le sue opportunità per dimostrare di essere il migliore e indiscusso campione di tutti i tempi forse sono
finite dopo che Josh Barnett è
risultato positivo ai farmaci per il
miglioramento della prestazione
e la M-1 Global non è riuscita a
mettersi d’accordo con l’UFC.
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ma, secondo Fedor, “non era abbastanza per vivere,
per questo ho deciso di combattere nelle MMA”.
Fedor entrò nel Top Team russo, gestito da Vladimir Pogodin, vicepresidente della World Sambo
Federation e promotore del Rings Russia. Emelianenko ha cominciato a combattere come professionista
nel 2000, partecipando a eventi Rings in Russia e in
Giappone, ottenendo 10 vittorie e una sola sconfitta
per taglio. Nel 2002 entrò a far parte del Pride FC,
vincendo l’anno dopo il titolo contro Antonio Rodrigo Noguiera, con soli due combattimenti alle spalle.
// FOTOGRAFIA DI SUSUMU NAGAO
Marzo 2003. Fedor
Emelianenko sconfigge
Antonio Rodrigo Noguiera
diventando il campione
dei pesi massimi Pride FC.
Uno dei pesi massimi
MMA più pericolosi al
mondo si prende il tempo
di acquistare regali per le
sue figlie.
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Quella sera del marzo 2003 segnò sia un inizio
sia una fine per Fedor: sconfisse il tenace Noguiera
diventando il campione dei pesi massimi Pride FC,
un titolo che ha difeso fino a che l’organizzazione
è stata acquistata e smantellata dalla Zuffa, LLC nel
2007, però gli fu sottratta gran parte della borsa di
campione, un affronto che segnò il suo divorzio dal
Russian Top Team.
Echteld, combattente e allenatore di mestiere,
incontrò Fedor in Giappone e venne a sapere che Pogodin lo stava fregando. “Normalmente, il vincitore
di un titolo Pride riceve un bonus di 50.000 $”, dice
Echteld con forte accento inglese, “Fedor ricevette
solo 5.000 $”. Echteld presentò Fedor all’avvocato
Vadim Finkelchtein, il socio di Echteld nell’organizzazione Too Hot to Handle di Amsterdam. Nonostante la minaccia di Pogodin
di revocare i titoli di Master of
Sport dei fratelli Emelianenko,
Fedor e Aleksander abbandonarono il Russian Top Team poco
dopo, si misero d’accordo con
Finkelchtein e cominciarono
ad allenarsi al Red Devil Sport
Club di San Pietroburgo, che
trae il nome dalla bevanda
energetica europea che Finkelchtein rappresentava.
Quando la Zuffa, LLC acquistò la Price e la smantellò, Fedor non aveva mai perso il suo titolo sul ring
ed era imbattuto in questa organizzazione. Da allora
ha combattuto solo quattro volte. Molti pensavano
che Fedor, come gran parte delle stelle del Pride,
passasse all’UFC, invece ha preferito lasciare che
Finkelchtein gestisse degli affari che gli permettessero di capitalizzare sulla sua fama mondiale senza
sacrificare l’autonomia.
Nell’aprile del 2007 ha incontrato il peso medio Matt Lindland in un evento bodogFight a San
Pietroburgo, Russia, e Finkelchtein ha parlato con
l’UFC, però Dana White ha considerato le loro
richieste di collaborazione irragionevoli. Il campione
pesi massimi Randy Couture ha detto che il mancato accordo fra l’UFC e il russo è una delle ragioni
per le quali ha lasciato l’organizzazione nell’ottobre
2007 e i due campioni hanno ipotizzato lo svolgimento di un super incontro mentre la Zuffa ha
portato Couture in tribunale.
Fedor ha concluso l’anno battendo il gigante coreano Hong Man Choi a un evento giapponese New
Year. Nel 2008 Fedor e il suo staff hanno collaborato con Monte Crox, agente e promotore ragionale
MMA e con la Best, un’azienda di produzione televisiva americana che gestisce anche alcuni atleti, per
creare la M-1 Global, una propaggine dell’organizzazione di Vadim Finkelchtein, la M-1 Mix-Fight.
Incapace di creare un modello economico percorribile, Cox ha lasciato la M-1 Global prima che
il gruppo riuscisse a organizzare un solo evento.
Finkelchtein e il suo socio, il miliardario russo Sergei
Matvienko, hanno preso pieno possesso del nome
e dei loghi e hanno collaborato con la Affliction
Entertainment per produrre due eventi ad Anaheim,
California, portando Fedor: “Banned” e “Day of
Reckoning”. In quelle occasioni Fedor ha sconfitto
due ex campioni pesi massimi UFC: Tim Sylvia e
Andrei Arlovski.
A giugno di quest’anno, Fedor è venuto negli USA
per promuovere il terzo evento Affl iction/M-1, “Trilogy”, che, se non fosse già stato cancellato, lo avrebbe
messo di fronte a Josh Barnett, per un incontro fra
pesi massimi che gli appassionati aspettano da anni.
È SABATO PRIMO POMERIGGIO
, stiamo percorrendo l’autostrada 70 verso St. Louis a bordo di un minibus.
Lo staff della M-1 Global è esausto. Dopo giorni di
spostamenti da Mosca e Amsterdam verso New York
e Los Angeles, ieri notte Finkelchtein, Raimond,
Echteld e il vicepresidente M-1 USA Jerry Millen hanno prodotto un evento M-1 Challenge a Kansas City,
con l’aiuto di un promotore locale. Prima dei combattimenti, Fedor ha fi rmato autografi e posato insieme a
un grosso numero di appassionati.
Fedor non parla molto, però è quello che decide.
Il bus è partito in ritardo da Kansas City perché il
combattente voleva andare in un negozio di giocattoli per comprare dei regali per sua figlia. L’entourage
M-1 Global lo ha seguito nel Crown Center Shops nel
centro di Kansas City, vestiti da capo a piedi con ma-
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Fedor Emelianenko parla
poco nel corso
dell’intervista.
Fedor e l’avvocato
Steve Bash ridono mentre
Gegard Mousasi toglie
i cubetti di ghiaccio dai
pantaloni. Per vedere
il video, visitate
fightmagazine.com.
gliette e jeans Affliction, vagando nei negozi Micah’s
e Halls mentre Fedor sceglieva fra vestitini insieme al
suo amico di infanzia e compagno di viaggio Denis
Kurilov.
Dopo un’ora di viaggio, Fedor e il suo portavoce inglese, l’avvocato Steve Bash, si sono seduti nel retro del
bus per parlare. Il campione pesi medi Dream nonché
campione pesi massimi leggeri Strike-force Gegard
Mousasi dorme nel sedile davanti a quello di Fedor e
il russo afferra ai lati la poltrona di Mousasi scuotendola violentemente. Mousasi si sveglia di soprassalto e
Fedor ride, dicendo qualcosa piano a Bash.
“Turbolenza”, dice Bash.
Fedor si rivolge a Mousasi e dice: “Turbolenza”.
Mousasi si rimette a dormire
e Fedor mi guarda. Non gli piace rilasciare interviste e il suo
sguardo pigro mi fa capire che
non gli piacciono neanche quelli che le conducono. Faccio delle
domande a Fedor e a Bash confermando dettagli importanti
della biografia di Fedor. Ogni
volta il percorso noioso di fare
una domanda in inglese, aspettare per la traduzione in russo,
attendere la risposta misurata di Fedor e poi ottenere
il prodotto fi nito in inglese da Bash.
Mentre Bash e io parliamo, Fedor fa un segno a
qualcuno avanti nel pullman e poi prende una manciata di ghiaccio da un vano situato dietro di me. Si
alza dietro a Mousasi, che adesso è più che mai addormentato sul suo sedile, e versa il ghiaccio nelle
mutande di Mousasi. L’armeno-olandese scatta in
piedi e si toglie il ghiaccio dai pantaloni, squadra il
suo tormento e si sposta su un altro sedile mentre
Fedor ride.
Continuiamo a scambiarci domande e
risposte e sono sempre più ansioso, aspettandomi che Bash o Raimond o Millen
mi allontanino di peso da Fedor dicendo
“Mi spiace, il signor Fedor è molto stanco”. Invece, con mia sorpresa, il signor
Fedor è rilassato e le sue risposte si fanno
più lunghe e profonde affrontando argomenti come i benefici della banya, la
sauna russa, e la sua conversione religiosa da adulto.
Gli chiedo della semplice croce di legno che porta al collo e che toglie solo
per i combattimenti. Fedor, come molti
russi cresciuti nell’ufficialmente atea
Unione Sovietica, da adulto è tornato alla
chiesa ortodossa orientale. Non si tratta
solo di un santuario spirituale, bensì di
una parte integrante dell’identità nazionale russa.
“C’è stato un momento in cui ho sentito chiaramente la presenza di Dio nella
mia vita”, dice parlando della sua conversione. “Quando ero più giovane credevo
in Dio ma non con nessuna convinzione
in particolare. Mio padre non era molto religioso e
tutt’oggi è fondamentalmente un ateo. Mia madre
invece era religiosa e io sono cresciuto credendo in
Dio, di certo però non ero religioso come lo sono
adesso”.
Il combattente considera il suo prete, padre Andre,
uno dei suoi confidenti più intimi e va a messa regolarmente. “Prima non vivevo nel modo giusto”, dice
Emelianenko. “Oggi decido coscientemente di seguire alcuni principi della Chiesa, prima non era così.
Pregare, chiedere perdono per i miei peccati. Soprattutto i miei rapporti con le persone: non trattare le
persone come a volte le ho trattate in passato”.
Gli chiedo di approfondire, curioso di sapere di
quali peccati sta parlando. Bash gli chiede un esempio, però Fedor accenna un sorriso e scuote la testa,
rifiutandosi educatamente di approfondire. Fedor è
divorziato, ha avuto una figlia sia con la ex moglie,
Oksana, sia dalla compagna attuale, però non parla della sua vita personale. Non parla di suo fratello, Aleksander, un peso massimo molto stimato che
all’inizio di quest’anno ha lasciato la famiglia M-1.
Non parla neanche di Pogodin. Il suo ex manager è
morto in un incidente aereo nel 2008 e Fedor evita
l’argomento, preferendo lasciarsi alle spalle il suo rapporto con il direttore del Russian Top Team.
Il pullman esce dall’autostrada e tutto il gruppo M-1 Global scende: Fedor, Kurilov, Finkelchtein,
Raimond, Millen, Bash, Schaap, Echteld, la figlia di
Echteld e il suo amico, Mousasi e Dennis Spender, vicepresidente per la televisione alla Best. Quasi tutto il
gruppo si dirige verso la toilette degli uomini, che in
breve si riempie. Appena Fedor si ferma davanti a un
orinatoio, Mousasi si avvicina e afferra le spalle del
russo per scuoterlo violentemente. Entrambi ridono
mentre Mousasi esce.
“Turbolenza”, dice.
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DA DUE ANNI, i manager M-1 sono impegnati in una
battaglia pubblica contro il presidente UFC Dana
White per conquistare il cuore e la mente degli appassionati delle MMA. Le due parti si scontrano sull’idea
che Fedor sia il combattente pesi massimo migliore
del mondo oppure, come pensa qualcuno, il combattente migliore del mondo in assoluto. La M-1 pubblicizza il record quasi perfetto di Fedor con un curriculum che presenta vittorie contro gran parte dei pesi
massimi migliori della metà degli anni 2000, compresi 5 dei 12 uomini che hanno detenuto la cintura
di campione pesi massimi UFC. White a volte elogia
Fedor però lo critica anche dicendo che riesce a battere solo scoppiati UFC. White sottolinea giustamente
che Fedor non ha un grande seguito negli Stati Uniti
e schernisce le richieste assurde dei “russi pazzi”.
Nonostante l’istrionismo in pubblico, le due parti
hanno continuato a dialogare durante tutta la collaborazione fra M-1 Global e Affliction e quando
l’azienda di abbigliamento ha cancellato
Trilogy improvvisamente e ha smantellato il suo ramo per l’intrattenimento,
sembrava che l’affare fra White e la
M-1 fosse alle porte. Sono stati avviati negoziati seri e l’UFC ha fatto concessioni maggiori che in passato, per
esempio permettendo a Fedor di
gareggiare nel combat sambo e di
portare i loghi M-1 sul suo abbigliamento e sui banner Octagon.
Però i colloqui si sono interrotti di nuovo sulla co-promozione. La
M-1 Global vuole co-promuovere tutti
gli eventi in cui partecipano i combattenti che ha sotto contratto, così da
costruire la sua reputazione
come promotore a livello globale. “Ecco
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perché voglio che i nostri combattenti siano presentati ‘combattente M-1 Fedor Emelianenko, combattente
M-1’, perché a dire la verità non siamo ancora pronti a
organizzare dei nostri eventi”, dice Echteld.
La UFC è certa che non avrà benefici da nessuna
forma di co-promozione, così il 3 agosto la Strikeforce ha approfittato della rottura e ha annunciato
che aveva raggiunto un accordo con la M-1 Global
per portare Fedor alla Showtime. Era un affare avviato molti mesi prima, durante il tour promozionale
Affliction/M-1.
IL PULLMAN ARRIVA A ST. LOUIS; il traffico cittadino di
St. Louis è bloccato prima dell’inizio di una partita
dei Cardinals nel vicino Busch Stadium. Quando gli
chiedo della controversia su di lui da quando la Pride
è stata smantellata, spesso Fedor la rimette alle parole
dei suoi manager, dicendo soltanto che si fida del fatto
che prenderanno le decisioni migliori. “Credo che sia
il suo modo di fare complimenti”, dice Echteld. “In fin
dei conti, io, Vadim e tutti gli altri lavoriamo per lui”.
Però la M-1 sa che Fedor non combatterà ancora
a lungo. “Non so quando smetterà, però adesso lo
conosco da un bel po’”, dice Echteld. “Fedor ha una
data di scadenza” e la M-1 è consapevole che c’è una
finestra di opportunità limitata per aumentare la popolarità di Fedor sul mercato americano.
Questo è parte del perché il gruppo M-1 sta andando al Scottrade Center per lo Strikeforce: Lawler
vs. Shields, con Finkelchtein e Fedor in prima fi la
insieme a Barnett per promuovere Affl iction: Trilogy alla Showtime. Echteld accenna a negoziati con
Strikeforce per fare di Mousasi una star per il mercato
americano. Il giovane campione Dream è un combattente carismatico e dinamico che parla bene l’inglese,
il tipo di atleta che potrebbe rappresentare l’evento
principale negli USA, in Europa e in Giappone.
Mentre mi dirigo all’area stampa, vedo Scott Coker, proprietario della Strikeforce e Tom Atencio della
Affliction parlare con i rappresentanti M-1 Global.
Nell’arena il pubblico si accende quando è annunciata la presenza di Fedor, che siede con Finkelchtein
alla sua sinistra, quasi disinteressato a quello che succede nella gabbia. Barnett siede dall’altra parte del
manager di Fedor, parlando brevemente con le persone che lo avvicinano.
Io guardo Fedor, interrogandomi sulla complessità
della sua vita interiore, curioso di sapere quanto controllo esercita sugli affari della M-1 Global e quanto
crede davvero che i suoi manager agiscano nel suo
interesse. È davvero solo una persona semplice a cui
piace mangiare il gelato e fare giochi di parole in russo con il suo amico? Oppure c’è qualcosa di più complicato dietro la sua facciata impassibile?
Fra i combattimenti principali, un operatore Showtime porta l’inquadratura su Fedor, Finkelchtein e
Barnett. Fedor Emelianenko appare sui maxischermi
dell’arena e il pubblico emetto un boato. Il combattente si gira lentamente per guardare nell’obiettivo,
guarda gli USA con uno sguardo indifferente, ammicca e sorride.
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