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DCOOS5470 NE/CONV/0026/2010 MERANONOTIZIE DICEMBRE 2010 ANNO 10 N° 3 www.comune.merano.bz.it INFORMAZIONI DEL COMUNE DI MERANO NEWS MUNICIPIO FUTURO PROGETTI A ZIENDA DI SOGGIORNO 13 Merano-Salisburgo 14 PROBLEMATICA RIFIUTI 10 MENSA SCOLASTICA 12 PROGRAMMA EDILIZIA ABITATIVA 6 TELERISCALDAMENTO 11 CIRCONVALLAZIONE MOBILITÀ SOSTENIBILE Merano 2000 - avanti tutta! 7 8 Care concittadine e cari concittadini, anche in questa legislatura non potremo esaudire tutti i vostri desideri. Però ci prenderemo cura di quelle questioni che più vi preoccupano. La sicurezza e la pulizia nella nostra città stanno al primo posto nella lista. Lo stesso dicasi per l’urbanistica nonché per il crescente traffico sulle strade, che continua a richiedere il nostro impegno senza riserve – anche in futuro le forme di mobilità alternativa avranno il nostro pieno appoggio. Vorrei fare due esempi: il museo civico deve finalmente aprire le sue porte. Ci stiamo lavorando. E la piscina comunale deve poter rimanere aperta. Enormi perdite di acqua nelle due vasche rendono necessari investimenti sostanziosi. E li faremo. I dettagli sulle nostre attività – come pure su quelle dei nostri partner – li troverete in questo numero e nelle nostre pagine internet. Vi chiedo di collaborare in modo costruttivo alla vita della nostra Merano – e di vedere il bicchiere mezzo pieno, anzichè mezzo vuoto. Cordiali saluti Dott. Günther Januth Sindaco [email protected] In copertina: La giunta comunale, a ssieme al presidente Walter Weger e al direttore Franz Pixner durante il sopralluogo alla n uova cabina della funivia di Merano 2000. Foto: Stefano Bolognesi Foto: Stefano Bolognesi Anche in altri campi dobbiamo rimboccarci le maniche – sempre tenendo presente la ristrettezza dei mezzi finanziari (anche a causa dei tagli della Provincia). Benché lo desideriamo, non dobbiamo dimenticare che il Comune non è competente per ogni cosa! Lo è però per i compiti istituzionali importanti, come la creazione di spazi sufficienti per le scuole o per attività ricreative adeguate. Anche in futuro la popolazione di Merano non dovrà rinunciare ad un bagno fresco al lido. Però questo comporterà investimenti sostanziosi nei prossimi due anni. IMPRESSUM MERANONOTIZIE INFORMAZIONI DEL COMUNE DI MERANO Proprietario: Comune di Merano, Portici 192, Merano Registrazione Tribunale Bolzano n. 7/2002 del 11.03.2002 Editore: Burggräfler Medien Srl, Merano Direttore responsabile: dott. Ulrich Mayer Indirizzo: Servizio Media del Comune di Merano, Portici 192, Merano Tel. 0473 250139 - Fax: 0473 250122 e-mail: [email protected] Grafica: Burggräfler Medien Srl, Merano Stampa/Tiratura: Karo Druck, Appiano / 18.000 copie 2 News LE STATISTICHE Come UNA BASE IMPORTANTE PER LE DECISIONI DEL CONSIGLIO COMUNALE Superato il tetto dei 38.000 abitanti Foto: MGM/Frieder Blickle I tassi di natalità e dei decessi a Merano sono del tutto crescita continua. L’immigrazione porta però ad una crescita costante della popolazione. Da quest’estate Merano ha 38.000 abitanti. Nel 2017 Merano avrà una popolazione di circa 42.000 persone. Il tema come e dove si dovrà sviluppare la città diventa sempre più pressante. La popolazione di Merano continua a crescere. Tuttavia il numero delle persone tra i 19 e i 60 anni, nell`ultimo decennio, è rimasto abbastanza regolare; un aumento sensibile è stato rilevato invece nella fascia d’età tra i tre e i cinque anni (+ 23 percento) e in quella tra i sei e i diciotto (+ 20 percento). Contemporaneamente un numero maggiore di persone vive sempre più a lungo. Se il secondo fenomeno è dovuto ad un’aspettativa di vita fondamentalmente più lunga a seguito di un’assistenza medica migliore, il primo è imputabile alla struttura familiare leggermente diversa delle famiglie di migranti (la percentuale degli stranieri a Merano si aggira nel frattempo attorno al 14,5 percento, di cui 10,1 percento provengono da Paesi extraeuropei). Entrambi questi fatti costituiscono grandi sfide per l’amministrazione cittadina – da un lato si devono creare scuole materne e scuole dell’obbligo nonché aree ricreative in misura sufficiente, dall’altro è un compito istituzionale prendersi cura del numero crescente di anziani. Ancora alcune particolarità statistiche: i matrimoni civili a Merano in cui almeno uno dei due convolanti a nozze è straniero nel frattempo hanno superato di gran lunga quelli tra locali. Gli ultimi quarant’anni dimostrano che i matrimoni davanti all’altare sono in continuo calo – mentre diventa esponenziale la crescita di quelli celebrati davanti all’ufficiale civile. Il numero dei pernottamenti dei turisti si è attestato attorno ai 950.000 – dopo che nel 1995 aveva superato il milione e nel 2004 era rimasto sotto gli 850.000. È risaputo ormai che il numero degli arrivi è in aumento e la durata della permanenza in calo. In media il vacanziere rimane 3,9 giorni a Merano, che 3 dunque costituisce nel Burgraviato uno dei fanalini di coda. Merano dispone attualmente di 2033 letti nel settore che spazia dalle quattro alle cinque stelle (tre stelle: 1.869). Attualmente si contano in città 8.122 unità domestiche formate da una persona e 4.654 formate da due persone; 2.670 famiglie sono composte da tre, 1.965 da quattro, 564 da cinque e 140 da sei componenti. L’origine degli stranieri a Merano può essere suddivisa così: il 42 percento da Paesi extraeuropei, il 30 percento da Paesi dell’UE, il 13 percento dall’Asia, il 12 percento dall’Africa, il 2 percento dall’America e l’1 percento dai Paesi dell’ex Unione Sovietica. Il numero degli occupati a Merano attualmente è di 12.472 persone. In città si contano 218 aziende agricole, 540 aziende operanti nell’edilizia, 874 nel commercio, 396 nell’industria alberghiera e 161 nell’industria. Anche il traffico a Merano viene osservata attentamente: per quanto riguarda le uscite/entrate della MeBo per Merano Centro e Sinigo negli ultimi anni è aumentato in entrambe le direzioni di marcia mentre la circolazione lungo la superstrada è rimasta costante. Leggeri cali si registrano tra Merano e Sinigo. Nel flusso del traffico sulle altre grandi strade in entrata e in uscita dalla città (cioè per/da la val Passiria, per/da la val Venosta e per/da Lana) non sono stati rilevati grandi mutamenti. Informazioni: www.comune.merano.bz.it Tema IL COMUNE DI MERANO VUOLE INCENTIVARE LA PROPRIA ZONA NATURALISTICO-RICREATIVA Un`oasi ricreativa a due passi da casa In piazza Teatro si prende l’autobus per la Val di Nova, per poi proseguire con la nuova funivia fino al rifugio Piffing: in meno di 25 minuti si è già sulle piste da sci di Merano 2000. Nel 2005 aprì i battenti il Residence Merano 2000 a Falzeben e un anno più tardi entrò in funzione la pista di slittini su monorotaia (Alpin Bob) di Merano 2000. Nel 2007 una seggiovia quadriposto ad ammorsamento automatico prese il posto della vecchia seggiovia a tre posti di Sant’Osvaldo, che a sua volta andò a sostituire lo skilift della Valcanova. Nell‘ultimo decennio, inoltre, sono state costantemente migliorate le piste. Ora, in tempo per l’apertura della stagione invernale 2010/2011, una nuova, moderna funivia sta per prendere il posto dello storico impianto: le due cabine saranno in grado di trasportare ciascuna fino a 120 persone con un tempo di percorrenza, dalla stazione a valle (val di Nova) a quella a monte (Piffing), di soli sette minuti (le vecchie cabine ci impiegavano un quarto d’ora). Inoltre non sarà più necessario lo scomodo cambio di cabina a metà tragitto, là dove si trova la stazione intermedia - la prima in Italia - utilizzabile soltanto nella stagione estiva. È stato infine possibile eliminare due dei cinque piloni del vecchio impianto. Con la realizzazione della nuova funivia di Merano 2000 si chiude tra l‘altro un capitolo di storia del trasporto a fune, una storia indissolubilmente legata al nome di Hans Troyer (1905-1992). Già nel 1946 questi aveva costruito una seggiovia sul Monte San Giuseppe, dove si trovava un ex monastero, che acquistò per realizzarvi un hotel. Nel 1956 anche il vicino Castel Foresta divenne di sua proprietà. A quell’epoca esisteva già da alcuni anni la società per azioni Funivie Monte Ivigna, fondata in seguito alla promessa da parte dello Stato di concedere un cospicuo contri- Foto: Funivie Monte Ivigna Spa Dalla sua entrata in servizio nel lontano 1968 la funivia di Merano 2000 ha conosciuto alti e bassi; più volte è stata sul punto di chiudere. Ma il Comune di Merano, insieme ad investitori privati, ha sempre sostenuto con grande entusiasmo questa importante zona naturalistico-ricreativa, fruibile lungo tutto l’arco dell’anno. Il processo di ammodernamento degli impianti di risalita, che culminerà nella corsa inaugurale della nuova funivia il prossimo 23 dicembre, ebbe ini zio nel 1998, quando la seggiovia a posti singoli che da Falzeben portava al Piffing fu sostituita, dopo ben 34 anni di onorato servizio, da un impianto a movimento continuo con cabine a otto posti. Nello stesso anno fu realizzata anche la pista da slittino della lunghezza di tre chilometri. Due anni più tardi la realizzazione del bacino idrico sotto la Valcanova creò i presupposti per il graduale potenziamento degli impianti d’innevamento artificiale fino a servire tutte le piste. Al posto della vecchia seggiovia di Monte Catino entrò in funzione un moderno impianto con nuove stazioni a monte e a valle. Presso la stazione a monte della funivia per Merano 2000 sorgerà un nuovo bistrò panoramico, dal quale si dominerà la pista a forma di arena, dove i più piccini affrontano le prime discese sugli sci. Nella foto: la stazione a monte. 4 Tema Foto: Funivie Monte Ivigna Spa Merano 2000 (nella foto piccola: la nuova cabina) vuole tornare ad essere la zona ricreativa delle famiglie meranesi e del circondario con un’offerta incentrata sullo sci e sull’escursionismo. Nella foto grande: moderno impianto a fune. buto per la realizzazione di un collegamento a fune fra Merano e Avelengo - contributo che poi fu invece destinato ad un progetto nel meridione d’Italia. Nel 1963, poco prima degli anni della crisi, Troyer rilevò la società e fece sua l’idea di dar vita al comprensorio sciistico di Merano 2000. Seguirono numerosi investimenti: fu allargata e asfaltata la strada per la val di Nova, fu costruito il ponte sul rio Nova nei pressi dell’odierna stazione a valle, ecc. Ma Troyer non circoscrisse la sua attività alla sola vallata: fece posare le linee dell’alta tensione e captare fonti idriche - tutte infrastrutture dalle quali il paese di Avelengo trae tuttora vantaggio. Il pioniere delle funivie riuscì inizialmente a coinvolgere nel suo progetto “Merano 2000” due partner: un albergatore e un imprenditore edile. Quando i due soci si ritrirarono all’improvviso dall’impresa, Troyer proseguì da solo, sacrificando gran parte delle proprietà di famiglia, fra cui l’hotel di Monte San Giuseppe e Castel Foresta. Nel 1964 entrò in funzione la seggiovia di Falzeben, alla quale seguirono la cabinovia per Sant’Osvaldo, la seggiovia per il Kuhleiten, la seggiovia di Monte Catino e la doppia sciovia della Valcanova. Anche i rifugi Piffing e Kirchsteiger furono realizzati dall’imprenditore di Lagundo, così come la funivia di Merano 2000, completata nel 1968 dopo tre anni di lavori e capace di superare un dislivello di 1.239,96 metri a una velocità di sette metri al secondo. La zona sciistica era frequentata prevalentemente nei fine settimana. A partire dagli anni ’70 Merano 2000 finì a più riprese sulle prime pagine dei giornali per varie vicende dai risvolti negativi. Un’impresa germanica voleva costruire un grattacielo al Piffing da adibire a grande struttura alberghiera; il progetto fu bocciato tanto dalla popolazione quanto dalle autorità. Un attentato dinamitardo all’inizio degli anni ’80 causò la 5 chiusura della funivia: passarono cinque mesi prima di poter sostituire la fune portante danneggiata. Il Berghotel fu completamente distrutto da un incendio nel 1984. Un incidente alla funivia nel 1988 - la cabina si mise in movimento a porte aperte - causò un morto e tre feriti gravi. Nel 1991 la funivia restò nuovamente ferma, questa volta per otto mesi, a causa della caduta di massi dalla parete rocciosa. Già nel 1980, tra l’altro, era stata completata, dopo otto anni di lavori, la strada per Avelengo, mentre la vecchia funivia di Avelengo fu dismessa nel 1984. Nel frattempo il Comune di Merano era diventato azionista di maggioranza della Funivie Monte Ivigna Spa. Da allora non sono mai mancati gli scettici. Oggi però parla da sé il successo che gli impianti, conosciuti e apprezzati un po’ ovunque, riscuotono tanto in estate quanto in inverno. Il numero di utenti in costante aumento e gli ottimi risultati di esercizio degli anni scorsi hanno rassicurato gli investitori e hanno reso possibile l’ultimo, cospicuo investimento, al quale hanno partecipato, oltre a Merano, i comuni di Avelengo, Scena e Tirolo: il costo della nuova funivia di Merano 2000, incluse le stazioni a valle e a monte, si aggira intorno ai 16,3 milioni di euro. I lavori hanno preso il via il 1° marzo del 2010 e per il 13 dicembre sono previste le prove tecniche e il collaudo finale. La funivia entrerà in funzione ufficialmente per l’inizio delle vacanze natalizie, mentre per la cerimonia di inaugurazione ci sarà tempo fino alla primavera del 2011. Frattanto il Comune di Avelengo ha avviato un rilancio turistico della zona: sono previsti per i prossimi anni ulteriori 450 posti letto, che andranno ad aggiungersi agli attuali 1.100, mentre nel Meranese molti albergatori stanno valutando di tenere aperto anche l’inverno. Informazioni: www.meran2000.net Futuro IL COMUNE APPOGGIA IL PROGRAMMA DELLA PROVINCIA A FAVORE DEL CETO MEDIO 120 nuovi alloggi a Merano Foto: LPA Il Comune di Merano partecipa senza oneri finanziari al programma provinciale per la costruzione di alloggi per il ceto medio, che verrà attuato dall’Istituto per l’edilizia sociale o dalle cooperative edilizie. Il dodici per cento degli alloggi previsti per il cosiddetto ceto medio verranno costruiti a Merano. Nell’immagine: l’Assessore provinciale Christian Tommasini. Il programma per la costruzione di alloggi per il ceto medio è stato approvato con deliberazione della Giunta provinciale il 15 dicembre 2008 e modificato con deliberazione del 29 marzo 2010; il 20 settembre 2010, infine, sono stati varati i criteri per l’attuazione del programma. “Questo strumento fornisce risposte concrete alle persone appartenenti al cosiddetto ceto medio, che hanno difficoltà a reperire un alloggio in affitto o in proprietà ad un prezzo sostenibile”, dichiara l’Assessore provinciale Christian Tommasini. “Con questo programma si mira inoltre a incentivare, e contestualmente a calmierare, il libero mercato degli affitti in provincia, contribuendo a rimodulare l’economia locale.” Ben 700 dei 1.000 alloggi com plessivamente previsti verranno realizzati nei Comuni con più di 10.000 abitanti, vale a dire a Bolzano (330), Merano (120), Bressanone (66), Laives (54), Brunico (49), Appiano (45) e a Lana (36). Il programma di costruzione può essere realizzato dai Comuni stessi, dall’Istituto per l’edilizia sociale (IPES) e da società o enti senza fini di lucro. A Merano il Comune ha deciso di sostenere il programma senza partecipare direttamente al finanziamento. Ad attuarlo concretamente saranno l’IPES e le cooperative edilizie. La Giunta comunale ha posto espressamente l’accento sulla necessità di puntare sul recupero di cubature inutilizzate. Possono fare richiesta di un alloggio riservato al ceto medio tutte le persone che dispongano di un reddito annuo netto tra i 20.100 e i 50.200 euro e siano in possesso dei requisiti previsti. È possibile optare per uno dei seguenti modelli. Modello 1 – acquisto rateale. Questo modello è pensato soprattutto per giovani single o coppie che dispongono di un limitato capitale iniziale. A Merano questa tipologia di alloggi verrà costruita dalle coope- rative edilizie. Il modello prevede che i futuri proprie tari versino un acconto della spesa prevista per un massimo del 25 per cento. Il prezzo d’acquisto viene calcolato in base al costo di costruzione dell’alloggio, detratto il contributo provinciale. Tale contributo viene erogato direttamente al costruttore – nel caso di Merano quindi alle cooperative edilizie – e viene determinato in base alla fascia di reddito dei futuri proprietari nonché ai costi di costruzione; può variare da un massimo di ca. 40.000 euro (2° fascia – fino a 27.100 euro di reddito netto) a un minimo di 10.000 euro (5° fascia – fino a 50.200 euro). Le persone interessate dovranno quindi versare per dieci anni rate mensili per un ammontare pari al canone di locazione provinciale (6,16 euro al metro quadro per la città di Merano), ma potranno anche concordare di versare rate più alte di quelle previste. Trascorsi i dieci anni è previsto il trasferimento della proprietà dell’alloggio, previo liquidazione della differenza, che verrà calcolata detraendo dal costo di costruzione effettivamente sostenuto sia l’acconto versato che l’eccedenza delle rate mensili versate. Modello 2 – affitto decennale a rotazione. Le famiglie richiedenti potranno alloggiare fino ad un massimo di dieci anni in abitazioni dell’IPES, pagando il canone di locazione provinciale determinato in base alla fascia di reddito degli inquilini. Trascorsi i dieci anni gli alloggi verranno assegnati ad altri inquilini secondo un sistema, appunto, a rotazione. È prevista la costruzione di un massimo di 300 alloggi di questo tipo in comuni con più di 10.000 abitanti, vale a dire là dove si registra sia una maggiore richiesta di abitazioni in affitto che un mercato con i prezzi più alti. Informazioni: www.provincia.bz.it 6 Progetti IL PRIMO LOTTO DELLA CIRCONVALLAZIONE NORD-OVEST SARÀ CONCLUSO GIÀ TRA DUE ANNI Un cantiere a basso impatto ambientale Foto: Manfred Ebner Con un mezzo punto di vantaggio l’impresa PAC di Bolzano si era assicurata il primo lotto della circonvallazione nord-ovest. Decisivi sono stati non da ultimo gli aspetti di tecnica ambientale. „Entro il 2 novembre 2012 i lavori per il primo lotto della circonvallazione nord-ovest saranno conclusi”, dice l’ingegnere Manfred Ebner (nella foto piccola). Nella foto grande: il cantiere sulla MeBo. Già in passato il sindaco Günther Januth aveva più volte definito la circonvallazione nord-ovest di Merano un “grande progetto ambientale”. In fin dei conti non si vuole solo tenere sotto controllo il traffico, bensì limitare anche l’inquinamento prodotto dai gas di scarico e i rumori. Anche nel cantiere gli aspetti ambientali giocano un ruolo importante: ”L’aggiudicazione per i lavori non è andata all’azienda che ha presentato l’offerta più bassa”, spiega Manfred Ebner, che insieme ad Aribo Gretzer e Konrad Bergmeister è responsabile per il progetto e la direzione dei lavori. “Decisivo è ciò che si fa per l’ambiente.” Così sono stati allestiti, per esempio, pannelli antirumore aggiuntivi a spese dell’impresa per proteggere i residenti dai rumori e dalla polvere. Invece di trasportare faticosamente il calcestruzzo, è stata realizzata una moderna betoniera sul posto. Durante i lavori sulla MeBo è stata garantita la circolazione scorrevole su quattro corsie, diversamente dalle due corsie originariamente previste. Questo grazie allo spostamento della superstrada. Corse ogni mezz‘ora vengono garantite con la ferrovia; perciò i tre binari della stazione centrale devono essere sempre disponibili anche durante i lavori. “A fronte degli spazi limitati e a causa dell’alta densità di traffico prevista, sarà costruita una rotatoria sotterranea sotto la circonvallazione vera e propria”, spiega Ebner. Pertanto si dovrà scavare circa diciotto metri in profondità (un confronto: nella costruzione del garage interrato in Piazza della Rena si è scavato per tredici metri). In questa occasione – come già definito negli studi preliminari – si provvederà a smaltire 7 una piccola quantità di terreno contaminato dal traffico ferroviario. Il lavoro si svolgerà contemporaneamente in tre siti – nella stazione, accanto al cimitero e sulla MeBo. Un’altra misura importate per la protezione dell’ambiente è l’inverdimento già previsto nel progetto e nel frattempo attuato di tutti i pendii e depositi provvisori per il terreno al fine di evitare la formazione di polvere. La ventilazione è stata programmata in collaborazione con un’azienda specializzata che ha eseguito anche il progetto del tunnel di San Gottardo. Rispetto al progetto precedente c’è stato però un cambiamento determinante: “Lungo il percorso del tunnel non ci saranno canali di sfiato che portano in superficie”, informa Ebner. Uno sfiato è invece previsto sui portali, dunque sulla MeBo a Merano e sul portale nord nella zona artigianale di Tirolo. La sicurezza, in caso di incendio, rimane assolutamente garantita attraverso un canale di aerazione transitabile su tutta la lunghezza che viene messo in funzione in caso di incendio (nel canale viene aspirata aria attraverso specifiche valvole ogni 75 metri). “Durante il funzionamento normale l’aria viene introdotta nel tunnel in qualsiasi momento attraverso ventilatori lineari in modo tale che i valori limite per le sostanze nocive non vengano mai superati.” Ciò avviene mediante una serie di ventilatori che funzionano nella direzione del rispettivo flusso d’aria naturale. Anche questo per risparmiare energia. Informazioni: www.provincia.bz.it Progetti UN PROGETTO QUINQUENNALE PER SVILUPPI SOSTENIBILI NEL BURGRAVIATO MoSoBu - mobilità intercomunale Foto: Comunità comprensoriale del Burgraviato Il nome suona quasi africano, in realtà si tratta di un progetto che porterà ad un piano strategico per la configurazione della mobilità. MoSoBu sta per Mobilità Sostenibile nella Comunità comprensoriale del Burgraviato. Come nello studio “Dati per una progettazione del traffico orientata al futuro nel Burgraviato”, anche nel quadro del nuovo progetto MoSoBu saranno simulati diversi scenari futuri. Nella foto piccola: Martin Stifter della Comunità comprensoriale del Burgraviato. “Il piano da elaborare dovrà mostrare come si possano soddisfare e sviluppare in modo sostenibile le esigenze in tema di mobilità della popolazione, delle merci e dei servizi nel Burgraviato”, informa Martin Stifter, direttore del settore Traffico e Ambiente nella Comunità Comprensoriale del Burgraviato. Il piano di mobilità intercomunale si ripercuoterà sul futuro sviluppo della zona. Il progetto, finanziato in gran parte con fondi europei per lo sviluppo regionale, ha una durata di cinque anni: “All’inizio l’attenzione sarà centrata su studi settoriali dettagliati sulle condizioni quadro del traffico e della mobilità – per esempio sullo sviluppo demografico, sociale, economico o ambientale.” Seguirà poi l’attuazione concreta, fermo restando che il piano di mobilità, unitamente al relativo resoconto ambientale, è da considerarsi semplicemente una raccomandazione per i Comuni. La conferenza di apertura è prevista per l’inizio del 2011. La coordinazione del progetto è a cura di Elisabeth Leiter di Bolzano, la quale svolgerà, tra l’altro, il ruolo di moderatrice nelle discussioni con la popolazione nei Comuni. I fattori critici di uno sviluppo sostenibile della mobilità saranno rilevati e valutati nel quadro di simulazioni scientifiche e studi . Accanto alle linee guida strategiche e al catalogo delle misure concrete, entro i prossimi cinque anni sarà elaborato uno specifico sistema di monitoraggio per lo sviluppo del traffico nel Burgraviato. Ma entro questo termine saranno realizzati anche punti di rilevazione automatica per il flusso veicolare – comprendente sia le autovetture che le biciclette - a Merano e dintorni, al fine di poter meglio “dirigere” il traffico, soprattutto nel territorio cittadino. Con l’aiuto di un corrispettivo sistema di segnaletica e informativo, sarà migliorato il sistema esistente di guida per i parcheggi lungo i percorsi di accesso nei comuni limitrofi. Anche tutti gli arrivi e le partenze degli autobus nel Meranese saranno rilevati con strumenti digitali. “Né in Alto Adige né nei territori limitrofi esiste attual mente un piano intercomunale per la configurazione sostenibile della mobilità e del traffico”, dice Stifter sottolineando il carattere pilota del progetto. Il progetto di sviluppo avviene nel quadro di un processo partecipativo che sarà moderato e mediato – anche questo un terreno nuovo per l’attività urbanistica in Alto Adige. “Senza dubbio l’approccio scelto contribuirà all’innovazione e alla cultura della progettazione in provincia.” Informazioni: www.bzgbga.it 8 News IL CENTRO BORODINA SI IMPEGNA per favorire L’AMICIZIA TRA LA RUSSIA E L’ALTO ADIGE Un ponte fra passato e futuro Foto: Centro Russo Borodina Fondandosi su una lunga tradizione russa, a Merano il Centro Borodina nel Palazzo dell’Esplanade coordina e promuove rapporti culturali, sociali ed economici. Una delegazione dalla Russia davanti alla chiesa russo-ortodossa a Merano – al centro delle foto Vladimir Yakunin, Presidente del Centro Russo Borodina. Nella foto piccola: il Direttore Andrey Pruss. Il centro russo fondato lo scorso anno a Merano è stato intitolato a Nadezhda Ivanova Borodina. La moscovita morì nel 1884 e lasciò in eredità una somma considerevole al “comitato russo” fondato nel 1875 in riva al Passirio. Con questo importo furono costruite la cosiddetta Casa Russa e la chiesa consacrata a San Nicola Taumaturgo. La comunità russa visse il suo periodo di massimo splendore a Merano fino al 1914. Nel dopoguerra la casa fu soprattutto rifugio per i profughi russi. Nel 1947 dalla comunità russa per la cura dei malati nacque la Fondazione Borodine, che però ridusse ben presto la sua attività. La Casa Russa, Villa Zarenbrunn, diventò proprietà della città di Merano e fu utilizzata come alloggi per persone anziane. Circa vent’anni fa si tentò di richiamare in vita la fondazione – non da ultimo con l’associazione culturale Rus fondata nel 1991. Nello stesso anno ripresero anche i festeggiamenti nella chiesa russoortodossa. Nel 2007 sono stati celebrati i centodieci anni della chiesa di San Nicola Taumaturgo, da tempo dimenticata. Oggi può essere visitata il primo e il terzo sabato di ogni mese (ad eccezione di Natale e Pasqua). Un altro punto di riferimento è la biblioteca russa, anch’essa in via Schaffer – con gli stessi orari di apertura della chiesa. Qui si trovano 1300 libri russi e riviste, testi liturgici e partiture musicali, raccolti soprattutto tra il 1890 e il 1930. 9 Nel 2009 è stato fondato il “Centro per la promozione dei rapporti tra la Provincia Autonoma di Bolzano e la Russia”, al quale partecipa anche la città di Merano. Viene diretto da Andrey Pruss, cittadino russo che vive a Merano, il quale spiega: “Funzione del centro è la coordinazione e l’ampliamento dei rapporti culturali, sociali ed economici esistenti tra la Provincia di Bolzano e la Russia. La tradizione della cultura russa a Merano va conservata e resa accessibile – lo stesso vale per la lingua. Soprattutto nel settore giovanile e dello sport si mira a progetti di scambio. E per tutti i russi che vengono in Alto Adige, il centro russo è il primo punto di riferimento.” Il centro intende anche svolgere ruolo di mediatore nel settore del turismo, perciò intrattiene uno stretto rapporto di collaborazione con l’Azienda di soggiorno di Merano, con le Terme e con altri enti turistici. La cartina di Merano è già stata tradotta in russo, seguirà una guida della città. E come già nel periodo di maggior splendore della comunità russa in riva al Passirio, grazie al nuovo collegamento Mosca-Nizza, presto i vagoni ferroviari provenienti dalla Russia tornerano a fare tappa a Merano. Informazioni: www.borodinacr.it Municipio COMUNE di merano E MUNICIPALIZZATA INSIEME PER mantenere la CITTÀ PULITA Rifiuti: tolleranza zero con gli “abusivi” Foto: ASM Spa Ogni giorno a Merano vengono smaltite illegalmente circa due tonnellate di rifiuti. È giunto il momento di intervenire con fermezza per impedire che alcuni incorreggibili danneggino irrimediabilmente l’immagine della città. “Tolleranza zero” contro lo smaltimento illegale di rifiuti a Merano: verranno intensificati i controlli e aumentate le sanzioni. Nella foto: il Direttore dell’ASM Spa Claudio Vitalini. “Si calcola che in un anno circa 700.000 chilogrammi di rifiuti non vengano smaltiti regolarmente.” Così Claudio Vitalini, direttore dell’Azienda Servizi Municipalizzati Spa, fa il punto della situazione a Merano. A prescindere dagli ingenti costi dello smaltimento e dal danno d’immagine che ne deriva per Merano “cittàgiardino” - aggiunge Vitalini - questo fenomeno si ripercuote sull’ambiente e può in alcuni casi mettere a repentaglio la sicurezza della popolazione. Vitalini fa un esempio: “Una batteria d’auto abbandonata sul bordo della strada rappresenta un pericolo per i bambini che potrebbero tentare di manometterla. L’acido in essa contenuto può inquinare le falde acquifere; inoltre, se prendesse fuoco, la batteria potrebbe esplodere. Ma le ripercussioni sono anche di natura economica e organizzativa: “Occorre richia mare dal servizio un operaio affinché vada con un veicolo speciale a prelevare la batteria per smaltirla a norma.” E pensare che sarebbe tutto molto semplice: basterebbe consegnare l’oggetto pericoloso al centro di riciclaggio. E non costa nemmeno un centesimo! Un altro esempio: i rifiuti ingombranti e le apparecchia ture elettriche da rottamare che vengono lasciati accanto ai cassonetti della raccolta differenziata. “Questi materiali rappresentano non soltanto un pericolo per le persone, ma intralciano anche l’accesso ai cassonetti. Inoltre gli olii e le vernici possono inquinare le falde acquifere...” Anche in questo caso deve intervenire un operaio dell’ASM per prelevare gli ingombranti con un veicolo speciale dotato di gru, con relativo dispendio di tempo e denaro a carico della collettività. liquami che ne fuoriescono non sono di per sé pericolosi, ma sono fonte di cattivi odori.” Vitalini sottolinea che i rifiuti gettati in questo modo non possono assolutamente essere recuperati, ma finiscono insieme al “secco non riciclabile”. Anche in questo caso lo sgombero dei rifiuti e la ripulitura delle aree comportano costi aggiuntivi. La soluzione è semplice: portare i rifiuti ai minicentri mobili di riciclaggio - ce ne sono ben undici in città - dove vengono raccolti gratuitamente. La carta, il cartone e il vetro sono riciclabili: l’ASM Spa li rivende al consorzio CONAI o alle cartiere. A Merano sono a disposizione 92 isole ecologiche pubbliche con più di 300 cassonetti per la raccolta differenziata. Chi non effettua la raccolta differenziata deve sapere che causa un grave danno: “Se vengono gettati nel cassonetto rifiuti diversi da quelli a cui è destinato, tutto il contenuto diventa inutilizzabile e deve essere smaltito con ingenti costi, oltre al danno che deriva all’Azienda dai mancati introiti. Introiti che altrimenti consentirebbero di ridurre le tariffe: a farne doppiamente le spese è, anche in questo caso, la collettività.” Come intendono intervenire l’ASM e la Polizia municipale per contrastare lo smaltimento illegale dei rifiuti? Si prevede a medio termine di ridistribuire più razionalmente le isole ecologiche sul territorio, riducendone il numero del 20 percento circa. Inoltre verranno intensificati i controlli, anche grazie a un sistema di sorveglianza esterna, e verranno nel contempo raddoppiate le sanzioni. Anche il numero di telecamere di sorveglianza mobili verrà raddoppiato, sempre nel rispetto delle direttive del Garante per la privacy dell’aprile 2010. Terzo esempio: i sacchetti di plastica pieni di rifiuti organici che vengono gettati accanto ai cassonetti. “Anch’essi rappresentano una fattore di rischio. I Informazioni: www.asmmerano.it 10 Futuro L’AREA Servita da moderni impianti di teleriscaldamento viene ampliata Energia pulita e sicura per Merano 16,8 chilometri di condotte sono già state posati. La rete di teleriscaldamento di Merano viene ulteriormente estesa – sul lato orografico destro del Passirio. Foto: Etschwerke AG Qualcuno si arrabbia per gli scavi necessari lungo le strade di Merano. Il teleriscaldamento (nella foto la centrale a Maia Bassa) è un grande progetto per la tutela dell’ambiente e il risparmio energetico, a vantaggio della popolazione e dell’ambiente. Nella foto piccola: Siegfried Tutzer dell‘Azienda Energetica Spa. Già nel 2006 il Consiglio comunale di Merano aveva stabilito una prima zona da coinvolgere nelle misure di risparmio energetico e dell’utilizzo di fonti di ener gia rinnovabili con impianti di teleriscaldamento: Piazza San Vigilio e la zona artigianale di Maia Bassa. Ben due volte, nel 2007 e nel 2009, ci sono stati ampliamenti a fronte della forte richiesta. Di recente è stato deliberato un quarto ampliamento. “Saranno allacciati alla rete, tra l’altro, il municipio in via Portici e il centro scolastico in via Karl Wolf“, informa il direttore generale Siegfried Tutzer dell’ente gestore dell’Azienda Energetica Spa. “Ma stiamo contattando anche l’area residenziale ad alta densità – e molti abitanti hanno già stipulato un contratto preliminare per la fornitura di calore.” Questa volta l’ampliamento è sul lato orografico destro del Passirio, nella zona via Andreas Hofer, via Segantini, viale Europa, via Bellini, via Alfieri, via Cassa di Risparmio, via Galilei, via Portici, via Alpini, via Pendl, via Monastero, via Goethe, via Ottone Huber, via Mainardo, piazza Mazzini, via Rossini, via Donizetti, via Zandonai, via Mozart, via Karl Wolf, via San Francesco e via Verdi. Gli allacciamenti sono alimentati da una centrale di teleriscaldamento con turbina a gas e recupero calore (unitamente ad un generatore elettrico e ad un impianto di media tensione). Questo è stato realizzato – dopo un bando europeo per la dotazione termomeccanica ed elettrica – nel 2006 su un appezzamento nella zona artigianale di Maia Bassa. Ci sono ancora due impianti che forniscono calore alla rete: la centrale 11 termica delle Terme di Merano (dal mese di marzo 2010 gestita dall’Azienda Energetica Spa) e la nuova centrale termica MEMC di Sinigo (operante dal mese di ottobre 2010). “Il calore a distanza è un metodo di riscaldamento che può fornire calore ad una vasta area residenzia le o addirittura ad un’intera città,” dice Tutzer. Eliminando i singoli impianti di riscaldamento si riduce l’emissione di sostanze nocive e si migliora la qualità di vita della popolazione. “L’utilizzo dell’energia termica, che nelle centrali elettriche tradizionali rimane inutilizzata negli impianti di cogenerazione, ha un alto rendimento. Accanto al risparmio energetico e al vantaggio per l’ambiente, viene coperto un ampio fabbisogno di calore ed energia elettrica.” La centrale di teleriscaldamento di Maia Bassa ha punte di rendimento di circa 25,7 megawatt (MW) – circa 10 MW sono fornite dall’azienda MEMC e circa 4,4 MW dalle Terme. Attualmente a Merano sono collegate alla rete 111 aziende ed enti pubblici nonché 1.888 famiglie (10,5 percento circa). “Sempre più utenze optano per il teleriscaldamento”, asserisce soddisfatto Tutzer. Per far fronte alla richiesta sorgerà presto un‘altra centrale di teleriscaldamento nella zona dell’ex caserma Bosin. Informazioni: www.ae-ew.it Municipio UN’ALIMENTAZIONE SANA e a PREZZI CONTENUTI PER CHI FREQUENTA LE SCUOLE L‘Aministrazione augura buon appetito! Foto: Stefano Bolognesi Nel 2009 il Comune di Merano ha servito nelle mense scolastiche più di 96.000 pasti. Quest’anno usufruiscono del servizio 1.727 bambini e giovani. Lo staff di cucina della mensa comunale di via Monte Tessa ha una missione da compiere: placare i brontolii di stomaco di chi affronta le fatiche dello studio. Sedersi a tavola e vedersi servire un pranzo sostanzio so e appetitoso è per molti, anche a casa, una cosa scontata. Ma pochi sanno quanto lavoro in cucina e quale enorme sforzo organizzativo e logistico tutto ciò comporta. Soprattutto quando si tratta di sfamare puntualmente un esercito di ben 1.727 bambini e adolescenti, a cui si aggiunge un totale di 246 accompagnatori/trici – un compito che il Comune di Merano assolve con grande professionalità. Il numero di utenti iscritti aumenta di anno in anno e si lavora costantemente per migliorare la qualità del servizio. Sei anni fa gli alunni e le alunne delle scuole elementari, medie e superiori che usufruivano della mensa erano meno della metà degli attuali. La mensa più grande, quella di via Monte Tessa, è gestita direttamente dal Comune con il proprio personale di cucina e di servizio, affiancato da collaboratrici e collaboratori esterni. Anche se su 1.727 utenti 939 usufruiscono di una delle mense esterne, ben quattro quinti dei pasti sono preparati dalla refezione gestita dal Comune di Merano. Inizialmente il servizio era riservato ad alunne ed alunni delle scuole dell’obbligo svantaggiati per reddito familiare o a causa della distanza da casa a scuola, e comunque era limitato alle giornate con rientro pomeridiano. Oggi invece chiunque frequenti una scuola a Merano ha diritto a ricevere un sano pasto caldo dal lunedì al venerdì. La mensa “comunale” lavora già da anni ai limiti della sua capacità. Per questo motivo il Comune ha affidato alla Caritas diocesana, all’associazione Kolpinghaus e alla Fondazione Padri Cappuccini Opera Serafica la preparazione e la distribuzione di ulteriori pasti in appositi locali siti in via Verdi, via Cavour e via Goethe. Le tariffe sono differenziate per alunni ed alunne delle scuole elementari e medie (3,30 euro a pasto) e per studenti e studentesse delle scuole superiori (4,40 euro); in entrambi i casi può essere concessa a chi ne fa domanda un’agevolazione di un euro a pasto. I costi non coperti dalle tariffe sono a carico del Comune di Merano, che a sua volta percepisce un rimborso del 40 percento dalla Provincia. Le cuoche e i cuochi sono attenti ad offrire alla loro giovane clientela un’alimentazione varia ed equilibrata. A tal fine non è sufficiente attenersi alle direttive e tenere conto di particolari allergie e intolleranze: accade sempre più spesso, infatti, di doversi adeguare anche al background culturale e religioso dell’utenza. La qualità del cibo è costantemente soggetta a tutta una serie di controlli interni ed esterni nel rispetto della normativa. Le ditte incaricate di fornire le materie prime – si contano in tutto una decina di categorie alimentari fra carne, pesce, pollame, frutta, verdura ecc. – vengono selezionate con cura mediante un bando di concorso molto dettagliato. Negli ultimi anni l’Amministrazione, anche a fronte dell’aumento della richiesta, ha adottato nuove formule organizzative: ad esempio è ora possibile pagare comodamente il costo del servizio mediante carta prepagata – a credito esaurito uno dei genitori viene avvisato tramite SMS. Le iscrizioni al servizio vengono raccolte giorno per giorno dalle segreterie scolastiche, che le inoltrano al servizio mensa. E chi pensa che durante i mesi estivi la mensa comunale sia chiusa si sbaglia: ci sono infatti da sfamare i bambini e le bambine che partecipano alle varie attività estive. Informazioni: www.comune.merano.bz.it 12 News LO STATUTO RIELABORATO DEFINISCE UN NUOVO RUOLO DELL’AZIENDA DI SOGGIORNO Un volano importante per tutta la città L’ultimo statuto dell’Azienda di Soggiorno di Merano fondata nel 1855 aveva i suoi fondamenti in una legge provinciale del 1976. Ora una nuova legge ha portato ad uno statuto più attuale. Foto: Foto: MGM/Frieder Blickle L’Azienda di Soggiorno tenta di consolidare il turismo a Merano – e con esso anche gli altri settori economici. Nella foto: il Kurhaus di Merano. Già il preambolo del nuovo statuto, che ha per oggetto i bisogni effettivi della città di Merano, parla chiaro: “Finora l’Azienda di Soggiorno ha conservato il suo ruolo strategico per il turismo meranese e – con il pie no riconoscimento e appoggio della città di Merano – svolge un’importante funzione di volano per tutta l’economia della città. Con la sua struttura l’Azienda di Soggiorno è destinata a consolidare e sostenere il turismo a Merano; essa costituisce una forza propulsiva per gli imprenditori di questo settore e una piattaforma per lo sviluppo turistico della città, ma anche dei dintorni.” Tra le funzioni fondamentali, accanto alla promozione turistica, rientra anche la configurazione dello sviluppo generale della città. In questo senso il nuovo statuto elenca le seguenti mansioni: • allestimento di servizi di informazione e assistenza per i turisti; • creazione e miglioramento di enti e servizi nell’interesse del turismo; • promozione, attuazione e coordinamento di manifestazioni nell’interesse del turismo; • tutela e valorizzazione dei valori paesaggistici, artistici e storici; • attuazione di rilevamenti statistici sui pernottamenti nelle aziende alberghiere e non alberghiere; • adempimento ai compiti assegnati dalla Provincia di Bolzano e dal Comune di Merano per raggiungere gli obiettivi prefissati (serven- dosi dei mezzi finanziari approntati dai due enti); • elaborazione di prodotti turistici estesi e riassuntivi a fini pubblicitari; 13 • esercizio di attività simili, equivalenti e pertinenti a quelle già menzionate, compresa l’attività commerciale in correlazione con le attività elencate sopra. Il Consiglio di amministrazione è stato ridotto da sedici a dodici componenti: quattro nominati dal Consiglio Provinciale, i restanti otto designati dal Consiglio comunale (di cui da due a sei su proposta delle varie categorie economiche) – sempre in osservanza delle norme proporzionali. Il Sindaco (o un suo incaricato) è membro di diritto del Consiglio di amministrazione. Egli può nominare un comitato composto da quattro persone scelte tra i suoi componenti, le quali fanno capo al Presidente dell’Azienda di Soggiorno. L’Azienda di Soggiorno assolve i suoi incarichi con i mezzi stabiliti dal bilancio, a cui corrispondono le seguenti entrate: • contributi e sovvenzioni di enti, aziende, associazioni e persone private; • una percentuale della tassa di soggiorno ed altri tributi; • ricavi patrimoniali; • ricavi provenienti dall’attività commerciale e da manifestazioni; • contributo finanziario sulla base di corrispettive convenzioni con le categorie economiche rappresentate nel Consiglio di amministrazione; • contributi riferiti a progetti per iniziative turistiche; • eventuali donazioni ed eredità. Informazioni: www.meran.eu News IL NUOVO STATUTO RIDUCE IL NUMERO DEI MEMBRI NEL CONSIGLIO E NELLA Giunta Il Burgraviato, un’azienda snella In Alto Adige le comunità comprensoriali si collocano fra i Comuni e la Provincia e svolgono proprie mansioni istituzionali. Quest’estate il loro regolamento del 1991 è stato modificato in alcuni punti essenziali. Accanto all’organizzazione interna, è stato operato uno “snellimento”, che nel Burgraviato si presenta così: il Consiglio comprensoriale sarà composto in futuro da 38 membri (finora 58) e la Giunta da sette (finora dieci). In tutta la Provincia ci saranno 76 consiglieri e 17 referenti in meno. La città di Merano, in cui la Comunità comprensoriale del Burgraviato ha la sua sede, sarà rappresentata nel Consiglio da quattro persone (due rappresentanti tedeschi della maggioranza, un rappresentante italiano della maggioranza e uno dell’opposizione). In Giunta sarà presente, accanto al Sindaco, un rappresentante italiano della maggioranza. Nelle prossime settimane si Foto: Stefano Bolognesi Di recente è stato approvato il nuovo statuto della comunità comprensiorale del Burgraviato. In Giunta Merano continuerà ad essere rappresentata da un referente di lingua tedesca e da uno di lingua italiana. 115 comuni altoatesini formano le sette Comunità comprensoriali della Provincia; quella del Burgraviato (26 comuni) ha la propria sede in via Otto Huber a Merano. deciderà chi saranno queste persone e chi dirigerà la Comunità comprensoriale in veste di Presidente. Informazioni: www.bzgbga.it DIECI ANNI FA È STATO SIGLATO IL GEMELLAGGIO TRA MERANO E SALISBURGO Legami d’amicizia con la città di Mozart Il 24 novembre 2000 a Merano è stato sottoscritto l’accordo per il gemellaggio Merano-Salisburgo. Il 3 dicembre 2010 si celebrerà l’anniversario con una festa a Salisburgo. Le due città si distinguono sotto molti aspetti, non da ultimo per il numero di abitanti, che nel capoluogo del Land Salisburgo ammontano nel frattempo a 150.000. . La città mozartiana intrattiene tra l’altro rapporti di gemellaggio con grandi città come Shanghai (Cina), Kawasaki (Giappone), Reims (Francia), Vilnius (Lituania) e Dresda (Germania). Ma proprio i legami tra Merano e Salisburgo sono considerati molto stretti da entrambe le parte. Regolarmente ha luogo uno scambio istituzionale. E anno per anno un artista di Salisburgo si intrattiene per un mese a Merano mentre un artista meranese soggiorna in riva al Salzach. Merano promuove inoltre gite scolastiche o di associazioni nella città gemella. In dicembre, in occasione del decennale, si svolgerà una piccola cerimonia a Salisburgo mentre l’anno prossimo la festa per il gemellaggio avrà luogo a Merano. Foto: Fotostudio Genga Il gemellaggio risale ad un’iniziativa dell’ex consigliere comunale Carl Defranceschi. Il 27 ottobre 1994 i sindaci Claudia Chisté (Merano) e Josef Dechant (Salisburgo) apposero le loro firme ad un accordo di amicizia tra le due città. Il 24 novembre 2000 i loro successori, Franz Alber e Heinz Schaden, siglarono il gemellaggio. Durante la cerimonia del 27 ottobre 1994 Claudia Chisté e Josef Dechant sottoscrissero l’accordo per il gemellaggio nel Kurhaus di Merano. Informazioni: www.stadt-salzburg.at 14 News IL FORum PASSIRIO PRESENTA OBIETTIVI CONCRETI PER il futoro delL’AREA FLUVIALE Sviluppate tante nuove idee per il Passirio Sono stati definiti i seguenti campi d’azione: tratto “Lazago”: zonizzazione e flusso dei visitatori, amplia mento dell’area ricreativa in direzione nord, allargamento del letto del fiume, creazione di un parco giochi per bambini, soluzione della problematica del traffico, pulizia regolare degli argini, stazioni per l’osservazione del fiume e della natura (in tutte le zone), valorizzazione ecologica del bosco ripariale e delle rive dello stagno per i pesci, flusso dei pesci attraverso lo sbarramento di Lazago, cura periodica della vegetazione ripariale e lotta contro i neofiti invasivi (in tutti i tratti); tratto “Gilf”: collegamento pedonale Gilf-Lazago. Tratto “Città”: approfondimento e valutazione dell’analisi dei pericoli, creazione di accessi, collegamento di particolarità culturali e storiche, creazione di un percorso ciclo-pedonale verde lungo via Manzoni (con riduzione della circolazione), piano di emergenza e intervento per la protezione contro le acque alte, vaglio di un prolungamento del tratto per canoe, installazioni artistiche con riferimento al Passirio, considerazione del fabbisogno di spazio del Passirio; tratto Foto: Stefano Bolognesi Il futuro del Passirio è stato al centro di dibattiti ai quali ha potuto prendere parte innanzitutto la popolazione. Ora è a disposizione un modello che ha per titolo “Spazi liberi sull’acqua”.. Nel quadro del progetto “Sistemazione delle aree ricreative fluviali” negli scorsi mesi è stato creato un modello con ampio sostegno per la valorizzazione del Passirio a Merano. “foce”: cura e manutenzione delle rive con arbusti sulla riva orografica sinistra, punti di facile accesso ai visitatori per la zona della foce, creazione di un parco fluviale con collegamento alle zone sportive, collegamento e segnaletica per il percorso ciclo-pedonale di Marlengo. Informazioni: www.comune.merano.bz.it I “Cannocchiali” ATTIRANO L’ATTENZIONE SULLA PREGIATA ARCHITTETURA DEL BURGRAVIATO Merano è nota anche per la sua architettura. Il progetto „Cannocchiali“ della società Merano Marketing focalizza lo sguardo sulle caratteristiche architettoniche della città attraverso monocoli metallici. Trentuno cannocchiali in acciaio sono stati installati nel bunker Mooseum a Moso, castel Giovo a San LeonarBurgraviato. Ognuno di questi „Hingucker“, sprovvisti do, il maso Steinhaus a San Martino nonché gli antichi di lente, richiama l’attenzione su una specifica attrazio masi Eggen con i larici millenari a Santa Gertrude. ne; un pannello sottostante fornisce informazioni su committente, stile e anno dell’opera. A Merano sono stati scelti tredici oggetti: il quartiere delle ville di Maia La passeggiata Tappeiner invita a lunghe camminate e a osservare più attentamente alcuni edifici più Alta, castel San Zeno e la passeggiata Gilf, castel Kalcaratteristici. Nella foto: i cosiddetti Hingucker. lmünz, la casa di riposo Seisenegg, la chiesa di Santo Spirito, il Kurhaus, il duomo, la chiesa evangelica, l’ippodromo di Maia, le Terme con l’hotel, la chiesa parrocchiale di San Pietro a Quarazze nonché quello che una volta era il Grandhotel Emma. Undici cannocchiali sono stati allestiti sulla passeggiata Tappeiner (con un cannocchiale aggiuntivo con vista sui masi della Muta). Altri interessanti oggetti al di fuori di Merano: castel Fontana a Tirolo, la chiesetta di Santa Caterina ad Avelengo, la chiesa rotonda di San Giorgio a Scena, castel Lebenberg a Cermes, la chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta a Lana, il 15 Informazioni: www.meranerland.com Foto: MGM/Frieder Blickle Occhi puntati su 13 “bellezze” meranesi News TUTTI GLI ORGANI CONSULtivi DEL CONSIGLIO comunale SONO STATI rinominati Tutte le commissioni comunali in sintesi Negli ultimi mesi le commissioni sono state rinnovate con consiglieri comunali delle diverse frazioni nonché con esperti interni ed esterni, i quali hanno già cominciato a lavorare. • Commissione Edilizia: Christian Gruber, Roland Griessmair, Alex Paternolli, Simone Schmorak, Diego Cavagna, Stefan Götsch, Gisella Mareso, Toni Gögele, Carlo Calderan e Ugo Marra. • Commissione Affari Istituzionali, Bilancio e Finanze: Andrea Bonatta, Josef Brunner, Reinhild Campidell, Karl Freund, Gerhard Hölzl, Georg Hörwarter, Enzo Nicolodi, Thomas Peintner e Walter Taranto. • Commissione per gli Affari Sociali, Culturali, Educativi, Sportivi e della Convivenza: David Augscheller, Massimiliano Boriero, Maurizio Emer, Alessandro Maestri, Giovanni Narda, Daniela Rossi, Marcello Scaccia, Rainer Sigmund e Alfred Strohmer. • Commissione Affari del Territorio, Lavori Pubblici, Appalti, Traffico, Ambiente: Lorenz Bauer, Vanda Carbone, Peter Enz, Cristina Kury, Veronika Ladurner, Patrizia Orio, Simone Sturaro, Mario Volante e Josef Vieider. • Commissione per le Pari Opportunità: Claudia Benedetti, Reinhild Campidell, Vanda Carbone Leveghi, Cristina Kury, Cristina Kuppelwieser Peterlin, Veronika Ladurner, Angelika Margesin Mattuzzi, Ancilla Orio, Sabina Pistore, Daniela Rossi Saretto e Heidi Siebenförcher. • Commissione Elettorale: Günther Januth, Georg Hörwarter, Mario Salaris e Marcello Scaccia. Informazioni: www.comune.merano.bz.it LO STORICO COLLEGAMENTO FERROVIARIO Mosca-merano viene riattivato Un viaggio in treno di 2.700 chilometri Quasi un secolo dopo l’ultimo arrivo, il 25 settembre 2010 un treno proveniente da Mosca ferma a Bolzano. A partire dall’anno prossimo alcuni vagoni raggiungeranno anche la stazione di Merano. L’intero percorso fino a Nizza è lungo 3.318 chilometri, la durata del viaggio si aggira attorno alle cinquanta ore. In un totale di dodici vagoni di prima e seconda classe trovano posto 156 viaggiatori, i quali ovvia mente possono anche rifocillarsi nei due ristoranti a bordo. Il treno percorre il seguente tragitto: Mosca – Wiasma – Orscha – Minsk – Brest – Terespol – Varsavia est – Katowice – Sebshidovice – Bogumin – Breslavia – Vienna – Linz – Innsbruck – Brennero – Bolzano – Verona – Milano – Genova – San Remo – Bordighera – Ventimiglia – Mentone – Nizza (e ovvia mente anche ritorno). Foto: LPA/Arno Pertl Fino a 96 anni fa circolavano regolarmente treni tra Mosca e Merano. La città sul Passirio era un luogo di cura rinomato – e ospitava anche una comunità russa. Recentemente, con il collegamento ferroviario 17/18 Mosca-Nizza, un capitolo della storia ha riacquistato attualità. Il Presidente della Provincia Luis Durnwalder, l‘Assessore provinciale Thomas Widmann e il Sindaco di Merano Günther Januth hanno accolto festosamente il primo treno alla fermata della stazione di Bolzano. Sin dal prossimo anno alcuni vagoni arriveranno anche fino a Merano – da Mosca sono poco più di 2.700 chilometri. Il Consigliere provinciale Thomas Widmann, il Presidente della Provincia Luis Durnwalder e il Sindaco Günther Januth hanno accolto a Bolzano i passeggeri del primo treno proveniente da Mosca. Informazioni: www.comune.merano.bz.it 16