Profilo dell`iniziativa congiunta delle quattro Fondazioni in Senegal
Transcript
Profilo dell`iniziativa congiunta delle quattro Fondazioni in Senegal
Profilo dell’iniziativa congiunta delle quattro Fondazioni in Senegal Obiettivi L’obiettivo generale è migliorare le condizioni economiche e sociali delle popolazioni che vivono in ambito rurale e peri-urbano in Senegal. Gli obiettivi specifici sono: 1. Valorizzare il ruolo dei migranti senegalesi residenti in Italia nel favorire processi di sviluppo nel proprio Paese d’origine. 2. Valorizzare i prodotti e le risorse locali come fonte di reddito, in particolare per i gruppi sociali vulnerabili. 3. Promuovere la partecipazione attiva della società civile e delle organizzazioni di rappresentanza dei gruppi sociali vulnerabili in meccanismi di sviluppo locale e di decisione politica a diversi livelli (locale, nazionale, ecc). Localizzazione dell’intervento Regioni di Louga, St. Louis, Ziguinchor, Fatick, Dakar, Kaolack, Diourbel, Tambacounda, Thiès. Risultati attesi • Le capacità dei migranti senegalesi residenti in Italia di partecipare a meccanismi di co-sviluppo sono rafforzate. • Viene approfondita la conoscenza e rafforzata la capacità di analisi di dinamiche migratorie e di iniziative di co-sviluppo Italia-Senegal. • Viene potenziata l’informazione e la consapevolezza dei cittadini italiani (in particolare dei giovani) rispetto alle dinamiche di sviluppo in Senegal, all’interdipendenza tra Nord e Sud del mondo e rafforzati i legami di partenariato e di collaborazione tra Italia e Senegal. • La qualità della filiera di produzione (analisi di mercato, produzione, stoccaggio, conservazione, trasformazione, distribuzione di prodotti locali), in particolare dei prodotti della pesca, del mango e dei prodotti lattiero-caseari è migliorata. • L’accesso dei prodotti locali al mercato locale/nazionale/internazionale è facilitato. • Aumentano le opportunità di impiego di soggetti appartenenti a gruppi sociali vulnerabili. • Vengono rafforzate le competenze tecniche, gestionali, di rappresentanza delle organizzazioni di produttori locali coinvolte nell’intervento. • Il turismo sostenibile è una fonte di reddito complementare a quelle tradizionali. • L’accesso al credito per attività generatrici di reddito, con particolare attenzione ai settori sostenuti nell’ambito dell’intervento, è facilitato. • Le capacità di partecipazione a meccanismi di sviluppo e di governance locale delle organizzazioni della società civile e degli enti locali sono rafforzate. Principali attività previste: • Sostegno alle organizzazioni di migranti senegalesi in Italia: formazione, accompagnamento, assistenza tecnica, institutional building alle associazioni di migranti senegalesi in Italia in materia di gestione di progetti di co-sviluppo, con particolare riferimento all’iniziativa congiunta delle 4 fondazioni, sviluppo sostenibile, strutturazione delle organizzazioni di rappresentanza dei migranti. • Promozione di reti e partenariati Italia - Senegal: iniziative di promozione e costruzione di reti e partenariati tra enti e organizzazioni italiane e senegalesi. • Sostegno alla ricerca sulle dinamiche migratorie e di co-sviluppo Italia-Senegal: interventi di indagine, ricerca/azione sulle dinamiche migratorie e la diaspora senegalese in Italia e sulle iniziative di co-sviluppo in cui siano coinvolte risorse migranti senegalesi. • Azioni di sensibilizzazione, diffusione ed educazione alla mondialità: iniziative di educazione allo sviluppo realizzate nelle scuole medie superiori delle quattro Regioni di riferimento (Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Toscana) da parte di educatori senegalesi residenti in Italia sui temi della migrazione, del viaggio, della musica, danza e arte senegalese; interventi di educazione allo sviluppo realizzati nelle scuole in Senegal, organizzazione in Italia di eventi di sensibilizzazione e diffusione dell’iniziativa rivolti ad un ampio pubblico. • Organizzazione della filiera di produzione: costruzione e potenziamento di strutture di stoccaggio, conservazione, trasformazione e distribuzione dei prodotti della pesca, del mango, dei prodotti lattiero-caseari e di altri prodotti locali trasformati. • Attività di supporto alla commercializzazione: potenziamento di strutture locali e nazionali per la vendita dei prodotti della pesca e di altri prodotti locali trasformati, analisi di mercato a livello nazionale e promozione dei prodotti lattiero-caseari, analisi di mercato e promozione del mango fresco e trasformato sul mercato nazionale ed internazionale, in particolare attraverso le reti del commercio equo e solidale. • Attività di supporto al turismo sostenibile: analisi di mercato del turismo sostenibile in Senegal, costruzione/potenziamento di alcune strutture comunitarie di turismo sostenibile, formazione del personale delle strutture di turismo responsabile, promozione in Italia del turismo sostenibile in Senegal. • Institutional building: Formazione e assistenza a organizzazioni di base/strutture federative e associazioni di rappresentanza a livello locale e nazionale su aspetti tecnici e gestionali, in materia di empowerment e di sviluppo locale sostenibile. • Supporto alle organizzazioni di micro-finanza: Rafforzamento tecnico degli organismi di microfinanza e delle loro organizzazioni di secondo livello (unioni), identificazione di prodotti ad hoc coerenti con le specifiche attività generatrici di reddito sostenute nell’ambito dell’intervento, formazione e assistenza tecnica, analisi dei flussi di rimesse dall’Italia al Senegal e della possibilità di loro utilizzo da parte delle organizzazioni di micro-finanza, identificazione di modelli per la canalizzazione delle rimesse da parte degli organismi di micro-finanza e assistenza tecnica su queste tematiche. Tempi La prima fase di Fondazioni4Africa Senegal, di durata triennale, è stata avviata a Novembre 2008 e si è conclusa a fine Ottobre 2011. A Novembre 2011 è stata avviata una fase di consolidamento dell’iniziativa che si concluderà a ottobre 2013. Soggetti coinvolti ACRA, Associazione senegalesi a Torino, Trait d’Union, Comunità Senegalese della Provincia di Parma, Associazione Stretta di Mano, CESPI, COSPE, CISV, COOPI realizzano le attività previste nel progetto in Senegal ed in Italia; altre associazioni di migranti senegalesi localizzate in Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Toscana vengono coinvolte nelle attività di formazione e accompagnamento alle organizzazioni della diaspora senegalese, nella realizzazione di interventi di educazione allo sviluppo nelle scuole, nell’organizzazione di altre attività di diffusione e sensibilizzazione e di promozione dei partenariati dei territori tra Italia e Senegal. Collaborano attivamente con l’iniziativa, inoltre, il Governo locale, a livello centrale e periferico, il Ministero Affari Esteri italiano e l’Unità Tecnica Locale, l’Ambasciata italiana in Senegal e l’Ambasciata senegalese in Italia. Per il monitoraggio e la valutazione dei risultati di progetto è stata selezionata la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. In Senegal, i partner del progetto sono: Componente Food: APAD, ADID, ADENA, AFSDN, FBAJ, FENAGIE PECHE, RAIL. Componente Microfinanza: Union Financière Mutualiste (UFM) – Regione di Louga, Union Rurale des Mutuelles d’Epargne et de Crédit du Sénégal (URMECS), MEC DELTA – Regione di Saint Louis; Componente Turismo responsabile: Comité intervillageois della periferia del Parco Nazionale di Djoudj, Gie des ecogardes de la Langue de Barbarie, Asescaw nella Regione di Saint Louis, Adksl, Fesfop, Loumpoul nella Regione di Louga, Association pour le developpement de Sippo nella Regione di Fatick. Realizzazioni e risultati raggiunti Costruzione di partenariati e iniziative di co-sviluppo Quattro associazioni di migranti senegalesi partecipano, in collaborazione e con l’accompagnamento delle ONG italiane coinvolte nel progetto, alla realizzazione delle attività di sviluppo in Senegal e nove beneficiano, in Italia e in Senegal, di attività di formazione, assistenza tecnica e rafforzamento istituzionale che consentono loro di contribuire attivamente, in Italia e in Senegal, allo sviluppo del loro paese d’origine con particolare valorizzazione dei migranti di rientro. Nel 2009 circa 25 associazioni di migranti senegalesi operanti nelle quattro regioni italiane di riferimento delle fondazioni sono state coinvolte in cicli di formazione volti al rafforzamento delle competenze nella gestione di progetti di co-sviluppo e approfondimento di tematiche specifiche (rafforzamento istituzionale delle organizzazioni, commercio equo e solidale, turismo responsabile, educazione allo sviluppo). Nel 2010 e nel 2011, le attività di formazione e accompagnamento sono state offerte prevalentemente a 9 organizzazioni di migranti (per circa complessivi 70 rappresentanti) attive nelle quattro regioni italiane e coinvolte nell’iniziativa anche nello sviluppo di altre attività, ciò al fine di consentire percorsi più dettagliati e coerenti alle specifiche esigenze di formazione e accompagnamento. Un percorso particolarmente degno di nota è il corso di formazione professionale per operatori Agroalimentari, realizzato a Parma, che si è svolto durante tutto il 2011. Otto partecipanti senegalesi hanno superato l’esame di verifica strutturato secondo il sistema regionale di formazione e certificazione delle competenze (SRFC) in relazione agli standard professionali presenti nel repertorio del Sistema regionale delle Qualifiche. Nel corso del 2011, parte dei percorsi di formazione e accompagnamento hanno condotto all’organizzazione di “Carovana4Africa”, un evento pubblico a tappe organizzato e gestito in prima persona dalle associazioni di migranti accompagnate dalle Ong nei territori di riferimento dell’iniziativa, realizzato a Milano, Torino, Mantova, Faenza, Massa Lombarda, Parma, Siena e Poggibonsi. Si sottolinea che tutte le attività del progetto Fondazioni4Africa Senegal hanno come filo conduttore la costruzione di partenariati e iniziative di co-sviluppo fra Italia/Senegal. Sul fronte della promozione dei partenariati, si ricorda il seminario di Pontedera organizzato da Fondazioni4Africa nell’ottobre 2010 tra rappresentanti delle autorità locali dei 6 territori senegalesi in cui il progetto è attivo ed una decina di autorità locali (comunali, provinciali e regionali) dei territori di riferimento delle Fondazioni promotrici dell’iniziativa (Piemonte, Toscana, Emilia Romagna, Lombardia) che ha suggellato un percorso di progressivo avvicinamento e collaborazione tra Fondazioni4Africa Senegal e i partenariati in atto tra territori italiani e senegalesi, poi rafforzati, attraverso il protagonismo delle organizzazioni della diaspora, nel 2011, con l’organizzazione di specifiche visite di circa 10 rappresentanti di autorità locali senegalesi in Italia e in particolare a Milano, Treviglio, Faenza, Parma, Mantova, Siena, Poggibonsi, Firenze, Torino, Cirié, Grugliasco, Moncalieri. Interventi di indagine, ricerca/azione sulle dinamiche migratorie e la diaspora Le attività di analisi e di ricerca/azione sui fenomeni migratori tra Italia e Senegal hanno accompagnato costantemente le azioni di progetto fornendo importanti indicazioni, in particolare su alcuni filoni di intervento, quali la canalizzazione delle rimesse dei migranti attraverso le organizzazioni di micro finanza in Senegal, la formazione e l’accompagnamento in Italia alle organizzazioni di migranti senegalesi, i rientri e la valorizzazione delle esperienze migratorie, le opportunità e strutture esistenti di commercializzazione alla comunità senegalese in Italia di prodotti tipici locali, aprendo nuovi orizzonti e opportunità di intervento. In particolare, è stato elaborato un modello per la valorizzazione dei risparmi dei migranti senegalesi residenti in Italia attraverso le organizzazioni di micro finanza in Senegal. Sono stati avviati processi di consultazione e scambio con banche italiane e con l’Associazione Bancaria Italiana (ABI), soggetti istituzionali in entrambi i paesi, istituti di credito senegalesi, organizzazioni di trasferimento del denaro e istituzioni di micro finanza senegalesi interessati ad applicare il modello, che potrebbe essere trasferito anche in altri Paesi (Ecuador, Perù). E’ stato firmato un protocollo di Intesa tra ACRI (Associazione di Fondazioni e Casse di Risparmio Italiane) e ABI per la valorizzazione del risparmio dei migranti tra l’Italia e i paesi di origine. E’ stato inoltre siglato un Protocollo di Intesa con la Direzione della Microfinanza, Ministero della Famiglia e della PMI in Senegal per sostenere la realizzazione del modello. In riferimento alla formazione e l’accompagnamento in Italia alle organizzazioni di migranti senegalesi, alla fine del primo anno, la componente ricerca ha accompagnato le organizzazioni nella definizione di un approccio metodologico da adottare a partire dal secondo anno di progetto passando da un approccio fondato su percorsi formativi ad uno maggiormente incentrato sul capacity building. Questo approccio ha avuto un immediato esito positivo. E’ stato costituito un database delle competenze senegalesi. Sono state realizzate attività di diffusione pubblica dell’iniziativa, attraverso la partecipazione a numerosi convegni e seminari e attraverso la pubblicazione sul sito ufficiale del progetto e sul sito ufficiale della Partnership Africa-Unione Europea: The role of the diaspora: migrants as actors in home country development http://www.africa-eu-partnership.org/node/1997. Diciassette documenti di riflessione e analisi (sotto forma di working paper, studi e paper) sono stati realizzati e pubblicati sul sito ufficiale del progetto. La redazione di un volume edito da Carocci “Movimenti migratori e percorsi di cooperazione – L’esperienza di co-sviluppo di Fondazioni4Africa – Senegal”, di sintesi e di sistematizzazione dell’esperienza di ricerca e di riflessione sull’iniziativa e sulle tematiche del co-sviluppo è stato pubblicato nel luglio del 2012 . Sensibilizzazione ed educazione alla mondialità Molto promettente appare il contributo che le associazioni della diaspora senegalese sono state in grado di fornire in iniziative di educazione alla cittadinanza attiva nelle scuole italiane e senegalesi. Le attività di sensibilizzazione sull’interdipendenza tra Nord e Sud del mondo avviate nel progetto, nei tre anni, sono state realizzate sia in Italia, nelle quattro regioni di intervento, sia in Senegal. A queste attività hanno preso parte circa 2000 ragazzi delle scuole medie superiori (dai 14 ai 18 anni), oltre 30 istituti scolastici (circa 80 classi), 60 educatori, 4 partenariati didattici tra istituti scolastici italiani e senegalesi e due equipe metodologiche, equipe miste italo senegalesi che hanno elaborato metodologie e strumenti didattici nuovi utilizzati sia in Senegal che in Italia. Tutti i materiali raccolti e utilizzati per le attività di educazione allo sviluppo realizzate nell’ambito del progetto in Italia e in Senegal sono stati sistematizzati in uno strumento informatico accessibile al grande pubblico; i risultati delle attività dei tre anni hanno dato origine alla pubblicazione “Dalal Jamm, raccontami di te”, prodotta in 1.000 copie e disponibile in italiano e in francese. A partire dall’esperienza del progetto F4A è stato presentato un progetto triennale alla Commissione Europea “Parlez-vous global? Éduquer au développement entre migration et citoyenneté mondiale”. Questo progetto, approvato nel mese di agosto 2012 ha l’obiettivo di « Accroitre les compétences des acteurs de l'éducation formelle en Europe par rapport aux problématiques de développement global ainsi que leur engagement actif dans des tentatives d'éradication de la pauvreté, de soutien à l'expansion de la justice, des droits de l'homme et de modes de vie durable » e vede implicati i partner del progetto F4A e altri partner austriaci, rumeni, francesi e burkinabé. Settore agroalimentare: filiere della frutta, prodotti zootecnici, della pesca e di altri prodotti locali trasformati (produzione, stoccaggio, conservazione, trasformazione e distribuzione dei prodotti agro-alimentari) Il progetto ha sostenuto principalmente attività volte al sostegno e alla promozione delle filiere produttive con forte potenziale di crescita (frutta, pesce, latte, altri prodotti agricoli trasformati) soprattutto in aree rurali e periurbane del Paese, realizzando da un lato investimenti strutturali per garantire un’operatività adeguata dei sistemi di produzione e trasformazione e rafforzando, dall’altro, le competenze delle associazioni di produttori o delle associazioni della società civile coinvolte, soprattutto in ambito gestionale e commerciale. Tra le diverse realizzazioni portate a termine, sono stati avviati e sviluppati un magazzino per il condizionamento, trasformazione e commercializzazione di prodotti ittici a Dakar e un centro di raccolta e vendita a Foundiougne, ad opera della FENAGIE, che comprende 23 gruppi di donne trasformatrici di pesce basate in diverse località del litorale senegalese, tre minilatterie di proprietà delle tre organizzazioni di allevatori della zona silvopastorale nel Nord del Senegal, un centro di condizionamento e trasformazione del mango e di altra frutta dell’Associazione APAD, in Casamance, nel Sud del Senegal, che coinvolge attivamente circa 200 produttrici e produttori. Un gruppo di circa 50 donne trasformatrici di prodotti agricoli locali di Kebemer, nel Nord del Paese, e quattro gruppi di donne (circa 200 donne) che vivono a Pikine, nella zona periurbana di Dakar, dispongono di locali attrezzati dove realizzare i propri manufatti (cereali locali, succhi di frutta, conserve, marmellate, ecc) rispettando condizioni igienico-sanitarie di base, hanno beneficiato di un iniziale fondo di garanzia e sono stati accompagnati nella promozione della loro attività. Sei gruppi di donne nelle isole vicine alla città di Foundiougne, nel Sine Saloum, nell’area centrale del Senegal e a Potou, nel litorale settentrionale del Senegal, hanno potuto beneficiare di sei piroghe ed attrezzature per la trasformazione del pesce. Le tre organizzazioni di allevatori del Nord del Senegal hanno potuto beneficiare dell’acquisto di tre camionette frigorifere per il trasporto e la commercializzazione del latte e dei suoi derivati. E’ stato inoltre realizzato un centro di raccolta del latte e un magazzino di stoccaggio per gli allevatori per migliorare l’accesso agli alimenti per il bestiame nelle zone periferiche. Queste strutture sono alimentate principalmente ad energia solare. L’APAD ha potuto beneficiare dell’acquisto di un trattore e un pick-up per le operazioni di monitoraggio e raccolta nei frutteti. Nel corso delle tre annualità sono stati elaborati e introdotti appositi strumenti di pianificazione e gestione economica-finanziaria (business plans, studi di mercato, strumenti di gestione economicofinanziaria) e sono state realizzate attività di formazione tecniche e gestionali, per ogni struttura locale di produzione e trasformazione agro-alimentare sostenuta nell’ambito delle diverse filiere del progetto, consentendo ai soggetti partner di divenire più capaci di gestire in autonomia le loro attività produttive. A questo proposito, è utile sottolineare che almeno 4 strutture di trasformazione di prodotti agricoli sostenute dal progetto hanno raggiunto nei tre anni livelli più che soddisfacenti di sostenibilità economica e finanziaria e che altre due sono molto vicine a raggiungere questo risultato. Sono state supportate strategie di promozione e commercializzazione, che hanno visto la partecipazione delle strutture singolarmente (Salone del commercio equo Europeo a Lione – 2009) e in maniera congiunta (FIARA 2009-2010-2011-2012). Nel corso del 2010 e 2011 sono state realizzate delle missioni in Senegal del CUCI (centro universitario di cooperazione internazionale di Parma) che hanno permesso a tutte le filiere di beneficiare di consulenza qualificata e migliorare le tecniche e gli standard igienici e di sicurezza. Micro- finanza Nel settore della micro finanza, sono stati raggiunti buoni risultati rispetto al miglioramento dell’accesso ai servizi finanziari di base per la popolazione esclusa dai circuiti finanziari formali, soprattutto in ambito rurale e periurbano. Le istituzioni che collaborano all’interno del progetto sono tre Unioni che raggruppano 35 casse di base ubicate principalmente in ambito rurale e presenti su buona parte del territorio nazionale. Durante i tre anni di progetto si è passati da 25 casse di base a 35; il societariato è passato da 18.290 a 33.056 membri nei tre anni (di cui quasi il 40% è in media costituito da donne); i crediti in corso sono passati da circa 1.295.000 € a 2.450.000 € ed è migliorata la qualità del portafoglio delle tre Unioni, il cui tasso di crediti in sofferenza a 90 giorni è passato dal 7% al 4% medio del portafoglio. Ciò è stato possibile grazie ad un importante ed efficace lavoro di rafforzamento istituzionale e gestionale, all’informatizzazione delle tre Unioni e delle casse di base, all’individuazione di specifici prodotti di micro finanza e assicurazione agricola che rispondono in modo più adeguato alle esigenze dei produttori coinvolti nelle filiere prioritarizzate nell’ambito del progetto. Le istituzioni di micro finanza sostenute dall’iniziativa stanno raggiungendo livelli soddisfacenti di sostenibilità operativa. Le 35 casse di base e le direzioni delle 3 Unioni hanno beneficiato di formazione (circa 800 partecipanti alle formazioni), assistenza tecnica, accompagnamento, rafforzamento infrastrutturale (fornitura software e informatizzazione delle tre unioni e delle casse di base). E’ stata costruita la sede di una delle tre unioni e sono state acquistate 2 moto per le zone del Nord del Senegal al fine di migliorare gli spostamenti e il monitoraggio delle casse. E’ stato realizzato il documento programmatico per la costituzione di una Piattaforma dalle IMF rurali promossa dalle tre Unioni partner del progetto al fine di promuovere la riflessione sulle priorità della micro finanza in ambito rurale in Senegal. Le tre unioni, in partenariato con PAMECAS, hanno inoltre creato il GIE VA.RE.MI (valorizzazione delle rimesse dei migranti) , una struttura di Gouvernance per promuovere la valorizzazione e la canalizzazione delle rimesse dei migranti senegalesi. Un servizio di trasferimento di denaro interno e delle rimesse è stato attivato e diffuso in due delle unioni sostenute nel progetto. Tre associazioni di allevatori del Nord del Senegal hanno usufruito di specifici fondi di credito messi a disposizione per l’acquisto congiunto di alimenti per il bestiame. Turismo responsabile Le azioni promosse nell’ambito del turismo responsabile si sono rivelate una effettiva opportunità di generazione di reddito non alternativo ma complementare per i produttori e soprattutto le produttrici locali impegnate nelle filiere agricole sostenute dall’iniziativa. Sono state avviate e/o completate sei strutture ricettive di turismo responsabile, dotandole anche di sistemi alternativi di generazione dell’energia, in coerenza con uno degli obiettivi prioritari di questa specifica tipologia di turismo, la protezione del territorio e dell’ambiente e sono stati completati un laboratorio artigianale per la produzione dei batik per un’associazione di donne di Louga (25 donne coinvolte), una buvette (area di ristorazione) e un mercato di oggetti artigianali sull’isola di Sippo che impiegano circa 30 addetti per rafforzare l’accoglienza dei turisti. Intense attività di accompagnamento, formazione in materie tecniche e di gestione delle strutture turistiche, che hanno coinvolto circa 300 persone, hanno permesso alle persone coinvolte di raggiungere livelli di qualità del servizio più adeguati. In Italia e in Senegal sono state realizzate importanti attività di promozione della destinazione Senegal/turismo responsabile, attraverso la partecipazione a fiere ed eventi, la strutturazione di un apposito sito internet (www.incontrasenegal.com), la diffusione di informazioni su internet, la realizzazione di spot e di video. In collegamento con la struttura di accoglienza turistica, ultimata durante il 2009 dal progetto a Lompoul, con la partecipazione di un’associazione di migranti senegalesi residenti in Italia, l’unione dei produttori locali, che raggruppa oltre 1.000 contadini della zona, ha avviato la coltivazione di ortaggi e alberi da frutta con tecniche innovative di irrigazione ed è stata costruita una unità di allevamento avicolo che consente di rifornire la struttura di turismo responsabile e di generare ulteriore reddito per i soggetti coinvolti complessivamente nell’iniziativa. Grazie all’accompagnamento in campo economico-gestionale fornito nell’ambito dell’iniziativa , cinque delle 9 strutture di ricezione turistica o di generazione di reddito complementare all’attività turistica (produzione di batik, commercializzazione prodotti dell’artigianato, avicoltura e orticultura) hanno già raggiunto la loro sostenibilità economica e finanziaria e sono in grado di reinvestire nelle attività sociali e di solidarietà del territorio. Il 100% degli operatori delle strutture sono abitanti delle località beneficiarie del progetto e circa l’80% sono donne. Nel corso del primo anno della seconda fase è stata elaborata una griglia per l’analisi dei criteri di turismo responsabile in Senegal, realizzata in collaborazione con l’Università di Lione, che è stata applicata ai siti di Djoudj, Langue, Savoigne e Louga. La griglia è stata inoltre condivisa con le altre ONG e Fondazioni che operano nel settore in Senegal. In un’ottica di sostenibilità delle azioni è stata intrapresa una stretta collaborazione con il Ministero del turismo e cultura senegalese che permetterà, entro la fine del progetto, l’adozione di una carta dei principi del Turismo Responsabile a livello nazionale e permetterà alle strutture di TR di ottenere il riconoscimento ministeriale. L’integrazione tra attori e tra componenti è sempre stata considerata come uno degli elementi caratteristici più qualificanti dell’iniziativa e uno degli obiettivi strategici dell’intervento. Nei primi tre anni di progetto sono stati organizzati, tra i partner di una stessa componente e tra le componenti, numerosi scambi metodologici e strategici, formazioni e ricerche comuni, è avvenuta la partecipazione congiunta ad eventi fieristici, sono state realizzate ricerche congiunte di finanziamento, sono state presentate nuove proposte di progetto. La crescita compiuta dalle associazioni di migranti grazie ai percorsi di rafforzamento tecnico, di riflessione istituzionale e di confronto, legati anche alla valorizzazione delle risorse della diaspora è stata significativa. Questi percorsi hanno permesso alle singole associazioni di scrivere e presentare nuovi progetti, ottenere nuovi contributi e arricchire il bagaglio di esperienza, oltre il progetto F4A, in continuità con le attività sviluppate al suo interno. In molti progetti le associazioni di migranti svolgono un ruolo di capofila o di primo piano. I partner della componente Food hanno potuto beneficiare di alcuni progetti cofinanziati da programmi internazionali di promozione della sicurezza e sovranità alimentare, grazie al rafforzamento istituzionale delle organizzazioni contadine partner del progetto. Le tre Isitituzioni di Microfinanza, oltre al rafforzamento istituzionale, hanno visto migliorare la loro trasparenza e credibilità e hanno così potuto beneficiare di nuove linee di credito per un totale di circa € 1.595.000 e sovvenzioni per il rafforzamento istituzionale e progetti cofinanziati concessi da programmi nazionali e internazionali di promozione della micro finanza. La componente Turismo responsabile del progetto ha operato in stretta sinergia con i programmi nazionali a beneficio delle aree protette e con i programmi finanziati dalla cooperazione allo sviluppo e della cooperazione decentrata. In particolare, dal 2009 in poi sono stati attivati dai diversi attori del progetto F4A, ed in collegamento con esso, 33 progetti cofinanziati da Fondazioni private (Cariplo, Compagnia San Paolo, De Agostini), da enti della cooperazione decentrata (Comune di Milano, Regione Piemonte, Regione Toscana ed Emilia Romagna), dalla cooperazione internazionale (italiana, francese, spagnola ed europea), da programmi senegalesi di cooperazione e dalle Nazioni Unite (PNUD, IFAD, OMT) per un effetto leva totale di circa 4,5 milioni di euro. In generale, nell’ambito della realizzazione delle attività, particolare attenzione è posta alle dinamiche di genere in tutte le componenti del progetto. Allo stesso modo, sono tenute in particolare considerazione le questioni ambientali e, laddove possibile, la promozione di energie alternative è incentivata con istallazione di pannelli solari e pompe solari per l’approvvigionamento dell’acqua. Nell’ambito dello svolgimento delle attività di progetto, si segnala che sono stati siglati due protocolli di collaborazione: un protocollo d’accordo tra la FAO “progetto d’appoggio alle organizzazione di produttori delle filiere produttive con potenzialità” e il progetto F4A per la realizzazione di attività comuni nell’ambito delle filiere produttive e attività di scambio di informazione, studi e coordinamento e un protocollo d’intesa tra la Direzione della Micro finanza, Ministero dell’imprenditorialità femminile e della micro finanza e il progetto F4A per la creazione di una piattaforma volta ad incentivare la canalizzazione e la valorizzazione delle rimesse dall’Italia verso le istituzione della micro finanza in Senegal. Sono inoltre state realizzate diverse pubblicazioni e video all’interno del progetto. In particolare si segnalano il video sul turismo responsabile in Senegal “una vera esperienza di Senegal” (www.incontrasenegal.com), il video sull’educazione allo sviluppo, il cui estratto è visionabile sul sito ufficiale del progetto nella sezione EAS, la pubblicazione “Dalal Jamm, raccontami di te”, che può essere richiesta tramite il sito ufficiale, due pubblicazioni inerenti il turismo responsabile “Turismo responsabile in Senegal” e “Turismo responsabile per gli italiani”, disponibili sul sito www.incontrasenegal.com, nonché gli studi, working paper e paper realizzati dal CeSPI che possono essere scaricati dal sito ufficiale del progetto, oltre al volume edito da Carocci ““Movimenti migratori e percorsi di cooperazione – L’esperienza di cosviluppo di Fondazioni4Africa – Senegal”. Il sito ufficiale dell’iniziativa è: www.fondazioni4africa.org