Profilo dell`iniziativa congiunta delle quattro Fondazioni in Senegal

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Profilo dell`iniziativa congiunta delle quattro Fondazioni in Senegal
 Profilo dell’iniziativa congiunta delle quattro Fondazioni in Senegal Obiettivi
L’obiettivo generale è migliorare le condizioni economiche e sociali delle popolazioni che vivono in ambito
rurale e peri-urbano in Senegal.
Gli obiettivi specifici sono:
1. Valorizzare il ruolo dei migranti senegalesi residenti in Italia nel favorire processi di sviluppo nel proprio
Paese d’origine.
2. Valorizzare i prodotti e le risorse locali come fonte di reddito, in particolare per i gruppi sociali vulnerabili.
3. Promuovere la partecipazione attiva della società civile e delle organizzazioni di rappresentanza dei gruppi
sociali vulnerabili in meccanismi di sviluppo locale e di decisione politica a diversi livelli (locale, nazionale,
ecc).
Localizzazione dell’intervento
Regioni di Louga, St. Louis, Ziguinchor, Fatick, Dakar, Kaolack, Diourbel, Tambacounda, Thiès.
Risultati attesi
• Le capacità dei migranti senegalesi residenti in Italia di partecipare a meccanismi di co-sviluppo sono
rafforzate.
• Viene approfondita la conoscenza e rafforzata la capacità di analisi di dinamiche migratorie e di
iniziative di co-sviluppo Italia-Senegal.
• Viene potenziata l’informazione e la consapevolezza dei cittadini italiani (in particolare dei giovani)
rispetto alle dinamiche di sviluppo in Senegal, all’interdipendenza tra Nord e Sud del mondo e
rafforzati i legami di partenariato e di collaborazione tra Italia e Senegal.
• La qualità della filiera di produzione (analisi di mercato, produzione, stoccaggio, conservazione,
trasformazione, distribuzione di prodotti locali), in particolare dei prodotti della pesca, del mango e
dei prodotti lattiero-caseari è migliorata.
• L’accesso dei prodotti locali al mercato locale/nazionale/internazionale è facilitato.
• Aumentano le opportunità di impiego di soggetti appartenenti a gruppi sociali vulnerabili.
• Vengono rafforzate le competenze tecniche, gestionali, di rappresentanza delle organizzazioni di
produttori locali coinvolte nell’intervento.
• Il turismo sostenibile è una fonte di reddito complementare a quelle tradizionali.
• L’accesso al credito per attività generatrici di reddito, con particolare attenzione ai settori sostenuti
nell’ambito dell’intervento, è facilitato.
• Le capacità di partecipazione a meccanismi di sviluppo e di governance locale delle organizzazioni
della società civile e degli enti locali sono rafforzate.
Principali attività previste:
• Sostegno alle organizzazioni di migranti senegalesi in Italia: formazione,
accompagnamento, assistenza tecnica, institutional building alle associazioni di migranti senegalesi
in Italia in materia di gestione di progetti di co-sviluppo, con particolare riferimento all’iniziativa
congiunta delle 4 fondazioni, sviluppo sostenibile, strutturazione delle organizzazioni di
rappresentanza dei migranti.
• Promozione di reti e partenariati Italia - Senegal: iniziative di promozione e costruzione di reti
e partenariati tra enti e organizzazioni italiane e senegalesi.
• Sostegno alla ricerca sulle dinamiche migratorie e di co-sviluppo Italia-Senegal: interventi
di indagine, ricerca/azione sulle dinamiche migratorie e la diaspora senegalese in Italia e sulle
iniziative di co-sviluppo in cui siano coinvolte risorse migranti senegalesi.
• Azioni di sensibilizzazione, diffusione ed educazione alla mondialità: iniziative di educazione
allo sviluppo realizzate nelle scuole medie superiori delle quattro Regioni di riferimento (Piemonte,
Lombardia, Emilia Romagna e Toscana) da parte di educatori senegalesi residenti in Italia sui temi
della migrazione, del viaggio, della musica, danza e arte senegalese; interventi di educazione allo
sviluppo realizzati nelle scuole in Senegal, organizzazione in Italia di eventi di sensibilizzazione e
diffusione dell’iniziativa rivolti ad un ampio pubblico.
• Organizzazione della filiera di produzione: costruzione e potenziamento di strutture di
stoccaggio, conservazione, trasformazione e distribuzione dei prodotti della pesca, del mango, dei
prodotti lattiero-caseari e di altri prodotti locali trasformati.
• Attività di supporto alla commercializzazione: potenziamento di strutture locali e nazionali per
la vendita dei prodotti della pesca e di altri prodotti locali trasformati, analisi di mercato a livello
nazionale e promozione dei prodotti lattiero-caseari, analisi di mercato e promozione del mango
fresco e trasformato sul mercato nazionale ed internazionale, in particolare attraverso le reti del
commercio equo e solidale.
• Attività di supporto al turismo sostenibile: analisi di mercato del turismo sostenibile in Senegal,
costruzione/potenziamento di alcune strutture comunitarie di turismo sostenibile, formazione del
personale delle strutture di turismo responsabile, promozione in Italia del turismo sostenibile in
Senegal.
• Institutional building: Formazione e assistenza a organizzazioni di base/strutture federative e
associazioni di rappresentanza a livello locale e nazionale su aspetti tecnici e gestionali, in materia
di empowerment e di sviluppo locale sostenibile.
• Supporto alle organizzazioni di micro-finanza: Rafforzamento tecnico degli organismi di microfinanza e delle loro organizzazioni di secondo livello (unioni), identificazione di prodotti ad hoc
coerenti con le specifiche attività generatrici di reddito sostenute nell’ambito dell’intervento,
formazione e assistenza tecnica, analisi dei flussi di rimesse dall’Italia al Senegal e della possibilità
di loro utilizzo da parte delle organizzazioni di micro-finanza, identificazione di modelli per la
canalizzazione delle rimesse da parte degli organismi di micro-finanza e assistenza tecnica su
queste tematiche.
Tempi
La prima fase di Fondazioni4Africa Senegal, di durata triennale, è stata avviata a Novembre 2008 e si è
conclusa a fine Ottobre 2011. A Novembre 2011 è stata avviata una fase di consolidamento dell’iniziativa
che si concluderà a ottobre 2013.
Soggetti coinvolti
ACRA, Associazione senegalesi a Torino, Trait d’Union, Comunità Senegalese della Provincia di Parma,
Associazione Stretta di Mano, CESPI, COSPE, CISV, COOPI realizzano le attività previste nel progetto in
Senegal ed in Italia; altre associazioni di migranti senegalesi localizzate in Piemonte, Lombardia, Emilia
Romagna e Toscana vengono coinvolte nelle attività di formazione e accompagnamento alle organizzazioni
della diaspora senegalese, nella realizzazione di interventi di educazione allo sviluppo nelle scuole,
nell’organizzazione di altre attività di diffusione e sensibilizzazione e di promozione dei partenariati dei
territori tra Italia e Senegal.
Collaborano attivamente con l’iniziativa, inoltre, il Governo locale, a livello centrale e periferico, il Ministero
Affari Esteri italiano e l’Unità Tecnica Locale, l’Ambasciata italiana in Senegal e l’Ambasciata senegalese in
Italia.
Per il monitoraggio e la valutazione dei risultati di progetto è stata selezionata la Scuola Superiore Sant’Anna
di Pisa.
In Senegal, i partner del progetto sono:
Componente Food: APAD, ADID, ADENA, AFSDN, FBAJ, FENAGIE PECHE, RAIL.
Componente Microfinanza: Union Financière Mutualiste (UFM) – Regione di Louga, Union Rurale des
Mutuelles d’Epargne et de Crédit du Sénégal (URMECS), MEC DELTA – Regione di Saint Louis;
Componente Turismo responsabile: Comité intervillageois della periferia del Parco Nazionale di Djoudj, Gie
des ecogardes de la Langue de Barbarie, Asescaw nella Regione di Saint Louis, Adksl, Fesfop, Loumpoul
nella Regione di Louga, Association pour le developpement de Sippo nella Regione di Fatick.
Realizzazioni e risultati raggiunti
Costruzione di partenariati e iniziative di co-sviluppo
Quattro associazioni di migranti senegalesi partecipano, in collaborazione e con l’accompagnamento
delle ONG italiane coinvolte nel progetto, alla realizzazione delle attività di sviluppo in Senegal e
nove beneficiano, in Italia e in Senegal, di attività di formazione, assistenza tecnica e rafforzamento
istituzionale che consentono loro di contribuire attivamente, in Italia e in Senegal, allo sviluppo del
loro paese d’origine con particolare valorizzazione dei migranti di rientro. Nel 2009 circa 25
associazioni di migranti senegalesi operanti nelle quattro regioni italiane di riferimento delle
fondazioni sono state coinvolte in cicli di formazione volti al rafforzamento delle competenze nella
gestione di progetti di co-sviluppo e approfondimento di tematiche specifiche (rafforzamento
istituzionale delle organizzazioni, commercio equo e solidale, turismo responsabile, educazione allo
sviluppo). Nel 2010 e nel 2011, le attività di formazione e accompagnamento sono state offerte
prevalentemente a 9 organizzazioni di migranti (per circa complessivi 70 rappresentanti)
attive nelle quattro regioni italiane e coinvolte nell’iniziativa anche nello sviluppo di altre attività, ciò
al fine di consentire percorsi più dettagliati e coerenti alle specifiche esigenze di formazione e
accompagnamento. Un percorso particolarmente degno di nota è il corso di formazione
professionale per operatori Agroalimentari, realizzato a Parma, che si è svolto durante tutto il
2011. Otto partecipanti senegalesi hanno superato l’esame di verifica strutturato secondo il sistema
regionale di formazione e certificazione delle competenze (SRFC) in relazione agli standard
professionali presenti nel repertorio del Sistema regionale delle Qualifiche.
Nel corso del 2011, parte dei percorsi di formazione e accompagnamento hanno condotto
all’organizzazione di “Carovana4Africa”, un evento pubblico a tappe organizzato e gestito in prima
persona dalle associazioni di migranti accompagnate dalle Ong nei territori di riferimento
dell’iniziativa, realizzato a Milano, Torino, Mantova, Faenza, Massa Lombarda, Parma, Siena e
Poggibonsi. Si sottolinea che tutte le attività del progetto Fondazioni4Africa Senegal hanno come filo
conduttore la costruzione di partenariati e iniziative di co-sviluppo fra
Italia/Senegal. Sul fronte della promozione dei partenariati, si ricorda il seminario di Pontedera
organizzato da Fondazioni4Africa nell’ottobre 2010 tra rappresentanti delle autorità locali dei 6
territori senegalesi in cui il progetto è attivo ed una decina di autorità locali (comunali,
provinciali e regionali) dei territori di riferimento delle Fondazioni promotrici dell’iniziativa (Piemonte,
Toscana, Emilia Romagna, Lombardia) che ha suggellato un percorso di progressivo avvicinamento e
collaborazione tra Fondazioni4Africa Senegal e i partenariati in atto tra territori italiani e senegalesi,
poi rafforzati, attraverso il protagonismo delle organizzazioni della diaspora, nel 2011, con
l’organizzazione di specifiche visite di circa 10 rappresentanti di autorità locali senegalesi in
Italia e in particolare a Milano, Treviglio, Faenza, Parma, Mantova, Siena, Poggibonsi, Firenze,
Torino, Cirié, Grugliasco, Moncalieri.
Interventi di indagine, ricerca/azione sulle dinamiche migratorie e la diaspora
Le attività di analisi e di ricerca/azione sui fenomeni migratori tra Italia e Senegal hanno accompagnato
costantemente le azioni di progetto fornendo importanti indicazioni, in particolare su alcuni filoni di
intervento, quali la canalizzazione delle rimesse dei migranti attraverso le organizzazioni di micro
finanza in Senegal, la formazione e l’accompagnamento in Italia alle organizzazioni di migranti
senegalesi, i rientri e la valorizzazione delle esperienze migratorie, le opportunità e strutture
esistenti di commercializzazione alla comunità senegalese in Italia di prodotti tipici locali,
aprendo nuovi orizzonti e opportunità di intervento. In particolare, è stato elaborato un modello per la
valorizzazione dei risparmi dei migranti senegalesi residenti in Italia attraverso le organizzazioni di
micro finanza in Senegal. Sono stati avviati processi di consultazione e scambio con banche italiane e con
l’Associazione Bancaria Italiana (ABI), soggetti istituzionali in entrambi i paesi, istituti di credito senegalesi,
organizzazioni di trasferimento del denaro e istituzioni di micro finanza senegalesi interessati ad applicare il
modello, che potrebbe essere trasferito anche in altri Paesi (Ecuador, Perù). E’ stato firmato un protocollo di
Intesa tra ACRI (Associazione di Fondazioni e Casse di Risparmio Italiane) e ABI per la valorizzazione del
risparmio dei migranti tra l’Italia e i paesi di origine. E’ stato inoltre siglato un Protocollo di Intesa con la
Direzione della Microfinanza, Ministero della Famiglia e della PMI in Senegal per sostenere la realizzazione
del modello. In riferimento alla formazione e l’accompagnamento in Italia alle organizzazioni di migranti
senegalesi, alla fine del primo anno, la componente ricerca ha accompagnato le organizzazioni nella
definizione di un approccio metodologico da adottare a partire dal secondo anno di progetto passando da un
approccio fondato su percorsi formativi ad uno maggiormente incentrato sul capacity building. Questo
approccio ha avuto un immediato esito positivo.
E’ stato costituito un database delle competenze senegalesi.
Sono state realizzate attività di diffusione pubblica dell’iniziativa, attraverso la partecipazione a numerosi
convegni e seminari e attraverso la pubblicazione sul sito ufficiale del progetto e sul sito ufficiale della
Partnership Africa-Unione Europea: The role of the diaspora: migrants as actors in home country
development http://www.africa-eu-partnership.org/node/1997.
Diciassette documenti di riflessione e analisi (sotto forma di working paper, studi e paper) sono stati
realizzati e pubblicati sul sito ufficiale del progetto. La redazione di un volume edito da Carocci
“Movimenti migratori e percorsi di cooperazione – L’esperienza di co-sviluppo di Fondazioni4Africa –
Senegal”, di sintesi e di sistematizzazione dell’esperienza di ricerca e di riflessione sull’iniziativa e sulle
tematiche del co-sviluppo è stato pubblicato nel luglio del 2012 .
Sensibilizzazione ed educazione alla mondialità
Molto promettente appare il contributo che le associazioni della diaspora senegalese sono state in grado di
fornire in iniziative di educazione alla cittadinanza attiva nelle scuole italiane e senegalesi. Le attività di
sensibilizzazione sull’interdipendenza tra Nord e Sud del mondo avviate nel progetto, nei tre anni, sono
state realizzate sia in Italia, nelle quattro regioni di intervento, sia in Senegal. A queste attività hanno preso
parte circa 2000 ragazzi delle scuole medie superiori (dai 14 ai 18 anni), oltre
30 istituti scolastici (circa 80 classi), 60 educatori, 4 partenariati didattici tra istituti scolastici
italiani e senegalesi e due equipe metodologiche, equipe miste italo senegalesi che hanno elaborato
metodologie e strumenti didattici nuovi utilizzati sia in Senegal che in Italia.
Tutti i materiali raccolti e utilizzati per le attività di educazione allo sviluppo realizzate nell’ambito del
progetto in Italia e in Senegal sono stati sistematizzati in uno strumento informatico accessibile al grande
pubblico; i risultati delle attività dei tre anni hanno dato origine alla pubblicazione “Dalal Jamm,
raccontami di te”, prodotta in 1.000 copie e disponibile in italiano e in francese.
A partire dall’esperienza del progetto F4A è stato presentato un progetto triennale alla Commissione Europea
“Parlez-vous global? Éduquer au développement entre migration et citoyenneté mondiale”. Questo progetto,
approvato nel mese di agosto 2012 ha l’obiettivo di « Accroitre les compétences des acteurs de l'éducation
formelle en Europe par rapport aux problématiques de développement global ainsi que leur engagement
actif dans des tentatives d'éradication de la pauvreté, de soutien à l'expansion de la justice, des droits de
l'homme et de modes de vie durable » e vede implicati i partner del progetto F4A e altri partner austriaci,
rumeni, francesi e burkinabé.
Settore agroalimentare: filiere della frutta, prodotti zootecnici, della pesca e di altri prodotti
locali trasformati (produzione, stoccaggio, conservazione, trasformazione e distribuzione dei
prodotti agro-alimentari)
Il progetto ha sostenuto principalmente attività volte al sostegno e alla promozione delle filiere produttive
con forte potenziale di crescita (frutta, pesce, latte, altri prodotti agricoli trasformati) soprattutto in
aree rurali e periurbane del Paese, realizzando da un lato investimenti strutturali per garantire un’operatività
adeguata dei sistemi di produzione e trasformazione e rafforzando, dall’altro, le competenze delle
associazioni di produttori o delle associazioni della società civile coinvolte, soprattutto in ambito gestionale e
commerciale. Tra le diverse realizzazioni portate a termine, sono stati avviati e sviluppati un magazzino per
il condizionamento, trasformazione e commercializzazione di prodotti ittici a Dakar e un centro
di raccolta e vendita a Foundiougne, ad opera della FENAGIE, che comprende 23 gruppi di donne
trasformatrici di pesce basate in diverse località del litorale senegalese, tre minilatterie di proprietà delle
tre organizzazioni di allevatori della zona silvopastorale nel Nord del Senegal, un centro di
condizionamento e trasformazione del mango e di altra frutta dell’Associazione APAD,
in
Casamance, nel Sud del Senegal, che coinvolge attivamente circa 200 produttrici e produttori. Un gruppo
di circa 50 donne trasformatrici di prodotti agricoli locali di Kebemer, nel Nord del Paese, e quattro
gruppi di donne (circa 200 donne) che vivono a Pikine, nella zona periurbana di Dakar, dispongono di
locali attrezzati dove realizzare i propri manufatti (cereali locali, succhi di frutta, conserve, marmellate,
ecc) rispettando condizioni igienico-sanitarie di base, hanno beneficiato di un iniziale fondo di garanzia e
sono stati accompagnati nella promozione della loro attività. Sei gruppi di donne nelle isole vicine alla città
di Foundiougne, nel Sine Saloum, nell’area centrale del Senegal e a Potou, nel litorale settentrionale del
Senegal, hanno potuto beneficiare di sei piroghe ed attrezzature per la trasformazione del pesce. Le
tre organizzazioni di allevatori del Nord del Senegal hanno potuto beneficiare dell’acquisto di tre
camionette frigorifere per il trasporto e la commercializzazione del latte e dei suoi derivati. E’ stato inoltre
realizzato un centro di raccolta del latte e un magazzino di stoccaggio per gli allevatori per migliorare
l’accesso agli alimenti per il bestiame nelle zone periferiche. Queste strutture sono alimentate principalmente
ad energia solare. L’APAD ha potuto beneficiare dell’acquisto di un trattore e un pick-up per le operazioni
di monitoraggio e raccolta nei frutteti.
Nel corso delle tre annualità sono stati elaborati e introdotti appositi strumenti di pianificazione e
gestione economica-finanziaria (business plans, studi di mercato, strumenti di gestione economicofinanziaria) e sono state realizzate attività di formazione tecniche e gestionali, per ogni struttura locale di
produzione e trasformazione agro-alimentare sostenuta nell’ambito delle diverse filiere del progetto,
consentendo ai soggetti partner di divenire più capaci di gestire in autonomia le loro attività produttive. A
questo proposito, è utile sottolineare che almeno 4 strutture di trasformazione di
prodotti agricoli sostenute dal progetto hanno raggiunto nei tre anni livelli più che soddisfacenti di
sostenibilità economica e finanziaria e che altre due sono molto vicine a raggiungere questo risultato. Sono
state supportate strategie di promozione e commercializzazione, che hanno visto la partecipazione delle
strutture singolarmente (Salone del commercio equo Europeo a Lione – 2009) e in maniera congiunta
(FIARA 2009-2010-2011-2012).
Nel corso del 2010 e 2011 sono state realizzate delle missioni in Senegal del CUCI (centro universitario di
cooperazione internazionale di Parma) che hanno permesso a tutte le filiere di beneficiare di consulenza
qualificata e migliorare le tecniche e gli standard igienici e di sicurezza.
Micro- finanza
Nel settore della micro finanza, sono stati raggiunti buoni risultati rispetto al miglioramento dell’accesso ai
servizi finanziari di base per la popolazione esclusa dai circuiti finanziari formali, soprattutto in ambito rurale
e periurbano. Le istituzioni che collaborano all’interno del progetto sono tre Unioni che raggruppano 35
casse di base ubicate principalmente in ambito rurale e presenti su buona parte del territorio nazionale.
Durante i tre anni di progetto si è passati da 25 casse di base a 35; il societariato è passato da 18.290 a
33.056 membri nei tre anni (di cui quasi il 40% è in media costituito da donne); i crediti in corso sono
passati da circa 1.295.000 € a 2.450.000 € ed è migliorata la qualità del portafoglio delle tre Unioni, il cui
tasso di crediti in sofferenza a 90 giorni è passato dal 7% al 4% medio del portafoglio. Ciò è stato possibile
grazie ad un importante ed efficace lavoro di rafforzamento istituzionale e gestionale,
all’informatizzazione delle tre Unioni e delle casse di base, all’individuazione di specifici prodotti di
micro finanza e assicurazione agricola che rispondono in modo più adeguato alle esigenze dei
produttori coinvolti nelle filiere prioritarizzate nell’ambito del progetto. Le istituzioni di micro finanza
sostenute dall’iniziativa stanno raggiungendo livelli soddisfacenti di sostenibilità operativa. Le 35 casse di
base e le direzioni delle 3 Unioni hanno beneficiato di formazione (circa 800 partecipanti alle
formazioni), assistenza tecnica, accompagnamento, rafforzamento infrastrutturale (fornitura software e
informatizzazione delle tre unioni e delle casse di base).
E’ stata costruita la sede di una delle tre unioni e sono state acquistate 2 moto per le zone del Nord del
Senegal al fine di migliorare gli spostamenti e il monitoraggio delle casse.
E’ stato realizzato il documento programmatico per la costituzione di una Piattaforma dalle IMF rurali
promossa dalle tre Unioni partner del progetto al fine di promuovere la riflessione sulle priorità della micro
finanza in ambito rurale in Senegal.
Le tre unioni, in partenariato con PAMECAS, hanno inoltre creato il GIE VA.RE.MI (valorizzazione delle
rimesse dei migranti) , una struttura di Gouvernance per promuovere la valorizzazione e la canalizzazione
delle rimesse dei migranti senegalesi.
Un servizio di trasferimento di denaro interno e delle rimesse è stato attivato e diffuso in due
delle unioni sostenute nel progetto.
Tre associazioni di allevatori del Nord del Senegal hanno usufruito di specifici fondi di credito messi a
disposizione per l’acquisto congiunto di alimenti per il bestiame.
Turismo responsabile
Le azioni promosse nell’ambito del turismo responsabile si sono rivelate una effettiva opportunità di
generazione di reddito non alternativo ma complementare per i produttori e soprattutto le produttrici locali
impegnate nelle filiere agricole sostenute dall’iniziativa. Sono state avviate e/o completate sei strutture
ricettive di turismo responsabile, dotandole anche di sistemi alternativi di generazione dell’energia, in
coerenza con uno degli obiettivi prioritari di questa specifica tipologia di turismo, la protezione del territorio e
dell’ambiente e sono stati completati un laboratorio artigianale per la produzione dei batik per
un’associazione di donne di Louga (25 donne coinvolte), una buvette (area di ristorazione) e un
mercato di oggetti artigianali sull’isola di Sippo che impiegano circa 30
addetti per rafforzare l’accoglienza dei turisti. Intense attività di accompagnamento, formazione in materie
tecniche e di gestione delle strutture turistiche, che hanno coinvolto circa 300 persone, hanno permesso
alle persone coinvolte di raggiungere livelli di qualità del servizio più adeguati. In Italia e in Senegal sono
state realizzate importanti attività di promozione della destinazione Senegal/turismo responsabile, attraverso
la partecipazione a fiere ed eventi, la strutturazione di un apposito sito internet (www.incontrasenegal.com),
la diffusione di informazioni su internet, la realizzazione di spot e di video.
In collegamento con la struttura di accoglienza turistica, ultimata durante il 2009 dal progetto a Lompoul,
con la partecipazione di un’associazione di migranti senegalesi residenti in Italia, l’unione dei produttori
locali, che raggruppa oltre 1.000 contadini della zona, ha avviato la coltivazione di ortaggi e alberi
da frutta con tecniche innovative di irrigazione ed è stata costruita una unità di allevamento
avicolo che consente di rifornire la struttura di turismo responsabile e di generare ulteriore reddito per i
soggetti coinvolti complessivamente nell’iniziativa.
Grazie all’accompagnamento in campo economico-gestionale fornito nell’ambito dell’iniziativa , cinque delle 9
strutture di ricezione turistica o di generazione di reddito complementare all’attività turistica (produzione di
batik, commercializzazione prodotti dell’artigianato, avicoltura e orticultura) hanno già raggiunto la loro
sostenibilità economica e finanziaria e sono in grado di reinvestire nelle attività sociali e di solidarietà
del territorio. Il 100% degli operatori delle strutture sono abitanti delle località beneficiarie del progetto e
circa l’80% sono donne.
Nel corso del primo anno della seconda fase è stata elaborata una griglia per l’analisi dei criteri di
turismo responsabile in Senegal, realizzata in collaborazione con l’Università di Lione, che è stata
applicata ai siti di Djoudj, Langue, Savoigne e Louga. La griglia è stata inoltre condivisa con le altre ONG e
Fondazioni che operano nel settore in Senegal. In un’ottica di sostenibilità delle azioni è stata intrapresa una
stretta collaborazione con il Ministero del turismo e cultura senegalese che permetterà, entro la fine del
progetto, l’adozione di una carta dei principi del Turismo Responsabile a livello nazionale e permetterà alle
strutture di TR di ottenere il riconoscimento ministeriale.
L’integrazione tra attori e tra componenti è sempre stata considerata come uno degli elementi
caratteristici più qualificanti dell’iniziativa e uno degli obiettivi strategici dell’intervento. Nei primi tre anni di
progetto sono stati organizzati, tra i partner di una stessa componente e tra le componenti, numerosi scambi
metodologici e strategici, formazioni e ricerche comuni, è avvenuta la partecipazione congiunta ad eventi
fieristici, sono state realizzate ricerche congiunte di finanziamento, sono state presentate nuove proposte di
progetto.
La crescita compiuta dalle associazioni di migranti grazie ai percorsi di rafforzamento tecnico, di riflessione
istituzionale e di confronto, legati anche alla valorizzazione delle risorse della diaspora è stata significativa.
Questi percorsi hanno permesso alle singole associazioni di scrivere e presentare nuovi progetti, ottenere
nuovi contributi e arricchire il bagaglio di esperienza, oltre il progetto F4A, in continuità con le attività
sviluppate al suo interno. In molti progetti le associazioni di migranti svolgono un ruolo di capofila o di primo
piano. I partner della componente Food hanno potuto beneficiare di alcuni progetti cofinanziati da
programmi internazionali di promozione della sicurezza e sovranità alimentare, grazie al rafforzamento
istituzionale delle organizzazioni contadine partner del progetto. Le tre Isitituzioni di Microfinanza, oltre
al rafforzamento istituzionale, hanno visto migliorare la loro trasparenza e credibilità e hanno così potuto
beneficiare di nuove linee di credito per un totale di circa € 1.595.000 e sovvenzioni per il
rafforzamento istituzionale e progetti cofinanziati concessi da programmi nazionali e internazionali di
promozione della micro finanza. La componente Turismo responsabile del progetto ha operato in stretta
sinergia con i programmi nazionali a beneficio delle aree protette e con i programmi finanziati dalla
cooperazione allo sviluppo e della cooperazione decentrata. In particolare, dal 2009 in poi sono stati attivati dai diversi attori del
progetto F4A, ed in collegamento con esso, 33 progetti cofinanziati da Fondazioni private (Cariplo,
Compagnia San Paolo, De Agostini), da enti della cooperazione decentrata (Comune di Milano, Regione
Piemonte, Regione Toscana ed Emilia Romagna), dalla cooperazione internazionale (italiana, francese,
spagnola ed europea), da programmi senegalesi di cooperazione e dalle Nazioni Unite (PNUD, IFAD, OMT)
per un effetto leva totale di circa 4,5 milioni di euro.
In generale, nell’ambito della realizzazione delle attività, particolare attenzione è posta alle dinamiche di
genere in tutte le componenti del progetto. Allo stesso modo, sono tenute in particolare
considerazione le questioni ambientali e, laddove possibile, la promozione di energie alternative è
incentivata con istallazione di pannelli solari e pompe solari per l’approvvigionamento dell’acqua.
Nell’ambito dello svolgimento delle attività di progetto, si segnala che sono stati siglati due protocolli di
collaborazione: un protocollo d’accordo tra la FAO “progetto d’appoggio alle organizzazione di produttori
delle filiere produttive con potenzialità” e il progetto F4A per la realizzazione di attività comuni nell’ambito
delle filiere produttive e attività di scambio di informazione, studi e coordinamento e un protocollo d’intesa
tra la Direzione della Micro finanza, Ministero dell’imprenditorialità femminile e della micro finanza e il
progetto F4A per la creazione di una piattaforma volta ad incentivare la canalizzazione e la valorizzazione
delle rimesse dall’Italia verso le istituzione della micro finanza in Senegal.
Sono inoltre state realizzate diverse pubblicazioni e video all’interno del progetto.
In particolare si segnalano il video sul turismo responsabile in Senegal “una vera esperienza di Senegal”
(www.incontrasenegal.com), il video sull’educazione allo sviluppo, il cui estratto è visionabile sul sito
ufficiale del progetto nella sezione EAS, la pubblicazione “Dalal Jamm, raccontami di te”, che può essere
richiesta tramite il sito ufficiale, due pubblicazioni inerenti il turismo responsabile “Turismo responsabile in
Senegal” e “Turismo responsabile per gli italiani”, disponibili sul sito www.incontrasenegal.com, nonché gli
studi, working paper e paper realizzati dal CeSPI che possono essere scaricati dal sito ufficiale del progetto,
oltre al volume edito da Carocci ““Movimenti migratori e percorsi di cooperazione – L’esperienza di cosviluppo di Fondazioni4Africa – Senegal”.
Il sito ufficiale dell’iniziativa è: www.fondazioni4africa.org