I dinosauri

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I dinosauri
Supplemento a IL GIORNALINO n. 36 del 4 settembre 2005 - P.I. SPA-S.A.P. - D.L. 353/2003-L.27/02/04 N. 46 - a.1 c.1 DCB/CN - Direttore responsabile: Antonio Tarzia
PTERANODONTE
Tra i vari rettili volanti lo Pteranodonte era uno dei più grandi, raggiungeva i 7 metri di apertura alare ma, grazie a ossa cave come quelle degli attuali uccelli, pesava solo 17
chilogrammi. Circa 80 milioni di anni fa questo maestoso volatore, sfruttando le correnti d'aria, riusciva a veleggiare esplorando il territorio alla ricerca di cibo,
anche pesce, pescato con il lungo becco sprovvisto
di denti. Con le zampe e, soprattutto, con la cresta alla sommità del capo, riusciva a mantenersi stabile in volo. Le membrane alari erano
formate da un sottile strato di pelle, ben tesa tra gli arti anteriori e posteriori.
BRACHIOSAURO
Molti dinosauri avevano dimensioni eccezionali.
Al tenero Brachiosauro, 26 metri di lunghezza e
oltre 60 tonnellate di peso, spetta il riconoscimento
di gigante tra i giganti, il più grande animale mai
esistito sulla terra ferma. Le zampe anteriori di
questo immenso erbivoro, vissuto circa 150 milioni
di anni fa, erano molto più sviluppate di quelle
posteriori. Questa caratteristica, unica tra
i dinosauri, insieme con un collo lunghissimo,
costituiva un grande vantaggio perché favoriva
la ricerca del fogliame sui rami più alti
degli alberi, dove non c’era competizione
alimentare con altri animali. Il Brachiosauro,
probabilmente, viveva in branchi in prossimità di
foreste che garantivano ampia disponibilità di cibo:
più di un quintale di vegetali al giorno per individuo.
STEGOSAURO
Con i suoi 9 metri di lunghezza e 6 tonnellate
di peso, lo Stegosauro si muoveva pesantemente
in mezzo alla vegetazione di cui, 150 milioni di anni
fa, si nutriva. Aveva una caratteristica cresta di
placche ossee lungo il dorso, che gli permettevano
di regolare, grazie a una certa ventilazione
superficiale, la temperatura corporea. La sua
robusta coda, munita di quattro grandi aculei, era
un'arma difensiva molto temuta.
TIRANNOSAURO
Questo spaventoso predatore, vissuto sul finire del Mesozoico, è il dinosauro
più popolare. Era lungo 12 metri e poteva pesare più di 7 tonnellate.
Sicuramente è stato uno dei più grandi carnivori terrestri mai esistiti. Si pensa
che potesse svolgere anche la funzione di spazzino e nutrirsi di animali
già morti, ma normalmente si procurava il cibo con battute di caccia solitaria
o di gruppo. Questo poteva garantirgli maggiore successo sia con prede
piccole e agili sia con erbivori di grandi dimensioni. I suoi denti, lunghi
e taglienti come coltelli, assieme ai temibili artigli degli arti posteriori,
gli permettevano di lacerare le carni delle prede senza alcuna fatica.
EDMONTOSAURO
Famoso dinosauro erbivoro a becco
d'anatra. Era uno dei più grandi: lungo 13 metri e pesante circa 7 tonnellate. Probabilmente viveva in grandi
branchi: decine o addirittura centinaia di esemplari si riunivano
al pascolo nelle grandi pianure e nelle aree paludose di 70
milioni di anni fa. Non era
molto agile per poter sfuggire all'attacco di un predatore,
per questo, secondo alcune ipotesi, molti animali indifesi, come
appunto l'Edmontosauro, potevano
essere addirittura muniti di una pelle
vistosamente colorata e ricca di ghiandole velenifere, come quella di alcune
attuali lucertole dei deserti americani.
DILOFOSAURO
Bipede con denti e artigli affilatissimi,
anche nelle zampe anteriori, con le quali
uccideva le prede. Meno conosciuto di altri,
era comunque un temibile predatore, lungo sino a 6 metri, ma
dal peso contenuto entro i 500 chili, cosa che ne favoriva l'incredibile agilità. Due creste ossee, forse colorate per motivi legati al
corteggiamento tra maschi e femmine, adornavano la sua testa affusolata. Viveva circa 200 milioni
di anni fa in prossimità di foreste e corsi d'acqua.
SCUTELLOSAURO
Questo piccolo dinosauro onnivoro misurava 1,2 metri circa e pesava solo 10 chilogrammi. Viveva nelle boscaglie di 200 milioni di anni
fa e, pur muovendosi su quattro zampe, in caso di
pericolo fuggiva rapidamente correndo sulle zampe
posteriori, utilizzando la coda per trovare l’equilibrio.
PARASAUROLOFO
Era un dinosauro che raggiungeva i 10 metri di lunghezza e le 4 tonnellate di peso. Viveva circa 75 milioni di anni fa preferibilmente in branchi, in ambienti aperti, vicino a paludi e corsi d'acqua. Proprio in acqua questo dinosauro poteva cibarsi di foglie e semi
di piante acquatiche e spesso, nuotando, vi trovava
l'unica via di fuga in caso di attacco da parte di qualche grande carnivoro. Il Parasaurolofo aveva sul capo una curiosa cresta cava, probabilmente colorata,
che serviva forse come elemento utile al corteggiamento o, visto che tale appendice era collegata alle
vie respiratorie, per comunicazioni sonore. La bocca
era allargata e appiattita a tal punto da somigliare
al becco di un'anatra, ma con numerosi e robusti
denti capaci di triturare anche i vegetali più duri.
TRICERATOPO
Un dinosauro piuttosto diffuso alla
fine del Mesozoico era il Triceratopo, animale che solitamente viveva in branchi. Lungo fino a 9 metri e pesante 8 tonnellate, era munito di tre
grandi e robuste corna sul capo, impiegate come armi difensive o come strumenti per smuovere il terreno alla ricerca di cibo. La sua mole e, soprattutto, la larga placca ossea che gli ricopriva il collo costituivano una buona garanzia
di sicurezza. In caso di pericolo, il lento Triceratopo non poteva contare sulla fuga, ma era in grado di reagire con violente cariche e anche il predatore più feroce poteva rischiare d’essere ferito e ucciso da questo possente erbivoro.
ORNITOMIMO
Era un curioso dinosauro diffuso in
ambienti simili alle attuali savane,
circa 70 milioni di anni fa, molto simile, per abitudini, forma e dimensioni
a un attuale struzzo. Misurava poco
più di 3 metri in lunghezza e pesava
circa 150 chilogrammi. Doveva essere onnivoro e, per sfuggire ai pericoli, poteva contare soltanto sulla sua
eccezionale velocità di fuga: è probabile che in corsa potesse superare i
70 chilometri l’ora grazie alle robustissime zampe posteriori, a una testa piccola e leggera e alla lunga coda utilizzata come bilancere. La somiglianza con gli struzzi era data anche
dall'assenza di denti e da una bocca
simile a un vero e proprio becco.