HF13 4 agosto - comunicato stampa

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HF13 4 agosto - comunicato stampa
HORCYNUS FESTIVAL 2013
4 AGOSTO
IL FONDO A SOSTENGO DELLA COOPERATIVA “BIRRIFICIO MESSINA”
E IL CONCERTO DELL’ORCHESTRA FILARMONICA DEL TEATRO CILEA
CON GABIN DABIRÈ, FAISAL TAHER & TINO FINOCCHIARO, JALI DIABATÈ
NELLA NONA GIORNATA DI FESTIVAL
MESSINA. La nona giornata dell’undicesima edizione dell’Horcynus Festival ospita in apertura (ore
20.00) per la sezione “Eventi letterari” la presentazione del libro di Enzo Rega, Derive
mediterranee. Immagini letterarie da Napoli all’altra sponda (edizioni l’arco e l’arca). A seguire
(ore 21.00) il secondo appuntamento con la proiezione dei documentari vincitori del concorso
SO.DOCU (Social Documentary Festival, il concorso cinematografico dedicato ai temi del sociale e
in particolare all’articolo 3 della Costituzione) e altri tra i 40 che hanno partecipato al concorso,
organizzato dal gruppo CGM. Alle 21.30, l’incontro con i lavoratori, oggi in lista mobilità, della Birra
Triscele (ex Birra Messina), per la presentazione di un fondo a sostegno della cooperativa
“Birrificio Messina”, con cui i lavoratori intendono far riprendere la produzione di birra in città. Per
la sezione “Doc”, la proiezione di Unfinished Italy, di Benoit Felici e l’incontro con il regista. Chiude
la serata, alle 22.50, per la sezione “Musica Nomade”, il concerto dell’Orchestra Filarmonica del
Teatro Francesco Cilea con Gabin Dabirè, Faisal Taher e Tino Finocchiaro, Jali Diabatè.
Seguono i dettagli degli eventi.
ufficio stampa e comunicazione sociale
www.itamcomunicazione.it
INFO E CONTATTI
Giuseppe D’Avella - [email protected] - 348.9584581
Iria Cogliani – [email protected] – 329.8346593
Alessia Cotroneo - [email protected] – 345.6629331
Derive mediterranee. Immagini letterarie da Napoli all’altra sponda
Presentazione del libro di Enzo Rega – Eventi letterari
Parco Horcynus Orca – Complesso Monumentale
4 agosto, ore 20.00
Il libro di Enzo Rega è un tentativo di dialogo “letterario” tra le due sponde del Mediterraneo,
cominciando ‘dagli sguardi da Nord’ (quelli di Goethe, Benjamin e Sartre su Napoli), per scorrere la
penisola da Nord a Sud (dalla Liguria dei passeurs di Biamonti alla Napoli mortificata ma anche
multiculturale di Ermanno Rea alla Sardegna dal “cuore africano” di Sergio Atzeni alla Sicilia
“crocevia” di Consolo e Vittorini), per soffermarsi su quella Sicilia terra di confronto tra culture
mediterranee e non, per deviare verso il Portogallo (naturale via di passaggio dall’Atlantico al
Mediterraneo), per ripercorrere la costa Sud, araba, del Mare Bianco (il latino Mare Nostrum), per
infine, come in un controcampo cinematografico, veder-ci ‘da Sud’, attraverso autori dell’altra
sponda che quel braccio di mare hanno attraversato e che sulle due sponde vivono a gambe
spalancate. Tutto ciò nella consapevolezza che nel Mediterraneo passa (come una volta) il nuovo
confine del mondo: tra Nord e Sud, Occidente e Oriente. Un confine “liquido”, che è via di
comunicazione.
Presentazione fondo a sostegno della cooperativa “Birrificio Messina”
Parco Horcynus Orca – Giardino delle Sabbie
4 agosto, ore 21.30
Diecimila euro dalla Fondazione di Comunità di Messina alla nascente cooperativa “Birrificio
Messina”, primo contributo per una raccolta fondi che offra sostegno economico ad un’idea –
“riprendiamoci la nostra birra” – lanciata dai lavoratori e dalle lavoratrici della Triscele (ex Birra
Messina), in cassa integrazione dal giugno del 2011 al dicembre del 2012, oggi in mobilità. La
nascita della cooperativa “Birreria Messina” avrà lo scopo di far riprendere in città la produzione di
birra, cessata nel 2007. La raccolta fondi è iniziativa della Fondazione di Comunità di Messina Distretto Sociale Evoluto - che mette insieme le principali realtà dell'economia sociale e solidale
messinese e sarà lanciata con questo primo versamento di diecimila euro effettuato dalla
Fondazione per sostenere la decisione dei lavoratori e accompagnare l'avvio della cooperativa con
un concreto sostegno economico sugli investimenti iniziali. L’appello che partirà dal palco del
Festival, alla presenza dei lavoratori della cooperativa “Birrificio Messina”, sarà rivolto alla città
per raccogliere ulteriori fondi, nella logica dell’economia civile: “la nascita della ‘Birrificio Messina’,
in questo senso, può rappresentare un’importante esperienza di coesione sociale ed economica”
sottolinea il segretario generale della Fondazione di Comunità di Messina, Gaetano Giunta.
L’appello, oltre che ai cittadini, sarà rivolto all’intera filiera del consumo della birra, nel tentativo di
coinvolgere anche commercianti e ristoratori.
Le coordinate bancarie per la raccolta fondi sono: IBAN IT38M0501804600000000133502 presso
Banca Popolare Etica, via Catania 24 a Palermo, intestato a Fondazione di Comunità di Messina
con la causale “Fondo Birrificio Messina”.
Unfinished Italy
di Benoit Felici - Doc
Parco Horcynus Orca – Complesso Monumentale
4 agosto, ore 23.10
Un viaggio alla scoperta delle rovine moderne in Sicilia: l’architettura dell’incompiuto, con il punto
di vista diverso di Benoit Felici, giovane regista italo-francese. Tra i simboli di un’epoca insicura del
suo avvenire e le persone che hanno reinventato queste strutture paradossali, Felici riprende un
incompiuto che è anche fonte di creatività. Assieme agli inseparabili Bastian Esser (camera) e
Milena Holzknecht (montaggio) ha girato per settimane fuori dalle mappe, alla ricerca dei migliori
esempi di architettura dell’incompiuto e della loro dimensione estetica. Il documentario racconta
il dramma di queste non-opere, lasciate senza fine né senso, ma anche le incredibili storie di chi,
in Sicilia, ha saputo dare alle stesse una nuova destinazione, magari meno solenne ma
sicuramente più umana.
Dopo la proiezione Benoit Felici incontra il pubblico dell’Horcyns Festival.
Orchestra filarmonica del Teatro Francesco Cilea di Reggio Calabria
con Gabin Dabirè, Faisal Taher & Tino Finocchiaro, Jali Diabatè – Musica Nomade
Parco Horcynus Orca – Giardino delle Sabbie
4 agosto, ore 22.50
La sezione “Musica Nomade”, diretta da Giacomo Farina, giunge al sesto anno di programmazione,
sempre al confine fra musica colta e tradizionale; con questa ricerca approda ad una combinazione
magica e profonda: un ensemble orchestrale (espressione massima della musica colta eurooccidentale) che arrangia e accompagna tre artisti africani, messaggeri eclettici e contemporanei
di musica etnica. Il risultato disegna un Mediterraneo confine/non confine, crogiolo di fecondità
culturale e incurante delle divisioni territoriali e religiose.
ORCHESTRA SINFONICA DEL TEATRO “FRANCESCO CILEA” DI REGGIO CALABRIA
È un complesso formatosi nel 2003 e composto in massima parte da musicisti reggini e da unità
provenienti dal restante territorio calabrese che hanno maturato esperienza in prestigiose
orchestre nazionali, effettuando attività concertistica nel campo sinfonico ed operistico in
importanti teatri e sale da concerto, sotto la direzione di maestri di fama internazionale.
L’Orchestra nella sua decennale attività, è diventata una delle istituzioni musicali tra le più
promettenti del Sud Italia. Ha effettuato numerosi concerti lirico-sinfonici con direttori e solisti di
fama internazionale. Fra i tanti si evidenziano: Daniel Oren, Julian Kovatchev, Nicola Luisotti,
Alberto Veronesi, R. Bradshow, Piergiorgio Morandi, Luis Bacalov, Pietro Borgonovo e i solisti Leo
Nucci, Renato Bruson, Giuseppe Filianoti, Desirèe Rancatore, Simon Trpcesky, Sergej Krilov, Josè
Cura, Diego Dini-Ciacci, Kirill Troussov, Giuseppe Albanese. Ha preso parte all’allestimento di
numerose opere liriche nelle Stagioni del Teatro “Cilea” quali: Fedora, La Traviata, Il Barbiere di
Siviglia,Nabucco (con Leo Nucci), Aida (dir. Niels Muus), Un Ballo in Maschera, Turandot (dir. Carlo
Palleschi), Falstaff (con Renato Bruson), Lucia di lammermoor (con Desirèe Rancatore), Norma (dir
Julian Kovatchev), Tosca (dir. Daniel Oren), Werther e Arlesiana (con Giuseppe Filianoti), La
Boheme (dir. Martinenghi) e Rigoletto (dir. Giuseppe La Malfa). Fedora presso il Teatro di Gozo
(Malta) e Norma presso il Teatro Romano di Aspendos (Turchia) in occasione del Festival Lirico di
Aspendos 2008.
Sono inoltre da menzionare i balletti in prima rappresentazione assoluta di “Nozze di sangue” e
“La Primavera Romana della Signora Stone” con Carla Fracci; e l’apertura della Stagione
2007/2008 del Teatro Comunale “F. Cilea” con l’Etoiles del corpo di ballo del Teatro Bolshoi e
Kirov. Il 10 agosto 2007 l’Orchestra si è esibita con il compianto cantante Lucio Dalla presso la
Valle dei Templi di Agrigento il occasione de “La Notte delle Stelle”. Nel Giugno 2008 l’Orchestra si
è esibita in Sala Nervi in Vaticano in occosione della prima assoluta del musical “Maria di Nazaret”,
trasmesso in seguito su RAI 1. Sempre nel 2008 è stata invitata per la chiusura del Summer Festival
di Lucca, esibendosi in un concerto lirico su arie di Puccini diretto dal M° Carlo Montanaro. Nel
gennaio 2009 in occasione della visita del Capo dello Stato Giorgio Napolitano a Reggio Calabria
l’Orchestra si è esibita in un concerto lirico-sinfonico in Suo onore. In questo periodo l’Orchestra è
impegnata in una tournèe con l’attore Gigi Proietti nello spettacolo “Pierino e il Lupo e molto
altro…” L’Orchestra del Teatro Comunale “F. Cilea” di Reggio Calabria, oltre a svolgere le stagioni
liriche e sinfoniche del teatro della città , è spesso invitata a Festival Internazionali quali: il Festival
Internazionale “Ruggero Leoncavallo” di Montalto Uffugo (cs), Taormina Arte, Festival
Internazionale Città di Noto, riscuotendo ovunque consensi unanimi.
GABIN DABIRÈ
GABIN DABIRÉ nasce a Bobo-Dioulasso nel BURKINA FASO, in Africa occidentale, culla secolare di
cultura. Dopo alcune esperienza nel proprio paese, viaggia per l’Europa incrementando una serie
di esperienze musicali. Nel 1975 Gabin Dabiré si stabilisce in Danimarca per studio ed entra in
contatto con la musica sperimentale europea e con la musica orientale più tardi, che lo porterà a
lunghe permanenze in India, dove ha modo di conoscere le musiche religiose, classiche ed etniche
di queste paese, rapportandosi con i grandi maestri di SITAR, SAROD e di TABLAS. Rientrato in
Europa, approfondisce lo studio delle percussioni africane e asiatiche, i cordofoni, il canto e la
composizione. Crea con alcuni artisti milanesi il gruppo multimediale "CORRENTI MAGNETICHE"
suoni e immagini dai primitivi all’elettronica con i quali produce "Futuro antico I e II", "Les Balafons
de Haute Volta", "Les musiques de Haute Volta", "Afganistan". Negli stessi anni, con la sua
formazione "YELBUNA" (Le Sorgenti), si esibisce in tutta Europa, catalizzando una grande
attenzione da parte della stampa e del pubblico. In Italia, importante è il suo impegno per la
diffusione della cultura africana fondando nel 1984 a Milano, con la collaborazione di Elena Albini
Trissino dal Vello d’Oro, il "Centro di Promozione e Diffusione della Cultura Africana", patrocinato
dall’UNESCO, per lo sviluppo della letteratura, del cinema, del teatro, della danza e della musica.
Dopo aver dato il via alle più importanti manifestazioni che ancora oggi a Milano parlano di Africa,
decide di dedicarsi in via esclusiva alla sua musica e nel 1987 si trasferisce in Toscana. Personaggio
eclettico e polistrumentista passa dai cordofoni, alle percussioni, agli strumenti etnici. Nel suo
percorso musicale,Gabin Dabiré ha potuto contare sulla collaborazione di vari prestigiosi artisti
come: Mario Arcari – Walter Maioli – Riccardo Sinigaglia – Maurizio Deho – Tommaso Leydi – Mino
De Martino – Lucas Flores – Giulio Capiozzo – Tullio De Piscopo – Paolo Giaro – Paolo Panigada –
Jack Tama – Paolo Corsi – Bruno Genero – Cecilia Chailly – Bernardino Pennazzi – Dominic Miller –
Manu Katché – Pino Palladino.
FAISAL TAHER & TINO FINOCCHIARO
Duo acustico - piano e voce araba. Provenienti da due culture musicali differenti, il singolare
connubio artistico tra Tino Finocchiaro (pianoforte) e Faisal Taher (voce araba) affonda le sue
origini nell'anno 1987, quando entrano a far parte dei Kunsertu. L'esperienza maturata in seno al
gruppo, l'incisione di quattro album, le partecipazioni sia a diversi eventi televisivi che a vari
festival e manifestazioni di rilievo internazionale, le numerose esibizioni dal vivo in Italia e in
Europa, consolidano la loro intesa. In seguito allo scioglimento della band, Tino e Faisal
intraprendono percorsi musicali differenti; li accomuneranno comunque la voglia di sperimentare
nonchè il perfezionamento delle loro proprie tecniche di esecuzione. Faisal diventa co-fondatore
del gruppo Dounia con i quali incide due dischi, collabora tra gli altri con Paolo Buonvino alla
stesura di alcune colonne sonore per fiction di RAI-TV e si esibisce in importanti teatri della
penisola. Tino collabora con diversi gruppi proseguendo gli studi di pianoforte e composizione. La
frequenza alla Berkley Summer School gli apre ulteriori orizzonti grazie ai quali riscopre nuove
dimensioni ed originali sonorità. Si dedica alla sperimentazione e all'improvvisazione di soluzioni
melodiche, ritmiche ed armoniche proprie della musica contemporanea. Si muove inoltre tra la
ricerca di nuovi itinerari più propriamente acustici e al tempo stesso continua il suo percorso di
sperimentazione elettronica con l'ausilio di vari sinth e campionatori. Pubblica pere la Bèrben la
partitura per pianoforte "Pensieri al tramonto", brano molto intimistico caratterizzato da una
particolare tessitura armonica.
JALÌ DIABATÈ
Jalì è figlio d’arte dato che la sua famiglia appartiene all’antica tradizione musicale dei Griot. I
Diabaté tramandano l’arte dei griot da secoli e secoli e da padre in figlio dedicandosi in special
modo alla narrazione di fatti e storie di antichi re. Inoltre i Diabate sono anche abilissimi contadini
tanto che la loro arte è considerata dalla popolazione africana come una sorte di magia. Jalì viene
introdotto giovanissimo allo studio della Kora proprio dal nonno e dal padre, d’altra parte è
proprio Jalì il nome che, tradizionalmente, viene dato ai suonatori di Kora. Il suo destino era
segnato fin da bambino, così figlio di Dialì Moussa Diabaté, conosciuto col nome di Meta, e di
Fatumata Kouyate, detta Fayinda o Mouskeda, muove precocemente i primi passi nel mondo della
musica esibendosi con i fratelli in diverse località del Senegal.
La sua vena creativa lo ha portato ad ampliare le possibilità melodiche ed espressive della Kora e
ad aggiungere al repertorio tradizionale brani di sua composizione con influenze moderne del sudeuropa, sua attuale residenza.

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