SILOE FILM FESTIVAL - Ufficio comunicazioni sociali

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SILOE FILM FESTIVAL - Ufficio comunicazioni sociali
Strada San Benedetto 1
58044 POGGI DEL SASSO (GR)
(www.monasterodisiloe.it)
SILOE FILM FESTIVAL
IV edizione | 20-21-22 luglio 2017
“Donna, alla ricerca”
REGOLAMENTO
Articolo 1 – enti promotori e sede
Il SILOE FILM FESTIVAL (www.siloefilmfestival.it) è ideato e organizzato dalla
Comunità Monastica di Siloe, Poggi del Sasso, Grosseto (Italia) con i proprio
Centro Culturale San Benedetto, con sede presso i Monastero di Siloe, in
collaborazione con Fondazione Comunicazione e Cultura e con la Fondazione
Ente dello Spettacolo.
La direzione artistica è affidata, dalla prima edizione, a Fabio Sonzogni.
La quarta edizione del Festival si terrà nei giorni 20, 21 e 22 luglio 2017 presso
il Monastero di Siloe, Strada San Benedetto 1, Poggi del Sasso, Grosseto (Italia).
Articolo 2 – finalità e tematiche
Introduzione
“Non desiderare la donna d’altri”. Perché d’altri? La donna non è da sé, di sé?
Come siamo arrivati a formulare questa norma considerandola, oramai, ovvia?
La donna è sempre d’altri, come il denaro. Come la roba.
Il punto è capire come accade che, nella sterminata storia dell’umanità, ad un
certo punto emerga un divieto, una legge che vieta qualcosa, e che lo vieti proprio
perché desiderato. Se si vieta qualcosa vuol dire che quel qualcosa è desiderato.
Infatti il divieto dice “non desiderare”. Il che significa che è desiderata la donna
d’altri.
Perché la donna è d’altri? Che cosa significa che la donna è d’altri (questa
espressione infatti, almeno per la nostra tradizione, non la useremmo mai per un
uomo)? Perché la donna d’altri è desiderata?
Procediamo con ordine. Solo la donna conferisce il titolo di padre all’uomo, solo
lei sa. Questa è una di quelle cose che hanno segnato il destino della condizione
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femminile dalla preistoria ad oggi. La fortuna della donna, la sua grande potenza,
la sua dignità rinviano al fatto che è lei stessa a testimoniare della potenza
dell’uomo, della sua fecondità, del fatto che l’uomo è uomo e che i figli che ha
generato sono figli di quest’uomo, continuazione del suo sangue. Questa è la
grandezza della donna nell’economia, nell’equilibrio economico della vita sessuata
dell’umanità. Però la donna ha pagato questo privilegio con l’esclusione dalla vita
pubblica. Anzi con la distinzione tra vita pubblica e vita privata. La donna è
privata della vita pubblica perché è il possesso privato dell’uomo che la penetra e
che soltanto tenendola al di fuori della vita di tutti può garantirsi della sua prole.
La donna non può che essere privata. Non può che essere reclusa, sottratta dalla
vita pubblica, perché è lei a conferire dignità regale all’uomo, garantendone la
potenza.
Facciamo un passo indietro. Quando, in quale momento della storia dell’umanità,
ci si rese conto del rapporto tra coito e gravidanza? Possiamo immaginare che per
decine di migliaia di anni gli homini sapiens sapiens fossero ignari di questa
relazione. Sappiamo infatti da alcuni miti che la gravidanza era attribuita al lume
della luna, al soffio del vento, all’intervento dei raggi solari, non certo all’uomo.
Questa è l’antica umanità nella quale è la donna il sacro, è la donna il miracolo. È
la donna che genera dall’invisibile al visibile perché è la donna che, dalla caverna
del suo utero, tira fuori la prole, il prodigio della prole. E l’uomo non sappiamo
bene che funzione avesse in una umanità del genere. È facile pensare ad una
umanità matriarcale.
Siamo di fronte all’umanità che ha venerato la Venere della Preistoria (la madre
mediterranea), così ben rappresentata dalle statue, piccole e grandi, tutte
caratterizzate da forme abbondanti di seno, ventre e glutei non corrispondenti al
vero, ma simbolo di prosperità, di femminilità capace di generare. La madre di
tutta l’umanità, la Maria eterna (Ave ed Eva, ctonia e urania insieme). È la donna
sacralizzata. In questo contesto, mai si sarebbe potuto dire che la donna è di
qualche d’uno, anzi, casomai, tutti noi eravamo di lei.
Immaginiamoci che cosa succede, invece, nel momento in cui il nesso tra
rapporto sessuale e gravidanza si impone. Abbiamo l’inevitabile ribaltamento dei
ruoli. La donna è piena di reverenza per l’uomo che la rende gravida, che opera
su di lei la magia invisibile di trarre dall’invisibile il visibile in un atto che è esso
stesso invisibile, ossia sottratto alla visibilità degli altri. La donna è in un
atteggiamento di reverenza, però è lei che conferisce la regalità all’uomo ed è lei
che garantisce la vita eterna, la sua discendenza, i suoi figli, Suoi, del suo
sangue. Nel momento in cui la donna non è più la divinità mediterranea, la
grande dea, essa è succedanea all’uomo. È colei che garantisce all’uomo la
continuità della vita, ma nello stesso tempo viene sottratta dalla pubblicità, ossia
diventa ”di” qualcuno. In quel momento usciamo dal mondo sacrale e cominciamo
ad incamminarci verso un mondo sempre più profano, cominciando dalla
profanazione della donna, perché la donna diventa merce, denaro. È
l’incarnazione del denaro. Ed infatti avviene lo scambio delle donne, il maritare.
La donna è sempre di qualcuno, del padre, del fratello, del marito.
È normale desiderare il denaro degli altri, perché il denaro è sempre di
qualcheduno e se io lo voglio, lo desidero, è chiaro che lo dovrò sottrarre ad altri.
Finche noi penseremo che l’eternità è garantita dal sangue e che il sangue e lo
sperma sono il luogo della celebrazione della propria eternità, allora non ci sarà
che violenza tra gli uomini, perché essi combatteranno per fare quello che il
comandamento saggiamente cerca di limitare, di vietare. Gli uomini non faranno
altro che desiderare la donna d’altri, perché questo non sarà altro che il potere, la
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potenza, la forza. La donna allora non è desiderata in quanto donna, ma è
desiderata in quanto d’altri, in quanto solo così, appropriandomene, io testimonio
la mia potenza. Per cui il comandamento “non desiderare la donna d’altri” va di
pari passo con quello che dice “non uccidere”. Se desideri la donna d’altri devi
uccidere per averla.
Nel nostro tempo assistiamo ad un’ulteriore desacralizzazione. Il mondo del
sovrano, della famiglia borghese, sono ancora intrisi di sacralità arcaica,
primitiva, che ancora crede nel sangue, che investe nel desiderio, perché tutti noi
investiamo nei nostri figli e quando nascono pensiamo di essere eterni. Però la
decadenza progressiva dall’inizio sacrale si è trasformata in una
commercializzazione della vita. Per segnare il momento in cui il denaro diventa
segno del nostro valore e della nostra potenza, si procede alla decapitazione del
Re per dimostrare agli occhi dell’uomo che la discendenza di sangue non aveva
più alcun valore e che invece la legge, il popolo, la ragione andavano posizionati
sul trono. Ma sul trono si è piazzato il denaro.
Nella Repubblica di Platone tutto questo è molto chiaro. Non potremo liberarci
della violenza se non ci liberiamo della proprietà, ma non potremo liberarcene
finché qualcosa sarà mio. Proprio perché se è mio, me lo possono sottrarre. Tutto
ciò che è mio è, in questo senso, già perduto. Ogni proprietà è già fuori di me.
Infatti la devo chiudere, proteggere, devo tenerla reclusa. Se sono quello che “ho”,
allora non “sono” più niente, perché, nella proprietà dell’avere, c’è, in ogni istante,
la perdita di me stesso.
Tema | Donna, alla ricerca.
Le opere che vorremmo giungessero alla selezione dovranno affrontare uno o più
temi legati alla parte dell’umano che indichiamo come femminile. Intendiamo
confrontarci attorno alla condizione della donna, al suo ruolo dentro questo
nostro tempo dove la differenziazione di genere è sempre più labile, dove
l’incontro con altre culture e religioni genera conflitti, dove la donna con 80 $ si
può fare un figlio con un kit inviato via posta, dove si può affittare un utero, dove
si incontra l’altro su un social, dove si può consumare lì quell’incontro, dove
presto la scienza ci permetterà di generare senza il bisogno del sesso opposto,
dove l’emozione vince sul sentimento, dove il “perché no” vince sull’attesa e sul
progetto. Questo nostro tempo ha vissuto la lotta dell’emancipazione femminile e
ogni giorno deve proteggere e verificare i traguardi raggiunti. Cosa accade alla
donna, oggi?
Articolo 3 - partecipazione
La partecipazione al concorso è libera e gratuita.
Possono partecipare solo opere prodotte negli anni 2014-2017, di qualsiasi
nazionalità e lingua.
Possono essere iscritti cortometraggi a soggetto e d’animazione (durata max 30
min) e documentari (durata max 60 min).
Articolo 4 – opere selezionate e premi
All’interno del Festival saranno proiettate 12 opere selezionate tra tutte quelle
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inviate al concorso. Tra queste verranno scelti tre film che riceveranno i seguenti
premi:
1. Miglior film - premio giuria
2. Miglior film - premio pubblico
3. Miglior film – premio giuria giovani
La Giuria potrà inoltre segnalare con una menzione speciale un’opera in concorso
di particolare valore. I tre film vincitori riceveranno in premio un’opera artistica, a
tiratura limitata, creata per l’occasione.
Articolo 5 – modalità di partecipazione
Per partecipare al concorso è necessario completare le seguenti azioni entro e non
oltre la data di giovedì 8 giugno 2017. I titoli selezionati saranno resi noti
venerdì 30 giugno 2017, sul sito del Festival:

scaricare e compilare la scheda di partecipazione che si trova nella
pagina “Concorso” nel sito www.siloefilmfestival.it e inviarla tramite email
all’indirizzo [email protected]

spedire l’opera proposta a mezzo Vimeo o per posta in 3 copie su
supporto DVD (o Blu‐ray) unitamente a 3 immagini formato JPEG di
fotogrammi e/o foto di scena, una breve presentazione (1000 caratteri
circa), la locandina e un trailer del film della durata massima di 1 minuto
(formato mp4 16/9), con dimensioni adeguate al web, all’indirizzo: Siloe
Film Festival – sede tecnica – Via Aurelia 468 – 00165 ROMA.
La Direzione del Festival non si assume la responsabilità per ritardi, imprecisioni
o danni ai file inviati.
Articolo 6 – tutela e gestione immagine
Testi e immagini potranno essere utilizzati per la pubblicazione sul catalogo, sul
sito Internet del Festival e per gli organi d'informazione in relazione alle attività
del Festival.
Con la loro partecipazione, i detentori dei diritti delle opere ammesse al concorso
autorizzano, ai soli fini della promozione di Siloe Film Festival, l'inserimento
gratuito di brevi sequenze dell'opera, per la durata massima di tre minuti, in
telegiornali, rubriche televisive ed internet.
I titolari dei diritti delle opere selezionate per il Festival concedono inoltre la più
ampia liberatoria per la proiezione di esse nell’ambito di rassegne culturali in
Italia e all’estero o per fini promozionali strettamente legati alla comunicazione da
parte degli Enti Organizzatori.
Articolo 7 – conservazione delle opere
I Film inviati entreranno a far parte dell'archivio storico del Festival, fondato per
scopi culturali e didattici e depositato presso la Comunità Monastica di Siloe.
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Articolo 8 – ammissione al concorso e fasi operative
L'ammissione al concorso sarà deliberata insindacabilmente dalla Commissione
di Selezione del Festival. La segreteria del Festival avrà cura di informare i
responsabili delle opere ammesse al concorso. In caso di ammissione, i
concorrenti dovranno inviare alla segreteria del Festival un master
preferibilmente in uno dei seguenti formati:
 DVD
 Blu-ray Disc
 Hard disk (AVI, MOV, MPEG)
Il master, se in lingua diversa dall'italiano, dovrà essere sottotitolato in italiano;
in alternativa l'opera dovrà essere sottotitolata in inglese e accompagnata dalla
lista dialoghi in inglese e se possibile in traduzione italiana (con time-stamp).
I master inviati per la proiezione al Festival verranno restituiti solo previa
specifica richiesta alla segreteria al momento dell'invio.
Articolo 9 – cessione gratuita delle immagini
Per le proiezioni dei film selezionati nell'ambito del Festival non potranno essere
richieste tariffe di noleggio.
Articolo 10 – vincitori del concorso
La proclamazione dei vincitori e la consegna dei premi avverrà nel corso di una
cerimonia al Monastero di Siloe, sabato 22 luglio 2017. I premi ufficiali non
ritirati saranno a disposizione degli interessati presso la sede del Festival.
Articolo 11 – proprietà dei diritti sull’immagine e responsabilità
È responsabilità di produttori, distributori o altri soggetti che presentano il film di
essere legittimamente autorizzati ad iscrivere il film al Siloe Film Festival.
Ogni singolo autore o produttore risponde del contenuto delle proprie opere e
dichiara, con l'iscrizione al Festival, di avere adempiuto ogni obbligazione nei
confronti di terzi derivante dall'utilizzo di materiali sottoposti a diritto d'autore.
Articolo 12 – ospitalità dei film selezionati
Ad un rappresentante (regista o produttore o attrice/attore) di ogni opera
selezionata, sarà garantita l’ospitalità per un solo giorno, ogni altro giorno sarà a
carico del rappresentante dell’opera. Ogni opera verrà proiettata due volte in
giorni e orari diversi (programma disponibile entro 10 luglio 2017).
L'iscrizione comporta l'accettazione di tutte le norme contenute nel presente
regolamento.
I dati personali verranno trattati secondo quanto previsto dal Decreto Legge sulla
Privacy del 30/06/2003 n. 196 e successive modificazioni ed integrazioni.
Il Comitato Organizzatore del Siloe Film Festival
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