micron micron - Agenzia Omicron
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OO micron OO micron AGENZIA DI EVENTI E COMUNICAZIONE AGENZIA DI EVENTI E COMUNICAZIONE mensile di Latina . maggio 2016 . numero 1 . free press www.expressomagazine.it Il pentito Carmine Schiavone aveva raccontato i segreti della discarica e della morte del parroco di Borgo Montello. don boschin, caso riaperto L’omicidio insoluto di don Cesare Boschin del 30 marzo 1995 oggi non è più un cold case. Grazie a un libro inchiesta scritto dal giornalista Felice Cipriani politica Latina verso il voto È il 5 giugno la data X per Latina. Il capoluogo deciderà se dare fiducia al centrodestra diviso o tendere al centrosinistra. O guardare l’alternativa civica. amarcord Biscotto e gli anni ‘60 È stata una leggenda della Latina degli anni ’60. Oggi, quel play boy e attore che rispondeva al nome di Francesco Porzi è un libro di Emilio Andreoli. economia Yacht Med atto xi Il mare come una risorsa. Per l’Italia è così, ma per le coste pontine? Ci sarà tempo fino al 1° maggio per scoprirlo all’interno dello Yacht Med Festival. sport Calci al Bel Paese La serie B raccontata all’interno delle sue città da 22 giornalisti e scrittori in un’antologia celebrata dal presidente di Lega Andrea Abodi. 3 EDITORIALE Quando le news si muovono su tre fronti: web, cartaceo e social network Expresso, nel nome dell’informazione Ecco, cominciamo dal nome. Il magazine eXpresso prende il nome sintetizzando il concetto dell’immediatezza e dell’istantaneità, pur avendo scolpiti i dogmi dell’approfondimento che sono stati sempre i capisaldi del giornalismo della carta stampata. Così, il magazine eXpresso vive su tre fronti, proprio come impone la rivoluzione digitale, arricchendosi e completandosi: dall’insostituibile cartaceo al sito web fino a rimbalzare sul social network più diffuso, Facebook, aprendosi al giornalismo partecipativo, in modo da condividere opinioni e commenti su determinati fatti. Se per collegarsi al nostro sito sarà sufficiente un clik dallo smartphone o dal pc, il cartaceo –che ha periodicità mensile- verrà distribuito a Latina in handling nella forma del free press nei punti con maggiore concentrazione di persone nell’ordine delle 10mila copie, un prodotto confezionato proprio per avere una periodicità tale da resistere al bombardamento delle news battute da siti e social. I temi trattati sul cartaceo, steso nell’economica forma del tabloid, abbracceranno focus, inchieste, interviste, dossier, reportage sui temi dell’attualità (dalla cronaca alla politica, passando per la cultura e lo spettacolo, oltre che per lo sport e il costume) della provincia di Latina. Per rafforzare il concetto della cronaca, il tabloid verterà sugli approfondimenti legati all’attualità, strutturato in modo da resistere all’urto del ‘leggi e fuggi’ che oggi domina il settore dell’informazione, stravolta dai notiziari quotidiani sul web, che restano però lacunosi sui focus. Così eXpresso magazine avrà come supporto il sito, completamente riadattato: www.expressomagazine.it darà spazio alle news di cronaca e politica, più rubriche di appuntamenti, dal cinema ai vernissage, dai concerti musicali alle sagre tradizionali. Accanto al sito, ecco l’invasivo strumento di Facebook, che verrà utilizzato in maniera del tutto particolare, facendo sì che la rivista diventi ad appannaggio di una community più vasta di quella cartacea, dando l’opportunità a chiunque di interagire, comunicare, confrontarsi, scambiarsi opinioni su quei servizi che hanno trovato spazio sulla rivista stessa nell’ottica moderna del giornalismo condiviso. Ma perché credere ancora in un giornale cartaceo considerato che l’informazione si sta spostando sul web sempre più e che i quotidiani cartacei registrano segnali in rosso? Perché eXpresso magazine ha nel germe dell’approfondimento e dell’inchiesta i suoi punti di forza che per ovvi motivi di istantaneità e frenesia non possono essere trattati nel quotidiano cartaceo e sul web, che verrebbe meno alle sue regole, quella dell’immediatezza e del rifiuto da parte dell’internauta di incollarsi al video per più di un minuto. Un concetto, questo, che è rimasto ancorato nel vecchio e nel nuovo lettore, che preferisce il rifugio della carta. Gian Luca Campagna [email protected] Testata in attesa di registrazione Maggio 2016 - ©Omicron srls Direzione Gian Luca Campagna Grafica e impaginazione Roberto Righetti Hanno collaborato: Stefania De Caro, Eva Pommerouge, Claudio Corsetti, Massimo Risultato, Mariassunta D’Alessio, Roberta Colazingari, Claudio Mascagni TIPOGRAFIA Stampa Italiana Periodici srl . V.le E. Ortolani 33, Dragona (RM) www.expressomagazine.it . mensile di Latina . maggio 2016 . numero 1 . free press 4 L’INCHIESTA Un cold case pontino rispolverato nel libro inchiesta del cronista Felice Cipriani Quello strano delitto di don Cesare Boschin Il 30 marzo 1995 viene ritrovato il corpo senza vita del parroco di Borgo Montello. Chi l’ha ucciso? di Claudio Corsetti 30 marzo 1995, don Cesare viene ritrovato nella sua canonica morto incaprettato. Dopo 4 mesi di indagini, il Comando dei carabinieri archivia il caso come un tentativo di rapina da parte di balordi mai individuati. Già, ma che strana questa rapina. I ladri hanno lasciato il denaro e si sono impossessati soltanto della preziosa agendina, dove il parroco annotava di tutto. E sì, perché don Cesare, a capo del comitato ambientalista di Borgo Montello, si batteva per dirimere la cortina di nebbia che avvolgeva i segreti della seconda discarica del Lazio. Cos’aveva scoperto don Cesare a Latina. Con lui ci saranno il responsabile provinciale di Libera Fabrizio Marras e Claudio Gatto, fraterno amico di don Cesare e oggi attivista dell’associazione di don Luigi Ciotti, e Angela Di Pietro, giornalista de Il Tempo, che quando era cronista nella redazione pontina, s’era tuffata nel caso di nera. “Comincia da lontano, Felice Cipriani, per raccontarci di don Cesare Boschin. Parte da quell’Agro Pontino che è stato per quarant’anni il luogo della sua vocazione e del suo impegno, famiglie in disarmonia, ma a un certo punto la serenità gli viene meno dal 1970, da quando la discarica diventa presto un motivo di discordia per la comunità, divisa fra chi lo vede come un’opportunità di lavoro e chi invece come un potenziale danno per l’agricoltura. Un sospetto che diviene certezza quando, alla fine degli Anni Ottanta, la discarica viene rilevata da una società che inizia a gestirla con spregiudicatezza, senza trovare ostacoli a L’nchiesta è oggi un libro. La ‘prima’ venerdì 29 aprile alle 18 a Latina. Boschin per pagare con la vita? Un vero cold case che chiede giustizia. E su questo cold case di casa nostra sono scorsi fiumi d’inchiostro, al pari del fiume di percolato che è colato dalla monnezza degli invasi della discarica di Borgo Montello, alle porte di Latina, inquinando le falde acquifere di quella zona. È un giornalista che si dichiara scrittore della memoria come Felice Cipriani a intestardirsi nel riaprire il delitto in verità mai dimenticato. S’imbatte quasi per caso durante una vacanza estiva in questa storia torbida, s’appassiona alla vicenda e si impone di dare il suo contributo affinchè venga fatta luce e data giustizia alla figura di un prete prima maniera, morto in circostanze drammatiche e misteriose. Tanto che produce un libro inchiesta, dall’emblematico titolo ‘Lo strano delitto di don Cesare Boschin’, che verrà presentato venerdì 29 aprile alle 18 presso la sala teatrale della chiesa di San Francesco in via dei Cappuccini Negli anni ‘80 e anni ‘90 la discarica finì nelle mani del Clan dei Casalesi. Don Boschin contava influenti amicizie nella Dc: qui è con Giulio Andreotti. e anche lo scenario di una morte violenta che ancora attende verità e giustizia” così nella prefazione del libro scrive don Luigi Ciotti. E sì, perché don Boschin arriva a Borgo Montello nel 1956, in un giorno di neve (!), giunge da Trebaseleghe, un paese veneto, e subito si fa benvolere dai figli della bonifica idraulica e reduci della guerra, forte dei dettami della congregazione a cui appartiene, a quella di don Orione, tant’è che è fiero di essere ‘uno straccio di Dio’, vivendo nella modestia e a completo servizio delle comunità cui è ordinato. Cipriani ripercorre la vita di questo parroco di campagna che ha una parola per tutti, denaro in prestito per tutti, un lavoro per tutti (e s’avvale dell’allora Democrazia Cristiana per piazzare tanta gente). E il giornalista si avvale delle testimonianze di famigliari (in particolare del nipote Luciano), degli amici e degli abitanti di Borgo Montello, ritraendo “un sacerdote all’antica, un po’ scettico sulle novità introdotte dal Concilio Vaticano II, ma animato da un profondo senso di giustizia, da un bisogno di vivere il Vangelo anche al di fuori dai confini della dottrina e dai muri della sacrestia” sottolinea don Ciotti. La vita del parroco è scandita dalle preghiere per il buon raccolto nelle campagne e dalle buone parole che ha per le www.expressomagazine.it . mensile di Latina . maggio 2016 . numero 1 . free press livello politico e amministrativo: in questo momento don Cesare nota strani movimenti, camion che arrivano nottetempo da vie laterali pieni di fusti industriali per poi andarsene sgravati del loro carico, viaggi misteriosi ma ben pagati, l’ombra sempre più forte della camorra a gestire parte delle operazioni, ipotesi confermate dalle rivelazioni choc del pentito Carmine Schiavone, del clan dei casalesi. È qui che don Cesare inizia la sua battaglia, fonda un comitato, 5 L’INCHIESTA IL LIBRO Le carte all’avvocato Maccioni Il caso è riaperto. Dopo vent’anni di Felice Cipriani Il 22 febbraio mi trovo a presiedere a Roma, presso la sede dell’Associazione Culturale Enrico Berlinguer, un dibattito sul tema “Omicidio Pasolini – Il Parlamento indaghi per la verità”. È una morte quella dell’intellettuale che entra immediatamente a far parte di quella storia di delitti eccellenti e stragi di Stato nell’Italia degli anni di piombo e che resta di grande attualità per i misteri che avvolgono la morte del grande intelettuale. Dopo la premessa sottopongo sensibilizza le persone perché «i rifiuti inquinano non solo la terra ma le coscienze». Frequenti sono i suoi viaggi a Roma, dove ad alcuni politici con cui era entrato in contatto, appartenenti all’ex Democrazia Cristiana, riceve solo vaghe rassicurazioni. E la ricerca di Cipriani prende un’altra piega, quella di ascoltare colleghi come Andrea Palladino, che si sono sempre battuti per sapere cosa effettivamente è stato sepolto negli invasi della discarica di Borgo Montello, coi sospetti indirizzati verso quelle navi dei veleni come la Jolly Rosso o la Karen B, dei cui carichi non si è mai effettiva- all’attenzione dell’assemblea la vicenda dell’uccisione di don Cesare Boaschin, sacerdote, ucciso a Borgo Montello, con le modalità delle organizzazioni malavitose. E come per Pasolini, anche per il sacerdote dopo la morte si è cercato di sviare le indagini, facendolo apparire un omosessuale e che la sua morte era dovuta a una serata sballata finita male. Come all’idroscalo di Ostia, anche a Borgo Montello la gente si è spaventata e si è rinchiusa in sé per anni e solo adesso qualcuno parla o rievoca i fatti. Racconto all’assemblea delle vicende della discarica velenosa e le lotte del comitato appositamente costituito, della politica malata e del disinteresse delle istituzioni. L’avvocato Stefano Maccioni al termine dell’intervento mi confida che cercherà di visionare gli atti in possesso della Procura di Latina. Contatta i familiari e ottiene la procura. Ed ecco che oggi si accendono i riflettori sulla morte di don Cesare Boschin. mente saputo come fossero stati smaltiti. Ricorda l’avvocato Antimo Lello Turri sul sito ‘Liberainformazione’: “Un sito realizzato (la discarica, ndc) su uno dei terreni più fertili della provincia di Latina. Ciò, non andava affatto giù a molti di loro che si erano riuniti in un comitato. E, ovviamente, la cosa era ancora meno digeribile quando i sospetti di interramenti di rifiuti tossici da parte delle organizzazioni mafiose, si facevano sempre più consistenti. Sospetti che, tra l’altro, vennero confermati dal pentito di ‘Gomorra’, Carmine Schiavone. Don Don Cesare Boschin appena nominato Monsignore: è il 1994. Cesare aveva deciso di appoggiare quella battaglia dei suoi parrocchiani odiando la violenza e la sopraffazione che era contro il suo modo di essere e di amare Cristo e la vita. Evidentemente quel comitato era scomodo. Dava fastidio. La mattina del trenta marzo la perpetua, come ogni giorno, salì in casa dell’anziano sacerdote per accudirlo. Fece le scale raggiungendo il piano sopraelevato dove si trovava l’alloggio di don Boschin. Notò subito il disordine ed esclamò: ‘Don Cesare ma cos’è questa confusione?’ Non udendo rispo- si notò che tutto era stato messo sottosopra da chi lo aveva ucciso. Ma, la cosa che balzò immediatamente agli occhi, fu che il portafoglio era intatto con ancora dentro 800mila lire di don Cesare. Eppure, a dispetto dell’evidenza testarda, sulla stampa del giorno dopo, si disse che quella morte probabilmente doveva essere il frutto di una rapina ad opera dei tossicodipendenti della zona che lo stesso Boschin accudiva sia spiritualmente che materialmente. Inoltre, altri soldi, che si trovavano tra i libri del parroco, non furono neppure toccati”. Nel 2009 Libera, con l’appoggio di Legambiente, di Agesci, dell’Azione cattolica diocesana, chiede una riapertura delle indagini. Troppi indizi fanno pensare a un delitto di mafia, ipotesi confermata anche dalle parole di un “pentito” di primo livello, il quale dirà degli interessi della Camorra in zona e di don Boschin come di «uno che aveva capito». Oggi, a distanza di tempo, le indagini sono state riaperte. Cipriani segue la pista del delitto di camorra. sta si recò nella camera da letto del religioso e trovò qualcosa di terribile: Cesare Boschin era morto, incaprettato, legato mani e piedi e imbavagliato con il nastro adesivo. Un asciugamano sporco del suo sangue era appoggiato sui piedi. Terrorizzata e piangente diede l’allarme. Il sacerdote era stato assassinato. All’arrivo degli altri parrocchiani e, quindi, delle forze dell’ordine, La discarica di Borgo Montello oggi. QUEL DELITTO DEL 30 MARZO 1995 LE INCHIESTE DELLA PROCURA L’AUTORE DEL LIBRO CASO RIAPERTO? INDAGA MACCIONI Il 30 marzo 1995 viene ritrovato il cadavere di don Cesare Boschin, incaprettato, nella canonica della chiesa SS. Annunziata a Borgo Montello, a Latina. I carabinieri chiudono l’inchiesta dopo 4 mesi: morto per un tentativo di rapina finito male. Eppure i soldi sono rimasti nella canonica. Alcuni sospettano che don Cesare abbia infastidito i signori della discarica e i camorristi che negli anni ’80 e ’90 ne gestivano alcune operazioni. Attorno agli invasi di Borgo Montello le inchieste della Procura si sono rincorse. L’ultima è firmata dal sostituto procuratore Luigia Spinelli. Il giornalista Felice Cipriani ripercorre la vita di don Cesare ascoltando la voce diretta di chi gli è stato attorno, ricostruendo anche la nascita e lo sviluppo della discarica, nonché i sospetti che in alcuni invasi la camorra vi abbia sepolto i fusti delle navi dei veleni, come la Jolly Rosso. È l’avvocato senese Stefano Maccioni, stimolato dal racconto di Felice Cipriani, a chiedere alla Procura di Latina i fascicoli per interessarsi a questo cold case di casa nostra. Ne ottiene la procura dai familiari e proprio martedì 19 aprile si reca a visitare il borgo e la canonica. www.expressomagazine.it . mensile di Latina . maggio 2016 . numero 1 . free press 6 ECONOMIA Nell’undicesima edizione l’economia marittima passata ai raggi X, una risorsa per 800mila occupati e 181mila imprese in Italia Il mare in mostra allo YMF di Gaeta L’intera città di Gaeta è coinvolta nell’undicesima edizione dello YMF. Luci sullo Yacht Med Festival a Gaeta, tra le più importanti e apprezzate manifestazioni del Mediterraneo, che si svolge sull’antica città marinara fino al 1° maggio. Lo YMF è ormai la “Fiera Internazionale dell’Economia del Mare”, un unico spazio espositivo, di straordinario fascino, che rappresenta tutti i settori legati all’Economia del Mare: nautica, portualità turistica e commerciale, logistica e trasporti, pesca, formazione, innovazione, turismo, editoria, musica, agroalimentare, artigianato, arte, cultura, valorizzazione delle produzioni di qualità. Ideato dalla Camera di Commercio di Latina e organizzata dalla propria Azienda Speciale per l’Economia del Mare, è ormai punto di riferimento per una sempre più ampia rete di imprese, associazioni e istituzioni, che hanno scelto la Fiera Internazionale dell’Economia del Mare, quale sede privilegiata per l’organizzazione di momenti di approfondimento e di elaborazione, divenendo laboratorio nazionale dell’Economia del Mare. Yacht Med Festival si è proposto sin dalla prima edizione come modello fieristico funzionale ed innovativo, del panorama internazionale, divenendo, nel tempo, un esempio da imitare per lo sviluppo in forma integrata del territorio e dei suoi indicatori, basato su modalità pienamente rispondenti alle esigenze del tessuto imprenditoriale coinvolto. Yacht Med L’aspetto sportivo e d’intrattenimento resta un must dello YMF (foto YMF). www.expressomagazine.it . mensile di Latina . maggio 2016 . numero 1 . free press 7 ECONOMIA Festival apre le porte al mercato globale agli imprenditori, creando occasioni di confronto con l’estero stimolando strategie gestionali e commerciali finalizzate all’esportazione ed al marketing su scala internazionale. Durante la prima giornata, del 22 aprile, è stato chiuso un importante accordo di cooperazione tra Yacht Med Festival di Gaeta e l’Ente del Turismo Iraniano per lo sviluppo del turismo e del business Italia-Iran, alla presenza delle massime autorità civili, militari e religiose italiane, di Ebrahim Rezaei Babadi (President Touring Of I.R. of IRAN, in rappresentanza del viceministro iraniano Yadollah Jafari) eMir Fakhraei Abdolreza (Direttore Generale del Centro Italo - Iraniani di Cooperazione Culturale ed Economica CICE). Nell’occasione è stato anche sottoscritto un gemellaggio tra la città di Gaeta e Babolsar, sul Mar Caspio. La kermesse - madrina l’annunciatrice camere nazionale che durante lo Yacht Med Festival presenterà il quinto Rapporto sull’Economia del Mare, che definisce il valore di un’economia strategica nel nostro Paese con 1.500 Km di costa, 800.000 occupati, 181.000 imprese e 45 miliardi di euro di valore aggiunto prodotto. Nel Lazio l’Economia del Mare vale 32.000 imprese (pari al 5,1% del totale), 116.000 lavoratori e 6 miliardi di valore aggiunto, pari al 15% del totale nazionale” ha sottolineato Vincenzo Zottola, presidente Unioncamere Lazio e CCIAA Latina. La sera del 30 aprile è in programma il Premio fashion, mare e sport con i protagonisti de I Milleculure del Mare: sfilata di moda organizzata dai partner Yamamay e Carpisa. Con le modelle, sfileranno gli atleti olimpionici Diego Occhiuzzi (che parteciperà alle Olimpiadi di Rio de Janeiro in agosto) e il nuotatore Massimiliano Rosolino e il campione di pallanuoto Amaurys Pérez, en- Rai Claudia Andreatti - giunta alla IX edizione e patrocinata dall’Istituto del Commercio Estero, da Aips Europe, si svolgerà fino al primo maggio; in programma, quest’anno, incontri, workshop e tavole rotonde sul mare come risorsa da tutelare e valorizzare, il mare e il cinema, il mare e lo sport, l’industria nautica e il diportismo, gli Euro-Med Days del 28 e 29 aprile con delegazioni di 17 Paesi del Mediterraneo, e un momento di riflessione, in occasione dell’anno del Giubileo della Misericordia, con il Centro Astalli e la testimonianza di un rifugiato. Spicca, infine, nel ricco cartellone, la serata di gala del 30 aprile con il conferimento degli Yacht Med Awards, particolari riconoscimenti che saranno assegnati a personalità dello sport, del cinema, dell’imprenditoria e della cultura. “La manifestazione, importante e strategica per il nostro territorio e per l’Italia, è stata realizzata grazie alla sinergia tra enti e istituzioni, come Union- trambi ammirati anche nei panni di star del programma tv ‘Ballando con le Stelle’. Riconoscimenti anche al campione del mondo di boxe Patrizio Oliva, al campione mondiale e olimpico di pallanuoto Franco Porzio, ideatore del progetto Acquachiara, i campioni mondiali di motonautica Giancarlo Cangiano, categoria p1 e Antonio Schiano, classe V1,al Comandante delle Fiamme Gialle Enzo di Capua, campione del mondo di vela e la redcordwoman di apnea Maria Felicia Carraturo, la signora degli abissi. Milleculure è l’associazione sportiva nata per iniziativa di alcuni campioni olimpionici partenopei che opera dal 2012 nella città di Napoli con diverse finalità di carattere sociale, tra cui garantire lo sport di base a tutti, anche e soprattutto a quanti vivono in quartieri degradati e quindi a bassa offerta sportiva; favorire la partecipazione attiva dei giovani, dei meno abbienti e dei diversamente abili alle attività; creare un nuovo patto con gli enti Vincenzo Zottola, presidente della Camera di Commercio di Latina (foto YMF). locali per la gestione e la manutenzione degli impianti sportivi, realizzando anche un risparmio per la collettività; costituire una vetrina per le eccellenze imprenditoriali, chiamate a supportare in un nuovo gioco di squadra gli ambasciatori dello sport della città. Milleculure, è il primo esempio, in Italia, di società sportiva che prima ancora dei risultati insegue e realizza il valore sociale dello sport: un diritto per tutti i cittadini, una risorsa per la città, l’occasione per sviluppare un nuovo patto tra la collettività e gli enti locali. Difatti la finalità di Milleculure è creare un nuovo patto con gli enti locali per la gestione, e dunque la manutenzione degli impianti sportivi, in modo da realizzare un risparmio per le casse pubbliche; allenamenti e gare accessibili a tutti, anche e soprattutto per quanti vivono in quartieri a bassa offerta sportiva; nuove opportunità per i disabili chiamati a essere soggetti attivi, cittadini con pieni diritti, e non dimenticati; promozione anche turistica del territorio; vetrina per le eccellenze imprenditoriali chiamate a un nuovo gioco di squadra per affrontare i nuovi mercati aiutate dai grandi Eventi sportivi e dagli ambasciatori sportivi napoletani. Il fascino di Gaeta durante lo (foto YMF). www.expressomagazine.it . mensile di Latina . maggio 2016 . numero 1 . free press 8 F FREEVOLO Terapia di coppia per amanti Il romanzo che vi stupirà di Diego De Silva: “Guardate due persone innamorate che si parlano, dall’esterno, sembrano totalmente pazze. L’amore non è un’esperienza normale, se ci pensate”. UOMINI E DONNE NELLA ROUTINE La coppia scoppia? Non è solo colpa della noia “Perché gli uomini si annoiano della stessa donna?”. La risposta sorprendente è che quasi tutti, anche quelli che vivono un rapporto appagante, dicono che mangiare sempre spezzatino dopo un po’ annoia e ti viene voglia di una bistecca. Inorridisco al pensiero di rapportare la relazione con una donna ad un piatto che viene consumato per soddisfare i bisogni primari come il nutrirsi. Capisco che la noia a volte subentra nei rapporti, ma vale lo stesso anche al contrario, con le donne che si trovano a mangiare sempre “pollo” e ogni tanto pensano di cambiare mangiando carne di “cavallo”. In un recente sondaggio emerge che gli uomini si annoiano a letto e il 71% dà per scontata la propria donna, la ripetitività delle situazioni è poco stuzzicante, forse, ma pensare che la propria donna conosca i tuoi punti sensibili e che il rapporto non diventerà solo uno scambio di corpi ma anche una complicità che va oltre le lenzuola lo vedo decisamente più profondo. Il sesso è di sicuro un meccanismo, ma non va usato come meccanismo. La favola che gli uomini amano per dominio e quindi in chi ha già conquistato questo desiderio si affievolisce e cominciano ad essere meno appassionati rispetto all’inizio della storia è stucchevole e ridicola. Anche le donne incorrono nella noia del maschio diventando routine e per questo si danno da fare costantemente per sorprendere. Forse la vera arma di distruzione di un rapporto non è altro che la noia. Ma se Charles Bukowski dice che ”solo le persone noiose si annoiano” e forse direi annoiano l’altro, allora la scelta magari è stata sbagliata. Oscar Wilde dice: ”Cos’è l’amore? Un accesso di febbre che finisce con uno sbadiglio”: quindi, ricordo a questi uomini che dopo essersi abbuffati di spezzatino e arrivando a letto sbadigliando, troveranno la propria donna che si girerà di spalle, con la consapevolezza che ci sarà sempre qualcuno che gradisce “lo spezzatino”, e avere la certezza di un possesso acquisito è ridicolo e il dubbio forse sarà la chiave per non annoiare. Il colore dell’estate? Prova il blu mare, adatto per ogni occasione Per sorprendere questa estate metti il blu. Il colore dell’estate 2016 ti trasformerà in una vera sirena con sfumature appena accennate che rendono ancor più eterea una bionda, mentre il blu elettrico spicca sulle more, il color block a tutta palpebra si addice alle più grintose, ma vanno bene anche solo matita e mascara, per definire l’occhio senza esagerare, o un filo di eyeliner, da scegliere più sottile o più spesso a seconda della forma e della grandezza dell’occhio. Non resta che mettersi all’opera scegliendo bene il blu che si addice di più. www.expressomagazine.it . mensile di Latina . maggio 2016 . numero 1 . free press a cura di eva pommerouge ACQUA POLE GYM Sirene d’estate tra acqua e pali Se il dubbio potrebbe essere l’alternativa alla salvezza della coppia non bisogna trascurare l’aspetto fisico che ci rende affascinanti e seducenti, che con l’arrivo dell’estate è fondamentale. Quindi per sentirsi desiderate e, perché no, anche farsi desiderare dal partner che ormai ci dà per scontate la pole dance è una fantastica alternativa, ma il top con l’arrivo dell’estate è l’Acqua Pole Gym. Tutti conosciamo la lap dance e il suo simbolismo erotico ballando intorno ad un’asta verticale, un ballo utilizzato nei locali notturni e nelle discoteche che poi è entrato di diritto nelle palestre con il nome di Lap Gym, perdendo molto del suo significato erotico e trasformandosi in un nuovo modo di fare fitness. Non ci sono spogliarelli né tacchi a spillo ma solo il balletto intorno all’asta per mantenersi in forma. Ancora più intrigante è ballare con l’asta ma dentro l’acqua. Questa nuova disciplina è l’Acqua Pole Dance che renderà i fianchi e il giro vita perfetti per la prova costume, gambe più snelle e glutei sodi. Lavorando nell’acqua ogni parte del corpo risulterà massaggiata per avere una pelle più levigata, mentre i movimenti sinuosi sono gli allenamenti (sensuali) per un’estate tutta da ballare. 10 politica Il 5 giugno a Latina si voterà per il rinnovo del sindaco. E il risultato non è scontato Tutti contro tutti. Lotta all’ultimo voto di Gian Luca Campagna Fino a qualche tornata elettorale fa le amministrative a Latina erano una sorta di sgambata per il centrodestra. Per utilizzare una metafora calcistica somigliava a una big della serie A che scendeva nella più remota periferia a giocare un’amichevole col risultato scontato che andava a delinearsi dopo i primi minuti. Ma oggi non è più così. Saranno i segni dei tempi, sarà il caos della politica in generale, saranno le due giunte di centrodestra cadute nel giro di 5 anni per i mal di pancia stimolati dai tesserati di Forza Italia, sarà anche il buco dell’ozono, ma è altrettanto veritiero che la chance per il centrosinistra di sbancare il prossimo 5 giugno quello che fu definito all’indomani dell’elezione di Ajmone Finestra come il laboratorio della destra è opportunamente reale. E pare che a oggi il laboratorio sia imploso, producendo (poco) e deludendo (molto), risultati che si misurano con le promesse –ordinarie e straordinarie- non mantenute, con le inevitabili comparazioni con le altre province del Bel Paese e con l’ultimo gradino occupato nel Lazio dal capoluogo come reddito pro capite. Ad oggi il centrodestra si è frantumato, coerente nella sua deflagrazione dello scorso giugno quando ha deciso di far cadere il sindaco Giovanni Di Giorgi. La rottura sin dall’alba era ritenuta dai più insanabile, resa ancora più acida dal balletto delle primarie che hanno portato Nicola Calandrini ad essere il candidato di una coalizione formata dai partiti di Fratelli d’Italia, Cuori Italiani e Noi con Salvini. Alessandro Calvi, prima sedotto dallo strumento della scelta del candidato sindaco, ha fatto dietrofront su indicazione del capo del partito www.expressomagazine.it . mensile di Latina . maggio 2016 . numero 1 . free press di Forza Italia a livello regionale, vale a dire il senatore Claudio Fazzone, da tempo dominus della politica locale, e corre da solo. Insomma, il grosso del centrodestra s’è spaccato in due, dove chi resterà in piedi, in caso di vittoria, probabilmente non farà prigionieri, a meno di un eventuale accordo in sede di ballottaggio, in programma il 19 giugno. Ma le vedute di posizione differenti all’interno del centrodestra hanno 11 politica LA NOVITA’ Separati in casa per la prima volta Tutti alla destra del Padre (quale?) I sondaggi sono all’ordine della settimana. Anche perchè l’opinione pubblica si lascia influenzare, naturalmente, dai fatti che si rincorrono, sia a livello nazionale che locale. Il centrodestra è diviso in più parti. L’istituto Tecnè ha sfornato il suo sondaggio recente su un campione di mille interpellati: la lotta tra Calvi e Calandrini si gioca sulle unità, col primo in vantaggio della percentuale del 23 al 21. Più rivoluzionario il sondaggio targato Emg su un campione allargato di 6mila intervistati, che vede Calandrini attestarsi sul 20,5%, Calvi attorno all’11% e a sorpresa Tripodi con quasi il 18%. L’Ipr invece li vede lottare alla pari (19%), con la Sovrani all’8%, Tripodi al 2,5%, l’Msi di Salvatore De Monaco al 3%, Lemma, D’Annibale e Savastano ancorati all’1%. Gli indecisi? Un bel 23%. prodotto anche una serie di piccoli ras, portando alla creazione di liste civiche presto ridotte a un ammasso di speranze macerate. Ad oggi, al momento di andare in rotativa, soltanto Davide Lemma è l’unico che finora resiste a delle sirene che possano assorbirlo L’ex sindaco Grillini ai box È il 4 giugno 2015 quando Giovanni Di Giorgi viene fatto cadere come sindaco con un colpo di mano di Forza Italia. Di Giorgi s’era dimesso a novembre 2014, salvo poi ripensarci sebbene avesse implicitamente denunciato il comportamento di alcuni assessori. Chi immaginava una competizione elettrizzante e affascinante a Latina decisa al fotofinish è rimasto deluso. Beppe Grillo non ha concesso ai 4 meet up che litigavano per il simbolo il placet per correre. E sarà un’assenza importante, dati i numeri maturati dai M5S. e inglobarlo. In questa direzione insistono nel loro percorso solitario Angelo Orlando Tripodi, che pur essendo assessore uscente rispetto alla giunta Di Giorgi rigetta alleanze e accordi con gli ex amici di giunta e partito, richiamando l’unione di tutte le civiche per conquistare il Palazzo. Al pari di Gianni Chiarato: anche il sindacalista Ugl è fermo sui suoi propositi e ha pronta la sua lista per superare quantomeno quello sbarramento per permettergli l’elezione a consigliere. Ambizioni, queste, cui tende Marco Savastano, il candidato di CasaPound, che fonda la sua campagna elettorale sulle lotte sociali. Nell’area moderata spicca la candidatura dell’unica donna: Marilena Sovrani, ex assessore uscente dalla giunta Di Giorgi, ci prova facendo leva sulle sue qualità tutte al femminile, sganciata ormai dall’orbita centrista dell’ex senatore Michele Forte. Citazione per il candidato Alfio D’Annibale, ma non sappiamo il suo appeal in quanti voti si traduca al momento cruciale. Si diceva del centrosinistra che ha possibilità come non mai di salire dall’ingresso principale del Palazzo comunale di Latina. Il candidato è Enrico Forte, che attualmente occupa lo scranno della Pisana nelle fila del Partito Democratico. Forte ha battuto alle primarie Paolo Galante, scelto dal senatore Claudio Moscardelli, e proprio questo strappo non è ancora stato ricucito all’interno del partito, tant’è che tutto il vantaggio accumulato sia temporale ma anche morale s’è assottigliato in modo consistente nell’opinione pubblica. Ma i sondaggi confortano il candidato dem, primo nelle percentuali fino ad oggi. L’outsider che gode di maggiore credibilità in questo panorama è Damiano Coletta, cardiologo al Goretti, attivo da anni con progetti culturali come la kermesse Lievito. Latina Bene Comune di Coletta ha raccolto nel tempo tutte le rimostranze e le delusioni dei cittadini, intercettando anche le frustrazioni di La ruspa a rimorchio L’incognita civica La Lega sembrava decisa a correre da sola presentando un suo candidato. Poi, però, i litigi, gli equivoci, le distanze, hanno suggerito al leader Matteo Salvini di decidere in diretta per l’investitura di Calandrini, che incassa una percentuale attorno al 5%. Dovevano essere il leit motiv di questa tornata, invece sono scomparse coi primi caldi. Le liste civiche a oggi sono rappresentate da sparuti capipopolo che resistono alle tentazioni di lasciarsi coinvolgere nei partiti. Davide Lemma è uno di questi. una città avvitata su se stessa. Se è vero che coagulerà il voto d’opinione è altrettanto certo che LBC pescherà a sinistra oltre ad accogliere qualche amareggiato penta stellato. E già, il Movimento5Stelle, grande assente dalla competizione per la litigiosità dei suoi meet up. Anche questa è una griffe tutta pontina. A SINISTRA Uomini e idee restano molto simili Il tiro mancino di Forte e Coletta Inutile girarci attorno la partita a ‘sinistra’ è tra Enrico Forte e Damiano Coletta, soprattutto per numero e nomi dei candidati in LBC. Forte è il candidato in vantaggio nel primo turno: l’istituto Tecnè lo dà al 28% mentre Emg lo vede attestarsi attorno al 30% (come Ipr), dato questo che collima con il trend nazionale. Damiano Coletta invece rispetto agli outsider è quello che incassa risultati più lusinghieri: per Tecnè LBC è attorno al 12%, mentre per Egm sfiora l’8%. Non solo il sondaggio Egm calcola anche Davide Lemma tra gli altri sfidanti che superano il 4%. Agli altri candidati restano le briciole. Il sondaggio Ipr vede Coletta in crescita, al 15%. Tra i ‘rivoluzionari’ troviamo anche un risultato di percentuale lusinghiero per Danilo Calvani e i suoi Forconi: il 2,5%. www.expressomagazine.it . mensile di Latina . maggio 2016 . numero 1 . free press 12 SPETTACOLO Un concerto s-composto dell’Ensemble Pentarte sabato 30 aprile allo Stoà di Latina La musica del ‘900 secondo Albino Taggeo Di STEFANIA DE CARO L’Ensemble Pentarte, diretto da Andrea Ceraso, presenta “Quasi una monografia”, concerto strumentale e vocale dedicato a compositori contemporanei e del Novecento storico. L’appuntamento è allo Stoà di via Battisti a Latina sabato 30 aprile alle 20.30, un concerto di musica contemporanea nel cuore di Latina in una due ore di musica inedita. L’Ensemble Pentarte è un gruppo di musicisti appartenente alle filarmoniche più prestigiose di Roma, e grande merito di questo concerto spetta al compositore Albino Taggeo. “Musica contemporanea”, that is the question! Equivoci diffusi: musica da film, pop, rock, jazz, elettronica, sperimentale, dissonante, atonale, dodecafonica, aleatoria, acusmatica….. Semplicemente la musica d’oggi, comprendente un arco di tempo che abbraccia le composizioni del primo Novecento fino ai nostri giorni, con una singolare caratteristica: nei secoli XVII, XVIII e XIX il linguaggio musicale utilizzato da tutti i compositori del mondo occidentale era (quasi) esclusivamente quello “tonale”, costruito con dei precisi punti di riferimento di natura melodica, armonica, timbrica, ritmi- L’Ensemble Pentarte è diretto dal maestro Andrea Ceraso. ca e formale. Fin dai primi anni del secolo scorso quel linguaggio non soddisfa più le esigenze compositive della maggior parte dei musicisti: obbligati dunque a cercare nuove soluzioni, creano una miriade di nuove forme linguistiche, dal recupero di stilemi rinascimentali fino alle sperimentazioni più estreme e assai lontane da quel “tonale” ormai fortemente sedimentato nella nostra cultura. E l’utopia della musica pura o assoluta, auspicata da fin dai tempi di Bach, Mozart, Beethoven, diventa realtà grazie alla creazione e al divenire di nuovi sentieri sonori, che consentono l’esplorazione del suono in tutta la sua profondità. Molti compositori utilizzano con alterne vicende il ”vecchio” linguaggio, mentre quelli eseguiti nel presente programma hanno creato uno stile linguistico ori- ginale talvolta sorprendente e distante dall’ascolto “quotidiano”. Non resta che la curiosità di navigare lungo sensazioni suggestive dove i suoni vengono s-composti e ri-composti seguendo la libertà creativa che è tipica dell’artista. Chi è Albino Taggeo? “Albino Taggeo è un compositore che ama sposare l’entusiasmo con la professionalità, la memoria con la passione, la curiosità www.expressomagazine.it . mensile di Latina . maggio 2016 . numero 1 . free press con la creatività. Prima di tutto sono orgoglioso di essere nato ad Ortigia, la mia mitica isola, centro storico di Siracusa. Mi dispiace di averla lasciata a 13 anni, ma ci torno spesso perché è ancora il luogo dei miei sogni. A Roma ho coltivato la musica, il grande amore della mia vita, che avvolge ancora oggi tutta la mia esistenza”. Cosa l’ha spinta a suonare e 13 SPETTACOLO comporre musica? “Il piacere immenso che si prova nel creare e nell’ammirare la bellezza dell’arte. Il desiderio di esplorare linguaggi musicali sempre nuovi, alla ricerca di uno stile personale e deliziosamente fruibile”. Quanti anni aveva quando ha capito quale era la sua passione? “All’età di sei anni correvo, tutti i pomeriggi, al pianoforte del circolo ufficiali, il luogo di rappresentanza del battaglione comandato da mio padre e lì mi raggiungeva mio nonno Michele, violinista. Iniziai ad accompagnargli arie da opere trascritte per violino e da lì nacque la mia grande passione per il melodramma. Con il trasferimento a Roma, frequentando il Conservatorio di Santa Cecilia, iniziai a conoscere la musica sinfonica, corale e cameristica ed incominciai a scrivere le mie prime composizioni”. Che tipo di musica suona e dirige? “Le mie composizioni si giovano di un linguaggio personale che è il risultato di una ricerca continua per trovare soluzioni sempre nuove nell’ambito della musica contemporanea. La sperimentazione è il mio itinerario, con un forte legame con i diversi stili del passato, dal Cinquecento fino ai nostri giorni. Provo un piacere immenso quando bravi direttori e interpreti prestigiosi interpretano le mie partiture”. Attualmente che lavoro sta creando? “Tutta la mia produzione è in un divenire continuo. Sto terminando la mia settima opera per teatro e ho completato l’ultimo mio lavoro per ensemble che verrà presentato in prima assoluta nel prossimo mese di settembre al Festival di Taormina Arte. Si tratta di “Onìride”, una cantata per due voci femminili su un mio testo poetico. In molte delle mie composizioni sono anche l’autore dei “libretti”, soprattutto le opere teatrali”. Cosa serve per diventare un grande musicista? “Un artista conquista e conserva il suo posto importante nella Storia attraverso tre caratteristiche fondamentali: il talento, inteso come capacità creativa; lo studio rigoroso e la conoscenza analitica di tutte le opere del passato e del presente, in altre parole una profonda competenza della materia; la serietà e la credibilità che egli riesce ad esprimere e a infondere nel pubblico”. Quando compone cosa o chi la ispira? “L’ispirazione è un concetto romantico, la mia è un’esigenza vitale. Avverto continuamente dentro di me idee che pian piano diventano strutture ritmiche, armoniche, melodiche, timbriche. Grazie ad esse inizia la costruzione del palinsesto, sorta di tavolozza dove i colori musicali si trasformano nelle composizioni che prendono corpo e i cui suoni iniziano a diffondersi come per magia intorno a me”. Perché i direttori d’orchestra sono per lo più uomini? “Una volta, in clima di maschilismo, era senz’altro vero, oggi l’elenco di direttori donne è lunghissimo, in tutto il mondo. È stata una lenta e lunga conquista, come d’altronde per molte altre professioni ingiustamente riservate a soli uomini. Claire Gibault, Kery Wilson, Andrea Queen, Isabella Ambrosini, Silvia Massarelli, Marin Alsop, Xian Zhang e tante altre dimostrano di possedere capacità e talento non inferiori ai più noti colleghi Abbado, Muti, Baremboin o Pappano”. Cosa vorresti cambiare di sè? “Sinceramente vorrei conservare tutto ciò che mi è costato anni di produzione ma nello stesso tempo migliorare il mio stile e renderlo sempre più comunicativo e accattivante. Soprattutto lasciare un segno tangibile nella Storia, un mio contributo importante Albino Taggeo, compositore eclettico, si esibirà allo Stoà di Latina sabato 30 aprile. all’evoluzione della Musica”. Come riesce a creare sempre nuove opere? “Le ho già tutte dentro di me, devo solo ottimizzare il tempo per realizzarle. Sono talmente tante le idee che mi fioriscono che occorrerebbero molti altri decenni per poterle trascrivere tutte (penso che inoltrerò una speciale richiesta di dispensa, quando si avvicinerà la fine dei miei giorni!). Spesso mi capita di lavorare contemporaneamente su più fronti, alternando la fisionomia di un brano con gli stilemi di un altro. È molto divertente e mi rimane molto tempo per la riflessione e per la sedimentazione del materiale musicale da distribuire all’interno delle mie partiture”. Se potesse scegliere un teatro dove le piacerebbe suonare? “Qualsiasi luogo dove la mia musica possa essere eseguita e ascoltata, dalle strade alle piazze, dalle sale di registrazione ai teatri d’opera, auditorium, biblioteche, musei… ma il mio desiderio più intimo è veder rappresentata una delle mie opere migliori “Le Syracusane”, su testo di Teocrito, nel Teatro comunale di Siracusa, autentico gioiello dell’architettura classica, purtroppo da più di cinquant’anni in fase di restauro!”. Se potesse trasformarsi in una melodia quale sceglierebbe? “Il tema di “Minzicata minzichè”, l’ultima aria di un’altra mia opera (autobiografica) più volte eseguita e alla quale sono particolarmente affezionato, poiché il testo venne scritto nel 1998 da mia madre”. www.expressomagazine.it . mensile di Latina . maggio 2016 . numero 1 . free press 14 AMARCORD Il play boy e attore morì in un incidente stradale prima di volare a Hollywood Biscotto raccontato da Emilio Andreoli La storia di Francesco Porzi rivive nel libro che narra uno spaccato genuino della Latina anni ‘60 di di più conoscendolo attraverso le testimonianze? La cosa che più mi ha colpito di Biscotto, conoscendolo attraverso i racconti degli amici e dei familiari, è stata sicuramente l’umiltà. Nonostante il successo lui era rimasto se stesso, e questo accade solo alle persone speciali. Eva Pommerouge Emilio Andreoli, imprenditore con la sana passione della scrittura e di un travolgente amore verso Latina, ha ricostruito con il paziente metodo del cronista la vita leggendaria di Biscotto, attore e play boy degli anni ’60, intervistando i protagonisti di quell’epoca, dai familiari agli amici, dalle conquiste agli amori ricavando uno spaccato godibile, sincero, scevro da storture di una Latina a bianco e nero. E ne esce un ritratto fresco e genuino, autentico e palpitante vita, come lo era Francesco Porzi, stroncato in un terribile incidente stradale il 31 agosto del 1970. Ma scrivendo il libro ‘Biscotto’ nasce la leggenda di Francesco Porzi. La vita è fatta di coincidenze, di incontri mancati, di appuntamenti persi e altri che ti aspettano, nel libro ci sono tanti incontri che sembrano dettati da un destino che si rincorre, raccontaci per quale motivo hai deciso di l scrivere la storia di Francesco Porzi soprannominato Biscotto? La vita è tutta una coincidenza, da quando nasciamo fino alla fine, e il destino gioca il ruolo da protagonista nella nostra esistenza, anche se una piccola parte è nelle nostre mani, e noi dobbiamo avere l’accortezza di non sfidarlo. Forse proprio il destino mi ha fatto “incontrare”, in una notte di fine estate Francesco Porzi, conosciuto con il soprannome di Biscotto. Per lui il destino è stato beffardo, perché nel pieno della sua gioventù tutto si è fermato in una maledetta curva. Ma il destino non ha potuto nulla sul suo fascino che ha continuato a vivere anche dopo la sua morte. Ho deciso di raccontare la sua vita perché volevo scrivere un pezzo di storia della mia città, non fatta solo di fondazione, ma dei suoi figli che l’hanno vissuta e amata negli anni del boom economico, quando negli occhi dei ragazzi leggevi la speranza di un futuro migliore. Biscotto era l’idolo di quei giovani, il punto di riferimento indi- Tu come Francesco Porzi sei innamorato di questa città, di questa palude cosa la rende speciale e unica per te? Di speciale ha tante cose, il clima, il mare, i laghi, le colline, tutte le persone che sono nate qui o che ci vivono dovrebbero essere innamorate di questa “Palude”, è come l’amore verso una madre, imprescindibile. E poi credo che sia anche un fatto chimico, io questo territorio me lo sento addosso, nelle vene, ma la cosa che la rende più speciale in assoluto è che qui ho i miei amici, i miei affetti, i miei ricordi e penso che anche Francesco avvertisse tutto questo. Biscotto era conteso dai maggiori stilisti dell’epoca. scusso di Latina, quindi mi sono innamorato della sua storia e ho voluto raccontarla. Perché questo ragazzo bellissimo era soprannominato Biscotto? Ci sono molte versioni sulla provenienza del soprannome Biscotto, e forse non sapremo mai del perché, ma sta di fatto che a Francesco calzava a pennello, per la sua bellezza, la sua dolcezza e il suo fascino. Si dice che non amasse farsi chiamare così, in parte era vero, ma i suoi amici più stretti lo chiamavano con il suo soprannome e ancora oggi viene ricordato da tutti come Biscotto. Nel libro si passa con una grande facilità dall’ambiente protetto e provinciale della Latina di Biscotto, ai suoi ritmi, ai suoi amici, alla famiglia e poi set pubblicitari, al cinema sfilate, stilisti, però si nota sempre che Francesco rimaneva ancorato alla semplicità e sempre ad essere se stesso, cosa ti ha colpito www.expressomagazine.it . mensile di Latina . maggio 2016 . numero 1 . free press Nel raccontare Francesco ci sono due episodi che restano impressi, lui che era riservato e sfrontato, gentile e deciso, un ragazzo che ha fatto dei contrasti il suo punto vincente: il rapporto che aveva con lo spazzino e il lasciare il caffè pagato per lui e poi il voler conquistare ragazze non bellissime per poter assaporare il gusto della conquista. Pensa che dietro quel grande successo si nascondesse un vuoto in lui, una irrequietezza che non gli permetteva di godere delle cose che andva conquistando? Sicuramente Francesco avvertiva il peso di questo grande privilegio, che era la sua bellezza. E il suo atteggiamento era come per scusarsi di quel privilegio per non sentirsi troppo distante dagli altri. Mi sarebbe piaciuto vederlo, mentre parla con la meno carina e la faccia attonita dell’altra… un grande smacco alla bellezza. Biscotto vive la sua storia d’amore con una grande attrice hollywoodiana come Monique Van Vooren, con la sua spontaneità conquista tutti proprio per questo. Ancora oggi quella 15 AMARCORD LA LEGGENDA DI BISCOTTO LA MOVIDA AL LIDO L’AMORE DI MONIQUE LO SCRITTORE EMILIO ANDREOLI Francesco Porzi è nato a Cisterna nel 1947. Irrequieto sin dall’adolescenza è approdato al mondo del cinema, della moda e della pubblicità. È morto nel 1970 per un incidente d’auto sulla Litoranea, a Sabaudia, dove c’è un cippo che lo ricorda. Non solo Circeo. Negli anni ’60 la movida della Latina che cresceva (appena 50mila abitanti!) si riversava in massa sul lido: il bagno più frequentato era l’Hotel Tirreno, a Foce Verde, dove nascevano amori genuini e scappatelle clandestine. Biscotto era figlio del vento, amava le donne e la vita, ma ebbe un’intensa storia d’amore con Monique Van Vooren, l’attrice hollywoodiana che fu la sua Pigmalione, guidandolo fino a farlo scritturare per una serie di telefilm a Hollywood. Emilio Andreoli ha esordito nella narrativa col romanzo dai toni autobiografici ‘Una fuga lunga un sogno’ (2003), due suoi racconti sono raccolti nelle antologie ‘La Littorina - racconti e aneddoti di una terra emersa dall’acqua’ (2012) e ‘Giallolatino 2015’. il libro Ricordi e racconti in presa diretta Biscotto, mito tra set e passerelle L’Italia del boom economico e della dolce vita, l’Italia della provincia dove i ritmi sono lenti e compassati. In questo quadro Latina non fa eccezione. È da qui che muove i primi passi Francesco Porzi, il leggendario Biscotto, ottenendo qualche comparsata nei film girati in zona: colpisce registi e costumisti per la sua straordinaria bellezza e per i suoi modi, eleganti e affascinanti. Il passo a Roma, dove i maggiori stilisti degli anni ’60 se lo contendo- donna sembra aspettarlo: che effetto le ha fatto parlare con lei di Biscotto? È stato molto emozionante incontrare Monique a New York, nel suo appartamento a Manhattan, dove era stato anche Francesco. Mi ha colpito per la nitidezza dei suoi ricordi e i suoi occhi lucidi, quando mi ha narrato la loro storia d’amore. Dal loro primo incontro fino al giorno in cui le è arrivato il telegramma che Francesco era in fin di vita, e che conserva ancora nel suo album fotografico. Quell’incontro lo terrò sempre nel cuore, come non scorderò mai, lei appoggiata alla porta del suo elegante appartamento, come fosse ancora in attesa del suo Francesco. no, è breve, l’ingresso nel cinema è il fotogramma successivo di una carriera che si preannuncia brillante. Poi, l’amore con l’attrice hollywoodiana Monique Van Vooren gli fa conoscere un altro mondo. E altre chance. Ma quando poteva, Biscotto scappava dalla luce dei riflettori e si rifugiava in quella naturale di Latina e del suo mare, lasciandosi avvolgere dall’incanto del Circeo e dalla sua movida un po’ ruspante. Restando sempre il giovane dal sorriso aperto, che non tradiva la comitiva dell’adolescenza. Ma proprio quando Hollywood era a un passo, Biscotto viene irriso dal destino, nemmeno il copione l’avesse scritto il più cinico degli sceneggiatori partoriti dall’industria cinematografica. Oggi, la sua vita è raccontata nel libro ‘Biscotto’ di Emilio Andreoli. La storia di Francesco Porzi e tutta la sua vita raccontata si presta a un meraviglioso film con tutti gli ingredienti meravigliosi della Dolce vita, della rinascita del Paese e della fama raggiunta da un ragazzo di provincia: lo ha pensato? Da quando ho iniziato a scrivere questo racconto che ci penso… si realizzerebbe un sogno, il mio. Come è nata la sua passione per la scrittura? La passione per la scrittura nasce nella mia adolescenza. Ero affascinato dai giornalisti di quel periodo, uno su tutti, Beppe Viola, giornalista sportivo che metteva nei pezzi sempre un po’ di romanticismo. Un altro giorna- Biscotto insieme a Monique Van Vooren a Capri. Sotto con la sorella Lina. lista che mi affascinava era Romano Battaglia. Mi piaceva il loro modo di raccontare e allora ho cominciato a scrivere alcune composizioni. Ma non ero soddisfatto del risultato, quindi cominciai a leggere romanzi e racconti, senza tralasciare la poesia. Stavo cercando un mio stile, leggendo tra i più disparati scrittori. Quello a cui sono più legato è Giorgio Saviane, autore non molto conosciuto, di cui ho letto tutto. La folgorazione però l’ho avuta con Italo Calvino con “Lezioni Americane”. Capii che il mio modo di scrivere doveva essere semplice, anche per i concetti più articolati e trovare il modo di far provare al lettore le mie stesse emozioni, proprio con la semplicità della scrittura. E inoltre, ma non ultimo, la visualizzazione di quello che raccontavo. Insomma il lettore, nel leggermi, doveva avere l’impressione di stare al cinema e di vedere un film. cesco fu uno dei primi a morire all’uscita di una discoteca. La strada Litoranea, dove avvenne l’incidente, è ancora stretta e insidiosa, anche se quella curva venne poi allargata e ci fu messo un cippo che funge da monito a chi la percorre. A Biscotto piaceva la velocità e sicuramente quella notte non andava piano, e a me piacerebbe parlarne con i ragazzi per dirgli di non sfidare quella piccola parte di destino che è nelle nostre mani. Cosa c’è in cantiere nel suo futuro letterario? A settembre uscirà il mio prossimo romanzo, “Traffici illeciti”, un giallo ambientato nella nostra amata Palude. La dedica del libro è alle vittime della strada. Per quale motivo? Ho dedicato questo libro alle vittime della strada, perché Fran- www.expressomagazine.it . mensile di Latina . maggio 2016 . numero 1 . free press 16 ISTRUZIONE Nel 2013 a Latina si è costituito il Cersites, per promuovere la ricerca istituzionale Giuseppe Bonifazi, un rettore progettista Ora La Sapienza pontina pianifica e gestisce servizi di supporto alla didattica. Guardando all’Europa di Mariassunta D’Alessio Una piccola Polis, con una governance un po’ difficile da capire, tanto è articolata. Ma che non pecca di precisione. Un modello di città in cui si elegge e si governa. È la nostra Università, entrata a far parte ormai del tessuto sociale e strutturale di Latina e provincia. Un sogno realizzato da tempo. Anche se difficile e faticoso. Fortune alterne in questi anni hanno fatto aprire e spostare facoltà importanti per il nostro territorio. Ma chi conosce come ci si muove all’interno delle università italiane sa bene come posizioni, collocazioni e ricollocazioni siano pane quotidiano. E non sempre si lavora per il bene comune. Di tutt’altro avviso è Giuseppe Bonifazi, docente di Ingegneria delle materie prime e delegato del Rettore per le sedi di Latina e Rieti che dopo aver ricoperto il ruolo di Presidente del corso di laurea di Ingegneria Ambiente e territorio e vice Preside, ora è il direttore del Cersites pontino. Bonifazi ha scelto di vivere qui e questo per l’Ateneo locale è davvero un punto importante. Giuseppe Bonifazi, ‘rettore’ de La Sapienza di Latina. Professore, lei è il perno centrale dell’Università pontina e delle sue facoltà. Ci spiega come è articolata questa struttura? A giugno 2013 qui a Latina è stato costituito il Cersites (Centro di Ricerca e Servizi per l’Innovazione Tecnologica Sostenibile). Una novità molto importante in questo panorama didattico perché questa nuova struttura oltre a gestire e promuovere servizi di supporto alla didattica, persegue la finalità di promuovere anche l’attività di ricerca istituzionale. namento. Adesso questa figura la ricopro io. Un bel passo avanti. Come funziona il Cersites? Certamente, un bel passo avanti. Il Centro è guidato da un Comitato Direttivo, formato da rappresentanti di ciascuna facoltà, più il delegato del Rettore. Questi a loro volta eleggono una persona terza che avrà il ruolo di direttore che si occuperà di tutto il funzio- Quindi ogni Facoltà è rappresentata? Sì. Per la facoltà di Ingegneria Civile e Industriale il rappresentante è Franco Rispoli. Per Ingegneria dell’Informazione, Informatica e Statistica, è Giuseppe Catalano. Per la facoltà di Economia, Cristina Simone, Per Farmacia e Medicina, Marella Maroder; www.expressomagazine.it . mensile di Latina . maggio 2016 . numero 1 . free press per la facoltà di Architettura (ci sono qui docenti che insegnano disegno) Maria Martone e poi c’è il delegato di Medicina, Giuseppe Ragone. A queste figure si aggiunge la Responsabile dei Servizi Tecnici Amministrativi, dr.ssa Anna Del Monte perchè il Ce.R.S.I.Te.S è, secondo lo Statuto, un centro di spesa dotato di autonomia. Ed io, che ricopro il ruolo di direttore. 17 iSTRUZIONE Questa è dunque la struttura portante del sistema. Partendo da questa base gestionale, qual è il suo compito e di cosa si occupa? Rientra nel mio compito, oltre alla cura degli immobili e degli spazi verdi, la gestione del personale tutto. Devo assicurare lo svolgimento della didattica e della ricerca in tutte le facoltà. Sì perchè con l’istituzione di questo Centro adesso a Latina si può fare anche ricerca. Ora partecipiamo ai progetti di ricerca regionali, nazionali, europei e internazionali. Medicina ha i suoi laboratori e ad Ingegneria si stanno portando avanti progetti molto interessanti. Si lavora in laboratori “leggeri” e gli studi riguardano l’e-learning; i sistemi informativi geografici; la robotica; le energie alternative; i sistemi di analisi e di immagine iperspettrale; le problematiche legate al ciclo delle acque, i cambiamenti climatici, e altro ancora. Poi c’è da anni il laboratorio di Borgo Isonzo, ex Consorzio Agrario della Bonifica, acquistato a suo tempo da Sapienza, ed è il primo laboratorio per “ la caratterizzazione dei materiali particolari”. Vi si studiano infatti le procedure per il trattamento di materiali sotto forma di particelle. Roma però, nonostante tutto rimane sempre il polo attrattivo e necessario per espletare L’ingresso principale dell’ateneo pontino, ex 82° Reggimento ed ex Campo profughi. servizi agli studenti di carattere amministrativo. O no? No. La Direzione (che poi sarebbe quella alloggiata nella parte centrale della caserma ex ‘82, appartenente al Demanio, ma donata in uso alla Sapienza in maniera gratuita e perpetua per alloggiarvi l’Università, secondo la Finanziaria di Prodi del 1997) offre molti servizi agli studenti. Non serve più andare a Roma per avere informazioni su Erasmus; Soul (collegamento con le Aziende); Servizio Orientamento università- lavoro; Accoglienza e informazioni sull’housing universita- rio che qui abbiamo avviato in convenzione con il Victoria hotel. Un grande problema per i ragazzi soprattutto fuori sede è la mensa. Come avete risolto? Da settembre di quest’anno, l’ Adisu, l’Agenzia per il diritto allo studio della Regione, ha avviato una convenzione con il ristorante “Lavori in corso”. Ma c’è una novità importante. La Sapienza ha deciso di sistemare le due piccole strutture attigue a Ingegneria e farne una mensa e sala pasti, dove vi si potrà anche studiare. La stessa Adisu si è det- ta disposta a gestire questi spazi. I tempi? Speriamo di poter concludere a breve tutte le procedure e dare inizio alla ristrutturazione. Nel frattempo abbiamo sistemato anche il parcheggio degli studenti. Dobbiamo curarceli questi ragazzi. Loro scelgono le realtà piccole sia per i servizi più a misura e anche perchè didatticamente sono seguiti meglio. Programmi per il futuro? Noi dobbiamo irrobustire l’esistente che non è né banale né da sottovalutare. Ce la stiamo mettendo tutta per attivare il corso di laurea magistrale a Ingegneria dell’informazione. Stiamo pensando a organizzare incontri aperti alla cittadinanza su problematiche del territorio. Abbiamo appena terminato di sistemare una sala seminari presso la sede di Ingegneria e una sala per teleconferenze qui al Cersites. Ed è in programma il potenziamento della sala conferenze del Polo pontino nella palazzina di Economia. Insomma di progetti ne abbiamo tanti tra le mani, ma ogni cosa va ponderata bene prima di realizzarla per poterla comunicare poi a tutti. www.expressomagazine.it . mensile di Latina . maggio 2016 . numero 1 . free press 18 sPORT como brescia novara vicenza modena cesena perugia pro vercelli spezia ascoli picchio virtus entella livorno pescara virtus lanciano ternana bari latina avellino salernitana cagliari crotone trapani il gir È la serie B. Ce lo rivela un’antologia che racconta le 22 città delle 22 squadre che compongono la cadetteria Il campionato più bello degli italiani www.expressomagazine.it . mensile di Latina . maggio 2016 . numero 1 . free press 19 sPORT il libro A calci su e giù per lo Stivale La squadra dell’antologia di La scelta del titolo dell’antologia non è casuale. Infatti è stato mutuato l’indovinato slogan coniato dalla Lega e dal presidente Andrea Abodi, perfettamente calzato per l’intera idea progettuale. Questa la rosa che ha coinvolto scrittori, giornalisti e blogger da tutt’Italia Titti Festa (Avellino), Marco Amabili (Ascoli), Bruno Palermo (Crotone), Gaetano Imparato (Livorno), Oscar Buonamano (Pescara), Lorenzo Mazzoni (Viruts Lanciano), Francesco Vannutelli (Perugia), Mauro Frugone (Virtus Entella), Roberto Guerriero (Salernitana), Sergio Fortini (Novara), Nicola Conforti (Trapani), Mauro Corno (Como), Andrea De Carlo (Modena), Gianluca Mattioli (Cesena), Marco Ursano (Spezia), Eva Pommerouge (Latina), Gianluca Atlante (Bari), Luca Biribanti (Ternana), Gianpaolo Laffranchi (Brescia), Franco Cottini (Pro Vercelli), Enrico Astolfi (Cagliari), Filippo Landini (Vicenza). Campanili che rappresentano ben 15 regioni, che interpretano a modo loro la metafora della vita e del calcio, inteso qui (e altrove) come un linguaggio universale e come straordinario collante sociale. Nella copertina cameo per Latina, col cancello del retro del Museo Cambellotti utilizzato come porta. L’antologia è in vendita nelle migliori librerie. Massimo Risultato fondere la religione sportiva degli italiani con racconti di calcio che odorano e sanno d’Italia. Non esiste un progetto editoriale più esaltante di questo: unire le diverse città italiane, o meglio i diversi campanili, attraverso lo sport più amato del Bel Paese, il calcio. Ecco, l’antologia ‘Il campionato degli italiani’ (242 pp, euro 12) s’è ispirata proprio a quel vecchio ma efficace passatempo, ricalcandone le tracce e abbracciandone lo spirito. È nata così, istintiva e genuina, l’idea di unire le diverse anime delle cittadine italiane che partecipano al campionato di serie B della sta- Il campionato di serie B è il campionato degli italiani? Beh, sì, considerando che abbraccia quasi la totalità delle regioni dello Stivale (15). Ma non è soltanto una questione di presenza, è un concetto che abbraccia la provincia e il campanile, dove il calcio è vissuto in maniera più diretta e genuina. Così ecco dipanarsi un’antologia che ospita ventidue racconti come ventidue sono le realtà calcistiche e cittadine che compongono la serie B targata 2015/16, dove giornalisti, scrittori e blogger si sono divertiti a Parterre de roi a Brescia, tra Omar Pedrini, Florin Raducioiu e Giorgio Lamberti. gione 2015/16, prendendo spunto dalla felice titolazione data dal suo presidente di Lega Andrea Abodi. E forse non sarà un caso che dopo che l’antologia è girata per l’Italia -Latina, prima tappa, considerato che vi sono due firme pontine nell’antologia (il giornalista Gianluca Atlante e la fashion blogger Eva Pommerouge), poi Avellino, Terni, Salerno, Brescia, Pescara, e prossimamente Ascoli e Modena- verrà presentata alla presenza del presidente di Lega Abodi a Milano il prossimo 3 maggio davanti alla stampa sportiva nazionale. Unire i diversi campanili con scrittori e giornalisti dalle differenti anime, investiti dell’arduo compito di descrivere in un breve racconto i contesti in cui si muovono le squadre che calcano il palcoscenico della cadetteria, è tuffarsi in diversi spaccati sociali, perché il fine ultimo dei racconti è stato proprio quello di descrivere pezzi d’Italia utilizzando come strumento il calcio, a volte in maniera dolce, altre senza miele sulla lingua, fotografando le realtà distorte o alleviate dal tirare calci a un pallone, sognando anche dalla periferia il calcio del mito e della leggenda. E così troviamo storie che s’intrecciano con la città, trainano la passione della gente comune, smitizzano e ironizzano, abbracciando anche temi tabù e forti, senza veli e ipocrisia, confermando che il calcio resta confinato nella franchigia delle emozioni che difficilmente si riescono a spiegare a chi non varca i suoi confini e non scende in campo. Dal mondo singolarmente provinciale di Latina fatto di procaci milf interessate più ai garretti dei calciatori che al pallone alla passionale armonia di una città d’acciaio come Terni, dai ricordi con gli occhi di un bambino del braccio chiuso di Sollier suo Entella, dai ricordi in bianco e nero di due tifosi del Pescara passando per YouTube e Twitter alla sorprendente solidarietà ‘a livello ultras’ dei tifosi del Cagliari, dai sogni di una notte di mezza estate a Modena con le preghiere alla Ghirlandina alle vicissitudini di un giovane ghanese con problemi di carta d’identità a Brescia, dai sogni di un giovane che un giorno esordisce con la maglia del suo Bari al ricordo sempre vivo di chiaroscuro e colmo di lacrime per il giovane amaranto Pierma- Andrea Abodi, presidente della Lega di serie B. I giocatori della Ternana solidarizzano con gli operai delle Acciaierie Terni. dopo una rete alla morte di Renato Curi a Perugia al dramma degli immigrati che Trapani vive ogni stagione, da una scommessa nata male e finita peggio a Lanciano alla leggenda del fratello sfigato di Dan Corneliusson sul ramo del lago di Como, dalla tensione del cronista che attende il ripescaggio del ‘suo’Ascoli in B al quadro picaresco, noir e cinico di una La Spezia preda della criminalità, dal dramma intimo e familiare di un tifoso del Vicenza ai sogni di un giovane che desidera giocare nel rio Morosini, morto in campo il 14 aprile 2012 durante PescaraLivorno, cui è dedicata quest’antologia. Ci provano tutti a infangarlo, a sgonfiarlo, a rottamarlo, ma il pallone, stoicamente, resiste grazie alla passione della gente. Perché si rigenera. Si rigenera ‘ogni volta che un bambino prende a calci un pallone per strada è lì che rinasce la storia del calcio’. Lo ha scritto Jorge Louis Borges tanti anni fa. E, ancora oggi, con questi racconti, sappiamo che è straordinariamente vero. www.expressomagazine.it . mensile di Latina . maggio 2016 . numero 1 . free press 20 Al Museo Greco l’inutilità dell’arte Il titolo è già tutto un programma: la personale ‘Opere inutili di un pittore inutile’ dell’artista Giuseppe Scapigliati detto Toscanaccio sarà allestita al Museo Greco a Sabaudia fino al 1° maggio. eventi Latina . 1° maggio A TUTTO volume Cocullo . 1° maggio Il Concertone in piazza del Popolo Maggio, vivere leggendo in Italia La festa dei Serpari Ancora in piedi e con la stessa energia di sempre, il Concertone Pontino più atteso dell’anno torna a conquistare il cuore della città per rendere omaggio alla storica festa dei lavoratori, giunta alla sua XII edizione targata “Primo Maggio Città di Latina” nella cornice del Circolo Cittadino in Piazza del Popolo. A riaccendere il motore sono gli organizzatori Simona Petrucci e Gian Luca Perez. Per la prima volta gli allestimenti dell’evento verranno montati nell’area esterna del Circolo cittadino, per consentire contemporaneamente anche lo svolgimento del Mercatino della Memoria giunto ormai al suo ventiduesimo anno d’età. Anche in questa edizione artisti e band sono di qualità: Tony Riggi, Giulio Angrisani, Flavio Alessandroni, Sebba & Spazio, Rockeros, Marco Gemma, La sintesi perfetta, Lucia Morelli, Giroinsi, Airport, The crossover, Shingle, Marco Fino, La sporca cinquina, Caos Calmo, Chries, Blowers on fire, Giacomo Verde, Overside, Francesco Pappacena, Sweet Weapons, Christian Brida, Jesters and Killers, Andrea Alfiero, Priskiller & The Fighting wolves, Janily, The munchies, Crx, Mdm Band, Frank Migliara, Mimica, Manuel Finotti, Barka, Absolut, Claudio Di Cicco, Francesco Taskayali, Chiazzetta, Verrospia. Ad aprire ufficialmente la sesta edizione del Maggio dei libri è stato l’incontro, a cura del Centro per il libro e la lettura, ‘Leggiamo insieme Rodari e Calvino’,a Roma sabato 23 aprile, indicata la Giornata mondiale del libro. In ogni angolo d’Italia si celebra il libro. Il Centro si riverserà poi al Salone di Torino con diversi eventi: giovedì 12 maggio Da Libriamoci a Scriviamoci. Incontro con gli insegnanti per la promozione della lettura , in collaborazione con SIAE – Società Italiana degli Autori e degli Editori. Venerdì 13 maggio Le biblioteche per In vitro, un viaggio attraverso cinque Province, una Regione e quaranta Biblioteche, per raccontare il lavoro di ricerca svolto sulle biblioteche medio-piccole selezionate nei territori del progetto In vitro con l’obiettivo di misurare il livello dei servizi offerti ai cittadini. Sempre per i lettori in erba è pensato il Concorso BitBuk. Nuove storie per nuovi modi di leggere, la cui nuova edizione sarà presentata venerdì 13. Infine, sempre venerdì, nella Sala Madrid del Centro Congressi appuntamento con il V incontro nazionale delle Città del Libro, in collaborazione con ANCI eFondazione per il Libro, la Musica e la Cultura. www.expressomagazine.it . mensile di Latina . maggio 2016 . numero 1 . free press Un primo maggio diverso? In modo da vincere ancestrali paure? Fate una capatina a Cocullo, un civettuolo paese dell’Aquilano, a poco più di due ore da Latina. Qui si festeggia San Domenico, poiché nella chiesa locale sono conservate due reliquie del santo: un molare ed un ferro della sua mula. Le celebrazioni mixano usanze pagane con quelle cristiane: il santo è il protettore dal morso dei serpenti, così il rito cristiano si fonde col rito arcaico dei “serpari”, cioè i manipolatori dei serpenti, nel suggestivo quanto unico rito dei serpari. Tra canti popolari e inni sacri, la statua del santo viene portata in processione, addobbata con serpentelli aggrovigliati, raccolti durante il letargo sui monti attorno nelle settimane scorse, privi di veleno e innocui (come saettoni, cervoni, biacchi e biscie). Tutto ha inizio con i serpari che alla fine di marzo si recano fuori paese in cerca dei serpenti. Una volta catturati, vengono custoditi con attenzione in scatole di legno (in tempi remoti dentro dei contenitori di terracotta) per 15-20 giorni nutrendoli con topi vivi e uova sode. Questa usanza è legata alla civiltà degli antichi Marsi. Dopo la santa messa, in tarda mattinata, la statua del santo viene ricoperta dai serpenti e la processione ha inizio per le strette vie del paese. 21 Al Teatro Moderno sax in the city Al Teatro Moderno di Latina giovedì 19 maggio (ore 21) il maestro Benedetto Montebello dirigerà sax solisti e orchestra per le composizioni di Martin, Piazzolla, Antonioni e Respighi. eventi Latina . 28 aprile Campoverde . 1° maggio Latina Scalo . 7 maggio Come ne uscì fuori Sabina Guzzanti Tradizione e hi tech alla fiera agricola La terra che non c’era nell’Agro Torna l’ironia corrosiva di Sabina Guzzanti a Latina. E lo fa all’interno della rassegna di Lievito, con lo spettacolo giovedì 28 aprile al Teatro Moderno (ore 21, ingresso euro 20) dal titolo “Come ne venimmo fuori”. Con un titolo così cosa non poteva raccontare Sabina Guzzanti se non la rinascita dell’Italia proiettandosi direttamente nel futuro?, partendo a ritroso dall’anno 2041. Come sa fare ecco le soluzioni su come l’Italia ce l’ha fatta ad uscire dal baratro in cui sembra precipitata nel “secolo di merda” come lo definisce l’attrice. Dopo i grandi exploit in Avanzi, Pippo Chennedy Show e La posta del cuore, l’attrice romana ha dimostrato la decisa ironia che da sempre la contraddistingue, ottenendo i grandi recenti successi con La Trattativa e col Tg Porco, per poi tornare al teatro. Eclettica e profonda, la Guzzanti s’è sempre battuta per la libertà di stampa. Lo testimonia il lavoro de La Trattativa, una produzione cinematografica passata quasi in sordina del 2014 che racconta i rapporti Stato-mafia, dagli anni delle stragi fino alla cessazione delle stesse, in cambio chissà di quale concessione istituzionale ai clan di Cosa Nostra. E dove l’attrice romana commenta le notizie di cronaca politica con la sua consueta verve. Trentuno edizioni e ormai la consolidata opinione di essere divenuto un appuntamento irrinunciabile per il mondo agricolo. La mostra agricola di Campoverde ad Aprilia taglia il traguardo delle 31 edizioni. La Fiera Nazionale dell’Agricoltura si svolgerà dal 22 al 25 aprile e dal 29 Aprile al 1° maggio, con l’obiettivo di promuovere l’agricoltura in tutti i suoi aspetti, presentando i settori merceologici che ruotano intorno al mondo agricolo. Dalle migliori marche di macchine agricole alle attrezzature all’avanguardia per impollinazione, raccolta uva, macchine raccolta kiwi, pali compressi, dalle serre e materiale antigrandine agli impianti di mungitura, dai pannelli solari al florovivaismo, dagli animali da cortile alle razze più pregiate di bovini e ovini. La manifestazione organizza convegni, tavole rotonde e incontri di lavoro sulle specifiche tematiche della ricerca, delle produzioni e del mercato agricolo e delle energie rinnovabili, proponendo un appuntamento importante tra le varie componenti che compongono la filiera agricola. L’obiettivo? La valorizzazione di prodotti tipici agroalimentari e la promozione delle peculiarità del territorio dell’Agro pontino, attraverso la tradizione e gli ultimi ritrovati hi-tech. L’associazione Tor Tre Ponti organizza presso il salone parrocchiale della chiesa di San Giuseppe Lavoratore a Latina Scalo una serie di eventi per fissare il rapporto tra singolo, comunità e territorio per rinsaldare il concetto di storia. Il primo si terrà sabato 7 maggio alle 15.45, una mostra convegno sul territorio pontino con protagonista il libro di Giulio Alfieri “La terra che non c’era”. A fare da contorno alla presentazione del libro ci sarà l’intervento di Piergiulio Subiaco che terrà una lezione sullo sviluppo del nostro territorio dalla preistoria ad oggi, seguirà l’intervento di Giulio Alfieri che racconterà il suo libro e l’epopea dei migranti giunti in Agro pontino. La giornata prosegue con il documentario girato dall’associazione dal titolo “La Palude, la memoria”, documentario questo che vede protagonisti alcuni dei pionieri dell’Agro Pontino; chiude gli interventi l’assistente sociale Aurora Righetti, che spiegherà l’importanza del rapporto tra nonni e bambini. A fare da cornice una mostra fotografica e oggettistica, a cura dell’associazione “Tor Tre Ponti” e l’associazione “Olim Caetani”, di cimeli della collezione privata dell’avvocato Cesare Bruni. www.expressomagazine.it . mensile di Latina . maggio 2016 . numero 1 . free press 22 Gaeta, arriva Umberto Scipione Il 30 aprile a Gaeta in occasione dello Yacht Med Festival per il “Mare e il Cinema” sarà presente Umberto Scipione, il compositore autore di diverse colonne sonore per documentari Rai. eventi Il libro fotografico di Cesare Bruni a Latina Scalo il 28 maggio Quel particolare legame d’amore tra Littoria e Benito Mussolini Il Duce Mussolini forse non s’era innamorato a prima vista di Littoria. L’aveva osservata in lontananza con una sufficienza dettata dal flop delle prime città di fondazione sorte in Sicilia, tant’è che aveva ceduto l’atto della primogenitura al deputato Orsolini Cencelli, che il 30 giugno del 1932 aveva posato la prima pietra per la fondazione di quello che comunque doveva essere un grande centro agricolo, con attorno borghi e villaggi satelliti. Ma poi il Duce se n’era innamorato. Sabato 28 maggio alle 15.45 presso il salone parrocchiale di San Giuseppe Lavoratore a Latina Scalo verrà presentato il libro fotografico ‘Littoria, la prediletta del Duce’ di Cesare Bruni, giornata con tanto di mostra di cimeli e stampe originali organizzata dall’associazione Tor Tre Ponti. Il libro scandisce in perfetto ordine cronologico tutte le volte che il capo del governo di allora tornò nell’Agro redento, in diverse pose, dalla mietitura ai discorsi, dalle adunate alle inaugurazioni di edifici e industrie, ponendola sempre come esempio futuro per un’Italia che tra tanti interrogativi e molte difficoltà forgiava una propria dignità nel microcosmo dell’autarchia. Cesare Bruni, collezionista e appassionato di cimeli, oggetti, immagini, documenti legati al periodo fascista di Littoria, nonché ex consigliere comunale per quat- tro consiliature, dice: “Mentre, lo scorso aprile, nel 70° dell’uccisione di Mussolini, allestivo la mostra sulla sua vita, dal socialismo attraverso l’interventismo e la guerra fino al fascismo e a Piazzale Loreto, guardando le decine di quotidiani, di riviste, di foto e cartoline che ritraevano il Duce a Littoria e nell’Agro Pontino, mi sono reso conto una volta di più del legame speciale e unico che si creò tra Mussolini e Littoria. Un legame certamente non così stretto nel momento iniziale del concepimento della città ma che, indubbiamente, dall’autunno del 1932 in poi non cessò mai di alimentarsi e di crescere. Il regime fascista ed il Duce fecero della ciclopica opera di bonifica e redenzione delle paludi pontine e della costruzione delle città nuove il maggior biglietto da visita dell’Italia nuova e moderna. E le tante visite di Mussolini, accompagnate da tutta l’imponente ed efficiente macchina propagandistica fascista, resero l’opera di bonifica e costruzione una vera epopea, donando a Littoria una storia unica ed importante, anche se breve nel tempo. Nel dopoguerra il ruolo di Mussolini in questa storia sparisce perché sparisce la storia stessa di quest’epopea, facendo solo saltuariamente capolino qua e la. Mi venne in mente allora, in aprile alla mostra, l’idea di un’iniziativa, piccola e senza alcuna velleità, che attraverso le immagini, riscoprisse 500 Day tra Gaeta e Sperlonga, una giornata da nostalgici Tra auto d’epoca e due ruote l’ospite d’onore sarà ancora lei, la Fiat Cinquecento. Il simbolo della rinascita italiana del Dopoguerra è la protagonista assoluta dell’evento 500 Day a Gaeta in programma domenica 22 maggio presso la centrale piazza XIX Maggio. Ma non sarà solo una giornata da vivere all’insegna dei motori, ma anche per riscoprire il territorio: infatti, è in programma la visita guidata al Mausoleo Lucio Munazio Planco, mentre il brindisi di commiato avverrà nel suggestivo borgo di Sperlonga nel momento del tramonto. www.expressomagazine.it . mensile di Latina . maggio 2016 . numero 1 . free press quel legame tra il Duce e Littoria ed insieme facesse riemergere quel pezzo di storia che fece di Littoria una città straconosciuta in Italia e all’estero. Anche questo legame speciale è stato ed è parte della storia di questa città e come tale va restituito alla storia”. All’Oasi di Ninfa prenotando on line Senza code per godersi una delle migliori oasi al mondo. Memore delle lunghe attese per accedere al Giardino di Ninfa, la Fondazione Caetani ha optato per la prenotazione online. Grazie alla prenotazione online gli ingressi sono controllati e il Giardino è tutelato evitando il dannoso calpestio degli anni passati. Consultare il sito www.giardinodininfa.eu