La nostalgia matura - Settimanale della diocesi di Vittorio Veneto

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La nostalgia matura - Settimanale della diocesi di Vittorio Veneto
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Primo Piano
Primo Piano
Un viaggio
tra i molti
italiani
d’Australia
3 agosto 2008
FRATELLI D’AUSTR
La Giornata mondiale della gioventù occasione per riscoprire
U
no storico ha definito l’emigrazione veneta verso l’Australia come “l’emigrazione della ciliegia”: un emigrato partiva e ne tirava a sé
un altro.
Tre fatti di attualità – la Giornata mondiale della gioventù celebrata a Sydney, il raduno dei
Trevisani nel mondo in Cansiglio, e il grande incontro dei
“Trevisani d’Australia” che si
terrà a Wollongong il prossimo
ottobre – ci danno lo spunto per
parlare dell’“emigrazione della
ciliegia”, in particolare di quella
partita dal nostro territorio diocesano.
Si calcola che la comunità veneta di prima, seconda e terza generazione residente oggi in Australia conti centomila persone.
E proprio perché un emigrato
chiamava l’altro, i veneti si concentrarono in alcuni centri. Come Griffith o Wollongong.
Due furono i periodi di grande
migrazione. Il primo va dall’inizio del Novecento fino agli anni Trenta: si calcola che allora
furono 13 mila i veneti a sbarcare in Australia. La seconda
grande ondata migratoria si è
verificata nel ventennio successivo la seconda guerra mondiale: fra il 1950 e il 1962 all’incirca 23 mila veneti giunsero in Australia. La stragrande maggioranza degli emigranti intendeva
ritornare in Italia. L’emigrazione era concepita come un’iniziativa imprenditoriale per guadagnare quanto necessario per
“mettersi a posto” nel paese d’origine. Dei quasi 8.500 veneti
che fra il 1960 e il 1969 approdarono nella terra dei canguri, 6
mila sono tornati in Veneto.
Non fu facile l’inserimento dei
primi emigranti italiani nella società australiana. Dovettero affrontare una certa ostilità (come non ricordare che venivano
chiamati “dagos”, ovvero “sporco straniero / accoltellatore”).
Inizialmente ad assorbire la nostra emigrazione furono soprattutto le piantagioni di canna da
zucchero.
Con il passare del tempo la cultura di iniziativa imprenditoriale ha spinto molti veneti a “mettersi in proprio” nei settori più
diversi dell’economia. Così oggi
gli italiani sono proporzionalmente i più numerosi, rispetto
alla popolazione media, tra i lavoratori indipendenti e i datori
di lavoro.
DON PIERINO BORTOLINI RACCONTA L’ACCOGLIENZA
RICEVUTA ALLA GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ
La nostalgia matura
ure, ma belle, le pagine delD
l’emigrazione, sfogliate durante questa Gmg. Mai lette finora così. Loro, i nostri emigrati, c’erano, sempre: quando
siamo arrivati, partiti e durante...; con un’accoglienza e un calore, di cui è capace solo chi ha
provato il distacco, la lontananza...
Quando sono giunti in Australia, non hanno trovato facile la
vita. Li chiamavano con un appellativo che dà fastidio, traducibile tra sputo e catarro... Ma
si sono fatti valere ed amare,
con una condotta ed una professionalità esemplari.
Nell’emergenza dell’arrivo e della partenza ci hanno accolti e
sfamati presso il “Marconi”, una
vasta struttura, alla periferia di
Sydney, costruita in memoria
del grande italiano che nel 1930,
attraverso un impulso radio inviato da Genova, illuminò in
pochi secondi le strade della
città al tramonto.
E, quando, sfinito, non riuscivo
più a dormire, ho sperimentato la loro ospitalità affettuosa.
Nomi e volti dei nostri paesi:
Giuseppe Querin da Fratta;
Norma, Mirella e John Carrer
da Chiarano; Ferruccio Volpa-
Stampa: TIPSE - VITTORIO V.TO (TV)
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Direttore responsabile
GIAMPIERO MORET
Redazione e amministrazione
Via Stella, 8 - Vittorio Veneto
to con la sua numerosa famiglia
da Vedelago.
Ricordo alcuni episodi toccanti. Mi ha colpito trovare nella
loro casa L’Azione, che arriva
puntuale e che loro sfogliano avidi, attenti alla vita della Chiesa diocesana, agli eventi dei nostri paesi, di cui ricordano tutto: strade, famiglie, persone,
morti... Mirella raccoglie in due
album le foto di quanti partono
per l’ultima migrazione. Giuseppe mi ha chiesto di aggiornarlo sui funerali di Fratta. Ho
letto nel loro cuore la nostalgia
matura di chi è conteso tra la
voglia di tornare e la necessità
di restare, perché la vita s’è radicata là, nei figli e nipoti.
Con don Mario e don Giuseppe abbiamo celebrato due messe nelle loro case. La fede si toccava con mano: la tavola diventava altare curato; si invitavano
tra loro migranti, al punto da
non starci più; cantavano con
affetto i canti mariani popolari,
ricordando pure la seconda
strofa...
Ho chiesto di visitare il cimitero, perché so che la cultura d’un
popolo si misura anche dai sepolcri. Un cimitero grande come un paese, da percorrere in
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Chiuso in redazione
il 30.7.2008 alle ore 18.05
Don Pierino Bortolini nella famiglia Carrer di Chiarano. In copertina le famiglie Carrer e Bortolin
I LUOGHI DELLA NOSTRA EMIGRAZIONE
l Veneto ha larghe propaggini
Idiato
in Australia dove, nell’immesecondo dopoguerra, l’emigrazione ha tratto linfa dai
pionieri andati in avanscoperta
negli anni Venti. Riccardo Masini, memoria storica dell’associazione Trevisani nel mondo, ci elenca i nomi dei centri con consistenti insediamenti trevigiani:
Dimbulah, Innisfail, Townsville,
Lismore (dove c’è una forte presenza di emigranti originari della zona di Gaiarine), Stanthorpe
(dove brulica gente di Pezzan e
Sala), Wollongong (8 mila i ve-
neti residenti). A Griffith – dove
i trevigiani sono 5 mila, quasi tutti originari della Pedemontana
del Grappa, su un totale di 25 mila residenti – il sindaco è “nostrano”. E poi vi sono le grandi
città dove negli anni Sessanta
molti veneti si spostarono: Melbourne, Sydney, Brisbane, Adelaide. La Trevisani nel mondo
conta 12 sezioni in Australia: Adelaide, Brisbane, Canberra,
Snowy Mountains, Dimbulah,
Griffith, Melbourne, Myrtleford,
Perth, Stanthorpe, Sydney e Wollongong.
La messa celebrata a casa di Giuseppe Perin originario di Piavon
macchina, con un “quartiere”
per ogni nazionalità e religione.
Cosmopolita anch’esso. Ma
quanti nomi e cognomi italiani!
Quanta storia di migrazione! Una pagina che non si può scordare...
Tutto sommato, la vita dei nostri migranti, le loro case, i loro
pasti li ho trovati più semplici,
più sobri e veri dei nostri. Da
questo stile s’impara tanto: per
esempio a scoprire che non occorrono troppe cose; che tante
comodità si sono così “integrate” nella nostra vita al punto da
non riconoscerle ed apprezzarle più.
In quella terra lontana si capisce anche la necessità di tornare fratelli. In tante parti il comune vieta la recinzione delle
case. Questo mi pare un simbolo da imparare, perché i bambini bianchi e neri e gialli di là
piangono e sorridono proprio
come i nostri bimbi di qua. E allora...
L’Australia, continente nuovo,
vasto, sta proprio “dall’altra parte”: un mondo, uno stile di vita
da riscoprire da noi, carichi di
storia, ma talvolta poveri di speranza. Allora anche la nostra Italia torna più bella ed amabile.
Don Pierino Bortolini
Primo Piano
3 agosto 2008
L’ESPERIENZA DI ALCUNI GIOVANI DEL QUARTIER DEL PIAVE
CHE LAVORANO A SYDNEY
RALIA
Anche oggi si parte
la comunità italiana
PIETRO BRISOT, ORSAGHESE A SYDNEY
“Orgogliosi delle radici”
entre alcune migliaia di
M
Trevisani del mondo e
della Marca si riunivano per la
festa in Cansiglio (vedi articolo
a pag. 6), un’altra festa di trevisani si svolgeva dall’altra parte
del mondo, a Sydney. La festa
della sezione locale dei Trevisani nel mondo, presieduta da
Pietro Brisot, originario di Orsago, che in Australia ha avuto
successo nel campo dell’edilizia. E ora è un punto di riferimento per i trevigiani d’Australia e anche per quelli di
Marca: ospiterà per qualche
giorno, ad esempio, a partire
dal 27 agosto, «otto studenti di
Lago, che vengono per uno
scambio culturale, con la professoressa Luciana De Martin».
In quanti Trevisani siete a Sydney?
«Gli associati sono circa 250:
quasi tutti partiti dall’Italia negli anni Sessanta e Settanta».
E gli emigrati di seconda generazione?
«Alla festa c’erano 8 giovani,
che abbiamo convinto a venire
con le loro famiglie. Ma è difficile il rinnovamento».
In compenso con la Gmg avete
potuto incontrare trevigiani...
non emigrati.
«Li abbiamo incontrati tutti! Li
abbiamo ospitati al Club Marconi (degli italiani d’Australia)
e con la Federazione veneta abbiamo organizzato una serata
per loro. Ho anche conosciuto
don Pierino Bortolini».
Consigliereste ai ragazzi trevigiani di partire per l’Australia,
un po’ come avete fatto voi mezzo secolo fa?
«Qualcuno lo fa. Ad esempio
l’anno scorso Sira Dei Pieri, una vittoriese laureata in architettura, ha voluto fare un’esperienza qui. L’ho aiutata a trovare un posto e si è fermata per 8
mesi. In generale però lascerei
la decisione se venire o no a ciascuno».
Ma com’è la situazione economica?
«Non tanto brillante: tutto fermo in attesa dell’esito delle presidenziali Usa».
Non brillante, forse, ma rispetto all’Italia?
«Sì beh, sempre meglio dell’Italia, è naturale».
E per voi ci sono ancora motivi
di essere orgogliosi dell’Italia?
«Siamo sempre orgogliosi delle nostre radici, che non si cancellano. Conserviamo la lingua,
la cultura, anche il dialetto. Con
la tivù via satellite seguo 24 ore su 24 quello che succede in
Italia. Meno male che adesso avete un governo stabile: speriamo che duri!».
Tommaso Bisagno
i continua a partire dal VeSoggi,neto
per l’Australia anche
anno del Signore 2008.
Non più per fame ma per le
tante opportunità che quella
giovane terra offre. Certo, i numeri non sono quelli degli anni Cinquanta e Sessanta. E
neppure i mezzi di trasporto:
in 23 ore di aereo oggi si arriva a Sydney. Immutata è, forse,
la “filosofia” di chi parte: mettere da parte un po’ di soldi per
poi “impiantarsi” in Italia.
Matteo Meneghetti, solighese,
è da un mese a Brisbane con la
ragazza. Ha raggiunto un compaesano, Andrea Ballancin, che
è laggiù dallo scorso novembre
insieme ad altri tre giovani di
Moriago e Farra.
Perché proprio in Australia?
«Perché è un paese ben organizzato, che propone molte offerte di lavoro» raccontano.
Matteo appena ha messo piede
a Brisbane ha subito trovato lavoro come cameriere in un bar
gestito da un colombiano. Guadagna sedici dollari netti all’ora, «ma se ti fermi meno di un
anno ti danno un assegno con
le tasse pagate dal datore di lavoro perché per il governo non
è giusto trattenere i soldi versati per un periodo limitato di
lavoro». Questo primo periodo di rodaggio serve a Matteo
per migliorare l’inglese, quindi
si metterà alla ricerca di un lavoro nel suo campo, la multimedialità. «Ho già dato un’occhiata in Internet e ho visto
molte offerte di lavoro».
Andrea, invece, fa il muratore
nell’azienda dello zio emigrato
anni fa da Soligo. Guadagna bene, sui 3 mila euro al mese.
Ma non è che la vita sia più cara rispetto all’Italia? «Assolu-
NEL 2007 ESPORTAZIONI VENETE PER 450 MILIONI
Un mercato più che attraente
numeri degli scambi comI2007merciali
parlano chiaro: nel
il Veneto ha esportato prodotti in Australia per 450 milioni di euro, con un incremento
del 16,1% rispetto al 2006 (+25%
rispetto al 2005), su un’esportazione italiana complessiva di
2.780 milioni; le importazioni
hanno raggiunto i 150 milioni
(+30,8%), lo 0,4% dei flussi di importazione della regione. Mercato ancora in parte da esplorare, dunque, l’Australia rappresenta per le imprese venete una
terra dalle enormi potenzialità
economiche.
«L’ultimo decennio evidenzia un
trend crescente delle esportazioni venete in Australia – afferma Federico Tessari, presidente Unioncamere del Veneto
–. La crescita media annua dal
3
1998 al 2007 è stata del 10,8%. Il
Veneto si conferma esportatore
consolidato nei confronti dell’Australia, grazie alla comunità
veneta che vive in Australia e
continua a mantenere stretti legami, anche di tipo commerciale, con la nostra regione».
L’export italiano verso l’Australia nel 2007 è aumentato del 20%
rispetto all’anno precedente. Del
made in Italy interessano i beni
di consumo, quindi agroalimentare, con particolare attenzione alla meccanica strumentale per industria vitivinicola e
dell’olio, e design (dai mobili ai
complementi d’arredo). Il Veneto esporta in Australia macchinari (41% dell’export complessivo) agricoli, di precisione e sistemi ottici e di misurazione.
Nell’ultimo anno sono aumen-
tate particolarmente le esportazioni di macchinari per impieghi
speciali, oreficeria, e materie
plastiche.
Le importazioni nella nostra regione ammontano a 150 milioni di euro (nel 2007) soprattutto per prodotti di cuoio e pelle e
della metallurgia.
Secondo l’Istituto per il commercio estero, sono 92 le imprese italiane con presenza stabile e diretta in Australia. Portare le competenze e conoscenze italiane direttamente in Australia tuttavia pregiudica possibilità di commercializzare prodotti italiani: emblematico è stato il caso del prosciutto. Fino a
qualche mese fa era impossibile
importarlo per le rigide norme
sanitarie australiane, e quindi si
è pensato di produrlo diretta-
tamente no – rispondono –. Gli
affitti sono più bassi e anche la
spesa è più economica».
Neanche da mettere l’organizzazione statale: meno lacci e
lacciuoli, più puntualità. «In un
minuto l’Ufficio immigrazione
mi ha rilasciato il visto – racconta Matteo – e con estrema
facilità ho aperto il conto in
banca (e senza spese!). I trasporti pubblici funzionano al-
EMIGRANTI OGGI
Non per fame, ma per
maggiori opportunità di
lavoro. E così oggi
riprende l’emigrazione
dal Veneto alla giovane
terra australiana.
L’esperienza del
solighese Matteo
Meneghetti
Matteo Meneghetti e Andrea Ballancin a Brisbane
la perfezione, mentre chi usa
l’auto è fortemente penalizzato, ad esempio dal costo dei
parcheggi. Finora non ho incontrato una persona che mi
abbia risposto in modo sgarbato».
E la Gmg? «La settimana precedente e quella successiva all’incontro con il Papa si sono
visti molti italiani e spagnoli,
immediatamente riconoscibili
per l’abbigliamento. I mass media hanno dato ampio risalto
all’evento».
Se in Italia la ripresa economica tarderà, sicuramente torneremo a parlare di giovani che
partono per l’Australia. FC
mente lì. Ora che è possibile importare insaccati, grazie ad un
accordo con l’Unione europea
che liberalizza il mercato alimentare, non conviene più per
una questione di costi.
Come punto di forza del mercato australiano c’è la grande stabilità economica (per il terzo anno consecutivo è stata giudicata l’economia più stabile del
mondo), l’alta propensione all’acquisto di beni di lusso (alta
crescita, nessun deficit di bilancio, bassa inflazione), la semplicità burocratica (bastano due
giorni per aprire un’azienda). I
problemi maggiori sono dati dai
trasporti, sia per la distanza che
per le barriere di ingresso. L’Australia è il principale esportatore di vini d’Europa: nel
2005/2006 l’export di vino ha
toccato i 4,7 miliardi di euro. Fra
le economie sviluppate l’Australia è al sesto posto al mondo come organizzazione per ricerca
ed innovazione; in particolare
l’Australia è il secondo Paese al
mondo per presenza di ricercatori italiani, con circa il 14%. AT
INCONTRI CASUALI
Da Conejàn
nizio 2008. Laura, Martina e
Istanno
Stefano, giovani vittoriesi che
vivendo un’esperienza di
lavoro in Australia, sono seduti sul tram 112 che percorre
Brunswick Street, cuore della
Melbourne alternativa e dei locali.
I tre nostrani chiacchierano, naturalmente in italiano. A un certo punto l’anziano seduto di
fronte a loro alza la testa
«De dove seo voialtri?».
«Vicino Venezia», azzarda Stefano.
«Sì, sì, ma dove?» insiste l’anziano australiano.
«Di Vittorio Veneto».
L’interlocutore s’illumina.
«Mi son da Conejàn Veneto! – racconta –. È 55 anni che son qua,
ma son sempre veneto. Mi ricordo bene di Vitorio: le strade,
i negozi...».
È solo uno dei tanti incontri casuali avuti dai tre veneti e trevisani con altri veneti e trevisani dall’altra parte del mondo.
Sempre tanto affetto verso l’Italia natia e verso gli italiani in
visita.
Come quella volta che i giovani vittoriesi conobbero il maestro Sergio De Pieri, organista e
docente d’organo: originario di
Dosson di Casier, emigrato in
Australia oltre mezzo secolo fa,
ancora fa la sponda tra i due antipodi. E non dimentica amici e
colleghi. «Quando torni in Italia – disse a Stefano – salutami
Severino Tonon (organista della nostra Cattedrale) e don Rino Bechevolo!». TB
3 agosto 2008
Segue dalla prima
veramente così? VeramenÈ
te il gesto di togliere le protesi che permettono all’ammalato di sopravvivere alla sua malattia, qualunque esse siano, è
un gesto di liberazione?
Ecco la necessità di riflettere,
visto che si tratta di una vita umana e della nostra stessa umanità, alla quale non appartiene né l’omicidio, né il suicidio.
Il caso in questione è certo sin-
golare. Ci troviamo di fronte ad
un suicida che chiede aiuto per
porre in atto il suo piano. Normalmente il suicida si isola dalla comunità umana, prima di
porre in atto il suo gesto. Il commiato è spesso un atto di accusa verso chi non ha saputo aiutarlo. Aiutarlo a far che cosa?
Non a morire, ma a vivere! Il
suicida recrimina l’omissione di
aiuto a vivere; qui, invece, si
chiede l’aiuto a morire. Che de-
ve fare la comunità umana, in
questo caso? Proviamo ad allineare alcuni dati di fatto, nel desiderio di chiarirci le idee.
Il primo dato di fatto è l’ingenuità di chi si inventa una battaglia di civiltà, per dare la morte. L’uomo è già di per sé inclinato ad eliminare ciò che pesa
e produce sofferenza, non serve alcuna battaglia per indurlo
a ciò. Se di “coraggio” si deve
parlare, non è certo quello del
padre che elimina la figlia, assieme alla sofferenza, ma del padre che si ostina a cercare il senso di tale sofferenza, non potendo accettare di porre termine, lui, alla vita della figlia, pur
nei loro silenzi discreti, bombardati dall’esterno da mms,
sms, Internet, droga, alcol (basti
pensare all’happy hour dove
l’importante è bere il più possibile) ma con un sorriso a 36 denti che non fa trasparire nulla... o
quasi. Ma tanto, chi ha tempo
per parlare con i ragazzi? Le famiglie esistono ancora? Ci sono
ancora figure adulte di riferimento vere?
E intanto si viene a conoscenza
di storie di vite spezzate che esprimono un malessere esistenziale.
Forse un bisogno di senso?
Molte domande a cui è difficile
dare una risposta. Ma già cominciare a porsi questi interrogativi è iniziare un percorso.
Cosa possono fare i genitori?
Possono imparare a fare meglio
i genitori parlando con i figli, dimostrando loro “amorevole autorevolezza”, facendo capire che
sono dei punti di riferimento forti, magari un po’ scomodi, ma
forti. Rinunciando alla mamma
che fa l’amica della figlia tanto
da non distinguere l’una dall’altra, o al papà che cerca di fare
“l’alternativo” e si confonde con
gli amici del figlio. In fondo i ragazzi e le ragazze molto giovani
hanno bisogno di sentirsi in parte gestiti dai genitori (la libertà è
troppo grande per essere gestita da un adolescente... e molto
spesso anche dagli adulti che infatti ne fanno un cattivo uso) e
per farlo a volte gli scontri generazionali sono inevitabili, ma necessari: sono gli stessi figli che lo
chiedono più o meno esplicitamente.
Ci sono adulti di riferimento?
Certo. L’importante è far capire
ai ragazzi che ci sono adulti forti e aperti al dialogo: un prete, una suora, uno psicologo, un amico che abbia voglia di parlare
e non solo di sballare.
Cosa riesco a fare io?
Poco. Nel mio piccolo cerco di esprimere la mia verità di essere
umano, di essere sincero, di ascoltare le verità delle altre persone, di giudicare il meno possibile. Di aiutare se posso; quando
non posso mi limito a non prendere e non prendermi in giro. Amo l’onestà e anche molti ragazzi come me vogliono credere
nelle cose vere: iniziamo a dircelo e schiudiamoci da questi gusci di indifferenza e superficialità.
Franco Collodel
San Pietro di Feletto
Quel corpo è il corpo di sua figlia e quel respiro è il respiro di
sua figlia e non di un vegetale.
Il terzo fatto è che tra la ribellione alla sofferenza e la volontà
di morire c’è una grande distanza. La prima ci è familiare,
anche se in gradi diversi. La seconda è un’altra cosa e costituisce un atto del quale l’uomo, di
per sé, non è capace. Ad esso è
spinto solo per disperazione. Il
suicida “sano” non è diverso dal
suicida malato; muta solo la natura della sofferenza (nel primo
caso è psicologica, nel secondo
fisica) ma non la ragione del suicidio. La ragione è la stessa: la
disperazione verso la vita. Per
tale ragione, l’affermazione “voglio morire per non soffrire”, fatta a mo’ di testamento, ha un
valore molto relativo alle circostanze e allo stato d’animo della persona ed è sospesa al cammino spirituale di una persona
e alla sua capacità di “sperare”.
Finisco ponendo un ultimo interrogativo: noi, per che cosa
siamo disposti a lottare? Riteniamo che la vita sia motivo valido per lottare? Oppure essa
vale finché si offre senza fatica
e senza dolore? In questo secondo caso, ripeto, non c’è bisogno di alcuna lotta o battaglia. Basta lasciarsi andare.
Forse non avvertiamo più che
la vita poggia su una specie di
“patto”. Essa ci ripete: per avermi devi darmi fiducia e devi essere disposto a lottare. Infrangere tale patto comporta un
progressivo indebolimento dell’uomo, il quale preferirà togliersela con sempre maggior
facilità. Dobbiamo, allora, sapere che la lotta per la libertà di
morire non è affatto una lotta,
ma è esattamente il suo contrario: una resa. Chi lotta per l’eutanasia e cose simili sta spingendo l’uomo alla resa di fronte alla vita. Sta coltivando la disperazione. Nella resa dell’ammalato tutti noi ci arrendiamo
ad una visione disperata della
vita.
Don Giuseppe Mazzocato
Vicepreside della Facoltà
teologica del Triveneto
e alle forze dell’ordine non è il
giusto approccio al fine di rispondere ai bisogni dei popoli
rom e sinti”. Unendosi alle
preoccupazioni già espresse
dalla Santa Sede, il Commissario si è detto preoccupato per
la recente estensione dello stato di emergenza su tutto il territorio nazionale.
Nessuna sorpresa
Era stato questo il duro giudizio
di Hammerberg dopo la visita
compiuta in Italia il 19 e 20 giugno scorsi per discutere della
nuova politica italiana in materia di immigrazione. La relazione, resa nota martedì 29 luglio, sottolinea come il ripetuto ricorso a misure legislative
d’emergenza «per affrontare i
problemi legati all’immigrazione indichi un’incapacità di affrontare un fenomeno non nuovo e che la decisione di rendere la presenza illegale in Italia
un’aggravante nel caso in cui la
persona commetta un reato,
potrebbe sollevare serie questioni di proporzionalità e di di-
scriminazione».
Sotto accusa anche
la possibilità, contenuta all’interno del
pacchetto
sicurezza,
Thomas Hammarberg di espellere cittadini comunitari sulla base di motivazioni di pubblica sicurezza.
Secondo Hammarberg queste
leggi «pongono seri dubbi di
compatibilità con la Convenzione europea dei diritti umani», su cui si basano le sentenze della Corte di Strasburgo. Una situazione ancor più grave se
si pensa che l’Italia nel dicembre 2005 aveva già subito una
condanna da parte del Comitato europeo per i diritti sociali.
Il nostro Paese in seguito si era
impegnato a portare in linea
con gli standard prescritti dal
Consiglio d’Europa, la situazione dei Rom, in particolare sul
fronte abitativo.
Violazioni del diritto internazionale
Hammarberg ha anche criticato la decisione del governo
italiano di considerare reato
penale l’entrata ed il soggiorno irregolare di immigrati; lo
considera un preoccupante allontanamento dai principi di
diritto internazionale. Il Commissario è anche allarmato
per il rimpatrio forzato di immigrati verso alcuni paesi dove è comprovato l’uso della
tortura.
Prospettive
Il Commissario ha infine esortato le autorità italiane alla rapida creazione di un’efficace istituzione nazionale per
i diritti umani, al fine di rafforzare il sistema di protezione
nel paese. Un organo scomodo, attivo in molti paesi europei, che da tempo è in cima
alle richieste al nostro Paese
da parte delle istituzioni internazionali.
Enrico Vendrame
LE TRAGICHE MORTI DI DUE RAGAZZE VENETE
E LA NECESSITÀ DI AVERE PUNTI DI RIFERIMENTO
Percorsi di vita spezzati
G
li ultimi fatti di cronaca
sono tristemente nella
mente e nel cuore di tutti noi: si può morire di ecstasy
durante un party a 16 anni, si può
partire per una vacanza in Spagna e tornare a casa in una cassa di zinco. Le parole “divertimento” e “morte” sembrano aver dato vita ad un connubio
molto stretto.
Sono un ragazzo di trent’anni e
svolgo la professione di educatore in una comunità di minori;
sono anche un musicista. Tutto
ciò mi permette di incontrare e
conoscere giovani e giovanissimi, sia in contesti educativo-terapeutici, sia nei locali quando
faccio i concerti.
Mi sono chiesto più volte: “perché si può arrivare a morire volendosi semplicemente divertire?”.
Mi sono risposto che pur vivendo in un’epoca dove si può comunicare molto velocemente,
forse è venuto a mancare il tempo per fermarsi e pensare a ciò
che ci comunichiamo. Succedo-
SCONTRI
GENERAZIONALI
I giovani hanno
bisogno di sentirsi
in parte gestiti dai
genitori e per farlo
a volte gli scontri
generazionali
sono inevitabili,
ma necessari
no molte cose, ci capita di ingurgitare una quantità enorme
di informazioni ma non abbiamo
il tempo per far crescere in noi
un senso critico. Questo meccanismo volgarizza le nostre sensibilità e le nostre intelligenze.
La comunicazione si è evoluta
molto dal punto di vista tecnologico, ma secondo me non certo dal punto di vista umano. Come a dire che comunichiamo
molto ma per non dirci nulla.
I ragazzi oggi forse fanno fatica
a parlare di se stessi, dei loro sogni, dei loro problemi. Invece rimangono soli, se pur in branco,
PESANTE ACCUSA DAL CONSIGLIO D’EUROPA
Italia, deriva xenofoba?
dei giorni scorsi la pubbliÈ
cazione del rapporto del
commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa
Thomas Hammarberg che ha
criticato la situazione creatasi nel nostro Paese con l’avvento del nuovo governo. «Una politica in materia di immigrazione - ha detto - non
può basarsi solo sulle preoccupazioni relative alla sicurezza pubblica. Le misure adottate al momento in Italia
non rispettano i diritti umani
ed i principi umanitari e rischiano di appesantire il clima di xenofobia».
No allo stato di emergenza
Il Commissario ha espresso le
sue preoccupazioni riguardo il
“pacchetto sicurezza” che sembra essere appositamente elaborato per gli immigrati rom
nonché per la dichiarazione dello stato di emergenza in tre regioni italiane. «I rom ed i sinti
hanno urgente bisogno di una
tutela effettiva dei loro diritti umani ed in particolare dei loro
diritti sociali, come ad esempio
il diritto ad un abitazione decente e all’istruzione», ha aggiunto. «Adottare lo stato di emergenza e conferire maggiori
poteri ai “commissari speciali”
indirettamente.
Il secondo fatto è che la persona umana non è il risultato di una serie di potenzialità, quali la
coscienza, la ragione, l’autonomia e così via, per cui, perse tali potenzialità, non siamo più di
fronte alla persona, ma ad un
vegetale. Non è questa la nostra
esperienza di uomini. L’amore
non ha per oggetto le qualità
della persona, ma la persona in
se stessa. Il figlio assassino non
cessa di essere figlio per sua madre; la figlia in coma non cessa
di essere figlia per il padre. Egli
non può dire: è morta e rimane
solo un organismo che vegeta,
dunque è inutile tenerlo in vita.
Attualità
3 agosto 2008
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IL GOVERNO RIVEDE LE REGOLE PER LA CONCESSIONE
Assegno sociale
e immigrati: il punto
S
ui giornali se ne sente parlare “sotto elezioni”, quando
il candidato di turno promette di alzarlo. Ma in giro, da
qualche tempo, dell’assegno sociale si sente parlare perché viene concesso anche agli anziani
stranieri che magari in Italia sono venuti solo per acquisirne il
diritto, e poi se ne sono tornati
al proprio Paese, lasciandolo (e
non si potrebbe) ai figli che restano in Italia. Ed ora, l’argomento torna alla ribalta, per le
novità introdotte dal Governo,
nell’ambito della nuova Finanziaria.
Abbiamo chiesto a Franco Marcuzzo, dell’Anolf Cisl di Treviso,
di farci un po’ di chiarezza sul
tema.
Andiamo per ordine. Cosa è, e
quanto vale, l’assegno sociale?
«L’assegno sociale è una prestazione assistenziale che lo Stato
riconosce ai cittadini di almeno
65 anni se hanno un reddito pari a zero o di minimo importo. La
legge prevede che l’anziano debba risiedere e vivere in Italia. Per
il 2008 l’importo è pari a 395,59
euro al mese. A ciò possono aggiungersi delle “maggiorazioni
sociali” sulla base di diversi criteri (ad esempio avere almeno 70
anni) per cui arriva a 500 euro.
Può però anche essere ridotto».
A chi viene concesso l’assegno sociale?
«Può essere dato ai cittadini italiani, di San Marino e ai rifugiati. Possono beneficiarne anche ai
cittadini dell’Unione europea e i
cittadini extracomunitari, ma solo se sono in possesso di ulteriori requisiti.
Questi ulteriori requisiti richiesti agli anziani di nazionalità non
italiana sono cambiati nel tempo. Nel 1998 la legge 40 concede l’assegno sociale agli stranieri che hanno un permesso di soggiorno della validità di un anno.
Nel 2000 la regola cambia e viene concesso solo agli stranieri
con la Carta di soggiorno (che si
può avere solo dopo almeno 5
anni di presenza regolare in Italia)».
Ultimamente monta la polemica
sull’assegno concesso agli anziani stranieri.
«Dobbiamo distinguere tre “tipi
di stranieri”: extracomunitari,
comunitari ed italiani emigrati
REQUISITI CONTESTATI
Per ricevere ancora
l’assegno sociale
bisogna aver lavorato
continuativamente per
dieci anni.
Se la norma non
cambia, anche chi già
lo percepisce può
vederselo togliere
all’estero con doppia cittadinanza. Per i cittadini provenienti dai
paesi extra Unione europea le
polemiche sono sorte a seguito
del mancato aggiornamento dei
requisiti quando, lo scorso anno,
a seguito delle direttive dell’Unione europea il cittadino extra
Ue può far inserire nella propria
Carta di soggiorno (che si chiama ora Permesso di soggiorno
narsene in patria?
«Se il titolare va all’estero per un
periodo superiore ad un mese
l’assegno viene sospeso. Se vi rimane per più di un anno viene
revocato. Il problema sono i controlli».
La nuova Finanziaria modifica le
regole.
«Il Decreto Legge 112 con il quale il governo riproponeva, giu-
ACLI: “PER ESCLUDERE GLI IMMIGRATI, DANNI A TUTTI ”
alvo interventi correttivi del
Sre eSenato,
casalinghe, frati, suomolti altri cittadini italiani
Franco Marcuzzo
Ce di lunga durata) anche i genitori a carico, compresi quelli
arrivati in Italia da poco tempo.
In conseguenza di ciò questi anziani, anche se non hanno il requisito dei 5 anni di soggiorno in
Italia, possono ottenere comunque l’assegno (sempre che abbiamo almeno 65 anni di età e
non avere altro reddito).
I cittadini comunitari. In linea
generale i cittadini di uno Stato
dell’Unione che lavorano, studiano e risiedono in un altro Paese dell’Unione hanno la possibilità di beneficiare di tutti i servizi e le assistenze sociali dello Stato che li ospita.
La libera circolazione dei cittadini europei ha reso molto più
semplice, per tutte queste persone, entrare ed uscire da un
Paese all’altro.
Questa condizione è alla base di
un abuso dell’assegno sociale da
parte di anziani comunitari che,
dopo un periodo di residenza in
Italia e aver ottenuto l’assegno,
rientrano nel loro paese di origine (facendo mancare così il requisito della residenza).
Tra i titolari dell’assegno vi sono
anche emigranti italiani (o i loro
figli) che hanno mantenuto la
doppia cittadinanza ma che, vivendo stabilmente all’estero,
hanno perso il requisito della residenza in Italia».
Quanti sono coloro che beneficiano dell’assegno?
«In Veneto sono circa 38 mila,
di cui 28.500 sono donne che
hanno fatto le casalinghe. A Treviso sono 6.400 con 4.700 donne. Su quanti siano invece gli
stranieri con l’assegno non vi sono ancora dati precisi e manca
ancora la distinzione tra immigrati ed emigranti».
È vero che il beneficiario può delegare un familiare al ritiro e tor-
non riceveranno più l’assegno
sociale che fino ad oggi gli veniva riconosciuto dall’Inps come assistenza in caso di redditi
particolarmente bassi. È il risultato di una modifica «maldestra
oltre che ingiusta» introdotta
dalla Camera in sede di conversione del decreto legge 112. L’allarme è delle Acli nazionali, che
chiedono al Parlamento di ritornare sui propri passi.
«Introducendo il requisito del
lavoro – fanno notare le Acli,
che chiedono al Senato di respingere la modifica approvata
– viene stravolta l’idea di prestazione assistenziale così come
stamente, il requisito obbligatorio dei 5 anni di regolare soggiorno in Italia, è stato trasformato in legge con ulteriori restrizioni proposte e sollecitate
dagli onorevoli De Poli (Veneto),
Zeller (Alto Adige) e Brigandi
(Lega Nord). Il periodo di soggiorno minimo in Italia è stato
fissato in 10 anni e si è aggiunto
anche che il richiedente deve aver lavorato, e in via continuativa (cioè senza licenziamenti o
dimissioni) per almeno 10 anni.
Si tratta di condizioni che, di fatto, precludono ogni possibilità
per l’anziano, italiano o non, di
ottenere l’assegno sociale.
Se le cose non cambiano, la nuova normativa entrerà in vigore
dal prossimo gennaio 2009 e a
farne le spese saranno ogni anno soprattutto le casalinghe. Ma
come le casalinghe, anche anziani poveri, suore e frati».
Dopo le dure critiche di opposizione (in particolare, la parlamentare veneta Margherita
Miotto ha presentato un ordine
del giorno per richiedere la cancellazione del requisito dei 10 anni lavorativi, che il Governo ha
recepito), sindacato e associazioni (dalle Acli è arrivato il primo allarme) il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, ha annunciato possibili modifiche, anche se non nel decreto per il quale il governo ha deciso di non
presentare emendamenti, bensì
nella legge di accompagnamento alla Finanziaria che sarà ap-
tutelata dall’articolo 38 della Costituzione. Ma soprattutto, la
formulazione letterale, senza distinzioni di cittadinanza, è applicabile a tutti. E così, dal 1º
gennaio 2009, se la norma verrà
confermata dal Senato, l’assegno sociale non spetterà più a
chi non abbia lavorato, continuativamente, per dieci anni in
Italia. Si pensi alle casalinghe
che hanno dedicato tutto il loro
tempo alla famiglia, ai religiosi
(suore e frati ad esempio) impegnati nelle realtà più difficili,
agli emigranti italiani che tornano nel nostro Paese dopo una vita passata a lavorare all’estero.
È la dimostrazione concreta di
come escludere qualcuno dal
bene comune, in questo caso gli
immigrati, porti inevitabilmente dei danni a tutti. Appunto
perché, come insegna la dottrina sociale della Chiesa, il bene
comune è tale in quanto bene di
tutti e di ciascuno. Nessuno escluso».
provata entro fine anno.
«Per come è attualmente impostata la legge – conclude Marcuzzo –, anche chi già percepisce l’assegno potrebbe vederselo togliere, perché si verificherà
l’esistenza dei requisiti per tutti.
E con la questione dei dieci anni
di lavoro continuativo pratica-
mente tutti sarebbero esclusi».
Non solo gli stranieri, che forse
erano l’obiettivo del taglio del legislatore. E infatti nelle ultime ore pare che la legge verrà ritoccata in modo da non modificare
i requisiti per l’ottenimento degli assegni da parte dei cittadini
italiani.
Andrea Olivero, presidente Acli
VALE SCONTI PER ALIMENTARI E BOLLETTE
Social card di 400 euro
ono molte le novità introSanticipa
dotte dal Decreto legge che
la Finanziaria, approvato dalla Camera. Tra
queste, l’introduzione della
“Social card”, una tessera elettronica (simile ad un bancomat) del valore di 400 euro,
che verrà data ad 1 milione e
200 mila cittadini
italiani (quindi
non stranieri anche se in regola e
residenti) meno
abbienti.
La Social card servirà per ottenere
un sconto del 10% sui prodotti
alimentari (nei negozi convenzionati e dotati di appositi lettori) e sulle bollette. Chi
la possiede beneficerà anche
della tariffa elettrica sociale
assegnata d’ufficio, che con-
sentirà risparmi fino a 50-100
euro l’anno, a seconda dei
consumi.
La card sarà alimentata da un
apposito fondo, in cui confluiranno le maggiori imposte che pagheranno le banche
(per un recupero di agevolazioni fiscali concesse alle stes-
se e ritenute illegali dall’Unione europea), e una quota
del fondo alimentato dai conti correnti dormienti.
Costo dell’operazione per lo
Stato: circa 500 milioni di euro l’anno.
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Attualità
3 agosto 2008
INDAGINE SULLE VACANZE DEGLI ITALIANI
Ferie va bene
ma più corte
N
onostante i telegiornali abbiano ripreso il
consueto rituale estivo
mostrandoci ad ogni fine settimana gli “esodi vacanzieri” di
milioni e milioni di italiani incolonnati sulle autostrade o
che si dirigono nelle località
marittime e montane più alla
moda, altri indicatori ci dimostrano che le cose non stanno
esattamente così. Solo la metà
degli italiani, esattamente il
51%, andrà sicuramente in vacanza quest’anno, mentre il
40% lo esclude e 1 persona su
10 è ancora indecisa. Secondo
i risultati del recente sondaggio
effettuato da Ipr-Marketing, la
situazione contrasta con quella dell’anno scorso: nel 2007 il
56% degli italiani era fermamente intenzionato a partire
per le vacanze e il 36% era costretto a rimanere a casa.
Il motivo che porta a questa
decisione la metà delle famiglie italiane è prettamente di
natura economica, determinato da una particolare attenzio-
A CAORLE SCOMPAIONO I TEDESCHI
n controtendenza rispetto
Ivenete
alle statistiche nazionali e
c’è Caorle, l’unica
spiaggia diocesana (in realtà
non arriviamo proprio al mare, ma alla parrocchia di San
Giorgio di Livenza, in comune di Caorle ma non sul litorale): nel primo semestre 2008
le presenze aumentano del
2,2% con un calo dello 0,58%
negli arrivi. Il che significa che
i soggiorni sono più lunghi.
Il mercato alberghiero soffre
(-5,12% di arrivi e -5,66% di
presenze), col solo dato positivo sulle residenze turisticoalberghiere, mentre sorride il
settore extraalberghiero, con
+3,12% negli arrivi e +5,84
nelle presenze.
Calano gli stranieri (-2,93% in
arrivi) ma si fermano un po’ di
più (+1,59%), mentre dimi-
nuiscono drasticamente austriaci e tedeschi (rispettivamente -11% e -10%); aumentano invece olandesi (25 mila
in più), danesi (6.300 in più),
cechi (+22,38%) e polacchi
(+27,44%). Aumentano le presenze di veneti (+4,12%) e di
bolzanini (+9,05%), stabili i
lombardi, calano i trentini.
ne per le spese, soprattutto
quelle considerate non indispensabili: questo afferma il
76% di quanti non andranno in
vacanza. Anche coloro che riusciranno a godersi qualche
giorno di ferie comunque saranno ben attenti a non provocare scossoni al bilancio familiare: rispetto all’anno scorso
aumentano quelli che hanno
stanziato meno soldi rispetto
alle vacanze dello scorso anno
(dal 22% del 2007 al 28% del
2008) e diminuiscono gli spendaccioni che pensano di spendere di più (dal 39% al 33%).
Il 20% conta di spendere meno
di 500 euro per le vacanze (l’anno scorso erano il 13%) e la
maggior parte (1 vacanziero su
3) spenderà tra 500 e 1.000 euro, ed anche questa seconda fascia risulta in calo dall’anno
scorso, dal 43% al 35%.
Per contenere ulteriormente la
spesa, già abbastanza ridotta, i
nostri connazionali cercano di
evitare gli alberghi: vi si dirigerà infatti solo il 26% di coloro che vanno in vacanza, mentre lo scorso anno erano il 38%.
Cresce quindi la richiesta di
“bed and breakfast” e delle case in affitto, o si cerca di approfittare in misura maggiore
dell’ospitalità di parenti ed amici, mentre i villaggi turistici
risultano stabili e gli agriturismi sono in declino.
Anche sulle mete influiscono
le disponibilità economiche: la
vacanza all’estero è più econo-
mica di quella nel nostro Paese e offre maggiori possibilità
di sfruttare al massimo il budget stanziato. Così, rispetto allo scorso anno, crescono quelli che preferiscono l’estero e diminuiscono quanti restano nel
Bel Paese. Del resto uno dei
motivi che scoraggia di più gli
stranieri dal venire in Italia a
trascorrere le vacanze è proprio il fattore legato alla convenienza, e pare che anche gli
italiani siano dello stesso avviso.
Stefano Lodigiani
NORD-EST: UNO SU DUE STA A CASA
nel Nord-Est come va? Ha
E
studiato il fenomeno, per
conto del quotidiano il Gazzettino, la Demos&Pi di Ilvo
Diamanti. Emerge che i nordestini continuano ad andare
in ferie (poco più della metà),
ma la maggioranza al massimo per una settimana, influenzati come sono dall’atmosfera di incertezza economica.
Da tre anni la percentuale di
chi resta a casa sfiora la metà
(49%), mentre fino a sette anni fa si fermava al 42%. Cambia in misura rilevante invece
la durata delle ferie stesse. Il
44% di chi si allontana da casa opta per un soggiorno di
sette giorni al massimo: dalla
vacanza tipo di due settimane di permanenza, scelta dalla maggioranza dei nordestini nel 2001, oggi la maggioranza (relativa) delle persone
intervistate sceglie la vacanza
lampo di appena qualche
giorno.
Sul cambiamento di abitudini può influire anche il desi-
derio di evitare il grande esodo estivo, spezzando le ferie:
più brevi, ma dilazionate nel
tempo. Pesa anche il clima di
impasse economica. C’è una
relazione diretta fra la valutazione delle finanze familiari e
i progetti per l’estate: tra chi
ritiene che le condizioni dei
conti domestici siano peggiorate, quasi due su tre hanno
già accantonato l’idea delle ferie.
Tra mari, laghi e monti, la preferenza va sempre al mare:
ben tre su quattro, fra chi si
muoverà di casa, lo farà in direzione delle spiagge (dato determinato dalla netta preferenza dei giovani), il 14% in
montagna, l’8% in città d’arte.
Le persone al di sotto dei 45
anni (addirittura il 58% tra i 15
e i 24 anni), faticano a rinunciare alle ferie, ma optano per
un periodo più breve. I più anziani, quando si concedono
un viaggio, stanno via più a
lungo: tra i vacanzieri over 65,
più di sette su dieci supereranno la settimana.
IL VESCOVO CORRADO AI TREVISANI NEL MONDO
“Edifichiamo la convivenza”
uasi tutti, se non tutti i sinQ
daci della Marca, più i vertici della Provincia di Treviso
nonché consiglieri e assessori
della Regione del Veneto domenica scorsa, 27 luglio, sul
Cansiglio al 16º Raduno internazionale dell’associazione Trevisani nel mondo, che quest’anno coincideva con il 35º dell’associazione stessa.
Migranti ed ex si sono ritrovati
in quasi cinquemila, nonostante la mattinata fredda e piovosa, ma con un provvidenziale
bel e caldo sole sul far del mezzodì.
«La messa che stiamo celebrando costituisce il cuore di
questa manifestazione, dal momento che – ha commentato il
vescovo Corrado – l’associazione si riconosce esplicitamente
fondata sui valori cristiani e per-
IL VESCOVO
Da paese di fortissima
emigrazione siamo
diventati paese di forte
immigrazione. È
l’occasione di far
emergere e
trasmettere la fiducia
nel dono della vita e
della famiglia,
l’accoglienza, la
disponibilità a dare una
mano a chi è nel
bisogno, la capacità di
resistere nelle difficoltà
e prove della vita
manentemente ispirata ad essi.
Non dobbiamo dimenticare infatti che le grandi difficoltà incontrate nel tempo dell’emigra-
zione sono state superate anche
grazie alla fede che i nostri emigranti veneti e trevigiani portavano dentro il loro cuore. Proprio questa fede, sostenuta dalla preghiera, rese forte l’animo
e il cuore di questi nostri antenati e li aiutò a resistere alle durissime prove della vita».
«Da paese di fortissima emigrazione siamo diventati paese
di forte immigrazione. Io credo
– ha continuato il Vescovo – che
questa circostanza può certamente creare qualche difficoltà,
ma deve soprattutto offrirci l’occasione di far emergere e trasmettere i valori più positivi della nostra tradizione cristiana e
trevigiana: la fiducia nella Provvidenza, la fiducia nel dono della vita e della famiglia, l’accoglienza cordiale delle persone,
la disponibilità a dare una ma-
Il vescovo Corrado con i Trevisani nel mondo
no a chi è nel bisogno, il lavoro
onesto e serio, la capacità di resistere e di perseverare di fronte alle difficoltà e alle prove della vita.
Una tradizione maturata e arricchita anche proprio dalla sofferta esperienza, fatta da tanti,
di essere stati emigranti in altri
paesi. Sono convinto che questa
sia la strada per edificare una
convivenza umana e sociale giusta e positiva in un tempo come
il nostro fatto di grandi cambiamenti, ma anche di grandi
incertezze».
L’associazione Trevisani nel
mondo ha poi accolto con gran-
de calore il ministro Luca Zaia,
giunto sull’Altopiano poco dopo il mezzodì. Chiamato sul palco, il ministro, richiamando
l’Angelus di papa Benedetto, s’è
detto anch’egli profondamente
turbato per la morte dei due
bimbi nigeriani e buttati a mare da un gommone di disperati.
Abbiamo l’obbligo dell’ospitalità, tuttavia, ha sottolineato il
ministro, l’immigrazione ha bisogno di regole! Specialmente
di quelle regole che i nostri “trevisani” hanno portato per il
mondo, e così ben commentate dal nostro Vescovo.
Mario Sanson
Attualità
3 agosto 2008
L’ape
di Alessandro Toffoli
Nemmeno
nei parcheggi
fa un amico responTempo
sabile della Protezione Ci-
vile mi raccontava la sua amarezza nel vedere talvolta i suoi
colleghi volontari chiamati a fare da parcheggiatori alle feste
paesane. Tristezza comprensibile, per quelli come lui che si
impegnano, studiano,
si adoperano convintamente per offrire
un servizio concreto
ed importante alla
collettività.
Proprio nel rispetto
dell’impegno dei volontari che lo fanno
con serietà, la Protezione Civile deve fare
piazza pulita di chi invece gioca a fare lo sceriffo, con divisa,
paletta, jeep e ricetrasmittenti.
Come quelli che domenica
scorsa, 27 luglio, stazionavano
a guardare la colonna
del traffico automobilistico di turisti che
scendeva dal Cadore,
senza rendersi conto
che lasciare le auto
incolonnate e ferme
dentro le gallerie è
pericolosissimo, e
non soltanto in caso
di incidenti all’interno. E se fai loro osservazione,
allargano le braccia. Essere volontari non autorizza la superficialità. Nemmeno nei parcheggi.
DAMIANO QUESTORE
CONTRIBUTI
ambio della guardia al vertice della questura di Treviso: Filippo Lapi è trasferito a Ferrara, e viene sostituito da Carmine Damiano. 56 anni, laureato in giurisprudenza, Damiano
ha vinto il concorso in Polizia
nel 1976. È stato responsabile
antiterrorismo della Digos a Padova negli anni di piombo, contribuendo alla liberazione del generale americano Dozier, ed all’arresto di Toni Negri e Felice
Maniero. È stato anche vicequestore vicario a Belluno.
a Regione Veneto ha stanziaL
to un finanziamento di 39 milioni di euro per le strutture so-
C
a proposta di prosecuzione fino
L
a Macchietto ha risvegliato sostenitori e oppositori della Alemagna spa, la società nata nel 1960 che
mira a sostenere la realizzazione della Venezia Monaco. Alemagna spa
conta su 110 soci: Comuni (7 trevigiani, 56 bellunesi), Province, Camere di Commercio, enti pubblici
vari, Fondazioni (tra cui Cassamarca), per un capitale sociale di 312 mila euro. Nei giorni scorsi la provincia
di Padova ha annunciato di aver venduto le sue quote (2,65%, pari quindi a circa 8mila euro); il presidente
della Provincia di Belluno Reolon definisce la società un “giocattolino inutile”. Ma alzano la voce anche i sostenitori, come il presidente della società, assessore provinciale Marzio
Favero che al Corriere del Veneto afferma: «Il valore di Alemagna spa
non sta nel capitale ma nell’estensione della compagine societaria. Per
realizzare opere importanti è necessario un ampio consenso politico.
Abbiamo due scadenze: un accordo
con la provincia di Belluno per rivalutarne il ruolo di ente di coordinamento, poi a settembre l’assemblea
dei soci per definire le linee di lavoro con la Regione». Con Favero anche i sindaci di Belluno e Longarone.
E Leonardo Muraro, presidente della Provincia di Treviso, fa il suo appello: «Penso che i sostenitori della
Venezia Monaco possano trovare un
sostegno in Luca Zaia». Zaia che, da
presidente della Provincia, promosse una raccolta di firme pro VeneziaMonaco.
Monaco addio?
«P
nell’ambito del corridoio A27 A23 - ha detto ancora Chisso tenuto conto che per l’intero
collegamento è stata prevista la
necessità di un intervento pubblico di 500 milioni di euro e
che questo orizzonte non è de-
finito, mentre fino a Macchietto disponiamo di un progetto
che sta in piedi economicamente. Insomma, intanto partiamo, e quando ci saranno le
risorse arriviamo in Friuli Venezia Giulia».
MAINARDI, LO STRATEGA
ietro il progetD
to preliminare
del piano di
project financing
c’è un gruppo di
professionisti
coordinato dall’architetto Bortolo
Mainardi di Lorenzago di Cadore, già commissario per le grandi opere nel Nord-Est.
Architetto Mainardi, il tracciato dell’autostrada presentato con project financing è lo
stesso divulgato un anno fa?
«No, è diverso dallo studio di
fattibilità dell’Anas. Il primo
tratto verso nord, da Pian di
Vedoia a Longarone, è rimasto
sostanzialmente uguale, ma
nel salire ci sono delle modifiche nei tracciati in galleria. La
modifica più sostanziale, però,
riguarda lo svincolo per il Cadore non a Caralte ma più a
sud, a Macchietto. Lì è stato
previsto il viadotto per il Cadore, mentre l’autostrada, nel
suo futuro proseguimento verso la Carnia, si infilerà di nuovo in galleria».
E quali svincoli sono stati previsti?
«Uno soltanto, a Longarone,
vicino alla zona industriale e a
servizio del collegamento con
la valle di Zoldo».
I collegamenti, appunto. Quali saranno le più importanti arterie di raccordo con l’autostrada?
«La prima arteria complementare non potrà che essere
la Cadola-Belluno, anche per
dare senso pieno al tunnel di
Col Cavalier che sarà realizzato nei prossimi anni. Poi c’è il
nodo della Valle del Boite, tutto da risolvere: cosa fare da
Macchietto a Cortina? Quali soluzioni
preferiscono gli amministratori di quella valle? Non si sa,
non c’è ancora un
tracciato condiviso».
Ma non c’è già l’accordo per il tunnel
Macchietto-Venas?
Bortolo Mainardi «Avrebbe un costo
elevatissimo e risolverebbe solo parzialmente i
problemi della Valle del Boite.
Occorre una valutazione complessiva della mobilità in provincia di Belluno e decisioni
politiche conseguenti. Spero di
non essere il solo, per esempio, ad aver registrato come la
nuova viabilità statale da Ospitale a Macchietto sia ormai
dimensionalmente “vecchia”. E
poi, dov’è la logica tra i costi e
i benefici per gli svincoli su Rivalgo e per la vecchia Perarolo?».
E in centro Cadore? Lei, in passato, ipotizzava un tunnel da
Pieve a Tre Ponti, oltre Lozzo.
«Continuo a vedere l’opportunità di una soluzione che dal
centro Cadore si colleghi attraverso il Comelico all’Austria, da Sega Digon con il
traforo del Cavallino: nel disegno strategico autostradale che
collegherà il Bellunese sul valico di Tarvisio all’Est-Europa,
questa strada che colleghi l’Italia all’Austria, potrebbe essere di interesse per entrambi gli
Stati».
Quanto tempo ci vorrà per avere l’autostrada fino a Macchietto?
«Nel 2010 potrebbe esserci la
gara europea con l’inizio dei lavori nel gennaio 2011. Da quel
momento, quattro o cinque
anni, e l’autostrada è fatta».
ciosanitarie per anziani non autosufficienti, disabili e minori con
disagio. In diocesi: 350mila euro
alla casa di riposo di Mel, 300mila all’Ipab De Lozzo Dalto di Rua
di Feletto, 22mila al centro diurno per anziani di Gaiarine, 2milioni e mezzo alla residenza per
anziani di Oderzo, 500mila all’Opera Immacolata di Lourdes
di Conegliano, 300mila a Casa
S.Pio X di Cordignano.
ALEMAGNA SPA
LA REGIONE PENSA DI PROSEGUIRE LA A27
FINO A MACCHIETTO PER POI PUNTARE A TARVISIO
assante Alpe Adria:
il nome porta bene.
Di sicuro finalmente
ci siamo e dopo 20 anni possiamo arrivare con l’A27 fino a
Macchietto, con una proposta
concreta, che non costa alle
casse pubbliche, in un clima favorevole da parte dei Comuni
interessati e della Provincia di
Belluno».
Con queste parole l’assessore
alle politiche della mobilità del
Veneto Renato Chisso ha formalmente annunciato la proposta di finanza di progetto (o
“project financing”, come si dice oggi la soluzione di finanziare con capitali privati le opere pubbliche) per la progettazione, costruzione e gestione del “Passante Alpe Adria Prolungamento A27”, presentata da un gruppo di imprese.
Dal punto di vista procedurale, la proposta deve seguire ora un certo iter, e successive approvazioni, a Venezia, Roma e
Bruxelles.
«L’intervento - ha sottolineato
Chisso - rientra pienamente
nella programmazione nazionale e regionale e nella previsione di corridoio di collegamento con l’autostrada A23 e
la Carnia attraverso il Passo
Mauria, del quale rappresenta
di fatto il primo passo certo. Rispetto alle chiacchiere, discussioni infinite e polemiche, noi
abbiamo scelto la strada del fare: con la quale abbiamo dato,
e stiamo fornendo, le risposte
che servono alla comunità veneta e alla sua economia. E su
questa strada intendiamo continuare».
Il project financing in questione prevede il prolungamento
dell’autostrada A27 da Pian di
Vedoia a Pian de l’Abate, a sud
di Caralte, con connessione alla statale 51 di Alemagna e uno svincolo a Longarone. La
lunghezza complessiva dell’opera, a due corsie più corsia d’emergenza per senso di marcia,
è di circa 21 km, circa 11 dei
quali in galleria. Il costo complessivo è stato quantificato in
un miliardo 200 milioni di euro.
«Cogliamo questa opportunità
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ZANCHETTIN ACCUSA LA REGIONE
eggendo l’annuncio dell’assessore Renato Chisso, Pietro Zanchettin sarà
sicuramente sobbalzato sulla sedia. Zanchettin presiede da anni il Movimento Popolare per l’autostrada Venezia - Monaco, e vede come fumo
negli occhi l’ipotesi di collegare la A27 alla A23, spostando quindi la direttrice verso Tarvisio. Ha preso carta e penna ed ha scritto a presidente, assessore e capigruppo in Consiglio Regionale.
Zanchettin ricorda una serie di prese di posizione (del Parlamento europeo, del Comitato interministeriale della programmazione economica,
dell’Anas che nel 1992 ne ha approvato il piano di fattibilità) a favore della
realizzazione del prolungamento della A27 fino a Monaco di Baviera; l’accordo della Regione Veneto (nel 2001) per fondare il Corridoio Tirreno Brennero (e il tragitto autostradale tra La Spezia e Monaco è di 746 km,
contro i 356 km tra Venezia e Monaco!); la proposta delle Regioni Veneto
e Friuli (2004) per deviare la A27 da Pieve verso Tarvisio, nonostante l’allora ministro per le infrastrutture Lunardi definisse la Venezia Monaco
”un’opera strategica”; le nuove “autostrade del mare”, con Trieste e Fiume
che firmano l’accordo, collegando i loro porti al Centro Europa, via Tarvisio.
«La Regione Veneto - scrive Zanchettin - ha approvato il tratto da Pian di
Vedoia a Macchietto, con grande rischio per il completamento dell’autostrada come approvata da Anas e Cipe ma con grande soddisfazione di Mainardi, per il collegamento con l’Austria verso Tarvisio, portando così Belluno a circa 578 km da Monaco, contro i 273 km della Venezia Monaco».
«Signor presidente e signori assessori regionali - conclude Zanchettin - ritengo di aver dimostrato come la vostra attività politica abbia assunto atteggiamenti discordanti ed opposti a quelli del governo nazionale e dell’Europa, perseguendo solo interessi che nulla hanno a che vedere con quelli della comunità veneta, italiana ed europea. Laddove basta una sommaria occhiata ad una carta geografica per capire l’importanza strategica dell’autostrada Venezia Monaco per tutta l’area del Nordest e non solo».
L
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Attualità
3 agosto 2008
LA DETASSAZIONE DEGLI STRAORDINARI SECONDO LA CGIL
Una pura operazione
di immagine
«U
na grande operazione di
immagine, a
fronte di una stangata sulle famiglie monoreddito
tanto più forte quanto
minore è il reddito disponibile». Paolino Barbiero, segretario generale della Camera del lavoro di Treviso, definisce
così il provvedimento del
governo sulla detassazione di lavoro straordinario
e premi legati alla produttività per i lavoratori
al di sotto dei 30 mila euro di reddito. Un commento critico sulla base
dei risultati di una ricerca, realizzata dall’Ufficio
Studi della Cgil provinciale di Treviso, sugli effetti reali del provvedimento.
«Dal punto di vista sostanziale – continua Bar-
BARBIERO
L’operazione
non
contribuisce
minimamente
a sostenere le
famiglie a basso
reddito, ovvero
quelle più
bisognose di
attenzioni. Anzi,
siamo di fronte
ad una
redistribuzione
al contrario,
ovvero alla
sperimentazione
di nuove iniquità
biero –, l’operazione non
contribuisce minimente a
sostenere le famiglie a
basso reddito, ovvero
quelle più bisognose di
attenzioni. Anzi, la struttura tecnica fa sì che si sia
di fronte ad una redistribuzione al contrario, ovvero alla sperimentazione di nuove iniquità».
Secondo lo studio, gli effetti della detassazione
diminuiscono, fino ad annullarsi e poi a diventare
negativi, al decrescere del
reddito e all’aumentare
dei carichi familiari.
Detrazioni e nuova imposta
Secondo lo studio, per gli
incapienti e per i redditi
più bassi il regime di tassazione precedente era
più favorevole, per il
combinato tra gli effetti
della nuova imposta al
10%, introdotta dal governo e la struttura delle
detrazioni per i figli a carico.
Paolino Barbiero
A sostegno di questa tesi,
l’Ufficio Studi porta alcuni esempi concreti, ritenuti significativi della
realtà salariale e della
struttura sociale della
provincia di Treviso.
Il valore del premio o del
monte orario di straordinario calcolato è di euro
1.711,31, mentre nel caso del part time è di euro
1.500.
Prima simulazione: lavoratore con reddito di
1.346 euro mensili, per
tredici mensilità, con coniuge e 3 figli a carico, di
cui 2 con età inferiore ai
3 anni. Vede teoricamente ridurre il suo imponibile fiscale, grazie alla tassa al 10%, da 17.446 a
15.891, con un risparmio
di imposta lorda di quasi
420 euro. Ma grazie alle
detrazioni rispetto al regime d’imposta ordinario,
l’imposta netta diventa
pari a zero – dato che le
detrazioni, con la tassazione al 23%, sono superiori all’imposta lorda – e
quindi intasca 17.114,32
euro; mentre con la tassa
al 10% il suo netto annuo
diventa di 16.988,44, perdendo quindi circa 125
euro.
Seconda simulazione: lavoratrice part time con 2 figli a carico di età superiore ai tre anni. Da un
reddito
annuo
di
8.546,93, per effetto delle detrazioni applicate sul
regime di tassazione del
23%, il risultato finale sarà
di 8.950,27, mentre applicando la tassazione al
10% il netto raggiunge gli
8.839,93 euro, con un saldo negativo pari a 110,97.
Paradossalmente, un lavoratore con la retribuzione di 1.346 euro al mese, con coniuge occupato
e solo due figli a carico, avrà un beneficio effettivo
dalla nuova imposta pari
a 357 euro annui se il carico fiscale dei figli è soltanto al 50% e di 368 euro annui se il carico è al
100%.
Appesantimento burocratico
La perdita secca reddituale prodotta dal nuovo
regime di tassazione può
essere recuperata in sede
di compilazione del Cud
da parte del datore di lavoro, tenuto a verificare,
sotto forma di conguaglio, quale dei due regimi
risulti effettivamente il
più vantaggioso per il lavoratore.
«Ma questo – sottolinea
Barbiero – produce due
effetti: il primo è che il lavoratore recupera la migliore prestazione fiscale
soltanto al momento della compilazione del Cud,
e questo, per i nuclei familiari più in difficoltà, significa in ogni caso ri-
nunciare a seppur piccole quote di reddito disponibile mensili e quindi favorisce l’indebitamento.
Dall’altro obbliga i datori
di lavoro ad una procedura di controllo e verifica macchinosa».
Redistribuzione al contrario
«È un provvedimento
che, tecnicamente, è un
capolavoro di iniquità –
dice Barbiero –, perché
penalizza in maniera significativa le famiglie
monoreddito a basso reddito.
Lampante l’esempio che
viene dal confronto fra
due nuclei, uno con entrambi i coniugi occupati e aventi un reddito che
consente di ottenere lo
sconto di imposta, l’altro
che si regge sul guadagno
di un monoreddito al di
sopra della soglia definita dal governo.
Per quanto il reddito
complessivo della prima
famiglia possa anche essere di poco inferiore al
doppio di quello della seconda (ad esempio 56 e
31 mila euro lordi rispettivamente), il monoreddito si ritrova penalizzato perché la norma guarda alla situazione reddituale del singolo occupato e non si occupa minimamente della famiglia».
Effetti marginali sugli occupati
Secondo la ricerca il
provvedimento riguarda
non più di 80 mila lavoratori trevigiani, a fronte
di 400 mila lavoratori dipendenti in provincia, «a
causa di un complesso di
circostanze che vanno
dalla selezione naturale
operata tecnicamente,
ovvero la soglia salariale,
la gravissima e discriminatoria esclusione dei lavoratori del comparto
pubblico, la scarsa incidenza degli straordinari
in molti settori, la forte
contrazione nella distribuzione di premi contrattualizzati soprattutto
nei comparti in crisi, lo
scarso numero di ore di
straordinario effettuate
dalla platea delle donne
lavoratrici.
Di fatto non tocca minimante le condizioni di
povertà e difficoltà economiche che si stanno
diffondendo anche nella
Marca trevigiana».
Economia
3 agosto 2008
DIBATTITO SULL’EFFICACIA DELLE APPARECCHIATURE
CONTRO LA FORMAZIONE DELLA GRANDINE
Cannoni, sì o no?
D’
estate torna il dilemma. I cannoni contro la
grandine servono o non servono? Mentre nelle terre dei grandi vigneti all’arrivo dei nuvoloni neri si sentono i loro scoppi, la gente si divide tra
chi li ritiene necessari (sostenendo che dove ci sono, e
quando sono utilizzati a dovere, non grandina) e chi
invece sostiene che sia chimicamente impossibile una
loro efficacia. Attualmente sono 16 i cannoni posizio-
nati tra Valdobbiadene e Soligo: 5 in Comune di Farra, 3 a Vidor, 5 a Santo Stefano e Guia, 3 a San Vito e
Bigolino. Vengono acquistati dai produttori, che possono contare su aiuti pubblici e sul sostegno del Consorzio di difesa delle attività agricole di Treviso. Ad azionare i cannoni, che emettono onde sonore provocate dall’esplosione di propano, sono gli stessi produttori
mediante il telefonino.
PER ME SERVONO / GREGORIO BORTOLIN
26 anni di risultati
a 26 anni Gregorio BortoD
lin è l’uomo dei cannoni di
Santo Stefano di Valdobbiadene. Per tutta l’estate, di giorno e
di notte, nei giorni feriali e nelle feste comandate, Bortolin
non si allontana da Santo Stefano e se ne sta con il naso all’insù a scrutare il cielo. Pronto
ad azionare i quattro cannoni
alle prime avvisaglie di tempesta. Il suo giudizio su questi
strumenti anti-grandine è positivo: «Fino a quest’anno –
spiega – i risultati sono stati
buoni. Non è che non sia caduta grandine, ma i danni sono
stati molto contenuti. Niente a
che vedere con l’epoca pre-cannoni. Purtroppo quest’estate abbiamo avuto temporali decisamente più violenti del normale
e le grandinate hanno provocato serie conseguenze». Ma non
tali da scalfire le certezze di Bortolin: «Continuo a credere nei
cannoni. Le onde sonore d’urto hanno un effetto fisico sul
chicco che si sta formando, lo
fanno cadere quando è ancora
piccolo come un pisello. Bisogna essere prudenti nell’esprimere giudizi netti contro i cannoni, poiché la verifica della loro azione è molto complessa dal
momento che ogni temporale
fa storia a sé, si presenta e agisce in modo diverso, ed è difficile capire cosa succede in una
nube».
In un anno Bortolin aziona i
Gregorio Bortolin
cannoni dalle 20 alle 40 volte.
Può capitare che li attivi anche
più volte in un giorno. «I segnali
premonitori sono rappresentati dalle nubi, dai tuoni, dai lampi e dalla temperatura dall’acqua piovana» spiega Bortolin.
Poi conta molto l’esperienza.
«Io ho capito che in meteorologia tutte le previsioni sono valide al 50 per cento. In ogni momento la situazione può cambiare radicalmente». FC
CHE NE PENSI?
Scriveteci il vostro
parere sull’utilità dei
cannoni antigrandine.
PER ME NON SERVONO / ANDREA COSTANTINI
“C’è troppa distanza”
oco tempo fa è uscita la noP
tizia che in zona Vidor sono
stati installati nuovi cannoni detonanti, con costi sostenuti in
parte dalle pubbliche amministrazioni e in parte da privati,
con la certezza che questi sistemi funzionino.
Pensate ai milioni di vecchie lire spesi per installare questi
cannoni la cui efficacia non è
stata mai dimostrata, anzi, gli
esperimenti condotti sono tutti ampiamente a sfavore di queste installazioni.
Basta essere informarti sul fatto che la grandine si forma ad altezze talmente elevate (oltre i
7.000 metri, ma spesso sui
10.000 metri) che non c’è più alcun tipo di influenza di queste
onde acustiche...
Interessantissimo l’articolo in
merito su Nimbus, rivista scientifica da anni attiva nel settore
meteorologico e climatologico.
In particolare degno di attenzione è il seguente passaggio.
I ricercatori antigrandine dell’Emilia Romagna affermano “la totale inefficacia dei cannoni antigrandine ad onda d’urto in qualsiasi versione, perché la sorgente
dell’onda in tal caso è molto lontana dalla nube e quindi l’effetto dell’urto è inesistente”. Studi svolti da
parte del Groupement interdipartimental d’etudes des fléaux atmosphériques di Valence (Francia) e
misure eseguite all’Ecole nationale supérieure d’arts et métiers di Parigi hanno confermato che l’onda
di pressione di una esplosione generata dal cannone vale, a 40 metri dallo stesso, circa 3-4 millibar,
mentre cade a 1,5 millibar a 100
metri, a 0,13 millibar a 1.000 metri e a 0,033 millibar a 4.000 metri. I livelli di pressione quindi non
sono assolutamente sufficienti né
per influenzare la dinamica della
nube, né per causare effetti di cavitazione. Basta inoltre pensare che
RACCOLTA RECORD PER QUALITÀ E PREZZO
Quartier del Piave, che patate!
l 2008 è l’anno internazionaIscosto”
le della patata, il “tesoro nasottoterra!, ma paradossalmente per l’Europa sarà
un anno magro, scarso di patate.
Nel Nord Europa non ha infatti piovuto, mentre al contrario
ci sono state troppe piogge nell’Europa del Sud, e per di più su
terreni già troppo pesanti per
loro natura, cosicché i prezzi sono proiettati verso un deciso aumento.
Isola felice sono invece, e con
prezzi già buoni per gli agricoltori, i 60 ettari di patate coltivati
nel Quartier del Piave, specialmente nei Comuni di Moriago
della Battaglia e Vidor.
Qui, quasi tutta la produzione,
all’incirca 2000 tonnellate l’anno su 1.800.000 nazionali, è in
mano alle famiglie Dal Gallo e
Gai di Bosco di Vidor, Codello
e Giotto di Moriago, e Corazzin
di Mosnigo. Come si diceva, qui
l’annata è buona, cosicché all’ingrosso il prodotto di prima
scelta spunta 0,45 euro il chilo,
mentre 0,28 quello di “seconda”,
categoria questa che è però la
preferita dai
commercianti
per via di bilanci
familiari
sempre più incerti.
Comunque si
vende ancora
bene anche la
“prima” scelta,
in particolare a
Treviso, Belluno e Pordenone. Accanto a
coltivazioni
consolidate co-
me le varietà “Cicero” (per tutti gli usi), “Bintje” (per il consumo invernale), “Spunta” (di
“corpo” lungo), “Monalisa” (la
classica dei luoghi), “Desirèe”
(ottima fritta) e la mitica “Cornetta” (da “polastro in tecia”!),
nel Quartier del Piave troviamo
9
anche e però delle belle novità
quali la “Madeleine”, la “Bedalin” rossa di buccia e a pasta
Produttori della patata Quartier del Piave con le autorità. Secondo da sinistra, Berto Dal Gallo
Un cannone antigrandine
la grandine, alle nostre latitudini,
si forma ad un’altezza compresa
tra i 6-7.000 metri e i 10-11.000
metri.
L’Osservatorio geofisico dell’Università di Modena scrive in un comunicato che “non vi sono prove
scientifiche dell’efficacia dei cannoni detonanti ad onda d’urto come mezzo di difesa antigrandine,
mentre è stato più volte accertato
che grandinate hanno interessato
zone nelle quali erano in funzione
detti sistemi”.
Siamo quindi di fronte a un’altra disfunzione prettamente italiana: assieme a scie chimiche
e mala informazione il trio è
completo.
Il bello è che la presunta efficacia dei cannoni sta nel fatto che
la grandine, proprio perché fenomeno molto irregolare che si
presenta con grandi differenze
anche in poche centinaia di metri, magari per anni non cade
nella zona “protetta” ma in altre zone limitrofe... e quando
però invece cade davvero in
barba alle detonazioni, allora si
grida all’evento eccezionale e
mai visto...
Andrea Costantini
gialla, e l’“Anais”. Un tipo quest’ultima che «coltiviamo –
spiega Berto Dal Gallo – da soli 2 anni, ma che ci dà già grosse soddisfazioni per qualità di
prodotto e quantità raccolta».
L’“Anais”, precoce multiuso olandese, si raccoglie a partire dal
1º luglio in avanti e fino a metà
agosto con produzioni di 400
quintali/ettaro.
Berto Dal Gallo, da bravo produttore ma soprattutto da acuto osservatore della domanda/offerta, avrebbe poi in mente, ma una volta superate le barriere fito-sanitarie imposte con
la Francia, di seminare sui suoi
poderi, che coltiva col fratello
Giuseppe, la patata “blu di Piccardia”, molto richiesta dall’alta
ristorazione internazionale.
La patata del Quartier del Piave, che ha un proprio marchio
registrato, è da 24 anni a questa
parte promossa alla grande dalla Pro loco di Moriago con la
bella festa a cavallo di luglio e agosto, ed è affidata per l’attesa
“serata gastronomica” alle mani di “Gigetto” di Miane.
Mario Sanson
3 agosto 2008
BREVI
Vittorio: conferenza
su S. Augusta
INTERVISTA AL NEODIRETTORE DEL COLLEGIO DANTE
Un’opportunità
da cogliere
L’
agenda di don Fabio
Soldan prevedeva, per
luglio, la partecipazione alla Gmg di Sydney. Ma all’ultimo momento ha dovuto
disdire la prenotazione per la
terra dei canguri per dedicarsi
all’incarico di direttore del collegio vescovile “Dante Alighieri” che il Vescovo gli ha affidato a fine giugno. “Mi sono orientato a questa decisione –
spiega il Vescovo in una lettera indirizzata ai genitori degli
alunni – rendendomi conto
che a don Luigino Zago era impossibile far fronte ai vari e
complessi incarichi che gli erano stati assegnati. Oltre che
direttore dei collegi Dante e
Balbi, egli infatti è cancelliere
diocesano, difensore del vincolo presso il Tribunale ecclesiastico e insegnante di Diritto canonico allo Studio teologico di Treviso-Vittorio Veneto”.
La scelta di sostituire don Luigino con don Fabio nasce dal
fatto che quest’ultimo già da
due anni operava al collegio
come insegnante di religione e
vice-direttore.
La nomina del nuovo direttore è accompagnata dall’incarico di responsabile amministrativo del Dante affidato a
Luciano Botteon “persona esperta in questioni economiche e amministrative e già impegnata a servizio della diocesi”, sottolinea il Vescovo.
Don Fabio risiede già al collegio Dante. Ha lasciato il servizio di cappellano della Cattedrale, mentre conserva la responsabilità del Servizio diocesano di pastorale giovanile.
Don Fabio, sei direttore del
Dante a soli 37 anni. Hai qualche timore?
«In questi giorni ho riletto la
storia del Dante e ho visto che
l’età media dei direttori, al momento della nomina, è sui 40
anni. Quindi mi avvicino alla
media. Comunque ho accettato con serenità l’incarico, anche perché mi inserisco in una
storia di quasi 90 anni».
Nel 2011 il Dante, come dicevi,
compie 90 anni. Quale il suo si-
UN OLIMPIONICO TARGATO DANTE
ra gli atleti che difenderanno i colori azzurri alle oramai immiT
nenti Olimpiadi di Pechino ci sarà anche un “frutto” del Dante.
È il ciclista Marzio Bruseghin, già campione italiano a cronometro
e terzo all’ultimo Giro d’Italia, diplomatosi geometra nel 1992. Bruseghin non è l’unico ex studente del Dante che si è fatto onore nel
mondo dello sport. Aronne Pieruz, originario del bellunese e residente a Vittorio, è campione italiano in carica di sci nella specialità
del Super G.
SABATO SCORSO A ODERZO
Il vescovo Corrado
al luna park
a stretto mani, ha parlato
H
con loro e per loro, ha presieduto la messa sulla piattaforma degli autoscontri. I lunaparchisti presenti a Oderzo
per le Fiere della Maddalena
hanno avuto così modo di incontrare il vescovo Corrado.
L’appuntamento annuale con la
messa in mezzo alle loro giostre fa parte delle iniziative di
carattere spirituale messe in atto dalla collaborazione tra la Pastorale diocesana dei fieranti e
dei circensi e la parrocchia del
Duomo. Il benvenuto è stato infatti rivolto al vescovo Corrado
dal responsabile della pastorale di settore, don Mirko Dalla
Torre, il quale ha illustrato le iniziative realizzate nell’ambito
dell’assistenza spirituale di
quanti lavorano nei circhi e nei
luna park.
In particolare ad occuparsi degli operatori dello spettacolo
viaggiante, andandoli a visitare
e benedicendo le carovane du-
Don Fabio Soldan
gnificato nella società odierna?
«Sono convinto che la Chiesa
debba cogliere ogni opportunità di fare educazione, di lavorare a una crescita integrale
dei ragazzi e dei giovani. Il collegio è una di queste opportunità».
La Chiesa sottolinea la “diversità” della scuola paritaria. Come pensi di concretizzare tale
“diversità”?
«Ci siamo dati un progetto
triennale che ha per tema il
versetto del salmo 8 “Chi è l’uomo perché... te ne curi?”. Il primo anno è dedicato all’uomo e
alla sua dignità a 60 anni dalla
Carta dei diritti dell’uomo dell’Onu, il secondo anno al rapporto uomo-scuola, il terzo alla fede nell’uomo e all’uomo
nella fede».
Le novità del prossimo anno
scolastico?
«Stiamo progettando quattro
percorsi. Il primo è un progetto educativo interdisciplinare
che metta al centro la questione antropologica, cioè la visione dell’uomo alla luce di Cristo.
Ci guida la Gaudium et Spes
dove dice che Cristo svela pienamente l’uomo all’uomo. Un
secondo punto focale del prossimo anno scolastico sarà san
Paolo e quanto egli dice sull’identità di Cristo. Quindi gli insegnanti ci hanno chiesto un
corso sulla gestione dei conflitti. Infine proporremo ai genitori una serie di incontri su
regole e permessi».
Com’è la situazione economica
del collegio?
«Come altre scuole paritarie
viviamo un momento di difficoltà. Per il prossimo anno scolastico abbiamo 255 iscritti tra
elementari, medie e superiori
(ragioneria e geometri). Nelle
prime di elementari e medie
abbiamo 12-13 iscritti. Vanno
bene i geometri, meno la ragioneria. Comunque le iscrizioni sono ancora possibili».
È definito lo staff della scuola?
«Ci saranno un direttore, un
amministratore, una segreteria, dei coordinatori e naturalmente il corpo docente».
Quali strategie di marketing?
«Essere più presenti nel Coordinamento del Vittoriese, sensibilizzare le parrocchie e potenziare il rapporto con il Cadore. Questo è un bacino a cui
teniamo, basti dire che i due
“cento” di quest’anno provengono da quella zona. Di buoni
motivi per attrarre nuovi studenti ne abbiamo tanti. Oltre al
progetto educativo globale sottolineerei la settimana corta, il
doposcuola, i laboratori e gli
stage».
Federico Citron
rante la sosta opitergina è don
Romualdo Baldissera. Nella sua
vita, infatti, il sacerdote ha dedicato e continua a dedicare
molte energie per il sostegno e
la cura spirituale di coloro che
operano in circhi e luna park.
«Vi auguro di cuore – ha detto
monsignor Pizziolo ai lunaparchisti – che la stagione ormai iniziata prosegua bene. Il Signore vi aiuti a mantenere la salute del corpo e dello spirito e
vi aiuti a superare i momenti di
difficoltà, di prova, affettivi, economici, morali e spirituali». Il
Vescovo ha ricordato ai numerosi presenti sulla giostra della
famiglia Sartori che anche di
fronte allo scoraggiamento
«Gesù ci insegna a reagire, con
fiducia e speranza, perseverando nel bene e continuando a
camminare per la strada giusta».
Don Mirko Dalla Torre e mon-
signor Ferruccio Sant,
direttore
dell’Ufficio
diocesano
Migrantes,
hanno concelebrato la
messa alla
quale hanno
partecipato
anche il parroco monsignor Piersante Dametto, il sindaco Pietro
Dalla Libera e il comandante
della Polizia municipale Federico Colautti. Don Romualdo e
don Stefano Taffarel si sono invece dedicati alle confessioni.
Presenti a Oderzo in uno dei luna park tra i più grandi di quelli che vengono installati in diocesi in occasione di feste e manifestazioni, c’erano 30 famiglie
di cui 20 si spostano in carova-
IL SENSO
DEL COLLEGIO
Sono convinto
che la Chiesa debba
cogliere ogni
opportunità di fare
educazione, di
lavorare a una
crescita integrale dei
ragazzi e dei giovani.
Il collegio è una di
queste opportunità
Domenica 17 agosto, alle 17 al
teatro Da Ponte, padre Réginald Gregoire, osb, professore
emerito della facoltà di Scienze
sociali all’Università di Urbino
tiene una conferenza sul tema
“Riflessioni sulla ‘passio’ di Augusta di Serravalle”. La serata
sarà introdotta e conclusa da
momenti musicali. L’incontro
rientra nel calendario dei festeggiamenti di Santa Augusta.
Tarzo: esperienza
vocazionale
Dall’1 all’8 agosto nella casa vocazionale delle suore Francescane di Cristo Re di Tarzo (annessa alla casa di riposo Villa
Bianca) esperienza di ascolto,
preghiera e servizio per giovani. Per informazioni e iscrizioni rivolgersi a suor Luciana 0438587068, e-mail [email protected].
Belluno: esercizi
spirituali in alta
quota
La diocesi di Belluno organizza
una tre giorni di esercizi spirituali
itineranti sul Cammino delle Dolomiti guidati dal vescovo Andrich. Tema: “Alzo gli occhi verso i monti…” (Sal 83, 6). Venerdì 29 agosto da Sappada a
Cima Ciampigotto (tema: “Un
richiamo originario: mettersi in
cammino”), sabato 30 agosto
da Cima Ciampigotto a Vigo (tema: “Non qui, altrove”), domenica 31 agosto da Vigo a Lorenzago (tema: “Canta e cammina”). Informazioni e iscrizioni:
www.camminodelledolomiti.it.
na mentre una decina ha la propria casa. Si tratta in prevalenza di giovani famiglie con figli
piccoli o in età scolare, ed è in
particolare a loro che si rivolgono le iniziative della Pastorale di settore. Don Mirko Dalla
Torre ha infatti anticipato che
nei primi mesi del prossimo anno si terrà la celebrazione delle cresime.
Gerda De Nardi
Chiesa
3 agosto 2008
RIFLESSIONI AL RIENTRO DALL’ AUSTRALIA
Non finisce a
Sydney la 23ª Gmg
E
ravamo nel cuore dell’inverno australiano. Ma abbiamo fatto esperienza di
una primavera della Chiesa. E
ora, tornati nell’afosa estate
sentiamo la gioia di contemplare quello che abbiamo vissuto.
Come il Papa e i vescovi hanno sottolineato, questa Gmg
conserva davvero la luce e il colore della Pentecoste. E non solo per il tema: “Avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà
su di voi e mi sarete testimoni”
(At 1, 8), ma per tutti gli ingredienti di cui è fatta una Giornata Mondiale.
Nella prima catechesi mons.
Sigalini, con quel suo stile che
prende non solo i giovani, ha
cercato di definire lo Spirito
Santo. Solo qualche titolo dai
miei appunti. Lo Spirito Santo
è fuoco che brucia gli affetti
sbagliati, le passioni sregolate,
gli idoli che riempiono la vita.
Lo Spirito Santo è forza che
sorregge nelle sfide della cultura, dei mass media. È amore
che genera: non basta essere
belli, potenti, carichi di fascino;
solo l’amore vero rende piena
la vita. Lo Spirito è sapienza
che illumina una vita ridotta a
un Google dalle mille ricerche,
nelle quali però abbiamo perso la bussola. Lo Spirito è luce
che orienta le nostre vite, che
non sanno più guardare le stelle. Lo Spirito Santo è discernimento che rassicura, dolcezza
che rasserena, fervore che anima; è rispetto per l’originalità
di ciascuno, in un mondo che
“pialla”, che conforma e non sogna più... “Usciremo da questo
cenacolo... conformati ciascu-
Flash al rientro
porto via l’accoglienza ricevuta
dagli australiani, lungo le vie di
Sydney.
Tiziana Cais, Parè
i seguito alcuni flash tratti da
D
riflessioni dei partecipanti
alla Gmg. La versione integrale
Il più importante incontro di questa Gmg è stato quello con lo Spirito Santo, che mi sono accorta di
conoscere poco.
Elisa Palatini, Serravalle
sul nostro www.lazione.it
Mi ha colpito l’unione di tanti popoli diversi per cultura, idee, stili di vita sotto l’unica bandiera
della croce, dell’amore.
Valentina Ros, Campolongo
Una Gmg speciale. A volte la strada è piena di ostacoli e ci vuole poco a sbandare, ma lo Spirito Santo è
pronto a riportarci su, e ci fa riscoprire la gioia del perdono.
Maurizio Pizzato, Vazzola
Ho sperimentato la fratellanza, la
solidarietà, l’aiuto reciproco tra
noi del gruppo. A casa spero di testimoniare come lo Spirito da colore alla mia fede.
Alessandra Pizzinato, Santa Lucia di Piave
Siamo tutti stati toccati dal soffio
dello Spirito, che in modi e situazioni diverse ci ha dimostrato la sua presenza.
Moreno Carniel, Camino
Da questa meravigliosa Gmg agli
estremi confini del mondo mi
Randwick awakening / Fresh vigil: Holy / Spirit whispering dawn
through / thousand blessing
souls.
La notte della veglia è fresca e umida, ma i giovani la rendon frizzante: è l’azione silenziosa dello
Spirito che avvolge e culla tutti
noi.
E nel chiarore del mattino, il risveglio sereno, senza urgenza, è
no in modo originale a Gesù”.
Lo Spirito è pietà che solleva,
che libera dai peccati, rassicurandoci di essere amati personalmente da Dio.
Questo il cuore della catechesi di Sigalini, ma ancor più forti sono state le risposte alle domande dei giovani. Si capiva
tutto il suo amore per loro e
per la Chiesa. Osservava: il Papa precedente e quello attuale
lasciano Roma per i giovani... E
si chiedeva: ma questa è anche
la modalità delle nostre parrocchie? Tutto sommato, se c’è
qualcuno che popola montagne e boschi è ancora la Chiesa! Ma non si fa abbastanza per
i giovani, che restano soli come
un cane... Per questo occorrono nuovi educatori e nuovi
progetti, per ripensare la pastorale giovanile...
La seconda catechesi l’ha proposta il vescovo dom Pietro
Vittorelli, abate di Montecassino. Ha risposto ai giovani con
una profondità che incanta,
proveniente dal suo essere monaco, capace di interpretare veramente il bisogno di vita, di amore, di libertà del giovane. Ha
parlato dell’eucaristia e della
confessione, dicendo le cose di
sempre, avvalorate dal pensiero dei grandi (Benedetto, Tommaso, ecc...), ma con una capacità persuasiva irresistibile...
E così è stato per tutti quelli
che hanno parlato in questa
Gmg, fino a Papa Benedetto,
che continua quella magia di
Giovanni Paolo II. I contenuti
del suo dire, certo, son noti...
Resta la suggestione di quella
veglia in una notte d’inverno,
fredda come mai, nella quale il
volto di ciascun giovane, illuminato e riscaldato da una candela, diventa un simbolo promettente...
Ma la Gmg non è stato solo fede e spiritualità, ma anche cultura, incontro, bellezza d’una
natura incontaminata, intatta,
che conserva tutto il sapore
della Genesi. Abbiamo potuto
vedere nell’Oceano colonie di
balene migranti, e nelle vaste
praterie (purtroppo anche in
riserve...) canguri attenti e koala affettuosi... Abbiamo contemplato in un freddo tramonto i pinguini che tornavano a
casa in fila dal mare, con un
suggestivo lamento... Abbiamo
incrociato volti e colori, abbiamo sentito tante storie, abbiamo visto danzare gli aborigeni,
anche durante la messa... I cani poliziotto hanno annusato
le nostre valigie per paura della droga. Alla dogana era vietato portare oggetti in legno nel
timore del tarlo, che non abita
quella terra...
Chissà che nessun tarlo roda e
consumi più l’animo dei giovani che hanno partecipato alla
Gmg, chiamati ora, per espresso mandato del Papa e dei
Vescovi, a diventare testimoni
dello Spirito Santo proprio
dentro al grande mondo giovanile, che ha bisogno di senso, di amore e di speranza...
Don Pierino Bortolini
una rarefatta risonanza di colori
e anime in contemplazione.
Alessandro Chiarioni, Conegliano
vocano lo Spirito. Allora capisci
che Qualcuno ti ama, e ha fatto
per te cose grandi come le bellezze australiane ammirate.
Marco Uliana, Cessalto
Universalità, questo il mio ricordo più forte: tutti i colori delle
bandiere del mondo si fondono
insieme per ricevere un unico
Spirito.
Francesco Palatini, Serravalle:
rando un progetto di vita in base al
quale orientare e costruire il loro futuro».
moria storica della presenza della
nostra diocesi agli appuntamenti
mondiali dei giovani con il Papa. Ed
è orgoglioso questa volta di essere
andato dall’altra parte del mondo
con un gruppo di giovani, in percentuale, tra i più numerosi d’Italia.
«Ogni Gmg - racconta don Mario non è mai la ripetizione della precedente. Non solo perché cambia il
luogo, ma anche perché nel frattempo sei cambiato tu, con tutte le
esperienze che hai fatto nei due-tre
anni che intervallano ogni Gmg. E
se ciò è quanto ho potuto verificare io che sono appena entrato nella
terza età, tanto più vale per i giovanissimi e giovani che stanno elabo-
Come descriverebbe la Gmg?
«Una Gmg non si può descrivere, occorre viverla con una varietà
e intensità di emozioni che non
si arriverà mai a condividere del
tutto. Ho partecipato alle Gmg di
Czestochowa, Denver, Manila,
Parigi, Roma, Toronto, Colonia,
Sydney. Mi sento fortunato anche per l’opportunità di essermi
trovato inserito più di una volta
all’interno dello staff organizzativo. Ripenso e ho ancor vive nella memoria le immagini delle folle oceaniche che potevo ammirare dal palco del Papa, accolto
con quell’entusiasmo che i giovani sanno esprimere nelle forme
più originali e con intensità contagiosa».
E cosa più la colpisce della Gmg?
«Sicuramente sentire i giovani
sottolineare all’unisono i passaggi dei discorsi di Giovanni Paolo
II nei quali si chiedeva loro di allenarsi allo spirito di sacrificio,
l’invito a resistere al conformismo, a proporsi ai loro coetanei
come alternativi nello stile di vita rispetto a chi la riduce a una
continua e ansiosa ricerca di un
piacere che non appaga; di avere
il coraggio di scommettere sul
proprio futuro giocando la carta
sempre vincente della croce. Ed
è appunto questo simbolo che,
con una intuizione profetica, è diventata la bandiera di tutte le
Gmg».
Ho riscoperto Dio presente nella quotidianità, nelle mie scelte
di vita, nelle relazioni e amicizie.
Roberta Furlan, Colle Umberto
In questa Gmg ho riscoperto lo
Spirito Santo: Fuoco che brucia,
che spesso fa male, ma che libera e rende puri.
Melissa Zago, Cessalto
Ho riscoperto che l’amore di Dio
è grande. Egli ci ha voluti, cercati, radunati insieme e scelti come
testimoni del suo amore.
Anna Faggian, Conegliano
Un’immagine ritorna costante
quando chiudo gli occhi: la sera
della veglia migliaia di giovani in
silenzio, in ginocchio, in adorazione a Gesù Eucaristia, che in-
Torniamo a casa con una perla da
far fruttare: l’amore di Dio per
noi.
Diego Bozzetto, Sarano ed Elisa
Silvestrin, Madonna delle Grazie
PER DON MARIO DALL’ARCHE È STATA L’OTTAVA GMG!
alla Polonia all’Australia, otto
D
sono le Gmg all’attivo per don
Mario Dall’Arche. È un po’ la me-
11
Quale accoglienza vi è stata riservata a Sydney?
«Non posso pensare all’esperienza di Sydney senza rivedere i volti e sentire le voci di tanti italiani
partiti dai nostri paesi, il loro dialetto di altri tempi. Ci hanno accolto con premurosa amicizia
nelle loro case, circondandoci di
un caloroso, fraterno affetto che
mi fa provare un’intensa commozione ogni volta che ci penso.
Per tutti questi motivi e per tanti altri condivisi da tutto il nostro
bellissimo gruppo di giovani
sempre sereni nonostante i disagi e le difficoltà, dico: valeva la
pena ritornarci ancora una volta.
Se sarò ancora in forze, spero di
ripetere l’esperienza. Allora arrivederci a Madrid!».
Questa Gmg ai confini del mondo è un segno che dà forza all’umanità. Noi stessi siamo questo
segno indelebile.
Federico Barattin, Faè
... Eravamo invitati ad una festa:
/ parteciparci con gioia è stato il
nostro impegno. / Così vorrei trasfigurare ogni giorno, / illuminarlo di questo Spirito...
Tiziana Menegon, Pinidello
PRECISAZIONE
ella biografia della fondatrice
N
delle Sorelle della Misericordia,
suor Vincenza Maria Poloni, pubblicata sullo scorso numero de L’Azione abbiamo scritto che la religiosa ricevette nel 1854 la croce d’oro
dall’imperatore Francesco Giuseppe. La croce, invece, venne assegnata al co-fondatore Carlo Steeb.
Chiesa
12
3 agosto 2008
M
oltissime parole possono essere usate per descrivere un
campo scuola di Azione cattolica: gioco, attività, riflessione, guida, momenti di scambio e comunione, preghie-
ra...
È diventato per molti – ragazzi, giovani e adulti – un appuntamento fisso e atteso. È sinonimo di estate, è quell’esperienza che trasmette il senso di appartenenza all’associazione anche nel periodo
delle vacanze. L’Ac non “chiude per ferie”, ma è presente, sebbene l’attività dei gruppi in parrocchia sia appena terminata. Il camposcuola
è giusta conclusione di un anno associativo e giusta partenza per l’anno che verrà.
L’AC NON VA IN
Siamo solo a metà estate e 618 ragazzi ha
CAMPI ACR IN COMPAGNIA DI GIONA E CHIARA D’ASSISI
i è da poco concluso il perioSla terza/quarta
do dedicato ai campi Acr, dalelementare alla
Gruppo medie 16-23 luglio
ANDREINA
MARAZZATO
MAMMAEDUCATRICE
ndreina Marazzato Arca, di
ASacile,
mamma-educatrice,
ha preso parte al primo campo elementari, dall’11 al 18 giugno.
Cosa ti ha spinto ad essere un’educatrice e a scegliere di partecipare a un camposcuola?
«Questo è il secondo anno che
partecipo a un campo come educatrice. L’anno scorso avevo
appena cominciato il mio percorso da new Red (nuovi educatori) e quando mi hanno proposto di andare a un camposcuola
ho avuto paura di non essere all’altezza del compito. Ma quell’esperienza mi ha riempito il
cuore e mi ha dato molta forza.
Quest’anno infatti mi sono buttata io, con entusiasmo, e ho
chiesto di poter ripetere quell’avventura che tanto mi aveva
segnata. È molto bello stare con
numerosi bambini, avere contatti
con quelli che vengono da realtà
diverse dalla mia, conoscerli per
quello che sono. Alcuni di loro
non hanno fatto un cammino in
un gruppo Acr durante l’anno ed
è bellissimo accorgersi di come
siano affascinati quando parli
con loro e vederli poi coinvolti
nelle attività che proponiamo.
Io sono anche una mamma e conoscendo questi bimbi che si
confidano con te, arrivo a chiedermi se anche i miei figli hanno gli stessi interessi, le stesse
paure e difficoltà… Il camposcuola è un’esperienza che mi
permette di mettermi in gioco
con gli altri, di aiutarli, ma anche
di essere aiutata e sostenuta nella mia crescita spirituale».
Tu sei anche mamma. Cosa ti
spinge a scegliere e proporre ai
tuoi figli un camposcuola diocesano?
«Mi piace pensare che i miei figli abbiano l’occasione di conoscere persone della stessa età
provenienti da realtà diverse,
imparando poi a relazionarsi con
loro.
Inoltre, mi piace molto che il
camposcuola abbia un tema, un
filo conduttore che accompagna
i ragazzi durante l’intera settimana, aiutandoli a conoscere e
ad avvicinarsi a Gesù, dando loro la possibilità di avere uno spazio adeguato per la riflessione
personale».
seconda media. I bambini delle
elementari hanno conosciuto la
figura di Giona, i ragazzi delle
medie sono stati accompagnati
nel loro cammino da Chiara di
Assisi.
Due percorsi diversi, pensati per
età diverse, ma che in comune
hanno avuto il desiderio di avvicinare i ragazzi a Gesù, di aiutarli
a cercare la propria identità e a
creare il proprio personale rapporto con Dio.
Ma, soprattutto, quello che queste due diverse esperienze hanno in comune, è l’insostituibile e
impagabile presenza di molte
persone che vi hanno lavorato
per una buona riuscita. Il camposcuola è come una famiglia. Si
regge su una rete salda e fitta di
volti che credono fortemente
nell’associazione, che si stimano
a vicenda e insieme collaborano
armoniosamente per uno scopo
comune. Basti pensare all’impegnativo lavoro dei cuochi nelle
cucine, ai capicasa che sostengono con la loro preziosa competenza la gestione tecnica e logistica, agli assistenti che guida-
no ragazzi ed educatori nella loro crescita spirituale e richiamano ognuno all’importanza di affidarsi al Signore, agli educatori
e al capocampo, che nel dire il
loro “sì”, si assumono la grande
responsabilità di accompagnare
i ragazzi in un pezzo del loro
cammino nella vita.
Da molti altri arriva un aiuto importante: primi tra tutti proprio
quei genitori e quei ragazzi che
vivono l’Azione cattolica e che
scelgono di arricchirla partecipando all’avventura di un cam-
poscuola.
L’importanza di questa esperienza è riconosciuta e vissuta
insieme a noi anche dal nostro
vescovo Corrado. È venuto a farci visita lunedì 21 luglio, durante l’ultimo camposcuola medie,
rendendoci molto felici e orgogliosi di averlo tra noi. La sua presenza è stata preziosa: per noi è
importante che ci sia vicino e sostenga le nostre iniziative. È bello sentire che abbiamo un amico tanto grande!
Ragazzi a un campo Acr
La camminata dei giovani sulle montagne di Cortina
IL CAPOCASA: ENRICO IOPPO
nrico Ioppo, di Orsago, è stato capocasa durante il turno medie
E
dal 16 al 23 luglio.
Che cosa fa un capocasa?
«Si occupa del personale, di ogni tipo di esigenza logistica e segue
tutta la parte amministrativa, contabile, eccetera. Collabora in modo molto diretto con i capicampo, per una migliore riuscita del
campo stesso.
Una delle esperienze a cui, se posso non rinuncio, è accompagnare i
ragazzi nell’escursione».
Visto il tuo rapporto speciale con i
ragazzi, che cosa ti lasciano di bello e quali sono invece le difficoltà
che incontri?
«Mi trasmettono felicità, immediatezza, spontaneità. L’unica difficoltà, ma è difficoltà per dire, è
l’inevitabile confusione che un
gruppo così numeroso si porta dietro».
IL CAPOCAMPO MARTA TONETTO
arta Tonetto, responsabile diocesana Acr,
M
di Fontanelle, è alla seconda esperienza
come capocampo. Quest’anno ha guidato il turno delle elementari dal 9 al 16 luglio.
Preparare un camposcuola non è certo impegno da poco. Scegliere di ripetere l’esperienza
è la prova che tu hai detto “sì” nonostante le difficoltà che potevi incontrare. Quali sono le
paure e gli ostacoli più grandi per te? E che cosa ti aiuta a rinnovare il tuo “sì” l’anno dopo?
«La paura più grande è sicuramente l’enorme
responsabilità che ti assumi con questo compito. I ragazzi che vengono al camposcuola
diventano i “tuoi” ragazzi per un’intera settimana. Mi preoccupano inoltre gli imprevisti,
tutte quelle situazioni inaspettate che possono accadere durante un campo. Per questo
motivo si cerca di partire il più preparati possibile, organizzandosi al meglio e programmando al massimo la settimana.
Nonostante tutte le paure che si ripresentano
inevitabilmente ad ogni campo, il mio sì viene dal cuore. Il camposcuola ti regala una gioia
grande, è un dono grande. Proprio quei ragazzi che di giorno ti sfiniscono e ti fanno correre, la sera, quando li guardo, mi rendo conto che sono loro il dono più grande e la cosa
più bella che ho ricevuto. E allora la fatica non
si sente più!».
Che cosa ti porti a casa dal campo?
«Moltissima ricchezza personale. Sento che
ricevo molto a livello spirituale dai ragazzi e
dagli altri educatori. Spero di dare tanto quanto ricevo!».
Chiesa
3 agosto 2008
13
UN GRAZIE PARTICOLARE A...
N VACANZA...
anno già preso parte ai campiscuola
Ac vuole ringraziare in
L
’
particolare gli assistenti ai
campi don Vittorio Battistuzzi, don Giuseppe Fagaraz, don
Egidio Dal Magro, don Michele Favret, don Adriano Zanette, don Roberto Bischer, don
Andrea Dal Cin, don Gianluigi Papa, don Martino Zagonel,
don Luigino Zago, don Alessandro Ravanello, don Gian-
ADULTI
UN’ESTATE IN ATTIVITÀ
Casa Cimacesta (Auronzo)
Già svolti
11-18 giugno
Acr elementari
70 animati - 10 animatori
18-25 giugno
Acr medie (I e II)
81 animati - 12 animatori
25 giugno-2 luglio
Acr elementari
81 animati - 11 animatori
2-9 luglio
Acr medie (I e II)
70 animati - 10 animatori
9-16 luglio
Acr elementari
89 animati - 14 animatori
16-23 luglio
Acr medie (I e II)
67 animati - 10 animatori
23-30 luglio
14/15enni
67 animati - 10 animatori
Prossimi appuntamenti
1-3 agosto
fine settimana per responsabili
3-10 agosto
Adulti
10-17 agosto
Famiglie e Mlac
18-25 agosto
Issimi 2ª e 3ª sup. posti disponibili
25 agosto-1 settembre 14-15enni
posti disponibili
5-7 settembre
CampanAc
opo il weekend dedicato
D
alla formazione dei Responsabili associativi dall’1 al
Uno “staff” della cucina. Sotto: un gruppo delle medie al campo del 16-23 luglio
Casa Piniè
Già svolti
16-23 luglio
Issimi 2ª e 3ª sup. 38 animati - 7 animatori
23-30 luglio
18enni
33 animati - 7 animatori
Camminata Giovani:
24-27 luglio Cortina 22 giovani con l'assistente
Campo servizio:
La Nostra Famiglia 21-25 luglio
Prossimi appuntamenti
Campo Fidanzati:
14-17 agosto - Pellegai di Mel
Campo servizio:
7-14 settembre - Sarmeola posti disponibili
IL CAPOCAMPO ANTONELLA BOZZETTO
ntonella Bozzetto, di Codognè, è stata capocampo del turno medie dal 16 al 23 luglio.
«Quando ti chiedono di fare da capocampo, le
prime emozioni sono di gratitudine e contemporaneamente di timore, anche se sei alla seconda esperienza – racconta –. Inizi a prepararti, a
pensare, a progettare, a fare bricolage del tuo
passato ai campi, come animato e come animatore, delle cose belle ma anche delle attenzioni
di cui tener conto. Inizi a fare riserva di energie
positive da parte di chi, prima di te, ha “servito” i
più piccoli. Il mio “sì” diviene concreto proprio
nel servire, parte dalla consapevolezza di aver ricevuto talmente tanto bene che proprio non ce
la fai a tenerlo tutto per te.
Negli incontri che precedono il campo ognuno
di noi educatori è impegnato a crescere per essere efficace nel servizio educativo con i ragazzi
che ci verranno affidati. Pur non conoscendo
ancora i loro volti, ci prepariamo ad amarli e ad
accompagnarli perché ognuno di loro possa arrivare al Signore. E alla fine capisci che comunque
A
ALLA SCOPERTA
DI UN AMICO SPECIALE
pesante valigia, un sussidio pieno di note
«Uenaappunti,
una borsa in cui, tra cd e improv-
visati costumi “medievali”, spiccava il Vangelo, il cuore pieno di tanta emozione...
Con questo bel bagaglio ho percorso la salita all’ingresso di Casa Cimacesta e dato inizio alla mia avventura di educatrice al camposcuola Acr per ragazzi di prima e seconda media, provenienti da tutta la
diocesi.
Otto giorni di preghiera, momento centrale di ogni
giornata, fonte continua di forza e speranza; di gratuità, sostanziata nel volto di ogni educatore, del ca-
pietro Zago, don Giorgio Maschio, don Alessio Magoga,
don Mirco Miotto, nonché tutti i parroci e i sacerdoti che
hanno visitato i campiscuola,
anche per l’insostituibile servizio delle confessioni! E un grazie a suor Paola e suor Roberta che hanno arricchito con la
loro presenza la proposta a ragazzi e animatori.
“ognuno di loro è terra abitata da Lui” e che ogni
nostro operare è inutile se non irradia la Sua luce.
Poi si parte, con la consapevolezza che non ci
mancherà la Sua Provvidenza e che il campo lo
vivranno non solo i ragazzi ma anche gli educatori, che ognuno dovrà sentirsi coinvolto in prima persona. E che la gioia dell’amore sperimentato è talmente contagiosa da coinvolgere tutti
quelli che stanno attorno, capocasa, cuoche,
personale, ospiti e anche i genitori, che da casa
sono vicini con il cuore ai loro ragazzi.
I giorni di campo sono un susseguirsi di emozioni, gioia, fatica, timore, condivisione che hanno
lasciato in me la certezza che il Signore fa grandi
cose ed è capace di trasformare il tuo dono in
dono più grande. Mi ritorna in mente l’immagine proposta dall’Azione cattolica lo scorso anno:
il Signore ricurvo nel gesto della lavanda dei piedi. Ed è il nostro gesto di servizio, di attenzione
speciale, il metterci inginocchiati davanti ad ogni ragazzo “abitato da Lui”».
pocampo, del sacerdote che ci accompagnava e di
tutto il personale che si occupava degli aspetti più
concreti del nostro soggiorno; di amicizia, condivisione e fiducia tra educatori e con gli stessi ragazzi;
di festa, non di rado ci si ritrovava a cantare, ballare,
ridere e scherzare tutti insieme, importanti occasioni di avvicinamento alla realtà dei “nostri” animati e
di ascolto del loro vissuto.
Il bagaglio portato a casa è assai più grande di quello
con cui ero partita: si è riempito di tutti i sorrisi, le lacrime, gli abbracci, le “strigliate” e le fatiche di una
settimana vissuta alla scoperta di quell’Amico Speciale che cammina al nostro fianco, ci chiama e soprattutto ci dona quella gioia che ha colmato l’aria di
Cimacesta in questa estate eccezionale».
Isabella Grandin
Mansuè
3 agosto, casa Cimacesta ad
Auronzo ospiterà, com’è ormai negli ultimi anni, ben due
campi per adulti. Ed è previsto il tutto esaurito. Oltre 170
persone hanno aderito all’esperienza formativa e fraterna che sono i campi adulti.
Tanti gli anziani, le famiglie,
le coppie e i singoli adulti che
sentono il bisogno, in questo
tempo estivo, di vacanze “sane”, e insieme la necessità di
dare continuità al percorso di
formazione personale, di coppia e di gruppo che vivono
nelle associazioni parrocchiali.
Tanti saranno anche i bambini, gli adolescenti e qualche
giovane che condivideranno
con le loro famiglie questa esperienza: 50.
Per loro è previsto, durante il
campo, un percorso particolare.
Bussola di queste esperienze
sarà il volto di Gesù Cristo
che ciascuno sarà chiamato a
cercare e scoprire in quanti
incontra.
LA RIFLESSIONE DI AGOSTO
Monastero invisibile
er molti il mese di agosto è
P
tempo di vacanza per un
giusto riposo prima della ripresa autunnale. È però anche
un tempo in cui approfittare
per curare un po’ di più la nostra relazione con il Signore.
Sono molte le cose per cui dover ringraziare Dio (spesso,
infatti, la nostra preghiera si
preoccupa più di chiedere che
di lodare!) e, insieme ai “grazie”, ci sono certo molti motivi per cui chiedere l’aiuto del
Signore. A questo proposito,
vorremmo suggerirne un paio.
Innanzitutto proprio in questi
giorni il Vescovo ha nominato il nuovo direttore del Centro diocesano vocazioni (a cui
il Monastero Invisibile fa riferimento), nella persona di don
Gianluigi Papa: invochiamo
per lui lo Spirito Santo, perché lo accompagni nel suo
nuovo incarico. Ricordiamo
anche gli studenti di teologia
del nostro Seminario, che
prossimamente saranno pellegrini in Terra Santa, perché
sia davvero per loro un’occasione per ravvivare la propria
fede.
E, per finire, un augurio a tutti: che ciascuno di noi possa fare esperienza di Cristo, vero
Sapiente e buon Pastore, unica
fonte di vita e di speranza: tale
sarà, infatti, il tema su cui rifletteranno in questo mese gli
iscritti al Monastero Invisibile.
Intenzioni mensili di preghiera - agosto 2008
- Perché il tempo della vacanza sia occasione per riscoprire
la preghiera, l’amicizia e gli affetti familiari.
- Perché la Vergine Maria, che
veneriamo assunta in cielo, sostenga ogni uomo nel corrispondere alla propria vocazione.
14
Chiesa
3 agosto 2008
IL 13 MESSA DI SUFFRAGIO A CONEGLIANO
Padre Venanzio, un amico
della nostra diocesi
A
ssume un rilievo particolare la memoria liturgica del beato Marco del
13 agosto di quest’anno, inserita nel calendario proprio della
nostra Chiesa vittoriese. Nella
chiesa dei Cappuccini di Conegliano viene concelebrata alle
18 una messa solenne da vari
sacerdoti della città e diocesi e
con la presidenza del vescovo emerito Alfredo Magarotto.
L’intento è di ricordare pure la
grande personalità di padre Venanzio Renier, che il 17 giugno
ha raggiunto – ne sono certi un
po’ tutti – il suo antico confratello, al quale si sarà presentato con le parole di Giobbe: “Io
ti conoscevo per sentito dire,
ma ora i miei occhi ti vedono”
(Gb 42, 5). Padre Venanzio spese anche l’ultimo giorno attivo
(domenica 25 maggio, Corpus
Domini) dei suoi 99 anni compiuti per diffondere padre Marco e presentarne le elette virtù,
gli esempi e i messaggi che rendono pure oggi attuale il grande beato delle nostre terre, apostolo dell’Europa unita e cristiana. Quel pomeriggio stava
alzandosi dal tavolo di lavoro
con gli appunti della predica in
mano per partire alla volta di
due case religiose (le
francescane di Cristo
Re di Tarzo e le monache cistercensi di San
Giacomo di Veglia).
Certamente a causa
dell’entusiasmo che caratterizzò ogni sua azione, perse l’equilibrio
e si ruppe il femore. Seguì l’operazione (superata) e quindi, quando
già intravedeva la guarigione, il passaggio di
“sorella morte”, della
quale era in serena attesa da tempo. Perché
padre Venanzio fu un cristiano
senza riserve interiori e ciò che
insegnò – come professore stimatissimo di teologia, diritto e
varie scienze bibliche, e poi da
giudice e presidente del Tribunale ecclesiastico della nostra
Regione Triveneta – lo visse in
prima persona e lo trasmise
con convinzione. Grande fu la
sua capacità di persuadere a un
cristianesimo “religione dell’amore e del perdono”: la sua parola incisiva e fluente, ricca di
dottrina, era di un’armonia unica! Fu un grandissimo predicatore in tutta Italia e il suo dire era ancora più bello perché
Offerte Caritas
fferte pervenute alla Caritas diocesano tra il gennaio
e il giugno 2008.
O
aiuto alla vita, Vittorio Veneto,
1.700.
Per gli interventi caritativi della Caritas diocesana
NN. Vittorio Veneto 600; NN.
Vittorio Veneto 500; Antonio
Bortolin, Vittorio Veneto 100;
NN. Vittorio Veneto 500.
Per Centro sanitario, Costa d’Avorio
Sacerdoti 3.000; Beniamino
Maschio, San Pietro di Feletto
1.000; NN. Conegliano 1.050;
Ditta Friul Intagli, Portobuffolè
1.500.
Per donne in difficoltà “Casa
Provvidenza” in Vittorio Veneto
NN. Vittorio Veneto 1.000; Paolino Bucco, San Fior 450; Lucia
Tadiotto 150; Parrocchia di Meschio 100; NN. Vittorio Veneto
1.000; Comune di Conegliano
140; NN. Vittorio Veneto 315;
Comune di Vittorio Veneto
126.
Per i bambini e le mamme di
“Casa Speranza” Fratelli Busiol
di Codognè
Rina Bitto, Rugolo 20; Un sacerdote 20; Wilma Rosolen, Bibano 20; Giuseppe Perin, Codognè 20; Fioravante Da Frè,
Colle Umberto 110; NN. 5; NN.
65; Un sacerdote 30; NN. Codognè 70; Comune di Conegliano 2.525; Comune di Farra
di Soligo 2.940; NN. 100; Movimento per la vita - Centro di
Per progetto Scuola YanongeCongo Zaire
NN. San Fior di Sotto 50; Un
sacerdote 50; Parrocchia di Meschio 50; Beniamino Maschio,
San Pietro di Feletto 500; Ditta
Friul Intagli, Portobuffolè
1.000.
Per progetto Tanzania
NN. Conegliano 1.000; Teresa
Mapelli, Sacile 60.
Per progetto Scuola formazione donne, Congo Zaire
Parrocchia di Meschio 50; Sacerdoti 2.000; A. Lorenzon 50;
Un sacerdote 50.
Per gli alluvionati in Birmania
Parrocchia di San Giovanni del
Tempio 560; Un sacerdote 50;
Parrocchia di Lentiai 300; Parrocchia di Meschio 200.
Padre Venanzio Renier
inserito sempre in un viso solare, sorridente, con quei modi
accoglienti e “spiritosi”, che
mettevano tutti a loro agio e
conquistava. Padre Venanzio è
una di quelle persone che nessuno avrebbe voluto perdere
mai! Ma al posto della nostalgia, facciamo spazio a sentimenti di gratitudine a Dio per
avercelo lasciato così a lungo
ad annunciare la pace e fare il
bene e nella pienezza delle sue
facoltà, sino alla fine. Padre Venanzio, noto per il suo servizio
nel campo della giustizia matrimoniale e l’opera per Marco
d’Aviano (aveva coinvolto anPer gli alluvionati del Bangladesh
Antonella Andreetta, Gaiarine
30.
Per i terremotati in Cina
Ameriga De Negri 50; Parrocchia di Meschio 250.
Per la Casa di accoglienza bambini abbandonati in Guinea Bissau
Teresa Mapelli, Sacile 60; A. Lorenzon 75; Parrocchia di Meschio 300; Sacerdoti 2.000; Clementa Dos Olis Vieira, Santa
Lucia di Piave 300; Alunni Circoli di Terzi Scuola Canosa di
Puglia 4.573,17; Alunni II Circolo Scuola di Barletta 1.100;
Ditta Friul Intagli, Portobuffolè
1.000; NN. San Fior di Sotto 30.
Progetto Scuola Maryse in Costa d’Avorio
NN. San Fior di Sotto 270; Parrocchia di Meschio 250; NN.
San Fior di Sotto 20; NN. San
Fior di Sotto 250; NN. San Fior
di Sotto 20; Un sacerdote 150.
Per progetto scuola e pozzo
d’acqua in Burkina Faso
Teresa Mapelli, Sacile 180; NN.
Castello Roganzuolo 20; Beniamino Maschio, San Pietro di
Feletto 1.000; Un sacerdote
1.000; Parrocchia di Meschio
400; Sacerdoti 3.000; Scouts di
Follina 146,30; Ditta Friul Intagli, Portobuffolè 1.500; Un sacerdote 50; NN. Conegliano
cor prima della beatificazione
del 2003 la diocesi nella riscoperta del seicentesco taumaturgo e quaresimalista a Oderzo e Ceneda e, prima, novizio
cappuccino a Conegliano), era
entrato anche dall’infermeria
dei frati, di solito luogo di abbandono delle attività e dei
contatti esterni, nella vita pastorale particolarmente a Conegliano. Predicava con gioia
alle comunità religiose femminili (l’ultimo discorso fu, due
giorni prima della caduta, alle
suore del Santo Volto di San
Fior, animate a lungo dal fratello della beata Mastena, padre Tarcisio, già direttore spirituale di padre Venanzio), più
volte visitò i preti anziani a Santa Lucia di Piave e all’Immacolata di Lourdes come i “coetanei” nelle nostre case di riposo.
Si portò, già nei lunghi anni trascorsi a Pordenone e, ancora di
recente, in diverse nostre parrocchie: a San Polo di Piave,
Ponte della Priula, Piavon, Trichiana, Lago, Camolli, Basalghelle… Presso il capitello del
beato Marco di quest’ultima
comunità è stata scattata il 27
aprile scorso la foto che pubblichiamo, stampata nell’immaginetta ricordo del padre, il
quale dovunque ha lasciato ricordi molto belli, anche per la
forza indomita del suo annuncio (a quasi cent’anni!). Egli coltivò intensa l’amicizia coi sacerdoti, che ora – insieme al vescovo Alfredo, ammiratore del
lavoro del cappuccino nato a
Chioggia nel 1909, e ai frati del
convento di Conegliano – dicono grazie a Dio per la bontà,
disponibilità, rara fusione di talenti dell’intelletto e del cuore
che furono di padre Venanzio
e si stringono attorno alla sua
memoria fondendola giustamente con quella del beato
Marco nel sacrificio dell’Eucaristia, pegno di vita eterna e
vincolo di carità con quelli che
ci hanno preceduti, vivono di
Dio e ci danno (per padre Venanzio era come un motto ripetuto) l’“arrivederci in Paradiso”.
Walter Arzaretti
AVIANO, MESSA DEL BEATO MARCO
d Aviano, la festa del beato Marco è più solenne e si tiene
A
nella chiesa del borgo natale di Villotta. Vi concorrono quest’anno alcune comunità della nostra diocesi, legate al culto al
cappuccino d’Europa. Presiede la concelebrazione, il 13 agosto
alle 20.45, e la successiva processione e liturgia del transito
monsignor Piersante Dametto, abate parroco di Oderzo, presenti parroci e fedeli anche di Piavon, San Polo di Piave e Basalghelle. Animano la liturgia i cantori di San Polo. Il sindaco
di Oderzo, Pietro Dalla Libera, procederà all’accensione della
lampada che arde davanti le reliquie del beato, qui conservate,
con l’olio offerto per un anno dall’Amministrazione comunale
della città che ebbe padre Marco guardiano del locale convento, quaresimalista insigne e poi ospite a lungo, essendo Oderzo luogo che il beato prediligeva.
200; Parrocchia Farra di Soligo
150; Un sacerdote 1.166; Dirce
Fregolent, Falzè di Piave 500.
Per progetto scuola in Rwanda
Teresa Mapelli, Sacile 60; Caritas di Torre di Mosto 250; Scuola isis Obici, Oderzo 115.
Per sostegno a distanza in Bulgaria
NN. Vittorio Veneto 300.
Per sostegno a distanza in Benin
Cesira Meschini e Sandro Tabaccanti, Vittorio Veneto 300;
Nello Mazzer, San Vendemiano 300; Daniele Cazzaro, San
Vendemiano 300; In memoria
di Giorgio Trolese, San Vendemiano 500; Carla Mattesco, San
Vendemiano 500;
Parrocchia di Gaiarine 300;
Giovanni Garatti e Anna Volpini, Vittorio Veneto 300; Renza Pin, San Vendemiano 310;
Avis Miane 300; Antonio Camerin, Orsago 100; Elena De
Martin, San Vendemiano 300;
Flavio Dal Cin, Cappella Maggiore 300; Bambini prima comunione, San Vendemiano
740,24; Marilisa Breda e Antonio Saccon, San Vendemiano
300; Renzo Lendaro, Gaiarine
300; Ragazzi prima comunione, Falzè di Piave 205.
Per sostegno a distanza in Congo-Zaire
Parrocchia di Gaiarine 200.
Per sostegno a distanza in Costa d’Avorio
Elisa Vendramini, Vittorio Veneto 300; Tania Pasqualotto,
Mansuè 150; Andrea Michielin, Orsago 300; Giovanni Biz,
Orsago 300.
Per sostegno a distanza in Tamil Nadu India
Pietro Grando e Flora Zangrando, Orsago 300; Bruno
Zambon, Falzè di Piave 150;
Giuseppe e Anna Gerardo 150;
Giovanna Artuso, Orsago 150;
Domenico Dal Mas e Anna
Musumeci, Vittorio Veneto
150.
Per sostegno a distanza in Guinea Bissau
Sandra De Faveri, Sernaglia
della Battaglia 150; Stefano
Antoniazzi, Mareno di Piave
150.
Per sostegno a distanza in Sri
Lanka Moratuwa
Desiderio Rosso, Trieste 150;
Marcello Della Giustina, Colle Umberto 125; Fam. Gianfranco Artuso 150; Celestina
De Vecchi De Rosso, Falzè di
Piave 200.
Per sostegno a distanza Burkina Faso
Parrocchia di Saccon 630; Fausto Carnelos, Gaiarine 200;
Giovanna De Nardi, Falzè di
Piave 200; Angela De Palma,
Gaiarine 150.
Chiesa
3 agosto 2008
Non lasciamoli
partire!
Domenica 3 agosto - XVIII
del tempo ordinario - anno A
Is 55, 1-3; Sal 144; Rm 8, 35.
37-39; Mt 14, 13-21
Apri la tua mano, Signore, e
sazia ogni vivente
Seconda settimana del Salterio
I
l brano del Vangelo che ascolteremo questa domenica (Mt 14, 13-21) è comunemente conosciuto come il racconto della moltiplicazione dei pani da parte
di Gesù. Se tentiamo di ascoltare attentamente questo
racconto senza lasciare che
ci scivoli via come una delle
tante cose ormai note, troveremmo una lezione interessante. Cosa fa nascere quel
miracolo? Non la generosità,
lo zelo, bensì... la stanchezza
dei discepoli che dicono al
Maestro: “Rimanda le folle”
(Mt 14, 15), lasciali andare, noi
abbiamo fatto la nostra parte,
quello che ci spettava ora...
s’arrangino come possono. Rivivo stranamente e in maniera sorprendentemente vera la
stessa situazione con la gente,
in particolare con i giovani.
C’è sempre il rischio che la nostra pastorale, il nostro essere
bravi cristiani si fermi alle porte della chiesa. Abbiamo fatto
la nostra parte, la nostra predica, la nostra lezione di catechismo, la nostra ora di gruppo e adesso... s’arrangino. Gesù, però, sembra spronarci a
qualcosa in più dicendo: “Date loro voi stessi da mangiare”
(Mt 14, 16), provvedete loro il
sostentamento. Spesso si rile-
va come sempre meno gente
venga in chiesa... Questa evidenza non ci deve far pensare che le persone per questo non abbiano problemi,
non siano alla ricerca di qualcosa, non debbano trovare un
nutrimento alle tante fami
che portano dentro e non
possiamo tranquillizzarci
dietro un rispettoso congedo. Il Signore ci chiede di non
lasciarli partire, di fare tutto
il possibile per loro. La giustificazione dei discepoli era
più che plausibile: “Non abbiamo che cinque pani e due
pesci” (Mt 14, 17), ma non era sufficiente per rinunciare
all’impresa. Il vero miracolo
– potremmo dire – avviene
nel cuore dei discepoli che si
fa solidale con quello della
gente. Credo che Dio s’arrangi benissimo da solo a
guadagnarsi le anime, il problema è se noi riusciremmo
a conservargliele, a custodirgliele. Si sa, a seminare un
campo, bene o male, son capaci tutti, ma il difficile sta
nel portare le piante a maturazione. Le nostre povere
forze, i nostri pochi pani si
moltiplicheranno solo con la
fede e la generosità, al resto...
ci penserà Lui! Auguri!
Don Federico De Bianchi
15
Giovedì 7 agosto: Celebra la messa a Sant’Alberto (ore 19).
Venerdì 8 agosto: All’Istituto Antoniano di Camposampiero celebra la Messa per le consacrate dell’Istituto San Raffaele (ore 19).
Sabato 9 agosto: A Col Cumano di Santa Giustina Bellunese nel
pomeriggio incontra la Comunità diaconale e celebra la Messa.
Domenica 10 agosto: Celebra la messa a San Lorenzo in Montagna (ore 10.30).
Lunedì 11 agosto: Nella cappella del Castello di San Martino in
Vittorio Veneto celebra la messa in memoria del vescovo Antonio
Cunial (ore 9).
Mercoledì 13 agosto: Celebra la messa al collegio San Giuseppe di Vittorio Veneto (ore 8).
Giovedì 14 agosto: Celebra la messa nella casa alpina “Bruno e
Paola Mari” a Nebbiù (ore 18).
Venerdì 15 agosto: Celebra la messa in Cattedrale (ore 10.30).
Celebra messa con processione nella casa marina “Bruno e Paola Mari” a Caorle (ore 18).
Sabato 16 agosto: Celebra la messa a Ghirano (ore 19).
Domenica 17 agosto: Celebra la messa a Ghirano (ore 9.30).
Venerdì 22 agosto: Celebra la messa a Serravalle per la festa di
Sant’Augusta (ore 10.30).
BREVI CHIESA
Ristampa del libretto dei canti
Il toccante testamento di
Paolo VI
Il 6 agosto di trent’anni fa si spegneva, nella residenza di Castel
Gandolfo, papa Paolo VI. Lo ricordiamo pubblicando un estratto del suo toccante testamento. La versione integrale si
trova sul sito www.vatican.va.
isso lo sguardo verso il mistero della morte, e di ciò
che la segue, nel lume di Cristo, che solo la rischiara; e
perciò con umile e serena fiducia. Avverto la verità, che
per me si è sempre riflessa
sulla vita presente da questo
mistero, e benedico il vincitore della morte per averne
fugate le tenebre e svelata la
luce.
Dinanzi perciò alla morte, al
totale e definitivo distacco
dalla vita presente, sento il
dovere di celebrare il dono,
la fortuna, la bellezza, il destino di questa stessa fugace
esistenza: Signore, ti ringrazio che mi hai chiamato alla
vita, e ancor più che, facendomi cristiano, mi hai rigenerato e destinato alla pienezza della vita.
Ora che la giornata tramonta, e tutto finisce e si scioglie
di questa stupenda e drammatica scena temporale e terrena, come ancora ringrazia-
F
re te, o Signore, dopo quello
della vita naturale, del dono,
anche superiore, della fede e
della grazia, in cui alla fine unicamente si rifugia il mio essere superstite? Come celebrare degnamente la tua bontà, o
Signore, per essere io stato inserito, appena entrato in questo mondo, nel mondo ineffabile della Chiesa cattolica? Come per essere stato chiamato e
iniziato al sacerdozio di Cristo?
Come per aver avuto il gaudio
e la missione di servire le anime, i fratelli, i giovani, i poveri, il popolo di Dio, e d’aver avuto l’immeritato onore d’esse-
re ministro della santa Chiesa, a Roma specialmente, accanto al papa, poi a Milano,
come arcivescovo, sulla cattedra, per me troppo alta, e venerabilissima dei santi Ambrogio e Carlo, e finalmente
su questa suprema e formidabile e santissima di San Pietro? In aeternum Domini misericordias cantabo.
E circa ciò che più conta, congedandomi dalla scena di questo mondo e andando incontro al giudizio e alla misericordia di Dio: dovrei dire tante cose, tante. Sullo stato della Chiesa; abbia essa ascolto a
qualche nostra parola, che per
lei pronunciammo con gravità
e con amore. Sul Concilio: si
veda di condurlo a buon termine, e si provveda ad eseguirne fedelmente le prescrizioni. Sull’ecumenismo: si
prosegua l’opera di avvicinamento con i fratelli separati,
con molta comprensione, con
molta pazienza, con grande amore; ma senza deflettere dalla vera dottrina cattolica. Sul
mondo: non si creda di giovargli assumendone i pensieri, i costumi, i gusti, ma studiandolo, amandolo, servendolo.
Chiudo gli occhi su questa
terra dolorosa, drammatica e
magnifica, chiamando ancora una volta su di essa la divina Bontà. Ancora benedico
tutti. Roma specialmente, Milano e Brescia. Alla Terra Santa, la Terra di Gesù, dove fui
pellegrino di fede e di pace, uno speciale benedicente saluto.
E alla Chiesa, alla dilettissima
Chiesa cattolica, all’umanità
intera, la mia apostolica benedizione.
Si informano le parrocchie che l’Ufficio liturgico procederà a una
ulteriore ristampa del libretto dei canti della diocesi “Canta con noi
la tua fede”: essendo probabilmente l’ultima, chi ancora non ha
provveduto all’acquisto del volume e desidera avvalersi di questo
strumento, può rivolgersi direttamente alla segreteria pastorale della Curia comunicandone il quantitativo (telefono 0438-948231,
Sabina).
Ferie degli uffici diocesani
La redazione del nostro settimanale chiuderà per ferie da lunedì 4
a venerdì 22 agosto. In questo periodo gli abbonati riceveranno il
numero speciale contenente i migliori racconti partecipanti al concorso letterario. L’Azione “normale” tornerà nelle case degli abbonati domenica 31 agosto.
La Curia vescovile, la tipografia Tipse e la libreria Pove resteranno
chiuse per ferie dal 4 al 24 agosto. Il negozio Arredi Sacri, chiuso
dal 22 luglio, riaprirà il 18 agosto.
Terra Santa
Nel pomeriggio di giovedì
14 agosto monsignor
Fouad Twal, nuovo patriarca latino di Gerusalemme,
fa l’ingresso solenne a Nazareth.
In Terra Santa si reca un
gruppo di pellegrini diocesani dal prossimo 2 agosto. Ad organizzare il pellegrinaggio il Centro studi
“Giorgio La Pira” di Motta
di Livenza. Il rientro è previsto per domenica 10 agosto.
Dall’11 al 22 agosto anche
i giovani del nostro Seminario saranno nella terra di
Gesù. Guida don Antonio Marangon.
Pellegrinaggio in Turchia
L’unità pastorale di Colle Umberto e le parrocchie di Scomigo, Ogliano, Carpesica e Cozzuolo, in collaborazione con il Centro studi, organizzano un pellegrinaggio in Turchia sui luoghi di san Paolo dal 10 al 17 ottobre prossimi. Vi prenderà parte un biblista. Prevista la visita di Istanbul ed Efeso, dove nella basilica del Concilio
i pellegrini prenderanno parte alla solenne concelebrazione in onore della Theotokos (Maria Madre di Dio). Dopo aver attraversato e visitato la Cappadocia, altra tappa è fissata a Tarso, paese natale di san Paolo. Ad Antiochia tappa d’obbligo è alla chiesa di San
Pietro, nella cui grotta si riunivano i primi cristiani attorno a Paolo,
Barnaba, Luca e Pietro. Per informazioni ed iscrizioni rivolgersi al
parroco del Menarè, don Evaristo Colmagro telefono 0438-394480.
16
3 agosto 2008
15 IN PROGRAMMA
Al via i
concerti di
Altolivenza
Festival
resenta subito una grossa
P
novità l’Altolivenza Festival, la rassegna concertistica itinerante organizzata dall’associazione culturale altoliventina XX Secolo.
La XXIII edizione, che ingloba definitivamente gli Itinerari organistici di musica sacra,
parte, infatti, da Pordenone
dove martedì 19 agosto, alle 21
al Palazzo della Provincia,
verrà eseguito il “Concerto
delle dame di Ferrara alla corte di Alfonso II d’Este” con
musiche di Luzzasco Luzzaschi, Andrea Gabrieli e Francesco Bendusi. Sulla scena i soprani Claudine Ansermet,
Marzia Baldassarri e Marcella
Ventura, con Donatella Busetto al cembalo, Franca Fabbri
voce recitante, testi di Fabio
Vicari e mise en espace di Deda Cristina Colonna.
Dopo questa prestigiosa ouverture, l’Altolivenza Festival
offrirà i concerti del 30 agosto
a Santa Lucia di Budoia, il 31
in Duomo a Portobuffolè, il 4
RINVENUTI RESTI ROMANI NELL’AREA VERDE
S. Lucia antica
L
e fondamenta di un edificio di epoca tardo-romana (del III secolo d.C.
o successivo), in origine forse
una fattoria, e i resti di una
tomba – si ipotizza – di un
bambino, con all’interno parte
dello scheletro di un piccolo animale domestico, probabilmente un agnello. Non era infrequente tra i Romani che gli
animali da compagnia venissero seppelliti insieme al proprietario, specie se si trattava di
un bambino.
Gli scavi archeologici effettuati per conto del Comune nell’area verde di via Camerotto,
a poca distanza dalla chiesa,
hanno dunque confermato la
presenza di un insediamento
romano a Santa Lucia di Piave.
Secondo gli archeologi, i ritrovamenti sarebbero solo una
piccola parte dell’intero insediamento, che con ogni probabilità era sito più a ridosso dell’attuale via Martiri della Libertà.
I lavori di scavo, portati avanti dalla ditta Archeidos di Rotzo (Vicenza) sotto la direzione
In seguito agli ultimi
ritrovamenti, il Comune
e l’Electrolux hanno
incentivato la ricerca
sul campo per
promuovere il turismo.
Gli universitari di
Padova e Trento,
intanto, stanno
scavando a Ceneda
scientifica di Annamaria Laresa della Soprintendenza archeologica per il Veneto, sono
iniziati a marzo e si sono conclusi ai primi di luglio.
A volere fortemente l’indagine
è stato il vicesindaco e assessore comunale al Turismo Ric-
cardo Szumski, incoraggiato
dal fatto che, nelle immediate
vicinanze, ci furono ritrovamenti già dal 1954 e che tutto
il centro urbano di Santa Lucia
di Piave, dopo lo scavo del sagrato della parrocchiale, è stato definito di interesse archeologico.
Lo scavo è stato dunque finanziato per 25 mila euro dal Comune, ma ha trovato anche il
sostegno di un privato, l’Electrolux, che ha investito nell’operazione 25 mila euro. La generosità dell’azienda ha permesso di aggiungere al primo
anche un secondo scavo.
Ora è tempo di bilanci. L’archeologa Rossella Breda, coadiuvata dall’architetto Luciano
SCAVI DI CENEDA
na campagna di scavi archeologici è in corso anche a Ceneda, con
U
gli studenti delle Università di Padova e Trento. Coinvolge l’area
del santuario di San Rocco e l’area Rossi, di fronte al Seminario. Trovati resti di costruzioni e di presenza umana sia romana che medievale in entrambi i siti; i reperti di San Rocco, analizzati e restaurati, verranno a breve restituiti a Vittorio Veneto. Martedì 5 agosto alle 21 a
Ceneda Elisa Possenti presenterà i risultati degli scavi cenedesi; il 15 agosto alle 17 la stessa archeologa guiderà una visita agli scavi.
Arte contemporanea
Cultura&turismo
ALL’OPERA PITTORI E
INSEGNANTI CON CHIARADIA
L’ARTISTA VITTORIESE
ESPONE A ROVERETO
Caneva
si candida
a comune
dei murales
Nico Vascellari
alla Biennale
europea
dell’arte
e a Fratta di Tarzo voglioSCaneva
no affrescare una via, a
non sono da meno.
L’assessorato alla Cultura,
infatti, ha lanciato il progetto dei murales da realizzare
in prossimità degli incroci,
nei borghi, nelle vie pubbliche, sui muri di proprietà
pubblica e privata. Li realizzeranno pittori ed insegnanti d’arte del Triveneto
coordinati dal noto pittore
locale Pierantonio Chiaradia.
«Dai prossimi mesi Caneva
diventerà un grande palcoscenico pittorico – ha an-
nunciato l’assessore Pierangelo Zorzetto –. Dal centro
storico, infatti, prenderà avvio un progetto di valorizzazione culturale ed estetica
del territorio che, attraverso
la realizzazione di murales
imperniati sui temi della storia locale, degli antichi mestieri e delle tradizioni popolari, abbellirà gli scorci
più pittoreschi del comune.
Chiediamo la disponibilità,
a chi fosse interessato, a
concedere un proprio muro
prospiciente alla pubblica
via per ospitare un murale
d’artista». GB
a qualche settimana si è aD
perta “Manifesta 7”, la Biennale europea dell’arte. La rassegna per la prima volta nella sua
storia si svolge in Italia, toccando diverse città del Trentino Alto Adige. A Rovereto c’è una
delle sezioni di maggior pregio
intitolata “Principle hope”. In essa sono presentati alcuni dei più
interessanti autori del continente. In mostra spicca il lavoro dell’artista vittoriese Nico
Vascellari, che proviene dal
mondo della musica underground, come front man del
gruppo “With love”. Anche per
questo, la sua espressione arti-
PORDENONE
Espone Giannelli
F
stica spesso esce dalle logiche
prettamente legate alle arti visive. Nel suo agire combina stimoli molto diversi, unendo il video, il disegno, elementi scultorei e azioni performative e attuando un profondo lavoro attraverso il quale scava a livello
sociologico gli aspetti peculiari del contesto in cui agisce. Le
ritualità che propone hanno la
forza e il valore di gesti lontani,
che potrebbero essere definiti
ancestrali. Orari (fino al 2 novembre all’ex Peterlini di Rovereto): lunedì-domenica 10-19,
venerdì 10-21.
Carlo Sala
ino al 12 ottobre avrete la
possibilità di visitare la mostra
“Segni e colori della vita. Opere
1938/2005” dell’artista Angelo
Giannelli al museo d’arte civica di
Pordenone. Al centro
dell’esposizione sono i disegni nei
quali Giannelli tocca l’essenza, la
nostalgia della sua vita e anche la
sua fine, in sessant’anni d’arte.
Giannelli non è un artista astratto,
astrae attraverso il concreto,
ragiona e riflette attraverso gli
oggetti, i volti, i paesaggi, le figure
che dipinge, e quasi sempre si
tratta di oggetti, figure, paesaggi
del proprio territorio. Il colore nelle
sue opere è indispensabile:
tripudiante nella gioia delle cose,
espressivo nei volti e nelle figure,
talvolta aspro ma sempre forte in
tavole che nascono da polemica o
da osservazione sociale. Orario:
martedì-sabato 15.30-19.30,
domenica 10-13 e 15.30-19.30.
Mara Campaner
17
3 agosto 2008
settembre a villa Varda di Brugnera, il 7 a Polcenigo, il 14 a
villa Frova a Stevenà, il 21 a
villa Arrigoni a Basalghelle, il
25 a Prata, il 26 a Pasiano, il 27
a Maron di Brugnera, il 28 a
Fontanafredda, il 4 ottobre a
Pasiano, il 5 a villa Giustinian
a Portobuffolè, il 9 in chiesa a
Ghirano e il 13 a Meduna di
Livenza. Per informazioni dettagliate: www.altolivenzacultura.it.
Giacinto Bevilacqua
TEATRO
CANSIGLIO Domenica 3 agosto,
alle 16 al Centro visitatori del Giardino botanico alpino, “Filo filò,
storie, fiabe, filastrocche, leggende e canzoni” con l’associazione
L’Uovo di Paperoga.
PIEVE DI SOLIGO Mercoledì 6,
alle 21 nel parco Vela, “Il più piccolo circo del mondo”, spettacolo
di burattini con il Circo Tre Dita.
CEGGIA Giovedì 7, alle 21 presso i locali parrocchiali, “Taxi a due
piazze” con il Piccolo teatro del
Garda.
Mingotto, stenderà una dettagliata relazione, corredata dalla documentazione anche fotografica dei lavori effettuati.
Quindi la Soprintendenza valuterà la portata dei reperti rinvenuti e prenderà una decisione in merito a cosa fare dell’area. Entro il mese di agosto, intanto, gli scavi verranno coperti.
In attesa del pronunciamento
dell’ente, il Comune sta pensando a come valorizzare il ritrovamento, che per la comunità di Santa Lucia ha la sua
importanza. «Sicuramente
metteremo dei pannelli esplicativi con la documentazione
anche fotografica del ritrovamento e cenni storici – spiega
il vicesindaco –. Se poi la Soprintendenza lo riterrà, ci piacerebbe mantenere a vista il
muro antico emerso dagli scavi». L’idea di Szumski è creare
un itinerario all’interno del
paese con tappe in luoghi significativi della storia e dell’arte. L’area verde di via Camerotto, destinata a diventare un
parco pubblico, diverrebbe uno di questi snodi. Ma l’amministrazione santaluciese spera
anche, un domani, di poter aprire una terza “trincea” per
continuare il lavoro di indagine e far emergere altri frammenti di passato. E non è detto che questo sogno non diventi presto realtà.
Francesca Nicastro
PIEVE DI S.
Gioia a Parigi
S
i è inaugurata lunedì 21 luglio a
Parigi la minimostra personale
della giovane artista di Pieve di
Soligo Gioia Villanova. Gioia
espone alla galleria Miromesnil nel
quartiere finanziario della città, a
pochi passi dall’Eliseo. La galleria
Miromesnil, infatti, sebbene di
dimensioni ridotte, è nota
nell’ambiente parigino perché
possiede l’esclusiva delle opere di
Salvador Dalì e tratta artisti del
calibro di Matisse e Chagall.
Davvero un inizio promettente per
la ventisettenne che ha già ottenuto
significative segnalazioni su
importanti pubblicazioni di
settore, quali il catalogo
internazionale di arte
contemporanea “Europa in arte 2008/09” (Ecom Edizioni) e il
periodico d’arte e cultura
“Euroarte”. E dopo Parigi Gioia
Villanova dal 4 settembre sarà
impegnata a Madrid in una
mostra collettiva internazionale.
STAFFOLO Sabato 9, alle 21, “La
vedova scaltra” con Il teatro dei
pazzi.
PIEVE DI SOLIGO Mercoledì 13,
alle 21 nel parco Vela, “Un trovatello nella casa del diavolo”, spettacolo di burattini con Gigio Brunello.
CISON Si apre venerdì 1 agosto nella sala ingresso del Comune la mostra “L’arte
applicata all’industria” che rimarrà aperta
fino al 30 agosto.
CISON Si inaugura sabato 2, alle 10 nella chiesa di San Martino in Castelbrando,
la personale di pittura “La voce del silenzio”. Orario: sabato, domenica e festivi 1012 e 16-20. Gli altri giorni telefonando ai
numeri 347-2616939, 340-3294653.
Per la terza edizione dell’iniziativa “Musei d’estate”, organizzata da Sintesi&Cultura, al Museo della Battaglia
domenica 10 agosto è in
programma il secondo appuntamento. Alle 18, infatti,
Sonia Santin relazionerà sul
tema “Uomini e donne, eroi,
nella Vittorio occupata”. Ingresso libero.
ALCUNI SUGGERIMENTI PER LE SERATE D’AGOSTO
La cultura sotto le stelle. Opera,
musica di qualità e la Hack
el variegato panorama delle
N
manifestazioni estive, segnaliamo tre occasioni culturali.
ARTIGIANATO VIVO
All’interno della frequentata manifestazione di Cison di Valmarino sono previsti vari appuntamenti culturali nella Loggia. Venerdì 8 agosto
è in programma l’intervista sotto le
stelle all’astronoma Margherita
Hack, condotta dall’assessore alla
Cultura Giancarlo De Luca. L’artista Simon Benetton dislocherà la sua
mostra “Vitalità del pensiero” lungo
il letto del torrente Rujo. Lo storico
Danilo Gasparini e l’architetto disegnatore Michele Potocnik martedì
12 presenzieranno l’incontro “Cison
- architettura di una piccola capitale: la natura e l’urbanistica”.
CONCERTI IN ALTAMARCA
Per la rassegna musicale fra le abbazie, ville e castelli delle colline del Veneto sono in programma due appuntamenti a Vittorio Veneto. Domenica 24, alle 20.30 nella chiesa di
San Giovanni a Serravalle, Stefano
Bagliano al flauto dolce e Erich Oskar al violoncello proporranno il repertorio dei grandi maestri del Ba-
Da sx, la chiesa di San Giovanni a Vittorio Veneto e Margherita Hack
rocco europeo. Venerdì 29, alle 20.30
al castello di San Martino a Ceneda,
recital pianistico del direttore latinoamericano Enrique Batiz. Biglietti: intero 15 euro, ridotto 10 (fino ai 21 anni).
L’ARTE È VITA PER LA VITA
Quarta stagione al teatro La Loggia
di Cison per i creativi di Eggs. Venerdì 29 agosto in piazza Roma va
in scena l’opera “Pagliacci” di Ruggero Leoncavallo. La regia è di Luigi Torresan, maestro concertatore
Luciani” è aperta la mostra “Elio Casagrande pittore (1920-2004)”. Orario: venerdì-domenica 16-19.
MOSTRE
C EN ED A
vagno. Orario: mercoledì-domenica 10-12
e 15-24. Chiuso lunedì e martedì.
REFRONTOLO Fino al 31 agosto, al Molinetto della Croda, è aperta la mostra di
scultura di Carlo Balljana. Orario: feriali
10-12 e 15-18, festivi 10-12 e 15-18.30.
CONEGLIANO Fino al 7 settembre, alla
sala espositiva L’Officina dell’arte, è aperta la collettiva di artisti veneti e friulani
“Chiare, fresche e dolci acque”. Orario: lunedì-venerdì 9-12 e 15-18, sabato e festivi 15-18. Ingresso libero.
MOTTA DI LIVENZA Si inaugura sabato
2, alle 18 al Centro arti visive La Castella, la personale di pittura “Civiltà contadina” di Pier Antonio Chiaradia. Orario (fino
al 24 agosto): venerdì-sabato 18-22, domenica 10.30-12 e 18-20.
ODERZO Fino al 7 settembre, a palazzo
Foscolo, è aperta la mostra “Omaggio al
maestro: Armando Buso”. Orario: mercoledì-sabato 9-12 e 15.30-18.30, domenica 15.30-18.30. Chiuso dal 4 al 26 agosto.
AURONZO Fino al 24 agosto, in via Roma, è aperta la personale di pittura di Livio Bisa. Orario: lunedì-domenica 9-12 e
15-20.
SOVRAMONTE Fino al 7 settembre è aperta la mostra collettiva “Il drago di Giorgio”. Orario: martedì-domenica dalle 1520.
PIAVON Fino al 31 agosto, a Ca’ Lozzio,
è aperta la mostra dello scultore Nane Za-
VITTORIO VENETO Fino al 28 settembre
al Museo diocesano d’arte sacra “Albino
ILLEGIO Fino al 5 ottobre alla Casa delle
esposizioni è aperta la mostra “Genesi. Il
mistero delle origini”. Orario: martedì-domenica 10-19. Aperto il 18 agosto. Biglietti:
intero 7 euro, ridotto 4,5, scolaresche 3.
PORDENONE Fino al 12 ottobre al Museo civico d’arte è aperta la mostra “Segni e colori della vita. Opere 1938-2005”
di Angelo Giannelli. Orario: martedì-sabato 15.30-19.30, domenica 10-13 e
15.30-19.30.
VITTORIO VENETO Fino al 9 novembre,
nell’ex chiesa di San Paolo al Piano e al
museo della Battaglia, è aperta la mostra
documentaria “La Vittorio della Vittoria.
1917-1918”. Orario: martedì-domenica
9.30-12.30 e 16-19. Ingresso: 3 euro.
ALTRI APPUNTAMENTI
CARPESICA Sabato 2 e domenica 3 agosto “J abadays” con musica live con
Ephemeris, Scotch Ale, Fonta e Fuckin’boys (sabato dalle 20.30), raduno di vespe
e lambrette (domenica alle 17) e musica
Mario Roveri a capo dell’orchestra
Toti Dal Monte e del coro Verdi di
Padova diretto da Giorgio Mazzuccato. Sabato 30 in piazza Roma (in
caso di pioggia a Castelbrando) il
Gruppo folkloristico trevigiano presenta il suo classico repertorio di
canti e balli dell’Ottocento. Domenica 31, infine, al teatro La Loggia
tangoconcierto “Rumores de Milonga” con Elena Filini e il duo DissonAnce composto dai fisarmonicisti Gilberto Meneghin e Roberto
Caberlotto.
live con Claymore, Contatto, The Diggers
ed Electrik Sheep (domenica dalle 20.30).
NOVE-SAN FLORIANO Venerdì 8, alle 21
alla Piana degli Alpini, “Visioni d’autore”,
serata di diapositive sugli itinerari alla scoperta dell’ambiente naturale e dei segni
dell’uomo in Val Lapisina. Ingresso libero.
VITTORIO VENETO Sabato 9, alle 18 in
via Caprera, l’artista italo-belga Marcelle
Liliane Jayé Tandura donerà al Comune
un ritratto del paracadutista Alessandro
Tandura.
TARZO Domenica 10, alle 20.45 nello
stand della Pro loco, nel terzo anniversario del gruppo culturale “Amici di Abydos”,
incontro con studiosi di egittologia.
MEL Sabato 23, dalle 9 alle 12, il Comune, in collaborazione con l’associazione
culturale “La fenice” di Feltre, organizza una serie di visite guidate gratuite alle chiesette di epoca quattrocentesca della Sinistra Piave in Valbelluna.
VITTORIO VENETO Giovedì 28, alle 20.30
nel Museo del Cenedese, “1915-1918.
Scrivere e raffigurare la memoria di un territorio”.
18
STUDENTESSE DELL’ISA DI
VITTORIO VENETO
er la terza volta gli allieP
vi della sezione “Moda e
costume” dell’Isa “Bruno
I tagli di successo
di Marzia
Camerin e
Francesca Minari
Munari” di Vittorio Veneto
si sono distinti al concorso
nazionale “La valle dei tessuti” promosso dal Comune
di Bibbiena, dalla Provincia
e dalla Camera di Commercio di Arezzo e dal Lanificio
del Casentino. Sono state
molto apprezzate le creazioni delle finaliste Marzia Camerin e Francesca Minari, la
lunga felpa e lo spiritoso
cappottino, ideati, progettati e prodotti da Francesca e
Marzia, guidate dall’insegnante Anna Clara Zambon.
Particolare successo ha riscosso il modello di Marzia,
che ha ricevuto il premio
stro eustress. Ma cosa succede
quando lo stress si fa continuo, esasperato ed altera quel sistema
che fisiologicamente ci ha sempre
aiutato? Accade che si trasforma
in di-stress, ovvero in stress patologico in grado di andare ad incidere negativamente sul sistema
neuroendocrino, producendo ormoni stimolanti per lunghi periodi di tempo, in grado di alterare la funzione del sistema nervoso, del sistema ghiandolare, di
quello cardiovascolare e di quel-
garici. “Con l’andar del tempo
– racconta Pagos – andò ad
instaurarsi una tranquilla, se
non sempre pacifica, convivenza. Nell’anno dell’invasione alcuni soldati austriaci, per
lo più d’etnia boema, diventarono molto familiari e vicini
ad alcune famiglie. In una fotografia si ritrae la famiglia
Mattiola, padre e madre al
centro, e le figlie con i ‘fidanzati’ di allora. Da notare che la
seconda ragazza partendo da
sinistra, finita la guerra, si è
sposata con il soldato boemo
che le è accanto. Assieme poi
si sono trasferiti in Canada.
Qualche anno fa, i discendenti
di questa signora sono ritornati a visitare i parenti rimasti a Combai”. Incerta, invece,
la sorte dell’altra Maria, che
all’età di 18 anni viene arruolata nell’esercito austriaco come infermiera all’ospedale da
campo 136 di Combai. Qui
conosce e s’innamora del
trentatreenne tenente medico Kurt Hoffman, che si era
laureato in medicina all’uni-
versità di Torino. Maria s’interroga: “Che sia legitimo sperar d’amore per un nemico?”.
“Mia dolce Maria, ormai è
chiaro. L’Italia – le scrive l’innamorato il 2 ottobre 1918 –
sfonderà, è questione di giorni. Temo che tutto sia perduto qui. Non vi stupisca se da
mane a tramonto, d’improvviso, più non ci sarò. Dobbiamo esser rapidi e pronti al trasferimento come un fulmine”.
Disperata, il 31 ottobre Maria
scrive alla sorella: “Ò da fugire ormai. L’italiani sono giunti e io non ò più destino qui.
Ò paura delle consieguenzie,
i maligni mi dicono ch’io subirò un processo per tradimento. Oh, io non avrò altro
destino ch’andar suora, ormai
lo decisa tutta per intiero la
mia sorte: sarò suora, di quelle con la croce rossa nel petto che vano a asister malati e
feriti nelli ospedali così avrò a
pagar il mio pegno”. Questi i
propositi, e di più non sappiamo!
Mario Sanson
Contro lo stress dei tempi il bambino ha
bisogno della stabilità dei genitori
S
in alto di tutti nella scala evolutiva
degli esseri viventi che popolano la
terra. L’eustress
ha permesso che
l’uomo non soccombesse di fronte agli animali più
forti e si difendesse dalle aggressioni
ambientali.
Quante persone, trovandosi in situazioni di pericolo o di fronte a
situazioni estreme in cui devono
reagire rapidamente ed istintivamente, grazie all’eustress che libera adrenalina dalle ghiandole
surrenali e al sistema nervoso
centrale riescono ad evitare un
danno! Da qui nasce anche la capacità di memorizzare lo stress e
di sviluppare quello che viene definito come istinto di sopravvivenza tanto da costituire una specie di memoria genetica del no-
LE UNIONI FRA DONNE ITALIANE E SOLDATI NEMICI
L’avventura delle due
Marie innamorate
ià, la Grande Guerra noG
vant’anni fa! Tempo di
lutti incommensurabili sui
campi di battaglia, di febbre
“spagnola” che poté alla fine
più del cannone! Tempo d’invasi e invasori, di fame spietata, di madri che dovettero
“accompagnarsi” al nemico
per sfamare i figlioletti (lo documenta bene anche Camillo
De Carlo ne “La spia volante”), ma anche di ragazze nostrane che si innamorarono
del nemico, con storie andate
a buon fine o meno. Comunque non costrette né dalle necessità né dalla violenza. È, ad
esempio, il caso di due donne
di nome Maria delle quali parla Michele Pagos ne “La strada de la fan e la prima guerra
mondiale” (Collana Combai,
luglio 2007). A Combai, dopo
l’invasione dei tedeschi, qui
giunti il 10 novembre 1917
sull’onda della disfatta italiana di Caporetto del 24 ottobre, subentrarono il successivo 28 dicembre gli austro-un-
“Panno del Casentino” per il
talento e l’inventiva dimolo immunitario. Da tempo la neuroimmunologia e la ricerca sul
cancro stanno studiando con particolare interesse queste problematiche. Il di-stress può alterare
le funzioni biologiche di ogni singola cellula ed ogni significativo
cambiamento delle funzioni della stessa può essere considerato
l’inizio della cancerogenesi. Oltre
a ciò lo stress sembra essere al
centro di quanto riguarda la depressione, malattia altamente invalidante e dall’enorme costo sociale presente in maniera sempre
più preoccupante anche nei bambini e anche nei bambini più piccoli. Per una crescita adeguata i
bambini hanno bisogno di affetto, di cure e di una relazione “sicura” con almeno un genitore. Se
viene meno la stabilità di base (un
genitore depresso, emotivamente distante o assente) i bambini
più degli altri potranno avere difficoltà ad adattarsi e a regolare le
proprie emozioni e i comportamenti che possono diventare oppositivi, aggressivi, di ritiro sociale con bassa tolleranza alla frustrazione e pianto frequente o con
iperattività, difficoltà di attenzione e di concentrazione.
Ecco che diventa allora importante non tanto il trattamento farmacologico, quanto adattare la
comunicazione in ambito familiare cambiandone modalità e
qualità, magari con il supporto
del counselling o di una breve terapia familiare.
Dott.ssa Nadia Padoin
L’IMPORTANZA DI ADATTARE LA COMUNICAZIONE FAMILIARE
tress è una parola che deriva dal latino strictus e significa costretto, compresso.
Nella nostra realtà quotidiana
vorrebbe indicare una esasperazione del nostro modo di vivere
caratterizzato da ansia e sollecitazione estrema del ritmo quotidiano. Il suo significato è in realtà
più ampio e si traduce in tutto
quello che può alterare un sistema codificato e funzionante.
L’eustress, ovvero la capacità naturale reattiva a situazioni esterne o al pericolo, è quello stress
benefico che ci aiuta da sempre
nel corso della nostra esistenza a
sopravvivere a situazioni estreme
e pericolose. Nella scala evolutiva sembra che l’uomo, fin dal suo
primo apparire sulla terra, sia stata la specie che più di ogni altra è
stata in grado di utilizzare a suo
favore lo stress consentendogli di
sviluppare quello spirito di sopravvivenza che l’ha portato più
Da sinistra, Marzia Camerin e Francesca Minari
strati nell’uso di questo particolare tessuto.
CONEGLIANO
VALDOBBIADENE
Lo spiedo
d’Alta Marca
abbinato con il
Prosecco Doc
piedo con il Prosecco è posSse però
sibile, anzi! Non è un azzardo,
il Prosecco è il Doc Conegliano Valdobbiadene, specialmente nelle versioni frizzante e brut, e se lo spiedo è lo Spiedo d’Alta Marca, codificato nel
2006 in 10 regole d’oro dal Consorzio delle Pro loco del Quartier
del Piave. Lo spiedo con il Prosecco è stato ufficialmente servito, lo scorso 25 luglio, all’enoteca della Scuola enologica di
Conegliano nel corso della serata del XII Gran Premio “Primavera Prosecco Doc”. Ampi, ma
anche inaspettati, i consensi dei
numerosi convenuti. Hanno cucinato sotto gli occhi vigili e attenti di Massimo Foltran e Roberto Franceschet, custodi delle
regole, Manuel Moz e Luca Favero, entrambi di Lago di Revine, due giovani ed intraprendenti
cuochi, ma che nella vita fanno
ben altro mestiere. Luca e Manuel, dell’associazione Spiedo
d’Alta Marca, hanno arrostito
soltanto petti di pollo e costicine di maiale, tuttavia il risultato
è stato sorprendente in virtù di
un eccellente governo del fuoco.
Ecco la ricetta: s’infilza cominciando con lardo-salvia-pollo,
quindi lardo-salvia- maiale, e via
ripetendo fino a chiudere con il
maiale. Acceso il fuoco sotto lo
spiedo (ottima la legna di faggio
e di carpino lunga 120 centimetri e di 5 centimetri di diametro),
«giro la carne a fuoco lentissimo
e dopo due belle ore – spiega
Manuel – ci metto il sale e ravvivo il fuoco». La cottura a puntino è di 6 ore, massimo 6 e mezza, ma poco prima si deve dar
sfogo alle fiamme, onde conferire una bella e buona doratura alla carne. Tutto qui, ma che bontà
con un calice di Prosecco.
Mario Sanson
19
3 agosto 2008
SCOUT IN BOSNIA / 1 - VITTORIO VENETO
CONDIVISIONE
A PLEHAN
AMBIENTE AMICIZIA FAMIGLIA E DIVERTIMENTO
PRENDONO NUOVA LUCE CON I RAGAZZI DEL GREST
TUTTI I COLORI DI S. LUCIA
F
Il gruppone del grest di Santa Lucia schierato davanti alla chiesa (foto Luciano Vinera)
I
l grest? Deve aiutare a
divertirsi! Parola di
don.
A Santa Lucia di Piave gli
ingredienti per raggiungere questo obiettivo ci sono
tutti. Dalle attività che si
tengono in parrocchia, alle scampagnate sul Piave,
alle ripetute uscite ai parchi acquatici della zona.
«Perché – spiega il parroco don Italo Moras – i centri estivi devono aiutare a
divertirsi, a creare rapporti sereni e al tempo stesso
a offrire l’opportunità per
recuperare relazioni con
quei ragazzi che si sono allontanati dalla parrocchia».
Ad ogni partecipante è
stata consegnata una ma-
glietta con lo slogan dell’iniziativa “Coloriamo la vita…!” e per quattro settimane è stato affidato loro
il compito di colorare
l’ambiente, l’amicizia, la
famiglia e il divertimento.
L’appuntamento con il
giardiniere ha caratterizzato l’avvio dei lavori nella settimana dedicata a colorare l’ambiente. La riflessione sul messaggio
proposto da san Francesco
ha poi lasciato spazio all’attività concreta. I partecipanti al grest si sono infatti visti all’opera nel ripulire l’area adiacente alla
chiesa.
La visione di un film e alcuni canti hanno invece
costituito la tavolozza per
SCUOLA DI VOLONTARIATO CON LA
CARITAS PER GIOVANI ITALIANI E BOSNIACI
AZIONI DI PACE
ra le proposte per
T
un’estate diversa spicca per originalità la Scuola di volontariato 2008 organizzata dalla Caritas italiana in collaborazione
con quella diocesana di
Vittorio Veneto dal 17 al
28 agosto a Presnace, vicino a Banja Luka, in Bosnia ed Erzegovina.
Superlavoro in vista, insomma, per il Renault Espace della Caritas: a Fer-
ragosto tornerà dalle
montagne dell’Albania (la
sera di venerdì 1 agosto
partono i volontari per la
valle del Kir) e subito riparte verso i nostri vicini
orientali.
Destinazione Presnace,
quindi, per un gruppo di
giovani della diocesi:
Marta Bozzoli di Colle
Umberto, Romina Cattai
di Fontanelle (entrambe
in servizio civile alla Ca-
dare il via a colorare l’amicizia. L’attenzione è stata poi puntata, nella terza
settimana, alla famiglia
per giungere infine a colorare il divertimento. Naturalmente un sano divertimento e, anche in questo, particolare attenzione
è stata rivolta all’aspetto educativo.
Il mercoledì di ogni settimana si caratterizza, al
grest di Santa Lucia, per
l’uscita in bici al Piave con
tanto di pranzo. Il tutto
grazie anche all’aiuto di un
gruppo di mamme.
Dalla 5ª elementare alla 3ª
media sono 150 i protagonisti dell’esperienza estiva, tra questi 43 sono animatori e aiuto animatori.
A PRESNACE
Partecipano
cinque giovani
della diocesi
assieme a don
Benito Introvigne
ritas), Alessio Mognol di
Vittorio Veneto, Abd El
Malat George di Ceggia,
Alessandro Cadorin di
Sarmede e don Benito Introvigne di Vistorta. Con
loro parteciperanno alla
Scuola anche alcuni ragazzi bosniaci.
Coordinatore sarà l’operatore di Caritas italiana
il ciliense Daniele Bombardi.
Ma cos’è la scuola di vo-
A collaborare con don Italo per la buona riuscita
del grest ci sono due sacerdoti salesiani. Anche il
Comune di Santa Lucia dà
il suo contributo.
Una giornata speciale si è
tenuta mercoledì 16 luglio
nell’anniversario della
morte di Alberto (Munerotto: un bambino morto
a soli 12 anni a Santa Lucia nel 2006). Tutti i ragazzi si sono incontrati
per celebrare insieme il sacramento della riconciliazione, alla sera hanno partecipato alla messa con le
loro famiglie ed è seguita
la festa con la cena presso
il parco della casa di riposo.
Gerda De Nardi
lontariato?
«Un’esperienza – spiega
Bombardi nella presentazione della Scuola – in cui
alcuni giovani italiani si
incontrano con giovani
bosniaci e a fare da filo
conduttore delle attività è
la tematica del volontariato. (...) In un paese come la Bosnia ed Erzegovina, il volontariato dimostra che esiste la possibilità concreta di costruire un paese basato
sull’amore verso il prossimo, sulla pace e sulla riconciliazione. E mostra ai
giovani bosniaci, spesso
poco partecipi alla vita
comune, che esiste un
modo per essere protagonisti attivi».
rancesca, Silvia, Camilla, Paolo, Sergio,
Marta, Cecilia, Enrico, Daniele e Giordano;
questi dieci ragazzi e ragazze del Clan Scout di
Vittorio Veneto, assieme
ai loro capi Stefano Dal
Moro e Maria Papa, hanno scelto di fare servizio
nella loro “route” estiva in
un piccolo paese della Bosnia, Plehan, dal 16 al 24 agosto.
I capi clan avevano lanciato il sasso già alcuni
mesi fa: «È stata un’idea
che ha fatto molto discutere la nostra comunità, e
ha visto emergere opinioni diverse e a volte contrarie a una tale scelta»,
spiega Maria, che ha fatto
una visita al paese alcune
settimane fa e ha conosciuto di persona la situazione che andranno ad affrontare tra qualche giorno i ragazzi. «Quello che
mi ha colpito è la grandissima ospitalità con la quale siamo stati accolti –
continua –. Credo che tutti avremo molto da conoscere e imparare in questa
avventura».
«Per coprire una parte delle spese, specialmente
quelle del noleggio del furgone, abbiamo fatto alcune opere di autofinanziamento durante l’anno»,
spiega Camilla, e si dice
molto entusiasta per
quanto la aspetta.
Il campo all’estero si annuncia impegnativo, visto
che la situazione di quei
paesi è ancora critica sia
dal punto di vista delle
tensioni sociali che dividono la popolazione a seconda delle etnie e della
fede, sia per quanto riguarda la lunga strada verso il ritorno alla normalità
dopo anni di guerre e distruzione. Molti hanno
perso la casa e i famigliari, e di essi spesso restano
solo poche fotografie.
Così, con l’appoggio di un
monastero di frati francescani e di Ivan Dorigo, capo scout di Cornuda da
anni impegnato in progetti a sostegno delle popolazioni balcaniche, il Clan
contribuirà a sistemare i
servizi essenziali, gli impianti elettrici, preparare
la legna per l’inverno (in
molte zone la corrente è
sporadica e l’illuminazione scarsa). Tutti condivideranno per una settimana la vita comunitaria con
le persone che incontreranno, pranzando insieme
ogni giorno presso una famiglia diversa e lavorando
a coppie divisi fra le varie
case del piccolo paese.
Andrea Costantini
SCOUT IN BOSNIA / 2: CEGGIA
A PIEDI A MEDJUGORJE
iù o meno in contemporanea ai volontari CariP
tas, saranno in Bosnia ed Erzegovina anche gli
scout di Ceggia per una route da loro proposta e
organizzata, in collaborazione con la locale Caritas italiana, cioè con il compaesano ciliense Daniele Bombardi. Gli scout faranno 5 giorni a Sarajevo e 2 a Mostar con incontri, lavoro e testimonianza; poi andranno in cammino da Mostar a
Medjugorie dove chiuderanno la loro route. Per
tutto il viaggio saranno affiancati da un gruppo di
ragazzi di Sarajevo.
20
Guarda che estate
3 agosto 2008
BIBANO ATTUALIZZA IL TEMA DI “HIP HIP HURRÀ” I BISCOTTI DI FREGONA PER “GUARDA CHE ESTATE”
ONESIMO E FILEMONE
O MOGLIE E MARITO?
C
he avventura ragazzi! Si è conclusa
sabato 26 luglio la
nostra esperienza di grest
parrocchiale di Bibano.
Il tema trattato era “Hip
hip hurrà - Viaggio verso
la libertà” e infatti per tre
settimane i nostri ragazzi
hanno... vissuto nell’antica Roma e nell’antica Grecia. Ma per l’ultima serata
siamo andati oltre! Anziché Onesimo e Filemone,
che in “Hip hip” erano padrone e schiavo che grazie
all’intervento di san Paolo
hanno potuto ritrovarsi,
per lo spettacolo finale abbiamo stravolto tutto e
puntato sul bene primario
per la nostra comunità: la
famiglia. Riprendendo la
storia di una coppia, che
da anni adattiamo di volta in volta al tema del grest...
Detto e fatto. Maria, una
moglie stanca di portare
da sola il peso di tutta la
famiglia, decide di andarsene da casa, lasciando soli figli e marito (tutto intento a seguire le partite di
pallone, ma guardandole
al bar perché si gustano
meglio). Ma non era questa la libertà che cercava.
La donna si rende conto
ben presto che si sente più
in gabbia di prima, mentre
il marito pensa a sfamare
i propri figli con scatolette di tonno. Con l’arrivo di
6 angeli mandati dal cielo
la situazione cambia. Lei
si rende conto, ad esempio, che non sa chi sia la
catechista dei suoi figli e
che ha sempre invitato i
piccoli ad andare a messa
ma mai ad andarci tutti insieme. Mentre il marito
comincia a dimezzare le
sue uscite al bar.
Il finale riunisce la famiglia tra canzoni (oltre al
coro dei papà quest’anno
si sono fatte avanti pure le
mamme, entrambe le formazioni dirette da don
Vittorino) e balletti con un
messaggio lasciato dagli
edelissima a “Guarda
F
che estate” è la scuola
materna “Sinite parvulos”
angeli a questa moglie
che comprende che solo le ali del cuore, col
tempo, riusciranno a far
volare la famiglia...
Il grest è stata un’esperienza di crescita anche
per i nostri animatori,
responsabili e collaborativi in tutte le iniziative che ne facevano da
contorno (il cinema all’aperto, la domenica con le
famiglie in Cansiglio, la
giornata all’Acqua Splash)
e ai nostri bambini che
SPETTACOLO
FINALE
Coinvolti anche
i cori dei papà
e delle mamme,
entrambi diretti
da don Vittorino
di Fregona. Dove i lavori
di ristrutturazione in corso non hanno fermato di
certo il centro ricreativo
estivo organizzato in collaborazione con la parrocchia e svolto dal 3 al 31
luglio. Le cinque foto con
cui il centro ricreativo partecipa al nostro concorso
fotografico fanno la cronaca per immagini (quella qui sopra è la prima della serie) di quando i bambini hanno preparato i
“Biscottini dell’amicizia”.
Partecipate anche voi a
“Guarda che estate”: inviateci le vostre foto e i vostri video, assieme alla domanda di partecipazione.
Tutte le istruzioni, e i video del grest inviatici dalla parrocchia di Camino,
sono su www.lazione.it alla voce “Guarda che estate”.
ANCHE IL GREST DI CISON AL CONCORSO DE L’AZIONE
hanno donato ad ognuno
l’entusiasmo di estrarre un
pezzo di cuore per condividerlo insieme!
Gli animatori di Bibano
IN FESTA COL VESCOVO
artedì 22 luglio i tre
M
grest dell’unità pastorale di Bibano, Godega
e Pianzano avevano appuntamento insieme al
campo fiera di Godega.
Prima è arrivato il temporale, ma poi è comparso un
emozionante arcobaleno
proprio durante la messa
presieduta dal nostro Vescovo. Erano più di 300 tra
ragazzi e animatori. L’atmosfera era “colorata” dall’entusiasmo dei partecipanti, simpatica l’attenzione dei bambini durante l’omelia del Vescovo, interrotto più volte dalle domande innocenti dei piccoli.
Al termine della celebrazione ogni grest ha consegnato a monsignor Pizziolo un dono artigianale confezionato durante i propri
laboratori di attività manuali: Bibano una tovaglia
con una cornice creata col
traforo ed inserita una fo-
IN QUATTRO IN COLOMBIA
to del Vescovo il giorno del
suo arrivo a Vittorio Veneto, Godega un’icona, Pianzano uno scacciapensieri
tipico della tradizione indiana per augurare al Vescovo di acchiappare i sogni più belli e scacciare... gli
incubi!
Al termine pizza per tutti,
foto di gruppo e poi festa
con i clown di strada che
hanno dipinto di mille colori i volti di ogni partecipante, oltre che animare
con giochi e video la serata e gli adulti al palaingresso della Fiera all’incontro
organizzato per i genitori
con il Vescovo.
Alle 22 tutti a nanna, ma
più si augurava ai ragazzi la
buonanotte più ci imploravano di aspettare ancora
un minuto e abbiamo capito che anche quel minuto è stato prezioso perché
ha donato loro l’ennesimo
sorriso!
ANCORA GREST!
ono partiti giovedì 31
Squattro
luglio per la Colombia i
giovani della dio-
uando L’Azione tornerà
Q
dalle ferie, molti altri
grest saranno in rampa di
cesi che hanno aderito alla proposta formativa “Estate con”: trascorreranno
un mese in missione dal
sacerdote camilliano originario di Osigo padre Dino De Zan (nella foto). Con i
giovani c’è anche don Adriano Bellotto. Il rientro è
previsto per il 16 agosto. Organizzano il Centro missionario, la Caritas e la Pastorale giovanile.
lancio. Anzitutto a Vittorio:
Cattedrale, Sant’Andrea,
Santi Pietro e Paolo, Meschio, Carpesica e San Giacomo. Ma anche San Pio X a
Conegliano, dove il 25 agosto inizia il “September grest”. Dal 20 agosto invece grest “Peter Pan” alla MdG di
Conegliano.
Foto di gruppo al termine
della sfilata di moda alla cena di chiusura del grest di Cison. È quella che vedete qui
sopra l’immagine scelta da
Chiara Possamai e dagli animatori di Cison per partecipare a “Guarda che estate”.
Oltre alla foto i cisonesi ci
hanno mandato anche un resoconto delle loro avventure
terminate domenica 27. Ne
proponiamo, per ragioni di
spazio, una sintesi.
li animatori, hanno adottato il tema del
sussidio dei circoli Noi
“Hip hip hurrà, viaggio
verso la libertà”, per intrattenere e far divertire i
52 iscritti. Le attività giornaliere si sono concentrate soprattutto sul tema
dell’unione e della trasparenza e sincerità tra le persone, culminate con la veglia sotto le stelle assieme
ai genitori di venerdì 25
luglio.
Cison non è un grande
paese, però vediamo da
anni che anche il grest aiuta a mantenere uniti sia gli
animatori, sia i ragazzi che
vi partecipano, e questo ce
lo dimostra il numero
G
sempre maggiore d’iscritti.
Per noi “vecchi animatori”, cioè dediti solo all’organizzazione e impossibilitati a essere presenti quotidianamente per motivi
di lavoro, è un grosso traguardo: vediamo che le
nostre fatiche sono state
un insegnamento per i più
giovani e la migliore ricompensa e ringraziamento è vederli circondati di ragazzi che si divertono ballando e cantando
tutti insieme.
Un’animatrice
IL GREST DI MIANE VISTO DA UNA NONNA
GRAZIE RAGAZZI!
Una nostra lettrice è venuta in redazione a portarci questa
lettera di ringraziamento e complimenti agli animatori del
grest di Miane, che volentieri pubblichiamo.
el pomeriggio di domenica 27 luglio ho assistito alla festa di chiusura del grest 2008 della parrocchia di Miane. Ora sento il desiderio di scrivere due
righe per ringraziare tutti, in particolare i promotori
e gli animatori di quella riuscitissima manifestazione.
Ho trascorso alcune ore piacevoli: era bello vedere genitori e nonni applaudire con entusiasmo i loro bambini che recitavano, cantavano e ballavano. Sono tornata bambina e giovane anch’io per alcune ore: si respirava aria di simpatia, armonia, amicizia e tanta, tanta allegria.
Ancora grazie a tutti voi giovani animatori che avete
dedicato il vostro tempo, con impegno e serietà, a tutti i bambini partecipanti, trasmettendo loro, nel corso
delle varie attività, l’importante spirito dell’amicizia.
Una nonna
“N
MONOPOLIO DE FILIPPI A MEDIASET
Ma sarà davvero una
buona domenica?
D
alla prossima stagione
televisiva, Maria De Filippi occuperà Canale 5
come mai ha fatto prima d’ora.
Non basta l’appuntamento
quotidiano con i tronisti di
“Uomini e donne” e il sabato
sera dedicato a “C’è posta per
te”: nemmeno la domenica rimarrà libera per la presentatrice, che condurrà per l’ottavo
anno consecutivo “Amici”, il
reality che plasma giovani talenti nel campo della danza,
della musica e della recitazione, ma con il limite di farli tutti gravitare solo ed esclusivamente all’interno del circuito
Mediaset una volta terminata
la stagione. La trasmissione durerà fino alle 16.30, dopodiché
Paola Perego subentrerà con un
talk show fino alle 18.30. Si
conclude quindi
un’era: quella del
contenitore pomeridiano “Buona
domenica”, nato
nel 1985 e proseguito quasi ininterrottamente fino
ai giorni nostri, caratterizzandosi
però, anno dopo
anno, come abominevole ricettacolo di spazzatura
televisiva, grazie
anche alla conduzione di personaggi dal talento discutibile.
Non se ne sentirà la mancanza.
Saranno confermati invece
programmi storici come “Paperissima”, presentato da Gerry
Scotti e Michelle Hunziker e
“Forum” di Rita Dalla Chiesa,
impegnata anche nel nuovo
programma “Il ballo delle debuttanti”, ideato dalla De Filippi e basato su sfide tra ragazze
pronte a tutto per partecipare
al Gran Ballo di Vienna. Continueranno poi l’ormai classico
quiz preserale “Chi vuol essere
milionario”, l’inossidabile “Striscia la notizia” e i divertenti siparietti comici di “Zelig”. Proseguirà “Mattino Cinque” con
Barbara D’Urso e Claudio Brachino, proposto anche nel pomeriggio dopo le 17 con il titolo di “Pomeriggio Cinque”, al
cui timone voci insistenti indicano il ritorno di Cristina Parodi, pronta a bissare i fasti di
“Verissimo”, comunque presente nel palinsesto il sabato
pomeriggio con la fresca Silvia
Toffanin.
Da segnalare sul fronte fiction
“Amiche mie” con Margherita
Buy, Elena Sofia Ricci (nella foto), Cecilia Dazzi e Luisa Ranieri, “O’ professore” con Sergio Castellitto e
“Anna e i cinque”
con Sabrina Ferilli, ispirato alla serie statunitense
“La tata”, con reminescenze
di
“Tutti insieme appassionatamente”.
Italia 1 punterà sul
reality show “La
talpa” e su una
sempre variegata
serie di telefilm,
da “Grey’s Anatomy” a “Six Feet Under”, passando per le novità “Dexter” e
il poliziesco “Life”.
Rete 4 si riconferma la rete più
cinematografica con una fitta
proposta di film in prima e seconda serata: si va dal premio
Oscar “The departed” di Martin Scorsese al drammatico
“World Trade Center” di Oliver
Stone, al romantico “Orgoglio
e pregiudizio”.
Silvia Albrizio
IN CONCERTO A SUSEGANA IL 26 AGOSTO
Arriva la Banda Osiris
barca a Ponte della Priula in piazza Tempio Votivo il 26 agoSdaisto
alle 21 la mitica Banda Osiris, estroso gruppo capitanato
fratelli Carlone dal lontano 1980. Il complesso si esibirà in ocSABATO 2 AGOSTO
Raitre, 16.10, Triathlon.
Campionati italiani da Revine.
Raiuno, 21.20, Matrimoni e
pregiudizi. Film commedia
di Gurinder Chadha.
Raiuno, 23.25, Varietà. Speciale Domenico Modugno.
DOMENICA 3
Raitre, 13.20, Passepartout.
“Tracce del sacro”. Con Philippe Daverio.
Radiotre Rai, 20.30, Il cartellone Bbc Prom. Dalla
Royal Albert Hall di Londra.
Raidue, 21.05, Numb3rs.
“Vivere o morire”. Telefilm.
Raitre, 23.30, Private. Film
drammatico di Saverio Costanzo.
LUNEDÌ 4
Raitre, 15, Trebisonda. Varietà per bambini.
Raiuno, 21.20, The Constant
Gardener. Film drammatico
di Fernando Meirelles.
Radiodue Rai, 22, Nel frattempo. Musica e cultura pop
con Riccardo Pandolci e Fabio De Luca.
MARTEDÌ 5
Radiouno Rai, 14.05, Parola
mia. Con Umberto Broccoli.
La 7, 21.10, Benito Mussolini, anatomia di un dittatore.
Documentario.
Raitre, 23.25, La stagione dei
Blitz. Di e con Gianni Minà.
MERCOLEDÌ 6
Italia 1, 14.30, Lupin III. “Per
un dollaro in più”. Cartoni.
Radio 24, 16, Jefferson Ming
e l’arte del sorpasso. Oriente
e Occidente a confronto con
Stefano Pistolini.
Retequattro, 21.10, La mia
Africa. Film drammatico con
Meryl Streep e Robert
Redford.
PROSEGUE IL RACCONTO DI DON NILO FALDON
La storia della diocesi
LA STORIA DELLA DIOCESI
Ogni giovedì alle 18.30 e, in replica,
il venerdì alle 10, viene proposta “La
storia della diocesi”. Il programma,
curato da don Nilo Faldon, è un racconto a puntate di grande interesse
sulla storia della nostra Chiesa.
L’ANGOLO DELLA POESIA
Giovedì, dalle 10.30 alle 11.30, Alberto Fratantaro conduce questa trasmissione dedicata “alle
città, la storia, i personaggi illustri, i valori culturali, l’amicizia, l’umanità, gli elementi importanti nella civiltà”. Non mancherà la lettura di poesie dello stesso Fratantaro.
GIOVEDÌ 7
Radiotre Rai, 12, I concerti
del mattino. Musica classica.
Raiuno, 21.20, Superquark.
Documentari con Piero Angela.
Raiuno, 23.25, Overland 11.
“Da Mosca agli Urali”. Documentario.
VENERDÌ 8
Raidue, 14.10, XXIX Olimpiade. Cerimonia di apertura da Pechino.
Raidue, 21.05, Olimpiche emozioni. Sport.
Retequattro, 23.30, L’ombra
del testimone. Film thriller.
casione della undicesima edizione di “Suoni in una sera d’estate”,
che vedrà anche la partecipazione di gruppi come gli Hope Leaves e i Lithium, oltre che uno spettacolo di danza acrobatica dal
titolo “Colori e fantasia”, a cura dell’associazione Il Grillo di Montebelluna. Uno scenario multiartistico in cui bene si amalgama
la Banda Osiris, la quale da sempre evidenzia un interesse per differenti campi dello spettacolo, basti pensare alle sigle delle trasmissioni radiofoniche di Radiodue “Caterpillar” e “Catersport”
e alla recente partecipazione al programma televisivo “Parla con
me”, condotto dalla spumeggiante Serena Dandini e dall’irriverente Dario Vergassola, in cui la musica del gruppo diviene divertentissimo inframezzo comico tra uno sketch e un’intervista.
L’ingresso è libero. SA
TUTTI I PREMIATI DEL 5º LAGO FILM FEST
È De Rio il migliore
i è chiuso con una grandiosa festa il Lago Film Fest. Il miglior
Smando
cortometraggio è stato “La leyenda del hombre lento” di ArDe Rio, mentre il premio al miglior documentario è andato quest’anno a un corto sulla figura di Che Guevara, “Che Guevara. Il corpo e il mito” di Raffaele Brunetti e Stefano Missio. La sezione dedicata all’animazione è stata vinta da Pierr Bourrigault con
il suo “Aubade”, mentre il premio dedicato alla sceneggiatura e intitolato a Rodolfo Sonego è stato consegnato a Patricija Muzlovic,
per “Variazione sul tema”. Numerose in questa edizione le menzioni
speciali, da quella del neonato premio Unicef a Jelmar Hufen, regista di “Voor een paar kninners meer”, a quella dedicata ai conflitti
in occasione del 90º anniversario dalla fine della Grande Guerra,
vinta da Ryan Phillips con il corto “Blood and chips”. La sezione Filmaker e quella sul documentario sulla tradizione veneta è stata
conquistata rispettivamente da “Lauberhornrennen im sommer”
di Daniel Zimmermann e da “Alberi” di Roberto Bristot. SA
GLI APPUNTAMENTI CINEMATOGRAFICI
VITTORIO VENETO Lunedì
4, alle 21.15 al parco Papadopoli, “Orizzonti di gloria” (Usa,
1957) di Stanley Kubrick. Ingresso libero.
SAN GIACOMO DI VEGLIA
Mercoledì 6, alle 21 al Sangio,
“John Q.” (Usa, 2001) di Nick
Cassavetes. Ingresso: 2 euro.
VITTORIO VENETO Mercoledì 6, alle 21.15 al parco Papadopoli,
“Irina
Palm”
(Belgio/Francia/Germania,
2007) di Sam Garbarski.
ODERZO Giovedì 7, alle 21.15
davanti al cinema Cristallo, “Ultimi della classe” (Italia, 2008) di
Luca Biglione. Ingresso: 4 euro.
NOVE-SAN FLORIANO Venerdì 8, alle 21, “Il vedovo” (Italia, 1959) di Dino Risi. Ingresso libero.
VITTORIO VENETO Venerdì
8, alle 21.15 al parco Papadopoli, “Il divo” (Italia, 2007) di
Paolo Sorrentino. Ingresso: 4
euro, ridotto 3.
ODERZO Lunedì 11, alle 21.15
davanti al cinema Cristallo,
“Gomorra” (Italia, 2008) di
Matteo Garrone. Ingresso: 4 euro.
VITTORIO VENETO Lunedì
11, alle 21.15 al parco Papadopoli, “Gomorra” (Italia, 2008) di
Matteo Garrone. Ingresso: 4
euro, ridotto 3.
ODERZO Mercoledì 13, alle
21.15 davanti al cinema Cristallo, “La sposa fantasma” (Usa, 2008) di Jeff Lowell. Ingresso: 4 euro.
ODERZO Lunedì 18, alle 21.15
davanti al cinema Cristallo,
“Sanguepazzo” (Italia, 2008) di
Marco Tullio Giordana. Ingresso: 4 euro.
ODERZO Giovedì 21, alle 21.15
davanti al cinema Cristallo,
“Stet Up 2” (Usa, 2008) di Jon
Chu. Ingresso: 4 euro.
ODERZO Lunedì 25, alle 21.15
davanti al cinema Cristallo,
“Bratz” (Usa, 2007) di Sean McNamara. Ingresso: 4 euro.
STEVENÀ Mercoledì 27, alle
21 al parco di Villa Frova, “Juno” (Usa/Canada/Ungheria,
2007) di Jason Reitman. Ingresso libero.
26
Eventi dell’estate
3 agosto 2008
38 IDEE PER VOI: POSSONO
Da Melere a Cessalto, con i festeggiamenti dell’Assunta e di Sant’Au
FESTA DELLA MONTAGNA A MELERE
el mese di agosto Melere (in
territorio di Trichiana) diventa la capitale
del Bellunese grazie alla Festa della
montagna
giunta alla 35ª edizione. Dal 1º
al 15 agosto tutte le sere piatti
tipici, polenta
e salsicce, braciole, formaggio alla
piastra della
Latteria di
Frontin,
parco giochi per
bimbi. Segnaliamo: venerdì 1 alle 21 direttamente da “Mai dire martedì” i
Bermuda Circus, in uno spettacolo-happening; domenica 3 alle
10 apre il mercatino della tradi-
N
zione popolare, e alle 15 inizio
della produzione artigianale del
famoso gelato della Val Zoldana;
domenica 10 alle 9.30
partenza della 33ª edizione della “Melerissima”, gara
podistica non
competitiva, e
alle 18.30 il quartiere S. Stefano
del Palio di Feltre
presenta
uno
spettacolo medievale; venerdì 15 alle 9 partenza da Trichiana della Ciclopedonata delle ombre, gara ciclo-crossistica-goliardo-folcloristica, con arrivo a
Melere, e alle 21.30 gran finale
con gli amici di Zelig: Bruce Ketta e Gi Pi Elle.
FESTA ALPINA SUL SAN BOLDO
SAGRA DEI OSEI
abato 16 e domenica 17 agosto sono i
SI cinguettii
giorni della Sagra dei osei a Sacile.
s’udiranno a partire dalle 5 di
el bel mezzo del mese di agosto gli alpini di Tovena
N
organizzano la Festa alpina sul San Boldo. Si comincia domenica 10 alle 10 con la gara di orientamento di livello nazionale. Mercoledì 13 entra in funzione la rinomata
cucina della bella casa degli alpini (nella foto). Alla sera, intorno alle 20, ci sarà un convegno sulla prima guerra mondiale. Intervengono Corrado Balzan (cenni storici sul San
Boldo), il professor Marcorè (la costruzione della Strada
dei 100 giorni), Roberto Tessari (ottobre ’17-novembre
’18: un anno di guerra in Vallata). Il giorno di Ferragosto
alzabandiera, messa (alle 11) e rancio alpino. La cucina resterà in funzione fino a domenica sera.
domenica; alle 11.30 allo Zancanaro la
premiazione del concorso canoro.
Come di consueto eterogeneo il programma degli avvenimenti collaterali. Ad
esempio: sabato alle 19 nel cortile di palazzo Biglia si tenterà di preparare la porchetta più grande del mondo; alle 21.30
in piazza Duomo “Suor Angelica”, opera
di Giacomo Puccini, e in contemporanea
allo Zancanaro il campionato italiano di
chioccolo; alle 24 fuochi artificiali.
L’indomani alle 11 allo Zancanaro esibizione degli allievi della scuola di chioccolo, alle 11.50 collocazione di una corona in omaggio alla Madonna nel timpano centrale del Duomo di San Nicolò, alle 16 nel parco del Pujati show di cani da
mostra.
La sagra dovrà fare i conti con i lavori in
corso in piazza, che obbligano a modifiche rispetto alla collocazione tradizionale degli eventi.
CISON CAPITALE ARTIGIANA
al 6 al 15 agosto lungo le vie e nei cortili di CiD
son l’artigianato dimostra di essere ancora vivo e vegeto. Centosettanta maestri artigiani, più un
MUSICA A PONTE DELLA PRIULA
artedì 26 agosto, alle 21 nella piazza Tempio Votivo di PonM
te della Priula, si tiene l’undicesima edizione di “Suoni in una sera d’estate” concerto in ricordo di Alan Viel e di tutti i giovani morti sulla strada, con la partecipazione della travolgente Banda Osiris. Ad aprire la serata Hope Leaves e Lithium. Informazioni: 389-6734782; www.suoniestate.com. Ingresso libero. Organizzano: Gruppo 26 agosto e Pro loco Susegana.
lungo elenco di proposte culturali, musicali, artistiche, ludiche, enogastronomiche. Segnaliamo: giovedì 7 la presentazione del libro “In silenzio tra gli
alberi” di Max Solinas (alle 18.30 La Loggia); venerdì 8 l’“Intervista sotto le stelle” a Margherita
Hack (alle 20 in piazza Roma); sabato 9 agosto Ottavio Paier presenta “Vitalità e pensiero” , scultura
di Simon Benetton (alle 18.30 teatro La Loggia); domenica 10 conversazione di Danilo Gasparini in occasione dei 500 anni della nascita del Palladio (alle
18.30 al teatro La Loggia); lunedì 11 Gianpietro
Botteon presenta la raccolta di poesie in dialetto
vittoriese di Luigina Polentes “Quei de ’na olta”
(alle 18.30 La Loggia); mercoledì 13 lo spettacolo “Il profumo dell’estate” (alle 18.30 La Loggia),
e la rassegna bandistica con le bande di Cison
e Borgo Valsugana e la Fanfara del Piave (alle
21 in piazza Roma); giovedì 14 l’associazione Via dei Mulini presenta il XII Quaderno
del Mazarol “La grande guerra tra i banchi
di scuola” (alle 18.30 La Loggia); venerdì
15 gran finale danzante con l’orchestra
spettacolo I Ragazzi del Sole (alle 21
in piazza Roma).
Organizza la Pro loco di Cison con
la collaborazione di Confartigianato di Vittorio Veneto,
Camera di Commercio, Comune di Cison, Banca delle Prealpi, e Consorzio
Pro loco Quartier del
Piave.
Eventi dell’estate
3 agosto 2008
27
CONCERTI, FUOCHI, VISITE, OSEI, CICLISMO,
SAGRE DALLA VALBELLUNA AL VENEZIANO
O BASTARE? Tenetevi liberi per...
gusta: le proposte d’agosto
L’ESTATE DEL CANSIGLIO DAL
GIARDINO A VALLORCH
icca di eR
venti è l’estate del Cansiglio. Sabato
2 e domenica
3 Festa dei
Cimbri a Pian
Osteria. Aperti
nei
weekend
i
musei; ogni
sabato e domenica escursioni
guidate (informazioni: telefono
334-3458496).
Il Giardino botanico è aperto ogni sabato e domenica e ferragosto 10-13 e 14.30-18, feriali
10-12 e 13-17, chiuso lunedì e
martedì. Visite guidate con gli
“Amici del Giardino” sabato e
domenica alle 11 e alle 15.30.
Martedì 19 alle 9.30 al Sant’Osvaldo laboratorio di mezza
giornata “Gioca in foresta: alla
scoperta delle attività forestali
per la gestione del bosco”.
Una novità: venerdì 15 agosto
sarà la prima Festa della Madonna di Vallorch; alle 15.30 la
messa con la collocazione su un
lato della chiesetta di una targa
con il testo dell’Ave Maria in italiano e in cimbro; alle 17.30
concerto di musica classica dell’Ensemble Rydin.
S. OSVALDO E ASSUNTA A CENEDA
eneda: ritorna l’antica Fiera di Sant’Osvaldo. Martedì 5 agosto
C
in piazza Giovanni Paolo I mostra mercato di prodotti tipici,
animali da cortile, uccelli, piante e fiori, esposizione di attrezzi agricoli e mostra fotografica “Il valore della donna nel mondo contadino”. Alle 19 concerto di canzoni tradizionali eseguite dalla Corale femminile vittoriese.
Venerdì 15 Sagra dell’Assunta: alle 14.30 corsa ciclistica per dilettanti, alle 17 la visita guidata agli scavi archeologici con Elisa Possenti, alle 22.30 tombola in piazza e chiusura con i fuochi d’artificio. Alle 10.30 messa con il vescovo Corrado; vespri alle 16.
Infine sabato 16 Ceneda festeggia un altro suo santo: san Rocco.
Ritrovo alle 7.30 di mattina al capitello di San Fris per salire in preghiera a San Rocco per la messa delle 8.
S. AUGUSTA, NON SOLO FUOCHI
ono naturalmente i fuochi alle 24 di giovedì 21 (alle 23.15 la tombola) il pezzo forte dei Festeggiamenti di Sant’Augusta a Serravalle.
Lunedì 18, alle 21 in piazza Minucci, in scena il musical del liceo Flaminio “I care”, venerdì 22 alle 19 concerto “Per non dimenticare Andrea”. Domenica 17, alle 17 al teatro Da Ponte, padre Reginald Gregoire proporrà “Riflessioni sulla passio di Augusta di Serravalle”. Venerdì
22 alle 10.30 in Duomo messa solenne di Sant’Augusta con il Vescovo.
Venerdì 29, alle 21 nel Duomo, Concerto di Sant’Augusta della corale
San Salvatore.
S
SANTA ROSA A PORTOBUFFOLÈ
al 22 al 31 agosto a Portobuffolè Sagra e fiera di Santa Rosa.
D
Venerdì 22 alle 21.15 concerto della “Fanfara del Piave” di San
Donà; domenica 24 alle 9 “4 pedaeade atorno a Port”, 25 km in bici; sabato 30 dalle 7 Fiera di Santa Rosa, domenica 31 alle 16 concerto in Duomo con Renato Pante e Sandro Carnelos.
CESSALTO / LUCI SUL BRIAN
essalto riaccende le Luci sul Brian. Una suggestiva sfilata di barC
che di notte, sulle acque tranquille del canale Brian, il canale di
collegamento fra Livenza e Piavon. La manifestazione si svolgerà
giovedì 14 e venerdì 15 dalle 22. Nella serata finale premiazione
delle tre barche ritenute più suggestive, per tema e architettura delle zattere o per il gioco delle luci.
ARFANTA Festa patronale di
San Bartolomeo: dal 22 al 31 agosto arfantesi ed ex arfantesi
si ritrovano per la sagra del patrono. Tra gli appuntamenti,
promossi dal Gruppo ricreativo
e la parrocchia, segnaliamo la
messa solenne e lo spettacolo
pirotecnico (domenica 24 rispettivamente alle 11 e alle
23.45), la terza marcia di San
Bartolomeo (sabato 30 alle 15),
e la messa solenne in onore degli ex arfantesi (domenica 31 alle 11.15) e a seguire il pranzo
comunitario.
musicali: l’8 agosto a Colderù e
il 16 agosto a Stabie esibizioni
teatrali e musicali.
BIBANO Festeggiamenti di San
Bartolomeo: da venerdì 22 a domenica 24 agosto nell’area verde di San Bartolomeo; venerdì
22 alle 20 spettacolo folk con i
“Possagnot”; domenica 24 alle
15 visita guidata naturalistica
dell’area di San Bartolomeo con
Fausto Pozzebon e visita guidata della chiesetta; alle 17 spettacolo “Tra Filò e altre storie”,
con il burattinaio Alberto De
Bastiani, accompagnato dalla
musica e dai canti dei Barbapedana.
FARRA DI MEL “Qualche dì a
Fara de Mel”: 8, 9, 10, 12, 13, 14,
15 agosto manifestazioni sportive, musica dal vivo, spettacoli, stand enogastronomico. Programma completo su www.cralfarrese.it.
CONEGLIANO Estate Festival
2008, mercoledì 30 agosto: alle
17.30 in piazza Cima “El Barbazucon e altre storie” spettacolo di burattini e marionette
di e con Alberto De Bastiani; alle 21 in piazza Cima “Storie
mannare”, spettacoli di burattini con Teatro Laboratorio del
Mago. Ingresso libero. In caso
di pioggia sotto la loggia del
municipio.
FREGONA Dall’1 al 3 e dal 6 al
10 agosto in piazza 2 Giugno
prima edizione della Festa della Boschera organizzata dalla
Compagnia della Boschera. Sabato 2 concerto degli Assenzio.
BRUGNERA Fino a domenica
3 agosto, “Brugnera in festa”:
chiusura con fuochi d’artificio
alle 23.30.
GAIARINE Sagra di San Rocco: da sabato 9 a domenica 17
agosto. A conclusione dei festeggiamenti gli spettacolari
fuochi d’artificio.
CAMINO Dal 14 al 17 e dal 21
al 24 agosto, Sagra di San Bartolomeo. Stand del commercio
equo con la Bottega del mondo
di Oderzo. Domenica 24 alle
15.30 Giochi di San Bartolomeo, alle 23 spettacolo pirotecnico.
GORGO Proseguono le manifestazioni dell’Agosto gorghense: sabato 9 agosto dalle 18 14ª
Fiera notturna “Ss. Ippolito e
Cassiano”. Mercoledì 13 alle 23
estrazione della tombola, a seguire grandioso spettacolo pirotecnico.
CAMPOLONGO Festa di Santa Rosa: da sabato 23 agosto a
domenica 7 settembre.
MOTTA Sabato 9 e domenica
10 il concorso “Fronda d’oro”.
Sabato 16 Fiera della Madonna
con mostra di animali da cortile, domenica 24 alle 21 tombola in piazza Luzzatti con fuochi
d’artificio sulla Livenzetta.
CARPESICA Sabato 2 e domenica 3 “Jaba Days”, festa del decennale del giornale dei giovani Jabadabadoo. Concerti entrambe le sere alle 20.30. Dettagli su www.myspace.com/jabadabadoomensile.
CAVOLANO Fino a domenica
10 “Agosto cavolanese”. L’ultimo giorno alle 17 finali del torneo di pallavolo su erba, alle
19.30 messa, alle 23.45 spettacolo pirotecnico.
CEGGIA Dal 7 al 17 agosto “Festa della famiglia”, presso i locali parrocchiali. Il 7 alle 21 teatro: “Taxi a due piazze”. Da non
perdere il Torneo Splash Ball e
calcetto a 5 e la bancarella del
mercato equo e solidale. Chiusura domenica 17 agosto con la
Tombola della famiglia dalle
22.30.
COLDERÙ-STABIE
Angoli
PIANZANO Festeggiamenti di
San Lorenzo: domenica 3 alle
18 Palio dei muss: gli asini difendono i colori delle contrade
del paese. Chiusura domenica
10 con tombola e fuochi d’artificio.
PIEVE DI SOLIGO Mercoledì
13, alle 21 al parco Vela, Gigio
Brunella propone lo spettacolo
“Un trovatello nella casa del diavolo”; in caso di pioggia all’auditorium Battistella-Moccia.
REFRONTOLO Domenica 24
partono dal Molinetto alle 8.30
o alle 9 i tre percorsi della “Marcia del Molinetto della Croda”
organizzata dal Gruppo Marciatori Refrontolo.
SACILE “Sacile ti aspetta di se-
ra” con musica, spettacoli e negozi aperti venerdì 1 e venerdì
8 agosto dalle 21; venerdì 22 agosto “Mangialonga”, passeggiata enogastronomica per i ristoranti del centro (prenotare
allo 0434-72273).
SAN FIOR 33ª Fiera degli uccelli
domenica 10 agosto dalle 5.30
alle 14 in piazza Marconi (se
non piove); ingresso 3 euro.
SAN LORENZO IN MONTAGNA Festa patronale il 2 e 3, 8,
9 e 10 agosto. Il 10 agosto alle
10.30 messa con il Vescovo.
SAN POLO Sabato 9 agosto, alle 21 nella barchessa di villa
Giol, “Calici di stelle”.
SCOMIGO Sagra di Sant’Elena:
da venerdì 15 a lunedì 18; domenica 17 ottavo Trofeo Città
di Conegliano, gara ciclistica
per dilettanti élite e under 23.
SERRAVALLE Venerdì 15 plurisecolare mostra mercato degli
uccelli.
SOLIGO La sera delle stelle: domenica 10 agosto, san Lorenzo,
escursione guidata di osservazione delle stelle promossa dall’assessorato alla Cultura del
Comune di Farra. Partenza alle
21 dal centro sociale. Per informazioni 0438-901515.
STAFFOLO Dall’8 all’11 agosto
“Noi in festa” a cura del circolo
Noi. Mostra di pittura di Paolo
Fiorindo. Sabato 9 alle 21 teatro:
“La vedova scaltra”. Domenica
10 karaoke.
SUSEGANA Dal 7 al 9 agosto
in piazza Martiri della Libertà
“Calici di stelle”.
TARZO Festival del folklore:
domenica 17, alle 21 nella palestra comunale, esibizione di
gruppi folkloristici provenienti
da Russia, Cina, Irlanda e Lettonia.
TORRE DI MOSTO Sabato 23
sul pontile Rivagranda concorso nazionale di musica elettronica “Bersi la musica”.
VAL LAPISINA Da giovedì 7 a
domenica 10 alla Piana degli Alpini Festa della Val Lapisina. Venerdì 8 alle 21 “Visioni d’autore”, serata di diapositive sulla Val
Lapisina. Sabato e domenica serate danzanti ed enogastronomiche.
VAZZOLA Calici di stelle: domenica 10, dalle 20.30 al parco
Rossi, degustazione guidata e
osservazione del cielo con il telescopio.
Vittorio Veneto
GLI AFFEZIONATI DEL MERCATO: PREZZI NON SEMPRE
CONVENIENTI, MA LA COMPAGNIA È IMPAGABILE
Mica solo per comprare!
RICERCATRICI AL CRO DI AVIANO
Mastorci e Dal Col
contro il linfoma
C
ome ogni lunedì
mattina, verso le 8,
la gente inizia a passeggiare tra le bancarelle
del mercato di Vittorio Veneto.
Sono per lo più persone di
mezza età, e molti pensionati, che, approfittando
della temperatura ancora
mite, non vogliono perdersi l’appuntamento settimanale con il nostro mercato.
Andando a incontrare alcuni frequentatori del mercato settimanale concludiamo l’inchiesta in tre parti de L’Azione, che è cominciata incontrando gli ambulanti ed è proseguita con
l’intervista all’assessore di
reparto Barbara Saltini.
Sergio e Augusta Moret
«Veniamo al mercato ogni
lunedì da circa 15 anni, da
quando siamo in pensione
– raccontano i due vittoriesi –. E siamo contenti
che da settembre gli ambulanti facciano ritorno a
Serravalle, perché più caratteristico e perché così si
rianimerà il centro storico».
Com’è cambiato ai vostri
occhi il mercato nel corso
di questi anni?
«Sono aumentate a dismisura le bancarelle cinesi a
discapito delle nostre italiane».
Di solito cosa acquistate?
«Frutta, verdura e formaggio».
C’è un buon rapporto prezzo-qualità?
«Sì, ci troviamo bene, anche se a volte i prezzi di
frutta e verdura sono superiori a quelli del negozio», conclude Sergio Moret.
Norma Fiorot
Le piace il mercato in piazza del Popolo?
«Sapevo che sarebbe stata
una collocazione provvisoria. La preferisco, ma
non piace che si debbano
mettere le bancarelle in
piazza, proprio vicino ai
monumenti».
Cosa cerca al mercato?
«Solitamente preferisco
acquistare del vestiario
perché più conveniente,
mentre i prezzi degli alimentari sono uguali a quelli che trovo al supermercato».
Giovanni Salvador
Perché venire al mercato di
Vittorio Veneto?
«Non solo per le compere,
ma anche per incontrare gli
Sergio e Augusta Moret, da 15 anni fedelissimi del mercato del lunedì
amici, fare due chiacchiere
e respirare un po’ di aria
fresca – racconta il coneglianese Salvador –, cosa
che nel mercato della mia
città è impossibile. Da
sempre vengo a Vittorio
perché il mercato è più raccolto e le bancarelle sono
posizionate sotto gli alberi, in maniera ottimale. Il
mercato di Conegliano è
troppo dispersivo. Sono
contento di un ritorno in
via Cavour, proprio com’era una volta, peccato solo
che piazza Flaminio non
possa essere utilizzata».
Quali le sue compere abituali?
«Vestiario. Mi piace guardare, confrontare e scegliere tra le diverse bancarelle con tranquillità e senza impegno cosa che, in un
negozio, non sempre è possibile».
Mario e Antonia Della Colletta
«A parte l’aumento sproporzionato delle bancarelle dei cinesi – osservano i
vittoriesi – negli ultimi anni il nostro mercato è andato in declino in confron-
NORMA FIOROT
Gli alimentari
al mercato
costano quanto
al
supermercato,
invece
per i vestiti
i prezzi sono
più convenienti
to a quelli di Conegliano,
Pieve di Soligo e Sacile. Per
una città come Vittorio,
con una popolazione di
quasi 30 mila persone, è
senz’altro un mercato povero».
Quali bancarelle mancano?
«Si fa fatica a trovare tutta
una serie di articoli legati
al nostro territorio, ad esempio un cesto, una falce,
che una volta c’erano e che,
proprio per essere un mercato, ci dovrebbero essere».
Visto che a voi piace frequentare più mercati, come sono i prezzi?
«Il mercato di Vittorio è
MARIO DELLA
COLLETTA
Qui si viene
soprattutto per
trovare amici. E il
mercato ha il suo
fascino, i centri
commerciali non
potranno
sostituirlo
più caro – precisa Antonia
Dalla Coletta – anche perché le bancarelle concorrenti sono poche, ad esempio sono solo due quelle del pesce».
«Ma l’aspetto principale
del mercato – conclude
Mario – è indubbiamente
sociale, trovare amici,
prendere un caffè in compagnia. E da questo punto
di vista la logistica del nostro mercato, anche con il
suo ritorno a Serravalle, è
senza dubbio la migliore
della zona. Il mercato ha il
suo fascino e non potrà mai
essere sostituito dai nascenti centri commerciali».
Claudia Borsoi
PREALPI SOCCORSO: CALIANDRO PRESIDENTISSIMO
letto il nuovo consiglio
E
direttivo di Prealpi
Soccorso per il quadriennio 2008-2012. Riconfermati (nella foto) sei dei set-
te precedenti consiglieri:
Marco Caliandro (presidente), Salvatore Caliandro (vice), Elena Ciot (segretaria), Massimo Da
Ros, Alberto Dal Mas e
Denis Moret, a cui si aggiunge la nuova nomina di
Claudia Borsoi, che è anche penna de L’Azione.
28
a “fuga dei cervelli”
L
colpisce ancora. Ad espatriare sarà, una volta
finito il tirocinio al Cro di
Aviano, Katy Mastorci,
venticinquenne di Vittorio Veneto, laureata triennale in Biotecnologie sanitarie all’università di
Padova.
A ottobre Katy terminerà
la laurea specialistica in
Biotecnologie mediche e
quindi anche lo stage che
la vede coinvolta, assieme
alla compaesana e collega
trentunenne Jessica Dal
Col, in una importante ricerca sui meccanismi alla
base del linfoma mantellare, un tipo di tumore
che colpisce le cellule specializzate nella produzione di anticorpi.
«Questa ricerca – racconta Mastorci – dura da
diversi anni. Ho iniziato a
lavorarci dallo scorso dicembre. Ogni giorno abbiamo compiti diversi,
che consistono principalmente nell’osservare il
modo in cui le cellule malate reagiscono a determinate sostanze, con cui
vengono opportunamente trattate. Il risultato che
speriamo di ottenere è la
morte di queste cellule e
la successiva guarigione».
L’interesse per la scienza
della giovane si è sviluppato già al liceo scientifico. «Poi, al momento della scelta dell’università, ho
deciso per il corso in Biotecnologie perché era una laurea nuova, appena
nata, quindi creata per
soddisfare una possibile
richiesta».
Eppure l’Italia non sembra essere ancora in grado di valorizzare i suoi ricercatori. Racconta Katy:
«Ho studiato alcuni mesi a Barcellona e
credo
che, una
volta laureata, mi
trasferirò
nuovamente lì
per conseguire
un dottorato della
durata di
quattro
anni. All’estero
danno
molta più importanza al
ruolo del ricercatore, ne
capiscono le potenzialità
e offrono borse di studio
molto più cospicue rispetto quelle italiane. Qui
non si vive con la ricerca,
purtroppo. L’anno scorso
io e i miei colleghi abbiamo firmato una petizione
per poter aumentare ad
almeno mille euro le bor-
KATY MASTORCI
Siamo
completamente
abbandonati,
nel disinteresse
dello Stato.
Abbiamo firmato
una petizione
per poter
aumentare
almeno a mille
euro le nostre
borse di studio:
non abbiamo
ricevuto risposta
se di studio, che attualmente a stento arrivano
agli ottocento. Non abbiamo ricevuto risposta.
E se non fosse per i finanziamenti dell’Airc (Associazione italiana per la ricerca sul cancro) o di altre associazioni organizzate tramite le raccolte
fondi, non potremmo andare avanti. Siamo completamente abbandonati
nel disinteresse dello Stato, eppure è così essenziale lo sviluppo della ricerca, non solo per il miglioramento delle condizioni di vita grazie alle
scoperte che si possono
fare, ma anche per il prestigio di una nazione».
Silvia Albrizio
Dai nostri paesi Vittorio Veneto - Vittoriese
3 agosto 2008
COLLE UMBERTO/ IRENE PIGATTI SUL CIVETTA
SUCCESSO PER SCENA FORESTA
on Giovanni Dan ha
D
recuperato questa foto d’archivio e ne ha rico-
en oltre i mille spettatoB
ri, e forse vicina a quota
1500, l’edizione 2008 di Sce-
struito la storia. Sulla sinistra vediamo Irene Pigatti,
di Colle Umberto: la prima donna a conquistare il
Civetta. Pigatti a 30 anni,
nel 1890, coronò così una
lunga serie di scalate. Altre vette da lei raggiunte
furono il Cristallo, la Marmolada, la Pala di San
na Foresta, la rassegna teatrale nelle frazioni di Fregona diretta dal Collettivo di
ricerca teatrale e sostenuta
dal Comune e dalla Banca
Prealpi. Esauriti i 270 posti
a sedere a Sonego per “Adeliño e il magico feral”,
spettacolo del gruppo fregonese TeatroMenomale, e
Martino, il Pelmo e l’Antelao, Pigatti andò sposa a
Luigi Tarlazzi che fu anche
sindaco di Colle Umberto.
TERMINA SABATO 2 IL MILAN JUNIOR CAMP: DAL 2000
VITTORIO HA LE ESTATI (E NON SOLO) ROSSONERE
200 giovani calciatori
D
a qualche anno i
vessilli rossoneri a
Vittorio Veneto
sventolano più frequentemente rispetto alle vittorie
del Milan. Merito (o colpa...) di Sporteventi, l’associazione sportiva vittoriese che dal 2000 ha stretto un legame sempre più
forte con la società calcistica milanese.
«Stavamo allestendo una
macchina organizzativa di
eventi da svolgere al Victoria Campus - ricorda
Piero Marchioni, allora
presidente di Victoria
Sport, che stava realizzando l’ancora incompiuta struttura di Costa - e
pensammo a dei “camp”,
settimane di vacanza con
più sport. Quasi per caso
arrivammo a conoscere
Massimo Campioli, direttore amministrativo del
Milan (uno dei due, per intendersi, che al Milan mettono le firme, l’altro è Adriano Galliani, ndr), che
ci propose di entrare nell’organizzazione dei Milan
Junior Camp, le vacanze a
base di calcio per ragazzi».
Era il 2000. Per la presentazione dei Milan Junior
Camp a Vittorio Veneto
venne Franco Baresi, mitico campione allora vicepresidente rossonero.
«L’anno successivo organizzammo i camp anche a
Cortina, l’anno dopo anche a Merano e Jesolo, poi
anche a Pola. Da qualche
anno siamo stabili in quattro sedi: Vittorio, Cortina,
Jesolo e Pola».
Partecipare ad una settimana di Milan Junior
Camp è piuttosto costoso:
500 euro se non si dorme
in albergo, altrimenti sono
680. Oltre all’attività, si
porta a casa uno zaino di
abbigliamento rossonero
di marca. «Il prezzo impostoci dal Milan è il più
alto tra tutti i camp - spiega Marchioni - che oggi
sono organizzati da sempre più squadre: noi lo fac-
sono già previste repliche in
autunno; 350 a Piai per “Fair
Play”; spettatori rimandati
a casa dal centro sociale esaurito per “Le regine di
P. MARCHIONI
Questa è anche
un’operazione
turistica. Gente
che scopre la
nostra terra
grazie ai Milan
Camp, e magari
ci torna,
preferendola a
Cortina e Jesolo
ciamo sempre presenti alle riunioni dei gestori, ma
da Milano rispondono
sempre picche, chiedendoci invece di tenere sempre alto il livello offerto,
convinti che così i numeri continuano a venire. Finora hanno ragione».
A Vittorio Veneto i Milan
Camp portano, in queste
due settimane a cavallo
tra luglio e agosto, quasi
200 ragazzi, più altre decine di genitori.
«Un’operazione che non è
azzardato definire turisti-
ca. È tutta gente che scopre la nostra terra grazie
ai Milan Camp, e magari
ci torna, preferendola alle altre sedi come Cortina
e Jesolo, nelle quali pure
offriamo lo stesso servizio allo stesso prezzo».
A testimoniare ulteriormente l’avvenuto legame,
è arrivata la partecipazione del Milan nella società
che ha realizzato e gestisce il Marco Polo Sporting
Center, unico caso in cui
la società milanista partecipi ad un’operazione non
esclusiva. Un impianto,
attivo dall’estate 2005, che
è venuto ad inaugurare Zvonemir Boban, campionissimo croato che i milanisti non dimenticano.
Il Marco Polo, oltre ad ospitare i Milan Junior
Camp, accoglie ritiri di
squadre di calcio, e soprattutto i Milan Team
Camp, stage settimanali
di calcio con gruppi di
tutto il mondo, durante
tutto l’anno. «Dobbiamo
JUDO / CATTAI VINCE ANCORA
a maestra elementare EnriL
ca Cattai, portacolori del
Kodokan Judo Vittorio Veneto,
ha conquistato a Bruxelles il titolo di judo per la sua classe di
età e di peso ai World Masters
Forum, torneo per atleti di tutto il mondo. Ha sconfitto 4 avversarie e così doppiato il successo di Vienna 2004.
Anzano” del Collettivo di
Ricerca Teatrale; circa 300
spettatori per l’ultimo spettacolo, il teatro di strada di
“Fiesta”.
LETTURE A CORDIGNANO
1 agosto alle
V21caenerdì
presso la bibliotedi Cordignano il
gruppo
Fiabeggiando
presenta lo spettacolo
“Voce di libro”: lettura
d’attore, con Enrica Gasparin.
“SIAMO I GESTORI MIGLIORI”
nche quest’anno, Sporteventi si accinge ad essere il
A
miglior gestore tra tutti quelli che organizzano Milan Junior Camp in tutta Italia, e anche all’estero: sono
quasi 900 i ragazzi che, letteralmente da tutto il mondo,
hanno accolto l’invito di Marchioni e del suo staff (“nel
quale - precisa sorridendo - c’è qualcuno che si ostina a
non essere milanista...”).
Nel corso degli anni il rapporto con la società rossonera si è molto stretto. Campioli è diventato quasi di casa
a Vittorio Veneto, così come Pierino Prati, il vecchio
bomber, testimonial del Milan e anche di Sporteventi,
per conto del quale segue tutti i Milan Camp.
farne sempre di più, anche se non è facile - conclude Marchioni - per far
girare l’impianto tutto
l’anno. D’estate con i Milan Camp abbiamo raggiunto la massima capienza possibile (quest’anno dopo aver riempito l’Hotel Terme sono stati mandati dei ragazzi an-
Pierino Prati (ex calciatore, oggi dirigente del Milan) e Piero Marchioni di Sporteventi
29
che all’Hotel Flora, ndr).
Con i Team Camp possiamo e dobbiamo ancora crescere. Portando gente che, fino a prova contraria, viene nella nostra
terra, la conosce, ci spende, e ci torna». Possibile
che siano davvero tutti
milanisti?
Alessandro Toffoli
30
Dai nostri paesi Vittoriese
3 agosto 2008
MONTANER FESTEGGIA
“IL PUPILLO DI DON GALERA”
l 20 luglio la parrocchia
Igiato
di Montaner ha festegi 50 anni di sacerdozio del paesano don Marco Pizzol (attualmente parroco in solidum a Codognè, Roverbasso, Cimavilla e Cimetta). Tanti lo ricordano quando era ancora giovane seminarista, altri lo hanno incontrato
quale vicerettore al colle-
in canonica e, sebbene fosse giovane, lo teneva spesso più in considerazione
dei cappellani.
Battagliero don Marco lo
sarà per natura, ma certo
anche perchè ha mons. Faè
quale punto di riferimento.
La popolazione di Montaner si è stretta attorno a
don Marco durante la santa messa, animata dal coro, e alla fine gli ha fatto
dono di un quadro con
l’immagine della chiesa di
Montaner.
gio Dante, molti si sono tenuti costantemente informati su di lui attraverso la
sua famiglia.
La celebrazione è stata anche un tributo alla memoria di mons. Giuseppe Faè
(storico parroco di Montaner) che considerava il
giovane Marco il suo pupillo. Voleva che durante
le vacanze restasse sempre
COMPLETATI I RESTAURI ALLA MADONNA DI VAL
Rugolo ritrova
la sua chiesetta
I lavori alla chiesa della Madonna di Val di Rugolo
(da non confondere con la chiesa di Val di Montaner)
Sophia Da Ros e Giulia
Pizzol hanno fatto parte
della sezione Free to Fly i
cui membri avevano
un’età compresa tra il 12 e
i 14 anni. Arianna Dal Cin
e Francesca Buriola sono
diventate parte attiva del
gruppo Y Gen formato da
chi di anni ne ha tra i 15 e
i 18.
La visione dei film in concorso e dei cortometraggi, il dibattito su quanto
visto e le votazioni hanno
intervallato nelle impegnative giornate l’incontro con attori e registi, i
concerti e il poco tempo
libero da trascorrere in famiglia dove erano ospitate.
Una di loro, Arianna Dal
Cin, ha inoltre vissuto
un’emozione in più. È stata infatti scelta per far parte della delegazione dei ragazzi presenti a Giffoni
che si è recata a Napoli per
incontrare il Presidente
del Consiglio, Silvio Berlusconi.
«L’esperienza “Giffoni” è
stata una delle migliori
che io abbia mai vissuto dice Giulia Pizzol- Ad un
tratto, mi sono ritrovata
dentro ad un grande e fantastico sogno colmo di colori, suoni, melodie, emozioni forti almeno quanto
i sentimenti. Ho stretto amicizie con ragazzi e ragazze di altri paesi che mi
hanno fatto scoprire realtà
fino ad ora sconosciute.
Ho incontrato i miei miti
e i miei maestri e parlando con loro ho cercato di
capire se loro erano poi
così tanto diversi da me,
diversi da tutti noi. Alla fine però mi sono resa conto che sono esattamente
come noi e che con loro si
può instaurare un rapporto. Insomma Giffoni è stata fantastica, porterò questa avventura per sempre
con me, chiusa in un cassetto dentro il mio cuore,
che aspetta di essere riaperto un’altra volta».
Gerda De Nardi
SARMEDE/ DA ROS, PIZZOL, DAL CIN
E BURIOLA AL FESTIVAL DI GIFFONI
“Un sogno di colori”
a Sarmede al Festival
D
del Film per Ragazzi
di Giffoni. Quattro giovani studenti, due delle medie e altrettante della superiori hanno trascorso
Inaugurazione
venerdì 15
alle 10 con
mons. Zagonel
sostegno del terrapieno.
A questo si è provveduto
con una barriera di micropali collegati a dei tiranti ben fissati nella roccia marmosa su cui l’edificio è in gran parte costruito. Il lavoro è stato eseguito dalla ditta Tecniche di perforazioni speciali di Polcenigo. La ditta Geg di Bibano ha rifatto il tetto ed eseguito il lavoro di protezione delle
fondamenta dall’umidità.
Il tutto è stato seguito dallo studio dell’architetto
Nassuato di Vittorio Veneto.
I parrocchiani di Rugolo
da parte loro hanno rimesso a nuovo tutte le
suppellettili, dai banchi ai
candelieri.
La festa di inaugurazione
della chiesa della Madonna di Val dopo il restauro
avrà luogo venerdì 15,
giorno dell’Assunta, alle
10. La messa sarà celebrata dal vicario generale
mons.Martino Zagonel.
O
ltre all’artistica
chiesa parrocchiale, Rugolo ha
in mezzo alle valli un’altra chiesa, quella della
Madonna di Val, che risale nella parte più antica al
Cinquecento e che poi è
stata ampliata nei primi
decenni del Settecento.
Una strada carrozzabile
una volta congiungeva la
chiesa al centro di Rugolo, poi però una slavina
l’ha resa impraticabile. Ora vi si accede attraverso
più sentieri oppure attraverso una strada che sale
dai Palù di Sarmede, molto ripida e piena di sassi.
La chiesa della Madonna
di Val aveva bisogno di un
nuovo tetto e di essere
protetta contro l’umidità
che saliva dalle fondamenta e soprattutto che
fosse rafforzato il muro di
LAVORI
DELLE DITTE
E CONTRIBUTI
DEI PARROCCHIANI
dieci giorni speciali, a contatto con artisti del cinema
ma soprattutto con altri
2201 ragazzi provenienti
da tutta Italia e da 33 paesi europei ed extraeuropei.
CHERNOBYL
i è concluso lunedì 28
Smanenza
luglio il mese di perorganizzato dal
Comitato Chernobyl diVittorio Veneto: 28 bambini e ragazzi bielorussi
sono stati ospitati in famiglie, altri 12 hanno vissuto a Casa Zardetto a Fregona. Dal Comitato un
ringraziamento a tutti i
collaboratori. E si cercano
nuove famiglie volontarie!
Info: 0438-554257.
ECOMARATONA... E NON SOLO
itorna per la quinta eR
dizione l’Ecomaratona
dei Cimbri. E si arricchisce.
Domenica 21 settembre si
correrà, con partenza alle
9, la gara: 42,195 km che
salgono fino al Cansiglio e
ritorno a Fregona. La gara
sarà affiancata, oltre che
dalle corse di 6 e 11 km, anche da una passeggiata di
nordic walking. Inoltre sabato 20 sarà sperimentato
l’Antico Troi degli Sciamani, circa 70 km da Vittorio
Veneto a Vallorch, Mezzomiglio, Palantina, poi Cadolten e arrivo a Fregona,
in luoghi carichi di suggestioni della natura, ma anche della mitologia locale.
Sabato 20 correranno solo
alcuni ultramaratoneti invitati; dal 2009 il Troi potrebbe diventare, come gara a coppie, parte integrante del programma dell’ecomaratona. Informazioni su www.ecomaratonadeicimbri.it
CAPPELLA M. / NOZZE D’ORO
CAPPELLA MAGGIORE: Vittoria e GianBattista Scarpis
ittoria e GianBattista
Scarpis festeggiano
le nozze d’oro circondati
dall’amore dei figli, nipoti, parenti e tutti i tanti amici che ogni giorno condividono le gioie della vi-
V
ta.
Si unirà alla famiglia l’intera comunità nella santa
messa che sarà celebrata domenica 3 agosto alle 11 nella chiesa di Cappella Maggiore.
IL SANT’ANTONIO DI ZAMBON
l paese delle fiabe ha una fiaba in più. Una grande
Imostra
composizione con al centro Sant’Antonio fa ora bella
di sè su una facciata di un palazzo della piazza.
È opera di Linda Wolfsgruber e della sacilese Tamara
Zambon. Annunciato, nel frattempo, il tema della mostra 2008: sarà “I canti dei ghiacci, le fiabe dalle Regioni Artiche”, quindi storie dall’Alaska alla Groenlandia
alla Siberia. La sezione monografica sarà dedicata all’illustratore tedesco Ivan Gantschev. In tutto saranno esposte circa 300 tavole, di 40 artisti, di 20 paesi del mondo. La mostra sarà inaugurata il 19 ottobre.
Dai nostri paesi Quartier del Piave
3 agosto 2008
SINDACI DEL QDP:
STOP AI NOMADI
LABORATORIO
PER BAMBINI
31
PIEVE: NOVITÀ
AL MERCATO
REFRONTOLO:
PER I NEONATI
sindaci di Farra, Moriago, Refrontolo,
ambini e ragazzi alla scoperomenica 20 luglio, in concomitanza
amministrazione di Pieve ha disposto una
Idottare
B
D
Pieve e Sernaglia hanno deciso di ata dei segreti del meravigliocon i festeggiamenti di Santa Mar- L’nuova collocazione del mercato settimanaun’ordinanza che vieta il sogso paesaggio dei Palù del Quargherita, patrona del paese, il Comune di le. 41 bancarelle su 112 sono state spostate rigiorno o la dimora dei nomadi in aree
pubbliche fino a quando non saranno individuate apposite aree attrezzate. Il divieto non riguarda gli esercenti lo spettacolo viaggiante preventivamente autorizzati in occasione di fiere e sagre paesane. I primi cittadini hanno anche stabilito di redigere un regolamento che disciplini la materia coinvolgendo i colleghi della Vallata.
tier del Piave con Legambiente
il 25, 26 e 27 agosto. I laboratori e le visite guidate si svolgono
dalle 9.30 alle 16.30 al Centro di
educazione ambientale di Fontigo (nell’ex scuola elementare).
Quota di iscrizione: 15 euro.
Informazioni e iscrizioni (entro
il 20 agosto) al 333-4961966 o al
348-7729417.
Refrontolo ha consegnato ai genitori dei
bambini nati tra il giugno 2007 e il giugno
2008, un assegno di
250 euro. Si tratta di una somma erogata a sostegno della genitorialità che quest’anno
verrà destinata a dodici famiglie.
BREVI QUARTIER DEL PIAVE
NEL 2007 41 FIGLI DI STRANIERI SU 107 NATI
Farra, record
di neonati stranieri
S
e le giovani coppie
farresi non aumentano la propria prolificità, e se gli immigrati continuano a procreare con i
ritmi degli ultimi tempi,
nel giro di uno-due anni si
arriverà a un rapporto di
uno a uno: un neonato
straniero ogni neonato italiano.
Il 2007 ha registrato 41
neonati stranieri e 66 italiani (e tra questi rientrano
anche i figli delle coppie
miste, cioè composte da
un italiano e una straniera,
o viceversa). In termini
percentuali, il 37,6% dei
nuovi nati è figlio di coppie immigrate. Rispetto al
2002 le nascite non-italiane sono aumentate del
51,9%.
«A mio avviso questi dati
sono frutto di due fenomeni – afferma il solighese Angelo Cremasco, uno
dei primi operatori Caritas a occuparsi di immigrati a livello diocesano –.
Il primo: a Farra nascono
pochi autoctoni. Il secondo: nel territorio comunale sono presenti etnie che
hanno una elevata natalità.
È il caso dei bengalesi, che
provengono da un Paese
con 150 milioni di abitanti e qui si sentono “persi”.
Per loro fare figli è anche
un modo per sentirsi più
Neonati italiani e stranieri
in Comune di Farra di Soligo
Anno
Italiani
Stranieri
2004
2005
2006
2007
55
69
61
66
18
18
22
41
numerosi».
Non concorda completamente Paolo Brugnera, assessore ai Servizi sociali e
alla Famiglia: «La natalità
degli italiani non è elevata
ma c’è un po’ di crescita
negli ultimi anni – afferma
–. L’aumento di nati tra gli
stranieri è dovuto al numero elevato di presenze
giovani, provenienti soprattutto da Bangladesh,
Marocco, ex Jugoslavia, e
anche Romania. È un’immigrazione che tende a
stabilizzarsi, diversi macedoni, ad esempio, hanno
creato delle piccole imprese».
Impennate di nascite di
questo tipo creano problemi all’amministrazione.
Specie per la programmazione delle politiche scolastiche. Venti neonati in
più significano una classe
in più alle elementari e
quindi un’aula, la mensa
più grande, il pulmino... La
scuola deve poi attrezzarsi adeguatamente da un
punto di vista didattico
«anche se un conto è inserire in classe bambini o ragazzi che sono nati all’estero, un altro è avere nelle classi bambini nati in Italia, specie se hanno frequentato la scuola dell’infanzia» secondo Brugnera. Qui si pone un problema segnalato da Cremasco: «Spesso le donne immigrate non lavorano e
tengono i bambini piccoli
con sé. Così, non frequentando l’asilo, non apprendono la lingua. Inoltre i genitori immigrati non sono
in grado di sostenere i figli
nel percorso scolastico, ad
esempio non hanno gli
strumenti per aiutarli nei
compiti». I dati sulle bocciature sono lì a dimostrare la fondatezza di queste
osservazioni.
REFRONTOLO: la nuova piazza
secondo il Wwf
L’assessore Paolo Brugnera
La chiave di volta per venir fuori da tali difficoltà è
rappresentata dalla crescita del livello culturale delle donne. Su questo Brugnera e Cremasco concordano al cento per cento.
«Noi promuoviamo corsi
scolastici con la collaborazione del Centro territoriale permanente – spiega
Brugnera –. Quest’anno
abbiamo avuto 40 iscritti
per un corso di lingua e
cultura italiane di 60 ore.
Se imparano la lingua, le
mamme sono in grado di
parlare e confrontarsi con
gli insegnanti, iniziano a utilizzare i servizi, partecipano di più alla vita sociale».
Ancora una volta comuni,
scuola e volontariato devono arrangiarsi, lasciati a
se stessi da uno Stato che
non ha scelto un modello
migratorio.
L’assessore è consapevole
che «non sarà facile arrivare all’integrazione, già
mi accontenterei di una
buona convivenza». I segnali, in questo senso, comunque già ci sono. Di recente, ad esempio, alla
scuola materna di Col San
Martino hanno fatto dei
lavori di muratura. Tra i
volontari c’erano un marocchino, un albanese e un
senegalese. Peccato siano
altre le notizie che vengono fatte passare nei mass
media.
Agenda Quartier del Piave
VENERDÌ 1
Alle 19.30 apre in piazza Arditi a
Falzè di Piave “Falzetissima Estate
2008”, manifestazione promossa dalle associazioni locali. Churasco e musica dal vivo. Per tre sere mercatino
di artigianato, oggettistica e usato.
A Moriago riprende la Festa della patata. Alle 21.30 concerto dei “Segnali caotici”. Al campo sportivo.
SABATO 2
Prosegue a Falzè “Falzetissima E-
state 2008”. Dalle 19.30 galletti allo
spiedo e musica dal vivo.
Al Molinetto della Croda di Refrontolo prosegue fino al 31 agosto la mostra di scultura di Carlo Balljana.
DOMENICA 3
Alle 9 a Moriago, nell’ambito della
Festa della patata, 44ª edizione della corsa ciclistica per allievi. Alle 19
serata del gnocco de casada.
Termina a Falzè “Falzetissima Estate 2008”. Alle 18.30 spettacolo con
giocoliere e musica dal vivo con Franco Fabbrica Show e Double Voice.
MERCOLEDÌ 6
Alle 21, al parco Vela in piazza Caduti nei Lager a Pieve di Soligo, la
compagnia Circo Tre Dita presenta lo
spettacolo di burattini “Il più piccolo
circo del mondo”. In caso di pioggia
all’auditorium Battistella-Moccia. Ingresso libero.
SABATO 9
Inizia oggi la Festa d’estate al Moli-
spetto alla loro tradizionale collocazione per ragioni igienico-sanitarie, di sicurezza (per consentire il passaggio per i mezzi di soccorso), e di
salvaguardia dell’utenza debole (creazione di
percorsi accessibili ad anziani e portatori di handicap). In particolare i veicoli privati non potranno più circolare all’interno del mercato, via
Schiratti viene liberata fino all’incrocio di via
Capovilla, e i luoghi pubblici (chiesa, municipio....) sono stati resi più facilmente accessibili.
netto della Croda di Refrontolo.
Il Comitato Wwf di Refrontolo prende posizione sul progetto di rifacimento di piazza Fabbri. In particolare l’associazione propone di rimpicciolire l’attuale parcheggio, mimetizzandolo con una spessa siepe mista di cespugli e alberi, interrompere la circolazione del traffico
dall’angolo della via per il Molinetto fino all’ufficio postale, riorganizzare il secondo parcheggio già esistente sotto la scuola materna, trasformare in zona pedonale (il più possibile piantumato) tutto lo spazio rimasto
libero dal traffico e dal parcheggio. In questo modo, secondo il Wwf, si massimizzano gli spazi liberi dalle auto e le aree verdi, e si riduce la spesa a carico dell’amministrazione.
PIEVE: lavori pubblici al via
Cominceranno il 25
agosto alcuni lavori di
riqualificazione urbana e di abbattimento
di barriere architettoniche nel territorio
comunale di Pieve di
Soligo. Il primo riguarda la sistemazione della strada laterale ad ovest della
scuola elementare di
Barbisano che da
privata diventa pubblica; il secondo consiste nella pavimentazione con cubetti di porfido della parte sud di Borgo Stolfi (nella foto); il terzo è rappresentato dalla costruzione della pista ciclabile in via Conegliano; per finire verrà ridisegnato
il sistema pedonale all’incrocio tra via Sernaglia e via
Montello, e verrà realizzato il marciapiede in via Pio X.
Spesa complessiva prevista: 720 mila euro. Ad aggiudicarsi l’appalto la ditta Sici di Fonzaso.
La Maia ricorre al Tar
La Maia ha presentato ricorso contro la Provincia di Treviso e il Comune di Pieve per l’Autorizzazione integrata
ambientale (Aia) provvisoria, perché ritiene illegittimo il
limite di 1.014.000 capi. L’azienda chiede un aumento
di 200 mila unità. Il provvedimento era nato a seguito
dell’azione del comitato popolare “Rompi Maia” sorto
per ottenere una mitigazione degli odori e dell’inquinamento.
SERNAGLIA: fine della vicenda Egest
Con l’approvazione da parte della Commissione tecnica regionale della variante 7 può dirsi definitivamente
conclusa la complessa e delicata vicenda della E-gest
(ex Ita-Sol). La variante, infatti, stabilisce che l’area della zona industriale di Falzè in cui si trova lo stabilimento sia destinata a servizi per le attività produttive (ad esempio mensa). Oggi l’area risulta completamente bonificata: sono stati rimossi i rifiuti tossico-nocivi stoccati
all’interno dello stabilimento e i residui generati dalla distillazione delle morchie di verniciatura. La verifica che
i parametri siano all’interno della norma è stata eseguita dall’Arpav sia su campioni di terreno che di acqua di
falda. L’intera operazione di bonifica è stata eseguita
senza spese a carico del Comune di Sernaglia. Attualmente la proprietà dello stabilimento non fa più capo alla E-gest, ma è passata a una società immobiliare che
ha presentato al Comune istanza di demolizione del fabbricato previa approvazione del piano operativo per lo
smantellamento e la rimozione della parte impiantistica.
Se l’amministrazione si dice soddisfatta del risultato perseguito a costo zero dopo anni di carte bollate e sopralluoghi, l’opposizione rivendica a sé il merito di aver
posto, a suo tempo, il problema all’attenzione dell’opi-
Dai nostri paesi Vallata - Bellunese
3 agosto 2008
ROLLE: IL VESCOVO PER SAN GIACOMO
n’assemblea liturgica orante, attenta e numerosa si è riunita a Rolle per onorare il patrono san Giacomo.
L’ascolto della Parola e l’omelia del vescovo Corrado hanno sollecitato a cercare di primeggiare nel mettere la propria vita al servizio
di Dio e degli altri attraverso il dono gratuito di se stessi. Al termine dell’Eucaristia
gli è stato fatto omaggio di un cesto di prodotti tipici, della foto della pala dell’altare e
della foto dell’icona del battistero con il desiderio di essere ricordati nella preghiera.
Favoriti dal bel tempo, è seguito nel piazzale della canonica un brindisi, nel corso del
quale ognuno ha avuto la possibilità di parlare con il nuovo vescovo.
U
CISON / SUL MONTE CASTELAZ
Il capitello
di San Gaetano
I
l 7 agosto ricorre la festa di San Gaetano. Il
santo sarà celebrato
dai cisonesi con la messa
e una “merenda in vetta”
presso il capitello omonimo sul Monte Castelaz.
Il luogo e l’erezione del
capitello presentano alcuni spunti curiosi e interessanti, che vale la pena di ricordare.
A cominciare dal culto di
San Gaetano da Thiene
(Vicenza 1480-Napoli
1547) che, con alcuni
compagni, fra cui il futuro papa Paolo IV, fondò
nel 1524 la congregazione dei teatini. Il culto non
ha radici nella nostra diocesi e tantomeno tra i
monti di Cison.
Quando nel 1958 fu rimboscata la zona, una volta deciso di erigervi un’edicola per la devozione
popolare, la scelta cadde
curiosamente su San
Gaetano perché i tre tecnici di supporto alla Forestale portavano tutti il
nome di Gaetano. Si trattava per la
cronaca dei
cisonesi Gaetano Nicaretta (meglio
conosciuto
come Tano
Curt) e Gaetano Sasso
(Tano Longo)
e del responsabile della
Forestale di
Vittorio Veneto Gaetano
Avvocaturo.
L’idea di un
capitello fu
presto condivisa anche da
Gaetano Toffolatti, sempre di Cison.
Il capitello è in posizione
panoramica, a quota 586.
Lo si può raggiungere agevolmente con uno
strappo di circa mezz’ora
partendo poco sopra la
Baita alle Grotte, a nord
di Cison verso il Bosco
delle Penne Mozze.
Giovedì 7 agosto si festeggia San Gaetano
presso il capitello ad esso dedicato
Il sentiero è agevole e la
manutenzione costante.
Dagli anni del secondo
rimboschimento (196062) vi provvede, con altri
amanti della montagna, il
cisonese Amelio Sasso, a
suo tempo fra i costruttori del rifugio “Ai Loff ”,
che si occupò anche della cura del capitello fino al
2002 quando l’edicola fu
CORSA IN
NORDICWALKING
radicalmente restaurata
per opera di alcuni soci
del Cai di Pieve di Soligo
“Velio Soldan”.
Giunti al capitello, il sentiero prosegue dolcemente fra bei panorami per
poi scendere alla località
Pissol, punto ideale per
salire ai Loff o alla Scaletta di San Boldo attraverso Casera Soldan.
Il luogo è anche ricco di
riferimenti storici. Sul poco distante Pian de Castelaz, nel 1983-86 il
Gruppo Archeologico del
Cenedese ha identificato
i resti di un insediamento tardo romano-altomedievale (IV-VI sec. d.C.).
Ma non mancano elementi riferibili all’immaginario collettivo. Una
quindicina di anni fa sul
Crodon de Corradin, a
sud di San Gaetano, qualcuno giura di essersi imbattuto sul Biss Basalizh.
Il fatto ebbe qualche eco
anche nella stampa locale.
Per i più giovani, digiuni
di queste storie, il Basalizh è un mostro fantastico, rintracciabile ancora
nella zoologia greco-romana, con poteri malefici e terribili. Nella nostra
zona era raffigurato da
chi aveva avuto l’avventura di incontrarlo “arrivato in volo dopo un grosso temporale” con ali di
pipistrello, coda di pesce,
occhi di fuoco e una cresta a guisa di corona.
Enrico Dall’Anese
CISON, È DEDICATA A SAN VITO
SCUOLA DELL’INFANZIA DI CISON
Riaperta la chiesetta
Le ricette dei genitori
opo anni di chiusura è
D
stata riaperta al culto la
chiesa di San Vito in Cison.
isto il grande sucV
cesso di “Dolcimerende per piccole pesti”,
L’edificio venne chiuso anni fa per copiose infiltrazioni e pericolo di crollo. Risolti i problemi con i pro-
prietari delle aree adiacenti, sono stati eseguiti i lavori di ristrutturazione del tetto e di bonifica dalle infiltrazioni. Quindi sono stati
realizzati i nuovi infissi e restaurato il portone di ingresso. Il restauratore
Ceschin ha poi recuperato l’altare ligneo.
Interventi anche all’esterno con il nuovo
ciottolato rialzato. Ultimo intervento nel
2008 con la tinteggiatura delle pareti interne e la collocazione
dei nuovi banchi.
le mamme e i papà dei
bimbi della scuola parrocchiale dell’infanzia
“Annibale Brandolini” di
Cison hanno deciso di
ripetere l’esperienza. In
occasione della mostra
Artigianato Vivo presentano “Vieni a mangiare a casa mia?”, un ricettario che raccoglie
“piatti delle feste”, i migliori antipasti, primi e
secondi che tutti realiz-
TRICHIANA: LATTE FRESCO
SELF-SERVICE
enerdì 1° agosto si tieabato 2 agosto alle 10
V
S
ne la prima edizione
all’esterno
della
della corsa in norCoop San Felice di Tridicwalking “Su e do par i coi
de Stabie”.
Nell’ambito della festa paesana che prosegue fino a
domenica 3. Comincia invece sabato 2 agosto “Qualche dì a Fara de Mel”, nove
giorni di festa e sport per
stare insieme a Farra di Mel.
Organizza il Cral Farrese.
zano quando c’è un invito speciale.
Come per le ricette dei
dolci della precedente
raccolta, anche queste
hanno in comune tre caratteristiche: contengono
ingredienti di facile reperibilità, sono realizzabili
in tempi ridotti (per la
gioia di tutte le mamme e
i papà che cucinano), sono di effetto e di sicuro
successo. Il libretto contiene una sezione speciale, realizzata grazie al
contributo dei genitori
33
chiana l’azienda agricola Dario Rosset inaugura il primo distributore
di latte crudo in Valbelluna. Il distributore, dislocato a due passi dal
centro, sarà attivo 7
giorni su 7 e 24 ore su
24. Un litro di latte co-
sterà 1 euro. Sono disponibili bottiglie di
plastica, riutilizzabili e
facilmente lavabili, con
capacità di 1 litro al costo di 0,30 euro. Il latte,
fresco di giornata e accuratamente filtrato, va
conservato sempre in
frigorifero (da 0° a 4° C)
e consumato crudo entro le 48 ore.
BREVI VALLATA
TARZO: appuntamenti
Alle 20 di sabato 2 agosto nella palestra comunale di
Tarzo finale del torneo di calcio a 5 “Pedata sulla pelota”. Organizza Ac Vallata 1999.
Alle 9.45 di domenica 3 comincia la Giornata dell’Emigrante. Dopo il ritrovo presso lo stand della pro loco,
corteo con la banda di Moriago fino alla chiesetta di
San Martino di Fratta dove alle 10.30 viene celebrata
una messa. Alle 13 pranzo e consegna delle pergamene del pittore Franco Gatti.
PRADERADEGO: festa alpina
Domenica 3 agosto Praderadego diventa
alpina!
Alle
9.45 alzabandiera al cippo di
Croda Rossa,
alle 11.30 messa al campo, alle 12.30 rancio,
alle 15 musica
e quattro salti in
allegria. Organizzano gli alpini di Valmareno.
REVINE: messa
alla Madonna della Neve
Domenica 3 agosto, in occasione della festa della Madonna della Neve, nella chiesetta ad essa dedicata in
località Lama delle Crode a Revine viene celebrata una
messa alle 17.
MIANE: aggiudicati due lavori
Con un’offerta di 508.652 euro l’impresa Battistella Costruzioni di Pieve di Soligo si è aggiudicata la gara d’appalto per i lavori di ristrutturazione e riqualificazione del
teatro Verdi.
Sarà invece l’impresa F.M. installazioni srl di Dosson a
costruire la struttura operativa di coordinamento a livello comprensoriale di Protezione civile da realizzarsi sempre a Miane. La ditta ha vinto con un’offerta di 198.598
euro Iva esclusa.
che provengono da altri Paesi e che hanno
voluto condividere i piatti tipici delle loro
terre d’origine,
superando l’imbarazzo e le difficoltà linguistiche.
Ogni ricetta è
corredata da un disegno:
ogni bambino ha ritratto
la propria mamma e il
proprio papà, in modo originale e personale, co-
me solo i bimbi così piccoli riescono a fare.
I proventi della vendita
del ricettario saranno devoluti alla scuola stessa.
34
Dai nostri paesi Conegliano
AMPLIATA L’ASSISTENZA DOMICILIARE
Anche la domenica
partire dal mese di luA
glio il Comune di Conegliano ha attivato il servizio di assistenza domiciliare festivo anche la domenica mattina, con orario dalle 9 alle 13. Il nuovo servizio può essere ri-
chiesto esclusivamente da
persone che già usufruiscono del servizio domiciliare e che si dovessero
trovare in situazioni di emergenza quali: grave malattia improvvisa, aggravamento improvviso della
3 agosto 2008
patologia sofferta, infortunio e interventi urgenti
in assenza di familiari disponibili. Per usufruirne è
sufficiente contattare il
numero di telefono di riferimento, lo 0438413431, al quale risponde
un’assistente domiciliare.
Il servizio domiciliare è attualmente garantito da
un’assistente sociale responsabile, da tre assistenti domiciliari dipendenti del Comune e da
cinque assistenti domiciliari esterne. «L’obiettivo
che ci siamo ripromessi, di
carattere sia organizzativo sia economico, è quello di arrivare alla copertura di tutte le 24 ore – spiega l’assessore Loris Balliana –. Per questo abbiamo
cominciato con il turno
domenicale ed estendendo il servizio di assistenza
domiciliare anche alle persone ospiti in casa di una
famiglia residente, per pe-
Tutti vogliono
i dissuasori!
P
Le vie in cui verranno realizzati
gli attraversamenti pedonali rialzati
via dei Mille (davanti alla scuola)
via Ferrera
via Bachelet
via Mameli
via Borgo Porta (all'altezza del supermercato)
via Pastin Santin (davanti alle scuole)
viale Istria (davanti all'ex Boutique del dolce)
via Fabio Filzi (di fronte alla scuola media Grava)
via A. Diaz (alla confluenza con via Marco d'Aviano)
via Vittorio Emanuele II (nei pressi della fontana dei cavalli)
via Lourdes (all'altezza della gelateria verso la chiesa)
via Maggior Piovesana (all'altezza del Commissariato)
zione della velocità costituiti da attraversamenti
pedonali rialzati. «L’altezza e la profondità dei manufatti non è uguale per
tutti – spiega Miorin –
ma è dimensionata in relazione alla tipologia della strada. Anche la pendenza delle rampe può
variare, a seconda della
velocità cui si vogliono far
andare i mezzi, fino a un
massimo del 10%. Il modello utilizzato è del tipo
di quelli già realizzati da
tempo nelle vie Einaudi e
Colombo».
Questo lotto di tredici attraversamenti costerà al
Comune 70 mila euro. «I
lavori – sottolinea Miorin
– si concluderanno all’inizio di settembre. La
scelta del periodo è stata
fatta per ridurre i disagi
ai cittadini. È stata anche
prevista l’installazione di
alcuni dossi dissuasori,
sempre del tipo in asfalto
a basso impatto. L’esperienza ci dice che l’asfalto
è il migliore materiale per
questi manufatti». Miorin
assicura che a questo lotto di interventi ne seguirà,
più avanti, un altro.
In via Lancieri di Firenze
Messa alla Madonna della Neve
Martedì 5 agosto, alle 9 nella chiesetta della Madonna
della Neve, messa per la ricorrenza della Madonna della Neve. La chiesetta è aperta tutte le domeniche pomeriggio dalle 15.30 alle 18.30.
English camp per ragazzi
L’assessore Leopoldo Miorin
(in prossimità delle piscine), strada di una certa
larghezza, sarà realizzata
un’isola salvagente, dotata di luci lampeggianti,
che consentirà al pedone
di spezzare l’attraversamento in due fasi distinte.
Migliorerà anche la pubblica illuminazione
Per quanto riguarda invece la pubblica illuminazione, il Comune ha deciso di esternalizzare il servizio di manutenzione dei
punti-luce. «Finora –
spiega Miorin – la manutenzione era a cura dei dipendenti comunali. Ma la
carenza di personale non
ci consente di fare un lavoro come si deve. Per
questo abbiamo deciso di
affidare il servizio a una
ditta esterna dotata dei
mezzi necessari».
Federico Citron
Oggi e domani, dalle 20 fino a notte fonda, in Castello per “Calici di
stelle” degustazione di vini, grappe e prodotti tipici presentati dalle aziende del territorio. I gruppi
musicali Pink Size e Righea Big
Band rendono più suggestiva l’atmosfera. Il ricavato della serata (6
euro per 5 degustazioni di vino,
grappe o liquori) sarà interamente destinato a sostenere interventi
di protezione civile. Funziona servizio di bus navetta gratuito da
piazza Cima. Ingresso libero.
Nelle due serate viene riproposta
l’iniziativa “Una notte al museo”,
Da lunedì 25 agosto a venerdì 5 settembre alla scuola
Grava “English Camp 2008”, corso di lingua inglese per
alunni di scuola media e primo anno di scuola superiore. In programma lezioni per gruppi dello stesso livello,
con insegnanti e animatori di madrelingua inglese, e attività artistiche, sportive, laboratori teatrali, danza, canzoni, uso di nuove tecnologie. Informazioni: 0438-23655,
[email protected]. Iscrizioni: 270 euro + quota mensa, se richiesta. Organizzano la scuola media
Grava e l’amministrazione comunale di Conegliano.
L’Ulss 7 è virtuosa
L’Ulss 7 è una delle due Ulss del Veneto con i conti
2006 in regola. La relazione della Corte dei Conti su costi e disavanzi della sanità rivela, infatti, che l’Ulss pievigina ha chiuso l’esercizio 2006 con un utile di 1,9 milioni di euro. Meglio ha fatto solo l’azienda sanitaria di
Thiene con +3,6 milioni di euro. In deficit le altre 22
Ulss venete. Le situazioni più gravi a Padova (-83,4 milioni), Venezia (-76,1), e Verona (-73,3 milioni).
Una targa in memoria di Dal Zotto
Gli amici cantori, escursionisti e alpini hanno voluto ricordare Carlo Dal Zotto, mancato nel novembre del
2006 per un incidente in montagna, con una targa collocata alla Croda Rossa di Sesto, nelle vicinanze del rifugio Berti.
Ospedale, nuove regole di viabilità
Agenda Conegliano
VENERDÌ 1
gnamenti a visite mediche,
per il disbrigo di pratiche
amministrative e commissioni varie. Il servizio si avvale anche della collaborazione dell’associazione
“Filo d’argento”.
BREVI CONEGLIANO
AD AGOSTO NE VENGONO REALIZZATI 13
er ridare alla nostra
gente un senso di sicurezza non servono azioni eclatanti ma
tanti interventi, in apparenza anche modesti, che
dimostrino l’attenzione
costante degli amministratori al tema. «Le due
richieste più frequenti
che oggi ci vengono dalla
popolazione – racconta
l’assessore Leopoldino
Miorin – sono quelle dei
dissuasori di velocità e del
potenziamento della pubblica illuminazione. E noi,
come amministrazione,
stiamo cercando di rispondere al meglio a queste esigenze».
Così a inizio agosto partiranno i lavori per la costruzione di tredici nuovi
passaggi pedonali rialzati in asfalto, che si aggiungeranno a quelli già
esistenti (Parè, via Colombo, via XXIV Maggio,
piazza San Martino, viale
Italia). Questi manufatti
hanno un doppio scopo:
mettere in sicurezza gli
attraversamenti pedonali, specie a favore di disabili e persone con difficoltà di deambulazione, e
rallentare la velocità delle auto. Il nuovo Codice
della strada, infatti, consente per tutte le vie, con
poche eccezioni, di adottare sistemi di diminu-
riodi fino a sei mesi, che
ne facessero richiesta».
Il servizio di assistenza domiciliare si occupa della
cura e igiene personale,
pulizia e igiene dei locali
dell’abitazione (nel 2007
gli utenti che hanno beneficiato di questo servizio
sono stati 259), si occupa
della consegna dei pasti
caldi a domicilio (nel 2007
sono stati consegnati
10.880 pasti a 83 utenti) e
di trasporti e accompa-
con apertura serale e visita guidata del Museo del Castello dalle 21.30 alle 23.30. La visita è
gratuita, l’ingresso a pagamento
(2 euro intero e 1 euro ridotto).
Organizzano il Comune e l’associazione “La città delle
stelle”.
DOMENICA 3
Alle 9 parte la 34ª
Caminada su e giù per i colli di
Scomigo. Marcia non competitiva su un percorso misto di pianura e collina. Organizza l’associazione “Sant’Elena”.
VENERDÌ 8
Inizia questa sera la Sagra dell’Assunta a Ogliano. Specialità
gastronomiche, intrattenimenti
musicali ed enoteca. Organizza il
Gruppo folkloristico Ogliano.
Dal 1º luglio è entrato in vigore il nuovo regolamento per
la viabilità interna al presidio ospedaliero. L’accesso è
garantito ai mezzi sanitari di soccorso e ai veicoli privati per il solo accompagnamento urgente di persone al
pronto soccorso. Possono inoltre accedere all’area muniti di pass visibile nell’auto, i mezzi aziendali, il personale dell’Ulss 7, e alcune categorie di pazienti che, per
particolari condizioni cliniche, devono accedere con facilità alla struttura.
Per i cittadini sono stati riservati 10 posti auto all’interno del presidio a lato della portineria e 6 posti nel parcheggio esterno di via Brigata Bisagno.
È stata identificata nel piazzale davanti all’ingresso un’area sosta breve utilizzabile da chi deve accompagnare
persone con difficoltà motorie o anziane. Tale area consente all’accompagnatore di accedere per massimo 15
minuti e aiutare la persona a raggiungere l’ingresso dell’ospedale.
È prevista la rimozione dell’auto, con spese a carico del
proprietario, per tutti i veicoli non autorizzati alla sosta
o parcheggiati fuori dagli spazi consentiti.
Dai nostri paesi Coneglianese
3 agosto 2008
CAMPOMOLINO IN FESTA PER IL 50° DI SACERDOZIO
Il sorriso di
padre Clemente
D
omenica 10 agosto
Campomolino si
stringe attorno a un
proprio figlio, padre Clemente Nadalet, che festeggia i 50 anni di sacerdozio.
Alle 9.30 padre Clemente
presiederà la messa solenne
e alle 12 parteciperà al
pranzo comunitario. Classe 1934, padre Nadalet è
entrato giovane tra i Servi
di Maria. Ha studiato teologia a Lovanio e si è laureato in Teologia morale.
La sua prima destinazione
fu Milano dove entrò a far
parte di un gruppo nato per
assistere persone in difficoltà e per dedicarsi alla
preghiera. Quindi l’ordine
lo ha inviato a Roma come
maestro dei professi. Dopo
un periodo a Fiesole è parroco a San Siro in Milano,
quindi per tre mandati
priore provinciale per il
lombardo-veneto. A seguire altri incarichi di responsabilità: priore a Monte Senario e vicario per la vita
consacrata dell’arcidiocesi
di Firenze. Da due anni e
mezzo è a Follina.
Suor Luisa Costoli, compaesana di padre Nadalet, ci ha inviato da Savona, dove attualmente
presta servizio, una sua
testimonianza personale.
“Quando manca una persona che a noi ha lasciato qualche ricordo, viene
spontaneo mettere in evidenza quanto di bene
ha compiuto perché sia
meritevole di ricordo.
Invece a me piace ricordare il bene fatto da una
persona quando questa è
ancora presente, mentre,
nonostante la sua buona
età, è ancora “vegeta e rigogliosa da portare ancora frutti” (Sal 91, 15).
In occasione del 50º an-
Padre Clemente Nadalet
niversario di sacerdozio
di padre Clemente sento
il desiderio, assieme agli
auguri, di donargli una
testimonianza.
Nell’estate del 1957, in
tempo di mietitura, mentre ero appena tredicenne, mi trovavo in campagna a mietere il grano
con i miei genitori ed altri membri della famiglia.
Attraverso una mulattiera che collegava il nostro
campo alla casa paterna
del giovane seminarista,
lo vidi arrivare dalla parrocchia, naturalmente al
mattino presto; là si era
recato per la preghiera e
la messa ed allora si avviava verso casa.
Il giovane, prossimo ad
essere sacerdote, si era
fermato a guardare i
campi di grano, per il saluto giornaliero ed anche
per una breve conversazione coi mietitori, che
terminò con la frase del
Vangelo: “La messe è
molta, ma gli operai sono pochi!”.
E la mia mamma, anche
questa volta, ebbe sicura
la sua risposta e disse:
«Padre, no non abbiamo
paura, perché lavorando
e pregando il Signore sa-
prà Lui mandare l’aiuto!».
Il futuro sacerdote non
rispose, ma guardò la
mia mamma e me, che ero vicina a lei, e si congedò con uno splendido
sorriso, e quei sorriso per
me ha avuto un grande
significato.
Quel sorriso penetrò
tanto profondamente e
mi seguì facendomi comprendere, assieme ad un
altro momento particolare, la bellezza di una vita spesa per il Signore e
per tutti quelli che nella
vita mi avrebbe fatto incontrare.
L’anno successivo al sorriso, ossia nel luglio 1958,
padre Clemente viene ordinato sacerdote nel Santuario di Monte Berico, a
Vicenza, dove aveva svolto i suoi studi nel noviziato dei Servi di Maria.
Anch’io ero presente.
Lo ricordo anche come
uomo di ascolto, mite e
illuminato, sempre attento, come uomo di silenzio e di iniziative, sia
nelle grandi città come in
borghi sconosciuti e paesi segnati dall’indigenza.
Sono passati quarantasei
anni e il Signore me lo ha
fatto re-incontrare e interpellare. Come testimone, ho potuto leggere
la sua vita, i suoi gesti
premurosi di solidarietà,
il silenzio della sua carità,
il coraggio dei giorni della sua sofferenza fisica.
L’ho potuto ascoltare
nelle sue omelie, tessute
di parole sussurrate, mai
gridate, che hanno sempre avuto il tono della
preghiera più di quello
della spiegazione.
Quel sorriso di ieri è ancora vivo, invitante e rassicurante oggi”.
Agenda Coneglianese
VENERDÌ 1
Prosegue a Zoppè la festa del patrono San Pietro in Vincoli. Alle
19.30 messa nella chiesa parrocchiale.
Alle 21.15 nel Cortivo Mazorin di Roverbasso filò “La notte racconta”.
Penultimo appuntamento della rassegna “Sere d’estate 2008”. In caso
di maltempo all’auditorium della biblioteca. Organizza il Comune.
SABATO 2
Alle 21 serata country con il gruppo
Fool Brand a Zoppè.
Alle 21.15 in piazza Europa a Codo-
gnè musica latino-americana. Organizza il Comune.
LUNEDÌ 4
Alle 21 a Zoppè serata dedicata ai
bambini. Musica con Blue Elettric.
MARTEDÌ 5
Alle 21 a Zoppè tributo a Ligabue con
“Anime in Plexiglass”. Alle 23.30
spettacolo pirotecnico.
MERCOLEDÌ 6
Alle 21.15 nei campi da gioco parrocchiali di Castello Roganzuolo
proiezione del film “Ratatouille”. Ingresso libero. In caso di pioggia nella sala polifunzionale del Comune di
San Fior.
35
BIBANO-GODEGA: 40° ALPINI RICORDANDO DA RE
a memoria dell’artiL
gliere alpino Guido
Da Re verrà tenuta viva con una via nel centro di Godega. L’iniziativa, realizzata con
l’appoggio dell’amministrazione, celebrerà
il 40° del Gruppo Alpini di Bibano-Godega.
Mamma Assunta Pagotto e le due sorelle lo
ricordano come un ragazzo d’oro, nato il 1°
giugno 1955, diplomato geometra all’istituto Dante di Vittorio
Veneto. Guido Da Re
scompar ve a soli 21
anni sepolto dalle macerie del disastroso
terremoto che nel
1976 colpì Gemona del
Friuli dove stava prestando servizio di leva
presso la caserma Goi.
La via che testimonierà il ricordo dell’artigliere alpino partirà
dal piazzale della Fiera, lateralmente a via
don F. Tronchetti, per
proseguire fino a via
Silvio Pellico, nei pressi dell’abitazione della
famiglia Da Re dove
ancor oggi vive mamma Assunta. La strada
verrà intitolata all’artigliere nel corso della
cerimonia che si terrà
il 23 agosto; il giorno
successivo seguirà l’inaugurazione di una
stele commemorativa
in ricordo degli Alpini
caduti in guerra.
Erica Bet
BREVI CONEGLIANESE
La radio
al Polo nord
Con la collaborazione dell’Associazione Radiantistica Trevigiana At di Santa
Lucia di Piave, l’Associazione Culturale Akropolis organizza per sabato 9 agosto alle 18.30 una conferenza sul tema “La radio al
Polo nord - spedizione polare del Generale Umberto
Nobile”. L’iniziativa, che si
tiene in occasione dell’80°
anniversario del salvataggio
dell’equipaggio del dirigibi-
le “Italia”, avrà luogo alla sala Akropolis dell’Hotel Serena di Cortina.
Madonna
del Ramoncello
Tre giorni di appuntamenti
religiosi per la Madonna del
Ramoncello a Santa Lucia
di Piave. Sabato 2 alle 18
messa prefestiva nella chiesa parrocchiale. Domenica
3 alle 8 festa della “Madoneta” nella chiesa parrocchiale, alle 10.30 messa solenna al santuario del Ra-
moncello, e alle 19 messa
vespertina al santuario per
le famiglie Zuccon discendenti della veggente Pasqua Zuccon; lunedì 4 agosto alle 18 messa.
Susegana:
104 anni
Con una messa celebrata
in casa dal parroco di Susegana don Tarcisio Bolzan
Irma Boscaratto ha festeggiato il raggiungimento dei
104 anni. È la donna più
longeva di Susegana.
36
Dai nostri paesi Friuli
3 agosto 2008
CONSULENTI, CINEMA E CAFFÈ FILOSOFICO
BREVI FRIULI
Sacile
città dei filosofi
PRATA: ancora posti per pratesi
non autosufficienti a Casa Lucia
D
aniela Pillon, laureata in filosofia e
assessore alla Cultura del Comune di Sacile, è stata la mente, alcuni
anni fa, del progetto “La
città dei filosofi”. Questo
progetto è stato il contenitore delle iniziative dello
“Sportello filosofico”, inaugurato la primavera del
2007, dei “Caffè filosofici”
e dei “Cinefilò”, realizzati
negli scorsi inverno e inizio estate. Iniziative coordinate e promosse dalla biblioteca civica, in particolare da Loretta Perin.
Come è nata l’idea di questi eventi legati alla filosofia, apparentemente così
lontana dalla vita quotidiana dei cittadini?
«La filosofia può essere
considerata un farmaco
dell’anima, in quanto aiuta a riflettere, a usare la razionalità. Fin da piccoli:
qualche tempo fa, in collaborazione con l’associazione SpazioPensiero di
Pordenone, abbiamo or-
ganizzato un incontro dedicato a insegnanti, genitori, esperti, legato a una
proposta di “Filosofia per
bambini”, che sta riscuotendo successo anche all’estero».
Concretamente, come opera lo Sportello filosofico?
«Offre una consulenza filosofica che, a differenza
di una psicoterapia, vede
i problemi come espressione di una personale visione della vita, non di uno squilibrio sul quale intervenire per cambiare le
cose. Il consulente cerca
di comprendere questo
modo di vedere il mondo
in tutti i suoi nessi e di discuterne in modo critico
con la persona stessa».
A quanto pare, Sacile è l’unico comune italiano a
fornire un servizio simile.
«Infatti. Non a caso ne
hanno parlato anche al Tg
nazionale e una dei nostri
primi consulenti assieme
a Tobia Bianco e Federica
Venier, Alessandra Giannelli, è stata ospite del
Maurizio Costanzo Show.
L’originalità di tale iniziativa si giova di una convenzione con la vicina università veneziana di Ca’
Foscari, che organizza un
master biennale di Consulenza filosofica, il cui responsabile scientifico è
Umberto Galimberti, che
fu nostro ospite il giorno
dell’inaugurazione. Mancava un ente pubblico nel
quale poter far svolger il
tirocinio e così Sacile ha
cominciato ad accogliere,
beneficiandone, alcuni
studenti».
Quali sono stati i vostri utenti?
«C’è stata molta curiosità
da parte dei cittadini, soprattutto quelli di età fra i
30 e i 60 anni. Continuativa è stata la presenza agli sportelli di 7-8 persone, un giovane ventenne e
poi adulti e che hanno
portato a termine l’intero
percorso di consulenza fi-
DANIELA PILLON
Il nostro servizio
è unico in Italia
e nasce da una
convenzione
con Ca’ Foscari
losofica. Le proiezioni cinematografiche dei Cinefilò hanno avuto un successo limitato, mentre i
Caffè filosofici, incontri
basati sul dialogo – da cui
il nome Caffè – svoltisi in
maggio e giugno sul tema
“Io/tu: identità e riconoscimento”, quindi sulle relazioni fra le persone, hanno ottenuto un buon riscontro, forse anche grazie alla bella cornice del
bed and breakfast “Due
fiumi” a Schiavoi».
Per il futuro, cosa c’è in
programma?
«Nella primavera del 2009
riprenderà lo Sportello filosofico, mentre già in autunno, l’ultimo giovedì di
ogni mese, torneranno i
Caffè, su temi ancora da
definire».
Maria Pia Arpioni
PROCEDONO A BRUGNERA I LAVORI DELLA NUOVA SCUOLA:
MOBILITATA LA COMUNITÀ PER LA RACCOLTA FONDI
60 ANNI DI STORIA
DELLA MATERNA
Una materna ecologica
Fino a domenica 3
sono in mostra,
con foto e video,
alla sagra
Così appare oggi il cantiere della nuova scuola materna in via Galilei
a nuova scuola materna
L
parrocchiale di Brugnera cresce giorno per
giorno. A costruire mattone dopo mattone le stanze
nel cantiere in via Galilei è
la solidarietà delle famiglie
locali, che giorno dopo
giorno contribuiscono a
raccogliere i 2 milioni di
euro necessari a completare la struttura. Al tetto
dell’asilo si arriverà con il
contributo privato calcolato dal contaquote appeso fuori della chiesa par-
rocchiale, che scala fino al
raggiungimento delle 20
mila quote da 50 euro previste.
Anche la Regione Friuli
Venezia Giulia ha contribuito con 800 mila euro e
ne sono attesi altri 400 mila.
Per ora si vede una grande
gettata che costituirà il piano dell’asilo, ma giorno per
giorno verranno aggiunti i
divisori interni, le pareti esterne ed entro novembre
si arriverà al tetto predi-
sposto per i pannelli fotovoltaici.
«E come questo accorgimento – spiega don Celestino Mattiuz, parroco a
Brugnera – ce ne saranno
anche molti altri per cercare di ridurre il più possibile le spese per il riscaldamento e il mantenimento». Legno sul soffitto, igloo per far circolare l’aria
sui 2 mila mq di pavimento, isolamento delle stanze
e un ricambio d’aria che
consenta di recuperare il
calore, illuminazione a led
che costano un po’ di più,
ma consentono di ridurre
i consumi, tutto frutto di
artigianato locale.
La scuola ospiterà oltre
150 bambini che andranno a riempire 6 sezioni della materna e 2 del nido. L’ex
materna vicina alla chiesa
parrocchiale diventerà l’abitazione del parroco, ma
ospiterà anche la cappella
invernale, uffici, centro ricreativo per anziani, sala
polivalente con angolo bar.
L’ex canonica lascerà spazio a campi da gioco da utilizzare per le attività parrocchiali. Per ricordare
quello che è stata la scuola materna nei 60 anni
scorsi, ci sarà una pubblicazione che verrà presentata con l’inaugurazione
della materna.
Già adesso, inoltre, si può
visitare la mostra allestita
presso gli impianti sportivi di Brugnera, aperta fino
al 3 agosto: foto, ricordi e
una proiezione in dvd per
ricordare l’infanzia di tanti bambini oggi adulti. EB
È stata inaugurata Casa Lucia, la struttura per persone
non autosufficienti sita a Pasiano, che dà la priorità agli
ospiti provenienti dai comuni che hanno contribuito alla sua realizzazione, ovvero Prata, Brugnera e Pasiano.
Il sindaco di Prata ha voluto sottolineare che ci sono ancora una decina di posti liberi per i cittadini di Prata
(persone non autosufficienti). L’amministrazione invita
chi fosse interessato a rivolgersi al più presto, e comunque entro il 30 settembre, all’ufficio servizi sociali
del Comune di Prata. Altrimenti i posti verranno occupati da cittadini di altri comuni. La retta a spese della famiglia del ricoverato a Casa Lucia ammonta a 49 euro
al giorno. Per informazioni: 0434-425190.
STEVENÀ: camminata fino a Lamar
Domenica 3 agosto con partenza alle 7 di mattina si svolge la camminata dalla Madonna dei scain a Lamar. Organizza la Pro loco di Stevenà in collaborazione con gli
Alpini di Caneva.
SACILE / IMMIGRATI E CRIMINALITÀ
Colpevoli
o vittime?
n città c’è un proble“toIma
di sicurezza legaall’immigrazione?”.
FATOS CUPA
IN ITALIA DAL ’94
Questa la domanda di apertura della tavola rotonda sul tema “Immigrati e delinquenza” organizzata a Sacile lo scorso 24 luglio dall’associazione Sacile Mondo Insieme, che riunisce cittadini immigrati e italiani,
e dal Comune.
Al tavolo del centro giovani Zanca il sindaco di
Sacile Roberto Cappuzzo; Ferdinand Didier
Manga, presidente di Sacile Mondo Insieme e
moderatore; l’albanese
Fatos Cupa e il rumeno
Silviu Voinagu. Assenti,
benché annunciati, il comandante dei Carabinieri e il senegalese Mor
Sow.
Il sindaco Cappuzzo ha
esposto i dati relativi alla sua città: il primo dei
130 reati rilevati dalla Polizia locale nel 2007 è il
furto di biciclette.
Dai 586 immigrati del
2000 censiti a Sacile si è
passati ai 1.810 del 2007
con un incremento annuo medio del 20%. La
comunità proveniente da
57 paesi diversi costituisce il 9,2% dei residenti.
Sul fronte della sicurezza, a vigilare sulla città
sono 42 telecamere di videosorveglianza control-
Diteci come
dobbiamo
comportarci:
non sappiamo
cosa fare per
sentirci
accettati!
9,2%
gli immigrati sul
totale dei sacilesi:
sono 1.810
persone (al 2007)
late dai Carabinieri e c’è
in previsione un aumento delle forze della Polizia
locale. Tra i servizi messi a disposizione degli
immigrati lo sportello
dedicato in Comune,
mentre la Consulta degli
immigrati per ora è ferma al palo.
«Abbiamo guardato con
scetticismo all’apertura
dell’Ue alla Romania – ha
commentato Silviu Voinagu, in Italia dal 1991 –.
Tanti romeni hanno problemi con la giustizia».
«Qui in Italia - ha aggiunto, battendo un tasto
tanto noto quanto dolente – mancano la severità
e la certezza della pena».
Ma accanto a questo Voinagu ha voluto anche dire che «i media hanno
contribuito negli ultimi
mesi a passare l’idea che
gli immigrati siano tutti
clandestini e con problemi con la giustizia».
«Cosa dobbiamo fare per
integrarci? Come possiamo fare? – è stata la domanda-appello di Fatos
Cupa, arrivato in Italia
nel 1994 –. Diteci come
dobbiamo comportarci
perché non sappiamo cosa fare per sentirci accettati».
Erica Bet
Dai nostri paesi Veneziano
3 agosto 2008
37
SAN GIORGIO/ UNA FAMIGLIA NORMALE (O NO?)
Dario Catto, artigiano e
Lucia Salvalaio, casalinga.
Entrambi spesso in prima
linea per a dare una mano
nelle attività della parrocchia. Li vediamo nella foto assieme ad Allyson e ad
i suoi frateli Christopher,
Kevin e Kledi. Di bambini
ne nascono tanti; ma vogliamo raccontarvi questa
semplice storia di famiglia
come omaggio a tutte le
famiglie così... normalmente straordinarie. «Già
con tre figli - racconta Lucia- la nostra vita di genitori era sempre piena di
impegni e preoccupazioni, ma anche di tante soddisfazioni. Quando mi sono accorta di essere nuovamente incinta mi sono
un po’ spaventata, anche
perché ho appena supera-
to i 40 anni». Ma avete comunque deciso di tenere
il bambino... «Certo e devo ringraziare Dario e i
miei figli che mi sono stati vicini in questi mesi, e le
tante persone ed amici che
non ci hanno fatto sentire
soli. È chiaro che le difficoltà ci saranno sempre,
ma siamo molto uniti, ed
è questa la nostra vera forza!»
Tamara De Lazzari
gliatoi saranno utilizzati
dalle 5/6 squadre della società calcistica, ma sono a
disposizione di tutte le associazioni parrocchiali,
proprio perché parte integrante dell’oratorio». Parlando invece dei lavori all’oratorio, ancora in fase
progettuale, Furlanetto dice: «L’intervento all’oratorio richiede tempo e cifre
ben diverse da quelle per
gli spogliatoi, ma ritengo
che si dovrebbe imparare
nuovamente a mettere un
po’ del nostro tempo e del
nostro denaro a disposi-
zione della comunità. Sarebbe salutare ricreare uno stile del “tirarsi su le
maniche” per creare qualcosa per tutti. Stile che ha
contraddistinto i nostri
“vecchi” quando hanno
realizzato l’oratorio».
Chiara Basei
inalmente è arrivata! È
F
nata anche la piccola
Allyson dai sangiorgesi
TORRE / L’IMPEGNO DEI VOLONTARI
E I NUOVI SPOGLIATOI DEL CAMPO
Per la comunità
N
uovi spogliatoi per
il campo sportivo
dell’oratorio a Torre di Mosto. I lavori sono
stati realizzati da un gruppo di dirigenti dell’Unione
Sportiva di Torre di Mosto
assieme ad una parte di genitori dei ragazzi che giocano per la società, tutto
in forma di volontariato, risparmiando così un 40%
della somma totale necessaria.
«Ci siamo ritrovati ogni
sabato e domenica - spiega Antonio Furlanetto per portare a termine i lavori». I materiali sono stati forniti in parte gratuitamente da alcuni genitori
partecipanti ai lavori e in
parte da imprese che hanno collaborato facendo un
prezzo di favore. Infine un
cospicuo contributo è stato dato dalla parrocchia.
L’idea è nata sotto la spin-
ta del parroco di Torre di
Mosto, don Adriano. Partiti a settembre, i lavori si
sono conclusi a giugno: i
nuovi spogliatoi sono stati inaugurati con l’inizio
del grest.
«Ci teniamo a sottolineare questa inaugurazione in
contemporanea all’inizio
delle attività del grest continua Furlanetto - perché spiega l’utilizzo che ne
verrà fatto. Infatti gli spo-
CEGGIA/ SORPRESA DI COMPLEANNO DEGLI ANIMATORI A DON
LORENZO: HANNO PRESO (TROPPO?) ALLA LETTERA LE SUE PAROLE...
In canonica a mezzanotte
nnumerevoli sono le
ICeggia
volte in cui il parroco di
don Lorenzo Marigo, durante le sue omelie, ha dichiarato di voler
essere disturbato a qualsiasi ora, anche in piena
notte, se il motivo fosse la
richiesta di confessarsi.
Un modo per sottolineare l’importanza del sacramento della riconciliazione, che qualcuno, il 26 luglio scorso, ha preso alla
lettera. Fin qui, nulla di
strano, verrebbe da pensare.
Ma se precisiamo che quel
“qualcuno” è un gruppo di
35 animatori del grest della parrocchia di Ceggia e
che il 26 luglio è il compleanno del parroco, forniamo buoni indizi sul
motivo di questo articolo.
L’evento merita di essere
raccontato: appena passata la mezzanotte, i giovanissimi educatori suonano il campanello della canonica e aspettano un segnale. In molti si interrogano: come la prenderà?
Don Lorenzo apre la finestra e si affaccia con aria
interrogativa. Segue un’ovazione e lo srotolamento
dello striscione ironico
preparato per l’occasione:
“Tanti auguri Don Lorenz. Ci hai sempre detto
che potevamo venire a
bussare anche alle 3 di
notte (e ades confessane)”,
seguito dal canto di buon
compleanno. Senza nascondere lo stupore e la
gioia per la sorpresa, il
parroco balbetta: «ma
non ho nulla da offrirvi
per festeggiare». Tutto
previsto. In pochi secondi gli educatori del grest
tirano fuori una torta e del
prosecco fresco e, in piena notte, tutti insieme, alzano i calici per brindare
ai 68 anni di un don Lorenzo un po’ stordito, ma
tanto felice. E chi lo dimentica più un compleanno così?
Beatrice Doretto
38
Dai nostri paesi Opitergino - Mottense
3 agosto 2008
MOTTA/ PISCINA PRONTA PER FINE SETTEMBRE?
a nuova piscina comuL
nale che si sta realizzando a Motta a pochi passi dallo stadio comunale
Samassa dovrebbe essere
pronta dopo l’estate. «Entro il 15 settembre- dice
l’assessore ai lavori pubblici Gianpaolo Gargan- pensiamo che gli uffici possano ricevere le prime iscrizioni; mentre per la fine di
settembre le piscine verranno finalmente riempite». La piscina in questio-
ne è una struttura da 1.800
metri quadri coperti con
due vasche. La prima è
quella da 25 metri di lunghezza con 6 corsie; accanto c’è anche una piscina per i più piccoli da 90
metri quadri. L’altezza misura 7,2 metri, mentre il
lotto su cui insiste la piscina è di 10mila metri quadri. Un centinaio i posti a
sedere nella piccola tribuna accanto alla piscina.
L’Asd Gymnasium Porde-
none gestirà l’impianto.
Oltre alla frequentazione
libera della piscina e alla
scuola nuoto federale per
adulti e bambini, il progetto tecnico della Gymnasium prevede sinergie con
le strutture pubbliche e
private operanti nel territorio: distretti ed istituti
scolastici, centri per diversamente abili, associazioni sportive e strutture sanitarie.
Gianandrea Rorato
ODERZO / MIGLIORAMENTI IN STAZIONE DEI TRENI
IL SINDACO
BREVI OPITERGINO
MANSUE’: arriva la Lae
Cominciamo
dal parcheggio
Ora mi auguro
che le Ferrovie
abbassino le
loro richieste, in
modo da
consentire a
privati di
sistemare la
stazione per
aprire un’attività
commerciale
S
i lavora nell’area della stazione ferroviaria di Oderzo.
Verrà ricavato un parcheggio scambiatore, per
auto, pullman, bici e moto. Ben illuminato, provvisto di segnaletica, asfaltato. Dunque qualcosa si
muove. Mentre sulla facciata della vecchia stazione ferroviaria continua a
penzolare malinconico il
cartello “affittasi”, il Comune, grazie anche ad un
finanziamento della Regione Veneto, è riuscito a
dare all’area una parvenza
civile.
«Il nostro auspicio - rilancia il sindaco Pietro
Dalla Libera - è che Ferservizi si impegni a sua
volta. Rimodulando le
condizioni che pone per
consentire ai
privati di sistemare il
fabbricato
della stazione e di aprirvi in esso
un’attività
commerciale».
L’impegno finanziario
congiunto di
Regione e
Comune per
il parcheggio
è notevole:
sono circa
380mila euro, dei quali
217 finanziati dal contributo regionale.
«Mi auguro che, vista la
nostra volontà di migliorare la zona ed il risultato
raggiunto, anche Ferservizi moderi le sue richieste. Non può imporre
condizioni gravose a chi
volesse insediare nella
vecchia stazione un bar, una tavola calda o simili prosegue il sindaco -. Perché l’onere di ristrutturare l’edificio è pesante, noi
avevamo calcolato circa
600mila euro».
Il sindaco spera che, essendo migliorata l’area esterna, divenendo così più
fruibile, i privati continuino a manifestare interesse per la vecchia stazione.
Nel frattempo, se Ferservizi diviene meno “esosa”,
forse si potrebbe trovare
un punto d’accordo. Con
grande beneficio per tutti, per primi i viaggiatori.
Annalisa Fregonese
A SCUOLA IN CINA E IN ECUADOR
Erika e Laura
scout nel mondo
aura Fornasier ed EL
rika Torchio condividono da anni l’esperienza
scout nel gruppo di Oderzo: amano la stessa
musica e sono molto amiche. All’incontro con me
si presentano con delle
magliette che si sono regalate a vicenda.
Erika Torchio è tornata il
23 giugno da Harbin, Cina dove è stata per un anno all’interno del programma scolastico di Intercultura, Laura Fornasier partirà il 23 agosto
per Guaranda in Ecuador
all’interno dello stesso
programma.
A Laura chiedo: quali sono le tue aspettative alla
tua partenza?
«Non ne ho, perché temo
che restino disattese».
«È l’atteggiamento giustointerviene Erika-: io ne avevo tante: imparare benissimo il cinese, avere
tanti amici cinesi, ricevere un’accoglienza ottima.
E invece le cose sono andate un po’ diversamente».
Laura, cosa ti ha portato a
scegliere l’Ecuador?
«Sono incuriosita dall’America Latina in generale,
da una cultura diversa
dalla nostra che mi sem-
A sinistra Erika Torchio, a destra Laura Fornasier
bra più genuina, più calorosa e da alcuni aspetti climatici e paesaggistici, come l’altitudine spropositata anche dei centri maggiori. Mi colpisce poi la
loro flemma proverbiale:
nel fascicolo informativo
sullo Stato leggo: “se il vostro autobus delle 5 passa
alle 8 non stupitevi: è
normale !”
Chiedo a entrambe: cosa
vi ha spinto o spinge a partire?
(Quasi all’unisono) «La
voglia di autonomia, di ricerca totale su di sé e sull’Altro, la possibilità di
studiare e di conoscere insieme». Per entrambe c’è
stato l’appoggio e la condivisione piena da parte
delle famiglie.
Erika, quanto ti ha aiutato in Cina l’esperienza
Oderzo perde la pallavolo. Prima la serie A2, perchè sono mancati i fondi per consentire alla Lae di iscriversi al
campionato conquistato sul campo. Ora tutta la squadra:
lo sponsor Giuseppe Vizzotto ha deciso di trasferire la
squadra, che giocherà in serie C, a Mansuè, il comune di
cui è sindaco. Un addio a Oderzo sbattendo la porta.
ODERZO: sei centini al Brandolini
Festa speciale, alla cerimonia della consegna dei diplomi
di maturità del Collegio Brandolini, per i sei centini: Francesca Filippet e Francesco Luise del liceo europeo, Francesca Borsoi e Valentina Zalunardo del liceo scientifico,
Samuele Girotto e Andrea Masutti della ragioneria.
A ognuno dei 59 neodiplomati è stato consegnato ad ognuno il distintivo dorato del Murialdo, la tessera ex allievi, e “il tocco”, l’ambito cappello nero del diplomato.
Il trofeo Sandri aiuta la ricerca
“Beach a boys III”, ”Obesotti” e “Pappa e ciccia” sono i
primi tre classificati del “Trofeo Emanuele Sandri”, organizzato dal Comitato Sportivi Dentro con il patrocinio di
Comune ed Arca Nuoto, che a Oderzo ricorda il giovane
scomparso nel settembre 2005 attraverso la sua passione, lo sport: era anche istruttore e bagnino alla piscina di
Oderzo. Tutto il ricavato della manifestazione è andato all’Airc, associazione per la ricerca contro il cancro di cui l’Arca è referente per l’Opitergino.
scout?
«Moltissimo: mi ha trasmesso un forte senso di
adattamento e la capacità
di affidarsi a quello che
c’è. Io e il ragazzo svedese, scout nautico, mostravamo nelle varie circostanze più senso pratico
degli altri. Laura se ne
renderà conto».
Cosa ti porti dietro dalla
Cina?
«Molte immagini: ho avuto anche la fortuna di
viaggiare un po’ e di visitare Pechino, in fermento
per le Olimpidi.
E poi mi porto dietro il loro eccessivo formalismo
nel modo di comportarsi,
nei rapporti sociali, anche
nella religione che è molto di facciata.
Non dimenticherò mai il
panico provato quando
dovevo attraversare le
strade di per sé immense
e in cui non esistevano diritti dei pedoni»
E la scuola?, chiede Laura
incuriosita.
«La scuola è molto dura,
specie nelle discipline
scientifiche: l’insegnamento non è personalizzato o tarato sui livelli dei
singoli o della classe, ma
è uguale per tutti. Solo chi
ottiene certi risultati va avanti. A scuola non insegnano a pensare: non esiste la filosofia, la storia si
riduce a puro nozionismo,
l’eccessivo carico di ore
scolastiche impedisce di
vivere altre attività extra».
I vostri compagni di classe italiani hanno accompagnato la loro scelta?
«Ho custodito - dice Erika- un libro che mi era
stato donato dai miei
compagni di classe alla
partenza e sono stata
molto felice nel rivedere i
miei amici più cari».
«La prima reazione - racconta Laura- dei miei
compagni nel sentire la
mia meta, l’Ecuador, è stata: ma dov’è? Poi comunque si sono mostrati incuriositi dalla mia scelta
e contenti per me».
Gaetano de Biase
Dai nostri paesi Mottense - Memorie
3 agosto 2008
MOTTA RICORDA NEL DECENNALE DELLA SCOMPARSA
MONS. GIUSEPPE NARDO, PER 26 ANNI PARROCO DEL DUOMO
Nel ricordo
di Arnaldo
Brunetto l’ultima
sera di vita
del sacerdote
Uomo colto e di forte carisma
iovedì 24 luglio, nel
G
Duomo di Motta di Livenza è stata celebrata una
messa a suffragio di monsignor Giuseppe Nardo,
nell’anniversario dei dieci
anni dalla sua scomparsa.
Nato a Piavon nel 1914, era stato parroco in alcune
comunità, tra cui Salsa e
Mansuè. Fu cappellano militare in Russia dal 1939 al
’41 durante la guerra mondiale, e da quella esperienza nacque il suo libro “La
mia Russia”.
Nel 1964 era arrivato a
Motta, dove è stato per 26
anni alla guida della parrocchia di San Nicolò. Di
monsignor Nardo la comunità conserva un ricordo affettuoso e ricco di gratitudine.
Uno stimato pastore, e un
uomo colto e dotato di un
forte carisma che si maniSOLIGHETTO
ODERZO - CONFORTACI
IN QUESTO CAMMINO
io caro Juan,
un anno è trascorso e
tutto mi pare ancora irreale.
Quel mattino del 2 agosto
mi hai salutato con volto
raggiante: quel tuo sorriso è
rimasto impresso nel mio
cuore.
Il Signore, dopo alcune ore
ti ha chiamato per la festa
senza fine.
Juan, figlio mio, tu eri pronto per l’ultimo passaggio: il
Signore fin dalla tua giovinezza è stato la tua speranza.
Da lassù proteggi i tuoi cari.
Sostieni e conforta me in
questo cammino e anche
tutti coloro che mi sono vicini condividendo il dolore
e le difficoltà.
La tua odorata
mamma
PIANZANO
S. VENDEMIANO
festava sia nel colloquio
personale che durante le
sue omelie; inoltre si profuse nell’impegno di accompagnare intere generazioni dalla giovinezza alla
maturità, sollecitandole
nell’impegno nella famiglia,
S. VENDEMIANO
nella società e nel sociale.
Parlando con l’ex sindaco
di Motta di Livenza, Arnaldo Brunetto, è emerso
un ricordo toccante, legato alla sera in cui don Nardo è scomparso. «Il parroco gradiva la compagnia –
ricorda l’onorevole Brunetto – ed è capitato a me
come ad altri di accompaS. VENDEMIANO
39
gnarlo, specialmente quando non guidava più la macchina, in qualche breve
viaggio nei dintorni o a
qualche manifestazione. La
sera della sua morte mi ero impegnato ad accompagnarlo presso la caserma
Vittorio Veneto per assistere ad un concerto. Come
d’accordo gli ho telefonato
verso le 19. Faceva molto
caldo e preferì rimanere a
casa... fino alle 22 circa
quando è tornato, serenamente, alla Casa del Padre».
Carlo Sala
SUSEGANA
M
JUAN JOSÈ DE GREGORIO
n. 22.12.1947 - m. 2.8.2007
ANGELO CESCON
n. 22.8.1921 - m. 26.6.2007
SANTA GUSATTO in CESCON
n. 26.12.1923 - m. 8.8.2005
Vi siete ricongiunti e vi siete
incontrati con la misericordia di Dio che vi ha accolti
nel suo amore. Dal cielo pregate per noi e noi sempre ci
ricorderemo di voi.
CONEGLIANO
GIUSEPPINA PIASENTIN in DA RIOS
n. 6.9.1931 - m. 1.8.2004
PAOLO GHIRARDO
LUIGIA MAZZER
GIOVANNI DAL BO
n. 29.1.1930 - m. 18.8.2002
Nel quarto anniversario della tua scomparsa, tuo marito Luigi con il figlio Mario e
tutti i tuoi cari ti ricordano
con una preghiera a coloro
che ti hanno conosciuta.
Bellissimi ricordi di splendidi momenti ritornano inevitabilmente alla memoria,
per cui con immutato affetto caramente vi ricordano
Antonio, Bruna, Luciano,
Gianna e nipoti tutti.
Sono passati sei anni da
quando ci hai lasciati, ma il
tuo ricordo vive in noi oggi
come ieri. Da lassù proteggi
chi ti ha amato. Tua moglie,
figli, nipoti e parenti.
S. LUCIA DI PIAVE
CAPPELLA M. - SEMPRE
NEL CUORE DEI TUOI FIGLI
aro papà,
questa ricorrenza non
la possiamo dimenticare.
Tanto tempo è passato, ma
tu sei in noi vivo più che
mai.
Una messa in suffragio non
può mancare, perché in
quel sacrificio viene a noi il
grande amore di Gesù e
dalla croce nasce la vita eterna in Dio.
I tuoi figli Vezio,
Diana e Carlo
C
GIOVANNA ROSSI
n. 24.5.1921 - m. 14.8.2006
CONCETTA SACCON
n. 3.6.1933 - m. 4.8.2000
Suor NESTORINA MOLINAROLI
n. 6.6.1911 - m. 25.8.2001
Nel secondo anniversario ti
ricordano le sorelle.
Nell’ottavo anniversario della
tua scomparsa da noi, conserviamo vivo nel cuore il ricordo
del tuo affetto, della tua onestà e operosità e della sofferenza che hai saputo accogliere
con disponibilità e grande dignità. E tu ricorda tutti noi al
Signore. Antonietta e nipoti.
Riproponiamo a quanti
l’hanno conosciuta il suo volto sorridente nel settimo anniversario della sua morte.
Ha vissuto l’autenticità del
Vangelo nel carisma della
sua vocazione di sorella della misericordia.
MOSNIGO - NON VI SCORDIAMO MAI
OLIVA ZANARDO
n. 17.3.1932 - m. 7.4.1987
ANTONIO VENTURIN
n. 20.10.1929 - m. 22.8.2001
ANTIOCO BALDASSAR
n. 5.2.1912 - m. 14.8.1983
Amateci dal cielo come ci avete amato sulla terra. Con
immenso affetto: figli, figlia,
nuore, genero, nipoti e pronipoti.
CONEGLIANO - L’EUCARISTIA VINCE LA MORTE
ari Davis e Andrea,
nell’undicesimo anniversario del vostro arrivo in cielo, vi ricordiamo come il primo giorno: non vi scordiamo
mai.
Dal cielo proteggeteci.
C
I vostri genitori,
fratelli e nipotini
DAVIS BRESSAN
n. 4.2.1979
ANDREA DE MARCHI
n. 19.8.1979
m. 19.8.1997
MARIANGELA DENISE PIOVESANA
n. 29.4.1954 - m. 7.6.1994
Una messa in suffragio sarà
celebrata nella parrocchiale
di Mosnigo martedì 19 agosto
alle 18.
VITTORINO PIOVESANA
n. 18.12.1919 - m. 11.12.2000
STEFANIA PIOVESANA PERINOT
n. 19.6.1961 - m. 15.8.2005
icordiamo con affetto il papà Rino con le figlie Mariangela e Stefania uniti nella gloria del cielo.
Le famiglie Piovesana e Perinot
R
Nuoto
Segat tricolore
ronti, ai propri posti…via! Si sono conclusi a Spresiano i Campionati italiani assoluti di nuoto che
hanno impegnato 448 atleti, per un
totale di 102 società sportive. Si è trattato di un’edizione particolare, di pas-
P
saggio e prova in vista delle Olimpiadi di Pechino. Nonostante ciò la
nazionale italiana, quasi al completo,
è scesa in vasca, per la gioia dei tifosi e del numeroso pubblico presente
sugli spalti. Di altissimo livello le prestazioni: un record europeo (Alessia
Filippi nei 1500 sl), quattro record italiani assoluti e due di categoria. Numerosi gli atleti veneti che sono riu-
sciti a salire i gradini del podio, in particolare la sangiacomese Francesca
Segat è riuscita ad imporsi nei 100
farfalla fermando il cronometro a
1’00"39. Un’edizione che ha offerto
grande spettacolo al pubblico di tifosi, scoraggiati però non tanto dal
brutto tempo ma dal prezzo del biglietto d’entrata.
Marina Zanutto
BOCCE DIOCESANI AL VERTICE IN ITALIA
a Bocciofila Florida di San
L
Vendemiano ha incassato un
oro e due argenti ai tricolori specialità volo. Il titolo italiano under 18 a coppie è andato a Gianfranco Papa e Stefano Pegoraro,
l’argento a Pegoraro e a Sara Tonon nella prova individuale.
I CICLISTI MARZIO BRUSEGHIN E FRANCO PELLIZOTTI
SONO IN PARTENZA PER I GIOCHI DI PECHINO
Tricolori su pista
iocesani pigliatutto agli asD
soluti su pista svoltisi a
Dalmine (Bergamo). Tanti i
Ruote olimpiche
A sinistra Marzio Bruseghin al via del mondiale a cronometro 2005, a destra i tifosi di Franco Pellizotti sono già pronti
P
artono domenica 3 agosto
per i Giochi olimpici di Pechino i due ciclisti diocesani selezionati dal commissario
tecnico Franco Ballerini. Sono
Marzio Bruseghin, che sabato 9
disputerà la prova in linea e mercoledì 13 quella a cronometro, e
Franco Pellizotti, che sarà in gara solo nella corsa in linea. Per
Marzio, 34 anni di Piadera, e per
Franco, 30 anni di Mareno di
Piave, le Olimpiadi rappresentano naturalmente il coronamento di una bella carriera e di una
stagione agonistica super. Li abbiamo intercettati a pochi giorni dall’imbarco per la Cina.
Cosa rappresenta per un ciclista
professionista la partecipazione
ad un’Olimpiade?
Bruseghin: «Le Olimpiadi non
hanno mai avuto il valore di un
mondiale per il ciclismo. Perso-
CAIIL PROGRAMMA DELLA SETTIMANA
a sottosezione Cai di San
L
Polo di Piave vi aspetta
numerosi domenica 3 agosto all’escursione in mtb al
Santuario di Pietralba (nella
foto) nella Val di Fiemme. La
partenza è prevista per le 6
e il rientro alle 20.30. Il Cai
di Motta di Livenza organizza da domenica 3 a martedì
5 agosto l’uscita al Testa del
Rutor (3454 metri) nel parco nazionale del Gran Paradiso. La gita offre la possibilità di vedere le tre cascate
del Rutor, di ammirare i suoi
ghiacciai e i suoi laghi. La
partenza è prevista alle 5.30
da Motta di Livenza. Per le
uscite turistiche culturali
viene proposta l’uscita notturna in Cansiglio. La partenza è prevista per le 16.30
sul piazzale della sede. La
meta verrà comunicata ai
partecipanti al momento
dell’escursione; obbligatoria
la prenotazione.
Il Cai di Pieve di Soligo pri-
nalmente, però, le ritengo il massimo per ogni sportivo. Sono orgoglioso di parteciparvi, ci mancherebbe altro».
Pellizotti: «Per qualsiasi atleta è
il massimo, è la regina delle prove sportive. Non c’è un mondiale paragonabile alle Olimpiadi.
Il che mi dà una spinta speciale».
Che idea vi siete fatti della questione tibetana?
B.: «In gruppo non è che se ne
sia parlato. Il problema è antico,
le Olimpiadi hanno solo permesso che i riflettori vi si posassero. Sono per la libertà dei popoli, per la libera espressione
delle proprie tradizioni. Del resto è il peso della Cina ad aver tenuto a bada la pressione internazionale».
P.: «Nessuna. Penso che ci saranno manifestazioni di protesta perché le Olimpiadi sono seguitissime a livello mediatico,
spero che la situazione rimanga
sempre sotto controllo».
Come sarà il percorso di gara?
B.: «Non l’ho ancora visionato
ma so che è impegnativo e selettivo. Si attraverseranno piazza Tien An Men e la Grande Muraglia. Sarà estremamente affascinante».
P. «Diverso dalle grandi competizioni che non prevedono salite lunghe. Più che l’inquinamento (percorrendo grandi distanze correremo più fuori che
in Pechino) mi preoccupa il gran
caldo. Sarà difficile alimentarsi
durante la gara».
Giacinto Bevilacqua
A REVINE LE PROVE DI PECHINO
Tricolori di triathlon
proprio una Prealpi TriathÈ
lon Fest. Sabato 2 e domenica 3 sulle sponde dei laghi di Re-
ma delle vacanze in occasione dell’ultima serata di arrampicata, organizza l’anguriata, giovedì 7 agosto. Gli
istruttori della scuola Le
maisandre sono a disposizione per chi vuole provare
ad arrampicarsi. Tutto questo dalle 19.30 alle 23.
Il Cai di Sacile propone per
domenica 24 l’uscita alla Pala d’Altei nella Pedemontana
pordenonese.
Mara Campaner
vine e di Tarzo il triathlon la farà
da padrone proponendo due
campionati italiani, la Coppa Italia giovani e gare non competitive. Il tutto in un’atmosfera
particolare quali le prove generali delle Olimpiadi. In gara, infatti, ci saranno i migliori atleti
azzurri che sullo sfondo avranno il traguardo olimpico (il
triathlon gareggerà a Pechino il
18 e 19 agosto). Il programma
dell’importante due giorni, organizzata dalla Silca Ultralite,
prevede come sipario di apertura, sabato alle 12.30, il campionato italiano individuale élite,
militare e interforze su distanza
olimpica. Si tratta della gara più
prestigiosa nel panorama delle
multidiscipline e costituirà l’ul-
Festa grande anche alla Marenese grazie al titolo tricolore di
categoria B conquistato dalla
terna composta da Mario Pasqualetto, Roberto Magnan e
Walter Olivato. Mai nessuna
formazione veneta ci era riuscita prima.
timo test agonistico per gli azzurri che due settimane dopo saranno impegnati a Pechino. Una gara che godrà di una sintesi
di un’ora su Raitre, alle 16 di sabato. Dopo l’assegnazione delle
maglie tricolori, a partire dalle
17.30, faranno passerella ai laghi di Revine e Tarzo i talenti del
neocampioni tricolori. Fra gli
open sono svettati Marco Coledan della Trevigiani Dynamon nell’inseguimento individuale, Davide Cimolai, Gianni Da Ros, Jacopo Guarnieri,
Elia Viviani e Alex Buttazzoni
della Marchiol Emisfero Liquigas Site nell’inseguimento
a squadre, ancora Buttazzoni
nella corsa a punti e nell’americana, Guarnieri anche nell’americana e Cimolai nell’omnium.
Fra le donne junior si sono distinte Giorgia Marchesin della Cicli Zanella Piemme Safi
nella corsa a punti e nell’inseguimento a squadre e Valentina Dal Bon della Verso L’Iride
nello scratch. La società coneglianese ha festeggiato anche il
tricolore dell’elite Laura Doria
nell’inseguimento a squadre.
triathlon di domani. Sarà la volta, infatti, di una prova della
Coppa Italia Giovani sulla distanza supersprint (400 metri di
nuoto, 10 chilometri di ciclismo,
2,5 chilometri di podismo). In
gara scenderanno molti tra gli
under 20 più promettenti nell’orizzonte del triathlon azzurro.
Domenica 3 si aprirà, alle 9.15,
con i campionati italiani a squadre. Una gara di staffetta sulla
distanza sprint (250 metri di
nuoto, 7 chilometri di ciclismo,
2 chilometri di podismo) che incoronerà le migliori società. Seguiranno, alle 12, la terza prova
del circuito giovanile Estateinsieme, con gare di minitriathlon
e triathlon Kids riservate agli atleti dagli 8 ai 15 anni, e, a partire dalle 14.30, il classico Prealpi Triathlon Sprint (750 metri di
nuoto, 20 chilometri di ciclismo,
5 chilometri di podismo), prova
che vedrà al via moltissimi atleti di livello amatoriale. Da non
snobbare gli eventi collaterali di
sabato come la 2ª Notturna dei
Laghi, marcia aperta a tutti sulla distanza di 7 chilometri, e alle 23, lo spettacolo pirotecnico.
41
editoriale di Quarta
L
’
Pagina del numero
scorso de L’Azione af-
PUNTI DI VISTA DIVERSI SU POTERI E COMPETENZE
DATI DALLE LEGGI AI PRIMI CITTADINI
Parlano i sindaci
Bonotto (Vazzola): “Più potere, ma solo in teoria”
ersonalmente, credo di
poter parlare dell’argomento proprio per l’esperienza che, pur nella mia non proprio lunga esperienza di amministratore comunale, ho
comunque acquisito; infatti,
ho ricoperto il ruolo di vice
sindaco dal ’90 al ’95 e, dopo
un decennio dedicato al volontariato Avis, dal 2004 sto
facendo l’esperienza di sindaco del mio paese. Posso quindi dire di aver visto l’operare
del sindaco ante e post riforma e la prima cosa che mi
vien da dire è che il maggior
potere dei primi cittadini è
più teorico che pratico. Anzi,
se si tiene presente che molti
degli atti che prima venivano
firmati dal sindaco ora sono
sottoscritti, per conto del comune, dai responsabili di servizio, è facile dedurre addirittura il contrario.
Venendo all’esternalizzazione
di molti servizi ad enti sovracomunali, sottolineerei che in
buona parte accadeva anche
prima. Ritengo peraltro che
questa sia una scelta condivisibile perché sarebbe di fatto
impossibile, e comunque meno razionale, se tali servizi
venissero gestiti dai piccoli
comuni singolarmente.
Quello che, a mio modo di vedere, manca è una strategia
comune, o meglio l’attuale
pratica impossibilità di “far
squadra” e di prendere quindi decisioni pienamente condivise; in tali enti, i comuni
più piccoli si trovano ad avere un peso contrattuale irrilevante e, di conseguenza, sono spesso costretti a prendere atto di quello che hanno già
deciso gli amministratori di
pochi comuni con maggior
popolazione perché, ovviamente come è giusto che sia,
non si vota per capi, ma ogni
comune ha un voto con un
peso proporzionale ai propri
abitanti.
Quella che manca in tali circostanze è la presenza dei
partiti nel senso puro e positivo del termine; da un lato,
perché più di un’amministrazione è espressione di liste civiche e quindi non si riconosce in un partito in particolare, dall’altro perché, almeno è
una mia impressione, attualmente nel nostro territorio
solo la Lega ha un efficace
coordinamento. In tal senso
credo sarebbe oltremodo utile alle nostre amministrazioni che si tornasse seriamente
a far scuola di politica, quella politica con la P maiuscola
che aiuta i giovani a crescere
P
Maurizio Bonotto
con il senso del bene comune
e a formare quindi amministratori che agiscano di conseguenza. Quella politica onesta che sappia essere al contempo di indirizzo per i singoli amministratori (in primis
i sindaci che non devono sentirsi dei piccoli Ras del loro
territorio) e di controllo sull’azione degli stessi.
Infine, vorrei evidenziare il
problema concreto con il quale mi sono trovato a combattere in questi anni, che è quello della certezza delle risorse.
Si sa bene infatti che tutti i
poteri di questo mondo valgono ben poco se poi non si
ha il “quantum” necessario.
E invece, oltre ad aver poche
risorse, ci siam trovati ogni
anno a fare i conti con regole
diverse. Esce una finanziaria
e, con qualche inevitabile sa-
crificio, ti adegui e ricrei un equilibrio di bilancio e fai il tuo
bel programma triennale, come peraltro è previsto dalla
normativa sugli enti locali.
Sennonché, l’anno successivo, ormai inevitabilmente, ti
trovi con regole diverse che ti
obbligano ad invertire nuovamente rotta. Certo è che questi continui cambiamenti non
aiutano nella propria attività
di programmazione; si è costretti, per certi versi, a navigare a vista, aspettando quello che di nuovo uscirà, e sperando che non porti particolari stravolgimenti in negativo.
L’auspicato federalismo, nella cui direzione va anche la
proposta dei sindaci di ottenere il 20% dell’Irpef, dovrebbe riuscire a risolvere tale
problema, e sarebbe semplicemente la concretizzazione
di quanto recita la nostra Costituzione che, all’articolo
114, comma 1º così recita “la
Repubblica è costituita dai comuni, dalle province... dalle
regioni e dallo Stato”. Come
appare evidente i comuni
hanno pari dignità, almeno
sulla carta, degli altri enti territoriali, e allora perché dobbiamo continuare a sentirci
dei sudditi, o peggio dei mendicanti che vanno a chiedere
l’elemosina?
Maurizio Bonotto
Sindaco di Vazzola
frontava una riflessione sulle competenze dei
sindaci di oggi, divisi
tra amministrazione
comunale ed enti sovracomunali, nei quali spesso sono alle prese con problematiche e tematiche di cui non possono avere l’adeguata competenza.
Sul tema intervengono tre sindaci: Bonotto di Vazzola, Scottà di
Vittorio Veneto, Barazza di Cappella Maggiore.
Scottà (Vittorio): “Oggi c’è più
trasparenza”
o letto con una certa “sorH
presa” (stante l’autorevolezza della testata e la sua “mission”) ed interesse l’articolo relativo alle valutazioni sulle conseguenze della riforma, dall’elezione diretta del sindaco all’accumularsi di nuove competenze, ivi comprese quelle a carattere sovracomunale, e così,
di primo acchito, ritengo le problematiche emerse degne di poter essere oggetto di un dibattito tra amministratori.
Lancio anzi questa proposta,
perché secondo me potrebbero
emergere anche risvolti interessanti dagli accenni di riflessione disseminati e riportati nel
servizio.
In realtà la nuova gestione non
si è tradotta in altrettanti benefici per i primi cittadini: in realtà
è tutto come prima. All’aumento delle responsabilità non corrisponde l’aumento delle risorse. Il cambiamento di ruoli tuttavia ha portato una novità certa: oggi, e sottolineo oggi, c’è sicuramente una maggiore trasparenza nei confronti dei cittadini.
Al punto che, nonostante si parli di svilimento delle opposizioni, mai come in questi anni
qualcuno approfitta di questo,
della trasparenza, estrapolando
solo dati numerici dell’operato
amministrativo e tralasciando
scientemente l’idea ammini-
Barazza (Cappella): “Tagliare non ha senso”
ell’accogliere l’invito de L’AN
zione rilevo che il vero problema di oggi non è “più o meno
poteri ai sindaci”, bensì la mancanza di una vera proposta di
riorganizzazione e razionalizzazione degli enti locali. E ciò in
considerazione delle sempre più
scarse risorse pubbliche e dell’aumento, sia quantitativo che
qualitativo, dei bisogni dei cittadini.
Cappella Maggiore è uno dei 6
mila piccoli comuni (con meno
di 5000 abitanti) che coprono
gran parte del territorio italiano.
E tuttavia se piccolo è bello per
tanti aspetti (ad esempio il più
accentuato senso di comunità, la
vivibilità ambientale, eccetera),
lo è meno per altri (minori risorse umane/finanziarie e minori opportunità per servizi oggi
fondamentali come il trasporto
pubblico o la banda larga, solo
per fare degli esempi).
La soluzione non può essere tagliare i trasferimenti sul presupposto che i comuni sono comunque e sempre spreconi o
bloccare indiscriminatamente le
Mariarosa Barazza
assunzioni, impedendo così di
dare servizi essenziali ai cittadini (Cappella, pur avendo i fondi
per tenere due vigili, per effetto
del decreto Tremonti non può
assumerne neanche uno sino al
2009!). È contraddittorio dare più
poteri ai sindaci e poi togliere loro le risorse per esercitarli. O meglio, è solo una presa in giro dei
cittadini.
In un quadro europeo in cui l’Unione assegna i propri finanziamenti solo a progetti che coinvolgono aree vaste non si può più
pensare e agire da soli. Né basta
lasciare alla lungimiranza dei sin-
daci la creazione di forme aggregative o di gestione convenzionata di servizi.
È evidente che va ridisegnato il
sistema istituzionale delle autonomie locali, magari semplificandolo attraverso l’eliminazione
degli enti la cui presenza non si
giustifica in un’ottica costi-benefici. Bisognerebbe poi chiedersi
perché sono rimaste sulla carta
le unioni tra comuni e, forse, si
potrebbe cominciare dando più
trasferimenti a chi si aggrega.
Nel frattempo, tuttavia, la miglior
proposta in campo è quella della compartecipazione dei comuni al 20% dell’Irpef. Essa permetterebbe di trattenere sul territorio parte delle tasse e di correggere un sistema iniquo di suddivisione delle risorse statali. Oggi, infatti, il meccanismo di determinazione dei trasferimenti
premia chi in passato ha speso di
più e penalizza i comuni, come i
nostri, che meglio hanno saputo
utilizzare le loro risorse. Per questo, io a Roma il 1º ottobre ci sarò!
Mariarosa Barazza
Sindaco di Cappella Maggiore
Giancarlo Scottà
strativa generale del progetto
che li supporta, per farne oggetto di polemica e critica, politica o personale. Non mancano i casi, anche da noi.
Ma la massima trasparenza è un
bene: tutti intervengono su tutto, punti e virgole compresi;
dobbiamo essere contenti che
tutti siano a conoscenza di come si opera e delle difficoltà che
si incontrano, è l’essenza della
democrazia.
Anni fa la politica, intesa come
attività amministrativa, era
molto più blindata, c’era meno
dialogo con la cittadinanza, la
distanza era enorme. Si faceva
nelle segrete stanze dei partiti e
in forma meno nobile nelle loro segreterie. Ma tanto il semplice cittadino non lo sapeva.
Credo che a cominciare dalla
Lega Nord sia stato avviato un
rapporto molto più stretto con
la base, che si è rivelato poi vincente per le amministrazioni di
ogni colore dei nostri paesi, dove al contrario di prima, si è dato spazio alla politica del fare.
Dove si può anche sbagliare; ma
noi sindaci non siamo tutti economisti e avvocati, gli aspetti tecnici nei comuni o negli enti sovracomunali dobbiamo lasciarli proprio ai tecnici, che devono prendersi le loro responsabilità: noi dobbiamo amministrare e fare il bene dei cittadini, non possiamo star lì a combattere con cavilli, ma dare le linee politiche da seguire, nella
convinzione che siano valide e
concrete, per tutti.
Giancarlo Scottà
Sindaco di Vittorio Veneto
Potete inviare le vostre
LETTERE AL DIRETTORE
per posta elettronica all’indirizzo:
[email protected]
per posta all’indirizzo:
L’Azione - via Jacopo Stella, 8
31029 Vittorio Veneto
oppure per fax allo 0438.555437
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Lettere / Interventi
VOLONTARIATO A LA NOSTRA FAMIGLIA
Quanti regali dai bimbi!
straordinariamente be“queste
Fneareparole
le cose ordinarie”. Sono
di don Luigi Monza uno degli insegnamenti che
porterò con me al termine dell’esperienza di servizio di volontariato con i bambini della scuola
elementare presso La Nostra Famiglia di Conegliano.
Aprire gli occhi e il cuore sulla
gioia che si prova condividendo
un sorriso o banale gesto quotidiano; riscoprire l’importanza
della solidarietà e della gratuità;
apprezzare l’immensa e non scontata realtà di aver avuto in dono
un corpo sano e una salute non
cagionevole: ecco alcuni tra i tanti “regali” donatimi dai bambini e
dagli operatori che ho conosciu-
3 agosto 2008
to.
Sono convinta che nulla accada
“per caso” e quindi non è “per caso” che qualche mese fa i miei occhi si siano fermati su un trafiletto del settimanale diocesano L’Azione nel quale si riportava la notizia che La Nostra Famiglia cercava giovani disposti a vivere un
periodo di volontariato durante
l’estate.
E non è “per caso” che questo annuncio sia andato a risvegliare in
me quel pensiero di fare concretamente del bene agli altri, di mettermi in discussione e di dedicare una parte, seppur minima, del-
Accettiamo la sofferenza
S
non chiama i testimoni, lo fa all’insaputa di tutti, ma quando lo
dice a tutti significa che intende
caricare sugli altri una parte della
responsabilità delle sue scelte, oppure vuole dire loro che glielo impediscano.
Io credo che il signor Ravasin appartenga a questi ultimi.
Al coro dei favorevoli delle rivendicazioni del signor Ravasin desidero solo ricordare che non ho
mai sentito una mamma di un ragazzo dalla diagnosi infausta preferire per lui la morte piuttosto che
la sofferenza.
Ho sentito invece mamme di ragazzi in salute dire che preferirebbero per il loro figlio la morte
pur di non vederlo condannato alla sofferenza.
Ma da una parte però c’è un figlio
malato e una mamma che si dedica a lui con tanta tenerezza e dall’altra, per fortuna, non c’è un figlio malato e i modi di dire restano solo modi di dire.
Si ha l’impressione però che ai nostri giorni la sofferenza non sia più
accettata, ma non tanto la nostra,
piuttosto quella degli altri, perché
LA CHIUSURA DEL VERDI
Le colpe dei vittoriesi
i sembra che gli interventi
M
sulla chiusura del Verdi abbiano finora sostenuto che la gestione della multisala non ha fatto abbastanza per stimolare il
pubblico vittoriese. Pur concordando sul fatto che forse si poteva fare di più e che negli ultimi
anni il punto debole di ogni iniziativa è stata la mancanza di una campagna pubblicitaria ben
orchestrata, credo che la tesi vada capovolta.
Nei primi anni la Furlan Cinema
e Teatri non si è limitata a fare una programmazione dei film in uscita, ha organizzato i mercoledì
e giovedì d’essai, e ha proposto
rassegne di film scelti dai festival
internazionali il lunedì sera. Inoltre, con il contributo dell’amministrazione comunale, ha realizzato una stagione teatrale e tentato una serie di concerti classici.
La prima ha avuto un certo successo ed è continuata per anni, la
seconda si è rivelata un fallimento totale: circa 150 spettatori a
concerto. Più o meno è quello che
succede anche adesso al teatro Da
Ponte, che però è gestito da Teatri Spa, con i finanziamenti della
Fondazione Cassamarca.
Ora, lo so che può sembrare una
digressione, ma sono anni che mi
tormentano alcune domande:
1) com’è che in una città nella quale operano da anni diverse scuole di musica (la Corelli da oltre
quaranta) non si è formato un
pubblico disposto a pagare il biglietto per sentire bravi concertisti (se la serata è gratis, la sala è
spesso piena)?
2) com’è che ci sono tanti vittoriesi che fanno abbonamenti ai
concerti della Fenice a Venezia,
che sono disposti a seguono i loro beniamini fino in capo al mondo, ma poi ignorano quello che
succede in città?
Considerazioni simili si possono
fare per la prosa e il cinema. È per
questo che ho l’impressione che la
domanda a cui bisognerebbe cercare di rispondere adesso sia: la
città ha risposto in maniera adeguata agli stimoli che le sono arrivati dal Verdi?
Anche negli anni in cui per en-
tusiasmo e dell’energia dei piccoli che ho conosciuto a La Nostra
Famiglia, della loro gioia di vivere e del loro coraggio.
Come spesso si dice, ma non è retorica, donare qualcosa agli altri
comporta un guadagno ben più
alto dell’eventuale rinuncia effettuata.
E così è stato anche per me: non
ho rinunciato ad alcuni giorni di
vacanza ma ho avuto la possibilità di ricevere in dono straordinari, seppur ordinari, insegnamenti di vita.
Emanuela
SFRUTTAMENTO DIETRO AL PROGRESSO
IL CASO DEL SIGNOR RAVASIN
ono colpito dai messaggi inviati a Il Gazzettino da una
parte dell’opinione pubblica
che solidarizza per le scelte del signor Ravasin, persona malata che
chiede di non essere alimentata
artificialmente qualora non fosse
più in grado di deglutire e dove gli
si augura di concludere la sua vita terrena con delle scelte personali che io non condivido.
Ma soprattutto vorrei dire al signor Ravasin che non può chiedere ad altra persona di collaborare per lasciarlo morire, perché
ognuno di noi è chiamato per aiutare a vivere e se lui ha deciso di
morire lo deve fare all’insaputa di
tutti, in quanto ogni persona che
ha senso civico sentirà il dovere di
impedirglielo.
La sua richiesta, o il suo testamento biologico che si voglia dire, sembra più un grido di aiuto a
vivere che una richiesta di chiudere con questo mondo.
Ma se veramente questa fosse la
sua scelta, sarà sufficiente che egli
si ritiri in casa propria e non chiami né parenti né medici.
Una persona che vuole suicidarsi
le mie vacanze ad un’esperienza di
impegno, responsabilità e anche
fatica.
E non è “per caso” che io, insegnante di lettere in una scuola
media e in una scuola superiore
locali, sia stata catapultata a confrontarmi con bambini meno fortunati dei miei alunni, ma spesso
molto più sereni e gioiosi di loro,
nonostante tutte le difficoltà che
sono costretti a superare.
Questo bagaglio mi sarà utilissimo anche quando, davanti ai miei
alunni perfettamente sani e “firmati”, ma terribilmente già annoiati della vita, parlerò dell’en-
la nostra sofferenza richiama l’altrui solidarietà che aiuta a sopportare e gratifica saperla condivisa, mentre la sofferenza degli altri richiede la nostra condivisione
e questa significa per noi rinunce
e anche sacrifici.
Io posso anche cercare di capire
che la sofferenza altrui possa generare talora sofferenza in chi è
sano, ma perché ciò non accada
devo proprio eliminare il sofferente?
Enzo Perin
Direttore Casa Fenzi
Conegliano
trare il sabato sera bisognava prenotare, si diceva che la maggioranza degli spettatori venisse da
fuori. A conferma, la vendita dei
biglietti è calata dopo l’apertura
del multiplex di Silea. Quando
poi è arrivato il Méliès a Conegliano, bastava ascoltare gli amici che c’erano stati per capire che
la colpa maggiore del Verdi era di
non essere più di moda.
Non voglio entrare nel merito
della scomodità delle poltrone o
dei parcheggi (o della frequenza
delle multe), vorrei solo far notare che un confronto obiettivo tra
le programmazioni non può che
constatare che i titoli dei film erano quasi sempre identici a quelli del Méliès.
Inoltre credo che sia giusto ricordare che molti cittadini hanno
firmato la petizione che chiedeva di non chiudere la multisala
due anni fa: poi che cosa è successo? perché non l’hanno frequentata?
Per essere “la città del benestare”,
come suggerisce il nome della
nuova associazione dell’Ascom,
mi sembra che, con questa nuova chiusura, Vittorio Veneto presenti un panorama culturale piuttosto deprimente.
Gianfranco Da Re
Vittorio Veneto
I segreti dell’iPhone
diventato in pochi giorni l’ogÈ
getto del desiderio di giovani,
e non, di tutto il mondo. Il primo
giorno della sua vendita ci sono
state migliaia di persone che, per
essere sicure di acquisirlo, hanno
bivaccato per ore davanti ai negozi. Nei primi tre giorni di commercializzazione il prodotto, un
iPhone di terza generazione, è stato venduto in oltre un milione di
esemplari e, nonostante il suo costo non certo “leggero”, dopo 10
giorni le scorte erano esaurite.
Il nuovo gioiello tecnologico offerto dalla Apple promette meraviglie (...)
Quello che nessuno dice è che il
nuovo iPhone viene assemblato
nella fabbrica-fortezza cinese di
Longhua, dove vivono 270 mila abitanti lavoratori.
Come ha denunciato il settimanale Vita, più di mille guardie armate presidiano l’enorme fabbrica dove gli operai lavorano più di
60 ore settimanali per un salario
di circa 50 euro.
Ma in fondo la realizzazione pratica del nuovo super-telefonino
non è che l’ultima tappa di un lungo cammino caratterizzato da al-
In chiesa
a pagamento
P
er quanto ne sappia dovrebbero essere in vigore in diocesi delle direttive relative a manifestazioni nelle chiese. Rilevo
con sorpresa ed amarezza che tali disposizioni sono state completamente disattese all’Abbazia
di Follina sabato 12 luglio. È inammissibile che una chiesa aperta sia riservata e accessibile
esclusivamente a chi può permettersi di pagare un biglietto
d’ingresso di 50 euro. Tale era il
costo per chi accedeva alla Basilica per seguire l’esibizione del
violinista Huto Ughi.
È stata una manifestazione mondana che a mio avviso non poteva essere ospitata in una Basilica per soddisfare il desiderio e
non ultimo l’interesse di qualcuno. L’incasso, secondo un mio
modesto calcolo molto significativo, da qualche parte sarà finito. Ma forse è finito in beneficenza ed allora in questo caso va
bene trasgredire le regole. Il fine
giustifica il mezzo, anche se per
qualche ora il Signore è sfrattato
dalla sua sacra dimora.
Giuseppe
Farrò
tre e ben più gravi violazioni umane.
Tutto ha inizio in Africa nelle foreste della Repubblica Democratica del Congo dove viene estratto il coltan, il minerale indispensabile per produrre i telefonini. La
regione, che grazie a questo minerale, ma anche a diamanti, oro,
legname pregiato, è potenzialmente una delle più ricche al
mondo, in realtà da oltre dieci anni è precipitata in una terribile spirale di guerra e violenza. L’immensa ricchezza derivante dallo
sfruttamento del coltan finisce
nelle tasche delle multinazionali e
dei “signori della guerra”, che da
anni stanno mettendo a ferro e
fuoco quelle regioni, mentre la popolazione locale ne ha ricavato finora solo la tragica morte (volutamente?) dimenticata dal mondo, di oltre 2 milioni di persone.
Ma non mancano neppure i problemi dall’altra parte della barricata, cioè quella dei consumatori.
Dagli alti costi dei vari servizi, che
spesso fanno saltare i bilanci familiari, alla sempre più grave dipendenza dall’utilizzo di queste
meraviglie ma anche “diavolerie”
tecnologiche. Alcuni giovani sono stati recentemente ricoverati
in ospedale per delle vere e proprie crisi da astinenza da telefonino. Basta che “manchi campo” o
che si esauriscano le pile per creare angoscia, depressione, senso di
soffocamento, tachicardia. Secondo i medici si tratta di un fenomeno del tutto simile alla dipendenza causata da alcol, droga,
videogiochi. Certo oggi rinunciare al telefonino è (quasi) impossibile. Ma affinché questo non diventi un nuovo strumento di discriminazione sociale e indirettamente di sfruttamento economico è necessario che la straordinaria possibilità di collegarsi con il
mondo intero vada di pari passo
con l’impegno nella edificazione
di una società più giusta per tutti.
Piergiorgio Da Rold
Associazione gruppi
Insieme si può
Belluno
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