La nostalgia matura - Settimanale della diocesi di Vittorio Veneto
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La nostalgia matura - Settimanale della diocesi di Vittorio Veneto
2 Primo Piano Primo Piano Un viaggio tra i molti italiani d’Australia 3 agosto 2008 FRATELLI D’AUSTR La Giornata mondiale della gioventù occasione per riscoprire U no storico ha definito l’emigrazione veneta verso l’Australia come “l’emigrazione della ciliegia”: un emigrato partiva e ne tirava a sé un altro. Tre fatti di attualità – la Giornata mondiale della gioventù celebrata a Sydney, il raduno dei Trevisani nel mondo in Cansiglio, e il grande incontro dei “Trevisani d’Australia” che si terrà a Wollongong il prossimo ottobre – ci danno lo spunto per parlare dell’“emigrazione della ciliegia”, in particolare di quella partita dal nostro territorio diocesano. Si calcola che la comunità veneta di prima, seconda e terza generazione residente oggi in Australia conti centomila persone. E proprio perché un emigrato chiamava l’altro, i veneti si concentrarono in alcuni centri. Come Griffith o Wollongong. Due furono i periodi di grande migrazione. Il primo va dall’inizio del Novecento fino agli anni Trenta: si calcola che allora furono 13 mila i veneti a sbarcare in Australia. La seconda grande ondata migratoria si è verificata nel ventennio successivo la seconda guerra mondiale: fra il 1950 e il 1962 all’incirca 23 mila veneti giunsero in Australia. La stragrande maggioranza degli emigranti intendeva ritornare in Italia. L’emigrazione era concepita come un’iniziativa imprenditoriale per guadagnare quanto necessario per “mettersi a posto” nel paese d’origine. Dei quasi 8.500 veneti che fra il 1960 e il 1969 approdarono nella terra dei canguri, 6 mila sono tornati in Veneto. Non fu facile l’inserimento dei primi emigranti italiani nella società australiana. Dovettero affrontare una certa ostilità (come non ricordare che venivano chiamati “dagos”, ovvero “sporco straniero / accoltellatore”). Inizialmente ad assorbire la nostra emigrazione furono soprattutto le piantagioni di canna da zucchero. Con il passare del tempo la cultura di iniziativa imprenditoriale ha spinto molti veneti a “mettersi in proprio” nei settori più diversi dell’economia. Così oggi gli italiani sono proporzionalmente i più numerosi, rispetto alla popolazione media, tra i lavoratori indipendenti e i datori di lavoro. DON PIERINO BORTOLINI RACCONTA L’ACCOGLIENZA RICEVUTA ALLA GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ La nostalgia matura ure, ma belle, le pagine delD l’emigrazione, sfogliate durante questa Gmg. Mai lette finora così. Loro, i nostri emigrati, c’erano, sempre: quando siamo arrivati, partiti e durante...; con un’accoglienza e un calore, di cui è capace solo chi ha provato il distacco, la lontananza... Quando sono giunti in Australia, non hanno trovato facile la vita. Li chiamavano con un appellativo che dà fastidio, traducibile tra sputo e catarro... Ma si sono fatti valere ed amare, con una condotta ed una professionalità esemplari. Nell’emergenza dell’arrivo e della partenza ci hanno accolti e sfamati presso il “Marconi”, una vasta struttura, alla periferia di Sydney, costruita in memoria del grande italiano che nel 1930, attraverso un impulso radio inviato da Genova, illuminò in pochi secondi le strade della città al tramonto. E, quando, sfinito, non riuscivo più a dormire, ho sperimentato la loro ospitalità affettuosa. Nomi e volti dei nostri paesi: Giuseppe Querin da Fratta; Norma, Mirella e John Carrer da Chiarano; Ferruccio Volpa- Stampa: TIPSE - VITTORIO V.TO (TV) “I dati forniti dai sottoscrittori degli abbonamenti vengono utilizzati esclusivamente nell’ambito della nostra attività e non vengono ceduti a terzi per alcun motivo in base a quanto predisposto dal D. Lgs n. 196 del 2003.” Tel. 0438 940249 Fax 0438 555437 [email protected] - www.lazione.it Settimanale della diocesi di Vittorio Veneto (Iscritto al n. 11 del Registro stampa del Tribunale di Treviso il 21-91948 e al Reg. Naz. della Stampa con il n. 3382 vol. 34 f. 649 del 5-991 - Iscr. ROC n. 1730) Direttore responsabile GIAMPIERO MORET Redazione e amministrazione Via Stella, 8 - Vittorio Veneto to con la sua numerosa famiglia da Vedelago. Ricordo alcuni episodi toccanti. Mi ha colpito trovare nella loro casa L’Azione, che arriva puntuale e che loro sfogliano avidi, attenti alla vita della Chiesa diocesana, agli eventi dei nostri paesi, di cui ricordano tutto: strade, famiglie, persone, morti... Mirella raccoglie in due album le foto di quanti partono per l’ultima migrazione. Giuseppe mi ha chiesto di aggiornarlo sui funerali di Fratta. Ho letto nel loro cuore la nostalgia matura di chi è conteso tra la voglia di tornare e la necessità di restare, perché la vita s’è radicata là, nei figli e nipoti. Con don Mario e don Giuseppe abbiamo celebrato due messe nelle loro case. La fede si toccava con mano: la tavola diventava altare curato; si invitavano tra loro migranti, al punto da non starci più; cantavano con affetto i canti mariani popolari, ricordando pure la seconda strofa... Ho chiesto di visitare il cimitero, perché so che la cultura d’un popolo si misura anche dai sepolcri. Un cimitero grande come un paese, da percorrere in ABBONAMENTI 2008: "L'Azione fruisce dei contributi statali diretti di cui alla legge 7 agosto 1990, 250". Annuale (50 numeri) euro 43 Semestrale euro 25 - Sostenitore e. 80 Per l’estero chiedere in amministrazione. Questo settimanale è iscritto alla FISC Federazione Italiana Settimanali Cattolici Conto corrente postale n. 130310 ed associato all’USPI Unione Stampa Periodica Italiana Socio del CONSIS CONSORZIO NAZIONALE SETTIMANALI SOC. COOP. a r.l. - ROMA Chiuso in redazione il 30.7.2008 alle ore 18.05 Don Pierino Bortolini nella famiglia Carrer di Chiarano. In copertina le famiglie Carrer e Bortolin I LUOGHI DELLA NOSTRA EMIGRAZIONE l Veneto ha larghe propaggini Idiato in Australia dove, nell’immesecondo dopoguerra, l’emigrazione ha tratto linfa dai pionieri andati in avanscoperta negli anni Venti. Riccardo Masini, memoria storica dell’associazione Trevisani nel mondo, ci elenca i nomi dei centri con consistenti insediamenti trevigiani: Dimbulah, Innisfail, Townsville, Lismore (dove c’è una forte presenza di emigranti originari della zona di Gaiarine), Stanthorpe (dove brulica gente di Pezzan e Sala), Wollongong (8 mila i ve- neti residenti). A Griffith – dove i trevigiani sono 5 mila, quasi tutti originari della Pedemontana del Grappa, su un totale di 25 mila residenti – il sindaco è “nostrano”. E poi vi sono le grandi città dove negli anni Sessanta molti veneti si spostarono: Melbourne, Sydney, Brisbane, Adelaide. La Trevisani nel mondo conta 12 sezioni in Australia: Adelaide, Brisbane, Canberra, Snowy Mountains, Dimbulah, Griffith, Melbourne, Myrtleford, Perth, Stanthorpe, Sydney e Wollongong. La messa celebrata a casa di Giuseppe Perin originario di Piavon macchina, con un “quartiere” per ogni nazionalità e religione. Cosmopolita anch’esso. Ma quanti nomi e cognomi italiani! Quanta storia di migrazione! Una pagina che non si può scordare... Tutto sommato, la vita dei nostri migranti, le loro case, i loro pasti li ho trovati più semplici, più sobri e veri dei nostri. Da questo stile s’impara tanto: per esempio a scoprire che non occorrono troppe cose; che tante comodità si sono così “integrate” nella nostra vita al punto da non riconoscerle ed apprezzarle più. In quella terra lontana si capisce anche la necessità di tornare fratelli. In tante parti il comune vieta la recinzione delle case. Questo mi pare un simbolo da imparare, perché i bambini bianchi e neri e gialli di là piangono e sorridono proprio come i nostri bimbi di qua. E allora... L’Australia, continente nuovo, vasto, sta proprio “dall’altra parte”: un mondo, uno stile di vita da riscoprire da noi, carichi di storia, ma talvolta poveri di speranza. Allora anche la nostra Italia torna più bella ed amabile. Don Pierino Bortolini Primo Piano 3 agosto 2008 L’ESPERIENZA DI ALCUNI GIOVANI DEL QUARTIER DEL PIAVE CHE LAVORANO A SYDNEY RALIA Anche oggi si parte la comunità italiana PIETRO BRISOT, ORSAGHESE A SYDNEY “Orgogliosi delle radici” entre alcune migliaia di M Trevisani del mondo e della Marca si riunivano per la festa in Cansiglio (vedi articolo a pag. 6), un’altra festa di trevisani si svolgeva dall’altra parte del mondo, a Sydney. La festa della sezione locale dei Trevisani nel mondo, presieduta da Pietro Brisot, originario di Orsago, che in Australia ha avuto successo nel campo dell’edilizia. E ora è un punto di riferimento per i trevigiani d’Australia e anche per quelli di Marca: ospiterà per qualche giorno, ad esempio, a partire dal 27 agosto, «otto studenti di Lago, che vengono per uno scambio culturale, con la professoressa Luciana De Martin». In quanti Trevisani siete a Sydney? «Gli associati sono circa 250: quasi tutti partiti dall’Italia negli anni Sessanta e Settanta». E gli emigrati di seconda generazione? «Alla festa c’erano 8 giovani, che abbiamo convinto a venire con le loro famiglie. Ma è difficile il rinnovamento». In compenso con la Gmg avete potuto incontrare trevigiani... non emigrati. «Li abbiamo incontrati tutti! Li abbiamo ospitati al Club Marconi (degli italiani d’Australia) e con la Federazione veneta abbiamo organizzato una serata per loro. Ho anche conosciuto don Pierino Bortolini». Consigliereste ai ragazzi trevigiani di partire per l’Australia, un po’ come avete fatto voi mezzo secolo fa? «Qualcuno lo fa. Ad esempio l’anno scorso Sira Dei Pieri, una vittoriese laureata in architettura, ha voluto fare un’esperienza qui. L’ho aiutata a trovare un posto e si è fermata per 8 mesi. In generale però lascerei la decisione se venire o no a ciascuno». Ma com’è la situazione economica? «Non tanto brillante: tutto fermo in attesa dell’esito delle presidenziali Usa». Non brillante, forse, ma rispetto all’Italia? «Sì beh, sempre meglio dell’Italia, è naturale». E per voi ci sono ancora motivi di essere orgogliosi dell’Italia? «Siamo sempre orgogliosi delle nostre radici, che non si cancellano. Conserviamo la lingua, la cultura, anche il dialetto. Con la tivù via satellite seguo 24 ore su 24 quello che succede in Italia. Meno male che adesso avete un governo stabile: speriamo che duri!». Tommaso Bisagno i continua a partire dal VeSoggi,neto per l’Australia anche anno del Signore 2008. Non più per fame ma per le tante opportunità che quella giovane terra offre. Certo, i numeri non sono quelli degli anni Cinquanta e Sessanta. E neppure i mezzi di trasporto: in 23 ore di aereo oggi si arriva a Sydney. Immutata è, forse, la “filosofia” di chi parte: mettere da parte un po’ di soldi per poi “impiantarsi” in Italia. Matteo Meneghetti, solighese, è da un mese a Brisbane con la ragazza. Ha raggiunto un compaesano, Andrea Ballancin, che è laggiù dallo scorso novembre insieme ad altri tre giovani di Moriago e Farra. Perché proprio in Australia? «Perché è un paese ben organizzato, che propone molte offerte di lavoro» raccontano. Matteo appena ha messo piede a Brisbane ha subito trovato lavoro come cameriere in un bar gestito da un colombiano. Guadagna sedici dollari netti all’ora, «ma se ti fermi meno di un anno ti danno un assegno con le tasse pagate dal datore di lavoro perché per il governo non è giusto trattenere i soldi versati per un periodo limitato di lavoro». Questo primo periodo di rodaggio serve a Matteo per migliorare l’inglese, quindi si metterà alla ricerca di un lavoro nel suo campo, la multimedialità. «Ho già dato un’occhiata in Internet e ho visto molte offerte di lavoro». Andrea, invece, fa il muratore nell’azienda dello zio emigrato anni fa da Soligo. Guadagna bene, sui 3 mila euro al mese. Ma non è che la vita sia più cara rispetto all’Italia? «Assolu- NEL 2007 ESPORTAZIONI VENETE PER 450 MILIONI Un mercato più che attraente numeri degli scambi comI2007merciali parlano chiaro: nel il Veneto ha esportato prodotti in Australia per 450 milioni di euro, con un incremento del 16,1% rispetto al 2006 (+25% rispetto al 2005), su un’esportazione italiana complessiva di 2.780 milioni; le importazioni hanno raggiunto i 150 milioni (+30,8%), lo 0,4% dei flussi di importazione della regione. Mercato ancora in parte da esplorare, dunque, l’Australia rappresenta per le imprese venete una terra dalle enormi potenzialità economiche. «L’ultimo decennio evidenzia un trend crescente delle esportazioni venete in Australia – afferma Federico Tessari, presidente Unioncamere del Veneto –. La crescita media annua dal 3 1998 al 2007 è stata del 10,8%. Il Veneto si conferma esportatore consolidato nei confronti dell’Australia, grazie alla comunità veneta che vive in Australia e continua a mantenere stretti legami, anche di tipo commerciale, con la nostra regione». L’export italiano verso l’Australia nel 2007 è aumentato del 20% rispetto all’anno precedente. Del made in Italy interessano i beni di consumo, quindi agroalimentare, con particolare attenzione alla meccanica strumentale per industria vitivinicola e dell’olio, e design (dai mobili ai complementi d’arredo). Il Veneto esporta in Australia macchinari (41% dell’export complessivo) agricoli, di precisione e sistemi ottici e di misurazione. Nell’ultimo anno sono aumen- tate particolarmente le esportazioni di macchinari per impieghi speciali, oreficeria, e materie plastiche. Le importazioni nella nostra regione ammontano a 150 milioni di euro (nel 2007) soprattutto per prodotti di cuoio e pelle e della metallurgia. Secondo l’Istituto per il commercio estero, sono 92 le imprese italiane con presenza stabile e diretta in Australia. Portare le competenze e conoscenze italiane direttamente in Australia tuttavia pregiudica possibilità di commercializzare prodotti italiani: emblematico è stato il caso del prosciutto. Fino a qualche mese fa era impossibile importarlo per le rigide norme sanitarie australiane, e quindi si è pensato di produrlo diretta- tamente no – rispondono –. Gli affitti sono più bassi e anche la spesa è più economica». Neanche da mettere l’organizzazione statale: meno lacci e lacciuoli, più puntualità. «In un minuto l’Ufficio immigrazione mi ha rilasciato il visto – racconta Matteo – e con estrema facilità ho aperto il conto in banca (e senza spese!). I trasporti pubblici funzionano al- EMIGRANTI OGGI Non per fame, ma per maggiori opportunità di lavoro. E così oggi riprende l’emigrazione dal Veneto alla giovane terra australiana. L’esperienza del solighese Matteo Meneghetti Matteo Meneghetti e Andrea Ballancin a Brisbane la perfezione, mentre chi usa l’auto è fortemente penalizzato, ad esempio dal costo dei parcheggi. Finora non ho incontrato una persona che mi abbia risposto in modo sgarbato». E la Gmg? «La settimana precedente e quella successiva all’incontro con il Papa si sono visti molti italiani e spagnoli, immediatamente riconoscibili per l’abbigliamento. I mass media hanno dato ampio risalto all’evento». Se in Italia la ripresa economica tarderà, sicuramente torneremo a parlare di giovani che partono per l’Australia. FC mente lì. Ora che è possibile importare insaccati, grazie ad un accordo con l’Unione europea che liberalizza il mercato alimentare, non conviene più per una questione di costi. Come punto di forza del mercato australiano c’è la grande stabilità economica (per il terzo anno consecutivo è stata giudicata l’economia più stabile del mondo), l’alta propensione all’acquisto di beni di lusso (alta crescita, nessun deficit di bilancio, bassa inflazione), la semplicità burocratica (bastano due giorni per aprire un’azienda). I problemi maggiori sono dati dai trasporti, sia per la distanza che per le barriere di ingresso. L’Australia è il principale esportatore di vini d’Europa: nel 2005/2006 l’export di vino ha toccato i 4,7 miliardi di euro. Fra le economie sviluppate l’Australia è al sesto posto al mondo come organizzazione per ricerca ed innovazione; in particolare l’Australia è il secondo Paese al mondo per presenza di ricercatori italiani, con circa il 14%. AT INCONTRI CASUALI Da Conejàn nizio 2008. Laura, Martina e Istanno Stefano, giovani vittoriesi che vivendo un’esperienza di lavoro in Australia, sono seduti sul tram 112 che percorre Brunswick Street, cuore della Melbourne alternativa e dei locali. I tre nostrani chiacchierano, naturalmente in italiano. A un certo punto l’anziano seduto di fronte a loro alza la testa «De dove seo voialtri?». «Vicino Venezia», azzarda Stefano. «Sì, sì, ma dove?» insiste l’anziano australiano. «Di Vittorio Veneto». L’interlocutore s’illumina. «Mi son da Conejàn Veneto! – racconta –. È 55 anni che son qua, ma son sempre veneto. Mi ricordo bene di Vitorio: le strade, i negozi...». È solo uno dei tanti incontri casuali avuti dai tre veneti e trevisani con altri veneti e trevisani dall’altra parte del mondo. Sempre tanto affetto verso l’Italia natia e verso gli italiani in visita. Come quella volta che i giovani vittoriesi conobbero il maestro Sergio De Pieri, organista e docente d’organo: originario di Dosson di Casier, emigrato in Australia oltre mezzo secolo fa, ancora fa la sponda tra i due antipodi. E non dimentica amici e colleghi. «Quando torni in Italia – disse a Stefano – salutami Severino Tonon (organista della nostra Cattedrale) e don Rino Bechevolo!». TB 3 agosto 2008 Segue dalla prima veramente così? VeramenÈ te il gesto di togliere le protesi che permettono all’ammalato di sopravvivere alla sua malattia, qualunque esse siano, è un gesto di liberazione? Ecco la necessità di riflettere, visto che si tratta di una vita umana e della nostra stessa umanità, alla quale non appartiene né l’omicidio, né il suicidio. Il caso in questione è certo sin- golare. Ci troviamo di fronte ad un suicida che chiede aiuto per porre in atto il suo piano. Normalmente il suicida si isola dalla comunità umana, prima di porre in atto il suo gesto. Il commiato è spesso un atto di accusa verso chi non ha saputo aiutarlo. Aiutarlo a far che cosa? Non a morire, ma a vivere! Il suicida recrimina l’omissione di aiuto a vivere; qui, invece, si chiede l’aiuto a morire. Che de- ve fare la comunità umana, in questo caso? Proviamo ad allineare alcuni dati di fatto, nel desiderio di chiarirci le idee. Il primo dato di fatto è l’ingenuità di chi si inventa una battaglia di civiltà, per dare la morte. L’uomo è già di per sé inclinato ad eliminare ciò che pesa e produce sofferenza, non serve alcuna battaglia per indurlo a ciò. Se di “coraggio” si deve parlare, non è certo quello del padre che elimina la figlia, assieme alla sofferenza, ma del padre che si ostina a cercare il senso di tale sofferenza, non potendo accettare di porre termine, lui, alla vita della figlia, pur nei loro silenzi discreti, bombardati dall’esterno da mms, sms, Internet, droga, alcol (basti pensare all’happy hour dove l’importante è bere il più possibile) ma con un sorriso a 36 denti che non fa trasparire nulla... o quasi. Ma tanto, chi ha tempo per parlare con i ragazzi? Le famiglie esistono ancora? Ci sono ancora figure adulte di riferimento vere? E intanto si viene a conoscenza di storie di vite spezzate che esprimono un malessere esistenziale. Forse un bisogno di senso? Molte domande a cui è difficile dare una risposta. Ma già cominciare a porsi questi interrogativi è iniziare un percorso. Cosa possono fare i genitori? Possono imparare a fare meglio i genitori parlando con i figli, dimostrando loro “amorevole autorevolezza”, facendo capire che sono dei punti di riferimento forti, magari un po’ scomodi, ma forti. Rinunciando alla mamma che fa l’amica della figlia tanto da non distinguere l’una dall’altra, o al papà che cerca di fare “l’alternativo” e si confonde con gli amici del figlio. In fondo i ragazzi e le ragazze molto giovani hanno bisogno di sentirsi in parte gestiti dai genitori (la libertà è troppo grande per essere gestita da un adolescente... e molto spesso anche dagli adulti che infatti ne fanno un cattivo uso) e per farlo a volte gli scontri generazionali sono inevitabili, ma necessari: sono gli stessi figli che lo chiedono più o meno esplicitamente. Ci sono adulti di riferimento? Certo. L’importante è far capire ai ragazzi che ci sono adulti forti e aperti al dialogo: un prete, una suora, uno psicologo, un amico che abbia voglia di parlare e non solo di sballare. Cosa riesco a fare io? Poco. Nel mio piccolo cerco di esprimere la mia verità di essere umano, di essere sincero, di ascoltare le verità delle altre persone, di giudicare il meno possibile. Di aiutare se posso; quando non posso mi limito a non prendere e non prendermi in giro. Amo l’onestà e anche molti ragazzi come me vogliono credere nelle cose vere: iniziamo a dircelo e schiudiamoci da questi gusci di indifferenza e superficialità. Franco Collodel San Pietro di Feletto Quel corpo è il corpo di sua figlia e quel respiro è il respiro di sua figlia e non di un vegetale. Il terzo fatto è che tra la ribellione alla sofferenza e la volontà di morire c’è una grande distanza. La prima ci è familiare, anche se in gradi diversi. La seconda è un’altra cosa e costituisce un atto del quale l’uomo, di per sé, non è capace. Ad esso è spinto solo per disperazione. Il suicida “sano” non è diverso dal suicida malato; muta solo la natura della sofferenza (nel primo caso è psicologica, nel secondo fisica) ma non la ragione del suicidio. La ragione è la stessa: la disperazione verso la vita. Per tale ragione, l’affermazione “voglio morire per non soffrire”, fatta a mo’ di testamento, ha un valore molto relativo alle circostanze e allo stato d’animo della persona ed è sospesa al cammino spirituale di una persona e alla sua capacità di “sperare”. Finisco ponendo un ultimo interrogativo: noi, per che cosa siamo disposti a lottare? Riteniamo che la vita sia motivo valido per lottare? Oppure essa vale finché si offre senza fatica e senza dolore? In questo secondo caso, ripeto, non c’è bisogno di alcuna lotta o battaglia. Basta lasciarsi andare. Forse non avvertiamo più che la vita poggia su una specie di “patto”. Essa ci ripete: per avermi devi darmi fiducia e devi essere disposto a lottare. Infrangere tale patto comporta un progressivo indebolimento dell’uomo, il quale preferirà togliersela con sempre maggior facilità. Dobbiamo, allora, sapere che la lotta per la libertà di morire non è affatto una lotta, ma è esattamente il suo contrario: una resa. Chi lotta per l’eutanasia e cose simili sta spingendo l’uomo alla resa di fronte alla vita. Sta coltivando la disperazione. Nella resa dell’ammalato tutti noi ci arrendiamo ad una visione disperata della vita. Don Giuseppe Mazzocato Vicepreside della Facoltà teologica del Triveneto e alle forze dell’ordine non è il giusto approccio al fine di rispondere ai bisogni dei popoli rom e sinti”. Unendosi alle preoccupazioni già espresse dalla Santa Sede, il Commissario si è detto preoccupato per la recente estensione dello stato di emergenza su tutto il territorio nazionale. Nessuna sorpresa Era stato questo il duro giudizio di Hammerberg dopo la visita compiuta in Italia il 19 e 20 giugno scorsi per discutere della nuova politica italiana in materia di immigrazione. La relazione, resa nota martedì 29 luglio, sottolinea come il ripetuto ricorso a misure legislative d’emergenza «per affrontare i problemi legati all’immigrazione indichi un’incapacità di affrontare un fenomeno non nuovo e che la decisione di rendere la presenza illegale in Italia un’aggravante nel caso in cui la persona commetta un reato, potrebbe sollevare serie questioni di proporzionalità e di di- scriminazione». Sotto accusa anche la possibilità, contenuta all’interno del pacchetto sicurezza, Thomas Hammarberg di espellere cittadini comunitari sulla base di motivazioni di pubblica sicurezza. Secondo Hammarberg queste leggi «pongono seri dubbi di compatibilità con la Convenzione europea dei diritti umani», su cui si basano le sentenze della Corte di Strasburgo. Una situazione ancor più grave se si pensa che l’Italia nel dicembre 2005 aveva già subito una condanna da parte del Comitato europeo per i diritti sociali. Il nostro Paese in seguito si era impegnato a portare in linea con gli standard prescritti dal Consiglio d’Europa, la situazione dei Rom, in particolare sul fronte abitativo. Violazioni del diritto internazionale Hammarberg ha anche criticato la decisione del governo italiano di considerare reato penale l’entrata ed il soggiorno irregolare di immigrati; lo considera un preoccupante allontanamento dai principi di diritto internazionale. Il Commissario è anche allarmato per il rimpatrio forzato di immigrati verso alcuni paesi dove è comprovato l’uso della tortura. Prospettive Il Commissario ha infine esortato le autorità italiane alla rapida creazione di un’efficace istituzione nazionale per i diritti umani, al fine di rafforzare il sistema di protezione nel paese. Un organo scomodo, attivo in molti paesi europei, che da tempo è in cima alle richieste al nostro Paese da parte delle istituzioni internazionali. Enrico Vendrame LE TRAGICHE MORTI DI DUE RAGAZZE VENETE E LA NECESSITÀ DI AVERE PUNTI DI RIFERIMENTO Percorsi di vita spezzati G li ultimi fatti di cronaca sono tristemente nella mente e nel cuore di tutti noi: si può morire di ecstasy durante un party a 16 anni, si può partire per una vacanza in Spagna e tornare a casa in una cassa di zinco. Le parole “divertimento” e “morte” sembrano aver dato vita ad un connubio molto stretto. Sono un ragazzo di trent’anni e svolgo la professione di educatore in una comunità di minori; sono anche un musicista. Tutto ciò mi permette di incontrare e conoscere giovani e giovanissimi, sia in contesti educativo-terapeutici, sia nei locali quando faccio i concerti. Mi sono chiesto più volte: “perché si può arrivare a morire volendosi semplicemente divertire?”. Mi sono risposto che pur vivendo in un’epoca dove si può comunicare molto velocemente, forse è venuto a mancare il tempo per fermarsi e pensare a ciò che ci comunichiamo. Succedo- SCONTRI GENERAZIONALI I giovani hanno bisogno di sentirsi in parte gestiti dai genitori e per farlo a volte gli scontri generazionali sono inevitabili, ma necessari no molte cose, ci capita di ingurgitare una quantità enorme di informazioni ma non abbiamo il tempo per far crescere in noi un senso critico. Questo meccanismo volgarizza le nostre sensibilità e le nostre intelligenze. La comunicazione si è evoluta molto dal punto di vista tecnologico, ma secondo me non certo dal punto di vista umano. Come a dire che comunichiamo molto ma per non dirci nulla. I ragazzi oggi forse fanno fatica a parlare di se stessi, dei loro sogni, dei loro problemi. Invece rimangono soli, se pur in branco, PESANTE ACCUSA DAL CONSIGLIO D’EUROPA Italia, deriva xenofoba? dei giorni scorsi la pubbliÈ cazione del rapporto del commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa Thomas Hammarberg che ha criticato la situazione creatasi nel nostro Paese con l’avvento del nuovo governo. «Una politica in materia di immigrazione - ha detto - non può basarsi solo sulle preoccupazioni relative alla sicurezza pubblica. Le misure adottate al momento in Italia non rispettano i diritti umani ed i principi umanitari e rischiano di appesantire il clima di xenofobia». No allo stato di emergenza Il Commissario ha espresso le sue preoccupazioni riguardo il “pacchetto sicurezza” che sembra essere appositamente elaborato per gli immigrati rom nonché per la dichiarazione dello stato di emergenza in tre regioni italiane. «I rom ed i sinti hanno urgente bisogno di una tutela effettiva dei loro diritti umani ed in particolare dei loro diritti sociali, come ad esempio il diritto ad un abitazione decente e all’istruzione», ha aggiunto. «Adottare lo stato di emergenza e conferire maggiori poteri ai “commissari speciali” indirettamente. Il secondo fatto è che la persona umana non è il risultato di una serie di potenzialità, quali la coscienza, la ragione, l’autonomia e così via, per cui, perse tali potenzialità, non siamo più di fronte alla persona, ma ad un vegetale. Non è questa la nostra esperienza di uomini. L’amore non ha per oggetto le qualità della persona, ma la persona in se stessa. Il figlio assassino non cessa di essere figlio per sua madre; la figlia in coma non cessa di essere figlia per il padre. Egli non può dire: è morta e rimane solo un organismo che vegeta, dunque è inutile tenerlo in vita. Attualità 3 agosto 2008 5 IL GOVERNO RIVEDE LE REGOLE PER LA CONCESSIONE Assegno sociale e immigrati: il punto S ui giornali se ne sente parlare “sotto elezioni”, quando il candidato di turno promette di alzarlo. Ma in giro, da qualche tempo, dell’assegno sociale si sente parlare perché viene concesso anche agli anziani stranieri che magari in Italia sono venuti solo per acquisirne il diritto, e poi se ne sono tornati al proprio Paese, lasciandolo (e non si potrebbe) ai figli che restano in Italia. Ed ora, l’argomento torna alla ribalta, per le novità introdotte dal Governo, nell’ambito della nuova Finanziaria. Abbiamo chiesto a Franco Marcuzzo, dell’Anolf Cisl di Treviso, di farci un po’ di chiarezza sul tema. Andiamo per ordine. Cosa è, e quanto vale, l’assegno sociale? «L’assegno sociale è una prestazione assistenziale che lo Stato riconosce ai cittadini di almeno 65 anni se hanno un reddito pari a zero o di minimo importo. La legge prevede che l’anziano debba risiedere e vivere in Italia. Per il 2008 l’importo è pari a 395,59 euro al mese. A ciò possono aggiungersi delle “maggiorazioni sociali” sulla base di diversi criteri (ad esempio avere almeno 70 anni) per cui arriva a 500 euro. Può però anche essere ridotto». A chi viene concesso l’assegno sociale? «Può essere dato ai cittadini italiani, di San Marino e ai rifugiati. Possono beneficiarne anche ai cittadini dell’Unione europea e i cittadini extracomunitari, ma solo se sono in possesso di ulteriori requisiti. Questi ulteriori requisiti richiesti agli anziani di nazionalità non italiana sono cambiati nel tempo. Nel 1998 la legge 40 concede l’assegno sociale agli stranieri che hanno un permesso di soggiorno della validità di un anno. Nel 2000 la regola cambia e viene concesso solo agli stranieri con la Carta di soggiorno (che si può avere solo dopo almeno 5 anni di presenza regolare in Italia)». Ultimamente monta la polemica sull’assegno concesso agli anziani stranieri. «Dobbiamo distinguere tre “tipi di stranieri”: extracomunitari, comunitari ed italiani emigrati REQUISITI CONTESTATI Per ricevere ancora l’assegno sociale bisogna aver lavorato continuativamente per dieci anni. Se la norma non cambia, anche chi già lo percepisce può vederselo togliere all’estero con doppia cittadinanza. Per i cittadini provenienti dai paesi extra Unione europea le polemiche sono sorte a seguito del mancato aggiornamento dei requisiti quando, lo scorso anno, a seguito delle direttive dell’Unione europea il cittadino extra Ue può far inserire nella propria Carta di soggiorno (che si chiama ora Permesso di soggiorno narsene in patria? «Se il titolare va all’estero per un periodo superiore ad un mese l’assegno viene sospeso. Se vi rimane per più di un anno viene revocato. Il problema sono i controlli». La nuova Finanziaria modifica le regole. «Il Decreto Legge 112 con il quale il governo riproponeva, giu- ACLI: “PER ESCLUDERE GLI IMMIGRATI, DANNI A TUTTI ” alvo interventi correttivi del Sre eSenato, casalinghe, frati, suomolti altri cittadini italiani Franco Marcuzzo Ce di lunga durata) anche i genitori a carico, compresi quelli arrivati in Italia da poco tempo. In conseguenza di ciò questi anziani, anche se non hanno il requisito dei 5 anni di soggiorno in Italia, possono ottenere comunque l’assegno (sempre che abbiamo almeno 65 anni di età e non avere altro reddito). I cittadini comunitari. In linea generale i cittadini di uno Stato dell’Unione che lavorano, studiano e risiedono in un altro Paese dell’Unione hanno la possibilità di beneficiare di tutti i servizi e le assistenze sociali dello Stato che li ospita. La libera circolazione dei cittadini europei ha reso molto più semplice, per tutte queste persone, entrare ed uscire da un Paese all’altro. Questa condizione è alla base di un abuso dell’assegno sociale da parte di anziani comunitari che, dopo un periodo di residenza in Italia e aver ottenuto l’assegno, rientrano nel loro paese di origine (facendo mancare così il requisito della residenza). Tra i titolari dell’assegno vi sono anche emigranti italiani (o i loro figli) che hanno mantenuto la doppia cittadinanza ma che, vivendo stabilmente all’estero, hanno perso il requisito della residenza in Italia». Quanti sono coloro che beneficiano dell’assegno? «In Veneto sono circa 38 mila, di cui 28.500 sono donne che hanno fatto le casalinghe. A Treviso sono 6.400 con 4.700 donne. Su quanti siano invece gli stranieri con l’assegno non vi sono ancora dati precisi e manca ancora la distinzione tra immigrati ed emigranti». È vero che il beneficiario può delegare un familiare al ritiro e tor- non riceveranno più l’assegno sociale che fino ad oggi gli veniva riconosciuto dall’Inps come assistenza in caso di redditi particolarmente bassi. È il risultato di una modifica «maldestra oltre che ingiusta» introdotta dalla Camera in sede di conversione del decreto legge 112. L’allarme è delle Acli nazionali, che chiedono al Parlamento di ritornare sui propri passi. «Introducendo il requisito del lavoro – fanno notare le Acli, che chiedono al Senato di respingere la modifica approvata – viene stravolta l’idea di prestazione assistenziale così come stamente, il requisito obbligatorio dei 5 anni di regolare soggiorno in Italia, è stato trasformato in legge con ulteriori restrizioni proposte e sollecitate dagli onorevoli De Poli (Veneto), Zeller (Alto Adige) e Brigandi (Lega Nord). Il periodo di soggiorno minimo in Italia è stato fissato in 10 anni e si è aggiunto anche che il richiedente deve aver lavorato, e in via continuativa (cioè senza licenziamenti o dimissioni) per almeno 10 anni. Si tratta di condizioni che, di fatto, precludono ogni possibilità per l’anziano, italiano o non, di ottenere l’assegno sociale. Se le cose non cambiano, la nuova normativa entrerà in vigore dal prossimo gennaio 2009 e a farne le spese saranno ogni anno soprattutto le casalinghe. Ma come le casalinghe, anche anziani poveri, suore e frati». Dopo le dure critiche di opposizione (in particolare, la parlamentare veneta Margherita Miotto ha presentato un ordine del giorno per richiedere la cancellazione del requisito dei 10 anni lavorativi, che il Governo ha recepito), sindacato e associazioni (dalle Acli è arrivato il primo allarme) il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, ha annunciato possibili modifiche, anche se non nel decreto per il quale il governo ha deciso di non presentare emendamenti, bensì nella legge di accompagnamento alla Finanziaria che sarà ap- tutelata dall’articolo 38 della Costituzione. Ma soprattutto, la formulazione letterale, senza distinzioni di cittadinanza, è applicabile a tutti. E così, dal 1º gennaio 2009, se la norma verrà confermata dal Senato, l’assegno sociale non spetterà più a chi non abbia lavorato, continuativamente, per dieci anni in Italia. Si pensi alle casalinghe che hanno dedicato tutto il loro tempo alla famiglia, ai religiosi (suore e frati ad esempio) impegnati nelle realtà più difficili, agli emigranti italiani che tornano nel nostro Paese dopo una vita passata a lavorare all’estero. È la dimostrazione concreta di come escludere qualcuno dal bene comune, in questo caso gli immigrati, porti inevitabilmente dei danni a tutti. Appunto perché, come insegna la dottrina sociale della Chiesa, il bene comune è tale in quanto bene di tutti e di ciascuno. Nessuno escluso». provata entro fine anno. «Per come è attualmente impostata la legge – conclude Marcuzzo –, anche chi già percepisce l’assegno potrebbe vederselo togliere, perché si verificherà l’esistenza dei requisiti per tutti. E con la questione dei dieci anni di lavoro continuativo pratica- mente tutti sarebbero esclusi». Non solo gli stranieri, che forse erano l’obiettivo del taglio del legislatore. E infatti nelle ultime ore pare che la legge verrà ritoccata in modo da non modificare i requisiti per l’ottenimento degli assegni da parte dei cittadini italiani. Andrea Olivero, presidente Acli VALE SCONTI PER ALIMENTARI E BOLLETTE Social card di 400 euro ono molte le novità introSanticipa dotte dal Decreto legge che la Finanziaria, approvato dalla Camera. Tra queste, l’introduzione della “Social card”, una tessera elettronica (simile ad un bancomat) del valore di 400 euro, che verrà data ad 1 milione e 200 mila cittadini italiani (quindi non stranieri anche se in regola e residenti) meno abbienti. La Social card servirà per ottenere un sconto del 10% sui prodotti alimentari (nei negozi convenzionati e dotati di appositi lettori) e sulle bollette. Chi la possiede beneficerà anche della tariffa elettrica sociale assegnata d’ufficio, che con- sentirà risparmi fino a 50-100 euro l’anno, a seconda dei consumi. La card sarà alimentata da un apposito fondo, in cui confluiranno le maggiori imposte che pagheranno le banche (per un recupero di agevolazioni fiscali concesse alle stes- se e ritenute illegali dall’Unione europea), e una quota del fondo alimentato dai conti correnti dormienti. Costo dell’operazione per lo Stato: circa 500 milioni di euro l’anno. 6 Attualità 3 agosto 2008 INDAGINE SULLE VACANZE DEGLI ITALIANI Ferie va bene ma più corte N onostante i telegiornali abbiano ripreso il consueto rituale estivo mostrandoci ad ogni fine settimana gli “esodi vacanzieri” di milioni e milioni di italiani incolonnati sulle autostrade o che si dirigono nelle località marittime e montane più alla moda, altri indicatori ci dimostrano che le cose non stanno esattamente così. Solo la metà degli italiani, esattamente il 51%, andrà sicuramente in vacanza quest’anno, mentre il 40% lo esclude e 1 persona su 10 è ancora indecisa. Secondo i risultati del recente sondaggio effettuato da Ipr-Marketing, la situazione contrasta con quella dell’anno scorso: nel 2007 il 56% degli italiani era fermamente intenzionato a partire per le vacanze e il 36% era costretto a rimanere a casa. Il motivo che porta a questa decisione la metà delle famiglie italiane è prettamente di natura economica, determinato da una particolare attenzio- A CAORLE SCOMPAIONO I TEDESCHI n controtendenza rispetto Ivenete alle statistiche nazionali e c’è Caorle, l’unica spiaggia diocesana (in realtà non arriviamo proprio al mare, ma alla parrocchia di San Giorgio di Livenza, in comune di Caorle ma non sul litorale): nel primo semestre 2008 le presenze aumentano del 2,2% con un calo dello 0,58% negli arrivi. Il che significa che i soggiorni sono più lunghi. Il mercato alberghiero soffre (-5,12% di arrivi e -5,66% di presenze), col solo dato positivo sulle residenze turisticoalberghiere, mentre sorride il settore extraalberghiero, con +3,12% negli arrivi e +5,84 nelle presenze. Calano gli stranieri (-2,93% in arrivi) ma si fermano un po’ di più (+1,59%), mentre dimi- nuiscono drasticamente austriaci e tedeschi (rispettivamente -11% e -10%); aumentano invece olandesi (25 mila in più), danesi (6.300 in più), cechi (+22,38%) e polacchi (+27,44%). Aumentano le presenze di veneti (+4,12%) e di bolzanini (+9,05%), stabili i lombardi, calano i trentini. ne per le spese, soprattutto quelle considerate non indispensabili: questo afferma il 76% di quanti non andranno in vacanza. Anche coloro che riusciranno a godersi qualche giorno di ferie comunque saranno ben attenti a non provocare scossoni al bilancio familiare: rispetto all’anno scorso aumentano quelli che hanno stanziato meno soldi rispetto alle vacanze dello scorso anno (dal 22% del 2007 al 28% del 2008) e diminuiscono gli spendaccioni che pensano di spendere di più (dal 39% al 33%). Il 20% conta di spendere meno di 500 euro per le vacanze (l’anno scorso erano il 13%) e la maggior parte (1 vacanziero su 3) spenderà tra 500 e 1.000 euro, ed anche questa seconda fascia risulta in calo dall’anno scorso, dal 43% al 35%. Per contenere ulteriormente la spesa, già abbastanza ridotta, i nostri connazionali cercano di evitare gli alberghi: vi si dirigerà infatti solo il 26% di coloro che vanno in vacanza, mentre lo scorso anno erano il 38%. Cresce quindi la richiesta di “bed and breakfast” e delle case in affitto, o si cerca di approfittare in misura maggiore dell’ospitalità di parenti ed amici, mentre i villaggi turistici risultano stabili e gli agriturismi sono in declino. Anche sulle mete influiscono le disponibilità economiche: la vacanza all’estero è più econo- mica di quella nel nostro Paese e offre maggiori possibilità di sfruttare al massimo il budget stanziato. Così, rispetto allo scorso anno, crescono quelli che preferiscono l’estero e diminuiscono quanti restano nel Bel Paese. Del resto uno dei motivi che scoraggia di più gli stranieri dal venire in Italia a trascorrere le vacanze è proprio il fattore legato alla convenienza, e pare che anche gli italiani siano dello stesso avviso. Stefano Lodigiani NORD-EST: UNO SU DUE STA A CASA nel Nord-Est come va? Ha E studiato il fenomeno, per conto del quotidiano il Gazzettino, la Demos&Pi di Ilvo Diamanti. Emerge che i nordestini continuano ad andare in ferie (poco più della metà), ma la maggioranza al massimo per una settimana, influenzati come sono dall’atmosfera di incertezza economica. Da tre anni la percentuale di chi resta a casa sfiora la metà (49%), mentre fino a sette anni fa si fermava al 42%. Cambia in misura rilevante invece la durata delle ferie stesse. Il 44% di chi si allontana da casa opta per un soggiorno di sette giorni al massimo: dalla vacanza tipo di due settimane di permanenza, scelta dalla maggioranza dei nordestini nel 2001, oggi la maggioranza (relativa) delle persone intervistate sceglie la vacanza lampo di appena qualche giorno. Sul cambiamento di abitudini può influire anche il desi- derio di evitare il grande esodo estivo, spezzando le ferie: più brevi, ma dilazionate nel tempo. Pesa anche il clima di impasse economica. C’è una relazione diretta fra la valutazione delle finanze familiari e i progetti per l’estate: tra chi ritiene che le condizioni dei conti domestici siano peggiorate, quasi due su tre hanno già accantonato l’idea delle ferie. Tra mari, laghi e monti, la preferenza va sempre al mare: ben tre su quattro, fra chi si muoverà di casa, lo farà in direzione delle spiagge (dato determinato dalla netta preferenza dei giovani), il 14% in montagna, l’8% in città d’arte. Le persone al di sotto dei 45 anni (addirittura il 58% tra i 15 e i 24 anni), faticano a rinunciare alle ferie, ma optano per un periodo più breve. I più anziani, quando si concedono un viaggio, stanno via più a lungo: tra i vacanzieri over 65, più di sette su dieci supereranno la settimana. IL VESCOVO CORRADO AI TREVISANI NEL MONDO “Edifichiamo la convivenza” uasi tutti, se non tutti i sinQ daci della Marca, più i vertici della Provincia di Treviso nonché consiglieri e assessori della Regione del Veneto domenica scorsa, 27 luglio, sul Cansiglio al 16º Raduno internazionale dell’associazione Trevisani nel mondo, che quest’anno coincideva con il 35º dell’associazione stessa. Migranti ed ex si sono ritrovati in quasi cinquemila, nonostante la mattinata fredda e piovosa, ma con un provvidenziale bel e caldo sole sul far del mezzodì. «La messa che stiamo celebrando costituisce il cuore di questa manifestazione, dal momento che – ha commentato il vescovo Corrado – l’associazione si riconosce esplicitamente fondata sui valori cristiani e per- IL VESCOVO Da paese di fortissima emigrazione siamo diventati paese di forte immigrazione. È l’occasione di far emergere e trasmettere la fiducia nel dono della vita e della famiglia, l’accoglienza, la disponibilità a dare una mano a chi è nel bisogno, la capacità di resistere nelle difficoltà e prove della vita manentemente ispirata ad essi. Non dobbiamo dimenticare infatti che le grandi difficoltà incontrate nel tempo dell’emigra- zione sono state superate anche grazie alla fede che i nostri emigranti veneti e trevigiani portavano dentro il loro cuore. Proprio questa fede, sostenuta dalla preghiera, rese forte l’animo e il cuore di questi nostri antenati e li aiutò a resistere alle durissime prove della vita». «Da paese di fortissima emigrazione siamo diventati paese di forte immigrazione. Io credo – ha continuato il Vescovo – che questa circostanza può certamente creare qualche difficoltà, ma deve soprattutto offrirci l’occasione di far emergere e trasmettere i valori più positivi della nostra tradizione cristiana e trevigiana: la fiducia nella Provvidenza, la fiducia nel dono della vita e della famiglia, l’accoglienza cordiale delle persone, la disponibilità a dare una ma- Il vescovo Corrado con i Trevisani nel mondo no a chi è nel bisogno, il lavoro onesto e serio, la capacità di resistere e di perseverare di fronte alle difficoltà e alle prove della vita. Una tradizione maturata e arricchita anche proprio dalla sofferta esperienza, fatta da tanti, di essere stati emigranti in altri paesi. Sono convinto che questa sia la strada per edificare una convivenza umana e sociale giusta e positiva in un tempo come il nostro fatto di grandi cambiamenti, ma anche di grandi incertezze». L’associazione Trevisani nel mondo ha poi accolto con gran- de calore il ministro Luca Zaia, giunto sull’Altopiano poco dopo il mezzodì. Chiamato sul palco, il ministro, richiamando l’Angelus di papa Benedetto, s’è detto anch’egli profondamente turbato per la morte dei due bimbi nigeriani e buttati a mare da un gommone di disperati. Abbiamo l’obbligo dell’ospitalità, tuttavia, ha sottolineato il ministro, l’immigrazione ha bisogno di regole! Specialmente di quelle regole che i nostri “trevisani” hanno portato per il mondo, e così ben commentate dal nostro Vescovo. Mario Sanson Attualità 3 agosto 2008 L’ape di Alessandro Toffoli Nemmeno nei parcheggi fa un amico responTempo sabile della Protezione Ci- vile mi raccontava la sua amarezza nel vedere talvolta i suoi colleghi volontari chiamati a fare da parcheggiatori alle feste paesane. Tristezza comprensibile, per quelli come lui che si impegnano, studiano, si adoperano convintamente per offrire un servizio concreto ed importante alla collettività. Proprio nel rispetto dell’impegno dei volontari che lo fanno con serietà, la Protezione Civile deve fare piazza pulita di chi invece gioca a fare lo sceriffo, con divisa, paletta, jeep e ricetrasmittenti. Come quelli che domenica scorsa, 27 luglio, stazionavano a guardare la colonna del traffico automobilistico di turisti che scendeva dal Cadore, senza rendersi conto che lasciare le auto incolonnate e ferme dentro le gallerie è pericolosissimo, e non soltanto in caso di incidenti all’interno. E se fai loro osservazione, allargano le braccia. Essere volontari non autorizza la superficialità. Nemmeno nei parcheggi. DAMIANO QUESTORE CONTRIBUTI ambio della guardia al vertice della questura di Treviso: Filippo Lapi è trasferito a Ferrara, e viene sostituito da Carmine Damiano. 56 anni, laureato in giurisprudenza, Damiano ha vinto il concorso in Polizia nel 1976. È stato responsabile antiterrorismo della Digos a Padova negli anni di piombo, contribuendo alla liberazione del generale americano Dozier, ed all’arresto di Toni Negri e Felice Maniero. È stato anche vicequestore vicario a Belluno. a Regione Veneto ha stanziaL to un finanziamento di 39 milioni di euro per le strutture so- C a proposta di prosecuzione fino L a Macchietto ha risvegliato sostenitori e oppositori della Alemagna spa, la società nata nel 1960 che mira a sostenere la realizzazione della Venezia Monaco. Alemagna spa conta su 110 soci: Comuni (7 trevigiani, 56 bellunesi), Province, Camere di Commercio, enti pubblici vari, Fondazioni (tra cui Cassamarca), per un capitale sociale di 312 mila euro. Nei giorni scorsi la provincia di Padova ha annunciato di aver venduto le sue quote (2,65%, pari quindi a circa 8mila euro); il presidente della Provincia di Belluno Reolon definisce la società un “giocattolino inutile”. Ma alzano la voce anche i sostenitori, come il presidente della società, assessore provinciale Marzio Favero che al Corriere del Veneto afferma: «Il valore di Alemagna spa non sta nel capitale ma nell’estensione della compagine societaria. Per realizzare opere importanti è necessario un ampio consenso politico. Abbiamo due scadenze: un accordo con la provincia di Belluno per rivalutarne il ruolo di ente di coordinamento, poi a settembre l’assemblea dei soci per definire le linee di lavoro con la Regione». Con Favero anche i sindaci di Belluno e Longarone. E Leonardo Muraro, presidente della Provincia di Treviso, fa il suo appello: «Penso che i sostenitori della Venezia Monaco possano trovare un sostegno in Luca Zaia». Zaia che, da presidente della Provincia, promosse una raccolta di firme pro VeneziaMonaco. Monaco addio? «P nell’ambito del corridoio A27 A23 - ha detto ancora Chisso tenuto conto che per l’intero collegamento è stata prevista la necessità di un intervento pubblico di 500 milioni di euro e che questo orizzonte non è de- finito, mentre fino a Macchietto disponiamo di un progetto che sta in piedi economicamente. Insomma, intanto partiamo, e quando ci saranno le risorse arriviamo in Friuli Venezia Giulia». MAINARDI, LO STRATEGA ietro il progetD to preliminare del piano di project financing c’è un gruppo di professionisti coordinato dall’architetto Bortolo Mainardi di Lorenzago di Cadore, già commissario per le grandi opere nel Nord-Est. Architetto Mainardi, il tracciato dell’autostrada presentato con project financing è lo stesso divulgato un anno fa? «No, è diverso dallo studio di fattibilità dell’Anas. Il primo tratto verso nord, da Pian di Vedoia a Longarone, è rimasto sostanzialmente uguale, ma nel salire ci sono delle modifiche nei tracciati in galleria. La modifica più sostanziale, però, riguarda lo svincolo per il Cadore non a Caralte ma più a sud, a Macchietto. Lì è stato previsto il viadotto per il Cadore, mentre l’autostrada, nel suo futuro proseguimento verso la Carnia, si infilerà di nuovo in galleria». E quali svincoli sono stati previsti? «Uno soltanto, a Longarone, vicino alla zona industriale e a servizio del collegamento con la valle di Zoldo». I collegamenti, appunto. Quali saranno le più importanti arterie di raccordo con l’autostrada? «La prima arteria complementare non potrà che essere la Cadola-Belluno, anche per dare senso pieno al tunnel di Col Cavalier che sarà realizzato nei prossimi anni. Poi c’è il nodo della Valle del Boite, tutto da risolvere: cosa fare da Macchietto a Cortina? Quali soluzioni preferiscono gli amministratori di quella valle? Non si sa, non c’è ancora un tracciato condiviso». Ma non c’è già l’accordo per il tunnel Macchietto-Venas? Bortolo Mainardi «Avrebbe un costo elevatissimo e risolverebbe solo parzialmente i problemi della Valle del Boite. Occorre una valutazione complessiva della mobilità in provincia di Belluno e decisioni politiche conseguenti. Spero di non essere il solo, per esempio, ad aver registrato come la nuova viabilità statale da Ospitale a Macchietto sia ormai dimensionalmente “vecchia”. E poi, dov’è la logica tra i costi e i benefici per gli svincoli su Rivalgo e per la vecchia Perarolo?». E in centro Cadore? Lei, in passato, ipotizzava un tunnel da Pieve a Tre Ponti, oltre Lozzo. «Continuo a vedere l’opportunità di una soluzione che dal centro Cadore si colleghi attraverso il Comelico all’Austria, da Sega Digon con il traforo del Cavallino: nel disegno strategico autostradale che collegherà il Bellunese sul valico di Tarvisio all’Est-Europa, questa strada che colleghi l’Italia all’Austria, potrebbe essere di interesse per entrambi gli Stati». Quanto tempo ci vorrà per avere l’autostrada fino a Macchietto? «Nel 2010 potrebbe esserci la gara europea con l’inizio dei lavori nel gennaio 2011. Da quel momento, quattro o cinque anni, e l’autostrada è fatta». ciosanitarie per anziani non autosufficienti, disabili e minori con disagio. In diocesi: 350mila euro alla casa di riposo di Mel, 300mila all’Ipab De Lozzo Dalto di Rua di Feletto, 22mila al centro diurno per anziani di Gaiarine, 2milioni e mezzo alla residenza per anziani di Oderzo, 500mila all’Opera Immacolata di Lourdes di Conegliano, 300mila a Casa S.Pio X di Cordignano. ALEMAGNA SPA LA REGIONE PENSA DI PROSEGUIRE LA A27 FINO A MACCHIETTO PER POI PUNTARE A TARVISIO assante Alpe Adria: il nome porta bene. Di sicuro finalmente ci siamo e dopo 20 anni possiamo arrivare con l’A27 fino a Macchietto, con una proposta concreta, che non costa alle casse pubbliche, in un clima favorevole da parte dei Comuni interessati e della Provincia di Belluno». Con queste parole l’assessore alle politiche della mobilità del Veneto Renato Chisso ha formalmente annunciato la proposta di finanza di progetto (o “project financing”, come si dice oggi la soluzione di finanziare con capitali privati le opere pubbliche) per la progettazione, costruzione e gestione del “Passante Alpe Adria Prolungamento A27”, presentata da un gruppo di imprese. Dal punto di vista procedurale, la proposta deve seguire ora un certo iter, e successive approvazioni, a Venezia, Roma e Bruxelles. «L’intervento - ha sottolineato Chisso - rientra pienamente nella programmazione nazionale e regionale e nella previsione di corridoio di collegamento con l’autostrada A23 e la Carnia attraverso il Passo Mauria, del quale rappresenta di fatto il primo passo certo. Rispetto alle chiacchiere, discussioni infinite e polemiche, noi abbiamo scelto la strada del fare: con la quale abbiamo dato, e stiamo fornendo, le risposte che servono alla comunità veneta e alla sua economia. E su questa strada intendiamo continuare». Il project financing in questione prevede il prolungamento dell’autostrada A27 da Pian di Vedoia a Pian de l’Abate, a sud di Caralte, con connessione alla statale 51 di Alemagna e uno svincolo a Longarone. La lunghezza complessiva dell’opera, a due corsie più corsia d’emergenza per senso di marcia, è di circa 21 km, circa 11 dei quali in galleria. Il costo complessivo è stato quantificato in un miliardo 200 milioni di euro. «Cogliamo questa opportunità 7 ZANCHETTIN ACCUSA LA REGIONE eggendo l’annuncio dell’assessore Renato Chisso, Pietro Zanchettin sarà sicuramente sobbalzato sulla sedia. Zanchettin presiede da anni il Movimento Popolare per l’autostrada Venezia - Monaco, e vede come fumo negli occhi l’ipotesi di collegare la A27 alla A23, spostando quindi la direttrice verso Tarvisio. Ha preso carta e penna ed ha scritto a presidente, assessore e capigruppo in Consiglio Regionale. Zanchettin ricorda una serie di prese di posizione (del Parlamento europeo, del Comitato interministeriale della programmazione economica, dell’Anas che nel 1992 ne ha approvato il piano di fattibilità) a favore della realizzazione del prolungamento della A27 fino a Monaco di Baviera; l’accordo della Regione Veneto (nel 2001) per fondare il Corridoio Tirreno Brennero (e il tragitto autostradale tra La Spezia e Monaco è di 746 km, contro i 356 km tra Venezia e Monaco!); la proposta delle Regioni Veneto e Friuli (2004) per deviare la A27 da Pieve verso Tarvisio, nonostante l’allora ministro per le infrastrutture Lunardi definisse la Venezia Monaco ”un’opera strategica”; le nuove “autostrade del mare”, con Trieste e Fiume che firmano l’accordo, collegando i loro porti al Centro Europa, via Tarvisio. «La Regione Veneto - scrive Zanchettin - ha approvato il tratto da Pian di Vedoia a Macchietto, con grande rischio per il completamento dell’autostrada come approvata da Anas e Cipe ma con grande soddisfazione di Mainardi, per il collegamento con l’Austria verso Tarvisio, portando così Belluno a circa 578 km da Monaco, contro i 273 km della Venezia Monaco». «Signor presidente e signori assessori regionali - conclude Zanchettin - ritengo di aver dimostrato come la vostra attività politica abbia assunto atteggiamenti discordanti ed opposti a quelli del governo nazionale e dell’Europa, perseguendo solo interessi che nulla hanno a che vedere con quelli della comunità veneta, italiana ed europea. Laddove basta una sommaria occhiata ad una carta geografica per capire l’importanza strategica dell’autostrada Venezia Monaco per tutta l’area del Nordest e non solo». L 8 Attualità 3 agosto 2008 LA DETASSAZIONE DEGLI STRAORDINARI SECONDO LA CGIL Una pura operazione di immagine «U na grande operazione di immagine, a fronte di una stangata sulle famiglie monoreddito tanto più forte quanto minore è il reddito disponibile». Paolino Barbiero, segretario generale della Camera del lavoro di Treviso, definisce così il provvedimento del governo sulla detassazione di lavoro straordinario e premi legati alla produttività per i lavoratori al di sotto dei 30 mila euro di reddito. Un commento critico sulla base dei risultati di una ricerca, realizzata dall’Ufficio Studi della Cgil provinciale di Treviso, sugli effetti reali del provvedimento. «Dal punto di vista sostanziale – continua Bar- BARBIERO L’operazione non contribuisce minimamente a sostenere le famiglie a basso reddito, ovvero quelle più bisognose di attenzioni. Anzi, siamo di fronte ad una redistribuzione al contrario, ovvero alla sperimentazione di nuove iniquità biero –, l’operazione non contribuisce minimente a sostenere le famiglie a basso reddito, ovvero quelle più bisognose di attenzioni. Anzi, la struttura tecnica fa sì che si sia di fronte ad una redistribuzione al contrario, ovvero alla sperimentazione di nuove iniquità». Secondo lo studio, gli effetti della detassazione diminuiscono, fino ad annullarsi e poi a diventare negativi, al decrescere del reddito e all’aumentare dei carichi familiari. Detrazioni e nuova imposta Secondo lo studio, per gli incapienti e per i redditi più bassi il regime di tassazione precedente era più favorevole, per il combinato tra gli effetti della nuova imposta al 10%, introdotta dal governo e la struttura delle detrazioni per i figli a carico. Paolino Barbiero A sostegno di questa tesi, l’Ufficio Studi porta alcuni esempi concreti, ritenuti significativi della realtà salariale e della struttura sociale della provincia di Treviso. Il valore del premio o del monte orario di straordinario calcolato è di euro 1.711,31, mentre nel caso del part time è di euro 1.500. Prima simulazione: lavoratore con reddito di 1.346 euro mensili, per tredici mensilità, con coniuge e 3 figli a carico, di cui 2 con età inferiore ai 3 anni. Vede teoricamente ridurre il suo imponibile fiscale, grazie alla tassa al 10%, da 17.446 a 15.891, con un risparmio di imposta lorda di quasi 420 euro. Ma grazie alle detrazioni rispetto al regime d’imposta ordinario, l’imposta netta diventa pari a zero – dato che le detrazioni, con la tassazione al 23%, sono superiori all’imposta lorda – e quindi intasca 17.114,32 euro; mentre con la tassa al 10% il suo netto annuo diventa di 16.988,44, perdendo quindi circa 125 euro. Seconda simulazione: lavoratrice part time con 2 figli a carico di età superiore ai tre anni. Da un reddito annuo di 8.546,93, per effetto delle detrazioni applicate sul regime di tassazione del 23%, il risultato finale sarà di 8.950,27, mentre applicando la tassazione al 10% il netto raggiunge gli 8.839,93 euro, con un saldo negativo pari a 110,97. Paradossalmente, un lavoratore con la retribuzione di 1.346 euro al mese, con coniuge occupato e solo due figli a carico, avrà un beneficio effettivo dalla nuova imposta pari a 357 euro annui se il carico fiscale dei figli è soltanto al 50% e di 368 euro annui se il carico è al 100%. Appesantimento burocratico La perdita secca reddituale prodotta dal nuovo regime di tassazione può essere recuperata in sede di compilazione del Cud da parte del datore di lavoro, tenuto a verificare, sotto forma di conguaglio, quale dei due regimi risulti effettivamente il più vantaggioso per il lavoratore. «Ma questo – sottolinea Barbiero – produce due effetti: il primo è che il lavoratore recupera la migliore prestazione fiscale soltanto al momento della compilazione del Cud, e questo, per i nuclei familiari più in difficoltà, significa in ogni caso ri- nunciare a seppur piccole quote di reddito disponibile mensili e quindi favorisce l’indebitamento. Dall’altro obbliga i datori di lavoro ad una procedura di controllo e verifica macchinosa». Redistribuzione al contrario «È un provvedimento che, tecnicamente, è un capolavoro di iniquità – dice Barbiero –, perché penalizza in maniera significativa le famiglie monoreddito a basso reddito. Lampante l’esempio che viene dal confronto fra due nuclei, uno con entrambi i coniugi occupati e aventi un reddito che consente di ottenere lo sconto di imposta, l’altro che si regge sul guadagno di un monoreddito al di sopra della soglia definita dal governo. Per quanto il reddito complessivo della prima famiglia possa anche essere di poco inferiore al doppio di quello della seconda (ad esempio 56 e 31 mila euro lordi rispettivamente), il monoreddito si ritrova penalizzato perché la norma guarda alla situazione reddituale del singolo occupato e non si occupa minimamente della famiglia». Effetti marginali sugli occupati Secondo la ricerca il provvedimento riguarda non più di 80 mila lavoratori trevigiani, a fronte di 400 mila lavoratori dipendenti in provincia, «a causa di un complesso di circostanze che vanno dalla selezione naturale operata tecnicamente, ovvero la soglia salariale, la gravissima e discriminatoria esclusione dei lavoratori del comparto pubblico, la scarsa incidenza degli straordinari in molti settori, la forte contrazione nella distribuzione di premi contrattualizzati soprattutto nei comparti in crisi, lo scarso numero di ore di straordinario effettuate dalla platea delle donne lavoratrici. Di fatto non tocca minimante le condizioni di povertà e difficoltà economiche che si stanno diffondendo anche nella Marca trevigiana». Economia 3 agosto 2008 DIBATTITO SULL’EFFICACIA DELLE APPARECCHIATURE CONTRO LA FORMAZIONE DELLA GRANDINE Cannoni, sì o no? D’ estate torna il dilemma. I cannoni contro la grandine servono o non servono? Mentre nelle terre dei grandi vigneti all’arrivo dei nuvoloni neri si sentono i loro scoppi, la gente si divide tra chi li ritiene necessari (sostenendo che dove ci sono, e quando sono utilizzati a dovere, non grandina) e chi invece sostiene che sia chimicamente impossibile una loro efficacia. Attualmente sono 16 i cannoni posizio- nati tra Valdobbiadene e Soligo: 5 in Comune di Farra, 3 a Vidor, 5 a Santo Stefano e Guia, 3 a San Vito e Bigolino. Vengono acquistati dai produttori, che possono contare su aiuti pubblici e sul sostegno del Consorzio di difesa delle attività agricole di Treviso. Ad azionare i cannoni, che emettono onde sonore provocate dall’esplosione di propano, sono gli stessi produttori mediante il telefonino. PER ME SERVONO / GREGORIO BORTOLIN 26 anni di risultati a 26 anni Gregorio BortoD lin è l’uomo dei cannoni di Santo Stefano di Valdobbiadene. Per tutta l’estate, di giorno e di notte, nei giorni feriali e nelle feste comandate, Bortolin non si allontana da Santo Stefano e se ne sta con il naso all’insù a scrutare il cielo. Pronto ad azionare i quattro cannoni alle prime avvisaglie di tempesta. Il suo giudizio su questi strumenti anti-grandine è positivo: «Fino a quest’anno – spiega – i risultati sono stati buoni. Non è che non sia caduta grandine, ma i danni sono stati molto contenuti. Niente a che vedere con l’epoca pre-cannoni. Purtroppo quest’estate abbiamo avuto temporali decisamente più violenti del normale e le grandinate hanno provocato serie conseguenze». Ma non tali da scalfire le certezze di Bortolin: «Continuo a credere nei cannoni. Le onde sonore d’urto hanno un effetto fisico sul chicco che si sta formando, lo fanno cadere quando è ancora piccolo come un pisello. Bisogna essere prudenti nell’esprimere giudizi netti contro i cannoni, poiché la verifica della loro azione è molto complessa dal momento che ogni temporale fa storia a sé, si presenta e agisce in modo diverso, ed è difficile capire cosa succede in una nube». In un anno Bortolin aziona i Gregorio Bortolin cannoni dalle 20 alle 40 volte. Può capitare che li attivi anche più volte in un giorno. «I segnali premonitori sono rappresentati dalle nubi, dai tuoni, dai lampi e dalla temperatura dall’acqua piovana» spiega Bortolin. Poi conta molto l’esperienza. «Io ho capito che in meteorologia tutte le previsioni sono valide al 50 per cento. In ogni momento la situazione può cambiare radicalmente». FC CHE NE PENSI? Scriveteci il vostro parere sull’utilità dei cannoni antigrandine. PER ME NON SERVONO / ANDREA COSTANTINI “C’è troppa distanza” oco tempo fa è uscita la noP tizia che in zona Vidor sono stati installati nuovi cannoni detonanti, con costi sostenuti in parte dalle pubbliche amministrazioni e in parte da privati, con la certezza che questi sistemi funzionino. Pensate ai milioni di vecchie lire spesi per installare questi cannoni la cui efficacia non è stata mai dimostrata, anzi, gli esperimenti condotti sono tutti ampiamente a sfavore di queste installazioni. Basta essere informarti sul fatto che la grandine si forma ad altezze talmente elevate (oltre i 7.000 metri, ma spesso sui 10.000 metri) che non c’è più alcun tipo di influenza di queste onde acustiche... Interessantissimo l’articolo in merito su Nimbus, rivista scientifica da anni attiva nel settore meteorologico e climatologico. In particolare degno di attenzione è il seguente passaggio. I ricercatori antigrandine dell’Emilia Romagna affermano “la totale inefficacia dei cannoni antigrandine ad onda d’urto in qualsiasi versione, perché la sorgente dell’onda in tal caso è molto lontana dalla nube e quindi l’effetto dell’urto è inesistente”. Studi svolti da parte del Groupement interdipartimental d’etudes des fléaux atmosphériques di Valence (Francia) e misure eseguite all’Ecole nationale supérieure d’arts et métiers di Parigi hanno confermato che l’onda di pressione di una esplosione generata dal cannone vale, a 40 metri dallo stesso, circa 3-4 millibar, mentre cade a 1,5 millibar a 100 metri, a 0,13 millibar a 1.000 metri e a 0,033 millibar a 4.000 metri. I livelli di pressione quindi non sono assolutamente sufficienti né per influenzare la dinamica della nube, né per causare effetti di cavitazione. Basta inoltre pensare che RACCOLTA RECORD PER QUALITÀ E PREZZO Quartier del Piave, che patate! l 2008 è l’anno internazionaIscosto” le della patata, il “tesoro nasottoterra!, ma paradossalmente per l’Europa sarà un anno magro, scarso di patate. Nel Nord Europa non ha infatti piovuto, mentre al contrario ci sono state troppe piogge nell’Europa del Sud, e per di più su terreni già troppo pesanti per loro natura, cosicché i prezzi sono proiettati verso un deciso aumento. Isola felice sono invece, e con prezzi già buoni per gli agricoltori, i 60 ettari di patate coltivati nel Quartier del Piave, specialmente nei Comuni di Moriago della Battaglia e Vidor. Qui, quasi tutta la produzione, all’incirca 2000 tonnellate l’anno su 1.800.000 nazionali, è in mano alle famiglie Dal Gallo e Gai di Bosco di Vidor, Codello e Giotto di Moriago, e Corazzin di Mosnigo. Come si diceva, qui l’annata è buona, cosicché all’ingrosso il prodotto di prima scelta spunta 0,45 euro il chilo, mentre 0,28 quello di “seconda”, categoria questa che è però la preferita dai commercianti per via di bilanci familiari sempre più incerti. Comunque si vende ancora bene anche la “prima” scelta, in particolare a Treviso, Belluno e Pordenone. Accanto a coltivazioni consolidate co- me le varietà “Cicero” (per tutti gli usi), “Bintje” (per il consumo invernale), “Spunta” (di “corpo” lungo), “Monalisa” (la classica dei luoghi), “Desirèe” (ottima fritta) e la mitica “Cornetta” (da “polastro in tecia”!), nel Quartier del Piave troviamo 9 anche e però delle belle novità quali la “Madeleine”, la “Bedalin” rossa di buccia e a pasta Produttori della patata Quartier del Piave con le autorità. Secondo da sinistra, Berto Dal Gallo Un cannone antigrandine la grandine, alle nostre latitudini, si forma ad un’altezza compresa tra i 6-7.000 metri e i 10-11.000 metri. L’Osservatorio geofisico dell’Università di Modena scrive in un comunicato che “non vi sono prove scientifiche dell’efficacia dei cannoni detonanti ad onda d’urto come mezzo di difesa antigrandine, mentre è stato più volte accertato che grandinate hanno interessato zone nelle quali erano in funzione detti sistemi”. Siamo quindi di fronte a un’altra disfunzione prettamente italiana: assieme a scie chimiche e mala informazione il trio è completo. Il bello è che la presunta efficacia dei cannoni sta nel fatto che la grandine, proprio perché fenomeno molto irregolare che si presenta con grandi differenze anche in poche centinaia di metri, magari per anni non cade nella zona “protetta” ma in altre zone limitrofe... e quando però invece cade davvero in barba alle detonazioni, allora si grida all’evento eccezionale e mai visto... Andrea Costantini gialla, e l’“Anais”. Un tipo quest’ultima che «coltiviamo – spiega Berto Dal Gallo – da soli 2 anni, ma che ci dà già grosse soddisfazioni per qualità di prodotto e quantità raccolta». L’“Anais”, precoce multiuso olandese, si raccoglie a partire dal 1º luglio in avanti e fino a metà agosto con produzioni di 400 quintali/ettaro. Berto Dal Gallo, da bravo produttore ma soprattutto da acuto osservatore della domanda/offerta, avrebbe poi in mente, ma una volta superate le barriere fito-sanitarie imposte con la Francia, di seminare sui suoi poderi, che coltiva col fratello Giuseppe, la patata “blu di Piccardia”, molto richiesta dall’alta ristorazione internazionale. La patata del Quartier del Piave, che ha un proprio marchio registrato, è da 24 anni a questa parte promossa alla grande dalla Pro loco di Moriago con la bella festa a cavallo di luglio e agosto, ed è affidata per l’attesa “serata gastronomica” alle mani di “Gigetto” di Miane. Mario Sanson 3 agosto 2008 BREVI Vittorio: conferenza su S. Augusta INTERVISTA AL NEODIRETTORE DEL COLLEGIO DANTE Un’opportunità da cogliere L’ agenda di don Fabio Soldan prevedeva, per luglio, la partecipazione alla Gmg di Sydney. Ma all’ultimo momento ha dovuto disdire la prenotazione per la terra dei canguri per dedicarsi all’incarico di direttore del collegio vescovile “Dante Alighieri” che il Vescovo gli ha affidato a fine giugno. “Mi sono orientato a questa decisione – spiega il Vescovo in una lettera indirizzata ai genitori degli alunni – rendendomi conto che a don Luigino Zago era impossibile far fronte ai vari e complessi incarichi che gli erano stati assegnati. Oltre che direttore dei collegi Dante e Balbi, egli infatti è cancelliere diocesano, difensore del vincolo presso il Tribunale ecclesiastico e insegnante di Diritto canonico allo Studio teologico di Treviso-Vittorio Veneto”. La scelta di sostituire don Luigino con don Fabio nasce dal fatto che quest’ultimo già da due anni operava al collegio come insegnante di religione e vice-direttore. La nomina del nuovo direttore è accompagnata dall’incarico di responsabile amministrativo del Dante affidato a Luciano Botteon “persona esperta in questioni economiche e amministrative e già impegnata a servizio della diocesi”, sottolinea il Vescovo. Don Fabio risiede già al collegio Dante. Ha lasciato il servizio di cappellano della Cattedrale, mentre conserva la responsabilità del Servizio diocesano di pastorale giovanile. Don Fabio, sei direttore del Dante a soli 37 anni. Hai qualche timore? «In questi giorni ho riletto la storia del Dante e ho visto che l’età media dei direttori, al momento della nomina, è sui 40 anni. Quindi mi avvicino alla media. Comunque ho accettato con serenità l’incarico, anche perché mi inserisco in una storia di quasi 90 anni». Nel 2011 il Dante, come dicevi, compie 90 anni. Quale il suo si- UN OLIMPIONICO TARGATO DANTE ra gli atleti che difenderanno i colori azzurri alle oramai immiT nenti Olimpiadi di Pechino ci sarà anche un “frutto” del Dante. È il ciclista Marzio Bruseghin, già campione italiano a cronometro e terzo all’ultimo Giro d’Italia, diplomatosi geometra nel 1992. Bruseghin non è l’unico ex studente del Dante che si è fatto onore nel mondo dello sport. Aronne Pieruz, originario del bellunese e residente a Vittorio, è campione italiano in carica di sci nella specialità del Super G. SABATO SCORSO A ODERZO Il vescovo Corrado al luna park a stretto mani, ha parlato H con loro e per loro, ha presieduto la messa sulla piattaforma degli autoscontri. I lunaparchisti presenti a Oderzo per le Fiere della Maddalena hanno avuto così modo di incontrare il vescovo Corrado. L’appuntamento annuale con la messa in mezzo alle loro giostre fa parte delle iniziative di carattere spirituale messe in atto dalla collaborazione tra la Pastorale diocesana dei fieranti e dei circensi e la parrocchia del Duomo. Il benvenuto è stato infatti rivolto al vescovo Corrado dal responsabile della pastorale di settore, don Mirko Dalla Torre, il quale ha illustrato le iniziative realizzate nell’ambito dell’assistenza spirituale di quanti lavorano nei circhi e nei luna park. In particolare ad occuparsi degli operatori dello spettacolo viaggiante, andandoli a visitare e benedicendo le carovane du- Don Fabio Soldan gnificato nella società odierna? «Sono convinto che la Chiesa debba cogliere ogni opportunità di fare educazione, di lavorare a una crescita integrale dei ragazzi e dei giovani. Il collegio è una di queste opportunità». La Chiesa sottolinea la “diversità” della scuola paritaria. Come pensi di concretizzare tale “diversità”? «Ci siamo dati un progetto triennale che ha per tema il versetto del salmo 8 “Chi è l’uomo perché... te ne curi?”. Il primo anno è dedicato all’uomo e alla sua dignità a 60 anni dalla Carta dei diritti dell’uomo dell’Onu, il secondo anno al rapporto uomo-scuola, il terzo alla fede nell’uomo e all’uomo nella fede». Le novità del prossimo anno scolastico? «Stiamo progettando quattro percorsi. Il primo è un progetto educativo interdisciplinare che metta al centro la questione antropologica, cioè la visione dell’uomo alla luce di Cristo. Ci guida la Gaudium et Spes dove dice che Cristo svela pienamente l’uomo all’uomo. Un secondo punto focale del prossimo anno scolastico sarà san Paolo e quanto egli dice sull’identità di Cristo. Quindi gli insegnanti ci hanno chiesto un corso sulla gestione dei conflitti. Infine proporremo ai genitori una serie di incontri su regole e permessi». Com’è la situazione economica del collegio? «Come altre scuole paritarie viviamo un momento di difficoltà. Per il prossimo anno scolastico abbiamo 255 iscritti tra elementari, medie e superiori (ragioneria e geometri). Nelle prime di elementari e medie abbiamo 12-13 iscritti. Vanno bene i geometri, meno la ragioneria. Comunque le iscrizioni sono ancora possibili». È definito lo staff della scuola? «Ci saranno un direttore, un amministratore, una segreteria, dei coordinatori e naturalmente il corpo docente». Quali strategie di marketing? «Essere più presenti nel Coordinamento del Vittoriese, sensibilizzare le parrocchie e potenziare il rapporto con il Cadore. Questo è un bacino a cui teniamo, basti dire che i due “cento” di quest’anno provengono da quella zona. Di buoni motivi per attrarre nuovi studenti ne abbiamo tanti. Oltre al progetto educativo globale sottolineerei la settimana corta, il doposcuola, i laboratori e gli stage». Federico Citron rante la sosta opitergina è don Romualdo Baldissera. Nella sua vita, infatti, il sacerdote ha dedicato e continua a dedicare molte energie per il sostegno e la cura spirituale di coloro che operano in circhi e luna park. «Vi auguro di cuore – ha detto monsignor Pizziolo ai lunaparchisti – che la stagione ormai iniziata prosegua bene. Il Signore vi aiuti a mantenere la salute del corpo e dello spirito e vi aiuti a superare i momenti di difficoltà, di prova, affettivi, economici, morali e spirituali». Il Vescovo ha ricordato ai numerosi presenti sulla giostra della famiglia Sartori che anche di fronte allo scoraggiamento «Gesù ci insegna a reagire, con fiducia e speranza, perseverando nel bene e continuando a camminare per la strada giusta». Don Mirko Dalla Torre e mon- signor Ferruccio Sant, direttore dell’Ufficio diocesano Migrantes, hanno concelebrato la messa alla quale hanno partecipato anche il parroco monsignor Piersante Dametto, il sindaco Pietro Dalla Libera e il comandante della Polizia municipale Federico Colautti. Don Romualdo e don Stefano Taffarel si sono invece dedicati alle confessioni. Presenti a Oderzo in uno dei luna park tra i più grandi di quelli che vengono installati in diocesi in occasione di feste e manifestazioni, c’erano 30 famiglie di cui 20 si spostano in carova- IL SENSO DEL COLLEGIO Sono convinto che la Chiesa debba cogliere ogni opportunità di fare educazione, di lavorare a una crescita integrale dei ragazzi e dei giovani. Il collegio è una di queste opportunità Domenica 17 agosto, alle 17 al teatro Da Ponte, padre Réginald Gregoire, osb, professore emerito della facoltà di Scienze sociali all’Università di Urbino tiene una conferenza sul tema “Riflessioni sulla ‘passio’ di Augusta di Serravalle”. La serata sarà introdotta e conclusa da momenti musicali. L’incontro rientra nel calendario dei festeggiamenti di Santa Augusta. Tarzo: esperienza vocazionale Dall’1 all’8 agosto nella casa vocazionale delle suore Francescane di Cristo Re di Tarzo (annessa alla casa di riposo Villa Bianca) esperienza di ascolto, preghiera e servizio per giovani. Per informazioni e iscrizioni rivolgersi a suor Luciana 0438587068, e-mail [email protected]. Belluno: esercizi spirituali in alta quota La diocesi di Belluno organizza una tre giorni di esercizi spirituali itineranti sul Cammino delle Dolomiti guidati dal vescovo Andrich. Tema: “Alzo gli occhi verso i monti…” (Sal 83, 6). Venerdì 29 agosto da Sappada a Cima Ciampigotto (tema: “Un richiamo originario: mettersi in cammino”), sabato 30 agosto da Cima Ciampigotto a Vigo (tema: “Non qui, altrove”), domenica 31 agosto da Vigo a Lorenzago (tema: “Canta e cammina”). Informazioni e iscrizioni: www.camminodelledolomiti.it. na mentre una decina ha la propria casa. Si tratta in prevalenza di giovani famiglie con figli piccoli o in età scolare, ed è in particolare a loro che si rivolgono le iniziative della Pastorale di settore. Don Mirko Dalla Torre ha infatti anticipato che nei primi mesi del prossimo anno si terrà la celebrazione delle cresime. Gerda De Nardi Chiesa 3 agosto 2008 RIFLESSIONI AL RIENTRO DALL’ AUSTRALIA Non finisce a Sydney la 23ª Gmg E ravamo nel cuore dell’inverno australiano. Ma abbiamo fatto esperienza di una primavera della Chiesa. E ora, tornati nell’afosa estate sentiamo la gioia di contemplare quello che abbiamo vissuto. Come il Papa e i vescovi hanno sottolineato, questa Gmg conserva davvero la luce e il colore della Pentecoste. E non solo per il tema: “Avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni” (At 1, 8), ma per tutti gli ingredienti di cui è fatta una Giornata Mondiale. Nella prima catechesi mons. Sigalini, con quel suo stile che prende non solo i giovani, ha cercato di definire lo Spirito Santo. Solo qualche titolo dai miei appunti. Lo Spirito Santo è fuoco che brucia gli affetti sbagliati, le passioni sregolate, gli idoli che riempiono la vita. Lo Spirito Santo è forza che sorregge nelle sfide della cultura, dei mass media. È amore che genera: non basta essere belli, potenti, carichi di fascino; solo l’amore vero rende piena la vita. Lo Spirito è sapienza che illumina una vita ridotta a un Google dalle mille ricerche, nelle quali però abbiamo perso la bussola. Lo Spirito è luce che orienta le nostre vite, che non sanno più guardare le stelle. Lo Spirito Santo è discernimento che rassicura, dolcezza che rasserena, fervore che anima; è rispetto per l’originalità di ciascuno, in un mondo che “pialla”, che conforma e non sogna più... “Usciremo da questo cenacolo... conformati ciascu- Flash al rientro porto via l’accoglienza ricevuta dagli australiani, lungo le vie di Sydney. Tiziana Cais, Parè i seguito alcuni flash tratti da D riflessioni dei partecipanti alla Gmg. La versione integrale Il più importante incontro di questa Gmg è stato quello con lo Spirito Santo, che mi sono accorta di conoscere poco. Elisa Palatini, Serravalle sul nostro www.lazione.it Mi ha colpito l’unione di tanti popoli diversi per cultura, idee, stili di vita sotto l’unica bandiera della croce, dell’amore. Valentina Ros, Campolongo Una Gmg speciale. A volte la strada è piena di ostacoli e ci vuole poco a sbandare, ma lo Spirito Santo è pronto a riportarci su, e ci fa riscoprire la gioia del perdono. Maurizio Pizzato, Vazzola Ho sperimentato la fratellanza, la solidarietà, l’aiuto reciproco tra noi del gruppo. A casa spero di testimoniare come lo Spirito da colore alla mia fede. Alessandra Pizzinato, Santa Lucia di Piave Siamo tutti stati toccati dal soffio dello Spirito, che in modi e situazioni diverse ci ha dimostrato la sua presenza. Moreno Carniel, Camino Da questa meravigliosa Gmg agli estremi confini del mondo mi Randwick awakening / Fresh vigil: Holy / Spirit whispering dawn through / thousand blessing souls. La notte della veglia è fresca e umida, ma i giovani la rendon frizzante: è l’azione silenziosa dello Spirito che avvolge e culla tutti noi. E nel chiarore del mattino, il risveglio sereno, senza urgenza, è no in modo originale a Gesù”. Lo Spirito è pietà che solleva, che libera dai peccati, rassicurandoci di essere amati personalmente da Dio. Questo il cuore della catechesi di Sigalini, ma ancor più forti sono state le risposte alle domande dei giovani. Si capiva tutto il suo amore per loro e per la Chiesa. Osservava: il Papa precedente e quello attuale lasciano Roma per i giovani... E si chiedeva: ma questa è anche la modalità delle nostre parrocchie? Tutto sommato, se c’è qualcuno che popola montagne e boschi è ancora la Chiesa! Ma non si fa abbastanza per i giovani, che restano soli come un cane... Per questo occorrono nuovi educatori e nuovi progetti, per ripensare la pastorale giovanile... La seconda catechesi l’ha proposta il vescovo dom Pietro Vittorelli, abate di Montecassino. Ha risposto ai giovani con una profondità che incanta, proveniente dal suo essere monaco, capace di interpretare veramente il bisogno di vita, di amore, di libertà del giovane. Ha parlato dell’eucaristia e della confessione, dicendo le cose di sempre, avvalorate dal pensiero dei grandi (Benedetto, Tommaso, ecc...), ma con una capacità persuasiva irresistibile... E così è stato per tutti quelli che hanno parlato in questa Gmg, fino a Papa Benedetto, che continua quella magia di Giovanni Paolo II. I contenuti del suo dire, certo, son noti... Resta la suggestione di quella veglia in una notte d’inverno, fredda come mai, nella quale il volto di ciascun giovane, illuminato e riscaldato da una candela, diventa un simbolo promettente... Ma la Gmg non è stato solo fede e spiritualità, ma anche cultura, incontro, bellezza d’una natura incontaminata, intatta, che conserva tutto il sapore della Genesi. Abbiamo potuto vedere nell’Oceano colonie di balene migranti, e nelle vaste praterie (purtroppo anche in riserve...) canguri attenti e koala affettuosi... Abbiamo contemplato in un freddo tramonto i pinguini che tornavano a casa in fila dal mare, con un suggestivo lamento... Abbiamo incrociato volti e colori, abbiamo sentito tante storie, abbiamo visto danzare gli aborigeni, anche durante la messa... I cani poliziotto hanno annusato le nostre valigie per paura della droga. Alla dogana era vietato portare oggetti in legno nel timore del tarlo, che non abita quella terra... Chissà che nessun tarlo roda e consumi più l’animo dei giovani che hanno partecipato alla Gmg, chiamati ora, per espresso mandato del Papa e dei Vescovi, a diventare testimoni dello Spirito Santo proprio dentro al grande mondo giovanile, che ha bisogno di senso, di amore e di speranza... Don Pierino Bortolini una rarefatta risonanza di colori e anime in contemplazione. Alessandro Chiarioni, Conegliano vocano lo Spirito. Allora capisci che Qualcuno ti ama, e ha fatto per te cose grandi come le bellezze australiane ammirate. Marco Uliana, Cessalto Universalità, questo il mio ricordo più forte: tutti i colori delle bandiere del mondo si fondono insieme per ricevere un unico Spirito. Francesco Palatini, Serravalle: rando un progetto di vita in base al quale orientare e costruire il loro futuro». moria storica della presenza della nostra diocesi agli appuntamenti mondiali dei giovani con il Papa. Ed è orgoglioso questa volta di essere andato dall’altra parte del mondo con un gruppo di giovani, in percentuale, tra i più numerosi d’Italia. «Ogni Gmg - racconta don Mario non è mai la ripetizione della precedente. Non solo perché cambia il luogo, ma anche perché nel frattempo sei cambiato tu, con tutte le esperienze che hai fatto nei due-tre anni che intervallano ogni Gmg. E se ciò è quanto ho potuto verificare io che sono appena entrato nella terza età, tanto più vale per i giovanissimi e giovani che stanno elabo- Come descriverebbe la Gmg? «Una Gmg non si può descrivere, occorre viverla con una varietà e intensità di emozioni che non si arriverà mai a condividere del tutto. Ho partecipato alle Gmg di Czestochowa, Denver, Manila, Parigi, Roma, Toronto, Colonia, Sydney. Mi sento fortunato anche per l’opportunità di essermi trovato inserito più di una volta all’interno dello staff organizzativo. Ripenso e ho ancor vive nella memoria le immagini delle folle oceaniche che potevo ammirare dal palco del Papa, accolto con quell’entusiasmo che i giovani sanno esprimere nelle forme più originali e con intensità contagiosa». E cosa più la colpisce della Gmg? «Sicuramente sentire i giovani sottolineare all’unisono i passaggi dei discorsi di Giovanni Paolo II nei quali si chiedeva loro di allenarsi allo spirito di sacrificio, l’invito a resistere al conformismo, a proporsi ai loro coetanei come alternativi nello stile di vita rispetto a chi la riduce a una continua e ansiosa ricerca di un piacere che non appaga; di avere il coraggio di scommettere sul proprio futuro giocando la carta sempre vincente della croce. Ed è appunto questo simbolo che, con una intuizione profetica, è diventata la bandiera di tutte le Gmg». Ho riscoperto Dio presente nella quotidianità, nelle mie scelte di vita, nelle relazioni e amicizie. Roberta Furlan, Colle Umberto In questa Gmg ho riscoperto lo Spirito Santo: Fuoco che brucia, che spesso fa male, ma che libera e rende puri. Melissa Zago, Cessalto Ho riscoperto che l’amore di Dio è grande. Egli ci ha voluti, cercati, radunati insieme e scelti come testimoni del suo amore. Anna Faggian, Conegliano Un’immagine ritorna costante quando chiudo gli occhi: la sera della veglia migliaia di giovani in silenzio, in ginocchio, in adorazione a Gesù Eucaristia, che in- Torniamo a casa con una perla da far fruttare: l’amore di Dio per noi. Diego Bozzetto, Sarano ed Elisa Silvestrin, Madonna delle Grazie PER DON MARIO DALL’ARCHE È STATA L’OTTAVA GMG! alla Polonia all’Australia, otto D sono le Gmg all’attivo per don Mario Dall’Arche. È un po’ la me- 11 Quale accoglienza vi è stata riservata a Sydney? «Non posso pensare all’esperienza di Sydney senza rivedere i volti e sentire le voci di tanti italiani partiti dai nostri paesi, il loro dialetto di altri tempi. Ci hanno accolto con premurosa amicizia nelle loro case, circondandoci di un caloroso, fraterno affetto che mi fa provare un’intensa commozione ogni volta che ci penso. Per tutti questi motivi e per tanti altri condivisi da tutto il nostro bellissimo gruppo di giovani sempre sereni nonostante i disagi e le difficoltà, dico: valeva la pena ritornarci ancora una volta. Se sarò ancora in forze, spero di ripetere l’esperienza. Allora arrivederci a Madrid!». Questa Gmg ai confini del mondo è un segno che dà forza all’umanità. Noi stessi siamo questo segno indelebile. Federico Barattin, Faè ... Eravamo invitati ad una festa: / parteciparci con gioia è stato il nostro impegno. / Così vorrei trasfigurare ogni giorno, / illuminarlo di questo Spirito... Tiziana Menegon, Pinidello PRECISAZIONE ella biografia della fondatrice N delle Sorelle della Misericordia, suor Vincenza Maria Poloni, pubblicata sullo scorso numero de L’Azione abbiamo scritto che la religiosa ricevette nel 1854 la croce d’oro dall’imperatore Francesco Giuseppe. La croce, invece, venne assegnata al co-fondatore Carlo Steeb. Chiesa 12 3 agosto 2008 M oltissime parole possono essere usate per descrivere un campo scuola di Azione cattolica: gioco, attività, riflessione, guida, momenti di scambio e comunione, preghie- ra... È diventato per molti – ragazzi, giovani e adulti – un appuntamento fisso e atteso. È sinonimo di estate, è quell’esperienza che trasmette il senso di appartenenza all’associazione anche nel periodo delle vacanze. L’Ac non “chiude per ferie”, ma è presente, sebbene l’attività dei gruppi in parrocchia sia appena terminata. Il camposcuola è giusta conclusione di un anno associativo e giusta partenza per l’anno che verrà. L’AC NON VA IN Siamo solo a metà estate e 618 ragazzi ha CAMPI ACR IN COMPAGNIA DI GIONA E CHIARA D’ASSISI i è da poco concluso il perioSla terza/quarta do dedicato ai campi Acr, dalelementare alla Gruppo medie 16-23 luglio ANDREINA MARAZZATO MAMMAEDUCATRICE ndreina Marazzato Arca, di ASacile, mamma-educatrice, ha preso parte al primo campo elementari, dall’11 al 18 giugno. Cosa ti ha spinto ad essere un’educatrice e a scegliere di partecipare a un camposcuola? «Questo è il secondo anno che partecipo a un campo come educatrice. L’anno scorso avevo appena cominciato il mio percorso da new Red (nuovi educatori) e quando mi hanno proposto di andare a un camposcuola ho avuto paura di non essere all’altezza del compito. Ma quell’esperienza mi ha riempito il cuore e mi ha dato molta forza. Quest’anno infatti mi sono buttata io, con entusiasmo, e ho chiesto di poter ripetere quell’avventura che tanto mi aveva segnata. È molto bello stare con numerosi bambini, avere contatti con quelli che vengono da realtà diverse dalla mia, conoscerli per quello che sono. Alcuni di loro non hanno fatto un cammino in un gruppo Acr durante l’anno ed è bellissimo accorgersi di come siano affascinati quando parli con loro e vederli poi coinvolti nelle attività che proponiamo. Io sono anche una mamma e conoscendo questi bimbi che si confidano con te, arrivo a chiedermi se anche i miei figli hanno gli stessi interessi, le stesse paure e difficoltà… Il camposcuola è un’esperienza che mi permette di mettermi in gioco con gli altri, di aiutarli, ma anche di essere aiutata e sostenuta nella mia crescita spirituale». Tu sei anche mamma. Cosa ti spinge a scegliere e proporre ai tuoi figli un camposcuola diocesano? «Mi piace pensare che i miei figli abbiano l’occasione di conoscere persone della stessa età provenienti da realtà diverse, imparando poi a relazionarsi con loro. Inoltre, mi piace molto che il camposcuola abbia un tema, un filo conduttore che accompagna i ragazzi durante l’intera settimana, aiutandoli a conoscere e ad avvicinarsi a Gesù, dando loro la possibilità di avere uno spazio adeguato per la riflessione personale». seconda media. I bambini delle elementari hanno conosciuto la figura di Giona, i ragazzi delle medie sono stati accompagnati nel loro cammino da Chiara di Assisi. Due percorsi diversi, pensati per età diverse, ma che in comune hanno avuto il desiderio di avvicinare i ragazzi a Gesù, di aiutarli a cercare la propria identità e a creare il proprio personale rapporto con Dio. Ma, soprattutto, quello che queste due diverse esperienze hanno in comune, è l’insostituibile e impagabile presenza di molte persone che vi hanno lavorato per una buona riuscita. Il camposcuola è come una famiglia. Si regge su una rete salda e fitta di volti che credono fortemente nell’associazione, che si stimano a vicenda e insieme collaborano armoniosamente per uno scopo comune. Basti pensare all’impegnativo lavoro dei cuochi nelle cucine, ai capicasa che sostengono con la loro preziosa competenza la gestione tecnica e logistica, agli assistenti che guida- no ragazzi ed educatori nella loro crescita spirituale e richiamano ognuno all’importanza di affidarsi al Signore, agli educatori e al capocampo, che nel dire il loro “sì”, si assumono la grande responsabilità di accompagnare i ragazzi in un pezzo del loro cammino nella vita. Da molti altri arriva un aiuto importante: primi tra tutti proprio quei genitori e quei ragazzi che vivono l’Azione cattolica e che scelgono di arricchirla partecipando all’avventura di un cam- poscuola. L’importanza di questa esperienza è riconosciuta e vissuta insieme a noi anche dal nostro vescovo Corrado. È venuto a farci visita lunedì 21 luglio, durante l’ultimo camposcuola medie, rendendoci molto felici e orgogliosi di averlo tra noi. La sua presenza è stata preziosa: per noi è importante che ci sia vicino e sostenga le nostre iniziative. È bello sentire che abbiamo un amico tanto grande! Ragazzi a un campo Acr La camminata dei giovani sulle montagne di Cortina IL CAPOCASA: ENRICO IOPPO nrico Ioppo, di Orsago, è stato capocasa durante il turno medie E dal 16 al 23 luglio. Che cosa fa un capocasa? «Si occupa del personale, di ogni tipo di esigenza logistica e segue tutta la parte amministrativa, contabile, eccetera. Collabora in modo molto diretto con i capicampo, per una migliore riuscita del campo stesso. Una delle esperienze a cui, se posso non rinuncio, è accompagnare i ragazzi nell’escursione». Visto il tuo rapporto speciale con i ragazzi, che cosa ti lasciano di bello e quali sono invece le difficoltà che incontri? «Mi trasmettono felicità, immediatezza, spontaneità. L’unica difficoltà, ma è difficoltà per dire, è l’inevitabile confusione che un gruppo così numeroso si porta dietro». IL CAPOCAMPO MARTA TONETTO arta Tonetto, responsabile diocesana Acr, M di Fontanelle, è alla seconda esperienza come capocampo. Quest’anno ha guidato il turno delle elementari dal 9 al 16 luglio. Preparare un camposcuola non è certo impegno da poco. Scegliere di ripetere l’esperienza è la prova che tu hai detto “sì” nonostante le difficoltà che potevi incontrare. Quali sono le paure e gli ostacoli più grandi per te? E che cosa ti aiuta a rinnovare il tuo “sì” l’anno dopo? «La paura più grande è sicuramente l’enorme responsabilità che ti assumi con questo compito. I ragazzi che vengono al camposcuola diventano i “tuoi” ragazzi per un’intera settimana. Mi preoccupano inoltre gli imprevisti, tutte quelle situazioni inaspettate che possono accadere durante un campo. Per questo motivo si cerca di partire il più preparati possibile, organizzandosi al meglio e programmando al massimo la settimana. Nonostante tutte le paure che si ripresentano inevitabilmente ad ogni campo, il mio sì viene dal cuore. Il camposcuola ti regala una gioia grande, è un dono grande. Proprio quei ragazzi che di giorno ti sfiniscono e ti fanno correre, la sera, quando li guardo, mi rendo conto che sono loro il dono più grande e la cosa più bella che ho ricevuto. E allora la fatica non si sente più!». Che cosa ti porti a casa dal campo? «Moltissima ricchezza personale. Sento che ricevo molto a livello spirituale dai ragazzi e dagli altri educatori. Spero di dare tanto quanto ricevo!». Chiesa 3 agosto 2008 13 UN GRAZIE PARTICOLARE A... N VACANZA... anno già preso parte ai campiscuola Ac vuole ringraziare in L ’ particolare gli assistenti ai campi don Vittorio Battistuzzi, don Giuseppe Fagaraz, don Egidio Dal Magro, don Michele Favret, don Adriano Zanette, don Roberto Bischer, don Andrea Dal Cin, don Gianluigi Papa, don Martino Zagonel, don Luigino Zago, don Alessandro Ravanello, don Gian- ADULTI UN’ESTATE IN ATTIVITÀ Casa Cimacesta (Auronzo) Già svolti 11-18 giugno Acr elementari 70 animati - 10 animatori 18-25 giugno Acr medie (I e II) 81 animati - 12 animatori 25 giugno-2 luglio Acr elementari 81 animati - 11 animatori 2-9 luglio Acr medie (I e II) 70 animati - 10 animatori 9-16 luglio Acr elementari 89 animati - 14 animatori 16-23 luglio Acr medie (I e II) 67 animati - 10 animatori 23-30 luglio 14/15enni 67 animati - 10 animatori Prossimi appuntamenti 1-3 agosto fine settimana per responsabili 3-10 agosto Adulti 10-17 agosto Famiglie e Mlac 18-25 agosto Issimi 2ª e 3ª sup. posti disponibili 25 agosto-1 settembre 14-15enni posti disponibili 5-7 settembre CampanAc opo il weekend dedicato D alla formazione dei Responsabili associativi dall’1 al Uno “staff” della cucina. Sotto: un gruppo delle medie al campo del 16-23 luglio Casa Piniè Già svolti 16-23 luglio Issimi 2ª e 3ª sup. 38 animati - 7 animatori 23-30 luglio 18enni 33 animati - 7 animatori Camminata Giovani: 24-27 luglio Cortina 22 giovani con l'assistente Campo servizio: La Nostra Famiglia 21-25 luglio Prossimi appuntamenti Campo Fidanzati: 14-17 agosto - Pellegai di Mel Campo servizio: 7-14 settembre - Sarmeola posti disponibili IL CAPOCAMPO ANTONELLA BOZZETTO ntonella Bozzetto, di Codognè, è stata capocampo del turno medie dal 16 al 23 luglio. «Quando ti chiedono di fare da capocampo, le prime emozioni sono di gratitudine e contemporaneamente di timore, anche se sei alla seconda esperienza – racconta –. Inizi a prepararti, a pensare, a progettare, a fare bricolage del tuo passato ai campi, come animato e come animatore, delle cose belle ma anche delle attenzioni di cui tener conto. Inizi a fare riserva di energie positive da parte di chi, prima di te, ha “servito” i più piccoli. Il mio “sì” diviene concreto proprio nel servire, parte dalla consapevolezza di aver ricevuto talmente tanto bene che proprio non ce la fai a tenerlo tutto per te. Negli incontri che precedono il campo ognuno di noi educatori è impegnato a crescere per essere efficace nel servizio educativo con i ragazzi che ci verranno affidati. Pur non conoscendo ancora i loro volti, ci prepariamo ad amarli e ad accompagnarli perché ognuno di loro possa arrivare al Signore. E alla fine capisci che comunque A ALLA SCOPERTA DI UN AMICO SPECIALE pesante valigia, un sussidio pieno di note «Uenaappunti, una borsa in cui, tra cd e improv- visati costumi “medievali”, spiccava il Vangelo, il cuore pieno di tanta emozione... Con questo bel bagaglio ho percorso la salita all’ingresso di Casa Cimacesta e dato inizio alla mia avventura di educatrice al camposcuola Acr per ragazzi di prima e seconda media, provenienti da tutta la diocesi. Otto giorni di preghiera, momento centrale di ogni giornata, fonte continua di forza e speranza; di gratuità, sostanziata nel volto di ogni educatore, del ca- pietro Zago, don Giorgio Maschio, don Alessio Magoga, don Mirco Miotto, nonché tutti i parroci e i sacerdoti che hanno visitato i campiscuola, anche per l’insostituibile servizio delle confessioni! E un grazie a suor Paola e suor Roberta che hanno arricchito con la loro presenza la proposta a ragazzi e animatori. “ognuno di loro è terra abitata da Lui” e che ogni nostro operare è inutile se non irradia la Sua luce. Poi si parte, con la consapevolezza che non ci mancherà la Sua Provvidenza e che il campo lo vivranno non solo i ragazzi ma anche gli educatori, che ognuno dovrà sentirsi coinvolto in prima persona. E che la gioia dell’amore sperimentato è talmente contagiosa da coinvolgere tutti quelli che stanno attorno, capocasa, cuoche, personale, ospiti e anche i genitori, che da casa sono vicini con il cuore ai loro ragazzi. I giorni di campo sono un susseguirsi di emozioni, gioia, fatica, timore, condivisione che hanno lasciato in me la certezza che il Signore fa grandi cose ed è capace di trasformare il tuo dono in dono più grande. Mi ritorna in mente l’immagine proposta dall’Azione cattolica lo scorso anno: il Signore ricurvo nel gesto della lavanda dei piedi. Ed è il nostro gesto di servizio, di attenzione speciale, il metterci inginocchiati davanti ad ogni ragazzo “abitato da Lui”». pocampo, del sacerdote che ci accompagnava e di tutto il personale che si occupava degli aspetti più concreti del nostro soggiorno; di amicizia, condivisione e fiducia tra educatori e con gli stessi ragazzi; di festa, non di rado ci si ritrovava a cantare, ballare, ridere e scherzare tutti insieme, importanti occasioni di avvicinamento alla realtà dei “nostri” animati e di ascolto del loro vissuto. Il bagaglio portato a casa è assai più grande di quello con cui ero partita: si è riempito di tutti i sorrisi, le lacrime, gli abbracci, le “strigliate” e le fatiche di una settimana vissuta alla scoperta di quell’Amico Speciale che cammina al nostro fianco, ci chiama e soprattutto ci dona quella gioia che ha colmato l’aria di Cimacesta in questa estate eccezionale». Isabella Grandin Mansuè 3 agosto, casa Cimacesta ad Auronzo ospiterà, com’è ormai negli ultimi anni, ben due campi per adulti. Ed è previsto il tutto esaurito. Oltre 170 persone hanno aderito all’esperienza formativa e fraterna che sono i campi adulti. Tanti gli anziani, le famiglie, le coppie e i singoli adulti che sentono il bisogno, in questo tempo estivo, di vacanze “sane”, e insieme la necessità di dare continuità al percorso di formazione personale, di coppia e di gruppo che vivono nelle associazioni parrocchiali. Tanti saranno anche i bambini, gli adolescenti e qualche giovane che condivideranno con le loro famiglie questa esperienza: 50. Per loro è previsto, durante il campo, un percorso particolare. Bussola di queste esperienze sarà il volto di Gesù Cristo che ciascuno sarà chiamato a cercare e scoprire in quanti incontra. LA RIFLESSIONE DI AGOSTO Monastero invisibile er molti il mese di agosto è P tempo di vacanza per un giusto riposo prima della ripresa autunnale. È però anche un tempo in cui approfittare per curare un po’ di più la nostra relazione con il Signore. Sono molte le cose per cui dover ringraziare Dio (spesso, infatti, la nostra preghiera si preoccupa più di chiedere che di lodare!) e, insieme ai “grazie”, ci sono certo molti motivi per cui chiedere l’aiuto del Signore. A questo proposito, vorremmo suggerirne un paio. Innanzitutto proprio in questi giorni il Vescovo ha nominato il nuovo direttore del Centro diocesano vocazioni (a cui il Monastero Invisibile fa riferimento), nella persona di don Gianluigi Papa: invochiamo per lui lo Spirito Santo, perché lo accompagni nel suo nuovo incarico. Ricordiamo anche gli studenti di teologia del nostro Seminario, che prossimamente saranno pellegrini in Terra Santa, perché sia davvero per loro un’occasione per ravvivare la propria fede. E, per finire, un augurio a tutti: che ciascuno di noi possa fare esperienza di Cristo, vero Sapiente e buon Pastore, unica fonte di vita e di speranza: tale sarà, infatti, il tema su cui rifletteranno in questo mese gli iscritti al Monastero Invisibile. Intenzioni mensili di preghiera - agosto 2008 - Perché il tempo della vacanza sia occasione per riscoprire la preghiera, l’amicizia e gli affetti familiari. - Perché la Vergine Maria, che veneriamo assunta in cielo, sostenga ogni uomo nel corrispondere alla propria vocazione. 14 Chiesa 3 agosto 2008 IL 13 MESSA DI SUFFRAGIO A CONEGLIANO Padre Venanzio, un amico della nostra diocesi A ssume un rilievo particolare la memoria liturgica del beato Marco del 13 agosto di quest’anno, inserita nel calendario proprio della nostra Chiesa vittoriese. Nella chiesa dei Cappuccini di Conegliano viene concelebrata alle 18 una messa solenne da vari sacerdoti della città e diocesi e con la presidenza del vescovo emerito Alfredo Magarotto. L’intento è di ricordare pure la grande personalità di padre Venanzio Renier, che il 17 giugno ha raggiunto – ne sono certi un po’ tutti – il suo antico confratello, al quale si sarà presentato con le parole di Giobbe: “Io ti conoscevo per sentito dire, ma ora i miei occhi ti vedono” (Gb 42, 5). Padre Venanzio spese anche l’ultimo giorno attivo (domenica 25 maggio, Corpus Domini) dei suoi 99 anni compiuti per diffondere padre Marco e presentarne le elette virtù, gli esempi e i messaggi che rendono pure oggi attuale il grande beato delle nostre terre, apostolo dell’Europa unita e cristiana. Quel pomeriggio stava alzandosi dal tavolo di lavoro con gli appunti della predica in mano per partire alla volta di due case religiose (le francescane di Cristo Re di Tarzo e le monache cistercensi di San Giacomo di Veglia). Certamente a causa dell’entusiasmo che caratterizzò ogni sua azione, perse l’equilibrio e si ruppe il femore. Seguì l’operazione (superata) e quindi, quando già intravedeva la guarigione, il passaggio di “sorella morte”, della quale era in serena attesa da tempo. Perché padre Venanzio fu un cristiano senza riserve interiori e ciò che insegnò – come professore stimatissimo di teologia, diritto e varie scienze bibliche, e poi da giudice e presidente del Tribunale ecclesiastico della nostra Regione Triveneta – lo visse in prima persona e lo trasmise con convinzione. Grande fu la sua capacità di persuadere a un cristianesimo “religione dell’amore e del perdono”: la sua parola incisiva e fluente, ricca di dottrina, era di un’armonia unica! Fu un grandissimo predicatore in tutta Italia e il suo dire era ancora più bello perché Offerte Caritas fferte pervenute alla Caritas diocesano tra il gennaio e il giugno 2008. O aiuto alla vita, Vittorio Veneto, 1.700. Per gli interventi caritativi della Caritas diocesana NN. Vittorio Veneto 600; NN. Vittorio Veneto 500; Antonio Bortolin, Vittorio Veneto 100; NN. Vittorio Veneto 500. Per Centro sanitario, Costa d’Avorio Sacerdoti 3.000; Beniamino Maschio, San Pietro di Feletto 1.000; NN. Conegliano 1.050; Ditta Friul Intagli, Portobuffolè 1.500. Per donne in difficoltà “Casa Provvidenza” in Vittorio Veneto NN. Vittorio Veneto 1.000; Paolino Bucco, San Fior 450; Lucia Tadiotto 150; Parrocchia di Meschio 100; NN. Vittorio Veneto 1.000; Comune di Conegliano 140; NN. Vittorio Veneto 315; Comune di Vittorio Veneto 126. Per i bambini e le mamme di “Casa Speranza” Fratelli Busiol di Codognè Rina Bitto, Rugolo 20; Un sacerdote 20; Wilma Rosolen, Bibano 20; Giuseppe Perin, Codognè 20; Fioravante Da Frè, Colle Umberto 110; NN. 5; NN. 65; Un sacerdote 30; NN. Codognè 70; Comune di Conegliano 2.525; Comune di Farra di Soligo 2.940; NN. 100; Movimento per la vita - Centro di Per progetto Scuola YanongeCongo Zaire NN. San Fior di Sotto 50; Un sacerdote 50; Parrocchia di Meschio 50; Beniamino Maschio, San Pietro di Feletto 500; Ditta Friul Intagli, Portobuffolè 1.000. Per progetto Tanzania NN. Conegliano 1.000; Teresa Mapelli, Sacile 60. Per progetto Scuola formazione donne, Congo Zaire Parrocchia di Meschio 50; Sacerdoti 2.000; A. Lorenzon 50; Un sacerdote 50. Per gli alluvionati in Birmania Parrocchia di San Giovanni del Tempio 560; Un sacerdote 50; Parrocchia di Lentiai 300; Parrocchia di Meschio 200. Padre Venanzio Renier inserito sempre in un viso solare, sorridente, con quei modi accoglienti e “spiritosi”, che mettevano tutti a loro agio e conquistava. Padre Venanzio è una di quelle persone che nessuno avrebbe voluto perdere mai! Ma al posto della nostalgia, facciamo spazio a sentimenti di gratitudine a Dio per avercelo lasciato così a lungo ad annunciare la pace e fare il bene e nella pienezza delle sue facoltà, sino alla fine. Padre Venanzio, noto per il suo servizio nel campo della giustizia matrimoniale e l’opera per Marco d’Aviano (aveva coinvolto anPer gli alluvionati del Bangladesh Antonella Andreetta, Gaiarine 30. Per i terremotati in Cina Ameriga De Negri 50; Parrocchia di Meschio 250. Per la Casa di accoglienza bambini abbandonati in Guinea Bissau Teresa Mapelli, Sacile 60; A. Lorenzon 75; Parrocchia di Meschio 300; Sacerdoti 2.000; Clementa Dos Olis Vieira, Santa Lucia di Piave 300; Alunni Circoli di Terzi Scuola Canosa di Puglia 4.573,17; Alunni II Circolo Scuola di Barletta 1.100; Ditta Friul Intagli, Portobuffolè 1.000; NN. San Fior di Sotto 30. Progetto Scuola Maryse in Costa d’Avorio NN. San Fior di Sotto 270; Parrocchia di Meschio 250; NN. San Fior di Sotto 20; NN. San Fior di Sotto 250; NN. San Fior di Sotto 20; Un sacerdote 150. Per progetto scuola e pozzo d’acqua in Burkina Faso Teresa Mapelli, Sacile 180; NN. Castello Roganzuolo 20; Beniamino Maschio, San Pietro di Feletto 1.000; Un sacerdote 1.000; Parrocchia di Meschio 400; Sacerdoti 3.000; Scouts di Follina 146,30; Ditta Friul Intagli, Portobuffolè 1.500; Un sacerdote 50; NN. Conegliano cor prima della beatificazione del 2003 la diocesi nella riscoperta del seicentesco taumaturgo e quaresimalista a Oderzo e Ceneda e, prima, novizio cappuccino a Conegliano), era entrato anche dall’infermeria dei frati, di solito luogo di abbandono delle attività e dei contatti esterni, nella vita pastorale particolarmente a Conegliano. Predicava con gioia alle comunità religiose femminili (l’ultimo discorso fu, due giorni prima della caduta, alle suore del Santo Volto di San Fior, animate a lungo dal fratello della beata Mastena, padre Tarcisio, già direttore spirituale di padre Venanzio), più volte visitò i preti anziani a Santa Lucia di Piave e all’Immacolata di Lourdes come i “coetanei” nelle nostre case di riposo. Si portò, già nei lunghi anni trascorsi a Pordenone e, ancora di recente, in diverse nostre parrocchie: a San Polo di Piave, Ponte della Priula, Piavon, Trichiana, Lago, Camolli, Basalghelle… Presso il capitello del beato Marco di quest’ultima comunità è stata scattata il 27 aprile scorso la foto che pubblichiamo, stampata nell’immaginetta ricordo del padre, il quale dovunque ha lasciato ricordi molto belli, anche per la forza indomita del suo annuncio (a quasi cent’anni!). Egli coltivò intensa l’amicizia coi sacerdoti, che ora – insieme al vescovo Alfredo, ammiratore del lavoro del cappuccino nato a Chioggia nel 1909, e ai frati del convento di Conegliano – dicono grazie a Dio per la bontà, disponibilità, rara fusione di talenti dell’intelletto e del cuore che furono di padre Venanzio e si stringono attorno alla sua memoria fondendola giustamente con quella del beato Marco nel sacrificio dell’Eucaristia, pegno di vita eterna e vincolo di carità con quelli che ci hanno preceduti, vivono di Dio e ci danno (per padre Venanzio era come un motto ripetuto) l’“arrivederci in Paradiso”. Walter Arzaretti AVIANO, MESSA DEL BEATO MARCO d Aviano, la festa del beato Marco è più solenne e si tiene A nella chiesa del borgo natale di Villotta. Vi concorrono quest’anno alcune comunità della nostra diocesi, legate al culto al cappuccino d’Europa. Presiede la concelebrazione, il 13 agosto alle 20.45, e la successiva processione e liturgia del transito monsignor Piersante Dametto, abate parroco di Oderzo, presenti parroci e fedeli anche di Piavon, San Polo di Piave e Basalghelle. Animano la liturgia i cantori di San Polo. Il sindaco di Oderzo, Pietro Dalla Libera, procederà all’accensione della lampada che arde davanti le reliquie del beato, qui conservate, con l’olio offerto per un anno dall’Amministrazione comunale della città che ebbe padre Marco guardiano del locale convento, quaresimalista insigne e poi ospite a lungo, essendo Oderzo luogo che il beato prediligeva. 200; Parrocchia Farra di Soligo 150; Un sacerdote 1.166; Dirce Fregolent, Falzè di Piave 500. Per progetto scuola in Rwanda Teresa Mapelli, Sacile 60; Caritas di Torre di Mosto 250; Scuola isis Obici, Oderzo 115. Per sostegno a distanza in Bulgaria NN. Vittorio Veneto 300. Per sostegno a distanza in Benin Cesira Meschini e Sandro Tabaccanti, Vittorio Veneto 300; Nello Mazzer, San Vendemiano 300; Daniele Cazzaro, San Vendemiano 300; In memoria di Giorgio Trolese, San Vendemiano 500; Carla Mattesco, San Vendemiano 500; Parrocchia di Gaiarine 300; Giovanni Garatti e Anna Volpini, Vittorio Veneto 300; Renza Pin, San Vendemiano 310; Avis Miane 300; Antonio Camerin, Orsago 100; Elena De Martin, San Vendemiano 300; Flavio Dal Cin, Cappella Maggiore 300; Bambini prima comunione, San Vendemiano 740,24; Marilisa Breda e Antonio Saccon, San Vendemiano 300; Renzo Lendaro, Gaiarine 300; Ragazzi prima comunione, Falzè di Piave 205. Per sostegno a distanza in Congo-Zaire Parrocchia di Gaiarine 200. Per sostegno a distanza in Costa d’Avorio Elisa Vendramini, Vittorio Veneto 300; Tania Pasqualotto, Mansuè 150; Andrea Michielin, Orsago 300; Giovanni Biz, Orsago 300. Per sostegno a distanza in Tamil Nadu India Pietro Grando e Flora Zangrando, Orsago 300; Bruno Zambon, Falzè di Piave 150; Giuseppe e Anna Gerardo 150; Giovanna Artuso, Orsago 150; Domenico Dal Mas e Anna Musumeci, Vittorio Veneto 150. Per sostegno a distanza in Guinea Bissau Sandra De Faveri, Sernaglia della Battaglia 150; Stefano Antoniazzi, Mareno di Piave 150. Per sostegno a distanza in Sri Lanka Moratuwa Desiderio Rosso, Trieste 150; Marcello Della Giustina, Colle Umberto 125; Fam. Gianfranco Artuso 150; Celestina De Vecchi De Rosso, Falzè di Piave 200. Per sostegno a distanza Burkina Faso Parrocchia di Saccon 630; Fausto Carnelos, Gaiarine 200; Giovanna De Nardi, Falzè di Piave 200; Angela De Palma, Gaiarine 150. Chiesa 3 agosto 2008 Non lasciamoli partire! Domenica 3 agosto - XVIII del tempo ordinario - anno A Is 55, 1-3; Sal 144; Rm 8, 35. 37-39; Mt 14, 13-21 Apri la tua mano, Signore, e sazia ogni vivente Seconda settimana del Salterio I l brano del Vangelo che ascolteremo questa domenica (Mt 14, 13-21) è comunemente conosciuto come il racconto della moltiplicazione dei pani da parte di Gesù. Se tentiamo di ascoltare attentamente questo racconto senza lasciare che ci scivoli via come una delle tante cose ormai note, troveremmo una lezione interessante. Cosa fa nascere quel miracolo? Non la generosità, lo zelo, bensì... la stanchezza dei discepoli che dicono al Maestro: “Rimanda le folle” (Mt 14, 15), lasciali andare, noi abbiamo fatto la nostra parte, quello che ci spettava ora... s’arrangino come possono. Rivivo stranamente e in maniera sorprendentemente vera la stessa situazione con la gente, in particolare con i giovani. C’è sempre il rischio che la nostra pastorale, il nostro essere bravi cristiani si fermi alle porte della chiesa. Abbiamo fatto la nostra parte, la nostra predica, la nostra lezione di catechismo, la nostra ora di gruppo e adesso... s’arrangino. Gesù, però, sembra spronarci a qualcosa in più dicendo: “Date loro voi stessi da mangiare” (Mt 14, 16), provvedete loro il sostentamento. Spesso si rile- va come sempre meno gente venga in chiesa... Questa evidenza non ci deve far pensare che le persone per questo non abbiano problemi, non siano alla ricerca di qualcosa, non debbano trovare un nutrimento alle tante fami che portano dentro e non possiamo tranquillizzarci dietro un rispettoso congedo. Il Signore ci chiede di non lasciarli partire, di fare tutto il possibile per loro. La giustificazione dei discepoli era più che plausibile: “Non abbiamo che cinque pani e due pesci” (Mt 14, 17), ma non era sufficiente per rinunciare all’impresa. Il vero miracolo – potremmo dire – avviene nel cuore dei discepoli che si fa solidale con quello della gente. Credo che Dio s’arrangi benissimo da solo a guadagnarsi le anime, il problema è se noi riusciremmo a conservargliele, a custodirgliele. Si sa, a seminare un campo, bene o male, son capaci tutti, ma il difficile sta nel portare le piante a maturazione. Le nostre povere forze, i nostri pochi pani si moltiplicheranno solo con la fede e la generosità, al resto... ci penserà Lui! Auguri! Don Federico De Bianchi 15 Giovedì 7 agosto: Celebra la messa a Sant’Alberto (ore 19). Venerdì 8 agosto: All’Istituto Antoniano di Camposampiero celebra la Messa per le consacrate dell’Istituto San Raffaele (ore 19). Sabato 9 agosto: A Col Cumano di Santa Giustina Bellunese nel pomeriggio incontra la Comunità diaconale e celebra la Messa. Domenica 10 agosto: Celebra la messa a San Lorenzo in Montagna (ore 10.30). Lunedì 11 agosto: Nella cappella del Castello di San Martino in Vittorio Veneto celebra la messa in memoria del vescovo Antonio Cunial (ore 9). Mercoledì 13 agosto: Celebra la messa al collegio San Giuseppe di Vittorio Veneto (ore 8). Giovedì 14 agosto: Celebra la messa nella casa alpina “Bruno e Paola Mari” a Nebbiù (ore 18). Venerdì 15 agosto: Celebra la messa in Cattedrale (ore 10.30). Celebra messa con processione nella casa marina “Bruno e Paola Mari” a Caorle (ore 18). Sabato 16 agosto: Celebra la messa a Ghirano (ore 19). Domenica 17 agosto: Celebra la messa a Ghirano (ore 9.30). Venerdì 22 agosto: Celebra la messa a Serravalle per la festa di Sant’Augusta (ore 10.30). BREVI CHIESA Ristampa del libretto dei canti Il toccante testamento di Paolo VI Il 6 agosto di trent’anni fa si spegneva, nella residenza di Castel Gandolfo, papa Paolo VI. Lo ricordiamo pubblicando un estratto del suo toccante testamento. La versione integrale si trova sul sito www.vatican.va. isso lo sguardo verso il mistero della morte, e di ciò che la segue, nel lume di Cristo, che solo la rischiara; e perciò con umile e serena fiducia. Avverto la verità, che per me si è sempre riflessa sulla vita presente da questo mistero, e benedico il vincitore della morte per averne fugate le tenebre e svelata la luce. Dinanzi perciò alla morte, al totale e definitivo distacco dalla vita presente, sento il dovere di celebrare il dono, la fortuna, la bellezza, il destino di questa stessa fugace esistenza: Signore, ti ringrazio che mi hai chiamato alla vita, e ancor più che, facendomi cristiano, mi hai rigenerato e destinato alla pienezza della vita. Ora che la giornata tramonta, e tutto finisce e si scioglie di questa stupenda e drammatica scena temporale e terrena, come ancora ringrazia- F re te, o Signore, dopo quello della vita naturale, del dono, anche superiore, della fede e della grazia, in cui alla fine unicamente si rifugia il mio essere superstite? Come celebrare degnamente la tua bontà, o Signore, per essere io stato inserito, appena entrato in questo mondo, nel mondo ineffabile della Chiesa cattolica? Come per essere stato chiamato e iniziato al sacerdozio di Cristo? Come per aver avuto il gaudio e la missione di servire le anime, i fratelli, i giovani, i poveri, il popolo di Dio, e d’aver avuto l’immeritato onore d’esse- re ministro della santa Chiesa, a Roma specialmente, accanto al papa, poi a Milano, come arcivescovo, sulla cattedra, per me troppo alta, e venerabilissima dei santi Ambrogio e Carlo, e finalmente su questa suprema e formidabile e santissima di San Pietro? In aeternum Domini misericordias cantabo. E circa ciò che più conta, congedandomi dalla scena di questo mondo e andando incontro al giudizio e alla misericordia di Dio: dovrei dire tante cose, tante. Sullo stato della Chiesa; abbia essa ascolto a qualche nostra parola, che per lei pronunciammo con gravità e con amore. Sul Concilio: si veda di condurlo a buon termine, e si provveda ad eseguirne fedelmente le prescrizioni. Sull’ecumenismo: si prosegua l’opera di avvicinamento con i fratelli separati, con molta comprensione, con molta pazienza, con grande amore; ma senza deflettere dalla vera dottrina cattolica. Sul mondo: non si creda di giovargli assumendone i pensieri, i costumi, i gusti, ma studiandolo, amandolo, servendolo. Chiudo gli occhi su questa terra dolorosa, drammatica e magnifica, chiamando ancora una volta su di essa la divina Bontà. Ancora benedico tutti. Roma specialmente, Milano e Brescia. Alla Terra Santa, la Terra di Gesù, dove fui pellegrino di fede e di pace, uno speciale benedicente saluto. E alla Chiesa, alla dilettissima Chiesa cattolica, all’umanità intera, la mia apostolica benedizione. Si informano le parrocchie che l’Ufficio liturgico procederà a una ulteriore ristampa del libretto dei canti della diocesi “Canta con noi la tua fede”: essendo probabilmente l’ultima, chi ancora non ha provveduto all’acquisto del volume e desidera avvalersi di questo strumento, può rivolgersi direttamente alla segreteria pastorale della Curia comunicandone il quantitativo (telefono 0438-948231, Sabina). Ferie degli uffici diocesani La redazione del nostro settimanale chiuderà per ferie da lunedì 4 a venerdì 22 agosto. In questo periodo gli abbonati riceveranno il numero speciale contenente i migliori racconti partecipanti al concorso letterario. L’Azione “normale” tornerà nelle case degli abbonati domenica 31 agosto. La Curia vescovile, la tipografia Tipse e la libreria Pove resteranno chiuse per ferie dal 4 al 24 agosto. Il negozio Arredi Sacri, chiuso dal 22 luglio, riaprirà il 18 agosto. Terra Santa Nel pomeriggio di giovedì 14 agosto monsignor Fouad Twal, nuovo patriarca latino di Gerusalemme, fa l’ingresso solenne a Nazareth. In Terra Santa si reca un gruppo di pellegrini diocesani dal prossimo 2 agosto. Ad organizzare il pellegrinaggio il Centro studi “Giorgio La Pira” di Motta di Livenza. Il rientro è previsto per domenica 10 agosto. Dall’11 al 22 agosto anche i giovani del nostro Seminario saranno nella terra di Gesù. Guida don Antonio Marangon. Pellegrinaggio in Turchia L’unità pastorale di Colle Umberto e le parrocchie di Scomigo, Ogliano, Carpesica e Cozzuolo, in collaborazione con il Centro studi, organizzano un pellegrinaggio in Turchia sui luoghi di san Paolo dal 10 al 17 ottobre prossimi. Vi prenderà parte un biblista. Prevista la visita di Istanbul ed Efeso, dove nella basilica del Concilio i pellegrini prenderanno parte alla solenne concelebrazione in onore della Theotokos (Maria Madre di Dio). Dopo aver attraversato e visitato la Cappadocia, altra tappa è fissata a Tarso, paese natale di san Paolo. Ad Antiochia tappa d’obbligo è alla chiesa di San Pietro, nella cui grotta si riunivano i primi cristiani attorno a Paolo, Barnaba, Luca e Pietro. Per informazioni ed iscrizioni rivolgersi al parroco del Menarè, don Evaristo Colmagro telefono 0438-394480. 16 3 agosto 2008 15 IN PROGRAMMA Al via i concerti di Altolivenza Festival resenta subito una grossa P novità l’Altolivenza Festival, la rassegna concertistica itinerante organizzata dall’associazione culturale altoliventina XX Secolo. La XXIII edizione, che ingloba definitivamente gli Itinerari organistici di musica sacra, parte, infatti, da Pordenone dove martedì 19 agosto, alle 21 al Palazzo della Provincia, verrà eseguito il “Concerto delle dame di Ferrara alla corte di Alfonso II d’Este” con musiche di Luzzasco Luzzaschi, Andrea Gabrieli e Francesco Bendusi. Sulla scena i soprani Claudine Ansermet, Marzia Baldassarri e Marcella Ventura, con Donatella Busetto al cembalo, Franca Fabbri voce recitante, testi di Fabio Vicari e mise en espace di Deda Cristina Colonna. Dopo questa prestigiosa ouverture, l’Altolivenza Festival offrirà i concerti del 30 agosto a Santa Lucia di Budoia, il 31 in Duomo a Portobuffolè, il 4 RINVENUTI RESTI ROMANI NELL’AREA VERDE S. Lucia antica L e fondamenta di un edificio di epoca tardo-romana (del III secolo d.C. o successivo), in origine forse una fattoria, e i resti di una tomba – si ipotizza – di un bambino, con all’interno parte dello scheletro di un piccolo animale domestico, probabilmente un agnello. Non era infrequente tra i Romani che gli animali da compagnia venissero seppelliti insieme al proprietario, specie se si trattava di un bambino. Gli scavi archeologici effettuati per conto del Comune nell’area verde di via Camerotto, a poca distanza dalla chiesa, hanno dunque confermato la presenza di un insediamento romano a Santa Lucia di Piave. Secondo gli archeologi, i ritrovamenti sarebbero solo una piccola parte dell’intero insediamento, che con ogni probabilità era sito più a ridosso dell’attuale via Martiri della Libertà. I lavori di scavo, portati avanti dalla ditta Archeidos di Rotzo (Vicenza) sotto la direzione In seguito agli ultimi ritrovamenti, il Comune e l’Electrolux hanno incentivato la ricerca sul campo per promuovere il turismo. Gli universitari di Padova e Trento, intanto, stanno scavando a Ceneda scientifica di Annamaria Laresa della Soprintendenza archeologica per il Veneto, sono iniziati a marzo e si sono conclusi ai primi di luglio. A volere fortemente l’indagine è stato il vicesindaco e assessore comunale al Turismo Ric- cardo Szumski, incoraggiato dal fatto che, nelle immediate vicinanze, ci furono ritrovamenti già dal 1954 e che tutto il centro urbano di Santa Lucia di Piave, dopo lo scavo del sagrato della parrocchiale, è stato definito di interesse archeologico. Lo scavo è stato dunque finanziato per 25 mila euro dal Comune, ma ha trovato anche il sostegno di un privato, l’Electrolux, che ha investito nell’operazione 25 mila euro. La generosità dell’azienda ha permesso di aggiungere al primo anche un secondo scavo. Ora è tempo di bilanci. L’archeologa Rossella Breda, coadiuvata dall’architetto Luciano SCAVI DI CENEDA na campagna di scavi archeologici è in corso anche a Ceneda, con U gli studenti delle Università di Padova e Trento. Coinvolge l’area del santuario di San Rocco e l’area Rossi, di fronte al Seminario. Trovati resti di costruzioni e di presenza umana sia romana che medievale in entrambi i siti; i reperti di San Rocco, analizzati e restaurati, verranno a breve restituiti a Vittorio Veneto. Martedì 5 agosto alle 21 a Ceneda Elisa Possenti presenterà i risultati degli scavi cenedesi; il 15 agosto alle 17 la stessa archeologa guiderà una visita agli scavi. Arte contemporanea Cultura&turismo ALL’OPERA PITTORI E INSEGNANTI CON CHIARADIA L’ARTISTA VITTORIESE ESPONE A ROVERETO Caneva si candida a comune dei murales Nico Vascellari alla Biennale europea dell’arte e a Fratta di Tarzo voglioSCaneva no affrescare una via, a non sono da meno. L’assessorato alla Cultura, infatti, ha lanciato il progetto dei murales da realizzare in prossimità degli incroci, nei borghi, nelle vie pubbliche, sui muri di proprietà pubblica e privata. Li realizzeranno pittori ed insegnanti d’arte del Triveneto coordinati dal noto pittore locale Pierantonio Chiaradia. «Dai prossimi mesi Caneva diventerà un grande palcoscenico pittorico – ha an- nunciato l’assessore Pierangelo Zorzetto –. Dal centro storico, infatti, prenderà avvio un progetto di valorizzazione culturale ed estetica del territorio che, attraverso la realizzazione di murales imperniati sui temi della storia locale, degli antichi mestieri e delle tradizioni popolari, abbellirà gli scorci più pittoreschi del comune. Chiediamo la disponibilità, a chi fosse interessato, a concedere un proprio muro prospiciente alla pubblica via per ospitare un murale d’artista». GB a qualche settimana si è aD perta “Manifesta 7”, la Biennale europea dell’arte. La rassegna per la prima volta nella sua storia si svolge in Italia, toccando diverse città del Trentino Alto Adige. A Rovereto c’è una delle sezioni di maggior pregio intitolata “Principle hope”. In essa sono presentati alcuni dei più interessanti autori del continente. In mostra spicca il lavoro dell’artista vittoriese Nico Vascellari, che proviene dal mondo della musica underground, come front man del gruppo “With love”. Anche per questo, la sua espressione arti- PORDENONE Espone Giannelli F stica spesso esce dalle logiche prettamente legate alle arti visive. Nel suo agire combina stimoli molto diversi, unendo il video, il disegno, elementi scultorei e azioni performative e attuando un profondo lavoro attraverso il quale scava a livello sociologico gli aspetti peculiari del contesto in cui agisce. Le ritualità che propone hanno la forza e il valore di gesti lontani, che potrebbero essere definiti ancestrali. Orari (fino al 2 novembre all’ex Peterlini di Rovereto): lunedì-domenica 10-19, venerdì 10-21. Carlo Sala ino al 12 ottobre avrete la possibilità di visitare la mostra “Segni e colori della vita. Opere 1938/2005” dell’artista Angelo Giannelli al museo d’arte civica di Pordenone. Al centro dell’esposizione sono i disegni nei quali Giannelli tocca l’essenza, la nostalgia della sua vita e anche la sua fine, in sessant’anni d’arte. Giannelli non è un artista astratto, astrae attraverso il concreto, ragiona e riflette attraverso gli oggetti, i volti, i paesaggi, le figure che dipinge, e quasi sempre si tratta di oggetti, figure, paesaggi del proprio territorio. Il colore nelle sue opere è indispensabile: tripudiante nella gioia delle cose, espressivo nei volti e nelle figure, talvolta aspro ma sempre forte in tavole che nascono da polemica o da osservazione sociale. Orario: martedì-sabato 15.30-19.30, domenica 10-13 e 15.30-19.30. Mara Campaner 17 3 agosto 2008 settembre a villa Varda di Brugnera, il 7 a Polcenigo, il 14 a villa Frova a Stevenà, il 21 a villa Arrigoni a Basalghelle, il 25 a Prata, il 26 a Pasiano, il 27 a Maron di Brugnera, il 28 a Fontanafredda, il 4 ottobre a Pasiano, il 5 a villa Giustinian a Portobuffolè, il 9 in chiesa a Ghirano e il 13 a Meduna di Livenza. Per informazioni dettagliate: www.altolivenzacultura.it. Giacinto Bevilacqua TEATRO CANSIGLIO Domenica 3 agosto, alle 16 al Centro visitatori del Giardino botanico alpino, “Filo filò, storie, fiabe, filastrocche, leggende e canzoni” con l’associazione L’Uovo di Paperoga. PIEVE DI SOLIGO Mercoledì 6, alle 21 nel parco Vela, “Il più piccolo circo del mondo”, spettacolo di burattini con il Circo Tre Dita. CEGGIA Giovedì 7, alle 21 presso i locali parrocchiali, “Taxi a due piazze” con il Piccolo teatro del Garda. Mingotto, stenderà una dettagliata relazione, corredata dalla documentazione anche fotografica dei lavori effettuati. Quindi la Soprintendenza valuterà la portata dei reperti rinvenuti e prenderà una decisione in merito a cosa fare dell’area. Entro il mese di agosto, intanto, gli scavi verranno coperti. In attesa del pronunciamento dell’ente, il Comune sta pensando a come valorizzare il ritrovamento, che per la comunità di Santa Lucia ha la sua importanza. «Sicuramente metteremo dei pannelli esplicativi con la documentazione anche fotografica del ritrovamento e cenni storici – spiega il vicesindaco –. Se poi la Soprintendenza lo riterrà, ci piacerebbe mantenere a vista il muro antico emerso dagli scavi». L’idea di Szumski è creare un itinerario all’interno del paese con tappe in luoghi significativi della storia e dell’arte. L’area verde di via Camerotto, destinata a diventare un parco pubblico, diverrebbe uno di questi snodi. Ma l’amministrazione santaluciese spera anche, un domani, di poter aprire una terza “trincea” per continuare il lavoro di indagine e far emergere altri frammenti di passato. E non è detto che questo sogno non diventi presto realtà. Francesca Nicastro PIEVE DI S. Gioia a Parigi S i è inaugurata lunedì 21 luglio a Parigi la minimostra personale della giovane artista di Pieve di Soligo Gioia Villanova. Gioia espone alla galleria Miromesnil nel quartiere finanziario della città, a pochi passi dall’Eliseo. La galleria Miromesnil, infatti, sebbene di dimensioni ridotte, è nota nell’ambiente parigino perché possiede l’esclusiva delle opere di Salvador Dalì e tratta artisti del calibro di Matisse e Chagall. Davvero un inizio promettente per la ventisettenne che ha già ottenuto significative segnalazioni su importanti pubblicazioni di settore, quali il catalogo internazionale di arte contemporanea “Europa in arte 2008/09” (Ecom Edizioni) e il periodico d’arte e cultura “Euroarte”. E dopo Parigi Gioia Villanova dal 4 settembre sarà impegnata a Madrid in una mostra collettiva internazionale. STAFFOLO Sabato 9, alle 21, “La vedova scaltra” con Il teatro dei pazzi. PIEVE DI SOLIGO Mercoledì 13, alle 21 nel parco Vela, “Un trovatello nella casa del diavolo”, spettacolo di burattini con Gigio Brunello. CISON Si apre venerdì 1 agosto nella sala ingresso del Comune la mostra “L’arte applicata all’industria” che rimarrà aperta fino al 30 agosto. CISON Si inaugura sabato 2, alle 10 nella chiesa di San Martino in Castelbrando, la personale di pittura “La voce del silenzio”. Orario: sabato, domenica e festivi 1012 e 16-20. Gli altri giorni telefonando ai numeri 347-2616939, 340-3294653. Per la terza edizione dell’iniziativa “Musei d’estate”, organizzata da Sintesi&Cultura, al Museo della Battaglia domenica 10 agosto è in programma il secondo appuntamento. Alle 18, infatti, Sonia Santin relazionerà sul tema “Uomini e donne, eroi, nella Vittorio occupata”. Ingresso libero. ALCUNI SUGGERIMENTI PER LE SERATE D’AGOSTO La cultura sotto le stelle. Opera, musica di qualità e la Hack el variegato panorama delle N manifestazioni estive, segnaliamo tre occasioni culturali. ARTIGIANATO VIVO All’interno della frequentata manifestazione di Cison di Valmarino sono previsti vari appuntamenti culturali nella Loggia. Venerdì 8 agosto è in programma l’intervista sotto le stelle all’astronoma Margherita Hack, condotta dall’assessore alla Cultura Giancarlo De Luca. L’artista Simon Benetton dislocherà la sua mostra “Vitalità del pensiero” lungo il letto del torrente Rujo. Lo storico Danilo Gasparini e l’architetto disegnatore Michele Potocnik martedì 12 presenzieranno l’incontro “Cison - architettura di una piccola capitale: la natura e l’urbanistica”. CONCERTI IN ALTAMARCA Per la rassegna musicale fra le abbazie, ville e castelli delle colline del Veneto sono in programma due appuntamenti a Vittorio Veneto. Domenica 24, alle 20.30 nella chiesa di San Giovanni a Serravalle, Stefano Bagliano al flauto dolce e Erich Oskar al violoncello proporranno il repertorio dei grandi maestri del Ba- Da sx, la chiesa di San Giovanni a Vittorio Veneto e Margherita Hack rocco europeo. Venerdì 29, alle 20.30 al castello di San Martino a Ceneda, recital pianistico del direttore latinoamericano Enrique Batiz. Biglietti: intero 15 euro, ridotto 10 (fino ai 21 anni). L’ARTE È VITA PER LA VITA Quarta stagione al teatro La Loggia di Cison per i creativi di Eggs. Venerdì 29 agosto in piazza Roma va in scena l’opera “Pagliacci” di Ruggero Leoncavallo. La regia è di Luigi Torresan, maestro concertatore Luciani” è aperta la mostra “Elio Casagrande pittore (1920-2004)”. Orario: venerdì-domenica 16-19. MOSTRE C EN ED A vagno. Orario: mercoledì-domenica 10-12 e 15-24. Chiuso lunedì e martedì. REFRONTOLO Fino al 31 agosto, al Molinetto della Croda, è aperta la mostra di scultura di Carlo Balljana. Orario: feriali 10-12 e 15-18, festivi 10-12 e 15-18.30. CONEGLIANO Fino al 7 settembre, alla sala espositiva L’Officina dell’arte, è aperta la collettiva di artisti veneti e friulani “Chiare, fresche e dolci acque”. Orario: lunedì-venerdì 9-12 e 15-18, sabato e festivi 15-18. Ingresso libero. MOTTA DI LIVENZA Si inaugura sabato 2, alle 18 al Centro arti visive La Castella, la personale di pittura “Civiltà contadina” di Pier Antonio Chiaradia. Orario (fino al 24 agosto): venerdì-sabato 18-22, domenica 10.30-12 e 18-20. ODERZO Fino al 7 settembre, a palazzo Foscolo, è aperta la mostra “Omaggio al maestro: Armando Buso”. Orario: mercoledì-sabato 9-12 e 15.30-18.30, domenica 15.30-18.30. Chiuso dal 4 al 26 agosto. AURONZO Fino al 24 agosto, in via Roma, è aperta la personale di pittura di Livio Bisa. Orario: lunedì-domenica 9-12 e 15-20. SOVRAMONTE Fino al 7 settembre è aperta la mostra collettiva “Il drago di Giorgio”. Orario: martedì-domenica dalle 1520. PIAVON Fino al 31 agosto, a Ca’ Lozzio, è aperta la mostra dello scultore Nane Za- VITTORIO VENETO Fino al 28 settembre al Museo diocesano d’arte sacra “Albino ILLEGIO Fino al 5 ottobre alla Casa delle esposizioni è aperta la mostra “Genesi. Il mistero delle origini”. Orario: martedì-domenica 10-19. Aperto il 18 agosto. Biglietti: intero 7 euro, ridotto 4,5, scolaresche 3. PORDENONE Fino al 12 ottobre al Museo civico d’arte è aperta la mostra “Segni e colori della vita. Opere 1938-2005” di Angelo Giannelli. Orario: martedì-sabato 15.30-19.30, domenica 10-13 e 15.30-19.30. VITTORIO VENETO Fino al 9 novembre, nell’ex chiesa di San Paolo al Piano e al museo della Battaglia, è aperta la mostra documentaria “La Vittorio della Vittoria. 1917-1918”. Orario: martedì-domenica 9.30-12.30 e 16-19. Ingresso: 3 euro. ALTRI APPUNTAMENTI CARPESICA Sabato 2 e domenica 3 agosto “J abadays” con musica live con Ephemeris, Scotch Ale, Fonta e Fuckin’boys (sabato dalle 20.30), raduno di vespe e lambrette (domenica alle 17) e musica Mario Roveri a capo dell’orchestra Toti Dal Monte e del coro Verdi di Padova diretto da Giorgio Mazzuccato. Sabato 30 in piazza Roma (in caso di pioggia a Castelbrando) il Gruppo folkloristico trevigiano presenta il suo classico repertorio di canti e balli dell’Ottocento. Domenica 31, infine, al teatro La Loggia tangoconcierto “Rumores de Milonga” con Elena Filini e il duo DissonAnce composto dai fisarmonicisti Gilberto Meneghin e Roberto Caberlotto. live con Claymore, Contatto, The Diggers ed Electrik Sheep (domenica dalle 20.30). NOVE-SAN FLORIANO Venerdì 8, alle 21 alla Piana degli Alpini, “Visioni d’autore”, serata di diapositive sugli itinerari alla scoperta dell’ambiente naturale e dei segni dell’uomo in Val Lapisina. Ingresso libero. VITTORIO VENETO Sabato 9, alle 18 in via Caprera, l’artista italo-belga Marcelle Liliane Jayé Tandura donerà al Comune un ritratto del paracadutista Alessandro Tandura. TARZO Domenica 10, alle 20.45 nello stand della Pro loco, nel terzo anniversario del gruppo culturale “Amici di Abydos”, incontro con studiosi di egittologia. MEL Sabato 23, dalle 9 alle 12, il Comune, in collaborazione con l’associazione culturale “La fenice” di Feltre, organizza una serie di visite guidate gratuite alle chiesette di epoca quattrocentesca della Sinistra Piave in Valbelluna. VITTORIO VENETO Giovedì 28, alle 20.30 nel Museo del Cenedese, “1915-1918. Scrivere e raffigurare la memoria di un territorio”. 18 STUDENTESSE DELL’ISA DI VITTORIO VENETO er la terza volta gli allieP vi della sezione “Moda e costume” dell’Isa “Bruno I tagli di successo di Marzia Camerin e Francesca Minari Munari” di Vittorio Veneto si sono distinti al concorso nazionale “La valle dei tessuti” promosso dal Comune di Bibbiena, dalla Provincia e dalla Camera di Commercio di Arezzo e dal Lanificio del Casentino. Sono state molto apprezzate le creazioni delle finaliste Marzia Camerin e Francesca Minari, la lunga felpa e lo spiritoso cappottino, ideati, progettati e prodotti da Francesca e Marzia, guidate dall’insegnante Anna Clara Zambon. Particolare successo ha riscosso il modello di Marzia, che ha ricevuto il premio stro eustress. Ma cosa succede quando lo stress si fa continuo, esasperato ed altera quel sistema che fisiologicamente ci ha sempre aiutato? Accade che si trasforma in di-stress, ovvero in stress patologico in grado di andare ad incidere negativamente sul sistema neuroendocrino, producendo ormoni stimolanti per lunghi periodi di tempo, in grado di alterare la funzione del sistema nervoso, del sistema ghiandolare, di quello cardiovascolare e di quel- garici. “Con l’andar del tempo – racconta Pagos – andò ad instaurarsi una tranquilla, se non sempre pacifica, convivenza. Nell’anno dell’invasione alcuni soldati austriaci, per lo più d’etnia boema, diventarono molto familiari e vicini ad alcune famiglie. In una fotografia si ritrae la famiglia Mattiola, padre e madre al centro, e le figlie con i ‘fidanzati’ di allora. Da notare che la seconda ragazza partendo da sinistra, finita la guerra, si è sposata con il soldato boemo che le è accanto. Assieme poi si sono trasferiti in Canada. Qualche anno fa, i discendenti di questa signora sono ritornati a visitare i parenti rimasti a Combai”. Incerta, invece, la sorte dell’altra Maria, che all’età di 18 anni viene arruolata nell’esercito austriaco come infermiera all’ospedale da campo 136 di Combai. Qui conosce e s’innamora del trentatreenne tenente medico Kurt Hoffman, che si era laureato in medicina all’uni- versità di Torino. Maria s’interroga: “Che sia legitimo sperar d’amore per un nemico?”. “Mia dolce Maria, ormai è chiaro. L’Italia – le scrive l’innamorato il 2 ottobre 1918 – sfonderà, è questione di giorni. Temo che tutto sia perduto qui. Non vi stupisca se da mane a tramonto, d’improvviso, più non ci sarò. Dobbiamo esser rapidi e pronti al trasferimento come un fulmine”. Disperata, il 31 ottobre Maria scrive alla sorella: “Ò da fugire ormai. L’italiani sono giunti e io non ò più destino qui. Ò paura delle consieguenzie, i maligni mi dicono ch’io subirò un processo per tradimento. Oh, io non avrò altro destino ch’andar suora, ormai lo decisa tutta per intiero la mia sorte: sarò suora, di quelle con la croce rossa nel petto che vano a asister malati e feriti nelli ospedali così avrò a pagar il mio pegno”. Questi i propositi, e di più non sappiamo! Mario Sanson Contro lo stress dei tempi il bambino ha bisogno della stabilità dei genitori S in alto di tutti nella scala evolutiva degli esseri viventi che popolano la terra. L’eustress ha permesso che l’uomo non soccombesse di fronte agli animali più forti e si difendesse dalle aggressioni ambientali. Quante persone, trovandosi in situazioni di pericolo o di fronte a situazioni estreme in cui devono reagire rapidamente ed istintivamente, grazie all’eustress che libera adrenalina dalle ghiandole surrenali e al sistema nervoso centrale riescono ad evitare un danno! Da qui nasce anche la capacità di memorizzare lo stress e di sviluppare quello che viene definito come istinto di sopravvivenza tanto da costituire una specie di memoria genetica del no- LE UNIONI FRA DONNE ITALIANE E SOLDATI NEMICI L’avventura delle due Marie innamorate ià, la Grande Guerra noG vant’anni fa! Tempo di lutti incommensurabili sui campi di battaglia, di febbre “spagnola” che poté alla fine più del cannone! Tempo d’invasi e invasori, di fame spietata, di madri che dovettero “accompagnarsi” al nemico per sfamare i figlioletti (lo documenta bene anche Camillo De Carlo ne “La spia volante”), ma anche di ragazze nostrane che si innamorarono del nemico, con storie andate a buon fine o meno. Comunque non costrette né dalle necessità né dalla violenza. È, ad esempio, il caso di due donne di nome Maria delle quali parla Michele Pagos ne “La strada de la fan e la prima guerra mondiale” (Collana Combai, luglio 2007). A Combai, dopo l’invasione dei tedeschi, qui giunti il 10 novembre 1917 sull’onda della disfatta italiana di Caporetto del 24 ottobre, subentrarono il successivo 28 dicembre gli austro-un- “Panno del Casentino” per il talento e l’inventiva dimolo immunitario. Da tempo la neuroimmunologia e la ricerca sul cancro stanno studiando con particolare interesse queste problematiche. Il di-stress può alterare le funzioni biologiche di ogni singola cellula ed ogni significativo cambiamento delle funzioni della stessa può essere considerato l’inizio della cancerogenesi. Oltre a ciò lo stress sembra essere al centro di quanto riguarda la depressione, malattia altamente invalidante e dall’enorme costo sociale presente in maniera sempre più preoccupante anche nei bambini e anche nei bambini più piccoli. Per una crescita adeguata i bambini hanno bisogno di affetto, di cure e di una relazione “sicura” con almeno un genitore. Se viene meno la stabilità di base (un genitore depresso, emotivamente distante o assente) i bambini più degli altri potranno avere difficoltà ad adattarsi e a regolare le proprie emozioni e i comportamenti che possono diventare oppositivi, aggressivi, di ritiro sociale con bassa tolleranza alla frustrazione e pianto frequente o con iperattività, difficoltà di attenzione e di concentrazione. Ecco che diventa allora importante non tanto il trattamento farmacologico, quanto adattare la comunicazione in ambito familiare cambiandone modalità e qualità, magari con il supporto del counselling o di una breve terapia familiare. Dott.ssa Nadia Padoin L’IMPORTANZA DI ADATTARE LA COMUNICAZIONE FAMILIARE tress è una parola che deriva dal latino strictus e significa costretto, compresso. Nella nostra realtà quotidiana vorrebbe indicare una esasperazione del nostro modo di vivere caratterizzato da ansia e sollecitazione estrema del ritmo quotidiano. Il suo significato è in realtà più ampio e si traduce in tutto quello che può alterare un sistema codificato e funzionante. L’eustress, ovvero la capacità naturale reattiva a situazioni esterne o al pericolo, è quello stress benefico che ci aiuta da sempre nel corso della nostra esistenza a sopravvivere a situazioni estreme e pericolose. Nella scala evolutiva sembra che l’uomo, fin dal suo primo apparire sulla terra, sia stata la specie che più di ogni altra è stata in grado di utilizzare a suo favore lo stress consentendogli di sviluppare quello spirito di sopravvivenza che l’ha portato più Da sinistra, Marzia Camerin e Francesca Minari strati nell’uso di questo particolare tessuto. CONEGLIANO VALDOBBIADENE Lo spiedo d’Alta Marca abbinato con il Prosecco Doc piedo con il Prosecco è posSse però sibile, anzi! Non è un azzardo, il Prosecco è il Doc Conegliano Valdobbiadene, specialmente nelle versioni frizzante e brut, e se lo spiedo è lo Spiedo d’Alta Marca, codificato nel 2006 in 10 regole d’oro dal Consorzio delle Pro loco del Quartier del Piave. Lo spiedo con il Prosecco è stato ufficialmente servito, lo scorso 25 luglio, all’enoteca della Scuola enologica di Conegliano nel corso della serata del XII Gran Premio “Primavera Prosecco Doc”. Ampi, ma anche inaspettati, i consensi dei numerosi convenuti. Hanno cucinato sotto gli occhi vigili e attenti di Massimo Foltran e Roberto Franceschet, custodi delle regole, Manuel Moz e Luca Favero, entrambi di Lago di Revine, due giovani ed intraprendenti cuochi, ma che nella vita fanno ben altro mestiere. Luca e Manuel, dell’associazione Spiedo d’Alta Marca, hanno arrostito soltanto petti di pollo e costicine di maiale, tuttavia il risultato è stato sorprendente in virtù di un eccellente governo del fuoco. Ecco la ricetta: s’infilza cominciando con lardo-salvia-pollo, quindi lardo-salvia- maiale, e via ripetendo fino a chiudere con il maiale. Acceso il fuoco sotto lo spiedo (ottima la legna di faggio e di carpino lunga 120 centimetri e di 5 centimetri di diametro), «giro la carne a fuoco lentissimo e dopo due belle ore – spiega Manuel – ci metto il sale e ravvivo il fuoco». La cottura a puntino è di 6 ore, massimo 6 e mezza, ma poco prima si deve dar sfogo alle fiamme, onde conferire una bella e buona doratura alla carne. Tutto qui, ma che bontà con un calice di Prosecco. Mario Sanson 19 3 agosto 2008 SCOUT IN BOSNIA / 1 - VITTORIO VENETO CONDIVISIONE A PLEHAN AMBIENTE AMICIZIA FAMIGLIA E DIVERTIMENTO PRENDONO NUOVA LUCE CON I RAGAZZI DEL GREST TUTTI I COLORI DI S. LUCIA F Il gruppone del grest di Santa Lucia schierato davanti alla chiesa (foto Luciano Vinera) I l grest? Deve aiutare a divertirsi! Parola di don. A Santa Lucia di Piave gli ingredienti per raggiungere questo obiettivo ci sono tutti. Dalle attività che si tengono in parrocchia, alle scampagnate sul Piave, alle ripetute uscite ai parchi acquatici della zona. «Perché – spiega il parroco don Italo Moras – i centri estivi devono aiutare a divertirsi, a creare rapporti sereni e al tempo stesso a offrire l’opportunità per recuperare relazioni con quei ragazzi che si sono allontanati dalla parrocchia». Ad ogni partecipante è stata consegnata una ma- glietta con lo slogan dell’iniziativa “Coloriamo la vita…!” e per quattro settimane è stato affidato loro il compito di colorare l’ambiente, l’amicizia, la famiglia e il divertimento. L’appuntamento con il giardiniere ha caratterizzato l’avvio dei lavori nella settimana dedicata a colorare l’ambiente. La riflessione sul messaggio proposto da san Francesco ha poi lasciato spazio all’attività concreta. I partecipanti al grest si sono infatti visti all’opera nel ripulire l’area adiacente alla chiesa. La visione di un film e alcuni canti hanno invece costituito la tavolozza per SCUOLA DI VOLONTARIATO CON LA CARITAS PER GIOVANI ITALIANI E BOSNIACI AZIONI DI PACE ra le proposte per T un’estate diversa spicca per originalità la Scuola di volontariato 2008 organizzata dalla Caritas italiana in collaborazione con quella diocesana di Vittorio Veneto dal 17 al 28 agosto a Presnace, vicino a Banja Luka, in Bosnia ed Erzegovina. Superlavoro in vista, insomma, per il Renault Espace della Caritas: a Fer- ragosto tornerà dalle montagne dell’Albania (la sera di venerdì 1 agosto partono i volontari per la valle del Kir) e subito riparte verso i nostri vicini orientali. Destinazione Presnace, quindi, per un gruppo di giovani della diocesi: Marta Bozzoli di Colle Umberto, Romina Cattai di Fontanelle (entrambe in servizio civile alla Ca- dare il via a colorare l’amicizia. L’attenzione è stata poi puntata, nella terza settimana, alla famiglia per giungere infine a colorare il divertimento. Naturalmente un sano divertimento e, anche in questo, particolare attenzione è stata rivolta all’aspetto educativo. Il mercoledì di ogni settimana si caratterizza, al grest di Santa Lucia, per l’uscita in bici al Piave con tanto di pranzo. Il tutto grazie anche all’aiuto di un gruppo di mamme. Dalla 5ª elementare alla 3ª media sono 150 i protagonisti dell’esperienza estiva, tra questi 43 sono animatori e aiuto animatori. A PRESNACE Partecipano cinque giovani della diocesi assieme a don Benito Introvigne ritas), Alessio Mognol di Vittorio Veneto, Abd El Malat George di Ceggia, Alessandro Cadorin di Sarmede e don Benito Introvigne di Vistorta. Con loro parteciperanno alla Scuola anche alcuni ragazzi bosniaci. Coordinatore sarà l’operatore di Caritas italiana il ciliense Daniele Bombardi. Ma cos’è la scuola di vo- A collaborare con don Italo per la buona riuscita del grest ci sono due sacerdoti salesiani. Anche il Comune di Santa Lucia dà il suo contributo. Una giornata speciale si è tenuta mercoledì 16 luglio nell’anniversario della morte di Alberto (Munerotto: un bambino morto a soli 12 anni a Santa Lucia nel 2006). Tutti i ragazzi si sono incontrati per celebrare insieme il sacramento della riconciliazione, alla sera hanno partecipato alla messa con le loro famiglie ed è seguita la festa con la cena presso il parco della casa di riposo. Gerda De Nardi lontariato? «Un’esperienza – spiega Bombardi nella presentazione della Scuola – in cui alcuni giovani italiani si incontrano con giovani bosniaci e a fare da filo conduttore delle attività è la tematica del volontariato. (...) In un paese come la Bosnia ed Erzegovina, il volontariato dimostra che esiste la possibilità concreta di costruire un paese basato sull’amore verso il prossimo, sulla pace e sulla riconciliazione. E mostra ai giovani bosniaci, spesso poco partecipi alla vita comune, che esiste un modo per essere protagonisti attivi». rancesca, Silvia, Camilla, Paolo, Sergio, Marta, Cecilia, Enrico, Daniele e Giordano; questi dieci ragazzi e ragazze del Clan Scout di Vittorio Veneto, assieme ai loro capi Stefano Dal Moro e Maria Papa, hanno scelto di fare servizio nella loro “route” estiva in un piccolo paese della Bosnia, Plehan, dal 16 al 24 agosto. I capi clan avevano lanciato il sasso già alcuni mesi fa: «È stata un’idea che ha fatto molto discutere la nostra comunità, e ha visto emergere opinioni diverse e a volte contrarie a una tale scelta», spiega Maria, che ha fatto una visita al paese alcune settimane fa e ha conosciuto di persona la situazione che andranno ad affrontare tra qualche giorno i ragazzi. «Quello che mi ha colpito è la grandissima ospitalità con la quale siamo stati accolti – continua –. Credo che tutti avremo molto da conoscere e imparare in questa avventura». «Per coprire una parte delle spese, specialmente quelle del noleggio del furgone, abbiamo fatto alcune opere di autofinanziamento durante l’anno», spiega Camilla, e si dice molto entusiasta per quanto la aspetta. Il campo all’estero si annuncia impegnativo, visto che la situazione di quei paesi è ancora critica sia dal punto di vista delle tensioni sociali che dividono la popolazione a seconda delle etnie e della fede, sia per quanto riguarda la lunga strada verso il ritorno alla normalità dopo anni di guerre e distruzione. Molti hanno perso la casa e i famigliari, e di essi spesso restano solo poche fotografie. Così, con l’appoggio di un monastero di frati francescani e di Ivan Dorigo, capo scout di Cornuda da anni impegnato in progetti a sostegno delle popolazioni balcaniche, il Clan contribuirà a sistemare i servizi essenziali, gli impianti elettrici, preparare la legna per l’inverno (in molte zone la corrente è sporadica e l’illuminazione scarsa). Tutti condivideranno per una settimana la vita comunitaria con le persone che incontreranno, pranzando insieme ogni giorno presso una famiglia diversa e lavorando a coppie divisi fra le varie case del piccolo paese. Andrea Costantini SCOUT IN BOSNIA / 2: CEGGIA A PIEDI A MEDJUGORJE iù o meno in contemporanea ai volontari CariP tas, saranno in Bosnia ed Erzegovina anche gli scout di Ceggia per una route da loro proposta e organizzata, in collaborazione con la locale Caritas italiana, cioè con il compaesano ciliense Daniele Bombardi. Gli scout faranno 5 giorni a Sarajevo e 2 a Mostar con incontri, lavoro e testimonianza; poi andranno in cammino da Mostar a Medjugorie dove chiuderanno la loro route. Per tutto il viaggio saranno affiancati da un gruppo di ragazzi di Sarajevo. 20 Guarda che estate 3 agosto 2008 BIBANO ATTUALIZZA IL TEMA DI “HIP HIP HURRÀ” I BISCOTTI DI FREGONA PER “GUARDA CHE ESTATE” ONESIMO E FILEMONE O MOGLIE E MARITO? C he avventura ragazzi! Si è conclusa sabato 26 luglio la nostra esperienza di grest parrocchiale di Bibano. Il tema trattato era “Hip hip hurrà - Viaggio verso la libertà” e infatti per tre settimane i nostri ragazzi hanno... vissuto nell’antica Roma e nell’antica Grecia. Ma per l’ultima serata siamo andati oltre! Anziché Onesimo e Filemone, che in “Hip hip” erano padrone e schiavo che grazie all’intervento di san Paolo hanno potuto ritrovarsi, per lo spettacolo finale abbiamo stravolto tutto e puntato sul bene primario per la nostra comunità: la famiglia. Riprendendo la storia di una coppia, che da anni adattiamo di volta in volta al tema del grest... Detto e fatto. Maria, una moglie stanca di portare da sola il peso di tutta la famiglia, decide di andarsene da casa, lasciando soli figli e marito (tutto intento a seguire le partite di pallone, ma guardandole al bar perché si gustano meglio). Ma non era questa la libertà che cercava. La donna si rende conto ben presto che si sente più in gabbia di prima, mentre il marito pensa a sfamare i propri figli con scatolette di tonno. Con l’arrivo di 6 angeli mandati dal cielo la situazione cambia. Lei si rende conto, ad esempio, che non sa chi sia la catechista dei suoi figli e che ha sempre invitato i piccoli ad andare a messa ma mai ad andarci tutti insieme. Mentre il marito comincia a dimezzare le sue uscite al bar. Il finale riunisce la famiglia tra canzoni (oltre al coro dei papà quest’anno si sono fatte avanti pure le mamme, entrambe le formazioni dirette da don Vittorino) e balletti con un messaggio lasciato dagli edelissima a “Guarda F che estate” è la scuola materna “Sinite parvulos” angeli a questa moglie che comprende che solo le ali del cuore, col tempo, riusciranno a far volare la famiglia... Il grest è stata un’esperienza di crescita anche per i nostri animatori, responsabili e collaborativi in tutte le iniziative che ne facevano da contorno (il cinema all’aperto, la domenica con le famiglie in Cansiglio, la giornata all’Acqua Splash) e ai nostri bambini che SPETTACOLO FINALE Coinvolti anche i cori dei papà e delle mamme, entrambi diretti da don Vittorino di Fregona. Dove i lavori di ristrutturazione in corso non hanno fermato di certo il centro ricreativo estivo organizzato in collaborazione con la parrocchia e svolto dal 3 al 31 luglio. Le cinque foto con cui il centro ricreativo partecipa al nostro concorso fotografico fanno la cronaca per immagini (quella qui sopra è la prima della serie) di quando i bambini hanno preparato i “Biscottini dell’amicizia”. Partecipate anche voi a “Guarda che estate”: inviateci le vostre foto e i vostri video, assieme alla domanda di partecipazione. Tutte le istruzioni, e i video del grest inviatici dalla parrocchia di Camino, sono su www.lazione.it alla voce “Guarda che estate”. ANCHE IL GREST DI CISON AL CONCORSO DE L’AZIONE hanno donato ad ognuno l’entusiasmo di estrarre un pezzo di cuore per condividerlo insieme! Gli animatori di Bibano IN FESTA COL VESCOVO artedì 22 luglio i tre M grest dell’unità pastorale di Bibano, Godega e Pianzano avevano appuntamento insieme al campo fiera di Godega. Prima è arrivato il temporale, ma poi è comparso un emozionante arcobaleno proprio durante la messa presieduta dal nostro Vescovo. Erano più di 300 tra ragazzi e animatori. L’atmosfera era “colorata” dall’entusiasmo dei partecipanti, simpatica l’attenzione dei bambini durante l’omelia del Vescovo, interrotto più volte dalle domande innocenti dei piccoli. Al termine della celebrazione ogni grest ha consegnato a monsignor Pizziolo un dono artigianale confezionato durante i propri laboratori di attività manuali: Bibano una tovaglia con una cornice creata col traforo ed inserita una fo- IN QUATTRO IN COLOMBIA to del Vescovo il giorno del suo arrivo a Vittorio Veneto, Godega un’icona, Pianzano uno scacciapensieri tipico della tradizione indiana per augurare al Vescovo di acchiappare i sogni più belli e scacciare... gli incubi! Al termine pizza per tutti, foto di gruppo e poi festa con i clown di strada che hanno dipinto di mille colori i volti di ogni partecipante, oltre che animare con giochi e video la serata e gli adulti al palaingresso della Fiera all’incontro organizzato per i genitori con il Vescovo. Alle 22 tutti a nanna, ma più si augurava ai ragazzi la buonanotte più ci imploravano di aspettare ancora un minuto e abbiamo capito che anche quel minuto è stato prezioso perché ha donato loro l’ennesimo sorriso! ANCORA GREST! ono partiti giovedì 31 Squattro luglio per la Colombia i giovani della dio- uando L’Azione tornerà Q dalle ferie, molti altri grest saranno in rampa di cesi che hanno aderito alla proposta formativa “Estate con”: trascorreranno un mese in missione dal sacerdote camilliano originario di Osigo padre Dino De Zan (nella foto). Con i giovani c’è anche don Adriano Bellotto. Il rientro è previsto per il 16 agosto. Organizzano il Centro missionario, la Caritas e la Pastorale giovanile. lancio. Anzitutto a Vittorio: Cattedrale, Sant’Andrea, Santi Pietro e Paolo, Meschio, Carpesica e San Giacomo. Ma anche San Pio X a Conegliano, dove il 25 agosto inizia il “September grest”. Dal 20 agosto invece grest “Peter Pan” alla MdG di Conegliano. Foto di gruppo al termine della sfilata di moda alla cena di chiusura del grest di Cison. È quella che vedete qui sopra l’immagine scelta da Chiara Possamai e dagli animatori di Cison per partecipare a “Guarda che estate”. Oltre alla foto i cisonesi ci hanno mandato anche un resoconto delle loro avventure terminate domenica 27. Ne proponiamo, per ragioni di spazio, una sintesi. li animatori, hanno adottato il tema del sussidio dei circoli Noi “Hip hip hurrà, viaggio verso la libertà”, per intrattenere e far divertire i 52 iscritti. Le attività giornaliere si sono concentrate soprattutto sul tema dell’unione e della trasparenza e sincerità tra le persone, culminate con la veglia sotto le stelle assieme ai genitori di venerdì 25 luglio. Cison non è un grande paese, però vediamo da anni che anche il grest aiuta a mantenere uniti sia gli animatori, sia i ragazzi che vi partecipano, e questo ce lo dimostra il numero G sempre maggiore d’iscritti. Per noi “vecchi animatori”, cioè dediti solo all’organizzazione e impossibilitati a essere presenti quotidianamente per motivi di lavoro, è un grosso traguardo: vediamo che le nostre fatiche sono state un insegnamento per i più giovani e la migliore ricompensa e ringraziamento è vederli circondati di ragazzi che si divertono ballando e cantando tutti insieme. Un’animatrice IL GREST DI MIANE VISTO DA UNA NONNA GRAZIE RAGAZZI! Una nostra lettrice è venuta in redazione a portarci questa lettera di ringraziamento e complimenti agli animatori del grest di Miane, che volentieri pubblichiamo. el pomeriggio di domenica 27 luglio ho assistito alla festa di chiusura del grest 2008 della parrocchia di Miane. Ora sento il desiderio di scrivere due righe per ringraziare tutti, in particolare i promotori e gli animatori di quella riuscitissima manifestazione. Ho trascorso alcune ore piacevoli: era bello vedere genitori e nonni applaudire con entusiasmo i loro bambini che recitavano, cantavano e ballavano. Sono tornata bambina e giovane anch’io per alcune ore: si respirava aria di simpatia, armonia, amicizia e tanta, tanta allegria. Ancora grazie a tutti voi giovani animatori che avete dedicato il vostro tempo, con impegno e serietà, a tutti i bambini partecipanti, trasmettendo loro, nel corso delle varie attività, l’importante spirito dell’amicizia. Una nonna “N MONOPOLIO DE FILIPPI A MEDIASET Ma sarà davvero una buona domenica? D alla prossima stagione televisiva, Maria De Filippi occuperà Canale 5 come mai ha fatto prima d’ora. Non basta l’appuntamento quotidiano con i tronisti di “Uomini e donne” e il sabato sera dedicato a “C’è posta per te”: nemmeno la domenica rimarrà libera per la presentatrice, che condurrà per l’ottavo anno consecutivo “Amici”, il reality che plasma giovani talenti nel campo della danza, della musica e della recitazione, ma con il limite di farli tutti gravitare solo ed esclusivamente all’interno del circuito Mediaset una volta terminata la stagione. La trasmissione durerà fino alle 16.30, dopodiché Paola Perego subentrerà con un talk show fino alle 18.30. Si conclude quindi un’era: quella del contenitore pomeridiano “Buona domenica”, nato nel 1985 e proseguito quasi ininterrottamente fino ai giorni nostri, caratterizzandosi però, anno dopo anno, come abominevole ricettacolo di spazzatura televisiva, grazie anche alla conduzione di personaggi dal talento discutibile. Non se ne sentirà la mancanza. Saranno confermati invece programmi storici come “Paperissima”, presentato da Gerry Scotti e Michelle Hunziker e “Forum” di Rita Dalla Chiesa, impegnata anche nel nuovo programma “Il ballo delle debuttanti”, ideato dalla De Filippi e basato su sfide tra ragazze pronte a tutto per partecipare al Gran Ballo di Vienna. Continueranno poi l’ormai classico quiz preserale “Chi vuol essere milionario”, l’inossidabile “Striscia la notizia” e i divertenti siparietti comici di “Zelig”. Proseguirà “Mattino Cinque” con Barbara D’Urso e Claudio Brachino, proposto anche nel pomeriggio dopo le 17 con il titolo di “Pomeriggio Cinque”, al cui timone voci insistenti indicano il ritorno di Cristina Parodi, pronta a bissare i fasti di “Verissimo”, comunque presente nel palinsesto il sabato pomeriggio con la fresca Silvia Toffanin. Da segnalare sul fronte fiction “Amiche mie” con Margherita Buy, Elena Sofia Ricci (nella foto), Cecilia Dazzi e Luisa Ranieri, “O’ professore” con Sergio Castellitto e “Anna e i cinque” con Sabrina Ferilli, ispirato alla serie statunitense “La tata”, con reminescenze di “Tutti insieme appassionatamente”. Italia 1 punterà sul reality show “La talpa” e su una sempre variegata serie di telefilm, da “Grey’s Anatomy” a “Six Feet Under”, passando per le novità “Dexter” e il poliziesco “Life”. Rete 4 si riconferma la rete più cinematografica con una fitta proposta di film in prima e seconda serata: si va dal premio Oscar “The departed” di Martin Scorsese al drammatico “World Trade Center” di Oliver Stone, al romantico “Orgoglio e pregiudizio”. Silvia Albrizio IN CONCERTO A SUSEGANA IL 26 AGOSTO Arriva la Banda Osiris barca a Ponte della Priula in piazza Tempio Votivo il 26 agoSdaisto alle 21 la mitica Banda Osiris, estroso gruppo capitanato fratelli Carlone dal lontano 1980. Il complesso si esibirà in ocSABATO 2 AGOSTO Raitre, 16.10, Triathlon. Campionati italiani da Revine. Raiuno, 21.20, Matrimoni e pregiudizi. Film commedia di Gurinder Chadha. Raiuno, 23.25, Varietà. Speciale Domenico Modugno. DOMENICA 3 Raitre, 13.20, Passepartout. “Tracce del sacro”. Con Philippe Daverio. Radiotre Rai, 20.30, Il cartellone Bbc Prom. Dalla Royal Albert Hall di Londra. Raidue, 21.05, Numb3rs. “Vivere o morire”. Telefilm. Raitre, 23.30, Private. Film drammatico di Saverio Costanzo. LUNEDÌ 4 Raitre, 15, Trebisonda. Varietà per bambini. Raiuno, 21.20, The Constant Gardener. Film drammatico di Fernando Meirelles. Radiodue Rai, 22, Nel frattempo. Musica e cultura pop con Riccardo Pandolci e Fabio De Luca. MARTEDÌ 5 Radiouno Rai, 14.05, Parola mia. Con Umberto Broccoli. La 7, 21.10, Benito Mussolini, anatomia di un dittatore. Documentario. Raitre, 23.25, La stagione dei Blitz. Di e con Gianni Minà. MERCOLEDÌ 6 Italia 1, 14.30, Lupin III. “Per un dollaro in più”. Cartoni. Radio 24, 16, Jefferson Ming e l’arte del sorpasso. Oriente e Occidente a confronto con Stefano Pistolini. Retequattro, 21.10, La mia Africa. Film drammatico con Meryl Streep e Robert Redford. PROSEGUE IL RACCONTO DI DON NILO FALDON La storia della diocesi LA STORIA DELLA DIOCESI Ogni giovedì alle 18.30 e, in replica, il venerdì alle 10, viene proposta “La storia della diocesi”. Il programma, curato da don Nilo Faldon, è un racconto a puntate di grande interesse sulla storia della nostra Chiesa. L’ANGOLO DELLA POESIA Giovedì, dalle 10.30 alle 11.30, Alberto Fratantaro conduce questa trasmissione dedicata “alle città, la storia, i personaggi illustri, i valori culturali, l’amicizia, l’umanità, gli elementi importanti nella civiltà”. Non mancherà la lettura di poesie dello stesso Fratantaro. GIOVEDÌ 7 Radiotre Rai, 12, I concerti del mattino. Musica classica. Raiuno, 21.20, Superquark. Documentari con Piero Angela. Raiuno, 23.25, Overland 11. “Da Mosca agli Urali”. Documentario. VENERDÌ 8 Raidue, 14.10, XXIX Olimpiade. Cerimonia di apertura da Pechino. Raidue, 21.05, Olimpiche emozioni. Sport. Retequattro, 23.30, L’ombra del testimone. Film thriller. casione della undicesima edizione di “Suoni in una sera d’estate”, che vedrà anche la partecipazione di gruppi come gli Hope Leaves e i Lithium, oltre che uno spettacolo di danza acrobatica dal titolo “Colori e fantasia”, a cura dell’associazione Il Grillo di Montebelluna. Uno scenario multiartistico in cui bene si amalgama la Banda Osiris, la quale da sempre evidenzia un interesse per differenti campi dello spettacolo, basti pensare alle sigle delle trasmissioni radiofoniche di Radiodue “Caterpillar” e “Catersport” e alla recente partecipazione al programma televisivo “Parla con me”, condotto dalla spumeggiante Serena Dandini e dall’irriverente Dario Vergassola, in cui la musica del gruppo diviene divertentissimo inframezzo comico tra uno sketch e un’intervista. L’ingresso è libero. SA TUTTI I PREMIATI DEL 5º LAGO FILM FEST È De Rio il migliore i è chiuso con una grandiosa festa il Lago Film Fest. Il miglior Smando cortometraggio è stato “La leyenda del hombre lento” di ArDe Rio, mentre il premio al miglior documentario è andato quest’anno a un corto sulla figura di Che Guevara, “Che Guevara. Il corpo e il mito” di Raffaele Brunetti e Stefano Missio. La sezione dedicata all’animazione è stata vinta da Pierr Bourrigault con il suo “Aubade”, mentre il premio dedicato alla sceneggiatura e intitolato a Rodolfo Sonego è stato consegnato a Patricija Muzlovic, per “Variazione sul tema”. Numerose in questa edizione le menzioni speciali, da quella del neonato premio Unicef a Jelmar Hufen, regista di “Voor een paar kninners meer”, a quella dedicata ai conflitti in occasione del 90º anniversario dalla fine della Grande Guerra, vinta da Ryan Phillips con il corto “Blood and chips”. La sezione Filmaker e quella sul documentario sulla tradizione veneta è stata conquistata rispettivamente da “Lauberhornrennen im sommer” di Daniel Zimmermann e da “Alberi” di Roberto Bristot. SA GLI APPUNTAMENTI CINEMATOGRAFICI VITTORIO VENETO Lunedì 4, alle 21.15 al parco Papadopoli, “Orizzonti di gloria” (Usa, 1957) di Stanley Kubrick. Ingresso libero. SAN GIACOMO DI VEGLIA Mercoledì 6, alle 21 al Sangio, “John Q.” (Usa, 2001) di Nick Cassavetes. Ingresso: 2 euro. VITTORIO VENETO Mercoledì 6, alle 21.15 al parco Papadopoli, “Irina Palm” (Belgio/Francia/Germania, 2007) di Sam Garbarski. ODERZO Giovedì 7, alle 21.15 davanti al cinema Cristallo, “Ultimi della classe” (Italia, 2008) di Luca Biglione. Ingresso: 4 euro. NOVE-SAN FLORIANO Venerdì 8, alle 21, “Il vedovo” (Italia, 1959) di Dino Risi. Ingresso libero. VITTORIO VENETO Venerdì 8, alle 21.15 al parco Papadopoli, “Il divo” (Italia, 2007) di Paolo Sorrentino. Ingresso: 4 euro, ridotto 3. ODERZO Lunedì 11, alle 21.15 davanti al cinema Cristallo, “Gomorra” (Italia, 2008) di Matteo Garrone. Ingresso: 4 euro. VITTORIO VENETO Lunedì 11, alle 21.15 al parco Papadopoli, “Gomorra” (Italia, 2008) di Matteo Garrone. Ingresso: 4 euro, ridotto 3. ODERZO Mercoledì 13, alle 21.15 davanti al cinema Cristallo, “La sposa fantasma” (Usa, 2008) di Jeff Lowell. Ingresso: 4 euro. ODERZO Lunedì 18, alle 21.15 davanti al cinema Cristallo, “Sanguepazzo” (Italia, 2008) di Marco Tullio Giordana. Ingresso: 4 euro. ODERZO Giovedì 21, alle 21.15 davanti al cinema Cristallo, “Stet Up 2” (Usa, 2008) di Jon Chu. Ingresso: 4 euro. ODERZO Lunedì 25, alle 21.15 davanti al cinema Cristallo, “Bratz” (Usa, 2007) di Sean McNamara. Ingresso: 4 euro. STEVENÀ Mercoledì 27, alle 21 al parco di Villa Frova, “Juno” (Usa/Canada/Ungheria, 2007) di Jason Reitman. Ingresso libero. 26 Eventi dell’estate 3 agosto 2008 38 IDEE PER VOI: POSSONO Da Melere a Cessalto, con i festeggiamenti dell’Assunta e di Sant’Au FESTA DELLA MONTAGNA A MELERE el mese di agosto Melere (in territorio di Trichiana) diventa la capitale del Bellunese grazie alla Festa della montagna giunta alla 35ª edizione. Dal 1º al 15 agosto tutte le sere piatti tipici, polenta e salsicce, braciole, formaggio alla piastra della Latteria di Frontin, parco giochi per bimbi. Segnaliamo: venerdì 1 alle 21 direttamente da “Mai dire martedì” i Bermuda Circus, in uno spettacolo-happening; domenica 3 alle 10 apre il mercatino della tradi- N zione popolare, e alle 15 inizio della produzione artigianale del famoso gelato della Val Zoldana; domenica 10 alle 9.30 partenza della 33ª edizione della “Melerissima”, gara podistica non competitiva, e alle 18.30 il quartiere S. Stefano del Palio di Feltre presenta uno spettacolo medievale; venerdì 15 alle 9 partenza da Trichiana della Ciclopedonata delle ombre, gara ciclo-crossistica-goliardo-folcloristica, con arrivo a Melere, e alle 21.30 gran finale con gli amici di Zelig: Bruce Ketta e Gi Pi Elle. FESTA ALPINA SUL SAN BOLDO SAGRA DEI OSEI abato 16 e domenica 17 agosto sono i SI cinguettii giorni della Sagra dei osei a Sacile. s’udiranno a partire dalle 5 di el bel mezzo del mese di agosto gli alpini di Tovena N organizzano la Festa alpina sul San Boldo. Si comincia domenica 10 alle 10 con la gara di orientamento di livello nazionale. Mercoledì 13 entra in funzione la rinomata cucina della bella casa degli alpini (nella foto). Alla sera, intorno alle 20, ci sarà un convegno sulla prima guerra mondiale. Intervengono Corrado Balzan (cenni storici sul San Boldo), il professor Marcorè (la costruzione della Strada dei 100 giorni), Roberto Tessari (ottobre ’17-novembre ’18: un anno di guerra in Vallata). Il giorno di Ferragosto alzabandiera, messa (alle 11) e rancio alpino. La cucina resterà in funzione fino a domenica sera. domenica; alle 11.30 allo Zancanaro la premiazione del concorso canoro. Come di consueto eterogeneo il programma degli avvenimenti collaterali. Ad esempio: sabato alle 19 nel cortile di palazzo Biglia si tenterà di preparare la porchetta più grande del mondo; alle 21.30 in piazza Duomo “Suor Angelica”, opera di Giacomo Puccini, e in contemporanea allo Zancanaro il campionato italiano di chioccolo; alle 24 fuochi artificiali. L’indomani alle 11 allo Zancanaro esibizione degli allievi della scuola di chioccolo, alle 11.50 collocazione di una corona in omaggio alla Madonna nel timpano centrale del Duomo di San Nicolò, alle 16 nel parco del Pujati show di cani da mostra. La sagra dovrà fare i conti con i lavori in corso in piazza, che obbligano a modifiche rispetto alla collocazione tradizionale degli eventi. CISON CAPITALE ARTIGIANA al 6 al 15 agosto lungo le vie e nei cortili di CiD son l’artigianato dimostra di essere ancora vivo e vegeto. Centosettanta maestri artigiani, più un MUSICA A PONTE DELLA PRIULA artedì 26 agosto, alle 21 nella piazza Tempio Votivo di PonM te della Priula, si tiene l’undicesima edizione di “Suoni in una sera d’estate” concerto in ricordo di Alan Viel e di tutti i giovani morti sulla strada, con la partecipazione della travolgente Banda Osiris. Ad aprire la serata Hope Leaves e Lithium. Informazioni: 389-6734782; www.suoniestate.com. Ingresso libero. Organizzano: Gruppo 26 agosto e Pro loco Susegana. lungo elenco di proposte culturali, musicali, artistiche, ludiche, enogastronomiche. Segnaliamo: giovedì 7 la presentazione del libro “In silenzio tra gli alberi” di Max Solinas (alle 18.30 La Loggia); venerdì 8 l’“Intervista sotto le stelle” a Margherita Hack (alle 20 in piazza Roma); sabato 9 agosto Ottavio Paier presenta “Vitalità e pensiero” , scultura di Simon Benetton (alle 18.30 teatro La Loggia); domenica 10 conversazione di Danilo Gasparini in occasione dei 500 anni della nascita del Palladio (alle 18.30 al teatro La Loggia); lunedì 11 Gianpietro Botteon presenta la raccolta di poesie in dialetto vittoriese di Luigina Polentes “Quei de ’na olta” (alle 18.30 La Loggia); mercoledì 13 lo spettacolo “Il profumo dell’estate” (alle 18.30 La Loggia), e la rassegna bandistica con le bande di Cison e Borgo Valsugana e la Fanfara del Piave (alle 21 in piazza Roma); giovedì 14 l’associazione Via dei Mulini presenta il XII Quaderno del Mazarol “La grande guerra tra i banchi di scuola” (alle 18.30 La Loggia); venerdì 15 gran finale danzante con l’orchestra spettacolo I Ragazzi del Sole (alle 21 in piazza Roma). Organizza la Pro loco di Cison con la collaborazione di Confartigianato di Vittorio Veneto, Camera di Commercio, Comune di Cison, Banca delle Prealpi, e Consorzio Pro loco Quartier del Piave. Eventi dell’estate 3 agosto 2008 27 CONCERTI, FUOCHI, VISITE, OSEI, CICLISMO, SAGRE DALLA VALBELLUNA AL VENEZIANO O BASTARE? Tenetevi liberi per... gusta: le proposte d’agosto L’ESTATE DEL CANSIGLIO DAL GIARDINO A VALLORCH icca di eR venti è l’estate del Cansiglio. Sabato 2 e domenica 3 Festa dei Cimbri a Pian Osteria. Aperti nei weekend i musei; ogni sabato e domenica escursioni guidate (informazioni: telefono 334-3458496). Il Giardino botanico è aperto ogni sabato e domenica e ferragosto 10-13 e 14.30-18, feriali 10-12 e 13-17, chiuso lunedì e martedì. Visite guidate con gli “Amici del Giardino” sabato e domenica alle 11 e alle 15.30. Martedì 19 alle 9.30 al Sant’Osvaldo laboratorio di mezza giornata “Gioca in foresta: alla scoperta delle attività forestali per la gestione del bosco”. Una novità: venerdì 15 agosto sarà la prima Festa della Madonna di Vallorch; alle 15.30 la messa con la collocazione su un lato della chiesetta di una targa con il testo dell’Ave Maria in italiano e in cimbro; alle 17.30 concerto di musica classica dell’Ensemble Rydin. S. OSVALDO E ASSUNTA A CENEDA eneda: ritorna l’antica Fiera di Sant’Osvaldo. Martedì 5 agosto C in piazza Giovanni Paolo I mostra mercato di prodotti tipici, animali da cortile, uccelli, piante e fiori, esposizione di attrezzi agricoli e mostra fotografica “Il valore della donna nel mondo contadino”. Alle 19 concerto di canzoni tradizionali eseguite dalla Corale femminile vittoriese. Venerdì 15 Sagra dell’Assunta: alle 14.30 corsa ciclistica per dilettanti, alle 17 la visita guidata agli scavi archeologici con Elisa Possenti, alle 22.30 tombola in piazza e chiusura con i fuochi d’artificio. Alle 10.30 messa con il vescovo Corrado; vespri alle 16. Infine sabato 16 Ceneda festeggia un altro suo santo: san Rocco. Ritrovo alle 7.30 di mattina al capitello di San Fris per salire in preghiera a San Rocco per la messa delle 8. S. AUGUSTA, NON SOLO FUOCHI ono naturalmente i fuochi alle 24 di giovedì 21 (alle 23.15 la tombola) il pezzo forte dei Festeggiamenti di Sant’Augusta a Serravalle. Lunedì 18, alle 21 in piazza Minucci, in scena il musical del liceo Flaminio “I care”, venerdì 22 alle 19 concerto “Per non dimenticare Andrea”. Domenica 17, alle 17 al teatro Da Ponte, padre Reginald Gregoire proporrà “Riflessioni sulla passio di Augusta di Serravalle”. Venerdì 22 alle 10.30 in Duomo messa solenne di Sant’Augusta con il Vescovo. Venerdì 29, alle 21 nel Duomo, Concerto di Sant’Augusta della corale San Salvatore. S SANTA ROSA A PORTOBUFFOLÈ al 22 al 31 agosto a Portobuffolè Sagra e fiera di Santa Rosa. D Venerdì 22 alle 21.15 concerto della “Fanfara del Piave” di San Donà; domenica 24 alle 9 “4 pedaeade atorno a Port”, 25 km in bici; sabato 30 dalle 7 Fiera di Santa Rosa, domenica 31 alle 16 concerto in Duomo con Renato Pante e Sandro Carnelos. CESSALTO / LUCI SUL BRIAN essalto riaccende le Luci sul Brian. Una suggestiva sfilata di barC che di notte, sulle acque tranquille del canale Brian, il canale di collegamento fra Livenza e Piavon. La manifestazione si svolgerà giovedì 14 e venerdì 15 dalle 22. Nella serata finale premiazione delle tre barche ritenute più suggestive, per tema e architettura delle zattere o per il gioco delle luci. ARFANTA Festa patronale di San Bartolomeo: dal 22 al 31 agosto arfantesi ed ex arfantesi si ritrovano per la sagra del patrono. Tra gli appuntamenti, promossi dal Gruppo ricreativo e la parrocchia, segnaliamo la messa solenne e lo spettacolo pirotecnico (domenica 24 rispettivamente alle 11 e alle 23.45), la terza marcia di San Bartolomeo (sabato 30 alle 15), e la messa solenne in onore degli ex arfantesi (domenica 31 alle 11.15) e a seguire il pranzo comunitario. musicali: l’8 agosto a Colderù e il 16 agosto a Stabie esibizioni teatrali e musicali. BIBANO Festeggiamenti di San Bartolomeo: da venerdì 22 a domenica 24 agosto nell’area verde di San Bartolomeo; venerdì 22 alle 20 spettacolo folk con i “Possagnot”; domenica 24 alle 15 visita guidata naturalistica dell’area di San Bartolomeo con Fausto Pozzebon e visita guidata della chiesetta; alle 17 spettacolo “Tra Filò e altre storie”, con il burattinaio Alberto De Bastiani, accompagnato dalla musica e dai canti dei Barbapedana. FARRA DI MEL “Qualche dì a Fara de Mel”: 8, 9, 10, 12, 13, 14, 15 agosto manifestazioni sportive, musica dal vivo, spettacoli, stand enogastronomico. Programma completo su www.cralfarrese.it. CONEGLIANO Estate Festival 2008, mercoledì 30 agosto: alle 17.30 in piazza Cima “El Barbazucon e altre storie” spettacolo di burattini e marionette di e con Alberto De Bastiani; alle 21 in piazza Cima “Storie mannare”, spettacoli di burattini con Teatro Laboratorio del Mago. Ingresso libero. In caso di pioggia sotto la loggia del municipio. FREGONA Dall’1 al 3 e dal 6 al 10 agosto in piazza 2 Giugno prima edizione della Festa della Boschera organizzata dalla Compagnia della Boschera. Sabato 2 concerto degli Assenzio. BRUGNERA Fino a domenica 3 agosto, “Brugnera in festa”: chiusura con fuochi d’artificio alle 23.30. GAIARINE Sagra di San Rocco: da sabato 9 a domenica 17 agosto. A conclusione dei festeggiamenti gli spettacolari fuochi d’artificio. CAMINO Dal 14 al 17 e dal 21 al 24 agosto, Sagra di San Bartolomeo. Stand del commercio equo con la Bottega del mondo di Oderzo. Domenica 24 alle 15.30 Giochi di San Bartolomeo, alle 23 spettacolo pirotecnico. GORGO Proseguono le manifestazioni dell’Agosto gorghense: sabato 9 agosto dalle 18 14ª Fiera notturna “Ss. Ippolito e Cassiano”. Mercoledì 13 alle 23 estrazione della tombola, a seguire grandioso spettacolo pirotecnico. CAMPOLONGO Festa di Santa Rosa: da sabato 23 agosto a domenica 7 settembre. MOTTA Sabato 9 e domenica 10 il concorso “Fronda d’oro”. Sabato 16 Fiera della Madonna con mostra di animali da cortile, domenica 24 alle 21 tombola in piazza Luzzatti con fuochi d’artificio sulla Livenzetta. CARPESICA Sabato 2 e domenica 3 “Jaba Days”, festa del decennale del giornale dei giovani Jabadabadoo. Concerti entrambe le sere alle 20.30. Dettagli su www.myspace.com/jabadabadoomensile. CAVOLANO Fino a domenica 10 “Agosto cavolanese”. L’ultimo giorno alle 17 finali del torneo di pallavolo su erba, alle 19.30 messa, alle 23.45 spettacolo pirotecnico. CEGGIA Dal 7 al 17 agosto “Festa della famiglia”, presso i locali parrocchiali. Il 7 alle 21 teatro: “Taxi a due piazze”. Da non perdere il Torneo Splash Ball e calcetto a 5 e la bancarella del mercato equo e solidale. Chiusura domenica 17 agosto con la Tombola della famiglia dalle 22.30. COLDERÙ-STABIE Angoli PIANZANO Festeggiamenti di San Lorenzo: domenica 3 alle 18 Palio dei muss: gli asini difendono i colori delle contrade del paese. Chiusura domenica 10 con tombola e fuochi d’artificio. PIEVE DI SOLIGO Mercoledì 13, alle 21 al parco Vela, Gigio Brunella propone lo spettacolo “Un trovatello nella casa del diavolo”; in caso di pioggia all’auditorium Battistella-Moccia. REFRONTOLO Domenica 24 partono dal Molinetto alle 8.30 o alle 9 i tre percorsi della “Marcia del Molinetto della Croda” organizzata dal Gruppo Marciatori Refrontolo. SACILE “Sacile ti aspetta di se- ra” con musica, spettacoli e negozi aperti venerdì 1 e venerdì 8 agosto dalle 21; venerdì 22 agosto “Mangialonga”, passeggiata enogastronomica per i ristoranti del centro (prenotare allo 0434-72273). SAN FIOR 33ª Fiera degli uccelli domenica 10 agosto dalle 5.30 alle 14 in piazza Marconi (se non piove); ingresso 3 euro. SAN LORENZO IN MONTAGNA Festa patronale il 2 e 3, 8, 9 e 10 agosto. Il 10 agosto alle 10.30 messa con il Vescovo. SAN POLO Sabato 9 agosto, alle 21 nella barchessa di villa Giol, “Calici di stelle”. SCOMIGO Sagra di Sant’Elena: da venerdì 15 a lunedì 18; domenica 17 ottavo Trofeo Città di Conegliano, gara ciclistica per dilettanti élite e under 23. SERRAVALLE Venerdì 15 plurisecolare mostra mercato degli uccelli. SOLIGO La sera delle stelle: domenica 10 agosto, san Lorenzo, escursione guidata di osservazione delle stelle promossa dall’assessorato alla Cultura del Comune di Farra. Partenza alle 21 dal centro sociale. Per informazioni 0438-901515. STAFFOLO Dall’8 all’11 agosto “Noi in festa” a cura del circolo Noi. Mostra di pittura di Paolo Fiorindo. Sabato 9 alle 21 teatro: “La vedova scaltra”. Domenica 10 karaoke. SUSEGANA Dal 7 al 9 agosto in piazza Martiri della Libertà “Calici di stelle”. TARZO Festival del folklore: domenica 17, alle 21 nella palestra comunale, esibizione di gruppi folkloristici provenienti da Russia, Cina, Irlanda e Lettonia. TORRE DI MOSTO Sabato 23 sul pontile Rivagranda concorso nazionale di musica elettronica “Bersi la musica”. VAL LAPISINA Da giovedì 7 a domenica 10 alla Piana degli Alpini Festa della Val Lapisina. Venerdì 8 alle 21 “Visioni d’autore”, serata di diapositive sulla Val Lapisina. Sabato e domenica serate danzanti ed enogastronomiche. VAZZOLA Calici di stelle: domenica 10, dalle 20.30 al parco Rossi, degustazione guidata e osservazione del cielo con il telescopio. Vittorio Veneto GLI AFFEZIONATI DEL MERCATO: PREZZI NON SEMPRE CONVENIENTI, MA LA COMPAGNIA È IMPAGABILE Mica solo per comprare! RICERCATRICI AL CRO DI AVIANO Mastorci e Dal Col contro il linfoma C ome ogni lunedì mattina, verso le 8, la gente inizia a passeggiare tra le bancarelle del mercato di Vittorio Veneto. Sono per lo più persone di mezza età, e molti pensionati, che, approfittando della temperatura ancora mite, non vogliono perdersi l’appuntamento settimanale con il nostro mercato. Andando a incontrare alcuni frequentatori del mercato settimanale concludiamo l’inchiesta in tre parti de L’Azione, che è cominciata incontrando gli ambulanti ed è proseguita con l’intervista all’assessore di reparto Barbara Saltini. Sergio e Augusta Moret «Veniamo al mercato ogni lunedì da circa 15 anni, da quando siamo in pensione – raccontano i due vittoriesi –. E siamo contenti che da settembre gli ambulanti facciano ritorno a Serravalle, perché più caratteristico e perché così si rianimerà il centro storico». Com’è cambiato ai vostri occhi il mercato nel corso di questi anni? «Sono aumentate a dismisura le bancarelle cinesi a discapito delle nostre italiane». Di solito cosa acquistate? «Frutta, verdura e formaggio». C’è un buon rapporto prezzo-qualità? «Sì, ci troviamo bene, anche se a volte i prezzi di frutta e verdura sono superiori a quelli del negozio», conclude Sergio Moret. Norma Fiorot Le piace il mercato in piazza del Popolo? «Sapevo che sarebbe stata una collocazione provvisoria. La preferisco, ma non piace che si debbano mettere le bancarelle in piazza, proprio vicino ai monumenti». Cosa cerca al mercato? «Solitamente preferisco acquistare del vestiario perché più conveniente, mentre i prezzi degli alimentari sono uguali a quelli che trovo al supermercato». Giovanni Salvador Perché venire al mercato di Vittorio Veneto? «Non solo per le compere, ma anche per incontrare gli Sergio e Augusta Moret, da 15 anni fedelissimi del mercato del lunedì amici, fare due chiacchiere e respirare un po’ di aria fresca – racconta il coneglianese Salvador –, cosa che nel mercato della mia città è impossibile. Da sempre vengo a Vittorio perché il mercato è più raccolto e le bancarelle sono posizionate sotto gli alberi, in maniera ottimale. Il mercato di Conegliano è troppo dispersivo. Sono contento di un ritorno in via Cavour, proprio com’era una volta, peccato solo che piazza Flaminio non possa essere utilizzata». Quali le sue compere abituali? «Vestiario. Mi piace guardare, confrontare e scegliere tra le diverse bancarelle con tranquillità e senza impegno cosa che, in un negozio, non sempre è possibile». Mario e Antonia Della Colletta «A parte l’aumento sproporzionato delle bancarelle dei cinesi – osservano i vittoriesi – negli ultimi anni il nostro mercato è andato in declino in confron- NORMA FIOROT Gli alimentari al mercato costano quanto al supermercato, invece per i vestiti i prezzi sono più convenienti to a quelli di Conegliano, Pieve di Soligo e Sacile. Per una città come Vittorio, con una popolazione di quasi 30 mila persone, è senz’altro un mercato povero». Quali bancarelle mancano? «Si fa fatica a trovare tutta una serie di articoli legati al nostro territorio, ad esempio un cesto, una falce, che una volta c’erano e che, proprio per essere un mercato, ci dovrebbero essere». Visto che a voi piace frequentare più mercati, come sono i prezzi? «Il mercato di Vittorio è MARIO DELLA COLLETTA Qui si viene soprattutto per trovare amici. E il mercato ha il suo fascino, i centri commerciali non potranno sostituirlo più caro – precisa Antonia Dalla Coletta – anche perché le bancarelle concorrenti sono poche, ad esempio sono solo due quelle del pesce». «Ma l’aspetto principale del mercato – conclude Mario – è indubbiamente sociale, trovare amici, prendere un caffè in compagnia. E da questo punto di vista la logistica del nostro mercato, anche con il suo ritorno a Serravalle, è senza dubbio la migliore della zona. Il mercato ha il suo fascino e non potrà mai essere sostituito dai nascenti centri commerciali». Claudia Borsoi PREALPI SOCCORSO: CALIANDRO PRESIDENTISSIMO letto il nuovo consiglio E direttivo di Prealpi Soccorso per il quadriennio 2008-2012. Riconfermati (nella foto) sei dei set- te precedenti consiglieri: Marco Caliandro (presidente), Salvatore Caliandro (vice), Elena Ciot (segretaria), Massimo Da Ros, Alberto Dal Mas e Denis Moret, a cui si aggiunge la nuova nomina di Claudia Borsoi, che è anche penna de L’Azione. 28 a “fuga dei cervelli” L colpisce ancora. Ad espatriare sarà, una volta finito il tirocinio al Cro di Aviano, Katy Mastorci, venticinquenne di Vittorio Veneto, laureata triennale in Biotecnologie sanitarie all’università di Padova. A ottobre Katy terminerà la laurea specialistica in Biotecnologie mediche e quindi anche lo stage che la vede coinvolta, assieme alla compaesana e collega trentunenne Jessica Dal Col, in una importante ricerca sui meccanismi alla base del linfoma mantellare, un tipo di tumore che colpisce le cellule specializzate nella produzione di anticorpi. «Questa ricerca – racconta Mastorci – dura da diversi anni. Ho iniziato a lavorarci dallo scorso dicembre. Ogni giorno abbiamo compiti diversi, che consistono principalmente nell’osservare il modo in cui le cellule malate reagiscono a determinate sostanze, con cui vengono opportunamente trattate. Il risultato che speriamo di ottenere è la morte di queste cellule e la successiva guarigione». L’interesse per la scienza della giovane si è sviluppato già al liceo scientifico. «Poi, al momento della scelta dell’università, ho deciso per il corso in Biotecnologie perché era una laurea nuova, appena nata, quindi creata per soddisfare una possibile richiesta». Eppure l’Italia non sembra essere ancora in grado di valorizzare i suoi ricercatori. Racconta Katy: «Ho studiato alcuni mesi a Barcellona e credo che, una volta laureata, mi trasferirò nuovamente lì per conseguire un dottorato della durata di quattro anni. All’estero danno molta più importanza al ruolo del ricercatore, ne capiscono le potenzialità e offrono borse di studio molto più cospicue rispetto quelle italiane. Qui non si vive con la ricerca, purtroppo. L’anno scorso io e i miei colleghi abbiamo firmato una petizione per poter aumentare ad almeno mille euro le bor- KATY MASTORCI Siamo completamente abbandonati, nel disinteresse dello Stato. Abbiamo firmato una petizione per poter aumentare almeno a mille euro le nostre borse di studio: non abbiamo ricevuto risposta se di studio, che attualmente a stento arrivano agli ottocento. Non abbiamo ricevuto risposta. E se non fosse per i finanziamenti dell’Airc (Associazione italiana per la ricerca sul cancro) o di altre associazioni organizzate tramite le raccolte fondi, non potremmo andare avanti. Siamo completamente abbandonati nel disinteresse dello Stato, eppure è così essenziale lo sviluppo della ricerca, non solo per il miglioramento delle condizioni di vita grazie alle scoperte che si possono fare, ma anche per il prestigio di una nazione». Silvia Albrizio Dai nostri paesi Vittorio Veneto - Vittoriese 3 agosto 2008 COLLE UMBERTO/ IRENE PIGATTI SUL CIVETTA SUCCESSO PER SCENA FORESTA on Giovanni Dan ha D recuperato questa foto d’archivio e ne ha rico- en oltre i mille spettatoB ri, e forse vicina a quota 1500, l’edizione 2008 di Sce- struito la storia. Sulla sinistra vediamo Irene Pigatti, di Colle Umberto: la prima donna a conquistare il Civetta. Pigatti a 30 anni, nel 1890, coronò così una lunga serie di scalate. Altre vette da lei raggiunte furono il Cristallo, la Marmolada, la Pala di San na Foresta, la rassegna teatrale nelle frazioni di Fregona diretta dal Collettivo di ricerca teatrale e sostenuta dal Comune e dalla Banca Prealpi. Esauriti i 270 posti a sedere a Sonego per “Adeliño e il magico feral”, spettacolo del gruppo fregonese TeatroMenomale, e Martino, il Pelmo e l’Antelao, Pigatti andò sposa a Luigi Tarlazzi che fu anche sindaco di Colle Umberto. TERMINA SABATO 2 IL MILAN JUNIOR CAMP: DAL 2000 VITTORIO HA LE ESTATI (E NON SOLO) ROSSONERE 200 giovani calciatori D a qualche anno i vessilli rossoneri a Vittorio Veneto sventolano più frequentemente rispetto alle vittorie del Milan. Merito (o colpa...) di Sporteventi, l’associazione sportiva vittoriese che dal 2000 ha stretto un legame sempre più forte con la società calcistica milanese. «Stavamo allestendo una macchina organizzativa di eventi da svolgere al Victoria Campus - ricorda Piero Marchioni, allora presidente di Victoria Sport, che stava realizzando l’ancora incompiuta struttura di Costa - e pensammo a dei “camp”, settimane di vacanza con più sport. Quasi per caso arrivammo a conoscere Massimo Campioli, direttore amministrativo del Milan (uno dei due, per intendersi, che al Milan mettono le firme, l’altro è Adriano Galliani, ndr), che ci propose di entrare nell’organizzazione dei Milan Junior Camp, le vacanze a base di calcio per ragazzi». Era il 2000. Per la presentazione dei Milan Junior Camp a Vittorio Veneto venne Franco Baresi, mitico campione allora vicepresidente rossonero. «L’anno successivo organizzammo i camp anche a Cortina, l’anno dopo anche a Merano e Jesolo, poi anche a Pola. Da qualche anno siamo stabili in quattro sedi: Vittorio, Cortina, Jesolo e Pola». Partecipare ad una settimana di Milan Junior Camp è piuttosto costoso: 500 euro se non si dorme in albergo, altrimenti sono 680. Oltre all’attività, si porta a casa uno zaino di abbigliamento rossonero di marca. «Il prezzo impostoci dal Milan è il più alto tra tutti i camp - spiega Marchioni - che oggi sono organizzati da sempre più squadre: noi lo fac- sono già previste repliche in autunno; 350 a Piai per “Fair Play”; spettatori rimandati a casa dal centro sociale esaurito per “Le regine di P. MARCHIONI Questa è anche un’operazione turistica. Gente che scopre la nostra terra grazie ai Milan Camp, e magari ci torna, preferendola a Cortina e Jesolo ciamo sempre presenti alle riunioni dei gestori, ma da Milano rispondono sempre picche, chiedendoci invece di tenere sempre alto il livello offerto, convinti che così i numeri continuano a venire. Finora hanno ragione». A Vittorio Veneto i Milan Camp portano, in queste due settimane a cavallo tra luglio e agosto, quasi 200 ragazzi, più altre decine di genitori. «Un’operazione che non è azzardato definire turisti- ca. È tutta gente che scopre la nostra terra grazie ai Milan Camp, e magari ci torna, preferendola alle altre sedi come Cortina e Jesolo, nelle quali pure offriamo lo stesso servizio allo stesso prezzo». A testimoniare ulteriormente l’avvenuto legame, è arrivata la partecipazione del Milan nella società che ha realizzato e gestisce il Marco Polo Sporting Center, unico caso in cui la società milanista partecipi ad un’operazione non esclusiva. Un impianto, attivo dall’estate 2005, che è venuto ad inaugurare Zvonemir Boban, campionissimo croato che i milanisti non dimenticano. Il Marco Polo, oltre ad ospitare i Milan Junior Camp, accoglie ritiri di squadre di calcio, e soprattutto i Milan Team Camp, stage settimanali di calcio con gruppi di tutto il mondo, durante tutto l’anno. «Dobbiamo JUDO / CATTAI VINCE ANCORA a maestra elementare EnriL ca Cattai, portacolori del Kodokan Judo Vittorio Veneto, ha conquistato a Bruxelles il titolo di judo per la sua classe di età e di peso ai World Masters Forum, torneo per atleti di tutto il mondo. Ha sconfitto 4 avversarie e così doppiato il successo di Vienna 2004. Anzano” del Collettivo di Ricerca Teatrale; circa 300 spettatori per l’ultimo spettacolo, il teatro di strada di “Fiesta”. LETTURE A CORDIGNANO 1 agosto alle V21caenerdì presso la bibliotedi Cordignano il gruppo Fiabeggiando presenta lo spettacolo “Voce di libro”: lettura d’attore, con Enrica Gasparin. “SIAMO I GESTORI MIGLIORI” nche quest’anno, Sporteventi si accinge ad essere il A miglior gestore tra tutti quelli che organizzano Milan Junior Camp in tutta Italia, e anche all’estero: sono quasi 900 i ragazzi che, letteralmente da tutto il mondo, hanno accolto l’invito di Marchioni e del suo staff (“nel quale - precisa sorridendo - c’è qualcuno che si ostina a non essere milanista...”). Nel corso degli anni il rapporto con la società rossonera si è molto stretto. Campioli è diventato quasi di casa a Vittorio Veneto, così come Pierino Prati, il vecchio bomber, testimonial del Milan e anche di Sporteventi, per conto del quale segue tutti i Milan Camp. farne sempre di più, anche se non è facile - conclude Marchioni - per far girare l’impianto tutto l’anno. D’estate con i Milan Camp abbiamo raggiunto la massima capienza possibile (quest’anno dopo aver riempito l’Hotel Terme sono stati mandati dei ragazzi an- Pierino Prati (ex calciatore, oggi dirigente del Milan) e Piero Marchioni di Sporteventi 29 che all’Hotel Flora, ndr). Con i Team Camp possiamo e dobbiamo ancora crescere. Portando gente che, fino a prova contraria, viene nella nostra terra, la conosce, ci spende, e ci torna». Possibile che siano davvero tutti milanisti? Alessandro Toffoli 30 Dai nostri paesi Vittoriese 3 agosto 2008 MONTANER FESTEGGIA “IL PUPILLO DI DON GALERA” l 20 luglio la parrocchia Igiato di Montaner ha festegi 50 anni di sacerdozio del paesano don Marco Pizzol (attualmente parroco in solidum a Codognè, Roverbasso, Cimavilla e Cimetta). Tanti lo ricordano quando era ancora giovane seminarista, altri lo hanno incontrato quale vicerettore al colle- in canonica e, sebbene fosse giovane, lo teneva spesso più in considerazione dei cappellani. Battagliero don Marco lo sarà per natura, ma certo anche perchè ha mons. Faè quale punto di riferimento. La popolazione di Montaner si è stretta attorno a don Marco durante la santa messa, animata dal coro, e alla fine gli ha fatto dono di un quadro con l’immagine della chiesa di Montaner. gio Dante, molti si sono tenuti costantemente informati su di lui attraverso la sua famiglia. La celebrazione è stata anche un tributo alla memoria di mons. Giuseppe Faè (storico parroco di Montaner) che considerava il giovane Marco il suo pupillo. Voleva che durante le vacanze restasse sempre COMPLETATI I RESTAURI ALLA MADONNA DI VAL Rugolo ritrova la sua chiesetta I lavori alla chiesa della Madonna di Val di Rugolo (da non confondere con la chiesa di Val di Montaner) Sophia Da Ros e Giulia Pizzol hanno fatto parte della sezione Free to Fly i cui membri avevano un’età compresa tra il 12 e i 14 anni. Arianna Dal Cin e Francesca Buriola sono diventate parte attiva del gruppo Y Gen formato da chi di anni ne ha tra i 15 e i 18. La visione dei film in concorso e dei cortometraggi, il dibattito su quanto visto e le votazioni hanno intervallato nelle impegnative giornate l’incontro con attori e registi, i concerti e il poco tempo libero da trascorrere in famiglia dove erano ospitate. Una di loro, Arianna Dal Cin, ha inoltre vissuto un’emozione in più. È stata infatti scelta per far parte della delegazione dei ragazzi presenti a Giffoni che si è recata a Napoli per incontrare il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. «L’esperienza “Giffoni” è stata una delle migliori che io abbia mai vissuto dice Giulia Pizzol- Ad un tratto, mi sono ritrovata dentro ad un grande e fantastico sogno colmo di colori, suoni, melodie, emozioni forti almeno quanto i sentimenti. Ho stretto amicizie con ragazzi e ragazze di altri paesi che mi hanno fatto scoprire realtà fino ad ora sconosciute. Ho incontrato i miei miti e i miei maestri e parlando con loro ho cercato di capire se loro erano poi così tanto diversi da me, diversi da tutti noi. Alla fine però mi sono resa conto che sono esattamente come noi e che con loro si può instaurare un rapporto. Insomma Giffoni è stata fantastica, porterò questa avventura per sempre con me, chiusa in un cassetto dentro il mio cuore, che aspetta di essere riaperto un’altra volta». Gerda De Nardi SARMEDE/ DA ROS, PIZZOL, DAL CIN E BURIOLA AL FESTIVAL DI GIFFONI “Un sogno di colori” a Sarmede al Festival D del Film per Ragazzi di Giffoni. Quattro giovani studenti, due delle medie e altrettante della superiori hanno trascorso Inaugurazione venerdì 15 alle 10 con mons. Zagonel sostegno del terrapieno. A questo si è provveduto con una barriera di micropali collegati a dei tiranti ben fissati nella roccia marmosa su cui l’edificio è in gran parte costruito. Il lavoro è stato eseguito dalla ditta Tecniche di perforazioni speciali di Polcenigo. La ditta Geg di Bibano ha rifatto il tetto ed eseguito il lavoro di protezione delle fondamenta dall’umidità. Il tutto è stato seguito dallo studio dell’architetto Nassuato di Vittorio Veneto. I parrocchiani di Rugolo da parte loro hanno rimesso a nuovo tutte le suppellettili, dai banchi ai candelieri. La festa di inaugurazione della chiesa della Madonna di Val dopo il restauro avrà luogo venerdì 15, giorno dell’Assunta, alle 10. La messa sarà celebrata dal vicario generale mons.Martino Zagonel. O ltre all’artistica chiesa parrocchiale, Rugolo ha in mezzo alle valli un’altra chiesa, quella della Madonna di Val, che risale nella parte più antica al Cinquecento e che poi è stata ampliata nei primi decenni del Settecento. Una strada carrozzabile una volta congiungeva la chiesa al centro di Rugolo, poi però una slavina l’ha resa impraticabile. Ora vi si accede attraverso più sentieri oppure attraverso una strada che sale dai Palù di Sarmede, molto ripida e piena di sassi. La chiesa della Madonna di Val aveva bisogno di un nuovo tetto e di essere protetta contro l’umidità che saliva dalle fondamenta e soprattutto che fosse rafforzato il muro di LAVORI DELLE DITTE E CONTRIBUTI DEI PARROCCHIANI dieci giorni speciali, a contatto con artisti del cinema ma soprattutto con altri 2201 ragazzi provenienti da tutta Italia e da 33 paesi europei ed extraeuropei. CHERNOBYL i è concluso lunedì 28 Smanenza luglio il mese di perorganizzato dal Comitato Chernobyl diVittorio Veneto: 28 bambini e ragazzi bielorussi sono stati ospitati in famiglie, altri 12 hanno vissuto a Casa Zardetto a Fregona. Dal Comitato un ringraziamento a tutti i collaboratori. E si cercano nuove famiglie volontarie! Info: 0438-554257. ECOMARATONA... E NON SOLO itorna per la quinta eR dizione l’Ecomaratona dei Cimbri. E si arricchisce. Domenica 21 settembre si correrà, con partenza alle 9, la gara: 42,195 km che salgono fino al Cansiglio e ritorno a Fregona. La gara sarà affiancata, oltre che dalle corse di 6 e 11 km, anche da una passeggiata di nordic walking. Inoltre sabato 20 sarà sperimentato l’Antico Troi degli Sciamani, circa 70 km da Vittorio Veneto a Vallorch, Mezzomiglio, Palantina, poi Cadolten e arrivo a Fregona, in luoghi carichi di suggestioni della natura, ma anche della mitologia locale. Sabato 20 correranno solo alcuni ultramaratoneti invitati; dal 2009 il Troi potrebbe diventare, come gara a coppie, parte integrante del programma dell’ecomaratona. Informazioni su www.ecomaratonadeicimbri.it CAPPELLA M. / NOZZE D’ORO CAPPELLA MAGGIORE: Vittoria e GianBattista Scarpis ittoria e GianBattista Scarpis festeggiano le nozze d’oro circondati dall’amore dei figli, nipoti, parenti e tutti i tanti amici che ogni giorno condividono le gioie della vi- V ta. Si unirà alla famiglia l’intera comunità nella santa messa che sarà celebrata domenica 3 agosto alle 11 nella chiesa di Cappella Maggiore. IL SANT’ANTONIO DI ZAMBON l paese delle fiabe ha una fiaba in più. Una grande Imostra composizione con al centro Sant’Antonio fa ora bella di sè su una facciata di un palazzo della piazza. È opera di Linda Wolfsgruber e della sacilese Tamara Zambon. Annunciato, nel frattempo, il tema della mostra 2008: sarà “I canti dei ghiacci, le fiabe dalle Regioni Artiche”, quindi storie dall’Alaska alla Groenlandia alla Siberia. La sezione monografica sarà dedicata all’illustratore tedesco Ivan Gantschev. In tutto saranno esposte circa 300 tavole, di 40 artisti, di 20 paesi del mondo. La mostra sarà inaugurata il 19 ottobre. Dai nostri paesi Quartier del Piave 3 agosto 2008 SINDACI DEL QDP: STOP AI NOMADI LABORATORIO PER BAMBINI 31 PIEVE: NOVITÀ AL MERCATO REFRONTOLO: PER I NEONATI sindaci di Farra, Moriago, Refrontolo, ambini e ragazzi alla scoperomenica 20 luglio, in concomitanza amministrazione di Pieve ha disposto una Idottare B D Pieve e Sernaglia hanno deciso di ata dei segreti del meravigliocon i festeggiamenti di Santa Mar- L’nuova collocazione del mercato settimanaun’ordinanza che vieta il sogso paesaggio dei Palù del Quargherita, patrona del paese, il Comune di le. 41 bancarelle su 112 sono state spostate rigiorno o la dimora dei nomadi in aree pubbliche fino a quando non saranno individuate apposite aree attrezzate. Il divieto non riguarda gli esercenti lo spettacolo viaggiante preventivamente autorizzati in occasione di fiere e sagre paesane. I primi cittadini hanno anche stabilito di redigere un regolamento che disciplini la materia coinvolgendo i colleghi della Vallata. tier del Piave con Legambiente il 25, 26 e 27 agosto. I laboratori e le visite guidate si svolgono dalle 9.30 alle 16.30 al Centro di educazione ambientale di Fontigo (nell’ex scuola elementare). Quota di iscrizione: 15 euro. Informazioni e iscrizioni (entro il 20 agosto) al 333-4961966 o al 348-7729417. Refrontolo ha consegnato ai genitori dei bambini nati tra il giugno 2007 e il giugno 2008, un assegno di 250 euro. Si tratta di una somma erogata a sostegno della genitorialità che quest’anno verrà destinata a dodici famiglie. BREVI QUARTIER DEL PIAVE NEL 2007 41 FIGLI DI STRANIERI SU 107 NATI Farra, record di neonati stranieri S e le giovani coppie farresi non aumentano la propria prolificità, e se gli immigrati continuano a procreare con i ritmi degli ultimi tempi, nel giro di uno-due anni si arriverà a un rapporto di uno a uno: un neonato straniero ogni neonato italiano. Il 2007 ha registrato 41 neonati stranieri e 66 italiani (e tra questi rientrano anche i figli delle coppie miste, cioè composte da un italiano e una straniera, o viceversa). In termini percentuali, il 37,6% dei nuovi nati è figlio di coppie immigrate. Rispetto al 2002 le nascite non-italiane sono aumentate del 51,9%. «A mio avviso questi dati sono frutto di due fenomeni – afferma il solighese Angelo Cremasco, uno dei primi operatori Caritas a occuparsi di immigrati a livello diocesano –. Il primo: a Farra nascono pochi autoctoni. Il secondo: nel territorio comunale sono presenti etnie che hanno una elevata natalità. È il caso dei bengalesi, che provengono da un Paese con 150 milioni di abitanti e qui si sentono “persi”. Per loro fare figli è anche un modo per sentirsi più Neonati italiani e stranieri in Comune di Farra di Soligo Anno Italiani Stranieri 2004 2005 2006 2007 55 69 61 66 18 18 22 41 numerosi». Non concorda completamente Paolo Brugnera, assessore ai Servizi sociali e alla Famiglia: «La natalità degli italiani non è elevata ma c’è un po’ di crescita negli ultimi anni – afferma –. L’aumento di nati tra gli stranieri è dovuto al numero elevato di presenze giovani, provenienti soprattutto da Bangladesh, Marocco, ex Jugoslavia, e anche Romania. È un’immigrazione che tende a stabilizzarsi, diversi macedoni, ad esempio, hanno creato delle piccole imprese». Impennate di nascite di questo tipo creano problemi all’amministrazione. Specie per la programmazione delle politiche scolastiche. Venti neonati in più significano una classe in più alle elementari e quindi un’aula, la mensa più grande, il pulmino... La scuola deve poi attrezzarsi adeguatamente da un punto di vista didattico «anche se un conto è inserire in classe bambini o ragazzi che sono nati all’estero, un altro è avere nelle classi bambini nati in Italia, specie se hanno frequentato la scuola dell’infanzia» secondo Brugnera. Qui si pone un problema segnalato da Cremasco: «Spesso le donne immigrate non lavorano e tengono i bambini piccoli con sé. Così, non frequentando l’asilo, non apprendono la lingua. Inoltre i genitori immigrati non sono in grado di sostenere i figli nel percorso scolastico, ad esempio non hanno gli strumenti per aiutarli nei compiti». I dati sulle bocciature sono lì a dimostrare la fondatezza di queste osservazioni. REFRONTOLO: la nuova piazza secondo il Wwf L’assessore Paolo Brugnera La chiave di volta per venir fuori da tali difficoltà è rappresentata dalla crescita del livello culturale delle donne. Su questo Brugnera e Cremasco concordano al cento per cento. «Noi promuoviamo corsi scolastici con la collaborazione del Centro territoriale permanente – spiega Brugnera –. Quest’anno abbiamo avuto 40 iscritti per un corso di lingua e cultura italiane di 60 ore. Se imparano la lingua, le mamme sono in grado di parlare e confrontarsi con gli insegnanti, iniziano a utilizzare i servizi, partecipano di più alla vita sociale». Ancora una volta comuni, scuola e volontariato devono arrangiarsi, lasciati a se stessi da uno Stato che non ha scelto un modello migratorio. L’assessore è consapevole che «non sarà facile arrivare all’integrazione, già mi accontenterei di una buona convivenza». I segnali, in questo senso, comunque già ci sono. Di recente, ad esempio, alla scuola materna di Col San Martino hanno fatto dei lavori di muratura. Tra i volontari c’erano un marocchino, un albanese e un senegalese. Peccato siano altre le notizie che vengono fatte passare nei mass media. Agenda Quartier del Piave VENERDÌ 1 Alle 19.30 apre in piazza Arditi a Falzè di Piave “Falzetissima Estate 2008”, manifestazione promossa dalle associazioni locali. Churasco e musica dal vivo. Per tre sere mercatino di artigianato, oggettistica e usato. A Moriago riprende la Festa della patata. Alle 21.30 concerto dei “Segnali caotici”. Al campo sportivo. SABATO 2 Prosegue a Falzè “Falzetissima E- state 2008”. Dalle 19.30 galletti allo spiedo e musica dal vivo. Al Molinetto della Croda di Refrontolo prosegue fino al 31 agosto la mostra di scultura di Carlo Balljana. DOMENICA 3 Alle 9 a Moriago, nell’ambito della Festa della patata, 44ª edizione della corsa ciclistica per allievi. Alle 19 serata del gnocco de casada. Termina a Falzè “Falzetissima Estate 2008”. Alle 18.30 spettacolo con giocoliere e musica dal vivo con Franco Fabbrica Show e Double Voice. MERCOLEDÌ 6 Alle 21, al parco Vela in piazza Caduti nei Lager a Pieve di Soligo, la compagnia Circo Tre Dita presenta lo spettacolo di burattini “Il più piccolo circo del mondo”. In caso di pioggia all’auditorium Battistella-Moccia. Ingresso libero. SABATO 9 Inizia oggi la Festa d’estate al Moli- spetto alla loro tradizionale collocazione per ragioni igienico-sanitarie, di sicurezza (per consentire il passaggio per i mezzi di soccorso), e di salvaguardia dell’utenza debole (creazione di percorsi accessibili ad anziani e portatori di handicap). In particolare i veicoli privati non potranno più circolare all’interno del mercato, via Schiratti viene liberata fino all’incrocio di via Capovilla, e i luoghi pubblici (chiesa, municipio....) sono stati resi più facilmente accessibili. netto della Croda di Refrontolo. Il Comitato Wwf di Refrontolo prende posizione sul progetto di rifacimento di piazza Fabbri. In particolare l’associazione propone di rimpicciolire l’attuale parcheggio, mimetizzandolo con una spessa siepe mista di cespugli e alberi, interrompere la circolazione del traffico dall’angolo della via per il Molinetto fino all’ufficio postale, riorganizzare il secondo parcheggio già esistente sotto la scuola materna, trasformare in zona pedonale (il più possibile piantumato) tutto lo spazio rimasto libero dal traffico e dal parcheggio. In questo modo, secondo il Wwf, si massimizzano gli spazi liberi dalle auto e le aree verdi, e si riduce la spesa a carico dell’amministrazione. PIEVE: lavori pubblici al via Cominceranno il 25 agosto alcuni lavori di riqualificazione urbana e di abbattimento di barriere architettoniche nel territorio comunale di Pieve di Soligo. Il primo riguarda la sistemazione della strada laterale ad ovest della scuola elementare di Barbisano che da privata diventa pubblica; il secondo consiste nella pavimentazione con cubetti di porfido della parte sud di Borgo Stolfi (nella foto); il terzo è rappresentato dalla costruzione della pista ciclabile in via Conegliano; per finire verrà ridisegnato il sistema pedonale all’incrocio tra via Sernaglia e via Montello, e verrà realizzato il marciapiede in via Pio X. Spesa complessiva prevista: 720 mila euro. Ad aggiudicarsi l’appalto la ditta Sici di Fonzaso. La Maia ricorre al Tar La Maia ha presentato ricorso contro la Provincia di Treviso e il Comune di Pieve per l’Autorizzazione integrata ambientale (Aia) provvisoria, perché ritiene illegittimo il limite di 1.014.000 capi. L’azienda chiede un aumento di 200 mila unità. Il provvedimento era nato a seguito dell’azione del comitato popolare “Rompi Maia” sorto per ottenere una mitigazione degli odori e dell’inquinamento. SERNAGLIA: fine della vicenda Egest Con l’approvazione da parte della Commissione tecnica regionale della variante 7 può dirsi definitivamente conclusa la complessa e delicata vicenda della E-gest (ex Ita-Sol). La variante, infatti, stabilisce che l’area della zona industriale di Falzè in cui si trova lo stabilimento sia destinata a servizi per le attività produttive (ad esempio mensa). Oggi l’area risulta completamente bonificata: sono stati rimossi i rifiuti tossico-nocivi stoccati all’interno dello stabilimento e i residui generati dalla distillazione delle morchie di verniciatura. La verifica che i parametri siano all’interno della norma è stata eseguita dall’Arpav sia su campioni di terreno che di acqua di falda. L’intera operazione di bonifica è stata eseguita senza spese a carico del Comune di Sernaglia. Attualmente la proprietà dello stabilimento non fa più capo alla E-gest, ma è passata a una società immobiliare che ha presentato al Comune istanza di demolizione del fabbricato previa approvazione del piano operativo per lo smantellamento e la rimozione della parte impiantistica. Se l’amministrazione si dice soddisfatta del risultato perseguito a costo zero dopo anni di carte bollate e sopralluoghi, l’opposizione rivendica a sé il merito di aver posto, a suo tempo, il problema all’attenzione dell’opi- Dai nostri paesi Vallata - Bellunese 3 agosto 2008 ROLLE: IL VESCOVO PER SAN GIACOMO n’assemblea liturgica orante, attenta e numerosa si è riunita a Rolle per onorare il patrono san Giacomo. L’ascolto della Parola e l’omelia del vescovo Corrado hanno sollecitato a cercare di primeggiare nel mettere la propria vita al servizio di Dio e degli altri attraverso il dono gratuito di se stessi. Al termine dell’Eucaristia gli è stato fatto omaggio di un cesto di prodotti tipici, della foto della pala dell’altare e della foto dell’icona del battistero con il desiderio di essere ricordati nella preghiera. Favoriti dal bel tempo, è seguito nel piazzale della canonica un brindisi, nel corso del quale ognuno ha avuto la possibilità di parlare con il nuovo vescovo. U CISON / SUL MONTE CASTELAZ Il capitello di San Gaetano I l 7 agosto ricorre la festa di San Gaetano. Il santo sarà celebrato dai cisonesi con la messa e una “merenda in vetta” presso il capitello omonimo sul Monte Castelaz. Il luogo e l’erezione del capitello presentano alcuni spunti curiosi e interessanti, che vale la pena di ricordare. A cominciare dal culto di San Gaetano da Thiene (Vicenza 1480-Napoli 1547) che, con alcuni compagni, fra cui il futuro papa Paolo IV, fondò nel 1524 la congregazione dei teatini. Il culto non ha radici nella nostra diocesi e tantomeno tra i monti di Cison. Quando nel 1958 fu rimboscata la zona, una volta deciso di erigervi un’edicola per la devozione popolare, la scelta cadde curiosamente su San Gaetano perché i tre tecnici di supporto alla Forestale portavano tutti il nome di Gaetano. Si trattava per la cronaca dei cisonesi Gaetano Nicaretta (meglio conosciuto come Tano Curt) e Gaetano Sasso (Tano Longo) e del responsabile della Forestale di Vittorio Veneto Gaetano Avvocaturo. L’idea di un capitello fu presto condivisa anche da Gaetano Toffolatti, sempre di Cison. Il capitello è in posizione panoramica, a quota 586. Lo si può raggiungere agevolmente con uno strappo di circa mezz’ora partendo poco sopra la Baita alle Grotte, a nord di Cison verso il Bosco delle Penne Mozze. Giovedì 7 agosto si festeggia San Gaetano presso il capitello ad esso dedicato Il sentiero è agevole e la manutenzione costante. Dagli anni del secondo rimboschimento (196062) vi provvede, con altri amanti della montagna, il cisonese Amelio Sasso, a suo tempo fra i costruttori del rifugio “Ai Loff ”, che si occupò anche della cura del capitello fino al 2002 quando l’edicola fu CORSA IN NORDICWALKING radicalmente restaurata per opera di alcuni soci del Cai di Pieve di Soligo “Velio Soldan”. Giunti al capitello, il sentiero prosegue dolcemente fra bei panorami per poi scendere alla località Pissol, punto ideale per salire ai Loff o alla Scaletta di San Boldo attraverso Casera Soldan. Il luogo è anche ricco di riferimenti storici. Sul poco distante Pian de Castelaz, nel 1983-86 il Gruppo Archeologico del Cenedese ha identificato i resti di un insediamento tardo romano-altomedievale (IV-VI sec. d.C.). Ma non mancano elementi riferibili all’immaginario collettivo. Una quindicina di anni fa sul Crodon de Corradin, a sud di San Gaetano, qualcuno giura di essersi imbattuto sul Biss Basalizh. Il fatto ebbe qualche eco anche nella stampa locale. Per i più giovani, digiuni di queste storie, il Basalizh è un mostro fantastico, rintracciabile ancora nella zoologia greco-romana, con poteri malefici e terribili. Nella nostra zona era raffigurato da chi aveva avuto l’avventura di incontrarlo “arrivato in volo dopo un grosso temporale” con ali di pipistrello, coda di pesce, occhi di fuoco e una cresta a guisa di corona. Enrico Dall’Anese CISON, È DEDICATA A SAN VITO SCUOLA DELL’INFANZIA DI CISON Riaperta la chiesetta Le ricette dei genitori opo anni di chiusura è D stata riaperta al culto la chiesa di San Vito in Cison. isto il grande sucV cesso di “Dolcimerende per piccole pesti”, L’edificio venne chiuso anni fa per copiose infiltrazioni e pericolo di crollo. Risolti i problemi con i pro- prietari delle aree adiacenti, sono stati eseguiti i lavori di ristrutturazione del tetto e di bonifica dalle infiltrazioni. Quindi sono stati realizzati i nuovi infissi e restaurato il portone di ingresso. Il restauratore Ceschin ha poi recuperato l’altare ligneo. Interventi anche all’esterno con il nuovo ciottolato rialzato. Ultimo intervento nel 2008 con la tinteggiatura delle pareti interne e la collocazione dei nuovi banchi. le mamme e i papà dei bimbi della scuola parrocchiale dell’infanzia “Annibale Brandolini” di Cison hanno deciso di ripetere l’esperienza. In occasione della mostra Artigianato Vivo presentano “Vieni a mangiare a casa mia?”, un ricettario che raccoglie “piatti delle feste”, i migliori antipasti, primi e secondi che tutti realiz- TRICHIANA: LATTE FRESCO SELF-SERVICE enerdì 1° agosto si tieabato 2 agosto alle 10 V S ne la prima edizione all’esterno della della corsa in norCoop San Felice di Tridicwalking “Su e do par i coi de Stabie”. Nell’ambito della festa paesana che prosegue fino a domenica 3. Comincia invece sabato 2 agosto “Qualche dì a Fara de Mel”, nove giorni di festa e sport per stare insieme a Farra di Mel. Organizza il Cral Farrese. zano quando c’è un invito speciale. Come per le ricette dei dolci della precedente raccolta, anche queste hanno in comune tre caratteristiche: contengono ingredienti di facile reperibilità, sono realizzabili in tempi ridotti (per la gioia di tutte le mamme e i papà che cucinano), sono di effetto e di sicuro successo. Il libretto contiene una sezione speciale, realizzata grazie al contributo dei genitori 33 chiana l’azienda agricola Dario Rosset inaugura il primo distributore di latte crudo in Valbelluna. Il distributore, dislocato a due passi dal centro, sarà attivo 7 giorni su 7 e 24 ore su 24. Un litro di latte co- sterà 1 euro. Sono disponibili bottiglie di plastica, riutilizzabili e facilmente lavabili, con capacità di 1 litro al costo di 0,30 euro. Il latte, fresco di giornata e accuratamente filtrato, va conservato sempre in frigorifero (da 0° a 4° C) e consumato crudo entro le 48 ore. BREVI VALLATA TARZO: appuntamenti Alle 20 di sabato 2 agosto nella palestra comunale di Tarzo finale del torneo di calcio a 5 “Pedata sulla pelota”. Organizza Ac Vallata 1999. Alle 9.45 di domenica 3 comincia la Giornata dell’Emigrante. Dopo il ritrovo presso lo stand della pro loco, corteo con la banda di Moriago fino alla chiesetta di San Martino di Fratta dove alle 10.30 viene celebrata una messa. Alle 13 pranzo e consegna delle pergamene del pittore Franco Gatti. PRADERADEGO: festa alpina Domenica 3 agosto Praderadego diventa alpina! Alle 9.45 alzabandiera al cippo di Croda Rossa, alle 11.30 messa al campo, alle 12.30 rancio, alle 15 musica e quattro salti in allegria. Organizzano gli alpini di Valmareno. REVINE: messa alla Madonna della Neve Domenica 3 agosto, in occasione della festa della Madonna della Neve, nella chiesetta ad essa dedicata in località Lama delle Crode a Revine viene celebrata una messa alle 17. MIANE: aggiudicati due lavori Con un’offerta di 508.652 euro l’impresa Battistella Costruzioni di Pieve di Soligo si è aggiudicata la gara d’appalto per i lavori di ristrutturazione e riqualificazione del teatro Verdi. Sarà invece l’impresa F.M. installazioni srl di Dosson a costruire la struttura operativa di coordinamento a livello comprensoriale di Protezione civile da realizzarsi sempre a Miane. La ditta ha vinto con un’offerta di 198.598 euro Iva esclusa. che provengono da altri Paesi e che hanno voluto condividere i piatti tipici delle loro terre d’origine, superando l’imbarazzo e le difficoltà linguistiche. Ogni ricetta è corredata da un disegno: ogni bambino ha ritratto la propria mamma e il proprio papà, in modo originale e personale, co- me solo i bimbi così piccoli riescono a fare. I proventi della vendita del ricettario saranno devoluti alla scuola stessa. 34 Dai nostri paesi Conegliano AMPLIATA L’ASSISTENZA DOMICILIARE Anche la domenica partire dal mese di luA glio il Comune di Conegliano ha attivato il servizio di assistenza domiciliare festivo anche la domenica mattina, con orario dalle 9 alle 13. Il nuovo servizio può essere ri- chiesto esclusivamente da persone che già usufruiscono del servizio domiciliare e che si dovessero trovare in situazioni di emergenza quali: grave malattia improvvisa, aggravamento improvviso della 3 agosto 2008 patologia sofferta, infortunio e interventi urgenti in assenza di familiari disponibili. Per usufruirne è sufficiente contattare il numero di telefono di riferimento, lo 0438413431, al quale risponde un’assistente domiciliare. Il servizio domiciliare è attualmente garantito da un’assistente sociale responsabile, da tre assistenti domiciliari dipendenti del Comune e da cinque assistenti domiciliari esterne. «L’obiettivo che ci siamo ripromessi, di carattere sia organizzativo sia economico, è quello di arrivare alla copertura di tutte le 24 ore – spiega l’assessore Loris Balliana –. Per questo abbiamo cominciato con il turno domenicale ed estendendo il servizio di assistenza domiciliare anche alle persone ospiti in casa di una famiglia residente, per pe- Tutti vogliono i dissuasori! P Le vie in cui verranno realizzati gli attraversamenti pedonali rialzati via dei Mille (davanti alla scuola) via Ferrera via Bachelet via Mameli via Borgo Porta (all'altezza del supermercato) via Pastin Santin (davanti alle scuole) viale Istria (davanti all'ex Boutique del dolce) via Fabio Filzi (di fronte alla scuola media Grava) via A. Diaz (alla confluenza con via Marco d'Aviano) via Vittorio Emanuele II (nei pressi della fontana dei cavalli) via Lourdes (all'altezza della gelateria verso la chiesa) via Maggior Piovesana (all'altezza del Commissariato) zione della velocità costituiti da attraversamenti pedonali rialzati. «L’altezza e la profondità dei manufatti non è uguale per tutti – spiega Miorin – ma è dimensionata in relazione alla tipologia della strada. Anche la pendenza delle rampe può variare, a seconda della velocità cui si vogliono far andare i mezzi, fino a un massimo del 10%. Il modello utilizzato è del tipo di quelli già realizzati da tempo nelle vie Einaudi e Colombo». Questo lotto di tredici attraversamenti costerà al Comune 70 mila euro. «I lavori – sottolinea Miorin – si concluderanno all’inizio di settembre. La scelta del periodo è stata fatta per ridurre i disagi ai cittadini. È stata anche prevista l’installazione di alcuni dossi dissuasori, sempre del tipo in asfalto a basso impatto. L’esperienza ci dice che l’asfalto è il migliore materiale per questi manufatti». Miorin assicura che a questo lotto di interventi ne seguirà, più avanti, un altro. In via Lancieri di Firenze Messa alla Madonna della Neve Martedì 5 agosto, alle 9 nella chiesetta della Madonna della Neve, messa per la ricorrenza della Madonna della Neve. La chiesetta è aperta tutte le domeniche pomeriggio dalle 15.30 alle 18.30. English camp per ragazzi L’assessore Leopoldo Miorin (in prossimità delle piscine), strada di una certa larghezza, sarà realizzata un’isola salvagente, dotata di luci lampeggianti, che consentirà al pedone di spezzare l’attraversamento in due fasi distinte. Migliorerà anche la pubblica illuminazione Per quanto riguarda invece la pubblica illuminazione, il Comune ha deciso di esternalizzare il servizio di manutenzione dei punti-luce. «Finora – spiega Miorin – la manutenzione era a cura dei dipendenti comunali. Ma la carenza di personale non ci consente di fare un lavoro come si deve. Per questo abbiamo deciso di affidare il servizio a una ditta esterna dotata dei mezzi necessari». Federico Citron Oggi e domani, dalle 20 fino a notte fonda, in Castello per “Calici di stelle” degustazione di vini, grappe e prodotti tipici presentati dalle aziende del territorio. I gruppi musicali Pink Size e Righea Big Band rendono più suggestiva l’atmosfera. Il ricavato della serata (6 euro per 5 degustazioni di vino, grappe o liquori) sarà interamente destinato a sostenere interventi di protezione civile. Funziona servizio di bus navetta gratuito da piazza Cima. Ingresso libero. Nelle due serate viene riproposta l’iniziativa “Una notte al museo”, Da lunedì 25 agosto a venerdì 5 settembre alla scuola Grava “English Camp 2008”, corso di lingua inglese per alunni di scuola media e primo anno di scuola superiore. In programma lezioni per gruppi dello stesso livello, con insegnanti e animatori di madrelingua inglese, e attività artistiche, sportive, laboratori teatrali, danza, canzoni, uso di nuove tecnologie. Informazioni: 0438-23655, [email protected]. Iscrizioni: 270 euro + quota mensa, se richiesta. Organizzano la scuola media Grava e l’amministrazione comunale di Conegliano. L’Ulss 7 è virtuosa L’Ulss 7 è una delle due Ulss del Veneto con i conti 2006 in regola. La relazione della Corte dei Conti su costi e disavanzi della sanità rivela, infatti, che l’Ulss pievigina ha chiuso l’esercizio 2006 con un utile di 1,9 milioni di euro. Meglio ha fatto solo l’azienda sanitaria di Thiene con +3,6 milioni di euro. In deficit le altre 22 Ulss venete. Le situazioni più gravi a Padova (-83,4 milioni), Venezia (-76,1), e Verona (-73,3 milioni). Una targa in memoria di Dal Zotto Gli amici cantori, escursionisti e alpini hanno voluto ricordare Carlo Dal Zotto, mancato nel novembre del 2006 per un incidente in montagna, con una targa collocata alla Croda Rossa di Sesto, nelle vicinanze del rifugio Berti. Ospedale, nuove regole di viabilità Agenda Conegliano VENERDÌ 1 gnamenti a visite mediche, per il disbrigo di pratiche amministrative e commissioni varie. Il servizio si avvale anche della collaborazione dell’associazione “Filo d’argento”. BREVI CONEGLIANO AD AGOSTO NE VENGONO REALIZZATI 13 er ridare alla nostra gente un senso di sicurezza non servono azioni eclatanti ma tanti interventi, in apparenza anche modesti, che dimostrino l’attenzione costante degli amministratori al tema. «Le due richieste più frequenti che oggi ci vengono dalla popolazione – racconta l’assessore Leopoldino Miorin – sono quelle dei dissuasori di velocità e del potenziamento della pubblica illuminazione. E noi, come amministrazione, stiamo cercando di rispondere al meglio a queste esigenze». Così a inizio agosto partiranno i lavori per la costruzione di tredici nuovi passaggi pedonali rialzati in asfalto, che si aggiungeranno a quelli già esistenti (Parè, via Colombo, via XXIV Maggio, piazza San Martino, viale Italia). Questi manufatti hanno un doppio scopo: mettere in sicurezza gli attraversamenti pedonali, specie a favore di disabili e persone con difficoltà di deambulazione, e rallentare la velocità delle auto. Il nuovo Codice della strada, infatti, consente per tutte le vie, con poche eccezioni, di adottare sistemi di diminu- riodi fino a sei mesi, che ne facessero richiesta». Il servizio di assistenza domiciliare si occupa della cura e igiene personale, pulizia e igiene dei locali dell’abitazione (nel 2007 gli utenti che hanno beneficiato di questo servizio sono stati 259), si occupa della consegna dei pasti caldi a domicilio (nel 2007 sono stati consegnati 10.880 pasti a 83 utenti) e di trasporti e accompa- con apertura serale e visita guidata del Museo del Castello dalle 21.30 alle 23.30. La visita è gratuita, l’ingresso a pagamento (2 euro intero e 1 euro ridotto). Organizzano il Comune e l’associazione “La città delle stelle”. DOMENICA 3 Alle 9 parte la 34ª Caminada su e giù per i colli di Scomigo. Marcia non competitiva su un percorso misto di pianura e collina. Organizza l’associazione “Sant’Elena”. VENERDÌ 8 Inizia questa sera la Sagra dell’Assunta a Ogliano. Specialità gastronomiche, intrattenimenti musicali ed enoteca. Organizza il Gruppo folkloristico Ogliano. Dal 1º luglio è entrato in vigore il nuovo regolamento per la viabilità interna al presidio ospedaliero. L’accesso è garantito ai mezzi sanitari di soccorso e ai veicoli privati per il solo accompagnamento urgente di persone al pronto soccorso. Possono inoltre accedere all’area muniti di pass visibile nell’auto, i mezzi aziendali, il personale dell’Ulss 7, e alcune categorie di pazienti che, per particolari condizioni cliniche, devono accedere con facilità alla struttura. Per i cittadini sono stati riservati 10 posti auto all’interno del presidio a lato della portineria e 6 posti nel parcheggio esterno di via Brigata Bisagno. È stata identificata nel piazzale davanti all’ingresso un’area sosta breve utilizzabile da chi deve accompagnare persone con difficoltà motorie o anziane. Tale area consente all’accompagnatore di accedere per massimo 15 minuti e aiutare la persona a raggiungere l’ingresso dell’ospedale. È prevista la rimozione dell’auto, con spese a carico del proprietario, per tutti i veicoli non autorizzati alla sosta o parcheggiati fuori dagli spazi consentiti. Dai nostri paesi Coneglianese 3 agosto 2008 CAMPOMOLINO IN FESTA PER IL 50° DI SACERDOZIO Il sorriso di padre Clemente D omenica 10 agosto Campomolino si stringe attorno a un proprio figlio, padre Clemente Nadalet, che festeggia i 50 anni di sacerdozio. Alle 9.30 padre Clemente presiederà la messa solenne e alle 12 parteciperà al pranzo comunitario. Classe 1934, padre Nadalet è entrato giovane tra i Servi di Maria. Ha studiato teologia a Lovanio e si è laureato in Teologia morale. La sua prima destinazione fu Milano dove entrò a far parte di un gruppo nato per assistere persone in difficoltà e per dedicarsi alla preghiera. Quindi l’ordine lo ha inviato a Roma come maestro dei professi. Dopo un periodo a Fiesole è parroco a San Siro in Milano, quindi per tre mandati priore provinciale per il lombardo-veneto. A seguire altri incarichi di responsabilità: priore a Monte Senario e vicario per la vita consacrata dell’arcidiocesi di Firenze. Da due anni e mezzo è a Follina. Suor Luisa Costoli, compaesana di padre Nadalet, ci ha inviato da Savona, dove attualmente presta servizio, una sua testimonianza personale. “Quando manca una persona che a noi ha lasciato qualche ricordo, viene spontaneo mettere in evidenza quanto di bene ha compiuto perché sia meritevole di ricordo. Invece a me piace ricordare il bene fatto da una persona quando questa è ancora presente, mentre, nonostante la sua buona età, è ancora “vegeta e rigogliosa da portare ancora frutti” (Sal 91, 15). In occasione del 50º an- Padre Clemente Nadalet niversario di sacerdozio di padre Clemente sento il desiderio, assieme agli auguri, di donargli una testimonianza. Nell’estate del 1957, in tempo di mietitura, mentre ero appena tredicenne, mi trovavo in campagna a mietere il grano con i miei genitori ed altri membri della famiglia. Attraverso una mulattiera che collegava il nostro campo alla casa paterna del giovane seminarista, lo vidi arrivare dalla parrocchia, naturalmente al mattino presto; là si era recato per la preghiera e la messa ed allora si avviava verso casa. Il giovane, prossimo ad essere sacerdote, si era fermato a guardare i campi di grano, per il saluto giornaliero ed anche per una breve conversazione coi mietitori, che terminò con la frase del Vangelo: “La messe è molta, ma gli operai sono pochi!”. E la mia mamma, anche questa volta, ebbe sicura la sua risposta e disse: «Padre, no non abbiamo paura, perché lavorando e pregando il Signore sa- prà Lui mandare l’aiuto!». Il futuro sacerdote non rispose, ma guardò la mia mamma e me, che ero vicina a lei, e si congedò con uno splendido sorriso, e quei sorriso per me ha avuto un grande significato. Quel sorriso penetrò tanto profondamente e mi seguì facendomi comprendere, assieme ad un altro momento particolare, la bellezza di una vita spesa per il Signore e per tutti quelli che nella vita mi avrebbe fatto incontrare. L’anno successivo al sorriso, ossia nel luglio 1958, padre Clemente viene ordinato sacerdote nel Santuario di Monte Berico, a Vicenza, dove aveva svolto i suoi studi nel noviziato dei Servi di Maria. Anch’io ero presente. Lo ricordo anche come uomo di ascolto, mite e illuminato, sempre attento, come uomo di silenzio e di iniziative, sia nelle grandi città come in borghi sconosciuti e paesi segnati dall’indigenza. Sono passati quarantasei anni e il Signore me lo ha fatto re-incontrare e interpellare. Come testimone, ho potuto leggere la sua vita, i suoi gesti premurosi di solidarietà, il silenzio della sua carità, il coraggio dei giorni della sua sofferenza fisica. L’ho potuto ascoltare nelle sue omelie, tessute di parole sussurrate, mai gridate, che hanno sempre avuto il tono della preghiera più di quello della spiegazione. Quel sorriso di ieri è ancora vivo, invitante e rassicurante oggi”. Agenda Coneglianese VENERDÌ 1 Prosegue a Zoppè la festa del patrono San Pietro in Vincoli. Alle 19.30 messa nella chiesa parrocchiale. Alle 21.15 nel Cortivo Mazorin di Roverbasso filò “La notte racconta”. Penultimo appuntamento della rassegna “Sere d’estate 2008”. In caso di maltempo all’auditorium della biblioteca. Organizza il Comune. SABATO 2 Alle 21 serata country con il gruppo Fool Brand a Zoppè. Alle 21.15 in piazza Europa a Codo- gnè musica latino-americana. Organizza il Comune. LUNEDÌ 4 Alle 21 a Zoppè serata dedicata ai bambini. Musica con Blue Elettric. MARTEDÌ 5 Alle 21 a Zoppè tributo a Ligabue con “Anime in Plexiglass”. Alle 23.30 spettacolo pirotecnico. MERCOLEDÌ 6 Alle 21.15 nei campi da gioco parrocchiali di Castello Roganzuolo proiezione del film “Ratatouille”. Ingresso libero. In caso di pioggia nella sala polifunzionale del Comune di San Fior. 35 BIBANO-GODEGA: 40° ALPINI RICORDANDO DA RE a memoria dell’artiL gliere alpino Guido Da Re verrà tenuta viva con una via nel centro di Godega. L’iniziativa, realizzata con l’appoggio dell’amministrazione, celebrerà il 40° del Gruppo Alpini di Bibano-Godega. Mamma Assunta Pagotto e le due sorelle lo ricordano come un ragazzo d’oro, nato il 1° giugno 1955, diplomato geometra all’istituto Dante di Vittorio Veneto. Guido Da Re scompar ve a soli 21 anni sepolto dalle macerie del disastroso terremoto che nel 1976 colpì Gemona del Friuli dove stava prestando servizio di leva presso la caserma Goi. La via che testimonierà il ricordo dell’artigliere alpino partirà dal piazzale della Fiera, lateralmente a via don F. Tronchetti, per proseguire fino a via Silvio Pellico, nei pressi dell’abitazione della famiglia Da Re dove ancor oggi vive mamma Assunta. La strada verrà intitolata all’artigliere nel corso della cerimonia che si terrà il 23 agosto; il giorno successivo seguirà l’inaugurazione di una stele commemorativa in ricordo degli Alpini caduti in guerra. Erica Bet BREVI CONEGLIANESE La radio al Polo nord Con la collaborazione dell’Associazione Radiantistica Trevigiana At di Santa Lucia di Piave, l’Associazione Culturale Akropolis organizza per sabato 9 agosto alle 18.30 una conferenza sul tema “La radio al Polo nord - spedizione polare del Generale Umberto Nobile”. L’iniziativa, che si tiene in occasione dell’80° anniversario del salvataggio dell’equipaggio del dirigibi- le “Italia”, avrà luogo alla sala Akropolis dell’Hotel Serena di Cortina. Madonna del Ramoncello Tre giorni di appuntamenti religiosi per la Madonna del Ramoncello a Santa Lucia di Piave. Sabato 2 alle 18 messa prefestiva nella chiesa parrocchiale. Domenica 3 alle 8 festa della “Madoneta” nella chiesa parrocchiale, alle 10.30 messa solenna al santuario del Ra- moncello, e alle 19 messa vespertina al santuario per le famiglie Zuccon discendenti della veggente Pasqua Zuccon; lunedì 4 agosto alle 18 messa. Susegana: 104 anni Con una messa celebrata in casa dal parroco di Susegana don Tarcisio Bolzan Irma Boscaratto ha festeggiato il raggiungimento dei 104 anni. È la donna più longeva di Susegana. 36 Dai nostri paesi Friuli 3 agosto 2008 CONSULENTI, CINEMA E CAFFÈ FILOSOFICO BREVI FRIULI Sacile città dei filosofi PRATA: ancora posti per pratesi non autosufficienti a Casa Lucia D aniela Pillon, laureata in filosofia e assessore alla Cultura del Comune di Sacile, è stata la mente, alcuni anni fa, del progetto “La città dei filosofi”. Questo progetto è stato il contenitore delle iniziative dello “Sportello filosofico”, inaugurato la primavera del 2007, dei “Caffè filosofici” e dei “Cinefilò”, realizzati negli scorsi inverno e inizio estate. Iniziative coordinate e promosse dalla biblioteca civica, in particolare da Loretta Perin. Come è nata l’idea di questi eventi legati alla filosofia, apparentemente così lontana dalla vita quotidiana dei cittadini? «La filosofia può essere considerata un farmaco dell’anima, in quanto aiuta a riflettere, a usare la razionalità. Fin da piccoli: qualche tempo fa, in collaborazione con l’associazione SpazioPensiero di Pordenone, abbiamo or- ganizzato un incontro dedicato a insegnanti, genitori, esperti, legato a una proposta di “Filosofia per bambini”, che sta riscuotendo successo anche all’estero». Concretamente, come opera lo Sportello filosofico? «Offre una consulenza filosofica che, a differenza di una psicoterapia, vede i problemi come espressione di una personale visione della vita, non di uno squilibrio sul quale intervenire per cambiare le cose. Il consulente cerca di comprendere questo modo di vedere il mondo in tutti i suoi nessi e di discuterne in modo critico con la persona stessa». A quanto pare, Sacile è l’unico comune italiano a fornire un servizio simile. «Infatti. Non a caso ne hanno parlato anche al Tg nazionale e una dei nostri primi consulenti assieme a Tobia Bianco e Federica Venier, Alessandra Giannelli, è stata ospite del Maurizio Costanzo Show. L’originalità di tale iniziativa si giova di una convenzione con la vicina università veneziana di Ca’ Foscari, che organizza un master biennale di Consulenza filosofica, il cui responsabile scientifico è Umberto Galimberti, che fu nostro ospite il giorno dell’inaugurazione. Mancava un ente pubblico nel quale poter far svolger il tirocinio e così Sacile ha cominciato ad accogliere, beneficiandone, alcuni studenti». Quali sono stati i vostri utenti? «C’è stata molta curiosità da parte dei cittadini, soprattutto quelli di età fra i 30 e i 60 anni. Continuativa è stata la presenza agli sportelli di 7-8 persone, un giovane ventenne e poi adulti e che hanno portato a termine l’intero percorso di consulenza fi- DANIELA PILLON Il nostro servizio è unico in Italia e nasce da una convenzione con Ca’ Foscari losofica. Le proiezioni cinematografiche dei Cinefilò hanno avuto un successo limitato, mentre i Caffè filosofici, incontri basati sul dialogo – da cui il nome Caffè – svoltisi in maggio e giugno sul tema “Io/tu: identità e riconoscimento”, quindi sulle relazioni fra le persone, hanno ottenuto un buon riscontro, forse anche grazie alla bella cornice del bed and breakfast “Due fiumi” a Schiavoi». Per il futuro, cosa c’è in programma? «Nella primavera del 2009 riprenderà lo Sportello filosofico, mentre già in autunno, l’ultimo giovedì di ogni mese, torneranno i Caffè, su temi ancora da definire». Maria Pia Arpioni PROCEDONO A BRUGNERA I LAVORI DELLA NUOVA SCUOLA: MOBILITATA LA COMUNITÀ PER LA RACCOLTA FONDI 60 ANNI DI STORIA DELLA MATERNA Una materna ecologica Fino a domenica 3 sono in mostra, con foto e video, alla sagra Così appare oggi il cantiere della nuova scuola materna in via Galilei a nuova scuola materna L parrocchiale di Brugnera cresce giorno per giorno. A costruire mattone dopo mattone le stanze nel cantiere in via Galilei è la solidarietà delle famiglie locali, che giorno dopo giorno contribuiscono a raccogliere i 2 milioni di euro necessari a completare la struttura. Al tetto dell’asilo si arriverà con il contributo privato calcolato dal contaquote appeso fuori della chiesa par- rocchiale, che scala fino al raggiungimento delle 20 mila quote da 50 euro previste. Anche la Regione Friuli Venezia Giulia ha contribuito con 800 mila euro e ne sono attesi altri 400 mila. Per ora si vede una grande gettata che costituirà il piano dell’asilo, ma giorno per giorno verranno aggiunti i divisori interni, le pareti esterne ed entro novembre si arriverà al tetto predi- sposto per i pannelli fotovoltaici. «E come questo accorgimento – spiega don Celestino Mattiuz, parroco a Brugnera – ce ne saranno anche molti altri per cercare di ridurre il più possibile le spese per il riscaldamento e il mantenimento». Legno sul soffitto, igloo per far circolare l’aria sui 2 mila mq di pavimento, isolamento delle stanze e un ricambio d’aria che consenta di recuperare il calore, illuminazione a led che costano un po’ di più, ma consentono di ridurre i consumi, tutto frutto di artigianato locale. La scuola ospiterà oltre 150 bambini che andranno a riempire 6 sezioni della materna e 2 del nido. L’ex materna vicina alla chiesa parrocchiale diventerà l’abitazione del parroco, ma ospiterà anche la cappella invernale, uffici, centro ricreativo per anziani, sala polivalente con angolo bar. L’ex canonica lascerà spazio a campi da gioco da utilizzare per le attività parrocchiali. Per ricordare quello che è stata la scuola materna nei 60 anni scorsi, ci sarà una pubblicazione che verrà presentata con l’inaugurazione della materna. Già adesso, inoltre, si può visitare la mostra allestita presso gli impianti sportivi di Brugnera, aperta fino al 3 agosto: foto, ricordi e una proiezione in dvd per ricordare l’infanzia di tanti bambini oggi adulti. EB È stata inaugurata Casa Lucia, la struttura per persone non autosufficienti sita a Pasiano, che dà la priorità agli ospiti provenienti dai comuni che hanno contribuito alla sua realizzazione, ovvero Prata, Brugnera e Pasiano. Il sindaco di Prata ha voluto sottolineare che ci sono ancora una decina di posti liberi per i cittadini di Prata (persone non autosufficienti). L’amministrazione invita chi fosse interessato a rivolgersi al più presto, e comunque entro il 30 settembre, all’ufficio servizi sociali del Comune di Prata. Altrimenti i posti verranno occupati da cittadini di altri comuni. La retta a spese della famiglia del ricoverato a Casa Lucia ammonta a 49 euro al giorno. Per informazioni: 0434-425190. STEVENÀ: camminata fino a Lamar Domenica 3 agosto con partenza alle 7 di mattina si svolge la camminata dalla Madonna dei scain a Lamar. Organizza la Pro loco di Stevenà in collaborazione con gli Alpini di Caneva. SACILE / IMMIGRATI E CRIMINALITÀ Colpevoli o vittime? n città c’è un proble“toIma di sicurezza legaall’immigrazione?”. FATOS CUPA IN ITALIA DAL ’94 Questa la domanda di apertura della tavola rotonda sul tema “Immigrati e delinquenza” organizzata a Sacile lo scorso 24 luglio dall’associazione Sacile Mondo Insieme, che riunisce cittadini immigrati e italiani, e dal Comune. Al tavolo del centro giovani Zanca il sindaco di Sacile Roberto Cappuzzo; Ferdinand Didier Manga, presidente di Sacile Mondo Insieme e moderatore; l’albanese Fatos Cupa e il rumeno Silviu Voinagu. Assenti, benché annunciati, il comandante dei Carabinieri e il senegalese Mor Sow. Il sindaco Cappuzzo ha esposto i dati relativi alla sua città: il primo dei 130 reati rilevati dalla Polizia locale nel 2007 è il furto di biciclette. Dai 586 immigrati del 2000 censiti a Sacile si è passati ai 1.810 del 2007 con un incremento annuo medio del 20%. La comunità proveniente da 57 paesi diversi costituisce il 9,2% dei residenti. Sul fronte della sicurezza, a vigilare sulla città sono 42 telecamere di videosorveglianza control- Diteci come dobbiamo comportarci: non sappiamo cosa fare per sentirci accettati! 9,2% gli immigrati sul totale dei sacilesi: sono 1.810 persone (al 2007) late dai Carabinieri e c’è in previsione un aumento delle forze della Polizia locale. Tra i servizi messi a disposizione degli immigrati lo sportello dedicato in Comune, mentre la Consulta degli immigrati per ora è ferma al palo. «Abbiamo guardato con scetticismo all’apertura dell’Ue alla Romania – ha commentato Silviu Voinagu, in Italia dal 1991 –. Tanti romeni hanno problemi con la giustizia». «Qui in Italia - ha aggiunto, battendo un tasto tanto noto quanto dolente – mancano la severità e la certezza della pena». Ma accanto a questo Voinagu ha voluto anche dire che «i media hanno contribuito negli ultimi mesi a passare l’idea che gli immigrati siano tutti clandestini e con problemi con la giustizia». «Cosa dobbiamo fare per integrarci? Come possiamo fare? – è stata la domanda-appello di Fatos Cupa, arrivato in Italia nel 1994 –. Diteci come dobbiamo comportarci perché non sappiamo cosa fare per sentirci accettati». Erica Bet Dai nostri paesi Veneziano 3 agosto 2008 37 SAN GIORGIO/ UNA FAMIGLIA NORMALE (O NO?) Dario Catto, artigiano e Lucia Salvalaio, casalinga. Entrambi spesso in prima linea per a dare una mano nelle attività della parrocchia. Li vediamo nella foto assieme ad Allyson e ad i suoi frateli Christopher, Kevin e Kledi. Di bambini ne nascono tanti; ma vogliamo raccontarvi questa semplice storia di famiglia come omaggio a tutte le famiglie così... normalmente straordinarie. «Già con tre figli - racconta Lucia- la nostra vita di genitori era sempre piena di impegni e preoccupazioni, ma anche di tante soddisfazioni. Quando mi sono accorta di essere nuovamente incinta mi sono un po’ spaventata, anche perché ho appena supera- to i 40 anni». Ma avete comunque deciso di tenere il bambino... «Certo e devo ringraziare Dario e i miei figli che mi sono stati vicini in questi mesi, e le tante persone ed amici che non ci hanno fatto sentire soli. È chiaro che le difficoltà ci saranno sempre, ma siamo molto uniti, ed è questa la nostra vera forza!» Tamara De Lazzari gliatoi saranno utilizzati dalle 5/6 squadre della società calcistica, ma sono a disposizione di tutte le associazioni parrocchiali, proprio perché parte integrante dell’oratorio». Parlando invece dei lavori all’oratorio, ancora in fase progettuale, Furlanetto dice: «L’intervento all’oratorio richiede tempo e cifre ben diverse da quelle per gli spogliatoi, ma ritengo che si dovrebbe imparare nuovamente a mettere un po’ del nostro tempo e del nostro denaro a disposi- zione della comunità. Sarebbe salutare ricreare uno stile del “tirarsi su le maniche” per creare qualcosa per tutti. Stile che ha contraddistinto i nostri “vecchi” quando hanno realizzato l’oratorio». Chiara Basei inalmente è arrivata! È F nata anche la piccola Allyson dai sangiorgesi TORRE / L’IMPEGNO DEI VOLONTARI E I NUOVI SPOGLIATOI DEL CAMPO Per la comunità N uovi spogliatoi per il campo sportivo dell’oratorio a Torre di Mosto. I lavori sono stati realizzati da un gruppo di dirigenti dell’Unione Sportiva di Torre di Mosto assieme ad una parte di genitori dei ragazzi che giocano per la società, tutto in forma di volontariato, risparmiando così un 40% della somma totale necessaria. «Ci siamo ritrovati ogni sabato e domenica - spiega Antonio Furlanetto per portare a termine i lavori». I materiali sono stati forniti in parte gratuitamente da alcuni genitori partecipanti ai lavori e in parte da imprese che hanno collaborato facendo un prezzo di favore. Infine un cospicuo contributo è stato dato dalla parrocchia. L’idea è nata sotto la spin- ta del parroco di Torre di Mosto, don Adriano. Partiti a settembre, i lavori si sono conclusi a giugno: i nuovi spogliatoi sono stati inaugurati con l’inizio del grest. «Ci teniamo a sottolineare questa inaugurazione in contemporanea all’inizio delle attività del grest continua Furlanetto - perché spiega l’utilizzo che ne verrà fatto. Infatti gli spo- CEGGIA/ SORPRESA DI COMPLEANNO DEGLI ANIMATORI A DON LORENZO: HANNO PRESO (TROPPO?) ALLA LETTERA LE SUE PAROLE... In canonica a mezzanotte nnumerevoli sono le ICeggia volte in cui il parroco di don Lorenzo Marigo, durante le sue omelie, ha dichiarato di voler essere disturbato a qualsiasi ora, anche in piena notte, se il motivo fosse la richiesta di confessarsi. Un modo per sottolineare l’importanza del sacramento della riconciliazione, che qualcuno, il 26 luglio scorso, ha preso alla lettera. Fin qui, nulla di strano, verrebbe da pensare. Ma se precisiamo che quel “qualcuno” è un gruppo di 35 animatori del grest della parrocchia di Ceggia e che il 26 luglio è il compleanno del parroco, forniamo buoni indizi sul motivo di questo articolo. L’evento merita di essere raccontato: appena passata la mezzanotte, i giovanissimi educatori suonano il campanello della canonica e aspettano un segnale. In molti si interrogano: come la prenderà? Don Lorenzo apre la finestra e si affaccia con aria interrogativa. Segue un’ovazione e lo srotolamento dello striscione ironico preparato per l’occasione: “Tanti auguri Don Lorenz. Ci hai sempre detto che potevamo venire a bussare anche alle 3 di notte (e ades confessane)”, seguito dal canto di buon compleanno. Senza nascondere lo stupore e la gioia per la sorpresa, il parroco balbetta: «ma non ho nulla da offrirvi per festeggiare». Tutto previsto. In pochi secondi gli educatori del grest tirano fuori una torta e del prosecco fresco e, in piena notte, tutti insieme, alzano i calici per brindare ai 68 anni di un don Lorenzo un po’ stordito, ma tanto felice. E chi lo dimentica più un compleanno così? Beatrice Doretto 38 Dai nostri paesi Opitergino - Mottense 3 agosto 2008 MOTTA/ PISCINA PRONTA PER FINE SETTEMBRE? a nuova piscina comuL nale che si sta realizzando a Motta a pochi passi dallo stadio comunale Samassa dovrebbe essere pronta dopo l’estate. «Entro il 15 settembre- dice l’assessore ai lavori pubblici Gianpaolo Gargan- pensiamo che gli uffici possano ricevere le prime iscrizioni; mentre per la fine di settembre le piscine verranno finalmente riempite». La piscina in questio- ne è una struttura da 1.800 metri quadri coperti con due vasche. La prima è quella da 25 metri di lunghezza con 6 corsie; accanto c’è anche una piscina per i più piccoli da 90 metri quadri. L’altezza misura 7,2 metri, mentre il lotto su cui insiste la piscina è di 10mila metri quadri. Un centinaio i posti a sedere nella piccola tribuna accanto alla piscina. L’Asd Gymnasium Porde- none gestirà l’impianto. Oltre alla frequentazione libera della piscina e alla scuola nuoto federale per adulti e bambini, il progetto tecnico della Gymnasium prevede sinergie con le strutture pubbliche e private operanti nel territorio: distretti ed istituti scolastici, centri per diversamente abili, associazioni sportive e strutture sanitarie. Gianandrea Rorato ODERZO / MIGLIORAMENTI IN STAZIONE DEI TRENI IL SINDACO BREVI OPITERGINO MANSUE’: arriva la Lae Cominciamo dal parcheggio Ora mi auguro che le Ferrovie abbassino le loro richieste, in modo da consentire a privati di sistemare la stazione per aprire un’attività commerciale S i lavora nell’area della stazione ferroviaria di Oderzo. Verrà ricavato un parcheggio scambiatore, per auto, pullman, bici e moto. Ben illuminato, provvisto di segnaletica, asfaltato. Dunque qualcosa si muove. Mentre sulla facciata della vecchia stazione ferroviaria continua a penzolare malinconico il cartello “affittasi”, il Comune, grazie anche ad un finanziamento della Regione Veneto, è riuscito a dare all’area una parvenza civile. «Il nostro auspicio - rilancia il sindaco Pietro Dalla Libera - è che Ferservizi si impegni a sua volta. Rimodulando le condizioni che pone per consentire ai privati di sistemare il fabbricato della stazione e di aprirvi in esso un’attività commerciale». L’impegno finanziario congiunto di Regione e Comune per il parcheggio è notevole: sono circa 380mila euro, dei quali 217 finanziati dal contributo regionale. «Mi auguro che, vista la nostra volontà di migliorare la zona ed il risultato raggiunto, anche Ferservizi moderi le sue richieste. Non può imporre condizioni gravose a chi volesse insediare nella vecchia stazione un bar, una tavola calda o simili prosegue il sindaco -. Perché l’onere di ristrutturare l’edificio è pesante, noi avevamo calcolato circa 600mila euro». Il sindaco spera che, essendo migliorata l’area esterna, divenendo così più fruibile, i privati continuino a manifestare interesse per la vecchia stazione. Nel frattempo, se Ferservizi diviene meno “esosa”, forse si potrebbe trovare un punto d’accordo. Con grande beneficio per tutti, per primi i viaggiatori. Annalisa Fregonese A SCUOLA IN CINA E IN ECUADOR Erika e Laura scout nel mondo aura Fornasier ed EL rika Torchio condividono da anni l’esperienza scout nel gruppo di Oderzo: amano la stessa musica e sono molto amiche. All’incontro con me si presentano con delle magliette che si sono regalate a vicenda. Erika Torchio è tornata il 23 giugno da Harbin, Cina dove è stata per un anno all’interno del programma scolastico di Intercultura, Laura Fornasier partirà il 23 agosto per Guaranda in Ecuador all’interno dello stesso programma. A Laura chiedo: quali sono le tue aspettative alla tua partenza? «Non ne ho, perché temo che restino disattese». «È l’atteggiamento giustointerviene Erika-: io ne avevo tante: imparare benissimo il cinese, avere tanti amici cinesi, ricevere un’accoglienza ottima. E invece le cose sono andate un po’ diversamente». Laura, cosa ti ha portato a scegliere l’Ecuador? «Sono incuriosita dall’America Latina in generale, da una cultura diversa dalla nostra che mi sem- A sinistra Erika Torchio, a destra Laura Fornasier bra più genuina, più calorosa e da alcuni aspetti climatici e paesaggistici, come l’altitudine spropositata anche dei centri maggiori. Mi colpisce poi la loro flemma proverbiale: nel fascicolo informativo sullo Stato leggo: “se il vostro autobus delle 5 passa alle 8 non stupitevi: è normale !” Chiedo a entrambe: cosa vi ha spinto o spinge a partire? (Quasi all’unisono) «La voglia di autonomia, di ricerca totale su di sé e sull’Altro, la possibilità di studiare e di conoscere insieme». Per entrambe c’è stato l’appoggio e la condivisione piena da parte delle famiglie. Erika, quanto ti ha aiutato in Cina l’esperienza Oderzo perde la pallavolo. Prima la serie A2, perchè sono mancati i fondi per consentire alla Lae di iscriversi al campionato conquistato sul campo. Ora tutta la squadra: lo sponsor Giuseppe Vizzotto ha deciso di trasferire la squadra, che giocherà in serie C, a Mansuè, il comune di cui è sindaco. Un addio a Oderzo sbattendo la porta. ODERZO: sei centini al Brandolini Festa speciale, alla cerimonia della consegna dei diplomi di maturità del Collegio Brandolini, per i sei centini: Francesca Filippet e Francesco Luise del liceo europeo, Francesca Borsoi e Valentina Zalunardo del liceo scientifico, Samuele Girotto e Andrea Masutti della ragioneria. A ognuno dei 59 neodiplomati è stato consegnato ad ognuno il distintivo dorato del Murialdo, la tessera ex allievi, e “il tocco”, l’ambito cappello nero del diplomato. Il trofeo Sandri aiuta la ricerca “Beach a boys III”, ”Obesotti” e “Pappa e ciccia” sono i primi tre classificati del “Trofeo Emanuele Sandri”, organizzato dal Comitato Sportivi Dentro con il patrocinio di Comune ed Arca Nuoto, che a Oderzo ricorda il giovane scomparso nel settembre 2005 attraverso la sua passione, lo sport: era anche istruttore e bagnino alla piscina di Oderzo. Tutto il ricavato della manifestazione è andato all’Airc, associazione per la ricerca contro il cancro di cui l’Arca è referente per l’Opitergino. scout? «Moltissimo: mi ha trasmesso un forte senso di adattamento e la capacità di affidarsi a quello che c’è. Io e il ragazzo svedese, scout nautico, mostravamo nelle varie circostanze più senso pratico degli altri. Laura se ne renderà conto». Cosa ti porti dietro dalla Cina? «Molte immagini: ho avuto anche la fortuna di viaggiare un po’ e di visitare Pechino, in fermento per le Olimpidi. E poi mi porto dietro il loro eccessivo formalismo nel modo di comportarsi, nei rapporti sociali, anche nella religione che è molto di facciata. Non dimenticherò mai il panico provato quando dovevo attraversare le strade di per sé immense e in cui non esistevano diritti dei pedoni» E la scuola?, chiede Laura incuriosita. «La scuola è molto dura, specie nelle discipline scientifiche: l’insegnamento non è personalizzato o tarato sui livelli dei singoli o della classe, ma è uguale per tutti. Solo chi ottiene certi risultati va avanti. A scuola non insegnano a pensare: non esiste la filosofia, la storia si riduce a puro nozionismo, l’eccessivo carico di ore scolastiche impedisce di vivere altre attività extra». I vostri compagni di classe italiani hanno accompagnato la loro scelta? «Ho custodito - dice Erika- un libro che mi era stato donato dai miei compagni di classe alla partenza e sono stata molto felice nel rivedere i miei amici più cari». «La prima reazione - racconta Laura- dei miei compagni nel sentire la mia meta, l’Ecuador, è stata: ma dov’è? Poi comunque si sono mostrati incuriositi dalla mia scelta e contenti per me». Gaetano de Biase Dai nostri paesi Mottense - Memorie 3 agosto 2008 MOTTA RICORDA NEL DECENNALE DELLA SCOMPARSA MONS. GIUSEPPE NARDO, PER 26 ANNI PARROCO DEL DUOMO Nel ricordo di Arnaldo Brunetto l’ultima sera di vita del sacerdote Uomo colto e di forte carisma iovedì 24 luglio, nel G Duomo di Motta di Livenza è stata celebrata una messa a suffragio di monsignor Giuseppe Nardo, nell’anniversario dei dieci anni dalla sua scomparsa. Nato a Piavon nel 1914, era stato parroco in alcune comunità, tra cui Salsa e Mansuè. Fu cappellano militare in Russia dal 1939 al ’41 durante la guerra mondiale, e da quella esperienza nacque il suo libro “La mia Russia”. Nel 1964 era arrivato a Motta, dove è stato per 26 anni alla guida della parrocchia di San Nicolò. Di monsignor Nardo la comunità conserva un ricordo affettuoso e ricco di gratitudine. Uno stimato pastore, e un uomo colto e dotato di un forte carisma che si maniSOLIGHETTO ODERZO - CONFORTACI IN QUESTO CAMMINO io caro Juan, un anno è trascorso e tutto mi pare ancora irreale. Quel mattino del 2 agosto mi hai salutato con volto raggiante: quel tuo sorriso è rimasto impresso nel mio cuore. Il Signore, dopo alcune ore ti ha chiamato per la festa senza fine. Juan, figlio mio, tu eri pronto per l’ultimo passaggio: il Signore fin dalla tua giovinezza è stato la tua speranza. Da lassù proteggi i tuoi cari. Sostieni e conforta me in questo cammino e anche tutti coloro che mi sono vicini condividendo il dolore e le difficoltà. La tua odorata mamma PIANZANO S. VENDEMIANO festava sia nel colloquio personale che durante le sue omelie; inoltre si profuse nell’impegno di accompagnare intere generazioni dalla giovinezza alla maturità, sollecitandole nell’impegno nella famiglia, S. VENDEMIANO nella società e nel sociale. Parlando con l’ex sindaco di Motta di Livenza, Arnaldo Brunetto, è emerso un ricordo toccante, legato alla sera in cui don Nardo è scomparso. «Il parroco gradiva la compagnia – ricorda l’onorevole Brunetto – ed è capitato a me come ad altri di accompaS. VENDEMIANO 39 gnarlo, specialmente quando non guidava più la macchina, in qualche breve viaggio nei dintorni o a qualche manifestazione. La sera della sua morte mi ero impegnato ad accompagnarlo presso la caserma Vittorio Veneto per assistere ad un concerto. Come d’accordo gli ho telefonato verso le 19. Faceva molto caldo e preferì rimanere a casa... fino alle 22 circa quando è tornato, serenamente, alla Casa del Padre». Carlo Sala SUSEGANA M JUAN JOSÈ DE GREGORIO n. 22.12.1947 - m. 2.8.2007 ANGELO CESCON n. 22.8.1921 - m. 26.6.2007 SANTA GUSATTO in CESCON n. 26.12.1923 - m. 8.8.2005 Vi siete ricongiunti e vi siete incontrati con la misericordia di Dio che vi ha accolti nel suo amore. Dal cielo pregate per noi e noi sempre ci ricorderemo di voi. CONEGLIANO GIUSEPPINA PIASENTIN in DA RIOS n. 6.9.1931 - m. 1.8.2004 PAOLO GHIRARDO LUIGIA MAZZER GIOVANNI DAL BO n. 29.1.1930 - m. 18.8.2002 Nel quarto anniversario della tua scomparsa, tuo marito Luigi con il figlio Mario e tutti i tuoi cari ti ricordano con una preghiera a coloro che ti hanno conosciuta. Bellissimi ricordi di splendidi momenti ritornano inevitabilmente alla memoria, per cui con immutato affetto caramente vi ricordano Antonio, Bruna, Luciano, Gianna e nipoti tutti. Sono passati sei anni da quando ci hai lasciati, ma il tuo ricordo vive in noi oggi come ieri. Da lassù proteggi chi ti ha amato. Tua moglie, figli, nipoti e parenti. S. LUCIA DI PIAVE CAPPELLA M. - SEMPRE NEL CUORE DEI TUOI FIGLI aro papà, questa ricorrenza non la possiamo dimenticare. Tanto tempo è passato, ma tu sei in noi vivo più che mai. Una messa in suffragio non può mancare, perché in quel sacrificio viene a noi il grande amore di Gesù e dalla croce nasce la vita eterna in Dio. I tuoi figli Vezio, Diana e Carlo C GIOVANNA ROSSI n. 24.5.1921 - m. 14.8.2006 CONCETTA SACCON n. 3.6.1933 - m. 4.8.2000 Suor NESTORINA MOLINAROLI n. 6.6.1911 - m. 25.8.2001 Nel secondo anniversario ti ricordano le sorelle. Nell’ottavo anniversario della tua scomparsa da noi, conserviamo vivo nel cuore il ricordo del tuo affetto, della tua onestà e operosità e della sofferenza che hai saputo accogliere con disponibilità e grande dignità. E tu ricorda tutti noi al Signore. Antonietta e nipoti. Riproponiamo a quanti l’hanno conosciuta il suo volto sorridente nel settimo anniversario della sua morte. Ha vissuto l’autenticità del Vangelo nel carisma della sua vocazione di sorella della misericordia. MOSNIGO - NON VI SCORDIAMO MAI OLIVA ZANARDO n. 17.3.1932 - m. 7.4.1987 ANTONIO VENTURIN n. 20.10.1929 - m. 22.8.2001 ANTIOCO BALDASSAR n. 5.2.1912 - m. 14.8.1983 Amateci dal cielo come ci avete amato sulla terra. Con immenso affetto: figli, figlia, nuore, genero, nipoti e pronipoti. CONEGLIANO - L’EUCARISTIA VINCE LA MORTE ari Davis e Andrea, nell’undicesimo anniversario del vostro arrivo in cielo, vi ricordiamo come il primo giorno: non vi scordiamo mai. Dal cielo proteggeteci. C I vostri genitori, fratelli e nipotini DAVIS BRESSAN n. 4.2.1979 ANDREA DE MARCHI n. 19.8.1979 m. 19.8.1997 MARIANGELA DENISE PIOVESANA n. 29.4.1954 - m. 7.6.1994 Una messa in suffragio sarà celebrata nella parrocchiale di Mosnigo martedì 19 agosto alle 18. VITTORINO PIOVESANA n. 18.12.1919 - m. 11.12.2000 STEFANIA PIOVESANA PERINOT n. 19.6.1961 - m. 15.8.2005 icordiamo con affetto il papà Rino con le figlie Mariangela e Stefania uniti nella gloria del cielo. Le famiglie Piovesana e Perinot R Nuoto Segat tricolore ronti, ai propri posti…via! Si sono conclusi a Spresiano i Campionati italiani assoluti di nuoto che hanno impegnato 448 atleti, per un totale di 102 società sportive. Si è trattato di un’edizione particolare, di pas- P saggio e prova in vista delle Olimpiadi di Pechino. Nonostante ciò la nazionale italiana, quasi al completo, è scesa in vasca, per la gioia dei tifosi e del numeroso pubblico presente sugli spalti. Di altissimo livello le prestazioni: un record europeo (Alessia Filippi nei 1500 sl), quattro record italiani assoluti e due di categoria. Numerosi gli atleti veneti che sono riu- sciti a salire i gradini del podio, in particolare la sangiacomese Francesca Segat è riuscita ad imporsi nei 100 farfalla fermando il cronometro a 1’00"39. Un’edizione che ha offerto grande spettacolo al pubblico di tifosi, scoraggiati però non tanto dal brutto tempo ma dal prezzo del biglietto d’entrata. Marina Zanutto BOCCE DIOCESANI AL VERTICE IN ITALIA a Bocciofila Florida di San L Vendemiano ha incassato un oro e due argenti ai tricolori specialità volo. Il titolo italiano under 18 a coppie è andato a Gianfranco Papa e Stefano Pegoraro, l’argento a Pegoraro e a Sara Tonon nella prova individuale. I CICLISTI MARZIO BRUSEGHIN E FRANCO PELLIZOTTI SONO IN PARTENZA PER I GIOCHI DI PECHINO Tricolori su pista iocesani pigliatutto agli asD soluti su pista svoltisi a Dalmine (Bergamo). Tanti i Ruote olimpiche A sinistra Marzio Bruseghin al via del mondiale a cronometro 2005, a destra i tifosi di Franco Pellizotti sono già pronti P artono domenica 3 agosto per i Giochi olimpici di Pechino i due ciclisti diocesani selezionati dal commissario tecnico Franco Ballerini. Sono Marzio Bruseghin, che sabato 9 disputerà la prova in linea e mercoledì 13 quella a cronometro, e Franco Pellizotti, che sarà in gara solo nella corsa in linea. Per Marzio, 34 anni di Piadera, e per Franco, 30 anni di Mareno di Piave, le Olimpiadi rappresentano naturalmente il coronamento di una bella carriera e di una stagione agonistica super. Li abbiamo intercettati a pochi giorni dall’imbarco per la Cina. Cosa rappresenta per un ciclista professionista la partecipazione ad un’Olimpiade? Bruseghin: «Le Olimpiadi non hanno mai avuto il valore di un mondiale per il ciclismo. Perso- CAIIL PROGRAMMA DELLA SETTIMANA a sottosezione Cai di San L Polo di Piave vi aspetta numerosi domenica 3 agosto all’escursione in mtb al Santuario di Pietralba (nella foto) nella Val di Fiemme. La partenza è prevista per le 6 e il rientro alle 20.30. Il Cai di Motta di Livenza organizza da domenica 3 a martedì 5 agosto l’uscita al Testa del Rutor (3454 metri) nel parco nazionale del Gran Paradiso. La gita offre la possibilità di vedere le tre cascate del Rutor, di ammirare i suoi ghiacciai e i suoi laghi. La partenza è prevista alle 5.30 da Motta di Livenza. Per le uscite turistiche culturali viene proposta l’uscita notturna in Cansiglio. La partenza è prevista per le 16.30 sul piazzale della sede. La meta verrà comunicata ai partecipanti al momento dell’escursione; obbligatoria la prenotazione. Il Cai di Pieve di Soligo pri- nalmente, però, le ritengo il massimo per ogni sportivo. Sono orgoglioso di parteciparvi, ci mancherebbe altro». Pellizotti: «Per qualsiasi atleta è il massimo, è la regina delle prove sportive. Non c’è un mondiale paragonabile alle Olimpiadi. Il che mi dà una spinta speciale». Che idea vi siete fatti della questione tibetana? B.: «In gruppo non è che se ne sia parlato. Il problema è antico, le Olimpiadi hanno solo permesso che i riflettori vi si posassero. Sono per la libertà dei popoli, per la libera espressione delle proprie tradizioni. Del resto è il peso della Cina ad aver tenuto a bada la pressione internazionale». P.: «Nessuna. Penso che ci saranno manifestazioni di protesta perché le Olimpiadi sono seguitissime a livello mediatico, spero che la situazione rimanga sempre sotto controllo». Come sarà il percorso di gara? B.: «Non l’ho ancora visionato ma so che è impegnativo e selettivo. Si attraverseranno piazza Tien An Men e la Grande Muraglia. Sarà estremamente affascinante». P. «Diverso dalle grandi competizioni che non prevedono salite lunghe. Più che l’inquinamento (percorrendo grandi distanze correremo più fuori che in Pechino) mi preoccupa il gran caldo. Sarà difficile alimentarsi durante la gara». Giacinto Bevilacqua A REVINE LE PROVE DI PECHINO Tricolori di triathlon proprio una Prealpi TriathÈ lon Fest. Sabato 2 e domenica 3 sulle sponde dei laghi di Re- ma delle vacanze in occasione dell’ultima serata di arrampicata, organizza l’anguriata, giovedì 7 agosto. Gli istruttori della scuola Le maisandre sono a disposizione per chi vuole provare ad arrampicarsi. Tutto questo dalle 19.30 alle 23. Il Cai di Sacile propone per domenica 24 l’uscita alla Pala d’Altei nella Pedemontana pordenonese. Mara Campaner vine e di Tarzo il triathlon la farà da padrone proponendo due campionati italiani, la Coppa Italia giovani e gare non competitive. Il tutto in un’atmosfera particolare quali le prove generali delle Olimpiadi. In gara, infatti, ci saranno i migliori atleti azzurri che sullo sfondo avranno il traguardo olimpico (il triathlon gareggerà a Pechino il 18 e 19 agosto). Il programma dell’importante due giorni, organizzata dalla Silca Ultralite, prevede come sipario di apertura, sabato alle 12.30, il campionato italiano individuale élite, militare e interforze su distanza olimpica. Si tratta della gara più prestigiosa nel panorama delle multidiscipline e costituirà l’ul- Festa grande anche alla Marenese grazie al titolo tricolore di categoria B conquistato dalla terna composta da Mario Pasqualetto, Roberto Magnan e Walter Olivato. Mai nessuna formazione veneta ci era riuscita prima. timo test agonistico per gli azzurri che due settimane dopo saranno impegnati a Pechino. Una gara che godrà di una sintesi di un’ora su Raitre, alle 16 di sabato. Dopo l’assegnazione delle maglie tricolori, a partire dalle 17.30, faranno passerella ai laghi di Revine e Tarzo i talenti del neocampioni tricolori. Fra gli open sono svettati Marco Coledan della Trevigiani Dynamon nell’inseguimento individuale, Davide Cimolai, Gianni Da Ros, Jacopo Guarnieri, Elia Viviani e Alex Buttazzoni della Marchiol Emisfero Liquigas Site nell’inseguimento a squadre, ancora Buttazzoni nella corsa a punti e nell’americana, Guarnieri anche nell’americana e Cimolai nell’omnium. Fra le donne junior si sono distinte Giorgia Marchesin della Cicli Zanella Piemme Safi nella corsa a punti e nell’inseguimento a squadre e Valentina Dal Bon della Verso L’Iride nello scratch. La società coneglianese ha festeggiato anche il tricolore dell’elite Laura Doria nell’inseguimento a squadre. triathlon di domani. Sarà la volta, infatti, di una prova della Coppa Italia Giovani sulla distanza supersprint (400 metri di nuoto, 10 chilometri di ciclismo, 2,5 chilometri di podismo). In gara scenderanno molti tra gli under 20 più promettenti nell’orizzonte del triathlon azzurro. Domenica 3 si aprirà, alle 9.15, con i campionati italiani a squadre. Una gara di staffetta sulla distanza sprint (250 metri di nuoto, 7 chilometri di ciclismo, 2 chilometri di podismo) che incoronerà le migliori società. Seguiranno, alle 12, la terza prova del circuito giovanile Estateinsieme, con gare di minitriathlon e triathlon Kids riservate agli atleti dagli 8 ai 15 anni, e, a partire dalle 14.30, il classico Prealpi Triathlon Sprint (750 metri di nuoto, 20 chilometri di ciclismo, 5 chilometri di podismo), prova che vedrà al via moltissimi atleti di livello amatoriale. Da non snobbare gli eventi collaterali di sabato come la 2ª Notturna dei Laghi, marcia aperta a tutti sulla distanza di 7 chilometri, e alle 23, lo spettacolo pirotecnico. 41 editoriale di Quarta L ’ Pagina del numero scorso de L’Azione af- PUNTI DI VISTA DIVERSI SU POTERI E COMPETENZE DATI DALLE LEGGI AI PRIMI CITTADINI Parlano i sindaci Bonotto (Vazzola): “Più potere, ma solo in teoria” ersonalmente, credo di poter parlare dell’argomento proprio per l’esperienza che, pur nella mia non proprio lunga esperienza di amministratore comunale, ho comunque acquisito; infatti, ho ricoperto il ruolo di vice sindaco dal ’90 al ’95 e, dopo un decennio dedicato al volontariato Avis, dal 2004 sto facendo l’esperienza di sindaco del mio paese. Posso quindi dire di aver visto l’operare del sindaco ante e post riforma e la prima cosa che mi vien da dire è che il maggior potere dei primi cittadini è più teorico che pratico. Anzi, se si tiene presente che molti degli atti che prima venivano firmati dal sindaco ora sono sottoscritti, per conto del comune, dai responsabili di servizio, è facile dedurre addirittura il contrario. Venendo all’esternalizzazione di molti servizi ad enti sovracomunali, sottolineerei che in buona parte accadeva anche prima. Ritengo peraltro che questa sia una scelta condivisibile perché sarebbe di fatto impossibile, e comunque meno razionale, se tali servizi venissero gestiti dai piccoli comuni singolarmente. Quello che, a mio modo di vedere, manca è una strategia comune, o meglio l’attuale pratica impossibilità di “far squadra” e di prendere quindi decisioni pienamente condivise; in tali enti, i comuni più piccoli si trovano ad avere un peso contrattuale irrilevante e, di conseguenza, sono spesso costretti a prendere atto di quello che hanno già deciso gli amministratori di pochi comuni con maggior popolazione perché, ovviamente come è giusto che sia, non si vota per capi, ma ogni comune ha un voto con un peso proporzionale ai propri abitanti. Quella che manca in tali circostanze è la presenza dei partiti nel senso puro e positivo del termine; da un lato, perché più di un’amministrazione è espressione di liste civiche e quindi non si riconosce in un partito in particolare, dall’altro perché, almeno è una mia impressione, attualmente nel nostro territorio solo la Lega ha un efficace coordinamento. In tal senso credo sarebbe oltremodo utile alle nostre amministrazioni che si tornasse seriamente a far scuola di politica, quella politica con la P maiuscola che aiuta i giovani a crescere P Maurizio Bonotto con il senso del bene comune e a formare quindi amministratori che agiscano di conseguenza. Quella politica onesta che sappia essere al contempo di indirizzo per i singoli amministratori (in primis i sindaci che non devono sentirsi dei piccoli Ras del loro territorio) e di controllo sull’azione degli stessi. Infine, vorrei evidenziare il problema concreto con il quale mi sono trovato a combattere in questi anni, che è quello della certezza delle risorse. Si sa bene infatti che tutti i poteri di questo mondo valgono ben poco se poi non si ha il “quantum” necessario. E invece, oltre ad aver poche risorse, ci siam trovati ogni anno a fare i conti con regole diverse. Esce una finanziaria e, con qualche inevitabile sa- crificio, ti adegui e ricrei un equilibrio di bilancio e fai il tuo bel programma triennale, come peraltro è previsto dalla normativa sugli enti locali. Sennonché, l’anno successivo, ormai inevitabilmente, ti trovi con regole diverse che ti obbligano ad invertire nuovamente rotta. Certo è che questi continui cambiamenti non aiutano nella propria attività di programmazione; si è costretti, per certi versi, a navigare a vista, aspettando quello che di nuovo uscirà, e sperando che non porti particolari stravolgimenti in negativo. L’auspicato federalismo, nella cui direzione va anche la proposta dei sindaci di ottenere il 20% dell’Irpef, dovrebbe riuscire a risolvere tale problema, e sarebbe semplicemente la concretizzazione di quanto recita la nostra Costituzione che, all’articolo 114, comma 1º così recita “la Repubblica è costituita dai comuni, dalle province... dalle regioni e dallo Stato”. Come appare evidente i comuni hanno pari dignità, almeno sulla carta, degli altri enti territoriali, e allora perché dobbiamo continuare a sentirci dei sudditi, o peggio dei mendicanti che vanno a chiedere l’elemosina? Maurizio Bonotto Sindaco di Vazzola frontava una riflessione sulle competenze dei sindaci di oggi, divisi tra amministrazione comunale ed enti sovracomunali, nei quali spesso sono alle prese con problematiche e tematiche di cui non possono avere l’adeguata competenza. Sul tema intervengono tre sindaci: Bonotto di Vazzola, Scottà di Vittorio Veneto, Barazza di Cappella Maggiore. Scottà (Vittorio): “Oggi c’è più trasparenza” o letto con una certa “sorH presa” (stante l’autorevolezza della testata e la sua “mission”) ed interesse l’articolo relativo alle valutazioni sulle conseguenze della riforma, dall’elezione diretta del sindaco all’accumularsi di nuove competenze, ivi comprese quelle a carattere sovracomunale, e così, di primo acchito, ritengo le problematiche emerse degne di poter essere oggetto di un dibattito tra amministratori. Lancio anzi questa proposta, perché secondo me potrebbero emergere anche risvolti interessanti dagli accenni di riflessione disseminati e riportati nel servizio. In realtà la nuova gestione non si è tradotta in altrettanti benefici per i primi cittadini: in realtà è tutto come prima. All’aumento delle responsabilità non corrisponde l’aumento delle risorse. Il cambiamento di ruoli tuttavia ha portato una novità certa: oggi, e sottolineo oggi, c’è sicuramente una maggiore trasparenza nei confronti dei cittadini. Al punto che, nonostante si parli di svilimento delle opposizioni, mai come in questi anni qualcuno approfitta di questo, della trasparenza, estrapolando solo dati numerici dell’operato amministrativo e tralasciando scientemente l’idea ammini- Barazza (Cappella): “Tagliare non ha senso” ell’accogliere l’invito de L’AN zione rilevo che il vero problema di oggi non è “più o meno poteri ai sindaci”, bensì la mancanza di una vera proposta di riorganizzazione e razionalizzazione degli enti locali. E ciò in considerazione delle sempre più scarse risorse pubbliche e dell’aumento, sia quantitativo che qualitativo, dei bisogni dei cittadini. Cappella Maggiore è uno dei 6 mila piccoli comuni (con meno di 5000 abitanti) che coprono gran parte del territorio italiano. E tuttavia se piccolo è bello per tanti aspetti (ad esempio il più accentuato senso di comunità, la vivibilità ambientale, eccetera), lo è meno per altri (minori risorse umane/finanziarie e minori opportunità per servizi oggi fondamentali come il trasporto pubblico o la banda larga, solo per fare degli esempi). La soluzione non può essere tagliare i trasferimenti sul presupposto che i comuni sono comunque e sempre spreconi o bloccare indiscriminatamente le Mariarosa Barazza assunzioni, impedendo così di dare servizi essenziali ai cittadini (Cappella, pur avendo i fondi per tenere due vigili, per effetto del decreto Tremonti non può assumerne neanche uno sino al 2009!). È contraddittorio dare più poteri ai sindaci e poi togliere loro le risorse per esercitarli. O meglio, è solo una presa in giro dei cittadini. In un quadro europeo in cui l’Unione assegna i propri finanziamenti solo a progetti che coinvolgono aree vaste non si può più pensare e agire da soli. Né basta lasciare alla lungimiranza dei sin- daci la creazione di forme aggregative o di gestione convenzionata di servizi. È evidente che va ridisegnato il sistema istituzionale delle autonomie locali, magari semplificandolo attraverso l’eliminazione degli enti la cui presenza non si giustifica in un’ottica costi-benefici. Bisognerebbe poi chiedersi perché sono rimaste sulla carta le unioni tra comuni e, forse, si potrebbe cominciare dando più trasferimenti a chi si aggrega. Nel frattempo, tuttavia, la miglior proposta in campo è quella della compartecipazione dei comuni al 20% dell’Irpef. Essa permetterebbe di trattenere sul territorio parte delle tasse e di correggere un sistema iniquo di suddivisione delle risorse statali. Oggi, infatti, il meccanismo di determinazione dei trasferimenti premia chi in passato ha speso di più e penalizza i comuni, come i nostri, che meglio hanno saputo utilizzare le loro risorse. Per questo, io a Roma il 1º ottobre ci sarò! Mariarosa Barazza Sindaco di Cappella Maggiore Giancarlo Scottà strativa generale del progetto che li supporta, per farne oggetto di polemica e critica, politica o personale. Non mancano i casi, anche da noi. Ma la massima trasparenza è un bene: tutti intervengono su tutto, punti e virgole compresi; dobbiamo essere contenti che tutti siano a conoscenza di come si opera e delle difficoltà che si incontrano, è l’essenza della democrazia. Anni fa la politica, intesa come attività amministrativa, era molto più blindata, c’era meno dialogo con la cittadinanza, la distanza era enorme. Si faceva nelle segrete stanze dei partiti e in forma meno nobile nelle loro segreterie. Ma tanto il semplice cittadino non lo sapeva. Credo che a cominciare dalla Lega Nord sia stato avviato un rapporto molto più stretto con la base, che si è rivelato poi vincente per le amministrazioni di ogni colore dei nostri paesi, dove al contrario di prima, si è dato spazio alla politica del fare. Dove si può anche sbagliare; ma noi sindaci non siamo tutti economisti e avvocati, gli aspetti tecnici nei comuni o negli enti sovracomunali dobbiamo lasciarli proprio ai tecnici, che devono prendersi le loro responsabilità: noi dobbiamo amministrare e fare il bene dei cittadini, non possiamo star lì a combattere con cavilli, ma dare le linee politiche da seguire, nella convinzione che siano valide e concrete, per tutti. Giancarlo Scottà Sindaco di Vittorio Veneto Potete inviare le vostre LETTERE AL DIRETTORE per posta elettronica all’indirizzo: [email protected] per posta all’indirizzo: L’Azione - via Jacopo Stella, 8 31029 Vittorio Veneto oppure per fax allo 0438.555437 42 Lettere / Interventi VOLONTARIATO A LA NOSTRA FAMIGLIA Quanti regali dai bimbi! straordinariamente be“queste Fneareparole le cose ordinarie”. Sono di don Luigi Monza uno degli insegnamenti che porterò con me al termine dell’esperienza di servizio di volontariato con i bambini della scuola elementare presso La Nostra Famiglia di Conegliano. Aprire gli occhi e il cuore sulla gioia che si prova condividendo un sorriso o banale gesto quotidiano; riscoprire l’importanza della solidarietà e della gratuità; apprezzare l’immensa e non scontata realtà di aver avuto in dono un corpo sano e una salute non cagionevole: ecco alcuni tra i tanti “regali” donatimi dai bambini e dagli operatori che ho conosciu- 3 agosto 2008 to. Sono convinta che nulla accada “per caso” e quindi non è “per caso” che qualche mese fa i miei occhi si siano fermati su un trafiletto del settimanale diocesano L’Azione nel quale si riportava la notizia che La Nostra Famiglia cercava giovani disposti a vivere un periodo di volontariato durante l’estate. E non è “per caso” che questo annuncio sia andato a risvegliare in me quel pensiero di fare concretamente del bene agli altri, di mettermi in discussione e di dedicare una parte, seppur minima, del- Accettiamo la sofferenza S non chiama i testimoni, lo fa all’insaputa di tutti, ma quando lo dice a tutti significa che intende caricare sugli altri una parte della responsabilità delle sue scelte, oppure vuole dire loro che glielo impediscano. Io credo che il signor Ravasin appartenga a questi ultimi. Al coro dei favorevoli delle rivendicazioni del signor Ravasin desidero solo ricordare che non ho mai sentito una mamma di un ragazzo dalla diagnosi infausta preferire per lui la morte piuttosto che la sofferenza. Ho sentito invece mamme di ragazzi in salute dire che preferirebbero per il loro figlio la morte pur di non vederlo condannato alla sofferenza. Ma da una parte però c’è un figlio malato e una mamma che si dedica a lui con tanta tenerezza e dall’altra, per fortuna, non c’è un figlio malato e i modi di dire restano solo modi di dire. Si ha l’impressione però che ai nostri giorni la sofferenza non sia più accettata, ma non tanto la nostra, piuttosto quella degli altri, perché LA CHIUSURA DEL VERDI Le colpe dei vittoriesi i sembra che gli interventi M sulla chiusura del Verdi abbiano finora sostenuto che la gestione della multisala non ha fatto abbastanza per stimolare il pubblico vittoriese. Pur concordando sul fatto che forse si poteva fare di più e che negli ultimi anni il punto debole di ogni iniziativa è stata la mancanza di una campagna pubblicitaria ben orchestrata, credo che la tesi vada capovolta. Nei primi anni la Furlan Cinema e Teatri non si è limitata a fare una programmazione dei film in uscita, ha organizzato i mercoledì e giovedì d’essai, e ha proposto rassegne di film scelti dai festival internazionali il lunedì sera. Inoltre, con il contributo dell’amministrazione comunale, ha realizzato una stagione teatrale e tentato una serie di concerti classici. La prima ha avuto un certo successo ed è continuata per anni, la seconda si è rivelata un fallimento totale: circa 150 spettatori a concerto. Più o meno è quello che succede anche adesso al teatro Da Ponte, che però è gestito da Teatri Spa, con i finanziamenti della Fondazione Cassamarca. Ora, lo so che può sembrare una digressione, ma sono anni che mi tormentano alcune domande: 1) com’è che in una città nella quale operano da anni diverse scuole di musica (la Corelli da oltre quaranta) non si è formato un pubblico disposto a pagare il biglietto per sentire bravi concertisti (se la serata è gratis, la sala è spesso piena)? 2) com’è che ci sono tanti vittoriesi che fanno abbonamenti ai concerti della Fenice a Venezia, che sono disposti a seguono i loro beniamini fino in capo al mondo, ma poi ignorano quello che succede in città? Considerazioni simili si possono fare per la prosa e il cinema. È per questo che ho l’impressione che la domanda a cui bisognerebbe cercare di rispondere adesso sia: la città ha risposto in maniera adeguata agli stimoli che le sono arrivati dal Verdi? Anche negli anni in cui per en- tusiasmo e dell’energia dei piccoli che ho conosciuto a La Nostra Famiglia, della loro gioia di vivere e del loro coraggio. Come spesso si dice, ma non è retorica, donare qualcosa agli altri comporta un guadagno ben più alto dell’eventuale rinuncia effettuata. E così è stato anche per me: non ho rinunciato ad alcuni giorni di vacanza ma ho avuto la possibilità di ricevere in dono straordinari, seppur ordinari, insegnamenti di vita. Emanuela SFRUTTAMENTO DIETRO AL PROGRESSO IL CASO DEL SIGNOR RAVASIN ono colpito dai messaggi inviati a Il Gazzettino da una parte dell’opinione pubblica che solidarizza per le scelte del signor Ravasin, persona malata che chiede di non essere alimentata artificialmente qualora non fosse più in grado di deglutire e dove gli si augura di concludere la sua vita terrena con delle scelte personali che io non condivido. Ma soprattutto vorrei dire al signor Ravasin che non può chiedere ad altra persona di collaborare per lasciarlo morire, perché ognuno di noi è chiamato per aiutare a vivere e se lui ha deciso di morire lo deve fare all’insaputa di tutti, in quanto ogni persona che ha senso civico sentirà il dovere di impedirglielo. La sua richiesta, o il suo testamento biologico che si voglia dire, sembra più un grido di aiuto a vivere che una richiesta di chiudere con questo mondo. Ma se veramente questa fosse la sua scelta, sarà sufficiente che egli si ritiri in casa propria e non chiami né parenti né medici. Una persona che vuole suicidarsi le mie vacanze ad un’esperienza di impegno, responsabilità e anche fatica. E non è “per caso” che io, insegnante di lettere in una scuola media e in una scuola superiore locali, sia stata catapultata a confrontarmi con bambini meno fortunati dei miei alunni, ma spesso molto più sereni e gioiosi di loro, nonostante tutte le difficoltà che sono costretti a superare. Questo bagaglio mi sarà utilissimo anche quando, davanti ai miei alunni perfettamente sani e “firmati”, ma terribilmente già annoiati della vita, parlerò dell’en- la nostra sofferenza richiama l’altrui solidarietà che aiuta a sopportare e gratifica saperla condivisa, mentre la sofferenza degli altri richiede la nostra condivisione e questa significa per noi rinunce e anche sacrifici. Io posso anche cercare di capire che la sofferenza altrui possa generare talora sofferenza in chi è sano, ma perché ciò non accada devo proprio eliminare il sofferente? Enzo Perin Direttore Casa Fenzi Conegliano trare il sabato sera bisognava prenotare, si diceva che la maggioranza degli spettatori venisse da fuori. A conferma, la vendita dei biglietti è calata dopo l’apertura del multiplex di Silea. Quando poi è arrivato il Méliès a Conegliano, bastava ascoltare gli amici che c’erano stati per capire che la colpa maggiore del Verdi era di non essere più di moda. Non voglio entrare nel merito della scomodità delle poltrone o dei parcheggi (o della frequenza delle multe), vorrei solo far notare che un confronto obiettivo tra le programmazioni non può che constatare che i titoli dei film erano quasi sempre identici a quelli del Méliès. Inoltre credo che sia giusto ricordare che molti cittadini hanno firmato la petizione che chiedeva di non chiudere la multisala due anni fa: poi che cosa è successo? perché non l’hanno frequentata? Per essere “la città del benestare”, come suggerisce il nome della nuova associazione dell’Ascom, mi sembra che, con questa nuova chiusura, Vittorio Veneto presenti un panorama culturale piuttosto deprimente. Gianfranco Da Re Vittorio Veneto I segreti dell’iPhone diventato in pochi giorni l’ogÈ getto del desiderio di giovani, e non, di tutto il mondo. Il primo giorno della sua vendita ci sono state migliaia di persone che, per essere sicure di acquisirlo, hanno bivaccato per ore davanti ai negozi. Nei primi tre giorni di commercializzazione il prodotto, un iPhone di terza generazione, è stato venduto in oltre un milione di esemplari e, nonostante il suo costo non certo “leggero”, dopo 10 giorni le scorte erano esaurite. Il nuovo gioiello tecnologico offerto dalla Apple promette meraviglie (...) Quello che nessuno dice è che il nuovo iPhone viene assemblato nella fabbrica-fortezza cinese di Longhua, dove vivono 270 mila abitanti lavoratori. Come ha denunciato il settimanale Vita, più di mille guardie armate presidiano l’enorme fabbrica dove gli operai lavorano più di 60 ore settimanali per un salario di circa 50 euro. Ma in fondo la realizzazione pratica del nuovo super-telefonino non è che l’ultima tappa di un lungo cammino caratterizzato da al- In chiesa a pagamento P er quanto ne sappia dovrebbero essere in vigore in diocesi delle direttive relative a manifestazioni nelle chiese. Rilevo con sorpresa ed amarezza che tali disposizioni sono state completamente disattese all’Abbazia di Follina sabato 12 luglio. È inammissibile che una chiesa aperta sia riservata e accessibile esclusivamente a chi può permettersi di pagare un biglietto d’ingresso di 50 euro. Tale era il costo per chi accedeva alla Basilica per seguire l’esibizione del violinista Huto Ughi. È stata una manifestazione mondana che a mio avviso non poteva essere ospitata in una Basilica per soddisfare il desiderio e non ultimo l’interesse di qualcuno. L’incasso, secondo un mio modesto calcolo molto significativo, da qualche parte sarà finito. Ma forse è finito in beneficenza ed allora in questo caso va bene trasgredire le regole. Il fine giustifica il mezzo, anche se per qualche ora il Signore è sfrattato dalla sua sacra dimora. Giuseppe Farrò tre e ben più gravi violazioni umane. Tutto ha inizio in Africa nelle foreste della Repubblica Democratica del Congo dove viene estratto il coltan, il minerale indispensabile per produrre i telefonini. La regione, che grazie a questo minerale, ma anche a diamanti, oro, legname pregiato, è potenzialmente una delle più ricche al mondo, in realtà da oltre dieci anni è precipitata in una terribile spirale di guerra e violenza. L’immensa ricchezza derivante dallo sfruttamento del coltan finisce nelle tasche delle multinazionali e dei “signori della guerra”, che da anni stanno mettendo a ferro e fuoco quelle regioni, mentre la popolazione locale ne ha ricavato finora solo la tragica morte (volutamente?) dimenticata dal mondo, di oltre 2 milioni di persone. Ma non mancano neppure i problemi dall’altra parte della barricata, cioè quella dei consumatori. Dagli alti costi dei vari servizi, che spesso fanno saltare i bilanci familiari, alla sempre più grave dipendenza dall’utilizzo di queste meraviglie ma anche “diavolerie” tecnologiche. Alcuni giovani sono stati recentemente ricoverati in ospedale per delle vere e proprie crisi da astinenza da telefonino. Basta che “manchi campo” o che si esauriscano le pile per creare angoscia, depressione, senso di soffocamento, tachicardia. Secondo i medici si tratta di un fenomeno del tutto simile alla dipendenza causata da alcol, droga, videogiochi. Certo oggi rinunciare al telefonino è (quasi) impossibile. Ma affinché questo non diventi un nuovo strumento di discriminazione sociale e indirettamente di sfruttamento economico è necessario che la straordinaria possibilità di collegarsi con il mondo intero vada di pari passo con l’impegno nella edificazione di una società più giusta per tutti. Piergiorgio Da Rold Associazione gruppi Insieme si può Belluno Potete inviare le vostre LETTERE AL DIRETTORE per posta elettronica all’indirizzo: [email protected] per posta all’indirizzo: L’Azione - via Jacopo Stella, 8 31029 Vittorio Veneto oppure per fax allo 0438.555437