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Intervista all’Avv. Maurizio Cardona Presidente dell’Associazione DiAction ed alla Dott.ssa Caterina Signa, Vicepresidente DiAction sul tema “le truffe sentimentali” a cura di Daniela Cavallini Daniela Cavallini: Bentornato Avv. Cardona e benvenuta Dott.ssa Signa. Innanzitutto grazie per questa vostra iniziativa. Non posso che apprezzare la sintonia professionale che ci unisce nell’unico obiettivo di diffondere preziose informazioni. Avv. Maurizio Cardona – Dott.ssa Caterina Signa: Grazie a lei. E’ importante divulgare il più possibile informazioni a tutela delle persone. Daniela Cavallini: Avv. Cardona, come abbiamo anticipato nella presentazione del precedente articolo sopracitato, l’Associazione DiAction, si occupa anche di “truffe sentimentali”, fenomeno di portata dilagante. Ma cosa si intende per “truffe sentimentali” o “romance scam”? Avv. Maurizio Cardona: Le “truffe sentimentali”, conosciute a livello internazionale come “romance scam”, rappresentano un fenomeno ad ampia e progressiva diffusione. Si tratta di un particolare tipo di raggiro realizzato attraverso l’uso e l’abuso dei sentimenti, ossia approfittando della buona fede, della sensibilità, del bisogno di affetto e di amore delle persone prese di mira. I soggetti che mettono in atto questo tipo di truffa sono particolarmente abili nel sedurre, manipolare e raggirare le loro vittime, facendo loro credere di essere accettate ed amate, sono esperti nel fare in modo che si sviluppi nelle malcapitate o nei malcapitati un senso di appartenenza e fiducia, che essi utilizzano in modo strategico allo scopo di ottenere benefici economici, sessuali, di carriera, di status ecc. Daniela Cavallini: Dott.ssa Signa, stiamo parlando del caso Rosboch? Dott.ssa Caterina Signa: Certamente si, ma non solo. Quello della professoressa Gloria Rosboch, uccisa dopo una sottrazione ai suoi danni di ingenti somme di denaro attraverso false promesse ed inganni, è certamente il caso più emblematico e mostra come il fenomeno delle truffe sentimentali non vada trascurato. In realtà, di fatti di cronaca come questi ce ne sono tanti, solo che non finiscono sui giornali. Purtroppo ancora oggi accade che esso venga trattato con ironia e superficialità. Come se si trattasse di questioni di poco conto, che quasi fanno sorridere, ma purtroppo non è così. Tra le vicende di questo tipo spesso si nascondono veri e propri delinquenti se non addirittura organizzazioni criminali… ne citiamo una per tutte, quella conosciuta come “Nigerian Drops”, che ha dato vita alla cosiddetta “truffa del principe Azzurro” a cui hanno lavorato di concerto FBI, Europol e Guardia di Finanza. La cosa più grave è che per le vittime il prezzo da pagare è per la maggior parte delle volte duplice, materiale e psicologico, e talvolta irreversibile. Proprio per questo sarebbe opportuna una forma di prevenzione attenta e preparata su questi temi, con diversi specialisti pronti ad intervenire in modo tempestivo mettendo al centro la PERSONA e la sua storia. Uno degli obiettivi di DiAction è anche quello di offrire informazioni e supporto in casi di questo tipo. Daniela Cavallini: Dott.ssa Signa la percezione dell’amore – ricevuto e donato – è soggettiva. Pertanto, come si può identificare l’inganno in un sentimento così intimo? Dott.ssa Caterina Signa: In effetti questo particolare tipo di truffa, accanto agli aspetti giuridici e tecnici, vede coinvolti aspetti di percezione soggettiva, vissuti personali, e tocca innumerevoli sfumature legate alle emozioni ed ai sentimenti. Non a caso, per analizzare il fenomeno, abbiamo deciso di unire le forze, cercando di mettere in campo le nostre rispettive competenze, da quella legale a quella psicologica, traendo aiuto dalle informazioni che ci arrivano dalle neuroscienze. Cercare di comprendere “il nemico” è il primo passo da fare per affrontarlo in modo consapevole ed efficace. Per rispondere alla sua domanda, dobbiamo innanzitutto dire che identificare l’inganno è tutt’altro che semplice. Diciamo che il truffatore sentimentale tende spesso a spostare l’attenzione da sé, ad eludere discorsi personali, ad evitare di presentare alla vittima i suoi amici ed i suoi familiari. Ciò, al contempo, dà alla vittima l’illusione di sentirsi al centro dell’attenzione e permette a chi inganna di dare poche informazioni che lo riguardano. Viceversa, qualora lo faccia, occorre prestarvi molta attenzione, individuare le incongruenze, le piccole e ripetute contraddizioni tra parole e atteggiamenti, le dissonanze tra ciò che un truffatore dice e come si comporta. Ci sono tanti piccoli indicatori che emergono nel quotidiano e che molto spesso le vittime tendono a non vedere. Spesso la tendenza è di accantonare le “note stonate” per focalizzarsi sul sogno, sulla fiaba che si ha in mente. Per ciò che riguarda eventuali adescamenti avvenuti attraverso i social, accade spesso che ci siano - anche in questo caso - incongruenze. Prendendo ad esempio il noto social network “Facebook”, sono numerosi i profili falsi detti “fake”, utilizzati per prendere contatto ed in seguito manipolare le vittime. Daniela Cavallini: Com’ è possibile individuarli? Quali sono i segnali che dovrebbero suggerire di essere in contatto con un profilo virtuale falso (fake)? Dott.ssa Caterina Signa: Ci sono alcune piccole accortezze: ad esempio verificare se abbiamo amicizie in comune con il profilo sospetto che ci ha contattati, interrogarci sulla ragione per cui questa persona è stata spinta a contattare proprio noi, leggere con attenzione i commenti ai vari post, che di solito sono piuttosto pochi, verificarne l’appartenenza ecc.. Come dicevamo in molti casi le foto di questi profili sono rubate a soggetti ignari, essi stessi vittime. In questo caso alla richiesta di incontrarsi di persona il presunto truffatore tende ad addurre scuse o a rimandare all’infinito. Ancora, deve scattare il campanello d’allarme quando, una volta ottenuta la fiducia della vittima, arrivano richieste, più frequentemente di denaro, per sopperire ai costi di cure indispensabili causa improvvise malattie, per saldare un debito improrogabile ecc.. L’imperativo è segnalare. Non dimentichiamo che chi assume una falsa identità incorre nel reato di sostituzione di persona e dietro ai fake si cela un’ampia gamma di reati, dal furto d’identità alla diffamazione, dalla lesione della privacy a messaggi contenenti minacce. Daniela Cavallini: Si parla spesso di malvagità maschile, agita su donne – mature, ricche e sole - “innamorate dell’amore”, tuttavia vi sono anche uomini vittime di raggiri sentimentali escogitati da femmine – indegne di essere definite Donne - prive di scrupoli. Quali sono le caratteristiche più frequenti riscontrabili nelle vittime? Dott.ssa Caterina Signa: Diciamo che secondo le statistiche, per lo più americane, le vittime sono soprattutto donne, al di sopra dei 40 anni. I dati citati dalla NBC News (maggio 2015) ci dicono che la romance scam è alla base del 10% del denaro perso per frodi on line e le donne dai 50 anni in su sono quelle che subiscono il 61% di queste perdite. Tuttavia non esiste il perfetto identikit delle vittime, siano esse donne o uomini. Abbiamo uomini soli, abbindolati da sedicenti fanciulle dall’aspetto bellissimo e viceversa donne alla ricerca del principe azzurro e di un riscatto di vita. Il minimo comune denominatore è la fiducia, un vissuto che fa parte dei nostri bisogni primordiali. Abbiamo bisogno di fidarci… e la fiducia apre le porte alle corde emotive che anche dal punto di vista neurofisiologico si trovano in aree del cervello arcaiche, “al di sotto” della soglia della razionalità e della comprensione logica. La fiducia consente l’apertura verso gli altri, con essa accettiamo il rischio di esporci e ci rendiamo vulnerabili. Non va dimenticato inoltre che coloro che mettono in atto truffe sentimentali sono veri e propri professionisti, che per attitudine ed opportunismo sviluppano capacità sottili di riconoscimento dei bisogni della vittima prescelta… In sostanza ci dicono quello che vorremmo sentirci dire, appaiono come il nostro ideale… e, come disse Gandhi: “la propensione dell’uomo ad ingannare se stesso è immensamente superiore alla sua capacità di ingannare il prossimo” Daniela Cavallini: Avv. Cardona, seppur apparentemente molto labile il confine tra amore reale e ipocrita – “tu non sai quanto ti amo”- è solo una delle dichiarazioni più note. Individuato l’inganno, è possibile riscontrare tutela giuridica qualora la vittima si trovi coinvolta in una truffa del genere? Avv. Maurizio Cardona: Malgrado negli Stati Uniti da tempo siano state istituite unità operative speciali per contrastare la romance scam e se ne occupi la stessa FBI, nel nostro paese permane ancora oggi una sorta riserva rispetto a questo argomento. In molti casi viene sottovalutato e trattato con una sorta di divertito distacco secondo un filone di pensiero che risponde a considerazioni quali “era evidente…” “te lo sei voluto/a”. In un momento storico in cui si tende a depenalizzare e a non perseguire determinati reati, per tutta una serie di ragioni, una seria attività di politica criminale non dovrebbe sottovalutare il fenomeno, sia gli episodi legati a semplici criminali “fai da te”, che comunque sono un numero impressionante, sia considerando le vere e proprie organizzazioni. Va detto che dal punto di vista giuridico la questione è estremamente complicata. Diciamo subito che non è espressamente previsto il reato di truffa sentimentale. Esiste la truffa ed è all’interno di questo reato che la romance scam può essere perseguita. Provare una truffa sentimentale non è facile poiché le condotte umane di relazione sono molto complesse. Occorre infatti provare la sussistenza di tutti gli elementi costitutivi della truffa e cioè gli artifici o i raggiri, ed anche la volontà di ingannare la vittima al fine di ottenere un ingiusto profitto. Occorre poi dimostrare il nesso causale tra i fatti e che non si tratta piuttosto di un “autoinganno” o di un “do ut des”, ossia di un semplice scambio tra le parti. Quello che si può dire è che anche quando non ci troviamo di fronte a delle vere e proprie fattispecie integranti il reato di truffa in ogni caso siamo di fronte a forme di condotte effettivamente truffaldine che possono essere perseguite anche attraverso l’integrazione di altri reati, come la “sostituzione di persona”, l’ “appropriazione indebita”, la “circonvenzione di persone incapaci”. Esistono tuttavia casi in cui è stato attribuito rilievo giuridico all’inganno sentimentale, soprattutto in ragione della particolare sensibilità del giudice chiamato in causa. In alcuni casi le vittime hanno ottenuto la restituzione delle somme di denaro e dei beni che erano stati donati nel tempo facendo leva sull’inganno sentimentale ritenendolo, quindi, un comportamento riprovevole alla coscienza collettiva. Anche la recente sentenza della Cassazione che ha trattato il caso di un uomo aveva mentito sul suo “status” giuridico di uomo divorziato può rientrare nella categoria delle “truffe sentimentali”. Aveva raccontato all’amante, dalla cui relazione era nato un figlio, di essere separato (costruendo ad arte un falso certificato di divorzio) ed in attesa di ottenere la nullità del matrimonio dalla Rota Romana, mentre in realtà, non solo non era separato, ma era sposato e con la moglie all’oscuro di tutto, in attesa della nascita di un bambino. La Suprema Corte ha condannato l’uomo configurando il reato di sostituzione di persona, reato che è sempre più di frequente con l’utilizzo delle nuove tecnologie e l’uso di falsi profili sui social network. Daniela Cavallini: E’ quindi sempre possibile ritenere giuridicamente rilevante e meritevole di tutela civile o penale la delusione, il cd “inganno sentimentale” e magari ottenere la restituzione di tutto quello che è stato in buona fede oggettivamente versato? Avv. Maurizio Cardona: Come dicevamo si tratta di situazioni intricate e in cui è difficile chiarire la posizione delle parti. Nel caso precedente ciò è avvenuto, mentre una recente sentenza del Tribunale di Milano ha negato la tutela penale ad una donna che aveva prestato circa 16000 euro ad un uomo con cui aveva intrattenuto una relazione sentimentale con la prospettazione e la rassicurazione di una futura vita insieme. Secondo i Giudici di Milano il reato di truffa, per quanto astrattamente ipotizzabile, non è di facile accertamento. Non è sufficiente la presenza della “nuda menzogna” per ottenere la tutela penale ma occorre una vera e propria condotta fraudolenta, perché se così non fosse, si rischierebbe di estendere eccessivamente la rilevanza penale a comportamenti molto comuni nelle relazioni di coppia che devono rimanere nell’ambito della sfera privata e sono pertanto immeritevoli di soggiacere alla sanzione penale. E’ importante dire che la percezione soggettiva dell’amore porta spesso ad una percezione soggettiva della truffa sentimentale, che non va confusa con lo spegnersi di un sentimento, con la naturale evoluzione di una relazione in un senso che non avremmo voluto. Oggi la cronaca è tristemente ricca di storie di donne barbaramente uccise dai loro compagni poiché essi non accettavano la fine del legame che li univa alle povere vittime. Purtroppo non siamo programmati ad accettare che le persone e le situazioni possano cambiare e che certi sentimenti possano spegnersi alla luce di questi cambiamenti. La tendenza è quella di leggervi un inganno, un torto e questo forte rancore, supportato probabilmente da uno scarso equilibrio psichico, può sfociare in una violenza inaudita. Crediamo che sarebbe davvero importante diffondere la cultura dell’educazione alle relazioni, che prevede anche l’accettazione della fine, il diritto di lasciarsi, l’aiutare, sin dall’infanzia, a gestire il cambiamento. Oggi ai bambini si insegna veramente di tutto, ci sono corsi per apprendere qualsiasi cosa ma c’è latitanza nell’educare alle relazioni e alla riflessione sull’altro, aspetto fondamentale per garantire una buona qualità di vita e, in senso più ampio, una società più civile. Andrebbero promosse reazioni costruttive e, dopo l’elaborazione della fine, la forza di ricominciare. Daniela Cavallini: Dottoressa Signa essere persone indegne non ha demarcazione, tuttavia, senza voler stigmatizzare, internet ed il mondo degli incontri virtuali, rappresentano un ulteriore fattore di rischio? Dott.ssa Caterina Signa: Internet rappresenta oggi uno strumento importantissimo di conoscenza ed un mezzo che porta ad eliminare tempi e distanze. Può essere tuttavia anche un’arma a doppio taglio. I dati sulle truffe romantiche ci dicono che la maggior parte di esse avviene attraverso l’utilizzo dei social media, in primis Facebook, ma anche Meetic, Twitter ed i numerosi siti di incontri. Si tratta di luoghi virtuali attraverso cui si moltiplica esponenzialmente la possibilità di contatto con altre persone. Rappresentano una vera e propria finestra sul mondo ed offrono anche a chi è timido la possibilità di interagire sotto la protezione dello schermo del pc. Molto spesso, però, non si tratta di protezione ma, piuttosto, di una calamita con cui truffatori e talvolta vere e proprie organizzazioni criminali approcciano le vittime designate. Addirittura alcuni studi dell’Università di Oxford mostrano come passare troppo tempo su internet produrrebbe cambiamenti a livello cerebrale che avrebbero come conseguenza un netto calo dell'attenzione ed il bisogno ottenere immediate gratificazioni, in sostanza una regressione ad uno "stadio infantile", caratteristico dei bambini piccoli, attratti da rumori e colori e dotati di scarse capacità attentive. Ci renderebbe cioè maggiormente attratti dagli specchietti per le allodole e meno critici. Anche per questo motivo internet andrebbe usato con cautela, facendo molta attenzione a non dare anzitempo troppe informazioni personali. E’ importante allenarsi a distinguere l’odore della puzza di bruciato cogliendo eventuali incoerenze che possono far pensare a qualcosa di anomalo. Daniela Cavallini: Come si dovrebbe agire se si avesse il sospetto di essere stati truffati? Dott.ssa Caterina Signa: In questo caso è fondamentale vincere la vergogna, sentimento che la fa da padrone in questo genere di vittime. Purtroppo ci si sente “stupidi”, si teme il giudizio delle persone di propria conoscenza ma anche delle Forze dell’Ordine che al contrario andrebbero coinvolte. Qualora la presunta truffa sia avvenuta on line è importante segnalare agli stessi social network ed ancor più ad associazioni che si occupano di queste tematiche e che possono offrire una tutela legale concreta e formata in questo ambito, unita ad un supporto mirato. E’ fondamentale tutelarsi rispetto a questi rischi poiché le conseguenze possono essere molto importanti. Come accennavamo, oltre ad eventuali danni economici, oggi diversi studi hanno dimostrato che spesso nella vittima venga compromessa in modo grave l’immagine di Sé e la capacità di fidarsi e relazionarsi, condizionando prepotentemente la sua vita successiva. Subire questo genere di danno porta ad essere un’altra persona: scoraggiata, più fragile, incapace di stabilire relazioni basate sulla fiducia. Daniela Cavallini: Avv. Cardona e Dott.ssa Signa, “prevenire è meglio che curare” – recita l’antico adagio – pertanto, quali consigli potete offrire in ottica preventiva? Avv. Maurizio Cardona – Dott.ssa Caterina Signa: Il primo passo è fare chiarezza, diffondere informazioni che comprendono aspetti giuridici e psicologici, così profondamente intersecati in questo tipo di raggiro. E’ fondamentale vincere il tabù di affrontare un tema considerato da molti frivolo perché è proprio questo atteggiamento che dà terreno fertile ai truffatori ed alle organizzazioni criminali. La conoscenza è un diritto fondamentale dell’uomo, un’arma di difesa ed è una forma di rispetto per noi stessi. Non si deve aver paura di conoscere e di segnalare: meglio una segnalazione inutile che una segnalazione mancata. Daniela Cavallini: Certo le informazioni che ci avete fornito in questa intervista sono tante e preziose. Vi ringrazio anche a nome dei lettori e conto sulla vostra disponibilità ad intervenire nuovamente.