Vetustà ed obsolescenza del parco tecnologico – soluzioni

Transcript

Vetustà ed obsolescenza del parco tecnologico – soluzioni
Vetustà ed obsolescenza del parco tecnologico – soluzioni innovative per la gestione e il rinnovo Alla luce del nuovo Codice degli Appalti e di nuovi strumenti finanziari disponibili sul Mercato vengono proposti modelli di gestione innovativa per una Sanità sostenibile e in evoluzione. La gestione ottimale e l’utilizzo sicuro e appropriato del parco tecnologico sanitario, sempre più diversificato e complesso, rappresentano un bisogno primario per tutte le strutture sanitarie. Alcuni fattori critici suggeriscono l’opportunità di un approccio innovativo, così da tornare a puntare sulla qualità, sull’efficacia e sull’efficienza del servizio. I punti fondamentali di criticità sono rappresentati da: invecchiamento e inadeguatezza delle apparecchiature sanitarie cambiamento dei modelli organizzativi in Sanità mancanza di finanziamenti Esaminiamo brevemente questi fattori. Invecchiamento e inadeguatezza delle apparecchiature sanitarie La crescente vetustà e obsolescenza del parco tecnologico sta compromettendo la capacità del SSN (Sistema Sanitario Nazionale) di soddisfare le esigenze di salute della popolazione. L’impiego di tecnologie antiquate e obsolete non rende conseguibili una vasta serie di risparmi che sono invece a portata di mano, anche nel caso dei contratti cosiddetti Full Risk a cui si aggiungono i costi degli interventi di adeguamento tecnologico o degli eventi straordinari. Ad esempio, in radiologia l’utilizzo di un apparecchio telecomandato vetusto e obsoleto comporta, rispetto ad un analogo apparecchio digitale di ultima generazione, dosi di radiazioni più alte impartite al paziente, immagini di minore qualità (contrasto – definizione), l’impossibilità di trasmettere le immagini in rete se non dopo la loro digitalizzazione. Come evidenziato sinteticamente nella tabella seguente, si evince che la situazione è estremamente preoccupante. Pagina 1 1
Età media (anni) del parco tecnologico sanitario installato al 31.12.2014 (DI) TECNOLOGIA PERIODO DI ADEGUATEZZA ITALIA TECNOLOGICA NORD CENTRO SUD/ ISOLE Mammografi Convenzionali 6 13,3 13,1 13,1 13,7 Mammografi Digitali 5 4,1 4,1 4,1 4 Sistemi Angiografici Convenzionali e Dig. 7 6,9 6,9 6,6 7,2 Ecografi 5 5,9 5,8 5,9 5,9 TC < 16 slices 7 7 7,8 6,1 7,9 TC >= 16 slices 7 5,8 5,6 6,3 5,6 N.A. 7,3 6,9 7,8 7,1 RMN Chiuse < 1,5 T 5 8,6 8,5 9 8,4 RMN Chiuse >= 1,5 T 5 6,4 5,7 7,4 6,1 PET (incluse PET/CT e PET/MR) 7 5,5 6,4 5,4 4,7 N.A. 9,4 9,9 9 9,4 Sistemi mobili ad Arco per chir. convenz. 7 11,6 11,7 10,9 11,9 Sistemi Mobili ad Arco per chirurgia dig. 7 3,8 4 3,5 4 Sistemi Radiografici Fissi Convenzionali 10 14,4 14,8 13,9 14 7 7 7 6,7 7,4 10 12,4 12,5 12,4 12,3 7 7,2 7,5 7,3 6,3 10 13,1 12,7 14,1 12,9 7 6,7 2 9,3 3 RMN Aperte (escluse dedicate) Gamma Camere per Medicina Nucleare Sistemi Radiografici Fissi Digitali Sistemi Telecomandati Convenzionali Sistemi Telecomandati Digitali Unità Mobili Radiografiche Convenzionali Unità Mobili Radiografiche Digitali Il parco tecnologico, a causa della sua inappropriatezza, non soddisfa le esigenze della popolazione; le strutture ospedaliere necessitano di tecnologie all’avanguardia, sempre più performanti e connesse in rete, mentre le strutture sanitarie sul territorio, a partire dai presidi di base e da quelli di I livello, necessitano di tecnologie diversificate e consolidate con il giusto grado di complessità tecnologica. Si assiste, invece, da un lato all’impossibilità (non solo per mancanza di fondi) di 1
Fonte: Centro Studi Assobiomedica, Il parco installato delle apparecchiature di Diagnostica per Immagini in Italia: lo stato dell’arte tra adeguatezza, obsolescenza e innovazione in un’ottica di sostenibilità del sistema, Novembre 2015. I dati sono disponibili anche suddivisi per aree Istat (Nord, Centro, Sud e Isole). Pagina 2 dotare le strutture di apparecchiature, costose ma necessarie, e dall’altro alla presenza di tecnologie di gamma troppo alta che assorbono eccessive risorse per la loro manutenzione e gestione. Livello d’inadeguatezza del parco tecnologico sanitario installato al 31.12.2014 (DI)​1 Il cambiamento dei modelli organizzativi in Sanità I nuovi modelli organizzativi della sanità vedono ormai tracciato un percorso che impatta fortemente con il tema degli investimenti tecnologici. Si avranno sempre più tecnologie biomediche di tipo diagnostico, mentre la terapia sarà sempre più ad appannaggio del “farma” con i nuovi orizzonti della medicina molecolare e dei farmaci personalizzati. Gli ospedali diventeranno il luogo d’elezione per la diagnosi e per la cura delle malattie in fase acuta e quelli ad altissima specializzazione richiederanno tecnologie sempre all'avanguardia, caratterizzate da una elevata flessibilità di utilizzo. Le strutture territoriali diventeranno invece il luogo d’elezione per le cure primarie, la prevenzione, la domiciliarità e tutte le altre attività di tipo assistenziale; tale forma di cura ed assistenza necessita di particolari Pagina 3 tecnologie di monitoraggio e controllo, di strumenti specifici di governo e coordinamento, dovendo assicurare l’accesso remoto da parte di più attori e l’interfacciamento in tempo reale con le strutture ospedaliere/specialistiche per consulti, referti o scambio di informazioni. Due parole in più sulla domiciliarità e sull’assistenza – spesso a carattere socio­sanitario: il trasferimento di intere categorie di pazienti (cronici) dall’ospedale al territorio, fino al proprio domicilio, impone specifiche e peculiari tecnologie. L’adozione di modelli organizzativi ed operativi ereditati dai contesti ospedalieri non garantisce l’uso ottimale delle risorse, obiettivo perseguibile, ad esempio, passando dal concetto di acquisizione del cespite a quello di utilizzo del bene più adeguato alla prestazione e per il tempo necessario alla stessa. La mancanza di finanziamenti Il fenomeno è ormai evidente in tutte le strutture sanitarie. La spending review e la mancanza di fondi specifici per gli investimenti in conto capitale hanno determinato e continuano a determinare l’impossibilità di svecchiare e ammodernare con continuità il parco tecnologico. Per effetto della revisione dei modelli clinici molto spesso il rinnovo di apparati coincide con la ristrutturazione o la riorganizzazione di un intero reparto/dipartimento se non con la necessità stessa di dotare tecnologicamente in modo adeguato i nuovi processi (si pensi alle Sale Operatorie, alla funzionalità della Diagnostica per Immagini, alla Domiciliarità). Tutti aspetti che richiedono necessità economiche difficilmente reperibili nei bilanci attuali delle strutture sanitarie. Va altresì rilevato che la tecnologia ormai si divide in due fasce: quella di tipo ordinario e quella ad elevata innovazione. In entrambi i casi i modelli tradizionali di acquisizione della stessa mostrano di essere inadeguati rispetto all’evoluzione in corso. Infatti nel primo caso si sta migrando verso dispositivi sempre più a basso costo nei quali i costi manutentivi, interpretati in modo tradizionale, rischiano in breve tempo di non essere più convenienti rispetto ad apparecchiature concepite addirittura nella logica “dell’usa e getta”, che, per definizione, è difficilmente sposabile con i criteri contabili e patrimoniali della Pubblica Amministrazione (PA). Occorre quindi pensare a nuove forme di gestione manutentiva in cui sia prevista e possibile la sostituzione del bene a fronte di una evidente non convenienza della riparazione. Nel secondo caso l’alta tecnologia sta subendo, per la continua innovazione non meno che per le logiche stesse del mercato, una rapida evoluzione posizionandosi ormai su cicli di vita di 3­4 anni, per ciò stesso incompatibili con i criteri di ammortamento ed investimento del sistema sanitario nazionale con il rischio, ormai evidente, dell’obsolescenza di importanti investimenti da parte del SSN e delle apparecchiature chiave che essi rappresentano. Pagina 4 Nuovi scenari legali e finanziari a supporto dell’innovazione Per rispondere alle diverse criticità fin qui enunciate, è possibile far leva su strumenti di approvvigionamento e finanziamento, nuovi o aggiornati, adattandoli al contesto sanitario. Nuove forme di approvvigionamento Nell’ambito del “nuovo Codice degli appalti” (D.Lsg. N. 50/2016) alcune forme di approvvigionamento si adattano particolarmente bene al settore della gestione delle tecnologie in ambito sanitario. Fra queste si ricordano: ●
Partenariato Pubblico Privato ­ forma di sinergia per il finanziamento, la realizzazione e/o la gestione delle tecnologie biomediche, per aiutare l’amministrazione a disporre di maggiori risorse e acquisire soluzioni innovative; in particolare l’art. 180 disciplina che il recupero degli investimenti effettuati e dei costi sostenuti dall’operatore economico, per eseguire il lavoro o fornire il servizio, dipenda dall’effettiva fornitura del servizio o utilizzabilità dell’opera o dal volume dei servizi realmente erogati. Ciò lascia trasparire l’intenzione del Legislatore di utilizzare, soprattutto in termini economici, la flessibilità e i vantaggi del partenariato pubblico privato al fine di raggiungere l’innovazione e metterla utilmente a servizio del pubblico ●
Accordo Quadro ­ finalizzato ad incrementare la qualità degli approvvigionamenti riducendo costi e tempi delle centrali di acquisto; questa tipologia di procedura promuoverà l’aggregazione tra le varie centrali di committenza arrivando a coprire vaste aree del Mercato Sanitario. La standardizzazione di soluzioni di acquisto in forma aggregata risponderà all’esigenza pubblica nella misura più ampia possibile, lasciando poi a soluzioni specifiche il soddisfacimento di esigenze peculiari non standardizzabili. Questa tipologia di procedura è sicuramente di grande interesse nell’ambito dei servizi erogati al domicilio del paziente attraverso le tecnologie biomediche, ne sono un esempio i servizi di Telemedicina, Ventiloterapia, ossigenoterapia, fornitura di ausili ecc. Nuovi strumenti finanziari Anche il mercato finanziario sta estendendo ed innovando la propria offerta con soluzioni che ben si adattano alle nuove e mutate esigenze in ambito sanitario; tra le varie possiamo elencare: ­
Noleggio operativo​: soluzione attraverso la quale una struttura può utilizzare le apparecchiature per un determinato periodo di tempo, pagando una quota fissa mensile comprensiva di manutenzione ­
Pay per use: ​modello di fornitura richiesto dalle strutture che presuppone un monitoraggio preciso dell’utilizzo che dipende dalla produttività del personale utilizzatore Pagina 5 ­
Technology as a Service ​(TaaS)​: ​modello studiato in particolare per il rinnovamento di singoli reparti Pagina 6