Preparare l`ambiente di posa in opera Riscaldamento tradizionale

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Preparare l`ambiente di posa in opera Riscaldamento tradizionale
Preparare l’ambiente di posa in opera
Prima della posa in opera, il parquet deve essere conservato in ambienti asciutti, con
imballo integro e chiuso, protetto da eventuali influenze dell'ambiente esterno che
potrebbero alterarne il tasso di umidità.
E’ consigliabile che la consegna del materiale avvenga circa 20 gg. prima dell’inizio della
posa in opera: il parquet potrà acclimatarsi nel’ambiente cui è destinato. E’ importante la
presenza di serramenti installati (indipendentemente dalla stagione) e di adeguate
condizioni ambientali: temperatura non inferiore ai 10° e umidità compresa fra il 50% e il
65%.
La posa in opera deve avvenire con serramenti installati, intonaci e tinteggiatura asciutti,
impianto elettrico completato, elementi di illuminazione installati.
Durante la posa in opera, l’umidità ambientale deve essere compresa fra il 50% e il 65% e
la temperatura non deve essere inferiore ai 10°.
L’umidità dei sottofondi non deve superare il 2% in peso per massetti di tipo cementizio
normale o a rapida essiccazione, l’1,5% per massetti riscaldanti. La misurazione deve
essere eseguita mediante igrometro a carburo immediatamente prima della posa.
Prima della posa, l’installatore è tenuto a verificare di umidità del parquet (9+/-2%); il
controllo dell’umidità deve essere effettuato con misuratore elettrico.
Riscaldamento tradizionale
In presenza di un riscaldamento tradizionale, con i termosifoni a muro, non vi sono vincoli
sulla scelta della struttura del parquet:
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è possibile posare un pavimento in “legno massello pieno”;
è possibile posare un pavimento in “legno controbilanciato”;
Un mese prima della posa, è consigliabile accendere l’impianto di riscaldamento per due
settimane, al fine di asciugare l’eccesso di umidità ambientale.
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Riscaldamento a pavimento
UMIDITA’ AMBIENTALE. A differenza di altri materiali, il legno non è direttamente sensibile
alle variazioni di temperatura, mentre viceversa lo è molto alle variazioni di umidità
relativa dell'aria. Il valore ideale dell'umidità ambientale è compreso tra il 50% e il 60%;
Se l'ambiente è provvisto di un sistema umidificatore-deumidificatore, con regolazione
automatica continua dell'umidità tramite umidostato, le variazioni di temperatura e di
umidità non influenzano minimamente il legno e quindi nemmeno i parquet. Invece, se il
rapporto legno - acqua - ambiente non è ideale, nel legno si possono generare ritiri o
rigonfiamenti a causa della perdita o assunzione di umidità; l'entità delle variazioni è
anche condizionata dalle direzioni anatomiche del legno: longitudinale, radiale e
tangenziale.
CONDIZIONI DEL MASSETTO. Il massetto si considera asciutto quando l'umidità non
supera l'1,5 % della sua massa, se in malta o cemento, oppure lo 0,5% se il massetto è di
anidride. Il massetto deve essere eseguito secondo le istruzioni del produttore del
sistema riscaldante/raffreddante, allo scopo di ottenere le migliori caratteristiche di
compattezza e di conduttività termica. È importante che venga posto in opera in modo
da essere planare, sufficientemente liscio (ovvero ben rasato ma scabro), compatto in
tutto il suo spessore e con sufficiente durezza superficiale poiché non sono consigliabili
interventi estesi di consolidamento, rasatura, livellamento, ecc.
È indispensabile la presenza della barriera o dello schermo al vapore tra lo strato di
regolarizzazione contenente gli impianti e lo strato di isolamento termico.
I tubi per il fluido riscaldante devono essere coperti da almeno 35 mm di massetto, per
permettere un'uniforme e non concentrata diffusione del calore. Uno spessore
insufficiente del massetto o tubi troppo vicini alla superficie trasmettono calore troppo
concentrato che provoca la formazione di fessurazioni nel parquet.
Deve anche essere presente un giunto di dilatazione sia perimetrale che in
corrispondenza delle soglie delle porte tra i vari locali per non impedire le dilatazioni
termiche del massetto. L'essiccazione naturale dei sottofondi nuovi deve essere
completata con una messa a temperatura dell'impianto di
riscaldamento/rinfrescamento lasciandolo acceso per 3 settimane,prima della posa in
opera, indipendentemente dalla stagione. Successivamente, il massetto dovrà essere
tassativamente spento 48 ore prima della messa in posa del parquet, ricordando che:
• la temperatura della superficie del parquet non deve in alcun caso superare i 20 °C;
• la temperatura dell'acqua circolante non deve in alcun caso superare i 25 °C;
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• l'umidità dell'aria, dovrà essere contenuta tra 50 e 65%;
• la temperatura dell'aria dovrà essere compresa tra 15° e 20 °C;
• la serpentina deve essere installata a non meno di 35 mm dalla superficie del piano di
posa.
È anche importante ricordare che Il massetto per il
riscaldamento/raffreddamento a pavimento non ammette interventi
successivi di rasature, consolidamenti e/o impermeabilizzazioni superficiali;
pertanto, trascorso il tempo minimo di stagionatura a seconda del tipo di
sottofondo, il massetto dovrà essere sottoposto al ciclo di
riscaldamento/raffreddamento della durata di circa 20 giorni. Tale ciclo,
prevede
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una fase di riscaldamento graduale ove la temperatura va aumentata di
circa 10 °C al giorno fino a portare l'impianto alla temperatura massima di
esercizio (circa 30-35°C);
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una seconda fase di circa 10 giorni nei quali è mantenuta la temperatura
massima allo scopo di scacciare l'umidità residua del massetto in eccesso
rispetto al suo valore di equilibrio;
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una terza fase di tre giorni di raffreddamento graduale, e infine una ultima
fase della durata di almeno 5 giorni per consentire la stabilizzazione del
massetto a impianto spento prima della posa della pavimentazione in legno.
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Durante tutte queste fasi i locali dovranno essere mantenuti arieggiati in modo da
consentire l'allontanamento dell'umidità che inevitabilmente si svilupperà.
IL PAVIMENTO IN LEGNO. In presenza di un impianto di riscaldamento a pavimento, è
possibile posare un pavimento in legno massello pieno, quando i listelli siano abbiano
larghezza inferiore ai cm. 9. Nell’ipotesi di tavole di dimensioni maggiori, è consigliabile
una struttura stratificata, capace di contrastare le variazioni dimensionali proprie del
legno. Gli adesivi da impiegare devono mantenere nel tempo una sufficiente plasticità, in
grado di permettere i naturali movimenti del parquet (in questo caso accentuati in
confronto con i parquet posati su massetti non riscaldanti) e devono essere
specificatamente idonei per la posa su massetti riscaldanti/raffreddanti anche in funzione
al tipo di massetto realizzato.
Nel caso in cui il riscaldamento sia in funzione, occorre spegnerlo 48 ore prima di dare
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inizio alla posa in opera del parquet, in quanto indurrebbe un repentino essiccamento del
materiale e un suo conseguente ritiro, mentre è necessario che rimanga nel suo standard
normale.
Se sono stati predisposti dei punti di verifica dell'umidità residua nel massetto (moto
consigliato), il posatore del parquet, subito prima della posa provvederà a effettuare le
prove per verificare l'adeguatezza del sistema per iniziare la posa in opera della
pavimentazione lignea e, se gli esiti sono favorevoli (non superiore ai valori di 1,5% per i
massetti cementizi o di leganti idraulici e 0,2% per quelli in anidride) si possono iniziare le
successive fasi della posa.
Se si deve posare il pavimento in legno preverniciato o preoliato in produzione, le
operazioni si concludono così. Se invece il legno è grezzo, si attenderà la completa presa
dell'adesivo e la stabilizzazione del legno (il tempo varia da specie legnosa e spessore
degli elementi), per poi procedere alla fase di stabilizzazione dell'impianto che prevede
un ciclo di riscaldamento e raffreddamento graduale seguito dalla finitura (levigatura e
trattamento superficiale) del pavimento in legno.
POSA INCOLLATA. Normalmente nei massetti riscaldanti/raffreddanti non è ammessa
l'esecuzione di rasature, consolidamenti generalizzati e impermeabilizzazioni superficiali.
È sempre consigliabile l'applicazione di un idoneo appretto (primer) per migliorare
l'aderenza degli adesivi usati. L'incollaggio deve essere eseguito su tutta la superficie
evitando zone vuote o parquet parzialmente incollati e prestando particolare attenzione
a non incollare tra loro i fianchi degli elementi del parquet. Queste attenzioni sono
importanti per limitare il rischio di vistose fessurazioni irregolari e di parziali distacchi di
singoli elementi. Dopo la posa per incollaggio e dopo il tempo richiesto dall'adesivo per
sviluppare la propria presa, è consigliabile mettere nuovamente in funzione il
riscaldamento per alcuni giorni prima di iniziare la levigatura. Questo, ha lo scopo di
permettere l'assestamento del pavimento e la sua stabilizzazione prima della stuccatura e
della verniciatura, riducendo l'eventuale formazione di fessurazioni durante l'esercizio.
Dopo la posa e la finitura del pavimento e fino alla consegna dello stesso, è necessario
garantire le condizioni climatiche di temperatura 15 - 20 °C e di umidità relativa dell'aria
compresa tra 50%- 60%.
POSA GALLEGGIANTE. Si effettua come su massetto non riscaldato. Va considerata, nella
valutazione della resistenza termica complessiva, la resistenza termica dello strato di
isolamento acustico (di circa 2,5 mm di spessore) di materiale espanso che va posto sotto
al pavimento. Si rammenta che in corrispondenza delle soglie delle porte tra i vari locali
va sempre posto un giunto di dilatazione, da coprire con apposito profilo coprigiunto.
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TEMPERATURA, UMIDITÀ D'ESERCIZIO E PRECAUZIONI. Finita la posa in opera,
attendere almeno due settimane prima di accendere il riscaldamento a
pavimento e, soprattutto, avere cura di alzare gradualmente e lentamente la
temperatura di 5 °C al giorno, partendo da 5 °C per non provocare repentini
sbalzi nel supporto che sono dannosi per qualsiasi tipo di parquet.
Si ribadisce che la posa in opera del parquet su massetti riscaldanti/
raffreddanti può rappresentare una operazione a rischio se non si rispettano
tutte le necessarie precauzioni e verifiche preventive.
Per quanto concerne la temperatura del pavimento riscaldante, per ragioni di
stabilità dimensionale e di benessere, essa non deve mai superare i 25 °C.
Infine, per garantire il mantenimento di un sufficiente equilibrio del contenuto di
umidità del legno, allo scopo di prevenirne eventuali ritiri per essiccazione, con
formazione di fessurazioni tanto più larghe quanto più larghi sono gli elementi
del parquet e quanto minore è la stabilità dimensionale della specie legnosa
scelta, è particolarmente importante mantenere un'adeguata umidità relativa
dell'aria (50%-60%).
ULTIME CONSIDERAZIONI. Gli elementi lignei hanno i fisiologici e naturali limiti derivanti
dalla struttura morfologica che caratterizza il legno. Di conseguenza, se negli ambienti
non vi è un adeguato sistema di umidificazione/ deumidificazione ambientale collegato
all'impianto di riscaldamento/ rinfrescamento, non si può pretendere che durante i
passaggi da caldo a freddo e viceversa, e durante il mantenimento della temperatura
desiderata in inverno o in estate, il parquet rimanga inalterato.
In sintesi, il binomio “riscaldamento a pavimento/parquet” si rivela “positivo” se
temperatura e umidità ambientale sono mantenute negli intervalli adeguati (°C 18-21/
u.r.a. 50% -60%) e se sappiamo e accettiamo che :
• per evitare il generarsi di difetti (a volte non ripristinabili), occorre verificare che il
rapporto “legno – umidità ambientale” sia idoneo e corretto in funzione delle condizioni
climatiche rilevate nell'ambiente;
• il continuo variare della temperatura, umidità relativa ambientale e l'esposizione alla
luce determinano il diverso modo di comportarsi del legno e degli elementi lignei;
• qualche sporadica leggera alterazione/deformazione sul parquet è naturale.
Rif. bibliografici
Domenico Adelizzi, Parquet e impianti di riscaldamento e rinfrescamento, in “Professional parquet”, SPAZIOTRE Editore,
settembre 2008.
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