IDéeSse InForma 24 - Centro Documentazione Storica Citroen
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IDéeSse InForma 24 IDéeSse InForma 24 Anno XII Numero 24 21 Marzo 2002 La rivista non contiene informazione pubblicitaria. Eventuali messaggi presenti sono stati scelti dalla Redazione perché rappresentativi della comunicazione dell’epoca. I numeri arretrati sono disponibili salvo esaurimento- dietro richiesta scritta al costo di 5000 lire per rimborso spese. Le richieste devono essere indirizzate al Tesoriere Camillo Cotti Via Bastone, 20 43015 Noceto Finito di stampare nel mese di Marzo 2002 ad Arezzo presso la tipografia “Graphicomp” In copertina: Donatella Ricci fotografata da Maurizio Marini. Editoriale Dodici Anni 3 20 Documenti Dove sono i numeri di telaio 5 21 ID19P 1963 Et voilà: la DS est plus simple! 6 22 16 24 Sergio Cerreti, Presidente IDéeSse Club Commissione Tecnica IDéeSse Maurizio Marini e Sergio Cerreti Tecnica Alta Pressione a cura del Centro Documentazione IDéeSse La Dea del ‘67 Una DS al Cinema Recensione a cura di Alberto Farassino La Lampada di Aladino Memoriando 1 a Cura della memoria di Sergio Cerreti Conservatoire Apre l’archivio Citroën Comunicato stampa Citroën Pubblicité William Klein Photo Il grande fotografo interpreta la DS Cabriolet IDéeSse InForma Bollettino periodico dell’IDéeSse Club Comitato di Redazione: Sergio Cerreti Marco Marangoni Maurizio Marini Maurizio Venturino Direttore Responsabile: Maurizio Marini Ha collaborato: Alberto Farassino la memoria di Sergio Cerreti Redazione Loc. Gaville, 49 52040 Pieve Bagnoro (AR) Tel./Q/fax 0575 964770 e-mail [email protected] Verso un’assemblea strategica di Sergio Cerreti, Presidente dell’IDéeSse Club Con l'Assemblea Costitutiva dell'11 febbraio 1990 nasceva al Castello di Sammezzano l'IDéeSse Club: dodici anni dopo, il 16 marzo 2002, di fronte all'Assemblea sociale di Basella di Urgnano si presentano lo stesso Comitato di Presidenza - il trio CerretiCotti-Marini - ed un Consiglio di Amministrazione uscente del quale fanno ancora parte quattro Soci fondatori su sei: quegli audaci che al cospetto del notaio Ghinassi in Firenze compirono il "misfatto" di costituire il Club su mandato dell'Assemblea Costitutiva. Da allora, dodici anni di associazione: da una quarantina di Costituenti a oltre quattrocentocinquanta Soci diffusi in tutta Italia! Eppure, lo staff dirigente è rimasto lo stesso, inossidato, vitale ed arricchito di volta in volta da collaboratori impegnati nei diversi settori sui quali il Club si è strutturato negli anni; di questi, una valida parte è fatta di Soci che parteciparono alla stessa Assemblea di Sammezzano o che hanno vissuto in modo attivo i primi passi dell'IDéeSse. Domando: senescenza senza ricambio o attaccamento morboso all'Idea e alla "Creatura"? Rispondo: né l'uno né l'altro! Casomai passione e garanzia di continuità, salvaguardia e sviluppo dell'Idea e dei principi fondativi, questo sì: basta scorrere i dodici anni che ci stanno alle spalle. In primo luogo i raduni, che non si contano più: c'è qualcuno che ha tenuto il conto? Sicuramente oltre cinquanta, senza contare i tanti patrocinati, in primo luogo quel Tempio della Déesse che è diventato Reggio Emilia, Bergamo anche; poi il numero degli associati, l'abbiamo già scritto, compiacen- Consiglio di amministrazione al Saltino. Gennaio ‘97 mi tempi da IDéeSse InForma e da Le Citroën (l'ex Foglio Notizie); e il calendario annuale Citroën-RIASC cui si è aggiunto in questi giorni un fratellino minore, il Calendario-Agenda IDéeSse 2002 che, per quest'anno, ha valore di prototipo; eppoi il sostegno ai Soci nella ricerca di informazioni tecniche e storiche, dei ricambi e delle officine specializzate o per orientarsi nell'intricata foresta delle assicurazioni, ora anche per districarsi nell'"enigmatica" Lista A.S.I. delle vetture esentate dal pagamento della tassa di possesso; si aggiunga l'accresciuta qualità del parco macchine dei Soci (un esempio sono le tre DS 19 presenti all'ultimo Saltino del 10 febbraio, in condizioni invidiabili: la '57 di Torini, la '59 di Santi e la '61 di Fea); in ultimo, il nuovo sito IDéeSse "www.riasc.it" finalmente attivo, gestito ed aggiornato direttamente dalla Segreteria senza intermediazioni, a sostituire il precedente sito ormai obsoleto. Vi sono, inoltre, da annoverare i rapporti di amicizia che intercorrono con i clubs "DS Mon Amour" di Roma e "DS&2CV" di Santa Maria a Vico; e la nascita dei clubscugini dedicati a CX e GS, dei quali ci sentiamo seme generatore per le identità statutarie, di intenti e di comportamenti, nonché per il fatto che IDéeSse InForma 23 - Editoriale DODICI ANNI doci per l'efficienza raggiunta dall'Ufficio Soci; e la diffusione del RIASC (oltre trecento vetture già censite, tutte le Sezioni attivate), con le intese, la collaborazione e le iniziative realizzate assieme a Citroën Italia e Ruoteclassiche (in particolare il raduno tematico annuale di Vairano, il raid della ID 19-Marini attraverso la penisola per la prova della benzina verde); e la crescita qualitativa dell'informazione, con la forte connotazione di contenuti e di immagine assunta negli ulti- 3 IDéeSse InForma 24 - Editoriale 4 parte dei loro organi direttivi sono composti da Soci dell'IDéeSse Club. Accanto a questi risultati positivi vi sono le pecche che ancora costellano o intralciano l'azione del Club, o invischiano specifici rapporti con i singoli associati: cito il cadimento del "progetto sezioni" finalizzato a decentrare parte delle strutture del Club; e le difficoltà che vi sono state per rapportarsi all'Ufficio Segreteria, a causa degli spostamenti di sede o dell'aggiornamento della tecnologia telematica ed informatica cui il Segretario stesso sta ponendo rimedio col tempo; e i ritardi che hanno più volte contrassegnato l'invio dell'informazione (... anche a tempi scaduti!), al che dovremmo aver posto rimedio grazie agli accordi con la nuova tipografia e al calendario interno dei tempi di lavoro per i collaboratori (spesso lIDéeSse InForma è uscito a troppa distanza dal numero precedente per mancanza di contributi da pubblicare (vedi la frequente trattazione di temi riguardanti modelli nonDéesse); senza trascurare di richiamare i lenti tempi di trasmissione - a volte remoti! - degli attestati e contrassegni RIASC ai proprietari delle vetture censite, e ce ne scusiamo; così anche il problema della segreteria-raduni - formata da numerose compagne dei nostri Soci - che per tanti anni ha garantito con efficienza lo svolgimento dei raduni del Club, piccoli o grandi che fossero: oggi praticamente scomparsa per causa di ... maternità!. In ogni caso, non possiamo che riconfermare ancora una volta - non per cercare giustificazioni, solo per spiegare - che tutta l'attività dell'associazione è sostenuta dalla sola volontarietà di chi si è offerto di operare nei diversi settori per passione o competenza (anche non Soci, tutte persone che lavorano e tengono famiglia), in totale assenza di lucro e di qualsiasi compenso economico! Al Consiglio di Amministrazione e al Comitato di Presidenza che scaturiranno dall'Assemblea sociale del 16 marzo spetta il compito gravoso (anche piacevole!) di portare avanti e di rendere ancora più efficace ciò che è stato fatto sinora, con il dovere di superare gli scompensi in atto e di garantire continuità di azione (potrebbe essere utile attivare punti di aggregazione areali o sezioni tematiche che avvicino il Club ai Soci e ai loro interessi promuovendo iniziative autonome, liberando fantasia e voglia di fare in chi ce l'ha); c'è da sviluppare la connotazione, potenziare l'identità e l'azione del RIASC; e resta da sciogliere il nodo insoluto dei possibili rapporti con l'A.S.I., da valutarsi sulla base della reale utilità per gli appassionati citroënisti, Soci o meno dei sodalizi che fanno riferimento alle storiche del DoubleChevron. Ricordo in proposito che finora nessuna scelta determinante è scaturita dalle precedenti Assemblee, per mancanza di chiarezza - a nostro avviso - sul ruolo dell'Ente federale e sugli effettivi benefici derivanti dalla federazione a fronte degli obblighi che ne derivano. Inoltre, all'incoraggiante incontro con il Presidente Loi a Firenze nulla è seguito né da una parte né dall'altra; anzi, all'inizio dell'anno l'A.S.I. ha prodotto la famosa e tanto discussa lista dei veicoli ultraventennali esentati dal pagamento della tassa di possesso in attuazione del Codice della strada: un diabolico accrocco, confuso, manchevole ed approssimativo per quanto attiene ai modelli Citroën, già si è detto sullo speciale numero di "Le Citroën" dedicato all'argomento. Bastava consultare il Registro, della cui esistenza i dirigenti massimi dell'ente preposto alla tutela dei veicoli storici sono a conoscenza ... Ma tant'è; cosicché l'A.S.I. è stato anche capace di stravolgere la bontà del detto "chi fa da sé fa per tre"! Tornando ai fatti di casa nostra, concludo con l'evidenziare che per arricchire e potenziare il Club, per gestirlo in modo corretto c'è bisogno di due ingredienti di fondo: uno, l'esperienza (e la saggezza) a garanzia della continuità e a tutela dell'Idea; due, l'entusiasmo di forze nuove portatrici di risorse con le quali arricchire l'IDéeSse di linfa innovativa e di nuove azioni. Avanti: c'è spazio per chi ha idee e voglia di fare! Vada all'Assemblea del 16 marzo - strategica per il futuro del Club - il nostro augurio di buon lavoro; e vada ai coraggiosi del nuovo Consiglio, al Presidente, Vice-presidente e Segretario che da quel Consiglio saranno eletti a reggere le sorti dell'IDéeSse Club, a tutti i loro collaboratori, l'"In bocca al lupo!" sincero di chi ha costruito e garantito sino ad oggi l'esistenza della "Creatura"; e, com'è d'obbligo, ci attendiamo che rispondano: "crepi!". Ripeto una volta per tutte: facciamolo rimanere un bel gioco! Breve guida grafica alla ricerca delle placchette di identificazione sui modelli ID, D e DS. Ricordiamo a tutti i Soci che non lo avessero ancora fatto di compilare ed inviare la scheda R.I.A.S.C. relativa alla propria vettura. Le schede sono disponibili via internet sul sito www.riasc.it o via posta richiedendole al numero telefonico 0521 623000. IDéeSse InForma 24 - Documenti POSIZIONE DEI NUMERI DI IDENTIFICAZIONE 5 IDéeSse InForma 24 - ID19P 1963 6 ID19P 1963 L’alternativa con cambio tradizionale alla DS19, senza rinunciare al lusso dell’ammiraglia. A cura della Redazione di IDéeSse InForma. Foto di Maurizio Marini Abbiamo pensato di animare la scheda tecnica della ID 19P con un servizio fotografico di sapore "retrò", tanto per fare un po' di garbata ironia. La scelta dei soggetti è caduta su due "divinità": la ID 19P detta "La Presidentielle" (ovviamente appartenente al "Luminoso" Presidente, anno 1963, targa ASI 5533) e Donatella, longilinea stanga quasi-vichinga (sebbene sia fiorentina), anno ... E no! Non si sbandiera ai quattro venti l'età delle giovani fanciulle, anche se avrà pressappoco quella del Presidente sommata agli anni della Presidentielle diviso per cinque. ID e Donatella: a quale scopo? Semplice: ricostruire - su idea, copione, regia e magia fotografica del Segreretario Marini - situazioni ed immagini dell'incontro travolgente fra l'allora ancora-non-Presidente Cerreti e la prima minigonna apparsa alla di lui vista sull'autostrada FirenzeMare, più tardi anche agli increduli sguardi del popolo masculo-femminino della Città del Giglio (nostri pigri lettori: documentarsi su IDéeSse InForma 20, pagg. 15/16). Immagini traslate nel tempo, è ovvio, dal settembre ‘64 al febbraio 2002 Invero non è ancora estate, la giornata non è luminosa come quel 2 di settembre, non vi sono le condizioni per avventurare Donatella a piedi lungo la corsia di un'autostrada, il contesto dei segni è mutato (segnaletica, arredi stradali, pubblicità e quant'altro) e perciò si è stati costretti ad ambientare le scene lungo una strada provinciale dell'aretino che fa il verso alle belle "routes nationales" francesi; al contrario, la ID è sempre quella di allora, il Presidente pure (lo testimoniano le foto: in questi trent'otto anni è rimasto ... inossidato, uguale a se stesso, così com'è oggi!). In più, Donatella - anche se si chiama così e non Margarethe, ma questo non conta possiede le physique du rôle: è bella (una beltà leggera, aggraziata, poetica), è bionda, capelli fluenti, luminosi occhi celesti, ha la pelle chiara che fa molto olandesina (come lo era l'autostoppista di quella prima minigonna); in più ha gambe mozzafiato da gazzella di Grant ed indossa una mini- gonna da vertigine, questo è essenziale! Certo, fra il sole ardente nella calura di quel lontano incontro e il sole pallido avvolto dal freddo del 23 febbario di quest'anno, oltre che lo spazio-tempo, c'è stata di mezzo ... la pelle d'oca della povera Donatella: abbigliata in mini-mini, camicetta leggera di foggia estiva e senza calze, che brividi! (Anche il Presidente ha dovuto starsene in maniche di camicia, per essere quanto più possibile aderenti alla situazione d'o- rigine.) Durante le due ore di scatti fotografici mariniani il Presidente si è esibito nella ripetizione della "Grande frenata", ha "ammirato" nel retrovisore stupefacenti gambe come quelle che lo magnetizzarono allora ed ha potuto simulare la marcia indietro più veloce della sua vita ... Ed ogni volta che Lui e Donatella-Margarethe si dovevano guardare vis-à-vis nel mentre lei fingeva appoggiata al finestrino di chiedere il passaggio, apriva la portiera e IDéeSse InForma 24 - ID19P 1963 Prego, signorina, s’accomodi! 7 IDéeSse InForma 24 - ID19P 1963 compiva la mossa di salire in ID (è stato il suo primo viaggio su una "Dea", ci ha detto!), ad ambedue i protagonisti veniva da sorridere, scombinando la scena: che pessimo attore, il Presidente! Ma in quello stesso tempo è stato divertente osservare le espressioni di curiosità, sorpresa, stupore, o di indifferenza, degli automobilisti di passaggio mentre la statuaria Donatella lungo il ciglio della strada alzava il dito all'approssimarsi in velocità della Presidentielle: ecco il trattorista che per poco non è finito con una ruota nel fosso, il tale che ha fermato la macchina in mezzo alla strada avendo "bucato" lo stop, il contadino su Apina che per guardare zigzagava in mezzo alla via, il tipo che ha rallentato quasi a soffermarsi convinto che il signore con la grande auto scura stesse imbarcando una passeggiatrice ("toh!: o che ci fa "una di quelle" in questo luogo di campagna?" si sarà domandato): insomma, in maniera diversa, trent’otto anni più tardi, la minigonna "importata" stavolta in agreste contrada della provincia aretina ha colpito di nuovo! Ancor più Donatella, questo è sicuro! Statene certi, nella notte qualcuno avrà anche sognato ... 8 AUTENTICA! La "Presidentielle" è una ID 19P "Confort", caratterizzata dal cambio meccanico al volante e dotata di servosterzo, servofreno e rifiniture interne della DS (ad esclusione delle maniglie, in plastica grigia). Essa è possesso della Famiglia Cerreti dal 30 aprile 1964, grazie ad una disputa di ... colori! Prenotata presso la concessionaria SAI di Roma da un cliente barese in livrea gris-anthracite e gris-perle con interni in panno rosso, fu rifiutata perché questi erano blu! Così, dopo alcuni mesi fu acquistata da mio padre con mille e trenta chilometri. E' dotata sin dall'origine dei tipici fari gialli francesi. Data accertata di costruzione: luglio 1963, stabilimento di Parigi. Nel corso degli oltre 176 mila chilometri sinora percorsi, ha attraversato tutte le regioni italiane all'infuori della Sicilia. Ha oltrepassato il confine nazionale diretta più volte in Francia o in Svizzera; estremo nord d'Europa raggiunto al Mont-Saint-Michel, sull'Atlantico, estremo sud lungo la costa jonica calabrese. Con mia moglie vi abbia-mo compiuto il lungo viaggio di nozze fino a Parigi e ai Castelli della Loira, giugno 1967. L'impianto idraulico, perfettamente efficiente, funziona tuttora col "famigerato" olio rosso. Da maggio dell'80 all'ottobre dell'87 è sopravvissuta in letargo, in attesa del suo destino finale: la stagione dell'IDéeSse le ha ridato vita e nuova lena, partecipando a gran parte dei nostri raduni e ad altri di carattere nazionale. E' un simbolo del Club per essere stata nei primi anni Novanta una delle rare monofaro marcianti e per il suo frequente ruolo di "pilotina" nei cortei delle Dee in promenade. E' conservata in condizioni d'uso conformi alle caratteristiche di fabbrica; riverniciato il tetto e rifatto il panno interno dell'imperiale col tessuto originale, anno 1990. Omologata ASI nel '91 e classificata "autentica", è censita al n° 001 della Sezione D del RIASC. IDéeSse InForma 24 - ID19P 1963 La parola al proprietario: 9 IDéeSse InForma 24 - ID19P 1963 10 IDéeSse InForma 24 - ID19P 1963 11 IDéeSse InForma 24 - ID19P 1963 12 Invece della DS Pregi e difetti della vice-ammiraglia Citroën a metà degli anni ‘60 Durante il periodo compreso tra il 1948 ed il 1956, Citroën produceva soltanto due modelli di autovettura: la 2Cv e la Traction Avant. La DS19, arrivata nel 1955 a sostituire la Traction, allargava ancora la differenza di prezzo e destinazione d’uso tra le due vetture. Come se non bastasse, nel 1956 iniziarono a palesarsi i problemi idraulici della DS19, per lo più imputabili al liquido del circuito ma certamente connessi anche alla mancanza di formazione all’interno della rete Citroën, dovuta anche al totale mistero che circondava la DS al momento della presentazione. Sia per “tappare” la fuga di clienti determinata dall’inaffidabilità della DS, sia per abbassare la soglia d’accesso all’aerodinamica ammiraglia, Citroën decise di allestire in fretta e furia una versione economica della DS19: al salone di Parigi del 1956 veniva quindi presentata la ID19, inizalmente disponibile con tre livelli di allestimento: Normale, Luxe e Confort. La ID19 Normale fu prodotta in un numero insignificante di esemplari: presentava invariato il motore della vecchia Traction 11D, con valvole in linea e 63 cavalli di potenza. L’allestimento era ai limiti dell’indigenza: vetri posteriori fissi, cornici dei fari verniciate, assenza di coppe alle ruote, tetto in plastica neppure lucidato. All’interno presentava una panchetta unica anteriore non regolabile altro che longitudinalmente, una plancia semplificata, nessun appoggiagomito alle portiere. La ruota di scorta passava all’interno del portabagagli, la frenata non era servoassistita e la velocità scendeva a 130 chilometri all’ora. Chicca finale: era disponibile solanto di colore nero. L’allestimento Luxe migliorava sensibilmente la situa- zione: il motore era quello della DS19, con valvole a V e potenza ridotta a 66 cavalli tramite l’adozione di un carburatore monocorpo ed una speciale testata, anche l’allestimento era accettabile. Lo scarico, come per la normale era diretto, senza la marmitta d’espansione tra la principale ed i collettori. La Confort si connotava invece come l’alternativa meccanica al cambio semiautomatico della DS. Effettivamente la DS con cambio meccanico non fu disponibile per lungo tempo (1961) durante questo periodo fu la ID19 Confort a coprire questo vuoto, presentando per altro un prezzo di listino non troppo difforme da quello della sorella nobile. Col trascorrere degli anni, in modo particolare in Italia dove il cambio semiautomati- co era visto con diffidenza, la ID19 in versione Confort arrivò a vantare molti degli equipaggiamenti che prima distinguevano la DS: coppe ruote grandi, cornice tetto e cornetti freccia in acciaio inox, riscaldamento con ventilatore elettrico (opzione-5°), tessuto e regolazione dei sedili ed altri dettagli. Nel 1963, anno in cui viene prodotta la ID19P Confort di questo servizio, le differenze con la DS19 sono le seguenti: il motore è quello della DS19 del 1960, senza smorzatori di vibrazioni sull’albero motore e 70 cavalli SAE, la frenata è ad alta pressione ma il dosatore è semplificato ed un pedale sostituisce il “funghetto” della DS. Le maniglie interne delle portiere e quelle dell’alzavetro sono in plastica grigia. Il portabagagli è sprovvisto della grossa ità dell’ordine dei 120 all’ora sono morbide oltre ogni descrizione, le ID/DS successive come tutte le altre Citroën idropneumatiche hanno dovuto cedere buona parte del loro confort alle esigenze prestazionali e di stabilità. Come dicevamo, l’accelerazione non è “bruciante”, in compenso la tenuta di strada garantita dalle sospensioni idropneumatiche è eccellente e permette di non perdere velocità in prossimità di curve anche piuttosto strette. Il dondolio del corpo vettura richiede al conducente perizia nella guida: la morbidezza del molleggio può facilmente tramutarsi in un incubo per i passeggeri a bordo; ogni correzione di traiettoria durante i cambi di direzione è amplificata con un pronunciato rollio della vettura, la sensazione che se ne ricava è quella d’essere in balia delle onde di un oceano in tempesta. Gli accessori a bordo sono ridotti al minimo: due posacenere, uno davanti e l’altro sugli schienali dei sedili posteriori, collocabile a piacere, riscaldamento con radiatore e ventilatore elettrico, una plafoniera sul montante centrale dal lato conducente che si accende automaticamente aprendo le portiere anteriori. Luce nel vano bagagli, cassetto portacarte abbastanza ampio. L’intensità della luce IDéeSse InForma 24 - ID19P 1963 guarnizione in spugna rivestita che isola quello della DS. Lo svantaggio è quelche spiffero alle alte velocità, il vantaggio (lo sa bene chi ha una ID ante ‘65 o una versione francese) è la totale assenza di corrosione alla porta del vano bagagli. L’illuminazione dell’abitacolo è ottenuta tramite una unica lampadina in luogo delle quattro ordinarie mentre la plancia strumenti è quella (per altro bellissima) presentata nel 1956. Su strada il 1911 corsa lunga fa sentire i suoi limiti: la scarsa coppia disponibile costringe frequentemente all’uso del cambio di velocità; per ciò che concerne le prestazioni autostradali nulla da eccepire: si raggiunge in modo abbastanza rapido la velocità-codice di 130km/h e la si può mantenere indefinitamente grazie al ridotto regime di rotazione e l’eccellente profilatura aerodinamica della vettura. I consumi sono molto modesti: la media è di 12/14 km/l, considerata la classe della vettura, anche al giorno d’oggi c’è da esser contenti. Inoltre la ID va praticamente con tutto: pensata per la benzina normale, non disdegna la super e “digerisce” senza ombra di battiti la “senza piombo”. Viaggiare oggi in ID19 è particolarmente piacevole: le sospensioni tarate per veloc- 13 IDéeSse InForma 24 - ID19P 1963 della plancia è regolabile. Rispetto alle ID/DS più moderne, mancano diverse spie di controllo, principalmente 14 manca la spia della pressione dell’olio motore, mancano inoltre le spie degli indicatori di direzione e quella della pressione idraulica. La presenza di un impianto ad “olio rosso” richiede particolari attenzioni: a differenza del successivo liquido a base minerale LHM, tutt’oggi in uso su molti modelli Citroën, l’LHS ed il successivo LHS2 sono liquidi di derivazione sintetica per loro natura piuttosto igroscopici. Tendendo ad assorbire al proprio interno l’umidità, veicolano l’ossigeno contenuto nell’acqua direttamente alle superfici metalliche con le quali si trovano a contatto. L’ossigeno sviluppa facilmente fenomeni di corrosione del metallo sino a rendere inservibili gli organi idraulici per mancanza di tenuta. Queste coseguenze disastrose sono ovviamente raggiunte in condizioni di particolare incuria, per evitarle è necessario seguire alcune norme di buon utilizzo: sostituire periodicamente il liquido idraulico, evitare di parcheggiare all’aperto la vettura o di lasciarla in luoghi particolarmente umidi, verificare periodicamente lo stato del liquido. Inoltre è importante sottolineare come il liquido LHS sia particolarmente aggressivo nei confronti delle parti in gomma (complice anche l’età delle stesse) e come la deteriorazione degli “O-ring” tenda a portare in sospensione particelle di gomma all’interno del liquido stesso; grande parte di queste vengono trattenute dal filtro immerso nel sebatoio idraulico, che richiede quindi una frequente pulizia (5000km o almeno ogni sei mesi). Altri aspetti negativi del fluido LHS sono la difficile reperibilità (perlomeno paragonata all’LHM), il relativo maggior costo e la aggressività del liquido anche nei confronti della vernice della carrozzeria. Ogni goccia di liquido caduta sulle vernici va rimossa rapidamento con l’aiuto di acqua corrente e sapone. La maggior densità del fluido sintetico aiuta la tenuta dei gommini: una vettura LHS si abbassa quindi più lentamente di una LHM a causa del più lento filtraggio del liquido attraverso i gommini dei cilindri di sospensione. Per tutte queste ragioni, Citroën decise nel 1966 (anno modello 1967, a partire dall’1 settembre 1966) di impiegare il nuovo fluido minerale; tuttavia negli Stati Uniti a causa della restrittiva legislazione sugli olii minerali ed anche per la scarsa penetrazione sul mercato dei modelli del doppio chevron e la conseguente necessità di compatibilità tra le parti di ricambio, il liquido LHS fu impiegato sino alla fine della produzione DS nel 1975. Con lo spirito di intraprendenza che li contraddistingue, gli americani hanno successiva- mente trovato una soluzione a tutte queste difficoltà: sostituire l’LHS con un liquido compatibile, affatto corrosivo, ed in grado di salvaguardare la durata delle parti in gomma: il famoso “olio-siliconi”. Per effettuare la sostituzione del fluido è necessario per prima cosa pulire l’impianto da ogni traccia di LHS, prima con un energico lavaggio con alcool etilico, poi con l’impiego per un breve periodo di uno speciale fluido di pulizia detto Hydroclean. Rimosso l’Hydroclean e pulito il filtro del circuito, sarà possibile caricare il nuovo fluido ed impiegare norlmalmente il veicolo. L’olio ai siliconi permette degli intervalli di pulizia e sostituzione nettamente più lunghi ed una conservazione ideale degli organi idaulici e delle parti in gomma. L’originalità del veicolo non viene compromessa inquanto nulla deve essere sostituito o regolato col cambio di liquido. L’uso del fluido a base siliconica è quindi l’ideale alternativa alla sostituzione dell’LHS con l’LHM, vantaggiosa economicamente (non vanno sostituiti tutti i gommini e molti organi idraulici) e rispettosa dell’originalità dell’automezzo. IDéeSse InForma 24 - ID19P 1963 15 IDéeSse InForma 24 - Alta Pressione 16 Alta Pressione Proseguiamo la pubblicazione a puntate di un interessante documento della Citroën risalente al 1969 ed utilizzato per i corsi ai meccanici. Si tratta di un volume intitolato «Impianto Idraulico - Principi di funzionamento» ed illustra i meccanismi degli organi che compongono l’insieme idropneumatico. a cura del Centro di Documentazione (IVa parte) COMANDO IDRAULICO DEL CAMBIO E DELLA FRIZIONE GENERALITÀ Per effettuare tutte le operazioni relative al passaggio del!e velocità e della frizione, il conducente non dispone che della leva di selezione e del pedale dell'acceleratore. Siccome il veicolo possiede una scatola cambio e un meccanismo di frizione classiche, le operazioni di passaggio delle velocità e della frizione sono eseguite automaticamente. Questo comando automatico e assicurato da due organi principali: il blocco idraulico ed il regolatore centrifugo. IL BLOCCO IDRAULICO 1) Funzione: Il blocco idraulico assicura il disinnesto in folle e, da folle, permette il passaggio di qualsiasi velocità. Durante il cambio di velocità, esso comanda nell'ordine: il disinnesto, l'uscita della velocità in presa, l'imbocco della velocità scelta, il reinnesto. 2) Descrizione: I differenti elementi che compongono il blocco idraulico sono: a) Il pistoncino distributore del selettore (asta scanalata): esso e forato, possiede 1 orifi- cio per l'arrivo A.P. e 5 orifici per l'utilizzazione (1 per ciascuna velocità). Le scanalature longitudinali e circolari ricavate sul pistoncino hanno lo scopo di permettere lo scarico del liquido (cambio per esempio) al serbatoio a mezzo della faccia anteriore del blocco idraulico. In folle, gli orifici utilizzazione del pistoncino si trovano in corrispondenza di una parte piena della camicia del pistoncino stesso. La tenuta e assicurata unicamente grazie alla precisione di lavorazione del pistoncino e della camicia (precisione dell'ordine di qualche micron). Il posizionamento del pistoncino nella sua camicia e molto importante, ed e l'oggetto di una registrazione molto precisa che corrisponde a una determinata posizione della leva del cambio. b) I pistoncini del comando automatico d'innesto frizione: sono 5 (1 per ciascuna velocità) e possono spostarsi verso l'alto del blocco quando sono sollecitati. Essi riprendono la loro posizione iniziale per mezzo della molla di richiamo del pistoncino del comando automatico d'innesto frizione. c) Il pistoncino del comando automatico d'innesto frizione (stelo distributore con gola centrale e ribasso terminale). d) I pistoni di sincronizzazione: sono 4, ma solo tre possono spostarsi, il 4° funge da tappo. Essi riprendono la loro posizione iniziale a mezzo di due molle di richiamo. Non esiste pistone di sincronizzazione di 1a velocità benché essa sia sincronizzata. e) Il pistoncino distributore del comando manuale della frizione (astina scanalata) : comandato manualmente a partire da una leva e di un'asta, esso non può avere che due posizioni: la posizione di marcia normale (pistoncino infossato) e la posizione innestata (pistoncino tirato). Alla sua estremità inferiore (in sezione sullo schema) due canalizzazioni forate perpendicolarmente. f) Le canalizzazioni interne: le cinque partenze verso i pistoni di comando delle velocità sono state schematizzate con 5 cerchietti situati sulle canalizzazioni colleganti la camicia del pistoncino del selettore ai pistoni di comando automatico d'innesto frizione. 3) Funzionamento: a) Comando manuale d'innesto frizione: pistoncino in posizione di marcia normale: 1'alimentazione in A.P. del blocco idraulico è assicurata. Pistoncino in posizione innestata: in questa posizione, il pistoncino provoca: l'otturazione del circuito d'alimentazione del blocco idraulico, la messa in scarico del cilindro di disinnesto. In quest'ultima posizione del pistoncino, il veicolo si trova con la frizione innestata, ciò che rende possibile tra l'altro: l'avviamento del motore con la manovella e la regolazione dei bilancieri. b) Messa in pressione disinnesto: (pistoncino frizione manuale in posizione normale). Prima che l'alimentazione in liquido A.P. del blocco sia assicurata, la posizione del pistoncino del IDéeSse InForma 24 - Alta Pressione Disposizione del circuito 17 IDéeSse InForma 24 - Alta Pressione comando automatico d'innesto frizione e tale che: l'alimentazione del pistoncino del selettore è ostruita, il passaggio verso il cilindro di disinnesto (attraverso il blocco) e aperto. Quando l'alimentazione A.P. si effettua, il pistoncino funziona come regolatore di pressione e il disinnesto avviene sotto una pressione di 50 a 70 Kg/cm2 (questa pressione e funzione della molla posta al di sopra del pistoncino). Nella sua posizione di regolazione, il pistoncino permette l'alimentazione del pistoncino del selettore (attraverso il regolatore della mandata). Cosi, con il motore in moto in folle, il veicolo ha la frizione disinnestata. c) Passaggio della 1a velocità o della R.M.: spostando la leva, il pistoncino del selettore (asta scanalata) mette il circuito della velocità scelta in comunicazione con 1'alimentazione A.P. La pressione sale simultaneamente: nel circuito delle velocità (cilindri di comando aste delle forcelle), nel circuito dei pistoncini del comando automatico innesto frizione. Le superfici dei pistoncini e la forza delle molle da vincere sono tali che la pressione 18 provoca: innanzitutto, lo spostamento dell'asta della forcella fino all'innesto della marcia. In seguito, dato che la pressione continua a salire, lo spostamento del pistoncino del comando automatico d'innesto frizione. d) Passaggio della 2a, 3a o 4a velocità: il circuito della velocità scelta essendo in comunicazione (tramite il pistoncino del selettore) con l'alimentazione A.P. la pressione sale contemporaneamente: nel circuito velocità (cilindri di comando aste delle forcelle), nel circuito dei pistoni di comando automatico d'innesto frizione, nel circuito dei pistoni di sincronizzazione. Per le stesse ragioni precedenti, le differenti fasi si effettuano nell'ordine seguente: spostamento asta della forcella fino alla messa in contatto dei coni di sincronizzazione degli ingranaggi della S.C. da innestare. Spostamento del pistone di sincronizzazione corrispondente; ciò che permette al liquido di aumentare in volume con conseguente stabilizzazione della pressione (sincronizzazione a pressione costante). Spostamento rapido asta della forcella che provoca l'innesto quando il pistone di sincronizzazione e in battuta. Spostamento del pistoncino di comando automatico d'innesto frizione corrispondente. e) Reinnesto: qualunque sia la velocità scelta, l'ultima fase effettuata dal blocco idraulico è lo spostamento del pistoncino di comando automatico d'innesto frizione. Spostandosi, il pistoncino provoca lo spostamento del pistoncino (stelo distributore) del comando automatico. L'equilibrio di regolazione di quest'ultimo e rotto, e nella sua nuova posizione, esso permette: di mantenere l'alimentazione del pistoncino distributore del selettore (e la pressione che mantiene la velocità in presa); la messa in comunicazione del cilindro di disinnesto con il regolatore centrifugo. (Noi vedremo che l'innesto o il disinnesto saranno effettivi solo se il regolatore centrifugo permette lo scarico del cilindro di disinnesto verso il serbatoio). f) Richiamo in folle: entro ciascuna velocità, il pistoncino del selettore mette tutti i circuiti alimentati in scarico a mezzo delle scanalature longitudinali e circolari. Tutti i pezzi riprendono la loro posizione iniziale sotto l'azione delle molle di richiamo. Fine 4a parte. IDéeSse InForma 24 - Alta Pressione Blocco Idraulico 19 IDéeSse InForma 24 - La Dea del ‘67 20 La Dea del ‘67 Finalmente una DS protagonista assoluta di una pellicola cinematografica Recensione di Alberto Farassino La Citroën DS 19, che in francese si pronunciava Déesse e cioè la Dea, apparsa nel 1955, fu l'auto dalla tecnologia avveniristica, una sorta di astronave a quattro ruote, che accompagnò sulle strade francesi e europee gli anni del mito dello spazio, quando il design aerodinamico veniva utilizzato anche per i portacenere e i ferri da stiro. Ma come mai, si chiede un informato articolo del quotidiano del festival Biennale News, essa fu così poco utilizzata dal cinema? La risposta potrebbe essere che la DS, così apparentemente futurista, era in realtà un'auto tutt'altro che scattante e veloce: le sue sospensioni "idropneumatiche" la obbligavano a una interminabile attesa prima di partire e la sua ripresa lasciava molto a desiderare. Quasi inutilizzabile nei film d'azione (in Diabolik di Mario Bava era surclassata dalla assai più cinematografica Jaguar) fu in realtà soprattutto, produttivamente e culturalmente, un'auto di stato e di regime, buona per le parate del generale De Gaulle, che la sua carrozzeria salvò anche dalle pallottole di un attentatore. Ma la Deésse può diventare, oggi, un'auto da road movie, lento, divagante e un po' fuori dal tempo, come quella, dall'incredibile color salmone, che appare nel film di Clara Law intitolato appunto The Goddess of 1967. Un pretesto, comunque, anche se per acquistarla, per la bella cifra di 35.000 dollari, un giovane giapponese un po' maniaco (ha in casa un intero zoo di serpenti e altri rettili che nutre con topi surgelati) parte apposta da Tokyo e raggiunge l'Australia, dove qualcuno ne ha conservato un esemplare in perfetto stato che sembra appena uscito dalla fabbrica. Ma è solo l'inizio di una serie di incontri con personaggi ai limiti della credibilità, di episodi sconcertanti, di flashback sfuggenti: se il road movie è quasi per definizione un contenitore di storie e frammenti che si incontrano casualmente in un percorso senza meta, The Goddess of 1967, fatto di scarti improvvisi, di eventi che restano in sospeso, di figure grottesche ed estreme, non sembra neanche "un" film ma una serie di esercizi di messa in scena, come se la regista si ponesse deliberatamente degli ostacoli, inventando delle situazioni narrative "impossibili", per vedere come riesce a superarli. In ogni caso non c'è dubbio che quello che più le interessa nel lavoro del film è la sua qualità visiva e sonora: immagini e colori contrastati e metallici, inquadrature asimmetriche, suoni ed echi amplificati, musiche ambiental-minimaliste, recitazione straniata. E che il racconto, e il film, vadano dove vogliono. Ma fra un giapponese amante dei lucertoloni, un pugile ambulante, una ragazza cieca che per proteggersi gira con una pistola e una mutanda a lucchetto, un nonno pedofilo transgenerazionale (molesta la nipote come già aveva fatto con la figlia) che ora vive in fondo a una miniera come un Orco, il personaggio-sintesi è proprio lei, la Dea assurda e inverosimile, avanguardista e metafisica, eppure esistita ed esistente. 1985. Torna successivamente ad Hong Kong dove lavora a molte pellicole. Nel 1995, si trasferisce a Melbourne dove adesso risiede con il marito Eddie L.C. Fong. La regista: Clara Law nasce a Macao nel 1954, dopo la laurea all'università di Hong Kong in letteratura inglese, si trasferisce a Londra dove studia regia e scrittura alla Scuola Nazionale di Cinematografia e Televisione. Il suo film-tesi "They Say the Moon Is Full Here", vince la targa d'argento nel festival del cinema di Chicago nel Filmografia: 1988 1989:The Reincarnation of Golden Lotus, 1990:Farewell, China, 1992:Fruit Punch, 1992:Autumn Moon, 1993:Temptation of a Monk, 1994:Wonton Soup - ep. in Erotique (spolurez./co-dir. Lizzie Borden, Monika Treut), 1996:Floating Life, 2000:The Goddess of 1967 Clara Law, Regista della pellicola Memoriando 1 Di Sergio Cerreti, presidente dell’IDéeSse Club Inizia da questo numero la pubblicazione di una serie di flash scaturiti dalla penna del nostro Presidente memoriando su lle vicende che, negli anni, hanno concorso a dare vita e poi corpo e struttura all'IDéeSse Club. Precedenza assoluta ad uno strumento che in silenzio e dietro le quinte ha concorso anch'esso, e non poco, al successo dei nostri raduni e al consolidarsi dell'immagine del Club. LA LAMPADA DI ALADINO Chi non conosce la storia della magica lampada di Aladino? Tutti, sicuramente. Ma noi non vogliamo qui scrivere della lampada immortalata nelle celeberime "Mille e una Notte", bensì della "nostra" Lampada di Aladino, quella dell'IDéeSse: altrettanto magica! Chi frequenta i raduni del Club ed è attento osservatore sa già a cosa mi riferisco, gli altri lo appren- deranno leggendoci. Si tratta di quel contenitore virtuoso, in forma di parallelepipedo verticale, che ha sì vesti all'apparenza dismesse (e consunte ormai, anche un po' lacere ...), ma il cui contenuto è di una ricchezza incomparabile per noi del Club, linfa insostituibile per le segreterie-raduni. Da esso fuoriesce come per incanto qualsiasi oggetto, utensile o ammennicolo essenziale, di volta in volta, al lavoro di chi impianta l'immagine dell'IDéeSse sui luoghi di raduno, di chi opera nelle segreterie: dal gomitolo o dal piccolo mannello di spago allo scotch, dalle forbici al coltello, al filo di ferro, dalle puntine ai fermagli e alle mollette, dai chiodini al martello, dalle penne ai pennarelli, alle matite, alla cancelleria, ai blocchetti numerati per le lotterie, dalle tessere ai distintivi, eccetera eccetera eccetera ... Altro che cornucopia dell'abbondanza! In più, il bello della Lampada nostra è che non c'è bisogno di sfregarla con le mani, né di pronunciare parole magiche: è sufficiente che due dita ne sollevino lo sconnesso coperchio! A dire il vero, un'espressione rituale - più che magica - c'è: ad ogni raduno qualcuno della segreteria immancabilmente domanda "l'avete portata la Lampada di Aladino?". Perché guai se non ci fosse Lei! Immaginatevi che drammi per la segreteria, o quali affanni ogni volta per dotarsi dell'occorrente, col rischio di dimenticare oggi questo, domani quello ... Perché altra virtù della Lampada "magica" dell'IDéeSse è la sua capacità di rigenerarsi per naturale processo di impinguimento: ad ogni occasione tanto ne esce, tant'altro vi entra, cosicché - una volta messa a regime, molti anni fa - non si ha memoria di rifornimenti, ad esclusione dei blocchetti matrice-figlia necessari a lot- poi (con la sua espressione di "bulgaro" giubilo: "lunga vita al Presidente!" ...) e le due Silvie, l'una aretina, l'altra patavina. E il nome? Chi fu in primis ad attribuire a quel modesto fustino cotanto nobile nomine, comparandolo ad una fra le magie più celebri al mondo? Mi sfugge il dettaglio: ma fu un lampo, la rivelazione, e per tutti subito e solo "la Lampada di Aladino"! Oggi mi piace pensare che autrici di questo battesimo siano state le fanciulle di quella efficiente segreteria di un tempo: che ahimè - per loro fortuna! - si è ora elevata al non meno nobile compito di scuola materna. IDéeSse InForma 24 - La Lampada di Aladino La Lampada di Aladino terie ed estrazioni. Una vera manna! Ho scritto "molti anni fa": eh, sì, perché la nostra Lampada di Aladino è apparsa senza fanfare né tappeti rossi ad uno dei primi raduni del '90, semplice fustino in plastica di un comune detersivo per lavatrici. Che fu più tardi (a Montalcino, 1991) ammantato di veste grigio-bianca recante il logo del Club ripetuto più volte, opera di mia figlia Claudia quando si dilettava ancora nel coadiuvare ogni tanto la storica segreteria dei nostri raduni d'"epoca": Cecilia, Anna e Sonia, alcune volte la Terry ed Annalisa, Enrico e Roberto; anche Lida da un certo dì in 21 IDéeSse InForma 24 - Conservatoire Citroën 22 Inaugurato il Conservatoire Citroën All’interno dell’area della storica fabbrica di Aulnay-Sous-Bois è nato l’archivio della memoria storica della Marca. Comunicato stampa e foto Citroën. Citroën ha inaugurato il proprio "Conservatoire", vetrina dell'eredità della Marca. Il 28 novembre 2001, Pierre Peugeot, presidente del Collegio dei Supervisori di PSA Peugeot-Citroën e Claude Satinet, Direttore generale di Automobiles Citroën, hanno inaugurato il Conservatoire, vetrina dell'eredità della Marca, ad Aulay Sous Bois. Il centro ospita oltre trecento modelli Citroën, assieme ad una grande quantità di documentazione e memorabilia direttamente connessa alla storia del Marchio. Il ruolo del Conservatoire è fondamentalmente diverso da quello di un museo, sino a quando non sarà aperto al pubblico, è destinato ad alloggiare e preservare esemplari della produzione Citroën dalla fondazione della Marca sino ai nostri giorni, oltre all'intero archivio storico della Marca. IDéeSse InForma 24 - Conservatoire Citroën 23