Trittico - The Ring Around Quartet

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Trittico - The Ring Around Quartet
The Ring Around Quartet
Trittico
The Ring Around Quartet propone in questo concerto le principali forme della polifonia sacra, attingendo da tre distinti nuclei stilistici. Il primo comprende capolavori della produzione francese e
franco-fiamminga dei secoli XIV, XV e XVI in un percorso ideale che
va da Machaut (Kyrie e Gloria dalla Messa di Notre Dame) a Ockeghem
(Déploration sur la mort de Binchois) e a Josquin (Tu solus qui facis
mirabilia e Tu pauperum refugium). A questa religiosità riflessiva e
talvolta severa si contrappone quella fresca e popolare di laude e inni
tratti dalla letteratura ligure tra il 1400 e il 1600, opere poco conosciute
e quasi mai eseguite, riscoperte grazie alle ricerche del M◦ Gian Enrico
Cortese del Conservatorio di Genova. Nel terzo nucleo sono presentati interessanti lavori contemporanei che si rifanno, nella scrittura, a
tecniche e suggestioni antiche: la Missa Jubilaei di Paolini, diatonica e postmodale, il recentissimo Salve Regina di Basevi, e il mottetto
neo-gotico in lingua genovese Vanitae Vanitas, dello stesso Cortese.
Questo affresco musicale, che mette in dialogo la tradizione francofiamminga con la cultura ligure soffermandosi in particolare sul periodo rinascimentale, può avere un suo simbolico riferimento in dipinti fiamminghi conservati a Genova, come il grande trittico di San
Pancrazio e l’Adorazione dei Magi di Joos van Cleve in San Donato.
E, come un trittico, unisce e armonizza tre quadri diversi: ars nova,
rinascimento, età contemporanea; oppure Francia, Fiandre, Liguria;
oppure messa, lauda, mottetto. . .
Il trittico fiammingo della chiesa di San Pancrazio a Genova.
■ Johannes Ockeghem (1425–1497): Déploration sur la mort de Binchois
Opera di un grande maestro della musica fiamminga in celebrazione della morte di un altro grande maestro, Gilles Binchois, avvenuta nel 1460. Le tre voci basse intonano il Miserere in latino,
mentre la voce alta recita in francese una commovente deplorazione dell’artista scomparso.
■ Antonio de Janua (XV secolo): Inno a San Giovanni Battista
Composto da un autore genovese di cui non si sa praticamente nulla, e dedicato al santo patrono
di Genova. Scritto sul testo dell’inno gregoriano Ut queant laxis, è una realizzazione a due voci,
più una terza parte probabilmente strumentale che nell’interpretazione del Ring Around viene
resa con un vocalizzo. Da un lavoro di ricerca di Gian Enrico Cortese. Nel programma viene
preceduto dall’esecuzione integrale dell’inno gregoriano originale.
■ Andrea Basevi Gambarana (vivente): Salve Regina
Il Salve Regina gregoriano riscritto nel 2005 per quattro voci in chiave avanguardistica da uno dei
più inventivi compositori genovesi viventi.
■ Fra’ Paolo Papini (XVI secolo): A Santa Maria delle Vigne di Genova
Questa lauda fa parte della raccolta intitolata Nuove laudi ariose della beat.ma Vergine pubblicata
da Giovanni Arascione nell’anno 1600, e fa riferimento a una delle più grandi e antiche chiese di
Genova. Da un lavoro di ricerca di Gian Enrico Cortese. La partitura è stata eseguita per la prima
volta in epoca moderna dal Ring Around Quartet nel 2004.
■ Anonimo (XVI secolo): Canticum Artis
Questo mottetto a due voci, probabilmente eseguito nelle processioni religiose, fa parte di una
raccolta pubblicata ad Albenga nell’anno 1536. Da un lavoro di ricerca di Gian Enrico Cortese.
■ Josquin Des Près (c. 1450–1521): Tu solus qui facis mirabilia
■ Josquin Des Près (c. 1450–1521): Tu pauperum refugium
Due mottetti a quattro voci del grande maestro fiammingo.
■ Guillaume de Machaut (c. 1300–1377): Messe de Notre Dame: Kyrie, Gloria
La Messe de Notre Dame di Machaut è forse l’opera più rappresentativa dell’ars nova francese, ed è
anche la più antica messa polifonica composta da un unico autore. Scritta forse per l’incoronazione di Carlo V il Saggio, è a quattro voci e strutturata come un mottetto isoritmico (cioè a “moduli”
melodici e ritmici disposti secondo particolari simmetrie). Questa musica, talvolta detta “gotica”,
si basa sulla modalità, sulla supremazia di quinta e ottava come unici intervalli armonici perfetti,
sulla sincope, e su altri criteri compositivi medievali che le danno la caratteristica connotazione
arcaica.
■ Paolo Paolini (vivente): Missa Jubilaei: Sanctus, Agnus Dei
Messa scritta tra il 1999 e il 2003 da un giovane compositore genovese per l’Anno Santo. La tecnica
polifonica, pur inequivocabilmente contemporanea, si può dire postmodale per il suo costante
riferimento e superamento della modalità medievale.
■ Giacomo Fogliano (1468–1548): Vengo a te, madre Maria
Lauda a quattro voci, da un lavoro di ricerca di Gian Enrico Cortese.
■ Giovanni Battista Strata (1577–c. 1651): Dio ti salvi, alma Regina
Lauda tratta dalla raccolta Arie di Musica. . . sopra le laudi spirituali pubblicata a Genova nel 1610.
La partitura prevede tre voci solistiche alternate a un coro a quattro voci (nell’interpretazione del
Ring Around viene eseguito da quattro voci solistiche). Da un lavoro di ricerca di Gian Enrico
Cortese.
■ Gian Enrico Cortese (vivente): Vanitae Vanitas
Questo mottetto a quattro voci fa allusione esplicita ad alcune tecniche compositive tre-quattrocentesche: politestualità (il testo biblico Vanitas vanitatum corre parallelo ai versi in dialetto
genovese di Luciana Lippi Muzio), poliritmia (voci in ritmo binario sovrapposte a voci in ritmo
ternario), supremazia dell’intervallo di quinta, e cosı̀ via, giustificandone la definizione di “neogotico”. Questa partitura è stata eseguita in prima assoluta dal Ring Around Quartet al Festival di
Spoleto 2005.