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sui progetti di
Amici dei Bambini in Albania
…e non solo!!
Fjalet e Qiririt
Le parole della candela
Ne mes tua kam qendruar
E jam duke u perveluar,
Qe t ju jap pakez drite
Naten t’jua bej dite...
Le parole sono rimaste tra voi
Mi sto consumando
Per darvi un po’ di luce
Per cambiare la notte con il giorno...
Naim Frasheri
Poet shqipetar fund i viteve 1800
Sommario:
1.
2.
3.
4.
L’Albania…tanto vicina ma così lontana
Centro Servizi per la Famiglia Tirana
Centro Servizi per la Famiglia Bathore
Centro Servizi per la Famiglia Fier e Levan
Naim Frasheri
Poeta albanese di fine ’800
Anno IV - numero 02 – febbraio 2005
Il Sostegno On L i n e di “Aiutami a vivere in Albania”
1. L’Albania…tanto vicina ma così lontana
Bathore in cammino verso la sua “maturazione sociale” : le nostre tutor, con il
loro strepitoso lavoro di “accompagnamento comunitario”, fanno vivere alle
famiglie del sobborgo di Tirana un momento di aggregazione e di confronto
molto produttivo
“Bathore, un tempo campo di lavoro dei contadini, dagli anni 90 è diventata una zona di
approdo di famiglie provenienti dal nord dell’Albania in cerca di maggiore fortuna.
Le condizioni trovate nel nuovo ambiente di insediamento non erano esattamente quelle
che da anni sognavano, quelle che le avevano spinte a lasciale le origini per emigrare.
Alcuni sono costretti tutti i giorni ad uscire in strada a cercare lavoro, spesso trovandosi ad
insultare il governo, le leggi e le persone che lavorano per l’amministrazione pubblica.
Poco a poco hanno cominciato a costruire case abusive, strade imperfette. Spesso,
organizzati non bene e in piccoli gruppi, hanno cercato di difendere i loro diritti, ma in
modo non tanto legale.
I loro diritti sono stati ascoltati, ma per loro non basta.
Sono passati anni e solo adesso lo Stato ha pensato di intervenire in questa zona
problematica.
Lo Stato ha cominciato ad allargare le strade, a portare l’acqua, a realizzare canalizzazioni,
ma questo sembra non bastare a soddisfare questa gente.
Nelle nostre riunioni settimanali con le donne spesso parliamo dei loro problemi, vitali,
come le condizioni delle strade, che riempiono l’aria e i polmoni di polvere, l’acqua, che
non c’è mai e quando c’è è sporca, le luci, la legalizzazione delle case, e tanti altri
problemi.
Vedendo che i loro problemi sono tanti e che spesso non hanno la possibilità di risolverli
noi abbiamo pensato di organizzare un incontro con il Sindaco di Kamza, Agim Cani.
Secondo la comunità la Pubblica Amministrazione non informa i cittadini per tutto quello
che succede e per le decisioni prese ai vertici politici. Spesso le persone non pagano le
spese pubbliche perché sono senza lavoro, ma il lavoro lo dovrebbe offrire lo stato, come
la scuola e la formazione professionale, che spesso invece le persone non hanno e quindi il
lavoro che lo stato offre non può essere accettato.
Noi come associazione abbiamo lavorato in tutti questi anni per informare la comunità sui
diritti che ha ogni bambino, ogni donna, ogni famiglia, il diritto di poter liberamente
esprimersi, parlare, e appositi specialisti hanno parlato a chi frequenta le nostre attività
delle leggi e di tutto ciò per cui erano interessati.
Quando siamo andate nel municipio di Kamza, il Sindaco Agim Cani è stato molto
interessato a venire e a fare un incontro con la comunità. Si è posto solo un piccolo
problema: “saprà capire la comunità di Bathore le ragioni della pubblica amministrazione?
Perché per loro tutti i problemi, le difficoltà e gli intoppi sono colpa del sindaco!”,
dimenticando che loro sono i primi che non rispettano la legge.
Il 25 gennaio alle 15 è stata fissata la riunione con il sindaco di Kamza e la comunità del
quartiere 3 di Bathore. Molte donne non volevano partecipare, ma noi siamo riuscite a
convincerle che questa riunione era un ottimo esempio di democrazia e che loro potevano
chiedere tutto ciò che volevano ed avere risposte alle loro domande. Così, anche se
pioveva e faceva tanto freddo, la popolazione di Bathore si è riunita nel nostro centro,
convinta che avrebbe ricevuto risposte e non come al solito solo giustificazioni e scuse.
Anno IV - numero 02 – febbraio 2005
Alla gente che ha partecipato all’ inizio abbiamo fatto capire che dovevano parlare uno per
uno, e non sovrapporsi, come in un dibattito civile, che dovevano ascoltare quando
un’altra persona parlava e che non dovevano offendere nessuno. Il Sindaco è venuto
puntuale ed è stato accolto bene da tutti.
Dopo le parole di saluto che ha fatto la rappresentante di AiBi in Albania, Maurizia
Sandrini, il dibattito è stato dichiarato aperto. Per quasi un’ora e mezza donne, uomini e
anche qualche giovane hanno rivolto domande precise e ben calibrate al Sindaco,
ascoltando con la dovuta attenzione le sue risposte, e ringraziandolo poi per le
informazioni date in modo così chiaro.
Sapendo che il livello culturale della comunità lascia un po’ a desiderare noi siamo state
tutto il tempo attente, in modo che tutto andasse bene. Solo due persone, non capendo
bene la risposta, hanno fatto sempre la stessa domanda, ma senza polemizzare. Tutto era
legato al problema della terra e del suo prezzo, anche se lo Stato non ha ancora creato
una legge chiara per questo difficile problema.
Hanno chiesto altre scuole, parchi giochi, strade asfaltate, tutto nell’interesse della salute e
del benessere di tutti, e anche la luce, per lo meno per alcune ore al giorno d’inverno,
quando fa molto freddo, visto che non esiste il riscaldamento se non a stufe elettriche.
Tutto è andato bene, la gente si è dimostrata educata e paziente.
Per la prima volta anche il Sindaco era molto contento, perché non ha dovuto litigare con
nessuno e si è potuto confrontare pacificamente. Ci ha ringraziati molto per
l’organizzazione di questa riunione.
Anche noi lo abbiamo ringraziato per la sua presenza e la pazienza che ha dimostrato”.
2. Centro Servizi per la Famiglia di Tirana
Un giorno d’amore e di armonia? San Valentino non dappertutto è la festa degli
innamorati!
“Il quattordici di questo mese, giornata dell’amore chiamata il giorno di San Valentino, le
donne di Fusha e Aviacionit si sono riunite dopo un periodo di riposo, per celebrare questa
bellissima festa.
Anche se in prossimità della chiusura del Centro Servizi è difficile svolgere le attività con lo
stesso spirito, le donne desideravano tanto realizzare una giornata di questo tipo,
divertente, e ne avevano davvero bisogno, così abbiamo pensato che il giorno di San
Valentino fosse proprio l’occasione giusta per riunirci tutte insieme.
Circa 20 donne e mamme, insieme a noi accompagnatrici familiari del centro, hanno
partecipato all’iniziativa; abbiamo pensato che una gita fuori dal solito ambiente avrebbe
potuto farci distrarre e allontanare la testa dai mille pensieri quotidiani.
Tutte insieme siamo state al parco del lago artificiale di Tirana, a prendere un caffè in uno
dei bar più belli, con vista lago appunto.
Il freddo e la pioggia di quel giorno non ci hanno impedito di realizzare il nostro obiettivo;
appena arrivate al parco ci siamo sedute nel caldo e comodo bar, e ne abbiamo
approfittato per parlare un po’ della nostra vita e dei nostri problemi.
Le donne hanno espresso alcuni desideri che avrebbero voluto vedere realizzati durante
questa giornata; grande parte di loro desideravano ricevere dei regali dai mariti, altre di
avere la possibilità di farsi belle e uscire con la famiglia. Desideri che per noi forse possono
sembrare scontati, ma che per loro non costituiscono assolutamente la normalità, in un
Anno IV - numero 02 – febbraio 2005
ambiente in cui non hanno mai ricevuto non solo un regalo, ma una piccola attenzione o
una carezza.
Noi abbiamo consigliato loro di dare tanto amore e affetto a tutti i familiari, di considerare
questo giorno come una possibilità per creare armonia in famiglia, lasciar perdere i vecchi
rancori, fare pace, e riportare la serenità nell’ambiente domestico. Siamo coscienti che non
dipende certo solo da loro, ma per il bene dei bambini sappiamo che le mamme sanno
essere più forti e proteggerli meglio, perciò abbiamo chiesto loro di fare questo sforzo, per
tutelare la tranquillità e la crescita dei loro figli.
Tra le risate siamo ritornate nel centro, con un bel ricordo di una gita al lago, e
un’importante riflessione: dobbiamo ricordarci sempre l’importanza dell’amore all’interno
delle nostre famiglie”.
3. Progetto Centro Servizi per la Famiglia Bathore
Un sogno che si avvera: grazie ad un progetto vinto dalla nostra associazione
tre donne di Bathore hanno una possibilità in più.
“Sono già due mesi che Esmeralda, Shpresa e Violeta hanno iniziato a frequentare il corso
di parrucchiera organizzato a Tirana dalla nostra associazione grazie ad un finanziamento
vinto.
In loro si vede il cambiamento, perché si sentono più forti e quasi pronte per affrontare di
loro iniziativa la fondazione della microimpresa che molto presto si troveranno a gestire.
La parrucchiera loro “maestra” dice che sono molto attente e che cercano di non perdere
niente di ciò che succede nel negozio. Guardano con attenzione non soltanto il modo in cui
lei gestisce il negozio, ma anche come si comporta con la clientela, con i fornitori, come
effettua i pagamenti e tutto il resto.
Il fatto che abbiano le proprie attrezzature, quelle maggiormente necessarie per il lavoro
quotidiano, per loro è già un buon inizio. Stanno pensando invece al posto più adatto del
quartiere per aprire il negozio, ma non si limiteranno a questo, appena possibile hanno
idea di allargarsi e di diventare un’atelier al quale rivolgersi per ordinare i vestiti per i
matrimoni, da donna ma anche da uomo.
È vero che forse questo è un sogno prematuro, servono tanti soldi per arrivare fin qui, ma
Shpresa è ottimista e convinta di farcela, e ha tutto l’appoggio della sua comunità che non
vede l’ora di vedere le tre amiche realizzare il loro sogno, avere una attività in proprio.
Quasi tutte e tre le donne selezionate confessano che questo non è più solo un sogno
piacevole sul quale fantasticare ogni notte, ma una realtà che vedono, toccano, sentono
ogni giorno sempre più vicina e realizzabile.
È vero che le difficoltà sono presenti soprattutto quando si tratta di soldi, ma anche lo
staff sta facendo il suo meglio per aiutarle, loro ma anche tutta la comunità”.
Luan, un anno dopo: primo anniversario dalla perdita di un nostro amico
“Un anno fa in una delle famiglie che seguiamo e che partecipa alle nostre attività è
successa una tragedia: il figlio di 20 anni, Luan, è morto in un incidente domestico, a
causa di uno sfortunato contatto con il cavo elettrico che lo ha fulminato.
Questo giovedì si è celebrato il primo anniversario della sua morte, e la famiglia aveva
preparato una grande cerimonia per lui.
Anno IV - numero 02 – febbraio 2005
Hanno invitato tutti i suoi amici, i parenti e anche noi come rappresentanti di Amici dei
Bambini a Bathore, visto che Luan era membro del nostro CBF “Rob-Ant” (Centro per il
Bambino e la Famiglia) e che noi siamo considerati come persone sempre vicine ai
problemi della comunità di questo quartiere.
E’ stata una cerimonia commovente, in cui non potevi restare senza piangere, soprattutto
quando vedevi la faccia della sua mamma, quando ascoltavi le sue urla mentre parlava di
lui e raccontava episodi della sua vita, come si usa di solito qui per celebrare la vita ormai
persa di qualcuno.
Il papà di Luan è invece rimasto troppo silenzioso, ha fumato tutto il tempo una sigaretta
che sembrava non finire mai.
Questo è un sintomo negativo, perché se il suo dolore rimane interiorizzato lui soffre
ancora di più.
E’ stata per tutti noi un’esperienza molto dolorosa, che ci ha ricordato che la vita a volte è
troppo corta, ma soprattutto che dobbiamo continuare a spenderla aiutando gli altri.
Volevamo con questa ricorrenza far sapere al nostro amico che noi siamo sempre qui,
combattiamo le stesse battaglie e che lo portiamo sempre nei nostri cuori”.
4. Progetto Centro Servizi per la Famiglia Fier e Levan
Integrazione culturale per le donne albanesi: un bel progetto realizzato per le
donne rom e non che vivono nelle zone rurali di Fier.
“Gli incontri che noi spesso realizziamo con le donne ci aiutano a trovare delle idee su
nuove possibili attività. Sono le nostre donne che, confidandoci i loro desideri, comunicano
non solo delle idee ma anche delle attività che diventano pratiche, e con molto di queste
noi abbiamo creato un progetto la cui implementazione sta andando molto bene.
I temi degli incontri di formazione sono “I diritti umani”, “Le politiche del lavoro”, ma
anche qualcosa di più semplice come educazione all’igiene, all’estetica, alla cucina sana,
all’uso dell’informatica.
A questo progetto non hanno partecipato solo le donne dei Centri Servizi di Fier e Levan
ma anche altre donne, forse meno visibili nella nostra società perchè mai parte di un
obiettivo comune, le mamme rom.
Del progetto quindi approfittano molte donne rom e non che vivono nelle zone rurali. Sono
tutte molto contente finora per le attività implementate.
Nell’incontro di formazione “I diritti umani” era invitato anche il giurista della Prefettura di
Fier, Orjon Hoxha, uno dei nostri collaboratori, che ha analizzato alcuni diritti umani, ha
raccontato un pò della loro storia, li ha classificati, valorizzati nel giusto modo, ha spiegato
come sono applicati in Albania e ha risposto a tutte le domande poste dalle donne.
Nell’incontro invece che parlava delle “Politiche del Lavoro” ha parlato Altina Behaj,
dipendente nell’ufficio del lavoro a Fier. Oltre al tema del lavoro lei ha spiegato come si
procede quando si applica per chiedere un lavoro. E pensare che molte di loro non
sapevano neanche che esistesse un ufficio in cui tu puoi applicare per cercare un lavoro.
Nell’altro incontro, quello sulla definizione delle “Caratteristiche per una donna Leader”
Athina Basha ha parlato della sua esperienza di lavoro e carriera, ma di più ha sottolineato
le frequenti discriminazioni tra donne e uomini. Questo incontro ha suscitato molte
discussioni tra le donne.
L’ultimo incontro di formazione era sul tema del “Microcredito”. Di questo argomento ha
parlato Ardian Baha, un economista molto bravo che ha chiarito quanto sia pericoloso
Anno IV - numero 02 – febbraio 2005
sottoscrivere un impegno di credito senza averci ben pensato e come lo si deve gestire
bene.
Questi sono stati gli incontri realizzati nella prima fase di progetto, che non è ancora
terminato. In una seconda fase noi vorremmo che le donne venissero non solo per
formarsi su questi temi ma anche per avvicinarsi tra di loro, stringere amicizie tra culture
diverse, conoscere meglio i nostri Centri Servizi di Fier e Levan, le Biblioteche Pubbliche e
gli altri enti che erogano servizi”.
In redazione questo mese:
Rudina Roshi
Elvira Doci
Antigoni Zhuri
Alma Gjinishi
Matilda Dushku
Maurizia Sandrini
La Newsletter “LE PAROLE DELLA CANDELA” è stata pensata per tenere aggiornati tutti i
sostenitori dei progetti di Amici dei Bambini in Albania. Si tratta di un nuovo servizio che
abbiamo denominato SOL (Sostegno On Line). L’idea è quella di trasmettere via e-mail la
newsletter contenente estratti dei report settimanali e notizie relative all’andamento del
progetto “Aiutami a Vivere in Albania”. Abbiamo pensato di utilizzare la posta elettronica,
poiché è uno strumento che consente di raggiungere un grosso numero di utenti ad un
costo minimo.
Se l’idea continua a piacervi e volete condividerla con altri amici basta che ci comunichiate
la loro e-mail all’indirizzo di posta elettronica del nostro ufficio di Tirana: [email protected]
affinché possano ricevere direttamente i prossimi numeri del notiziario.
La newsletter sarà comunque disponibile a breve anche sul sito Internet di Amici dei
Bambini, all’indirizzo www.aibi.it nelle pagine dedicate ai nostri progetti in Albania.
Anno IV - numero 02 – febbraio 2005