Monza Più - Monza Club
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Anno VIII - n.57 Settembre 2010 Mensile di attualità, cultura e politica di Monza e Brianza Anno VIII - n.57 Settembre 2010 - Euro 5 MONZACLUB La rivista della nuova Provincia n. 57 CARLO EDOARDO VALLI La Brianza in vetta all’Aci FOCUS Gp d’Italia 2010 Fuoco alle polveri WHAT’S ON Apa Confartigianato Una rete anti crisi Carbon Business Special Edition CARBON BUSINESS COLLECTION MONZA YOUNG Luca Caldirola Una promessa in trasferta MONZACLUB PASSIONI New York Vista… dall’interno Carbon Business 24h Carbon Business 48h La Carbon Business Collection si caratterizza per il design elegante e i forti contenuti tecnici. Tutti i prodotti della linea sono realizzati con sottili lamine di fibra di carbonio (4/10 di millimetro) cucite con pelli selezionate mediante filo di kevlar. Le minuterie sono in ergal ricavato dal pieno come i dettagli alleggeriti dei mezzi da competizione. Il carbonio viene utilizzato per la sua elasticita’ e resistenza. Il risultato é un prodotto tecnicamente evoluto in cui il carbonio diventa un telaio leggero, in grado di dare rigidita‘ alla struttura ma che allo stesso tempo garantisce elasticita’ e quindi comfort. I prodotti della linea carbon business sono interamente Made in Italy e possono essere personalizzati su richiesta. Aznom Srl - Monza +39 - 039. 471721 [email protected] aznom.com Anno VIII - n.57 Settembre 2010 Mensile di attualità, cultura e politica di Monza e Brianza Anno VIII - n.57 Settembre 2010 - Euro 5 MONZACLUB La rivista della nuova Provincia n. 57 CARLO EDOARDO VALLI La Brianza in vetta all’Aci FOCUS Gp d’Italia 2010 Fuoco alle polveri WHAT’S ON Apa Confartigianato Una rete anti crisi Carbon Business Special Edition CARBON BUSINESS COLLECTION MONZA YOUNG Luca Caldirola Una promessa in trasferta MONZACLUB PASSIONI New York Vista… dall’interno Carbon Business 24h Carbon Business 48h La Carbon Business Collection si caratterizza per il design elegante e i forti contenuti tecnici. Tutti i prodotti della linea sono realizzati con sottili lamine di fibra di carbonio (4/10 di millimetro) cucite con pelli selezionate mediante filo di kevlar. Le minuterie sono in ergal ricavato dal pieno come i dettagli alleggeriti dei mezzi da competizione. Il carbonio viene utilizzato per la sua elasticita’ e resistenza. Il risultato é un prodotto tecnicamente evoluto in cui il carbonio diventa un telaio leggero, in grado di dare rigidita‘ alla struttura ma che allo stesso tempo garantisce elasticita’ e quindi comfort. I prodotti della linea carbon business sono interamente Made in Italy e possono essere personalizzati su richiesta. Aznom Srl - Monza +39 - 039. 471721 [email protected] aznom.com Nuova Audi A1. Da settembre in anteprima presso il nostro showroom Gran Premio d’Italia 2010 La passione continua... Nuova Audi A1. Da settembre in anteprima presso il nostro showroom Gran Premio d’Italia 2010 La passione continua... EDITORIALE Formula Uno Recuperiamo la magia di Simona Calvi P iaccia o non piaccia settembre, a Monza, è il mese del Gran premio. A chi proviene da fuori potrà anche sembrare bizzarro che una città possa identificarsi così strettamente con un evento sportivo. Eppure per i monzesi l’arrivo del circus iridato è sempre stato molto di più che qualche giorno sul calendario. La settimana del Gp rappresenta uno spartiacque. Fra la fine delle vacanze e l’inizio della scuola, fra il termine delle ferie e il rientro in ufficio, fra la chiusura e la riapertura della stagione politica. Quest’ultima, anzi, proprio nei corridoi dell’Autodromo ricomincia a “carburare” prima del ritorno in aula. Per chi, come me, a Monza ci è nata e ci vive, il Gran premio è stato, soprattutto negli anni dell’adolescenza, un momento quasi epico. Preparativi, strategie, il piano perfetto per aggirare gli ostacoli e conquistare il “fortino”. Lo confesso con candore: il piano stava tutto nell’idea di riuscire ad intrufolarsi senza pagare il biglietto. In modo rocambolesco e avventuroso, alla Diabolik. Non c’è bisogno di dire che gli astutissimi progetti si concludevano inesorabilmente la domenica sul divano di casa. Incollati alla tv per seguire la gara e subito dopo affacciati alla finestra a guardare uno dopo l’altro gli elicotteri che sfilavano sopra la città. A suo modo era comunque un segno. Anche quell’anno poteva iniziare come sempre. Da allora devo ammettere che molto è cambiato, ma non solo per una questione anagrafica. Alcuni scandali hanno incrinato l’immagine della Formula Uno e il peso del business ha contribuito a disamorare una parte cospicua di tifosi. Anche monzesi. Onestamente, devo dire che non mi ha del tutto stupito l’assenza di una mobilitazione cittadina di massa in merito all’eventualità che il Gran premio si sposti a Roma. Oggi sappiamo (o così ci hanno detto) che quello della Capitale, se mai partirà, sarà un evento alternativo rispetto al Gp d’Italia. E sia. Tuttavia non c’è grande preoccupazione fra la gente comune. Quasi un problema in meno. Viene da chiedersi quali siano i motivi. Me ne vengono in mente alcuni, non per forza in ordine di importanza. L’assenza di grandi sfide sportive e di grandi protagonisti. Chi non ricorda i duelli fra Senna e Prost in McLaren? Le nuove regole e la logica della “magnificenza” che hanno escluso alcuni piccoli, ma gloriosi team anche italiani. La lontananza siderale di piloti, team manager e via dicendo dal popolo dei tifosi. Oggi, a meno di non essere dotati di superpoteri, è praticamente impossibile pensare di avvicinarsi ad uno dei propri idoli. La “gabbia dorata” costruita di anno in anno da Bernie Ecclestone altro non è che una gabbia e temo che i monzesi se ne siano accorti. Il Gran premio ha perso la sua aria di festa cittadina, di evento un po’ magico e un po’ avventuroso per trasformarsi in una “splendida cornice” (lo dico nell’accezione peggiore e più abusata dal termine) dove a sfilare sono soprattutto vip, o presunti tali, politici e addetti ai lavori. Credo che recuperare il senso perduto di questo appuntamento gioverebbe molto di più che non continuare a discutere se e quando faranno il Gran premio a Roma. Il problema non è se lo faranno, ma in quel caso Monza, intesa come città, avrà voglia di dare battaglia? [email protected] N.57 M C 1 Specialità carne e pesce Ristorante Il Noble Via Gerardo dei Tintori, 18 20052 Monza (MB) Tel.: +39 039/382561 [email protected] www.ristorantenoble.it Chiuso il martedì PROTAGONISTI MONZACLUB www.monzaclub.it PERIODICO REALIZZATO DA Monza Club Edizioni srl Piazza Carrobiolo, 5 - Monza Tel. 039/5961872 e-mail [email protected] Prezzo di copertina: 5 euro DIRETTORE RESPONSABILE Simona Calvi SEGRETERIA DI REDAZIONE Chiara Bramati 57 oni it u B letti r o B Ilaria Dalla solidarietà al mecenatismo passando dalla tutela del paesaggio. Ilaria Borletti Buitoni è da un anno alla guida del Fondo ambiente italiano. E in questa veste ha scelto Villa Reale come suo luogo del cuore. Di recente l’ha anche visitata in compagnia del sindaco Marco Mariani. A Monza Club racconta il suo legame con l’ex dimora sabauda e spiega perché un tesoro come questo non può e non deve andare perduto. Tra i progetti che vorrebbe mettere in campo per la Villa c’è anche quello di realizzare proprio qui la sede della Scuola europea del paesaggio. HANNO COLLABORATO Raffaele Pozzi (caporedattore) Francesca Barzaghi Chiara Bramati Albertina Colombo Marco Dozio Arianna Giovenzana Greta La Rocca Benedetta Trabattoni Pier Attilio Trivulzio GRAFICA BIMAGE communcation srl Via A. Volta, 94 - Desio Tel. 0362/306929 [email protected] www.bimage.it FOTOGRAFIE Marco Brioschi PUBBLICITÀ Monza Club Piazza Carrobiolo, 5 Tel. 039/5961874 e-mail [email protected] STAMPA D’Auria Printing spa www.dauriagroup.com Periodico registrato presso il Tribunale di Milano al n.242 Registro stampa periodica N.48 N.57 M C 3 TEMPO LIBERO Monza Estate Le stelle della musica nel cielo di Villa Reale 12 24 Il Gran Premio d’Italia scalda i motori Tutte le novità della settimana più calda dell’anno 32 43 MonzaPiù Sette giorni di divertimento e di grandi eventi Intervista a Bruno Senna. Il nipote del grande Ayrton prova a seguire le orme dello zio SOMMARIO WHAT’S ON 8 - Flash 12 - Monza Estate Una musica può fare... 15 - Apa Confartigianato Quando la rete si tesse al tavolo 20 - Sporting Club White is white 24 - Gran Premio d’Italia Brividi in pole position 28 - Amarcord Profumi... e bolidi 30 - Tutti i piloti del circus 32 - Bruno Senna Il mito torna in pista 34 - Autodromo Oltre le corse c’è di più 38 - Come arrivare al Gp 4 M C N.57 68 40 - MIA Un made in Brianza mondiale 43 - Monza Più Pronti, partenza... via! 44 - Monza Più Il programma degli eventi PROTAGONISTI 46 - Carlo Edoardo Valli La Brianza in vetta all’Aci 52 - Enrico Radaelli Amici... non solo dell’Autodromo 57 - Ilaria Borletti Buitoni Una lady per l’Ambiente 62 - Angelo Moratti e Roberta Armani Attenti a quei due Luca Caldirola Promessa del calcio alla conquista dell’Olanda TEMPO LIBERO 46 Carlo Valli neo presidente di Aci Milano ci racconta i suoi progetti 62 Vip per caso, impegnati nel sociale per vocazione. Angelo Moratti e Roberta Armani sono le anime di Special Olympics 86 New York e i suoi interni. Un viaggio suggestivo attraverso l’obiettivo di Susanna Pozzoli La Compagnia delle Opere di Monza e Brianza. Una realtà da 1.300 aziende 76 MONZA YOUNG 68 - Luca Caldirola Il cuore nel pallone 71 - Bel&Bel 72 - Margherita Premuroso La Playstation? Sono io! 74 - Elena Prette Un talento da copertina PASSIONI 86 - Susanna Pozzoli She’s on the block 90 - Teatro Licinium La magia sul palco BRIANZA CLUB 76 - Pietro Paraboni L’investimento più sicuro? La persona 79 - Luigi Filocca Il presente si chiama Cohousing 83 - Carlo Casagrande Una «centrifuga» di idee IL CONSULENTE 98 - Assicurazioni 99 - Lavoro 100 - Legale FASHION 94 - Crisi del fashion biz e Understatement: a caccia della qualità TEMPO LIBERO 6 - Chi sale 102 - Dove&Come 103 - Mostre&Eventi 104 - Oroscopo 94 Bottega Veneta Un valore oltre la crisi N.57 M C 5 TEMPO LIBERO Chi sale L’imprenditoria per questo mese la fa da padrone con due nomine nuove di zecca. Un neo vicepresidente per Camera di Commercio e un pres per la Piccola Industria a cura della redazione G iuseppe Meregalli Il brindisi, nel suo caso, è quasi scontato. Giuseppe Meregalli, titolare dell’omonima azienda monzese specializzata nell’import - export di grandi vini, dallo scorso luglio è il nuovo vicepresidente della Camera di Commercio di Monza e Brianza. Ha preso il posto di Luigi Nardi, dimessosi il 27 aprile. Classe ’40, ma soprattutto classe da vendere, Meregalli è da sempre uno dei punti di riferimento per gli appassionati e gli intenditori del settore. Alla guida, insieme al figlio Marcello, dell’azienda di famiglia, è presidente del Cda della Ceppo s.a. - Meregalli France e della Meregalli Suisse s.a., oltre ad essere consigliere della Vino è Arte srl e presidente di Silvarte srl, quest’ultima specializzata nel settore della ristorazione. Un 2010 ricco di soddisfazioni, visto che da quest’anno ricopre anche la carica di presidente dell’Unione commercianti di Monza e Circondario. Il suo nome per la vicepresidenza di Camera di Commercio, che era stato proposto dal presidente Carlo Valli, ha ottenuto il consenso unanime dell’assemblea. A lessio Barbazza Cambio della guardia al vertice del Comitato Piccola Industria di Confindustria Monza e Brianza. Lascia Ambra Redaelli ed entra Alessio Barbazza. Giovane, solo 38 anni, amministratore delegato di Magazzini Generali della Brianza Spa, società di logistica con sede a Concorezzo, Barbazza è stato scelto dall’assemblea degli imprenditori titolari di aziende fino a 100 dipendenti per reggere il timone per il biennio 2010 - 2011. «Il mondo delle piccole imprese - ha osservato il neo presidente - raccoglie realtà profondamente diverse: per dimensioni, per modalità di funzionamento, per stile imprenditoriale. Nel corso del mio mandato, vorrei avvicinare l’Associazione a questi diversi segmenti di impresa, realizzando servizi e iniziative mirati ai bisogni specifici delle microimprese, delle piccole, delle quasi medie per sostenerle in un processo di rafforzamento e di crescita quanto mai necessario in questa fase di possibile definitiva uscita dalla crisi, puntando anche all’obiettivo generale dell’innalzamento della competitività complessiva del sistema Brianza». 6 M C N.57 presenta 11 Mario sabato SETTEMBRE live in concert BIONDI VILLA REALE - MONZA PREVENDITA DAL 9 LUGLIO 2010 SU: TICKETONE, GREENTICKET, VIVATICKET, TICKET.IT E PRESSO PROMONZA PIAZZA CARDUCCI, MONZA INFO: [email protected] WHAT’S ON Un'estate da veri giallisti Dal caso della mozzarella blu all'espulsione di due marocchini assolti dall'accusa di terrorismo. Ma è dallo sport che arriva qualche bella soddisfazione con ciclismo e motociclismo a cura della redazione La Passione per il delitto Una sfida…da brivido La nona edizione del festival di narrativa poliziesca, La Passione per il delitto, evento che si svolge ogni anno nella cornice di Villa Greppi a Monticello Brianza con la partecipazione di alcuni dei migliori narratori del genere italiani e internazionali, scalda i motori con l’iniziativa “Crime Story Slam”. Letteralmente una gara a tempo dedicata a brevi racconti gialli. Ogni autore, secondo il regolamento, dovrà presentare una composizione originale con cui “battersi” direttamente sul palco. Il testo non dovrà superare i 5 minuti di lettura e il tempo sarà cronometrato. Sono previste anche delle penali per chi supererà il limite stabilito con la decurtazione dei punti. Ogni autore potrà arricchire la propria esibizione con musica o soluzioni sceniche. La giuria, che decreterà il nome del vincitore, è composta di sette membri tra cui due rappresentanti del festival e due tra scrittori, giornalisti e critici letterari che entro il 25 settembre selezioneranno i 15 finalisti del "Crime Story Slam". Questi ultimi parteciperanno domenica 10 ottobre all’ultima giornata del festival La Passione per il delitto. La classifica dei finalisti apparirà entro il 28 settembre sul blog del festival. Per la finalissima, però, non conterà soltanto il giudizio della critica, ma quello del pubblico selezionato a sorteggio. Sarà quest’ultimo, infatti, a valutare i lavori dei finalisti fino a scegliere i tre migliori racconti. Per i vincitori sono previsti premi in libri e omaggi, oltre alla pubblicazione dell’opera sul sito del festival. Per informazioni è possibile visitare il sito de La Passione per il delitto all’indirizzo www.lapassioneperildelitto.it. Arsenio Lupin colpisce in biblioteca Un furto degno di Arsenio Lupin, vittima la biblioteca civica di Trezzo sull’Adda dove a metà agosto un ladro sconosciuto è riuscito ad intrufolarsi e a sottrarre un dipinto della seconda metà del Settecento raffigurante una marina con faro. Il quadro ha un valore stimato intorno ai 50mila euro e da tempo si trovava custodito all’interno della sala di lettura. L’episodio è accaduto nella notte, complice non soltanto il buio, ma anche la posizione un po’ defilata dell’immobile. Il ladro è riuscito ad impadronirsi facilmente del quadro e ha tentato con ogni probabilità di rubare anche una specchiera in stile barocco situata nell’atrio. Non riuscendo nell’impresa, ha desistito, causando però dei gravi danneggiamenti alla specchiera stessa. L’Amministrazione è corsa ai ripari, ma la preoccupazione rimane visto che si tratta del terzo episodio avvenuto nel giro di pochi mesi. 8 M C N.57 WHAT’S ON Assolti per terrorismo La mozzarella? Espulsi per motivi Era una «bufala» di sicurezza Si è conclusa con l’espulsione la vicenda di Abdelkader Ghafir e Rachid Ilhami, i due marocchini residenti in Brianza che lo scorso 16 luglio erano stati assolti dalla Corte d’Assise di Monza dall’accusa di terrorismo internazionale (per Ilhami è scattata una condanna ad un anno e sette mesi per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina). Il ministro Roberto Maroni ha infatti ritenuto che “per motivi di sicurezza dello Stato e di prevenzione dal terrorismo”, i due cittadini dovessero lasciare al più presto il nostro Paese in base alla stessa sentenza di proscioglimento che, nonostante il riconoscimento dell’estraneità dei due imputati ad atti di terrorismo, ne sottolineava la “pericolosità sociale” disponendo due anni di libertà vigilata. Il legale di Ghafir, Barbara Manara, ha già ipotizzato la possibilità di impugnare il provvedimento del ministero. L’arresto dei due risale al 2008 quando da alcune intercettazioni erano emersi elementi che lasciavano immaginare un’attività terroristica. In particolare i due parlavano di progetti di attentati che avrebbero colpito anche la Brianza. Supermercati, caserme dei carabinieri, locali pubblici. Inoltre dalle perquisizioni era emersa la presenza di materiale che inneggiava alla guerra santa. Uno dei due arrestati era anche predicatore del Centro Pace di Macherio. Dopo l’arresto i due avevano trascorso in carcere il periodo antecedente al processo, sostenendo di avere sempre parlato “così per dire”, ma che non vi fosse mai stata l’intenzione di realizzare tali attentati. Una tesi accolta dalla Corte d’Assise, ma evidentemente rifiutata dal Ministero che ha disposto l’imbarco a Malpensa, destinazione Casablanca. Se la benzina è low cost Distributori “no logo”: la Brianza per il momento ne conta soltanto due. È quanto emerso da una ricerca del Codacons che sul proprio sito internet ha pubblicato una vera e propria mappa dei distributori di carburante che non fanno capo a nessuna grossa multinazionale e dove è possibile, di conseguenza, acquistare benzina a prezzi inferiori con un risparmio su un pieno che può variare tra i 5 e i 10 euro. I due distributori si trovano a Villasanta, in via Leonardo da Vinci e a Carate Brianza lungo la provinciale Monza – Carate all’altezza di Albiate. Il futuro però potrebbe essere roseo: a Vimercate, vicino alle Torri Bianche, è infatti in via di apertura un nuovo distributore. Più che una mozzarella, una vera bufala. Il caso estivo della LatBri di Usmate Velate si conclude con un nulla di fatto. L'azienda, la cui produzione era stata bloccata dall'Asl lo scorso 19 agosto in seguito ad una indagine della Procura di Torino relativa ad un caso di mozzarella blu, ha infatti ripreso la propria normale attività. A causare la colorazione blu del latticino, secondo quanto fatto sapere dai vertici stessi dell'azienda, sarebbe stata infatti una incredibile svista. L'utilizzo, da parte del consumatore che aveva denunciato il caso, e che aveva poi spiegato ai magistrati di avere acquistato il prodotto in un supermercato di Milano, di un paio di forbici sporche di inchiostro utilizzate precedentemente per attività di bricolage. Proprio questo avrebbe in altre parole colorato la mozzarella e non, come si era ritenuto inizialmente, la presenza del batterio pseudomas fluorescens, l'organismo alla base degli altri casi di mozzarella blu segnalati negli scorsi mesi. "Le verifiche effettuate dalla Asl di Monza - spiega l'azienda - hanno dimostrato il pieno rispetto delle normative vigenti" e l'assenza da ogni prodotto del batterio incriminato. Il provvedimento sospensivo del 19 agosto, precisa ancora la LatBri, era stato motivato da infrazioni di carattere amministrativo e non igienico - sanitario. Tirano un sospiro di sollievo anche i lavoratori che nei giorni successivi al blocco aveva organizzato una manifestazione davanti alla sede di Asl. Proprio Cgil aveva fatto sapere di non avere mai ricevuto segnalazioni relative al mancato rispetto di norme igienico sanitarie. N.57 M C 9 WHAT’S ON L'Agostoni rivede il Ghisallo A Lissone lo sprint di Gavazzi I corridori lombardi l’hanno fatta da padrone alla 64esima edizione della Coppa Ugo Agostoni, monopolizzando il podio della corsa che da tradizione è stata inserita nel calendario delle gare ciclistiche appena dopo il Ferragosto. Partenza da Monza e arrivo naturalmente a Lissone per una kermesse che ha fornito utili indicazioni al commissario tecnico della nazionale italiana Paolo Bettini in ottica convocazioni per il prossimo campionato del mondo in Australia. Sono stati 165 i concorrenti al via in rappresentanza di ventuno squadre. Tante salite da scalare: il Pian del Tivano il cui GPM è vinto da Marco Cattaneo, il fascino della Ghisallo dove scollina al primo posto Fortunato Baliani su Pozzovivo e il decisivo Colle Brianza preso d'assalto da un gruppetto di 25 uomini fra cui Mauro Santambrogio, che passa in prima posizione con 8" su Codol e Tonti. Nella picchiata verso l’arrivo il gruppo dei battistrada si assottiglia a 20 elementi che di comune accordo raggiungono Lissone per l'ultimo giro nel centro abitato. Sotto lo striscione dei mille metri ci prova Tonti, ma i ragazzi della Lampre Farnese Vini “chiudono il buco” in favore di Francesco Gavazzi. Il valtellinese legge bene gli ultimi 200 metri e per pochi centimetri piazza la sua ruota davanti a quella di Mauro Santambrogio, che a distanza di 12 mesi si ritrova ancora sul secondo gradino del podio dell'Agostoni. Terza posizione a Luca Paolini sul colombiano Rubiano e Bertagnolli. L'Universitè d'Etè e il futuro del territorio Cento i giovani protagonisti a Cesano della settima edizione dell’Universitè d’Etè tra il 25 e il 27 agosto. Nella Sala dei Fasti Romani di Palazzo Arese Borromeo, sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica, in collaborazione con la FEIN (Fondazione Europea IL NIBBIO), si è svolta una tre giorni dedicata al tema “I giovani e il paesaggio secondo la Convenzione Europea alla vigilia del X° anniversario della CEP”. È stata proprio la Convenzione europea sul paesaggio, documento adottato dal Comitato dei Ministri della Cultura e dell'Ambiente del Consiglio d'Europa il 19 luglio 2000, ad essere approfondita, con il contributo sia del Comitato Scientifico e dei qualificati relatori durante le tavole rotonde sia delle numerose ricerche approntate sul territorio dai Comuni firmatari il protocollo d’intesa dalle Università (Università degli Studi dell’Insubria, Politecnico di Milano-Bovisa, Università Bocconi). La tre giorni ha evidenziato quanto sia importante la cultura del paesaggio locale affacciato sul mondo globalizzato, soprattutto per uscire dalla crisi contingente. Durante il convegno, in particolare nei diversi laboratori di approfondimento, si è anche entrati nel merito delle molteplici iniziative che si stanno predisponendo per l’importante evento dell’Expo 2015. Un’occasione, quella dell’Universitè d’Etè, che ha permesso di far comprendere ai giovani l’importanza della CEP, sensibilizzandoli alla tutela del territoro in cui vivono. 10 M C N.57 WHAT’S ON Il Mondiale Trial Le bellezze d'Italia non è utopia Un brand miliardario per l'Mc Monza Bellezze artistiche e turismo rappresentano un binomio inscindibile. Cresce di anno in anno la percentuale di coloro che alle tradizionali mete di villeggiatura estive scelgono le città d’arte. Secondo i dati Isnart-Unione delle Camere di commercio il 7,9 per cento degli italiani in ferie ad agosto ha optato per la visita culturale. Ma quanto vale il brand di un singolo monumento del Bel Paese? Ci ha pensato l’Ufficio studi della Camera di commercio di Monza e Brianza, all’interno del progetto Eri (Economic Reputation Index) ad offrire alcune interessanti stime. Il valore del brand di alcuni tra i monumenti italiani più noti è stimato in quasi 400 miliardi di euro; un valore che non riguarda il patrimonio tangibile, ma che è legato all’immagine, al brand e alla visibilità del marchio. Per esempio a Roma il brand del Colosseo vale più di 91 miliardi di euro, quello dei Musei Vaticani 90 miliardi di euro, mentre i 10 milioni di lire stimati da Totò per la Fontana di Trevi, “trasformati” in ritorno di immagine, valgono oggi 78 miliardi di euro. Se il brand del Duomo di Milano vale 82 miliardi, il valore del marchio degli scavi di Pompei “batte” la basilica di San Marco e gli Uffizi di Firenze. Arte, ma anche impresa: sono circa 50 infatti le società che a Milano hanno scelto di inserire nella loro denominazione “Duomo”. Il valore del brand è stato calcolato sulla base di 10 parametri di vivacità economica, socio-culturali ed imprenditoriali, stilando un indice di valenza turistica (che prende in considerazione il valore economico del territorio, la conoscibilità del monumento, il flusso di visitatori del territorio) e un indice di attrattività economica (numero di occupati nel turismo, il flusso e la presenza di stranieri, il valore dell’export). La cultura come patrimonio da valorizzare per la crescita del territorio stesso, una sfida se volgiamo lo sguardo a Expo 2015 e ai benefici che l’evento potrà rappresentare per la Lombardia. Nemmeno il tempo di far festa per il Guinness dei primati conquistato all’Autodromo di Monza, in occasione del Festival dello Sport, che il Moto Club Monza si rituffa nell’ennesima avventura. Ora il grande sogno del presidente Giulio Mauri è quello di riuscire ad organizzare la prova unica del campionato mondiale trial del 2013. Un obiettivo importante per una candidatura, quella brianzola, che si sta rafforzando giorno dopo giorno. Ultima buona novella in ordine di tempo è il sostegno ottenuto ufficialmente, nel corso della Sagra delle Sagre di Pasturo, dalle amministrazioni locali e dalla Comunità montana della Valsassina che dovrà ospitare l’evento. Il progetto Gran Premio Valsassina 2013 ha dunque preso il via e nei programmi degli organizzatori ci sono alcune tappe di avvicinamento verso la kermesse iridata. Si partirà con l’organizzazione di una prova del campionato italiano Trial il prossimo maggio, da replicare nel 2012 o addirittura da amplificare con un Campionato europeo. Tutto questo prima del 2013, l’anno che nei sogni di Giulio Mauri sarà quello del Campionato del mondo. N.57 M C 11 WHAT’S ON Monza Estate D Una musica può fare… L’annuale rassegna che si è svolta a Villa Reale si riconferma regina delle serate di luglio di Arianna Giovenzana 12 M C N.57 alle sonorità classiche e al tempo stesso originali di Ludovico Einaudi e del suo pianoforte, ai suoni rock dei Jethro Tull passando per le note jazz del celebre chitarrista Pat Metheny fino ad arrivare ai due appuntamenti conclusivi con la musica d’autore di Cristiano De André e la voce inconfondibile di Carmen Consoli. Le aspettative del pubblico per l’edizione 2010 di Monza Estate ancora una volta non sono state deluse. Durante le cinque serate di luglio, un’immensa platea è stata il cuore pulsante di un luogo che già da solo meriterebbe un applauso, Villa Reale. «Nonostante qualche momento di perplessità iniziale, dovuta alla particolarità e alla ricercatezza di alcuni sound che temevo non sarebbero stati apprezzati – ha raccontato l’assessore Andrea Arbizzoni – mi sono dovuto piacevolmente ricredere». Gli spettacoli hanno richiamato l’attenzione di spettatori di gusti ed età molto differenti tra di loro. Un totale di circa diecimila presenze ha confermato la riuscita dell’intera manifestazione. Ad aggiudicarsi il titolo dei più attesi la storica rock band dei Jethro Tull. Il gruppo, che vide l’inizio del suo percorso artistico già sul finire degli anni Sessanta, ancora oggi, al seguito del leader e flautista Ian Anderson, ha fatto rivivere ai nostalgici della migliore stagione del rock il brivido dei decenni passati. Straordinario anche il successo di Cristiano De André: complice il repertorio del padre Fabrizio, una carrellata di successi entrati di diritto nella storia della musica italiana che lo hanno “costretto” a concedere un meritatissimo bis. Grandi emozioni, dunque, per una manifestazione che – insieme al Blues Festival alla sua prima edizione e con ospiti di straordinario prestigio come Lou Marini (il mitico sassofonista dei Blues Brothers) – si conferma appuntamento immancabile della stagione estiva monzese. WHAT’S ON Cristiano De Andrè ha incantato il pubblico monzese reinterpretando i celebri brani del padre Fabrizio La coinvolgente energia della cantante catanese Carmen Consoli N.57 M C 13 WHAT’S ON Note classiche e originali dal pianoforte di Ludovico Einaudi Il jazz protagonista con il celebre chitarrista Pat Metheny 14 M C N.57 WHAT’S ON Apa Confartigianato Quando la rete si tesse al tavolo All’Autodromo oltre duecento artigiani brianzoli si sono messi a confronto cercando le soluzioni migliori per dare vita ad una vera rete contro la recessione di Marco Dozio I tavoli trasformati in scialuppe per vincere la tempesta della crisi. Navigare in solitudine non conviene. Due parole, lo sguardo dritto negli occhi e una stretta di mano. Accordi, intese tra le aziende, alleanze: l’unica strada per uscire dal vicolo cieco della recessione. L’ha intuito il Gruppo giovani di Apa Confartigianato che a metà luglio ha riunito 240 imprenditori brianzoli nella Sala Epoca dell’Autodromo di Monza. Con l’obiettivo pragmatico di “fare rete”: conoscersi, guardarsi negli occhi e stringere nuovi patti imprenditoriali con i colleghi arrivati da tutta la Brianza. Quasi una rivoluzione. In un solo pomeriggio il grande happening ha generato 30 nuove alleanze professionali. Ed è solo l’inizio. Perché il progetto Artigianetwork è destinato a fare scuola. A cambiare mentalità e modalità. Dalla diffidenza alla collaborazione, dalla lotta solitaria alla battaglia collettiva. Filippo Berto, presidente del Gruppo giovani di Apa, ci crede > N.57 M C 15 WHAT’S ON Nella pagina precedente l’assessore Martina Sassoli con il presidente di Apa giovani Filippo Berto In alto Marco Colombo, presidente nazionale dei Giovani artigiani; a lato Gianni Barzaghi, presidente di Apa Confartigianato Milano Monza e Brianza davvero: «Questo Network è solo il principio di un percorso che sicuramente porterà a una nuova concezione del business in Brianza. Sono state avviate delle alleanze tra artigiani che mai avrebbero immaginato di trovare un supporto dai colleghi, spesso considerati solo come dei concorrenti: serve fare squadra, realizzare nuovi percorsi imprenditoriali unendo le forze». Concretezza dunque. Artigianetwork ha proposto un approccio innovativo: nessun convegno convenzionale, nessuna relazione di esperti, niente lezioni teoriche: solo decine di tavoli con quattro o cinque imprenditori: “conversazioni guidate” per guardarsi in faccia e valutare le situazioni di ognuno. «Vogliamo dare questa indicazione concreta: dalla recessione si esce trovando le alleanze giuste per collaborare e rafforzarsi. In passato l’artigiano brianzolo è sempre stato prevenuto, raramente ha avuto una reale predisposizione alla collaborazione con gli altri imprenditori. Da questa premessa è nata l’idea del tavolo per allacciare nuovi rapporti. La Brianza ha voglia di superare la crisi: 16 M C N.57 mettersi in rete impiegando le nuove tecnologie è l’unica soluzione» aggiunge Berto, chiaramente soddisfatto per l’esordio del Network che dall’Autodromo è migrato su internet, con spazi di confronto sul sito www.artigianetwork.it, un social network dedicato al mondo dell’artigianato milanese e brianzolo in cui gli operatori potranno aprire delle pagine personalizzate per presentare i propri prodotti, ma soprattutto per discutere di nuove strategie e facilitare la nascita di nuove reti di impresa, in grado di vincere anche la difficile battaglia del mercato estero. In attesa del prossimo evento capace di convogliare WHAT’S ON Filippo Berto con l’assessore provinciale Andrea Monti le energie di centinaia di imprenditori brianzoli under 40: «La partecipazione è stata notevolissima - sottolinea - decisamente sopra ogni aspettativa. Molte aziende si sono conosciute e hanno iniziato percorsi di collaborazione che porteranno dei benefici immediati, ne sono convinto». Il primo passo appunto: «Questo è il punto di partenza per recuperare quella vitalità e per acquisire quegli strumenti in grado di farci superare la crisi: l’intraprendenza di noi giovani artigiani è un elemento fondamentale per lasciarci alle spalle le grandi difficoltà della recessione» spiega ancora il presidente Berto che si dichiara ottimista. La ripresa è possibile esplorando la possibilità di nuovi percorsi imprenditoriali: «Dai gruppi di lavoro è emersa con chiarezza la voglia di farcela - continua - tutti abbiamo l’intenzione di uscire a breve dal tunnel della depressione economica facendo rete, aiutandoci uno con l’altro». Un progetto che ha incassato il sostegno delle istituzioni. L’assessore alle Politiche giovanili del Comune di Monza, Martina Sassoli, ha lanciato concrete proposte di interazione con il mondo dei giovani imprenditori della Brianza: «Ho chiesto ai Gruppi > N.57 M C 17 WHAT’S ON Da sinistra Renato Mattioni, segretario generale della Camera di Commercio Monza e Brianza, e Antonio Albini District Manager Brianza Synergie Italia di lavoro di fornirmi delle indicazioni su quali siano gli interventi prioritari che si aspettano dalle istituzioni. Il futuro è nelle loro e nelle nostre mani: come giovani abbiamo una grande responsabilità verso la Brianza: quella di vincere le sfide della crisi per garantire prospettive di sviluppo al nostro territorio. Per il salto di qualità occorrono proprio iniziative come questa. Spazi concreti “ Questo Network è solo il principio di un percorso che sicuramente porterà a una nuova concezione del business in Brianza di confronto per individuare e attuare nuove idee di impresa. Sarò sempre al fianco dei Giovani artigiani per aiutarli in questo percorso innovativo» spiega la giovane esponente del Popolo della libertà. Il battesimo di Artigianetwork ha coinvolto anche altre personalità del mondo politico e imprenditoriale: dall’assessore alle Attività produttive della Provincia di Monza e Brianza Andrea Monti, 18 M C N.57 in quota Lega Nord, al presidente nazionale dei Giovani Imprenditori di Confartigianato Marco Colombo, arrivato da Lecco. Al grande evento del 15 luglio scorso ha partecipato anche Gianni Barzaghi, presidente di Apa Confartigianato Milano Monza e Brianza, oltre a Renato Mattioni, segretario generale della Camera di Commercio di Monza e Brianza e al consigliere regionale del Partito democratico Enrico Brambilla. Il bilancio del primo appuntamento è sorprendente. Perché ancora una volta la Brianza è sinonimo di avanguardia: il progetto promosso da Filippo Berto infatti rappresenta una novità assoluta per il panorama imprenditoriale italiano: «Non è mai stato organizzato un evento simile nel nostro Paese, per questo siamo ancora più orgogliosi per il risultato ottenuto. In altri Paesi, soprattutto anglosassoni, la strategia di mettere in rete le potenzialità è un processo abituale, in Italia no». La rivoluzione è appena cominciata: «L’obiettivo finale è molto chiaro, anche se mi rendo conto che è altrettanto ambizioso - conclude il presidente brianzolo del Gruppo giovani di Apa Confartigianato - Si tratta di creare una rete che consenta gradualmente di superare gli antagonismi e gli individualismi che caratterizzano il rapporto tra le imprese, soprattutto in Brianza. Dobbiamo capire che davanti a noi si apriranno nuove opportunità solo se avremo la capacità di metterci insieme, di fare rete per davvero». WHAT’S ON Sporting Club P White is white Nell’appuntamento di saluto prima delle vacanze protagonista è stata l’intramontabile eleganza del bianco 20 M C N.57 iù che un fil rouge un fil blanc. Del resto non poteva che essere il bianco, il colore dell’eleganza per eccellenza, a fare da guida alla serata “White is white”, appuntamento immancabile dello Sporting Club. Una cena esclusiva e raffinata, la voglia di stare insieme e la volontà di porgere un saluto a tutti i soci prima della pausa estiva, per ritrovarsi poi a settembre con rinnovato entusiasmo. Al presidente Alessandro Castelli il compito di fare gli onori di casa. La suggestione del lume di candela e la magia dello Sporting si è rinnovata… WHAT’S ON N.57 M C 21 monza monza - via mosè bianchi, 14 - Tel. 039 2312403 seregno - vicolo della chiesa/piazza concordia, 8 - Tel. 0362 327267 I.P. seregno L’ESTATE SULLA PELLE Il ritorno dalle vacanze rappresenta un intaccano le fibre elastiche ed il collagene momento cruciale per la nostra pelle. del derma - la parte strutturale della pelle Se l’esposizione al sole è stata misurata - le cui fondamenta diventano più sottili e e protetta, la cute diventa non solo deboli. piacevolmente scura, ma anche compatta e Ricorrere ai consigli di specialisti aiuta luminosa. Ma non appena non solo a mantenere l’esposizione cessa e si l’apparenza fa ritorno alle abitudini ma anche a far rifiorire cittadine, la pelle perde la struttura stessa della velocemente il colorito nostra radioso e la lucentezza, rientro dalle vacanze, si screpola e si secca con il marchio wellnes & facilità. beauty Essence Space® In alcuni casi, si notano propone sul viso sensibilizzazioni, prodotti e trattamenti macchie solari o nuovi specialistici studiati per i segni del tempo. Questa diversi tipi di pelle, che degradazione non è solo leniscono gli eventuali superficiale anche danni causati dal sole strutturale. L’esposizione e ne mantengono vivo ai raggi del sole, infatti, l’effetto benefico. pelle. Per cocktail il di causa la secrezione di melanina, che ha il Un check up gratuito presso una delle sedi fine di proteggere ed ispessire l’epidermide Essence Space recentemente inaugurate a - lo strato più esterno della nostra pelle. Ma Monza e Seregno, è un modo per continuare la luce solare accresce anche la quantità di a coccolare la pelle e mantenere più a lungo radicali liberi in circolo, che ossidano ed possibile lo splendore che l’estate le dona. www.essencespace.it I.P. ma radiosa, WHAT’S ON - FOCUS Gran premio G d’Italia Brividi in pole La Formula 1 torna a Monza per l’81esima volta. Un appuntamento tradizionale che si rinnova tra le immancabili polemiche e una corsa al titolo mondiale tutta aperta di Pier Attilio Trivulzio 24 M C N.57 li Anni ‘80? Era l’età dell’oro per il Circus. La Formula 1 viaggiava a gonfie vele con gli sponsor che facevano la fila e i piloti che arrivavano con la valigia gonfia di dollari per assicurarsi il sedile. Nel 1985 erano 17 i team e ben 41 i piloti che presero parte al mondiale. Di questi 9 erano italiani. A dispetto di così tante squadre, in pista non andarono mai più di 27 monoposto. Il costo di una stagione per un top team era nell’ordine di 200 milioni di lire. Oggi i top team sono quattro e spendono tra i 198 milioni di euro (Ferrari) e i 150 milioni (Red Bull). Con la Mercedes a 194 e la McLaren a 185 milioni di euro. Quinta squadra che, stante il blasone dei titoli mondiali conquistati, riesce a mettere assieme un budget decoroso è la Williams. Ferma a 110 milioni. Nettamente più povere Force India (97), Toro Rosso (83), Sauber (66), Lotus (60), Virgin (38), Hrt (35). Con simili budget non ci si meravigli se sfogliando le classifiche troviamo sempre e soltanto tra vincitori e occupanti del podio piloti che fanno parte dei top team. O se, a metà campionato, qualche scuderia era già in seria difficoltà economica tanto da chiedere alla FOM (Formula One Management) di Bernie Ecclestone WHAT’S ON - FOCUS un anticipo sui diritti televisivi. Come ha fatto la Renault, vedendosela rifiutare. Limiti e contraddizioni della Formula Uno. Che per gli appassionati svaniscono come bolle di sapone appena scendono in pista le monoposto. A quel punto protagonisti diventano il talento, la passione, il brivido della velocità. Una magia che si rinnova, come il Gran Premio d’Italia a Monza, giunto all’81esima edizione. Un appuntamento immancabile, un patrimonio a cui non si può rinunciare. In Formula Uno c’è già chi porta avanti l’idea della terza monoposto in pista. L’ipotesi la culla da tempo la Ferrari che vorrebbe affidarla a Valentino Rossi. Quando questi lascerà la moto. E ciò potrebbe accadere nel 2012 o al più tardi nel 2013. Una volta libero dal contratto con Ducati. Un campionato quello del 2010, dunque, che ha vissuto su incertezze finanziarie e stradominio delle Red Bull progettate da quel genio di Adrian Newey. Anche se l’esordio aveva fatto sperare in una valanga rossa. Già, perchè in Bahrain, primo Gran premio stagionale, Fernando Alonso e Felipe Massa avevano fatto doppietta e Lewis Hamilton aveva completato il podio. Poi qualcosa nella strategia del Cavallino Rampante si è inceppata. Un po’ perché i tecnici hanno concentrato tutte le loro attenzioni sull’F-Duct visto per la prima volta sulle McLaren e fatto esordire sulle Rosse, con poca fortuna per la verità, a Istanbul. Una “diavoleria” aerodinamica azionata dal pilota che consente di far viaggiare più forte le vettura in rettilineo. Tante ore di studio in galleria del vento a Maranello e pochi risultati pratici. Tanto è vero che in Turchia le Rosse hanno raccolto soltanto un 7° e un 8° posto. Buon per entrambi che in testa alla corsa le Red Bull si fanno la guerra: Webber e Vettel si agganciano e ha la peggio il tedeschino vincitore a Monza nel 2008 con la Toro Rosso sotto la pioggia. L’uscita di Vettel fa guadagnare una posizione ad Alonso e a Massa mentre le McLaren di Hamilton e Button finiscono prima e seconda. A dispetto di un ordine partito anche per loro dal muretto. I due Red Bull si superano, duellano, e non per finta, e poi Hamilton s’avvantaggia. Webber è ancora leader del mondiale, perde la posizione nel successivo Gran premio in Canada che vede nell’ordine Hamilton, Button e Alonso con i due della McLaren prendere il largo sia nel mondiale piloti che nel costruttori. > A sinistra una monoposto Red Bull, protagonista del mondiale 2010. Sotto il campione del mondo in carica Jenson Button al volante della McLaren N.57 M C 25 WHAT’S ON - FOCUS Fino al giro di boa del mondiale la F10 Ferrari non è un fulmine di guerra. Alcune sbavature dei piloti in rosso hanno pregiudicato piazzamenti preziosi in un campionato che ha riservato immancabili polemiche e momenti vissuti con il fiato sospeso. A Silverstone il sorpasso incriminato di Fernando Alonso che ha deciso di non rendere subito la posizione e che è stato punito dai commissari ritrovandosi per la seconda volta fuori dai punti. A Valencia il terribile volo della Red Bull di Mark Webber, l’intervento – forse inopportuno – della safety car entrata in pista dietro a Hamilton, al comando della gara, e...davanti ad Alonso e Massa. Poi il fattaccio di Hockenheim con Smedley, ingegnere di Massa, che impartisce l’ordine al brasiliano di far passare Alonso. «E’ più veloce di te» suggeriscono a Massa che ci pensa su. È un Gran premio, quello di Germania, che la Ferrari deve vincere perchè è la monoposto più veloce. Alonso ha commesso un piccolissimo errore e per 12 centimetri non è in pole. Allo spegnersi dei semafori rossi Vettel lo punta e quasi Fotoservizio di Sergio Fermi per Foto Express 26 M C N.57 lo costringe contro il muretto, Massa ha davanti a lui un’autostrada e va al comando. È una grande giornata. Le Ferrari volano, gli spettatori esultano. Al 22° giro Alonso tenta l’attacco, Massa resiste. Fernando commenta alla radio “Ridicolo”. A 8 giri dalla fine, quell’ordine di Smedley. Del tutto simile a quello impartito da Jean Todt (allora team principal a Maranello) a Barrichello a Zeltweg, otto anni prima. L’ordine di farsi superare da Michael Schumacher. Barrichello ubbidì rallentando a pochi metri dal traguardo. Massa ubbidisce “dimenticandosi” di dare gas all’uscita della curva 6. La Ferrari si ritrova dentro una bufera di polemiche. Peccato perchè, a Hochenkeim, s’era garantita una vittoria nettissima. Aveva battuto Red Bull e Mc Laren. Peccato. Nel giorno in cui una volta ancora, quest’anno, Michael Schumacher con la Mercedes subisce l’onta del doppiaggio. E ancora viene battuto dal compagno di squadra, il giovane Nico Rosberg. Il bello del Circus. WHAT’S ON - FOCUS Fernando Alonso e Felipe Massa, sotto la guida di Stefano Domenicali, stanno recuperando terreno nella classifica piloti e costruttori N.57 M C 27 WHAT’S ON - FOCUS Amarcord L’ Profumi e bolidi Dal Borsalino alla Lacoste, dagli anni Venti ad oggi. Nella storia dell’Autodromo c’è anche uno spaccato della società italiana in trasformazione di Pier Attilio Trivulzio 28 M C N.57 Autodromo dentro al Parco fu costruito in 100 giorni per una spesa equivalente ìa 7 milioni di euro dei nostri giorni. Il primo colpo di piccone fu dato il 26 febbraio 1922, il 20 agosto tutto era pronto. C’era una tribuna centrale da 3.000 posti e sei laterali da 6.000. Il 3 settembre si corse il Gp Vetturette, l’8 settembre il Gp delle Nazioni, riservato alle moto, il 10 settembre il Gran Premio dell’Automobile Club d’Italia con 300.000 lire di premi. La tessera di tribuna, valida per tutte e tre le manifestazioni e che dava accesso anche al recinto delle vetture e al belvedere, costava 150 lire. Assistere al solo Gran Premio del 10 settembre costava 60 lire, 15 lire l’ingresso al parco. A vedere il Gran premio delle monoposto arrivarono centomila persone e diecimila auto. La maggior parte degli spettatori raggiunse il circuito col treno, molti altri col tram che partiva da Porta Venezia, percorreva quello che oggi è viale Monza ed allora era tutta campagna, e faceva capolinea a Vedano al Lambro. Era giorno di festa. Abiti di lana pesante grigio scuro, camicia bianca chiusa fin dal primo bottone. Borsalino in testa. E dentro la giacca portafoglio a ventaglio. Rigonfio di banconote. Le donne vestivano anch’essere abiti scuri, neri o blu. Scarpe basse, cappello. I ragazzi portavano pantaloni alla zuava, molti erano in giacca. Era questa la “divisa” della festa. Così diversa da quella degli sportivi Anni 60-80 che arrivarono invece all’Autodromo in jeans e Lacoste, mocassino americano col penny infilato nella fibia. A differenza dei loro nonni, che avevano assistito alla giornata inaugurale del circuito della Società Incremento Automobilismo e Sport, e capito poco del perchè in pista erano andate soltanto due Fiat, una Bugatti e una Diatto contro le 38 dichiarate da un comunicato del 14 luglio. Tra l’altro la Bugatti aveva preso il via soltanto perchè la Fiat di Giaccone, inspiegabilmente, non aveva voluto saperne di mettersi in moto, ed allora pilota e meccanico s’erano precipitati a smontare i pneumatici e a darli alla Bugatti di Vizcaya che aveva così preso il via. Dicevamo, a differenza dei loro nonni che, tutto sommato, s’erano anche annoiati a vedere quelle poche monoposto girare per quasi sei ore, i teenager degli Anni 60-80 dentro al Parco, a bordo pista, c’erano rimasti almeno tre giorni. Su tribune costruite per la bisogna, o arrampicati sui cartelloni della pubblicità che avevano provveduto a bucare. WHAT’S ON - FOCUS Un happening, il loro. Anche se poche volte, per la verità, avevano visto dominare le Rosse. Ci fu l’invasione di pista per il secondo successo di Alberto Ascari nel 1952. L’anno del primo mondiale conquistato da Maranello. Il pilota milanese fu portato in trionfo da un gruppo di tifosi, uno di questi ne approfittò per portargli via il casco azzurro. Il suo portafortuna. Lanciò un appello dalle colonne de La Gazzetta e lo riebbe, dopo aver accettato di cenare in una trattoria del cremasco con cotechino e spinaci. Gli sportivi andarono in delirio nel 1966 quando Ludovico Scarfiotti riportò la Ferrari alla vittoria. Fu un gran giorno, l’Autodromo pieno, code impressionanti all’uscita. Con “Lulù” alla guida di una Ferrari granturismo ed accanto la splendida Ida Benignetti. Lulù osò superare la fila sul viale Cavriga. E si sentì apostrofare: “Aho, te credi d’esser Scarfiotti?”. Nel 1979, invece, Jody Scheckter e Gilles Villeneuve, primo e secondo al Gran premio, con Jody campione del mondo, dovettero ricorrere alla scorta di polizia per lasciare l’Autodromo tanto era pressante l’abbraccio dei tifosi. Anche Michael Schumacher ebbe la scorta della polizia: per arrivare e lasciare l’Autodromo. Nel 1994. Quand’era alla Benetton e ad agosto aveva firmato per passare alla Ferrari soffiando il posto a Jean Alesi. I tifosi inferociti non capirono subito quali soddisfazioni avrebbe regalato loro il ragazzo di Kerpen…. XXXXXXXX N.57 M C 29 WHAT’S ON - FOCUS Tutti i piloti del Circus D odici team per ventiquattro piloti. Un parterre de roi che vede piloti blasonati con tante vittorie alle spalle, ma anche giovani rampanti che si affacciano per la prima volta al Circus. Tra questi trovano spazio anche Vitaly Petrov, primo russo nella storia in F1, ma solo due italiani: Jarno Trulli e Vitantonio Liuzzi. Sono lontani i tempi del monzese Vittorio Brambilla, unico brianzolo ad aver corso in Formula 1. Dopo aver gareggiato (e vinto) in kart e in moto, aggiudicatosi il campionato italiano di Formula 3 nel 1972, 30 M C N.57 nel 1974 passò in Formula 1 esordendo con la March-Ford al Gp del Sudafrica corsosi sulla pista di Kyalami. L’anno dopo, ad Anderstorp, in Svezia, ottenne la pole e per 16 giri fu al comando del Gran premio. La vittoria mondiale arrivò al Gran premio d’Austria, a Zeltweg. Sotto il diluvio Brambilla non soltanto vinse, ma compì anche il giro più veloce. All’arrivo dimostrò la sua felicità alzando le braccia: la sua March-Ford deviò a sinistra finendo contro il guard rail. Il musetto danneggiato restò, per anni, appeso come trofeo nella sua officina. Nome: Jenson Cognome: Button Nato a: Frome (Inghilterra) Data di nascita: 19 gennaio 1980 Team: McLaren Esordio in F1: Gp Australia 2000 Palmares: Campione del mondo 2009 Nome: Lewis Cognome: Hamilton Nato a: Tewin (Inghilterra) Data di nascita: 7 gennaio 1985 Team: McLaren Esordio in F1: Gp Australia 2007 Palmares: Campione del mondo 2008 Nome: Sebastian Cognome: Vettel Nato a: Heppenheim (Germania) Data di nascita: 3 luglio 1987 Team: Red Bull Esordio in F1: Gp Usa 2007 Nome: Mark Cognome: Webber Nato a: Queanbeyan (Australia) Data di nascita: 27 agosto 1976 Team: Red Bull Esordio in F1: Gp Australia 2002 Nome: Felipe Cognome: Massa Nato a: San Paolo (Brasile) Data di nascita: 25 aprile 1981 Team: Ferrari Esordio in F1: Gp Australia 2002 Nome: Fernando Cognome: Alonso Nato a: Oviedo (Spagna) Data di nascita: 29 luglio 1981 Team: Ferrari Esordio in F1: Gp Australia 2001 Palmares: Campione del mondo 2005 e 2006 Nome: Michael Cognome: Schumacher Nato a: Hurt (Germania) Data di nascita: 3 gennaio 1969 Team: Mercedes Esordio in F1: Gp Spa 1991 Palmares: Campione del mondo 1994, 1995, 2000, 2001, 2002, 2003, 2004 Nome: Nico Cognome: Rosberg Nato a: Wiesbaden (Germania) Data di nascita: 27 giugno 1985 Team: Mercedes Esordio in F1: Gp Bahrain 2006 Nome: Robert Cognome: Kubica Nato a: Cracovia (Polonia) Data di nascita: 7 dicembre 1984 Team: Renault Esordio in F1: Gp Ungheria 2006 Nome: Vitali Cognome: Petrov Nato a: Vyborg (Russia) Data di nascita: 8 settembre 1984 Team: Renault Esordio in F1: Gp Bahrain 2010 WHAT’S ON - FOCUS Nome: Adrian Cognome: Sutil Nato a: Starnberg (Germania) Data di nascita: 11 gennaio 1983 Team: Force India Esordio in F1: Gp Australia 2007 Nome: Vitantonio Cognome: Liuzzi Nato a: Locorotondo (Italia) Data di nascita: 6 agosto 1981 Team: Force India Esordio in F1: Gp San Marino 2005 Nome: Rubens Cognome: Barrichello Nato a: San Paaolo (Brasile) Data di nascita: 23 maggio 1972 Team: Williams Esordio in F1: Gp Sudafrica 1993 Nome: Nicolas Cognome: Hulkenberg Nato a: Emmerich am Rheim (Germania) Data di nascita: 19 agosto 1987 Team: Williams Esordio in F1: Gp Bahrain 2010 Nome: Pedro Cognome: De la Rosa Nato a: Barcellona (Spagna) Data di nascita: 24 febbraio 1971 Team: Bmw Sauber Esordio in F1: Gp Australia 1999 Nome: Kamui Cognome: Kobayashi Nato a: Amagasaki (Giappone) Data di nascita: 13 settembre 1986 Team: Bmw Sauber Esordio in F1: Gp Giappone 2009 Nome: Sebastian Cognome: Buemi Nato a: Aigle (Svizzera) Data di nascita: 31 ottobre 1988 Team: Toro Rosso Esordio in F1: Gp Bahrain 2010 Nome: Jaime Cognome: Alguersuari Nato a: Barcellona (Spagna) Data di nascita: 23 marzo 1990 Team: Toro Rosso Esordio in F1: Gp Ungheria 2009 Nome: Jarno Cognome: Trulli Nato a: Pescara (Italia) Data di nascita: 13 luglio 1974 Team: Lotus Esordio in F1: Gp Australia 1997 Nome: Heikki Cognome: Kovalainen Nato a: Suomussalmi (Finlandia) Data di nascita: 19 ottobre 1981 Team: Lotus Esordio in F1: Gp Australia 2007 Nome: Karun Cognome: Chandhok Nato a: Madras (India) Data di nascita: 19 gennaio 1984 Team: Hispania Racing Esordio in F1: Gp Bahrain 2010 Nome: Bruno Cognome: Senna Nato a: San Paolo (Brasile) Data di nascita: 15 ottobre 1983 Team: Hispania Racing Esordio in F1: Gp Bahrain 2010 Nome: Timo Cognome: Glock Nato a: Lindenfels (Germania) Data di nascita: 18 marzo 1982 Team: Virgin Racing Esordio in F1: Gp Canada 2004 Nome: Lucas Cognome: Di Grassi Nato a: San Paolo (Brasile) Data di nascita: 11 agosto 1984 Team: Virgin Racing Esordio in F1: Gp Bahrain 2010 N.57 M C 31 WHAT’S ON - FOCUS Q Bruno Senna Il mito torna in pista Non è stato facile convincere mamma Viviana, ma oggi il giovane brasiliano può ripercorre le orme del grande zio Ayrton. Ogni volta che si posiziona in griglia o affronta una staccata, un brivido corre sulla schiena dei tanti appassionati di Pier Attilio Trivulzio Fotoservizio di Sergio Fermi per Foto Express 32 M C N.57 uando Ayrton Senna morì a Imola, Bruno Senna figlio di Viviana, sorella di Ayrton, aveva 10 anni. Viviana non avrebbe voluto portarlo al funerale, però il clamore della morte del grande campione aveva mobilitato l’intero Brasile per cui alla fine l’agghindò con un completo nero e lo tenne al fianco, subito dietro al feretro. «Quel giorno cercai di capire il vero senso di quel mio tragitto dietro a zio Ayrton, se devo dire la verità non capii nulla - confessa il 26enne pilota dell’Hispania Racing Team - Sapevo che non l’avrei più rivisto, che non avremmo più giocato insieme con i modellini di aeroplani, che non avrebbe più portato a vederlo girare sui kart. Ero disorientato, confuso. Quando, qualche anno dopo, affrontai con mia madre il difficile tema delle corse per un momento fui tentato di andarmene senza aspettare la risposta. Le vidi scendere una lacrima ed allora capii che l’argomento era tabù. Avevo perso lo zio a Imola e mio padre un anno dopo: un banale incidente stradale in sella alla Ducati, quella stessa Ducati color argento serie limitata che portava il logo di Ayrton. Poi, col passare del tempo, qualche anno dopo tornai ad affrontare ancora l’argomento e questa volta non seppe dirmi di no. Fu Gerhard Berger, amico di Ayrton e compagno di corse alla Mc Laren, a convincere Viviana, mia madre». «L’emozione più grande - rivela Bruno fu quando a Imola, dieci anni dopo la morte di Ayrton, mi consegnarono la replica della Lotus T98 che lui aveva guidato nell’86. Quando io avevo solo tre anni. Non riesco a spiegare quali furono i sentimenti che provai quando, allacciato il casco, m’infilai dentro l’abitacolo della Lotus per un’esibizione sulla pista di San Paolo prima del Gran premio. Forse allora, ma non lo ricordo, dissi a me stesso che anch’io sarei arrivato in Formula 1. Ricordo però che mi tornò alla mente una frase che zio Ayrton aveva detto un anno prima di morire: se pensate che io sia bravo, aspettate di vedere mio nipote. Mi sentivo orgoglioso». È sempre Gerhard Berger a strappare a Viviana il permesso di far correre Bruno: è il 2004 e la Bmw organizza un test per la lanciare la nuova formula. Il 21 agosto esordisce a Brands Hatch e quindi corre gli ultimi tre appuntamenti della Formula Bmw ottenendo un 6° posto in gara e realizzando due giri veloci. Gli offrono la Formula 3 per correre il Gran premio a Macao e lui dice sì. Finisce sul podio, WHAT’S ON - FOCUS secondo. Dopo un ottavo posto in qualifica. Lo ingaggia, per il campionato inglese di F3 del 2005 Kimi Raikkonen. E Bruno chiude con due podi, un secondo e un terzo posto, e una pole. L’anno dopo, sempre in Formula 3, ottiene la prima (doppia) vittoria a Oulton Park, circuito che non aveva mai visto prima. È il 17 aprile. Nel corso della stagione ottiene 5 vittorie, sale 9 volte sul podio, conquista 3 volte la pole e fa 5 volte il giro veloce in gara. Passa a corrre in Gp2: nel 2007 ottiene una vittoria e tre podi; l’anno dopo vince gara1 a Montecarlo, 15 anni dopo la vittoria di Ayrton. Si gioca la vittoria di campionato a Monza con Giorgio Pantano però, purtroppo, finisce soltanto al 5° posto in gara-1 e in gara-2 viene mandato in testa coda alla Roggia da Di Grassi. Il bilancio è comunque positivo: vicecampione grazie a 2 vittorie, 4 podi e 2 pole oltre ad un giro veloce. Cerca un posto in F1 bussando alla porta della Honda che però si ritira. Firma per la Campos Grand Prix e ora “gira” con l’Hispania Racing Team. A destra due immagini di Bruno Senna: con lo zio Ayrton e dopo una vittoria. Sotto l’indimenticato campione brasiliano e la sorella Viviana N.57 M C 33 WHAT’S ON - FOCUS Autodromo G Oltre le corse c’è di più Roberto Bianchi, event manager dell’impianto sportivo con Acp & Partners, ne racconta l’evoluzione da tempio dei motori a polo congressuale. Il sogno nel cassetto? La candidatura ad ospitare un G8 di Simona Calvi uardando l’Autodromo, persino con gli occhi di un monzese che ci abita a pochi passi di distanza, è fin troppo semplice saltare alle conclusioni. Il tempio dei motori, i bolidi che sfrecciano a trecento chilometri l’ora. Il brivido e la corsa. Niente di più facile. Ma anche niente di più imperfetto. Perché quello che, a buon diritto, è considerato uno degli impianti sportivi più famosi d’Italia, nato nel 1922 e da allora protagonista indiscusso della Formula Uno, non è più soltanto questo. Dall’Assemblea di Confindustria Monza e Brianza 2009 a 100 Vini Meregalli, da Acer Computer a Compagnia delle Opere, passando per Special Olympics 2010, Confartigianato, World Cyber Games e Bimbò, la città dei bambini. Il top dell’imprenditoria e il meglio dello spettacolo, sport e meeting di settore. L’Autodromo in questi anni si è evoluto cambiando volto e ampliando la propria offerta. Un polo da 7mila posti caratterizzato da alta tecnologia, allestimenti ricercati, comfort come parcheggi e collegamenti rapidi persino via aria attraverso un moderno eliporto. Un’immagine nuova che ha conquistato anche ospiti abituati al top come il magnate russo Roman Abramovich. Ma dietro ogni mutamento c’è sempre un motore. E in questo caso si chiama Roberto Bianchi, 41 anni, di origine varesina e monzese d‘adozione. Con Acp & Partners, è l’event manager dell’Autodromo e l’anima di alcuni degli eventi più interessanti della scorsa stagione ed anche della prossima. L’Autodromo come location d’eccellenza per meeting e congressi? È la seconda vita di questo impianto. > 34 M C N.57 WHAT’S ON - FOCUS N.57 M C 35 WHAT’S ON - FOCUS L’Autodromo è radicalmente cambiato in questi anni e a fianco delle più importanti gare mondiali, dalla Formula Uno alla Superbike al campionato Wtcc, che inevitabilmente attirano l’attenzione dei media, si è messo in luce come polo per l’organizzazione di grandi eventi aziendali ed istituzionali. Questo ne ha sottolineato le doti di flessibilità e quella predisposizione a svolgere anche compiti alternativi rispetto a quelli cui si pensava quando fu creato. Siete soddisfatti dei risultati ottenuti fino ad ora? Certamente sì, ma si tratta di un percorso lungo che ci può portare a fare davvero la differenza. Nel corso dell’ultimo anno sono state numerose le personalità che hanno oltrepassato i cancelli di Vedano per motivi non sportivi. Penso a Silvio Berlusconi, Emma Marcegaglia, il presidente della Regione, Roberto Formigoni, i ministri Michela Vittoria Brambilla e Maurizio Sacconi, Roman Abramovich e anche qualche sultano… Nella sequenza fotografica alcuni degli eventi che hanno caratterizzato il 2009 e il 2010 36 M C N.57 Avete quindi affrontato spesso problematiche delicate come il protocollo e la sicurezza… L’Autodromo è strutturato in modo da garantire una serie di vantaggi che vanno dalla comodità, essendo inserito all’interno di un vasto perimetro cintato facilmente sorvegliabile, alla bellezza. Ma tra i plus ci sono senza dubbio la flessibilità, la validità dei servizi, la ricettività, la sicurezza e le capacità tecnologiche. In occasione ad esempio dell’Assemblea di Confindustria per la stampa è stata allestita in pochi giorni una sala dedicata, con connessioni wi-fi, mentre ai giornalisti televisivi è stato possibile garantire 23 dirette e stand up. Questo naturalmente per venire incontro a tutte le esigenze degli ospiti. E nel caso di Palazzo Chigi il protocollo si è rivelato particolarmente rigido… Ma non è sempre così, vero? No, assolutamente. Molti degli eventi che trovano la loro dimensione all’interno dell’Autodromo sono più semplici sotto il profilo organizzativo, seppure di livello altissimo. Penso a 100 Vini, evento organizzato dall’azienda Meregalli, che ospita circa 4mila persone ad ogni edizione, oppure a L’Oreal che ha voluto l’impianto per la presentazione dei suoi nuovi prodotti. Di recente siamo stati scelti come location anche da realtà come la Compagnia delle Opere di Monza e Brianza che ha svolto qui la sua assemblea, Confartigianato Monza e Brianza, dall’Unione commercianti e dall’Ordine dei commercialisti. E per il prossimo semestre abbiamo già in cantiere una lunga serie di appuntamenti tra cui la Fiera del Fumetto, la Fiera del Vinile, che si svolgerà il 18 e 19 settembre con oltre 80 espositori, quella del Turismo lento e quella dello Sport estremo. Ci sono realtà, poi, che hanno scelto l’Autodromo per cene aziendali e feste, così come alcuni giovani hanno trovato qui la possibilità di dare vita a serate con musica e divertimento, sfruttando la presenza della piscina. Traducendo, l’Autodromo è non solo corse, ma un moderno business center. Immagino non sia stato un percorso sempre agevole… Abbiamo incontrato molte difficoltà, soprattutto all’inizio. Non è facile “smarcarsi” dalla fama WHAT’S ON - FOCUS che l’Autodromo porta con sé e mostrare questi spazi in tutta la loro potenzialità. Paradossalmente la notorietà della Formula Uno è stata il nostro problema principale. Non mi fraintenda, la Formula Uno è l’evento clou e sarebbe follia anche soltanto pensare ad allontanarla da Monza. Ma è stato necessario, e lo è tuttora, un grande lavoro per far comprendere le mille altre possibilità di questo luogo. Che peraltro possono benissimo convivere con il mondo delle corse… In che senso? Che in occasione degli eventi mettiamo a disposizione anche la pista. Ci sono stati appuntamenti durante i quali ai partecipanti è stata offerta la possibilità di fare un giro lungo il tracciato grazie a vetture Gt o minibus guidati da piloti professionisti e devo dire che i risultati sono stati estremamente positivi. Quanti appassionati o semplici curiosi hanno mai potuto girare a Monza? È la differenza tra guardare e provare... E torniamo al brivido della velocità… È normale che sia così. La velocità è una componente essenziale dell’Autodromo. Del resto chi va ad Indianapolis la prima cosa a cui pensa è la pista e così dovrebbe avvenire anche a Monza. L’Autodromo è una grande risorsa che in un periodo difficile come questo può rappresentare un’attrazione di prim’ordine per il territorio e un punto di partenza per riattivare il mercato. Vi sono migliaia di aziende che hanno sedi in tutta Italia e che quando organizzano un evento pensano ad offrire una location originale. Qui trovano entrambe le cose, la struttura e un appeal unico. Senza dimenticare che dietro a tutto questo c’è una squadra… Quanto è importante la squadra per la buona riuscita dei progetti? È fondamentale. In un certo senso noi viaggiamo paralleli ai team della Formula Uno. La squadra è determinante per vincere il Campionato e qui ci sono professionalità e competenze uniche che lavorano sette giorni su sette. Se dovesse immaginare il futuro cosa vede davanti a sé? Credo che un passaggio importante sarà l’avvio del centro ricerche. Il Monza Research Institute trasformerà l’Autodromo in un contenitore privilegiato per la ricerca. Anche se Monza è da sempre un centro di ricerche, pochi sanno che il guard rail, gli asfalti drenanti, la gomma run flat, il sistema dei trasponder sono nati a Monza, sull’asfalto del circuito. E poi l’immagine stessa di questo impianto cambierà, da centro sportivo a spettacolare ambiente polifunzionale. C’è un sogno nel cassetto che vorrebbe realizzare prima o poi? Utilizzare l’Autodromo per grandi eventi internazionali come un G8. Come è avvenuto a L’Aquila o alla reggia di Caserta, Monza può trasformarsi in una fortezza capace di accogliere anche i capi di Stato. Accanto a ciò che abbiamo detto prima sulla sicurezza e l’accessibilità, è dotato anche di un ospedale interno. Chissà che qualche politico particolarmente avveduto non ci abbia già faccia un pensiero. Nel caso, io ci sarò. Credits fotografici: Elle Emme Monza Per il servizio Assemblea generale Confindustria: Guido De Bortoli N.57 M C 37 WHAT’S ON - FOCUS 38 M C N.57 WHAT’S ON - FOCUS Vademecum La guida per il Gp N.57 M C 39 WHAT’S ON MIA S Un made in Brianza mondiale Dal 18 al 26 settembre torna l’appuntamento con la mostra dedicata all’arredamento che prima di riaprire i battenti ha fatto tappa nel cuore del Sudafrica, a Città del Capo di redazione 40 M C N.57 i avvicina il classico appuntamento del settembre monzese con la 65ª edizione di MIA, la Mostra dell’Arredamento, in programma dal 18 al 26 settembre. In attesa del nuovo centro espositivo, oramai ai nastri di partenza, gli stand troveranno posto all’interno dell’Area Centro Servizi di viale Stucchi. Un cambio di sede che naturalmente non cambierà i contenuti con le nuove proposte in fatto di arredamento e di complemento d’arredo. Un evento che rappresenta da sempre il meglio della produzione artigianale del territorio. L’edizione di quest’anno, inoltre, ha un altro importante messaggio da veicolare. Quello sulla lenta, ma costante uscita dalle difficoltà dell’ultimo biennio e come per l’intero comparto ci sia un futuro basato sull’innovazione e sul design, le due parole magiche, per così dire, del settore artigiano. Con un occhio ovviamente all’export e proprio in quest’ottica, la 65ª edizione di MIA è partita in anticipo e da molto lontano: per la precisione dal Sud Africa. Da decenni l’impegno di MIA per far conoscere i prodotti dei maestri artigiani lombardi all’estero e per portare l’artigianato di paesi stranieri in Italia è un dato di fatto, una costante che spesso è stata affiancata dal grande interesse dei visitatori di MIA a Monza e dal successo dei nostri artigiani nei vari paesi dei cinque continenti. In questo 2010 è stata, e come poteva essere altrimenti, la volta del Sud Africa, per la precisione di Città del Capo. Nel cuore di questa nazione, allo Scalabrini Center, dal 27 luglio al 30 agosto, è stata infatti allestita una mostra fotografica dedicata interamente alla storia della mostra e, dunque, dell’arredamento italiano. Quaranta fotografie tratte dai cataloghi che hanno scandito le varie edizioni di MIA seguendo alcune linee guida: l’evoluzione del design e dei materiali dell’arredamento in Italia, la centralità dell’artigianato italiano, in generale, e lombardo in particolare, il ruolo di MIA che dal primissimo dopoguerra ad oggi ha saputo interpretare i cambiamenti e i bisogni del settore, la vocazione internazionale di MIA che i tanti progetti realizzati negli anni confermano. MIA nella terra dei mondiali… un goal assicurato… monza WHAT’S ON Storia della Mia 1956 1966 1971 1973 1977 1985 1997 2005 2007 2006 2010 MIA-Ente Mostre di Monza e Brianza, emanazione dell’APA-Confartigianato di Milano provincia Monza e Brianza, nasce nel 1946 nell’immediato dopoguerra sulla spinta di alcuni imprenditori che credono fortemente nella ripresa economica e, in particolare, nel settore dell’arredamento come motore trainante dell’economia della Brianza. Da allora ogni anno nel mese di settembre si tiene la MIA, Mostra dell’Arredamento, giunta nel 2010 alla 65ª edizione. La manifestazione ha accompagnato la ricostruzione, il boom economico e l’apertura ai mercati internazionali diventando la più importante vetrina del settore arredamento della Brianza, distretto industriale tra i più importanti in Italia e in Europa. In particolare, nelle varie edizioni, si sono succeduti gli artigianati di nazioni estere, spesso presenti per la prima volta in Italia, e a partire dagli Anni ’90 l’Ente Mostre di Monza e Brianza organizza, coordina e accompagna i nostri artigiani in una serie di manifestazioni all’estero per far conoscere l’artigianato d’arte italiano e aprire nuovi mercati al made in Italy. Accanto all’attività internazionale, l’Ente Mostre di Monza e Brianza organizza e coordina anche una serie di manifestazioni in Italia, soprattutto tematiche e spesso legate a materiali, quali la ceramica e altro, per meglio legare la produzione artigiana ai territori che storicamente ne hanno determinato il successo. A supporto delle attività di promozione dell’artigianato d’arte lombardo, nel 1976 nasce la rassegna ARTIGIANARTE, che rappresenta un momento di valorizzazione dei maestri artigiani del territorio e delle attività legate alla promozione della tradizione, del design e dell’innovazione. Inoltre ARTIGIANARTE è un marchio che serve a sviluppare i rapporti internazionali con particolare riferimento alla promozione, all’interscambio tra i popoli del “fare artigianato” . A partire dal 1994 ha preso il via una seconda manifestazione, MIA -PRIMAVERA ABITARE & BENESSERE, che ogni anno nel mese di marzo presenta le novità del settore legate più da vicino ai temi della salute e del benessere dell’individuo e dell’ambiente. Nel 2000 è stata realizzata la prima mostra biennale dedicata all’arte e all’artigianato d’arte denominata Arte Expo. Contemporaneamente inizia la collaborazione con Ecodialogando dove, tra le varie iniziative organizzate, si evidenziando i Fuori Salone con ECOMADE e la collaborazione per la realizzazione della mostra Un Giorno Perfetto e la Mostra-Convegno i Habitat Clima. 2008 N.57 M C 41 65° monza 18 -26 settembre centro servizi evento collaterale 23-26 settembre evento collaterale orario feriali 18 - 22 Sabato 10.30 - 23 - Domenica 10.30-21.00 Domenica 26 - 10.30-20.00 18-20 settembre ente mostre di monza e brianza srl WHAT’S ON Monza Più Pronti, partenza…via! In pole position una settimana di appuntamenti per un’edizione della tradizionale kermesse che segna la svolta nel panorama degli eventi che accompagnano il Gran premio d’Italia di Albertina Colombo P ronti, partenza…via! MonzaPiù 2010 si prepara al debutto. Ancora pochi giorni e la tradizionale cornice del Gran premio d’Italia prenderà il largo con una settimana di eventi davvero imperdibili. La firma è quella di Scenaperta, la società di proprietà del Comune che, da quest’anno, ha deciso di prendere direttamente in mano le redini dell’intero pacchetto di offerte. Una decisione che cela anche una nuova filosofia: quella di aprire l’appuntamento, fino ad oggi soltanto monzese, a tutta la Provincia di Monza e Brianza e di renderlo un vero e proprio punto di riferimento. Un salto di qualità questo che ha impegnato gli organizzatori per mesi, ma che ora può presentarsi al pubblico con un palmares di vittorie. Tante quanti sono gli eventi di sicuro richiamo che quest’anno scandiranno i sette giorni di festa in attesa della gara più importante dell’anno. Dalle prodezze dei piloti della Nazionale di Drifting agli appuntamenti con lo sport e la musica. Dall’alta moda, con una sfilata del maestro monzese Lorenzo Riva agli incontri dove saranno svelate le piccole e grandi curiosità del Circus. Compresa la “vena letteraria” dei piloti come quella di Sebastian Vettel che, proprio a Monza, presenterà in anteprima assoluta il suo primo libro. Nelle pagine seguenti Monza Club ha pensato di offrire ai suoi lettori l’intero calendario delle iniziative. Buona lettura, ma soprattutto buon divertimento… N.57 M C 43 WHAT’S ON 4 SETTEMBRE – SABATO 10.00 - 20.00 Piazza Roma “Info point” Apertura nel cuore della città del punto informazioni Monzapiù per ricevere dettagli relativi alla programmazione degli eventi e informazioni turistiche sul territorio 10.00 - 13.00 / 15.00 - 23.00 Arengario - 1° Piano “9° Premio Fotografico Internazionale Pepi Cereda” mostra fotografica a cura dell’Associazione Amici di Pepi Cereda 5 SETTEMBRE – DOMENICA 10.00 - 20.00 Piazza Roma “Info point” punto informazioni Monzapiù per ricevere dettagli relativi alla programmazione degli eventi e informazioni turistiche sul territorio 10.00 - 13.00 / 15.00 - 23.00 Arengario - 1° Piano “9° Premio Fotografico Internazionale Pepi Cereda” mostra fotografica a cura dell’Associazione Amici di Pepi Cereda Dalle 10.00 Parco Reale di Monza, ingresso Porta Cavriga - Cascina San Fedele “Calcio Saponato verso il Gran Premio” torneo a cura dell’Associazione ”Giùin de Munscia” - MGP 11.00 - 19.00 Circoscrizione 2 – Area Ex-Macello Via Mentana/Via Procaccini “Terza Fiera dello Sport” con le società Sportive della Circoscrizione 2 6 SETTEMBRE – LUNEDÌ 10.00 - 20.00 Piazza Roma “Info point” punto informazioni Monzapiù per ricevere dettagli relativi alla programmazione degli eventi e informazioni turistiche sul territorio 10.00 - 13.00 / 15.00 - 23.00 Arengario - 1° Piano “9° Premio Fotografico Internazionale Pepi Cereda” mostra fotografica a cura dell’Associazione Amici di Pepi Cereda 7 SETTEMBRE – MARTEDÌ 10.00 - 20.00 Piazza Roma “Info point” punto informazioni Monzapiù per ricevere dettagli relativi alla programmazione degli eventi e informazioni turistiche sul territorio 10.00 - 20.00 Stand Provincia Monza e Brianza 44 18.30 /20.00 / 21.30 Area Cambiaghi “It’s Showtime” esibizione di bike trial a cura di Bike Trial Pool 19.00 / 20.30 / 22.00 Area Cambiaghi “Trial Show” esibizione spettacolare con piloti del Campionato Italiano Trial a cura di Show Action Group 21.00 Piazza Trento e Trieste “Live Music” 1°esibizione musicale sul palco di MonzaPiù della rock band Wine Lord: suoneranno brani originali e cover dettagli relativi alla programmazione degli eventi e informazioni turistiche sul territorio 10.00 - 24.00 Stand Provincia Monza e Brianza Piazza Roma 10.00 - 13.00 / 15.00 - 23.00 Arengario - 1° Piano “9° Premio Fotografico Internazionale Pepi Cereda” mostra fotografica a cura dell’Associazione Amici di Pepi Cereda 12.00 - 24.00 Area Cambiaghi “Il ristoro dei Piloti” Punto di ristoro in una gustosa cornice a cura di “le Cascine” 8 SETTEMBRE – MERCOLEDÌ 10.00 - 20.00 Piazza Roma “Info point” punto informazioni Monzapiù per ricevere dettagli relativi alla programmazione degli eventi e informazioni turistiche sul territorio 15.00 - 22.30 Piazza Trento e Trieste “Bimbò in Pole Position” Intrattenimento per i più piccoli all’interno di una zona dedicata, allestita con giochi, gonfiabili e pista per automobiline Peg Perego. Animazioni con clown, trucca bimbi, laboratori e spettacoli a cura di operatori specializzati che coinvolgono tutti i giorni, genitori e bambini in attività differenziate 10.00 - 20.00 Stand Provincia Monza e Brianza Piazza Roma 15.00 - 24.00 Piazza Trento e Trieste-Piazza San Paolo Esposizione Concessionarie di Autovetture 10.00 - 13.00 / 15.00 - 23.00 Arengario - 1° Piano “9° Premio Fotografico Internazionale Pepi Cereda” mostra fotografica a cura dell’Associazione Amici di Pepi Cereda 17.30 - 22.30 Varie Ubicazioni “High Speed Music” live music nelle vie del Centro 11.00 - 13.00 Area Cambiaghi “Trial Junior” esibizione con i piloti del Campionato Italiano di Trial juniores a cura del Moto Club Lazzate 12.00 - 24.00 Area Cambiaghi “Il ristoro dei Piloti” Punto di ristoro in una gustosa cornice a cura di “le Cascine” 18.00 - 22.00 Attività di Karting aperta a tutti Piazza Castello 18.00 - 22.00 Vasca Espositiva Urban Center ( Via F.Turati, 6) Pista automobilistica telecomandata 18.30 / 20.00 / 21.30 Area Cambiaghi “It’s Showtime” esibizione di bike trial a cura di Bike Trial Pool 17.30 - 23.00 Piazza Roma “Il Cittadino” posizionamento della redazione mobile del bisettimanale monzese. Luogo di incontro tra la redazione e cittadini, spazio espositivo per la distribuzione del materiale promozionale del Gran Premio, con la presenza di famosi personaggi del mondo dei motori 18.00 - 23.30 Largo IV Novembre “Aspettando la F1” Quarta Edizione dell’esposizione dei cento motocicli, sidecar da turismo e fuoristrada in un unico panorama di passione e ingegno. Sono presenti non solo le storiche case costruttrici, ma tutti gli abili artigiani che hanno realizzato mirabili restauri o esemplari pezzi unici. Evento a cura del Moto Club di Monza 18.00 - 24.00 Area Cambiaghi “Drifting” esibizione spettacolare con i piloti D1 Stella del Campionato Italiano di Drifting ed intrattenimento musicale con spettacoli a cura di Radio 105 e dello “Zoo di 105” 19.00 / 20.30 / 22.00 Area Cambiaghi “Trial Show” esibizione spettacolare con piloti del Campionato Italiano Trial a cura di Show Action Group 18.00 - 22.00 Attività di Karting aperta a tutti 10.00 - 13.00 / 15.00 - 23.00 Arengario - 1° Piano “9° Premio Fotografico Internazionale Pepi Cereda” mostra fotografica a cura dell’Associazione Amici di Pepi Cereda 21.00 - 24.00 Piazza Trento e Trieste “Brianza Side Festival” esibizione di band emergenti della Provincia di Monza e Brianza a cura di Almost Famous 18.00 - 22.00 Vasca Espositiva Urban Center ( Via F.Turati, 6) Pista automobilistica telecomandata 11.00 - 13.00 Area Cambiaghi “Trial Junior” esibizione con i piloti del Campionato Italiano di Trial juniores a cura del Moto Club Lazzate 9 SETTEMBRE – GIOVEDÌ 10.00 - 24.00 Piazza Roma “Info point” punto informazioni Monzapiù per ricevere 19.30 - 20,30 Piazza Trento e Trieste “Presentazione Calcio Monza” a cura dell’AC Monza Brianza 1912 M C N.57 Piazza Roma 12.00 - 24.00 Area Cambiaghi “Il ristoro dei Piloti” Punto di ristoro in una gustosa cornice a cura di “le Cascine” Piazza Castello WHAT’S ON 20.30 - 23.00 Piazza Trento e Trieste “Griglia di Partenza” diretta della trasmissione televisiva di Telenova. Il programma è condotto da Franco Bobbiese con la partecipazione di molti ospiti dall’emittente, una serata unica per gli appassionati delle quattro e due ruote. 10 SETTEMBRE – VENERDÌ 10.00 - 23.00 Piazza Roma “Info point” punto informazioni Monzapiù per ricevere dettagli relativi alla programmazione degli eventi e informazioni turistiche sul territorio 10.00 - 23.00 Stand Provincia Monza e Brianza Piazza Roma 10.00 - 13.00 / 15.00 - 23.00 Arengario - 1° Piano “9° Premio Fotografico Internazionale Pepi Cereda” mostra fotografica a cura dell’Associazione Amici di Pepi Cereda 10.00 - 12.30 / 15.00 - 22.30 Piazza Trento e Trieste “Bimbò in Pole Position” Intrattenimento per i più piccoli all’interno di una zona dedicata, allestita con giochi, gonfiabili e pista per automobiline Peg Perego. Animazioni con clown, trucca bimbi, laboratori e spettacoli a cura di operatori specializzati che coinvolgono tutti i giorni, genitori e bambini in attività differenziate 10.00 - 24.00 Piazza Trento e Trieste-Piazza San Paolo Esposizione Concessionarie di Autovetture 12.00 - 24.00 Area Cambiaghi “Il ristoro dei Piloti” Punto di ristoro in una gustosa cornice a cura di “le Cascine” 17.30 - 24.00 Piazza Roma “Il Cittadino” posizionamento della redazione mobile del bisettimanale monzese. Luogo di incontro tra la redazione e cittadini, spazio espositivo per la distribuzione del materiale promozionale del Gran Premio, con la presenza di famosi personaggi del mondo dei motori 17.30 - 22.30 Varie Ubicazioni “High Speed Music” live music nelle vie del Centro 18.00 - 23.30 Largo IV Novembre “Aspettando la F1” Quarta Edizione dell’esposizione dei cento motocicli, sidecar da turismo e fuoristrada in un unico panorama di passione e ingegno. Sono presenti non solo le storiche case costruttrici, ma tutti gli abili artigiani che hanno realizzato mirabili restauri o esemplari pezzi unici. Evento a cura del Moto Club di Monza 18.00 - 24.00 Area Cambiaghi “Drifting” esibizione spettacolare con i piloti D1 Stella del Campionato Italiano di Drifting ed intrattenimento musicale con spettacoli a cura di Radio 105 e dello “Zoo di 105” 18.00 - 22.00 Attività di Karting aperta a tutti Piazza Castello 18.00 - 22.00 Vasca Espositiva Urban Center ( Via F.Turati, 6) Pista automobilistica telecomandata 18.30 - 23.00 Piazza Carrobiolo “Lancio del Telefonino” torneo aperto a tutti effettuato con telefoni forniti dagli organizzatori, uguali per peso e tipo- logia, che dovranno essere lanciati su un campo di sabbia alla distanza massima Campionato Italiano di Drifting ed intrattenimento musicale con spettacoli a cura di Radio 105 e dello “Zoo di 105” 20.30 - 22.00 Arengario / Via Vittorio Emanuele “Sfilata Lorenzo Riva” in occasione del Cinquantesimo anniversario della sua attività, lo stilista monzese famoso in tutto il mondo donerà alla cittadinanza una favolosa sfilata dei suoi abiti migliori di Alta Moda,di prêt-à-porter e provenienti dal suo archivio di collezione 18.00 - 22.00 Attività di Karting aperta a tutti 22.00 - 24.00 Piazza Trento e Trieste “Live Music” esibizione musicale della band 380 VOLTS che animerà la piazza a suon di brani cover di vario genere. 18.30 - 23.00 Piazza Carrobiolo “Lancio del Telefonino” torneo aperto a tutti effettuato con telefoni forniti dagli organizzatori, uguali per peso e tipologia, che dovranno essere lanciati su un campo di sabbia alla distanza massima 11 SETTEMBRE – SABATO 09.00 - 23.30 Largo IV Novembre “Aspettando la F1” Quarta Edizione dell’esposizione dei cento motocicli, sidecar da turismo e fuoristrada in un unico panorama di passione e ingegno. Sono presenti non solo le storiche case costruttrici, ma tutti gli abili artigiani che hanno realizzato mirabili restauri o esemplari pezzi unici. Evento a cura del Moto Club di Monza 10.00 - 24.00 Piazza Roma “Info point” punto informazioni Monzapiù per ricevere dettagli relativi alla programmazione degli eventi e informazioni turistiche sul territorio 10.00 - 24.00 Stand Provincia Monza e Brianza Piazza Roma 10.00 - 13.00 / 15.00 - 23.00 Arengario - 1° Piano “9° Premio Fotografico Internazionale Pepi Cereda” mostra fotografica a cura dell’Associazione Amici di Pepi Cereda 10.00 - 12.30 / 15.00 - 22.30 Piazza Trento e Trieste “Bimbò in Pole Position” Intrattenimento per i più piccoli all’interno di una zona dedicata, allestita con giochi, gonfiabili e pista per automobiline Peg Perego. Animazioni con clown, trucca bimbi, laboratori e spettacoli a cura di operatori specializzati che coinvolgono tutti i giorni, genitori e bambini in attività differenziate 10.00 - 24.00 Piazza Trento e Trieste-Piazza San Paolo Esposizione Concessionarie di Autovetture 12.00 - 24.00 Area Cambiaghi “Il ristoro dei Piloti” Punto di ristoro in una gustosa cornice a cura di “le Cascine” 16.00 - 22.00 Via Italia / Upim “Un annullo da formula uno”, Annullo Filatelico a cura di Poste Italiane. 17.30 - 24.00 Piazza Roma “Il Cittadino” posizionamento della redazione mobile del bisettimanale monzese. Luogo di incontro tra la redazione e cittadini, spazio espositivo per la distribuzione del materiale promozionale del Gran Premio, con la presenza di famosi personaggi del mondo dei motori 17.30 - 22.30 Varie Ubicazioni “High Speed Music” live music nelle vie del Centro 18.00 - 24.00 Area Cambiaghi “Drifting” esibizione spettacolare con i piloti D1 Stella del Piazza Castello 18.00 - 22.00 Vasca Espositiva Urban Center ( Via F.Turati, 6) Pista automobilistica telecomandata 21.00 - 24.00 Cortile della Villa Reale “Mario Biondi in Concerto”, l’artista italiano di fama internazionale si esibirà nella suggestiva cornice della Villa Reale (a pagamento) 21.00 - 24.00 Spettacolo musicale Piazza Trento e Trieste 12 SETTEMBRE – DOMENICA 09.00 - 20.00 Largo IV Novembre “Aspettando la F1” Quarta Edizione dell’esposizione dei cento motocicli, sidecar da turismo e fuoristrada in un unico panorama di passione e ingegno. Sono presenti non solo le storiche case costruttrici, ma tutti gli abili artigiani che hanno realizzato mirabili restauri o esemplari pezzi unici. Evento a cura del Moto Club di Monza 10.00 - 20.00 Piazza Roma “Info point” punto informazioni Monzapiù per ricevere dettagli relativi alla programmazione degli eventi e informazioni turistiche sul territorio 10.00 - 20.00 Stand Provincia Monza e Brianza Piazza Roma 10.00 - 13.00 / 15.00 - 23.00 Arengario - 1° Piano “9° Premio Fotografico Internazionale Pepi Cereda” mostra fotografica a cura dell’Associazione Amici di Pepi Cereda 10.00 - 12.30 / 15.00 - 18.30 Piazza Trento e Trieste “Bimbò in Pole Position” Intrattenimento per i più piccoli all’interno di una zona dedicata, allestita con giochi, gonfiabili e pista per automobiline Peg Perego. Animazioni con clown, trucca bimbi, laboratori e spettacoli a cura di operatori specializzati che coinvolgono tutti i giorni, genitori e bambini in attività differenziate 10.00 - 24.00 Piazza Trento e Trieste-Piazza San Paolo Esposizione Concessionarie di Autovetture 14.00 - 18.00 Via Italia / Upim “Un annullo da formula uno”, Annullo Filatelico a cura di Poste Italiane 17.30 - 20.00 Piazza Roma “Il Cittadino” posizionamento della redazione mobile del bisettimanale monzese. Luogo di incontro tra la redazione e cittadini, spazio espositivo per la distribuzione del materiale promozionale del Gran Premio, con la presenza di famosi personaggi del mondo dei motori Il programma sarà in continuo aggiornamento sul sito www.monzapiù.com N.57 M C 45 IL CLUB DEI PROTAGONISTI Carlo Edoardo Valli La Brianza in vetta all’Aci Il presidente di Camera di Commercio di Monza e Brianza è stato scelto per guidare l’Automobile Club di Milano. La sua prima decisione? Ha rinunciato al gettone di presenza di Simona Calvi 46 M C N.57 IL CLUB DEI PROTAGONISTI È un fatalista a cui piace ancora parlare in dialetto. «Me lo diceva il sciur curat – racconta – se Dio vuole…». E non c’è dubbio che a Carlo Edoardo Valli, Dio deve aver voluto un gran bene. Imprenditore storico di Renate (le sue maniglie sono vendute persino negli Emirati), per dodici anni alla guida di Confindustria Monza e Brianza ed ora presidente di Camera di Commercio. Nel mezzo una serie di incarichi che vanno dal Salone del mobile italiano a Fiera Milano, passando da Sea e il Cda dell’Università Cattolica. Per arrivare, a luglio, alla prima poltrona di Aci. > N.57 M C 47 IL CLUB DEI PROTAGONISTI Il nuovo consiglio direttivo dell’Automobile Club Milano ha, infatti, scelto lui per guidare l’associazione nel prossimo quadriennio. Accanto, in qualità di vicepresidenti, avrà Simonpaolo Buongiardino dell’Unione del Commercio e Geronimo La Russa, figlio del ministro della Difesa, Ignazio, l’acchiappavoti dell’intera tornata con oltre mille e cento preferenze. Nel consiglio, invece, siederanno Massimiliano Ermolli, figlio di Bruno Ermolli ed ex commissario straordinario di Aci Milano, Bruno Longoni, Eros Maggioni, l’ex consigliere Gian Galeazzo Monarca, Michele Nappi ed Enrico Radaelli, presidente dell’associazione Amici dell’Autodromo. “ A Roma la politica deve fare la politica. E se ci sono sponsor che vogliono investire, vengano a farlo a Monza Partiamo dall’inizio, presidente. Come è maturata l’idea di correre per le elezioni dell’Automobile Club Milano? È stato un caso. Me ne hanno parlato e da buon brianzolo ho cominciato a fiutare l’aria per capire cosa stava succedendo. Tutto è avvenuto con molta correttezza tanto è vero che della mia eventuale presidenza l’ho saputo da alcuni giornali che mi davano in lizza per la carica (ride, ndr). Poi è vero anche che se devo giocare, allora gioco… E cosa l’ha convinta ad assumere questo incarico, considerato che già ricopre numerosi ruoli importanti? La Brianza. Non è una novità che ne parli e neppure che desideri dare quanta più voce possibile a questo territorio. A spronarmi in questa direzione, poi, 48 M C N.57 IL CLUB DEI PROTAGONISTI è stata la Provincia, questa realtà nuova, ma così importante per noi. Mi ha molto invogliato sapere che avrei avuto al mio fianco degli interlocutori istituzionali. Non a caso la prima uscita ufficiale è avvenuta in Provincia, alla presentazione del Comitato in difesa dell’Autodromo… È vero, anche se in realtà il documento firmato in quella occasione è stato esclusivamente in qualità di presidente di Camera di Commercio che figura tra gli Enti promotori. Ma come presidente di Aci Milano ha già in mente qualche iniziativa magari proprio per sostenere l’Autodromo di Monza? Con la Provincia intende? A breve ho un appuntamento con il presidente Dario Allevi e credo che sarà l’occasione per studiare qualcosa insieme. Più in generale, credo che l’Autodromo sia una di quelle realtà che permettono di fare mille cose oltre, naturalmente, al Gran premio d’Italia. Ci sono potenzialità tutte da sviluppare per convegni, congressi, incontri. È un’area tranquilla, sorvegliata, dotata di ogni servizio. Un vero tesoro per Monza e la Brianza. Sul fronte Gran premio, da parte nostra e nei limiti delle competenze che ci sono affidate, ci sarà il massimo appoggio. Anche sul fronte della concorrenza con Roma? Quando ho invitato a Monza, con la Camera di Commercio, Luca Cordero di Montezemolo, > “ Vorrei far trovare a chiunque arriverà dopo di me un’Aci rinnovata, più in linea con i tempi e un terreno pronto per i giovani N.57 M C 49 IL CLUB DEI PROTAGONISTI sono riuscito ad ottenere un suo impegno su questo argomento. Lui è stato molto corretto e credo che la sua parola, come presidente della Ferrari, sia più che sufficiente. Qualche apertura c’è stata. Poi, quando arriverà a Monza, Bernie Ecclestone, sarà necessario incontrarlo per capire qual è la situazione. Non voglio essere ottimista, ma credo che l’esperienza di Montecarlo dica molto sui circuiti cittadini. Se si parla di Formula Uno credo che si debba correre soltanto nei circuiti. In questi casi penso che a Roma la politica debba fare la politica e se invece ci sono degli sponsor che premono per il Gran premio, che vengano ad investire a Monza. “ Vorrei tracciare un percorso con il ministro Brambilla per collegare l’offerta turistica e l’Aci. E in questo cammino inserire anche la Brianza Parliamo di Aci Milano. Ora dovrà guidare per quattro anni l’associazione. Che idea si è fatto di Aci e di questo incarico? In questo momento, se dicessi qualcosa, direi soltanto bugie. Devo ancora capire e conoscere la macchina. Ho già preso appuntamento con il direttore e trascorrerò qualche giorno con lui per comprendere a pieno cosa c’è da fare. Posso senz’altro assicurare una cosa: che tra i progetti che ho, c’è quello di far superare l’idea dell’Aci collegata all’immagine del carro attrezzi. Mi riferisco soprattutto ai giovani, a chi si avvicina ora ad una realtà come questa. Purtroppo a tutt’oggi Aci è ancora sinonimo di servizio recupero delle auto, ma è un collegamento assolutamente riduttivo. Ci sono settori dove invece l’Aci può giocare un ruolo fondamentale come quello del turismo… 50 M C N.57 Ha qualcosa in mente di preciso? Vorrei tracciare un percorso con il ministro Brambilla (Michela Vittoria Brambilla, ndr) per collegare l’offerta turistica e l’Aci. E in questo cammino inserire anche la Brianza. Questo è un progetto a cui tengo molto e desidero ribadirlo. Credo che vi siano potenzialità notevoli e che questo possa riguardare anche l’Autodromo. È necessario lavorare in squadra, tutti insieme, tutte le realtà lombarde, la nostra Provincia per raggiungere lo scopo. Magari in vista dell’Expò… Autodromo ed Expò? Come Aci potremmo giocarci l’Autodromo, proporre il circuito come sede per qualche manifestazione collegata all’Esposizione universale. Tra le “proprietà” di Aci Milano c’è anche Sias, la società gestisce l’Autodromo. Che situazione vede e come intende procedere? Per il momento non mi pongo il problema. Credo che un certo rinnovo andrà fatto, a parte ovviamente le nomine che competono al Comune. Ma è prematuro parlarne ora. Certo va detto che, come per ogni cosa, sarà necessario trovare sempre persone volenterose che abbiano voglia di impegnarsi al di là del gettone di presenza. L’Aci, ad esempio, non prevede emolumenti salvo che per il presidente e io ho comunicato che il neo presidente rinuncia da subito a qualsiasi compenso. Si immagini già alla fine del quadriennio. Cosa vede? Mi auguro di lasciare come è avvenuto con l’esperienza da sindaco, con qualcuno che mi chiede di tornare indietro, e con quella alla guida di Confindustria. Vorrei far trovare a chiunque arriverà dopo un’Aci rinnovata, più in linea con i tempi e un terreno pronto per i giovani. L’augurio, inoltre, è che l’Aci possa raddoppiare i suoi associati, da 55mila a 120mila. Anzi, ne approfitto per lanciare un invito ai brianzoli: associatevi all’Aci per aumentare la voce della Brianza. IL CLUB DEI PROTAGONISTI In questi ultimi mesi si è sentito parlare di creare un’Aci di Monza e Brianza. Ora che in Aci è rappresentata, spero che non si creino doppioni inutili che aumenterebbero soltanto i costi. Devo dire che una scissione sarebbe un vero peccato perché indebolirebbe l’Aci a livello nazionale, mentre il nostro obiettivo è quello di lavorare bene con tutti, con i brianzoli e con Milano. N.57 M C 51 IL CLUB DEI PROTAGONISTI Enrico Radaelli Amici...non solo dell’Autodromo Anche il presidente della celebre associazione cittadina è stato eletto nel nuovo consiglio dell’Automobile Club di Milano. Il riconoscimento ad una storia cominciata nel lontano 1977 di Simona Calvi N on se l’aspettava e se lo dice lui gli si può credere sulla parola. Enrico Radaelli, presidente dell’associazione Amici dell’Autodromo e del Parco e del Monza Auto Moto Storiche, è il secondo brianzolo doc a fare parte del nuovo consiglio direttivo dell’Automobile Club Milano. Una sorpresa, ma anche un riconoscimento ad una storia sempre dalla stessa parte. Era, infatti, il lontano 1977 quando, insieme a qualche amico, decise di dare vita all’associazione con l’obiettivo di tenere alta la bandiera dell’Autodromo e di organizzare eventi e momenti di aggregazione fra appassionati. In trentatre anni di acqua ne è passata sotto i ponti, tra molte battaglie, ma anche fra tanti momenti di grande soddisfazione. Come quella volta che ad un convegno, nel 1978, riuscirono a portare nientemeno che Jackie Stewart… Ora inizia l’avventura dell’Aci. Come sta vivendo questo momento? Molto bene. A dire la verità mi si è presentata l’occasione di entrare in lista per il consiglio e ho pensato che si trattava di un’opportunità da cogliere al volo. Non per me, naturalmente, ma per l’associazione di cui sono stato fondatore e di cui sono presidente da sette anni. Poter portare l’esperienza degli Amici dell’Autodromo e del Parco all’interno di una realtà importante come Aci Milano la considero una cosa estremamente positiva. Ho avuto modo di conoscere i miei compagni di avventura e scoprire persone valide, tra cui dei giovani che hanno voglia di lavorare e idee piuttosto chiare sulla gestione e su quel che c’è da fare. Mi sono trovato subito bene e sono, dunque, contento di questa nuova esperienza. > 52 M C N.57 IL CLUB DEI PROTAGONISTI N.57 M C 53 IL CLUB DEI PROTAGONISTI “ Spetta alla città e ai suoi rappresentanti ricreare l’atmosfera di passione che c’era qualche anno fa Una delle celebri sfilate di auto storiche organizzate dagli Amici 54 M C N.57 Che arriva in un momento non semplice, visto che si parla da mesi di questo nuovo Gran premio di Roma. Lei è stato l’unico monzese presente all’ultima manifestazione organizzata dai comitati dell’Eur per dire no alla gara nella Capitale Sì, è vero. Quando si iniziò a parlarne presi contatto con alcuni rappresentanti dei comitati romani e da allora continuiamo a sentirci. L’anno scorso li abbiamo invitati al Gran premio di Monza per far capire loro cosa significa in concreto una gara di Formula Uno e quest’anno ci hanno già confermato la loro presenza. Credo che sulla questione ci sia ancora poca informazione. La gente, talvolta, legge un articolo e non approfondisce. Viene rassicurata dal fatto di sentire che Monza non perderà il suo Gran premio, ma la verità è che si dovrebbe proseguire dicendo che a Roma non si farà nulla. In caso contrario sarebbe una condanna a morte per Monza. Una sentenza senza appello… Sarebbe così. Mi dica chi potrebbe davvero permettersi di seguire due Gran premi a distanza di quindici giorni l’uno dall’altro, sommando il costo del biglietto, gli spostamenti, i pernottamenti e via dicendo. È chiaro che ad un certo punto si dovrebbe imporre una scelta e il rischio è che Roma fagociti tutta l’attenzione e gli investimenti. Ed è per questo che sta appoggiando anche l’ultima iniziativa dei comitati che, in occasione del Gran premio di quest’anno, hanno deciso di far sentire attraverso degli altoparlanti disseminati per il quartiere dell’Eur cosa significa acusticamente avere un Gp sotto casa IL CLUB DEI PROTAGONISTI Certo. È ovvio che i comitati fanno l’interesse del loro quartiere e si oppongono ad un’Amministrazione che vorrebbe ridurre il loro verde per fare spazio alle opere necessarie ad una pista di Formula Uno, ma ai cittadini è stato raccontato che più o meno funzionerebbe come una partita di calcio. La verità però non è questa. Un Gran premio significa una media di 80mila persone che arrivano e che fra una prova e l’altra, da mattino a sera, si spostano, non rimangono fissi come allo stadio. Questi sono problemi che Monza ha risolto da tempo e che gestisce in modo appropriato grazie all’esistenza di un circuito costruito appositamente per le gare. Eppure, talvolta, si ha la sensazione che anche Monza non senta più il brivido delle corse In parte è vero e proprio per questo non basta, specialmente in questo momento, dire sì ma tanto... Spetta alla città, ai suoi rappresentanti, ricreare quell’atmosfera che ha sempre caratterizzato Monza. Mi viene in mente un aneddoto che forse può rendere bene l’idea. Era il 1978 quando rividi il film Gran Prix, dedicato alle corse in Formula Uno. Alcune scene erano state girate a Monza e ne ricordo una in particolare, quando filmarono una sfilata della banda in piazza Duomo fra due ali di folla. Era l’aria di festa che si respirava e che coinvolgeva l’intera città che, con l’associazione, ci fece balenare l’idea di realizzare un’iniziativa in occasione del Gran premio. Fu un grande successo, riuscimmo a coinvolgere personaggi del circus e a portare per la prima volta delle auto sportive in centro. Dopo Jackie Stewart, portammo anche Michele Alboreto che all’epoca non correva ancora in Formula Uno, ma era stato uno dei primi iscritti degli Amici dell’Autodromo e del Parco. Naturalmente, con le nostre forze non era pensabile renderlo un appuntamento fisso, ma senz’altro era quella la strada giusta… Che poi è stata ripresa da MonzaPiù Sì e infatti ogni anno l’associazione partecipa all’evento con una serie di iniziative dedicate alla Formula Uno come la mostra fotografica e le esposizioni di auto storiche. Quest’anno organizzeremo anche un dibattito che si terrà in piazza Trento con la partecipazione di alcuni rappresentanti delle istituzioni brianzole. Credo che sia molto importante coinvolgere anche tutti i Comuni del territorio, anche perché l’Autodromo non riguarda solo Monza. Accanto a questo, continueremo ad organizzare all’interno dell’Autodromo i nostri appuntamenti fissi, l’hospitality al nostro tram e la tribuna dedicata ai disabili. Questo è un vero punto d’onore per noi, tanto che oramai ci contattano da tutto il mondo e già da aprile siamo completamente sommersi di richieste. È un successo, ma soprattutto è la possibilità per molte persone di seguire il Gran premio da una posizione stupenda e con tutta l’assistenza necessaria. Enrico Radaelli con Jarno Trulli Torniamo all’Aci. Cosa si aspetta da questa esperienza? Moltissimo, anche a prescindere dall’Autodromo. È ovvio che sarà sempre un tema importante e che certamente l’Aci Milano giocherà un ruolo strategico per quanto nelle sue competenze. Ma sicuramente il mio impegno e quello di tutti gli altri componenti non sarà unidirezionale. C’è molto lavoro da fare su molti fronti. Il presidente Carlo Valli ha già tracciato alcune linee su cui vorrebbe incidere e in questo senso ha coinvolto già da subito in modo positivo il consiglio. Dunque, credo che personalmente porterò la mia esperienza e le mie competenze, d’altro canto sono certo che Aci ci darà molte soddisfazioni. N.57 M C 55 IL CLUB DEI PROTAGONISTI Ilaria Borletti Buitoni Una lady per tutelare l’Ambiente Il presidente del Fai ha scelto Villa Reale come luogo del cuore ed ora si augura che nell’ex reggia sabauda possa trovare posto la Scuola europea di Paesaggio di Simona Calvi E leganza e misura unite all’arte di parlar chiaro. Talvolta, anche dicendo cose “scomode”. Una milanese che, nonostante l’internazionalità dei suoi interessi (tra cui gli incarichi gestionali e istituzionali in Amref, African Medical and Research Foundation e il Borletti - Buitoni Trust per la promozione di giovani concertisti di musica da camera nelle migliori istituzioni del mondo) non ha perso le qualità migliori della buona borghesia meneghina. Ilaria Borletti Buitoni è una signora che, solo per questioni > N.57 M C 57 IL CLUB DEI PROTAGONISTI anagrafiche, non si può definire “d’altri tempi”. Raffinata e cordiale, senza eccessi, è soprattutto una donna diretta e con le idee molto chiare. Anche su Villa Reale di cui, in qualità di presidente del Fai, il Fondo ambiente italiano, è stata ospite. Accompagnata dal sindaco Marco Mariani e dagli assessori provinciali Andrea Monti ed Enrico Elli, ha visitato la reggia che lei stessa, alcuni mesi fa, aveva scelto come “luogo del cuore”. Villa Reale è il suo luogo del cuore, ci spiega i motivi di questa scelta? Credo che sia uno dei luoghi più significativi dal punto di vista architettonico e paesaggistico. Non dimentichiamo che è inserita nel più grande parco cintato d’Europa. Ed è abbastanza indegno che una regione ricca come la Lombardia possa lasciare un bene di questa importanza senza un progetto e in uno stato abbastanza evidente di degrado. “ Qual è il suo ricordo più bello legato alla reggia piermariniana? Una volta, da bambina, che sono andata a visitarla con la neve. È un ricordo molto poetico. La Scuola europea di Paesaggio ha una finalità fondamentale perché significa fornire a tutte le Amministrazioni pubbliche delle competenze vere E quale la sua impressione ogni volta che la vede? A dire la verità, mi pare sempre peggio. Ho potuto vedere un peggioramento netto. Mi pare ci sia un lento degrado, ma che è figlio di una totale mancanza di progettualità. Finalmente, dopo molti anni di attesa, a breve sarà affidato il bando di Regione 58 M C N.57 Lombardia per il restauro del corpo centrale. Ma a Monza si è già levata una polemica sul ruolo “pesante” che i privati giocheranno sulla futura gestione del complesso. Cosa ne pensa in proposito? Da un punto di vista generale, l’entrata dei privati, soprattutto in una situazione di carenza istituzionale, non è da accogliere negativamente. Il punto è, come dicevo prima, capire con che progetto. Villa Reale e il Parco devono rinascere attraverso un progetto unico, non si può dividere il complesso in due parti. Ci vuole un progetto di riqualificazione che comprenda l’uno e l’altro. Non capisco cosa voglia dire restaurarne soltanto una parte. Se c’è un progetto deve essere di valorizzazione dell’intero complesso. Come se Versailles avesse presentato un progetto frazionato…Inoltre, cosa che mi pare la più importante, le istituzioni dovrebbero essere più trasparenti e i criteri con cui verranno fatte le scelte resi immediamente pubblici. Tutti i monzesi hanno il diritto di sapere quali sono le linee di scelta di un percorso di questo tipo. Se dovesse pensare ad un ruolo futuro dell’ex reggia sabauda, quale vorrebbe che fosse? Un progetto bellissimo sarebbe quello di realizzare qui la Scuola europea di Paesaggio. Questo Ente ha una finalità fondamentale perché significa poter fornire a tutte le Amministrazioni pubbliche delle competenze vere in questo ambito. L’Italia è stata massacrata per anni non soltanto dall’avidità di chi si occupa di piani regolatori e sviluppo urbanistico, ma anche da chi non ha alcuna competenza. Questa scuola la vedrei come un grande progetto europeo in grado di portare all’Italia molto onore. Crede che questa della scuola di paesaggio sia una strada percorribile? Se ci fosse la volontà sarebbe percorribile senz’altro, ma bisogna che le istituzioni abbiano voglia di percorrerla. Sarebbe importante iniziare a ragionare una volta per tutte su scopi alti, su progetti qualificanti su cui ci si può impegnare. Se un paesaggio è tutelato è anche perché si insegna a farlo. Giusto una digressione, qual è il posto più brutto che ha visto finora sotto il profilo della conservazione? IL CLUB DEI PROTAGONISTI La costa siciliana. Credo che abbiano fatto alcuni dei più disastrosi massacri in assoluto. Tornando a Villa Reale, dallo scorso anno è diventata sede del Forum Unesco per la cultura e lo sarà anche quest’anno. Pensa che questi eventi possano rappresentare un buon traino per la rinascita delle grandi opere architettoniche italiane? O si rischia un’attenzione solo momentanea? Se ci fosse la volontà di fare un progetto diverso e di tentare una strada, anche più fantasiosa ma vera, questo tipo di eventi avrebbero un impatto. Il punto è che così come sono attualmente, finiscono per cadere nel vuoto. Quali sono a suo avviso le cause di questa situazione? Ci sono due componenti. Da una parte l’ignoranza, l’incapacità di comprendere che la tutela dei nostri beni è la più grande ricchezza. Significa valorizzazione, ma non solo, significa creare dei motori di sviluppo. Invece in Italia si ritiene comunemente che lo sviluppo vada a discapito del paesaggio, specie al Sud dove invece avrebbe creato maggiore ricchezza. Di base, dunque, un’ignoranza strategica. La seconda ragione sta nell’assunto per cui viene privilegiata la crescita quantitativa alla qualità. Attraverso una visione più lungimirante e una politica fiscale favorevole, avremmo un paese più preservato, più appetibile per il turismo e senza distruggere l’assetto paesaggistico italiano che è fortemente delicato. L’impegno per l’Africa e la promozione della cultura sono le linee guida della presidente del Fai Parliamo allora di Italia. Se dovesse scegliere i luoghi dell’arte dove sarebbe prioritario investire, quali sarebbero? Amo molto il sud Italia, credo che sia straordinario. Penso alla Sicilia, > N.57 M C 59 IL CLUB DEI PROTAGONISTI Credits fotografici: pagina 57 foto di Giorgio Majno pagina 60 foto di Andrea Cittadini alla valle di Agrigento che va decisamente protetta perché, appena si gira l’occhio, spunta qualcosa di nuovo. Penso alle spiagge della Calabria. Ha bellezze eccezionali. Non è tutto perduto, ma bisogna muoversi con delle leggi adatte e non con interventi che permettono uno sviluppo edificatorio dissennato. “ Vedo che tra la gente si sta sviluppando una certa sensibilità, ma sono sorpresa da quanto le istituzioni siano in ritardo 60 M C N.57 Alla guida del Fondo ambiente italiano da inizio di quest’anno. Se dovesse immaginare i suoi traguardi alla fine del mandato, quali vorrebbe che fossero? Vorrei vedere il Fai più presente nel Centro Sud, anche con delle proprietà date in gestione al Fondo dallo Stato. Vorrei anche molti più soci: attualmente il Fai conta 80mila soci che non sono pochi, ma se li confrontiamo con analoghe associazioni all’estero che ne hanno 3 milioni… E infine vorrei vedere un numero maggiore di italiani che prendono coscienza. Sono ancora pochi a suo avviso? Vedo che tra la gente si sta sviluppando una certa sensibilità, ma sono sorpresa da quanto le istituzioni siano in ritardo. E anche nei partiti dove l’ambiente è citato continuamente, ma di impegni specifici non se ne vedono. Da questo punto di vista credo che i cittadini siano più avanti delle loro stesse istituzioni. I TUOI BUSINESS LUNCH I TUOI EvENTI I TUOI mEETINg LE TUE CErImONIE ParCO dI mONza - INgrESSO POrTa vEdaNO - www.SaINTgEOrgES.IT IL CLUB DEI PROTAGONISTI Angelo D Moratti e Roberta Armani Attenti a quei due ue cognomi importanti. Di quelli che immediatamente fanno pensare a calcio e moda. Invece Angelo Moratti e Roberta Armani sono soprattutto sinonimo di impegno sociale. Gli Special Olympics? Portano la loro firma. E in barba alle cronache rosa che si sarebbero accontentate di raccontare solo due esistenze dorate, loro hanno dimostrato che oltre quei cognomi c’è molto di più. Dal 2008 Moratti è, infatti, presidente del comitato Special Olympics d’Italia Onlus, mentre Roberta Armani ne è una delle più entusiaste sostenitrici. Anzitutto un ringraziamento per la vostra disponibilità. Entriamo subito in argomento. Com’è nato l’interessamento per gli Special Olympics? Siamo stati invitati da Bobby Shriver ai World Games di Dublino nel 2003. Da quel momento Special Olympics è entrata nella nostra vita. L’incontro “folgorante” con la famiglia Kennedy e la voglia di impegnarsi attivamente in Italia per gli atleti disabili. Sono l’anima degli Special Olympics e anche molto di più di Raffaele Pozzi Una delle figure che vi ha ispirato è stata sicuramente Eunice Kennedy Shriver, sorella di John Kennedy. I mezzi di comunicazione hanno reso nota anche la commossa lettera che avete inviato alla famiglia in occasione della sua scomparsa. Che impressione ha destato in voi questa donna che ha dedicato la sua attività proprio a promuovere lo sport per i giovani disabili? Eunice Kennedy Shriver è stata per noi un esempio di forza, determinazione e compassione. Ha avuto la possibilità di creare un movimento che ad oggi conta più di tre milioni di atleti in 176 Paesi del mondo. La sua leadership nel portare Special Olympics ad essere il più grande movimento sportivo del mondo è stata unica e per noi di grande ispirazione. E quale l’insegnamento più importante che avete poi trasferito negli Special Olympics? Sicuramente il concetto di inclusione ed accettazione nei confronti delle persone con disabilità intellettiva. Special Olympics rappresenta la caduta di ogni barriera nei confronti dei pregiudizi. C’è un passaggio, nella lettera, in cui scrivete che il suo esempio vi ha aiutato a cambiare > 62 M C N.57 IL CLUB DEI PROTAGONISTI N.57 M C 63 IL CLUB DEI PROTAGONISTI le vite di centinaia di famiglie in Italia. Che sensibilità avete trovato nel nostro Paese relativamente alla disabilità? Credete che siano stati superati alcuni luoghi comuni? La crescita di Special Olympics negli ultimi anni è stata formidabile. La risposta “ Eunice Kennedy è stata per noi un esempio di forza, determinazione e compassione che abbiamo avuto da parte dei volontari, delle autorità e delle persone comuni è stata straordinaria, ma il cammino è ancora lungo. Pensiamo che l’Associazione abbia la possibilità di fare ancora molta strada nel nostro paese 64 M C N.57 in termini sia di crescita del numero degli atleti che di visibilità. Quando si parla di disabilità si parla anche di servizi, di strutture e di interventi infrastrutturali. Ritenete che la realtà attuale sia adeguata alla richiesta? Cosa manca ancora? Per quello che riguarda le infrastrutture, la cosa importante è il coordinamento che può essere ancora migliorato tra il nostro movimento e le autorità regionali e nazionali. Siamo soddisfatti del lavoro svolto fino ad oggi ma con la crescita del movimento ci sarà bisogno di molti interventi da un punto di vista strutturale. Special Olympics è riconosciuto come associazione benemerita dal Coni dal 2004 e dal Cip dal 2008. È una realtà che oramai non ha più bisogno di presentazioni per numeri e per varietà di discipline. Qual è stato il momento più difficile in questo percorso? IL CLUB DEI PROTAGONISTI Roberta Armani e Angelo Moratti, presidente di Special Olympics Italia con alcuni atleti Special Olympics Il momento più difficile è stato riuscire a convincere il Board di Washington a darci la possibilità di organizzare gli European Games del 2006 a Roma. La strategia si è rivelata di grande successo ed intendiamo portarla avanti cercando altri ambasciatori per rappresentare il nostro movimento. E quale il traguardo più importante? La straordinaria riuscita dei Giochi di Roma dovuta al grande impegno della città che ha portato Special Oliympics Italia a diventare un punto di riferimento dell’organizzazione a livello mondiale. Se doveste immaginare questa iniziativa sportiva fra dieci anni cosa vedete? Il nostro obbiettivo è di raddoppiare il numero degli atleti presenti ad oggi in Italia e di aumentare le discipline sportive sia in termine numerico che in termine di qualità. A vostro avviso quanto conta o ha contato in passato il fatto che manifestazioni come questa abbiano avuto testimonial famosi? Intendo dire, se questo ha veicolato più agevolmente il messaggio di cui vi siete fatti portatori… Nella sua storia Special Olympics ha sempre avuto dei testimonial eccellenti: Bono, Mandela, Clinton, Stevie Wonder, Muhamed Ali. In Italia abbiamo pensato che il calcio avrebbe potuto essere la chiave per farla conoscere e abbiamo individuato Kakà come nostro ambasciatore. Scegliete un aggettivo per definire gli Special Olympics… Emozionante, coinvolgente. Scegliete un aggettivo per definire il vostro impegno per gli Special Olympics Instancabile. Secondo voi chi sarebbe il testimonial ideale? Quello che vorreste assolutamente con voi in questa avventura? A livello globale Obama mentre a livello nazionale Fiorello. N.57 M C 65 MONZA young Margherita Premuroso Nella Playstation batte un cuore brianzolo Elena Prette Un talento da copertina LUCA Alla conquista dell’Olanda MONZA YOUNG Luca U Caldirola Un difensore a tutto campo Diciannove anni, un presente da promessa del calcio e un futuro ancora tutto da scrivere. Dopo essere cresciuto tra le fila dell’Inter ora si cimenterà con il massimo campionato olandese. E promette di fare scintille di Raffaele Pozzi na parte di storia dello sport in Brianza, il seregnese Luca Caldirola l’aveva già scritta. Non era, infatti, mai accaduto che un calciatore brianzolo prendesse armi e bagagli e partisse per l’Olanda. Richiamato dal fascino della Eredivisie, il massimo campionato calcistico. Prima di lui, 19 anni, difensore cresciuto nelle fila dell’Inter, aveva tentato con successo questa avventura solo Marco De Marchi che oggi è il suo procuratore e che fu il primo lombardo a cimentarsi contro Ajax, Psv Eindhoven e Feyenoord. La sua squadra era proprio il Vitesse, compagine nella quale dai primi di agosto si trova anche Luca Caldirola che, dopo i dieci anni spesi con la maglia nerazzurra, vuol conquistare l’Europa. Una sfida coltivata sin dai tempi del calcetto all’oratorio di Sant’Ambrogio quando obbligava il suo parroco, don Luca, a schierarlo in campo, ma solo contro ragazzi più grandi di lui. A distanza di quindici anni, Luca ora è davvero a caccia di quel sogno… Era il 1995. Papà Enrico, ex portiere di squadre dilettantistiche brianzole, ti iscrive alla Scuola Calcio della Base 96 Seveso. Fu il primo impatto con il pallone... Nonostante sia passato molto tempo ricordo ancora con affetto i miei primi compagni, la mamma che mi preparava la borsa per andare a giocare. Iniziai come portiere, seguendo papà e fratello, ma capii subito che quel ruolo non faceva per me, per cui optai per l’attacco. In quel campionato, il primo della mia vita, ricordo che segnai 45 gol. Portiere, attaccante e poi... difensore. Cos’è successo? Fu l’Inter che mi cambiò ruolo. A dir la verità cominciai in nerazzurro come centrocampista, per cui posso dire di aver giocato in tutte le posizioni del campo. Diventai infine difensore semplicemente perché nettamente più alto e più grosso dei miei compagni. Nel ‘99, Egidio Pezzoni, talent scout di successo, ti vide durante una partitella quando ancora giocavi nella Base. Ti propose all’Inter che subito capì di aver per le mani un talento. Non deve però esser stato facile per un ragazzo di fede milanista scegliere l’Inter... Abbiamo impiegato quattro mesi per prendere 68 M C N.57 MONZA YOUNG la decisione. La mia famiglia era indecisa, anzi a dir la verità mio padre non voleva che andassi all’Inter. Ero troppo piccolo per una squadra così importante... e poi ai tempi ero un milanista doc, di quelli che quando i rossoneri perdevano piangeva. Alla fine però capii che quella che mi era capitata era una grande occasione e, fortunatamente, accettai. L’impatto con l’Inter ed Interello, il luogo dove hai trascorso gli ultimi dieci anni. Non ho molti ricordi perchè ero piccolo, però entrare in quello che adesso si chiama Centro Sportivo Giacinto Facchetti e vedere le foto dei campioni mi emozionò tantissimo. Dieci anni all’Inter con grandi soddisfazioni. La più grande? Sono stati dieci anni importanti, che mi hanno dato la possibilità di conoscere un numero impressionante di persone, tanti allenatori che mi hanno insegnato parecchio. Ho vinto due campionati e un torneo Viareggio: direi che l’esperienza alla Coppa Carnevale è stato il momento più bello. Luca Caldirola in una delle tante presenze con le selezioni giovanili della nazionale italiana. Nella pagina precedente posa con l’aquila, simbolo del Vitesse, che vola nello stadio di Arnhem prima di ogni incontro casalingo della squadra olandese Nel 2008 al Torneo di Viareggio. Caldirola, allora capitano degli Allievi Nazionali, viene convocato per il torneo più importante al mondo riservato alla categoria Primavera. Bruciando ogni tappa. È l’Inter di Balotelli > N.57 M C 69 MONZA YOUNG Nel 2009 arriva per la prima volta la prima squadra. Mourinho ti porta prima in Olanda e poi al trofeo Tim dove esordisci contro il Milan. Essere al fianco di giocatori come Zanetti e potermi allenare ogni giorno con loro, pranzare con loro è stato stupendo. Poi c’è stato l’esordio, un momento indimenticabile, davanti a sessantamila persone e per di più nel derby. Cosa pensa Caldirola di Josè Mourinho? È fantastico, un grande uomo e come allenatore non si discute. Penso l’abbia dimostrato no? Da cinque anni vesti ormai la maglia delle varie nazionali giovanili. Il sogno è di arrivare in quella maggiore? La nazionale è il sogno di ogni calciatore, giocare per il proprio paese è il massimo che una persona possa desiderare. Ogni volta che la chiamata arriva mi sento orgoglioso, non la rifiuterò mai. Il giovane difensore seregnese, in maglia giallonera, in occasione del vittorioso esordio nel campionato olandese e di tanti altri giocatori ora protagonisti in A ed in B. Nonostante fossi il più piccolo giocherai tante partite, compresa la finale. Un’esperienza indimenticabile. Arrivammo in finale e trovammo l’Empoli. La prima partita finì in pareggio, replicammo il giorno dopo ed il risultato fu lo stesso. Andammo ai rigori, il quarto lo calciai io e lo segnai, il quinto e decisivo lo realizzò Mario Balotelli. Quando hai capito che il calcio avrebbe recitato un ruolo fondamentale nella tua vita? Sin da piccolo avrei voluto fare il calciatore, era il mio sogno e piano piano lo sto realizzando. Quanto è stata importante la famiglia nel tuo percorso calcistico? La famiglia, penso, sia stata l’aspetto fondamentale nella mia crescita. I miei genitori hanno perso diverse ore, anche di lavoro, per portarmi a Milano. Se sono a questo punto il merito è loro. 70 M C N.57 Estate 2010, è il momento di lasciare, momentaneamente, il nido Inter. Arrivano tante chiamate, ma Caldirola dice sì al Vitesse, rinunciando anche ad ingaggi nettamente superiori. Come mai? Ho ricevuto diverse proposte, ma il Vitesse è la società che più mi ha voluto. Ho avuto poi la fortuna che Marco De Marchi, il mio procuratore, ha chiuso in Olanda la carriera e mi ha detto cose importanti su questo club. La conferma l’ho avuta nei giorni trascorsi là, ho avuto modo di vedere il centro della città, lo stadio, il centro di allenamento... Mi sono subito innamorato del Vitesse e di Arnhem. La scelta del numero 21 non è casuale... Direi proprio di no, ho scelto quel numero insieme alla mia ragazza Marija, il 21 è il giorno in cui è iniziata la nostra storia. È una cosa che ci legherà visto che per un po’ di tempo staremo lontani. Cosa ti aspetti dalla stagione che spenderai in Olanda? L’Inter ti ha ceduto in prestito, quindi punta forte su di te. Spero di poter giocare con continuità, penso che cimentarmi in un campionato come quello olandese mi farà crescere, sarà un’esperienza che mi darà tanto, come uomo e come calciatore. A fine anno vedremo se sarò pronto per poter giocare le mie carte nell’Inter, ma adesso la mia casa è il Vitesse. MONZA YOUNG OGGETTO DEL DESIDERIO Lo studio di design Bel&Bel ha una buona soluzione per superare la malinconia di fine vacanze e le prime giornate di ripresa lavorativa L a sedia Vespa è un prodotto veramente esclusivo, una serie limitata fatta con parti di vecchi scooter che vengono recuperate e restaurate donando loro un’anima più artistica e durevole nel tempo. Queste originali sedute, dal carattere unico e raro, sono realizzate artigianalmente e disponibili in molteplici colori metallizzati. Questi originali oggetti di arredamento sono dotati di una forte struttura e sono rivestiti in pelle per garantire il massimo del comfort; dispongono, inoltre, di un pistone per la regolazione dell’altezza ed il prezzo di partenza è di 1.800 euro. A rendere queste sedute ancora più esclusive è sicuramente il trattamento che Bel&Bel riserva ai suoi clienti che, ad acquisto effettuato, riceveranno la documentazione che ne garantisce l’autenticità ed il nome del proprietario. Per maggiori informazioni www.belybel.com N.57 M C 71 MONZA YOUNG Margherita Premuroso La PlayStation? Sono io! Di professione fa l’animatrice per la Sony e dalla sua fantasia sono nati alcuni personaggi che stanno facendo impazzire i ragazzini di mezzo mondo di Marco Dozio A nche gli eroi dei videogiochi hanno un’anima. Brianzola. Merito di Margherita Premuroso, 27 anni, volata da Monza a Londra per disegnare i personaggi della PlayStation. Professione animatrice per la Sony: solo l’ultimo progetto, in ordine di tempo, scritto sul suo curriculum vitae. Talento, tenacia, applicazione. In Inghilterra, nel cuore tecnologico d’Europa, lavora con i più grandi specialisti del settore. Lei è la più giovane: quasi Alice nel paese 72 M C N.57 delle meraviglie, come il titolo di un videogame nato dalla sua matita e animato dal suo ingegno. Voce allegra e squillante. Piccole mani che gesticolano frenetiche mentre risponde alle nostre domande, seduta alla scrivania del suo studio tappezzato di disegni e sculture nel centro storico di Milano. Un temporaneo ritorno a casa da Londra, dove si è trasferita sei mesi fa in un loft luminoso “per motivi di lavoro”. Un lavoro che le piace parecchio. MONZA YOUNG Da dove è nata la tua passione per il disegno? È un interesse che ho praticamente da sempre. Quando ero una bambina guardavo i cartoni animati e bloccavo le videocassette se c’era una scena che mi piaceva, per poter disegnare i singoli “frame”. Insomma, tutto è nato dall’osservazione. Poi, con il tempo, la voglia di dare una vita propria ai miei disegni mi ha portato ad avvicinarmi al mondo dell’animazione. Non c’è niente di più appagante di vedere una creazione nata dalla mia matita prendere vita, muoversi e interagire. E come si è trasformata la tua passione per il disegno in un lavoro? Dalla passione al lavoro il passo è stato non proprio breve, ma bello e intenso: ho frequentato il liceo artistico Preziosissimo Sangue a Monza, mi sono diplomata allo Ied (Istituto europeo del design) e lo scorso anno ho portato a termine una scuola on line specializzata in animazione con sede a San Francisco. Dopo aver lavorato per tre anni alla Playstos, sono diventata libera professionista dedicandomi a progetti per agenzie francesi, spagnole e soprattutto inglesi. In particolare ho disegnato i personaggi per il videogioco Alice in Wonderland, per applicazioni IPhone e IPad, giochi di intrattenimento interni ai Social Network (Facebook e Twitter), vari titoli della Nintendo e per alcune serie televisive. Come mai la decisione di trasferirsi a Londra? Perché in Inghilterra ci sono possibilità di carriera che in Italia non esistono. Ora, ad esempio, sono impegnata in un grande progetto: sto disegnando i personaggi per un nuovo videogioco della PlayStation 3. Una grande sfida alla quale mi sto dedicando anima e corpo. Anche a livello personale è un’emozione unica. Lavorare in uno studio con alcuni tra i migliori professionisti del settore dell’animazione al mondo è un’esperienza emozionante. Io sono la più piccola dello studio, all’inizio non conoscevo in modo profondo la lingua, ma ora sono davvero a mio agio, anche se la nostalgia per la Brianza c’è. Appunto… A Londra hai trovato la tua casa definitiva o pensi di tornare a disegnare all’ombra dell’Arengario? Londra non è casa mia. È un posto dove sto bene ora, dove ho trovato la mia dimensione artistica e professionale, dove c’è una reale possibilità di carriera. La Brianza mi manca, mi manca la mia terra in apparenza fredda, ma che in realtà nasconde un grande calore e, ovvio, mi mancano i miei affetti, la mia famiglia e le mie amiche. Sono molto orgogliosa delle mie origini e credo che le caratteristiche brianzole mi abbiano aiutato davvero nel mio lavoro. Impegno, passione e tenacia sono infatti le chiavi del successo. A Monza in particolare, ho trascorso i bellissimi anni del liceo e mi sono avvicinata al mondo dell’illustrazione anche tramite la rassegna “Le Immagini della Fantasia”, un appuntamento fisso per me. Il futuro? Resterò a Londra fino al prossimo anno. A gennaio 2011 aprirò uno studio di animazione “Ink in Mind” dedicato ai videogiochi e all’arte dei titoli di coda. È un progetto appassionante, in cui credo molto e che spero possa avere successo. A Londra forse avrei più possibilità, ma sento la necessità di partire, cambiare, fare esperienze e poi tornare. Dalla prima bozza al disegno finito. Dietro l’animazione c’è attenzione e professionalità N.57 M C 73 MONZA YOUNG Elena Prette I Un talento da copertina A soli 27 anni l’artista monzese disegna le copertine dei più grandi capolavori della letteratura mondiale e dalla sua matita prendono forma i giochi in scatola che finiscono sulle tavole di milioni di famiglie di Marco Dozio capolavori di Oscar Wilde hanno un “volto” monzese. La copertina dell’ultima edizione del romanzo “L’importanza di chiamarsi Ernesto” è uscita dalla sua matita. Così come il nuovo Gioco dell’Oca o il Risiko Junior, ridisegnati dal suo talento. Lei è Elena Prette, 27 anni, professione illustratrice. I suoi lavori girano l’Europa e si fermano sugli scaffali di mezzo mondo. Firma le copertine di libri che hanno fatto la storia della letteratura mondiale. Disegna giochi in scatola che finiscono sul tavolo di milioni di famiglie. Un’ascesa rapida, nata dieci anni fa nelle sale della mostra monzese “Le Immagini della Fantasia”. Capelli ricci e una fede nuova di zecca al dito. Uno studio dalle pareti verdi. Elena vive tra disegni, computer e colori. Una tazza di caffè e inizia il racconto della sua storia professionale. Una passione nata all’ombra dell’Arengario, cresciuta a Milano e proiettata verso il centro Europa. Come è nata la tua passione per il disegno? La “vocazione” è nata esattamente dieci anni fa, quando, per la prima volta, ho visitato la mostra “Le Immagini della Fantasia” a Monza. Quel pomeriggio sono entrata in contatto con un mondo che ho sentito subito mio: quello dell’illustrazione. È stato amore a prima vista, e dopo il liceo artistico Preziosissimo Sangue, mi sono iscritta allo Ied al corso di illustrazione e animazione multimediale; lì ho conosciuto un mondo professionale nuovo, creativo e internazionale. E ora di cosa ti occupi? Ho preparato la mia tesi di laurea su una rivisitazione dei classici giochi in scatola, che si sono rivelati la chiave di volta della mia carriera professionale. Dalla laurea in poi infatti mi sono dedicata alla parte creativa e di design di diversi giochi come il Gioco dell’Oca e Risiko Junior per Editrice Giochi. Con Marianna Fulvi e Spartaco Albertarelli abbiamo creato lo studio Kaleidos Games che si occupa della realizzazione di giochi in scatola, primo fra tutti “Kaleidos”, un party game per adulti che stiamo lanciando sul mercato internazionale con un buon riscontro tra il pubblico. In questi anni mi sono dedicata anche a progetti come freelance, creando l’illustrazione di diversi libri come “Ragione e Sentimento” 74 M C N.57 MONZA YOUNG L’incontro con “Le Immagini della Fantasia” ha segnato la carriera di Elena Prette di Jane Austen e “L’importanza di chiamarsi Ernesto” di Oscar Wilde, entrambi per le edizioni Newton&Compton. Ho illustrato articoli di riviste come “Glamour”, dove sono stata segnalata come giovane artista, “Io Donna” e “Gioia”. Ho seguito anche dei progetti con grandi aziende come Eni, Lavazza e Armando Testa, e libri per bambini. Il futuro? Una vita in Brianza o all’estero? Non ho mai ceduto alla tentazione di trasferirmi all’estero per lavorare anche se paesi come l’Inghilterra, la Francia e la Germania offrono grandi opportunità e riconoscimenti per gli illustratori. Ho preferito rimanere qui in Brianza e lavorare con gli altri Paesi senza trasferirmi, con internet in fondo è possibile. All’estero gli illustratori sono riconosciuti come veri professionisti, in Italia non c’è invece questa considerazione e si finisce spesso per pensare che il nostro lavoro, in fondo, sia quasi un hobby. Per tutelare i professionisti del settore, come me, esiste un’associazione di cui sono segretario: l’Associazione Illustratori. Si tratta di un organismo che riunisce oltre 200 professionisti con l’obiettivo di fare vita associativa e di fornire tutela, consigli, assistenza burocratica e informazioni sul mondo dell’illustrazione. Che rapporto ha la Brianza con il mondo dell’illustrazione? In Brianza esiste un appuntamento fisso per me e per tanti altri professionisti del settore: la mostra “Le Immagini della Fantasia” di Sarmede. Si tratta di una rassegna di altissimo livello che anno dopo anno offre una visuale sempre nuova sulle ricerche e tendenze del mondo dell’illustrazione di tutto il mondo. Sarebbe bello potenziare eventi come questo, creando altri momenti di incontro per gli illustratori e per il pubblico. All’estero, sono frequenti occasioni di questo genere, e la Brianza potrebbe sicuramente diventare un punto di riferimento per tutto il Nord Italia. N.57 M C 75 BRIANZA CLUB È Pietro Paraboni L’investimento più sicuro? La persona Il presidente della Compagnia delle Opere di Monza e Brianza traccia un profilo dell’associazione che oggi raggruppa oltre 1.300 aziende di Raffaele Pozzi nata nel 1994 sotto la direzione di Angela Familiari. Da allora la sezione di Monza e Brianza di Compagnia delle Opere è cresciuta raggiungendo numeri imponenti. Tre lustri di lavoro, passione, coraggio senza perdere mai di vista il motto che storicamente marca le attività Cdo: «Un criterio ideale, un’amicizia operativa». Dal 2008 è Pietro Paraboni a ricoprirne il ruolo di presidente. Ha 46 anni, vive a Besana, sposato con quattro figli. È ingegnere gestionale e adora il proprio lavoro perché «vivere e collaborare fianco a fianco con gli imprenditori è bellissimo - esclama - Loro sono i veri motori dell’economia, con la loro intraprendenza e determinazione». Oggi sono circa 1.300 le aziende associate a Compagnia delle Opere. Dalle srl alle società per azioni, dalle ditte individuali alle cooperative fino alle no profit. Diverse realtà, dai fatturati anche distanti l’uno dall’altro, ma accomunate da uno stesso principio: unire le forze, interagire e aprirsi alle innovazioni sono le uniche vie per superare le difficoltà del mercato, ma soprattutto le sfide che ogni giorno un imprenditore deve affrontare e vincere. Presidente, ci dia una definizione di Compagnia delle opere… Non siamo un’associazione di categoria. Ci muove un interesse all’uomo e al significato del lavoro, dell’imprenditorialità, dei criteri di una economia per il bene di tutti e delle modalità per perseguirlo. Ciò che caratterizza da sempre Cdo è che questo è il posto in cui ogni domanda, ogni esigenza, può essere posta. Intendiamo essere luogo in cui chiunque intenda creare qualcosa di positivo possa chiedere e trovare sostegno. Cosa la differenzia da altre associazioni? La nostra caratteristica è lo speciale rapporto che si viene a creare tra noi e un associato. Un rapporto che mi permetto di definire unico, perché al primo posto tra i nostri valori poniamo la persona e l’attenzione al suo desiderio di costruire il positivo. L’economia mondiale e conseguentemente locale sta attraversando un prolungato momento di crisi. In questa difficile congiuntura sono cresciuti i vostri associati? Sì, i numeri parlano chiaro. Gli imprenditori comprendono che è necessario compiere un passo in avanti, condividere le problematiche, confrontarsi sui temi più importanti. Creare 76 M C N.57 BRIANZA CLUB un’importante rete di relazione è fondamentale. Non credo che il termine “crisi” definisca appieno la fase che sta attraversando l’economia globale. Preferisco dire che è cambiato il mondo e l’economia della sua interezza. È venuta meno l’illusione che il benessere derivi dalla finanza e non passi dal lavoro, dalla valorizzazione di ogni aspetto produttivo. Cosa ha portato a questa necessità di cambiamento e trasformazione del mercato? Quali gli errori commessi? Alla base di ogni manovra azzardata o decisione che poi si è rivelata fallimentare c’è stata una convinzione sbagliata quanto pericolosa: che il senso dell’impresa fosse solo la massimizzazione del profitto e non il realizzare qualcosa di buono per crescere tutti. Questo è stato l’approccio sbagliato che ha fatto commettere tanti errori che avranno conseguenze e ripercussioni per diversi anni, basta dare un’occhiata ai debiti delle aziende e delle nazioni. Quale la soluzione? Riscoprire il vero senso di fare impresa e porre al centro delle proprie tematiche l’attenzione > N.57 M C 77 BRIANZA CLUB favorire questo fattore, inteso come conoscenza del mercato e delle opportunità che offre. L’Assemblea generale della Cdo che si è svolta in Autodromo lo scorso giugno per la persona. Capire che l’uomo è chiamato a qualcosa di più grande. Un approccio che deve coinvolgere tutte le componenti del processo produttivo: dagli imprenditori, ai lavoratori, ai fornitori stessi. Si deve lavorare nella medesima direzione per il bene di tutti. Lo ripeto: l’obiettivo esclusivo di fare impresa non deve essere il profitto, non ci spiegheremmo altrimenti il costante tentativo di migliorarsi e mettersi in gioco degli imprenditori che sono spinti anche nelle difficoltà dalla grande passione per quello che stanno facendo. Anche a costo di sacrifici. Cosa proponete ai vostri associati? Nella nostra storia abbiamo sempre seguito le esigenze che di volta in volta i singoli imprenditori ci ponevano e a partire da queste richieste si sono strutturati una serie di servizi di supporto e facilitazioni all’impresa e al suo sviluppo. Questo approccio ha generato un’ampia offerta di servizi che va dall’area finanza, all’internazionalizzazione dell’impresa, dalla formazione del personale, dagli strumenti a supporto dell’innovazione al fare rete. Uno dei vostri fiori all’occhiello è il Matching. Di cosa si tratta? Il Matching si basa sulla programmazione di incontri fra i partecipanti. Le aziende che aderiscono all’evento descrivono prima la propria attività e le proprie esigenze, i prodotti, i servizi e i vantaggi delle proprie offerte. Dall’incrocio dei dati forniti da tutti gli iscritti si ottiene un’agenda di appuntamenti personalizzata per ogni azienda partecipante. La sesta edizione si svolgerà dal 22 al 24 novembre, come da tradizione alla Fiera di Rho, e quest’anno il titolo è “Conoscere per crescere”: in tutte le sue edizioni Matching ha voluto 78 M C N.57 Altro appuntamento fisso del vostro calendario è il Meeting di Rimini che si è appena svolto? Il Meeting è un evento che coinvolge e colpisce anzitutto a livello personale e che perciò mi stupisce ogni volta. Il tema di quest’anno “Quella natura che ci spinge a desiderare cose grandi è il cuore” ci ha ancora una volta confermato, nella settimana fitta di mostre, eventi e incontri con autorità e personalità della cultura, la vocazione internazionale del Meeting. L’edizione 2010 ci ha mostrato una positività che realmente arriva ai confini del mondo ma che soprattutto arriva a ognuno rendendo visibile in azione un gusto di vivere e di incontrare. Ognuno di noi al Meeting ha potuto vedere che un bello, un positivo capace di costruire esiste e che questa possibilità non è limitata a un luogo ristretto ma punta al mondo. È una possibilità che incuriosisce e contagia, che fa scoprire o ricordare che questo desiderio e questa capacità di desiderare cose grandi è di ognuno e che ognuno, se non resta solo, insieme ad altri può operare e costruire. La fatica e le difficoltà di ciascuno non sono state lasciate a casa né dimenticate in questi giorni, ma ognuno ha visto che partendo da questo positivo, su questa fatica si può incidere. Qui abbiamo visto uomini in azione e che, come diceva don Giussani, le forze che cambiano la storia sono le stesse che cambiano il cuore dell’uomo. La genialità educativa di don Giussani è all’origine anche di questa esperienza, la stessa che ha generato la CDO. Concludiamo volgendo lo sguardo al futuro. Dalle sue parole e dall’approccio di Compagnia delle Opere prevale l’ottimismo… Senza il minimo dubbio. La Cdo pensa sempre in positivo, c’è sempre speranza. Anche nei momenti più difficili. È una sensazione e una convinzione supportata anche dai fatti perché vedo nei nostri associati tantissimo attivismo e la decisa volontà di fare un passo in avanti. Ognuno deve prendersi le proprie responsabilità in un percorso comune di crescita. Uno sforzo che devono compiere anche le istituzioni che devono attuare azioni concrete che facilitino, e non ostacolino, lo slancio positivo. Questo perché si guardi alle imprese per quello che realmente sono: una reale risorsa non di un singolo, ma dell’intera comunità. BRIANZA CLUB Luigi Filocca Se il presente si chiama cohousing Sembra un villaggio vacanze e invece è solo l’ultima novità in fatto di abitare. Un condominio dove condividere gli spazi con i vicini di casa, godersi la vita nel verde e dimenticare la porta chiusa a chiave di Greta La Rocca L’ architetto del cohousing è una definizione che non gli piace. Eppure Luigi Filocca è stato fino ad oggi l’unico ad avere realizzato il primo progetto di co-residenza, un’idea pilota, novità assoluta non solo in Brianza, ma anche in Italia. Quasi un’utopia: trenta nuovi appartamenti (tutti in classe A), distribuiti in gruppi identificati da un colore, nessuna recinzione nei giardini privati, marciapiedi comunicanti e al centro una villa ristrutturata, un’area comune dove poter condividere con gli altri inquilini il tempo libero, il relax, il divertimento e l’attività sportiva tra piscina, palestra, internet point e uno spazio ludico per i più piccoli. Una sorta di villaggio dove vivere in maniera intelligente, per favorire l’aggregazione e l’incontro. Com’è nato questo progetto di cohousing? Casualmente, in seguito ad una riflessione. Semplicemente ho pensato a come sarebbe stato possibile amministrare e gestire la vita di “condominio” in un modo un pochino più intelligente rispetto alla realtà che tutti noi conosciamo. Lo slogan di riferimento potrebbe essere: Sorridi alla vita che la vita ti sorride. > N.57 M C 79 BRIANZA CLUB Sopra i rendering del progetto ideato da Luigi Filocca Gli appartamenti sono realizzati tutti in classe A 80 M C N.57 Quando ha iniziato a pensare a questo progetto? Quali erano i suoi obiettivi e le sue finalità? Ho iniziato a pensarci circa quattro anni fa, dopo aver scritto il libro Come costruire la Maison Virtual (ed. Mariani 2005), qualcuno ha cominciato a chiedermi di dimostrare in modo concreto come sarebbe stato possibile attuare quella che descrivevo come “teoria di sistema”, una teoria alternativa a quella classica che si utilizza ancora oggi nel settore delle costruzioni. Avevo in mente di creare un modello sperimentale utile, un riferimento che potesse aiutare a capire come cambiare approccio dando priorità assoluta al fruitore finale e ai suoi desideri. Volevo dimostrare in modo concreto come il sistema “Maison Virtual” potesse essere messo in pratica realizzando un intervento innovativo che rispondesse ai reali bisogni delle persone. Quali sono state le difficoltà maggiori? Credo che la difficoltà più importante sia stata la scarsa disponibilità delle persone ad adattarsi a una situazione completamente nuova da tutti i punti di vista. Ciò che è nuovo è spesso percepito come difficilmente realizzabile. Ho incontrato molta diffidenza e incredulità, sembrava impossibile che persone ben organizzate potessero andare veramente d’accordo e ottenere dei vantaggi da questo progetto di cohousing. Oggi a che punto sono i lavori? Siamo al termine, stiamo realizzando gli ultimi ritocchi. Nel giro di qualche settimana sarà tutto finito. A questo punto viene da chiedersi come sarà questa “casa comune” e quali saranno le caratteristiche, anche economiche degli appartamenti... BRIANZA CLUB La “casa comune” è da considerarsi come un villaggio turistico, ognuno avrà la propria unit ma al tempo stesso una villa di mille metri quadrati a completa disposizione per la libera convivenza. Le prime famiglie entreranno entro la fine dell’anno o al massimo entro gennaio 2011. I prezzi variano a seconda delle dimensioni degli alloggi e delle pertinenze, tutti hanno il box doppio, e partono da un minimo di 530 euro al mese per la soluzione arredata per arrivare ai mille euro al mese per appartamenti di 130 metri quadrati con 50 metri quadrati di terrazzo, sempre arredati. Cos’è secondo lei il cohousing? Qual è la sua filosofia? Il cohousing è un sistema di co-abitazione intelligente. La filosofia e la visione potrebbe essere la seguente: siamo una comunità in evoluzione, a dimensione di villaggio, dedicata alla cura delle persone e dell’ambiente attraverso l’apprendimento, la pratica e la dimostrazione di capacità utili a creare una cultura sostenibile all’interno di una comunità ecologicamente responsabile. Perché ha pensato di realizzare un progetto di Cohousing in Brianza? Forse a Milano sarebbe stato più semplice… I brianzoli sono molto individualisti: come hanno accolto questa novità? Personalmente credo nei valori della gente e nelle risorse del territorio e per questo ho scelto il cuore della Brianza per realizzare questo progetto. Ritengo che vi siano enormi potenzialità inespresse. In Brianza, non dimentichiamolo, ci sono grandi imprese e imprenditori, Milano è per me un mondo lontano. I brianzoli più che individualisti sono italiani e in quanto tali capaci di adattarsi alle novità. Il fatto che l’intera comunità italiana sia effettivamente un po’ individualista rimane effettivamente il punto critico del sistema. Non è un problema di territorio, ma di cultura in genere. Tra gli spazi comuni è stata realizzata anche una palestra “ Ho voluto realizzare questo progetto a Seregno nel cuore della Brianza perché credo nei valori della gente e nelle risorse del territorio. Ritengo che vi siano enormi potenzialità inespresse Guardiamo lontano: quali obiettivi ha per il futuro? Un altro cohousing? Per il futuro ho intenzione di realizzare il primo Atelier della Maison Virtual. Quello che ho descritto nel libro. Il cohousing è stato un episodio, un esempio, voglio dimostrare che sarà possibile > N.57 M C 81 BRIANZA CLUB La piscina è uno degli elementi qualificanti del progetto realizzare qualsiasi tipo di progetto ritagliato su misura dell’utente finale in base a bisogni reali e non certo agli stereotipi di mercato. Possiamo chiamarla l’architetto del cohousing o non vuole essere etichettato in questo modo? Questa definizione mi sta stretta anche perché non sono certo l’unico ad averlo pensato. Certo magari sono l’unico ad averlo realizzato in questo modo! Ma questo non è un buon motivo per essere etichettati! Ho solo realizzato un esempio. Lei lavora a Seregno: che cosa pensa della sua città e della Brianza dal punto di vista urbanistico e architettonico? Credo che la mia città sia una realtà dinamica e di riferimento per l’intera Brianza. Sono orgoglioso di essere seregnese. Dal punto di vista urbanistico e architettonico non vi è un disegno complessivo organico, ma vi è molta frammentazione. I piani del territorio del futuro potrebbero essere l’occasione per la rinascita del territorio. La nuova Provincia per il momento sembra lontana dagli scempi architettonici delle archistar. 82 M C N.57 Che immagine ha delle grandi metropoli moderne? Non mi piacciono le archistar! Le grandi metropoli moderne sono molto lontane dalla mia mentalità. Le trovo fredde, poco verdi e di certo non sostenibili. Occorrerebbe più senso pratico da parte degli architetti e degli attori della filiera. Oggi parlare di bioarchitettura è diventata una moda: qual è secondo lei il futuro dell’architettura? Le piccole realtà di provincia rischiano di essere emarginate o rappresentano oggi l’ancora di salvezza? Sostenibilità è la parola d’ordine. Non può essere considerata solo una moda. Chi lo fa, sbaglia! Ci deve essere seria e profonda dedizione in tal senso. Il futuro dell’architettura è certamente legato a tutto ciò che ruoterà intorno al risparmio energetico e alle risorse naturali in genere. Le piccole realtà di provincia possono diventare un punto di partenza per la rinascita culturale di sistema. Si partirà da esempi concreti come il cohousing - Maison d’Elite di Seregno. Crediamo fortemente nelle capacità e nelle potenzialità della gente del nostro territorio. BRIANZA CLUB Carlo Casagrande Una «centrifuga» di idee Un amore mai sbocciato per l’ingegneria, poi la laurea in design al Politecnico che lo ha portato a lavorare per importanti aziende quali Candy e Ferrarelle: la storia di un giovane creativo che dalla Brianza ha conquistato la Cina di Greta La Rocca T imido, riservato. Amante più dei fatti che delle parole. O meglio dei progetti. Carlo Casagrande è un giovane designer brianzolo già selezionato, ancora da studente del Politecnico di Milano, per il progetto Lavatrice cinese made in Milano di Candy Group: il primo traguardo che l’ha portato fino a Pechino. Oggi Casagrande è diventato grande, è un designer freelance e collabora anche con Ferrarelle. L’abbiamo incontrato in occasione del «Ciclo Incontri Ideecostruttive», serate organizzate dalla casa editrice di Vedano “House Company” al fine di dibattere con intellettuali e professionisti sulle trasformazioni dell’abitare. Lui era tra i relatori e ha parlato di sé e dei suoi sogni. Quando è nato il suo interesse per il design? È stato nel 2002, un colpo di fulmine dai racconti di un amico che già studiava Design al Politecnico. Io frequentavo Ingegneria, ma non c’era feeling. Come l’ha coltivato? Naturalmente iscrivendomi anch’io ad Industrial Design al Politecnico, ma considero la mia vera > N.57 M C 83 BRIANZA CLUB A destra la lavatrice Tian Chi per Candy scuola l’esperienza in studio Castiglioni e le tante conferenze seguite in Design Library, come fossero una terza e quarta laurea. Ancora prima di laurearsi, è stato selezionato per il progetto Lavatrice cinese made in Milano di Candy Group: cosa ha significato questo successo? È stata prima di tutto un’esperienza indimenticabile. Il progetto era coordinato da BIC La Fucina e Provincia di Milano, venivano selezionati tre coppie formate da un designer milanese e uno cinese. Dovendo disegnare una lavatrice per l’azienda Jinling, acquisita dal gruppo Candy, il progetto è stato sviluppato tra Milano, Shangai, Pechino e Jiangmen (nel Guangdong, a sud della Cina, ndr). Il mercato di riferimento era quello cinese, un popolo che ha abitudini completamente differenti dalle nostre ed è stato interessante approfondire in maniera quasi morbosa i modi d’uso specifici, ambizioni e gusti del consumatore, o come si inserisce l’elettrodomestico nel contesto abitativo. Ad esempio in alcune zone della Cina rurale le lavatrici più rudimentali vengono utilizzate anche per lavare la verdura e fare il formaggio. Sotto il vassoio per camerieri frettolosi Com’è nata la lavatrice Tian Chi Candy? Il briefing di progetto prevedeva il disegno di una lavatrice per il mercato asiatico il cui target fossero i giovani cinesi o le giovani coppie, con un budget di livello medio e l’eventuale utilizzo di colori sul prodotto. Le lavatrici di quel mercato sono diverse dalle nostre: sono a carica dall’alto ma il cesto ha un asse di rotazione verticale, perciò se apri lo sportello vedi gli indumenti immersi nell’acqua, e mentre sta andando puoi aggiungere i capi dimenticati senza interrompere il ciclo. Da qui è nata la componente principale di progettazione: uno sportello che si apriva verso l’interno per poi richiudersi da solo con una molla. Il claim era: “Per chi della pigrizia fa la propria bandiera, una lavatrice nella quale si possano gettare gli indumenti come fosse un canestro di basket e lo sportello si richiuderà automaticamente”. E i bicchieri realizzati per Ferrarelle? Quella è stata una bella sfida… trovare un’idea su un bicchiere non è certo semplice perché ne esistono di tutti i tipi, di tutte le forme, per tutte le funzioni. Ho pensato: “Come faccio a liberare la mia affollata dispensa da tutti quei bicchieri malamente impilati?” E così sono nati dei bicchieri che grazie alla loro capacità magnetica possono essere appesi a testa in giù, comodi e a portata di mano. L’effetto è assicurato, perché si vengono a trovare in una posizione sorprendente, di apparente precarietà, ma saldamente attaccati. Il magnete di cui sono dotati è bombato, quindi tocca solo per un punto, e questo li fa dondolare un po’ fino a che non trovano la loro posizione. Quali sono i limiti e i vantaggi dell’Italian Style? È esemplificativa un’osservazione che fece Yu Wenhou Ben, il mio collega cinese quando, nel periodo milanese dell’esperienza, uscendo 84 M C N.57 BRIANZA CLUB da un negozio mi disse sorpreso che tutto gli sembrava più bello in Italia; era rimasto colpito dal fatto che tutti i negozi erano ben curati e tutti i locali attraenti. A quanto pare non ce ne rendiamo conto ma in Italia la bellezza è diffusa, non è facile da spiegare. Forse è questo l’Italian Style, un senso estetico diffuso, ma non urlato, fatto di sintesi, la giusta dose, il non troppo non troppo poco. È nato in Brianza: pensa che sia una realtà provinciale? Sono nato a Milano e cresciuto in Brianza. Non so cosa facessero i bambini di Milano, ma io mi divertivo come un pazzo a segare alberi nei boschi per costruire capanne di legno. Sono sicuro di aver vissuto in una dimensione di creatività applicata che in città non avrei avuto. Anche se non direi di essere particolarmente creativo, sono certo che quella condizione abbia determinato il mio modo di essere, costruttivo, divertito, curioso. Che legame ha con questa terra? Ora lavoro a Milano, città che vivo dai tempi dell’università ed in cui abito da poco, ma continuo a dividermi tra metropoli e hinterland e questo mi permette di mettere bene le due realtà a confronto. Devo dire che la dimensione di tranquillità che avvolge la Brianza è rigenerante. Sarà un’ovvietà ma la città è stressante e frenetica, e lascia poco spazio al relax, che invece si riesce a trovare da quelle parti. Ci torno spesso ed ogni tanto vado anche a cavallo addentrandomi nelle campagne, dove si scopre un verde intenso che dalla strada è impossibile vedere. Quali sono i suoi sogni? Visto che sognare non costa nulla, rispondo che mi piacerebbe un giorno lasciare il segno in qualche modo. È un obiettivo ambizioso, e lo si può raggiungere solo lavorando seriamente, con la giusta umiltà e pazienza di imparare, ma anche non smettendo mai di creare occasioni di incontro ed opportunità di relazione: non si può compiere un’impresa se non si coglie la sfida, però bisogna anche che avvenga l’incontro giusto, qualcuno che lanci la sfida. In questo sono un convinto sostenitore dell’affinità elettiva. Non esistono scorciatoie, anche se un po’ di fortuna non guasta. Quali sono le aziende con cui vorrebbe lavorare e perché? Mi interessano le imprese non necessariamente già note, ma che abbiano un potenziale, disposte a scommettere su una visione. La storia del design italiano ci insegna proprio questo: ambiziose aziende guidate da un imprenditore capace, che crede in un’idea, poi diventate le grandi firme che ora vediamo sulle riviste. Non sono altri tempi, è una magia che può accade ancora oggi. Cosa sta progettando adesso? Ora dedico la maggior parte del mio tempo alla collaborazione con Toan Nguyen, che ha un’esperienza straordinaria essendo stato partner di Antonio Citterio, e questo mi da modo di rapportarmi con progetti e clienti di rilievo sulla scena internazionale. Rimango comunque un professionista freelance, e come tale gestisco gli impegni esterni, come ad esempio la mia collaborazione con Ferrarelle. Al momento in cantiere ho un paio di prodotti in attesa dell’azienda giusta. Si tratta di due piccoli oggetti che hanno sempre a che fare con la dimensione della praticità e dell’attitudine all’utilizzo. Sopra i bicchieri Effe Ferrarelle Sotto Carlo Casagrande N.57 M C 85 PASSIONI Susanna T Pozzoli She’s on the block La 121ª strada: un racconto attraverso la gentrification di Harlem. La “Grande Mela” vista attraverso gli occhi di una brianzola dallo spirito cosmopolita di Benedetta Trabattoni , New York za, Milano io Arte, Mon as tr on M , courtesy ck#59, 2008 On the Blo 86 M C N.57 erra. Casa. Sapori. Colori. E strade. Block. Persone, tante persone. Infinite persone. Tutte diverse. Tutte uguali. E poi suoni, musiche, melodie, urla, pianti, risate. Tutte mescolate in un unico enorme, piccolo, incredibile mondo. Sguardi raccolti in un unico sguardo. Quello di Susanna Pozzoli, gelosa custode di segreti umani e storie palpitanti di vita newyorkese. Il volume On the block. Harlem private view (ed. Umberto Allemandi & C. per Montrasio Arte) di recente pubblicazione è il frutto di tre anni di permanenza a New York al fine di respirare e catturare, in svariati scatti, la Harlem più vera in piena gentrification, borghesizzazione. Un lavoro intimista, decisamente impegnativo che ha permesso alla fotografa di mostrare un campione del quartiere che ha vissuto in prima persona; si tratta di una serie di immagini dell’interno di molte brownstones (le tipiche costruzioni statunitensi con struttura esterna di pietra scura) realizzate con una Rolleiflex, secondo i canoni della fotografia tradizionale. La sua attenzione si è concentrata esclusivamente sugli interni degli edifici della 121ª strada per ottenere un quadro più veritiero di una zona in totale cambiamento. Per la realizzazione di questo progetto è stato fondamentale l’appoggio e il sostegno di Ruggero e Francesca Montrasio, ideatori e promotori dell’Harlem Studio Fellowship, un contesto residenziale a New York pensato per giovani artisti emergenti, liberi di sperimentarsi e misurarsi con realtà nuove e stimolanti. > On the Block#46, 2008, courtesy Montrasio Arte, Monza, Milano, New York copertina: Susanna Pozzoli On the Block. Harlem Private View, Allemandi & C./Montrasio Arte, ISBN 1835-7, 2010 PASSIONI On the Block#33, 2007, courtesy On the Block# York w York za, Milano, Ne sio Arte, Mon tesy Montra 15, 2007, cour Montrasio Arte, Monza, Milano, New N.57 M C 87 PASSIONI On the Block#25, 2007, courtesy Montrasio Arte, Monza, Milano, New York On the Block#35, 2007, courtesy Montrasio Arte, Monza, Milano, New York Quando è nato il progetto che poi è diventato il volume On the block. Harlem private view? Il progetto è nato idealmente nel 2007, quando sono stata ospite per alcune settimane di un’amica che studiava alla Columbia: abitavamo ad Harlem in una bellissima casa restaurata, molto scenografica e i miei vicini erano quasi tutti studenti o professionisti, persone di una certa estrazione sociale. Ero affascinata dal fatto che, invece, le town house adiacenti fossero abitate da gente completamente diversa, appartenenti a quella Harlem afroamericana e pittoresca che conosciamo attraverso i film. Ed ecco qui nascere in lei il desiderio di andare alla scoperta di Harlem. In me è nata una forte voglia di scoprire e vivere questo quartiere così ricco di contraddizioni e ciò è stato possibile grazie all’intermediazione di Raffaele Bedarida, curatore dell’Harlem Studio, che mi ha presentato Ruggero e Francesca Montrasio, i quali hanno creduto fermamente nel mio progetto. Sono felice e stupita che anche in Italia e in particolare in una dimensione relativamente piccola come Monza, io abbia trovato una galleria di respiro internazionale interessata a lavori di questo tipo. Chi è SUSANNA POZZOLI Susanna Pozzoli è nata a Chiavenna nel 1978. La curiosità di conoscere nuove dimensioni ha sempre prevalso sulla sua voglia di rimanere nel luogo natale. Ammette di essersi innamorata delle metropoli da giovanissima, dopo un viaggio studio a Londra: «Avevo fame di esperienze, un bisogno culturale immenso e l’amore per la città, con tutti i suoi limiti e problematiche sociali, mi ha preso a 13 anni e non mi ha più abbandonato». Si laurea in Lingue e letterature straniere all’Università di Bergamo nel 2002. Nello stesso anno si trasferisce a Parigi, dove risiede fino al 2006. Prosegue la sua formazione conseguendo un master in Critica cinematografica alla Sorbona di Parigi; al contempo studia fotografia presso l’Atelier Reflexe. Nel 2005 è a Barcellona, invitata dal progetto Leonardo, nel contesto della residenza Hangar. Nel 2007 si trasferisce a New York ospite del programma di residenza internazionale per artisti Harlem Studio Fellowship by Montrasio Arte, soggiornandovi ininterrottamente per tre anni. Vive e lavora tra NewYork, Milano e Monza. 88 M C N.57 PASSIONI “ On the Block#62, 2008, courtesy Montrasio Arte, Monza, Milano, New York Il mio legame con la città è estremamente positivo e ho trovato nei fratelli Montrasio, che ritengo assolutamente contemporanei nel senso più artistico del termine, l’opportunità di sperimentare inseguendo il mio obiettivo che si trovava in un orizzonte ampio. Qual era il senso più profondo del suo lavoro sulla realtà newyorkese forse meno nota? Ho voluto dare voce alle case di Harlem per dare indirettamente voce ai loro proprietari, senza mai farli concretamente apparire. Mi piace pensare di aver dato alcuni elementi di lettura, attraverso i quali ognuno può soffermarsi e immaginare la persona che sta dietro quel determinato ambiente. È stato difficile farsi aprire le porte delle loro case? Sì, soprattutto all’inizio è stato molto complicato. Per guadagnarmi la fiducia l’investimento è stato totale: ho vissuto intensamente il quartiere partecipando alle varie assemblee e attività, facendo volontariato, organizzando cene, lasciando flyer informativi e ho passato ore e ore seduta sulle scale esterne delle mia casa a chiacchierare con i passanti. Ho vissuto Harlem con l’intensità di chi non vuole andarsene via più, la sentivo casa mia. Che impatto ha avuto su di lei la città? Harlem è supervivace e stimolante, dicono sia On the Block#24, 2007, courtesy Montrasio Arte, Monza, Milano, New York Harlem è supervivace e stimolante, dicono sia il quartiere più fotografato al mondo. È negli Stati Uniti, ma è il cuore della comunità afro. Qui si è sviluppata l’Harlem Renaissance, voce della battaglia per la conquista dei diritti il quartiere più fotografato al mondo. È negli Stati Uniti, ma è il cuore della comunità afro. Qui si è sviluppata l’Harlem Renaissance, voce della battaglia per la conquista dei diritti e il quartiere è in continua evoluzione, gentrification. Il mio racconto è stato realizzato lungo un unico block proprio per concentrarmi su quella zona in cui, anche io, in quanto bianca ed europea, sono stata effettivamente agente di un cambiamento. N.57 M C 89 PASSIONI Teatro C Licinium La magia sul palco La «Bisbetica domata» riaccende le emozioni nel bosco di Erba, in attesa delle tante novità che porterà con sé la prossima intensa stagione di Chiara Bramati 90 M C N.57 ome da tradizione l’appuntamento è per giugno del prossimo anno. La stagione ha visto in scena uno spettacolo vivace, allegro che ha trasmesso grande vitalità: lo spirito metateatrale con cui il regista Gianlorenzo Brambilla ha presentato la commedia brillante “La bisbetica domata“ ha permesso agli spettatori di assistere all’opera trasportati, magicamente, ai tempi di Shakespeare, anche grazie all’attenzione e alla cura con cui sono stati ricreati i costumi, gioielli che sembravano usciti da una bottega artigiana del tardo Cinquecento. «Una stagione di grandi soddisfazioni – ha raccontato Luisa Rovida De Sanctis, presidente dell’Accademia dei Licini – che ci ha dato anche dei riscontri immediati a contatto con il pubblico: è stata capita l’unicità della svolta che ha preso il teatro attraverso questa quarta opera del grande drammaturgo inglese, la prima del nuovo corso shakespeariano. Vediamo apprezzato il cambiamento che abbiamo iniziato; è come un germoglio che già vediamo crescere. È stata una grande emozione, come ogni volta che si vede realizzato qualcosa che fino a poco tempo prima faceva parte solo di sogni e pensieri». Dopo due intensissimi mesi di emozioni, applausi, sentimenti degli attori e degli spettatori, l’arrivo di settembre significa riposo per il Teatro Licinium, mentre per l’Accademia dei Licini incomincia un nuovo anno di lavoro finalizzato a pianificare il percorso verso il 2015, quando si vedrà la realizzazione del primo festival internazionale shakespeariano di cui il Licinium sarà indiscusso protagonista. «Il lavoro da fare è molto – conclude il presidente – soprattutto per quanto riguarda il coinvolgimento di tutto il territorio negli ambiti culturale, di accoglienza e di infrastrutture. Ho un grande sogno, come una visione: che Erba e il suo territorio diventino i luoghi di Shakespeare, ma per realizzarlo ho bisogno che la città mi segua». L’attività dell’Accademia non si ferma qui, ma ha attivato anche il “laboratorio di teatro Gianfranco Mauri”, dove si tengono corsi di formazione per il teatro e i suoi mestieri, concentrati non solo sulla recitazione, ma anche su tutto quello che ruota intorno alla realizzazione di un’opera teatrale come scenografia, sartoria, regia, audio e luci. Sono corsi aperti anche ai diversamente abili e alle persone in temporanea mobilità dal lavoro: un modo, questo, per sottolineare l’importanza della centralità e della dignità dell’uomo. PASSIONI N.57 M C 91 PASSIONI 92 M C N.57 summer season 2010 Ristorante Nei giardini della Villa Reale VIA BOCCACCIO 5 - MONZA PER PRENOTAZIONI: 348.8127979 FASHION Crisi del fashion biz e Understatement S I tempi del lusso sfrenato sono dietro le spalle. La nuova tendenza? Prestigio, ma soprattutto cura del prodotto di Francesca Barzaghi ettembre 2010. A quasi due anni dal crollo di Lehman Brothers e dal crack finanziario che ha scaraventato Stati Uniti ed Europa nel baratro, la crisi economica che si sperava potesse scivolare via con la fine dell'estate sembra destinata a resistere. E a dettare legge ancora per molto tempo. Se e' vero, che in tempi di recessione il crollo dei consumi è il primo segnale di pessimismo e paura generalizzata, discorso diverso è il modificarsi di gusti e acquisti sul fronte della moda. E questo è esattamente quanto accaduto in questi due anni. Al pari della crisi del '29, questi due anni di fine decennio hanno dato una svolta importante al nostro stile di vita, alle nostre scelte e anche al nostro tempo libero. È lampante e sotto gli occhi di tutti quanto abbia inciso nel nostro quotidiano questa crisi. Non siamo più attratti dal lusso sfrenato e fine a se stesso (ammesso e non concesso che lo fossimo), non ci lasciamo più affascinare dall'effimero e siamo decisamente più attenti a quello che spendiamo e, soprattutto, stiamo imparando a rispolverare un "giochino" che non eravamo più tanto abituati a fare: ponderare qualità e prezzo. E se questo vale per i prodotti per così dire voluttuari, a maggior ragione è legge per il mondo del fashion. Siamo sempre più predisposti e ben disposti a premiare la qualità, l'artigianalità, la ricerca della perfezione e della longevità, piuttosto che lasciarci andare all'acquisto compulsivo e leggero di pezzi originali sì, ma con BOT TEGA 94 M C N.57 FASHION una data di scadenza troppo ravvicinata. E allora ben venga il ritorno all'austerity, al rigore, al classico e allo stile, inteso come ricerca della bellezza e non come trend passeggero. E ben venga dunque ancora di più il ritorno dell'eleganza senza tempo se questo coincide con la scelta di pezzi frutto della creatività e del know how made in Italy. E proprio a uno dei brand più significativi e rappresentativi della preziosa capacità manifatturiera italiana è Bottega Veneta, marchio di indiscutibile fama mondiale e simbolo di lusso armonioso e mai stonato. Il miglior investimento che si possa fare in momenti di oculatezza finanziaria, se quel che si desidera è una borsa che possa superare i confini del tempo e delle mode, è infatti in una boutique Bottega Veneta. Le sue collezioni hanno la capacità di mettere d’accordo praticamente tutte coloro che sono alla ricerca di pezzi raffinati, sobri e di manifattura di qualità. Bottega Veneta è uno di quei brand resi celebri non tanto dalle campagne pubblicitarie, dalle sfilate shock o da una mania di shopaholismo incondizionato, frutto della massificazione spinta dei consumi e fomentata dalle riviste patinate d’America, quanto dalla perfezione delle proprie creazioni. La miglior pubblicità per Bottega Veneta è data dalla soddisfazione delle sue affezionate clienti che, sparse in tutto il mondo, ne hanno decretato il definitivo successo sin dalla sua nascita, datata 1966. Proprio le caratteristiche tipiche di artigianalità e di ricerca dei pellami, mantenuti costanti negli anni nonostante il susseguirsi di collezioni, designer e cambi di proprietà del brand, sono stati gli elementi fondativi dell’attività lanciata da Michele Taddei e Renzo Zangiaro in un piccolo atelier di Venezia, appunto in una Bottega Veneta. L’azienda, nata per rispondere alle esigenze di una selezionatissima clientela estremamente severa alla ricerca di borse e borsoni da viaggio all'insegna della qualità. Le prime creazioni, infatti, erano, allora come oggi, frutto di maestri artigiani che svilupparono e perfezionarono per Bottega la lavorazione della pelle a intreccio che, anche se come anticipato nel precedente articolo di Monza Club fu Roberta di Camerino la prima a lanciare in anteprima questa particolare tecnica di lavorazione, è diventata nel tempo la firma inconfondibile di Bottega Veneta e segno inequivocabile di riconoscimento. > V E N E TA B O T T E G A V E N E TA Bottega Veneta Qualità oltre le mode N.57 M C 95 FASHION B O T T E G A V E N E TA 96 M C N.57 Nonostante gli aficionados della prima ora rappresentassero la fortuna iniziale che consentì all’azienda di crescere e di continuare nella ricerca per offrire prodotti sempre all’avanguardia e in linea con un mercato che si faceva sempre più raffinato e ricercato, il vero boom di notorietà internazionale avvenne a metà degli anni Settanta, quando, in netto contrasto con i dettami di una moda da giungla urbana, all'insegna dei colori della pop art, delle zeppe e del flower power, Bottega Veneta decise di puntare tutto sulla sobrietà dando vita alla prima campagna “no logo”. "When your own initials are enough” è stato infatti il claim più efficace e probabilmente più identificativo dello spirito di Bottega Veneta, che di lì a poco avrebbe iniziato la scalata all’olimpo dorato della moda, grazie all’interesse del jet set internazionale che si prestò ad essere testimonial (allora ancora non retribuiti) della maison. Tra tutti i cultori di fama mondiale, all’inizio degli anni Ottanta, Bottega ha annoverato tra i suoi estimatori personaggi cult del calibro di Andy Warhol il quale, dopo aver svaligiato una boutique newyorkese per i regali natalizi, prestò il proprio genio creativo per dare vita a un cortometraggio pubblicitario per la maison. Meravigliosa e raffinata, la linea di Bottega Veneta negli anni ha saputo arricchirsi di collezioni sempre più ricercate, introducendo nuovi pezzi, come gioielli, occhiali e complementi di arredo, che si affiancassero ai must di sempre come la piccola pelletteria, la valigeria e le borse. Ma è il 2005 l’anno della svolta, il momento in cui Bottega lancia la sua prima collezione di prêt-à-porter femminile, seguita l’anno successivo da quella maschile. Ed è subito Bottega Veneta mania grazie soprattutto al genio di Tomas Maier, direttore creativo della maison che, proveniente da colossi della moda quali Hermès e Sonia Rykiel e approdato a Bottega Veneta nel 2001 dopo l’acquisizione del brand da parte del Gruppo Gucci, ha saputo rielaborare lo spirito originale di sobrietà ed eleganza dei fondatori rendendolo attuale e in linea con le esigenze del mercato del lusso, composto BOT TEGA FASHION I grandi classici di Bottega Veneta. Iniziamo questa speciale carrellata delle borse più belle create dalla maison, divenute nell'arco degli anni dei veri e propri must have, replicati, collezione dopo collezione, utilizzando materiali diversi e in varianti di colore sempre più eleganti e ricercati.La vera borsa icona di Bottega Veneta è la Veneta, vero e proprio pezzo cult, immortale e bellissima, disponibile in diverse dimensioni. È senza dubbio la borsa di maggior fama internazionale della maison e quella che ha anche riscosso le maggiori attenzioni da parte dei critici del fashion biz da trent'anni a questa parte. Semplice e lineare, questa particolare hobo si presenta, nella sua variante iniziale, monospalla, dalle forme morbide e con una linea classica ed essenziale. La nuova versione per l'autunno 2010 è realizzata in color rosa corallo ed è, come sempre, realizzata in pelle a intreccio. La 'piccola' di casa, invece, si chiama Knot Clutch ed è una micro pochette da portare nel palmo della mano. Si tratta di un vero e proprio gioiellino artigianale, che ogni anno si arricchisce sempre più di elementi preziosi e di ricercata originalità. La proposta per il prossimo inverno si chiama Knot marcapunto Clutch e si presenta in morbida pelle intrecciata e trapuntata con un filo di cotone che ne decora e impreziosisce le bordature esterne. Il colore scelto sarà, come per la Veneta, il rosa corallo e la chiusura a clip, tipicamente a forma di nodo, è in ottone anticato. Infine, la borsa che detterà legge nei prossimi mesi, eletta come pezzo cult della prossima stagione, si chiama Snakeskin slouch bag ed è una tracolla iperchic, lussuosa e davvero preziosa, realizzata in pelle di pitone nero e lucido, dalla forma arricciata. Proprio la scelta di questo particolare pellame riconferma l'attenzione rivolta dalla maison nella ricerca e sperimentazione della lavorazione artigianale, quasi a voler indicare nuove strade percorribili sul fronte della moda di altissima qualità. La Snakeskin è senza dubbio una borsa impegnativa, sia sul fronte del prezzo che sul fronte dei tempi di lavorazione, oltre ad essere un vero e proprio esperimento di moda. Con questo modello, infatti, Bottega Veneta sdogana la borsa a tracolla, da sempre ritenuta sportiva e informale, rendendola accessorio elegante, raffinato e da sfoggiare in contesti formali. ormai da una eterogeneità di compratori ma sempre più omologati in termini di gusti. Sua la decisione di eliminare qualsiasi logo visibile sui prodotti, secondo un dettame di understatement che tanto piace al compratore che non vuole fare sfoggio di sé e del proprio status, ma che sa distinguere con consapevolezza ciò che vale da ciò che invece è effimero, passeggero e non di qualità. Esaltazione della lavorazione a intreccio facendo sì che questa diventasse l'unico vero tratto distintivo dell'intera produzione, che, con Maier, è tornata ad essere totalmente artigianale. Proprio per onorare e per rendere omaggio all'eccellenza dei maestri artigiani italiani, Bottega Veneta ha aperto nell'estate del 2006 la Scuola della Pelletteria, a sostegno delle nuove leve, in netta diminuzione, che vogliono imparare questa arte della lavorazione di pellami pregiati. V E N E TA N.57 M C 97 CONSULENTE ASSICURATIVO La sicurezza del lavoro aziendale Una polizza assicurativa che dà la garanzia, ai datori di lavoro e ai loro dipendenti, di un corretto e tranquillo svolgimento dell’attività lavorativa a cura di Vittorio Massardi L a polizza di responsabilità civile verso terzi e/o prestatori di lavoro, copre la somma di denaro che l’assicurato si trova a pagare nel caso in cui si trovi ad essere civilmente responsabile dei danni causati involontariamente nell’esercizio dell’attività della sua azienda, sia che i danni siano causati da lui personalmente, sia che essi siano stati causati da persone per le quali è l’assicurato a dover rispondere. La garanzia include, inoltre, tutte le azioni di rivalsa che sono esperibili dall’INAIL (l’Istituto Nazionale degli Infortuni sul Lavoro) e dall’INPS (l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale) e le richieste di risarcimento esperibili dai lavoratori infortunati. Tutte le aziende sono per legge obbligate a stipulare polizze di responsabilità civile, in quanto sia le catene di produzione sia le procedure aziendali, per quanto perfette e controllate che siano, possono causare danni a terze persone. Un esempio di questo tipo di polizza è dato dalla RCTO (Responsabilità Civile Terzi e Operai), volta a risarcire danni subiti da terzi e causati dai dipendenti durante lo svolgimento delle proprie mansioni, in ogni fase della produzione e in tutti i settori aziendali. Essa prevede generalmente un massimale e una franchigia. Normalmente la legge non prevede massimali illimitati come per la R.C. auto, ma le compagnie assicuratrici solitamente, consigliano comunque di versare il premio assicurativo legato al massimale più elevato. Non è obbligatorio sottoscrivere la franchigia, ma è ovvio che accettandola calano i costi del premio. Altro esempio è invece dato dalla R.C. ovvero la polizza rivolta alle aziende che immettono sul mercato prodotti finiti o parti di essi. È utile a garantirsi contro gli eventuali danni che un prodotto difettoso può causare al fruitore finale. Può essere utile ad aziende produttrici di auto, moto, elettrodomestici, creme per il corpo, shampoo etc. Secondo la normativa vigente, si intende, con il nome “prodotto”, ciascun bene mobile comprese le singole parti. Sono responsabili civilmente, quindi, anche i produttori delle materie prime del bene, quindi compresi anche coloro che appartengono al settore alimentare: agricoltori, allevatori, pescatori. Se però questi ultimi riescono a dimostrare che il danno è stato causato dall’aspetto generale del prodotto e non dalle singole parti, essi vengono sollevati dalla responsabilità civile. Secondo le ultime normative vigenti, anche le ditte di distribuzione sono considerate civilmente responsabili dei prodotti difettosi che distribuiscono, per cui anche loro sono tenuti a stipulare la polizza di responsabilità civile. Se invece il prodotto non è stato distribuito dal produttore o il difetto non era presente quando il produttore ha immesso il prodotto sul mercato, non vi è alcuna responsabilità. Anche quando viene dimostrato che, nel momento in cui si produceva il bene, non erano disponibili conoscenze tecnico-scientifiche per fabbricarne uno migliore, il produttore non è soggetto a responsabilità civile. Le polizze per responsabilità civile sui beni, rifondono non solo i danni causati a persone ma anche quelli indotti ad altri prodotti causati dal malfunzionamento dei beni difettosi in questione. Vittorio Massardi Ha iniziato l’attività assicurativa nel 1968 come agente di città della Toro Assicurazioni. Nel 1980 passa al brokeraggio assicurativo entrando come partner in una società del Gruppo GPA. Dal 1995 è partner ed amministratore delegato della GPG, gruppo Puricelli & Ghezzi. Gruppo Puricelli & Ghezzi - Via Camperio, 9 - 20123 - Milano Tel. 02 30322700 - Fax 02 30322722 - www.gpg-broker.it 98 M C N.57 CONSULENTE DEL LAVORO Novità in merito all’alleggerimento fiscale previsto dalla manovra 2010 Detassazione e sgravio dei contributi legati ai premi produzione incentivanti a cura dello Studio Leoni I l D.L. 78/2010 ripropone l’agevolazione (già prevista per il 2008 e successivamente prorogata) sui premi di produttività. Più precisamente, le somme erogate nel 2011 ai lavoratori dipendenti del settore privato, in attuazione di quanto previsto da accordi o contratti collettivi territoriali o aziendali e correlate a incrementi di produttività, qualità, redditività, innovazione, efficienza organizzativa, collegate ai risultati riferiti all’andamento economico o agli utili dell’ impresa o ad ogni altro elemento rilevante ai fini del miglioramento della competitività aziendale, sono soggette a una imposta sostitutiva dell’ imposta sul reddito delle persone fisiche e delle addizionali regionali e comunali (rispetto alla quale tuttavia non si conosce ancora l’esatta percentuale). Tale disposizione trova applicazione entro il limite complessivo di 6.000,00 euro lordi e per i titolari di reddito da lavoro dipendente non superiore a 40.000,00 euro (in riferimento all’anno di imposta precedente l’erogazione delle somme). Sulle stesse somme e per lo stesso periodo si applicheranno sgravi contributivi (la cui entità sarà stabilita entro il 31 dicembre p.v.) sia per il lavoratore che per il datore di lavoro nei limiti delle risorse stanziate in base a quanto previsto dalla legge n. 247/2007. Inoltre si precisa che i premi con funzione incentivante erogati nell’anno 2011 potranno beneficiare della tassazione agevolata solo qualora gli stessi siano stati previsti da specifici accordi aziendali sottoscritti dal datore di lavoro con le associazioni sindacali. Fino al 31 Dicembre 2009 resteranno invece in vigore le previsioni più flessibili che prevedono che l’applicazione dell’imposta sostitutiva del dieci per cento possa aver luogo (qualora ovviamente sussistano i requisiti soggettivi reddituali previsti per l’anno 2009), con riferimento alle somme aventi carattere incentivante, senza che necessariamente vi sia un accordo aziendale, ma solo sul presupposto, dichiarato dall’azienda al lavoratore, che tali somme possiedono natura di retribuzione premiante. È quindi evidente che le aziende, affinché i propri lavoratori possano beneficiare nell’anno 2011 di tale agevolazione, dovranno provvedere alla stipula di appositi accordi (resta inteso che le erogazioni premianti già previste dai CCNL, contratti collettivi nazionali di lavoro, o da accordi territoriali, continueranno a godere della detassazione). Scopo della disposizione, oltre all’apprezzabile tentativo di dare omogeneità in ambito di agevolazioni sulla retribuzione variabile, è senza dubbio quello di incentivare la stipula di accordi retributivi che possano rilanciare i premi di produttività, col fine di spostare progressivamente, da nazionale ad aziendale (chiaro obbiettivo della recente Riforma Contrattuale), l’ambito di contrattazione in materia di retribuzione. Dott.ssa Greta Leoni Titolare dello Studio Leoni Consulente del lavoro in Milano Studio Leoni - Via Statuto, 4 - 20121 Milano Tel. 02 36573500 - Fax 02 62910074 - [email protected] - www.studioleoni.it N.57 M C 99 CONSULENTE LEGALE Il danno da vacanza rovinata Se il tanto atteso viaggio si trasforma in un vero e proprio incubo a cura di Paolo Broggi I l “danno da vacanza rovinata” può essere definito come il pregiudizio sofferto dal turista a causa dell’inadempimento contrattuale dell’organizzatore turistico durante l’esecuzione del viaggio. Sostanzialmente, infatti, dall’inadempimento contrattuale dell’organizzatore del viaggio possono derivare al turista/viaggiatore due tipi di danno, il primo di natura patrimoniale (esempio la perdita del bagaglio), il secondo di natura non patrimoniale (lesione del periodo di svago e riposo), ossia il cosiddetto “danno da vacanza rovinata”, che trova oggi piena tutela e risarcibilità nel nostro ordinamento. Il danno da vacanza rovinata è normalmente inteso come lo stress subito dal turista a causa di talune carenze o incongruenze del viaggio rispetto a quanto organizzato e/o promesso prima della partenza; disagio e stress conseguente alla perdita della possibilità di relax, ristoro ed aspettativa di svago tipica di un periodo di ferie e che costituiscono i profili e i connotati caratterizzanti l’interesse che il contratto di viaggio-vacanza è destinato a soddisfare. Danno che può, quindi, realizzarsi indipendentemente da un pregiudizio economico e che può quindi anche atteggiarsi a mero danno di carattere non patrimoniale. Il consumatore può chiedere il risarcimento del danno per i disservizi imputabili al tour operator o all’agenzia viaggi, ed in particolare per le aspettative di viaggio deluse, per lo smarrimento, danneggiamento o ritardata consegna del bagaglio, cancellazione del volo, ritardi e variazioni nei programmi di viaggio, inconvenienti che trasformano i soggiorni di viaggio tanto sognati ed attesi in veri e propri incubi da dimenticare. Il Codice del Consumo (D.Lgs 106 del 06/09/2005) - che disciplina le disposizioni in materia di viaggio organizzato - all’art. 93 prevede che : “in caso di mancato o inesatto adempimento delle obbligazioni assunte con la vendita del pacchetto turistico, l´organizzatore e il venditore sono tenuti al risarcimento del danno, secondo le rispettive responsabilità, se non provano che il mancato o inesatto adempimento è stato determinato da impossibilità della prestazione derivante da causa a loro non imputabile. L´organizzatore o il venditore che si avvale di altri prestatori di servizi è comunque tenuto a risarcire il danno sofferto dal consumatore, salvo il diritto di rivalersi nei loro confronti.”. Cosa deve fare quindi il turista/ consumatore in caso di inadempimento da parte dell’agenzia di viaggio e/o del tour operator? L’art. 98 del Codice del Consumo prevede che: 1) ogni mancanza nell’esecuzione del contratto deve essere contestata dal consumatore senza ritardo affinché l’organizzatore, il suo rappresentante locale o l’accompagnatore vi pongano tempestivamente rimedio; 2) il consumatore può altresì sporgere reclamo mediante l’invio di una raccomandata, con avviso di ricevimento, all’organizzatore o al venditore, entro e non oltre dieci giorni lavorativi dalla data del rientro nel luogo di partenza. In caso di contenzioso giudiziale, la quantificazione del danno sarà determinato dal Giudice sulla base di criteri equitativi aperti alle particolarità del caso concreto, che tengano conto dell’irripetibilità del viaggio e del valore soggettivo che il viaggio assume per il consumatore. In sede di quantificazione del danno rileva anche l’effettivo ed il tempestivo adempimento del dovere in capo all’organizzatore e al venditore di apprestare rimedi utili al fine di consentire la prosecuzione del viaggio. Con una recente sentenza della Corte di Cassazione nr.5189/2010 del 4/03/10 è stato sancito il principio secondo il quale : con il contratto avente ad oggetto un pacchetto turistico “tutto compreso”, sottoscritto dal consumatore sulla base di una articolata proposta contrattuale, spesso contenuta in un “depliant” illustrativo, l’organizzatore assume specifici obblighi contrattuali, soprattutto di tipo qualitativo, inerenti a modalità del viaggio, sistemazione alberghiera, livello dei servizi, etc.; conseguentemente, qualora le prestazioni non siano esattamente adempiute, secondo un criterio medio di diligenza valutabile dal giudice del merito, sussiste la responsabilità contrattuale e il conseguente obbligo risarcitorio dell’organizzatore, salvo la prova della non imputabilità dell’inadempimento, derivante da eventi successivi alla stipula del contratto, quali il caso fortuito o la forza maggiore, ovvero l’esclusiva responsabilità del terzo o del consumatore. Fattispecie quest’ultima relativa all’acquisto di un pacchetto turistico avente ad oggetto il viaggio aereo e l’alloggiamento in un complesso turistico in cui, diversamente da quanto risultava dalla fotografia pubblicata sul “depliant”, la spiaggia era sporca e il mare inquinato da idrocarburi. Avv. Paolo Broggi Avvocato civilista del Foro di Milano. Si occupa prevalentemente di diritto civile, commerciale e di problematiche legate al diritto di famiglia. 100 M C N.57 C TEMPO LIBERO TEMPO LIBERO Agam: T. 039/2312403 Ducati Monza: Maison Virtual: Il Noble Restaurant: Monza Piazza concordia, 8 14 20058 Villasanta (MB) 20038 Seregno (MB) Via Gerardo dei Tintori, 18 Monza T. 039/382561 Via Canova, 3 Vicolo della chiesa/ T. 039/23851 www.agammonza.it www.ristorantenoble.it APA Confartigianato: Aznom: Monza Via A. Visconti, 43 Monza T. 039/471721 T. 039/36321 Monza www.apamilano.it Scenaperta Spa: Via Vedano, 5 T. 039/2372529 scenaperta@comune. www.essencespace.it MIA: Autodromo Monza T. 0362/327267 Via G.B.Stucchi, 64 www.aznom.it Via F. Turati, 6 20038 Seregno (MB) Viale Stucchi, 64 T. 039/2842310 www.miaentemostre.com Monza T. 039/9756723 Monza Sporting Club www.comune.monza.mi.it Viale Brianza, 39 Piazza Trento e Trieste T. 039/2372111 Monza Essence Space: www.acpmilano.it Monza Via Mosè Bianchi, 14 www.provincia.mb.it Mensile di attualità, cultura e politica di Monza e Brianza Anno VIII - n.57 Settembre 2010 - Euro 5 MONZACLUB La rivista della nuova Provincia n. FOCUS Gp d’Italia 2010 Fuoco alle polveri WHAT’S ON Apa Confartigianato Una rete anti crisi MONZA YOUNG Luca Caldirola Una promessa in trasferta PASSIONI New York Vista…dall’interno 57 T. 039/320600 Via Crotto Rosa 22036 Erba (CO) www.licinium.it www.saintgeorges.it BarrioBarracuda: Special Olimpics: Monza www.monza2010.org Via Boccaccio, 5 T. 348/8127979 www.barracudalab.com Assessorato Consulenti www.sportingclubmon- Giovanili e Pari G. Granetto: Piazza Trento e Trieste Lissone T. 039/2496023 za.it dei Protagonisti Al-Ambiq: Via Vincenzo Bellini, 12 Monza T. 039/3900499 Associazione Amici dell’ Autodromo e del Parco di Monza: alle Politiche Opportunità: Monza T. 039/2372544 www.monzagiovani.it Elena Prette: www.elenaprette.com Margherita Premuroso: www.margheritapremuroso.com Via Vittorio Emanuele, 1 Brianza Club T. 039/2315138 Carlo Casagrande: Monza www.amiciautodromo.it www.carlocasagrande. com Milano: Compagnia delle Opere: 20121 Milano 20149 Milano T. 02/77451 www.acimi.it N.57 Viale Vedano, 7 Teatro Licinium: Monza Corso Venezia, 43 M C com www.fondoambiente.it www.susannapozzoli. Monza Young Automobile Club 102 T. 02/4676151 Monza: Il Club CARLO EDOARDO VALLI La Brianza in vetta all’Aci Susanna Pozzoli: 20144 Milano Parco Reale di Monza www.monzanet.it www.maisonvirtual.eu Viale Coni Zugna, 5 e Brianza: Piazza Diaz, 1 T. 0362/239890 Passioni Italiano: Monza T. 039/24821 Via Valassina, 59 Fondo Ambiente Saint Georges Premier: di Monza What’s on T. 039/2482347 www.ducatimonza.com Provincia Comune di Monza: Via Vedano, 5 T. 039/2054062 Nazionale Monza: monza.it Acp & Partners: Viale Monza, 1 Viale Achille Papa, 30 T. 02/9706951 www.web.cdo.milano.it Viale Repubblica, 42 T. 039/2459777 www.ggranetto.it Gruppo Puricelli & Ghezzi Srl: Via Camperio, 9 20123 Milano T. 02/ 30322700 www.gpg-broker.it Studio Leoni: Via Statuto, 4 20121 Milano T. 02/36573500 www.studioleoni.it Stainless Products S.r.l.: Viale delle industrie, 9 20040 Cambiago (MI) T. 02/959499640 www.stainlessproducts.it settembre TEMPO LIBERO a cura di Arianna Giovenzana MONZA LA REGINA DEI CASTELLI DI CARTA Ultimo appuntamento della rassegna Cinema sotto le stelle organizzata nel suggestivo cortile d’onore di Villa Reale. T. 02/43912769 www.monzacinema.it ORENO XXIII SAGRA DELLA PATATA Torna anche quest’anno la tradizionale sagra promossa dal Circolo Culturale Orenese con il patrocinio dell’Assessorato alle Politiche Culturali. www.oreno.it CONCOREZZO LE PAROLE DI GABER A cura dell’Assessorato Cultura Biblioteca e Tempo Libero, uno spettacolo dedicato alle parole di Giorgio Gaber per far rivivere atmosfere di ieri, oggi così attuali. T. 039/62800200 www.comune.concorezzo.mi.it MONZA MEZZA DI MONZA Manifestazione dedicata agli amanti della corsa, promossa dal Comune di Monza, dalla Provincia di Monza e Brianz a e dall’Autodromo Nazionale di Monza. T. 0532/242174 www.mezzadimonza.it CAPONAGO - 11-12 settembre PALIO DI AVUCAT Anche quest’anno il Comitato per il Palio propone una manifestazione valida e positiva che grazie al successo riscosso sta tornando ad essere un appuntamento tradizionale della città. T. 338/2320979 www.paliodicaponago.it NOVA MILANESE NON MUOIO NEANCHE SE MI AMMAZZANO Una mostra dedicata all’avventura umana di Giovannino Guareschi, scrittore e giornalista italiano, oltre che caricaturista e umorista, promossa dall’Associazione Culturale Felicita Merati. T. 346/8531871 www.associazionefelicitamerati.it MONZA UN GIORNO PERFETTO Ecodialogando in collaborazione con Bioarchitettura organizzano la IV edizione dell’evento dedicato a chi si sposa e a chi convive. www.sposipersempre.it AGRATE BRIANZA FESTIVAL DELLA FISARMONICA Musicisti di fama mondiale si esibiranno in uno spettacolo dedicato alla fisarmonica promosso da GianCarlo Giorgi in collaborazione con il gruppo musicale Le Note. T. 347/4626975 www.gruppomusicalelenote.com N.57 M C 103 TEMPO LIBERO OROSCOPO ARIETE - 21 Marzo - 20 Aprile Non si può certo dire che questo mese sarà per voi il migliore dell’anno. Non dovrete quindi aspettarvi molto da settembre e soprattutto sarà bene che non corriate rischi in nessun campo, amoroso, professionale, sportivo o finanziario che sia. Prendete questo periodo come un momento di pausa in cui riposarvi senza addossarvi il peso di grandi responsabilità. Fate il pieno di energie perché a fine mese il cielo tornerà ad essere sereno e saranno tante le possibilità di recuperare il tempo perso. TORO - 21 Aprile - 20 Maggio Benessere e serenità per voi vanno a braccetto e la vita affettiva decisamente vi sorride in ogni sua sfaccettatura. Anche i rapporti di amicizia risentiranno positivamente di questo buon momento e procederanno senza difficoltà e intoppi. Se siete alla ricerca dell’anima gemella, questo potrebbe essere un periodo propizio per trovarla. Siete attivi e dinamici e nonostante sia giunta la fine delle vacanze, anche la sfera professionale continuerà a darvi grandi soddisfazioni. GEMELLI - 21 Maggio - 21 Giugno Un po’ di sana autocritica vi permetterà di eliminare qualche piccola e sciocca incomprensione con il vostro partner e di procedere senza pensieri e preoccupazioni, verso il successo a cui tanto aspirate. Grandi opportunità si aprono davanti a voi, specialmente nel campo lavorativo dove potreste ricevere delle proposte interessanti e che potrebbero rivelarsi molto proficue; non fatevi però prendere troppo dall’entusiasmo e ponderate con saggezza e con razionalità ogni vostra decisione. CANCRO - 22 Giugno - 22 Luglio Il ritorno alla solita routine quest’anno vi peserà più del solito e troverete qualche difficoltà nel recuperare la concentrazione che vi serve. Le cose tenderanno a migliorare verso la fine del mese quando sarete chiamati a prendere decisioni importanti per il vostro futuro professionale. Se un amico vi consiglia di aspettare ancora un po’ per assumervi responsabilità troppo grandi per voi, forse vi converrà ascoltarlo e attendere con pazienza un momento più favorevole nel quale vi sentirete pronti. LEONE - 23 Luglio - 23 Agosto Settembre sarà per voi un mese nel quale vi sentirete estremamente sicuri di voi stessi e delle mete che volete raggiungere. Nel vostro cielo ci sono stelle brillanti e nessuno ostacolo per la realizzazione dei vostri obiettivi. La vostra forma fisica è invidiabile ed il vostro entusiasmo è davvero travolgente. In campo amoroso non avete assolutamente rivali, siete irresistibili! Qualche momento più scuro potrebbe avvicinarsi verso la fine del mese, ma la fortuna vi aiuterà ad uscirne indenni. VERGINE - 24 Agosto - 22 Settembre Incisivi ed intraprendenti sia al lavoro che in amore, riuscirete a lasciarvi alle spalle ogni tipo di timidezza e di titubanza. Durante questo mese sarete dinamici, pieni di voglia di fare e pronti a buttarvi in nuove esperienze. Tanti dei sogni che da lungo tenete nel cassetto, finalmente potranno essere realizzati. Sarete i migliori nel catturare l’attenzione di chi vi circonda e di chi vi interessa; un viaggio pianificato per la fine dell’ estate potrebbe, infatti, rivelarsi ricco di piacevoli sorprese. 104 M C N.57 di Antoninus BILANCIA - 23 Settembre - 22 Ottobre Un crescendo di emozioni positive vi accompagnerà lungo tutto il corso del mese e anche per coloro che in amore avevano ormai gettato la spugna, si apriranno le porte della felicità. Finalmente ritroverete l’ottimismo che sembrava avervi abbandonati per sempre. Anche in campo professionali siete al massimo delle vostre forze ed è quindi il momento giusto per ottenere risultati positivi mettendo in cantiere le idee che avevate in testa. Non abbiate paura di sbilanciarvi perché il momento è davvero quello giusto. SCORPIONE - 23 Ottobre - 22 Novembre L’inizio di settembre vi trova piuttosto svogliati e insolitamente remissivi. Avrete i nervi tesi e sarete pronti a scattare per ogni più piccola cosa. Fate attenzione a non eccedere con questo vostro atteggiamento e ritagliatevi piccoli momenti nei quali poter ritrovare la serenità. Abbiate un occhio di riguardo anche per le vostre finanze, ma non disperate perché già da metà mese, se sarete ottimisti e ben disposti nei confronti di chi vi circonda, la situazione potrebbe già tornare a sorridervi. SAGITTARIO - 23 Novembre - 21 Dicembre Le stelle saranno piuttosto benevole nei vostri confronti, regalandovi un periodo di tranquillità che nonostante qualche momento di stanchezza e spossatezza, riuscirà a farvi sorridere grazie ai buoni risultati che otterrete quasi in ogni campo. In amore intraprendenza è la parola giusta; non aspettate che sia il vostro partner a farsi avanti e sorprendetelo come meglio credete. Fate attenzione alle spese impreviste, ma ricordatevi anche che ogni tanto è bello concedersi qualche sfizio in più. CAPRICORNO - 22 Dicembre - 20 Gennaio Qualche scocciatura vi porterà a dover rivedere alcuni dei vostri piani. Risentirete molto della fine dell’estate e della ripresa della solita routine. A fatica vi destreggerete tra i numerosi impegni. Cercate, però, di non pretendere troppo da voi stessi e individuate quali sono quelli veramente importanti da portare avanti. In amore siate tolleranti e cercate il sostegno delle persone che vi amano e che nonostante il vostro pessimo umore riusciranno a riportare un sorriso sul vostro viso. ACQUARIO - 21 Gennaio - 19 Febbraio Questo settembre sarà per voi sinonimo di fascino e seduzione. Sarete divertenti, spiritosi e le buone idee per brillare ed avere successo non vi mancheranno. Le vostre giornate, se siete in coppia, saranno caratterizzate da momenti di romanticismo e di tenerezza. Non lasciatevi scappare le occasioni che vi si presenteranno su un piatto d’argento e mettete da parte un po’ di tutto questo buon umore anche per i periodi meno fortunati che al momento appaiono lontani. PESCI - 20 Febbraio - 20 Marzo Qualche piccola insidia potrebbe rischiare di rovinare il nido di tranquillità che durante le vacanze siete riusciti a costruirvi. Sarete attivi e intraprendenti, ma se avete in mente dei progetti che avreste voluto attuare proprio ora, ponderate ancora qualche istante e utilizzate le vostre energie solo nelle attività consuete. Cercate di mantenere la calma e di evitare contrasti con le persone che vi circondano, ma al contrario, cercate in esse il vostro rifugio e la vostra serenità. Nuova Audi A1. Da settembre in anteprima presso il nostro showroom Gran Premio d’Italia 2010 La passione continua... Anno VIII - n.57 Settembre 2010 Mensile di attualità, cultura e politica di Monza e Brianza Anno VIII - n.57 Settembre 2010 - Euro 5 MONZACLUB La rivista della nuova Provincia n. 57 CARLO EDOARDO VALLI La Brianza in vetta all’Aci FOCUS Gp d’Italia 2010 Fuoco alle polveri WHAT’S ON Apa Confartigianato Una rete anti crisi Carbon Business Special Edition CARBON BUSINESS COLLECTION MONZA YOUNG Luca Caldirola Una promessa in trasferta MONZACLUB PASSIONI New York Vista… dall’interno Carbon Business 24h Carbon Business 48h La Carbon Business Collection si caratterizza per il design elegante e i forti contenuti tecnici. Tutti i prodotti della linea sono realizzati con sottili lamine di fibra di carbonio (4/10 di millimetro) cucite con pelli selezionate mediante filo di kevlar. Le minuterie sono in ergal ricavato dal pieno come i dettagli alleggeriti dei mezzi da competizione. Il carbonio viene utilizzato per la sua elasticita’ e resistenza. Il risultato é un prodotto tecnicamente evoluto in cui il carbonio diventa un telaio leggero, in grado di dare rigidita‘ alla struttura ma che allo stesso tempo garantisce elasticita’ e quindi comfort. I prodotti della linea carbon business sono interamente Made in Italy e possono essere personalizzati su richiesta. Aznom Srl - Monza +39 - 039. 471721 [email protected] aznom.com