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5 6 6 luglio/agosto 2013
Lenovo leader del mercato PC
www.elettronica-plus.it
Nel secondo trimestre 2013 Lenovo
Group ha conquistato la vetta del mercato globale dei PC soppiantando un leader “storico” come Hewlett-Packard. In
base al più recente rapporto fornito da
Idc, nel secondo trimestre il mercato è
ammontato a 75,6 milioni di dollari, con
un decremento dell’11% rispetto al corrispondente periodo del 2012. Sebbene
la Cina rappresenti il 50% delle mercato
Mensile di notizie e commenti
per l’industria elettronica
all’interno
Mercati
un futuro flessibile
pagina 6
report
universitÀ e start up
pagina 8
distribuzione
rutronik, crescita
nella stabilitÀ
pagina 11
I primi cinque produttori di PC nel secondo trimestre 2013 (Dati preliminari Idc, luglio 2013 (migliaia di unità)
Vendor
2Q13
Shipments
2Q13
Market Share (%)
2Q12
Shipments
2Q12
Market Share (%)
2Q13/2Q12
Growth (%)
1. Lenovo
2. HP
3. Dell
4. Acer Group
5. ASUS
Others
Total
12,619
12,378
9,230
6,226
4,590
30,589
75,632
16.7
16.4
12.2
8.2
6.1
40.4
100.0
12,802
13,414
9,633
9,241
5,820
34,464
85,374
15.0
15.7
11.3
10.8
6.8
40.4
100.0
-1.4
-7.7
-4.2
-32.6
-21.1
-11.2
-11.4
di Lenovo, l’azienda continua a guadagnare terreno al di fuori del continente
asiatico. Nonostante sia stata scalzata
UltraScale: l’architettura
da 20 nm di Xilinx
Due importanti annunci da Xilinx
nel settore delle tecnologie a 20 ns:
il tape-out del primo dispositivo a 20
nm interamente programmabile e il
rilascio di UltraScale, la prima architettura programmabile di classe Asic.
“Con l’introduzione dell’architettura
UltraScale – ha commentato Giles
Peckham, marketing director Emea,
Xilinx durante la conferenza stampa
di presentazione – siamo in grado
di fornire un incremento in termini di
prestazioni e di livelli di integrazione
di un fattore di 1,5 -2, fatto questo che
ci pone una generazione avanzti rispettio alla concorrenza”.
Dal punto di vista tecnologico, l’architettura UltraScale sfrutta le più
avanzate tecniche ASIC all’interno di
un’architettura completamente programmabile e permette di passare
dalla tecnologia planare a 20 nm alle
tecnologie FinFET da 16 nm, oltre
che da un’implementazione monoliti-
Rohde & Schwarz lancia BTC
Fornire attraverso un unico dispositivo
un ambiente di test completo, in sostanza per tutte le applicazioni multimediali
audio e video, è la strategia tecnologica
con cui Rohde & Schwarz ha lanciato
un nuovo prodotto. Disponibile dal 18 luglio, la piattaforma di test si chiama R&S
BTC, acronimo di broadcast test center,
e si caratterizza per una struttura modulare che facilita l’utilizzo dello strumento
e ne favorisce l’espandibilità. In BTC la
componente di generazione del segnale è in grado di generare segnali RF per
EMpower
your business
dalla vetta, Hewlett-Packard intravede
segni di ripresa nei prossimi mesi, soprattutto sul mercato statunitense.
ca a una tridimensionale. Unitamente alla suite di design Vivado, tutte
queste innovazioni
permetteranno
un tasso di utilizGiles Peckham,
zo dei dispositivi marketing director
superiori al 90% Emea di Xilinx
senza penalizzare
le prestazioni. Per quanto riguarda i
nomi delle famiglie, Artix-7, Kintex-7
e Virtex-7 rimarranno inalterate. Nelle tecnologie di processo da 20 e 16
nm, i nomi saranno Kintex UltraScale
e VirtexUltraScale.
of product management broadcasting
T&M di Rohde & Schwarz ha indicato i
segmenti di mercato a cui è indirizzato il
prodotto: elettronica di consumo e quello
professionale (organizzazioni pubbliche,
governative e i costruttori di attrezzature
professionali).
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Terza Pagina
3
EONews n. 566 - luglio/agosto 2013
Massimo Giussani
Nel corso degli ultimi trent’anni la capacità delle fibre monomodali ha visto un incremento di ben quattro ordini di
grandezza; non deve pertanto
stupire più di tanto il fatto che
le velocità di trasmissione dati
su fibra ottica si stiano avvicinando ai limiti imposti dagli
effetti non lineari nel materiale. Per sfruttare al massimo
la capacità del canale di trasmissione vengono utilizzate
diverse tecniche di multiplazione, spesso in concomitanza tra loro. I dati vengono codificati utilizzando l’ampiezza,
la fase, la lunghezza d’onda
e la polarizzazione del campo elettromagnetico, così
da poter inviare più segnali
in parallelo sulla stessa fibra.
Negli ultimi anni si è cercato
di ampliare ulteriormente la
capacità dati ricorrendo alla
multiplazione di modi spaziali
utilizzando fibre multimodali
e fibre con core multipli. Sebbene sia stato possibile mettere a punto fibre in grado di
sostenere fino a dodici modi
contemporaneamente e fibre
multicore in grado di raggiungere la stratosferica velocità
di un petabit al secondo, questi approcci non sono risultati
completamente soddisfacenti.
Le fibre multimodali patiscono l’accoppiamento dei diversi
modi e rendono necessario il
ricorso a complessi algoritmi
Multiplazione OAM su fibra ottica
Un core opportunamente modificato permette
di incrementare la capacità delle fibre ottiche
sfruttando la multiplazione dei modi di momento
angolare orbitale (OAM-MDM)
di elaborazione numerica dei
segnali all’estremo ricevente;
le fibre multicore, d’altro canto, richiedono una realizzazione tecnologica molto complessa.
Utilizzare i modi OAM
Un approccio alternativo recentemente messo a punto
dagli specialisti di fibre ottiche della Boston University e
dagli esperti di comunicazione ottica della University of
Southern California è descritto nell’articolo “Terabit-scale
OAM mode division multiplexing in fibers”, pubblicato sul
numero 340 di Science dello
scorso 28 giugno.
Questo approccio, che non
necessita di DSP intensivo e
impiega fibre con core a gradazione radiale di più semplice realizzazione rispetto
a quelle multicore, utilizza il
momento angolare orbitale
(OAM, Orbital Angular Momentum) come ulteriore grado di libertà nella codifica dei
segnali.
La capacità del campo elettromagnetico di veicolare
Fonte: Science
momento angolare orbitale è
nota fin dagli inizi del secolo
scorso. In termini di proprietà
delle onde elettromagnetiche
il momento angolare orbitale determina la forma che il
fronte d’onda, ossia la superficie caratterizzata dallo stesso
valore di fase, assume nello
spazio; per contro, il momento
angolare di spin descrive lo
stato di polarizzazione dell’onda. La codifica per mezzo di
diversi modi OAM è usata da
anni in ottica e più di recente anche nella trasmissione
delle onde radio, come mostrato l’anno scorso in un articolo di Bo Thidé e Fabrizio
Tamburini sul New Journal of
Physics. Sempre l’anno scorso i ricercatori della University
of Southern California hanno
dimostrato, con un articolo su
Nature Photonics, di aver raggiunto la velocità di 2,5 Tbps
in un collegamento ottico in
aria.
OAM in fibra
Nelle comunicazioni in fibra,
tuttavia, la codifica OAM ha
sempre sofferto dell’accoppia-
mento dei modi, che si mescolavano tra loro perdendo
la propria indipendenza nel
giro di pochi metri. Nel report
apparso su Science a firma
di Bozinovic, Ramachandran,
Willner e altri, si dimostra come, utilizzando una fibra con
un opportuno profilo d’indice
di rifrazione a simmetria radiale, sia possibile offrire ai
diversi modi OAM percorsi indipendenti che limitino il trasferimento di energia da un
modo all’altro. Con una sola
lunghezza d’onda e codificando il segnale utilizzando due
stati con spin opposto (s = ±1)
e due stati con diverso momento angolare orbitale (l =
±1) è stato possibile trasferire
un massimo di 400 Gbps su
una tratta di 1,1 km di fibra.
Con dieci lunghezze d’onda
(da 1546,64 nm a 1553,88
nm) in multiplazione WDM
e due stati OAM la capacità
di trasmissione è salita a 1,6
Tbps. Nonostante le distanze
coperte siano irrisorie rispetto
alle tratte di una rete WAN,
fibre di lunghezza inferiore al
km sono più che adeguate
per il cablaggio ad alta velocità di centri di elaborazioni
dati e istituti di ricerca. Ulteriori incrementi nella capacità di
trasmissione possono venire
dalla messa a punto di fibre in
grado di supportare stati OAM
di ordine superiore.
-BQJÓBNQJBTFMF[JPOF
EFJQSPEPUUJQJÓJOOPWBUJWJ
7PƒKPPLOLRQLKPWYVKV[[PKPVS[YLSURGXWWRUL
*R:LGHVWB,7B[PPLQGG
$0
4
Hi-tech & finanza
EONews n. 566 - luglio/agosto 2013
La lunga estate calda di Nokia
Elena Kirienko
Foto: Nokia
Quale sarà il futuro di Nokia? È
questa la domanda che circola
nelle piazze finanziarie mondiali da quando girano voci su
possibili operazioni straordinarie aventi ad oggetto il colosso finlandese della telefonia
mobile. In particolare, nelle
settimane scorse si è iniziato
a parlare di un interessamento
della cinese Huawei all’acquisizione di tutte le attività di Nokia a cui è seguito un articolo
del prestigioso Wall Street
Journal in cui si riportava che
il gruppo guidato da Stephen
Elop starebbe trattando la vendita della
propria divisione cellulari a Microsoft, con
cui c’è già una stretta
alleanza strategica
dato che tutti i nuovi
dispositivi
Nokia
sono ormai dotati di
sistemi operativi Windows. Un
eventuale accordo tra i due big
dell’hi-tech ridimensionerebbe
il perimetro d’azione del gruppo finlandese dato che nel
2012 la divisione cellulari di
Nokia, nonostante la flessione
dei ricavi del 34% rispetto al
2011, ha rappresentato il 51%
del suo fatturato complessivo. Secondo alcuni analisti,
le trattative potrebbero anche
coinvolgere la divisione Here
di Nokia, cioè il business delle
mappe e dei servizi di localizzazione, che nel 2012 ha
generato circa 1,1 miliardi di
ricavi, pari al 4% del fatturato
totale, con un utile operativo
superiore ai 100 milioni. In
questo modo, il gruppo finlandese rimarrebbe attivo solo
nel business delle infrastrutture per le reti di telefonia mobile
in partnership con la tedesca
Siemens, attraverso la divisione Nokia Siemens Network,
che l’anno scorso ha registrato
un giro d’affari di 13,8 miliardi.
Gli esperti fanno notare che la
nuova Nokia, anche se più pic-
Il gruppo finlandese potrebbe
vendere la divisione cellulari
a Microsoft e concentrarsi sul
business delle infrastrutture
per le reti mobili anche
attraverso l’acquisizione della
quota di Siemens in NSN. Gli
analisti comunque rimangono
freddi sul titolo della società
guidata da Elop
cola, potrebbe contare su un
tesoretto di non meno di dieci
miliardi: ai circa quattro miliardi disponibili in cassa, si aggiungerebbe l’assegno di sei
miliardi che Microsoft potrebbe staccare per acquisire la
divisione cellulari e il business
delle mappe e dei servizi di localizzazione. Un tesoretto che
potrebbe essere subito impiegato per acquisire da Siemens
il 50% della sua quota nella
joint-venture Nokia Siemens
Network. Quota che, secondo
i calcoli degli analisti di KeplerCheuvreux, potrebbe valere
circa 3,6 miliardi. Il gruppo
tedesco ha dichiarato di voler
uscire definitivamente dal business delle infrastrutture per
le reti di telefonia mobile e di
essere alla ricerca di un acquirente per la propria quota del
50% dentro Nokia Siemens
Network. Tra i possibili pretendenti oltre alla stessa Nokia, ci
sono fondi di private equity, ma
anche gruppi come Samsung
mentre sembra improbabile un
interesse da parte di AlcatelLucent. Nell’attesa che una
di queste operazioni straordinarie si concretizzi, gli analisti
che coprono il titolo Nokia rimangono piuttosto freddi sulle prospettive di medio-lungo
termine della società. Sui 47
analisti rilevati dalla piattaforma Bloomberg che seguono
Nokia ben 21 suggeriscono di
vendere, sette hanno un giudizio neutrale e 19 raccomandano di comprare il titolo.
Foto: Intel
Intel pensa a un futuro
più mobile e alla moda
Federico Filocca
La nuova Intel è tutta da
scoprire. L’arrivo della nuova
équipe dirigente, composta
da Brian Krzanich e Renée
James, seguita all’era di Paul
Otellini, ha infatti in serbo una
strategia innovativa per il big
mondiale dei chip. Un piano
d’azione fondato su due pilastri: il mobile e la tecnologia
da vestire (il cosiddetto wearable). Nuove frontiere per
Intel che non intende rimanere indietro nei nuovi settori a forte potenziale, arroccandosi sulla sua posizione
di forza nel mercato dei pc,
ormai in perdita di velocità.
“Nel segmento mobile Intel
dovrà vedersela con Qualcomm” spiega un analista di
una nota banca americana
sottolineando che non sarà
certo facile farsi spazio. “Certo è una sfida assolutamente
alla portata di una società
del calibro di Intel” conclude l’esperto. Questo i vertici
del gruppo di Cupertino lo
sanno bene. Per questo hanno deciso che l’architettura
Atom, dedicata a smartphone e tablet, sarà messa sullo
stesso livello di Core, finora
il centro del business con un
focus sui pc. “Avremo anche
un maggior focus sul wearable computing” ha dichiarato
la presidente James sottolineando che il segmento
degli apparecchi elettronici
connessi a Internet da portare con sé sarà “il prossimo
campo di battaglia del settore” in cui Intel debutterà a
gennaio. C’è da aspettarsi
Il nuovo gruppo
dirigente rivede la
strategia: la società
sarà più presente
nei device portatili
e da gennaio partirà
anche nel wearable.
All’orizzonte anche una
possibile web tv
quindi una nuova versione
dei Google Glass, ma anche
bracciali e orologi che hanno catalizzato l’attenzione
dell’intera industria dei chip.
“Nella moda-design Apple
ha mostrato la strada e ora
ogni grande società che si
rispetti ha il dovere di tentare di percorrerla conquistando fette di un mercato in
crescita” aggiunge l’analista
sottolineando come Intel stia
inaugurando un nuovo corso, che non mancherà di far
sentire i propri effetti, anche
dichiarandosi aperti all’ipotesi di produzione di sistemi
basati su chip concorrenti,
per conto di clienti importanti. “Tutto dipende naturalmente dall’interesse strategico che potrà avere per
noi” precisa Krzanich che ha
anche confermato l’interesse
della società per il video on
demand, pur ammettendo
di essere ancora alla ricerca di un modello economico
interessante. “Siamo convinti
di possedere un’ eccellente
interfaccia – conclude il top
manager – abbiamo anche
una fantastica tecnologia di
compressione e decompressione”. Ma, come ha ammesso il manager, la società
è ancora ai primi passi nei
contenuti. E per questo vuole
andarci piano per identificare
la migliore soluzione possibile per trasformarsi in futuro in
un big dell’on demand.
Il regolatore buck si fa in otto
1A
1A
1A
4A
2A
Uscite facilmente collegabili in parallelo
VIN
1
2
3
4
5
6
7
8
VIN
4A
1
2
3
4
5
VIN
4A
2A
6
7
8
4A
1A
1A
1
2
3
4
5
6
7
1A
s
s
s
s
s
s
1A
8
,,4#®OFFREUNNUOVOLIVELLODImESSIBILITËNELDESIGNGRAZIEAGLICANALIDIUSCITAMULTICONFIGURABILIµPOSSIBILECOMBINAREFINOA
QUATTROCANALIPEROTTENEREUNMASSIMODI!DICORRENTEINUSCITACONUNUNICOINDUTTORE3ONOPOSSIBILIDIFFERENTICOMBINAZIONIDI
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INMODOINDIPENDENTE5NSENSOREDITEMPERATURAONCHIPFORNISCEDATITERMICIINTEMPOREALEPEROPERAREINMASSIMASICUREZZA#ONTROLLO
DELPULSANTERESETALLACCENSIONETIMERDIWATCHDOGEUNAPORTASERIALE)2#CONSENTONOUNCONTROLLOmESSIBILEEDUNELEVATAAFFIDABILITË
s REGOLATORIBUCKSINCRONIINDIPENDENTI
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6
Mercati
EONews n. 566 - luglio/agosto 2013
Un futuro flessibile
Massimo Giussani
Nel corso degli ultimi anni
abbiamo assistito a una continua evoluzione nelle tecnologie impiegate nella realizzazione dei display: dagli
antesignani tubi catodici
agli schermi al plasma, dagli LCD illuminati da CCFL a
quelli con illuminazione LED
– laterale prima e con matrice diretta poi – fino a diverse
varianti di schermi basati su
LED, in particolare organici.
Altre soluzioni si sono ritagliate uno spazio in particolari nicchie applicative, come
l’E-Ink nel campo degli ereader e le tecnologie DLP
(Digital Light Processing) e
Fig. 1
Mercato
globale dei
display 20122017 (Fonte:
Marketsand
Markets
Analisys)
LCoS (Liquid Crystal on Silicon) in quello dei proiettori.
Secondo uno studio pubblicato da MarketsandMarkets, “Global Display Market (2012 – 2017)”, il mercato globale dei display crescerà con un tasso composto annuale di crescita del
3,1% nel corso dei prossimi
quattro anni per arrivare a
164,24 miliardi di dollari nel
2017. Il mercato più ricco
è quello nordamericano,
seguito da quello europeo
e dalla macro zona APAC;
nel resto del mondo i principali contributi al fatturato
globale vengono dal Medio
Oriente e dall’Africa. A dominare tra gli ambiti applicativi è, come intuibile, il setto-
Nell’era degli LCD a LED
iniziano ad affermarsi gli
schermi OLED e si prefigura
una nuova era fatta di pannelli
flessibili
re consumer, che nel 2012
ha assorbito il 64,27% dei
pannelli, uno share destinato a ridursi leggermente – al
62,71% - nel 2017.
Il segmento LCD, nelle sue
diverse incarnazioni, è quello dominante in termini assoluti ma non è quello che
presenta le maggiori opportunità di crescita in termini
relativi: le previsioni di Cagr
del 20% tra il 2012 e il 2017
per gli LCD sono infatti ampiamente superate da quelle di un
Cagr del 30% per
le tecnologie emergenti di Oled, EInk, DLP e LCoS.
Attualmente questi
ultimi sono però
ancora dei mercati
di nicchia.
La tecnologia CRT,
oramai praticamente scomparsa nelle
economie avanzate è ancora viva a livello mondiale
grazie alla domanda proveniente dai mercati emergenti. Si tratta comunque di una
domanda destinata a calare
rapidamente anche in queste aree, come sottolineato da un recente
studio di NPD Display Search.
LCD incontrastati
In ambito LCD si
sta assistendo a
una crescente affermazione dell’illuminazione a
LED sulla retroilluminazione CCFL,
che già quest’an-
Fig. 2
Evoluzione
delle
tecnologie
dei display
per tv (Fonte:
NPD Display
Search)
no sta venendo abbandonata da alcuni produttori. È
giusto osservare come gli
alti costi di realizzazione
delle matrici full-LED abbiano fatto ricredere diversi
produttori sulla effettiva profittabilità di questa soluzione di retroilluminazione, che
ha perso quindi terreno nei
confronti della più economica illuminazione laterale
(LED edge-lit).
Continua invece il trend verso dimensioni sempre maggiori degli schermi LCD: Digitimes Research prevede
un consistente incremento della dimensione media degli schermi televisivi
a cristalli liquidi nel corso
del 2013: 38,8 pollici contro una media di 36,6 pollici nel 2012. Si tratta di un
incremento doppio rispetto
a quello sperimentato tra il
2007 e il 2011. Quest’anno la domanda globale di
schermi LCD di ‘grandi’ dimensioni (dai 9 pollici in su)
è destinata, sempre secondo gli analisti di Digitimes, a
crescere dell’11,2%, contro
il 3,4% dell’anno scorso. Il
calo nella domanda di PC
ha costretto i produttori a
ridimensionare l’offerta di
pannelli per notebook e
monitor, ridirezionandone
l’attenzione sul mercato dei
tablet.
Guardando alle taglie più
grandi in assoluto, quelle dei maxi-schermi, NPD
Display Search rileva come, dopo il primo declino
a doppia cifra (-18%) veri-
ficatosi nel 2012 (anno in
cui si è verificato un crollo
nelle vendite di display al
plasma), questo mercato
si accinga a crescere con
un Cagr stimato del 23%
tra il 2013 e il 2017. Per gli
schermi da 60 pollici e oltre
è stato registrato un incremento dell’89% nel 2012 e
si prevede una ulteriore crescita del 35% quest’anno.
A sorpresa, il mercato dei
display al plasma che si
pensava fosse in procinto di
estinguersi ha fatto registrare un leggero incremento
nelle vendite.
Il nuovo che avanza
Nello studio “OLED Displays Market 2012 – 2018”
pubblicato da Transparency Market Research
viene previsto un tasso di
crescita annuale composto del segmento OLED
del 31,7% sul periodo
2012-2018. Il fatturato degli schermi organici passerebbe così da 4,9 miliardi
di dollari nel 2012 a 25,9
miliardi di dollari nel 2018,
cifre che vedono un leggero ritocco al rialzo rispetto
alla precedente stima di
31,2% sul periodo 20122017. La maggiore spinta
verso l’adozione della tecnologia OLED, al momento
limitati solo a certe fasce di
smartphone e telefoni cellulari, viene dai ridotti consumi energetici di questi pannelli e dalla maggiore sostenibilità ecologica derivante
dalla loro biodegradabilità. Il
report di Transparency evidenzia come nel 2012
il 71% del mercato
OLED abbia avuto come destinazione telefoni portatili ma prevede
che entro il 2015, con
l’affinamento della produzione di pannelli di
grandi dimensioni, sarà
il mercato delle TV ad
aggiudicarsi la fetta più
consistente.
Il mercato degli OLED
per smartphone è co-
7
Mercati
EONews n. 566 - luglio/agosto 2013
Fig. 3
Espansione
degli schermi
flessibili
(Fonte: IHS)
Le aspettative per il mercato
degli IC per tablet
Francesco Ferrari
munque destinato ad ingrandirsi: stando a un
studio pubblicato da Lux
Research, entro il 2017
circa un terzo di tutti gli
smartphone in commercio avranno uno schermo
OLED. Lo stesso studio si
dimostra però meno ottimista per quanto riguarda il
futuro di questa tecnologia
nelle applicazioni TV: secondo gli analisti di Lux Research l’adozione in questo
ambito sarà lenta per via
del considerevole aumento
dei costi associato alla produzione di pannelli OLED
di grandi dimensioni. Per
questo motivo le stime del
mercato OLED per pannelli
TV viene stimato in soli 325
milioni di dollari per il 2017.
Schermi flessibili
Delle varie tipologie di
schermo (tradizionali, flessibili, trasparenti e 3D), il
mercato dei pannelli tradizionali è quello che maggiormente soffre gli effetti
di una comprensibile saturazione e in quanto tale
presenta ridotti margini di
espansione. Il segmento più
promettente è invece quello
degli schermi flessibili, seguito da quello dei pannelli
3D (+26,1% tra il 2012 e il
2017 in larga parte grazie
alla domanda in ambito medicale).
Gli schermi flessibili sono
una tecnologia da poco
uscita dai laboratori di ricerca e solo di recente i primi
modelli prodotti hanno fatto
capolino come novità nelle
fiere specializzate. Nondi-
meno alcuni dei principali
produttori hanno iniziato a
mettere in commercio i primi modelli di TV con schermo flessibile e incurvato.
Secondo Visiongain il mercato dei pannelli flessibili,
che nel 2013 è stimato in
appena 260,3 milioni di dollari, è destinato a fiorire nel
corso dei prossimi cinque
anni.
Schermi flessibili possono
essere realizzati in tecnologia LCD, OLED o E-Ink, ma
sono gli OLED quelli con
maggiori potenzialità per il
futuro. Gli analisti di IHS ritengono che i pannelli flessibili OLED diventeranno
la prima scelta in tutta una
serie di prodotti consumer
e non, dagli smartphone ai
tablet, dagli schermi ‘avvolgibili’ ai maxischermi fino ai
tabelloni pubblicitari su muri
curvi.
Nello studio “Flexible Display Technology and Market Forecast”, IHS prevede
che le vendite di schermi
flessibili lieviteranno dai
3,2 milioni di unità del 2013
a 792 milioni di pezzi nel
2020. In termini di fatturato
si tratta di passare da 100
mila dollari per quest’anno
a 41,3 miliardi di dollari nel
2020.
Un altro studio reperibile da
MarketsandMarkets prevede, per le applicazioni che
fanno uso di schermi flessibili, un Cagr del 45,1% tra
il 2012 e il 2017, anno in
cui si il fatturato globale dovrebbe raggiunge quota 3,3
miliardi di dollari.
Gli analisti di IC Insights stimano
che il mercato degli IC per tablet
dovrebbe raggiungere circa 27
miliardi di dollari nel 2016. Anche
per il 2013, comunque, i dati sono molto interessanti, visto che è
stimata una crescita del 37% per
il mercato di questi componenti,
incremento che dovrebbe portare le vendite a 14,7 miliardi di dollari, dopo una crescita del 77%
nel 2012 e del 190% nel 2011.
Nell’aggiornamento 2013 dell’ “IC
Market Drivers report”, IC Insights
ha incrementato le sue stime per
la crescita dei tablet, in termini di
unità, sino a 190 milioni di sistemi
a livello mondiale nel 2013, dato
che rappresenta un aumento del
62% rispetto ai 117 milioni di unità
consegnate nel 2012.
Se da un lato le previsioni di
crescita per i tablet salgono,
dall’altro, quelle dei PC indicano
invece ancora un decremento
per quest’anno. Le stime per le
consegne dei PC nel 2013 sono
state portate infatti a 347 milioni
di unità, che significa circa l’1% in
meno rispetto ai 344 milioni di unità consegnate nel 2012. Le indicazioni di IC Insights evidenziano
che nel 2013 saranno consegnati
190 milioni di tablet contro 150
milioni di PC desktop. IC Insights
precisa però anche che in un notebook c’è un valore in IC di circa
2,3 volte rispetto a quello di un
normale tablet. Il contenuto medio
di un tablet in termini di IC, infatti,
è stimato il 77,5 dollari, e i processori sono quasi tutti RISC basati
Il report di IC Insights intitolato
“IC Market Drivers 2013”
indica che nel 2013 si prevede
una crescita del 37% del
mercato degli IC per tablet,
mentre quello degli IC per PC
dovrebbe scendere del 2%
su architettura ARM, mentre PC
e notebook utilizzano processori
x86 prodotti da Intel e AMD. I processori per tablet hanno inoltre
un ASP (average selling price)
nettamente più basso di quello
dei processori x86 (circa il 20%
o meno). A questo va aggiunto
che molti tablet utilizzano SoC
con grafica integrata, che riducono sensibilmente il numero di IC
utilizzati e i costi, e dispongono di
una quantità di RAM inferiore a
quella solitamente riscontrabile in
PC e notebook.
IC Insights stima comunque una
riduzione del 2% nelle vendite di
IC per PC dotati di tastiera (desktop e notebook) il cui mercato
dovrebbe attestarsi nel 2013 sui
62,5 miliardi di dollari, un rallentamento sensibile della discesa
dopo il calo del 12% nel 2012 e
del 7% nel 2011. Le vendite combinate di IC per PC, tablet, portatili per cloud computing sono
stimate per il 2103 in 77,6 miliardi
di dollari, contro i 74,9 milioni di
dollari del 2012. Aumenta in prospettiva anche la differenza fra le
vendite di tablet e quelle di notebook, dato che, in termini di unità,
le stime per il 2014 sono di 253
milioni i tablet venduti contro 210
milioni di notebook.
Le previsioni per le vendite di
IC per tablet sono quindi di un
CAGR di circa il 25% nel periodo
compreso tra il 2012 e il 2016,
con un valore di 26,6 miliardi dollari previsti per il 2016.
Le vendite di IC per PC, invece,
si stima che cresceranno con un
CAGR di circa il 2% nello stesso
periodo, per arrivare a 68,5 miliardi di dollari nel 2016.
8
Report
EONews n. 566 - luglio/agosto 2013
Università e start up
Una nuova economia con produzioni e servizi
altamente tecnologici e innovativi, con i quali
sfidare la competizione globale, può nascere anche
nel nostro Paese, a partire dalle tante start up che
stanno crescendo e dimostrando la validità dei loro
progetti imprenditoriali
Francesca Prandi
La nascita di una nuova
economia può avvenire a
condizione che le nuove
piccole imprese, che vengono concepite per lo più
nell’ambiente della ricerca
universitaria, incontrino un
habitat loro favorevole e
concretamente disponibile a
sostenerle. Agli inizi i primi
supporti in termini di formazione imprenditoriale e consulenza d’azienda arrivano
dalle università. Non tutte,
ma ormai molte, dispongono di uffici di trasferimento
tecnologico che si occupano anche di creazione d’impresa. Le migliori start up
trovano anche spazi fisici
e attrezzature a condizioni
vantaggiose negli incubatori
universitari. Più complesso
è accedere al credito per
affrontare i periodi iniziali
mentre per consolidarsi e
crescere come impresa è
indispensabile attrarre capitali.
È qui che deve entrare in
gioco la collettività imprenditoriale nazionale, e in particolare le medie e grandi
imprese, che devono essere
capaci di comprendere il valore innovativo e il potenziale di business di tante start
up, magari in ambiti attigui
al proprio, per poi investire.
Le università, che in passato erano piuttosto lontane dal mondo dell’impresa,
stanno gradualmente riducendo questa distanza. Le
reti di incubatori universitari
si adoprano per dissemina-
re innovazione sostenendo
le start up e dando loro visibilità; contemporaneamente
promuovono anche le best
practice di trasferimento
tecnologico in tutti gli atenei.
Nel 2004 è nata l’associazione PNICube, una vasta
rete di incubatori universitari, atenei che promuovono
una business plan competition e incubatori esterni che
sono partecipati dall’università. PNICube sostiene la
diffusione dell’esperienza
start up anzitutto attraverso
due importanti manifestazioni che sono il Premio Nazionale dell’Innovazione e il
premio Start up dell’Anno.
L’idea è quella di mettere in
concorrenza i business plan
di start up vincitrici di competizioni regionali, nel primo
premio, e i risultati raggiunti
a distanza di tempo dalle
imprese nate su quei progetti, nel secondo caso. I
valutatori sono analisti non
accademici appartenenti al
mondo industriale, del venture capital e business angel. La visibilità è garantita
per partecipanti e vincitori.
Il presidente di PNICube,
Loris Nadotti, dell’Università
di Perugia, spiega che “vengono selezionati i business
plan che si ritiene possano
dare vita ad imprese con il
maggior tempo di sopravvivenza; quindi che hanno
buone prospettive di mercato e possibilità di internazionalizzazione”.
A seguito delle esperienze
di incubazione come sta
Aldo Canova,
professore
associato,
Dip Energia,
Politecnico di
Torino – socio
co-fondatore
e presidente
onorario
di AMC
Instruments
Francesca
Antoniolli,
PhD, cofondatrice di
Genefinity
Marco
Cantamessa,
presidente di
I3P
cambiando la visione tradizionale del mondo accademico, che era negativa
rispetto al rapporto università ed impresa?
“L’esperienza degli incubatori sta dimostrando che l’università può concorrere allo
sviluppo dell’iniziativa privata con vantaggi per l’economia e per l’occupazione
giovanile senza per questo
privatizzare l’università come molti temevano. Tutto
ciò procura ritorni economici per l’ateneo e soprattutto aumenta la possibilità di
finanziamento della ricerca
da parte di fondi privati. Nei
politecnici, e in particolare
quelli del Nord, questi benefici sono percepiti da tempo”.
Quali sono i primi effetti
del decreto Passera sulle
start up?
“È ancora presto per valutarne gli effetti. Il decreto è
importante perché ha dato
dignità normativa a questa
categoria d’imprese, ma
purtroppo non prevede impegni di tipo finanziario, salvo delle agevolazioni fiscali
a chi investe capitali. Come
associazione riteniamo che
uno spin off o una start up
siano riusciti quando crescono e si sviluppano autonomamente e quando ciò
avviene per effetto di partnership o addirittura di fusioni con altri soggetti industriali; il risultato è ottenuto
perché l’innovazione è stata
disseminata”.
Quali altre misure potrebbero sostenere il vostro sforzo di diffusione
dell’innovazione?
“Oggi le università vengono falcidiate nella dotazione
di fondi e viene detto che
questo tipo di attività debbono essere finanziate prevalentemente con capitali che
vengono dall’esterno. Per
ora non riusciamo ad attrarre investimenti sui nostri
incubatori. Addirittura abbiamo uffici di trasferimento
tecnologico che sono in difficoltà per carenza di fondi, dopo che tanto è stato
speso per la formazione del
personale. Quindi servirebbe proprio un impegno del
settore pubblico”.
Incubatore I3P
di Torino
I3P, Incubatore di Imprese
Innovative del Politecnico
di Torino, è il principale incubatore universitario italiano e uno dei maggiori a
livello europeo. Favorisce
la nascita di nuove imprese
science-based con validata potenzialità di crescita,
fondate sia da ricercatori
universitari sia da imprenditori esterni, fornendo loro spazi attrezzati, servizi
di consulenza e professionali per avviare la propria
attività imprenditoriale e un
network di imprenditori, manager e investitori. Fondato nel 1999, I3P ha avviato
ad oggi oltre 145 start up
che hanno saputo mettere
a frutto i risultati della ricerca in diversi settori: ICT/Social Innovation, Cleantech,
Medtech, Industrial, Elettronica e Automazione. Ogni
anno I3P riceve oltre 200
idee imprenditoriali, valuta
più di 60 business plan e
avvia circa 15 nuove start
up. Marco Cantamessa, il
presidente, risponde ad alcune domande di EONews.
Quali effetti ha avuto
sull’università l’esperienza con le start up?
“Ritengo che ci siano stati principalmente due effetti. Uno diretto, in quanto le
startup dell’incubatore interagiscono con i Dipartimenti
universitari nelle attività di
ricerca applicata, in parte
finanziandola in prima persona ma anche partecipando come partner di progetti
nazionali ed europei. L’ef-
9
Report
EONews n. 566 - luglio/agosto 2013
fetto indiretto, ma principale, è di tipo culturale; questa
esperienza indica infatti agli
studenti e ai giovani ricercatori che anche nel nostro
Paese è possibile concepire
un’imprenditoria moderna,
basata sulla conoscenza
e fortemente orientata alla
crescita”.
Attrarre capitali è uno dei
temi più condizionanti lo
sviluppo delle start up.
Come incubatore qual è
la vostra esperienza a riguardo?
“Da alcuni anni operiamo
con un network di business
angel, per lo più professionisti, oppure imprenditori che
investono in start up affini o
complementari al loro settore. I risultati sono buoni,
con circa 2 milioni di euro
l’anno in media raccolti. È
invece molto più difficile il
rapporto con il mondo del
Venture Capital, a causa del
numero ridottissimo di fondi
che operano nel segmento
“early stage”, che sarebbe
quello di nostro interesse.
I business angel vedono
nelle startup non solo un investimento finanziario, ma
anche potenziali sinergie
con le loro attività imprenditoriali e, talvolta, la possibilità di un coinvolgimento ‘in
prima persona’. Gli investitori professionali puntano invece ai ritorni derivanti dalla
futura cessione delle quote
nelle aziende che hanno in
portafoglio. Questo li rende
estremamente selettivi, in
particolare puntano su imprese per le quali prevedono
una crescita molto rapida”.
Qual è il suo giudizio sul
decreto Passera? Quali
altre azioni di sostegno e
supporto alle start up sarebbero prioritarie?
Le norme sulle start up del
decreto 2.0 sono molto recenti, ma hanno già stimolato l’interesse e portato alla
costituzione di diverse start
up negli ultimi mesi. Anche il
credito d’imposta sta contribuendo ad una forte ripresa
negli investimenti seed, dopo un 2012 un po’ debole.
Io penso che le norme siano abbastanza complete,
ma auspicherei ancora un
intervento più incisivo sul
fronte del cuneo fiscale sul
lavoro, per rendere più attrattive le start up nei confronti delle professionalità
più qualificate.
A mio parere, tuttavia, il vero ‘tappo’ che blocca la crescita delle startup è la scarsa domanda di innovazione
che c’è nel nostro Paese.
Questo comprime i possibili
fatturati delle start up e non
crea reali opportunità per
la loro acquisizione. A sua
volta, questi vincoli rendono meno attrattivo l’investimento nelle start up stesse
e spiega come mai il settore
del Venture Capital italiano
sia di ordini ordine di grandezza più piccolo che in altri
paesi sviluppati. Purtroppo
la soluzione non è semplice perché richiederebbe di
intervenire sull’economia in
generale. Mi chiedo quale governo avrà il coraggio
di aumentare la business
friendliness del nostro Paese e la dinamicità della nostra economia, sapendo che
questo porterà allo sviluppo
di nuove imprese ma anche
al declino di altre e alla riduzione di tante rendite”.
La parola alle start up
Genefinity, premio start up
dell’anno 2010, ha come core competence la deposizione di film sottili di oro e di altri metalli preziosi con le geometrie desiderate e su substrati grafici flessibili. Rispetto alla tecnologia galvanica,
che si applica solo ai metalli,
con questa tecnica si può
ricoprire qualsiasi materiale e forma, anche pellami e
tessuti, assottigliando molto
l’oro (o il metallo prezioso)
Chiariamo i termini
Per spin off si intende ogni iniziativa imprenditoriale, alla
quale l’Università partecipa in qualità di socio, avente
come scopo lo sfruttamento dei risultati della ricerca e lo
sviluppo di nuovi prodotti e servizi derivati dall’attività di
ricerca dell’Università.
Per start up si intende ogni iniziativa imprenditoriale, alla
quale l’Università non partecipa in qualità di socio, avente
come scopo lo sfruttamento dei risultati della ricerca e lo
sviluppo di nuovi prodotti e servizi derivati dall’attività di
ricerca dell’Università.
Loris
Nadotti,
presidente di
PNICube
Andrea Rao,
fondatore Red
Key
Giacomo
Cancelli,
amministratore
delegato di
ViDiTrust
e utilizzando un processo
industriale.
Nata da un gruppo di ricerca di ingegneria dei materiali di Trieste, che lavorava a un kit innovativo per
analisi genetiche veloci e
a basso costo a partire da
una tecnica di deposizione
di film sottili di oro, nel 2005
Genefinity vinse la Start
Cup locale.
Nel 2006 venne creato lo
spin off universitario al quale partecipano oltre ai soci
iniziali e l’università anche
la finanziaria regionale del
Friuli Venezia Giulia, Friulia, che ha conferito il seed
capital necessario per portare avanti il primo anno di
attività.
“Lo spin off è un ottimo
esempio di sinergia fra università e industria per fare
ricerca in modo soddisfacente per entrambi -osserva
Francesca Antoniolli, una
dei cinque fondatori della
start up triestina. L’università in genere non ama la ricerca industriale mentre l’industria non trova nell’ateneo
la concretezza del mondo
produttivo. Lo spin off è una
realtà intermedia che riesce
a parlare bene sia con l’università che con l’industria”.
A partire dal progetto iniziale l’impresa ha sviluppato
un’applicazione molto commerciale, quella dei tatuaggi temporanei in oro, che
ha consentito una grande
crescita del fatturato, dai
200mila euro iniziali al mi-
lione e mezzo previsto nel
2013.
“La visibilità ottenuta con i
premi ricevuti ci ha guadagnato l’attenzione di possibili investitori e clienti. La
difficoltà è stata quella di
concretizzare l’interesse in
contratti di vendita, ma ce
l’abbiamo fatta” conclude
Antoniolli. Recentemente il
gruppo Zoppas è entrato nel
capitale dell’azienda.
ViDiTrust, spin off dell’Università degli Studi di Siena,
si è costituita nel 2010 dopo avere vinto un bando del
Miur, che cofinanzia i risultati della ricerca purché venga creata un’impresa. ViDiTrust è stata tra i dieci finalisti della Start Cup 2013. A
differenza di altre esperienze che cominciano con una
gara di business plan, i soci
di ViDiTrust hanno iniziato
a sviluppare l’idea a livello
commerciale e a cercare le
fonti di finanziamento solo
dopo la costituzione. I premi Miur, tra l’altro, vengono
liquidati con grande ritardo
rispetto alle esigenze della
nuova impresa.
La tecnologia di ViDiTrust
è una soluzione anticontraffazione del codice QR, che
si chiama VISeQR, brevetto
internazionale depositato.
“Si tratta di un’evoluzione
del codice QR che lo rende
irriproducibile Seguendo un
concetto di impronta digitacontinua a pag.10
10
Report
EONews n. 566 - luglio/agosto 2013
segue da pag. 9
le del processo di stampa,
la tecnologia sviluppata aggiunge al codice una cornice non riproducibile che
garantisce l’autenticità della
stampa”.
L’impresa sta affrontando
ora la prova del mercato.
“Non è semplice per dei tecnici e ricercatori quali siamo
noi -spiega Giacomo Cancelli, amministratore delegato di ViDiTrust- e nell’attuale situazione economica
diventa particolarmente difficile.
Dobbiamo riuscire a dimostrare il valore economico
della vittoria sulla contraffazione e trovare dei partner
industriali particolarmente
sensibili al tema”.
ViDiTrust ha beneficiato degli spazi e delle attrezzature
di laboratorio dell’università
a condizioni molto vantaggiose ma non ha ricevuto
supporti di tipo manageriale/
imprenditoriale perché l’ufficio di sostegno alla creazione di impresa nacque
proprio ai tempi della costituzione della start up.
Red Key è una giovanissima start up molto dinamica. Nata nel 2011 dalla vocazione imprenditoriale di
un ingegnere meccatronico dell’Università di Trento,
Andrea Rao, l’impresa ha
usufruito dei servizi di incubazione forniti da Trentino
Sviluppo per la provincia
autonoma di Trento. “Abbiamo scelto una start up non
accademica perché avevamo bisogno di tempi di
risposta più rapidi di quelli
dell’università -spiega Rao.
Infatti alcuni industriali locali
(Rovereto) avevano reagito
prontamente e in modo positivo alle nostre proposte”.
L’impresa ha ideato e realizzato un sistema in grado
di effettuare una scansione
tridimensionale di qualsiasi
oggetto al fine di ottimizzarne forma e struttura, diminuendo il peso a parità di
resistenza. In molti settori
applicativi si possono così
realizzare dei componenti che hanno il minor peso
possibile. Al momento sono
molto interessati i produttori
di sistemi di sollevamento
con gru per autocarro. L’impresa investe moltissimo
in ricerca. “Stiamo sviluppando un sistema di scansione 3D molto semplice
-spiega Rao, e un sistema
per controllare rapidamente
“L’università
può concorrere
allo sviluppo
dell’iniziativa
privata”
la correttezza delle analisi
eseguite; attraverso l’uso di
piccoli sensori sul campo
verifichiamo se le specifiche di progetto sono state
raggiunte”. “Credo che l’università debba rapportarsi più decisamente con il
mercato, dato che la ricerca di base non contribuisce
molto alla concorrenzialità
del paese -conclude Rao;
università e industria devono incontrarsi”.
AMC instruments, start up
dell’anno 2011, nasce nel
2007 come evoluzione di
un’attività di ricerca meccatronica presso il Politecnico
di Torino. L’impresa si occupa della produzione e vendita di dispositivi per controllare funi metalliche; tema
importante nelle funivie e in
generale nel sollevamento
merci e persone (ascensori,
ad esempio), dove il controllo avviene esclusivamente
a vista. II sistema di controllo, leggero e poco co-
stoso (a differenza di quelli
delle funivie) si rivolge ad
un mercato potenziale di 1
milione di ascensori e ai milioni di carroponte esistenti
sul territorio italiano. AMC è
diventata rapidamente leader nel mercato del sollevamento pesi nazionale, a cui
fornisce le proprie strumentazioni, mentre nell’ascensoristica offre il proprio servizio di elaborazione test e
certificazione alle società di
manutenzione. In casa sono
stati sviluppati l’elettronica
e il software, mentre per la
parte meccanica l’azienda
si avvale di fornitori. Finora l’assemblaggio è stato
mantenuto all’interno, ma
in seguito verrà terziarizzato. Alla spin off partecipano
anche il Politecnico di Torino e un socio industriale
di minoranza. Il fatturato è
raddoppiato ogni anno e entro due anni dovrebbe raggiungere i 5 milioni di euro.
“Siamo stati il primo spin off
del nostro dipartimento -racconta Aldo Canova, docente
del Politecnico di Torino, e
a distanza di 5 anni ne sono stati creati una decina.
Ciò manifesta che le iniziali
diffidenze e i timori di una
sottrazione di parte della ricerca al mondo accademico
sono stati superati. Oggi il
trasferimento tecnologico è
considerato un elemento di
merito nei concorsi universitari e anche nella recente
abilitazione nazionale compariva l’esperienza negli
spin off. Il sistema sta quindi
evolvendo; anche se in ritardo, ma sta migliorando”.
NISO Biomed è vincitrice
di start up dell’anno 2013.
Opera nel settore della diagnostica, producendo un
endoscopio potenziato dalla capacità di analizzare in
real time il liquido biologico prelevato e individuare
fattori di rischio neoplastico
per tumore allo stomaco e
al colon nonché la presenza del bacillo Helicobacter
Pylori. In questo modo si
evitano inutili e costose
biopsie.
Il fondatore Paul Muller ha
deciso di fare impresa dopo
una lunga esperienza nel
trasferimento tecnologico e
nel venture capital.
Ha acquistato la proprietà
intellettuale di una tecnologia inventata da un gastroenterologo italiano, ha quindi reingegnerizzato la macchina e coinvolto un socio
industriale di altro settore.
Ottenute tutte le certificazioni del medicale e la marcatura CE, è seguito un processo di validazioni scientifiche da parte di specialisti italiani apprezzati dalla
comunità medico scientifica
internazionale.
Avviata la fase di commercializzazione, i risultati sono
molto interessanti e promettenti sia in Italia che a livello mondiale. “Sicuramente
stringeremo accordi di distribuzione o licensing perché questo può aiutarci a
crescere più rapidamente;
tuttavia vorremmo rimanere
indipendenti e differenziarci
su altri prodotti molto innovativi”.
NISO Biomed ha utilizzato
i servizi di incubazione di
I3P (vedi sopra) che “ci ha
messo in contatto con alcuni gruppi di ricerca dell’università, ci ha consentito di
arrivare al credito con una
convenzione e di ottenere
l’iscrizione immediata all’Unione Industriali. La consulenza dell’incubatore è stata
molto utile nel processo di
certificazione e acquisizione
della proprietà industriale”.
“Credo che tutte le start up
ad alto contenuto tecnologico (anche quelle non accademiche ndr) debbano fare
riferimento ad un incubatore
universitario, soprattutto per
il collegamento con il mondo della ricerca”.
11
Distribuzione
EONews n. 566 - luglio/agosto 2013
Rutronik,
crescita nella stabilità
Francesca Prandi
Qual è il segreto di queste
performance? chiediamo a
Pino Cosenza, managing director Rutronik Italia.
“Sicuramente ci avvantaggia
la dimensione ridotta rispetto ad altri distributori globali,
che si traduce in una maggiore flessibilità. A questo
aggiungerei la stabilità della nostra azienda. Rutronik
Italia festeggerà i 10 anni
di presenza nel Paese nel
2014 e la nostra organizzazione ha costruito nel tempo
un rapporto solido con i propri clienti, che si sentono si-
Negatività e grande instabilità
affliggono il mercato italiano
della distribuzione elettronica
ma c’è anche chi continua a
crescere: Rutronik Italia è un
esempio. La distribuzione ha
chiuso il primo trimestre con un
calo di 6 punti percentuali ma
Rutronik ha prodotto un segno
positivo, che confermerà anche
nel secondo trimestre
curi e garantiti nella relazione con l’azienda attraverso
la stabilità dei referenti.
Rutronik24: un nuovo concetto
di vendita a livello mondiale
Rutronik è anche l’unico distributore che dalla nascita
(40 anni fa) non abbia mai
cambiato nome. Nessun altro può vantare questa caratteristica nella grande distribuzione e nel rapporto
con il cliente questo ha una
valenza. Anche i fornitori
associano il nostro marchio
aziendale a concetti di qualità, stabilità e coerenza”.
Come distributore broadliner coprite tutte le categorie
di prodotto e tutte le aree
applicative. Quali riscontri
avete in questi tempi così
turbolenti dai vari segmenti
di mercato?
“Non ci sono una categoria
di prodotti o un segmento
applicativo di punta. Devo
dire che si tratta di una cre-
scita diffusa in tutti i settori
e in tutte le aree; tutte le
nostre divisioni stanno
muovendosi bene senza riscontrare dei picchi, e da
un punto di vista manageriale questo mi fa molto piacere.
Resta vero che ci sono settori più dinamici, come il
lighting, che tuttavia nel nostro business non modifica
sostanzialmente il trend generale. L’industriale si conferma l’ambito applicativo
su cui puntare maggiormente in un’ottica di stabilità”.
Immagino che la vostra stabilità di azienda non si coniughi a immobilità. Quali
novità hanno contrassegnacontinua a pag.12
trovare rapidamente i componenti richiesti. Con la selezione dei prodotti vengono visualizzati in tempo reale i prezzi
attuali e la disponibilità.
I suggerimenti su prodotti alternativi in sostituzione con
Con la sua nuova organizzazione vendite “Rutronik24” di
l’elenco dei parametri che si scostano aiutano ad esempio
Rutronik Elektronische Bauelemente GmbH si rivolge a
in caso di componenti obsoleti o con lunghi tempi di conuna nuova base di clienti a livello globale con una richiesegna.
sta media di componenti. La base di Rutronik24 è la piatTilo Rollwa,
Una caratteristica saliente è il tool
taforma di e-commerce www.rutronik24.com.
Massquotation. Questo permette
Partita all’inizio dell’anno nella regione DACH, la piattafor- director
e-commerce
ai clienti della piattaforma Rutroma Rutronik 24 si è ora espansa su scala globale. Fin da di Rutronik
nik24 di caricare il proprio elenco
subito i clienti in tutto il mondo possono accedere all’intecompleto di componenti. La piattaro portafoglio prodotti del distributore attraverso la piattaforma di e-commerce di Rutronik, al fine di organizzare in modo più forma di e-commerce quindi effettua la loro
efficiente il proprio processo di approvvigionamento. La piattaforma offerta individuale, che può essere convertiè disponibile in diverse lingue: inglese, tedesco, italiano, francese, ta in ordini articolo per articolo.
Dopo l’ordine, il cliente riceve immediataspagnolo e cinese.
“Con la nostra struttura vendite precedente non potevamo servire mente il termine di consegna tassativo e i
adeguatamente le piccole e medie imprese, come pure le grandi costi di spedizione in base alla modalità di
aziende che richiedevano componenti in piccole quantità” – ha spedizione prescelta. La quantità di ordine
commentato Tilo Rollwa, director e-commerce di Rutronik, è re- minimo è un’unità di imballaggio, anche
sponsabile della nuova organizzazione vendite e della presenza onli- se i clienti possono ordinare campioni e
ne. “Grazie alla nostra piattaforma di e-commerce ora non devono offerte speciali. Il pagamento può esere
più contattare diversi fornitori ed emettere più ordinazioni per iscrit- effettuato con carta di credito o in seguito
to o per telefono, ma ottengono tutto su Rutronik24,” ha aggiunto all’emissione della fattura. I prodotti ordinati possono essere monitorati in tempo reale con un click del mouse. I PCN (Product ChanRollwa.
ge Notifications) esistenti sono sempre visibili sul prodotto.
Il consulente di prodotto di Rutronik supporta in caso di necessità
Un’ampia gamma di prodotti e servizi completi
La piattaforma di e-commerce Rutronik24 offre accanto al catalogo nella scelta dei componenti, ed è anche possibile contattare direttaprodotti con molteplici opzioni di ricerca, un’intera serie di funzioni mente gli specialisi di prodotto attraverso Rutronik24.
ulteriori, che velocizzano e semplificano la selezione e l’ordinazione In caso di appalto il cliente vede i propri ordini, i contratti, i prodotti
dei componenti. Il catalogo online offre l’accesso a oltre un milione e le scorte e così via, con il numero d’ordine e lo stato la richiesta e
di articoli. Grazie alle funzioni di ricerca intelligenti in base a pa- il termine di consegna e il controllo dello stato dell’ordine attraverso
rametri tecnici, codici componente o ricerca testuale, è possibile un monitoraggio in tempo reale.
Pino Cosenza,
managing
director di
Rutronik Italia
12
segue da pag. 11
Click and START
A deep insight into the electronics technologies
that will reshape the world
www.elettronica-plus.it
lead your business
to gli ultimi mesi e quali possiamo aspettarci nel breve
periodo?
“La novità più importante
consiste nel raddoppiamento della nostra capacità di
immagazzinaggio. L’azienda ha infatti iniziato la costruzione del nuovo centro
logistico in Germania, che
presto verrà inaugurato, e in
questo modo miglioreremo
ancora la nostra prestazione
generale.
A breve termine poi rilasceremo gli annunci circa
le nuove case che andremo
a rappresentare in tutte le
aree: elettromeccanici, passivi e semiconduttori.
Negli ultimi mesi abbiamo
invece introdotto la possibilità d’ordine via web attraverso la piattaforma Rutronik24. I risultati sono interessanti perché alcuni clienti
hanno manifestato una preferenza per questa modalità
che, fra l’altro, ci consente
anche di raggiungere alcune
aziende che fisicamente non
riusciamo a coprire con i nostri venditori.
Continuiamo poi a lavorare
per rafforzare il concetto di
distributore privato. Rutronik
conserva infatti un imprinting di azienda privata che
noi enfatizziamo molto nella
relazione con i clienti, ricevendo dei ritorni importanti”.
Se si protraesse questa situazione di mercato quali
potrebbero essere gli effetti
sui diversi player della distribuzione?
“A mio parere si produrrebbe un certo riequilibrio delle
share fra i vari distributori
globali, europei e mondiali,
presenti in Italia e si rafforzerebbero i distributori locali. Visto il grande numero di
clienti medi e piccoli, credo
che il distributore locale rimanga importante o quasi
strategico per molti costrut-
tori, soprattutto quelli di nicchia. Nessun distributore
globale può competere con
il locale quanto a presenza
capillare e demand creation.
Con un numero di linee ridotto e mirato alle necessità del territorio, il locale può
focalizzarsi sulla spinta dei
costruttori rappresentati offrendo al cliente un supporto
mirato”.
Volendo scegliere un segmento di mercato crescente in Italia, su quale punterebbe?
“L’Italia non è leader nelle
produzioni a basso costo e
neppure nell’alta tecnologia,
pur avendo delle eccellenze
in alcuni particolari settori di
mercato. Siamo invece impareggiabili quanto a flessibilità commerciale associata
a una qualità di primissimo
livello. Tutti i nostri clienti
piccoli e medi sono bravissimi, riescono a fare cose che
nessun altro in Europa è in
grado di imitare. Quindi se
dovessi puntare su qualcosa, indicherei la capacità imprenditoriale dei nostri clienti
e soprattutto quelli di fascia
media”.
Quale futuro prevede per
Rutronik e per il mercato italiano?
“Questi 10 anni di attività
in Italia sono stati una bellissima esperienza. Rutronik Italia è ormai una realtà
consolidata e credo apprezzata sul mercato per cui
prevedo un futuro roseo.
Certo non è stato facile entrare quando tutti dicevano
che non c’era spazio per
un distributore globale; ma
oggi siamo fra i leader.
Il futuro del mercato italiano è agganciato veramente
a tante variabili imponderabili al momento; tuttavia
dobbiamo ricordarci che è
pur sempre il terzo mercato in Europa. Cerchiamo
quindi di essere tutti più ottimisti”.
13
AttualitÀ
EONews n. 566 - luglio/agosto 2013
Medical electronics
A
cura della redazione
EONEWS: Cosa ne pensa
delle principali tendenze
di questo settore (rallentamento, crescita, forte
espansione)?
ARMSTRONG: L’assistenza al
paziente è uno dei temi principali che alimentano la crescita
dell’elettronica medicale, una
crescita dovuta soprattutto alla
diffusione dei sistemi di monitoraggio remoto situati presso il domicilio del paziente. Il
motivo è evidente: i costi della degenza ospedaliera sono
proibitivi. Per questo molti di
questi sistemi di monitoraggio
elettronici portatili sono dotati
di trasmettitori RF che consentono di inviare i dati direttamente al sistema ospedaliero che provvede a controllarli
e ad analizzarli.
Normalmente l’alimentazione
di questi tipi di sistemi è fornita
dalla rete elettrica, da una batteria o da entrambe. Questa
ridondanza serve garantire la
continuità di funzionamento in
caso di utilizzo fuori sede.
EONEWS: Quali sono le
strategie principali che la
sua azienda ha adottato nel
breve/medio periodo per
soddisfare (o soddisfare
meglio) le esigenze del mercato?
ARMSTRONG: Tra i più recenti progressi in materia di
dispositivi elettronici portatili
va annoverato l’uso della batteria come fonte di alimentazione principale o di backup in
caso di interruzione della rete
elettrica. Questi tipi di sistemi
hanno bisogno di un circuito
di ricarica della batteria, oltre che di circuiti integrati in
grado di garantire una conversione della corrente ad alta
efficienza per diverse decadi
di corrente di carico in modo
da ottimizzare la durata della
batteria.
EONews intervista Tony
Armstrong, director of product
marketing, power products di
Linear Technology Corporation
Ma l’ostacolo che i progettisti
di sistemi devono superare
è rappresentato dai livelli di
consumo quando il dispositivo
si trova nelle modalità basso
consumo o standby in cui la
batteria o la rete elettrica erogano comunque corrente. Linear Technology produce fin
dai primi anni novanta circuiti
integrati per la gestione dell’alimentazione che offrono una
conversione molto efficiente e
una bassa corrente di riposo.
Ciò nonostante l’azienda continua a impegnarsi in questo
settore integrando nuove tecniche fin dalle prime fasi di
progettazione per garantire
una conversione efficiente
per molte decadi di corrente
di carico nei suoi circuiti di
power management e conversione.
Allo stesso tempo molti nuovi prodotti per la conversione
della corrente prevedono correnti di riposo più basse per i
casi in cui il circuito integrato
è in standby o spento; questo
consente al progettista di individuare facilmente il prodotto
più adatto a rendere il sistema
medicale anche più sicuro per
l’ambiente.
EONEWS: In che modo attuate le vostre strategie
(partnership/accordi, nuove
acquisizioni, investimenti in
attività come R&S, personale, e così via)?
ARMSTRONG: Linear è impegnata a trovare soluzioni
adatte a risolvere i problemi
dei clienti attraverso l’innovazione e la sua esperienza.
Molte applicazioni nei sistemi elettronici medicali hanno
bisogno di un’alimentazione
continua, anche in caso di in-
Tony
Armstrong
terruzione della rete elettrica,
a prescindere dal fatto che la
batteria venga utilizzata come fonte di alimentazione primaria o di backup: una delle
esigenze principali di queste
applicazioni è avere una corrente di riposo bassa che consenta di estendere la durata
della batteria. Dal 2001 Linear
Technology produce regolatori
di commutazione con correnti di riposo in standby inferiori a 100µA; alcuni dei nostri
prodotti più recenti arrivano a
2,5µA.
Questi prodotti sono perfetti
per i sistemi elettronici medicali di backup.
I regolatori di commutazione
generano più rumore dei regolatori lineari, però sono di
gran lunga più efficienti. I livelli di rumore e di EMI si sono
dimostrati gestibili in molte
applicazioni sensibili a patto
che il commutatore abbia un
comportamento prevedibile.
Se il regolatore commuta a
una frequenza costante nella
modalità normale e i fronti di
commutazione sono puliti e
prevedibili, senza overshoot
o ringing ad alta frequenza,
l’EMI viene ridotta al minimo.
Un package piccolo e una
frequenza operativa elevata
possono garantire un layout
compatto, in grado di ridurre la
radiazione EMI. Inoltre se il regolatore può essere usato con
condensatori ceramici a bassa
ESR, è possibile ridurre anche
il ripple della tensione di entrata e uscita che rappresentano
ulteriori fonti di rumore nel sistema.
EONEWS: Quali sono le applicazioni più importanti?
ARMSTRONG: Nel campo
dell’elettronica medicale i settori importanti sono parecchi,
ma tra le applicazioni principali figurano apparecchi per trattamenti oncologici, microscopi
ai raggi X, apparecchi per la
TAC, chirurgia laparoscopica,
toracica ed endoscopica assistite da robot e sistemi di monitoraggio del paziente.
EONEWS: Quali sono i fattori principali che consentono
alla vostra società di distinguersi dalla concorrenza?
ARMSTRONG: Linear
Technology offre una vasta
gamma di prodotti in grado
di soddisfare tutte le esigenze che vi ho appena illustra-
to. In molti casi i nostri prodotti riescono a surclassare i loro concorrenti proprio
grazie alle loro caratteristiche tra le quali figurano, ad
esempio:
•ampio range di tensioni di entrata: da 1,8V a 40V;
•bassa corrente di riposo in
standby: generalmente inferiore a 30µA;
•minimo rumore di uscita e
bassa EMI: inferiore a 15mVpp
per regolatori di commutazione e inferiore a 50µV per regolatori lineari;
•ampia gamma di temperature: funzionamento garantito
con temperature ambiente e di
giunzione di 150°C;
•rendimento elevato: fino al
96% a pieno carico e 70% in
presenza di carichi leggeri;
•package a bassa resistenza
termica: solo10°C/W (qjc);
•frequenza di commutazione
elevata: fino a 4MHz;
•densità di corrente elevate:
fino a 3,5A di corrente di uscita
continua con package DFN da
3mm x 3mm;
•tasso di guasto (FIT) migliore
del settore: generalmente inferiore a 0,5.
EONEWS: E nel medio/lungo termine, ammesso che
abbiate la la sfera di cristallo?
ARMSTRONG: No comment.
14
AttualitÀ
EONews n. 566 - luglio/agosto 2013
Conferenza GIL 2013:
dalla visione al business
Francesca Prandi
“Growth, Innovation and
Leadership” è il significato
dell’acronimo GIL, la comunità internazionale di circa
5mila dirigenti di impresa
che si confrontano con gli
analisti della società di ricerca in occasione degli eventi
organizzati periodicamente
in tutto il mondo.
Nel corso di questa terza
edizione italiana gli esperti di Frost & Sullivan hanno fornito un’ampia serie di
analisi delle tendenze tecnologiche e socioeconomiche
che concorrono alla previsione dei cambiamenti degli
stili di vita e di business nel
medio e lungo periodo;
nel mondo e in particolare in Italia.
I partner e direttori di Frost & Sullivan
Dorman Followwill,
Sarwant Singh e John
Raspin, assieme al direttore di Frost & Sullivan Italia Livio Vaninetti e a Liana Colombelli,
strategic account manager,
hanno presentato l’evento
e spiegato come l’innovazione rappresenti un fattore
cruciale per il successo e la
crescita aziendali.
Sono i Mega Trends, ovvero le macro tendenze dei
bisogni umani in termini di
mente, corpo e anima che
devono essere ben compresi per identificare le opportunità di business; anzi, solo
in questo modo il business
viene considerato nella sua
interezza.
Sarwant Singh ha presentato le 10 macrotendenze
individuate dai ricercatori e alcuni importanti effetti
sull’economia delle imprese.
Nell’ambito della salute, ad
esempio, la sensibilità ormai diffusa per lo stato di
Si è tenuta recentemente a
Milano la conferenza GIL 2013
di Frost & Sullivan
benessere di corpo, mente e
anima, influenza le richieste
del consumatore/paziente
che guidano le tendenze in
atto in questo settore verso:
un’assistenza sanitaria in
mobilità, la medicina rigenerativa e prodotti farmaceutici
personalizzati, la rigenerazione dei tessuti, la chirurgia non invasiva, i prodotti
generici e i nutriceutici, le
biotecnologie e una migliore
gestione delle malattie croniche.
Ed ecco allora un’opportunità di convergenza di alcune
delle tecnologie più innovative (fibre di carbonio, polimeri “camaleonte” e stampa
3D) negli organi auto-rigeneranti. Queste tecnologie
ridurranno la percentuale
di rigetto dei tessuti, anche
grazie alla presenza dei
polimeri “camaleonte”, che
possono essere ingenerizzati in modo da auto-rigenerarsi in caso di danno o
usura.
Un altro esempio di macro
tendenza riguarda la società
nel suo complesso. Frost &
Sullivan vede una società
sempre più attenta al valore della moneta, all’impiego
del denaro, più anziana e
bisognosa di cure e di aiuto; una società sempre più
connessa che si confronta
sui social networks. Ebbene in questo contesto, e ciò
vale anche per l’Italia, entro
il 2020 entreranno nelle case vari tipi di robot personali che saranno di supporto
nelle faccende domestiche
e nella cura degli anziani; il
loro prezzo si collocherà fra
i 1.500-5.000 euro. I robot
potrebbero svolgere molte
altre mansioni; ad esempio,
sostiene il gruppo “visionario” di Frost & Sullivan, potranno scalare i grattacieli
per pulire le pareti vetrate,
assistere i docenti nell’insegnamento e anche aumentare la loro presenza nella
chirurgia; alcuni nano robot
saranno in grado di veicolare i farmaci a livello delle
cellule malate.
Per approfondire il tema
collegarsi su Linkedin con
il Mega Trend Group On di
Frost & Sullivan o leggere il
libro di Sarwant Singh, New
Mega Trends pubblicato da
Palgrave Macmillan.
Sempre nel corso della conferenza sono stati presentati i risultati di “TechVision
2020, A Systematic Innovation Serendipity Engine”,
che illustra le 50 tecnologie
più innovative destinate a
trasformare radicalmente le
industrie, le strategie e le
aziende nel corso del 2013
e negli anni seguenti. Per
ogni tecnologia TechVision
analizza vari aspetti che
concorrono a formulare le
reali opportunità di mercato,
ad esempio il panorama dei
brevetti, il rapporto rischio
e guadagno, il possibile anno di maggiore affermazione
sui mercati.
“Gli investitori devono comprendere il potenziale della
propria tecnologia e il vero
valore che può portare -ha
commentato Liana Colombelli. I prodotti innovativi sono diversi e non sono conformi agli standard esistenti.
Talvolta i profitti non sono
così ovvii e il ritorno sull’in-
vestimento può richiedere
tempo”.
Nell’ambito della microelettronica, ad esempio, le tecnologie chiave che impatteranno notevolmente in varie
applicazioni, convergendo
con altre, sono i LED, i processori ad alta efficienza
energetica, le memorie nonvolatili della prossima generazione, smart haptics and
touch, l’elettronica flessibile,
i display OLED. Nei sensori,
invece, le tecnologie scelte
sono: CBRNE Detection, i
nanosensori, l’energy harvesting, hubiquitous wireless
sensors.
Oltre alle 50 tecnologie,
TechVision suggerisce alcune soluzioni applicative
che nascono dalla convergenza e ne indica i risvolti
di mercato. Ad esempio, la
combinazione di tecnologie
ICT (quali realtà aumentata,
cloud computing, analisi dei
Big Data, visualizzazione
dati) e i sensori (reti di sensori wireless ubique, nanosensori e sensori CBRNE)
genera la cosiddetta “realtà aumentata interattiva”
che fra la varie applicazioni
consente anche un monitoraggio remoto real time del
paziente, che è semplice,
di qualità elevata e costo
limitato. Ci si attende che
l’impatto sul mercato avvenga nel 2016-2017 purché
venga completata la standardizzazione dei sensori
wireless. Per approfondire
visitare il sito www.gilcommunity.com.
La conferenza ha visto
anche la partecipazione di Andrea Mignogna,
del Dipartimento Ricerca
di Finmeccanica Holding,
che ha presentato la visione, missione e strategia
di crescita del Gruppo, e
delle aziende che Frost &
Sullivan ha premiato con i
Best Practice Award: Emerson Network Power, Radici
Group, Dainese e Silicon
Biosystem.
15
Tecnologie
EONews n. 566 - luglio/agosto 2013
Lampadine a LED, i costi
in caduta apriranno il mercato
Intervista a Andrew Smith, senior product manager LED lighting
di Power Integrations: ecco le opportunità che il settore potrà
cogliere nel prossimo futuro
ce e soddisfacendo gli utenti che si aspettano di avere una luce simile a quella
In questi anni, la tecnologia delle normali lampadine a
elettronica di illuminazione incandescenza. Anche la
basata su diodi emettitori tecnologia driver è miglioradi luce (LED - light emitting ta, con eccellenti approcci
diode) si è evoluta in ma- di conversione nelle toponiera notevole, e ora il prin- logie buck e buck boost a
cipale ostacolo da superare elevato fattore di potenza,
per dare ossigeno al decollo migliorando in modo impresdefinitivo della rivoluzione sionante le prestazioni, con
LED è il fattore costo. Un l’integrazione che ha ridotto
in maniera notevole
punto su cui l’induil numero dei comstria del comparponenti. Gli stage
to sta continuando
driver, comuni agli
a lavorare. Alcuni
inizi della tecnologia
aspetti interessanti
d’illuminazione LED,
del futuro della tecsono stati releganologia LED, e dei
prossimi passi che Andrew Smith ti a un limitato numero di applicazioni
dovrà compiere, soad alte prestazioni,
no qui approfonditi
in un’intervista con Andrew e al mercato commerciale
Smith, senior product ma- e industriale dell’alta potennager LED lighting di Power za. Avere un’efficienza più
elevata sta diventando più
Integrations.
importante, poiché consente
D: Negli ultimi anni la tec- di ridurre i costi di packaging
nologia LED si è evoluta, e produzione – ad esempio
anche seguendo il passo evitando tecniche di potting
delle innovazioni in elet- – e permette l’uso di contetronica: secondo lei, qua- nitori più piccoli, per supporli sono le più importanti tare i molto popolari formati
funzionalità e i vantaggi di di lampadine A19 e GU10.
questo sistema allo stato
dell’arte? In quale misu- D: In generale, si potrebbe
ra i LED stanno entrando pensare che, al momennelle iniziative di sostitu- to, la ‘rivoluzione’ della
zione delle lampadine tra- tecnologia LED non sia
realmente visibile, o che
dizionali?
R: Il requisito chiave per non stia ancora avvenenogni costruttore nel mondo do. Qual è la sua visione
del LED lighting è ridurre il in merito? Quali barriere
costo della soluzione: qui è chiave restano ancora da
dove il settore sta concen- superare?
trando i suoi sforzi. La fisi- R: I costi devono essere più
ca dei LED è migliorata in bassi. Al momento il settore
maniera notevole, rendendo si trova in un ciclo per la lomigliore la qualità della lu- ro riduzione: i costi dei LED
Giorgio Fusari
sono caduti drasticamente
e i progettisti si stanno rivolgendo a tecniche driver
più convenienti, come i driver non isolati. Inoltre stanno emergendo tecnologie di
packaging migliori. Via via
che i prezzi continuano a
scendere, l’utilizzo di massa
crescerà rapidamente. I set-
tori industriali e commerciali
hanno utilizzato la tecnologia LED: se penso ai sistemi
d’illuminazione negli stabilimenti del mondo retail e
food qui in California, sono
quasi universalmente basati
su LED. Questa però è più
una rivoluzione ‘silenziosa’,
e sul fatto che si possa ritenere che non si sia verificata, vorrei invece affermare che essa è già in corso,
perché, come nella maggior
parte delle rivoluzioni, gli
aderenti sono convinti sostenitori, e la fase in cui ci
troviamo in questo momento
sta riscuotendo il sostegno
della maggioranza, dunque
tale processo di trasformazione è ben avviato.
D: Ha qualche impressione sull’evoluzione globale di questo mercato nei
prossimi tre o quattro anni, e sulla penetrazione
della tecnologia LED nelle
applicazioni chiave, come
l’illuminazione di tipo residenziale, commerciale,
industriale, o stradale?
Quale di queste aree vedrà il più rapido processo
di adozione?
R: L’illuminazione LED per
le applicazioni di fascia consumer sarà il settore che
crescerà più rapidamente.
Il mercato si trova attualmente in transizione dalla
fase degli early adopter e
della iniziale diffusione, ver-
so quella in cui la tecnologia si estende al mercato di
massa, come risultato delle
migliorate capacità del prodotto: migliori funzionalità
di dimming, miglior qualità
della luce in uscita, migliorata affidabilità e, cosa più
importante, costi molto ridotti. Questi fattori stanno guidando le lampadine LED nel
mercato di massa, in sostituzione a quelle tradizionali.
Tale processo è aiutato dal
divieto di usare lampadine a
incandescenza ormai diffuso nel mondo, in Stati Uniti,
Europa, Cina, alcune parti
dell’India, Giappone, Russia
e molte altre regioni.
continua a pag. 16
16
Parola alle Aziende
ATe
EONews n. 566 - LUGLIO/AGOSTO 2013
segue da pag.15
Le lampade fluorescenti
compatte non sono invece
mai state sufficientemente
popolari per sostituire quelle
a incandescenza, nonostante un’efficienza molto migliorata, con un minor costo di
possesso. Ciò è stato dovuto
a una qualità della luce inferiore, e a prezzi d’acquisto
maggiori, insieme a un’elevata ‘mortalità infantile’, ossia un tasso di rottura iniziale molto alto, che hanno
distrutto la percezione del
rapporto qualità prezzo. Inoltre, le società di utility, erogatrici di servizi di pubblica
utilità, stanno cominciando a
far migrare i loro programmi
di sconti dai prodotti CCFL
“Il requisito
chiave per ogni
costruttore
nel mondo del
LED lighting
è ridurre il
costo della
soluzione”
(cold cathode fluorescent
lamp) a quelli LED, e ciò
contribuisce ulteriormente
a ridurre i costi per la diffusione di questa tecnologia
nell’utenza di massa.
Il settore industriale sta già
muovendosi verso il più basso costo di possesso associato all’uso della tecnologia LED, che ha un ciclo di
vita più lungo. Tuttavia qui
il tasso di adozione sembra
essere più graduale, per il
fatto che la luce molto più
alta tipicamente richiesta è
anche legata alla crescente
efficacia dei LED. Anche il
costo iniziale più basso per
gli utenti commerciali e industriali rende i LED prodotti
più attraenti. Il settore retail
e della ristorazione richiede
un’illuminazione in grado di
esporre al meglio i propri
prodotti. Queste esigenze di
un eccellente indice di resa
cromatica (CRI – color rendering index) stanno cominciando a stimolare l’adozione dell’illuminazione LED in
maniera ampia, man mano
che la qualità della luce in
uscita migliora, assieme alle
tecnologie che gestiscono in
modo efficace il colore della
stessa.
D: In questo momento,
qual è il paese o la regione del mondo in cui state
sperimentando il miglior
tasso d’adozione, e per
quale tipo di applicazioni?
R: Il Giappone sta guidando
il mondo nell’adozione dell’illuminazione LED, sia nello
spazio consumer, sia nei
settori industriali. Il disastro
di Fukushima e le sue conseguenze hanno incrementato in maniera drammatica
il peso sulla rete di alimentazione elettrica in Giappone.
Per alleggerire la domanda di energia, il governo ha
fatto appello al pubblico, e
ha richiesto alle aziende di
ridurre in modo radicale i
consumi. Per le imprese l’approccio meno dirompente è
stato migrare dall’illuminazione convenzionale a quella basata su LED, e ciò è
stato ampiamente messo in
pratica. Anche i consumatori
hanno adottato nelle abitazioni sistemi di illuminazione
più efficienti su larga scala,
attraverso un parco di lampadine CCFL già ampiamente installato, ma in seguito la
tecnologia LED è cresciuta
in modo impressionante. È
ironico il fatto che il Giappone potrebbe ben raccogliere
dei benefici per essere stato
obbligato ad adottare sistemi
d’illuminazione a più basso
costo, in seguito all’evento
di Fukushima, che in giapponese significa ‘isola della
buona fortuna’.
Intervista a Toni Capitanio, managing director
Advantest Italy
A
Toni
Capitanio
cura della redazione
D: Qual è la sua opinione riguardante l’andamento del
mercato (rallentamento, crescita, forte incremento…)?
R: Il mercato ATE si è consolidato negli ultimi 10 anni. Per rimanere competitivi in questo mercato sono necessari continui e
importanti investimenti in ricerca
e sviluppo. Con oltre il 50% della
quota di mercato, Advantest continua a investire oltre $300 milioni
in ricerca e sviluppo.
La contrazione del mercato è
dovuta a più ragioni, tra cui un
migliorato uso in produzione dei
sistemi esistenti, l’introduzione
di BIST e DFT. Riteniamo che
il mercato abbia raggiunto il minimo e che in prospettiva possiamo attenderci un periodo di
crescita sostenuta.
D: Quali sono le principali
strategie adottate dalla vostra
società sul breve/medio periodo per soddisfare al meglio le
richieste di questo mercato?
R: Lavoriamo a stretto contatto con i nostri partner, tenendo
conto delle loro esigenze a lungo
termine nello sviluppo di nuovi
prodotti. Il nostro obiettivo è mantenere il vantaggio rispetto ai nostri concorrenti, continuando a
investire molto R&S.
D: In che modo state implementando queste strategie
(stipula di accordi/collaborazioni, nuove acquisizioni,
investimento in attività di ricerca e sviluppo, in risorse
umane…)?
R: Continuiamo a sviluppare prodotti che coprono l’intera gamma
delle esigenze dei clienti. Con la
nostra recente acquisizione di
Verigy e dell’eccellente prodotto V93000, non solo abbiamo
consolidato la nostra presenza
nel mercato di test dei SoC, ma
abbiamo anche acquisito una
quota nei segmenti delle foundry
e dei test in outsourcing. Con
un’offerta importante di prodotti
che spazia sull’intera gamma di
dispositivi, da quelli a segnale
misto ai prodotti consumer, dai
prodotti RF fino alla logica e alle
memorie, abbiamo costruito una
posizione solida e meno esposta
alle fluttuazioni dei diversi segmenti di mercato.
Continuiamo anche a offrire prodotti di interfaccia e probe card
necessari per personalizzare i
tester per specifiche tipologie di
dispositivi, e gli apparecchi connessi quali manipolatori e sistemi
di burn-in.
D: Quali sono i settori applicativi più promettenti?
R: Molte aree che si presentano promettenti, in particolare la
nostra attenzione è rivolta a: 1.
Applicazioni mobile che mostrano un trend di crescita più rapida;
2. Circuiti per il pilotaggio di LCD;
3. Applicazioni per sensori di immagini CMOS.
D: Quali sono i principali
fattori che distinguono la
vostra azienda rispetto ai
concorrenti?
R: Ci differenziamo grazie a tecnologie e soluzioni sviluppate internamente e sostenute da una
spesa importante e costante in
R&S. Collaborando con i nostri
clienti ci è possibile trovare le soluzioni migliori e e trarne vantaggiano insieme.
D: Pur non avendo la sfera di
cristallo, quali sono le previsioni sul lungo termine?
R: Abbiamo definito il nostro
programma ACT2014, avendo
come obiettivo un fatturato di
250 miliardi di yen nel 2014 e
una quota di mercato del 50%
o superiore.
ate
Parola alle Aziende
EONews n. 566 - luglio/agosto 2013
A
cura della redazione
Intervista a NK Chari, director, worldwide marketing & support, measurement
D: Qual è la sua opinione risystems division
guardante l’andamento del
mercato (rallentamento, crescita, forte incremento…)?
R: In generale i key driver per
quanto riguarda i sistemi di
test ATE, sono i sistemi In
Circuit Test (ICT) e sistemi R: Dal punto di vista dei test
di test funzionali che stanno la richiesta dovrebbe auguidando l’industria manifat- mentare in quanto dispositivi
turiera. Ci aspettiamo che il sempre più complessi saransettore continui ad essere no introdotti sul mercato. Le
stabile e in crescita, guidato aziende produttrici cercano di
dai settori in cui stanno in- competere su costi e qualità,
vestendo le aziende, come dai nostri clienti ci aspettiamo
tablet, industria elettronica più efficienza e più organizper settore automobilistico, zazione nei processi di proserver per cloud computing duzione.
e in generale le nuove tec- Per dare la possibilità di minologie digitali nel mondo gliorare la capacità produtticonsumer. Pensiamo che il va Agilent ha introdotto due
mercato continuerà a
nuove
piattaforme
crescere e che l’indi test in-circuit in lidustria manifatturiera
nea. I 3070 Serie 5
continuerà a essere
e i1000D small footsolida. In particolare
print ICT, entrambe
con i notebook, tale piattaforme sono
blet e dispositivi netconformi alle speciwork, notiamo una
fiche SMEA per l’autendenza all’aumen- NK Chari
tomazione delle linee
to dei test embedded.
di produzione e offroNel lungo termine 10-15 anni, no le alte prestazioni che gli
questo sarà un mercato ab- utenti ormai si aspettano.
bastanza solido e i clienti do- D’altro canto, siamo consapevranno bilanciare il loro biso- voli che le aziende di produgno di produzione su una sca- zione hanno bisogno di una
la globale. Dal punto di vista di soluzione che non sia solo
test ci aspettiamo delle diffe- flessibile, ma anche riutilizzarenti metodologie che dovran- bile. Questo vuol dire che la
no essere sviluppate in modo stessa strumentazione e la
da effettuare test in modo più stessa strategia di test può
efficiente; nel frattempo si cer- essere implementata dall’icheranno nuovi modi per mi- nizio – dalla validazione del
gliorare la copertura dei test. progetto e le fase di sviluppo
Il mercato dell’elettronica del- del prototipo per finire con la
l’auto sta investendo in nuo- produzione di massa. Questa
ve tecnologie, specialmente capacità è uno dei punti chiain aree di sistemi di adaptive ve dietro il lancio del nostro
driver assistance e nuove tec- nuovo Agilent X1149 boundanologie HEV/EV. Questo potrà ry scan analyzer. Uno struaumentare la complessità dei mento versatile progettato per
sistemi di test.
aiutare gli ingegneri di test di
produzione attraverso le varie
D: Quali sono le principali fasi, dalla progettazione alla
strategie adottate dalla vo- validazione delle schede, riustra società sul breve/medio tilizzando il test di produzione
periodo per soddisfare al x1149.
meglio le richieste di questo Sempre nell’ottica di fornire
mercato?
strumenti flessibili e riutiliz-
Agilent Technologies
zabili abbiamo lanciato sul
mercato i sistemi di test per
la diagnostica i1000D, che
possono essere implementati
per il test in-circuit in fase di
progettazione e validazione
senza necessità di sviluppo
di fixture particolari. Questo consentirà ai progettisti
un notevole risparmio. Simili caratteristiche anche per
il nostro sistema per il test
funzionale basato su PXI,
che può aiutare i clienti con
i nuovi livelli di flessibilità per
effettuare i test di “Advanced
Driver Assistance System
(ADAS) e altre tecnologie
emergenti dell’industria automobilistica. Questi sistemi di
test possono essere utilizzati
dalla validazione del progetto
alla produzione. Dal punto di
vista business, stiamo continuamente investendo nella
forza vendite e di supporto
per aiutare i nostri clienti sia
localmente che globalmente
D: In che modo state implementando queste strategie
(stipula di accordi/collaborazioni, nuove acquisizioni,
ll boundary Scan Agilent x1149 è
conforme alle norme IEEE 1149.1
degli standard Boundary Scan.
Il x1149 è in grado di fornire
copertura di test per una PCBA
con dispositivi boundary scan
investimento in attività di ricerca e sviluppo, in risorse
umane…)?
R: Il nostro focus è sulla innovazione tecnologica attraverso i nuovi sistemi di test che
possono aiutare i clienti a risolvere le loro problematiche
di test. Stiamo continuando
a investire nell’automazione,
nella flessibilità e nelle nuove metodologie di test. Stiamo collaborando con i leader
dell’industria, e market maker
per creare nuove tecnologie.
Siamo già pronti a incontrare le sfide dell’industria con
il nostri nuovi sistemi di test
che continueranno a evolversi per aumentare le applicazioni dei nostri clienti.
continua a pag.18
17
18
Parola alle Aziende
ate
EONews n. 566 - luglio/agosto 2013
segue da pag.17
D: Quali sono i settori applicativi più promettenti?
R: L’aspetto più critico per validare l’integrità elettrica delle
PCBA è utilizzando in-circuit
test (ICT).
ICT è la tecnologia più utilizzata nei test elettronici di produzione.
Una test fixture è necessaria
per accedere ai test pad. Le
soluzioni Agilent ICT hanno
una serie di strumenti/acces-
Il mercato
continuerà
a crescere
e l’industria
manifatturiera
a essere solida
sori che possono essere utilizzate in tutti tipi di test dei
componenti: boundary scan,
programming, LED testing, e
anche test funzionali analogici e digitali.
È uno dei sistemi di testi più
veloci ha inoltre la possibilità di avere una reportistica
di diagnostica dove vengono
riportati i difetti e le eventuali
azioni.
In aggiunta abbiamo il
boundary scan. Il boundary
scan test è un sottoinsieme
della tecnologia in-circuit,
dove uno standard industriale
è stato creato per effettuare la
verifica dei chip digitali e dei
interconnettori. Uno dei requisiti chiave è per i nostri Ics
digitali è di avere gli standard
1149.1/1149.6 inclusi in fase
di progettazione, per poter
tratte tutti i vantaggi di questa
tecnologia. Il sistema è disponibile come parte dei sistemi
ICT, o in modo indipendente,
come Agilent x1149 boundary scan analyzer. Gli ingegneri possono utilizzare questa
soluzione per effettuare test
strutturali ad esempio test
aperti o corti sulle loro PCBA.
Può anche effettuare In-System Programming per dispositivi come FPGA e CPLD.
Un altro importante aspetto è
l’applicazione del test funzionali. Questo è principalmente
utilizzato per validare la prestazione del prodotto. In alcuni casi è stato anche utilizzato
per trovare difetti relativi alle
prestazioni che non riescono
a essere identificati attraverso l’ICT e l’ispezione delle
immagini come l’ispezione
ottica e x-ray, che tendono ad
avere più falsi allarmi rispetto
all’ICT. Un recente trend industriale e di incorporare self
test per scoprire difetti di funzionalità nelle PCBA.
D: Quali sono i principali
fattori che distinguono la
vostra azienda rispetto ai
concorrenti?
R: Il punto di forza di Agilent
è l’attenzione alle tecnologie
innovative, insieme al team
di ingegneri che hanno tutta
l’esperienza tecnica per aiutare i clienti a risolvere le loro
problematiche di test.
Abbiamo 30 anni di esperienza nel campo dell’in-circuit
test e continuiamo a creare
soluzione ad alto valore aggiunto per i nostri utenti finali che permettono ai nostri
clienti di evolversi.
D: Pur non avendo la sfera di
cristallo, quali sono le previsioni sul lungo termine?
R: Aiutare i nostri clienti a trovare difetti nella produzione
in modo d’ottenere prodotti di alta qualità utilizzando
tecnologie di test e’ uno degli obiettivi più importanti per
Agilent.
Questo settore continuerà
a evolversi con maggiore
integrazione delle nuove
metodologie di test, specialmente con i test inclusi nelle
attuale metodologie di test
come Test In Circuit e Test
Funzionali.
Buone prospettive
per il futuro degli ATE
Ci sono tutte le premesse perché il
mercato mondiale ATE sia in forte
espansione nel prossimo futuro
Giancarlo Arcangeli
La globalizzazione e la delocalizzazione, pur essendo
fonti di enormi problemi di
varia natura, favoriscono il
mercato degli ATE. La globalizzazione distribuisce la produzione mondiale di beni in
due grandi aree di sviluppo:
Paesi industrializzati che, a
causa dei costi elevati, devono produrre beni di alta qualità che richiedono controlli
molto accurati e sofisticati
eseguibili solo con sistemi
automatici; Paesi emergenti,
che forniscono grossi volumi
di bassa qualità e a basso
costo di manodopera, scarsamente qualificata e poco
adatta a eseguire controlli
manuali specialistici.
Poiché la creatività “made
in Italy” non basta a superare gli alti costi italiani e non
solo, tale difficoltà ha spinto
molte aziende a esportare
una o più fasi della produzione. La tendenza per il futuro
sarà ancora quella di delocalizzare, fattore che costringe
a dotare gli stabilimenti esteri di apparecchiature di test
aggiornate.
Fino a qualche anno fa, le
principali aziende disponevano di strutture interne di
engineering che provvedevano a sviluppare le tecnologie di produzione, inclusi
gli ATE. Oggi tutto questo
non esiste quasi più, i laboratori sono stati smantellati
e il tutto viene demandato ad
aziende esterne.
Tutti hanno bisogno di testare i loro prodotti, i Paesi
industrializzati per garanti-
re standard elevati, i Paesi
emergenti per garantire livelli
accettabili in situazioni industriali spesso precarie, i Paesi esportatori per ricevere
parti o prodotti utilizzabili per
il mercato.
Da quanto detto sopra il
mercato è enorme, occorre
capire chi se lo aggiudicherà.
I sistemi ATE orientati ai collaudi di produzione coinvolgono molte discipline e tecnologie con elevate competenze diversificate, da personalizzare volta per volta alle
esigenze del cliente. Oggi la
vita dei prodotti è molto breve, dal progetto alla produzione i tempi disponibili sono
La tendenza
per il futuro
sarà ancora di
delocalizzare
ridottissimi; occorre quindi
essere estremamente veloci nel concepimento e nella realizzazione degli ATE.
Potrebbe sembrare che un
mercato altamente tecnologico come quello degli ATE
sia esclusivo di grandi aziende con importanti strutture
organizzative e progettuali;
in realtà strutture con importanti settori progettuali sono molto difficili da gestire
se non attraverso procedure
molto formali, lente e costose, il che ha causato l’abbandono del settore da parte
di moltissime grandi azien-
ate
Parola alle Aziende
EONews n. 566 - luglio/agosto 2013
de.Oggi si deve puntare blemi, coinvolgiamo nei prosull’artigianato tecnologico, getti da sviluppare.
fantasia, creatività, rapidità L’insieme delle aziende deve
di esecuzione, caratteristi- essere un team molto affiache adatte all’indole italiana tato competente e dinamico,
fantasiosa, creativa e rapi- cosa difficile da immaginare
da. L’economia italiana trova nel nostro Paese, e per ottenelle eccellenze crenerla è sufficiente inative e progettuali la
dividuare le tecnolosua principale fonte
gie, mentre i partner
di crescita, poiché
si trovano di consesiamo molto meno
guenza.
adatti a gestire le
Occorre puntare su
fasi produttive dove
una rete di imprese
l’estro, la creatività e
dinamiche e creatil’individualismo mal Arcangeli
ve, con poco peso
Giancarlo,
si conciliano con le legale
organizzativo e deregole rigide dell’ele- rappresentante cisionale, capaci di
vata organizzazione. di E.S.T.
produrre sistemi ad
Lo sviluppo e la
alto contenuto tecmessa in produzione
nologico, attraverso
di un nuovo prodotto
personale tecnico
sono composti da molte fasi, commerciale in grado di colin alcune delle quali fornia- loquiare con i grandi gruppi
mo ottime prestazioni: de- a livello mondiale.
sign, creatività e ingegneria L’individuazione e l’uso di sidi cui fanno parte gli ATE.
stemi ATE è indispensabile
Piccole entità pilotate da poiché In tutti i settori dell’intecnici e ingegneri con idee dustria esistono necessità
concrete, dove gli elevati di collaudo; inoltre, le vericosti del lavoro intellettuale fiche da fare sono sempre
non sono in concorrenza con più complesse e numerose.
il costo inferiore del puro la- Indubbiamente l’elettronica
voro manuale.
ha fatto per prima largo uso
di sistemi ATE, seguita dalla
Poca burocrazia, molta meccanica, dove i controlconcretezza
li sono molto sofisticati ma
Servono un’ampia cono- i sistemi tradizionali lenti, e
scenza del mondo della dallo stampaggio (materie
grande industria, acquisita plastiche, alluminio).
collaborando con le grandi Per quanto riguarda le picaziende, una forte e rapida cole strutture, il problema
capacità di sviluppo del pro- principale consiste nel fargetto senza un’organizzazio- si conoscere nella globalità
ne fortemente strutturata, e del mercato; forse le strutlo stesso vale per i partner ture pubbliche dovrebbero
che di volta in volta sceglia- dedicare più attenzione alle
mo.
piccole realtà.
Per affrontare questo mercato occorrono molte compe- Piccole strutture
tenze, flessibilità, rapidità di altamente
esecuzione e disponibilità di tecnologiche
tecnologie molto avanzate, e dinamiche
in alcune delle quali occor- Disponiamo al nostro interno
re essere delle eccellenze di un team giovane, compoe mantenere tale livello con sto da persone molto quaun duro e costoso lavoro di lificate, delle quali il 90% è
ricerca.
diplomato e laureato, addeLe stesse caratteristiche de- strate a eseguire la maggior
vono avere i partner che, di parte delle lavorazioni di novolta in volta, in base ai pro- stra competenza.
Per lavorare nel team selezioniamo partner esterni già
disponibili e sperimentati,
specialisti nei settori di interesse per un determinato
progetto.
Il sistema ATE sin dalle origini è un sistema modulare upgradabile in qualunque
momento. I moduli sviluppati
sino ad ora sono circa 200
e vengono aggiornati conti-
Il settore
ATE può
avere ottime
prospettive sul
lungo periodo
nuamente con un grande e
costante lavoro di ricerca e
sviluppo.
Per coprire le esigenze della clientela non è sufficiente fornire il sistema ATE, lo
si deve corredare anche di
tutto ciò (automazione, movimentazione e così via) che
permette di inserirlo sulla
linea di produzione senza
stravolgere l’esistente.
L’elettronica è composta da
moduli compatibili fra loro
che si possono assemblare
in rack 19” standard, in cui la
mother board di interconnessione è realizzata con una
tecnica flessibile.
La meccanica, anch’essa
sviluppata a moduli, essendo specifica per il prodotto
da sviluppare, richiede di
volta in volta delle personalizzazioni.
A questi moduli si aggiungono parti acquistate sul mercato, compatibili con il nostro
sistema. In pratica sin dalle
origini ci siamo ispirati alle
costruzioni “LEGO”, usando per ogni applicazione i
moduli che servono, acquistando ciò che non abbiamo,
sviluppando ciò che è applicabile in vari sistemi.
Il software, realizzato da
E.S.T., gestisce tutte le funzioni ed è regolarmente aggiornato ogni volta che viene
aggiunta una nuova funzione.
In conclusione, il settore
ATE può avere ottime prospettive sul lungo periodo,
anche se quasi certamente l’Italia non è il mercato di
punta ma occorre espandersi su mercati che producono direttamente (Est Europa, Estremo Oriente, Nord
Africa), con un importante
sforzo tecnico-commerciale.
La condizione per avere successo, quindi, è avere piccole strutture altamente tecnologiche e dinamiche.
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Parola alle Aziende
ate
EONews n. 566 - luglio/agosto 2013
Intervista a Luca Corli, direttore commerciale
Seica
A
cura della redazione
D: Qual è la sua opinione
riguardante l’andamento
del mercato (rallentamento, crescita, forte incremento…)?
R: Il mercato del test di
schede ed apparati elettronici ha subito una forte
trasformazione negli ultimi
cinque anni, dovuta principalmente a quattro fattori:
1) l’aumento della domanda di qualità totale sul prodotto finito che impone il
collaudo automatico come
processo imprescindibile
per garantirla, anche su
prodotti a basso costo finale;
2) l’evoluzione e conseguente miniaturizzazione
della tecnologia dei componenti che penalizza ad
esempio il test in-circuit
con letti ad aghi, a vantaggio di metodi alternativi o
complementari quali ispezione ottica, flying probe,
collaudo funzionale;
3) il ridimensionamento di
alcuni “colossi” produttori
di ATE che qualche anno
fa monopolizzavano il mercato a livello mondiale, a
vantaggio di soluzioni più
competitive, innovative e
a costi ridotti, offerte da
aziende di medie dimensioni, più ricettive al cambiamento;
4) la costante riduzione
dei tempi di “time to market” sui prodotti elettronici in generale, che riduce
di conseguenza ai minimi
termini la fase di progettazione del collaudo, che
in passato avveniva a prodotto finito ormai consolidato e oggi invece deve
essere forzatamente inclu-
sa nella fase di progettazione del prodotto stesso.
Esistono poi settori di
mercato e zone geografiche che si comportano
in maniera diametralmente opposta: se il mercato
dell’automobile è in crisi,
specialmente in Europa, il
settore automotive non lo
è affatto, specialmente in
Paesi come USA e Cina,
che vedono aumentare
sempre più la domanda di
ATE e di tutto ciò che sta
al contorno in termini di
servizi collegati e supporto
a corredo, visto il continuo
aumento della presenza
dell’elettronica sugli autoveicoli del presente e
del futuro. Globalmente si
registra una tendenza del
mercato a chiedere sempre maggiori prestazioni al
singolo ATE, orientandosi
verso macchine capaci di
implementare diverse tecniche di collaudo anziché
affidarsi a soluzioni distribuite su più sistemi, allo
scopo di ridurre gli investimenti ma anche i costi
di gestione e manutenzione. Vi è poi una costante
crescita della domanda di
automazione delle apparecchiature di collaudo,
dato che il costo della manodopera sta crescendo
molto rapidamente anche
in Paesi che storicamente
ne hanno fatto un punto di
forza, come ad esempio
la Cina, il che contribuisce alla richiesta di rinnovo del parco macchine
esistente, per ottenere in
pochi anni un ritorno importante sull’investimento.
D: Quali sono le principali strategie adottate dalla
vostra società sul breve/
medio periodo per soddi- a quelli di abiti preconfesfare al meglio le richie- zionati da altri e che però
ste di questo mercato?
non si adattano perfettaR: Ascolto del cliente, in- mente alla realtà di ogni
novazione continua, modu- singolo ed offrendo in più
larità e flessibilità delle so- la disponibilità totale alla
luzioni proposte, supporto modifica continua dell’aa 360°: questa in sintesi la bito in funzione del camfilosofia di Seica per soddi- biamento anche repentino
sfare le richieste di un mer- della “figura” del cliente.
cato variegato, in continua
e rapida evoluzione, che D: In che modo state imsostanzialmente è com- plementando queste straposto da clienti sempre tegie (stipula di accordi/
più alla ricerca di “quello collaborazioni, nuove acche non c’è”, o meglio, di quisizioni, investimento in
soluzioni personalizzate e attività di ricerca e sviluptagliate su misura, spesso po, in risorse umane…)
molto simili tra loro ma as- R: Per mettere in pratica
solutamente non identiche le strategie sopracitate
poiché ogni azienda ha le Seica opera nel campo
proprie caratteristiche e dell’ATE da oltre 26 ancerca di differenziarsi in ni da un lato aumentando
un mondo fatto
costantemente la
di
competizione
preparazione tecestrema. In quenica della propria
sto scenario è
rete commerciasempre più dramle, al fine di poter
maticamente imsvolgere una vera
portante capire il
e propria attività di
bisogno reale del
consulenza nella
cliente alla ricerca Luca corli
fase di recepimento
di un ATE, occordella richiesta prore essere pronti
veniente dal cliena modificare il prodotto “ te, dall’altro reinvestendo
a catalogo” per adattar- ogni anno mediamente ollo all’esigenza specifica, tre il 10% del proprio fatè fondamentale fornire la turato in ricerca e sviluppossibilità di espandere in po per garantire il livello
futuro e con investimento di innovazione tecnologica
contenuto le potenzialità dei propri prodotti, ma sodella soluzione fornita ma prattutto estendendo consoprattutto bisogna mette- tinuamente la propria rete
re a disposizione un sup- di supporto tecnico locale
porto qualificato a corredo a livello mondiale, per esdel prodotto, prima, duran- sere sempre più “vicina”ai
te e dopo la scelta operata propri clienti 24 ore su
dal cliente, che deve sen- 24 e 365 giorni all’anno,
tirsi sempre più “protetto” con personale altamente
e accompagnato nella pro- qualificato ed in grado di
pria attività quotidiana dal svolgere attività sul campo
fornitore di ATE. In sintesi di vario tipo. Per questo
potremmo dire che Seica oggi Seica conta 4 filiaopera sempre più come un li in paesi strategici come
sarto che sceglie insieme USA, Cina, Ger mania e
al cliente la stoffa, il mo- Francia, ma si avvale andello e le caratteristiche che di una rete di oltre 40
dell’abito da cucire su mi- distributori nel mondo, che
sura, partendo da un ricco coprono tutti i paesi docatalogo consolidato, man- ve è presente la produziotenendo i prezzi allineati ne di schede elettroniche
ate
Parola alle Aziende
EONews n. 566 - luglio/agosto 2013
e che suppor tano le soluzioni Seica nella realtà
quotidiana dei vari clienti
D: Quali sono i settori applicativi più promettenti?
R: Il settore automotive,
come gia detto in precedenza, vede indubbiamente un grosso incremento
della domanda di elettronica per il presente e il futuro, con volumi di produzione interessanti e domanda
di innovazione costante
ed è pertanto sicuramente uno di quelli da seguire
con maggiore attenzione.
Anche il settore avionico,
dove sono in corso molti
progetti per la costruzione
di nuovi aerei per il settore civile, ma anche per il
rinnovo dell’elettronica di
aeromobili già in uso, offre
buone opportunità se l’ATE è di qualità superiore
alla media. Quello dell’elettronica di consumo non
è ovviamente da trascurare, poiché a dispetto dei
margini di guadagno relativamente inferiori dovuti
al costo sempre in discesa
dei prodotti finiti, spesso
offre volumi cospicui che
lo rendono decisamente
appetibile. Esistono poi
settor i emergenti come
quello del fotovoltaico o
in generale ambienti che
comprendono tutti quei
prodotti finalizzati al risparmio di energia, che se
correttamente suppor tati
da varie leggi e sovvenzioni a livello di singolo paese possono rappresentare buone opportunità, ma
che proprio perché legati
ad aspetti non solo tecnici
ma anche legislativi, contengono un cer to fattore
di rischio imponderabile.
D: Quali sono i principali
fattori che distinguono la
vostra azienda rispetto ai
concorrenti?
R: Il cliente e il supporto da fornire a quest’ultimo sono al centro dell’attenzione di Seica; siamo
sempre più partner e sempre meno meri fornitori dei
nostri clienti, siamo sempre più insieme a loro in
un rapporto assolutamente bidirezionale, offriamo
sempre più servizi a corredo del prodotto anziché un prodotto singolo,
la nostra attività è sempre
più simile per cer ti versi
a quella di un consulente
che ascolta, pensa, consiglia, suggerisce, fornisce,
alimenta, supporta e manutiene, che non a quella
di chi vende un prodotto
fisico e questo si è rivelato
indubbiamente un punto
di forza negli anni, testimoniato dal fatto che mol-
ti dei nostri clienti di oggi utilizzavano in passato
macchine della concorrenza, ma con il passaggio a
Seica si sono sentiti più
“liberi” di veder soddisfatte
le proprie richieste. D’altronde la crescita costante
di Seica negli anni è stata
determinata da tutti quei
clienti che ci hanno “sfidato” nel sottoporci richieste
di ciò che non esisteva ancora e hanno avuto soddisfazione, aggiungendo
valore alle nostre soluzioni
tecniche che poi spesso
sono state anche “riprese” e sviluppate da nostri
concorrenti, a riprova della loro validità assoluta.
D: Pur non avendo la sfera di cristallo, quali sono
le previsioni sul lungo termine?
R: Il lungo termine esisterà solamente per coloro
che sanno accontentarsi
della visibilità del breve
termine offerta dal mercato di oggi; per farlo occorre avere grande capacità
di cambiamento in tempi
rapidissimi, ovvero abilità nel rimettere in discussione un’idea che sembrava scolpita nella pietra
ma che potrebbe rivelarsi completamente inadeguata per il futuro prossimo. Cambiare significa
rischiare, il che non equivale a giocare d’azzardo come molti pur troppo
pensano di questi tempi:
il mercato è in recessione
in quelle zone del mondo
in cui sempre meno persone che occupano posti
di responsabilità si assumono il rischio di credere in una nuova soluzione, non fidandosi neppure
delle proprie competenze
e si accodano alla lunga
schiera di coloro che acquistano prodotti solo perché “famosi”, conosciuti
o già utilizzati da altri e
pur troppo in Europa ab-
biamo decine di esempi
ogni giorno di questa pericolosa modalità di agire, che soffoca le nuove
idee e produce menti non
pensanti ma solo accondiscendenti. I Paesi con un
mercato in crescita oggi
sono quelli dove c’è meno paura di sbagliare, c’è
più fiducia nelle proprie
scelte e ci sono persone
che pensano a ciò che
vogliono prima di chiederlo, di conseguenza sanno
cosa cercano e stimolano la crescita di tutta la
filiera industriale dei loro
fornitori. È chiaro che in
uno scenar io di questo
genere un’azienda italianissima come Seica, che
progetta e produce tutte
le proprie soluzioni in Italia, può sopravvivere solo
acquisendo buone quote di mercato sui mercati extraeuropei, poiché il
nostro caro vecchio Continente offre oppor tunità
Ascolto
del cliente,
innovazione,
modularità
e flessibilità
delle soluzioni,
supporto
a 360°
troppo limitate, ma fortunatamente Seica si trova
già in questa posizione e
oggi non dipende assolutamente dal mercato europeo, poiché esporta fuori dall’Europa gran parte
della propria produzione
annuale, senza snobbare
evidentemente l’Italia, ma
prendendo atto che oggi
non c’è alternativa a un
mercato globale e sbilanciato verso l’estremo est e
l’estremo ovest del mondo.
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Parola alle Aziende
ATE-MCU
EONews n. 566 - luglio/agosto 2013
Intervista a Dario Lazzaro, sales manager
System Electric
A
cura della redazione
D: Qual è la sua opinione riguardante l’andamento del
mercato (rallentamento, crescita, forte incremento…)?
R: All’inizio del 2013 possiamo dire che abbiamo visto dei
segnali confortanti in termini di
dario lazzaro ordinativi. Da rilevare in questi
ultimi mesi una forte richiesta
di attrezzature di ispezione ottiche 2D e 3D, che permettano
di ispezionale il prodotto con la
massima precisione, raggiungendo un grado di affidabilità
prossima al 100%.
D: Quali sono le principali
strategie adottate dalla vostra
società sul breve/medio periodo per soddisfare al meglio le
richieste di questo mercato?
R: Da sempre System Electric si
è contraddistinta nella sua flessibilità e integrazione delle nostre
applicazioni, e questo rimane un
nostro punto fermo, anche se
oggi non basta più. Le richieste
del mercato sono sempre più
esigenti: alti standard produttivi,
tempi per la costruzione sempre
più brevi e abbattimento dei costi. Per rimanere sul mercato e
continuare la nostra crescita stiamo stringendo nuove alleanze e
partnership con altre aziende.
D: In che modo state implementando queste strategie
(stipula di accordi/collaborazioni, nuove acquisizioni, investimento in attività di ricerca e
sviluppo, in risorse umane…?)
R: La nostra attuale strategia
è quella di “fare squadra”: uno
dei nostri progetti per l’anno in
corso è quello di creare un pool
di aziende con obiettivi comuni
che ci permetta di affrontare le
richieste del mercato interno
ed esterno con maggiore
competenza e competitività.
Oggi stiamo creando le basi
per questo progetto e stiamo
individuando i partner che
abbiano la nostra stessa visione
del mercato.
D: Quali sono i settori applicativi più promettenti?
R: I settori che vediamo in forte
crescita e che hanno sofferto meno della situazione attuale sono i
settori delle macchine per il caffè
e dei motori elettrici. Infatti System
Electric è riuscita a realizzare e
proporre al mercato soluzioni
software e hardware in grado di
controllare l’intero processo di costruzione dei componenti e prodotto finito, tenedo tracciato tutto il
processo produttivo fino alla spedizione della merce.
D: Quali sono i principali fattori che distinguono la vostra
azienda rispetto ai concorrenti?
R: Sono numerosi i punti di forza
di System Electric, sia in termini
di ricerca delle soluzioni, sia studi
di fattibilità, proposte di tecnologie
all’avanguardia, attenzione alle
esigenze di ogni cliente. Tra gli
aspetti principali che vengono
riconosciuti alla nostra azienda
e che le hanno permesso di
fidelizzare i clienti segnaliamo la
fiducia e l’affidabilità, mantenendo
intatta la flessibilità della struttura.
D: Pur non avendo la sfera di
cristallo, quali sono le previsioni sul lungo termine?
R: Siamo convinti che il settore
continuerà a crescere. La sfida
è quella mantenere la flessibilità
che abbiamo oggi ad adattarsi
alle esigenze del mercato, senza
però intaccare il servizio che stiamo dando ora ai nostri clienti. La
visione System Electric dei prossimi anni consiste nel consolidare
e sviluppare il mercato interno,
cercando nel contempo nuovi
business nei Paesi europei e in
quelli emergentI.
A
cura della redazione
D: Qual è la sua opinione
riguardante l’andamento del
mercato (rallentamento, crescita, forte incremento…)?
R: Non è un segreto che gli
ultimi anni siano stati particolarmente difficili per il mercato
del PC ma è altrettanto chiaro
ed evidente che il PC non sta
morendo: stiamo attraversando un momento di transizione
in cui è necessario evolvere
per restare competitivi. E i
principali analisti di mercato,
che hanno fotografato l’andamento di questo settore nel
primo trimestre del 2013 sostengono proprio questo, evidenziando una flessione della
domanda di soluzioni notebook tradizionali e desktop. In
controtendenza sono invece i
tablet, dispositivi ibridi e convertibili, le soluzioni ultrathin
e nuovi form factor che si attestano in crescita.
Per il mercato dei personal
computer è arrivato quindi
il momento di trovare nuovi
modi per superare la recessione. Siamo in una fase di piena trasformazione e la nuova
generazione di prodotti basati
su piattaforma Windows 8 potrebbe sicuramente essere la
soluzione per invertire questa
tendenza e cambiare le dinamiche della domanda.
Questi cambiamenti creano
nuove opportunità per AMD
che punta sempre di più
sull’offrire soluzioni in grado di
rispondere alle diverse necessità dei clienti, pur mantenendo un ottimo rapporto prezzo,
prestazioni e consumi.
D: Quali sono le principali
strategie adottate dalla vostra società sul breve/medio
periodo per soddisfare al
meglio le richieste di questo
mercato?
R: Negli ultimi dieci anni le
abitudini dei consumatori
sono cambiate, ora è impensabile spostarci avendo
nelle nostre tasche un solo
dispositivo. Adesso ci muoviamo con prodotti dalle
forme e dimensioni diverse,
la mobilità, l’intrattenimento, la multimedialità regnano sovrani. A questo si sono
aggiunte nuove tendenze
come la tecnologia touch,
lo stile di vita always-on/
always-connected, i social
media, il casual gaming, e
così via, e AMD è ben posizionata per offrire ai consumatori la tecnologia di cui
hanno bisogno nella loro vita
quotidiana.
AMD ha previsto questo cambiamento quando ha deciso di
reinventare il processore, sviluppando e commercializzando le unità di elaborazione accelerata (Accelerated Processing Unit, APU), che combina
le capacità di calcolo parallelo
della GPU e di elaborazione
della CPU in un singolo chip.
Le APU di AMD sono progettate per rispondere in modo
equilibrato alle esigenze di
un’ampia gamma di utenti che
utilizzano tipologie diverse di
dispositivi per l’uso in mobilità,
l’intrattenimento e la multimedialità e per una esperienza di
gioco senza precedenti.
In ambito consumer quindi, è
recente l’annuncio della terza
generazione di APU AMD Serie A ed E che offre prestazioni migliorate, una grafica più
ricca, software di alto livello e
una lunga autonomia:
APU AMD Elite Mobility 2013
(“Temash”) è il primo systemon-a-chip (SoC) x86 quadcore al mondo realizzato con
processo produttivo a 28nm
progettato per notebook di piccole dimensioni, tablet e PC
ibridi con dimensioni fino a 13”.
APU AMD Mainstream 2013
(“Kabini”) è la prima e unica
soluzione SoC x86 quad-core
dedicata ai notebook entrylevel e ai notebook di piccole
dimensioni dotati di schermo
con funzionalità touch.
APU AMD Elite Performance
2013 (“Richland”) offre infine
la grafica e l’elaborazione migliori all’interno di un’APU di
mcu
Parola alle Aziende
EONews n. 566 - luglio/agosto 2013
Intervista a Gabriele Rentocchini,
responsabile vendite area consumer
AMD Sud Europa
fascia più alta (A8 e A10) ad
alte prestazioni dedicata ai notebook ultrathin premium.
In ambito business invece
AMD ha da poco presentato
la sua nuova strategia per incrementare la propria quota di
mercato nel settore dei server
enterprise e dei data center
attraverso l’introduzione di
prodotti innovativi in grado di
affrontare i crescenti carichi
di lavoro che caratterizzano i
data center e il cloud.
Al recente annuncio degli
AMD Opteron X1150 e X2150
- nome in codice “Kyoto” -, i
processori per server x86 a
basso consumo ottimizzati per
le architetture server scaleout, si aggiungono nella futura
roadmap di AMD anche “Seattle” il primo e unico processore 64bit ARM - disponibile sul
mercato a inizio 2014 - “Berlin”
processore x86 disponibile sia
come CPU che come APU, disponibile nella prima metà del
prossimo anno e “Warsaw”,
una CPU server ottimizzata
per uso aziendale in grado di
offrire prestazioni e un costo
totale di proprietà senza precedenti per server con configurazione 2P e 4P disponibile
dal primo trimestre del 2014.
Abbiamo inoltre presentato la
Unified Gaming Strategy, la
strategia attraverso la quale
AMD intende consolidare la
propria leadership nel settore
gaming su tutte le piattaforme: console, cloud, tablet e
PC. AMD può infatti vantare
un eccellente posizionamento, grazie alla presenza della
sua tecnologia all’interno delle principali console di nuova
generazione e alla collaborazione con gli sviluppatori per
l’ottimizzazione dei titoli più interessanti per le proprie piatta-
forme, offerti al pubblico attraverso il bundle “Never Settle:
Reloaded“.
La nostra forza sta quindi
nell’offrire soluzioni dall’ottimo rapporto prezzo/prestazioni, in grado di rispondere
alle esigenze di tutte le tipologie di utenti, sia business sia
consumer.
D: In che modo state implementando queste strategie
(stipula di accordi/collaborazioni, nuove acquisizioni,
investimento in attività di ricerca e sviluppo, in risorse
umane…)?
R: AMD collabora con i principali produttori di PC notebook, desktop e server,
oltre che con sviluppatori di
giochi e console per offrire
agli utenti soluzioni sempre
all’avanguardia.
Inoltre AMD fa parte, insieme alle principali aziende del
settore tra cui ARM, Imagination Technologies, MediaTek
Inc. e Texas Instruments (TI)
e molte altre, dell’Heterogeneous System Architecture
(HSA) Foundation, un consorzio no-profit nato con lo scopo
di definire e promuovere un
approccio al calcolo eterogeneo basato su standard. HSA
Foundation ha l’obiettivo di fornire delle specifiche hardware
comuni e un ampio ecosistema di supporto per rendere
più facile agli sviluppatori di
software l’implementazione di
applicazioni capaci di sfruttare
al meglio i processori di oggi.
Il consorzio favorisce quindi
la transizione verso la nuova
era dell’innovazione software
rendendo possibili delle esperienze utente senza precedenti, migliorare la gestione, lo
streaming e la sicurezza dei
Gabriele
Rentocchini
dati immagazzinati nel cloud.
Grande importanza viene data
da AMD alla tecnologia per il
cloud gaming sviluppata da
Splashtop, che offre agli utenti
la possibilità di giocare in streaming via cloud sui dispositivi
mobile ad alcuni dei titoli più
popolari come “SimCity” oppure, sfruttando le APU Elite ASeries di AMD per desktop, di
sperimentarne l’elevato livello
di reattività. AMD consolida
dunque la propria posizione in
questo settore, collaborando
con leader come CiiNow, GCluster, OTOY e Ubitus nello
sviluppo della tecnologia gaming per il cloud.
Inoltre siamo sempre al fianco dei nostri partner di canale
con un programma personalizzato – AMD Fusion Partner
Program – grazie al quale offriamo incentivi, training e strumenti marketing specifici, oltre
a tutto il supporto per soddisfare al meglio le richieste dei
clienti.
D: Quali sono i settori applicativi più promettenti?
R: La strategia di AMD si
basa principalmente sulla
propria focalizzazione sui
mercati adiacenti al mondo
PC, tra cui server ad alta
densità, nuovi form factor a
basso consumo energetico
e l’embedded, proteggendo
però sempre il mercato dei
PC tradizionali.
D: Quali sono i principali
fattori che distinguono la
vostra azienda rispetto ai
concorrenti?
R: Tutte le APU di AMD sono progettate per offrire la
migliore esperienza utente per ogni tipo di utilizzo.
AMD vanta in questo senso
un posizionamento esclusivo grazie alla propria esperienza che spazia dalla tradizionale architettura x86,
ideale per compiti relativi
alla produttività come l’elaborazione di testi e l’uso
di fogli di calcolo, all’elaborazione grafica GPU per le
nuove interfacce utente oggi
disponibili, e per i carichi di
lavoro ad alto tasso di grafica e di multimedialità. In più,
ciò che caratterizza le APU
di AMD è una serie di caratteristiche progettate per
permettere nuove modalità
di interazione con i dispositivi per l’uso in mobilità, come
il software AMD Elite Experiences e le tecnologie AMD
Gesture Control, AMD Face
Login, AMD Screen Mirror,
AMD Dock Port, AMD AllDay Power, AMD Start Now
e il supporto DirectX 11.1.
Inoltre, sin dalla loro introduzione nel 2011, le APU
costituiscono la categoria
di processori di AMD dalla
crescita più elevata e sono
oggi utilizzate nelle console
di gioco Sony PlayStation 4,
e Microsoft Xbox One.
D: Pur non avendo la sfera di
cristallo, quali sono le previsioni sul lungo termine?
R: Il 2012 verrà ricordato per
i molti annunci nel mercato dei dispositivi mobili, per
il rilascio di Microsoft Windows 8 e il consolidamento
della proposta di dispositivi
touch-screen. Se pensiamo
ai prossimi mesi, ci aspettiamo un’ascesa ancora maggiore dei notebook ultrathin,
mainstream, tablet e PC ibridi a conferma delle esigenze
dei consumatori di disporre
di soluzioni che favoriscano la mobilità, l’interattività,
l’efficienza, la multimedialità
e continuerà ancora il trend
verso il cloud computing.
23
24
News
EONews n. 566 - luglio/agosto 2013
SICK
Sensori di visione
con illuminazione
integrata
La nuova serie Inspector di
SICK è composta da sensori
di visione semplici, compatti, e
affidabili, dotati di illuminazione
integrata, potenti strumenti di
analisi dell’immagine e interfaccia
ethernet. I dispositivi sono stati
progettati per risolvere un’ampia
gamma di applicazioni.
Sono in grado di ispezionare
gli oggetti che si presentano
con variazioni di posizione e
orientamento, con tempi di
elaborazione veloci e ripetibili.
Il design robusto è adatto per le
applicazioni negli ambienti più
gravosi; inoltre le veloci funzioni
di elaborazione permettono
a Inspector di tenere il ritmo
delle linee di produzione ad alta
velocità.
CAMSEMI
Prima generazione
di controller PSS
CamSemi ha annunciato la prima
generazione di controller PSS
che si basa sullo su un nuovo
drive scheme BJT e permette ai
produttori di sviluppare soluzioni
BJT efficienti e a basso costo per
applicazioni come caricabatterie
per cellulari fino a 6,5W.
La tecnologia di CamSemi utilizza
lo switching combinato di base
ed emitter per migliorare le
performance di commutazione,
incrementare l’efficienza, disporre
di un margine migliore per la
Reverse Bias Safe Operating
Area (RBSOA) e aumentare la
flessibilità.
Motori, inverter, azionamenti, riduttori, motoriduttori,
sistemi di trasmissione della potenza, sistemi di attuazione oleoidraulica e pneumatica, strumentazione
di misura e controllo, sistemi di controllo e supervisione, software di analisi e dimensionamento, software per la gestione dei carichi, diagnostica, sistemi
di alimentazione, sistemi per la generazione e distribuzione di aria compressa, trasmissioni meccaniche,
elementi di accoppiamento meccanici ecc.
Siglato C2172, questo controller
PSS in formato SOT23-6 è
caratterizza da un consumo,
in assenza di carico, inferiore ai
30 mW e permette di ridurre il
numero di componenti e i costi.
Le possibilità di regolazione di
tensione e corrente sono del +/5% senza la necessità di trimming
a livello di board.
La nuova generazione di controller
PSS è inoltre compatibile con il
nuovo standard ‘MoU’ per i
caricabatterie universali USB.
INDUS
TECHNO
EFFICI
PROCESSI PRODUTTIVI: EFFICIENZA TECNOLOGICA, TEC
LA SESSIONE PLENARIA
Organizzata da Business International, traccerà il quadro di riferimento relativo all’efficienza energetica nel panorama dell’industria in Italia, facendo riferimento a strategie operative, opportunità, tecnologie disponibili anche in relazione a casi di successo.
I SEMINARI
LE SOLUZIONI
L’agenda della giornata prevede una serie di seminari
tecnici della durata di 30 minuti tenuti dai tecnici delle
aziende partecipanti. Il programma degli incontri, i relatori
e i titoli saranno aggiornati man mano che verranno confermati sul sito dell’evento.
In uno spazio specifico sarà allestita un’esposizione a cura delle
aziende partecipanti, in cui sarà possibile per il visitatore confrontarsi e approfondire tutti gli aspetti tecnici relativi a prodotti,
tecnologie e sistemi attualmente disponibili.
Per fare dell’efficienza una vera arma di innovazione
tecnica ed economica non si può fare a meno di
passare per tutta quella serie di competenze e
tecnologie in ambito automazione, controllo e
supervisione, sia che si tratti di un grande impianto
siderurgico, di una linea di confezionamento, oppure di
una singola macchina operatrice. L’utilizzo dell’energia
negli impianti industriali è purtroppo ancora lontano
da livelli ottimali di efficienza, non solo negli impianti
“energivori” per antonomasia (siderurgia, cemento,
chimica, carta, alimentare ecc.), ma anche nelle più
svariate realtà manifatturiere (packaging, tessile,
legno, assemblaggio, meccanica ecc.). Recenti studi
hanno dimostrato che il fattore efficienza è visto
dalla dirigenza aziendale come elemento fondamentale
(business critical) nonché stimolo per l’innovazione
tecnologica, anche se solamente una piccola percentuale di
aziende dichiara di aver realmente investito in questo ambito
negli ultimi anni: e sembrerebbe che la maggior causa di ciò
sia la mancanza di informazione, in quanto solo una minima
parte adduce come motivazione la mancanza di adeguati
fondi per sostenere gli investimenti necessari.
Questo è l’obiettivo di Industrial Technology
Efficiency day 2013: offrire un quadro
quanto più completo possibile in relazione
all’offerta attualmente disponibile per la
realizzazione di soluzioni ad elevata efficienza
energetica in ambito di impiantistica e
automazione industriale.
Per aderire
on line all’indirizzo www.mostreconvegno.it/efficiency
La partecipazione ai seminari e alla mostra è gratuita, così come la documentazione e il buffet
MEDIA PARTNER:
La giornata si rivolge ai protagonisti della f
produttivi in ambito manifatturiero e di proc
• Uffici tecnici
• Direttori tecnici
• Progettisti
• Tecnici e responsabili di produzione
• Direttori di stabilimento
• Manager aziendali
• Energy Manager
25
News
EONews n. 566 - luglio/agosto 2013
RECOM
Ac/Dc da 1 a 10W
Tutti i modelli RECOM Ac/Dc di
bassa potenza, nelle famiglie da
1 a 10W dal RAC01 al RAC10,
ora sono disponibili con una
tensione di ingresso di 80Vac
(80-265Vac o 80-305Vac).
L’ampio range della tensione
di ingresso garantisce una
stabile e isolata tensione
di uscita DC anche se
TRIAL D
LOGY A
ENCY Y
l’alimentazione AC varia di
molto o è temporaneamente
fuori range. Le serie RAC
sono quindi indicate per Paesi
dove la tensione di rete non
sia stabile con variazioni di
molto al di fuori delle normali
tolleranze. Le serie RAC
possono anche essere usate
con frequenza di ingresso da
0Hz (DC) fino a 440Hz (impianti
elettrici di aereo). I moduli Ac/
Dc garantiscono un’ottima
efficienza anche con il 10%
MARTEDÌ 15 OTTOBRE 2013
AREA EX OFFICINE AERONAUTICHE CAPRONI 1910
SS 336 Superstrada per Malpensa, uscita Volandia.
Case Nuove di Somma L.do (VA)
Con il patrocinio di:
ROHM
CNOLOGIE PER L’EFFICIENZA
Leakage detection per
applicazioni automotive
A CHI SI RIVOLGE
filiera tecnologica che di occupano si progettare, realizzare, condurre, manutenere impianti
cesso:
• Tecnici della manutenzione
• Buyer
• Ricercatori, tecnici e responsabili R&S
• OEM
• System Integrator
• Utilizzatori finali
• Public utilities
di carico. I mini alimentatori
sono costruiti in conformità
della EN55022 classe B
(filtro interno), non richiedono
l’utilizzo di componentistica
esterna e riducono così il
costo finale. I convertitori
hanno un isolamento ingresso
uscita di 3KVac (3.75kVac per
RAC04/277 e RAC10/277) sono
certificati CE, EN, UL e garantiti
3 anni.
ORGANIZZATO DA:
PARTNER
The Executive Network
Per informazioni: Tel 02 49976533 – 335 276990 – Fax 02 49976572
[email protected] – www.mostreconvegno.it/efficiency
È siglato BD9582F-M il nuovo IC
di ROHM per il rilevamento del
leakage progettato per inverter
AC e prese di corrente AC per
caricatori in veicoli elettrici
e ibridi. Questo componente
permette infatti di controllare le
dispersioni delle eventuali prese
di corrente in alternata, presenti
come backup sui veicoli elettrici
e ibridi e utilizzate per alimentare,
per esempio, i caricabatterie
per smartphone, notebook o
device con consumi maggiori.
Il chip risponde alle specifiche
AEC-Q100 per le applicazioni
automotive e consuma 330uA.
La gamma di temperature
supportate va da -40°C a 105°C e
il componente è compatibile con
la tensione alternata a 100~240V,
caratteristica che ne amplia le
opportunità di impiego.
26
Parola alle Aziende
mcu
EONews n. 566 - luglio/agosto 2013
La progettazione è ancora
una forza motrice in Europa
Mark Burr-Lonnon
Anche se il mercato europeo
in generale è molto piatto,
Mouser registra una crescita
costante
Le performance di vendita
di Mouser relative al primo trimestre 2013 sono
state le migliori di sempre.
EMEA è la regione che monitoraggio della prespresenta i risultati miglio- sione degli pneumatici e
ri, mantenendo anche nel telecamere di retromarcia,
2013 livelli di crescita su- alla strumentazione meperiori al 24%, sulla scorta dicale per la diagnostica
di una percentuadomestica o remole simile lo scorso
ta e molte altre apanno.
Riteniamo
plicazioni in tutti gli
che queste cifre
ambiti dell’attività
dipendano dal fatumana.
to che l’Europa riIl nostro approccio
mane una regione
è dunque semplifondamentale per
ce: dobbiamo far
Mark Burrla progettazione – Lonnon, vice
sì che i progettisti
e il nostro modello presidente
possano accedere
commerciale di di- di Mouser
nel modo più veloElectronics per
stributori dedicati, Europa e Asia
ce e semplice posè focalizzato sul
sibile ai dispositivi
supporto ai proMPU e MCU e ai
gettisti, ai quali offriamo la prodotti associati. Per ragtecnologia più recente che giungere questo obiettivo
consente loro di differen- stipuliamo i migliori conziare i prodotti.
tratti di franchising, teniaQuasi sempre i nuovi pro- mo ampie scorte a magazgetti partono da semicon- zino che siamo in grado di
duttori innovativi, molto consegnare in tutta Europa
spesso da un processore o in due o tre giorni e supda un core di processore. portiamo l’attività di proGli MPU o gli MCU vengo- gettazione con un’ampia
no utilizzati per differenzia- gamma di servizi.
re i prodotti in tutti i settori, A questo proposito, va
da quello automotive, dove detto che i complessi propersino le piccole vetture cessori e controller odierni
ora sono dotate di funzio- richiedono un design molto
nalità sofisticate quali il accurato e una gamma di
strumenti di sviluppo software e hardware sempre
più sofisticati. Mouser sa
che i progettisti necessitano dell’intero ‘ecosistema’
di tecnologia – il dispositivo in sé, il sistema di sviluppo software, la scheda
di sviluppo, idee di progettazione e documentazione – in modo da avere a
disposizione tutto l’occorrente per lavorare.
Oltre a offrire strumenti
Abbiamo creato
strumenti
online che
semplificano
e velocizzano
il ciclo di
progettazione
hardware e software dei
fornitori nostri partner,
abbiamo creato strumenti
online che semplificano e
velocizzano notevolmente
il ciclo di progettazione,
garantendo al tempo stesso ai clienti i vantaggi delle ultime innovazioni che
riguardano i componenti.
Oltre a fornire informazioni
di progettazione dettagliate, Mouser ha sviluppato
l’esclusivo tool BOM e ha
aggiunto un Search Accelerator, che velocizza
il complesso processo di
creazione di distinte materiale e assicura la scelta
dei componenti più adatti.
L’intelligente tool BOM di
Mouser disponibile all’indirizzo www.mouser.com/
bomtool consente agli
utenti di impostare preferenze e mantenere la propria formattazione, oltre ad
essere il primo strumento ad offrire la cosiddetta
Part Resolution Intelligence integrata che permette
di individuare rapidamente
i componenti anche se non
si dispone del codice prodotto completo. Le distinte
materiale possono essere
caricate nello strumento
come semplici elenchi di
componenti oppure nel formato Excel originale del
cliente. www.mouser.com/
bomtool è l’unico strumento online del genere in grado di calcolare il preventivo di un massimo di cinque
colonne di quantità specificate dal cliente ed è anche
l’unico a includere codici
prodotto della concorrenza
nella ricerca dei componenti e di selezionare automaticamente le colonne
in base alle informazioni
di intestazione del cliente.
Consente di ricercare componenti alternativi e fornisce informazioni di stato
dettagliate: prezzo, disponibilità a magazzino, tempi di consegna, conformità
RoHS. I BOM possono es-
sere salvati per riferimento
futuro.
Il nuovo Search Accelerator di Mouser disponibile
all’indirizzo www.mouser.
com/accelerator trasforma
qualsiasi browser web in
uno strumento di individuazione dei componenti
consentendo all’utente di
cercare un codice prodotto o una parola chiave da
qualunque sito web e quindi verificare la disponibilità
sul sito senza uscire dalla
pagina in cui ci si trova.
Inoltre, il Search Accelerator ora può essere utilizzato con la quasi onnipresente piattaforma Microsoft
Mouser
supporta la
progettazione
in tutti i settori
Office per trovare informazioni sui componenti dai
programmi software più
diffusi. Basta evidenziare il
codice prodotto o la parola chiave in un messaggio
email di Outlook o in un foglio di lavoro Excel e cliccare su ‘Search Mouser’
per vedere un’anteprima
istantanea dei risultati e
dei dettagli sul prodotto.
Mouser supporta la progettazione in tutti i settori. Alla pagina http://www.
mouser.com/applications/
sono disponibili informazioni e risorse su molti
argomenti: illuminazione
a LED, smart grid, energy
harvesting, energia solare,
automotive, strumentazione medicale e molto altro
ancora. Riteniamo inoltre
che a prescindere da dove
ha luogo la produzione in
volume, la creatività dei
progettisti europei sarà
sempre una risorsa preziosa che deve essere supportata.
27
www.elettronica-plus.it
Inserzionisti
Sede legale - Piazzale Carlo Magno, 1 - 20149 Milano
LINEAR TECHNOLOGY................................. 5
MOUSER ELECTRONICS.............................. 3
Sede operativa ed amministrativa - SS. del Sempione, 28 - 20017 Rho (Mi)
tel. +39 02 4997.1 fax +39 02 49976573 - www.fieramilanomedia.it
Direzione
Aldo Brandirali Presidente
Antonio Greco Amministratore Delegato
Redazione
Antonio Greco Direttore Responsabile
Filippo Fossati Coordinamento Editoriale
[email protected] - tel. +39 02 49976506
Paola Bellini Coordinamento di Redazione
[email protected] - tel. +39 02 49976501
Franco Metta Redattore
[email protected] – tel. +39 02 49976500
Laura Varesi Segreteria
[email protected] - tel. +39 02 49976516
Collaboratori: Giancarlo Arcangeli, Francesco Ferrari, Federico Filocca, Giorgio Fusari,
Aldo Garosi (disegni), Massimo Giussani, Elena Kirienko, Mark Burr-Lonnon, Francesca Prandi
Grafica e produzione
Franco Tedeschi Coordinamento grafici-impaginazione
[email protected] - tel. +39 02 49976569
Alberto Decari Coordinamento DTP
[email protected] - tel. +39 02 49976561
Nadia Zappa Ufficio Traffico
[email protected] - tel. +39 02 49976534
NATIONAL INSTRUMENTS ITALY.................... 2
TOPFLIGHT............................................. 1
Si parla di...
ADVANTEST EUROPE
AGILENT TECHNOLOGIES
ALCATEL LUCENT
AMC INSTRUMENTS
Pubblicità
Giuseppe De Gasperis Sales Manager
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tel. +39 02 49976527 - fax +39 02 49976570-1
International Sales
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Tel +44 1932 564999 - Fax +44 1932 564998
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Tel +41 52 6330884 - Fax +41 52 6330899
Website: www.iff-media.com
USA - Huson International Media
Tel +1 408 8796666 - Fax +1 408 8796669
Website: www.husonmedia.com
GERMANY – AUSTRIA - MAP Mediaagentur Adela Ploner
Tel +49 8192 9337822 - Fax +49 8192 9337829
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dell’art. 138, d. lgs 196/2003, non è esercitabile il diritto di conoscere l’origine dei dati personali ai sensi dell’art. 7, comma 2,
lettera a), d. lgs 196/2003, in virtù delle norme sul segreto professionale, limitatamente alla fonte della notizia. Presso il titolare
è disponibile l’elenco completo ed aggiornato dei responsabili.
16
www.agilent.com
17
www.alcatel-lucent.com
4
http://www.aemmeci.com/
8
AMD
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ARM
www.arm.com7
CAMSEMI
www.camsemi.com24
DIGITIMES RESEARCH
www.digitimes.com
6
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www.est-it.com18
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www.frost.com
GENEFINITY
14
http://www.genefinity.com/8
HEWLETT-PACKARDwww.hp.com 1
HUAWEI
www.huawei.com4
I3P
www.i3p.it8
IC INSIGHTS
www.icinsights.com
7
IHS ISUPPLI
www.isuppli.com
6
INTEL
www.intel.com4
LENOVO
www.lenovo.com1
LINEAR TECHNOLOGY
www.linear.com
13
www.luxresearchinc.com
6
LUX RESEARCH
MARKETSANDMARKETSwww.marketsandmarkets.com
6
MICROSOFT
www.microsoft.com4
MOUSER ELECTRONICS
www.mouser.com
26
www.nisobiomed.com
8
www.nokiasiemensnetworks.com
4
www.displaysearch.com
6
NISIO BIOMED
NOKIA SIEMENS NETWORKS
NPD DISPLAYSEARCH
PNICUBE
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CODICE IN MATERIA DI PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI
Informativa art. 13, d. lgs 196/2003
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1
www.rohmeurope.com
24
RUTRONIK
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4
SEICA
www.seica.com20
SICK
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6
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