Sesto a cinque stelle: «Saremo la mecca del turismo» Centomila
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Sesto a cinque stelle: «Saremo la mecca del turismo» Centomila
•• 4 PRIMO PIANO MARTEDÌ 24 MAGGIO 2011 LA RAGNATELA DESTINAZIONE NORD MILANO CREARE UNA RETE TRA MUSEI E GALLERIE DEL TERRITORIO, DAL BÌ DI CORMANO ALLE COLLEZIONI DELL’HANGAR BICOCCA Sesto a cinque stelle: «Saremo la mecca Centomila arrivi lo scorso anno, gli albergatori chiedono trasporti veloci ed CHECK-IN Passaporto Il cliente tipo soggiorna nelle strutture per motivi di lavoro Si tratta in genere di businessman provenienti da Asia America ed Europa In calendario Le grandi kermesse del milanese fanno fare l’en plein Salone del Mobile e Formula1 a Monza registrano il tutto esaurito Itinerari La Brianza rientra nei nuovi percorsi dei viaggiatori alternativi che scelgono perciò l’ex Stalingrando d’Italia come base d’appoggio per le escursioni Le vie della moda Tappa fissa lo shopping nel Quadrilatero della Moda oppure al Fox Town il noto outlet di Mendrisio Appiedati La mancanza di collegamenti diretti con i siti culturali della città fa propendere i visitatori per gite a Milano di LAURA LANA — SESTO SAN GIOVANNI — «CI SIAMO e possiamo ricevervi». Gli albergatori sestesi aprono le porte dei loro alberghi ai visitatori di tutto il mondo. Quelli in giro per affari, quelli del «mordi e fuggi», gli sportivi, gli studiosi. Perché «Il turismo, a Sesto si fa», come ha ricordato il titolo della tavola rotonda organizzata da Roberto Barelli, consigliere della circoscrizione3, e da Federico Ottolenghi, direttore delle Relazioni esterne del Comune e responsabile tecnico del dossier Unesco. Oggi i turisti dormono negli hotel a Sesto, a volte mangiano in città e passano la gran parte della giornata a Milano. Ma le potenzialità sono enormi, dicono gli attori in causa. E domani i turisti di passaggio a Sesto si fermeranno per visitare le ville, i siti di archeologia industriale, i musei d’impresa. INTANTO quella degli alberghi cittadini è un’attività che cresce, come documenta l’Osservatorio Turismo della Provincia. Solo lo scorso anno sono stati 108.666 i clienti ospitati nelle strutture sestesi, 28.104 in più rispetto al 2009. Salgono gli arrivi e salgono pure le presenze: 219.326 quelle del 2010, che segnano un aumento di 42.401 notti trascorse negli esercizi ricettivi del territorio. «Business e leisure è la clientela tipo che ospitiamo — spiega Angelo Bellanova, direttore del Falck Village Hotel di viale Italia —. Il mercato è quello asiatico, americano e anche europeo». Poi c’è la clientela legata agli eventi sportivi. «C’è un grande indotto dall’autodromo di Monza e, in generale, da tutte le kermesse — racconta Domenico Forte, direttore dell’nH Hotel Concordia di via Lama —. Ci sono poi i grandi eventi di richiamo, come il Salone del Mobile». E ancora, lo shopping. «La gita al FoxTown di Mendrisio è ormai una tappa fissa per molti — commenta Forte —. C’è infine un turismo nuovo, che ha come meta la Brianza». A Sesto le strutture ricettive sono 20: 16 hotel e 4 extra alberghiere (un affittacamere, una casa per ferie e due bed&breakfast). «Di regola strutture e servizi fuori Milano sono migliori — assicura Maurizio Bellani, direttore dell’Abacus Hotel di via Monte Grappa —. Pensavo che con l’apertura della nuova Fiera avrei dimezzato il lavoro, invece l’ho aumentato. A Sesto la capacità ricettiva è di alta qualità: l’albergo più piccolo ha 50 stanze e siamo quasi tutti hotel a 4 o 3 stelle». Non a caso, dalla lettura dei flussi turistici si scopre che nel 2010 il 90,51 per cento di arrivi a Sesto ha pernottato in hotel a 4 stelle, il 4,65 per cento nei 3 stelle, il 4,28 per cento nei 2 stelle e GUANTI BIANCHI INSIEME Da sinistra Angelo Bellanova, Domenico Forte, Maurizio Bellani, l’assessore Monica Chittò e Andrea Latorraca (Spf) HA P P Y HO UR COME UN VIP Tra i fattori del successo il costo più contenuto di suite e servizi di lusso solo lo 0,56 per cento in hotel a una stella. «LE NOSTRE camere costano meno rispetto a Milano e il ristorante è aperto a tutti, non solo a chi pernotta — fa sapere Andrea Latorraca, general manager del Caltahotel, all’ultimo piano del centro commerciale Vulcano —. I clienti ci chiedono cosa possono fare la sera a Sesto. Serve solo un po’ di marketing territoriale: possiamo offrirvi un pacchetto di attività». Nodo da sciogliere il trasporto pubblico. Lo dicono tutti in coro: i collegamenti carenti tagliano le gambe al turismo sestese. «È la discriminante più grande. Se alloggio in viale Italia, come vado allo Spazio Mil? In taxi? Allora vado in metrò a Milano. Ci è capitato di pagare la corsa ai clienti e alcuni ristoranti sestesi forniscono un servizio di accompagnamento in auto. Ma non basta. Servono collegamenti rapidi, frequenti ed efficienti tra la città e tra Sesto e il capoluogo». DRINK Arte e aperitivo si incontrano alla Galleria Campari (Spf) U NE SC O TEMPIO Le ex Falck sono state candidate a patrimonio dell’umanità (Spf) CINISELLO BALSAMO LE STUDENTESSE DEL PEANO HANNO VISITATO I LUOGHI SIMBOLO DELL’EX STALINGRADO D’ITALIA Scuola in gita dai vicini di casa. Promossa la galleria Campari — SESTO SAN GIOVANNI — «UN TEMPO a Sesto c’erano solo le ville, circondate dal verde della campagna. Poi arrivarono le fabbriche e la città crebbe su se stessa. La Breda, la Falck, la Marelli, oggi hanno tutte chiuso i battenti». Inizia così il racconto della professoressa Marina Acquati alle sue studentesse, che per una mattinata hanno fatto le turiste a Sesto San Giovanni. Partenza da SpazioArte, il pullman ha portato in gita una classe quarta dell’Istituto «Giuseppe Peano» di Cinisello Balsamo, l’unico di indirizzo Turistico nel Nord Milano. Un tuffo nel passato e nel presente quello di quindici ragazze, che un domani sognano di lavorare nel settore della pro- duzione e della valorizzazione del patrimonio paesaggistico, artistico, culturale, artigianale e pure enogastronomico. «OGGI anche il turismo sta subendo una rivoluzione — spiega la docente di diritto ed economia —. È finita l’epoca del mare e della montagna. Il turismo industriale, come quello che può offrire Sesto, può davvero prendere sempre più piede». Nel senso più tradizionale per chi viene da fuori, ma anche per i tanti cittadini che non conoscono il loro territorio. «Ho vissuto tutta l’epopea sestese, dalle grandi fabbriche alle grandi dismissioni — racconta Acquati —. Oggi sono state rese accessibili aree che anni fa non erano nemmeno nella nostra geografia mentale. È emozionante camminare su questi luoghi, attraversarli e scoprirli diversi». Nell’area Breda oggi c’è un teatro, un archivio dedicato a Giovanni Sacchi, il principe dei modellisti, un ristorante e un parco con il Carroponte e la Locomotiva del 1906. «Tutto molto interessante — dicono le ragazze del Peano —, ma la parte di Sesto che ci ha colpito di più è la Galleria Campari, un museo davvero interattivo con i colori, i manifesti, i caroselli e le pubblicità dello storico aperitivo, che tutti hanno bevuto almeno una volta». L’anno prossimo sarà la volta delle ville storiche e degli altri musei del Nord Milano. La.La. PRIMO PIANO MARTEDÌ 24 MAGGIO 2011 5 •• A BRACCETTO L’ASSESSORE PROVINCIALE ALLA PARTITA STEFANO BOLOGNINI PROPONE PACCHETTI COMBINATI HINTERLAND-MILANO L’itinerario Villa Pelucca e gli affreschi di Bernardino da Luini del turismo» A4 eventi per attirarne ancora di più L A L O C O MO T I V A SESTO SAN GIOVANNI La Galleria Campari Villa I rifugi Torretta antiarei della Breda La chiesa di San Giorgio alle Ferriere Tangenziale Nord Villa Visconti D'Aragona Villa Puricelli Guerra SCUOLA Le allieve del Peano davanti alla locomotiva Breda (Spf) Villa Mylius e l'Istituto di storia dell'età contemporanea Spazio Mil (teatro, Carroponte Archivio Sacchi, parco archeologico) D’ARCO I N V IL L A L’IDEA PRO LOCO: PIÙ PROMOZIONE DEI MONUMENTI E DELL’IDENTITÀ LOCALE Le ex Falck? La nostra Tour Eiffel Vi faremo innamorare dell’acciaio — SESTO SAN GIOVANNI — AFFRESCHI Alla Pelucca riscoperti i dipinti di Bernardino Luini (Spf) A SESTO non c’è il mare, non ci sono le montagne, non c’è neppure un laghetto dove prendere il sole d’estate. Però c’è — o meglio, c’era — una delle fabbriche più imponenti d’Occidente. Che ha lasciato villaggi operai, carroponti, cattedrali di ferro, edifici monumentali come il T3 e il T5. Da qui e soprattutto dalle aree già riqualificate riparte l’ex Stalingrado d’Italia. Che dopo aver lanciato la candidatura a patrimonio dell’umanità, ora si è messa in testa anche di diventare una meta turistica. Provocazione? Macché. Dalla Pro Loco, che vuole aprire a Sesto un ufficio turistico, all’università, l’amministrazione è già riuscita a trovare il primo gruppo di sostenitori. «Quello sestese deve essere un modello turistico che muove su alcune specificità — spiega Alberto Bassi della Fondazione Isec —. Dobbiamo costruire un brand Sesto, fare marketing territoriale». Si può fare, insomma. Basta leggere e unire le tracce — neanche troppo sparse — che ci sono sul territorio. «DA VIA Granelli a via Chiese abbiamo una carrellata di spazi che aspettano solo di essere messi in rete — continua Bassi —. Il parco archeologico sestese con il Mil e la Bottega Sacchi, il Museo della Fotografia a Cinisello, quello del Giocattolo a Cormano, l’Hangar Bicocca. Una pista ciclabile e una trama verde potrebbero unire questi poli museali». Dalla cultura una nuova spinta per la città. E dalle testimo- nianze del passato il tratto distintivo da sfruttare. «Il presunto antiturismo di Sesto può diventare un brand. Si incontrano due modi di leggere il territorio: le permanenze, che sono vere e proprie resistenze nel tessuto urbano, e le trasformazioni — ragiona Dino Gavinelli, docente di Geografia urbana all’Università degli Studi di Milano —. Bisogna promuovere una coalizione territoriale e capire che il turismo non è solo impatto economico, ma anche sociale, ambientale, qualcosa che modifica lo spazio fisico». ALLARGARE lo sguardo è la dritta che regala anche Stefano Bolognini, assessore provinciale al Turismo. «Si deve superare il confine locale e fare sistema. Penso a pacchetti di eventi insieme a Milano. Quello sestese è un territorio che per vitalità è ai primi posti in provincia. Si sono ottenuti buoni risultati in termini di notorietà e visibilità». Assessore leghista, fu proprio Bolognini un anno fa a riprendere l’iniziativa «Turisti a Sesto», una tre giorni in bus alla scoperta della città. «L’Archivio Sacchi è impressionante con i suoi modelli che parlano da soli, la Galleria Campari è affascinante — commenta l’assessore —. Volandia a Malpensa è stata un successo: l’area era più desolata delle ex Falck e Sesto è certamente più raggiungibile. Qui si parte da un vantaggio, da un patrimonio che già esiste. Capacità e ingredienti giusti Sesto li ha. Non c’è nulla da inventare, ci sono solo cassetti e porte da aprire». La.La. Ecco le mete da non perdere — SESTO SAN GIOVANNI — UNA GUIDA turistica raccoglierà tutti gli eventi e i poli di attrazione, un manuale dove i visitatori potranno trovare cosa fare in città, gli orari di apertura e chiusura dei musei, le descrizioni delle ville storiche e i percorsi a piedi o in bicicletta alla scoperta della Sesto delle fabbriche. Lo sta preparando l’amministrazione, dopo che ha già portato gli albergatori locali in un tour attraverso le tappe imperdibili della città. Spiega l’assessore alla Cultura Monica Chittò (a destra, nella foto Spf): «Già da anni abbiamo deciso di puntare sulla cultura per non diventare periferia di noi stessi. Oggi rilanciamo la sfida, consapevoli che la partita si gioca sulle aree Falck con la riqualificazione dei manufatti industriali». La.La.