Fedeltà del suono n. 162: Vincent Phono

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Fedeltà del suono n. 162: Vincent Phono
Mensile - Anno XIX - numero 06 - Giugno 2009 ISSN 1121-5313
Italy ONLY € 5.50 - Austria € 11.00 - Spagna € 9.00 - La rivista è distribuita anche in Brasile, Polonia, Repubblica Ceca e Taiwan.
IL REGNO DEGLI ASCOLTI
di Alberto Guerrini
Preamplificatore
VINCENT PHONO PREAMPLIFIER 111
LA BOTTE PICCOLA
Facciamo la conoscenza con un prodotto capace di riappacificare passione e portafoglio.
Minimalista fino all’eccesso, si pone in diretta concorrenza con i baby pre phono entry level di marchi quali NAD o Project.
Fornisce la possibilità di poter amplificare anche testine MC.
Altra opportunità notevole è quella di poter scegliere due differenti valori di capacità per le testine MM: 47K ohm, 100pf nella
posizione MM I e 47K ohm, 300pf nella posizione MM II.
isicamente si presenta come un parallelepipedo metallico, fornito dalla casa in
finitura Silver o nera, con un grosso led
rosso sul pannello frontale e la serigrafia tipica del marchio Vincent rispettivamente nera
o bianca a seconda del colore.
Ha dei piedini in gomma che lo rendono piuttosto stabile.
Il pannello posteriore ospita tutto il resto e
nella fattispecie da sinistra verso destra: il
serracavo di messa a terra del braccio, i due
RCA di ingresso, la manopola di selezione
delle testine, i due RCA di uscita, l’ingresso
dell’alimentazione. Quest’ultima è realizzata
separatamente dal corpo principale (scelta
saggia se si vogliono evitare sgradevoli interferenze), purtroppo è non dissimile da
quella di un qualsiasi elettrodomestico di
largo consumo (e di conseguenza di discutibile qualità), racchiusa in un involucro di
materiale plastico e piuttosto leggerina (del
resto, non si può mica avere tutto dalla vita!).
La realizzazione dell’oggetto sembra solida e
ben progettata, anche se la totale assenza di
istruzioni lascia piuttosto interdetti.
F
L’ASCOLTO
L'ascolto è stato effettuato inserendo il pre
affiancato al giradischi Dual CS 420 con testina Dual dms 251 s (testina a magnete mobile), nella mia catena di ascolto, così
composta: Diffusori Martin Logan SL3, diffusori Lumen White Silver Flame. Sorgente
Analogica Giradischi Michell Gyrodec, Braccio SME 3009 s3 Titanio, Testina Shure
V15VXMR, con Cablaggio Van Den Hul D502
(Prima Serie non Hybrid); Pre McIntosh C220,
con Stadio Phono MM; due Amplificatori Finali a Valvole McIntosh MC275 in configurazione monofonica; Cavi di Potenza Nordost
Spm Reference; Cavi di segnale tra Pre ed
Ampli Audioquest Horizon Dbs 72V; Cavo di
Segnale tra pre fono e pre linea Nordost Valhalla rca semi bilanciato; Cavo di Alimentazione Pre Tproject Cable Ultra Ag AC1; Cavo
di alimentazione Finali Nordost Valhalla con
terminazioni Furutech.
Il distributore ci ha fornito un giradischi
entry level (Dual cs 420 con testina Dual dms
251 s a magnete mobile) con questo preampli,
che è stato testato sulle pagine di Guide di
Fedeltà del Suono 25: sicuramente rappre-
sentano un’accoppiata molto azzeccata, caratterizzata da un buon rapporto qualità
prezzo.
Cominciamo questa prova d’ascolto con un
superclassico della musica pop, rivisitato ultimamente con un’ottima rimasterizzazione
da 180 gr: Beatles “Let it Be…Naked” (in questa edizione sono state rimosse, rispetto alla
prima uscita del 1970, sia Dig It che Maggie
Mae, e Don't Let Me Down le ha sostituite)
(2003, Apple), a detta di Paul McCartney
molto più rispondente all’intento iniziale del
celeberrimo album, senza muri del suono, inseriti dal famoso produttore Phil Spector
(...recentemente arrestato e processato per
omicidio!). La prestazione del Vincent è
molto buona, i toni medi sono particolarmente naturali e realistici, la risposta è sufficientemente estesa, la dinamica molto buona.
Soprattutto le chitarre e le percussioni sono
molto ben espresse, sebbene il timbro sia leggermente scuro; per tutta la durata del disco
l’impressione è la stessa, una buona naturalezza e una più che sufficiente correttezza
timbrica. L’organo affidato a Billy Preston per
l’occasione, è piuttosto liquido e scorre agevolmente attraverso la trama sonora.
Le percussioni di Ringo Starr sono sicure e
abbastanza veloci come chiari e ben delineati
e materici i piatti.
Le voci sono presenti e abbastanza focalizzate, sebbene in qualche frangente manchino
di quel brio sull’estremo alto di cui gioverebbero assai, in ogni modo sempre nel filone
della piacevolezza d’ascolto.
Nirvana MTV Unplugged in New York (1994
Fedeltà del Suono n. 162
IL REGNO DEGLI ASCOLTI
VINCENT PHONO PREAMPLIFIER 111
Geffen Records): un buon inizio sin dai primi
applausi dell’audience presente negli studi
Newyorchesi di MTV, fa radicare sempre di
più l’idea, venuta fuori in occasione dell’ascolto dell’Lp precedente, che questo
pre fono si districhi molto bene nei
meandri delle registrazioni acustiche
vecchio stile, con gamma media
predominante rispetto al resto
delle frequenze, senza giochi
pirotecnici agli estremi ma
con una solida base. La
voce strascicata di Kurt
Cobain è pressoché
perfettamente riprodotta, assieme allo
strumento principe di questa
esibizione
ovvero la
chitarra
acustica che,
anche mentre viene spostata
dal
cantante
tra
una canzone e
l’altra, appare
realistica e naturale nella sua risonanza: non sono
riuscito a trovare difetti in
questo caso. La batteria è più rapida
e meglio resa rispetto all’album dei Beatles,
il basso scende bene ed è disegnato da una
discreta dinamica. I cori a supporto risultano
bene in secondo piano rispetto al solista,
senza mai sovrapporsi al tema principale.
L’ambiente dello studio televisivo si percepisce abbastanza bene, senza essere particolarmente evidente, ci si deve sforzare
abbastanza per capire l’effettiva dimensione,
in altri casi palese.
Al Di Meola “Splendido Hotel” (Columbia Records 1980): questo album oltre al caratteristico suono dello strumento di Di Meola, che
non viene mai meno, vede un alternarsi di
percussioni delle più varie ed eccentriche: sia
quelle elettroniche che quelle vere possiedono
una buona dose di dinamica, velocità e pro-
All’interno di questa macchina,
pochi componenti ma ben assemblati.
fondità.
È chiara l’ispirazione
tratta dalla musica araba, le
variazioni armoniche ruotano attorno a questo tipo di arrangiamenti, valorizzate dalla coerenza timbrica del Vincent.
L’impressione complessiva è di una performance che, anche se leggermente virata al
chiuso, tradisce sempre e comunque una predilezione per le medie frequenze.
Il synth è ben reso e le melodie si dipanano
con buona fluidità, senza buchi evidenti. Una
certa dose di microdinamica e dettaglio trapela dall’ascolto del lato 2 del primo disco,
dove si apprezza
anche un pianoforte molto buono
e articolato, accompagnato da un pizzicato
veloce
e
dinamico.
Norah Jones “Not Too
Late” (Classic Records
200gr): altra buona prestazione del Vincent sulla
voce, questa volta femminile e spesse volte piuttosto
problematica da riprodurre. Il
violino di accompagnamento della
prima traccia è dolce e piacevole.
Stavolta la batteria è molto buona, profonda
e corposa in grado di fornire un impatto dinamico molto apprezzabile. La tromba con
sordina vibra e conduce con piglio l’ensemble
da New Orleans style jazz, facendo da giusto
contrappunto alla voce della Jones. Chitarra
acustica vellutata e ben caratterizzata, come
quella elettrica con tono suadente, molto
“blues mood”. Buona caratterizzazione anche
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VINCENT PHONO PREAMPLIFIER 111
per il basso sia elettrico che acustico, con i quali si scende di
tono con facilità inusuale per il
livello a cui è destinato il
Phono 111.
Jimi Hendrix “Martin
Scorsese Presents the
Blues” (Classic Records):
profondità, ottima capacità di rendere l’evento
live. La chitarra suona
esattamente come deve
una Strato, beh non proprio una Strato qualsiasi,
bensì “La Strato”, quella
bianco perla del genio! La
voce è sufficientemente
ricca di sfumature, sia durante i crescendo che nei
sussurri, nonostante una batteria esuberante
e quasi eccessiva.
Organo Hammond anche in questo caso
buono, piatti setosi ed equilibrati, roll e slap
di basso elettrico buoni in quanto a dinamica
e timbrica.
“30th Anniversary Celebration Album”
(Opus 3): il quartetto di chitarre nel larghetto in Do minore di Domenico Cimarosa
delineano finalmente bene un ambiente, con
fermezza e decisione. Le corde vibrano con
Il pannello posteriore con tutte le connessioni ed il selettore per scegliere la tipologia della testina.
sufficiente dettaglio e le casse armoniche
sono ben proporzionate. Molto bello il coro
della traccia numero tre, ottime le proporzioni, molto buona la timbrica, buona la ricostruzione tridimensionale, l’altezza e la
profondità della scena sonora, che risulta discretamente carica di riverbero. La traccia di
organo di Bach offre un risultato più che di-
CARATTERISTICHE TECNICHE
Sensibilità sezione MC:
0.45 mV/1kHz;
Sensibilità in ingresso sezione MM I+II: 4 mV/1kHz;
Sensibilità in uscita:
Linea: 200 mV/1kHz;
Distorsione:
<0.0005%;
Impedenza di ingresso sezione MC:
Ingresso Phono, MM: 100 ohm/ 100pf;
Impedenza di ingresso sezione MM I:
Ingresso Phono, MM: 47K ohm, 100pf;
Impedenza di ingresso sezione MM II:
Ingresso Phono, MM: 47K ohm, 300pf;
Equalizzazione R.I.I.A:
20Hz-20 kHz/max 0.5dB;
Ingresso linea:
47K ohms bilanciato, 22K ohm sbilanciato;
Rapporto segnale rumore sezione MC:
>88dB;
Rapporto segnale rumore MM I+II:
>79dB;
Alimentazione:
15-16 V/50mA ACV 50/60Hz, 50 watt;
Dimensioni (A x L x P):
4.5 cm x 14.5 cm x 11cm
Peso:
500g ca
Prezzo IVA inclusa:
euro 140,00
Distributore: Music Tools - Tel. 0721 47.28.99 - Web: www.musictools.it
screto, la discesa in basso fa apprezzare di
nuovo le capacità in estensione del Vincent
che se la cava egregiamente di fronte a questo esame molto pesante per un prodotto
entry level. Discreta la prova con la traccia
di percussioni multiple sia per controllo che
per dettaglio e dinamica, buono il registro
di tutti gli strumenti.
CONCLUSIONI
Il settaggio del pre Vincent a mio parere migliore per la testina utilizzata è sicuramente
quello con il selettore sulla posizione MM I,
la posizione MM II è risultata troppo aspra e
manchevole in gamma media, affaticando
troppo l’ascolto. L’equilibrio è tutto in Hi Fi,
soprattutto quando è ben centrato sulla
banda passante, rendendo la maggior parte
dell’ascolto estremamente piacevole, questo
probabilmente è ben chiaro alla Vincent.
Si fa notare una pressoché totale assenza di
distorsioni anche nel caso di discesa all'estremo basso con strumenti quali, ad
esempio, l’organo. Buono il rapporto segnale
rumore, grazie alla separazione della sezione
di alimentazione dallo chassis principale.
Molto buone le prestazioni con voci (sia maschili che femminili), e strumenti ad arco,
sorprendenti con gli strumenti gravi (dal
contrabbasso alla batteria).
Il risultato è convincente, oserei dire esagerato, rispetto al target di prezzo del Phono
111, se si considera anche il fatto che è possibile fare anche il salto ad una testina a
bassa sensibilità a bobina mobile, il quadro
è chiarissimo, e fa pendere la bilancia della
preferenza decisamente a favore di questo
oggettino, rispetto alla pur folta concorrenza. Possibile anche aggiustare la capacità
della testina a magnete mobile, cosa non da
poco anche questa.
Ovviamente bisogna pesare tutto quanto
scritto in queste pagine, tenendo sempre ben
presente il listino del prodotto oggetto della
prova.
Non si tratta di un miracolo ma di un prodotto che effettivamente possiede un rapporto qualità prezzo molto elevato nel suo
segmento.
Fedeltà del Suono n. 162