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© Springer-Verlag 2001
Pathologica (2001) 93:672-675
CASO CLINICO
C. Antonini · O. Forgiarini · A. Chiara · G. Briani · V. Azzini · G. Sacchi
Adenocarcinoma della tuba di Fallopio: neoplasia sincrona a displasia
epiteliale squamosa severa endocervicale uterina
Primary carcinoma of the Fallopian tube coexisting with severe cervical dysplasia.
A case report
Riassunto Gli Autori descrivono un raro caso di adenocarcinoma della salpinge in una donna di 72 anni giunta all’intervento chirurgico in seguito ad una diagnosi di ASCUS su
Pap test e di displasia epiteliale severa della cervice uterina
(CIN 3) alla biopsia. La neoplasia maligna salpingea ha rappresentato una diagnosi incidentale in corso di isteroannessiectomia bilaterale.
Parole chiave Salpinge • Adenocarcinoma • Neoplasie sincrone
Key words Fallopian tube • Carcinoma • Synchronous neoplasms
Introduzione
Le neoplasie primitive delle salpingi sono eccezionalmente
rare, costituendo dallo 0.1 all’1% di tutte le neoplasie maligne ginecologiche [1]. Benché la maggior parte sia rappresentata da carcinomi di tipo sieroso, sono descritti rari casi
di carcinomi endometrioidi, a cellule chiare, transizionali e
glassy cell. Trattasi di neoplasie rare e insidiose, raramente
diagnosticate in fase precoce.
Caso clinico
Paziente settantaduenne giunta alla nostra osservazione nel
novembre 2000 presso il Servizio di Ostetricia e Ginecologia
dell’Ospedale di S. Donà di Piave a seguito di diagnosi colpocitologica eseguita in altra sede di ASCUS. All’anamnesi
patologica prossima, perdite vaginali atipiche in menopausa.
All’esame obbiettivo, i genitali esterni e la mucosa vaginale
presentano normale trofismo. L’utero è piccolo, mobile. Alla
palpazione dell’addome non si apprezzano masse. La colposcopia rivela aree ANTZG2 aceto-mute che vengono biopsiate con diagnosi di CIN 3.
La paziente viene quindi sottoposta ad istero-salpingoooforectomia bilaterale.
C. Antonini () • O. Forgiarini • A. Chiara • G. Briani • G. Sacchi
Servizio di Anatomia e Istologia Patologica,
Dipartimento di Oncologia, ULSS 10 Veneto Orientale,
Via N. Sauro 125, I-30027 S. Donà di Piave (VE), Italia
e-mail: [email protected]
Tel.: +39-0421-227589/227590
Fax: +39-0421-227592
V. Azzini
Divisione di Ostetricia e Ginecologia, ULSS 10 Veneto Orientale,
I-30027 S. Donà di Piave (VE), Italia
Patologia
All’esame macroscopico del pezzo operatorio la salpinge sinistra è dilatata e misura cm 6¥5. La sierosa è liscia e lucente. Alla sezione il tratto distale dell’endosalpinge è occupato da una massa solida, biancastra di cm 4¥2.5. L’ovaio sinistro misura cm 1.8¥1.4 ed è macroscopicamente nella norma, come pure l’annesso destro. L’utero misura cm 7¥4¥2,
C. Antonini et al.: Adenocarcinoma della tuba di Fallopio
l’endometrio è sottile. La mucosa dell’endocervice è a tratti
ispessita e biancastra. Nei limiti morfologici della norma l’esocervice e la giunzione squamocolonnare.
Istologicamente, la neoplasia della salpinge presenta diversi pattern architetturali: papille rivestite da epitelio cubico, talora con nuclei a “chiodo di ciabattino” (hob nail), aree
solide-midollari e a cellule chiare. Sono presenti mostruosità
nucleari e plurinucleazioni, frequenti le mitosi (Fig. 1).
Gli elementi neoplastici esprimono fenotipo immunoi-
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stochimico CAM 5.2+, EMA+, CEA-. La neoplasia infiltra
la parete, raggiungendo la sierosa. Gli elementi neoplastici
esprimono una spiccata e diffusa positività nucleare per l’oncoproteina p53 con percentuale di cellule positive del 28%,
mentre sono negativi al c-erbB-2.
La tuba controlaterale ed entrambe le ovaie sono morfologicamente nei limiti. L’endometrio è atrofico. A carico dell’endocervice sono presenti focolai multipli di CIN 3 a diffusione intraghiandolare (Fig. 2).
Fig. 1 Pattern della neoplasia tubarica. Mostruosità nucleari e plurinucleazioni (E-E)
Fig. 2 Cervice uterina: displasia
epiteliale grave (E-E)
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L’esame citologico del liquido di lavaggio peritoneale è
negativo per cellule tumorali maligne.
Discussione
Le salpingi sono raramente sede di neoplasie primitive, poiché più spesso coinvolte da tumori ovarici od uterini [2], pertanto la diagnosi di primitività è innanzitutto una diagnosi di
esclusione: per convenzione una neoplasia che coinvolga
massivamente l’endometrio e la salpinge è definita primitiva uterina e così pure si conviene per quanto concerne l’ovaio.
L’adenocarcinoma tubarico colpisce donne anziane, anche se il range di età è ampio: 18-82 anni. È tipicamente unilaterale, benché la bilateralità venga segnalata fino al 20%
dei casi. Pochi sono i fattori di rischio noti, fra cui l’età e
l’infertilità [3]. Spesso si associa ad una pregressa salpingite o ad endometriosi [4]. In alcuni casi, è stata dimostrata la
sequenza iperplasia semplice, iperplasia atipica, carcinoma
[5], in conseguenza di salpingiti croniche, terapie estrogeniche o stati di iperestrinismo.
La sintomatologia è aspecifica e in genere la diagnosi
preoperatoria è rara [6]. In un’analisi di 20 casi, Baalbaky e
coll. [3] riportano che la diagnosi è stata effettuata nel 15%
dei casi prima dell’intervento, nel 45% all’atto operatorio e
nel 40% dei casi dal patologo.
Spesso, infatti, la malattia può essere clinicamente confusa con una patologia pelvica benigna o una neoplasia
ovarica [7]. La metrorragia è il sintomo più frequente. La
triade diagnostica dolore, perdite vaginali sieroematiche e
massa pelvica è segnalata solo nel 15% dei casi e il sintomo patognomonico hydrops tubae profluens si presenta solo nel 5% dei casi [8]. La malattia può esordire anche con
un addome acuto, un’idrotorace o una linfoadenopatia inguinale.
Istologicamente, nella maggior parte dei casi si tratta di
un adenocarcinoma papillare, sono descritte anche le varianti endometrioide, adenoacantomatosa, adenosquamosa,
sieromucinosa e a cellule chiare [9]. Benché in letteratura le
segnalazioni siano sporadiche o costituite da casistiche limitate e quindi sia arduo trarre conclusioni sui fattori prognostici, senz’altro lo stadio gioca un ruolo più importante del
grado istologico. La sopravvivenza a 5 anni è del 77% per il
primo stadio, del 40% per il secondo stadio e del 20% per il
terzo stadio [10-12].
Studi recenti hanno valutato il significato prognostico di
fattori quali angiogenesi tumorale e oncogeni (p53 e c-erbB2) nell’identificare le pazienti ad elevato rischio di recidiva
e metastasi a distanza [13, 14]. Nel caso in oggetto, non si
evidenziano quadri di angiogenesi, mentre è significativa la
positività alla p53. L’eccezionalità della segnalazione è rappresentata sia dalla incidentalità del reperto neoplastico, sia
dall’associazione di una neoplasia sincrona maligna della
C. Antonini et al.: Adenocarcinoma della tuba di Fallopio
salpinge con una displasia epiteliale severa squamosa (CIN
3) della endocervice.
Una diagnosi di ASCUS al Pap test ha consentito l’identificazione di una neoplasia maligna della salpinge in stadio
IC. A distanza di tre mesi dalla diagnosi il follow-up è negativo e la paziente è esente da malattia neoplastica in progressione.
Conclusioni
Gli Autori segnalano un caso di associazione di CIN 3 del
canale endocervicale con una neoplasia maligna sincrona
della salpinge uterina. L’eccezionalità del caso è rappresentata dal reperto incidentale della neoplasia salpingea che ha
presentato caratteri istopatologici orientativi per un comportamento biologico aggressivo (coinvolgimento della sierosa,
elevata espressione di p53). L’attuale breve follow-up (tre
mesi) non consente di avanzare ipotesi sull’eventuale comportamento biologico aggressivo della neoplasia salpingea.
Al controllo, la paziente è esente da malattia neoplastica in
progressione.
Summary We report a rare case of primary carcinoma of
the fallopian tube. A 72-year-old post-menopausal woman
presenting with abnormal secretion of blood-stained liquid, underwent surgery because of findings of atypical
squamous cells (ASCUS) on a routine Papanicolaou
smear. The histological diagnosis on cervical biopsy was
of CIN 3. Adenocarcinoma of the Fallopian tube was incidentally found.
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