CLINICA per ANIMALI ESOTICI Via Sandro Giovannini, 51
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CLINICA per ANIMALI ESOTICI Via Sandro Giovannini, 51- 53 00137 Roma, Italy tel: (+39) 06 8273512 cell: (+39) 338 5407051 email: [email protected] Paolo Selleri Medico Veterinario Dottore di Ricerca in Medicina degli Animali Professore di Patologia Clinica e Terapia degli Animali Esotici I e II ECO/ETOLOGIA DEI RETTILI E DEGLI ANFIBI E CONDIZIONI CHE CONFIGURANO IL PRESUNTO MALTRATTAMENTO Rettili ed anfibi sono animali che non sembrano suscitare le stesse emozioni che siamo abituati a ricevere dai mammiferi. Molte persone pensano che i rettili siano animali pericolosi, addirittura inutili. Gli stessi pregiudizi esistono anche tra i veterinari. Molti colleghi si rifiutano di curare rettili e anfibi. Dovendo trattare l’argomento “maltrattamento di rettili ed anfibi” credo sia indispensabile descrivere la situazione dell’erpetofilia italiana, da dove vengono i rettili che abbiamo in Italia, chi sono gli appassionati di rettili. Il numero dei rettili adottati come animali da compagnia aumenta ormai da diversi anni. Il fenomeno è così evidente che da qualche anno ormai, diverse facoltà di medicina veterinaria italiane offrono nel programma del loro corso di laurea, corsi di medicina e chirurgia di rettili ed anfibi. Per semplificare provo a trattare l’argomento facendo domande semplici. - Chi è il proprietario di un rettile? Vi prego di non identificare il proprietario di un rettile come lo stravagante esibizionista che passeggia per strada con un pitone al collo. Se questa è l’idea che avete siete molto lontani dal conoscere la realtà. Spero che questa presentazione susciti il vostro interesse e vi aiuti nella comprensione. Il proprietario di rettili è spesso una persona molto preparata che ha una profonda conoscenza delle zone di origine e delle esigenze ambientali della specie. Chi sceglie di comprare un rettile non lo fa per gli stessi motivi che lo spingerebbero ad adottare un cane. Il rettile non ha un comportamento sociale come i mammiferi e non offre affetto al proprietario (anche se molti proprietari di tartarughe affermano che hanno con i loro animali un continuo scambio di emozioni). Chi adotta un rettile lo fa perché è affascinato dalla diversità dell’animale. Ciò che il proprietario del rettile vuole è riuscire a ricreare un ambiente ideale, così rispondente alle necessità della specie da consentire all’animale di riprodursi. - Quali sono i rettili più venduti? Il gruppo delle tartarughe è il più richiesto, subito seguito dai serpenti e dalle lucertole. Gli anfibi sono meno popolari. - Dove si compra un rettile? Molti negozi che vendono animali, vendono anche rettili. La maggior parte di questi animali non è venduta nei negozi ma ceduta privatamente da proprietario a proprietario. Molti sono gli allevatori amatoriali, il numero dei professionisti con regolare partita iva è in continuo aumento. - Da quale paese vengono i rettili che compriamo? Purtroppo alcuni paesi in condizioni economiche meno favorevoli consentono la cattura e la vendita della loro fauna autoctona. Questi animali sono soprattutto tartarughe. La maggior parte dei rettili oggi nasce in Europa, in Italia ci sono tantissimi allevatori di successo che esportano i loro animali in tutto il mondo. In questi anni sono nate molte associazioni erpetologiche che hanno organizzato corsi ed incontri per appassionati, molte società private hanno organizzato fiere durante le quali sono stati offerti seminari per gli appassionati, queste iniziative hanno permesso a noi veterinari di allacciare un rapporto edificante con il mondo degli allevatori facendo crescere una cultura. La richiesta di animali di cattura è notevolmente diminuita dopo che veterinari e allevatori seri hanno insegnato a diffidare dell’offerta di animali di cattura perché meno capaci ad adattarsi a condizioni artificiali e più esposti a rischi di malattie infettive e parassitarie. Grazie all’irrigidimento delle leggi sull’importazione degli animali oggi è sempre più difficile incontrare specie “rare”. In questi anni la maggior parte degli appassionati non cerca più specie difficili da reperire; c’è invece una forte tendenza a riprodurre soggetti di specie non a rischio con caratteristiche esterne particolari come l’albinismo, il piebaldismo, ecc. La crescita di una fiducia nella veterinaria ha consentito a molti veterinari di specializzarsi. Oggi le relazioni tra allevatori e veterinari continuano a crescere velocemente, molti sono i veterinari italiani che frequentano i congressi e corsi internazionali sulla medicina di rettili e anfibi. Oggi la preparazione di molti veterinari italiani è riconosciuta a livello mondiale. Lo scambio culturale ha avuto come evidente conseguenza un notevole aumento della qualità di vita degli animali. Purtroppo l’erpetofilia, in Italia, soffre del pregiudizio che la maggior parte dell’opinione pubblica ha nei confronti di serpenti e lucertole. La politica di questi ultimi anni sembra essere orientata verso il proibizionismo di questi animali. Gli animali, in realtà non vengono vietati ma alcune regole cercano di rendere complicata la loro detenzione. Troppo spesso una politica spregiudicata, offre il proibizionismo come facile soluzione di problemi che toccano profondamente la nostra coscienza. La sofferenza, il maltrattamento degli animali sono argomenti che coinvolgono tutti, umanamente e professionalmente. Veterinari e politici devono assumersi la responsabilità di evitare che gli animali vengano sfruttati e maltrattati, ma per far questo devono prepararsi e devono conoscere a fondo questo mondo. Chi veramente ama gli animali deve capire che ostacolandone la detenzione non si fa che favorire il contrabbando ed il maltrattamento. La sofferenza degli animali non deve essere merce per la propria campagna politica. Vi prego di diffidare di chi propone divieti e restrizioni su specie che vengono riprodotte regolarmente. Tutto questo non fa che aumentare la non-cultura e pone un muro con gli appassionati, isolandoli e condannando i loro animali a sofferenze e a nessuna assistenza medica. Il maltrattamento degli animali si risolve solo attraverso la crescita di una cultura, non attraverso la proibizione del rapporto con gli animali stessi. Il proibizionismo non fa che favorire la clandestinità e peggiora le condizioni di vita degli animali. Il proibizionismo è maltrattamento. - Quale è la situazione in Europa? È importante sapere che in molti paesi europei i rettili sono molto popolari e sono di libera vendita. Molte persone italiane viaggiano all’estero per visitare fiere ed allevamenti di rettili, molti di loro riportano a casa legalmente molti rettili ed anfibi. In diversi paesi europei sono di libera vendita specie che in Italia sono considerate pericolose e per le quali non è consentita la detenzione. È molto probabile che in Italia esista un commercio nascosto anche di queste specie. Il proibizionismo aiuta il personaggio politico, non aiuta l’animale. - Qual è il tipico venditore di animali vietati? Chi commercia in animali vietati e pericolosi è una persona senza scrupoli che spesso furbescamente sceglie di non detenere alcun animale e quindi risulta difficile da identificare agli organi di vigilanza. - Come si combatte il maltrattamento e il commercio illegale? Con l’educazione, il confronto, il dialogo, la presentazione di alternative, l’organizzazione di corsi per i detentori, l’obbligo nei negozi e nelle fiere di esporre fogli informativi sull’origine geografica e sulla corretta gestione della specie esposta. La concessione di patenti per alcune specie è un soluzione già applicata in Francia e in altri stati. - Quali sono altri esempi di maltrattamento? In qualità di medico, una forte critica devo rivolgerla a tutte quelle strutture legalmente descritte come strutture di assistenza e accoglienza per rettili, ma che non prevedono la costante presenza di un medico veterinario specializzato. In un centro che riceve animali che si suppone siano stati maltrattati deve essere presente un veterinario specializzato n medicina dei rettili. Non è possibile che centri per il recupero delle tartarughe marine vengano gestiti senza la presenza di un medico veterinario specializzato. È una grave negligenza unire nello stesso gruppo animali recuperati o sequestrati in ambienti diversi senza aver eseguito prima indagini sierologiche almeno per l’infezione da Herpesvirus. Se veterinari specializzati non coinvolgiamo nella gestione degli animali sequestrati veterinari specializzati siamo responsabili dell’istituzione di un maltrattamento legalizzato. Questo è un punto fondamentale della lotta al maltrattamento degli animali. La presenza di un veterinario preparato può essere una figura scomoda nella gestione del denaro che molte associazioni ricevono per proteggere gli animali. - Un veterinario può essere responsabile di maltrattamento? Forse queste sono provocazioni esagerate ma se vogliamo i cambiamenti, i primi ad doverci impegnare siamo noi stessi. I rettili sono animali poco conosciuti alla maggior parte dei veterinari. Troppo spesso i veterinari trattano il paziente rettile con superficialità scegliendo di “tentare” terapie senza conoscere le basi della fisiologia di questi animali. A volte riferire il caso come faremmo per un caso neurologico o cardiologico è dimostrazione di serietà professionale. La categoria deve poter vigilare e trattare con severità i casi di cattiva medicina. Una grave mancanza della veterinaria che così facendo si rende complice della carenza di cultura, è il ritardo nell’indicazione di figure specializzate in questo settore. Come accade all’estero è indispensabile offrire ai veterinari la possibilità di far riconoscere la loro specializzazione. Se sono davvero specializzati la loro prestazione deve essere considerata superiore a quella di un collega non specializzato. - Quali parametri tenere in considerazione per valutare se un rettile viene maltrattato? È fondamentale concordare tra le varie figure professionali presenti a questo congresso delle regole chiare e inequivocabili che le forze dell’ordine e i colleghi del servizio pubblico possano applicare facilmente. I parametri per poter accusare di maltrattamento devono essere chiari, rigidi e non relativi. Dobbiamo trovare regole che consentano di accusare di maltrattamento evitando di basarci su considerazioni personali relative che non potranno essere tenute in considerazione in sede legale e che pregiudicheranno il lavoro di chi vigila. È anche fondamentale offrire ai cittadini proprietari di animali informazioni chiare che possano seguire che li tutelino dal pericolo di essere accusati. È importante stabilire un rapporto costruttivo con i detentori di animali, coinvolgerli nella formulazione di regole. Imporre regole severe e complesse è un approccio demagogico che condanna persone e animali ad una vita misera. Nessuna tra le figure presenti a questo congresso è in grado da sola di trovare soluzioni giuste. Chi continua con arroganza ad imporre le proprie idee, forte di un potere politico superiore a quello degli altri condanna persone ed animali a sofferenze. Per questo motivo è indispensabile per risolvere i problemi del maltrattamento far nascere una commissione che veda coinvolte tutte le figure professionali e le varie associazioni per proporre regole chiare. Se davvero ci interessa prevenire il maltrattamento, il primo passo da fare è occuparci di comunicare quale è il modo corretto in cui vanno tenuti gli animali. La commissione deve produrre delle schede informative che dovranno obbligatoriamente essere esposte nei negozi e nei terrari e nelle fiere, sia da chi vende che da chi cede. Le schede dovranno essere a disposizione di tutti, scaricabili gratuitamente da un sito internet. Sulle schede dovrà essere presente almeno una foto e deve essere descritto: Nome comune e nome scientifico Origine geografica Caratteristiche ambientali necessarie Documentazione CITES Caratteristiche fisiologiche, dimensioni dell’animali adulto, note sulla riproduzione Alimentazione: quantità, qualità e frequenza Dimensioni minime e caratteristiche del terrario consigliate Varie Offrendo informazioni chiare e corrette costringeremo tutto il commercio degli animali a salire di livello. Forse si venderanno meno animali ma saranno più sani. Semplificare la valutazione di un terrario non è semplice. Gli ambienti in cui può vivere un rettile possono essere divisi in categorie; ad esempio: tropicale, desertico, temperato, continentale, montano, montano-tropicale. È fondamentale che una commissione di esperti (riconosciuti a livello internazionale) definisca le condizioni che devono caratterizzare ogni ambiente. In questa commissione devono essere presenti veterinari veramente esperti. La temperatura a cui l’animale è esposto è forse il parametro principale che deve essere controllato. La temperatura deve essere la Temperatura Ottimale Preferita dalla determinata specie. La ventilazione è un altro parametro fondamentale. Le richieste d’umidità della specie in oggetto devono essere rispettate. Per molte specie di sauri e cheloni è vitale l’esposizione ai raggi ultravioletti. Le lampade a raggi UVA e UVB non devono essere schermate da vetro o plastica. L’animale non deve essere troppo distante dalla lampada. Le fonti di riscaldamento non devono essere scoperte, perché potrebbero ustionare l’animale. Spesso viene data importanza alle dimensioni del terrario. Questi parametri sono importanti ma non sono i più importanti. In base alle loro abitudini alimentari, i rettili dovrebbero essere distinti almeno nei seguenti gruppi: carnivori, piscivori, insettivori, erbivori e prevalentemente erbivori, altri. La commissione deve indicare quali caratteristiche deve avere la dieta di ogni gruppo. L’alimentazione con mammiferi vivi deve essere fortemente sconsigliata e limitata solo ai casi in cui il veterinario lo consideri indispensabile. Nel terrario deve sempre essere presente una fonte di acqua da bere. Nel terrario deve essere presente una nascondiglio che consenta all’animale di nascondersi e sentirsi protetto. Non devono essere presenti due specie diverse nello stesso terrario anche se provenienti dallo stesso areale. La commissione deve produrre schede informative sulle caratteristiche della specie, alimentazione, dimensioni raggiunte. Le dimensioni minime non possono essere descritte in maniera rigida perché devono essere tenuti in considerazione anche altri parametri. Durante la relazione verranno presentate proposte per la definizione delle dimensioni minime dei terrari. È importante differenziare i contesti in cui si può incontrare l’animale: negozio, trasporto, fiera, abitazione privata, parco pubblico. Differenti situazioni richiedono strutture di dimensioni diverse. - L’abbandono di rettili ed anfibi è una pratica comune? Molte tartarughine d’acqua dolce pagate pochi euro nei mercati sono finite nelle fontane, nei laghetti, nei fiumi. In questo gesto oltre alla sofferenza dell’animale dobbiamo riconoscere il grave danno ambientale che crea l’immissione di specie alloctone nei nostri territori. L’abbandono degli animali è una grave realtà legata alla mancanza di cultura nelle persone, non è legata ad una determinata specie. I mezzi di comunicazione danno molto scalpore quando viene ritrovato un serpente libero. In realtà l’abbandono di un serpente è molto improbabile dato che l’animale conserva sempre un valore economico, questo rende più conveniente sistemarlo che abbandonarlo. - Come identificare il maltrattamento negli anfibi? I terrari dei Dendrobatidi devono essere arredati perché le rane richiedono molti nascondigli. Anche per gli anfibi acquatici, come per i pesci di acquario la qualità dell’acqua deve essere molto elevata, una cattiva qualità dell’acqua stress l’animale e lo porta ad ammalarsi. Anche per gli anfibi sono necessari i raggi ultravioletti per consentire un corretto metabolismo del calcio. Le malattie metaboliche sono molto frequenti CLINICA per ANIMALI ESOTICI Via Sandro Giovannini, 51- 53 00137 Roma, Italy tel: (+39) 06 8273512 cell: (+39) 338 5407051 email: [email protected] Paolo Selleri Medico Veterinario Dottore di Ricerca in Medicina degli Animali Professore di Patologia Clinica e Terapia degli Animali Esotici I e II ECO-ETOLOGIA DEI RODITORI E FURETTI E CONDIZIONI CHE CONFIGURANO IL PRESUNTO MALTRATTAMENTO Lagomorfi e Roditori Il primo concetto da introdurre è che questi sono animali preda. L’animale preda vive tutta la vita nella paura di essere attaccato da un predatore. Questo è un concetto fondamentale che è alla base di molti aspetti della medicina di lagomorfi e roditori. E’ fondamentale che all’interno della gabbia siano presenti delle strutture che consentano all’animale di nascondersi e quindi di sentirsi protetto. Per questi animali il cibo deve essere costantemente presente nella gabbia. Stessa cosa per l’acqua Per il coniglio e per i roditori caviomorfi è davvero importante che all’interno della gabbia sia presente del fieno. Gli alimenti freschi non consumati devono essere rimossi dopo 12 ore. La lettiera sporca deve essere pulita almeno ogni giorno. Un grave problema di questi animali è che ricevono spesso un’alimentazione sbagliata. Molte delle patologie che incontriamo nella pratica clinica sono legate alla non conoscenza da parte del proprietario di qual è l’alimentazione corretta per quella specie. Spesso il negoziante che vende l’animale non conosce qual è l’alimentazione migliore per le specie che vende. Obbligare i negozi a non vendere alcuni alimenti è un problema molto più complesso di quanto sembra. Per proibire la vendita di certi mangimi sono necessarie basi scientifiche che oggi non sono ancora disponibili. Il coniglio, il cane della prateria e i roditori caviomorfi (cavia, cincillà, degu) sono animali erbivori, che non dovrebbero mangiare miscele a base di semi. Queste miscele predispongono a patologie dentali, obesità, e forme coliche intestinali. Le miscele a base di semi sono i mangimi più diffusi nei negozi. Da anni cerchiamo di contrastare la diffusione di questi alimenti ma spesso il nostro impegno si è tradotto in minaccia di denunce da parte delle ditte produttrici. Abbiamo bisogno di dati chiari che distinguano le esigenze del coniglio da compagnia da quello allevato per la produzione di carne. Abbiamo bisogno di parlare con i negozianti affinché investano su alimenti di migliore qualità. L’alimentazione ideale per questi animali in cattività è prevalentemente basata sul fieno (60-70%), verdure fresche a foglia (30%), i mangimi di buona qualità possono essere somministrati in piccola quantità durante le fasi di crescita, gravidanza, convalescenza e quando non è disponibile un’ampia varietà di vegetali freschi. I roditori miomorfi (topo, ratto, criceto, gerbillo) invece hanno bisogno di alimenti a base di semi, le verdure sono un’ottima integrazione. Una volta a settimana dovrebbe essere offerta una quota di proteine animali (formaggio, pollo cotto, uovo cotto). Furetto Il furetto è un animale che ha esigenze che non si allontanano molto da quelle di cane e gatto. È un animale sociale che vive meglio se tenuto in compagnia. È un carnivoro stretto. Esempi peculiari di maltrattamento di un furetto sono relativamente pochi. Esempi di maltrattamento sono quei casi in cui all’animale è offerta un’alimentazione non adatta alle sue caratteristiche. Il furetto richiede una dieta a base di carne nella quale le proteine e i grassi devono essere molto elevati e di buona qualità. La percentuale di proteine deve essere circa del 36 %. Un’alimentazione in cui sono incluse le verdure predispone a diarrea, a urolitiasi e alterando il pH dello stomaco a gastriti. Da qualche anno ormai si è capito che la sterilizzazione precoce può predisporre in entrambi i sessi a patologie neoplastiche delle ghiandole surrenali. I furetti sono animali che defecano con notevole frequenza, molta attenzione deve essere data alla pulizia della lettiera.