PROGETTO LEGALITA` Le regole quale fondamento
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PROGETTO LEGALITA` Le regole quale fondamento
PROGETTO LEGALITA’ Le regole quale fondamento del vivere in comune a cura della Prof.ssa Claudia Pedergnana In collaborazione con l’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MAGISTRATI - Sezione Trentino Alto Adige - sono stati realizzati cinque incontri con esperti (Magistrati inquirenti e giudicanti del Tribunale di Trento e Rovereto) su specifiche tematiche. Obiettivi generali Educare alla legalità e alla cittadinanza attiva, offrendo agli studenti opportunità concrete di cambiamento, attraverso la conoscenza del territorio in cui vivono e delle sue dinamiche sociali, culturali ed economiche, stimolandoli ad essere agenti di cambiamento e diffusione di legalità e coscienza civile. Questi gli obiettivi specifici proposti dagli organizzatori: . Fornire strumenti per la conoscenza della realtà: per una lettura critica del fenomeno mafioso, del terrorismo attraverso l’esperienza in prima linea di operatori della giustizia; . Conoscenza delle strutture, delle istituzioni e delle leggi che garantiscono i diritti dei cittadini; . Evidenziare il ruolo della società civile contro il fenomeno mafioso, mirando alla responsabilizzazione dei minori come cittadini; . Sviluppare il senso di cittadinanza, il senso di giustizia e rispetto delle leggi; . Acquisire coscienza sociale e civile di se stessi, imparando a rapportarsi alle istituzioni e agli altri senza pregiudizi, con rispetto e civiltà; . Rendere lo studente partecipe del funzionamento del servizio giustizia attraverso esperienza diretta e quindi pratica applicazione delle regole insegnate a livello teorico. Il progetto si è articolato in cinque moduli. 1. Racconto della mostra VITE PER LA LEGALITA’. Trattasi di 26 pannelli, esposti nell’Aula Beato Adelpreto ponendo nella fase illustrativa gli studenti al centro. I pannelli hanno illustrato le vite ed il contesto storico ed istituzionale in cui hanno operato sei uomini che hanno dedicato la loro esistenza alla legalità costituzionale: Giovanni FALCONE, Paolo BORSELLINO, Giorgio AMBROSOLI, Emilio ALESSANDRINI, Guido GALLI e Fulvio CROCE. Furono magistrati ed avvocati uniti nella scelta di difendere le regole democratiche ed i principi di libertà dagli assalti dei poteri criminali che tentavano d’imporre, con la violenza o la corruzione, ideologie o codici di comportamento antidemocratici e liberticidi. Il racconto delle vite di questi uomini è stato collegato agli aspetti istituzionali del loro agire, al contesto socio-economico, all’importanza dei principi democratici del vivere collettivo offrendo così una conoscenza civica delle regole fondata sulla testimonianza rappresentata da esistenze dedicate, fino al sacrificio, alla salvaguardia della Repubblica costituzionale italiana. 2.Corruzione, evasione fiscale, traffico di influenze come antitesi della democrazia costituzionale. Illustrazione dei meccanismi giuridici accompagnata dall’esposizione degli aspetti di contrasto di tali pratiche con i fondamenti della Costituzione repubblicana ed i principi di equa ripartizione delle risorse per il bene collettivo. . 3.Immigrazione e regole di inclusione/esclusione sul territorio. Le regole giuridiche riguardanti gli stranieri, i principi internazionali e quelli europei, i principi costituzionali rilevanti, apporti in termini economici dell’immigrazione ed i costi sociali ed economici connessi alle diverse politiche di inclusione/esclusione. 4.Organi e poteri di governo, organi e poteri di garanzia costituzionale. L’assetto costituzionale, la vita concreta delle istituzioni, l’analisi della situazione italiana e il panorama internazionale. La diversa legittimazione degli organi costituzionali in una democrazia moderna. Argomenti introdotti a partire da esempi concreti di dinamiche istituzionali, nazionali ed internazionali, accaduti in epoca recente. 5. Processo simulato presso i locali del palazzo di giustizia di Trento. I ragazzi hanno partecipato ad un processo simulato tratto da una reale vicenda accaduta nel recente passato. Gli attori: giudici, pubblici ministeri, avvocati, appartenenti alle forze dell’ordine e gli stessi studenti, con il ruolo di imputato e testimoni del processo. Dopo il processo i ragazzi sono stati stimolati a porre domande su quanto accaduto ed a valutare criticamente gli esiti processuali.