Verb_Assemblea appr_bil_ 2013_2^conv

Transcript

Verb_Assemblea appr_bil_ 2013_2^conv
Verbale dell’Assemblea dei Partecipanti al Fondo Pensione
per il Personale della Banca di Roma tenutasi in seconda
convocazione nel giorno 28 maggio 2014 presso i locali di
Unicredit Viale Tupini n.180
Ordine del giorno
Esame e approvazione del progetto di bilancio
al 31 dicembre 2013
Il giorno 28 maggio 2014 alle ore 17,30 si è riunita, presso
la Unicredit in Roma, Viale Tupini n. 180, l’Assemblea dei
Partecipanti al Fondo Pensione per il Personale della Banca
di Roma per discutere e deliberare sul seguente:
Ordine del Giorno
1. Esame ed approvazione del progetto di bilancio al 31
dicembre 2013;
2. Conferimento
conti
dell'incarico
per
il
triennio
dell'Organo
di
controllo
legislativo
39/2010).
di
revisione
legale
2014/2016
su
(art.
del
13
Deliberazioni
dei
proposta
decreto
inerenti
e
conseguenti.
Il
Presidente
verifica
la
presenza
dei
componenti
del
Consiglio di Amministrazione nelle persone, oltre che di se
stesso,
del
Vice
Attenni,
Alessandro
Presidente
Fava,
Enrico
Annarita
Marongiu,
Grano,
Claudio
Fulvio
Matera,
Massimo Pagliarani, Angelo Pangallo, Carla Pantaloni, Marco
Pierri,
Pasquale
Vitantonio.
Sandulli,
Informa
Agostino
Cassarà,
Verifica
la
Revisori
nelle
di
Miriam
assenza
Massimo
presenza
dei
persone
Travaglia,
giustificata
Giovannelli
componenti
del
e
del
Presidente,
i
Roberto
signori:
Silvio
Lops.
Collegio
Prof.
dei
Stefano
Garzella e dei Revisori Marco Oggioni e Giovanni Gentile e
informa
dell’assenza
giustificata
del
Revisore
Tommaso
Cervone.
Ai sensi dell’articolo 10, comma 1, dello Statuto designa a
Segretario il Direttore Generale e Responsabile del Fondo,
1
dott. Stefano Centi Colella e a scrutatori i signori Alba
Rosaria Senia, Francesco Paris e Miriam Barletta.
Il Presidente comunica che:
-
l’avviso
di
convocazione
è
stato
pubblicato
sulla
Gazzetta Ufficiale Parte II, n.41, del 5 aprile 2014,
con all’ordine del giorno:
1. Approvazione del bilancio al 31/12/2013;
2. Conferimento
dell'incarico
di
revisione
legale
dei conti per il triennio 2014/2016 su proposta
dell'Organo
di
controllo
legislativo
39/2010).
(art.
13
del
Deliberazioni
decreto
inerenti
e
conseguenti;
-
i partecipanti sono stati avvisati anche tramite avviso
sul portale del Fondo e mediante invio a mezzo posta di
apposita circolare al domicilio di ciascun partecipante
non in servizio;
-
sia la circolare di convocazione, sia il fascicolo di
bilancio sono stati resi disponibili sul sito del Fondo,
nonché presso la sede del Fondo;
-
sono stati messi a disposizione dei presenti i fascicoli
di bilancio completi delle relazioni del Consiglio di
Amministrazione,
Società
di
del
Collegio
revisione
Deloitte
dei
&
Revisori
Touche,
e
della
nonché
il
bilancio tecnico attuariale e la documentazione relativa
al conferimento dell’incarico di revisione legale;
-
la bozza del bilancio di esercizio è stata inviata – ai
sensi
dell’articolo
16,
comma
4^
dello
Statuto
–
ai
competenti organi di Unicredit S.p.A.;
-
la prima convocazione del 30 aprile 2014, ore 11:00, non
ha
raggiunto
il
“quorum”
previsto,
in
quanto
erano
presenti solo tre partecipanti.
Si riserva altresì di comunicare quanti oggi sono i presenti
o
rappresentanti
su
19.911
partecipanti.
Il
numero
dei
presenti in sala comunque garantisce il regolare svolgimento
2
dell’odierna assemblea ai sensi dell’articolo 9, comma 1^
dello Statuto.
Prega coloro che vorranno intervenire, dopo la relazione del
Consiglio di Amministrazione e dei Revisori, di segnalare il
proprio nominativo presso il banco di accettazione.
Constatata dunque la regolare costituzione dell’Assemblea,
dichiara aperta la seduta.
Con
il
consenso
di
tutti
i
presenti,
omette
la
lettura
completa della relazione sulla gestione e illustra le voci
più
salienti
documento
del
di
bilancio
sintesi
d’esercizio
che
si
allega
la
presentazione
contenuti
(all.1)
al
nel
presente
verbale.
Il
Presidente
31.12.2013
avvia
evidenziando
quelli che
del
sono
bilancio
stati gli
al
eventi
rilevanti che si sono verificati nel corso dell’anno che si
è concluso.
Il primo tema che porta all’attenzione, già noto, in quanto
divulgato
tramite
l’Accordo
raggiunto
maggio
u.s.
è
il
sito
dalle
stato
internet
Fonti
del
Fondo,
Istitutive.
sottoscritto
riguarda
In
l’Accordo
data
delle
16
Fonti
Istitutive avente ad oggetto l’adozione di provvedimenti in
riferimento alla situazione patrimoniale del Fondo. Detto
Accordo, tenuto conto della situazione economico-finanziaria
della Sezione a Prestazione Definita e in coerenza con la
recente disciplina di riferimento (in particolare, art. 7bis, comma 2-bis, D.Lgs. 252/05), modifica il meccanismo di
adeguamento
delle
prestazioni
risultante
dagli
artt.
28,
comma 6, e 31 dello Statuto.
Per
effetto
di
l’adeguamento
tale
delle
Accordo,
prestazioni
a
decorrere
sarà
dal
effettuato
2015,
secondo
l’effettivo rendimento della gestione del patrimonio della
Sezione
risultante
rendimento
dalla
rilevato
Amministrazione
in
sede
differenza
annualmente
di
tra
dal
compilazione
il
tasso
Consiglio
del
Bilancio
di
di
di
esercizio e il tasso di equilibrio calcolato dall’attuario.
3
Per
il
2014
le
Fonti
hanno
convenuto
di
non
dar
luogo
all’applicazione del meccanismo in parola.
Il Presidente passa all’argomento relativo al Conferimento
dei mandati di gestione (Sezione a Contribuzione Definita –
Comparto
Moderato)
componente
gestita
e
riferisce
tramite
che
mandati
nel
ha
complesso
registrato
la
una
performance annua del 7,29%.
In
dettaglio:
i due
mandati
“Governativo
globale”
(State
Street GA Ltd +0,51%, Dexia AM S.A. – ora Candriam - +0,45%)
hanno
leggermente
sotto-performato
il
benchmark
(rispettivamente –0,07% e -0,13%) mentre gli altri gestori
(mandato obbligazionario “Corporate e High Yield Globale”
AXA
IM
+3,33%;
+24,66%)
hanno
mandato
“Azionario
sovra-performato
i
Globale”
Anima
rispettivi
Sgr
indici
di
riferimento (rispettivamente +0,61% e +2,38%).
Il Presidente prosegue
2013
è
Imprese
stata
la
comunicando che in data 14 giugno
formalmente
partecipata
cancellata
Immobiliare
al
Registro
Stazione
di
delle
Cossato
S.p.A. All’esito del processo di liquidazione il Fondo ha
beneficiato di un contributo positivo di oltre € 4 mln.
In
merito
alla
gestione
dei
Reclami
si
segnala
che
per
l’anno 2013 è pervenuto un solo reclamo al Fondo riguardante
la gestione amministrativa della posizione.
Proseguendo il Presidente riferisce che anche per il 2013 la
redazione del Bilancio tecnico relativo alla sola Sezione a
Prestazione Definita è stata affidata allo Studio Orrù e
Associati. Le valutazioni attuariali sono illustrate in un
apposito documento a disposizione dei presenti. A parità di
ipotesi economiche e finanziarie, il deficit della Sezione
risulta
di
euro
221,1
mln,
in
leggero
aumento
rispetto
all’esercizio precedente. Il Presidente illustra brevemente
i
motivi
che
hanno
determinato
tale
aumento
e
che
sono
riconducibili essenzialmente ai minori contributi versati al
Fondo, euro 24,3 mln nel 2012 ed euro 21,1 mln nel 2013.
Tale andamento ha risentito sensibilmente sia della dinamica
4
salariale
degli
attivi,
pressoché
statica,
che
della
progressiva e fisiologica diminuzione dei versanti. Si fa
presente
riserve
che
la
tecniche,
riserva
supplementare,
calcolata
ai sensi
pari
al
dell’art.
4%
5
delle
Decreto
Ministero dell’Economia e delle Finanze 7 dicembre 2012 n.
259, di cui si dirà più avanti, ammonta a euro 48,0 mln;
pertanto in tale ipotesi il disavanzo passa da euro 221,1
mln a euro 269,1 mln.
Altro
aspetto
importante,
precisa
il
Presidente,
è
la
Gestione immobiliare.
Gli investimenti diretti in immobili del Fondo, a fine 2013,
hanno un valore stimato di circa 383,6 mln, pari a circa il
38% del patrimonio complessivo del comparto a prestazione
definita. Il patrimonio immobiliare è composto per circa il
50% dal valore dell’immobile ad uso uffici sito in Roma,
Viale
Tupini
n.180,
locato
ad
Unicredit.
Al
riguardo
si
rappresenta che in data 7 aprile 2014 è pervenuta al Fondo
una comunicazione di disdetta del contratto di locazione a
far data dal 30/6/2019.
Il Consiglio di Amministrazione ha avviato a luglio 2013 un
processo di apporto ad un fondo immobiliare, tale procedura
è ad oggi ancora non conclusa.
Proseguendo il Presidente segnala che, con riferimento al
Decreto 7 dicembre 2012 n. 259 - Regolamento di attuazione
dell’art. 7-bis, comma 2, del decreto legislativo 5 dicembre
2005, n.252, recante i principi per la determinazione dei
mezzi patrimoniali di cui debbono dotarsi i fondi pensione
che coprono rischi biometrici che garantiscono un rendimento
degli investimenti o un determinato livello di prestazioni,
la
cui
applicazione,
l’accantonamento
di
come
prima
attività
accennato,
comporterebbe
supplementari
permanenti
rispetto alle riserve tecniche nella misura corrispondente
almeno al 4% del valore di queste ultime, la Commissione di
Vigilanza ha emanato una circolare che fissa al 30 giugno
2014 il termine per le attività necessarie alla materiale
5
attuazione delle procedure e dei processi interni, nonché
per
la
costituzione
delle
riserve
tecniche
previste
dal
predetto decreto.
Il Fondo sta predisponendo la documentazione da sottoporre
alla Covip a seguito dell’accordo delle Fonti Istitutive del
16 maggio 2014.
Il Presidente passa all’aggiornamento delle performance a
marzo 2014 - Sezione a Prestazione Definita.
Il
monitoraggio
evidenzia
a
marzo
2014
un
rendimento
a
valori di mercato del 2,02% ed un controvalore di € 1.001,5
mln rispetto ad un controvalore contabile di € 978,9 mln,
con un saldo plusvalenze/minusvalenze latenti di € 22,6 mln.
Le plusvalenze lorde sul portafoglio titoli immobilizzati
ammontano
ad
€
32.2
mln.
Al
30.11.2011
il
controvalore
contabile del patrimonio era di € 1.072,47 mln rispetto ad
un
valore
di
mercato
corrispondente
di
€
1.007,72,
con
minusvalenze latenti di € 68,78 mln.
Il
Presidente
sottolinea
che
il
saldo
della
gestione
immobiliare è in miglioramento rispetto al 2012: € 26 mln
contro € 23 mln; così come in leggero miglioramento è il
saldo della gestione mobiliare.
Per la parte finanziaria va osservato il dato del rendimento
netto della gestione che nel 2012, a valore contabile, era
di € 22,6 mln e che nel 2013, sempre a valore contabile, è
di € 22,9 mln. Esso risulta inferiore al rendimento che si
ha
con
l’allineamento
a
valore
di
mercato
dei
titoli
valutati al costo; i dati, riferiti a dicembre, esprimono un
saldo di € 7,3 mln nel 2013 che si contrappone ad un saldo
di € 5,1 mln nel 2012. I 7,3 mln a fine aprile sono saliti
ad oltre € 20 milioni.
Per quanto riguarda invece la gestione immobiliare, come di
consueto
sono
contabili
-
state
che
fatte
però
due
sono
ipotesi,
quelle
influenzate
in
a
valori
maniera
significativa dalle plusvalenze realizzate (€ 16 milioni nel
2013
e
€
14
milioni
nel
2012)
–
e
quelle
a
valori
di
6
mercato. In quest’ultimo caso scaturisce un rendimento netto
di € 10,8 mln nel 2013 rispetto a € 9,6 mln nel 2012.
Il Presidente passa poi ad analizzare la parte relativa ai
tassi di rendimento.
I tassi di rendimento, secondo la formula di Hardy, sono in
miglioramento. Nel 2013 abbiamo un 5,08% contabile che si
confronta con 4,53% del 2012 e un valore rettificato di
4,18% rispetto a 3,63%, chiaramente più basso proprio perché
depurato
delle
plusvalenze
immobiliari
considerate
delle
componenti straordinarie.
La gestione complessiva ha un rendimento negativo, a valori
contabili
dell’1,94%
rispetto
all’1,78%
e
a
valori
rettificati del 2,79% rispetto al 2,63%. In tale ambito la
gestione previdenziale ha un rendimento negativo: -6,96% nel
2013 e -6,26% nel 2012.
Sempre in tema di redditività il Presidente precisa che è
stata separata la Gestione Immobiliare da quella Mobiliare
per capire il contributo di ciascuna di esse, anche qui
nelle
conto
due
ipotesi
per
la
immobiliari
e
contabile
gestione
per
la
e
rettificato,
immobiliare
gestione
cioè
delle
mobiliare
del
tenendo
plusvalenze
valore
di
mercato dei titoli.
Focalizzando
l’attenzione
sui
dati
più
significativi,
vediamo che la Gestione Immobiliare è passata dal 2,22% al
2,72%
nel
2013,
e
la
Gestione
Mobiliare,
tenendo
conto
sempre dei valori di mercato dei titoli, è passata dal 4,65%
al 5,17% nel 2013.
Da un punto di vista invece contabile, il rendimento della
Gestione Immobiliare passa dal 5,59% del 2012 al 6,88% del
2013;
tali
rendimenti
tengono
conto
del
fenomeno
delle
plusvalenze; infatti al netto di esse il rendimento passa
dal 5,59% al 2,22% per il 2012 e dal 6,88% al 2,72% per il
2013.
Riguardo la Gestione Finanziaria si passa dal 3,78% nel 2012
al 3,89% nel 2013 a valore contabile, cioè senza tener conto
7
delle plusvalenze implicite sul portafoglio immobilizzato.
Considerando
passerebbe
anche
al
tale
4,65%
apprezzamento
e
il
3,89%
implicito
diventerebbe
il
il
3,78%
5,17%.
L’incremento è dovuto al favorevole andamento del mercato
proseguito ulteriormente nel 2014 e, ad oggi, probabilmente
si
avrebbe
un
+9%.
Comunque,
l’indice
di
copertura
complessivo del disavanzo attuariale a valori contabili si
mantiene costante pari al 72%, a cui hanno contribuito, nel
2012, la Gestione Immobiliare per il 37% e quella Mobiliare
per
il
35%;
nel
2013
tali
valori
si
attestano
rispettivamente a 39% e 33%, ma questo sempre includendo le
plusvalenze
legate
agli
immobili.
L’indice
di
copertura,
senza tener conto delle plusvalenze, chiaramente si abbassa
al 60% nel 2013 e la composizione interna si inverte, nel
senso
che
la
copertura
del
deficit
è
frutto
più
della
Gestione finanziaria (44%), che non di quella immobiliare
(16%).
Nella Contribuzione Definita - Comparto Moderato - abbiamo
avuto un rendimento del 5,47% al lordo delle imposte che
diventa 4,88% al netto delle stesse, valore sostanzialmente
in linea con quelli dei fondi negoziali così come riferito
nella
mattina odierna alla presentazione della Relazione
annuale
della
Covip.
Inoltre
il
Presidente
ritiene
importante chiarire che la migliore performance del 2012 è
sensibilmente influenzata dalle riprese di valore dei titoli
svalutati
negli
anni
precedenti.
Infatti
le
riprese
di
valore nel 2012 valevano 16 milioni e nel 2013 valgono 2
milioni; ciò spiega la differenza di rendimento: 8,64% nel
2012 e 5,47% nel 2013. Ma al netto di questo effetto, di
carattere
straordinario,
e
ragionando
sui
rendimenti
cosiddetti normalizzati, cioè sui rendimenti a regime, si
rileva che nel 2012 si ha un rendimento del 2,75% e nel 2013
del
4,82%;
complessivamente
è
senz’altro
un
risultato
positivo.
8
Il Presidente conclude con un’analisi del Comparto Garantito
ricordando che il TFR si è rivalutato dell’1,7% nel 2013 e
quindi
i
tassi
di
rendimento
vanno
paragonati
con
tale
valore.
Per quanto riguarda il suddetto Comparto, si può notare che
lo stesso ha abbondantemente battuto la rivalutazione del
TFR avendo registrato una crescita nel 2013 del 2,90%, 3,12%
nel 2012.
Esaurita la fase di presentazione dei dati di bilancio, il
Presidente passa la parola al Presidente del Collegio dei
Revisori, Prof. Stefano Garzella, il quale dà lettura della
Relazione del Collegio medesimo (All.2).
Il Presidente prima degli interventi prega i partecipanti di
prendere nota di una correzione sulla Relazione nella quale,
a causa di un errore materiale, a pag. 16 è stato scritto
relativamente ai giudizi sulla cosiddetta perequazione: “…
Allo
stato
la
Corte
Suprema
della
Cassazione
si
è
pronunciata su un unico ricorso rigettandolo” in realtà il
Pubblico Ministero ha chiesto il rigetto del ricorso e la
decisione non è stata ancora depositata.
A questo punto il Presidente dichiara aperta la discussione.
------Interviene
l’iscritto
Roberto
Remorini
e
dà
lettura
dell’intervento di seguito riportato:
“Buonasera. Sono Roberto Remorini, pensionato e fiduciario
per l’Emilia Romagna, dell’Associazione Nazionale Pensionati
della Banca di Roma. Premetto che nelle assemblee tenutesi
negli scorsi due anni, nell’intento di dare fiducia al nuovo
Presidente
anziché
relativi
ed
ad
esprimere
bilanci,
un
nuovo
voto
ci
Consiglio
contrario
siamo
di
Amministrazione,
all’approvazione
limitati
del
all’astensione,
nell’intento di dare fiducia al nuovo Presidente ed al nuovo
Consiglio di Amministrazione.
Purtroppo dobbiamo rilevare che le favorevoli prospettive
per il superamento della crisi del Fondo e le conseguenti
9
assicurazioni da parte del Consiglio di Amministrazione non
si sono realizzate nemmeno in parte. Infatti dall'esame del
conto economico del bilancio al 31/12/2013 si rileva che
“l'attivo
netto
destinato
alle
prestazioni”
anche
questa
volta è diminuito notevolmente di Euro 19.684.560 che vanno
ad
aggiungersi al
risultato
negativo
per
Euro 18.840.241
dell'anno precedente con un rilevante peggioramento della
situazione patrimoniale ed economica del Fondo.
Tale
risultato
è
determinato
in
finanziaria
il cui patrimonio, nonostante il progressivo
investimenti
della
come
dal
degli
rendimento
e
precedenza,
aumento
modesto
soprattutto
finanziari
per
gestione
il
noto
disinvestimento del patrimonio immobiliare e le conseguenti
notevoli
plusvalenze,
non
ha
prodotto
i
tanto
sperati
positivi risultati che dovevano sostituire i certi ricavi
sempre ottenuti dagli immobili del Fondo, particolarmente
quelli
residenziali.
Lo
stato
patrimoniale,
conseguentemente, evidenzia una corrispondente diminuzione e
si
stanno,
espressi
in
pertanto
avverando
occasione
delle
i
timori
precedenti
ripetutamente
assemblee
dalle
associazioni dei pensionati.
II
bilancio
tecnico
attuariale
a
sua
peggioramento con un aumento del già
volta
evidenzia
un
rilevante disavanzo
che al 31 dicembre 2013 risulta di Euro 221 milioni da Euro
191,2 milioni dell'anno precedente.
I1 Consiglio del Fondo riguardo al deficit attuariale, nella
sua relazione, riferisce solamente come lo scorso anno che
nel corso del 2013 sono proseguiti gli incontri delle Fonti
Istitutive al fine di individuare le soluzioni più idonee
per il riequilibrio del Fondo.
Inoltre aggiunge che, nel caso in cui si dia corso alla
riserva supplementare del 4% ai sensi del Decreto Ministero
Economia e Finanze n.259 del 7/12/2012 il disavanzo passa da
221 milioni a 269 milioni.
10
Queste
informazioni
ci
lasciano
molto
perplessi
ed
in
particolare, rileviamo che il Consiglio di Amministrazione
avrebbe dovuto essere molto più determinato e incisivo in
quanto il problema si protrae da troppo tempo senza alcuna
soluzione.
Va
infatti
ricordato
che
alla
fine
del
2010
le
"Fonti
Istitutive" prorogarono la durata fino al 30 settembre 2011
del Consiglio di Amministrazione in scadenza nel presupposto
che
una
certa
"Commissione
centrale
tecnica”
con
la
collaborazione degli amministratori in carica avrebbe potuto
assumere,
entro
tale
nuova
scadenza i
necessari
urgenti
provvedimenti di riequilibrio.
Ovviamente non si è concluso nulla.
Ricordiamo, per quanto superfluo, quanto più volte rimarcato
in precedenza e cioè che tale disavanzo e stato determinato
per
larga
parte
dal
danno
patrimoniale
causato
al
Fondo
Pensione dagli esodi anticipati e dai trasferimenti ad altre
banche,
del
riguardo
personale
non
effettuati
possiamo
responsabilità
in
esimerci
linea
di
dal
dal
2005
ad
oggi.
confermare
diritto
le
Al
gravi
dell'Unicredit
e
soprattutto in Linea morale dello stesso e dei sindacati,
nominalmente e concretamente "cosiddette Fonti Istitutive".
Nell'intervento fatto nella precedente Assemblea invitammo
l'attuale Consiglio del Fondo ad insistere soprattutto nei
confronti dell'Azienda per ottenere il dovuto rimborso del
predetto danno patrimoniale, come già detto, ci limitammo ad
astenerci dall'approvazione del bilancio.
Circa
dieci
giorni
orsono
siamo
venuti
a
conoscenza
dell'Accordo stipulato il giorno 16 del corrente mese tra le
Fonti Istitutive per eliminare il disavanzo della gestione a
prestazione
l'obbligo
definita.
dell'Unicredit
patrimoniale
circa
la
Accordo
arrecato
metà
del
semplicisticamente
di
dalla
ignora
ripianare
stessa
disavanzo
il
che
al
il
Fondo
attuariale
problema
completamente
e
eliminando
noto
danno
ammontante
che
a
risolve
totalmente
11
l'adeguamento
annuale
delle
nostre
pensioni
e
prevedendo
addirittura la riduzione degli importi erogati.
A questo punto, evidentemente, non ci rimane altra soluzione
che seguire altre strade per ottenere il riconoscimento e la
salvaguardia dei nostri diritti.
In dipendenza di quanto precede ed in considerazione del
fatto che il CdA non si è adoperato in maniera risolutiva
nei
confronti
deficit,
dell'Unicredit,
siamo
costretti
a
per
non
ripianare
approvare
il
il
pesante
bilancio
in
esame.
Consegno
una
copia
del
presente
intervento
perché
venga
messo a verbale”.
Interviene
l’iscritto
Giuliano
Panizza
e
dà
lettura
dell’intervento di seguito riportato:
“Sono
Giuliano
Panizza,
pensionato
e
Fiduciario
per
la
Regione Liguria dell’Associazione Nazionale Pensionati della
Banca di Roma. Rilevo che purtroppo lo stato patrimoniale ed
il
conto
notevole
economico
relativi
peggioramento
all'anno
della
2013
gestione
evidenziano
a
un
prestazione
definita.
Altrettanto negativo risulta il bilancio tecnico attuariale.
Aumenta peraltro il numero dei pensionati che al 31 dicembre
2013 risultano 14.991 e ad essi va aggiunto il numero dei
differiti e in accompagno di 1.885, mentre gli iscritti in
attività di servizio sono diminuiti da n. 5.030 dello scorso
anno a n. 4.748.
Di
fatto
la
gestione
complessivamente
n.
a
prestazione
21.684
iscritti
definita
con
una
riguarda
presenza
prevalente di pensionati pari al 78 per cento.
Ribadisco l’osservazione espressa in occasione della scorsa
assemblea che i rappresentanti dei pensionati nel Consiglio
di
Amministrazione
non
vengono
eletti
solamente
dai
pensionati stessi ma da tutti gli iscritti, anche da quelli
iscritti solo alla gestione a contribuzione definita.
12
La
stessa
cosa
avviene
per
gli
organi
elettivi
che
amministrano e controllano il patrimonio e la conduzione del
Fondo.
In sostanza la tutela e la gestione del patrimonio della
gestione a prestazione definita sono affidate per la parte
elettiva quasi completamente a persone che non hanno alcun
interesse né titolarità di fatto ad espletarle.
Inoltre
ci
risulta
anziché
far
che
fronte
il
alle
Consiglio
promesse
di
Amministrazione,
rivolteci
anche
nella
scorsa assemblea di tenere conto delle nostre richieste e di
attivarsi per ottenere dalla banca il rimborso del danno
patrimoniale ben noto causato alla prestazione definita, si
sta predisponendo a sospendere la perequazione delle nostre
pensioni e ad adottare ulteriori provvedimenti penalizzanti
d'accordo con le Fonti Istitutive avvalendosi dell'iniquo
Decreto Legge 28 giugno 2013 n.76.
Sembra un bollettino di guerra per un'unità dell'esercito
che sta per essere distrutta.
Questa
di
fatto
è
la
realtà
del
nostro
Fondo
creato nel lontano 1951 con lo scopo di
pensione
integrativa
che
consentisse al pensionato di
aggiunta
a
Pensione,
assicurare una
quella
dell'INPS
percepire un reddito per poter
vivere pressoché uguale all'ultimo stipendio e di
distrutto dal
2007 anno dal
fatto
quale i nuovi assunti non sono
più entrati nel Fondo, e dal 2005 in quanto l'azienda non ha
rimborsato
il
danno
patrimoniale
creato
al
Fondo
stesso
dagli esodi anticipati e dai trasferimenti del personale ad
altre banche per la vendita di sportelli né il Fondo ha mai
chiesto
il
rimborso
in
questione
all'Unicredit
ma
anzi
d'accordo con i sindacati il giorno 16 corrente ha deciso di
sospendere
definitivamente
la
perequazione
annuale
delle
nostre pensioni scaricando solo sui pensionati il deficit
dovuto alle suesposte attività dell'Unicredit.
Considerato quanto precede, particolarmente la mancanza di
qualsiasi utile attività del Consiglio di Amministrazione
13
per il recupero del disavanzo nei confronti dell’Unicredit
esprimo parere contrario all’approvazione del bilancio in
esame anche quale segno di contestazione nei confronti delle
Fonti Istitutive”.
Consegno
una
copia
del
presente
intervento
perché
venga
messa a verbale.
Interviene
l’iscritto
Francesco
Marseglia
e
dà
lettura
dell’intervento di seguito riportato:
“Buonasera. Mi chiamo Francesco Marseglia pensionato e sono
anche Fiduciario per la Regione Toscana dell’Associazione
Nazionale Pensionati della Banca di Roma.
Rappresento oltre 300 pensionati della Toscana, 70 dei quali
mi hanno rilasciato delega e qui formalmente li rappresento.
Il risultato della gestione immobiliare al 31 dicembre 2013
(di
Euro
26.806.148)
è
leggermente
diminuito
rispetto
a
quello dell’anno precedente (di Euro 23.876.085) ma è ancora
superiore al risultato della gestione finanziaria diretta(di
Euro 22.946.700) che inoltre ha presentato una minusvalenza
di Euro 1.076.907.
Nel
predetto
risultato
della
gestione
immobiliare
ha
influito anche se in misura inferiore rispetto allo scorso
anno,
come
conseguita
negli
nelle
esercizi
vendite
di
precedenti,
la
appartamenti.
I
plusvalenza
fitti
attivi
sono di poco diminuiti e permangono ancora rilevanti (Euro
17.983.899) ma sicuramente saranno ridotti per effetto delle
ulteriori vendite.
Come avevamo rappresentato più di una volta e rilevato nella
precedente assemblea i1 risultato della gestione finanziaria
non
è
misura
cresciuto
fino
sufficiente,
il
al
punto
flusso
da
di
sostituire,
entrate
almeno
finora
in
derivato
dalla gestione immobiliare.
Questa
considerazione
negli
scorsi
anni
è
stata
ripetutamente espressa al Consiglio di Amministrazione dalle
Associazioni
dei
pensionati
nei
loro
interventi
alle
14
assemblee
convocate
annualmente
per
l’approvazione
dei
bilanci.
Siamo costretti pertanto a ribadire la disinvoltura con la
quale è stato svenduto il nostro patrimonio immobiliare che
rappresentava
la
certezza
per
il
pagamento
delle
nostre
pensioni.
Anzitutto, si sono venduti gli immobili residenziali la cui
vendita
si
applicato
a
presentava
facile
tutti
inquilini,
gli
e
sicura.
per
Si
la
è
infatti
maggior
parte
estranei a1 Fondo, lo sconto esagerato del 30% sul prezzo di
vendita stabilito e si è beneficato le società incaricate
della
semplice
formalità
amministrativa
di
comunicare
le
vendite agli inquilini concedendo un compenso del 3% quale
provvigione per il loro interessamento. Si è evidentemente
depauperato il patrimonio del nostro Fondo.
Rileviamo poi che non si è tenuto alcun conto della nostra
richiesta di ottenere dalla COVIP una deroga tra l'altro
prevista dalle norme, al termine del 2013 per la riduzione
dell’investimento immobiliare, allo scopo di rallentare le
vendite e poter continuare a beneficiare di una consistente
entrata di cassa mediante il flusso mensile degli affitti.
Al contrario il Fondo ha rinunciato all’unico strumento che
poteva consentire investimenti immobiliari, la Immobiliare
Stazione di Cossato Spa che è stata messa in liquidazione e
chiusa nel maggio dello scorso anno, mentre la normativa in
essere
avrebbe
consentito
ampie
possibilità
senza
limiti
negli investimenti immobiliari.
Alla
luce
di
quanto
precede
e
tenuto
conto
del
grave
comportamento tenuto dalle Fonti Istitutive che recentemente
hanno sottoscritto un Accordo che non prevede il più volte
richiesto
danno
ripianamento
patrimoniale
trasferimenti
dall'anno
2005
ad
ma
da
causato
parte
dell’Unicredit
dagli
altre
banche
che
elimina
esodi
del
di
agevolati
personale
fatto
del
la
noto
e
dai
effettuati
perequazione
annuale delle pensioni prevista dallo Statuto del Fondo con
15
possibilità
di
riduzione
degli
importi
attualmente
corrisposti. Confermiamo il giudizio negativo sul bilancio
al 31 dicembre 2013 che ovviamente, non approviamo.
Consegno
una
copia
del
presente
intervento
perché
venga
messa a verbale”.
Interviene
l’iscritto
Giuseppe
Delfino
e
dà
lettura
dell’intervento di seguito riportato:
“Sono Giuseppe Delfino, pensionato.
Premetto
che
il
testo
che
leggerò
evidentemente
è
stato
redatto prima dell’intervento del Presidente e prima che lo
stesso illustrasse tutte quelle belle tabelle. A riguardo
due piccole osservazioni: queste tabelle, lo avevo già detto
l’anno scorso, sarebbe stato molto più utile che fossero
inserite nel fascicolo del bilancio, così avremmo avuto il
tempo di ragionarci sopra.
Premetto che le considerazioni che seguono sono esposte dal
sottoscritto
a
titolo
dell’associazione
personale
“Giorgio
e
quale
Benetti”,
Presidente
costituita
tra
partecipanti a questo Fondo ed aderente alla FAP CREDITO –
Federazione
Nazionale
Sindacale
delle
Associazioni
dei
Pensionati del Credito.
Dette
osservazioni
si
riferiscono
devo
confessare
alla
Gestione
a
redigere
le
Prestazione Definita.
In
via
preliminare,
che
nel
presenti note è sorto in me un notevole imbarazzo dato che
le varie osservazioni che avrei ritenuto opportuno formulare
sarebbero state - in gran parte - una ennesima ripetizione
di quanto già esposto (inutilmente) più volte in sede delle
passate assemblee.
Inoltre, la Relazione del CdA risulta quest'anno ancor più
ipocrita
che
in
passato;
la
principale
preoccupazione
dell'Amministrazione continua ad essere non tanto quella di
presentare
ai
Partecipanti
un
quadro
esatto
della
reale
situazione del Fondo - come esplicitamente previsto dalle
vigenti normative - quanto fornirne una visione edulcorata,
16
evasiva, sfuggente e, in sostanza, del tutto inattendibile e
irrealistica.
Questo
iniziale
sconcerto
disagio
si
è
nell'apprendere,
trasformato
pur
se
in
non
autentico
del
tutto
inaspettatamente (in un primo tempo da "voci di corridoio",
poi
con
la
pubblicazione
sul
sito
del
Fondo
avvenuta
peraltro solamente in data 22 c.m.) che:
la
A.
Covip,
in
relazione
all'abissale
disavanzo
attuariale del Fondo, aveva ingiunto la presentazione di un
Piano
Strutturale
di
Riequilibrio
Tecnico,
tassativamente
entro i1 30 giugno p.v. pena il commissariamento;
B.
a seguito di tale deciso intervento le sedicenti Fonti
Istitutive
(Organizzazioni
Sindacali
ed
Azienda)
hanno
sottoscritto in data 16 del corrente mese un Accordo che
riguarda
tutti
gli
iscritti
alla
sezione
a
Prestazione
Definita e che prevede, a far tempo, dal 1° gennaio 2015,
che "le variazioni delle prestazioni correnti e future a
carico della sezione a prestazione definita sono effettuate
secondo l'effettivo rendimento del patrimonio della Sezione,
risultante dalla differenza tra il rendimento rilevato in
sede di compilazione del bilancio di esercizio e il tasso
necessario per il mantenimento dell’equilibrio determinato
sulla base di apposite valutazioni attuariali.
In pratica, ne deriva che:
- l'onere
della
ristrutturazione
proposta
ricade
esclusivamente sui Pensionati;
- nel caso che la differenza di cui al punto B, cioè tra la
differenza
dei
due
tassi,
sia
negativa
le
pensioni
subiranno una diminuzione proporzionale;
- considerando
che
in
le
passato
pensioni
detta
stata
negativa,
sono
tardi
- ad azzerarsi completamente.
differenza
destinate
-
è
sempre
presto
o
Inoltre, il quadro di questa situazione fallimentare viene
completato
con
un
crudo
realismo
dall'Attuario
che
apertamente dichiara:
17
"che
la
sola
eliminazione
del
meccanismo
statutario
di
adeguamento delle prestazioni non è sufficiente a riportare
la situazione del Fondo in equilibrio né può garantire il
mantenimento nel tempo. Ne consegue pertanto l'inderogabile
necessità… di ulteriore intervento.”
A
questo
punto
ritengo
che
sia
superfluo
addentrarsi
nell'esame di singoli dati di Bilancio o rammaricarsi per
l'assoluta superficialità, inconsistenza e "strumentalità"
della Relazione del Consiglio di Amministrazione e che non
resti che auspicare che la Covip non ratifichi l'Accordo in
parola e disponga il commissariamento del Fondo.
Sarà così finalmente possibile appurare l'esatta situazione
del
Fondo,
se
possibilità
di
esistono
o
risanamento
meno
ed
effettive
individuare
e
concrete
(finalità
non
secondaria) le esatte cause che hanno creato il presente
stato
di
grave
dissesto
del
Fondo
e
le
relative
responsabilità personali e/o collettive (anche alla luce del
dettato dell’art.15 commi 6 e 7 dello Statuto, ponendo in
essere le più opportune azioni di recupero/risarcimento).
Per quanto ovvio, dichiaro che esprimerò - a mio nome ed in
forza
delle
deleghe
rilasciatemi
–
parere
negativo
all'approvazione del Bilancio in esame”.
Chiedo formalmente che il testo del presente mio intervento
venga inserito integralmente nel verbale d’assemblea.
Interviene l’iscritto Leone Vernice:
“Sono
Leone
Vernice,
Fiduciario
di
me
stesso
e
farò
un
intervento velocissimo. Non condivido gli interventi che ci
sono
stati
bilancio
prima
2013;
per
vorrei
quanto
riguarda
tuttavia
la
bocciatura
intervenire
sul
del
testo
dell’Accordo delle Fonti Istitutive che pone un momento di
rottura rispetto al passato, visto che non vi è più certezza
del miei 307 euro mensili di pensione.
Peraltro aggiungo che c’è un problema di rappresentatività
nel CdA, dal momento che i pensionati iscritti al Fondo sono
circa 17.000, rispetto a circa 4.000 attivi. In questo nuovo
18
quadro nasce l’esigenza, visto e considerato che questo è un
mondo che è cambiato, di scegliere i candidati all’interno
del
Consiglio
di
Amministrazione.
Innanzitutto
con
un
rapporto almeno paritario fra pensionati e partecipanti in
servizio,
e
dando
la
possibilità
ai
pensionati
e
ai
partecipanti in servizio di scegliere i candidati in modo
autonomo.
Attualmente
votando
un
candidato
automaticamente
ne
voto
sette e poiché la pensione varierà in base ai rendimenti
dovrei avere il diritto democratico di scegliere la persona
che deciderà gli investimenti del Fondo.
Preciso
un’altra
dimenticate
rimborso
di
al
cosa:
inserire
Fondo
da
le
in
parte
Fonti
questo
di
Istitutive
accordo
Unicredit
si
una
per
sono
forma
gli
di
esodi,
prepensionamenti e altro.
Il costo che il Fondo sopporta a fronte di tali iniziative
non viene assolutamente preso in considerazione dalla banca,
non
può
essere
che
un
problema
di
Unicredit
non
venga
assolutamente salvaguardato all’interno del nostro Fondo.
Ah dimenticavo una cosa, scusate. Una piccola cosa. Questa è
la
stessa
banca
che
in
maniera
vergognosa
ha
dato
120
milioni di euro a tre persone: Arpe, Profumo e Geronzi, e
non ha da integrare 40-50 milioni per 21.000 iscritti. Si
devono vergognare”.
Interviene
l’iscritto
Luigi
Venier
e
dà
lettura
dell’intervento di seguito riportato:
“Certamente questo intervento è stato molto colorito e credo
anche apprezzato da parecchi di quelli che stanno qui ad
ascoltare. Io non sarò così colorito. Vorrei anzi, prima di
leggere la mia relazione, dare atto invece al Consiglio di
Amministrazione e al Presidente, il Professor Di Lazzaro, di
non aver nascosto alcuna negatività e mettere in risalto
anche qualche piccola positività.
Detto
questo,
sono
Luigi
Venier,
Segretario
dell’Associazione Nazionale Pensionati della Banca di Roma.
19
Il bilancio del Fondo al 31 dicembre 2013 chiude con un
disavanzo di Euro 19.684.560 e conseguentemente il "netto
patrimoniale destinato alle prestazioni" si riduce a Euro
842.053.136 contro Euro 861.737.696 dell'anno 2012.
Il disavanzo attuariale è salito da Euro 191,2 milioni del
2012
a
Euro
221
milioni
del
2013
e,
come
riferisce
il
Consiglio di Amministrazione, potrebbe aumentare fino a Euro
269
milioni
qualora
il
Consiglio
stesso
realizzasse
la
riserva supplementare del 4% prevista dal Decreto Ministero
Economia e Finanze n.259 del 7/12//2012.
Il
numero
degli
definita
iscritti
diminuisce
contribuzioni
in
con
servizio
relativa
complessive
mentre
della
prestazione
diminuzione
aumenta
il
delle
numero
dei
pensionati.
Anche
se
non
incide
nella
gestione
della
prestazione
definita diminuisce il numero degli iscritti della gestione
a
contribuzione
definita
soprattutto
perché
come
è
noto
dall’1 gennaio 2007 i nuovi assunti affluiscono al Fondo
Unicredit.
In pratica il nostro Fondo Pensione è finito e di fatto è in
via di liquidazione.
In una situazione del genere le Fonti Istitutive non hanno
preso
alcuna
disavanzo
rimborso
decisione
attuariale
da
parte
per
ridurre
causato
in
dell'azienda
almeno
in
parte
il
gran
parte
dal
mancato
del
danno
patrimoniale
arrecato al Fondo dagli esodi anticipati del personale e
dalla
Anzi
vendita
hanno
risolto
degli
ignorato
sportelli e
la
questione
semplicisticamente
perequazione
annuale
dei
delle
il
relativi dipendenti.
e
recentemente
problema
nostre
pensioni
hanno
eliminando
e
la
modificando
d'imperio il meccanismo di erogazione delle pensioni stesse,
avvalendosi di quanto previsto dal D.L. n. 76 del 28 giugno
2013.
Il Consiglio non ha mantenuto le promesse fatteci nel corso
del presente mandato e, cosa particolarmente negativa non ha
20
tenuto alcun conto delle richieste più volte avanzate dal
nostro
unico
rappresentante
nel
Consiglio,
anche
con
una
lettera indirizzata nel giugno 2013 al Presidente del Fondo.
Se
il
Consiglio
avesse
consultato
lo
Statuto
del
"Fondo
Pensione per il personale della Aziende Unicredit" avrebbe
appreso che le richieste da noi ripetutamente avanzate per
ottenere una giusta e adeguata rappresentanza dei pensionati
nel
nostro
Fondo
applicazione
nel
costituzione
e
pensione
Fondo
"forse"
di
hanno
gruppo
non
si
avuto
predetto
sarebbe
la
fin
corretta
dalla
limitato
a
sua
dare
assicurazioni inutili e avrebbe dato corso alle conseguenti
modifiche statutarie.
Al riguardo richiamiamo l'attenzione anzitutto sul fatto che
i membri della categoria pensionati negli organi
collegiali
sono eletti solamente dai pensionati fruenti di
pensione
diretta; precisiamo poi che:
-
vengono eletti solamente 10 consiglieri (nel nostro
Fondo
ben
16
consiglieri)
elettivi e tra questi ultimi
di
cui
5
consiglieri
2 eletti dai pensionati
(tra cui uno con funzione di uditore e senza facoltà
di voto) ed uno tra gli assunti prima del 1993 che
ovviamente,
anche
se
eletto
da
tutti
gli
iscritti,
cura le ragioni e gli interessi dei pensionati.
-
vengono eletti nel Collegio sindacale (composto di 4
sindaci) due membri di cui un eletto tra i pensionati
fruenti di pensione diretta.
Aggiungiamo
infine
la
previsione
particolarmente
significativa per la tutela degli interessi dei pensionati
contenuta nell'Art.48 dello statuto del Fondo Unicredit che
per le deliberazioni comportanti modifica delle prestazioni
inerenti ai vecchi iscritti hanno diritto al voto solo gli
appartenenti a tale categoria.
A questo punto è evidente che non è possibile approvare il
bilancio
al
31 dicembre
2013. Peraltro
appare
necessario
ricorrere ad altre soluzioni, tra cui quella di astenerci
21
tutti dal partecipare alle prossime assemblee straordinarie
e quella di far confluire il patrimonio del nostro Fondo e
tutti
gli
obblighi
connessi
nel
"Fondo
pensione
per
il
personale delle Aziende Unicredit".
Consegno
una
copia
del
presente
intervento
perché
venga
messo a verbale.
Interviene
l’iscritto
Sergio
Agrillo
e
dà
lettura
dell’intervento di seguito riportato:
“Buonasera.
Sono
Sergio
Agrillo,
pensionato
e
faccio
presente che il Presidente, ingordo e spendaccione, spende i
soldi
del
Fondo
e
non
i
suoi,
non
rientrando
tra
i
partecipanti del Fondo.
Presidente le rammento che poi alla fine non ha neanche
detto quanti sono i presenti, è vero che con quelle deleghe
fasulle che le ho sempre ricordato, è inutile dire quanti
sono i presenti, però pure per formalità, se Lei ad un certo
momento dicesse: “I presenti sono tot…”.
Questa sera è stato detto più di una volta che sta tutto a
posto per quanto concerne il conflitto di interesse. Poi qui
sono
stati
fatti
interventi
conflitto
di
interesse
esplicita
con
le
esplicita
sulle
si
elezioni
scelte
su
interventi
esplicita
dei
degli
propri
dove
questo
continuamente:
si
rappresentanti,
si
investimenti,
si
esplicita
quando si compra il palazzo Tupini per fare un favore ad
Arpe,
si
esplicita
quando
si
vendono
le
agenzie,
si
esplicita quando con la vendita delle agenzie che rendevano
il 7%, si rinveste in un residence in aperta campagna, che
non si sa bene chi ci doveva andare in questo residence o
con un centro commerciale mai affittato, si esplicita quando
molti
dei
rappresentanti
o
parenti
dei
rappresentanti
acquisiscono appartamenti di immobili che vengono acquistati
e immediatamente rivenduti, magari ad un prezzo inferiore.
L’attuale disciplina dei conflitti di interesse nei fondi di
previdenza complementare ai sensi dell’art. 7 del decreto
ministeriale del 1996, numero 703, prevede che si verifica
22
un
conflitto
operazioni
di
interesse
mediante
le
quando
quali
i
gestori
hanno
effettuano
direttamente
o
indirettamente un interesse, anche in relazione ai rapporti
di gruppo.
Vi potrei leggere di più, ma non ritengo più utile questa
sede per le discussioni, perché è stata superata dai fatti.
I fatti hanno dimostrato e determinato che tutto quello che
accade qua dentro deve essere discusso fuori. Quindi questo
discorso continuerà all’esterno di questo posto, se non è
più possibile discuterlo qua dentro perché inutile.
E quindi volevo ricordare perché non sono un gaudente: nel
1997
venne
fatto
un
Accordo,
sulla
base
di
un
calcolo
attuariale venne stabilito un modo che garantisce a vita a
tutti la pensione. Dopo intervengono dei fatti che hanno
modificato
quell’Accordo
e
questi
fatti
non
vengono
ridiscussi da chi - per interesse - non ha la volontà di
portare
avanti
tavolini.
Non
perché
si
magari
possono
ha
avere
dei
dieci
riscontri
su
altri
tavolini
con
dieci
interessi in contrasto, non è possibile. Molte di queste
cose le abbiamo anche segnalate alla Covip, ma non è servito
a nulla.
Quindi
siccome
penso
di
essere
abbastanza
giovane,
ho
qualche speranza di vedere qualche seguito, e ricordare che
nel conflitto di interessi è stato acquistato e riceduto il
palazzo di Rende, il palazzo di Cineto Romano, il palazzo di
Tupini, la dismissione degli appartamenti …. Ma quello che
rilevo
è
che
se
tutti
i
nostri
soldi
fossero
stati
depositati alle Poste, avremmo di più. Non era necessario
fare nulla per avere la pensione e invece noi abbiamo fatto
tanto. Perché è utile far circolare i soldi, è utile che
certe operazioni siano fattibili, è utile che ci sia tutta
questa facilità di gestione, è utile che se la pratica va
male
il
palazzinaro
deve
rientrare
e
dobbiamo
prendere
l’immobile. Ma proprio per questo è necessario oggi che la
banca rimetta molto del suo guadagno in questo Accordo, oggi
23
la
banca
deve
avere
l’interesse
a
ripianare
questa
situazione, perlomeno per la parte di sua competenza. Non è
possibile che tutta la parte ricada solamente sui pensionati
e tutta in un giorno? Questo qui non è chiaro a nessuno.
Potrei citarne altre. Una delle cose più banali che mi hanno
segnalato in questi giorni è che gli immobili rendono il 2%3%. Ma allora perché quando pubblicizziamo la vendita sul
Corriere della Sera ci scriviamo sotto l’8% o 9%?
Prenda il Corriere della Sera, Le mando la fotocopia se non
l’ha
vista,
così
se
lo
porta
a
casa
e
la
sera
ci
si
addormenta con buona pace dei suoi figli. Grazie”.
Interviene
l’iscritto
Dante
Columbro
e
dà
lettura
dell’intervento di seguito riportato:
“Buonasera
a
tutti.
Sono
Dante
Columbro,
funzionario
in
pensione dell'ex Banca di Roma e ci tengo a rimarcare questa
etichetta per evidenziare subito che, mai come in questa
assemblea
annuale,
fra
maggiori
interessati,
i
maggiori
sono
interessati,
proprio
i
se
non
pensionati
i
ex
dipendenti del vecchio Istituto che, a seguito delle recenti
decisioni assunte dalle Fonti Istitutive, si sono ritrovati
ad essere le classiche vittime predestinate della recente
soluzione adottata per la salvaguardia del Fondo.
Ma, più che sulla validità delle stessa, che, per certi
versi, allo stato, era, forse, l'unica possibile, vorrei,
invece,
soffermarmi
circostanza,
dalla
dal
martellante
sulla
Gruppo
posizione
UniCredit,
pubblicità
di
assunta,
posizione
banca
ben
sempre
nella
lontana
vicina
ai
propri utenti.
La disastrosa situazione di questo Fondo è nota a tutti,
essendo
in
discutibili
progressiva
gestioni
agonia
pregresse
da
anni,
ma
a
anche,
causa
e
delle
forse
soprattutto, per colpa del gruppo UniCredit che, da quando
ha assorbito Capitalia con tutti gli annessi e connessi, non
ha fatto altro che porre in atto esodi di massa, attraverso
piani industriali fotocopia, alle quali, purtroppo, si sono
24
ritrovati a partecipare, torto collo, migliaia di dipendenti
del vecchio Banco e della Banca di Roma.
In merito alla scellerata politica aziendale di UniCredit
vorrei porre alcune domande, più che all'attuale Consiglio,
ai singoli rappresentanti del Gruppo bancario nello stesso,
i quali, non dimentichiamocelo, in questo consesso, operano
come vera propria maggioranza di riferimento.
Come si fa o come si può continuare ad alimentare un Fondo
Pensione chiuso con costanti, continue immissioni di nuovi
iscritti
fatti
uscire
a
seguito
di
sfavillanti
piani
industriali che hanno, si alleggerito enormemente ii conto
economico del Gruppo da una parte, ma, altrettanto e forse
ancora
più
pesantemente,
hanno
fatto
franare
il
Fondo
dall'altra?
Sono stati trasferiti, pari pari, come se nulla fosse, gli
oneri del personale dalla Banca all'Inps e ad un disastrato
Fondo
al
versato
quale,
una
per
quota
decenni,
del
lo
proprio
stesso
personale
stipendio
aveva
confidando
di
poterne beneficiare, una volta in quiescenza.
Per quale motivo UniCredit non ha contribuito ad estendere,
almeno
in
minima
parte,
questi
benefici
anche
al
Fondo
Pensione BDR, sopperendo all'accollo delle forzate, maggiori
iscrizioni allo stesso, magari con qualche versamento che
potesse
almeno alleggerire
i
pesantissimi
oneri
che
sono
stati e saranno ribaltati sulle esangui casse del Fondo?
Oggi l'inerme pensionato ex Banca di Roma, in particolare
quello
da
più
vecchia
data,
si
chiede
perché
mai
debba
essere proprio lui a fare da indiretto supporto finanziario
ai
Piani
Industriali
di
un
Gruppo
bancario
del
quale,
peraltro, non ha mai fatto attivamente parte.
Come era ed è pensabile che, sotto l'aspetto attuariale, un
simile Fondo potesse e possa continuare a sopravvivere con i
soliti,
gli
immobiliare,
stessi
quando,
mezzi
di
ricavo
contestualmente,
finanziario
gli
e
esborsi
25
pensionistici erano, sono e saranno in costante aumento in
conseguenza degli esodi?
Ma
le
colpe
di
UniCredit
vanno
estese
anche
alle
sigle
sindacali che, in sede di trattative sui Piani Industriali,
si sono ben guardate dall’evidenziare l'insopportabilità da
parte
del
Fondo
ai
continui
ammassamenti
di
personale:
quella era la sede giusta e pertinente per negoziare le
uscite anche in funzione della precaria situazione del Fondo
e questo non è stato fatto.
In
particolare,
le
sigle
sindacali
maggiormente
rappresentative nel Gruppo sono le stesse che negli anni
passati hanno operato sia nel Consiglio del Fondo sia in
ambito delle Fonti Istitutive e loro non potevano non sapere
a
quali
conseguenze
si
sarebbe
andati
incontro
senza
interventi finanziari da parte di UniCredit.
Troppo tardi, a decisioni assunte sulla futura variabilità
pensionistica,
rimarcare
ora
che,
nella
discussione
sul
Piano Industriale 2015/18, si ricercherà ”la possibilità di
un contributo aziendale, necessario a ripianare gli effetti
economici causati dalle previste uscite del Piano stesso",
come
indicato
in
calce
ad
un
recente
volantino
intersindacale, quasi a voler tranquillizzare tutti.
Certo,
meglio
ipotizzabile
tardi
che
che
mai,
UniCredit,
ma
fino
proprio
a
che
oggi,
punto
forte
di
e
un
Accordo sottoscritto, metta mano al portafoglio?
Ferme
restando
scontato
che
queste
la
indiscutibili
COVIP
approvi
realtà,
il
e
dando
cambiamento
per
epocale
proposto, ci si augura che allo stesso sia accompagnata,
d'ora in avanti, un'adeguata, oculata e trasparente gestione
finanziaria
Fondo
ed economica,
possano
ritrovare
affinché
quella
tutti
serenità
gli
che,
iscritti
al
nell'ambito
della previdenza integrativa, in un momento difficile come
quello
attuale,
diventa
un
elemento
importante
e
indispensabile”.
26
Per
finire
chiedo
adeguatamente
apposite
che
la
pubblicizzata
lettere
da
nuova
non
inviare
situazione
solo
sia
ai
sul
sito
pensionati
venga
ma
con
che
agli
attivi”.
Consegno
una
copia
del
presente
intervento
perché
venga
messo a verbale.
Interviene
l’iscritto
Mauro
Monticelli
e
dà
lettura
dell’intervento di seguito riportato:
“Signor
Presidente
buonasera.
Buonasera
a
tutti.
Mauro
Monticelli, pensionato di Genova. Prima di leggere il mio
intervento ho necessità però di chiedere una delucidazione
tecnica al Presidente su una slide che ha fatto vedere, che
per altro è riportata anche a pagina 27 del bilancio, dove
parliamo
del
conto
definita.
Lei
soffermato
su
economico
signor
due
gestione
Presidente,
valori:
Contributi
a
prestazione
giustamente,
per
le
si
è
prestazioni
2013-2012 circa € 21 mln e € 24,3 mln. Mi conferma, come io
ritengo, che questa è la contribuzione che la banca versa
sul monte salari del personale iscritto al Fondo, la cui
contribuzione
gestione
a
diretta,
peraltro,
contribuzione
confluisce
definita?
E
tutta
alla
comunque
tale
contribuzione che tende a erodersi perché il monte salari su
cui viene calcolato è eroso sia dal personale che va in
esodo
ma
Unicredit,
anche
avrei
al
personale
l’interesse
ceduto?
a
Allora
vendere
se
fossi
un’agenzia
ad
un’altra banca con dentro del personale iscritto al Fondo
Pensione Banca di Roma, perché così mi tolgo il relativo
costo. E’ giusta questa analisi cruda, impietosa?
Quando ho iniziato a preparare questo intervento, due fatti
recenti affollavano prepotentemente la mia mente. E’ della
settimana
interessato
scorsa
la
esponenti
notizia
di
degli
vertice,
arresti
passati
e
che
hanno
attuali,
del
Gruppo Banca Carige, io sono genovese perciò parlo di cose
che mi succedono vicino, non voglio dire che conosco. Agli
indagati
vengono
contestati
dai
Pubblici
Ministeri
27
compravendite
infra
gruppo
a
prezzi
maggiorati,
che
avrebbero consentito la creazione all’estero di contingenti
fondi personali, si parla di oltre 21 mln di euro. Questa è
la
notizia.
retaggio
potuto
L’ho
della
fare
a
letta,
mia
leggete
formazione
meno
all’investimento
la
tutti.
professionale,
leggendo
queste
immobiliare
Però
ma
notizie
effettuato,
non
sarà
un
non
ho
di
pesare
da
questo
Consiglio di Amministrazione, ve ne do atto, ma effettuato
da questo Fondo Pensione, in questo palazzo in Viale Tupini,
acquistato nel 2003, su pressanti inviti di Capitalia che ne
era la proprietaria. Addirittura al valore maggiore tra le
due perizie commissionate dalla banca venditrice e non dal
Fondo
compratore.
Queste
cose
le
abbiamo
dette,
ma
non
dobbiamo dimenticarle, non dobbiamo dimenticarle signori.
Come ebbi già ad evidenziare nell’intervento dello scorso
anno la scelta operata a suo tempo, con il voto anche di
Consiglieri di Amministrazione del Fondo in palese conflitto
di
interessi,
concentrato
quello
un
di
allora,
ingentissimo
non
capitale
di
adesso,
un
unico
in
ha
asset
immobiliare, in merito al quale dare atto al Presidente che
questa
volta
ha
avuto
il
buon
gusto
di
scriverlo
nella
relazione.
Si
dice
nella
immobiliare
è
relazione
composto
di
per
bilancio
circa
che
il
il
50%
patrimonio
dal
valore
dell’immobile ad uso uffici sito in Roma Viale Tupini 180,
locato
ad
Unicredit.
considerati
i
valori
rappresenta,
secondo
Qui
di
me,
da
sono
in
difficoltà,
bilancio
questo
solo
del
più
perché
investimento
61%
di
tutto
l’investimento immobiliare del Fondo. I valori di bilancio
dicono € 151 mln su € 246 mln totali. Non so se ho sbagliato
ma ribadisco quanto già osservato negli anni scorsi, e cioè
che
un
investimento
con
queste caratteristiche
cozzava
e
cozza contro tutti i principi gestionali di frazionamento
dei rischi che dovrebbero essere alla base dell’operato di
amministratori capaci ed onesti, punto.
28
Quest’anno leggiamo nella relazione che Unicredit ha dato la
disdetta
del
contratto,
alla
data
di
scadenza
del
30/06/2019. Tombola! Tanto tuonò che piovve. Vorrei sapere
ora cos’hanno da dire in proposito quei consiglieri che in
passato elogiavano la bontà di questo investimento e che
proprio
in
questa
sede
si
vantarono
di
non
aver
successivamente accettato l’offerta di riacquisto da parte
di
Capitalia
presentata
a
pari
dalla
valore,
banca
proposta
subito
dopo
che
che
la
sarebbe
stata
stessa
aveva
sistemato il problema ratio con la Banca d’Italia.
Ora
si
possono
prefigurare
due
scenari:
Unicredit
non
rinnova la locazione alla scadenza, per carità preferisco
non addentrarmi per ora su questa evenienza.
Secondo scenario possibile: Unicredit rinnova la locazione a
condizioni inferiori. Dopo la recente firma tra le Fonti
Istitutive, banche e sindacati, dell’Accordo 16 maggio 2014,
la minor redditività immobiliare che scaturirebbe da questo
rinnovo
a
canoni
inferiori,
allontanerà
nel
tempo,
direi
quasi sine die, la possibilità di indicizzazione al costo
della vita delle attuali pensioni. Qui vorrei aggiungere una
parola, perché il Presidente è stato chiaro su quello che io
avevo intuito leggendo quell’Accordo, cioè quest’Accordo non
si riferisce solo alla possibilità di applicare in parte o
per nulla l’adeguamento alla rivalutazione, ma incide sulla
misura
delle
dell’affitto
pensioni.
di
questo
Per
cui
immobile,
il
avrà
minor
un
rendimento
riflesso
sulle
nostre pensioni.
L’altro fatto recentissimo sono state le elezioni europee. I
risultati
possono,
delle
quando
elezioni
lo
dimostrano
vogliono,
che
sconfessare
gli
elettori
l’operato
degli
amministratori che non godono più della loro fiducia, e non
rinnovare il loro mandato. Questo è avvenuto sia in Europa
che in Italia. Limitandoci alle vicende italiane e chiarendo
bene che non ci sono considerazioni politiche di alcun tipo,
ci ricordiamo ancora di quegli ex Presidenti di Camera e
29
Senato che negli ultimi anni non sono stati rieletti nemmeno
parlamentari? Ci ricordiamo di quei ministri che facevano la
voce
grossa
in
governi
di
coalizione
e
che
talvolta
li
facevano cadere? Ora li vediamo solo in compiacenti talk
show
che
ancora
danno
loro
spazio
e
voce,
e
talvolta
militano informazioni politiche della consistenza elettorale
dello zero virgola. Fatta questa premessa, viene dunque da
pensare
che
nonostante
la
perfettibilità
dei
sistemi
elettorali democratici, non esiste quello perfetto, questi
consentano comunque agli elettori di far sentire la loro
voce.
Purtroppo non tutti i sistemi elettorali sono democratici,
basti pensare a quello del nostro Fondo che utilizzeremo a
breve,
perché
a
fine
anno
dovremo
essere
chiamati
a
rinnovare le cariche. Quando l’ho scritta non sapevo che
altri avrebbero già toccato questo argomento, ma non faccio
altro
semmai
che
ribadire
quanto
altri
colleghi
hanno
parlato su questo punto, perché sono cose fin troppo ovvie.
Almeno
due
Ribadisco
o
due
tre
hanno
cifre,
ma
parlato
due
di
sole,
questo
degli
8
argomento.
consiglieri
elettivi, 6 sono in rappresentanza di neanche 5.000 iscritti
in
servizio,
mentre
solo
2
rappresentano
oltre
16.000.
Ripeto: 6 x 5, 2 x 16. Per di più 7 degli elettivi, voto 1
prendo 7 ha detto qualcuno prima, 7 vengono espressi da
listone sindacale e solo 1 viene liberamente eletto al di
fuori del listone. Mi fermo qui. Ognuno è certamente in
grado
di
valutare
rappresentatività
e
per
di
proprio
democrazia
conto
che
il
vige
grado
nel
di
sistema
elettorale attuale del nostro Fondo.
Allora
signori
io
ho
finito.
Vi
chiedo
scusa.
Comunque
abbiate pazienza però devo annunciare il mio voto contrario
all’approvazione del bilancio. Scusate se ho debordato oltre
i cinque minuti”.
Il Presidente non essendovi altre richieste di intervento,
dichiara chiusa la discussione e passa alle repliche.
30
Prima di iniziare a rispondere agli interventi il Presidente
comunica il numero dei presenti in Assemblea:
- 2.537 registrati con diritto al voto (74 in proprio, 2.463
per delega).
Procede
così
al rispondere
alle
varie
tematiche
trattate
dagli intervenienti.
Il primo tema è quello dell’Accordo. Il Consiglio lo ha
recepito così come redatto, essendo stato precedentemente
valutato
dalle
fonti
istitutive
come
previsto
dalla
normativa. Il Consiglio di Amministrazione non ha potere su
di esso, ha solo il compito di applicarlo.
Lo spirito di tale Accordo è quello di evitare, al di là
della
volontà
del
singolo,
che
si
realizzino
delle
sperequazioni, che ci possano essere generazioni di iscritti
che
possano
altre.
Per
avere
tale
una
prestazione
motivo
deve
superiore
esserci
rispetto
una
ad
perequazione
complessiva. Il bilancio attuariale ci dice che stando alle
valutazioni
di
oggi
pensionati
potrebbe
c’è
il
rischio
addirittura
che
non
l’ultimo
vedersi
20%
pagare
di
la
pensione. Il principio quindi è fermare tale sperequazione,
facendo
in
modo
che
tutti
abbiano
lo
stesso
tipo
di
trattamento, che non ci siano soggetti con un trattamento
migliorativo rispetto ad altri.
Un
altro
tema
Immobiliare,
presente
tra
cui
in
si
vari
colloca
interventi
anche
la
è
quello
questione
dell’immobile di Viale Tupini.
Il Presidente tiene a precisare che il mondo immobiliare è
cambiato.
L’investimento
l’investimento
risolutivo.
immobiliare
Lo
scenario
non
è
è
più
cambiato,
gli
immobili non si rivalutano più. Ora la gestione immobiliare
è altamente problematica, al punto tale che la COVIP obbliga
il
Consiglio
a
ridurre
immobiliari
diretti
finanziari,
questo
il
per
fare
perché
la
peso
spazio
gestione
degli
investimenti
agli
investimenti
immobiliare
è
una
31
gestione che oggi non è più fonte di quei rendimenti che si
era abituati ottenere.
La presenza delle plusvalenze nei bilanci, è dovuta al fatto
che
gli
immobili
sono
stati
acquistati
prima
dell’euro,
tanti anni fa e chiaramente oggi producono delle plusvalenze
rispetto ai costi storici di acquisto. Quindi è bene non
pensare alla gestione immobiliare come baluardo e panacea
degli investimenti.
Per
quanto
Presidente
concerne
tiene
a
l’immobile
ribadire
che
di
Viale
nel
Tupini,
il
quando
fu
2003,
acquistato l’immobile, si era sicuramente di fronte ad un
ottimo investimento, in quanto garantiva un rendimento in
termini assoluti di molti milioni di euro l’anno di affitto
con cui vengono pagate le pensioni. Ora Unicredit ha mandato
la disdetta a partire dal 2019, ma è bene sapere che fino al
2019 garantirà un rendimento di tutto rispetto, che è quello
che tiene in piedi il rendimento del patrimonio immobiliare
oggi.
Un
ulteriore
tema
sollevato
dagli
intervenienti
è
quello
della Governance. Essendo presenti ad oggi più pensionati
che attivi, il Presidente giustifica e afferma la normalità
della richiesta da parte degli intervenienti di avere una
maggiore
rappresentatività
all’interno
del
Consiglio.
Informa però che, come per l’Accordo, anche in questo caso
il
Consiglio
può
avere
ruolo
propositivo,
ma
non
decisionale, poiché come in una società per azioni, sono i
soci ad avere potere decisionale. Quindi il Consiglio può
solo dare delle indicazioni.
Altro tema sollevato è quello dei conflitti di interesse.
Il
Presidente
precisa
che
il
Fondo,
già
dal
2012,
si
è
dotato di una procedura ad hoc che disciplina le operazioni
in conflitto di interesse con la Banca, con gli esponenti
aziendali e soggetti a questi ultimi riconducibili.
Circa il tasso di redditività degli immobili, il Presidente
precisa che quello riportato in bilancio è un rendimento
32
netto
medio
mentre
quello
riportato
sulle
pubblicità
dei
giornali è il rendimento specifico del singolo immobile.
Si passa poi alla trattazione della questione: Immobiliare
Stazione
di
Cossato.
Essa
era
uno
strumento
di
gestione
immobiliare assolutamente inefficiente da un punto di vista
fiscale perché, essendo una società di capitali, scontava
una
aliquota
piena
sui
proventi
immobiliari,
mentre
gli
stessi proventi, trasferiti dentro la gestione previdenziale
di un fondo pensione, pagano la sola imposta sostitutiva,
che
è
sicuramente
migliorativa
sotto
un
profilo
fiscale
rispetto alla tassazione piena Ires e Irap. Per tali motivi
si è ritenuto opportuno chiudere quel tipo di realtà.
Il Presidente conclude le risposte, ringrazia tutti per i
suggerimenti che saranno tenuti in considerazione e invita a
votare per il primo punto all’Ordine del Giorno.
Comunica
gli
esiti
della
prima
votazione
inerente
all’approvazione del Bilancio al 31 dicembre 2013.
Voti favorevoli: 1733.
Voti
contrari: 712.
Astenuti 92.
Il bilancio è approvato.
Successivamente si passa alla trattazione del secondo punto
all’Ordine del Giorno:
Conferimento dell'incarico di revisione legale dei conti per
il triennio 2014/2016 su proposta dell'Organo di controllo
(art.
13
del
decreto
legislativo
39/2010).
Deliberazioni
inerenti e conseguenti.
In merito a questo punto il Presidente informa che quest’anno
per la prima volta gli iscritti al Fondo sono chiamati anche
a
deliberare
in
merito
all’incarico
da
attribuire
alla
Società di Revisione per l’attività di revisione legale. Tale
votazione
è
una
novità
positiva
rispetto
alle
precedenti, permettendo di allinearsi con la
situazioni
prassi delle
società di capitali.
33
Il
Presidente
mandato,
tiene
sono
a
precisare
intervenute
sia
che
le
rispetto
novità
all’ultimo
del
decreto
legislativo 39 del 2010, che ha innovato completamente la
disciplina della revisione legale, che le indicazioni della
COVIP che in qualche modo hanno favorito i fondi pensione ad
uniformarsi
a
quella
che
è
la
disciplina
generale
delle
società di capitali, che prevede l’affidamento dell’incarico
di revisione legale da parte dell’Assemblea su proposta del
Collegio Sindacale.
A questo punto dà la parola al Presidente del Collegio dei
Revisori,
il
Professor
Garzella,
per
quanto
riguarda
la
proposta per l’affidamento dell’incarico di revisione legale
ai sensi del decreto legislativo 39 del 2010.
Il Professor Garzella prende parola ed espone la proposta,
come
segue:
“Signori
pensionati,
signori
partecipanti.
Premesso che in vista della scadenza per avvenuta decorrenza
dei termini dell’incarico a suo tempo conferito all’attuale
revisore Deloitte & Touche Spa, il Fondo deve deliberare in
merito all’affidamento dell’incarico di revisore legale dei
conti, che le più recenti disposizioni normative, qua citate
dal Presidente, stabiliscono la proposta motivata dell’organo
di controllo. Considerato che:
 è pervenuta al Collegio dei Revisori la disponibilità e
l’offerta della stessa società Deloitte & Touche;
 la Società Deloitte & Touche e i soggetti che, per essa,
sono demandati alla revisione del Fondo hanno maturato nel
precedente incarico analitica e specifica conoscenza del
Fondo stesso;
 la società Deloitte & Touche e i soggetti che, per essa,
sono demandati alla revisione del Fondo hanno dimostrato
adeguate competenze e dedizione all’incarico;
 ricordato che il costo è a carico della Banca e facendo
propria
l’opportunità
di
una
revisione
coordinata
e
di
Gruppo;
Verificato:
34
 che
il
Revisore
legale
proposto
risulta
una
delle
più
accreditate società a livello nazionale e internazionale,
disponendo
di
organizzazione
e
competenze
tecnico
professionali adeguate alla ampiezza e alla complessità
dell’incarico;
 che le modalità prospettate per lo svolgimento del mandato
risultano per qualità e quantità idonee alle esigenze del
Fondo,
il
Collegio
dei
Revisori
propone
sulla
base
delle
motivazioni esposte, che l’incarico di revisione legale dei
conti per gli esercizi 2014-2016 sia affidato alla società
Deloitte
&
Touche
SpA
come
da
manifestazione
di
offerta
ricevuta.
Grazie per l’attenzione”.
Il Presidente, Professor Di Lazzaro, invita i partecipanti a
votare questo secondo punto all’Ordine del Giorno.
Viene
sollevata
interveniente,
ora
della
la
questione,
mancata
asta
da
per
parte
la
di
scelta
un
della
società di revisione.
Il Presidente informa che non si è prevista una gara proprio
perché non c’era la problematicità del costo e anzi si è
ritenuto che l’elemento importante fosse la continuità di
controllo visto che a breve ci sarà un cambio anche nella
Presidenza
dell’Organo
disponibilità
della
di
Controllo.
Deloitte&
Touche
Per
SpA,
cui
la
con
la
proposta
è
andata su quella che è la società che ha strutture adeguate
e che si ritiene preferibile proprio perché chi succederà
alla
presidenza
del
Collegio
potrà
avere
in
essa
una
continuità comunque di controllo per ogni esigenza.
Interviene a tal proposito anche il Presidente del Collegio
dei
Revisori,
affermando
proposta
motivata
pocanzi.
Il
e
le
principale
che
il
Collegio
motivazioni
motivo
che
ha
sono
deve
fare
state
spinto
alla
la
esposte
scelta
nuovamente di Deloitte & Touche SpA è che essa conosce bene
le dinamiche di questo Fondo, ha acquisito consapevolezza
35
delle dinamiche attuariali ed è l’unico soggetto che ad oggi
assicura
Statuto
la
il
continuità
di
Presidente
non
controllo,
ci
sarà
proprio
più
perché
nell’organo
per
di
controllo e la società di Audit è cambiata, per tali motivi,
avendo dato disponibilità, è quella da preferire.
In conclusione il Presidente invita di nuovo a votare il
secondo punto all’Ordine del Giorno.
Espone i risultati:
Voti favorevoli: 2345;
Voti contrari:7;
Astenuti: 185.
L’affidamento
alla
Società
Deloitte
&
Touche
SpA
è
approvato.
Esaurita
la
trattazione
degli
argomenti
all’Ordine
del
Giorno e null’altro essendovi da discutere e deliberare, il
Presidente dichiara chiusa l’Assemblea alle ore 21.
Il Presidente
Gli Scrutatori
Il Segretario
F. Di Lazzaro
F. Parisi
S. Centi Colella
R. Senia
M. Barletta
36