Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di

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Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di
Piano Sociale di Zona
triennio 2005 –2007
Stato di avanzamento programma 2007
Programma attuativo 2008
22 aprile 2008
C om uni di F orlì, F orlim popoli, B ertinoro, M eldola, C ivitella, G aleata, S. Sofia, P redappio, P rem ilcuore,
C astrocaro, D ovadola, P ortico San B enedetto, R occa S. C asciano, M odigliana, T redozio
A zienda U SL • P rovincia di F orlì- C esena • T erzo Settore
Premessa
Con la deliberazione della Giunta regionale di proposta all’Assemblea legislativa del 1 ottobre
2007 n. 1448, il Piano sociale e sanitario regionale 2008-2011 ha avviato il suo iter di
approvazione, tuttora in corso. E’ per questa ragione che, come indicato nella Deliberazione n.
144 dell’Assemblea Legislativa, la Regione Emilia Romagna ha condiviso con i territori la
scelta di considerare il 2008 come anno di transizione verso l’attuazione del nuovo modello di
governance regionale e locale delineato nel Piano regionale.
Conseguentemente gli ambiti distrettuali si sono impegnati nell’elaborazione di un
Programma attuativo annuale 2008 che formalmente si collega al Piano di zona 2005-2007,
di fatto costituendone la quarta annualità, ma che deve muoversi nella direzione
dell’integrazione, assumendo gli elementi di novità del contesto regionale e del sistema locale
di governance, nonché gli obiettivi settoriali da considerare per l’avvio dell’elaborazione del
nuovo piano di zona per la salute ed il benessere della popolazione 2009-2010. Il programma
2008 altresì ha rappresentato un primo momento di valutazione sull’esperienza di
programmazione degli ultimi anni, un rafforzamento del percorso di integrazione tra i Comuni
appartenenti all’ambito distrettuale ed ha rafforzato al suo interno coerenza e integrazione con
il sistema di azioni e interventi avviati e sostenuti con le risorse del Fondo per la non
autosufficienza per cui si è delineato il piano delle attività per il 2008 anche partendo da una
prima valutazione dei risultati della programmazione 2007.
Il metodo di lavoro integrato, che ha visto partecipare Amministratori, dirigenti e funzionari
degli Enti Locali e dell’A.Usl, rappresentanti del Terzo Settore, nonché operatori sociali,
educativi e sanitari, del pubblico e del privato sociale, crediamo sia la leva che effettivamente
consente una crescita del sistema, al di là dell’effettivo aumento delle risorse umane,
strumentali e finanziarie messe a disposizione, e rappresenti una valorizzazione del capitale
sociale di questo territorio.
Hanno collaborato alla redazione del Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 20052007 e alla conduzione dei gruppi di lavoro tematici:
Antonella Cimatti, Bruna Ferrari, Claudia Castellucci, Cristina Zaccheroni, Donatella Stefani,
Edoardo Polidori, Ermes Fuzzi, Eva Lanzoni, Fabio Canini, Fabio Magnani, Franca Zibordi,
Galeazzo Garavini, Gian Matteo Montanari, Giuliana Tumedei, Graziano Pini, Lara Mengozzi,
Maria Lora Mingozzi, Maria Teresa Amante, Matteo Teodorani, Nadia Becci, Nadia Bertozzi,
Paola Lolli, Paolo Zanelli, Patrizia Zanobi, Pier Luigi Rosetti, Rita Silimbani, Salvatore Vitolo,
Tiberia Garoia.
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
II
INDICE
Il rinnovo dell’Accordo di Programma..................................................................... 1
Programmi trasversali per il rafforzamento del sistema ........................................ 2
Obiettivi strategici triennali ....................................................................................... 2
a) La costituzione del nuovo ufficio di piano ed il centro per l’innovazione del welfare .......... 2
b) Miglioramento equità di accesso al sistema integrato di servizi ed interventi ..................... 4
c) Sviluppo dello sportello sociale ...................................................................................... 5
d) La formazione a supporto del piano di zona ................................................................... 7
e) Contributi in conto capitale per spese di investimento (art. 48 L.R. 2/03 art. 10 L.R. 5/05)Priorità d’intervento per la zona sociale di Forlì ................................................................. 8
f) Il processo di costituzione delle ASP (Aziende Pubbliche di Servizi alla Persona)- stato di
attuazione ad aprile 2008 ................................................................................................ 11
Aree strategiche di intervento 2005 - 2007.............................................................. 13
Il finanziamento degli interventi in campo ............................................................. 14
Area 1. Responsabilità genitoriali e sociali verso i diritti di bambini, adolescenti
e giovani
Analisi dei bisogni e obiettivi strategici triennali ................................................... 17
Fattori Critici ................................................................................................................ 17
Indirizzi culturali e strategici .......................................................................................... 17
Obiettivi strategici triennali ............................................................................................ 18
I programmi e le azioni ............................................................................................. 19
1. Formazione e valorizzazione del ruolo genitoriale............................................. 20
1. 1. Percorso nascita ...................................................................................................... 20
1.2. I centri famiglie ......................................................................................................... 25
1.2.1.Centro per le famiglie del Comune di Forlì ............................................................... 25
1.2.2. Centro per le Famiglie di Forlimpopoli e Centri Territoriali per le Famiglie .............. 29
2. Promozione del benessere e della qualità educativa per bambini e ragazzi.... 33
2.1. Sistema integrato servizi educativi 0-6 ....................................................................... 33
2.2. Servizi educativi, integrativi e di sostegno 6-17 anni .................................................... 36
3. Contrasto del disagio familiare e tutela dei bambini e ragazzi......................... 44
3.1. Interventi di sostegno alle condizioni economiche e materiali di vita familiare ............ 455
3.2. Iniziative per l’abbattimento dei costi di servizi e tariffe per famiglie numerose............ 45
3.3. Interventi di miglioramento delle competenze genitoriali e delle risorse solidaristiche ... 47
3.4. Interventi di tutela dei bambini e ragazzi ................................................................... 52
L’accoglienza di minori in strutture residenziali socio-educative ............................................. 52
Azioni di contrasto alle forme di abuso e maltrattamento in danno a minori .............................. 54
3.5. Prevenzione del disagio di adolescenti e giovani .......................................................... 62
4. Coordinamento di sistema e “Figure di Sistema” per l’area responsabilità
genitoriali e sociali verso i diritti di bambini e ragazzi.......................................... 68
5. Programma giovani: liberare le energie dei giovani per favorire le politiche
del benessere............................................................................................................... 71
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III
Linee di indirizzo condivise per la progettazione rivolta ai giovani..................... 71
Altre istituzioni del territorio coinvolte................................................................... 72
Area 2 Disabilità
I programmi e le azioni ............................................................................................. 85
2.1. I minori con disabilità ........................................................................................ 86
2.2. L’inserimento lavorativo dei disabili................................................................ 90
2.3. L’informazione e la consulenza sulla disabilità............................................... 96
2.3.1. Centro di documentazione per le persone con disabilità (CDA) ................................. 96
2.3.2. Centro di informazione e consulenza per l’adattamento dell’ambiente domestico e la
mobilità di anziani e disabili .......................................................................................... 102
2.4. Servizi ed interventi diurni e residenziali per disabili .................................. 104
2.6. Il volontariato e l’ associazionismo a sostegno della disabilità .................... 116
Area 3 Promozione autonomie adulti .................................................................... 121
I programmi e le azioni ........................................................................................... 121
3.1.Contrasto alla Povertà ...................................................................................... 122
Analisi dei bisogni e obiettivi strategici triennali ................................................. 122
3.1.1. Il sostegno alle condizioni economiche e materiali di vita familiare .............................. 125
3.1.2. L’accompagnamento sociale ................................................................................... 131
3.1.3. L’esecuzione penale: come rendere protagonista il territorio .................................. 134
3.2. Prevenzione e contrasto alle dipendenze........................................................ 142
Analisi dei bisogni e obiettivi strategici triennali ................................................. 142
Chi sono i tossicodipendenti e gli alcoldipendenti che afferiscono al Ser.T di Forlì ............ 142
3.2.1. La prevenzione del disagio di adolescenti e giovani (vedi in area 1 programma 3.5) 143
3.2.2. Sostegno all’inserimento lavorativo delle persone svantaggiate ............................... 144
3.3. Programma immigrazione.............................................................................. 149
Analisi dei bisogni e obiettivi strategici triennali ................................................. 149
I programmi e le azioni ........................................................................................... 154
3.3.1. Centri servizi stranieri del territorio forlivese ........................................................ 155
3.3.2 Il servizio di mediazione culturale......................................................................... 160
3.3.3. L’inserimento scolastico degli alunni stranieri ....................................................... 162
3.3.4. Progetti di rete per richiedenti asilo e rifugiati politici ........................................... 164
Area 4. Anziani
Analisi dei bisogni e obiettivi strategici triennali ................................................. 169
Piano delle attività per non autosufficienza.......................................................... 171
4.1. Garantire una rete adeguata di servizi ed interventi per la non
autosufficienza ......................................................................................................... 172
4.1.2 La concertazione per la predisposizione del Piano distrettuale delle attività per la non
autosufficienza 2008 ..................................................................................................... 176
4.1.3. Qualificazione e rafforzamento del governo dell’ accesso alla rete di servizi ed interventi
per la non autosufficienza ............................................................................................. 176
4.2. Una terza età da vivere .................................................................................... 178
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IV
4.2.1. Prevenzione delle fragilità, contrasto all’isolamento e sostegno delle reti sociali e
relazionali (punto 2.5 allegato DGR n. 509/07; Allegato 4 DGR n. 1206/07) ....................... 178
4.2.2. - Generazioni insieme e aggregazione sociale......................................................... 182
4.2.3. Le iniziative ricreative, sociali e culturali per gli anziani e/o realizzate dagli anziani – La
rete territoriale ............................................................................................................ 184
4.2.4. - Servizi di prossimità, alloggi con servizi e politiche abit.ve per gli anziani .............. 185
4.3.Favorire la domiciliarità: le risorse a domicilio ............................................. 187
4.3.1. – I servizi di assistenza domiciliare ...................................................................... 188
4.3.2. – L’integrazione sociale e sanitaria per il sostegno alla domiciliarità ....................... 194
4.3.3. – Consulenza e contributi per l’adattamento dell’ambiente domestico ..................... 195
4.3.4. - Gli assegni di cura (punto 2.1 allegato D.G.R. n. 509/07) ...................................... 196
4.3.6. - Prevenzione e assistenza agli anziani affetti da demenza senile .............................. 202
4.3.7. - Centri diurni e ricoveri di sollievo: servizi flessibili a sostegno della domiciliarità .. 205
4.4. La rete dei servizi residenziali......................................................................... 208
4.4.1. Case protette – RSA – Nuclei ad Alta Intensità Assistenziale................................... 208
Area 5 Politiche abitative........................................................................................ 212
I programmi e le azioni ........................................................................................... 212
5.1. Ampliamento e qualificaz.ne degli interventi di ERP in ambito locale ....................... 213
5.2. Locazioni a canone agevolato e accesso alla prima casa in proprietà ....................... 2136
5.3. Gestione coordinata ed omogenea del fondo sociale per le locazioni ........................... 219
5.4. Gestione servizi abitativi per lavoratori stranieri o di altre aree del paese .................. 221
Area 6 . Politiche di genere e pari opportunità .................................................... 223
Analisi dei bisogni e obiettivi strategici triennali ................................................. 223
I PROGRAMMI E LE AZIONI ............................................................................ 226
6.1. Ruolo del Centro Donna come punto di accesso privilegiato ai servizi per le donne del
comprensorio forlivese .................................................................................................. 227
6.2. Partecipazione delle donne al mercato del lavoro ...................................................... 229
6.3. Rafforzare la capacità delle Amministrazioni locali di farsi carico dei problemi delle
donne forlivesi anche attraverso il potenziamento del ruolo degli organismi di parità ........ 232
6.4. L’immigrazione al femminile .................................................................................. 233
6.5. La cooperazione internazionale in ambito sociale e di pari opportunità ed i rapporti
balcanici, euro-mediterranei ed est europei .................................................................... 234
Allegato
Le iniziative del territorio per gli anziani e/o realizzate dagli anziani............... 239
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V
Il rinnovo dell’Accordo di Programma
Dal 2000 l’Accordo di Programma è la modalità coordinata e integrata di programmazione,
gestione e verifica dei servizi sociali e socio-sanitari nell’ambito del comprensorio forlivese.
L’Accordo è reso attuativo da una convenzione tra Enti, 15 Comuni, A.Usl di Forlì-Cesena e
Provincia di Forlì-Cesena, che prevede anche modalità di gestione associata tra i Comuni e integrata
con l’A.usl di funzioni in area minori, disabili ed anziani.
I soggetti
•
•
•
•
15 Comuni del Comprensorio forlivese: Comuni di Forlì, Forlimpopoli, Bertinoro, Meldola,
Civitella di Romagna, Galeata, Santa Sofia, Predappio, Premilcuore, Castrocaro Terme e
Terra del Sole, Dovadola, Rocca S. Casciano, Portico e San Benedetto, Modigliana e
Tredozio
L’A.USL di Forlì
La Provincia di Forlì-Cesena
Rappresentanti del Terzo Settore (Cooperative sociali, Associazioni) e IPAB
Hanno aderito all’Accordo di Programma 86 Organismi del Terzo Settore (Enti, Associazioni,
Cooperative)
In scadenza al 31/12/2005 l’Accordo di Programma e la convenzione attuativa sono stati rinnovati
per un ulteriore triennio, introducendo alcune modifiche ed integrazioni finalizzati al
rafforzamento del governo di alcuni programmi trasversali e azioni di sistema a partire dal
governo unitario del fondo per la non autosufficienza, affidato al Comitato di Distretto composto
dai 15 Sindaci, e l’ufficio unico per la non autosufficienza realizzato all’interno dell’Ufficio di
direzione dell’Accordo di Programma con personale assegnato dai Comuni e dall’A.Usl.
Programma attuativo 2008
Ridefinizione, in linea con i nuovi strumenti di governance implementati (Atto di indirizzo e di
coordinamento e Piano di zona per la salute e il benessere della popolazione 2009-2011),
dell'Accordo di programma per la gestione associata e integrata dei servizi sociali e socio-sanitari
tra i 15 Comuni del comprensorio forlivese, la Provincia di Forlì-Cesena e l'A.Usl di Forlì, in
scadenza al 31/12/2008.
In particolare si prevede:
1) analisi congiuntamente all'A.Usl di tutti i prodotti integrati in area famiglia e minori,
adulti, anziani al fine della ridefinizione della mappa da allegare al nuovo accordo di
programma
2) ridefinizione degli aspetti finanziari e del personale nell'ambito della convenzione
attuativa anche sulla base dei conferimenti dei comuni alle ASP costituite
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Programmi trasversali per il rafforzamento del sistema
Obiettivi strategici triennali
rafforzamento del ruolo di governance dei Comuni appartenenti alla zona nell’ambito
della pianificazione e controllo del sistema integrato dei servizi e interventi sociali e sociosanitari attraverso:
o supporto alla Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria
o consolidamento Ufficio di Piano e introduzione di figure di sistema
miglioramento dell'equità di accesso al sistema integrato di servizi e interventi sociali da
parte delle famiglie attraverso la omogeneizzazione dei criteri di accesso alle prestazioni
sociali agevolate e la revisione del sistema tariffario
sviluppo dello sportello sociale territoriale al fine di offrire a tutti i cittadini parità di
accesso e omogeneità nell'informazione e orientamento sui diritti e opportunità del sistema
integrato di interventi e servizi sociali
sviluppo della comunicazione sociale come elemento fondante della coesione sociale
sviluppo dell’accreditamento di soggetti pubblici e privati per migliorare la qualità del
sistema di servizi ed interventi con particolare riferimento alla capacità di offrire risposte
mirate al bisogno
a) La costituzione del nuovo ufficio di piano ed il centro per l’innovazione del
welfare
Nel corso del 2007 si è approvata e implementata la costituzione del nuovo Ufficio di Piano della
zona sociale di Forlì, costituito presso il Comune di Forlì con personale proveniente dai Comuni e
personale proveniente dall’A.Usl di Forlì.
In attuazione della DGR n. 1004/07 e della DGR n. 1206/07, con convenzione integrativa della
convenzione attuativa dell’accordo di programma, sottoscritta tra Comune di Forlì, in qualità di
comune capofila del comprensorio forlivese, e A.Usl di Forlì, si è disciplinato:
o l’istituzione, l’organizzazione e il funzionamento del Nuovo Ufficio di Piano
distrettuale;
o l’esercizio delle funzioni amministrative e tecnico-contabili per la gestione unitaria
del Fondo Regionale per la Non Autosufficienza (FRNA) e le modalità per il
monitoraggio della gestione del Fondo, al fine di garantire il rispetto delle modalità e
dei tempi per l’assolvimento degli obblighi informativi verso la Regione e verso lo
Stato.
L’organizzazione dell’Ufficio di Piano, costituito da un gruppo di risorse umane permanenti messo
a disposizione dal Comune di Forlì e dall’A.Usl di Forlì, si articola in quattro nuclei di attività
omogenee:
a) Nucleo tecnico per la programmazione e valutazione del Piano di Zona
b) Nucleo amministrativo per la regolazione dell’accesso, la costituzione delle ASP e
l’accreditamento
c) Ufficio Unico per la gestione del Fondo per la Non Autosufficienza
d) Nucleo tecnico formazione, integrazione di servizi e professionale
Il Responsabile dell’Ufficio di Piano, individuato nel dirigente del Servizio Politiche di Welfare
del Comune di Forlì, assicura il coordinamento dei quattro nuclei sopra indicati.
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L’Ufficio di Piano si avvale anche di collaborazioni permanenti con altre strutture tecniche o
figure professionali dei Comuni e dell’AUSL.
E’ stato altresì attivato in stretto raccordo con l’ufficio di piano, il Centro per l’Innovazione del
Welfare, in collaborazione tra Comune di Forlì, Provincia di Forlì-Cesena, il Polo Scientifico
Romagnolo dell’Università degli studi di Bologna e la Camera di Commercio di Forlì-Cesena . Il
centro rappresenta un laboratorio di ricerca e sperimentazione di strategie avanzate e buone prassi
nel campo del welfare a disposizione del territorio locale e regionale e del sistema della
cooperazione decentrata
La partecipazione del terzo settore è assicurata attraverso la rappresentanza in seno al Comitato
dell’Accordo di Programma e la coprogettazione nell’ambito dei tavoli tematici dei piani di zona
Programma attuativo 2008
Completamento implementazione Nuovo Ufficio di Piano e coordinamento con Ufficio di
Supporto alla Conferenza Territoriale Sociale e sanitaria
Costituzione e gestione Gruppo Tecnico Scientifico del Profilo di Comunità composto da:
Servizi Comune di Forlì, Ausl Forlì, Provincia FC, Università Bologna - Forlì, Terzo Settore
Approvazione del programma attuativo 2008 legato agli obiettivi programmatici individuati nel
piano di zona 2005-2007
Attuazione Programma Formativo, indirizzato ai coordinatori dei tavoli di progetto ed ai
componenti Nuovo Ufficio di Piano, sulla progettazione degli strumenti per la valutazione del
Piano di Zona applicato al triennio 2005-2007 e trasferito su programmazione 2009-2011,
integrato con il percorso di costituzione e condivisione del Profilo di Comunità
Elaborazione e Approvazione del Piano di zona per la salute e il benessere della popolazione per
il triennio 2009-2011
Completamento dello sviluppo e implementazione del sistema informativo integrato tra Comuni
e Ausl ai fini della pianificazione, gestione e monitoraggio dei servizi ed interventi rientranti nel
Piano di Zona per la Salute e il Benessere sociale, comprensivo del Piano Annuale delle attività
per la non autosufficienza. In particolare il sistema informativo condiviso deve consentire la
rilevazione degli utenti, degli interventi e delle prestazioni erogate nell’ambito della rete dei
servizi socio-sanitari integrati nonchè la conoscenza su utenti, patologie, livelli di non
autosufficienza, strutture e costi.
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b) Miglioramento equità di accesso al sistema integrato di servizi ed interventi
Il principale obiettivo finalizzato all’omogeneizzazione dei criteri di accesso alle prestazioni
sociali agevolate del sistema integrato di servizi ed interventi sociali e socio-sanitari è perseguito
attraverso l’utilizzo dell’ISEE come unico indicatore per la valutazione della situazione socioeconomica del nucleo familiare ai fini della determinazione della compartecipazione alla spesa
da parte degli utenti a tutti i servizi a domanda individuale e in tutti i Comuni del
comprensorio.
Detto obiettivo viene declinato attraverso:
o Individuazione di livelli di ISEE per l’accesso agli interventi di contrasto alla povertà
e che garantiscono l’esenzione dalla contribuzione alla spesa dei servizi omogenei in
ambito territoriale
o Introduzione di ulteriori parametri da coordinare con l’utilizzo dell’ISEE che
consentano di valorizzare specificità o differenze date ad es. dal risiedere in un dato
territorio o dalla tipologia familiare (es. nucleo monoparentale, famiglia con disabili,
famiglia multiproblematica ecc.)
o Sviluppo di modalità comuni e coordinate di controllo delle dichiarazioni ISE
o Sviluppo di un sistema informativo comune (anagrafe familiare) che consenta di
monitorare le prestazioni sociali agevolate erogate per nucleo familiare anche al fine
di distribuire più equamente le risorse tra i nuclei per intensità di bisogno.
Individuazione di standard di servizio omogenei per ambito territoriale. Rispetto al
perseguimento di questo obiettivo sarà determinante l’associazionismo tra i Comuni per la gestione
unitaria dei servizi e il ruolo delle Aziende Pubbliche di Servizi alla Persona che nasceranno dalla
trasformazione delle IPAB.
Detto obiettivo si realizza attraverso
o sviluppo della qualità delle prestazioni in coerenza con il perseguimento
dell’efficienza e dell’economicità della gestione
o efficacia delle prestazioni attraverso qualità omogenea delle stesse
o efficienza nell’uso delle risorse: omogeneità dei costi per le medesime prestazioni
Stato di attuazione programma 2007
Si è proceduto al completamento della ricognizione e analisi di tutti i regolamenti di accesso ai
servizi sociali ed educativi applicati nei comuni della zona sociale di Forlì con particolare
riferimento all’applicazione dell’ISEE. Dall’analisi è emerso che:
♦ 6 Comuni del Comprensorio già applicano l’ISEE ai regolamenti per l’accesso di tutti i
servizi sociali e/o educativi mentre tutti i Comuni hanno adottato almeno un regolamento in
ambito sociale e/o educativo che prevede l’utilizzazione dell’ISEE per l’accesso e/o la
contribuzione al servizio;
♦ il regolamento ISEE in area anziani è stato adottato in maniera omogenea da 11 Comuni: la
soglia minima per l’accesso alle tariffe agevolate o esenzioni pari al 120% del minimo
pensionistico INPS è stata mantenuta da tutti i Comuni; alcuni di questi hanno individuato
soglie massime differenziate. Per quanto riguarda la quota di contribuzione a carico della
famiglia dell’anziano questa varia tra il 10% e il 100% della tariffa per valori ISEE che
vanno, con qualche leggero scostamento, dai 10.300,00 euro ai 33.500,00 euro (per 4
Comuni la soglia massima di ISEE è invece fissata a 25.823,00 euro);
♦ in area minori (nidi d’infanzia, scuole dell’infanzia, refezione e trasporto scolastico) 13
Comuni hanno adottato almeno un regolamento che prevede l’utilizzazione dei valori ISEE
per l’accesso e/o la contribuzione al servizio: la situazione delle soglie individuate è
piuttosto disomogenea;
♦ in area disabili a gennaio 2005 è stato assunto un regolamento di introduzione dell’ISEE da
applicarsi a tutti i 15 Comuni della gestione associata; detto regolamento è soggetto a
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verifica e tuttora applicato solo per la tipologia di intervento relativa all’inserimento nei
centri socio-occupazionali;
♦ per l’area adulti in 8 Comuni del Comprensorio l’erogazione di contributi economici è
prevista di norma a favore di soggetti il cui valore ISEE sia inferiore al 120% del minimo
pensionistico INPS. Per contributi economici erogati in favore di persone anziane sono 11 i
Comuni che utilizzano la medesima soglia di accesso;
♦ per l’assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica (ERP) i Comuni del
Comprensorio hanno adottato regolamenti omogenei che, per l’attribuzione dei punteggi
relativi alle condizioni economiche, utilizzano le medesime fasce di valori ISEE.
Sono stati individuati e condivisi a livello di zona sociale i valori di ISEE collegati alle soglia di
povertà assoluta (€ 6.500 di ISEE pari al valore annuale del 120% della pensione minima INPS) e
alla soglia di povertà relativa (€ 7.500 di ISEE). La soglia di povertà è utile ai fini
dell’individuazione della fascia di esenzione dalla compartecipazione alla spesa per i servizi,
nonché per definire l’accesso a contributi economici di tipo universalistico. A titolo di es. si cita la
soglia di accesso individuata in € 6.500 per l’erogazione delle agevolazioni tariffarie per pagamento
tariffe del servizio idrico integrato e gas, nonché la soglia di ISEE di € 7.500 individuata come
limite massimo per l’erogazione del contributo affitto in fascia b), qualora il numero di domande
presentate superi la disponibilità finanziaria.
Nell’ambito del gruppo di lavoro tecnico-politico composto da amministratori dei comuni,
funzionari dei comuni stessi e organizzazioni sindacali, sulla base dell’analisi della situazione dei
regolamenti di accesso ai servizi esistenti sono state individuate due aree tematiche (anziani e
integrazione sociale adulti) su cui elaborare nuovi regolamenti per l’accesso tesi ad obiettivi di
omogeneizzazione e di più equa distribuzione dei benefici
Programma attuativo 2008
• Definizione sulla base di linee guida individuate a livello comprensoriale di un nuovo
regolamento per l'accesso ai contributi economici per il contrasto alla povertà e
percorsi di reinserimento sociale e lavorativo (es. borse di frequenza, borse lavoro).
• Al fine di favorire una più equa distribuzione del paniere di offerta dei servizi e del loro
costo sulle famiglie, anche sulla base della composizione delle stesse, sviluppo del sistema
informativo legato alla gestione dell'anagrafe familiare, per la messa a sistema di tutti gli
interventi e servizi sociali, educativi e socio-sanitari erogati a componenti dello stesso
nucleo familiare. Completamento analisi funzioni da sviluppare nell'ambito del nuovo
sistema informativo per gestione dell'anagrafe familiare con particolare riferimento ai
servizi ed interventi per adulti, politiche abitative, disabili, servizi educativi da integrare con
funzioni in area anziani e minori già sviluppate. Al fine dell’implementazione del sistema è
stato richiesto un contributo alla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì.
c) Sviluppo dello sportello sociale
L’attivazione dello Sportello sociale unico è una delle innovazioni più importanti per facilitare
l’accesso alle prestazioni da parte dei cittadini, per uniformare le opportunità e per rendere più
integrati gli interventi.
L’informazione e la conoscenza della rete dei servizi di welfare sono infatti elementi importanti per
permettere ai cittadini di scegliere in modo consapevole e di coniugare diritti e responsabilità
individuali e collettive.
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OBIETTIVI DEL PROGETTO
o mettere in primo piano il rapporto tra il cittadino e il sistema dei servizi sociali e sociosanitari, garantendo, nell’intero territorio comprensoriale (zonale):
- uniformità, completezza e chiarezza dell’informazione ai cittadini sui diritti e le
opportunità sociali, sui servizi e gli interventi del sistema locale dei servizi sociali e
socio-sanitari;
- razionalizzazione e semplificazione delle modalità di accesso alle informazioni e alla
rete dei servizi, facilitando l’accesso alle informazioni e ai servizi anche da parte di
coloro che, per problemi personali e sociali, hanno difficoltà a rivolgersi direttamente ai
servizi;
- equità e pari opportunità dei cittadini nell’accesso al sistema dei servizi;
- uniformità e certezza dei percorsi socio-assistenziali nel territorio comprensoriale;
- trasparenza delle procedure e dei criteri di accesso al sistema locale dei servizi.
Il progetto rientra nel programma di sperimentazione degli sportelli sociali, promosso e finanziato dalla Regione
Emilia Romagna al fine di dare attuazione alla previsione dell’art. 7 L.R. 12 marzo 2003, n. 2
AZIONI PREVISTE, STRUMENTI, METODOLOGIE E DESTINATARI
A) Realizzazione di un sistema informativo complessivo sui diritti e le opportunità sociali, sui servizi e gli
interventi della rete territoriale complessiva dei servizi sociali e socio-sanitari, con il coinvolgimento di tutti i
servizi comunali interessati e dei soggetti pubblici e privati del territorio in grado di partecipare alla
costruzione di una rete informativa del sistema locale. Tale banca dati, accessibile via WEB, si configura sia
come sportello informativo telematico al servizio dei cittadini, che come “rete informativa” che collega
tutti gli operatori, dei servizi istituzionali e non, che operano nel settore, non solo gli operatori addetti agli
sportelli informativi pubblici e privati del territorio, ma anche altri operatori che svolgono comunque una
funzione di orientamento nei confronti del cittadino;
B) Creazione della rete territoriale degli sportelli sociali presso i Comuni del Comprensorio e/o loro forme
associative, sotto il coordinamento dello Sportello Sociale di Forlì. La rete degli sportelli sociali comprende sia
gli sportelli sociali “unici” comunali, sia gli sportelli tematici specifici (Centro Servizi Stranieri, Centro
Famiglie, Centro Donna, ecc.), di cui viene mantenuta e valorizzata la specializzazione.
C) raccordo e messa in rete degli sportelli informativi / punti operativi di accesso al sistema dei servizi
esistenti sul territorio presso altri enti pubblici e privati (AUSL, Provincia, CAF, Terzo Settore, ecc.) e loro
raccordo con gli Sportelli sociali dei Comuni.
D) Servizio di pronto intervento sociale
E) Lo sportello telefonico: il Call Center per i servizi sociali con l’obiettivo di fornire ai cittadini informazioni e
orientamento sulle opportunità offerte dalla rete territoriale dei servizi sociali e socio-sanitari e sulle relative
modalità di accesso; non si tratta di un semplice servizio di risposta telefonica, ma di una “accoglienza”
professionale, un contatto personalizzato, gestito con personale specializzato ed esperto, finalizzato ad un vero
e proprio servizio di segretariato sociale. Il servizio è gestito mediante affidamento esterno ad impresa
specializzata, individuata in esito a gara ufficiosa.
F) Scheda contatto: gli operatori addetti agli sportelli compileranno per ciascun utente una “scheda contatto” in
cui saranno indicati i motivi dell’accesso allo sportello e altri dati utili ai fini del monitoraggio dell’andamento
della domanda e dei bisogni e/o per l’invio mirato ad altri servizi
G) formazione degli operatori
Stato di avanzamento Programma 2007
•
•
•
E’ proseguita nel 2007 l’attività di rafforzamento della rete degli sportelli territoriali, anche
privati, già presenti sul territorio migliorando lo scambio di informazioni su tematiche di
particolare interesse.
Grazie all’implementazione del nuovo software gestionale lo sportello sociale via Web oltre
a contenere informazioni relative alla rete dei servizi sociali e socio-sanitari del distretto è
anche connesso, mediante appositi link, ai siti internet degli altri Comuni del Comprensorio
e agli altri sportelli sociali presenti sul territorio.
E’ stato messo a punto un sistema informativo integrato con l’Azienda USL di Forlì, che
dovrà essere esteso a tutti i Comuni del Comprensorio, per la registrazione degli accessi agli
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
6
•
sportelli sociali rivolta anche all’analisi e al monitoraggio del bisogno in stretta connessione
con la programmazione sociale zonale.
Per consentire l’interconnessione tra i vari punti di informazione pubblici sono stati
realizzati, all’interno dello sportello sociale via Web link con i siti istituzionali di maggior
interesse per consentire l’accesso diretto alle news, e non solo, relative alle principali
tematiche sociali, sociosanitarie e assistenziali.
Programma attuativo 2008
•
•
•
Consolidamento e sviluppo dello sportello sociale, sia via Web che “fisico”, finalizzato ad
un più efficiente utilizzo da parte dell’utenza anche attraverso il miglioramento del
coordinamento tra sportelli tematici già esistenti;
Predisposizione di una “scheda contatto” che consenta di raccogliere dati finalizzati
all’analisi del bisogno dell’utenza e di arrivare poi ad una “cartella integrata dell’assistito”
attraverso l’implementazione dell’integrazione tra i servizi sociali e socio-sanitari;
Aggiornamento delle informazioni fornite via Web rivolte sia all’utenza che utilizza Internet
per accedere ai servizi sia agli operatori, pubblici e privati, che possono fornire informazioni
sugli interventi realizzati sul territorio e avviare attività di segnalazione.
Le risorse finanziarie a disposizione del programma
2005
€ 55.000
finanziamento RER €
33.000
2006
€ 91.500
2007
€ 98.000
2008
140.000,00
Finanziamento RER €
59.871,46
d) La formazione a supporto del piano di zona
Al fine di consentire il necessario raccordo con la programmazione provinciale si individuano le
seguenti priorità relative alla formazione che nascono dall’analisi dei bisogni e dalla
programmazione annuale del piano di zona e si riferiscono sia ai bisogni formativi degli operatori
dei servizi pubblici e privati che alle azioni formative legate alle politiche attive del lavoro per le
fasce deboli.
Formazione in area disabili rivolta agli operatori dei servizi pubblici e privati con particolare
riferimento agli obiettivi di miglioramento del sistema dei servizi descritti in area 2;
Formazione mirata collegata alle politiche attive del lavoro ed agli interventi di contrasto
all’esclusione sociale anche attraverso la risocializzazione lavorativa, rivolta in particolare ai
giovani disabili ed alle nuove povertà (donne, in particolare straniere, con figli, disoccupati
di lungo periodo e persone a forte rischio di marginalità, anche con disagio psichico).
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
7
e) Contributi in conto capitale per spese di investimento (art. 48 L.R.
2/03 art. 10 L.R. 5/05)- Priorità d’intervento per la zona sociale di Forlì
La Regione Emilia Romagna, nel corso del 2008, ha inteso dare attuazione al dettato della L.R.
2/03 e L.R. 5/2004 con riferimento alle modalità di concessione di contributi in conto capitale, a
valere su fondo regionale, finalizzati a sostenere le spese di costruzione, di ristrutturazione e di
acquisto di immobili destinati o da destinare a strutture socio-assistenziali e socio-sanitarie. In
questo senso ha riaffermato il primato degli Enti Locali nella programmazione sociale e sociosanitaria territoriale che si esplica attraverso l’elaborazione e approvazione dei piani di zona che
coerentemente devono anche comprendere le priorità di intervento sul fronte delle strutture da
realizzare o adeguate per lo sviluppo della rete di servizi.
Il percorso
• Il Comitato di Distretto individuare e approva nel Piano attuativo 2008, in ordine di priorità,
le aree e le tipologie di intervento tenendo conto dell’attuale dotazione di servizi offerti, dei
bisogni dell’utenza e delle risorse disponibili;
• La Giunta Regionale definisce modalità e termini per l’individuazione dei progetti, la
documentazione da allegare, i requisiti tecnico-gestionali, le modalità di verifica e
realizzazione dei progetti, le modalità di erogazione e liquidazione del contributo.
• Il Comitato di Distretto individua e concerta le proposte di intervento da proporre per il
contributo sulla base delle priorità definite e dei progetti presentati;
• La Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria, per ciascun canale di finanziamento, individua
gli interventi da proporre alla Regione;
• La Giunta Regionale approva l’ammissione a finanziamento previa verifica tecnica dei
progetti.
Soggetti beneficiari
• Comuni singoli o associati, con personalità giuridica
• AUSL
• Ipab
• Asp
• I soggetti del Terzo settore (organizzazioni di volontariato, cooperative sociali e associazioni di
•
promozione sociale), fondazioni, enti di patronato, enti riconosciuti delle confessioni religiose, ecc.
che partecipano all’accordo di programma attraverso adesione ai protocolli d’intesa (vedi comma 3,
art. 2 Accordo di programma per gli interventi sociali e socio-sanitari nel comprensorio forlivese
triennio 2006-2008)
Privati accreditati (soggetti privati, con o senza scopo di lucro, che erogano servizi sociali, socioassistenziali e socio-sanitari in possesso di requisiti, definiti dalla Regione, che promuovono la qualità
del sistema integrato dei servizi, garantiscono la trasparenza dei soggetti, la tutela del lavoro, e la
qualità sociale e professionale. L’accreditamento è un presupposto, insieme all’autorizzazione al
funzionamento e alla stipula di appositi contratti di servizio con l’Amministrazione, per lo
svolgimento dei servizi sopracitati)
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
8
Priorità d’intervento
a) Favorire la permanenza al domicilio delle persone e delle famiglie, con variegate tipologie di
bisogni, in contesti urbani che favoriscano lo sviluppo di reti di solidarietà e le relazioni
umane
b) Adeguare le strutture socio-assistenziali residenziali e semiresidenziali alle norme vigenti
(autorizzazione al funzionamento, sperimentazione requisiti bioclimatici ecologici, edilizia
ecosostenibile)
c) Favorire una distribuzione degli interventi in modo omogeneo e coerente con gli obiettivi del
piano di zona in tutto il territorio comprensoriale
d) Favorire una distribuzione delle risorse tra soggetti pubblici e privati che tenga conto
dell’organizzazione della gestione della rete dei servizi nel territorio comprensoriale (area
minori e disabili prevalenza di soggetti gestori del privato sociale, area anziani prevalenza di
soggetti gestori pubblici)
Aree e tipologie d’intervento
Per ciascuna area le tipologie d’intervento sono indicate in ordine di priorità
Area minori
• Realizzazione di complessi residenziali integrati con strutture di varia tipologia
(residenziale, semiresidenziale, alloggi, ecc.) per l’accoglienza di minori e di famiglie in
difficoltà con minori funzionali a promuovere la sussidiarietà orizzontale ed il mutuo aiuto
tra famiglie;
• La DGR 846/2007 “Direttiva in materia di affidamento familiare e accoglienza in comunità
di bambini e ragazzi” stabilisce che l’apertura e la gestione di strutture residenziali o
semiresidenziali che accolgono minori, ivi comprese le case rifugio per donne maltrattate
con bambino e le case comunità per gestanti e per madre con bambino, così come le
residenze di transizione (Comunità socio-educative ad alta autonomia, gruppo appartamento
e Convitto Giovanile), siano soggette all’autorizzazione al funzionamento da parte del
Comune di ubicazione della struttura. Entro l’anno 2008 dovranno essere rinnovate le
convenzioni tra il Comune di Forlì e i soggetti di terzo settore che gestiscono strutture di
accoglienza residenziali o semiresidenziali per minori che dovranno garantire il rispetto
delle norme vigenti in materia di autorizzazione al funzionamento. Si ritiene pertanto
prioritario accogliere progetti di ristrutturazione e adeguamento delle strutture esistenti da
parte dei soggetti gestori.
Area disabili
• L’utenza con disabilità medio grave, che già usufruisce di servizi semiresidenziali, ha la
necessità di vedere ampliata la gamma di servizi offerti anche e soprattutto in previsione
delle future condizioni di vita quando cioè la famiglia di origine non sarà più in grado di
far fronte ai suoi bisogni nella fascia oraria in cui il centro diurno non è attivo. Per questo
diventa prioritario realizzare o acquistare immobili per strutture residenziali a minore
intensità assistenziale ovvero alloggi con servizi per consentire di sviluppare progetti di
vita indipendente o anche per fornire accoglienza temporanea a persone che non
necessitano di presa in carico sulle 24 ore.
• Il progressivo invecchiamento e deterioramento delle condizioni di salute dei disabili
inseriti nelle strutture, ovvero il diffondersi di nuove patologie rendono necessario
adeguare, anche strutturalmente, alcuni centri socio-riabilitativi residenziali e diurni, alla
presa in carico degli utenti a forte intensità assistenziale e nell’arco delle 24 ore.
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
9
Area anziani
• ristrutturazione e adeguamento delle strutture residenziali e semiresidenziali già esistenti al
fine di migliorare la qualità dell’assistenza (es. personalizzazione spazi) anche attraverso la
specializzazione di alcune strutture su percorsi di accoglienza e cura di particolari tipologie
di anziani non autosufficienti;
• realizzazione di strutture polivalenti destinate all’aggregazione (centri sociali) e/o a servizi
di prossimità a bassa soglia.
• realizzazione o adeguamento alloggi con servizi con le caratteristiche individuate dalla
delibera di Giunta Regionale n. 270/2000 o mini appartamenti rivolti prevalentemente ad
anziani.
Area immigrazione e povertà
• realizzazione di alloggi sociali non strettamente vincolati ad una specifica tipologia di utenza
ma che possano accogliere persone singole o famiglie in condizione di povertà, famiglie o
lavoratori singoli immigrati, anche all’interno di edifici che ospitano altre tipologie di
famiglie. Dette strutture alloggiative vanno a completare la rete della seconda accoglienza per
immigrati o persone e famiglie a forte precarietà abitativa come soluzione intermedia rispetto
all’alloggio definitivo reperito attraverso il mercato privato ovvero l’edilizia residenziale
pubblica (vedi area politiche abitative del piano di zona);
• realizzazione o ristrutturazione/adeguamento di centri di accoglienza ed erogazione di servizi
a bassa soglia d’accesso a favore di persone in condizione di povertà o a rischio di marginalità
sociale, ovvero di immigrati in prima accoglienza;
Risorse disponibili per il territorio forlivese
Euro 1.410.770,30 di cui
• Euro 719.983,90 assegnabili solo a Enti locali e AUSL
• Euro 194.800,18 assegnabili solo a Enti locali e AUSL per interventi su immigrazione
• Euro 677.740,40 senza vincoli
Il contributo regionale massimo ottenibile: 50% del costo del progetto. Il costo del progetto non
potrà essere di norma inferiore a 200.000,00 euro.
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
10
f) Il processo di costituzione delle ASP (Aziende Pubbliche di Servizi
alla Persona)- stato di attuazione ad aprile 2008
La L.R. 2/2003 disciplina il percorso di trasformazione delle IPAB in Aziende pubbliche di
Servizi alla Persona ovvero in fondazioni private, qualora in possesso di specifici requisiti.
Le Aziende pubbliche di servizi alla persona sono soggetti innovativi a cui la normativa regionale
assegna grande rilevanza nell’ambito dei soggetti produttori ed erogatori di servizi.
Nel territorio forlivese il Programma di trasformazione delle Ipab, adottato in data 8 maggio
2006, con la sottoscrizione di apposito Accordo di Programma, integrato con le decisioni del
Comitato di Distretto del 23 ottobre 2007 e 18 gennaio 2008, prevede la costituzione di n. 4
Aziende Pubbliche di Servizi alla Persona, di seguito elencate. L’Ipab “Casa di Riposo –
Protetta Brentani – Nuti, Bonaccorsi di Tredozio”, ha presentato alla Regione Emilia Romagna
istanza di depubblicizzazione e quindi di trasformazione in fondazione privata.
Costituzione di ASP nella zona sociale di Forlì
1. costituzione di un’ASP di ambito distrettuale con servizi per infanzia e adolescenza per
fusione di 2 IPAB di Forlì “Asilo Infantile Santarelli” e “Ente Orfanotrofi”. Il 1 aprile
2008 con delibera della Giunta Regionale n. 359 del 17/03/2008 si è costituita l’ASP
“Azienda Orfanotrofi Ente Asilo Santarelli Servizi con e per Infanzia e Famiglie
(O.A.S.I.)” cui partecipano tutti e quindici i comuni del Distretto cui all’atto della
costituzione i Comuni conferiscono i seguenti servizi:
♦ Servizio Scuola dell’infanzia – Asilo Santarelli conferito dal Comune di Forlì;
♦ Erogazione contributi economici a minori in stato di bisogno e/o disagio psico-sociale ed a
associazioni per il perseguimento dei medesimi obiettivi – conferito dai 15 comuni del
Distretto;
♦ Servizi ed interventi di promozione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e gestione
incontri protetti per minori – conferito dai 15 comuni del Distretto;
2. costituzione di un’ASP di ambito distrettuale con servizi rivolti ad anziani e disabili,
denominata “ASP del Forlivese” per fusione di n. 5 IPAB: “Centro Sociale L.Giovannini
Mignani e G.Baccarini” (Castrocaro Terme e Terra del Sole), “O.P. Spedale G.Zauli da
Montepolo – R.S.A. – Casa Protetta” (Dovadola), “Casa di Riposo P. Artusi”
(Forlimpopoli), “Opera Pia Piccinini – Casa Protetta” (Predappio), oltre alla neo costituita
IPAB “Villa del Pensionato” di Rocca San Casciano (delibera della Giunta regionale n. 247
del 3/3/2008 di riconoscimento della originaria natura di IPAB dell’Ente “Casa di Riposo
Villa del Pensionato”). All’ASP del Forlivese partecipano, oltre ai 5 comuni sedi di IPAB,
tutti gli altri 10 comuni dell’ ambito distrettuale. Il Comitato di Distretto con nota del 13
febbraio 2008 ha provveduto ad inoltrare alla Regione Emilia Romagna la risposta alle
osservazioni pervenute, nonché le proposte definitive di piano di trasformazione e statuto,
corredate del parere positivo dal Comitato di Distretto, approvate dai consigli di
amministrazione di tre delle IPAB coinvolte. L’IPAB “Villa del Pensionato” neo-costituita
sta procedendo ad approvare in queste settimane il piano di trasformazione e statuto.
L’IPAB O.P. Spedale G. Zauli da Montepolo – R.S.A. – Casa Protetta” di Dovadola ha
invece provveduto a revocare il piano di trasformazione precedentemente approvato ed ha
richiesto alla Regione Emilia Romagna, insieme al Comune di Dovadola, di poter procedere
al non inserimento nell’Asp distrettuale del Forlivese dell’IPAB a rispetto delle originarie
disposizioni testamentarie e di costituire un’ASP autonoma. A questa richiesta la Regione ha
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
11
già provveduto a rispondere negativamente, ma l’IPAB O.P. Zauli da Montepolo non ha
comunque provveduto ad approvare piano di trasformazione e statuto. Allo stato attuale si è
in attesa di decisioni da parte della Regione Emilia Romagna su come procedere per la
costituzione dell’ASP del Forlivese.
3. trasformazione in ASP multi settore (minori, adulti, anziani) e multi-servizi della
“Casa per Anziani San Vincenzo De’ Paoli”, per l’ambito territoriale dei quattro
comuni di Santa Sofia, Galeata, Civitella di Romagna e Premilcuore, in deroga al
principio territoriale di ambito distrettuale ai sensi della deliberazione del Consiglio
Regionale n. 623 del 9/12/2004. L’ASP “San Vincenzo dè Paoli” dei Comuni di Santa Sofia,
Galeata, Premilcuore e Civitella di Romagna, ha ricevuto con nota del 21/12/2007, la
valutazione di congruità da parte della Regione Emilia Romagna del piano di trasformazione
e proposta di statuto. E’ in completamento la definizione della convenzione per il
conferimento dei servizi e la definizione delle quote di partecipazione tra i quattro Comuni
coinvolti.
4. Trasformazione dell’IPAB “Casa di riposo Pietro Zangheri” di Forlì. A causa del
rigetto da parte della Regione Emilia Romagna dell’istanza di riconoscimento di natura
giuridica privata avanzata dall’IPAB, con il programma attuativo 2007 del piano di zona nel
giugno 2007 era stata approvata la trasformazione dell’IPAB “Casa di Riposo Pietro
Zangheri” in Azienda Pubblica di Servizi alla persona in area anziani per il solo Comune di
Forlì. Conseguentemente è stata avviata la predisposizione del piano di trasformazione e
della proposta di statuto che è stata però sospesa a seguito della presentazione dei ricorsi da
parte dell’IPAB alla magistratura amministrativa e civile, l’uno per richiedere
l’annullamento del provvedimento di rigetto adottato dalla Regione Emilia Romagna
dell’istanza di depubblicizzazione, l’altro per ottenere l’accertamento e riconoscimento della
natura giuridica privata dell’IPAB. La Regione Emilia Romagna ha ritenuto necessario
promuovere ricorso per regolamento preventivo di giurisdizione avanti la Suprema Corte di
Cassazione ed ha informato Comune di Forlì e IPAB che ritiene opportuno per procedere
all’adozione di qualsiasi atto relativo alla trasformazione dell’IPAB attendere l’esito del
procedimento.
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
12
Piano sociale di zona
Aree strategiche di intervento 2005 - 2007
1. Area Responsabilità Genitoriali e Sociali verso i
Diritti di Bambini, Ragazzi e Giovani
2. Area disabili
3. Area Promozione Autonomie Adulti (Povertà,
Prevenzione dipendenze, immigrazione)
4. Area Anziani
5. Area Politiche Abitative
6. Area Politiche di Genere e Pari Opportunità
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
13
Il finanziamento degli interventi in campo
Le risorse finanziarie del programma attuativo 2008
ENTRATE
Fondo sociale regionale L.R. 2/03 e L. 328/00 e altri fondi
regionali
4.987.334,00
Risorse proprie dei comuni
15.372.688,00
Risorse AUSL
24.374.841,00
210.208,00
Risorse Provincia
Compartecipazione utenti
9.504.512,00
Entrate dirette dallo Stato
312.759,00
Altro (es. entrate da U.E., Fondazioni ecc.)
571.713,00
Totale entrate
Il finanziamento del programma
attuativo 2008
1%
55.334.055,00
Fondo sociale regionale L.R. 2/03 e
L. 328/00 e altri fondi regionali
Risorse proprie dei comuni
1%
17%
0,5%
Risorse AUSL
9%
28%
Risorse Provincia
Compartecipazione utenti
44%
Entrate dirette dallo Stato
Altro (es. entrate da U.E., Fondazioni
ecc.)
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
14
Le risorse finanziarie del programma attuativo 2008
SPESE
Responsabilità genitoriali,
infanzia, adolescenza e
giovani
Disabili
15.349.180,00
(+ 6% rispetto al 2007)
9.865.009,00
(+15% rispetto al 2007)
28.161.424,00
Anziani
(+6% rispetto al 2007)
Adulti (Contrasto esclusione
sociale e povertà,
immigrazione, dipendenze)
(-15% rispetto al 2007)
Spese Piano di Zona
(personale per gestione) e
altri programmi trasversali
(-12% rispetto al 2007)
Totale spese
1.322.734,00
635.708,00
L’aumento è quasi completamente da
imputarsi ad aumenti del costo del personale e
potenziamento interventi educativi 0-3 anni
Una parte consistente dell’aumento (+9%) è
rappresentato
dalla
previsione
(non
contemplata nel bilancio di previsione 2007
della
spesa
destinata
agli
interventi
residenziali e assegni di cura a favore di
persone con gravissime disabilità acquisite
(DGR 2068/2004). L’ulteriore aumento è
riconducibile alla previsione di nuovi
inserimenti nei centri residenziali e diurni.
L’aumento è quasi esclusivamente da
imputarsi al fondo regionale per la non
autosufficienza,
ancorché
aumentino
leggermente sia le risorse dei comuni che le
risorse prettamente sanitarie integrate in area
anziani
La riduzione è da ricondursi ad un
mantenimento della spesa storica ed alla
conclusione e conseguente venir meno del
finanziamento relativo ad un progetto europeo
(Integrarsi e Meta) relativo ai richiedenti asilo
e rifugiati politici
Si prospetta una conferma del finanziamento
2007 in particolare relativo all’ufficio di piano.
La riduzione è legata alla conclusione di un
progetto europeo che finanziava il centro per
l’innovazione del welfare (i nuovi fondi
strutturali saranno disponibili dal 2009)
55.334.055,00
(+6% rispetto al 2007)
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
15
La spesa del programma attuativo 2008
del Piano Sociale di Zona
Famiglia e minori
2%
1%
28%
Disabili
Anziani
51%
Adulti
18%
Multiutenza e
programmi trasversali
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
16
Responsabilità genitoriali e sociali Area
1
verso i diritti di bambini, ragazzi e
giovani
Analisi dei bisogni e obiettivi strategici triennali
Il programma intende sostenere le responsabilità familiari e i compiti di cura, valorizzare i legami e le
relazioni familiari, promuovere la solidarietà tra le generazioni e i generi, riconoscendo alla famiglia una
insostituibile funzione nella formazione e crescita degli individui e della comunità.
L’intervento è orientato al sostegno della normalità e della quotidianità della vita delle persone, punta a
rafforzare le risorse proprie delle famiglie riconoscendo i diritti soggettivi, l’equità tra le generazioni, la
parità tra i sessi, e le pari responsabilità nei confronti dei compiti di cura, il valore della maternità e paternità,
della stabilità dei legami familiari, della mutualità, della solidarietà, il superamento di ogni forma di
discriminazione.
Ai fini di una crescita equilibrata dei/delle figli/e sia piccoli che adolescenti, si rivela particolarmente
importante supportare i genitori nelle fasi più critiche del loro difficile e fondamentale ruolo per un sano
sviluppo dei bambini e degli adolescenti.
La nostra società è caratterizzata da profonde trasformazioni sociali e culturali che hanno condizionato in
particolare l’evolversi delle tipologie familiari. In questo contesto è andato modificandosi anche il ruolo di
genitore con l’emergere di una sempre più chiara responsabilità educativa e sociale.
Il bisogno da parte dei genitori è reso evidente da una molteplicità di motivazioni a partire dal desiderio che
essi esprimono di informarsi sullo sviluppo dei figli e sul ruolo che sono chiamati a svolgere. Inoltre il lavoro
con i genitori migliora anche i risultati sulla crescita dei bambini, sviluppando maggiormente le prospettive
di prevenzione.
Fattori Critici
• Difficoltà diffusa e a vari livelli dell’esperienza genitoriale
• Carenza di reti, precarietà dei legami sociali
• Impoverimento e difficoltà di gestione della vita quotidiana
• Disagi correlati a trasformazioni culturali sia negli adulti che nei bambini/ragazzi
• Inadeguatezza della lettura dei bisogni, della copertura sociale, dei modelli
professionali/istituzionali
Indirizzi culturali e strategici
• Rafforzare la coesione sociale, la reciprocità tra i sessi e le generazioni, l’autorevolezza
educativa
• Sostenere l’inclusione positiva nel lavoro dei genitori con figli 0-3 anni
• Favorire la presenza attiva dei bambini/ragazzi nel contesto urbano e sociale
• Investire nelle sinergie tra ambiti operativo-gestionali diversi e tra pubblico e privato
• Governare la coerenza territoriale tra omogeneità di criteri e specificità di bisogni/risorse
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
17
Obiettivi strategici triennali
1. PROGETTO GENITORI
E’ il progetto su cui il Piano Sociale di Zona orienta in modo prioritario la ricerca di
innovazioni metodologiche e di contenuto, perseguendo il coinvolgimento trasversale su finalità
e azioni condivise di tutti gli operatori dei servizi
Obiettivi prioritari sono:
• Visibilità e qualificazione dell’informazione alle famiglie con bambini
• Buona partenza dell’esperienza di madre e padre
• Progettualità anche x i Genitori nei contesti educativi,funzione di ascolto
• Cultura delle buone relazioni familiari
• Dalla Partecipazione alla Cittadinanza Attiva dei genitori
2. PROGETTO PER LE NUOVE GENERAZIONI
Ripensare “criticamente e insieme” il posto dei bambini / ragazzi / giovani nel contesto
sociale coltivando e trasmettendo la cultura dei diritti di cittadinanza, della legalità, della
tolleranza, dell’ equità
Investire i giovani di una adeguata responsabilità delle relazioni affettive, della procreazione
responsabile
3. PATTO CON LA COMUNITÀ
Costruire un impianto organizzativo che preveda un confronto costante tra il sistema di
protezione sociale per le famiglie con bambini (Istituzioni e operatori) e la Comunità
(mondo del lavoro, del commercio, della programmazione urbanistica, del tempo libero,
dell’informazione)
PATTO
CON
LA
COMUNITA’
PROGETTO
GENITORI
PROGETTO X
LE NUOVE
GENERAZIONI
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
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Responsabilità genitoriali e sociali
verso i diritti di bambini, ragazzi e
giovani
Area
1
I programmi e le azioni
1. FORMAZIONE E VALORIZZAZIONE DEL RUOLO GENITORIALE
1.1. Percorso nascita
1.2. Centri famiglie
2. PROMOZIONE DEL BENESSERE E DELLA QUALITA’ EDUCATIVA
PER BAMBINI E RAGAZZI
2.1. Sistema integrato servizi educativi 0-6 anni e nuove tipologie 0-3
2.2. Servizi educativi, integrativi e di sostegno 6-17 anni
3. CONTRASTO DEL DISAGIO FAMILIARE E TUTELA DEI BAMBINI
E DEI RAGAZZI
3.1. Sostegno alle condizioni economiche e materiali di vita familiare
3.2. Iniziative per l’abbattimento dei costi di servizi e tariffe per famiglie
numerose
3.3. Miglioramento delle competenze genitoriali e delle risorse solidaristiche
3.4. Tutela di bambini e ragazzi
3.5. Prevenzione del disagio negli adolescenti e giovani
4. FUNZIONI DI SISTEMA PER L’AREA RESPONSABILITA’
GENITORIALI VERSO I DIRITTI DEI BAMBINI E DEI RAGAZZI
5. PROGRAMMA GIOVANI: LIBERARE LE ENERGIE DEI GIOVANI
PER FAVORIRE LE POLITICHE DEL BENESSERE
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
19
1. Formazione e valorizzazione del ruolo genitoriale
Progetto genitori
I programmi inseriti nel campo d’azione 1 “Formazione e valorizzazione del ruolo genitoriale” si intendono
punti di riferimento programmatico e di coordinamento operativo all’interno del Piano di Zona per l’intero
“Progetto genitori” che riguarda anche i Campi di Azione 2 e 3 “Promozione benessere e qualità educativa di
bambini ragazzi” e “Contrasto del disagio familiare e tutela dei bambini e ragazzi”.
1. 1. Percorso nascita
Il percorso nascita è un progetto che accompagna i genitori dalla gravidanza al primo anno di vita del
bambino, offrendo strumenti e servizi per rendere la nascita sicura e serena. E’ finalizzato alla promozione
del benessere familiare, alla valorizzazione di una forte sinergia materna e paterna, al miglioramento delle
cure del neonato e dell’integrazione sociale del nucleo.
Il percorso nascita si realizza attraverso una risposta unitaria dei Servizi sociali e sanitari che mettono in
campo diverse professionalità, ostetriche, ginecologi, consulenti familiari, pediatri, psicologi ed educatori;
attraverso la loro costante integrazione infatti si innalza la qualità degli interventi e si rafforza la
prevenzione.
Il percorso nascita prevede interventi articolati, che vanno dalla possibilità, data ai futuri genitori, di
frequentare i Gruppi Cicogna per approfondire la conoscenza dell’evento nascita dal punto di vista
relazionale e fisiologico, apprendere le basilari nozioni di puericultura e gli aspetti legislativi di tutela della
maternità e paternità. Viene fornito, inoltre, un supporto durante il puerperio (con visite domiciliari
finalizzate a sostenere l’attività di cura del neonato) fino al completamento del percorso, che si realizza
ancora nei Gruppi Cicogna per sviluppare, in particolare, tematiche relative alle funzioni genitoriali.
Progetti/Interventi
Percorso nascita
Assistenza
maternità/paternità
Gruppi Cicogna
Interventi/visite
Domiciliari
2005
2006
2007
118 utenti x 377 interventi
63,2% situazioni
“fisiologiche”
51,7% stranieri
132 utenti x 446 interventi
36,3% situazioni
“fisiologiche”
51,5% stranieri
175 utenti x 573 interventi
33,7 % situazioni
“fisiologiche”
65,1 % stranieri
27 gruppi x 311 nascite
x 622 futuri genitori
95% neogenitori
25% da Comuni del
Comprensorio
3% stranieri
29 gruppi x 351 nascite
x 702 futuri genitori
95,5% neogenitori
24% da Comuni del
Comprensorio
3,5% stranieri
32 gruppi x 391 nascite
x 782 futuri genitori
95 % neogenitori
26,1 % da Comuni del
Comprensorio
3,2 % stranieri
310 nascite x 391 visite
162 nascite x 187 visite
258 nascite x 280 visite
domiciliari
domiciliari
domiciliari
96% situazioni “fisiologiche” 98% situazioni “fisiologiche” 100 % situazioni
fisiologiche (per l’8,5 %
n.2 visite domiciliari)
91% neogenitori
92% neogenitori
91,1 % neogenitori
22% per Comuni del
19% per Comuni del
14,7 % per Comuni del
Comprensorio
Comprensorio
Comprensorio
5% stranieri
2,5% stranieri
5,8 % stranieri
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
20
Servizi privati del territorio
Sono presenti nel Territorio del Comune di Forlì strutture e progetti gestiti da privati che concorrono ad una
maggiore ricchezza di offerte per i futuri genitori il cui coinvolgimento sarà oggetto di preciso impegno
nell’ambito del Piano triennale di Zona.
Hanno collaborato alla programmazione per il Piano di Zona 2005-2007:
Centro Tabor per la persona e la famiglia
Propone servizi di formazione e consulenza a singoli e coppie per aspetti legati agli ambiti
psicologico/pedagogico/etico/biologico: corsi per fidanzati, gruppi di autoaiuto per genitori; corsi per la
regolazione della fertilità; percorso gravidanza, percorso per chi ha vissuto la separazione coniugale.
Centro di Aiuto alla Vita: Interviene a sostegno di donne con gravidanze a rischio sociale offrendo
consulenza, accoglienza abitativa, contributi economici.
Obiettivi programmatici per il triennio 2005-2007
•
•
•
•
•
•
Costruire una strutturale integrazione territoriale e definire il profilo ed i contenuti del
Progetto genitori 0-6
Decentrare e articolare sul territorio gli interventi formativi post-parto- I°anno di vita per
rafforzare il Contatto con i nuclei di Nuovi Nati, estendere la platea dei soggetti coinvolti e
il riconoscimento delle nuove vulnerabilità, favorire l’incontro con le famiglie straniere;
Arricchire l’articolazione degli strumenti a larga fruizione e a bassa selettività (pacchetti
formativi in CD, consulenza telefonica e collettiva, forum on-line, materiale divulgativo in
rete…)
Introdurre azioni di “presidio” della normalità a forte valenza socio-sanitaria (analisi
congiunta delle schede-parto, presenza degli operatori socio-educativi in ospedale) per
migliorare l’efficacia dello screening;
Qualificare il monitoraggio dei casi a rischio;
Partecipare alla co-progettazione con altri soggetti (Unità tutela, Privato Sociale, Centro
Donna) di interventi complessi per i percorsi di autonomia delle donne sole in gravidanza a
cominciare dalla sperimentazione del protocollo operativo sul miglioramento del percorso di
Interruzione Volontaria della Gravidanza sottoscritto a marzo 2004 tra Comune di Forlì,
Ausl di Forlì e Consulta per le Famiglie.
Stato di attuazione Programma 2007
Gli obiettivi relativi al Percorso Nascita per l’anno 2007 prevedono:
Consolidamento e ampliamento delle attività che hanno preso avvio nell’anno 2006 con particolare
riferimento a: S.O.S. Genitori, Gruppi Primo Anno, Contatto Nuovi Nati, Consulenza Familiare;
SOS Genitori
Gruppi Primo Anno
(mamme e neonati)
2006
2007
26 incontri x 543 partecipanti
(53% rispetto agli iscritti)
22 incontri x 538 partecipanti
(67,5% rispetto agli iscritti)
Tot. Iscritti: 1025 (67,4 %
rispetto ai posti)
Tot. Iscritti: 797 (79,4%
rispetto ai posti)
16 gruppi attivati x 82 mamme 29 gruppi attivati x 162 mamme
e 82 bambini
e 165 bambini
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
21
Contatto Nuovi Nati presso CF +
Visite domiciliari
Consulenza familiare
23 + 280
28 famiglie per 64 colloqui
Ridefinizione della struttura e dei contenuti dei corsi di preparazione alla nascita -Gruppi Cicognaattraverso l’attivazione di un gruppo di lavoro che coinvolge operatori del Centro Famiglie e dei servizi
della AUSL interessati, al fine di giungere ad una maggiore integrazione tra percorso sociale e sanitario.
Il Percorso Nascita - in particolare la struttura e i contenuti dei Gruppi Cicogna - è stato ridefinito
congiuntamente dai due principali partners (Centro Famiglie Comune di Forlì e Ausl). Sono state
ridiscusse finalità, tempi, organizzazione, ruoli, possibili strumenti di percezione della qualità da parte dei
partecipanti e si definiranno nel 2008 alcuni possibili strumenti di valutazione dell’intero percorso.
Il monitoraggio relativo alla partecipazione dei futuri genitori sarà realizzato sperimentalmente dal Centro
Famiglie.
Sono state riviste le modalità informative per gli operatori del territorio (ginecologi, medici di base…) ai
fini della promozione e iscrizione ai Gruppi.
L’integrazione sociale-sanitaria emerge in particolare da due aspetti: gli operatori lavoreranno insieme
dall’avvio di ogni Gruppo e non sarà possibile iscriversi ad una sola parte del percorso.
E’ stata realizzata una formazione congiunta (corso sull’allattamento).
Il nuovo modello per i “Gruppi cicogna” sarà sperimentato nel 2008.
Si prevede di realizzare una nuova campagna pubblicitaria a seguito di verifica del nuovo corso di
preparazione alla nascita.
Gli obiettivi relativi alla sperimentazione del protocollo operativo sul miglioramento del percorso di
Interruzione Volontaria di Gravidanza per l’anno 2007 prevedono:
Raggiungimento di almeno 200 donne dal momento dell’attivazione del progetto (12/02/2007);
Dal 12 febbraio 2007 al 31 dicembre 2007 sono avvenuti 2.006 contatti con donne in gravidanza presso
l'Area Consultoriale AUSL di Forlì. Il servizio, rivolto a tutti i residenti del comprensorio forlivese, si è
potuto realizzare grazie alla presenza settimanale costante (3 mattine + 1 pomeriggio) dell’assistente
sociale che ha accolto una media di 5/6 richieste la settimana, offrendo inoltre la possibilità di successivi
colloqui di approfondimento.
Integrazione fra sociale e sanitario e anche fra territorio, consultorio e Presidio Ospedaliero;
L'integrazione fra sociale e sanitario resta l'obiettivo primario e fondamentale del progetto. Si è potuto
realizzare grazie all'impegno dei diversi e tanti professionisti coinvolti. Il percorso è stato condiviso
anche con il Presidio Ospedaliero attraverso incontri e verifiche sia fra operatori di primo contatto che
con i responsabili.
Sono stati individuati e predisposti presso il Consultorio di Via Colombo spazi e strumentazioni adeguati
sia per le esigenze dei professionisti sia per l’accoglienza delle donne.
E' stata individuata nella figura dell'ostetrica coordinatrice l'operatore di primo contatto che accoglie le
richieste di IVG, illustra il nuovo progetto e fissa il primo appuntamento con l’assistente sociale
attraverso apposita agenda.
Integrazione fra servizio pubblico (sociale e sanitario) e privato sociale (consulta delle famiglie,
associazioni delle famiglie, ecc.);
L'integrazione fra servizio pubblico e privato sociale è stata una costante dell'intero percorso sia durante
la fase di progettazione e di formazione che in questo primo anno di sperimentazione del progetto.
Prosecuzione dell’inserimento in rete delle cartelle socio-sanitarie relative ad ogni colloquio di
Interruzione Volontaria di Gravidanza.
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
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E' stato realizzato l'inserimento in rete delle cartelle socio-sanitarie relative ad ogni colloquio/intervento
sociale di interruzione volontaria di gravidanza effettuato nel periodo previsto per la sperimentazione.
Monitoraggio sia degli accessi che delle attività svolte.
E' stata istituita una forma di monitoraggio sia per quanto riguarda gli accessi sociali che per quanto
riguarda le attività svolte sia interne al servizio che in rete con la AUSL ed il privato sociale.
Dal 12/02/2007 al 31/12/2007
IVG
206 accessi di cui 18 proseguono con la gravidanza
53% straniere
Relativamente all'Assistenza alla Tutela della Maternità/Paternità il 2007 ha visto un aumento
di accessi, rispetto al 2006, soprattutto di donne/nuclei stranieri.
In parallelo c'è stata la necessità di attivare maggiori interventi sociali e un costante lavoro di rete sia con
altri settori intercomunali che altre istituzioni e privato sociale.
Sono in aumento le situazioni a rischio sia legate ad oggettive e concrete difficoltà di vita quotidiana che
a compromissioni di capacità genitoriali (depressioni, conflitti di coppia, maltrattamenti, ecc.).
Programma attuativo 2008
Sperimentazione del nuovo Percorso Nascita/Gruppi Cicogna e ridefinizione del protocollo operativo
per tutto l’ambito distrettuale tra Centro Famiglie di Forlì e Consultorio familiare anche alla luce
dell’intesa sancita in sede di Conferenza Unificata Stato Regioni del 20/09/2007 in attuazione della Legge
finanziaria n. 296/2006 art. 1, c. 1251 lett.b).
Realizzazione di una nuova campagna pubblicitaria a seguito della verifica del nuovo “modello”.
Individuazione congiunta e successiva sperimentazione di strumenti di monitoraggio/valutazione del
Progetto.
Nell’ambito del Percorso Nascita è prevista la realizzazione di una ricerca-intervento sulla depressione
dopo la nascita a cura del Centro Studi Infanzia e Adolescenza (Comune Ausl Università Pareimi
Serinar); seguirà analisi degli esiti e successiva definizione di un protocollo/accordo relativo ai diversi
possibili livelli di intervento e presa in carico delle situazioni.
Gli obiettivi relativi alla sperimentazione del protocollo operativo sul miglioramento del percorso di
Interruzione Volontaria di Gravidanza per l'anno 2008 prevedono:
Mantenimento dello stesso numero di contatti, raggiungimento di almeno 200 donne ;
Rivisitazione della cartella informatizzata rispetto ad alcune informazioni di tipo anagrafico
riguardanti la donna;
Realizzazione e divulgazione opuscolo informativo tradotto in più lingue.
Stesura definitiva degli indicatori di processo efficaci per la rilevazione delle azioni significative sia
del percorso che dell'andamento;
Organizzazione di una giornata seminariale con l'obiettivo di illustrare e restituire l'andamento del
primo anno di sperimentazione sia agli operatori direttamente coinvolti sia ai Responsabili delle
Istituzioni e del Privato Sociale.
Gli obiettivi relativi all'Assistenza della Maternità/Paternità per l'anno 2008 prevedono:
Proseguire con l’accoglienza ed il sostegno sia alle donne/coppie in situazioni fisiologiche che
extrafisiologiche;
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
23
Definizione su come sostenere e rispondere, nella fase puerperale, alle situazioni che necessitano,
presso il proprio domicilio, di osservazioni e monitoraggio prolungato nel tempo, almeno per i primi
6 mesi;
Rendere stabile, attraverso il coinvolgimento anche di altri servizi, il gruppo multiprofessionale già
avviato in fase sperimentale nel 2007 ed individuare una metodologia e prassi di lavoro condivisa fra
territorio e Presidio Ospedaliero, operatori sociali e sanitari.
Risorse finanziarie a disposizione del programma
Intervento
Percorso N ascita
Assistenza m aternità/paternità
Entrate
Program m a R ER finalizzato infanzia e
adolescenza
Program m a R ER raccordo e qualificazione centri
per le fam iglie e consultori
2005
euro
120.000,00
2006
euro
114.279,00
2007
euro
127.878,69
33.000,00
2008
euro
156.180,00
50.000,00
60.000,00
42.000,00
71.426,00
68.018,64
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
39.403,17
24
1.2. I centri famiglie
I Centri Famiglie sono agenzie pubbliche istituite dalla L.R. 27/89 - art.11- “al fine di sostenere gli impegni
e le responsabilità dei genitori, … fornire informazioni, mobilitare e raccordare risorse pubbliche e private
solidaristiche, favorire iniziative sociali di mutuo aiuto”.
Gli sportelli informafamiglie e bambini dei Centri Famiglia del territorio forlivese sono contattati
complessivamente da oltre 4.500 famiglie all’anno.
Obiettivi programmatici per il triennio 2005-2007
Consolidamento Centro Famiglie di Forlì anche attraverso una Connessione strutturale del Percorso
Nascita con gli altri interventi del Centro Famiglie
Miglioramento logistico per l’apertura di uno “Spazio primi anni” dedicato ai genitori con bambini
all’interno di asili nido o strutture territoriali o di quartiere
Rafforzamento interventi di conciliazione cura-lavoro (Part-Time, famiglie/babysitter) anche attraverso
l’integrazione con l’unità Politiche di genere
Definizione, intorno al servizio di Mediazione Familiare, di una area di lavoro sulla “conflittualità
familiare” integrata tra più Unità organizzative (Centro famiglie, Centro donna , Tutela infanzia ) e con
l’Azienda Usl ;
Mantenimento dei contatti/scambi con la realtà locale e regionale da parte dei Mediatori di Forlì
Individuazione di referenti-leader dell’area giudiziaria per la proposizione di un protocollo di
collaborazione già attuato in altre realtà regionali
Consolidamento Centro Famiglie di Forlimpopoli e Centri famiglie Territoriali attraverso le seguenti
azioni:
Presidiare le azioni di informazione coordinandole al sistema informatizzato regionale
Migliorare la funzione di ascolto e creare sinergie con le agenzie 0-6 del territorio per indirizzare la
progettazione per genitori e bambini
Definire un piano comune relativo al Postparto all’interno degli obiettivi e delle risorse del Percorso
Nascita
Avviare, attraverso l’utilizzo di un operatore territoriale con competenze specifiche di mediazione
culturale, iniziative di integrazione sociale con particolare riferimento all’Alta Valle del Bidente
Coordinamento Iniziative di rete
Attivazione di un coordinamento strutturale a responsabilità diffusa nell’ambito dei Centri Famiglie di
Forlì e di Forlimpopoli per le 3 aree programmatiche
Progetto Comunicativo: definizione della competenza informativo-comunicativa dei Centri
Famiglie
Progetto Genitori: costruzione della rete dei luoghi della genitorialità attiva
Progetto di Comunità: definizione di alcune strategie interattive col territorio per il
miglioramento della integrazione sociale (in particolare dei nuclei migranti con bambini
piccoli) e dell’investimento progettuale sui giovani (tematiche della maturità affettiva, della
reciprocità del prendersi cura nella coppia, della procreazione responsabile)
1.2.1.Centro per le famiglie del Comune di Forlì
Il Centro Famiglie del Comune di Forlì costituisce un polo operativo nel Sistema dei Servizi alle Famiglie
con bambini cui sono attribuite specifiche funzioni, dotato di una propria organizzazione e personale
dedicato. Offre informazioni alle famiglie, ascolto, consulenza e interventi innovativi per la qualità della vita
di bambini e genitori. Particolare attenzione viene assegnata al sostegno alla genitorialità nei primi anni di
vita del bambino e al sostegno alla normalità della vita quotidiana delle famiglie con bambini.
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
25
Il Centro Famiglia esprime la sua funzione di riferimento delle Politiche Familiari organizzando la propria
attività in 3 aree di intervento:
• Area dell’informazione: Informazione e vita quotidiana: sportello informafamiglie: sito www.informafamiglie.it;
• Area del sostegno alle competenze genitoriali:
Percorso nascita (Gruppi Cicogna, incontri dopo il parto per genitori e neonati…);
Consulenze familiari e educative;
Mediazione familiare;
Part-time per mamma e papà;
Famiglie e babysitter;
• Area dell’accoglienza familiare e dello sviluppo di Comunità:
Banca del tempo;
Famiglia aiuta famiglia;
Spazio protetto per l’incontro di genitore e bambino;
• Il Centro Famiglia ospita anche azioni e iniziative del Privato Sociale coerenti con la sua finalità e secondo i
limiti logistici.
Progetti/Interventi
Centro Famiglie
Mediazione Familiare
Famiglie e baby sitter
Part Time
2006
2007
20 richieste
7 percorsi di Mediazione Familiare
10 richieste
4 percorsi di Mediazione Familiare
241 contatti con le famiglie
46 colloqui di selezione
60 Baby Sitter disponibili
42 richieste
296 contatti con le famiglie
68 colloqui di selezione
73 Baby Sitter disponibili
73 richieste
140 contatti
20 contributi alle famiglie
(18 donne + 2 uomini)
115 contatti
16 contributi erogati alle famiglie
(16 donne)
3 domande sospese
2 contributi a ditte (Forlì e
Forlimpopoli)
12,5% part time richiesti per 6 mesi
87,5% contributi part time richiesti per
un periodo che va da 6 mesi ad un anno
4 contributi a ditte
20% part time per 6 mesi
80% part time per 1 anno
114 domande
104 assegni erogati
124 domande
108 assegni erogati
Assegni al nucleo con 3 o più figli
106 domande
95 assegni erogati
98 domande
86 assegni erogati
Spazio neutro/incontri protetti
795 incontri genitore-figlio
451 (al settembre 2007)
26 incontri x 543 persone coinvolte
(53% rispetto agli iscritti)
Posti disponibili: 1520
Tot. Iscritti: 1025 (67,4 % rispetto ai
posti)
22 incontri x 538 persone coinvolte
(67,5% rispetto agli iscritti)
Posti disponibili: 1004
Tot. Iscritti: 797 (79,4% rispetto ai
posti)
Assegni di maternità
SOS Genitori
Mailnews
Circa 100 indirizzi presenti in archivio 300 indirizzi presenti in archivio
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
26
Stato di attuazione Programma 2007
Obiettivi e stato di attuazione:
• Consolidamento del piano di comunicazione sociale del centro famiglie
Sviluppo del “Centro Famiglie - Mail news”, informazione mensile via internet, che può raggiungere
circa 500 famiglie, con la possibilità di gestire più uscite in un anno; riguarda le news sulle iniziative del
mese promosse dal centro famiglie,
ma può essere implementata anche con
rubriche/informazioni/presentazioni di altri servizi ed essere inserita nel sito del Comune di Forlì e dei
Comuni del Comprensorio.
• Completamento sistemazione ambienti e attrezzature della sede di viale Bolognesi:
• Sistemazione locali;
• Individuazione/predisposizione spazio adibito a front-office;
• Formazione personale dedicato;
• Riorganizzazione/ampliamento biblioteca.
E’ stato completata la sistemazione dei locali ma quasi contestualmente è stato necessario organizzare
ed effettuare il trasloco del Centro famiglie per consentire un’ampia rifunzionalizzazione dell’intero
complesso che porterà nel 2009 ad avere un nuovo Nido al piano terra dell’edificio e il Centro Famiglie
al primo piano.
Nel 2007 sono stati pertanto già identificati e ripensati i nuovi spazi in riferimento alle attività attuali e
future.
La biblioteca è stata ampliata integrando con articoli e dossier specificamente rivolti al
Percorso Nascita (con particolare riferimento a nuovi contenuti e finalità del “modello
nuovo”)
• Consolidamento delle collaborazioni operative con Servizi Educativi 0/6 (S.O.S. Genitori,
Formazione sul counseling), Politiche di Genere (Progetto Conciliazione, Accordo Quadro per azioni
positive volte a conciliare i tempi di vita e di lavoro nel territorio forlivese) e Centri Famiglie Territoriali
(S.O.S. Genitori, scambio informativo).
- E’ stata realizzata la formazione congiunta sul counseling per operatori del Centro Famiglie,
coordinatori pedagogici e insegnanti.
- E’ continuata la collaborazione con i servizi preposti, ai fini della realizzazione di progetti inerenti il
tema della conciliazione fra tempi di vita e di lavoro, organizzando 2 sessioni di “Gioco di squadra” e
continuando ad erogare contributi per il sostegno al part-time.
- E’ stato realizzato un ciclo di incontri rivolti ai genitori in collaborazione con il Circolo Didattico 1° e
4°
• Consolidamento dell’attività dei gruppi I° anno e gruppi aperti 0/12
Gruppi Primo Anno
(mamme e neonati)
2006
16 gruppi attivati x 82
mamme e 82 bambini
2007
29 gruppi attivati x 162
mamme e 165 bambini
Nel corso del 2007, i Gruppi Aperti sono stati ripensati (finalità/contenuti/modello organizzativo) e sono
stati pertanto riprecisati come Gruppi di discussione e approfondimento tematici che potrebbero,
successivamente, evolvere in veri e propri “Gruppi Aperti”.
Si è ritenuto più efficace attivare i Gruppi dopo l’organizzazione di serate/conferenze a tema, in modo
da poter rilevare l’interesse di un minimo gruppo di genitori (almeno 15) per la loro effettiva
realizzazione e continuazione nel tempo.
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
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Programma attuativo 2008
Le attività del Centro Famiglie proseguiranno sulla falsariga del 2007; si apporteranno alcune
modifiche organizzative ritenute necessarie al fine di offrire opportunità congruenti alle esigenze
espresse dai genitori partecipanti alle diverse iniziative e dai diversi partners che collaborano con
il Centro Famiglie
Stabilizzazione dei “Gruppi di confronto e discussione fra genitori”: 5 gruppi, su temi
educativi/crescita…; 2 di questi saranno dedicati al tema della “conciliazione fra tempi di
vita e di lavoro” e sarà proposto alle coppie di genitori (con eventuale servizio di baby
sitting a cura degli iscritti della Banca del Tempo).
Sperimentazione di un Gruppo Aperto, gruppo di discussione verso il quale saranno
indirizzati i genitori partecipanti ai gruppi di cui sopra.
Incremento iniziative e attività per Bambini e genitori insieme, coinvolgendo specifiche
risorse del territorio (atelieristi del Comune di Forlì, iscritti della Banca del Tempo in qualità
di lettori volontari, visione di films).
Nel rapporto con le scuole del territorio saranno realizzati incontri rivolti ai genitori in
collaborazione con l’8° Circolo Didattico.
Collaborazione stabile con il Coordinamento Pedagogico Provinciale e le figure di sistema,
al fine di realizzare maggiori sinergie sia nella fase progettuale sia nella fase valutativa del
Piano di zona (nel 2008 è prevista una prima collaborazione a un progetto di ricerca sulle
famiglie, su scala provinciale).
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
28
1.2.2. Centro per le Famiglie di Forlimpopoli e Centri Territoriali per le
Famiglie
Con il primo Piano della L. 285/97 sono sorti i Centri Territoriali per le Famiglie (riconosciuti dalla Regione
nel 2003 come “Centro per le Famiglie di Forlimpopoli e Centri Territoriali per le Famiglie”) con sedi nei
comuni di Castrocaro, Forlimpopoli, Meldola, S.Sofia, Galeata e Civitella. Con il secondo piano L.285
(2001) sono state attivate ed inserite nel progetto anche le sedi dei comuni di Bertinoro, Predappio e
Tredozio (quest’ultimo già attivo nel piano precedente).
Da settembre 2005 il Servizio si è strutturato come una “federazione” costituita da quattro Unità Operative
Territoriali che, accomunate da linee guida comuni, consentono una programmazione più vicina alle esigenze
territoriali. Queste sono: U.O.T. della Bassa Val Bidente e Castrocaro Terme (Comuni di Bertinoro,
Castrocaro Terme e Terra del Sole, Forlimpopoli – sede principale dell’intero Servizio -, Meldola), U.O.T.
dell’Alta Val Bidente (Comuni di Civitella di Romagna, Galeata, S.Sofia), U.O.T. di Predappio e U.O.T. di
Tredozio.
Il Centro per le Famiglie è un servizio rivolto a tutte le famiglie con figli che si propone di essere un aiuto
ed un sostegno in quel delicato compito che è l’essere genitore. I suoi obiettivi sono quelli di sostenere le
competenze genitoriali ed essere un punto di riferimento per le famiglie del territorio nell’ambito della
normalità e della quotidianità. In questo compito, che ha una forte valenza di promozione del benessere, e
di riflesso di prevenzione del disagio e della marginalità, cerca di essere promotore di una migliore relazione
e sinergia tra famiglie, associazionismo ed istituzioni.
Al Centro per le Famiglie ci si può rivolgere per avere informazioni su risorse, sostegni e servizi presenti sul
territorio - che siano di interesse per le famiglie - o per trovare uno spazio d’ascolto per i propri dubbi e
difficoltà legate al quotidiano ruolo di genitore. Vengono promossi laboratori che coinvolgono genitori e
bambini insieme (massaggio al neonato, psicomotricità, attività manuali ed espressive, …) e momenti di
formazione ed incontro rivolti a genitori.
Presso alcune sedi dei Centri si può accedere alla “Biblioteca dei Genitori”, una biblioteca di testi e
materiali attinenti alle tematiche dell’infanzia e della genitorialità che possono essere presi in prestito.
Il Centro per le Famiglie inoltre promuove ed appoggia progetti ed iniziative volte a sviluppare reti
solidaristiche tra le persone del territorio
Strumenti periodici di comunicazione attivati dal Centro sono “Il Giornalino delle Famiglie”, foglio
d’informazione distribuito a tutte le famiglie con figli fino a 8 anni (3 numeri all’anno con una tiratura di
3.750 copie), e la “MailNews”, e-mail informativa a cadenza mensile, inviata a chi ne fa richiesta (nel 2007:
10 numeri ad una rubrica di ca. 250 indirizzi). Accanto a questi vi è la lettera ai genitori dei nuovi nati in
cui, accanto alle congratulazioni, viene allegato il depliant del Servizio.
Il Servizio ha attivo dal 2000 anche un sito internet (www.centriperlefamiglie.it) che prevede un link diretto
al sito “Informafamiglie” promosso dalla Regione Emilia Romagna. Presso il Centro Famiglie di
Forlimpopoli (sede principale) è attivo, dall’aprile 2003, un Servizio di Mediazione Familiare (nel 2006: 7
accessi – 2 interventi informativi, 2 consulenze, 3 mediazioni – per un totale di 40 colloqui).
Stato di attuazione Programma attuativo 2007
Azioni di base comuni a ciascuna delle quattro Unità Operative Territoriali
• gestione dell’operatività delle sedi territoriali: presidiate le azioni di base degli sportelli delle sedi
territoriali.
• predisposizione ed attivazione di iniziative, dislocate nel territorio, rivolte sia a genitori e bambini
insieme sia a genitori: Vedi tabella riassuntiva iniziative attivate. L’UOT dell’Alta Val Bidente sta
concentrando l’attenzione della propria operatività su incontri ed iniziative in una prospettiva di
sviluppo di comunità.
• consolidamento degli strumenti informativi territoriali: “Il Giornalino delle Famiglie”, MailNews,
“Volalto”, collaborazione con periodici comunali, volantini e comunicati stampa; progettazione di
nuove iniziative che coinvolgano il web.
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
29
•
verifica della possibilità di attivare collaborazioni e sinergie “su progetti” con gli attori formali ed
informali presenti nel territorio: Attivati incontri e collaborazioni in particolare con scuola ed
associazionismo sia per coordinare propri interventi sia per progettare iniziative comuni
•
partecipazione a periodici momenti di raccordo e di scambio tra Referenti delle U.O.T.: Risolto
l’affidamento degli incarichi ai Referenti ove vacanti sono stati svolti 2 incontri (autunno) di
raccordo e scambio tra Referenti delle U.O.T.
•
partecipazione ai tavoli di lavoro previsti coi rappresentanti dei Centri per le Famiglie del Comune di
Forlì
Bassa Val Bidente e Castrocaro Terme:
• raccolta dati ed informazioni su servizi ed opportunità del territorio coperto dall’intero Servizio
Avviata a partire da settembre 2007 e tuttora in corso.
•
verifica della possibilità di inserirsi nel progetto regionale InformaFamiglie
Impossibilità da parte della Regione E.R. ad accogliere nuovi inserimenti nel 2007.
•
rendicontazione e presenza ai tavoli di lavoro (Comuni, Provincia, Regione, …) nella funzione di
coordinamento del Servizio
Compilazione schede previste e richieste dalla Regione e dai Tavoli del Piano Sociale di Zona.
Redazione della Relazione sul Servizio (annualità 2006/07).
Santa Sofia, Galeata, Civitella di Romagna e Premilcuore
• definizione e ricontestualizzazione dell’operatività del Centro Territoriale per le Famiglie alla luce di
interventi più globali di azioni di sviluppo di comunità. Progettazione del Laboratorio Due Valli
nella logica di Community Building.
Avviati incontri ed iniziative con enti, associazionismo, famiglie e giovani. In sinergia col servizio
Informagiovani. Gestita l’apertura al pubblico settimanale dello sportello.
Predappio:
• ridefinizione dell’operatività del Centro Territoriale per le Famiglie alla luce delle necessità e delle
contingenze che caratterizzano sia il livello istituzionale locale sia la lettura dei bisogni del territorio
Individuato Referente (estate 2007) e avviate iniziative di sensibilizzazione e di raccordo con le
risorse presenti sul territorio. Avviata una programmazione che riguarda il 2008
Tredozio:
non erano previste ulteriori azioni oltre a quelle di base.
Dati di Servizio: gennaio/dicembre 2007
Iniziative laboratoriali attivate per
genitori e bambini insieme
Presenze alle iniziative laboratoriali
Iniziative attivate di “Formazione
Genitori e/o Educatori”
Presenze alle iniziative di “Formazione
Genitori e/o Educatori”
“Feste ed eventi” attivate per famiglie e
genitori
Presenze alle“Feste ed eventi” attivate
per famiglie e genitori
Iniziative/incontri riferite ad azioni di
sviluppo di comunità
Forlim.
Bert.
Castr.
Meld. A.V.B.
Pred.
Tred.
TOT
5
5
1
4
-
1
1
17
46
39
5
29
-
3
20
142
5
3
4
1
1
-
1
15
34
31
31
12
12
-
3
123
2
-
-
1
-
3
4
10
200*
-
-
60*
-
200*
555*
1.015
6
2
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
8
30
Persone coinvolte in iniziative/incontri
riferite ad azioni di sviluppo di
comunità
Contatti registrati presso le sedi
territoriali (di persona, telefonici o via email)
Totale delle richieste riscontrate
(informazione, spazio d’ascolto, iscrizione ad
iniziative, prestito librario, …)
50*
50*
100
347
76
68
49
81
26
25
672
363
86
81
51
81
26
27
715
La possibilità di fornire solo una stima delle presenze è indicata con un asterisco (*).
Mediazione Familiare
Totale accessi:
2005
Risposte del servizio:
Mediazioni familiari
Consulenze
Informazioni
Numero dei colloqui:
con le madri
padri
con la coppia
Sviluppi della mediazione:
Concluse
In corso
6
2006
10
2007
3
1
2
25
9
3
13
5
3
2
58
12
4
42
3
2
2
40
13
5
22
1
2
4
1
1
2
7
Utenza dei Centri Famiglia Territoriali gennaio/dicembre2007
Tipo di
contatto
A.V.B.
Bert.
Cast.
Forlimp.
Meld.
Pred.
Tred.
Totale
Di persona
1
8
52
207
11
6
21
306
Telefonico
50
63
13
110
34
20
4
294
e-mail
30
5
3
30
4
-
-
72
Totale
81
76
68
347
49
26
25
672
Tab. A –
Contatti personali, telefonici o via e-mail rilevati nelle varie sedi dei Centri Territoriali per le Famiglie
nel periodo gennaio/dicembre 2007
Predappio: Individuazione del nuovo Referente nell’estate 2007; sportello aperto al pubblico non
attivo nel primo semestre 2007
Richieste
AVB
Bert.
Cast.
Forlimp.
Meld.
Pred.
Tred.
Informazioni
1
18
12
96
22
21
3
173
1
14
10
25
Spazio consulenziale
Iscrizione Laboratori
56
18
59
Prestito libri*
3
47
25
26
Totale
163
4
75
Altro
80
9
3
169
3
1
14
279
Totale
81
86
81
363
51
26
27
715
Tab. B – Tipo di richieste pervenute negli orari di sportello delle varie sedi dei Centri Territoriali per le
Famiglie nel periodo gennaio/dicembre 2007.
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
31
La differenza tra i dati totali delle tabelle A e B è legata al fatto che uno stesso contatto può
esprimere più richieste.
* - Sono segnalate in questa casella le sole richieste di prestito libri pervenute agli operatori del Centro Territoriale per
le Famiglie nell’orario di sportello e non rappresentano il numero globale di accessi ai vari Centri di Documentazione
che si declinano in varie possibilità parallele e a volte preferenziali rispetto a quella qui presa in considerazione.
Programma attuativo 2008
•
•
•
•
•
•
•
•
gestione dell’operatività delle sedi territoriali in particolare nella cura delle aree di azione
comuni: informazione, spazio d’ascolto, attivazione di iniziative;
sviluppo dell’informafamiglie
verifica della possibilità di attivare collaborazioni e sinergie “su progetti” con gli attori
formali ed informali presenti nel territorio;
attuazione nei Comuni di Santa Sofia, Galeata e Premilcuore, in raccordo con
l’informagiovani del Laboratorio Due Valli: laboratori di cittadinanza attiva e
interculturalità che coinvolgono le famiglie, i giovani e gli adolescenti nella logica della
progettazione partecipata verso lo sviluppo di comunità;
partecipazione a periodici momenti di raccordo e di scambio tra Referenti delle U.O.T.;
progettazione e costituzione dell’architettura del Servizio che andrà a fondare la
convenzione triennale che lo regolerà da settembre 2008 in raccordo con gli obiettivi
prioritari della nuova programmazione di zona per il triennio 2009-2011;
rendicontazione e presenza ai tavoli di lavoro (Comuni, Provincia, Regione, …) nella
funzione di coordinamento del Servizio;
partecipazione ai tavoli di lavoro previsti coi rappresentanti del Centro per le Famiglie del
Comune di Forlì e/o col Coordinamento Pedagogico Provinciale.
Risorse finanziarie a disposizione del programma
2005
Intervento
Centro Famiglia Forlì
Centro Famiglia Forlimpopoli e centri territoriali
Entrate
Finanziamento RER Centro Famiglie Forlì
Finanziamento RER Centro Famiglie Forlimpopoli
Programma finalizzato RER infanzia e adolescenza
2006
2007
2008
339.430,00
60.000,00
313.816,00
63.028,00
327.944,00
56.844,16
304.912,00
73.440,00
30.446,49
15.000,00
23.000,00
40.058,00
30.928,59
16.100,00
36.883,80
24.744,16
16.100,00
32.000,00
28.000,00
19.000,00
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
32
2. Promozione del benessere e della qualità educativa per bambini e ragazzi
2.1. Sistema integrato servizi educativi 0-6
Il sistema delle strutture educative 0-6 (pubbliche e private) ha sperimentato un certo grado di
coordinamento ed ha implementato soluzioni che rispondono alle necessità delle famiglie (Es sezioni
primavera) ma le veloci e consistenti trasformazioni sociali hanno messo a dura prova il sistema presentando
nuove esigenze:
la crescente precarietà lavorativa che richiede una più alta accoglienza di lattanti e di servizi
estivi/pomeridiani,
l’aumento delle nascite che ha prodotto consistenti liste d’attesa anche nella fascia 3-6,
l’aumento di criticità familiari e disagi infantili con conseguente richieste di ascolto e di
contenimento,
gli squilibri interculturali che richiedono consistenti innovazioni gestionali e metodologiche ma
anche precise procedure di invio ad altri servizi.
In questo quadro è evidente il ruolo strategico che dovrà sempre più essere ricoperto dalle strutture
educative, luoghi non selettivi per eccellenza, di quotidiana frequentazione delle famiglie, di cura/formazione
delle nuove generazioni, ancorate ad un affidabile contesto familiare, verso competenze relazionali-socialiprofessionali.
Obiettivi programmatici per il triennio 2005 - 2007
Migliorare il sistema educativo 0-6 riguardo a
iscrizioni, criteri d’accesso, flessibilità oraria, ricettività (in particolare 0-1 e 3-6)
mantenimento di sedi molto decentrate con funzioni polivalenti
sviluppo di obiettivi di lavoro per l’integrazione inter-età e nell’ambiente naturale/sociale
individuazione di figure di sistema per la connessione programmatica del Progetto-genitori
miglior utilizzo delle risorse tecniche del Centro Documentazione Apprendimenti (CDA) di
Forlì verso i genitori
Sviluppo di un sistema integrato di microsoluzioni di cura 0-3 anni
Verifica (qualitativa e gestionale) dell’esperienza dell’Educatore Familiare e dell’Educatore
a domicilio;
Ricognizione delle strutture private esistenti (ricettività, requisiti di qualità/accreditamenti,
costi )
Censimento del bisogno 0-3 su proiezione triennale e per territorio;
Sostegno tecnico alla sperimentazione di microstrutture a gestione privata ;
Definizione di Protocolli per criteri d’accesso mirati ( famiglie disagiate, straniere, bambini
in affido…)
Stato di attuazione Programma 2007
Sviluppo servizi 0/6
Comune di Forlì
Nel mese di settembre 2007 sono state attivate n. 2 nuove sezioni di scuola dell’infanzia statale
(presso la scuola elementare “A. Manzoni” e la scuola dell’infanzia “Il Platano”. Il Comune di Forlì
ha provveduto alla messa a disposizione dei locali, con gli opportuni interventi edilizi, e alla
fornitura degli arredi necessari.
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
33
Durante l’anno 2007 è stata intensa l’attività volta all’informazione e al sostegno tecnico ai gestori
privati per le autorizzazioni al funzionamento. Oltre a soggetti privati nuovi che si sono rivolti agli
uffici del servizio per avere informazioni e chiarimenti rispetto alle procedure relative all’apertura
di servizi educativi, sono stati gestiti gli iter per il rilascio di n. 10 rinnovi di autorizzazioni
rilasciate nel 2002; per queste ultime si è definita una procedura semplificata che ha consentito ai
gestori di ottenere più velocemente il rinnovo che è stato disposto secondo la Direttiva emanata
nell’anno 2005 contenente alcune novità relative ai requisiti organizzative strutturali dei servizi
educativi. Sono state, inoltre, gestite le procedure per il rilascio di n. 2 nuove autorizzazioni e per
n. 5 autorizzazioni per servizi ubicati in altri comuni.
Nel corso dell'anno 2007 sono stati definiti i progetti ed avviate le attività per la creazione di n. 130
nuovi posti di nido d'infanzia; n. 60 posti saranno disponibili a settembre 2008, mentre gli altri 70
il completamento del progetto è previsto per l'anno 2009.
Santa Sofia
Nell’anno scolastico 2007/2008 è stata attivata la Sezione Primavera “Bamby” che ha consentito,
assieme ai servizi già esistenti, Nido Il Capriolo, Centro Giochi Il paese dei Balocchi e il Centro
Estivo per bimbi fino ai 5 anni, di accogliere tutte le richieste inoltrate. E’ stata realizzata con i
fondi del Ministero della Pubblica Istruzione.
Gestori privati
E’ stato attivato un nuovo servizio di educatore domiciliare.
Sono stati ampliati i posti per bambini 0/3 con l’apertura di n. 2 nuovi nidi d’infanzia (32 posti) e di
n. 2 nuovi spazi bambino (n. 33 posti).
Sviluppo raccordo pubblico/privato
Comune di Forlì
E’ stata analizzata la domanda di servizi 0/3 mediante il confronto dei dati relativi alla domanda
potenziale e la domanda espressa al pubblico e al privato (iscritti + liste d’attesa) con l’obiettivo di
individuare la fascia d’età per la quale si rende necessario potenziare gli interventi.
E’ stato predisposto un prospetto dettagliato del numero di posti per fasce d’età (pubblici e privati)
diffuso presso i potenziali utenti (genitori residenti nel comune con bambini in età 0/3).
Si è proceduto ad una convenzione sperimentale con n. 2 nidi d’infanzia per bambini in età da 12 a
24 mesi e al rinnovo delle convenzioni esistenti nelle more della emanazione della direttiva
sull’accreditamento.
Circondario
Consolidamento rapporti fra le scuole dell’infanzia statali e private e i nidi comunali
Ampliamento del Progetto 0/6 ad altre scuole paritarie delle vallate (oltre a Forlimpopoli)
Sviluppo collaborazione per qualificazione servizi e interventi a sostegno della genitorialità
Attività del Centro Documentazione Apprendimenti a supporto della qualificazione dei servizi
Iniziative a sostegno della genitorialità da parte dei Centri Famiglia, in collaborazione con i
coordinamenti pedagogici
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
34
Programma attuativo 2008
•
•
•
Consolidamento dei risultati ottenuti nel 2007 nel rapporto con i gestori privati e con le
istituzioni scolastiche statali in una logica di sistema formativo integrato
Elaborazione di un programma organico di convenzioni con i gestori privati di servizi educativi
Completamento del programma di creazione di nuovi posti di servizi per la fascia 0/3
Risorse finanziarie a disposizione del programma
Intervento
Servizi alla prima infanzia (nidi d'infanzia e
servizi integrativi e innovativi) Comune di
Forlì
2005
euro
6.417.510,00
2006
euro
6.678.675,00
2007
euro
6.633.211,38
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
2008
euro
8.543.729,00
35
2.2. Servizi educativi, integrativi e di sostegno 6-17 anni
Lo scenario che si intende realizzare può essere rappresentato, in termini di obiettivi generali, dal
concetto di ‘comunità educante’, che si propone come evoluzione ed esito delle programmazioni
precedenti, e dal concetto di ‘sistema formativo integrato’.
Per ‘sistema formativo integrato’ si intende un progetto intenzionale ed organico di costruzione di
sinergie / coordinamenti, di alleanze fra gli enti locali, titolari della funzione di governo di un
territorio, ed i soggetti che, tradizionalmente, hanno, nella loro ‘mission’, una chiara connotazione
ed intenzionalità educativa: la famiglia, la scuola, le agenzie formative del cosiddetto privato
sociale. Di fatto, spesso, si ha a che fare con singoli servizi/interventi/progetti di qualità. I tentativi
di mettere in relazione fra di loro tali servizi devono avere come orizzonte condiviso la costruzione
di un vero e proprio progetto di ‘sistema integrato’ e di ‘comunità educante’.
La realizzazione di un ‘sistema integrato’ rimane ancora, pertanto, un obiettivo fondamentale
dell’impegno di tutti i soggetti pubblici e privati coinvolti nella pianificazione. Oggi, è possibile
fare un passo ulteriore, mettendo strettamente in relazione il progetto di costruzione di un ‘sistema
formativo integrato’ con la prospettiva della costruzione della ‘comunità’ come ‘rete di contesti
educativi’. In questo senso, non basta più parlare di un sistema integrato di servizi, sebbene
necessario, ma l’impegno costruttivo deve sfociare nel progetto di realizzazione della comunità
come insieme di contesti educativi fra loro interagenti e coordinati (‘rete’).
Parlare di ‘comunità educante’ vuole dire, infatti, parlare di una rete (concetto che sottende una
‘pluralità’, da mettere in relazione) di contesti, fra loro interagenti e sinergici.
In tale senso la famiglia assume, certamente, un ruolo fondamentale, anche se non unico. Insieme
ad essa, c’è la scuola e ci sono i soggetti della società civile che esprimono un’intenzionalità
educativa.
Famiglia, scuola, servizi sociali e sanitari, agenzie educative del privato sociale, costituiscono,
insieme all’azione di governo territoriale degli enti locali, le gambe attraverso cui può procedere la
costruzione di una “rete” operativa, concreta, chiara e visibile.
Priorità ed attenzioni
Per la programmazione 2008, si confermano le seguenti priorità ed attenzioni, che saranno tenute in
considerazione nella realizzazione dei diversi interventi programmati:
sostegno al ruolo educativo dei genitori in relazione alle diverse fasi di crescita dei figli
integrazione sociale dei bambini e ragazzi stranieri nei gruppi dei pari;
partecipazione attiva degli adolescenti
Obiettivi programmatici
♦ Consolidare le tipologie di intervento individuate nell’ambito dei servizi educativi
extrascolastici rivolti a tutti i bambini e ragazzi dai 6 ai 15 anni, senza alcuna discriminazione:
• Centri educativi pomeridiani
• Centri di aggregazione e/o ludico-ricreativi
• Attività di ricerca e studio guidati
♦ Consolidare e sviluppare gli interventi rivolti agli adolescenti.
♦ Potenziare i raccordi e le sinergie interistituzionali, in particolare tra le aree sociale, sanitaria
educativa/scolastica, giudiziaria, sia di ambito pubblico che privato.
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
36
CARATTERISTICHE DELLE TIPOLOGIE DI SERVIZIO RIVOLTE AI MINORI DA 6 A 14 ANNI E
ALLE LORO FAMIGLIE:
I CENTRI EDUCATIVI POMERIDIANI
devono accogliere nel tempo extrascolastico tutti i bambini senza nessuna discriminazione (cultura,
religione,etnia, disabilità, ecc.);
devono garantire l’integrazione di bambini con deficit e prevedere eventuali supporti educativi;
devono avere una chiara connotazione educativa: sostenere i processi di costruzione dell’identità,
dell’autonomia e della responsabilità, i processi sociali, intesi come forme di relazione e
aggregazione significative, i processi di sviluppo delle strategie di apprendimento per favorire un
rapporto costruttivo con la realtà;
devono prevedere attività sui metodi di studio e di apprendimento e attività laboratoriali, ludico –
ricreative;
devono garantire la continuità nell’arco dell’anno scolastico e con almeno 3 pomeriggi a settimana;
devono avere una struttura di riferimento con spazi adeguati;
devono avere una figura tecnica di riferimento, con funzioni di coordinamento tecnico – pedagogico,
che garantisca la partecipazione al lavoro di rete dei servizi extrascolastici, che è finalizzato
all’attivazione a livello centrale dei supporti di sistema in relazione ai bisogni degli operatori e alle
risorse del territorio.
devono prevedere il coinvolgimento delle famiglie e forme di sostegno alla genitorialità attraverso il
ruolo del coordinatore pedagogico del servizio;
devono prevedere forme di collaborazione e coinvolgimento delle scuole e dei servizi del territorio.
I CENTRI DI AGGREGAZIONE E/O LUDICO – RICREATIVI
devono accogliere nel tempo libero tutti i bambini senza nessuna discriminazione (cultura,
religione,etnia, disabilità, ecc.);
devono garantire l’integrazione di bambini con deficit e prevedere eventuali supporti educativi;
devono avere una chiara valenza educativa: sostenere la costruzione dell’identità, la crescita
dell’autonomia, della responsabilità e della partecipazione attiva, i processi sociali e le forme di
aggregazione e scambio;
devono prevedere situazioni stimolanti di gioco e aggregazione, attività ricreative e laboratoriali, a
partire dalle competenze e dagli interessi dei ragazzi;
devono garantire la continuità nell’arco della settimana con almeno 2 pomeriggi e dell’anno;
devono avere una struttura di riferimento con spazi adeguati;
devono prevedere forme di coinvolgimento e collaborazione con le famiglie e le agenzie del
territorio (scuole, parrocchie, associazioni, biblioteche, ludoteche, ecc.)
LE ATTIVITA’ DI RICERCA E STUDIO GUIDATO
devono accogliere nel tempo extrascolastico tutti i bambini senza nessuna discriminazione (cultura,
religione,etnia, disabilità, ecc.);
devono garantire l’integrazione di bambini con deficit e prevedere eventuali supporti educativi;
devono avere una chiara valenza educativa: non connotarsi come “dopo scuola”, ma come occasione
di lavoro sui metodi di studio e gli stili individuali di apprendimento; prevedere attività finalizzate a
sostenere la costruzione dell’identità e lo sviluppo delle capacità cognitive dei bambini per favorire
un rapporto costruttivo con la realtà;
devono garantire la continuità nell’arco dell’anno scolastico;
devono prevedere forme di coinvolgimento diretto delle scuole e di collaborazione con le famiglie e i
servizi del territorio.
LINEE GUIDA PER LA PROGETTAZIONE RIVOLTA AGLI ADOLESCENTI E ALLE LORO
FAMIGLIE
► Le finalità dei progetti rivolti agli adolescenti prevedono la promozione:
-
delle autonomie, intese come capacità di utilizzo delle proprie risorse, in relazione alle proprie
caratteristiche, ai propri bisogni ed interessi e ai contesti di vita. Questo permette di superare
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
37
interventi settoriali ed esclusivi, mirati solo al disagio o all’agio, e di considerare ogni azione come
opportunità per tutti;
- del sentimento di appartenenza ad una comunità;
- della partecipazione attiva e della co – progettazione (adulti e ragazzi).
► E’ necessario pensare agli interventi rivolti agli adolescenti:
- considerando sia i bisogni espressi che quelli non espressi e valutando a quali bisogni è necessario
rispondere;
- definendo le funzioni che caratterizzano un intervento rivolto agli adolescenti, per esempio,
aggregative, educative, preventive, di promozione, di orientamento/accompagnamento, ecc.;
- individuando le modalità più adeguate per garantire loro la partecipazione attiva;
- considerando sia la dimensione del gruppo (evitando il rischio di gruppi “chiusi”), che quella del
singolo in quanto persona (con particolare attenzione alla presenza di adolescenti con disabilità,
disagio e stranieri), prevedendo percorsi personalizzati con il coinvolgimento, se necessario, di altri
soggetti della rete;
- avviando forme di raccordo, dialogo, confronto e condivisione di programmazioni tra servizi con la
stessa funzione, per es. aggregativa;
- attivando forme di collaborazione tra enti / istituzioni diverse (scuola, associazioni sportive, forze
dell’ordine, ecc.)
► E’ necessario disporre di operatori:
- con una formazione specifica e con adeguate capacità di relazione;
- che possano garantire la continuità dell’intervento;
- con funzioni di ascolto, accompagnamento, facilitazione, protezione, contenimento, mediazione,
promozione;
- con la capacità di porre attenzione a ciò che c’è nel territorio e attorno al servizio in cui opera.
► E’ importante valutare con attenzione l’adeguatezza degli spazi / luoghi, in cui realizzare le attività e le
iniziative rivolte agli adolescenti.
► E’ opportuno prevedere figure di coordinamento / facilitazione dei processi, che si attivano attraverso la
progettazione e realizzazione degli interventi rivolti a questa fascia d’età, pertanto, deve essere previsto un
gruppo di progetto, composto dai diversi referenti tecnici ed istituzionali coinvolti, a garanzia della
realizzazione e verifica del progetto adolescenti.
Stato di avanzamento programma 2007
Comune di FORLI’
Fascia di età 6-18 anni : E’ stata realizzata tutta la programmazione rivolta sia alla fascia d’età 6-15 anni
che 15 – 18 anni, come previsto dal programma 2007, in continuità con gli interventi realizzati negli anni
precedenti. Complessivamente n. 12 servizi extrascolastici per preadolescenti, gestiti in convenzione con
soggetti no profit e istituzioni scolastiche, n. 1 centro di aggregazione per adolescenti, n. 1 progetto di
intervento rivolto a 9 ragazzi adolescenti tra i 15 ed i 17 anni con disabilità medio – lieve e finalizzato
all’accompagnamento alle autonomie.
Inoltre, è proseguito il lavoro di coordinamento pedagogico e di monitoraggio delle azioni messe in campo.
Comuni di MELDOLA, BERTINORO e FORLIMPOPOLI
Fascia di età 6-14 anni:
Nei tre comuni hanno funzionato, secondo quanto programmato, n. 3 centri educativi pomeridiani.
Fascia di età 15-18 anni:
Comune di Forlimpopoli : sono proseguite le attività del Centro di aggregazione “Cambiogiro”, come da
progetto, a cui si sono aggiunte diverse offerte specifiche della sala prove, della sala montaggio video e di un
nuovo sportello “Informamondo”, in relazione ai bisogni letti e alle richieste espresse direttamente dai
ragazzi.
Comune di Bertinoro: nel mese di giugno 2007 si è conclusa l’attività del centro di aggregazione
“Skatabanz”.
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
38
Comuni di GALEATA, SANTA SOFIA e PREMILCUORE
Fascia di età 6-14 anni. Sono state realizzate, come da programma, le attività del Centro educativo
Interculturale, che offre opportunità extrascolastiche ai ragazzi dei Comuni di Galeata, Santa Sofia e
Premilcuore, grazie anche ad un servizio di trasporto. Dal 2005 l’Associazione di Volontariato Gruppo K ed
il Comune di Santa Sofia organizzano un Centro Estivo a Camposonaldo, presso la locale struttura ricettiva,
rivolto a bambini/e in età compresa fra i 5 e i 12 anni.
Fascia di età 15-18 anni: Sono state realizzate n. 9 esperienze di borse lavoro estive per i ragazzi dai 15 ai
18 anni dei 3 Comuni, che hanno reso possibile il raggiungimento dell’obiettivo di mettere in contatto gli
adolescenti con le associazioni del proprio territorio.
Nell’ambito del centro famiglie e dell’informagiovani, sono stati realizzati percorsi specifici di ricerca –
indagine, che hanno coinvolto gli adolescenti dei territori finalizzati all’approfondimento di alcuni aspetti
caratterizzanti questa fascia d’età
COMUNITA’ MONTANA dell’ACQUACHETA: Comuni di Tredozio, Modigliana, Portico e
San benedetto, Dovadola, Rocca San Casciano
Fascia d’età 6 – 14 anni: È proseguita l’attività di n. 1 centro educativo per preadolescenti nel territorio di
Modigliana, mentre in quello di Tredozio si è conclusa a giugno 2007.
E’ proseguita l’attività dei 3 centri di aggregazione estivi per preadolescenti nei comuni di Dovadola, di
Rocca San Casciano e di Portico/San Benedetto.
Fascia d’età 15 – 18 anni: Sono stati realizzati scambi europei che hanno coinvolto ragazzi di Modigliana
e Portico, anche disabili.
Comune di CASTROCARO E TERRA DEL SOLE:
Fascia d’età 6 – 14 anni: E’ stata realizzata l’attività di studio e ricerca guidati, come da programma.
Attraverso la predisposizione e somministrazione di un questionario rivolto ai ragazzi su come trascorrevano
il loro tempo libero, si sono raccolte una serie di proposte ed idee, che sono sfociate nella definizione di un
programma di attività a sostegno dello studio e degli interessi dei ragazzi (laboratori di teatro, musica, ecc.),
realizzati 3 pomeriggi alla settimana. Nel periodo estivo sono stati proposti laboratori all’aperto per i
bambini dai 6 agli 8 anni.
Programma attuativo 2008 - Obiettivi
♦ Dare continuità agli interventi, avviati con il piano 2005 – 2007, rivolti a tutti i bambini e
ragazzi dai 6 ai 14 anni, senza alcuna discriminazione:
• Centri educativi pomeridiani
• Centri di aggregazione e/o ludico-ricreativi
• Attività di ricerca e studio guidati
♦ Dare continuità agli interventi rivolti agli adolescenti, ma anche ampliare le opportunità
offerte.
♦ Dare maggiore visibilità ai servizi extrascolastici 6 – 18 anni attraverso la costruzione /
diffusione di materiale informativo adeguato e l’individuazione di strategie comunicative
più efficaci.
♦ Anche in funzione dell’attività progettuale futura (“Piano distrettuale per il benessere e la
salute 2009 – 2011), creare le condizioni che permettano di operare maggiormente in rete,
cercando di far dialogare le istituzioni, pubbliche e private, che operano, in particolare, nelle
aree Sociale, Educativa e scolastica, Sanitaria, Giuridica e Sportiva
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
39
Programma attuativo 2008 - Azioni ed interventi
Comune di Forlì
Tramite le procedure di accreditamento e convenzionamento che hanno coinvolto soggetti non profit del
territorio e le procedure di concertazione con le istituzioni scolastiche, si è articolata un’offerta complessiva
di proposte educative e formative extrascolastiche, invernali ed estive, rivolte a tutti i bambini e ragazzi dai 6
ai 18 anni e dislocate in tutto il territorio cittadino.
Fascia 6 – 14 anni:
● N. 5 Centri Educativi pomeridiani (3 gestiti in convenzione con soggetti no profit e 2 in convenzione con
scuole primarie e medie di 2° grado), aperti tutto l’anno scolastico, dal lunedì al venerdì, dalle 14,30 alle
18,30:
“Cappello Magico” - 6° circolo didattico
“Eureka” - Scuola Media “Orceoli”
“San Martino” - Coop. Domus
“L’Accoglienza” - Coop. L’accoglienza
”San Paolo” - Coop. “Paolo Babini”
● Progetto integrato “Ca.Ro. Centro”, realizzato nei quartieri Cava e Romiti della città, comprendente:
- n. 1 Centro ludico-ricreativo, gestito in convezione con le scuole in rete Media “Mercuriale e primarie del
6° circolo, aperto da ottobre a maggio, 4 pomeriggi alla settimana:
Centro ludico-ricreativo “Tra il dire e il fare” e Laboratori “Pittura in libertà”, “Creare con
la danza”, “Musica e orchestra” - presso le sedi della Scuola Media “Mercuriale” e delle
Scuole primarie “Tempesta” e “Squadrani” del 6° circolo
- n. 3 Attività di Ricerca e Studio guidato, gestite in convezione con le scuole in rete Media “Mercuriale e
primarie del 6° circolo, attivi da novembre a maggio, da 1 a 2 pomeriggi a settimana:
Attività di ricerca “Giochiamo al teatro” – presso scuola primaria “Squadrani” del 6°
circolo didattico
Attività di ricerca “L’isola del tesoro” e “Teatro in lingua inglese” – presso scuola
primaria “Tempesta” del 6° Circolo didattico
Attività di studio guidato “Io speriamo che me la cavo..” – presso Scuola Media
“Mercuriale
● Altre offerte extrascolastiche, progettate con le istituzioni scolastiche, con cui si è stabilito,
conseguentemente, un rapporto di convenzione:
n. 5 Attività di Ricerca e Studio guidato, gestite in convenzione con istituzioni scolastiche, servizi attivi da
novembre a maggio, da 1 a 2 pomeriggi a settimana:
Laboratori artistici ed espressivi “Libera…mente” – Scuola primaria “Vallicelli” del 6°
circolo didattico a Villafranca di Forlì
Laboratorio “Libropoli” e “Leggere che magia”– Scuole primarie “Rivalta” del 1° Circolo
e “Rivalti” del 4°circolo didattico in rete
Attività di ricerca “Millecolori: una biblioteca da abitare” – Scuola primaria “D.
Fabbri”del 4° Circolo didattico
Attività di studio guidato – Scuole primarie e medie inferiori paritarie di Forlì
Attività di studio guidato “Viaggio verso l’autonomia” – Scuole primarie “De Amicis” e
“Manzoni” del 2° circolo didattico
● Progetto innovativo, promosso dal Comune di Forlì, insieme all’Ufficio Scolastico prov.le e al CONI,
“Classi.. in movimento”, rivolto a tutti i bambini di scuola primaria statale e paritaria (circa 200 classi):
un’ora alla settimana, per sei mesi, l’insegnante di classe è affiancato da un insegnante di educazione
motoria, appositamente formato, per svolgere attività di educazione motoria e sportiva. In specifico,
attraverso il gioco, il movimento, l’utilizzo del proprio corpo, la cooperazione con gli altri, i bambini vivono
un’esperienza sia di divertimento che di sviluppo delle proprie potenzialità e capacità. E’ un momento di
gioco e di apprendimento al tempo stesso, in cui lo sport costituisce uno straordinario strumento educativo,
attraverso il quale è possibile costruire modelli innovativi di educazione e comunicazione, improntati al
rispetto di sé e degli altri, alla solidarietà e alla promozione di stili di vita corretti. “Classi … in movimento”
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
40
intende, inoltre, evitare i rischi di specializzazione sportiva precoce e di abbandono prematuro dell’attività
sportiva da parte dei bambini, per sovraccarico psichico e fisico. Per questo è previsto un lavoro di raccordo
tra l’ambito scolastico e quello extrascolastico delle società sportive. A partire da questa esperienza, è emersa
l’esigenza di dare avvio a forme di consultazione finalizzate ad individuare percorsi destinati ad amplificare
la funzione dello Sport come strumento di promozione dell'agio e di facilitazione dell'inclusione sociale, in
particolare per i bambini e gli adolescenti. E’ prevista la costituzione di un Tavolo di lavoro con il
coinvolgimento della Consulta dello Sport per individuare attività, iniziative o percorsi da destinare
all'associazionismo sportivo e in cui coinvolgere lo stesso al fine di dare valore educativo e sociale allo sport.
Fascia 15 – 18 anni:
N. 1 Centro di aggregazione accreditato dal Comune: “L’Oratorio” – Coop. Domus.
E’ aperto tutti i pomeriggi dalle 14,30 alle 18,00 da settembre a giugno. Frequentato da circa 50 ragazzi/e tra
gli 11 e i 17 anni.
N. 1 Centro di aggregazione “La Tana”, gestito in convenzione dalla Circoscrizione 5 di Forlì con la
Coop. sociale “L’Accoglienza”. Aperto da settembre a maggio, dal lunedì al venerdì dalle 16.00 alle 19.30. Il
Centro è frequentato da circa 80 ragazzi tra i 15 e i 25 anni, con modalità di accesso libere.
Nell’ambito di questa proposta è prevista la sperimentazione di percorsi innovativi rivolti agli adolescenti del
quartiere in cui è presente il centro: educatori di strada, psicologo di quartiere, progetti con le scuole medie
inferiori del territorio, sviluppo di interventi di comunità.
Apertura di un nuovo centro di aggregazione “Officina 52” e proseguimento dell’offerta “Sala prove
Dragon’s Cafè”, gestiti dalla Circoscrizione n. 4 in collaborazione con soggetti del privato sociale e
dell’associazionismo locale. Il centro è aperto dal lunedì al venerdì dalle 15,30 alle 19,00, la sala prove su
prenotazione.
Apertura di un nuovo centro di aggregazione “Ricre-azione”, gestito dalla Circoscrizione di Villafranca di
Forlì, in collaborazione con la scuola media e le associazioni sportive e ricreative del quartiere. Aperto, in
via sperimentale, un pomeriggio alla settimana.
Progetto di Accompagnamento alle autonomie per adolescenti disabili: il progetto è rivolto a n. 9
adolescenti con disabilità medio – lieve. Si sono mantenute le collaborazioni con gli operatori sociali e
sanitari, con i pedagogisti comunali per la definizione dei progetti individualizzati. Per la realizzazione
concreta si è fatto riferimento alle convenzioni già in atto con le cooperative sociali convenzionate con il
Comune di Forlì. I luoghi di riferimento per i ragazzi sono state le sedi dei Centri Educativi pomeridiani, dai
quali partire per una conoscenza sia del territorio circostante, che dei luoghi deputati all’aggregazione degli
adolescenti. Il progetto è realizzato da settembre a maggio (3 gruppi di 3 ragazzi con 1 educatore ciascuno
per 1 pomeriggio a settimana), da giugno a settembre (3 gruppi di 3 ragazzi con 1 educatore ciascuno per 2
pomeriggio a settimana).
Vengono realizzate attività specifiche di accompagnamento alle autonomie, riferite ad alcune aree educative
quali comportamento stradale, la successione del tempo, uso dei mezzi di trasporto pubblici, uso dei negozi e
dei servizi, cura di sé, utilizzo del denaro e relazioni sociali.
Comune di Meldola:
Fascia 6 – 14 anni:
n. 1 Centro educativo pomeridiano: Aperto da settembre a giugno, dal lunedì al venerdì, in orario
pomeridiano. E’ un servizio consolidato, rivolto a bambini tra i 6 e i 12 anni. Conta una presenza di n. 20
iscritti giornalieri. E’ situato c/o i locali della scuola elementare ed è gestito in convenzione con una
cooperativa sociale del territorio
Comuni di Bertinoro e Forlimpopoli:
Fascia 6 – 14 anni:
N. 2 Centri Educativi pomeridiani
E’ stata avviata una verifica su un’ipotesi di riorganizzazione dei due centri educativi, a partire da settembre
2008, che preveda eventualmente anche l’accorpamento della gestione in un unico progetto, con l’obiettivo
di coinvolgere maggiormente le istituzioni scolastiche dei 2 territori.
Il modello organizzativo d’intervento del/i centro/i sarà analogo a quello sperimentato nei centri educativi di
Forlì e prevederà una procedura di convenzionamento basata sui medesimi criteri adottati dal Comune di
Forlì.
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
41
Comune di Forlimpopoli
Fascia 15 – 18 anni:
n. 1 Centro di aggregazione “Cambiogiro”, aperto tutto l’anno (tranne la settimana di natale e 3 settimane
ad agosto), nei pomeriggi dal lunedì al sabato e alcune sere. Offre diverse opportunità che nascono dalla
lettura degli interessi dei ragazzi
Comuni di Galeata, Santa Sofia, Premilcuore
Fascia 6 – 14 anni:
n. 1 Centro educativo Interculturale, con sede a Galeata, presso l’Opera “Madonnina del Grappa”, con
cui i Comuni hanno avviato una collaborazione. E’ aperto 3 pomeriggi alla settimana per tutto l’anno
scolastico. Gli obiettivi realizzati, rivolti al gruppo di ragazzi/e, sono:
- promuovere occasioni di conoscenza reciproca;
- sostenere i percorsi di apprendimento e integrazione attraverso un supporto specifico nelle attività
didattiche; per i bambini stranieri si è potenziata in modo particolare l’attività di apprendimento della lingua
italiana;
- proporsi come intervento integrativo alle attività didattiche attraverso il raccordo con gli insegnanti, al fine
di approfondire e sostenere i percorsi individuali e tematici;
- garantire alle famiglie uno spazio di supporto ai compiti di cura, offrendo un luogo di accoglienza.
Il centro, fin dal primo anno di avvio, ha avuto una forte adesione e partecipazione da parte delle famiglie e
dei bambini del territorio. Sono presenti educatrici professionali e mediatrici culturali, che integrano il loro
intervento per realizzare la programmazione delle attività decisa insieme. Per garantire l’accesso ai bambini
dei Comuni vicini è stato attivato il servizio di trasporto.
Grazie alla nuova collaborazione con l’opera Madonnina del Grappa sono aumentati gli accessi e la
frequenza da parte dei ragazzi.
Comuni di Galeata, Santa Sofia, Premilcuore , Civitella e Predappio
Fascia 15 – 18 anni:
Borse lavoro: si prevede la realizzazione di n. 6 esperienze di borse lavoro estive per la fascia d’età 15 –
18 anni.
Nell’ambito dei centri famiglie e degli informagiovani, sono previsti percorsi specifici di ricerca –
indagine, che coinvolgono gli adolescenti dei territori e le loro famiglie, per approfondire alcuni aspetti
caratterizzanti questa fascia d’età, come per esempio i “riti di passaggio”, il “senso” del vivere in un paese
invece che in città, come percepiscono il tempo libero, ecc.
L’obiettivo è anche quello di potenziare il coinvolgimento del volontariato ed elaborare insieme alcune
proposte mirate, coinvolgere il mondo delle imprese, banche, associazioni del territorio, nell’ottica di avviare
collaborazioni e sinergie.
Comunità montana Acquacheta ( Modigliana, Tredozio, Portico e San benedetto, Dovadola,
Rocca San Casciano):
Fascia d’età 6 – 14 anni
n. 1 centro educativo pomeridiano a Modigliana rivolto a circa 20 bambini, realizzato in
collaborazione con l’istituto scolastico e i soggetti del privato sociale;
attività laboratoriali ed aggregative estive nei territori di Tredozio, Portico e San Benedetto,
Dovadola e Rocca San Casciano
Fascia d’età 15 – 18 anni
Realizzazione di scambi europei
Comune di Castrocaro Terme e Terra del Sole:
Fascia d’età 6 – 14 anni: Proseguimento dell’attività di studio e ricerca guidati, secondo un programma di
attività extrascolastiche di sostegno allo studio e di laboratori, realizzati 3 pomeriggi alla settimana, 2 rivolti
ai bambini di scuola primaria e 1 pomeriggio rivolto ai ragazzi della secondaria di primo grado. E’ previsto il
coinvolgimento dei Consiglio Comunale dei Ragazzi.
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
42
Risorse finanziarie a disposizione del programma 2008
SINTESI DEI COSTI PROGETTI PIANO DI ZONA 6 - 17 ANNI
Anno 2008
COSTI
2008
FINANZIAMENTO
COMUNI
CONTRIBUTO
REGIONALE
COMUNI
FORLI'
6- 14 anni
15- 17 anni
sostegni handicap 6-17 anni extrascuola e centri
estivi
sostegno econ.famiglie x frequenza centri estivi
sostegno econ.famiglie affidatarie per frequenze
extrascuola
TOTALE
MELDOLA
6 - 14 anni
(+ Bertinoro)
6 – 14 anni
FORLIMPOPOLI
TOTALE
6 - 17 anni
TOTALE
GALEATA S. SOFIA, PREMILCUORE
6 - 17 anni
TOTALE
TREDOZIO MODIGLIANA
DOVADOLA PORTICO ROCCA S. C.
6 - 17 anni
TOTALE
CASTROCARO E TERRA DEL SOLE
6 – 17 anni
TOTALE
TOTALE
295.000,00
26.978,63
172.920,00
271.000,00
8.000,00
172.920,00
75.000,00
2.500,00
75.000,00
2.500,00
19.075,00
20.000,00
15.575,00
20.000,00
Quota accordo progr
41.750,00
35.000,00
Quota accordo progr
21.910,00
8.420,00
24.000,00
18.978,63
€ 42.978,63
3.500,00
€ 3.500,00
6.750,00
€ 6.750,00
13.490,00
€ 13.490,00
34.900,00
14.500,00
20.400,00
15.000,00
13.000,00
€ 20.400,00
2.000,00
€ 2.000,00
€ 725.033,63
€ 635.915,00
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
€ 89.118,63
43
3. Contrasto del disagio familiare e tutela dei bambini e ragazzi
La tipologia delle situazioni familiari la casistica e le problematiche presenti nel nostro territorio
sono tendenzialmente omogenee a quelle analizzate nel contesto regionale. Si conferma una
tendenza all’aumento della conflittualità familiare e una scarsa capacità di gestione delle
relazioni interpersonali a seguito di separazioni che si riflettono negativamente sullo sviluppo e
sulla condizione affettivo relazionale dei minori. Un altro elemento di cambiamento rispetto al dato
storico è rappresentato dalla progressiva recente presenza di situazioni in carico ai servizi di
nuclei con prevalente difficoltà economica e abitativa. E’ altresì significativo l’aumento delle
presenze di patologie psichiatriche negli adulti con figli minori a carico.
I Minori in carico al servizio sociale: il confronto tra i dati 2002 e 2007 evidenzia un progressivo
costante aumento della casistica: sono stati n. 2.020 (+ 5% rispetto al 2005 e + 2% rispetto al
2006) i nuclei familiari seguiti nel 2007 con più di 3000 minori. Nel 50% dei casi i nuclei familiari
in carico hanno prevalentemente problematiche legate alla povertà economico-abitativa, ma sono
sempre di più i nuclei in carico per conflittualità familiare (14% del totale). Anche la
monogenitorialità rappresenta un rischio di povertà relativa. Si stima oggi che i nuclei
monogenitoriali rappresentino circa il 18% dei nuclei familiari con minori.
3.500
3.000
2.500
2.000
1.500
1.000
500
0
2002
2003
2004
2005
Nuclei familiari e minori in carico ai
servizi sociali
2006
2007
2003
2004
2005
2006
2007
Var
07/06
Nuclei familiari
1.360
1.600
1.750
1.985
2.020
2%
Minori
1.992
2.364
2.626
2.978
3.030
2%
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
44
3.1. Interventi di sostegno alle condizioni economiche e materiali di vita
familiare
Per la descrizione degli interventi, gli obiettivi programmatici del triennio e le risorse finanziarie si
rinvia al programma contrasto alla povertà nell’area promozione autonomia adulti
3.2. Iniziative per l’abbattimento dei costi di servizi e tariffe per famiglie
numerose
La Regione Emilia Romagna in attuazione della legge finanziaria 296/2006 art. 1 c.1250 e
dell’intesa conclusa in sede di Conferenza unificata Stato Regioni del 20/9/2007 ha promosso la
realizzazione nelle zone sociali della sperimentazione di iniziative per l’abbattimento dei costi dei
servizi per le famiglie con un numero di figli pari o superiore a quattro (compresi i minori in
affido).
Le risorse destinate al programma sono state assegnate alle zone sociali sulla base del numero di
nuclei familiari con quattro o più figli desunti dagli ultimi dati disponibili (ISTAT 2001).
Dalla rilevazione curata dall’ufficio di piano nel distretto di Forlì alla data del 31/12/2006 erano
presenti complessivamente n. 322 famiglie con 4 o più figli minori (di cui n. 10 anche con figli in
affido).
Il Comitato di Distretto di Forlì, anche attraverso il confronto con la Consulta per le famiglie, ha
inteso sviluppare il programma secondo i seguenti principali obiettivi ed azioni.
Obiettivi del progetto nella zona sociale di Forlì
1) erogare un contributo ad abbattimento delle utenze domestiche (acqua, gas, energia elettrica)
a famiglie numerose con figli minori;
2) effettuare una ricognizione su tutte le agevolazioni sui costi dei servizi comunali di cui
godono le famiglie con 4 figli o più del nostro territorio.
Destinatari
•
•
•
Famiglie con 4 o più figli minori (compresi minori in affido) residenti in uno dei 15 comuni
del comprensorio forlivese per contributo abbattimento utenze domestiche;
Famiglie con 4 o più figli conviventi o comunque a carico ai fini IRPEF (compresi minori in
affido) residenti in uno dei 15 comuni del comprensorio forlivese per ricognizione riduzioni
tariffarie su accesso servizi a gestione comunale (asili nido, centri estivi, diritto allo studio
ecc);
Considerato il basso numero di potenziali famiglie destinatarie (con particolare riferimento
ad alcuni comuni del distretto), si intende individuare nell’ambito del comitato di distretto
una modalità di estendere l’intervento anche ad altre tipologie di famiglie numerose
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
45
(comprese quelle con due o tre figli minori), anche attraverso il reperimento di ulteriori
risorse.
Risorse destinate al finanziamento del programma
Costo totale previsto Quota regionale Quota comunale
€ 135.000,00
€ 106.869,01
€ 28.130,99
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
46
3.3. Interventi di miglioramento delle competenze genitoriali e delle
risorse solidaristiche
L’AFFIDAMENTO FAMILIARE
L’affidamento familiare è un intervento temporaneo di aiuto e sostegno che si attua per sopperire
alla difficoltà di un bambino e della sua famiglia che non è in grado di occuparsi delle necessità
affettive ed educative.
L’inserimento dei bambini nelle famiglie affidatarie è finalizzato a creare un contesto in cui la
relazione tra il bambino, la sua famiglia di origine, la sua famiglia affidataria possa consentire il
mantenimento della continuità affettiva e culturale, e favorire un investimento di energie e un
ulteriore stimolo per la famiglia di origine, al fine di risolvere i problemi concreti che sono alla base
della difficoltà.
La promozione dell’affido è un’attività prioritaria ed ha lo scopo di attivare la sensibilità delle
persone e far arrivare la loro disponibilità ai Servizi del Territorio ed all’équipes affido. L’attività di
sensibilizzazione e di promozione dell’affido non deve essere volta a cercare famiglie “speciali”
ma, deve creare condizioni perché i nuclei familiari siano stimolati a parlare con gli operatori e si
possano immaginare famiglie aperte e sensibili.
La formazione delle famiglie affidatarie è necessaria per aiutare le persone, le coppie, le famiglie
che si rendono disponibili ad andare oltre la spontanea espressione di solidarietà umana ed ad
avvicinarsi a comprendere meglio lo strumento dell’affido e quale ruolo sarà loro richiesto.
Una volta avviato il progetto di affido è fondamentale il sostegno alla famiglia affidataria per
essere pronti e disponibili nei vari momenti di criticità. E’ necessario tenere sempre attivo il ciclo:
promozione, formazione, inter-relazione con i servizi.
Un tema che dovrà essere opportunamente considerato e sul quale dovrà essere incentrata
particolare attenzione da parte di tutti gli operatori dei Servizi, è quello relativo alla legge
sull’affido condiviso e a tutte le sfaccettature che l’applicazione di tale norma comporta, prima fra
tutte la particolare situazione dei minori contesi, che impone delicate valutazioni e scelte spesso
fondamentali ed incisive per il processo di crescita dei minori stessi.
Equipes territoriali (organizzazione e caratteristiche): esiste una “équipe centrale affidi” composta
da una assistente sociale e da una psicologa che:
a) cura la fase conoscitiva delle coppie e/o adulti singoli che si rendono disponibili all’affido;
b) esamina i progetti di affido dei minori elaborati dalle Assistenti Sociali e psicologi di territorio e
propone l’abbinamento famiglia affidataria e minore/i;
c) l’assistente sociale, in collaborazione con uno psicologo esterno esperto sulle tematiche di
affido, partecipa ai gruppi delle famiglie affidatarie e delle famiglie d’origine con figli in
affido;
d) lo psicologo dell’équipe affidi in collaborazione dello psicologo esterno, interviene con incontri
mirati nei confronti dei figli naturali e in affido dei genitori affidatari;
e) partecipa agli incontri del gruppo di lavoro ( attivo dall’ottobre 2001 ) fra operatori del servizio e
rappresentanti delle Associazioni delle famiglie affidatarie presenti sul territorio, per l’elaborazione,
la programmazione e le verifiche di progetti integrati riguardanti l’affido.
Protocolli e linee guida:
nell’ambito del gruppo di lavoro misto di cui sopra (Comune, A.usl,
associazioni), è stato condiviso un Protocollo Operativo per l’accesso reciproco alle rispettive banche dati, la
modulistica riguardante il progetto affido, la declinazione delle varie tipologie di affido, compreso l’affido
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
47
estivo, ed infine una definizione chiara dei ruoli e delle competenze nell’ambito della collaborazione già da
alcuni anni avviata, per l’attivazione e la gestione degli interventi di affido.
Risorse dell’accoglienza comunitaria e familiare: numerose sono le Associazioni presenti in questo
territorio impegnate per la promozione dell’affido e per l’accoglienza dei minori stessi. Infatti, è anche per
questa ricchezza di risorse che è stato possibile attivare varie modalità di intervento a sostegno dei bambini e
dei loro genitori. In particolare sono n. 8 le associazioni di volontariato o promozione sociale (Papa Giovanni
XXIII, Paolo Babini, Don Giovanni Cani, Centro di Aiuto alla Vita, Emmanuel, Gli Elefanti, Adamantina e
G.A.D.) che si occupano di questo intervento. Alcune Associazioni gestiscono anche comunità di tipo
familiare o case famiglie per cui il passaggio da un tipo di intervento ad un altro è, per certi aspetti, più
fattibile in quanto si condividono le finalità.
Obiettivi programmatici per il triennio 2005 – 2007
promuovere la cultura dell’accoglienza per costruire reti di sostegno alle famiglie con figli
minori sotto varie forme (Famiglie Tutor - Affidi temporanei)
sostenere l’implementazione e il consolidamento delle attività di sistema dei servizi per la
tutela dei minori sviluppando momenti di lavoro interistituzionale per il coordinamento, la
elaborazione di progetti e percorsi formativi integrati per gli operatori dei servizi sociali e
del terzo settore ( strutture per l’accoglienza e Associazioni delle famiglie
affidatarie)sperimentare e implementare progetti innovativi di accoglienza nell’ambito
dell’affido, ma anche delle strutture di accoglienza già esistenti e da avviare nonché di
sostegno alla genitorialità atti a rispondere con sempre maggiore professionalità, ai crescenti
e nuovi bisogni riguardanti
o famiglie con minori, minori stranieri, minori abusati e maltrattati, madri con figli
minori, adolescenti in momenti di particolare criticità
o assicurare il più possibile accoglienza di tipo familiare per i bambini in età 0-6
sviluppare le capacità e le opportunità di presa in carico da parte dei servizi, organizzando
gruppi di mutuo-aiuto per le famiglie affidatarie e per le famiglie che vivono la condizione
di allontanamento dei figli ( in affido o in struttura)
migliorare la preparazione per le coppie candidate all’affidamento familiare in generale,
prevedendo anche percorsi specifici per l’accoglienza di minori maltrattati e/o abusati
(famiglie professionali) e per l’accoglienza di bambini stranieri
promuovere la formazione integrata fra operatori pubblici e del terzo settore sul sostegno
alla genitorialità e sulla comunicazione nel lavoro di rete
Nel corso dell’anno 2007 l’affido ha riguardato n. 104 bambini del comprensorio forlivese con un
complessivo di n. 115 interventi a tutela degli stessi (in sostanziale conferma rispetto al 2006).
Queste le principali caratteristiche dell’intervento:
o gli affidamenti etero-familiari (ovvero esterni alla cerchia parentale) sono molto più
praticati di quelli parentali, sia a tempo pieno che part-time, sia consensuali che
giudiziali;
o il numero di affidi parentali giudiziali, che necessariamente coinvolgono i servizi, è
superiore a quello degli affidi parentali consensuali;
o gli affidamenti part-time iniziano ad assumere una certa rilevanza; si tratta quasi
esclusivamente di affidi etero-familiari consensuali;
o numerose le vie giudiziarie di affido (che spesso richiedono tempi lunghi di risoluzione),
soprattutto per quanto riguarda gli affidi etero-familiari
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
48
ANDAMENTO AFFIDI CONSENSUALI - GIUDIZIALI
2003
2004
2005
2006
2007
Consensuali
32
40
55
47
51
Giudiziali
52
55
68
58
58
84
95
123
105
109
TOTALE
AFFIDI FAMILIARI ANNO 2007
MINORI IN AFFIDAMENTO
A FAMIGLIE ESTERNE ALLA CERCHIA PARENTALE
(ETERO-FAMILIARE) CONSENSUALE A TEMPO PIENO
Di cui stranieri
Di cui disabili certificati
Iniziato
nel 2006
7
1
0
A FAMIGLIE ESTERNE ALLA CERCHIA PARENTALE
(ETERO-FAMILIARE) GIUDIZIALE A TEMPO PIENO
Di cui stranieri
Di cui disabili certificati
8
A FAMIGLIE ESTERNE ALLA CERCHIA PARENTALE
(ETERO-FAMILIARE) CONSENSUALE PART-TIME
1
1
0
0
Di cui stranieri
Di cui disabili certificati
A PARENTI CONSENSUALE (tempo p/part time)
A PARENTI GIUDIZIALE (tempo p/part time)
Con interventi di sostegno familiare
Totale
2
0
8
0
A FAMIGLIE ESTERNE ALLA CERCHIA PARENTALE
(ETERO-FAMILIARE) GIUDIZIALE PART-TIME
In corso
al 31/12/06
4
7
3
0
2
0
Di cui stranieri
Di cui disabili certificati
Concluso
nel 2006
8
4
3
0
0
1
0
0
32
0
0
0
0
0
0
2
1
0
0
0
32
1
1
32
1
15
3
48
49
60
Stato di attuazione Programma 2007
Nell’ambito dell’obiettivo generale di promozione dell’accoglienza comunitaria e sostegno alla
genitorialità in tutte le forme con cui può essere esercitata, tra cui i genitori affidatari, obiettivi
specifici per l’anno 2007 sono:
o organizzazione e conduzione, d’intesa con le Associazioni in convenzione con il servizio
sociale, di un gruppo di famiglie affidatarie che abbiano già completata l’istruttoria ed in attesa
della proposta di abbinamento (compreso nel programma provinciale affidamento familiare e in
comunità);
o Aumento delle famiglie o anche di persone sole disponibili all’affido e comunque
all’accoglienza comunitaria anche per periodi brevi e come famiglie di sostegno.
Stato di attuazione: l’applicazione delle linee guida contenute nella nuova direttiva regionale DGR
n. 846/2007 in materia di affido familiare e accoglienza in comunità di bambini e ragazzi, ha
determinato la sostituzione del progetto previsto dal primo obiettivo con il progetto riguardante
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
49
l’organizzazione e conduzione del corso di preparazione e formazione dei nuclei familiari
aspiranti all’affido familiare. E’ stato così progettato e avviato il primo corso, articolato in
quattro incontri di due ore e mezzo ciascuno e condotto da due operatrici. Il gruppo, formato da sei
coppie, ha registrato una frequenza regolare, dimostrando molto interesse ai temi affrontati. Al
termine, su richiesta personale dei partecipanti, potrà partire il percorso di conoscenza e di
valutazione della disponibilità all’affido con l’équipe affidi.
Durante gli ultimi mesi dell’anno 2007 si è registrato un significativo aumento delle richieste di
nuclei familiari ( n. 8 ) che hanno dichiarato la propria disponibilità ad intraprendere il percorso di
praparazione all’affido familiare, rendendo necessaria la richiesta all’A.USL di un aumento di ore
dello psicologo per l’équipe affidi e l’avvio del primo corso di preparazione come previsto dalla
direttiva regionale sopra citata.
Programma attuativo 2008
•
•
•
Consolidare e qualificare alcuni interventi connessi all’affidamento familiare, anche in
attuazione della DGR 846/2007, con particolare riferimento al percorso di conoscenza e
preparazione delle famiglie che si rendono disponibili all'affido e alla gestione dell'affido
rispetto all'azione di aiuto, sostegno e recupero delle competenze genitoriali della famiglia di
origine. In particolare si prevede:
o Organizzazione e conduzione n. 2 corsi di preparazione delle famiglie che si
rendono disponibili all’affido, anche in collaborazione con le associazioni del
territorio (compreso nel programma provinciale affidamento familiare e in
comunità);
o Rafforzamento dell’equipe affidi (con potenziamento di un assistente sociale e 1
psicologo) per la gestione delle istruttorie per le famiglie che al termine del corso di
preparazione si rendono disponibili a proseguire il percorso di conoscenza
o Organizzazione e conduzione in stretta collaborazione con le associazioni
convenzionate di gruppi di auto-mutuo aiuto per famiglie d’origine di
bambini/ragazzi in affidamento familiare o in comunità: detti gruppi sono
finalizzati sia alla crescita personale (maggiore consapevolezza) e di
autorealizzazione dei componenti, ovvero i genitori che condividono come obiettivo
il miglioramento dei rapporti con i propri figli non più conviventi e collocati in
affido, sia al sostegno reciproco (compreso nel programma provinciale affidamento
familiare e in comunità);
Nell’ambito della promozione degli interventi di mutuo aiuto e di sussidiarietà orizzontale,
valorizzando le risorse solidaristiche messe a disposizione fra famiglie, per l’aiuto ed il
sostegno ai nuclei famigliari in difficoltà nella gestione quotidiana dei figli, definire una
nuova convenzione per il sostegno alle associazioni che operano nel campo dei minori.
Promuovere e avviare il progetto di percorso formativo per adulti accoglienti di
comunità casa famiglia e di comunità familiari proposto dall’associazione Comunità Papa
Giovanni XXIII e destinato a tutto il territorio provinciale in applicazione della DGR
846/2007 (compreso nel programma provinciale affidamento familiare e in comunità).
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
50
Risorse finanziarie a disposizione del programma
Intervento
Contributi famiglie affidatarie
Servizio sociale professionale affido
Promozione, progetto affido estivo
Nuova convenzione sostegno genitorialità
Entrate
Programma finalizzato RER affido
Programma provinciale
2005
euro
315.000,00
70.150,00
20.000,00
2006
euro
330.000,00
77.392,00
20.000,00
2007
euro
330.000,00
78.000,00
20.000,00
2008
euro
337.000,00
78.000,00
20.000,00
20.000,00
7.500,00
8.500,00
8.000,00
21.182,70
10.225,00
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
51
3.4. Interventi di tutela dei bambini e ragazzi
L’accoglienza di minori in strutture residenziali socio-educative
L’accoglienza dei minori nelle strutture residenziali del territorio è certamente l’intervento principe
nell’ambito della tutela dei bambini e ragazzi sia per numero di bambini coinvolti sia per investimento di
risorse finanziarie. Nel corso dell’anno 2007 ha riguardato n. 170 bambini o ragazzi con un complessivo
di n. 224 interventi a tutela degli stessi.(+ 18% rispetto al 2005) Aumentano gli inserimenti in comunità
educative (+ 14,5%) e in casa famiglia (16,7%). Diminuiscono quelli in comunità familiare e in altri tipi di
struttura. In aumento il numero di bambini e ragazzi inseriti in pronta accoglienza (n. 76). Importante è
rilevare il turnover con n. 55 nuovi inserimenti e n. 61 dimissioni (esclusi inserimenti in comunità di
pronta accoglienza), ad evidenziare come si riduce la durata dell’inserimento e si fanno più dimissioni che
coincidono con un ritorno in famiglia, un passaggio all’accoglienza in una famiglia affidataria o l’adozione.
Al contempo però è in aumento il ricorso all’inserimento in comunità educativa, almeno nel primo periodo di
presa in carico, di minori, in particolare adolescenti e preadolescenti, provenienti da situazioni familiari
altamente conflittuali o con genitori con patologie psichiatriche importanti.
MINORI IN COMUNITA’ ANNO 2006 – 2007
Totale
minori Iniziati nel Conclusi
2007
nel 2007
inseriti
2006
In corso al
31/12/2007
Totale
minori
inseriti
2007
Var. minori
inseriti 20072006
In COMUNITÀ EDUCATIVA
69
31
37
42
79
14,49%
In COMUNITÀ DI TIPO FAMILIARE
13
5
5
6
11
-15,38%
In COMUNITÀ di PRONTA
ACCOGLIENZA
54
69
69
7
76
40,74%
In CASA FAMIGLIA
24
13
12
16
28
16,67%
In STRUTTURA PER DISABILI
0
0
0
0
0
0,00%
In ALTRO TIPO DI STRUTTURA
14
6
7
4
11
-21,43%
Totale minori inseriti in struttura
174
124
130
75
205
17,82%
DI CUI in STRUTTURA residenziale CON
LA MADRE
20
9
12
6
18
13,00%
L’accoglienza residenziale dei minori è garantita attraverso una rete di 23 strutture, ripartite tra case
famiglia, comunità educative e comunità di tipo familiare, gestite da cooperative sociali,
associazioni ed enti religiosi attraverso convenzioni con il Comune di Forlì.
10 case famiglia (Ass.ne Comunità Papa Giovanni XXIII)
1 comunità familiare (Coop. Sociale P.Babini)
2 comunità familiari (Lega Suore Sacra Famiglia)
1 comunità familiare (Associazione Emmanuel)
1 comunità familiare (Centro di Aiuto alla Vita)
1 comunità familiare (Associazione Adamantina)
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
52
2 comunità educative (Coop. Sociale Domus Coop)
2 comunità educative (Coop. Sociale P.Babini)
1 comunità educativa (Maria Immacolata)
1 comunità educativa (Madonnina del Grappa)
1 struttura pronto intervento per minori stranieri non accompagnati (Centro di Ascolto Buon
Pastore)
Tra le nuove iniziative che andranno nel triennio 2005-2007 ad ampliare l’offerta dell’accoglienza
residenziale, con particolare riferimento alle famiglie con bambini, si annoverano:
o la realizzazione del “Villaggio della Gioia” dell’Associazione Comunità Papa Giovanni
XXIII, che intende dare una risposta ai bisogni di persone e di famiglie in difficoltà, in
particolare cercando di prevenire l’allontanamento dei minori dai nuclei familiari di
origine grazie ad un lavoro sull’acquisizione o il recupero delle competenze genitoriali.
Prevede la realizzazione complessiva di quattro case famiglia e di dodici appartamenti per l’accoglienza di
famiglie (anche monogenitoriali) in difficoltà , oltre che di strutture di servizio (salone polivalente,
uffici…). Il Consiglio Comunale di Forlì ha approvato in data 31 luglio 2006 la convenzione urbanistica
relativa, per cui i lavori potranno iniziare entro l’anno 2006, procedendo per stralci;
o
la realizzazione del "Villaggio Mafalda" della Coop. Paolo Babini in Via Dragoni 77 a
Forlì. Il primo stralcio già realizzato riguarda una Comunità Educativa per minori che potrà ospitare 10
minori (fra i quali anche disabili); Il secondo stralcio di realizzazione, da avviarsi entro l’anno 2006,
prevede un fabbricato polifunzionale con un area Infanzia che prevede la realizzazione di un Asilo Nido
e di un Centro bambini - genitori ; un Centro Polifunzionale per attività con ragazzi disabili e/o in
situazione di disagio che necessitano di un luogo d’incontro per l’occupazione del tempo libero e il
sostegno allo sviluppo delle autonomie personali ed 11 unità abitative (mono/bi locali) per l’accoglienza
di ragazzi neo maggiorenni provenienti dalle case famiglia della Cooperativa o per l’accoglienza di
persone in situazione di bisogno (madri in difficoltà, persone sole, …). Il Terzo Stralcio infine prevede la
realizzazione di sei "Unità d'accoglienza" che ospiteranno famiglie le quali svolgeranno servizio di
volontariato all'interno del Villaggio Mafalda, occupandosi di essere supporto alle persone accolte
miniappartamenti.
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
53
Azioni di contrasto alle forme di abuso e maltrattamento in danno a minori
L’andamento del fenomeno dell’abuso e del maltrattamento in danno ai minori nel
circondario forlivese
MINORI IN CARICO PER
SEGNALAZIONI DI
ABUSO SESSUALE
MALTRATTAMENTO e/o
Trascuratezza grave
29
268
Al 31/12/2003
Al 31/12/2004
Al 31/12/2005
Al 31/12/2006
AL 31/12/2007
22
21
24
33
206
296
315
321
Organizzazione Servizio minori
Il Comune di Forlì, in qualità di capofila dell’Accordo di Programma del comprensorio forlivese, svolge le
funzioni di tutela e protezione dei minori attraverso il Dirigente del Servizio Politiche di Welfare ed i
Responsabili di Unità Organizzative in servizio presso il Comune di Forlì, che a loro volta si rapportano con
le assistenti sociali presenti nei vari territori. Al fine di garantire professionalità e continuità, soprattutto
nelle situazioni in cui sono coinvolti minori maltrattati e/o abusati, a settembre 2006 è stata attivata una
équipe specialistica sull’abuso ed il maltrattamento, costituita da tre assistenti sociali esperte, con il
compito di gestire la fase di rilevamento e valutazione di tutte le segnalazioni ed in grado di affiancare con
un tutoring l’operatore di territorio o di intervenire direttamente a seconda del bisogno. Il servizio sociale,
nell’ambito di protocolli operativi stipulati con l’Azienda USL di Forlì, attiva le collaborazioni con i
servizi e gli operatori sanitari di volta in volta interessati e competenti per territorio o per specializzazioni.
Luoghi per audizioni protette
I luoghi per le audizioni protette sono ubicati a Forlì presso la sede dei servizi per l’infanzia e l’adolescenza
dell’A.U.S.L., in via Colombo, ma esiste un’aula anche presso il Tribunale di Forlì dove i minori vengono
ascoltati in incidente probatorio. La stanza presso la sede dell’A.U.S.L. è attrezzata con specchio
unidirezionale e impianto per la audio-video-registrazione.
Obiettivi programmatici per il triennio 2005 – 2007
sperimentare e implementare progetti innovativi di accoglienza nelle strutture già esistenti
nonché di sostegno alla genitorialità atti a rispondere con sempre maggiore professionalità,
ai crescenti e nuovi bisogni riguardanti
o famiglie con minori, minori stranieri, minori abusati e maltrattati, madri con figli
minori, adolescenti in momenti di particolare criticità
o assicurare il più possibile accoglienza di tipo familiare per i bambini in età 0-6
sostenere l’implementazione e il consolidamento delle attività di sistema dei servizi per la
tutela dei minori sviluppando momenti di lavoro interistituzionale per il coordinamento, la
elaborazione di progetti e percorsi formativi integrati per gli operatori dei servizi sociali e
del terzo settore ( strutture per l’accoglienza e Associazioni delle famiglie
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
54
affidatarie)promuovere la formazione/supervisione specifica degli operatori dei servizi, in
particolare dell’ équipe dedicata alla tutela dei minori per la qualificazione del sistema dei
servizi rivolti ai minori vittime di maltrattamenti e abusi
promuovere iniziative di formazione volte agli educatori ed agli operatori scolastici per
sviluppare la capacità di supportare una genitorialità responsabile, diffondendo una cultura
tutelante, e l’attitudine a leggere i segni di disagio
potenziare attivando ulteriori risorse sia logistiche (individuate presso i centri per le famiglie
intesi come luogo privilegiato d’incontro per la promozione e sostegno della genitorialità)
sia di operatori con competenze sul sostegno della relazione genitoriale, sia di mediazione
familiare, per vigilare e quindi tutelare i minori nei casi che siano contesi fra i genitori o nei
confronti di genitori maltrattanti
sviluppare il progetto di promozione dei diritti sociale e giuridici dei bambini e dei ragazzi
Stato di attuazione Programma 2007
♦ Organizzare e gestire il servizio di Pronto Intervento per i Minori integrando l’attuale
reperibilità del Servizio Sociale Minori con l’orario di apertura di una centrale operativa
attivata con la collaborazione della Coop. Sadurano Salus nell’ambito del progetto di pronto
intervento sociale (obiettivo ricompreso nel programma provinciale “Azioni di contrasto
alle forme di abuso e maltrattamento”). Obiettivi specifici del progetto sono:
o Garantire alle Forze dell’Ordine il servizio di pronto intervento sociale per i minori
oltre gli orari per la reperibilità già fornita fino ad ora
o Consolidare la collaborazione con le Forze dell’Ordine, con i Magistrati, con i
gestori delle comunità di accoglienza per minori che garantiscono i pronti interventi
ed i sevizi sociali, applicando protocolli operativi redatti seguendo la logica
dell’integrazione tra i vari Enti coinvolti, nel rispetto dei rispettivi ruoli e funzioni
Stato di attuazione: alle chiamate delle Forze dell’Ordine per reperire strutture di
accoglienza disponibili ai pronti interventi nei casi di allontanamento vi è stata disponibilità
da parte dei gestori a reperire risorse. Dall’attivazione del servizio, data la complessità degli
interventi, è stata garantita la collaborazione del servizio sociale agli operatori della Coop.
Sadurano Salus. Dopo il primo semestre di attività, le chiamate al numero per la reperibilità
sono state 6 di cui 2 notturne.
♦ Si è data attuazione al protocollo operativo con le direzioni scolastiche finalizzato a
disciplinare i rapporti e le corrette comunicazioni tra il Servizio Sociale Minori e le scuole
del territorio forlivese con riferimento ad alunni in situazione di disagio/pregiudizio sociale,
alunni già affidati al Servizio Sociale e alunni con segnalazioni di abuso o maltrattamento.
♦ Qualificazione del servizio di incontri protetti in collaborazione con Ente Orfanotrofi nella
prospettiva di affidarlo alla costituenda ASP in area infanzia e adolescenza attraverso il
Progetto Con-Viviamo : progettazione, implementazione e sviluppo di uno spazio di
relazione per favorire incontri protetti fra bambini e genitori.
Stato di attuazione: in settembre 2007, dopo una pregevole ristrutturazione, è stato
inaugurato lo spazio “Con Viviamo”, avviato dall’Ente Orfanotrofi e che sarà gestito dalla
neo costituita ASP “OASI”. E’ iniziata una collaborazione fra operatori, supervisore
individuato in una docente della Facoltà di psicologia, assistenti sociali dell’unità minori e
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
55
gli educatori della cooperativa che gestiscono gli incontri protetti, per ridefinire i processi
per l’attivazione reciproca e relativa modulistica, nel rispetto delle rispettive competenze.
Durante gli incontri di programmazione, è stata prevista l’organizzazione di una formazione
integrata fra assistenti sociali, educatori e operatori dell’ASP.
♦ Promuovere la mediazione familiare per favorire l'affido condiviso dei figli ai genitori
separati attraverso l’implementazione e messa a regime delle modalità condivise con
Tribunale per i Minorenni, Tribunale ordinario per la mediazione nei conflitti familiari
legati all'affidamento dei figli in caso di separazione o divorzio. Azione da svilupparsi in
forte integrazione tra servizio sociale minori, centro famiglie e centro donna.
Stato di attuazione: Si è proceduto a formalizzare, tramite comunicazione scritta, da parte
del Presidente del Tribunale Ordinario di Forlì, la collaborazione con l’Unità Minori del
Servizio Politiche di Welfare per i procedimenti di separazione e divorzio di coniugi con
figli minori. Per quanto riguarda le richieste di indagine psicosociali per conto del Tribunale
per i Minorenni sulle ex coppie con figli minori, è in corso un approfondimento con il
Servizio di psicologia età evolutiva e famiglia della A.USL, nell’ambito della verifica
dell’applicazione del protocollo operativo relativo all’Unità Minori. A tale proposito si
intende concordare, d’intesa con il servizio sociale Minori, anche con il Presidente del
Tribunale per i Minorenni, i contenuti dell’indagine psicologica da espletare in queste
situazioni.
Presso il Centro per le Famiglie, d’intesa con la referente del Servizio di Mediazione
Familiare, si è aperto, dall’autunno 2007, uno sportello per la consulenza agli insegnanti sul
tema della mediazione familiare, ricevendo un buon riscontro a seguito delle richieste di
accesso inoltrate.
All’interno della “ campagna di sensibilizzazione sulla mediazione familiare” promossa dal
Centro per le famiglie e dalla Mediatrice familiare dott.ssa Trotter l’argomento è stato
presentato durante le seguenti iniziative:
• incontro di apertura dell’anno scolastico con tutti gli insegnanti delle scuole
comunali consulta delle famiglie rappresentanti dei plessi scolastici del IV Circolo e
dell’VIII Circolo di Forlì. Con gli insegnanti ed i genitori dell’VIII Circolo è stato
organizzato un gruppo di discussione e di approfondimento;
• nel programma degli incontri S.O.S. genitori organizzati dal Centro per le Famiglie,
sono state inserite due serate a tema presso la scuola materna Il Bruco e la scuola
primaria G.Rodari.
.
Programma attuativo 2008
•
•
Ridefinizione, sulla base della nuova direttiva regionale DGR 846/2007, di tutte le
convenzioni ( in scadenza a dicembre 2008 ) con i soggetti del terzo settore che
gestiscono strutture educative per l’accoglienza residenziale e/o diurna di minori privi
di ambiente familiare idoneo, nell’intento altresì di adeguare i progetti di accoglienza ai
mutati bisogni e caratteristiche dell’utenza sempre più complesse.
Attivazione, in collaborazione con l’ufficio legale e contenzioso del Comune di Forlì, delle
procedure per l’ affidamento di un incarico di consulente giuridico, al fine di sostenere
l’azione amministrativa del servizio minori e qualificare il rapporto con tutte le
autorità giudiziarie coinvolte nei percorsi dei minori in carico al servizio. Definizione
del progetto per l’inserimento nell’ambito dell’ufficio legale del Comune di una funzione
stabile di consulenza giuridica su diritto di famiglia e diritto minorile a supporto dell’unità
minori.
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
56
•
•
In collaborazione con l’unità sviluppo organizzativo del Comune di Forlì, conduzione di
analisi organizzativa dell’unità minori, finalizzata alla mappatura e standardizzazione dei
processi con particolare riferimento a quelli relativi agli interventi in esecuzione di
provvedimenti dell’autorità giudiziaria. Conseguente adeguamento software
comprendente un sistema di controllo e organizzazione corso formativo per assistenti sociali
per apprendere l’utilizzo del nuovo software.
Analisi e ridefinizione protocolli operativi fra Servizio Sociale minori e A.USL, per
individuare tempistiche certe di risposta e modalità operative da attuarsi a fronte di
situazioni problematiche, sentito anche il Presidente del Tribunale per i Minorenni Emilia
Romagna.
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
57
Le adozioni
L’adozione di un bambino da parte di una famiglia è una forma di accoglienza che va accompagnata
da molteplici interventi quali quelli dei servizi socio sanitari, degli organi di giustizia e, in caso
dell’adozione internazionale, degli Enti autorizzati italiani e delle autorità straniere. Oggi la coppia
può usufruire di interventi e consulenza all’interno di specifici momenti formativi. Il servizio
informa e prepara le coppie che desiderano adottare un bambino, istruisce l’indagine per la
valutazione di idoneità da parte del Tribunale per i Minori, vigila e accompagna l’esperienza
adottiva per almeno un anno.
Protocolli e Convenzioni
Nell'ottica della prosecuzione del processo di integrazione tra i soggetti pubblici e privati, è stato
rinnovato l’Accordo - tra la Provincia di Forlì, i Comuni e le Aziende Usl di Forlì e Cesena e n. 6
Enti Autorizzati (Anpas, Avsi, Spai, La Casa, Cifa, La Dimora) - per le attività relative all’adozione
nazionale ed internazionale, con particolare riferimento ai corsi di orientamento formativo per
coppie aspiranti all’adozione, della durata di un anno. E' stata, quindi, stilata un’apposita
Convenzione, in base alla quale sono state definite le modalità e tempi con cui gli Enti Autorizzati
collaborano per la promozione, progettazione e realizzazione di azioni formative a favore delle
coppie aspiranti all’adozione internazionale, nonché altre opportune modalità volte alla definizione
delle fasi di collaborazione per le attività relative alle tematiche dell'informazione e del percorso di
accompagnamento post-adottivo.
Nel corso del 2007 nel circondario forlivese sono state svolte n. 36 istruttorie di adozioni e si sono
organizzati 3 corsi di informazione e preparazione delle famiglie che si propongono per
l’adozione cui hanno partecipato n. 26 coppie. I principali suggerimenti ricevuti dagli stessi
partecipanti per le future realizzazioni sono stati:
•introdurre nei corsi le testimonianze di coppie che hanno già avuto esperienze di adozioni;
•approfondire le conoscenze sulla dimensione psicologica del rapporto genitori/figli;
•fornire maggiori informazioni ed orientamento per l’individuazione dell’Ente Autorizzato a cui
conferire l’incarico.
I punti di accesso e le équipes territoriali
Il punto di accesso per l’area “Adozione nazionale ed internazionale” per il comprensorio forlivese
è ubicato presso il Comune di Forlì - Servizio Politiche di Welfare. Via Tina Gori, 5 47100 - Forlì. Le
equipe territoriali sono tre costituite ciascuna da 1 assistente sociale del Comune e da una psicologa
dell’A.Usl.
EVOLUZIONE DEL SERVIZIO ADOZIONI
Richieste di
Istruttorie gestite
Anno
Istruttorie
Nuovi Affidi
pre-adottivi
Affidi gestiti
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
4
15
9
8
12
16
9
19
19
24
17
38
32
22
37
39
39
34
39
33
34
41
59
44
53
47
36
35
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
58
Obiettivi programmatici per il triennio 2005 – 2007
consolidamento del percorso di informazione alle famiglie e di istruttoria contenendo al
massimo i tempi sulla base delle linee guida regionali e dei protocolli operativi locali
sviluppo in collaborazione con la Provincia di Forlì-Cesena della formazione degli operatori
anche al fine di qualificare l’accompagnamento dei genitori e del bambino nel periodo postadozione.
Stato di attuazione Programma 2007
Gli obiettivi del programma attuativo 2007 del piano di zona in area adozioni sono interamente
integrati con il programma provinciale “Adozione nazionale ed internazionale”.
• Prosecuzione del lavoro integrato sul post adozione relativamente alla fase di:
Condivisione standard relativi agli accertamenti medici da effettuarsi ai bambini al
momento del loro arrivo in Italia;
Costituzione di una rete di consulenti specializzati di secondo livello che possano
intervenire al bisogno. Sono in atto tavoli di lavoro con i rappresentanti dei vari ambiti
professionali;
Stato di attuazione: i tavoli di lavoro locale, con rappresentanti dei diversi ambiti
professionali, territoriali e ospedalieri , sono stati temporanementi sospesi per dare spazio
alla partecipazione ai tavoli di lavoro regionali che hanno portato alla stesura del nuovo
protocollo per la tutela della salute psico fisica dei bambini adottati, in attuazione delle linee
di indirizzo in materia di Adozione approvate con delibera di Giunta regionale 1495 del
22/08/2003 e del Protocollo regionale di intesa in materia di adozione approvato con
delibera di Giunta regionale n. 1426 del 19/07/2004.
Gli obiettivi principali del protocollo sono:
Garantire un affidabile accompagnamento nella fase del primo inserimento del
bambino a partire dalla cura e tutela della salute psico-fisica;
Uniformare le modalità di accertamenti su tutto il territorio regionale;
Evitare che in presenza di malattie infettive o parassitosi queste vengano trasmesse
ad altri componenti il nucleo o persone esterne in caso in cui i bambini siano inseriti
in ambiti scolastici;
Garantire una presa in carico tempestiva e cura di eventuali traumi subiti dai
bambini nelle fasi pregresse all’adozione, al fine di evitare l’instaurarsi di patologie
evolutive della sfera affettivo-relazionale.
I tavoli di lavoro a livello locale riprenderanno con un lavoro mirato alla applicazione delle
linee di indirizzo regionale.
•
Organizzazione e gestione di una formazione/supervisione centrata sugli aspetti
problematici della fase post adottiva rivolta a tutti gli operatori coinvolti: Assistenti
Sociali, Psicologi, Rappresentanti Enti Autorizzati. La formazione sarà sovradistrettuale
mentre la supervisione avverrà separatamente e sarà specifica per i casi di adozione
particolarmente critici del nostro comprensorio.
Stato di attuazione: E’ stato possibile attivare dal 13 dicembre 2007 una formazione
sovra-distrettuale, con formatori esterni, centrata sugli aspetti problematici della fase post
adottiva. Attraverso sei giornate di formazione con una metodologia estremamente attiva,
durante la quale si alternano contributi teorici dei docenti, esercitazioni, e discussione dei
casi, vengono affrontati i fattori di rischio e i fattori protettivi del percorso adottivo, i
bisogni, le difficoltà e le potenzialità dei bambini adottati con particolare riferimento alla
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
59
fascia 4-6 anni e 6_10 anni, l’inserimento nel contesto sociale, il confronto con le
origini,ecc. La formazione, che si è tenuta per le prime tre giornate presso una sede Ausl di
Cesena e le successive tre presso la sede del servizio adozioni di Via T.Gori a Forlì, si
concluderà a maggio 2008 .
Nell’ottobre 2007 è stata attivata sempre a livello sovradistrettuale la supervisione esterna,
che ha come obiettivo quello di sostenere le equipe psico sociali in merito alla casistica più
complessa in materia adottiva.
•
Consolidamento del percorso di informazione alle famiglie e di istruttoria contenendo al
massimo i tempi di attesa e di durata delle istruttorie stesse sulla base delle linee guida
regionali e dei protocolli operativi locali.
Stato di attuazione:
o Il colloquio informativo ha continuato ad essere garantito entri i 15 gg. dalla
richiesta formulata dalle coppie;
o L’inserimento nei corsi di orientamento formativo delle coppie che ne presentano
richiesta, è stato garantito entro i tre mesi dalla domanda di partecipazione.
o L’inizio della fase di valutazione psico-sociale delle coppie, istruttoria di idoneità,
dal momento della richiesta formulata dalle stesse, è stata garantita entro i due mesi
e, entro i quattro mesi, l’espletamento del percorso comprensivo della relazione da
inviare al Tribunale Per i Minorenni.
.
Programma attuativo 2008
Gli obiettivi del programma attuativo 2008 del piano di zona in area adozioni sono
interamente integrati con il programma provinciale “Adozione nazionale ed internazionale”.
• Proseguire con la formazione e la supervisione esterna attraverso l’affidamento di un
incarico professionale esterno ad uno psicologo-psicoterapeuta altamente qualificato.
• Attivare il primo corso di sostegno nella fase post adottiva per bambini e famiglie del
nostro comprensorio. Il primo corso, co-condotto da due operatori psico-sociali del
servizio adozioni, sarà attivato entro l’estate 2008 e sarà rivolto a nuclei adottivi con
bambini nella fascia 0-4 anni. Per ogni corso saranno previsti in media 8/10 incontri con
cadenza mensile rivolti ad entrambi i genitori adottivi, per un massimo di 5/6 coppie per
corso. Gli incontri si terranno presso la sede del servizio adozioni di Via T.Gori,58.
• Mantenere gli standard qualitativi raggiunti in merito agli accessi ed ai tempi di attesa.
• Riattivare i tavoli di lavoro a livello locale al fine di giungere ad un protocollo condiviso
che tenga conto delle linee di indirizzo regionale e possa rispondere in maniera adeguata ai
bisogni di tutela psico-fisica dei bambini adottati sia a livello nazionale che internazionale.
• Proseguire con il monitoraggio dei dati e gli incontri delle equipe psico-sociali,
programmati in modo stutturato ogni 4 mesi alla conclusione di ogni corso di orientamento
formativo, con l’obiettivo di condividere le nuove prese in carico ed affrontare di volta in
volta contenuti ed aspetti legati al servizio.
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
60
Risorse finanziarie a disposizione del programma
Intervento
Accoglienza in strutture
Supervisione e form azione
m altrattam ento e abuso
Progetto tutore volontario
Program m a qualiticazione tutela
Adozioni
Entrate
Program m a finalizzato RER
Program m a provinciale tutela
Program m a provinciale adozioni
2005
euro
930.000,00
2006
euro
1.380.000,00
2007
euro
1.480.000,00
2008
euro
1.600.000,00
30.000,00
10.000,00
62.723,00
61.402,00
62.000,00
40.000,00
62.000,00
20.371,10
12.000,00
7.500,00
28.430,32
8.500,00
8.500,00
7.500,00
5.000,00
7.500,00
7.500,00
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
61
3.5. Prevenzione del disagio di adolescenti e giovani
Analisi del contesto e della domanda
La società e la cultura postmoderna in cui viviamo hanno generato e/o accentuato alcuni aspetti della vita
sociale che hanno reso lo sviluppo psico-evolutivo delle nuove generazioni sempre più complesso, difficile e spesso
contraddittorio. La società bulimica che “ingurgita” di tutto (beni di consumo come relazioni), la società del rischio,
dove niente sembra più certo, assieme ad una cultura che richiede competenze sempre più articolate, hanno creato un
senso diffuso di inadeguatezza ad affrontare la vita e le tappe che la caratterizzano. Questo spesso riguarda i giovani,
anche se non sempre ne sono consapevoli, ma ancora di più gli adulti!
In questo contesto le diverse tipologie di famiglia (“normale”, di fatto, nucleare, spezzata e/o ricostruita)
hanno perso il ruolo che ricoprivano solo qualche decennio or sono e i genitori oscillano fra stili educativi e
comportamentali (permessivi e/o autoritari, sacrificante e/o delegante per citarne alcuni) che spesso ostacolano il
processo di crescita dei figli piuttosto che favorirlo, anche perché gli adulti paiono, a loro volta, non avere completato il
proprio processo di costruzione dell’identità.
La scuola, schiacciata dal dilemma di istruire e/o educare, assorbita dal trovare risposte efficaci ad un disagio
diffuso, non ha più, suo malgrado, quella autorevolezza e quella funzione socializzante che l’ha per tanto tempo
caratterizzata. Gli insegnanti in difficoltà ad interessare ed appassionare gli studenti che esprimono richieste sempre più
affettive e relazionali; dove la scuola, per gli studenti, tende a diventare sempre più un luogo dove volersi divertire e
non tanto apprendere.
A queste situazioni pare aver fatto fronte, nostro malgrado, la televisione (a partire dai cartoni …), il personal
computer (blog, chat, forum, video giochi, internet stesso … second life), la play station, l’Mp3, l’I pod… i nostri
giovani trascorrono molto più tempo con le nuove e vecchie tecnologie e nelle comunità virtuali che con adulti di
riferimento significativi e/o con i loro pari. Le difficoltà educative, di contenimento e di sostegno da parte dei genitori;
le difficoltà formative degli insegnanti, la debolezza di certi percorsi terapeutici e di sostegno possono essere lette come
un effetto di questi sviluppi storici e del ruolo della tecnologia nei processi formativi ed educativi.
Nel contesto descritto, venendo meno quasi tutti i riti di passaggio che hanno caratterizzato le società
precedenti le nuove generazioni rivivono questi riti, oggi più che ieri, nella trasgressione e nei comportamenti a rischio
e/o devianti. Comportamenti che paradossalmente sembrano favorire i processi di crescita e di adattamento
dell’individuo, vivendo e sperimentando continuamente i limiti e il suo superamento. Adolescenti e giovani che ancora
non hanno passato, ma che hanno grosse difficoltà ad immaginarsi un futuro, a proiettarsi e ad incamminarsi verso
esso.
In questo intreccio, quando il consumo di droghe (legali ed illegali) diventa una risposta possibile e diffusa alla
sofferenza, al disagio e al senso di inadeguatezza degli adolescenti; quando la ricerca del piacere immediato e il
consumo paiono permeare profondamente la vita degli adolescenti come degli adulti, è quanto mai necessario cercare di
accompagnarli nei loro percorsi di crescita e/o impedire (attraverso l’educativa di strada) che il disagio evolva nella
devianza.
Il disagio e la devianza sono evolutive, dinamiche e multideterminate per cui le risposte devono essere
flessibili, articolate e agire sui diversi sistemi e ambiti di vita del ragazzo/a.
Metodologie di intervento
Il modello utilizzato assorbe il meglio della logica di intervento in rete e, attraverso una
regia unica dell’intervento, ricerca le cause distali e prossimali (nei diversi ambiti di vita del
soggetto) ai problemi che si vogliono affrontare e risolvere.
Il lavoro essenzialmente si sviluppa su tre livelli:
a) individuare i sistemi (individuo, famiglia, scuola, gruppo dei pari, quartiere) che originano
e/o mantengono il problema che si vuole affrontare;
b) identificare in ogni sistema le risorse necessarie per risolvere, attenuare o modificare il
“problema”.
c) Intervenire in modo integrato e condiviso nei diversi sistemi di vita dell’adolescente.
La valutazione della situazione permette di definire l’architettura complessiva (intra e inter sistema)
al fine di trovare un significato condiviso ai problemi comportamentali. L’intervento viene condotto
nell’ecologia naturale dell’adolescente e della sua famiglia coinvolgendo anche le persone che si
prendono cura (caregivers) del soggetto (fratelli maggiori, nonni, zii, ecc.).
Per rendere possibile ciò, si utilizzerà lo shadowing, l’armonizzatore familiare, la
consulenza maieutica, il master plainning ed altri strumenti e tecniche definibili nello sviluppo del
progetto.
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
62
Lo “shadowing” è un modo originale ed efficace di rilevare “dal vivo”alcuni aspetti della
vita quotidiana dei ragazzi e delle ragazze che vivono nel città di Forlì e comprensorio. Consiste nel
diventare per un certo periodo l'ombra di una persona, annotando ogni dettaglio dei suoi movimenti
e del suo comportamento. E’ un’osservazione partecipata nella quale si ipotizza che il gioco
continuo tra distanza ed avvicinamento tra due mondi culturali, possa produrre interessanti
descrizioni dei modelli e delle premesse implicite che si incontrano o scontrano nella relazione tra
due soggetti diversi. Lo strumento permette all’operatore di vivere, per un periodo, momenti
significativi della giornata con il soggetto oggetto di intervento (famiglia, gruppo dei pari, ecc.)
L’Armonizzatore Familiare possiede competenze specifiche per agire direttamente
all’interno delle famiglie, non nel setting ma nei luoghi dove sono presenti dinamiche di conflitto e
di disagio. Il suo intervento orienta a conciliare gli opposti, a ristabilire gli equilibri, ad allentare le
tensioni ed a portare chiarezza nei ruoli, rendendoli creativi e flessibili.
Questi due strumenti principali verranno utilizzati sia per l’accompagnamento alla maggiore
età, rivolto a tutti quegli adolescenti che necessitano di un supporto per giungere alla maggiore età
nel modo più sereno possibile e sia per il progetto di intervento di strada per contenere fenomeni di
disagio e devianza.
L’intervento prevede anche l’attivazione di gruppi di auto mutuo aiuto per preadolescenti,
adolescenti e genitori.
Destinatari degli interventi
1) ragazzi e ragazze dai 13 ai 25 anni dell’intero comprensorio forlivese
2) ragazzi e ragazze in carico presso L’Ufficio Tutela Minori, Politiche di Welfare, Comune di
Forlì
3) ragazzi e ragazze in stato di disagio ed eventualmente a rischio di disadattamento e devianza
riconducibile a carenza di relazioni affettive e difficoltà di socializzazione nell’ambito
familiare, scolastico, del gruppo e del tempo libero.
4) Genitori dei minori del comprensorio.
Obiettivi programmatici per il triennio 2005 – 2008
attivazione e consolidamento di un equipe di operatori con competenze in ambito sociologico,
psico-sociale, antropologico ed educativo, dedicati all’accompagnamento alla maggiore età dei
minori seguiti dal servizio sociale in grado di:
- favorire il completamento del processo educativo e formativo;
- sostenerli nelle relazioni e comunicazioni con il proprio ambiente parentale e genitoriale
- saper intervenire nel “modo giusto” e nel “momento giusto” per impedire che il disagio
si cronicizzi o si trasformi in disadattamento e/o devianza
- poter far fare a questi ragazzi esperienze gratificanti per poter supportare il loro processo
di crescita e di costruzione dell’identità individuale e sociale;
- creare nuove opportunità per gli adolescenti e contemporaneamente la possibilità, per
loro, di poter scegliere;
- creare attorno a loro un clima accogliente che li faccia sentire accolti stimolandoli alla
proattività piuttosto che alla reattività.
- Sviluppo della rete di servizi per gli adolescenti che coinvolga il Consultorio giovani,
l’Acchiappasogni, il Servizio di Neuropsichiatria infantile, il SerT, il Servizio di
psicologia dell’AUSL, i centro educativi gestiti dal Terzo Settore, i centri giovanili e le
altre realtà aggregative del territorio.
- Promozione dell’educazione di strada attraverso un percorso di lavoro con i gruppi
informali di adolescenti, anche devianti.
- Sviluppo di una fattiva collaborazione con le Forze dell’ordine presenti sul territorio (in
particolare Polizia di Stato, Carabinieri, Polizia Municipale) e del centro per l’impiego.
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
63
-
Promozione di un intervento multilivello e multisistema.
Promozione di esperienze di peer education nelle scuole superiori del comprensorio
progettandole nell’ambito del gruppo di coordinamento per l’adolescenza.
Promozione di progetti in singole zone geografiche del comprensorio.
Stato di avanzamento 2007
Dal lavoro di prevenzione e di cura realizzato nel corso dell’anno è emerso il seguente quadro:
Una buona parte dei minori avevano una forte diffidenza nei confronti degli operatori e per una presa
in carico. Esprimono una scarsa consapevolezza delle difficoltà che incontrano e che vivono.
Spesso il bisogno rimanda alle difficoltà delle famiglie ad accogliere, contenere, accompagnare
(nella scuola come nel lavoro) i propri figli e a gestire gli accadimenti normali della vita
(quotidianità).
Molti sono già conosciuti da qualche servizio.
Le famiglie incontrate spesso sono spezzate (monoparentali) o ricostruite ad alta conflittualità con
grosse difficoltà a contenere, trasmettere regole ed affetto. Le madri sembrano reggere meglio questo
periodo di crisi e cambiamento, mentre il padre è assente e/o con un grosso senso di inadeguatezza.
Le famiglie paiono essere isolate, senza rete sociale e vivere in una sorte di solitudine quasi
patologica!
I minori paiono dotati di maggiori risorse delle famiglie di provenienza, la maggior parte
disfunzionali e con alta conflittualità espressa (violenza, denuncie, ..) ma anche inespressa.
I ragazzi/e in carico, bene o male, frequentano un gruppo, nel peggiore dei casi solo amici di scuola,
mentre altri frequentano gruppi pro-sociali o sportivi; solo in alcuni casi si può parlare di gruppi
devianti. In ogni caso costituiscono una risorsa, qualcuno è da solo o perlomeno appare tale.
Nei nuclei ove comunque c’è un legame affettivo sembra più facile accompagnare il minore dal
disagio, incapacità, senso di inadeguatezza ad un maggiore equilibrio e possibile serenità. L’affetto,
l’amore, l’educazione, il sostegno ricevuti sono un “capitale” che rende nel tempo …
proseguimento e consolidamento della collaborazione ed integrazione con il servizio tutela
minori nella presa in cura di adolescenti nell’accompagnamento alla maggiore età, in
particolare per ciò che concerne l’assolvimento dell’obbligo formativo, l’inserimento nel mondo
del lavoro, il supporto nella famiglia, gruppo dei pari e nelle dinamiche affettive per assunzione
di stili di vita salutari. Si è ritenuto perseguire tale obiettivo attraverso un protocollo operativo di
presa in carico, la formazione congiunta degli operatori, incontri periodici di verifica e
attribuzione di nuovi casi oltre alla conoscenza reciproca che ha fatto superare alcuni ostacoli
iniziali. Per quanto riguarda i ragazzi/e si sono definiti meglio i percorsi di accompagnamento a
partire dalla consapevolezza che la costruzione di una relazione significativa (condizione sine
qua non per un qualunque percorso di cambiamento) segue tempi, ritmi e modalità non sempre
prevedibili.
Nel corso del 2007 si è attuato il consolidamento della collaborazione con il Consultorio
giovani, l’Acchiappasogni, il Servizio di Neuropsichiatria infantile, il Ser.T., alcuni centri
educativi gestiti dal Terzo Settore, i centri giovanili e le altre realtà aggregative del
territorio. In tal senso si sono organizzati molti incontri (case conference) dei diversi
professionisti sui singoli casi rendendo maggiormente efficace la presa in cura.
Sviluppo di una fattiva collaborazione con le Forze dell’ordine presenti sul territorio (in
particolare Polizia di Stato, Carabinieri, Polizia Municipale). Ciò si è intesa garantire grazie ad
incontri periodici di verifica delle situazioni territoriali e delle risorse attivabili nella costruzione
di una rete di contenimento del disagio e della devianza con le Forze dell’Ordine, attraverso la
definizione di un linguaggio comune e di alcune strategie condivise.
Consolidamento del modello di intervento multisistema (scuole, servizi, famiglie,
territorio) e presa in cura di adolescenti e delle loro famiglie attraverso l’individuazione dei
principali bisogni e problemi degli ambiti di vita dei minori e l’azione sinergica sulle risorse
degli stessi per affrontare le cause prossimali e distali dei problemi per risolverli efficacemente.
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
64
Co-progettazione e co-realizzazione di interventi su singoli territori comprensoriali a partire
dalle risorse, istituzionali e non, presenti. In particolare si è costituito un gruppo di lavoro
Cava-Romiti per promuovere iniziative congiunte volte ad attivare risorse locali per contrastare
il disagio e la devianza giovanile (es. giornalino di quartiere, messa in rete delle iniziative del
territorio, collaborazione con progetto Elsa); oltre ad un intervento di community building
nella Zona due valli coinvolgendo in un percorso di sviluppo e potenziamento dei legami
sociali (fattori protettivi del disagio) le realtà presenti sul territorio a partire dal mondo
associazionistico.
Interventi preventivi promozionali nelle scuole secondarie di secondo grado (riti di
passaggio e maieutica delle emozioni).
Promozione e partecipazione al tavolo interistituzionale sugli adolescenti che cerca di lavorare
in una ottica di prossimità.
•
•
•
•
•
•
•
•
Programma attuativo 2008
Proseguire il processo di accompagnamento del minore in carico al servizio nelle fasi della
sua vita (famiglia, amicizie, affettività, scuola, lavoro, ecc.) attraverso la modalità di
problem solving attingendo dalle risorse e talenti di tutti i soggetti coinvolti. Per rendere
efficace tale intervento è necessario intervenire nella famiglia di origine o nell’ambito di vita
del minore facendo particolare attenzione ai vissuti genitoriali (soprattutto a quelli paterni
che sembrano i più critici e quindi maggiormente da monitorare e valorizzare). Questi
processi hanno evidenziato mondi separati: il mondo (di esclusione, deprivazione,
sofferenza, patologia) dei minori e il mondo della cosiddetta normalità sembrano/sono realtà
separate, quasi incomunicanti . Si prevede di gettare dei “ponti” fra loro e gli altri mondi
attraverso:
o un lavoro di rete continuo favorendo il passaggio dalla rete fra operatori, che si è
efficacemente consolidata, alla rete fra servizi ed istituzioni;
o rendere sistematiche le case conference fra operatori di servizi e/o istituzioni diverse
o estendere e condividere con il servizio sociale prima e con il territorio poi un metodo
di lavoro flessibile ma chiaro e condiviso al fine di aumentare l’efficacia di
intervento di ogni soggetto che interviene nel territorio
Consolidamento degli obiettivi e delle strategie dell’anno precedente in una ottica di
community building oltre che di presa in cura integrata e di comunità.
rilancio (anche con modalità innovative) di un gruppo di auto mutuo aiuto per genitori di
preadolescenti ed adolescenti per favorire assertività ed autoefficacia per se stessi ed in
particolare per educazione dei figli.
Consolidamento di una fattiva collaborazione con le Forze dell’ordine presenti sul
territorio per la definizione di una strategia integrata in termini preventivi promozionali e
non solo repressivi.
Promozione di una sperimentazione dell’armonizzatore familiare per le famiglie che ne
dovessero comprendere l’utilità e farne richieste.
Coprogettazione di interventi maggiormente efficaci nelle scuole del comprensorio che
sappiano coinvolgere tutti coloro che abitano la scuola, oltre agli studenti anche gli
insegnanti, i collaboratori scolastici e i genitori al fine di creare una significativa alleanza
educativa.
Progettazione e realizzazione di Formazione congiunta intra ed inter servizio, pubblico e
privato sociale, in particolare con i servizi con cui più spesso ci troviamo ad interagire
nell’educativa di strada e nell’accompagnamento alla maggiore età.
Codefinizione di altri progetti strettamente collegati al contrasto del consumo di sostanze
psicoattive nell’ottica di servizi di prossimità (vedi Delibera della Giunta Regionale n°
1533/06) ed in forte e significativa collaborazione con il Ser.T. di Forlì.
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
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•
•
•
•
•
Progettazione e realizzazione di una equipe interistituzionale (comune e Ser.T.) che
condivida strategie comuni e agisca sinergicamente nel territorio per il contenimento della
marginalità sociale
Partecipazione ad eventi a grossa presenza giovanile (su ispirazione della delibera della
Giunta regionale n. 1533/06), come per esempio Tempesta ormonale organizzata
dall’associazione universitaria Koinè, per sensibilizzare i giovani rispetto alle condotte a
rischio e per promuovere comportamenti consapevoli e consolidare i fattori protettivi dei
giovani stessi e del contesto di vita.
Promozione di una serie di incontri e di proiezioni di film, in giorni ed orari che
favoriscano la partecipazione dei cittadini, degli operatori e dei padri in particolare al fine di
consolidare le sinergie fra cittadini e servizi e rafforzare la rete fra operatori e servizi.
Favorire una nuova cultura della sofferenza, del disagio e della devianza al fine di codefinire
una cultura della cura che sappia co-generare nuovi strumenti di presa in cura più efficaci
e comunque più adatti alle realtà che incontriamo quotidianamente.
Sviluppare sul nostro territorio una “scienza delle droghe e dell’emarginazione sociale”
che favorisca un cambiamento culturale su un fenomeno complesso come l’uso di sostanze
psicoattive e dell’emarginazione in generale. Ovviamente questo è un percorso lento, non
facile, che può svilupparsi sono in una forte integrazione con le diverse realtà del territorio.
Alcune iniziative, in questo senso, sono già state fatte o sono in fase di svolgimento
(incontro su “Droga e mass-media”, organizzato insieme all’Università di Bologna; corso di
formazione per insegnanti, organizzato insieme al Provveditorato; visita delle scuole al
SERT; …). Incontri culturali sul tema delle droghe, cineforum, la mostra del Dr. Stefano
Canali, sono tutti eventi da collocare all’interno di questo percorso.
Finanziamento a disposizione del programma
Il programma per il 2008 prevede una spesa complessiva di € 96.000,00 di cui € 80.500 a carico del
fondo sanitario a titolo di cofinanziamento degli interventi socio-sanitari di strada in area
dipendenze.
3.7. Sviluppo progetti con ASSIPROV
Nell’ambito del Comitato dell’Accordo di Programma per l’analisi del programma attuativo 2008
del piano di zona, è stata fatta rilevare da più parti l’opportunità di sviluppare azioni progettuali del
piano di zona coinvolgendo ASSIPROV come agenzia di servizi delle associazioni di volontariato.
In particolare è l’area di promozione agio e prevenzione disagio di adolescenti e giovani che può
essere individuata come terreno fertile per lo sviluppo di queste sinergie che saranno cercate in
particolare con la programmazione del piano per la salute e il benessere della popolazione triennio
20089-2011.
A titolo esemplificativo si riporta l’esperienza del progetto che è stato già sviluppato nel territorio di
Santa Sofia.
Progetto con Assiprov – Associazioni di Volontariato – Comune di S.Sofia
In ottobre 2007 è stata inaugurata a S.Sofia l’apertura della sede decentrata di Assiprov, un servizio
che offre alle Associazioni di volontariato consulenza, assistenza e supporto nella realizzazione di
progetti volti a potenziare e migliorare le attività dei volontari.
Le Associazioni di Volontariato: Volontariato Vincenziano, Gruppo K, C.I.F. sede comunale di
Santa Sofia, Amico degli Alpini Gruppo “Alto Bidente” hanno realizzato nel corso del 2007 un
progetto “Ringiovaniamo Santa Sofia” proponendo un corso di formazione “La comunicazione
nelle relazioni di aiuto” che ha visto la partecipazione di 25 giovani impegnati nel volontariato.
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
66
Il Progetto per il 2008 procede con 4 azioni:
L’obiettivo generale del progetto è quello di continuare a investire tempo ed energie sul
coinvolgimento dei giovani all’interno delle attività delle associazioni di Santa Sofia, qualificando i
volontari più “anziani” e proponendo attività comuni.
Gli obiettivi specifici sono di due tipi: obiettivi formativi e informativi – promozionali nei confronti
della cittadinanza.
insegnare ai volontari come riconoscere e rispondere a determinati comportamenti messi in atto
da utenti problematici, come ad esempio da alcuni anziani non autosufficienti con patologie
invalidanti.
insegnare ai volontari come relazionarsi con un adolescente in difficoltà, e saper essere per
lui/lei un tutor d’appoggio per attività socialmente utili
ha un taglio informativo ed è rivolta alla popolazione, pertanto l’obiettivo è quello di
coinvolgere quante più persone possibili negli incontri, per testimoniare loro le attività delle
associazioni.
insegnare ai volontari le nozioni di base dell’utilizzo del PC, come ad esempio saper scrivere un
documento, saper navigare in internet e usare la posta elettronica.
La realizzazione è prevista dislocando le azioni nei comuni di Santa Sofia, Galeata e Premilcuore.
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
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4. Coordinamento di sistema e “Figure di Sistema” per l’area responsabilità
genitoriali e sociali verso i diritti di bambini e ragazzi
Per la programmazione, il monitoraggio e la verifica dei progetti relativi all’area “Responsabilità
genitoriali e sociali verso i diritti dei bambini e dei ragazzi”, si prevede di realizzare un
“coordinamento integrato”, facendo affidamento su alcune “figure di sistema”.
L’obiettivo del “coordinamento di sistema” è mettere in relazione e fare interagire i punti di vista
educativi, sociali e sanitari, nel presupposto che, in una logica di “promozione del benessere”, non
sia possibile programmare i servizi alla persona tenendo separati le politiche sociali da quelle
riguardanti la salute e l’educazione.
La funzione di “coordinamento di sistema” si realizza attraverso la collaborazione di alcune “figure
di sistema” (provenienti sia dall’area educativa, sia dall’area sociale, sia da quella sanitaria) alle
quali è affidato un mandato istituzionale “forte”: elaborare, da un punto di vista tecnicoprofessionale, la proposta di programma territoriale d’interventi per l’area “Responsabilità
genitoriali e sociali verso i diritti dei bambini e dei ragazzi”, nonché coordinarne le fasi di
attuazione e di valutazione-verifica.
Tali “figure” (che potrebbero avere compiti di responsabilità progettuale e/o gestionale nelle
rispettive aree di provenienza) costituiscono una équipe di coordinamento interdisciplinare
(“coordinamento di sistema”), in stretta sinergia con l’Ufficio di Piano.
L’Equipe di “coordinamento di sistema”:
favorisce il dialogo fra i progetti del Piano di zona, quelli della scuola, i piani per la salute e
le azioni di coordinamento provinciale in materia di accoglienza, adozione e tutela;
mantiene il raccordo con i gruppi tecnici provinciali relativi ai servizi e alle azioni per
l’infanzia e l’adolescenza (Coordinamento pedagogico provinciale);
cura l’integrazione fra i diversi tavoli tecnici dell’area “Responsabilità genitoriali…” e con
gli altri tavoli di progetto del Piano di Zona (Immigrazione, Povertà, Prevenzione
dipendenze, Disabili);
tiene, in particolare, monitorati i seguenti ambiti, definiti come prioritari a livello regionale
e/o locale:
o sostegno al ruolo educativo dei genitori in relazione alle diverse fasi di crescita dei
figli;
o integrazione scolastica di alunni con disabilità e svantaggio sociale;
o continuità fra interventi scolastici ed extrascolastici;
o integrazione sociale dei bambini e ragazzi stranieri nell’ambito scolastico ed
extrascolastico
o partecipazione attiva degli adolescenti alla vita comunitaria
Azioni di coordinamento
L’attività di “coordinamento di sistema” si realizza attraverso una pluralità di azioni e di strumenti;
l’équipe garantisce, in ogni caso, il coordinamento delle seguenti azioni:
Tavoli di progetto: con i referenti tecnici ed istituzionali pubblici e privati, finalizzati alla
progettazione, al monitoraggio, alla verifica e alla valutazione della programmazione di area;
Gruppi di lavoro tecnici: con i coordinatori tecnici referenti delle attività, finalizzati al confronto
sulle metodologie e sulle esperienze;
Formazione e consulenza, organizzate in collaborazione con le strutture che svolgono, a livello
territoriale, funzioni trasversali di supporto ( CDA, Centro Famiglie, Centro Donna, Centro studi
per il benessere del bambino e dell’adolescente, etc.): rivolte agli operatori e finalizzate ad
indirizzare i servizi all’integrazione del lavoro verso i bambini e verso i genitori.
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
68
Stato di attuazione Programma 2007
Nel 2007 è stata portata a compimento l’articolazione fra coordinamento di sistema 0-6 e
coordinamento di sistema 6-17 anni.
Il coordinamento di sistema 0-6 fa riferimento, funzionalmente, alla Responsabile del Centro
famiglie ed è composto, oltre che dalla medesima, dall’Assistente sociale coordinatore delle attività
e dalla Pedagogista di sistema del coordinamento pedagogico 0-6; in prospettiva, si prevede ne
faccia parte anche il Pedagogista del Centro (quando tale figura sarà prevista in organico).
Ha come compiti quello di assicurare, in stretto collegamento con l’Ufficio di piano, il
coordinamento delle fasi di progettazione, monitoraggio e verifica del programma 0-6 del P.d.z.
(futuro Piano di zona distrettuale per la salute e il benessere sociale), a livello sia comunale, sia
comprensoriale.
Il coordinamento di sistema 0-6 ha garantito, nel 2007, il coordinamento delle seguenti azioni:
Tavoli di progetto 0-6: con i referenti tecnici ed istituzionali pubblici e privati, finalizzati alla
progettazione, al monitoraggio, alla verifica e alla valutazione della programmazione di area;
Programmazione e verifica degli interventi di sostegno alla genitorialità: in sinergia con i
coordinatori pedagogici dei servizi 0-6;
Il coordinamento di sistema 6-17 è stato formalmente istituito, nel 2007, con due pedagogisti che
hanno assicurato, in stretto collegamento con l’Ufficio di piano, il coordinamento delle fasi di
progettazione, monitoraggio e verifica del programma 6-17 del P.d.z. (futuro Piano di zona
distrettuale per la salute e il benessere sociale), a livello sia comunale, sia comprensoriale.
Il coordinamento di sistema 6-17 ha garantito, in particolare, il coordinamento delle seguenti azioni:
Tavoli di progetto 6-14 e 14-17 (sia comunali, sia comprensoriali): con i referenti tecnici ed
istituzionali pubblici e privati, finalizzati alla progettazione, al monitoraggio, alla verifica e alla
valutazione della programmazione di area;
Gruppi di lavoro tecnici (6-14 e 14-17, sia comunali, sia comprensoriali): con i coordinatori
tecnici referenti delle attività, finalizzati al confronto sulle metodologie e sulle esperienze.
Programma attuativo 2008
Per il 2008, ci si prefigge un duplice obiettivo:
consolidare l’attività dei due coordinamenti 0-6 e 6-18, approfondendo, in particolare, le
sinergie fra punti di vista educativo e sociale.
creare le condizioni istituzionali per una maggiore sinergia con il sanitario, anche in vista del
prossimo Piano di zona distrettuale per la salute e il benessere sociale 2009-2011.
CENTRO STUDI PER IL BENESSERE E LA SALUTE MENTALE DEL BAMBINO E
DELL’ADOLESCENTE
Il Centro Studi è un Centro di Ricerca e di Formazione Permanente a carattere pubblico e privato
finalizzato alla prevenzione nel campo della salute del bambino, dell’adolescente e del loro
ambiente di vita. I soggetti attivi e fondatori del Centro Studi sono: il Comune di Forlì, l’Università
degli Studi di Bologna - Polo Scientifico Didattico di Forlì e Facoltà di Psicologia di Cesena,
l’Azienda USL di Forlì, l’Associazione Pareimi.
Il Centro è stato realizzato attraverso la sottoscrizione di una convenzione finalizzata all’attuazione
di un programma poliennale avente per oggetto attività di ricerca, studio e formazione nel settore
della promozione della salute, del sostegno alla genitorialità della prevenzione del disagio psicofisico e sociale, dello sviluppo del benessere dei bambini e degli adolescenti.
Il Centro si propone di:
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
69
o
o
o
promuovere ed attuare studi e ricerche applicative e interventi nell’ambito della promozione
della salute mentale, del benessere del bambino e dell’adolescente e del loro ambiente di
vita
favorire lo scambio di informazioni tra ricercatori, operatori ed esperti del settore anche nel
quadro di rapporti con organismi di ricerca nazionali ed internazionali, con associazioni
scientifiche e di categoria
avviare una visione multifattoriale ed interdisciplinare su tutti gli elementi che concorrono
alla costituzione e all’organizzazione degli ambienti di vita.
Stato di attuazione Programma 2007
▪ Congresso: “Scenari della genitorialità. Complessità ed evoluzione”.
Il Congresso si è posto come occasione di confronto sul tema della “genitorialità” fra esperti di
diversi settori (sociale, medico, psicologico, pedagogico) sia del territorio forlivese che
dell’ambito regionale, nazionale ed europeo.
Gli scenari con i quali la genitorialità deve confrontarsi sono sempre più complessi e mutano con
sorprendente velocità, ponendo gli operatori dell’infanzia e dell’adolescenza di fronte a
problematiche nuove e diverse che necessitano di approcci integrati e multidisciplinari, che
coinvolgono servizi sociali, educativi e psicologici. Dal tema della genitorialità ferita e interrotta
alle nuove forme di genitorialità, il congresso si è posto l’obiettivo di individuare concreti
strumenti di lavoro che permettano di sostenere o ricostruire la trame narrative di ogni singola
famiglia.
Il congresso si è svolto in due giornate (30 novembre-1 dicembre 2007), a Forlì, distribuendo i
partecipanti su diverse sezioni di approfondimento, utilizzando gli spazi dell’Auditorium
Cariromgna e altri spazi nel Centro storico. Sono stati affrontati diversi temi, sia in sede
plenaria sia in sottogruppi di approfondimento, fra i quali: Famiglie separate, famiglie ricostituite;
Genitorialità e affidamento; Traumatismo e genitorialità; Genitorialità e adozione; Famiglie
monoparentali; Genitorialità e procreazione assistita; Genitorialità nell’emigrazione.
Iscritti: 287
▪ Predisposizione ricerca-intervento sulla depressione dopo la nascita
▪ Predisposizione ricerca-intervento sui disturbi alimentari in adolescenza
Programma attuativo 2008
▪ Realizzazione ricerca-intervento “Benessere in gravidanza e nel puerperio”.
La ricerca si propone di supportare le mamme e i papà nell’evento-nascita, attraverso: a) lo sviluppo
di nuove modalità di accompagnamento alla genitorialità, b) l’individuazione precoce di eventuali
segnali di disagio durante la gravidanza e nei primi mesi di vita del bambino (la ricerca-intervento
indaga in particolare il tema della depressione dopo la nascita).
Saranno contattate le future madri dagli ultimi mesi della gravidanza fino ai 9 mesi dopo il parto
(proponendo loro specifici questionari); le madri saranno incontrate complessivamente 4 volte.
L’analisi dei risultati consentirà di valutare la sperimentazione di adeguate forme di sostegno
rispondenti ad esigenze e difficoltà diversificate.
▪ Organizzazione 2° Congresso: “Scenari della genitorialità. Complessità ed evoluzione”.
Il Centro Studi propone di continuare l’approfondimento del tema “genitorialità” in una logica di
continuità, cercando di approfondire gli aspetti già trattati, in particolare attraverso la
presentazione/discussione di “buone prassi”.
Il Congresso dovrebbe realizzarsi entro febbraio 2009.
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
70
5. Programma giovani: liberare le energie dei giovani per favorire le
politiche del benessere
L’anno 2008 è anno di transizione in attesa del piano triennale 2009-2011 che dovrebbe
prendere forma a partire già dal settembre 2008.
In linea con l’insieme delle azioni sviluppate nella zona sociale forlivese ed in accordo con la
direzione dell’ufficio di Piano si è quindi optato per un piano attuativo 2008 in armonia con le
finalità ed obiettivi del piano triennale 2005-2007, con particolare attenzione al perseguimento delle
azioni previste nel piano attuativo 2007.
Riportiamo quindi schematicamente i bisogni ed obiettivi strategici triennali sviluppati che
costituiscono comunque il sistema teorico di riferimento delle azioni che come circuito
+largodistretto, i 15 Comuni della zona sociale forlivese, dal 2004 si sta perseguendo per le
politiche del benessere rivolte ai giovani.
Il Piano Sociale di Zona riferito ai giovani fascia di età 16-35 anni nel nostro territorio è
stato tradotto in una articolazione a tre livelli del sistema di offerta:
1. un ambito locale
2. un ambito sovra locale, in cui due o più territori possono trovare momenti di azione comune
3. un ambito distrettuale
Tra le azioni condivise e sviluppate in ambito distrettuale abbiamo focalizzato l’attenzione su tre
categorie di intervento che sono:
la creatività artistica giovanile, con particolare riferimento allo specifico del Teatro e della
Musica
l’implementazione e sviluppo dell’informazione garantita dal sistema degli Informagiovani,
distribuiti su tutto il distretto
l’intensificazione di azioni riferite a progetti di Scambi Europei.
E’ stata fatta la scelta di orientare le azioni verso le cosiddette politiche del benessere in quanto le
politiche del disagio assorbono la maggior parte degli interventi a favore del mondo giovanile,
relegando in secondo piano i bisogni della maggioranza, che non sono in disagio, e non trovano
quindi modalità di soddisfazione esaustive.
Così come una forte connotazione partecipativa deve essere la continua tensione a cui deve
mirare un impianto di programmazione delle politiche giovanili tesa a parlare dei giovani e con i
giovani. Tutto ciò nella convinzione che diventa importante avere a mente due bisogni
fondamentali: il primo è quello di garantire un’offerta che vede nella creatività giovanile sia uno
strumento di aggregazione e di socializzazione e sia una offerta di opportunità qualitativamente
elevata a quanti hanno fatto o tentano di fare dell’arte un percorso di vita professionalizzante.
Linee di indirizzo condivise per la progettazione rivolta ai giovani
In via preliminare occorre indicare le finalità della programmazione area giovani
Creazione di un distretto culturale
Creazione un regime di opportunità per i giovani
Creazione di percorsi formativi quali strumenti per un sistema di opportunità culturale
in un ottica sia di natura individuale che di territorio
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
71
Creazione di una offerta culturale capace di essere strumento di partecipazione per i
giovani
Inoltre i diversi interventi previsti dal Piano Sociale di Zona Area Giovani si inseriscono
nell’ambito della promozione delle politiche dell’agio e della partecipazione giovanile attraverso:
co-progettazione e partecipazione attiva degli utenti agli eventi di natura culturale
creazione di un sistema di opportunità formative
messa a disposizione di spazi comuni di aggregazione, ascolto e confronto
consolidamento del sistema Informagiovani
Il gruppo di lavoro stabile di programmazione area giovani ha identificato due premesse teoriche e
operative al proprio lavoro di programmazione:
la condivisione attraverso la progettazione partecipata.
l’istituzione di un percorso di valutazione progettuale, parallelo alla progettazione
stessa.
Altre istituzioni del territorio coinvolte
La programmazione ha visto il coinvolgimento di alcuni Istituzioni “forti” del territorio che hanno
espresso l’intenzionalità di condividere bisogni emergenti ed azioni conseguenti.
La Casa Circondariale
• Offrire opportunità per garantire una maggiore visibilità del gruppo teatro che opera
all’interno dell’istituto e rendere fattiva la possibilità di scambio con le altre compagnie
teatrali del territorio;
• Favorire la partecipazione alla programmazione delle attività culturali del Comune in modo
da consentire l’integrazione del carcere nella vita della città.
L’Università degli Studi di Bologna sede di Forlì
• Condivisione delle azioni programmatiche
• Sinergie per implementare il sistema di promozione delle opportunità offerte
OBIETTIVI PROGRAMMATICI PER IL TRIENNIO 2005 – 2007
Creare un sistema culturale su base distrettuale per sviluppare sinergie ed economie di
sistema
Creare un regime di opportunità per il target giovani di natura culturale
Creare percorsi formativi quali strumenti per un sistema di opportunità culturale in un ottica
sia di natura individuale e sia di territorio
Creare un’offerta culturale capace di essere strumento di partecipazione per i giovani
Vogliamo ricordare come grazie al Piano Sociale di Zona triennio 2005-2007 le
Politiche Giovanili hanno visto realizzare un’accelerazione del percorso di progettazione
allargata e condivisa tra i quindici Comuni della zona sociale forlivese con un consolidamento
del circuito +largodistretto (quindici Comuni uniti per mostre, eventi, concorsi, iniziative, per la
promozione della creatività giovanile) che è in grado oggi di proporre progettualità su scala
regionale (Giovani Artisti Emilia/Romagna) e nazionale P.G.L. (Piani Giovani Locali) con il
Ministero delle Politiche Giovanili.
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
72
STATO DI REALIZZAZIONE DEL PROGRAMMA 2007
Comune di Forlì
Attraverso un percorso di ottimizzazione degli spazi è stato possibile soddisfare le richieste delle
associazioni teatrali giovanili che hanno visto aumentare l’utilizzo delle sale per la preparazione dei
propri spettacoli. Complessivamente è cresciuto il livello di partecipazione alle attività delle
associazioni da parte dei giovani grazie alla maggiore offerta garantita
E’ stato realizzato di concerto con le associazioni una rassegna teatrale per spettacoli mobili
denominata “Idea” nella quale le varie associazioni teatrali operanti nel territorio si sono misurate
mettendo in scena e regia spettacoli mai rappresentati tratti da testi teatrali originali inediti in Italia,
oppure lavori nati dalla commistione di testi anche già esistenti e linguaggi artistici differenti.
Si è proseguito con l’istituzione di corsi teatrali di diversi livelli (principianti ed avanzati) che
hanno riscosso un notevole successo per l’elevato numero d’iscritti.
La gestione diretta del laboratorio teatrale ha portato ad una maggiore presenza in loco, mettendo a
disposizione un operatore, che ha fatto da punto di riferimento, cercando di soddisfare le esigenze
dell’utenza che lo frequenta.
Il. laboratorio è aperto il dal lunedì al venerdì dalle 9,30 alle 13,00 e il martedì e giovedì pomeriggio dalle
15,00 alle 17,00.
E’ stato realizzato l’obiettivo di un ampliamento delle attività presso il laboratorio per fini di natura
sociale. In collaborazione con il privato sociale sono stati realizzati corsi di introduzione al
linguaggio teatrale con la finalità di favorire percorsi di integrazione multietnica.
1.
Laboratorio e Percorsi Teatrali
2. Le Circoscrizioni
Con riferimento all’obiettivo di rendere efficace il coordinamento delle attività riferite ai giovani
svolte nelle singole circoscrizioni sviluppando un sistema di condivisione e promozione di offerte di
attività in base alle vocazioni territoriali di ogni circoscrizione:
sono stati realizzati incontri periodici tra l’unità Politiche Giovanili e le circoscrizioni, volti alla
mediazione e all’integrazione tra le singole parti e le azioni dell’UPG.
Sono state realizzate nello specifico iniziative quali: Brainstorming, due giorni di festival musicale,
presso il centro musicale di via Dragoni circoscrizione 4; attività di ludoteca presso la circoscrizione
2; eventi creativi presso la Tana centro di aggregazione giovanile della circoscrizione 5
3. La Consulta dei Giovani
E’ stato attuato un percorso di condivisione con gli iscritti al fine di implementare le modalità di
organizzazione e il funzionamento della consulta.
Con riferimento alla creazione di strumenti di informazione in grado di promuovere le attività che
vengono proposte dalle associazioni ai giovani è stato implementato il book con le attività delle
singole associazioni aderenti alla Consulta.
E’ nata sotto la spinta propulsiva della Consulta di Forlì quella di Modigliana.
4. Eventi Legati alla Creatività Giovanile
Con riferimento allo sviluppo della creatività giovanile sono state realizzate le seguenti iniziative:
Babele: i luoghi della contaminazione- maggio 2007
Rassegna spettacoli mobili “Idea” – febbraio maggio 2007
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
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Gemine muse – marzo aprile 2007
Confini:lo spazio del corpo il corpo dello spazio – marzo aprile 2007
Forlì4peace 3° edizione – aprile 2007
Venti di erasmus Rimini – maggio 2007
Federculture centro periferia , Roma – luglio settembre 2007
Salerno invita – settembre 2007
La transumanza dell’arte contemporanea – Contemporaneo ed Aequanox settembre ottobre
2007
Si è assicurato sostegno e integrazione tra le realtà e le Istituzioni del territorio che hanno promosso
il 50° edizione del Premio Campigna (S.Sofia)
Partecipazione alla Fiera d’arte Contemporanea e Vernice art fair presso la Fiera di Forlì
Sostegno di gruppi e/o singoli che per identità o mandato istituzionale (es. giovani dell’Università)
richiedono attenzione particolare.
Comune di Forlimpopoli
Centro di Aggregazione Giovanile Comunale “Cambio Giro”
Nel concreto, per quanto concerne l’anno 2007, gli obiettivi cui è stata data maggiore rilevanza
sono stati i seguenti:
1. conferma e proseguimento di tutti i servizi e di tutte le attività già presenti (centro giovanile,
sala prove musicale, spazio informagiovani, tornei sportivi estivi, concerti musicali, etc..)
2. prosecuzione del “laboratorio video” finalizzato a fornire competenze professionali per
quanto concerne la video-ripresa e il montaggio video digitale.
3. potenziamento del servizio informagiovani, sia in termini di ore di apertura che
dell’ampliamenti del bacino informativo offerto (attraverso un adeguamento degli spazi e
del materiale disponibile)
4. realizzazione della serata “Noi visti da noi: uno sguardo degli adulti sui giovani di
forlimpopoli”
5. collaborazione con il Liceo Psicopedagogico di Forlimpopoli all’interno del Progetto
Kosovo
Gli operatori coinvolti sono stati tre: un laureato in scienze sociali e due psicologi, senza rigide
distinzioni di ruolo o funzione
Metodologie di intervento:
La metodologia che ha accompagnato il progetto sin dalle sue origini è basata su alcuni semplici
assunti che cercano di orientare quotidianamente il lavoro degli operatori e le attività proposte, e
che possono essere sintetizzati nei seguenti punti:
1. concepire i giovani come risorsa e non problema
2. favorire la partecipazione attiva
3. privilegiare, quando possibile, la progettazione partecipata
4. promuovere processi di responsabilizzazione
5. valorizzare la dimensione della “regole”, si condivisa e co-progettata ma anche vincolante
6. cercare di leggere e soddisfare soprattutto i bisogni inespressi
7. favorire l’apertura del centro e delle sue attività all’intera comunità locale
Per quanto concerne le iniziative svolte nell’anno 2007, vanno evidenziate:
• concerto musicale a Forlimpopoli (settembre 2007)
• torneo intercomunale di calcio a 5 rivolto agli under 20 (luglio 2007)
• prosecuzione lavoro di videomontaggio digitale (gennaio-maggio 2007)
• tornei di warhammer fantasy battle (tutto l’anno 2007)
• collaborazione con liceo psicopedagogico di forlimpopoli per Progetto Kosovo (gennaiogiugno 2007)
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
74
•
•
serata rivolta alla cittadinanza di forlimpopoli sulle tematiche del disagio giovanile
intitolata “Noi visti da noi: uno sguardo degli adulti sui giovani di forlimpopoli” (dicembre
2007)
realizzazione dello sportello “Informamondo” (dicembre 2007)
Presenze Centro Giovanile di Forlimpopoli:
Presso il Centro di aggregazione sono state registrati nel corso dell’anno 2007 n. 4481 ragazzi (che
sta ad indicare un accesso medio mensile di 373 ragazzi) di cui il 92% è rappresentato da maschi e
il 8% da femmine. In merito a questo dato và sottolineato che sicuramente la percentuale di accessi
femminili è molto bassa ma tale numero risulta essere significativo in quanto negli anni precedenti
il centro non rappresentava un servizio di cui le ragazze usufruivano ed è in crescita in quanto era
del 5% nell’anno precedente e del 3% nel 2005. I mesi in cui si è registrato il maggior numero di
accessi sono quelli coincidenti con la fine del periodo scolastico e con il suo inizio.
Questo continuo aumento della presenza femminile presso il centro porta alla necessità di riflettere
su quali tipi di adeguamenti mettere in atto per renderlo sempre più fruibile e sempre più punto di
riferimento anche per le ragazze. Si parla di adeguamento sia strutturale sia di obiettivi.
Presenze informagiovani di Forlimpopoli:
Il centro informagiovani è aperto un giorno la settimana per 3 ore e sono stati rilevati 31 accessi.(in
aumento rispetto ai 22 del 2006)
Dalle rilevazioni effettuate:
• gli accessi sono suddivisi equamente al 50% tra maschi e femmine,
• per quanto riguarda l’età va dai 18 ai 61 anni,
• il 55% è di cittadinanza italiana,
• il 87% è residente a forlimpopoli
• il 34% ha la licenza media, il 33% ha un diploma superiore,
• il 75% è disoccupato
• il 99% ricerca lavoro.
Si è osservato un sensibile aumento delle presenze rispetto all’anno precedente. Questo perché
nonostante l’orario di apertura sia ristretto è stata effettuata una corretta pubblicizzazione che ha
portato ad un invio anche da parte dei servizi.
Presenze sala prove
La sala prove musicale ha avuto nel corso del 2007 una presenza media di 4 gruppi a settimana (12
ore di utilizzo settimanali in media); i gruppi che utilizzano con un certa regolarità la sala sono 8
Per quanto concerne l’anno 2007 si sono consolidate tutta una serie di attività riconducibili a 5
ambiti specifici che caratterizzano ormai da alcuni anni la realtà dei centri di aggregazione giovanile
del territorio, ovvero
Ambito Musicale: nel 2006 si è reso possibile un parziale aggiornamento della strumentazione
disponibile; è stato necessario limitare il numero di gruppi che richiedevano l’accesso alla sala
prove al fine di garantire un maggior controllo e una maggior responsabilizzazione dei ragazzi sulla
modalità “semi-autogestita” del servizio
Ambito Informativo: Potenziamento del servizio Informagiovani, in termini di ore di apertura al
pubblico e implementazione delle informazioni offerte. Il giovedì mattina viene dedicata una
apertura specifica al servizio
Ambito video: prosecuzione del corso video – fase avanzata (Final Cut); realizzazione
cortometraggio a carattere “tecnico” finalizzato alla verifica concreta delle competenze acquisite
Ambito ludico: potenziamento della ludoteca e delle attività legate ai giochi di ruolo e ai
boardgame con coinvolgimento anche di altri gruppi e associazioni presenti sul territorio.
Realizzazione periodica di tornei di warhammer fantasy battle
Ambito sportivo: realizzazione del classico torneo di calcetto intercomunale durante il mese di
luglio.
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
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Nuove iniziative attivate nel 2006 e proseguite nel 2007
Progetto con Liceo Psico-Pedagogico: si è attivato un progetto in collaborazione con alcune classi
del Liceo Psicopedagogico di Forlimpopoli, finalizzato alla produzione di strumenti e materiali che
agevolino le esperienze di scambio culturale tra ragazzi italiani e kosovari, attivate di recente dalla
scuola sopraccitata. In particolare ci si è mossi su due versanti:
realizzazione di una segreteria dei giovani , quale punto di raccordo e di riferimento per le
future esperienze di scambio
mappatura del territorio finalizzata a fornire un spaccato del mondo giovanile di Forlimpopoli,
da presentare ai giovani del Kosovo
Ricerca sul Disagio Giovanile: su iniziativa dell’amministrazione si è messo a punto uno
strumento di ricerca (questionario) finalizzato a indagare la percezione del mondo adulto
sull’uso/abuso di sostanze da parte dei giovani di Forlimpopoli. La ricerca è stata avviata nel
secondo semestre del 2006 e continuata nel 2007.
Consulta dei Giovani : presso il Comune di Bertinoro si sono attivate le prime fasi per la
realizzazione di una consulta dei giovani (il progetto attualmente, nonostante le ottime premesse, sta
attraversando una fase di stallo).
Comune di Predappio
Premessa
L’informagiovani “Saltatempo” del Comune di Predappio ha ripreso l’attività ad Agosto 2007
con l’obiettivo principale di continuare a proporre le attività sperimentate nella precedente gestione,
e al tempo stesso di allargare i momenti di incontro/confronto con i giovani, le insegnanti, delle
scuole presenti nel nostro Comune. Oltremodo, sono stati avviati momenti di relazioni
formali/informali con enti (Provincia), associazioni e colleghi di altri sportelli per cercare di ridare
visibilità e per spiegare la mission che identifica questo “spazio” come luogo deputato a favorire
l’incontro e a promuovere, il benessere e l’agio tra i giovani.
Progetti Realizzati
I progetti realizzati da agosto a dicembre 2007 sono stati i seguenti:
• Incontri di analisi, verifica e confronto. Nel periodo agosto – settembre- novembredicembre sono stati avviati incontri di analisi, verifica e confronto sullo stato dei lavori e
sulle ipotesi di progetti futuri, con i referenti comunali (Assessore al Welfare e Politiche
Giovanili e Responsabile Servizi Sociali), con i giovani (Associazione teatrale Egregie
Cose; complesso musicale Margò) che già in passato hanno collaborato con lo sportello e
con i coordinatori degli sportelli in altri comuni. Inoltre, sono stati presi contatti con il
referente provinciale per indicare i dati da inserire nel portale dell’informagiovani e per
raccogliere informazioni rispetto alle pratiche amministrative da svolgere.
• Serate cineforum a Fiumana e Predappio. Venerdì 14 e sabato 15 settembre 2007 nelle
piazze dei paesi sono stati proiettati due film (Ogni cosa è illuminata, regia Liev Schreiber ;
Una storia vera, regia David Lynch )per presentare alla comunità la nuova coordinatrice e
favorire l’incontro tra i giovani e le loro famiglie in spazi aperti ed accoglienti come sono
appunto le piazze
• Serate Rock. Queste serate sono state organizzate dall’informagiovani in collaborazione con
i giovani di Predappio, durante il periodo delle vacanze di Natale. presso un Bar di Fiumana.
I giovani musicisti, che si sono avvicendati sul palco nelle due serate, hanno avuto come
compenso alla realizzazione del progetto dei buoni pizza. Le serate hanno riscosso enorme
successo e sono state molto partecipate.
Verifica dei progetti realizzati e un po’ di futuro
Le iniziative realizzate sono state sufficientemente partecipate e l’obiettivo che l’informagiovani si
prefigge per il prossimo anno è quello di inaugurare il centro di aggregazione giovanile presso
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
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l’area dell’ex-macello sito a Predappio, al fine di promuovere e di favorire i momenti d’incontro e
di aggregazione tra i giovani residenti. Il centro deve e vuole essere uno spazio neutro, in grado di
accogliere e di trasmettere ai giovani un senso di appartenenza al territorio, ma allo stesso tempo
deve e vuole essere luogo d’incontro/confronto tra le varie generazioni di giovani che vivono a
Predappio.
Verrà predisposto un progetto di realizzazione del Centro in stretta collaborazione con le famiglie,
le associazioni e i giovani di Predappio.
Comunità Montana Acquacheta – (Comuni di Dovadola, Rocca San Casciano,
Portico e San Benedetto, Modigliana e Tredozio)
In conformità agli obiettivi programmatici previsti dal piano sociale di zona nel 2007 si è realizzato:
- un potenziamento delle proposte di mobilità offerte dai Programmi Gioventù e Leonardo da Vinci:
programma gioventù in azione 1 – scambi gioventù per l’Europa:
• invio di 10 ragazzi di Modigliana tra i 15 e i 18 anni a Kassel (Germania) per
scambio multilaterale”Cos’è la vita. la vera vita in Europa”
• invio di 8 ragazzi della Comunità Acqua Cheta con e senza handicap a Kassel
(Germania) per scambio bilaterale “Internationales Zirkus Camp”
programma gioventù in azione 2 – servizio volontariato europeo:accoglienza di una
ragazza proveniente dalla Germania, impiegata presso lo spazio bimbo “La cicogna”
(Portico e S. Benedetto)
gemellaggio Comunità Montana Acquacheta e comunità tedesca di Hofbieber :
gemellaggio Modigliana e Comune di Immenhausen
accoglienza di una ragazza spagnola in servizio di volontariato presso il centro
diurno residenziale La libellula gestito dalla Kara Bobowski.
accoglienza di una ragazza spagnola in servizio di volontariato presso il centro
diurno residenziale La libellula gestito dalla Kara Bobowski.
Invio di 27 giovani in Europa per il tirocinio “Work other way II –WOW II” ;
programma di tirocini professionali del progetto Leonardo da Vinci
- un potenziamento delle informazioni e della promozione sulle opportunità offerte dai programmi
europei in sinergia con la Provincia e le Amministrazioni Comunali della Comunità Montana
dell’Acquacheta.
1. Partecipazione di tre referenti Kara Bobowski + 3 giovani modiglianesi ad un
convegno a Kassel dove si è illustrato un video promozionale sul tema
dell’Europa.
2. Allestimento di “Spazi mentali” mostra di giovani artisti con handicap italiani e
francesi.
3. Seminario “I giovani e la loro Europa” testimonianze su progetto Leonardo, SVE
e scambi.
4. Seminario di valutazione sul programma gioventù 2000-2006 a Bordeaux
5. giornata di informazione ai giovani sul bando del progetto Genius, promosso
dalla provincia di Rimini
6. partecipazione ad un seminario di contatto per il Servizio Volontario Europeo ad
Atene
7. attivazione di canali di comunicazione con le realtà del Distretto
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
77
Comuni di Galeata, Santa Sofia e Premilcuore
I Comuni della Zona Due Valli della Comunità Montana Appennino Forlivese, all’interno del
Piano Sociale di Zona anno 2007, hanno presentato un programma di interventi a favore dei
giovani residenti, finalizzato al proseguimento di quel processo di potenziamento dei servizi del
Centro giovanile polivalente dei Comuni di Galeata, Premilcuore e Santa Sofia avviato con i
finanziamenti dei piani precedenti per favorire la socializzazione, la creatività e la formazione
giovanile locale alla luce di un’indagine specifica sulla condizione giovanile effettuata in
partnership tra Comune e Università di Bologna sede di Cesena.
All'interno del progetto sono stati individuati diversi percorsi di intervento e precisamente:
• laboratorio di giornalismo per la realizzazione del notiziario “Fly Away” presso la sede del
Gruppo K di Santa Sofia a cui hanno partecipato quindici giovani di Galeata e Santa Sofia.
Questa esperienza ha prodotto buoni risultati permettendo ai giovani di maturare senso critico
nei confronti della realtà locale e di apprendere le tecniche basilari del giornalismo e della
comunicazione grazie a lezioni con noti esponenti del giornalismo locale.
• laboratorio teatrale sulla memoria realizzato presso il Teatro Comunale di Galeata con la
consulenza artistica della compagnia teatrale degli “In Canto Nati di Russi”, che ha portato alla
nascita del gruppo teatrale locale “Humus Le voci della terra”composto da dieci giovani .
Questo esperienza ha condotto alla produzione di uno spettacolo teatrale dal titolo
“D’Angostura” ispirato alle esperienze di vita vissuta dai partecipanti.
•
laboratorio sull’autobiografia: in collaborazione con l’ass.ne di volontariato AUSER. Grazie
a questa attività le giovani generazioni sono state messe a contatto con gli anziani: ciò ha
permesso loro di scoprire l’importanza delle storie di vita degli anziani come patrimonio
comune in grado di riflettere la storia del nostro paese nel tempo.
• Festival musicali giovanili Amsiko Rock e GEM. In queste due rassegne culmina l’impegno
profuso dai giovani locali nell’autogestione di uno spazio dove fruire e fare musica. Gli eventi,
svoltisi nell’estate 2007 nei Comuni di Galeata e Santa Sofia sono stati organizzati direttamente
da gruppi di giovani residenti ed hanno coinvolto numerose band giovanili del territorio come
anche gruppi provenienti da altre realtà, anche di ambito europeo.
• Transiti Orizzontali: rassegna poetica ed artistica realizzatasi nell’autunno 2007 nei tre
Comuni di Galeata, Santa Sofia e Premilcuore ha visto l’incontro nel Museo Civico
Mambrini di Galeata e nella Galleria Vero Stoppioni di Santa Sofia e lungo le vie dei tre paesi,
di numerosi artisti e poeti sia di ambito locale che nazionale.
Come si nota il Centro Educativo Diurno ha registrato un ampliamento delle attività di
laboratorio proposte già negli anni precedenti a favore dei giovani (anche stranieri) residenti nei
Comuni di Galeata e S.Sofia . I risultati raggiunti hanno consolidato la capacità di socializzazione
dei ragazzi e la loro consapevolezza della collaborazione con diverse istituzioni coinvolte nella
crescita e formazione dei minori (ass.ni, famiglie, scuola, Comune, A.U.S.L…).
Alla data odierna i percorsi sono stati regolarmente attivati. Questo è stato possibile grazie all’ampia
informazione sulle attività organizzate che ha visto l’invio di un’informativa a tutti i giovani residenti e la
stampa di un depliant illustrativo di tutte le opportunità offerte nel territorio. Tutto questo ha dato risultati
efficaci come dimostra il cospicuo numero di giovani coinvolti e frequentanti le iniziative attivate ( di cui
una larga parte costituito da stranieri). L’obiettivo primario che le amministrazioni si erano poste con il
presente progetto , ossia offrire occasioni di incontro e di scambio fra i ragazzi italiani e stranieri residenti,è
stato centrato. La qualità delle attività, inoltre, è stata sempre monitorata trimestralmente dall’apposito
Gruppo di progetto costituito da un rappresentante per ogni amministrazione comunale coinvolta, un
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
78
rappresentante dell’A.U.S.L., da un rappresentate dell’ass.ne di volontariato coinvolta, da un referente
informagiovani.
Programma attuativo 2008
COMUNE DI FORLI’
Progetto 1 Laboratorio Teatrale
1) Ottimizzazione dello spazio del Laboratorio Teatrale all’interno dei progetti di natura socioculturale che hanno come riferimento il linguaggio teatrale a trecentosessanta gradi.
2) Coordinamento delle attività di prova delle associazioni. A partire dalla progettazione
partecipata, condividere ed ottimizzare l’esistente intercettando progetti e/o bisogni espressi
dai singoli utenti
3) Apertura del Laboratorio al territorio attraverso un operatore allo sportello
4) Coordinamento della progettazione condivisa tra le varie associazioni per l’individuazione
di percorsi di sviluppo formativo e/o produttivo
5) Progettazione a rete per favorire l’integrazione con ambiti culturali ben definiti quali ad es.
biblioteca specializzata , sezione teatro e attivazione di sinergie con il mondo scolastico
universitario attraverso stages/laboratori, coordinamento con gli insegnanti, percorsi teatrali
extrascolastici.
Progetto 2 Le Circoscrizioni
1) Implementare l’efficacia del coordinamento delle attività riferite ai giovani nelle singole
circoscrizioni attraverso l’attivazione di corsi di formazione su specifici linguaggi creativi e
Incontri periodici tra l’unità e le circoscrizioni
2) Condivisione e Promozione dell’offerta aggregativa nel rispetto delle specificità territoriali
di ogni circoscrizione
3) Offrire supporti operativi ai giovani che vogliono sperimentare percorsi di attività creative
garantendo la presenza di personaggi musicali e eventualmente teatrali di altissimo livello
artistico.
4) Creare sinergie e forme di economia di scala al fine di sviluppare lo spazio dedicato ai
giovani e ai giovanissimi
5) Offrire opportunità di attività di auto-promozione per gli spazi di aggregazione giovanile
come sale prove per gruppi musicali
Progetto 3 I Giovani e L’arte
1) Sviluppo delle singole realtà giovanili, espresse in forma associata e non, per favorire
elementi di professionalizzazione dei propri percorsi artistici. Potenziamento del circuito
+largodistretto.
1. PROGETTO ITER e Piani Locali Giovani: (PLG) in collaborazione con ITER/ANCI.
anno 2007, in un’ottica di concertazione:
2. realizzazione del nuovo ciclo biennale de LA TRANSUMANA DELL’ARTE
CONTEMPORANEA che prevede per il 2008 il 51° Premio Campigna (S.Sofia) e la 6
^ edizione del Premio Carmen Silvestroni (Forli) ed venti collaterali in altri comuni del
+largodistretto
3. Partecipazione alla Biennale BJCEM – Giovani Artisti d’Europa e del Mediterraneo,
fine maggio 2008 a Bari
4. Rinnovo della partecipazione all’iniziativa espositiva Centro – Periferia (Roma) indetta
da FEDERCULTURE
5. attuazione della 2 ^ annualità del progetto regionale ERGA OMNES incentrato in
questa edizione sulle arti della rappresentazione
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
79
6. partecipazione agli eventi fieristici forlivesi riguardanti il mercato dell’arte
contemporanea : VERNICE ART FAIR 2008 e CONTEMPORANEA 2008.
7. un ‘evento tipo’ per rappresentare la pertinenza con le linee d’indirizzo dettate dalla
sperimentazione dei PLG.
8. La Borsa dei Progetti (BdP): incrocio tra domanda /offerta nell’ambito della creatività
giovanile e dell’imprenditorialità. Programma biennale 2007-2009, in collaborazione
con G.A.I e Ministero Politiche Giovanili.
9. organizzazione della 5 edizione del concorso musicale Forli4Peace
2) Creare un sistema di formazione continua teso a valorizzare i singoli percorsi espressi dalle
realtà territoriali attraverso il sostegno di quei gruppi e/o singoli che per identità e/o per
mandato istituzionale (es: i giovani dell’Università) richiedono attenzione particolare.
3) Guidare attività di produzione organizzate in forma professionalizzante: implementazione di
esperienze consolidate per la creazione di attività specifiche ad esse correlate.
4) Inaugurazione del nuovo centro polifunzionale per i linguaggi artistici “la Fabbrica delle
Candele” situato in p.zetta Corbizzi.
5) Coordinare il circuito GAER – giovani artisti dell’Emilia Romagna, in trasformazione in
Ass.ne di diritto privato a patecipazione mista pubblico –privato.
COMUNE DI FORLIMPOPOLI
Per il 2008 si intende come per gli altri anni:
• Favorire la partecipazione dei giovani mediante la prosecuzione dell’attività del centro di
aggregazione,
• Garantire un servizio informagiovani potenziato sia in termine di ore di apertura che
dell’ampliamento del bacino informativo offerto (attraverso un adeguamento degli spazi e
del materiale disponibile)
• Garantire la disponibilità e la gestione della sala prove
• organizzare alcune serate musicali per permettere ai giovani che frequentano la sala prove di
potersi esibire pubblicamente . Si pensa a concerti a Forlipompoli e a serate inseribili nel
circuito musicale del +largodistretto
• realizzare come tutti gli anni il torneo di calcetto
• dare continuità al lavoro della videoproduzione ragionando sulla realizzazione di un nuovo
corso per ampliare il gruppo esistente
COMUNE DI PREDAPPIO
Nel corso del 2008 lo sportello InformaGiovani del Comune di Predappio intende arricchire le
opportunità di socializzazione e di scambio tra i giovani residenti a Predappio e nelle sue frazioni. A
questo scopo si propone di organizzare una serie di momenti di aggregazione rivolti alla fascia 14
34 anni. A Giugno verrà inaugurato il nuovo centro di aggregazione cittadino sito nell’area dell’ex
macello: questo sarà il luogo di una serie di momenti di incontro e concerti come sotto riportato.
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
80
TEMPI
Primavera e
autunno 2008
Estate 2008
Estate 2008
EVENTI INFORMAGIOVANI 2008 PREDAPPIO
ATTIVITA’
DESCRIZIONE
Tavoli di incontro “Progetto
tavoli di confronto su temi di interesse per i
Genius 2” Serate cineforum
giovani (esperienze di studio all’estero;
momenti di visione di film su temi giovanili).
Organizzazione e conduzione di n.5 incontri
da 3 ore (tot 15 ore)
Serate di musica e
Concerti di gruppi musicali giovanili e
informazione solidale
sensibilizzazione sui temi solidali (servizio
civile, cooperazione internazionale)
n. 2 serate
Festa estiva con cibi e musica Festa estiva per favorire l’incontro e lo
provenienti da culture diverse scambio fra persone appartenenti a culture
(in collaborazione con il
diverse
Centro Famiglie)
Primavera e
autunno 2008
Laboratori di progettazione
partecipata
Natale 2008
Natale solidale
(in collaborazione con il
Centro Famiglie)
Organizzazione e conduzione di laboratori
tematici per la costruzione di proposte di
progetto da presentare all’Amministrazione
comunale
n.12 incontri da 2 ore
tot 24 ore
Serate Rock con gruppi band giovanili presso
il Bar Anke di Fiumana
COMUNI DI DOVADOLA, ROCCA SAN CASCIANO, TREDOZIO,
MODIGLIANA, PORTICO E SAN BENEDETTO
Le attività relative al piano attuativo del programma giovani 2008 tendono a rinforzare i progetti
europei che la coop. Kara Bobowski realizza nella Comunità Montana Acquacheta.
I fondi messi a disposizione dal P.S.Z.andranno a completare i costi delle azioni coperte solo in
parte dai co-finanziamenti della commissione europea.
I programmi utilizzati per i Giovani sono:
Leonardo
Gioventù in azione
Town Twinning
Le finalità rimangono:
educare ed aiutarci ad essere cittadini attivi
educare ed aiutarci ad essere europei.
educare alla pace e all'interculturalità .
COMUNI DELLA ZONA DUE VALLI:
GALEATA/PREMILCUORE/SANTA SOFIA
Per i Comuni della Zona due Valli Galeata, Premilcuore e Santa Sofia, è confermata la
prosecuzione dei progetti già attivati nel 2007 per la fascia di età 18 / 35 anni, con gli stessi importi
di spesa. La decisione è dovuta alla validità di risultati ottenuti dalla programmazione proposta nella
scorsa annata, nata proprio dalle proposte fatte dai giovani negli anni precedenti e puntualmente
monitorata del team del Gruppo di Progetto.
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
81
Si precisa che il comune capofila del progetto è Galeata.
1. Favorire la socializzazione, il confronto con il territorio, l’apertura ad altre culture e la
sperimentazione di vari linguaggi espressivi attraverso :
- organizzazione di due rassegne rock estive per quanto riguarda Galeata e Santa Sofia:
Amsiko rock e GEM gestite dalle giovani band locali
-
Transiti Orizzontali realizzazione degli incontri fra poeti ed artisti di varie discipline
provenienti dall’ambito emiliano romagnolo e oltre. La rassegna coinvolgerà i Comuni di
Galeata, Santa Sofia e Premilcuore.
-
redazione di un giornale locale “Fly Away” frutto di un laboratorio di giornalismo che sta
ottenendo buonissimi risultati e che vede l’intervento di esperti di comunicazione di ambito
locale.
2. Organizzazione delle attività di laboratorio a cura del Servizio Educativo Diurno con lo scopo
di migliorare la socializzazione e la collaborazione con diverse istituzioni coinvolte nella crescita e
formazione dei minori (ass.ni, famiglie, scuola, Comune, A.U.S.L…).
-
-
Per Galeata , si continuerà l’esperienza del laboratorio teatrale iniziato negli anni
trascorsi con lo scopo di approfondire la conoscenza della storia del territorio e della
cultura tradizionale dell’alta romagna-toscana. Il laboratorio ha portato alla creazione di
una compagnia teatrale “Humus le voci della terra” , composta da dieci giovani sotto la
guida esperta di una coppia di attori-cantastorie della compagnia “Gli Incantonati” di
Lugo (RA)
A Galeata in collaborazione con l’associazione di volontariato AUSER di Galeata con
l’obiettivo di mettere in contatto le giovani generazioni con gli anziani si svilupperanno
le azioni per la creazione di un laboratorio sull’autobiografia, che permetta la
trasmissione, la conservazione e la rielaborazione del prezioso patrimonio comune
rappresentato dalle storie di vita degli anziani, per giungere, attraverso una riflessione su
di esse, ad una lettura della storia del nostro paese.
3. Monitoraggio/GRUPPO DI PROGETTO di cui fanno parte un rappresentante per ogni
amministrazione comunale coinvolta, un rappresentante dell'Azienda U.S.L (assistente sociale
settore infanzia e/o psicologa), un rappresentante dell'associazione di volontariato e il referente
dell’informagiovani con il compito di monitoraggio almeno trimestrale dell'andamento delle
iniziative.
RISORSE FINANZIARIE DEL PROGRAMMA ATTUATIVO 2008
COSTI
PROGETTO
REGIONALE
FORLI’
70.000,00
19.205,15
50.794,85
FORLIMPOPOLI
20.000,00
4.109,10
15.890,90
COMUNE E/O UNIONE
CONTRIBUTO
CONTRIBUTO A
CARICO DEL
SOGGETTO
RICHIEDENTE
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
82
AREA
ALTA
VAL
BIDENTE:
Civitella, Galeata, Santa Sofia
PREDAPPIO
23.118,00
7.522,10
15.595,90
3500,00
1.756,65
1.743,35
AREA
COMUNITA’
MONTANA
DELL’ACQUACHETA:
Modigliana,
Tredozio,
Dovadola,
Rocca
San
Casciano, Portico e San
Benedetto
TOTALI
15.000,00
2.972,10
12.027,90
131.618,00
35.565,10
96.052,90
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
83
Area disabili
Area
2
Bisogni emergenti
Particolare impegno và indirizzato a favorire la continuità nel processo di vita della persona disabile
in armonia con le sue potenzialità e abilità residue.
Il sostegno alle scelte di vita indipendente del disabile và realizzato anche attraverso la promozione
di progetti innovativi, soprattutto nell’ambito abitativo ed urbano, che superino i modelli
tradizionali di struttura residenziale, nel rispetto del principio di autodeterminazione delle scelte
esistenziali e nella ricerca della massima autonomia personale possibile, secondo un concetto di
qualità che tenga conto contemporaneamente di più fattori.
Obiettivi prioritari del triennio
Gli obiettivi prioritari del triennio pertanto afferiscono a:
Garantire la continuità tra il sistema scolastico, formativo e dell’inserimento lavorativo
attraverso la collaborazione tra Istituzioni e operatori dei diversi sistemi con al centro il
progetto di vita del disabile;
Sostenere le scelte di vita indipendente del disabile anche attraverso la promozione di
progetti innovativi a partire dal contesto abitativo, casa e vicinato;
Rafforzare e qualificare il sostegno alla domiciliarità dei disabili gravi;
Ottimizzare il sistema di offerta di servizi nell’ambito della rete dei centri socio-riabilitativi
diurni e residenziali e dei centri socio-occupazionali anche favorendo tipologie più flessibili.
Favorire maggiore partecipazione degli utenti e delle loro famiglie alla progettazione e
verifica di servizi ed interventi.
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
84
Area disabili
Area
2
I programmi e le azioni
I MINORI CON DISABILITA’
L’INSERIMENTO LAVORATIVO DEI DISABILI
L’INFORMAZIONE E LA CONSULENZA SULLA DISABILITA’
2.3.1. Centro di documentazione per le persone con disabilità (CDA)
2.3.2. Centro di informazione e orientamento per l’adattamento dell’ambiente
domestico per anziani e disabili
SOSTEGNO ALLA DOMICILIARITA’ DEI DISABILI GRAVI
SERVIZI ED INTERVENTI DIURNI E RESIDENZIALI PER
DISABILI GRAVI
IL VOLONTARIATO E L’ASSOCIAZIONISMO A SOSTEGNO
DELLA DISABILITA’
CITTÀ A MISURA DEL DISABILE
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
85
2.1. I minori con disabilità
Analisi del bisogno
Negli ultimi anni si è assistito ad un sempre maggiore interesse per la tutela della salute in età
evolutiva, tradotto nei piani regionali in termini di promozione di ricerche in campo scientifico e
progetti di intervento finalizzati ad attività di promozione della salute, di prevenzione e di
tempestiva presa in carico della patologia.
Si sono costituiti tavoli di lavoro inter- istituzionali che hanno evidenziato:
- un aumento progressivo dell’utenza che si rivolge ai Servizi per valutazioni in ambito
neuropsichiatrico ( v. dati dell’utenza in carico al Servizio di NPI ),
- aumento della quota di nuove segnalazioni riferite a bambini nelle fasce d’età più basse ( il
trend della richiesta si sta spostando verso la 1° e la 2° infanzia ),
- necessità di attivare interventi di sostegno, sia domiciliare sia sul territorio, a genitori con figli
adolescenti, per facilitare l’accesso a servizi educativi/aggregativi e favorire occasioni di
maggiore integrazione.
In base alla lettura dei bisogni emersi si è proceduto ad una programmazione condivisa tra
A.USL, Amministrazioni Comunali, Scuole e Terzo Settore che prevede:
- un ampliamento dell’offerta di servizi educativi territoriali riferiti alla fascia 6-14 anni, con
una loro diffusione anche nei Comuni del Comprensorio che hanno presentato progetti riferiti
alle diverse realtà territoriali,
- un’offerta di progetti innovativi per adolescenti, con particolare riferimento all’
integrazione di ragazzi con deficit, finalizzati all’accompagnamento nelle situazioni
educative/aggregative extrascolastiche e alla realizzazione di percorsi per lo sviluppo delle
autonomie personali.
- Il coinvolgimento, nell’ambito del comprensorio, dell’assistente sociale in sede di
definizione/verifica dei PEI per tutte le situazioni di alunni certificati di età compresa fra i
16/18 anni così come indicato anche nell’ “Accordo di Programma Provinciale per
l’integrazione scolastica e formativa degli alunni disabili, ai sensi della legge n. 104 del
05/02/1992”
I ragazzi disabili inseriti nelle scuole del territorio forlivese
ALUNNI CON SOSTEGNO SCOLASTICO
n.
n.
n.
n.
n.
n.
inseriti
inseriti
inseriti
inseriti
inseriti
inseriti
2002-2003
2003-2004
2004-2005
2005-2006
2006-2007
2007-2008
Materne
33
28
21
42
25
28
Scuole
Elem.
Media Inf. Media sup.
139
105
108
137
112
111
114
79
100
147
116
103
145
111
119
168
121
128
Totale
385
388
314
408
400
445
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
86
Gli utenti del servizio di neuropsichiatria infantile dell’A.Usl di Forlì
UTENZA IN CARICO AL SERVIZIO DI NEUROPSICHIATRIA INFANTILE
2003
2004
2005
Utenza totale in carico
Nuova utenza totale
1.407
504
1.505
561
1.684
504
2006
1.672
464
N.B: si rileva che il dato in percentuale riferito all’anno 2006 è solo parzialmente valutabile in
quanto nel corso del 2006 il servizio di NPI ha preso in carico diversi minori stranieri non
residenti, che sono compresi nell’utenza totale.
Obiettivi programmatici per il triennio 2005-2007
Garantire la continuità tra il sistema scolastico, formativo e dell’inserimento lavorativo
attraverso la collaborazione tra gli operatori dei diversi sistemi codificata sulla base di
protocolli operativi interistituzionali che abbiano alla base il progetto di vita del disabile e
monitorino gli snodi di passaggio tra i diversi sistemi attraverso l'utilizzo di strumenti
integrati (socio-educativi e sanitari ) di descrizione e valutazione del percorso del disabile;
Ridefinizione dell’ appoggio educativo individuale o in piccoli gruppi a favore dei
bambini o ragazzi disabili, in collaborazione con il Servizio di Neuropsichiatria infantile,
le cooperative gestori dei servizi e le scuole, anche con particolare riguardo alla fascia
adolescenziale secondo le linee guida condivise per la progettazione nell’ambito del
programma 2.2. in area 1 ;
sviluppo del progetto su educazione alla salute mentale: prevenzione del disagio emotivo
e promozione del benessere del bambino e della famiglia. Obiettivo principale del progetto è
quello di individuare le linee guida per una prevenzione e promozione della salute mentale
fin dalla scuola dell’infanzia attraverso l’individuazione di indici di rischio.
Stato di attuazione Programma 2007
Si è proceduto al consolidamento dell’organizzazione dei servizi territoriali (sociali, sanitari,
educativi e della formazione) per sostenere la formulazione e la realizzazione del PROGETTO
DI VITA del disabile con particolare riferimento all’ individuazione di una figura sociale unica
di riferimento (assistente sociale unità disabili) dall'età dell'orientamento scolastico fino alla
piena età adulta. È stato definito e riconosciuto il ruolo dell’assistente sociale dell’unità
disabili come referente della progettualità individualizzata su ciascuna persona in carico, in
modo particolare per i progetti individualizzati condivisi con agenzie formative ed educative del
territorio.
Con riferimento allo Sviluppo del progetto : “Passaggio degli utenti maggiorenni dalla
Neupsichiatria Infantile ai servizi per adulti” nel corso del 2007 si è proceduto a :
- Sperimentare l’applicazione del progetto su n. 4 disabili;
- Tutti i componenti del team multiprofessionale hanno partecipato agli incontri per la
valutazione integrata; la presentazione della storia dei disabili è stata ricostruita dal servizio
di Neuropsichiatria Infantile, attraverso la Scheda Progetto di Vita, e dai genitori. E’ stata
effettuata una valutazione integrata sanitaria, socio-familiare-contestuale; sono stati rilevati i
futuri bisogni sanitari e, conseguentemente, l’Unità Operativa a cui è affidata la presa in
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
87
-
carico. Per due disabili è stato avviato il periodo di Tutoraggio con l’ U.O. di Psichiatria,
per gli altri due con l’ U.O. di Medicina Riabilitativa.
Gli incontri con la Direzione del Distretto, la Coordinatrice del Progetto di Passaggio degli
utenti maggiorenni dalla Neuropsichiatria Infantile ai servizi per adulti e l’Anffas sono
avvenuti con periodicità quadrimestrale.
Con riferimento allo sviluppo, nell’ambito dei centri diurni della rete, di percorsi
pomeridiani per ragazzi con gravi disabilità inseriti in istituti superiori, nel corso del 2007,
sono stati attivati n.3 inserimenti pomeridiani per ragazzi con grave/gravissima disabilità ( n. 2
di questi sono stati inseriti presso il Centro "Max-Ten" della Coop.va CAD, e n. 1 presso
l'Associazione "Paolo Babini"). La complessità di queste situazioni che necessitano di un
rapporto educatore/utente 1/1 è sicuramente uno degli aspetti più critici. Non sempre i servizi
della rete (Centri socio-riabilitativi Diurni) vengono percepiti dalle famiglie di questi disabili in
modo positivo, ma vissuti come "ultima spiaggia" per i loro figli. Inoltre i Centri sono abituati a
lavorare con persone normalmente più adulte e al di fuori del contesto scolastico. Questi
inserimenti sono sicuramente di stimolo ed apertura, per creare progetti individualizzati sempre
più flessibili e aperti a tutte le opportunità di socializzazione che il territorio può offrire.
è stato sviluppato il programma formativo sulle “Prospettive dell'ICF (Classificazione
Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute dell’OMS)
nell’impostazione del Piano Educativo Personalizzato: accompagnamento alla scelta”.
Detto progetto, sviluppato dal Consorzio per la Formazione Professionale di Forlì Cesena –
Techne, con la supervisione del prof. Andrea Canevaro ha visto il coinvolgimento di n. 3
assistenti sociali referenti per le situazioni dei disabili scelti per sperimentare l’impostazione del
Progetto Educativo Personalizzato e degli operatori sanitari di riferimento.
E’ stato presentato il progetto su educazione alla salute mentale “Prevenzione del disagio
emotivo e promozione del benessere del bambino e della famiglia” sul programma comunitario
PROGRAMME OF COMMUNITY ACTION IN THE FIELD OF PUBLIC HEALTH (20032008) ma non ha ricevuto il finanziamento.
Programma attuativo 2008
Giungere, anche attraverso l’aumento del numero delle assistenti sociali dedicate, alla presa
in carico delle situazioni dei minori con disabilità nella fascia d’età 16/18 anni attraverso la
presenza dell’assistente sociale in sede di definizione e verifica dei PEI e l’elaborazione del
progetto di vita;
Proseguire nella formazione integrata tra operatori sociali, educativi e sanitari sulla presa in
carico basata sulla definizione e accompagnamento al progetto di vita secondo le prospettive
ICF;
Definire, nell’ambito del gruppo di coordinamento integrato socio sanitario, nuove modalità
per la predisposizione dell’intervento educativo e/o assistenziale riabilitativo individuale a
favore di minori disabili o con disturbo, sganciandolo dalla tempistica della frequenza
scolastica e connotandolo negli interventi funzionali alla definizione del progetto di vita.
Concordare, nell’ambito del gruppo di coordinamento integrato socio sanitario, modalità di
collaborazione per la predisposizione di progetti di inserimento in centri socio riabilitativi diurni
ad integrazione della frequenza scolastica, a favore di quei minori con disabilità complessa per i
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
88
quali non è più possibile accedere ai gruppi socio-educativi pomeridiani per raggiunti limiti di
età.
Risorse finanziarie a disposizione del programma
Intervento
Appoggi educativi domiciliari
Appoggi in piccoli gruppi
Progetto su educazione alla salute mentale
Accesso e Servizio sociale professionale
Entrate
Fondo nazionale non autosufficienza
2005
euro
116.000,00
179.000,00
2006
euro
164.000,00
179.000,00
25.000,00
2007
euro
120.000,00
180.000,00
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
2008
euro
125.000,00
172.920,00
273.173,00
96.000,00
89
2.2. L’inserimento lavorativo dei disabili
Percorsi di formazione professionale
Gli utenti inseriti nel corso dell’anno 2007 nei corsi di formazione professionale del territorio per
l’orientamento e inserimento lavorativo sono stati 138 unità (notevole incremento rispetto agli anni
precedenti) ed è stata realizzata una attività per disabili in carico al DSM che ha visto la presenza di
12 partecipanti . Inoltre alla fine del 2007 è stato avviato il nuovo periodo di programmazione 20072013 del FSE e al momento sono state approvate attività rivolte ai disabili che prevedono il
coinvolgimento per il 2008 di circa 76 persone. Accanto alle attività formative sono da citare anche
le azioni di sistema che hanno visto il coinvolgimento attivo delle imprese soggette all’obbligo di
cui alla legge 68/99.
La situazione degli inserimenti scolastici
Hanno frequentato gli Istituti Superiori del Comprensorio, nell’anno scolastico 2006/2007, n. 119
ragazzi disabili. Si prevede che annualmente circa n. 10 ragazzi concludano il percorso scolastico
e possano essere avviati attraverso il coinvolgimento del SIL all’inserimento lavorativo.
Obiettivi programmatici per il triennio 2005-2007
♦ Promozione di un patto territoriale per la qualità dello sviluppo con le parti sociali;
♦ Sottoscrizione e sperimentazione di un protocollo d’intesa tra Comuni, Provincia di ForlìCesena (Formazione professionale e Centro per l’Impiego), Ufficio provinciale del lavoro,
Azienda Usl di Forlì, Enti di Formazione professionale, cooperative sociali di tipo b) e
organizzazioni sindacali e organizzazioni di categoria
♦ Creazione e sviluppo di un servizio di mediazione per l’inserimento lavorativo finalizzato al
collocamento mirato nel mercato del lavoro delle persone disabili e/o svantaggiate che
necessitano di particolare sostegno ed accompagnamento e di percorsi di inserimento mediato
(priorità sui disabili cognitivi)
♦ Potenziare le occasioni di occupazione e di mantenimento del posto di lavoro di cittadini disabili
attraverso azioni di:
Tutoraggio al disabile e all’azienda per monitorare le situazioni di tirocinio
lavorativo
Servizi di valutazione con approccio multidisciplinare mirato all’adattamento del
posto di lavoro
Attività di formazione di tutor per operatori di cooperative sociali del territorio
nell’ambito dei programmi provinciali
♦ Favorire la crescita e il consolidamento della cooperazione di inserimento lavorativo,
con l’obiettivo di aumentare le possibilità di assunzioni
♦ Concertare con le aziende per ricercare strategie che facilitino l’assunzione e/o il
mantenimento a tempo prolungato in situazioni di borsa lavoro dei disabili.
♦ ridisegnare, mediante il coinvolgimento delle dirette tipologie di strutture interessate, una
progettualità complessiva dei centri socio occupazionali e sperimentare i nuclei
occupazionali esterni
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
90
Stato di attuazione programma 2007
Il servizio per l’ inserimento lavorativo mediato di disabili ed altre fasce
deboli.
A gennaio 2006 è stato istituito presso il Comune di Forlì, in qualità di comune capofila
dell’Accordo di Programma, un servizio per l’inserimento lavorativo mediato di disabili composto
da risorse integrate provenienti dai Servizi Sociali dei Comuni, dall’A.Usl di Forlì, dalla Provincia
di Forlì Cesena, dagli Enti di Formazione e dalle cooperative sociali di tipo b). Il servizio si rivolge
in via prioritaria a disabili psichici, disabili fisici e intellettivi con necessità di sostegno e persone
con deficit cognitivo leggero che conduce a comportamenti devianti.
SOGGETTI COINVOLTI NEL SERVIZIO DI INSERIMENTO LAVORATIVO MEDIATO
Comuni
Provincia
Azienda U.S.L.
CSA
Coop. sociali di tipo b)
Associazioni categoria
Sindacati
Associazione famigliari
PRESUPPOSTI
E’ necessario per i Comuni rispondere ai bisogni socio-relazionali dei disabili
Scuola e lavoro rappresentano i luoghi primari di socializzazione
Nel territorio vari attori si occupano di fornire “servizi lavorativi” ai disabili
Ogni disabile necessità di percorsi individualizzati di accompagnamento al lavoro
APPROCCIO
Epistemologico: Lavoro come luogo formativo, professionale ma soprattutto sociale
Metodologico: a) cercare di definire inserimenti lavorativi idonei e reciprocamente gratificanti
(lavoratori-imprese), b) costruire un modello di servizio orientativo-formativo-riabilitativo integrato
con le risorse locali esistenti
Operativo: progettazione individualizzata e condivisa (Lavoratore - Assistente Sociale - FamigliaImpresa)
Svolge Servizi di sostegno e assistenza a:
Tavolo di Coordinamento dell’Accordo quadro territoriale per l’inserimento lavorativo dei
disabili
Servizi territoriali
Impresa che assume disabile
Lavoratore disabile che avvia rapporto di lavoro
STRUMENTI INFORMATIVI
Banca dati condivisa
Incontri periodici con Stakeholders
Report periodici
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
91
Utenti seguiti: Nell’anno 2007 sono stati incontrati e gestiti 50 utenti per i quali sono state
individuate: 29 opportunità di inserimento (7 assunzioni, 6 licenziamenti e avviamenti nuovi
percorsi, 8 BL a tempo prolungato, 8 percorsi formativi mirati), 5 invii ad altro servizio, 10 persone
in attesa di elaborazione percorso, 1 persona inserita all’interno di centro socio-occupazionale, 5
percorsi avviati ma gestiti da altri servizi. Nel corso del 2006 le persone seguite erano 37.
Borse lavoro disabili
Le borse lavoro intese come strumenti di risocializzazione lavorativa nell’ambito di progetti di
integrazione sociale finalizzati all’inserimento lavorativo costituiscono una leva importante anche
per l’inserimento lavorativo dei disabili. In questo ambito però si possono sperimentare anche borse
lavoro a tempo prolungato quando, a fronte di un grado elevato di invalidità e di un periodo di
formazione e orientamento al lavoro, o ancora a seguito del fallimento di una esperienza lavorativa,
si verifichi che la gravità della disabilità, pur non consentendo l’assunzione, non escluda la
permanenza del disabile nell’ambiente di lavoro, possibilmente integrato e non di tipo protetto.
Nel progetto di borsa lavoro a tempo prolungato, oltre ad indicare le mansioni da svolgere, è
importante prevedere il monitoraggio in itinere attraverso verifiche periodiche, nonché azioni di
supporto sia alla persona disabile che al contesto lavorativo attraverso il SIL.
Utenti disabili seguiti in borsa lavoro: il numero di utenti in borsa lavoro che abbiamo gestito nel
2007 è complessivamente pari a n. 40 unità con una spesa totale di € 67.128,38. Nel corso
dell’anno 2006 sono stati 26 per una spesa complessiva di € 31.522,46. Nel 2005 sono state erogate
n. 11 borse lavoro ad altrettanti ragazzi disabili per una spesa complessiva di € 14.075,00.
I laboratori e i centri socio-occupazionali per disabili
Nel corso dell'anno 2007 sono stati n. 72 (+ 3% rispetto al 2006) i disabili inseriti nei 7 centri
socio-occupazionali o laboratori (gestiti in convenzione con cooperative sociali) per disabili
medio-gravi. I Centri, dislocati sul territorio, sono:
a Forlì:
- il Lapis e l’Unità Operativa del Consorzio di solidarietà sociale
- il Laboratorio della coop. Solidarietà Intrapresa
a Forlimpopoli:
- il Laboratorio della coop. Lamberto Valli
a Meldola:
- l’Unità Operativa del Consorzio di solidarietà sociale
a Modigliana:
- il Laboratorio della coop. Kara Bobowski
a Cesena:
- il laboratorio dell’Enaip
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
92
CENTRI SOCIO OCCUPAZIONALI
COMUNE DI
RESIDENZA del
disabile
Bertinoro
Civitella di Romagna
Forlì
Forlimpopoli
Modigliana
Meldola
Predappio
Premilcuore
S. Sofia
Totale
STRUTTURA
Numero
inserimenti al
31/12/2006
Unità Operativa
Lab. Lamberto Valli
Unità Operativa
2
1
4
Laboratorio LAPIS
Laboratorio Intrapresa
Unità Operativa
Lab. Lamberto Valli
EN.A.I.P.
Laboratorio Intrapresa
Unità Operativa
Lab. Lamberto Valli
Lab. Nonsololavoro
Unità Operativa
Unità Operativa
Laboratorio LAPIS
Unità Operativa
13
21
11
1
1
2
1
3
3
4
1
1
1
70
Inserimenti
anno 2007
Dimissioni
anno 2007
Numero
complessivo
al 31/12/2007
2
1
4
1
2
2
1
4
2
14
21
11
1
1
2
1
3
3
5
1
1
1
72
Stato di attuazione Programma 2007
Sottoscrizione dell’Intesa di coordinamento tra Provincia di Forlì Cesena, Comune di Forlì in
nome e per conto dei 15 comuni della zona sociale, AUsl di Forlì, Ufficio scolastico Provinciale
di Forlì-Cesena e INAIL per la promozione di progetti di inserimento lavorativo di persone
in particolari condizioni di disabilità avvenuta il 20 dicembre 2007;
Nel perseguimento del consolidamento del Servizio di inserimento lavorativo mediato si è
proceduto a:
stabilizzare il lavoro fin ora svolto definendo più nel dettaglio gli obiettivi del Servizio e le
modalità di gestione grazie ad una forte sinergia con i servizi interni ai Comuni, in
particolare Area adulti dei Servizi Sociali, per cui nel corso del 2007 sono state avviate
modalità di coordinamento quali riunioni periodiche con Enti territoriali interessati dal
processo di collocamento lavorativo di persone disabili
saldare e stabilizzare i rapporti con i referenti istituzionali che intervengono nel processo di
inserimento lavorativo dei disabili cercando di organizzare assieme percorsi di inserimento
lavorativo con modalità maggiormente strutturate, nel corso del 2007 si è provveduto a
progettare e gestire attività di inserimento mirato con la attiva collaborazione della Provincia
di Forlì-Cesena e l’Azienda U.S.L di Forlì.
proseguire nell’implementazione dei rapporti con il mondo produttivo presente sul territorio
definendo nel dettaglio progetti di inserimento lavorativo e di formazione professionale
meglio rispondente alle necessità delle aziende, nel 2007 si è provveduto a progettare
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
93
interventi formativi con Agenzie formative del territorio e avviare percorsi di inserimento
lavorativo direttamente con imprese del territorio
coordinare le attività degli Enti che si occupano direttamente di presa in carico degli utenti
attraverso la co-progettazione, co-organizzazione e co-gestione di momenti di condivisione
e di azione che vedessero la partecipazione attività di più attori locali
continuare nella promozione dei servizi per l’inserimento lavorativo dei disabili anche
attraverso la collaborazione delle Associazioni dei famigliari nell’implementazione di
strumenti di comunicazione: nel 2007 si sono svolti periodici incontri con Associazione
famigliari per aggiornare l’operato del Servizio e per raccogliere idee e consigli per
l’espletamento del servizio
Coordinamento della presentazione sul bando della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì
destinato al sostegno dell’inserimento lavorativo di disabili dei progetti presentati da
cooperativo sociali di tipo b) al fine di ampliare il numero di tutor che possano attivarsi in
collaborazione con il SIL per il tutoraggio dei disabili inseriti in cooperativa e per favorire la
fuoriuscita in aziende profit di quelli fra loro che abbiamo sufficienti autonomie ed abilità: nel
2007 si sono accompagnate Cooperativa Fare del Bene, Cooperativa Abbraccio Verde,
Cooperativa CSIPM nella gestione del Bando e per qualcuno anche nella formulazione del
progetto.
Sviluppo del progetto “Erbe Officinali” promosso e gestito dalla Coop. Sociale Il Cammino e
la Cooperativa Ecosphera con la produzione di erbe officinali e un giardino di piante
dimenticate.
Avvio in collaborazione tra il SIL ed il Consorzio di Solidarietà Sociale di una sperimentazione
concreta su percorsi mirati di uscita dai laboratori e su forme di offerta occupazionale
differenziata (oltre i laboratori, anche le cooperative B e i nuclei aziendali). Tale
sperimentazione potrebbe vedere impegnato un operatore part-time dedicato alla progettazione,
all'attivazione e al monitoraggio di possibili percorsi esterni alle strutture occupazionali,
prevedendo, come valore aggiunto, la possibilità di garantire la modularità del percorso,
funzionale al grado di autonomia raggiunto. Questa sperimentazione va ad ampliare e
differenziare l'offerta occupazionale e apre alla costruzione di percorsi a tempo determinato, in
situazioni in cui l'esperienza occupazionale (interna e/o esterna) può essere una primo momento
di orientamento su percorsi individuali in carico al SIL. Per il 2008, avendo terminata nel 2007
la fase progettuale, si pensa di reperire le risorse necessarie all’avvio del progetto e quindi una
sua attuazione sul territorio.
Programma attuativo 2008
o
Sperimentazione effettiva e consolidamento della rete dei servizi di inserimento lavorativo
del territorio forlivese. Dopo una fase di definizione dei ruoli di ciascuno e di mappatura degli
attori locali (2006), una fase successiva di definizione del sistema territoriale e quindi degli
strumenti per avviare l’attività (2007) il 2008 sarà l’anno di gestione del network locale e
valutazione delle risorse da valorizzare e quelle da rivedere. Si procederà pertanto a :
sviluppare una attenta collaborazione con il Comitato Tecnico provinciale (organo
principe della rete come previsto dal Protocollo d’intesa firmato in dicembre 2007);
proseguire nello sviluppo di una costante collaborazione con il tessuto sociale forlivese
per riuscire a sensibilizzare il territorio alle tematiche relative all’inserimento lavorativo
dei disabili;
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
94
potenziare il ruolo sia del Team Mobile che di Téchne per riuscire nell’intento di un
migliore matching tra lavoratore disabile e aziende soggette all’obbligo ai sensi della
Legge 68/99.
Rafforzare il coinvolgimento di Imprese sociali e Agenzie formative del territorio nel
perseguimento dell’ obiettivo di rendere l’intero comprensorio forlivese attento e
partecipe dei processi di inserimento lavorativo.
Organizzazione di un evento pubblico di sensibilizzazione che coinvolga gli enti
aderenti all’intesa di coordinamento e preveda la partecipazione e testimonianza di
disabili ed aziende che abbiamo sperimentato l’inserimento lavorativo.
o Attivazione del centro socio occupazionale “l’Altro Giardino, il mondo delle erbe officinali”,
derivante dal progetto “Erbe officinali”, che, grazie alla collaborazione fra cooperative di tipo A
e di tipo B (Cooperativa il Cammino, Cooperativa Tangram e Cooperativa Ecosphera), oltre ad
offrire opportunità di inserimento protetto, consentirà di diversificare i percorsi individualizzati
delle persone accolte nei centri diurni e residenziali e dei lavoratori svantaggiati dipendenti delle
cooperative ed accoglierà percorsi di borsa lavoro e di formazione in situazione per disabili e
svantaggiati finalizzati all’inserimento lavorativo.
Risorse finanziarie a disposizione del programma
Intervento
Laboratori e centri socio-occupazionali
Servizio di mediazione per inserimento
lavorativo
Entrata programma finalizzato RER
Borse lavoro disabili
2005
euro
577.367,00
2006
euro
660.479,00
2007
euro
715.446,00
2008
euro
847.521,00
37.000,00
37.000,00
14.000,00
68.000,00
37.598,00
20.000,00
67.000,00
53.000,00
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
95
2.3. L’informazione e la consulenza sulla disabilità
2.3.1. Centro di documentazione per le persone con disabilità (CDA)
Il CDA è un servizio di secondo livello finalizzato alla costruzione e alla messa a disposizione di
informazioni coordinate e specializzate sulla disabilità, rivolta ad insegnanti e ad operatori sociali e
sanitari ma anche ai cittadini in genere (disabili e non).
Il CDA offre, in particolare, attività di documentazione, informazione e consulenza sulla disabilità.
Svolge attività di mappatura delle risorse e costruzione di Banche Dati specializzate. Garantisce
l’apertura di sportelli informativi aperti al pubblico. Collega e rende visibili percorsi informativi
sulla disabilità e percorsi integrati di accesso a diversi servizi, a livello locale e regionale (attraverso
la Rete dei CDI). Offre, inoltre, attività di formazione/consulenza, con possibilità di concordare
piani formativi integrati tra diversi servizi e istituzioni (scuole, Servizi, ASL).
Il CDA, infine, è specializzato (sempre dal punto di vista della documentazione, informazione e
consulenza), a livello regionale, sullo “Spettro dei disturbi Autistici”, rispetto al quale ha raccolto
ed organizzato una informazione a 360°, messa a disposizione a partire da settembre 2005,
attraverso la pubblicazione del sito www.specialeautismo.it, elaborato in collaborazione con il CDE
di Cesena, oltre che attraverso la consultazione diretta.
Obiettivi programmatici per il triennio 2005-2007
-
sviluppare e consolidare il ruolo del centro di documentazione come snodo qualificato e
servizio di raccordo trasversale tra i diversi servizi che sul territorio svolgono attività di
informazione, documentazione e consulenza sui temi della qualità della vita quotidiana delle
persone disabili, nei suoi diversi aspetti e problemi;
-
rafforzare il coordinamento tra i servizi che offrono percorsi formativi agli operatori della
scuola e dell’extrascuola e agli operatori sanitari, per la definizione di un piano di intervento
formativo coordinato e/o integrato
-
sperimentare e consolidare i momenti definiti di programmazione condivisa degli interventi ,
in funzione della predisposizione di un piano degli interventi di supporto a diverse tipologie
di bisogni.
Stato di attuazione Programma 2007
Nel corso dell’anno 2007 il programma attuativo relativo alle funzioni del Centro Documentazione
Apprendimenti è stato ridefinito, in accordo la Regione Emilia Romagna, e riformulato in un
progetto più ampio che coinvolge la Rete dei Centri di Documentazione per l’Integrazione.
In conseguenza di ciò, sono stati modificati i tempi di attuazione prevedendo, per alcune attività,
una realizzazione fino a dicembre 2008.
Il programma 2007, pertanto,viene in parte presentato a consuntivo, in parte riproposto, con attività
ampliate, come piano attuativo 2008.
Azione 1. Banche Dati
Anche per l’anno 2007 il CDA ha garantito l’aggiornamento della Banca Dati sulle risorse e sui
servizi per la disabilità.
Sono stati effettuati, inoltre, momenti di incontro con gli altri centri della Rete regionale, per
definire un piano di azioni di miglioramento ed innovazione volti a favorire l’accesso dell’utenza
esterna e la visibilità di percorsi specializzati, a livello regionale, sulle diverse disabilità.
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
96
Attualmente si è in attesa della predisposizione di un programma di gestione delle informazioni,
adeguato agli obiettivi proposti.
La Banca Dati è stata pubblicata sul portale della Regione www.servizidisabili.it ; è stata, inoltre,
presentata, assieme ai siti sui deficit a cui si può accedere dallo stesso portale regionale, in
occasione del Convegno Internazione sulla Qualità dell’integrazione scolastica, svoltosi a Rimini a
novembre 2007, dalla Rete Regionale CDI. Per quanto riguarda la presentazione a livello locale, il
gruppo di lavoro interservizi sarà riconvocato appena saranno definiti con più precisione i criteri di
riorganizzazione delle informazioni.
Per quanto riguarda gli altri aspetti, si rimanda al programma attuativo 2008.
Azione 2. Specializzazione sul Deficit
Il CDA ha partecipato nell’anno 2007, alla mappatura sullo Spettro Autistico nei servizi 0/6 anni,
promossa dalla Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali della Regione Emilia Romagna,
attraverso una collaborazione tra il Servizio salute mentale, dipendenze patologiche, salute nelle
carceri – Area Neuropsichiatria Infantile- e il Servizio Politiche familiari, Infanzia e Adolescenza.
Il percorso di lavoro, finalizzato all’individuazione precoce di situazioni a rischio, per l’attivazione
di sostegni adeguati agli operatori e alle famiglie di bambini autistici, ha visto la partecipazione dei
centri della Rete dei CDI come mediatori tra le Regione e i Servizi per l’Infanzia comunali, con un
ruolo specifico rispetto alla consulenza sull’utilizzo degli strumenti di rilevamento, all’invio e alla
raccolta dei materiali. La rielaborazione dei dati è tutt’ora in corso.
Il progetto di mappatura è stata un’occasione per riconfermare, da parte della Regione Emilia
Romagna, la prospettiva sempre più integrata tra aspetti socio educativi e sanitari, cosa che sta
facilitando la realizzazione delle attività legate alla specializzazione sui deficit, anche a livello di
territorio locale. Altra occasione importante è stata la definizione di un percorso integrato di
approfondimento sui deficit sfociato nell’organizzazione dell’iniziativa “Dal deficit alla
partecipazione”, ciclo di seminari su specifici deficit e disabilità in corso di realizzazione a cura
della Rete dei Centri Documentazione per l’Integrazione. Nell’ambito di tale iniziativa il CDA, in
collaborazione con il Centro Documentazione Educativa di Cesena, sta organizzando il seminario
regionale “ Autismo: strumenti e risorse per un’integrazione di qualità”, previsto per l’8 e il 9
maggio 2008, presso l’Hotel Globus di Forlì. Il seminario, rivolto agli operatori della scuola e dei
servizi socio sanitari e alle famiglie, sarà un’occasione per presentare:
- una panoramica generale sulle principali problematiche connesse alla diagnosi e al progetto
educativo/riabilitativo della persona autistica nei diversi contesti di vita e nelle varie fasce
d’età;
- la rete dei servizi per l’Autismo presente a livello regionale e locale;
- esperienze significative di collaborazione tra famiglia, scuola e servizi, realizzate, sul
territorio regionale, secondo le linee guida promosse dalla Regione Emilia Romagna.
Per quanto riguarda la nostra realtà territoriale, il seminario sarà la prima occasione per la
presentazione del progetto di intervento sull’Autismo dell’AUSL di Forlì. Nei workshop, inoltre,
verranno presentate due esperienze significative di progetti integrati realizzati presso l’I.C. di
Forlimpopoli e la Scuola Primaria Bersani di Forlì. Per l’organizzazione del seminario è stata
attivata una proficua collaborazione, in generale tra i centri e i servizi sanitari locali, in particolare
tra il CDA e l’Ausl di Forlì.
Per quanto riguarda la mappatura delle esperienze significative, destinate alla pubblicazione sul
sito, sia la mappatura regionale, sia il seminario saranno un’occasione per la raccolta di materiali,
grazie anche ai contatti intercorsi con i principali centri Autismo di primo e di secondo livello della
Regione. Per tali occasioni è già stata predisposta una scheda di rilevamento, che verrà presentata e
distribuita durante il seminario.
E’ proseguita, infine, l’attività di raccolta di materiali di documentazione ad implementazione delle
Banche Dati informative e Testi. Un’operatrice specializzata, inoltre, ha garantito l’apertura di
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
97
uno sportello informativo in base alle richieste dell’utenza, sino ad ora rappresentata soprattutto
dal personale della scuola e dei servizi educativi.
Azione 3. Formazione e consulenza integrata
In base ai bisogni formativi rilevati e in base a piani di intervento concordati, il CDA ha messo a
disposizione del territorio le seguenti attività di consulenza e formazione:
a) Attività di consulenza:
1.
2.
3.
4.
5.
Costruzione di progetti individualizzati e analisi di casi
Sportello di consulenza sui progetti di documentazione
Nuove tecnologie informatiche ed handicap
Difficoltà specifiche di apprendimento - La dislessia”
La relazione di aiuto – la relazione educativa a supporto della costruzione dell’identità
Per un totale complessivo di n. 86 consulenze svolte e n. 256 accessi da parte dell’utenza.
b) Attività di formazione/sperimentazione integrata
1.Progetto “Nuove Frontiere nella scuola: orientare per ampliare la possibilità di
integrazione nella scuola superiore”, attivato in collaborazione con l’USP di ForlìCesena, la A.USL di Forlì e i Servizi di Welfare e la collaborazione delle Associazioni
del territorio, per il coinvolgimento delle famiglie.
Nel’ambito del progetto sono state realizzate le seguenti attività, tutt’ora in corso:
- continuazione del percorso di sperimentazione “Educare all’autonomia adolescenti
con ritardo mentale”, rivolto agli educatori dei centri educativi pomeridiani;
- attivazione del percorso di primo livello “Futuro presente. Educare all’autonomia
adolescenti con ritardo mentale”, in collaborazione con il Gruppo di coordinamento
del progetto “Nuove Frontiere nella scuola”, attraverso la proposta di materiali
formativi strutturati, elaborati in collaborazione con l’esperta dell’AIPD, Anna
Contardi;
- attivazione del percorso “Strategie e metodologie didattiche per l’insegnamento
della matematica e dell’italiano all’interno di una programmazione personalizzata”
2.attività di formazione integrata rivolta ai volontari in servizio civile nazionale,
impegnati in progetti di ambito sociale (Progetto di Aiuto alla Persona) .
Il CDA ha, inoltre, partecipato alla realizzazione del Seminario Interprovinciale sui Disturbi
Specifici dell’Apprendimento, in collaborazione con gli altri Centri di Documentazione del
territorio locale, l’A.USL di Forlì e di Cesena e l’Ufficio Scolastico Provinciale di Forlì e Cesena,
che ha visto la partecipazione di oltre 350 persone, tra insegnanti, dirigenti scolastici, educatori
e personale dei servizi riabilitativi. Gli atti del seminario sono consultabili sul sito del CDA,
all’indirizzo www.cofo.it/cda .
Programma attuativo 2008
Azione 1. Banche Dati
Per quanto riguarda l’azione “Banche Dati”, il CDA intende porre una specifica attenzione alla
valorizzazione di quanto già realizzato e alla sua visibilità. Nello stesso tempo,si intende lavorare
per la concretizzazione e il potenziamento della rete locale, attraverso una stretta collaborazione con
lo Sportello Sociale.
Le attività previste sono le seguenti:
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
98
-
-
-
-
Aggiornamento della Banca Dati e della Banca Dati regionale sulle risorse e i servizi per la
disabilità, tramite contatto diretto, via e-mail, con il servizio censito;
Presentazione delle Banche Dati aggiornate al Gruppo di Lavoro Interservizi e verifica della
sua utilità sul territorio locale, in forma coordinata con la Regione e con la Rete regionale
dei CDI;
Potenziamento della visibilità della Banca Dati regionale, attraverso specifiche azioni di
pubblicizzazione che verranno concordate nell’ambito del gruppo di lavoro interservizi, in
collegamento con le iniziative predisposte dalla Rete dei CDI a livello regionale;
Attuazione delle forme di collaborazione con lo Sportello Sociale concordate in sede di
progettazione: momenti di raccordo/progettazione comuni; partecipazione della responsabile
dello Sportello Sociale al Gruppo di lavoro interservizi; predisposizione di collegamenti fra
siti informativi curati dai diversi servizi;
Coordinamento fra CDA, sportelli informativi e gli altri Centri di Informazione e
Consulenza presenti sul territorio (tra cui il CAAD), per un confronto sulle rispettive risorse
e la programmazione di piani integrati di informazione.
Il CDA partecipa, inoltre, alla realizzazione dell’obiettivo regionale di sviluppo delle banche dati,
attraverso una collaborazione con la Rete dei CDI per azioni di miglioramento e di innovazione.
Azioni di miglioramento
Per quanto riguarda le azioni di miglioramento, sarà cura del CDA procedere:
- alla ricerca di ulteriori servizi da censire, sulla base dei criteri dati dal gruppo di
coordinamento del progetto;
- alla verifica, in collaborazione con il gruppo di coordinamento del progetto, dell’esausitività
delle informazione raccolte e della loro congruenza con quanto raccolto in generale nella
banca dati.
Azioni innovative
Per quanto riguarda le azioni innovative, il CDA di Forlì, in collaborazione con il CDE di Cesena,
contribuirà alla costruzione del collegamento tra il progetto “Adozione deficit” e “Banca Dati sui
servizi e le risorse per la disabilità”, attraverso la costruzione di percorsi informativi sui servizi
dedicati all’Autismo, sia a livello territoriale sia regionale.
Azione 2 Specializzazione sul deficit
Per quanto riguarda l’azione relativa alla specializzazione sul deficit “Autismo”, nell’anno 2008, in
continuazione con quanto realizzato nell’anno precedente, il CDA di Forlì, in collaborazione con il
CDE di Cesena, prevede:
L’aggiornamento/sviluppo del sito www.specialeautismo.it e delle Banche Dati in esso
contenute, attraverso le seguenti attività:
- verifica generale del sito e della sua funzionalità;
- integrazione/aggiornamento della sezione “Conoscenza del problema” e ’”Approccio al
problema”, con particolare riferimento alle pagine “Strumenti di Osservazione e
valutazione”, “Interventi riabilitativi e psicoeducativi”;
- inserimento/aggiornamento dei materiali delle biblioteche dei rispettivi Centri all’interno
della Banca Dati informatizzata che sarà visibile sul sito nella sezione “Biblioteche del CDA
e del CDE”;
- integrazione della sezione “Esperienze”: impostazione di una scheda di rilevazione delle
esperienze significative di integrazione del territorio, raccolta delle esperienze, costruzione
della Banca Dati e pubblicazione sul sito;
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
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-
integrazione della sezione “Risorse”: mappatura delle risorse e dei servizi del territorio
attraverso la costruzione di collaborazioni con alcune realtà a livello locale (Asl) e a livello
regionale.
Il CDA prevede, inoltre, la messa a disposizione del pubblico dello sportello informativo e di
consulenza, gestito da un operatore specializzato.
Verrà, infine, posta particolare attenzione allo sviluppo delle relazioni istituzionali avviate nel
corso dell’attività precedente nei diversi livelli istituzionali:
- a livello regionale: si prevede la collaborazione con il Servizio di salute mentale, per lo
scambio di materiali ed informazioni utili all’implementazione del sito (per quanto riguarda
i progetti della rete regionale dei servizi, le risorse del territorio, i materiali prodotti dalla
stessa regione, ecc…)
- a livello locale: ci si ripropone di proseguire nella collaborazione avviata con l’A.usl di
Forlì, anche per la messa a disposizione di risorse specifiche del Centro per la copertura di
eventuali bisogni formativi, da realizzarsi ad integrazione degli interventi dei servizi.
Azione 3. Formazione e consulenza integrata
a) Organizzazione di una Mostra itinerante sulla storia del processo di integrazione delle
persone disabili in Regione, come occasione di formazione per gli operatori della scuola e dei
servizi
Il CDA partecipa alla realizzazione della mostra itinerante sulla storia del processo di integrazione
delle persone disabili.
Oltre a garantire la collaborazione con gli altri centri nelle fasi di progettazione, attraverso la
partecipazione di 2 operatori agli incontri di coordinamento, il CDA contribuisce, in particolare,
alla realizzazione della sezione relativa alle “persone”, attraverso la Raccolta di 5 interviste a
testimoni significativi.
Tali interviste, in forma sintetica, andranno ad implementare la mostra a valenza regionale; in forma
estesa, raccolte in un video appositamente dedicato alla storia forlivese, costituiranno un nucleo di
approfondimento che verrà presentato in occasione dell’allestimento della mostra locale.
L’allestimento della mostra in occasione del seminario sull’Autismo di maggio 2008.
Sono previste iniziative formative ed incontri pubblici sui progetti ed i servizi attivati in rete dal
territorio a favore dell’integrazione scolastica. Tra cui:
- laboratori previsti dal percorso di formazione rivolto ad insegnati su posto di sostegno,
organizzata dall’USP di Forlì-Cesena e dai Centri di Documentazione del territorio;
- incontro pubblico sui 6 anni di attività del progetto “Un tutor per amico”.
Sono previste, inoltre, visite guidate alla mostra, riservate alle scuole.
b) Sportelli di consulenza integrata
Anche per l’anno 2008 vengono messi a disposizione gli sportelli di consulenza a carattere
permanente:
1
2
Costruzione di progetti individualizzati e analisi di casi: lo sportello, offre un supporto alla
costruzione di progetti individualizzati, attraverso la messa a disposizione di strumenti, materiali e
competenze professionali specializzate; offre inoltre informazioni sulle risorse disponibili sul
territorio e sulle normative riguardanti l'integrazione scolastica e sociale;
Nuove tecnologie informatiche ed handicap: lo sportello mostra le possibilità legate all'utilizzo
delle nuove tecnologie informatiche nel lavoro didattico con la classe e con alunni con deficit, offre
indicazioni metodologiche e tecnologiche (software didattici e ausili) e supporto per la costruzione di
progetti didattici in relazione a specifici bisogni;
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
100
3
4
Difficoltà specifiche di apprendimento - La dislessia” : lo sportello offre informazioni, materiali di
approfondimento e indicazioni su materiale didattico, inerenti i disturbi specifici di apprendimento e,
in particolare, la dislessia;
La relazione di aiuto – la relazione educativa a supporto della costruzione dell’identità: lo
sportello si propone come uno spazio di confronto in cui, con l’aiuto di un esperto, è possibile
“rileggere” in un’ottica diversa situazioni di difficoltà relazionale e trovare supporto e nuove strategie
per affrontarle
c) Attività di formazione
Per quanto riguarda l’organizzazione specifica di percorsi formativi da avviare nel prossimo anno
scolastico, si rimanda al prossimo programma attuativo.
Si anticipa, in ogni caso, la valutazione emersa dall’espressione dei bisogni formativi in sede di
confronto di tavolo e di progetti interisituzionali , che prevede la possibilità di sviluppare i seguenti
percorsi formativi integrati:
- supporto alla progettazione individualizzata, con particolare riferimento ai processi di
orientamento degli alunni con disabilità in passaggio dal primo al secondo grado della
scuola secondaria o in uscita dal percorso scolastico, verso la formazione professionale e
l’inserimento lavorativo;
- attività di formazione/sperimentazione rivolta al personale della scuola, dei servizi Sociali e
dei servizi riabilitativi, sull’utilizzo dei nuovi criteri di classificazione/progettazione
introdotti dall’ICF.
Risorse finanziarie a disposizione del programma
Intervento
Azione 1 (risorse interne e fin
Reg. )
Azione 2 (risorse interne e fin.
Reg.)
Azione 3 (risorse interne e fin.
Reg.)
Centro Documentazione
Apprendimenti
2005
5.500,00
2006
5.500,00
2007
10.000,00
2008
7.500,00
5.000,00
5.000,00
10.000,00
6.000,00
26.300,00
25.800,00
17.400,00
17.500,00
36.800,00
36.300,00
37.400,00
31.000,00
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
101
2.3.2. Centro di informazione e consulenza per l’adattamento dell’ambiente
domestico e la mobilità di anziani e disabili
Nel 2005 i Comuni del territorio forlivese in collaborazione con l’Ausl hanno avviato un Centro
specializzato che fornisce informazioni e consulenza a persone anziane e disabili e a tutti coloro
che hanno delle limitazioni nello svolgere le attività della vita quotidiana, alle loro famiglie,
agli operatori dei servizi sociali e sanitari, ai tecnici progettisti del settore pubblico e privato.
Il Centro offre una consulenza di primo livello su come riorganizzare gli spazi interni, rimuovere o
superare gli ostacoli ambientali e le barriere architettoniche, studiare accorgimenti e soluzioni sia
tecniche che tecnologiche per facilitare le attività di ogni giorno, accedere ai contributi e alle
agevolazioni fiscali, sui prodotti e gli ausili presenti sul mercato, sui servizi e le opportunità offerte
dai diversi soggetti presenti sul territorio. Per le situazioni più complesse opera in collegamento al
Centro Regionale Ausili e al Centro Regionale di Informazione sulle Barriere Architettoniche
Vi prestano servizio un assistente sociale e un operatore amministrativo del Comune di Forlì, due
terapisti della riabilitazione del servizio di medicina riabilitativa dell’A.Usl di Forlì: è prevista
l’integrazione della figura del tecnico edile.
Obiettivi programmatici per il triennio 2005-2007
sviluppare e consolidare il ruolo del centro di informazione e orientamento per
l’adattamento dell’ambiente domestico e la mobilità come snodo informativo e di
consulenza centrale della rete dei servizi a sostegno della domiciliarità per disabili e
anziani anche qualificando l’equipe multidisciplinare di operatori del centro perché diventi
punto di riferimento nell’ambito della rete per altri operatori e professionisti e motore
propulsore di programmi di promozione dell’abitare sano nell’ambito dei Piani per la Salute;
raccordare con massima efficienza ed efficacia la funzione informativa del centro con quella
informativa e istruttoria in materia di accesso ai contributi per l’abbattimento delle barriere
architettoniche (ex L.13/89) ed ai contributi ex L.R. n. 29/97 finalizzati all’acquisto di
strumentazioni, ausili, attrezzature e arredi personalizzati.
Stato di avanzamento Programma 2007
Nel corso del 2007 si è proceduto a:
A) mantenimento e consolidamento del protocollo d’intesa con l’Agenzia delle Entrate al fine
di fornire una migliore fruibilità e completezza dell’informazione che riguarda anche le
facilitazioni fiscali a favore dell’utenza che si rivolge al CAAD e ad integrazione
dell’equipe.
B) mantenimento dell’aggiornamento del sito web del Comune di Forlì per fornire
informazioni e modulistica.
C) organizzazione di una giornata formativa (14.12.2007) “Vivere gli spazi e progettare senza
barriere” rivolta agli interlocutori privilegiati del settore, sia pubblico che privato, in
collaborazione con la Regione, CRA e CRIBA
Programma attuativo 2008
o potenziamento orario di apertura ufficio CAAD al fine di garantire una maggiore e
migliore informazione all’utenza: si prevede di giungere ad una apertura quotidiana;
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
102
o trasferimento presso la sede comunale che consente l’unificazione dei procedimenti
amministrativi e la raccolta in un’unica sede della documentazione utile alle istruttorie
amministrative al fine di garantire una maggiore e migliore funzionalità e fruibilità del
Servizio;
o rinnovo contratto privato con presenza almeno settimanale del tecnico edile al fine di
garantire una migliore risposta alle richiesta di consulenza;
o proseguimento e mantenimento protocollo d’intesa con Agenzia delle Entrate con
potenziamento della presenza del funzionario individuato;
o attuazione di protocolli di intesa con le organizzazioni sindacali, le Associazioni di
volontariato e di categoria, ACER e qualsiasi altro Ente territoriale coinvolto nei
processi di sviluppo del benessere e autonomia delle persone disabili,
o sviluppo e gestione della procedura per l’erogazione dei contributi per l’adattamento
dell’ambiente domestico per anziani e disabili previsto nel piano delle attività per la non
autosufficienza in stretta connessione con il servizio sociale anziani e disabili.
Risorse finanziarie a disposizione del programma
Intervento spesa
Avvio e gestione del Centro di Forlì
Entrata
Programma finalizzato RER
di cui trasferiti a Cesena per gestione Centro distretto di
Cesena e Savignano
2005
euro
2006
euro
60.000,00
2007
euro
50.000,00
2008
euro
70.000,00
44.681,00
58.157,00
89.496,00
22.000,00
29.078,50
44.748,00
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
103
2.4. Servizi ed interventi diurni e residenziali per disabili
I Centri socio-riabilitativi residenziali e diurni offrono interventi e prestazioni ad alta protezione,
rivolti a soggetti con disabilità complessa e per i quali è necessario predisporre misure funzionali al
mantenimento delle autonomie residue. La gravità dell’handicap e/o l’assenza di reti familiari
richiedono un’alta presenza assistenziale e sanitaria. L’attuale rete di strutture socio-riabilitative per
disabili presente nel nostro territorio, composta da n. 13 centri residenziali convenzionati e n. 14
centri semiresidenziali, è altamente qualificata e consente di far fronte alla domanda tradizionale.
I centri, articolati sul territorio, sono i seguenti:
a Forlì
Soggetto Gestore
Coop. sociale
Il Cammino
Centri diurni
Diurno Barisano
Diurno San Leonardo
Consorzio di Solidarietà
Sociale – Coop. Soc.
L’Accoglienza
Consorzio di Solidarietà Diurno via Ridolfi
Sociale – Ass. Anffas
Fondazione Don Pippo
Diurno Luigi Lago
Coop. Soc. Solidarietà Diurno via Barsanti
Intrapresa
Coop. Soc. CAD
Coop. Paolo Babini
a Castrocaro
a Dovadola
a Modigliana
a Predappio
a Forlimpopoli
a Meldola
a S.Sofia
Centri Residenziali
Gruppi appartamento via
Maceri Malta
Residenziale San Leonardo
Residenziale L’Accoglienza
Residenziale Don Pippo
Residenziale via Barsanti a
Forlì
Residenziale c.so Diaz
Moby Dick
Max Ten
Centro Pom- San
Paolo
Diurno Sadurano
Comunità di Sadurano
da Diurno Dovadola
Residenziale Dovadola
Coop. Sadurano Salus
IPAB O.P. Zauli
Montepolo
Coop. soc. Kara Bobowski
Opera S.Camillo
Coop. soc. Lamberto Valli
Silenziosi Operai della
Croce
Coop soc. CAD
IPAB San Vincenzo de
Paoli
Diurno Modigliana
Diurno Forlimpopoli
Diurno Meldola
Residenziale Modigliana
Residenziale Predappio
Residenziale Forlimpopoli
Residenziale Meldola
Diurno S.Sofia
Residenziale S.Sofia
Si evidenzia comunque la necessità di individuare, nell’ambito della rete, in base alla disponibilità, strutture
in grado di fornire servizi aggiuntivi e flessibili idonei a soddisfare determinate esigenze, in particolare
disponibilità di personale che operi anche sul territorio, quale punto di riferimento per le famiglie, e strutture
diurne con apertura anche nel fine settimana e nel periodo estivo.
Anche l’offerta residenziale và adeguata alle esigenze emergenti che richiedono di realizzare contesti di vita
che permettano una maggiore autonomia della persona disabile, anche prevedendo nuove tipologie di alloggi
con servizi di appoggio.
Gli interventi socio-riabilitativi diurni e residenziali sono finanziati dal fondo sanitario al 70%. Il restante
30% è finanziato dai Comuni su fondo sociale e prevede la compartecipazione alla spesa da parte degli utenti
e delle loro famiglie.
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
104
Utenti inseriti in strutture residenziali per disabili: nel 2007 sono stati seguiti n. 99 utenti con n.
8 nuovi inserimenti e n. 3 dimissioni. Si tratta di una tipologia di risposta praticata laddove si rileva un
bisogno di tipo relazionale forte, in quanto viene meno il sostegno familiare (Genitori anziani), ovvero
quando sussistono condizioni di invalidità tali da non poter mantenere l’intervento presso il domicilio. La
programmazione 2008 vedrebbe la necessità di individuare una risposta residenziale per potenziali n. 18
utenti.
Utenti inseriti nei centri residenziali per disabili per comune di residenza
COMUNE DI
RESIDENZA del
disabile
Bertinoro
STRUTTURA
G. Residenziale Intrapresa Forlì
Residenziale Forlimpopoli
Consorzio L'Accoglienza
Domus Coop
Castrocaro
Residenziale Don Pippo
G. Residenziale Intrapresa Forlì
Residenziale Dovadola
Residenziale Il Cammino
Civitella di Romagna G. Residenziale Intrapresa Forlì
Residenziale Il Cammino
Res. Sil. Operai di Meldola
Dovadola
Comunità Sadurano
Residenziale Dovadola
Forlì
Consorzio L'Accoglienza
Comunità Sadurano
G. Residenziale Maceri M. Forlì
G. Residenziale Intrapresa Forlì
Residenziale Don Ghinelli
Residenziale Don Pippo
Residenziale Dovadola
Residenziale Il Cammino Forlì
Com. Abbondanza
Ist. Sospiro
Residenziale Kara Bobowski
Residenziale Forlimpopoli
Residenziale P. Babini
Forlimpopoli
G. Residenziale Intrapresa Forlì
Residenziale Forlimpopoli
Residenziale Il Cammino Forlì
Meldola
Res. Sil. Operai di Meldola
G. Residenziale Intrapresa Forlì
Residenziale Il Cammino Forlì
Residenziale S.Camillo Predappio
Modigliana
Residenziale Kara Bobowski
Residenziale Forlimpopoli
Portico S. Benedetto Residenziale Dovadola
Predappio
S. Sofia
Totale
G. Residenziale Intrapresa Forlì
Residenziale S.Camillo Predappio
Residenziale Il Cammino Forlì
IPAB S.Vincenzo de' Paoli
Numero
complessivo
31/12/2006
1
1
2
1
1
1
1
1
1
1
2
1
6
4
1
6
11
1
9
3
8
1
1
1
3
1
1
2
1
2
2
1
0
2
1
1
1
5
1
1
91
Inserimenti
anno 2007
Dimissioni
anno 2007
2
3
1
1
1
1
1
Numero
complessivo
1/12/2007
1
1
2
1
1
1
1
1
1
1
2
1
6
4
1
6
11
1
11
3
10
1
1
1
3
1
1
2
1
2
2
1
1
3
1
1
1
4
1
1
96
1
8
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
3
105
Utenti inseriti in centri socio-riabilitativi diurni: nel 2007 sono stati seguiti n. 133 utenti, con n. 10 nuovi
inserimenti; in aggiunta ai 10 nuovi inserimenti, nello schema sottostante è stata indicata anche una persona
che, da progettazione individualizzata, è stata trasferita da un centro ad un altro. Si tratta di una tipologia di
risposta indirizzata ad un’utenza che richiede un alto supporto terapeutico per il mantenimento e/o il
possibile potenziamento delle capacità residue, finalizzato al consolidamento delle autonomie, in ogni caso
presenti, in questa categoria di soggetti. La programmazione per il 2008 prevede la necessità di
inserimenti di n. 6 nuovi utenti
Utenti inseriti nei centri socio-riabilitativi diurni per disabili per comune di residenza
COMUNE DI
RESIDENZA del
disabile
STRUTTURA
Bertinoro
L. Valli Forlimpopoli
Sil. Operai Meldola
S. Leonardo Il Cammino
Castrocaro
Centro ANFFAS
L. Valli Forlimpopoli
Civitella di Romagna Centro SS. S. Sofia
Sil. Operai Meldola
Forlì
Barisano Il Cammino
Centro D. Intrapresa
Centro Luigi Lago
Centro ANFFAS
Comunità Sadurano
Diurno Don Pippo
Diurno L. Valli
Sil. Operai Meldola
Max Ten Forlì
S. Leonardo Il Cammino
Moby Dick Forlì
Centro pom. P.Babini
Forlimpopoli
Centro D. Intrapresa
L. Valli Forlimpopoli
Meldola
Centro ANFFAS
L. Valli Forlimpopoli
Sil. Operai Meldola
Modigliana
Diurno Modigliana
Portico S. Benedetto Diurno Dovadola
Portico S. Benedetto Diurno Dovadola
Predappio
Rocca S. Casciano
S. Sofia
Totale
Numero
inserimenti al
31/12/2006
Inserimenti
Inserimenti
anno 2007
2
1
1
1
1
1
1
14
5
7
8
1
4
2
8
9
4
16
0
1
8
2
1
8
4
0
1
1
2
1
2
Dimissioni
anno 2007
1
1
2
1
1
2
1
1
1
Numero
complessivo al
31/12/2007
3
1
1
1
1
1
1
15
6
8
6
1
4
1
9
10
4
16
1
1
8
2
1
8
3
0
1
Max Ten Forlì
Moby Dick
Centro D. Intrapresa
Diurno Dovadola
1
1
1
2
Centro S. Sofia
6
1
1
6
122
11
8
125
1
1
1
2
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
106
Alcuni dati qualitativi sugli utenti inseriti nei centri diurni e residenziali
Alla data del 31 dicembre 2007 risultavano 293 inserimenti, così distribuiti per fasce d’età:
o nei centri diurni n. 125 utenti di cui 24 tra i 20 e i 30 anni, 80 tra i 31 e i 50 anni e 21
oltre i 51 anni.
o nei centri residenziali n. 96 utenti di cui 10 tra i 19 e i 30 anni, 43 tra i 31 e i 50 anni e 43
oltre i 50 anni.
o Nei laboratori socio occupazionali n. 72 utenti di cui 27 fra i 20 e i 30 anni, 43 fra i 31 e
i 50 anni e 2 oltre i 51 anni.
Nel corso del 2007 sono stati inseriti:
- n. 8 utenti in centri socio riabilitativi residenziali di cui 3 provenienti da centri diurni
- n. 10 utenti in centri socio riabilitativi diurni di cui 3 ancora inseriti nella scuola superiore
- n. 4 utenti nei laboratori socio occupazionali.
Si è registrato il decesso di n. 4 utenti.
Caratteristiche del nucleo familiare di appartenenza
Caratteristiche del nucleo
Centri socio
Centri socio
familiare di appartenenza
riabilitativi
riabilitativi Diurni
Residenziali
Laboratori Totale
socio
occupazionali
Nuclei monogenitoriali
N.35 (36%)
N.38 (30%)
N.24 (33%)
N.97
Assenza di genitori
N.48 (50%)
N.26 (21%)
N.3 (4%)
N.77
Genitori conviventi
N.13 (13%)
N.61 (49%)
N.45 (62,5%) N.119
Totale
N.96
N.125
N.72
N.293
Obiettivi programmatici per il triennio 2005-2007
♦ avviare una ridefinizione dell’offerta residenziale che vada nella direzione di:
-
-
rivedere una differenziazione delle tipologie di offerta in modo da attivare interventi ad
intensità assistenziali differenziate e commisurate ai bisogni delle persone, evolvendo
rispetto al mono-modello attuale. In questo senso vanno avviate e sostenute
sperimentazioni su diverse soluzioni residenziali;
programmare l’attivazione di due strutture per disabili gravissimi, che rispondano alle
situazioni già presenti e in crescita in cui è indispensabile un intervento sanitario
continuativo. La collocazione dovrebbe permettere di rispondere ai bisogni del territorio
comprensoriale e non essere distante dalle strutture ospedaliere
♦ Coerentemente con le direttive regionali, promuovere e sostenere l’elaborazione e la
progettazione di interventi innovativi relativi al “Dopo di Noi”, intendendo in questa
accezione gli interventi di tipo abitativo non riconducibili alla tipologia delle strutture
residenziali a carattere socio-riabilitativo, ma iniziative che si orientino verso la massima
valorizzazione delle autonomie delle persone accolte, caratterizzate dalla promozione delle
risorse che i diversi soggetti interessati (famiglie, associazioni di tutela, Fondazioni,
Cooperazione Sociale, Enti locali) possono mettere in campo, in un quadro giuridico
innovativo che garantisca rispetto alla gestione finalizzata di queste risorse (vedi: trust;
amministratore di sostegno)
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
107
♦ Favorire maggiore partecipazione degli utenti e delle loro famiglie alla progettazione e
verifica di servizi ed interventi
♦ Formazione e approfondimento congiunto (operatori pubblici, del Terzo settore, famiglie)
su temi di interesse condiviso, con particolare attenzione all’ ICF, il nuovo sistema di
classificazione della disabilità promosso dall’O.M.S. e conseguente sperimentazione di
strumenti di progettazione individualizzata per la costruzione dei percorsi di vita centrati sui
bisogni/risorse delle persone.
♦ Verifica del nuovo sistema di partecipazione alla spesa dei servizi da parte degli utenti e
delle loro famiglie, approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n. 12 del 31/1/2005,
al fine di individuare modalità più eque e compatibili con i costi assistenziali a carico delle
famiglie
Stato di attuazione Programma 2007
È stato sottoscritto il Protocollo d’intesa che impegna Comuni e A.Usl all’attivazione di
interventi infermieristici ordinari sulla rete delle strutture diurne e residenziali per la gestione
della somministrazione farmaci. Nel medesimo documento sono state definite le modalità di
gestione dell'accesso al Pronto Soccorso, del ricovero e delle dimissioni protette dei disabili
inseriti nelle strutture.
Sviluppo, in collaborazione con il Servizio Studenti Disabili dell’Università degli Studi di
Bologna, del Progetto G.O.R.I. (acronimo che sta per Gruppo Organizzativo delle Risorse
Interistituzionali) finalizzato all’attivazione di un sistema integrato e flessibile di servizi
territoriali per giovani e adulti con disabilità complesse.
o È stato avviato il processo di riorganizzazione dei servizi territoriali per disabili in
un’ottica di rete di sistema territoriale integrato, favorendo la flessibilità dei percorsi
individualizzati attraverso una maggiore visibilità dell’offerta dei prodotti e della
metodologia con la quale si opera al fine di rinnovarsi ma anche di rendere visibile e
maggiormente percepita all’esterno la qualità dei servizi offerti.
o È stata rivista la metodologia utilizzata dal servizio sociale territoriale per la presa in
carico e l’elaborazione del progetto individualizzato al fine di favorire la massima
partecipazione della persona e della sua famiglia alle scelte relative al proprio
progetto di vita.
Nel contesto del progetto G.O.R.I. è stato attivato da parte del Comune di Forlì nell’ambito
dell’Ufficio Unico disabili con l’A.Usl, un TAVOLO DI COORDINAMENTO
PERMANENTE, con la partecipazione del privato sociale, della società Techne, e di diversi
servizi dell’Azienda Usl quali il Servizio di Neuropsichiatria Infantile, il Servizio Psichiatria
Adulti ed il Servizio di fisiatria e riabilitazione. Nell’ambito del tavolo è stata avviata:
o analisi dello stato attuale dei servizi territoriali per disabili al fine di riconoscere e
promuovere i progetti di rete già in essere, in quanto finalizzati ad una attuazione del
progetto di vita e al miglioramento della qualità della vita della persona e al sostegno
della famiglia per dare evidenza delle “specializzazioni “ e delle offerte presenti nei
diversi centri territoriali
o lettura condivisa dei nuovi bisogni e dell’evoluzione dei bisogni per una
programmazione dei servizi rispondente alla realtà territoriale
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
108
E’ stata potenziata e diversificata la rete di servizi e delle opportunità “flessibili” attraverso la
“ridefinizione e riorganizzazione” delle attività dell'Anffas, sia per la parte legata ai servizi del
“Fuori Orario” e alle “Vacanze Estive”, che, potenzialmente, per la parte legata al “centro
diurno” e al suo percorso di evoluzione. Possono fare riferimento a questa rete di offerta:
− le attività delle associazioni di volontariato già presenti
− le attività sportive
− le attività legate alla gestione delle vacanze estive
− le attività di animazione e gestione del tempo libero
− le attività di una domiciliarità “aperta”, orientata a creare legami con il terrorio
− attività laboratoriali programmate al pomeriggio utilizzando gli spazi dei centri diurni
− sperimentazioni su percorsi di autonomia abitativa e di “sollievo”
− le attività del Fuori Orario
− le azioni legate ad un'integrazione operativa con il “SIL”.
Programma attuativo 2008
Analisi e ridefinizione attraverso il confronto con i soggetti gestori e alla luce dei criteri per
l’accreditamento transitorio, di tutte le convenzioni per la gestione dei centri diurni e
residenziali per disabili in scadenza a dicembre 2008;
Differenziare l’attività dei centri diurni prevedendo anche il prolungamento dell’orario
per rendere l’offerta maggiormente adeguata alle esigenze dei disabili e per ritardare il
ricorso al centro residenziale.
Progettare e attivare un centro pomeridiano per ragazzi con disabilità complesse ancora
inseriti in percorsi scolastici e che non possono più accedere ai gruppi educativi per minori;
Prevedere risposte diurne e/o residenziali adeguate alle caratteristiche della disabilità
derivante dal nuove patologie prevedendo anche ricoveri di “sollievo “ per le famiglie.
Individuare risposte adeguate alla problematica derivante dall’invecchiamento e
dall’aggravamento delle condizioni di salute dei disabili inseriti nelle strutture che
richiedono l’attivazione di prestazioni sanitarie nell’arco delle 24 ore.
Modularizzare gli interventi residenziali con servizi a diversa intensità assistenziale: in
questo ambito va segnalato il progetto di adeguamento/ristrutturazione/ampliamento
dell'immobile in cui hanno sede i servizi socio-riabilitativi diurni e residenziali della
Fondazione Don Pippo.
Proseguo del percorso di costruzione della rete di servizi territoriali integrati e flessibili
attraverso la presentazione di un progetto complessivo alla Fondazione Carisp Forlì che si
è detta disponibile a prendere in considerazione la possibilità di un finanziamento
pluriennale che sostenga interventi di prossimità sull'area disabili, così come già attuato
sull'area anziani. In questo senso, alcune fra le organizzazioni promotrici, stanno
collaborando con Assiprov per attivare un monitoraggio dei bisogni presenti sul territorio
che permetta la costruzione di un progetto mirato e corrispondente alle richieste provenienti
dal territorio.
Elaborazione nuovo sistema tariffario relativo ai servizi per disabili, anche attivando il
confronto con le organizzazioni sindacali.
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
109
Risorse finanziarie a disposizione del programma
Per la realizzazione degli obiettivi indicati nel programma attuativo 2008 si prevede di utilizzare il
fondo regionale per la non autosufficienza in area disabili che dovrà essere assegnato ai distretti
dalla Regione Emilia Romagna entro il primo semestre 2008
2005
euro
2006
euro
2007
euro
Centri socio-riabilitativi residenziali
3.068.046,00
3.324.845,68
3.607.060,00
3.748.340,00
Centri socio-riabilitativi diurni
2.077.407,00
2.102.655,92
2.206.342,00
2.205.841,00
Intervento
euro
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
2008
euro
110
2.5. Sostegno alla domiciliarità dei disabili gravi
E’ emerso negli ultimi anni un aspetto di criticità dell’intervento legato a persone con disabilità
derivanti da traumi, prevalentemente esiti di incidenti stradali e/o sul lavoro. In questi casi il
carico assistenziale delle famiglie è particolarmente pesante ed è dunque indispensabile progettare
servizi di sollievo sia attraverso una flessibilizzazione del tradizionale intervento di assistenza
domiciliare sia attraverso la sperimentazione dell’assegno di cura.
E’ attraverso il monitoraggio continuo dell’evoluzione dei bisogni delle persone disabili e delle loro
famiglie che si tende ad adattare gli strumenti di intervento e le modalità di attivazione degli stessi
per consentire il mantenimento della domiciliarità il più a lungo possibile, laddove vi siano
condizioni cliniche ed assistenziali adeguate alla situazione del disabile e funzionali al
mantenimento dell’equilibrio familiare.
Obiettivi programmatici per il triennio 2005 – 2007
♦ Messa a regime dell’intervento assegno di cura attraverso la definizione di criteri di priorità per
l’accesso che favoriscano le situazioni di maggiore gravità dal punto di vista assistenziale
ovvero quelle dove è maggiormente strutturato ed impegnativo il percorso verso la
valorizzazione delle autonomie residue del disabile
♦ Sviluppo e consolidamento delle azioni di flessibilizzazione del servizio di assistenza
domiciliare per disabili gravi anche finalizzato a sostenere e monitorare il piano assistenziale a
carico del familiare referente (care giver).
Il servizio di assistenza domiciliare
Il servizio di assistenza domiciliare si colloca a pieno titolo nella rete dei servizi per l’handicap e,
nella logica di una razionale distribuzione delle risorse, è erogato a chi, per scelta o impossibilità,
non usufruisce di altri servizi presenti sul territorio, o a chi, vivendo in contesti familiari non
sufficientemente capaci di rispondere al bisogno assistenziale del congiunto disabile, necessita
dell’intervento a domicilio per poter accedere alle strutture diurne. In entrambi i casi, oltre a fornire
sostegno al disabile e ai suoi familiari, l’assistenza domiciliare consente di evitare o quantomeno di
posticipare l’inserimento presso strutture diurne e residenziali, salvaguardando così la permanenza
presso il proprio domicilio e, soprattutto, il mantenimento delle relazioni familiari ed amicali. Il
diversificarsi della tipologia di utenza ha evidenziato il bisogno di una nuova forma di intervento al
domicilio, finalizzato a sostenere la domiciliarità di coloro che, pur avendo sufficienti autonomie
per la cura della propria persona, necessitano di supporto per il mantenimento di condizioni
ambientali adeguate e/o per l’adempimento di incombenze all’esterno del domicilio. Il servizio
gestito in convenzione con n. 2 cooperative sociali (CAD e Kara Bobowski) è stato erogato nel
corso del 2007 a n. 46 utenti (di cui n.38 interventi di tipo assistenziale e 8 di tipo educativo), in
linea con l’anno precedente. Si è proceduto ad avviare il processo di valutazione ed analisi di tutti
gli interventi di assistenza domiciliare attivati al fine di ottimizzare la natura ed il costo
dell’intervento. Il numero di nuovi inserimenti in corso d’anno equivale sostanzialmente al n. di
dimissioni e riguarda più di un terzo degli utenti che usufruiscono del servizio
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
111
COMUNE DI N. interventi attivi N. inserimenti
2007
RESIDENZA del al 31/12/2006
disabile
N. dimissioni
2007
Potenziamenti N. interventi attivi
2007
al 31/12/2007
assistenzial educati Assistenzi educati assistenzi educati Assistenzi educati assistenzi educativa
e
va
ale
va
ale
va
ale
va
ale
Bertinoro
Forlimpopoli
Forlì
Castrocaro
Modigliana
Meldola
S. Sofia
Predappio
Civitella di R.
Totale
Totale
1
0
27
3
3
0
1
3
0
38
1
2
4
0
0
0
1
1
9
1
13
10
1
1
1
2
1
2
1
0
0
30
2
3
0
1
2
0
38
1
1
13
47
DISABILITA’ assistenziale
1
1
1
1
3
13
16
17
3
46
ETA’
assistenziale
18
n. 1
20-29
n. 1
n. 2
Acquisito DSM n.1
30-39
n. 9
n. 3
Congenito
DSM
n.1
40-49
n. 7
n. 3
Congenito
n.18
n.7
50-59
n. 15
TOTALE
n. 38
n. 8
60-65
n. 5
Acquisito
n.18
educativa
4
n.1
0
1
4
0
0
1
0
1
1
8
educativa
L’assegno di cura per favorire condizioni di domiciliarità dei cittadini in situazione di
handicap grave
A partire da ottobre 2002 si è avviata la sperimentazione dell’assegno di cura per l’assistenza a
domicilio di persone con disabilità grave. Nel comprensorio forlivese sono stati individuati quali
destinatari della sperimentazione persone con disabilità acquisita in età adulta a seguito di eventi
traumatici (es. incidenti) o per patologie gravemente invalidanti a partire dalla sclerosi multipla,
che rientrano nella fascia d’età 18-65 anni, possibilmente in possesso del certificato dello stato
di handicap previsto dalla L.104. La valutazione del contesto familiare assegna una priorità a
quei nuclei in cui uno o più componenti, dovendosi prendere cura del congiunto disabile, hanno
lasciato il lavoro, ovvero a quei nuclei in cui è presente un altro portatore di handicap. E’ altresì
assegnata priorità alle persone disabili che vivono sole.
Per la valutazione e il monitoraggio dei percorsi assistenziali dei disabili cui è rivolto
l’intervento è stata avviata e consolidata nel tempo una stretta collaborazione tra l’assistente
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
112
sociale, che svolge il ruolo di responsabile del caso, il medico di base, i reparti ospedalieri ed i
referenti medici specialisti (fisiatra, neurologo ecc.). Secondo quanto previsto dalla DGR. 1122,
il contributo erogato può essere di 10,33 € o 15,49 € giornaliere, ma a partire dal 2006 è stata
erogata unicamente la fascia più bassa per consentire un maggior numero di attivazioni.
I criteri di priorità condivisi per l’avvio dell’intervento hanno consentito di attivare mediamente
più di n. 30 assegni di cura all’anno. Nell’80% circa dei casi l’intervento è stato utilizzato per
il mantenimento delle risorse già attivate nell’ambito familiare o esterno.
A partire dal 1 agosto 2005 si è proceduto all’introduzione dell’assegno di cura ex DGR 2068
rivolto alle situazioni di maggiore gravità medico-sanitaria (valutata da una equipe medica) con
disabilità acquisita in età adulta. A tal fine si è promosso il riesame di tutte le situazioni già
attive ex DGR 1122 per proporre interruzioni dell’intervento o la conversione ex DGR 2068.
In nessun caso l’assegno di cura è stato erogato a favore di persone che frequentano un struttura,
mentre in 9 situazioni i beneficiari usufruiscono anche dell’assistenza domiciliare.
Gli assegni di cura attivati nel territorio forlivese anni 2004-2007
COMUNE DI
RESIDENZA del
disabile
N. Assegni N. Assegni attivi al N. Assegni attivi N. Assegni attivi
31/12/2005
a 31/12/2006
a 31/12/2007
attivati
anno 2004
Bertinoro
Forlimpopoli
Forlì
Castrocaro
Modigliana
Meldola
S. Sofia
Predappio
Totale
Totale
1
3
26
1
0
1
1
1
34
Ex 1122
Ex 2068
Ex 1122
Ex 2068
Ex 1122
Ex 2068
0
2
23
0
2
3
0
0
30
0
1
8
2
0
0
2
2
15
0
2
19
0
4
5
0
1
31
0
1
14
2
0
0
2
2
21
0
2
29
0
3
6
0
1
41
0
1
13
2
0
0
2
2
20
45
52
62
Utilizzando la classificazione indicata nella griglia regionale per il monitoraggio sullo stato di
attuazione della sperimentazione dell'assegno di cura, si possono fornire i seguenti dati relativi agli
interventi attivi al 30/04/2007:
DISABILITA’ Ex 1122
Ex 2068
ETA’
Ex 1122
Ex 2068
fisica
n.30
n.10
20-29
n. 1
n.5
mentale
n.1
n.
30-39
n. 6
n.4
plurima
n.10
n.10
40-49
n. 10
n.2
sensoriale
n.0
n.
50-59
n. 15
n.6
TOTALE
n.41
n.20
60-65
n. 9
n.3
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
113
Stato di attuazione Programma 2007
Assistenza Domiciliare
♦ Consolidamento della nuova articolazione dell’intervento anche rispetto alle diverse
procedure di attivazione condivise con la coop CAD che eroga il maggior numero di
interventi.
Si è consolidata la nuova articolazione dell’intervento anche attraverso l’utilizzo di una
modulistica condivisa che definisce con chiarezza le prestazioni richieste nei singoli interventi,
rendendo più semplice la verifica dell’efficacia dell’intervento con l’operatore domiciliare ed
anche con il disabile e la sua famiglia.
♦ Definizione di nuovi criteri per l’individuazione dei destinatari dell’intervento che tengano
presente la condizione di bisogno anche a prescindere dalle cause della non autosufficienza
Nel corso del 2007 sono stati attivati interventi a favore di persone in comprovata condizione
di bisogno a fronte di situazioni ed eventi che non delineavano comunque una situazione di
disabilità.
Assegno di Cura
♦ Consolidamento delle prassi di integrazione degli aspetti sociali e sanitari nel trattamento
delle singole situazioni
È stato affinato il processo di integrazione degli aspetti socio sanitari su ogni singola
situazione, conseguente all’attuazione di quanto previsto dalla DGR 2068.
Programma attuativo 2008
•
•
:
•
Consolidamento intervento di assistenza domiciliare e prevederne il potenziamento con
particolare riferimento a:
o l’attivazione del servizio anche in fasce orarie serali per consentire il supporto nella
messa a letto
o potenziare l’intervento nelle giornate festive per garantire la copertura per 7 giorni
alla settimana nelle situazioni più gravi e/o in assenza di una rete familiare che
sostenga la domiciliarità.
Definizione dei criteri e standard quali-quantitativi ed espletamento delle procedure, in
attuazione di quanto previsto dalla disciplina regionale, per l'accreditamento "transitorio"
del servizio di assistenza domiciliare per anziani e disabili la cui concessione a terzi è in
scadenza a luglio 2008. Avvio definizione del nuovo contratto di servizio con indicazione
degli obiettivi e delle caratteristiche quali-quantitative da assicurare in linea con l’analisi del
bisogno rilevata nel piano di zona.
Potenziamento dell’intervento dell’assegno di cura di cui alla DGR 1122 prevedendone
l’erogazione anche a persone con grave disabilità congenita nei casi di
o persone in età adulta (50/60 anni) che da sempre sono state gestite unicamente in
ambito familiare, senza mai chiedere l’attivazione di alcun intervento e che
necessitano di sostegno nel mantenere il livello e la qualità dell’assistenza fino ad
ora presta.
o Persone gestite interamente ed unicamente al domicilio per le quali è stata
comprovata l’inadeguatezza degli interventi tradizionali (es. assistenza domiciliare) a
dare risposta al bisogno di accudimento assistenziale.
o Mantenere il criterio della disabilità acquisita in età adulta continuando a
prevedere di non erogare l’intervento a favore di persone con patologie che
determinano la presa in carico da parte dei servizi specialistici del territorio (Ser.t,
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
114
DSM), nonché le persone con HIV conclamata. Estendere l’erogazione
dell’intervento alle persone con neoplasie che vivono una condizione di grave
disabilità come esito della patologia tumorale e non come decorso della stessa.
Risorse finanziarie a disposizione del programma
2005
Intervento
Assistenza domiciliare adulti
Assegno di cura per disabili
Entrate
Fondo nazionale non autosuffienze
2006
2007
2008
euro
euro
euro
256.750,00
270.000,00
273.000,00 302.000,00
122.065,00
122.000,00
122.115,22 150.000,00
euro
150.000,00
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
115
2.6. Il volontariato e l’ associazionismo a sostegno della disabilità
Le esperienze del volontariato e dell’associazionismo, in una logica di complementarietà degli
interventi e di risposte coordinate per una migliore qualità della vita, possono offrire opportunità
preziose relative al tempo libero, all’animazione, alle attività sportive, alle vacanze.
Si ritiene importante nella nuova programmazione del piano di zona favorire ulteriori occasioni di
socializzazione ed integrazione sociale nel tempo libero sostenendo le iniziative di tipo ricreativo
che provengono da associazioni e cooperative.
Obiettivi programmatici per il triennio 2005 – 2007
•
•
•
Consolidamento del servizio di aiuto alla persona con particolare riferimento all’introduzione
dei volontari del Servizio Civile Nazionale Volontario.
Sviluppo delle attività svolte in convenzione o attraverso altre forme di collaborazione con
associazioni di volontariato e/o di promozione sociale con particolare riferimento all’aumento
dei soci e volontari e dei ragazzi disabili coinvolti nelle iniziative
Diffusione sul territorio di iniziative di organizzazione di soggiorni e vacanze estive destinate a
ragazzi disabili
Il Servizio di Aiuto Personale è stato realizzato per potenziare sul territorio le opportunità di
integrazione dei cittadini disabili anche valorizzando la collaborazione di volontari singoli ed oggi
del servizio civile volontario. Lo sportello del “servizio di aiuto personale” favorisce l’incontro e
la conoscenza tra il disabile richiedente e il volontario più idoneo a rispondere alle sue esigenze,
promuovendo interventi domiciliari finalizzati al miglioramento della qualità della vita tramite
azioni di sostegno quotidiano nell’attività di studio, fruizione dei servizi di base, pratica sportiva,
mobilità urbana. Nell’anno 2007 è stato significativo l’apporto di n. 3 volontari (due ragazze ed un
ragazzo) del Servizio civile nazionale che hanno preso servizio il 1° Ottobre 2007 e saranno
impegnati nel progetto S.A.P. fino al 30 Settembre 2008 e della collaborazione con l’Associazione
Anffas per supportare le famiglie e le persone disabili nello svolgimento delle azioni quotidiane.
Servizio di Aiuto alla Persona per disabili:
Interventi in atto
nell’anno 2007
n. 8
Risorse
impiegate a
n. persone
Tipologia
domicilio
assistite/frequenza intervento/n°persone assistite
nell’anno
2007
n. 1 operatore 0
quotidiana
Accompagnamento
3
Anffas
6 >1/settimana
Socializzazione
3
n. 3 volontari
servizio civile
Supporto ai
nazionale
2
1/settimana
2
familiari
(dall’01/10/0
7 al 30/09/08)
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
116
ENTI E ASSOCIAZIONI CHE COLLABORANO ATTIVAMENTE NELLA RETE DEL
SERVIZIO DI AIUTO ALLA PERSONA
Associazione volontari sordi: Servizio di interpretariato per non udenti
Finalità del servizio è quello di agevolare le opportunità di socializzazione dei non udenti,
promuoverne l’autonomia personale e favorire l’integrazione sociale con le persone udenti. Lo
strumento utilizzato è quello di facilitare la comunicazione interpersonale tra udenti e non udenti,
nell’accesso dei non udenti ai servizi socio-sanitari del territorio, alle iniziative culturali e del tempo
libero attraverso il Servizio di interpretariato con l’apporto di un interprete della lingua dei segni
italiana (L.I.S.). Sono offerte azioni di segretariato sociale, attraverso l’erogazione di informazioni,
traduzione di documenti e disbrigo di pratiche burocratiche e accompagnamento di gruppi di non
udenti a gite culturali. Nel corso dell’anno 2007 sono stati garantiti n. 168 interventi di
accompagnamento.
Associazione A.I.S.M.: sportello informativo sulla sclerosi multipla, redazione e
stampa giornalino, laboratorio e riabilitazione psicomotoria:
♦ Gestione di uno sportello informativo sulla sclerosi multipla: Lo sportello è finalizzato ad
offrire informazioni di carattere medico, terapeutico, legislativo, socio-relazionale, ecc., con supporto di
documentazione varia, biblioteca specifica e generale, audiovisivi e pubblicazioni periodiche specifiche.
La media dei contatti settimanali si è da tempo stabilizzata sul numero di 55/60 telefonate e/o visite
dirette settimanali, con prevalenza di persone (o loro familiari) già conosciute e/o socie. I nuovi ingressi
in Sezione di Persone diagnosticate sono sensibilmente aumentati anche nel 2007: 27 nuovi Soci a
livello provinciale, di cui 12 con sclerosi multipla, oltre a 7 re-iscrizioni (di cui 4 con SM).
♦ Redazione e stampa del periodico “Incontrarsi”: Il giornalino è da tempo una esperienza
consolidata: esce a cadenza trimestrale (quattro numeri annui), ed è strutturato in rubriche, fra cui
“Medicina e Sclerosi Multipla”, “Leggi & Diritti”, “La pagina dei Soci” e “Attività di Sezione”. Nel
corso dell’anno sono state avviate le pratiche per l’iscrizione nel Registro Stampa presso la Cancelleria
del Tribunale di Forlì: dopo un lungo iter procedurale, nel mese di ottobre si è finalmente conclusa la
pratica, per cui il prossimo anno, a fronte di un significativo minor costo di spedizione, potremo
aumentare la distribuzione del nostro periodico. L’azione divulgativa di “Incontrarsi” si completa con
momenti di incontro/confronto sia esterni (vedi oltre: Progetti di Rete Sanitaria), sia interni, con
conferenze tematiche realizzate in collaborazione con il Centro Clinico SM dell’U.O. di Neurologia
dell’Ausl di Forlì (Dott. Neri). Nel 2007, il 15 maggio in occasione della Settimana Nazionale della
Sclerosi Multipla, abbiamo organizzato in collaborazione con il Centro Clinico SM dell’U.O. di
Neurologia dell’ASL di Forlì e con la partecipazione di circa 50 persone, una conferenza sul tema:
“Sclerosi Multipla: opportunità terapeutiche oggi”, con anche la presentazione del Bilancio Sociale
AISM.
♦ Laboratorio “dar Mano a Mano”: si tratta di un’attività da tempo consolidata e gestita
autonomamente durante l’arco dell’intero anno, presso la sede Aism di Forlì in via Luigi Ridolfi e
consiste nell’apertura a cadenza settimanale di un laboratorio permanente di attività grafico-pittoriche,
manipolative e creta (con la disponibilità di un forno di cottura, in modo da permettere la realizzazione
dell’intero ciclo produttivo: dalla creta in pani alla ceramica smaltata), con percorsi paralleli di interesse
culturale (cineforum settimanale, corsi di scacchi e di cucina naturale, ecc.). A queste attività
partecipano in modo stabile circa 35 Soci con SM (ai 30 partecipanti delle scorso anno, si sono
aggiunte 5 persone nel corso del 2007) e circa 25 Volontari (gruppo stabile rispetto allo scorso
anno), con una presenza media di 30/35 persone circa a ciascun incontro settimanale.
♦ Progetti di “RETE SANITARIA”: a partire dall’anno 2006, la nostra Sezione Aism aderisce a Rete
Sanitaria (attiva dal 2005), un raggruppamento di 5 Associazioni (ADF, AIL, AISM, AVO e LILT) del
comprensorio forlivese, che si prefigge di promuovere il volontariato e la solidarietà attraverso una serie
di incontri con la città e con le Istituzioni (dal 2007 anche con le Scuole). La preparazione di questi
incontri pubblici, realizzati in forma di “conferenze animate” e programmati nel mese di settembre, ogni
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
117
anno, è lunga e complessa: nel 2007 è stato realizzato il programma previsto: un Laboratorio di Scrittura
(da marzo a maggio) ed uno di Teatro in 2 fasi (da maggio a giugno e da settembre a novembre), il tutto
finalizzato a portare un insieme di rappresentazioni (interpretate anche dai Soci e Volontari delle 5
Associazioni di Rete Sanitaria) sul palco del Ciclo di conferenze di novembre, intitolato “Un flusso
scorre” e dedicato al tema: “Essere Volontari oggi fra Motivazione e Identità, Impegno e Servizio,
Esperienza e Formazione”. Per il 2008 è in programma la realizzazione del Progetto “Apriti
Sesamo!: per una comunità disponibile”, attraverso il quale si intende realizzare un’inchiesta
sull’accessibilità (strutturale e relazionale) del territorio, con la produzione di un Libro Bianco e di
un Documentario in video, coinvolgendo la cittadinanza ed alcune Classi scolastiche.
♦ Riabilitazione psicomotoria: obiettivo principale è aiutare le persone a recuperare o mantenere il più
possibile le capacità motorie e funzionali che accompagnano la vita quotidiana. Il Progetto viene
realizzato in collaborazione con l’Associazione DINAMICA, presso il locale adibito a palestra, adiacente
alla sede Aism di Forlì. La diversificazione dei Corsi in 2 sottogruppi (gravi non deambulanti e
sufficiente autonomia motoria), avviata nel mese di settembre 2006, si è dimostrata alquanto funzionale
ed efficace. Questo modello organizzativo ha permesso un ulteriore incremento della partecipazione,
destinato a confermarsi anche in prospettiva 2008, grazie all’avvio del Servizio Civile presso la nostra
Sezione AISM (avvenuto nel mese di dicembre). Un ulteriore cambiamento strutturale ha portato al
superamento nel corso dell’anno 2007 dei trattamenti individuali domiciliari: le 4 persone coinvolte,
sono state inserite nei Corsi di gruppo in palestra (solo una di loro ha rinunciato temporaneamente, ma
dovrebbe rientrare nei primissimi mesi del 2008). Ciò ha determinato un’attività realizzata in 2 Cicli (da
marzo a giugno e da settembre a dicembre), con 24 fruitori (complessivamente 2 in più rispetto allo
scorso anno), suddivisi in 2 gruppi di 13 e 11 partecipanti. La previsione di un ulteriore incremento
partecipativo porterà nel 2008 alla costituzione di un terzo sottogruppo di attività.
Persone di Forlì e comprensorio con Sclerosi Multipla
iscritte alla Sezione AISM provinciale (anno 2007)
delle quali: frequentano abitualmente la Sezione e/o le attività ...............
frequentano sporadicamente perché lavorano a t.p. ..............
non frequentano .....................................................................
non hanno relazioni significative ...........................................
68
48
15
5
0
(70,59 %)
(22,06 %)
( 7,35 %)
( 0,00 %)
ANFFAS: PROGETTI PER LA SOCIALIZZAZIONE E IL TEMPO LIBERO: gestione
spazio “Fuori Orario” e realizzazione di soggiorni e centri estivi
Il progetto è articolato nei seguenti interventi :
♦ Spazio “Fuori Orario”
Offre opportunità ricreative e di socializzazione in gruppo per persone con disabilità di età
compresa dai 15/16 anni fino ai 65, residenti nel comprensorio forlivese.
Si svolge nei locali dell’Anffas e prevede uscite ed escursioni sul territorio ed è articolato nel fine
settimana (venerdì, sabato, domenica). Le persone sono ammesse al Fuori Orario dando la
precedenza a coloro che non beneficiano di altri interventi; è sempre prevista comunque una
rotazione che consenta di dare risposte a tutte le richieste, ma indicativamente la persona disabile
riesce ad avere il servizio 2 volte al mese.
Il servizio è frequentato da circa 9 persone il venerdì, circa 16/18 il sabato e la domenica; è previsto
il servizio di trasporto.
• Servizio di Incontro per disabili
È un servizio che, nel tempo, ha assunto connotazioni di Servizio di Prossimità, per cui offre la
possibilità di beneficiare, per un periodo di tempo limitato, di un intervento domiciliare con la
finalità di “avvicinare” la persona disabile ai servizi offerti dalla rete del territorio per inserirli in
percorsi strutturati e finalizzati.
♦ Giornata per Amico
Offre l’opportunità di trascorrere “uno spazio di tempo” in rapporto individualizzato con l’operatore
o in piccolissimo gruppo.
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
118
•
Realizzazione di soggiorni e centri estivi rivolti a disabili.
Centri estivi E’ un servizio che si suddivide in due proposte, centri estivi per ragazzi disabili e
centri estivi per adulti disabili. Entrambi si svolgono nel periodo estivo e sono suddivisi in
moduli settimanali . Nell’estate 2007 hanno partecipato:
centri estivi per ragazzi disabili n. 11 ragazzi disabili per 4 settimane di cui una a giugno, una a
luglio, due fra agosto e settembre;
centri estivi per adulti disabili n. 19 persone disabili con età compresa tra i 25 e 55 anni, per 2
moduli realizzati nella seconda metà di agosto.
I soggiorni estivi :
- in campeggio a Cesenatico si sono svolti nel periodo tra il 22 al 29 luglio 2007. Hanno
partecipato n. 10 persone disabili con età compresa tra i 18 e 55 anni, affiancate da n. 10
educatori volontari o tirocinanti delle scuole di formazione superiore o universitaria ed un
coordinatore;
- al mare in Albergo a Cattolica, si sono svolti dal 29 luglio al 5 agosto 2007. Hanno
partecipato n. 10 persone disabili di età compresa tra i 18 e 55 anni.
Unione Italiana Ciechi: corsi di alfabetizzazione informatica per non vedenti e corsi di autonomia
personale (orientamento per l’autonomia).
Nell’anno 2007 è stato realizzato:
- Un corso individuale di autonomia personale per non vedenti con un contributo del Comune di
Forlì, pari ad € 6.000,00, a cui hanno partecipato n 3 utenti non vedenti, per complessive n. 102
ore:
- Un corso di alfabetizzazione informatica realizzato dall’Unione Italiana Ciechi con contributo di
€ 500,00 del Comune di Forlì.
Programma attuativo 2008
sostenere e potenziare i servizi di socializzazione e tempo libero forniti dall’Anffas tenendo
presente soprattutto i seguenti principi:
Salvaguardare la turnazione fra le persone che usufruiscono dei servizi nel fine settimana
per garantire un maggior numero di risposte
Prevedere la possibilità che ad alcune persone sia garantita comunque la frequenza in tutti i
fine settimana, in accordo con la famiglia, l’assistente sociale ed in presenza di comprovate
condizioni che costituiscano un rischio per il benessere dell’utente.
Ampliare il numero di persone che utilizzano i servizi soprattutto fra coloro che non sono
inseriti in altri percorsi strutturati
Ampliare e diversificare l’offerta dei servizi in termini quantitativi e qualitativi, tenendo in
considerazione i nuovi bisogni che emergono nella rete dei servizi.
Uniformare, su tutto il territorio comprensoriale, la modalità di contribuzione al pagamento
dei servizi estivi richiesto alle famiglie
Potenziare su tutto il territorio comprensoriale le opportunità per i disabili di usufruire di
periodi di vacanze e/o attività per il tempo libero anche attivando la collaborazione con altre
associazioni di volontariato o promozione sociale;
Consolidamento del servizio di aiuto alla persona con particolare riferimento all’introduzione
dei volontari del Servizio Civile Nazionale Volontario: sviluppo di percorsi formativi e di
accompagnamento per i volontari in collaborazione con il Centro di documentazione
apprendimenti
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
119
Sviluppo delle attività svolte in convenzione o attraverso altre forme di collaborazione con
associazioni di volontariato e/o di promozione sociale: conferma, con ampliamento delle
iniziative e del numero di ragazzi disabili coinvolti, delle convenzioni in essere con AISM,
Associazione Volontari Sordi, Unione Italiana Ciechi e attivazione di convenzioni con le
Associazioni che potranno collaborare alla realizzazione di iniziative volte all’integrazione
sociale delle persone disabili
Risorse finanziarie a disposizione del programma
Intervento
Servizio di aiuto alla persona
Convenzioni e contributi ad associazioni
Convenzione con ANFFAS
2005
euro
30.000,00
36.120,00
87.000,00
2006
euro
30.000,00
38.000,00
87.000,00
2007
euro
30.000,00
38.000,00
87.000,00
Entrate
FRNA 2007-2008 (quota anziani)
Fondo nazionale non autosufficienze
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
2008
euro
30.000,00
138.000,00
137.000,00
150.000,00
50.000,00
120
Promozione autonomie adulti
Area
3
I programmi e le azioni
3.1. CONTRASTO ALLA POVERTA’
3.1.1. Sostegno alle condizioni economiche e materiali di vita familiare
3.1.2. L’accompagnamento sociale
3.1.3. Il carcere: come rendere protagonista il territorio
3.2.
PREVENZIONE E CONTRASTO ALLE DIPENDENZE E ALTRE
FORME DI DISAGIO SOCIALE
3.2.1. La prevenzione del disagio di adolescenti e giovani (vedi in area 1 programma 3.4)
3.2.2. Il sostegno all’inserimento lavorativo
3.3.
PROGRAMMA IMMIGRAZIONE E ASILO
3.3.1
3.3.2.
3.3.3.
3.3.4.
Centri servizi per stranieri
Il servizio di mediazione culturale
L’inserimento scolastico degli alunni stranieri
Il sistema dell’accoglienza e dell’integrazione socio-abitativa (vedi programma in
area politiche abitative)
3.3.5. L’immigrazione al femminile (vedi Area Politiche di genere e pari opportunità)
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
121
Contrasto alla Povertà
Area
3.1
Analisi dei bisogni e obiettivi strategici triennali
Fattori Positivi
Consolidamento servizi di prima accoglienza diurna e notturna a favore di persone in stato
di povertà estrema e senza fissa dimora.
Consolidamento servizi fornitura beni e servizi di prima necessità quali: mensa, pacchi
alimentari, doccia, guardaroba, ecc. offerti da diversi soggetti del terzo settore
Fattori Critici
Necessità di strutturare gli scambi informativi di soggetti pubblici e del privato sociale che si
occupano di fornitura di beni e servizi di prima necessità al fine di ottimizzare l’utilizzo
delle risorse
Necessità di sviluppare maggiormente le azioni di accompagnamento – inserimento sociale
e abitativo tra i centri di accoglienza di primo livello e i servizi sociali territoriali
Disomogeneità dei regolamenti comunali di accesso ai contributi a sostegno del reddito in
ambito comprensoriale
Non sufficiente disponibilità di soluzioni offerte di prima accoglienza abitativa caratterizzate
da costi contenuti per l’utilizzatore sia dalla pronta disponibilità a fronte di bisogni abitativi
urgenti
La povertà a Forlì
Nel territorio forlivese (in base agli indicatori della Regione Emilia Romagna su fonte ISTAT 2003)
esistono il 2,1% delle famiglie sono sicuramente povere e il 2,5% sono appena povere, per un totale
di quasi 3.330 famiglie povere o a forte rischio di povertà.
il 36 % di queste famiglie necessiterebbero di una somma inferiore ai 100 euro mensili per
uscire dalla soglia di povertà relativa;
il 30% di una cifra compresa tra i 100 e i 200 euro mensili;
il 34% di oltre 200 euro mensili
La soglia della povertà assoluta è stata individuata in un valore ISEE di circa € 6.450 annui. La
soglia della povertà relativa è stata individuata invece in un valore ISEE di circa € 7.400 annui.
Quest’ultima è calcolata tenendo a riferimento la soglia convenzionale della spesa media mensile
per consumi, stimata nel 2003 in € 869,50 mensili per una famiglia di due componenti.
Dall’analisi dei valori ISEE delle 1543 famiglie che hanno richiesto nel 2007 al Comune di Forlì i
contributi affitto emerge che l’ISEE medio è di € 4.822,36 (era € 5.800 nel 2004) che diventa €
3.863,71 per le famiglie con bambini.
I cambiamenti demografici e la povertà
Da un’indagine condotta da Ires Emilia-Romagna “La vulnerabilità sociale in Emilia-Romagna”
del 2005 si rileva che uno dei principali fattori di rischio, in una Regione dove il tasso di
disoccupazione si attesta ormai a livelli fisiologici, risulta l’instabilità del lavoro, sia per i giovani
che per gli ultraquarantacinquenni che hanno perso il posto. In assoluto le figure meno protette
risultano essere le madri sole con figli minori (quando il capofamiglia è donna il rischio sociale è
quattro volte più pesante rispetto al capofamiglia maschio). Anche l’immigrazione straniera
rappresenta un elevato mix di fattori di vulnerabilità, soprattutto per il pericolo della “fragilità
relazionale” che può portare all’isolamento in particolare delle donne.
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
122
La povertà e la casa
La casa è l’elemento più rilevante nella determinazione del rischio di povertà.
Il costo medio dell’affitto a Forlì è di € 450-500 mensili.
Le utenze domestiche (riscaldamento ed energia elettrica) incidono per € 124 mensili. Dall’analisi
dell’indagine su Casa e Salute effettuata a Forlì nel 2002 emerge che le spese dell’abitazione
(affitto, mutuo e utenze) incidono mediamente intorno al 50% del reddito mensile del nucleo
familiare. Sono i nuclei familiari di giovani o di persone molto anziane quelli in cui l’incidenza
delle spese dell’abitazione sul reddito è maggiore.
Lavoro ed occupazione
Alcuni dati sul contesto locale (Provincia di Forlì-Cesena ANNO 2007)1
Occupazione:
Tasso di occupazione (età 15 –64 anni): per il totale (uomini e donne) è pari al 68,2%, dato
leggermente inferiore a quello regionale che si attesta al 70,2%, ma nettamente superiore a quello
nazionale.
Osservando i dati per genere si rileva che il tasso di occupazione maschile provinciale è pari
all’80.4% contro il 78,3% dell’Emilia-Romagna e il 70,7% dell’Italia.
Il tasso di occupazione femminile provinciale che si attesta al 55,8%, anche se ampiamente distante
dal valore maschile, risulta decisamente superiore rispetto al dato a livello nazionale (46,5%), anche
se leggermente inferiore a quello regionale (62%).
La maggior parte degli inserimenti lavorativi non è caratterizzata da stabilità, si riscontra un
forte aumento dei contratti a tempo determinato
Il 63,1% delle assunzioni vengono effettuate con contratti a termine
(con un aumento significativo pari al 12,9% rispetto al 2006);
Gli impieghi maschili si stabilizzano prima
Disoccupazione:
• Tasso di disoccupazione (età 15 anni e oltre): il dato generale risulta pari al 3,2%
(uomini e donne) leggermente superiore a quello regionale e nettamente inferiore rispetto a
quello nazionale. La differenza tra i tassi rilevati per genere risulta decisamente ampia: 1,1%
per gli uomini rispetto al 6.2% per le donne. Si rileva a livello provinciale un
miglioramento della disoccupazione che passa dal 5.5% del 2006 al 3.2 % del 2007;
• Sul totale dei disoccupati il numero degli stranieri (Extra UE ed UE) risulta in costante
crescita, si passa infatti dal 18.2 % del 2006 al 19.3% del 2007;
• Si riscontra un incremento dei disoccupati in particolare nella fascia d’età over 50 anni (+
12.4%), ed il consolidamento dei disoccupati di età compresa fra i 30 e 49 anni che
rappresentano il 56.6% dei disoccupati;
1
“Rapporto sull’economia della Provincia di Forlì-Cesena 2007” a cura di: Ufficio Statistica e Studi CAMERA DI COMMERCIO DI
FORLÌ-CESENA, Area Studi e Ricerche UNIONCAMERE EMILIA-ROMAGNA
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
123
Obiettivi prioritari del triennio
Omogeneizzazione dei criteri di accesso ai contributi di integrazione al reddito – anche
attraverso il trasferimento di fondi specifici ai comuni del comprensorio (Sviluppo)
Coordinamento tra servizi sociali del Comune e associazionismo per ottimizzare le risposte
ai bisogni essenziali minimi: strutturazione di un sistema informativo comune tra servizi
sociali, associazioni di volontariato e centri d’ascolto contenente informazioni su utenti ed
interventi attivati codificati da un protocollo operativo (Sviluppo/innovazione)
Incremento sistema di prima e seconda accoglienza a bassa soglia d’accesso (Sviluppo)
Incrementare le azioni di monitoraggio e accompagnamento di persone in stato di grave
disagio sociale e rafforzare l’azione di accompagnamento anche attivando nuove forme di
reperibilità (Consolidamento e Sviluppo).
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
124
3.1.1. Il sostegno alle condizioni economiche e materiali di vita familiare
•
Il contributo economico rappresenta uno degli interventi più tradizionali in capo ai comuni
come azione di sostegno a situazioni di disagio transitorie e per sostenere l’autonomia in
risposta ai bisogni primari.
I Contributi Economici erogati dai Comuni nel 2007 a sostegno del reddito sono stati n. 934 (il
11% in più rispetto al 2006) per complessivi € 361.129,28 ovvero un contributo medio annuale di €
387,00 per nucleo familiare. Il 62% dei contributi erogati vanno ad integrare il reddito di
famiglie con minori, l’ulteriore 28% riguarda adulti singoli o nuclei familiari di soli adulti ed il
10% residuo riguarda le famiglie di anziani (in netta diminuzione come destinatari di questa
tipologia di intervento rispetto al triennio precedente).
Contributi erogati nell’anno 2007
COMUNE
Famiglie con minori
Adulti
Anziani
TOTALE
N
€
N
€
N
€
N
€
BERTINORO
10
8.949,00
2
1.873,00
0
0
12
10.822,00
CASTROCARO TERME E TERRA DEL SOLE
8
3.080,07
5
1.054,64
2
600,00
15
4.734,71
CIVITELLA DI ROMAGNA
0
0,00
0
0,00
0
0,00
0
0,00
DOVADOLA
2
698,11
0
0,00
0
0,00
2
698,11
FORLI'
376
109.625,41
156
67.359,49
48
31.805,23
580
208.790,13
FORLIMPOPOLI
58
13.143,00
35
9.634,29
9
2.438,00
102
25.512,29
GALEATA
1
172,00
2
300,00
0
0,00
3
472,00
MELDOLA
95
36.721,47
51
12.755,00
11
41.346,85
157
90.823,32
MODIGLIANA
4
1.900,00
3
1.700,00
18
4.838,62
25
8438,62
PORTICO SAN BENEDETTO
0
0,00
0
0,00
3
534,00
3
534,00
PREDAPPIO
22
7.300,00
3
475,00
0
0,00
25
7.775,00
PREMILCUORE
0
0,00
0
0,00
0
0,00
0
0,00
ROCCA SAN CASCIANO
0
0,00
0
0,00
0
0,00
0
0,00
TREDOZIO
1
500,00
0
0,00
0
0,00
1
500,00
SANTA SOFIA
4
1.390,00
5
936,10
0
0,00
9
2.326,10
581
183.479,06
262
96.087,52
91
81.562,70
934
361.129,28
TOTALE
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
125
•
L’erogazione di “prestiti sull’onore”, rivolti sia a soggetti adulti soli che a nuclei familiari con
o senza figli. La finalità di questo intervento consiste principalmente nel dare risposta ad un
bisogno diffuso, cioè quello di garantire risorse economiche immediate per accedere al mercato
privato degli alloggi; è inoltre possibile l’erogazione del prestito per altre finalità, connesse al
perseguimento dell’ autonomia personale e familiare, ove sussistano le condizioni di
restituzione dell’importo mensile stabilito. Nel 2007 ci sono state n. 32 richieste di prestito
sull’onore di cui 10 sono state respinte e si è registrato una considerevole diminuzione del tasso
di insolvenza che è passato dal 12% del 2006 al 6,48% del 2007, una diminuzione di circa il
50%. Questo significa che l’intervento è più mirato verso quelle persone e/o famiglie che sono
in grado di assicurare comunque la concreta restituzione delle somme prestate.
PRESTITI SULL’ONORE
Prestiti concessi
Importo medio
Percentuale insolvenze
al 31/12
•
•
•
•
2004
37
€ 2.500,00
2005
33
€ 2.500,00
2006
32
€ 2.500,00
2007
22
€ 2.500,00
15,73%
10,88%
12%
6,48%
In collaborazione con l’ Associazione Centro di Ascolto “Buon Pastore” è previsto un accesso a
“bassa soglia” a servizi residenziali di accoglienza ed essenziali per quei soggetti che
presentano bisogni primari urgenti: accesso ai locali igienici per l’igiene personale, accesso alla
lavanderia per la pulizia degli indumenti, accesso al guardaroba per necessità di vestiario,
servizio mensa, ecc.. Nel 2007 l’Associazione ha assistito 3.241 persone (un aumento di circa il
15% rispetto al 2006), di cui 2.439 singoli e 802 famiglie. Il 26,9% dei singoli era di nazionalità
italiana, mentre il restante 72,5% è rappresentato da cittadini stranieri, oltre ad un trascurabile
0,78% di persone in possesso della doppia cittadinanza. Rispetto agli anni passati il Centro di
Ascolto “Buon Pastore” ha registrato 1.409 “nuovi arrivi”, cioè persone che non si sono mai
rivolte al Centro in precedenza, fra i singoli e 535 fra i nuclei famigliari; anche all’interno di
questa categoria si è registrato un aumento rispetto al 2006. Rispetto ai nuovi arrivi la
suddivisione per genere è la seguente: 717 femmine (51%) e 692 maschi (49%). Gli operatori
del centro rilevano, inoltre, un considerevole aumento dei “ritorni”, ossia di quegli ospiti già
passati e registrati negli anni precedenti; questo processo, secondo gli operatori, sarebbe
testimonianza di una sedimentazione della povertà. Nel 2007 si è consolidata la tendenziale
“femminilizzazione dell’utenza” già in atto da alcuni anni, infatti il 53% dell’utenza generale è
rappresentato da donne; un dato che si mantiene costante da un paio di anni. Rispetto alla
nazionalità degli utenti si registra, come detto in precedenza, una presenza del 26,9% fra i
singoli e del 15,5% fra i nuclei famigliari e si nota un considerevole 70%, circa, di persone
residenti o domiciliate nel territorio forlivese.
Nel 2007, inoltre, il Centro d’Ascolto della Caritas Diocesana ha erogato 13.204 pasti a 499
persone in gran parte, 74%, si tratta di “nuovi arrivi”. Risulta, quindi, evidente come questo tipo
di servizio di primissima necessità sia usufruito più che altro da persone di passaggio o appena
giunte in città e prive di qualsiasi riferimento.
Un altro servizio “storico” dell’Associazione “Buon Pastore” che negli ultimi 2 anni ha visto un
notevole incremento è rappresentato dalla distribuzione settimanale di pacchi alimentari
settimanali che nel 2007 ha raggiunto quota 2.210 registrando un incremento del 5,4% rispetto
all’anno precedente.
Per far fronte all’ospitalità notturna dei senza fissa dimora è attivo nel territorio forlivese il
Centro di Accoglienza “Buon Pastore” della Caritas Diocesiana di Forlì. Il centro può
ospitare fino a n. 33 soggetti adulti che, di norma, accoglie per un massimo di n. 2 mesi. I senza
fissa dimora a Forlì sono rappresentati da cittadini italiani o stranieri con lavoro e senza dimora,
senza lavoro e senza dimora, o da soggetti destrutturati (disoccupati di lungo periodo, tossici, ex
alcoolisti ecc.). Per questi ultimi, in collaborazione con il servizio sociale, l’ospitalità è collegata
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
126
•
ad un contratto terapeutico e può essere prolungata fino a 4 mesi. Nel corso del 2007 n. 306
persone senza fissa dimora sono state accolte in accoglienza notturna presso la struttura
dell’associazione Buon Pastore di cui 44 italiani (14%) e 262 stranieri (86%).
Il Comune di Santa Sofia in collaborazione con l’Associazione di Volontariato Gruppo K ha
attivato dal 2001 la consegna del Banco Alimentare provvedendo anche ai nuclei indigenti
segnalati dall’Assistente Sociale del Comune di Galeata. Nel 2007 il Banco Alimentare ha dato
assistenza a 75 persone consegnando circa 5.136.60 kg di generi alimentari per un valore
stimato in €. 15.409,79.
SERVIZI DI SECONDA ACCOGLIENZA RESIDENZIALE E PRIMA ACCOGLIENZA
DONNE.
Da Maggio 2005 l’Associazione Centro di Ascolto Buon Pastore ha attivato, anche in
convenzione con il Comune di Forlì, un servizio di seconda accoglienza residenziale per uomini
donne o nuclei, che ha accolto nel 2007 n. 52 persone (stesso dato rispetto al 2006), ed un
servizio di prima accoglienza residenziale donne, che ha ospitato 64 persone (- 3% rispetto al
2006).
•
Alcune parrocchie del territorio, come a Forlì quella di S. Pio X a Cà Ossi e quella di
Ravaldino mettono a disposizione locali per l’ospitalità temporanea di donne sole o nuclei
familiari. Possibilità di soluzioni abitative temporanee sono offerte anche da AVA
ACCOGLIENZA, associazione di volontariato operante a Forlì.
E’ stato effettuato un censimento fra i centri d’ascolto parrocchiali e le associazioni che offrono
assistenza alle persone in condizioni di disagio economico nel territorio del Comune di Forlì al fine
di rilevare la tipologia di servizi offerti alle persone in disagio.
Si riportano di seguito i primi dati del censimento
SERVIZI DI PRIMA ACCOGLIENZA A FAVORE DI PERSONE IN STATO DI POVERTA’
ESTREMA E SENZA FISSA DIMORA
ASSOCIAZIONE
MODALITA’ DI
ACCESSO
AIUTO
ACCESSO TELEFONICO
AVA
CDA “BUON
PASTORE”
ACCESSO TELEFONICO
CDA BUSSECCHIO
MARTEDI E GIOVEDI
LUNEDI, MERCOLEDI
VENERDI
CDA CAVA
LUNEDI GIOVEDI
VENERDI
MERCOLEDÌ
CDA RAVALDINO
LUNEDÌ E MERCOLEDÌ
CDA REGINA PACIS
CDA ROMITI
CDA S. MARTINO
INSTRADA
CDA S.
MERCURIALE E S.
LUCIA
CDA SCHIAVONIA
MARTEDÌ E GIOVEDÌ
MARTEDÌ
CDA CA’ OSSI
SABATO
SERVIZI OFFERTI
TRASPORTO DISABILI E ANZIANI,
ASSISTENZA DOMICIALIARE AD ANZIANI
SOLI.
ACCOGLIENZA E TRASPORTO AMMALATI
ACCOGLIENZA NOTTURNA, MENSA,
GUARDAROBA, PACCHI ALIMENTARI, ECC.
ASCOLTO, PACCHI ALIMENTARI,
GUARDAROBA
ACCOGLIENZA, ASCOLTO, PACCHI
ALIMENTARI, GUARDAROBA
ASCOLTO
ASCOLTO, ACCOGLIENZA NOTTURNA,
GUARDAROBA, PACCHI ALIMENTARI
ASCOLTO
ASCOLTO
ASCOLTO, GUARDAROBA, PACCHI
ALIMENTARI
MARTEDÌ
PACCHI ALIMENTARI, ASCOLTO, CONTRIBUTI
ECONOMICI
GIOVEDÌ
ASCOLTO, PACCHI ALIMENTARI
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
127
CDA
VECCHIAZZANO
MARTEDÌ GIOVEDÌ
ASCOLTO, PACCHI ALIMENTARI, CONTRIBUTI
ECONOMICI, GUARDAROBA
CDS
DAL LUNEDÌ AL
VENERDÌ
ASCOLTO, PACCHI ALIMENTARI
MERCOLEDÌ
ASCOLTO, PACCHI ALIMENTARI, CONTRIBUTI
ECONOMICI,
TUTTI I GIORNI
MERCATINO DELL’USATO
MARTEDÌ E GIOVEDÌ
VESTIARIO PER BAMBINI
GIOVEDÌ
ASCOLTO
ACCESSO TELEFONICO
ACCOGLIENZA RESIDENZIALE E DIURNA
SADURANO SALUS
DAL LUNEDÌ ALLA
DOMENICA
ACCOGLIENZA RESIDENZIALE E DIURNA
SAN VINCENZO DE
PAOLI
ACCESSO TELEFONICO
GUARDAROBA, CONTRIBUTI ECONOMICI,
PACCHI ALIMENTARI
CHIESA DEI
CAPUCCININI
COMITATO PER LA
LOTTA CONTRO LA
FAME NEL MONDO
CRI SEZ.
FEMMINILE
FRATELLANZA
INTERNAZIONALE
PAPA GIOVANNI
XXIII
Obiettivi programmatici per il triennio 2005-2007
Omogeneizzazione dei criteri di accesso ai contributi di integrazione al reddito – anche
attraverso il trasferimento di fondi specifici ai comuni del comprensorio (Sviluppo)
Coordinamento tra servizi sociali del Comune e associazionismo per ottimizzare le risposte
ai bisogni essenziali minimi: strutturazione di un sistema informativo comune tra servizi
sociali, associazioni di volontariato e centri d’ascolto contenente informazioni su utenti ed
interventi attivati codificati da un protocollo operativo (Sviluppo/innovazione)
Incremento sistema di accoglienza a bassa soglia, in particolare a favore di donne adulte
singole, dei servizi di seconda accoglienza (residenziale per circa un anno) per lavoratori
adulti e definizione di modalità comuni e di priorità d’accesso alla rete dei servizi da parte di
persone o nuclei familiari non residenti attivazione di nuovi servizi di accoglienza a soggetti
non residenti (Sviluppo)
Introduzione a Forlì di uno sgravio tariffario sulle utenze domestiche a favore di nuclei
familiari a forte rischio di povertà (sviluppo)
Stato di attuazione programma 2007
♦ Con riferimento alla condivisione di criteri omogenei per definire lo stato di bisogno dei nuclei
familiari, quale presupposto necessario per l’erogazione di prestazioni sociali agevolate (contributi
economici) a sostegno del reddito si sono definite due soglie di reddito ISEE per l’accesso ai
contributi economici rappresentate dalla soglia di 6.500 euro ISEE come indicatore di povertà
assoluta e la soglia di 7.500 euro ISEE come indicatore di povertà relativa. Non si è altresì
definito un regolamento unico a livello comprensoriale per l’accesso ai contributi economici a
sostegno del reddito. Con riferimento all’omogeneizzazione dei criteri tuttavia con riguardo al
Comune di Forlì a decorrere dal mese di settembre 2007 è divenuta operativa una commissione
unica (cioè competente in merito alle richieste di contributo proposte dalla varie aree del Servizio
Sociale: minori; adulti; disabili; ecc.) di valutazione delle istanze di erogazione di contributi
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
128
economici in genere e di prestazioni sociali agevolate finalizzate al pagamento delle utenze Hera ed
Enel in particolare. Tale modalità di analisi ha consentito di migliorare il livello di analisi dei bisogni
espressi dal territorio e di organizzare in modo più sinergico le possibili risposte in un quadro di
rafforzata omogeneità rispetto alle valutazioni assunte.
♦ Nel corso dell’anno 2007 si è dato corso alle forme di collaborazione tra gli operatori sociali del
Servizio Welfare e le Associazioni di Volontariato firmatarie del Protocollo d’Intesa sottoscritto nel
mese di dicembre 2006. Nei primi mesi del 2007 (22 febbraio) si è svolto il primo incontro
congiunto – successivo alla firma del Protocollo - tra dette Associazioni operanti nell’ambito del
contrasto alla povertà e al disagio e gli operatori dell’U.O. Adulti e Politiche Abitative con lo scopo
di analizzare le principali criticità specie sul piano comunicativo ed operativo tra i vari attori della
rete e quindi definire sistemi possibili di facilitazione nello scambio informativo.
♦ Nel corso dell’anno 2007, così come rappresentato dai dati sopra riportati (fonte Caritas Buon
Pastore – Forlì), i servizi di prima e di seconda accoglienza hanno assicurato un importante
strumento a contrasto della povertà estrema e dei rischi di emarginazione sociale. Tali servizi,
oggetto di specifica convenzione con il Servizio Welfare, hanno rappresentato, assieme alle
prestazioni sociali agevolate attivate direttamente dal Servizio Sociale, una fonte importante in
termini di risposte a bisogni primari espressi da un numero sempre crescente di persone o nuclei
familiari.
Definizione delle modalità di attivazione di una convenzione con la Nuova Associazione Al Margine
di Forlì per la gestione degli alloggi e/o posti letto destinati a persone in condizioni di disagio
psichico e per soggetti con difficoltà sociali ed economiche, realizzati nell’ambito dell’intervento di
edilizia agevolata in località Vecchiazzano a Forlì con forti componenti di bioedilizia e secondo gli
orientamenti di “Casa Facile”.
Nel corso dell’anno 2007 sono stati terminati da parte della Nuova Associazione al Margine i lavori
di realizzazione della struttura ubicata in località Vecchiazzano dedicata destinati a persone in
condizioni di disagio psichico e per soggetti con difficoltà sociali ed economiche.
Nell’anno 2008 quindi rimane l’obiettivo di definire una convenzione con la struttura citata per la
gestione degli alloggi e/o posti letto.
♦ Nel 2006 è stato espletato a Forlì il bando pubblico relativo all’erogazione di contributi
economici finalizzati ad abbattere il costo delle utenze di acqua e gas per l’anno 2006 per
nuclei familiari aventi le seguenti caratteristiche
ISEE non superiore a € 6.500,00;
qualora uno o più dei componenti il nucleo familiare percepisca una indennità esente ai fini
IRPEF, la somma del valore ISEE e di tale indennità annuale deve comunque non essere
superiore ad euro 6.500,00;
o non possono accedere all’agevolazione tariffaria quei nuclei familiari che, pur in possesso
dei requisiti di cui ai punti precedenti, abbiano percepito nell’anno in corso contributi allo
stesso titolo da parte del Comune di Forlì per importi pari o superiori all’agevolazione
tariffaria oggetto della presente deliberazione.
o
o
Hanno aderito al suddetto bando n. 688 nuclei di cui n. 666 sono risultati beneficiari
dell’intervento. Il 55% dei beneficiari sono famiglie con minori, il 20% famiglie di soli
adulti e per il 25% nuclei con anziani.
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
129
Programma attuativo 2008
Consolidamento delle modalità di raccordo con l’associazionismo nell’ambito del tavolo
povertà definite con il protocollo d’intesa sottoscritto.
Condividere nell’ambito del tavolo povertà di modalità di riorganizzazione del servizio di
prima e seconda accoglienza per uomini e donne a rischio di esclusione sociale, con
garanzia di mantenimento del servizio anche nel mese di agosto; stante la scadenza a maggio
2007 della convenzione con il centro di ascolto Buon Pastore, predisposizione avviso
pubblico per la presentazione di progetti da parte di associazioni del territorio e affidamento
nuova convenzione sulla base della valutazione dei progetti presentati.
Le risorse finanziarie a disposizione del programma
Intervento
Contributi sostegno socio-economico
Agevolazioni tariffarie consumi acqua e gas (Comune Forlì)
Prima e seconda accoglienza e servizi essenziali
Entrate
Finanziamento RER Programma finalizzato contrasto alla
povertà
2005
euro
335.000,00
110.000,00
2006
euro
370.837,00
170.000,00
110.000,00
2007
euro
361.129,28
110.000,00
2008
euro
370.000,00
115.000,00
123.000,00
92.328,68
92.000,00
104.739,57
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
130
3.1.2. L’accompagnamento sociale
Dal novembre 2003 nel territorio forlivese è attivo il progetto di operatore di strada della
domiciliarità attraverso una convenzione con una cooperativa sociale, Sadurano Salus, che mette a
disposizione n. 2 operatori (un educatore professionale e uno psicologo) per 40 ore settimanali.
Gli obiettivi del progetto mirano a sviluppare e consolidare le azioni di
o coordinamento tra i soggetti coinvolti (Ser.T., Dipartimento Salute Mentale,
Comune, Comunità locali, ACER);
o predisposizione di un “progetto personalizzato” per ciascun utente in carico al
progetto sulla base dell’ analisi e valutazione dei bisogni individuali;
o azioni di accompagnamento volte a facilitare l’ingresso dei soggetti in soluzioni
abitative diverse, anche eventualmente individuate dal Comune;
o verifica sulla sicurezza degli alloggi assegnati agli utenti inseriti nel piano di verifica
e sulle relative necessità di arredamento;
o attività di assistenza e di facilitazione nelle relazioni tra i nuclei familiari assistiti ed
il contesto abitativo e nei rapporti con le istituzioni significative;
o reazione di una rete di aiuti naturali per ciascun utente in carico.
Nel 2007 gli operatori di strada hanno realizzato 1.390 interventi su 113 utenti a forte rischio
di marginalità. Anche nel 2007, così come nel 2006, a fronte di una marcata progettualità si è
registrato un progressivo aumento di interventi cosiddetti “spot”, cioè interventi caratterizzati dalla
breve durata e senza progettualità strutturata, ma mirati a risolvere una criticità specifica e
contingente anche in un'unica soluzione.
Il servizio di reperibilità telefonica ha ricevuto circa 100 chiamate di cui il 70% per situazioni
connesse al disagio adulto e il 30% riconducibili al disagio minori. Il 60% di queste chiamate sono
giunte dal Pronto Soccorso mentre il restante dalle varie Forze dell’Ordine operative sul territorio.
Si riportano di seguito alcuni dati riferiti al numero e alla tipologia di servizi svolti dagli “Operatori
di Strada o della domiciliarità”, suddivisi in quattro periodi temporali, al fine di poter compiere
delle opportune comparazioni:
Utenti in
carico anno
2004
Utenti in
carico anno
2005
Utenti in
carico anno
2006
Utenti in
carico anno
2007
Alcoldipendenti
5
5
8
9
Tossicodipendenti
12
16
17
9
Nuclei famigliari con minori
temporaneamente allontanati
3
4
3
2
Anziani ad alto rischio di
emarginazione
---
4
9
3
Struttura Corso Garibaldi
3
3
5
2
Nucleo abitativo di Via Filzi
-
-
-
8
Nomadi
3
3
3
23
Famiglie con disagio socio
economico
7
21
10
11
Adulti a rischio di emarginazione
sociale
28
45
24 + 2
richiedenti
asilo
40
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
131
Neo Maggiorenni a rischio di
emarginazione
1
2
2
-
Utenti con disagio psichico
-
-
-
6
Totale Utenti
71
104
83
113
Totale Interventi
1.110
1.262
1.583
1.290
Lo sviluppo del servizio degli “operatori di strada” che si è registrato nell’ultimo anno non ha
modificato le caratteristiche tipizzanti l’attività quali: la flessibilità sia nei confronti delle richieste
degli utenti, come nei confronti dei vari Servizi socio-sanitari sempre più frequentemente coinvolti
in modo congiunto per seguire nuclei multi-problematici.
.
Obiettivi programmatici per il triennio 2005-2007
Sviluppare l’accompagnamento sociale con il rafforzamento del numero di operatori per
estendere l’intervento su tutto il territorio comprensoriale, anche attivando forme di
reperibilità collegate al progetto di pronto intervento sociale (vedi azione trasversale)
Stato di attuazione Programma 2007
Nel 2007 il servizio degli “operatori di strada” ha consolidato le modalità di monitoraggio e di
accompagnamento di persone presenti sul territorio caratterizzate da problematiche connesse a
dipendenze patologiche o problematiche di natura psichica. In particolare si è rafforzata la
collaborazione con gli operatori sanitari e sociali del Ser.T. e del D.S.M. di Forlì, permettendo
in tal modo la programmazione di interventi integrati tra i servizi.
Infine si evidenziano le attività di accompagnamento riferite sia alle persone residenti nella ex
struttura comunale di Via Maceri 22 tutte trasferite in soluzioni abitative alternative, sia alla
popolazione nomade presente nel Comune di Forlì.
Si evidenzia in particolare l’impiego sempre maggiore degli Operatori di Strada per episodi di
conflittualità che coinvolgono nuclei assegnatari di alloggi popolari. Infatti essendo l’Edilizia
Residenziale Pubblica spesso la soluzione abitativa che più di altre tipologie residenziali
accoglie nuclei familiari problematici e a rischio di esclusione sociale con maggiore frequenza
gli Operatori sono stati attivati per compiere un’azione di monitoraggio e – ove possibile – di
regolazione delle dinamiche razionali di vicinato ovvero di collegamento tra l’assegnatario ed i
Servizi socio-sanitari.
Alla reperibilità telefonica riferita alle tematiche proprie dell’area Adulti (attivata il 23.12.2005)
a Luglio del 2006 si è integrata la reperibilità telefonica per problematiche connesse all’area
Anziani. Inoltre nel primo semestre del 2007 è stato attivato il servizio anche per l’Area Minori.
Nel corso dell’anno 2007 ( ) il sistema della reperibilità telefonica è giunto a pieno regime di
funzionamento con l’attivazione della sezione dedicata alle tematiche dell’area “tutela minori”.
Pertanto attualmente detto servizio copre l’intera gamma di possibili criticità riferibili al
territorio comprensoriale relativamente alle aree Minori; Adulti ed Anziani.
Programma attuativo 2008
Consolidamento del servizio di accompagnamento sociale con particolare riferimento al
raccordo con gli altri operatori dei servizi che costituiscono il sistema di servizi di prossimità
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
132
del territorio distrettuale (equipe contrasto al disagio adolescenti e giovani; operatori di quartiere
anziani)
Attivazione gruppo di lavoro comprendente i responsabili delle unità/servizi coinvolti o loro
delegati e referenti per ciascuno dei servizi di prossimità attivati con il fine di analizzare attività
svolte, bisogni rilevati e coprogettare forme di coordinamento e di valutazione esiti
Avvio in collaborazione con il Dipartimento di Salute Mentale dell’A.Usl, anche attraverso la
partecipazione ai lavori della II^ Conferenza Regionale sulla Salute Mentale, della ridefinizione
di un nuovo assetto di servizi e interventi sociali, sociosanitari e sanitari, legati alla prevenzione
e cura della salute mentale, con particolare riferimento a nuove forme di disagio mentale
Definizione di un nuovo protocollo operativo per l'integrazione socio-sanitaria con il
Dipartimento di Salute Mentale dell'A.Usl di Forlì, comprensivo del Sert e della nuova unità
operativa di psicologia
Organizzazione di incontri di autoformazione e aggiornamento tra operatori sociali del Comune
e operatori del dipartimento di salute mentale
Le risorse finanziarie a disposizione del programma
Intervento
Intervento operatori di strada e domiciliarità
2005
euro
50.000,00
2006
euro
50.000,00
2007
euro
50.000,00
2008
euro
50.000,00
Entrate
Finanziamento RER Programma finalizzato contrasto alla
povertà
30.000,00
30.000,00
30.000,00
30.000,00
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
133
3.1.3. L’esecuzione penale: come rendere protagonista il
territorio
Stato di attuazione programma 2007
La Casa Circondariale di Forlì ospita 4 sezioni: una femminile (unica sul territorio romagnolo)
con una presenza media di 25 detenute, una maschile di c.a.90 unità, la sezione a custodia
attenuata per detenuti tossicodipendenti, disponibili a seguire un percorso di recupero, e
alcoldipendenti ed una sezione per semiliberi e detenuti ammessi al lavoro all’esterno. La struttura
di Forlì, definita di media sicurezza, accoglie in genere detenuti imputati o con condanne non
superiori a 5 anni.
L’effetto dell’indulto è ormai svanito, in quanto da mesi nella struttura si registra un sovraffollamento
costante (la media è di circa 190 presenze), mentre continua ad essere molto alto il numero degli ingressi
(dall’inizio dell’anno ad oggi sono entrati n.141detenuti, di cui n.33 donne; nello stesso periodo dell’anno
precedente gli ingressi erano stati 104); alto è anche il turno over dei detenuti, in quanto il numero degli usciti
è pari a 2/3 di quelli entrati. Tale situazione impone un’attenzione particolare alle procedure di ingresso per
attenuare l’impatto dei nuovi giunti con l’istituzione e agevolare l’acquisizione delle informazioni necessarie
ad orientarsi in carcere fin dai primi giorni. A tal fine per facilitare tale comunicazione sono stati realizzati
alcuni cartelloni, contenenti la descrizione delle procedure di ingresso, dal laboratorio di comunicazione, che
è stato attivo all’interno fino alla fine del 2007.
Di recente, poi, recependo nuove indicazioni del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria, si è
cercato di istituire un servizio di accoglienza, che consenta una presa in carico globale del detenuto nuovo
giunto, che tenga conto non solo dell’aspetto psicologico, ma anche delle differenze culturali e dei bisogni
primari, sempre più frequenti. Nella realizzazione del servizio ci si è avvalsi del contributo e della
collaborazione di alcuni assistenti volontari del CDS di Forlì, che già da anni operano nella struttura, e del
mediatore culturale, al quale vengono segnalati da subito i detenuti extracomunitari che fanno ingresso in
istituto. Il servizio prevede, oltre ai momenti istituzionali del colloquio e della visita di primo ingresso, anche
un colloquio di sostegno effettuato da un volontario, che ha competenze tecniche e che segnala all’area
trattamentale eventuali situazioni di disagio; uno sportello di informativo, gestito da un altro volontario, che
fornisce a tutti i nuovi giunti le notizie riguardanti la vita all’interno, i servizi offerti dall’istituzione e le
procedure per accedervi, oltre che effettuare la segnalazione dei bisogni materiali del detenuto (es. indumenti,
materiale di pulizia, ecc.).
I detenuti stranieri vengono, invece, immediatamente segnalati al mediatore culturale, che effettua un primo
colloquio di conoscenza, in cui fornisce anche le informazioni sulla vita in carcere e poi coinvolge gli
stranieri in attività di gruppo. A tal fine si fa presente che la percentuale dei detenuti extracomunitari ha
superato il 50%: si tratta in prevalenza di albanesi e magrebini, ma è molto numerosa è anche la presenza di
rumeni. Dal punto di vista della posizione giuridica si tratta di imputati o condannati con pene talmente brevi
da non rendere efficace nessun intervento trattamentale esterno, anche perché la maggior parte sono
sprovvisti del permesso di soggiorno e quindi impossibilitati ad essere inseriti regolarmente nel mondo del
lavoro al momento della dimissione. Da ciò la necessità di concentrare gli interventi all’interno
dell’istituto per migliorare le condizioni di vita dei detenuti e rendere più efficienti i servizi offerti.
Per quanto riguarda il lavoro, continua ad essere attivo il laboratorio di assemblaggio gestito dalla cooperativa
San Giuseppe con commesse della ditta MarecoLuce che da lavoro a cinque detenuti, ma sarebbe auspicabile
l’ingresso in istituto di altre aziende per ampliare le opportunità lavorative interne.
In considerazione di quanto sopra è assolutamente necessario mantenere gli sportelli già attivi, quello per i
nuovi giunti e quello per gli stranieri, gestiti dal CDS e sostenuti dal Comune, quello per le attività
trattamentali gestito da un insegnante, nonché quello alla formazione e l’orientamento al lavoro .
Sarebbe auspicabile, altresì, un intervento a sostegno di attività lavorative interne.
Dal maggio 2007 il Comune di Forlì ha affidato, mediante un nuovo bando, all’Associazione
Centro di Solidarietà lo svolgimento dei servizi a favore delle lotta al disagio e all’esclusione
sociale e di mediazione culturale e supporto ai detenuti all’interno del carcere. Lo svolgimento di tali
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
134
attività, che sono comprese nel progetto “Contrasto all’esclusione sociale ed educazione al lavoro”, è
articolato su due sottoprogetti: “Educazione ed orientamento al lavoro”, rivolto ai soggetti in condizioni di
disagio socio – economico, e “Sportello informativo per detenuti”, che comprende due sportelli interni al
carcere (uno per i nuovi giunti e uno di mediazione culturale) e uno sportello esterno presso la sede
dell’Associazione.
Il progetto sportello informativo detenuti ha lo scopo di migliorare le condizioni di vita dei detenuti
all’interno della Casa Circondariale e di sostenere i detenuti che escono dall’Istituto e devono reinserirsi nel
tessuto sociale.
Le attività interne al carcere vengono effettuate mediante la presenza di una mediatrice culturale per sei ore
alla settimana, uno sportello di accoglienza ed orientamento per i nuovi giunti e varie attività tese a
migliorare le condizioni di vita dei detenuti (attività didattico-formative, iniziative di risocializzazione,
iniziative ricreative con finalità “espressivo-terapeutica”, attività sportive), come partite di calcetto e
cineforum a cadenza mensile, organizzazione di momenti a favore dei detenuti (SS. Messe animate dal Coro
“S. Filippo Neri” di Forlì, realizzazione del Presepe all’interno dell’Istituto); gli operatori degli sportelli si
sono poi resi disponibili ad accompagnare all’esterno detenuti in permesso in occasioni particolari (giornata
nazionale della Colletta Alimentare, uscite a carattere naturalistico promosse dall’associazione “Umana
Dimora”). Tutte queste attività di ascolto e di animazione concedono rilevanza e spazio alla costituzione di
rapporti umani con i detenuti, in quanto il rapporto instaurato facilita poi un efficace percorso di
reinserimento.
Lo sportello di mediazione culturale, rivolto ai detenuti stranieri, offre supporto nelle comunicazioni con
famiglie e avvocati, nel disbrigo delle pratiche burocratiche relative a permessi di soggiorno e simili e
organizza inoltre iniziative interculturali e socializzanti (ad esempio, per la Festa di Fine Ramadan e la Festa
del Sacrificio sono stati organizzati dei rinfreschi a cura della mediatrice culturale).
Su proposta della Direzione del Carcere la mediatrice culturale ha inoltre creato un laboratorio di attività
interculturale: si tratta di uno spazio di condivisione e di confronto tra le varie culture, che ha l’obiettivo di
favorire occasioni di dialogo, discussione e scambio culturale tra detenuti stranieri.
L’attività di gruppo proposta è specifica e mirata rispetto ai processi aggregativi e di socializzazione, allo
scopo di facilitare le relazioni interpersonali, agevolare il dialogo ed il confronto tra soggetti di lingua e
costumi diversi e promuovere una convivenza responsabile tra i detenuti (è importante aiutare gli immigrati
ad acquisire una maggiore consapevolezza rispetto a questi temi). Da questi gruppi (frequentati in media da
venti detenuti) sono emerse una grande motivazione, voglia di fare, desiderio di raccontare e far conoscere
la propria cultura. Lo Sportello di mediazione culturale nel 2007 ha incontrato circa 450 detenuti.
Lo sportello rivolto ai nuovi giunti effettua colloqui di prima entrata volti ad individuare il tipo di bisogno
o di problematica, per poi indirizzare la persona allo staff dell’Istituto o agli altri servizi presenti all’interno.
In particolare, nel 2007 sono stati incontrati 248 detenuti (di cui 158 italiani, 90 stranieri) che hanno
espresso diverse problematiche e necessità e che hanno usufruito dei servizi di cui sopra.
Lo sportello esterno per detenuti opera ai fini dell’inserimento socio - lavorativo di ristretti sottoposti a
misure alternative ed ex detenuti, mediante colloqui svolti presso la sede e finalizzati all’accompagnamento
nella ricerca di lavoro e nella risoluzione delle varie problematiche che si presentano all’uscita dall’Istituto
(informazioni relative all’ alloggio, al disbrigo delle varie pratiche, orientamento alla conoscenza delle
risorse presenti sul territorio, aiuto concreto nelle necessità di alimenti), nonché al sostegno e al supporto
emotivo.
In particolare, nell’anno 2007 sono stati incontrati 7 ex detenuti con i quali è stato intrapreso un percorso
di accompagnamento al lavoro attraverso un’azione di accompagnamento svolta da un operatore
dell’Associazione.
L’Ufficio Esecuzione Penale Esterna (UEPE) segue alla data del 06.03.2008 circa 63 soggetti
sottoposti a misure alternative alla detenzione, nel territorio della provincia di Forlì/Cesena, e 35
indagini che riguardano soggetti, in libertà, che hanno presentato istanza di misura alternativa
presso il Tribunale di Sorveglianza e osservazioni di persone detenute presso la Casa Circondariale
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
135
di Forlì. Si evidenzia come dall’applicazione della L. 241/2006 (Legge Indulto) ad oggi, il calo delle
persone in carico all’UEPE sia significativo. Al 31.07.2006 (data di emanazione dell’indulto) infatti il carico
di lavoro dell’UEPE era notevolmente superiore : 228 soggetti in misura alternativa.
Parallelamente si evidenzia la complessità dei singoli casi in carico poiché riguardano soggetti che non
hanno fruito dell’indulto a causa di reati ostativi.
E’ opportuno fare presente che delle 63 misure alternative in carico, n. 25 riguardano persone provenienti da
OPG (Ospedali Psichiatrici Giudiziari) e sottoposti a misura di sicurezza eseguite in strutture residenziali
ubicate nel territorio di Forlì-Cesena; n. 7 riguardano persone con problemi di tossicodipendenza di cui n. 4
presso comunità e n. 3 con programmi predisposti dal SERT competente.
L’Amministrazione Provinciale di Forlì, a seguito dell’approvazione del protocollo d’intesa
sottoscritto dalla Regione Emilia-Romagna e dal Ministero di Giustizia, ha istituito il Comitato
locale per il coordinamento degli interventi rivolti ad adulti sottoposti a misure penali
restrittive della libertà. Componenti del Comitato sono: la Direzione della Casa Circondariale di
Forlì, la direzione dell’Ufficio Esecuzione Penale Esterna (U.E.P.E), i SERT delle AUSL di Forlì e
Cesena, l’Assessorato ai Servizi Sociali del Comune di Forlì e di Cesena, l’Assessorato alla
Formazione Professionale e l’Assessorato al Welfare della Provincia di Forlì-Cesena. Sono invitati
altresì al comitato a seconda degli argomenti all’ordine del giorno: rappresentanti del Terzo Settore, gli Enti
di Formazione; l’Assessorato alle Politiche del Lavoro della Provincia di Forlì-Cesena; il Dipartimento
Provinciale per il Lavoro; il Centro Territoriale Permanente per l’Istruzione e la formazione in età adulta. Il
coordinamento degli interventi rivolti agli adulti sottoposti a misure penali restrittive della libertà è
garantito dai periodici e sistematici incontri del Comitato Locale Carcere, presso la Provincia di ForlìCesena.
Provincia di Forlì-Cesena “INTERVENTI REALIZZATI CON IL FSE”.
AZIONI DI SISTEMA E DI ACCOMPAGNAMENTO:
Da diversi anni sul territorio della provincia di Forlì-Cesena l’Assessorato Provinciale Formazione
Professionale ha finanziato interventi formativi e azioni di sistema di inserimento sul lavoro finalizzati a
contrastare le condizioni di svantaggio lavorativo dei soggetti provenienti dall’esecuzione penale, in
collaborazione con gli attori delle reti territoriali locali e nazionali, con il contributo del Fondo Sociale
Europeo.
Contestualmente lo stesso Assessorato ha sostenuto progetti a valenza regionale o comunitaria, offrendo ai
soggetti gestori delle attività un contributo operativo ed organizzativo.
Nell’anno 2007 sono state portate a termine tutte le iniziative approvate negli anni 2004/2005/2006 e
rientranti nella precedente programmazione FSE.
La finalità comune di tutte le iniziative è stata quella di promuovere l’inserimento lavorativo delle persone
provenienti dall’esecuzione penale, sia il rafforzamento delle reti locali.
Tramite lo strumento dell’inserimento lavorativo, si è inteso contrastare il fenomeno della recidiva di persone
che vengono da percorsi devianti e di piccola/media criminalità, percorsi che tendono a cronicizzarsi
soprattutto in assenza di interventi qualificati di inclusione.
Si riportano qui di seguito le principali iniziative progettuali che nel loro sviluppo hanno interessato la
Provincia di Forlì-Cesena, con indicazione accanto ad ognuna delle stesse della fonte finanziaria:
-
Anelli, competenze in rete per i volontari della giustizia - 2005/2006 (percorso regionale integrato
tra Forlì-Cesena, Ferrara, Ravenna)
-
Strade, il sistema integrato dal carcere al lavoro - 2006/2007 (percorso regionale integrato tra ForlìCesena, Bologna, Ravenna)
-
Iniziativa Comunitaria Equal Pegaso - 2005/2007 (progetto comunitario integrato tra Forlì-Cesena,
Bologna, Ferrara)
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
136
-
Iniziativa Transnazionale Equal Daidalos - 2006/2008 (percorso integrato, collegato progetto
EQUAL tra Italia, Francia, Spagna, Polonia, Slovacchia)
-
Cordata Nazionale Equal Open - 2006/2008 (percorso integrato a livello nazionale tra le iniziative
Equal sul territorio nazionale),
-
Progetti PEGASO (petaso I, Petaso II, Petaso III) approvati nei piani provinciali.
In particolare si segnalano
-
I progetti a valenza provinciale, in virtù dell’investimento finanziario che l’Amministrazione
provinciale ha promosso nel corso degli anni e per la collaborazione di rete - tra le istituzioni, gli enti
e le organizzazioni territoriali, le imprese - gradualmente cresciuta;
-
L’esperienza strategica di promozione e realizzazione dell’Iniziativa Comunitaria Equal PEGASO
(partnership geografica) e delle iniziative, ad essa collegate, transnazionale Equal DAIDALOS e
nazionale Equal OPEN
I progetti hanno sviluppato e consolidato alcuni interventi essenziali, che sono diventati punti di riferimento
stabili per l’inserimento lavorativo sul nostro territorio.
Si riporta qui di seguito il dettaglio delle azioni finanziate con il FSE della precedente programmazione e
portate a termine nell’anno 2007.
A) AZIONI DI ORIENTAMENTO INDIVIDUALIZZATE. E’ questa un’attività di consulenza
orientativa e di counselling, trasversale alle varie attività approvate dalla Provincia di Forlì-Cesena per i
detenuti della Casa Circondariale e persone in esecuzione penale esterna, finalizzate alla realizzazione di
progetti individualizzati di ricerca attiva del lavoro, al riconoscimento dello stato di disoccupazione al Centro
per l’impiego, al sostegno al reinserimento sul mercato del lavoro
L’attività di counselling è stata avviata a partire dalla necessità, rilevata in collaborazione con l’equipe
penitenziaria e operatori dell’UEPE, di istituire interventi di orientamento/bilancio di competenze rivolti a
“condannati definitivi”, finalizzati ad acquisire consapevolezza delle proprie competenze professionali, delle
necessità di scolarizzazione e valorizzazione delle risorse personali. In questo modo è stato possibile avviare
insieme alla persona una concreta progettazione del programma di inserimento nel mondo del lavoro,
aderente alle motivazioni/attitudini individuali e più efficaci nel contrastare l’abbandono lavorativo e la
ricaduta nei fenomeni di recidiva. In sinergia con i Servizi per l’Impiego e la direzione del carcere, è stato
attivato in alcuni territori e si intende attivare sui restanti, un servizio individualizzato di raccolta dei dati
personali dei detenuti/e. I dati raccolti vengono elaborati a cura del Servizio e, verificata la condizione
effettiva di disoccupazione e di disponibilità al lavoro, le persone vengono iscritte al Centro per l’impiego
competente per territorio.
B) AZIONI DI ACCOMPAGNAMENTO AL LAVORO
Si tratta di attività di laboratorio di gruppo e workshop finalizzate a consentire alle persone in esecuzione
penale di avvicinarsi ai servizi territoriali al lavoro ed alle dinamiche del mercato, utili all’inserimento
lavorativo, ma soprattutto a potenziare competenze trasversali essenziali per ricostruire il proprio futuro
professionale.
L’esperienza ha rivelato che la funzione più efficace delle attività di orientamento, soprattutto se all’interno
di un carcere con forte turn over e pene di breve durata, è quella di supportare e migliorare il rapporto dei
detenuti/e con il mondo del lavoro, ovvero la loro percezione concreta del significato di concetti quali: il
rispetto delle regole, la puntualità negli impegni assunti, l’obiettività e l’autostima rispetto alle proprie
capacità e competenze, la consapevolezza dei ruoli all’interno di una organizzazione, la capacità di
relazionarsi e di utilizzare lo strumento della comunicazione, la gestione del conflitto interpersonale.
Inoltre, sull’iniziativa comunitaria Equal Pegaso è stato sperimentato un laboratorio di comunicazione per
l’empowerment e l’inclusione lavorativa, che ha coinvolto su adesione volontaria più di 70 detenuti.
L’esperienza è nata dalla frequente constatazione della difficoltà dei detenuti di impostare con i propri
interlocutori una comunicazione lineare e non contradditoria, aspetto che spesso causa profonde difficoltà di
socializzazione e ostacola l’inserimento nell’ambiente lavorativo. Per questo è stata realizzata un’attività di
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
137
confronto sui problemi della quotidianità lavorativa, che normalmente vengono affrontati con atteggiamenti
polemici e recriminatori. Nel laboratorio questi avvenimenti stati riletti e affrontati in un’ottica nuova per i
detenuti, stimolati a superare un atteggiamento passivo a favore di un confronto più sereno basato sul dialogo
e la comunicazione.
PROGETTO 2 – AIUTI ALLE PERSONE
A) TIROCINI DI INSERIMENTO LAVORATIVO - ricerca imprese, orientamento e tirocini per
l’inserimento lavorativo nelle imprese e cooperative, anche in “percorsi passerella” che iniziano nelle
cooperative per poi sfociare in inserimenti stabili nelle imprese. In particolare:
Tirocini nei laboratori produttivi e nelle attività lavorative interni al carcere.
Nei laboratori produttivi attivati all’interno della Casa Circondariale sono stati realizzati tirocini formativi
destinati a sostenere, in virtù del forte turn over, l’ingresso in laboratorio dei nuovi lavoratori, con lo scopo di
facilitare l’inserimento in un gruppo di lavoro già consolidato e ottimizzare l’apprendimento della mansione,
nel periodo precedente l’assunzione.
Gli obiettivi dei percorsi sono stati quelli di:
-
garantire la stabilità delle unità produttive per mettere a disposizione dei detenuti posti di lavoro e
regolari inquadramenti contrattuali
-
promuovere il passaggio da dentro a fuori, tramite una formazione al lavoro “sul campo” che
favorisca l’acquisizione di una nuova cultura del lavoro e l’educazione a “stare nel contesto
lavorativo”, favorendo la capacità di confrontarsi e permanere sul mercato del lavoro
Tirocini sul territorio
Si sono realizzati tirocini di inserimento in aziende e cooperative del territorio, finalizzati ad accompagnare
l’inserimento lavorativo di detenuti/e in fase di uscita e di persone in esecuzione penale esterna disoccupate.
Per ogni tirocinio attivato si è svolta una fase di orientamento e di bilancio di competenze, mirato alla
delineazione del profilo professionale e delle attitudini lavorative e relazionali, in modo da preparare il
migliore abbinamento possibile con l’azienda
La ricerca delle imprese disponibili all’accoglienza è stata realizzata in collaborazione con Sindacati,
Associazioni datoriali, Camera di Commercio, disponibili a coadiuvare l’azione di sensibilizzazione.
L’obiettivo dei tirocini è quello di poter favorire e raggiungere la successiva assunzione delle persone nelle
imprese/cooperative in cui sono state inserite.
PEGASO IV - Progetto di formazione e azioni di sistema finanziato con Fondo Sociale Europeo
dalla Provincia Forlì Cesena (in continuità con i progetti Pegaso) Rif.P.A. 06/115/Fo
Fase 3 – Nel corso del 2006 è stato avviato lo sviluppo di un modello di coordinamento in rete territoriale
per l’inserimento lavorativo di persone in esecuzione penale con deficit sociali rilevanti. L’iniziativa è stata
avviata con la realizzazione di interviste (mirate agli attori significativi del mondo del lavoro locale);
realizzazione di una banca dati delle imprese profit del territorio provinciale (con indicatori di sede,
dimensioni, tipologia produttiva); ricerca bibliografica e via web/stampa/riviste sul tema; analisi del profilo
socio-professionale dei detenuti. L’attività prevede la messa a regime del modello di inclusione e inserimento
socio-lavorativo, anche rispetto al monitoraggio dell’indicatore “recidiva”. L’azione è condotta in
collaborazione con le cooperative sociali Il Mandorlo (Cesena) e Sadurano Salus (Castrocaro – Forlì)
INIZIATIVA COMUNITARIA “EQUAL PEGASO” – Iniziativa comunitaria finanziata con Fondo
Sociale Europeo dalla Regione Emilia Romagna. RIF. P.A. 05/339/ER
Il progetto, finanziato dal Fondo Sociale Europeo, dal Ministero del Lavoro e dalla Regione, ha coinvolto i
territori di Forlì Cesena, Bologna, Ferrara e prevede 3 Macrofasi, di cui si citano le azioni più rilevanti sul
territorio locale:
Macrofase 1 - è stata terminata l’azione di consulenza, affidata alla società Iress di Bologna, alla
pianificazione strategica di indirizzo e governance dei Comitati Locali Area Esecuzione Penale Adulti dei 3
territori, finalizzata a promuovere e sperimentare modalità innovative di ri/organizzazione dei Comitati
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
138
Locali e di integrazione con i Piani Sociali di Zona, anche in termini di pianificazione di accordi/progetti tra
le istituzioni e le reti territoriali.
Macrofase 2 – In azione 2.1 realizzata una azione di ricerca delle “Buone prassi” per l’inserimento
lavorativo, che ha coinvolto, tra le altre, alcune esperienze del territorio di Forlì Cesena, con il
reperimento tramite analisi desk delle prassi da selezionare rispetto al tema occupabilità. L’indagine
ha riguardato circa 78% di pratiche in ambito nazionale, circa 16% in ambito locale (Bologna,
Ferrara, Forlì Cesena), circa 6% in ambito transnazionale (paesi UE). Il numero delle buone
pratiche complessivamente selezionate è pari a circa 50.
Nell’azione 2.2 “Creazione d’impresa, strumenti di reimpiego, percorsi d’inserimento” è stata
realizzata con successo la sperimentazione di un laboratorio produttivo all’interno del carcere
per l’inserimento lavorativo in cooperativa sociale, in collaborazione con le imprese Mareco Luce
srl e coop. sociale San Giuseppe, nonché con la Commissione Paritetica dell’Ufficio Provinciale del
Lavoro (si veda relazione sulla sperimentazione in Equal Pegaso). La sperimentazione, terminata il
31/12/07, ha coinvolto complessivamente 8 detenuti che sono “entrati” nel laboratorio nella parte
terminale della pena e si sono avvicendati nel corso dell’anno di sperimentazione. Il termine della
sperimentazione ha coinciso con la sottoscrizione di un Accordo di cooperazione da parte degli
attori coinvolti, ovvero imprese coinvolte, carcere, Provincia, Direzione provinciale del lavoro,
Techne. Pertanto, terminata la sperimentazione, il Laboratorio prosegue le proprie attività
produttive a pieno regime, in linea con gli obiettivi del progetto.
Contestualmente, è stata realizzato uno studio di fattibilità nel settore del catering in collaborazione con
imprese all’esterno del carcere, con l’eventuale utilizzo di un locale interno al carcere, cucina semiindustriale da alcuni anni inutilizzata, che presentava condizioni parzialmente idonee all’attività di catering,
produzioni alimentari e commercializzazione. Inoltre, nello stesso periodo è stato avviato uno studio di
fattibilità produttiva nel settore del Recupero Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE), in virtù
della normativa europea che prescrive la necessità di raccolta e smaltimento differenziato per questo tipo di
rifiuti. Lo studio prevede che tale processo possa essere svolto con la realizzazione di laboratori produttivi
che impiegano mano d’opera tra i detenuti o ex detenuti.
Macrofase 3 – Avviata l’Agenzia Equal Pegaso, di comunicazione sociale da e sul carcere, con l’attivazione
del sito web www.equalpegaso.net
-
-
-
A Forlì è stato avviato il Laboratorio locale "Voci di Dentro” di comunicazione sociale sulle
problematiche del carcere, con l’obiettivo di promuovere un rapporto attivo e diretto tra la comunità
locale e i detenuti, sui temi della giustizia, dell’inclusione sociale e lavorativa, della legalità, della
sicurezza, della giustizia riparativa.
È stato pianificato e organizzato il progetto “Mondo giovanile, devianza e criminalità. Prevenire è
possibile?” in collaborazione con 3 Istituti superiori del territorio: coinvolti circa 600 studenti,
insegnanti, un gruppo scout. Sono stati organizzati incontri con giornalisti e operatori dei media
locali, in particolare con i quotidiani (Il Resto del Carlino, Il Corriere Romagna, La Voce) e con
l’emittente televisiva Videoregione, per attivare interventi e rubriche sui media locali.
È stato organizzato il Seminario conclusivo delle attività presso sia sul territorio di Bologna, che di
Ferrara che di Forlì. A Forlì il Seminario si è svolto nel mese di dicembre 2007 presso la Casa
Circondariale.
Progetto Anelli: Nel corso del 2007 si è concluso anche il progetto a titolarità regionale di formazione
dei volontari dell’esecuzione penale.
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
139
Programma attuativo 2008
Miglioramento delle reti esistenti e della collaborazione con la rete Carcere per
l’applicazione del Protocollo d’Intesa, sottoscritto nel 2004 tra Enti Locali, AUSL, Casa
Circondariale, U.E.P.E, , Associazioni datoriali e sindacali, per la realizzazione di interventi di
orientamento, di formazione e per l’accompagnamento dei sottoposti a misure restrittive
all’inserimento socio-lavorativo, promuovendo la diffusione dei dati, delle esigenze raccolte,
l’individuazione delle strategie e l’elaborazione di progetti individualizzati. Tale collaborazione
potrà così favorire l’individuazione del percorso più adeguato alla specificità di ogni utente,
raccogliendo e restituendo alla rete le informazioni utili a tale scopo. La collaborazione in rete,
oltre a fornire una gamma vasta e diversificata di opportunità, potrà incrementare il numero
degli inserimenti seguiti dallo Sportello Lavoro e contribuire a supportare le esigenze logistiche
e informative delle stesse imprese coinvolte, nei rapporti con la Casa Circondariale e con ogni
altro soggetto che interviene in ambito esecuzione penale (Magistratura, Forze dell’Ordine, Dpl,
U.E.P.E. );
Consolidamento delle azioni connesse alla gestione del progetto “Sportello Informativo per
Detenuti”, svolto dall’Associazione Centro di Solidarietà. Le azioni e le attività afferenti al
servizio “Sportello Informativo per Detenuti” sono indirizzate prevalentemente a:
a)
informazione legale finalizzata a migliorare le conoscenze dei detenuti circa i propri diritti e circa le
possibilità di beneficiare di misure alternative alla detenzione;
b) attività di mediazione culturale, per garantire l’accesso alla rete dei servizi anche alla popolazione
carceraria straniera;
c)
sportello informativo, per supportare la ricerca del lavoro al di fuori del carcere e più in generale per
orientare l’ex detenuto alla soluzione dei bisogni primari, prevedendo in proposito specifiche azioni di
accompagnamento;
d) collaborazione con la “Rete Carcere” e con tutti gli altri soggetti o servizi pubblici o privati operanti nel
settore del contrasto all’esclusione sociale ovvero attivi a vario titolo all’interno del carcere, con la finalità
di incrementare invia sistematica le possibilità di sostenere percorsi di integrazione socio-lavorativa;
e)
organizzazione di servizi esterni alla casa circondariale di sostegno alimentare o volti a soddisfare altri
bisogni di tipo primario a sostegno delle persone ex detenute o sottoposte a misure restrittive della libertà
personale alternative alla detenzione;
f)
attività di raccolta e di diffusione dei dati relativi all’attività compiuta con la specifica finalità di
sensibilizzare le istituzioni e la società civile sulle problematiche afferenti alla realtà carceraria;
g) collaborazione e partecipazione al progetto IRIDE promosso da Irecoop mediante la disponibilità di una
stanza presso lo sportello del Centro di Solidarietà con 3 PC collegati in Internet per corsi di formazione
on-line;
h) organizzazione di attività varie ( ricreative, sportive, culturali) che si rendano utili dalle verifiche sulla
situazione fatte periodicamente con la Direzione del carcere.
•
•
verifica, nell’ambito del progetto Equal “Pegaso”, sull’applicazione del Protocollo d’Intesa
“per lo sviluppo di una linea di servizi di orientamento, formazione, accompagnamento al
lavoro a favore di adulti sottoposti a misure penali limitative della libertà e per il
coordinamento e l’integrazione con le funzioni sociali” sottoscritto dall’Amministrazione
Provinciale, i soggetti del comitato locale, le associazioni datoriali e sindacali, anche al fine
di una sua riformulazione e rinnovo
riorganizzazione del Comitato Locale Area Esecuzione Penale, al fine di renderlo
maggiormente rispondente alle seguenti necessità: aumentare la capacità di agire in tempi
adeguati alle scadenze di progetti o di richieste di finanziamenti e separare maggiormente
tale attività dall’assunzione di decisioni e controllo. Previsione di trasferire le funzioni di
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
140
•
•
•
coordinamento del Comitato Locale Area Esecuzione Penale dall’Amministrazione
Provinciale al Comune di Forlì
approfondire le tematiche relative alle persone in esecuzione penale in vista del prossimo
piano sociale di zona (triennio 2009-11), anche con riferimento a specifiche categorie di
detenuti (sezione protetta)
Per quanto riguarda le attività realizzate dall’Assessorato al Welfare della Provincia di
Forlì-Cesena si conferma per l’anno 2008 il finanziamento, su indicazione della Direzione
della Casa Circondariale, di alcune iniziative per la promozione dell’agio e del benessere dei
detenuti nella Casa Circondariale.
Per quanto attiene agli interventi di formazione professionale si prevede nell’anno 2008
l’attivazione di tirocini rivolti a persone in esecuzione penale o ex detenuti, nonché
interventi di accompagnamento finalizzati a facilitare la relazione con il mondo del lavoro e
il superamento di difficoltà che possono intervenire durante la prima fase dell’inserimento
nel contesto aziendale.
Il Comitato Locale per l’Esecuzione Penale Adulti, come più sopra indicato, effettua la
programmazione ed il coordinamento degli interventi rivolti agli adulti sottoposti a misure penali
restrittive della libertà, ed ha espresso il proprio parere favorevole sul presente Programma attuativo
2008, in data 27 marzo 2008. Il Programma impegna i soggetti partecipanti a valorizzare e
agevolare i progetti volti al recupero e alla reintegrazione sociale del cittadino sottoposto a misura
penale.
Le risorse finanziarie a disposizione del Programma
Intervento
Sportello lavoro: convenzione con Centro di Solidarietà
Iniziative finanziate dalla Provincia di Forlì-Cesena
Bilancio competenze:convenzione con CDS
Benessere detenuti ed educazione del cane
entrate
Finanziamento RER delib. G.R. 29/12/2005 , n. 2313
Finanziamento RER ex L. 2/85
Finanziamento RER L.R. n.2/2003
Finanziamento Provincia di Forlì Cesena per azioni
formative/tirocini
2005
38.405,00
33.000,00
18.075,00
2006
38.405,00
5.000,00
2007
30.000,00
2008
30.000,00
21.400,00
8.560,00
18.075,99
21.657,00
24.520,00
23.120,00
20.301,78
70.000,00
70.000,00
70.000,00
70.000,00
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
141
Prevenzione e contrasto
alle dipendenze e altre forme
Area
3.2
di disagio sociale
Analisi dei bisogni e obiettivi strategici triennali
Bisogni emergenti
♦ Necessità di creare meccanismi di coordinamento maggiormente chiari e definiti tra
servizi sociali e sanitari del territorio
♦ Aumento di utenza a “doppia-diagnosi” rispetto ai quali elaborare progetti personalizzati
con il coinvolgimento del privato sociale per l’accoglienza
♦ Creazione di nuovi contatti con settori produttivi (ad es. agricolo) al fine di
implementare la possibilità degli inserimenti lavorativi
♦ Necessità di coordinamento di tutti gli interventi e progetti di prevenzione primaria e
secondaria rivolete alle scuole e al territorio da parte di tutti i soggetti pubblici e privati.
♦ Necessità di lavorare in modo integrato condividendo obiettivi comuni a medio e lungo
termine all’interno di una architettura multisistema (contesto, individuo, famiglia,
scuola, gruppo dei pari e territorio).
♦ Attivare interventi di prevenzione e cura anche nel e con il mondo del lavoro.
♦ Avviare un processo formativo che dia agli operatori (sia pubblici che privati) strumenti
di analisi ed intervento più efficaci rispetto al radicale cambiamento dei consumi, abusi e
dipendenze della popolazione comprensoriale.
♦ Ripristinare il tavolo delle Forze dell’ordine al fine di fare periodicamente una analisi
condivisa della domanda e dell’offerta della diffusione delle sostanze psicotrope, legali
ed illegali, presenti nel nostro territorio.
Chi sono i tossicodipendenti e gli alcoldipendenti che afferiscono al
Ser.T. di Forlì
Dall’Osservatorio sulle dipendenze patologiche del SerT dell’A.Usl di Forlì traiamo una breve
analisi del profilo della tossicodipendenza e alcoldipendenza che afferiscono al servizio.
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
142
DATI SOCIO ANAGRAFICI TOSSICODIPENDENTI
Gli utenti in carico presso il Ser.T. nell’anno 2007 sono complessivamente 504, di cui l’86,5% sono maschi.
I nuovi utenti in carico al Servizio sono 54.
Residenza. La maggioranza degli utenti tossicodipendenti risulta essere residente nel Comprensorio
Forlivese (76,6%), 11,3% Fuori Regione, e il 6,7% a Cesena e il 5,2 in altri territori della Regione.
Eta’. Il 25,2% degli utenti è tra i 35-39 anni. Un’ulteriore 20,6% è tra i 30-34 anni.
Titolo di Studio. La maggioranza degli utenti (66,7%), ha la licenza media, il 11,9% il diploma
l’11,3% la sola licenza elementare.
Situazione Economico Lavorativa. La metà circa dei nostri utenti (48,4%) è occupato
regolarmente, mentre i disoccupati sono il 34,1%. Se incrociamo la situazione lavorativa con la variabile
sesso vediamo che per quanto riguarda le persone occupate il 51,1% sono maschi contro il 30,9% delle
donne.
Sostanza d’abuso. Nella popolazione in carico la sostanza di abuso primaria rimane l'eroina (58,5%)
in leggero aumento in percentuale rispetto all’anno precedente, i consumatori di cannabinoidi sono il 13,3%
e quelli di cocaina il 22,6%, pertanto si riconferma l’aumento di accesso di consumatori di queste ultime due
sostanze.
Invio. Il 43,7% degli utenti arriva al Servizio spontaneamente. Il 32,2% è stato inviato per “problemi
con la giustizia”. Il 14,9% è inviato da altri Servizi Pubblici.
DATI STRUTTURALI e SOCIO ANAGRAFICI degli ALCOLDIPENDENTI
Gli utenti alcoldipendenti in carico presso il Centro di Alcoologia, via Orto del Fuoco e il Carcere,
nel 2007, sono complessivamente 177, di cui 72,9% maschi e 27,1% femmine. I nuovi utenti in carico al
servizio sono 28 cioè il 16% c.a..
Residenza. La maggioranza degli utenti alcolisti nell’anno 2007 risulta essere residente nel
comprensorio forlivese (86,4%).
Eta’. Nell’anno 2007 il 22% degli utenti ha un età compresa tra40 e 44 aa. In aumento gli utenti con
meno di 30 anni (6,2%).
Titolo di Studio. La maggioranza degli utenti ha terminato il ciclo della scuola dell’obbligo: il 26,%
ha la sola licenza elementare e il 38,4% la licenza media. Il 20,3% (in aumento) ha conseguito il diploma e il
9,6% la qualifica professionale.
Situazione Economico Lavorativa. Quasi la metà degli alcolisti è occupato regolarmente (47,5%),
mentre i disoccupati sono il 23,7% e il 18,1% pensionati (pensione di anzianità o invalidità). Elevata la
percentuale dei nuovi occupati regolarmente 35,7%.
Sostanza d’abuso. Nella popolazione in carico, la sostanza di abuso primaria rimane il vino (61%),
il 24,9% birra e il 11,9% superalcolici. Si è abbassata decisamente la percentuale di coloro che fanno anche
uso di sostanze stupefacenti (2,2%).
Invio. Il 43,4% degli utenti viene inviato da altri Servizi Pubblici e il 32,2 accede spontaneamente.
Esito. Durante l’anno, il 80,2% dei programmi è proseguita nell’anno successivo (2008).
3.2.1. La prevenzione del disagio di adolescenti e giovani (vedi in area
1 programma 3.5)
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
143
3.2.2. Sostegno all’inserimento lavorativo delle persone svantaggiate
Obiettivi programmatici per il triennio 2005 – 2007
♦ Consolidamento degli strumenti di politiche attive del lavoro già attivati con particolare
riferimento al sostegno alle cooperative sociali di inserimento lavorativo anche in relazione
alla nuova legge regionale in materia di lavoro.
Stato di attuazione programma 2007
Borse Lavoro, Borse di Frequenza e Tirocini Formativi
Le azioni messe in campo per favorire interventi di politiche attive rivolte a soggetti svantaggiati
trovano realizzazione in tre direzioni principali e con gli strumenti delle “borse lavoro alternative a
contributi economici e delle “borse di frequenza” ovvero tirocini formativi e/o lavorativi:
•
Progetti individualizzati di borse lavoro o borse di frequenza predisposti dagli
assistenti sociali del Comune di Forlì e del Comprensorio.
Nel 2007 sono state attivate 92 Borse Lavoro di cui 73 rappresentano nuovi inserimenti; di
queste borse lavoro 23 sono state attivate all’interno del progetto Team Mobile e 19
nell’area svantaggio.
•
Il Progetto “Team Mobile”, gestito dal Consorzio di Solidarietà Sociale, che prevede la
presenza di un coordinatore degli inserimenti lavorativi, psicologi e operatori-tutor a
supporto dell’inserimento lavorativo di persone disabili e svantaggiate nel sistema
cooperativo di tipo B. L’inserimento lavorativo in cooperative sociali di tipo B rappresenta
lo strumento principe delle politiche attive del lavoro a favore delle persone svantaggiate. Si
rileva che nel secondo semestre del 2007 ci sono state n. 35 segnalazioni e sono state
attivate n. 11 borse lavoro e n. 5 tirocini formativi di cui 2 sono stati interrotti
anticipatamente dagli inseriti, 2 si sono trasformati nei primi mesi del 2008 in assunzioni a
tempo determinato e 1 è stato trasformato in borsa lavoro come da accordi iniziali. Nello
stesso periodo si sono registrati anche 22 borse lavoro terminate e un totale di 6 assunzioni.
Una delle principali innovazioni introdotta nel nuovo progetto rispetto agli anni precedenti
è la figura del tutor, strategica in una logica di consolidamento e sviluppo della
cooperazione di inserimento lavorativo. Il dato che emerge è il forte l’utilizzo di questo
progetto da parte delle assistenti sociali soprattutto del Comune di Forlì dovuto,
probabilmente, ad una collaborazione sempre più stretta tra gli operatori pubblici e la
coordinatrice del progetto e alla tipologia di svantaggio segnalato che riguardano molto
spesso persone in situazioni socio – economiche problematiche. Si è registrato anche un
aumento di segnalazioni rispetto agli anni passati. Nel corso dell’anno 2007 si è concluso il
secondo anno del triennio di operatività previsto dal progetto e si stanno accumulando
elementi che possono orientare verso una ritaratura delle azioni che possa essere funzionale
ad un’evoluzione del progetto e che permetta di essere costantemente in linea con il
contesto e i bisogni dell’area. E’ ormai condivisa la necessità di fare “sistema” fra le diverse
azioni: in generale il progetto va immaginato come capace di costante evoluzione per essere
strumento operativo mirato in una articolazione modulare di interventi, dentro l’area delle
“politiche attive per il lavoro”. I dati in crescita delle segnalazioni confermano l’esigenza di
mantenere un presidio organizzativo che garantisca il collegamento fra le richieste e le
disponibilità ad avviare percorsi da parte delle cooperative. Da parte delle cooperative si
conferma la necessità di mantenere il sostegno alla figura del tutor dell’inserimento,
funzione indispensabile per un presidio adeguato di percorsi individuali così specifici e
particolari.
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
144
Alla luce delle considerazioni complessive sopra esposte, le piste di possibile innovazione
operativa che potrebbero qualificare il progetto stesso vanno in queste tre direzioni:
-
Sviluppare una funzione che promuova percorsi di inserimento lavorativo dalle cooperative di
tipo B verso il mondo profit, avviando così un percorso virtuoso che dovrà garantire una
maggiore capacità di inclusione delle cooperative stesse. E’ questo un nodo particolarmente
delicato e strategico. La necessità di costruire percorsi di inserimento che prevedano la
possibilità di sbocchi nel mondo profit è assolutamente necessaria in un sistema territoriale
efficace di politiche attive del lavoro;
- Sviluppare una funzione di promozione e gestione di percorsi occupazionali esterni, singoli o a
gruppi (presso le cooperative B stesse e presso aziende profit) specificatamente dedicata ai
disabili. Questa risorsa, fortemente connessa con la rete dei laboratori occupazionali,
promuoverebbe una differenziazione dei percorsi occupazionali che attualmente sono
essenzialmente “interni” e potrebbe contemporaneamente ampliare le possibilità di creazione di
percorsi di orientamento in forte connessione con il SIL (servizio per l’inserimento lavorativo);
- Stabilire un contatto stabile con il “Centro di Solidarietà” della Compagnia delle Opere
(Progetto Orientamento ed educazione al lavoro), per collaborazioni operative e connessioni
rispetto ai percorsi individuali, che valorizzano le rispettive specificità di queste due realtà
operanti nell’area delle “politiche attive del lavoro” e sostenute dal Comune di Forlì.
La prima proposta interviene sulla capacità di favorire l’uscita di persone pronte a percorsi esterni
garantendo l’allargamento delle possibilità di inclusione delle cooperative, la seconda va nella
direzione di ampliare l’intervento sulla tipologia della disabilità, promovendo connessioni e
sinergie con il SIL; la terza nella ricerca di una costante integrazione e razionalizzazione delle
risorse, al fine di migliorare l’efficacia e l’operatività.
SEGNALAZIONI PERVENUTE - TEAM MOBILE
Giu ’05 – Mag ‘06
Giu ’06 – Mag ‘07
TOTALE
38
11
2
8
1
0
0
0
0
2
62
60
15
5
5
6
1
1
0
0
0
93
98
26
7
13
7
1
1
0
0
2
155
Comune Forli
Ser.T./Alcologia
DSM
Techne
Comune Bertinoro
Com. Forlimpopoli
Comune Castrocaro
Comune Meldola
Comune Predappio
Centro Donna
Giu ’05 – Mag ‘06
(12 mesi)
Giu ’06 – Mag ‘07
(12 mesi)
Giu ’07 – Set ‘07
(4 mesi)
SEGNALAZIONI PERVENUTE
62
93
20
BORSE LAVORO AVVIATE
(data avvio)
38
31
12
BORSE LAVORO TERMINATE
(data termine)
32
33
14
ASSUNZIONI
(data termine)
9
9
6
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
145
3. Progetto “Contrasto all’esclusione sociale ed orientamento al lavoro”
Rispetto all’obiettivo di favorire l’inserimento socio-lavorativo di soggetti svantaggiati curato dal progetto
denominato “Orientamento ed Educazione al Lavoro”, gestito in convenzione dall’Associazione Centro di
Solidarietà della Compagnia delle Opere, si evidenziano i seguenti dati relativi al periodo Gennaio –
Dicembre 2007:
ANNO 2007
Progetto “Orientamento ed educazione al Lavoro”
n.° percorsi sociolavorativi attivati
n.° percorsi lavorativi in
corso
n.° percorsi lavorativi
andati a buon fine
n.° percorsi lavorativi falliti
Utenza libera
Segnalati dai servizi
Totale
304
62
366
182
41
223
113
18
131
9
3
12
Dal maggio 2007 il Comune di Forlì ha affidato, mediante un nuovo bando, all’Associazione
Centro di Solidarietà lo svolgimento dei servizi a favore delle lotta al disagio e all’esclusione
sociale e di mediazione culturale e supporto ai detenuti all’interno del carcere. Lo svolgimento di tali
attività, che sono comprese nel progetto “Contrasto all’esclusione sociale ed educazione al lavoro”, è
articolato su due sottoprogetti: “Educazione ed orientamento al lavoro”, rivolto ai soggetti in condizioni di
disagio socio – economico, e “Sportello informativo per detenuti”.
Il Progetto di Orientamento ed educazione al lavoro ha lo scopo di contrastare l’esclusione sociale mediante
un’attività di orientamento e sostegno nella ricerca lavorativa rivolta alle “fasce deboli” della popolazione del
territorio (persone in cerca di prima o nuova occupazione, nuclei monogenitoriali, immigrati, rifugiati politici,
persone in carico ai servizi sociali) attraverso la creazione di percorsi personalizzati che cercano di tenere in
conto la globalità della situazione dell’utente (spesso le problematiche sono diverse e molteplici e non si
limitano alla mancanza di un lavoro). Nell’anno 2007 lo sportello di “Orientamento ed educazione al
lavoro” ha preso in carico 366 utenti (di cui 172 uomini, 194 donne; 121 italiani, 244 stranieri; le persone
segnalate direttamente dai Servizi Sociali sono state 62): 131 percorsi hanno avuto esito positivo e 223 sono
ancora in corso.
All’interno del progetto è inoltre attivo il servizio denominato “Banco di Solidarietà”, che offre aiuto
alimentare mediante la consegna di pacchi viveri direttamente presso le abitazioni degli utenti segnalati dai
Servizi Sociali o in diretto contatto con l’Associazione. Nell’anno 2007 sono state assistite 183 persone.
Inoltre in data 14 dicembre 2007 è stato sottoscritto presso la Prefettura di Forlì-Cesena il
“Protocollo d’Intesa per favorire l’inserimento socio-lavorativo di persone in condizione di
svantaggio sociale” sottoscritto oltre che dall’Ufficio Territoriale del Governo, anche
dall’Amministrazione Provinciale di Forlì-Cesena; dalla Direzione Provinciale del Lavoro; dal
Comune di Forlì; dal Comune di Cesena; dall’Unione dei Comuni del Rubiconde; dalle Aziende
USL – Dipartimenti di Salute Mentale di Forlì e di Cesena.
Detto Protocollo contiene la definizione condivisa dello strumento Borsa Lavoro, declinandone le
caratteristiche e la natura di prestazione sociale agevolata e quindi in definitiva definisce la cornice
operativa di riferimento per i soggetti sottoscrittori e le linee generali recepibili nei vari regolamenti
interni dei Comuni e delle AUSL del territorio.
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
146
Programma attuativo 2008
•
Definizione di un nuovo regolamento per l’accesso ad interventi volti al contrasto alla
povertà e alla definizione di percorsi di reinserimento sociale e lavorativo - sulla base di
linee guida individuate a livello comprensoriale in aderenza con i criteri ed i principi definiti
nel Protocollo d’Intesa per favorire l’inserimento socio-lavorativo di persone in condizione
di svantaggio sociale, così come condiviso con i maggiori soggetti direttamente coinvolti
nella definizione e gestione di un corretto sistema di Politiche Attive del Lavoro, quali
Prefettura, Provincia e Centri per L’Impiego.
•
Potenziamento ed ottimizzazione delle attività inerenti il progetto Team Mobile, soprattutto
per quanto concerne gli aspetti rilevati dagli operatori che gestiscono il progetto nella
relazione annuale di valutazione dello stesso come le sue maggiori criticità, ed in
particolare:
o Definizione dei percorsi di uscita dei soggetti svantaggiati dalle cooperative di tipo A
alle cooperative di tipo B attraverso percorsi mirati di formazione professionale ed
inserimento lavorativo;
o Definizione ed ottimizzazione dei percorsi di uscita dalle coop. di tipo B da parte di
soggetti che ad esito di uno o più percorsi di inserimento lavorativo protetto abbiano
acquisito una sufficiente autonomia personale e lavorativa per ambire ad un regolare
inserimento lavorativo nel normale mercato produttivo e quindi nel settore profit.
Entrambi questi obiettivi dovranno essere perseguiti attraverso la creazione di nuove
sinergie con i maggiori enti di formazione del territorio, con il Servizio di Inserimento
Lavorativo Mediato e con i soggetti firmatari del Protocollo d’Intesa Territoriale finalizzato
alla creazione di un servizio di rete a livello zonale per l’Inserimento Lavorativo di soggetti
disabili, da estendersi anche ad altre categorie di svantaggio, e prevedere l’individuazione di
nuove formule condivise con tutti i maggiori attori del territorio operanti nell’ambito delle
Politiche del Lavoro finalizzate a poter estendere, in caso di bisogno, le azioni di
accompagnamento e tutoraggio rivolte a soggetti di fascia debole anche nel primo periodo
di inserimento lavorativo nel mondo profit.
•
Consolidamento delle azioni previste nel progetto “Contrasto all’esclusione sociale ed
Educazione al Lavoro”, svolto in regime di convenzione con l’Associazione Centro di
Solidarietà della Compagnia delle Opere già titolare del precedente progetto denominato
“Orientamento ed Educazione al Lavoro”. In particolare si prevede di migliorare le
relazioni e le sinergie con il Team mobile al fine di ottimizzare le possibili risposte alle
richieste di inserimento lavorativo di persone svantaggiate, contestualizzando i percorsi
avviati in funzione delle specifiche caratteristiche di svantaggio.
Formazione Professionale.
• Nel luglio del 2007 è stata approvata l’Intesa Provinciale per le politiche della formazione e
del lavoro, FSE OB. 2 2007/2009”. All’interno del suddetto documento sono previsti per
tutte le utenze svantaggiate l’attivazione di Tirocini formativi, finalizzati ad orientare e
facilitare gli utenti nell’inserimento nel mondo del lavoro. Si ricorda a tal fine anche il
Protocollo d’Intesa siglato in data 14 dicembre 2007 presso la prefettura di Forlì, finalizzato
a rafforzare le reti locali per l’inserimento socio-lavorativo delle persone in condizioni di
svantaggio. Nel quadro sopra delineato la Provincia di Forlì-Cesena, Assessorato
Formazione Professionale intende pervenire alla realizzazione di un progetto complessivo
rivolto alle fasce deboli della popolazione, che prevede l’attivazione di tirocini formativi, in
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
147
stretto raccordo con le strutture socio-sanitarie del territorio, rafforzati con interventi di
orientamento e tutoraggio.
Le risorse finanziarie a disposizione del programma
Intervento
Borse lavoro
Orientamento e educazione al lavoro
Sostegno alle cooperative di tipo b)
entrate
Finanziamento RER programma dipendenze
Finanziamento RER programma povertà ed esclusione sociale
2005
90.000,00
25.000,00
45.000,00
2006
73.125,00
29.000,00
38.688,00
2007
74.000,00
30.000,00
38.688,00
2008
74.000,00
30.000,00
38.688,00
60.000,00
15.000,00
40.808,00
40.808,00
35.000,00
19.918,97
35.000,00
30.000,00
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
148
Programma immigrazione
Area
3.3
Analisi dei bisogni e obiettivi strategici triennali
Fattori Positivi
Avvenuto consolidamento ed estensione, nell’area del comprensorio forlivese, delle attività
del Centro di servizi per stranieri
Attivazione e sviluppo del servizio di mediazione culturale nei servizi sociali, sanitari,
scolastici ed educativi e diffusione di iniziative di facilitazione linguistica nelle scuole dei
Comuni del comprensorio forlivese
Sostegno dell’accesso ai servizi da parte degli immigrati attraverso l’avvio di iniziative
coordinate di informazione mirata
Diffusione dell’associazionismo tra gli immigrati e attivazione di strumenti di
partecipazione quali le Consulte per gli stranieri a Forlì e Forlimpopoli
Istituzione della Società per l’Affitto quale risposta temporanea al bisogno abitativo di
lavoratori stranieri o provenienti da altre aree del Paese
Consolidamento del sistema territoriale dell’accoglienza di richiedenti asilo e avvio di
programmi specifici di integrazione socio-lavorativa e socio-abitativa di rifugiati politici
Fattori Critici
Stante l’avvenuto consolidamento dei servizi della rete i principali aspetti critici emersi
attengono alla necessità di garantire maggior raccordo e coordinamento tra gli stessi con
l’obiettivo di migliorare l’efficacia ed efficienza del sistema
o In ambito scolastico è emersa la carenza di interventi di alfabetizzazione per
adolescenti di 15/16 anni (“nuovi arrivati”) per l’inserimento in scuole superiori,
mentre esistono servizi di mediazione culturale e facilitazione linguistica nelle scuole
dell’obbligo.
o migliore raccordo tra “Sportelli informativi”, quali URP, Centro Servizi per
stranieri, Società per l’Affitto ecc, nell’ambito del più articolato progetto di sportello
sociale
o maggiore coordinamento tra i servizi e centri preposti all’accoglienza abitativa
di lavoratori stranieri (accoglienza notturna Centro di Ascolto Buon Pastore Caritas,
Casa Albergo San Varano, Società per l’Affitto
o forte incidenza di immigrazione nei Comuni dell’Alta Valle del Bidente e
necessità di sostenere il presidio da parte dei servizi sociali e socio-sanitari del
sistema di offerta di servizi ed interventi della rete a favore di cittadini stranieri con
particolare riferimento alle famiglie con bambini.
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
149
Alcuni dati riferiti all’andamento presenza degli stranieri nel territorio
Tabella.1 Incidenza % della popolazione straniera residente sul totale della popolazione nei comuni del
comprensorio forlivese: Anni 2004/2006.
Incidenza al
31.12.2004
4,5
Comuni
Bertinoro
Castrocaro Terme Terra del
Sole
Civitella
Dovadola
Forlì
Forlimpopoli
Galeata
Meldola
Modigliana
Portico e San Benedetto
Predappio
Premilcuore
Rocca San Casciano
Santa Sofia
Tredozio
Incidenza al
31.12.2005
4,7
incidenza al
31.12.2006
4,7
%Variazioni
2006/2004
0,2
7,5
10,7
8,0
5,2
4,4
13,6
6,9
6,1
2,4
5,2
10,6
7,9
10,9
9,3
6,1
5,2
15,8
7,5
6,6
3,2
5,9
9,9
8,5
11,6
9,6
7,1
6,5
17,2
8,2
7,0
3,8
6,4
8,6
+1,0
+0,90
+1,6
+1,9
+2,1
+3,6
+1,3
+0,9
+1,4
+1,2
-2,00
3,5
5,6
1,5
4,1
7,4
1,5
4,1
8,1
1,9
+0,6
+1,8
+0,4
Media circondariale
6,4
5,5
7,2
incidenza stranieri al 31.12.2006
17,2
11,6
9,6
8,6
8,5
8,2
8,1
7,1
7
6,5
6,4
4,7
4,1
3,8
Tredozio
Rocca San
Casciano
Portico e
San
Benedetto
Bertinoro
Predappio
Forlimpopoli
Modigliana
Forlì
Santa Sofia
Meldola
Castrocaro
Terme
Terra del
Premilcuore
Dovadola
Civitella
1,9
Galeata
20
18
16
14
12
10
8
6
4
2
0
Fonte: dati tratti dai report sul fenomeno migratorio a cura dell’Osservatorio provinciale sull’immigrazione.
Alcune considerazioni:
♦ Il comprensorio forlivese con una incidenza media del 7,2% è superiore all’incidenza
provinciale del 6,8% e al comprensorio di Cesena 6,4%;
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
150
♦ Sono i 3 Comuni di Forlì, Forlimpopoli e Galeata che rispetto all’anno precedente hanno
subito un aumento di incidenza superiore agli altri Comuni del comprensorio forlivese;
♦ per tre Comuni del Comprensorio si registra una percentuale molto al di sopra della media
comprensoriale del 7,2%, quali :
o il Comune di Galeata è aumentato con il 17,1%;
o il Comune di Civitella di Romagna con il 11,6%;
o il Comune di Dovadola con il 9,6 %.
Si tratta comunque di una preminenza ormai storica dei Comuni dell’Alta Valle del Bidente
(Civitella e Galeata) che comprende anche una significativa incidenza del Comune di Santa Sofia al
1.1.2006 (8,1%).
Valori superiori alla media circondariale, compresi tra l’8% e il 9,6% sono stati registrati anche per
i comuni di Premilcuore, Dovadola, Castrocaro Terme e Terra del Sole e Meldola.
Le realtà comunali col maggior numero di cittadini stranieri residenti, in valore assoluto, sono Forlì
(8088) Forlimpopoli (816) e Meldola (800).
I dati dell’Osservatorio Provinciale sull’immigrazione al 1.1.2007 inoltre evidenziano, nel
circondario forlivese:
- un aumento percentuale negli ultimi anni, più marcato, della popolazione femminile
riconducibile probabilmente a due fenomeni:
da un lato all’incremento dei ricongiungimenti familiari, dall’altro agli affetti della regolarizzazione
dell’anno 2002, che ha determinato l’emersione di una quota considerevole di lavoratrici straniere
impegnate, per lo più, nel lavoro domestico.
I comuni con una quota di cittadine straniere superiore agli uomini sono Modigliana, Portico e San
Benedetto, Premilcuore e Tredozio.
- Un aumento dei minori stranieri con una incidenza al 1.1.2007 del 24% della popolazione
straniera residente. I comuni che registrano i più elevati valori di minori stranieri sulla
popolazione straniera risultano essere Premilcuore, Civitella di Romagna e Dovadola;
A livello provinciale emerge:
- una presenza di popolazione adulta e non anziana,
- in ambito scolastico, nell’a.s. 2006/2007:
la maggiore incidenza di alunni stranieri sul totale della popolazione scolastica straniera, si
concentra nella scuola primaria con il 37%;
si rileva un aumento dell’incidenza degli stranieri sugli iscritti soprattutto nella scuola
secondaria di secondo grado (22,7 rispetto al 21,1 dell’anno precedente;
in tutti i gradi di istruzione è aumentato il valore di incidenza degli alunni stranieri
sul totale degli iscritti;
Il tavolo di coordinamento sull’immigrazione
Nella zona sociale di Forlì è attivo dal 2002 il tavolo di coordinamento sull’immigrazione, cui è
assegnata la programmazione e la verifica delle politiche locali per l’integrazione dei cittadini
stranieri. Partecipano al tavolo Assessori e responsabili e funzionari dei Comuni del comprensorio
forlivese, rappresentanti delle Consulte degli stranieri, referenti delle Cooperative sociali che
gestiscono i Servizi (Cooperativa Spazi Mediani e Cooperativa Sesamo di Forlì), Dirigente dei
Servizi Sociali e funzionari della Provincia di Forlì-Cesena, referente della Società per l’Affitto,
referente dell’Azienda U.S.L. di Forlì, referenti dei Servizi Educativi del Comune di Forlì, referenti
della Caritas, ecc…
Al fine di verificare lo stato di attuazione 2007 della programmazione del piano di zona 20052007 e di elaborare il programma attuativo 2008 è stato effettuato un incontro del tavolo di
coordinamento distrettuale forlivese sull’immigrazione.
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
151
Obiettivi strategici triennali
Il macro-obiettivo che sottende a tutta la pianificazione del programma immigrazione nel
triennio 2005-2007 riguarda la qualificazione del coordinamento e raccordo della rete
dei servizi per l’immigrazione attraverso la promozione di azioni per la “messa a sistema”
dei servizi per l’immigrazione con gli altri Servizi e le politiche del territorio
Obiettivi specifici sono:
1. Consolidamento, sviluppo e ottimizzazione delle attività del Centro Servizi per stranieri,
con miglioramento del raccordo con gli altri servizi per l’immigrazione ed in generale
con gli altri servizi del territorio preposti agli interventi in ambito sociale, sanitario ed
educativo: in particolare in relazione altri sportelli e centri di consulenza attivi in ambito
sociale (Mediazione Culturale, Centri Famiglia, Servizi sociali, Società per l’affitto, Caritas,
ecc…).
2. Consolidamento, sviluppo e ottimizzazione delle attività del Servizio di Mediazione
culturale, con miglioramento del raccordo con gli altri servizi per l’immigrazione ed
in generale con gli altri servizi del territorio, preposti agli interventi in ambito sociale,
sanitario ed educativo. In particolare in relazione altri sportelli e centri di consulenza
attivi in ambito sociale (Centro Servizi per stranieri, Centri Famiglia, Servizi sociali, Società
per l’affitto, Caritas, ecc…).
3. Miglioramento del raccordo tra i servizi per l’accoglienza abitativa accoglienza notturna
Centro di Ascolto Buon Pastore Caritas, Casa Albergo San Varano, Società per l’Affitto)
con particolare attenzione al sostegno di famiglie monoreddito e donne sole e/o con figli
minori
4. Supporto allo sviluppo della qualità dell’integrazione degli alunni stranieri in ambito
scolastico ed educativo tramite:
a) definizione di strumenti e modalità per promuovere la collaborazione tra servizi
scolastici e servizi per l’immigrazione (protocolli d’intesa, convenzioni, ecc..);
b) consolidamento e sviluppo dei servizi per l’immigrazione che svolgono attività
specificatamente rivolte alla scuola (Sportello intercultura, Centro Servizi per
stranieri, e Servizio di mediazione culturale, facilitazione linguistica).
5. Sviluppo del progetto “Integrarsi” finalizzato a dare continuità e consolidare i percorsi di
integrazione socio – lavorativa e socio-abitativa di richiedenti asilo e rifugiati
sperimentati nel corso del precedente triennio.
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
152
Le risorse finanziarie a disposizione del programma
Intervento
Centro Servizi per cittadini stranieri
Mediazione culturale
Ulteriori iniziative di integrazione per stranieri
Progetto accoglienza richiedenti asilo politico
Progetto Integrarsi e azioni di sensibilizzazione progetto Meta
Entrate
Finanziamento Fondo per l'immigrazione distrettuale
Finanziamento Fondo per l'immigrazione provinciale
Finanziamento PNA - Programma Nazionale Profughi
Progetto Integrarsi e azioni di sensibilizzazione progetto Meta
Progetto
n.
2005
euro
160.000,00
60.000,00
33.029,84
151.700,00
85.000,00
2006
euro
155.449,04
80.931,34
12.700,00
152.000,00
85.000,00
2007
euro
175.437,81
74.103,20
7.700,00
158.118,00
93.000,00
2008
euro
175.695,70
62.000,00
7.700,00
155.000,00
-
82.814,00
66.012,96
13.500,00
152.000,00
85.001,00
95.377,45
6.000,00
158.118,00
93.000,00
100.054,45
6.000,00
155.000,00
-
151.700,00
85.000,00
Finanziamento programma finalizzato 2007
“Inclusione sociale stranieri”
spesa
complessiva
1 Consolidamento Centro
Stranieri nel comprensorio
forlivese con attività
aggiuntive:
- assistenza alla
compilazione kit postali per
rilascio/rinnovo permesso
di soggiorno;
- sostegno a minori stranieri
non accompagnati;
- unità operativa Comune di
Civitella
2 Mediazione culturale in ambito
sociale, sanitario, scolastico ed
educativo
Con attività interculturali in
collaborazione con il progetto
Casa del Gelsomino e la
Consulta dei Cittadini stranieri
3 Contributi per abbattimento
costi ai conduttori alloggi
Società per affitto
totali
cofinanziamento finanziamento
regionale
175.695,70
121.561,25
54.134,45
62.000,00
21.080,00
40.920,00
7.700,00
2.700,00
5.000,00
245.395,70
145.341,25
100.054,45
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
153
Programma immigrazione
Area
3.3
I programmi e le azioni
1. Centri servizi per stranieri
2. Il servizio di mediazione culturale
3. L’inserimento scolastico degli alunni stranieri
4. Il sistema dell’accoglienza e dell’integrazione socio-abitativa (vedi
programma in area politiche abitative)
5. L’immigrazione al femminile (vedi programma in area politiche di
genere e pari opportunità)
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
154
3.3.1. Centri servizi stranieri del territorio forlivese
Da dove partiamo
Nell’ultimo triennio si è promosso il consolidamento ed estensione, nell’area del comprensorio
forlivese, delle attività del Centro di servizi per stranieri, sorto a Forlì nel 1997.
Nell’anno 2007 il Centro Servizi per stranieri si è articolato nel Comprensorio forlivese
secondo le seguenti modalità:
a) Sportello del Centro Servizi per stranieri nel Comune di Forlì;
b) l’Unità operativa del Centro Servizi per stranieri della Bassa Valle del Bidente (Comuni di
Forlimpopoli, Meldola e Bertinoro) per 10 h. settimanali;
c) Attività periodica e occasionale per gli altri Comuni del Comprensorio forlivese;
d) Sportello del Centro Servizi nell’Alta Valle del Bidente, presso il Comune di Galeata per 30 h.
settimanali.
Stato di avanzamento Programma 2007
Centro Servizi per stranieri nel Comune di Forlì
Alcuni semplici dati statistici sulle presenze registrate al Centro Stranieri di Forlì durante l’ultimo
quinquennio:
Accessi, sportello di Forlì per appartenenza di genere (ultimi cinque anni)
Anno di riferimento
2003
2004
2005
2006
2007
Maschi
2678
3199
4079
4062
4478
Femmine
1157
1742
2096
2565
3135
Totale
3835
4941
6175
6627
7613
Accessi, sportello di Forlì per alcune tipologie di richiesta (ultimi cinque anni)
Anno di riferimento
2003
2004
2005
2006
2007
lavoro
1206
1463
1389
1122
1341
ricong fam
553
519
955
953
1229
casa
220
190
94
21
169
scuola
164
175
196
310
398
sanità
51
56
65
63
93
Dall’analisi dei dati relativi agli accessi gestiti dallo sportello di Forlì nel corso degli ultimi cinque anni di
attività, si evidenzia:
- Riduzione della forbice che separa gli accessi maschili da quelli femminili, dovuto soprattutto ad un
incremento dell’utenza femminile.
La maggiore presenza femminile è rappresentata nelle seguenti provenienze geografiche: Italia (460),
Cina (396), Marocco (365), Romania (308), Nigeria (294).
- tra i bisogni espressi emerge l’alto n° di richieste di informazioni per ricongiungimenti familiari e
per lavoro che confermano in modo sempre più deciso i propri connotati di stabilità e strutturalità.
Nella voce lavoro è compresa non solo la ricerca di lavoro, ma anche questioni di tutela sindacale, e
pratiche di richiesta di assegni familiari, dei licenziamenti, redazioni curriculum, ecc…
Durante il corso dell’anno è stato costante il tentativo di migliorare il buon funzionamento della rete dei
servizi, la cooperativa che gestisce il Centro Servizi a Forlì ha proceduto inoltre all’aggiornamento dei
contenuti, del sito web dell’Osservatorio Provinciale sull’Immigrazione (www.delfo.forlicesena.it/immigrati).
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
155
Si riportano di seguito le 5 provenienze nazionali maggiormente rappresentate negli accessi
rispettivamente negli anni 2006 e 2007:
anno 2006
• Burkina Faso;
• Cina ;
• Marocco;
• Italia;
• Nigeria.
Anno 2007
Marocco
Burkina Faso
Cina
Italia
Romania
Viene segnalato il ritorno della nazionalità marocchina al primo posto e l’entrata della Romania che
nonostante l’ingresso nell’Unione Europea , sembra che i cittadini necessitino ancora di percorsi di
accompagnamento.
Tab. Accessi per bisogno espresso e nazionalità
Tab. Accessi per bisogno espresso (primi cinque), nazionalità (prime cinque) e genere (anno 2007)
N°
1
BISOGNO ESPRESSO
Soggiorno
2
3
4°
M
190
219
47
47
100
603
F.
104
58
101
59
5
327
TOT.
294
277
148
106
105
930
Marocco
Burkina Faso
Romania
Cina
Italia
Totale
105
142
49
34
15
345
98
50
117
34
27
326
203
192
166
68
42
671
Marocco
Burkina Faso
Cina
Italia
Romania
Totale
202
223
108
27
2
562
51
3
58
26
4
142
253
226
166
53
6
704
Italia
Burkina Faso
45
Cina
Romania
Totale
38
92
42
47
8
230
102
17
87
37
35
233
14
109
Lavoro
Ricongiungimento familiare
Dialogo
Marocco
5°
NAZIONALITÀ
Cina
Marocco
Italia
Romania
Burkina Faso
Totale
84
43
463
Documentazione
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
156
Cina
Marocco
Burkina Faso
Italia
Romania
Totale
Totale
72
73
94
9
3
251
1991
43
31
6
10
9
99
1127
115
104
100
19
12
350
3118
La tabella sopra riportata incrocia i dati relativi ai primi 5 bisogni espressi con quelli relativi ai
primi 5 Paesi di provenienza, tenendo anche in considerazione l’appartenenza di genere degli utenti
registrati. Come si nota, in relazione ai singoli bisogni, cambia la classifica della rappresentazione
delle provenienze geografiche degli utenti rispetto a quella generale. In particolare, ad esempio, la
Cina diventa il primo paese in rapporto alle esigenze connesse al tema del soggiorno o a quello
della presa visione di documenti di vario genere comunque collegati all’immigrazione, mentre la
Romania avanza rispetto al lavoro e retrocede, in modo comprensibile, rispetto ai ricongiungimenti
familiari.
La voce più rilevante è quella connessa alla tematica del soggiorno, intesa come conoscenza
Altra attività del Centro Stranieri è quella relativa alla tenuta di una banca dati relativa alle
badanti che hanno seguito una formazione professionale all’interno del progetto E.L.S.A. illustrato
in area anziani.
Si evidenzia inoltre la collaborazione del Centro Servizi per stranieri ad un Progetto
Interistituzionale di Accoglienza ed integrazione scolastica di alunni stranieri, realizzato
attraverso interventi di mediazione culturale e l’ assegnazione di un monte ore annuo di mediazione
che ogni Istituzione scolastica di Forlì gestisce sulla base delle proprie necessità, con interventi sui
nuovi arrivati e non (sulla base del n. degli stranieri iscritti entro settembre 2006).
Centro Servizi Comuni di Santa Sofia, Galeata, Premilcuore
Il servizio è gestito dalla cooperativa Fare del Bene.
Alcuni dati sugli Accessi al Centro di Servizi per Cittadini Stranieri Comuni zona due valli:
Accessi, sportello di Galeata per appartenenza di genere (ultimo triennio)
Anno di riferimento
2005
2006
2007
Totale
633
679
825
Accessi sportello di Galeata per alcune tipologie di richiesta (ultimo triennio)
Anno di
riferimento
Ingressi
Soggiorno
Ricongiungimento
familiare
Supporto
compilazione
Lavoro
modulistica
2005
338
501
199
450
2006
293
373
227
374
2007
103
344
203
167
139
Casa
domicilio
110
141
56
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
50
157
Le maggiori presenze negli accessi dell’anno 2006 si registrano nelle seguenti nazionalità: Marocco (285)
italia (89) Nigeria (53) Senegal (55) Macedonia (54)
Unità Operativa Basso Bidente
(Comuni di Forlimpopoli, Bertinoro e Meldola)
L’unità Operativa Bassa Valle del Bidente nasce a seguito delle attività svolte nei tre Comuni a partire da
Maggio 2001 e si sviluppa attraverso l’apertura di tre sportelli che prevedono l’attività itinerante del Centro
di Servizi per Cittadini Stranieri del Comune di Forlì, capofila di tutti gli altri sportelli del territorio del
comprensorio.
Accessi, sportelli Unità Operativa Basso Bidente (ultimo triennio)
Anno di riferimento
2005
Maschi
410
Femmine
189
Totale
599
2006
2007
540
516
366
278
906
794
Sportello informativo di Forlimpopoli:
Lo sportello informativo, inaugurato nel Maggio 2001, prevede un’apertura di 2 ore settimanali al sabato
mattina, presso gli uffici dei servizi sociali del Comune di Forlimpopoli.
Oltre alle normali attività di orientamento ed informazione, lo sportello ha gestito fino a dicembre 2006
anche il servizio di prenotazione per la Questura e la Prefettura, per i cittadini immigrati presenti nel
territorio del Comune.
Consulenza e Assistenza Altri Comuni del Comprensorio
In seguito al decentramento delle attività del Centro nell’ambito dei Piani Territoriali , sono proseguite le
attività di consulenza nei Comuni del Comprensorio Forlivese che ne hanno fatto richiesta. In particolare nel
2007 è continuata l’attività presso i comuni :
♦ Castrocaro e Terra del Sole, con incontri quindicinali di 2 ore ;
♦ Bertinoro alcuni incontri con analisi dati contesto territoriale
Stato di attuazione Programma 2007
•
È stata prorogata la convenzione per la gestione del Centro Servizi per stranieri dal 1°
ottobre 2007 al 30-9-2008, con l’integrazione delle funzioni relative all’assistenza alla
compilazione dei kit postali per il rilascio e rinnovo dei documenti di soggiorno, previsto
dalla convenzione tra Poste Italiane, Ministero Interni e Protocollo ANCI, e con le funzioni
connesse al sostegno dei minori stranieri non accompagnati, in collaborazione con il
Servizio sociale del Comune di Forlì.
•
E’ continuata l’attività di supporto alla Consulta degli stranieri che si riunisce mensilmente
presso una sala assegnata dal Comune.
La Consulta dei cittadini stranieri, in collaborazione con il Comune di Forlì, l’associazione
Centro Per la Pace e l’associazione U.I.S.P. ha realizzato due iniziative nell’anno 2007:
• La Festa dei popoli;
• Torneo di calcio A 5 “cittadini del mondo” edizione 2007;
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
158
Programma attuativo 2008
•
•
•
•
Consolidamento, riorganizzazione e Sviluppo di alcune attività nel CENTRO SERVIZI
PER STRANIERI di Forlì . L’attività consiste nel consolidamento e riorganizzazione del
Centro Servizi per stranieri con previsione di nuove funzioni aggiuntive quali:
o assistenza ai cittadini stranieri nella compilazione della domanda di permesso/carta
di soggiorno e pre-inserimento elettronico dei dati nel sistema informativo per
facilitare e semplificare le fasi di rilascio e rinnovo del titolo di soggiorno, secondo
le indicazioni previste nell’accordo Anci-Ministero Interni-Poste;
o interventi di sostegno ai minori non accompagnati a supporto del Servizio Sociale
del Comune di Forlì;
o progetti nel territorio atti a favorire l’integrazione dei cittadini stranieri;
o apertura di una Unità Operativa del Centro Servizi presso il Comune di Civitella.
Consolidamento dell’Unità operativa Basso Bidente (comuni di Forlimpopoli,
Bertinoro e Meldola)
Consolidamento dello Sportello del Centro Servizi presso i Comuni di Galeata,Santa
Sofia e Premilcuore
Proseguimento attività di assistenza, consulenza e formazione da parte del Centro
servizi di Forlì nei comuni del comprensorio (Castrocaro, Predappio ed altri)
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
159
1.3.2 Il servizio di mediazione culturale
Da dove partiamo
Il Servizio di mediazione culturale, è attivo nel Comune di Forlì e nei Comuni del comprensorio forlivese dal
2001, nei servizi sociali (in equipe con gli assistenti sociali dei Comuni, i Centri Famiglie e i Centri socio
sanitari del territorio), nei servizi sanitari (Consultori familiari, Distretti sanitari e Presidi ospedalieri), nei
servizi scolastici ed extrascolastici (Scuole del territorio, Centri estivi e Laboratori extrascolastici).
Il target del servizio sono le famiglie immigrate, che esprimono bisogni di integrazione nel territorio a tutto
campo, che non possono essere attribuiti alla competenza di un unico servizio, ma che richiedono sempre più
interventi complessi e capaci di mettere in campo competenze professionali differenziate.
Da gennaio 2005 il servizio è affidato alla Cooperativa sociale Sesamo e Cooperativa sociale CAD, in ATI
(Associazione Temporanea di Imprese).
Stato di attuazione Programma 2007
Nell’ambito della convenzione attivata dal Comune di Forlì per lo svolgimento del servizio di
mediazione culturale, in ambito sociale, sanitario, scolastico ed educativo sono state effettuate,
nell’anno 2007, le seguenti ore di mediazione culturale:
- in ambito sanitario 400 ore gestite dal Comune di Forlì (su 2200 ore di attività programmate
dall’Au.s.l. di Forlì),
- in ambito sociale circa 356 ore;
- in ambito scolastico a.s. 2006/2007 circa n. 1602 ore presso le scuole del Comune di Forlì e
circa n. 570 ore presso i Comuni del comprensorio;
La tipologia dei destinatari è stata la seguente:
- migranti donne e uomini adulti, sia nei casi in cui la lingua italiana non era ben conosciuta
sia nei casi di particolari situazioni di disagio (precarietà abitativa; in cerca di lavoro;
rifugiati isolamento sociale e depressione psicologica)
- nuclei familiari, anche di migranti appena ricongiunti (mediazione con le assistenti sociali
e/o servizi per il Welfare – Ufficio politiche abitative, PNA-, inserimento scolastico dei
minori);
- donne e minori nell’ambito della gestione di attività presso la Casa del Gelsomino (corsi di
lingua italiana ecc..);
- operatori dei servizi sociosanitari e insegnanti (attività di progettazione congiunta in
équipe; attività di approfondimento interculturale rivolta agli insegnanti.
Si evidenzia inoltre la partecipazione del Servizio di mediazione culturale ad un Progetto
Interistituzionale di Accoglienza ed integrazione scolastica di alunni stranieri, realizzato attraverso
interventi di mediazione culturale e l’ assegnazione di un monte ore annuo di mediazione che ogni
Istituzione scolastica di Forlì gestisce sulla base delle proprie necessità, con interventi sui nuovi
arrivati e non . Il progetto ha consentito la realizzazione di:
a) una rete di comunicazione più efficiente fra gli attori coinvolti (Scuole, Comune, Servizio di
mediazione culturale e Centro Servizi Stranieri)
b) un raccordo tra i servizi per l’immigrazione e tra questi e le scuole;
c) una diminuzione dei passaggi che una famiglia straniera deve fare per iscrivere il proprio
figlio a scuola;
d) maggiore chiarezza sui referenti delle varie realtà coinvolte e fluidità delle comunicazioni
e) maggiore conoscenza delle varie realtà scolastiche e della criticità “accoglienza stranieri”.
Alcune azioni realizzate in ambito sanitario nel corso dell’anno 2007 :
Il servizio di mediazione culturale si è strutturato in:
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
160
-
-
servizio fisso ( presso il Consultorio familiare e lo Sportello Donne e bambini stranieri) da parte
delle mediatrici araba e cinese;
interventi a chiamata (questi si sono ridotti molto grazie al servizio fisso che permetteva una
programmabilità temporale
degli interventi), presso le strutture sanitarie di Forlì e
Comprensorio (Reparti di Chirurgia, Pneumologia, Radiologia, Malattie Infettive, Psichiatria;
nonchè presso gli ambulatori ospedalieri, in particolare quelli di riabilitazione presso l’Ospedale
di Forlì e di Forlimpopoli)
interventi a chiamata in URGENZA: Pronto soccorso di Forlì – alcuni interventi sporadici
soprattutto in estate in relazione a episodi traumatici dovuti a incidenti.
Interventi su progetto quali:
a) Educazione sanitaria rivolta a migranti, sui temi relativi alla prevenzione di sindrome da
HIV e malattie sessualmente trasmesse.
b) “percorso nascita”, nell’ambito del quale le mediatrici culturali accolgono presso il
Consultorio familiare e l’Ospedale le donne straniere in stato di gravidanza.
♦ Consolidamento, Sviluppo e Ottimizzazione delle attività del Servizio di Mediazione culturale,
nei vari ambiti (attualmente svolto dalla cooperativa Sesamo), con miglioramento del
raccordo con gli altri servizi per l’immigrazione e non del territorio e gli altri sportelli e
centri di consulenza attivi in ambito sociale (Centri servizi, Centri Famiglia, Servizi sociali,
Società per l’affitto, Caritas, ecc).
Programma attuativo 2008
•
Consolidamento del Servizio di mediazione culturale e delle attività già previste
nell’anno 2007, con analisi della gestione in previsione del nuovo affidamento del
servizio per l’anno 2009.
•
Valutazione da parte dei comuni della zona due valli del servizio erogato nel loro
territorio al fine di valutare la possibilità di affidarlo ad un gestore individuato per la
zona in collegamento con il Centro Servizi Stranieri.
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
161
3.3.3. L’inserimento scolastico degli alunni stranieri
Obiettivi programmatici 2005-2007
Supporto allo sviluppo della qualità dell’integrazione degli alunni stranieri in ambito scolastico ed
educativo tramite:
• Consolidamento e Sviluppo dello Sportello Intercultura;
• Raccordo dei Servizi per l’immigrazione (Sportello Intercultura, Centro Servizi per stranieri,
Servizio di Mediazione Culturale e facilitazione linguistica) con le istituzioni scolastiche, per le
attività specifiche rivolte alla scuola.
Stato di attuazione programma attuativo 2007
♦ Consolidamento e Sviluppo dello Sportello Intercultura attraverso il rafforzamento dello stesso
nell’ambito della rete dei servizi per l’immigrazione e non, realizzato anche con il
finanziamento nell’ambito del “Piano territoriale Provinciale per azioni di integrazione sociale a
favore dei cittadini immigrati” a cui si rinvia.
♦ messa a regime del progetto di “accoglienza scolastica di minori stranieri, in corso d’anno,
nell’anno 2006 ( da marzo a settembre).
♦ miglioramento e mantenimento della qualità dell’accoglienza e dell’inserimento degli alunni
stranieri attraverso il consolidamento e sviluppo dei servizi per l’immigrazione che svolgono
attività specifiche rivolte alla scuola ed il raccordo tra gli stessi e tra questi e le istituzioni
scolastiche.Le azioni svolte in tale direzione sono state il consolidamento dei servizi per
l’immigrazione, nonché i progetti realizzati in ambito scolastico, sopra evidenziati.
Stato di attuazione Programma 2007
1. Sono state realizzate le attività previste nell’ambito dello Sportello Intercultura., con il
finanziamento da parte della Provincia di Forlì- Cesena, nell’ambito del fondo destinato al
“Piano territoriale Provinciale per azioni di integrazione sociale a favore dei cittadini
immigrati”;
2. Nell’ambito del Progetto Interistituzionale di Accoglienza ed integrazione scolastica di alunni
stranieri, realizzato attraverso interventi di mediazione culturale;
a) è stato realizzato il consolidamento e l’implementazione del progetto di accoglienza
scolastica di alunni stranieri in corso d’anno.
b) Sono state assegnate ore di mediazione culturale e facilitazione linguistica alle scuole
primarie e secondarie di 1° grado del Comune di Forlì e nei comuni del comprensorio;
3. E’ stato realizzato il progetto di Alfabetizzazione e Facilitazione linguistica che coinvolge le
scuole primarie e secondarie di primo grado del territorio comunale (con finanziamento da parte
della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì). Il progetto ha inteso favorire i percorsi di
inserimento degli allievi immigrati nel nostro sistema scolastico a partire dalla Scuola
dell’Infanzia, sino alla Scuola media Inferiore, puntando l’attenzione fondamentalmente su tre
priorità strategiche:
a) la competenza linguistica (alfabetizzazione e facilitazione linguistica);
b) la mediazione culturale;
4. Sono state assegnate ai comuni del comprensorio circa 750 ore per gli interventi di mediazione
culturale e facilitazione linguistica (in ambito scolastico) in collaborazione con la Cooperativa
convenzionata con il Comune di Forlì.
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
162
5. Realizzare in collaborazione tra le scuole, la rete dei servizi per l’immigrazione ed il Comune di
Forlì le seguenti azioni:
a) supporto pedagogico al progetto Interistituzionale di integrazione scolastica ed
extrascolastica di alunni stranieri, attraverso tavoli di lavoro specifici tra i diversi soggetti
coinvolti, per le diverse azioni contemplate nel progetto
b) individuazione degli ambiti sui quali può e deve intervenire il mediatore culturale a scuola
(bozza di protocollo con le scuole in rete sulla figura del mediatore culturale).
Stato di attuazione
È stata assicurata la partecipazione ai tavoli interistituzionali da parte della referente dello Sportello
Intercultura.
Programma attuativo 2008
Supporto allo sviluppo della qualità dell’integrazione degli alunni stranieri in ambito scolastico ed
educativo tramite:
• Consolidamento e Sviluppo dello Sportello Intercultura (attraverso il finanziamento nell’ambito
del Piano Provinciale per le attività a favore dei cittadini stranieri);
• Consolidamento del servizio di mediazione culturale con la prosecuzione delle attività già
previste nell’anno 2007.
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
163
3.3.4 Progetti di rete per richiedenti asilo e rifugiati politici
Obiettivo strategico 2005-2007
♦ Sviluppo del progetto “IntegRARsi” finalizzato a dare continuità e consolidare i percorsi di
integrazione socio – lavorativa e socio-abitativa di richiedenti asilo e rifugiati sperimentati
nel corso del precedente triennio. Il progetto è terminato il 28/02/2008 con i seguenti risultati:
Beneficiari Progetto IntegRARsi al 28/02/08
0 – 25
M
19
26 – 35
F
9
M
25
36 – 50
F
4
M
13
Oltre 50
F
2
M
1
F
0
Totale
M
58
F
15
Stato di attuazione Programma 2007
Con il progetto “Un Rifugio in Comune – anno 2007”, il Comune di Forlì, insieme al
Comune di Cesena mette a disposizione della rete del Sistema di Protezione per richiedenti asilo e
rifugiati (istituito dalla L. n. 189/2002) tre strutture d’accoglienza in grado di ospitare 20 beneficiari
sia singoli che nuclei familiari. Dal 1° Settembre 2007, sfruttando le economie realizzate nel 2006 il
progetto ha aumentato di 4 posti la propria capacità di accoglienza. Ai beneficiari vengono forniti
diversi servizi fra i quali: l’accompagnamento per l’iscrizione al SSN, aiuto nel disbrigo di pratiche
burocratiche, accompagnamento in questura, orientamento sociale e legale, mediazione linguistico –
culturale, orientamento formativo, supporto nella ricerca del lavoro, erogazioni di contributi
finalizzati all’autonomia abitativa, corsi di alfabetizzazione.
Per la realizzazione degli obiettivi di accoglienza, tutela ed integrazione di richiedenti asilo,
rifugiati e titolari di permesso di soggiorno per motivi umanitari, il Comune di Forlì collabora
fattivamente con una rete di Enti ed istituzioni locali che comprende: la Questura di Forlì, la
Prefettura di Forlì – Cesena, l’Azienda Unità Sanitaria Locale di Forlì, l’Associazione di Ascolto e
Prima Accoglienza “Buon Pastore” ONLUS, la Croce Rossa Italiana, l’Amministrazione
Provinciale di Forlì – Cesena, il Centro per l’Impiego, gli Enti di Formazione e le associazioni di
volontariato che si occupano di contrasto al disagio adulto. Con alcuni di questi Enti ed
Associazioni il Comune di Forlì ha condiviso e sottoscritto, nel 2006, un Protocollo di Intesa
sull’accoglienza dei richiedenti asilo.
Nel 2007 sono stati accolti 31 beneficiari, di cui 13 singoli e 6 nuclei familiari con 18
componenti, mentre sono usciti dal progetto 13 beneficiari, tutti per integrazione definitiva.
Progetto Meta
Obiettivo specifico del progetto e’ quello di promuovere, migliorare e favorire la comunicazione e
informazione sul tema dei richiedenti asilo e rifugiati. L’analisi condotta ha messo in evidenza
cinque obiettivi sui quali è necessario lavorare per consentire alle varie attività di comunicazione di
avere un impatto positivo sulle politiche di integrazione socio-economica dei richiedenti asilo.
♦ Migliorare la Comunicazione Sociale e supportare la Comunicazione dei Media. Dall’11 al
25 Giugno in occasione della vicinanza al 20 Giugno – Giornata Mondiale del Rifugiato, sono
state appesi in città i manifesti della campagna: “Tu avresti fatto lo stesso”. Sono stati realizzati
200 dvd e 150 book fotografici dello spettacolo “Un viaggio da altri voluto…tu avresti fatto lo
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
164
♦
♦
♦
♦
♦
♦
♦
♦
♦
♦
♦
stesso” rappresentato dai ragazzi di quattro scuole il 20 Giugno 2007 nella Piazzetta della
Misura.
Informare e Formare gli Operatori Sociali ed Economici: sulle opportunità e gli strumenti
che facilitano l'inserimento lavorativo dei richiedenti asilo, in particolare su: legislazione di
riferimento, paesi di provenienza, metodologie di accoglienza, finanziamenti esistenti e sugli
strumenti di rete. Il 29 e 30 Novembre 2006 si è tenuto un corso di formazione, rivolto agli
operatori locali, sulla procedura dell’asilo e sulla costruzione e lo sviluppo della rete; il corso è
stato realizzato in collaborazione con ICS – Consorzio Italiano di Solidarietà.Il 22 e 23 Febbraio
2008 si è svolto un seminario di approfondimento legale sul diritto di asilo, realizzato in
collaborazione con il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Forlì – Cesena, la Scuola
Forense e l’ASGI e rivolto agli avvocati e praticanti del Foro di Forlì e dei Fori limitrofi. Al
seminario hanno partecipato circa 50 avvocati.
Responsabilizzare gli attori istituzionali su: l’approvazione di una legge quadro sull’asilo,
un’interpretazione non discrezionale della normativa esistente, l'individuazione di misure e
soluzioni coerenti per affrontare le problematiche dei richiedenti asilo.
Valorizzazione e Valutazione degli Interventi esistenti: migliorare la visibilità verso i
decisori politici dei risultati e dei vantaggi che si ottengono con le risorse disponibili e non
concentrarla solo sugli aspetti assistenzialistici.
Realizzazione di attività di sensibilizzazione all’interno delle scuole medie e superiori del
comprensorio forlivese e realizzazione di uno spettacolo teatrale sul tema dell’Asilo.
E’ stato progettato, con la collaborazione del Centro Servizi Amministrativi di Forlì-Cesena e
dello Sportello Intercultura del Centro per la Pace di Forlì, un corso di formazione in 6 lezioni
rivolto agli insegnanti delle scuole medie e superiori di Forlì e del circondario. Il corso è
cominciato il 24 Novembre 2006 e si è concluso il 17 Gennaio 2007 ed ha visto la
partecipazione di 17 insegnanti di 8 scuole. Al termine del corso sono state selezionate 4 scuole
(Istituto Superiore Itas “Saffi”, Scuola Media Ribolle, Scuola Media Maroncelli ed Istituto
Comprensivo di Castrocaro) all’interno delle quali si sono svolti dei laboratori teatrali della
durata di 110 ore con il supporto di due educatori e con l’obiettivo di sensibilizzar i circa 100
studenti coinvolti alla tematica dell’asilo. I ragazzi all’interno dei laboratori hanno ideato uno
spettacolo teatrale in quattro atti, dal titolo “Un viaggio da altri voluto…tu avresti fatto lo
stesso”, rappresentante le fasi del viaggio del rifugiato dalla fuga all’integrazione nel nostro
paese e l’anno messo in scena il 9 Giugno presso il Teatro San Luigi e il 20 Giugno (in
occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato) presso il palco di Piazzetta della Misura.
Il 10 Dicembre 2007, in occasione dell’Anniversario dell’approvazione della Dichiarazione
Universale dei Diritti dell’Uomo e con la collaborazione dell’Assessorato ai Diritti Umani e alla
Pace del Comune di Forlì e con l’associazione Emergency, è stata organizzata una
manifestazione rivolta alle classi quarte delle scuole superiori di Forlì presso il Teatro Testori.
Durante la manifestazione i ragazzi hanno incontrato un rifugiato proveniente dall’Eritrea che
ha raccontato la propria storia.
Realizzazione ed allestimento di mostre fotografiche sui luoghi di integrazione dei RARU
e sulla loro condizione.
Sono state allestite le mostre fotografiche:
“5 minutes in my shoes – Piccole storie di rifugiati dal 20/06/07 al 06/07/07 presso l’Oratorio di
S. Sebastiano;
“Cartoline da un diritto d’asilo senza casa” dal 06/06/07 al 23/06/07 presso il circolo La
Vecchia Stazione e dal 24/06/07 al 17/07/07 presso la Festa Provinciale dell’Unità di Forlì.
Realizzazione di convegni sull’asilo.
Il 20 Giugno 2007 si è svolto il convegno dal titolo “Il rispetto dei diritti delle donne in
Africa: il caso somalo”
Il 4 Dicembre 2007 si è svolto il Seminario di approfondimento “Diritto di Asilo alla
frontiera Orientale dell’unione Europea” organizzato in collaborazione con la Regione
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
165
Emilia – Romagna, la Provincia di Forlì – Cesena, l’ASGI, il Servizio Centrale del Sistema
di Protezione per richiedenti asilo e rifugiati.
Integrarsi
-
-
-
definizione delle strategie del progetto generale attraverso la partecipazione alle
Assemblee dei Soci e della Rete;
coordinamento del tavolo locale per l’integrazione dei RARU;
selezione dei beneficiari;
aggiornamento della Banca Dati;
bilanci di competenza con rilascio del c.v. formato europeo;
corsi di alfabetizzazione alla lingua italiana per donne;
qualificazione o riqualificazione professionale e tirocini formativi nelle aziende del
territorio individuate dal Comune con rilascio di indennità di partecipazione e/o rimborso
per il buono pasto;
messa a disposizione di un alloggio per i beneficiari che parteciperanno alle attività
formative e/o di tirocinio per la durata di tali attività;
individuazione di un mediatore culturale che seguirà i beneficiari durante il percorso
d’inserimento lavorativo e si occuperà, in collaborazione con la Società per l’Affitto, della
gestione dell’alloggio destinato ai beneficiari;
promozione e realizzazione di incontri di sensibilizzazione sul tema dell’asilo rivolti agli
operatori del settore, alle associazioni di categoria, agli studenti delle scuole superiori, agli
studenti universitari e aperti alla cittadinanza; e seminari di approfondimento e di studio
con gli operatori dei servizi coinvolti;
Emilia – Romagna, terra d’asilo.
Il Comune di Forlì partecipa, inoltre, anche alla rete regionale promossa dalla Regione Emilia –
Romagna e coordinata dalla Provincia di Parma, giunto quest’anno alla seconda edizione. Il
progetto, che si giova della partecipazione di più di trenta soggetti partner – fra cui enti locali,
sindacati, associazioni di volontariato è la prima iniziativa volta a dare attuazione concreta al
Protocollo d’intesa regionale in materia di richiedenti asilo e rifugiati e si propone di contribuire
a:
- realizzare l’osservazione e il monitoraggio del fenomeno dell’asilo;
- formare gli operatori;
- realizzare attività di sensibilizzazione ed informazione sul diritto d’asilo.
Programma attuativo 2008
-
Con il progetto “Un Rifugio in Comune”si prevede di proseguire, anche nel 2008, l’attività di
accoglienza, tutela ed integrazione di 24 richiedenti asilo, rifugiati e persone con permesso di
soggiorno per motivi umanitari o protezione sussidiaria all’interno del Sistema di Protezione
per richiedenti asilo e rifugiati. L’accoglienza avverrà nelle quattro strutture di cui due dislocate
nel Comune di Forlì ed una nel Comune di Cesena. Il progetto prevede la possibilità di
accompagnamento nel percorso di integrazione sociale nel territorio tramite interventi di
alfabetizzazione, formazione e supporto nella ricerca di lavoro ed autonomia abitativa.
-
Emilia – Romagna, terra d’asilo, il progetto proseguirà anche nell’annualità 1° Dicembre 2007
– 31 Gennaio 2009 con due macro-obiettivi:
continuare nel lavoro di estensione e rafforzamento della Rete regionale;
elaborare un livello di accoglienza programmato e rispettoso dei diritti e della dignità
dei richiedenti asilo, rifugiati e titolari di protezione umanitaria;
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
166
Le attività del presente progetto sono perciò da intendere come azioni capaci di rafforzare e
supportare le iniziative intraprese dai vari soggetti e di connessione e coordinamento sia tra
chi già lavora sui temi dell’asilo sia tra chi ha espresso e/o esprimerà la disponibilità e
l’interesse a farlo. Come già si è potuto mostrare con le attività progettuali precedenti, ciò
può contribuire in modo rilevante a dare identità e ruolo alla rete regionale.
Inoltre, a partire dall'esperienza e dal lavoro svolto nelle precedenti annualità, il progetto
intende:
giungere alla formalizzazione di rapporti e collaborazioni con realtà esterne alla rete,
istituzionali e non, che ne possano incrementare l'attività;
operare in un’ottica interistituzionale e intersettoriale, localmente e regionalmente,
verificando le problematiche che rendono difficoltosa l’integrazione sociale dei rifugiati,
richiedenti asilo e titolari di protezione umanitaria e proponendo soluzioni efficaci ed
omogenee nel territorio dell’Emilia Romagna.
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
167
Area Anziani
Area
4
Piano delle attività per la non
autosufficienza 2008
Programma di azioni per il miglioramento della qualità della
vita della popolazione anziana
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
168
Analisi dei bisogni e obiettivi strategici triennali
Inquadramento socio-demografico
Da uno studio curato dalla Regione Emilia-Romagna sullo sviluppo demografico regionale emerge
una tendenziale crescita della popolazione, con aumento delle nascite.
Il numero medio di figli per donna passa dallo 0,94 del 1997 all’1,25 del 2002 fino alla previsione
dell’1,55 nel 2023. Cresce anche la popolazione giovanile nella fascia di età che va da 0 a 15 anni.
Si prospettano pertanto nuovi equilibri demografici, e ciò consente di avere una visione positiva
sulla capacità della società emiliano-romagnola di sostenere un adeguato modello di sviluppo. I
risultati ottenuti dalle proiezioni demografiche evidenziano, per i prossimi 20 anni, una fase
continua di crescita della popolazione residente nella nostra regione che potrebbe toccare i 5
milioni di abitanti (1 milione in più rispetto a oggi) nel 2023. Un ruolo fondamentale in queste
dinamiche è assunto dai fenomeni dell’aumento dell’immigrazione e della ripresa della natalità con
conseguenti ripercussioni sulla composizione della popolazione: si stima che nei prossimi
vent’anni i giovani entro i 15 anni cresceranno molto più della popolazione totale (41,2% contro il
23,3%) mentre l’indice di invecchiamento (ovvero la quota di ultrasessantacinquenni sul
totale) dopo la crescita verificatasi nell’ultimo decennio, tenderebbe progressivamente a
calare.
Il distretto di Forlì ha una popolazione complessiva di 180.623 residenti di cui 43.115 ultrasessantacinquenni, pari al
23,87% della popolazione e 22.038 ultrasettantacinquenni pari al 12,20% (dati al 01.01.2007).
I Comuni che registrano la maggior presenza di anziani sono Portico-San Benedetto (33,54%)e Premilcuore (35,05%)
che sono nel territorio i Comuni con minor popolazione, 817 e 833 residenti rispettivamente, di cui 274 e 292
ultrasessantacinquenni (con indici di vecchiaia molto elevati: 346,8 e 369,6): questo significa che a Portico per ogni
ragazzo residente di età inferiore ai 14 anni, ci sono 3,5 anziani e a Premilcuore quasi 4. Il Comune in cui si ravvisa il
minor numero di anziani è Bertinoro: 20,51% dei residenti (dati al 01.01.2007).
Nei prossimi anni si accentuerà comunque il numero di residenti nel Distretto con età superiore a 65 anni anche se
presumibilmente continuerà a diminuire l’indice di vecchiaia all’1.1.2007 pari a 196,6, in costante diminuzione dal
2003 quando era pari a 208.
Bisogni emergenti delle famiglie con anziani non autosufficienti
L’aumento di anziani non del tutto autosufficienti in carico alle famiglie, che scelgono di
mantenerli più a lungo possibile presso il loro domicilio, pone l’esigenza di rafforzare la risposta ai
seguenti bisogni:
- sostegno economico per affrontare l’ingente spesa;
- servizi flessibili da parte delle istituzioni che integrino e supportino l’assistenza privata;
- supporto tecnico nell’individuare persone qualificate e percorsi che consentano la piena
regolarizzazione dell’assistente domiciliare privata;
- servizi per accoglimento residenziale di “sollievo” quando tutte le altre forme di assistenza
non riescono a far fronte alla situazione;
- alloggi con servizi di supporto per persone parzialmente autosufficienti che necessitano di
vivere in un contesto allargato “sicuro” ovvero con possibilità di ricorrere all’occorrenza a
servizi tutelari.
Obiettivi prioritari del triennio
1. Rendere le persone anziane pienamente protagoniste in seno alla comunità di
appartenenza, riconoscerle nel loro ruolo sociale, promuoverne la vita attiva come
contrasto all’isolamento e come prevenzione della non autosufficienza.
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
169
2. Estendere e qualificare gli interventi di sostegno alla domiciliarità, ponendo l’anziano e
la sua famiglia come protagonisti nelle opportunità di scelta di servizi che devono essere
loro offerti in modo efficiente ed integrato all’interno della rete, attraverso una lettura
attenta e globale dei bisogni delle persone e la flessibilità nell’uso delle risorse e nella
attuazione degli interventi, utilizzando il piano personalizzato come strumento ordinario per
programmare l’uso di risorse sulla base dei bisogni delle persone e prefigurando pacchetti
di offerta personalizzati e nuove opportunità assistenziali finalizzate a supportare e dare
sollievo ai familiari che si prendono cura dell’anziano.
3. Sviluppo e qualificazione della rete degli interventi e dei servizi rivolti alla non
autosufficienza, al fine di dare risposte sempre più coerenti ai bisogni della popolazione
anziana e delle famiglie di riferimento, garantendo maggiore integrazione, flessibilità e
innovatività, con particolare attenzione al potenziamento degli interventi di sostegno alla
domiciliarità delle persone non autosufficienti e di supporto ai caregiver, promuovendo al
contempo l’ampliamento, la qualificazione e la specializzazione della rete dei servizi
residenziali.
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
170
Area
4
Area Anziani
Piano delle attività per non autosufficienza
AREE STRATEGICHE DI INTERVENTO:
1. GARANTIRE UNA RETE ADEGUATA DI SERVIZI E INTERVENTI PER
LA NON AUTOSUFFICIENZA
2. UNA TERZA ETÀ DA VIVERE
3. FAVORIRE LA DOMICILIARITÀ
4. LA RETE DEI SERVIZI RESIDENZIALI
UN UNICO OBIETTIVO: LA SFIDA DELL’INTEGRAZIONE
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
171
4.1. Garantire una rete adeguata di servizi ed interventi per la non
autosufficienza
4.1.1. La gestione del Fondo per la non autosufficienza
La Regione Emilia Romagna con l’art. 51 della L.R. 27/2004 ha istituito il Fondo per la non
autosufficienza nel quale confluiranno annualmente tutte le risorse della regione stessa, destinate al
finanziamento di interventi socio-sanitari rivolti alla non autosufficienza.
Il sistema di governo del FRNA è improntato ai seguenti principi:
- integrazione istituzionale, assicurata attraverso il consolidamento della Conferenza
territoriale sociale e sanitaria e del Comitato di Distretto, individuati dalla legislazione
Regionale (L.R.2/2003 e L.R. 29/2004), quali strumenti di raccordo istituzionale tra gli enti
locali e le aziende sanitarie.
- centralità degli Enti Locali e della Regione nella programmazione, regolazione e
realizzazione dei servizi sociali, sanitari e socio sanitari a rete;separazione delle funzioni
pubbliche di governo (programmazione, regolazione, verifica dei risultati) da quella di
produzione dei servizi e delle prestazioni;
- individuazione del distretto quale ambito territoriale ottimale per l’esercizio associato della
funzione di governo e per l’organizzazione associata delle funzioni amministrative ad essa
collegata.
La Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria favorisce il necessario raccordo tra la
programmazione Regionale e quella distrettuale.
Il Comitato di distretto:
•
esercita le funzioni di governo relativamente alla programmazione di ambito distrettuale approvando il
Piano delle attività per la non autosufficienza nell’ambito del Piano sociale di zona e dei Programmi
attuativi annuali, ricostruendo preventivamente il quadro completo degli interventi, dei servizi e degli
impegni finanziari di competenza del FRNA ed anche delle attività dei Comuni. Nel rispetto dei criteri
minimi regionali, il Piano delle attività per la non autosufficienza definisce le priorità di utilizzo del
FRNA tra i diversi servizi ed interventi in relazione alla specificità del territorio;
• assicura il costante monitoraggio della domanda, dell’accesso al sistema, del ricorso ai servizi e
dell’utilizzo delle risorse, utilizzando strumenti e criteri condivisi a livello regionale.
Il “nuovo” Ufficio di piano, struttura tecnico-gestionale integrata (Comuni-A.Usl), di supporto al
Comitato di Distretto, ricomprende e sviluppa le funzioni già proprie dell'Ufficio di piano e svolge i
seguenti compiti specifici riferiti al Fondo per la Non Autosufficienza:
a) attività istruttoria, di supporto all'elaborazione e valutazione della programmazione distrettuale del
FRNA;
b) attività istruttoria e di monitoraggio per la definizione di regolamenti distrettuali sull'accesso e sulla
compartecipazione degli utenti alla spesa;
c) coordinamento degli strumenti tecnici per l’accesso e la valutazione d’accesso;
d) gestione delle attività attuative del FRNA:
- utilizzo delle risorse, monitoraggio e verifica in itinere dei risultati del Piano annuale per la non
autosufficienza e dell'equilibrio del Fondo distrettuale per la non autosufficienza
- raccordo e utilizzo delle rilevazioni sulla domanda e sull'offerta (anche con riferimento all'attività
degli sportelli sociali) per la non autosufficienza;
- definizione e gestione di percorsi di formazione comuni tra i servizi della zona.
e) in prospettiva, a seguito dell’implementazione a regime dell’accreditamento, gestione dei rapporti e dei
contratti di servizio con i produttori.
Con la Deliberazione della Giunta Regionale n. 509 del 16 aprile 2007 è stato approvato il
Programma per l’avvio nel 2007 del Fondo Regionale per la Non Autosufficienza e per lo
sviluppo nel triennio 2007-2009, che definisce l’entità del FRNA 2007, l’assegnazione delle
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
172
risorse e la definizione di obiettivi, criteri e strumenti omogenei che costituiscono la base comune
del sistema integrato regionale per la non autosufficienza.
La DGR 509/2007 indica gli elementi minimi che devono essere assicurati da ogni rete locale dei servizi
per la non autosufficienza:
•
Adeguato sistema di accesso, valutazione e presa in carico
•
Interventi di sostegno al domicilio:
o Assegno di cura
o Assistenza domiciliare e servizi connessi
o Ricoveri temporanei e di sollievo
o Programmi di sostegno delle reti sociali e di prevenzione per gli anziani fragili
o Emersione e qualificazione del lavoro di cura delle assistenti familiari
•
Centri diurni
•
Strutture residenziali
Dotazione del Fondo regionale per la non autosufficienza 2008
FRNA regionale complessivo assegnato
di cui assegnato sulla popolazione => 75 anni
Fondo assegnato al distretto di Forlì
€ 304.371.155
€ 291.803.716
€ 14.123.340 (4,64%) di cui:
assegnato sulla popolazione => 75 anni
€ 13.353.622
assegnato per gravissime disabilità acquisite DGR 2068/04
Differenza FRNA 2008/2007
- € 92.950
€
Dotazione del Fondo nazionale per la non autosufficienza
per qualificazione lavoro assistenti familiari (punto 3.3.5 Del. Ass. Leg. RER 144/07)
per attuazione indicazioni e obiettivi prioritari Fondo Nazionale non autosufficienze
(punto 3.7.3 Del. Ass. Leg. RER n. 144/07):
769.718
€ 46.353
€ 364.141
Stato di avanzamento del programma 2007
♦ La predisposizione del Piano distrettuale per la non autosufficienza 2007 si è sviluppata
attraverso percorso di concertazione, in particolare con le OO.SS., che ha portato alla
sottoscrizione di due protocolli:
- in data 17 aprile 2007 l’accordo con le OO.SS. dei Pensionati sull’applicazione della
Direttiva regionale DGR 122/07 relativamente al contenimento delle rette delle case
protette;
- in data 25 giugno 2007 il protocollo d’intesa tra la Presidenza della Conferenza
territoriale sociale e sanitaria, l’Azienda USL di Forlì e le Organizzazioni Sindacali
Confederali e dei Pensionati finalizzato alla programmazione, al monitoraggio e alla
verifica relativamente al Piano Distrettuale per la Non Autosufficienza 2007;
♦ Nel corso del 2007 si sono inoltre svolti tavoli di lavoro tematici Comune di Forlì – AUSL,
con la partecipazione delle OOSS Pensionati, per la revisione delle modalità di accesso
all’assegno di cura e per la definizione delle caratteristiche e delle modalità di accesso ai posti
di sollievo e agli alloggi con servizi, nell’ambito degli indirizzi regionali, che hanno portato alla
predisposizione di documenti condivisi.
♦ E’ stata avviata la gestione del Fondo Regionale per la Non Autosufficienza sulla base delle
direttive regionali DGR 509/2007 e 1206/2007;
♦ In data 30/07/2007 è stato approvato dal Comitato di Distretto il programma di lavoro per la
costituzione del nuovo Ufficio di Piano, nel cui ambito si colloca l’Ufficio unico per la
gestione unitaria del fondo per la non autosufficienza; conseguentemente sono stati definiti i
contenuti della convenzione tra il Comune di Forlì e Azienda USL di Forlì per la costituzione
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
173
del nuovo Ufficio di piano e per la gestione del Fondo per la Non autosufficienza, poi
presentata agli organi competenti per l’approvazione.
Programma attuativo 2008
Il Piano distrettuale delle attività per la non autosufficienza in area anziani sarà improntato alle
seguenti linee guida:
Qualificazione e rafforzamento del governo dell’accesso al sistema a rete dei servizi ed interventi per la
non autosufficienza
Potenziamento attività di contrasto alla solitudine e all’isolamento e di sostegno alle reti sociali e
relazionali
Consolidamento, innovazione ed ampliamento dei servizi ed interventi a sostegno della domiciliarità
degli anziani non autosufficienti
Sviluppo attività per qualificazione, sostegno e regolarizzazione del lavoro di cura delle assistenti
familiari
Consolidamento e ampliamento dell’accoglienza nei centri diurni
Sviluppo alloggi con servizi
Consolidamento del sistema di accoglienza nelle strutture residenziali, nuclei alta intensità assistenziale e
nucleo alzheimer.
La spesa per gli anziani non autosufficienti nel distretto di Forlì
Di seguito si riportano le tabelle sintetiche relative alla ricostruzione del quadro allargato di risorse afferenti
alla non autosufficienza riferite al consuntivo 2007 e alla programmazione del fondo 2008
Consuntivo 2007
Totale spesa sociale e socio-sanitaria per anziani non autosufficienti nel distretto di Forlì a preconsuntivo
2007
€ 19.873.698
Risorse provenienti dal FRNA 2007
€ 11.808.473
Risorse proprie dei Comuni 2007
€ 1.770.753
€ 3.900.000
Risorse da Ausl per prestazioni sanitarie 2007
Servizi e Interventi
Risorse dei Risorse
del Risorse da Risorse
da Risorse da Da
TOTALE
Comuni
Fondo sociale altri Enti e altri soggettiFRNA
Contribuzion fondo sociale
regionalesoggetti
privati
quota reg.le e Utenti
e
socioquota parte pubblici
(fondazioni,
sanitario
etc.)
reg.le
(progetti
"finalizzati")
ASSISTENZA
735.597
RESIDENZIALE
DOMICILIARITA',
NUOVE
OPPORTUNITA'
1.029.429
ASSISTENZIALI E
SOSTEGNO DELLE
FAMIGLIE
1.765.026
0
154.732
73.816
520.896
134.255
0 9.636.769 4.694.774 15.067.140
400.000 2.171.704
978.382 4.806.557
400.000 11.808.473 5.673.156 19.873.698
TOTALE ANZIANI
RESIDUO FRNA ANZIANI 2007 da utilizzare nel 2008: € 1.432.772
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
174
Preventivo 2008
Totale spesa sociale e socio-sanitaria per anziani non
autosufficienti nel distretto di Forlì a preventivo 2008
Risorse provenienti dal FRNA 2008
Risorse residue da FRNA 2007
Risorse provenienti da Fondo nazionale NA
Risorse proprie dei Comuni 2008
Risorse Ausl per prestazioni sanitarie 2008
€ 24.237.179 (+ 14% rispetto a prev. 2007)
€ 13.253.622 (+0,1% rispetto a prev.2007)
€ 1.432.772
€
142.353
€ 2.412.154 (+8,5% rispetto a prev. 2007)
€ 4.000.000
Ripartizione 2008 Fondo complessivo per la non autosufficienza area anziani (comprensivo del
residuo
FRNA
2007)
Servizi e Interventi
Risorse Risorse del
dei
Fondo
Comuni sociale
regionale(progetti
finalizzati)
849.271
ASSISTENZA
RESIDENZIALE
DOMICILIARITA',
NUOVE OPPORTUNITA'
ASSISTENZIALI
E 1.562.883
SOSTEGNO
DELLE
FAMIGLIE
2.412.154
Risorse Risorse da Risorse da Risorse da
da altri
altri
FRNA
FRNA
Enti e
soggetti
quota
quota
soggetti privati
reg.le
reg.le
pubblici (fondazion
2008
residuo
i, etc.)
2007
0
0
44.748
0
400.000 4.177.743
44.748
0
400.000 13.253.622 1.432.772
Risorse
Da
TOTALE
da Fondo Contribuzi
fondo
nazionale one Utenti sociale e
per la NA
sociosanitario
0 9.075.037 1.432.772
0
0 5.207.438 16.565.359
142.353 1.344.492
7.672.220
142.353 6.551.930 24.237.179
TOTALE ANZIANI
Assistenza residenziale
3%
Strutture semi-residenziali x anziani (Centri
diurni)
1% 2%
21%
Servizi e interventi di sostegno alla domiciliarità
Servizi di prossimità e alloggi con servizi
Interventi contrasto isolamento e solitudine
4%
69%
Rafforzamento accesso e presa in carico
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
175
4.1.2 La concertazione per la predisposizione del Piano distrettuale delle attività per
la non autosufficienza 2008
L’attività di confronto e di concertazione con gli interlocutori significativi del territorio ha assunto
ormai carattere continuativo, non solo in vista della definizione della programmazione annuale, ma
anche come modalità di lavoro finalizzata all’avvio di nuovi servizi e interventi e alla revisione di
quelli esistenti.
Come si è già detto nel precedente paragrafo, è stato intenso e produttivo il confronto con le
Organizzazioni Sindacali, sia a livello di Comitato di Distretto per la definizione delle scelte
programmatiche della gestione unitaria del fondo per la non autosufficienza, nell’ambito dell’intesa
quadro Regione – Comuni – OO.SS. avviata con la Deliberazione di Giunta Regionale n.
378/2006, sia nell’ambito di tavoli di lavoro, a cui hanno partecipato le OO.SS. Pensionati,
finalizzati ad esaminare e condividere le modalità di accesso e di erogazione dei servizi ed
interventi rientranti nel Piano per la non autosufficienza.
Sono inoltre proseguiti i lavori del tavolo “Una terza età da vivere”, incentrato sulle azioni per il
contrasto alla solitudine e all’isolamento delle persone anziane e per il sostegno delle reti sociali e
relazionali, con la partecipazione di Associazioni, Onlus, referenti dei Comuni del Comprensorio;
nell’ambito di questo tavolo si è condiviso l’impegno a migliorare il coordinamento tra le risorse
del territorio per ottimizzare e rendere più efficaci le risposte alle esigenza delle persone anziane
che vivono a domicilio.
Un terzo filone di confronto ha riguardato le azioni per la qualificazione la regolarizzazione ed il
sostegno del lavoro di cura a domicilio svolto da assistenti familiari private, con la partecipazione
dei referenti tecnici e politici dei Comuni del territorio, delle assistenti sociali del Servizio
Assistenza Anziani Territoriale e dei referenti dei servizi della rete territoriale,istituzionali e non,
coinvolti nella complessa tematica del lavoro di cura prestato da assistenti familiari straniere.
4.1.3. Qualificazione e rafforzamento del governo dell’ accesso alla rete di servizi ed
interventi per la non autosufficienzaDi importanza strategica per lo sviluppo della rete dei servizi
per la non autosufficienza è la garanzia di un adeguato sistema di accesso, valutazione e presa in carico e di
accompagnamento che assicuri informazione, accessibilità, tempestività, competenza ed integrazione
professionale, continuità assistenziale.
Lo sviluppo del sistema a rete dei servizi ed interventi per la non autosufficienza pone l’esigenza di ripensare
l’attuale sistema di accesso, valutazione e presa in carico, garantendo un supporto allo sviluppo di questo
sistema, con l’apporto di operatori professionalmente qualificati in misura adeguata a dare risposta alla
crescente domanda e all’ampliamento della capacità di offerta del sistema stesso.
Stato di avanzamento del programma 2007
Si è rafforzato il governo della funzione di accesso alla rete di servizi per anziani attraverso:
♦ Il proseguimento del progetto di sviluppo dello sportello sociale (v. Programmi trasversali,
lett. c) ed il lavoro di rete per il coordinamento tra gli sportelli pubblici e privati del
territorio (v. par. 4.3.5);
♦ L’elaborazione, nell’ambito dei tavoli di lavoro di cui al paragrafo precedente, di criteri e
modalità di accesso agli alloggi con servizi e ai posti di sollievo uniformi per l’intero
territorio distrettuale;
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
176
♦ Il lavoro di comunità per il contrasto all’isolamento e l’inclusione sociale, in particolare
attraverso l’avvio del servizio di operatori di quartiere e il sostegno all’associazionismo che
favorisce l’auto-mutuo aiuto (v. oltre par. 4.2.1)
♦ L’integrazione tra sociale e sanitario per garantire la continuità assistenziale in
particolare nel percorso ospedale – territorio (v. par. 4.3.2).
Programma attuativo 2008
-
-
-
-
Rafforzamento ed estensione della rete degli sportelli pubblici e privati cui hanno accesso
anziani e familiari di anziani (sportello sociale diffuso);
Aumento e qualificazione delle risorse umane che assicurano in ciascun comune del distretto
l’accesso, la valutazione e la presa in carico delle persone non autosufficienti e delle loro
famiglie
Omogeneizzazione sul territorio distrettuale dei criteri, basati sull’ISEE, perl’accesso alle
prestazioni sociali agevolate erogate dai comuni per gli anziani non autosufficienti, con
particolare riferimento ai criteri per l’integrazione delle rette nelle case di riposo, garantendo
maggiore equità nell’accesso alle prestazioni sociali agevolate da parte di persone anziane (v.
anche Programmi trasversali, lett. b))
Il potenziamento del lavoro di comunità per il contrasto all’isolamento e l’inclusione sociale,
gli operatori di quartiere e la collaborazione con il volontariato per il sostegno delle reti sociali
e relazionali (v. oltre par. 4.2.1)
Proseguire il percorso di rafforzamento dell’integrazione tra sociale e sanitario per garantire
la continuità assistenziale in particolare nel percorso ospedale – territorio in raccordo con i
Nuclei di Cure Primarie (v. par. 4.3.2)
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
177
4.2. Una terza età da vivere
4.2.1. Prevenzione delle fragilità, contrasto all’isolamento e sostegno
delle reti sociali e relazionali (punto 2.5 allegato DGR n. 509/07; Allegato 4 DGR n.
1206/07)
Come evidenziato anche dalla 2° Conferenza Mondiale sull’invecchiamento dell’ONU (2002),
l’invecchiamento rappresenta una delle più importanti conquiste dell’umanità e va considerato un
successo. Al tempo stesso però rappresenta anche una sfida, piena di opportunità positive, che
richiede “cambiamenti nelle attitudini, nelle politiche e nelle pratiche a tutti i livelli in tutti i settori
così da valorizzare l’enorme potenziale rappresentato dall’invecchiamento nel 21° secolo” (ONU,
Piano di azione, I,9). Il “Piano di azione per la comunità regionale”, approvato con
Deliberazione G.R. n. 2299/04, è lo strumento di indirizzo politico – programmatico per
l’integrazione delle politiche a favore della popolazione anziana con il quale la Regione Emilia
Romagna ha inteso avviare un processo di profonda innovazione in tutti i settori per raccogliere la
sfida dell’invecchiamento della popolazione, in una logica non tanto di tutela di una fascia di età, la
terza età, bensì come garanzia di diritti di cittadinanza e di libertà di scelta in tutte le fasi della vita.
Si tratta di un approccio innovativo rispetto a quelli tradizionali, incentrati prevalentemente sui
bisogni assistenziali e/o materiali degli anziani, che riconosce invece il ruolo attivo della
popolazione anziana e valorizza l’anziano come risorsa e non solo come portatore di bisogni.
Centrare l’attenzione sulla terza età attiva aiuta a riconoscere il contributo (sociale, economico,
politico, culturale) che ogni persona, anche anziana, può assicurare alla comunità.
La presenza di risorse e opportunità che favoriscono la partecipazione
sociale degli anziani alla vita di comunità aiuta le persone ad invecchiare
con successo, prevenendo il rischio di fragilità e di perdita
dell’autosufficienza.I programmi di contrasto all’isolamento e alla solitudine
costituiscono lo strumento per dare risposta anche a quelle forme di disagio,
che seppur non ancora visibili, rappresentano la condizione facilitante per
la perdita dell’autosufficienza e della salute psico-fisica per tutti i soggetti
fragili, anziani e non. Tali azioni mirano a sostenere il processo di
empowerment dell’anziano, per accrescere e migliorare le possibilità di
scelta e di azione in relazione ai propri bisogni, desideri, interessi.
Questi interventi, mirati alla prevenzione delle fragilità senili, sono rivolti principalmente ad
anziani non "conosciuti" dai servizi sociali e/o sanitari e, in modo particolare, alle persone sole.
Portare alla luce la fragilità latente significa conoscere le prime manifestazioni dei problemi e dei
bisogni della popolazione, condizione indispensabile per intervenire tempestivamente nei casi a
rischio e per programmare in modo razionale ed efficace la rete dei servizi. Conoscere i bisogni
potenziali della popolazione anziana significa sostituire ad una strategia di attesa della domanda e
ad una frequente risposta in emergenza, un’azione di prevenzione della domanda.
In linea con questo approccio le Direttive per l’avvio e lo sviluppo del Fondo regionale per la non
autosufficienza (DGR n. 509/07 e n. 1206/07) contemplano i programmi di sostegno delle reti
sociali e di prevenzione per gli anziani fragili tra gli elementi essenziali per la realizzazione di
una equilibrata rete di servizi, opportunità ed interventi per la non autosufficienza da assicurarsi a
livello distrettuale.
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
178
Obiettivi programmatici per il quadriennio 2005 – 2008
In linea con gli obiettivi del Piano di Azione per la comunità regionale di cui alla Delibera di
Giunta Regionale n. 2299/04, si mira a realizzare un coordinamento e un’integrazione nelle
comunità locali, nelle sue espressioni istituzionali e di rappresentanza sociale, che tengano presenti
tutte le esigenze degli anziani dall’abitare, al divertirsi, fare sport, muoversi e viaggiare, curarsi,
mantenersi in buona salute, vivere in sicurezza e utilizzare nuove tecnologie, promuovendo azioni
mirate a:
○ favorire la vita indipendente e sostenere la domiciliarità, con scelte abitative adeguate,
○ garantire un ambiente urbano accogliente, sicuro, accessibile;
○ facilitare gli spostamenti anche per la popolazione con autonomia limitata,
○ incrementare la salute e la qualità della vita attraverso un sistema socio-sanitario equo ed
economicamente sostenibile;
○ garantire una rete commerciale e distributiva di facile accesso e promuovere azioni per la
diffusione di nuove forme di servizi a domicilio,
○ rinsaldare i rapporti sociali, ridurre l’insicurezza, limitare gli episodi di criminalità sulla
popolazione anziana,
○ assicurare opportunità di apprendimento e aggiornamento lungo tutto l’arco della vita,
○ assicurare adeguata disponibilità degli operatori socio-sanitari e l’aggiornamento degli
operatori e dei professionisti a contatto con gli anziani e il sostegno ai care-givers,
○ favorire l’attività motoria e sportiva per gli anziani; garantire la possibilità di viaggiare in
modo autonomo,
○ migliorare le condizioni di vita della popolazione anziana nelle aree rurali e nelle zone
collinari e montane
○ contrastare ogni forma di abuso e violenza delle persone anziane
Stato di avanzamento del programma 2007
L’obiettivo di contrastare l’isolamento e al solitudine delle persone anziane, sostenendo le
reti sociali e relazionali nell’ambito delle comunità territoriali è stato perseguit con
l’attivazione del nuovo servizio di “Operatore di quartiere”, a partire da giugno 2007, in 6
quartieri di Forlì: a ciascun quartiere è stata assegnata un’operatrice socio-sanitaria (OSS)
con presenza quotidiana sul territorio e la reperibilità telefonica in determinate fasce orarie,
con funzioni di:
- monitoraggio, rilevazione dei bisogni e delle richieste;
- orientamento, invio e accompagnamento ai servizi;
- attività di sostegno alla vita quotidiana e alla domiciliarità;
- facilitazione delle relazioni sociali, dei rapporti di buon vicinato e di mutuo aiuto
all’interno della comunità;
- mappatura e attivazione delle risorse ed i servizi del territorio (centri sociali, associazioni,
farmacie, medici, esercizi commerciali, servizi di piccola manutenzione, ecc.).
Questo nuovo approccio e modalità di intervento ha consentito di raggiungere situazioni di
anziani non noti ai servizi, con particolare attenzione per gli anziani soli e senza reti parentali
e amicali di riferimento, prevenendo situazioni di disagio; l’operatore di quartiere, nei territori
oggetto della sperimentazione, è divenuto un punto di riferimento significativo per le persone
anziane e disabili e le famiglie, ottenendo un positivo riconoscimento da parte degli abitanti
del quartiere.
Sono stati realizzati, con il contributo del Comune di Forlì, corsi di psicomotricità per anziani
presso la Casa di Riposo “Casa Mia”, che ha altresì organizzato un’iniziativa di promozione
e presentazione delle attività motorie del territorio rivolte agli anziani, a seguito di una
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
179
ricognizione su tutti i comuni del comprensorio, finalizzata a creare collegamenti tra le
esperienze e gli operatori del settore.
Per la prevenzione dell’isolamento e del disagio delle persone anziane connessi al caldo
estivo, si è attivato un nuovo programma di protezione in collaborazione tra Comuni,
Protezione Civile, AUSL e Volontariato, realizzando un’ampia campagna informativa, con
particolare attenzione ai Comuni della Pianura Forlivese in collaborazione con medici di base
e farmacie; particolare attenzione è stata dedicata alle fasce maggiormente a rischio (in
particolare anziani ultrasettantaciquenni che vivono soli) con invio di specifici opuscoli
informativi, assegnazione di condizionatori portatili ad anziani in particolari condizioni di
disagio e utilizzo della nuova figura dell’operatore di quartiere per monitorare le situazioni a
rischio e sopperire alle esigenze degli anziani soli;
Altre iniziative di monitoraggio dei fattori di rischio e di fragilità sono state realizzate in
alcuni comuni, in particolare a Castrocaro e a S.Sofia (progetto Auser);
L’Associazione AUSER ha proseguito le attività di sostegno alla domiciliarità degli anziani
e di contrasto alla solitudine, attraverso il servizio di “Volontario a domicilio”, “Compagnia
telefonica” e la promozione di numerosi corsi di vario tipo, ed ha, altresì, consolidato il
supporto alla mobilità degli anziani in tutti i comuni del comprensorio, attraverso il servizio
di “Spesa a domicilio”, “Accompagnamento a visite specialistiche” e, in convenzione con
l’AUSL, il servizio di “Consegna farmaci a domicilio”;
Il Comune di Forlì, in collaborazione con la Provincia di Forlì-Cesena, al fine di favorire la
possibilità degli anziani di viaggiare in modo autonomo e, in particolare, di raggiungere le
località climatiche nel periodo estivo, ha finanziato la realizzazione dell’iniziativa “Trasporto
Anziani” attraverso abbonamenti ATR a costo agevolato;
Al fine di promuovere la conoscenza e l’utilizzo delle tecnologie da parte della popolazione
anziana, il Comune di Forlì, ha sostenuto, la realizzazione di un corso di informatica di base
rivolto agli anziani del territorio, organizzato dall’Associazione Anteas;
L’Associazione A.D.A (Associazione per i Diritti degli Anziani) ha proseguito il progetto
“Anziani in rete”, attività formativa per l’alfabetizzazione informatica degli anziani e, allo
scopo di stimolare le capacità cognitive degli anziani, ha realizzato un corso per il
mantenimento della memoria;
L’Associazione Papa Giovanni XXIII ha svolto attività di socializzazione a domicilio per
anziani soli;
Per far fronte alle situazioni di emergenza, si è consolidato il protocollo operativo del Pronto
intervento sociale in area anziani.
Programma attuativo 2008
In linea con la DGR n. 509/2007 e con la DGR n. 1206/07, allegato 4, oltre che con gli obiettivi
prioritari di ambito sociale del “Piano di azione per la comunità regionale” di cui alle Delibere di
Giunta Regionale n. 2299/04 e dell’Assemblea legislativa Regionale n. 91/06, si intendono
realizzare azioni finalizzate al sostegno e sviluppo delle reti sociali di comunità per ridurre
l’isolamento e la solitudine, prevenire le condizioni di abbandono, sostenere le situazioni di
fragilità senile e aiutare le persone anziane a vivere in autonomia la propria quotidianità.
•
Per il perseguimento di tali obiettivi si intende potenziare il lavoro di comunità, attraverso
l’ampliamento e consolidamento del servizio di Operatore di quartiere, tenendo conto
di quanto emerso dalla sperimentazione realizzata nel 2007 per renderlo sempre più
conforme alle esigenze delle persone anziane e disabili; in particolare si prevede: il
consolidamento del servizio nei sei quartieri di Forlì in cui è già attivo
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
180
o lo sviluppo del progetto di sostegno comunitario già avviato sul quartiere Spazzoli a
Forlì, attraverso maggiore integrazione con i servizi offerti dal Centro diurno di Via
Campo di Marte, tra cui il servizio infermieristico da mettere a disposizione degli
anziani del quartiere;l’attivazione del servizio in ulteriori sei quartieri del Comune
di Forlì;l’avvio del servizio in altri Comuni del distretto, in particolare Castrocaro e
Predappio. Fondamentale è il coinvolgimento e messa in rete delle organizzazioni
di volontariato e di promozione sociale ed altri soggetti del territorio, anche informali,
che concorrono a ridurre l´isolamento sociale delle persone (vedi par. 4.2.3 ed elenco in
allegato), al fine di riconoscere e valorizzare le risorse esistenti, migliorare gli scambi e la
collaborazione e potenziare il lavoro di rete. Occorre pertanto accrescere e promuovere le
iniziative già realizzate, anche attraverso nuove attività volte al contrasto alla solitudine e
all’isolamento, favorendo altresì il collegamento tra le varie forme di aggregazione e tra
queste ed i servizi presenti sul territorio e valorizzando il ruolo di osservatorio privilegiato
dei bisogni e delle risorse degli anziani che è proprio delle associazioni e delle altre forme
di aggregazione. Il lavoro di rete richiede un’attenta manutenzione ed un coordinamento;
perciò per rendere continuativo il confronto ed il coordinamento di tutte le risorse del
territorio che operano a favore degli anziani si intende costituire un tavolo permanente
sulle tematiche in oggetto. Importante è anche il coinvolgimento dei soggetti attivi del
territorio al fine di diffondere capillarmente sul territorio le opportunità attivate.
•
•
•
Sarà rafforzato il supporto alle attività svolte dalle associazioni mirate all’aggregazione
sociale e al contrasto all’isolamento e alla solitudine, attraverso:
o convenzione con l’associazione AUSER per attività di socializzazione e
aggregazione, consegna della spesa a domicilio e altre attività di aiuto alla
quotidianità, accompagnamento e trasporto, con particolare attenzione agli
anziani residenti nelle aree rurali e montane;
o collaborazione con le associazioni che offrono servizi di accompagnamento e
trasporto per anziani e disabili (es. S.O.S. Taxi, A.V.A., Pubblica Assistenza),
anche attraverso apposite convenzioni, in quanto tale esigenza si sta rivelando
crescente tra gli anziani che vivono a domicilio, a fronte di un progressivo venir
meno delle reti parentali;
o supporto, anche attraverso contributi e/o convenzioni, ad iniziative e progetti delle
associazioni di volontariato e altre organizzazioni non lucrative di utilità sociale,
quali il progetto di socializzazione e sostegno a domicilio dell’Associazione Papa
Giovanni XXIII, il progetto della Casa di Riposo “Casa Mia” Onlus di supporto agli
anziani a domicilio con interventi di piccola manutenzione ed altri progetti mirati al
miglioramento della qualità della vita delle persone anziane.
Si consoliderà la promozione e il supporto di iniziative preventive e di mantenimento
delle autonomie e degli equilibri personali e sociali, quali:
o corsi di psicomotricità per anziani (quali quelli realizzati dalla Casa di riposo Casa
Mia), corsi di formazione rivolti ad anziani, attività di stimolazione cognitiva, ecc.
o iniziative di sensibilizzazione e promozione di stili di vita sani, sviluppo dell’attività
motoria, di prevenzione degli incidenti domestici e dei rischi per la salute degli
anziani che vivono a domicilio, avviato nella zona dell’Alto Bidente e in particolare
nel Comune di S. Sofia, attraverso collaborazione di AUSER, AUSL e Comuni.
Per favorire la possibilità degli anziani di viaggiare in modo autonomo, ed in particolare di
raggiungere le località climatiche nel periodo estivo, sarà riproposta l’iniziativa “Trasporti
Anziani” che prevede abbonamenti ATR a costo agevolato e che sarà supportata dai
contributi del Comune e della Provincia di Forlì Cesena;
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
181
•
•
Sarà inoltre realizzata la mappatura delle situazioni a rischio e la realizzazione di una
campagna di prevenzione in connessione con i servizi sanitari, la protezione civile ed il
volontariato in quei periodi dell’anno soggetti a particolari condizioni metereologiche,
come le ondate di calore nel periodo estivo al fine di prevenire i pericoli e ridurre i disagi
per le fasce maggiormente a rischio, in particolare gli anziani ultrasettantaciquenni soli,
utilizzando anche la figura dell’operatore di quartiere ed il servizio di pronto intervento
sociale e coinvolgendo tutti i soggetti attivi del territorio che possano contribuire ad
alleviare le condizioni di isolamento degli anziani.
Monitoraggio degli indicatori relativi a fattori di fragilità sociale e di isolamento al fine
di individuare strategie di risposta sia a livello preventivo che di intervento su situazioni di
disagio e necessità di anziani che vivono a domicilio. In particolare nell’ambito di una
ricerca avviata dall’Osservatorio-Laboratorio Anziani provinciale (OLA), sarà effettuata
un’indagine conoscitiva rivolta ad un campione di famiglie con almeno un componente
ultrasettantacinquenne, al fine di ricostruire e analizzare i profili di fragilità presenti nel
territorio, costruire un sistema di rilevazione mirato e ri-orientare l’offerta di servizi per
dare
risposta
ai
bisogni
reali
delle
famiglie.
Il lavoro volto alla costruzione del “profilo di comunità” fornirà inoltre elementi
significativi per il monitoraggio dei fattori di fragilità e di rischio relativi alla popolazione
anziana del territorio.
Le risorse finanziarie a disposizione del programma
2005/06
2007
2008
129.975,00 €
361.943,00
Azioni di prevenzione delle fragilità, contrasto alla
solitudine e all’isolamento e sostegno delle reti sociali
e relazionali
€
130.000,00 €
di cui finanziamento Regione E.R. ex Delibera G.R. n.
2305/04 e Programma finalizzato Piano d'azione per
la comunità regionale (DGR 1791/06 e
Determinazione n. 018306/06)
€
91.000,00 €
di cui risorse da FRNA
€
59.775,00
32.000,00 €
2%del FRNA
282.400,00 complessivo 2008
4.2.2. - Generazioni insieme e aggregazione sociale
Obiettivi programmatici per il quadriennio 2005 – 2008
☺
Favorire l’integrazione e lo scambio intergenerazionale tra giovani e anziani; sviluppare il
senso di condivisione e di solidarietà tra giovani e anziani, prevenendo la solitudine e
l’isolamento degli anziani
☺
Promuovere percorsi di “affido anziani”, in particolare mirati allo scambio e al sostegno tra
anziani e studenti universitari o giovani lavoratori fuori sede
☺
Sostenere ogni forma di aggregazione sociale che sia attuata attraverso l’esperienza dei
centri sociali, la gestione degli orti, le vacanze sociali, rappresenta un’esperienza significativa
che riguarda il protagonismo e la partecipazione della popolazione anziana all’autogestione
delle attività che la coinvolgono.
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
182
Occorre pertanto sostenere lo sviluppo di tali iniziative, promuovendone anche una riflessione
sui cambiamenti in atto, anche in considerazione dei diversi bisogni ed esperienze di cui saranno
portatori gli anziani del futuro prossimo:
☻ l’articolazione delle attività in modi nuovi e diversi;
☻ la maggior presenza della popolazione femminile;
☻ lo sviluppo di attività ed iniziative orientate a facilitare le relazioni intergenerazionali;
☻ il crescere di attività di auto-mutuo aiuto.
Stato di avanzamento del programma 2007
☺
Sono stati realizzate esperienze di scambio intergenerazionale tra anziani e giovani studenti
universitari o giovani lavoratori fuori sede, attraverso progetti personalizzati di “affido di
supporto”, che prevedono circa 3 visite settimanali da parte del giovane, al fine di alleviare le
condizioni di isolamento di anziani che vivono soli, sostenendo l’anziano sia nelle piccole
necessità della vita quotidiana sia nei bisogni di socializzazione e di compagnia.
☺
E’ proseguito il supporto a progetti di aggregazione e socializzazione rivolti ad anziani, al
fine di prevenire e contrastare la solitudine e l’isolamento delle persone anziane (vedi par. prec.)
Anche per il 2007 si è realizzato un ricco programma di vacanze estive ed invernali per
☺
anziani, gestito in convenzione con il Coordinamento Associazioni Anziani;
Il progetto ha forti finalità sociali in quanto i soggiorni climatici si collocano all’interno di una strategia di
prevenzione, e rappresentano per molti anziani un’occasione sociale per sviluppare rapporti di
conoscenza, di amicizia e di solidarietà, che spesso vengono mantenuti e sviluppati al rientro a casa.
Inoltre diversi Comuni nel territorio forlivese organizzano vacanze od altre attività di
socializzazione, come emerge dallo schema sotto riportato.
Programma attuativo 2008
☺
Sviluppare e sostenere iniziative finalizzate allo scambio intergenerazionale, anche con
finalità di prevenzione della solitudine e dell’isolamento degli anziani
☺
consolidamento del programma vacanze attraverso il Coordinamento Associazioni Anziani;
☺
promozione e supporto alle attività e iniziative di socializzazione, con particolare
riferimento a quelle rivolte a prevenire e superare l’isolamento degli anziani soli, specie durante
il periodo estivo.
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
183
Interventi di sostegno alla socializzazione e contrasto all'isolamento degli anziani
Comuni
Forlì
Bertinoro
Meldola
Forlimpopoli
Castrocaro T. e Terra
del sole
Civitella di Romagna
Dovadola
Galeata
Santa Sofia
Predappio
Premilcuore
Portico S. Benedetto
Rocca San Casciano
Modigliana
Tredozio
Totale
CONSUNTIVO
PREVISIONE
PREVISIONE
SPESA A
SPESA A
SPESA A
CARICO
CARICO
CARICO FRNA
COMUNE* 2007 COMUNE* 2008
2008
1.552 **
26.668
27.644
175
4.200,00
800,00
207
4.780,00
5.100,00
112
8.000,00
8.000,00
numero di
beneficiari
anno 2007
50
20.104,96
7
44
15
80
400,00
760,00
2.258,16
1.279,00
965,00
60
10
2.610,00
900,00
72.925
2.312
16.500,00
1.000,00
400,00
760,00
2.250,00
5.800,00
3.295,00
2.866,00
6.180,00
80.595
282.400
* spesa effettiva a carico comune al netto delle quote utenti e della quota a carico FRNA
** dato rilevato per vacanze (1456) e psicomotricità (96)
4.2.3. Le iniziative ricreative, sociali e culturali per gli anziani e/o
realizzate dagli anziani – La rete territoriale
Per favorire una terza età attiva , sostenere le reti sociali e relazionali e contrastare l’isolamento e la
solitudine delle persona anziane, risulta fondamentale riconoscere, valorizzare e coinvolgere tutte
le realtà del Terzo Settore, ed in particolare del Volontariato, che operano a favore della
popolazione anziana e in cui si esprime la cittadinanza attiva degli anziani stessi. Sì, perché sono
sempre di più gli anziani che operano in organizzazioni di volontariato, mettono a disposizione
energia, esperienza, tempo per realizzare attività di sostegno ad altri anziani, iniziative di
aggregazione e culturali e divenendo una risorsa preziosa per la collettività.
Queste realtà, secondo il principio di sussidiarietà, concorrono al perseguimento delle finalità di
pubblico interesse afferenti la popolazione anziana e sono parte della rete, istituzionale e non, dei
servizi territoriali.
Tale partecipazione si esplica, oltre che nella gestione delle attività, anche a livello di
programmazione, nell’ambito dei tavoli preparatori dei Piani sociali di zona.
Attraverso la collaborazione di tutte le realtà interessate è stata effettuata la mappatura delle
iniziative e delle attività sociali, ricreative e culturali rivolte agli anziani organizzate sul
territorio dai soggetti del Terzo Settore ed in primis dal Volontariato, inserita per la prima volta nel
Programma attuativo 2006 e costantemente aggiornata ed integrata con l’apporto di tutti i soggetti
coinvolti nel tavolo.
In allegato è riportata la mappatura aggiornata delle iniziative e delle attività sociali, ricreative e
culturali rivolte agli anziani (e spesso realizzate da anziani) organizzate sul territorio dalle
Associazioni e da altri soggetti del Terzo Settore.
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
184
4.2.4. - Servizi di prossimità, alloggi con servizi e politiche abitative per
gli anziani
Favorire e sostenere la vita indipendente degli anziani significa sostenerne le scelte abitative come
strumento per valorizzare il diritto di cittadinanza per ogni individuo e la possibilità di continuare
ad appartenere al proprio contesto sociale di riferimento.
Il sostegno delle politiche abitative per gli anziani occupa uno spazio di enorme rilievo nella
programmazione pluriennale 2005/2009 prevedendo in particolare l’ampliamento dell’offerta di
alloggi con servizi di appoggio.
Obiettivi programmatici per il quadriennio 2005 – 2007
promozione alla realizzazione di modelli di aggregazione abitativa, di condominio solidale e/o
portierato sociale e di soluzioni di "prossimità abitativa" (abitazioni di anziani e figli o nipoti,
in comune o indipendenti ma vicine);
progettazione e realizzazione di soluzioni abitative protette per anziani, con particolare
riferimento alla tipologia degli alloggi con servizi che rappresentano una risorsa per il
benessere e l’assistenza della popolazione anziana “debole” ovvero per persone con scarsa
autonomia ed autosufficienza che comunque avanzano una richiesta di domiciliarità, cioè di
rimanere in una “casa propria”, mantenendo le proprie abitudini e relazioni, potendo contare
comunque, in caso di necessità, sul supporto di servizi assistenziali, offerti ad esempio da una
casa protetta vicina.
sostegno a programmi di recupero o adeguamento abitativo attraverso incentivi per
l'eliminazione di barriere architettoniche e il supporto di tecnici adeguatamente formati a tal
fine;
promozione di iniziative di programmazione urbanistica partecipata.
Stato di avanzamento del programma 2007
Si è ampliata l’offerta di alloggi con servizi, di norma annessi o nelle vicinanze di case
protette ed offerti in locazione a canoni agevolati, che attualmente risulta così articolata sul
territorio
o Forlì: Borgo Sisa (Comune), Ass./Coop. Madre Speranza – Ronco, Casa di Riposo
“Casa Mia” e Residenza “P.Zangheri”;
o Castrocaro: Casa protetta “Ziani Venturini”
o Forlimpopoli: Casa di Riposo “Artusi”;
o Modigliana: Comune
o Predappio: 10 alloggi in fase di predisposizione;
o Rocca San Casciano: Ipab “Villa del Pensionato”;
o Santa Sofia: Casa di Riposo “S.Vincenzo de’ Paoli”;
Nell’ambito di apposito tavolo tecnico Comune – AUSL con la partecipazione delle
OO.SS. Pensionati, è stato elaborato il documento contenente le linee guida per la
sperimentazione di alloggi con servizi sul territorio forlivese, sottoposto al Comitato di
Distretto nel dicembre 2007;
E’ stato approvato il progetto del concessionario Consorzio Archimede per la
riqualificazione della struttura di Borgo Sisa come complesso di alloggi con servizi, in
grado di garantire servizi socio-assistenziali ed infermieristici, con spazi per la vita
comunitaria, con avvio delle procedure per la realizzazione degli interventi di adattamento;
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
185
E’ stato definito, in collaborazione con ACER, un progetto di portierato sociale per un
condominio di alloggi ERP con residenti anziani e disabili, da avviare nel 2008;
Programma attuativo 2008
Avvio della sperimentazione degli alloggi con servizi sulla base delle linee guida approvate
dal Comitato di Distretto in accordo con le OO.SS., con attivazione di servizi di supporto su
circa n. 45 alloggi, comprendenti servizi di assistenza domiciliare e pasti;
Completamento riqualificazione della struttura di Borgo Sisa a Forlì come struttura di
alloggi protetti e attivazione servizi;
Realizzazione, in collaborazione con ACER, del progetto di portierato sociale per un
condominio di alloggi ERP con residenti anziani e disabili.
Le risorse finanziarie a disposizione del programma
anno 2008
Alloggi con servizi (compresa contribuzione utenti) e
portierato sociale
di cui risorse da FRNA 2008
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
€ 790.330
€ 375.930
186
4.3. Favorire la domiciliarità: le risorse a domicilio
Obiettivi programmatici per il quadriennio 2005 – 2008
•
•
•
Estendere e qualificare la rete dei servizi di sostegno al domicilio, modulando interventi
sempre più flessibili a sostegno degli anziani e delle loro famiglie che scelgono la
domiciliarità;
Creare un unico filo conduttore tra tutti i servizi ed interventi di sostegno alla
domiciliarità assicurati tramite la richiesta all’assistente sociale, allo scopo di garantire alla
persona anziana di poter usufruire presso il proprio domicilio di tutti i servizi necessari e di
evitare ricoveri impropri presso le case protette;
Migliorare l’integrazione sociale e sanitaria, implementare un sistema informativo
integrato (progetto I Care) e adottare protocolli operativi condivisi per far fronte in modo
tempestivo alle dimissioni protette dai reparti ospedalieri per acuti e soprattutto per
postacuti
Stato di avanzamento del programma 2007
Si è consolidato l’intervento dell’assegno di cura (vedi par. 4.3.4);Si è realizzata una maggiore
qualificazione dei servizi domiciliari in tutti i comuni del distretto, attraverso il rafforzamento
dell’integrazione socio-sanitaria, in applicazione dell’allegato 2 della DGR 1206/07, con
aumento del numero di progettti rientranti nel FRNA;
Alla qualificazione del servizio ha inoltre contribuito la sperimentazione dell’insieme
integrato di servizi ed interventi per sostenere la domiciliarità per nuclei familiari con
anziani non autosufficienti, sulla base di un progetto individualizzato per il mantenimento a
domicilio, in relazione alle condizioni, ai bisogni ed alle scelte dei beneficiari, tenendo conto del
livello di non autosufficienza e dell’ISEE; a tal fine si sta applicando una nuova modalità di
valutazione che tenga conto dei bisogni, delle risorse e delle scelte dell’anziano e del suo nucleo
e di progettazione degli interventi nell’ambito di un insieme integrato di servizi ed interventi che
può comprendere:
-
assistenza domiciliare e servizi di supporto (trasporti, pasti, lavanderia, spesa a domicilio,
consegna farmaci a domicilio etc.) e di interventi di sostegno e consulenza ai caregiver
consulenza, affiancamento, integrazione ed eventuale sostituzione, tutoring di assistenti familiari
inserimento in strutture semiresidenziali
ricoveri di sollievo
assegni di cura
servizi di telesoccorso;
Si è incrementato il sostegno al lavoro di cura prestato da assistenti familiari straniere
attraverso l’estensione del servizio di tutoring offerto a famiglie ed assistenti e garantendo
l’accesso alla qualificazione alle assistenti familiari occupate nel territorio del distretto;
Si è costituito un gruppo di lavoro distrettuale con la partecipazione delle Organizzazioni
sindacali Pensionati per la revisione della regolamentazione per l’accesso all’assegno di cura e
per la definizione delle modalità di accesso all’accoglienza di sollievo e agli alloggi on servizi.
Programma attuativo 2008
Implementazione di un sistema integrato di servizi ed interventi per il sostegno a domicilio,
attraverso:
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
187
ᄄ Consolidamento ed ampliamento dell’intervento dell’assegno di cura, con aumento numero
dei beneficiari ed erogazione del contributo aggiuntivo di € 160 per gli anziani che
usufruiscono di assistente familiare, garantendo la massima integrazione con gli altri servizi ed
interventi della rete;Estensione e qualificazione dell’assistenza domiciliare e servizi connessi
in tutti i comuni del distretto con ampliamento dei destinatari e miglioramento integrazione
con i servizi sanitari (infermiere, medico di base, terapista della riabilitazione ecc);
ᄄ Sviluppo erogazione a nuclei familiari con anziani di un insieme integrato di servizi ed
interventi per il sostegno al domicilio sulla base del livello di non autosufficienza e dell’ISEE e
secondo le direttive emanate a livello regionale;
ᄄ Sviluppo del sostegno al lavoro di cura prestato da assistenti familiari straniere attraverso
il potenziamento e l’ampliamento del servizio di tutoring offerto a famiglie ed assistenti e
promuovendo l’accesso alla qualificazione di tutte le assistenti familiari occupate nel territorio
del distretto;
ᄄ Avvio erogazione contributi per l’adattamento domestico;
ᄄ Prosecuzione del percorso per la definizione di standard e modalità attuative a livello
distrettuale del sistema di servizi ed interventi per il sostegno al domicilio, sulla base delle
direttive regionali, che prevede:
- la ridefinizione delle modalità di erogazione del servizio di assistenza domiciliare
nell’ambito di piani di sostegno individualizzato, sulla base delle direttive emanate
dalla Regione Emilia Romagna ;
- la costituzione di un gruppo di lavoro distrettuale con la partecipazione delle
organizzazioni sindacali pensionati per la predisposizione di criteri e modalità per la
definizione dell’insieme integrato di servizi ed interventi a sostegno della
domiciliarità.
ᄄ Per il raggiungimento di questi obiettivi si propone di destinare alle azioni di sviluppo del sistema di
servizi ed interventi per il sostegno a domicilio il 22% del FRNA complessivo 2008, al fine di
raggiungere almeno n. 2500 anziani (il 25% in più di quelli seguiti nel 2007) nonché complessivamente
l’ 11% della popolazione con 75 anni o più.
4.3.1. – I servizi di assistenza domiciliare
(punto 2.2 allegato DGR 509/07 e
Allegato 2 DGR 1206/07)
Il servizio sociale di assistenza domiciliare (SAD)
è un servizio erogato dai Comuni che intende favorire il mantenimento delle persone anziane, nel
proprio nucleo familiare e contesto abitativo, attraverso l’utilizzo di personale qualificato. Il
servizio è finalizzato a far fronte a situazioni di bisogno che emergono nella vita quotidiana legate
all’impossibilità da parte dei familiari di assistere l’anziano in maniera continuativa o all’incapacità
dell’anziano stesso di sfruttare in toto le proprie potenzialità.
Il servizio di consegna pasti a domicilio
consiste nella consegna a domicilio di pasti caldi in appositi bauletti preriscaldati a pranzo di tutti i
giorni dell’anno ed è rivolto a persone sufficientemente autonome ma impossibilitate a prepararsi il
pasto da sole tutti i giorni.
L´assistenza domiciliare sanitaria
è un servizio dell’Azienda USL che consente di garantire l´assistenza sanitaria ai pazienti presso la
loro abitazione per un periodo limitato o continuativo evitando il ricovero ospedaliero. Riguarda in
particolare: malati terminali, malati cronici, malati dimessi da ospedali o strutture residenziali,
bambini malati cronici o in stato di grave disagio sociale, disabili gravi, pazienti impossibilitati a
camminare, pazienti impossibilitati a raggiungere l´ambulatorio.
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
188
L´assistenza domiciliare integrata (ADI)
è un servizio dell’AUSL presente in tutti i Distretti sanitari. Fornisce sia prestazioni sanitarie che un
sostegno di tipo socio-sanitario. E´ una forma di assistenza alternativa al ricovero in ospedale o in
struttura e consente di mantenere a domicilio le persone non autosufficienti, per favorire il recupero
e ritardare la perdita delle capacità residue di autonomia. Si basa sull’integrazione di figure
professionali sanitarie e sociali (Medici di Medicina Generale, infermieri, medici specialisti,
fisioterapisti, assistenti sociali, assistenti di base e con l´ausilio di volontari) e prevede tre livelli di
intensità delle cure fornite in relazione ai bisogni assistenziali della persona.
Destinatari sono persone di qualsiasi età non autosufficienti o a rischio di non autosufficienza, in
particolare:
- Pazienti con patologia in fase terminale;
- Pazienti in fase di riacutizzazione di patologia cronica;
- Portatori di gravi disabilità;
- Bambini con patologie croniche;
- Pazienti dimissibili da strutture sanitarie o residenziali per i quali permangono bisogni
assistenziali (Dimissione Protetta).
L’ADI garantisce, in relazione ai bisogni dell’utente, un insieme di prestazioni in forma integrata e secondo
piani individuali programmati, definiti dalle figure professionali interessate al singolo caso, con la
partecipazione indispensabile della famiglia.
Stato di avanzamento del programma 2007
♦ Il servizio sociale di assistenza domiciliare (SAD) è stato erogato nel 2007 dai Comuni del
territorio forlivese a n. 362 anziani (v. tabella). Nel solo Comune di Forlì sono stati impiegati
68 operatori.
Un apporto significativo è dato dalla convenzione con la Fondazione Cassa dei Risparmi di
Forlì, che contribuisce economicamente per un importo annuale di € 200.000.
♦ Nell’anno 2007 nel territorio forlivese sono stati consegnati pasti a domicilio a n. 819 utenti.
Nel solo Comune di Forlì sono stati consegnati n. 103.307 pasti a 606 utenti complessivi
(media di 170 pasti a persona), con un aumento di n. 6.160 pasti (+6,34%) rispetto al 2006, nel
quale sono stati consegnati n. 97.147 pasti a 617 utenti (media di 157 pasti a persona)
Questo rappresenta sicuramente uno degli interventi più diffusi e più importanti per consentire
ad anziani di restare presso il proprio domicilio anche in Comuni collinari o montani.
♦ Si è perseguita una maggiore qualificazione del servizio di assistenza domiciliare in tutti i
comuni del distretto, attraverso il rafforzamento dell’integrazione socio-sanitaria, con aumento
del numero di progetti rientranti nel FRNA, in applicazione della DGR 1206/07
♦ In crescita risultano altri servizi di sostegno alla domiciliarità quali il telesoccorso e i servizi di
trasporto (v. tabella).
Nel 2007 le risorse destinate all’assistenza domiciliare e servizi connessi (pasti, podologia e
trasporti) sono state complessivamente pari a € 1.921.994, di cui € 409.379 a carico del FRNA
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
189
I servizi di assistenza domiciliare nel comprensorio forlivese nel 2007
NUMERO DI UTENTI NELL'ANNO 2007
Forlì
Forlimpopoli*
Bertinoro
Meldola
Galeata + Santa
Sofia
Civitella
Predappio*
Premilcuore**
Castrocaro*
Dovadola
Rocca San
Casciano
Portico
Modigliana
Tredozio
Servizio sociale di
assistenza
domiciliare (SAD)
284
18
7
10
Pasti a
domicilio
Telesoccorso
606
20
36
2
38
2
57
20
13
23
3
25
4
19
Trasporto
82
100
Podologia
28
18
0
127
14
6
12
362
819
56
309
28
* In convenzione con il Comune di Forlì
** Premilcuore garantisce il sostegno alla domiciliarità in convenzione con l'associazione di volontariato Fraternita della
Totale
Misericordia, per trasporto a visite mediche e terapie, servizi di segretariato e spesa a domicilio.
♦ Principali caratteristiche del servizio sociale di assistenza domiciliare a Forlì
-
-
-
-
-
-
ampia territorialità “coperta” dal servizio: le 5 circoscrizioni del Comune di Forlì
ricoprono un’ampia area riferita sia a contesti urbani, sia extra – urbani, sia a zone al limite
dell’isolamento geografico;
ogni anziano è mediamente destinatario di circa n. 4 accessi settimanali (da un minimo di
1 accesso, di norma per il bagno, fino ad un massimo di 21 accessi, per alzata, pranzo e
controllo pomeridiano); si utilizza mediamente 1 Adb ogni 5 anziani circa; ciò consente un
discreto monitoraggio delle condizioni di benessere degli anziani in carico e
dell’evoluzione dei loro bisogni;
personalizzazione e diversificazione degli interventi: le prestazioni, in base alla tipologia
di bisogno, sono erogate all’interno di una fascia oraria piuttosto ampia, che va
indicativamente dalle 7.00 alle 13.00 e dalle 17.00 alle 20.00, pur prevedendo una gran
parte di interventi nella prima fascia del mattino ed in quella a cavallo dell’orario del
pranzo, sia nei giorni feriali che nei giorni festivi. Le prestazioni erogate, inoltre, vanno
dalla cura della persona, al riordino dell’ambiente, dall’igiene personale, alla preparazione
del pasto, ecc.;
il personale impiegato è specializzato e capace di applicare ed adattare le proprie
competenze ai diversi contesti e bisogni, all’interno di relazioni complesse e varie. Oltre il
50% del personale opera nel servizio da più di tre anni;
collegamento con la rete dei servizi: molti degli anziani in carico, usufruiscono di
ulteriori servizi erogati dal Comune di Forlì, dall’azienda USL o richiesti a titolo privato,
come il servizio di podologia, il servizio pasti, il servizio infermieristico;
distribuzione per provenienza: a Forlì il maggior numero di interventi sono riferiti a
persone domiciliate in centro storico (30%) e/o presso la circoscrizione 4 (23%), che sono
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
190
-
-
rispettivamente il quartiere con più alta densità abitativa di persone anziane e quello con
maggiore estensione territoriale;
distribuzione per età e per sesso: gli utenti sono prevalentemente di sesso femminile
(76% sul totale) e ultrasettantaciquenni (73% sul totale); in particolare gli ultraottantenni
rapprsentano la quota più significativa dell’utenza (57%)
distribuzione per condizione familiare: la maggior parte (circa il 50,00%) degli
interventi si rivolge a persone che vivono sole. Considerando che il servizio domiciliare
vede come principale obiettivo quello di favorire la permanenza dell’anziano presso il
proprio domicilio, riteniamo che questo dato sia significativo del raggiungimento
dell’obiettivo. Tali persone infatti, considerata la condizione di non autosufficienza di
molti anziani, non potrebbero presumibilmente vivere scegliendo di rimanere presso la
propria abitazione senza poter ricorrere a servizi e strutture fisiche di riferimento, quali
sono quelli offerti dal servizio di assistenza domiciliare.
Compartecipazione degli utenti
TARIFFA ORARIA MEDIA UTENTI
(considerando solo utenti per cui prevista compartecipazione)
CASI DI GRATUITA'
TARIFFA MINIMA (ESCLUSE GRATUITA')
TARIFFA MASSIMA*
€ 5,22
38,40%
€ 1,75
€ 13,00
* Se l'intervento rientra nel FRNA, la contribuzione massima è data dalla differenza
tra il costo del servizio e la quota di € 11 a carico del FRNA
♦ Nel corso del 2007 si è perseguito l’obiettivo di qualificare il servizio di assistenza
domiciliare, attraverso:
-
-
-
-
il rafforzamento dell’integrazione socio-sanitaria, in applicazione dell’allegato 2 della
DGR 1206/07, con aumento dei progettti personalizzati e delle prestazioni rientranti nel
FRNA;
l’erogazione del servizio nell’ambito di un insieme integrato di servizi ed interventi per
sostenere la domiciliarità per nuclei familiari con anziani non autosufficienti, sulla base
di un progetto individualizzato per il mantenimento a domicilio, in relazione alle
condizioni, ai bisogni ed alle scelte dei beneficiari, tenendo conto del livello di non
autosufficienza e dell’ISEE; a tal fine si è costituito un gruppo di lavoro tecnico per
definirne le modalità attuative alla luce degli indirizzi regionali di cui alla D.G.R. n.
1206/07;
l’avvio di nuove modalità di approccio e intervento per il sostegno alla domiciliarità, attraverso il
servizio di “operatore di quartiere”;
il completamento del riesame ed eventuale ridefinizione di progetti personalizzati di
assistenza domiciliare degli utenti che già usufruivano del servizio, in base alle esigenze
rilevate;
il perfezionamento degli strumenti e modalità operative per l’accesso al servizio, in
particolare degli strumenti di valutazione (griglia di valutazione per i servizi di sostegno
alla domiciliarità) ed il percorso di progettazione e attivazione dei servizi stessi, oltre agli
strumenti di verifica e controllo dei servizi erogati;
♦ L’Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) è assicurata dall’Azienda USL di Forlì su tutto il
territorio forlivese, e consente di garantire a domicilio dell’anziano sia prestazioni
infermieristiche, sia prestazioni medico specialistiche: nel 2007 i pazienti seguiti – non solo
anziani – sono stati 1692.
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
191
L’organizzazione del lavoro prevede la figura di un Infermiere professionale di riferimento per
tutti i 14 Comuni del territorio, con funzioni organizzative e di coordinamento; nel Comune di
Forlì il Coordinatore infermieristico pianifica le attività di un pool di infermieri domiciliari,
attraverso il Punto Unico di Accesso alle cure domiciliari, fulcro per l’ascolto e l’informazione
ai cittadini e per l’interfaccia con i medici di medicina generale.
Il Punto unico di accesso è stato individuato anche come punto di riferimento per il percorso
dimissioni protette dal presidio ospedaliero, in particolare dalla degenza in post-acuto, per
garantire la continuità assistenziale tra le U.O. Ospedaliere ed il Servizio di Assistenza
Domiciliare Integrata. Il percorso prevede l’individuazione precoce dei pazienti dimissibili in
assistenza domiciliare; il punto unico garantisce poi la prosecuzione dell’assistenza al
domicilio del paziente coordinando gli interventi dell’infermiere professionale e del medico
curante, al fine di realizzare una maggiore continuità di cure ospedale/territorio.
Programma attuativo 2008
Sviluppo e qualificazione dell’assistenza domiciliare in tutti i comuni del distretto con
ampliamento dei destinatari e rafforzamento integrazione con i servizi sanitari (infermiere,
medico di base, terapista della riabilitazione ecc.);
Ridefinizione dell’assistenza domiciliare nell’ambito di piani di sostegno individualizzato,
sulla base delle direttive della Regione Emilia Romagna, che prevedono i seguenti requisiti :
•
•
•
Il servizio risponde a bisogni di carattere temporaneo o prolungato, ha l’obiettivo di promuovere o mantenere
le condizioni di vita indipendente presso il luogo di vita abituale, sostenendo l’autonomia e la libertà di scelta
delle persone, garantendo il maggior benessere possibile per il beneficiario e per i caregiver informali;
Tali obiettivi sono perseguiti attraverso l’erogazione di diverse tipologie di prestazioni, fornite in modo
integrato tra professioni e discipline differenti:
o prestazioni di carattere socio-assistenziale, quali cura personale e supporto sociale nella vita
quotidiana;
o supervisione e consulenza, affiancamento, integrazione ed eventuale sostituzione, tutoring di
assistenti familiari e dei familiari che prestano cure ed assistenza a persone non autosufficienti.
o prestazioni di carattere sanitario (medico, infermieristico e riabilitativo) di competenza del
Dipartimento di cure primarie.
Il servizio di assistenza domiciliare inoltre deve:
o essere in grado di operare nell’arco di almeno 12 ore giornaliere, per tutti i giorni della settimana,
anche festivi, e comunque prevedere gli interventi anche nell’arco delle 24 ore in relazione ai bisogni
delle persone e del nucleo familiare e di quanto previsto nei PAI;
o assicurare forme strutturate di collaborazione con il Dipartimento di cure Primarie incentrato sui
Nuclei di cure primarie.
Tale percorso sarà portato avanti attraverso il confronto con le OO.SS.
Definizione dei criteri e standard quali-quantitativi ed espletamento delle procedure, in
attuazione di quanto previsto dalla disciplina regionale, per l'accreditamento "transitorio"
del servizio di assistenza domiciliare per anziani e disabili;
Consolidamento e ottimizzazione del servizio pasti a domicilio nei comuni del territorio,
anche attraverso una maggiore integrazione con il FRNA.
Per il 2008 le risorse complessive destinate all’assistenza domiciliare e servizi connessi sono
pari a € 2.419.675 (+26% rispetto al 2007), di cui € 845.730 a carico del FRNA (+106%
rispetto al 2007), che dovrebbero consentire di raggiungere circa 200 anziani in più.
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
192
Le risorse finanziarie a disposizione del programma
2006
e u ro
A s s is te n z a d o m ic ilia re , p a s ti a
d o m ic ilio * e s e rv iz i c o n n e s s i* *
d i c u i a c a ric o F R N A
2007
e u ro
2008
e u ro
1 .6 9 1 .8 7 9
1 .9 2 1 .9 9 4
2 .4 1 9 .6 7 6
6 8 .0 0 4
4 0 9 .3 7 9
8 4 5 .7 3 1
+ 2 6 % r is p e tto a l 2 0 0 7
+ 1 0 6 % ris p e tto a l 2 0 0 7
* P e r il 2 0 0 6 il d a to s u l s e rv iz io p a s ti è r ife rito a l s o lo s e r v iz io d i F o rlì, c o m p r e n s iv o d i q u o te u te n ti
* * I d a ti s o n o c o m p r e n s iv i d i q u o te u te n ti
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
193
4.3.2. – L’integrazione sociale e sanitaria per il sostegno alla
domiciliarità degli anziani
L’integrazione tra la rete dei servizi socio-sanitari e quella dei servizi socio-assistenziali costituisce una tappa
fondamentale per dare vita a modalità organizzative del sistema territoriale di interventi di cura e assistenza (in fase di
accesso, presa in carico ed erogazione della prestazione, dimissione), capaci di comprendere e farsi realmente carico dei
bisogni in evoluzione della popolazione anziana, ai fini di un maggiore benessere e tutela delle persone in stato di
bisogno.
Stato di avanzamento del programma 2007
Nel corso del 2007 è proseguito l’impegno volto a migliorare l’integrazione fra attività sociale e sanitaria
nelle modalità di accesso, nell’attività di valutazione dei bisogni, nell’erogazione dell’assistenza, in
particolare a domicilio.
I Nuclei di Cure Primarie e il Punto Unico di Accesso istituiti dall’Azienda Usl di Forlì si vanno delineando
sempre più anche quali strumenti di integrazione sociale e sanitaria.
I Nuclei di Cure Primarie (NCP) sono la modalità organizzativa per potere dare risposte di cura e assistenza
ai bisogni di salute dei cittadini di un territorio costituiti a partire dal 2002. Sono costituiti da diversi
professionisti e operatori sanitari, disponibili presso un’unica sede o sedi collegate. L’evoluzione del modello
prevede, oltre al coinvolgimento dei Medici di medicina generale, una maggiore integrazione con i Medici di
continuità assistenziale (Guardia medica), alcuni Medici specialisti ambulatoriali e soprattutto con il
referente infermieristico del servizio di Assistenza domiciliare integrata. Fondamentale è l’individuazione di
una sede unica di riferimento, nella quale i cittadini trovino un’aggregazione di ambulatori/servizi adeguati a
dare una risposta sinergica ai problemi di salute. L’Infermiere del Nucleo Cure Primarie svolge funzioni di
interfaccia con i Servizi Sociali, con l’obiettivo di aumentare i casi gestiti con modalità integrata.
Il Punto unico di accesso alle cure domiciliari, fulcro per l’ascolto e l’informazione ai cittadini e per
l’interfaccia con i medici di medicina generale, oltre che punto di riferimento per il percorso di dimissioni
protette dal presidio ospedaliero, costituisce uno strumento di integrazione con l’assistenza domiciliare di
tipo sociale erogata dai Comuni.
Il progetto I-CARE, concluso a fine 2006, ha segnato un passo importante nella direzione dell’integrazione
tra i servizi sociali e sanitari, con riferimento all’analisi dei processi e alla progettazione di un sistema
informativo condiviso finalizzato a garantire l’integrazione nei servizi domiciliari per anziani non
autosufficienti e nel percorso delle dimissioni protette. Al progetto hanno partecipato il Comune di Forlì,
l’AUSL di Forlì, la Provincia di Forlì-Cesena, l’Università di Bologna (Polo Scientifico-Didattico Forlì,
CIRSFID Bologna), CEDAF, Gruppo Formula e Coop. CAD.
Nel 2007 è progredito il processo di integrazione sociale-sanitaria sui percorsi di cura e assistenza rivolti ad
anziani non autosufficienti; in particolare:
è stata condivisa e tradotta negli atti di programmazione, nonché nella convenzione tra Comune di Forlì
e AUSL di Forlì per la gestione unitaria del FRNA, la volontà di proseguire il percorso finalizzato alla
costruzione del sistema informativo integrato sociale-sanitario; è stato inoltre presentato alla Fondazione
Cassa dei Risparmi di Forlì un progetto di sviluppo del prototipo di sistema informativo socio-sanitario
integrato (progetto ICARO, prosecuzione del progetto I-Care); il progetto è stato finanziato dalla
Fondazione e nella seconda metà del 2007 è stato messo a punto il documento tecnico relativo alle
funzionalità del nuovo sistema, che sarà completato nella prima metà del 2008;
di pari passo si è perseguito l’obiettivo di rafforzare la collaborazione tra figure sociali e sanitarie e
migliorare l’integrazione nei percorsi socio-sanitari attraverso:
- revisione, nell’ambito di gruppo di lavoro Comuni-AUSL, della scheda BINAH, relativa ai parametri
di valutazione della non autosufficienza utilizzati dall’UVG (parte sanitaria e parte sociale);
- messa a punto del percorso di dimissione protetta dai reparti ospedalieri per garantire continuità
assistenziale alle persone che rientrano a domicilio;
-
incontri periodici tra le assistenti sociali comunali e le figure sanitarie (in particolare medici
del Reparto di Geriatria), finalizzati ad un confronto e condivisione dei percorsi sociosanitari integrati;
-
incremento dei contatti e dei momenti di confronto tra Infermieri del servizio ADI dell’AUSL e
Assistenti sociali comunali sui progetti personalizzati relativi ad anziani assistiti a domicilio.
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
194
Programma attuativo 2008
-
Definizione del sistema informativo integrato Comuni – AUSL per la gestione ed il monitoraggio dei
servizi ed interventi per la non autosufficienza;
-
Perseguire una sempre maggiore integrazione tra i servizi sociali e sanitari nell’ambito della
domiciliarità, con incremento dei casi gestiti con modalità integrata, con particolare riferimento a:
o anziani che usufruiscono sia di assistenza domiciliare sociale (SAD), sia di assistenza
domiciliare infermieristica (ADI fornita dall'AUSL);
o interventi di assistenza socio-tutelare (connessione tra assistenza domiciliare sociale e
assistenza domiciliare programmata del MMG);
o percorsi di dimissioni protette;
Garantire la continuità assistenziale in particolare nel percorso ospedale – territorio in raccordo con i
Nuclei di Cure Primarie.
-
4.3.3. – Consulenza e contributi per l’adattamento dell’ambiente
domestico e servizi di E-care
Stato di avanzamento programma 2007
♦ Il Centro per l’adattamento dell’ambiente domestico offre servizi di consulenza per
l’adattamento domestico attraverso l’allestimento di ausili tecnologici e di soluzioni strutturali
che rendano le abitazioni in cui vivono persone non autosufficienti idonee a garantirne la
migliore qualità di vita possibile e a ridurre il carico assistenziale ed i rischi per i caregiver (v.
paragrafo dedicato in area disabili). A fine 2007, sulla base delle disposizioni della DGR n.
1206/07 (Allegato 5) e successive indicazioni attuative della Regione Emilia Romagna, si è
avviato il percorso preparatorio all’avvio nel 2008 dell’erogazione dei contributi per
l’adattamento domestico.
♦ Il Telesoccorso è un servizio di emergenza attivo 24 ore su 24, che, nel caso in cui l'assistito si
trovi in grave difficoltà, attiverà, col semplice utilizzo del telecomando in dotazione, una serie
di interventi di soccorso, avvisando il 118 e la persona indicata dall'abbonato (il vicino di casa
o il parente più prossimo) che possiede le chiavi dell'abitazione.Il servizio di Telesoccorso è
stato erogato nel corso del 2007 a 56 anziani nel comprensorio.
Programma attuativo 2008
♦ In collaborazione con il Centro di Adattamento dell’ambiente domestico si prevede la
concessione di contributi finalizzati ad interventi di adattamento dell’ambiente domestico
legati ad un Piano assistenziale individualizzato a domicilio non coperti da altri finanziamenti
(L.13/89 o art. 10 LR 29/97).
Il tetto massimo di spesa ammissibile è di norma fissato in € 8.000. Il contributo sulla base
dell’ISEE del nucleo familiare del beneficiario può coprire dal 90% al 40% della spesa
ammessa
Al fine di poter effettivamente sperimentare l’insieme integrato di servizi ed interventi di
sostegno alla domiciliarità si prevede di destinare € 150.000 del FRNA all’erogazione dei
contributi di adattamento dell’ambiente domestico che potrebbero raggiungere circa n. 30
beneficiari
♦ Promuovere la prevenzione e la sicurezza a domicilio delle persone anziane attraverso servizi
di E-care, nell’ambito di progetti individualizzati di sostegno alla domiciliarità.
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
195
Le risorse finanziarie a disposizione del programma
Consulenza e sostegno economico per l'adattamento
domestico
Telesoccorso
Risorse da FRNA 2008
2006
euro
2007
euro
2008
euro
32.088,00
50.000,00
225.670,00
5.126,28
5.420,00
5.740,00
€ 151.000,00
4.3.4. - Gli assegni di cura (punto 2.1 allegato D.G.R. n. 509/07)
Nell’ambito del programma di valorizzazione e sostegno delle responsabilità familiari assumono
particolare rilievo le iniziative volte a sostenere le responsabilità di cura dei familiari che assistono
anziani non autosufficienti e/o disabili in gravi situazioni, in attuazione di quanto indicato dalle
linee di indirizzo regionale e dalla L.328/2000 all’art.16 comma 3 lett. d), mediante l’impegno
diretto dei Comuni in collaborazione con le ASL per la verifica delle modalità di concessione e
controllo dell’assegno di cura per anziani erogato in base alle indicazioni espresse dalla recente
deliberazione della Giunta regionale n.2686 del 20.12.2004 ed in base a criteri che sono individuati
in sede di Accordo di Programma.
Gli assegni di cura sono erogati con fondi individuati da risorse regionali, eventualmente integrati
da risorse messe a disposizione dai Comuni, e su progetti assistenziali definiti dalle assistenti
sociali a seguito di indicazione espressa in merito da parte dell’Unità di Valutazione Geriatrica.
Si tratta di un contributo economico per le famiglie che mantengono nel proprio contesto un
anziano non autosufficiente, evitando o posticipando in questo modo il ricovero nelle strutture
residenziali e permettendo all’anziano di rimanere nel proprio contesto abitativo, sociale ed
affettivo.
Gli anziani sono prevalentemente affetti da demenza senile e talvolta con avanzati stati di
deterioramento cognitivo, e disorientamento spazio-temporale: i punteggi BINA sono solitamente
superiori a 360.
Fra gli utenti, vi possono essere anche alcuni anziani che vivono soli che sono protagonisti del
proprio progetto assistenziale.
La maggioranza delle famiglie non sceglie questo intervento come alternativo ad un immediato
inserimento in casa protetta, qualora non vi siano posti disponibili, ma affronta le proprie scelte con
convinzione preferendo la domiciliarità alla residenzialità.
Per usufruire dell'assegno di cura l’ISEE estratto dell'anziano beneficiario delle cure non dovrà
essere superiore a € 21.120 a decorrere dal 1/1/2008.
L'importo del contributo previsto è in relazione alla gravità della condizione di non autosufficienza
dell'anziano, alle sue necessità assistenziali e alle attività socio-assistenziali di rilievo sanitario
garantite ed è fissato a seconda della tipologia di attività assistenziale necessaria. Gli importi sono
rivalutati annualmente. Dal 1/1/2008 i nuovi assegni hanno i seguenti importi (DGR 2/2008):
- 21,50 euro livello A (elevato);
- 15,00 euro livello B (alto);
- 11,50 euro livello C (medio).
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
196
Se l'anziano non autosufficiente è titolare di indennità di accompagnamento o indennità analoga,
erogata dall'INPS, dall'INAIL o da altri, il contributo economico alla famiglia è ridotto dalla data di
concessione dello stesso, rispettivamente a:
- 7,75 euro per il livello A ;
- 5,17 euro per il livello B ;
Dal 1/4/2007 non possono più essere concessi assegni di cura di livello C a soggetti che
percepiscono l'indennità di accompagnamento.
Con l'approvazione della delibera G.R. n. 1206/07 che attua le indicazioni previste per il Fondo
Regionale per la Non Autosufficienza, è stata modificata anche la normativa regionale sull'assegno
di cura, adeguando le indicazioni e le finalità con l'obiettivo di consolidare il processo di
regolarizzazione delle assistenti familiari che risultino in possesso dei necessari requisiti. E'
previsto un contributo aggiuntivo di 160 euro/mese nell' ambito del progetto che prevede l'assegno
di cura, sulla base di una specifica richiesta con verifica di due requisiti indispensabili:
- documentazione attestante la regolare contrattualizzazione del rapporto di lavoro;
- condizione economico patrimoniale con Isee estratto non superiore a 10.000 euro.
Obiettivi programmatici per il quadriennio 2005 – 2008
Consolidare l’intervento dell’assegno di cura, rafforzando il supporto al progetto assistenziale personalizzato
e ai compiti di cura del familiare referente
Stato di avanzamento programma 2007
Nel corso del 2007 hanno usufruito dell’assegno di cura complessivamente n. 1.204 anziani
(+3,5% rispetto al 2006), di cui n. 435 (36,13%) nuove assegnazioni. Rispetto all’anno 2006 si
è quindi registrato un incremento di 41 unità e non sussiste attualmente lista d’attesa.
La percentuale di copertura sul totale della popolazione ultrasettantacinquenne è aumentata
rispetto all’anno 2006 dello 0,19% portandosi al 5,46% sul totale della popolazione anziana
pari a 22038 anziani >75 residenti nel forlivese al 01.01.2007, superiore quindi alla media
regionale, attestata sul 3,95% (anno 2006).
Il 12% degli assegni erogati è di livello A, il 56% di livello B e il 32% di livello C.
Inserimento dell’assegno all’interno di un insieme integrato di servizi ed interventi di sostegno
personalizzato sulla base dei bisogni della famiglia.
E’ stato costituito un apposito gruppo di lavoro, con la partecipazione delle OOSS Pensionati
per la revisione delle modalità di erogazione dell’assegno di cura.
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
197
GLI ASSEGNI DI CURA EROGATI NEL COMPRENSORIO FORLIVESE NEL 2007
Contratti TIPO A
Comune
Sottos
Attivi a critti al
inizio 31
period dicem
o
bre
2007
Cessat
i al 31
dicem
bre
2007
Contratti TIPO B
Sottos
Attivi a
Attivi a critti al
fine
inizio 31
dicem
period dicem
bre
o
bre
2007
2007
Cessat
i al 31
dicem
bre
2007
Contratti TIPO C
Sottos
Attivi a
Attivi a critti al
fine
inizio 31
dicem
period dicem
bre
o
bre
2007
2007
Cessat
i al 31
dicem
bre
2007
Totale Assegni
Attivi a
fine Attivi al
Totale
dicem 31/12/2
nell'anno
bre
007
2007
Bertinoro
5
5
7
3
17
15
18
14
6
3
7
2
19
Castrocaro
1
3
2
2
12
19
8
23
3
2
1
4
29
51
40
Civitella di R.
2
6
3
5
8
17
11
14
10
7
14
3
22
50
Dovadola
0
1
0
1
9
1
3
7
1
1
0
2
10
47
20
18
49
251
97
59
289
164
49
50
163
501
Forlimpopoli
6
6
6
6
17
27
18
26
11
10
9
12
44
Galeata
1
0
0
1
4
11
4
11
6
1
7
0
12
Meldola
13
7
2
18
32
22
13
41
15
12
7
20
79
2
4
2
4
12
12
13
11
7
7
10
4
19
13
628
77
23
101
44
1
0
0
1
2
1
2
1
5
0
2
3
5
9
7
1
6
2
17
11
4
24
20
7
3
24
50
0
0
0
0
6
0
1
5
2
2
0
4
9
63
10
Forlì
Modigliana
Portico - S.
Benedetto
Predappio
Premilcuore
Rocca San
Casciano
Santa Sofia
1
1
1
1
6
4
2
8
6
3
1
8
17
21
3
1
1
3
11
25
14
22
12
12
17
7
32
Tredozio
0
0
0
0
4
1
1
4
4
1
0
5
9
64
10
89
55
48
96
408
263
171
500
272
117
128
261
857
Totale
1204
La spesa sostenuta per assegni di cura
ANNI
Spesa
2003
2004
€ 843.768,12
€ 1.332.978,00 di cui € 100.000,00 dalla Fondazione della Cassa dei Risparmi di
Forlì
€ 1.584.116,00, determinato dall’assegnazione della regione Emilia Romagna, dal fondo
2005
2006
sociale dei Comuni e dal contributo di € 200.000,00 dalla Fondazione della Cassa dei
Risparmi di Forlì
€ 1.537.066,16 determinato dall’assegnazione della regione Emilia Romagna, dal fondo
sociale dei Comuni e dal contributo di € 200.000,00 dalla Fondazione della Cassa dei
Risparmi di Forlì
2007
€ 1.689.793 determinato dall’assegnazione della regione Emilia Romagna, dal fondo
sociale dei Comuni e dal contributo di € 200.000,00 dalla Fondazione della Cassa dei
Risparmi di Forlì e dalle risorse del FRNA, pari a € 1.287.996
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
198
Programma attuativo 2008
Approvazione e applicazione modalità di erogazione dell’assegno di cura, sulla base del
lavoro di revisione dell’apposito gruppo tecnico distrettuale, con la partecipazione delle
OOSS Pensionati;
Qualificazione dell’intervento dell’assegno di cura, con rafforzamento del supporto al
progetto assistenziale personalizzato e ai compiti di cura dei familiari attraverso operatori
tutor e inserimento all’interno di un insieme integrato di servizi e interventi per la
domiciliarità
Ampliamento del numero dei beneficiari ed erogazione contributo aggiuntivo di € 160 per
anziani che usufruiscono di assistente familiare (con contratto in regola e ISEE estratto non
sup. a € 10.000)
Il finanziamento complessivo dell’assegno di cura per l’anno 2008 è pari ad € 2.134.635 (+
26% della spesa 2007) di cui € 76.800 destinati al contributo aggiuntivo €160 (assistenti
familiari), così determinato:
- Risorse da FRNA
€ 1.934.635
- Risorse da convenzione con Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì
€ 200.000,00
Le risorse complessivamente destinate per il 2008, in aumento del 26% rispetto alla spesa 2007,
consentono l’ampliamento di almeno 200 beneficiari.
Le risorse finanziarie a disposizione del programma
Assegni di cura
2005
euro
1.584.116,00
Risorse da FRNA 2008
2006
euro
1.608.441,03
2007
euro
1.689.793,00
2008
euro
2.134.635,00 +26%rispetto al 2007
€ 1.933.793
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
199
4.3.5. - Emersione e qualificazione del lavoro di cura delle assistenti familiari
(“badanti”) e sostegno alle famiglie che se ne avvalgono (punto 2.3 allegato
D.G.R. n. 509/07 e allegato 3 D.G.R. 1206/07)
La metà degli immigrati regolarizzati in Emilia Romagna lavora nel campo della collaborazione domestica e dell’assistenza
familiare privata. Le donne immigrate - soprattutto provenienti dai paesi dell`est- aumentano in maniera considerevole. Sono legate
al mercato del badantato e dell’assistenza familiare a persone sole, anziani non autosufficienti e disabili, in una realtà locale dove
l’indice di invecchiamento aumenta in maniera esponenziale.
Dai dati istituzionali (Chi cura gli anziani.., IRS - 2004) emerge un quadro in cui le risposte ai bisogni di cura della popolazione
anziana non autosufficiente si esprimono solo limitatamente in contesto residenziale o semiresidenziale, mentre si registra una netta
prevalenza delle cure rese in contesto domiciliare con l’offerta di assistenza a pagamento reso dalle donne immigrate. I lavoratori
domestici regolarmente iscritti all’INPS sono per oltre il 90% donne e per oltre la metà cittadini stranieri. E’ noto tuttavia che nel
settore del lavoro domestico si riscontrano in Italia elevatissimi tassi di irregolarità che riguardano sia i lavoratori stranieri che quelli
italiani.
L’area di marginalità nuova rappresentata dalla popolazione immigrata è declinata per genere. Le donne immigrate rappresentano la
quasi totalità delle lavoratrici impiegate a tempo pieno presso l’abitazione di anziani non autosufficienti e disabili.
Il consolidarsi di un mercato del lavoro di cura ancora prevalentemente sommerso, irregolare, a forte segregazione femminile
etnicamente marcata, poco tutelato sul versante dei diritti e non accompagnato da misure alternative di formazione permanente, da
supporto tecnico e forme personalizzate di tutoraggio, presenta rischi pesanti di esclusione e di emarginazione sociale e relazionale.
Il problema è pertanto sintetizzabile in un generale bisogno di emersione del lavoro nero/grigio e di riqualificazione di un lavoro di
importanza sociale e culturale fino ad ora trascurata e, dall’altro, è necessario riconoscere i bisogni e diritti delle lavoratrici, a partire
da misure innovative di formazione professionale, misure contro la discriminazione in cui è l’intera comunità locale a farsi carico
del problema.
Nel 2004 è stata portata a termine una sperimentazione nell’ambito del progetto “Madreperla qualificazione del lavoro di cura a domicilio”, mentre da dicembre 2005 è in corso il progetto
Equal – fase 2, finanziato su fondo sociale europeo, denominato “E.L.S.A.: politiche di
Empowerment per le Lavoratrici Straniere Addette alla cura”, finalizzato a qualificare il
lavoro di cura a domicilio, offrendo al contempo opportunità di integrazione alle assistenti familiari
straniere e sostegno alle famiglie di anziani.
Obiettivi programmatici per il quadriennio 2005 – 2008
Favorire la realizzazione di percorsi di formazione e qualificazione per assistenti
familiari;
Promuovere la diffusione di contratti regolari per l’impiego di assistenti familiari,
attraverso attività di informazione, sensibilizzazione, accompagnamento e raccordo con i
centri di consulenza fiscale;
Migliorare il raccordo informativo e il lavoro di rete tra tutti i soggetti, istituzionali e non,
che operano a favore di assistenti familiari, anziani e famiglie;
Promuovere il raccordo con l’Ufficio Provinciale del Lavoro per favorire l’incontro
domanda-offerta;
Offrire sostegno, supporto, consulenza e formazione ai familiari;
Implementare la disponibilità di servizi flessibili di tipo domiciliare e l’accesso ad
accoglienze residenziali “di sollievo” nelle case protette.
Individuare forme specifiche di sostegno economico per le famiglie che assistono un
anziano utilizzando forme private di assistenza
Stato di avanzamento programma 2007
Nel 2007 si sono proseguite ed ulteriormente sviluppate le azioni rientranti nel progetto europeo
Equal E.L.S.A. (Empowerment delle Lavoratrici Straniere Addette alla cura) Il progetto,
sviluppato all’interno di una partnership costituita da: Comuni di Forlì, Cesena e Savignano,
Provincia di Forlì-Cesena, Anolf - Cisl e Soc. Arco di Cesena (referente), ha esteso il proprio
raggio di azione anche a beneficio dei Comuni del comprensorio forlivese. In particolare si sono
realizzate le seguenti attività:
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
200
•
Sviluppo e consolidamento del servizio di orientamento e consulenza alle famiglie, agli anziani
e alle assistenti familiari e dei percorsi di tutoring domiciliare individuale e di tutoring di
gruppo per assistenti familiari;
• Azioni di sostegno comunitario al sistema assistente familiare, anziano, famiglia;
• Attivazione di due gruppi di sostegno condotti da psicologi per familiari che si avvalgono di
assistenti familiari, di cui uno rivolto ai familiari di malati di alzheimer.
• Sviluppo della rete degli sportelli di accesso con il coinvolgimento di tutti i soggetti,
istituzionali e non, che operano nel settore
• Consolidamento dello spazio di aggregazione e orientamento per assistenti familiari presso la
“Casa del gelsomino”,
• Promozione e sostegno alla partecipazione ai corsi di formazione per assistenti familiari, con
servizi sostitutivi professionali per le famiglie durante l’assenza della badante
Le attività sono state assicurate tramite il finanziamento europeo sul progetto Equal fase II, pari a €
73.816 per l’annualità 2007.
Programma attuativo 2008
Il 2008 vede il potenziamento e consolidamento delle azioni più significative sperimentate per il
sostegno, la qualificazione e l’emersione del lavoro di cura delle assistenti familiari straniere, con
riferimento a:
• Potenziamento del servizio di orientamento, consulenza e tutoring alle famiglie con
assistenti familiari straniere, con estensione a tutti i comuni del territorio, inserito
nell’ambito dell’affidamento del servizio di assistenza domiciliare;
• Sostegno comunitario al sistema assistente familiare, anziano, famiglia, attraverso gli
operatori di quartiere;
• Consolidamento della rete degli sportelli di accesso con il coinvolgimento di tutti i
soggetti, istituzionali e non, che operano nel settore;
• Individuazione nuovo spazio di aggregazione / punto d’ascolto e orientamento per
assistenti familiari;
• Promozione e sostegno alla partecipazione ai corsi di formazione per assistenti familiari,
anche con servizi sostitutivi alle famiglie per le giornate in cui l’assistente familiare
frequenta il corso di formazione.;
• Inoltre, nell’ambito di una ricerca avviata dall’Osservatorio-Laboratorio Anziani
provinciale (OLA), sarà sarà effettuato un approfondimento in merito al profilo delle
famiglie che necessitano di un supporto nel lavoro di cura.
Per il 2008 si prevede la destinazione di Euro 46.353 provenienti dal Fondo Nazionale per la non
autosufficienza assegnato al Distretto di Forlì per le azioni previste dalla Delibera Assemblea
Legislativa RER n. 144/07, punto 3.3.5
Le risorse finanziarie a disposizione del programma
Finanziamento FSE prog. Equal ELSA
2006
euro
57.979,00
Risorse da Fondo Nazionale Non Autosufficienza
2007
euro
73.816,00
2008
euro
46.353,00
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
201
4.3.6. - Prevenzione e assistenza agli anziani affetti da demenza senile e
sostegno ai familiari
La diffusione delle diverse forme di demenza senile è in costante crescita in conseguenza
dell’allungamento della speranza di vita e dei tassi di incidenza e prevalenza collegati all’età: il 5%
delle persone ultrasessantacinquenni ne risulta affetto, e con l’età si assiste ad una crescita della
prevalenza. Ogni anno l’incidenza di nuovi casi è dell’1% sul totale della popolazione anziana.
Prevalenza delle demenze sulla popolazione ultrasessantacinquenne al 01.01.2007
Anziani >= 65 anni
nel comprensorio forlivese
Totale demenze
43.115
5% del totale popolazione anziana
Incidenza nuovi casi
1% del totale popolazione anziana
Nel territorio forlivese sono già attivi servizi specializzati per la cura e l’assistenza ai dementi
senili e alle loro famiglie e in particolare il Centro demenze presso l’Ospedale Morgagni Pierantoni, è in grado di fornire l’assistenza medico-specialistica, la diagnosi di secondo livello,
programmi individuali di assistenza farmacologica, consulenza psicologica ai familiari.
Da alcuni anni è inoltre attivo un Nucleo speciale sperimentale presso la Casa di Riposo “Orsi
Mangelli" del Comune di Forlì per l’assistenza agli anziani affetti da Alzheimer. La realizzazione
dei lavori di ristrutturazione previsti sulla struttura renderanno disponibili, da giugno 2007,
ulteriori 10 posti letto rispetto ai 10 già presenti.
Il collegamento con il Centro Alzheimer ha favorito, rispetto al Centro Diurno presente nell’ambito della medesima
struttura di Vecchiazzano, l’avvio di un percorso di specializzazione nell’assistenza agli anziani affetti da forme di
demenza.
Obiettivi programmatici per il quadriennio 2005 – 2008
•
•
•
•
Consolidamento dei servizi specialistici per la cura e l’assistenza ai dementi senili e alle
loro famiglie favorendone la massima integrazione e coordinamento con i servizi di base.
Progettazione e sperimentazione di un percorso socio-sanitario integrato rivolto a persone
affette da Alzheimer con disturbi comportamentali in fase acuta, con il coinvolgimento delle
risorse della rete socio-sanitaria territoriale ed in primis del Centro Esperto per la Memoria e
del Nucleo Alzheimer presso la casa protetta Orsi Mangelli di Forlì;
Attivazione di percorsi di training di stimolazione cognitiva e di allenamento della
memoria, rivolti alla popolazione anziana come strumento di promozione e miglioramento della
salute e prevenzione di stati di demenza;
Sviluppo di attività di sostegno ai familiari che assistono anziani affetti da demenza.
Stato di avanzamento del programma 2007
●
●
La conclusione dei lavori di ampliamento del Nucleo Alzheimer presso la casa protetta
comunale “Orsi Mangelli” di Forlì ha reso disponibili, da giugno 2007, 10 nuovi posti letto
oltre ai 10 già presenti.
Nei primi mesi del 2007 un gruppo di lavoro integrato Azienda USL di Forlì - Comune di
Forlì ha messo a punto il progetto per lo sviluppo di un percorso socio-sanitario integrato
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
202
rivolto a persone affette da demenza con gravi disturbi comportamentali provenienti da
tutto il territorio forlivese, che coinvolge il Centro Esperto della Memoria presso
l’Ospedale Morgagni Pierantoni e il Nucleo Alzheimer presso la Casa di riposo “Orsi
Mangelli”. Tale progetto persegue quali obiettivi principali:
- garantire qualità e continuità di cura in ambito ospedaliero e territoriale alle persone affette
da demenza con turbe comportamentali gravi;
- favorire la compensazione del disturbo nella fase acuta attraverso un percorso sociosanitario mirato ed un nucleo dedicato che garantisca le necessarie condizioni di protezione
e al contempo stimoli riabilitativi adeguati nell’ambito di un progetto assistenziale
personalizzato, evitando l’ospedalizzazione e la contenzione psicofarmacologica; durante la
permanenza nel Nucleo, viene garantito il monitoraggio da parte dell’equipe psicogeriatrica del Centro Esperto, nonché la valutazione da parte dell’Unità di Valutazione
Multidimensionale;
- predisporre ed attivare, con la stabilizzazione dell’utente, il percorso assistenziale
successivo sulla base di un progetto personalizzato (rientro a domicilio, inserimento in
posto protetto in struttura residenziale)
● Tra le iniziative sul territorio, la Residenza per anziani “La Modigliana”, avvalendosi di
esperti altamente qualificati, ha avviato il progetto R.A.M. (Reminiscenza - Autonomia –
Mantenimento), che prevede un piano articolato di azioni rivolte agli anziani affetti da
demenza, ai loro familiari e agli operatori del settore, da realizzarsi in più fasi nel triennio
2007-2009, in rete con i soggetti istituzionali e non del territorio che operano nel settore. A tal
fine è stato avviato un apposito tavolo di lavoro a cui partecipano referenti istituzionali e
tecnici dei Comuni e dell’AUSL e rappresentanti delle Associazioni che si occupano di
demenze.
● Si è realizzato un gruppo di orientamento e sostegno psicologico per familiari di persone
affette da demenza, condotti da uno psicologo esperto, al fine di migliorare le relazioni, evitare
l’isolamento, orientare rispetto ai servizi territoriali, ridurre lo stress familiare, promuovere la
condivisione delle esperienze ed il mutuo aiuto. (Vedi anche par. 4.3.5).
Programma attuativo anno 2008
●
●
●
Potenziamento dei livelli assistenziali nel Nucleo Alzheimer presso la casa protetta
comunale “Orsi Mangelli”;
Consolidamento e messa a regime, a seguito della sperimentazione effettuata nel 2007, del
percorso socio-sanitario integrato (progetto CENA) per l’inserimento nel Nucleo
Alzheimer presso la Casa di riposo “Orsi Mangelli” - Forlì di persone affette da demenza
con gravi disturbi comportamentali del territorio forlivese, che vede la stretta
collaborazione tra la struttura comunale con il Centro Esperto della Memoria presso
l’Ospedale Morgagni Pierantoni. Il percorso è volto a garantire qualità e continuità di cura e a
favorire la compensazione del disturbo nella fase acuta attraverso un percorso socio-sanitario
mirato ed un nucleo dedicato che garantisce le necessarie condizioni di protezione e al
contempo stimoli riabilitativi adeguati nell’ambito di un progetto assistenziale personalizzato,
evitando l’ospedalizzazione e la contenzione psicofarmacologica;
La Residenza per anziani “La Modigliana” prosegue il progetto R.A.M. (Reminiscenza Autonomia – Mantenimento), che prevede un piano articolato di azioni rivolte agli anziani
affetti da demenza, ai loro familiari e agli operatori del settore, da realizzarsi in più fasi nel
triennio 2007-2009, in rete con i soggetti istituzionali e non del territorio che operano nel
settore; nel 2008 è previsto un convegno per la presentazione dei primi risultati del progetto ed
il confronto con altre esperienze in atto. Continua altresì il confronto con le esperienze del
territorio nell’ambito dell’apposito tavolo di lavoro a cui partecipano Comuni, AUSL e
Associazioni.
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
203
●
Dopo la positiva esperienza del 2007 si intende consolidare l’attività di orientamento e
sostegno psicologico per familiari di persone affette da demenza, in particolare attraverso la
realizzazione di gruppi di familiari, la cui conduzione sarà affidata attraverso incarico
professionale ad uno psicologo esperto.
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
204
4.3.7. - Centri diurni e ricoveri di sollievo: servizi flessibili a sostegno della
domiciliarità (punto 2.3 e punto 4 allegato D.G.R. n. 509/07)
I CENTRI DIURNI PER ANZIANI
I centri diurni sono strutture che offrono servizi di accoglienza, durante le ore diurne, per favorire
la permanenza dell’anziano all’interno del proprio nucleo familiare alla sera. Offrono il trasporto,
l’assistenza, il pasto ed attività riabilitative e ricreative
Nel territorio forlivese ci sono complessivamente 6 centri diurni a gestione pubblica, 3 a gestione privata, 5
centri sono ubicati presso servizi di casa protetta e gli altri sono connessi alla realizzazione di altri servizi
per anziani, come appartamenti protetti o servizi a sostegno della domiciliarità.
L’esperienza degli ultimi anni dimostra che il centro diurno è sempre più utilizzato per situazioni di media o
alta gravità e di norma precede l’inserimento in casa protetta.
I Centri diurni prevedono un’articolazione di servizi flessibili per dare risposta alle diverse esigenze. Sono
state realizzate diverse iniziative per favorire l’integrazione dei servizi dei centri diurni comunali e delle
unità abitative ad essi afferenti.
I CENTRI DIURNI PER ANZIANI NEL COMPRENSORIO FORLIVESE E LA
RIPARTIZIONE DEI POSTI CONVENZIONATI QUADRIENNIO 2005 - 2008
Denominazione Struttura
Centro diurno "Paolo e Giselda Orsi
Mangelli" - Comune di Forlì
Centro diurno Comune di Forlì
Posti
autorizzati
Posti
convenzionati
2006
Posti
convenzionati
2007
Posti
convenzionati
2008
Forlì -via Castel latino, 1
20
20
20
20
Forlì - via Campo di marte 34/36a
18
18
18
18
25
18
18
25
20
5
5
5
11
20
11
8
11
8
11
8
5
10
4
10
4
10
4
10
Ubicazione della struttura
Coop Sociale Cava
Istituzione servizi sociali "D.Drudi"
Forlì - via Firenzuola, 10
Meldola - Strada Meldola S.
Colombano, 1
Comune Modigliana c/o Residenza "La Modigliana - via Seminario n. 27
Modigliana"
Ass. Vol. "Progetto Ruffilli"
Forlì - c.so Diaz, 105
Centro Diurno presso C.P. "P. Artusi" Forlimpopoli - via Massi, 2
Centro diurno presso C.P. Casa Mia
Forlì - via Curiel, 53
129
94
94
101
I RICOVERI DI SOLLIEVO
I ricoveri di sollievo consistono in un inserimento temporaneo di durata limitata presso una struttura
residenziale della rete di servizi socio-sanitari integrata per anziani non autosufficienti e perseguono le
seguenti finalità:
-
assicurare una adeguata assistenza personale in situazioni di emergenza dovute a mancanza
improvvisa (temporanea o prolungata) del caregiver principale (familiare o assistente
familiare);
- garantire un periodo di sollievo per coloro che assistono persone non autosufficienti
programmabile sulla base delle esigenze dell’anziano e del caregiver stesso;
- assicurare l’accompagnamento nella ridefinizione delle capacità di cura del caregiver
principale a seguito di una modifica dell’equilibrio assistenziale conseguente alle mutate
condizioni dell’anziano.
I ricoveri di sollievo sono una opportunità ed una risorsa per il sostegno del mantenimento a
domicilio e costituiscono una delle opportunità da utilizzare nel progetto personalizzato di vita e di
cura.
Perciò le modalità di accesso e la gestione dei posti di sollievo devono garantire flessibilità di utilizzo rispetto ai periodi
dell’anno ed alle tipologie di bisogni, tempestività e semplicità delle risposte, adeguata programmazione per
ottimizzarne l’utilizzo.
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
205
Obiettivi programmatici per il quadriennio 2005 – 2008
•
•
•
•
Aumento dei posti protetti convenzionati nei centri diurni
Incentivare l’erogazione di servizi flessibili da parte dei centri diurni (accoglienza a giorni e
nei fine settimana)
Consolidare le esperienze relative alla gestione di almeno un centro diurno in un contesto
abitativo ove vengono offerti alcuni momenti di condivisione o servizi socio-assistenziali
anche alle persone residenti nel contesto abitativo
Favorire l’individuazione di alcuni posti-letto riservati alla realizzazione di ricoveri di
sollievo nell’ambito delle case protette che hanno una maggior capacità ricettiva
Stato di avanzamento del programma 2007
Consolidamento e innovazione nei centri diurni
- Nel 2007 si è realizzato un consolidamento della rete territoriale di centri diurni costituita da
n. 94 posti distribuiti in n.8 centri di cui n. 30 posti destinati ad anziani con disturbi
comportamentali, coprendo lo 0,4% della popolazione con 75 anni o più;
- E’ risultata rispondente alle esigenze degli utenti l’offerta di inserimenti flessibili anche part
time ed il collegamento a ricoveri di sollievo offerti nella stessa struttura cui appartiene il
centro diurno;
- Nel 2007 le risorse destinate ai centri diurni sono state complessivamente pari a € 955.770,
di cui € 419.100 a carico del FRNA
Sviluppo accoglienza di sollievo
- E’ stato realizzato l’ampliamento nella programmazione dei posti di sollievo convenzionati
presso le strutture protette del territorio, passati da 5 a 6 unità, e l’attivazione di n. 4
ulteriori posti di sollievo presso la struttura “I Girasoli” di Predappio finalizzati in
particolare al sollievo per brevi o brevissimi periodi;
- Si è costituito un tavolo di lavoro specifico sui ricoveri di sollievo con la partecipazione
delle OO.SS. dei pensionati, che ha elaborato, sulla base delle indicazioni regionali, un
documento per la definizione di modalità di gestione e accesso ai posti di sollievo,
approvato dal Comitato di Distretto il 30/07/07;
- ad agosto 2007 ha avuto avvio la sperimentazione utilizzando i 4 posti presso “I Girasoli”:
hanno usufruito di accoglienza di sollievo n. 19 anziani, per un totale di 363 giornate;
Per il 2007 la spesa a preconsuntivo per ricoveri temporanei e di sollievo è pari a € 37.975, di
cui € 30.715 a carico del FRNA. La spesa a carico del FRNA riferita alla sola accoglienza di
sollievo per brevi periodi è stata pari a € 19.948,15
Programma attuativo 2008
Centri diurni
- Nel 2007 si perseguirà il consolidamento dei servizi flessibili e di sollievo offerti dai centri
diurni e l’ampliamento dei servizi offerti agli anziani del territorio di riferimento (in
particolare l’estensione agli anziani del quartiere dei servizi offerti dal Centro diurno di Via
Campo di Marte, tra cui quello infermieristico);
- Si realizzerà altresì un ampliamento della rete dei posti convenzionati nei centri diurni, che
passeranno a 101, con aggiunta di nuovi 7 posti, coprendo lo 0,46% della popolazione con
75 anni o più;le risorse destinate ai centri diurni sono previste in misura pari a € 1.083.964,
di cui € 493.355 a carico del FRNA 2008.
Accoglienza di sollievo
- Consolidamento dell’accoglienza di sollievo per brevi periodi;
- Ulteriore ampliamento di n. 2 posti di sollievo (Castrocaro e Tredozio)
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
206
La spesa complessiva per i ricoveri temporanei e di sollievo per il 2008 è stimata € 127.380, di
cui € 95.535 a carico del FRNALe risorse finanziarie a disposizione del programma
Spesa complessiva per assistenza
semiresidenziale
di cui a carico FRNA (oneri a rilievo
sanitario convenzioni centri diurni)
2005
euro
2006
euro
2007
euro
826.740,00
838.045,53
955.770,00
1.083.964,00
287.731,03
305.296,00
419.100,00
493.355,00
30.715,00
95.535,00
Risorse da FRNA per ricoveri temporanei e di sollievo
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
2008
euro
207
4.4. La rete dei servizi residenziali
4.4.1. Case protette – RSA – Nuclei ad Alta Intensità Assistenziale
Con l’Accordo di Programma per la gestione dei Servizi Socio-Sanitari integrati nel comprensorio forlivese, sottoscritto
nell’ottobre 2000 dai quindici Comuni del Comprensorio, l’Azienda Usl di Forlì, le Ipab, con adesione delle
organizzazioni del privato sociale e, tramite protocollo d’intesa, delle locali Organizzazioni Sindacali dei Pensionati sono
stati individuati per l’Area Anziani, i principi e le modalità attuative relative a:
- attivazione del Servizio Assistenza Anziani (S.A.A.) e del servizio informativo unificato degli Enti locali,
dell’A.U.S.L. e delle I.P.A.B. e gestione della “lista unica” per gli inserimenti nella rete dei servizi residenziali
convenzionati (casa protetta);
- applicazione delle procedure per l’attivazione dell’assegno di cura e per l’erogazione dell’assistenza domiciliare
integrata (ADI).
Il Servizio Assistenza Anziani (SAA) gestisce la Lista Unica per gli inserimento degli anziani in Casa
protetta, con l’obiettivo di gestire i posti protetti in rete e a livello distrettuale per un utilizzo più
razionale delle risorse disponibili. Nel corso del 2006 sono stati inseriti complessivamente in casa
protetta 189 anziani: di questi 132 in base alla graduatoria della lista unica, e 57 direttamente dalle
strutture (20% dei posti riservati agli inserimenti diretti delle strutture: V. Accordo di Programma).
La fruizione dei servizi residenziali si è andata notevolmente trasformando nel corso degli ultimi anni, sia perché molte
più famiglie esprimono una scelta di assistenza domiciliare con l’ausilio di una badante, sia perché l’ingresso in una casa
protetta viene in genere utilizzato per necessità assistenziali gravissime legate al far fronte all’ultimo periodo della vita: i
periodi di permanenza in una casa protetta diventano pertanto di durata sempre più breve e presentano una richiesta
d’interventi molto specialistica con l’utilizzo di moderne tecnologie.
D’altra parte assistiamo all’evoluzione di un bisogno rappresentato per lo più da persone definibili “giovani anziani” o
“grandi adulti” che necessitano di un intervento residenziale di supporto, di interventi a sostegno della relazione, di
supporto psicologico, ma che non sono comunque ascrivibili alla non autosufficienza completamente disabilitante,
classicamente intesa: tali strutture rappresenterebbero una risorsa per l’accoglienza di questa nuova tipologia di utenti, a
seguito di opportuni percorsi di innovazione e specializzazione.
Nel territorio le case protette si stanno trasformando al fine di offrire tipologie di servizi diversificati, cioè anche servizi
semiresidenziali o servizi domiciliari o altro, rappresentando una grande risorsa territoriale soprattutto per i Comuni in
ambito collinare o montano. Di seguito alcuni esempi.
- Opera Pia Spedale G.Zauli da Montepolo – RSA – Casa Protetta (Dovadola): offre servizi residenziali anche per
disabili e per disabili mentali dimessi dall’ospedale psichiatrico e servizi semiresidenziali per utenti disabili;
- Casa per anziani San Vincenzo De’ Paoli (Civitella di Romagna – Galeata – Santa Sofia): offre servizio
residenziale e di centro diurno, alloggi protetti per anziani, pasti a domicilio, servizio di assistenza domiciliare;
- Opera Pia Piccinini – Casa Protetta (Predappio): insieme al servizio residenziale, produce pasti per anziani a
domicilio e gestisce una farmacia;
- Casa di Riposo Artusi (Forlimpopoli): gestisce un servizio residenziale, alloggi protetti per anziani e un centro
diurno
- Casa di Riposo Zangheri (Forlì) offre servizi residenziali di casa di riposo e casa protetta e appartamenti protetti
- Casa di Riposo Orsi Mangelli: gestisce servizi residenziali e un centro diurno, alcuni appartamenti protetti (Borgo
Sisa), un nucleo Alzheimer e il servizio di consegna pasti a domicilio per la città di Forlì;
- Istituzione per i Servizi Sociali Davide Drudi di Meldola: gestisce servizi residenziali, un centro diurno e il
servizio di assistenza domiciliare per anziani;
- Casa di Riposo Casa Mia: gestisce servizi residenziali, un centro diurno, alloggi protetti e un corso di
psicomotricità per anziani
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
208
I POSTI CONVENZIONATI NEL COMPRENSORIO FORLIVESE ANNI 2006-2008
Programmazione posti
convenzionati 2008
Comune di
Posti convenzionati 2007
Posti convenzionati 2006
ubicazione Posti
della
autoriz Posti
Tempor Posti
Temporane Posti
i
struttura
zati Protetti R.S.A anei Protetti R.S.A
AIA
Casa Protetta
Casa di Riposo
"Paolo e Giselda
Orsi Mangelli" * Forlì
Casa di Riposo
“Pietro Zangheri”
FORLI'
Forlì
Casa di Riposo
“Casa Mia”
Residenza “Al
Parco”
Centro Sociale
“Baccarini,
Mignani,
Giovannini”
Casa di Riposo
“P. Artusi”
Istituzione ai
Servizi Sociali
“Davide Drudi”
Casa di Riposo
“San Vincenzo
de’ Paoli”
O. P. Spedale
“Zauli da
Montepolo” +
Posti
Temporane Posti
i
Protetti R.S.A
AIA
130
129
1
135
1
309
142
1
142
Forlì
73
30
1
36
Forlì
109
50
Castrocaro
Terra del
Sole
36
36
36
36
Forlimpopoli
40
40
40
40
221
140
Santa Sofia
42
40
Dovadola
79
19
Meldola
Casa di riposo "I
Girasoli"
Predappio
20
135
1
1
142
1
2
36
2
38
1
10
12
140
1
12
42
33
16
10
38
33
8
16
8
10
10
10
Casa della
Comunità
Portico e
S.Benedetto
25
17
17
17
O.P.Piccinini
Predappio
32
26
32
32
L.D.Ricci
Premilcuore
11
11
11
11
Madonna del
Cantone
Modigliana
31
29
29
29
AUSL
Modigliana
0
0
O.P. Brentani,
Nuti, Bonaccorsi Tredozio
38
19
1176
738
Totale posti protetti (compresi
posti temporanei)*
Progetti assistenziali individuali c/o
strutture non convenz. (ex dsm)
Totale posti protetti + prog. assistenziali
strutture non conv.
61
1
19
5
751
1
12
42
Rocca San
Casciano
8
15
140
Villa del
Pensionato
0
10
1
33
6
33
8
19
42
753
1
33
6
804
832
837
9
8
8
813
840
845
45
* il dato non comprende i 6 posti destinati al sollievo familiare per brevi periodi
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
209
Totale posti in convenzione anno 2008: n. 837 di cui n. 45 posti ad Alta Intensità Assistenziale
Totale posti RSA (Dovadola) 2008: n. 33
Onere a rilievo sanitario giornaliero medio 2008 per posto protetto: € 33,33
Onere a rilievo sanitario giornaliero 2008 per posto RSA: € 38,92
Obiettivi programmatici per il quadriennio 2005 – 2008
-
-
Programmazione dei posti protetti introducendo i posti di sollievo e favorendo la
trasformazione di posti di RSA in posti di casa protetta;
Ottimizzazione del rapporto tra oneri sanitari e retta a carico degli utenti sui posti protetti al
fine di assicurare l’appropriatezza dell’intervento socio-sanitario ed omogeneizzare le rette
a carico degli ospiti in base all’intensità assistenziale dell’intervento e alla qualità dei
servizi alberghieri.
Favorire percorsi di innovazione e specializzazione fra le case protette del territorio, per
accogliere opportunamente le esigenze della popolazione.
Stato di avanzamento Programma 2007
•
•
•
•
•
•
•
Si è avviata la graduale trasformazione dei posti di RSA in posti ad alta intensità
assistenziale; nel corso del 2007 sono stati attivati complessivamente n. 42 posti A.I.A., come
programmato;Si è realizzata l’implementazione della rete di posti protetti destinati a ricoveri
temporanei, passati da 5 a 6 e di sollievo (v. par. 4.3.7)
Da luglio 2007 sono stati resi disponibili ulteriori 10 posti presso il Nucleo Alzheimer c/o la
casa di riposo “Orsi –Mangelli” di Forlì ed è stato avviato il percorso integrato con il Centro
Esperto della Memoria dell’A.Usl di Forlì (progetto C.E.N.A.) per l’inserimento e la cura di
persone affette da demenza con gravi disturbi comportamentali (v. par. 4.3.6); sono stati inoltre
individuati due Medici di Medicina Generale dedicati per gli ospiti del Nucleo Alzheimer;
Si è realizzato l’ampliamento programmato di n. 28 posti protetti, giungendo ad un totale di
832 posti (compresi 6 posti temporanei), equivalenti al 3,78% della popolazione anziana
ultrasettantacinquenne (3,75% senza considerare i posti temporanei e di sollievo), superiore
quindi al parametro regionale del 3%.
La spesa del FRNA destinata alle strutture residenziali (comprensiva degli adeguamenti degli
oneri sanitari) è stata pari a € 9.524.252;
Nell’ambito del gruppo di lavoro AUSL – Comune - Organizzazioni Sindacali pensionati si è
avviato l’esame per la ridefinizione dei criteri per la costruzione della lista unica per l’accesso
ai posti protetti, che sarà portato avanti nel 2008;
E’ stato definito un accordo con le OO.SS. pensionati per la definizione delle rette delle
strutture protette, in applicazione degli indirizzi regionali (DGR n. 122/2007);
E’ stata completata la ricerca e valutazione sui servizi residenziali per anziani nell’ambito
dell’Osservatorio Laboratorio Anziani della Provincia di Forlì-Cesena con la consulenza
dell’IRS di Milano, completando un ciclo di ricerca che l’Osservatorio ha portato avanti in
questi anni, partendo dai servizi domiciliari, per passare poi agli assegni di cura ed infine
approfondendo la tematica della residenzialità, per ricavare indicazioni di miglioramento e di
sviluppo, istituzionali, organizzative e professionali.
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
210
Programma attuativo 2008
•
Ampliamento di ulteriori n. 3 posti ad Alta Intensità Assistenziale e di n. 2 ulteriori posti
protetti, per complessivi n. 837 posti protetti (compresi 6 posti temporanei) pari al 3,8%
della popolazione con 75 anni e più (3,76% se non si considerano i posti temporanei);
• Potenziamento e qualificazione dei servizi assistenziali del nucleo alzheimer e del nucleo ad
alta intensità assistenziale presso la Casa di Riposo “Orsi Mangelli” di Forlì;Consolidamento
e qualificazione della rete di strutture residenziali esistenti anche in connessione con la
costituzione delle ASP;
• Nell’ambito del gruppo di lavoro con AUSL – Comune - Organizzazioni Sindacali Pensionati
si prevede di riesaminare e ridefinire i criteri per la costruzione della lista unica per l’accesso ai
posti protetti che tenga conto delle effettive e attuali esigenze degli anziani di assistenza
residenziale che non sia possibile soddisfare attraverso un progetto individualizzato di
assistenza a domicilio;
• Definizione, sulla base della DGR n. 2/2008 e delle indicazioni regionali attuative della stessa,
di un percorso, condiviso con le OO.SS., volto al graduale adeguamento delle rette delle case
protette alla media regionale e alla qualificazione gestionale, con particolare riferimento a:
- superamento del salario medio convenzionale per i lavoratori soci di cooperative sociali e
garanzia dell’unitarietà gestionale dei servizi di cura alla persona;
- superamento situazioni di copertura impropria dei costi di produzione;
- miglioramento della qualità assistenziale , garantendo flessibilità, personalizzazione e
intensità differenziata dell’assistenza erogata.
La spesa complessiva destinata alle strutture residenziali è quantificata in € 16.027.576, cui €
10.340.949 a carico del FRNA (€ 8.907.335 da FRNA 2008 + € 1.433.614 da FRNA residuo
2007);Le risorse finanziarie a disposizione del programma 2008
2005
euro
Spesa complessiva per assistenza
residenziale Comuni - AUSL (compresa
contrib. utenti)
di cui oneri a rilievo sanitario per posti
convenzionati - FRNA
2006
euro
2007
euro
2008
euro
15.743.647,00
18.073.897,49
19.333.304,00
20.027.576,00
7.651.001,61
8.864.489,00
9.636.769,00
10.508.651,00
3.821.178,00
3.900.000,00
4.000.000,00
di cui spesa per prestazioni sanitarie
strutture convenzionate
Risorse da FRNA 2008
€ 9.075.037
Risorse da FRNA residuo 2007
€ 1.433.614
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
211
Area politiche
abitative
Area
5
I programmi e le azioni
1. AMPLIAMENTO E QUALIFICAZIONE DEGLI INTERVENTI DI
EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA IN AMBITO LOCALE
2. LOCAZIONI A CANONE AGEVOLATO E ACCESSO ALLA PRIMA
CASA IN PROPRIETÀ
3. GESTIONE COORDINATA ED OMOGENEA DEL FONDO SOCIALE
PER LE LOCAZIONI
4. GESTIONE SERVIZI ABITATIVI PER LAVORATORI STRANIERI O
PROVENIENTI DA ALTRE AREE DEL PAESE
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
212
5.1. Ampliamento e qualificazione degli interventi di edilizia residenziale
pubblica in ambito locale
L’Edilizia Residenziale Pubblica
Lo strumento che potremmo definire “storico” di risposta ai bisogni abitativi per i nuclei familiari
appartenenti a categorie sociali più deboli, è rappresentato dal patrimonio immobiliare pubblico, gestito
dall’ACER della provincia di Forlì-Cesena.
Nel comprensorio forlivese il patrimonio di ERP è costituito nel 2007 da n. 2618 alloggi.
Nel corso degli anni 2003-04 è stato definito in modo compiuto il quadro normativo regolamentare
disciplinante i criteri di assegnazione e revoca degli alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica, di
determinazione dei canoni di locazione, di utilizzo degli alloggi e di ripartizione delle spese di gestione tra
Ente proprietario ed assegnatari. Il sistema di regole, condiviso con le organizzazioni sindacali del settore in
specifici tavoli di concertazione, è stato recepito ed applicato in modo uniforme, nella formulazione dei
nuovi Bandi, da tutti i Comuni della Provincia di Forlì-Cesena.
Dall’analisi dell’andamento delle graduatorie per l’accesso all’ERP si evidenzia come vi sia stato
un aumento esponenziale della domanda sia in senso assoluto, sia rispetto alle diverse tipologie di
nuclei familiari che si rivolgono all’Edilizia Residenziale Pubblica per risolvere le difficoltà
economiche derivanti dalle sempre maggiori spese di gestione degli alloggi in locazione sul mercato
privato.
DATI AFFERENTI LE GRADUATORIE VIGENTI AL 31.12.2007 PER ASSEGNAZIONE ALLOGGI DI
E.R.P DEI COMUNI COMPRENSORIO FORLIVESE
Comune
Forlì
Bertinoro
Castrocaro
Civitella
Dovadola
Forlimpopoli
Galeata
Meldola
Modigliana
Predappio
Portico e S.B.
Premilcuore
Rocca S.Casciano
S.Sofia
Tredozio
Totale
Comprensorio
N. famiglie Famiglie Nuclei
Nuclei
% Famiglie con % monogen. su
in
con
con monogenitoriali minori su tot. tot. famiglie con
graduatoria minori invalidi
famiglie
minori
1057
38
33
85
17
117
28
128
29
37
9
8
6
39
7
1638
633
27
n.p.
50
n.p.
64
16
73
n.p.
22
4
1
5
n.p.
3
898
273
6
n.p.
12
n.p.
19
2
34
n.p.
2
0
1
1
8
1
359
178
7
n.p.
6
n.p.
9
5
19
n.p.
6
0
0
1
0
0
231
60%
71%
------59%
------55%
57%
57%
-------59%
44%
13%
83%
-------43%
59,08%
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
28%
26%
------12%
------14%
31%
26%
-------27%
0%
0%
20%
-------0%
25,72%
213
ASSEGNAZIONI ALLOGGI DI EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA
COMUNE
Forlì
ASSEGNAZIONI ASSEGNAZIONI ASSEGNAZIONI
2004
2005
2006
77
80
46
ASSEGNAZIONI 2007
52
( 46 ERP +
8 edilizia agevolata)
Bertinoro
Forlimpopoli
Meldola
Civitella di Romagna
Galeata
Santa Sofia
Premilcuore
Predappio
Castrocaro
Dovadola
Rocca San Casciano
Portico San Benedetto
Tredozio
Modigliana
Totale
5
2
4
2
4
6
2
12
1
3
1
5
0
0
124
--1
1
1
2
--2
3
2
--3
1
1
--97
6
0
1
9
1
0
1
8
2
1
1
0
0
1
77
0
4
4
7
0
3
2
6
3
2
3
0
0
0
86
Obiettivi programmatici per il triennio 2005 – 2007
•
•
•
Analisi della tipologia di utenti che presentano domanda di casa popolare con specifico
riferimento ai richiedenti presenti nelle graduatorie vigenti nell’anno 2005, al fine di
comprendere alla luce dell’aumento esponenziale della domanda di alloggi pubblici in locazione
permanente, come si stia modificando il disagio abitativo nel territorio
Analisi delle criticità emerse in fase applicativa delle normative in materia di ERP (Legge
Regionale n. 24/2001 e sue successive modificazioni; deliberazioni attuative della Regione
Emilia Romagna; Regolamenti Comunali) al fine di produrre una serie coordinata di proposte di
modifica normativa con l’obiettivo di migliorare il livello di gestione del patrimonio
immobiliare pubblico, nel senso di finalizzarlo in modo più stringente alla soddisfazione dei
bisogni abitativi espressi dalle fasce sociali più deboli
Ricontestualizzare il “ruolo” dell’Edilizia Residenziale Pubblica nel quadro più generale degli
strumenti attivi nelle politiche abitative del territorio, quale settore strettamente connesso con gli
altri percorsi funzionali a dare risposta al fabbisogno abitativo (Società per l’affitto per i
lavoratori in mobilità; le soluzioni abitative temporanee attivabili in casi di urgenza come
l’Agenzia Affitti; i programmi di sviluppo dell’edilizia convenzionata o agevolata funzionali a
facilitare l’acquisto della prima casa in proprietà).
Stato di attuazione Programma 2007
Svolgimento del bando generale per la formulazione della nuova graduatoria per l’accesso
all’ERP nel Comune di Forlì sulla base dei nuovi criteri: si è concluso in data 04 maggio
2007 il Bando Generale indetto con deliberazione della Giunta Comunale n. 52/2007 per la
formulazione di una nuova graduatoria costituita dai nuclei familiari richiedenti
l’assegnazione di un alloggio popolare (ERP) nel Comune di Forlì. Detta graduatoria è
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
214
divenuta esecutiva il 18.10.2007 e le prime assegnazioni sono state effettuate in esito alla
Commissione Comprensoriale ERP del 12.03.2008
Definizione delle modalità e dei percorsi per il passaggio da casa a casa dei nuclei familiari
destinatari di sfratti esecutivi per finita locazione rientranti nelle categorie individuate dalla
L. 9/2007. Per il Comune di Forlì è stato valutato il potenziale fabbisogno quantificato in n.
64 nuclei presenti nella graduatoria per l’accesso all’ERP vigente. Si sono registrate
nell’anno 2007 n. 3 proroghe nell’esecuzione di sfratti per finita locazione comunicate al
Servizio Politiche di Welfare del Comune di Forlì.
Nel corso dell’anno 2007 sono stati avviati alcuni incontri con mediatori sociali ACER
Operatori di Strada e referenti dell’Ufficio Utenza dell’ACER al fine di stabilire: modalità;
obiettivi e risorse destinabili all’avvio di un progetto di portierato sociale/condominio
solidale nell’ambito di condomini ERP. In particolare si è definito di sperimentare in alcuni
edifici di Edilizia Residenziale Pubblica nel corso del 2008 l’attivazione di un “portiere
sociale” individuato tra gli assegnatari degli alloggi utilizzando l’esperienza già consolidata
dei referenti delle “autogestioni” ACER. Correlativamente si è definito di prevedere un
coordinamento dei “portieri sociali” compiuto preferibilmente dai medesimi “operatori di
strada”dell’U.O. Adulti al fine di garantire la massima sinergia tra gli operatori ed efficacia
in termini di conoscenza del territorio e delle criticità sociali emergenti.
Programma attuativo 2008
1) Rafforzamento, in collaborazione con ACER, dei servizi di prossimità (Operatori di Strada),
in particolare a presidio di situazioni condominiali ad alta problematicità
2) Definizione di procedure e standard per l’attribuzione del punteggio sociale nell’ambito
delle graduatorie per l’accesso alle case popolari
3) Procedure per l’accesso agli alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica in esecuzione della
vigente graduatoria rinnovata
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
215
5.2. Locazioni a canone agevolato e accesso alla prima casa in proprietà
Analisi del contesto
La risposta al fabbisogno abitativo espresso dal territorio forlivese deve tenere in considerazione la
diversità non solo dei differenti ambiti territoriali in cui il Comprensorio si articola e si caratterizza
(ad esempio il diverso livello di sviluppo economico; la differente presenza di insediamenti
produttivi industriali o artigianali; il diverso andamento demografico della popolazione; ecc.), ma
anche delle diverse esigenze abitative tra i nuclei residenti. Se da un lato infatti appare chiara
l’impossibilità di garantire a tutte le famiglie titolari di alloggi assunti in locazione sul mercato
privato l’accesso alla “casa popolare” (Edilizia Residenziale Pubblica), dall’altro appare necessario
aumentare la disponibilità di soluzioni abitative alternative sia potenziando il numero di alloggi in
locazione a termine o permanente a canone calmierato, sia facilitando l’acquisto della prima casa in
proprietà.
Infatti è sempre più evidente alla luce dell’aumento esponenziale delle domande presentate ai
Comuni in occasione del Bando annuale per il Fondo Sociale per l’Affitto (Contributi Affitto Legge
431/98 e s.m.), l’aumento delle famiglie che potrebbero uscire dalle difficoltà economiche
determinate dagli alti costi dei canoni di locazione dettati dal mercato privato, qualora disponessero
di alloggi in affitto a canone appunto agevolato, cioè calcolato secondo i criteri stabiliti
dall’Accordo Territoriale tra la Organizzazioni rappresentanti degli Inquilini e dei proprietari
Immobiliari (Legge 431/1998 e s.m.i.), intermedia tra l’Edilizia Residenziale Pubblica ed il mercato
privato delle locazioni.
La possibilità di rendere concrete queste soluzioni abitative, si fonda su una serie di condizioni e
presupposti:
1)
Il primo è dato dalla previsione nei Piani Regolatori Generali definiti dai Comuni di una
quota fissa di alloggi, calcolata come una percentuale sugli appartamenti di nuova costruzione così
come realizzati dai soggetti attuatori pubblici e privati, destinati appunto ad essere concessi in
locazione a canone agevolato a nuclei familiari individuati dalle Amministrazioni Comunali
2)
Il secondo presupposto consiste nella capacità delle Amministrazioni Comunali di
calamitare finanziamenti e stanziamenti di risorse messe a disposizione da altri soggetti pubblici (es.
finanziamenti definiti dalla Regione Emilia Romagna per affrontare il fabbisogno abitativo di
alcune fasce sociali come le giovani coppie; lavoratori in mobilità; ecc) ovvero da soggetti privati
come le Fondazioni, sempre più sensibili alle problematiche socio economiche delle famiglie meno
abbienti determinate dagli alti costi della casa. La tendenza ormai consolidata conferma la necessità
di coniugare allo sviluppo urbanistico delle città con la capacità di garantire l’integrazione ed il
sostegno delle relazioni sociali nel contesto preesistente. Non è più sufficiente aumentare il numero
delle case, ma occorre garantire che la dinamica dei nuovi rapporti sociali innescati dai nuovi
insediamenti urbanistici sia rivolta all’integrazione delle fasce di popolazione
3)
Il terzo elemento fondamentale è lo sviluppo di insediamenti urbanistici finalizzati
all’acquisto della prima casa in proprietà secondo il sistema della cosiddetta “edilizia
convenzionata”. Il quest’ottica i Comuni anche in connessione con finanziamenti messi a
disposizioni da altri soggetti pubblici e privati possono intervenire per calmierare il prezzo finale di
vendita di alloggi destinandoli però a famiglie interessate ad acquistare la prima casa in proprietà,
con particolare riferimento ad esempio alle giovani coppie.
Agenzia Affitti
Il Comune di Forlì dal 1996 dispone di un ulteriore strumento finalizzato a offrire soluzioni
abitative temporanee a costi ampiamente calmierati a nuclei familiari versanti in condizioni di grave
disagio abitativo. Si tratta del servizio denominato “Agenzia Affitti”. Compito specifico di questo
ufficio è acquisire alloggi sul mercato privato concludendo contratti di locazione, ai sensi della
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
216
normativa prevista dall’art. 3 coma 1° della Legge n. 431/1998 ed assegnarli temporaneamente
all’utilizzatore finale a mezzo di una concessione amministrativa d’uso. Oggi il patrimonio gestito
dall’Agenzia Affitti, consistente in n. 85 unità immobiliari, è costituito anche da unità immobiliari
abitative di proprietà del Comune o di altri soggetti pubblici (es. Ipab Ente Orfanotrofi o Ipab
riunite del comune di Forlì) ovvero rientranti nella disponibilità dell’Ufficio Casa comunale in virtù
delle disposizioni contenute in convenzioni edilizie sottoscritte da soggetti attuatori di interventi
edilizi.
Alloggi ad affitto calmierato “Agenzia Affitti”
N° alloggi propietà comunale
N° alloggi acquisiti in locazione
2003
25
29
2004
25
20
2005
32
19
2006
32
19
Altri alloggi (proprietà ex IPAB Riunite o acquisite in locazione da coop.
di abitazione sulla base di convenzioni urbanistiche)
Tot. assegnazioni effettuate in corso d’anno
48
50
29
29
2007
33
35 + 4
stanze
13
28
20
43
29
15
Gli alloggi con affitti a prezzo calmierato sono uno strumento finalizzato a offrire soluzioni
abitative temporanee a costi ampiamente calmierati in favore di nuclei familiari che versano in
condizioni di grave disagio abitativo.
Nell’anno 2007 nell’ambito degli alloggi gestiti dall’Agenzia Affitti sono state effettuate n. 15
nuove assegnazioni, corrispondenti quindi ad altrettanti nuclei familiari che hanno reperito
soluzioni abitative alternative o nel mercato privato ovvero hanno ricevuto l’assegnazione di un
alloggio di Edilizia Residenziale Pubblica. Le citate assegnazioni hanno riguardato prevalentemente
nuclei familiari con minori (9 assegnazioni) nessuna assegnazione a disabili; n. 2 assegnazioni
hanno riguardato anziani e n. 4 sono state effettuate in favore di nuclei unipersonali a forte
rischio di emarginazione sociale.
Obiettivi programmatici per il triennio 2005 – 2007
Realizzazione di nuovi appartamenti di Edilizia Agevolata attraverso la partecipazione a
Bandi predisposti da soggetti pubblici (Regione Emilia Romagna) e privati (Fondazioni)
funzionali ad erogare finanziamenti sulla base della selezione di progetti di realizzazione di
alloggi per le tipologie di beneficiari (es. giovani coppie, nuclei familiari con minori anche
monogenitoriali, nuclei con anziani o disabili ecc.)
Realizzazione di una griglia di criteri omogenei per il territorio comprensoriale in base ai
quali determinare ed individuare i nuclei beneficiari degli alloggi in locazione calmierata e
gli acquirenti degli alloggi in vendita a prezzi agevolati
Consolidamento della gestione dell’Agenzia Affitto da parte del Comune di Forlì come
risposta abitativa temporanea per nuclei familiari in difficoltà per condizioni di precarietà
economica (assenza o estrema precarietà del lavoro o mono-reddito) unite a problematiche
di tipo sociale o socio-sanitario.
Stato di attuazione Programma 2007
1) Si è proceduto all’approfondimento e condivisione con tutti i comuni interessati del
progetto sociale di gestione degli alloggi realizzati a seguito della partecipazione al Bando
indetto dalla Fondazione della Cassa dei Risparmi di Forlì “Territori per l’accoglienza”;
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
217
2) Verifica dei criteri di assegnazione e di gestione degli alloggi di Edilizia Agevolata già
approvati dal Comune di Forlì (Regolamento approvato con delib. C.C. 162/05), al fine di
promuoverne una eventuale modifica che consenta di diminuire il turnover degli assegnatari
negli appartamenti; Si è proceduto in seno ad un gruppo tecnico di supporto alla Conferenza
degli Enti a redigere una proposta di nuovo regolamento di accesso per l’assegnazione di
alloggi di Edilizia Agevolata
3) Si è avviata la progettazione, nell'ambito di un gruppo di lavoro interdisciplinare, di un
modello di portineria sociale e/o abitare assistito da implementare in uno o più dei
condomini di ERP o di Edilizia Agevolata in corso di realizzazione. Si prevede lo sviluppo
del progetto sociale e di gestione immobiliare connesso all'assegnazione e gestione degli
alloggi di edilizia agevolata ricavati dalla ristrutturazione degli edifici ex scolastici di Pieve
Acquedotto, Carpinello e Forniolo, nonchè la definizione delle modalità di individuazione
degli assegnatari e della gestione del progetto di abitare assistito per gli alloggi di ERP in
corso di realizzazione in via Alberello.
Programma attuativo 2008
1) Approvazione delle modalità di individuazione degli assegnatari e dei criteri di gestione
degli alloggi riferiti ai progetti innovativi dell’abitare sociale (condominio solidale e alloggi
con servizi)
2) Affidamento ad ACER della gestione dell’Agenzia per l’Affitto già gestita in economia dal
Comune di Forlì, al fine di ottimizzare l’amministrazione assimilandola a quella degli
alloggi ERP
Le risorse finanziarie a disposizione del programma
Intervento
Agenzia per l'Affitto: spese per canoni di locazione
Agenzia per l'Affitto: spese per utenze alloggi di
proprietà comunale
Agenzia per l'Affitto: spese gestione beni IPAB riunite
Entrate da canoni di concessione
2005
euro
200.000,00
2006
euro
200.000,00
2007
euro
200.000,00
2008
euro
200.000,00
45.400,00
47.648,00
26.268,00
25.000,00
13.400,00
14.858,00
14.500,00
14.500,00
142.000,00
150.748,00
153.000,00
140.000,00
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
218
5.3. Gestione coordinata ed omogenea del fondo sociale per le locazioni
Analisi del contesto
Fondo Nazionale per il sostegno delle locazioni (Legge n. 431/1998 art. 11 e successive modificazioni)
Una risorsa ormai consolidata di forte caratterizzazione sociale è il Fondo Nazionale per il sostegno alle locazioni,
previsto dall’art. 11 della Legge n. 431/1998.
Caratteristiche peculiari di questo tipo di prestazioni sociali sono:
• il contributo per l’affitto è rivolto esclusivamente ai nuclei familiari con alloggio adibito a prima abitazione in
locazione sul mercato privato;
• la copertura finanziaria dell’intero intervento è sostenuta all’85% dalla Regione Emilia Romagna, mentre il
restante 15% è di competenza dei singoli Comuni.
L’incidenza di questo strumento rispetto alle politiche locali di calmieramento del costo dell’affitto
privato è andata via scemando a causa dell’esponenziale aumento delle famiglie che si rivolgono a
questo tipo di intervento a fronte di una diminuzione dei fondi messi a disposizione dallo Stato sul
finanziamento della legge sopraccitata e del mancato adeguamento della disciplina di settore,
regolamentata dalla Regione Emilia Romagna, a fronte delle nuove esigenze.
Andamento contributi erogati e finanziamento fondo sociale affitto anni 2001-2007
nel Comprensorio Forlivese
ANNO
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
N° FAMIGLIE
1.636
1.799
2.018
2.089
2.352
2.047
2.045
TOTALE FONDO
CONTRIBUTI
2.193.760,79
1.932.152,30
1.573.489,20
1.495.000,00
2.039.117,64
1.435.770,39
1.873.663,87
CONTRIBUTO MEDIO
MENSILE in euro
111,74
89,50
64,98
59,64
72,25
58,45
76,35
Dall’analisi dei dati dei contributi affitto erogati nel 2007 dal Comune di Forlì (1543 nuclei), si
rileva che il n. 879 beneficiari sono famiglie con minori; n. 143 sono famiglie con almeno un
ultra 65enne; n. 167 sono nuclei con un componente disabile/invalido; n. 457 sono i nuclei
unifamiliari.
L’ISEE medio dei nuclei con minori beneficiari di contributi affitto nel 2007, è di € 3.863,71
mentre l’ISEE medio del totale dei beneficiari è di € 4.822,36. Anche l’ISE medio è più basso: €
8.305,90 per le famiglie con minori, rispetto ad € 10.102,94 dell’ISE medio.
Obiettivi programmatici per il triennio 2005-2007
consolidamento della gestione coordinata del fondo per l’affitto con riferimento alla
predisposizione di bandi, modulistica e convenzione con i CAF o società con essi
convenzionate;
sviluppo dell’integrazione del contributo per l’affitto nel contesto delle prestazioni sociali
agevolate rivolte ai nuclei familiari
formulazione di una proposta rivolta alla Regione Emilia-Romagna funzionale a definire una
differente disciplina del Fondo Sociale utile a valorizzare questa importante prestazione sociale
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
219
agevolata e finalizzarla maggiormente ai nuclei familiari con forte svantaggio sociale,
economico ed abitativo.
Stato di attuazione Programma 2007
• Attivazione del Bando 2007 per l’erogazione dei contributi affitto 2007 prevedendo come
per l’anno precedente la possibilità di escludere dal beneficio i richiedenti aventi un reddito
ISEE superiore a € 7.500,00 qualora le risorse effettivamente disponibili siano inferiore al
fabbisogno teorico complessivo: il Bando per l’erogazione dei contributi per l’affitto - anno
2007 è stato aperto dal 21.05.2007 al 06.07.2007; in fase di erogazione della prestazione
sociale agevolata sono stati esclusi n. 283 nuclei familiari collocati in fascia B) in quanto
titolari di reditto ISEE superiore a € 7.500,00
• Effettuazione controlli circa la finalizzazione dei contributi erogati prevedendo il pagamento
direttamente ai proprietari degli alloggi locati in costanza di accertato stato di morosità del
conduttore. Nel solo Comune di Forlì con riferimento alle domande presentate nel corso del
Bando 2007 n. 308 posizioni sono state segnalate alla Guardia di Finanza e n. 364 posizioni
sono state oggetto di controlli tramite procedure interne (riscontri con altre banche dati
comunali). N. 44 contributi affitto sono stati corrisposti direttamente ai proprietari degli
alloggi in costanza dell’accertato stato di morosità del conduttore richiedente il contributo.
Programma attuativo 2008
•
•
Attivazione del Bando 2008 per l’erogazione dei contributi affitto 2008 prevedendo come
per l’anno precedente la possibilità di escludere dal beneficio i richiedenti aventi un reddito
ISEE superiore a € 7.500,00 qualora le risorse effettivamente disponibili siano inferiore al
fabbisogno teorico complessivo
Consolidare la modalità di controllo sperimentata circa la finalizzazione dei contributi
erogati prevedendo il pagamento direttamente ai proprietari degli alloggi locati in costanza
di accertato stato di morosità del conduttore.
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
220
5.4. Gestione servizi abitativi per lavoratori stranieri o provenienti da
altre aree del paese
Società per l’Affitto – Soc.Cons.r.l
Nel gennaio 2002 è stato realizzato un nuovo strumento di risposta ai bisogni presenti in capo ai lavoratori in
mobilità, stranieri o provenienti da altre aree del Paese, presenti sul territorio in quanto titolari di contratti di
lavoro con imprese aventi sede legale o unità produttive nell’ambito del comprensorio forlivese.
In particolare la società in questione, denominata “Società per l’Affitto – società consortile a responsabilità
limitata”, ha come scopo quello di acquisire alloggi in locazione sul mercato privato, applicando la
normativa prevista dalla Legge n. 431/1998, al fine di assegnare le risorse abitative (per alloggio o per posti
letto) a soggetti aventi i requisiti così come sopra sinteticamente esposto.
La stessa compagine sociale, composta da soggetti sia pubblici (amministrazioni comunali; ACER di ForlìCesena) che privati (Associazioni di categoria datoriali; Fondazione Carisfo), esprime la trasversalità delle
problematiche abitative, in quanto afferenti alle prospettive di sviluppo economico ed imprenditoriale del
territorio, così come rilevanti sul piano più strettamente sociale.
Si ritiene opportuno evidenziare che gli otto Comuni partecipanti alla Società hanno riconosciuto la
sussistenza di un servizio pubblico locale abitativo, assegnando l’esercizio delle attività ad esso connesse alla
Società sopra richiamata. Questa particolare condizione della Società, cioè il fatto di essere un soggetto
privato esercente un pubblico servizio, permette che le assegnazione delle risorse abitative avvenga sulla
base di atti di concessione amministrativa in uso.
Nella Tabella seguente si riportano alcuni dati significativi circa l’attività svolta dalla Società ed in
particolare informazioni rappresentative sia del livello della domanda di soluzioni abitative afferenti
a lavoratori immigrati, sia della possibilità di risposta da parte della Società anche rispetto a nuclei
familiari.
Alcuni dati di attività
Anno 2004
Anno 2005
Anno 2006
Anno 2007
N° totale di richieste
520
386
400
374
Di cui per posti letto
274
180
166
143
Di cui alloggi per famiglie
246
206
234
231
per ricongiungimenti famil.
64
29
33
domande posti letto con 58
firma del datore di lavoro
42
12
22
Domande alloggi per famil. 59
con firma del datore di
lavoro
64
33
30
N° posti letto assegnati
140
108 (32 alloggi)
123
97
N° Famiglie assegnatarie
34
49
51
73
Alloggi in affitto
79
81
87
100
Fatturato
Euro 500.000,00
Euro 608.327,00
Euro 664.092,00
Euro 665.928,83
Anno 2004
Anno 2005
Anno 2006
Anno 2007
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
221
Obiettivi programmatici per il 2005 - 2007
•
•
sperimentazione della gestione da parte della Società per l’Affitto di ulteriori strutture, anche ad
uso foresteria, o di alloggi, anche procurati dalle Amministrazioni Comunali per effetto delle
Convenzioni stipulate con i soggetti attuatori, finalizzate a procurare soluzioni abitative
temporanee ad affitto calmierato a nuclei familiari con minori a basso reddito o anche a
lavoratori singoli stranieri o provenienti da altre aree del Paese
Integrazione delle opportunità abitative offerte dalla Società per l’Affitto con le soluzioni
abitative offerte da altri soggetti pubblici o privati presenti sul territorio ed operanti nel settore
nella logica di creare un sistema di offerta abitativa integrata, anche attraverso funzioni di
accompagnamento e mediazione all’abitare dalla prima accoglienza fino alla completa
autonomia abitativa in case di proprietà
Stato di attuazione Programma 2007
•
In data 17.12.2007 è stato sottoscritto il Protocollo d’Intesa per realizzare interventi abitativi
rivolti a lavoratori provenienti da altre aree del Paese a lavoratori immigrati. Tale
Protocollo d’Intesa è stato approvato con deliberazione della Giunta Comunale n. 471 del
11.12.2007 è stato sottoscritto dalla Prefettura di Forlì-Cesena; Questura di Forlì; Società per
l’Affitto di Forlì; Sportello Unico per l’Immigrazione; Comune di Forlì; Associazioni di
categoria datoriali; Organizzazioni sindacali.
Programma attuativo 2008
•
attivare concretamente le procedure ed i percorsi abitativi definiti nel testo del Protocollo
d’Intesa sottoscritto il 17.12.2007 e quindi dare attuazione alle modalità di reperimento e di
mantenimento di alloggi idonei per lavoratori stranieri attraverso la Società per l’Affitto.
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
222
Area politiche di genere e
pari opportunità
Area
6
Analisi dei bisogni e obiettivi strategici triennali
FATTORI POSITIVI
Le donne forlivesi hanno raggiunto, negli ultimi anni traguardi importanti.
Le dinamiche occupazionali, l’indice di scolarità e di successo scolastico, il livello di rafforzamento
nell’ambito professionale e sociale, mostrano un complessivo miglioramento della presenza delle
donne nei diversi contesti di vita.
Tuttavia questa prospettiva potrebbe apparire più fragile senza un’attenzione continua alla cultura di
genere che ha introdotto iniziative di cambiamento nell’organizzazione dei servizi e della realtà
sociale forlivese.
Le iniziative che le amministrazioni hanno elaborato nell’ambito delle politiche di pari opportunità
testimoniano l’impegno in questa direzione che viene rafforzata ulteriormente nel Piano Sociale
2005 – 2007.
FATTORI CRITICI
In particolare si sottolinea oggi l’esigenza di migliorare l’integrazione delle politiche di genere con
le politiche complessive dei diversi soggetti del territorio che operano in ambito economico, urbano,
della mobilità, della cultura e della formazione.
I nuovi bisogni in via di emersione possono essere così rappresentati:
• Aumento delle caratteristiche di flessibilizzazione e precarizzazione del lavoro femminile, del
divario salariale e della difficoltà nei percorsi di carriera;
• Mancanza di tempo come elemento di disagio e stress nell’organizzazione della vita quotidiana
di uomini e donne, in particolare giovani, e quantità di ore lavorate dalle donne nel mercato e
nella famiglia;
• Aumento del numero di donne che si rivolgono alle istituzioni per situazioni di difficoltà e
multiproblematicità (reddito insufficiente, problemi abitativi, separazioni conflittuali);
• Insufficiente presenza delle donne nelle istituzioni e negli organismi elettivi;
BISOGNI EMERGENTI
La condizione femminile nel contesto forlivese presenta in sintesi questi indicatori:
•
•
•
•
Permanere di un forte peso del carico di cura sulle donne e rigidità delle tipologia lavorativa,
degli orari e dell’offerta dei servizi;
Permanere di un forte peso del carico di cura sulle donne e insufficiente condivisione delle
responsabilità di cura all’interno della famiglia;
Permanere del divario salariale tra uomini e donne in relazione alle voci accessorie del
salario;
Insufficiente numero di donne che accede a percorsi di carriera;
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
223
•
•
•
•
•
•
•
Precarizzazione del rapporto di lavoro per giovani e donne in particolare;
Insufficiente numero di donne nella politica e nelle istituzioni
Aumento del numero di donne che si rivolgono ai servizi con situazioni multiproblematiche
Aumento dei nuclei monogenitoriali madre-figli in situazione di disagio economico e
fragilità socio relazionale;
Aumento del numero di donne che si rivolgono al Centro Donna per problemi di violenza e
maltrattamento.
Aumento del numero di donne straniere presenti sul territorio per lavoro o ricongiungimento
famigliare e conseguente emergere di problematiche connesse, in particolare: mancanza di
lavoro, solitudine ed isolamento sociale, problemi di organizzazione famigliare dovuti alla
mancanza di reti parentali, specie in presenza di figli piccoli;
Richiesta crescente di politiche di cura e prevenzione della salute, di quella riproduttiva in
particolare, e di metodologie di parto indolore.
Obiettivi prioritari nel triennio
Obiettivo 1: Favorire la partecipazione delle donne al mercato del lavoro, valorizzare il lavoro
femminile ed il superamento dei differenziali salariali
a) Rafforzare il ruolo di governance dei Comune nelle politiche di conciliazione tra lavoro e vita
famigliare per favorire una piena partecipazione delle donne al mercato del lavoro col
coinvolgimento di tutti gli attori sociali, economici ed istituzionali del territorio e
formalizzazione di un tavolo territoriale di coordinamento e concertazione sulla conciliazione
fra lavoro e famiglia (Sviluppo).
b) Sperimentare servizi innovativi e nuove modalità di organizzazione del lavoro, anche attraverso
le possibilità offerte dalla L.53/2000 per favorire la conciliazione tra lavoro e vita famigliare di
uomini e donne (Sviluppo).
c) Promuovere lo sviluppo di modelli organizzativi flessibili e diversificati per l’infanzia per
meglio rispondere ai nuovi e complessi bisogni delle famiglie e favorire la permanenza sul
lavoro delle donne (Sviluppo).
d) Promuovere azioni di sensibilizzazione e favorire l’emergere di una cultura della condivisione
del lavoro di cura tra uomini e donne all’interno della coppia (Sviluppo).
e) Progettare iniziative capaci di far risparmiare tempo ai cittadini e alle cittadine estendendo la
gamma delle prestazioni fruibili da luoghi decentrati anche attraverso l’uso della rete
informatica e delle nuove tipologie (Consolidamento).
Obiettivo 2: Favorire la conciliazione tra lavoro e vita famigliare e personale
•
•
•
•
Sviluppare la collaborazione tra Amministrazione Provinciale, Comuni del Comprensorio e
attori economici del territorio per la formazione, l’orientamento e le politiche attive del
lavoro (Consolidamento).
Promuovere progetti per il superamento dei differenziali salariali e percorsi di carriera delle
donne (Sviluppo).
Ridefinire e rifinalizzare gli interventi socio-economici rivolti a persone in condizione di
disagio entro percorsi di accompagnamento al lavoro (Miglioramento).
Promuovere esperienze di lavoro qualificato per le donne disabili (Sviluppo).
Obiettivo 3: Consolidare il ruolo del Centro Donna come punto di accesso privilegiato ai
servizi per le donne del comprensorio forlivese
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
224
•
•
•
Sviluppare la presa in carico delle utenti, in particolare dei nuclei monogenitoriali,
favorendo processi di aggregazione attraverso il sostegno psicologico, sociale ed economico
(Consolidamento).
Ampliare le possibilità di accoglienza e protezione di donne in uscita da percorsi di violenza
e maltrattamento anche attraverso la realizzazione di una nuova casa di accoglienza ed
individuazione di modalità operative per l’intervento d’emergenza (spazi dedicati,
reperibilità,ecc..) (Sviluppo).
Consolidare e potenziare la rete territoriale contro la violenza e il maltrattamento e definire
protocolli d’intesa tra i servizi per l’accoglienza e la presa in carico delle utenti (Sviluppo).
Obiettivo 4: Potenziare il ruolo dell’Ufficio Politiche di Genere del Comune di Forlì come
sviluppo del sistema di interventi per la promozione del benessere delle donne del territorio
•
•
•
•
Promuovere l’integrazione con le altre aree di lavoro interne ad Enti ed altri soggetti del
territorio attraverso proposte di lavoro concordate. (Sviluppo).
Promuovere la conoscenza e l’adozione nelle Amministrazioni Locali di bilanci sociali e di
genere, l’utilizzo di strumenti di gender analysis e di Gender budgeting (Sviluppo)
Organizzare occasioni di disseminazione e scambio di buone prassi per le pari opportunità
fra Amministrazioni del Comprensorio (Sviluppo).
Promuovere la conoscenza delle iniziative sviluppate nei comuni del comprensorio;
Migliorare la visibilità delle iniziative anche attraverso il rafforzamento e l’utilizzo mirato di
strumenti di comunicazione quali il giornale “Progetti Comuni”, ed altre specifiche
pubblicazioni (Miglioramento).
Obiettivo 5: Rafforzare il ruolo degli organismi di parità nelle istituzioni
•
•
Potenziare le attribuzioni delle Commissioni di parità istituite presso le Amministrazioni
Comunali e Provinciale, assegnando ad esse compiti specifici, in particolare rispetto alla
tematica delle pari opportunità nelle istituzioni e nella politica ed uno specifico budget
nell’ambito di programmi trasversali (Sviluppo).
Prevedere l’organizzazione di occasioni e luoghi per il coordinamento degli organismi di
parità operanti a diversi livelli e in diversi Enti sul territorio comprensoriale (Sviluppo).
Obiettivo 6: Promuovere iniziative per l’inserimento sociale e lavorativo delle donne
immigrate
•
•
Realizzare progetti di inserimento delle donne immigrate anche attraverso
l’organizzazione ed il sostegno ad esperienze di partecipazione attiva, auto aiuto e
scambio, formazione ed informazione all’interno del centro multiculturale gestito in
collaborazione da Centro Donna, Efeso, Sesamo, Associazione Donne del Mondo ed
altri soggetti del territorio (Sviluppo).
Promuovere azioni formative per la qualificazione del lavoro di cura delle badanti ed
altre attività finalizzate all’emersione del lavoro nero i questo ambito (Sviluppo).
Obiettivo 7: Sviluppare iniziative di cooperazione internazionale nell’ambito dei rapporti
euromediterranei e con gli stati balcanici e dell’est europeo
•
•
Portare a compimento il percorso per la realizzazione del laboratorio sul welfare e genere
avviato attraverso il progetto “N.E.W.” (Sviluppo).
Potenziare la capacità di lavoro in rete e found rising della rete “Women” (Miglioramento).
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
225
I PROGRAMMI E LE AZIONI
I programmi e le azioni sono stati perseguiti attraverso cinque linee di azione prioritarie
A. RUOLO DEL CENTRO DONNA COME
PRIVILEGIATO AI SERVIZI PER LE DONNE
DEL COMPRENSORIO FORLIVESE
PUNTO
DI
ACCESSO
2. PARTECIPAZIONE DELLE DONNE AL MERCATO DEL LAVORO E
CONCILIAZIONE TRA LAVORO E VITA FAMIGLIARE E PERSONALE
3. PARTECIPAZIONE POLITICA DELLE DONNE
4. IMMIGRAZIONE AL FEMMINILE
5. COOPERAZIONE INTERNAZIONALE IN AMBITO SOCIALE E DI PARI
OPPORTUNITÀ E RAPPORTI BALCANICI,
EURO- MEDITERRANEI ED EST EUROPEI
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
226
6.1. Ruolo del Centro Donna come punto di accesso privilegiato ai servizi per le donne del
comprensorio forlivese
Nel territorio forlivese le politiche di genere si connotano in maniera specifica attraverso il Centro
Donna che rappresenta, in Italia, una delle poche iniziative gestite direttamente da un’istituzione
con l’obiettivo specifico di elaborare politiche “al femminile”.
Il Centro Donna rappresenta oggi un luogo di confronto culturale che contribuisce al rafforzamento
dell’identità di genere attraverso il proprio centro di documentazione, l’attività di ricerca,
l’organizzazione di specifiche manifestazioni e attività, la messa a disposizione di locali ad
associazioni e gruppi di donne. E’ inoltre un servizio che sviluppa attività di informazione (sportello
informativo), consulenza (in special modo consulenza legale), sostegno mirato alle utenti (supporto
psicologico, gruppi guidati di auto-aiuto, accompagnamento nei percorsi di fuoriuscita da situazioni
di disagio), contributi.
Il Centro Donna è affiancato dall’Unità Politiche Pari Opportunità che ha il compito di progettare e
realizzare più complessivamente politiche di pari opportunità. Tale Ufficio trova nel Centro Donna
l’antenna sensibile di contatto con il territorio e il braccio operativo più stretto.
Alcuni dati sull’utenza del Centro Donna (Anno 2007)
Nel 2007 il Centro Donna ha accolto 462 donne , con un totale di 1348 colloqui. L’utenza
proveniente dal Comune di Forlì ha rappresentato il 79,91%, mentre quella dei Comuni limitrofi il
14,68%. Il 24% delle utenti è nubile, il 47% coniugata, il 13% separata ed il 9% divorziata. Le
occupate rappresentano il 46,58%, le donne in cerca di occupazione il 31,74%, le precarie il 5,83%.
Le utenti diplomate rappresentano il 43% e l’età media è di 41,6 anni.
Politiche di contrasto alla violenza contro le donne
All’interno del Centro Donna del territorio di Forlì, in stretto rapporto con l’attività di sportello
informativo, opera il Centro di ascolto sulla violenza ed il maltrattamento.
L’intervento, che nasce dalla crescente richiesta di aiuto per situazioni di violenza che il Centro si è
trovato a fronteggiare, ha comportato modificazioni rispetto all’organizzazione del Centro Donna
nel suo complesso che ha portato anche all’apertura, nel 1998, di una casa rifugio per donne
maltrattate.
Conseguentemente l’organizzazione che il Centro Donna si è basata sulla équipe operativa
composta da una pluralità di figure professionali: la responsabile del Centro Donna, due educatrici
professionali, una psicologa, altre psicologhe volontarie, ed inoltre una psicologa-psicoterapeuta per
la supervisione. L’obiettivo dell’équipe è stato costantemente quello di migliorare la presa in carico
e diventare punto di riferimento sia per le donne che hanno questo specifico problema, sia per gli
operatori e i servizi del territorio a contatto con situazioni di maltrattamento e violenza.
Alcuni dati per comprendere l’evoluzione del fenomeno (Anno 2007)
Nel 2007 gli accessi al Centro Donna per problemi di maltrattamento e violenza sono stati 106
(di cui 9 casi erano già seguiti precedentemente). Si tratta di un dato in crescita rispetto al 2005 e
2006, quando il numero di casi accolti è stato il seguente: 104 nel 2006 e 91 nel 2005. Ciò è senza
dubbio da mettere in relazione con la buona collaborazione all’interno della rete territoriale
antiviolenza che comporta invio tra servizi ed emersione del problema.
L’età media delle donne prese in carico è di 40,1 anni. Le donne extracomunitarie che si sono
rivolte al centro per le attività di antiviolenza rappresentano il 40,56%, le coniugate il 64%, le
disoccupate il 36,7%. Il titolo di studio prevalente è quello della licenza di scuola media e diploma
di scuola superiore. Nella maggioranza dei casi la violenza avviene all’interno della famiglia, varie
volte il maltrattamento era già presente nella famiglia di origine del maltrattante o della vittima.
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
227
Obiettivi programmatici per il triennio 2005-2007
•
•
•
•
•
•
Sviluppare e consolidare il Centro Donna come punto di accesso privilegiato ai servizi
da parte delle donne del comprensorio forlivese.
Sviluppare la presa in carico delle utenti in particolare dei nuclei monogenitoriali madrefigli favorendo processi di aggregazione attraverso il sostegno psicologico, sociale ed
economico.
Ampliare le possibilità di accoglienza e protezione di donne in uscita da percorsi di
violenza e maltrattamento anche attraverso la realizzazione di una nuova casa-rifugio.
Individuare modalità operative per l’intervento d’emergenza in situazioni di violenza e
maltrattamento (spazi dedicati, reperibilità,ecc..).
Consolidare e potenziare la rete territoriale contro la violenza e il maltrattamento e
definire protocolli d’intesa tra i servizi per l’accoglienza e la presa in carico delle utenti.
Predisporre percorsi formativi, counceling e tutoring per il reinserimento occupazionale
delle donne in fuoriuscita da situazioni di maltrattamento attraverso la partecipazione a
progetti di finanziamento sul bando Fondo Sociale Europeo dell’Amministrazione
Provinciale.
Stato di attuazione Programma 2007
•
Approvazione protocollo operativo fra i servizi territoriali sulla violenza ed il maltrattamento:
Nell’anno 2007 si è lavorato alla definizione di un “protocollo di intesa tra le istituzioni locali per il contrasto
della violenza di genere”, la cui presentazione è avvenuta nella giornata dell’8 marzo 2007. Il protocollo
permette di dare formale riconoscimento alla collaborazione operativa tra istituzioni e servizi già in atto
all’interno della rete “Irene” ed assegna a ciascun Ente sottoscrittore responsabilità e compiti specifici
nell’ambito delle proprie competenze istituzionali e della collaborazione territoriale fra Enti. Durante
l’evento si è tenuta anche la firma del protocollo antiviolenza delle Associazioni femminili forlivesi con
conseguente costituzione di un tavolo permanente delle associazioni per azioni congiunte con il sistema
pubblico.
•
Prosecuzione Progetto DO.MINO
All’interno del progetto DOMINO è proseguita la sperimentazione di iniziative per il potenziamento del
lavoro di contrasto della violenza, secondo due prevalenti tipologie di azioni:
- implementazione di servizi innovativi per donne inserite in percorsi di fuoriuscita dalla violenza, con
particolare attenzione all’inserimento socio-lavorativo (gruppi di orientamento e autoaiuto finalizzati a
promuovere l’ingresso nel mondo del lavoro, a favorire l’inserimento lavorativo e la permanenza stabile
sul posto di lavoro a cui hanno partecipato 30 donne; 15 tirocini formativi presso aziende del territorio),
- Attività formativa di supporto alla gestione della Rete antiviolenza, destinata alle operatrici e volta a
sviluppare capacità di coordinamento e gestione degli incontri della rete, di soluzione dei conflitti
all’interno del gruppo di lavoro, di raccordo tra le pratiche di intervento sui casi.
•
Definizione, d’accordo con il servizio tutela minori, di un accordo operativo nell’ambito del
progetto “Pariteia”, per la collaborazione tra operatori del diritto e sociali per il benessere dei
minori e il ricorso all’istituto della mediazione famigliare.
Il progetto Pariteia, realizzato grazie ai finanziamenti stanziati dal Programma d’azione comunitario sulle
pari opportunità, è nato con l’obiettivo di contribuire alla partecipazione attiva di donne e uomini in tutte le
attività sociali, politiche e professionali. In ambito locale il progetto ha focalizzato la propria attenzione
sull’applicazione della legge 54 del 2006 relativa all’affido condiviso dei figli in caso di separazione e
divorzio, provvedimento che prevede l’esercizio della potestà genitoriale da parte di entrambi i genitori. Nel
corso del progetto sono stati organizzati dei workshop che hanno coinvolto il Tribunale di Forlì, il Tribunale
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
228
per i Minori di Bologna, l’Ordine degli Avvocati di Forlì-Cesena, l’Associazione Giuriste Italiane ed i
Servizi sociali del Comune di Forlì. L’intento è stato di analizzare, in un’ottica di pari opportunità della
responsabilità genitoriale, i modi in cui si esprime l’equilibrio dei diritti e doveri tra padre e madre in un
momento di conflitto accentuato quale quello della separazione. A conclusione del progetto il gruppo di
lavoro ha prodotto una “Proposta di collaborazione finalizzata all’individuazione di buone prassi in materia
di affidamento dei figli nei casi di separazione e divorzio”, che mira a creare collaborazione tra soggetti del
diritto ed operatori sociali (in particolare mediatori/mediatrici famigliari), per la migliore gestione della
conflittualità nelle cause di separazione e divorzio relativamente all’esercizio della responsabilità genitoriale.
Programma attuativo 2008
• Sottoscrizione del “PROTOCOLLO D’INTESA PER IL CONTRASTO DELLA
VIOLENZA E DEL MALTRATTAMENTO NEI CONFRONTI DELLE DONNE” fra le
istituzioni: Comune di Forlì, Provincia di Forlì-Cesena, Prefettura di Forlì Cesena, Questura
di Forlì Cesena, Comando Provinciale dei Carabinieri, AUSL;
• Prosecuzione delle attività di supporto all’inserimento e mantenimento del lavoro delle
donne inserite in percorsi di fuoriuscita dalla violenza e di altre donne svantaggiate utenti
del centro donna;
• Operare, in accordo con l’Unità minori e con i servizi educativi, per il proseguio delle
attività del progetto Pariteia in due principali direzioni: organizzazione di attività formative
rivolte ai genitori sul tema della gestione dei figli in situazioni di conflitto famigliare; presa
di contatto con l’Ordine degli Avvocati della Provincia di FC per la sottoscrizione del
protocollo emerso dal percorso Pariteia ai fini della promozione, ove necessario, della
mediazione famigliare (relativamente all’aspetto della gestione dei figli) nelle cause di
separazione e divorzio. In subordine eventuale verifica della possibilità di adesioni
volontarie al protocollo da parte di singoli avvocati.
6.2.1 Partecipazione delle donne al mercato del lavoro
Obiettivi programmatici per il triennio 2005-2007
Al fine di favorire l’inserimento e la permanenza delle donne nel mercato del lavoro, lo
sviluppo dei percorsi di carriera, il superamento dei differenziali salariali saranno attivate le
seguenti azioni concordate fra Amministrazione Provinciale, Centro per l’Impiego, Comuni,
Enti ed Associazioni del territorio:
azioni di orientamento, counceling, bilancio di competenze, nei confronti di donne, specie
di quelle fuoriuscite dal mercato del lavoro;
sviluppare la collaborazione e messa in rete fra Centro per l’Impiego e altri servizi
informativi specifici quali il Centro Donna;
percorsi (work-experiences, tutoring, ecc..) per l’acquisizione di un adeguato livello di
competenze professionali;
assegnazione di voucher come rimborso spese per la cura di bambini o anziani a donne che
decidono di investire in percorsi formativi per evitare l’obsolescenza professionale e la
perdita dello stato professionale;
incentivazione delle imprese per la trasformazione di contratti a tempo indeterminato di
contratti a tempo determinato, migliorando la posizione lavorativa delle donne e il
superamento della precarizzazione del lavoro;
sostegno alla formazione continua anche sotto forma di formazione a distanza fruibile anche
in luoghi diverso da quello del lavoro o dell’aula di lezione e sensibilizzare le imprese
all’utilizzo della legge 53/2000 relativamente alla concessione di congedi formativi anche
attraverso l’utilizzo della contrattazione decentrata;
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
229
informazione per favorire la conoscenza sulle possibilità di mercato rispetto all’avvio di
attività imprenditoriali ed autonome attraverso la collaborazione tra centro per l’impiego,
associazioni di categoria e camera di commercio;
realizzazione di progetti per la valorizzazione del lavoro delle donne, lo sviluppo di percorsi
di carriera e il superamento dei differenziali salariali, ed in particolare del progetto Weird e
del progetto Sinergie Territoriali in caso di sua approvazione.
Stato di attuazione Programma 2007
•
Progetto PARITEIA “Le pari opportunità nelle cause di affido”: attività di sensibilizzazione
e valorizzazione della partecipazione femminile in ogni sfera della vita;
Il progetto Pariteia ha avuto con obiettivo centrale la promozione di una bilanciata partecipazione maschile e
femminile in settori quali il mercato del lavoro, la famiglia e le sfere di potere decisionale pubbliche e
private. A tal fine è stata realizzata un’indagine comparativa in cinque regioni europee (Lettonia, Italia,
Olanda, Spagna e Polonia), al fine di analizzare la partecipazione femminile al mercato del lavoro ed alla
politica, ed i ruoli tra i generi, sulla cui base è stata realizzata una Carta di Intenti sulla partecipazione
paritaria di uomini e donne nelle responsabilità, al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica, le istituzioni e i
soggetti economici e sociali, sui temi della piena partecipazione degli uomini e delle donne ai processi di
promozione della cittadinanza paritaria, mobilitando inoltre personalità del mondo della cultura, economia,
società civile e politica. La carta è stata sottoscritta anche da personalità e rappresentanti di istituzioni locali
e mondo economico forlivese e diffusa sul territorio locale nelle iniziative organizzate e con appositi invii.
•
Progetto DOMINO: realizzazione attività formative rivolte ad operatrici dei servizi pubblici
e privati e tirocini formativi per donne con profilo professionale debole;
Il progetto DO.MINO. ha permesso la realizzazione delle attività formative e di supporto alla partecipazione
al MDL delle donne in uscita da percorsi antiviolenza e di altre utenti del centro donna sopra indicate.
Inoltre è stato realizzata un’attività formativa dal titolo “Al servizio delle Reti nell’approccio di genere” che
ha avuto come scopo il rafforzamento delle relazioni e della collaborazione fra operatrici e servizi che
vengono a contatto con le donne, specie con quelle più fragili.
•
Progetto TEMPOPERMETTENDO: realizzazione di iniziative seminariali volte alla
promozione della creazione di una rete locale degli sportelli informativi e di orientamento.
Seminario svoltosi nel giugno 2007. Il seminario dal titolo “I servizi in rete: una proposta operativa per il
lavoro e la conciliazione a Forlì” si è proposto come finalità quella promuovere un nuovo approccio dei
servizi di accoglienza e orientamento al lavoro per quanto riguarda in particolare l’attenzione ai temi che più
influiscono sulla presenza femminile nel MDL (conciliazione in primis). I temi trattati hanno messo
l’accento sulla necessità di un approccio solistico nell’attività di orientamento e di servizio, capace di tener
conto della specificità dell’utenza, per non limitare il servizio dello sportello al soddisfacimento del bisogno
immediato, ma offrire un servizio che sia prendersi in carico la persona nella sua interezza e complessità.
All’iniziativa hanno partecipato anche i CAF delle organizzazioni economiche allo scopo di fare rete tra
sportelli informativi e di orientamento, ovvero offrire un servizio migliore, più informato e capace di
valorizzare e fare uso delle risorse complessive del territorio.
Programma attuativo 2008
• Prosecuzione nell’attività di sensibilizzazione già avviata col progetto Pariteia: ulteriore
diffusione della carta d’intenti
e ulteriore organizzazione di momenti di
sensibilizzazione sul tema del lavoro femminile;
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
230
•
•
Costituzione, in collegamento con il gruppo di lavoro sul profilo di comunità, di uno
specifico gruppo di lavoro sul tema della partecipazione femminile al MDL, finalizzato
anche all’individuazione di ipotesi operative per migliorare la situazione esistente;
Prosecuzione delle attività di rete sorte col progetto TEMPOPERMETTENDO.
6.2.2. La conciliazione tra lavoro e vita familiare e personale
Le politiche di conciliazione tra lavoro e vita personale affermatesi negli ultimi anni hanno
promosso una concezione innovativa degli interventi non più mirati alle sole lavoratrici madri ma
ad entrambi i genitori, nell’ambito di una politica globale dei tempi e degli orari.
La legge sui congedi parentali (L. 53/2000) costituisce il punto di approdo (e allo stesso tempo di
avvio) di questo nuovo modo di affrontare il tema. Introduce infatti importanti norme
sull’incentivazione dei permessi parentali da parte di entrambi i genitori, dei permessi per assistenza
a famigliari in difficoltà sia per gli uomini che per le donne, ed inoltre stanzia contributi alle aziende
che applichino accordi contrattuali favorevoli all’assunzione di tali responsabilità familiari quali, ad
es., il part-time reversibile, il telelavoro, orari flessibili in entrata ed uscita, banca delle ore. Le
politiche per la conciliazione chiamano in campo inoltre altri 2 piani di intervento: quello
dell’organizzazione dei tempi e degli spazi della città, tema che ha portato alla redazione, in
numerosi comuni del nostro territorio, di piani regolatori degli orari, e quello della condivisione
del lavoro di cura tra i membri della famiglia.
Obiettivi programmatici per il triennio 2005 – 2007
Se negli anni passati non sono dunque mancate iniziative e sperimentazioni, è ormai matura una
fase nuova in cui occorre passare alla messa a sistema di alcune tra le migliori esperienze realizzate.
A tal fine si ritiene indispensabile operare secondo un’ottica di “governance” affidando ai Comuni il
compito facilitare il dialogo sociale e, per quanto di loro competenza, realizzare interventi flessibili
nel campo dei servizi.
In specifico si ritiene importante la realizzazione delle seguenti azioni:
Rafforzare il ruolo di governance dei Comuni nelle politiche di conciliazione tra lavoro e
vita famigliare per favorire la piena partecipazione delle donne al mercato del lavoro col
coinvolgimento di tutti gli attori sociali, economici ed istituzionali del territorio attraverso la
formalizzazione di un tavolo territoriale di coordinamento e concertazione sulla
conciliazione fra lavoro e famiglia;
Promuovere lo sviluppo di modelli organizzativi flessibili e diversificati nei servizi, in
particolare in quelli per l’infanzia, al fine di meglio rispondere ai nuovi e complessi bisogni
delle famiglie e favorire la permanenza sul lavoro delle donne;
Progettare iniziative capaci di far risparmiare tempo ai cittadini e alle cittadine estendendo la
gamma delle prestazioni fruibili da luoghi decentrati anche attraverso l’uso delle nuove
tecnologie;
Presentare un progetto per accedere ai fondi del programma regionale relativo ai Piani
Regolatori degli Orari incentrato sul decentramento presso luoghi di lavoro di informazioni
provenienti dagli Enti Locali;
Incentivare la sperimentazione di nuove modalità di organizzazione del lavoro, attraverso le
possibilità offerte dalla L.53/2000 per favorire la conciliazione tra lavoro e vita famigliare di
uomini e donne, anche utilizzando la contrattazione decentrata;
Realizzazione del portale sulla conciliazione previsto dal progetto “ConciliAzione” e
definizione della rete dei servizi e sportello che possono collegarsi al progetto;
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
231
Realizzare le azioni connesse con il progetto “Premio buone prassi per la conciliazione”
promosso dalla Commissione Pari Opportunità del Comune di Forlì.
Stato di attuazione Programma 2007
•
Collaborazione all’implementazione delle attività di sensibilizzazione sulla ripartizione e
condivisione del lavoro di cura nella famiglia rivolte a giovani coppie di genitori presso i
servizi educativi e percorso nascita;
Realizzata la “messa a regime” dell’attività formativa e promozionale nata col progetto “Gioco di
squadra”: inserimento nel programma delle attività 2007/2008 del Centro per le Famiglie, e
specificamente all’interno del percorso “SOS genitori- Far bene i genitori fa bene ai bambini”, di incontri
gestiti da operatori/operatrici del centro dal titolo “Gioco di Squadra” rivolto a giovani coppie di
genitori afferenti al Percorso Nascita e/o ai servizi educativi per la prima infanzia.
•
Realizzazione di nuove edizioni della rivista “progetti comuni- voce alle pari opportunità”-
Nel 2007 sono stati pubblicati 2 nuovi numeri della rivista “Progetti Comuni- Voce alle pari
opportunità”: a febbraio numero dedicato a divulgare l’esperienza svolta con il progetto Pariteia; a
marzo numero dedicato alla presentazione del “Protocollo a contrasto della violenza sulle donne” e del
protocollo a contrasto della violenza sulle donne delle associazioni femminili del territorio.
Programma attuativo 2008
•
•
Prosecuzione delle attività del Tavolo per la conciliazione del territorio forlivese con il
coinvolgimento dell’AUSL;
Attività promozionali ed informative rivolte al territorio sulle opportunità di
conciliazione fra lavoro e vita famigliare.
6.3. Rafforzare la capacità delle Amministrazioni locali di farsi carico dei problemi delle donne
forlivesi anche attraverso il potenziamento del ruolo degli organismi di parità
Obiettivi programmatici per il triennio 2005 – 2007
1. Rafforzare le attività di rete incrementando le relazioni con soggetti diverse per la diffusione
delle pari opportunità e l’implementazione di azioni trasversali per le pari opportunità;
2. Sviluppare programmi sperimentali di intervento per la promozione delle pari opportunità,
in special modo legato ai seguenti temi: valorizzazione del lavoro femminile, conciliazione
tra lavoro e vita famigliare, cittadinanza sociale di genere, solidarietà e cooperazione;
3. Promuovere la conoscenza e l’utilizzo nelle Amministrazioni locali di strumenti di governo
di genere (es. gender analysis, gender budgeting, ecc..), organizzando a tal fine specifiche
azioni formative ed informative nei confronti dei decision makers;
4. Realizzare bilanci di genere in Comuni del territorio;
5. Promuovere nei Comuni del comprensorio la diffusione della cultura delle pari opportunità
attraverso la socializzazione delle esperienze incrementate;
6. Definire modalità di coordinamento territoriale e confronto periodico fra gli organismi di
pari opportunità, sia al fine dello scambio di buone prassi ed esperienze sia al fine di un
reciproco e mutuo sostegno;
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
232
7. Definire ruoli e compiti attribuiti alle Commissioni Pari Opportunità sorte presso le
Amministrazioni Locali ed assegnazione di uno specifico budget trasversale alle varie
attività dell’ente.
Negli anni passati numerosi Enti Locali del territorio hanno nominato al proprio interno
apposite commissioni consiliari per la promozione delle pari opportunità tra uomini e donne.
Sono inoltre numerosi i comitati paritetici per le pari opportunità dentro i luoghi di lavoro o
dentro associazioni professionali, economiche, politiche. Si tratta in generale di organismi che
hanno svolto un importante lavoro di sensibilizzazione del territorio, riuscendo anche in alcuni
casi a portare avanti progetti importanti per la vita delle donne come quello relativo
all’istituzione di un fondo per l’accesso alla difesa legale per donne in difficoltà, promosso dalla
Commissione Pari opportunità del Comune di Forlì nella passata legislatura. Tuttavia, sulla base
delle esperienze sino ad ora condotte è importante uno sviluppo della situazione attuale in
direzione di un maggiore coordinamento fra i numerosi organismi esistenti e di una più precisa
definizione dei compiti assegnati.
Stato di attuazione Programma 2007
•
Avvio di un gruppo di lavoro per l’inserimento, dentro il Bilancio Sociale del Comune di
Forlì, di elementi di bilancio di genere. Definizione dei principali indicatori (es.: impatto
conciliativo delle politiche dell’Amministrazione, impatto sulla partecipazione femminile al
lavoro, ecc…).
A partire dal mese di dicembre 2007 sono state organizzate alcune riunioni preparatorie del lavoro per la
redazione di un Bilancio di Genere di Mandato. Gli incontri, tenutisi presso la Direzione Operativa, hanno
coinvolto, oltre alle referenti dell’Unità Pari Opportunità, anche la responsabile dell’Unità Politiche per la
Salute, la Responsabile dell’Unità Innovazione Sociale e Valutazione del Piano di Zona, una rappresentante
dell’unità di Staff dell’Area Servizi al Cittadino, una docente della Facoltà di Economia dell’Università di
Bologna – sede di Forlì, oltre al contributo dell’Assessore Bertozzi. Sono state prese in esame le tendenze
attuali nella redazione dei Bilanci di Genere e sono stati analizzati alcuni set di indicatori. Il Bilancio terrà
conto anche del lavoro svolto in sede di predisposizione del Profilo di Comunità e del Bilancio Sociale.
Programma attuativo 2008
•
Predisposizione bilancio di genere di mandato: definizione metodologia ed elaborazione
del documento.
6.4. L’immigrazione al femminile
L’aumento del numero di donne immigrate è stato negli ultimi anni costante; si tratta in gran parte
di persone che vengono nelle nostre città per trovare lavoro o per motivi di ricongiungimento
famigliare. Benché esse rappresentino spesso una grande opportunità per il nostro sistema
economico e per l’organizzazione famigliare, il loro arrivo porta con sé anche una serie di problemi,
a cominciare da quelli pressanti dell’alloggio, del lavoro, del bisogno di servizi per la prima
infanzia, ma anche problemi relazionali e di inserimento sociale.
Negli anni passati il Comune di Forlì ha realizzato diversi progetti, finanziati dalla Unione Europea,
finalizzati all’inserimento, alla conoscenza del territorio, al rafforzamento della capacità d’accesso
ai servizi delle donne immigrate, ed anche progetti per la qualificazione e l’emersione dal
sommerso del lavoro di cura domiciliare.
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
233
Nel 2006 si sono conclusi i progetti “Citizenship and New Inclusion”, incentrato sul tema
dell’inclusione sociale delle donne immigrate, e “Dalia: Donne immigrate in Armonia fra Lavoro
e Impegni fAmiliari”, incentrato sull’obiettivo della conciliazione lavoro-famiglia delle donne
immigrate.
Obiettivi programmatici per il triennio 2005 – 2007
•
•
Realizzazione di progetti di inserimento sociale delle donne immigrate anche attraverso
l’organizzazione ed il sostegno ad esperienze di partecipazione attiva, auto aiuto e scambio,
formazione ed informazione all’interno del centro multiculturale gestito in collaborazione da
Centro Donna, Efeso, Sesamo, Associazione Donne del Mondo ed altri soggetti del territorio.
Attivazione di percorsi formativi per l’acquisizione di conoscenze e competenze teoriche e
pratiche inerenti il lavoro di badante;
Stato di attuazione Programma 2007
•
Potenziamento del centro multiculturale “Casa del gelsomino” (ampliamento utenza, piano
di attività e messa in rete dei servizi) attraverso: l’inserimento del Centro all’interno del
Piano Sociale di Zona, il potenziamento dello spazio di accoglienza, ascolto, orientamento
per donne straniere, potenziamento dello spazio di socializzazione e mutuo-aiuto rivolto a
donne e bambini, attività di sostegno dei bambini nei compiti scolastici (‘doposcuola’), corsi
di lingua italiana.
Il centro ha potuto, nel 2007, godere di finanziamenti ancorché limitati, superiori a quelli ottenuti nell’anno
precedente, grazie anche all’inserimento delle attività della casa Piano Sociale di Zona. Pertanto è stato
possibile ampliare l’apertura della Casa fino a coprire tutti i giorni della settimana, sabato incluso, con un
potenziamento generale delle attività. E’ stato offerto uno spazio di incontro, socializzazione e discussione
destinato a donne migranti (assistenti famigliari in particolare) e italiane, sono stati inoltre realizzati
laboratori ed attività di ‘doposcuola’ per bambini e preadolescenti migranti, attivati corsi di italiano a livello
base ed intermedio.
Programma attuativo 2008
•
A fronte della significativa partecipazione delle donne migranti e italiane alle attività del
centro, è necessario definire quale debba essere la sua collocazione futura nel quadro dei
servizi territoriali sociali e specifici per la popolazione migrante, al fine di dare
continuità alle attività anche con eventuale collaborazione formalizzata con soggetti del
territorio.
6.5. La cooperazione internazionale in ambito sociale e di pari opportunità ed i rapporti
balcanici, euro-mediterranei ed est europei
Negli anni appena trascorsi il territorio forlivese ha ospitato numerose iniziative internazionali di
solidarietà e cooperazione fra donne italiane e donne di paesi poveri o in guerra o sottoposti a
calamità naturali.
Tali iniziative hanno permesso di realizzare progetti a favore di donne in Algeria, Albania,
Palestina, Somalia, Saharawi, Bosnia, Serbia, ecc. che sono stati caratterizzati da un approccio
centrato sulla valorizzazione delle competenze e risorse locali e sull’empowerment delle donne
coinvolte.
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
234
Tra i risultati significativi di tali azioni va segnalata la costituzione della Rete Women, una rete
internazionale di donne promossa dal Comune di Forlì e da altri Enti ed associazioni dell’area
mediterranea, dei Balcani e dell’Est Europeo.
La Rete delle Donne del Mediterraneo e dei Balcani ha l’obiettivo di promuovere pari opportunità
fra donne e uomini e contribuire alla valorizzazione delle differenze culturali e delle culture di
genere.
WOMEN opera per realizzare scambi e progetti, in particolare nell’ambito della cooperazione
decentrata, agendo attraverso il dialogo con gli attori dello sviluppo locale valorizzandone le
specificità e le esperienze e chiamandoli ad interagire in un'ottica di reciprocità e complementarità,
la rete costituisce pertanto un luogo operativo e uno strumento di confronto tra attori del nord e del
sud del mondo, la cui logica è quella di avviare scambi fra donne per promuovere azioni politiche e
riflessioni teoriche volte a restituire dignità alle donne in pace e in guerra, costruendo ponti oltre i
conflitti e i confini.
I Soci Fondatori sono i seguenti: Regione Emilia Romagna, Comuni di Forlì, Ravenna, Venezia,
Province di Forlì-Cesena, Parma, Ravenna, Ferrara, Associazioni Orlando, AIDOS, C.O.S.P.E.,
Gruppo Volontario Civile (GVC), RACHDA (Algeria), Forum Indipendente Donne Albanesi
(FIDA), Palestinian Working Women Society (PWWS).
Il Progetto “N.E.W. - Network Europeo per il Welfare”
Il progetto è stato presentato dalla Provincia di Forlì-Cesena e dal Comune di Forlì nell’ambito del
programma comunitario Interreg IIIA Transfrontaliero Adriatico e vede la partecipazione, in
qualità di partner, di Enti pubblici ed associazioni di Serbia, Albania e Bosnia. Il progetto “NEW”
è orientato al rafforzamento delle capacità degli operatori pubblici e privati nel settore dei servizi
sociali, tanto da un punto di vista della programmazione, della definizione degli standard, della
capacità di identificazione e mappatura dei bisogni, quanto sotto l’aspetto delle capacità concrete di
realizzazione e gestione dei servizi sociali, al fine di promuovere un reale e accrescere le capacità
delle istituzioni centrali e decentrate e delle organizzazioni della società civile relativamente alla
realizzazione e gestione dei servizi sociali e al decentramento amministrativo dei servizi di welfare.
Obiettivi programmatici per il triennio 2005 – 2007
Rafforzamento della rete “Women” e miglioramento delle capacità di lavoro in rete e found
rising;
Realizzazione delle attività previste dal progetto “NEW-Net Europeo di Welfare, ed in
particolare:
o Formazione;
o Realizzazione di una ricerca sui bisogni formativi degli operatori sociali Paesi
dell’Adriatico Orientale;
o Produzione di materale di documentazione;
o Tutoraggio nel percorso di impostazione di Piani Sociali di Zona nelle città aderenti
al progetto.
Sviluppo del progetto NEW in forma integrata con Regione Emilia Romagna e Anci e
individuazione della forma gestione della collaborazione interistituzionale al fine di
realizzare un organismo permanente a disposizione del sistema pubblico e privato per lo
studio e la sperimentazione di innovazioni nell’ambito del welfare.
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
235
Stato di attuazione Programma 2007
Rete WOMEN
• Gestione di progetti promossi dalla Rete WOMEN;
Nel 2007 è stata realizzata la presentazione e gestione del progetto “Piano Donne Palestina” in
accordo con le ONG Orlando e Cospe e coi Comuni di Ravenna e le Province di FC e Parma.
Realizzato inoltre il convegno "Il rispetto dei diritti delle donne in Africa orientale: il caso somalo" (20
giugno 07) con la partecipazione delle associazioni somale IIDA (Women's Development Organisation) e
SWEA (Shabeli Women Entrepreneurs Association), attivamente impegnate nel processo di ricostruzione
socio-politica del paese. In occasione della presenza a forlì della delegazione somala sono state organizzate
numerose attività di sensibilizzazione di attori locali quali associazioni economiche, mondo femminile, ecc..
In qualità di Ente locale attivo nella cooperazione con la Somalia e di presidente della rete Women il
Comune di Forlì ha inoltre partecipato come relatore al convegno organizzato a Roma dal Ministero Affari
Esteri per la valorizzazione della donne nel processo di ricostruzione in Somalia.
•
Realizzazione di una Scuola su Genere e Politica in accordo con le Università partner di
WOMEN.
Definizione di una ipotesi di programma. Avvio ricerca finanziamento.
Welfare e cooperazione
• L’implementazione delle attività connesse all’Intesa Operativa per la promozione di un
sistema integrato di Cooperazione Decentrata in Albania, Serbia e Bosnia-Erzegovina, che
pone le basi per l'avvio di un coordinamento tra vari Enti della Regione Emilia Romagna
che operano in area balcanica, si è realizzata attraverso:
•
•
•
•
•
•
•
sottoscrizione dell’Accordo di Programma Quadro fra la Regione ed altri Enti Locali dell’Emilia
Romagna per la cooperazione decentrata sulle politiche di Welfare in Area Balcanica di cui
Forlì è capofila (Regione Emilia-Romagna, Comune di Forlì, Comuni di Guastalla, Bazzano,
Reggio Emilia, Cesena, Provincia di Forlì-Cesena, di Ravenna, Parma);
gestione del progetto comune:“Un programma di cooperazione sul welfare” annualità 2006;
presentazione del progetto “ Programma di cooperazione sul welfare” annualità 2007;
coordinamento e gestione della rete degli Enti Locali in Emilia-Romagna che hanno sottoscritto
l’Intesa Operativa e siglato l’Accordo sul Welfare, nonchè delle relazioni di partenariato con i
Comuni Balcanici;
supervisione dei tutor, accompagnamento e formazione delle ONG e delle P.A. presenti sui
tavoli dei Piani Sociali di Zona nei Paesi PAO Partner con la collaborazione di IRS (Istituto per
la Ricerca Sociale) di Milano.
avvio dell’attività di disseminazione, con l’impostazione di strumenti di comunicazione e di
visibilità delle attività della Rete ( web e riviste specializzate) e la preparazione di una mostra in
tre lingue (italiano, serbo ed albanese) e relativo catalogo, concepito come strumento itinerante
per iniziative da entrambe le sponde dell’adriatico.
Nel corso del 2007 ha preso avvio la realizzazione dei progetti: NEW2, NEWNET, “Un
programma di cooperazione decentrata nell’ambito del decentramento amministrativo nel
settore sociale delle città di Novi Sad, Kragujevac e Tuzla”, “Programma di sostegno alla
cooperazione regionale – APQ paesi dei Balcani occidentali” e “Supporto alle Politiche Minorili
in Albania”. In particolare sono state realizzate le seguenti attività:
•
•
Kck-off meeting transnazionale del progetto NewNet (Forlì 22-23-24 maggio 07) e formazione
sul tema: Piani Sociali di Zona nei comuni balcanici e profili professionali in area sociale
(comparazione dei percorsi didattici);
Convegno “noi in cooperazione” (Forlì e Bologna novembre 07);
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
236
•
•
•
•
Seminario a carattere tecnico psico-pedagogico rivolto agli operatori di strutture per minori
(novembre 2007)
Seminario transnazionale “Impresa sociale e Lavoro femminile” (Forlì 5/8 marzo 08) sui
seguenti temi: “Governance e welfare mix. L’impresa sociale fattore di crescita del welfare
nei progetti di cooperazione internazionale dell’Emilia-Romagna nei Balcani”,
“L’accreditamento e la funzione pubblica dei soggetti no-profit”, “L’ impresa sociale in
Albania: problemi ed opportunità”, “Le sinergie del progetto SVILOPIM e le interrelazioni
con i progetti in campo”, “Il ruolo del welfare mix nella programmazione sociale delle
amministrazioni partner”
Relativamente al progetto “Un programma di cooperazione decentrata nell’ambito del
decentramento amministrativo nel settore sociale delle città di Novi Sad, Kragujevac e
Tuzla” 2007 Le numerose azioni previste dal progetto in Serbia, Bosnia sono in buona parte
concluse.
Relativamente ai progetti: “Programma di sostegno alla cooperazione regionale – APQ paesi
dei Balcani occidentali” (CIPE) e “Supporto alle Politiche Minorili in Albania” sono state
realizzate le seguenti attività: perfezionamento e conclusione degli atti con la Regione
Emilia-Romagna, lead partner dei progetti MAE, espletamento della gara, in accordo con le
tre Regioni coinvolte ( Emilia-Romagna, Marche, Puglia), per l’assegnazione dell’incarico
di coordinatore del progetto MAE minori, avvio formale del progetto minori a Roma,
presente il Ministero Affari Esteri e le tre Regioni, individuazione degli strumenti operativi
di supporto al Progetto, individuazione del Comitato scientifico e dei referenti locali del
progetto, aggiornamento e attualizzazione del progetto presentato al MAE nel 2003 e
adeguamento del budget, avvio attività.
Rafforzamento delle attività di formazione (scuola sul welfare);
Sviluppo della rete transfrontaliera di scambi, competenze e conoscenze delle diverse figure
professionali coinvolte nella pianificazione e gestione dei servizi sociali. Formazione dei formatori,
sviluppo dell’attività di tutoraggio in loco all’intero percorso per la realizzazione dei tavoli di
concertazione locale sul welfare, oltre a strumenti diversi di monitoraggio e valutazione del bisogno e
degli interventi sociali.
•
Creazione di un laboratorio su welfare e cooperazione collegato al Piano Sociale di Zona in
collaborazione con l’Università degli Studi di Bologna, la Provincia di Forlì-Cesena,
AICCON e ANCI.
E’ in fase di ultimazione la redazione del Protocollo d’Intesa per lo Sviluppo e l’utilizzo di un
Sistema di Monitoraggio Sociale ed Economico del Territorio della Provincia di Forli’-Cesena,
da siglarsi tra il Comune di Forli’ e la Camera di Commercio, Industria, Artigianato, Agricoltura
di Forli’-Cesena, al fine di :
•
•
•
•
attivare strumenti di analisi delle dinamiche associate alla valutazione del sistema di
welfare locale;
elaborazione di una metodologia per l’attivazione di strumenti utili alla programmazione
triennale del Piano Sociale di Zona per la salute ed il benessere;
sviluppo di banche dati a sostegno della definizione di interventi di sperimentazione
nell’ambito delle politiche di welfare, da attivare tramite il Centro di Innovazione sul
Welfare;
messa a punto di un sistema di misurazione delle dinamiche socio-economiche del
territorio, inclusa l’adozione di SIMET – Sistema di Monitoraggio dell’Economia del
Territorio (data warehouse/sistema informativo per la rilevazione delle principali
dinamiche del territorio, che integra le informazioni provenienti da fonti locali, nazionali
e internazionali e produca elaborazioni e analisi a supporto dell’attività delle istituzioni,
delle imprese e di quanti operano per lo sviluppo locale).
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
237
Programma attuativo 2008
•
•
•
•
•
conclusione dei progetti New e NewNet (organizzazione delle rimanenti attività
formative, accompagnamento e tutoraggio in loco (Albania, Montenegro, Serbia e
Bosnia), organizzazione convegno transnazionale conclusivo progetti New e NewNet,
elaborazione pubblicazioni finali di progetto e successive attività di disseminazione;
Consolidamento della rete fra la Regione ed gli Enti Locali dell’Emilia Romagna
aderenti all’Accordo per le attività di cooperazione sulle tematiche del welfare e i
partner Balcanici dei paesi PAO in particolare:
o curare la conclusione del progetto APQ 2006,
o avviare le attività del progetto 2007, migliorando le attività di monitoraggio del
progetto e l’integrazione tra le azioni dei singoli partner per qualificare ulteriormente
l'azione di cooperazione,
o presentare il progetto 2008,
o costruire maggiore integrazione fra le singole azioni e curare la reciprocità e le
ricadute locali della azioni di cooperazione, nonché la loro maggior visibilità;
o aumentare le sinergie fra i diversi interventi progettuali sulle materie del welfare
indipendentemente dal donors o dalla titolarità del progetto:
o potenziare e qualificare l’attività di disseminazione e comunicazione;
Gestione delle attività previste dal progetto “Supporto alle Politiche Minorili in
Albania”, in particolare per quanto attiene all’avvio delle azioni sui minori nei Comuni
di Scutari, Elbasan sulla base delle priorità individuate dai Piani di Zona e impostazione
e avvio del Piano Sociale di Zona a Valona;
Presentazione del progetto welfare sul programma IPA transfrontaliero Adriatico e
verifica delle possibilità di inserimento del progetto nel novero dei programmi strategici
della Regione Emilia Romagna;
Collaborazione con Ervet e RER per la redazione del Progetto SeeNet relativamente agli
aspetti sociali.
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
238
Allegato
Le iniziative del territorio per gli anziani e/o realizzate dagli anziani
(tratto da www.intrage.it)
ANZIANI? SÌ, GRAZIE!
Allegri, vitali, in buona salute. Sono gli anziani d’Italia. E proprio per questa
positività dimostrata che gli over'60 rifuggono dall’essere appellati anziani.
Eppure la parola anziano non ha una connotazione negativa, indica
semplicemente una persona "nata prima". Ma nell’immaginario collettivo si
trasforma in un termine che indica perdita di autosufficienza, solitudine, disagio.
E se per alcuni la propria vecchiaia è vissuta con queste difficoltà, per molti è
ancora ricca di felicità. Il 70% degli ultrasessantenni si dichiara "molto o
abbastanza felice". Secondo un'indagine del Censis, la cura di se stessi, le attività
intellettive e relazionali e i momenti di spiritualità sono alcuni elementi della loro
vita quotidiana che spiegano un raggiunto benessere fisico e psicologico.
Quando si parla di volontariato e terza età il primo pensiero va agli anziani che
ricevono l’aiuto e la solidarietà di persone più giovani. Eppure, sempre più
spesso, gli anziani si presentano come soggetti che donano energia, esperienza,
tempo.
Da tutto ciò emerge l'importanza, per tutti gli anziani, e per chi sta per diventarlo,
di vivere con maggior serenità la propria età, consapevoli delle tante possibilità
ancora offerte dalla vita, e di promuovere nelle generazioni più giovani un nuovo
concetto di anzianità, caratterizzato da maggior rispetto e positività.
COMUNE DI FORLI’
Denominazione
dell’Organizzazione
Associazione anziani
centri sociali e orti “centro
storico”
(Circoscrizione 1)
Associazione anziani “Il
Delfino”
(Circoscrizione 2)
Informazioni utili
(sede, orario di apertura per l’accesso
dell’utenza, numero di telefono, fax e
mail
Via F. Nullo, 25 – Forlì
Tel. 0543 29527
Cell. Presidente Ravaglioli Oredano 333
9714055
Ricevimento: tutti i giorni dalle 13.30 alle
18.30
Area climatizzata per il periodo estivo
Via Sillaro, 42 – Forlì
Tel. 0543 700640
Cell. 346 6136017
Ricevimento: tutti i giorni dalle 14.00 alle
18.30
Area climatizzata per il periodo estivo
Sala Polifunzionale c/o quartiere Romiti
Via Locchi 9 tel. 0543 705159
Breve descrizione dell’iniziativa
- organizzazione tornei bigliardo;
- corso di ballo
- corso di cucina medioevale;
- corso di ginnastica;
- servizio di podologia;
- in primavera “festa dell’azdora”;
- in autunno “festa degli orti”;
- Forlì bike;
- nonni al servizio verde (gestione dei parchi);
- nonni vigile;
- gestione ufficio vacanze e accompagnamento
alla vacanza;
-manifestazione “arte in libertà” in
collaborazione con il centro culturale
Romagna;
- Festa “degli auguri” di fine anno per gli over
75
- corso di ginnastica posturale per anziani;
- scuola di ballo;
- tombola;
- feste di mensili di compleanno degli anziani;
- misurazione gratuita colesterolo, glicemia e
pressione;
- gite sociali
- visite guidate culturali-artistiche
- mercatino di beneficenza per le festività
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
239
Associazione Anziani “2
Tigli”
(Circoscrizione 3)
Via Orceoli. 15 – Forlì
Tel. 0543/721131;
Ricevimento: tutti i giorni (esclusa la
domenica) dalle ore 15.00 alle 17.00 e
(domenica inclusa) dalle ore 20.00 alle
23.00
Area climatizzata per il periodo estivo
Associazione
“Aurora Libera Età”
(Circoscrizione 4)
Via Paolo Porzio, 6 – Forlì
Tel. 0543 60454 fax 0543 60454
Ricevimento: tutti i giorni dalle 8.30 alle
12.00, dalle 15.00 alle 18.00, dalle 20.00
alle 23.00
Dal 15.07 al 20.08 il centro è chiuso
Libera Associazione
Anziani Primavera
(Circoscrizione 5)
Via Torquato Nanni, 27 – Forlì
Tel. 0543 63169
Ricevimento tutti i giorni dalle ore
14,30/18,30 - 19,30/22,00 (esclusa la
domenica sera)
Area climatizzata per il periodo estivo
Nei mesi più caldi il ritrovo è presso
il Parco Incontro di Via Ribolle per giocare
a carte, chiacchierare sotto l’ombra degli
alberi oppure cimentarsi sul campo da bocce
Associazione Gruppo
Corso della Repubblica 155 – Forlì
natalizie e pasquali;
- conferenze e corsi per anziani
- incontri con poeti dialettali romagnoli
- “identità e partecipazione” per il recupero
delle tradizioni popolari e romagnole
- laboratori manuali “le mani d’oro”
- gioco delle carte (organizzazione di gare e
tornei)
- giornate di informazione sanitaria (incontri
pubblici per affrontare meglio i problemi della
terza età)
- incontri di approfondimento per affrontare i
problemi sociali (con Polizia di Stato, Hera
ecc.)
- conferenze annuali sulla prevenzione delle
malattie, viabilità ecc.;
- gioco bocce (organizzazione di tornei misti e
per sole donne);
- gioco carte (organizzazione di gare)
- concerti musicali (piano bar e musica
d’ascolto)
- spettacoli e rassegne teatrali;
- gite con pranzi sociali
- feste invernali a fine di socializzazione ed
estive;
- incontro con portatori di handicap e pranzo;
- servizio di podologia ed esame colesterolo
per i soci;
- gestione di 5 aree ortive
- 2 feste danzanti
- collaborazione con le associazioni di
volontariato e quartieri della circoscrizione
- servizi di infermeria, test su glicemia e
colesterolo, servizio di podologia, misurazione
della pressione;
- corsi di lingua: inglese, francese, spagnolo e
tedesco;
- corso di memorizzazione;
-corso del benessere: attività psicomotoria per
l’anziano
- corso di protezione civile;
- scuola di ballo;
- corso di cucito
- convenzione “nonno vigile”
- gestione aree ortive
- gioco carte (organizzazione di gare e tornei)
- pranzi mensili per associati ai fini di
socializzazione
- Gestione della Convenzione sulle aree ortive;
- Gestione della convenzione dei “Nonni
Vigili”;
- Gestione della convenzione per le “Vacanze
Anziani”
- Gestione della Convenzione per il Centro
Sociale e delle attività ricreative e turistiche;
- Gestione della convenzione fra le 5
Circoscrizioni e le Farmacie Comunali;
- Attività culturali e formative;
- Attività di solidarietà;
-Iniziative estive e sociali,
- Gite turistiche e culturali;
- Tornei di bocce
- corsi di prevenzione;
- Corsi di attività motoria
- test sulla glicemia e sul colesterolo,
misurazione della pressione
- servizio di podologia;
- Trasporto di cittadini anziani e disabili per
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
240
Volontari “S.O.S Taxi”
Onlus
Libera Università per
Adulti
Coordinamento comunale
delle Associazioni Anziani
– Comune di Forlì
Ufficio vacanze
Auser Volontariato di
Forlì – Onlus
Associazione per
l’Autogestione dei Serivizi
e la Solidarietà
Tel.e fax 0543 23995
e-mail [email protected];
per prenotazione trasporti dalle ore 10.00
alle 14.30
c/o residenza “Zangheri”
Via F. Andrelini 5
Tel e fax 0543 34711
Martedì e giovedì dalle ore 16.00 alle 18.00
visite mediche, terapie, case di riposo, spesa,
cimitero ecc.
Via T. Zauli Saiani 46, Forlì
Tel e Fax 0543 29510
Aperto dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00
alle 11.00
Sede territoriale - Viale Roma 124 – Forlì
Tel/Fax 0543 404912 - Numero Verde
800.99.59.88
e-mail [email protected]
Ricevimento dal lunedì al venerdì dalle
9.00-12.30 dalle 15.00-18.00
Filo D’argento (compagnia telefonica)
Via Curiel, 51
Tel. 0543 712091 - 0543 401818
Attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 15.30
alle ore 18.30;
Ausilio (spesa a domicilio)
Tel. 0543 67221
Ricevimento il martedì e il giovedì dalle ore
14.30 alle 17.00
L’Associazione Auser è presente a:
- Forlimpopoli - via Ho Chi Min, 28
tel. 0543 748148 ; Ricevimento martedì e
venerdì dalle 9.00 alle 11.00, mercoledì
dalle 15.00 alle 17.00;
- Bertinoro - via Cavour, 11 tel. 0543
445156;
Ricevimento tutti i giorni dalle ore 13.30
alle 17.00
-Castrocaro - via Pirazzini, 3 tel. 0543
767955
- Dovadola - via R.Biscia , 2 tel. 0543
934350; Ricevimento mercoledì dalle ore
15.00 alle 17.00, venerdì dalle ore 15.00 alle
17.00;
- Rocca S.C. - via A. Saffi, 6 tel. 0543
950139;
-Gestione di gite, vacanze e soggiorni estivi e
invernali per anziani autosufficienti del
territorio.
e-mail [email protected]; Ricevimento
dal lunedì al venerdì dalle ore 15.00 alle
18.00
- Portico - Piazza Marconi, 3 tel 0543
967153; Ricevimento dal lunedì al venerdì
dalle ore 15.00 alle 18.00
-Meldola - via Roma, 3 tel. 0543 492392;
Ricevimento dal lunedì al venerdì dalle 9.00
alle 12.00, mercoledì dalle 15.00 alle 18.00
- Civitella -via Martiri Partigiani, 2
tel. 0543 983514; Ricevimento dal lunedì al
venerdì dalle 14.30 alle 17.30
- Galeata - Via Zannetti, 17 tel. 0543
981089;
e-mail: [email protected]; Ricevimento
dal lunedì al venerdì dalle 15.30 alle 18.30
- Santa Sofia - P.zza G. Matteotti, 4/a; tel.
0543 970098 fax 0543 970377 Ricevimento
dal lunedì al venerdì dalle ore 14.30 alle
17.30
-
conferenze culturali su vari
argomenti
rappresentazioni teatrali
educazione motoria
studio della musica a fini
aggregativi
- Telefonia sociale: numero verde, compagnia
telefonica, informazioni;
- Progetto supporto alla mobilità degli anziani
e portatori di handicap (accompagnamento
gratuito presso presidi sanitari, mercato,
cimitero);
- Volontario a domicilio;
- Spesa a domicilio e accompagnamento a fare
la spesa;
- Corsi di socializzazione e manualità: per
conservare la memoria, ricamo, decoupage,
stampe su stoffa, decorazioni, addobbi,
disegno e pittura, corso di italiano, di inglese;
- Incontro fra generazioni: festa di Natale sotto
l’albero, Babbo Natale via satellite, racconto
favole e laboratori;
- Visite e feste presso case di riposo;
- Cucina multietnica;
- Recupero usi e costumi;
- Recupero e conservazione della memoria:
concorsi letterari;
- Accademia di formazione permanente:
cultura, usi e costumi, educazione alla salute e
prevenzione, conferenze, gite presso città
d’arte, escursioni;
- gite al mare;
- Consegna farmaci;
-Proiezione film con relativa discussione;
- Lettura collettiva di brani di romanzi con
relativa discussione;
- progetto “mare e monti” nei comuni di
Galeata, Santa Sofia, Rocca San Casciano e
Meldola si organizzano gite giornaliere al
mare con pullman.
- Nella vallata del bidente, progetto “stili di
vita sani”.
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
241
Associazione
“Comunità Papa Giovanni
XXIII”
- Modigliana p.le A. Moro 3, tel. 0546
942894
ricevimento il lunedì dalle 16.30 alle 18.00
dal martedì al venerdì dalle 15.30 alle
17.00, la domenica dalle 14.00 alle 22.00
Via C. Colombo, 7 – Forlì
Tel. 0543 28100 – fax 0543 27362
e-mail [email protected]
-servizi volti a contrastare la povertà, il disagio
l’isolamento e a rafforzare l’autonomia della
persona anziana;
- gestione di case famiglia e di mini
appartamenti;
-inserimento lavorativo e accompagnamento al
lavoro;
- mediazione socio-culturale
Cooperativa Sociale
Abbracci s.c.a.r.l. onlus
(privatassistenza)
Via S. Corbari 7 – Forlì
Tel. 0543 33596 fax 0543 33596
e-mail [email protected]
Ricevimento: dal lunedì al venerdì dalle
9.00 alle 17.00, sabato dalle 9.00 alle 12.00
Reperibilità telefonica 24 ore su 24
- Assistenza privata domiciliare ed ospedaliera
diurna e notturna;
- prestazioni infermieristiche a domicilio con
infermieri professionali;
- trasporto e servizi di accompagnamento con
automezzo attrezzato per trasporto disabili;
- trattamento benessere piedi e gambe a
domicilio;
- fornitura di servizio di fisioterapia a
domicilio;
- ambulatorio infermieristico attivo il lunedì
mercoledì e giovedì dalle ore 15.00 alle 19.00
(V.l.e Spazzoli 45 tel. 0543 818854)
- centro di assistenza residenziale (accoglienza
temporanea per anziani e disabili)
Associazione centro di
ascolto e prima
accoglienza “Buon Pastore
– onlus
Via Fossato Vecchio, 20
Tel. 0543 21051 – 34857 – fax 0543 34857
Ricevimento lunedì, mercoledì e venerdì
dalle ore 9.00 alle 12.00
- servizio diurno di ascolto, informazione e
orientamento, con particolare riferimento a
coloro che richiedono aiuto nell’assistenza
degli anziani e a coloro che si rendono
disponibili al ruolo di badanti.
-Servizio di prima colazione; bagni e docce;
lavanderia e stireria; guardaroba; consulenze
mediche e farmaceutiche; servizio telefonico e
recapito postale; pacchi alimentari settimanali;
mensa serale; servizio di ospitalità notturna
residenziale.
Anteas “Associazione
Volontariato Terza Età
Attiva per la Solidarietà”
“La Banca del tempo” di
Forlì
Associazione di
volontariato “Progetto
Ruffilli” – onlus
Casa di Riposo Casa Mia
Piazza del Carmine 20 – Forlì
Tel. e fax 0543 26007
-attività di prima informazione, prevenzione e
educazione
- corsi di informatica, educazione stradale,
inglese, sulle patologie più diffuse, ambito
domestico.
c/o Centro Famiglie –
v.le Bolognesi
Forlì
Tel. 0543 21013 - 30709
Fax 0543 31420
Ricevimento: il primo giovedì di ogni mese
-sviluppo di relazioni solidali attraverso lo
scambio del tempo in attività e saperi;
Corso Diaz 105, Forlì
c/o Parrocchia di S. Antonio Abate
Tel. 0543 30475 fax 0543 30671
Ricevimento: tutti i giorni dalle 6.00 alle
22.00
-gestione di gruppo appartamento;
Sede Operativa via Curiel 53 Forlì -
- corsi di psicomotricità per
-svolgimento di attività culturali: tavole
rotonde, convegni, conferenze, congressi,
dibattiti, seminari;
-gestione centro diurno
-gruppo animazione
- vacanze estive
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
242
dell’Ente Patrimoniale
dell’U.I.C.C.A.
Tel. 0543 400676 – Fax 0543 414319
(sede legale: L.go Tevere Michelangelo 7
ultrasessantacinquenni;
Roma 00192)
Ricevimento dal lunedì al venerdì dalle 8.30
alle 13.00 e dalle 14.30 alle 17.30;
domenica dalle 9.00 alle 12.00
- progetto parco: cura orto, animali di bassa
corte;
- gestione centro diurno;
- serra-fiori: cura, custodia, vendita piante da
fiore e da appartamento;
-assistenza infermieristica: medicazioni,
iniezioni, rilevazione parametri vitali su
appuntamento;
- gestione di appartamenti protetti
- progetto di volontariato per la piccola
manutenzione a domicilio
ASSOCIAZIONE A.D.A.
Associazione per i Diritti
degli Anziani)
c/o UIL via Bonoli 17
Tel. 0543 27001
- Realizzazione del Progetto “Anziani in Rete”:
attività formativa per l’alfabetizzazione
informatica degli anziani e creazione di un
nuovo sito web per gli anziani;
- Corso per il mantenimento della memoria;
- gite e uscite culturali;
- corso di pesca
CAD Società Cooperativa
Sociale Onlus
Via Dragoni 72
Tel. 0543 401633 Fax 0543 401065
e-mail [email protected]
Ricevimento dal lunedì al venerdì dalle 8.30
alle 13.00 e dalle 14.30 alle 17.30
- Assistenza domiciliare
- consegna pasti a domicilio
- gestione di: case protette, centro diurno
comunità alloggio, case di riposo, residenze
sanitarie assistite,
- assistenza domiciliare educativa e
assistenziale assistenza scolastica per utenti
disabili,
- gestione di centri socio riabilitativi, residenze
sanitarie assistite e comunità protette per
pazienti psichiatrici;
- assistenza domiciliare educativa e
assistenziale,assistenza scolastica per minori,
gruppi educativi e centri estivi
Centro di accoglienza San
Giuseppe c/o Parrocchia S.
Maria Ausiliatrice
Via Firenzuola 10
0543 704651
Ricevimento il mercoledì dalle 9.30 alle
11.30
- Distribuzione di alimenti e beni vari;
- colloqui di rilevazione dei bisogni;
- reperimento dei beni tramite rete amicale e di
solidarietà;
- risposta ai bisogni anche tramite rinvio ai
servizi del territorio
A.V.A.
Associazione Volontari
per l’Ammalato
Pubblica Assistenza –
Città di Forlì
Via Dei Mille 28
Tel. 0543 34371fax 0543 32292
- trasporto gratuito per disabili ed anziani per
visite esami terapie nelle strutture ospedaliere
Sede legale Via Golfarelli 7
Sede operativa P.zza Don Mario Ricca
Rosellini 11
Forlì
Tel. 0543 701622 Fax 0543 707000
[email protected]
- Servizio di taxi sanitario e trasporto di
dializzati, disabili e anziani;
- gestione ambulatorio infermieristico via
Sillaro, (circ. 2) dal lunedì al venerdì dalle ore
17.30 alle 18.30, sabato dalle 8.30 alle 9.30;
- corsi gratuiti di primo soccorso;
- sportello informativo dal lunedì al venerdì
dalle ore 14.00 alle 18.00
Associazione Fraternità
Anziani
Via Firenzuola 10
Tel. 0543 700030
Incontri ricreativi, culturali e religiosi
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
243
Fax 0543 700573
Coop. Sociale Cava
Via Firenzuola
tel. e fax 0543 7000573
Ricevimento dal lunedì al venerdì dalle 7.30
alle 18.30; sabato dalle 8.00 alle 16.00
- Centro diurno
Casa di Accoglienza c/o
Parrocchia S. Paolo
Via Pistocchi 19 – Forlì;
Tel. 0543 416845 – Fax 0543 61732;
ricevimento: dalle 8.00 alle 17.30
- gestione di centro diurno;
- Corso di pittura quindicinale;
- Attività di animazione e ricreative
- gite e vacanze nei luoghi di villeggiatura
- attività manuali
-corsi di psicomotricità
Parrocchia S. Giovanni
Battista in Ronco
V.le Roma 275
tel. e fax 0543 78 0061 cell. 335 8256235
e-mail [email protected]
www.parrocchiaronco.it
-organizzazione di pellegrinaggi
- Gestione di casa-appartamento per ospitare
gli anziani 24 ore su 24
Parrocchie
- Associazione Madre Speranza onlusgestione di case di accoglienza per anziani
-raccolta offerte per istituto di sordomuti a
Betlemme, e Chiesa del Togo;- promozione di
adozioni a distanza in Libano;-gestione del
centro estivo per bambini in età scolare;
Attività di animazione e ricreative a favore
degli anziani
Parrocchia Ronco S. Rita
Via Seganti 54
Tel. e fax 0543 788650
Chiesa Cattolica
Parrocchiale S. Maria della
Pianta
Charitas U.N.I.T.A.L.S.I.
Sottosezione di ForlìBertinoro
“Sergio Gardini”
Via Tripoli 110
Tel. e fax 0543 792442
Attività di animazione e ricreative per anziani
Via Solferino 21
0543 32606
Servizio verso gli ammalati e i disabili
Organizzazione di pellegrinaggi
COMUNI DEL
COMPRENSORIO
COMUNE
Iniziative a favore degli anziani
FORLIMPOPOLI
Auser
via Ho Chi Min, 28 tel. 0543 748148
Ricevimento martedì e venerdì dalle 9.00 alle
11.00, mercoledì dalle 15.00 alle 17.00;
Associazioni di volontariato attive nel
territorio
trasporto anziani
telefonia
corsi di manualità e socializzazione
feste ricreative
il Comune organizza le vacanze anziani,
trasporto e integrazione quota alberghiera
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
244
BERTINORO
trasporto anziani
Auser
telefonia
via Cavour, 11 tel. 0543 445156
corsi di manualità e socializzazione
Ricevimento tutti i giorni dalle ore 13.30 alle feste ricreative
17.00
Casa della Carità di Bertinoro
Via Frangipane 19
Tel. 0543 444354 fax 0543 446238
parrocchia attenta a portatori di gravi
handicap fisici e mentali
__________________________________
il Comune organizza le vacanze anziani ed
eventuale integrazione quota alberghiera
Programma attuativo 2008 del Piano Sociale di Zona 2005-2007 del comprensorio forlivese
245