Rassegna del 01/11/2016
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Rassegna del 01/11/2016 INDICE RASSEGNA STAMPA Rassegna del 01/11/2016 SI PARLA DI NOI La Voce Di Mantova 01/11/16 P. 6 Cda della Tea: il compenso di Rosignoli lo incassa il Comune 1 La Voce Di Mantova 01/11/16 P. 19 Acquedotto e allagamenti: il sindaco annuncia interventi già con l'anno nuovo 2 Gazzetta Mantova 01/11/16 P. 40 Pubblicità Casa funeraria di Mantova 3 La Voce Di Mantova 01/11/16 P. 32 Pubblicità Casa funeraria di Mantova 4 POLITICA LOCALE Gazzetta Mantova 01/11/16 P. 23 La minoranza vuole chiarezza sui conguagli di Aimag 5 Gazzetta Mantova 01/11/16 P. 14 Mantova esclusa dalle aree di crisi Dentro otto Comuni 6 Gazzetta Mantova 01/11/16 P. 19 No alla fusione Giovedì l'assemblea del comitato 8 Gazzetta Mantova 01/11/16 P. 23 Fusione, si avvicina il voto 9 Gazzetta Mantova 01/11/16 P. 15 Taglio al riscaldamento Protesta alla bocciofila Gazzetta Mantova 01/11/16 P. 15 Termoregolatori, parte il braccio di ferro Provincia Di Cremona 01/11/16 P. 7 Padania Acque «Il problema? L'acquisto del patrimonio» Fulvio Stumpo 12 Mf 01/11/16 P. 15 Iren riacquista bond per 150 milioni Valeria Testi 13 Gazzetta Mantova 01/11/16 P. 25 Il primo anno di Ocno e i numeri dell'evento Gazzetta Mantova 01/11/16 P. 13 Allarme strade pericolose La protesta ora si allarga Gazzetta Mantova 01/11/16 P. 19 Fondi per strade, teatro e scuole 17 La Voce Di Mantova 01/11/16 P. 17 Crateri e banchine a pezzi: allarme per la provinciale 18 01/11/16 P. 6 Una commissione da 3mila euro? Annaloro ribatte a De Marchi: "No, meno" 19 ENERGIA Igor Cipollina 10 11 COMPETITORS SEGNALAZIONI 14 Sandro Mortari 15 SERVIZI La Voce Di Mantova ACQUA: SCENARIO Brescia Oggi 01/11/16 P. 18 Depurazione, nel mirino dell' Ue c'è un paese su tre Cinzia Reboni 20 Brescia Oggi 01/11/16 P. 18 La Valtrompia apre l'«era» dei grandi cantieri Marco Benasseni 22 Brescia Oggi 01/11/16 P. 18 Comuni «ribelli» e tariffe i due nodi da sciogliere Brescia Oggi 01/11/16 P. 19 Il sisma minaccia i fondi per il collettore del Garda Luciano Scarpetta 24 Repubblica 01/11/16 P. 3 "Le frane hanno bloccato anche il corso dei fiumi ora è rischio esondazioni" Elena Dusi 26 23 RIFIUTI: SCENARIO Brescia Oggi 01/11/16 P. 12 Rifiuti: bene la zona Ovest Aumentano i «green box> Natalia Danesi 27 Brescia Oggi 01/11/16 P. 22 Meno cave, zero discariche: ecco come si fa Valerio Morabito 29 Brescia Oggi 01/11/16 P. 22 Riciclaggio, piccolo è bello E i numeri sono da record 30 L'arena 01/11/16 P. 33 Il malcostume: cestini dei parchi come cassonetti 31 L'oil Ge si unisce a Baker Hughes 32 ENERGIA: SCENARIO Italia Oggi 01/11/16 P. 22 Indice Rassegna Stampa Pagina I INDICE RASSEGNA STAMPA Rassegna del 01/11/2016 Mf 01/11/16 P. 13 Per Ge fusione da 30 miliardi Rosario Murgida 33 Mf 01/11/16 P. 9 Enel, Enersis Americas procede alle fusioni Latam Angelica Romani 34 Sole 24 Ore 01/11/16 P. 26 Opa Alerion, Piazza Affari punta sul rilancio Sole 24 Ore 01/11/16 P. 26 Terna, asse con la Bei per il potenziamento della rete elettrica Indice Rassegna Stampa 35 Celestina Dominelli 36 Pagina II Cda della Tea : il compenso di Rosionoli lo incassa il Comune MANTOVA Sono 4.5 l9 curo le spettanze di un consiUliere d'amministrazione della Ieu Spa dal primo _ennaio ali' I I IUglio di questanno. L; per quel posto nella sala dei hottoni della multiutiiity (della quale pos- edequote per oltre il 7(Y ) il Comune retto da Mattia Palazzi ha designato il proprio dirigente AIberto Rosignoli , titolare (lei comporto attività produttive e sviluppo. La tea ha staccato l'assegnino proprio in questi Uiorni, ma la le <Ue è stata implacabile: «I compensi assembleari Ilei dipendenti pubblici vanno riversati alla amministrazione di competenza',, dunque al Comune stesso. Da qui la determina del se,,retario venerale di ia Roma Gabriele A anzini che ha "confiscato', i compensi per le prestazioni di Rosi,,Tnoli. L; per il Comune e un modo di incrementare alla stregua di un dividendo <-li utili del suo cospicuo pacchetto tea. Consiglere, quanto d tosti... Rlmborsl anrh, o datori dl lavora Si parla di noi Pagina 1 Il municipio dì Viadana Nel riquadro il sindaco Cavatorta Acquedotto e allagamenti il sindaco annuncia interventi già con l'anno nuovo VIADANA Potrebbe essere un anno di interventi massicci il 2017 di Viadana. Interventi, tra l'altro, volti a risolvere diverse criticità già da diverso tempo interessano il territorio della cittadina dell'Oglio Po e di diverse sue frazioni. In ballo infatti ci sono interventi importanti che Si parla di noi potrebbero andare a risolvere il problema degli allagamenti che a volte interessano sia Viadana capoluogo sia la frazione di Cizzolo, e interventi che andrebbero a completare la rete dell'acquedotto in tutto il territorio della cittadina. Per quanto riguarda gli allagamenti, proprio in queste settimane il Comune sta iniziando a intavolare il discorso con Tea, così da cercare una soluzione ad un problema storico che già da tempo affligge soprattutto la comunità di Cizzolo. Naturalmente non sarà possibile trovare una soluzione nel giro di qualche giorno, ma con l'anno nuovo po- trebbero venire avanti diverse importanti novità. L'altro importante intervento su cui l'amministrazione comunale sta lavorando è il completamento della rete dell'acquedotto di Viadana. Sul piatto, come spiega il sindaco Govanni Cavatorta, ci sono 350mila euro: 250mila di risparmi sugli interventi eseguiti durante l 'anno da Acque Potabili, oltre a 50mila da parte del Comune e altrettanti da parte della Regione Lombardia. Con tale somma l'intenzione del Comune è quella di completare la rete dell'acquedotto. «Così facendo - spiega Cavatorta siamo intenzionati a portare l'acquedotto su tutto il territorio, soprattutto in frazioni come Salina e Squarzanella. Rimarrebbero escluse dall'impianto di acquedotto solamente le case sparse situate nelle campagne viadanesi». Anche in questo caso i tempi potrebbero essere abbastanza lunghi, ma si stanno mettendo le basi per il lavoro. Come si ricorderà, a inizio mandato, l'amministrazione Cavatorta ha sostituito il tetto della torre piezometrica. (gb) Pagina 2 - `- ,;; ,,. l!l 3qk '1 ::i .- _ { _ - . -.`.'.. y..... {TJi c M r'.' if 3 .a .. " .. f á{lC'i-îi V . . 11 ' 5 f€ LtF r.' . _ .. . .. . _ _ - - ---, . -_. .__ Si parla di noi ; .- _. .. -.. . e Pagina 3 ..- ;i.; . .._ FurFfbr •€ . x t?t1E' tr %L • smp lio sa r+.trc.ri r a ri; h63r tCir- ?, ' fAék9"8 =4'V,l Si parla di noi Pagina 4 La nunoranza vuole Marezza sui conguaglí díAímag / REVERE Scoperta amara per le tasche dei cittadini è quella portata all'attenzione del sindaco Fafoni e del consiglio comunale di Revere, da parte del capogruppo di minoranza Paolo Spada, il quale ha posto un'interpellanza circa il recupero "conguaglio tariffario ante 2012" apparso nell'ultima bollettaAimag. Nel documento della minoranza si legge infatti: «Nell'ultima fattura della società Aimag, che ha in appalto il servizio idrico integrato per questo Comune, si riscontrano dei conguagli tariffari descritti come ante 2012 e nella stessa fattura viene specificato che la società sta effettuando conguagli tariffari relativi al periodo 2010-2011. Si chiede come mai nessuna informativa specifica, oltre a quella incompleta ed anonima in fattura, è stata data dalla società che eroga il servizio; inoltre, nella bolletta, nessuna spiegazione viene fornita sulle modalità e sul tipo di prelievo effettuato con detto conguaglio, indicato in modo generico conguaglio ante 2012». In sostanza, la minoranza guidata da Spada vuole vederci chiaro circa l'entità e la legittimità di tale "recupero" da parte della società Aimag: «Chiediamo alla società e a questa amministrazione - ha concluso Spada - un'informazione più dettagliata, nonché di provvedere attraverso la Provincia di chiarire la legittimità di tale prelievo dal momento che questo è un problema di interesse pubblico». (d. r.) Politica locale Pagina 5 , A/ , NA VI //./ / %r c.%.. %. ,,,,, , , ._ aj % %//%r «/ „ i„ /////w , .., .. lbr. .. Gi A, / lb % 0111U1 gJrrr/.i Regione, entrano tra gli altri Asola, Quistello e Acquanegra Zanetti: sono dispiaciuto, ma i fondi disponibili erano pochi Niente da fare. La giunta regionale esclude Mantova dalle aree di crisi industriali non complesse e disattende le aspettative di Camera di Commercio, Provincia, Comune, Confindustria e sindacati che ne avevano perorato l'inserimento. Entrano, invece, nell'elenco i Comuni di Asola, Mariana, Casalmoro, Casalromano, Acquanegra, Canneto, Redondesco e Quistello. Le imprese di questi territori potranno così concorrere ai fondi perle aree di crisi. Le agevolazioni, infatti, consistono in aiuti a iniziative imprenditoriali per «rivitalizzare il sistema economico locale e creare nuova occupazione, attraverso progetti di ampliamento, ristrutturazione e delocalizzazione». Nell'elenco sono stati inclusi anche i Comuni della zona al confine tra Mantovano, Cremonese e Bresciano, e cioè Cà d'Andrea, Calvatone, Drizzona, Isola Dovarese, Piadena, Torre de' Picenardi, Volongo e Fiesse. «Ci eravamo impegnati a chie- dere criteri più adatti alla situazione lombarda - dice l'assessore regionale allo sviluppo economico Mauro Parolini - ma il ministero per lo sviluppo economico non li ha concessi, ridimensionando in modo significativo le concrete opportunità di questa iniziativa». L'assessore avverte i Comuni inseriti nella lista: «Essere dentro - dice - non costituisce un diritto ad un piano di riparto dei fondi. Le imprese dovranno, infatti, presentare dei progetti e partecipare al bando per l'accesso ai fondi che il ministero tra poco emetterà». Soddisfatto il sindaco di Asola Raffaele Favalli che ieri aveva ricevuto sul tema l'onorevole Marco Carra. «Si è lavorato in squadra assieme agli altri Comuni, con il sindaco di Piadena, Ivana Cavazzini, coinvolgendo Province e Camere di Commercio. Il lavoro in team ha dato i suoi frutti e dobbiamo ringraziare anche l'assessore Parolini per l'ascolto delle nostre esigenze». Nell'elenco compare anche Quistello. «In effetti ci sono state diverse chiusure aziendali - conferma il sindaco Luca Malavasi -. E una boccata d'ossigeno importante». «Sono dispiaciuto» si limita a dire il presidente della Camera di Commercio Carlo Zanetti, capofila della cordata che aveva chiesto il provvedimento per l'area del capoluogo, nel commentare l'esclusione di Mantova dalle aree di crisi. «C'erano pochi fondi» si lascia poi scappare quasi a mitigare la delusione. Che è stata forte dopo che appena un paio di settimane fa, all'assemblea di Confindustria, il ministro dello sviluppo economico Calenda aveva lasciato intendere che l'inserimento di Mantova fosse ormai cosa fatta. Con Mantova è stata esclusa anche Voghera, l'altra città che aveva chiesto il provvedimento anticrisi. L'esclusione delle due città deriva dal fatto che il ministero ha fissato in 250mila abitanti quelli che, complessivamente, in tutta la Lombardia avrebbero potuto essere inseriti nelle aree di crisi. Mettere dentro Mantova e Voghera avrebbe significato tenerne fuori la metà; per questo si è preferito inserire il numero più alto possibile di territori. «E poi - si dice a Mantova - i fondi messi a disposizione dal ministro erano solo alcune centinaia di migliaia di euro». Meglio, allora, concentrarsi su altre possibilità, coi-ne i prossimi bandi regio- vali: linee di investimento più cospicue e di più facile accesso da parte delle imprese. Quello che i consiglieri regionali mantovani, in maniera bipartisan, avevano suggeri lo a Parolini votando in commissione attività produttive la proposta dei Cinquestelle: attrarre investimenti per rilanciare Mantova con tutti gli strumenti possibili. Ilenl r .^.I [n l u- m-vlum-sa Politica locale Pagina 6 Mantova, con il suo petrolchimico, è fuori dalie aree di crisi Politica locale Pagina 7 ! SOLFERINO Giovedì 3, alle 21, in sala civica a Solferino si terrà l'assemblea pubblica del comitato Per Solferino No Fusione, la cui portavoce è Chiara Savio ed il coordinatore è Luigi Canzini. Nel frattempo sono arrivati i facsimile delle schede referendarie del 20 novembre. La scheda verde è quella che riguarda la fusione, mentre quella gialla è relativa al nuovo noi-ne dell'eventuale nuovo comune. I120 novembre prossimo si voterà dalle 8 alle 21 e lo scrutinio si terrà subito dopo la fine delle operazioni di voto. Il consiglio comunale aperto è stato annullato e nella lettera ufficiale dell'amministrazione si leggono le motivazioni: «A seguito del rifiuto di partecipare al consiglio comunale aperto del 27 ottobre, ricevuto sia da parte del gruppo di minoranza consigliare che da parte del comitato apartitico Per Solferino No Fusione, non è possibile convocare il consiglio comunale aperto per non incorrere nei divieti previsti dalla legge del 22 febbraio 2000. L'idea di poter consentire ai cittadini di ascoltare tutte le ragioni del Si e del No in un'unica serata evidentemente non ha raccolto il consenso di tutti». (l.c.) I nnpr Politica locale eeaa è a +eMn Pagina 8 ' , 7/ / / , 1 7 1 uSione, si avvicma 41.0 r Domenica la scelta: Felonica teme di diventare frazione di Sermide D FELONICA Felonica e Sermide manterranno il proprio nome, la propria identità e gli uffici per il pubblico, ma faranno parte di un nuovo Ente comunale più grande e organizzato, con un nome nuovo. Questo è quanto si trova scritto su "Facciamo il punto", il periodico informativo del Comune di Sermide. Di fatto, però, domenica 6 novembre i cittadini dovranno scegliere se Felonica sarà incorporata in Sermide e se Sermide dovrà o non dovrà cambiare nome. Considerando che gli elettori Politica locale sermidesi sono 4 o 5 volte quelli di Felonica, è possibile che vincerà chi voterà per non cambiare il nome di Sermide. E FeIonica diventerebbe , di fatto, una frazione di Sermide. Queste perplessità sono emerse negli ultimi incontri organizzati dai due Comuni in vista del referendum . Le rimostranze maggiori sono, ovviamente, dei cittadini felonichesi che temono di perdere la loro identità e di tradire il loro passato. Sindaco e amministratori di Felonica, però, sono stati chiari: Annalisa Bazzi, il vice Malagò e gli altri amministrato- ri hanno più volte ribadito che si andrà avanti, a condizione che il nuovo ente non si chianti solo Sermide. L'altra perplessità emersa è la scelta della fusione per incorporazione, prevista dalla legge 56/2014, che consente tempi più rapidi rispetto alla fusione ordinaria. Secondo alcuni, però, è stata scelta la strada veloce per ragioni puramente politiche, legate alla prossime elezioni comunali di Sernide. In ogni caso, domenica prossima sivota: è importante che l'affluenza sia alta, poiché è in gioco il futuro di due paesi. (a. g.) Pagina 9 Niente caldo al pomeriggio r ridurre il costo dei consumi energetici» i soci anziani dei circolo Arci di viale Te promettono battaglia: «® ingiusto» Il termometro appeso alla parete segna 16 gradi, ma queste giornate d'autunno dolcemente ostinato non fanno testo. La temperatura è ancora generosa, anche se al mattino presto e alla sera tardi già si avverte l'alito pungente dell'inverno. E, comunque, dentro si sta bene con il giubbotto addosso. Niente riscaldamento. Alle 15 nella bocciodromo del circolo Arci Bocciofila Mantovana- schiena contro schiena con palazzo Te - si contano una quindicina di persone: sei giocano, gli altri guardano e chiacchierano, con le mani in tasca e l'espressione accigliata. I lineamenti induriti, tesi tra rabbia e sconforto. Decisamente rabbia di fronte al taccuino aperto del cronista. Il detonatore della protesta è il cartello appeso in bacheca: «Nel periodo invernale (15-10-2016/15-4-17) al pomeriggio nel bocciodromo, per ridurre il costo dei consumi energetici, non verrà acceso l'impianto di riscaldamento». Apriti cielo. A segnalare il problema è stato Massimo, il più giovane con i suoi 61 anni arrembanti, ma anche gli altri non scherzano quanto a tenacia. Ognuno è portatore di un pezzo di scontento differente: incastrati tra loro, i pezzi danno vita a un mosaico largo. Ma un po' confuso, nei riferimenti incrociati e sovrapposti alla gestione e agli umori della vita associativa. Il punto fermo, l'evidenza, è che questo inverno i «diversamente giovani» - come Massimo chiama i suoi compagni di bocce resteranno al freddo, per giocare al pomeriggio dovranno coprirsi. Così impone il nuovo corso dell'Arci Bocciofila. ogni anno Massimo e compagni pagano la tessera di socio sostenitore Arci, e sono 34 curo (ridotti a 15 perii 2017), ai qualivanno aggiunti i soldi per il campo: 1 curo a testa a partita (solitamente in un pomeriggio se ne giocano un paio). E poi ci sono i tesseramenti per chi gareggia da professionista, ma ad allargare il discorso anche a loro si rischia di deragliare dalla protesta del pomeriggio. Alla fine Massimo, Alberto, Roberto, Achille e Alberto (non è un errore, ce ne sono due) s'accordano su una versione elementare e condivisa: «I conti non tornano, il consiglio direttivo ci dice che non ci sono i soldi per il riscaldamento, ma noi abbiamo pagato la nostra parte e pretendiamo che il bocciodromo sia riscaldato. E poi a noi risultano altre cifre, il circolo ha tante entrate. Insomma, vorremmo che la gestione finanziaria fosse documentata a dovere». Ad Alberto, uno dei due, non va proprio giù che «di là si sta al cal- do e noi di qua si patisce il freddo». Di là è la sala ristorante, collegata al bocciodromo di qua da un lungo corridoio coperto. Soldi a parte - la questione finanziaria andrà affrontata nel perimetro del circolo - il vero problema è umano, come insiste Massimo: «Al pomeriggio la gente viene qui per ritrovarsi, per stare insieme e scambiare qualche parola, anche chi non gioca. E ingiusto lasciare al freddo questi diversamente giovani». «Così si disgrega l'amicizia» iL Ma A Aims e compag:ñi al Naccisa&omo dcil'Arci Bocciofila di viale Te L'altro punto fermo è che per frequentare il bocciodromo L'avviso in bacheca: fino ad aprile niente riscaldamento al pomeriggio Energia sbottaAlberto sottovoce. E i responsabili del circolo cosa dicono? Risponde il presidente che si è cercata un'alternativa per ridurre i costi del riscaldamento, visto che l'ambiente del bocciodromo è molto ampio. Alla fine, però, si è deciso di soprassedere, di spegnere il riscaldamento nelle ore pomeridiane. «Perché? Al pomeriggio vengono a giocare soltanto in cinque, nemmeno tutti i giorni. Tenere acceso sarebbe uno spreco». IgorCipollina l :çclin al riecaldnmento Pmle wzLLsbnccifr4 Pagina 10 Confedilizia chiede di rinviare l'applicazione delle sanzioni. Gli inquilini: si installino le valvole Da tre anni esiste la legge che impone ai proprietari degli appartamenti nei condomìni di montare sistemi di termoregolazione per ridurre i consumi di metano e di calore, ma ancora troppi edifici ne risultano ancora sprovvisti. E si avvicina la scadenza del 31 dicembre, dopodichè scatteranno pesanti sanzioni per gli inadempienti (da 500 a 2.500 curo). «Le multe vanno rinviate di un anno per dare tempo ai proprietari di adeguarsi», dice Ugo Bassani, presidente provinciale di Confedilizia che raggruppa i piccoli proprietari di immobili. «Macchè rinvio - fanno eco i sindacati degli inquilini -. L dal 2013 che c'è la legge e i proprietari avevano tutto il tempo per mettere i termoregolatori». Il braccio di ferro, dunque, continua. «L'intervento - spiega Bassani - è molto costoso, dato che bisogna mettere una valvola su ogni calorifero e la spesa si aggira sui 110-150 curo per elemento. Inoltre serve la certificazione del termotecnico, e anche questo è un costo. Infine, serve individuare una società specializzata che contabilizzi i consumi. Quei sistemi - sottolinea non sono obbligatori in senso assoluto, ma solo se viene preventivamente verificato che determinino efficienza e risparmio energetico». Peri proprietari, però, tutto questo non è ancora stato possibile a causa dei ritardi con cui è stato approvato il de- creto che ha modificato le prime regole. «Hanno messo sanzioni pesantissime - continua Bassani - ma non si sa chi dovrà effettuare i controlli e irrogarle. Ecco perché chiediamo un rinvio di un anno, oltre che una forte riduzione degli importi nell'ordine del5-10% rispetto alla misura più bassa fissata. Tutto questo è necessario se non si vuole aprire un contenzioso infinito». Sul fronte degli inquilini, la posizione è chiara: «I termoregolatori vanno messi - afferma Gianni Prendin, segretario del sindacato Sunia Cgil -. I piccoli proprietari devono rispettare la legge. Lo sanno da due anni che c'è questo obbligo, se non l'hanno fatto, peggio per loro. Non di- mentichiamo, infatti, che i proprietari hanno a disposizione il canone concordato che permette di risparmiare molto di tasse». Prendin, però, non nasconde che «l'installazione di quelle valvole non ha generato il risparmio energetico che si pensava a causa della dispersione». Sulla stessa lunghezza d'onda Attilio Scalari, segretario del Sicet Cisl: «I proprietari devono capire che devono adeguarsi al più presto e non aspettare sempre un rinvio. Anche perché i costi per il riscaldamento sono altissimi. Con le valvole, invece, ognuno paga per quello che consuma. E vero che l'installazione costa, ma è un problema del proprietario». (Sa.Mor.) Ugo Bassani Energia Pagina 11 L'acqui sto d el patrimonio » Mugugni tra i sindaci per le assunzioni, gli incarichi e i costi cresciuti dopo la fusione Bonfante (Vescovato): «Per i direttori avevo chiesto un concorso a bando europeo» di FULVIO STUMPO In pochi mesi, Padania Acque si è dotata di un presidente, di un amministratore delegato, di un direttore generale, di un direttore tecnico, di due addetti stampa e di quaranta (circa) nuovi dipendenti a tempo determinato, con la prospettiva che, il prossimo anno, venga lanciato il concorso di assunzione. Circostanze che fanno `arricciare il naso' a più di un sindaco, azionisti della società. Inoltre, per mantenere i programmi progettuali sembra che i vertici di Padania stiano rivalutando anche la possibilità di un ritocco alle tariffe, leggero, a dire il vero, ma sempre un ritocco. E a chiudere la serie delle problematiche aperte, i lavori che starebbero andando a rilento, anche se l'ad Alessandro Lanfranchi ha spiegato che se qualche ritardo c'è è dovuto alle «informazioni errate arrivate da alcuni Comuni e da progetti presentati come recenti ma datati e ormai sorpassati, tecnicamente ed economicamente». «Lo sapevamo già che la tariffa sarebbe stata ritoccata spiega il sindaco di Vescovato Mariagrazia Bonfante -. l'amministratore delegato lo aveva anche annunciato e io non mi fossilizzerei su questi aspetti. Per quanto importanti, spero che questi, diciamo, investimenti, portino risultati. Il vero problema, quello che ha creato uno squilibrio nei conti, è stata l'acquisizione del patrimonio dopo la fusione tra Competitors II sindaco di Vescovato Mariagrazia Bonfante e la sede di Padanie Acque `Patrimonio' e `Gestioni'. Credo proprio che i problemi economici derivino tutti da lì, e lo avevamo anche detto che l'operazione non sarebbe stata a costo zero. Altro che partita di giro: i soldi bisogna chiederli alle banche e l'unica garanzia che la società ha sono le tariffe». I mugugni, si diceva, sono provocati anche dalla nomina dei due direttori, i dirigenti verranno presentati venerdì prossimo. Il compenso si aggirerebbe sui 200mila euro alFanno. Non pochi sindaci avrebbero voluto una sola figura apicale, che avrebbe dovuto concentrare in un'unica funzione quella tecnica e amministrativa. Inoltre i due nuovi dirigenti sarebbero frutto di un com- promesso tra le forze politiche che attualmente dirigono Padania Acque (centrosinistra, centrodestra e Lega). «Ma va? Ma cosa mi dice mai? - sbotta ironicamente Bonfante -: ecco perché avevo chiesto pubblicamente di fare un concorso con bando europeo, proprio per evitare fraintendimenti di questo genere». © RIPRODUZIONE RISERVATA Pagina 12 REDDITO FISSO di Valerio Testi Iren riacquista bond per 150 milioni Iren ha fatto sapere ieri di aver completato il riacquisto di bond per 150 milioni di egro dopo aver ricevuto richieste per 210,2 milioni. Il piano di buyback era stato lanciato dalla utility ligure-piemontese lunedì 24 ottobre. La società ha detto che soddisferà tutte le richieste pervenute per i bond in scadenza nel 2019 (1 milione di euro), nel 2020 (15,4 milioni) e nel 2021 (63,7 milioni) mentre applicherà un fattore pro-rata per quelle in scadenza nel 2022 (69,9 milioni l'ammontare accettato). Per quanto riguarda invece le notes con scadenza al 2022, sarà applicato un riparto di circa il 58,24% sui 130,102 milioni di adesioni ricevute. Il prezzo di riacquisto IREN per ciascuna serie di notes Q Rend. %- Cedola 3% accettata per il riacquisto è Scadenza 1410712021 stato determinato attorno alle 13 di ieri facendo riferimento alla somma, del relativo spread di riacquisto più il relativo tasso d'interesse di riferimento per cia- scuna serie, informazioni 0,25nro riassunte in una articolata tabella allegata al comunicato reperibile sul sito della società. (riproduzione riservata) Yetmlio eüi um NuII Competitors L wbili Pagina 13 il p rÌ o an n o d i ce Scrivo in merito all'articolo uscito lunedì 31 ottobre sulla Gazzettadi Mantova intitolato "Un evento su due in panne, maora Ocnosi allarga". Mi preme condividere con lei, e con i lettori dei suo giornale, due considerazioni: la prima relativa al l'interpretazione dei dati; la seconda, alla valutazione di un evento di successo. L'articolo, che denuncia l'insuccesso dell'arcipelago, si fonda su un dato: il numero massimo di visitatori è stato raggiunto solo con pochi eventi. Il giornalista, però, dimentica che cento era il numero massimo di persone stabilito dalla Commissione per garantire l'evacuazione, senza specificare che l'amministrazione aveva programmato diverse offerte culturali, ognuna con un numero specifico di persone. Prima dell'apertura, infatti, presentammo alla Commissione per l'ordine e la sicurezza tre tipologie di eventi: le attività didattiche (lezioni di stelle,yoga, attività per i bambini) per un massimo di 24 persone, le visite al tramonto per un massimo di 50 persone, gli eventi per un massimo di 100 persone. Se interpretati correttamente, i dati dimostrano che abbiamo raggiunto il sold out per ogni attività proposta. Lorenza Baroncellï Assessore alla Rigenerazione Urbana dei Comune dí Mantova Gentile assessore, entriamo nel dettaglio con qualche esempio tratto dai dati che lei stessa ha fatto avere al nostro cronista. Spettatori alle visite al l'Arci pelago: 4 il 16 settembre, 6 il 23 settembre, 6 l'8 ottobre, 11 il 16 ottobre. Spettatori ai tramonti sul l'Arcipelago: 10 il 15 settembre, 5 il 6 ottobre, 11 l'8 ottobre, 12 il 15 ottobre. Non comprendiamo dunque in che modo si possa parlare di tutto esaurito per ciascuna attività. (gdm) Segnalazioni Pagina 14 VIABILITA» LE SEGNALAZIONI ALLA GAZZETTA Allarme strade pericolose La protesta ora si allarga Mancanza di strisce e asfalti dissestati: gli automobilisti mappano il territorio Punti neri la Cisa, la Romana, la Goitese e la provinciale Roncoferraro-Ostiglia di Sandro Mortari Arriva l'autunno con le nebbie e le condizioni delle strade lasciano alquanto a desiderare. Buche ovunque e strisce di mezzeria che mancano sono diventate gli assilli quotidiani per gli automobilisti costretti a spostarsi in questo periodo, soprattutto di sera e di notte, in condizioni di scarsa sicurezza. In molti di loro è diffusa, però, la sensazione che si arrivi sempre impreparati ad una scadenza ben nota. Le segnalazioni di una rete viaria bisognosa di interventi di riasfaltatura o di nuova segnaletica orizzontale si sprecano. In Gazzetta, accompagnate da lamentele, mail e telefonate arrivano un po' da tutto il Mantovano. Per esempio, un lettore mette l'accento sulla pericolosità dell'ex statale Goitese, nel tratto Cittadella-Goito, una strada «molto trafficata» dove «non si vedono le strisce. Speriamo che prendano provvedimenti». Un altro punta il dito contro la provinciale 80 da Roncoferraro ad Ostiglia, la strada parallela all'Ostigliese: «La carreggiata è dissestata - scrive - e le strisce in molti tratti non ci sono. Percorrerla di sera, con la nebbia, è un grosso problema, visto anche l'ampio fossato, con un guard-rail ammalorato, che la costeggia». Anche in questo caso la segnalazione si chiude con un accorato appello: «Intervenite». Nel mirino finisce anche la strada che da Borgoforte arriva a Campitello: «E sempre trafficata, tutto il giorno - viene sottolineato -. Le righe sono state fatte lo scorso anno; poco dopo hanno rifatto alcuni pezzi di asfalto e le strisce già non si vedono più. Inoltre, il manto stradale è devastato». Vi sono, poi, situazioni in cui l'autunno e la nebbia nulla Segnalazioni Buche e niente strisce: in alto la strada Borgoforte-campitello. Sotto, la Roncoferraro-Ostiglia e la Spineda- Belforte centrano per invocare un intervento che "raddrizzi" ciò che è nato storto. L il caso dell'incrocio tra la ex statale Cisa e via stazione a Romanore: «Qui - scrive una lettrice - manca la segnaletica orizzontale e la canalizzazione sull'incrocio. Il quale è molto trafficato negli orari di lavoro in quanto è uno degli accessi alla ditta Novellini. Ho già fatto presente più volte agli uffici del Comune di Borgo Virgilio il disagio, ma ancora non vi è stato alcun intervento. Speriamo che nel frattempo non succeda nulla di grave». E c'è anche la ex statale Romana, prima di Bagnolo provenendo dal ponte di San Benedetto Po, a non avere ancora le strisce nonostante l'asfalto sia stato rifatto da più di un mese. Anche la strada tra Belforte e Spineda, senza strisce, è pericolosa. Porre fine a questo stato di cose e garantire sicurezza al traffico toccherebbe all'Amministrazione provinciale; purtroppo, la carenza di risorse impedisce un intervento capillare su tutti gli oltre mille chilometri di rete stradale di sua competenza e bisogna, quindi, accontentarsi dei rappezzi. Il neo presidente Beniamino Morselli ha già detto di avere ben presente la situazione, ma anche di non riuscire a garantire ovunque nuovi asfalti e nuove strisce prima che le nebbie si facciano più insistenti e fitte. Tuttavia, ha garantito che la Provincia presterà maggiore attenzione alle zone più critiche e trafficate. Una promessa. f a pro?rslu uro v a0xiga Pagina 15 La provinciale Roncoferraro-Ostiglia Segnalazioni Pagina 16 , ■ ,r r ., ,ri/ i %._ . ,n// . /i ,,, ///U/r . . //////// . ,.. .//// / . . %r,., ,_ • ,• U/ / /r. %. Gi/v,%., //i/ry/`r / . i / r . ,,,., / // %r• /i/i/ .r %.. %,.. .. Vertice di area ad Asola. L'intervento di Carra: «Fra le priorità il polo sportivo» ! ASOLA Incontro dell'onorevole Marco Carra per fare il punto sulle questioni aperte nell'Asolano. Sono tre quelle urgenti: la riqualificazione, ormai improrogabile, delle infrastrutture, del Teatro comunale e degli impianti sportivi. Reperire fondi è l'elemento essenziale per la manutenzione di strade, immobili e strutture che rispondono, con i servizi erogati, alle esigenze di un'utenza che nei numeri è rilevante (con provenienze dalle province limitrofe di Cremona e Brescia) e che fanno di Asola un polo fortemente attrattivo. In parallelo, resta sempre prioritaria l'esigenza di mantenere l'alto profilo qualita- Un momento dell'incontro di ieri per definire le priorità dï Asola tivo del presidio ospedaliero. In particolare, dopo il confronto in sala giunta e una visita ai plessi scolastici (dove ha incontrato la dirigente), agli impianti sportivi e un giro sulla Provinciale 2, è emersa l'urgenza della riqualificazione della 343, oggi Provinciale 2, il collegamento traAsola, Acquafredda e Casalmoro, fino a Carpenedolo e quindi all'uscita dell'autostrada per Desenza- no. Altro tenia la riqualificazione del Tibre ferroviario sulla linea Parma-Brescia, obsoleta e lenta. Carra si è impegnato a sollecitare l'urgenza al Ministero dei beni culturali per il Bando bellezza a cui il Comune diAsola ha partecipato per ottenere risorse da destinare alla ristrutturazione del Teatro Sociale. «Mi attiverò per cercare di ottenere risorse perla sistemazione di un polo sportivo, anche per una valenza fortemente sociale e non solo sportiva». All'incontro con il deputato Carra erano presenti il sindaco Raffaele Favalli, il vice Giorgio Grandi, l'assessore alla Cultura, Luisa Genevini, e Francesca Zaltieri, consigliere provinciale con delega alle scuole. I nnpr Segnalazioni eeaa è a +eMn Pagina 17 Crateri e banchine a pezzi: allarme per la provinciale Condizioni disastrose per la numero 30 tra via Bertolde e Pradelle, danneggiata da camion e trattori VILLIMPENTA Meno di due settimane fa avevamo evidenziato come il manto stradale della provinciale 30, nel tratto tra via Bertolde e località Pradelle, sia usurato da tempo, zeppo di buche e con le banchine in stato precario. Dall'ultima denuncia apparsa sul nostro giornale la situazione è addirittura peggiorata. Il passaggio di un mezzo pesante ha infatti fatto cedere un'altra porzione di banchina (il punto è da giorni delimitato con un nastro bianco e rosso) e le buche si sono allargate a tal punto da trasformarsi in sorta di crateri che durante le piogge si riempiono d'acqua rendendo critico il passaggio dei mezzi. Una striscia lunga poco più di un chilometro che non era stata inserita nel pia- no delle opere pubbliche della Provincia (intervenuta solo con alcuni lavori di consolidamento) ma che ora più che mai necessita di un'urgente manutenzione, oltre che di una nuova asfaltatura. Alcuni cittadini hanno fotografato la strada nei punti ritenuti critici, con l'intezione di presentarsi agli uffici competenti per chiedere delucidazioni. Non bastasse, a rendere ancor più insicura la strada c'è il continuo andirivieni di camion. I ciclisti, poi, evitano accuratamente l'intero tratto proprio per non essere travolti dai bilici. Una situazione venuta a crearsi da quando ai mezzi pesanti è stato vietato il passaggio sulla regionale 10 a causa del crollo parziale del ponte sul Tartarello. (mv) II tratto della provinciale 30 dove è franata la banchina .,.1 1 1, 1 Ir.., tn qj Consteluione non' amichevole: vanner n <ealhaspedale Segnalazioni Pagina 18 Una commissione da 3mila euro? Annaloro ribatte a De Marchi : "No, meno" MANTOVA Per una «inutile» commissione congiunta territori o-ambiente, ha lamentato il cicivo Luca de Marchi, sono stati buttati via 3mila euro. Il tutto, parole sue, per assecondare le richieste del Movimento 5 Stelle che aveva chiesto la discussione sulle osservazioni (poi rigettate) al piano cimiteriale. A quelle accuse ha replicato il capogruppo pentastellato Michele Annaloro : «De Marchi, riferisce solo falsità. La commissione non è costata 3mila euro, ma 465, se è vero, come è vero, che i presenti erano 15 e il gettone è di 33 euro a membro». Quanto al gravame dei consiglieri sui bilanci di via Roma, lo stesso Annatori punta il dito: «Sarebbe auspicabile che si pubblicizzassero le presenze in consiglio e in commissione dei consiglieri Alberto Grandi e de Marchi, così da evidenziare quali sono i consiglieri che disertano le sedute, o abbandonano l'aula prima della fine, spesso assen- tandosi durante le votazioni. Io ho partecipato a tutte le sedute, salvo una, del consiglio e con costanza anche alle commissioni, così come il vice presidente Tommaso Tonelli (M5S) che ha partecipato a tutti i consigli, e a gran parte delle commissioni anche a quella "affari generali" per la quale non percepisce alcun gettone». E de Marchi replica a sua volta ammettendo di non partecipare alle commissioni... «E infatti non costo nulla alla collettività». Consiglere, quanto G Casti... Rlmborsl anrh, al datori dl lavora Servizi Pagina 19 TERRITORIO IENTE. Sessantatrè Comuni bresciani restano in procedura di infrazione Depurazione, nel mirino deli Ue cè un paese su tre Ilpiano d'Ambito prevede opere per 1,43 ` `ardi Scatta ora la corsa contro il tempo per evitare nel prossimo triennio sanzioni per 368 milioni 10 quelli che hanno usufruito di opere migliorative del ciclo idrico dal momento dell'apertura della procedura comunitaria. In sede di ripartizione di investimenti bisognerà tenere presente il termine perentorio dell'Ue rispetto alla progettazione e al finanziamento di opere di collettamento fissato per la fine del 2017. Ma già il Piano d'ambito sarà uno strumento incisivo per ottenere una moratoria alle sanzioni. Cinzia Reboni Il «faraonico» programma di investimenti varato dal Piano d'ambito per la gestione del servizio idrico integrato copre un arco temporale di trent'anni, ma il tempo stringe. Sta per scadere l'ultimatum dell'Unione Europea nei confronti dei 63 Comuni bresciani messi sotto procedura di infrazione per non aver adeguato ai parametri continentali i sistemi di depurazione o, peggio ancora, perchè scaricano ancora le scorie biologiche dei cittadini e i detersivi nei corsi d'acqua. Il problema sanitario-ambientale riguarda un bacino di 280 mila abitanti. La corsa contro il tempo per evitare - presentando progetti di risanamento con copertura finanziaria almeno quattro quinti del parco multe che potrebbe scattare nel prossimo trien- Acqua: Scenario Troppe fogne scaricano nei fiumi nio (250 milioni sui complessivi 368), ha ricevuto un colpodi acceleratore dall'approvazione della Provincia del budget di 1,43 miliardi di investimenti su depuratori (817 milioni) e acquedotti (610). Qualcosa in realtà si era già mosso, come dimostra la diversificazione dei Comuni sorvegliati speciali dall'Unione Europea. Sono LA NOSTRA PROVINCIA deve del resto colmare dei gravi ritardi, come dimostra il fatto che un paese su tre è in procedura d'infrazione per non aver adeguato alle direttive Ue le fognature, per le quali ad oggi sono necessarie risorse pari a 860 milioni di euro. Il budget del Piano d'ambito sembra dunque sufficiente. Emblernatica la lunga lista di Comuni finiti nella black list europea. Nel mirino di Bruxelles ci sono un migliaio di Comuni italiani, ma in Lombardia è proprio Brescia a vantare il triste record di inadempienze e bocciature. Le criticità maggiori riguardano la Valtrompia, dove però il progetto di depurazione di Concesio è finalmente in rampa di lancio. In apnea la Valcarnonica e il Garda dove - non senza qualche perplessità logistica legata alla scelta di localizzare il depuratore comprensoriale del Benaco a Visano -, sta faticosamente muovendo i primi passi il mega collettore destinato a servire i paesi rivieraschi bresciani e veronesi. Ma i commissari europei hanno puntato il dito anche su diversi agglomerati della Bassa, dove gli impianti di depurazione sono inesistenti, vecchi, inadeguati e malfunzionanti. Le motivazioni sono sempre le stesse: non è stato dimostrato che tutto il carico di reflui riceve un adeguato trattamento. Tra i 63 paesi bresciani della lista nera, 17 possono fare affidamento su progetti già definiti dai gestori. Dopo anni di stallo, insomma, la svolta sembra dietro l'angolo.* Pagina 20 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 ALFIANELLO BARBARI GA-POMPIANO CAPRIANO CONCESIO EDOLO-SONICO-MALONNO GAVARDO MAIRANO NUVOLERA OFFLAGA PALAZZOLO PARATICO PONTOGL10 QUINZANO RUDIANt)-CASTELCO`lAT1 SAN PAOLO SELLERO-BERZO DEMO VOBARNO 1,50 4,50 6,60 33,00 3,00 9,50 3,00 11,60 2,00 1,35 7,90 0,3 0 1 g 90 a$'gï0 11,30 3°$ , 2,20 7®30 A2A Acque Bresciane A2A Asvt Acque Bresciane A2A Acque Bresciane A2A A2A Acque Bresciane Acque Bresciane Acque Bresciane Ac q ue Bresciane Acque Bresciane A2A Acque Bresciane A2A !H//h'< r, Acqua: Scenario Pagina 21 I PROGETTI. A Bagnolo i lavori di potenziamento dell'impianto sono nel vivo. Altri interventi sono previsti a Vobarno, Capriano e Gavardo La Valtrompia apre 1'«era» dei gr Da Concesio a San Paolo oltre 800 milioni di euro per non scaricare mai più nei fiumi gli scarichi fognari .............................................. Marco Benasseni Da utopia a realtà, il depuratore della Valtrompia diventerà operativo entro dicembre del 2019 . L'opera promossa dalla Asvt, costola di A2A, sarà realizzata a Dosso Boscone, a Concesio. L'impianto sarà in grado di trattare i reflui di 85 mila abitanti e 2 mila aziende, che a oggi finiscono nel fiume Mella prima di percolare nei campi che da Villa Carcina arrivano fino alla Bassa. Una forma di inquinamento finita nel mirino dell'Ue. A velocizzare l'iter è stato l'abbattimento dei costi: l'investimento è passato da 75 a 36 milioni di euro eliminando le gallerie di transito del collettore fra la montagna tra Concesio e Collebeato. L'impianto sarà comunque nascosto e non impattante. Inizialmente sarà realizzato solo il primo stralcio, per un preventivo di spesa di 27 milioni. «Il depuratore è in fase di Valutazione impatto ambientale - conferma l'assessore all'Ambiente di Concesio Giampietro Belleri -: la fase più delicata sarà l 'esame delle osservazioni. L'Ufficio d'Ambito ha approvato la spesa. Il privato farà l'investimento che sarà coperto con un aumento della tariffa a carico degli utenti». L'impatto sulla bolletta non comunque sarà pesante. re idrauliche. A2A realizzerà nuovi depuratori a Nuvolera (per un investimento di 11,8 milioni), San Paolo (11,3 milioni), Vobarno (7,3 milioni), Capriano (6,6), Gavardo (9,5), Offlaga (2), Alfianello (1,5). I gestori che stanno già potenziando quello di Bagnoimplementeranno lo, l'impianto di Ciliverghe. In agenda il collettamento aVerziano delle fogne di San Zeno. Più complessa la partita del mega collettore Garda-Bassa. Nel piano investimenti provinciale sono inseriti tre nuovi pozzi a Brescia, altri adAnfo, Bagolino, Castenedolo, Concesio, Gavardo, Gussago, Mazzano, Offlaga, Orzinuovi, Pralboino, Roncadelle, Sale Marasino. L'obiettivo del pacchetto di opere è anche migliorare l'acqua: a questo proposito è prevista l'installazione di filtri di trattamento a Brescia (pozzo Mandolossa), Ospitaletto e Paitone. Acque Bresciane investirà invece sul depuratore di Barbariga-Pompiano (4,5 milioni), su quello di Mairano (3), di Sellero-Berzo Demo (2,2), potenzierà Paratico (7,9), Quinzano (1,8), Palazzolo (1,3), Pontoglio (0,3), amplierà quello di Rudiano collettando Castelcovati (4,1 milioni). In previsione il completamento del collettore Edolo-Sonico-Malonno con una spesa di 3 milioni. • di cantieri %, I lavori di potenziamento del depuratore di Bagnolo Mella Quindi, nel 2017 ci sarà il bando di gara europea e l'affidamento dei lavori, che dureranno tutto il 2018 per concludersi nel 2019. Ma nel prossimo triennio vedranno la luce anche molte altre ope- Acqua: Scenario Pagina 22 Comuni «ri «ribelli» e tariffe i due nodi da sciog[iere Comuni «ribelli», caro-tariffe e abbattimento degli inquinanti nei pozzi. Sono i tre nodi intricati dei ciclo idrico bresciano. L'ordinanza del Tarche in attesa di pronunciarsi nel merito ha riconosciuto al Comune di Marone il diritto di poter continuare a gestire la rete idrica - ha riacceso le speranze di altri 30 enti locali bresciani che vogliono smarcarsi dall'Ambito unico: si tratta per lo più di paesi che non hanno l'assillo di dover effettuare grandi investimenti sulle proprie reti idriche e fognarie, che hanno acqua di Acqua: Scenario alta qualità e a cui il servizio garantisce un gettito importante. Per queste ragioni ritengono iniquo l'ingresso dell'Ambito unico, che avrà come effetto un rincaro delle tariffe. Una tesi che il Tar ha riconosciuto meritevole di un approfondimento giuridico. MA A PROPOSITO di bollette, è rientrato l'allarme relativo alla presunta stangata legata al varo del Piano di investimenti. L'impatto sarà per gli utenti di A2A del 5,5%, pari a 8 euro all'anno a fronte di una bolletta media di 145 euro a famiglia. I rincari saranno contenuti, quasi 9y/iNti;aiŸii/ïN/ La gestione del ciclo idrico bresciano presenta ancora alcuni «nodi» risibili, anche per i clienti di Aob2 e Garda Uno, dove la bolletta media si attesta oggi attorno ai 160 euro. Un dazio «leggero» se paragonato a quello delle sanzioni dell'Ue peri Comuni sotto infrazione, stimato in 15-20 euro per utente. Sullo sfondo resta anche la questione Bassa con le concentrazioni anomale nelle falde di ferro, manganese e arsenico e la contaminazione da nitrati nei pozzi. Sarà questa una delle sfide del piano di opere d'ambito che prevede interventi a Calcinato e nuovi pozzi a Chiari, Travagliato, Paderno Francia corta. A Fiero è previsto un impianto per il trattamento di solventi. CREB. Pagina 23 IL CASO. I timori erano già emersine[ vertice convocato alla vigilia della nuova scossa di terremoto Il sisma minaccia i fondi per il collettore del Garda Lo sforzo finanziario extra destinato alla ricostruzione è un'incognita sui 100 milioni promessi dal Governo Il presidente dell'Ats: «11 territorio deve compattarsi» Luciano Scarpetta L'emergenza terremoto pone delle incognite sullo stanziamento da 100 milioni promesso dal Governo per l'avvio dei lavori del mega depuratore del Garda. La circostanza era emersa con la delicatezza e il rispetto che meritano le popolazioni colpite dal sisma nel corso di una riunione in Broletto, prina della seconda ondata di scosse telluriche di domenica mattina. La replica dello sciame sismico pur non avendo fortunatamente causato vittime, chiamerà il Governo a uno sforzo finanziario supplementare per la ricostruzione. IL CHE POTREBBE avere ricadute sul budget da destinare ad altre opere pubbliche, anche a quelle di stretta emergenza come il depuratore. Occorre dunque stringere i tempi e spingere il Governo a Acqua: Scenario A La condotta fognaria sommersa dei lago di Garda è in apnea mettere nero su bianco l'impegno economico. Un obiettivo fissato con toni e sfumature diverse durante la riunione che ha visto la partecipazione dell'onorevole Mariastella Gelmini e Giovanni Peretti, rispettivamente presidenti della Comunità del Garda e Ats, degli assessori regionali all'Ambiente di Lombardia e Veneto Claudia Terzi e Gianpaolo Bottacin. «Speriamo che i 100 milioni siano davvero a disposizione - ha auspicato il presidente di Ats Giovanni Peretti -. Il terremoto chiamerà il Governo a un impegno finanziario straordinario, è necessario dunque accantonare i campanilismi per remare tutti nella stessa direzione e ottenere garanzie. Anche il depuratore è un'opera urgente». Il riferimento è al rischio di lesioni della condotta fognaria che scorre sul fondo del lago, sollecitata dai anicro-sisma che si ripetono nella faglia garadesano-valsabbina. Una lesione della conduttura avrebbe effetti ambientali devastanti. «Il collettore è a fine vita - ha osservato Peretti -: siamo dunque chiamati tutti a difendere una risorsa turistica vitale per il comprensorio». I tecnici di Garda Uno e Ags Giacomelli e Varotto nei giorni scorsi hanno incontrato a Firenze Piergino Megale, incaricato dal Ministero di esaminare e relazionare sul progetto di depurazione e collettazione delle acque gardesane. «Un incontro tecnico - precisa il direttore della Comunità del Garda Pierlucio Ceresa -. Il lavoro è stato valutato molto positivamente condividendo due principi fondamentali ovvero che il lago non è ricettacolo di rifiuti e che sia la sponda lombarda che quella veneta avranno un depuratore ciascuno». • Pagina 24 paesi senza ;;anno usufruito di opere migliorative dopo depurazione la procedura comuni con progetti di depurazione gli altri paesi in infrazione Acqua: Scenario * Collio ® Concesio * Gardone Valtrompia * Lumezzane Angolo Terme Azzano Mella Leno Bagolino I_.ograto * Marcheno * Marmentino * Sarezzo Bienno Borgo San Giacomo Malonno e Villa Carcina Castegnato Castelmella Lonato Ospftaletto Rodengo Salano Roncadelle Rovato Torbole Casaglia Tremosine Urago d'Oglio Alfianello Bagnolo Mella Calvisano Capriano Castelcovati Concesio Gavardo Mairano Mazzano-Ciliverghe Nuvolcra Paitone Pompiano Remedello San Paolo San Zeno Sarezzo Villa Carcina Vobarno Borno MuSCOlrne Calcinato-Ponte San Marco Nuvolento Capodipont:e Cazzago San Martino Pavone Mella Cedegolo Coccaglro Darfo Boario Terme Edolo Gambara Ghedi Gottolengo Idro Morltirone Polaveno Pontoglto Prevalle Quinzano d'Oglio Rudiano Serle Verolanuova Verolavecchia Pagina 25 e frane hanno bloccato anche il corso dei f umi . . ., . ." ora e rischio esondazioni I . . . í ROMA, Nel prossimo fine settimana si prevede maltempo. E quella strozzatura del fiume Nera causata da una frana all'altezza di Visso potrebbe trasformarsi in emergenza. «È una frana di notevoli dimensioni che ha interessato il corso d'acqua, creando un'ostruzione, un bacino» ha avvertito Titti Postiglione, direttrice dell'ufficio emergenze della Protezione Civile. Un elicottero ha sorvolato la zona ieri e due giorni fa, visto che lo smottamento ha interrotto anche la strada. A bordo del primo dei due voli c'era Marco Mancini, ricercatore dell'Istituto di geologia ambientale del Cnr. Cosa avete visto dall'alto? «Il sisma del 30 ottobre ha fatto crollare tra i 50 e i 200mila metri cubi di terra e roccia. È difficile essere più precisi dall'elicottero. La frana ha invaso la statale 209 della Valnerina poco a Sud di Visso, interrompendola. Ha raggiunto il fondovalle pochi metri più in basso IL GEOLOGO della strada entrando nell'alveo del Fiume NeMarco Mancini ra». è ricercatore C'è il rischio che il fiume esondi? del Cn r «Al momento si è formato un piccolo lago, esteso alcune decine di metri quadri. La segnalazione dello sbarramento è stata data dagli allevatori. L'ostruzione è effettivamente arrivata al fondovalle. E nella giornata di ieri c'è stata un sopralluogo da vicino da parte di colleghi del Cnr, anche se con difficoltà per l'ostruzione della strada». Ci sono altre emergenze nella zona? «Le frane sono molte. A volte si tratta di singoli massi, a volte il crollo è più imponente. Ci stanno creando seri problemi di viabilità. Al momento non riusciamo a raggiungere la diga sul lago di Piastra, perché la provinciale 91 è bloccata. La diga è al sicuro ma la viabilità della zona è parzialmente compromessa». l9NIPN l-10-SEE AIA Acqua: Scenario Pagina 26 «RIVO ZIONE». Il punto sulla terza fase della «nuova» raccolta differenziata che ha preso il via il 20 ottobre Rifiuti: bene la zona Ovest Aumentano i «green box» Nell'ul ' a settimana i dati si sono allineati a quelli delle altre aree Piace il servizio di tutoraggio. Undici cassoni in più per il verde Natalia Danesi .............................................................................. Anche la zona verde inizia a prendere confidenza con il nuovo sistema di raccolta dei rifiuti in vigore dal 20 ottobre, giovedì, giorno fissato per l'esposizione dei sacchi con la plastica e dei contenitori con la carta e il vetro (per l'organico e l'indifferenziato sono stati installati i cassonetti a calotta). Dopo la prima settimana, i dati del 27 ottobre nell'area che comprende La moratoria sulle sanzioni non si applica all'abbandono degli ingombranti GIANLUIGI FONDRA ASSESSORE AMBIENTE i quartieri di Chiesanuova, Fiumicello, Primo Maggio, Villaggio Badia, Villaggio Violino, Porta Milano e Chiusure si sono allineati con quelli delle altre due zone cittadine (la gialla e la azzurra) dove ormai la raccolta differenziata ha toccato quota 63 %. Bene poi la distribuzione dei kit pure alla verde, che ha ormai raggiunto tra utenze domestiche (91%) e non domestiche (76,3%) l'89%. Ne restano da consegnare ancora 2.173 su 17.616. NEGLI SCORSI giorni è stato attivato anche il servizio di tutoraggio effettuato da 16 operatori con la pettorina che forniscono informazioni sull'utilizzo delle calotte. Un'iniziativa che i cittadini, fa sapere l'assessore all'Ambiente Gianluigi Fondra, stanno gradendo particolarmente. In considerazione delle analisi effettuate, si prospetta poi la necessità di rimodulare e potenziare il servizio di raccolta del verde mediante i contenitori green box, sulla base delle richieste ricevute dai cittadini e dai Consigli di quartiere. Sono state dunque individuate 11 nuove collocazioni oltre a quelle che già c'erano. Si tratta però di un esperimento: se i cassoni verranno utilizzati per consegnare altre tipologie di rifiuto, verranno rimossi. Nel complesso, la nuova raccolta domiciliare si può dire «ben instradata» pur con il ritardo di qualche amministratore condominiale e il solito problema degli ingombranti. Si conferma la classica tendenza: nell'approssimarsi del cambio dei cassonetti con i nuovi a calotta, i cittadini svuotano le cantine e abbandonano gli ingombranti dove capita. Un tema particolarmente caldo dopo la nota «bufera dei frigoriferi» che ha investito il sindaco di Roma. «Se sulle sanzioni per le tipologie di rifiuti conferiti c'è una moratoria per i primi tre mesi, non così sugli ingombranti - specifica Fondra - anche perché è sufficiente chiamare il numero gratuito e verranno ritirati direttamente davanti al cancello di casa». L'aumento degli abbandoni fa sì che anche la diminuzione totale della produzione di rifiuti sia contenuta al 5%, anche se la convinzione di Fondra è che il dato sia destinato ad aumentare. Nel frattempo, per limitare l'utilizzo improprio delle isole ecologiche da parte dei cittadini da fuori Brescia, gli ingressi saranno a breve regolati con il badge che viene utilizzato per i cassonetti. • © RIPRODUZIONE RISERVA rV liifiuri:Ixnclai.unu fi m Rtiuini.=c Rifiuti: Scenario Pagina 27 ZONA GIAL LA Kit distribuiti utenze DOMESTIC HE NON DOMESTICHE TOTALE 16.566 1,641 18.207 Totale % kit kit da di stribuiti distribuire sul totale 1 6. 913 1.641 16,554 97,9% 100,0% 98, 1% Kit non ritirati 347 0 347 QUANTITÀ RACCOLTE N OTTOBRE 2016 Utenze CARTA ( t) PLASTICA ( t) 3 'ottobre 11 ottobre 18 ottobre 25 ottobre 32,0 17,0 26,0 V`TR_l (tt Kit distribuiti Utenze L,i,r.,, E NLI ,I ::U°.;_=.? IC HF 16,679 2,592 31,5 17,0 24 , 5 34,0 17,0 26,5 % kit: Totale kit da distribuiti distribuire sui totale 17 , 166 2 .632 97,2% 91,2% 32,0 17,0 25,0 Kit non ;tirati 466 250 QUANTITA RACCOLTE N O TTOBRE 2016 Utenze B ottobre 11 ottobre ].8 ottobre 25 ottobre CARTA ( t) Pi T:CA (t) vii D (t) 34,5 17,5 25,5 Kit dstribLrti Utenze DOMESTICHE NON DOMESTICHE 15.601 2.015 34,0 17,0 25,0 38,0 17,5 27,0 `3' kít Totale kit da distribuiti distribuire sul rotaie 17 , 149 2.640 91,0% 76,3% 40,5 17,0 26,0 Kit non ritirati 1.548 625 QUA11Tl gA RACCOLTE N OTTOBRE 2016 Utenze CARTA ( t.) PLASTICA ( t) VETRO ( t) Rifiuti: Scenario 3 ottobre 11 ottobre 18 ottobre 25 ottobre ° 15,0 4,0 8,5 32,5 15,0 22,0 Pagina 28 CALVISANO. L'Amministrazione comunale ha accolto con entusiasmo l'operazione industriale avviata da un'azienda specializzata nei recuperi produttivi Meno cave zej, u discariche ecco come si la : 9 Le scorie dì fonderia e gli scarti inerti sono la base per la realizzazione di nuovi materiali per l'edilizia E in municipio avallano la bontà delle certificazioni Valerio Morabito Per ora l'unica voce (entusiasta) che si è fatta sentire, oltre ovviamente a quella dell'impresa coinvolta, è quella del sindaco, ampiamente soddisfatto dalla recentissima inaugurazione, a Calvisano, di un impianto di riciclaggio dei rifiuti inerti e delle scorie di fonderia che realizza materiali da impiegare nell'edilizia. NESSUN dubbio e nessun timore nonostante gli illustri precedenti rappresentati dal ricorrente smaltimento di scarti pericolosi diventati massicciate: a Calvisano l'ente locale abbraccia la scelta della ditta «Di.Ma», specializzata appunto nel trattamento di rifiuti speciali non pericolosi e di scorie di acciaieria per produrre aggregati edilizi. «Il nuovo impianto è un esempio di economia circolare: il materiale di scarto di un ciclo produttivo viene impiegato come risorsa e materia prima per un nuovo prodotto. In questo riodo si riduce anche la necessità di realizza- Rifiuti: Scenario Calvisano: l'impianto che recupera scorie di fonderia e scarti inerti re nuove cave per procurare inerti naturali - commenta il sindaco Paolo Turini -. La procedura seguita dalla Di.Ma è garantita da certificazioni e autorizzazioni, e inoltre l'azienda ha sottoscritto un impegno di collaborazione con la nostra amministrazione per verificare l'efficacia del proprio piano di monitoraggio, allo scopo di garantire il massimo livello di tutela dell'ambiente». CON TURINI c'è anche la giunta, e ricordando che in un contesto in cui ogni tanto sorgono discariche e cave, il pri- mo cittadino prosegue affermando che «l'idea di questo impianto parte da buoni propositi: oggi non si può più parlare di business senza pensare alla sostenibilità. Siamo a Sud di una delle zone italiane più ricche di pattumiere, e la mancanza di servizi fondamentali come l'acquedotto, la fognatura e il depuratore ci rendono fragili e vulnerabili. Proprio per questo a Calvisano dobbiamo mettere in primo piano il rispetto per l'ambiente e considerarlo un punto di partenza fondamentale per il benessere e la salute dei cittadini». e Pagina 29 Riciclaggio, piccolo bello E in eri sono da recor Partecipazione popolare e organizzazione permettono alle piccole realtà urbane di raggiungere risultati difficili per le realtà più grandi. Lo dimostra efficacemente il bilancio della raccolta differenziata di Acquafredda. I NUMERI li fornisce la Comunità della Bassa bresciana occidentale, e dicono che il sistema adottato qui nel novembre 2015 ha permesso quote invidiabili. Fino al mese di settembre, la cittadina a metà strada tra Brescia e Mantova riciclava 181% delle materie seconde con un metodo misto: porta a porta per raccogliere umido e indifferenziato e alcuni cassonetti perla plastica e la carta. Ed entro fine anno potrebbe arrivare un risultato ancora migliore, come anticipato dal sindaco Alessio Guerreschi: «Abbiamo fatto le nostre proiezioni ed entro la fine dell'anno dovremo raggiungere qualcosa in più. Comunque quello che abbiamo raggiunto è un dato buono, anche se dobbiamo migliorare nella raccolta della plastica». Rifiuti: Scenario II sindaco Guerreschi Nelle ultime sedute consiliari l'opposizione ha chiesto alla giunta di fare un salto in avanti verso il porta a porta eliminando gli ultimi cassonetti presenti in paese, ma Guerreschi ha sostenuto la scelta di proseguire con un sistema misto: «Abbiamo mantenuto i cassonetti perchè ci permettono di contenere i costi della differenziata. Il nostro obiettivo è migliorare la qualità e la quantità della raccolta senza incrementare i costi per i cittadini». «Stiamo anche riuscendo a contrastare il fenomeno del "turismo" dei rifiuti - aggiunge l'amministratore-. Fino a qualche anno fa eravamo diventati una specie di discarica di Caste[ Goffredo e Casalmoro, ma il riposizionamento dei cassonetti ha dato risultati». V.MOR. Pagina 30 R malcostume: cestini dei parchi come cassonetti Non tramontala cattiva abitudine di abbandonare sacchetti di rifiuti non differenziati vicino ai cestini dei parchi. Qui un cittadino «distribuisce» i sacchi nel giardino di via Della Speranza e fuori dal contenitore perla raccolta dei vestiti della Caritas. Anche questa volta toccherà pulire all'operatore di Amia. L'uomo butta alcuni sacchetti di rifiuti non differenziati vicino al cestino del parco di via Della Speranza e alcuni dall'altra parte della strada Effettua lo scarico in più tappe e in un secondo momento torna con dei sacchi più grandi e attraversa tutto il giardino pubblico Prosegue la sua marcia diretto al cassonetto per la raccolta dei vestiti della Caritas e lasciai sacchi fuori, per terra. Saranno rimossi da Amia Rifiuti: Scenario Pagina 31 Fusione da 30 mld dollari (27,3 mld €) Lo 'il Ge si unisce a Baker Hugh es G eneral Electric ha sottoscritto l'accordo, del valore di circa 30 miliardi di dollari (27,3 mld euro), per fondere la sua divisione oil&gas con Baker Hughes. L'operazione, che da diversi giorni è oggetto di indiscrezioni di stampa, è destinata a creare nelli, attuale presidente e a.d. di Ge Oil&Gas, mentre Jeff Immelt, numero uno di General Electric, sarà il presidente e Martin Craighead, amministratore delegato di Baker Hughes, il vice. La combinazione delle attività di Ge con Baker Hughes creerà una società -----, con ricavi su- perfori a 32 miliardi di dollari. dei servizi peCresceranno le troliferi e a rapopportunità di presentare, per competere con il leader di merGe, un'opportunità per giocare cato Schlumberun ruolo di priger, in un contemo piano in visto operativo che sta della ripresa sta lanciando i primi segnali di del mercato. L'intesa preripresa. Baker Huvede che la multinazionale ghes ha una capitalizzazione di Boston controlli la nuova di mercato di Lorenzo SisaaooelEï 23 miliardi di società con il 62,5% del capitale, mentre dollari (oltre 20,9 mld euro) gli attuali soci dell'azienda di e ricavi per 15,7 miliardi nel Houston avranno il 37,5% e 2015. Ge, che a Wall Street otterranno un dividendo spe- vale 259 miliardi di dollari ciale di 7,4 miliardi di dollari (236 mld euro), ha generato (6,7 mld euro), pari a 17,50 l'anno scorso ricavi per 16,5 dollari ad azione, finanziato miliardi con la sua divisione da un contributo di pari enti- oil&gas, che ha peraltro un tà da parte di Ge. forte nucleo italiano grazie all'acquisizione del Nuovo PiIl nuovo soggetto continuegnone dall'Eni nel 1994. rà a essere quotato in borsa e Riproduzione riservata sarà guidato da Lorenzo Simoun nuovo colos- so nel comparto Energia: Scenario Pagina 32 SERVIZI PETROLIFERI, LA DIVISIONE OIL&GAS DEL COLOSSO USA SI UNIRÀ A BAKER HUGHES Per Ge fusione da 30 miliardi L'unione darà vita a un colosso del settore, con ricavi combinati per 32 mld di dollari. L'italiano Simonelli sarà il ceo del nuovo gruppo. Agli azionisti di Baker Hughes un dividendo di 7,4 mid DI ROSARIO MURGIDA G eneral Electric ha sottoscritto l'accordo, da circa 30 miliardi di dollari, avente per oggetto la fusione della divisione Oil&Gas con il gruppo Baker Hughes. L' operazione è destinata a creare un nuovo colosso dei servizi petroliferi e rappresenta per Ge l'opportunità di giocare un ruolo di primo piano in vista della ripresa del mercato petrolifero nonché l'ennesima dimostrazione del suo dinamismo sul fronte M&A. Secondo i dati di Dealogic, General Electric è stata coinvolta dal 2008 in poi in 51 operazioni del valore di oltre 1 miliardo di dollari, per un controvalore totale di 245,9 miliardi. Nello stesso periodo si contano più di 600 transazioni di qualsiasi entità a partire da tutti quei piccoli e grandi accordi effettuati negli ultimi anni per liberarsi delle attività finanziarie di Ge Capital e quindi dei vincoli stringenti determinati dalla designazione di Sifi (Systemically Important Financial Institution). L'intesa annunciata ieri prevede che la multinazionale di Boston controlli la nuova società con il 62,5% del capitale, mentre gli attuali soci di Baker Hughes, società di Houston, avranno il 37,5% e otterranno un dividendo speciale di 7,4 miliardi di dollari, pari a 17,5 dollari per azione, finanziato da un contributo di pari entità da parte di Ge. La nuova entità continuerà a essere quotata in Borsa e sarà guidata da Lorenzo Simonelli, attuale presidente e ceo di Ge Oil&Gas, mentre il numero uno di Ge, Jeff Immelt, sarà il presidente e Martin Craighead, amministratore delegato di Baker Hughes, sarà vicepresidente. La combinazione delle attività di Ge con Baker Hughes darà vita a un gruppo da più di 32 miliardi di dollari di ricavi, quindi con migliori possibilità di competere con il leader di mercato, Schlumberger, tenendo conto che il contesto operativo sta lanciando i primi segnali di ripresa grazie al miglioramento dei prezzi del petrolio dopo una flessione senza precedenti, durata due anni. Baker Hughes è una delle maggiori società del comparto dei servizi petroliferi con una capitalizzazione di mercato di 23 miliardi di dollari e ricavi per 15,7 miliardi nel 2015. Ge, che a Wall Street vale 259 miliardi, ha generato l'anno scorso ricavi per 16,5 miliardi con la sua divisione Oil&Gas, che ha peraltro un forte nucleo italiano grazie all' acquisizione del Nuovo Pignone da Eni nel 1994. L'operazione di Ge si inserisce in un contesto del mercato dei servizi petroliferi destinato secondo molti osservatori a un rapido consolidamento. Proprio Baker Hughes nel 2014 aveva tentato di raggiungere un accordo dal valore di 35 miliardi di dollari con la rivale Halliburton e creare un gruppo capace di ridurre le distanze da Schlumberger (protagonista a sua volta dell'acquisizione da 15 miliardi di dollari di Cameron). Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti aveva però sollevato dubbi sulla fusione e con l'avvio di una causa legale per bloccare l'accordo era riuscito a indurre le due aziende a rinunciare all'operazione. (riproduzione riservata) Quotazioni, altre news e analisi su www. milanofinanza. it/ge BAKER HllGHES GENERAL ELEGTRIG ö0 32 28 : ---- T --------- --------- 3G Ig 16 l ------ooo nooma -----------f' 31 a1t1ô -- T -------------------------------------- F. 29' .;g1ó 31 ^t1ó ---- -------- 0 Energia: Scenario Pagina 33 Enel, Enersis Americas procede alle fusioni Latam di Angelica Romani E nersis Americas , Endesa Americas e Chi- lectra Americas, tre delle controllate sudamericane di Enel, possono procedere alle operazioni finali previste dalla riorganizzazione Latam. In particolare, scaduto il termine per l'esercizio del diritto di recesso da parte dei rispettivi azionisti, sarà possibile mettere in atto la fusione per incorporazione di Endesa Americas e Chilectra Americas in Enersis Americas, la società che ora detiene tutti gli asset Enel in Argentina, Brasile, Colombia e Perù, con l'eccezione del Cile. Sia gli azio- Energia: Scenario nisti di Enersis Americas sia quelli di Endesa Americas hanno esercitato il diritto di recesso entro il limite massimo del 10% del capitale. Gli azionisti di Chilectra Americas, invece, si sono fermati entro il limite massimo dello 0,ßl%. La fusione avrà effetto entro la fine dell'anno. A questo punto risultano compiute anche le condizioni sospensive dell'opa lanciata il 13 settembre scorso da Enersis Americas sul flottante di Endesa Amerieas. Il periodo d ' offerta si è chiuso il 28 ottobre: i risultati definitivi non sono ancora stati ufficializzati ma l'adesione dovrebbe essere stata piuttosto bassa. (riproduzione riservata) Pagina 34 Il titolo chiude a 2,68 (+7,6%), oltre l'offerta Fri-El. Faro sulle mosse Edison F2i OpaAlerion, Piazza Affari punta sul rilancio Nel primo giorno delle due Opa concorrenti su Alerion, Piazza Affari punta decisamente sul rilancio di EdisonF2ï.. Il gruppo eolico ieri in Borsa ha chiuso in forte rialzo (+7,6°Ä) a2,68 euro,ben sopra i 2,6 euro offerti venerdì sera da Fri-El, che a sua volta aveva ritoccato gli1,9 curo offerti afine agosto su129,9%delcapitale.A questo punto, è chiaro, il mer- cato scommette su un nuovo intervento di Edison-F2i, che già a metà ottobre aveva offerto 2,46 euro (superati appunto venerdì scorso da Fri-El) ma, aspetto non indifferente, lanciando un'Opa totalitaria destinata a ritirare il titolo dalla Borsa di Milano. Itempi sono piuttosto stretti: la cordata Edison-F2i avrà tempo fino a venerdì prossi- mo per formulare un eventuale rilancio e la stessa Foro Buonaparte ha in calendario un cda per domani: la riunione è chiamata a esaminare i conti trimestrali ma ovviamente, nel caso, potrebbe anche discutere la partita su Alerion e la possibilità di un ritocco marginale dell'Offerta. È chiaro che la potenza di fuoco tra le due cordate è diffi- cilmente paragonabile e l'esito della contesa, se dovesse ridursi a una mera guerra sul prezzo, appare quasi scontato. Tuttavia, sottolineano alcuni addetti ai lavori, già il prezzo offerto da Edison a metà ottobre (2,46 euro per azione, 107 milioni in tutto) prezzava a pieno la possibilità di diventare, proprio grazie adAlerion, il secondo operatore italiano del vento. Un ulteriore rilancio sarebbe giustificabile in base ai meri fondamentali econ omici del target? Lo stesso ragionamento vale, a maggior ragione, per F2i che è un fondo infrastrutturale ed è molto attento ai ritorni garantiti dai propri investimenti e dunque, ovviamente, al prezzo al quale vengono acquistati gli asset. Detto questo, il forte movimento rialzista del mercato non aiuta neppure Fri-El, che venerdì ha comunque comunicato di avere già raccolto oltre il 25% grazie a una transazione fuori mercato (tra gli altri ha venduto il fondo Amber che deteneva il 18%). Il gruppo altoatesino ha fissato il valore per il successo della propria Offerta al 29,9% (per Edison-F2i è al 5o,i%) ma col titolo a 2,68 euro ovviamente chivuolemonetizzarelo favendendo sul mercato e non aderendo alle due Opa. La sensazione sul mercato è il titolo resterà su questi valori fino a venerdì sera quando si capirà se Edison-F2i intenderanno mettere in campo il terzo rilancio (chissà se sarà l'ultimo) dell'Opa del vento, che da calendario si concluderà il prossimo 2 dicembre. R.H. © RIPRODUZIONE RISERVATA Energia: Scenario Pagina 35 La società attende il disco verde i erna, asse con la Bei per íl potenziamento della rete elettrica Celestina Dominelli swwa Larichiesta diTernaè arrivata nei giorni scorsi sul tavolo della Banca europea degli investimenti (Bei) che, inpassato,hagià supportato i piani dell'azienda Obiettivo: recuperare la provvista necessaria ad ammodernare 1e35ostazionielettriche che lasocietà guidata da Matteo Del Fante ha rilevato a dicembre da Ferrovie nell'ambito dell'operazione che ha visto il trasferimento tra le due aziende dell'intero capitale di Self (Società elettrica Ferroviaria). Come da copione, laBei,unavoltaaccordatoil disco verde, interverrà a fianco di Terna finanziando il 5o% dell'intero progetto che vale 401 milioni, di cui quasi la metà sarà utilizzata per potenziare laporzione direte elettrica acquisita da Fs e per favorirne l'integrazione all'intemo dei 64 mila chilometri di infrastruttura già gestiti dalla società. Come si ricorderà, l'accordo perfezionato a fine dicembre prevedeva il passaggio da Fs a Terna, per uncorrispettivopari a 757 mlioni di euro, di 7.510 chIlometri di elettrodottiinaltae altissima tensione, di 869 chilometri di "linee" già facenti parte della rete di trasmissione elettrica nazionale (Rtn), delle 350 stazioni elettriche oggetto delpercors o di ammodernamento e di un contratto per il passaggio della fibra ottica di proprietà di BasicTel. Per rendere possibile l'unificazione degli asset targati Fs con la Rtn, Terna ha però dovuto mettere in campo un programma molto stringente di ristrutturazione in modo da allineare infrastruttura e stazioni inclusi nel perimetro di Self ai suoi standard. Il restyling è naturalmente già partito e il prestito Bei, qualorafosse accordato,ne copriràicosti.Laquotarestante rispetto ai 401 milioni di esborso complessivo servirà poi a finanziare altri interventi Energia: Scenario di manutenzione della rete nazionale e a consentire l'ulteriore integrazione della produzione dafontirinnovabilinellaRtn. Temapros egue dunque lungo la strada tratteggiata nel piano strategico presentato ametàfebbraio e, archiviata la partita su Admie- dopo che i cinesi di State Grid hanno pres entato unamaxiofferta (320 milioni) per acquisi- 1 Pianificati interventi per200 milioni in modo da integrare gli asset targati Fs con le linee già gestite dalla spa dell'alta tensione .......................................................................... re il 24% dell'operatore ellenico doppiando di fatto la proposta messa a punto dalla società in tandem conF2i-, si prepara a cogliere altre opportunità oltreconfine. I riflettori restano puntati prevalentemente sull'America Latina dove la spa dell'alta tensione ha già messo un piede aggiudicandosi, ai primi di settembre, la gara indetta da Ute, la compagnia nazionale che gestisce l'intera rete elettrica uruguayana, per la costruzione di 220 chilometri di nuove linee. Terna ha messo sul piatto 8o milioni di dollari (73 milioni di euro ai cambi attuali) per il contratto che ha un orizzonte trentennale e unvalore complessivo, sullabase delle stime formulate dalla stessa Ute, pari a 230 milioni di dollari (210 milioni di euro). E il traguardo conquistato in Uruguay rappresenta uno schema che la società di Del Fante intende replicare anche altrove potendo contare sui 200 milioni di euro di impegno massimo previsti dall'ultimo piano e destinati a supportare eventuali opportunità dibusiness al di fuori dei confini nazionali. (J RI PRO DD ZIO NE RISERVATA Pagina 36