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Le finestre e l’efficienza energetica Leggerezza e trasparenza. Le finestre non sono più la “ferita”, ma l’ “intelligenza” dei muri. In relazione alle capacità isolanti, le finestre, anche se dotate delle migliori vetrate, non possono raggiungere i valori di una comune muratura. Di conseguenza la prima reazione dei progettisti potrebbe essere quella di ridurre al minimo le aperture finestrate, esasperando il pregiudizio di fondo sulle loro potenzialità. In realtà l’evoluzione tecnologica ha saputo accompagnare l’aspirazione architettonica opposta: leggerezza e trasparenza. Le finestre non sono più la “ferita”, ma la “intelligenza” dei muri. Le finestre di ultima generazione sono frutto di una vera e propria rivoluzione rispetto ai modelli di qualche decennio fa. 01 A cosa servono finestre più efficienti Comfort nella nostra cultura “abitare” significa rifugiarsi in un luogo protetto e confortevole. Sentiamo il bisogno di una casa ben isolata, dove sia possibile gestire la temperatura, l’umidità, l’aerazione, l’illuminazione. Nella misura in cui controlliamo gli scambi tra ambiente interno ed esterno, possiamo migliorare la vivibilità contro le insidie di un clima che si fa ogni giorno più imprevedibile. Risparmio il nostro fabbisogno energetico dipende in massima parte da combustibili fossili in rapido esaurimento, di cui subiamo l’estrema incertezza di mercato. Investire nelle case a basso consumo è la prima arma per difendersi dai rincari 02 Ambiente Il mondo che cederemo alle nuove generazioni è peggiore di quello che abbiamo ricevuto. Alla parola “inquinamento” siamo abituati ad associare l’immagine delle ciminiere o del traffico congestionato; in realtà il riscaldamento e raffrescamento degli ambienti abitativi incide moltissimo sulle emissioni, addirittura più che il settore industriale o i traspor ti. E’ dalle nostre case che parte la minaccia più severa per lo strato di ozono, con le note conseguenze su effetto serra e riscaldamento del globo terrestre. 03 Le prestazioni che incidono sull’efficienza energetica Quando pensiamo ad un serramento ben isolato è intuitivo immaginarlo prima di tutto esente da spifferi. Da un punto di vista normativo significa scegliere buone classi di permeabilità all’aria, secondo la UNI EN 12207: le classi sono quattro, dalla peggiore 1, alla migliore 4. Un serramento in classe 4 di permeabilità è stato sottoposto ad un test di pressione e ha presentato perdite ritenute tollerabili in riferimento alla sua superficie (meno di 10 m /hm2 per 600 Pa di pressione, pari a un vento di 110 Km/h - in condizioni estreme si ha comunque un ricambio inferiore ai 0,4 volumi/h). Ovviamente si tratta di una indicazione molto parziale: nulla viene detto sulla durabilità della prestazione, o, quel che peggio, sulla permeabilità del giunto con la par te muraria realizzato in opera. La classe di permeabilità è solo il primo elemento per confrontare prodotti diversi, mettendoli sullo 3 sigillatura 04 stesso piano. Per ottenere un buon risultato finale è assolutamente necessario curare il sistema di posa. La posa in opera diventa a tutti gli effetti una fase di produzione, che risponde agli stessi requisiti di qualità, con la sola par ticolarità di essere esterna allo stabilimento. A questo proposito assume un’importanza determinante la sigillatura da effettuarsi oltre che sul perimetro esterno del telaio fisso anche in battuta e sul traverso di fondo in appoggio a soglia e davanzale. Questo accorgimento consente di ottenere ottimi livelli di isolamento sia acustico che termico. Ai fini dell’isolamento termico è opportuno provvedere al riempimento, con materiali isolanti degli spazi vuoti esistenti tra controtelaio e telaio fisso. sigillatura isolante Il ricambio d’aria negli alloggi Se i serramenti sono impermeabili, come possiamo garantire sufficiente ricambio d’aria? La ventilazione è un requisito fondamentale per avere ambienti confortevoli, non un aspetto marginale da trattare con superficialità. Cormo ha avviato una collaborazione con un’azienda che opera nel campo della ventilazione meccanica controllata e l’Università di Padova per monitorare l’inquinamento domestico di un alloggio pilota in un anno di normale esercizio. La teoria già ci dice che Cosa significa isolare termicamente i livelli di tossicità, condensa, proliferazione batterica possono diventare pericolosi se non si ha sufficiente ricambio di aria. Occorre affrontare il problema in fase di progetto, analizzando le condizioni esterne e di utilizzo dell’alloggio, disponendo di soluzioni integrate tr a ser r amenti e dispositivi di areazione . I più moderni sistemi di ventilazione controllata sono sensibili al grado di umidità degli ambienti, permettono il preriscaldamento dell’aria immessa, sono efficaci per il raffrescamento estivo. controtelaio in lamiera o legno telaio fisso in legno guarnizioni anta mobile in legno Il calore è una forma di energia. La temperatura è l’indicatore del suo accumulo in un corpo o in un ambiente. Due corpi a diversa temperatura possono scambiare calore secondo tre diversi meccanismi: la conduzione , la convezione , l’irraggiamento. I serramenti par tecipano all’isolamento termico contrastando tutti i meccanismi di scambio. Sono per tanto una “macchina ter mica” particolarmente complessa. vetro trattamento basso emissivo aria disidratata o gas argon guarnizioni 05 06 La trasmittanza termica delle finestre L’involucro edilizio è tipicamente caratterizzato da pareti multistrato molto ar ticolate. Anche le par ti ve t r a t e h a n n o u n a s t r u t t u r a c o m p l e s s a . Ai fini pratici si preferisce riassumere gli indicatori di scambio in un unico coefficiente, considerando che in regime stazionario vale sempre una proporzionalità diretta tra il flusso di calore, la superficie e il salto termico. Si introduce così l’indicatore trasmittanza termica U [W/m2K], definito come il calore scambiato nell’unità di tempo, per unità di superficie, quando l’elemento è esposto al salto termico di 1°. Q = U ⋅ A⋅ (Ti − Te ) Come si calcola Uw = Ug ⋅ Ag + Uf ⋅ Af + Ψg ⋅ lg Ag + Af Esempio di calcolo della trasmittanza termica secondo norma UNI EN ISO 10077-1 metodo semplificato La tramittanza di una finestra Uw (window) si calcola secondo la nor ma UNI EN ISO 10077-1. Prevede di mediare le trasmittanze di vetro Ug (glass) e telaio Uf (frame), pesando con le rispettive superfici nel prospetto finestra. Il valore del vetro, è dichiarato dai produttori. Il valore del telaio si ricava dalla stessa norma, in funzione dello spessore e della densità del legno. E’ previsto un contributo di dispersione imputabile al giunto perimetrale tra vetro e telaio per la presenza del distanziale metallico che congiunge le lastre del vetrocamera. Serramento S1 a 2 ante in pino di Svezia di misura cm. 130x150 con vetro 4.12.4 Valore Ag = superficie vetrata = 1,510 mq. Valore Ug =trasmittanza termica del vetro = 2,90 W/mq.k Valore Af = superficie del telaio = 0,610 mq. Valore Uf = trasmittanza termica del telaio = 1,95 W/mq.k Valore Lg = lunghezza perimetrale del vetro = 7,644 ml. Valore Yg = trasmittanza termica lineare = 0,04 W/ml.K 1,510 x 2,90 + 0,610x1,95 + 7,644x0,04 Uw = _________________________________________ 1,510 + 0,610 4,379 + 1,189 + 0,306 Uw = ___________________________________ 2,12 5,874 Uw = ________________ = 2,771 2,12 07 11 I valori di trasmittanza termica del vetro e della finestra completa Nel grafico rappresentiamo l’andamento della trasmittanza complessiva della finestra al variare della trasmittanza Ug del vetrocamera. Abbiamo identificato il modello CORMO S3, caratterizzato da sezione anta mm 68x75, sezione telaio mm 55x65, doppia guarnizione. Il calcolo è riferito ad una finestra a 2 ante di dimensioni esterno telaio cm 139x158.5 in pino. Si evince un andamento lineare della relazione. Come ovvio al migliorare della prestazione del vetro corrisponde un miglioramento della prestazione complessiva. Osserviamo che, nelle condizioni fissate, per U>2,2 W/m2K la prestazione della finestra è migliore del solo vetro. Sotto quella soglia la relazione si inverte e il vetro risulta penalizzato nell’installazione a finestra. Evidenziamo così che non è corretto ridurre la prestazione della finestra a quella del solo componente vetrato: possono esserci scostamenti impor tanti sia a vantaggio dell’una che dell’altro. Modello Cormo S3, caratterizzato da sezione anta mm 68x75, sezione telaio mm 55x65, doppia guarnizione. Il calcolo è riferito ad una finestra a 2 ante di dimensioni esterno telaio cm 139x158.5 in pino. 2,80 2,60 FONDINO ARANCIO CHIARO 2,20 2,00 1,80 1,60 1,40 1,20 1,00 3 2,9 2,8 2,7 2,6 2,5 2,4 2,3 2,2 2,1 2 1,9 1,8 1,7 1,6 1,5 Ug trasmittanza vetro [W/m2K] 08 1,4 1,3 1,2 1,1 1 0,9 0,8 0,7 0,6 0,5 Uw trasmittanza finestra 2,40 Il valore di trasmittanza termica in relazione alla superficie della finestra Per analizzare l’incidenza della superficie sul legame tra Ug e Uw abbiamo costruito un grafico composto. Abbiamo scelto il modello Cormo S3, nella tipologia finestra a 2 ante, materiale pino di Svezia. La lettura prevede di entrare in ascissa con l’area della luce architettonica, incrociare la cur va corrispondente al vetro di nota trasmittanza Ug e ricavare in ordinata la trasmittanza Uw della finestra. Ad esempio per una luce di 2,0 mq, l’adozione di un vetro con Ug 2,8 W/m2K comporta una trasmittanza della finestra nel suo complesso Uw di poco inferiore a 2,6 W/m2K. Con un vetro molto più performante (Ug 0,8 W/m2K) la finestra si porta ad un valore di poco superiore a 1,3 W/m2K. Notiamo che al crescere dell’area le differenze tra i valori di vetro e finestra diminuiscono. Al crescere della superficie infatti acquista più peso il contributo del vetro sul telaio. Modello Cormo S3, nella tipologia finestra a 2 ante, materiale pino di Svezia. 2,80 3 2,60 2,8 2,6 2,40 2,4 2,2 2 2,00 1,8 1,80 1,6 1,4 1,60 1,2 1,40 Ug _ vetro [W/m2K] Uw _ finestra [W/m2K] 2,20 1 0,8 1,20 0,6 1 0,4 0,8 0,50 1,00 1,50 2,00 2,50 3,00 3,50 luce archittetonica [m2] 09 Il ruolo del vetro Una rapida evoluzione tecnologica ai fini dell’efficienza energetica ha mutato i valori di trasmittanza da una U di 5W/m2K (lastre semplici) agli attuali inferiori a 1 W/m2K. I componenti vetrati hanno conosciuto una strepitosa evoluzione tecnologica ai fini dell’efficienza energetica Nel giro di qualche decennio si è passati da una U di 5W/m2K (lastre semplici) alle attuali trasmittanze inferiori a 1 W/m2K. Per primo si è sviluppato il sistema di assemblaggio a vetrocamera. Intrappolare aria secca e immobile tra due lastre permette di quasi dimezzare la trasmittanza (3W/m2K), senza interferire sulla trasparenza. Grandi sforzi si sono resi necessari per ottimizzare la tenuta dei giunti perimetrali e il meccanismo di disidratazione. Un successivo sviluppo si è avuto con lo studio dell’intercapedine, sia in termini di spessore che gas di riempimento. i trattamenti bassoemissivi I vetri cosiddetti di terza generazione, appartengono alla famiglia dei trattamenti bassoemissivi. Alcune superfici metalliche risultano particolarmente efficienti nel contrastare lo scambio per irraggiamento. Il trasferimento della nanotecnologia, mutuata dall’elettronica, all’industria vetraria, ha permesso il deposito di sottilissimi strati di ossidi metallici sulle l a s t r e , m o d i fi c a n d o n e s o s t a n z i a l m e n t e i l comportamento termico. Esistono due metodologie: la pirolitica ottiene un deposito “hard” da 2000 a 10000 A di spessore con un processo termico integrato alla produzione delle lastre; la tecnologia magnetronica è invece una polverizzazione in campo elettromagnetico che ottiene un deposito “soft”, di spessore inferiore ai 1000 A. Quest’ultimo metodo è più perfor mante . 10 vetri per tutte le stagioni Spessore lastre, spessore intercapedine, gas di riempimento, trattamenti bassoemissivi: la composizione di una vetrocamera è divenuta veramente complicata. Nei siti web dei maggiori produttori di vetro sono disponibili dei software per poter valutare ad ogni variazione della composizione le conseguenze in termini di trasmittanza termica, fattore solare, trasparenza, isolamento acustico. Occorre conoscere bene queste leve, per poter manovrare il progetto al miglior rapporto costi/benefici. Il fattore solare è la misura della frazione di energia solare incidente che viene trasmessa all’interno. Nelle nostre regioni, dove è diffusa la tradizione degli elementi schermanti, è utile un alto fattore solare per massimizzare i guadagni solari in inverno. Viceversa, se dobbiamo affidare ai vetri anche il contenimento del sovrariscaldamento estivo, il fattore solare dovrà essere basso. La trasmissione luminosa è impor tante per garantire un buona illuminazione naturale degli ambienti e ridurre il ricorso a quella artificiale, nonché permettere la visione dell’esterno. L’isolamento acustico è normato in italia dal 1998, con limiti piuttosto severi per gli standard costruttivi. In pratica obbliga ad un massiccio impiego di lastre stratificate. valori di trasmittanza del vetro Tipo vetro dimensioni in mm. aria argon vetro normale 4.9.4 4.12.4 4.15.4 4.16.4 4.18.4 3 2,9 2,8 2,7 2,8 2,8 2,7 2,6 2,6 2,6 una lastra con trattamento basso emissivo magnetronico 4.9.4 4.12.4 4.15.4 4.16.4 4.18.4 2,0 1,7 1,4 1,4 1,4 1,6 1,3 1,1 1,1 1,1 vetro normale 4.6.4.6.4 4.9.4.9.4 2,3 2,0 2,1 1,9 2 lastre con trattamento basso emissivo magnetronico 4.6.4.6.4 4.9.4.9.4 1,6 1,2 1,2 0,9 doppio vetro triplo vetro 11 Una proposta per il residenziale Riteniamo che un’ottima soluzione di vetrocamera possa essere la composizione 4/15/33.1 b.e. A questo proposito occorre ricordare che lo spessore di ogni singola lastra di vetro, monolitica o stratificata non incide sulla trasmittanza termica che invece è determinata dallo spessore della camera, dal tipo di gas presente in essa e dal trattamento basso emissivo della lastra. Come anticipato lo stratificato si rende necessario a fini acustici. Aumenta la massa da apporre al fronte sonoro, rompe la simmetria che può generare risonanza, introduce strati plastici che smorzano la coincidenza. Complessivamente consente di alzare il Il controllo solare Applicazioni specifiche, come nel terziario, possono richiedere prestazioni più spinte. Aperture molto ampie, sprovviste di schermatura, devono trovare altri livelli di trasmittanza e, soprattutto, il controllo solare. L’intervento consigliabile per la trasmittanza è senza dubbio quello dell’applicazione del gas Argon. Ulteriori abbassamenti della U sono possibili solo intervenendo sulla frammentazione della camera (i cosidetti “tripli vetri”). Per quanto riguarda il controllo del sovrariscaldamento estivo, se non si dispone di opportune schermature diventa fondamentale adottare vetri con caratteristiche selettive. Le lastre sono trattate ancora con depositi metallici che hanno la specificità di “filtrare” la parte di radiazione solare apportatrice di calore, interferendo minimamente sulla par te visibile cui è imputabile la luminosità. 12 potere fonoisolante di almeno 4 db. Il trattamento basso emissivo è da intendere nella forma magnetronica. Abbiamo considerato il deposito in faccia 3, contando dall’esterno, perché è questa la configurazione “invernale” che massimizza i guadagni solari. U termico_1,4 FS fattore solare_63 TL trasmittanza luminosa_78 13 Il decreto sull’efficienza energetica Dal 2005 i legislatori stanno lavorando su un testo di recepimento delle direttive comunitarie. La materia molto complessa e dibattuta ha già visto diverse riscritture dell’impianto generale e non è ancora completa nella parte attuativa. Possiamo tuttavia individuare i nuovi orientamenti per la politica energetica residenziale. Le norme si muovono su due piani: il primo punta al raggiungimento di un livello minimo di prestazione, prescrivendo soglie di accettabilità sui componenti dell’involucro (ivi comprese le finestre) e sugli impianti. Il secondo livello punta invece a generare nel mercato un meccanismo competitivo che premi le soluzioni più efficaci e superi la prestazione minima. Occorre per questo un sistema di calcolo complessivo, eseguito da tecnici accreditati che rilascino una certificazione, come, ad esempio, già accade negli elettrodomestici. Le zone climatiche I requisiti minimi imposti dalla norma variano in funzione della forma dell’edificio e della zona climatica. La forma dell’edificio è descritta dal rapporto S/V, con S superficie disperdente e V volume da essa racchiuso. Con riferimento al DPR 412/93 il territorio nazionale è stato classificato in “zone climatiche” che sono indipendenti dalla localizzazione geografica, ma sono invece legate alla loro temperatura. L’unità di misura utilizzata per identificare la zona climatica di appartenenza di ciascuno degli 8100 comuni italiani è il “grado giorno”, che equivale alla somma, estesa a tutti i giorni di un periodo annuale convenzionale di riscaldamento, delle sole differenze positive giornaliere tra la temperatura dell’ambiente, convenzionalmente fissata a 20 ° C, e la temperatura media esterna giornaliera. Zona gradi giorno esempi A fino a 600 Lampedusa, Linosa, Porto Empedocle B da oltre 600 a 900 Agrigento, Catania, Crotone, Messina C da oltre 900 a 1400 Palermo, Reggio Calabria, Siracusa, Trapani, Bari, Benevento, Brindisi, Cagliari, Caserta, Catanzaro, Cosenza, Imperia, Latina, Lecce, Napoli, Oristano, Ragusa, Salerno, Sassari, Taranto D da oltre 1400 a 2100 Ancona, Ascoli Piceno, Avellino, Caltanisetta, Chieti, Firenze, Foggia, Forlì'93, Genova, Grosseto, Isernia, La Spezia, Livorno, Lucca, Macerata, Massa Carrara, Matera, Nuoro, Pesaro, Pescara, Pisa, Pistoia, Prato, Roma, Savona, Siena, Teramo Terni, Verona, Vibo Valentia, Viterbo E da oltre 2100 a 3000 Alessandria, Aosta, Arezzo, Asti, Bergamo, Biella, Bologna, Bolzano, Brescia, Campobasso, Como, Cremona, Enna, Ferrara, Cesena, Frosinone, Gorizia, L’Aquila, Lecco, Lodi, Mantova, Milano,Modena, Novara, Padova, Parma, Pavia, Perugia, Piacenza, Pordenone, Potenza, Ravenna, Reggio Emilia, Rieti, Rimini, Rovigo, Sondrio, Torino, Trento, Treviso, Trieste, Udine, Varese, Venezia, Verbania, vercelli, Vicenza F oltre 3000 Belluno, Cuneo Le predette zone climatiche, sono individuate in base ai “gradi giorno”, fissati dal D.P.R. 26.08.93 n° 412 che elenca tutti i comuni italiani e, per ciascuno, precisa qual è la zona climatica che gli è stata attribuita. I limiti per le finestre Dal 1° gennaio 2006 è in vigore il decreto legislativo n° 192 del 19 agosto 2005 riguardante il rendimento energetico in edilizia. Il decreto riguarda sia gli edifici di nuova costruzione che quelli che vengono ristrutturati. Per le finestre, il Decreto Legislativo fissa i limiti massimi di trasmittanza termica U sia per la finestra nel suo insieme che, indipendentemente, per i vetri utilizzabili. Entrambi questi valori prestazionali debbono essere rispettati. I valori limite prescritti sono riportati nella tabella seguente e cambiano in funzione delle zone climatiche in cui vengono installati i serramenti. Valori massimi di trasmittanza termica U applicabili nelle varie zone climatiche ZONA CLIMATICA U FINESTRA U VETRO (telaio+vetro) 14 dal 01-01-06 dal 01-01-09 dal 01-01-06 dal 01.01.09 Zona A 5,5 5,0 5,0 5,0 Zona B 4,0 3,6 4,0 3,0 Zona C 3,3 3,0 3,0 2,3 Zona D 3,1 2,8 2,6 2,1 Zona E 2,8 2,5 2,4 1,9 Zona F 2,4 2,2 2,3 1,6 Le verifiche Le verifiche previste dalla legge variano a seconda della destinazione di uso (residenziale con occupazione più o meno continuativa, terziario, industriale) e del tipo di intervento (nuova costruzione, ristrutturazione, ampliamento) Se ci concentriamo sulla nuova costruzione di edifici residenziali ad occupazione continuativa, occorre: Verificare il limite per il fabbisogno di energia primaria [FEP], per il rendimento globale medio stagionale [•g], per le trasmittanze dell’involucro (comprese le finestre) con un bonus del 30%. In alternativa si può omettere il calcolo del FEP e assumerne il valore limite di tabella se valgono alcune prescrizioni sull’impianto e le trasmittanze dell’involucro rientrano nei limiti senza bonus. La trasmittanza dei divisori tra unità immobiliari confinanti deve essere inferiore a 0,8W/m2K Non è ammessa condensa superficiale. La condensa interstiziale deve essere rievaporabile In tutti i locali a caratteristiche termiche uniformi devono essere installati dispositivi di termoregolazione automatica per usufruire degli apporti gratuiti Il rappor to tra superficie trasparente ed opaca dell’involucro deve essere inferiore a 0,2 Le misure per la climatizzazione estiva Sempre riferendosi alla costruzione di nuovi edifici residenziali, è prescritto: Ad eccezione della zona F, ove si abbia un valore medio mensile di irradianza sul piano orizzontale nel mese di massima insolazione maggiore o uguale a 290 W/m2, la massa superficiale delle pareti opache deve essere superiore a 230 Kg/m2 Devono essere presenti efficaci sistemi di schermatura delle superfici vetrate (esterni o interni, fissi o mobili) Sia sfruttata al meglio la ventilazione naturale. In caso di inefficacia occorre intervenire con ventilazione meccanica. Se la portata totale di ricambio e il numero di funzionamento eccedono i limiti del DPR 412/93 occorre prevedere un recuperatore di calore. L’incentivazione delle fonti rinnovabili Per gli edifici residenziali di nuova costruzione, è richiesto L’installazione di impianti solari termici per coprire almeno il 50% del fabbisogno di energia termica per acqua calda sanitaria L’installazione di impianti solari fotovoltaici per coprire almeno il 30% di fabbisogno elettrico delle parti comuni di edifici con più di 6 unità immobiliari Nel caso di progetti approvati per la realizzazione di tratte di rete di teleriscaldamento in un raggio di 1km, occorre eseguire le predisposizioni per l’allacciamento 15 La certificazione energetica L’attestato di certificazione energetica è parte integrante della documentazione da consegnare in comune contestualmente alla dichiarazione di fine lavori, e accompagna la vita dell’immobile in tutti i suoi trasferimenti di proprietà o locazione. Ha una validità di 10 anni e deve essere comunque aggiornato per inter venti di ristrutturazioni che modifichino la prestazione dell’edificio. Riporta i dati relativi all’efficienza energetica dell’edificio nonché i valori di riferimento normati per consentire all’utenza di valutare e confrontare agevolmente diverse proposte. Nelle province ove è già in vigore un sistema di certificazione (Bolzano, Milano) risultano premiati dal mercato gli edifici di classe migliore, anche se più costosi. Certificato energetico PRESTAZIONE ENERGETICA DELL’EDIFICIO Classe di consumo Casa Passiva <15kW/m 2 a A <30kW/m 2 a B <50kW/m 2 a C <70kW/m 2 a D <90kW/m 2 a E <120kW/m2a F <160kW/m2a G >160kW/m a 2 La clausola di cedevolezza Il decreto prevede che le regioni e le province possano dotarsi di propri sistemi purchè restrittivi rispetto all’articolato nazionale. Ovviamente questa deve essere interpretata come un opportunità di miglioramento per la tecnologia e la prestazione complessiva degli edifici. Tuttavia espone ad una moltiplicazione di r ifer imenti tr a cui sarà difficile or ientar si. Per questo è indispensabile una serena cooperazione 16 tra tutti gli attori, condividendo lo sforzo per il reciproco aggiornamento. CORMO ha intanto scelto di aderire al programma sviluppato dalla provincia di Milano. I nostri tecnici sono in grado di supportare i progettisti nelle valutazioni preliminari con la metodologia e il software BESTCLASS sviluppato da ANIT e il Politecnico di Milano. L’analisi del ciclo di vita L’efficienza energetica dei serramenti non si risolve semplicemente con una bassa tr asmittanza. E’ giusto chiedersi quante risorse si sono rese necessarie, e quante emissioni hanno accompagnato la sua produzione, la distribuzione, la vita utile, la gestione del fine vita. Al di là dei facili proclami sulla sostenibilità, l’unico sistema per avere una valutazione complessiva è riferirsi scientificamente alla tecnica del LCA. In collaborazione con ENEA di Bologna, CORMO ha assegnato ad ogni componente e fase dei propri prodotti una valutazione di impatto, confrontandosi con 4 diversi sistemi internazionali. Si è quindi attrezzata, prima fra tutti i serramentisti, del software SIMAPRO per lo studio LCA di tutte le prossime innovazioni di prodotto. Abbiamo fatto passi concreti: la progettazione dei nuovi prodotti sarà guidata dal requisito della massima sostenibilità, nello spirito di continuo miglioramento chiestoci dal sistema di gestione ambientale certificato ISO 14001. LEGNO pino massiccio svedese 0,0719 mc LISTONE 0,0719 mc TAVOLAME 0,0298 mc essicazione TAVOLAME 0,0298 mc segheria su misura segheria multilame segheria su misura SFRIDO 0,0050 mc linea ante 0,0371 mc profilatura ante ANTE 0,0172 mc SFRIDO totale 0,0086 mc SCARTO 0,0199 mc altre fasi ANTE 0,0138 mc SFRIDO 0,0036 mc linea telaio 0,262 mc profilatura telaio SCARTO 0,0145 mc SCARTO totale 0,0344 mc TELAIO 0,00117 mc altre fasi TELAIO 0,0493 mc RICICLO 0,0430 mc fine vita dopo 30 anni INCENERIMENTO 0,0289 mc 17 Prestazioni certificate Le norme tecniche non sono una novità. Da diversi anni un serramento di qualità non può dirsi tale se non parla il linguaggio comune dei laboratori e delle classi.Tutti i buoni prodotti hanno prestazioni certificate. La novità, introdotta dalle direttive comunitarie a tutela del mercato europeo, è che non sarà più possibile proporre prodotti mediocri “glissando” sulle loro prestazioni. La “qualità” si intenderà inoltre estesa dal singolo campione a tutta la produzione, in virtù di un sistema di controllo che coinvolge tutta la filiera. La norma viene prima della qualità: sulla targhetta di marcatura CE (obbligatoria dal 2009) troveremo sempre la dichiarazione delle prestazioni, sia che siano buone, sia che siano migliorabili. Il mercato avrà gli elementi per scegliere e per premiare i produttori più virtuosi. 06 EN 13659:2004 RESISTENZA AL VENTO CLASSE 6 Marchio CE relativo agli schermi oscuranti obbligatorio dal 01-04-2006 Permeabilità all’aria A norma EN 1026-UNI EN 12207 Resistenza al vento A norma EN 12211-UNI EN 12210 Tenuta all’acqua A norma EN 1027-UNI EN 12208 La norma alla base della marcatura CE delle finestre è la UNI EN 14351-1. Identifica le performance che possono essere richieste ai serramenti, come misurarle e come classificarle. Sono complessivamente 23, dalle classiche (resistenza al carico del vento, all’acqua, all’aria) fino alle più recenti (compor tamento tra 18 A1 S1 S2 S3 CLASSE CLASSE CLASSE CLASSE 3 4 4 4 A1 S1 S2 S3 CLASSE CLASSE CLASSE CLASSE C C C C A1 S1 S2 S3 CLASSE CLASSE CLASSE CLASSE 8A E 1050 E 900 E 900 5 5 5 5 climi differenti, ventilazione, controllo delle emissioni pericolose, durabilità). In sostanza si è cercato di articolare la rispondenza ai principi generali di stabilità, sicurezza nell’uso, igiene, salute, protezione dell’ambiente, acustica e risparmio energetico. 19 20 I nostri serramenti e le certificazioni A1_legno/alluminio anta di sezione mm 70 x 75 numero 2 guarnizioni di tenuta Verniciatura a 3 mani base acqua S2 anta di sezione mm 55 x 75 numero 2 guarnizioni di tenuta Verniciatura a 3 mani base acqua S1 anta di sezione mm 55 x 65 numero 1 guarnizione di tenuta Verniciatura a 3 mani base acqua S3 anta di sezione mm 68 x 75 numero 2 guarnizioni di tenuta Verniciatura a 3 mani base acqua 21 SE RRAM EN T I Trasmittanza Termica vetro camera Calcolo della trasmittanza termica secondo norma UNI EN ISO 10077-1 Coefficiente di trasmittanza termica del solo vetro (Ug) e degli infissi (Uw) in pino di Svezia delle misure indicate completi di vetro. Ug Uw vetro finestra 120x150 Uw portafinestra 120x230 A1 4/12/4 4/12/4 basso emissivo magnetronico 4/12/4 basso emissivo magnetronico + gas argon 2,9 1,6 1,3 2,763 1,857 1,648 2,745 1,872 1,671 S1 4/12/4 4/12/4 basso emissivo magnetronico 4/12/4 basso emissivo magnetronico + gas argon 2,9 1,6 1,3 2,763 1,857 1,648 2,745 1,872 1,671 S2 4/12/4 4/12/4 basso emissivo magnetronico 4/12/4 basso emissivo magnetronico + gas argon 2,9 1,6 1,3 2,726 1,867 1,668 2,704 1,882 1,692 S3 4/15/4 4/15/4 basso emissivo magnetronico 4/15/6 basso emissivo magnetronico + gas argon 2,8 1,4 1,1 2,572 1,682 1,481 2,591 1,699 1,508 S3 4/16/4 4/16/4 basso emissivo magnetronico 4/16/4 basso emissivo magnetronico + gas argon 2,7 1,4 1,1 2,549 1,682 1,481 2,528 1,699 1,508 S3 4/9/4/9/4 basso emissivo magnetronico 4/9/4/9/4 basso emissivo magnetronico + gas argon 1,2 0,9 1,562 1,372 1,571 1,380 B L IN DATI Trasmittanza Termica Up Uw solo pannello portoncino Z3 standard (rivestimento 6 mm+isolante 10 mm) 0,43 1,8 Z3 pantografato (rivestimento compensato marino 15 mm) 0,43 1,8 modello Calcolo della trasmittanza termica a Norma Europea Th-U, versione 2001 mare nostrum - RE CORMO TEL . 42018 0522 638111 SAN M A RT I N O . FAX 0522 IN RIO 695445 (RE) . e-mail . VIA MAGNANINI, 40 [email protected] . www.cormo.com