Cultural Heritage Innovativo - Sono aperte le iscrizioni all`ISISS “N
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Cultural Heritage Innovativo - Sono aperte le iscrizioni all`ISISS “N
CULTURAL HERITAGE INNOVATIVO SCUOLE della RETE IL CASTELLO Arte e Cultura Digitale Arte e Cultura Digitale SCUOLE della RETE CULTURAL HERITAGE INNOVATIVO IMPEGNO A COSTITUIRSI IN RETE DA PARTE DELLE SEGUENTI SCUOLE PUBBLICHE: 1. I.S.I.S.S. “N. STEFANELLI” di Mondragone, Dirigente scolastico prof.ssa Giuseppina Casapulla, sede di via Rocca dei Dragoni, 105 – Mondragone. Ruolo nella Rete: scuola capofila. 2. IPSSAR “MANLIO ROSSI DORIA”, Dirigente scolastico prof.ssa Maria Teresa Cipriano, sede di via Morelli e Silvati - Avellino. Ruolo nella Rete: scuola partner. 3. S.M.S. “BUONARROTI-VINCI” di Mondragone, Dirigente scolastico prof.ssa Lucia Razzino, sede di via Como - Mondragone. Ruolo nella Rete: scuola partner. 4. Scuola Primaria “Secondo Circolo” di Mondragone, Dirigente scolastico prof.ssa Giulia Di Lorenzo, sede Rione Amedeo - Mondragone. Ruolo nella Rete: scuola partner. 5. I.S.I.S.S. “TADDEO DA SESSA” di Sessa Aurunca, Dirigente scolastico prof.ssa Giuseppina Zannini, sede via Raccomandata snc - Sessa Aurunca. Ruolo nella Rete: scuola partner. 6. I.S.I.S.S. “E. MAJORANA” di Santa Maria a Vico, Dirigente scolastico prof.ssa Maria Giuseppa Sgambato, sede via Claudio - S.Maria a Vico. Ruolo nella Rete: scuola partner. 7. I.P.S.E.O.A. « A. FILOSI» di Terracina (LT), Dirigente scolastico prof.ssa Anna Maria Masci, sede via Roma, 125 - Terracina (LT). Ruolo nella Rete: scuola partner. 8. ISTITUTO di RICERCA SCIENTIFICA e di ALTA FORMAZIONE – polo Universitario UNITELMA SAPIENZA di ROMA – Legale rappresentante dott. Alessandro Galantuomo, sede via G.Bonelli, n. 40 Roma. Ruolo nella Rete: Istituto di Ricerca e Alta Formazione partner. 9. QUINTO CIRCOLO DIDATTICO « G. PATALUCCI» di Avellino - Dirigente scolastico: prof.ssa Angela Tucci . Sede: via Scandone, 62 - Avellino. Ruolo nella Rete: scuola partner. 10. LICEO STATALE «PUBLIO VIRGILIO MARONE» di Avellino – Dirigente scolastico: prof.ssa Paola Santulli. Sede: via Tuoro Cappuccini, 75 - Avellino. Ruolo nella Rete: scuola partner. 11. LICEO CLASSICOCON ANNESSO LICEO SCIENTIFICO “ PIETRO PAOLO PARZANESE” di Ariano Irpino (AV) – Dirigente scolastico: prof.ssa Manganiello Alfonsina. Sede: via G. Matteotti - Ariano Irpino (AV). Ruolo nella Rete: scuola partner Scuola secondaria 2° Grado Scuola secondaria 1° Grado per ragazzi dai 14 ai 19 anni per ragazzi dagli 11 ai14 anni PRESENTAZIONE Scuola dell’Infanzia per bambini dai 3 ai 6 anni Scuola Primaria CULTURAL HERITAGE INNOVATIVO SCHEDA DIDATTICA per bambini dai 6 agli 11 anni PRESENTAZIONE Arte e Cultura Digitale Presentazione Titolo del Curricolo Digitale : < Cultural Heritage Innovativo > Area di Riferimento: Arte e cultura digitale. Requisiti di ammissione: 1. L’ISISS “N.Stefanelli” di Mondragone, capofila di questa proposta di Curricolo Digitale, ha costituito una Rete composta da numerose scuole ( in ogni caso più di quattro); 2. Tutte le Istituzioni scolastiche componenti la Rete di scuole aderenti al nostro progetto <Cultural Heritage Innovativo>, partecipano solo ed esclusivamente a questa Rete ed in ogni caso la Rete costituita per il nostro progetto concorre per la sola Area Tematica “Arte e cultura digitale”; 3. La nostra Istituzione scolastica ha già realizzato un progetto a caratura Regionale ed in qualità di istituto “capofila Regione Campania” ( autorizzato e finanziato dal MIUR) e teso allo sviluppo della didattica digitale e/o della didattica per competenze: PNSD D.M. n. 762/2014. Proposta progettuale: La elaborazione di un curricolo disciplinare è un lavoro complesso e denso di consapevolezze: disciplinari, pedagogiche, didattiche, organizzative, valutative. La elaborazione di un curricolo digitale pretende competenze informatiche essenziali, ma fondamentali. Il nostro percorso è molto semplice e, riteniamo con questo di interpretare lo spirito del bando, mediante l’ applicabilità ovunque e in ogni scuola di ogni ordine e grado. Competenza digitale. Tutti gli allievi coinvolti sono in grado di utilizzare criticamente le nuove tecnologie a scopi informativi, partecipativi, di studio e in particolare: sanno utilizzare in maniera funzionale i motori di ricerca per reperire dati e informazioni; distinguere i siti web e le informazioni in essi contenute secondo criteri di affidabilità e attendibilità; produrre e presentare adeguatamente ad altri il proprio lavoro utilizzando gli strumenti informatici. Idea progettuale. Il curricolo digitale < Cultural Heritage Innovativo> è un percorso didattico che è : • progettato per sviluppare competenze digitali: saranno gli allievi coinvolti a realizzare i “contenuti” dell’heritage da promuovere e presentare ai turisti o ai cittadini interessati - protagonisti, gruppi di allievi che, a grappolo, a partire dagli allievi delle scuole della rete e successivamente delle scuole che vorranno “applicare” il nostro percorso didattico < Digital Cultural Heritage Innovativo > - a sviluppare “contenuti” che saranno esposti e visionabili attraverso il <pannell> ( sistemato presso il monumento e/o la sala museale e/o l’opera d’arte e/o la cattedrale) o, in alternativa, attraverso smarthphone o video sistemati nella location e proposti mediante una “app dedicata”; • di facile replicabilità, utilizzo e applicazione ( il nostro percorso didattico ha una struttura semplice, con il richiamo immediato all’ordine scolastico scelto con un semplice click sull’home page, facilità della struttura e del percorso e agilità nell’applicazione); • necessariamente verticale. Per fasce di età: - 3/5 anni (scuola dell’Infanzia) 5/10 anni (scuola Primaria) 10/13 anni (scuola media secondaria di I grado) 13/18 anni (scuola media secondaria di II grado); • con forti elementi di interdisciplinarità e trasversalità curricolare: è una proposta interdisciplinare (italiano, informatica, lingue, ecc.) perseguibile attraverso la progettazione di un percorso ben definito (discipline, strumenti, strategie). Questo è possibile attraverso un insegnamentoapprendimento il più possibile unitario, impostando una didattica di tipo modulare-costruttivista. interdisciplinarità curricolare: I saperi, frazionati e suddivisi in discipline sono inadeguati ad affrontare realtà e problemi che sono “multidimensionali”; infatti, le discipline consentono un approccio riduzionista ai problemi. Ci hanno sempre ripetuto: << Le discipline ci ingiungono di ridurre il complesso al semplice, cioè di separare ciò che è legato, di scomporre e non di comporre >>. Le discipline, singolarmente, non sono in grado di dare risposte all’entità globali . In conclusione, grazie all’interdisciplinarità curriculare, possiamo ritenere che il vero pensiero è quello che interconnette; trasversalità curricolare: Nella costruzione di un curricolo verticale innovativo, la trasversalità costituisce l’anima del curricolo, si pone come garanzia dell’unitarietà dei saperi, rappresenta il dispositivo metodologico tramite il quale le discipline vivono in un rapporto di osmosi continua e reciproca, è la condizione necessaria per l’interconnessione tra competenze disciplinari e interdisciplinari e tra competenze cognitive, meta cognitive e di cittadinanza. - declinato attraverso modalità di apprendimento pratico e sperimentale, metodologie e contenuti a carattere altamente innovativo; - teso ad accelerare e aumentare l’impatto verso il rinnovamento delle metodologie didattiche; scalabile a tutta la scuola e al sistema scolastico: alla luce dei risultati che si raggiungeranno in fase di sperimentazione presso la scuola capofila e quelle in rete, si fa riferimento alle seguenti piste di lavoro, al fine di rendere esecutive le decisioni prese in sede di costruzione del curricolo in oggetto: a. Sostenere iniziative di ricerca-azione in funzione dell’applicazione del “curricolo verticale” (obiettivi, prove, didattica) da parte dei docenti nelle classi:” cosa voglio che l’alunno impari”, “come lo insegno” e “come verifico gli apprendimenti”. b. Prevedere azioni interne a ciascun istituto scolastico della rete che possano facilitare la trasmissione di abilità e conoscenze acquisite durante il percorso formativo da parte dei docenti ai colleghi che non hanno partecipato. c. Applicare la costruzione del curricolo verticale per competenze alle altre discipline. d. Scrivere prove di verifica per ciascuna competenza prevista dal curricolo di ciascuna disciplina. e. Sostenere l’uso dei criteri di valutazione e delle prove di competenze nella valutazione/certificazione dei risultati di apprendimento degli alunni. Sarebbe opportuno utilizzare i risultati delle prove per capire come pianificare interventi didattici di miglioramento (funzione valutativa) e dall’altro per valutare gli esiti in uscita del percorso, in relazione a criteri di valutazione stabiliti in anticipo (funzione certificativa per ciascun ordine di scuola). Scuola secondaria 2° Grado Scuola secondaria 1° Grado per ragazzi dai 14 ai 19 anni per ragazzi dagli 11 ai14 anni PRESENTAZIONE Scuola dell’Infanzia per bambini dai 3 ai 6 anni Scuola Primaria CULTURAL HERITAGE INNOVATIVO SCHEDA DIDATTICA per bambini dai 6 agli 11 anni CULTURAL HERITAGE INNOVATIVO SCHEDA DIDATTICA Sviluppo e copertura Descrivere la copertura rispetto ai cicli scolastici e agli ordini di studio Tipologie di Competenze Descrivere i traguardi di competenze in merito alle discipline coinvolte Articolazione e struttura delle tematiche e delle competenze Descrivere obiettivi, tematiche ed unità didattiche previste (sillabo) L’educazione alla creatività, attraverso l’utilizzo di strumenti digitali come veicolo espressivo innovativo, nell’apprendimento delle discipline artistiche (arte, musica etc) o all’interno di percorsi di apprendimento trasversali e multisciplinari, noi intendiamo svilupparlo con un Curriculo Verticale Extracurriculare Il sistema scolastico inglese, ad esempio, enfatizza l’aspetto intracurricolare, evidenziando la presenza della <cultural heritage> in ogni disciplina; mentre il sistema francese adotta il modello intercurricolare con attività aggiuntive laboratoriali e di atelier di volta in volta obbligatorie e/o facoltative. Nella nostra proposta didattica si fa riferimento all’educazione al patrimonio nel curricolo. Copertura rispetto ai cicli scolastici e agli ordini di studio. COMPETENZE DA ACQUISIRE ALLA FINE DELLA FORMAZIONE: parliamo di una proposta interdisciplinare (italiano, informatica, lingue, ecc.) perseguibile attraverso la progettazione di un percorso (discipline, strumenti, strategie). Questo è possibile attraverso un insegnamentoapprendimento il più possibile unitario, impostando una didattica di tipo modulare- costruttivista: si organizzano progetti integrati, al cui interno ci sono uno o più moduli di insegnamento-apprendimento interdisciplinari in sé compiuti. Le discipline coinvolte vengono segmentate in percorsi specifici ed esaustivi. I moduli, così, rappresentano una parte significativa, unitaria ed organica di un percorso formativo disciplinare e interdisciplinare, che potrà essere sviluppato progressivamente in altri “step” del progetto integrato. Il compito unitario di prestazione ( o situazione-problema) ne è lo strumento. Esso, infatti, viene utilizzato all’inizio dell’unità di lavoro (per stimolare la voglia di apprendere), durante ( per mettere in atto i propri talenti e le capacità - cognitive, meta cognitive, relazionali ... ecc - ed apprendere/esercitare nuovi apprendimenti) e al termine (per certificare la competenza). Attraverso la sperimentazione, l’interazione con l’insegnante, la personale elaborazione dei materiali e dati/documento, l’autovalutazione, la discussione con i compagni, l’approfondimento conseguente, l’alunno costruisce il <curriculo digitale>. Il percorso progettato, si è prefisso i seguenti obiettivi : Livello cognitivo: Ulteriori obiettivi: Per fasce di età: a.3/5 anni (scuola dell’Infanzia) b.5/10 anni (scuola Primaria) c.10/13 anni (scuola media secondaria di I grado) d.13/18 anni (scuola media secondaria di II grado) -competenze di base: acquisizione di conoscenze nell'ambito delle tematiche proposte, ritenute propedeutiche e fondamentali per poter acquisire le competenze specifiche, tecnico- professionali; -competenze tecnico-professionali: acquisire e/o sviluppare capacità attraverso laboratori, visite ed escursioni utili per la qualificazione. Livello operativo: -capacità operative: svolgere l'attività di catalogazione in ambito specifico; sviluppare capacità progettuali •Saper costruire il curricolo verticale per competenze sul terreno del confronto e dell’elaborazione collegiale condividendo le cornici culturali di riferimento: - il quadro europeo ed internazionale in cui si collocano i documenti ministeriali relativi ai diversi cicli - i rapporti tra curricolo/autonomia scolastica/POF - i concetti chiave per la costruzione operativa dei curricoli digitali; •Saper costruire percorsi di insegnamento/apprendimento efficaci, adeguatamente progettati, e rigorosamente <verificati>; •Saper tradurre nella prassi scolastica quotidiana un modello didattico che consenta agli alunni di imparare ad imparare costruendo abilità e conoscenze utili ad agire adeguatamente e con successo nei diversi contesti; •Saper costruire strumenti di valutazione che verifichino lo sviluppo in itinere delle competenze e ne certifichino l’acquisizione finale. Concetti di multimedialità, interattività, ipertestualità. La narrazione fra testo, immagini, audio, video ( Culture partecipative e fandom. Storytelling e digital storytelling: le nuove forme della narrazione) . Storytelling transmediale e crossmediale. Storytelling ipertestuale. Il videomaking digitale e le nuove frontiere della narrazione video. I videogiochi come nuova forma della narrazione: principali tipologie di videogioco. Gli ambienti in realtà virtuale come ambienti comunicativi e le diverse tipologie di realtà virtuale. Metodologie Descrivere le metodologie che si intende adottare Metodologia attiva fondata sull’insegnare per competenze, sulla problematizzazione, sulla sperimentazione, sulla ricerca, sulla progettualità. Dal momento che il curricolo digitale richiede interventi di revisione – dopo un primo step - possiamo dedurre che il metodo collaborativo sia funzionale. Una metodologia di lavoro collaborativo che fa, necessariamente, leva sulle capacità dei docenti di riflettere insieme sulle discipline e sulle loro abilità cooperative è, al momento, una sfida complessa, in quanto modalità di lavoro nuova e ad oggi mai sperimentata (soprattutto tra scuole lontane alcune centinaia di km l’uno dall’altra). Nello specifico, le metodologie scelte afferiscono a: didattica attiva e laboratoriale: dove il lavoro di <creazione digitale> è il vero cuore dell’attività; –peer tutoring – apprendimento tra pari: s’intende tra livelli ed età diverse, vista l’esigenza di sperimentare un curriculo verticale; –didattica inclusiva e per l‘integrazione: altro elemento determinante è dato dalla continuità in verticale del lavoro (va da se che un allievo non incluso o non integrato nei successivi gradi scolastici, interrompe la sperimentazione); –problem solving nel campo del disegno, della riproduzione, della produzione artistica da destinare al merchandising museale; utilizzare i nuovi linguaggi multimediali. Livello comportamentale: -capacità relazionali: favorire il lavoro in équipe; -atteggiamento professionale: superare la separazione tra scuola, istituzioni culturali e territorio; stimolare la curiosità degli allievi ed educarli alla salvaguardia del patrimonio, attraverso situazioni che riproducono il mondo del lavoro. Occorre riferirsi ad interventi di natura interdisciplinare ed interculturale attraverso cui esaltare la partecipazione e/o lo sviluppo di percorsi e contenuti digitali. I risultati attesi sul breve periodo sono: •Elaborazione dei curricoli verticali sulla base di un sistema e un linguaggio di progettazione e di principi e criteri di valutazione degli apprendimenti condivisi tra i diversi ordini di scuola in rete. I risultati attesi sul medio periodo sono: •Diffusione di una metodologia attiva fondata sull’insegnare per competenze, sulla problematizzazione, sulla sperimentazione, sulla ricerca, sulla progettualità. •Miglioramento delle competenze professionali dei docenti relative alla costruzione ed all’uso di strumenti di progettazione, di verifica e valutazione dei risultati di apprendimento. Il prodotto finale, il curricolo verticale di italiano e di matematica, viene ora pubblicato e presentato alla comunità territoriale così da farlo diventare patrimonio di tutti. Nel successivo anno scolastico il curricolo potrebbe essere formalmente adottato dai Collegi delle singole istituzioni scolastiche in rete e sperimentato così da avviare la valutazione della sua efficacia in termini di ricaduta sugli esiti formativi degli alunni anche attraverso il confronto con gli anni precedenti in cui detto curricolo non ha trovato applicazione. Contenuti, attività e pratiche didattiche Descrivere i prodotti Articolazione delle classi e dei gruppi classe Descrivere le articolazioni possibili per un e le attività che si intende realizzare miglior conseguimento delle competenze Strumenti Indicare strumenti (arredi, dispositivi) per la presentazione e la fruizione dei contenuti In ordine all’organizzazione dei contenuti della formazione scolastica, si apre una discussione tra un’impostazione curricolare, affidata alla solidità dei quadri disciplinari di base (gli elementi istituzionali delle materie d’insegnamento), e una visione di tipo reticolare, orientata ad individuare criteri più mobili di aggregazione delle future conoscenze e competenze dei giovani. La scuola è l’unica sede in cui si presentano in forma ordinata e relativamente completa le ‘istituzioni’ dei vari saperi, diversamente da quanto accade per le informazioni più o meno occasionali e scoordinate che vengono fornite da altre sedi. Ma questo stesso ‘disordine’, che è proprio della società dell’informazione, agisce come specchio e generatore di una costante revisione dei quadri istituzionali delle conoscenze. La scuola non può assistere inerte a questo fenomeno. Le si potrà chiedere di darsi un assetto culturale all’interno del quale la dimensione disciplinare e quella reticolare (dei saperi trasversali e dei collegamenti fra le diverse aree) costituiscano i poli di un campo di tensioni costruttive, sostenute da un costante impegno di ricerca e di proposizione. Il progetto prevede la creazione di una <app> dedicata; il ricorso ad un formato “digitale” e la creazione di una piattaforma dedicata; siamo già in possesso di licenze idonee al progetto; i formati saranno adattabili; gli studenti saranno guidati ad una progettazione autonoma; è previsto, senza dubbio, il ricorso alle competenze di esperti; sono programmabili workshop di riprogrammazione delle fasi, se sarà richiesto; molte le uscite programmate sul territorio, anche alla luce della natura del progetto; sarà sperimentata una <struttura comunicativa> esclusivamente online; il soggetto che stiamo predisponendo, lascerà il passo ad una sceneggiatura ( con un lavoro esemplificativo di step by step); tutto ciò che programmeremo, realizzeremo in autoproduzione. Livello scolastico Traguardi per lo sviluppo delle competenze Strumenti “tradizionali” saranno i supporti utili al gruppo di lavoro per ideare, programmare, realizzare e sperimentare i <contenuti>: computer, stampanti, tastiere, smartphone, ecc. Circa i <dispositivi>: scuola Sviluppa interesse per dell'infanzia l'osservazione di luoghi (piazze, giardini, paesaggi) e immagini (illustrazioni, opere d'arte...) scuola Conosce alcuni dei principali primaria beni artistico - culturali presenti nel proprio territorio e manifesta sensibilità e rispetto per la loro salvaguardia. Individua gli elementi essenziali di un'opera d'arte sia antica che moderna, appartenente alla propria o ad altre culture. Prove, verifiche e valutazione delle competenze. Descrivere tipologie di prove, modelli di valutazione e modalità di mappatura Prove. Il ricorso a frequenti somministrazioni di prove può stimolare una maggiore attenzione alla verifica degli apprendimenti. Oggi sono molti gli strumenti che uno storyteller digitale ha a L’ approccio: analisi partecipativa e auditing; la tipologia disposizione per narrare un fatto attraverso una prospettiva delle prove utilizzate: storica. La nostra scelta è caduta su: a)tecniche di osservazione sistematica (check list; Dipity. Dipity è una piattaforma che permette di creare scale di valutazione; analisi verbale); gratuitamente timeline divertenti e innovative. È uno strumento, aperto a tutti, con cui raccontare storie attraverso un filtro b)colloqui ed interviste (per conoscere opinioni, preciso: quello del tempo. In ogni “stazione” della narrazione è possibile aggiungere foto, video e testi. Tutto avviene in problemi, disagi, elementi di insoddisfazione); maniera semplice tramite drag and drop, caricamento dal proprio pc c)test e questionari (che servono per conoscere o inserimento di link. opinioni, interessi). Circa il Mapping Online, MindMeister caratteristiche Wunder consentono di aggiungere automaticamente link Si utilizzeranno i metodi più idonei rispetto agli sviluppi del correlati, note, immagini, o anche progetto per rilevarne la validità. argomenti mirati sulla didattica per gli argomenti nelle vostre mappe. Emerge quindi la necessità di incrociare i risultati Diciamo che si sta creando una presentazione mapping online e si effettivamente ottenuti al fine di fornire indicazioni utili desidera aggiungere alcune immagini alla costruzione di un sistema di indicatori funzionali ali argomenti sul tema Artisitco. Si potrebbe caricare immagini dal verifica, valutazione e regolazione delle iniziative proprio computer ricercando immagini Oppure si può semplicemente alla intraprese e di progettazione dei futuri interventi di cliccare per utilizzare la funzione WunderBild di MindMeister. formazione. La verifica e la valutazione delle competenze: •rilevare gli aspetti qualitativi degli interventi formativi (caratteristiche innovative delle metodologie adottate e ricaduta sulla didattica); •valutare, in stretta collaborazione fra tutti gli attori coinvolti (dirigenti scolastici, docenti, esperti e genitori) sia l’efficacia delle varie azioni formative attivate, cioè la loro coerenza interna, sia l’efficienza; •orientare e promuovere complessivo il miglioramento scuola secondaria di I Grado scuola secondaria di II Grado Legge le opere più significative prodotte nell’arte antica, medioevale, moderna e contemporanea, sapendole collocare nei rispettivi contesti storici, culturali e ambientali; riconosce il valore culturale di immagini, di opere e di oggetti artigianali prodotti in paesi diversi dal proprio. Riconosce gli elementi principali del patrimonio culturale, artistico e ambientale del proprio territorio ed è sensibile ai problemi della sua tutela e conservazione. Analizza e descrive beni culturali, immagini statiche e multimediali, utilizzando il linguaggio appropriato. dell’azione formativa, anche attraverso il confronto tra le diverse esperienze e la diffusione delle best practices, per adeguare sempre meglio gli esiti agli obiettivi. Legge le opere più significative prodotte nell’arte antica, medioevale, moderna e contemporanea, sapendole collocare nei rispettivi contesti storici, culturali e ambientali; riconosce il valore culturale di immagini, di opere e di oggetti artigianali prodotti in paesi diversi dal proprio. Riconosce gli elementi principali del patrimonio culturale, artistico e ambientale del proprio territorio ed è sensibile ai problemi della sua tutela e conservazione. Analizza e descrive beni culturali, immagini statiche e multimediali, utilizzando il linguaggio appropriato. quantitativo) e valutare qualità dell’<offerta>. Modalità di mappatura. Il percorso formativo, prevede il monitoraggio dell’andamento dei lavori ad ogni tappa (mappatura). La modalità di mappatura consiste in una verifica in itinere dell’apprendimento dei discenti da un lato, ma anche della qualità dei servizi offerti ai corsisti (aula informatica non funzionante, problemi di collegamenti in rete, ecc.). A fine corso verrà tracciato un bilancio dell’esperienza svolta, riportando schede sui singoli allievi, strutture coinvolte, risorse umane partecipanti al progetto, tempi e modalità di esecuzione del progetto. Questa modalità di mappatura permetterà di misurare (in senso non solo (cioè attribuire un significato) la Tipologia di prove. LE PROVE: Costruzione delle prova in funzione della: • Individuazione competenza/e oggetto della prova • scelta tipologia/e di prova • stesura testo con riferimento a -contesto - attività previste ( consegna/ prestazioni richieste ) • indicazione strumenti di supporto •indicazione durata prova. Compilazione della griglia di correzione/accertamento (misurazione esiti) Costruire prove: • Definire l’oggetto della valutazione: competenze, abilità e conoscenze da accertare • Definire il contesto (situazioni di vita reale che richiedono conoscenze/abilità analoghe e che fungono da stimolo) • Definire la tipologia della prova: coerenza con ciò che devo accertare (test, realizzazione del prodotto….) • Individuare i criteri di correzione • Predisporre gli strumenti (griglie di correzione) • Individuare i livelli di padronanza della competenza Griglia di correzione Competenze Abilità Prestazioni Criteri Riferimento alla prova (item o prodotti) Accompagnamento, sostenibilità e trasferibilità . Individuare azioni a supporto Monitoraggio. Prevedere strumenti elettronici, tempi e modalità del monitoraggio di sistema dell’intero percorso della diffusione e adattabilità del percorso nelle altre scuole Azioni proposte: Sistema di misurazione e valutazione delle performance organizzative – Camera di commercio di Firenze -favorire le azioni di informazione, sensibilizzazione, approfondimento,dibattito che pongano le politiche di supporto della diffusione del percorso progettuale altri contesti scolastici; Principi di Riferimento in 1 . -attuare in modo organico e concertato una efficace politica di <trasferibilità>, sull'intero territorio, ricorrendo alla pubblicazione sui siti delle scuole in Rete tutte le fasi per diffondere i processi e le buone prassi, sostenendo l’adattabilità del percorso, i procedimenti, le funzioni nelle altre scuole, creando un “Archivio delle buone prassi”; -sostenere l'attività di raccolta e di analisi dei dati allo scopo di orientare meglio l'azione di mainstreaming nel territorio nazionale nonché di valorizzazione e comunicazione (ai fini anche della loro trasferibilità) delle esperienze positive messe in essere "Archivio delle buone prassi"; -afforzamento dell’attività programmatoria integrata dei servizi sul territorio per garantire la realizzazione del sistema integrato di interventi e iniziative di diffusione delle buone prassi e delle strategie di applicazione 2 . Meto dologi a Str um ent Caratter istiche o Consentire la misurazione, valutazione e, quindi, la rappresentazion e in modo integrato ed esaustivo del livello di performance atteso e realizzato, con evidenziazione di eventuali scostamenti Bench marki ng Pan nell o Esplicita zione di: Budge t Contr ol Indi cat ori Obiettivi Indica tori di Ent e- Are monit oraggi o a / sch ede Indicato ri - Target progr ammi Obi etti vi Risultat o Realizza to e Percent uale di strate gici realizzaz ione (sui diversi livelli dell'org anizzazi one) Consentire un'analisi approfondita della cause legate a tali scostamenti, prevedendo successivi livelli di dettaglio Bench marki ng/ Budge t Contr ol Indica tori di monit oraggi o progr ammi strate gici Pan nell o Indi cat ori Ent e- Are a / sch ede Obi etti vi Logica "a cannocc hiale" multiliv ello con analisi degli scostam enti -diffusione di informazioni corrette e scientificamente testate sull’applicabilità, accompagnamento, sostenibilità e trasferibilità . 3 . Consentire un monitoraggio continuo della performance dell'Amministraz ione anche ai fini dell'individuazio ne degli interventi correttivi in corso di esercizio VALUTAZIONE E MODALITÀ DI DIVULGAZIONE DEI RISULTATI La valutazione del progetto si baserà sull'analisi dell'efficacia delle singole azioni, prevedendo di effettuare una verifica sull’andamento del corso, attraverso una valutazione finale sulla parte Budge t Contr ol Pan nell o Step di monitor Indica tori di Indi cat ori aggio periodic o: monit oraggi o Ent e- Are Obiettivi progr ammi a / sch ede strate gici Obi etti vi Indicato ri - Target Risultat o Realizza to e Percent uale di realizzaz ione (sui diversi livelli dell'org anizzazi one) e feedbac k/assest amento contenutistica dei moduli teorico- pratici e dei seminari laboratoriali. Propedeutico all’inizio delle attività Proposte di formazione per i docenti Indicare modalità e strumenti per la formazione dei docenti coinvolti (prima nella sperimentazione e poi come suggerimento per tutte le scuole). La scuola italiana, con l‘avvento delle Tecnologie dell‘Informazione e della Comunicazione (TIC), si confronta con una rivoluzione tecnologica e culturale, una modifica che è utile pilotare. Infatti le sollecitazioni sul fronte dell’applicazione dell’innovazione tecnologica nella didattica sono molteplici. L’introduzione nella scuola di nuovi strumenti digitali implica la “formazione” dei protagonisti, i docenti, possibile anche considerando i pareri di tutti gli stakeholder (docenti, studenti, sistema scolastico, famiglie, editoria, aziende). La scuola si confronta quotidianamente con problemi gestionali/amministrativi e con problemi culturali/educativi, e la tecnologia viene utilizzata soprattutto per migliorare l’efficacia delle azioni su entrambi i fronti: ma per far ciò occorrono sempre più numerosi incontri di laboratorio. Di conseguenza una delle scelte alla base di questa proposta progettuale è quella di realizzare la formazione in presenza, riservando alla parte online la documentazione degli incontri e la disponibilità di risorse per la preparazione delle discussioni, sperimentando con i corsisti la modalità Flipped Classroom. Per poter funzionare, i gruppi di lavoro saranno costituiti da un numero indicativo di 30 corsisti, in modo da riuscire a costruire relazioni personali significative e sviluppabili attraverso il continuo confronto, anche dopo la realizzazione dei momenti formativi. Un’altra caratteristica è la territorialità: con gruppi di ridotte dimensioni è possibile progettare interventi che vengano raggruppati in zone geografiche limitrofe, in modo da far interagine i “nodi” della rete presente a livello provinciale e regionale: questo permette di strutturare corsi condivisi di innovazione didattica digitale. Come scelta organizzativa, per permettere ai corsisti di sperimentare le metodologie di gestione più adatte all’innovazione digitale nella didattica, per ogni gruppo è prevista l’attivazione di una classe virtuale su diversi tipologie di supporti, comprendenti Google Classroom, Edmodo, Claroline e iTunes U (in classi con dispositivi iOS). Per sostenere l’apprendimento e stimolare il contatto tra i corsisti, saranno distribuiti i materiali didattici attraverso le Virtual Classroom e coordinati gruppi di discussione online. Sperimentazione Indicare tempi, attori, modalità e strumenti della sperimentazione del percorso SPERIMENTAZIONE per : Attivare, con il progetto, un percorso didattico per competenze pensato e ragionato insieme all’equipe delle altre scuole. Rivedere, in progress, pregi e difetti del percorso. Documentare l’esperienza al fine di renderla spendibile in futuro elaborando un segmento di curricolo che resti stabilmente nell’attività scolastica del singolo ordine di scuola e di conseguenza nell’Istituto. Per gli alunni la sperimentazione di questa esperienza, sarà un’opportunità per: Vivere una sperimentazione che , creando un aggancio forte tra realtà quotidiana ed esperienze scolastiche , si traduca nella costruzione di un percorso cognitivo trasversale ai contenuti delle discipline specifiche. Acquisire abilità e competenze significative e durature sentendosi protagonisti del proprio processo di scoperta\apprendimento. Costruire conoscenze all’interno di un clima sociale positivo frutto della veicolazione di metodologie sperimentali in ambiti diversi. Migliorare la fiducia nelle proprie possibilità di costruire saperi che, a loro volta, rafforzeranno le motivazioni all’apprendimento. TEMPISTICA. La Tempistica prevista attiene a tre momenti centrali: a)teorico-propedeutico: b)operativo, con fasi di lavoro che possono essere sintetizzati in sei momenti: 1)l’organizzazione dell’attività, che comprende la spiegazione della proposta di progetto con gli obiettivi e le finalità educative, la suddivisione dei corsisti in gruppi di lavoro, e l’assegnazione dei compiti relativi ai temi da affrontare; 2)la ricerca e la raccolta dei materiali; 3)la stesura delle sintesi scritte e la scelta ed elaborazione delle sarà la compilazione da parte degli alunni di un questionario 4 . Assicurare un'immediata e facile comprensione dello stato della performance, sia agli attori interni all'amministrazio Bench marki Pan nell ng Budge t o Indi cat Contr ol ori Ent eIndica Produzi one di Report multide stinatari omultiliv ne che agli interlocutori esterni della stessa d’ingresso in cui saggiare il livello di conoscenza dei temi teorici proposti, ed uno conclusivo di verifica finale. tori di monit oraggi o progr ammi strate gici Are a /Ob ietti vi ello (</> sintesi) immagini sui temi, da utilizzare poi per le diapositive di power point e per la sperimentazione, compresi gli elaborati grafico-espressivi; 4) esercitazioni e sperimentazione nel laboratorio di informatica degli Il processo di apprendimento sarà anche esaminato attraverso i lavori di ricerca e di organizzazione dei 5 . dati raccolti che permetteranno di valutare le capacità di analisi e di rielaborazione degli alunni. Promuovere la semplificazione e l'integrazione dei documenti di programmazione e rendicontazione della performance Bench marki ng Pan nell o Diretto collega Budge t Contr ol Indi cat ori mento Cruscott o Indica tori di Ent e- Are Report - ulteriori ed monit oraggi o a / Obi etti eventua li schede di progr ammi vi program mazione e strate gici Budget Direzion ale hardware e software che verranno utizzati: scanner, paint, word, power; point,,movie maker; acquisizione foto; 5)il lavoro di presentazione con power point, nel laboratorio di informatica, svolto dai vari gruppi, ciascuno con il proprio compito da svolgere, riguardante l’argomento assegnato; L'osservazione del comportamento degli allievi e la puntuale raccolta delle osservazioni e dei 6)Organizzazione definitiva commenti a conclusione delle prime due fasi di progetto, C) conclusivo. 6 . eseguito dai tutor che compileranno anche apposite griglie, costituirà parte integrante della valutazione finale. Le modalità e gli strumenti di individuati, afferiscono a: valutazione Esplicitare la responsabilità dei diversi Bench marki ng Pan nell o attori in merito alla definizione degli Budge t Contr ol Indi cat ori obiettivi e al relativo conseguimento Indica tori di Are a della performance attesa e realizzata monit oraggi o /Ob ietti progr ammi vi strate gici Logica "a cannocc hiale" con Respons abilizzaz ione su paramet ri obiettiv o Rispetto ad una concezione di patrimonio prevalentemente letteraria ed artistica le principali antinomie che intendiamo mettere in campo attengono alla <sperimentazione e modalità di attuazione>: 1. Conoscenza scolastica che supera Assicurare un clima favorevole all'apprendimento: relativamente all'ambiente fisico, all'accessibilità delle risorse materiali e umane e al clima umano e interpersonale. Creare un meccanismo per la progettazione comune interrelazionale: l’aspetto della facilitazione 7 . Assicurare la trasparenza totale con indicazione dei soggetti responsabili Budge t Contr ol Cru sco tto Indica tori di Are a monit oraggi o /Ob ietti vi progr ammi strate gici Logica "a cannocc hiale" con Respons abilizzaz ione su paramet ri obiettiv o e la cooperazione dell’apprendimento nella prassi formativa pone al centro il ruolo del corsista nella pianificazione e nell’utilizzo di un APPRENDIMENTO COLLABORATIVO. Diagnosticare i bisogni di apprendimento attraverso l’elaborazione di un modello del comportamento, della performance o delle competenze desiderate. Mettere in atto il programma (gestire le attività di apprendimento): il fattore cruciale per il funzionamento del programma è la qualità dei docenti. Valutare il programma: inteso come la re- diagnosi di apprendimento da parte dei soggetti in formazione che riesaminano modelli di competenze desiderati per Ci sono,poi, varie modalità per impostare un <action plan>. Immaginandone una relativamente semplice si può dire che si tratta della pianificazione di una procedura orientata a raggiungere determinati obiettivi (una sorta di compito auto assegnato, che può consistere anche in una ricerca su un argomento extracurricolare che si intende approfondire o in un problema da risolvere), dotata di opportuni strumenti per l’autovalutazione e l’eterovalutazione della performance relativa. Tipicamente, è uno strumento gestito in modo autonomo dagli studenti e valutabile da parte degli insegnanti. Lo studente identifica un obiettivo da raggiungere e descrive il processo che intende seguire per raggiungerlo, identificando un certo numero di elementi da introdurre nel processo e dichiarando, in base a quanto appreso nel percorso formativo, come intende implementarli e quando. L’insegnante, per parte sua, si limita a valutare se quanto dichiarato dallo studente è stato effettivamente raggiunto secondo quanto esplicitamente tracciato. Questo strumento può essere utile per la vecchia idea di “vicinanza” con le istituzioni del territorio Il cambiamento innovativo dell’idea di patrimonio culturale a scuola comporta il passaggio dalla logica dello studio solipsistico del patrimonio Artistico, come oggetto di un programma stabilito relazione con il territorio e le sue componenti, per una conoscenza partecipata e una progettualità condivisa. 2.Edutainemen, come superamento del learning o apprendimento tramite il patrimonio Dalla logica della conoscenza del patrimonio Artistico relegata ai soli momenti extrascolastici e ludico – turistici alla logica della conoscenza del patrimonio Artistico come oggetto di senso e di riflessione culturale. 3.Specializzazione, in alternativa alla rivalutare le discrepanze tra il modello e i loro nuovi riflettere sulle effettive ricadute cognitive della sperimentazione in corso. livelli di competenze. Monitoraggio. Prevedere strumenti elettronici, tempi e modalità del monitoraggio di sistema dell’intero percorso il monitoraggio può avvenire con videoriprese, seppure non effettuate con regolarità, degli incontri mensili di verifica in itinere dell’intera equipe di progetto e/o con la presenza degli allievi: l’inserimento dei video su un Blog dedicato permetterà un Monitoraggio che Prevedere strumenti elettronici, tempi e modalità del monitoraggio di sistema dell’intero percorso le videoriprese saranno basate su dati raccolti attraverso la valutazione in itinere (focus groups, interviste, questionari) cultura generale attenta al patrimonio Dalla logica dello studio specialistico disciplinare del patrimonio Artistico a tappe ordinate per età e tipo di scuola alla considerazione del patrimonio come elemento forte di cultura generale scolastica attuata sin dai primi anni della scolarizzazione. 4.Discipline, invece di pluridisciplinarietà e progettualità Dalla logica del patrimonio Artistico come dominio di specifiche discipline (prevalentemente umanistiche, con prevalenza assoluta della storia dell’arte) alla logica dello studio pluridisciplinare degli oggetti del patrimonio con progetti mirati. 5.Occasionalità e frammentarietà invece di organicità e coerenza curricolare Dalla logica dello studio aggiuntivo dei temi del patrimonio Artistico rispetto alle discipline del curricolo di scuola alla previsione di una ipotesi curricolare integrata, parte del Piano dell’Offerta Formativa della scuola stessa. 6.Apprendimento libresco superato da un apprendimento con gli oggetti e in situazione Dalla logica della comunicazione didattica narrativa e descrittiva, alla comunicazione attiva attraverso il rapporto diretto con le testimonianze (oggetti, testi, documenti) e i siti del patrimonio. 7.Apprendimento meccanico superato da un apprendimento significativo e costruttivo Dalla logica delle nozioni minime essenziali in materia di patrimonio Artistico alla logica dell’apprendimento come re- interpretazione di processi e fenomeni culturali basati sull’osservazione della realtà. L’ambiente formativo allargato dalla scuola al territorio è una acquisizione pedagogica riconosciuta determinante da tempo, che trova al patrimonio una specificazione ulteriore. Gli oggetti del patrimonio sono inseriti nel territorio dove si trova la scuola come elementi visibili, segni da scoprire, enfatizza l’aspetto intracurricolare, evidenziando la presenza del patrimonio in ogni disciplina. Scuola secondaria 2° Grado Scuola secondaria 1° Grado per ragazzi dai 14 ai 19 anni per ragazzi dagli 11 ai14 anni PRESENTAZIONE Scuola dell’Infanzia per bambini dai 3 ai 6 anni Scuola Primaria CULTURAL HERITAGE INNOVATIVO SCHEDA DIDATTICA per bambini dai 6 agli 11 anni Scuola dell’Infanzia per bambini dai 3 ai 6 anni IL CASTELLO IL CASTELLO LA ROCCA STORIA Dove siamo ? STORIA Il CASTELLO IL CASTELLO IL CASTELLO LA ROCCA STORIA Dove siamo ? IL CASTELLO IL CASTELLO IL CASTELLO LA ROCCA STORIA Dove siamo ? STORIA IL CASTELLO Mondragone Scuola secondaria 2° Grado Scuola secondaria 1° Grado per ragazzi dai 14 ai 19 anni per ragazzi dagli 11 ai14 anni PRESENTAZIONE Scuola dell’Infanzia per bambini dai 3 ai 6 anni Scuola Primaria CULTURAL HERITAGE INNOVATIVO SCHEDA DIDATTICA per bambini dai 6 agli 11 anni Scuola Primaria per bambini dai 6 agli 11 anni IL CASTELLO LA ROCCA PERCORSO MONDRAGONE DOVE SIAMO ? La rocca di Mondragone venne costruita tra l’VIII ed il IX secolo dai reduci della città di Sinuessa. Sorge alla sommità del Monte Petrino. La struttura originaria di quest’edificio non è la stessa che oggi si può immaginare osservando i ruderi ancora esistenti. Le torri che ancora s’intravedono, alcune quadrate, altre circolari, ci inducono a pensare che esse furono costruite in epoche differenti e che senza dubbio già esisteva un’antica costruzione prima che si realizzasse l’imponente rocca. Le linee architettoniche ci fanno dedurre che sia una costruzione sorta tra l’Alto ed il Basso medioevo, e che ha subito modifiche nel corso dei secoli. L’attuale castello si presenta come un massiccio edificio quadrato composto da due piani poggiati sulla parte scoscesa del monte, con le sue fondamenta che seguono l’ondulata roccia viva. L’entrata principale era posta verso occidente. La rocca venne abbandonata tra il XV e il XVI secolo. A partire dal 2001 il Comune di Mondragone ha iniziato a finanziare una campagna di scavi archeologici presso la “Rocca Montis Dragonis”, che sta riportando alla luce un vero e proprio villaggio medievale di particolare interesse archeologico, richiamando il cd. fenomeno dell’incastellamento di età medievale sul territorio dell’alta Campania. Molti dei resti asportabili delle campagne di scavo vengono custoditi all’interno del Museo Civico Archeologico della città. Da qualche anno, grazie all’impegno di alcune associazioni del territorio, il castello viene interamente illuminato durante i giorni della festa di San Michele Arcangelo, agli inizi di Ottobre. Le stesse associazioni organizzano escursioni serali durante i mesi estivi, con percorsi di luce all’interno dell’area archeologica. Presso la sommità della rocca è possibile ammirare un panorama che spazia da Sud, con Ischia ed il Golfo di Napoli, a Nord con il promontorio del Circeo. Per quanto riguarda il raggiungimento del castello, va specificata l’impossibilità materiale di raggiungerlo dalla facciata anteriore del monte, visibile da Mondragone, data l’estrema ripidità della salita. Turisti e abitanti del luogo sono soliti raggiungere la rocca attraverso la parte posteriore del rilievo, raggiungibile attraverso una strada sterrata – recentemente riqualificata – che conduce sino ad una grande distesa erbosa, a metà del percorso. Da qui in avanti non è più possibile salire in autovettura e bisogna quindi intraprendere un sentiero pedonale che conduce fino in cima. IL CASTELLO LA ROCCA PERCORSO MONDRAGONE DOVE SIAMO ? Mondragone IL CASTELLO LA ROCCA PERCORSO MONDRAGONE DOVE SIAMO ? Mondragone La città di Mondragone,fu fondata nel 296 a.C. anche se nel luogo sembra preesistesse un insediamento di origine greca: Sinope. E' l'antica Sinuessa colonia marittima, la più meridionale delle città edificate dai Romani.Di Sinuessa ne scrissero Cicerone, Virgilio, Plinio e Orazio che, in viaggio per Brindisi, vi soggiornò nel 174 a.C.. Sorta con la colonia di Minturnae, stanziata a circa 10 miglia a nord-ovest, Mondragone aveva l'arduo compito di difendere quel tratto dell'Appia dai possibili attacchi sanniti.Cesare lo paragonò ai vini greci utilizzandolo, come racconta Plinio, per celebrare i suoi trionfi.Ma tanto splendore ha attratto naturalmente l'invasore che batteva le sue coste con ferocia. E' Livio a descriverne la desolazione dopo l'assalto dei cavalieri numidi guidato da Maarbale nel 217 a.C.: fu la prima cruda sofferenza. Durante le Guerre Puniche, proprio negli anni successivi a quel tremendo attacco, Sinuessa divenne uno dei maggiori porti dell'esercito romano. Nel 133 a.C. fu epicentro di una rivolta di schiavi: in una sola circostanza furono arrestati e condannati a morte 4000 uomini che lavoravano nelle terre (ager).Dal I secolo d.C. per la città crebbe la sua fortuna: le terme e il clima la resero ambita e Sinuessa divenne città di commerci e di svago, di battaglie e di ozi mentre, la sua fortuna venne consolidata dalla realizzazione della Domitiana, tra le più comode vie romane sorta con lo scopo di collegare due tra i porti più attivi, Sinuessa e Puteoli (l'odierna Pozzuoli).Malgrado il suo grande dinamismo, come in epoca traianea molti altri luoghi omologhi, la città fu colpita dalle dure conseguenze della crisi agricola peninsulare. Dal V sec. Sinuessa andò lentamente scomparendo; il porto andò insabbiandosi; gli impaludamenti, le pestilenze, un calo demografico incalzante, le incursioni barbariche, la tratta degli schiavi, l'allontanamento delle popolazioni dalla costa verso le montagne, trasformarono radicalmente la città romana. Crebbero gradualmente piccoli insediamenti sparsi, villaggi in zone protette, abitati da esigui nuclei di artigiani e contadini. Malgrado le difficoltà, tra il VII e VIII secolo s'avviò una riorganizzazione sociale e produttiva, mentre col tempo parte dell'ala portuale della città e il suo sito termale si lasciarono inghiottire dal mare, lasciandosi vibrare dai frequenti bradisismi.Quel luogo però, indifeso e inquieto, passò più tardi per vicissitudini di potenti, di popoli e di lotte. I Longobardi dall'800 al 1000 divisero il territorio in gastaldati. Poi arrivarono i Normanni che battezzarono la fortificazione originaria ispirandosi a Rocca, figlia di Dragone e consorte del principe Riccardo II: il Mons Dragonis non tardò a mutare nell'attuale nome.Con gli Svevi sorsero i primi centri abitati interni di S. Nicola e di S. Angelo, mentre sulla collina si attivava una nuova vita conventuale fino a quando, nel 1560, non ci fu una tremenda incursione saracena. Fu fondato il primo villaggio, Cenito, primo passo verso la creazione della Mondragone tardo-medioevale: quest'ultimo intervallo fu dei Durazzeschi e Aragonesi. Nel 1609 vescovo e curia si insediarono nel nuovo centro. Il feudo della Rocca - acquistato da Antonio Carafa di Stigliano, consigliere del re Ferrante d'Aragona, nel 1461 e proprietà della famiglia per duecento anni circa - fu alienato da Marc'Antonio Grillo, marchese di Clarafuentes, nel 1691.Dopo i francesi, Ferdinando IV venne in possesso del territorio, conservarono fino al 1861, anno d'avvento del Regno d'Italia. Una visione tra il militaresco, lo sfarzoso e il godereccio avviò questa stirpe regia a promuovere interventi di bonifica, di modernizzazione viaria, di creazione di servizi. Sotto Ferdinando IV di Borbone i pantani e glia acquitrini del territorio, le cacce reali mondragonesi, rientrarono di diritto fra i luoghi più amati dalla corte.Provata poi anche dalle guerre di questo secolo, Mondragone è emersa dinamica dall'affanno della storia, convinta a vivere tutte le sue risorse. La terra, il mare, le terme, il sole e la sua storia. IL CASTELLO LA ROCCA PERCORSO MONDRAGONE DOVE SIAMO ? Mondragone Scuola secondaria 2° Grado Scuola secondaria 1° Grado per ragazzi dai 14 ai 19 anni per ragazzi dagli 11 ai14 anni PRESENTAZIONE Scuola dell’Infanzia per bambini dai 3 ai 6 anni Scuola Primaria CULTURAL HERITAGE INNOVATIVO SCHEDA DIDATTICA per bambini dai 6 agli 11 anni Scuola Secondaria 1°Grado per ragazzi dagli 11 ai 14 anni Social Network IL CASTELLO SINOPE SINUESSA DOVE SIAMO ? PERCORSO MONDRAGONE La rocca di Mondragone venne costruita tra l’VIII ed il IX secolo dai reduci della città di Sinuessa. Sorge alla sommità del Monte Petrino. La struttura originaria di quest’edificio non è la stessa che oggi si può immaginare osservando i ruderi ancora esistenti. Le torri che ancora s’intravedono, alcune quadrate, altre circolari, ci inducono a pensare che esse furono costruite in epoche differenti e che senza dubbio già esisteva un’antica costruzione prima che si realizzasse l’imponente rocca. Le linee architettoniche ci fanno dedurre che sia una costruzione sorta tra l’Alto ed il Basso medioevo, e che ha subito modifiche nel corso dei secoli. L’attuale castello si presenta come un massiccio edificio quadrato composto da due piani poggiati sulla parte scoscesa del monte, con le sue fondamenta che seguono l’ondulata roccia viva. L’entrata principale era posta verso occidente. La rocca venne abbandonata tra il XV e il XVI secolo. A partire dal 2001 il Comune di Mondragone ha iniziato a finanziare una campagna di scavi archeologici presso la “Rocca Montis Dragonis”, che sta riportando alla luce un vero e proprio villaggio medievale di particolare interesse archeologico, richiamando il cd. fenomeno dell’incastellamento di età medievale sul territorio dell’alta Campania. Molti dei resti asportabili delle campagne di scavo vengono custoditi all’interno del Museo Civico Archeologico della città. Da qualche anno, grazie all’impegno di alcune associazioni del territorio, il castello viene interamente illuminato durante i giorni della festa di San Michele Arcangelo, agli inizi di Ottobre. Le stesse associazioni organizzano escursioni serali durante i mesi estivi, con percorsi di luce all’interno dell’area archeologica. Presso la sommità della rocca è possibile ammirare un panorama che spazia da Sud, con Ischia ed il Golfo di Napoli, a Nord con il promontorio del Circeo. Per quanto riguarda il raggiungimento del castello, va specificata l’impossibilità materiale di raggiungerlo dalla facciata anteriore del monte, visibile da Mondragone, data l’estrema ripidità della salita. Turisti e abitanti del luogo sono soliti raggiungere la rocca attraverso la parte posteriore del rilievo, raggiungibile attraverso una strada sterrata – recentemente riqualificata – che conduce sino ad una grande distesa erbosa, a metà del percorso. Da qui in avanti non è più possibile salire in autovettura e bisogna quindi intraprendere un sentiero pedonale che conduce fino in cima. Social Network IL CASTELLO SINOPE SINUESSA DOVE SIAMO ? PERCORSO MONDRAGONE In saltu vestino Synopa dicitur graeca urbs fuisse, Sinuessa deinde ab romanis colonis appellata" . (Livio, I. X). Molti studiosi hanno ritenuto che prima di Sinuessa, fosse esistita una città greca dettaSinope. Il poeta latino Livio parlava, infatti, nei suoi scritti, di una città greca chiamata Sinope; ma considerando che i suoi scritti risalgono a circa due secoli dopo la fondazione di Sinuessa, è quasi certo che, secondo il costume letterario dell'epoca (vedi l'Eneide di Virgilio), il poeta, volesse nobilitare le origini di Sinuessa. Ricerche archeologiche più recenti infatti, hanno evidenziato la mancanza di resti, che giustificherebbero la presenza di un centro abitato antecedente Sinuessa. Inoltre, la colonizzazione greca in Campania è posteriore all'VIII sec. a.C., tanto è vero che la prima colonia, qui dedotta e storicamente accertata, fu Kyme (Cuma), che risale al 740 a.C.. In contemporanea, iniziò la colonizzazione degli Etruschi, i quali nel VII sec. a.C. occuparono tutta la valle del Volturno fondando Capua. Più a Nord vi erano le popolazioni Latinele quali erano sotto l'influenza Etrusca e proprio la presenza di Etruschi e Greci, ambedue le popolazioni in espansione, determinò uno status quo degli insediamenti avviati nell'VIII sec. a.C..Fra l'VIII sec. a.C. e il 430 a.C., data in cui gli Etruschi vennero sconfitti e assimilati ai Sanniti, Greci ed Etruschi, si fronteggiarono in continue guerre senza ne vincitori ne vinti, dunque nessuna colonia più a Nord di Cuma fu dedotta. Infine il nome: "Synopa". Si è spesso identificato questa presunta colonia, come città fondata da popolazioni provenienti dal Ponto; ma la Sinope del Ponto, venne fondata nel 630 a.C. e le sue colonie furono concentrate sulle coste del Mar Nero a partire dal secolo successivo. Per le considerazioni suddette e tenuto conto del fatto che nel VI sec. a.C., in Campania si assiste alla piena ascesa degli Etruschi, sembra da escludere l'ipotesi che ci sia stata una colonizzazione, da parte delle popolazioni del Ponto, sulle coste della contrada, anch'essa, sotto il dominio etrusco. Il rigore storico di Livio è poco attendibile a differenza della qualità letteraria che è eccelsa. Sinope è una deduzione erudita che sfrutta l'assonanza dei termini: SINUS VESCINUS - SINUESSA - SINOPA. Social Network IL CASTELLO SINOPE SINUESSA DOVE SIAMO ? PERCORSO MONDRAGONE Nel 296 a.C. venne fondata la colonia Sinuessa, situata a difesa dell'accesso costiero dallaCampania Felix al Latium adjectum. In un primo momento fu difficile trovare coloni disposti a vivere nella nuova città, viste le continue incursioni sannitiche. Dopo la sconfitta definitiva dei Sanniti, un altro nemico rese difficoltosa la vita di Sinuessa: nel 217 a.C. la cavalleria Numida di Annibale, assediò senza successo la colonia e saccheggiò tutto l'agro circostante provocando enormi danni. Infatti tra il 207 e il 191 a.C., essa rifiutò di fornire militari per la guerra ad Antioco di Siria, adducendo come motivazione la difesa dell'agro e quindi il recupero economico della contrada. L'importanza della città nel II sec. a.C., è provata dall'ampliamento delle mura e dalla ristrutturazione del foro nel 174 a.C. ad opera del censore Q. Fulvio Flacco. Questa importanza scaturiva dalla ricchezza della colonia, dovuta alla produzione vinicola e alle acque termali; i nomi Falerno e Acque Sinuessane, iniziarono a circolare a Roma e in tutto il territorio della repubblica. Nel 133 a.C. è teatro di una sanguinosa rivolta di schiavi, domata con l'esecuzione di 4000 rivoltosi. Il I sec. a.C. e il I sec. d.C. rappresentano l'apogeo di Sinuessa. La città divenne famosissima tra l'aristocrazia romana che vi costruì numerose ville, mentre, i più grandi poeti, decantano il suo Falerno come tra i vini più pregiati del mondo allora conosciuto. Nel 37 a.C. percorrendo l'Appia, che tagliava in due Sinuessa, vi si incontrarono Mecenate e Orazio con Virgilio, Plazio Tucca e L. Vario, impegnati nel portare la pace tra Ottaviano e Antonio. Nel 54 d.C. il potente liberto Claudio Narciso visita la città; nel 69 d.C. l'ex prefetto al pretorio di Nerone, Ofonio Tigellino è indotto al suicidio su ordine del nuovo imperatore Otone, nello stesso anno Vitellio si impadronisce delle rendite della colonia che dovevano essere notevoli visto che interessavano anche l'imperatore. L'economia sinuessana si avvantaggiò, nel 94 d.C. di un nuovo sbocco, il porto commerciale più grande del Tirreno meridionale, cioè, Puteoli (l'odierna Pozzuoli), con la costruzione della Via Domiziana che collegava le due città. Il II sec. d.C., in coincidenza con il massimo sviluppo economico dell'Impero Romano, rappresenta ancora un periodo di splendore per la città e difatti viene effettuata una nuova sistemazione del Foro e continua ad essere meta di riposo degli uomini illustri dell'impero. Tra il 161 e il 180 d.C. Rustico, il maestro dell'imperatore filosofo Marco Aurelio, soggiorna a Sinuessa. Il III sec. a.C. rappresenta l'inizio del declino economico e sociale della città. Plotino, filosofo neoplatonico, tra il 260 e il 268, alloggia in una villa nei dintorni di Sinuessa appartenente a degli amici. Poche notizie si hanno per questo periodo che scompaiono del tutto per il secolo successivo. Alcune notizie del IV sec. d.C., ci vengono da fonti ecclesiastiche. Sotto la persecuzione dei cristiani di Diocleziano, tra il 303 ed il 309 d.C., vennero martirizzati il prefetto di Roma Cromarioche vi si era rifugiato; il vescovo di Sinuessa San Secondino e quello di Sessa San Casto. In questo caso, le notizie sono poco affidabili data la mancanza assoluta di documenti episcopali della Diocesi di Sinuessa che certamente esistette ma della quale nulla ci è pervenuto. Sicuramente falso, è il presunto Concilio Sinuessano. La città dovette subire certamente il saccheggio dei Visigoti di Alarico nel 410 d.C.; dopo il sacco di Roma, questi scesero la penisola attraverso l'Appia e quindi era inevitabile l'impatto con Sinuessa. I resti archeologici mostrano un abbandono del sito a partire dalla fine del III secolo, mentre sono assenti del tutto per il IV sec. Social Network IL CASTELLO SINOPE SINUESSA DOVE SIAMO ? PERCORSO MONDRAGONE La città di Mondragone,fu fondata nel 296 a.C. anche se nel luogo sembra preesistesse un insediamento di origine greca: Sinope. E' l'antica Sinuessa colonia marittima, la più meridionale delle città edificate dai Romani.Di Sinuessa ne scrissero Cicerone, Virgilio, Plinio e Orazio che, in viaggio per Brindisi, vi soggiornò nel 174 a.C.. Sorta con la colonia di Minturnae, stanziata a circa 10 miglia a nord-ovest, Mondragone aveva l'arduo compito di difendere quel tratto dell'Appia dai possibili attacchi sanniti.Cesare lo paragonò ai vini greci utilizzandolo, come racconta Plinio, per celebrare i suoi trionfi.Ma tanto splendore ha attratto naturalmente l'invasore che batteva le sue coste con ferocia. E' Livio a descriverne la desolazione dopo l'assalto dei cavalieri numidi guidato da Maarbale nel 217 a.C.: fu la prima cruda sofferenza. Durante le Guerre Puniche, proprio negli anni successivi a quel tremendo attacco, Sinuessa divenne uno dei maggiori porti dell'esercito romano. Nel 133 a.C. fu epicentro di una rivolta di schiavi: in una sola circostanza furono arrestati e condannati a morte 4000 uomini che lavoravano nelle terre (ager).Dal I secolo d.C. per la città crebbe la sua fortuna: le terme e il clima la resero ambita e Sinuessa divenne città di commerci e di svago, di battaglie e di ozi mentre, la sua fortuna venne consolidata dalla realizzazione della Domitiana, tra le più comode vie romane sorta con lo scopo di collegare due tra i porti più attivi, Sinuessa e Puteoli (l'odierna Pozzuoli).Malgrado il suo grande dinamismo, come in epoca traianea molti altri luoghi omologhi, la città fu colpita dalle dure conseguenze della crisi agricola peninsulare. Dal V sec. Sinuessa andò lentamente scomparendo; il porto andò insabbiandosi; gli impaludamenti, le pestilenze, un calo demografico incalzante, le incursioni barbariche, la tratta degli schiavi, l'allontanamento delle popolazioni dalla costa verso le montagne, trasformarono radicalmente la città romana. Crebbero gradualmente piccoli insediamenti sparsi, villaggi in zone protette, abitati da esigui nuclei di artigiani e contadini. Malgrado le difficoltà, tra il VII e VIII secolo s'avviò una riorganizzazione sociale e produttiva, mentre col tempo parte dell'ala portuale della città e il suo sito termale si lasciarono inghiottire dal mare, lasciandosi vibrare dai frequenti bradisismi.Quel luogo però, indifeso e inquieto, passò più tardi per vicissitudini di potenti, di popoli e di lotte. I Longobardi dall'800 al 1000 divisero il territorio in gastaldati. Poi arrivarono i Normanni che battezzarono la fortificazione originaria ispirandosi a Rocca, figlia di Dragone e consorte del principe Riccardo II: il Mons Dragonis non tardò a mutare nell'attuale nome.Con gli Svevi sorsero i primi centri abitati interni di S. Nicola e di S. Angelo, mentre sulla collina si attivava una nuova vita conventuale fino a quando, nel 1560, non ci fu una tremenda incursione saracena. Fu fondato il primo villaggio, Cenito, primo passo verso la creazione della Mondragone tardo-medioevale: quest'ultimo intervallo fu dei Durazzeschi e Aragonesi. Nel 1609 vescovo e curia si insediarono nel nuovo centro. Il feudo della Rocca - acquistato da Antonio Carafa di Stigliano, consigliere del re Ferrante d'Aragona, nel 1461 e proprietà della famiglia per duecento anni circa - fu alienato da Marc'Antonio Grillo, marchese di Clarafuentes, nel 1691.Dopo i francesi, Ferdinando IV venne in possesso del territorio, conservarono fino al 1861, anno d'avvento del Regno d'Italia. Una visione tra il militaresco, lo sfarzoso e il godereccio avviò questa stirpe regia a promuovere interventi di bonifica, di modernizzazione viaria, di creazione di servizi. Sotto Ferdinando IV di Borbone i pantani e glia acquitrini del territorio, le cacce reali mondragonesi, rientrarono di diritto fra i luoghi più amati dalla corte.Provata poi anche dalle guerre di questo secolo, Mondragone è emersa dinamica dall'affanno della storia, convinta a vivere tutte le sue risorse. La terra, il mare, le terme, il sole e la sua storia. Social Network IL CASTELLO SINOPE SINUESSA DOVE SIAMO ? PERCORSO MONDRAGONE Social Network IL CASTELLO SINOPE SINUESSA DOVE SIAMO ? PERCORSO MONDRAGONE Mondragone Scuola secondaria 2° Grado Scuola secondaria 1° Grado per ragazzi dai 14 ai 19 anni per ragazzi dagli 11 ai14 anni PRESENTAZIONE Scuola dell’Infanzia per bambini dai 3 ai 6 anni Scuola Primaria CULTURAL HERITAGE INNOVATIVO SCHEDA DIDATTICA per bambini dai 6 agli 11 anni Scuola Secondaria 2°Grado per ragazzi dai 14 ai 18 anni DOVE SIAMO ? Social Network IL CASTELLO SINOPE Gastronomia SINUESSA Turismo Falerno Monumenti Terme MONDRAGONE Mozzarella PERCORSO La rocca di Mondragone venne costruita tra l’VIII ed il IX secolo dai reduci della città di Sinuessa. Sorge alla sommità del Monte Petrino. La struttura originaria di quest’edificio non è la stessa che oggi si può immaginare osservando i ruderi ancora esistenti. Le torri che ancora s’intravedono, alcune quadrate, altre circolari, ci inducono a pensare che esse furono costruite in epoche differenti e che senza dubbio già esisteva un’antica costruzione prima che si realizzasse l’imponente rocca. Le linee architettoniche ci fanno dedurre che sia una costruzione sorta tra l’Alto ed il Basso medioevo, e che ha subito modifiche nel corso dei secoli. L’attuale castello si presenta come un massiccio edificio quadrato composto da due piani poggiati sulla parte scoscesa del monte, con le sue fondamenta che seguono l’ondulata roccia viva. L’entrata principale era posta verso occidente. La rocca venne abbandonata tra il XV e il XVI secolo. A partire dal 2001 il Comune di Mondragone ha iniziato a finanziare una campagna di scavi archeologici presso la “Rocca Montis Dragonis”, che sta riportando alla luce un vero e proprio villaggio medievale di particolare interesse archeologico, richiamando il cd. fenomeno dell’incastellamento di età medievale sul territorio dell’alta Campania. Molti dei resti asportabili delle campagne di scavo vengono custoditi all’interno del Museo Civico Archeologico della città. Da qualche anno, grazie all’impegno di alcune associazioni del territorio, il castello viene interamente illuminato durante i giorni della festa di San Michele Arcangelo, agli inizi di Ottobre. Le stesse associazioni organizzano escursioni serali durante i mesi estivi, con percorsi di luce all’interno dell’area archeologica. Presso la sommità della rocca è possibile ammirare un panorama che spazia da Sud, con Ischia ed il Golfo di Napoli, a Nord con il promontorio del Circeo. Per quanto riguarda il raggiungimento del castello, va specificata l’impossibilità materiale di raggiungerlo dalla facciata anteriore del monte, visibile da Mondragone, data l’estrema ripidità della salita. Turisti e abitanti del luogo sono soliti raggiungere la rocca attraverso la parte posteriore del rilievo, raggiungibile attraverso una strada sterrata – recentemente riqualificata – che conduce sino ad una grande distesa erbosa, a metà del percorso. Da qui in avanti non è più possibile salire in autovettura e bisogna quindi intraprendere un sentiero pedonale che conduce fino in cima. DOVE SIAMO ? Social Network IL CASTELLO SINOPE Gastronomia SINUESSA Turismo Falerno Monumenti Terme MONDRAGONE Mozzarella PERCORSO In saltu vestino Synopa dicitur graeca urbs fuisse, Sinuessa deinde ab romanis colonis appellata" . (Livio, I. X). Molti studiosi hanno ritenuto che prima di Sinuessa, fosse esistita una città greca dettaSinope. Il poeta latino Livio parlava, infatti, nei suoi scritti, di una città greca chiamata Sinope; ma considerando che i suoi scritti risalgono a circa due secoli dopo la fondazione di Sinuessa, è quasi certo che, secondo il costume letterario dell'epoca (vedi l'Eneide di Virgilio), il poeta, volesse nobilitare le origini di Sinuessa. Ricerche archeologiche più recenti infatti, hanno evidenziato la mancanza di resti, che giustificherebbero la presenza di un centro abitato antecedente Sinuessa. Inoltre, la colonizzazione greca in Campania è posteriore all'VIII sec. a.C., tanto è vero che la prima colonia, qui dedotta e storicamente accertata, fu Kyme (Cuma), che risale al 740 a.C.. In contemporanea, iniziò la colonizzazione degli Etruschi, i quali nel VII sec. a.C. occuparono tutta la valle del Volturno fondando Capua. Più a Nord vi erano le popolazioni Latinele quali erano sotto l'influenza Etrusca e proprio la presenza di Etruschi e Greci, ambedue le popolazioni in espansione, determinò uno status quo degli insediamenti avviati nell'VIII sec. a.C..Fra l'VIII sec. a.C. e il 430 a.C., data in cui gli Etruschi vennero sconfitti e assimilati ai Sanniti, Greci ed Etruschi, si fronteggiarono in continue guerre senza ne vincitori ne vinti, dunque nessuna colonia più a Nord di Cuma fu dedotta. Infine il nome: "Synopa". Si è spesso identificato questa presunta colonia, come città fondata da popolazioni provenienti dal Ponto; ma la Sinope del Ponto, venne fondata nel 630 a.C. e le sue colonie furono concentrate sulle coste del Mar Nero a partire dal secolo successivo. Per le considerazioni suddette e tenuto conto del fatto che nel VI sec. a.C., in Campania si assiste alla piena ascesa degli Etruschi, sembra da escludere l'ipotesi che ci sia stata una colonizzazione, da parte delle popolazioni del Ponto, sulle coste della contrada, anch'essa, sotto il dominio etrusco. Il rigore storico di Livio è poco attendibile a differenza della qualità letteraria che è eccelsa. Sinope è una deduzione erudita che sfrutta l'assonanza dei termini: SINUS VESCINUS - SINUESSA - SINOPA. DOVE SIAMO ? Social Network IL CASTELLO SINOPE Gastronomia SINUESSA Turismo Falerno Monumenti Terme MONDRAGONE Mozzarella PERCORSO Nel 296 a.C. venne fondata la colonia Sinuessa, situata a difesa dell'accesso costiero dallaCampania Felix al Latium adjectum. In un primo momento fu difficile trovare coloni disposti a vivere nella nuova città, viste le continue incursioni sannitiche. Dopo la sconfitta definitiva dei Sanniti, un altro nemico rese difficoltosa la vita di Sinuessa: nel 217 a.C. la cavalleria Numida di Annibale, assediò senza successo la colonia e saccheggiò tutto l'agro circostante provocando enormi danni. Infatti tra il 207 e il 191 a.C., essa rifiutò di fornire militari per la guerra ad Antioco di Siria, adducendo come motivazione la difesa dell'agro e quindi il recupero economico della contrada. L'importanza della città nel II sec. a.C., è provata dall'ampliamento delle mura e dalla ristrutturazione del foro nel 174 a.C. ad opera del censore Q. Fulvio Flacco. Questa importanza scaturiva dalla ricchezza della colonia, dovuta alla produzione vinicola e alle acque termali; i nomi Falerno e Acque Sinuessane, iniziarono a circolare a Roma e in tutto il territorio della repubblica. Nel 133 a.C. è teatro di una sanguinosa rivolta di schiavi, domata con l'esecuzione di 4000 rivoltosi. Il I sec. a.C. e il I sec. d.C. rappresentano l'apogeo di Sinuessa. La città divenne famosissima tra l'aristocrazia romana che vi costruì numerose ville, mentre, i più grandi poeti, decantano il suo Falerno come tra i vini più pregiati del mondo allora conosciuto. Nel 37 a.C. percorrendo l'Appia, che tagliava in due Sinuessa, vi si incontrarono Mecenate e Orazio con Virgilio, Plazio Tucca e L. Vario, impegnati nel portare la pace tra Ottaviano e Antonio. Nel 54 d.C. il potente liberto Claudio Narciso visita la città; nel 69 d.C. l'ex prefetto al pretorio di Nerone, Ofonio Tigellino è indotto al suicidio su ordine del nuovo imperatore Otone, nello stesso anno Vitellio si impadronisce delle rendite della colonia che dovevano essere notevoli visto che interessavano anche l'imperatore. L'economia sinuessana si avvantaggiò, nel 94 d.C. di un nuovo sbocco, il porto commerciale più grande del Tirreno meridionale, cioè, Puteoli (l'odierna Pozzuoli), con la costruzione della Via Domiziana che collegava le due città. Il II sec. d.C., in coincidenza con il massimo sviluppo economico dell'Impero Romano, rappresenta ancora un periodo di splendore per la città e difatti viene effettuata una nuova sistemazione del Foro e continua ad essere meta di riposo degli uomini illustri dell'impero. Tra il 161 e il 180 d.C. Rustico, il maestro dell'imperatore filosofo Marco Aurelio, soggiorna a Sinuessa. Il III sec. a.C. rappresenta l'inizio del declino economico e sociale della città. Plotino, filosofo neoplatonico, tra il 260 e il 268, alloggia in una villa nei dintorni di Sinuessa appartenente a degli amici. Poche notizie si hanno per questo periodo che scompaiono del tutto per il secolo successivo. Alcune notizie del IV sec. d.C., ci vengono da fonti ecclesiastiche. Sotto la persecuzione dei cristiani di Diocleziano, tra il 303 ed il 309 d.C., vennero martirizzati il prefetto di Roma Cromarioche vi si era rifugiato; il vescovo di Sinuessa San Secondino e quello di Sessa San Casto. In questo caso, le notizie sono poco affidabili data la mancanza assoluta di documenti episcopali della Diocesi di Sinuessa che certamente esistette ma della quale nulla ci è pervenuto. Sicuramente falso, è il presunto Concilio Sinuessano. La città dovette subire certamente il saccheggio dei Visigoti di Alarico nel 410 d.C.; dopo il sacco di Roma, questi scesero la penisola attraverso l'Appia e quindi era inevitabile l'impatto con Sinuessa. I resti archeologici mostrano un abbandono del sito a partire dalla fine del III secolo, mentre sono assenti del tutto per il IV sec. DOVE SIAMO ? Social Network IL CASTELLO SINOPE Gastronomia SINUESSA Turismo Falerno Monumenti Terme MONDRAGONE Mozzarella PERCORSO La città di Mondragone,fu fondata nel 296 a.C. anche se nel luogo sembra preesistesse un insediamento di origine greca: Sinope. E' l'antica Sinuessa colonia marittima, la più meridionale delle città edificate dai Romani.Di Sinuessa ne scrissero Cicerone, Virgilio, Plinio e Orazio che, in viaggio per Brindisi, vi soggiornò nel 174 a.C.. Sorta con la colonia di Minturnae, stanziata a circa 10 miglia a nord-ovest, Mondragone aveva l'arduo compito di difendere quel tratto dell'Appia dai possibili attacchi sanniti.Cesare lo paragonò ai vini greci utilizzandolo, come racconta Plinio, per celebrare i suoi trionfi.Ma tanto splendore ha attratto naturalmente l'invasore che batteva le sue coste con ferocia. E' Livio a descriverne la desolazione dopo l'assalto dei cavalieri numidi guidato da Maarbale nel 217 a.C.: fu la prima cruda sofferenza. Durante le Guerre Puniche, proprio negli anni successivi a quel tremendo attacco, Sinuessa divenne uno dei maggiori porti dell'esercito romano. Nel 133 a.C. fu epicentro di una rivolta di schiavi: in una sola circostanza furono arrestati e condannati a morte 4000 uomini che lavoravano nelle terre (ager).Dal I secolo d.C. per la città crebbe la sua fortuna: le terme e il clima la resero ambita e Sinuessa divenne città di commerci e di svago, di battaglie e di ozi mentre, la sua fortuna venne consolidata dalla realizzazione della Domitiana, tra le più comode vie romane sorta con lo scopo di collegare due tra i porti più attivi, Sinuessa e Puteoli (l'odierna Pozzuoli).Malgrado il suo grande dinamismo, come in epoca traianea molti altri luoghi omologhi, la città fu colpita dalle dure conseguenze della crisi agricola peninsulare. Dal V sec. Sinuessa andò lentamente scomparendo; il porto andò insabbiandosi; gli impaludamenti, le pestilenze, un calo demografico incalzante, le incursioni barbariche, la tratta degli schiavi, l'allontanamento delle popolazioni dalla costa verso le montagne, trasformarono radicalmente la città romana. Crebbero gradualmente piccoli insediamenti sparsi, villaggi in zone protette, abitati da esigui nuclei di artigiani e contadini. Malgrado le difficoltà, tra il VII e VIII secolo s'avviò una riorganizzazione sociale e produttiva, mentre col tempo parte dell'ala portuale della città e il suo sito termale si lasciarono inghiottire dal mare, lasciandosi vibrare dai frequenti bradisismi.Quel luogo però, indifeso e inquieto, passò più tardi per vicissitudini di potenti, di popoli e di lotte. I Longobardi dall'800 al 1000 divisero il territorio in gastaldati. Poi arrivarono i Normanni che battezzarono la fortificazione originaria ispirandosi a Rocca, figlia di Dragone e consorte del principe Riccardo II: il Mons Dragonis non tardò a mutare nell'attuale nome.Con gli Svevi sorsero i primi centri abitati interni di S. Nicola e di S. Angelo, mentre sulla collina si attivava una nuova vita conventuale fino a quando, nel 1560, non ci fu una tremenda incursione saracena. Fu fondato il primo villaggio, Cenito, primo passo verso la creazione della Mondragone tardo-medioevale: quest'ultimo intervallo fu dei Durazzeschi e Aragonesi. Nel 1609 vescovo e curia si insediarono nel nuovo centro. Il feudo della Rocca - acquistato da Antonio Carafa di Stigliano, consigliere del re Ferrante d'Aragona, nel 1461 e proprietà della famiglia per duecento anni circa - fu alienato da Marc'Antonio Grillo, marchese di Clarafuentes, nel 1691.Dopo i francesi, Ferdinando IV venne in possesso del territorio, conservarono fino al 1861, anno d'avvento del Regno d'Italia. Una visione tra il militaresco, lo sfarzoso e il godereccio avviò questa stirpe regia a promuovere interventi di bonifica, di modernizzazione viaria, di creazione di servizi. Sotto Ferdinando IV di Borbone i pantani e glia acquitrini del territorio, le cacce reali mondragonesi, rientrarono di diritto fra i luoghi più amati dalla corte.Provata poi anche dalle guerre di questo secolo, Mondragone è emersa dinamica dall'affanno della storia, convinta a vivere tutte le sue risorse. La terra, il mare, le terme, il sole e la sua storia. DOVE SIAMO ? Social Network IL CASTELLO SINOPE Gastronomia SINUESSA Turismo Falerno Monumenti Terme MONDRAGONE Mozzarella PERCORSO DOVE SIAMO ? Social Network IL CASTELLO SINOPE Gastronomia SINUESSA Turismo Falerno Monumenti Terme MONDRAGONE Mozzarella PERCORSO Mondragone DOVE SIAMO ? Social Network IL CASTELLO SINOPE Gastronomia SINUESSA Turismo Falerno Monumenti Terme MONDRAGONE Mozzarella PERCORSO La Mozzarella di Bufala La città da molti è stata definita come la capitale indiscussa della mozzarella di bufala campana. Percorrendo le strade cittadine, si ha presto la percezione dell'elevato numero di caseifici che stanziano sul territorio. L'attività rappresenta uno dei maggiori sbocchi occupazionali per i mondragonesi. Durante la stagione estiva, numerosi turisti si riversano nei caseifici per degustare la mozzarella di Mondragone. Sono vari i rilievi cinematografici che citano la città per la propria mozzarella. Tra questi, l'esplicito riferimento, all'interno del film "Il divo", ad opera dell'attore Carlo Buccirosso oppure nel film "Gallo cedrone" del 1998, da parte di Carlo Verdone. Durante il Festival di San Remo del 2015, il comico napoletano Alessandro Siani cita la mozzarella di Mondragone in una battuta rivolta al presentatore del Festival Carlo Conti. DOVE SIAMO ? Social Network IL CASTELLO SINOPE Gastronomia SINUESSA Turismo Falerno Monumenti Terme MONDRAGONE Mozzarella PERCORSO Terme Le acque termali di Mondragone affondano le proprie radici nel tempo dell'antica Roma, quando l'antica Sinuessa (oggi in gran parte sommersa) era un eccellente luogo di villeggiatura degli antichi romani, come raccontano nei loro scritti Tacito e Plinio. Le sorgenti termali, oggi presenti in Località Levagnole (a Nord di Mondragone tra le pendici del Petrino e la spiaggia tirrenica), sono pacificamente riconosciute come acque termali di grande qualità. Il grado solfidometrico (151) e la termalità (52), rendono queste acque uniche in Italia e paragonabili e quelle di Baden ed Acquisgrana. Queste caratteristiche hanno determinato un altissimo grado di apprezzamento delle sorgenti lungo tutto il percorso storico della città, spesso autentico luogo di pellegrinaggio da parte degli infermi di tutta Italia. Le acque sono particolarmente adatte per bagni ed inalazioni, specie per soggetti asmatici, affetti da artrismo e malattie cutanee.Le Terme oggi malgrado il grande prestigio delle terme in epoca romana e l'attualissima presenza di sorgenti termali naturali, l'industria delle terme a Mondragone non è mai completamente decollata nell'epoca moderna. Lo sviluppo della città negli anni 60' e 70' vide l'emigrazione di molti agricoltori verso il settore del Turismo balneare, tralasciando le forti opportunità termali che non sono state mai valorizzate a pieno. La città, ancora oggi, è divisa tra agricoltura, commercio e turismo balneare estivo, nonostante le sorgenti termali ancora potrebbero rivelarsi una ingente possibilità di sviluppo per l'economia locale. Attualmente esiste una sola struttura alberghiera dotata di spa che approfitta delle acque sulfuree. All'inizio degli anni duemila, una cordata di imprenditori tentò di valorizzare definitivamente questa prestigiosa risorsa, ma il progetto di un grande resort delle terme non è stato mai portato a compimento, sebbene più della metà della struttura giaccia ancora in attesa di completamento. Di recente la città è stata inserita all'interno della filiera termale della Regione Campania, nata con lo scopo di promuovere e potenziare le risorse termali campane, in cui Mondragone è stata inserita alla pari di altre mete rinomate come molti comuni di Ischia, Pozzuoli, Telese Terme, Contursi Terme. Questa ennesima opportunità potrebbe incentivare nuovi imprenditori ad investire sulle sorgenti che, ancora oggi, sono oggetto di bagni occasionali dei mondragonesi presso alcune delle vasche naturali formatesi nel tempo. DOVE SIAMO ? Social Network IL CASTELLO SINOPE Gastronomia SINUESSA Turismo Falerno Monumenti Terme MONDRAGONE Mozzarella PERCORSO Monumenti Venere Sinuessana Mondragone è una località di notevole interesse turistico ed archeologico, è un frequentato centro termale e balneare. Notevoli sono anche le strutture di interesse storico tra cui possiamo ricordare il Palazzo Ducale, in fase di restauro dal 2004, La Rocca Montis Dragonis sul monte Petrino che a circa 500 m d'altezza sovrasta la città e dalla quale si può godere un panorama unico di tutto il Golfo di Gaeta, la Chiesa di S. Anna a Monte anch'essa situata in montagna, il Palazzo Tarcagnota, ed il parco archeologico dell'appia antica oggetto di scavi ed indagini recenti nei pressi del cimitero. Inoltre la città sommersa di Sinuessa situata nella frazione di Le Vagnole MADONNA S S INCALDANA andata sotto il livello del mare in seguito ad un bradisismo che spinse la popolazione mondragonese a spostarsi di pochi chilometri e soprattutto lontano dal mare dove si è sviluppato il quartiere storico medievale di S. Angelo famoso per le sue tradizioni folcloristiche e per i suoi vicoletti medievali, in questo quartiere è possibile visitare il palazzo del filosofo Pietro Taglialatela, uomo di cultura di Mondragone. Sinuessa L'antica Sinuessa sorge nel 296 a.C. e col passare del tempo divenne una delle città più importanti e floride, Tomba del Paladino prima del Latium adiectum e poi dell'Impero Romano. Di qui passava, infatti, la Via Appia, grande arteria di collegamento viario dell'epoca, che collegava Capua a Roma. Le sue terme erano famosissime tra le matrone ed i patrizi romani, che giungevano a Sinuessa per bagnarsi nelle calde e salubri acque della zona "Incaldana". Rinomata, inoltre, per il suo prelibato vino, il Falerno, e per il clima mite. Con la caduta dell'Impero Romano d'Occidente, anche Sinuessa venne distrutta dalle invasioni barbariche, ma la causa principale del declino fu il bradisismo, che causò il conseguente abbandono da parte degli abitanti. Le terme precedentemente menzionate. Via Appia Santuario della Moadonna Incaldana Chiesa di San Francesco Santuario del Belvedere Palazzo Ducale Monastero di Sant’Anna Chiesa di San Michele Venere di Sinuessa Chiesa di San Rufino Via Appia Santuario del Belvedere Monastero Sant’Anna a Monte Tombadel Paladino Palazzo Ducale Monumenti Santuario Santa Maria Incaldana Chiesa di San Francesco Chiesa di San Michele extra Moenia Venere di Sinuessa Il 25 gennaio del 1911 il signor Leopoldo Schiappa faceva eseguire dei lavori di sterro per l'impianto di una vigna nella zona dell'Incaldana. Durante i lavori, il colono Antonio Guglielmo, e il figlio Giovanni, urtarono col piccone un corpo grosso e duro: stupiti, videro emergere dalla terra due pezzi di una statua mutila delle braccia e del corpo. Subito si diffuse la notizia in paese e il ritrovamento fu segnalato al Museo archeologico di Napoli dove la statua fu condotta, il 10 aprile del 1911, dal professor Vittorio Spinazzola. Questi, facendo riunire i due pezzi ritrovati, ricostruì la famosa statua, che chiamò la “Venere Sinuessana”, attribuendola a Prassitele, sommo scultore greco del IV secolo a.C. Questo capolavoro di scultura greca adornava un tempo una delle ville romane di Sinuessa. Si suppone che la villa appartenesse a Marco Tullio Cicerone[senza fonte]. Raffigura una donna uscita dal bagno, sulla spiaggia, nell'atto di asciugarsi, trattenendo il lenzuolo sui femori. È da evidenziare che la statua fu acquistata per solo 500 lire dell'epoca, mentre ne valeva almeno cinquecentomila. Praticamente si tratta di una raffigurazione di una donna nuda senza testa ne braccia Venere di Sinuessa Chiesa di San Rufino Via Appia Santuario del Belvedere Monastero Sant’Anna a Monte Tombadel Paladino Palazzo Ducale Monumenti Santuario Santa Maria Incaldana Chiesa di San Francesco Chiesa di San Michele extra Moenia Via Appia La via Appia sorse tra il 313 ed il 310 a.C., per ordine di Appio Claudio Cieco. I Romani costruirono questa famosa arteria non solo allo scopo di espandersi verso sud, ma anche allo scopo di favorire il commercio con l'oriente e con l'Africa, arrivando l'arteria fino a Brindisi. Essa attraversa la campagna di Mondragone sul lato settentrionale, da Le Vagnole a Porto di Carro, ai piedi del Col Petrino, fino al sito dell'odierno Cimurro e, di là, attraverso la zona di Limata, fino al punto suddetto ed oltre, dopo aver valicato il Ponte Campano. A partire dalla fine dell'Ottocento, lungo questa strada, nei pressi della chiesetta di San Rocco, si svolgeva, dal 23 al 25 agosto, la fiera del bestiame detta di San Bartolomeo, di antica tradizione. Venere di Sinuessa Chiesa di San Rufino Via Appia Santuario del Belvedere Monastero Sant’Anna a Monte Tombadel Paladino Palazzo Ducale Monumenti Santuario Santa Maria Incaldana Chiesa di San Francesco Chiesa di San Michele extra Moenia Il Monastero di Sant’Anna a Monte Il monastero di Sant'Anna a Monte, detto "de acquis vivis", fu costruito sul terreno donato dalla regina Agnese ai monaci del Sacro Specus di Subiaco. Nel 1342, due monaci del sopraccitato monastero, col permesso del loro abate, fondarono quest'edificio. La sua lenta decadenza comincia circa trecento anni dopo, nel 1500, con le varie incursioni saracene. Verso la metà del Settecento viene iniziato un primo tentativo di ristrutturazione, ad opera dell'abate Nicola da Salerno. Il 7 settembre del 2000, gli eredi Lapiello donano il monastero con il circostante terreno al parroco Don Franco Alfieri, che in collaborazione con l'amministrazione comunale si è adoperato per la realizzazione di una strada in cemento. Il monastero necessita di lavori di ristrutturazione e valorizzazione. Infine, è da ricordare che grazie ai parrocchiani della comunità di San Rufino, ogni anno il 26 luglio, vi si festeggia Sant'Anna. Venere di Sinuessa Chiesa di San Rufino Via Appia Santuario del Belvedere Monastero Sant’Anna a Monte Tomba del Paladino Palazzo Ducale Monumenti Santuario Santa Maria Incaldana Chiesa di San Francesco Chiesa di San Michele extra Moenia Tomba del Paladino Si trova in prossimità della via Appia. Mausoleo del I secolo a.C., probabilmente costruito da una nobile famiglia del luogo, la Cedicia Gens. L'ingresso è rivolto al Massico, costruito interamente a blocchi enormi poligonali, dello spessore di due metri e permette l'accesso alla camera sepolcrale, la quale riproduce le celle funerarie dei sepolcri di personaggi illustri. La torre si trova all'interno di una proprietà privata. Venere di Sinuessa Chiesa di San Rufino Via Appia Santuario del Belvedere Monastero Sant’Anna a Monte Tombadel Paladino Palazzo Ducale Monumenti Santuario Santa Maria Incaldana Chiesa di San Francesco Chiesa di San Michele extra Moenia Palazzo Ducale Il Palazzo dimora estiva del Duca Don Domenico Grillo con annessa Torre per dimensioni ed ubicazione urbana costituisce una suggestiva e forte presenza della città. Consta di tre livelli ed occupa una superficie di m.2.796,per una superficie complessiva di mq.5.733.La Torre annessa,ornata sulla sommità con archi sorretti da beccatelli,potrebbe risalire al sec.XIII.Nei vani terranei si notano volte a crociera ed archi a sesto acuto che testimoniano il gusto gotico e tardo gotico. Le monofore e bifore invece, sono realizzate più tardi, intorno al Quattrocento e testimoniano di un gusto Aragonese. La struttura fu realizzata con pietre di origine vulcanica e di origine sedimentaria ,cementate con malta e calce,secondo un gusto tardo-gotico-catalano dei secoli XIII-XV Venere di Sinuessa Chiesa di San Rufino Via Appia Santuario del Belvedere Monastero Sant’Anna a Monte Tombadel Paladino Palazzo Ducale Monumenti Santuario Santa Maria Incaldana Chiesa di San Francesco Chiesa di San Michele extra Moenia Chiesa di San Rufino Costruita nel 1958 per opera dell'Arch.Gaetano Rapisardi, la Chiesa si affaccia su Viale Margherita, la strada principale della città. A forma trapezoidale, contiene all'interno un mosaico raffigurante San Rufino, con ai lati dieci finestre istoriate poste al di sotto della cupola centrale. Sia la cupola che la parte esterna sono stati oggetto di recenti lavori di riqualificazione. Museo Civico Archeologico Biagio Greco Il Museo, inaugurato il 20 ottobre del 2000 e riconosciuto Museo d'Interesse Regionale nel 2007, è composto da cinque sale che raccolgono i materiali rinvenuti durante le campagne di scavo effettuate nel territorio e organizzate cronologicamente dalla Preistoria al Medioevo. Venere di Sinuessa Chiesa di San Rufino Via Appia Santuario del Belvedere Monastero Sant’Anna a Monte Tombadel Paladino Palazzo Ducale Monumenti Santuario Santa Maria Incaldana Chiesa di San Francesco Chiesa di San Michele extra Moenia Santuario del Belvedere Questa struttura sorse intorno al 1200, e non si sa con certezza quali siano stati i primi abitanti. Quel che si sa per certo è che dal 1569 al 1624 ressero il santuario i Padri Carmelitani, i quali ristrutturarono anche l'adiacente convento. In quel tempo Mondragone era governata dai signori Carafa, minacciati costantemente dal pericolo turco. Tra il 1542 ed il 1550 si ebbe la totale devastazione del piccolo santuario ad opera dei Saraceni. L'abside che si vede oggi è ancora quello originale. Durante un incendio procurato dai Turchi, fu data alle fiamme anche l'icona sacra della Madonna Incaldana, di fattura bizantina, risalente al XII – XIII secolo. Ne uscì illesa. Il 26 aprile 1624 i Padri Carmelitani, dopo 55 anni di permanenza, dovettero abbandonare il convento a causa delle incursioni barbariche e per l'eccessiva distanza da Mondragone e da Carinola. Intanto sorse una contesa tra Mondragone e Piedimonte di Sessa per l'attribuzione dell'icona della Madonna Incaldana, in quanto i padri carmelitani, costretti a lasciare il luogo, dovettero affidare il pezzo d'arte ad uno dei paesi contendenti. Si pensò ad uno stratagemma: si presero due buoi, uno per ognuno dei due paesi, e fu affidato ad essi il compito di condurre il quadro. La disputa sarebbe stata risolta dalla direzione che avrebbero preso gli animali. Essi si diressero per la via Appia verso Mondragone e durante il tragitto si fermarono presso la cava Iacobucci, in quel punto fu innalzato un oratorio, tutt'oggi visibile. I due animali, una volta giunti a Mondragone, morirono e si dice che siano stati sepolti sotto il sagrato un Tempio Massimo di Mondragone. Venere di Sinuessa Chiesa di San Rufino Via Appia Santuario del Belvedere Monastero Sant’Anna a Monte Tombadel Paladino Palazzo Ducale Monumenti Santuario Santa Maria Incaldana Chiesa di San Francesco Chiesa di San Michele extra Moenia Santuario Santa Maria Incaldana Il Santuario di Santa Maria Incaldana è sicuramente uno degli edifici sacri di maggiore interesse a Mondragone. Il monumento risale al XIV secolo. Il monumento è stato realizzato nel XIV secolo. L’interno della struttura è a croce latina, formato da tre navate e un transetto. La navata centrale è coperta da una volta a botte; le navate laterali hanno copertura con volta a crociera. I bracci del transetto sono coperti da volta a botte. Nella prima campata della natava centrale è possibile ammirare il fonte battesimale in marmo di Mondragone. Il fonte battesimale è circondato da una balaustra in marmo. Sulla navata di sinistra è possibile ammirare un altare dedicato a Gesù Crocifisso. In fondo al braccio sinistro del transetto è possibile ammirare un sarcofago in vetro che custodisce le reliquie di San Bonifacio. Molto interessante è la Cappella dedicata a Maria SS Incaldana: su un altare in marmi policromi è presente un’edicola che racchiude la Sacra Effige della Madonna. La facciata in stile eclettico è il risultato di un rifacimento del XIX secolo. Venere di Sinuessa Chiesa di San Rufino Via Appia Santuario del Belvedere Monastero Sant’Anna a Monte Tombadel Paladino Palazzo Ducale Monumenti Santuario Santa Maria Incaldana Chiesa di San Francesco Chiesa di San Michele extra Moenia Chiesa di San Francesco Situata nel cuore della città, nei pressi di Piazza Umberto I, è una Chiesa con una sola navata dallo stile essenzialmente romanico. All'ingresso è presente una statua in bronzo di San Francesco d'Assisi alta 2,50 m. All'interno, l'unica navata si congiunge all'abside, con sei archi a sesto ribassato sul lato. Venere di Sinuessa Chiesa di San Rufino Via Appia Santuario del Belvedere Monastero Sant’Anna a Monte Tombadel Paladino Palazzo Ducale Monumenti Santuario Santa Maria Incaldana Chiesa di San Francesco Chiesa di San Michele extra Moenia Chiesa di San Michele extra Moenia Situata all'interno dello storico quartiere di Sant'Angelo, risale al XIII secolo. Il suo stile predominante è quello romano-gotico, pur non mancando altri spunti risalenti alle modifiche successive. All'interno della Chiesa, che si basa su un piano rialzato rispetto alla strada, vi sono tre navate di cui quella centrale costruita attraverso delle capriate in legno. Risalente al periodo proto-rinascimento è invece l'affresco raffigurante "La Vergine col Bambino tra i Santi". DOVE SIAMO ? Social Network IL CASTELLO SINOPE Gastronomia SINUESSA Turismo Falerno Monumenti Terme MONDRAGONE Mozzarella PERCORSO Falerno Tra i prodotti tipici locali, spicca il rinomato Falerno. La produzione di questo particolare vino si estende dal territorio di Mondragone sino ai confinanti comuni di Falciano del Massico, Carinola e Sessa Aurunca. Sono varie le zone cittadine che, per la loro conformazione geografica, determinano la particolarità del gusto di questo vino. Tra queste, meritano di essere citate la zona del "Gaurano", alle pendici del Monte Petrino, con viti poste su terreni influenzati dalla presenza di un sottosuolo termale. Altra zona di rilievo, è quella che genera il Falerno del cd. "Levagnano". Per quest'ultima specie, non esistono produttori aziendali, ma solo privati, dato il ridottissimo numero di viti. Ciò che rende tradizionalmente pregiato questo vino, è la presenza delle viti su terreno sabbioso, a ridosso del mare. Ciò determina un gradazione alcolica molto alta del vino. Negli ultimi anni è aumentato il numero di aziende vinicole produttrici del Falerno, molte delle quali sono in forte espansione. DOVE SIAMO ? Social Network IL CASTELLO SINOPE Gastronomia SINUESSA Turismo Falerno Monumenti Terme MONDRAGONE Mozzarella PERCORSO Turismo La Spiaggia di Mondragone costeggia per molti chilometri il lungomare cittadino e possiede un fondo di fine sabbia dorata. Si tratta di una località particolarmente amata dai turisti, soprattutto gli appassionati di sport acquatici come il surfcasting. La Spiaggia di Mondragone prevede servizi turistici di ogni tipo oltre ad ampie zone di spiaggia libera DOVE SIAMO ? Social Network IL CASTELLO SINOPE Gastronomia SINUESSA Turismo Falerno Monumenti Terme MONDRAGONE Mozzarella PERCORSO Gastronomia ed Eventi Scrippèlla Da non confondere con le scrippelle tipiche di Teramo, è un dolce locale, fritto in olio di oliva, con una tipica forma a spirale. Molto legato alla tradizione storica della città, in quanto veniva prodotto in casa soltanto in occasione dei matrimoni come omaggio degli sposi e veniva distribuito, con l'ausilio dei bambini, nelle case di amici e parenti qualche settimana prima delle nozze. Al giorno d'oggi viene prodotto anche durante le manifestazioni estive locali. Fagiolini verdi. Il fagiolino di Mondragone è un prodotto molto ricercato, che viene esportato in tutta Italia. Sul territorio sono presenti numerose aziende agricole che lavorano questo particolare prodotto. Guappa È un liquore fatto con l'utilizzo del latte di bufala, lo stesso che viene utilizzato per la mozzarella. Di colore bianco, viene prodotto da un'azienda locale di liquori e distillati. Salsiccia di maiale La salsiccia di maiale prodotta a Mondragone è fortemente tipizzata dall'utilizzo di aromi e spezie che la rendono di colore rosso vivo, facendole assumere un sapore molto intenso. Manifestazioni turistiche Calici di Stelle e Notte bianca dell'arte Manifestazione di valorizzazione del Vino Falerno e dei prodotti tipici locali, che si tiene ogni anno durante la prima metà del mese di Agosto nel centro cittadino Presentazione Multimediale Scuola Digitale SCUOLA Webook IOS ANDROID Portale Web Chiedere agli studenti di presentare i risultati di una ricerca condotta in gruppo al termine di un percorso didattico, di illustrare il lavoro di studio individuale svolto su una specifica tematica( noi abbiamo fatto ricorso ad un < tema esemplificativo >: il Castello o Rocca di Mondragone) o ancora di esporre la struttura ed i contenuti di un progetto di comunicazione (messaggio pubblicitario, brochure informativa, giornalino scolastico, etc)… sono solo alcuni degli esempi più comuni di attività che vengono realizzate regolarmente a scuola e, seppure con vari livelli di complessità, sia nella scuola primaria che nella scuola secondaria di I e II grado. Con questa attività si intende proporre e presentare una serie di strumenti e risorse per l’introduzione graduale dell’elemento “multimedialità” all’interno di percorsi didattici “tradizionali” come quelli appena descritti. In una conferenza o in una lezione , per favorire la trasmissione delle informazioni , si fa spesso ricorso al sussidio di materiale grafico . I metodi tradizionali (carta , lavagna , lucidi o diapositive…)sono state via via sostituiti ,in tutti i settori ,da “Presentazione Multimediale”(utilizzi di vari mezzi di comunicazione: visiva , sonora, ecc.) Le informazioni che una presentazione trasmette al pubblico possono essere rese più incisive con il supporto di: Tabelle ,grafici ,fotografie Colore (utilizzato come messaggio) Effetti sonori Filmati e animazioni Sequenze passo-passo Testi e questionari interattivi… App Android Ios Social Network Presentazione Multimediale Scuola Digitale SCUOLA IOS ANDROID Webook Portale Web Seguiamo da sempre con forte interesse l’evoluzione dell ‘’online’’ e l’apertura dei nuovi canali di comunicazione avvenuta grazie alla diffusione dei dispositivi mobili e degli strumenti ‘’social ‘’ di interazione .Per la realizzazione di app native sulle varie piattaforme tecnologiche: iphone,ipad,android.Ma abbiamo seguito con interesse anche lo sviluppo di multi-piattaforma ,lo studio di interfacce usabili e ottimizzate a seconda del device di destinazione.Per realizzare il nostro progetto <Cultural Heritage Innovativo> faremo ricorso a disposizione Tecnici ,Sistemisti,Sviluppatori e Responsabili di Progetto,in generale professionisti in grado di assicurare un presidio applicativo presso le sedi scolastiche in Rete. Social Network Presentazione Multimediale Scuola Digitale SCUOLA Webook IOS ANDROID Portale Web Realizzare un portale ricco di contenuti, suddiviso in molteplici categorie e pagine, fornito di funzioni e caratteristiche avanzate.Per fare ciò ricorreremo a un prodotto funzionale, con un design responsive pensato anche per dispositivi mobile (smartphone e tablet), così da poter offrire a tutte le tipologie di utenti una innovativa esperienza di navigazione . Realizzare un portale dinamico per Arte è particolarmente consigliato per scuole e comuni, destinazioni Artistiche , enti istituzionali come province e regioni, i quali grazie ad un prodotto con caratteristiche così complete possono proporsi in maniera decisa sul mercato online. Social Network Presentazione Multimediale Scuola Digitale SCUOLA Webook IOS ANDROID Portale Web Per disseminare e promuovere la nostra idea progettuale,<< Cultural Heritage Innovativo >>,abbiamo pensato di promuovere un «Webook – Catalogo». Il Webook è l'estensione del libro sul Web: schede di approfondimento, percorsi tematici, presentazioni multimediali, test di autovalutazione, gallerie di foto e di video, servizi e aggiornamenti accompagnano il volume stampato, arricchendone i contenuti. All'interno del Webook è possibile trovare varie tipologie di materiali: contenuti scaricabili, ovvero contributi che è possibile scaricare sul proprio computer. Questi contributi si trovano in cartelle compresse, per velocizzare i tempi di download; dopo averle scaricate, sarà sufficiente decomprimerle con un programma gratuito, ad esempio il WinRar. Per leggere i contenuti in formato PDF è necessario invece Acrobat Reader o un altro lettore PDF; testi on line, ovvero contributi che è possibile visualizzare soltanto on line, generalmente testi di approfondimento corredati da immagini. Nei testi, alcuni link rimandano ad altri siti in cui è possibile trovare ulteriori informazioni e spunti di riflessione; contenuti multimediali, ovvero gallerie fotografiche e raccolte di video pertinenti ai contenuti del volume cartaceo; contenuti per la LIM , ovvero materiali che è possibile utilizzare nelle Lavagne Interattive Multimediale, come presentazioni multimediali, esercitazioni e test di autovalutazione. Social Network Presentazione Multimediale Scuola Digitale SCUOLA IOS ANDROID Webook Portale Web Social Network Presentazione Multimediale Scuola Digitale SCUOLA IOS ANDROID Portale Web Webook