deliberazione della giunta regionale

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deliberazione della giunta regionale
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IIIIIII Regione
1111111
Palazzo Cesaroni
Umbria
Piazza Italia, 2 - 06121 PERUGIA
Tel. 075.576.3380 - Fax 075.576.3283
IIIIIII Consiglio Regionale
http://www.crumbria.it
."",.
e-mail: [email protected]
Il Presidente
ATTO
PROPOSTA
N. 335
DI ATTO
AMMINISTRATIVO
di iniziativa della Giunta regionale
(deliberazione n. 1906 del 20.12.2010)
"Programma di politica patrimoniale per il triennio 2011/2013 - Art. 2
della legge regionale 18/04/97, n. 14 e successive modificazioni ed
integrazioni"
Depositato alla Sezione Protocollo informatico, Flussi documentali, Archivi e
Protezione dei dati personali il 9.2.2011
Trasmesso alla I Commissione Consiliare Permanente il 9.2.2011
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COD.1RAT1CA:
MODULO DGl
2010-001-1957
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Regione Umbria
Giunta
Regionale
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE
N.1906 DEL
OGGETTO:
Art. 2 L.R. n. 14/1997 e s.m.i.
2011/2013. Adozione.
20/12/2010
- Programma
di Politica
Patrimoniale
Marini Catiuscia
Presidente della Giunta
PRESENZE
Presente
Casciari Carla
Vice Presidente della Giunta
Presente
Bracco Fabrizio
Cecchini Fernanda
Componente della Giunta
Presente
Componente della Giunta
Presente
Rometti Silvano
Componente della Giunta
Componente della Giunta
Presente
Presente
Componente della Giunta
Presente
Presente
Rossi Gianluca
Tomassoni Franco
Vinti Stefano
Componente della Giunta
Presidente: Catiuscia Marini
Segretario Verbalizzante:
Catia Bertinelli
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CC-J. PRATICA: 2010-001-1957
LA GIUNTA REGIONALE
Visto il documento istruttorio concernente l'argomento in oggetto e la conseguente proposta
dell'Assessore Franco Tomassoni
Preso
atto:
a)
del parere favorevole di regolarità tecnica e amministrativa reso dal responsabile del
procedimento;
b) del parere favorevole sotto il profilo della legittimità espresso dal Dirigente competente;
c) della dichiarazione del Dirigente medesimo che l'atto non comporta oneri a carico del
Bilancio regionale;
d) del parere favorevole del Direttore in merito alla coerenza dell'atto proposto con gli
indirizzi e gli obiettivi assegnati alla Direzione stessa;
Vista la legge regionale 1 febbraio 2005, n. 2 e la normativa attuativa della stessa;
Visto il Regolamento interno di questa Giunta;
A voti unanimi espressi nei modi di legge,
DELIBERA
1. di fare proprio il documento istruttorio e la conseguente proposta dell'Assessore,
corredati dei pareri e del visto prescritti dal Regolamento interno della Giunta, che si
allegano alla presente deliberazione, quale parte integrante e sostanziale, rinviando
alle motivazioni in essi contenute;
2. di revocare, per le motivazioni nel documento istruttorio espresse, l'adozione del
precedente Programma Triennale di Politica
Patrimoniale relativo al triennio
2010/2012, già adottato dalla Giunta regionale con atto n. 1828 del 23.12.2009;
3. di adottare il Programma Triennale di Politica Patrimoniale 2011-2013 allegato al
presente atto quale parte integrante e sostanziale (alI. A);
4. di trasmettere l'alto di cui al precedente punto 3) al Consiglio Regionale per
l'approvazione, ai sensi dell'art. 2 della legge regionale 18 aprile 1997, n. 14 s.m.i.;
IL SEGRETARIO
VERBALIZZANTE
IL PRESIDENTE
_____
segue atto n .
.A 10"
del
2 O DIC. 2010
~_'~WI-I--
DOCUMENTO
ISTRUTTORIO
Premesso che:
•
•
•
con la legge regionale n. 14/97 vengono dettate norme sull'amministrazione e
valorizzazione del patrimonio immobiliare della Regione, al fine di semplificare le
procedure, economizzare le spese correnti e reperire risorse e progetti di sviluppo
economico e sociale per conservare e migliorare il patrimonio immobiliare della
regione;
nel disciplinare le norme di cui sopra, la legge, all'art. 2, prevede l'introduzione del
metodo della programmazione nella gestione, nella messa a reddito e nella
valorizzazione del patrimonio, attraverso la redazione del Programma di politica
Patrimoniale, approvato dal Consiglio regionale con cadenza triennale, con cui il
Consiglio regionale assegna alla Giunta obiettivi, da raggiungere nel triennio di
riferimento, in merito a programmi di intervento finalizzati al mantenimento, al riuso o
alienazione del patrimonio immobiliare della regione, individuando le risorse
necessarie;
la Giunta regionale con atto n. 1828 del 23.12.2009, ha già adottato per il triennio
2010-2012 una proposta di Programma Triennale di Politica Patrimoniale elaborata,
in esecuzione di quanto sopra, dal Servizio Patrimonio, demanio e logistica, con la
collaborazione di RES s.p.a.;
Dato atto che:
•
•
il Programma di politica patrimoniale relativo al triennio 2010-2012, ex D.G.R. n. 1828
del 23/12//2009 non è stato approvato dal Consiglio regionale, in quanto si è
collocato in occasione del cambio di Legislatura;
la attuale Giunta regionale ha, pertanto, inteso rimodularne le azioni dettando nuovi
indirizzi con l'informazione dell'Assessore Tomassoni del 13.10.2010, trasformata in
D.G.R. n. 1490 del 25 ottobre 2010 avente per oggetto "Aggiornamento sulle attività
di gestione del patrimonio immobiliare regionale propedeutico alla rimodulazione del
Programma di politica patrimoniale 2010/2012." con cui la Giunta regionale ha
stabilito, tra quant'altro, di prendere atto dell'aggiornamento sulle attività di gestione
del patrimonio immobiliare regionale propedeutico alla rimodulazione del Programma
di politica patrimoniale 2010/2012, nonché delle attività fino ad oggi intraprese;
In esecuzione di quanto sopra si sottopone la rimodulazione del Programma Triennale di
Politica Patrimoniale relativo al triennio 2011/2013 che si allega al presente atto per farne
parte integrante e sostanziale (ali. A).
In un contesto di profonde tensioni economiche e finanziarie, che non lasciano intravedere
soluzioni a breve termine si è ritenuto necessario, sulla scorta delle esperienze già fatte,
rimodulare le politiche patrimoniali per far sì che la risorsa patrimonio divenga una leva
importante sulla quale agire per reperire risorse e nel contempo per valorizzare il territorio.
Sono stati, in particolare, tenuti a riferimento i processi di sviluppo economico e sociale in
atto nei territori interessati e nel rispetto delle compatibilità naturalistico-ambientali, della
risorsa patrimonio immobiliare al fine di contribuire, attraverso processi di alienazione, di
messa a reddito e di valorizzazione di cespiti immobiliari, alla rivitalizzazione sociale ed
economica dei territori montani e nel contempo ad acquisire risorse per finanziare progetti e
politiche di sviluppo e d'investimento.
" nuovo Programma viene inteso come uno strumento dinamico teso alla ottimizzazione
della gestione del patrimonio immobiliare regionale prevedendo, oltre ad attività già presenti
nei precedenti strumenti di programmazione, l'individuazione di asset patrimoniali specifici,
elaborando più progetti coordinati di valorizzazione, che tengano conto delle aspettative del
segue atto n. /~
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del
2 O DIC. 2010
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PRATICA:2010-001.1957
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mercato e delle opportunità da questo offerte, realizzando una "vetrina immobiliare"
visibile e con contenuti di sicuro interesse che attraggano l'attenzione degli operatori d' 'leria daV,' <:;
settore e del mercato in genere.
A tal proposito si rende necessario rivedere la politica delle alienazioni e/o valorizzazioni sul
territorio regionale, seguendo processi che focalizzino le energie principalmente su progetti
ad alto potenziale che siano accolti favorevolmente dagli operatori del settore sia nazionale
che internazionale, anche avvalendosi di un "advisor" di provata esperienza nazionale e
internazionale, da selezionare mediante procedure ad evidenza pubblica, in grado di definire,
promuovere e supportare strategie di mercato specifiche in relazione anche alla particolare
tipologia dei beni, atteso che la situazione attuale del mercato immobiliare rende ancor più
rilevante un approccio di gestione che si allontani dalla visione dell'immobile inteso come
bene singolo e si avvicini ad un modello gestionale di portafoglio incentrato sul marketing e
sulla progettualità.
Il nuovo Programma Triennale di Politica Patrimoniale relativo al triennio 2011/2013
sostituisce, pertanto, in forma integrale il Programma di Politica Patrimoniale relativo al
triennio 2010/2012, già adottato dalla Giunta regionale con atto n. 1828 del 23.12.2009;
Tutto ciò premesso e considerato si propone alla Giunta regionale un atto finalizzato a:
1. revocare, per le motivazioni sopra espresse, l'adozione del precedente Programma
Triennale di Politica Patrimoniale relativo al triennio 2010-2012, già adottato dalla Giunta
regionale con atto n. 1828 del 23.12.2009;
2. adottare il Programma Triennale di Politica Patrimoniale 2011/2013 allegato al presente
atto quale parte integrante e sostanziale (alI. A);
3. trasmettere l'atto di cui al precedente punto 2) al Consiglio Regionale per l'approvazione,
ai sensi dell'art. 2 della legge regionale 18 aprile 1997, n. 14 s.m.i.;
Perugia, lì 15/12/2010
PARERE DI REGOLARITÀ
TECNICA E AMMINISTRATIVA
Ai sensi del vigente Regolamento interno della Giunta: si esprime parere favorevole in ordine
alla regolarità tecnica e amministrativa del procedimento e si trasmette al Dirigente per le
determinazioni dì competenza.
Il respon
Ing.
Perugia,lì-iS/il2!9.<J-io
. e del procedimento
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PARERE DI LEGITTIMITÀ
segue atto n .
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del
2 O DIC. 2010
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PRATICA: 2010-001-1957
Ai sensi del vigente Regolamento interno della Giunta;
Visto il documento istruttorio;
Atteso che sull'atto è stato espresso:
- il parere favorevole in ordine alla regolarità tecnica e amministrativa reso dal responsabile
del procedimento;
Si esprime parere favorevole in merito alla legittimità dell'atto e si dichiara che l'atto non
comporta oneri a carico del Bilancio regionale;
Perugia lì
segue atto n.
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2 O DIC. 20iO
Il dirigent di Servizio
Ing. St no Guerrini
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2010-001-1957
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Regione Umbria
Giunta Regionale
DIREZIONE REGIONALE RISORSE UMANE, FINANZIARIE E STRUMENTALI
OGGETTO:
Art. 2 L.R. n. 14/1997 e s.m.i. - Programma di Politica Patrimoniale
2011/2013. Adozione.
PARERE DEL DIRETTORE
Il Direttore, ai sensi e per gli effetti degli art!. 6, I.r. n. 2/2005 e 13 del Regolamento
approvato con Deliberazione diG.R., 25 gennaio 2006, n. 108:
riscontrati i prescritti pareri del vigente Regolamento interno della Giunta,
verificata la coerenza dell'atto proposto con gli indirizzi e gli obiettivi assegnati alla
Direzione,
esprime parere favorevole alla sua approvazione.
Perugia, lì 15/12/2010
segue atto n,.,j'f,X, del
2 O Ole. 2OlO
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COD. PRATICA: 2010-001-1957
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Regione Umbria
Giunta Hegionale
Assessorato regionale "Programmazione ed organizzazione delle risorse finanziarie,
umane, patrimoniali, innovazione e sistemi informativi. Affari istituzionali ivi compresi i
rapporti con il Consiglio regionale. Riforme dei servizi pubblici locali e semplificazione della
Pubblica Amministrazione."
OGGETTO: Art. 2 L.R. n. 14/1997 e s.m.i. - Programma di Politica Patrimoniaie
2011/2013. Adozione.
PROPOSTA ASSESSORE
L'Assessore ai sensi del vigente Regolamento della Giunta regionale,
propone
alla Giunta regionale l'adozione del presente atto
Perugia, lì 16/12/2010
segueattonp.JI~O~el
2 O DIC. 2010
Assessore Fr
co Tomassoni
REGIONE UMBRIA
GIUNTA REGIONALE
Direzione regionale alle risorse umane, finanziarie e strumentali
Servizio Demanio, patrimonio, prevenzione, protezione e logistica
Programma triennale di politica patrimoniale 2011 - 2013
(art. 2 della legge regionale 18 aprile 1997, n. 14)
ottobre 2010
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INDICE
A)
LINEE DI RIFERIMENTO DEL PROGRAMMA
A.l)
VALIDITA' DEGLI OBIETTIVI DEI PRECEDENTI
A.2)
NUOVI OBIETTIVI ALLA LUCE DELL'EVOLUZIONE
REGIONALE E STATALE
A.3)
VALIDITA' DELLA RICOGNIZIONE
EFFETTUATA
2
PROGRAMMI.
3
NORMATIVA
4
CON IL PROGRAMMA
2002-2004
5
B) LINEE DI SVILUPPO DEL NUOVO PROGRAMMA
6
B.l) ORGANIZZAZIONE
DELLE SEDI DI UFFICI REGIONALI
6
B.2) COMPLETAMENTO
DEL TRASFERIMENTO
8
B.3) PATRIMONIO
DI IMMOBILI AGLI ENTI LOCALI
AGROFORESTAt:.E
B.3.1) TERRENI MARGINALI E FABBRICATI
8
DI LIMITATO VALORE ECONOMiCO
B.3.2) AZIENDE AGRARIE
8
9
B.3.3) FABBRICATI RURALI
1O
B.4) ALTRI BENI IMMOBILI
12
B.5) PATRIMONIO
13
ex A.N.A.S. e F.C.U
B.6) BENI DI CUI SI PREVEDE UN UTILIZZO PER FINALITA' PUBBLICHE
CONDIVISE E PER PROGETTI DI RILEVANZA REGIONALE
14
B.7) ULTERIORI LINEE DI INDIRIZZO
14
ALLEGATI
20
l
A) LINEE DI RIFERIMENTO DEL PROGRAMMA
1/ presente Programma triennale si colloca temporalmente all'inizio dell'attuale
Legislatura e pertanto rimodula, alla luce dei nuovi indirizzi dettati dalla Giunta
regionale con proprio atto n. 1490 del 25 ottobre 2010, il Programma di politica
patrimoniale relativo al triennio 2010-2012, adottato con atto n. 1828 del 23.12.2009 e
ad oggi non ancora approvato dal Consiglio regionale. Tale Programma conferma
l'impostazione generale e consolida le scelte fondamentali, nell'ambito degli obiettivi dei
programmi triennali precedenti e potrà essere oggetto di aggiomamenti elo modifiche in
relazione ad eventuali nuovi indirizzi individuati dall'Amministrazione. Infatti, la
specificità di detto strumento determina anche la flessibilità dello stesso ad adattarsi a
mutate esigenze elo a nuove dinamiche del mercato immobiliare, al fine di poter
cogliere tutte le opportunità che si dovessero presentare nel periodo della sua vigenza.
1/ documento viene redatto in un contesto di profonde tensioni economiche e finanziarie
che non lasciano intravedere soluzioni a breve termine. E' in questo contesto che
occorre, sulla scorta delle esperienze già fatte, rimodulare le politiche patrimoniali per
adeguarle alla crisi in atto e da questa ripartire con nuove energie e con la ricerca di
idonee soluzioni. La risorsa patrimonio diviene così una leva importante sulla quale
agire per reperire risorse e nel contempo per valorizzare il territorio.
1/ patrimonio regionale, in massima parte costituito da cespiti agro-forestali, ha, infatti,
una consistenza, a valori d'inventario al 31.12.2009, pari a € 255.786.721,38 per i
fabbricati e € 96.947.165,81 per i terreni e racchiude in se tutte le potenzialità per
essere da traino in settori particolarmente in crisi come l'agricoltura, l'edilizia e il
turismo.
La Regione Umbria, già con l'emanazione della L.R. n. 14 del 18 aprile 1997 "Norme
sull'amministrazione e valorizzazione del patrimonio immobiliare regionale e delle
aziende sanitarie locali", si è dotata di uno strumento di programmazione e
pianificazione della risorsa patrimonio immobiliare anticipando quello che sarebbe di li a
breve divenuto un tema centrale per tutte le pubbliche amministrazioni.
Infatti, già con l'adozione del primo programma di politica patrimoniale 2002-2004, è
stato individuato l'obiettivo di perseguire un processo di ottimizzazione dell'uso del
patrimonio immobiliare regionale nel rispetto delle politiche di sviluppo sociale ed
economico dei territori interessati. Percorso proseguito con l'adozione del secondo
programma relativo al periodo 2007 - 2009.
Nel complesso, si è operato con azioni tese all'ottimizzazione della redditività e della
utilizzazione, nell'ambito dei processi di sviluppo economico e sociale in atto nei territori
interessati e nel rispetto delle compatibilità naturalistico-ambientali, della risorsa
patrimonio immobiliare, al fine di contribuire, attraverso processi di alienazione, messa
a reddito e valorizzazione di cespiti immobiliari, alla rivitalizzazione sociale ed
economica dei territori montani e nel contempo ad acquisire risorse per finanziare
progetti e politiche di sviluppo e d'investimento.
1/ Programma triennale di politica patrimoniale di cui all'art. 2 della della L.R. n. 14/1997
costituisce, infatti, unitamente e in raccordo agli altri strumenti di programmazione, un
momento fondamentale per la definizione delle strategie regionali di sviluppo.
1/ citato art. 2 della L.R. n. 14/97, in particolare, prevede che il Consiglio regionale, su
proposta della Giunta regionale, approvi il Programma di Politica patrimoniale, a
cadenza triennale, al fine di dettare indirizzi al Piano attuativa annuale, previsto dal
successivo articolo 3 della stessa legge, relativamente a:
a) agli immobili da destinare a sede degli uffici e servizi regionali;
2
b) alla individuazione degli immobili da destinare ad attività produttive,
sviluppo o comunque di interesse pubblico;
c) alla valorizzazione dei beni immobili del demanio e del patrimonio regionale;
d) all'acquisizione dei beni immobili;
e) alla dismissione patrimoniale.
A.1) VALIDITA' DEGLI OBIETTIVI DEI PRECEDENTI PROGRAMMI
Il presente programma di politica patrimoniale si colloca, senza soluzione di continuità,
confermandone l'impostazione generale e le scelte fondamentali. nell'ambito degli
obiettivi dei Programmi precedenti e fomisce uno strumento di prosecuzione e
consolidamento di tutte le azioni già individuate e awiate.
Come previsto dalla legge regionale n. 14/1997, tale strumento di programmazione vige
per un arco temporale di tre anni ma la sua operatività, in considerazione della
particolarità della materia trattata, si esplica su un arco temporale di più lunga durata.
Le azioni per l'attuazione di una modema gestione del patrimonio immobiliare, come
per tutte le gestioni patrimoniali a carattere composito, richiedono procedure la cui
conclusione awiene nel medio-lungo periodo. Propedeutica a qualsiasi progetto
gestionale e/o di valorizzazione è, infatti, l'attivazione di una serie di azioni tese a
riorganizzare e svincolare i singoli cespiti immobiliari da una serie di impedimenti che ne
limitano poi di fatto /'immediata disponibilità (censimento, catalogazione, classificazione,
creazione data base, regolarizzazioni catastali e di trascrizione, ottenimento
autorizzazioni da parte degli enti preposti, verifica dell'interesse culturale, ecc.).
E' in questa ottica che, nelle prime fasi del processo di valorizzazione, sono state
attivate prioritariamente procedure tese a catalogare e liberare i beni dai vincoli esistenti
individuando nel contempo quelli da alienare e/o valorizzare e mettere a reddito,
rideterminando i canoni delle concessioni aggiomati ai valori di mercato.
Malgrado il lasso di tempo trascorso dall'adozione del primo Programma, le scelte
operate nel tempo sull'intero patrimonio immobiliare regionale, ad oggi possono
ritenersi ancora valide ed attuali. In particolare, sembra opportuno soffermarsi,
ribadendoli, sui seguenti obiettivi maggiormente significativi che sono stati il filo
conduttore delle politiche immobiliari della Regione ad oggi conseguite:
• perseguimento del processo di ottimizzazione dell'uso del patrimonio immobiliare
regionale mettendo a «leva», nell'ambito dei processi di sviluppo economico e
sociale in atto nei territori interessati e nel rispetto delle compatibilità naturalisticoambientali, la risorsa patrimonio, al fine di contribuire, attraverso processi di
alienazione, messa a reddito e valorizzazione di cespiti immobiliari, alla
rivitalizzazione sociale ed economica dei territori montani e nel contempo ad
acquisire risorse per finanziare progetti e politiche di sviluppo e d'investimento.
• razionalizzazione degli interventi in materia di edifici sedi di uffici regionali, sia
attraverso politiche di accorpamento degli uffici regionali di Perugia e Temi, sia, in
ossequio alla leggi regionali in materia di trasferimento di funzioni, attraverso il
trasferimento di immobili regionali ai Comuni dell'Umbria - funzioni esercitate in sedi
periferiche in proprietà o in affitto - cogliendo con ciò importanti risultati sul versante
della razionalizzazione dei costi sostenuti per l'espletamento di attività di istituto.
3
A.2) NUOVI OBIETTIVI DEL PROGRAMMA
Come già emerge dai punti precedenti, riconfermata l'attualità dei principi individuati con
i Programmi precedenti, il presente documento non può che essere da un lato il risultato
delle esperienze già acquisite, dall'altro lo strumento per il superamento delle
problematiche emerse in corso di attuazione.
Anche in questo caso, seguendo la strada già tracciata dai precedenti strumenti di
programmazione, dalla I.r. 14/97 e dalle innovazioni introdotte dall'art. 58 del d.1. 25
giugno 2008, n. 112, convertito in legge 6 agosto 2008, n. 133, il nuovo Programma ha
l'ambizione di essere uno strumento dinamico teso alla ottimizzazione della gestione del
patrimonio immobiliare regionale e prevede attività già presenti nei precedenti strumenti
e ancora rivolte in due direzioni:
• consolidare le esperienze già fatte con i precedenti programmi;
• perfezionare e portare a compimerito iniziative e procedure finalizzate alla
individuazione delle azioni che permettano la massima valorizzazione del patrimonio
immobiliare coerentemente con gli atti regionali di programmazione già adottati. In
questo ambito sono riconfermati i seguenti obiettivi:
a perfezionamento dei processi di trasferimento degli immobili agli Enti locali a
seguito di trasferimento di funzioni;
a prosecuzione delle procedure awiate per l'alienazione delle aziende agrarie;
a individuazione dei processi di vendita più idonei in funzione delle esperienze già
maturate e dei nuovi scenari del mercato immobiliare sia locale che nazionale e
internazionale relativamente ai beni ad oggi non ancora venduti (edifici rurali, altri
immobili);
a prosecuzione delle politiche di razionalizzazione
delle sedi regionali con
particolare riferimento ai poli unici di Perugia e Terni;
a prosecuzione nella ricerca delle soluzioni più idonee per l'ottimizzazione della
redditività degli immobili regionali in concessione o affitto;
a prosecuzione delle politiche per la valorizzazione e l'utilizzo dei beni trasferiti ex
ANAS - FCU;
a consolidamento delle procedure relative ai beni di cui si prevede un utilizzo per
finalità pubbliche condivise.
Superata questa prima fase, necessita, sulla scorta delle esperienze fin qui maturate,
porre l'attenzione su progetti e/o programmi di valorizzazione che siano allineati alle
aspettative del mercato immobiliare e nel contempo massimizzino gli sforzi e le risorse
impiegate in questo processo.
I prossimi anni dovranno essere, pertanto, utilizzati per porre in atto strategie
patrimoniali tese a conseguire i massimi risultati sia in termini gestionali che di
valorizzazione attraverso un percorso, ora supportato da Sviluppumbria con la quale è
stata sottoscritta in data 11 giugno 2010 una convenzione di durata triennale, così
articolato:
• Studi e ricerche sulle richieste del mercato immobiliare e proposte di strategie di
valorizzazione:
a) analisi degli scenari immobiliari
b) valutazione delle aspettative del mercato
c) verifica ed eventuale rimodulazione dell'offerta
d) individuazione delle strategie di vendita
• Studi specifici di promozione e marketing:
a) studio per la promozione del prodotto immobiliare
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b) studio per l'individuazione delle migliori soluzioni di marketing~~Qte1
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• Elaborazione proposte di ottimizzazione delle gestione del patrimonio immobiliaP" d,Il.
(compresa la razionalizzazione della gestione dei canoni di concessione a qualsiasi.
titolo introitati dalla Regione Umbria):
a) analisi della gestione del patrimonio immobiliare
b) elaborazione di proposte per l'ottimizzazione gestionale
c) individuazione indicatori di controllo della gestione
d) definizione di un modello per la razionalizzazione dei canoni di concessione.
In sintesi individuare asset patrimoniali specifici, elaborare più progetti coordinati di
valorizzazione che tengano conto delle aspettative del mercato e delle opportunità da
questo offerte e realizzare una "vetrina immobiliare" ben visibile e con contenuti di
sicuro interesse che attraggano l'attenzione degli operatori del settore e del mercato in
genere.
Andrà pertanto rivista la politica delle alienazioni elo valorizzazioni sul territorio
regionale, seguendo processi che focalizzino le energie principalmente su progetti ad
alto potenziale che siano accolti favorevolmente dagli operatori del settore sia nazionale
che internazionale.
Per rendere ciò possibile necessita, ove possibile e oggettivamente conveniente,
condurre analisi di mercato "pre-marketing" e successivamente, verificato il potenziale
interesse del mercato, predisporre progetti di valorizzazione patrimoniali da subito
cedibili e realizzabili. Infatti, il freno maggiore al processo di valorizzazione dei grandi
patrimoni, è la burocrazia che è vista in special modo dagli operatori internazionali
come un ostacolo insormontabile da superare in tempi ragionevoli.
Pertanto cambiando la strategia fin qui seguita e puntando sul fattore "certezza dei
tempi", vendendo non solamente immobili ma progetti con tutte le autorizzazioni
necessarie già acquisite, si può operare quel salto di qualità che diventa l'elemento
caratterizzante del presente documento.
A.3) VALI DITA' DELLA RICOGNIZIONE
2004
EFFETTUATA
CON IL PROGRAMMA
2002-
Anche con il presente Programma viene integralmente riconfermata la validità della
ricognizione effettuata con il Programma di politica patrimoniale 2002-2004 che ha
operato una puntuale e importante ricognizione di tutto il patrimonio immobiliare
regionale, anche awalendosi, per ciò che riguarda il Patrimonio Agroforestale, della
collaborazione delle Comunità Montane dell'Umbria, in qualità di Enti gestori di detto
patrimonio.
Detta ricognizione, la cui puntualizzazione è proseguita attraverso la elaborazione, da
parte di RES S.p.A., oggi Svilupumbria, dell'Inventario dei Beni immobili regionali,
contiene un dettagliato elenco e assume a riferimento la classificazione catastale di tutti
i cespiti immobiliari la cui proprietà formale è trascritta nei registri della CC.RR.II a
favore della Regione Umbria. Differentemente da quanto previsto nel Programma 2007
- 2009, per motivi operativi e di coincidenza temporale con la scadenza del 31.12 di
ciascun anno solare, l'inventario patrimoniale dei beni immobili regionali sarà aggiornato
con cadenza annuale, ma non sarà approvato contestualmente al Piano annuale
attuativo. L'inventario pertanto sarà approvato entro il trimestre successivo dell'anno
solare cui si riferisce.
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Vengono, altresì, confermate per ogni cespite, le scelte di merito effettuate ~
precedenti Programmi di Politica patrimoniale, fatte salve le modifiche e variazioni
introdotte con il presente documento. Come già ricordato in passato, la funzione del
Programma triennale di politica patrimoniale è dettare le linee di indirizzo per la
valorizzazione del patrimonio immobiliare regionale: in questa ottica, la Giunta regionale
è autorizzata, al fine di poter meglio cogliere le opportunità e le dinamiche del mercato,
ad intervenire sulle destinazioni del singolo cespite apportando le modifiche e/o
correzioni necessarie per il riallineamento di dette previsioni con le nuove necessità che
dovessero evidenziarsi nel periodo di vigenza del Programma. Di dette modifiche ne
deve essere dato espressamente atto nel Piano attuativo annuale.
B) LINEE DI SVILUPPO DEL NUOVO PROGRAMMA
B.1) ORGANIZZAZIONE
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DELLE SEDI DI UFFICI REGIONALI
• SEDI DI PERUGIA
Resta valida la scelta della realizzazione di un polo unico degli uffici regionali in
Perugia, scelta già effettuata con l'acquisto del Broletto e riconfermata con il
Programma triennale 2007-2009.
Permanendo le problematiche connesse alla capacità di indebitamento dell'Ente,
continuano ad essere difficilmente perseguibili operazioni di realizzazione diretta
dell'immobile. Vanno perciò verificate possibili soluzioni alternative, anche in
considerazione che, allo stato attuale, la volumetria realizzabile dello Steccone risulta
eccessiva per le esigenze degli uffici regionali, a fronte di una riduzione del personale
regionale e di un recupero di spazi lavorativi all'interno dell'edificio di proprietà regionale
denominato "Broletto", conseguenti ai lavori di manutenzione straordinaria in corso di
appalto.
Ciò premesso, si può valutare la possibilità di interessi comuni con altri Enti territoriali
presenti nella città di Perugia, al fine di realizzare congiuntamente l'iniziativa anche in
relazione alla eventuale disponibilità di immobili adiacenti al Broletto, e delle dimensioni
necessarie, verificando contestualmente la possibilità di acquisire la disponibilità di
dette strutture, anche mediante soluzioni che consentano di capitalizzare gli oneri
sostenuti. In questa ottica, su iniziativa del Comune di Perugia, è stato sottoscritto, in
data 15 marzo 2010, il protocollo d'intesa che prevede l'attivazione in modo coordinato
tra i tre Enti: Comune, Provincia e Regione di ogni possibile iniziativa volta a verificare in tempi brevi - la fattibilità tecnica ed economica di un percorso amministrativo e
finanziario volto all'attuazione dell'ipotesi dislocativa dei rispettivi uffici operativi
all'interno della città e in particolare l'accorpamento degli uffici regionali a Fontivegge e
accentramento degli uffici provinciali a ridosso dell'acropoli, con l'acquisizione
dell'edificio di Piazza Partigiani che in tale ipotesi la Regione dismetterà.
E' del tutto evidente che l'operazione potrà essere realizzata ove permangano le
necessità e vengano reperite le risorse necessarie all'intervento.
Una ulteriore valutazione dovrà essere fatta anche per quanto attiene alla struttura
dell'archivio-deposito che necessitando di urgenti interventi funzionali richiede
investimenti che dovranno essere effettuati su una struttura non di proprietà. Pertanto
andranno attivate procedure finalizzate ad una indagine del mercato immobiliare atte
all'individuazione di possibili soluzioni (acquisto, costruzione) che permettano la
valutazione dei costi/benefici rispetto alla situazione attuale, fermo restando la capacità
di indebitamento dell'Ente. Ad oggi, per la locazione del capannone industriale in
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argomento di proprietà della Generale Prefabbricati s.p.a" l'Amministrazione sostii ' QlI\aç;\~
un costo per il canone annuo pari a circa € 205.000 a fronte di una superficie di circa
5000 mq (2500 archivio + 2500 magazzino-deposito). Si evidenzia, inoltre, che
!'immobile è stato acquisito in locazione il 01.03.1983 e l'attuale contratto andrà in
scadenza il 30.09.2014. Anche in questo caso il contratto di locazione prevede la
possibilità da parte della regione di recedere anticipatamente con preawiso di 6 mesi.
Inoltre si evidenzia che ove venga investito su modemi sistemi robotizzati di
archiviazione e gestione del magazzino a fronte di una spesa presunta di circa €
1.200.000, potrebbe conseguirsi una significativa riduzione degli spazi riducendo a
3000 mq. le superfici necessarie e dei costi di gestione.
Andrà altresì valutata la possibilità di una ridefinizione degli spazi utilizzati per le
necessità del Consiglio regionale con la verifica della possibilità dell'acquisto di Palazzo
Monaldi, attualmente in locazione l'acquisto del quale ad oggi non si è concretizzato per
l'onerosità dell'operazione .
• SEDI DI TERNI
Permane l'interesse, in considerazione del minore impegno finanziario necessario
rispetto alla sede per Perugia, di realizzare, con investimento diretto, una sede unica
degli uffici regionali in Temi; l'operazione potrà essere condotta, all'interno di progetti di
iniziativa comunale in ambito pubblico di particolare rilevanza, d'intesa e/o con il
coinvolgi mento di altri Enti che potrebbero essere interessati. Sono già stati intrapresi
contatti con il Comune al fine di esaminare congiuntamente la possibilità della
realizzazione in funzione delle iniziative dallo stesso già awiate o in corso di
definizione, Ove non si rawisi la fattibilità dell'iniziativa in ambito pubblico verrà valutata
la possibilità di realizzare direttamente la sede in argomento sull'area edificabile di Via
C. Battisti di proprietà regionale.
A seguito delle scelte di cui sopra si evidenzia che l'attuale sede di Via Saffi sarà
destinata a programmi di valorizzazione che saranno puntualmente dettagliati nei piani
attuati vi annuali, anche con particolare riferimento all'andamento
del mercato
immobiliare. A tal fine si segnala che sono in corso contatti con l'Agenzia del demanio
per l'acquisizione della porzione attualmente utilizzata dal Proweditorato alle OO.PP.,
ciò permetterebbe di avere l'intera disponibilità del complesso con gli evidenti vantaggi
per la sua alienazione. Con i valori di mercato odierni e con le attuali destinazioni d'uso
il valore del bene può essere stimato in circa € 4.000.000.
Per quanto attiene le attuali sedi nella città gli uffici sono dislocati su due immobili in
locazione, Palazzo Gazzoli (sup. 2137 - canone annuo € 178.000) e CMM (sup. 1025canone annuo e 148.000). E' stato elaborato uno studio finalizzato alla verifica della
possibilità di collocamento di tutti gli uffici presso Palazzo Gazzoli con la dismissione
della sede del CMM. I primi risultati ottenuti sembrano rendere percorribile tele ipotesi a
patto che venga ridefinito e conseguentemente ridotto lo spazio destinato agli uffici di
rappresentanza all'interno del Palazzo. Ciò come prima ipotesi potrebbe essere
realizzato creando uffici comuni con segreterie comuni per gli Assessori e per i
Presidenti del Consiglio e della Giunta utilizzando la porzione attualmente in locazione
al Consiglio regionale.
AI fine del contenimento dei costi e della razionalizzazione dell'utilizzo degli immobili
adibiti ad ufficio, sia in proprietà che in locazione, con l'adozione dei piani attuativi
andranno individuate le soluzioni più opportune per l'ottenimento di tale obiettivo.
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B.2) COMPLETAMENTO
DEL TRASFERIMENTO
DI IMMOBILI AGLI ENTI LOCALI
Con il presente Programma di politica patrimoniale saranno portate a definitivo
compimento tutte le procedure di trasferimento ai Comuni, alle Province ed alle
Comunità Montane già definite nei precedenti Programmi (si veda a tal proposito
l'Allegato A).
B.3) PATRIMONIO AGROFORESTALE
Si conferma l'impostazione di fondo dei precedenti Programmi di Politica patrimoniale
finalizzata alla valorizzazione e dismissione del cosiddetto Patrimonio agroforestale.
Pertanto, con il presente Programma si riconfermano tutte le scelte a suo tempo
effettuate con la partecipazione delle Comunità Montane e degli Enti locali poiché
fortemente connaturate allo sviluppo sostenibile dei territori e all'esigenza di garantire
un presidio territoriale da parte degli utilizzatori, nonché coerenti con i progetti sviluppati
nel tempo sul territorio dagli stessi Enti Locali.
A tal proposito sembra opportuno ribadire la validità della suddivisione in categorie di
detto patrimonio operata con il Programma triennale 2002-2004, nonché delle
successive scelte di dettaglio operate con i Piani annuali attuativi.
Si riconferma la seguente articolazione in categorie:
1 - Fabbricati da mantenere in proprietà, in quanto funzionali all'espletamento
dell'attività istituzionale delle Comunità Montane, che, tuttavia, stante il processo di
riordino di detti Enti in atto, saranno oggetto di una successiva ridefinizione alla luce
delle nuove e/o modificate necessità ed esigenze dall'organo che dovesse essere
costituito, pertanto gli elenchi allegati hanno valore puramente indicativo e saranno
oggetto di più puntuale definizione a seguito del processo di riforma.
2 - Fabbricati da mantenere in proprietà, in quanto funzionali a scelte programmatiche e
di govemo a dimensione regionale (parchi, ambiente, aree di interesse regionale - L.R.
19/2000, leggi delega di funzioni, etc.).
3 - Fabbricati da mantenere in proprietà, in quanto funzionali a scelte programmatiche e
di govemo di interesse sub-regionale e locale (piani di sviluppo di Comunità montana,
P.T.C.P., Piani comunali, etc.).
4 - Fabbricati da destinare a programmi di valorizzazione (dismissione e/o messa a
reddito ).
5 - Aziende agrarie per le quali si conferma l'utilizzo dei beni per lo sviluppo della attività
agricole nelle aree marginali, anche mediante la cessione delle stesse.
6 - Terreni marginali, owero terreni agricoli residuali che non hanno carattere strategico
e che per le loro stesse caratteristiche non possono formare oggetto di aziende, per i
quali si propone in ogni caso la vendita.
Si vedano a tal proposito gli Allegati 8, 81, 82, 83 distinti per Comunità Montane.
B.3.1) TERRENI MARGINALI E FABBRICATI DI LIMITATO VALORE ECONOMICO
Le esperienze fin qui maturate in tema di attuazione delle previsioni dei Programmi
triennali di politica patrimoniale consentono di effettuare un primo bilancio anche in
merito alla alienazione dei cosiddetti terreni marginali.
Come già evidenziato nel precedente Programma 2007-2009, infatti, la scelta effettuata
con il Programma triennale 2002-2004 di individuare l'elenco puntuale dei terreni
aliena bili a trattativa diretta, se da una parte ha consentito di gestire un processo di
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alienazione basato sulle manifestazioni di interesse al momento pervenute, norì'~
sempre consentito di cogliere in maniera evolutiva e produttiva, le esigenze
manifestatesi durante il corso degli anni. Un contributo importante in tale direzione è
venuto dalla modifica all'art. 9 della L.R. n. 14/97 apportata dalla L.R. n. 8 del 2005 art. 3, comma 2° - laddove prevede che la Giunta Regionale possa adottare "..atti di
disposizione in ordine ai diritti reali sul patrimonio immobiliare, fino ad un valore non
superiore a 100.000 euro".
Detta modifica, che autorizza la Giunta regionale ad adottare decisioni in merito anche
alla alienazione di beni immobili di limitato valore, consente l'assunzione di procedure
più flessibili ed efficaci maggiormente rispondenti agli interessi della Regione e alle
nuove richieste del mercato.
La scelta, qui riproposta, è quella già operata con il precedente Programma di affidare
alla Giunta regionale stessa, in sede di approvazione del Piano attuativo annuale, il
compito di individuare i terreni ed i fabbricati per i quali è prevista la possibilità della
trattativa diretta. Il valore di stima dei beni che possono essere venduti mediante
trattativa diretta non può eccedere € 50.000 mentre per beni da alienare a favore di Enti
pubblici tale limite è elevato a € 100.000. A titolo esemplificativo, seppur non esaustivo,
si riportano di seguito alcune motivazioni a supporto di tali decisioni già adottate in
precedenza e che in questa sede vengono integralmente riconfermate, in particolare:
> Terreni totalmente interclusi da altre proprietà la cui alienazione consente
all'acquirente di ampliare, mediante accorpamento, il proprio compendio
immobiliare;
> Terreni residuati dalla realizzazione di collegamenti viari nazionali, regionali e
locali, la cui alienazione consente ai soggetti acquirenti l'ampliamento, in
accorpamento, della proprietà;
> Porzioni di fabbricati o unità immobiliari facenti parte di condomini anche a seguito
di precedenti alienazioni di patrimonio immobiliare regionale;
> Porzioni di fabbricato confinanti con proprietà private la cui alienazione consente
all'acquirente di operare l'ampliamento, accorpando la proprietà.
> Porzioni di terreni e/o fabbricati confinanti con proprietà private oggetto di errori su
atti catastali, di vendita o di esproprio, l'alienazione dei quali consente di
regolarizzare bonariamente le varie posizioni.
A tal proposito si vedano: l'Allegato C per i terreni marginali e l'Allegato D per i fabbricati
di limitato valore economico.
Ulteriori motivazioni potranno essere individuate, di volta in volta, dalla Giunta regionale
in sede di approvazione del Piano annuale attuativo del presente Programma triennale.
Per i terreni marginali rimasti inoptati e che non rientrano nelle fattispecie di cui sopra si
propone alla scadenza naturale delle concessioni, la loro alienazione mediante
procedure ad evidenza pubblica.
8.3.2) AZIENDE AGRARIE
Con il presente Programma, nel confermare la scelta di procedere alla alienazione, ai
concessionari, delle aziende agrarie così come individuate nel Programma triennale
2002-2004, si propone di portare a compimento le procedure awiate.
Per le aziende agrarie poste in vendita ma rimaste non optate o per quelle per le quali
non si è concluso l'iter di vendita è previsto di rinnovare le concessioni agli attuali
concessionari stante il perdurare della valenza sociale, della tutela e del controllo del
territorio esercitati dai medesimi su aziende ubicate in territori montani.
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AI fine di procedere al rinnovo delle concessioni di cui sopra, la Giunta regionale ~b8
propria deliberazione n. 1043/08 ha adottato un "contratto tipo di concessione" con
l'individuazione di criteri e valori univoci in linea con il mercato, con la previsione che le
citate concessioni vengano gestite dalle Comunità Montane nel cui ambito territoriale
sono ricomprese le aziende agrarie facenti parte del territorio del patrimonio regionale.
I canoni delle concessioni saranno riscossi direttamente dalla competente Comunità
Montana, la quale dovrà reinvestire detti proventi in interventi di manutenzione o
miglioramenti del patrimonio agro-forestale gestito.
La Giunta regionale, altresì, con propria deliberazione n. 681/09 ha approvato la
relazione tecnica con la quale la Soc. regionale RES Risorse per lo Sviluppo s.p.a.
attuale Sviluppumbria s.p.a., ha elaborato l'incarico conferitole con la DGR n. 1043/08
relativo all'individuazione per tutto il territorio umbro di una idonea metodologia per la
detenminazione dei valori dei canoni di concessione delle aziende agrarie di proprietà
regionale al fine di attualizzare gli stessi con i valori di mercato.
Il valore da applicare per il calcolo del canone di concessione delle aziende agrarie in
argomento, volte ad una agricoltura non altamente remunerativa è stato individuato in
un tasso del 2,4%.
Lo stesso indice è applicato come valore medio a quelli dei terreni della relativa regione
agraria riportati dal Valori Agricoli Medi (VAM.) annualmente detenminati dalle
Commissioni Esproprio Provinciali e pubblicati sul Bollettino Regionale.
Il tasso di cui sopra, trova anche la sua logica nel ruolo di gestione e di controllo che i
concessionari svolgono con la loro attività che contribuisce alla rivitalizzazione sociale
ed economica dei territori montani.
Con la delibera di cui sopra è stato ribadito, altresi, che ai fini della sottoscrizione dei
contratti concessione vengano rispettati, tra quant'altro, i seguenti requisiti:
• Qualifica di imprenditore agricolo professionale o coltivatore diretto del titolare della
concessione
• Limite minimo di superficie come definito dalla I.r. n. 11/2005 in materia di aziende
agricola.
Inoltre è stata prevista la possibilità di sottrarre dalla concessione tutti gli immobili non
funzionali all'attività agricola con le relative rate di terreno per essere oggetto di specifici
progetti di valorizzazione.
Ove gli attuali concessionari non intendano accettare il nuovo canone proposto e come
sopra detenminato, la concessione non potrà essere rinnovata.
Le aziende rimaste libere o che si libereranno saranno destinate a programmi di
valorizzazione (dismissione e/o messa a reddito) secondo i criteri dell'asta pubblica.
Si allega un elenco riportante l'attuale situazione delle azienda agrarie in concessione di
cui all'Allegato E.
B.3.3) FABBRICATI RURALI
Con il Programma triennale 2007-2009 sono stati adottati indirizzi e criteri che qui di
seguito integralmente si ripropongono:
1) Fabbricati rurali da alienare, ai Concessionari, a trattativa diretta ai sensi del comma
2bis dell'art. 11della L.R. n. 14/97 e successive modificazioni.
Per quanto riguarda la vendita degli edifici rurali il Piano annuale approvato con
D.G.R. n. 955/03, attuativo del Programma triennale 2002-2004, nello stabilire le
azioni da intraprendere per le alienazioni, prevede la possibilità di alienare,
unitamente all'edificio, una rata di terreno di pertinenza stabilendo che:
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> l'estensione dell'area non potrà superare, di norma, oltre all'area di sedim~d~e1\' \y",<'
fabbricato stesso, la superficie massima di mq. 10.000 (1 ha);
> superfici maggiori di quelle di cui al punto precedente potranno essere previste
solo qualora necessarie a ricomprendere nelle alienazioni, unitamente al
fabbricato principale, annessi, stalle o fabbricati pertinenziali facenti parte del
complesso immobiliare o essenziali servizi di pertinenza quali pozzi e altro.
Possono altresì essere previste superfici maggiori di 10.000 mq, quando i
fabbricati oggetto di alienazione insistono su particelle catastali di superficì
maggiori, il cui frazionamento comporterebbe oneri economici aggiuntivi non
ragionevoli in relazione all'entità dell'ulteriore rata interessata dalla alienazione;
> l'area di cui al precedente punto non potrà interessare in alcun modo superfici
boscate ad alto fusto o bosco ceduo ad eccezione di quelle interessate da
recente rimboschimento;"
La legge regionale n. 14/97 così come modificata con leggi regionali n. 9/03 e n.
8/05 prevede all'art. 11, comma 2 bis che "l'alienazione di compendi aziendali,
aziende agricole e unità immobiliari destinate ad uso abìtativo principale può essere
effettuata in favore del conduttore, anche awalendosi delle procedure previste
dall'Istituto nazionale di servizi per il mercato agricolo e alimentare-ISMEA, quando
lo stesso ne abbia il godimento da almeno due anni"; requisito, quello del
godimento, che in sede di prima applicazione, come specifica il punto c) dell'art. 15
della L.R. 9/03, deve essere posseduto da almeno due anni antecedenti l'entrata in
vigore della stessa legge awenuta il 05.06.2003.
In sede di istruttoria relativamente alla offerta in vendita ai soggetti Concessionari di
fabbricati rurali con relative particelle di terreno pertinenziale, anch'esse oggetto di
contratto di concessione, è emersa la necessità di chiarire circa il fatto se l'offerta di
alienazione debba essere limitata, relativamente ai terreni, alle condizioni
sopradescritte così come previste con la citata D.G.R. 955/03 ossia se debba essere
assoggettata al limite, che di norma, salvo le deroghe ivi previste, non può superare
i 10.000 mq.
AI fine di non compromettere o limitare fortemente l'attuazione del processo di
alienazione appare opportuno chiarire in questa sede che nel caso di alienazione, ai
sensi del comma 2bis dell'art. 11 della legge regionale 14/97 e successive
modifiche, di fabbricati e relativi terreni, oggetto dì contratto di concessione, la
superficie massima di terreno da alienare, unitamente al fabbricato, coincide con
quella oggetto del contratto di concessione stesso e nel caso di utilizzo del bene per
attività turistiche con il compendio immobiliare unitario funzionale alla gestione
economica dell'attività imprenditoriale. Con il presente strumento debbono, pertanto,
ritenersi chiarite le condizioni poste dalla DGR 955/03 circa il limite di 10.000 mq per
la vendita dei terreni unitamente ai fabbricati nei seguenti casi:
> per i fabbricati adibiti ad abitazione principale;
> per i fabbricati adibiti ad uso turistico ricettivo.
Per i fabbricati adibiti ad uso turistico ricettivo è inoltre possibile alienare insieme ai
fabbricati e ai terreni in concessione, ulteriori rate di terreno idonee a soddisfare le
necessità delle attività turistiche. E' lasciata facoltà alla Giunta regionale, con
l'adozione del Piano attuativo annuale, di valutare l'entità dei terreni da alienare a
seguito della presentazione da parte del soggetto interessato di un piano aziendale
dal quale risulti la necessità dei maggiori terreni. In questo caso i terreni potranno
essere alienati al soggetto che esercita l'attività a valore di mercato.
2) Fabbricati rurali da valorizzare e/o alienare sul libero mercato
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Per ciò che riguarda tale categoria di beni nel riconfermare tutte le scelte contenute'
Programmi triennali di Politica patrimoniale e nei successivi atti di pianificazione
coerentemente con quanto detto ai paragrafi precedenti, si riconfermano le seguenti
azioni che ampliano il panorama delle scelte già effettuate:
a) Conferimento al Fondo Immobiliare Chiuso. La importante scelta effettuata dalla
Regione Umbria di costituire Il "Fondo Immobiliare Multicomparto Umbria" cui
conferire tutti o parte dei complessi Ospedalieri dismessi, consente di operare una
riflessione, almeno in termini di valutazione delle opportunità offerte da tale
strumento di finanza immobiliare, circa la possibilità del conferimento, attraverso
l'apertura di un ulteriore comparto, di tutti quei fabbricati rurali che liberi da contratti
di concessione a privati, possono formare oggetto di un progetto di sviluppo e
valorizzazione immobiliare. Agli strumenti tradizionali, quali l'asta pubblica, si
aggiunge quindi una importante opportunità da tener presente nelle decisioni che
dovranno essere adottate. La scelta del presente Programma di Politica patrimoniale
è di demandare ai Piani annuali attuativi da redigere in attuazione del presente
Programma triennale, anche sulla base del reale andamento del mercato
immobiliare, ogni valutazione e decisione circa la scelta della strumentazione più
idonea a perseguire una efficace valorizzazione di tali cespiti.
b) Microsistemi: la scelta di procedere, nel territorio della Comunità Montana
dell'Alto Tevere Umbria alla alienazione di detta categoria di beni immobili, seppur
confermata quanto alla individuazione dei cespiti immobiliari da immettere sul libero
mercato, va modificata, sia per i limiti evidenziati precedentemente, sia per le mutate
esigenze di mercato, sia per la possibilità di awalersi per il processo di
valorizzazione di questi immobili dello strumento "Fondo Immobiliare Chiuso". E'
evidente, infatti, che la logica della alienazione per microsistemi, pensata per le
alienazioni mediante asta pubblica, potrebbe risultare eccessivamente
condizionante nel caso di conferimento al Fondo Immobiliare Chiuso o di ulteriori
sviluppi del mercato immobiliare. La proposta che si avanza, nel ribadire la validità
delle scelte effettuate con il precedente Programma triennale 2002-2004, è di
rendere meno vincolante la scelta, nello stesso contenuta, di alienare detti beni
esclusivamente attraverso lotti unici riferirti ai cosiddetti "Microsistemi", rinviando ai
Piani annuali attuativi del presente Programma ogni decisione in merito alle modalità
di alienazione di detti fabbricati rurali.
A tal fine si allega l'elenco del patrimonio agroforestale da alienare o valorizzare di cui
all'Allegato F.
B.4) ALTRI BENI IMMOBILI
Per quanto riguarda tale categoria di beni, si confermano le azioni individuate nei
precedenti Programmi triennali e con il presente documento si propone di portare a
compimento le procedure in questi previste aggiomandone l'elenco con i beni che
hanno avuto manifestazioni di interesse da parte del mercato e/o sono attualmente
liberi da utilizzazione (a tal proposito si veda l'Allegato G).
Il suddetto elenco, in considerazione della durata temporale del presente Programma,
non è esaustivo delle azioni possibili da intraprendere, pertanto eventuali modifiche
variazioni e/o integrazioni saranno individuate dalla Giunta regionale con l'adozione dei
Piani attuativi.
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8.5) PATRIMONIO ex A.N.A.S. e F.C.U.
A seguito del trasferimento di funzioni dallo Stato alle Regioni sono stati trasferiti, prima
in forma prowisoria e poi, solo in parte, in forma definitiva i beni ex ANAS e FCU.
Con riferimento ai beni ex ANAS, al momento della stesura del presente programma
non risultano ancora pienamente perfezionati gli atti di trasferimento definitivo, che
tuttavia hanno avuto inizio con il verbale di consegna definitiva del 13 novembre 2009,
trascritto presso la Conservatoria dei RR.II. di Perugia in data 4 marzo 2010 ai numeri
di reg. parto3497, 3498, 3499, 3500, 3501, 3502, 3503, 3504; presso la conservatoria
dei RR.l1. di Spoleto in data 22 marzo 2010 ai numeri di reg. parto 982, 983, 984; e
presso la Conservatoria dei RR.II. di Terni in data 18 marzo 2010 ai numeri di reg. parto
2204, 2205, 2206, 2207 e 2208 e con il verbale di consegna definitiva del 4 dicembre
2009, trascritto presso la Conservatoria dei RR.II. di Perugia in data 4 marzo 2010 al
numero di reg. parto3496; presso la Conservatoria dei RR.II. di Temi in data 19 marzo
2010 al numero di reg. parto2294; e presso la Conservatoria dei RR.l1. di Spoleto in
data 22 marzo 2010 al numero di reg. parto981.
Il patrimonio ex FCU, invece, è stato già acquisito al Demanio regionale.
Ne consegue, pertanto, nel periodo di vigenza del presente programma, la necessità di
procedere all'esatta individuazione catastale e relativa consistenza dei medesimi,
nonché di quelli che, nel decorso successivo degli atti di trasferimento, dovessero
essere acquisiti.
La Giunta è autorizzata a procedere ai fini del miglior utilizzo e valorizzazione di detti
beni, con l'inserimento degli stessi nel relativo Piano attuativo annuale, nel rispetto dei
criteri sotto evidenziati:
Beni ex A.N.A.S.
Esatta individuazione degli immobili che permangono nella destinazione di
demanio stradale (beni strumentali) funzionali all'esercizio della delega da parte
delle Province e trasferimento di tali beni alle stesse;
Individuazione dei terreni derivanti da pertinenze di strade o tronchi dimessi, non
funzionali alla viabilità, per i quali si prevede l'alienazione con le modalità
dell'asta pubblica, con diritto di prelazione per i confinanti;
I fabbricati non utilizzati dalle Province potranno essere oggetto di specifici
progetti di valorizzazione. In caso di alienazione dovrà essere previsto il diritto di
prelazione a favore degli eventuali concessionari di cui all'art. 11, comma 2-bis
della L.R. n. 14/1997 e s.m.i.;
Per i contratti di concessione stipulati dall'ANAS e ad oggi in vigore, la Giunta
regionale può disporre il rinnovo di anno in anno in attesa del decreto di
trasferimento definitivo;
I fabbricati oggetto di alienazione sui quali non grava alcuna concessione
possono essere alienati ai Comuni, sul territorio dei quali insistono, con
procedura diretta al valore di mercato.
Vedasi a tal proposito l'elenco dei beni ex ANAS da alienare di cui all'Allegato H.
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Per quanto attiene i beni ex FCU si è proceduto all'inventario dei cespiti immobiliari e,
coerentemente con gli indirizzi del Programma triennale 2007-2009 e con il Piano
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attuativo 2009, è stata effettuata una prima classificazione per destinazione e utiliZz~
dei beni stessi riferita ai fabbricati, dove sono stati individuate le seguenti classificazioni:
A) beni esclusivamente funzionali all'esercizio del trasporto ferroviario;
B) beni parzialmente funziona li all'esercizio del trasporto ferroviario per i quali è
possibile una parziale messa a reddito e/o valorizzazione;
C) beni non più funzionali all'esercizio del trasporto ferroviario per i quali è possibile
la valorizzazione e/o alienazione (a tal proposito si veda l'Allegato I).
Relativamente ai fabbricati non più funzionali sono stati awiati i procedimenti di
regolarizzazione
catasta le e si è dato awio
alle procedure propedeutiche
all'alienazione.
I beni funzionali o parzialmente funzionali all'esercizio del trasporto ferroviario saranno
oggetto, con apposito atto, di conferimento in diritto d'uso a FCU congiuntamente alla
sede rotabile e alle relative pertinenze, ad ultimazione delle procedure awiate con il
Programma 2007/2009.
Si da, inoltre, atto che i proventi derivanti dall'alienazione dei fabbricati ex FCU, ai sensi
della normativa nazionale, disciplinante la materia, è previsto l'obbligo di destinare gli
stessi in favore del settore dei trasporti ad impianti fissi e pertanto non è applicabile l'art.
5, comma 1, lett.b) della L.R. 14/97 (destinare una quota non inferiore al 30% dei
proventi del fondo speciale per l'attivazione di programmi finalizzati al lavoro e
all'occupazione).
B.6) BENI DI CUI SI PREVEDE UN UTILIZZO PER FINALITA' PUBBLICHE
CONDIVISE E PER PROGETTI DI RILEVANZA REGIONALE
La Legge regionale n. 11/1979 così come modificata dalla L. R. n. 9/2003 all'art. 15,
comma 1, lett. c) prevede che i beni di proprietà pubblica per natura o per destinazione,
classificati come demaniali o patrimoniali indisponibili, possono formare oggetto di uso
particolare, comunque compatibile con la natura del bene e la sua destinazione,
mediante concessione temporanea a soggetti pubblici o privati, anche a titolo gratuito,
ove tale uso risponda ad un interesse di carattere generale condiviso.
Ciò al fine di dare corso alla sensibilità che l'Amministrazione regionale intende
confermare e assecondare a progetti meritori e mirati nell'ambito socio-sanitario,
educativo-formativo e faunistico-ambientali
proposti da Enti o Associazioni di soggetti
terzi (a tal proposito si veda l'Allegato L).
Anche in questo caso si confermano le previsioni dei precedenti Programmi, resta nella
facoltà della Giunta regionale, ove mutino le finalità di utilizzo pubblico del singolo bene,
apportare le opportune modifiche alla destinazione del bene con l'adozione del Piano
attuativo annuale.
Nell'ambito di progetti sociali, con l'adozione dello strumento di cui sopra, la Giunta
regionale può individuare beni immobili da destinare
ad interventi di edilizia
residenziale pubblica.
B.7) ULTERIORI LINEE DI INDIRIZZO
•
Relativamente ai canoni di concessione afferenti il patrimonio immobiliare, a
qualsiasi titolo introitati dalla Regione e trattati da più strutture della Regione, il
presente Programma prevede che venga effettuata una ricognizione puntuale,
d'intesa tra le Direzioni regionali interessate, al fine di ottimizzarne e razionalizzarne
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la gestione delle stesse, eventualmente anche attraverso parteners in outsourcin~ ella c..
tal proposito si elenca un riepilogo degli introiti derivanti dalle concessioni del
patrimonio regionale di cui all'Allegato M.
• Relativamente alla gestione del patrimonio agro-forestale è demandata alla Giunta
regionale l'individuazione di linee e principi di indirizzo che permettano una gestione
omogenea e razionale dei beni dati in concessione, anche mediante la stipula di
specifici contratti con le Comunità Montane nel territorio delle quali ricadono i beni. I
proventi derivanti dalle concessioni possono essere assegnati alle stesse Comunità
Montane per essere rinvestiti nel mantenimento e/o valorizzazione del patrimonio
immobiliare esistente.
• Relativamente ai beni regionali in uso eventi i contratti di concessione in scadenza e
per i quali il concessionario ha manifestato interesse all'acquisto, nelle more del
perfezionamento degli atti di cessione, si autorizza la proroga di un anno della
concessione stessa, rinnovabile, se necessario, di un ulteriore anno al fine di
individuare tempi certi per l'alienazione del bene.
• E' in corso di revisione il testo della legge regionale n. 14 del 18 aprile 1997 "Norme
sull'amministrazione e valorizzazione del patrimonio immobiliare regionale e delle
aziende sanitarie locali" al fine di:
- inserire delle integrazioni e/o modifrcazioni nel corpo delle norme regionali
per rendere la legge de qua più rispondente alle esigenze
dell'Amministrazione regionale in materia di patrimonio, in considerazione,
anche, dell'evoluzione degli scenari del mercato immobiliare;
- rendere la stessa coerente con le disposizioni legislative statali in
particolare con l'art. 58 della legge del 6 agosto 2008 n. 133 con la quale
è stato convertito in legge- con modificazioni- il decreto-legge 25 giugno
2008 n. 112 "Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la
semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e
la perequazione Tributaria".
(Tale articolo detta delle disposizioni in
materia di ricognizione e valorizzazione del patrimonio immobiliare di
regioni, comuni ed altri enti locali, con le quali si prevede, tra l'altro, che
ciascun ente con delibera dell'organo di Govemo, per procedere al
riordino, gestione e valorizzazione del proprio patrimonio immobiliare,
individua, redigendo apposito elenco, sulla base e nei limiti della
documentazione esistente presso i propri archivi e uffici, i singoli beni
immobili ricadenti nel territorio di competenza, non strumentali all'esercizio
delle proprie funzioni istituzionali, suscettibili di valorizzazione owero di
dismissione. Viene cosi redatto il piano delle alienazioni e valorizzazioni
immobiliari che deve essere allegato al bilancio di previsione.
L'inserimento degli immobili nel citato piano ne determina la conseguente
classificazione come patrimonio disponibile e ne dispone espressamente
la destinazione urbanistica);
- introdurre nel corpo delle norme regionali la previsione normativa di
predisporre un regolamento regionale al fine di disciplinare
l'amministrazione, la gestione nonché le relative procedure afferenti il
patrimonio immobiliare regionale.
• Creare un nuovo modello di organizzazione gestionale del patrimonio nel quale
l'Amministrazione regionale ha compiti di programmazione e di indirizzo tesi alla
valorizzazione e/o ottimizzazione del patrimonio stesso, riportando al suo interno le
scelte decisionali e affidando, eventualmente, alle Comunità Montane o a soggetti
terzi la sola fase di gestione dei processi di valorizzazione.
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•
Avvalersi di un "advisor" di provata esperienza nazionale e internazionale, a'
selezionare mediante procedure ad evidenza pubblica, in grado di definire,
promuovere e supportare strategie di mercato specifiche in relazione anche alla
particolare tipologia dei beni (terreni e fabbricati rurali), atteso che la situazione
attuale del mercato immobiliare rende ancor più rilevante un approccio di gestione
che si allontani dalla visione dell'immobile inteso come bene singolo e si avvicini ad
un modello gestionale di portafoglio incentrato sul marketing e sulla progettualità.
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RIEPILOGO
DELLE
INDICAZIONI
SULLE
PROCEDURE
DI
GESTION,
VALORIZZAZIONE
E/O MESSA A REDDITO DEL PATRIMONIO IMMOBILIARE
REGIONALE
PRESENTI
NEI PROGRAMMI
DI POLITICA
PATRIMONIALE
ADOTTATI.
TERRENI MARGINALI E FABBRICATI DI LIMITATO VALORE ECONOMICO
Programma di politica patrimoniale per il triennio 200212004(DCR 301 del 5/5/2003)
• I terreni marainali: sono quei terreni di ridotte dimensioni, in gran parte affittati o
concessi a soggetti privati che non risultano per la regione strategici per alcuna
finalità, in quanto non facenti parte di complessi aziendali e dislocati in zone
marginali. Si propone la vendita ai privati, che potranno ampliare la propria azienda
agraria migliorandone la redditività.
Programma triennale di politica patrimoniale 2007 - 2009 (OCR 180 del 24/7/2007)
• Terreni marainali e fabbricati di limitato valore economico: scelta di affidare alla
Giunta regionale, in sede di approvazione del Pianto Attuativo Annuale, il compito di
individuare i terreni ed i fabbricati per i quali è prevista la possibilità della trattativa
diretta. " valore di stima dei beni che possono essere venduti mediante trattativa
diretta non può eccedere € 50.000,00 mentre per i beni da alienare a favore di Enti
pubblici tale limite è elevato a € 100.000,00. A titolo esemplificativo, seppur non
esaustivo, si indicano di seguito alcune motivazioni a supporto di tali decisioni:
1. Terreni totalmente interclusi da altre proprietà la cui alienazione consente
all'acquirente di ampliare, mediante accorpamento, il proprio compendio
immobiliare;
2. Terreni residuati dalla realizzazione di collegamenti viari nazionali, regionali e
locali, la cui alienazione consente ai soggetti acquirenti l'ampliamento, in
accorpamento, della proprietà;
3. Porzioni di fabbricati o unità immobiliari facenti parte di condomini anche a
seguito di precedenti alienazioni di patrimonio immobiliare regionale;
4. Porzioni di fabbricato confinanti con proprietà private la cui alienazione
consente all'acquirente di operare l'ampliamento, accorpando la proprietà;
5. Porzioni di terreni e/o fabbricati confinanti con proprietà private oggetto di
errori su atti catastali, di vendita o di esproprio, l'alienazione dei quali
consente di regolarizzare bonariamente le varie posizioni.
Ulteriori motivazioni potranno essere individuate, di volta in volta, dalla Giunta
regionale in sede di approvazione del Piano Attuativo Annuale;
Programma Attuativo Annuale 2008 (DGR 2323 del 27/12/2007)
• Individuazione dei processi di vendita più idonei in funzione delle esperienze aià fatte
e dei nuovi scenari del mercato immobiliare sia locale che nazionale, relativamente ai
beni ad oaoi non ancora venduti (edifici ruralii. terreni marainali, altri immobili) :
Relativamente all'alienazione dei terreni marginali invenduti, si prevede l'awio delle
procedure di alienazione mediante asta pubblica.
17
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Piano attuativo annuale 2003 (DGR 955 del 1/7/2003)
• Beni immobili oaaetto di trasferimento ad altri enti Dubblici in attuazione di norme di
~:
al fine di permettere l'esercizio delle deleghe e/o lo svolgimento di funzioni, si
prevede, nelle more del perfezionamento degli atti necessari al definitivo
trasferimento del bene, ove questi comportino un iter procedurale complesso, la
consegna prowisoria del bene agli Enti interessati;
FABBRICATI RURALI
Piano attuativo annuale 2003 (DGR 955 del 1/7/2003)
• Fabbricati rurali: alienazione di edifici rurali, unitamente all'area di sedime degli stessi
e ad una rata di terreno di pertinenza vengono individuati i seguenti criteri:
1. l'estensione dell'area non potrà superare, di norma, oltre all'area di sedime del
fabbricato stesso, la superficie massima di mq 10.000 (1 ettaro);
2. superfici maggiori di quelle di cui al punto 1, potranno essere previste solo
qualora necessarie a ricomprendere nella alienazione, unitamente al
fabbricato principale, annessi, stalle o fabbricati pertinenziali facenti parte del
complesso immobiliare o essenziali servizi di pertinenza quali pozzi e ,altro.
Possono altresì essere previste superfici maggiori di 10.000 mq, quando i
fabbricati oggetto di alienazione insistono su particelle catastali di superfici
maggiori, il cui frazionamento comporterebbe oneri economici aggiuntivi non
ragionevoli in relazione all'entità dell'ulteriore rata di terreno interessato
all'alienazione;
3. l'area di cui al precedente punto non potrà interessare in alcun modo superfici
boscate ad alto fusto o bosco ceduo ad eccezione di quelle interessate da
recente rimboschimento.
Programma triennale di politica patrimoniale 2007 - 2009 (OCR 180 del 24/7/2007)
• Fabbricati rurali: al fine di non compromettere o limitare fortemente l'attuazione del
processo di alienazione dei fabbricati e relativi terreni oggetto di contratto di
concessione, la superficie massima di terreno da alienare, unitamente al fabbricato,
coincide con quella oggetto del contratto di concessione stesso e nel caso di utilizzo
del bene per attività turistiche, con il compendio immobiliare unitario funzionale alla
gestione economica dell'attività imprenditoriale. Per i fabbricati adibiti ad uso turistico
recettivo è inoltre possibile alienare insieme ai fabbricati e ai terreni in concessione
ulteriori rate di terreno idonee a soddisfare le necessità delle attività turistiche. E'
lasciata facoltà alla Giunta regionale, con l'adozione del Piano Attuativo Annuale, di
valutare l'entità dei terreni da alienare a seguito della presentazione da parte del
soggetto interessato di un piano aziendale dal quale risulti la necessità dei maggiori
terreni. In questo caso i terreni potranno essere alienati al soggetto che esercita
l'attività a valore di mercato.
• Fabbricati rurali da valorizzare e/o alienare sul libero mercato: demandare ai Piani
Attuativi Annuali, sulla base del reale andamento del mercato immobiliare, ogni
valutazione e decisione circa la scelta della strumentazione più idonea a perseguire
una efficace valorizzazione di tali cespiti (conferimento fondo immobiliare chiuso,
asta pubblica). La scelta di procedere alla alienazione di detta categoria di beni
immobili tramite anche l'inserimento degli stessi in microsistemi, va modificata, sia
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per le mutate esigenze di mercato, sia per la possibilità di awalersi dello stru~~t~l' \j"""'~
del "Fondo Immobiliare Chiuso". La proposta è quella di rendere meno vincolante la
scelta di alienare detti beni esclusivamente attraverso lotti unici riferiti ai cosiddetti
"microsistemi".
Programma Attuativo Annuale 2008 (DGR 2323 del 27/1212007)
• Individuazione dei processi di vendita più idonei in funzione delle esperienze aià fatte
e dei nuovi scenari del mercato immobiliare sia locale che nazionale, relativamente ai
beni ad oaai non ancora venduti (edifici ruralii. terreni marainali. altri immobili) :
relativamente ai fabbricati rurali si prevede di proseguire la vendita mediante
specifiche analisi di mercato che individuino di volta in volta i criteri più convenienti
ed operino quindi le relative scelte per l'individuazione del metodo di alienazione.
Tale scelta vuole essere volutamente la più flessibile possibile per permettere di
cogliere al momento le opportunità che si dovessero presentare. Dei criteri di
alienazione da adottare (asta pubblica del singolo cespite o più cespiti, microsistema,
fondo immobiliare chiuso, o altro criterio) e delle motivazioni che hanno condotto a
operare la scelta dovrà esserne dato espressamente atto nella delibera di
autorizzazione all'alienazione. E' prevista anche l'attivazione di progetti specifici di
valorizzazione su proposte condivise presentate dalle singole Comunità Montane in
coerenza con gli indirizzi dei Programmi.
AZIENDE AGRARIE
Programma di politica patrimoniale per il triennio 2002-2004 - Aggiornamento
(DCR 467 del 9/2/2005)
• Alienazione aziende aararie - ottimizzazione aziendale: con l'attivazione dei processi
di vendita di questa categoria immobiliare, si sono evidenziate delle necessità, da
parte dei concessionari, con particolare riferimento al dimensionamento ottimale
delle unità produttive e alle attività integrative al reddito principale. Pertanto, al fine di
raggiungere "obiettivo della permanenza nei territori montani delle popolazioni
residenti, si propone di poter alienare, su richiesta del concessionario, alcuni beni
immobili non ricompresi nelle concessioni in essere e in particolare:
1. I fabbricati rurali necessari per la realizzazione di un centro aziendale, ove
l'azienda da alienare ne sia sprowista e i fabbricati che rimangono interclusi in
quanto non raggiungibili da sedi viarie ordinare ma da strade d'accesso
poderali che condizionerebbero il razionale utilizzo dei terreni limitrofi;
2. I terreni aggiuntivi necessari al conseguimento delle finalità di cui alla
premessa. In ogni caso la superficie in termini fondiari non può eccedere: il
12% della superficie in concessione per terreni di pianura o comunque atti alle
coltivazioni intensive o a elevata produttività, il 25% per zone collinari o
montane o comunque disagiate e a bassa redditività culturale. Ulteriori
necessità eccedenti tali indici dovranno essere dimostrate dal soggetto
acquirente con la redazione di un piano di sviluppo aziendale ed i relativi
terreni potranno essere affidati in concessione a valori di mercato;
Programma Attuativo Annuale 2008 (DGR 2323 del 27/12/2007)
• Prosecuzione delle procedure awiate per l'alienazione delle aziende aararie con
individuazione delle azioni da intraprendere per auelle rimaste inoptate: per le
aziende agrarie rimaste inoptate si prevede che le concessioni vengano rinnovate,
agli attuali concessionari, riconoscendo il perdurare della valenza sociale, di tutela e
controllo del territorio esercitata dagli affittuari, su aziende ubicate in territori montani.
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A tal fine la Giunta regionale adotterà un contratto tipo di concessione è-' ""Ila G\~.
l'individuazione di criteri e valori univoci in linea con il mercato. Il contratto di
concessione potrà continuare a essere gestito dalle Comunità montane ove le
aziende ricadono. Inoltre potranno essere sottratti dalla concessione tutti gli immobili
non funzionali all'attività agricola con le relative rate di terreno, per essere oggetto di
specifici progetti di valorizzazione;
BENI EX ANAS E F.C.U.
Programma triennale di politica patrimoniale 2007 - 2009 (OCR 180 del 24/7/2007)
• Patrimonio ex Anas e F.C.U.: la Giunta regionale è autorizzata a procedere ai fini di
un miglior utilizzo e valorizzazione di detti beni, con l'inserimento degli stessi nei
Piani Attuativi Annuale nel rispetto dei seguenti criteri:
Beni ex ANAS
1. esatta individuazione degli immobili che permangono nella destinazione di
demanio stradale (beni strumentali) funzionali all'esercizio della delega da
parte delle Provincie e trasferimento di tali beni alle stesse;
2. individuazione dei terreni derivanti da pertinenze di strade o tronchi dismessi,
non funziona li alla viabilità, per i quali si prevede l'alienazione con le modalità
dell'asta pubblica, con diritto di prelazione per i confinanti;
3. i fabbricati non utilizzati dalle Provincie potranno essere. oggetto di specifici
progetti di valorizzazione. In caso di alienazione dovrà essere previsto il diritto
di prelazione a favore degli eventuali concessionari;
4. per i contratti di concessione stipulati dall'Anas e ad oggi in vigore, la Giunta
regionale può disporre il rinnovo di anno in anno in attesa del decreto di
trasferimento definitivo, previo adeguamento del canone di concessione;
5. i fabbricati oggetto di alienazione sui quali non grava alcuna concessione
possono essere alienati con procedura diretta ai comuni, sul territorio dei quali
insistono, al valore di mercato;
Beni F.C.U.
1. esatta individuazione dei beni che permangono nella destinazione di demanio
ferroviario (beni strumentali) e conferimento del diritto d'uso alla F.C.U.;
2. beni non demaniali, ma strettamente connessi all'attività dei trasporti, vengono
conferiti alla F.C.U. per la loro valorizzazione e/o messa a reddito, nel rispetto
della normativa nazionale vigente in materia. Le procedure di valorizzazione
da espletare a opera della F.C.U. dovranno essere quelle di evidenza pubblica
comuni agli altri beni regionali;
3. i restanti beni non demaniali saranno oggetto di specifici progetti di
valorizzazione e/o dismissione o messa a reddito.
20
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IMMOBILI DA TRASFERIRE AI COMUNI. ALLE PROVINCIE E ALLE COMUNITA'
MONTANE AI SENSI DELLE L.R. 3/1999. 29/2001 e 22/2001
COMUNE
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Porta Romana
Quota parte di
Palazzo Pierantoni.
Palazzo Ancajani
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TERNI
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PERUGIA
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Città di
Castello
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Marina in Piediluco.
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STATO ATTUATIVO
Trasferimento gratuito a
favore del Comune di
Foliono
Trasferimento gratuito a
favore del Comune di
Foliono
Trasferimento gratuito a
favore del Comune di
Foliçmo Comune di Foliclno
Trasferimento gratuito a
favore del Comune di
Sooleto
Trasferimento gratuito a
favore del Comune di
Sooleto
Trasferimento gratuito a
favore del Comune di
Sooleto
Trasferimento gratuito a
favore del Comune di
Terni
Trasferimento gratuito a
favore del Comune di
Terni
Trasferimento gratuito a
favore del Comune di
Terni
Trasferimento gratuito a
favore del Comune di
Terni
Trasferimento gratuito a
favore del Comune di
Terni
Trasferimento gratuito a
favore del Comune di
Temi
Trasferimento gratuito a
favore del Comune di
Terni
Trasferimento gratuito al
favore del Comune di
Perugia
Consegnato prowisoriamente
al Comune di Foligno - in
attesa verifica D.L. 42/04
Consegnato prowisoriamente
al Comune di Foligno - in
attesa verifica D. L. 42/04
Consegnato prowisoriamente
al Comune di Foligno
Trasferimento gratuito a
favore del Comune di
Peruoia
Trasferimento gratuito a
favore del Comune di Città
di Castello
Consegnato prowisoriamente
al Comune di Perugia - in
attesa verifica D. L. 42/04
Consegnato prowisoriamente
al Comune di Città di Castello
- in attesa verifica D.L. 42/04
Consegnato prowisoriamente
al Comune di Spoleto - in
attesa verifica D.L. 42/04
Consegnato prowisoriamente
al Comune di Spoleto
Consegnato prowisoriamente
al Comune di Spoleto
Consegnato prowisoriamente
al Comune di Terni - in attesa
verifica D.L. 42/04
Consegnato prowisoriamente
al Comune di Temi - in attesa
verifica D.L. 42/04
Consegnato prowisoriamente
al Comune di Terni - in attesa
verifica D.L. 42/04
Consegnato prowisoriamente
al Comune di Terni
NOTE SU ATllVITA'
DECRETO
LEGISLA11VO 42/04
In corso di richiesta
In corso di richiesta
In corso di richiesta
In corso di richiesta
.
In corso di richiesta
In corso di richiesta
In corso di richiesta
In corso di richiesta
In corso di richiesta
Consegnato prowisoriamente
al Comune di Temi
In corso di richiesta
Consegnato prowisoriamente
al Comune di Terni
In corso di richiesta
Consegnato prowisoriamente
al Comune di Terni
In corso di richiesta
Consegnato prowisoriamente
al Comune di Perugia - in
attesa verifica D.L. 42/04
AVVIATA
IN PARTE
VINCOLATO, IN
PARTE ATTESA DI
RISCONTRO
In corso di richiesta
In corso di richiesta
Città di
Castello
App.to Via
Pinchitorzi
Trasferimento gratuito a
favore della Comunità
Montana Umbria Nord
Perugia
Via Annibale Vecchi
Trasferimento gratuito a
favore della Provincia di
Peru ia
Trasferimento gratuito a
favore della Provincia di
Terni
Trasferimento gratuito a
favore del Comune di
Cascia
Temi
Ex Gil Piazza
Briccialdi
Cascia
Valcadara
Consegnato prowisoriamente
alla Comunità Montana
Umbria Nord - in attesa
verifica D.L. 42/04
Consegnato prowisoriamente
alla Provincia di Perugia
In corso di richiesta
Consegnato prowisoriamente
alla Provincia di Terni
In corso di richiesta
In attesa di accatastamento
In corso di richiesta
PATRIMONIO AGROFORESTALE GESTITO DALLA COMUNITA' MONTANA
"ORVIETANO - NARNESE - AMERINO - TUDERTE"
FABBRICATI DA MANTENERE IN PROPRIETA', FUNZIONALI ALL'ESPLETAMENTO
DELL'ATTIVITA' ISTITUZIONALE DELLA COMUNITA' MONTANA
• Settefrati;
• Paterna;
• Schiantone;
• Acquasanta;
• Quattro Querce;
• Fulignano;
FABBRICATI DA MANTENERE IN PROPRIETA' FUNZIONALI
PROGRAMMATICHE E DI GOVERNO A DIMENSIONE REGIONALE
• Pomonte;
• Pian del Leccione;
• Castellaccio;
• Casella;
• Melonta I;
• Melonta Il;
• Montecucco;
• Montarsone;
• Pian di Meana;
A
SCELTE
FABBRICATI DA MANTENERE IN PROPRIETA' FUNZIONALI A SCELTE
PROGRAMMATICHE E DI GOVERNO A DIMENSIONE SUB-REGIONALE E LOCALE
• Belvedere;
• Acquaviva;
• Podere Casanova;
• Sorgente del Tubo;
• Moschea;
• Scoperto;
• Fargneta;
• Poderuccio;
• Casa lunga;
• Casa nera;
• Porcareccia I;
• Canicella I;
• Canicella Il;
• Porcareccia Il;
• Fornaccio;
• Poggio la Guardia;
• Podere Fornace;
• S. Lucia;
• Patriarca;
• Torraccia.
PATRIMONIO AGROFORESTALE GESTITO DALLA COMUNITA' MONTANA
"ASSOCIAZIONE DEI COMUNI TRASIMENO - MEDIO TEVERE"
FABBRICATI DA MANTENERE IN PROPRIETA' FUNZIONALI A SCELTE
PROGRAMMATICHE E DI GOVERNO A DIMENSIONE SUB-REGIONALE E LOCALE
•
Fibbino;
r.
ALLEGA
'.'
,
,•
PATRIMONIO AGROFORESTALE GESTITO DALLA COMUNITA' MONTAN~:!~'''aGì"",~
"UMBRIA NORD"
FABBRICATI DA MANTENERE IN PROPRIETA' FUNZIONAU
PROGRAMMATICHE E DI GOVERNO A DIMENSIONE REGIONALE
• Complesso immobiliare di Colati;
• Rifugio Boccadoro.
A
SCELTE
FABBRICATI DA MANTENERE IN PROPRIETA' FUNZIONAU A SCELTE
PROGRAMMATICHE E DI GOVERNO A DIMENSIONE SUB-REGIONALE E LOCALE
• Fabbricato di Monte Sordo;
• Villa e casa di bocca Serriola;
• Azienda agrituristica - venatoria di Perrubbio;
• Centro produzione selvaggina di Molino Chicchioni;
• Scuola di Candeleto;
• Centro di Candelelo per il Recupero Fauna Selvatica.
,
-
.--
- --
ELENCO TERRENI MARGINALI DA ALIENARE
Comune
C. di Castello
C. di Castello
Pietralunga
Pietralunga
C. di Castello
C. di Castello
C. di Castello
Monte S. M.
Tiberina
C. di Castello
C. di Castello
C. di Castello
FOQlio
77
99;45
109
45
63
63
63
124; 1
124
105;
124;12
5
105;12
5
C. di Castello
140
C. di Castello
124
C. di Castello
124;
125
124;
125;
141
124;
125
C. di Castello
C. di Castello
C. di Castello
C. di Castello
124;
144
C. di Castello
C. di Castello
C. di Castello
145
144
153
C.
C.
C.
C.
Castello
Castello
Castello
Castello
153
171
153
153
C. di Castello
C. di Castello
153
153
di
di
di
di
Particella
47
62;430
110p
52,36
18,38,
46p,60
150
460
68p; 34,
36,650
70, 780
71 p;12;
11p
71p,102,
104,106;
80, 11o
5,17p,
119
63p, 64p,
780,800
81p,106p;
154p
109; 162,
217p;6,7
81 p, 106p,
111; 154p,
161,217p
106p;
64p, 65,
187
1470
97, 128p
26p, 27p,
34, 179,
32,36
270,57
14
139
27p, 152,
153
1440
144p
Suoerficie
00.77.40
1.11.70
1.95.90
2.91.70
2.55.30
0.05.20
0.39.00
0.84.70
1.55.00
0.46.20
01.05.30
0.39.20
1.16.40
1.23.40
0.42.90
1.29.50
0.75.40
0.37.50
0.20.00
0.17.00
1.31.80
1.19.70
0.10.10
0.21.30
0.87.50
0.06.40
0.20.00
........
C. di Castello
C. di Castello
C. di Castello
M.S.M.T.
C. di Castello
C. di Castello
C. di Castello
C. di Castello
C. di Castello
C. di Castello
S. Venanzo
S. Venanzo
Soello
S. Venanzo
S. Venanzo
Orvieto
S. Venanzo
S. Venanzo
S.
S.
S.
S.
S.
S.
S.
S.
Venanzo
Venanzo
Venanzo
Venanzo
Venanzo
Venanzo
Venanzo
Venanzo
171;
172
51,54P,
57,58;
580
171 ;
24, 25, 48;
172
57
170; 13 129; 67,
69,710
105;
185;8p
125
125
110
144
1280
140
141,143p,
151p, 181,
195
144
1200
145
139,1470
111
510
97
77
14
24
22
59
7/p
22
17
32
44
65
7
1/p
2/p
4/p
5/p
6/p
12/p
13/p
14/p
18
20/0
49
7/p
51
1/0
137
2/p
19
20
136
36/0
136
41/0
114
2/0
136
35/0
137
3/0
137
20/0
22
36
131
131/0
1.06.80
0.71.50
0.43.00
0.35.20
0.00.80
0.15.00
0.34.00
0.03.00
0.33.40
0.20.00
---- ..
7.18.70
0.04.10
61.04.90
0.38.00
0.06.00
0.06.75
0.01.80
0.00.44
0.08.90
0.10.00
0.30.00
2.25.70
0.60.00
TERRENI E FABBRICATI DI LIMITATO VALORE ECONOMICO
Destinazione
Alienazione a trattativa
diretta
Alienazione a trattativa
diretta
Alienazione a trattativa
diretta
Alienazione a trattativa
diretta
Alienazione a trattativa
diretta
Alienazione a trattativa
diretta
Alienazione a trattativa
diretta
Alienazione a trattativa
diretta
Alienazione a trattativa
diretta
Comune
Umbertide
Foglio
115
Particella
89
Città di
Castello
San
Venanzo
San
Venanzo
San
Venanzo
Allerona
153
8/10/14p/178
131
12/131
97
77p
111
32p
3
117
San
Venanzo
San
Venanzo
San
Venanzo
82
22
18/22/23/32/37
/38/42
7p
Città di
Castello
San
Venanzo
Città di
Castello
Pietralunga
63
Un locale ex
albergo S. Vito
in Monte
38
131
12p
153
18/20p
72
50
Panicale
40
402/p
San
Venanzo
130
30
Alienazione a trattativa
diretta
San
Venanzo
63
6
Alienazione a trattativa
diretta
San
Venanzo
163
18
24
26
Alienazione a trattativa
diretta
Alienazione a trattativa
diretta
Alienazione a trattativa
diretta
Alienazione a trattativa
diretta
Alienazione a trattativa
diretta
Alienazione a trattativa
diretta
Stato attuativo
Dgr 1327/2009
autorizzazione alla
vendita a trattativa
diretta al Comune
di Panicale
i"
,-.
SITUAZIONE AZIENDE AGRARIE IN CONCESSIONE
Comune
Località
Estensione
attualeJfutura
Pietralunga
"
Loc.
Contornano
Voc. Rio
"
Le Lame
15.95.50/
15.95.80
37.09.50/
38.08.00
5.28.00
"
Pietralunga
Città di
Castello
Montone
Camoo
Col di
Colonna
M.te Ruperto
il Bagno
276.98.40
34.04.90/
33.72.30
16.52.70/
16.52.70
4.61.90
75.95.88
5.55.90/
5.55.90
70.02.00/
70.02.00
25.61.00
Interesse
acquisto
Concessionario
Scadenza
Canone
attuale
Canone
DGR
Farioli Katia
30/11/10
€ 580,98
681/2009
€1851,99
No
Casetl Franco
30/11/10
€ 1914,41
€ 2526,61
No
Angeloni
Giannina
Mossa Salvatore
Ceccarelli P.
Rosa
Cappellacci
Giuseppe
Pettinari
Cremisio
Coop. Aromi
Mariotti
Nazzareno
Gallo Pietro
5/06/10
€ 224,03
31/10/07
21/11/10
€ 7238,37
€ 594,01
€ 1859,53
Si
Esclusa
21/11/10
€ 696,40
€ 2850,71
No
9/5/2013
€ 191,51
30/11/10
30/11/10
€ 4713,94
€ 1007,37
€ 9019,42
€ 1146,97
Si
Si
30/11/10
€ 2384,27
€7274,7?
Si
CO.GI.P.
31/12/09
€ 293,85
Bartolini
Vincenzo
I Casali
30/11/10
€ 1169,78
15/12/16
Si
Esclusa
No
No
PietralunQa
Città di
Castello
Gubbio
Canneto Il
Molinello Il
Città di
Castello
Pietralunga
Serra
Petroia
Umbertide
Caicocci
28.20.04/
28.20.04
188.07.18
Città di
Castello
Pietralunga
Cuiano
7.12.60
Mossa Gianluca
20/2/11
€
44652,84
€ 152,25
San Pietro Il
18.50.00
7/2/11
€ 735,11
"
Olmo
Palombaro
4/2/1 O
30/11/10
€ 620,52
€ 5322,35
€5878,23
Esclusa
Si
Pietralunga
Caignagni
Grilli M. Luisa
30/11/10
€ 4713,84
€ 8110,45
Si
"
"
Rapastello
Caimattei
€ 4389,53
€ 5285,93
30/11/10
€ 4205,62
€ 9547,28
€
11706,78
€
12101,19
€
30312,78
No
No
Casella del
Vescovo
Casacce
T anci Dario
Cecchini
Gianluca
Pierini Luigi e
Sandro
Gaudenzi
30/11/1 O
30/11/10
Città di
Castello
Assisi
"
Zam pittoCaoanne
Bandija
14.69.30
114.37.60/
.81.21.20
60.21.40/
60.21.40
85.10.10
110.13.82/
108.68.82
97.04.50/
97.04.50
176.92.28/
161.52.03
34.34.64
Collesi Stelio &
F.lli
Fanoli Katia
MiliiMario
Muratori Stefano
10/11/12
€ 1779,07
Si
Soc. Coop. Silvo
- pastorale
Bandita
Balestro Marco
Belliscioni Marisa
Bilancini Enzo
16/12/09
€O,OO
Si
18/11/18
10/11/12
29/12/18
€ 8154,80
€ 2663,67
Caglotti Maurizio
Caoooni Giovinia
Ricci Fiorella
10/11/13
31/12/19
10/11/12
€ 1082,91
PietralunQa
Assisi/Nocera
Umbra
San Venanzo
"
San
Ven.lOrv.lpar.
San Venanzo
"
"
Sioli
Balli
Mascalocchio
Pod.Caselia o
Paaanino
Castelecchio
S.Rosa
Palara
251.03.02
136.96.10
42.00.20
127.73.80/
115.07.59
21.47.40
31.04.90
32.65.60
10/11/18
Si
€1590,54
Si
€ 9352,17
€ 3167,46
€ 2297,13
Si
No
Si
Si
No
No
No
No
No
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Vici ano
San Venanzo
Campogrande
Orvieto
PietraraiCiter
no/Prodo
(L'aiuola)
Saiia
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Gubbio
Scheggia e P
Salia- voc.
Pagino
(Caimiari)
Isola Fossara
Pietralunga
Cima Petricci
Città di
Castello
Pietralunga
Pagino Il
Gubbio
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\~')
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-.
San Ven.lPar,
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Vallemosina
157.10.10
61.39.00/
62.35320
243.59.22
Pasquini Renato
e Fernando
Fattorini Laura
10/11/12
€ 5727,33
31/12/19
--
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,Cf Iamu~
€ 9984,33
No
Soc. Awenire
Servizi s.c.a.r.l.
31/5/24
€ 2324,06
Si
34.05.46
Fiorucci Wilma
€ 400,00
Si
5.64.50
Naticchi Mauro
Rinnovo
tacito
Rinnovo
tacito
€ 48,00
Da definire
34.27.40
Brunamonti
Corrado
Fiorucci
Vincenzo
Mossa
Francesco
Corriga
Giuseooe
Rinnovo
taci10
€ 83,00
Da definire
30/11/10
€ 1088,81
11/2/11
€ 251,59
Esclusa
10/11/10
€ 379,87
No
407.50.58/
281.09.80
6.47.00
18.97.40/
17.92.60
4210,45
No
/ "~o
<' .::.:«!;"
PATRIMONIO AGROFORESTALE GESTITO DALLA COMUNITA' MONTANA
"DEL SUBASIO E DEI MONTI MARTANI"
FABBRICATI DA MANTENERE IN PROPRIETA',FUNZIONALI
ALL'ESPLETAMENTO
DELL'ATTIVITA'ISTITUZIONALE
DELLA COMUNITA' MONTANA
• Stazzi;
• Carcerelle;
• Stalla Torgiovannetti.
FABBRICATI
DA
PROGRAMMATICHE
• Torgiovannetti;
• Cà Piombino;
• Colpernieri.
MANTENERE
IN
PROPRIETA'
FUNZIONALI
E DI GOVERNO A DIMENSIONE REGIONALE
FABBRICATI
DA
MANTENERE
IN
PROPRIETA'
FUNZIONALI
PROGRAMMATICHE :::::DI GOVERNO A DIMENSIONE SUB-REGIONALE
• Pianacci;
• Cerqua grossa I;
• Cerqua grossa Il;
• Le Mandrie;
• Banditella di Armezzano;
• Le Ripe;
• Baracca cibroccolo;
• I Molini;
• Vallonica;
• Rifugio del colle S. Rufino;
• Brecciaro;
• Chiesetta S. Leonardo complesso Le Montarelle;
• Rifugio cacciatore;
• Osservatorio;
• Fonte Bregno;
• Rifugio Il;
• Tre Fontane;
• Cà Furlano;
• Monticelli di sopra;
• Monticelli di sotto;
• La Caccetta;
• Sermolla;
• Ruozi.
A
SCELTE
A
SCELTE
E LOCALE
i£I--~;ji~'l\
.'
PATRIMONIO
"ÒENOMINAZIONE
COMPLESSO
COMUNE
AGRO'ORESTALE
lOCALITA'
OA A~ENARE
o VALORIZZARE
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:'I~~'o e../
TERMINATA
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x
x
x
x
x
x
x
x
x
A~QuAR~LlA __ .__
!SAN'P.iETR~----=--_.---.SANPIETRO----:'-RUDERE-~~
_.CERQl!OSIN.o__
~
CERQU.Q.~tNQ.- fl_~~_RUR,~AGAZZJ!'lJ,!1ENSt'
~~.
• ~ ~_:~
~PB-Q.~~
l'AIUO~..:: Fl AB RUR,,B.I'1._AlIB,RIC ANll1AlI
Gh~'~_
\l'AIUOLA - F2 SEMIOIRUTO
"--.;,;
ORVIETO
PETRARA
iPeTRARA FiAB~RUR,RU:;. ATIR,RJC~ANIM --_
.• -- - .•
X 'PETRARA ì'iEUH. ATTRfzzl,RIC. ANiMAli
X
- 'ÒRVIETO. --~PIAN DELLACASA
lf!AN DELlA cASA -Fl AB. RURALE (rùd~~~
- ---.-j---!<
TOR-VIETO
LQUERCIA TORTA
!QUERCIA TORTA - Fl AB. RURALE(rudere)
..
X
-.'PARRANO
IPOROSSO
POROSSO - Fl SEMIOIRUTO
X
L
IPOROSSO - F2 SEMiDIRlJTO'
X
lVI,çIANO
'VICIANO • F1 Rudere
X
'VICIANO - F2 Rudere
X
-..
-;VICIANO - F3 Rudere
.
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..:~~N-VE~~~~Q_
nLA~QU~R~lLA
!A(QUAREllA -Fi-AB. RUR, RIC. AN _.n.
~M_PO G~N_p~~NuqY9
.. j_~~~_vENA-NZci-=---;C~MPOG~NDE
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
I
FABBRICATO
AlLEGATn "F"
VERIFICA INTERESSE
STORICO CULTURALE
DECRETO l. 42/04
AVVIATA
I
DENOMINAZIONE
,
,.
CeRQuosnic'-l~YO-'~.~_~
""-'!ii9I1ft
=-- .----==~.=-.- - :~~~--=-.---'~=~"~------ ..- ..
PETRARA
PIAN'DELui.-cASA--.QUERèJA TORTA
p6~9Ss6
-
xZi,,-~!
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. AllERONA
.ORVIETO"---:QRYI~o
$AN PIETRO
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'SANVENANZO
.~~~ VENANZO
-::SAN VE!"ANZO
.SAN' VENANZO
'SAN VENANZO
CASA FltimA
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-'SAN YENAN_ZO
~~Y_ECCHIA
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GR,A~D_EJ~U_O~Q.-_f2~l9:J1{~1!0~N~M~t,!.
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.CAMPO GRANDE NUOVO - F3 FIENILE
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CAMPO GRAiiDE VECCHIO--~-SAN VEN-ANio--JCC)MPAGNiA----.-~rCAMp(j
GRANDEVECCHio----:.Fi.Ati-:-RUr{Rim.Attr/RiC~Anlin~ -:--.-- . -- -.
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'-CAMPo GRANDE VECCHio:-F2 FIenile ~ n._ - ----•.------ ------- - ---.----~CAMPO éiRANDE-VE-CctiiO:F3Ricovero
Ànlmall---.--~
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!
j_Ct'!'1PQ_GRANDEYECCHIO - F5_~I£.OVE!l_O_A~M~1L
__ -Ì
:
CAMPO GRANDE VECCHIO - F6 Rudere
;
'PORNElLO
--"'CAPANNA DEL PQRNElLO -PAVIMENTO FABBR.RuRAiE-~----xiCARENA
[cARENA - Fl Ab.Rur/Rlc.AnimlMagazz./Cantlna
I CARENA - F2 Rlco ero Animali
I
ICARENA - F3 Rlco ero AnlmalllFlenlle
jCASA BIANCA
,CASA BIANCA. F1 GRANAIO
ICASA BIANCA - F2 AB. RUR! RIC AN. RIM, ATTRIMAG.
ICAsA FINEnA - Abitazione Rurale (rudere)
i"CASAFINEnA
i CASA PERElLA
iCASA PERElLA - Fl AB:CIYJill1."Afr~,RIC.
AN
'CASA PERElLA • F2 RICOVERO ANIMALI
I
.. C~SA VECçi-UA
;9\?A VÉCCHIA - Fl Mlnja~partamento
- Màg~ZZil!O
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i9\SA '{E_CCHIA- F_2 MAGAZZIN_O
1 _
I
ICASA VECCHIA _ F3 RIMESSA ATTREZZI
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ICASANOVA
!CASANOVA - Fl AB, CIVllf
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/OD.FRAN-CIONE 01 SpnO-F2
~I~ESSA AT1:RE.zzI
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POD.FRANCIONE 01 SOTTO.F3 FIENILE
X
POD.FRANCIONE 01 SOTTO-F4 RICO'VERO ANIMAU
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l POD.FRANCIONE 01 SOTTO-FS RICOVERO ANIMAU
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X
IpOD.sORBARE DI SOTTO 2 - Ablt.Rurale (rudere)
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IpODERE BADIA - ABITAZ.RUR.
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IPODERE BALLI - Fl Ab.CI...ile/Rlm.Attr/Cantlne
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(parte"A) .- F2RlCov_ero' A-nTmill---,
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-Ablt<l?:l~ne_Ry!"al_eftllilgazzlno __
_~~VO.C.FpR~~.fE __ ~ __ ~ lLA F9RN~çE,' Fl Ab.RurLMag~z.zino (!3!der~)
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,LA FORNACE, F2 Fienile
---'"LE-MONTAREU.E~--;'LfMONTAREiÙ ~ f1-Rudere .---.--- .. -:-- '--+--~'--:lE-MONTARELlE-~
F2 RUdere____L _.
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_;C1TTA.DJ. CA5!5ll0CA'
DEL PASQUI
ICA' DEL PASQUI .. ABIT.RURAlE - rudere
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CASTEllQCA' I FORTI
ICA' 1_ FORTI. ABITAZIONE RURALE (rudere)
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-~çi1.TA D! CASTE-llçjCAI FIRENZE
LC~I FI~E!!ZE, lo." Fl AB.CjV/RIM.!'!TIYRIC.AN
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(AI FIRENZE Il
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CAICOCCHI kIITA.OI CASTELLdM. RUPERTO
!g.!oCIN~O--=.f.l ~blta~..:.~.!!rale:.<.!!I~E!.~L
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MOLINElLO - F4 Rlm.AttrezzI/Rlc.Anlmali/Tettola
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,\iALOEMAGGIO
--LVALLACCf - Fl Ablt.Rur./Fondl <fu!!!.erel
;VAq-ACCI - F2 Rimessa Attrezzi (Rudere)
!VALLEMOSINA- Fl Ablt.Clv./Rlc.Anlm.~g,/Dlslm.
lYALLEMOSINA - F2 Conservone
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RAPASTELLO: F7R~IMè-sSA ATrREZii.-
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NUOVO
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VARREA - --..
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LVARRE!'_-=!'_~II~?19!'l~~UM1LPfij.ÀZiQ:-DE{:.Rlç,~I..Q==-"'::~?L~M1Ull.~~
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PALAZZO-DEL RIccio -:"Ff ANNESSO:R:UDERE--éAlCQçCI
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UMBERtiDE ~--=_-=if~~GGIO
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C_albas~TI16 Ab-;qvIS~S~'!!.l,I!!I
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CAICOCCI Calsantl 2°.FS Abltaz.Clvlle
:'CAICOccfcasa
Colonlca~Fl0 Ab.Clv/Centr.Term.
:CAICOCCI Oependanc:~Fll
Abitai:. Civile
iCAICOCCI Fattorta-FifA.b.Clv/Sale
{omuni
CAICOCCI Magazzino-FIB Magazzino
&ilCOCCt Mollno.Fil Ab.Clv/Centr.Termlca
r
iCAICOCCI Montone lAnnesso-FB Maaazzino
CAICOCCI Montoni lbls-F7 Ab.Clv.
icAlCOCCI Montonll°-F6
Abltaz.Clv./Rlstorante
iCAICOCCI MontonI2°-F9 Abltaz.Qv.
j,ç.ftJC9_CCI Palazz~o-F3
AbitaZione CIvile
'CAICOCCI Penna .Fl Abitaz.dV/Magazzlno
..
:CAICOCCI Penna Annesso~F2 Abitazione Civile
""CAICOCCI Rlceijone:-FiiNegOzlo/Magazzlno
C-I-Rlmessa-F14 Abltaz.clv.
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X
X
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BENI DIVERSI DA ALIENARE O VALORIZZARE
COMUNE
IMMOBILE
Città di
Castello
NCT Ig. 185,
part.47
Nocera Umbra
NCT Ig. 73, parto
38
Città di
Castello
NCT Ig. 153,
part1. 780 e 17/p
Alienazione
-
Allerona
NCT Ig. 42,
partt. 4 e 5; Ig.
43, part.25
Alienazione
PODERE FONTANA
In corso di richiesta
Pietralunga
NCT Ig. 98,
part- 57 e 58
Alienazione
-
Città di
Castello
NCTfg.153,
partt. 32, 33, 34,
179
Alienazione
-
Città di
Castello
NCT Ig. 57 parto
2
Alienazione
-
Gualdo
Tadino
Gualdo
Cattaneo
Ex vivaio
reoionale
Centro
agritermia
Bastardo
NCT Ig. 5, parto
35/p
Alienazione
In corso di richiesta
Valorizzazione
In corso di richiesta
Bene ex FCU Alienazione capacità
edilicatoria Traslerimento al Comune
di Città di Castello
Alienazione
In corso di richiesta
Alienazione
ITER TERMINATO
Alienazione
In corso di richiesta
Alienazione
ITER TERMINATO
San Gemini
Città di
Castello
Terni
Terni
Todi
Città di
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Parcheggio Via
Gramsci
Immobile di Via
Saffi,6
Area edilicabile
Via
C. Battisti
Lottizzazione
Pantalla
Magazzino
T ancredi
DESTINAZIONE
Cessione di diritti di
competenza regionale
relativi alla parto 47,
censita in catasto quale
corte comune ai numeri,
33,36,37,41,43
e 48 e
acquisizione di diretti sulla
parto 42/b. La regione è
proprietaria della parto 33:
immobile denominato
paoino.
Alienazione
NOTE SU ATTI VITA'
DECRETO
LEGISLATIVO 42/04
In corso di richiesta
-
In corso di richiesta
-
Bastia Umbra
Terni
Città di
Castello
Pietralunga
Gubbio
Foligno
Cannara
Preci
Ex colonia S.
Lucia
Ex colonia di
Monte Arqento
Campeggio la
Montesca
Campeggio
Candeleto
Terreno
provenienza ex
APT
Foresteria
Palazzo
Pierantoni
Terreni
Collemancio
Città di
Castello
Foligno C.P.C.
Strutture
zootecniche
Case Cordella e
Valle Cascia
Via delle
Pertiche
Le Valcelle
Albergo S. Vito
in Monte
S.Lucia centro
aziendale a
servizio di
azienda aqraria
S. Pietro
Acqueortus
Magazzino Via
dei Pinch itorzi
terreno
Foligno C.P.C.
terreni
Castiglion del
Laqo
Orvieto
Impianti ittici S.
Andrea
Fontanelle di
Bardano
Città di
Castello
Città di
Castello
Rovigliano
Orvieto
Pietralunoa
San Venanzo
Nocera Umbra
Allerona
Via Marconi
Alienazione al Comune di
Bastia Umbra
Alienazione
In corso di richiesta
In corso di richiesta
Alienazione
In corso di richiesta
Alienazione al Comune di
Pietralunqa
Alienazione
In corso di richiesta
Alienazione al Comune di
Foligno
In corso di richiesta
Alienazione
PARTE DEI
TERRENI GIA'
SOGGETTI A
VINCOLO IN
QUANTO
RICOMPRESIIN
AREA
ARCHEOLOGICA
VERIFICARE
PROCEDURA
ESPROPRIATIVA
In corso di richiesta
Valorizzazione - progetto
Sviluppumbria
I.r. n. 22/2001
-
Valorizzazione
In corso di richiesta
Alienazione
valorizzazione
In corso di richiesta
In corso di richiesta
Alienazione
Alienazione
ITER TERMINATO
Alienazione
In corso di richiesta
Cessione gratuita la
demanio dello stato per
W.FF.
Cessione gratuita al
Comune di Foligno e
acquisizione di quelle di
proprietà del comune per
viabilità del centro
Concessione
-
Concessione Arusia
La restante porzione
fabbricato + terreno
Alienazione
Alienazione
Mantenere in proprietà
Der SVilUDDOe/o messa a
-
In corso di richiesta
In corso di richiesta
In corso di richiesta
In corso di richiesta
-
,
"
.
Isola
Maggiore
Trasimeno
Magione
Montone
San Venanzo
Bettona
Magazzino
Centro
apicoltura
Rocca d'Aries
Casavecch ia
Ex convento
S. Antonio
reddito
Mantenere in proprietà
per sviluppo e/o messa a
reddito
Alienazione (fabbricato e
terreno)
Alienazione
Alienazione
Alienazione
In corso di richiesta
In corso di richiesta
In corso di richiesta
In corso di richiesta
In corso di richiesta
,
.
,
BENI EX ANAS DA ALIENARE
Ex S.S.
3
3
3
3
3
3
71
71
KM
173+050
183+200
203+200
205+125
206+500
209+200
54+640
61+100
71
69+000
71
71
71
71
75 bis
79 bis
79 bis
221
257
316
316
319
319
319
320
395
397
397
77+925
94+000
101+176
109+550
20+200
16+400
26+600
13+800
14+400
22+454
41+400
9+700
17+560
23+500
16+180
7+825
9+616
13+750
Comune
Nocera Umbra
Gualdo Tadino
Siaillo
Costacciaro
Costacciaro
Costacciaro
Ficulle
Monteleone di
Orvieto
Monteleone di
Orvieto
Città della Pieve
Castiglione del Lago
Castiglione del LagO
Castiglione del Lago
Corciano
Orvieto
Todi
Città di Castello
Città di Castello
Giano dell'Umbria
Massa Martana
Sellano
Sellano
Cerreto di Spoleto
Cascia
Spoleto
Montecastello di Vibio
Todi
Descrizione
Magazzino di Paccarello
Magazzino di Roveta
Maaazziono di Fontemaagio
Casa cantoniera di Costacciaro
Magazzino di Caprile
Magazzino di Lancia Fame
Casa cantoniera di S. Cristoforo
Casa cantoniera di Fabro scalo
Casa cantoniera di Monteleone
Casa cantoniera di Musigliano
Casa cantoniera di Muffa
Casa cantoniera di Castiglione del LagO
Casa cantoniera di Borghetto
Casa cantoniera di Taveme di Corciano
Casa cantoniera di Prodo
Casa cantoniera di Aooarita di Quadro
Centro di raccolta Rio Secco
Casa cantoniera di Fraccano
Magazzino di Bastardo
Magazzino svincolo con E45
Casa cantoniera di Soglio
Magazzino di Sellano
Magazzino di Cerreto
Casa cantoniera di Mola
Magazzino di Forca di Cerro
Magazzino di Madonna del Piano
Magazzino svincolo E45
BENI EX FERROVIA CENTRALE UMBRA IFCU\
-
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COMUNE
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PART.
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ABITAZIONE
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STAZIONE
28.00
MONTECASTEW
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135,15
NICCONE
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UMBEAT10e
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""
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STAZIONE
20.25
NICCONE
UMBERTloe
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".
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FORNO
1,00
NICCONE
UMBERTIDE
51
"
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A
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UMBERTIDE
51
"
01
,
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UMBERTIDE
51
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01
C
FORNO
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UMBERTIDE
59
290
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ABITAZIONE
'5900
STAZIONE
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UMBERTIDE
c
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UMBERTIDe
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2
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c
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2
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o
c
300.52
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o
o
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STAZIONE DI UMBERTIce
o
o
A
voc.
BAGNO
B
c
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290
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UMBERTIDE
59
""
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C
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59
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MAGAZZINO
UMBERTIDE
59
2"
E1
E
SPOGUATDI
UMBERTIDE
59
291
E1
COMUNE
Rl.
PART.
UMBERTIOe
59
UMBERTIDE
-
DESTINAZIONE
CAlASTALE
~-
-
IND1RIZZOJLOCAUTA'
4()74.15
STAZIONE 01 UMBERTIDE
O
O
750,00
STAZIONE 01 UMBERTIDE
O
O
A
300
STAZIONE DI UMBERTlOe
O
O
A
ABITAZIONE
184,60
STAZIONE 01 UMBERTIDE
D
D
c
STAZIONE
"',92
STAZIONE
UMBERTIDE
O
O
A
MAGAZZINO
84,80
STAZiONE 01 UMBERTIDE
O
O
A
MAGAZZINO
'58,00
STAZIONE DI UMBERTIDE
O
O
A
G
UMBERTIDE
59
""
E1
UMBERTIDE
59
JOO
E1
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UMBERTIDE
59
".
E1
,
UMBERTIDE
59
3"
E1
L
BAGNI
15,99
STAZIONE DI UMBERTIDE
O
O
A
UMBERTIDE
59
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E1
M
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32,00
STAZIONE DI UMBERTIDE
O
O
A
UMBERTIDE
59
38.
E1
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LOCALE PESA
8.38
STAZIONE
O
O
A
UMBERTIDe
59
385
E1
o
BAGN'
15.99
STAZIONE DI UMBERTIDE
O
O
A
UMBERTIDe
73
3"
E1
3</,00
STAZIONE 01 UMBERTIDE
O
O
C
UMBERTIDE
73
3"
E1
"
STAZlONEOIUMSERTlOe
O
O
C
UMBERTIOE
59
29'
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•
BAR
230,40
STAZIONE 01 UMBERTIDE
O
O
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D'
•
ABITAZIONE
110.88
C
D6
•
PORNO
19,80
""
""
C2
•
MAGAZZINO
10.65
VIA BUZZACCHERO
131,43
MONTECORONA
2
590
C
2
590
C
DORMITORIO
P
UMBERTIDE
UMBERTIDE
UMBERTIDE
" ",
" ",
" "
MENSA
...
01
DI UMBERTlOe
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CASElLO
O
lOC
CASellO
O
BUZZACCHERO
C
A
UMBERTIOE
65
"
D'
A
ABITAZIONE
UMBERTIDE
65
903
D'
•
PORNO
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MONTECORON ....
UMBERTIDE
65
90
B
BAGNI
',<8
MONTeCORON ....
C
UMBERTIDe
65
96
"
"
"
"
STAZIONE
159.60
MONTECORONA
C
ABITAZIONE
126,00
MONTECORON ....
C
C
RIPOSTlGUO
10.50
MONTECORONA.
C
A
ABITAZIONE
99,00
MONTECORONA
•
3"
C
•
FORNO
',00
MONTECORONA
•
3"
C
ABITAZIONE
119.08
MQNTECORON ....
5
22'
C
ABITAZIONE
93,99
LOC PAMPANB.1.A.
UMBERTlOE
E
LOC PAMPANB.1.A.
UMBERTIOE
6
UMBERTIDE
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96
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UMBERTIDE
'"
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FORNO
22,96
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"
,
ABITAZIONE
104,35
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6
'"
905
"
,
FORNO
13,50
PIERANTONIO
6
UMBERTIDE
UMBERTIDE
"
"
...
...
C
C
C
C
,
COMUNE
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19'
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,
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--
-
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171,00
PIERANTONIO
,
MAGAZZINO
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PIERANTQNIO
,
135
c
BAGNI
9.12
PIERANTONIO
,
135
A
ABITAZIONE
106.62
LOC. S. ORFETO
,
102
c
ABITAZiONE
117,32
LOC.PALAZZACCIA
9
".
c
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19,60
LOC. PALAZZACClA
9
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c
ABITAZIONE
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LOC.OSPIZlAlETTO
10
622
c
FORNO
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LOC. OSPIZIALETTO
10
622
c
ABITAZIONE
119
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PARLESCA
Il
919
c
FORNO
',00
lOC. SOLFAGNANO
PARLESCA
Il
919
c
ABITAZIONE
130.00
LOC. SOLFAGNANO
{PARLESCA
11
92O
c
STAZIONE
171,00
LOC. SOLFAGNANO
IP"RlESCA
11
92<1
B
LOo. SOLFAGNANO
IPARLESCA
11
920
A
11
920
c
14
:J9O
c
14
390
c
Il
920
A61T AZIONE
104.00
19'
".
UMBERTIDE
19'
221
UMBERTloe
152
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10
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PERUGIA
19
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PERUGIA
19
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PERUGIA
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PERUGIA
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B
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LOC. SOlFAGNANO/PARLESCA
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'"
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,
,
A8ITAZIONE
100.38
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FORNO
16.80
STRADA SAN BARTOLOMEO
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UMBERTIDE
"
"
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STAZIONE
,
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PERUGIA
PERUGIA
PERUGIA
PERUGIA
PERUGIA
PERUGIA
PERUGIA
PERUGIA
PERUGIA
PERUGIA
PERUGIA
,.
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,
"
PERUGIA
99
PERUGIA
99
PERUGIA
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"
PERUGIA
PERUGIA
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B
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104,37
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629
c
ABITAZIONE
9694
LOC. LA FORRA
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300
c
9,",
lOC. LA FORRA
"
310
c
LOC. PONTE PATTOLIIRESINA
"
"
FORNO
MAGAZZINO
68.31
ABITAZIONE
130,00
LOC. PONTE PATTOLVReSINA
STAZIONE
171.00
lOC. PONTE PATTOLIIRESINA
...
...
A
"
46.
B
c
"
"
,.
El
C
BAGNI
',02
LOC. PONTE PATTOUiRESINA
"
469
A
O,
A
ABITAZIONE
96,94
lOC PRESCIUTTO
00
""
C
"
"
B
FORNO
23,52
LOC PRESCIUTTO
19
'"
c
ABITAZIONE
112,18
LOC. RAMAZZANO
20
195
c
FORNO
19.21
LOC. RAMAZZANO
20
'95
c
ABITAZIONE
130.00
LOC. RAMAZZANO
c
STAZIONE
171.00
LQC. RAMAZZANO
c
PERUGIA
99
PERUGIA
"
PERUGIA
'"
PERUGIA
'"
..
PERUGIA
100
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PERUGIA
160
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-
0-
COMUNE
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PART.
PERUGIA
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66
PERUGIA
19"
67
.,
PERUGIA
179
47
PERUQIA
179
"
PERUGIA
197
PERUGIA
-.
,
DESTINAZIONE
CAT ASTAlE
--
..
INDIRIZZClJLOCALlTP:
MAGAZZINO
70,00
lOC. RAMAZZANO
C
BAGNI
6.50
lOC. RAMAZZANO
07
A
ABITAZIONE
117,40
07
0.9
FORNO
7.20
lOC. VILLA Il
07
A
ABITAZIONE
131,99
lOC. PONTE FElCINO
". ,
07
A
ABITAZIONE
6612
LOC. VAL"'ITIANO
pERUGIA
219
8
07
B
FORNO
7.20
lOC.VALVITlANOIl
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c
PERUGIA
".
8
D7
C
BAGNI
1.50
lOC. VALVITlANO II
"
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PERUGIA
".
120
07
A
ABITAZIONE
83.60
lOC. MADONNA DEl COLLE
25
555
c
PERUGIA
".
12'
07
B
FORNO
7.20
LOC. MADONNA oa
"
555
c
PERUGIA
220
172
D7
A
ABITAZIONE
128,15
23
767
c
PERUGIA
220
197
EI
ABITAZIONE
214,00
PONTE mCINo
23
"8
c
STAZIONE
246,40
PONTE mCINO
23
828
B
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EI
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lOC.VILlAIl
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Il
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PONTE mClNO
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c
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PERUGIA
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1!13
.,
B
MAGAZZINO
84,24
PONTE FElCJNO
23
"8
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PERUGIA
220
197
E1
C
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16.80
PONTE FELCINO
23
828
A
PERUGIA
220
'"
E1
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EOIROIO P.LLA 198
23
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PERUGIA
240
139
D7
A
ABITAZIONE
110,12
lOC. PRETOlA
26
97'
c
PERUGIA
240
139
D7
B
FORNO
15.00
lOC. PRETOLA
26
".
c
PERUGIA
253
95
E1
ABITAZIONE
270,00
S. ANNA
•
497 GIA' "'ALORIZZATA
E1
A
pERUGIA
253
95
E1
STAZIONE
377.00
S.ANNA
•
497
PERUGIA
253
97
E1
ABITAZIONE
116,64-
S. ANNA
•
'97 GIA .... ALORIZZATA
PERUGIA
253
97
E1
A8/TAZIONE
116.64
S.ANNA
PERUGIA
253
97
E1
ABITAZIONE
82.00
S. ANNA
•
497 GIA' VALORIZZATA
PERUGIA
253
97
E1
MAGAZZINQ/ MENSA
S.ANNA
•
497 QIA' VALORIZZATA
PERUGIA
253
97
.,
288.00
OFFICINA
459.28
S.ANNA
•
497 QIA' VALORIZZATA
PERUGIA
253
103
E1
BAGNI
S.ANNA
•
'97 GIA' VAlORIZZATA
PERUGIA
253
,.,
,
""
TERRENO
0.00
S.ANNA
PERUGIA
254
128
07
A
ABITAZIONE
109.16
lOC. SAN COSTANZO Il
3
35.
c
PERUGIA
254
128
07
,
FONOC
19,44
lOO. SAN COSTANZO Il
359
c
PERUGIA
257
48
.,
3
C
MAGAZZINO
69.00
PONTE VAllECEPPI
c
PERUGIA
25'
49
E1
ABITAZIONE
102.00
PONTE VAL1.ECEPPI
c
STAZIONE
172.80
PONTE VALLECEPPI
c
B
C
• ""
GIA' VALORIZZATA
GIA' VALORIZZATA
c
A
PERUGIA
257
49
E1
PERUGIA
257
49
.,
B
OFFICINA
269.12
PONTE "'AU.ECEPPI
c
PERUGIA
257
93
E1
O
BAGNI
7.29
PONTE VAllECEPPI
c
•
-
~
-.
DESTINAZIONE
CATASTALE
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-.
COMUNE
Fa.
PART.
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251
""
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RIMESSA
10,85
PONTE VALLECEPPI
PERUGIA
257
51
07
A
ABITAZIONE
152,00
PONTE VALlECEPPl
INOIRIZZOll.OCAlITA'
• C.
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257
51
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PERUGIA
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C
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19.30
PONTE VAU.ECEPPf
27
35'
STAZIONE
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2
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B
ABITAZIONE
106,58
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2
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C
A
PERUGIA
27.
'08
PERUGIA
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"
C
RIMESSA
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2
578
A
PERUGIA
27.
35
"
B
BAGNI
6.75
P1SCtLLE
2
578
A
PERUGIA
27.
"
07
A
ABITAZIONE
110,25
lOC PONTE S. GIOVANNI
•
PERUGIA
m
90'
07
B
RIMESSA
20,16
LOC PONTE S. GIOVANNI
•
...
...
PERUGIA
273
135
07
A
ABITAZIONE
112.48
LOC PONTE
S. GIOVANNI
28
336
C
PERUGlA
273
'35
~
B
RIMESSA
12,60
LOC PONTE S. GIOVANNI
28
33.
C
PERUGIA
273
18.
07
A
SOTTOSTAZIONE
248,60
LOC PONTE S. GIOVANNI
A
PERUG ....
273
18.
07
B
MAGAZZINO
12.87
LOC PONTE S. GIOVANNI
•
PERUGIA
273
25.
C2
UFFICI
272.00
PONTE S. GIOVANNI
A
OFFlCI~
100,64
PONTE S. GIOVANNI
A
A
C
C
A
PERUGIA
273
251
C2
PERUGIA
273
251
C2
B
RIMESSA
11.52
PONTE
S. GIOVANNI
PERUGIA
273
257
07
A
ABITAZIONE
113.88
PONTE
S. GIOVANNI
29
920
C
PERUGIA
273
257
07
B
6."
PONTE
S. GIOVANNI
28
920
C
PERUGIA
287
PERUGIA
2"
"
"
PERUGIA
510
.,
PERUGIA
51'
.,
PERUGIA
510
PERUGIA
A
FORNO
ABITAZIONE
97,50
BAlANZANO
51
BAlANZANO
51
...
...
C
B
FORNO
O,
A
ABlT AZIONE
111,72
LOC. SALANZANO
32
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C
07
B
RIMESSA
20""
Loc.
BALANZANO
32
529
C
",
07
A
ABITAZIONE
111.72
lOC.
BJ\UINZANO
33
'"
C
'"
'07
07
B
RIMESSA
10,50
LOC. BALANZANO
33
2"
C
PERUGIA
328
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C2
RIMESSA
11,52
PERUGIA
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07
A
ABlTAZ10NE
111,92
lOC.
Il CAMPACCIO
" '"
C
PERUGIA
328
57
07
B
10,80
LOC. IL CAMPACCIO
" '"
C
PERUGIA
35'
"
07
A
ABITAZIONE
lOC.
SAN MARTINO
IN CAMPO
"
J7
C
PERUGIA
35.
"
07
B
FORNO
lOC.
SAN MARTINO
IN CAMPO
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J7
C
PERUOIA
'51
65
"
"
"
"
PERUGIA
'51
65
PERUGIA
35.
"
PERUGIA
35.
65
PERUGIA
351
1213
7
PERUGIA
J71
"
07
FORNO
'.35
11l,n
7.00
A
ABITAZIONE
110,40
S. MARTINO
IN CAMPO
"
206
C
STAZIONE
174,60
S. MARTINO
IN CAMPO
"
200
B
MAGAZZINO
121.44
S. MARTINO
IN CANPO
"
200
A
BAGNI
6.78
S. MARTINO
IN CAMPO
"
206
•
TERRENO
0.00
S, MARTINO
IN CAMPO
"
200
ABITAZIONE
140,41
J7
298
A
B
C
A
C
LOC. FORTEBRACCIO
C
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•
•
"-
-.
0'
•
RIMESSA
m.
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ABITAZIONE
115.52
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0'
•
FORNO
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•
""
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COMUNE
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PERUGIA
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PERUGIA
382
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,
DERUTA
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PART.
DESTINAZIONE
CATASTALE
--
.
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LOC. FORTCBRACCIQ
"
298
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3B
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LOC. veSCOVATO l
3B
3SO
c
ABITAZIONE
111.75
S. NICOlO' Cl CELlE. STRAeA 01
PONTE NUOVO
39
"9
c
FORNO
14,35
S. NICOLO' DI CELle. STRADA Cl
PONTE NUOVO
39
'"
c
A61TAZIONE
126.00
S. NICOlO'
39
339
c
STAZIONE
167,00
S.NICOLO'
39
339
•
MAGAZZINO
20,00
$.MCOLO'
39
339
A
°
RIMESSA
11,15
S. NICOlO'
39
339
A
C
OAGN'
9,"
S.NICOlO'
39
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ABITAZIONE
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ABITAZIONE
105.08
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1
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ABITAZIONE
122.85
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DEPOSITO
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ABITAZIONE
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ABITAZIONE
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FORNO
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GARAGE
TERNI
69
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69
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ABITAZIONE
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1
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GARAGE
14,40
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ABITAZIONE
111.00
CESI
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5T AZIONE
112.80
CESI
•
ABITAZIONE
170,80
CESI
GARAGE
17.28
CESI
MAGAZZINO
92."
CESI
RIMESSA LOCOMOTlVE
Jn,OO
A
DORMITORIO LOCAU A
SERVIZIO DEL PERSONALE
570.39
A
267.60
A
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COMUNE
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PART.
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TERNI
DEPOSITO
MERCI
7
7
LEGENDA
A
BENI IMMOBILI ESCLUSIVAMENTE
MANTENERE
FUNZJONAU
ALL'ESERCIZIO
DEL TRASPORTO
FERROVIARIO
(DA
IN PROPRrETA')
•
BENI IMMOBILI PARZIALMENTE
FUNZIONALI ALl'ESERCIZIO
DEL TRASPORTO
E' POSSIBilE UNA PARZIALE MESSA A REDDITO ElO VALORIZZAZIONE
c
BENI IMMOBILI NON PIU' FUNZlQNALI ALL'ESERCIZIO
POSSIBILE L'ElIENAZIONE
80 VALORIZZAZIONE
DEL TRASPORTO
FERROVIARIO
FERROVIARIO
PER I QUAU
PER I QUALI E'
1
ALLEGATO "L"
Comune
Montone
Immobile
Coloti
Spello
Feccioli
Città di Castello
La Montesca
Foligno C.P.C.
Locali palazzina
servizi area CPC
Foligno C.P.C.
Immobile destinato
aIC.F.S.
Terreno
Foligno C.P.C.
Città di Castello
Fabbricato in loc.
Rogni
Paciano
Palazzo Baldeschi
Città di Castello
Via S. Antonio
Deruta
Castello di Casalina
Magione
Teatro Mengoni
Terni
Panicale
Immobili ex Ancifap
Ex oleificio di
Panicale
Todi - Loc.
Pantalla
Peruoia
Perugia
Perugia
Peruoia
Parco tecnologico
aoroalimentare 3A
Via del Verzaro
Via Benedetta
Via Elce di Sotto
Ex Lazaretto
Destinazione
Progetti sociali sanitari
ed educativi
(concessione)
Progetti sociali sanitari
ed educativi
(concessione)
Attività di alta
formazione
(concessione al
Comune di Città di
Castello)
Concessione gratuita al
Ministero Beni e Attività
Culturali
Concessione d'uso
gratuito
Cessione gratuita alla
C.R.1.
Concessione d'uso
gratuito ad URCA per
finalità faunistico
ambientali
Concessione con il
Comune di Paciano
Sede Tela Umbra e
accordo di programma
con il Comune - Polo di
formazione
Comodato d'uso con il
Comune - Museo della
ceramica - Attività
socio-culturale
Comodato al Comune
per attività culturali
Polo di Formazione
Accordo di programma
con ASL 2 e Comune
per residenza protetta
Sede del parco
tecnolooico
Fonoteca reo ionaie
Adisu
Adisu
Adisu
(; ~~!)
... ~
.'ALLEGATO M
RIEPILOGO INTROITI DA CONCESSIONI
Di seguito si riporta una sintesi degli introiti derivanti dalle concessioni del patrimonio
regionale a seguito dell'adozione della programmazione triennale prevista dall'art. 2 della
I.r. n. 14/1997.
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ANNO
2002
2003
2204
2005
2006
2007
2008
2009
TOTALE
,
,
INTROITI DA
CONCESSIONI
€ 1.103.325,44
•
i~'
€ 1.363.462,88
€ 1.590.738,28
€ 1.232.585,90
€ 1.393.159,95
€ 1.623.845,14
€ 2.070.561,56
€ 2.417.127,13*
€ 12.794.806,28
*Con riferimento alla annualità 2009, si rappresenta che l'introito complessivo di €
2.417.127,13 della redditività del patrimonio regionale in concessione proviene per il 61%
dalle Regione Umbria - Acque Minerali, per il 17% dalle Comunità Montane, per il 12%
dalla Regione Umbria - Patrimonio, per il 7% dalla Ferrovia centrale Umbra e per il
3%.dalla Provincia di Perugia.
~ tC(.~.'l.~\\
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Perugia, n .... \'r.••••••••••••
Per copia conforme
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