e A macchia di leopardo e senza una strategia nazionale, si stanno
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e A macchia di leopardo e senza una strategia nazionale, si stanno
e RIFIUTI • " A macchia di leopardo e senza una strategia nazionale, si stanno diffondendo nuovi sistemi di gestione dei rifiuti che puntano su ingegno etecnologia. Ma intanto la raccolta differenziata stenta, mentre la mala politica prolifica di GIUSEPPE MARINO inirà allo stesso modo. La "carta sporca" di Napoli come il liquido più trasparente, l'oro blu come la F mondezza nera. Com'è possibile che gli antipodi di acqua e rifiuti convergano sullo stesso destino? Niente prodigi della fisica ma solo miopie della politica. In Campania l'emergenza rifiuti si è estesa da una a tre province: oltre a Napoli, anche Salerno e Benevento. Nel Lazio si rischia, soprattutto a Roma: la sua discarica principale, quella di Malagrotta, dovrebbe essere chiusa già da tempo. In Sicilia si sono già visti i roghi. E anche se per ora ha fatto meno notizia, in Calabria c'è un'emergenza spazzatura, co n tanto di commissario a tentare di governarla. 70 In tutte queste situazioni si sono formati comitati locali sotto la bandiera del "Nimby": Not In My Backyard, non nel mio cortile, discariche e termovalorizzatorì. Una situazione che ricorda da vicino la sotterranea sommossa dell'acqua: anche in quel caso si sono for mati decine eli comitati locali in grado di ingaggiare una furiosa battaglia contro i gestori degli acquedotti e poi di collegarsi tra di loro, accumulando e scambiandosi expertise tali da riuscire a portare a casa centinaia eli pronunce favorevoli in ricorsi al Tar e in seguito di raccogliere milioni di firme a favore dei referendum abrogativi che. è bene ricordarlo, in materia di acqua hanno eliminato in modo bipartisan una norma scritta dal governo Berlusconi e una dal governo Prodì. Curiosità: quest'ultima in particolare era stata fi rmata dall'allora ministro Antonio Di Pietro, che MICA SOLO CAMPANIA Da Napoli, quest'estate l'emergenza rifiuti si è estesa alle province di Salerno e Benevento. Ma anche in Calabria ,. .. c e un commlssano, e pure Roma sta rischiando grosso. • l' "'" I poi ha raccolto le fi rme su un s uo quesito referendario che non è passato al vaglio g iuridico e che però piaceva proprio alle aziende private ciel sellore acqua: «La differenza tra i referendum presentati oggi dall'Italia dei Valori e quelli presentati nelle sco rse setti mane è impor tante: i quesiti proposti da Di Pielro no n smontano il sistema idrico nazionale e lasciano agli Enti Locali la possibilità di scegliere», commentò Mauro D'Asccll zi. vicepresidente di Federutility, l'associazione dei gestori dell'acqua, quan- do l'Idv depositò le fi rme in C<lssazio ne. NAPOLI PRIMA DELLA CLASSE? Incoerenze della politica che rischi ano di esplodere an- che in materi a di rifiuti. Rincorre re il consenso cavalcando i comitati può essere pericoloso ~c poi non si hanno pronte soluzioni efficaci che van nOilei senso indicato dai comitati stessi. Il primo a correre queslo rischio è il nuovo sindaco di Napoli Luigi De Magislris, che il 16 gi ugno scorso ha presentato un proprio piallo che dice no ai termovalorizzatori e punta tutto su un'cslensione-Iampo della raccolta differenziata: ar riva re in sci Illesi al 70%. Una sfida impervia, ha scritto su Luyocc,info l'ormai ex presidente dell'Asia Napoli, l'azienda che raccoglie i rifiuti, Claudio Cicatiello: «La media nazionale della raccolta differenziata è al 30,6%. Le grandi città ilf:lliane che superano il 30% di diffe renziata (Milano 35,6%, 'l'orino 42%, Bologna 33,3%) hanno aziende mun icipnli operative da decenni, con una trad izio ne ormai consolida la di lavoro. Tuttavia anche in queste città i progrcssi nella differenziata si misurano in uno o du e punti percentuali all'anno. Delle altre gra ndi città, Roma è al 19,5%, Gcnova al 21%, ma né il PATIUMIERE URBANE CON RICIClO INCORPORATO l:Automatic waste system che verrà applicato all'Eurosky di Roma: consiste in tre bocchettoni di raccolta differenziata per carta, plastica e generico dove introdurre i sacchetti. Questi vengono coinvogliati da un impianto pneumatico verso una centrale sotterranea di stoccaggio e compattazione, periodicamente svuotata. Lazio, né la Ligu ri a hanno sofferto crisi». Se ce la facesse, De Magistris centrerebbe un obiettivo inedito, almeno per l'Italia. Cicatiello in tempi no n sospetti, cioè ben prima che l'ex magistrato diventasse sindaco e lo rimpiazzasse al vertice dell'Asia, illustrava così le difficoltà specifiche di Napoli: «In Campania, Salerno (i ntorno al 60%) , Avellino (62,6%), Caserta (47,3%) han no raggiunto ottimi risultati, facilitati anche dalla conformazione delle città; la provincia di Napoli è invece al 15%, mentre il capoluogo, prima della crisi, era al 19% circa. Occorre però dire che Salerno ha 140 mila abitanti, Avellino 57 mila, Caserta circa 90 mila, contro il milione di abi tanti di Napoli. Per chiarire poi cosa si intende per "conformazione della città" basta un solo dato: a Salerno vivono 330 abitanti per km quadrato. a Napoli 8.500. l:area metropolitana di Napoli è il territorio più antropizzato in Europa, come numero di abitanti per uni• tà di superficie. E chiaro quindi che ipotizzare un miglioramento della raccolta differenziata di dieci punti all'anno è molto diffi cile ovunque, ma in un territorio così intensamente ab itato è impensabile». Staremo a vedere chi aveva ragione. Di sicuro c'è da spezzare un circui to perverso tra mondezza, affari e consenso che a in Campania, e non solo, si è oltretutto intrecciato con gli interessi della criminali tà organizzata. Non che ser vano prove, ma è esemplificativa l'operazione dei carabinieri del Noe di Roma che hanno arrestato a Castel Volturno un noto imprenditore campano, il quale, secondo quanto ri portato dall'ordinanza di custodia cautelare, si «aggiudicava sistematicamente appalti e commesse per il traspor to e lo smaltimento di rifi uti» grazie ai Casale- 71 LUGUO/AGO~R e RIFIUTI si, per poi condividere co n il clan gli utili così ottenu ti. Nodi impossibili da sciogliere? Di certo non mancano le tecnologie per farlo. Anzi, le esportiamo all'estero. L'ultimo caso è quello di Ecodeco, controllata della lombarda A2A, che si è appena aggiudicata una commessa da 26 milioni di euro per la realizzazione di un impianto di trattamento dei rifiuti in Inghilterra che gestirà il trattamento di 250 mila tonnellate annue di rifiuti solidi urbani residuali dalla raccolta differenziata provenienti dalle città di Barn sley, Doncaster e Roth erham e servirà ci rca 350 mila famiglie. La stessa azienda è rimasta impelagata per mesi in ricorsi al Tar per la gestione di una di- scarica a Terzigno. QUI CI PENSA ORESTE, SPAZZINO ROBOT Sorprendentemente, mentre i mucchi di spazzatura si accumulano in varie parti d'Italia, in altre realtà del Paese, non sempre lontane da quelle in crisi, si ,sviluppano buone pratiche e tecnologie all'avanguardia. E famoso il caso di Peccioli, il borgo toscano che ha chiuso una contestata discarica e, stretto un patto con la Scuola superiore Sant'An na di Pisa, è diventata sede di sperimentazioni avanzate nella gestione della spazzahtra. La più folcloristica è senz'altro quella di Dust Cart, il robot spazzino che chiami al telefono e viene a ritirare l'immondizia al1a porta di casa. Oreste (gli abitanti di Peccioli lo chiamavano cosi in ricordo dell'ultimo vero spazzino del paese) controlla anche che i rifiuti siano correttamente differenziati (altrimenti non li ritira) e li pesa. Ma è significativo che perfino nel borgo modello abbia soffiato il vento della contestazione, in forma di "comitato del no" contro un'altra speri mentazione, quella del dissociatore molecolare, un impianto alternativo di combustione dei rifiuti che produce un gas (il syngas) sfruttabile per produrre energia. Alla fi ne il Comune, spinto dalle proteste secondo cui l'impianto sarebbe stato inquinante e pericoloso (stando ai dati di un'esperienza effettuata in Scozia), ha deciso di ri nunciare. Ma almeno non alla cieca: sarà comunque por tata avanti una sperimentazione per verificare questa tecnica. SOLUZIONI HI-TECH AI centro, Dust Cart, i! robot che controlla e ritira l'immondizia su ordinazione. A sinistra, il Centro di riparazione delle materie plastiche Crmp di Pescara, che ripara grandi contenitori di plastica con una tecnica di fusione. A destra, i bocchettoni dell'Automatic waste system. Di innovazioni interessanti nel settore ce ne sono comunque a decine. La nuova Eurosky Tower progettata da Franco Purini sarà dotata dell'Automatic waste system: ciascuno dei 28 piani dell'edificio in costru zione a Roma sarà dotato di tre bocchettoni di raccolta differenziata per carta, plastica e generico. I sacchetti introdotti nei bocchettoni vengono convogliati da un impianto pneumatico verso una centrale sotterranea di stoccaggio e compattazione, che viene poi vuotata dall'azienda municipale. La stessa tecnologia è già in funzione nella sede di una banca in provincia di Roma per la sola raccolta della carta. Una versione rivista tecnologicamente dei vecchi bocchettoni di raccolta al piano che in molti palazzi milanesi sono stati abbandonati forse troppo presto. Ogni anno Legambiente segnala e premia decine di innovazioni del genere. Tra le ultime, il Centro riparazione delle materie plastiche, un'azienda di Pescara che, anziché distruggerli e riciclarli, ripara grandi contenitori di plastica con una tecnica di fu sione a caldo efficace ed economica. L'innovazione funziona se conviene economicamente e socialmente. Un gigante delle bibite come San Pellegrin o ha promosso il mese del ricido per propagandare l'efficacia della raccolta differenziata della plastica: dal 2000 al 2010 è costata 1,9 miliardi ma ha portato benefici (in termini di minori costi) per 4,6 miliardi: il saldo è positivo per 2,7 miliardi. Se invece a Roma si continua a prorogare la discarica di Malagrotta e a Napoli ci si attorciglia nell'emergenza, con le migliaia di posti di lavoro che genera, vuoi dire che ci sono altre convenienze in ballo. E se non si trova il coraggio di proporre soluzioni, non resterà che rassegnarsi alla prossima sollevazione popolare (e populista). E magari al prossimo referendum. rn L'INNOVAZIONE NON FUNZIONA SE IN BALLO CI SONO INTERESSI POCO PULITI 72 LUGLIO/AGOSTO "",