Bollettino Novembre 2011

Transcript

Bollettino Novembre 2011
Sommario
Don Luigi ci scrive…
pag. 2
Parrocchia - Consiglio Pastorale e collaboratori in genere
pag. 5
Le “qualità” dei componenti richieste dalla Parola di Dio
Ecco il nuovo Consiglio pastorale
pag. 9
Le Benedizioni natalizie
pag. 10
Conferenza del Card. Christoph Schönborn Arcivescovo di Vienna
L’anno della Famiglia
pag. 13
Nel maggio 2012 l’incontro mondiale col Papa a Milano
Il Santo Natale…
pag. 15
La storia del presepio
pag. 16
Il Presepio di San Francesco
pag. 18
Un gesto di solidarietà
pag. 20
Associazione “Mani Aperte” di Erba
Polenta solidale
pag. 21
Open day
pag. 22
7 Dicembre 2011 - centro Meschi
La storia del topo
pag. 23
Dall’anagrafe
pag. 24
Un po’ di economia…
pag. 25
Il sacrista umorista
pag. 26
Calendario di Dicembre
pag. 31
S. Messe
pag. 34
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Don Luigi ci scrive…
Carissimi,
per prima cosa devo
ringraziarvi per la festa che mi
avete fatto in occasione del mio 45°
anniversario
di
Ordinazione
sacerdotale.
Ho ricevuto non pochi auguri a
nome di tutta la parrocchia, ma
anche da varie associazioni, come
il Corpo musicale e lo sci-club “La Torre”, come anche da famiglie
private.
Vi ringrazio tutti; anche coloro che mi hanno fatto gli auguri a voce, o
ricordato nelle loro preghiere.
Dare onore a un sacerdote è dare onore a Dio. Dietro la persona del prete
si intravede Gesù, di cui è rappresentante e messaggero. Lo ha detto Lui
stesso: “Chi accoglie voi accoglie me, chi disprezza voi disprezza me”.
Certo, il sacerdote non va visto superficialmente solo nel suo aspetto
esteriore, coi suoi difetti e pregi umani, ma in profondità, come
consacrato e mandato da Dio.
E voi, festeggiando me, avete glorificato Dio!
Vi ringrazio anche per la comprensione che avete avuto nei miei
confronti nel capire i vari cambiamenti che vi ho proposto, come le
Messe nei giorni feriali; le Messe in parrocchia, anziché al cimitero nel
tempo dell’ottava dei defunti e le benedizioni natalizie delle famiglie in
chiesa, e così via.
Sono cambiamenti pratici ed esteriori che non intendono intaccare la
fede di una parrocchia, ma piuttosto evidenziarne il significato profondo
e originario.
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Siamo entrati nel tempo di Avvento, che ci prepara al Natale.
Sta sorgendo la tendenza a scristianizzare le feste religiose. Così, ad
esempio, il giorno di Halloween sta soppiantando quello dei Santi e dei
defunti.
In alcune scuole di Milano si è chiesto che le vacanze tra l’inverno e la
primavera, siano trasferite a carnevale e non più a Pasqua, che già è
diventata l’occasione per vari viaggi e, per i ragazzi, momenti sportivi
per quadrangolari e altri meeting sportivi, e non più giorni di
meditazione del mistero della Passione, Morte e Risurrezione di Gesù.
Il Natale, non è più il giorno della nascita di Gesù, ma di babbo natale.
Così anche il 15 agosto, più che essere la festa dell’Assunta è il giorno di
ferragosto.
E tutto questo è segno di progresso, o piuttosto è sintomo di un regresso
e di un ritorno al paganesimo, alle magie e alle superstizioni?
Che dire poi dell’oroscopo?
Tutto ciò è segno che l’uomo vuole essere libero da Dio,essere
onnipotente come Lui, anzi sostituirsi a Lui, cercando di dimenticarlo il
più possibile. Purtroppo finisce con l’affidarsi a oggetti “magici”, a
porre le proprie speranze in eventi molto incerti. Vedi ad esempio
l’incremento delle lotterie e l’aumento dei cartomanti e indovini vari.
Sembra di essere tornati non nel medioevo, ma addirittura nel mondo
degli antichi Persiani ed Egiziani.
Oggi, più che mai, è necessario riappropriarci delle nostre feste, della
nostra fede e dei nostri valori cristiani, molto più validi e carichi di una
“speranza certa, che non delude”. (Lettera di S. Pietro).
Occorre ricostituire una visione cristiana delle cose. Ma come? E da chi?
In prima linea da chi è incaricato della formazione dei ragazzi e dei
giovani, soprattutto dai genitori, che sono i primi responsabili delle
nuove generazioni. Occorre il coraggio di istituire un nuovo modo di
concepire le cose, una mentalità evangelica che sappia andare contro
corrente e superare le proposte e i messaggi che ogni momento ci
arrivano dai mass-media e dalla cultura dominante.
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Da qui un invito a tutti a prendere sul serio il Natale.
È la festa più amata, perché parla al cuore degli uomini. Dio viene fra
noi e si presenta come un Bambino indifeso nel contesto di una famiglia
povera e umile.
È un giorno unico, in cui il Figlio di Dio è apparso sulla scena del
mondo ed è venuto in mezzo a noi come amico e come fratello. Maria ce
lo ha donato, perché potessimo accoglierlo nella fede e nell'amore:
soprattutto nella Sacra Scrittura, nella Comunione e Confessione.
Allora orniamo le nostre case con segni cristiani e soprattutto rievochiamo l'evento della Notte Santa costruendo il presepio, anche piccolo,
perché sia un segno della presenza del Bambino Gesù nelle nostre
famiglie. Facciamo festa con la Sacra Famiglia e anche le nostre
famiglie, proprio quest’anno dedicato alla famiglia.
Frequentiamo la chiesa, più che non lo stadio o il supermercato;
guardiamo alla TV programmi meno polemici, meno pessimistici, meno
superficiali, meno “stupidi”, ma più veri, che aiutino le nostre famiglie a
crescere nella serenità, nella gioia e nella pace.
È l’augurio sincero e cordiale che porgo a ognuno di voi.
Don Luigi
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Parrocchia - Consiglio Pastorale
e collaboratori in genere
Le “qualità” richieste dalla Parola di Dio
Il Concilio, istituendo i Consigli Pastorali, ha portato una novità positiva
nella chiesa, alla stregua della valorizzazione della donna.
Però mancava ancora una tradizione, una certa esperienza, una
mentalità, la capacità da parte del clero a rinunciare ad alcune mansioni
per affidarle ai laici, ma anche la responsabilizzazione di quest’ultimi.
Perciò tali organismi nella chiesa già iniziavano a farsi avanti, ma in
modo ancora sperimentale e soft.
Nel frattempo la mentalità laicista, che tende a mettere l’uomo,
soprattutto la sua libertà e i suoi istinti, al centro di tutto, imperversava
sempre più, continuando a corrompere il mondo operaio e studentesco, e
iniziando perfino a intaccare anche quello familiare, che fino ad allora
sembrava ancora un luogo di fede.
Oggi la comunità cristiana, inficiata da tale cultura, divenuta
dominante, fa fatica ad avere una fede solida e convinta e quindi ad
essere testimone credibile.
PROPOSTA DEL CARDINALE: costruire una cultura
cristiana.
Oggi spesso la vita del cristiano medio si svolge tra due momenti
separati:
• le scelte di ogni giorno sono guidate dalla cultura dominante;
• poi ci sono alcuni momenti religiosi, slegati però dalla vita concreta.
A noi credenti si pone un problema di fondo: costruire una cultura
cristiana, capace di trasfondere il Vangelo nella vita di ogni giorno.
Per costruire tale cultura occorrono persone:
• che conoscano sempre più la Sacra Scrittura;
• che abbiano coraggio;
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• sensibilità umana, nell’ascoltare, capire e amare le persone.
Allora la Parola di Dio fa crescere la loro fede in Gesù risorto, li riempie
di Spirito Santo, di gioia e di entusiasmo.
Solo così si potrà dare vita a una comunità cristiana, capace di essere
missionaria e testimone, come lo richiedono i nostri tempi.
LE QUALITÀ RICHIESTE DALLA PAROLA DI DIO
Nella Sacra Scrittura si parla della scelta di collaboratori.
Ecco alcuni esempi.
* Es,21: Ietro, suocero di Mosè, gli suggerisce che non può da solo
guidare e giudicare un popolo così numeroso e litigioso. E gli consiglia
di scegliersi 70 uomini, che lo aiutino. Gli suggerisce le qualità che
devono avere tali persone:
- “uomini integri”: cioè sinceri e onesti, non falsi, ma coerenti tra
quello che dicono e quello che fanno.
- “che temono Dio”: non nel senso di aver paura del castigo di Dio,
ma timore di offendere Dio, grande e liberatore, cui si
deve rispetto.
- “uomini retti che odiano la venalità”: cioè persone sempre pronte a
seguire la propria coscienza e la giustizia, senza
favoritismi.
* Num.27,16-18: Le stesse qualità le deve avere Giosuè quando è
scelto per sostituire Mosè nella guida del popolo ebraico.
* Atti,6,3: Si tratta di nominare i primi 7 diaconi da affiancare agli
Apostoli nell’organizzazione della chiesa primitiva.
Devono essere:
-“di buona reputazione”, cioè stimati, soprattutto per il
comportamento.
- “pieni di Spirito”, cioè guidati non dalla “carne”, come dice
S. Paolo, cioè dagli istinti, dall’egoismo,dalla superbia,
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dalla voglia di apparire ma da Dio, dai valori del Vangelo,
da spirito di fede e di coraggio.
- “pieni di saggezza”, cioè persone che al momento opportuno sanno
tacere, come sanno anche parlare; che sappiano dare consigli
non per il proprio tornaconto, ma per l’unico vantaggio del
Vangelo.
* 1° Tim.3,8-10. S. Paolo invita Timoteo a scegliere i collaboratori, che
abbiano le seguenti qualità:
- “siano dignitosi”: La dignità è una qualità che si conquista col
tempo, che dà importanza alla persona e la fa ritenere degna di
stima, non da come vuole apparire, ma da come è veramente.
- “ non doppi nel parlare”: si è doppi, quando si è falsi, inaffidabili,
che non cambiano spesso le cose, a secondo come fa comodo.
- “non dediti al molto vino”: S. Paolo stesso consiglia Timoteo a bere
un po’ di vino che lo aiuti per una buona digestione.
É il troppo che storpia!
- “né avidi di guadagni disonesti”: uno dei compiti del diacono era
di tenere la cassa e amministrare i soldi della comunità.
La tentazione di tenersi qualcosa per sé era facile!
- “Conservino il mistero della fede in una coscienza pura”:
è quello che Gesù diceva a proposito del vino nuovo che va
conservato in otri nuovi.
La bellezza del Vangelo va conservata in un cuore totalmente
nuovo, aperto, contro la tentazione di adattare il Vangelo al
proprio uso e consumo.
N.B. Vedi anche tutta la 1° lettera a Timoteo di S. Paolo.
RIASSUMENDO
Occorrono dei laici che:
1. Abbiano una fede convinta, che si acquista solo con l’istruzione e la
meditazione della Parola di Dio. Da qui deriva il prendersi gli impegni e
le responsabilità, non per apparire o comandare, ma solo per essere al
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servizio della comunità, Così ebbe a dire Gesù di sé: “Sono venuto per
servire, non per essere servito”. O come ebbe a dire Giovanni Battista:
“È necessario che Lui (Gesù) cresca, e io diminuisca”.
2. Siano pieni di Spirito Santo, cioè abbiano saggezza, che è sì anche
umana, ma che proviene soprattutto dal dono dello Spirito Santo.
3. Godano una certa stima e rispetto da parte della comunità.
4. Siano persone profondamente umane e sappiano prima ascoltare e
comprendere l’altro coi suoi problemi, prima ancora di annunciare Dio.
5. Maturino una responsabilità nei confronti della comunità.
6. Siano in comunione
Innanzitutto con i “capi”, ma anche con tutti gli altri protagonisti.
Per questo occorre evitare ogni competizione, ma siano mossi dalla
solidarietà, o meglio dalla fratellanza e convinzione di essere tutti figli
dello stesso Dio, al servizio del progetto dell’unico Padre.
6. Siano aperti
Aperti ad ogni proposta o bozza di proposta costruttiva, che mandi
avanti il progetto di Dio anche solo di un millimetro, anche se proviene
da altri.
Mai “compatire”, o peggio, deridere una proposta anche la più semplice,
quando proviene da un cuore sincero, desideroso di dare il suo
contributo.
Certo, si può dissentire, ma non bastano le parole; occorre anche:
* proporre la propria alternativa,
* e che si sia pronti a portarla avanti.
Ma siamo capaci?
Forse ascoltando questi consigli e queste pagine della Sacra Scrittura
qualcuno può sentirsi inadatto. Sembra che si pretendono persone
perfette.
Nessuno è perfetto! Ciò che importa è la volontà e il desiderio di dare il
proprio contributo, di essere secondo il cuore di Gesù, e di affidarsi a
Lui.
Quante volte Giovanni Paolo II esclamava “Non abbiate paura!”. Gli fa
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riscontro Gesù stesso, che prima di lasciare gli Apostoli soli li ha
assicurati “Non vi lascerò soli: sarò sempre con voi, fino alla fine del
mondo”.
E questo lo ha imparato molto bene S. Paolo, quando in un momento di
difficoltà e smarrimento scriveva:“Se Cristo è con me, di chi avrò
paura?”
Anche S. Giovanni Crisostomo, minacciato più volte dall’imperatore e
dai suoi generali, soleva dire: “Signore, qual è la scelta giusta? Fare
quello che vuole il tale o il tal altro, che non solo non mi amano, ma
vogliono che io sia il loro schiavo, o fare la tua volontà, che sei andato
a farti crocifiggere per mio amore?”
Don Luigi
Ecco il nuovo Consiglio pastorale
Rigamonti Samuele
1. Longoni Maria Piera
2. Conti Botta Loredana
3. Bonacina Carlo
4. Maggioni Maria Bambina
5. Ratti Stefania
6. Beccalli Davide
7. Giacalone Cozzi Stefania
8. Pozzi Giuseppe
10. Saini Daniele
11. Biffi Davide
12. Bonacina Giordano
13. Papia Angelo
14. Riva Colombo Giusy
15. Ratti Natalina
16. Bertolini Luisa
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COMPOSIZIONE DEL
CONSIGLIO PER GLI AFFARI ECONOMICI
1.
2.
3.
4.
5.
6.
Ratti Ezio
Saini Daniele
Biffi Davide
Panzeri Renato
Cozzi Luca
Carpani Beatrice
Le Benedizioni natalizie
Quest’anno, come ho già annunciato, per motivi di salute, stiamo
effettuando le Benedizioni natalizie alle famiglie al termine delle Messe
delle domeniche di Avvento.
Però ci recheremo ugualmente a portare la benedizione nei seguenti
luoghi.
1° Nelle case dei malati
In occasione della S. Confessione e Comunione ai malati, Don Romano
porterà anche la benedizione natalizia.
2° Alle famiglie arrivate quest’anno in parrocchia, o sposate durante
l’anno, o che sono entrate in case nuove.
Non avendo conoscenza di tali famiglie, occorre che siano esse a
informarmi. In queste famiglie, preferibilmente, mi recherò alla sera
(non al lunedì) o al sabato mattino, a seconda delle loro possibilità.
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Possibilmente con questo calendario.
Dal 1° al 7 dicembre: le famiglie di Gaggio, e frazioni
Dal 9 al 13 dicembre: le famiglie di Tabiago
Dal 14 al 17 dicembre: le famiglie di Nibionno
3° I luoghi di lavoro
Per questi luoghi ho stabilito il seguente calendario, nel mese di
dicembre.
NIBIONNO
Venerdì 2 dicembre, ore 9 – 12
via Volta: Gino Viganò e Atecom
via Monte Grappa: Tessil Stock - Novaresin – Imatex
via Manzoni: Panificio Tagliabue - negozi del pian terreno del
grande condominio, N° 13 - Elettrodomestici Sirtori
Megazin abiti - Superstore Ratti - Cicli Conti
Lunedì 5 dicembre, ore 9 – 12
via Giovanni XXIII: Mobili per ufficio Colombo - Bonfanti - Sitab
via Manara: Tessiture di via Manara
via Donatori: Tessitura Tesmar
via don Boffa: Magazzino edile Luppino - Uffici I.C.E.
via Conciliazione: studio dott. Bertolini - sartoria Giudici
Lunedì 5 dicembre, ore 14
Piazza Martiri: Ritrovo pensionati
via Cadorna: centro dentistico D’Adda – bar Ines Stube
Mercoledì 7 dicembre, ore 9 – 12
Via Parini: Dal Bar Maurizi a Nibionno carni
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Venerdì 9 dicembre, ore 9 – 12
Via Cadorna: Officina Nobili - Imatex - Officina Redaelli Officina Giordano - Ditta Yale (ex VEV) – Rosval Rollsystem - Dornetti - …..
TABIAGO
Lunedì 12 dicembre, ore 9 – 12
via Volta: officina Bulanti e laboratorio Marco Ratti
via California: Mainetti - Gabor - Albergo “I Melograni”
via Kennedy: Poste e Palestra
via Cavour: magazzino e laboratorio Bonacina
via Fiume: Ambulatorio e Biblioteca
via SS. Simone e Giuda: Salumificio Fumagalli
Giovedì 15 dicembre, ore 10 – 12
via Veneto: negozi di via Veneto
via Battisti: negozi di via Battisti
GAGGIO
Venerdì 16 dicembre, ore 9 - 12
Ditte di Gaggio
MOLINO NUOVO- CARPANEA
Lunedì 19 dicembre, ore 9 - 12
Piscine - Eurostir - Officina di Marco Bestetti - officina f.lli Bestetti
Continental - carrozzeria Longoni - Brianza Diesel (Pozzoli)
Per quanto riguarda il Centro “La Rosa”, la benedizione può essere
data in occasione della festa dell’Immacolata.
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Per quanto riguarda il Centro “Meschi”, la benedizione può essere data
in occasione della Messa di Natale, celebrata da Don Roberto Davanzo.
Per quanto riguarda le scuole dell’Infanzia e delle elementari, la
benedizione sarà concordata con le rispettive direzioni.
L’anno della Famiglia
Nel maggio 2012 l’incontro mondiale col Papa a Milano
Dal 28 maggio al 3 giugno 2012 ci sarà a
Milano l’incontro mondiale delle famiglie
e per le famiglie.
Il 2 e 3 giugno 2012 sarà presente lo
stesso Santo Padre. Si tratta di una
presenza specialissima. Non è tanto la
visita di un capo di Stato, ma del Vicario
di Gesù sulla terra, del successore di Pietro, cui Gesù ha fatto una
promessa grandiosa: “Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia
chiesa. A te darò ogni potere: ciò che legherai su questa terra sarà
legato anche nei Cieli e ciò che scioglierai su questa terra sarà sciolto
anche nei Cieli. E le porte dell’inferno non prevarranno”.
Per questo l’Arcivescovo ha ordinato di sospendere ogni iniziativa in
parrocchia per essere presente il più possibile tutti a Milano, per
l’incontro col Papa.
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Per una buona preparazione ci saranno alcune iniziative.
Elenco le 3 principali.
1° 10 catechesi bibliche sulla famiglia da svolgersi nel corso dell’anno,
così suddivise: in Avvento (già lo stiamo facendo alle 15 della
domenica); in Quaresima (sempre alla domenica pomeriggio) e nel
mese di maggio, durante le Messe nelle frazioni.
.
2° L’accoglienza delle famiglie che provengono da ogni parte del
mondo.
Da parte mia ho messo alcune stanze della canonica a disposizione di
alcune famiglie di don Bernardo di Varsavia, con cui abbiamo una
certa amicizia. Chi avesse qualche stanza libera, o per lo meno una
certa possibilità per ospitare una o più famiglie, lo faccia presente in
parrocchia.
3° L’offrirsi come volontari per l’organizzazione. Per organizzare il
tutto ci sarà bisogno di circa tremila volontari. Chi avesse qualche
giorno libero nei giorni che vanno dal 28 maggio al 3 giugno 2012 lo
faccia presente in parrocchia.
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Il Santo Natale…
Senza Dio
l'uomo si scopre privo di una persuasiva
ragione di vita e di un destino che dia
significato alla sua fatica.
Senza Dio
l'uomo non trova un interlocutore serio e meritevole di attenzione e non
sa nemmeno più con chi prendersela per la sua disperazione.
Senza Dio
l'uomo sperimenta un senso di smarrimento e di insicurezza e guarda al
futuro con paura.
Senza Dio
l'uomo non è più l'immagine di nessuno, e perciò è esposto al rischio di
ogni manipolazione e di ogni asservimento.
Anche la città, indifferente nei confronti di Dio, crede che i suoi bisogni
primari siano esclusivamente di indole materiale, sociale e
organizzativa.
In realtà, ciò di cui ha più urgenza è di ritornare alla scuola del Vangelo,
per scoprire il Padre che è nei cieli, senza il quale non c'è plausibile
fraternità sulla terra.
Sorge spontanea una preghiera:
"Vieni, ancora, in questo Natale, Signore Gesù.
Aiutaci a varcare la soglia del mistero: gusteremo lo stupore di un
incontro, si riaccenderanno in noi speranza e gioia".
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La storia del presepio
In tutto il mondo cristiano, durante il
periodo natalizio, esiste l'usanza di
erigere presepi nelle case e nelle
chiese. I presepi sono rappresentazioni
artistico- figurative della nascita di
Gesù nella mangiatoia di una stalla a
Betlemme.
Nella capanna vediamo la Sacra Famiglia e i pastori, sullo sfondo
l'asino e il bue. Viene inclusa pure l'adorazione dei tre Re Magi.
Il Vangelo di Luca descrive molto bene la nascita del Salvatore a
Betlemme.
Già nel quarto secolo troviamo nelle catacombe di Roma
immagini della natività. L'origine esatta del presepio è difficile da
definire, in quanto è il prodotto di un lungo processo.
Comunemente il "padre del presepio" viene considerato San
Francesco d'Assisi , poiché a Natale del 1223 fece il primo
presepio vivente, dove tenne la sua famosa predica di Natale
davanti ad una grande folla di persone, rendendo così accessibile e
comprensibile la storia di Natale a tutti coloro che non sapevano
leggere.
Nella Cappella Sistina della Chiesa di Santa Maria Maggiore a
Roma, si può ammirare uno dei più antichi presepi natalizi. Fu
realizzato in alabastro nel 1289 da Arnolfo da Cambio e donato a
questa chiesa. Il presepio ha la forma di una casetta, in cui è
rappresentata l'adorazione dei Re Magi.
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Un periodo fiorente di presepi fu il Barocco. (sec. XVII)
I Gesuiti fecero costruire preziosi e fastosi presepi, tanto che
quest'usanza si estese velocemente nelle chiese di tutta Europa
cattolica, finché ogni comune volle un presepio in ogni chiesa.
L'arte dei Presepi visse un periodo aureo nel 18 o secolo, quando
si cominciò ad ampliare e completare la storia di Natale con
stazioni ed episodi, sia nei presepi delle chiese e dei castelli, sia
nelle case della gente comune. Nel museo di Bressanone è
possibile ammirare il più famoso di questi "presepi annuali"
composto da più di 4000 figure, realizzato da Augustin Propst e
dal suo fratellastro Josef, di Vipiteno.
La fine del XVIII secolo fu contrassegnata dall'Illuminismo e
dalla Secolarizzazione. In alcuni luoghi vennero vietati i presepi:
soprattutto in Baviera si dovettero eliminare tutti i presepi dalle
chiese, e furono portati nelle case contadine per evitarne la
distruzione. La conseguenza fu che nei contadini crebbe l'interesse
per l'arte raffinata dei presepi, così che essi stessi cominciarono ad
intagliare le figure.
Fino alla metà del 19 o secolo preferivano sfondi con paesaggi di
montagna; dalla seconda metà del secolo invece acquistò sempre
di più interesse il presepio orientale.
A cavallo dei due secoli diminuì sensibilmente l'interesse per i
presepi, ma ci furono dei collezionisti che impedirono che molte
rappresentazioni andassero irrimediabilmente perdute. Ne fu un
esempio Max Schmederer, consigliere di commercio di Monaco,
che raccolse presepi di tutto il mondo e lasciò in eredità ai suoi
posteri una delle più grandi collezioni di presepi del mondo, che
oggi è possibile ammirare al Museo Nazionale di Monaco di
Baviera.
(Steger Konrad)
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Il Presepio di San Francesco
Così scriveva fra’ Tommaso da Celano, uno dei primi discepoli di
San Francesco a riguardo dell’origine del presepio.
“È da ricordare con riverenza quanto fece il beato Francesco, tre anni
prima di morire, presso Greccio, il giorno di Natale del Signor nostro
Gesù Cristo.
Viveva in quel territorio un tale di nome Giovanni, di buona fama e di
vita anche migliore, assai amato dal beato Francesco, perché, pur
essendo di nobile famiglia e assai stimato, sprezzava la nobiltà del
sangue e ambiva solo la nobiltà dello spirito. Il beato Francesco, circa
quindici giorni prima del Natale, lo fece chiamare, come faceva spesso,
e gli disse: «Se hai piacere che celebriamo a Greccio questa festa del
Signore, precedimi e prepara quanto ti dico. Vorrei raffigurare il
Bambino nato in Bethlehem, e in qualche modo vedere con gli occhi del
corpo i disagi in cui si trovava per la mancanza di quanto occorre a un
neonato; come fu adagiato in una greppia, e come tra il bove e l’asinello
sul fieno si giaceva».
Uditolo quell’uomo buono e pio se ne andò in fretta e preparò nel luogo
designato tutto ciò che il Santo aveva detto.
Giunge il giorno della letizia, il tempo dell’esultanza.
I frati sono convocati da parecchi luoghi, e gli uomini e le donne della
regione festanti portano, ognuno quello che può: ceri e fiaccole per
rischiarare la notte. Giunge infine il Santo di Dio, vede tutto preparato e
ne gode; si dispone la greppia, si porta il fieno, sono portati il bue e
l’asino. Si onora ivi la semplicità, si esalta la povertà, si loda l’umiltà, e
Greccio si trasforma quasi in una nuova Bethlehem. I frati cantano le
lodi del Signore e tutta la notte viene trascorsa in festa; il Santo di Dio se
ne sta davanti al presepio, pieno di sospiri e pervaso di gioia ineffabile.
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Si celebra il solenne rito della Messa sul presepio. Il Santo di Dio
predica al popolo e dice dolcissime cose sulla natività del Re povero e
sulla piccola città di Bethlehem.
Infiammato d’immenso amore, chiamava Gesù “il Bimbo di
Bethlehem”, con commozione.
Terminata finalmente la veglia solenne, tutti tornarono a casa con gioia.
Il fieno posto nella mangiatoia fu conservato, affinché per esso il
Signore guarisse i giumenti e gli altri animali, moltiplicando la
misericordia. E veramente è avvenuto che parecchi animali colpiti da
varie malattie, nella regione circostante, dopo aver mangiato un po’ di
quel fieno, furono sanati. Anzi anche alcune donne, in lungo e difficile
parto, postosi indosso un poco del detto fieno, felicemente hanno
partorito, e molti uomini e donne con tal mezzo sono scampati da vari
mali.
Ora quel luogo è stato consacrato al Signore, e vi è stato costruito un
altare in onore di san Francesco, al quale è stata dedicata una chiesa,
affinché laddove gli animali un tempo mangiarono il fieno, ivi ora gli
uomini possano, per la salute dell’anima e del corpo, mangiare le carni
dell’Agnello immacolato e incontaminato”.
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Un gesto di solidarietà
Associazione “Mani Aperte” di Erba
L'Associazione Mani Aperte è impegnata sul
territorio decanale da più di cinque anni
nell'ambito della grave emarginazione,
attraverso la gestione di una mensa di solidarietà
aperta sette giorni su sette, tutte le sere dell'anno,
e di alloggi di emergenza abitativa in
collaborazione con i comuni del distretto di Erba.
Come ogni anno, in occasione dell'Avvento, siamo a chiedervi di
sostenere la nostra azione promuovendo nella vostra Parrocchia una
raccolta di generi di prima necessità.
A tal proposito alleghiamo l'elenco del materiale di cui la nostra
associazione maggiormente necessita.
Sicuri di incontrare la vostra solidarietà, porgiamo di cuore i migliori
auguri di un Santo Natale.
RACCOGLIAMO:
Prodotti in scatola Alimenti Detersivi
carne in scatola
ceci
fagiolini
lenticchie
mais
pelati
piselli
tonno
aceto
caffé
olio
spezie
Prodotti usa e getta
ammoniaca
guanti monouso
candeggina
piatti fondi
disinfettanti pavimenti piatti piani
wcnet
bicchieri
multiuso a spruzzo
posate
tovaglioli
Il Presidente di “MANI APERTE ONLUS”
Casella Mario
N.B. Nella nostra parrocchia vedremo come organizzarci.
Per ora si possono portare in casa parrocchiale.
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POLENTA SOLIDALE
Cena Sabato 3 dicembre 2011 ore 19:30
Sostieni il dispensario medico-sanitario e aiuta
i BAMBINI malnutriti di ZAGHER – Eritrea
menù
Antipasto brianzolo
Polenta con brasato e funghi – formaggi
Torta paesana
Acque minerali e vini
Offerta per persona a partire da € 12,00
È RICHIESTA la prenotazione ENTRO
LUNEDÌ 28 nov.:
Daniele: 348.8918501
Marina: 338.2907553
Casa parrocchiale: 031.690603
Iniziativa benefica in collaborazione
con i volontari della Parrocchia.
Gruppo Aleimar
onlus adozioni a distanza
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OPEN DAY
7 DICEMBRE 2011 - CENTRO MESCHI
Un giorno dedicati alla solidarietà, alla cooperazione, alla
condivisione e all’amicizia
PERCHÉ ORGANIZZARE UN OPEN DAY?
L’idea di organizzare questa giornata, che si spera possa essere la prima di una
lunga serie, nasce dalla consapevolezza che forse non c’è mai stata l’occasione di
conoscerci veramente, di incontrare chi vive e opera nella casa di fianco alla
nostra. L’open day è, quindi, l’occasione per incontrarci e conoscerci.
CHE COS’È UN OPEN DAY
L’open day è la giornata in cui il mondo della cooperazione e della solidarietà apre
le porte ai cittadini e li invita ad una visita informativa e conoscitiva
COSA OFFRE L’OPEN DAY?
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•
Una serata dedicata alla musica, per conoscere da vicino culture diverse
La possibilità di apprendere l’arte della pittura su stoffa nei nostri laboratori
Una giornata che offre informazione, crea simpatia e vicinanza c, abbatte
pregiudizi e fa nascere nuove amicizie
Solidarietà e umanità
L'ultima, e non meno importante fra le cose da ricordare, è che ogni
persona merita accoglienza e solidarietà. Discriminare un essere umano
perché ha contratto l'HIV/AIDS, è segno di profonda immaturità. Il silenzio
e la paura che circondano l'HIV/AIDS possono uccidere quanto la
malattia stessa.
PROGRAMMA
ore 10,30 - 12
ore 16.30 - 18
ore 21.00
Laboratorio di batik
Laboratorio di batik
Presso il teatro dell’oratorio
Concerto del Gruppo del Burkina Faso
“AKILIGIGHI”
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La storia del topo
Un topo, guardando da un buco che c'era nella parete, vide un contadino
e sua moglie che stavano aprendo un pacchetto.
Pensò a cosa potesse contenere e restò terrorizzato quando vide che
dentro il pacchetto c'era una trappola per topi.
Corse subito nel cortile della fattoria per avvisare tutti: "C'è una trappola
per topi in casa, c'è una trappola per topi in casa!"
La gallina che stava raspando in cerca di cibo, alzò la testa e disse:
"Scusi, signor topo, io capisco che è un grande problema per voi topi,
ma a me che sono una gallina non dovrebbe succedere niente, quindi le
chiedo di non importunarmi."
Il topo, tutto preoccupato, andò dalla pecora e le gridò:
"C'è una trappola per topi in casa, una trappola!!!"
"Scusi, signor topo, - rispose la pecora - non c'è niente che io possa fare,
mi resta solamente da pregare per lei. Stia tranquillo, la ricorderò nelle
mie preghiere."
Il topo, allora, andò dalla mucca, e questa gli disse: "Per caso, sono in
pericolo? Penso proprio di no!"
Allora il topo, preoccupato ed abbattuto, ritornò in casa pensando al
modo di difendersi da quella trappola.
Quella notte si sentì un grande fracasso, come quello di una trappola che
scatta e afferra la sua vittima.
La moglie del contadino corse per vedere cosa fosse successo, e
nell'oscurità vide che la trappola aveva afferrato per la coda un grosso
serpente. Il serpente velenoso, molto velocemente, morse la donna.
Subito il contadino, la trasportò all'ospedale per le prime cure: siccome
la donna aveva la febbre molto alta le consigliarono una buona zuppa di
brodo.
Il marito allora afferrò un coltello e andò a prendere l'ingrediente
principale: la gallina.
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Ma la malattia durò parecchi giorni e molti parenti andavano a far visita
alla donna.
Il contadino, per dar loro da mangiare, fu costretto ad uccidere la pecora.
La donna non migliorò e rimase in ospedale più tempo del previsto,
costringendo il marito a vendere la mucca al macellaio per poter far
fronte a tutte le spese della malattia della moglie...
Conclusione:
Il problema dell'altro, è anche il tuo. Pensaci!
Il mondo non va male per la malvagità dei cattivi, ma per l'indifferenza
dei buoni!!!
Dall’anagrafe
DEFUNTI
Origoni Sergio di anni 73
Filigura Giuseppe di anni 86
NOVENE
Quest’anno ricorre l’anno della famiglia. Sarebbe bello che le Novene
siano fatte in famiglia. Per questo consigliamo:
* per la Novena dell’Immacolata la recita di 10 Ave Maria in casa con
tutta la famiglia. In fondo si tratta di pochi minuti!
* Per la Novena di Natale vedremo di fare un volantino da usare in
famiglia che aiuti a prepararci bene ad accogliere Gesù nella nostra casa.
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UN PO’ DI ECONOMIA…
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Il SACRISTA UMORISTA
- Papà, hai comprato una macchina da scrivere
falsa
e sbagliata!
- Perchè?
- Perchè ha scritto cuore con la "Q” e pierino con
la
"p" minuscola.
*
- Eccoti accontentato. Ora spero che avrai finito di
piangere!
- Solo da un occhio, papà!
*
- Pierino, ti ho raccomandato tanto di stare molto attento quando il latte
bolliva e invece ...
- Mammmina, sono stato attentissimo: erano esattamente le otto meno 5!
*
- Papà, ho visto lo spadaccino Romano tagliare in due una veneziana.
- Orribile! Ma dove l'hai visto?
- Sulla sua finestra, mentre l'aggiustava.
*
Pierino va dall'oste col compito di matematica.
- Ma che c'entro io colle tue operazioni? Gli dice l’oste.
- L'ha detto il mio maestro che non bisogna fare i conti senza l' oste.
*
Pierino è a letto ammalato e ha una gran paura del dottore che sta per
venire.
- Sta calmo - gli dice la mamma - non ti farà alcun male: vorrà solo
guardarti.
- Allora, mamma, mandagli la mia fotografia!
*
26
Un povero soldato venne condannato alla pena della fucilazione.
- Quando avrà luogo l'esecuzione?
- Lunedì mattina, all'alba!
- Povero me! Incomincerò male la settimana!
*
- Come mai hai fatto solo due settimane di ferie invece di un mese?
- Sa: ero in alta montagna, ospite presso una baita di “bergamini”. La
prima settimana è morto il maiale e per 7 giorni abbiamo mangiato
carne di maiale; la seconda settimana è morto l'asino e per 7 giorni
abbiamo mangiato carne d'asino. La terza settimana è morto il cane
pastore e allora io ho pensato bene di squagliarmela.
*
- Io vorrei che tutti ficcassero il naso nei miei affari.
- Ma tu sei matto!
- Niente affatto: sono un venditore di fazzoletti!
*
- Come mai vai all'Autoscuola Guida con le briglie?
- Per frenare i cavalli del motore!
*
- Dov'è tuo papà?
- E' a letto.
- E' ammalato?
- No: la mamma gli sta aggiustando i calzoni!
*
- Il signor Amilcare è tuo parente?
- Si, ma alla lontana: lui è il primo di 16 fratelli e io l'ultimo.
*
- Si possono mettere insieme: quaderni, astucci, penne, matite,
inchiostro, gomme?
- Sì!
- Sì??? E cosa ne risulta come totale?
- Una cartoleria!
*
27
- Pinuccio mio, se ti comporti bene ti darò due paste, ma se fai capricci
te ne darò una sola.
- Allora, babbo,prima mi comporterò bene e poi male,così me ne darai 3!
*
Pierino dopo una purga va dal farmacista:
- E' stato lei a vendere l'olio di ricino a mia mamma?
- Sì, caro.
- Caro un corno! E' una vergogna vendere alla gente simili porcherie!
*
- Tonio,continui a dire che ti devo 5 euro: ma quando me le hai prestate?
- Una domenica sera che eri ubriaco.
- Ah, sì! Ma mi ricordo che te le ho restituite!
- Quando mai?
- Un'altra domenica sera che anche tu eri sbronzo.
*
Gian Carèta ritorna affaticato dalla caccia. La moglie l'accoglie tutta
sorridente:
- Ho già preparato la padella; cos'hai preso di bello?
- Uno stiramento muscolare: preparami i massaggi.
*
- Papà, come si può sapere quando si è ubriachi?
- Semplicissimo. Vedi quei due uomini laggiù? Se io fossi ubriaco ne
vedrei quattro.
- Ma papà, ce n’è uno solo!
*
- Tempo fa ho mandato un messaggio ad un mio zio in Svizzera: “Sono
sul lastrico, in mezzo alla strada”
- E lui ti ha spedito un bel assegno?
- M' ha risposto semplicemente di far attenzione alle auto.
*
- Milena, ora che ti ho spiegato la differenza fra “cappelli” (copricapi) e
“capelli”, dimmi come si chiamano quelli che porto io in testa?
- Parrucca, signora maestra.
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Tornato da Messa dal Santuario di Caravaggio, appena in casa, la moglie
gli chiede:
- Di che cosa ha parlato il Predicatore?
- Del peccato.
- E cosa ha detto?
- Ha detto di non immischiarsene.
*
Siamo a Milano: è mezzanotte. Tonio e Gervasio sono fermi da un'ora
sul marciapiedi. Ben addossati al muro, gesticolano convulsamente.
Ad un tratto Tonio ferma una guardia notturna e chiede:
- Quando passa l'ultimo tram?
- È già passato e fino alle 5 non ne passano più!
- Bene, grazie! (Poi, rivoltosi all' amico)Vieni, Gervasio, ora possiamo
tranquillamente attraversare la strada."
*
Fra compagni:
- Mio papà ha una scarpa di Garibaldi!
- Mio papà ha un dente di Napoleone.
- Mio papà, invece, ha persino il pomo d'Adamo!
*
Al museo. Il cicerone, presentando un teschio, dice:
- Questo che vedete, signori, è precisamente il teschio di Federico
Barbarossa.
- E quello più piccolo che sta accanto?
- Quello è il teschio del Barbarossa, quand'era piccolo.
*
- Mamma, stamattina ho fatto un tema: "L'affamato".
- E l' hai svolto bene?
- Benissimo. La maestra m'ha detto che faceva proprio pietà, talmente
avevo fame!
*
- Pierino, dove porti quel galletto?
- A farlo regolare dall'orologiaio: mi canta un'ora prima degli altri.
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Cristina che sta studiando gli animali ad un tratto chiede alla mamma
affaccendata:
- Mamma, come vengono i bernoccoli?
- Vengono cadendo dall’alto.
- Allora mamma il cammello è caduto da un grattacielo!
*
Un forestiero pernotta in città alta a Bergamo.
Al mattino l'albergatore chiede:
- Ha dormito bene?
- Niente affatto: non ho chiuso un occhio per tutta la notte.
- Sfido io: per dormire bisogna chiuderli tutti e due.
*
Estate in montagna:
- Pierino, va sul monte a prendere un po' di sole.
Dopo un 'ora arriva tutto sudato:
- Mamma, sono salito fin sulla cima ma il sole…non sono riuscito a
prenderlo!
Frasi famose
“Le nostre frecce oscureranno il sole” (SERSE)
“La palla che deve uccidermi non è ancora stata ancor fusa”
(NAPOLEONE)
“ Dove passa il mio cavallo non rinasce l'erba” (ATTILA)
“Le parole fanno un effetto in bocca e un altro negli orecchi”.
(A. MANZONI)
“Ancora una vittoria come questa e siamo perduti” (PIRRO)
“Vi sono persone, (e molte!), che si pentono sinceramente soltanto delle
loro buone azioni” (ALESSANDRO DUMAS figlio)
“Le mosche sono come i giornalisti: non hanno nulla di sacro”
(CARMEN SYLVA)
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CALENDARIO di DICEMBRE
Giovedì 1° dicembre, ore 20.45: Lectio divina per gli adulti nella chiesa
di Tabiago
Venerdì, 2 dicembre, ore 6.00: S. Messa in Parrocchia
ore 20.30: incontro con gli animatori dei gruppi
di ascolto.
Sabato, 3 dicembre, ore 19.30, al bar dell’oratorio: polenta solidale, con
brasato, formaggi con antipasto, vino e acqua inclusi.
Domenica 4 dicembre, ore 16: ultimo incontro coi genitori.
Mercoledì 7 dicembre: Vigilia dell’Immacolata
open day al Centro Meschi
ore 18: professione di fede degli adolescenti
ore 20.30: Consiglio Pastorale
8 dicembre, Festa dell’Immacolata: ore 10.30 S. Messa solenne
Domenica 11 dicembre: ore 10.30: S. Messa animata dai bambini della
scuola dell’Infanzia e benedizione dei
bambinelli
Martedì, 13 dicembre, ore 6.30: S. Rosario
ore 21: Gruppi di ascolto nelle case.
Sabato, 17 dicembre, ore 20.30, in chiesa parrocchiale: Spettacolo
natalizio della corale e dell’orchestra ‘900 di
Bulciago
Domenica 18 dicembre, Mercatino, in piazza del mercato
Mercoledì 21 dicembre, ore 20.30 in chiesa parrocchiale: Concerto dei
bambini delle elementari.
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Giovedì 22 dicembre, ore 20.30: confessione comunitaria
(ore 20.15 breve preparazione)
Sabato 24 dicembre, ore 17.30: S. MESSA SOLENNE A NIBIONNO
ore 24.00: S. MESSA SOLENNE A TABIAGO
25 dicembre, S. NATALE: SS. Messe
ore 7 S. Messa in Parrocchia
ore 9 S. Messa a Nibionno
ore 10.30 in Parrocchia
ore 18 a Nibionno
26 dicembre, S. Stefano:
SS. Messe: orario festivo
Ore 16 in salone Tombolone per l’Asilo
31 dicembre, ore 20: cenone di fine anno nel bar dell’oratorio
CONFESSIONI PER NATALE
Ammalati (don Romano)
Tabiago: Lunedì 19 dicembre, iniziando alle 9.
Nibionno: Martedì 20 dicembre, iniziando alle 10.
Gaggio e frazioni: Mercoledì 21 dicembre, iniziando alle 9.
Ragazzi:
Sabato 17, lunedì 19 e martedì 20 dicembre: durante il catechismo.
Confessione comunitaria
Giovedì 22 dicembre, ore 20.15: breve preparazione
ore 20.30: inizio Confessioni (7 sacerdoti)
Per tutti
* domenica 18 dicembre, ore 15-17, in parrocchia:don Romano e don
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Luigi
* Martedì 20 dicembre, ore 9-10 in parrocchia (2 sacerdoti)
* Venerdì 23 dicembre,ore 20-21,30:a Tabiago: don Romano e don Luigi
* Sabato 24 dicembre, ore 9-11, a Nibionno: don Romano e don Luigi
ore 14.30 -17, a Tabiago: don Romano e don
Luigi
Inoltre, domenica 18 a Nibionno, alle Messe delle 8.30 e 18, e
da lunedì 19 a venerdì 23 don Romano confesserà durante le SS.
Messe.
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