Nasce MEUS Il museo

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Nasce MEUS Il museo
Nasce MeuS
Un nuovo museo dell’Alma Mater, il primo in
Europa dedicato alla storia degli studenti
L’Università e la Città si arricchiscono di una nuova e originale struttura espositiva: il Museo europeo
degli studenti, MeuS.
Come più antico ateneo europeo e sede delle prime università studentesche del mondo intero, l’Alma
Mater ha promosso un’iniziativa culturale per favorire
la conoscenza e lo studio del mondo studentesco,
dando vita a una struttura museale, espressamente
dedicata a ripercorrere, attraverso oltre otto secoli, il
ruolo che lo studente ha ricoperto all’interno dell’istituzione universitaria e nella società.
Il museo
L’esposizione è articolata in cinque sezioni che riassumono l’evoluzione della figura dello studente nel
corso del tempo e nelle sue molteplici espressioni.
La prima (I caratteri originali) prende le mosse dal
privilegio di Federico I (1155), fondamento di ogni
successiva disposizione a tutela dello studente e testimonianza del rilievo che questi
sta assumendo all’interno della
società del tempo. In una serie
di vetrine a tema, vengono presentate le forme organizzative
assunte dalle corporazioni studentesche a tutela della propria
autonomia, la loro suddivisione in
nazioni e università, i rituali di iniziazione per rafforzare il vincolo
di appartenenza e di solidarietà,
il cosmopolitismo degli studenti, lo spirito rabelaisiano
e trasgressivo, la religiosità, dalla scelta dei santi patroni alle forme devozionali loro proprie.
La seconda sezione (Disciplinare i comportamenti,
gli intelletti e i corpi) descrive i mutamenti intervenuti
dalla fine del medioevo nel ruolo dello studente sia
in rapporto all’istituzione - che registra dentro le università la posizione dominante dei maestri e il progressivo svuotamento della libertas scholarium - sia
alle attese della società e del potere politico che in-
troduce nuove forme di controllo. Questo processo,
che si svolge fra il XVI e il XIX secolo, vede il collegio
imporsi come la soluzione più idonea per una formazione integrale del giovane e per il suo disciplinamento, ben avvertibile fin dagli abbigliamenti che devono
differenziare appartenenze e status gerarchico. Le
nuove associazioni studentesche, che assolvono funzioni di socializzazione, si ritagliano spazi esterni alle
università e affidano la propria riconoscibilità ad un
armamentario di emblemi, di contrassegni distintivi
che ricorrono sugli oggetti d’uso
quotidiano, e introducono nuovi
rituali iniziatici (la mensur). Sempre in questa fase si afferma il
valore pedagogico dello sport
(mens sana in corpore sano) e
quello ideologico e sociale della
meritocrazia, in base al quale la
società assegna alle università il
compito di selezionare i giovani
di maggior talento da porre al
servizio della Nazione.
La terza sezione (La donna all’Università) ripercorre le difficoltà che hanno cadenzato la presenza
delle donne nell’università, dalla prima laureata, nel
1678, al ruolo maggioritario conquistato oggi nella composizione del corpo studentesco. Partendo
dall’età dei Lumi, sono illustrate le tappe principali di
quel percorso che, interrompendo secoli di misoginia,
aprì alle donne le porte dell’università. Partendo dalla
trattatistica sull’istruzione della donna, che comincia
ad essere prodotta con intensità maggiore dal XVIII
secolo, si passa ai regolamenti universitari che via via
acconsentono la loro ammissione e si registrano le
forti resistenze suscitate nel corpo studentesco maschile. Alcuni filmati mostrano i primi collegi riservati a
studentesse, la loro partecipazione allo sport universitario, le memorie che le giovani hanno conservato
della loro esperienza dell’età degli studi.
Con il tramonto dell’ancien-régime si esaurisce
definitivamente la condizione privilegiata dello studente. Questi è ora, al pari di ogni altro giovane, un
schi, di manifesti con una grafica talora sorprendentemente innovativa, di pièces teatrali prodotte dagli studenti e di repertori delle canzoni che hanno costituito
la colonna sonora di intere generazioni. Non mancano
i costumi (copricapi, manti, insegne di ordini goliardici
...) e, partendo dai tasti di un jukebox, si possono selezionare i filmati di alcune feste studentesche.
cittadino e come tale partecipa
alla vita della Nazione e, all’occorrenza, è chiamato a servire in
armi la Patria. Partendo da questa premessa, la quarta sezione
del MeuS (L’impegno politico)
esplora il ruolo che gli studenti
hanno avuto nella storia europea
sui campi di battaglia e nelle vicende politiche nel corso degli
ultimi due secoli. Si parte dai
battaglioni studenteschi, già attivi in età napoleonica,
dalla presenza degli studenti nei movimenti liberali
come in quelli nazionalistici alla loro partecipazione
ai moti e alle rivoluzioni del XIX secolo, dall’attività
politica al ruolo di sostegno o di resistenza nell’età dei
regimi totalitari, per approdare infine agli anni della
contestazione.
Le principali espressioni dell’associazionismo
studentesco europeo (Goliardia, Faluche, Zofingue,
Burschenschaft, Tunos ...) dalla metà del XIX secolo si sono
sedimentate in alcune forme di
comunicazione che, ancora oggi,
ne testimoniano l’originalità ed
anticipano vocazioni individuali
e mode culturali. Il tema della
quinta sezione del MeuS (Cultura
e folklore studentesco) offre al visitatore una breve immersione in
quel mondo, attraverso una ricca
selezione di giornali studente-
Nel MeuS, gli allestimenti comprendono 23 vetrine, 18
monitor, sono esposti una decina di dipinti, numerose
grafiche, sculture, oggetti, libri, codici miniati, ricostruzioni d’ambiente, che consentono di approfondire
aspetti e momenti particolari della storia studentesca.
Si potranno inoltre leggere circa 200 giornali periodici o numeri unici, consultare una collezione di antichi manifesti studenteschi provenienti da vari Paesi,
ma anche interrogare un data base con i dati di oltre
quattrocentomila studenti che si sono laureati a Bologna fra il 1380 e il 2005, ripercorrere la diffusione del
movimento delle università in Europa nei primi secoli
della sua storia e tanto altro ancora…
Gino Calari, Camera del Lavoro-Archivio fotografico,
Andrea Cammelli, Mario Capanna, Luca Cardarelli,
Giuliano Catoni (Siena), Piero Cazzola (Torino), Fabio
Ceccarelli, Joseph Chahoud (Damasco), Emilio Cioni, Manlio Collino (Torino), Gian Luigi Coltelli, Amedeo
Contarini, Roberto Corinaldesi, Corps Rheno-Nicaria
(Heidelberg), Franco Cristofori, Raffaello De Caro
(Genova), Annie De Coster (Bruxelles), Francesca De
Palma, Giorgio De Palma, Annita e Salvatore De Paolo, Ito De Rolandis (Torino), Jacopo Di Cocco, Ege-
Sede
Palazzo Poggi, II piano - Via Zamboni 33, Bologna
Segreteria
Centro di servizi Archivio storico Università di Bologna
Via Galliera, 3 - 40121 Bologna
[email protected] - tel. 051 2088500-10
Paola Dessì, Pier Paolo Zannoni
Ideazione, progetto e curatela scientifica
Prof. Gian Paolo Brizzi
Collaboratori tecnici
Dott.ssa Paola Dessì, Dott. Pier Paolo Zannoni
Comitato scientifico
Gian Paolo Brizzi (U. di Bologna), Angelo Varni (U. di
Bologna), Jacques Verger (U. Paris 1-Sorbonne), Jean
Philippe Legois (Mission Caarme, Reims), Sjur Bergan
(Council of Europe, Dept. of Higher Education and History
Teaching), Nuria Sanz (Unesco, World Heritage Centre)
Progetto degli arredi
Arch. Vittorio Camerini, Arch. Francesco Faina (AUTC),
Arch. Battista Tortorella (AUTC)
Responsabile del procedimento e direzione lavori
Arch. Francesco Faina
Consulenza all’allestimento
Prof. Mario Brattella
Allestimenti, impianti tecnologici, realizzazioni multimediali
Bc today s.r.l.; Cesia; Faila s.a.s.; Modular s.r.l.; Onda
teleelectronic; Publierre Pubblicità; Scaramagli & Borghi
Snc.; Stefano Sforza
Amici del MeuS
In questi anni il lavoro di quanti
si sono prodigati per realizzare il
progetto del MeuS si è alimentato dello stimolo e del sostegno di
quanti, partecipando alle nostre
iniziative - esposizioni, seminari,
convegni - ci hanno aiutato a
superare le inevitabili difficoltà
incontrate. Essi costituiscono il primo nucleo degli
amici del MeuS. Alcuni sono nel frattempo scomparsi
ma vogliamo egualmente ricordarli nel momento in
cui, grazie alle loro donazioni, ai suggerimenti o alla
partecipazione attiva al nostro lavoro, possiamo dire
“il più è fatto”.
Amici del MeuS sono i Rettori dell’Alma Mater, Pier
Ugo Calzolari che ha sostenuto attivamente la realizzazione del Museo europeo degli Studenti e Fabio
A. Roversi Monaco che ne ha avviato le prime iniziative; Marco Bortolotti che ha mantenuto aperti i contatti con gli ex-studenti, stimolandone la generosità
e con il quale organizzammo, nell’Ottobre del 2000,
l’inaugurazione di un’esposizione di cimeli studenteschi alla quale ne seguirono altre, grazie all’impegno
profuso dal personale del Centro di servizi Archivio
storico dell’Alma Mater. Ancora: Loredana Agabitini
(Montepulciano), Marco Albera (Torino), À l’Image du
Grenier sur l’Eau (Paris), Almae Matris Alumni, Liliana Alvisi, Michele Amorosa, Antiquariat Gebr. Haas
(Bedburg-Hau, DE), Antiquariat KaraJahn (Berlin),
Renzo Arbore (Roma), Alessandro Ariemme, Roberto
e Ruggero Ariotti, Sean Arnold (London), Arte Antica
(Napoli), Au réverbère (Paris), Gianni Bacchi, Gaetano
Baldi, Calimero Barilli, Gabriele Bartoletti, Andrea Battistini, Marco A. Bazzocchi, Ulrich Becker (Würzburg),
Pietro Bellasi (Milano), Giorgio Benzoni, Franco Bergonzoni, Francesco Berti Arnoaldi Veli, Artundsale
Warenhandelsgesellschaft mbH (München), Autographes Papiers Anciens di A. Rodolet (Paris), Raphael
Bedos (Paris), Renzo Bianchi
(Roma), Nino Bitetto, Vittorio
Boarini, Marco Bonora, Giulio
Cesare Borgia, Alessandro Borromei, Gabriele Boschetti, Furio
Bosello, Rossana Bossaglia (Pavia), Antonio Brighetti, Giovanni
Briolini, Burschenschaft Arminia
auf dem Burgkeller (Jena), Burschenschaft Danubia (München),
Maria Busacchi, Giorgio Caimmi,
ria Di Nallo, Carlo Doglio, Umberto Eco, Alain Eleb
(Paris), Valerio Evangelisti, Enzo Fabbrica, Antonio
Faeti, Carlo Ferrari, Gianandrea Ferrari, Gerhard Fila
(Neuzeug), Adriano Fiore, Pier Luigi Foresti, Giorgio
Forni, Paolo Forti, Luciana Frassati (Torino), Galerie
Sartoni et Cerveau (Paris), Galerie Stephen (Paris),
Galleria Antiquaria Bernabe (Merano), Aristide Galliani,
Maria Teresa Gallo (Osimo), Dino Gavina, Guido Gelli
(Pisa), Luigi Ghirri, Antonio Gonzalez Vara y Rodri-
chen), Antonio I. Pini, Tonino Pistani, Federico Podrecca Marchetti (Rimini), Massimo Poppi, Leonardo
Possati, Concetto Pozzati, Monique Pruvot (Parigi),
Bruno Pucci (Napoli), Paolo Pupillo, Anna Ravagli,
Patrice Reboul (Paris), Renzo Renzi, Mario Rinaldi,
Ivana Rizzi, Carlo Rizzoli, Roberto Roversi, Sergio
Sacchetti, Sanders of Oxford (UK), Marino Schouten
(Utrecht), Chiara Segafredo, Simone Selvini, Eraldo
Seren, Fulvia Schnitker (Berlin), Alessandro Serra,
Roberto Sgarzi, Attilio Sottiletti (Roma), Enzo Spaltro,
Stichting “Fiamminghi” (Amsterdam), Fiorenzo Stirpe,
John Straw, Studentica Loose (St. Augustin, DE), Studentische Verbindung Schwizerhüsli (Basel), Enrico
Sturani (Roma), Dieter Tausch (Innsbruck), Teikyo
University, Jeroen L. Tornebeek (Utrecht), Andrea
Toscano Rivalta, Luciana Trinchi Bignardi, Elena Tripodi, Tuna de la Universidad de Zaragoza, University
of Ottawa, Venator & Hanstein Kg. (Köln, DE), Renato
Venturoli, Luigi Vignali, Giovanni Roberto Vivaldi, Ubaldo della Volpe, Umberto Volpini (Padova), Fabio e Roberto Zagnigni, Dante Zanetti (Pavia), Mario Zanetti.
guez, Nardo Giardina, Giancarlo Giusti, Grandangolo
(Modena), Gianfranco Grandi (Roma), Luigi Guardigli, Raimondo Guarino (Roma), Pia Jongen (Amsterdam), Jacques Hellemans (Bruxelles), Istituto Luce,
Kappa Sigma Fraternity (Miami, USA), Yoshito Kodama (Tokyo), La Belle Epoque du Golf (Paris), Viviana
Lanzarini, Giuliano Lenzi, Ricardo Casimiro Lewanski,
Librairie Stendhal (Grenoble), Libreria Naturalistica
(Bologna), Antonio Lo Savio, Ruben Mahlknecht,
Nunzia Manicardi (Modena), Federico Marsala, Pio
Marsilli (Montebelluna), Francesco Martani, Umberto
Marzaroli, Cesare e Tonino Marzocchi, Emilio Mattioli
(Modena), Otello Minari, Giuseppe M. Mioni, Marina
Mizzau, Aldo A. Mola (Cuneo), Giovanni Mola, Carlo
Monti, Gianfranco Moscatelli, Michel Musson (Paris),
Maurizio Muston (Verona), Piero Nerieri, Raffele Nigro, Giorgio Oberweger (Roma), Renzo Orsi, Piero
Paltrinieri (Melbourne), Gabriele Pastrello (Trieste),
Giuliano Paulin, Luigi Pepe (Ferrara), Peter L. Masi
Books (USA), Philographikon - Galerie Rauhu (Mün-
La lista degli amici del MeuS si
conclude idealmente con quanti
abbiamo involontariamente dimenticato, ma resta aperta a chi
vorrà continuare a sostenere il
nostro impegno nel valorizzare la
partecipazione degli studenti alla
vita delle nostre università.